nn XV, nn. 8. L R P - DAVINI pisa... · lp. t prl prvn n prtt d nlr nl Rnr, tr n ... l dv hdr rz,...

4
LA IRO GIORNALE POLITICO-AMMINISTRATIVO UFFICIALE PER GLI ATTI DEI CONSIGLI PROVINCIALE E COMUNALE ti PISA PUBBLICAZIONE: Nei icrni di GIOVEDÌ e 1)OMENICA. Un nuruero, centesimi IO. DIREZIONE: Nella TipogratìaVannucchi piazza s. Frediatio, Pisa. AVVERTENZE: L' Amministrazione, Fili Vannucchi, rispozuk dei soli incassi di cui ha emesso ricevuta. I manoscritti non si restituiscono. Le lettere non affrancate si respingono. ABBUONAMENTI Anno. L. 10. Semestre, L. 5. Trimestre L 2,5w (Con aunlento delle spese posliuli per t'estero). INSERZIONI: Nel corpo del giornale, ceni. 50 per linea o spa- zio (Li Rnea. Dopo la firma del gerente, cent. 25 es. Annunzi commerciali, industriali ec., per la prima pubblicazione, 5 centesimi ogni centimetro qua- *lrnto: per le ristampe successive, non infrr- rotte, si fanno ahhuonanlenti. Anno XVII, nuin. 85. 23 ottobre 1881. PARTE UFFC1ALE CONSIGLIO COMUNALE Sessione ordinaria di primavera.. Seduta pubblica del dì 31 maggio 1881. 2a convocazione. Presidenza del sindaco cav. uff. A. T. Si- monelli Fatto 1' appello nominale resultano pre- senti i consiglieri: Cuturi, Montorzi, De Michelis, Sirnonelli Ranieri, Barsanti , Sadun, Ghezzani , Ricliiardi, Cecchetti, Ca mpani , Monselles, Ciuti , Favati, Nardi.-I)ei, Benvenuti, Morgantini. È giustificata l'assenza dei consiglieri Mar- coni, Mastiani, Garzella, Papasogli, Ferrucci. Letto il processo verbale della precedente seduta del dì 93 maggio è approvato senza osservazioni. Soltanto il consigi ier Benvenuti desidera resulti che egli erasi assentato prima della discusione del consuntivo I 878. Dichiarata aperta la seduta il consigliere Morgantini, ottenuta la parola. dice come nella decorsa seduta il consiglier Barsanti doman- dasse la parola per annunziare che l'Tndicatore livornese aveva pubblicato una corrispondenza nella quale si asseriva che il debito del comune ammontava a 21 milioni. Quella corrispon- denza, diceva egli, acquistava una importanza maggiore perchè firmata da un consigliere . comunale, e quindi domandava schiarirnenti che facuno solumiftistrati dal presidente. Il firmatario della corrispondenza, dice il consi- glier Morgantini, era io. Come galantuomo, io avrei dovuto pertanto accennare donde e da quali documenti io avevo tratto quella cifra del debito ; ma non avendo personalmente fatto alcun riscontro, aggiunsi che le inror- inazioni le avevo avute da persona che rite- nevo benissimo informata, Ciò nonostante fui criticato non solo in consiglio, ma anco dalla stampa. la quale diceva che un consigliere comunale prima (li asserire, come io feci, la cifra del debito del comune, doveva verificare da sè nella computisteria se quelle informa- ziom avevano fondamento. Debbo però consta- tare che per quanti viaggi io abbia fatti alla computisteria non ho potuto fare tali riscontri, perclìè il consuntivo del 1880 non era osten- sibile. E non era infatti otensibile per la buona ragione che trovavasi presso un consi- gliere comunale. Prima però di entrare a par- lare di cifre vuol fare una dichiarazione della quale prega il segretario a tener conto nel processo verbale. Egli dichiara pertanto che sebbene alcuni malevoli si sforzino a far ere- dere che egli sia affiliato a preti o moderati od altri, egli invece non appartiene ad alcun partito. Egli è indipendente e nella sua Co- scienza non entrano nè preti, nè toghe, nè scettri, nè corone. A. questo punto il presidente avverte il consiglier Morgantini che non è il caso di discutere qui delle apprezzazioni della stampa a suo riguardo o di altri. Nel consiglio nes- suno si occupa delle opinioni dei consiglieri ed il eonsiglier Morgantini può star sicuro che se alcuno entrasse in simili argomenti egli non sarebbe uomo da tollerano. Lo prega perciò ad attenersi senz' altro all' argomento. Interviene il consiglier Carmi. Morgantini dice che egli non ha voluto fare insinuazioni di sorta e raccomanda poi al consiglio che in questa discussione voglia ser- bare la calma della quale egli per primo dari lesempio. Queste parole provocano una protesta dei consiglieri Simoneuli Ranieri, Cuturi e Mon- torzi, ed un richiamo del presidente, il quale dichiara che non v' è bisogno alcuno di questa raccomandazione. Scendendo a parlare delle cifre il consi- gliere Morgantini dice come dal consuntivo del 1879 resulti che il debito ascendeva a 19 milioni. Ma è duopo aggiungere a questo passivo 3 milioni e mezzo che rappresentano i premi della la emissione del prestito 1871 da pagarsi dal municipio entro il periodo sta- bilito dal manifesto, dal quale risulta altresì che le cartelle furono emesse a 95 e SOnO rimborsabili a 120 sempre dentro quel periodo. Essendosi il comune riconosciuto debitore auco di queste 20 lire di rimborso per ciascuna obbligazione, è necessario aumentare il passivo di altre lire 950,000 circa. Inoltre per la 2a emissione del prestito 1871 furono alienate n. 22748 obbligazioni sulle quali pure doven- (losi entro 42 anni effettuare il rimborso occorre aumentare le L. 20 per ciascuna e così il passivo aumenta di L. 454,960 nOTI essendovi per questa emissione premi. Rias- surnendo il consiglier Morgantinì annunzia che il totale del debito è di circa L. 24,000,000. Interviene il consiglier Triglia. Peraltro nei bilanci del comune, continua egli, si t'a la detrazione dell'attivo. IÀ'amtnon- tare di questo è di L. 5,355,000 ; ma egli non 1)tò ammettere che si faccia totalmente questa detrazione. Infatti il patrimonio co- munale di beni stabili che vi figura per L. 1,767,000 non può detrarlo non potendosi mettere all'asta il patrimonio comunale. Egli ammette soltanto la detrazione del capitale che rappresenta le rendite comunali. come censi, livelli ed altro, ed i crediti contro il governo per le spallette dell' Arno o per la occupazione austriaca, per quanto il suo parere sopra quest'ultimo credito per lui è che esso sia di molto dubbia esigibilita, ciò che è anche provato dagli sforzi che tutti i comuni inte- ressati fanno per raggiungere 1' intento del rimborso che da tanti anni non potè essere conseguito. Riassumendo dai 5,355000 dell'attivo egli ammette solo la detrazione dal passivo di L. 3,300,000 e così il passivo reale è di circa L. 20,000,000 che (lifferisce da quello da lui annunziato nella corrispondenza di L. 700,000 circa che rappresentano appunto i crediti da lui come ha accennato ritenuti inesigibili. Quello che è sicuro, termina il consiglier Morgan- tini, è che il debito del comune sorpassa i 20 milioni. 'rtti quelli che mi confuteranno, e sono gia resi chiari ed illustri per altri la- von, potranno dire quello che vogliono, ma il t'esultato è questo. Prima di terminare vuole però aggiungere come nel giornale il Corriere dell' Arno, che rappresenta le idee della maggioranza ha letto questo periodo. E le cifre esposte dal sindaco son quelle registrate nella contabiliM del comune ; la quale pur trappo risente ancora gli effetti delle ingegnose novità introdttevi dal conte Rizzari, ond' è che riesce manchevole e non d- .ì la vera rappresentazione della entità reale dei debiti del comune. Ha voluto leg- gere questo periodo perchè se egli non ha potuto fare una chiara esposizione del debito del comune, oltrechè ciò non era a lui possi- bile per la insufficenza delle sue forze nem- meno altri avrebbe potuto farla. Il consiglier Cuturi dice aver chiesto la parola anzitutto per dichiarare al consiglier Morgantini come nessuno dei consiglieri abbia bisogno gli sia raccomandata la calma; poi per fargli osservare che il consuntivo comu- nale flOil poteva essere ostensibile in compu- tisteria giacchè il conto medesimo, che per legge deve chiudersi a marzo, è ora in via di formazione. Morgantini replica avere egli detto che per buone ragioni il consuntivo non trovavasi ostensibile. Constatava il fatto senza però muoverne lamento. Ottenuta la parola il consiglier Montorzi dice come sbrogliata la via dagl' incidenti so! levati, sarà a lui pii facile di dimostrare quanto sieno infondati gli apprezzamenti che sono stati fatti per la valutazione del debito comunale e ristabilire la veritt. Osserva ail- zitutto al consiglier Morgantini come non fa- cesse assolutamente mestieri del consuntivo 1880, che come è stato rilevato è in via di formazione, rer conoscere quello che egli vo- leva sapere. Bastava infatti consultare il con- suntivo 1879 con le varianti che furono un- nunziate all' epoca della discussione del pre- ventivo nel novembre decorso. Il consiglier Morgantini dice avere scritto nella sua corri- spondenza che il debito era di 21 milioni. Ora dal consuntivo del 1879 da lui consultato resulta che esso era di 17 milioni. Il sindaco invece annunziò che era di 15 milioni e 300 mila lire. Ma qual' è la vera cifra del debito? A. renderla vera dice il consigliei Morgantini occorre aggiungere ai 17 milioni del consun- tivo del 1879 oltre cinque milioni per le cause da lui enumerate. Lo stesso consiglier Mor- gantini ha osservato però come anch' esso crede benissimo che l'aumento del debito per l'esercizio 1880 non sara di 6 milioni, ed ha ftttto bene ; poichè non solo non lo crede lui ma nessuno. In verità, dice il consiglier Moti- torzi, che se nel volgere di pochi mesi ci fossimo trovati addosso un aumento di 5 mi- lioni cli debito, noi non ci troveremmo ora riuniti iii quest' aula. Il consiglier Morgautini ha osservato come allo stato passivo del 1879 occorra aggiungere 3 milioni e mezzo che rappresentano i premi che il comune dovrt pagare nel periodo di 42 anni che ancora ri- mangono per il loro totale sodisfacimento. Ma esso non ha veduto che l'onere del paga- mento dei premi figura nello stato passivo da lui consultato ma sotto una cifra ben pii mo- desta. Nessuno ignora che Un capitale collo- cato frutta la somma pattuita e questa a sua volta (là Ufl frutto. Ora se si fa il calcolo a quanto perverrebbe la indicata cifra di 93,000 lire per il periodo di 50 anni, per il quale il prestito del 1871 d&je perdurare, si tro- verà appunto la cifra ei 3 milioni e mezzo cia lui indicata. Quella annualità, in una pa- rola, è costante e rappresenta i! valore attuale delle somme che il comune deve pagare per tutto il servizio del prestito. Stabilisca dun- que, il consiglier Morgantini a suo talento la cifra del debito, ma non voglia aggravarlo di quello che dovrà esser fatto in 42 anni av- venire. Noi non possiamo procurarci il lusso di provvedere al pagamento del debito per le generazioni che verranno. PeL' la stessa ragione non possono aggiun- gersi al debito attuale le L. 20 di premio clic il comune stabili di .rimborsare all'epoca della estrazione delle obbligazioni emesse. Anco que- sto servizio è compreso nella cifra di annualità che rimane costante per tutto il periodo per il quale 1' imprestito di 5 milioni fu creato. E non possono questi titoli esser portati a capitale, per la stessa ragione per la quale non possono capitalizzarsi le cifre del passivo che figurano in bilancio per i servigi pubblici ai quali il comune deve far fronte. Se così potesse farsi il comune potrebbe capitalizzare le cifre dell' attivo e si giungerebbe così al resultato che potrebbe farsi un bilancio che renderebbe inutile l'opera degli amministratori. Interviene il consiglier Torcigliani. Non crede di dover dare esempi ; pure vuoi citare la liquidazione di recente fatta dei debiti del comune di Napoli, nella quale na- turalrnente i titoli del debito vennero valutati in ragione del prezzo di emissione e di quello che essi avevano sul mercato. Se fosse vero il calcolo fatto dal consiglier Morgantini , I' attuale amministrazione non avrebbe certamente fatto buoni affari ; poichè ad onta che essa al suo entrare in ufficio trovasse cambiali al 6 ai 7 ed anco all' 8 per cento, per una somma rilevante, e cinque mi- lioni di conti correnti, col calcolo fatto dal consiglier Morgantini il saggio della 2a emis sione del prestito sarebbe stato assai supe- riore, mentre invece com' egli ha accennato non è che del 6 2/ circa. 1 chiaro dunque, continua il consiglier Montoni, che quando vuolsi valutare il debito del comune, bisogna vedere il saggio dell' interesse che si corri- sponde, il modo con cui è distribuito. Nel concetto poi sempre che si parli del debito e non del passivo, cosa sostanzialmente diffe- rente, come dimostrerà in seguito, anche per le delegazioni poste in essere COTI la cassa depositi e prestiti per quasi cinque milioni, debbono farsi gli stessi rilievi. Queste invero sono fatte sotto una forma cambiaria, sono pagabili a scadenze determinate, ed hanno come suoi dirsi volgarmente il frutto in corpo; ma per conoscere quale sia il debito che per esse fa carico al comune, occorre detrarre 1' interesse degli anni che rimangono a decor- rere prima della loro estinzione. Ma il consiglier Morgantini dice aver nella sua corrispondenza parlato del debito del comune; mentre invece voleva parlare dell'at- tivo. Ma il passivo non può stare senza l'at- tivo ; il dare richiaiiiii l'avere, e Itozi può iin maginarsi che da un lato vi sieno debitori senza che dall'altro vi siano creditori. Potranno i creditori essere ziella stessa amministrazione o fuori ; tua volendo faro 1' esame degli uni non si l)Uò prescindere thtl fare quello degli altri. ti Morgantini invece questo esame lo fa in parte ; o con una discretiva di cui gli fa elogio, detrae soltanto quelle partite che servono al suo assunto. Il consiglier Montorzi riconosce anzi la particolare degna- zione che ha avuto il Morgantini nel fare le detrazioni cui ha accennato. Egli infatti ac- cetta tutto lo cifre del passivo ; quanto all'at- tivo però incomincia dal dire: il patrimonio immobiliare non posso detrarlo perchò non può mettersi all'asta il patrimonio del comune. Quanto a ciò il consiglier Montorzi pt'incipia dallo assicurare che fortunatamente le condi- ziorli dei comune sono ornai tali che il peri- colo del fallimento è allontanato per sempre; ed i creditori sono sicuri di poter ottenere il pagamento dei loro crediti, senza bisogno di questo mezzo di esecuzione immobiliare. A questo t'esultato gli sembra anzi che l'ammi- nistrazione attuale vi abbia un poco di merito. Se non altro dovrà tenerlesi conto dei corag- gio che essa ha avuto nel tentarlo. Sembra inutile al consiglier Montorzi di dimostrare come anco, senza bisogno di metterlo all'asta, il patrimonio immobiliare ha la sua rendita e quindi debba valutarsi nell' attivo. Infatti gli stabili delle scuole, lo stesso palazzo in cui discutiamo e gli altri, hanno un valore reale, poiehè se il comune non possedesse questi stabili dovrebbe provvedere a questi servigi ponendo in bilancio le spese delle pigioni cor- rispondenti a far fronte alle quali converrebbe aumentare le imposte. Del resto il consiglier Montorzi dice che questa disputa sul diverso modo di vedere le cose non è nuova. Cita la favola della capra, dell'uccello e del ghiro. Un uccello posto in vetta ad un pioppo vedeva le foglie verdi, la capra che stava a pascolare ai piedi dcli' al- bero le vedeva bianche. Il ghiro sorse a tron- care la disputa facendo loro osservare che le foglie eran verdi di sopra bianche di sotto. Il consiglier Morgantini osservando le cose da un punto troppo elevato ha veduto il comune ai verde. È duopo quindi ristabilire i colori veri e tutti i colori della situazione. Interviene il consiglier Colombini. UIÌ altro criterio per giudicare infondate le apprezzazioni dei Morgantini è questo : se il comune avesse 20 milioni di passivo netto, i' interesse che dovremmo pagare, anco valu- tato al 6 per cento, sarebbe di oltre un mi- lione e 300 mila lire, mentre esso è molto ma molto minore. Il consiglier iontorzi scende poi a dimo- strare che il debito non solo non è di 20 mi- lioni ma è al disotto dei 13 milioni. Inoltre prova che il consiglier Morgantini ha trascu- rato due elementi di attivo: il ponte cioè di circonvallazione, dal quale il comune ricava circa 24 mila lire all' anno, e il rimborso da conseguirsi dal governo per la dichiarazione di 2a categoria delle opere al fiume Arno entro città. Anzi per questo credito, che I'am- m inistrazione precedente decretò doversi to- gliere dall'attivo patrimoniale, e che rappre- senta all' incirca un milione e mezzo, la com- missione parlamentare al unanimità accolse lo domande del municipio; onde non resta che il parlamento, come non è a dubitare, sanzioni le proposte della commissione. Con questi elementi di attivo il passivo si riduce perciò a I I milioni. Come vede il consiglier Morgan- tini era molto meglio che egli si fosse atte- auto alla prima dizione, giacchè parlandosi di debito esso è di 15 milioni come ha annun- ziato il sindaco. Ha la parola il consiglier Sirnonelli Ra- fieri il quale però dichiara di cedere il suo turno so qualcheciuno dell' amministrazione passata desidera di prendere la parola. Nai'di-Dei dice aver domandato la parola, ma soltanto per fare alcune dichiarazioni. Non intende però entrare nella questione sollevata dal Morgantini. Simonelli Ranieri dice come egli ritenesse che qualcheduno che appartenne alla prece- dente amministrazione sentisse il bisogno di giustificarla. Ma nessuno facendolo, la giusti- .,,..,,, :•::

Transcript of nn XV, nn. 8. L R P - DAVINI pisa... · lp. t prl prvn n prtt d nlr nl Rnr, tr n ... l dv hdr rz,...

Page 1: nn XV, nn. 8. L R P - DAVINI pisa... · lp. t prl prvn n prtt d nlr nl Rnr, tr n ... l dv hdr rz, è r n v d ... ftttt bn phè nn l nn l rd l nn. n vrtà, d l nlr t

LA IROGIORNALE POLITICO-AMMINISTRATIVO

UFFICIALE PER GLI ATTI DEI CONSIGLI PROVINCIALE E COMUNALE

ti PISAPUBBLICAZIONE:

Nei icrni di GIOVEDÌ e 1)OMENICA.

Un nuruero, centesimi IO.

DIREZIONE:

Nella TipogratìaVannucchi piazza s. Frediatio, Pisa.

AVVERTENZE:

L' Amministrazione, Fili Vannucchi, rispozuk deisoli incassi di cui ha emesso ricevuta.

I manoscritti non si restituiscono.

Le lettere non affrancate si respingono.

ABBUONAMENTI

Anno. L. 10. Semestre, L. 5. Trimestre L 2,5w(Con aunlento delle spese posliuli per t'estero).

INSERZIONI:

Nel corpo del giornale, ceni. 50 per linea o spa-zio (Li Rnea.

Dopo la firma del gerente, cent. 25 es.Annunzi commerciali, industriali ec., per la prima

pubblicazione, 5 centesimi ogni centimetro qua-*lrnto: per le ristampe successive, non infrr-rotte, si fanno ahhuonanlenti.

Anno XVII, nuin. 85. 23 ottobre 1881.

PARTE UFFC1ALE

CONSIGLIO COMUNALE

Sessione ordinaria di primavera..

Seduta pubblica del dì 31 maggio 1881.

2a convocazione.

Presidenza del sindaco cav. uff. A. T. Si-monelli

Fatto 1' appello nominale resultano pre-senti i consiglieri:

Cuturi, Montorzi, De Michelis, SirnonelliRanieri, Barsanti , Sadun, Ghezzani , Ricliiardi,Cecchetti, Ca mpani , Monselles, Ciuti , Favati,Nardi.-I)ei, Benvenuti, Morgantini.

È giustificata l'assenza dei consiglieri Mar-coni, Mastiani, Garzella, Papasogli, Ferrucci.

Letto il processo verbale della precedenteseduta del dì 93 maggio è approvato senzaosservazioni. Soltanto il consigi ier Benvenutidesidera resulti che egli erasi assentato primadella discusione del consuntivo I 878.

Dichiarata aperta la seduta il consigliereMorgantini, ottenuta la parola. dice come nelladecorsa seduta il consiglier Barsanti doman-dasse la parola per annunziare che l'Tndicatorelivornese aveva pubblicato una corrispondenzanella quale si asseriva che il debito del comuneammontava a 21 milioni. Quella corrispon-denza, diceva egli, acquistava una importanzamaggiore perchè firmata da un consigliere

. comunale, e quindi domandava schiarirnentiche facuno solumiftistrati dal presidente. Ilfirmatario della corrispondenza, dice il consi-glier Morgantini, era io. Come galantuomo, ioavrei dovuto pertanto accennare donde e daquali documenti io avevo tratto quella cifradel debito ; ma non avendo personalmentefatto alcun riscontro, aggiunsi che le inror-inazioni le avevo avute da persona che rite-nevo benissimo informata, Ciò nonostante fuicriticato non solo in consiglio, ma anco dallastampa. la quale diceva che un consiglierecomunale prima (li asserire, come io feci, lacifra del debito del comune, doveva verificareda sè nella computisteria se quelle informa-ziom avevano fondamento. Debbo però consta-tare che per quanti viaggi io abbia fatti allacomputisteria non ho potuto fare tali riscontri,perclìè il consuntivo del 1880 non era osten-sibile. E non era infatti otensibile per labuona ragione che trovavasi presso un consi-gliere comunale. Prima però di entrare a par-lare di cifre vuol fare una dichiarazione dellaquale prega il segretario a tener conto nelprocesso verbale. Egli dichiara pertanto chesebbene alcuni malevoli si sforzino a far ere-dere che egli sia affiliato a preti o moderatiod altri, egli invece non appartiene ad alcunpartito. Egli è indipendente e nella sua Co-scienza non entrano nè preti, nè toghe, nèscettri, nè corone.

A. questo punto il presidente avverte ilconsiglier Morgantini che non è il caso didiscutere qui delle apprezzazioni della stampaa suo riguardo o di altri. Nel consiglio nes-suno si occupa delle opinioni dei consiglieried il eonsiglier Morgantini può star sicuro chese alcuno entrasse in simili argomenti eglinon sarebbe uomo da tollerano. Lo pregaperciò ad attenersi senz' altro all' argomento.

Interviene il consiglier Carmi.Morgantini dice che egli non ha voluto

fare insinuazioni di sorta e raccomanda poi alconsiglio che in questa discussione voglia ser-bare la calma della quale egli per primo darilesempio.

Queste parole provocano una protesta deiconsiglieri Simoneuli Ranieri, Cuturi e Mon-torzi, ed un richiamo del presidente, il qualedichiara che non v' è bisogno alcuno di questaraccomandazione.

Scendendo a parlare delle cifre il consi-gliere Morgantini dice come dal consuntivodel 1879 resulti che il debito ascendeva a19 milioni. Ma è duopo aggiungere a questopassivo 3 milioni e mezzo che rappresentanoi premi della la emissione del prestito 1871

da pagarsi dal municipio entro il periodo sta-bilito dal manifesto, dal quale risulta altresìche le cartelle furono emesse a 95 e SOnOrimborsabili a 120 sempre dentro quel periodo.Essendosi il comune riconosciuto debitore aucodi queste 20 lire di rimborso per ciascunaobbligazione, è necessario aumentare il passivodi altre lire 950,000 circa. Inoltre per la2a emissione del prestito 1871 furono alienaten. 22748 obbligazioni sulle quali pure doven-(losi entro 42 anni effettuare il rimborsooccorre aumentare le L. 20 per ciascuna ecosì il passivo aumenta di L. 454,960 nOTIessendovi per questa emissione premi. Rias-surnendo il consiglier Morgantinì annunzia cheil totale del debito è di circa L. 24,000,000.

Interviene il consiglier Triglia.Peraltro nei bilanci del comune, continua

egli, si t'a la detrazione dell'attivo. IÀ'amtnon-tare di questo è di L. 5,355,000 ; ma eglinon 1)tò ammettere che si faccia totalmentequesta detrazione. Infatti il patrimonio co-munale di beni stabili che vi figura perL. 1,767,000 non può detrarlo non potendosimettere all'asta il patrimonio comunale. Egliammette soltanto la detrazione del capitaleche rappresenta le rendite comunali. comecensi, livelli ed altro, ed i crediti contro ilgoverno per le spallette dell' Arno o per laoccupazione austriaca, per quanto il suo pareresopra quest'ultimo credito per lui è che essosia di molto dubbia esigibilita, ciò che è ancheprovato dagli sforzi che tutti i comuni inte-ressati fanno per raggiungere 1' intento delrimborso che da tanti anni non potè essereconseguito.

Riassumendo dai 5,355000 dell'attivo egliammette solo la detrazione dal passivo diL. 3,300,000 e così il passivo reale è di circaL. 20,000,000 che (lifferisce da quello da luiannunziato nella corrispondenza di L. 700,000circa che rappresentano appunto i crediti dalui come ha accennato ritenuti inesigibili. Quelloche è sicuro, termina il consiglier Morgan-tini, è che il debito del comune sorpassa i20 milioni. 'rtti quelli che mi confuteranno,e sono gia resi chiari ed illustri per altri la-von, potranno dire quello che vogliono, mail t'esultato è questo. Prima di terminarevuole però aggiungere come nel giornale ilCorriere dell' Arno, che rappresenta le ideedella maggioranza ha letto questo periodo.E le cifre esposte dal sindaco son quelleregistrate nella contabiliM del comune ; laquale pur trappo risente ancora gli effettidelle ingegnose novità introdttevi dal conteRizzari, ond' è che riesce manchevole e nond-.ì la vera rappresentazione della entitàreale dei debiti del comune. Ha voluto leg-

gere questo periodo perchè se egli non hapotuto fare una chiara esposizione del debitodel comune, oltrechè ciò non era a lui possi-bile per la insufficenza delle sue forze nem-meno altri avrebbe potuto farla.

Il consiglier Cuturi dice aver chiesto laparola anzitutto per dichiarare al consiglierMorgantini come nessuno dei consiglieri abbiabisogno gli sia raccomandata la calma; poiper fargli osservare che il consuntivo comu-nale flOil poteva essere ostensibile in compu-tisteria giacchè il conto medesimo, che perlegge deve chiudersi a marzo, è ora in via diformazione.

Morgantini replica avere egli detto cheper buone ragioni il consuntivo non trovavasiostensibile. Constatava il fatto senza peròmuoverne lamento.

Ottenuta la parola il consiglier Montorzidice come sbrogliata la via dagl' incidenti so!levati, sarà a lui pii facile di dimostrarequanto sieno infondati gli apprezzamenti chesono stati fatti per la valutazione del debitocomunale e ristabilire la veritt. Osserva ail-zitutto al consiglier Morgantini come non fa-cesse assolutamente mestieri del consuntivo1880, che come è stato rilevato è in via diformazione, rer conoscere quello che egli vo-leva sapere. Bastava infatti consultare il con-suntivo 1879 con le varianti che furono un-nunziate all' epoca della discussione del pre-ventivo nel novembre decorso. Il consiglierMorgantini dice avere scritto nella sua corri-spondenza che il debito era di 21 milioni.Ora dal consuntivo del 1879 da lui consultatoresulta che esso era di 17 milioni. Il sindaco

invece annunziò che era di 15 milioni e 300mila lire. Ma qual' è la vera cifra del debito?A. renderla vera dice il consigliei Morgantinioccorre aggiungere ai 17 milioni del consun-tivo del 1879 oltre cinque milioni per le causeda lui enumerate. Lo stesso consiglier Mor-gantini ha osservato però come anch' essocrede benissimo che l'aumento del debito perl'esercizio 1880 non sara di 6 milioni, ed haftttto bene ; poichè non solo non lo crede luima nessuno. In verità, dice il consiglier Moti-torzi, che se nel volgere di pochi mesi cifossimo trovati addosso un aumento di 5 mi-lioni cli debito, noi non ci troveremmo orariuniti iii quest' aula. Il consiglier Morgautiniha osservato come allo stato passivo del 1879occorra aggiungere 3 milioni e mezzo cherappresentano i premi che il comune dovrtpagare nel periodo di 42 anni che ancora ri-mangono per il loro totale sodisfacimento.Ma esso non ha veduto che l'onere del paga-mento dei premi figura nello stato passivo dalui consultato ma sotto una cifra ben pii mo-desta. Nessuno ignora che Un capitale collo-cato frutta la somma pattuita e questa a suavolta (là Ufl frutto. Ora se si fa il calcolo aquanto perverrebbe la indicata cifra di 93,000lire per il periodo di 50 anni, per il qualeil prestito del 1871 d&je perdurare, si tro-verà appunto la cifra ei 3 milioni e mezzocia lui indicata. Quella annualità, in una pa-rola, è costante e rappresenta i! valore attualedelle somme che il comune deve pagare pertutto il servizio del prestito. Stabilisca dun-que, il consiglier Morgantini a suo talento lacifra del debito, ma non voglia aggravarlo diquello che dovrà esser fatto in 42 anni av-venire. Noi non possiamo procurarci il lussodi provvedere al pagamento del debito perle generazioni che verranno.

PeL' la stessa ragione non possono aggiun-gersi al debito attuale le L. 20 di premio clicil comune stabili di .rimborsare all'epoca dellaestrazione delle obbligazioni emesse. Anco que-sto servizio è compreso nella cifra di annualitàche rimane costante per tutto il periodo peril quale 1' imprestito di 5 milioni fu creato.E non possono questi titoli esser portati acapitale, per la stessa ragione per la qualenon possono capitalizzarsi le cifre del passivoche figurano in bilancio per i servigi pubbliciai quali il comune deve far fronte. Se cosìpotesse farsi il comune potrebbe capitalizzarele cifre dell' attivo e si giungerebbe così alresultato che potrebbe farsi un bilancio cherenderebbe inutile l'opera degli amministratori.

Interviene il consiglier Torcigliani.Non crede di dover dare esempi ; pure

vuoi citare la liquidazione di recente fatta deidebiti del comune di Napoli, nella quale na-turalrnente i titoli del debito vennero valutatiin ragione del prezzo di emissione e di quelloche essi avevano sul mercato.

Se fosse vero il calcolo fatto dal consiglierMorgantini , I' attuale amministrazione nonavrebbe certamente fatto buoni affari ; poichèad onta che essa al suo entrare in ufficiotrovasse cambiali al 6 ai 7 ed anco all' 8 percento, per una somma rilevante, e cinque mi-lioni di conti correnti, col calcolo fatto dalconsiglier Morgantini il saggio della 2a emissione del prestito sarebbe stato assai supe-riore, mentre invece com' egli ha accennatonon è che del 6 2/ circa. 1 chiaro dunque,continua il consiglier Montoni, che quandovuolsi valutare il debito del comune, bisognavedere il saggio dell' interesse che si corri-sponde, il modo con cui è distribuito. Nelconcetto poi sempre che si parli del debito enon del passivo, cosa sostanzialmente diffe-rente, come dimostrerà in seguito, anche perle delegazioni poste in essere COTI la cassadepositi e prestiti per quasi cinque milioni,debbono farsi gli stessi rilievi. Queste inverosono fatte sotto una forma cambiaria, sonopagabili a scadenze determinate, ed hannocome suoi dirsi volgarmente il frutto in corpo;ma per conoscere quale sia il debito che peresse fa carico al comune, occorre detrarre1' interesse degli anni che rimangono a decor-rere prima della loro estinzione.

Ma il consiglier Morgantini dice avernella sua corrispondenza parlato del debito delcomune; mentre invece voleva parlare dell'at-tivo. Ma il passivo non può stare senza l'at-

tivo ; il dare richiaiiiii l'avere, e Itozi può iinmaginarsi che da un lato vi sieno debitorisenza che dall'altro vi siano creditori. Potrannoi creditori essere ziella stessa amministrazioneo fuori ; tua volendo faro 1' esame degli uninon si l)Uò prescindere thtl fare quello deglialtri. ti Morgantini invece questo esame lofa in parte ; o con una discretiva di cuigli fa elogio, detrae soltanto quelle partiteche servono al suo assunto. Il consiglierMontorzi riconosce anzi la particolare degna-zione che ha avuto il Morgantini nel fare ledetrazioni cui ha accennato. Egli infatti ac-cetta tutto lo cifre del passivo ; quanto all'at-tivo però incomincia dal dire: il patrimonioimmobiliare non posso detrarlo perchò nonpuò mettersi all'asta il patrimonio del comune.Quanto a ciò il consiglier Montorzi pt'incipiadallo assicurare che fortunatamente le condi-ziorli dei comune sono ornai tali che il peri-colo del fallimento è allontanato per sempre;ed i creditori sono sicuri di poter ottenere ilpagamento dei loro crediti, senza bisogno diquesto mezzo di esecuzione immobiliare. Aquesto t'esultato gli sembra anzi che l'ammi-nistrazione attuale vi abbia un poco di merito.Se non altro dovrà tenerlesi conto dei corag-gio che essa ha avuto nel tentarlo. Sembrainutile al consiglier Montorzi di dimostrarecome anco, senza bisogno di metterlo all'asta,il patrimonio immobiliare ha la sua rendita equindi debba valutarsi nell' attivo. Infatti glistabili delle scuole, lo stesso palazzo in cuidiscutiamo e gli altri, hanno un valore reale,poiehè se il comune non possedesse questistabili dovrebbe provvedere a questi servigiponendo in bilancio le spese delle pigioni cor-rispondenti a far fronte alle quali converrebbeaumentare le imposte.

Del resto il consiglier Montorzi dice chequesta disputa sul diverso modo di vedere lecose non è nuova. Cita la favola della capra,dell'uccello e del ghiro. Un uccello posto invetta ad un pioppo vedeva le foglie verdi, lacapra che stava a pascolare ai piedi dcli' al-bero le vedeva bianche. Il ghiro sorse a tron-care la disputa facendo loro osservare che lefoglie eran verdi di sopra bianche di sotto. Ilconsiglier Morgantini osservando le cose daun punto troppo elevato ha veduto il comuneai verde. È duopo quindi ristabilire i coloriveri e tutti i colori della situazione.

Interviene il consiglier Colombini.UIÌ altro criterio per giudicare infondate

le apprezzazioni dei Morgantini è questo : seil comune avesse 20 milioni di passivo netto,i' interesse che dovremmo pagare, anco valu-tato al 6 per cento, sarebbe di oltre un mi-lione e 300 mila lire, mentre esso è moltoma molto minore.

Il consiglier iontorzi scende poi a dimo-strare che il debito non solo non è di 20 mi-lioni ma è al disotto dei 13 milioni. Inoltreprova che il consiglier Morgantini ha trascu-rato due elementi di attivo: il ponte cioè dicirconvallazione, dal quale il comune ricavacirca 24 mila lire all' anno, e il rimborso daconseguirsi dal governo per la dichiarazionedi 2a categoria delle opere al fiume Arnoentro città. Anzi per questo credito, che I'am-m inistrazione precedente decretò doversi to-gliere dall'attivo patrimoniale, e che rappre-senta all' incirca un milione e mezzo, la com-missione parlamentare al unanimità accolselo domande del municipio; onde non resta cheil parlamento, come non è a dubitare, sanzionile proposte della commissione. Con questielementi di attivo il passivo si riduce perciòa I I milioni. Come vede il consiglier Morgan-tini era molto meglio che egli si fosse atte-auto alla prima dizione, giacchè parlandosi didebito esso è di 15 milioni come ha annun-ziato il sindaco.

Ha la parola il consiglier Sirnonelli Ra-fieri il quale però dichiara di cedere il suoturno so qualcheciuno dell' amministrazionepassata desidera di prendere la parola.

Nai'di-Dei dice aver domandato la parola,ma soltanto per fare alcune dichiarazioni. Nonintende però entrare nella questione sollevatadal Morgantini.

Simonelli Ranieri dice come egli ritenesseche qualcheduno che appartenne alla prece-dente amministrazione sentisse il bisogno digiustificarla. Ma nessuno facendolo, la giusti-

.,,..,,,

:•::

Page 2: nn XV, nn. 8. L R P - DAVINI pisa... · lp. t prl prvn n prtt d nlr nl Rnr, tr n ... l dv hdr rz, è r n v d ... ftttt bn phè nn l nn l rd l nn. n vrtà, d l nlr t

t I

I

r ficherà lui. È sicuro di non potere essereaccusato di troppo fanatismo per la passataamministrazione e mentre rende omaggio alledoti che distinguono il collega onorevole Dini,come scienziato, crede di potersi dispensaredal far l'elogio delle sue attitudini arnmiiii-strative e finanziarie. Dice quindi come dallaesposizione finanziaria fatta dall'onorevole Dininel 1876 che ha sott' occhio, resulti che ilpassivo del comune era a quell' epoca di 14milioni circa. Dunque anche il consiglier Dinisecondo i calcoli del consiglier Morgantini sisarebbe ingannato di circa 1 0 milioni e quindile censure da lui mosse alla attuale arnmini-strazione si ritorcono contro la precedente,cioè contro il prof. Dm1.

Interviene il consiglier Grassi.Ringrazia però il consiglier Morgantini,

che è il solo che abbia suscitato una que-stione finanziaria e offerto il modo di discu-terla largamente in consiglio. Questa discus-Rione noi l'abbiamo chiesta più volte eccitandoI' opposizione a farla, dal momento che essaera stata mandata in consiglio per riparare aimali della nostra amministrazione; ma un mu-tismo inconcepibile è stato sempre oppostoalle nostre richieste. Lo stato patrimonialeannunziato dal Dm1 nella sua esposizione dif-feriva da quello del sindaco Rizzari di quattromilioni. Se il consiglier Morgantini, in man-canza del consuntivo I 880, avesse esaminatoquelli degli anni precedenti, avrebbe vedutoche vi fu un deficit di circa un milione al-1' anno che 1' attuale amministrazione, se sitolga l'anno 1878 che fu un periodo di prepa-razione, ha ridotto d'un tratto a circa lire 120mila, e che si vedrt diminuito negli anni suc-cessivi. Avrebbe potuto allora esaminare ancoa che cosa fu ridotto il credito del comune, el'ammontare delle cambiali a breve scadenzead un saggio elevato, e qualcuna anco conprovvi5ione, e avrebbe trovato un debito perconto corrente di oltre 5 milioni ad un mesedi scadenza. La cifra del debito poi che ilconsiglier Morgantini ha trovato al chiudersidel I 879 in 1 9 milioni, deve inoltre esserediminuita dell'ammontare del credito verso ilgoverno per la occupazione austriaca e diquellopei muri di sponda dell'Arno entro citta,che l'amministrazione passata poneva in 4a ca-tegoria e che recherà un rimborso a favoredel comune, che egli crede al disotto di quelloindicato dal consiglier Montorzi, ma sempreperò rilevante. Ma il consiglier Morgantinichiudendo il suo dire osservava che per quantole finanze del comune mostrassero certamenteun miglioramento, pur tuttavia le tasse eranogravi ed insopportabili. Ma consideri il con-siglier Morgatitini la quantità dell'aumento, evedrà che esso figura in una cifra ben pocoimportante di fronte alla diminuzione del-l'enorme deficit di un milione all' anno, e cheil resultato di aver salvato il comune dal faI-limento, più che all'aumento delle tasse devesiripetere dallo avere introdotto nell' ammini-strazione ogni maniera di economie, aumen-tando altri cespiti importanti di entrata, al-1' infuori delle tasse, e fra questi il (lazioconsumo, che se ha dato un aumento conside.revolissimo, ciò non è dipeso dall' aumento ditariffe, ma dalla migliorata e più oculata esa-zione.

Riassumendo il consiglier Simonelli dimo-t.ra che il debito del comune è quello accen-

nato dal sindaco nella passata adunanza; cheall' aumento di questo debito hanno contribuitounicamente i deficit dei bilanci della prece-dente amministrazione. Ringrazia nuovamenteil consiglier Morgantini il quale è il solo chenel lungo periodo di tempo da che l'opposi-zione è in consiglio abbia dato occasione aduna pubblica discussione finanziaria.

Nardi-Dei dice voler rispondere poche pa-role sopra alcune osservazioni fatte dai con-siglieri Montorzi e Simonelli. Circa alle buonecondizioni che permisero di vendere le obbli-gazioni del comune ad un saggio elevato,chiama fortunata 1' amministrazione che sitrovò in grado di farlo. L'amministrazione cuiegli appartenne non aveva aperta la cassadepositi e prestiti, siccome avvenne a quellache le succedette. Se essa fu costretta a crearedelle cambiali ciò dipese perché in altro modonon era possibile far fronte alle deficenze (leibilanci. CosI per il conto corrente, che tÌil'unico mezzo pel quale quella amministrazionepotè evitare .mali maggiori. Con ciò non fache sdebitarla dall'osservazione che essa avesseavuto le medesime facilità per migliorare lecondizioni del comune e non se ne fosse valuta.Al consiglier Simonelli risponde non esservero che l'amministrazione precedente avesserinunziato al credito verso il governo per di-pendenza della costruzione dci muri di spondaentro la citt4; tanto è vero che fu egli che intinti relazione al consiglio dell' agosto I 874,osservando che dopo la prima domanda fattaal governo per ottenere che fossero dichiaratetli 2* categoria Io opere (li difesa dell' Arno entrocitt,ti, nessun altro passo fosse fatto [)e1 raggiati-gere lo scopo, propose al consiglio di fare lepratcIie necessai'io a quell' effetto. E fu anzidalr amministrazione passata che furono mi-

ziate pratiche serie e concludenti; ed in con-siglio provinciale fu il consiglier Dini il primoche parlasse di retroattività della dichiarazionein 2a categoria. Aggiunge inoltre che tutte levolte che ebbesi a parlare di questa vertenzafu sempre mantenuto il concetto d'insistere per-chè ciò avesse luogo. Non è vero adunque chenoi volessimo che le difese dell'Arno fosseroportate in 4a categoria. [I consiglier Simonelliconfonde questo affare con un' altra domandache incidentalmente fu discussa in consiglio,fatta dagli abitanti della campagna. Del restoil consiglier Sirnonelli sa che per ottenere ilrichiesto passaggio in 2a categoria era neces-sana allora, come Io è ora, una legge delparlamento, e che con la legge che esistevaallora ciò non potevasi ottenere. Termina di-cendo che se le sue risposte non varranno aconvincere il consiglier Simonelli servirannoperò a dimostrare che I' amministrazione dicui fece parte non si rifiutò a che fossero di-chiarate di 2a categoria le opere delI'A.rno incitta. Si rallegra anzi del resultato annutiziatoe spera che il comune possa godere di questobenefizio.

Il consigliere Sirnonelli chiesta ed ottenutadal consiglier Morgantini che aveva doman-dato la parola, facolUt di replicare poche pa-role al consigliere Nardi-Dei, gli ditnostrache le condizioni nelle quali I' attuale ammi-nistrazione entrò in ufficio erano tutt' altroche buone; erano invece disastrose. Lo stessoconsiglier Nardi-Dei lo ha confessato: la cassadepositi e prestiti non dava ascolto alle do-mande che le si erano rivolte, il credito erascosso. e solo rimaneva il conto corrente delquale fu usato e abusato in larga misura. Oraa questo aggiunga il consiglier Nardi-Dei diquanto vennero a peggiorare per gli ammini-stratori attuali le condizioni dopo il fallimentodel comune di Firenze, massime per le continuerichieste dei conti correnti da pagarsi da unmomento all'altro. La stessa cassa depositi eprestiti si trovava in peggiori condizioni diquello che fosse quando il Nardi-Dei appar-.teneva al consiglio. Essa per le continue ri-chieste degli altri corni era affatto sprov-

vista di danari, e per sovvenire i I comunedi Pisa fu duopo che essa facesse un prestitocon la cassa di risparmio di iLano. Gli duoledi dover ricordare questi fattti, sui quali lasua modestia non gli consente di trattenersi dipia. Dice soltanto che colpa abbiamo noi sealla vostra amministrazione non riusci, ciòche fu facile alla nostra ? Se il credito eracaduto si basso che a vostra confessione intempi in cui sarebbe stato più facile, non p0-teste trovar danari nemmeno dalla cassa de-positi e prestiti che secondo voi li dava atutti?

Quanto alle opere dell'Arno il consigliereSimonelli dice essere un fatto che esse furonotolte dall' attivo patrimoniale e che negli attidel municipio esiste la relazione dell'avvocatoMoschini, approvata alla unanimità, con laquale dichiaravasi che quelle opere apparte-nevano alla quarta categoria, per cui la spesafaceva carico soltanto al comune. Crede anzi,di non tradire i! segreto della commissioneparlamentare incaricata di riferire sul relativoprogetto di legge, annunziando che la mag-giore difficolta incontrata per I' accoglienzadelle domande del comune fu appunto quellache il comune di Pisa stesso aveva per l'in-nanzi avuto un diverso concetto, avendo la pre-cedente amministrazione sostenuto dover far ca-rico al comune quelle spese. Ho voluto rilevarciò, dice egli, per far noto che tanto la cancel-lazione. dall'attivo patrimoniale, quanto 1' ap-provazione della relazione Moschini, fu fattaper solo spirito di parte, e contro le premureche noi, per vantaggio del comune, tuttochènon facenti parte del consiglio, avevamo sem-pre fatto. Fu soltanto dopo lungo tempo,perchè continuamente eccitata dalla stampalocale e dalle autorità superiori che 1' ammi-nistrazione precedente fece nuove pratiche incontrario di quanto aveva fino allora soste-n u to.

Montorzi in aggiunta a quanto ha dettoil consiglier Simonelli circa alle spese per leopere di difesa dell'A.rno, ed in replica alconsigliere Nardi-Dei che ha asserito che lasua amministrazione aveva fatto quanto po-teva per ottenere la classificazione in secondacategoria delle opere stesse , ricorda comenegli atti del consiglio esiste una deliberazioneche stabilisce che le spese dei muri di spondain ordino all'art. 99 della legge sui lavoripubblici sono vere e proprie spese comunali,e che su questa considerazione fu, per appellonominale, votato l'ordine del giorno puro esemplice proposto dal consiglier Moschini so-pra una istanza degli abitanti di campagnadiretta a far gravare tali spese soltanto sullacitte, istanza che aveva dato origine a quelladiscussione.

Non saprei dunque, dice il consigliereMontorzi, che cosa doveva farsi di più perrinunziare a quel credito, dagli amministra-tori (li quel tempo, quando radiano la partitadall'attivo patrimoniale, e deliberano che quellespeso sono esclusivamente comunali. E si av -

vcrtL che qualunque amministrazione, primadi rinunziare definitivamente ad un credito,prima lo colloca fra le partite inesigibili, lecosì detta poste fogne, ma giammai arriva atogliere dalla contahilitÈ qualunque traccia diquel credito.

Vi fu è vero una relazione Nardi-Dei, comeegli ha accennato, con laquale l)roponevasi chesi facessero premure per la dichiarazione in se-conda categoria (li quelle opere. Ciò prova sol-tanto che vi furono due opinioni sullo stesso sog-getto, l'ultima delle quali al seguito certamentedelle ragioni indicate dal consiglier Simonelli.Quanto alla ret,roattività dimostra come ladomanda essendo stata dalla amministrazionedel 1870 presentata prima che s'incomincias-sero i lavori è naturale clic non si potesseparlare di retroattività. Termina dicendo chenon regge l'attacco che a questo riguardo ilconsiglier Nardi-Dei ha fatto alla aminini-strazione del 1873.

Il consigliere Morgantini rileva che quandotrattasi di lui si dice sempre che dovevaesaminare la contabilita, che doveva guardarequale delle due amministrazioni aveva fattomeglio o peggio. Egli, vuoi dichiarano nito-vamente. è indipendente; non ha nulla di co-mune con questa o con quella amministra-zione. Ha sempre votato come la sua coscienzagli suggeriva e per l'interesse del comune; anzideve confessare che ha votatu quasi semprecon la maggioranza. Quanto alle cifre da luiannunziate non gli sembra, sebbene appariscadiversamente, che vi sia gran differenza frale sue e quelle annunziate dal consiglier Mon-torzi ; se non ha detratto i 3,500,000 deipremi del prestito egli è perchè a parer suoanche questi si debbono pagare; così delloaltre cifre da lui annunziate. Però non hadetto che questi fossero fruttiferi. Quantoagli altri due titoli del ponte di circonvalla-zione e delle spallette, non potevano essereda lui valutati perchè non li ha trovati nelbilancio, nè egli poteva conoscerli.

Quanto al debito non desidera di meglioche sia di IO milioni.

Montorzi interrompe per dichiarare cheegli ha detto che il passivo è di 10 milionie che il debito è di I 5,30U,000 lite.

Morgantini termina dichiarando ad ognimodo che egli non ha alterato le cifre, poi-chè quelle che ha annunziato le ha tolte daidocumenti d' uffizio. Che in lui era soltanto ildesiderio di scrutare come stavano le cose.Del resto ripete che egli è quà per mandatodei suoi elettori e non per combattere o so-stenere 1' attuale am ministrazione . Dichiaraanzi che sarebbe suo vivissimo desiderio checessassero i partiti e le gare affinchè tutti iconsiglieri senza distinzione alcuna, potesserooccuparsi a migliorare sempre pii le condi-zioni del comune.

Nardi-Dei dice che aveva passato sopra al-l'accusa fatta dal consiglier Montorzi che cioèl'amministraz ione cui appartenne avesse fatto4 milioni di debito e che quella attuale avessetutto riparato. Ora però che si torna nuova-mente a parlarne, perché non si creda cheegli ne convenga, deve dichiarare che essafu costretta a pagare i debiti e gI' impegniche aveva trovato e che furono creati prece-dentemente. Risponde poi lungamente al con-siglier Montorzi sulle pratiche da lui e dalconsiglier Dm1 fatte per la classificazione inseconda categoria. Che questa non fu pregiu-clicata minimamente quando fu votato l'ordinedel giorno puro e semplice sulla domandadegli abitanti di ctmpagna di cui ha parlatoil corisiglier Montorzi. Che dei resto per ot-tenere quel resultato occorreva allora comeoccorre ora una legge del parlamento. Questoosserva anche per giustificare l'avvocato checiò sostenne in consig'io. Lo aver poi cassatola somma dall'attivo patrimoniale non potevapregiudicare al diritto. Quanto alla retroatti-vita ripete che il primo a parlarne in consiglioprovinciale fu il consigliere Dini. Sebbenechiunque abbia fatto o prima o poi il benedel comune sia ugualmente encomiabile. Nonsi trattiene più lungamente, ritenendo inutilequesta discussione che non ha altro resultatoche quello di far perdere del tempo che po-trebbe più utilmeute essere impiegato nellatrattativa degli affari comunali.

Torcigliani ringrazia il consiglier Morgan-tini per le parole che ha pronu;ziate per fareappello alla concordia e (livide pienamente lasua opinione, nessuno più di lui desiderandoche si ponga un termine alle scissure. Quantoalle cause che hanno dato origine a questadiscussione spera che non si ritirtuoveranno eche non avverranno più questi equivoci di cifresbagliate e pubblicate per la stampa con dannodel credito della amministrazione comunale.

Il consiglicr Montorzi dice esser costrettoa dire ancora qualche cosa, e lo farà breve-mente. In fondo, dice egli, il consigliere Nardi-Dei confessa quanto è stato rilevato a caricodella precedente amministrazione . Volendoperò esser giusto con tutti, rende omaggio alprof. Dini per aver resistito alla correntepartigiana che si era formata nel consigliocui egli allora apparteneva, corrente che ad

ogni costo voleva trovar tutto mal fatto nel-1' opera dei precedenti amministratori anco acosto della rovina del couue; lo ringrazia,fra le altre cose, di aver resistito a chi vo-leva distruggere il nuovo ponte Solferino, unadelle opere monumentali moderne che onorala nostra città e forma l'ammirazione dei fo-restieri. E di questo ringrazia pure il consi-gliere Nardi-Dei, ciò chI però non toglie chead onta di questi sforzi 1' amministrazioned' allora non avesse gi' iz4endimenti partigianidi cui ha parlato.

Replicando poi al Nardi-Dei che ha asse-rito che i 4 milioni di debito che furono fattidall'amministrazione di quel tempo servironoper pagare i debiti lasciati da quella prece-dente, dice non esser vero; soltanto piccolaparte di quel debito servi a quello scopo; i Iresto fu indispensabile per colmare i disavanziannoi che ammontavano a quasi un milione.Anco il consiglier Benvenuti, continua il con-siglier Montorzi, all'epoca della discussionedel preventivo per l'anno corrente deploravache il comune avesse 17 milioni di debito;ma se l'amministrazione del 1873 entrandoin ufficio con ferma convinzione di applicaretosto tutte quelle economie che oggi sonoun fatto compiuto, avesse remosso o grande-mente diminuito i disavanzi annui non soloil debito del comune, ma anco le imposte. sa-rebbero minori.

Termina ringraziando egli pure il consi-glier Morgantiui di avere provocato questadiscussione. Ben lungi dal ritenerla inutile,come ha asserito il consiglier Nardi-Dei, eglicrede sia stata invece utilissima, poichè altroè discutere in pubblico, ove è impossIbile si di-cano cose non vere. altro è lasciare insinuarepoco a poco quel venticello della calunniacantato sulle note immortali di Rossini.

Si assentano i consiglieri Sadun e Bar-santi. (continua).

COMUNE DI PISA

DIREZIONE DEL DAZIO-CONSUMO

Si avvertono gli abitanti nella parteaperta di questo comune ( campagna)che la macellazione degli animali suiniper parte dei privati ad uso esclusivodelle respettive famiglie è soggetta allasola tassa di lire 3 per ogni capo, laquale deve pagarsi precedentementeall' ufficio daziario della porta o bar-nera più prossima al luogo ove sivuole effettuare la macellazione.

Si avvertono inoltre che coloro iquali, senza essersi preventivamentemuniti della bolletta comprovante l'ef-fettuato pagamento della tassa sud-detta, intraprendono da loro stessi, ofanno eseguire da altri per loro contola macellazione dei suini, incorrononelle penalitì comminate dall' art. i idella legge 28 giugno 1866, n. 3018.

Pisa, li 23 ottobre 1881.D'ordine: il direttore

G. GUIDI.

PARTE NON UFFICIALE

NOTIZIARÌO

Sul piroscafo Nord-America della com-pagnia Lavarello, hanno salpato da Genova,il prof. Lovisato dell' università di Sassari, ildott. Vinciguerra dell'università di Genova, iltenente Roncagli della R. maria italiana di-retti a Buenos-Ayres ove sotto la direzionedel cav. Bove costituiratino la commissionescientifica che va a faro un viaggio di espio-razione nelle poco conosciute contrade dellaPatagonia e della Terra del Fuoco e nei pa-raggi della Shetland e della Terra di Groham,al di là del circolo polare antartico.

È questo un altro atto con cui 1' Italiaafferma la sua vitalità nazionale e scientificae la sua iniziativa nel promuovere i progressidella scienza e della ciilt.

Questa spedizione fu preparata dal comi-tato promotore centrale sedente in Genova,

Page 3: nn XV, nn. 8. L R P - DAVINI pisa... · lp. t prl prvn n prtt d nlr nl Rnr, tr n ... l dv hdr rz, è r n v d ... ftttt bn phè nn l nn l rd l nn. n vrtà, d l nlr t

-

che trovò nelle regioni platensi, dove gli ita-liani sono considerati poco meno che concit-tadini, simpatica cooperazione nel governo ar-gentino e in quell'istituto geografico.

L'importantissimo viaggio si divide in dueperiodi. Il primo comprende le esplorazionidella Patagonia e della Terra del Fuoco,dalla Bahia Bianca al capo Hern.

Queste si fanno con un piroscafo argentinoe a spese di quel governo. Però I' equipag-giamento scientifico della com missione degli8cienZiati, che è italiana, fu provveduto dalcomitato di Genova, a cui venne riservata lametà. delle raccolte e collezioni scientifiche, ela direzione degli studi e pubblicazioni dafarsi posteriormente e al seguito del resultatodelle esplorazioni.

La seconda parte del viaggio si farà conuna nave di bandiera italiana, che dovrà spin-gersi fin dove quel formidabile oceano australepermetterà di giungere : possibilmente si sce-gliera per questa navigazione una baleuieraadatta a quelle temute latitudini.

i: nostri viaggiatori sono partiti pieni dibuona volontà e risoluti di fare onore a sestessi etl alla scienza italiana : sono tutti gio-vani, energici e nutriti di buoni studi per cuinon è a dubitarsi che arriveranno a prosperie gloriosi resultati.

Sua maestà il re Umberto ha accordatoil morale e materiale suo patrocinio a questaintrapresa conìe l'accorda a tutto ciò che puòfare onore alla patria. I ministri degli esteri,della istruzione pubblica, dell' agricoltura ecommercio, furono larghi di incoraggiamentie di sussidi. Così pure la provincia, il muni-cipio di Genova e generosi cittadini.

- Il parlamento, come è noto, scrive ilDiritto, sar& chiamato prossimamente a dcli-berare circa I' esercizio delle ferrovie, e dovràanzitutto esaminare la domanda che le pre-senterà il ministero per prorogare d' un annoil termine dell'esercizio provvisorio delle retiromane e alta Italia, all'intento di dar tempoalla formazione dei nuovi gruppi sociali, deinuovi contratti.

Quanto al progetto per 1' eseercizio sap-piarno che il ministero, accettando pienamentela conclusione della commissione d' inchiestapel sistema privato, adotterà anche, per quantosarà possibile, i suggerimenti da questa emessiin proposito.

Ci si assicura, infine, che i' on. Baccariniintenda far precedere a qualsiasi contratto la(1 1 scussione parlamentare sulle basi fondamen-tali del progetto, che riguardano in ispecialfliO(lO lii divisione delle reti, le condizioni re-lative al servizio per lo stato ed alla vigi-lanza ed ingerenza del governo in ordine alletariffe, gli orari, ecc. Ciò, secondo l'onorevoleministro, oltre al lasciare maggiore libertà alparlamento nelle sue decisioni, varrebbe purea semplificare ed assicurare la stipulazione deicontratti.

- Lo stesso Diritto sa che 1' oii. Bacca-rini sta raccogliendo gli ultimi elementi performulare il progetto di riforma postale cheegli promise in senato di presentare alla ria-pertura del parlamento.

Lo studio di tale questione è non pocoimpacciato dal relativo problema finanziario.Si tratta specialmente di concedere un ribassopostale, senza diminuire di troppo il redditodel servizio.

Sembra pertanto i ritenzione dell'onorevoleministro di proporre una diminuzione graduale,introducendo successive mutazioni iiel prezzoe nel limite del peso. Si comincerebbe cioèdal ridurre il porto delle lettere a I 5 cente-simi, litnitandone però il peso a grammi 10:si stabilirebbe in pari tempo clic ad epocapiù lontana ma fissa, il limite sarebbe estesoa quindici grammi, col prezzo fermo a I 5 celi-tesimi, ovvero sarebbe mantenuto il peso di10 grammi e ridotto a IO centesimi il prezzo.

Il progetto conterrà molte altre innova-zioni relative al servizio, come, per esempio,1' unione di questo al servizio telegrafico neipaesi di poca importanza.

- Telegrammi da Berlino del 19 recano:Ieri fu qui festeggiato il genetliaco del

principe ereditario imperiale.Molte case erano imbandierate.I conservatori colsero l'occasione di questa

festa per fare dell'agitazione 1ettorale in fa-vore del proprio partito organizzando alFuopotrattenimenti pubblici gratuiti.

In locali vennero offerti alla popola-zione divertimenti e refezioni gratuite. Il po-polo vi accorse naturalmente in grati liumero.

Si calcola che le spese relative ascendanoa oltre 200,000 marchi.

NOTIZIE AMMINISTRATIVE

I pacchi postali.

Dalla direzione generale delle poste ab-biamo ricevuto un prospetto il quale contieneil numero delle impostazioni eseguite nei pri-mi dieci giorni in dodici principali città delregno, ed altro prospetto indicante il movi-mento di transito negli uffici di frontiera. Eccoi dati contenuti nel prospetto.

hnposta: ione dei pacchi nelle città sottoindic-ate. Baii, 106; Bologna, 647; Firenze,982 ; Genova, 580 ; Livorno, 224 ; Messina,I 49 ; Milano, 3796 ; Napoli, i 403 ; Palermo,453; Roma, 1482 ; Torino, 1712; Venezia,350. Totale I 1,884.

Pacchi postali in transito agli uffici difrontiera. Pontebba, 1 7 1 ; Ventimiglia, 130;Chiasso, 137; Udine, 102; Chiavenna, 25;Domodossola, 54; Modane, 895; Ala, 658; to-

tale 2172.Sappiamo che dalla direzione generale delle

poste t stato già provveduto per il trasportodei pacchi postali a doniicilio e il serviziocowincier regolarmente il primo dicembreprossimo negli uffici principali.

Dai dati che abbiamo pubblicato di soprasul movimento dei pacchi postali nella primasettimana di questo mese, si può prevedereche nei tre ultimi mesi di quest'anno i re-sultati saranno superiori alla espettazione.

NOTIZIE AGRICOLE

Ispezioni filosseriche.

Il ministero di agricoltura, industria ecommercio ha fatto nuove premure ai pre-fetti del regno perchè raccomaudino 1' osser-vanza delle istruzioni impartite colla circolaredel 25 agosto ultimo scorso. Nel tempo stessoha invitato i prefetti a provvedere perchè conla cooperazione dei privati, col concorso delleguardie campestri e con ogni altro mezzoposto a loro disposizione, sia ricercato ognie qualunque deperimento nella vite.

Si tratta di una industria della massimaimportanza che il governo si propone di ga-rautire e la lotta efficace e decisiva control'insetto può aver luogo soltanto se la sco-perta dei centri infetti vien fatta con la mas-sirna sollecitudine.

È in questo intendimento che crediamoopportuno riportare la circolare di cui è pa-rola sulla quale richiamiamo 1' attenzione diquanti possono avervi interesse.

Ecco la circolare:« Il ministero di agricoltura, industria e

commercio con nota del 10 agosto corrente,n. 16764, fa vive raccomandazioni affinchèsiano attentamente invigilati tutti i vignetiper poter scuoprire in tempo qualsiasi malat-tia clic possa manifestarsi nelle viti, e segna-tamente per stare in guardia contro una pos-sibilo invasione della filossera, la quale, comeè noto, fu già trovata in qualche località delregno.

« il ministero, giustamente osservando chela salvezza, se non assoluta almeno relativa,dei nostri vigneti sta nelle cure che si pon-gono per scuoprire prontamente i centri d' in-fezione, fa caldo appello al concorso premurosodel paese, acciocchè massime nella presentestagione, che è la più adatta alle indagini,

ogni indizio di deperimento della vite siaimmediatamente denunziato per poter subitoaccertare col mezzo di una visita se trattasidel fatale parassita.

« Ed io non posso esimetinì dal rammen-tare ai signori siudaCi tutte lo prescrizioniguui diramate in proposito da quest' ufficio, inspecìal modo quelle contenute nella prefettiziadel 28 agosto 1879 n. 399-5859 e dal pre-garli di dare a queste disposizioni la mag-giore possibile pubblicità nel respettivo co-miine.

« Il ministero poi Prescrive che nei re-goliwenti di polizia rurale sia introdottol'obbligo alle guardie campestri di denunziareal sindaco ogni e qualsiasi malattia delle piantee particolarmente delle viti. Prega pertantoi signori sindaci (li provvedere con sollecitu-dine perchò nei regolamenti di polizia ruraledel respettivo comune sia aggiunto quest' ob-bligo.

« Gradirò avere ricevuta della presente ocopia al Più presto, della deliberazione collaquale verrA aggiunta la prescritta disposizioneregolame zi tare, la q utle ri usci rà opportun is-sirna non solo per la scoperta della filosserama anche di altri parassiti animali e vege-tali che tanto danneggiatio le nostre coltiva-zioni ».

GIURiSPRUDENZA

- La corte di cassazione di Roma conrecenti sentenze ha stabilito le massime se-guenti:

li diritto della difesa non impone al pre-sidente il dovere di otfrire ad ogni incidentela parola al difensore ed all'accusato, essendoquesti sempre liberi di domandarla.

Non vi è vizio del no,nen juris se le pa-role della legge adoperate nel formulare lequestio:ii Sono tratte dal comune linguaggio ea tutti intelligibili.

Non è mestieri di una ordinanza dellacorte per provvedere alla supplenza di ungiurato mancante.

Non vi è nullità se non resulta che l'ac-cusato abbia parlato per u 1 timo, semprechèresulti avere avuto per ultimo la facoltà diparlare.

- La stessa cassazione ha deciso che difronte agli articoli 4 e 17 della legge 26 mar-zo 1848, la responsabilità dei reati commessicol mezzo della stampa pesa in primo luogosu colui che viene riconosciuto autore dell' ar-ticolo, ancorchè non l'abbia firmato.

SCUOLA NORMALE FEMMINILE IN PISA.

Il sottoscritto coadiuvato da valenti inse-gnanti degl' istituti regi e comunali di questacittà, e coll'approvazione del comune di Pisa,che concede gentilmente il locale nel palazzodelle antiche stanze civiche, si propone diaprire al principio del prossimo novembre unascuola per le giovanette che desiderano diprocurarsi una istruzione superiore a quellaelementare o che aspirano ad ottenere il di-ploma (li maestre elementari si di grado ili-feriore che superiore.

Le iscrizioni si ricevono dalle oro 8 anti-meridiane alle ore 12 presso la direzione dellaR. scuola normale maschile, a 5. Antonio, ovepotranno aversi tutti gli schiarimenti relativialle condizioni richieste per l'ammissione.

Prof. ULISSE TACCHI.

I : L j

- Ieri mattina, aggiornava appe-na, che la nostra città fu profondamen-te commossa dall'annunzio di un gravedisastro che si diceva avvenuto sullalinea Pisa-Genova. Alla gravità del di-sastro fu creduto anco maggiormente

perchè si seppe che appena ricevutonel'annunzio erano partiti a quella voltail Prefetto conim. barone Brescia- Mor-ra, l'ispettore di pubblica sicurezza cav.Ballorati, e che dal capostazione dellanostra città erano stati requisiti ed in-viati sul posto otto o dieci chirurghi.

L'ansia durò per qualche ora, poi-cb.è era impossibile avere dettagli daalcuna Parte; ma finalmente potemmoavare i particolari del disastro che seb-bene gravi, UOfl sono quali da prima sicredevano.

Ecco quello che era accaduto.Fra le ore 2 '12 e le tre della notte,

il treno numero 37 proveniente da Go-nova si trovava presso Avenza, quandosi ruppe uno degli assi delle ruote diUU vagoi salon nel quale erano gli on.Depretis, Berti, ed il prefetto Breganzeprefetto di Sondrio e segretario parti-colare dell'on. Deprotìs.

Il vagon salon strisciando sulle tra-verso delle rotaie, foce deviare la car-rozza che lo seguiva la quale sì rove-sciò. Di qui ne accadde un urto violentoed una carrozza di prima classe andòin frantumi.

Le grida che in quel momento siudirono erano strazianti, lo spaventofu generale. 11 macchinista fermò im-mediatamente la locomotiva e furonochiesti SOCCOrSi a tutte le città vicinefra le quali anco a Pisa.

Il buio accresceva il terrore e losgomento. Prima cura dei passeggerie del personale ferroviario fu di por-tare soccorso a chi ne avesse bisogno.Soccorsi in gran copia giunsero imme-.diatamente dai luoghi vicini e si tre-.varono sul posto una compagnia di li-nea, circa 60 chirurghi, numeroso per-sonale ferroviario e gran parte dellapopolazione dei dintorni.

Fu allora constatato in che vera-mente consistesse il disastro.

I feriti non erano più di sette, tuttisenza gravità. Fra questi si trovavail deputato di Noia, onorev. Cocozza, fe-rito in una gamba, da prima si disseleggermente; pi tardi si suppose conqualche gravità, ma non sappiamo sequesto ultimo prognostico siasi veri-ficato.

Un capitano del nostro esercito, am-mogliato di recente, al primo perico-lare del treno si lanciò sulla via dallacarrozza in cui si trovava, e questacon temporaneamente essendosi rove-sciata lo uccise sul colpo.

Ecco ora alcuni episodi.Un console conduceva a Roma una

bambina di 10 anni affidatali da unmaggiore. Uscito dalla carrozza non sela trovò, più vicina, e non trovandolanè ferita nè morta, si dette a cercarlanei dintorni e la ritrovò dopo due ore.La povera piccina si era data a cor-rere spinta dalla paura senza sapereove andasse.

Un tale che nel momento dell' urtoera seduto in una (10110 carrozze, sitrovò, senza sapere conio ci era andato,seduto sul cielo di un'altra carrozza.

Un altro che viaggiava per procu-rarsi una mano artificiale, preso daterrore, si dette a fuggire e si fermòsoltanto allora che fu giunto a Massa.

Questi sono i particolari che ab-biamo potuto procurarci e che abbia-mo ragione di credere esatti, e dob-biamo aggiungere soltanto che tutti

Page 4: nn XV, nn. 8. L R P - DAVINI pisa... · lp. t prl prvn n prtt d nlr nl Rnr, tr n ... l dv hdr rz, è r n v d ... ftttt bn phè nn l nn l rd l nn. n vrtà, d l nlr t

b 4 I quanti accorsero sul luogo gareggia-rono di zelo e di operosità.

Gli ori. Depretis e Berti, il comm.Breganze e gli altri passeggeri sonogiunti a Pisa prima delle ore I ant.con un treno straordinario. I ministrihanno proseguito per Roma.

*- La tipografia T. Nistri e C. ha

rifiutato la medaglia di bronzo confe-ritale dai giurati della esposizione na-zionale di Milano.

*- Fra i premiati alla esposizione

nazionale di Milano registriamo anco-ra il sig. Ferruccio Marziali premiatocon medaglia di bronzo per lavori dicalzoleria.

- Avremo anco noi la fortuna divedere l'uomo locomotiva Achille Bar-

gossi il quale ha fatto meravigliareovunque si è mostrato , per la suastraordinaria prestezza e resistenza nelcorrere. Esso ha dato i suoi esperi-menti nelle principali città di Europalottando con cavalli e cori uowini e pertutto ha saputo suscitare entusiasmoed è rimasto sempre vincitore nelle piùardue prove.

Il Bargossi è giunto a poter cor-vere come corre, con un sistema ra-zionale di educazione del corpo, che apoco a poco può abituarsi, come essodice, a far miracoli di resistenza.

E di questi miracoli il Bargossi neha fatti parecchi ed a ricordarli ci vor-rebbe più spazio di quello di cui oggipossiamo disporre.

Citeremo fra gli altri la sfida av-venuta con il tedesco Dibbelz nellaquale quest'ultimo dopo 98 giri, di 400metri ciascuno, rimase sfinito sul ter-reno, mentre il Bargossì proseguì vin-citore la sua corsa.

Ricorderemo che a Napoli in 24 oreha percorso 182 chilometri; in cinquegiorni è andato da Monpellier a Bor-dò; a Roma ebbe a lottare con un fa-moso cavallo che gli fece fare 175 chi-lometri in un giorno.

Il Bargossi non dà esso solo questiesperimenti; ma per addimostrare che ilsuo sistema razionale di educazione delcorpo alla resistenza nel correre è vero,ha abituata a quelli esercizi la propriamoglie, la quale si produrrà essa puredomenica prossima insieme ad esso.

Degli esperimenti che i coniugi Bar-gossi daranno ne parleremo nel pros-simo numero.

*----. Nella sala dell' istituto musicale

dei Concordi avrà luogo, ad invito, do-menica 23 corrente a ore 12 meridiane,un saggio musicale che daranno i bam-bini Cesare ed Ugo figli del bravo mae-stro Ranieri Cagnacci.

Il Cagnacci, conosciuto già per lavalentia nel suonare il violino , haistruito i suoi figli nella musica, i qualisiamo certi si distingueranno nella ese-cuzione dell'attraentissimo programma.

STATØ CIVILE

l)al dì IO al dì IO ottobre 1881 inclusive.NASCITE DENUNZIATE:

Maschi ii. 35. - Femmine n. 34.Nati morti n. 2.

MATRIMONI

Sin]oncini Felice con Migoni Angiola, ain-beduo celibi, di Pisa. - Del Francia Vittorio

con Conti Isolina, ambedue celibi, di Puti-griano. - Sivieri Vittorio COfl Salvestrwii Eu-genia, ambedue celibi, di Pisa. - Masi Emilio,vedovo, di Pisa, con Vantaggioli Isolina, nu-bile, (li Pisa. - Corigli Narciso con CianelliErmelinda, ambedue celibi, di S. Giovanni alGatano. - Mosti Pietro con Roventini Egizia,ambedue celibi, di Pisa. - Toncelli Augustocon Fiumicelli Virginia, ambedue celibi, diPisa. - Ponghi Giovacchino con BarsottiLaura, ambedue celibi, di Pisa. - Paffi To-rello con Giuntoli Dosolina, ambedue celibi, diPutignano. - Catola avv. Silvio, celibe , di sanGiovanni alla Vena (Vicopisano), con QuerciIda, vedova, di Pisa. - Ricconii Ernesto,celibe, di Livorno, con Giusti Adele, nubile,di Pisa. - Giorgi Raffaello con Lazzeri Do-solina, ambedue celibi, di S. Stefano extramoenia. - Davini Oreste con Macchia Ester,ambedue celibi , di S. Michele degli Scalzi. -Sbrana Vittorio con Giannessi Elettra. am-bedue celibi, di S. Piero a Grado. - PaolettiGiovan Battista con Chiesi Cesira. ambeduecelibi, di Pisa. - Rossi Gradulfo, celibe, conrrognetti Gioconda, vedova, ambedue di sanGiovanni al Gaetano. - Franchini Carlo, ce-libe, di Lucca, con Bonini Maria, nubile, diPisa. - Galli Lorenzo con Cordoni Palmira,ambedue celibi, di Riglione. - Lazzerizii Pie-tro con Giannessi Maria, ambedue celibi, dis. Piero a Grado. - Campetti Arturo con'rerrazzi Cesira, ambedue celibi, di Pisa.Ghelardoni Vittorio con Brizzi Rosa, ambe-due celibi, di S. Erniete. - Ripoli Giovannicon Ripoli Annunziata, ambedue celibi, diPutignano.

MORTI.

Pessina nei Carisio Margherita, di anni60, di Pisa. - Tovani, vedova Petriccioli,Caterina, 76, di Pisa. - Giorgi Angiolo, co-niugato, 79, di Pisa. - Festai, vedova Pog-gianti , Caterina , 82, di Castelnuovo dellaMisericordia. - Canini nei Lazzerini Emilia,50, di Pisa. - Sassetti Pietro, vedovo. 58,di Pisa. - Nardi, vedova Scheggi, Elisa-betta, 71, di Pisa. - Giorgi Palmiro, celibe,16, di Pisa. - Romani nei Venturi Bonn,37, di S. Marco alle Cappelle. - MansaniGiovanni, coniugato, 44, di Cecina. - Tem-pestini Ranieri, celibe, 1 9, di S. Marco alleCappelle. - Simili nei Carmassi Marianna,32, di S. Michele degli Scalzi. - Brondi An-giolo, coniugato, 79, di Pisa. - Conti Carlo,celibe , 22, di Imola. - Landucci , Teresa,vedova, 84, di Pisa. - Garzella, vedova Gar-zella, Maria, 72, di Riglione. - Gambini ve-dova Pellegrini, Antonia. 52, di Pisa. - GiniGiuseppe, vedovo, 87, di Pisa. - TaddeiPrimo, celibe, 24, di Pisa.

E piz 14, al disotto di 5 anni.

rI

L' impresa del R. Teatro Nuovo, per lestagioni di autunno 1881 e quaresima 1882è stata concessa da quella società, al signorTrevisan, solerte impresario, già conosciutovantaggiosamente tra noi per averci datol'Africana coi celebri artisti signora Ferni esignor Sterbini.

Il sig. Trevisan si propone di dare nel-1' autunno il Faust e la Dinorah.

Quanto alla quaresima la scelta pende-rebbe tra le opere seguenti : Africana, Mefi-stofele, Guarany, Ebrea.

Auguriamoci dunque che il sig. Trevisanci faccia passare delle piacevoli serate dan-doci distinti e bravi artisti.

ATTI GIUDIZIARII

Sunto degli atti legali inseri€i nel n. 82

( i 4 ottobre ) del Supplemento al foglio pe-rioclico della R. prefettura di Pisa.

- L' amministrazione dei corsi d' acquadel consorzio di Campiglia marittima nellasua adunanza del dì 8 maggio 1881 ha dcli-berato doversi dichiarare alla R. prefettura divolere esclusivamente riservato e conservatoal consorzio stesso il pieno ed assoluto dirittodell'cscrcizio della pesca nei fiumi e fossiscorrenti nelle pianure dei comuni omonimidescritti nel relativo elenco.

- L' incanto dei beni oggi di proprieUtdei signori Aurelio, Trinit.a, Silvio e GQlsiafigli ed eredi del fu Giuseppe Simoneschi diPontedera essendo rimasto deserto all'udienzadel di I 1 ottobre è stato rinviato a quelladel 18 novembre 188 I con un nuovo sbassodel 20 per cento, e cosl il lotto primo perlire 878,29 il lotto secondo per lire 852,53.

- Essendosi fatto acquirente il dott. Fer-dinando Cioni all' udienza del dì 1 1 ottobreandante per persona da nominarsi dei lotti2°, 3° e 4° dei beni escussi in danno di LuigiGregorio e Cesare Nannini, per il prezzo diL. 234 il lotto 2° ; di L. 575,30 il 3° ; e diL. 682,47 il 4°; si fa luogo all' aumento nonminore del sesto ed il termine utile a taleeffetto va a scadere il 26 ottobre andante.

- Mia pubblica udienza del tribunale ci-vile di Pisa del dì i 1 ottobre andante il si-guor Cesare Franceschi si rese acquirente deilotti 1°, 30, 120 e 13° dei domini diretti escussiili danno del dottor Vincenzo Collodi per ilprezzo il lotto 10 di L. 405; il lotto 3° diL. 735; il lotto 12' di L. 1500 e il lotto 13° dilire 315,45, per cui si fa luogo all' aumentonon minore del sesto ed il termine utile atale effetto va a scadere il 26 ottobre an-dante.

- Alla pubblica udienza del tribunale ci-vile di Pisa del dl I I ottobre andante, il signor dott. Giuseppe Beltrami si r&se acqui-rente per persona da nominare dei lotti 7°,8° e 14° dei domini diretti escussi in dannodel dottor Vincenzo Collodi per il prezzo illotto 7° di L. 805 ; il lotto 8° di L. 585, eil lotto 14° di L. 1320 per cui si fa luogoall' aumento non minore del sesto ed il ter-mine utile a tale effetto va a scadere il 26 ot-tobre 1881.

- Il dott. Carlo Fangacci essendosi resoacquirente all' udienza del tribunale civile diPisa del dì I I andante dei lotti i 1° e 16° deidomini diretti escussi a danno del dott. Vin-cenzo Collodi per il prezzo il lotto 11° diL. 580, ed il lotto 16° cli L. 425,23, si faluogo all' aumento non minore del sesto ed iltermine utile a tale effetto va a scadere il26 ottobre I 88 I.

- All'udienza del tribunale civile di Pisadel dì 1 i ottobre cadente la signora AmaliaBaldacci si rese acquirente del lotto I 5° deidomini diretti escussi in danno del dott. Vin-cenzo Collodi per il prezzo di L. 495 per cuisi fa luogo all' aumento non minore del sestoed il termine utile va a scadere il 26 otto-bre 1881.

- Essendosi il sig. Gaetano Parenti resoacquirente all' udienza del tribunale civile diPisa del dì I 1 ottobre corrente del lotto 17°dei domini diretti escussi in danno del dottorVincenzo Collodi per il prezzo di L. I 595, sifa luogo all'aumento non minore del sesto edil termine utile va a scadere il 26 ottobreandante.

- Alla udienza tenuta dal tribunale ci-vile di Pisa la mattina del dl 1 1 andante ilsig. Carlo Lori e fratelli si resero acquirentidel lotto 1 90 dei domini diretti escussi indanno del dott. Vincenzo Collodi per il prezzodi L. 785 per cui si fa luogo all'aumento (leisesto ed il termine utile va a scadere il 26 ot-tobre 1881.

- Al 1)UbbliCO incanto tenuto dinanzi altribunale civile di Pisa nella udienza del dìI 1 ottobre corrente il sig. Tommaso Gaz-zetti si rese acquirente dei lotti I ° e 5° deibeni escussi in danno dei signori Luigi, Gre-gorio e Cesare Nannini, il lotto 1° per lire743,50, il 2° per lire 775,25, per cui si faluogo all'aumento del sesto ed il termine utilea tale effetto va a scadere il 26 ottobre 1881.

- Il cancelliere del tribunale civile diPisa rende noto In prima pubblicazione, cheil sig. Ulisse di Pietro Paglianti con relativoatto fece 1' aumento del sesto al prezzo di li-berazione in L. 1 1 1 3 dei beni immobili escussia carico del sig. Gherardo di Carlo Carli sulleistanze del sig. Enrico Sembranti al pubblicoincanto del 27 settembre, per cui è stat:t sta-bilita l'udienza (lei I 8 novembre prossimo peril nuovo incanto per cui i beni stessi sonoposti in vendita alla citata udienza per ilprezzo di L. 1298,50, in cui è compresol'aumento del sesto.

- Il cancelliere del tribunale ridetto rendenoto che dal sig. Costantino Carmassi conatto relativo è stato fatto l'aumento del sestoal prezzo di L. 2,910 dei beni immobili e-scussi a carico del sig. Filippo del fu GiovanniFilippi di Parrana, liberati all' incanto del tn-bunale civile di Pisa del 20 settembre scorsoal sig. Augusto di detto Carlo Filippi, percui è stata stabilita 1' udienza del tribunalenidetto del 22 novembre prossimo per il nuovoincanto restando i beni medesimi esposti invendita per il prezzo di L. 3,395 in cui ècompreso l'aumento del sesto.

- rJ' avv. P. Becucci deduce a pubblicanotizia che il sig. Giovanni Vernassa dimo-rante a Livorno ha chiesto la nomina di unperito perché proceda alla stima dei beni im-mobili posti in comunità di Riparbella a dannodel sig. Enrico Taglia-Ferri.

- È stato rinviato alla udienza del tn-bunale civile di Pisa del 25 ottobre corrente1' incanto dei beni di propnieta di RiccardaDella Croce nei Sanguigni con un nuovo sbassodel 20 per cento e così il primo lotto perL. 3,318,56 e il secondo per L. 1,523,46.

Sunto degli atti legali inseriti nel i. 83(18 ottobre).- rI cancelliere del tribunale civile di

Pisa rende noto in seconda pubblicazione cheessendo stato fatto 1' aumento dei sesto dalsignor Ulisse di Pietro Paglianti al prez-zo di liberazione in lire 1,113 bei beni im-mobili escussì a carico del signor Gherardodi Carlo Carli sulle istanze del signor EnricoSembranti, il presidente del tribunale stessoha destinata 1' udienza del I 8 novembre pros-simo per il nuovo incanto, per cui i benimedesimi saranno nuovamente esposti in ven-dita alla citata udienza per il prezzo di lire1,298,50 in cui è compreso 1' aumento delsesto.- Il cancelliere sopradetto rende noto

in seconda pubblicazione che al seguito del-l'aumento del sesto stato fatto dai signorCostantino fu Ferdinando Carmassi al prezzo(li L. 2,910 (lei beni immobili escussi a caricodel sig. Filippo del fu Giovanni Filippi, statìliberati al sig. Augusto di detto Filippi, il pre-sidente del tribunale medesimo ha stabilitol'udienza del 22 novembre prossimo per ilnuovo incanto per cui i beni medesimi sarannonuovamente esposti in vendita alla indicataudienza per il prezzo di lire 3,395 in cui ècompreso l'aumento del sesto.- Non avendo avuto luogo per causa

imprevista 1' incanto dei beni pignorati dall'e-sattore del comune dei Bagni S. Giuliano adanno dei signori Maniano e Gisberto fu Va-lentino la mattina del i O ottobre cadente,l'esattore stesso avvisa che verranno questivenduti al pubblico incanto che si terrt nellaregia pretura dei Bagni S. Giuliano ali' udienzadel 7 novembre per il prezzo di L. 278,25.Occorrendo un secondo e terzo incanto questiavranno luogo nei giorni 14 e 21 novembre1881 nel locale sopra indicato.

Prezzi delle grasce vendute in Pisanel mercato del dì 22 ottobre 1881.

N B. I prezzi segnati nella 1. colrnna sonorelaLisi ai generi venduti in partita (or diuo. e perogni ettolitro.

I prezzi seznati nella 2.a colonna riguardano igeicri venduti in lettaglio dazio cornpre8o, e per ogni

L. e C.Grano gentile rosso i .a qualita 23,30Detto di 2.a 22,60Detto mazzocchio l.a q. nuovo 21,90Detto 2.a 21,20I)etto di Maremma il quin-

tale da . . . 27,50 a 28.25Detto Romagna cs. .27,50 a 28,50

L.eC.23,3022,6021,9021,20

»»

Segale nuovo » 17,45Vecce schiette » I 7,80Orzo nostrale » 13,70Fave nostrali » I 7,10Avena di Maremma, monella » I 1,65Detta mista o bianca » 10,95Granturco di l.a q. . . 14,65 14,65Detto di 2.a 14,40 »Riso l.a q. il quintale . » 56,00Detto di 2.a ...... » 47,50Fagiuoli bianchi grossi 1 .a q » 34,20Detti mezzani » 32,20Detti tondini » 25,30Detti coli' occhio » 22,60Lupini » 13,00Detti esteri » 12,30Sagglna » 8,20Olio di l.a q. per ogni ett. . 126,00 137,00Detto di 2.a 120,00 131,00Detto da lumi 85,00 96,00Vino del Piano di Pisa

q. ogni ettolitro nuovo. 27,30 32,75Detto 2.a 21,85 28,40Fieno I.a q. il quintale 7,00 »Detto di 2.a 6,00 »Paglia, il quintale . . 3,00 »Detta a manne il quintale. 4,00 »Pane l.a q. il chulogrammo » 0,42Detto di 2.a » 0,36Detto di 3.a » 0,27

PASQUALE FIN.&II, gerente resp.

Pia., Tip. V*iau.ehi, 11.

ettolitro.

I.

.. _