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106MILA COPIE E-MAIL IN EDICOLA Il quotidiano economico-finanziario del Nord Italia VAI SUL SITO INDUSTRIAEFINANZA.COM E SEGUICI SU MARTEDÌ 20 MARZO 2018 - NUMERO 2052 ANNO 20 - QUOTIDIANO ONLINE, VIA FAX E IN EDICOLA - FONDATORE E DIRETTORE: ACHILLE OTTAVIANI AUT. TRIB. DI VERONA N° 41356 DEL 20/01/1997 - ALCOGRAM SRL - EDITORI DI RETE - VIA LEONE GAETANO PATUZZI, 5 - 37121 VERONA - TELEFONO 045591316 - FAX 0458020812 - E-MAIL: [email protected] - STAMPA IN PROPRIO - TUTTI I DIRITTI RISERVATI L’OSSERVATORIO DI CONFARTIGIANATO Sessanta miliardi di euro: è la cifra che nel corso del 2017 hanno quasi raggiunto le vendite di prodotti della manifattura veneta nel mondo. Una progressione costante che ha por- tato 10 miliardi in più in soli 5 anni (nel 2012 erano stati venduti beni per 49 miliardi). Un dato ancora più straordinario se teniamo conto delle tensioni internazionali, come le san- zioni russe, che incidono non poco nell’export di alcuni settori”. Ad affer- marlo Agostino Bonomo , presi- dente regionale veneto di Confartigianato, alla luce delle evi- denze dell’osservatorio export redatto dall’Ufficio Studi Confartigianato Imprese Veneto su dati Istat relativi ai 12 mesi dello scorso anno. “Nel ranking naziona- le continuiamo ad essere preceduti dalla sola Lombardia (118 miliardi di euro) e a contribuire per il 13,9% all’export nazionale -prosegue il presidente-. Ed un ruolo di primo piano in tutto questo, lo svolgono i settori a maggiore concentrazione di piccole e medie imprese (MPI): alimentari, moda, legno, e una parte della metalmeccanica. Questi hanno venduto merci per 26 miliar- di, pari al 43,5% del totale”. Inoltre continua a crescere la quota di esportazioni manifatturiere venete verso i Paesi della UE28 che ha raggiunto la quota di 35,3 miliardi di euro (il 59,3% del totale) con un aumento del 6% superiore a quello generale “fermo” al +5,1%. Le prime quattro posizioni: Germania (7,6 miliardi), Francia (5,6 miliardi), Regno Unito (3,4 miliardi) e Spagna (2,6 miliardi) rappresenta- no da soli il 57% del totale UE28. Relativamente all’export verso i Paesi extra UE invece, si confer- mano largamente primi gli Stati Uniti con 4,9 miliardi seguiti da Svizzera (2 miliardi) e Cina (1,6 miliardi). Segnali molto positivi arri- vano poi dalla quarta posizione, la Russia, che dopo diversi semestri in calo a causa dell’embargo su certe produzioni, torna a crescere e non poco: +12,7% superando final- mente il miliardo di euro. Nel detta- glio, i settori che hanno contribuito maggiormente all’export regionale del 2017 sono: i macchinari e appa- recchiature nca che valgono da soli il 20% con 12,1 miliardi (in crescita del 4%), seguiti grande comparto della moda (tessile abbigliamento calzature) con 10,4 miliardi (+3,5%) e dal food con 5,5 miliardi (4,4%). Agostino Bonomo MANIFATTURA VENETA AL TOP S ESSANTA MILIARDI DI EURO : È LA CIFRA CHE NEL CORSO DEL 2017 HANNO QUASI RAGGIUNTO LE VENDITE DI PRODOTTI NEL MONDO. PROGRESSIONE COSTANTE Ernesto Abbona SALE Li Ka-Shing Il primo miliardario di Hong Kong a capo di un impero da 100 miliardi di dollari e con una for- tuna personale stimata da Forbes in 36 miliar- di, passa la mano. Subentra il figlio Victor Li. SCENDE Il presidente di Unione Italiana Vini com- menta i dati dell’export: “Crescita mod- erata e preoccupazione per instabilità politica”. Positivo, ma non brillante. LA XVIII LEGISLATU RA ORA ENTRA NEL VIVO Finalmente si entra nel vivo. A partire dal Senato, iniziano le operazioni di accoglienza e regi- strazione dei parlamentari eletti lo scorso 4 marzo. Poi, toccherà alla Camera dei deputati. Piccoli passi che porteranno all’apertura della XVIII legislatura con la prima riunione delle Camere fis- sata per venerdì prossimo. Seguiranno, poi, i grandi passi ovvero quelli che porteranno all’elezione dei presidenti delle due Camere, fino a quelli dei comitati di presidenza, delle giunte per la verifica dei poteri e alla costituzione dei gruppi. L’attenzione sarà fissata ancora di più su che cosa faranno M5s e la Lega capofila della coalizione di Centrodestra. Le presidenze delle Camere diranno se sarà possibile un governo M5s-Lega. “Nulla è irrealizzabile”, dice il lea- der leghista, Matteo Salvini che in Parlamento vuole verificare se “i punti in comune” con il Movimento 5 stelle possano cementare una possibile intesa e evitare le urne, ipotesi che da giorni è lì come un tarlo. Intanto, il candidato premier dei M5s, Luigi Di Maio ha avuto contatti con il reggente del Pd, Maurizio Martina, il leader di Leu, Pietro Grasso, la numero uno di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, e l’espo- nente di Forza Italia, Renato Brunetta). Di Maio e Salvini su una cosa al momento sono d’ac- cordo: è necessario far partire il Parlamento, renderlo esecutivo. CON M5S E LEGA?

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106MILA COPIE E-MAIL IN EDICOLA

Il quotidiano economico-finanziario del Nord Italia

VAI SUL SITO INDUSTRIAEFINANZA.COM E SEGUICI SU

MARTEDÌ 20 MARZO 2018 - NUMERO 2052 ANNO 20 - QUOTIDIANO ONLINE, VIA FAX E IN EDICOLA - FONDATORE E DIRETTORE: ACHILLE OTTAVIANIAUT. TRIB. DI VERONA N° 41356 DEL 20/01/1997 - ALCOGRAM SRL - EDITORI DI RETE - VIA LEONE GAETANO PATUZZI, 5 - 37121 VERONA - TELEFONO 045591316 - FAX 0458020812 - E-MAIL: [email protected] - STAMPA IN PROPRIO - TUTTI I DIRITTI RISERVATI

L’OSSERVATORIO DI CONFARTIGIANATO

Sessanta miliardi di euro: è la cifrache nel corso del 2017 hanno quasiraggiunto le vendite di prodotti dellamanifattura veneta nel mondo. Unaprogressione costante che ha por-tato 10 miliardi in più in soli 5 anni(nel 2012 erano stati venduti beniper 49 miliardi). Un dato ancora piùstraordinario se teniamo conto delletensioni internazionali, come le san-zioni russe, che incidono non poconell’export di alcuni settori”. Ad affer-marlo Agostino Bonomo, presi-dente regionale veneto diConfartigianato, alla luce delle evi-denze dell’osservatorio exportredatto dall’Ufficio StudiConfartigianato Imprese Veneto sudati Istat relativi ai 12 mesi delloscorso anno. “Nel ranking naziona-le continuiamo ad essere precedutidalla sola Lombardia (118 miliardi dieuro) e a contribuire per il 13,9%all’export nazionale -prosegue ilpresidente-. Ed un ruolo di primopiano in tutto questo, lo svolgono isettori a maggiore concentrazionedi piccole e medie imprese (MPI):alimentari, moda, legno, e unaparte della metalmeccanica. Questihanno venduto merci per 26 miliar-

di, pari al 43,5% del totale”. Inoltrecontinua a crescere la quota diesportazioni manifatturiere veneteverso i Paesi della UE28 che haraggiunto la quota di 35,3 miliardi dieuro (il 59,3% del totale) con unaumento del 6% superiore a quellogenerale “fermo” al +5,1%. Leprime quattro posizioni: Germania(7,6 miliardi), Francia (5,6 miliardi),Regno Unito (3,4 miliardi) eSpagna (2,6 miliardi) rappresenta-no da soli il 57% del totale UE28.Relativamente all’export verso iPaesi extra UE invece, si confer-mano largamente primi gli StatiUniti con 4,9 miliardi seguiti da

Svizzera (2 miliardi) e Cina (1,6miliardi). Segnali molto positivi arri-vano poi dalla quarta posizione, laRussia, che dopo diversi semestriin calo a causa dell’embargo sucerte produzioni, torna a crescere enon poco: +12,7% superando final-mente il miliardo di euro. Nel detta-glio, i settori che hanno contribuitomaggiormente all’export regionaledel 2017 sono: i macchinari e appa-recchiature nca che valgono da soliil 20% con 12,1 miliardi (in crescitadel 4%), seguiti grande compartodella moda (tessile abbigliamentocalzature) con 10,4 miliardi (+3,5%)e dal food con 5,5 miliardi (4,4%).

Agostino Bonomo

MANIFATTURA VENETA AL TOPSESSANTA MILIARDI DI EURO: È LA CIFRA CHE NELCORSO DEL 2017 HANNOQUASI RAGGIUNTO LE VENDITEDI PRODOTTI NEL MONDO. PROGRESSIONE COSTANTE

Ernesto AbbonaSALE Li Ka-ShingIl primo miliardario di Hong Kong a capo di unimpero da 100 miliardi di dollari e con una for-tuna personale stimata da Forbes in 36 miliar-di, passa la mano. Subentra il figlio Victor Li.

SCENDEIl presidente di Unione Italiana Vini com-menta i dati dell’export: “Crescita mod-erata e preoccupazione per instabilitàpolitica”. Positivo, ma non brillante.

LA XVIII LEGISLATUR AORA ENTRA NEL V I V OFinalmente si entra nel vivo. Apartire dal Senato, iniziano leoperazioni di accoglienza e regi-strazione dei parlamentari elettilo scorso 4 marzo. Poi, toccheràalla Camera dei deputati. Piccolipassi che porteranno all’aperturadella XVIII legislatura con laprima riunione delle Camere fis-sata per venerdì prossimo.Seguiranno, poi, i grandi passiovvero quelli che porterannoall’elezione dei presidenti delledue Camere, fino a quelli deicomitati di presidenza, dellegiunte per la verifica dei poteri ealla costituzione dei gruppi.L’attenzione sarà fissata ancoradi più su che cosa faranno M5s ela Lega capofila della coalizionedi Centrodestra. Le presidenzedelle Camere diranno se saràpossibile un governo M5s-Lega.“Nulla è irrealizzabile”, dice il lea-der leghista, Matteo Salvini che inParlamento vuole verificare se “ipunti in comune” con ilMovimento 5 stelle possanocementare una possibile intesa eevitare le urne, ipotesi che dagiorni è lì come un tarlo. Intanto,il candidato premier dei M5s,Luigi Di Maio ha avuto contatticon il reggente del Pd, MaurizioMartina, il leader di Leu, PietroGrasso, la numero uno di Fratellid’Italia, Giorgia Meloni, e l’espo-nente di Forza Italia, RenatoBrunetta). Di Maio e Salvini suuna cosa al momento sono d’ac-cordo: è necessario far partire ilParlamento, renderlo esecutivo.

CON M5S E LEGA?

Industria e Finanza.com2 • 20 marzo 2018

VALUTAZIONI STRATEGICHE A PONZANO

IL CONVEGNO DI CONSUMATORI ATTIVI

LA PADOVANA LAGO

GENERALI, PREDA DI BENETTON?La famiglia veneta starebbe pensando di salire oltre il 2%

B&B E ALTO DESIGNL’ARCHITETTURA

MESSA A REDDITOL'ex canonica di Santa Caterinaaccostata alla chiesa della metàdel '300 e restaurata negli anni'30 del novecento, incastonatanell'omonimo borgo medioevalealle pendici di Asolo, uno deiborghi più belli della nostrapenisola, è oggi una casavacanze che la padovana Lago,una delle aziende piùconosciute nel mondo del-l'arredamento di designa, hacompletamente arredata recu-perandola al suo antico splen-dore. Il proprietario non la utiliz-zava e per conservare ad Asolouna sua piccola ma straordinar-ia pietra miliare, ha deciso dimetterla a rendita trasforman-dola in un B&B di alto design. “ Ilprogetto”, dice Daniele Lago,amministratore delegato del-l'azienda veneta, “ è stato un'oc-casione per recuperare un'ar-chitettura minore le cui tracce edelementi costitutivi caratteriz-zano l'estetica propria dei piccoliborghi medioevali veneti. Le esi-genze della committenza eranoquelle di ricavare un ambiente ingrado di unire sapore e dettagliricchi di storia con materiali esoluzioni contemporanee man-tenendo gli elementi originalidell'architettura del luogo.Siamo stati rispettosi dell'ambi-ente, attenti nella cura e nelrecupero dei materiali originaliche delle soluzioni tecnicheadottate. Tre piani comunicantitra loro attraverso delle scale avista che uniscono la tradizionedella ghisa e del marmo biancocon la contemporaneità dell'ac-ciaio grezzo, cemento e legno.

Daniele Lago

Da giorni si sa che iBenetton hanno messonel mirino una partecipa-zione rilevante nel capitaledelle Generali, ma orasembra che la famigliaveneta punti a più di quan-to finora emerso. Secondole ultime indiscrezioni distampa, la holdingEdizione non si vorrebbefermare al 2%, più che raddop-piando in tale modo la quotadello 0,94% posseduta fino apoco tempo fa. Nelle intenzionio comunque all'interno dellevalutazioni strategiche in corsoci sarebbe una partecipazionedel 5%. In tal caso i Benettondiventerebbero i secondi mag-giori azionisti della compagniatriestina dietro la solaMediobanca, titolare di un 13%destinato a scendere al 10%, e

davanti soci ormai storici comeFrancesco Gaetano Ca lta -girone con il 3,55%, LeonardoDel Vecchio con il 3,16% e ilgruppo De Agostini con l'1,7%.Di sicuro il nucleo dei soci italia-ni sembra destinato a rafforzarsiall'interno di una compagnia sucui volteggia sempre lo spettrodi possibili predatori esteri.Edizione, grazie a un esborso di500 milioni di euro, sarebbe già

salita al 2% circa e sareb-be disposta a continuarea investire ulteriori risor-se, ovviamente di am -montare superiore, pur diarrivare al 5%. Finora,secondo quanto emerso,non sembra che aPonzano Veneto abbianoparticolare mire sullagovernance delle

Generali anche se tutto potreb-be cambiare visto che l'annoprossimo va in scadenza il man-dato dell'attuale consiglio diamministrazione. Del resto l'am-ministratore delegato della hol-ding è Marco Patuano, che daex numero uno di Telecomconosce bene il settore delletelecomunicazioni e quindipotrebbe optare per un'espan-sione nel comparto invece chein altri a lui meno noti.

Marco Patuano

CRISI DELLE BANCHE VENETE,“STRADA SEMPRE IN SALITA”"La situazione è difficile. E' unastrada lunga e in salita. Ma nonsi può assolutamente mollare".Lo ha dichiarato la presidentedell'associazione ConsumatoriAttivi, Barbara Puschiasis, nelcorso di un convegno organiz-zato a Udine per fare il puntosulla situazione dei risparmiato-ri coinvolti nella crisi delle ban-che venete, che in FriuliVenezia Giulia ha creato perditeper oltre 1,6 miliardi e ha coin-volto oltre 16.000 azionisti, tracui consumatori e imprese.L'associa zione, costituita da unpaio di mesi, conta già oltre 200iscritti. "Ci sono tanti interessi -ha aggiunto Puschiasis - per-ché su questa vicenda cali ilsilenzio e non ci sia più possibi-lità di ottenere alcun ristoro". E'

stata ricordata la scadenza del23 aprile fissata dai commissaridelle liquidazioni coatte ammini-strative delle vecchie bancheper poter presentare le doman-de da parte dei creditori perchiedere la liquidazione delrisarcimento del danno.L'associazione chiede alVeneto di destinare i fondi «per

accedere ai documenti dei pro-cedimenti penali di VenetoBanca e Popolare di Vicenzache costano diverse decine dimigliaia di euro, nonché - haprecisato - per ottenere unaperizia sulla società di revisionee pareri di esperti sulle respon-sabilità sia delle società di revi-sione sia di Banca Intesa».

I l convegno di Consumatori Att ivi

Industria e Finanza.com3 • 20 marzo 2018

Al RisparmioStazione di Servizio

VERONA - Piazzale Porta Nuova,3Tel. 045 8032033

VERONA - Corso Milano, 108Tel. 045 578048

VERONA - Via Francesco Torbido, 25/aTel. 045 8031736

SAN GIOVANNI LUPATOTO - Via Monte Pastello, 15/aTel. 045 8751773

Industria e Finanza.com4 • 20 marzo 2018

IL MATRIMONIO TRA PADOVA E TREVISO

UNIONE ITALIANA VINI

NASCE ASSINDUSTRIA VENETA. NEL 2019Dal notaio si va il 16 giugno, ma bisogna attendere l’integrazione effettivaAssolombarda conta 6.098associati. La futura As -sindustria Veneta, che nasce-rà dall’unione delle confindu-strie di Padova e Treviso,avrà 3.193 imprese socie.Sarà la seconda d’Italia: oggiPadova è al 17esimo posto,Treviso al quinto. La costitu-zione della società davanti alnotaio è prevista il 16 giugno2018 ma bisognerà aspettareil 15 luglio 2019 perché l’inte-grazione abbia effetto. Il 2019si concluderanno i mandati diMaria Cristina Piovesana eMassimo Finco ma sono giàpreviste una serie di normetransitorie per una inizialegovernance a due e, quindi, ilpassaggio di consegne. Inumeri. Dopo il voto all’unani-mità del parlamentino delle

due associazioni, il 27 febbra-io scorso in un incontro blin-dato a Padova, il nostro gior-nale è riuscito ad avere ilpiano industriale della fusio-ne. La nuova associazionepoterà 15,9 milioni di contri-buti, di cui 5,6 milioni daPadova e 10,3 milioni daTreviso. Occuperà 107 dipen-denti, rappresenterà oltre 3mila imprese e 155.650 lavo-ratori. Per la prima volta siviene a conoscenza dei datiassociativi di tutte le territoria-li. Numeri che il sistema faticaa comunicare con trasparen-za. Il trend della base asso-ciativa veneta da 2012 al2016 è in discesa da 8.654imprese a 8.526 aziende (-1,5%). Tiene Treviso (da2.174 a 2.146, risalita dopo il

crollo degli anni 2013-2014),perdono Venezia-Rovigo (da1.536 a 1.463), decresceVicenza (-17%), cala anchePadova (1.196 imprese nel2012 divenuta 1.047 a fine2016). A tenere c’è Verona,unica in controtendenza:+28%. Il sistema confindu-striale nazionale rappresentaoggi quasi 60 mila aziende,

nel 2012 erano 67.591 (-11%). L’organigramma vedeuna direzione generale con-giunta (in capo al trevigianoGiuseppe Milan), con duevice-direzioni operative, una aPadova e Treviso, e un unicocentro di comunicazione eufficio studi, unica gestionedelle risorse umane, unicaamministrazione e tesoreria.

Massimo Finco e Maria Cristina Piovesana

Abbona:” Sfioriamo la soglia psicologica dei 6 miliardi”

EXPORT VINO, ANNO POSITIVOMA POTEVA ESSERE BRILLANTE“I dati dell’export 2017 ci conse-gnano un anno positivo ma nonbrillante. Va sottolineata la deter-minazione dei nostri imprenditoriche, nonostante la crescenteondata protezionistica dei mercatie le grandi difficoltà di gestionedei fondi OCM promozione,archiviano un altro anno di cresci-ta delle esportazioni, anche neivolumi. Sfioriamo ma non supe-riamo la soglia psicologica dei 6miliardi di euro, cresciamo menodella Francia e rimaniamo fragilidavanti alle turbolenze commer-ciali provocate dalla ‘geopolitica’,perché siamo ancorati ai duemercati storici del nostro export,Usa e UK. Con 2,2 miliardi dieuro registrati nel 2017, questi

due Paesi costituiscono infatti il40% del valore del nostro exportdi vini fermi e spumanti, controquote del 31% per la Francia edel 26% per la Spagna o del 20%per la Germania e quindi siamo inassoluto il Paese più esposto nelcaso di ritorsioni sull’agroalimen-tare e di scenario Hard Brexit. Perquesto motivo auspichiamo unarisoluzione pacifica delle contro-versie sul fronte americano eun’opzione di uscita morbidadella Gran Bretagna”. Con que-ste parole Ernesto Abbona, pre-sidente di Unione Italiana Vini,commenta i dati sull’export 2017,elaborati da ISMEA, preziosopartner di Osservatorio del Vino,sulla base di dati Istat, che dise-

gnano un 2017 complessiva-mente in buona salute, ma cheancora paga l’agitazione com-merciale dovuta all’instabilità poli-tica. Lo scorso anno, infatti, sonostati esportati 21,4 milioni di ettoli-tri di vini e mosti, con un aumentodel 4% sullo stesso periodo del-l’anno precedente, consolidandoun trend in atto già dalla fine del2016. Il valore ha sfiorato i 6miliardi di euro con un incrementopiù che proporzionale (+6,4%)rispetto ai volumi, a dimostrazio-ne che anche il valore medio deiprodotti italiani consegnati oltrefrontiera si è mosso su terrenopositivo. Le performance migliorisi sono avute fuori dai confinicomunitari: nei Paesi terzi (che

nel 2017 rappresentano il 34%delle esportazioni in quantità e il49% dei relativi introiti), è statoinfatti registrato un + 8% rispettoal 2016 con introiti in crescita del9%, mentre all’interno della Ue siè registrato +1% a volume e +4%in valore. Nel complesso, la pro-gressione nel 2017 c’è stata, manonostante questo gli operatorinon si dicono pienamente soddi-sfatti, auspicando una maggioraccelerazione delle esportazionie soprattutto un aumento dellaquota di mercato su alcuni mer-cati target.

Ernesto Abbona

Industria e Finanza.com5 • 20 marzo 2018

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