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-.- Anno XXI, num. 90. PUBBLICAZIONE: Nei giorni di OlOVEDI e D OMEN I C A . Un numero, Centesimi 10. DIREZIONE: Nella 'fipogratia Vannucchi. via del Monte, 12, Pisa. AVVERTENZE: L'Amministrazione, Fili Vannucchi. risponde dei soli incassi di cui ha emesso ricevuta. I manoscritti non si restituiscono. Le lettere non affrancate si respingono. 13(-)1■1 I C A_ T GIORNALE POLITICO-AMMINISTRATIVO UFFICIALE PER GLI ATTI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE 8 novembre 1885. ABBUONAMENTI: A uno. I.. 10. Semestre. ! Ten.. , 1 i rs teon aumento delle, spee liohlai t . i't ›ti , INSERZIONI: Nel corpo del giornaie, rent. 50 per linea O spa- zio di linea. Dopo la firma del gerente, cent. 25 cs. nutxuzi commerciali. industriali cc., per la prima pubblicazione, 5 centesimi ogn i centimetro qua- ,drayr, per ie ristampe successive, non inter- :rotte, si timi° ahhuonamenti. 11 1 1)1 NOTIZIA R I O La conferenza diplomatica di 'Costati- tinopoli ha tenuto una prima seduta giovedì. scorso. Per riunire questa conferenza, composta degli ambasciatori residenti a Costantinopoli stessa, sono occorse ben sei settimane; è evi- dente che il programma della conferenza non è stato di troppo facile composizione. Se a ciò si aggiunga che le spese incontrate per i vari interessi che trovansi in lizza debbono essere pagate, che niuno dei contendenti vorrà assumersele a titolo gratuito, e che niuno di essi, anche volendolo, avrebbe mezzi da so- disfarvi, è difficile concepire per qual via la vertenza potrà venire pacificamente siste- mata. Le notizie che si hanno dal Sudan danno per imminente una ripresa delle osti- lità da parte degli arabi, i quali si dispon- gono ad attaccare le aperte frontiere del- l' Egitto. GI' inglesi si preparano a sostenere nuova guerra. Qualehecosa d'assolutamente nuovo in tnghilterra, è la parte che sostiene il clero anglicano per le prossime elezioni politiche. L'esempio del cardinale Manning, che invita a votare per i conservatori, comincia ad es- sere imitato dai preti della chiesa stabilita. Da tutte le parti si vedono degenerare i ser- moni in discorsi politici, e l'agente elettorale apparisce camuffato nei tempii ove e i mer- canti sono stati cacciati ». È superfluo con- statare che buon numero di liberali essendosi pronunziati per la separazione della chiesa dallo stato, si è contro di essi che i reverendi tuonano dal pergamo. Curioso è che uno dei principi » della chiesa anglicana, il vescovo di Chichester, approvi completamente i ser- moni politici e purchè il predicatore si tenga alle generalità e non attacchi direttamente tale o tal altro candidato determinato ». Secondo i trattati attualmente in vi- gore la Francia esercita il protettorato su tutti i missionari cattolici residenti in China, a qualsiasi nazionalità essi appartengano. Que- sta situazione è alla vigilia di cambiare. La santa sede vorrebbe esercitare effetti- vamente il protettorato su tutti i missionari stanziati in China. A questo scopo un legato verrebbe accreditato presso la corte di Pe- chino: questo è il progetto su cui sono aperte trattative tra la Francia, il papato, ed il Tsong-li -Yamen. La China, n che si è veduta alle prese colla Francia per ragioni o pretesti nascenti dai missionari, dubbiosa di essi, vorrebbe venire ad accordi col papato per chiudere la via a nuovi interventi francesi. La realizzazione degli accordi incentra viva opposizione dai missionari medesimi, i quali opinano che sia preferibile per essi d'essere protetti da una potenza qual è la Francia, piuttostochè dal papa, il quale non ha, in realtà, che un potere morale, potere che al caso non imporrebbe gran fatto all'impero della China. Questa situazione di cose è abbastanza singolare: i missionari si fanno un'idea abba- stanza strana dei diritti della China, che gli ospita; del papato cui non possono negare ob- bedienza, e del genere di apostolato cristiano che vogliono esercitare coll'appoggio dei can- noni francesi. La soluzione di questa vertenza offre ab- bastanza interesse. Il viaggiatore Savorgnan de Brazza, di cui non si era inteso parlare da lungo tempo, e che si diceva impegnato in una nuova esplorazione, annunzia con un suo te- legramma che il 10 corrente giungerà a Li- sbona. Convenzione monetaria La nuova convenzione monetaria impegna l' Italia, la Francia, la Svizzera e la Grecia per cinque anni almeno. Nel caso di denunzia di una delle parti, assicura un termine di liquidazione non minore di 5 anni. Se in capo ai primi 5 anni vi sarà denunzia, gli stati contraenti cambieranno reciprocamente i loro Sudi 4:turante il sesto armo, e..sulla eccedenza non cambiata decorrera a carico dello stato debitore un modico interesse. Riguardo al corso legale, la banca di Fran- cia continuerà a fare agli scud i italiani le stesse agevolezze di prima ; e l' Italia con- serverà vigore ai regi decreti che accordano il corso legale agli scudi di Francia. Però se il corso legale che questi decreti accordano agli scudi francesi anche nelle contrattazioni fra privati sarà tolto, sia per decreto, sia per legge, il governo italiano dovrà provve- dere che le nostre banche di emissione ac- cordino agli scudi francesi lo stesso tratta- mento che la banca di Francia farà agli scudi italiani. Se poi il Belgio verrà a con- seguire dalla Francia condizioni migliori di quelle accordate da essa ali' Italia, questa po- trà invocare a suo vantaggio l'applicazione della clausola della nazione più favorita. Altre disposizioni riguardano gli scudi ca- lanti e la moneta divisionaria. È assicurata la liquidazione dei premi e mantenuto il di- vieto di aumentare, almeno per ora, la se- conda. La convenzione monetaria soscrivevasi ve- nerdì. Il lavoro libero e il lavoro forzato Fra pochi giorni si riunirà in Roma il congresso penitenziario internazionale in cui si discuterà intorno ai mezzi che si ravvise- ranno più adatti per rendere migliori le sorti dei reclusi nei penitenziari. Nulla di straordinario vediamo a che si voglia far sì che i malfattori i quali scontano la pena loro inflitta per le loro malvagie o- pere, trovino chi levi la v-oce in loro favore, ed in nome della umanità domandi che si faccia tutto il possibile perchè nelle tristi mura del carcere, possano i condannati vivere più agiatamente che sia possibile. Noi non possiamo che dar lode al filan- tropico intendimento, ma ci ricorre spontaneo alla mente il pensiero che poi malfattori non è poi così dura la vita del penitenziario, conte parrebbe che dovesse .esst., ,per chi si trova là dentro . al seguito di gravi delitti commessi, mentre ci sono degli ope -rai, che con l'assiduo e faticoso lavoro non giungono a procurarsi quel benessere di cui anche nelle condizioni attuali godono i malfattori stessi. Non è però sulla questione del migliora- mento delle sorti dei detenuti che fermiamo oggi la nostra attenzione, ma bensì sopra una questione di grande importanza che non è nuova, della quale ci siamo altra volta oc- cupati, e di cui molto probabilmente il con- gresso sarà chiamato ad occuparsi, la que- stione cioè del lavoro dei carcerati. Negli stabilimenti penitenziari, ai detenuti si dà una occupazione e nella designazione del lavoro che ciascuno di essi deve eseguire, si lascia loro la scelta: ne consegue da ciò che ogni detenuto preferisce di dedicarsi a quel lavoro in cui è già esperto oppure a quello che ad esso costa una fatica minore. Avviene per questo che nei penitenziari si eseguiscono la- vori delicatissimi ed anche di un certo pregio, potendovi i detenuti dedicarvi il loro tempo senza alcuna distrazione ed impiegarvi quella minuta pazienza che è propria dei carcerati. Questo lavoro, pazientemente ed abilmente eseguito negli stabilimenti penali, molte volte è pregevole, ma quando anche nulla offra di straordinario non è inferiore a quello delli operai liberi, per cui, portato sul mercato, il lavoro libero viene necessariamente a risen- tire una terribile. e grave concorrenza. Ciò si comprende facilmente quando si pensi che il lavoro dei carcerati si eseguisce in condizioni tali che permettono di venderlo ad un prezzo assai minore di quello a cui può cedersi il lavoro libero. Ne consegue da ciò che l'operaio onesto e laborioso si trova in condizioni peggiori del malfattore e costretto A subire una concorrenza con la quale non può lottare, essendo obbli- gato a sopportare spesa tali a cui non va in- APPENDICE 3. UN VEGLIONE ALLA SCALA Bozzetto di AUGUSTO TURRONI. La mia parte era compiuta, e bisogna pur dirlo, con meno fastidio di quello che mi at- tendeva; per un istante pensai andarmene, guardai l'orologio, segnava le 10 e mezzo; era troppo presto per coricarsi, troppo tardi per trovare qualche amico o recarmi in qual- che conversazione; decisi quindi restare an- cora un poco, e poichè in quel momento ap- punto passava Guido con la sua bella, gli chiesi permesso di recarmi nel suo palco. Guido me ne diè licenza, e in pari tempo mi porse la chiave del suo camerino, onde là entro riporre la sua pelliccia e, se lo avessi creduto, anche la mia. Cambiate poche altre parola salutai la coppia felice e mi ritrassi nel palco. Dopo un' ora circa, mentre tranquillo mi trattenevo nel palco, mi diede nell'occhio un elegantissimo re da cuori seguito da due paggi che trattenevasi appunto con Guido e la sua compagna; i quali benchè assediati dalle cor- tesie e dalle gentili espressioni del nostro regnante, pure sembravano assai malcontenti di quell' incidente che per lo meno toglieva ai loro intimi colloqui un tempo preziosisis- situo, assai più che il leggiadro sovrano, at- taccatissiteo al suo blasone, mostr evasi poco disposto ad abbandonarli. Io seguiva quella scena con un certo interesse, quando d' un tratto l' uscio del palco si schiude, una ma- schera vi si precipita ansante e - quasi furi- bonda, e senza salutarmi, senza neanche guar- darmi, pone il suo orecchio sulla parete destra del palco, e là immobile, silenziosa, con lo sguardo impietrito e animatissimo verso l'alto del teatro, sta qualche istante, quasi per raccogliere una parola, un sospiro, una escla- mazione che sfuggendo dal palco vicino, fosse giunta fino a lei. Io rimasi estatico dinanzi a quella donna, come lo sarei dinanzi a una visione; nè sapevo comprendere se ella scher- zava o delirava. Il suo atteggiamento nobil- mente fiero, l'occhio nero e fulmineo, la per- sona snella ed alta, la ricchezza veramente orientale degli abiti e delle gioie, le movenze delicate e direi quas i artistiche di tutte le sue membra, me la fecero suppore qualche gran dama che sotto mentito volto attendesse ad un intrigo. Frattanto ella non movevasi dalla sua po- situra, anzi viemeglio in quella vstinavasi, quanto meno le era possibile raccogliere le voci, di che sembrava tanto avida. Ad un tratto alcune parole le uscirono dalle labbra, ma qual non fu la mia meravi- glia nel sentirla parlare inglese. Traitor, esclamava sommessamente, liar lu ghtoayrnan ! ed altre di simili espressioni, il cui significato a me, quantunque abbastanza profano alla lingua dell'Albione, non potè sfug- girmi. Trattavasi adunque di un amore ge- loso, e la bella incognita attendeva sorpren- dere il suo traditore. Ma chi poteva esser mai? In qual modo una straniera, un'inglese, aveva scelto il teatro della Scala per campo delle sue operazioni ? Donde veniva? dimorava ella in Milano, o vi si trovava sol di passag- gio? ed in quest' ultima ipotesi. non cresceva la stranezza del suo operare ? D'altro canto in quattro anni di permanenza non aveva mai scontrato una straniera che presentasse qual- che analogia colla donna che aveva dinanzi era adunque venuta in Milano solo da pochi giorni, e in sl poco tempo trovavasi gia in questi termini ? Ed ella era maritata o nu- bile? Cercava sorprendere l'amante o il ma- rito? A qual dramma o a qual farsa assisteva io in quel momento.? Queste domande si avvicendavano nella mia mente con la rapidità del pensiero, ma non trovavo modo a rispondervi, nè d'altro canto mi attentava interrogare la straniera, sì per- chè non voleva disturbarla, la lingua inglese non mi era troppo famigliare. Stava in tali riflessioni, quando la signora, quasi obbedendo ad una subita risoluzione, staccossi dalla parete, e corsa al davanzale cacciò la testa sul palco vicino, per vedere cosa là entro avvenisse. Io non so ciò che vide, so che ritiratasi, mi strinse convulsa il braccio destro e trascinandomi seco: — Ve- nite, gridò con voce alterata e col più puro accento francese, venite a vendicarmi, for- ziamo insieme la porta di questo palco vicino ed entriamo ad ogni costo. Non credetti opportuno corrispondere al- i' invito e ,fissandola con maggiore attenzione, per tutta risposta le chiesi: - t1la chi siete voi miti ? Come av- viene . . . - .Venite, interruppe la straniera, io sono tradita, derisa, una rivale tenta strapparmi il cuore dell' uomo elle amo. — Sentite ? — esclamò d' improvviso tendendo l' orecchio, sentite? questo è il suono (lei loro baci . . . ma venite adunque, viva Dio, replicava ten- tando con nuovi sforzi di trascinarmi, ma siete voi di sasso ? ma non amaste voi mai ? (Continua).

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Anno XXI, num. 90.

PUBBLICAZIONE:

Nei giorni di OlOVEDI e D OMEN I C A .

Un numero, Centesimi 10.

DIREZIONE:

Nella 'fipogratia Vannucchi. via del Monte, 12, Pisa.

AVVERTENZE:

L'Amministrazione, Fili Vannucchi. risponde dei

soli incassi di cui ha emesso ricevuta.I manoscritti non si restituiscono.

Le lettere non affrancate si respingono.

13(-)1■1 I C A_

TGIORNALE POLITICO-AMMINISTRATIVO

UFFICIALE PER GLI ATTI DEL CONSIGLIO PROVINCIALE

8 novembre 1885.

ABBUONAMENTI:

A uno. I.. 10. Semestre. ! Ten.. , 1 i rs

teon aumento delle, spee liohlai t .i't ›ti ,

INSERZIONI:

Nel corpo del giornaie, rent. 50 per linea O spa-

zio di linea.Dopo la firma del gerente, cent. 25 cs.

nutxuzi commerciali. industriali cc., per la primapubblicazione, 5 centesimi ogn i centimetro qua-

,drayr, per ie ristampe successive, non inter-:rotte, si timi° ahhuonamenti.

111 1)1NOTIZIA R I O

— La conferenza diplomatica di 'Costati-tinopoli ha tenuto una prima seduta giovedì.scorso.

Per riunire questa conferenza, compostadegli ambasciatori residenti a Costantinopolistessa, sono occorse ben sei settimane; è evi-

dente che il programma della conferenza non

è stato di troppo facile composizione. Se a

ciò si aggiunga che le spese incontrate per

i vari interessi che trovansi in lizza debbonoessere pagate, che niuno dei contendenti vorràassumersele a titolo gratuito, e che niuno diessi, anche volendolo, avrebbe mezzi da so-disfarvi, è difficile concepire per qual via lavertenza potrà venire pacificamente siste-mata.

— Le notizie che si hanno dal Sudandanno per imminente una ripresa delle osti-lità da parte degli arabi, i quali si dispon-gono ad attaccare le aperte frontiere del-l' Egitto.

GI' inglesi si preparano a sostenere nuovaguerra.

— Qualehecosa d'assolutamente nuovo intnghilterra, è la parte che sostiene il cleroanglicano per le prossime elezioni politiche.L'esempio del cardinale Manning, che invitaa votare per i conservatori, comincia ad es-sere imitato dai preti della chiesa stabilita.Da tutte le parti si vedono degenerare i ser-moni in discorsi politici, e l'agente elettoraleapparisce camuffato nei tempii ove e i mer-canti sono stati cacciati ». È superfluo con-statare che buon numero di liberali essendosipronunziati per la separazione della chiesadallo stato, si è contro di essi che i reverendituonano dal pergamo. Curioso è che uno dei

principi » della chiesa anglicana, il vescovodi Chichester, approvi completamente i ser-moni politici e purchè il predicatore si tengaalle generalità e non attacchi direttamentetale o tal altro candidato determinato ».

— Secondo i trattati attualmente in vi-gore la Francia esercita il protettorato sututti i missionari cattolici residenti in China,a qualsiasi nazionalità essi appartengano. Que-sta situazione è alla vigilia di cambiare.

La santa sede vorrebbe esercitare effetti-vamente il protettorato su tutti i missionaristanziati in China. A questo scopo un legatoverrebbe accreditato presso la corte di Pe-chino: questo è il progetto su cui sono aperte

trattative tra la Francia, il papato, ed il

Tsong-li -Yamen.

La China, n che si è veduta alle prese collaFrancia per ragioni o pretesti nascenti daimissionari, dubbiosa di essi, vorrebbe veniread accordi col papato per chiudere la via anuovi interventi francesi.

La realizzazione degli accordi incentra vivaopposizione dai missionari medesimi, i qualiopinano che sia preferibile per essi d'essereprotetti da una potenza qual è la Francia,piuttostochè dal papa, il quale non ha, inrealtà, che un potere morale, potere che alcaso non imporrebbe gran fatto all'imperodella China.

Questa situazione di cose è abbastanzasingolare: i missionari si fanno un'idea abba-stanza strana dei diritti della China, che gliospita; del papato cui non possono negare ob-bedienza, e del genere di apostolato cristianoche vogliono esercitare coll'appoggio dei can-noni francesi.

La soluzione di questa vertenza offre ab-bastanza interesse.

— Il viaggiatore Savorgnan de Brazza,di cui non si era inteso parlare da lungotempo, e che si diceva impegnato in unanuova esplorazione, annunzia con un suo te-legramma che il 10 corrente giungerà a Li-sbona.

Convenzione monetaria

La nuova convenzione monetaria impegnal' Italia, la Francia, la Svizzera e la Greciaper cinque anni almeno. Nel caso di denunzia

di una delle parti, assicura un termine diliquidazione non minore di 5 anni. Se in capoai primi 5 anni vi sarà denunzia, gli staticontraenti cambieranno reciprocamente i loroSudi 4:turante il sesto armo, e..sulla eccedenzanon cambiata decorrera a carico dello statodebitore un modico interesse.

Riguardo al corso legale, la banca di Fran-cia continuerà a fare agli scud i italiani le

stesse agevolezze di prima ; e l' Italia con-serverà vigore ai regi decreti che accordano

il corso legale agli scudi di Francia. Però se

il corso legale che questi decreti accordanoagli scudi francesi anche nelle contrattazionifra privati sarà tolto, sia per decreto, siaper legge, il governo italiano dovrà provve-dere che le nostre banche di emissione ac-cordino agli scudi francesi lo stesso tratta-mento che la banca di Francia farà agliscudi italiani. Se poi il Belgio verrà a con-seguire dalla Francia condizioni migliori diquelle accordate da essa ali' Italia, questa po-trà invocare a suo vantaggio l'applicazionedella clausola della nazione più favorita.

Altre disposizioni riguardano gli scudi ca-lanti e la moneta divisionaria. È assicurata

la liquidazione dei premi e mantenuto il di-vieto di aumentare, almeno per ora, la se-

conda.La convenzione monetaria soscrivevasi ve-

nerdì.

Il lavoro libero e il lavoro forzato

Fra pochi giorni si riunirà in Roma ilcongresso penitenziario internazionale in cuisi discuterà intorno ai mezzi che si ravvise-ranno più adatti per rendere migliori le sortidei reclusi nei penitenziari.

Nulla di straordinario vediamo a che sivoglia far sì che i malfattori i quali scontanola pena loro inflitta per le loro malvagie o-pere, trovino chi levi la v-oce in loro favore,ed in nome della umanità domandi che sifaccia tutto il possibile perchè nelle tristimura del carcere, possano i condannati viverepiù agiatamente che sia possibile.

Noi non possiamo che dar lode al filan-tropico intendimento, ma ci ricorre spontaneoalla mente il pensiero che poi malfattori nonè poi così dura la vita del penitenziario,conte parrebbe che dovesse .esst., ,per chi sitrova là dentro . al seguito di gravi delitticommessi, mentre ci sono degli ope-rai, checon l'assiduo e faticoso lavoro non giungonoa procurarsi quel benessere di cui anche nelle

condizioni attuali godono i malfattori stessi.Non è però sulla questione del migliora-

mento delle sorti dei detenuti che fermiamo

oggi la nostra attenzione, ma bensì sopra unaquestione di grande importanza che non ènuova, della quale ci siamo altra volta oc-cupati, e di cui molto probabilmente il con-gresso sarà chiamato ad occuparsi, la que-stione cioè del lavoro dei carcerati.

Negli stabilimenti penitenziari, ai detenutisi dà una occupazione e nella designazione dellavoro che ciascuno di essi deve eseguire, silascia loro la scelta: ne consegue da ciò cheogni detenuto preferisce di dedicarsi a quellavoro in cui è già esperto oppure a quello chead esso costa una fatica minore. Avviene perquesto che nei penitenziari si eseguiscono la-vori delicatissimi ed anche di un certo pregio,potendovi i detenuti dedicarvi il loro temposenza alcuna distrazione ed impiegarvi quellaminuta pazienza che è propria dei carcerati.

Questo lavoro, pazientemente ed abilmenteeseguito negli stabilimenti penali, molte volteè pregevole, ma quando anche nulla offra di

straordinario non è inferiore a quello dellioperai liberi, per cui, portato sul mercato, illavoro libero viene necessariamente a risen-tire una terribile. e grave concorrenza. Ciòsi comprende facilmente quando si pensi che illavoro dei carcerati si eseguisce in condizionitali che permettono di venderlo ad un prezzoassai minore di quello a cui può cedersi il

lavoro libero.Ne consegue da ciò che l'operaio onesto e

laborioso si trova in condizioni peggiori delmalfattore e costretto A subire una concorrenzacon la quale non può lottare, essendo obbli-gato a sopportare spesa tali a cui non va in-

APPENDICE

3.

UN VEGLIONE ALLA SCALA

Bozzetto di AUGUSTO TURRONI.

La mia parte era compiuta, e bisogna purdirlo, con meno fastidio di quello che mi at-tendeva; per un istante pensai andarmene,guardai l'orologio, segnava le 10 e mezzo;era troppo presto per coricarsi, troppo tardiper trovare qualche amico o recarmi in qual-che conversazione; decisi quindi restare an-cora un poco, e poichè in quel momento ap-punto passava Guido con la sua bella, glichiesi permesso di recarmi nel suo palco.Guido me ne diè licenza, e in pari tempo miporse la chiave del suo camerino, onde làentro riporre la sua pelliccia e, se lo avessicreduto, anche la mia. Cambiate poche altreparola salutai la coppia felice e mi ritrassinel palco.

Dopo un' ora circa, mentre tranquillo mitrattenevo nel palco, mi diede nell'occhio unelegantissimo re da cuori seguito da due paggiche trattenevasi appunto con Guido e la suacompagna; i quali benchè assediati dalle cor-tesie e dalle gentili espressioni del nostro

regnante, pure sembravano assai malcontentidi quell' incidente che per lo meno toglievaai loro intimi colloqui un tempo preziosisis-situo, assai più che il leggiadro sovrano, at-taccatissiteo al suo blasone, mostr evasi pocodisposto ad abbandonarli. Io seguiva quellascena con un certo interesse, quando d' untratto l' uscio del palco si schiude, una ma-schera vi si precipita ansante e - quasi furi-bonda, e senza salutarmi, senza neanche guar-darmi, pone il suo orecchio sulla parete destradel palco, e là immobile, silenziosa, con losguardo impietrito e animatissimo verso l'altodel teatro, sta qualche istante, quasi perraccogliere una parola, un sospiro, una escla-mazione che sfuggendo dal palco vicino, fossegiunta fino a lei. Io rimasi estatico dinanzi aquella donna, come lo sarei dinanzi a unavisione; nè sapevo comprendere se ella scher-zava o delirava. Il suo atteggiamento nobil-mente fiero, l'occhio nero e fulmineo, la per-sona snella ed alta, la ricchezza veramenteorientale degli abiti e delle gioie, le movenzedelicate e direi quas i artistiche di tutte lesue membra, me la fecero suppore qualchegran dama che sotto mentito volto attendessead un intrigo.

Frattanto ella non movevasi dalla sua po-situra, anzi viemeglio in quella vstinavasi,

quanto meno le era possibile raccogliere levoci, di che sembrava tanto avida.

Ad un tratto alcune parole le uscironodalle labbra, ma qual non fu la mia meravi-glia nel sentirla parlare inglese.

Traitor, esclamava sommessamente, liarlu ghtoayrnan ! ed altre di simili espressioni,il cui significato a me, quantunque abbastanzaprofano alla lingua dell'Albione, non potè sfug-girmi. Trattavasi adunque di un amore ge-loso, e la bella incognita attendeva sorpren-dere il suo traditore. Ma chi poteva essermai? In qual modo una straniera, un'inglese,aveva scelto il teatro della Scala per campodelle sue operazioni ? Donde veniva? dimoravaella in Milano, o vi si trovava sol di passag-gio? ed in quest' ultima ipotesi. non crescevala stranezza del suo operare ? D'altro canto inquattro anni di permanenza non aveva maiscontrato una straniera che presentasse qual-che analogia colla donna che aveva dinanziera adunque venuta in Milano solo da pochigiorni, e in sl poco tempo trovavasi gia inquesti termini ? Ed ella era maritata o nu-bile? Cercava sorprendere l'amante o il ma-rito? A qual dramma o a qual farsa assistevaio in quel momento.?

Queste domande si avvicendavano nellamia mente con la rapidità del pensiero, ma non

trovavo modo a rispondervi, nè d'altro cantomi attentava interrogare la straniera, sì per-chè non voleva disturbarla, la lingua inglesenon mi era troppo famigliare.

Stava in tali riflessioni, quando la signora,quasi obbedendo ad una subita risoluzione,staccossi dalla parete, e corsa al davanzalecacciò la testa sul palco vicino, per vederecosa là entro avvenisse. Io non so ciò chevide, so che ritiratasi, mi strinse convulsa ilbraccio destro e trascinandomi seco: — Ve-nite, gridò con voce alterata e col più puroaccento francese, venite a vendicarmi, for-ziamo insieme la porta di questo palco vicinoed entriamo ad ogni costo.

Non credetti opportuno corrispondere al-i' invito e ,fissandola con maggiore attenzione,per tutta risposta le chiesi:

- t1la chi siete voi miti ? Come av-

viene . . .- .Venite, interruppe la straniera, io sono

tradita, derisa, una rivale tenta strapparmiil cuore dell' uomo elle amo. — Sentite ? —esclamò d' improvviso tendendo l' orecchio,sentite? questo è il suono (lei loro baci . . .ma venite adunque, viva Dio, replicava ten-tando con nuovi sforzi di trascinarmi, masiete voi di sasso ? ma non amaste voi mai ?

(Continua).

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contro il malfattore che lavora nel peniten-ziario, dove è alloggiato e nutrito, ne devefar fronte alle spese necessarie a procurarsiun locale in cui eseguire il suo lavoro.

Questo stato di cose non può che richia-mare l'attenzione del futuro congresso in cuisi dovrà nettamente porre la questione, se ilgoverno abbia il diritto di fare col lavoro deidetenuti una concorrenza formidabile al lavorolibero e di procurare così il danno degli operailaboriosi ed onesti.

Si obietterà che il lavoro viene impostoai detenuti dai regolamenti degli stabilimentipenitenziari, e sia. Ammettiamo anzi che icondannati debbano lavorare, contribuendo ciòa rendere migliori le loro condizioni igienichee morali ; ma questa prescrizione regolamen-tare non vuol giù che debbano affidarsi loroi lavori più delicati nè quelli pei quali nonè necessaria la fatica del corpo.

Noi siamo i primi a compiangere questidisgraziati ; siamo i primi a desiderare cheessi vengano trattati con tutti quei riguardiche sono compatibili colla loro posizione, manon possiamo per questo non considerarli comemalfattori che si sono messi in lotta collasocietà, i quali devono espiare una pena chehanno meritata, per cui non verrebbero trat-tati troppo inumanamente assoggettandoli alavori faticosi.

Di questi lavori, che qui non staremo adenumerare, ce ne sono non pochi e sarebbedi rigorosa giustizia lo affidarli a ehi si è

messo in condizione da dover subire le con-seguenze del suo nialfare.

Ci auguriamo che gli scienziati ed i fllan-tropi i quali prenderanno parte al congressopenitenziario internazionale, porteranno tuttala loro attenzione su questa questione impor-tantissima, e mentre daranno opera a realiz-zare i loro filantropici intendrnienti a favoredei malfattori che si trovano reclusi nei pe-nitenziari, vorranno trovar modo perche siProvveda a far cessare la immorale e disa-strosa coucorrenza che dal lavoro dei con-dannati vien fatta a quello degli operai liberied onesti.

La perequazione fondiaria

L' OH. Di San Donato ha diretto al Cor-riere del mattino una lettera a proposito diun meeting contro la perequazione.

Dopo aver detto che gli amici di NapOlie delle provincie meridionali fanno a lui gior-nalmente delle istanze oggetto che egliprenda l' iniziativa di quel ineeting, l' ori. DiSan Donato dichiara che non soltanto si a-sterrà dal prenderne l' iniziativa, ma che sealtri la prendesse egli non assisterebbe allariunione. Dopo il meeting di Venezia, uncontro-meeting nel mezzogiorno sarebbe aisuoi occhi un grosso errore.

La soluzione del problema fondiario e ca-tastale poteva e doveva essere, secondo 1' o-norevole Di San Donato, una semplice que-stione amministrativa da trattarsi pacifica-mente e senza far rumore regionale: in luogodi ciò le si è dato un carattere di ostilitàcontro il mezzogiorno dell'Italia, ostilità irra-gionevole e penosa. Il governo ne trae partitoe vi pesca uno spediente per tenersi in piedi:ecco perché l'on. Di San Donato rifiuta, comenapolitano e come italiano, di prendere 1' ini-ziativa d' un contro-meeting, il quale signifi-cherebbe in sostanza che il mezzogiorno ac-cetta la specie di cartello che gli è statoindirizzato.

Studi speciali, cui ha provveduto il go-verno, dimostrano che la perequazione fon-diaria, computata sulla quota minima, condur-rebbe ad una diminuzione di proventi di circa40 milioni annui: aggiungendo a questi l'abo-lizione di tre decimi dell' imposta fondiaria,la perdita del tesoro si eleverebbe a 70 mi-lioni annui.

Una parte di questo deficit considerevolepotrebbe essere colmata dal censimento dei

fondi che ora sfuggono all' imposta.Resterebbe sempre una breccia nel bilancio

che renderebbe necessarie nuove imposte.

Q 12a 4111»i"nSW zAILACT.2_E111,

— Il prefetto, presidente del con-siglio provinciale scolastico, ha ricevutodal ministero della pubblica istruzionela seguente officiale intorno all' aper-tura delle scuole tecniche governative:

Roma, 21 ottobre 1885.Questo ministero avrà cura di avvertire

una settimana innanzi la S. V. ill.ma delgiorno dell'apertura delle scuole tecniche go-vernative di Pisa.

La S. V. poi non appena avrà ricevutotale avviso favorirà darvi la maggiore pub-blicità, affinchè i professori domiciliati in co-desta provincia e destinati ad insegnare nellemenzionate scuole abbiano modo di trovarsial loro posto pel giorno stabilito.

Pdl ministro: FlORELLI.

— La direzione provinciale delleRR. poste ci comunica il seguenteavviso:

Al seguito del cambiamento d'orario delleferrovie, con decorrenza da oggi, e dell'attua-zione di un nuovo treno celere da e per l'altaItalia, Francia e Germania, le corrispondenzeprovenienti da dette località, giungeranno aPisa alle ore 5,33 pomeridiane, e partirannoalle 9,35 antimeridiane ferme stanti le altrepartenze ed arrivi coi diretti della mattina edella sera. Le corrispondenze dalla Sardegnagiungeranno alle ore 5,30 sera.

In conseguenza di ciò l' orario degli uffizidi distribuzione e raccomandate viene modi-ficato come segue

Dalle 8 antim. alle 5 pornDalle 7 pom. alle 9 pom.

Viene inoltre attivata una quinta distri-buzione a domicilio alle ore 7 sera.

Pisa, 4 novembre 1885.

-0(

Venerdì sera nel R. teatro nuovofu data un'accademia vocale e stru-mentale a pro dei colerosi poveri edei danneggiati della Versilia.

Non abbiamo potuto dare in tempoannunzio e programma di questa se-rata per non essercene stata favoritaalcuna comunicazione.

L'accademia, a cui presero partel'artista di canto Eugenia Lopez-Mat-temi, i professori Jandelli e Boerio, imaestri Colombi, Chioffi e Bergamini,il tenore D'Avanzo, il baritono Casini,la scuola corale Vincenzo Gatilei el'orchestra del R. teatro dirette dalmaestro Menichetti, riuscì brillantis-sima tanto per l'accurata esecuzionedel programma, che ebbe quasi perintero gli onori del bis, quanto per lafolla ché vi accorse: vari palchi re-starono vuoti per le numerose villeg-giature che durano ancora, ma i postidistinti e la platea riboccavano dispettatori.

Alla signora Lopez-Matteini fu of-ferta una superba canestra di fiori; ilbaritono Casini, che studia per intra-prendere la carriera artistica, ebbeoccasione di far udire la bella e po-tente voce di cui è dotato, ed il lode-vole profitto conseguito dagli studida breve tempo intrapresi : il Casiniebbe dai suoi amici affettuosissimi unaghirlanda.

Le case editrici Ricordi, Lucca eSonzogno concessero gentilmente l'usodella musica di loro proprietà.

Tutti riscossero applausi meritatie calorosissimi, e ben altri ancorane meritano per il generoso concorsoprestato a pro di tanti derelitti.

— Gli studenti dei regi licei cherimasero soccombenti ad una sola delleprove degli esami di licenza, ritenevanodi potere essere ammessi all'universitàcome uditori, salvo a ripetere a find'anno le materie in cui caddero; matale speranza è stata loro tolta dal-

l'on. ministro della pubblica istruzione,il quale ha disposto quanto segue:

La circolare del 24 novembre 1884 cheanfinetteva ad iscriversi all' università, comeuditori, i caduti in una sola prova della li-cenza liceale cessò di aver vigore nelle annoscolastico 1884-85 pel quale esclusivamentefu adottata quella disposizione eccezionale, nèil ministro crede utile agli studi di rinnovarla.

Con questa risoluzione di un ec-cessivo rigore, l' on. ministro nuocegrandemente all'avvenire di non pochigiovani, i quali caduti forse in unadelle materie che hanno minore im-portanza, perdono un anno; ma v' èanche di peggio ed è questo che vienecosì troncato l'avvenire di quei giovaniche appunto in quest' anno debbonosoddisfare all'obbligo della leva.

La situazione creata da questa de-terminazione è così grave, così dan-nosa a tanti giovani ed a tante fami-glie, che vogliamo sperare che l' ono-revole ministro crederà opportuno di

tornare sulla presa deliberazione e con-cedere anche per quest' anno quantonell'anno scorso venne concesso, tantopiù che nessuno sospettava neppur dalontano che quella disposizione nonfosse più in vigore.

Sia sicuro l' on. ministro che lanuova e favorevole risoluzione ch'essopotesse prendere, riporterà la pace ela tranquillità in tante famiglie che sitrovano ora desolate per l'avvenire deiloro figli che vedono compromesso.

— Al tribunale correzionale sonostate trattate e risolute le appressocause:

Udienze del 27 è 28 ottobre p. p.Turno giudicante: — Avv. Contrucci ff. di

presidente. — Rocchi e Badanelli giudici. —Passalacqua, rappresentante il pubblico mi-nistero.

1. Palmiro di Giuseppe Lupi, di anni 21,ortopedico. — Carlo di Pietro Bracaloni, dianni 22, panieraio, ed Emilio del fu FerdinandoBarontini, facchino, — di Pontedera, eranotutti incolpati di tentativo di lesioni a dandodi Agenore Nassi, — il Lupi anche di lesionileggiere in pregiudizio di Assunta vedova Ca-vallini, e lo stesso Lupi col Bracaloni di in-giurie qualificate e resistenza contro agentidella pubblica forza. Ritenuti colpevoli dei re-spettivi addebiti, furono condannati alla car-cere, il Lupi per giorni 82, — il Bracaloniper giorni 77, ed il Barontini per due giornie spese, applicato a loro favore l'art. 64 delcodice penale toscano.

APPENDICE

Ancora del " FRA. DIAVOLO,,

Fedeli alla nostra promessa, torniamo aparlare del Fra Diavolo. il quale, contro ognigiusta previsione, non ebbe ;lel la prima seraquella buona accoglienza, che si sperava. Forsemolte cause affatto estranee allo spettacolocontribuirono in gran parte al severo giudiziodel pubblico; non è quindi a dubitarsi che,appena trascorso quel primo momento di ma-lumore, l'opera bellissima dell'Auber dovra

necessariamente piacere a tutti, perche nes-suno che abbia l'animo educato al gusto delbello potrà disconoscere i pregi singolarissimiche rifulgono in quel brillante spartito.

Già dai più grandi scrittori di cose mu-sicali il Fra Diavolo fu giudicato un capola-voro, e già nei teatri italiani e stranieri fupiù volte riconosciuto per tale, come ne fannofede gli applausi del pubblico, che mai sisaziava di ammirarlo. In alcune città d' Italiadovè ripetersi per più di una stagione e sem-

pre con crescente favore, preferendosi ad altre

opere più moderne e spettacolose, e in moltialtri teatri si fece pure a gara nel volerlorappresentare, quasi a compenso della lungaed ingiusta dimenticanza, nella quale pressodi noi era rimasto sepolto. In prova di ciòrammenteremo come a nostra memoria nel-l'anno decorso si rappresentasse al teatro diCuneo (gennaio), al civico di Vercelli (feb-braio), al Bellini di Napoli (marzo), al Co-stanzi di Roma (maggio) e al Paganini diGenova (novembre), e da per tutto col piùlieto e soddisfacente successo. Da questo aparer nostro ne deriva, che anche Pisa nonpuò pronunziare sul Fra Diavolo un giudizio

diverso da quello di tanti scrittori e di tantipubblici, tanto più che l'esecuzione è abba-stanza accurata per parte si degli artisti comedell'orchestra, come adesso più particolar-m e n te noteremo.

La parte brillante, civettuola e nello stessotempo affettuosa della Zerlina è riprodottabenissimo dalla gentile artista signorina DeBressolle, la quale in queste prime sere fuinsieme al tenore sig. Cuttica ripetutamenteapplaudita. La sua voce agilissima si presta

senza sforzo alle fioriture, delle quali l'A.uber,seguendo il gusto del tempo adornò la suaparte e specialmente l'aria del secondo atto,la quale è da lei cantata con una grazia, conuna facilità e con una sicurezza degna deilunghi applausi, che ogni sera l'accompagnano.Il Cuttica, ha voce omogenea, abbastanza forteed estesa, possiede una bella azione, ed è unvalente Fra Diavolo, come fu già giudicatoaltra volta. Balla voce .ha pure il basso buffosig. Tubertini, e abbastanza bene vanno lealtre parti, che in altra opera avrebbero mag-gior campo per farsi distinguere. In una parolanell' insieme questa può dirsi una discretaesecuzione, la quale .non v' è dubbio andràsempre megliorando, allorche, dissipata ognitrepidazione dall'animo degli artisti, vi saràin tutti un po' più di sicurezza e di slancio.

quindi a desiderare che il pubblico,posta da parte ogni contraria e non giustifi-cata prevenzione, voglia formarsi del FraDiavolo un giudizio più spassionato e più vero.Il Rossini che esercitò una dittatura incon-trastata, e qualche volta un po' tirannica sul-l'arte musicale del suo tempo, riconobbe imeriti insigni dell'Auber, ciò che in lui, così

parco lodatore dei contemporanei, è cosa degnadi osservazione, come quella che forma la ri-prova più splendida ed eloquente del valoreinnegabile del maestro, che seppe meritarsiuna sua lode. Sarà dunque il nostro pubblicopiù severo di Rossini ? Vorrà erigersi a giu-dice sovrano ed inflessibile per pronunziaresopra un'opera un giudizio diverso da quellodel più grande maestro di musica melodrarn-!natica, che mai sia esistito al mondo? Ionon lo credo, e sono persuaso che come dallaprima sera applaudì parte a parte all'esecu-zione, in seguito, abituato l'orecchio a quelgenere di musica così fino, elegante, brioso,che, se ci si permette la frase, è tutto spiritoe spuma come la champagne, riconoscerà lebellezze di quel capolavoro della scuola fran-cese, non saziandosi mai di ammirare la fre-schezza inalterabile della melodia e la eleganzasquisita della strumentazione. Ciò desideriamoper il decoro della nostra città, che sopratutto c' interessa, dolendoci assai che sulleriviste musicali d'altre provincie si legga chea Pisa è stata disapprovata dal pubblico la

musica del Fra Diavolo.

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da Pisa a Voghera. - Sostegni Livio, daForlì a Pisa. - Pucci Enrico, da Castelnuovodi Garffignana a Pisa. - Mazza Arturo, daPontedecimo a Pisa. - Ferrati Cesare, daFirenze a Pisa. - Bianchi Romeo, da Peschia Pisa. Bagnus Giovanni, da Torino a Pisa.- Bertelli Faustino, da Caleinaht a Pisa. -Tatigherani Cesare, da Cascina a Pisa. -Barghini Augusto, da Livorno a Pisa. -Di Paco Alfredo, da Livorno a Pisa -Ferrario Francesco, da Pontedecimo a Pisa.- Faiticher Francesco, da Siena a Pisa.

Prezzi delle grasco voudate in Pontederatiol mercato del 6 novembre 1885.

Arturo di Giuseppe Favati, di anni 22,dimorante in S. Giusto in Cannicci, impiegatoferroviario, che con sentenza del pretore dellE mandamento di Pisa, del 17 agosto 1885,era stato condannato in un mese di carcere,per lesioni improvvise leggiere, in pregiudiziodel capo stazione Enrico Mattiello, ebbe inappello confermata la pretoriale sentenza.

3. Goffredo Santerini, bracciante, di Pisa,per contravvenzione alla sorveglianza cui èsottoposto, fu condannato in un mese di car-cere.

4. Fantozzi Goffredo di Antonio, di anni20, bracciante, di Collesalvetti, ritenuto col-pevole di lesioni improvvise gravi preterinten-zionali, in pregiudizio di Agostino Tognotti, fucondannato alla carcere per mesi quattro e

mezzo e nelle spese.

5. Tommaso del fu Domenico Tani, detto

Trivelli, dimorante a Lari, per contravvenzionealla speciale sorveglianza cui è sottoposto, fucondannato in due mesi di carcere.

6. Sardena Carlo del fu Luigi, di anni 39,

coniugato con figli, nato a Vicenza, dimorantea Pisa, macchinista del tramvia Pisa-Ponte-

dera, era incolpatoI. Di contravvenzione all' art. 9 del re-

golamento prefettizio sulla sicurezza, regolaritàed esercizio del tramvia Pisa-Pontedera, e

2. Di omicidio colposo continuato in pre-giudizio di Luigi e Pietro, padre e figlio Va-selli, di Riglione, i quali nelle ore pomeridianedel 30 luglio p. p. nel traversare, per recarsialla loro prossima abitazione nella via dettadel Puciaio, la linea o il passaggio a livelloivi esistente del tramvia urtati da un treno,che nello stesso momento passava traversandola via suddetta, riportarono tali lesioni per lequali morirono il figlio Pietro poche ore dopo,

ed il padre Luigi, dopo quattro giorni. -

Carlo Sardena essendo il macchinista che gui-dava il treno trarnviario dal quale rimaseroinvestiti i due Vaselli, si attribuì l'investimentoe così la morte di essi alla di lui trascuratezzae negligenza adoperata in quella luttuosa cir-costanza e in specie per non aver fatto i se-

gnali al passaggio a livello della via del Puciaio.Il sig. Giuseppe Galoppini nella sua qualità

di tutore del minore ed orfano Ferdinando didetto Luigi Vaselli, in ordine a deliberazionedel consiglio di famiglia, si costituì parte ci-vile, e citò in causa come responsabile civil-mente dei danni come sopra avvenuti, il com-mendatore Francesco Rognetta come rappre-sentante la società tramviaria che comparvea mezzo del suo procuratore speciale signoravv. Cesare Pierini, difeso dal cav. avv. DarioCarmi che aveva assunto la difesa anche del-l' imputato principale Sardena.

La parte civile era rappresentata e assi-stita dai signori avvocati Mario Sbarra e ca-valier Giuseppe Della Chiostra.

Trentadue furono i testimoni uditi fra ac-

cusa e difesa; - cinque giorni durò la di-scussione della causa, tanto fu l' impegno, ladiligenza e la dottrina spiegata dalle parti nelsostenere le proprie ragioni ; - ed il tribu-nale a istanza delle parti eseguì pure un attodi accesso sulla faccia del luogo per le oppor-tune ispezioni e gli esperimenti con un trenoe macchina come era quello dal quale furonoinvestiti i Vaselli.

Malgrado le dotte argomentazioni delladifesa della„ parte civile, lo stesso pubblicoministero abbandò l' accusa essendo rimastoaccertato che il macchinista a 60, o 70metri dal passaggio a livello aveva dato isegnali col fischio a vapore ed era stata suo-nata la cornetta, e che i Vaselli attraversaronola linea tramviaria alla via del Pueiaio, mentrevi arrivava nel punto stesso la testata dellamacchina dalla quale furono investiti senzache il macchinista avesse nemmeno potutovederli sebbene fatto avvertito dello investi-mento fermasse immediatamente il treno.

Alla udienza del 2 novembre il tribunalepronunziò la sua sentenza, con la quale di-chiarò non esser luogo a procedimento controil macchinista Sardena, e conseguentementeassolvè il Rcgnetta dalle cose contro di luidomandate.

- In piazza dei cavalieri è statoeretto un tiro a segno che non hanulla di comune coi soliti trastulli con-generi: si tratta di un vero e propriotiro a segno che viene eseguito col fu-cile Wetterli, in uso nell' esercito, abersaglio e portata ridotti, ma effetti-vamente equivalenti al tiro regolamen-tare a 200 metri.

Inventori e proprietari di questotiro sono i signori Perego e O. diMilano.

La gioventù che vuole addestrarsi altiro col fucile d'ordinanza, consapevoledei vantaggi che possono ritrarsene,può dirigervisi : coloro poi cui talentaquest' esercizio per solo passatempopossono ricorrervi egualmente giacchè,oltre il fucile Wettèrli, i proprietariposseggono carabine Flobert, ed ognialtra arma.

STATO CIVILEDal dì 21 al 31 ottobre 1885 inclusive.

NASCITE DENUNZIATE:

Maschi n. 20. - Femmine n. 22.MATRIMONI

Adami Emilio, con Meini Ida, ambeduecelibi, di Pisa. - Berretta Vittorio, con Pos-senti Mariarina, ambedue celibi, di S. Piero aGrado. - Carmassi Ranieri, di S. Micheledegli Scalzi, con Chericoni Carlotta, di SanGiusto in Cannicci, ambedue vedovi. - No-varo nobil Edmondo, con De Albertis Augu-sta, ambedue celibi, di Pisa. - TampucciFerruccio, con Pampana Annida, ambeduecelibi, di Riglione. - Niccolai Francesco, diCascina, con Tafi Gesualda, di Pisa ambeduecelibi. - Cioci Giovanni, vedovo, con BarsiMaria, nubile, ambedue di Pisa. - TempestiEttore, con Bonasera Amelia, ambedue celibi,di Pisa. - Malasoma Tomniaso, con LoniVirginia, ambedue celibi, di S. Giovanni alGatano. Cini Giuseppe, con Marchi Teresa,ambedue celibi, di Riglione. MorgantiniGaetano, con Brugi Lucia, ambedue celibi, diPisa. - Di Ciolo Ottorino, con Moretti Isola,ambedue celibi, di S. Michele degli Scalzi. -Pasquini Egidio, di S. Giovanni al Gatano,con Riparbelli Ersilia, di Barbaricina, ambe-due celibi. - Barotti Tommaso, di Pisa, conMadrigali Isola, di S. Stefano extra-rnoenia,ambedue celibi. --Chiaverini Alamanno, di Bar-baricina, con Sbrana Argia, di Ghezzano ( Ba-gni S. Giuliano ), ambedue celibi. Dei Fran-cesco, vedovo, cori Panattoni- Maria, nubile,ambedue di Pisa. - Galletti Orlando, di Pisa,con Perondi Emilia, di S. Stefano extra-moenia,ambedue celibi.- Malingambi Augusto, celibe,con Marrneggi Luisa, vedova. ambedue di Pisa.

- Bozzi Ferdinando, con Di Sacco Rosa, am-bedue celibi, di S. Giusti) in Cannicci. - SerriNapoleone, di Carrara. con Albani Giuseppa,di Pisa, ambedue celibi. - Parenti Dante,con 01.sini Elvira, ambedue celibi, di Riglione.

MORTI

TOIli010 Caterina, celibe, di anni 79, diPisa. - Bracci Edoardo, celibe, 47, di SanMarco alle Cappelle. - Galletti Ranieri, co-niugato, 82, di Pisa. - Topi Giulia, nubile,18, di Pisa. - Gonnelli Domenico, coniugato,73, di Pisa. - Pasquini, vedova Lapucci Ca-rolina, 67, di Pisa. - Capanna Goffredo, co-niugato, 42, di S. Michele degli Scalzi. -Bacecci Arrigo, celibe, 18, di Perugia. -Baconcini. vedova Malvaldi Maddalena, 83, diPisa. - Pucci Domizio, celibe, 29, di Pisa.- Stefanini Sabatino, celibe, 64, di S. Gio-vanni al Gatano. Vierucci Annita, 5, diSan Marco alle Cappelle. - Pellegrini, ne-gli Aresi Elvira, 36, di Pisa. - Galli, ve-dova Rinaud Marianna, 65, di Pisa. - Continei Mori Clorinda, 35, di S. Michele degli

' Scalzi. - Scatena Pellegrino, celibe, 84, diS. Piero a Grado. - Vaselli. vedova Dell'O-modarme Maria Giuseppa, 85, di Pisa. -Morelli Sabatino, vedovo, 75, di S. Marco alleCappelle. - Lazzeri Angiolo, vedovo, 78, diPisa. - Medici, vedova Ugolini Annunziata,87, di Pisa. - Scalzi Agostino, coniugato,65, di S. Marco alle Cappelle. - Morandininei Pierucci Vincenza, 35, di S. Marco alleCappelle. - Tovani Concetta, nubile, 24, diPisa. - Franchi, vedova Luchi Teresa, 74,di Pisa. - Panelli Domenico, celibe, 70, diPisa. - Mattioli Luigi, coniugato, 68, di Pisa.- Perfetti Giacomo, vedovo, 66, di Pisa. --Manetti Pasquale, coniugato, 38, di S. Giustoin Cannicci. - Berretta negli Scatena. Isola,25, di Putignano. - Passetti nei Del SeppiaGiuseppa, 80, di Pisa. - Masini nei GuidiAnnunziata, 73, di S. Giovanni al Gatano. -De I3ellio Bianca, 7, di Pisa.

Pin n. 12 al di sotto dei 5 anni.CAMBIAMENTI DI RESIDENZA.

Monti Elettra, da Pisa a Volterra. -Sierra Salvadore. da Pisa a S. Giuliano. -Berrena Arturo, da Pisa a Spezia. - MieliAlberto, da Pisa a Livorno. - Monti Fran-cesco, da Pisa a Palaia. - Profumati Antonio,

- Il presidente del tribunale civile di,Pisa, dietro ricorso del sindaco del comune

'Empoli, decretò nel 28 mari() p. p. apertoil giudizio di graduazione dei creditori delsig. Daniele Picci di Palaia • per la distribu-zione della somma dì lire 23,650; nominòin giudice delegato l'avv. Antonio Badanelli;ordinò ai creditori inscritti di depositare allacancelleria del tribunale le loro domande dicollocazione entro il termine di 40 giornisuccessivi ; e quanto ai creditori chirografariil termine di 40 giorni dalla inserzione deldecreto nel foglio degli annunzi legali, oraeffettuata.

- Avviso per aumento di sesto sull' im-mobile escusso a danno dei sigg. Zito Michele,Carlo, Rosa e Adele fu Pasquale di Volterra :che nell' incanto tenuto la mattina del 29ottobre scorso, rimase provvisoriamente ag-giudicato per lire 1810.

Il termine utile va a scadere il dì 13novembre corrente.

- Nuovo avviso d'asta per l'appalto dellafornitura di lane alla casa penale di Volterra,in seguito a diminuzione di ventesimo fatta intempo utile sui lotti 2, 3, 4 e 5: riducendocosì il prezzo a lire- 2392,67 per il lotton. 2, a lire 2166,82 per il lotto n. 3, a lire6617,70 per il lutto n. 4, ed a lire 842,92per il lotto n. 5.

L' incanto definitivo avrà luogo avanti laR. prefettura di Pisa la mattina del 18 no-vembre corr. a ore 10.

- Avviso per aumento di sesto sui lotti10 2° e 4° dei beni immobili compresi nellaeredità del fu Antonio Baraglia.

Nell' incanto tenuto il 25 ottobre scorsoil l° lotto rimase aggiudicato per lire 1267.68,il 2° lotto per lire 650,98, il 4° lotto per lire692,96.

Il nuovo incanto avrà luogo la mattinadel 9 novembre corr. avanti il notar() delegatodott. Achille Ricordi in Vecchiano.

- Il primo presidente della corte d'ap-pello di Lucca rende noto che è aperto ilconcorso a sette posti di alunno gratuito nellecancellerie giudiziarie del distretto, e cioè: allacorte d'appello, 2; al tribunale di Livorno. I;al tribunale di Pisa, 2; al ,tribunale di Vol-terra, l; alla pretura di Lucca (città), 1.

Gli aspiranti dovranno presentare le lorodomande in carta da bollo- da cent. 60 corre-date degli appositi documenti, al presidentedel tribunale nella cui giurisdizione dimorano,non più tardi del 30 novembre andante.

Nei giorni 15 e 16 dicembre p. v. avràluogo l'esame presso i respettivi tribunali.

OSSERVATORIO

superiore didi Pisa.

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9 pom 12 2 .52,2 9,04 Si O ONove.nbre 4 5 6

177 191IniZsls ' 1t94:90Temperatura : 8r2 81STATO met. (iti:I.1)

Novembre 4. Coperto. Pioggia in 24 ore: milli-metri 2,0.

Novembre 5. Coperto.,

' Novembre 6. Coperto. Pioggia in 24 ore: milli-metri 1,7.

'L'

Questa sera al R. teatro nuovo rappresen-tazione dell'opera Fra Diavolo.

ATTI GIUDIZIARII

Sunto degli atti legali inseriti nel n. 86(3 novembre) del Supplemento al foglio pe-riodico della R. prefettura (ti Pisa.

GranoDettoDetto

gentile l'OSSO i.hdi 2.a . .

bianco 1.a q. .Detto di 2 Detto mazzocchio 1.a qual.Detto di 9 .a Detto di Livorno . . .Detto grano grosso buono .Detto dì Nlarelim i il q uin-

tale. . ..... Detto provenienza lombarda

il quintale Detto Itoinagna da. • Segale ..Segalato . .Vecce schietteOrzo nostraleDetto esteroFave nostraliDette estere.Dette orzateMescolo . . . . • •

Avena di Maremma, tly)rellaDetta mista o biaoda(3ranturc.) di 1.a il. .Detto di 2.11 . • •Riso 1.a q. il ilailtal.)Detto di 2.a. . . . .Fagirroli bianchi gr. 1.a i.Detti mezzani .Detti tondiniDetti )reci creini,A

este;. Saggina .Miglio Panico I .a i. Detto 2.a q Olio di I.a por ogdi eLt••Detto di 2.a Detto da lumiFarina di castagnePatate, il quintale . . .Vino del Piano di Pisa I.a

q. ogni ettolitro,Detto 2.a Fieno 1.a q. il quintale .Detto di 2.a

il quintale. . . .Detta a Imitino il riai:ital.'

l' etto'.

ettol.

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L e t18,4717,7818,4717,7817,7816,42

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32,7529,356,505,503,00

21,10

: l b

l'AbqUALE FINALI, ggrente

la pubblicazione.

BANCA PISANADI ANTICIPAZIONE E DI SCONTO

SOCIETÀ ANONIMA - SEDE IN PISA

Capitale versato I.. 500,000.

È convocata 1' assemblea generale straor-dinaria degli azionisti della banca suddettaper la mattina del 29 novembre corrente aore 10 nel locale della banca, via S. Mar-tino, numero 9.

Ordine del giorno.Regolamento per le pensioni agli impie-

gati della banca pisana.Discussione ed approvazione del regola-

mento stesso.Pisa, li 4 novembre 1885.

Il presidenteG. MARTELLI.

Il segretarioU. CERRAI.

AV VERT EN E.Da ogui fino al giorno innanzi quello dell' as-

seniblen generale, il regolamento pensioni, già ap-provato dal consiglio di amministrazione, rimarràdepositato negli uffici della banca, e potrà essereesaminato da chiunque provi la sua qualità di a-zionista.

Gli azionisti possessori di tre o più azioni peressere ammessi assemblea, dovranno farne ildeposito alla sede della società cinque giorni primadi quello fissato per l'adunanza, Ossia a tutto ilgiorno z3 novembre stante alle ore 2 pom.

Essi riceveranno un certhicato che servirà lorocome ricevuta e come carta d ammissione ali' as-semblea. (Articolo 17 dello statuto)

Le azioni depositate si restituiscono il giornoseguente all' adunanza e dietro ritiro del certificatosu rricorda to.

11 proprietario di tre azioni ha diritto a unvoto; quello che ne possiede nove a due, e così siavgiunge un voto per ogni sei azioni, nessuno po-trà vere pii) di dieci voti (Articolo 18 dello statuto).

Per la validità dell' adunanza occorre che imembri presenti siano in numero non minore di 15e rappresentino almeno la sesta parte delle azioniemesse. (Articolo 21 dello statuto).

Il presidenteG. MARTELLI.

Il segretarioU. CERRAI.

Pisa, Tip. Vannucchi, 1885 •

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Per le trattative dirigersi a Luigi Car-

toni, piazza S. Frediano, n. 12.

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con tutte le regole di misurazione, vignette e relativi prontuari — con una tavola delle mi-

sure vecchie ragguagliate al sistema metrico-decimale — con alcune norme di ragguaglio fra

il peso e la misura — con altre norme generali per le tare dei recipienti in caso di pesa-

tura — con un chiaro indirizzo per la suggellazione dei fusti nei riguardi daziari — con istru-

zioni e tabelle per la sug,gellazione dei fusti nei riguardi daziari — con istruzioni e tabelle

per la constatazione dei gradi alcoolici dell' acquavite per l' alcoolometro Gay Lussac e per

quello ufficiale — con estesi schiarimenti per l'uso del lambicco e ricerca della forza alcoolicadei vini — con esempi sull'uso della stazza per la misurazione delle botti ed operazioni geo-

metriche per la misurazione delle vasche e caldaie nelle fabbriche di birra ed alcool, ecc.

Un volume in-16 di circa pag. 88 L. 1 — Legato in tutta tela L. 1,50.Questo libretto prontua.rio perchè basato sopra un metodo di misurazione rico-

nosciuto il più approssimativo, anche a confronto dei metodi scientifici — il sistema del dia-

metro comune constatato con nuove regole — perciò più celere e sicuro nel conteggio, e per

la ben ordinata e completa raccolta di tutte le norme suggerite da molti casi presentati in

una lunga pratica di misurazione, stante la diversa conformazione dei fusti; dimostra compe-

tentemente di avere il carattere della più alta utilità pei dazieri, professionisti geometri, can-

tinieri, osti e per chiunque volesse Conoscere la capacità d'un fusto pieno e scemo senza ri-

correre al travuoto.

Dunque non più travuoti, poichè col prontuario si troverà la quantità in litri di ogni botte

a qualunque altezza di liquido, centimetro per centimetro, ciocchè nessuno finora potè stabilire.

Egli è quindi che i dazieri per la constatazione del liquido daziabile e controlleria

successiva, i geometri per le pratiche di loro istituto, ed l cantinieri ed osti pei

loro bilanci semestrali od annuali, non si troveranno più impacciati e titubanti per le lunghe

ed imperfette operazioni di calcolo geometrico nelle loro rispettive attribuzioni.

Difatti in questo libretto prontuario troveranno quella facilitazione di compito

tanto finora ricercato in specialità pei recipienti scemi; corroborata poi da una estesa ed esatta

tabella delle misure vecchie ragguagliate al sistema metrico decimale ; da una norma

pel ragguaglio fra il peso e la misura degli spiriti e degli olii; e da alcune regole

di suggellazione e disposizione degli spaghi alle botti ed alle bottiglie nei riguardi daziari.

IL DÀICRE IN PRATICAnei Comuni aperti

MANUALEdi tutte le disposizioni daziarie

relative al servizio esecutivo

confortato da massime ministeriali e di giu-risprudenza — illustrato con vari moduli diprotocolli — verbali — schiarimenti di tariffa— suggellazione dei fusti e timbratura carnicon un esteso criterio per riconoscere l'età econdizioni dei piccoli bovini nei riguardi da-ziari — con prontuarii per la bacchettazionee gradazione alcoolica con tavole di ' raggua-glio dei pesi e misure vecchie al sistema de-cimale — con vignette, ecc., ecc.

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DEL

111-3#4■11 .i__ CILZ 1.1_7 ~r111r413/0 1117-16 111010~~ 'NigSegretario del Consiglio notarile di Pisa,

Notar° accreditato pel servizio del Debito pubblicoe già Segretario ed Uffizi:11e di Stato civile nel Comune di Pisa

11 libro consta di un volume in 8' grande di pag. xvt-648, e si spe-disce franco in pacco postale, a chi ne faccia richiesta, dietro invio di un

'vaglia di L. 10,00.Le richieste ed i vaglia debbono dirigersi — Al dott. Augusto Rossini

notaro a Pisa

MANUALEdi tutte le disposizioni daziarie

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confortato da varie massime giudiziarie ed am-ministrative — scioglimento di dubbi — con-futazioni ed analisi per ogni singola voce ditariffa — disposizioni pei pacchi postali — cri-teri sulle tassazioni, esenzioni e tare con e-steso rapporto fra il peso e la misura — varimoduli di protocolli, verbali ed istanze — conistruzioni e tabelle per la gradazione alcoolica— norme e prontuari per la bacchettazioneed una tabella dei pesi e misure vecchie rag-guagliate al sistema metrico-decimale.

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Con questi due lavori si ha la lusinga di provvedere ad un bisogno vivamente sentito

presentando agli agenti del dazio due libri che in piccola mole e con ben ordinata formaraccolgano tutte le più importanti disposizioni che riguardano l' applicazione e la riscossione

del dazio-consumo forese e murato. In essi viene egregiamente raggiunto lo scopo, essendo

redatti da ,persona che ha completa cognizione della legislazione daziaria e di tutto il com-

plicato organismo di questo servizio, e quindi una competenza che alle opere suddette dà il

carattere della più alta utilità.

Infatti codesti 'manuali riescono di evidente utilità per tutti gli impiegati da-

ziari in genere, ed agenti comunali, i quali, costretti ora, per la natura del loro

servizio a consultare vani grossi volumi per la ricerca delle astruse disposizioni di legge perlo più incompleti e pochissimo coordinati, oppure di molto costo, avranno invece tutto quanto

abbisogna nelle innumerevoli e svariate contingenze del servizio esterno raccolto in un elegante

volumetto tascabile di modicissimo prezzo; quindi alla portata anche degli agenti meno abbienti.

Detti manuali hanno sugli altri pubblicati finora il vantaggio di una maggior copia,

anzi di una raccolta addirittura completa di tutte le disposizioni daziarie relative al servizio

esecutivo, e di esempi pratici maestrevohnetite esposti, nonchè una coordinazione più razio-

nale delle materie; aggiungasi il formato tascabile, pregio massimo pe2 un'opera come questa

d estinata specialmente pel servizio esterno.

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Legato in tutta tela L. 1,50.

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AMIDO NAZIONALEIL IMMAIE IN PRATICA

nei Comuni chiusi