PescaIn Agosto 2009

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MENSILE - ANNO 24° - NUMERO 8 AGOSTO 2009 IT 5,50 Poste Italiane S.p.A. - Sped.Abb.Post.- D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB Firenze 1 “ZEOLITE”ALPHA TACKLES - POWER PRO SHIMANO - BOLOGNESI ARTICO A PESCA CON BARBETTA Una trota da stuzzicare Trota torrente Ponzano Romano Itinerario tecnico PESCA AL COLPO Bolognese roubaisienne VS

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PescaIn Agosto 2009

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MENSILE - ANNO 24° - NUMERO 8 AGOSTO 2009 IT € 5,50

Poste Italiane S.p.A. - Sped.Abb.Post.- D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB Firenze 1

“ZEOLITE”ALPHA TACKLES - POWER PRO SHIMANO - BOLOGNESI ARTICO

A PESCA CON BARBETTA

Una trota dastuzzicare

Trota torrente

PonzanoRomano

Itinerario tecnico

PESCA AL COLPO

Bologneseroubaisienne

VS

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EDITORIALE 5

NEWS 6

A DOMANDA RISPOSTA 12

di Fernando Carnevale

POSTA MAIL 14

CATTURE DAL MONDO 18

di Roberto Ferrario

BASSFISHING WORLD 20

di Francesco Guazzi

DRESSING ARTIFICIALI 22

di Stefano Passarelli

ESCHE E PASTURE 24

di Stefano Falciani

CARPFISHING NEWS 26

di Alfonso Vastano

PROVE TEST 28

ALPHA TACKLES “ZEOLITE” POWER PRO - SHIMANOBOLOGNESI – ARTICO

SCIENZA 34

L’ELEGANTE PINNA BLU di Luca Ciuffardi, Mauro ZavaldiMarco Veziaga

PESCA AL COLPO 38

A PESCA CON BARBETTAdi Stefano Falciani

PESCA AL COLPO 44

DERBY ROMAGNOLOdi Alessandro Scarponi

LEDGERING 50

GETTING STARTED WITH LEDGERING - II partedi Fernando Carnevale e Francesco Di Veronica

PESCA AL COLPO 56

A CACCIA DI TAGLIE “OVER SIZE”di Giovanni Todesco

CARPFISHING 62

ARMATI DI TUTTO PUNTOdi Alfonso Vastano

TROTA TORRENTE 68

UNA TROTA DA STUZZICAREdi Carlo Bergamelli

TROTA LAGO 72

ESCHE NATURALI E TIPOLOGIE D’INNESCO - II partedi Emanuele Di Sanza

ATTUALITÀ 76

ANTEPRIMA SHIMANO 2009/2010 di Francesco Capomassi

PESCA A MOSCA 82

TRA LE PIETRE DEL TORRENTEI partedi Massimiliano Nepori

ITINERARIO ITALIA 86

I PREDATORI DI CA’ DEL LAGOdi Alessandro Righini

ITINERARIO TECNICO 92

UN “FIASCO” DI PESCE!di Fernando Bernardini

ITINERARIO ESTERO 98

GATUN LAKE: A PESCA NEL CANALE DI PANAMA di Antonio Varcasia

AGONISMO 104

a cura della Redazione

VETRINA PESCA IN 110

a cura della Redazione

MAREE 114

In collaborazione con Navionics

Un bellissimo peacock bass (Sargento)catturato a spinning nelle acque delcanale di Panama, habitat inedito dovequesti pesci proliferano insieme a snooke tarpon, un itinerario da sogno a moscao a spinning... Foto di Antonio Varcasia

In questo numero...

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SommarioAgosto

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Sicuramente le notizie nefaste attirano sempre l’attenzione del

grande pubblico, tuttavia è con grande piacere che quando

possiamo mettiamo al corrente i nostri lettori di eventi positivi

con l’intenzione di evidenziare i modelli da seguire e le lodevoli

iniziative rivolte alla tutela delle nostre acque, del nostro patri-

monio ittico e, di conseguenza, della nostra passione. Un

esempio sotto gli occhi di tutti è il caso del parco fluviale di

Umbertide. Tutti gli anni nel mese di Agosto si svolge nel tratto

di Tevere prospiciente la ridente cittadina umbra l’International

Fishing Show. Questa manifestazione, arrivata ormai alla 10°

edizione, è diventata con il tempo una “classica” del panorama

agonistico italiano. Che sia un evento tanto atteso lo dimostra-

no le qualificate ed ogni anno più numerose richieste di partecipazione. I fortunati pescatori si ritrovano a

confrontarsi in uno spazio che sembra nato apposta per ospitare una competizione piscatoria. Molti di lo-

ro, sebbene incantati dalla bellezza del paesaggio circostante e stupiti dalla funzionale comodità del cam-

po di gara, non si rendono bene conto che questo posto, che sembra nato esclusivamente per soddisfare

le loro esigenze, è stato invece progettato, creato e mantenuto come spazio polifunzionale e goduto come

area verde dall’intera collettività. In meno di dieci anni la perseveranza di un uomo ha portato a dei risultati

incredibili. Le varie amministrazioni e gli enti preposti alla tutela idrica e ambientale hanno saputo ascoltare

ed hanno capito che “l’idea” di Sandro Zucchini forse poteva diventare una reale opportunità non solo per

i pescatori ma anche per tutte le realtà economiche del paese. Alberghi, agriturismi e strutture ricettive

hanno visto negli ultimi anni incrementare le presenze dovute all’esercizio della pesca e all’organizzazione

di competizioni. Il campo gara si è man mano ampliato e dai primi 80 posti del 1996 si è passati, nel breve

volgere di pochi anni, a più di 200. Nel 2005 è stato inaugurato il primo campo gara europeo per portatori

di handicap pavimentato con materiali speciali con quaranta piazzole munite di punti di ancoraggio per le

sedie a rotelle. Sempre nel 2005 il campo gara sul Tevere è stato sede del Mondiale di pesca al colpo per

Clubs. Nel 2006, oltre ad ospitare le finali del Campionato Italiano, il campo gara è stato ulteriormente am-

pliato verso valle prima nella zona denominata Trivilino e successivamente in quella delle Stioppe per un

totale di 280 posti. Sono stati bonificati interi tratti di sponda prima inaccessibili garantendo sempre un co-

modo accesso alla stessa. La strada lungo il campo gara collega senza interruzioni il primo picchetto con

l’ultimo. La manutenzione viene svolta regolarmente ed ogni primavera tutti si danno da fare per riparare

gli eventuali danni causati dalle piene invernali. Sembra che tutta la cittadinanza si mobiliti per la nuova

stagione che sta per arrivare per cercare di rimettere a lustro l’intero complesso. Le semine di pesce, accu-

ratamente selezionato, garantiscono ore di svago anche ai non agonisti e tutto il complesso a primavera

già funziona a pieno regime. Le sponde sono periodicamente ripulite ed i cestini porta-rifiuti regolarmente

svuotati. La vigilanza è presente, attenta e disponibile. Le varie associazioni collaborano insieme per un fine

comune e, senza tema di smentita, sembra di essere in un altro mondo. La collaborazione fra Regione Um-

bria, Provincia di Perugia, Comune di Umbertide, Genio Civile e FIPSAS va avanti nei programmi e negli in-

vestimenti ed ogni nuova stagione è foriera di novità e positive sorprese. In questo paradiso del pescatore

altre attività prolificano. Associazioni che promuovono il cicloturismo, la canoa, il trekking, le gite eno-ga-

stronomiche e molte altre riescono a trovare i giusti punti d’incontro e tutti si sentono partecipi al progetto

e realizzati nelle proprie aspettative. Il resto lo fa l’incantevole scenario delle colline umbre e le dolci curve

del Tevere. Forse ci vorrebbero tanti Sandro Zucchini lungo i nostri fiumi, o forse semplicemente Ammini-

stratori capaci di ascoltare e pianificare le proposte intelligenti. Umbertide: un esempio straordinariamen-

te concreto di capacità imprenditoriale, lungimiranza, tutela e corretta gestione del territorio progredito e

andato avanti lasciando da parte gli interessi personali ed i tornaconti elettorali e avente come fine ultimo

quello di mettere a disposizione della gente un’opportunità.

Un’opportunità che loro hanno saputo cogliere …… meditate gente, meditate.

Anno 24 - n. 8 agosto 2009

Direttore Responsabile:

Ugo Passalacqua

Direzione editoriale:

Francesco Capomassi - [email protected]

Alfonso Vastano - [email protected]

Coordinamento editoriale:

Daniela Ferrando

Stefano Falciani

Stefano Passarelli

Redazione:

Via XX Settembre, 60 - 50129 Firenze

E-mail: [email protected] - www.ediservice.it

Progetto grafico e impaginazione: Aldo Raveggi

Videoimpaginazione: Waika srl ([email protected]).

Pubblicità: Trends & Words srl

Sede legale ed amministrativa:via Saliceto, 22/e

40013 Castelmaggiore (BO)

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Ufficio di Milano Direzione Commerciale:via Stelvio, 70

20159 Milano

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Pesca In - Mensile di pesca e natura - è una pubblicazione

Ediservice srl.

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Telefono 055 462 52 93, fax 055 463 33 31

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Per la richiesta di numeri arretrati, versamento in ccp n.

42759290 intestato a Ediservice srl

Ufficio abbonamenti: Licosa S.p.A.

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Stampa: Mediagraf Spa - Noventa Padovana (PD)

Concessionaria per la distribuzione Italia:A&G Marco S.p.A. - Via De Amicis , 53 - 20123 Milano

Tel. 02.25261 - Fax 02.27000823

Concessionaria per la distribuzione all'estero:Johnsons International News Italia S.p.A. Via Valparaiso, 4

20144 - Milano - Tel. 02.43982263 - Fax 02.43916430

Registrazione del tribunale di Firenze n. 3446 del 29.3.1986

© 2009 Printed in Italy - Tutti i diritti sono riservati

Finito di stampare nel mese di agosto 2009

Proprietà:

Hanno collaborato a questo numero:

Alessandro Righini, Alessandro Scarponi, Antonio Varcasia,Carlo Bergamelli, Emanuele di Sanza, Fernando Bernardini,Fernando Carnevale, Francesco Di Veronica, FrancescoGuazzi, Giovanni Todesco, Horacio Clare, Luca Ciuffardi,Marco Veziaga, Mauro Zavaldi, Massimiliano Nepori, Rober-to Ferrario, Stefano Falciani, Stefano Passatelli.

Foto in studio: Francesco Capomassi & Alfonso Vastano

Adinolfi 3° cop., Akua pag. 55, Antiche Pasture pag. 23, Co.m.e.t.a. pag. 8, Colmic 4° cop., D.a.f.-

Al pag.21, Fischwasser Oesterreich pag. 9, Fishing Italia pag. 19, Fly Fishing & Spinning Distibution

pag. 67, Milo Pag. 11, Montain Bike pag. 10, Paioli pag. 13, Passione Pesca pag. 61, Shimano pag.

15/17, Stoppioni pag. 7/107, Team Bazza pag. 105, Trabucco pag. 3, Tubertini 2° cop.

Elenco inserzionisti

Umbertide: un esempio da seguire

Stefano Falciani

Editoriale

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l 17 agosto 2008, unanno fa, noi per la pri-

ma volta nella nostra vita ci ri-trovavamo parte di un’associa-zione, più esattamente dellanostra associazione, nata conlo scopo di tutelare, coltivare emigliorare la nostra grandissi-ma passione: la pesca sportiva.

La peculiarità di quest’eventosta nel fatto che noi associatisiamo tutti rigorosamente stu-denti under 21 e ci siamo unitiper dare vita in concreto a ciòin cui crediamo. Siamo tuttigiovani, molto giovani, e cre-diamo che questo sia il nostropunto di forza, ma non tutticredono lo stesso. Capitaspesso di vederci “sbattere laporta in faccia” perché i nostriinterlocutori sottovalutano noied il nostro potenziale. Ora,anche solo per coerenza, inuno sport dove l’età media deisuoi partecipanti è rasente la“pensionabilità” … crediamosia chiaro che la nostra asso-ciazione rappresenti il futuro. Ilpunto è come vogliamo chesia questo futuro? A noi le co-se come stanno non piaccionoin generale e non siamo dispo-sti ad accettare un avveniredegradante. Ci chiamiamoA.S.D. Pesci Biancorossi, ope-riamo nella provincia di Varese

sul lago Maggiore, sul lago diLugano, sul lago di Varese, sulfiume Tresa, sul Ticino e su tut-ti i corsi d’acqua, gli stagni e lepozzanghere in cui sia possibi-le pescare e anche dove non èapparentemente possibile …noi ci proviamo. La determina-zione non ci manca. Contiamoa malapena 30 iscritti e nonabbiamo riserve economicheconsiderevoli, ma come avretecapito, questo non ci può fer-mare. Abbiamo un compito esiamo determinati a portarlo atermine. Noi vogliamo, primadi tutto, dare fiducia a nostricoetanei mossi dalla stessapassione consigliandoli a se-guire il nostro esempio o adaggiungersi tra le file dei no-stri; in secondo luogo credia-mo che questo sia fondamen-tale per portare nella pesca deldomani dei valori essenzialitroppo spesso calpestati: mi ri-ferisco al rispetto per l’am-biente e per i nostri “avversaripinnuti”. Spiegare ad un uo-mo over 60 perché è dannosoe controproducente mangiaretutto ciò che si cattura è sicu-ramente più arduo che farlocapire e soprattutto osservaread un ventenne. Non solo,questo non deve essere vistocome un obbligo, ma come unimprescindibile valore moraleal quale sembri assurdo rinun-ciare. La sensibilizzazione delle

generazioni a venire è uno deipunti fondanti su cui si basa lanostra lotta. Per questo motivo abbiamo in-tenzione di portare le nostreidee anche nei licei della pro-vincia, oltre che nelle manife-stazioni a cui partecipiamo. In-fine, nostro compito è anchenon permettere che questosport rimanga un’attività se-condaria a tutto, etichettatadai molti come obsoleta e soloper vecchi. Per dimostrare ilcontrario vogliamo far vedere atutti il lato divertente della pe-sca, promuovendo il prossimosettembre, nel paesino di Veda-no Olona (VA), un’ attività chedarà la possibilità a chiunque dicimentarsi in gare di lancio e inavventure di pesca in alto marein 3D. Sempre a tal fine ci stia-mo indirizzando verso le tecni-che più dinamiche e spettaco-lari e per questo più amate daigiovani, come lo spinning e ilcasting, organizzando anchedelle gite nelle località menobattute in compagnia di espertidel settore. Guardateci! Noisiamo qui! Abbiamo 20 anni eun sogno, chiunque si vogliaaggiungere a noi è ben accet-to, Abbiamo solo bisogno chevoi ci ascoltiate.

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NewsPesca

nche quest'anno si è svoltaa Gavi la 2° edizione del ra-

duno di pesca alla trota in torrenteper i bambini da 0 a 14 anni; moltisono stati i partecipanti, circa 40piccoli pescatori che si sono datibattaglia lungo le sponde del tor-

rente Lemme coadiuvati dai volon-tari delle società di pesca organizza-trici. Alle 9 circa si è dato il via allagara e subito il pesce non si è fattoaspettare, esemplari di trota iridea,anche di grossa taglia, alcuni bensopra il chilo, hanno dato un bel da

fare ai piccoli parteci-panti molti dei quali allaprima esperienza di pesca. Lagara è durata fino alle 11 con unsusseguirsi di catture per poi spo-starsi tutti nella sede della CroceRossa di Gavi e proseguire nella pre-miazione accompagnata da un pic-colo ristoro; cappellini, magliette emedaglie erano a disposizione ditutti i bambini come ricordo dellagiornata di pesca, mentre i primi ot-to che hanno ottenuto il maggiorquantitativo in peso del pescato so-no stati premiati con attrezzatura dipesca fino ad arrivare al primo pre-mio che consisteva in una moun-tain bike: i primi 3 hanno ricevutoinoltre coppa e targhe della manife-

stazione. Così la splendida giorna-ta, le acque cristalline del Lemmeed il lavoro svolto dai volontari dellesocietà organizzatrici hanno fatto siche la manifestazione riuscisse allaperfezione: tutti i bambini e i geni-tori a seguito sono tornati a casacon il sorriso sulle labbra, un belbottino di trote ed un ricordo piace-vole della giornata. Vogliamo altresìringraziare tutte le persone chehanno aderito all'iniziativa, i negozidi Gavi, in particolare l'Officina Fab-bro Rizzato che ha donato il primopremio, la Marangoni Stampi, laCroce Rossa di Gavi e la Cassa di Ri-sparmio di Alessandria per i trofei. Econ l'augurio che il prossimo annoquesta manifestazione si ripeta an-cora più fastosa, salutiamo e ringra-ziamo tutti i piccoli partecipanti.

2a Edizione della pesca alla trota per bambiniA

Si è tenuta il 19 e 20 giugno la se-

conda edizione dell’EcoTournament Black Bass Co-

ghinas, organizzata dalla Ass. NoProfit Nuraghe Blu, che ha visto lapartecipazione di nove equipaggicontendersi il prestigioso titolo diCampione sardo del “mitico” lagodel Coghinas. Questo bacino è or-mai una delle poche mete italianeche non tradisce mai le aspettativecon i suoi bass di taglia importantee con le sue numerose catture. Iltournament prevedeva due giorna-te di pesca da nove ore ognuna e siè potuto fregiare del patrocinio del-la Regione, delle Province di Olbia-Tempio e di Sassari, del Comune di

Tula e dell’Enel, proprio per le sue

caratteristiche di compatibilità e dipromozione di tutto il territorio cir-costante il Coghinas. Una volta par-titi dalla zona di alaggio, le imbarca-zioni si sono sparpagliate in tutto illago e nei suoi bracci nascosti alla ri-cerca degli hot spot. Il caldo è statoprotagonista della prima giornatamettendo in difficoltà la resistenzadei persici e dei bassmen, regalan-do tuttavia numerose catture fra cuii team potevano scegliere solo i treesemplari più grossi per la pesaturaufficiale, rigorosamente tenuti in vi-ta grazie a vasche del vivo debita-mente ossigenate. La classifica par-ziale vedeva quindi al comando la

coppia Botti–Sartori, che ha cattu-rato anche il big di 1,77 kg, seguitada Quintavalla– Civinini e da Scar-pa–Mura. La seconda giornata ve-de subire un’avaria al motore per lacoppia di Oschiri Batzu–Pischeddache ne implica lo scivolamento diuna posizione in classifica. Solo almomento della pesata si rivela almolto pubblico accorso il sorpassoin testa. Infatti, con un big di 2,42kg, Mirko Civinini porta alla vittoriail suo compagno Luca Quintavalla;totale pesate dei due giorni 10,21kg. Secondi Botti–Sartori con 9,65kg e terzi Tutato–Grappeggia con7,59 kg. Alla premiazione, realizza-ta nella splendida cornice dell’agri-turismo Pedru Caddu, l’assessore diTula Riccardo Salis ha consegnato inumerosi premi tecnici degli spon-sor, fra cui Colmic che ha realizzatoun modello di canna denominata

“Coghinas”, Trabucco, Asso ed AZShop. Inoltre, in linea con lo spiritodi promozione del territorio, sonstati omaggiati di prodotti tipici tuttigli equipaggi iscritti e per questo siringraziano in particolare le aziendeLucrezio R e Cantina GiogantinuBerchidda. Infine, la Nuraghe Blu hadato appuntamento sin da ora allaprossima edizione fissata per il18/19 giugno 2010 e che vedrà ilcoinvolgimento di altri due laghi delnord Sardegna per la creazione delCircuito Sardinia Cup. Per maggiori informazioni:www.nuragheblu.it.

Antonio Varcasia

2° Eco-tournament alblack bass da natante

AVVENIMENTI E MANIFESTAZIONI LOCALI

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NewsPesca

otrebbe essere questo, in sintesi, lo slogan che accompagna l'ul-tima creazione di un gruppo di ricercatori britannici della Essex

University che ha messo a punto un pesce-robot in grado di ricoprire unruolo fondamentale nella lotta all'inquinamento marino, pronto, dopooltre due anni di collaudi, ad entrare in esercizio. Di aspetto simile aduna carpa e caratterizzato da una livrea blu-argentea, il corpo del pe-sce, che può essere lungo fino a 1,5 mt, racchiude in sé un complessosistema di propulsione che ricalca fedelmente quello utilizzato dai veriabitanti del mare. Numerosi sensori permettono di compiere analisi sul-le acque circostanti per evidenziare eventuali fonti di inquinamento pe-

ricolose per l'ecosistema; i dati vengono poi inviati adun centro di raccolta per mezzo di una rete Wi-

Fi. Una delle molte particolarità del pesce-ro-bot risiede nella sua completa autonomia,può cioè muoversi indipendentemente,senza alcuna assistenza da parte dell'uo-

mo o interazione con esso, grazie ad un si-stema computerizzato integrato nel corpo

stesso. Molto più versatile ed economico, circa€25000,00 per ogni esemplare, di un mini-sommergibile,

dispone di diverse ore di autonomia, valore ampiamente sufficiente ascandagliare in modo adeguatamente approfondito una striscia di ma-re. I ricercatori non hanno al momento fornito indicazioni riguardanti imotivi che li hanno spinti a realizzare un simile accostamento cromaticoche non passa di certo inosservato, nemmeno nei fondali… (notizia da fonte internet)

CURIOSITÀ DAL MONDO

La robotica al servizio dell'ambiente

Pomenica 7 giugno 2009 scorso si è disputata al lago "La Sor-gente" di Cassano Valcuvia (Va) una gara a spinning denomi-

nata Trofeo del 25° Anniversario di Fondazione, organizzata dalla so-cietà Killer FIsh di Vedano Olona (Va) in collaborazione con Luciapu-ma e Clan Pesca che hanno offerto la premiazione. Una bella giorna-ta di sole ha accolto i pescatori e le pescatrici che con entusiasmohanno dato vita a una gara combattuta ma sempre con un occhio diriguardo al puro divertimento e alla correttezza che sempre di piùcontraddistingue i pescatori a spinning. Questi i primi 3 classificati:Castelli Andrea (1°); Rigione Cristian (2°); Lumassi Adam (3°).

Trofeo del 25° Anniversario - Killer FishAVVENIMENTI E MANIFESTAZIONI LOCALI

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Ciao Angela, mi fa molto pia-cere che a scrivermi sia unadonna, appassionata e inte-ressata di pesca e soprattuttodi ledgering; ti ringrazio per icomplimenti e credo di poter-lo fare anche a nome di tuttala redazione. I consigli che tumi chiedi sono semplici macomplessi allo stesso tempo,sarebbe importante conosce-re i tuoi spot abituali, la mor-

fologia delle acque, lente,medie, veloci, e da

quale tipo di pe-sci esse so-

no frequentate. Cercherò diconsigliarti nel modo più pra-tico possibile e, quando neavrai possibilità, riscrivimi inmodo da poter essere piùspecifico per meglio caratte-rizzarti le aree che tu frequen-ti. Ti faccio un piccolo elencodell'attrezzatura base che po-trebbe esserti utile:■ una medium feeder rod,canna con potenza di lancio fi-no a 80-90 gr, lunga da 12' a13' piedi – 3,65 mt/3,96 mt;■ un mulinello serie 3000/4000,dipende dalle case costruttri-ci, caricando le due bobine didiametro 0,18 e 0,22 mm per

coprire tutte le evenienze;■ i pasturatori devi

averne almeno di tre tipi;Open end, pasturatore apertoai lati per sfarinati, ti consiglioGripmesh della Drennan, co-me secondo Oval blockendsempre della Drennan e infineil famoso Kamasan balck cap,questi ultimi due sono pastu-ratori chiusi per bigattino; ■ per creare i tuoi terminali ticonsiglio finali dallo 0,12 allo0,16 mm;■ ami per bigattino dal 16 al20, ti consiglio ami a filo me-diamente grosso, per grantur-co, invece, misure dal 12 al14. Il tuo negoziante ti potràconsigliare la marca.Per iniziare ti consiglio, inol-tre, un tubicino anti tangle,

anti groviglio, che ti daràla possibilità di avere

una pescata

serena in attesa che la tuaesperienza ti permetta di usa-re lenze e approcci più sofisti-cati. Il tutto per una attrezza-tura di media qualità che do-vrebbe oscillare tra i 200 e i250 euro. Certo, mi rendoconto che potrebbe essere va-lutata come una risposta mol-to “corta” e davvero pocochiara, comunque è già unprimo indirizzo che ti servesoprattutto per avere unorientamento mentale a quel-lo che potrebbe essere unasemplice preparazione inizia-le. Molto lo potrebbe fare ilnegoziante che ben conosce imateriali del caso e molto sipuò fare con un esperto delsettore o comunque un clubdi appassionati di ledgering.Sono sempre disponibile aqualsiasi altro tuo bisogno dichiarimenti o consigli, a pre-sto e in bocca al lupo.

Nando

Un’ attrezzatura minima

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Adomanda Risposta*

A cura di “Nando” Fernando Carnevale

Curiosità, notizie, tecnica e approfondimenti di ledgering con il nostro esperto

Gentilissimo sig. Nando, mi chiamo Angela e sono rimastamolto colpita dalle belle foto sulla rivista. Questo meto-do di pesca lo trovo rispettoso della natura, forse appenadiverso dal solito e comunque più leale. Sono alle primearmi, seguo con interesse le prove di pesca al colpo fem-minile anche se siamo ancora poche e sto leggendo la vo-stra rivista per orientarmi. Per un principiante che si vo-glia avvicinare a questo sport quale potrebbe essere l'at-trezzatura minima necessaria, dalle canne, ai mulinelli eai pasturatori e soprattutto come variano i costi. Vorreiindirizzarmi verso una pesca in acque interne. Grazie easpetto di leggere la risposta sul prossimo numero.

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Ciao Alberto, nel ledgering moderno e comunque nella pesca ingenerale nascono per esigenze tecniche e tattiche approcci edesche di nuova generazione che permettono catture a volte inim-

maginabili, specialmente in spot dove vi è molta pressione di pesca e con i pesci che pren-dono assuefazioni alle esche convenzionali. La pellet è un'esca della nuova generazione eprobabilmente del futuro, studiata e testata, come al solito, dagli inglesi, che hanno do-vuto superare la diffidenza dei pesci nelle loro "fisheries e commercial", carpodromi. Perparlare di pellets ci vorrebbe tutta la rivista ed è in cantiere un articolo in questo senso neiprossimi mesi, tuttavia, per darti una risposta pratica in modo che tu possa pescare nel-l'immediato, ti consiglio pellets da 4/6/8 mm, sia morbide, che puoi innescare direttamen-te all'amo o su Rig o sugli appositi anellini di silicone commercializzati dalla Stonfo, o pel-lets dure da innescare anch'esse su anellino o rig, utili quest'ultimi in presenza di minuta-glia che disintegrano quelle morbide. Tutti i pesci sono attratti dalle pellets, carpe, carassi,cavedani, savette, barbi ne sono letteralmente innamorati. Il binomio di presentazione ec-cellente sono "method feeder" tradizionali o gli ultimi "flat method feeder". Spero di es-serti stato utile e fammi sapere.

Nando

Salve Nando. Sono Alberto Cassanelli e ho letto che per leesche tu usi tanti materiali diversi: io ero abituato adusare solo il bigattino ed invece vedo che un buon pesca-tore alterna molte esche diverse. Mi puoi spiegare il fun-zionamento delle pellet e come si innescano? Quali pescile preferiscono? Puoi indicarmi quali sono le esche prefe-rite dai pesci che troviamo nelle nostre acque interne?

Pellet

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✔ ✔ Risponde Francesco Capomassi([email protected])

Dunque, Daniele, ho giratola tua richiesta ad Alessan-dro Scarponi, nostro colla-boratore della Romagna eprofondo conoscitore delcanale in questione. Questaè la mail che ci ha scritto inrisposta al tuo quesito.

Caro Daniele sono contentodel fatto che abbiate scelto ilCircondariale per fare unabella gara sociale. Il canale inquesto periodo è davvero ge-neroso e, se peschi bene, tipermetterà di fare diversi chi-li di breme. Non ho capito

con che tecnica dovete pe-scare, ma sicuramente la rou-baisienne è quella che rendedi più perché il pesce è abi-tuato a pascolare a tiro dei

13 mt. Dunque questa è lalenza tipo che devi prepara-re: elastico in punta dello0,9; lenza madre con filo del-lo 0,12 e finale da 25 cm del-lo 0,10. Monta un amo del16 a pancia larga tipo 12038o un 14 della serie 2. Usa ungalleggiante tipo gli R-Inox diTrabucco, quelli rossi, sonoquelli che abitualmente usoio. Le grammature vanno da0,50 a 2 gr. La geometria del-la piombatura è la seguente:pallino sull’asola a 12 cm, unaltro pallino a 8 cm, un altroa 4 cm, un altro e il bulk a ta-rare. Logicamente, se il gal-leggiante sarà da 0,50 gr, ilpallino sull’asola dovrà esse-re del n°11. La pesca dellabreme è facile ma occorrepasturare bene e preciso, perquesto ti consiglio l’uso dellascodella. Devi pescare sopradove scarichi la pastura. Se tisposti fuori dalla zona dellapasturazione non prendiniente. Esistono pasture spe-

cifiche da breme molto valideche dovrai usare. La pasturada carassi non va bene per-ché è dolce e la breme amamangiare salato. Che altrodire, se l’acqua corre ricorda-ti di trattenere la lenza sullazona pasturata e di tarare be-ne il galleggiante. La man-giata della breme è inconfon-dibile perché spesso il galleg-giante, anziché affondare,fuoriesce con una vistosa sta-rata. Quello è il momento diferrare. Spero di averti soddi-sfatto. A presto.

Alessandro Scarponi

Gentile Sig. Francesco, sono Daniele, un giovane agonistadella pesca al colpo di Milano. Tra qualche settimana dovròrecarmi per una gara sociale con il gruppo con cui pesco sulcanale Circondariale di Ostellato. Mi dicono che si prendonotante Breme e, siccome è un pesce nuovo per le mie espe-rienze di pesca, vorrei alcuni consigli per poter fare una bellapescata. Ti ringrazio anticipatamente per la tua risposta.

Info per OstellatoPESCA AL COLPO

PostaMail

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Scrivete direttamenteai nostri esperti e lorosaranno lieti di rispondervi e aiutarvi a risolvere i vostridubbi, pronti a svelarvi i loro segreti, in un filodiretto che arricchiràsicuramente i nostri lettorima anche chi come noi si dedica con passione al proprio lavoro.

✔ ✔ Risponde Giovanni Todesco([email protected])

Dunque Andrea, oggigiornoin fatto di roubaisienne, maanche genericamente per ciòche riguarda tutte le canne dapesca, esiste una panoramicae un assortimento tale che tiposso assicurare ce n’è pertutti i gusti. Tutte le case han-no in catalogo attrezzi di di-versa levatura che in genere

vanno dalle poche centinaia dieuro per le canne più robustee dall’azione meno prestante,alle svariate migliaia di europer le canne al top, tutto di-pende da un parametro chenon hai ben specificato nellatua e-mail: quanto vuoi spen-dere? Il consiglio che ti do èquello di orientarti comunquesu di un attrezzo di buona le-vatura anche se non proprio al

top di gamma, in genere le se-conde o terze canne sono at-trezzi definiti “all round”, os-sia che si prestano ottima-mente sia per le pesche sul“bianco” che sui pesci di gros-sa taglia o per il carpodromo.Inoltre, considerando il fattoche almeno nelle competizio-ni ufficiali la limitazione della“rouba” è fissata a 13 mt, conun buon attrezzo tuttofare si

hanno le caratteristiche di suf-ficiente robustezza, ma alcontempo di quella buonaprontezza e leggerezza chehai richiesto. Se inoltre deci-dessi di partecipare a qualchecompetizione, con una roubadi media fascia sarai sempre incondizione ottimale di pesca:infatti, di solito le case produt-trici offrono un’ampia gammadi kit per equipaggiare questecanne e permettere quindi disfruttare lo stesso attrezzo siain carpodromo, dotandolo dipunte specifiche da carpa, chein fiume o comunque su pe-sce bianco con kit più leggeri.In definitiva, con una spesaprossima ai 1000 euro o pocopiù si possono comprare can-ne estremamente versatili eche possono coprire un po’tutte le esigenze.

Ciao Giovanni, sono Andrea e scrivo dalla provincia di Latina, volevo innanzitutto com-plimentarmi con tutta la redazione di Pesca In per la nuova veste della rivista che apparerinfrescata nella grafica e nei contenuti e che trovo molto interessante. La domanda chevolevo porti riguarda l’acquisto di una canna roubaisienne dato che la mia è ormai giun-ta all’età pensionabile, essendo un attrezzo datato 1996. La questione è la seguente: iodi solito frequento sia il fiume che i canali dell’agro pontino e saltuariamente anchequalche carpodromo: vorrei comprare una canna che vada bene per tutte le occasionima che sia anche abbastanza maneggevole e sufficientemente leggera: Che tipo di at-trezzo mi consigli? Grazie e a presto.

Una roubaisienne “all round” PESCA AL COLPO

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✔ ✔ Risponde Emanuele Di Sanza([email protected])

Ciao Roberto, sono contentoche un mio coetaneo si vogliaavvicinare alla pesca della tro-ta in lago e sappi che perqualsiasi consiglio sarò sem-pre disponibile. Adesso venia-mo alla tua domanda: dun-que, innanzitutto ti dico subi-to che la bolognese sicura-mente non è l’attrezzo mi-gliore per la pesca a tremarel-

la, infatti per eseguire al me-glio questa tecnica è necessa-ria una canna specifica, moltopiù sensibile della tua bolo-gnese, ma considerando cheattualmente è l’unica cannache hai a disposizione, lamontatura che ti consiglio èquella con il galleggiante.La lenza puoi costruirla inquesto modo: 1) Galleggiante da 3 gr mon-tato sulla lenza madre dello0,16 mm2) Spallinata di piombini pertarare il galleggiante3) Girella tripla4) Terminale lungo 40-50 cmdello 0,16-0,14 mm5) Amo n°6 serie 4 TubertiniQuesto tipo di lenza e moltoversatile e sicuramente ti daràottimi risultati. Ciao a presto.

Ciao Emanuele, mi chiamo Roberto e sono un ragazzo di25 anni. Vorrei cominciare a pescare a tremarella le trotenei laghetti artificiali e, considerando che ho a disposizio-ne una bolognese in carbonio lunga 5 mt, potresti consi-gliarmi il tipo di montatura da utilizzare con questa can-na? Ciao e grazie mille!!!

Montatura per la tremarellaTROTA LAGO

✔ ✔ Risponde Emanuele Di Sanza ([email protected])

Ciao Luca, mi fa piacere sentirti di nuovo e sono molto contentoche i miei consigli ti abbiano aiutato a risolvere il tuo problema.La tematica che mi stai descrivendo non mi è affatto nuova, in-fatti spesso mi capita di assistere a scene in cui le trote inseguonol’esca fino alla sponda del lago senza attaccarla. Personalmentecredo che per far fronte a questa situazione bisogna curare l’in-nesco alla perfezione, cercando di garantire una rotazione perfet-ta, ma la cosa fondamentale è sicuramente la sostituzione dellatipologia di esca: infatti, nella pesca alla trota lago oltre alla ca-mola del miele ci sono molte esche, tra cui il lombrico, il caimanosia nero che bianco, la camola della farina ecc … Cura l’innescoe prova a cambiare il tipo di esca quando le trote non hanno piùvoglia di attaccare la tua camola e vedrai che l’abboccata non sifarà attendere. Ti saluto cordialmente e attendo tue nuove.

Ciao Emanuele, sono Lucail ragazzo che ti ha chiestodei consigli su “come evi-tare di perdere tante tro-te”. Volevo innanzituttoringraziarti per aver rispo-sto alla mia lettera, che tral’altro è stata pubblicata loscorso mese, e inoltre vo-levo dirti che i tuoi preziosiconsigli hanno dato i lorofrutti. Ti disturbo nuova-mente perché spesso, nelpiccolo lago che frequen-

to, mi capita di vedere al-cune trote che inseguonola mia camola ma non l’at-taccano, perciò mi chiedo.come posso incentivare latrota ad attaccare la miaesca? Ti ringrazio nuova-mente per l’attenzione espero al più presto di rice-vere una tua risposta.

Camola TROTA LAGO

✔ ✔ Risponde Francesco Capomassi([email protected])

Direi proprio di no, non ci so-no controindicazioni partico-lari per la sostituzione dell’an-corina tripla di pancia delleesche artificiali in genere, conuna doppia. Mi rendo certa-mente conto che la colloca-zione delle esche nella scatolacomporta spesso sia la pro-blematica dell’ottimale assor-timento dei vari modelli e del-le lunghezze, spesso difficol-

tose soprattutto per le am-piezze delle palette oltrechédelle lunghezze, sia il neces-sario stivaggio a fronte delleancorine che quasi semprenon si riescono a bloccare conefficacia e si accavallano ag-grovigliandosi tra loro: a vol-te, nel tirare su un’esca fuo-riesce un intero pacco di robache fa saltare i nervi e perdereanche tempo. Io più che met-termi lì a cambiare le ancorinedi centro e a spendere inutili

quattrini, non sono neanchefacili da reperire ormai, opte-rei per due soluzioni molto ef-ficaci e tutto sommato anchegradevoli in termini visivi e or-ganizzativi: acquisterei sen-z’altro dei “cover treble ho-oks”, ovvero dei piccoli sup-porti di plastica rigida coloratie sagomati in forma triango-lare che s’inseriscono agevol-mente nelle ancorine evitan-done sia l’arruffamento con lealtre esche, sia consentendo

la protezione dalle puntureaccidentali; in genere sonoforniti in comode confezionidella misura più adatta. Oltrea questo mi orienterei sulle ti-piche scatole della Plano, por-ta artificiali di quelle con gliscomparti componibili e chealloggiano un discreto nume-ro di esche. Due di questescatole bastano per un mix discelta: inoltre, possono esserecomodamente inserite all’in-terno di una borsa a tracolla.

Salve Capomassi, vorrei sapere se c'è qualche controindi-cazione a sostituire l'ancoretta tripla, posizionata in pan-cia delle esche, con una doppia. A me sembra che ne gua-dagni sia lo stivaggio in scatola che il nuoto. Mi da un Suoparere in merito? Mi consiglia anche delle scatole di pla-stica per gli artificiali? Grazie e cordiali saluti.

P.C. (Catanzaro)

Ancorette e scatole SPINNING

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*A cura di Roberto FerrarioCatturedal Mondo

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Lo snook è un predato-re abbastanza simile siaper fattezze che perabitudini alla nostraspigola. Questo pesceappartenente alla fa-miglia dei centropo-midi e lo si può trova-re sia sulla costa paci-fica americana che suquella atlantica. Cisono 12 specie diver-se di snook, ma rico-noscerle una dall’al-tra è una vera im-presa. E’ un ferocepredatore che pre-ferisce l’acqua sal-mastra e non di-sdegna sia piccolipesci che crosta-cei; soprattuttoama sostare sotto ipontili o nelle vicinan-ze dei piloni deglistessi. Sembra predili-ga particolarmentel’ombra ed è molto at-tivo quando ci sonoforti cambi di marea:infatti, è un predatoremolto più aggressivo dinotte che di giorno e losi può insidiare facil-mente sia con l’esca vivache con l’artificiale. Trale migliori zone di pescaper i grossi snook ci sonola Florida, l’Honduras, ilCostarica, Panama e nu-merose isole caraibichetra cui Cuba e Porto Rico.Le due immagini raffigu-rano due esemplari dibuon peso entrambi cat-turati sulla sponda pacificadel Costarica; il primo è statocatturato da Joan Vandergriffmentre pescava alla foce diun fiume nei pressi di Golfitocon un lavoro di circa 25 mi-nuti per avere la meglio suquesto esemplare di 14,23

kg; sempre in Golfito, BetsyBullard ne ha catturato inve-ce uno di 16,98 kg utilizzan-do un piccolo pesce vivo co-me esca. L’attuale record delmondo IGFA per questa spe-cie è di 21,54 kg.

Snook

Le foto più curiose, le catture più emozionanti e i pesci più strani presi nei mari e nei fiumi di tutti i continenti.

Il Capt. Julio Macie ci ha in-viato delle immagini rela-tive ad una sua recentebattuta di pesca. Ormai latecnica del “jigging” haspopolato in tutti i maridel mondo ed anche qui inBrasile vicino a Rio de Ja-neiro ha dato risultati ec-cellenti. Partiti all’alba perraggiungere una sperduta

e lontana secca, Julio edalcuni suoi clienti hannoavuto un bel da fare connumerose ricciole, qualchebella cernia di fondale edalcuni jack. Il pesce piùgrosso è stato una ricciolaintorno ai 25 kg.Un paio di pesci misteriosihanno spezzato invece iltrecciato da 50 lb ….

Jigging in Brasile

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L’amico Jean Francois ancora una volta si è immerso nella giun-gla più sperduta al confine tra Birmania e Thailandia, il famosoTriangolo d’Oro, zona alquanto poco sicura in quanto da decen-ni controllata dai signori della droga che qui coltivano piantestupefacenti. Era da diversi mesi che pianificava questa sua nuo-va avventura e la mail che ho ricevuto viene proprio mandata daquesta remota zona grazie ad un cellulare GPRS collegato al suocomputer. Jean Francois con un piccolo gruppo di amici è circaa metà del percorso che intendono fare e ci ha inviato un ag-giornamento sulle catture effettuate fin qui. “Raggiungere que-ste zone è stata una vera e propria impresa con notevoli difficol-tà sia a livello di strade che di logistica. La prima sosta è stata sulfiume Salawir e sul fiume Gnaow e qui siamo riusciti a catturareun buon numero di golden mahseer, anche se non di taglia ele-vata. Oggi stesso ho agganciato tre grossi Thai masheer e, no-nostante avessi un trecciato da 30 lb, sono riusciti a spezzarmi ilfilo come se nulla fosse. La consolazione di oggi è che abbiamoottenuto due nuovi record mondiali con un piccolo e rarissimoHemibagrus filamentus che è un particolare tipo di pesce gatto,ed un Stracheyi Mahseer di 2,42 kg. Domani ci dirigeremo versoil Thai Karen territory nei pressi di Chiang Mai per altri 5 giornidi pesca. Al prossimo aggiornamento, ciao.”

Triangolo d’Oro

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World*

a cura di Francesco [email protected]

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Bassfishing

ei giorni 4-5-6 del me-se di giugno si è svolta,

nelle splendide acque del la-go di Bolsena, una delle piùprestigiose competizioni per ilBass Fishing italiano, l’EliteTournament trail, dedicata al-la prematura scomparsa diuno dei più forti ed amati Bas-sman italiani: Francesco Sgrò.Al loro arrivo i partecipanti sisono trovati di fronte un lagoprofondamente “condiziona-to” da un vero e proprio nubi-fragio che per tre giorni avevaimperversato sulla zona, in-nalzando il livello dell’acquafino ad un paio di centimetridal bordo della banchina, al-meno 30-40 cm in più del li-vello “normale”. L’enormevolume d’acqua riversata nellago ha prodotto l’effetto diun brusco e quanto indeside-rato abbassamento della tem-peratura che è passata dai22/23 C° della settimana pre-cedente ai 17/18 C°, senzacontare l’effetto sulla traspa-renza che dai soliti 6-7 mt èpassata a 0,5-2 mt. In tali nonfacili condizioni i concorrentihanno comunque fatto dellebuone pescate, tanto che, sianel primo che nel secondogiorno di gara, solo tre equi-paggi sono rientrati in porto

senza catture. Il primo giorno,caratterizzato da vento cre-scente, si è concluso con i pri-mi tre equipaggi distanziati dipochi grammi, al primo postoMinaldoni - Pincardini 5 pesci11,08 lb, al secondo postoTorsoli - Fanfani 3 pesci 11,03lb + 1 penalità (pesce fuorimisura) ed al terzo posto Deb-bi - Ruggi 5 pesci 10,77 lb. IlBig Bass, che risulterà anche ilBig del Torneo, se lo aggiudi-ca Michele Fanfani con unosplendido Bass di 5,37 lb. Ilsecondo, giorno sempre con

vento teso, ha visto al primoposto Tenchini - Bertolini 5Pesci 9,92 lb, al secondo po-sto Riello - Ashlock 5 pesci8,24 lb ed al terzo posto Deb-bi - Ruggi pesci 4 8,21 lb. IlBig Bass di giornata se lo è

aggiudicato Carlo A.Tenchini con un pesce

di 4,88 lb. Il terzo gior-no la partenza prevista

alle 6,00 viene posticipa-ta a causa delle pessime

condizioni meteo, ventomolto sostenuto provenien-

te da Sud e onde notevoli; al-

Classifica ELITE 2009PIAZZ. SPONSOR ANGLER 1 ANGLER 2 LBS DAY 1 LBS DAY 2 LBS DAY 3 TOTALE

1 MORETTI PETROLI MINALDONI PINCARDINI 11,08 8,09 X 19,172 JACKALL BROS - ADO LURES RUGGI DEBBI 10,77 8,21 X 18,983 USANAUTICA.COM-AKUA PRO TEAM MANCINI DELLA CIANA 7,57 7,84 X 15,414 COLMIC BANDINELLI REZZI 7,11 6,21 X 13,325 FLYNG FISH - TEDESCHI EDITORE FANFANI TORSOLI 11,03 1,7 X 12,736 SHARP BERTOLINI TENCHINI 2,44 9,92 X 12,367 LA PECHE PEROSILLO BELLI 3,49 8,08 X 11,578 MOLIX CANUTI SERGENTI 8,15 3,39 X 11,549 AKUA PRO TEAM GUAZZI BELLONCI 2,16 7,81 X 9,9710 BASS DIVISION PAPA BARBETTA 5,78 4,06 X 9,8411 MOLIX CAMBI BRUCCOLERI 7,87 1,29 X 9,1612 JACKALL BROS RIELLO ASHLOCK 0 8,24 X 8,2413 ALFA TACKLES UZZOLI COLETTI 6,57 1 X 7,5714 MOLIX BORGATO ZANATO 6,5 0 X 6,515 ALFA TACKLES DOMINICI BENASSI 1,7 4,22 X 5,9216 MOLIX MARTINO SEGURA 2,18 3,21 X 5,3917 MOLIX CASSANI AITA 1,17 4,21 X 5,3818 ALFA TACKLES BEVILACQUA HOWARD 0 4,36 X 4,3619 MASINI FARINELLA 1 3,11 X 4,1120 BAIT MARTELLI MARTELLI 1,66 0,82 X 2,4821 AKUA PRO TEAM ARTANIDI CALANCA 0,91 1,47 X 2,3822 PESCANAUTIC-NORIES-ECOGEAR NICOLAY HELIN 0 2,04 X 2,0423 MOLIX-EVERGREEN-LELLI LINO E F. RONDININI DI FEO 1,94 0 X 1,9424 DALLA BARTOLA VECCHIONI 1,64 0 X 1,64

Elite Tournament Trail 2009MEMORIAL FRANCESCO SGRÒ

N

PRIMI CLASSIFICATI

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L’ESCA DEL MESE

Flick Shake Worm

Il Flick Shake Worm è la risposta “Jackall” ad una tecnica chesta diventando sempre più popolare negli Stati Uniti ed inGiappone, la tecnica del Wachy Rig Jig Head. La struttura curvadel Flick Shake Worm favorisce, in combinazione con le WackyJig Head sempre sviluppate da Jakall, le naturali contorsionidell’esca stessa durante la caduta, rendendola particolarmenteadescante. L’esca è composta da una mescola salata cui è statoaggiunto anche uno scent che richiama gli odori del pesce fo-raggio. IL Flick Shake è anche adatto al Drop Shot e allo ShakyHead Rid. Disponibile in tre misure: 3,8–4,8–5,8 pollici.

le 6,30 visto un netto miglio-ramento, l’organizzazione hadeciso di dare il via alla gara.Subito dopo la partenza delleimbarcazioni, purtroppo, la si-tuazione meteo è nuovamen-te peggiorata con vento mol-

to forte e onde veramente al-te, tant’è che verso la metàdella mattina, visto il perdura-re della situazione avversa,con tre imbarcazioni già ritira-tesi ed altre sei o sette rientra-te con difficoltà in porto, l’or-ganizzazione decideva di an-nullare la gara provvedendoanche a recuperare le altrebarche nei porti di Marta eCapodimonte in cui avevanotrovato riparo. Una barca, du-rante il tentativo di rientro inporto, ha persino rotto il mo-tore su uno scoglio finendo,fortunatamente senza conse-guenze per l’equipaggio, sul-la spiaggia.Per la classifica finale valgonoquindi le pesate dei primi duegiorni che suggellano la vitto-ria della coppia Minaldoni –Pincardini, mentre al secondoposto la conferma della fortis-sima coppia Ruggi – Debbi,per finire con la terza posizio-ne di Mancini – Della Ciana.

SECONDI CLASSIFICATI

TERZI CLASSIFICATI

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uando peschiamo in laghi gestiti in maniera privata, icosiddetti “reservoir”, e tentiamo la cattura delle trote

più grandi, spesso ci confrontiamo con pesci piuttosto sospet-tosi e poco propensi ad inseguire i nostri artificiali. In questicasi solitamente una testina piombata, jig, arricchita conun’esca siliconica e fatta lavorare molto lentamente nei pressidel fondo, risolve nel migliore dei modi l’esito della nostra bat-tuta di pesca. Però… c’è un piccolo particolare da non trascu-rare: in quasi tutte le riserve non è consentito l’utilizzo diesche siliconiche. Come fare allora per risolvere questo incon-veniente? Nessun problema, si può ovviare realizzando unavalida alternativa alla gomma con un dressing interamentenuovo. Mano dunque al classico morsetto per concretizzare,passo dopo passo, un dressing quanto mai efficace nelle situa-zioni di pesca appena descritte.

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Montature, astuzie e innovazioni per le esche artificiali*A cura di Stefano PassarelliDressingartificiali

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Dressing

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■ 1. Posizioniamo la testa piombata sul morsetto dopoaver rimosso la porzione di piombo presente sul gambodell’amo. ■ 2. Copriamo il gambo dell’amo con il filo dimontaggio, quindi fissiamo il kristal flash portandoci inavanti e ribaltiamo le fibre di kristal posteriormente.■ 3. Priviamo del calamo una piuma di marabou, quindifissiamo la soffice piuma prima anteriormente poiposteriormente. ■ 4. Fissiamo la strip di coniglio, quindi avvolgiamola sulgambo dell’amo. ■ 5. Arrivati a ridosso della testa, fermiamo con il filo dimontaggio, quindi tagliamo l’eccedenza.■ 6. Chiudiamo con alcuni nodi, quindi con l’aiuto di unospillo di servizio passiamo il collante.Abbiamo così ultimato la costruzione di un jig realizzatocon materiali estremamente soffici e mobili, quanto maiidonei ad un utilizzo in acque ferme.

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*a cura di Stefano Falciani

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La pastura per i piccoli pesciA partire da questo mese affronteremo in tre tappe un argomento che continua

ad appassionare il mondo della pesca al colpo: le pasture per i piccoli pesci.

Data la complessità della questione abbiamo deciso di suddividere il testo in più parti iniziando dagli

elementi fondamentali necessari alla composizione del mix di base da proporre ai nostri piccoli amici.

n tutte le tecniche dipesca al colpo una buo-

na pratica nella scelta e nel-l’utilizzo delle pasture risultamolto spesso determinante. Lacomposizione dei vari mix disfarinati da proporre ai nostriamati pinnuti è oggetto di stu-dio e di approfondimento daparte di tutti gli addetti ai lavo-ri e le aziende del settore sonosempre alla ricerca di nuove ri-cette da proporre sul mercato.Se nella pesca al pesce di ta-glia l’utilizzo della pastura si ri-vela a volte marginale, nelletecniche rivolte alla cattura deipiccoli pesci risulta invece de-terminante. La scienza, al ri-guardo, oltre a confermarciche tutte le specie ittiche han-no il gusto e l’olfatto estrema-mente sviluppati e sono in gra-do di distinguere nitidamente i

diversi sapori, ci rivela che lacomune alborella è capace dipercepire il gusto dolce delsaccarosio con un’intensità cir-ca 900 volte superiore a quelladell’uomo. Quest’affermazio-ne ci induce quindi a pensareche la scelta e il giusto utilizzodi uno sfarinato condizioneràpesantemente il risultatodell’uscita piscatoria a triotti,alborelle & Co.

I quattro ingredienti base

Che siano pasture commer-ciali o prodotti fatti in casa,questi mix di farine sono co-stituiti da un numero abba-stanza limitato di ingredientibase, con marginali ed allevolte ininfluenti aggiunte.Molti agonisti sono abituati avalutare la qualità della pastu-

ra non tanto dalla resa effetti-va di un mix in gara o durantele prove comparative effet-tuate, ma seguendo i proprigusti e, non di rado, le modedel momento. Aggiungere il10% di un aromatizzantegradevole all’olfatto umano,ad una pastura con ingredien-ti base non freschi, non la faràdiventare automaticamentebuona. Un altro aspetto cheinfluisce sulla resa effettiva diuna pastura è il giusto meto-

do di miscelazione in rappor-to al suo specifico modo d'im-piego. Miscelando in modoerrato una buona pastura cor-reremo il rischio di renderlamediocre e non congeniale altipo di pesca che ci approssi-meremo a fare. Sono sola-mente quattro gli ingredientifondamentali per ottenereuna buona pastura da albo-relle: il pane, la farina di crisa-lide del baco da seta, il biscot-to e la farina di mais.

Esche&pasture

1a Parte

PANGRATTATOFARINA DI PANE

I

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Il pane

Il pane insipido è un elemen-to fondamentale per quasitutti i tipi di pastura ed è perquesta sua dote di “neutrali-tà” che viene inserito anchenei mix per i piccoli pesci. Pri-ma di addentrarci nello speci-fico sarà bene distinguere levarie tipologie di sfarinatoche prenderemo in conside-razione a seconda dell’utiliz-zo che ne dovremo fare, di-stinguendole in due gruppi:le pasture da superficie equelle da mezzo fondo e dafondo. Il pane che utilizzere-mo sarà differente perché di-verse dovranno essere le sueproprietà meccaniche. Per lepasture da superficie utilizze-remo un tipo di pane che cipermetterà di ottenere dellefarine con proprietà spiccata-mente sleganti, mentre per lealtre farine con proprietàmoderatamente leganti. Ilnon plus ultra per le pastureda superficie è il pane belgache, dato il suo potere di-sgregante ed il suo valore nu-tritivo relativamente mode-sto, viene inserito nelle mi-scele in percentuali che pos-sono arrivare al 40%. Anchedal comune grissino si ottie-ne una farina chiara e legge-ra e con un basso potere le-

gante, adatta quindi per que-sto tipo di pasture. Il comunepane toscano, preventiva-mente essiccato e poi fine-mente triturato, è il panemeno usato nei mix da super-ficie. Nel caso lo si voglia co-munque utilizzare, dovremotenere conto della sua collo-sità, bilanciando il mix conl’aggiunta di altre farine di-sgreganti ed utilizzandolo indosi non superiori al 20%.Per quanto riguarda le pastu-re da mezzo fondo e da fon-do ci indirizzeremo invece neitipi di pane più comuni. Lefarine ottenute dalla macina-zione del pane toscano, deipanini all’olio e del pan carrépotranno essere utilizzate inpercentuali anche del 50%.

La farina di crisalide delbaco da seta

Ottenuta dalla macinazionedel bacoccio, ha proprietàestremamente disgreganti edun colore che varia dal noc-ciola al marrone. Il metodo dimacinazione di questo pro-dotto influisce notevolmentesulla resa finale. La farina do-vrà essere ottenuta tramiteuna macinatura molto lentaper non riscaldare il prodottoche altrimenti perderebbe lesue caratteristiche di fragran-

za ed aroma. Molto spesso in-fatti si trovano in commerciofarine triturate grossolana-mente, di colore molto scuroe poco profumate, che non siaddicono assolutamente adessere inserite nel composto.Sia per le pasture da superfi-cie che per le altre, la farinadovrà essere fresca, dall’odo-re pungente e macinata mol-to finemente. La percentualeutilizzabile nelle pasture dasuperficie sarà dal 30 al 40%,mentre per quelle da mezzofondo e da fondo dal 20 al25%. Se vi accingerete ad ac-quistare una pastura da albo-relle non giudicate la presen-za del bacoccio dal colore piùscuro del composto. Alle voltela presenza di farina di carru-ba scurisce tutto lo sfarinatodandoci l’impressione checontenga molta crisalide. Ilmetodo infallibile è forare laconfezione ed annusare…..non si sbaglia quasi mai.

La farina di biscotti

Non tutti i tipi di farine di bi-scotti si addicono ad essereinserite nella nostra pasturada alborelle. I prodotti cheutilizzeremo dovranno conte-nere una quantità limitata digrassi, uova e zucchero. I bi-scotti secchi come gli Oro Sai-

wa, i wafer, le cialde dei conigelato e le fette biscottate,previa un’accurata macinatu-ra sono i più idonei ad essereutilizzati in percentuali fino al25/30%. L’uso di biscotti conpiù alto contenuto zuccheri-no, come i Pavesini o i frollini,andrà dirottato verso le pa-sture da mezzo fondo e dafondo e comporterà una di-minuzione nella percentualedi utilizzo.

Le farine di mais

Tutte le farine di mais hannoun basso potere legante e ca-lorico e ben si addicono adessere utilizzate in alte per-centuali. La semplice farinagialla, il tourteaux e il fioccodi mais finemente macinati,potranno fare al caso nostroapportando alla nostra pastu-ra scarso potere nutritivo espiccate doti disgreganti. Laquantità impiegabile dovràessere accuratamente valuta-ta e varierà in base alle per-centuali di utilizzo delle farinesopra descritte. Nei prossiminumeri prenderemo in consi-derazione le farine comple-mentari e gli aromi da ag-giungere al nostro compostodestinato ai piccoli pesci al fi-ne di renderlo più adescantee completo.

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FARINA DI MAIS (INTERNO) FARINA DI MAIS

FARINA DI BISCOTTI (WAFER)FARINA DI BISCOTTI (FETTA BISCOTTATA)CRISALIDE DEL BACO DA SETABOZZOLO E CRISALIDE DEL BACO DA SETA

FIOCCHI DI MAIS TORTEAUX DE MAIS

Page 26: PescaIn Agosto 2009

ncora una volta l’Idro-scalo di Milano ha ospi-

tato una manifestazione dicarpfishing di grande rilievo: laCoppa Italia a squadre per so-cietà. Presenti 20 formazioniognuna delle quali formata da2 coppie, in rappresentanzadelle province che nell’annata2008 hanno svolto l’attivitàinerente la specialità. In questaoccasione il pescato è statominore rispetto alla 1° prova diClub azzurro e sicuramente lecause sono da ricercarsi in duefattori decisivi: l’inizio dellafrega che ha spinto un grannumero di carpe nella zonachiusa alla pesca dove c’è ab-bondanza di canneti, e un ipo-tetica ma probabile distrazio-ne del pesce attirato da altrecompetizioni che si sono svol-

te in concomitanza sul bacinomilanese. Detto questo, i qua-ranta box sono stati disposti suentrambe le sponde dove, pe-rò, si è registrato un pescatoassai differente: in sostanza,nella sponda A sono state cat-turate 64 carpe, 500 kg di pe-sce, mentre in quella B, latoTribune, ben 325, 720, il tuttoper un totale di 64 pesci di cui44 carpe regina, 18 specchio e2 amur. La cattura più granderegistrata è stata quella di unamur di quasi 15 kg. Sicura-mente la prima notte, quellatra venerdì e sabato è stataquella più produttiva; tuttaviaè necessario puntualizzare chele carpe allamate, rispetto aquelle portate al guadino, so-no state molte di più, un fatto-re che forse dovrebbe far ri-

flettere dal punto di vista tec-nico, ma che conferma la buo-na presenza di pesce nel baci-no, grazie anche all’ultima im-missione, circa 10 quintali dicarpe, di pochi mesi fa. Alla fi-ne della competizione il titolotricolore è andato alla squadraA della Cannisti Senago (Dai-wa). I senaghesi, in pratica,hanno saputo valorizzare ilfattore campo. Il quartetto, laformula prevede che venganosommati i piazzamenti realiz-zati da ciascuna coppia nelproprio settore, ha realizzatoun peso complessivo di23,280 grammi. La squadratricolore era composta da Cri-stiano Persichella, AlessandroCavallaro, Cristian Rivolta eMarco Dal Bò. Ottima anche laprestazione delle altre duesquadre che hanno conquista-to il podio, ovvero la ASD Ga-risti Azzanesi classificatasi al 2°posto e la S.PA.L Lucca che ha

conquistato il bronzo. Infine,un applauso alla squadraabruzzese meritevole di men-zione per la prova sfortunata,avendo mancato il podio perqualche centinaio di grammi.La compagine pescarese eracomposta da Marco Di Muzio,Nino Di Lello, Massimo D’Emi-lio e Alessandro La Valle.

Premiazione e ringraziamenti

Le premiazioni, eseguite nellanuova sala Azzurra del parcodell’Idroscalo messa a disposi-zione dell’AmministrazioneProvinciale, sono state effet-tuate alla presenza dei Consi-glieri federali Angelo Coffera-ti e Fernando Landonio, non-ché Presidente della sezionemilanese ospitante, e dell’as-sessore Alberto Grancini. Unsentito ringraziamento, infi-ne, va al Nucleo dei Sommoz-zatori della Protezione Civiledella sezione di Milano cheper tutta la durata della com-petizione ha fornito assisten-za ai concorrenti ed a tutti icomponenti della società or-ganizzatrice, Milano 75.

Notizie e consigli dal mondo del carpfishing, la tecnica di pesca più innovativa per la cattura delle grosse carpe e non solo.

CarpfishingNews*

a cura di Alfonso Vastano

26

Coppa Italia

Classifica1 Cannisti Senago (Daiwa) MI2 ASD Gr. Garisti Azzanesi (Tubertini) PN3 S.P.A.L. Lucca (Daiwa-Stonfo) LU4 Only Carp Club PE5 Mi-Ba Pesca Sport FE6 C.F.C. Gold Carp VE7 ASD Carpfishing Club Novara NO8 A.S.D. Sangro Carp CH9 G.S.P.M. Montenovo AN10 Rainbowcarp CR

■ In alto, finalmente le premiazioni e il podio, un momento sempre atteso edemozionante. Sotto, una panoramica dell’idroscalo di Milano durante lamanifestazione. Di lato, una delle tante fasi della pesatura, un’operazione sempredelicata che va eseguita con la massima cura.

A

Page 27: PescaIn Agosto 2009

Boilies Sonar - Milo

Sempre attenta alle esigenzedei pescatori, la ditta Milo, incollaborazione con il TeamMClass, un gruppo di speciali-sti della carpa dotati di unagrande esperienza maturatasul campo, ha studiato e rea-lizzato un prodotto di altissi-ma qualità. Tutte le boilieshanno come base una misceladi farina di pesce alla qualesono stati aggiunti aromi dif-ferenti. Questo prodotto èparticolarmente digeribile perla carpa, caratteristica molto

importante che induce i pesciirresistibilmente a ritornare sulluogo pasturato. Inoltre, unparticolare molto importanteche riguarda la lavorazione:l’aroma viene aggiunto primadell’ebollizione, potendo cosìdissolversi più facilmente ri-spetto a ciò che avviene nelleboilies nelle quali viene inte-grato solo successivamente. Indefinitiva, tutte queste carat-teristiche rendono le boiliesSonar un prodotto molto effi-cace ed affidabile in qualsiasisituazione, anche in condizio-ni particolarmente difficili.

Piombi intelligenti – Indystone

Nuovi e rivoluzionari nella concezione, i piombi da carpfishingrealizzati e commercializzati da Indystone risultano assai efficaci,garantendo buone prestazione di lancio e ottima tenuta. Tutta-via, la caratteristica principale risiede nel fatto che, una volta in-serito il finale all’interno del piombo tramite il fissaggio di unanormale clip con un sistema brevettato, il tutto garantisce unarapida ed efficace azione del piombo all’abboccata grazie al col-legamento diretto del terminale al baricentro della zavorra. Inol-tre, questi particolari piombi risultano facilmente sostituibili conaltri di diversa grammatura e consentono un recupero sicuro an-che in caso di rottura del terminale.

UNO SGUARDO AL MERCATO

27

Nella foto Lorenzo Rosimostra la sua bella cattu-ra avvenuta a maggio inuno specchio d’acqua delPadovano.Si tratta di una carpa spec-chi di 14,5 kg, catturata conuna canna Leon HoogedijkBlack Power 12' 2.75 lb e at-trezzata con un mulinelloShimano Ultegra con filoECP Carp Hunter dello 0,31.Esche utilizzate: boilies Ri-chworth gusto keltia. Tempodi recupero: 15 minuti.Complimenti Lorenzo!

Giovani avventure

Page 28: PescaIn Agosto 2009

CANNE BOLOGNESI

ata dall’evoluzione del-la precedente AB 9020

che sostituisce nell’ampiagamma di canne Artico, lanuova bolognese AB 9060 èun attrezzo dotato di caratte-ristiche tecniche di grande li-vello. Leggera e scattante,consente una grandissimaprecisione nel lancio e la mas-sima prontezza in caso di ab-boccata, con ferrate efficaci emolto rapide. Queste caratte-ristiche vanno a vantaggio diuna gestione perfetta dell’at-trezzo durante il combatti-mento, garantendo una pres-

sione progressiva in modo ta-le da poter assorbire anchetutte le vibrazioni. In altre pa-role, rappresenta uno degliultimi “gioielli” nati in casaArtico e siamo certi che nonmancherà l’appuntamentocon il pubblico sempre atten-to alle novità di qualità.

Caratteristiche tecniche

Serie di canne dotate di un fu-sto estremamente leggero maal tempo stesso molto sottile,realizzato in Carbonio altissi-mo modulo antistress M55J–

M40J–TR3320, materiale digrande qualità, adatto ad unacanna di alta fascia. L’esteticarinnovata è piacevole e discre-ta ed è disponibile in diverselunghezze e nella versionenuda o montata. Se comple-ta, viene fornita con fodero epuntale paracolpi compresi. Ilnumero delle sezioni si diffe-renzia a seconda della lun-ghezza prescelta, così come ilnumero degli anelli. E’ dispo-nibile in 4 modelli: 5,00 / 6,007,00 / 8,00 mt.

Modello 7 mt:■ 7 sezioni■ 10 anelli di cui 7 fissi e 3scorrevoli a ponte singolo■ La placca è a baionetta re-golabile con legature bicolore

*a cura della Redazione

28

Sicuramente di grande qualità, la nuova serie di bolognesi AB 9060 della Artico si distingue

per la grande leggerezza e l’azione estremamente rapida oltre che per il fusto di diametro

eccezionalmente sottile. In sostanza, una canna che consente una precisione estrema nel

lancio, nella ferrata e permette un’azione di pesca sempre al massimo in qualsiasi

situazione, anche la più difficile.

N

Scheda tecnicaModello: bolognese AB 9060. Azienda: Artico. Mate-riale: Carbonio altissimo modulo antistress M55J–M40J-TR3320. Lunghezza: 5,00/6,00/7,00/8,00 mt.Placca porta mulinello: a baionetta regolabile. Prezzoindicativo: 350,00 euro

Prova in pescaAffidabile in tutte le situazioni, la nuova bologneseAB 9060 della Artico è risultata particolarmente affi-dabile e facile da gestire grazie anche ad un perfettobilanciamento. Adatta a tutti ma perfetta per un pub-blico esigente che richiede all’attrezzo leggerezza erapidità di reazione. Permette di gestire il pesce concostante e progressiva pressione assorbendo tutte levibrazioni. E’ veramente il top anche per l’affidabilità.

ProveTest

Page 29: PescaIn Agosto 2009

29

iamo davanti ad una ve-ra e propria fuoriserie

del settore, una canna dotatadi qualità e caratteristiche tec-niche eccezionali. Artico è riu-scita, grazie alla squisita dispo-nibilità dei tecnici Ferrari, adavere un lotto dei loro mate-riali per togliersi una curiosità:vedere dove si può arrivare co-struendo un attrezzo con il topdel materiale e soprattuttocon le loro resine che sono ilvero segreto dell’azienda. Ov-viamente alla qualità del mate-riale è stata abbinata la straor-dinaria tecnica costruttiva chela ditta Artico è in grado diprodurre attraverso una lavo-razione dove ogni singolo ele-mento viene costruito constrati sovrapposti di materialidiversi e con svariate angola-ture, proprio come un abito di

alta sartoria. Il risultato è quel-lo di avere un prodotto unicoed irripetibile.

Caratteristiche tecniche

Top di gamma della nuova se-rie di bolognesi dedicate allapesca in mare e alla trota. Epo-ca 9050 Ferrari è un connubiodi potenza, leggerezza e robu-stezza associati a ingombri ediametri molto ridotti: puòlanciare zavorre fino a 30 gr esostenere combattimenti conpesci di grossa taglia anchecon fili di diametro sostenuto.Tutto questo grazie alla tecno-logia dei materiali Ferrari e a inuovi esclusivi sistemi di lavo-razione Artico E.O.B (ergono-mically optimized balance) eT.L.T. (transversal layer techno-logy). La canna viene fornita

nuda per permettere all’utenteuna scelta personalizzata deltipo di anelli e del loro montag-gio. In alternativa, su richiesta,può essere acquistata già mon-tata dalla casa produttrice.

Esperienza, tecnologia e grande tradizione

contraddistinguono le canne da pesca

realizzate da Artico, dove le continue

ricerche mirate al perfezionamento e

all’impiego di nuovi materiali caratterizzano

il lavoro di questa grande azienda. In questa

logica, nasce la nuova bolognese Epoca

9050, un attrezzo rivolto al futuro, realizzato

con materiali di assoluta qualità, gli stessi

che la Ferrari utilizza per la realizzazione

delle note vetture di Formula 1.

S

Scheda tecnicaModello: bolognese Epoca 9050. Azienda: Artico. Ma-teriale: Hyper Carbon Fibre MTMK 13A10 Ferrari +M40B+IM30. Azione: rigida. Lunghezze disponibili:5,00/6,00/7,00/8,00 mt. Prezzo: In base alla tipologiadi montaggio richiesto.

Prova in pescaIn questa occasione abbiamo provato la 6 mt in diver-se situazioni e anche su pesci di taglia. La risposta èstata eccellente, specialmente sul piano della precisio-ne del lancio e sulla potenza del recupero. Sicuramen-te un prodotto di grande rilievo in grado di soddisfareil pescatore e l’agonista più esigente e ricercato.

Distribuito da:

Artico S.r.l.Via Malignani 2 33170 - PordenoneTel. 0434 598205 - Fax 0434 [email protected] - www.artico.it

Emporio Pesca di Daffra & C.SnVia casette, 20 27040Campospinoso - PV Tel: 0385-277948

Caccia Pesca Sport Polverini Andrea Zona e/a n.22 - Indicatore52100 Arezzo Tel: 0575-368070

Gente Di Mare di Piazza Mario Via Mesina Marina,409/a90100 Palermo Tel: 091-6215740

Negozi consigliati

Page 30: PescaIn Agosto 2009

ProveTest*

a cura della Redazione

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ESCHE

lpha Tackles è un’azien-da con un catalogo di

materiali per la pesca a chiaravocazione “artificiale”. Lospinning e il casting sono ledue tecniche di punta checontano una disponibilità be-ne adeguata all’esigenza.Canne, mulinelli, monofili,ami per inneschi, hard & softbait, abbigliamento specifico,

tutto rivolto sia alla pesca inacque marine che dolci, nonultima la parte riguardante leinnovative tecniche legate alvertical jigging. La linea diesche artificiali Zeolite si evi-denzia per un interessanterapporto tra qualità dei mate-riali e prezzo consigliato, spe-cie in considerazione dellafrequente necessità del rias-

sortimento box artificiali per-sonale, allorquando capita so-vente di perdere esche in pro-fondità o di tentare la sorte

osando in aree sensibilmenteintricate e rischiose per delleesche di questo tipo.

Caratteristiche

Si tratta di esche dal disegnoaccurato, con squamature eimpressioni in rilievo esternoche enfatizzano le peculiaritàdell’imitazione fino nellebranchie. Il corpo è in classicomateriale plastico duro, cavoall’interno, con i due gusciche sono combacianti e che,per alcuni modelli, alloggianole plancette laterali che met-tono in risalto i riflessi ologra-fici, mentre per altre serie cisono realizzazioni semi-tra-sparenti con verniciature so-vra impresse o, se totalmentecoperti, con verniciature opa-

Nuova linea di esche artificiali

Zeolite, della Hirauchi

Minnows – Japan, di

Alpha Tackles.

A

Alpha Tackles

“ZEOLITE”

Page 31: PescaIn Agosto 2009

cizzate, di tipo “mat”. Gli in-cavi che sono ricavati all’in-terno del corpo alloggiano lesferette in acciaio utilizzate

sia per la bi lanciaturadell’esca, sia per dare

l’assetto durante illancio, sia infine,per le sonorità inacqua provocatedal movimento la-

terale durante il recu-pero. Occhi in rilievo, ancori-ne brunite, split rig.

31

Scheda tecnicaEsche Zeolite in catalogo: Jerkbaits & Finesse baits; Lipless crank; Pencil walker; Di-ving minnows; Crank baits; Bubbling cranks.

Modello Lunghezza Peso Tipo Notecm. gr.

Stick Hero-Max 10,5 16 Jerkbait FloatingStick Hero-Xs 10 10,5 Jerkbait FloatingNavimax 10 16 Jerkbait Slow sinkingVeteran-ZZ8 8 10 Jerkbait FloatingX-Bow Jk 7 14 Lipless SinkingDivelive-X75 7,5 10 Diving minnow FloatingHog Dog –XB 8 8,7 Pencil walker Surface floatingJS-60 6 10,5 Shallow crank FloatingEcho-XZ60 6 14 Crank bait FloatingEcho-STR60 6 14 Jointed crank FloatingZZ-Bandit 6 10,5 Crank bait FloatingBandit Dive-XX 5 10,5 Diving crank FloatingNoiser Mag-XL 8 14 Bubbling crank FloatingNoiser Mag 5 10,5 Bubbling crank Floating

Distribuito da:

Alpha Tackles Europe LtdVia Colognolese 1/A50065 - Pontassieve - FITel. 055 8392980Fax 055 [email protected]

Prova in pescaLancio e capacità di nuoto sono ottimali, con le condi-zioni di filo intermedio, 0,28 mm, e quasi assenza divento contrario. Gli artificiali si muovono bene, utiliz-

zati in prova in acque ferme o a lento moto,e prendono subito acqua scendendo in

profondità e le vibrazioni sono av-vertibili in canna.

Sport Sile S.r.l.Via Internati 43/4531057 - Silea - TVtel 422 361226 fax 422 [email protected]

Negozi consigliati

Page 32: PescaIn Agosto 2009

ProveTest

acquisizione di “Inno-vative Textiles”, prati-

camente il creatore e arteficedel braided line Power Pro,ha indubbiamente fornito a

Shimano American Corpora-tion, un trampolino di lancioper rafforzare ulteriormenteil proprio pacchetto di at-trezzature da pesca all’inter-

no del business globale, conun’esposizione molto piùamplificata. In una recenteintervista ad un magazine in-glese, Dave Pfeiffer, presi-

dente della Company, ha in-teso ribadire che questa ac-quisizione è l’inizio di unamaggiore partecipazione diShimano nel contesto del

*a cura della Redazione

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FILO - TRECCIATO

Power pro

SHIMANO

Dopo Sufix e prima ancora il marchio G-Loomis, ecco una nuova e clamorosa acquisizione di Shimano

che, con l’ingresso di Power Pro, si annette un brand di elevato livello mondiale, molto famoso per la

qualità dei trecciati prodotti.

L'

Page 33: PescaIn Agosto 2009

mente, a distanza di pochi an-ni, la tecnologia è stata appli-cata con successo anche almondo della pesca attraversoil marchio Power Pro.

Scheda tecnica

La fibra di Spectra è un ma-teriale particolarmente den-so che non può mantenereeternamente la colorazioneo comunque avere una tintapermanente. Il colore incap-sula semplicemente il filo etenderà naturalmente a sbia-dire o a sparire con il passaredel tempo. Questo è assolu-tamente normale e non hanulla a che vedere con le ca-pacità della treccia e le per-formance tecniche che ri-mangono invariate. Tuttavia,si può eseguire un’eventualenuova colorazione, utilizzan-do un normale marker pertinte di quelli permanenti eresistenti agli elementi liqui-di come l’acqua. La confe-zione è completa di un co-modo dispenser in plasticarigida che, oltre ad agevolareuna fuoriuscita meglio con-trollata del filo per l’imbobi-namento, è provvisto di unminicutter già inserito, utileper eseguire il taglio all’al-tezza desiderata.La bobina, inoltre, può rima-nere alloggiata nella confe-zione e il filo opportunamen-te bloccato grazie alle strisceadesive che sono fornite nelpackaging. Altresì, tutti i no-di che servono e i consiglid’uso sono inseriti in un pic-colo opuscolo, sempre all’in-terno della confezione.

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mercato dei fili da pesca, in-tendendo con questo evi-denziare l’interesse di unampliamento della presenzadel marchio in questo impor-tante settore.La qualità di Power Pro è no-ta agli angler di mezzo mon-do per essere una linea dibraided molto buona e affi-dabile, soprattutto partico-larmente fine, a dispetto deidiametri utilizzati, che rasen-tano le grandezze dei corri-spondenti in nylon.L’Innovative Textiles nasce nel1992 per soddisfare la cre-scente richiesta di fili tecniciper l’utilizzo dei Kites e degliaquiloni, tuttavia, successiva-

Distribuito da:

Shimano Italy Fishing S.r.l.Via Privata Maestri del Lavoro 2920025 - Legnano - MITel. 0331 742711Fax 0331 465687www.shimano.com

Page 34: PescaIn Agosto 2009

ITTIOLOGIA

Apparentemente delicato ed etereo, il temolo pinna blu manifesta invece una marcata selettività durante

enfatizzano le caratteristiche e la difficoltà di pesca. Tuttavia, questo bellissimo autoctono italiano è molto

autorizzata al depauperamento dei fiumi, ma anche grazie alla solita mano dell’uomo.

Apparentemente delicato ed etereo, il temolo pinna blu manifesta invece una marcata selettività durante

enfatizzano le caratteristiche e la difficoltà di pesca. Tuttavia, questo bellissimo autoctono italiano è molto

autorizzata al depauperamento dei fiumi, ma anche grazie alla solita mano dell’uomo.

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Page 35: PescaIn Agosto 2009

e l’alimentazione, tale da farlo diventare la preda più ambita da parte di moltissimi pescatori a mosca che ne

rarefatto grazie alle ampie schiere di uccelli ittiofagi quali i ben noti cormorani, specie protetta e

Testo di: M. Zavaldi e L. Ciuffardi - Foto di: M. Zavaldi e M. Veziaga

e l’alimentazione, tale da farlo diventare la preda più ambita da parte di moltissimi pescatori a mosca che ne

rarefatto grazie alle ampie schiere di uccelli ittiofagi quali i ben noti cormorani, specie protetta e

Testo di: M. Zavaldi e L. Ciuffardi - Foto di: M. Zavaldi e M. Veziaga

■ Un bellissimo e raroesemplare di temolo pinna bluitaliano ed un tipico ambiente

da timallidi. Luoghi similiall’estero sono mete ambite e

a caro prezzo da parte deipescatori a mosca.

l temolo (Thymallus thymallus, Linnaeus1758) è un pesce d’acqua fredda apparte-nente alla sottofamiglia dei Timallidi, chefa capo alla famiglia dei Salmonidi, di cui

in natura se ne rinvengono cinque specie equattro sottospecie. Thymallus thymallus hatra le sue sottospecie Thymallus t. thymallus,detto anche “temolo europeo”, il cui areale siestende dalla Gran Bretagna agli Urali e dallaScandinavia ai Balcani, per terminare nel nordItalia dov’è presente nei maggiori bacini flu-viali che si immettono nel fiume Po in spondasinistra. Il ceppo autoctono italiano, tipico deifiumi del nord dell’Italia, è il cosiddetto temo-lo padano che ha la caratteristica fondamenta-le di avere una grande pinna dorsale dai rifles-si blu elettrico, da cui gli è valso l’appellativodi “Pinna Blu”, ed una livrea dorsale tenden-zialmente olivastra con sfumature che passa-no dal nero-blu fino al verde oliva, con accennidorati in prossimità delle pinne pettorali e pel-viche. Oltre alla particolare colorazione dellapinna dorsale vi è anche una tendenza a pre-sentare variazioni della livrea tendenti al gri-gio scuro durante il periodo riproduttivo. Ilpinna blu manifesta una marcata selettivitàdurante l’alimentazione, tale da farlo diventa-re la preda più ambita da parte di moltissimipescatori a mosca che ne enfatizzano le carat-teristiche e la difficoltà di pesca. La sua vistaacuta lo rende un animale assai selettivo, ingrado di riconosce dettagliatamente qualsiasiinsetto o imitazione di esso posti nel suo rag-gio d’azione. Altro ceppo è invece il temolodanubiano, alloctono in Italia e introdotto neifiumi dalle pratiche di ripopolamento, che adifferenza del suo stretto cugino italiano ha lacaratteristica di avere una grande pinna dorsa-le dal colore rosso acceso con riflessi verdechiaro e grandi bolli di colore rosso alternati asfumature nere. Il dorso del temolo danubia-no, la cui provenienza è chiaramente attribui-bile al bacino del Danubio, è tendenzialmentegrigio chiaro su riflesso argenteo ed è caratte-rizzata da una particolare macchia di color vi-naccia posta nell’area centrale di entrambi ifianchi, che si fa più intensa nei maschi duran-te il periodo riproduttivo. Anche la pinna cau-dale degli individui adulti assume una colora-zione rossa che, unitamente alle altre caratte-ristiche sopra descritte, lo rende facilmente di-stinguibile rispetto al suo omonimo padano.

I

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Page 36: PescaIn Agosto 2009

I suoi nemici

Nonostante il temolo sia unaspecie assai ricercata e ap-prezzata dal mondo della pe-sca sportiva, al giorno d’oggiè, come molti altri pesci,estremamente rarefatta ed inserio pericolo a causa di alcu-ne problematiche che ne met-tono a repentaglio la soprav-vivenza. Tra le prime causedella sua rarefazione ritrovia-mo la pressione predatoriaesercitata su questi animali da

parte degli uccelli ittiofagi, tracui in particolare il cormorano(Phalacrocorax carbo, Linna-eus 1758). A causa della ten-denza di questo pesce a vive-re negli spazi aperti delle spia-nate dei grandi fiumi in piccolibranchi facilmente predabili,l’attività alimentare del cor-morano rappresenta una trale cause principali di alterazio-ne delle popolazioni di timalli-di in Italia e nel continente eu-ropeo. In Italia il cormoranorisulta legalmente protetto e il

risultato di questamisura di tutela, or-mai protratta neltempo, è che il nu-mero di questi uccellisul nostro territorio,grazie anche a colo-nie non più migratri-

ci, è cresciuto a tal punto dafar contrarre drasticamente lafauna ittica, tra cui le popola-zioni di questa specie di sal-monide. Altro fattore negati-vo che grava sul timallide so-no le alterazioni ambientalicausate dall’uomo negli eco-sistemi acquatici, tra cui la co-struzione di dighe, sbarra-menti, prelievi idrici, escava-zione di inerti e inquinamen-to. Essendo questo pesce as-sai esigente in fatto di integri-tà dell’ambiente fluviale e diqualità dell’acqua, considera-to inoltre che necessita di treparticolari tipi di habitat diffe-renziati a seconda dello stadiovitale di larva, giovane edadulto, è facilmente com-prensibile come esso possaandare incontro ad un decre-mento demografico in granparte dei nostri ecosistemiove la presenza della manodell’uomo e dei suoi interven-ti antropici risulti oramai unarealtà quotidiana. In ultimo èda segnalare anche il proble-ma dovuto alla competizionecon le specie ittiche, soprat-tutto alloctone, e quello deri-vante dai ripopolamenti. Nelprimo caso, nonostante la

pratica d’introduzione di variespecie ittiche per la pescasportiva sia un’operazione diroutine in tutti i nostri ecosi-stemi, i continui ripopolamen-ti con trote fario e soprattuttole continue e massicce intro-duzioni di iridee nei tratti avocazione del temolo hannoconcorso pesantemente allosbilanciamento e ad una alte-razione della naturale compe-tizione interspecifica, il piùdelle volte a danno del Temo-lo stesso.Nel secondo caso, laddovenumericamente i temoli pa-dani erano rimasti in un nu-mero esiguo di esemplari, si èprovveduto ad introdurre ti-mall idi danubiani, con laconseguente interazione ge-netica e la nascita di ibridi acausa della facilità di incro-ciarsi tra loro.

Le soluzioni

Seppure questo fattore abbiacontribuito alla scomparsa inmolti fiumi nostrani del ceppopadano, l’introduzione del pin-na rossa in alcuni ambienti ove

■ Il temolo è unaspecie eletta per lapesca a mosca.Nella foto, il Dr.Mauro Zavaldi conun esemplarecatturato nelfiume Kupa(Croazia).

■ Un particolare della pinna di un temolo padano. Danotare i riflessi di colore blu elettrico che gli hannoattribuito l’appellativo di “pinna blu”.

■ Un temolo pinnablu del fiume Sesia(Vercelli). Questocorso d’acqua ospitauna dellepopolazioni ditemoli padani piùnumerose d’Italia,ma fortemente arischio di estinzione.

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il pinna blu risulti ormai irrever-sibilmente scomparso può co-munque rappresentare unapratica da non escludere,quantomeno in termini dimantenimento della specie inacque ancora vocate ma ora-mai inidonee ad ospitareesemplari del ceppo nativo.Nonostante ci sia un aumentoconsiderevole d’interesse versoquesto salmonide da parte deipescatori, degli ittiologi e deglienti locali, la strada verso la suatutela e ripresa demografica ècomunque ancora lunga, marappresenta sicuramente unameta da raggiungere. Al fine di sostenere il recuperodel temolo, nel nostro Paese èpresente ormai da anni l’Asso-ciazione italiana per la difesadel temolo: si sta parlando

dell’Associazione Thymallus, ilcui obiettivo è quello di pro-muovere la cultura e la tuteladi questa specie ittica attraver-so convegni e apposite attivitàdi carattere tecnico, didatticoe scientifico; finalmente igrandi sforzi compiuti dai rap-presentanti del sodalizio stan-no iniziando a dare i loro frut-ti. A capo dell’associazioneThymallus, sede italiana dellafamosa Grayling Society ingle-se, troviamo il Dr. Nicola diBiase, esperto conoscitore diquesto pinnuto, autore di varilibri ed articoli sul tema non-ché impareggiabile attivistanelle varie azioni rivolte allasua salvaguardia. Tutte le in-formazioni su quest’associa-zione sono reperibili sul sitoweb: www.thymallus.it.

■ Un temolo con una ferita da uccello ittiofago. Sebbene questo pesce siasopravvissuto all’attacco di un uccello ittiofago, le ferite arrecate da questivolatili sono molto spesso letali, a causa delle successive infezioni o lacerazioniprofonde degli organi vitali. In basso, due temoli danubiani o “pinna rossa”.Da notare la colorazione rossa della pinna dorsale e la macchia color vinacciasulla livrea laterale. Queste caratteristiche li rendono inconfondibili rispetto ailoro cugini padani.

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PESCA AL COLPO

appuntamento era fis-sato per le 8,30 a ri-dosso del ponte ferro-

viario a pochi passi dalla stata-le che dal paese bresciano por-ta verso Cremona. In nostracompagnia c’era anche EnzoZappalaglio che, dopo essersicalato nelle vesti di un perfettocicerone, ci ha illustrato le ca-ratteristiche principali di que-sto bel tratto di fiume. Enzo,essendo titolare del negozio dicaccia e pesca “Il Cormorano”ubicato in Via Brescia 67 aPontevico, è solito infatti fre-quentare questo posto e ne

conosce a menadito tutti glianfratti. Il fiume in questo trat-to ha una profondità di circatre metri e sembra il postoideale per pescare con la can-na ad anelli ed il mulinello. Ilflusso di corrente è ancora vi-vo, segno evidente che la ne-ve, caduta abbondantementequest’anno, continua a soste-nere i volumi d’acqua ed i li-velli di questo splendido fiu-me. L’acqua dell’Oglio, anchese un po’ alta, è meravigliosa.L’ampia curva dell’alveo fluvia-le comincia alla nostra sinistradopo un tratto di corrente ab-

bastanza sostenuta e terminaalla nostra destra proprio sottoi piloni del ponte della ferrovia.Proprio davanti a noi la corren-te vivace sembra smorzarsi unpo’ rallentando e creando invi-tanti e promettenti rigiri. Il ver-de intenso della rigogliosa ve-getazione delle sponde si ri-flette sulla superficie appenaincrespata da una leggerabrezza e le sagome delle gran-di vetrici, allineate lungo lasponda opposta, sembranoimmobili spettatori di questosplendido spettacolo della na-tura fatto di luci e di colori.

Attrezzatura specifica

I nostri amici, intanto, comin-ciano ad allestire le postazionidi pesca. Siccome si approssi-meranno ad una pescata conle gambe “a mollo”, tuttol’occorrente dovrà necessa-riamente essere disposto sul-le pedane da allestire al fian-co di ciascun pescatore. Il re-golamento particolare vigen-te nella regione Lombardiaprevede un limite massimo di500 gr di bigattini e quindi lanostra pasturazione di richia-mo dovrà essere integrata

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Il grande pescatore ed agonista ora in forza all’A.P.S. Bellaria

Igea Marina accompagnato dai suoi compagni di squadra

Andrea e Stefano ci ha invitati sull’Oglio, nei pressi di

Pontevico, per una pescata a bolognese.

Testo di Stefano Falciani - Foto di Alfonso Vastano

Il grande pescatore ed agonista ora in forza all’A.P.S. Bellaria

Igea Marina accompagnato dai suoi compagni di squadra

Andrea e Stefano ci ha invitati sull’Oglio, nei pressi di

Pontevico, per una pescata a bolognese.

Testo di Stefano Falciani - Foto di Alfonso Vastano

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con diversi chili di pastura.Giampietro infatti è già al-l’opera e in meno di cinqueminuti ha miscelato 4 confe-zioni di Cavedani-Barbi al for-maggio e crisalide che do-vrebbero essere sufficientiper un paio di ore di pesca. Aruota anche Andrea e Stefa-no preparano i secchi con glisfarinati e li dispongono sullerispettive basi d’appoggio. E’giunto il momento di appron-tare le bolognesi. Si trattadelle nuove Maxx Reel di 6 e7 mt, ideali per pescare inquesto posto. L’azione semi-

rigida di questi attrezzi si ad-dice perfettamente alla tecni-ca della passata con l’uso digrammature relativamentemodeste. I mulinelli sono ca-ricati con il nuovo filo della li-nea Barbetta World Cham-pion che la ditta Carson com-mercializza con successo. Sitratta dell’Ultra Soft LineMaxx Reel dello 0,14 mm.Giampietro si prepara ap-prontando due montature.Una di 2,5 gr per pescare do-ve verrà concentrata la pastu-razione ed una più pesante di4 gr per provare leggermente

più al largo. La geometriadelle lenze in questione è ab-bastanza differente. Quella digrammatura inferiore è costi-tuita da una “spallinata” dipiombini dell’8 disposti leg-germente ad aprire in 70 cmdi lenza, con gli ultimi due di-stanziati di circa 10 cm.Mentre la piombatura dellaseconda prevede l’utilizzo diuna torpille di 3 gr che è se-guita da 8/10 pallini del 7 di-sposti sempre ad aprire in50/60 cm di lenza. I galleg-gianti della serie B Giampie-tro Barbetta, distribuiti dalla

ditta Carson, sono ideali perla tecnica della passata in ac-que così veloci.Il requisito fondamentale perfarli rendere al meglio è chesiano accuratamente taratiper far si che l’antenna, pro-cedendo nel flusso di corren-te, fuoriesca dalla superficiedell’acqua solamente di unpaio di cm. I tre, per sfruttareal meglio la scia di larve cheruzzoleranno verso valle, sisono disposti in fila distribuitiin una quarantina di metri e,al segnale convenuto, dannoinizio alle danze.

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Finalmente sicomincia a pescare

Dopo un accurato confezio-namento diverse bocce di pa-stura farcite di bigattini fini-scono nel fiume creando, nel-la lunga lama d’acqua fino aquel momento silenziosa etranquilla, un apparente caosfatto di “tonfi” e spruzzi. Inmio stupore viene smorzatodalle parole di Giampietro chemi spiega che questo tratto,che potrebbe sembrare a pri-ma vista incontaminato, vie-ne abitualmente frequentatoda diversi agonisti che non sitrattengono di certo dal pa-sturare in abbondanza abi-tuando i pesci al tam-tam dirichiamo. Le specie che popo-lano questo tratto di Oglio so-no tante: cavedani e barbi so-no quelle predominanti, an-che se il nostro obbiettivo so-no le sospettose e sempre piùrare savette. Gli esemplari piùgrossi sfiorano il chilo di pesoe per essere salpati con gli esi-li terminali serve una dimesti-chezza,nel giostrare gli attrez-zi del mestiere fuori dal co-mune. Dopo le bocce di sfari-nato vengono gettate sulla li-nea di passata anche delle mi-nuscole palline di bigattini in-collati. Serviranno per “porta-re in scia” qualche goloso ca-vedano che, come di solitoaccade, arriverà per primo sullauto banchetto. La taraturadei galleggianti risulta effet-tuata in modo eccellente, tan-to che la parte superioredell’antenna fuoriesce il tanto

che basta per essere “letta” adovere. Barbetta ci spiega chein questo tipo di pesca la no-stra principale attenzione do-vrà essere posta alla giusta edequilibrata disposizione deipallini sulla lenza. Quest’ulti-ma dovrà avanzare nel flussodi corrente in modo che l’in-nesco la preceda. La confer-ma che la piombatura è statacostruita correttamente laavremo guardando la partesuperiore dell’antenna del se-gnalatore che si disporrà incli-nandosi leggermente versomonte. Con l’archetto delmulinello aperto, Giampietroaccompagna il sopravanzaredel galleggiante rilasciandopoche spire di nylon alla voltae la trattenuta della lenza piùleggera viene anche aiutatada un leggero venticello chespira in senso contrario allacorrente. Le passate dei tre sisusseguono, ma di pesci ne-anche l’ombra.

Reattività

Mentre il campione rimuginasul da farsi, una partenza im-provvisa, seguita da un altret-tanto fulminea ferrata, mi fasobbalzate. Ma è un falso al-larme ed Andrea, imprecan-do, recupera la lenza. “Sonocavedani”, sentenzia Barbettacon voce sicura come a certifi-care di aver capito tutto.Mentre noi ci guardiamo disottecchi, quasi divertiti dauna simile affermazione, lui ègià al box intento a sostituireil terminale. Mi domando an-

A p e s c a c o n B a r b e t t a

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■ Andrea mostra orgoglioso una bella savetta dell’Oglio. Nei nostri corsi d’acquaquesto ciprinide è ormai una rarità.

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che come possa aver vedutola mangiata di Andrea che èposizionato a valle a unaventina di metri di distan-za. Imperterrito e sicurodi quello che sta facendosostituisce il terminalemontandone uno dello0,07 con amo del 24 sulquale innesca un bigatti-no di traverso. La lenza,lanciata sulla linea pastura-ta, entra in pesca, si stabilizzae docilmente comincia la suacorsa verso valle. Un metro,anche meno e ….. il galleg-giante si stara. La risposta èuna schioppettata. La frizionecanta ed il sorriso sornione diGiampietro vale più di milleparole. Un bel cavedano sui600 gr aggalla a una ventinadi metri e, dopo altre due otre testate, si fa portare docil-mente al guadino. Uno a zeroe palla al centro. “Fra il dire eil fare lui non ha fatto passarenemmeno un minuto”. Al-fonso che mi accompagnanell’uscita sintetizza con que-ste due parole i nostri comunipensieri. Un agonista di cosìalto livello, infatti, è abituato aprendere decisioni ed a tramu-tarle immediatamente in fatticoncreti. La reattività è unadote che solo i più grandi rie-scono a fare propria e l’espe-rienza accumulata in tanti annidi agonismo ad alto livello e sututti i campi gara d’Italia ed’Europa si nota anche in que-sti apparenti dettagli. Un nor-male pescatore sicuramentesarebbe arrivato lo stesso allamedesima conclusione, ma intempi assai più lunghi. Anchese alternate a clamorose “pa-delle”, le catture di cavedanida parte del “Giampi” si sus-seguono e gli altri, sbigottiti dauna simile “macchina da pe-sca”, assistono impotenti allospettacolo. Stefano, per sentir-si utile, aiuta Barbetta a guadi-nare i cavedani mentre An-drea, non sentendosi ancorabattuto, dopo aver rialimenta-to il fondo con numerose palledi pastura, continua imperter-rito nella sua pescata.

Arrivano le savette

Alla fine della passata l’astagialla del suo galleggiante haun sussulto che, però, lui nonritiene degno di attenzione.Giampietro, che anche que-sta volta con la coda dell’oc-chio è riuscito a scorgerel’impercettibile tocca, rimugi-na fra se e bisbiglia: “Nonvorrei che…”. Passa una fra-zione di secondo ed anche ilsuo galleggiante rallenta lanormale corsa come fermatoda un ostacolo sul fondo. Lasua bolognese scatta all’in-dietro e la curva della cannacertifica l’avvenuta allamata.La frizione parte sibilando ele potenti testate del pescecostringono il campione adallentare ulteriormente il fre-no del mulinello. La sagomadi un’enorme savetta si fascorgere sotto la superficiedell’acqua, ma l’ennesimazuccata rompe l’esile finalelasciandoci tutti con un pal-mo di naso. Come se nullafosse successo e facendo tra-sparire una flemma davveroinvidiabile, Giampietro cam-bia canna. Impugna l’altrabolognese con la montaturapiù pesante, vi sostituisce ilterminale e rilancia. Su un fi-nale di 30 cm dello 0,09 hamontato un amo del 18 sulquale ha pizzicato due larvevivaci e scodinzolanti. Unmetro, due……tre. Zach.Partenza fulminea e liscioclamoroso. Le larve, sola-

■ I cavedani, attirati dal lancio di piccole palline di bigattini incollati, sono i primi adentrare in pastura.

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mente spuntate, evidenzianola mangiata da parte di unasavetta, e questo fatto inve-ce di deprimere i tre sembrainfondergli nuovo entusia-smo. Le lenze, come dispostesu un unico binario, sondanoil fiume poco distante dalla li-nea pasturata. Stefano ferrae slama, Giampietro ferra e li-scia, Andrea ferra e… “Alloraci sono davvero”. Gli spruzzia fior d’acqua e l’attrezzopiegato fino a metà ci fannoimmediatamente voltare ver-so di lui e la violenta rispostadel pesce ci fa pensare alpeggio. Andrea con maestriapiega la canna verso destrapermettendo al pesce di ritor-

nare verso il fondo. La sa-piente strategia di recuperolo premia e, dopo un minutodi crepacuore, il muso arro-tondato di un savettone di700 gr varca l’imboccaturadel suo capace guadino.

Gorghi e rigiri dicorrente

A Stefano gli girano le scato-le. Non si arrende all’idea divedersi relegato in fondo algruppo. Giampietro lo rin-cuora e gli fa notare unaspetto ai più sfuggito. Es-sendo il primo della fila, Ste-fano ha la passata continua-mente disturbata dai nume-rosi gorghi presenti lungo lalinea di pesca. La sua monta-tura è molto spesso in baliadei “rigurgiti” di correnteprovenienti dalla sua sinistra.In queste condizioni convieneallora allargare ulteriormenteil raggio d’azione andandoad insidiare i pinnuti dove ilflusso di corrente, sebbenepiù sostenuto, è più unifor-me. Con pazienza certosinaStefano ricomincia tutto da

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Le lenze di Gianpietro

■ Stefano hadovuto fare i conticon i numerosigorghi sulla sualinea di passata,ma alla fine si èrifatto con diversegrosse catture.

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capo e dopo aver copiosa-mente ripasturato rilanciasperanzoso la sua insidia piùa largo. Una, due, tre passatee il suo galleggiante improv-visamente affonda. La ferrataè immediata e altrettanto lo èla prima fuga del pesce che inun battibaleno si è portatovia 20 mt di filo. Con destrez-za Stefano smorza le testatedel pesce addolcendo con ilmovimento calibrato del-l’avambraccio l’azione della

sua 7 mt e dopo poco l’enne-sima grossa savetta viene por-tata a tiro di guadino. La sod-disfazione per lui è grande ela contentezza gli si legge involto. Non passa nemmenoun minuto che Giampietroferra rispondendo ad una ve-loce affondata del galleggian-te. Ora i metri di filo uscitifuori dal mulinello sono unatrentina e la potente fuga delgrosso pesce, che sembra nonsi sia nemmeno accorto di esse-

re allamato, non si smor-za. “Questo è un bar-bo”, sentenzia Giampie-tro intento ad asse-condare le continuetestate. La lotta peròdura ancora per pochiistanti. Il terminale cedee il pesce riacquista anzi-tempo la libertà. “Vabbè eratroppo grosso” glissa il cam-pione con aria fatalista. La pe-scata è andata avanti perun’altra mezzoretta. Il tempo

necessario ad Andrea e Stefa-no di colmare un poco il pre-cedente svantaggio. Poi tuttia rifocillarci. Pane ancora cal-do e saporiti salumi innaffiatida un buon vino. Il ciceroneEnzo si è trasformato in unperfetto “padrone di casa”che non fa mancare proprionulla ai commensali accorsialla sua tavola. E’ davvero lamaniera giusta per terminarequest’uscita.Natura, pesci ed allegra com-pagnia…… cosa chiedere dipiù dalla vita?

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■ Giampietro conl’ennesimocavedano…laclasse cristallina diuna vera e propriamacchina dapesca.

■ Un bella foto di gruppo con al centro il padrone di casa Enzo che alla fine della pescata ci ha rifocillato con salumi, formaggi ed unbuon bicchiere di vino.

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PESCA AL COLPO

In Romagna è piovutomolto nelle settimane trafine maggio e inizio giu-gno, impedendo di fatto

per un lungo periodo l’eserci-zio della pesca agli amanti deifurbi cavedani e dei potentibarbi. In queste settimane l’al-ternativa al fiume è stato il ca-nale dove i pesci presenti han-no assicurato sempre abbon-danti pescate e comunque po-co importa se a far affondare ilgalleggiante sono breme enon cavedani, l’importante èandare e catturare. Il tempo dimetà giugno ha girato per il

verso giusto e così anche le li-macciose acque dei fiumi ro-magnoli, come il Savio e il Bi-dente, hanno ritrovato la rino-mata trasparenza, certamentela migliore condizione per insi-diare i pesci tra i più sportivi inassoluto nel nostro paese qualisono i cavedani e i barbi. At-

tendevamo con impazienzaqueste condizioni necessarieper effettuare un’uscita di pe-sca anche allo scopo di testarealcune attrezzature recente-mente prodotte dalla Daiwa,come la nuova roubaisienneTournament Airity, firmata dalcampione del mondo di pesca

al colpo William Raison, e labolognese Daiwa AdvancedPlume da 6 mt. Eravamo curio-si di vedere il comportamentodi queste canne alle prese conuna pesca difficile come ap-punto quella del cavedano eper questo test è stato scelto ilfiume Savio, nel tratto che

I Due tecniche a confronto per due pesci difficili: barbi e cavedani.

Un’interessante sfida sul fiume Savio tra due attrezzi d’eccellenza di

casa Daiwa: una bolognese e una roubaisienne.

Testo e foto di Alessandro Scarponi http://matchfishingitaly.blogspot.com/

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scorre proprio nell’abitato diMercato Saraceno, piccoloComune della vallata cesenateche s’incontra percorrendo lasuper strada E45. A questabattuta di pesca hanno parte-cipato, oltre al sottoscritto, an-che Ivano Rossi che è uno deitre titolari insieme a Luigi e Ce-sare del negozio Hunting & Fi-shing di Scarpellini situato aSavignano sul Rubicone, Arca-dio Buscarini e Giancarlo Maz-zoni della società Valle Savio diCesena, profondi conoscitoridi questo fiume e forti agonistidi pesca pratica. Il Savio è unemissario del lago di Quarto,nasce dal monte Coronaro,massiccio del monte Fumaiolo,e termina la sua corsa nel ma-re Adriatico in località Lido diSavio a Ravenna, dopo averpercorso e bagnato numerose

località tra le quali la città diCesena. Lungo ben 90 km,raccoglie le acque di più valla-te grazie ai suoi numerosi tor-renti e affluenti. Bellissimo efacilissimo da percorrere è iltratto di fiume che scende dal-la diga di Quarto fino alla Cen-trale idroelettrica. E’ particolar-mente indicato per la pescagrazie ai suoi numerosi gorghiricchi di diverse specie ittiche.Molti sono i cesenati e i raven-nati che in questo tratto di fiu-me, proprio grazie alle sue ac-que limpide ed alla sua rilevan-te valenza paesaggistico am-

bientale, alternano le lorogiornate trascorse nel caosdella frenetica riviera roma-gnola ad altre piacevolissime astretto contatto con la naturanella calma più totale. Il Savioin condizioni normali è un fiu-me la cui corrente è ridotta aiminimi termini grazie al con-trollo del flusso esercitato dalladiga di Quarto. Ci troviamo inuno striscio denominato daipescatori locali “lo striscio del-le oche” ed è situato proprioall’interno della ridente cittadi-na di Mercato Saraceno, die-tro al campo sportivo da cal-

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■ La pesca del cavedano con lenzeleggerissime trova la massima esaltazionecon una canna ad innesti fuori dal comunecome la Airity, l’ultima nata in casa Daiwa.Questa roubaisienne, firmata da Will Raison,è capace di assicurare leggerezza e prontezzanella ferrata, proprio quello che ci vuole perinsidiare pesci con terminali finissimi.

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cio. Per raggiungerlo bisognapercorrere la SS E45 e uscire aMercato Saraceno, entrare nelcentro storico del paese e, unavolta raggiunto il campo spor-tivo, siete arrivati. Il posto dipesca in questione è quelloche vi troverete davanti con-trassegnato da un’imponenterupe di pietra. Questo postovale la pena segnalarlo perchéha delle caratteristiche partico-larmente interessanti anchedal punto di vista tecnico. E’comodo per pescare in quantoè facilmente raggiungibile conl’auto che può essere parcheg-giata a pochi metri di distanzain un ombreggiato parcheggioe può accogliere diversi pesca-tori: inoltre, lo “striscio delleoche” è un posto molto fre-quentato dagli amanti dellapesca pratica ma anche daquelli della pesca al colpo per-ché riesce sempre a regalarebuone pescate. Vista la facilitàche questo tratto offre a tuttele tecniche di pesca, abbiamodeciso di organizzare una sfidaa cavedani con due tecnichediverse per vedere quale fossela più competitiva: da una par-

te Ivano con la roubaisienneTournament Airity della Daiwae dall’altra Arcadio con la bo-lognese Daiwa Advanced Plu-me da 6 mt.

Ultimi preparativi

In questo tratto del Savio il pe-sce non manca e i cavedanipossono variare dai 2-3 hg fi-no ai 2 kg e, se poi entrano ibarbi, il divertimento è assicu-rato. Qui convivono barbi no-strani e barbi europei. I primipossono arrivare a qualche et-to di peso mentre i secondi aqualche chilo. Il barbo euro-peo è un vero e proprio con-centrato d’energia, una furiadella natura una volta allama-to. Ogni tanto salta fuori an-che qualche carpa che riescecon il suo spirito combattivo amettere in difficoltà anche ilpiù navigato dei pescatori. In-somma, quando il galleggian-te affonda sul Savio nello stri-scio delle oche, non si sa maichi possa essere stato, tra l’al-tro, in quest’area ben riparata,il pesce mangia anche in pienoinverno quando le temperatu-

re diventano proibitive. Ormaitutto è pronto e la giornata la-scia presagire che sarà unabella sfida perché non capitatutti i giorni di trovare le mi-gliori condizioni per una bat-tuta di pesca. La lenza utilizza-ta da Arcadio sulla bologneseè molto fine, galleggiante da0,20 montato su madre lenzadello 0,10, terminale da 0,8 eamo del 25 senza ardiglionedella Gamakatsu serie 20 gp.La piombatura è distribuita in25 cm utilizzando pallini del13, con il primo sull’asola e glialtri a stringere verso l’alto.Qui il pesce è furbo e sospet-toso e quindi va cercato ed in-vitato a mangiare con lenze in-visibili. Solo quando si fannovivi i barbi è conveniente in-grossare la lenza passando allacanna di scorta, più robusta,sulla quale dovrà essere mon-tato un filo non inferiore allo0,16. In questo posto il cave-dano è talmente battuto alpunto tale da renderlo sospet-toso all’inverosimile: quandomangia aspira il bigattino e lorilascia subito, costringendo ilpescatore a numerose ferrate

a vuoto. Il segreto è quello dipescare con galleggiante quasicompletamente affogato, senon addirittura immerso sottoil pelo dell'acqua. La toccatadel cavedano è spesso imper-cettibile, mentre quella delbarbo o della carpa è quasisempre decisa e prepotente; lamangiata del barbo la si leggesubito sul galleggiante che ac-cenna ad andare sott'acqua, siferma e poi risprofonda per unmetro sott'acqua. Tiri, e novevolte su dieci non lo prendi …vuol dire che hai una lenzatroppo pesante. Ivano, invece,sulla punta a quattro pezzi dicanna ha montato una lenzacon galleggiante da 0,20 sumadre lenza dello 0,11 e finaledello 0,9 e amo del 24 senzaardiglione.

Le attrezzature

Per la pesca del cavedano ser-viva una canna leggera e pron-ta nella ferrata, come lo è laTournament Airity della Dai-wa. Sono due gli obiettivi rag-giunti dalla Daiwa con questoinnovativo prodotto: rispettarei nuovi regolamenti che limita-no la lunghezza a 13 mt ed of-frire una canna tra le più sottilie leggere al mondo. I tecniciDaiwa hanno inoltre privilegia-

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Leggere ed affidabili, anche dopo moltilanci la stanchezza è assente

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to l’aspetto tecnico di affian-care ad una “downwforce”eccezionale tutta l’affidabilitànecessaria per affrontare leimpegnative specie di pesci delmutato panorama ittico italia-no. L’attrezzo viene costruitonello stabilimento scozzese diWishaw e per la costruzionedella nuova canna si è optatoper l’impiego del carbonioesclusivo Daiwa “super MSG”e dello ”ITS” (integrated ta-ping system). La canna Tour-nament Airity ha nel quarto,quinto e sesto pezzo il suopunto di forza perché questesezioni sono strategiche per lacanna assicurandone rigidità,robustezza e resistenza allacompressione.La canna bolognese utiliz-

zata da Arcadio invece è la Ad-vanced Plume, ovvero la cannaideale tra le bolognesi di casaDaiwa, realizzata con carboniodi altissima qualità. Azionepronta e reattiva quanto unacanna da spinning… proprio iltop per la pesca dei cavedanicon fondali medio bassi e ter-minali sottili, davvero una can-na da pescatori VIP.

Inizia la tenzone

Alle 15,30 la pesca ha inizio, ilsole risplende su tutta la Ro-magna e tra poco su questoposto arriverà anche

l’ombra che renderà ancorapiù gradevole il tempo trascor-so in riva al fiume. La pastura-zione è fatta da piccole macontinue manciate di bigattini,10/12 per volta, e sull’amo siaIvano che Arcadio hanno inne-scato il caster. All’inizio questaesca ti permette di evitare l’al-borella che, pur non numero-sa, tende nelle prime battutead attaccare l’esca viva. Arca-dio allama il primo, un caveda-no sui tre etti che piega tutto ilvettino della canna Daiwa Ad-vanced Plume; il pesce dalla li-vrea argentata fa un po' di ru-more ma poi si arrende. Stia-mo nello striscio delle oche cir-ca un'ora e le catture si susse-guono senza tregua. La rou-baisienne è perfetta, pescameglio della bolo perché inquesto posto la lenza leggeraviene accompagnata in cor-rente lungo la scia della pastu-razione. La bolognese Tourna-ment VIP, invece, ha dalla suala possibilità di gestire le fughedei grossi pesci attraverso l’au-silio della frizione del mulinel-lo. Dopo un'ora di pesca diver-si cavedani sui tre etti di mediasono finiti nella nassa di en-trambi i cannisti insieme ad unpezzo vicino al chilo catturato

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■ La fase direcupero di undiscreto cavedanocatturato apassare inprossimità dellasponda opposta.E’ li che sinascondono ipesci più grossiche, una voltaallamati, mettonoa dura a prova lelenze sottili.

■ Una giornata sulfiume per effettuarela pesca praticarichiede poche cose,contrariamente allapesca al colpo:stivali alla coscia,canna con mulinello,marsupio per gliaccessori diricambio, il cestellocon la fionda fissaper le esche e lanassa per conservareil pesce.

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■ A sinistra il mulinello Daiwa modello Specialist 2500, provato nella sfida di pescain fiume, ha superato brillantemente il confronto con altri mulinelli a bobina chiusaassicurando maggiore fluidità nella scorrevolezza del filo.Sopra fanno bella mostra di sé gli accessori utilizzati e provati in questa uscita dipesca sui cavedani e alcuni grossi barbi.

■ Ecco l’idroelastico utilizzato dal campione del mondo Will Rasion con il quale, almondiale per nazioni di pesca al colpo effettuato l’anno scorso a Spinadesco, è riuscito aportare a guadino tanti pesci di piccola e grossa taglia. A destra, una geometria tipo dipiombatura molto adatta per la pesca in acqua a corrente medio lenta proprio comequella del Savio a Mercato Saraceno.

a roubaisienne. La battagliacon questo bel pesce è statadura e nella circostanza la can-na Airity ha mostrato tuttal’affidabilità dichiarata. Unruolo importante l’ha svoltol’idroelastico della Daiwa,quello azzurro utilizzato daRaison ai mondiali di Spinade-sco nel 2008, che ha ammor-tizzato a meraviglia le fugheverso la corrente del grosso ca-vedano. Alle 17,00 sul posto

di pesca è arrivata l’ombra everso sera di solito entrano ibarbi attirati dalla continuapasturazione effettuata. Lapesca del barbo può esserefatta in due maniere: la primaappoggiando tutto il terminalee il primo pallino completa-mente sul fondo; la secondapescando a galla. Si, avete let-to bene … qui i barbi si cattu-rano a galla come i cavedani. Ilbaffuto si alza dal fondo per

incontrare con più facilità leesche lanciate a mano per lapasturazione; basta un metrod’acqua e calare la lenza subi-to dopo il lancio dei bigattini ela nostra esca si confonderàcon le altre lanciate e la man-giata sarà assicurata. Dettofatto, le mangiate adesso sonoun po’ più rade ma di calibrodiverso. Il pesce grosso sembraentrato in zona di pesca. Inquesto caso non ha senso con-

tinuare ad utilizzare lenze so-praffine da cavedano, meglioingrossare; infatti Ivano riponela Airity e allunga la nuovacanna da carpe Daiwa SR4 cheè in grado di affrontare pesciextra-large. Le caratteristichedi questo attrezzo sono la ra-pidità d’azione ed una equili-bratura di eccellente livello. E’il top della gamma TDSR conun peso contenuto di 850 gr a13 mt di estensione. La lenza

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in questo caso è formata daun filo diretto dello 0,16 conamo n°16 su cui sono innesca-ti 2 bigattini bianchi. Duemanciate di bigattini più cari-che e subito il galleggiante af-fonda deciso, si ferra e capia-mo che attaccato all’amo c’èun grosso barbo. L’elasticoregge bene e la lotta si fa dura.La canna si sta comportandobenissimo curvando in modoarmonioso. Il barbo inizia aspingere sull’acceleratore infi-landosi dentro alcune rama-glie sull’argine opposto vin-cendo la sfida con il pescatore.Anche Arcadio sta cercando dicatturare un grosso barbo, for-za con la pasturazione di bi-gattini lanciati a mano, abbas-sa la piombatura raccolta in 10cm e fa calare la lenza in pros-simità di un rigiro d’acqua.Decide di cercare il pesce gros-so non nel centro della corren-te del fiume dove la profondi-tà è maggiore, ma dove l’ac-qua torna indietro. Arcadioconosce bene le abitudini deibarbi del Savio e di li a poco,infatti, si ritrova con un grosso

pesce in canna. La fuga del pe-sce verso la sponda opposta eimmediata e violenta tanto damettere a dura prova anche lafrizione del mulinello.La frizione emette un suonoprolungato che fa capire comedifficile sarà la battaglia. Allafine, dopo 20 minuti di com-battimento, il barbo è vinto.E’ di taglia maxi dal peso vici-no ai 2 kg.Anche il mulinello Daiwa hafatto bene la sua parte com-pletando l’opera, così, verso le18,00 la sfida si è chiusa.

Finale inaspettato

Si va alla verifica del pescato econ grande stupore la bilanciafa registrare pesi davvero inte-ressanti. Vince questa insolitasfida la bolognese di Arcadiocon oltre cinque chili di pesce,mentre la roubaisienne di Iva-no chiude due pesci in meno.Una bella pescata davveroquella effettuata sul fiume Sa-vio a Mercato Saraceno, dovesono state verificate le carat-teristiche tecniche di alcuni

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prodotti Daiwa che stanno in-contrando grande consensotra gli appassionati pescatori.Risultato: promosse a pienivoti sia la bolognese DaiwaAdvanced Plume sia le dueroubaisienne Tournament Ai-rity e la SR4.Un ringraziamento al centroautorizzato per la vendita deiprodotti Daiwa Scarpellini“Hunting & Fishing” situato aSavignano sul Rubicone.

■ Una bella panoramica di tutta l’attrezzatura utilizzata in questa simpatica “sfida”dove si sono messe in luce, oltre alla bravura dei partecipanti, le grandi qualità deiprodotti impiegati.

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LEDGERING

2a Parte

Parallelamente ad un approccio rivolto

alla generalità delle specie, esiste un approccio

volto alla ricerca e selezione degli esemplari di

taglia di una singola specie. Dopo un’introduzione

alle tecniche specialistiche, questa seconda parte

sarà dedicata ad una delle tattiche e uno

dei feeder più devastanti: il method feeder!

Testo e foto di Fernando Carnevale e Francesco Di Veronica

Parallelamente ad un approccio rivolto

alla generalità delle specie, esiste un approccio

volto alla ricerca e selezione degli esemplari di

taglia di una singola specie. Dopo un’introduzione

alle tecniche specialistiche, questa seconda parte

sarà dedicata ad una delle tattiche e uno

dei feeder più devastanti: il method feeder!

Testo e foto di Fernando Carnevale e Francesco Di Veronica

Getting startedwith Ledgering

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i norma è difficile,nell’ambito della pe-sca sportiva, riuscirea datare con preci-

sione l’inizio di un qualcosa ead individuarne i protagonisti.Basta chiedersi ad esempiochi ha inventato la bologneseo la barbara e in che anno.Per le tecniche specialistiche èpossibile. Probabilmente alcu-ni lettori conoscono questastoria, molti altri no. Quellache vi racconterò è la storiadell’inizio degli approcci edelle tecniche specialisticheche stanno prendendo eprenderanno sempre più pie-de nella nostra penisola. Nellontano 1952 un signore in-

glese di nome Dick Walker fe-ce una cattura che avrebbe ri-voluzionato la pesca. Catturòla prima carpa superiore alle40 lb, poco più di 44 perl’esattezza, circa 20 kg, inun’epoca in cui era impensa-bile che una carpa potesseraggiungere tali dimensioni.La soprannominò “Ravioli” acausa della quantità di cibodel quale si pensò potesse ali-mentarsi. Le sue dimensionicolpirono talmente che fuportata allo zoo di Londra do-ve fu esposta in un grosso ac-quario e in cui visse per altrivent’anni. Lo staff dello zoo lachiamò “Clarissa”. L’an-no successivo, intor-

no al signor Walker, divenutouna leggenda nella pesca an-glosassone, si formò un grup-po di pescatori che iniziarono amettere insieme le loro cono-scenze per studiare e capire ilmetodo per ripetere quella cat-tura. Questo è ricordato comeil primo gruppo di pescatoridediti alla ricerca di esemplaridi taglia di una sola specie, ilgruppo che ha aperto la viaverso la creazione di al-tri gruppi dediti

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alla ricerca della taglia. Da allo-ra si sono formati diversi “Spe-cialists Groups” e non esistespecie in UK che non abbiaun’organizzazione completa-mente dedita ad essa.

Non solo gruppi, ma semprepiù singoli pescatori si specia-lizzarono in una specie, stu-diandone comportamento edalimentazione in maniera qua-si scientifica. Di conseguenza,

nel tempo i produttori iniziaro-no a studiare e produrre attrez-zi per assecondare le esigenzedi queste discipline e soddisfa-re la domanda crescente. Que-sta è l’origine del carpfishing,del barbel fishing, del tench fi-shing, del catfishing, per parla-re di qualcosa di molto attuale,e di tutte le discipline speciali-stiche rivolte alla selezione de-gli esemplari di taglia di unaspecie e delle attrezzature adesse dedite, le Specimen e Spe-cialist Rods, ovvero Carp Rods,Barbel Rods e così via. Il carpfi-shing viene oggi consideratoper le sue peculiarità tecnichee le specificità non replicabiliuna tecnica a sé stante, comeanche il catfishing.

Il method feeder

Questo è l’inizio di una seriededicata alle tre principali clas-si di pasturatori di cui non pos-siamo assolutamente fare ameno per la nostra tecnica edei quali presenteremo le ca-ratteristiche principali per darea chi inizia una piccola guidaalla scelta. Una cosa però deveessere chiara sin da subito: unpasturatore non è solo unmezzo per portare la cibaturasul fondo, ma è uno strumen-to per ottenere una determi-nata presentazione di pasturaed esca in un determinatocontesto. Se non abbiamopresente questo non riuscire-

mo mai a spiegarci il perchédell’infinita varietà di pastura-tori presenti sul mercato e nonriusciremo mai a capire qualiscegliere in determinate situa-zioni e come utilizzarli. Qualemiglior pasturatore per spie-gare questo concetto se non ilmethod feeder? Il method fee-der o frame feeder, pasturato-re con telaio, o metodo, a dif-ferenza degli altri pasturatoriper sfarinati, non ha una strut-tura contenitiva cilindrica o arete ma ha un telaio piombatoattorno al quale la pastura vapressata fino a formare unapalla. Ciò da la possibilità alpesce di alimentarsi, prendereparticles, mais, pellets diretta-mente dal feeder, non essen-done impedito dalla strutturacilindrica degli altri pasturatorida sfarinati. Questo è moltoimportante, infatti, se noi os-serviamo il comportamento diun pasturatore aperto una vol-ta sceso sul fondo, noteremoche la pastura, sciogliendosi, sidispone all’interno o appenafuori la sua struttura. Un pesceattratto dalla pastura la primacosa che farà, spesso moltoprima che questa si sia disciol-ta, è aggredire con colpi e te-state il feeder per cercare diprendere il suo contenuto.Queste testate, boccate, si ri-verberano sul quiver facendo-lo vibrare e piegare decisa-mente qualora un bel pesceriesca a spostare il pasturatore.

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Devastante: una palla di pastura con inmezzo l’innesco, l’inganno perfetto!

■ Due method feeder pronti per andare inacqua. Nel primo la microboilies è nascosta,nell’altro è sul metodo ma esterna. Ilcontrasto di colore tra pastura ed esca servea mettere in risalto quest’ultima.

■ Chi puòresistere ad unamini boilies da 8mm servita su unpiatto colmo dipastura? Questapresentazione siottiene con imethod piatti(ultimi in basso).Al centro i piùclassici methodcon le alette.

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A queste false mangiate moltospesso si ferra senza successo,trovando l’esca intatta, che inrealtà non è stata mai aggredi-ta, lasciandoci un pochino per-plessi. Questo comportamen-to è tipico di ogni specie, cave-dani, carpe, breme, gardon eavviene con ogni feeder. Capi-ta questa dinamica, alcuni pio-nieri decisero di realizzare unpasturatore senza ostacoli peril pesce, vicino al quale o all’in-terno del quale nasconderel’esca con un corto finale.Giunta sul feeder e dopo averiniziato ad alimentarsi, qual-siasi preda non ha scampo, aridosso del pasturatore o tra lapastura sciolta prenderàl’esca, spessissimo per prima esenza alcun sospetto. Per lecarpe in assoluto è una tatticadevastante, specie se sono incompetizione alimentare co-me nei carpodromi, ma ancheper molte altre specie che si ci-bano sul fondo, rispetto allequali con esche appropriate ilmethod feeder consente di se-lezionare solo gli esemplari ditaglia, siano carassi, breme,tinche ma non solo.

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Come caricare un metodo piatto■ 1. Mettere in una mano il metodo e nel palmo dell’altra un po’ di pastura■ 2. Pressare con due dita il metodo sulla pastura stringendo la mano ■ 3. Il risultato è un metodo con le alette appena coperte ■ 4. Mettere dell’altra pastura sul palmo della mano e poggiare al centro di essa

l’innesco semplicemente sollevando la mano con il metodo ■ 5. Pressare nuovamente il metodo sulla pastura coprendo l’esca aiutandosi con

le dita per dare la forma ■ 6. Ecco il risultato: l’esca è tra il primo strato che copre le alette e il secondo.

Non appena quest’ultimo si scioglie l’esca è immediatamente visibile su un tappeto di pastura.

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3 4

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Le tipologie

Due sono le tipologie di me-thod più diffuse sul mercato, imethod con alette e i methodpiatti. I primi hanno tre aletteplastiche verticali unite attor-no ad una sezione cava, untubino dove passare la lenzamadre ed un piombo centrale.I secondi sono invece piatticon piombo sotto esteso edelle piccole alette orizzontali,alette che in entrambi servonoper trattenere la pastura. Ilvantaggio dei piatti è che,avendo il piombo sotto, unavolta in acqua si posizionanosempre con questo a terra ri-volgendo pastura ed esca ver-so l’alto, mentre negli altri èpossibile che l’esca nascostatra la pastura finisca tra le duealette poggiate a terra, ren-dendo più difficile e laboriosoper il pesce raggiungere l’in-nesco. Oggi anche i methodfeeder classici ad alette verti-cali sono realizzati con piom-bo decentrato su una o due diqueste, in modo da garantirela presentazione dell’esca ver-so l’alto. Alcuni method fee-

der sono dotati di un elasticocentrale ammortizzatore utilead assorbire le reazioni del pe-sce. I migliori sul mercato so-no i Drennan In-Line MethodFeeders, i Fox Carp Feeders, ei Korda Bait Up Method Fee-ders, mentre per i piatti i Ko-rum Carp Feeders, I PrestonIn-Line Flat Method Feedersed infine I Fox Flat Bed In-LineMethod Feeders, tutti e tre di-sponibili anche nella versionecon elastico.

Le montature

L’argomento è molto ampio evario, ci limiteremo ad indicaredue montature di base. Lastragrande maggioranza deimethod feeders sono in-line,cioè con filo passante all’inter-no. Possono essere montatiRunning o Semi-fixed. Nel pri-mo caso si passa la lenza ma-dre all’interno del method, poisi mette una perlina in gommadi battuta e si lega una girella,facendo attenzione ad inserirela perlina nell’occhio della gi-rella. A questa poi si lega il fi-nale, che dovrà essere sempre

corto, tramite un’asola, sia chesi nasconda l’esca nel metodosia che si lasci fuori per unalunghezza pari a quella delmetodo, al di massimo 25-30cm; il metodo sarà libero discorrere sulla lenza madre,quest’ultima mai inferiore allo0,22 mm. Nella montatura se-mi fissa non va messa la perli-na di battuta e la girella va in-filata nella sede bassa, apposi-ta, del method feeder fino alasciare fuori l’occhio della gi-rella dove applicare il finale.Dobbiamo solo far attenzionea scegliere la girella che si inca-stra perfettamente nel foro; al-cuni produttori la distribuisco-no insieme al metodo, comeDrennan. In questo caso il me-todo non è scorrevole ma semifisso sulla lenza madre. I finali,

nella montatura semi fissa, maquello che diremo è validosempre anche se le scorrevolici danno un margine per scen-dere, non devono essere mairealizzati con diametri sottili,visto che sul finale, pratica-mente privo di elasticità datala ridotta lunghezza, grava lostrappo in fase di mangiatache è molto violento e l’interocombattimento. Per questomotivo mai scendere sotto lo0,20 mm usando in alternativaal nylon trecciati da 10 lb, 12lb e 15 lb, salendo se si ha ache fare con carpe extra large.Di norma si usano in abbina-mento ai method feeders boi-lies, pellets e mais, essendouna tattica rivolta principal-mente alle carpe. La pasturadovrà essere piuttosto collosae abbastanza tenace da mo-dellarsi bene sul metodo senzastaccarsi durante la fase di lan-cio, ma non essere troppo du-ra da impiegare eccessivo tem-po prima di sciogliersi in acquae scoprire l’esca. Al suo interno possiamo ag-giungere particles ma non bi-gattini, perché col loro muo-versi causano lo sfaldamentodella pastura prima che questasia giunta sul fondo, oltre anotevoli difficoltà nello strin-gerla sul metodo. Infine, dob-biamo sempre tenere a menteche le montature semi fisse so-no auto ferranti: il pesce si al-lama da solo contro il peso delmetodo che è bloccato e, sen-tendosi punto, parte veloce-mente: è d’obbligo quindi te-nere aperta la frizione per evi-tare che la canna finisca in ac-qua e non ferrare con forza,basta sollevare appena la can-na e iniziare il combattimento.In bocca al lupo!

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Cosa non si deve fareMai utilizzare un metodo con elastico ammortizzato-re in ambienti con ostacoli in acqua o sul fondo. I me-todi con elastico sono fissi, in caso di rotture sulla len-za madre il metodo resta appeso al pesce tramite il fi-nale provocandone la morte a causa dell’impossibilitàdi liberarsene. Questo non avviene coi metodi semi-fissi e scorrevoli.

■ Le carpe sono iclienti principalidel method feederma non sono gliunici: tutte lespecie possonoessere insidiate amethod usando ledovuteproporzioni.Questa regina ècaduta su unmethod autocostruitodall’autore.

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PESCA AL COLPO

Un’uscita inconsueta per la tecnica della pesca

al colpo all’interno di un carpodromo e nel bel

pieno della calura estiva, alla ricerca però di

pesci di taglia insieme ad un grande campione:

Massimo Ardenti.

Testo e foto di Giovanni Todesco

A caccia di taglie

“OVER SIZE”

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■ L’autore con una carpa di 12 kg: lacattura di pesci del genere, specie seeffettuata con attrezzatura leggera, èsempre motivo di grande soddisfazione.

iamo nel periodo più caldo dell’anno e affrontareun’uscita di pesca che non sia in notturna comporta dav-vero molto sacrificio: le elevate temperature non invoglia-no ad effettuare lunghe sessioni in riva al fiume o al lago

se non ne vale veramente la pena o se non siamo obbligati dagliappuntamenti agonistici, tuttavia, quando l’occasione è di quelleveramente “speciali”, allora qualche ora con la canna in manoanche sotto il solleone la si può trascorrere, a patto che ci si orga-nizzi bene riparandosi dalla calura con un buon ombrellone e sva-riati litri di bevande fresche pronte a lenire le nostre “sofferenze”.L’occasione buona l’abbiamo avuta quando, decisi a lottare conpesci veramente grossi, siamo venuti ai laghi Tredenari a Torrim-pietra (RM) in compagnia di un vero “guru” della pesca al colpo:

il campione Massimo Ardenti, un fuoriclasse in tutte le tecnicheche ogni tanto non disdegna di fare il “tira e molla” con pre-

de di grande mole. Abbiamo chiesto a Massimo quali fos-sero le tecniche migliori per insidiare le grandi carpe

estive e lui ci ha risposto senza esitazione: a galla conil bigattino e a bolognese con il pastarello.

S

■ Il campione romano Massimo Ardenti ci ha guidato inquesta sessione di pesca ai laghi Tre Denari, uno degli spotpiù conosciuti e frequentati nel centro Italia per la cattura dicarpe di grandi dimensioni.

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Tecniche a confronto

I due sistemi, entrambi ad altopotere catturante, hanno ca-ratteristiche tecniche moltodiverse e procurano vantaggie svantaggi a seconda della

chiave di lettura del pescatoree in funzione delle condizioniambientali e climatiche. Lapesca in superficie con i bigat-tini, usati sia per innesco checome forma di pasturazione,va effettuata categoricamen-

te con la canna rou-baisienne, mentrel’innesco del pasta-rello trova nella cannabolognese il migliorconnubio possibile.Nei carpodromi lascelta tecnica può ri-cadere sull’uno osull’altro sistema in-differentemente, si

tenga conto sempre che la“rouba” offre una precisionedi pesca senza pari, mentre la“bolo” concede qualche mar-gine in più di successo nei con-fronti di pesci molto grandi oparticolarmente “infuriati”.

Roubaisienne a galla

Viste le probabilità di incontrocon pesci dalla mole notevole,è buona norma farsi trovarepreparati e adottare attrezza-ture di prim’ordine. Dimenti-chiamo a casa tranquillamen-te le canne di prima fascia emettiamo mano sui “mulet-ti”, o canne da carpa che sia-no, qualora queste fosserodotate di vettino tradizionalenon esitiamo a toglierlo deltutto, montando l’elastico di-rettamente sul sottovetta: seinvece la nostra canna è dota-ta di vettone, effettuiamo iltaglio in modo che il forod’uscita risulti di almeno 5 o 6mm. Per quanto riguarda lemontature non convienescendere nel diametro dei tra-vi al di sotto dello 0,18 mm,preferendo anche lo 0,20 o0,22 mm. I galleggianti da im-piegare dovranno essere rigo-rosamente a filo passante econ un’antenna robusta e digrosso diametro: lo stress su-

bito dal segnalatore durantela cattura di una carpa di sva-riati chili è enorme e, se adot-tassimo modelli tradizionalicon l’anellino, questi verreb-bero letteralmente “affettati”dal grosso filo in tensione,non parliamo poi di cosa suc-cede quando nel pieno dellalotta la carpa si slama improv-visamente e l’elastico rientraviolentemente nella vetta ge-nerando un attrito enorme tral’antenna del galleggiante el’acqua e provocandone larottura immediata. Le gram-mature difficilmente oltrepas-seranno il mezzo grammo dipiombo e la scelta più azzec-cata ricade spesso su di uno0,20 o 0,30 gr. La piombaturadovrà essere più semplicepossibile ed è bene che vengarealizzata con un bulk seccoed al massimo un pallinosull’asola di giunzione del fi-nale o, nel caso di lenza diret-ta, a 25-30 cm dall’amo. La scelta di quest’ultimo devericadere su modelli dalla pro-vata resistenza e dalla formaad uncino tipo N 500 Colmic,serie 808 Tubertini, serie 44NCasini, tanto per fare degliesempi. Gli elastici, e qui vie-ne il bello, hanno un ruolofondamentale nella pesca aipesci di taglia molto grande,una marcia in più l’hanno si-curamente i modelli cavi nellemisure comprese tra i 2,5 e i 3mm: il loro fattore di allunga-mento è infatti nettamentesuperiore a quello dei modellitradizionali e la gestione diprede nell’ordine dei 5-6 kgrisulta nettamente facilitata.Se poi in canna ci troviamouna carpa di peso superiore ai

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A c a c c i a d i t a g l i e “ove r s i ze”

■ Nulla valasciato al caso sesi vuole portare abuon fine lacattura:l’attrezzaturadeve essere diprimo ordine eogni particolare vacurato con lamassimaattenzione.

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■ In ordine: i galleggianti a filo passantecon antenna di diametro generoso sono ipiù adoperati per le pesche “forti”. Anchei modelli da trota privi di antenna e dalcorpo compatto, con l’estremità superioreverniciata di color fluorescente, possonofare ottimamente il loro dovere.Segnalatori per la pesca con il pastarello.Particolare sul tubicino di un galleggiantea filo passante, sinonimo di robustezza eaffidabilità.

Lenze per pesca a galla Lenza per pastarello

Cosa non si deve fareLa cattura di pesci del peso nell’ordine dei 7/8/10 epiù kg è subordinata all’attrezzatura con la quale cipresentiamo all’appuntamento, ma dipende moltoanche dall’abilità del pescatore di saperli portare aguadino: regola n° 1, mai tentare di aggallare la pre-da lontano da riva e dove possibile effettuare il recu-pero tenendo la canna bassa e parallela alla superfi-cie facendo tenere fondo al pesce, solo così avremopossibilità di domarlo. Regola n° 2, non tentare di ef-fettuare la guadinata al volo senza aver tirato fuoridall’acqua la testa del pesce, le ripartenze improvvi-se sono molto spesso difficilmente controllabili.

■ In alto gli schemi di lenza usati daMassimo Ardenti per la pesca a galla econ il pastarello. In basso elasticiammortizzatori a confronto: in arancioneil cavo da 2,8 mm, in giallo il tradizionalein lattice da 2 mm.

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10 kg, allora ci renderemo re-almente conto dei numerosivantaggi che dà un ammor-tizzatore di questo tipo ri-spetto ad uno di vecchia con-cezione.

La pasturazione allabase del successo

Massimo ci spiega che nellaricerca dei grossi esemplari èdeterminante la forma e laquantità di pasturazione: pe-sci del genere vanno stimolaticon abbondanti fiondate dilarve sfuse proprio sul galleg-giante; pensare di affrontareuna sessione del genere conmeno di 2 kg di bigattini po-trebbe voler dire riuscire a pe-scare bene solo per un’ora opoco più. Le abboccate van-no cercate anche stimolandovisivamente i pesci con conti-nui inviti dell’esca: le carpedei laghetti, soprattutto se digrandi dimensioni, hanno giàconosciuto l’amo molte voltee, dovendo montare monofilidi diametro sostenuto e aminon proprio minuscoli, dob-biamo stimolarle ad aggredi-re il ciuffetto di larve con con-

tinui saliscendi della monta-tura, alzando la canna finoquasi a far emergere l’amoper poi farla ridiscendere. Lemangiate saranno moltospesso precedute da una se-rie di false tocche che ci se-gnalano l’arrivo dei pesci nel-la zona pasturata.Una volta allamato il pesce,sarebbe buona norma, alme-no nelle prime fasi del com-battimento, continuare a fion-dare larve per non disperderel’eventuale branco che si siamesso in pastura.

Con il pastarello

Esca principe per la carpa mavietata in competizione, il pa-starello costituisce un richia-mo irresistibile, specialmentenel periodo del grande caldo;il suo utilizzo come innesco èstrettamente correlato allapasturazione effettuata congli stessi sfarinati usati per ilsuo confezionamento. Il suoimpiego ideale prevede l’usodella canna bolognese sia perpoter esplorare zone d’acquafuori dalla portata della cano-nica 13 mt, sia per far fronte,

con l’ausilio del mulinello, allesfuriate dei pesci più grandi.Massimo suggerisce di confe-zionare l’impasto destinatoall’innesco bagnandolo unpo’ più del dovuto e lavoran-dolo in modo da ottenere uncomposto molto morbido altatto, tale da reggere appenal’innesco e un lancio sottoma-no: il motivo, ci spiega, risiedenel fatto che le carpe dei la-ghetti gradiscono più diquanto si pensi un’esca moltomorbida, ed in secondo luogosi aumenta la probabilità diferrare correttamente il pe-sce. La montatura dovrà esse-re costruita su di un buon0,20-0,22 mm caricato sulmulinello, con un galleggian-te di provata affidabilità di pe-so variabile tra i 3 e i 5 gr, za-vorrato con circa la metà delpiombo necessario a tararlo,amo legato direttamente altrave di misura compresa traun n°2 ed un n°6. L’appoggioin terra sarà limitato a qual-che centimetro e talvolta siottengono ottimi risultati an-che presentando questo tipodi innesco sollevato dal fondoo addirittura a galla: ecco

quindi l’importanza di non ta-rare eccessivamente il segna-latore che potrebbe dover so-stenere il peso dell’esca stac-cata da terra.

Forti emozioni

La pesca con tecniche “legge-re” a pesci di mole importan-te sa regalare emozioni forti el’adrenalina che si sprigionaquando una carpa di 12 kg faallungare l’elastico è tanta;quando il galleggiante affon-da, allacciamo le cinture di si-curezza e prepariamoci acombattimenti che talvoltapossono durare parecchi mi-nuti, una volta guadinati pe-rò, liberiamo i pesci subitodopo la cattura e la foto di ri-to: questi infatti soffrirebberoa dismisura una prolungatadetenzione in nassa e, so-prattutto con le temperatureestive, adottiamo le solite ac-cortezze da buoni pescatorisportivi nello slamare le predee nel farle riossigenare ade-guatamente prima del rila-scio, loro sapranno regalarciattimi emozionanti anche laprossima volta.

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A c a c c i a d i t a g l i e “ove r s i ze”

■ Le grandi carpedegli impiantisportivi sonomolto smaliziate edifficilmenteabboccano ad uninnesco eseguitoin modoapprossimativo: leofferte di cibodevono essere diottima qualità edallapresentazioneimpeccabile. Dilato, assortimentodi pasturespecifiche per lapesca alla carpa.

In basso,particolarisugli inneschidel bigattinoper la pesca agalla e delpastarello.

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CARPFISHING

ARMATIdi tutto punto

el vasto panorama delle tecniche di pesca, sicuramenteil carpfishing, più di ogni altra disciplina, per essere pra-ticato al meglio necessita di una vasta gamma di acces-sori tali da consentire, oltre ad una perfetta azione di pe-

sca, il piacevole soggiorno sulle sponde del lago, in alcuni casi perlunghi periodi. Sicuramente l’estate induce anche i pescatori piùpigri ad affrontare sessioni di pesca prolungate; del resto, in una

tecnica come il carpfishing, spesso per ottenere buoni risultati,quando il lavoro e gli impegni familiari lo consentono, è preferi-bile protrarre le nostre battute di pesca per aumentare le possibi-lità di successo. Per soggiornare molto tempo in riva ad un lago oad un fiume, però, e rendere piacevole la nostra sosta, è necessa-rio disporre di un’attrezzatura adeguata per allestire la nostra po-stazione in modo razionale ed efficace, senza lasciare nulla al ca-

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Page 63: PescaIn Agosto 2009

Poche discipline si avvalgono di una quantità di attrezzatura quanto il

carpfishing, una tecnica che, indipendentemente dalle canne e dai

mulinelli, necessita di tutta una serie di accessori, molti dei quali assai

sofisticati e spesso costosi. Vediamo insieme di cosa abbiamo

realmente bisogno e come scegliere l’attrezzatura migliore.

Testo e foto di Alfonso Vastano

so e, cosa assai importante, nel pieno rispetto della natura. In al-tre parole, considerando anche il periodo di meritata vacanza,per molti di noi è questo il momento di programmare le nostreuscite più importanti, studiare a fondo gli itinerari possibili, masoprattutto è il momento di visionare tutta la nostra attrezzaturaed eventualmente fare nuovi acquisti. Un’operazione fondamen-tale, sia per i pescatori più esperti, sia per quelli alle “prime armi”

che intendono iniziare “l’avventura” in questa stupenda discipli-na che è il carpfishing.

Una scelta importante

Superfluo puntualizzarlo, le canne e i mulinelli, come in ogni tec-nica di pesca, ricoprono un ruolo importantissimo e spesso è pro-

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Poche discipline si avvalgono di una quantità di attrezzatura quanto il

carpfishing, una tecnica che, indipendentemente dalle canne e dai

mulinelli, necessita di tutta una serie di accessori, molti dei quali assai

sofisticati e spesso costosi. Vediamo insieme di cosa abbiamo

realmente bisogno e come scegliere l’attrezzatura migliore.

Testo e foto di Alfonso Vastano

Page 64: PescaIn Agosto 2009

prio dalla loro bontà che di-pende il buon esito delle no-stre battute di pesca. Dettoquesto, i carpisti italiani, puressendo molto esigenti, spes-so non hanno le idee troppochiare, pretendono molto dal-la loro attrezzatura senza peròeffettuare scelte precise e mi-rate sul reale utilizzo della stes-sa, con il risultato che in molticasi si trovano ad impiegareattrezzi non adeguati alla si-tuazione specifica, indipen-dentemente dalla qualitàdell’attrezzo stesso. In sostan-za, se siamo particolarmenteattratti da battute di pesca im-pegnative, svolte in condizionidifficili, come per esempiograndi laghi, attuandoun’azione di pesca a lunga di-stanza o in presenza di ostaco-li è necessario utilizzare cannepotenti, di libraggio adeguato,in grado di sostenere recuperiimpegnativi e capaci di contra-stare la forza e la fuga di pescidi grossa taglia. Inoltre, se pre-tendiamo dai nostri attrezziprestazioni di lancio esaspera-te, è indispensabile optare permodelli particolari, realizzati econcepiti per tale scopo. Inquesto caso la scelta non è fa-cile e gli attrezzi andrebberoscelti in base alla struttura fisi-ca, tenendo conto dell’altezza

e della lunghezza delle nostrebraccia. Il tutto si dovrebbetradurre nel posizionamentoesatto della placca portamuli-nello che, indicativamente perun individuo di altezza mediache si aggira intorno al metroe settanta, è di circa 70 cm sulcalcio, una posizione che per-mette una perfetta leva in fasedi lancio. Al contrario, se abi-tualmente operiamo in fiumeo piccoli canali, spesso abbia-mo la necessita di utilizzarecanne meno potenti, più mor-bide, in grado di ammortiz-zare le fughe laterali delpesce.

Mulinelli di ultimagenerazione

Certamente uno dei set-tori maggiormente inevoluzione, quello dei mu-linelli rappresenta oggi uncomparto che ha fatto regi-strare, negli ultimi anni, un in-cremento sorprendente di mo-delli e di novità tecnologiche,alcune delle quali veramenteeccezionali e impensabili solopochi anni fa. Nello specifico,per quanto riguarda il carpfi-shing abbiamo bisogno di at-trezzi particolarmente robustied affidabili e in grado di con-tenere grandi quantità di filo

di buon diametro. Molti i mo-delli che possono essere im-piegati e particolarmente ap-prezzati risultano i mulinelliprovvisti di baitrunner, unmeccanismo che consente,una volta reimpostata la frizio-

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A r m a t i d i t u t to p u n to

■ Oggi il mercato offre una vastagamma di mulinelli adatti al carpfishing,

alcuni dei quali specificatamente dedicatia questa disciplina, nella struttura e

anche nel look.

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ne, di sganciare la bobina libe-rando la fuoriuscita del filo.Una volta iniziato il recupero,con il semplice girare della ma-novella il meccanismo si disin-serisce e le prestazioni del mu-linello ritornano normali. Oggiil mercato, anche in questosettore, ha fatto notevoli passiin avanti ed esistono mulinelliche presentano questo ricerca-to meccanismo in testa allabobina, inserito a ridosso dellafrizione: una soluzione che ve-locizza il suo utilizzo e sempli-fica notevolmente tutta l’azio-ne di pesca. In ogni caso, qua-le che sia la nostra scelta, evi-tiamo modelli troppo piccoli edelicati, in quanto ci ritrove-remmo spesso in grosse diffi-coltà e in molti casi potrebberoessere la causa della perditadell’ambita preda. Infine, èquesto l’attrezzo dove non èconsigliabile optare per mo-delli troppo economici, non nevale la pena. Diffidiamo quindidei mulinelli a poco prezzo an-che se dotati di un numeroelevato di cuscinetti, una ca-ratteristica che in molti casi,data la scarsa qualità dei com-ponenti, risulta controprodu-cente e che comporta, dopopoco tempo, un peggiora-mento della funzionalità del-l’attrezzo.

Primi passi

Come abbiamo accennato inprecedenza, il carpfishing siavvale di una quantità elevatadi accessori, molti dei quali, èinutile negarlo, molto costosi.

Va di conseguenza che la scel-ta debba sempre essere accu-rata e valutata attentamente,per non ritrovarsi poi a doversostituire attrezzature inade-guate e poco efficienti. E’ que-sto il motivo per cui molti car-

pisti prestano nella scelta enella sistemazione della pro-pria attrezzatura una curaquasi maniacale e per molti diloro l’allestimento del camporappresenta un vero e propriorito. Altrettanto importanti,

■ Il rod-pod, unaccessorio di

grandeimportanza che

deve sempregarantire la

massima stabilitàanche su terreni

molto accidentati.Il materassino,

indispensabile perle operazioni dislamatura, deveessere di misura

adeguata acontenere

agevolmente ilpesce.

■ In alcuneoccasioniabbiamobisogno dicanne moltopotenti, ingrado di lanciarepiombi pesantio addirittura ilrocket, unparticolarepasturatore cheserve pergettare in acquagrandi quantitàdi granaglie anotevoledistanza.

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quindi, risulteranno tutti gli al-tri accessori riguardanti la no-stra tecnica che dovranno esse-re scelti con cura, prestando lamassima attenzione alla lorofunzionalità e alla qualità, sen-za sottovalutare l’aspetto este-tico, un fattore che nella nostradisciplina ricopre spesso unruolo di rilievo.

Rod pod

In primo luogo, il rod-pod deveracchiudere in sé alcune carat-teristiche fondamentali: la piùimportate è sicuramente la sta-bilità legata alle varie tipologiedi terreno. E’ preferibile munirsidi ottimi picchetti, magari in ac-ciaio inox, piuttosto che acqui-stare un rod-pod di qualità di-scutibile e scarsa efficienza.

Avvisatori

Stessa cosa dicasi per gli avvisa-tori: oggi il mercato offre una

gamma infinita di modelli, daquelli più ricercati e molto co-stosi, a quelli con prezzo assairidotto. Attenzione, però, an-che in questo caso è necessarioche siano garantite alcune dotifondamentali: in pratica, un’as-soluta impermeabilità e unsuono ben udibile anche agrande distanza.

Accessori vari

Inoltre, occhio al guadino: am-pio e robusto, dovrà essere do-tato di manico sufficientemen-te lungo e presentare una retea maglia sottile che non roviniil pesce durante il recupero.Infine, di non secondaria im-portanza, l’attrezzatura che ri-guarda il campeggio e la buf-fetteria. A riguardo oggi le mi-gliori aziende di settore offro-no una vasta gamma di pro-dotti, tutti di altissima qualitàe adatti ad ogni esigenza. Bor-se e zaini di tutte le forme e

dimensioni, materassini, ecc,realizzati con tessuti idrorepel-lenti e antistrappo di sicura ef-ficacia, pratici da usare e bellida vedere. A tale proposito èbene ricordare che questi ma-terassini devono essere ampi eben imbottiti per preservare ilpesce durante le operazioni dislamatura e mentre effettuia-mo le foto di rito. Ottimi i mo-delli a “barca” che presenta-no le sponde laterali molto al-te, un accorgimento che evitaalla carpa di scivolare via dalmaterassino e consente un fa-cile trasporto. Inoltre, non di-mentichiamo di scegliere con

cura il sacco porta pesci: an-che in questo caso deve esse-re quello adatto a conteneresenza danneggiarlo il pesce invivo.Detto questo, ricordiamocisempre che ogni qual volta èpossibile è bene liberare imme-diatamente il pesce e, in ognicaso, mai mettere più di unesemplare per sacca. Infine,può sembrare superfluo e po-co importante, ma nella prepa-razione della lista del materia-le, cerchiamo di non dimenti-care tutti quei piccoli accessoriche rendono piacevole il sog-giorno in riva al lago.

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A r m a t i d i t u t to p u n to

Cosa non si deve fareNella scelta della nostra attrezzatura evitiamo di se-guire le “mode”, spesso ci portano ad acquistare pro-dotti di cui poi ci pentiamo, se non altro perché ci ac-corgiamo non essere indispensabili o poco adatti allenostre esigenze. Nello specifico, per quanto riguardala tenda e la branda, ricordiamoci che la prima deveessere assolutamente impermeabile e la seconda de-ve offrire ampie garanzie di comodità, meglio quindise dotata di piedini regolabili. In ogni caso, non ri-sparmiamo pochi euro su questi prodotti convintidella loro poca importanza: in realtà il confort nellanostra disciplina gioca un ruolo assai importante.

■ Per salpare in modo adeguato e senza recar danno al pesce, è necessario impiegareun guadino molto ampio e dotato di rete idonea, specificatamente studiato per la pescadelle grosse carpe.

Tanti accessori, piccoli egrandi ma tuttiassolutamente indispensabili

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TROTA TORRENTE

Una trota daSTUZZICARE

Un punto di riflessione utile per fare un esame

di alcuni particolari spesso ignorati o lasciati

alla superficialità. Guardare per riuscire a

comprendere quello che la natura offre,

ovvero leggere l’acqua e interpretare

situazioni, possibilità...e dunque innescare ad

arte e lavorare con astuzia, proponendo “giri”

d’esca che servono a stanare l’aggressività

tipica della trota più apatica.

Testo e foto di Carlo Bergamelli

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l fiume è una realtà in continuo mutamento in ogni sta-gione, ma a volte anche da un giorno all’altro può offrirecondizioni diverse, per colore, quantità e temperaturadell’acqua, per cambiamenti che può subire da piene che

rimodellano parti di esso e, diciamolo pure, per interventidell’uomo che costruiscono infrastrutture o “rubano” l’acquacon captazioni modificando il regolare flusso della stessa. Tut-to questo mette alla prova noi pescatori e c’induce a cambia-re continuamente attrezzature, tecniche ed esche per ade-guarci al meglio alle condizioni d’ogni singola uscita. Per fareciò serve esperienza ed essere in grado di leggere il fiume.Leggere il fiume vuol dire, oltre ad individuare le postazionipiù ovvie delle trote, ad esempio un lato della corrente dovel’acqua rallenta o dove la profondità è maggiore, le classichebuche o le lame con acqua lenta ecc. ecc., anche quelle piùdifficili, come gli ostacoli posti sul fondo, le schiume formateda sassi semi affioranti dove molte volte si celano delle tane ogiri d’acqua e turbolenze superficiali che ingannano l’occhioma sotto di loro l’acqua rallenta formando postazioni ideali.Capisco, non è facile, specialmente per coloro che si avvicina-no solo adesso a questa disciplina o per chi ha sempre e solopescato nel sistema più classico, tuttavia con qualche sugge-rimento, passione, caparbietà e con il giusto tempo, si arrive-rà a guardare il fiume in modo diverso. Prima si notavano solole postazioni migliori, le più ovvie, sicuramente le più belle maanche le più frequentate dai pescatori e di conseguenza le piùdisturbate. Dopo, sono certo che si pescherà ancora in questitratti, ma non si farà più l’errore di spostarsi da una buca al-l’altra con la montatura tra le mani e lo sguardo perso nelvuoto, ma si scruterà il fiume cercando di individuare qualsiasieventuale postazione, immergendo la montatura in posti avolte quasi assurdi e meravigliandoci quando in alcuni di que-sti qualche trota addenterà la nostra esca. L’esperienza porte-rà poi a selezionare queste postazioni garantendo più concre-tezza alla nostra tecnica, facendo risparmiare tempo, perlu-strando così un tratto maggiore di fiume, con l’ovvia conse-guenza di incrementare la possibilità d’abboccate. Detto que-sto, cioè guardare per riuscire a comprendere quello che lanatura ci offre, è mio intento parlarvi di una variante alla clas-sica pesca in passata.

Tecniche alternative

Predichiamo sempre sull’importanza di presentare l’esca nelmodo più naturale possibile, di emulare lo scorrimento del ci-bo come se fosse trasportato dall’acqua, è vero per carità, edè in assoluto la condizione più addescande e forse anche lapiù difficile da mettere in pratica, ma non sottovalutiamo lapossibilità di presentare l’esca nella maniera più comoda pos-sibile per la trota, specialmente dove ci sono condizioni di ac-que molto veloci. Trovarsi un boccone a portata di bocca sen-za doverlo inseguire spendendo troppe energie, in molti casie più di quanto possiate immaginare: accende nella trotal’istinto di addentarlo. Oppure il movimento improvviso di unpotenziale boccone, con pochissimo tempo a disposizioneper decidere cosa fare, può indurla ad attaccare. Molte voltequesto boccone non è identificato per quello che è effettiva-mente, un verme o delle camole, ma scambiato per una pre-da di tutt’altra natura. La rotazione dell’esca impressa dall’ac-qua con l’ausilio di un innesco ben effettuato simula appunto

I

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un pesciolino o una farfalla ouna qualsiasi altra forma d’in-vertebrato che la trota magarinon riconosce, ma che gli faesplodere quella carica d’ag-gressività e di predazione cheè caratteristica della specie.Sarà capitato anche a voi alcu-ne volte di effettuare passatenaturali e, nel momento cheiniziate il recupero o se non ètroppo veloce anche durante ilmedesimo, che qualche trotainsegua la vostra esca. Ebbe-ne, ci possono essere condi-zioni nelle quali è più adde-scante la pesca a recupero chein passata.

La pesca “a tirare”

È capitato diverse volte dopotemporali, quando il livello e ilcolore dell’acqua ritornavanoalla normalità e le trote aveva-no la pancia piena, di notareche queste ignoravano il ver-me che scorreva naturalmen-te, ma lo aggredivano se si re-cuperava controcorrente fa-cendolo roteare. Un’altra con-dizione, principalmente loca-

lizzata in classici tratti di fiumecontornati da numerosi pioppiche nel mese di maggio libera-no i propri fiori di colore bian-co che raggruppati in batuffolisi appoggiano sull’acqua ..,beh ragazzi io non lo so, mapescando a “tirare” con le ca-mole proprio in quel periodo,le abboccate si susseguono adun ritmo certamente anoma-lo. È una tecnica che dà moltesoddisfazioni specialmente nel

periodo di maggiore attivitàdelle trote, maggio/giugno esettembre o in quei frangentidove anche lo spinning è red-ditizio. Del resto, simpatica-mente si potrebbe chiamare“pesca a spinning con eschenaturali”. Il concetto è lo stes-so, simulare una potenzialepreda, con esche metallichenel primo caso o con esche na-turali nel secondo, con il van-taggio, nel secondo caso, che

con la possibilità di usare can-ne lunghe e svariati tipi dipiombature si possono rag-giungere postazioni altrimentidifficili per il classico spinning,come ad esempio fondali conturbolenze o posti nascosti dadetriti e vegetazione o in tor-renti “sporchi” dov’è indispen-sabile rimanere ad una certadistanza ed il lancio è pratica-mente impossibile. Detto que-sto, non voglio assolutamentemettere sullo stesso piano le

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U n a t r o t a d a s t u z z i c a r e

■ In alcuni momenti stagionali dove la trota si muove bene in caccia quasi aperta, è spesso preferibile diversificare il modo di proporre l’esca, lavorandola a recupero controcorrente efacendola roteare, piuttosto che eseguendo la classica passata. Si ingenera così un movimento molto stimolante e che imita il guizzare di un pesciolino o di un insetto alato, quasi unospinning con esche naturali, ma dai risultati molto più adescanti del classico “ferro”.

Inneschi tradizionali

Page 71: PescaIn Agosto 2009

due tecniche, ci mancherebbe,resta solo un concetto di mas-sima. Una prerogativa che ac-comuna le due tecniche è an-che la spettacolarità visiva.Molte volte si vede la trota in-seguire l’esca a velocità elevatao staccarsi dal fondo salendofino in superficie e questo fabattere forte il cuore, amplian-do di non poco l’emozione.Nelle competizioni alla trota fa-rio, questo sistema di pesca èindispensabile per stimolaremateriale d’allevamento e, permerito dei garisti, si è perfezio-nato il sistema d’innesco, mi-scelando a volte esche diverseper ottenere un effetto croma-tico e un tipo di rotazione il piùadescante possibile. Questeesperienze, trasportate nellapesca alle selvatiche, hannoaperto una nuova finestrasul modo di interpretare lapesca e aggiunto una va-riante importante che inmolti casi aiuta a completareil bagaglio tecnico di parecchipescatori.Questo per affermare che seprima durante una battuta dipesca arrivavo di fronte ad unabuca, facevo cinque – diecipassate e catturavo, bene, al-trimenti mi spostavo. Ora, do-po le passate faccio anche dueo tre inviti e, se ottengo risulta-ti, incremento questa tecnicanelle successive postazioni. Èun’arma in più, come del restola scelta dell’esca.

Alcuni suggerimenti

Negli ultimi anni l’industriaha sviluppato prodotti atipici,molte volte innaturali, tipocamole del miele vive o liofi-lizzate e in svariati colori, gial-le, rosse, verdi, oppure il cai-mano bianco, conservato indiverse soluzioni. Chi si sa-rebbe sognato qualche annofa di pescare le selvatiche conle esche citate, eppure oggi

esiste questa possibilità cheripeto è una variante, mamolte volte completa il gaplasciato dagli amatissimi ver-mi e dalle delicate camoleclassiche. Detto questo, devoattirare la vostra attenzionesulla qualità delle esche. Èfondamentale che siano so-de, toniche, per effettuare uninnesco capace di roteare e didurare per un tempo suffi-ciente o per resistere allostress del lancio. Curare l’in-

nesco e specialmente cam-biarlo appena si deteriora, ot-timizza l’azione di pesca chealtrimenti sarebbe vanificatadalla nostra superficialità. Pe-scare bene con esche deterio-rate può essere peggio chepescare male con esche inbuono stato.Altro particolare di vitale im-portanza è la forma che dia-mo all’innesco. Singole odoppie, corte o lunghe devo-no sempre formare una “L“con l’astina orizzontale leg-germente rivolta verso il bas-so, per subire l’attrito dall’ac-qua in modo tale da farleruotare su se stesse. Qualsiasimontatura può essere utiliz-zata per praticare questa tec-nica di pesca, ovviamente do-vrà essere proporzionata allaquantità d’acqua e alla lar-ghezza del fiume o torrente,ma, particolare assolutamen-te indispensabile, tutte do-vranno essere munite di girel-le doppie o triple sempre inottimo stato per evitare il fa-stidioso attorcigliamento delfilo terminale.

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■ Mai fermarsialle prime battute

durante unapassata, specie con

le selvatiche, maprovare a

stimolarne l’istintoaggressivo,

proponendo nuoviinviti con degli

inneschi diversi edagli effetti

cromatici piùevidenti, oltreché

con risultati diroteazioni più

ampie. E’ un’armain più a

disposizione delbagaglio tecnico

del pescatore,come del resto la

scelta dell’esca.

Inneschi colorati

Page 72: PescaIn Agosto 2009

TROTA LAGO

Prosegue in questa seconda parte la conoscenza delle diverse tipologie di esche

naturali e delle loro modalità d’innesco per la pesca alla trota in laghetto. E’ una

prerogativa fondamentale per saper affrontare al meglio tutte le possibili

condizioni e cercare di avere sempre degli ottimi risultati.Testo di E. Di Sanza - Foto di

E. Di Sanza e D. Menegoni

2a Parte

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Page 73: PescaIn Agosto 2009

■ Spesso sonoproprio le trote

più grandi adessere le più

sospettose, mavariando la

tipologia di escapotremo trovare lagiusta soluzione al

problema.

■ Per affrontare la pesca a lunga distanza nei grandi laghi abbiamo bisogno di eseguireinneschi molto resistenti, in grado di sopportare le forti sollecitazioni della fase di lancio.

ono molte le esche naturali valide nella pesca a striscioalla trota, ognuna di queste ha caratteristiche diverseche la rendono più o meno efficace in una determinatasituazione: infatti, proprio per questo motivo in questa

seconda parte dell’articolo dedicato alle varie tipologie di eschenaturali e alla loro modalità d’innesco, andremo ad analizzare levarianti alla camola del miele e alla camola della farina e ovvia-mente vedremo le possibili combinazioni cromatiche ottenibilidall’utilizzo di due diverse tipologie di esca.

S

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Page 74: PescaIn Agosto 2009

Il lombrico

Il Lumbricus terrestris, usual-mente chiamato lombrico, vi-ve principalmente nei terreniargillosi, scavando piccolegallerie e fertilizzando il terre-no. Questo tipo di verme èveramente eccezionale quan-do peschiamo in laghi dovel’acqua è limpida: inoltre, seinnescato correttamente, inacqua possiede un’eccellenterotazione. Molti garisti,quando si pesca su tanto pe-sce, per velocizzare la fase

d’innesco utilizzano il tron-chetto di lombrico, cioè inne-scano solo la testa del vermefacendola salire sulla palettadell’amo e creando un tan-dem con una camola del mie-le. In questo modo si possonofare catture a ripetizione in-nescando soltanto una camo-la a “calzetta” perché il ver-me, essendo molto resisten-te, tende a rimanere sul-l’amo. Personalmente utilizzo i lom-brichi di piccole e medie di-mensioni sia per pescare a

tremarella nella corta distan-za, quando le trote sembranonon essere interessate alleesche chiare, sia nella pesca abombarda, quando devo rag-giungere elevate distanze: in-fatti, grazie alla sua resisten-za, l’innesco rimane intattoanche dopo molti lanci forza-ti. L’innesco va eseguito fa-cendo entrare la punta del-l’amo nella testa del verme efacendola fuoriuscire a circametà del corpo: a questopunto si può tagliare la partein eccesso del verme cercan-

do di dargli una forma a “L”e in questo modo incremen-teremo la rotazione in acqua.L’amo di cui abbiamo biso-gno deve essere a gambolungo o medio, come adesempio la serie 20 Tubertinidel n°8-9 o la serie 4 Tuberti-ni del n°5-6.

Il caimano nero

Questo tipo di larva ha unacolorazione marrone con al-cune striature più scure ten-denti al nero e, grazie alla ro-busta corazza di cui è muni-to, è possibile effettuare degliinneschi in grado di resistereanche alle forti sollecitazioniche si verificano durante lafase di lancio, tipiche dellapesca a lunga distanza con labombarda.Un altro grande vantaggioche quest’esca ci offre è sicu-ramente l’elevata rotazionein acqua: infatti, anche conun’azione di recupero moltolenta, il caimano mantieneun’eccellente movimento ro-tatorio. Purtroppo, se da unaparte la sua solidità ci aiuta araggiungere distanze elevate,dall’altra potrebbe infastidirela trota, spingendola a rifiuta-re ripetutamente l’esca, per-tanto va utilizzato quando letrote sono aggressive e attac-cano il boccone con violenzae decisione. Per innescare il

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E s c h e n a t u r a l i e t i p o l o g i e d ’ i n n e s c o

VERME+CAMOLA DEL MIELE LOMBRICO CAIMANI NERI

■ Il tandem verme-camola è un innesco che ci permette una combinazione cromatica indispensabile quando abbiamo la necessità di pescare trote apatiche.

■ Il lombrico è un’alternativamolto valida per pescare inacque limpide, quando letrote sembrano non essereinteressate alle esche chiare.

Page 75: PescaIn Agosto 2009

caimano abbiamo bisogno diun amo robusto a gambolungo, come ad esempio laserie 20 Tubertini del n°8.L’innesco deve essere effet-tuato infilando l’amo dallacoda e facendolo uscire ap-pena sotto la testa.Molti garisti per pescare sutanto pesce utilizzano il tan-dem “tronchetto” di caima-no più camola, in quanto ri-sulta molto resistente: quindi,grazie ad esso si possono ef-fettuare più catture senza lanecessità di innescare nuova-mente o innescando solo lacamola a “calzetta”. Per rea-lizzare il tronchetto bisognatagliare le due estremità delcaimano e vuotarlo del suocontenuto.

Il caimano bianco

E’ un’esca che si ottiene bloc-cando la mutazione del cai-mano: infatti, questo tipo dilarva periodicamente cambiala propria pelle e per pochiminuti assume una colorazio-ne bianca e la sua corazza di-venta decisamente più morbi-da. Durante questa fase gliallevatori, bloccano la muta-zione immergendo le larvebianche in una soluzione sali-na e mantenendole a bassetemperature. A causa delcomplesso processo di prepa-razione, il caimano bianco

non è facilmente reperibile:infatti, viene utilizzato quasiesclusivamente dagli agonistiche 5-6 giorni prima della ga-ra provvedono ad ordinarlodirettamente agli allevatori.Personalmente credo che ilcaimano bianco sia un’escamicidiale per tre principalimotivi che possono anche es-sere visti come i suoi tre mag-giori punti di forza:■ Il colore bianco: questacolorazione accesa lo rendealtamente visibile sia in acqualimpida che torbida.■ La forma: innescandolodalla coda o anche dalla te-sta, il caimano assume la co-siddetta forma a “L”, che gliconferisce in acqua una rota-zione eccezionale, in grado distimolare l’istinto predatorioanche delle trote più apatiche.■ La consistenza: il caimanobianco, a differenza del nor-male caimano, ha una coraz-za molto più tenera, quindi latrota, una volta preso tra lefauci, difficilmente lo rifiuta.Queste caratteristiche lo ren-dono un’esca perfetta perpescare sia a tremarella sullacorta distanza con gramma-ture leggere, sia nella pesca abombarda sulla media distan-

za con grammature fino a 20gr. L’innesco viene effettuatoinfilando l’amo o dalla testa odalla coda e facendolo fuo-riuscire dal corpo della larva acirca 2/3 della sua lunghezza.L’amo ideale è a gambo lun-go e filo abbastanza sottile,ad esempio la serie 20 Tuber-tini del n°9. Purtroppo ha

una durata limitata a pocheore dopo l'apertura del sac-chetto, in quanto le eschegradualmente assumono uncolore sempre più marronecon il passare delle ore; perquesto motivo il mio consi-glio è quello di aprire il con-tenitore pochi minuti primadell'inizio del turno.

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TRONCHETTO DI CAIMANO+CAMOLA DEL MIELE CAIMANO BIANCO INNESCO CAIMANO BIANCO

Cosa non si deve fare■ Non sostituire la tipologia di esca quando non perce-piamo più nessuna mangiata, poiché le trote spesso nonhanno voglia di inseguire lo stesso tipo di esca, perciò,variando l’innesco, potremo stimolare nuovamentel’istinto predatorio della “nostra amata”.■ Aprire il contenitore o la bustina dei caimani bianchimolto tempo prima dell’inizio della gara, in quanto,nel momento in cui le larve entrano a contatto conl’aria, gradualmente assumono sempre di più un colo-rito marrone.■ Utilizzare esche artificiali nelle gare ufficiali FIPSAS,poiché sono severamente proibite.Pescare con un innesco non “curato”, altrimenti non siriesce a stimolare la trota e di conseguenza non la si in-duce ad attaccare la nostra esca.■ Utilizzare esche scure come il lombrico o il caimano ne-ro in presenza di acqua particolarmente torbida, inquanto le trote potrebbero non notare la nostra esca oavere difficoltà ad inseguirla.■ Pescare trote di piccole dimensioni, 90-110 gr, con inne-schi voluminosi, perché impiegherebbero troppo tempoper ingoiare l’esca e si rischierebbe di ferrare a vuoto.

■ Il tandem caimano-camola rappresenta il tipico innesco utilizzato per affrontare i turni di gara su tanto pesce.

Caimano bianco, un’esca fondamentaleper i turni di “ricerca”.

Page 76: PescaIn Agosto 2009

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ANTEPRIMA

NOVITA’

Stagione2009/2010SHIMANO

a sensazione è quella di un giusto momento di stabilitànella proposizione di prodotti e innovazioni. I tempi so-no oggi maturi per un inserimento mirato di cose e ma-teriali che di fatto stanno andando di pari passo con le

tecnologie fin qui esposte e che sono collocate nei diversi setto-ri: innovazioni che trovano opportuni ampliamenti, più stabilitàe in speciale modo, affinità con un catalogo di attrezzature cheoltre a rinnovarsi o a evidenziare piccoli restyling, si espande connuovi modelli e accessori in perfetta risposta alle attuali richiestedel mercato.

Nuove Tecnologie applicate ai mulinelli

Tra le diverse soluzioni tecnologiche fin qui adottate, sia nei pre-cedenti cataloghi che nell’attuale, meritano indubbiamente diessere segnalati questi due nuovi inserimenti molto significativi

di un’attenzione continua per la qualità dei materiali da pesca,siano essi di fascia elevata o intermedia:

■ Nuovi corpi in “Ci4”La robustezza e la rigidità del corpo in metallo ad un peso digran lunga inferiore. Direttamente dalle competenze tecnologi-che richieste dall’ultra esigente mondo del ciclismo da competi-zione, acquisite grazia alle sette vittorie nella corsa più dura ditutte, il Tour de France. Corrosione nulla, una vita più lunga edun look stupendo. Questi sono i motivi per cui Shimano è orgo-

Consuetudine vuole che a questo puntodell’anno Shimano riunisca la stampaspecializzata per esporre quelle che sarannole imminenti novità della prossima stagione.Consuetudine pienamente rispettata conl’arrivo di materiali, tecnologie e innovazioni chela multinazionale nipponica propone senzaeccessi di clamori anche questa volta,mostrando inedite e stimolanti novità.

Testo e foto di Francesco Capomassi

L

PUBB

LICI

TAʼ R

EDAZ

IONA

LE

Page 77: PescaIn Agosto 2009

gliosa di introdurre il Ci4 anchenel mondo della pesca. Il Ci4 èun materiale creato dalla fusio-ne contemporanea del carbonio

e della poliammide. Inizial-mente sviluppato per la divi-

sione Ciclismo, in partico-lare per il rinforzo della

forcella, può consi-derarsi la più im-portante tecno-logia applicataalla costruzione

dei mulinelli dapesca e, più nello

specifico, dei nuovi TwinPower e Rarenium frizione ante-riore e nel nuovo Twin Power

Try-drag. Il risultato è un mulinel-lo i cui precisi meccanismi inter-ni sono contenuti in un corpoche li protegge allo stesso mo-do del metallo ma con un pesodecisamente inferiore, che ol-tretutto riduce di molto l’affati-camento del pescatore durantel’azione di pesca incrementan-do contemporaneamente ilfeeling ed il bilanciamento conla canna da pesca.

■ Nuovi mulinelli con tripla fri-zione “Tri-drag”Frizione anteriore o frizione po-steriore … o entrambe? Per il2010 è in arrivo la novità chedarà il meglio di questi sistemi.Dopo un’intensa ricerca, lungo

sviluppo e continue revisioni, Shi-mano è pronta per la sua Tri-

drag. Tri-drag significa tripla frizione. Anteriore, posteriore e dacombattimento, tutte e tre assieme in uno stesso mulinello, ilTwin Power. Nessuno mai prima è stato in grado di dare al pe-scatore un controllo diretto e rapido a portata di dito duranteogni singola fase dell’azione di pesca. Un’intensa campagna diprove sul campo ha portato a soluzioni davvero inedite: dopoaver chiuso completamente sia la frizione posteriore che quellada combattimento, si setta la frizione anteriore al valore prescel-to, in accordo con la resistenza del filo che si ha in bobina, le ca-ratteristiche della canna e la reazione che potrebbe avere il pe-sce che si vorrebbe prendere, dopodiché va riportata la frizioneposteriore in azione di pesca. Una volta allamato il pesce, in ba-se a quello che richiede il combattimento, si può agire diretta-mente sulla frizione posteriore e su quella da combattimentoche sono universalmente note come le più semplici e rapide neisettaggi durante l’azione di pesca, soprattutto nei momenti cri-tici di una battaglia con un grosso pesce, senza rischiare di rom-pere il filo precedentemente settato con la frizione anteriore sulsuo carico limite. Un ulteriore vantaggio è dato dal fatto che èpossibile utilizzare il mulinello o semplicemente con la frizioneanteriore, notoriamente più potente (spinning), o solo con il

pacchetto di frizione po-steriore, più dolce e ma-novrabile (pesca al col-po-trota lago, etc.),basterà dunquechiudere completa-mente la frizioneanteriore per agiresolo con il pacchet-to posteriore o vice-versa, chiudere com-pletamente la posterioreed agire solo con la frizione ante-riore sulla bobina.

Mulinelli

■ Mulinelli a frizione anterioreEsce di scena Aspire FB ed Exage Fa, entra il nuovo Twin PowerSW; Twin Power CI4 FA; Rarenium CI4 FA; Exage FB.

Sono due i mulinelli Twin Power che incorporano la tecnologiaCi4, il TPC14 2500FA ed il TPC14 4000SFA. Il corpo è in allumi-nio con il rotore in Ci4, mentre gli ingranaggi sono in alluminioforgiato a freddo. Oltre a questo i nuovi TP possono vantare unsupporto rigido per la frizione, il Floating shaft II, il Super stop-per II ed i cuscinetti AR-B totalmente schermati. La bobina, for-giata a freddo, ha differenti anodizzazioni con trattamenti piùprofondi lì dove serve maggioreprotezione contro la corrosioneed ha una capacità di 160 e140 mt di filo dello 0,25. Nellamisura 4000 è presente unabobina di tipo match, a capaci-tà minore, così come richiestodal mercato.

■ Mulinelli a frizione posterioreEscono di scena Aspire RB, Stra-dic GTM RB, Super GT RB edentrano, Twin Power CI4 RA;Stradic GTM RC; Super GT RC;Exage RB.

■ Stradic GTM RDE’ sempre estremamente dif-ficile rimpiazzare il vecchioStradic GTM con unnuovo modello conte-nente significativi mi-glioramenti. Tuttaviaè arrivata la nuova se-rie dei GTM RC che in-clude la nuova taglia1500 che affiancherà irinnovati 2500, 3000 e4000. Le nuove caratteristi-che includono il corpo ed il rotorein XT-7, la bobina AR-C forgiata afreddo, gli ingranaggi Diecast, unarchetto a profilo conico oltre ad

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una bobina di ricambio in XT-7. Come il modello TPC14 anchela bobina del modello 4000 ha un profilo più

stretto in modo da avere la me-desima capienza del modello3000.

■ Baitrunner a frizione posterioreEsce il modello Baitrunner Aero

GTE C, sostitui-to dallanuova serieBaitrunner

XT-RA, com-prendente I mo-

delli 6000, 8000 e10000.

■ Baitrunner XT-RAI mulinelli di questa serie, degnisuccessori dell’Aero GTE Bai-trunner che ormai ha fatto ilsuo corso, hanno rapporti direcupero pari a 4,9:1 ed unacapacità che va da 240 fino a380 mt di 0,35. Le caratteristi-che principali prevedono: il cor-po ed il rotore in XT-7, gli ingra-naggi in Zinco Diecast, il Varispe-ed oltre ad una bobina in allumi-nio forgiata a freddo con una in alluminio di ricambio.

■ Baitrunner a frizione anterioreEntrano i modelli, “USA” Baitrunner D, Baitrunner DL-FA, Bai-trunner ST-FA.

■ USA Baitrunner DConosciuti ovunque come i “Baitrunner USA”, questi nuoviquattro mulinelli BTR D, nelle taglie 4000, 6000, 8000 e 12000hanno praticamente raggiunto l’impossibile. E’ stato miglioratoe rinnovato un vero classico senza perdere nulla del look e delleperformances dei modelli precedenti che li hanno portati al-l’apice dell’indice di gradimento dei pescatori di tutto il mondo.Le caratteristiche principali includono il corpo ed il rotore in XT-7, l’archetto mono pezzo, la bobina A-RC e gli ingranaggi in al-luminio forgiati a freddo, la frizione stagna, i cuscinetti AR-Bschermati, la porta per la manutenzione e la manovella singolain alluminio. Rapporto di recupero 4,8:1–4,5:1.

■ Mulinelli da spinning “USA”Fanno il loro ingresso una bella gamma di mulinelli da spinningShimano, direttamente dal mercato americano, sia a frizioneanteriore che posteriore. Frizione anteriore: Spirex FG; SedonaFD; Sonora FB; Solstace FI; Frizione Posteriore: Spirex RG.

■ Sonora FBCon il sistema propulsion, i cu-scinetti AR-B ed il Super Stop-per II. Il leggerissimo mulinello

Sonora è sicuramente “pesante” in termini di caratteristiche co-struttive. Bobina A-RC ALU COLD FORGED.

■ Tecnologie applicate alle canne Turn + ZoomIl sistema “Turn and Zoom” permette al pescatore di cambiarela lunghezza del calcio semplicemente svitando il manico. Il

calcio in questo modo si allungherà o si accorcerà a secondadei gusti del pescatore che quindi potrà ottenere un bilan-

ciamento perfetto in ogni tecnica praticata.

■ GeofibreE’ una missione costante quella deiprogettisti Shimano di introdurre

ogni anno novità tecnologiche inogni fascia di prezzo. Sebbene

spesso la si prenda in considerazio-ne nello sviluppo dei prodotti solo al top digamma, si è ben consci che non tutti i pesca-tori possono permettersi attrezzature di livel-

lo top. Ed è precisamente per questo motivoche viene introdotto il concetto di Geofibra. La Geofibra è uncomponente derivato da prodotti naturali capace di conferire aifusti di fascia media un alta rigidità ed un elevata resistenza allacompressione e alla trazione. Può considerarsi la naturale evolu-zione del sistema Fine Crystal Carbon che Shimano utilizzava perle canne di fascia economica.

■ Ultra sound Sanding SystemOriginariamente sviluppato per le roubaisienne della serie Te-chnium, è ora disponibile in quasi tutti i modelli Shimano. Si trat-ta di un processo unico che conferisce alla superficie delle sezioniuna consistenza “setosa” che comporta attriti quasi nulli durantelo scorrimento della canna sui rulli in tutte le condizioni possibili,dalle giornate calde e soleggiate fino a quelle piovose. Dona ol-tretutto alle sezioni anche un grip maggiore per poterle estrarremeglio e combattere più comodamente il pesce allamato.

Canne

■ Specimen TribalVia dal catalogo le Tribal XTR-A, Tribal A, Tribal Lite Multi All-Round e Tribal Lite Multi Travel STC; fanno il loro ingresso la

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S t a g i o n e 2 0 0 9 /2 0 1 0 S h i m a n o

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nuova Tribal Ultra, Tribal XTR-B, Tribal B, Tribal A Lite Multi All-Round, Tribal A Lite Multi Travel S.T.C.

■ Tribal UltraIl marchio Tribal, massima espressione di Shimano nel carpfi-shing degli ultimi anni, incontra la tecnologia Ultra, il nostronuovo ed inimitabile concetto di canna da pesca di caratteristi-che superiori. Il risultato che ne consegue è davvero stupefacen-te. Carbonio XT400LRC. Nuovo porta mulinello in alluminio for-giato a freddo con profilo triangolare; Anelli in titanio Fuji (nuo-vo tipo); cosmetica Oriental Art.

■ SpinningLasciano la scena le canne Fireblood, Aspire BX, Technium DFBX, Forcemaster, Hyperloop AX. Entrano le nuove, Lesath Ultra,Aspire CX, Technium DF CX, Technium DF CX Salmon, Forcema-ster AX, Vengeance, Joy Xt, Joy.

■ Lesath Ultra“Ultra” equivale a qualità eccellente basata sul concetto“Oriental Art”. Le canne da spinning Lesath Ultra trasudanoclasse pura in ogni componente. Il loro fusto in carbonioXT500LRC assieme alle più innovative guide Fuji in titanio, ilnuovo porta mulinello ed il manico in sughero di altissima qua-lità, singolo per i modelli 210 e 240 e diviso in due parti fino alla270 e più. L’azione tipicamente giapponese ed un tubo rigidoper il trasporto sono di serie per tutti i modelli Lesath Ultra, conpotenze di lancio che vanno dalla 7-21 gr. fino alla 50-100, ca-paci di coprire ogni possibile situazione di pesca. Guide Fuji in ti-tanio, carbonio XT500LRC.

■ Aspire CXCon l’impressionante numero di 20 modelli diversi, la famigliadelle Aspire CX Shimano ha coperto ogni possibile esigenza diutilizzo, dotando queste canne in due pezzi di altissima qualità,con fusto in carbonio XT300LRC in biofibre. Il range di azioni,da quella leggera all’ultra pesante, ha potenze di lancio chevanno da 3-14 gr fino a 50-100 gr, con lunghezze da 210 a 330cm. La nuova tecnologia “Turn and Zoom” utilizzata su questaserie di canne è solo una delle caratteristiche di rilievo: oltre a

questo le Aspire CX hanno il manico in sughero Power Cork, glianelli Fuji SIC, la possibilità di regolare la bilanciatura ed un tuborigido per il trasporto.

Telescopiche

■ Tele azione 2Escono Antares BX TE2, Technium BX TE2. Entrano le nuove An-tares CX TE2, Technium CX TE2.

■ Antares CX TE 2Carbonio XT250+Biofibra, Shimano alignment system, ciminoTaftec, Shadow Diaflash.Tele azione 4.

Escono, Aspire BX TE 5/ TE5GT, Speedmaster AX TE5/TE5 GT,Catana CX TE5/TE5GT, Alivio TE GT5. Entrano le nuove AspireCX TE 5 – TE 5 GT; Speedmaster BX TE 5 – TE 5 GT; Catana DXTE 6 / TE 5 GT.

■ Aspire CX TE 5Con carbonio XT300LRC + Biofibra.

■ Tele azione HeavyEscono dal catalogo, Speedmaster TE9 GT, Catana TE7 XXH,Nexave AX TE GT11 XXH, Beastmaster Oceanic. Entrano Speed-master BX TE9 GT, Beastmaster AX Oceanic.

■ Speedmaster BX TE9 GTCarbonio XT200+Biofibra, anelli Shimano Ti-Lite hardlite, portamulinello Fuji, S.A.S.

■ Trota telescopicaEsce Aspire Tele-Trout e Forcemaster tele-Trout. Entra Aspire AXTele-Trout, carbonio XT300+Biofibra, anelli Shimano Ti-Lite,porta mulinello Fuji, cimino Taftec, S.A.S.

■ Trota 3 pezziVia,Aspire 3 pezzi e Beastmaster 3 pezzi. Fa il suo ingresso, lanuova Aspire AX 3-pezzi, carbonio XT300LRC+Biofibra, anelliShimano Ti-lite tic, porta mulinello Fuji, S.A.S.

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S t a g i o n e 2 0 0 9 /2 0 1 0 S h i m a n o

Accessori

■ OcchialiNuovi modelli in catalogo. Nexave, Beastmaster AX, Speedma-ster, Tribal Extreme. Tribal Xtreme, con logo Tribal sulle tempie, montatura verde,lenti marroni polarizzate.

■ Monofili Nuovi monofili Technium Spinning, Technium Match, TechniumSurf Casting. Technium spinning, monofilo giapponese in colore clear, moltotenace, diametri da 0,14 a 0,40 mm.

■ BuffetteriaNuovi prodotti di derivazione giapponese, quali zainetto, borsaporta artificiali da spinning, borsa porta accessori, borsa portamulinello da spinning, porta finali. In catalogo anche borse inEVA impermeabile, secchio, vaschette porta esche e pasture, fo-deri per porta canne HFG, borsone grande, borsone frigo e por-ta accessori.

■ AbbigliamentoNuovi indumenti primo strato, T-shirt in manica corta o lunga,Quick Dry, trattamento anti batterico e tessuto ad asciugaturavelocissima. Nuovi sandali da pesca in colore blu, leggerissimasuola in gomma antiscivolo, molto confortevoli.

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PESCA A MOSCA

a capacità di decodifi-care in maniera rapidaogni situazione che iltorrente ci pone da-

vanti è senza dubbio l'essen-ziale e forse l’unica vera chia-ve di lettura possibile per farfronte alle diverse condizioni

di pesca in questi ambienti.Questa attitudine, figlia legit-tima dell'esperienza, assumeun concetto più ampio delsemplice saper pescare: essa èinfatti la matrice genetica allaquale saranno subordinatetutte le nostre azioni, un insie-

me di leggi non scritte maugualmente concrete cheogni pescatore sente radicatedentro di sé, un insieme disensazioni e attente riflessioniatte a scomporre ogni partico-lare di rilievo cercando perogni situazione la corretta

contromisura. La nostra pre-senza dovrà risultare la menoinvasiva possibile, caratteriz-zata da brevi e silenziosi spo-stamenti lungo le sponde, ilnostro sguardo dovrà soffer-marsi su tutto ciò che possia-mo veder galleggiare come ad

L

1a ParteTra le pietre del torrente

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Acque mosse, correnti veloci, massi affioranti,

pietre sommerse e bassa vegetazione, sono

solo alcuni tra gli aspetti più insidiosi che

determinano il meraviglioso scenario del

torrente di montagna. La sua conformazione

impervia, regolata da precise leggi naturali, fa

di questo luogo uno degli ambienti più

affascinanti e al tempo stesso difficili che il

pescatore a mosca possa mai incontrare.

Testo e foto di Massimiliano Nepori

esempio il fogliame, qualsiasicosa possa darci la possibilitàoggettiva di capire il percorsocompiuto dalle risorse alimen-tari. Questa componente èfondamentale quando la no-stra azione di pesca si svolgein caccia, ovvero senza la pre-

■ Un classico scenario del torrente di montagna, una bucaimpervia tra rocce e vegetazione. Una giovane iridea, lascitodi qualche immissione, ingannata con un’imitazione dieffimera. Sotto: il gusto antico di una cattura classicapescando con il Bambolo.

Acque mosse, correnti veloci, massi affioranti,

pietre sommerse e bassa vegetazione, sono

solo alcuni tra gli aspetti più insidiosi che

determinano il meraviglioso scenario del

torrente di montagna. La sua conformazione

impervia, regolata da precise leggi naturali, fa

di questo luogo uno degli ambienti più

affascinanti e al tempo stesso difficili che il

pescatore a mosca possa mai incontrare.

Testo e foto di Massimiliano Nepori

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senza in superficie di unaschiusa capace, quest'ultima,di attirare la nostra preda al difuori della propria zona di sta-zionamento alla ricerca di ci-bo. In sintesi, per senso del-l'acqua si intende un insiemeomogeneo di tecnica e risolu-tezza capace di offrire il massi-mo risultato con il minimosforzo, una qualità, questa,che si acquisisce col tempo esoltanto dopo aver preso con-fidenza con questo meravi-glioso scenario di pesca che èil torrente. Per comprendere almeglio ogni tipo di situazionee calcolare la relativa contro-

misura da attua-re è doveroso va-gliare e approfondireogni singolo concettoespresso, consapevoli del fat-to che ogni buca, ogni raschioe ogni corrente analizzata saràsempre e inevitabilmente di-versa dalla precedente.

Lo studio dellecorrenti

Porgendo la nostra attenzionealle correnti superficiali è asso-lutamente importante cercaredi comprendere al meglioquelle che sono le loro dina-

miche principali: come giàespresso, la presenza sull'ac-qua di fogliame o piccoli ra-moscelli ci offre la possibilitàdi capire quali percorsi esse di-segnino in funzione di pietreaffioranti, massi e qualsiasi al-tro ostacolo naturale presen-te. Nella maggior parte dei ca-si le pietre affioranti fungonoda elemento positivo ai finidella nostra azione di pesca eci permettono di posare la no-stra coda sopra di esse, limi-tando al massimo il fattoredragaggio. Se da un lato que-ste ci offrono per così dire unsolido appiglio, è molto im-portante cercare di individua-re quelle che rimangono co-stantemente in emersione:questa suddivisione è essen-ziale in quanto, se noi facessi-mo la medesima operazionesu di una pietra semi-affioran-te, rischieremmo di vederspazzata via la nostra coda e,nella peggiore delle ipotesi,essa potrebbe impigliarsi tra lerocce stesse. Un’attenta valu-tazione rivolta appunto alladiversificazione di tali pietre èdi vitale importanza oltre cheper le ragioni sopra elencateanche per lo studio delle cor-renti che esse sono in grado digenerare. Prendiamo il caso diuna grossa pietra posta al cen-tro di una corrente: questacon la sua presenza divide difatto la corrente principale indue rami distinti dando origi-ne talvolta a situazioni assolu-tamente positive come gli“occhi”, zone caratterizzate

da una corrente meno eviden-te, veri hot spot della nostrapreda che riesce ad alimentar-si facilmente senza sprecareinutilmente preziose energie,in altri casi invece è possibileche queste correnti forminodei veri e propri vortici e sarànostra perizia evitarli al me-glio, al fine di non veder la no-stra coda risucchiata sotto lasuperficie e magari incastratasotto qualche ramo o qualchepietra sommersa. Se è veroche il torrente ci propone dicontinuo scenari differenti ealtrettanti differenti modi diaffrontarlo, esso ci proponespesso anche quelle aree defi-nite come buche, zone in cui ilfiume crea delle piccole ansecaratterizzate da una correntepiù moderata dove la nostraazione può essere per certiversi diversamente pianificata,o per meglio dire suddivisa at-tentamente in precise zone dicaccia. Osservando questispazi, possiamo tranquilla-mente diversificare tre diversezone di interesse principale, ilfine buca, ovvero la parte ter-minale di essa che si troveràesattamente davanti a noi, ilcentro e la testa della buca.Questa fondamentale suddivi-sione sarà la base portante ditutta la nostra azione di pescagarantendoci di sondare ognipossibile risorsa senza correreil rischio di comprometterecon un lancio affrettato l'inte-ra buca. È per questo motivoche, avvicinandoci lentamentead essa, inizieremo a lanciareil nostro artificiale cercando dinon posare mai la coda paral-lelamente alla sponda, usan-do lanci corti e precisi, ridu-cendo al minimo la negativitàdel dragaggio, controllandodirettamente il movimento delnostro finale, ribaltandolo eraggruppandolo a secondadelle necessità. Presentare lanostra imitazione in manieralaterale ci offrirà quello cheviene comunemente chiama-to “effetto sorpresa”, ovveroriuscire a presentare nel conovisivo della nostra preda solo

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Tr a l e p i e t r e d e l to r r e n te

SPECIFICHE DEL DRESSING

■ Amo: dritto, gambo lungo■ Sottocorpo: foam bianco■ Testa: pallina polistirolo in calzetta■ Corpo: CDC alternato a capriolo e cervo.Questo dressing imita le grandi moschedette “terrestrial” tipiche dei periodi estivi.

La mosca del mese: Sedge CDC

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Il Surgeon KnotChe lo si chiami Surgeon Knot o lo si traduca nel piùcomprensibile Nodo del Chirurgo, la sua estrema fa-cilità di realizzazione e il suo largo impiego non cam-bia di certo. Unico vero amico dei pescatori a moscae non solo, questo nodo rappresenta il modo più ve-loce per realizzare una congiunzione assolutamentetenace e dalle dimensioni contenute, realizzabile

senza alcun problema an-che in condizioni di lucesfavorevole dove l'esecu-zione ad esempio di unBlood Knot potrebbe nonrisultare altrettanto sem-plice. Di norma il Surgeonrappresenta certamente ilprimo nodo a cui il neofitasi avvicina e sicuramentel'ultimo di cui poi ne di-menticherà i passaggi co-struttivi. Efficacia, tenaciae semplicità: ricetta perfet-ta per un risultato altret-tanto perfetto!

Il Nailles Knot Altrimenti detto “Nodo senza Chiodo”, è un nodo cheunisce ad una rapida ed intuitiva esecuzione, come sipuò desumere dal disegno, uno dei modi meno inva-sivi per congiungere con successo il finale con la no-stra coda di topo. Questo nodo, fratello minore delNail Knot, non prevede la foratura della coda, garan-tendo al tempo stesso capacità di tenuta al pari di al-tri e forse più blasonati metodi di congiunzione. Ladifferenza sostanziale tra il Nail e il nostro Naillesconsiste nel fatto che nel primo avremo un finale per-fettamente in linea con la coda, mentre nel secondofinale e coda risultano essere leggermente disassati equindi non sullo stesso piano.

la mosca e il finale ben raccol-to, mentre la coda, posata ap-punto lateralmente, non de-sterà mai nessuna azione didisturbo. Se le buche rappre-sentano una vera e propriazona fertile, non bisogna cer-to dimenticare di sondare tut-te quelle correnti laterali chespesso si protendono sotto ilgeneroso riparo della vegeta-zione, offrendo evidente-mente alla nostra preda nonsolo un valido rifugio ma an-che un apporto di cibo co-stante. Alla luce di questa si-tuazione, non è raro osserva-re come un piccolo insettocaduto accidentalmente inacqua da tale vegetazionepossa rivelarsi un pasto so-stanzioso e non impegnativoper la trota che vi staziona. E’qui, dunque, il compito di af-filare le armi, cercando nellaprecisione di un lancio pene-trante lo strumento essenzia-le per risolvere brillantemen-te questa delicata situazione,tentando, per quanto possi-bile, di animare la nostra imi-tazione, simulando appunto imovimenti scomposti di un

insetto caduto in acqua al-l'improvviso. Altre zone chedefinirei interessanti sono co-stituite dai raschi, punti in cuile correnti del fiume disegna-no un percorso quasi omoge-neo originando una tensionesuperficiale piuttosto costan-te anche se solitamente èpossibile trovare nella loroparte centrale le aree deli-neate da una velocità più ri-levante. Affrontando questesituazioni in assenza di se-gnali in superficie ci rifarem-mo alle stesse considerazioniespresse poco sopra per de-scrivere l'azione di pesca nel-le buche. Tutt'altra tecnicaverrà invece adottata in pre-senza di attività in superficie,quando sarà appunto più fa-cile determinare il percorsodegli insetti in acqua e, gra-zie alle bollate, comprenderela corretta ubicazione dellenostre prede.

La coda per la secca

La scelta di una coda galleg-giante di tipo DT (Double Ta-per), leggera e perfettamen-

te calibrata per la canna pre-scelta, sarà orientata su mi-sure del numero 4 per quan-to concerne la pesca in su-perficie, passando tranquil-lamente a quelle del numero3 e 2 che forniranno, nellemani del lanciatore esperto,uno strumento ancora piùtecnico e delicato.Cercando nella nostra codasempre più precisione e per-formance, è consigliabilel'utilizzo di un liquido idrore-pellente che, attraverso l'au-silio di una spugnetta, si po-trà distribuire sui primi 8/10mt, proseguendo questaoperazione lungo quasi tut-ta la totalità del finale, evi-tando di “ingrassare” il tip-pet, parte terminale del fina-le, che dovrà invece avere lapossibilità di restare talvoltaleggermente sommerso.Questa lubrificazione per-metterà alla coda di scorreremeglio tra gli anelli dellacanna aumentando la sem-plicità e la fluidità del lancioe garantendone costante-mente un perfetto galleg-giamento.

Una coda per la ninfa

Rivolgendo invece la scelta del-la coda alla pesca con la ninfa,risulta importante specificarequanto l’azione si può svolgereprevalentemente con il massi-mo di un metro di coda fuoridalla punta della canna, fattoreche consente di tenere sempreun contatto diretto con l'artifi-ciale seguendone continua-mente il percorso sul fondaleed imprimendo ad esso i movi-menti che si ritengono essere ipiù efficaci e adescanti. La scel-ta della coda, alla luce di que-sta azione di pesca nascosta eper così dire “di rapina”, saràindirizzata su code galleggiantipiuttosto leggere e a profilo DTo WF, con misure comprese trail numero 3 e il 4, consci del fat-to che sarà quasi unicamente ilfinale ad entrare in pesca e adeterminare la quasi totalitàdella nostra azione di pesca.Un'attrezzatura leggera comein questo caso aiuta ad inter-pretare positivamente qualsiasisegnale proveniente dall’imi-tazione sul fondo.Fine 1° parte

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ITINERARIO ITALIA

I predatori di

CA’ DEL LAGO

ire che i pescatori di-vidono i loro interessiin tante tecniche dipesca è scoprire

“l’acqua calda”, ma trovareun luogo dove poter passareuna giornata di pesca pescan-do a spinning, a carpfishing osfruttando le classiche e tradi-zionali tecniche di pesca alcolpo non è facile, soprattutto

se il luogo non è il classico “la-ghetto vasca”. La voglia di le-varsi di dosso la ruggine dacarenza di catture accumulatadurante questo piovoso inver-no e la curiosità di visitarel’oasi di “Ca’ del Lago” ci hafacilmente convinto, ancheperché ad accompagnarci inquesta nostra sessione c’era ilCampione Italiano di pesca in

Belly Boat 2008 Marcello Lo-di, ottimo conoscitore del la-go e soprattutto delle tecni-che riferite ai predatori che inesso vivono.

L’oasi di Ca’ del Lago

Ca’ del Lago è un’oasi natura-listica che si sviluppa su600.000 mq, di cui ben

250.000 sono acqua! Ben tre-dici isole si ergono dalle acquedel lago e sotto le loro spondeintricate foreste di alberi som-mersi offrono riparo e un’otti-ma zona di caccia a lucci eblack bass. Oltre ai sopramen-zionati lucci e black bass, inquesto bacino è decisamenteelevata la presenza di carpe,anche di grossa taglia. Ca’ del

D

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Alla ricerca di luoghi ideali dove passare delle belle giornate di pesca, siamo andati all’Oasi “Ca’ del

Lago”, vero paradiso per chi ama lo spinning ai predatori, ma anche luogo ottimale per sessioni

di carpfishing o di pesca tradizionale ai grandi ciprinidi.

Testo e foto di Alessandro Righini

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I p r e d a to r i d i C a’ d e l L a g o

Lago è un’oasi No-Kill e un ri-gido regolamento di pescaimpone un etico catch and re-lease per preservare il patri-monio ittico faunistico delluogo. Il lago offre: quindicipostazioni biposto per la pe-sca tradizionale o carp fishingcon l’utilizzo massimo di trecanne a testa; cinque permes-si giornalieri per lo spinningcon un area di utilizzo di circa3 km per la pesca da terra;venticinque ettari di superficielacustre da sfruttare per mez-

zo d’imbarcazioni a remi o do-tate di motore elettrico. Natu-ralmente l’oasi è fornita di unottimo ristorante per il giustoriposo del mezzodì. L’oasi sitrova a Cinto Caomaggiore(VE). Si raggiunge percorren-do l’autostrada A4 Venezia –Trieste e, all’altezza di Porto-gruaro, si imbocca la A28 Por-togruaro- Pordenone, uscen-do poi a Sesto a Reghena.

In barca con ilmaestro

Giunti al lago all’orario diapertura decidiamo di effet-tuare due sessioni di pesca,una, la mattina, pescando dal-

Catch and release e un regolamentopreciso...questo il segreto del successo

■ Per questo bellissimo bass la bilancia si è fermata a quasi 2,5 kg, unabella cattura non rara in questo splendido lago.

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la barca ed una, il pomeriggio,cercando di fruttare al meglioi tre chilometri di spondedell’oasi. Naturalmente, giac-ché la mia attitudine di pescami porta a una maggiore co-noscenza delle tecniche mari-

ne piuttosto che di quelle del-le acque interne, salgo in bar-ca con Marcello, in modo taleda essere anch’io in condizio-ne di pescare al meglio, cer-cando di mettere in pratica isuoi preziosi insegnamenti de-

rivati da decenni di esperien-za. Saliamo in barca e inizia-mo a battere lo specchio d’ac-qua vicino al pontile di attrac-co delle barche. Visto che è unpo’ presto per tentare “full ti-me” con i bass, le nostre at-

tenzioni si rivolgono ai lucci.Iniziamo a pescare con eschediverse, un classico cucchiaiorotante per me e un jig grubtwin tail, doppia coda, arric-chito con uno skirt, gonnelli-no, in modo da renderlo piùvoluminoso. Nella prima oradi pesca non succede niente:le esche, dopo alcuni lanci,vengono cambiate in modotale da cercare quella che pos-sa dare risultati concreti.Un paio di attacchi su di un ro-tante alleggerito non hannodato seguito alla cattura, maciò ci induce a insistere pro-prio con tal esca e alla fine ar-rivano i risultati. In un paiod’ore catturiamo quattro ocinque lucciotti da chilo, chilo

e mezzo, ma il pezzo grossonon ha intenzione di farsi

vedere. L’ambiente èbellissimo, sia quello

di superficie comequello sommerso.

L’acqua è quasi per-fettamente limpida e

l’aiuto degli occhiali polariz-zati ci permette di vedere, an-che un paio di metri sotto lasuperficie, i rami che s’interse-cano quasi a formare una sor-ta di foresta sommersa, habi-

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Raffrontarci con i predatori come lucci e bass, specialmentequando si dimostrano apatici, implica essere provvisti di unabuona scorta di esche di diversa natura. Con i lucci, nella nostrabattuta, abbiamo avuto un discreto successo con cucchiai rotantidi media dimensione, ma sappiamo per certo che in questo baci-no la pesca con grandi shad ha dato e continua a dare a diversipescatori ottimi risultati. Sempre nella nostra sessione di pesca aCa’ del Lago abbiamo provato con dei minnow lipless, dei classi-ci minnow suspending da 13 cm, con degli snodati e con dei jigarricchiti con dei twin tail, grub doppia coda, e con degli imman-cabili ondulanti, sempre efficaci con gli esocidi e non solo. Perdovere di cronaca, oltre chesui rotanti abbiamo vistoun paio di abboccate sol-tanto sui jig arricchiti. Con ibass abbiamo provato condiverse esche siliconiche ejig, ma l’unico attacco consuccessiva cattura lo abbia-mo visto con un jig monta-to con un grub nero di di-screte dimensioni.

Il parco esche

■ Sicuramente i lucci sono tra le prede più ambitepresenti in questo bacino. In questo caso si tratta diun esemplare di dimensioni modeste, ma non èdifficile incappare in pesci di grossa taglia.

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tat ideale per lucci e bass nelleprime ore del giorno. E’ pro-prio per far lavorare il nostroondulante sopra l’intrico deirami che dobbiamo voluta-mente alleggerirlo privandolo

della zavorra.Alla fine della mattinata con-tiamo una decina di lucci cat-turati e successivamente rila-sciati, così come prevede il re-golamento del lago. Ritornati

al pontile di attracco ci accor-giamo che sotto di esso un bellucciotto “frescheggia” al-l’ombra dell’assito e qualcunocerca addirittura di pescarloproprio lì.

Tre chilometridi spinning

Dopo la pausa pranzo, che acausa del l ’ott imo cibo ebuon vino qualcuno avrebbe

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I p r e d a to r i d i C a’ d e l L a g o

Il rotante modificatoPer poter pescare in ambienti difficili, ricchi di ostacoli sommersi, volendo sfruttare la pesca nel-

lo strato d’acqua immediatamente sopra i rami, possiamo provare ad alleggerire i nostri ro-tanti togliendo la zavorra, sostituendola con delle perline e togliendo l’ancorina sostituen-

dola con un amo anti alga su cui monteremo un grub di appropriate dimensioni. Il materiale occorrente per effettuare tali modifiche consiste in:

■ monocavo d’acciaio (piano wire) da 50-60 lb■ ami da vermone di misura 5/0-6/0 muniti di anti alga■ grub da 3”

COME PROCEDERE■ Si taglia il filo d’acciaio del cucchiaio e si toglie la zavorra.

■ Utilizziamo uno spezzone di circa venticinque centime-tri di lunghezza di piano wire; ad una estremità si realizza

un’asola dove provvederemo ad inserire uno split ring, anellino spaccato, di ade-guate proporzioni dove inseriremo l’amo. ■ Inseriamo ora delle perline in modo tale che l’estremità inferiore della paletta odelle palette se intendiamo modificare un tandem, non vadano a toccare l’amo.■ Non rimane che realizzare una seconda asola sul piano wire e il nostro nuovo ondulante alleggerito sarà pronto.

Da notare che impiegando il monocavo d’acciaio di tale lunghezza potremo evitare di montare il classico cavetto trala lenza ed il cucchiaio stesso che a volte ci fa accavallare l’esca sulla lenza madre.Come ultimo suggerimento, si consiglia di impiegare delle perline non troppo piccole in modo tale da tenere distan-ziata la paletta dell’asse centrale in acciaio: così facendo aumenteremo lo sfarfallio del cucchiaio anche in fase di ca-duta oltre che durante il recupero.

■ Moltogrande e adattoallo spinning,oltre che inbarca, il lagoconsente dipercorre oltretre chilometri disponda, unasituazioneideale per gliamanti diquestadisciplina.

Page 91: PescaIn Agosto 2009

decisamente voluto prolun-gare, si pesca dalla sponda ele postazioni da cui lanciaresono veramente molte. Siusano svariate esche comeminnow suspending da 14cm, grub siliconici e i soliticucchiai ondulanti. Le sor-prese iniziano quando è avvi-stato un grosso bass, equando diciamo grosso in-tendiamo parlare di un pesceche sicuramente sfiora i 4kg: ci proviamo, ma non c’èniente da fare, è troppo pre-sto e la loro attività è decisa-mente scarsa.Solo uno, più tardi, cederàalla tentazione di un grub, èun bel pesce ma non è certa-mente uno dei tanti mostriche abitano il lago.Ritornando ai nostri lucci, ciaccorgiamo che, al contrariodelle ore della mattinata, nelpomeriggio si sono spostatidal sottosponda cercandoacque libere. Anche pescan-do da terra attacchiamo di-versi pesci e alcuni decisa-mente lontani dalla riva.A raffronto di un buon nu-mero di catture, una quindi-cina di lucci, vi è da dire chenon siamo troppo fortunati

con la taglia e solo un paio dipesci sono veramente degnidi nota con soggetti intornoai 4/5 kg: peccato perchésappiamo per certo che di-versi soggetti superano ab-bondantemente i 10.

Cosa non si deve fareA Ca’ del Lago per la pesca dei predatori non si possonoimpiegare pesci esca vivi, inoltre le prede devono essereslamate con la massima cura in modo tale da poterli ri-lasciare provocando loro il minor danno possibile.

■ Un altrobellissimoesemplare di basscatturatopescando da terra.Per svolgere almeglio l’azione dipesca èconsigliabileutilizzareun’attrezzaturaleggera eadeguata allapreda cheintendiamoinsidiare.

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Page 92: PescaIn Agosto 2009

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ITINERARIO TECNICO

Un “FIASCO” di pesce!

In questo itinerario andiamo a scoprire

quali sono le potenzialità di un campo

gara giovane che può dare molto

all’agonismo del centro Italia: il Tevere a

Ponzano Romano.

Testo e foto di Fernando Bernardini www.sampei71.com

In questo itinerario andiamo a scoprire

quali sono le potenzialità di un campo

gara giovane che può dare molto

all’agonismo del centro Italia: il Tevere a

Ponzano Romano.

Testo e foto di Fernando Bernardini www.sampei71.com

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Page 94: PescaIn Agosto 2009

isto il titolo, una pic-cola premessa è do-verosa: “fiasco” èl’appellativo dato al-

la zona di cui si parla, non perla sua vocazione a rifilare fre-gature, ma per la caratteristi-ca forma che disegna il per-corso del fiume. A me piacemolto questo spot, forse per-ché ha segnato l’inizio dellamia attività agonistica: biso-gna ammettere, però, cheproprio sotto questo aspettopresenta molte lacune. Speroche questi personali ricordinon influenzino troppo il mioracconto, ma riescano a de-scrivere le forti potenzialitàche offre questa piccola fettadi campagna romana, priva dismog e traffico e ricca di relaxallo stato puro. Questo trattodi Tevere, denominato Ponza-no dal medesimo comune incui ricade, è croce e delizia ditanti agonisti del Lazio, per lasua pronunciata disparità du-rante le competizioni ed è, daqualche anno, escluso dallegare di maggior rilievo, qualieccellenza e zonale, pagandoeccessivamente per la cattivagestione dei calendari federa-li, che fissano le date nei mesiin cui la specie ittica predomi-nante è in frega, e per la diffi-

coltà di ripopolare un tratto difiume così vasto e soggetto anumerose piene.

Il campo gara

Istituita la zona a campo garapermanente FIPSAS per ope-ra di Marco Genna che condedizione e impegno si èprodigato alla sua ideazione,si è capito subito che questotratto di fiume poteva fornireuna valida alternativa ai cam-pi gara già esistenti, sia sotto

il profilo numerico, sia perquanto riguarda la fauna itti-ca. Il campo gara è diviso in 4zone: purtroppo, però, ognianno bisogna fare i conti conle piene invernali che spessomutano l’aspetto e la confor-mazione delle sponde ren-dendole inagibili o distrug-gendole completamente. Perquesto motivo e per i pic-chetti con maggiore fondoche si trovavano nella partefinale, lo scorso anno la quar-ta zona è stata spostata in un

altro tratto di fiume, nel co-mune di Poggio Mirteto Sca-lo, pochi chilometri più amonte di Ponzano Romano.Le caratteristiche sono lestesse, sia per l’ambiente cheper la fauna ittica, c’è da direperò che questa “quarta zo-na” è sicuramente curata econtrollata meglio rispettoalle altre tre, forse favoritadella presenza della riservanaturale Tevere - Farfa, bellis-simo esempio di gestione diaree naturali.

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V

■ Lo smontaggiodella propriaroubaisienne per ilrecupero del pesceè sempre al sestoo settimo pezzodell’attrezzo:bisogna quindifare moltaattenzione nelmaneggiare lacanna in questeparti delicate, nonstringendo troppoil carbonio.

■ I gardons sono i veri e propri protagonisti di queste acque, monopolizzando a volte l’intera pescata senza che altri pescipossano intervenire.

U n “f i a s c o” d i p e s c e !

Page 95: PescaIn Agosto 2009

Molti tipi di prede

La specie da insidiare durantele competizioni è sicuramenteil gardons generalmente diottime dimensioni, capace diraggiungere anche il chilo-grammo di peso. Dopodichétroviamo il cavedano ad arric-chire queste acque con la suaastuzia, con esemplari consi-derevoli. Inoltre sono presentiscardole, carassi, tinche, bar-bi, carpe, breme, quest’ultimesolo da poco scoperte neltratto di fiume in questione,alborelle, lucci, sia il perca cheil “papera”, black bass ed in-fine l’acerina, specie ormaiquasi estinta o quantomenointrovabile nei nostri corsid’acqua, ma che qui trova an-cora un habitat perfetto dovepotersi riprodurre. Purtroppobisogna segnalare la presenzada qualche anno di esemplaridi siluro che, anche se ancoradi modeste dimensioni, sonodestinati a divenire razza pre-dominante di queste acque,non potendo intervenire innessun modo essendo Ponza-no troppo dispersivo affinchéqualsiasi rimedio sia efficace.Non ho molta simpatia per isiluri, non per un discorso tra

autoctono e allocto-no, ma per la fineche hanno fatto i varicorsi d’acqua dovequesto super preda-tore si è stabilito, di-ventando in molti ca-si specie unica e pre-dominante e lascian-do minore spazio allealtre forme di vita.

Come si pesca

La caratteristica principale deltratto di fiume in questione èla distanza che separa il no-stro galleggiante dal fondo,su alcuni picchetti si può arri-vare ai 9,5 mt di profondità!Questa caratteristica fa diPonzano un itinerario non fa-cilissimo da affrontare, so-prattutto per chi da poco si èavvicinato alla pesca con laroubaisienne, in quanto spes-so capita di dover recuperareun pesce con 8 pezzi di cannarivolti verso il cielo. Veniamoora alla parte tecnica, parlia-mo sicuramente della cannafrancese, la roubaisienne, ve-ro e proprio attrezzo ormai in-dispensabile per una sessionedi pesca agonistica o sempli-cemente amatoriale. Oltre a

questa non sono da sottova-lutare la bolognese e l’ingle-se, quest’ultima da utilizzaresoltanto in condizioni partico-lari, ovvero con corrente lentao assente e al centro del fiu-

me. Di contro la bolognese hadue impieghi principali: o po-co fuori la linea di pesca dellaroubaisienne, maggiormenteda quando è in vigore la limi-tazione a 13 mt ma in questocaso deve essere lunga alme-no 8 mt per coprire il gap de-rivato dal fondo, oppure alcentro del fiume, con galleg-giante scorrevole e in questocaso una 5 mt ci agevolerà leoperazioni di lancio non sem-pre facili e libere da alberi sul-la sponda.

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In questa tabella alcune lenze da impiegare a Ponzano per la pesca al gardon. Le prime treda sinistra sono da considerarsi con condizioni di velocità d’acqua normali, tipo fino a 5 gr,utilizzando galleggianti di forma classica, tipo “menta” di Colmic. Le restanti due, con condi-zioni d’acqua più veloci, tipica di Ponzano nel periodo invernale. Il controllo della passata edil suo lavoro corretto nell’acqua fanno si che a Ponzano difficilmente la pesca risulti povera.

Le lenze per Ponzano

■ Bisogna stareattenti ad alcuni

periodi dell’anno,quando i gardons

vanno in fregaspostandosi per la

riproduzione inzone dove l’acqua

è più bassa efacendo diminuire

la loro presenza,soprattutto nelle

competizioni.

Page 96: PescaIn Agosto 2009

Galleggianti & co.

La corrente media del fiume ègeneralmente lenta, da circa2,5 gr, grammatura ideale perrimanere bloccati corretta-mente, condizione però nonsempre costante durante tut-to l’anno, soprattutto in in-verno. Bisogna quindi prepa-rarsi ad andature d’acqua piùveloci, fino ad arrivare ad unmassimo di 30 gr a vela, con-dizione però sconsigliabile daperseguire visto la mole d’ac-

qua. Inoltre, con queste con-dizioni di corrente è difficileche il fiume sia pulito e quindiin questi casi meglio declinareverso un’altra meta. Nel pe-riodo primaverile/estivo la fa-scia di grammature del gal-leggiante da usare varia da1,5 fino a 5 gr con forma co-siddetta a goccia od ovettoclassica per passate e tratte-nute, montato su un trave deldiametro dello 0,12 mm: laserie menta di Colmic è per-fetta per questo tipo di pesca

oppure la serie “Ponzano”,creata da Massimo Ardenti,appositamente per questocampo gara. I galleggiantipiatti si sposano perfettamen-te a queste acque, che sianopiastre o vela, risultandospesso preferibili a quelli diforma classica, eseguendouna corretta azione di pescacon qualsiasi condizione dicorrente. Per quanto riguardala piombatura, ricordando lanotevole profondità di questeacque, si consiglia sempre la

creazione di un bulk di pallinio l’utilizzo di torpilla/palletto-ne, su qualsiasi grammaturascelta per il nostro specificocaso, questo per facilitare leoperazioni di entrata in pescadella lenza in rapporto allacorrente che abbiamo. Per legrammature fino a 5 gr il con-siglio è di usare comunqueuna piombatura a pallini,sempre con la formazione diun bulk in modo da poter ge-stire liberamente la disloca-zione degli stessi, facendo il

96

U n “f i a s c o” d i p e s c e !

Notizie utiliRaggiungere il campo gara è facilissimo: basta uscire al ca-sello Ponzano/Soratte dell’autostrada A1 Roma - Firenze eseguire le indicazioni per Ponzano Romano o campo garaFIPSAS. Dopo circa 1 km si incontra il bivio dov’è ben evi-dente l’indicazione girare a sinistra, con la direzione daprendere per raggiungere il fiume e il campo gara. Siamonella provincia di Roma, quindi per poter pescare non c’è bi-sogno di nessun particolare tipo di permesso, ma basta es-sere in possesso della normale licenza per acque interne.

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■ I prodotti usati e le fasi di preparazione della pastura, quest’ultima da preparare sempre in funzione delle condizioni d’acqua, dosando a dovere la bagnatura, non rovinando lameccanicità della stessa che altrimenti, vista la profondità dell’acqua, può causare lo spostamento dei pesci più a valle del nostro punto di pesca.

Page 97: PescaIn Agosto 2009

classico raggruppamento, perpoi aprirsi verso il basso dellanostra lenza, gestendoquest’apertura in rapporto al-le esigenze del pesce. Un fi-nale del diametro dello 0,9mm ed un amo del n°18 Serie2 Tubertini o serie N957 diColmic concludono la lenzatipo per Ponzano. Non è ne-cessario affinare la lenza vistala profondità e la specie cheandiamo ad insidiare, cioè ilgardons, che di norma è pocodiffidente. Magari per una pe-sca specifica al cavedano sipuò optare per una leggerez-za maggiore, senza esagerareperò. Quello che fa la diffe-renza è soprattutto come sipresenta l’esca al pesce, ovve-ro la passata và eseguita len-tamente, facendo dei continui“stop and go”, soffermandosisoprattutto nel punto in cuiabbiamo effettuato la pastu-razione e poco a valle.

Esche e pasture

Un ulteriore capitolo va aper-to infine per la pasturazione,effettuata a base di sfarinatospecifico per i pinnuti d’oltral-pe. Molti riscontri trova la pa-stura del grande Van DenEynde nella versione turboblack e brown, magari taglia-ta con una classica da fondomolto legante, valida per ac-que con tanto fondo e corren-te. Molto importante è l’usodel bigattino incollato che de-ve essere ricco di breccia e sal-damente unito con gomma

arabica in modo da non sbri-ciolarsi durante la scesa versoil fondo. L’esca principe è si-curamente il bigattino, alter-nato a qualche passata con ilverme di terra, mentre il maisnon ha mai dato buoni risul-tati. La pasturazione non và

mai fatta a monte dell’azionedi pesca, ma bensì nello spa-zio che c’è tra la punta dellaroubaisienne e l’astina delgalleggiante posizionando lacanna sull’apposito sostegnodel panchetto. Spero di aver descritto al me-

glio Ponzano, un posto riccodi risorse che chiede solo dinon essere trascurato comequalche volta succede a moltiche, lasciando buste e barat-toli in giro, dimostrano la lorononcuranza per lo splendidoambiente in cui ci si trova.

97

■ Pastura e bigatto in colla con quarzite sono i metodi di pasturazione da impiegare per una corretta sessione di pesca. I loro lancio in acqua deve essere sempre calibrato in base allavelocità dell’acqua e alla profondità, in modo da non disperdere in modo vano la loro funzione.

■ FrancaTagliaferri,

campionessa delmondo di pesca al

colpo. In questafoto è con una

bellissima carpapresa a

roubaisienne suoltre 7 mt d’acqua,

in corrente,lasciandole quel

giorno soltanto unsecondo di

settore. Grande!

Page 98: PescaIn Agosto 2009

ITINERARIO ESTERO

GATUN LAKE:a pesca nelCANALE diPANAMA

98

Page 99: PescaIn Agosto 2009

Panama, il più piccolo dei paesi dell’istmo

centroamericano, centro nevralgico del traffico

marittimo fra i due oceani e fra due mondi

completamente diversi, è considerato dagli

appassionati come una delle mete più interessanti

per il turismo alieutico.

Testo di Antonio Varcasia – Foto di Antonio Varcasia e Horacio Clare

astano poche centinaia di chilometri di terra in cui dav-vero si può arrivare a pescare gran parte dei pesci ap-partenenti alla mitologia alieutica, dagli arrembanti ro-strati sulla costa del Pacifico a ovest, ai nevrotici tarpon

nelle acque turbie delle foci e dei canali di quella atlantica o ca-raibica. Grazie a quell’opera ingegneristica che è il canale di Pa-nama, dal 14 agosto del 1914 questi due oceani sono in comu-nicazione attraverso uno dei bacini artificiali più grandi delmondo, il Lago Gatun. Di fatto questo enorme lago fa parte in-tegrante del canale per ben 33 km, il canale è invece lungo intotale ben 81,1 km, immerso in una vegetazione tropicale rigo-gliosa con un’estensione di oltre 425 kmq che serve per le ope-razioni di chiusa, giacché per ogni transito sono necessari ben202.000 metri cubi della sua acqua. Il canale è infatti attraver-sato da migliaia di navi all'anno per un tonnellaggio di decine dimilioni di tonnellate in entrambi i sensi. Il pedaggio dovuto perla navigazione è la principale fonte dell'economia dello stato diPanama.

Muchos peces

Forse a causa dell’abbondanza di pesce in acqua salata a cui se-condo storia e tradizione sembra che il paese centroamericanodebba il nome, pare infatti che in lingua creola il vocabolo Pa-

B

■ L’autore, insieme alla guida proHoracio “Chicho”, con unbellissimo peacock bass, daicolori stupendi. Panama puòapparire come un’insolitalocation di pesca, in realtà idue oceani in comunicazioneattraverso il bacino artificialedel lago Gatun offrono spotunici e soprattutto ricchi dipesci predatori.

99

Page 100: PescaIn Agosto 2009

na-mà significhi proprio “mu-chos peces”, c’è un aspetto diPanama forse meno noto chetuttavia vale davvero la penadi andare a scoprire, ovvero lapesca nel canale di Panama.Formato da un insieme di ca-

nali e laghi, questa distesad’acqua, in gran parte dolce ein parte salmastra, è un mix fraantropizzazione spinta e sce-nari tipici tropicali, dov’è possi-bile insidiare sia a mosca che aspinning, ma anche con esche

naturali per chi lo preferisce,alcuni insospettabili predatori,realizzando una sorta di “tro-pical slam” costituito da pea-cock bass, snook e tarpon. Sele ultime due specie non fannonotizia in quanto ci troviamoin un’area dove sia il silver kingche gli snook popolano ab-bondantemente le lagune maanche i grandi fiumi navigabiliche sfociano nelle coste carai-biche tanto da costituire metaprivilegiata per i cultori dellapesca di questi due affascinan-ti predatori nelle acque turbiecircondate dalla foresta tropi-cale, il peacock bass è inveceuna sorpresa per chi come ilsottoscritto è abituato a vede-

re questo pesce negli scenaritipicamente amazzonici del-l’america del sud.

Il sargento

Effettivamente il peacock diPanama costituisce un’ecce-zione dovuta ad una delle tan-te pazzie fatte dal genereumano per soddisfare il pro-prio istinto o le proprie passio-ni, quando circa una settanti-na di anni fa venne introdottonelle acque panamensi in la-ghetti artificiali di alcuni privatiquasi per scherzo. Non fu in-vece uno scherzo quando lapopolazione di peacock, nellospecifico stiamo parlando diCicla monoculus, una dellesette specie presenti a livellomondiale di questo variopintoanimale, durante una pienafece il suo ingresso nelle acquecolor caffellatte del canale. Ilpredatore dalla sgargiante li-vrea non è uno dei gigantiamazzonici, infatti raggiungedimensioni massime compresefra i 5 ed i 7 kg, con una mediache è generalmente fra 1 e 2,tuttavia, al pari dei suoi conge-neri, ha una spiccata aggressi-vità ed un’attività predatoriaincessante che, unite alla suastraordinaria capacità ripro-duttiva, fecero si che in pochi

100

G a t u n L a k e : a p e s c a n e l c a n a l e d i P a n a m a

■ Ancora un bellissimo peacock, così comenella foto in basso. La pesca è eseguita inbanks di erbe semi affioranti a contatto dellavegetazione frontale. Il peacock è pescemolto aggressivo che regala forti emozionispecie a galla con le esche da top-water.

Page 101: PescaIn Agosto 2009

anni diventasse il pesce più co-mune di questo specchio diacque, incurante delle navi dacrociera o degli imponentimercantili che gli passano sullazucca. Un problema per lecentinaia di specie endemichedi piccoli pescetti delle acquedolci di questo ecosistema cheviene costantemente vigilatodalla Smithsonian Tropical Re-search Institute (STRI), uno deipoli scientifici più importanti alivello mondiale per lo studiodella biodiversità animale tro-picale e non solo, che ha sedesempre qua nel canale, peròspostato verso il lato di Colòn,sull’isola di Barro Colorado. Gliindios Kuna hanno accoltoquesto predatore aggressivo,chiamato sargento, scoper-chiando le loro pentole e i pe-scatori sportivi sfoderando leloro canne da bass, magari ag-giungendo un pit-stop diuno/due giorni, quando primao dopo un viaggio, su una del-le due coste.

Snook e tarpon

Il peacock quindi, seppur spa-droneggiando nelle vaste areespesso poco accessibili del la-go Gatun e limitrofi, costituiteda intere foreste allagate du-rante la costituzione del cana-

le che rendono la navigazionein questi spot molto difficolto-sa e decisamente “a vista”,non ha vita facilissima, inquanto deve condividere il suoterritorio con una vera e pro-pria macchina da guerra,amante degli stessi scenari eche spesso raggiunge dimen-sioni davvero imbarazzanti, losnook o se preferite, dato chesiamo in acque latine, il roba-lo. Quest’ultimo, che ricordalontanamente per le sue abitu-dini di caccia e di vita, può vi-vere tranquillamente in acquecompletamente dolci, salma-

stre o salate da cui è origina-rio, la nostra spigola, occupala stessa nicchia biologica, inun chiaro esempio di con-fluenza evolutiva ed è il nemi-co numero uno del sargento,ma anche un ottimo avversa-rio per chi ama pescare di pre-cisione fra tronchi sommersi eninfee di dimensioni XL, ma-gari stando attenti ai largatos,coccodrilli e caimani, che abi-tano queste acque insieme adelle graziose tartarughe ac-quatiche che tuttavia nonsembrano avere lo stesso tipodi menù giornaliero delle no-

stre, essendo carnivore e pi-scivore al 100%. Infine, biso-gna spendere qualche parolaper il Re. Si perché non c’èniente di più imbarazzante, odi eccitante, dipende dai pun-ti di vista, di allamare un tar-pon di una cinquantina di chilimentre state a pesca di pea-cock bass con la vostra can-netta in light tackle per poterskippare qualche worm inmezzo agli arbusti o ai tronchisommersi. Lo stesso effetto diagganciare un siluro di duemetri mentre state insidiandoun black bass, con la differen-

101

■ Un po’ di tutto.Non c’è dubbio,

infatti, che ilpeacock sia la

preda piùinteressante e che

spadroneggi unpo’ ovunque

anche se non havita facile

all’interno delcanale, in quanto

si trova acondividere areedi caccia insieme

allo snook, chepuò vivere bene in

acque dolci… manon manca

persinol’imprevisto con il

mitico tarpon!

Page 102: PescaIn Agosto 2009

za che il sabalo real,così com’è conosciu-to da queste parti, èuna specie di loco-motiva che salta fuoridall’acqua cercandoin tutte le maniere diliberarsi del fastidio-so contrattempo e,come sapete, granparte delle volte, gra-zie anche alla suabocca lignea, ci rie-

sce. I tarpon nel Gatun Lakenon sono cosi abbondanti co-me i pesci di cui abbiamo giàparlato, ma ci sono, specie fraaprile e maggio e soprattuttonella parte del lago che dàverso l’Atlantico. Risalgonoalla ricerca di cibo e spesso ri-mangono involontariamenteimprigionati fra le chiuse, tan-to che Panama costituiscel’unico luogo al mondo dovequesti giganti preistorici sonostati pescati anche nelle ac-que del Pacifico.

L’attrezzatura

Ho avuto la fortuna di scor-razzare nel canale di Panama

con uno dei personaggi piùrappresentativi di questa terrain campo alieutico, ovviamen-te si tratta di Horacio Clare,nientemeno che l’IGFA worldrecord holder del peacockbass (sargento) in queste ac-que, ed esperto pescatore dacui ho potuto imparare mol-to. La pesca a spinning nelGatun lake per una personaabituata a pescare i nostriBlack bass è abbastanza sem-plice: infatti, il sargento è unpredatore molto aggressivo emolto meno sofisticato deinostri boccaloni. Le esche disuperficie la fanno da padro-ne, sia perché vedere un fra-goroso attacco in acque fer-me è un’emozione da nonperdere, sia perché spesso,come già detto, si pesca suprofondità inesistenti, circon-dati da tronchi emergenti epiante acquatiche che rende-rebbero l’utilizzo di minnowun problema. Invece moltobene la gomma, spessospiombata, senza una realepreferenza di forme e colori.Più che prenderli, l’obiettivosul Gatun è catturare quelli

102

G a t u n L a k e : a p e s c a n e l c a n a l e d i P a n a m a

■ In basso alcentro, i tarpon, sulGatun Lake, nonsono cosìabbondanti come ilpeacock o lo snook,ma la loro presenza,specie tra aprile emaggio, è molto piùinteressante econtinua,soprattutto nellaparte del lago cheguarda versol’Atlantico.

Page 103: PescaIn Agosto 2009

grandi: infatti, a causa delcostante prelievo, la tagliamedia è spesso piccola e tro-vare i big è un operazioneche costa, in quanto bisognaesplorare aree meno battute,a volte al limite dell’accessibi-lità, ma che spesso regalanoemozioni da ricordare. Comecanne sono l’ideale quellecorte, max 7 piedi, conun’azione medium-fast e unapotenza di lancio che non su-peri l’oncia, a cui abbinaremulinelli sia a bobina fissa

che rotante, a seconda deigusti e delle preferenze. Perchi usa il trecciato è impor-tante fare un bel finale influorocarbon da 30-50 lb, di-pende dal tipo di “substrato”in cui si pesca e alla possibilepresenza di altri “inquilini”come abbiamo visto pocanzi.A mosca l’attrezzatura idealeè una canna per coda #7-8se volete un compromessoper poter combattere conuna certa scioltezza anchegli snook di taglia, mentreper i tarpon, sia con questatecnica che a spinning, è ne-cessario, specie nella stagio-ne in cui questi si fanno piùnumerosi, portare una cannadedicata, coda #10-12 e aspinning una canna ad azio-ne fast con un buon backbo-ne e potenza di lancio sulle 2once. Fra le cose da nonscordare a casa, occhiali po-larizzanti, creme solari e re-pellenti, infatti non dimenti-catevi che siamo in pienotropico, il regno dei mosqui-tos per eccellenza!

103

■ Una bella serie di catture utilizzando esche sia di superficie che amezz’acqua. Il Gatun, permette di pescare in un ambiente molto ricco dipredatori che nel risalire dall’Atlantico rimangono spesso trattenuti all’internodalle chiuse, diversificando dunque una presenza di pesce davvero notevole estimolante per il pescatore di spinning e mosca.

■ Attrezzatura robusta, esche sia di superficie cheda profondità, ma anche tanta gomma da utilizzarein ambienti molto difficili e spesso inaccessibili concanne intermedie, da 7 piedi per un oncia, agevolinell’utilizzo e interessanti nella potenza peraumentare il piacere della tecnica e della sensibilità.

Piante acquatiche, tronchi emergenti, intrichivegetativi, situazioni ideali per le esche di gomma

Come arrivareRaggiungere Panama è abbastanza semplice: infatti,con Iberia si può arrivare via Guatemala o Costa Rica,piuttosto che passare per Miami: in questo modo sieviteranno le lunghe prassi doganali americane. Il la-go Gatun si trova a circa un’oretta di macchina da Pa-nama City; sono presenti diversi Resort ed Hotel, tut-tavia vi consigliamo vivamente un soggiorno presso ilGamboa Resort, presso l’omonima chiusa. Immerso inuna vegetazione lussureggiante e con a disposizionelancie a motore e guide da pesca, propone anche unaserie di attività nella foresta pluviale, incluso un corsodi sopravvivenza nella stessa con gli Indios locali. Po-tete visitare la home page dell’hotel, che è un vecchioinsediamento degli operai che lavorarono al canalecompletamente ristrutturato, o contattare il suo re-sponsabile Edgar Perez.

Gamboa Rainforest ResortTel: +507 206-8888 +507) 314-5000http://www.gamboaresort.com

Page 104: PescaIn Agosto 2009

uesta stagione inizia conil rinnovo della conces-

sione per cinque anni con l’am-ministrazione provinciale delleacque precedentemente da noigestite: fiume Bormida di Palla-re, torrente Maremola, torrentePennavaire, torrente Neva, aiquali siamo riusciti ad aggiun-gere: torrente Pora, torrente Er-ro e nuovamente il fiume Bor-mida di Millesimo nel comunedi Calizzano per un totale di cir-ca 50 km. Nei comuni di Carca-re e Zuccarello sono istituitedue zone riservate ai tesseratigiovani. La gestione di queste

acque, con il decisivo contribu-to dello “sfai” che speriamo sirinnovi anche per le prossimestagioni, ci permetterà nel2009 di raggiungere un impor-tante numero di tesserati peruna piccola provincia come lanostra. Tutte le acque sono inconcessione come riserve turi-stiche, l’accesso alle quali pre-vede esclusivamente il posses-so della tessera FIPSAS e del se-gna catture distribuito gratuita-mente, ed infatti sono frequen-tate da numerosissimi pescatoridelle regioni e province limitro-fe. Con il rinnovo del consiglio

si sono cercate forze nuove siaper il settore mare che per la di-dattica subacquea ed il settoresub che necessitavano di unpotenziamento. L’agonismoacque interne ha ricevuto nuo-vo impulso dalla possibilità diutilizzo del campo gara storicofiume Bormida di Murialdo perqualsiasi manifestazione edall’impegno delle nostre so-cietà. L’agonismo mare entraora nel vivo e con i nostri atletisiamo certi che raggiungerà itraguardi degli ultimi anni. L’at-tività giovanile acque interneha ricevuto particolare impulsodai tratti di fiume loro riservati eda corsi di pesca organizzati inValbormida: nelle ultime mani-

festazioni Trofeo Odella a Car-care e Trofeo Sampei a Zucca-rello si sono avute rispettiva-mente cinquantasei e tren-tadue presenze con il risul-tato di ventuno nuovi tesse-rati FIPSAS. Queste manife-stazioni sono state organiz-

zate con il sostanziale contri-buto della Saint Gobain Vetri,della Italiana Coke e della Con-tinental AP che da anni ci so-stengono nella nostra politicaverso i giovani, nove dei qualiparteciperanno prossimamen-te ai campionati italiani trotatorrente di categoria. Per ulti-mo il magnifico fine settimanadella trota torrente nel quale iGaristi 93 Sarfix hanno vintoper la sesta volta il Campiona-to Italiano a squadre sul Vol-turno, mentre sull’Orco, nel-l’ultima prova dello Zonale Adi trota torrente a squadre, iGaristi 93 Sarfix, La sirena Arti-co e U.P. Bragno Sarfix si sonoclassificate nelle prime quindi-ci. Moltissimi sono ancora iproblemi da risolvere, ma co-me si dice chi ben comincia..

Paolo GhisoPresidente FIPSAS Sez. Savona

Agonismogare

104

LA PAROLA ALLA FEDERAZIONE

CALENDARIO AGONISMO AGOSTODate e campi di gara possono essere suscettibili di cambiamenti, verificare sem-pre il sito on line della FIPSAS.

PESCA AL COLPO Campionato italiano a box per squadre di società di pesca al colpo■ 29-30 agosto cavo Lama - MOTrofeo di serie a/4 per squadre di società di pesca al colpo■ 1-2 agosto fiume Metauro - PUTrofeo di eccellenza centro■ 30 agosto bacino di Bomba - CH

CARP FISHING E PESCA AL SILURO Club azzurro di carp fishing a coppie■ 1-2 agosto lago di Corbara - TR

ATTIVITÀ INTERNAZIONALI ACQUE INTERNE Campionato del mondo di pesca al colpo per disabili■ 8-9 agosto Ponte de Sor - PortogalloCampionato del mondo femminile di pesca al colpo■ 22-23 agosto Fiuma – Loc. Mandria - Emilia Romagna

Savona: un 2009 iniziato alla grandeQ

Page 105: PescaIn Agosto 2009

opo tanti rinvii, final-mente al via i campio-

nati del Trofeo serie A5 ed Ec-cellenza centro nello splendi-do scenario del lago del Tura-no. Le condizioni del bacino,eccezionalmente alto di livelloa causa delle piogge invernalimolto abbondanti, hanno co-stretto gli organizzatori primaa posticipare gli eventi e poi aridurre le zone da utilizzareper le gare, ponendo le stessein due giorni distinti. La serieA5 ha dato buoni risultati, ve-dendo vincente la squadra Bdella Fisher Maniac con 11penalità, seguita dalla squa-dra B del Team Blue Marlin edalla A della Stella Marinacon 12 penalità entrambe.Nell’Eccellenza centro si con-fermano i ragazzi della BlueRiver squadra B con sole 6 pe-nalità, stesso punteggio dello

scorso anno sempre al Tura-no, dando un maggiore risal-to al risultato negativo dellasquadra A che, con un passi-vo di 30 penalità, segna unagiornata da dimenticare infretta. Buoni i risultati di To-lentino 79 e P.C. Bastia cherincorrono i ragazzi della BlueRiver B. Da segnalare il passofalso delle due squadre LoSvasso che portano a casa 28penalità ciascuna. ReggonoBlue Marlin e Goldenfish, ri-spettivamente con 19 e 20penalità. I pesi portati alla bi-lancia sono buoni, con un pe-scato medio che si aggira at-torno ai 7 kg, avvalorando glisforzi degli organizzatori in-tenti a far disputare nel mi-glior modo possibile questedue gare. Peccato però che inalcuni settori il picchetto pre-so in sorte sia stato decisivo ai

fini del piazzamento, segnan-do in anticipo il destino del-l’agonista. Ottima prestazio-ne di Campili Andrea, LenzaDannunziana, che riesce a farsegnare il maggior peso diquesta prima prova dell’Eccel-

lenza centro, dando vita adun vivace duello con MassimoArdenti e lasciando al forteagonista romano un buon se-condo di settore.

Fernando Bernardini

Campionato di eccellenza centro e Trofeo di serie A5

D

Page 106: PescaIn Agosto 2009

a prima parte della stagione agonistica della specialità del-la trota lago ha già dato molte risposte anche se, come

sempre, i campionati “importanti” si concluderanno a fine an-no. Dopo due prove l’APS La Fonte 93 della provincia di Veronacomanda la classifica progressiva con un minimo vantaggio suTermovapor, ASD Soffritti, Team Nord Est, Team Blue Marlin Ro-ma, Garisti Club, Villaclarense, Top Team, C. C. Castiglionesi eNuova Cannisti Chiaravallesi. La sfida come sempre è molto ser-rata e solo chi saprà ottenere continuità di risultati potrà ambireal titolo italiano, prova ne è che la prima uscita, svoltasi sul lagoSmeraldo in provincia di Latina, ha visto la vittoria “in casa” del

Team Blue Marlin Romacon solo sette penalitàtecniche, mentre nellaseconda prova sul nuo-vo campo di gara del la-go Bocche del Naviglioin provincia di Brescia havinto la bresciana Ter-movapor con un risulta-to eccezionale di sei pe-nalità tecniche giocando“in casa” anche in que-sto caso. Ora, la Termo-

vapor ha scalato la classifica progressiva si-no al secondo posto con un totale di 28punti (22+6) e il Team Blue Marlin Roma èsceso al quinto posto con 30,5 punti(7+23,5), posizioni ottime ma caratterizza-te da due exploit, mentre la continuità hapremiato l’APS La Fonte, prima con 26,5punti (11,5+15), l’ASD Soffritti, terza con28 punti (16+12) e il Team Nord Est, quartocon 28,5 punti (16,5+12) che possono es-sere considerate le favorite per la conquistadel Campionato Italiano di Società 2009.

L

n una bella giornata di sole si sono svolti i campionati italiani riservati alle categorie Master e Donne sul campo di gara permanentedel torrente Mella a Bovegno nella bresciana Valtrompia. Buona la partecipazione dei master che ha raggiunto e superato quota 80,

ma assolutamente deludente di contro la partecipazione delle donne che ha raccolto la presenza di solo 12 gariste nonostante non ci fossealcuna forma di qualificazione provinciale. Ciò nonostante, il campionato femminile è stato tecnicamente ed agonisticamente di rilievo siaper risultati ai fini della classifica, sia per il pescato uguale se non migliore di quello dei master. Dato il numero esiguo delle presenze, è statostabilito un unico settore di gara per cui si è assistito ad una lotta vera, dell’una contro tutte. La prima prova ha visto la vittoria di MonicaVabai della Garisti 98 Brescia con la cattura di 12 trote, davanti a Francesca Fuselli della V.A.P.A. e Daniela Bettoni della Scuola Pesca ValleImagna con 11. Decisamente migliore la prova della seconda giornata con un sole chiaro e limpido come le acque del torrente Mella che,dopo un furioso temporale notturno, stava pian piano diminuendo diportata. Giada Lenatti, giovane garista della Mallero Valmalenco, haprevalso nella seconda prova con la notevole cattura di 26 trote, pre-cedendo la nuova campionessa 2009 Monica Vabai con 22 catture eSabina Milan con 20. La Vabai, grazie ad un primo ed un secondo po-sto, ha conquistato il titolo italiano e con lei sono salite sul podio GiadaLenatti e Francesca Fuselli. I Master sono stati suddivisi per sorteggiocomputerizzato in quattro settori e nella prima prova sono risultati vin-citori Dotta Carlo della Ben Fin con 26 catture, Invernizzi Luigi della TrePievi con 24, Lufino Matteo della Stone Fish Club con 26 e Briano Ivode La Sirena con 18. Si sa che per conquistare il titolo italiano di ognispecialità bisogna partire con una vittoria, per cui Dotta, Invernizzi, Lu-fino e Briano partivano la domenica mattina con i favori del pronosti-co. Il sorteggio però aveva in serbo una sorpresa poiché Dotta e Brianosi sono trovati a gareggiare nello stesso settore. Poteva essere per loroun’ottima occasione di eliminare un pretendente vincendo il settore,ma il caso ha voluto che finissero la gara a pari catture e quindi conpiazzamento condiviso pari a 1,5 penalità tecniche. Così, mentre Lufi-no finiva terzo nel proprio settore, Invernizzi Luigi non si lasciava scap-pare l’opportunità di vincere settore e titolo italiano. Con lui sul podiosono saliti Dotta e Briano.

Agonismogare*

A cura di Angelo Ramella

106

I

ClassificheClassifica campionato donneVabai Monica Garisti 98 Brescia 3Lenatti Giada Mallero Valmalenco 6Fuselli Francesca V.A.P.A. 7Milan Sabina Team Garisti 2001 8Bettoni Daniela Scuola Pesca Valle Imagna 10,5Colongo Romilda Valdossola Fishing Team 12,5Superchi Graziella Cannisti Senago 15Deluca Maria Bec Fin 16Giraudo Gabriella Bec Fin 17Arisi Nadia Team Novara Pesca 17Grossi Graziella Valdossola Fishing Team 21Bianco Valentina Garisti Rivarolo 23

Classifica campionato masterInvernizzi Luigi Tre Pievi 2Dotta Carlo Bec Fin 2,5Briano Ivo La Sirena 2,5Marietta Decimo La Marmorata 3Lufino Matteo Stone Fish Club 4Fucina Natalino Carpenenda 5Lazzarini Valerio Gardonese 6Mutti Luigino Gardonese 6,5Morlotti Leone Valle Imagna 7Viazzo Marco Agonistica Valsesia 7

Classifica progressiva dopo due proveSOCIETÀ PUNTIAPS LA FONTE 93 - VR 26,5 11,5+15TERMOVAPOR - BS 28 22+6ASD SOFFRITTI - VB 28 16+12TEAM NORD EST - PD 28,5 16,5+12ASD TEAM BLUE MARLIN ROMA - RM 30,5 7+23,5APS GARISTI CLUB - PD 32,5 14,5+18VILLACLARENSE - BS 34,5 20+14,5TOPO TEAM - MC 34,5 17,5+17C. C. CASTIGLIONESE - VA 35 17+18ASD NUOVA CANN. CHIARAVALLESI - AN 39,5 23,5+16

Page 107: PescaIn Agosto 2009

i è concluso sul torrenteChiusella, nell’omonima

vallata torinese, con la disputadella quarta ed ultima prova, ilTrofeo di serie A/1 della specia-

lità della trota torrente. Le pro-ve precedenti si sono svolte sultorrente Pioverna in Valsassina,sul Fiume Bormida a Calizzanoe sul torrente Mella in Valtrom-

pia a Bovegno. Ha conquistatoil Trofeo 2009 la società AvisLavone della provincia di Bre-scia che ha vinto le prime dueprove e si è difesa egregiamen-te nelle ultime due, rimanendosempre in testa alla classificaprogressiva di trofeo. Vittoriaquindi strameritata. A conten-dere il risultato finale ci hannomesso anima e determinazionela SPSD Val Pellice, la SPS I Ga-lecc, la SPS Sà Fario, il GPSGiorgio Galimberti, la SPS Mu-linello, il Club Pesca Valle SanMartino, l’Hobby Sport, La Sire-na ed il Bec Fin, che hanno oc-cupato costantemente le primeposizioni di classifica progressi-va terminando nell’ordine sot-to elencato. Le prima quattrosquadre classificate hanno con-quistato il passaggio al campio-nato italiano di società delprossimo anno.

Classifica delTrofeo di Serie A/1

Avis Lavone - BS 57,5Spsd Val Pellice - TO 62Sps I Galecc - BG 74Sps Sa’ Fario - MI 74,5Gps Giorgio Galimberti - BS 93Sps Molinello - BG 95,5Club Pesca Valle San Martino -BG 97Asd Hobby Sport - BS 100Scpsd La Sirena - SV 101Aps Bec Fin -CN 111

S

Page 108: PescaIn Agosto 2009

el giorno della festa civi-le della nascita della re-

pubblica italiana si è svolta sulfiume Arno a Pisa la secondaprova del campionato italianoindividuale seniores. La gara èstata distribuita in tre zone di-stinte e lontane tra loro, deno-minate San Lorenzo alle Corti,Sassi e Castelfranco, al fine diospitare i 250 agonisti uscitidalla selezione del cavo Lama.Una gara durissima, quellasvolta in Arno, non solo perchéla maggior parte dei concorren-ti, in particolare quelli che par-tecipano al campionato di Ec-cellenza Nord, dimorava in To-scana già da diversi giorni, maperché ha obbligato tutti i gari-sti a congrue e costose pescateda diversi chili, considerato cheogni giornata di pesca, anchese trattasi solo di allenamento,costa non meno di 200 europro capite, tra bigattini, lombri-chi, mais, esche varie, pasture,brecciolino, colla e accessori va-ri, senza contare poi i costi delvitto e dell’alloggio. Dunquequesta trasferta lascia il segnonon solo nel fisico ma anchenelle tasche, e con i tempi checorrono per molti è stata dav-

vero un’avventura oltre le pro-prie possibilità. In ogni caso, daquesta gara in Arno dovevanouscire i 100 finalisti per la dop-pia sfida di Spinadesco che do-vrà assegnare il tricolore. E co-me tutti sappiamo il campioneitaliano entrerà di diritto tra ipapabili che potranno vestire lamaglia azzurra della nazionaleinsieme al gruppo uscente del-la stessa e ai componenti di ver-tice del club azzurro. Insomma,in Italia per arrivare alla magliadella nazionale occorre affron-tare una durissima selezione enon basta, perché poi la sceltafinale spetta alla Commissionetecnica della federazione FIP-SAS. Ciò detto, è giusto fareun’analisi della gara svoltasi il 2giugno in Arno: intanto le con-dizioni meteo hanno girato albel tempo e nella parte dellamattinata la temperatura è sta-ta anche molto gradevole. Lecondizioni dell’acqua erano ot-timali con una leggera corren-te che imponeva nella primaparte della gara l’uso di galleg-gianti a vela molto pesanti, fi-no a 15 gr. Pian piano che iltempo passava la corrente di-minuiva e anche il livello del-

l’acqua scendeva di qualchecentimetro consentendo unapescata con lenze decisamentepiù leggere. Addirittura nellaparte finale della gara si sonoviste lenze molto leggere an-che se le condizioni variavanoda zona a zona. Il pesce che hadominato la gara è stato il“gatto”, proprietario assolutodei fondali del fiume. A San Lo-renzo per la verità si sono visticatturare, senza uniformità,anche muggini di taglia noneccessiva. La gara è iniziata alleore 10,15, anticipata dai soliti 5minuti riservati alla pasturazio-ne pesante, e qui si sono vistedue scuole di pensiero: la primaprevedeva una pasturazionepesante con lancio di note-vole pastura a mano a12 mt di distanza equalche palla di bi-gattini in colla; l’al-tra linea di condot-ta prevedeva lapasturazione co-me se si stesse giàpescando, quindiniente super fondoma pallina regolarecome si usa fare du-rante la gara. E a conti

fatti si può dire che entrambehanno pagato perché di pescein questo fiume ce n’è tanto equindi non sono sbagliate nes-suna delle due impostazioni. Inogni caso, la lenza classica cheè stata usata prevedeva fili mol-to robusti con madre lenza co-struita con dello 0,25 e termi-nale con filo dello 0,18–0,20.Logicamente ami esagerati co-me solo in mare si vedono, perconsentire il carico di eschemaxi come i lombrichi chiamati“mamme”, il fiocco di 10/12bigattini o il chicco di mais ros-so per insidiare i cefali. I pesirealizzati individualmente a fi-ne gara sono stati notevoli eper qualcuno l’ago della bilan-cia si è fermato anche oltre i 20kg. Quindi, gatti di tutte le ta-glie e le pezzature e tra questiqualche carassio, qualche car-pa e qualche muggine. L’unicoinconveniente, criticato un po’da tutti, riguardava l’accessocon l'auto ai posti di pesca, as-sai difficile in molti casi e menomale che non è piovuto. Con larealizzazione della gara di Ec-cellenza nord e del Campiona-to italiano individuale si chiudeil sipario sulle competizioni dialto livello in Toscana. La caro-vana dell’agonismo nazionaleadesso si sposterà nel canaleFissero Tartaro in provincia diModena e anche lì saremo pre-senti per raccontarvi con com-menti, foto e interviste le gestadei campioni nazionali dellapesca al colpo.

DENTRO L’AGONISMO

Campionato italiano individuale seniores:

“la sagra dei pesci gatto”!

Agonismogare*

di Alessandro Scarponiwww.matchfishingitaly.blogspot.com

108

N

Page 109: PescaIn Agosto 2009

109

l 23 e 24 maggio 2009 si è svolta sul fiume Lamone, in Roma-gna, la quinta edizione del Campionato Italiano Individuale di

Pesca pratica in fiume. A questa competizione nazionale hanno parte-cipato 138 concorrenti, la metà circa di quelli che avevano partecipatoall’edizione del 2008 sul fiume Ronco Bidente. Un numero d’iscritti in-feriore alle aspettative vista l’alta partecipazione registrata negli annipassati. La Federazione dovrà certamente analizzare le ragioni di que-sto forfait di massa e correre al riparo, apportando i necessari correttiviin previsione della prossima edizione. D’altra parte, un campionato ita-liano è pur sempre un evento importante che dovrebbe suscitare l’in-teresse di tutti gli appassionati italiani della pesca pratica in fiume. Pareche a qualcuno non sia piaciuta la scelta del campo di gara del Lamo-ne, ritenuto poco pescoso a causa della siccità dell’anno scorso che difatto ha prosciugato il letto del fiume da Brisighella a valle, provocan-do una consistente riduzione di tutta la fauna ittica. Altri hanno criti-cato il regolamento attuale che di fatto prevede una gara di qualifica-zione al sabato e la finale in prova unica alla domenica. E’ una sceltagiusta quella di promuovere alla finale i migliori classificati, ma moltipescatori vorrebbero che le penalità acquisite nella gara del sabato po-tessero essere mantenute e sommate a quelle realizzate nella gara del-la domenica per fare in modo che il titolo di campione italiano venisseassegnato al pescatore che dimostri le migliori capacità in due prove.La pesca sul fiume Lamone è la tecnica per eccellenza, là dove abilità,estro, fantasia ed esperienza risultano determinanti per avere successonelle uscite sul fiume. Si pescano pesci capaci di regalare forti emozionicome il barbo comune (Barbus plebejus), i furbi cavedani dalla pinnagialla, con esemplari che arrivano anche al mezzo chilo di peso, e gros-se carpe diffidenti ma sempre pronte a sfidare le lenze dei pescatori.Dopo Stefano Paganelli, vincitore nel 2006, Giuseppe Pellacani nel2007 e Claudio Burnazzi campione 2008, a laurearsi campione d’Italiadi pesca pratica in fiume edizione 2009 è stato Fiorenzo Gentilini, ga-rista appartenente alla società Lenza Forlivese (Artico). Fiorenzo Genti-lini nasce a Marradi 47 anni fa, dipendente in una azienda di Faenza,gestisce con la moglie Roberta il negozio di pesca situato proprio aMarradi. Amante della pesca da sempre, Fiorenzo si dedica inizialmen-te alle gare di pesca “trota torrente” fin dall’età di 14 anni, mentre de-

cide di dedicarsi alle gare di pesca pratica so-lo verso i 30 anni di età, insieme ad alcuniamici del luogo. Le sue società di pesca sonostate la “FARIO” di Marradi, la “Val D’Amo-ne” di Brisighella e da due anni veste i coloridella Lenza Forlivese. La passione per la pe-sca la apprende fin da bambino quando conalcuni coetanei trascorre molte ore lungo ilfiume di Marradi. Dopo il matrimonio conRoberta decide di avviare un’attività di com-mercio di attrezzature da pesca "La galleriadello sport" Tel. 055-8045831. Fiorenzoquando è libero dai turni di lavoro in fabbricaaiuta la moglie nel negozio e spesso trovaanche il tempo per andare a pescare nel suoLamone. Nella lunga carriera di agonista havinto tante medaglie d’oro e con la sua squa-dra anche diversi titoli provinciali; inoltre, a li-vello individuale ha vinto tre titoli provincialisettore “trota torrente”.

Allora Fiorenzo ci puoi dire com’è maturato questo successo…?Questa vittoria rappresenta per me il coronamento di una vita tra-

scorsa a fare gare di pesca. E’ il successo più importante della mia

vita che difficilmente potrà ripetersi. Il sabato, nella gara di qualifi-

cazione, grazie al sorteggio sono partito per primo su dieci concor-

renti e, avendo la possibilità di scegliere il posto nel mio settore, ho

deciso di pescare in una buca piena di carpe, cavedani e barbi in lo-

calità Pistrino chiamata la buca pali. La lenza che ho utilizzato per

pescare in questa buca, dove sono riuscito a catturare 7 cavedani e

una carpa sui 2,5 kg per un peso complessivo di 2,860 kg, era così

composta: per insidiare i cavedani ho usato una canna di sei metri mo-

dello Maver R F 155 con mulinello Maver Mustad, lenza dello 0,6, gal-

leggiante Maver modello Ronco da 0,20 e amo del 24 serie H222; in-

vece per insidiare le carpe ho usato una canna da 8 mt modello Maver

Spring montando una lenza dello 0,25 con amo del 10 serie C012 e

galleggiante da 0,75 gr. Ho innescato sempre il caster di mia produ-

zione, sia per la pesca del cavedano che per quella della carpa. Il sa-

bato ho chiuso la gara con un bel secondo di settore che mi ha per-

messo di raggiungere la qualificazione alla gara della finale. La do-

menica il sorteggio ha voluto far-

mi partire per terzo. Ho scelto

uno striscio profondo 70/80 cm

d’acqua situato presso Ponte Ma-

rignano sul confine tra la Roma-

gna e la Toscana. Per insidiare i

cavedani ho usato una lenza da

0,20 gr, finale dello 0,7 e amo

n°24 innescando i soliti caster.

Dopo 20 minuti che pescavo ca-

vedani mi sono entrate le carpe e

così, dopo avere cambiato canna,

ne ho agganciate 6 e 5 di queste

sono state guadinate. Alla fine

della pescata, durata tre ore, ho

realizzato 10,620 kg tra carpe e

cavedani e ho vinto il settore.

I

Page 110: PescaIn Agosto 2009

Nylon particolarmente adat-to alla pesca in generale etuttavia con una vocazioneper i l lancio e dunque lospinning e il casting, consi-

derato anche che si imbobi-na molto bene: le spire sicompattano in maniera otti-male sia sul mulinello a bo-bina fissa che rotante, con

risultati evidenti di efficacemantenimento dell’avvolgi-mento specie nei diametriinferiori e con modalità dipesca “finesse”, dunque

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Page 111: PescaIn Agosto 2009

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Page 112: PescaIn Agosto 2009

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Page 113: PescaIn Agosto 2009

Quando si va a pescare è in-dispensabile poter riporretutto l’occorrente in modopratico e funzionale. Tutto

ciò accorcia i tempi cosiddet-ti “di officina” e allungaquelli per il nostro diverti-mento. La Lure bag della Yo-

Zuri consente, grazie ai mol-teplici scomparti, di tenere lepiccole attrezzature in perfet-to ordine. Contiene 6 scatolea scomparti regolabili dovepossono essere stivati artifi-ciali e minuteria e le scatolesono intercambiabili a secon-da delle esigenze della battu-ta di pesca. Una pratica cer-niera bilaterale chiude loscomparto dopo che unachiusura di sicurezza ha ga-rantito da involontarie fuo-riuscite dei contenitori.Ai lati sono situati due scom-parti a cerniera per lo stivag-gio di ulteriore materiale eogni scomparto è dotato an-che di una retina portaogget-ti che può contenere ancheattrezzi e indumenti bagnatio esche senza rovinare il tes-

suto interno della borsa.Una pratica tracolla con spal-laccio rinforzato consente untrasporto sempre agevoledella Lure bag.Nella parte frontale è situatoun altro scomparto di piùgrosse dimensioni che puòcontenere oggetti di variogenere. Il materiale impiega-to è cordura impermeabilecon cuciture rinforzate e uncaratteristico colore rosso diforte impatto visivo.

La ditta Stoppioni ha ancorauna volta fatto centro con lesue invenzioni che catalizzanol’interesse sia dei comuni pesca-tori che degli agonisti più esi-

genti. Questa volta si tratta diuna serie di coppette per rou-baisienne da montare sul cup-ping kit di corredo a quasi tuttele canne di origine francese. Itre scodellini hanno un diame-tro di 57, 70 e 79 mm e unaprofondità di 45, 55 e 67 mm econ una capacità di 80,150 e250 ml. La novità sta nell’inno-vativo sistema di sgancio delsupporto apicale da applicaresulla punta della canna e chepermette la rapida sostituzionedei bicchierini anche durante labattuta di pesca. Capita infattidi dover cambiare “in corsa” ladimensione delle palline di sfa-rinato da far cadere sulla puntadella roubaisienne e questo si-stema permette di farlo moltovelocemente. Gli adattatori so-no forniti in due misure diversee consentono di essere applicati

su cimini con diametri differen-ti. Le coppette sono prodotte inmateriale plastico molto legge-ro e robusto e incontreranno si-curamente il favore del pubbli-co ormai abituato alle fantasti-che invenzioni di casa Stonfo.

Coppette

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Yo-Zuri - Distributore: Akua s.r.l.Via Como 14 - 20020 - Lainate - MITel. 02 93570390Fax 02 93570884/[email protected]

Lure bag YO ZURI

STONFO

Stoppioni s.n.cVia Panciatichi 56/750127 Firenze ItalyTel:055 8739615/055 8739886Fax:055 [email protected] www.stonfo.com

Page 114: PescaIn Agosto 2009

■ I valori riportati nelle tabel-le si riferiscono alle ore delculmine di alta marea in alcu-ne località italiane. Essendo,però, estrapolati esclusiva-

mente da componenti astro-nomici, possono essere sog-getti a piccole variazioni do-vute a fenomeni meteorologi-ci, e in particolare alla pressio-

ne atmosferica ed al vento. Atale proposito, quindi, è pos-sibile rilevare sul luogo piccoledifferenze rispetto ai valori ri-portati. Le maree di seguito

trascritte sono ad esclusivoutilizzo per la pesca sportiva.Le ore di previsione sonoespresse tenendo conto del-l’ora solare del nostro fusoorario, quindi durante i mesiestivi, quando è in vigore l’oralegale, è necessario aggiunge-re un’ora ai dati della tabella.

Agosto 2009

GIORNO Porto EMPEDOCLE MESSINA TARANTO BRINDISI ORTONA ANCONA TRIESTE VENEZIA

1/S 00:41 - 14:02 11:05 - ----- 01:11 - 13:25 01:11 - 13:35 14:06 - 23:57 12:10 - ----- 08:22 - 18:37 09:59 - 19:41

2/D 01:29 - 14:35 00:01 - 11:49 01:50 - 13:59 01:41 - 14:10 14:35 - ----- 12:30 - 18:57 08:59 - 19:21 10:07 - 20:29

3/L 02:17 - 14:55 00:19 - 12:25 02:19 - 14:31 02:21 - 14:39 01:49 - 14:47 12:22 - 20:01 09:11 - 19:53 10:38 - 21:05

4/M 02:37 - 15:27 00:42 - 12:57 02:50 - 14:57 02:54 - 15:05 02:17 - 15:10 12:42 - 20:53 09:30 - 20:29 10:50 - 21:41

5/M 03:05 - 15:50 01:11 - 13:25 03:19 - 15:25 03:23 - 15:29 02:49 - 15:27 12:42 - 21:37 09:51 - 21:01 11:11 - 22:13

6/G 03:31 - 16:10 01:35 - 13:49 03:39 - 15:49 03:54 - 15:57 03:19 - 15:53 12:54 - 22:28 10:18 - 21:28 11:34 - 22:43

7/V 03:57 - 16:32 02:06 - 14:15 04:06 - 16:16 04:22 - 16:20 03:44 - 16:14 13:09 - 23:00 10:34 - 21:56 11:53 - 23:11

8/S 04:26 - 16:58 02:26 - 14:40 04:30 - 16:40 04:46 - 16:44 04:18 - 16:32 13:25 - 23:39 10:54 - 22:23 12:13 - 23:39

9/D 04:50 - 17:20 02:54 - 15:03 04:50 - 17:03 05:18 - 17:07 04:50 - 16:38 13:36 - 23:58 11:18 - 22:54 12:38 - 23:58

10/L 05:30 - 17:38 03:22 - 15:30 05:30 - 17:34 05:50 - 17:30 05:30 - 17:02 13:52 - ----- 11:44 - 23:25 13:04 - -----

11/M 06:06 - 18:06 03:40 - 15:58 06:06 - 18:02 06:30 - 17:54 06:14 - 17:10 00:57 - 14:00 12:04 - 23:56 00:28 - 13:32

12/M 06:38 - 18:25 04:22 - 16:30 06:38 - 18:25 07:18 - 18:21 07:14 - 17:09 01:24 - 14:26 12:40 - ----- 01:16 - 14:04

13/G 08:20 - 18:16 05:04 - 16:35 07:52 - 18:18 08:24 - 18:16 08:04 - 16:20 14:45 - ----- 00:16 - 13:22 02:16 - 14:45

14/V 11:31 - 21:16 05:58 - 17:36 09:53 - 22:15 10:39 - 20:24 12:31 - ----- 14:42 - ----- 02:18 - 14:34 03:10 - 05:22

15/S 12:32 - ----- 07:50 - 21:25 12:03 - ----- 12:03 - 23:35 12:59 - ----- 15:10 - ----- 08:52 - 16:29 17:36 - -----

16/D 00:01 - 13:33 10:05 - 23:00 00:13 - 12:45 00:01 - 12:55 13:35 - ----- 11:19 - 16:40 08:09 - 18:03 09:05 - 18:59

17/L 00:57 - 14:09 11:29 - 23:51 01:11 - 13:33 01:05 - 13:39 00:13 - 14:09 11:39 - 19:07 08:13 - 18:59 09:43 - 20:07

18/M 01:45 - 14:47 12:13 - ----- 01:55 - 14:09 01:59 - 14:17 01:29 - 14:28 11:39 - 20:27 08:45 - 19:51 09:55 - 21:03

19/M 02:25 - 15:10 00:19 - 12:57 02:37 - 14:49 02:47 - 14:57 02:21 - 14:57 11:51 - 21:31 09:08 - 20:35 10:27 - 21:51

20/G 03:13 - 15:45 01:07 - 13:30 03:10 - 15:25 03:29 - 15:33 02:55 - 15:27 12:07 - 22:39 09:37 - 21:19 10:56 - 22:31

21/V 03:43 - 16:14 01:37 - 14:05 03:45 - 16:01 04:05 - 16:01 03:39 - 15:53 12:27 - 23:35 10:08 - 22:00 11:27 - 23:15

22/S 04:21 - 16:48 02:10 - 14:33 04:21 - 16:37 04:38 - 16:37 04:13 - 16:17 12:43 - ----- 10:36 - 22:35 11:48 - 23:52

23/D 04:54 - 17:18 02:50 - 15:06 04:54 - 17:10 05:17 - 17:10 04:54 - 16:30 00:24 - 13:04 11:04 - 23:16 12:24 - -----

24/L 05:46 - 17:46 03:12 - 15:38 05:38 - 17:42 05:54 - 17:42 05:42 - 16:54 01:20 - 13:18 11:28 - 23:56 00:24 - 12:56

25/M 06:30 - 18:10 03:56 - 16:10 06:06 - 18:14 06:37 - 18:06 06:29 - 16:55 02:20 - 13:42 11:50 - ----- 01:16 - 13:26

26/M 07:10 - 18:02 04:24 - 16:37 06:37 - 18:43 07:22 - 17:54 07:22 - 16:27 03:38 - 13:58 00:28 - 12:41 01:58 - 13:58

27/G 08:49 - 17:54 05:07 - 16:56 07:36 - 19:58 08:38 - 17:58 10:17 - ----- 13:48 - ----- 01:18 - 12:44 02:34 - 14:01

28/V 12:21 - 23:23 05:32 - 15:24 11:53 - 23:55 11:05 - 23:31 13:28 - ----- 13:20 - ----- 14:24 - ----- 07:51 - 14:08

29/S 00:41 - 13:13 09:17 - 22:17 01:11 - 12:25 01:11 - 12:29 13:13 - ----- 12:17 - ----- 08:42 - 17:15 09:22 - 18:19

30/D 00:49 - 13:41 10:31 - 23:31 01:11 - 12:57 01:11 - 13:25 00:17 - 13:31 11:19 - 17:51 08:07 - 18:31 09:23 - 19:35

31/L 01:29 - 14:05 00:01 - 11:48 01:42 - 13:39 01:46 - 13:43 01:46 - 14:00 11:15 - 18:28 08:26 - 19:15 09:38 - 20:23

GIORNO IMPERIA GENOVA LA SPEZIA LIVORNO CIVITAVECCHIA NAPOLI CAGLIARI PALERMO

1/S 05:25 - 19:11 04:49 - 18:30 04:25 - 18:18 05:17 - 18:51 05:45 - 18:59 05:41 - 18:55 05:33 - 18:55 05:33 - 18:51

2/D 06:21 - 19:50 05:49 - 19:11 05:29 - 19:03 06:17 - 19:34 06:45 - 19:42 06:45 - 19:42 06:45 - 19:38 06:33 - 19:34

3/L 07:09 - 20:23 06:33 - 19:50 06:21 - 19:38 07:01 - 20:07 07:29 - 20:19 07:25 - 20:19 07:21 - 20:15 07:13 - 20:07

4/M 07:49 - 20:59 07:17 - 20:26 07:05 - 20:11 07:45 - 20:38 08:09 - 20:59 08:01 - 20:59 08:01 - 20:59 07:57 - 20:42

5/M 08:25 - 21:26 07:53 - 20:55 07:45 - 20:47 08:21 - 21:07 08:45 - 21:22 08:45 - 21:22 08:33 - 21:18 08:29 - 21:18

6/G 08:57 - 21:57 08:25 - 21:26 08:17 - 21:10 08:57 - 21:41 09:17 - 21:53 09:09 - 21:53 09:09 - 21:53 09:05 - 21:41

7/V 09:29 - 22:22 09:01 - 21:57 08:57 - 21:41 09:27 - 22:10 09:48 - 22:22 09:41 - 22:22 09:35 - 22:22 09:33 - 22:14

8/S 10:04 - 22:56 09:31 - 22:26 09:27 - 22:08 10:00 - 22:40 10:14 - 22:52 10:12 - 22:52 10:14 - 22:52 10:08 - 22:40

9/D 10:35 - 23:22 10:10 - 22:54 10:04 - 22:40 10:35 - 23:06 10:56 - 23:22 10:48 - 23:22 10:44 - 23:22 10:39 - 23:08

10/L 11:10 - 23:58 10:48 - 23:28 10:44 - 23:12 11:10 - 23:46 11:32 - 23:58 11:23 - 23:54 11:10 - 23:54 11:10 - 23:42

11/M 11:58 - ----- 11:33 - 23:56 11:24 - 23:36 11:54 - ----- 12:04 - ----- 12:02 - ----- 11:58 - ----- 11:54 - -----

12/M 00:28 - 12:46 12:28 - ----- 12:20 - ----- 00:20 - 12:46 00:28 - 12:46 00:28 - 12:46 00:28 - 12:38 00:16 - 12:44

13/G 01:04 - 14:04 00:41 - 13:40 00:24 - 13:20 00:57 - 14:00 01:12 - 14:00 01:12 - 13:52 01:08 - 13:52 00:57 - 13:48

14/V 01:53 - 15:50 01:24 - 15:06 01:16 - 14:50 01:53 - 15:26 02:12 - 15:26 02:08 - 15:22 01:53 - 15:22 01:53 - 15:14

15/S 03:00 - 17:21 02:45 - 16:43 02:12 - 16:22 03:00 - 16:57 03:21 - 17:01 03:21 - 16:57 03:12 - 16:57 03:08 - 16:47

16/D 04:32 - 18:25 04:00 - 17:46 03:40 - 17:29 04:28 - 18:05 04:55 - 18:13 04:51 - 18:13 04:44 - 18:09 04:39 - 18:05

17/L 05:52 - 19:25 05:23 - 18:41 05:04 - 18:33 05:48 - 18:57 06:15 - 19:25 06:11 - 19:10 06:04 - 19:10 05:56 - 18:57

18/M 06:59 - 20:01 06:19 - 19:36 06:11 - 19:13 06:59 - 19:44 07:11 - 20:01 07:07 - 20:01 07:03 - 20:01 06:59 - 19:48

19/M 07:51 - 20:49 07:15 - 20:20 07:07 - 20:01 07:47 - 20:32 08:03 - 20:45 07:59 - 20:45 07:55 - 20:45 07:51 - 20:32

20/G 08:43 - 21:33 07:59 - 20:57 07:55 - 20:41 08:30 - 21:10 08:51 - 21:28 08:43 - 21:24 08:43 - 21:24 08:37 - 21:16

21/V 09:17 - 22:10 08:51 - 21:35 08:42 - 21:22 09:13 - 21:53 09:39 - 22:10 09:27 - 22:06 09:21 - 22:06 09:21 - 21:53

22/S 10:04 - 22:43 09:33 - 22:12 09:25 - 22:00 10:04 - 22:34 10:17 - 22:43 10:04 - 22:43 10:04 - 22:43 10:04 - 22:34

23/D 10:50 - 23:24 10:16 - 22:44 10:16 - 22:36 10:41 - 23:10 10:58 - 23:24 10:54 - 23:24 10:50 - 23:24 10:46 - 23:10

24/L 11:28 - 23:56 11:06 - 23:24 11:00 - 23:16 11:28 - 23:49 11:44 - 23:56 11:28 - 23:56 11:28 - 23:56 11:28 - 23:49

25/M 12:28 - ----- 11:50 - ----- 11:50 - 23:54 12:24 - ----- 12:32 - ----- 12:24 - ----- 12:20 - ----- 12:16 - -----

26/M 00:28 - 13:18 00:08 - 12:58 12:45 - ----- 00:28 - 13:18 00:28 - 13:18 00:28 - 13:18 00:28 - 13:10 00:28 - 13:06

27/G 01:12 - 14:42 00:53 - 14:13 00:28 - 13:50 01:12 - 14:34 01:16 - 14:30 01:16 - 14:26 01:16 - 14:21 01:12 - 14:17

28/V 01:18 - 16:29 01:36 - 16:01 01:16 - 15:25 02:05 - 16:05 02:28 - 16:05 02:24 - 16:01 02:05 - 16:01 02:05 - 16:01

29/S 03:17 - 17:45 03:13 - 17:01 02:40 - 16:49 03:37 - 17:17 03:53 - 17:37 03:53 - 17:37 03:40 - 17:45 03:37 - 17:17

30/D 05:25 - 19:12 04:49 - 18:31 04:25 - 18:19 05:17 - 18:52 05:45 - 18:60 05:41 - 18:56 05:21 - 18:25 05:09 - 18:13

31/L 06:21 - 19:51 05:49 - 19:12 05:29 - 19:04 06:17 - 19:35 06:45 - 19:42 06:45 - 19:42 06:45 - 19:13 06:25 - 19:05

Maree

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Le tabelle sono realizzate in collaborazione con Navionics

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