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106MILA COPIE E-MAIL IN EDICOLA
Il quotidiano economico-finanziario del Nord ItaliaGIOVEDÌ 23 GIUGNO 2016 - NUMERO 1799 ANNO 19 - QUOTIDIANO ONLINE, VIA FAX E IN EDICOLA - FONDATORE E DIRETTORE: ACHILLE OTTAVIANIAUT. TRIB. DI VERONA N° 41356 DEL 20/01/1997 - ALCOGRAM SRL - EDITORI DI RETE - VIA LEONE GAETANO PATUZZI, 5 - 37121 VERONA - TELEFONO 045591316 - FAX 0458020812 - E-MAIL: [email protected] - STAMPA IN PROPRIO - TUTTI I DIRITTI RISERVATI
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BANCO E VENETO BANCA
Tagliano il traguardo quasi in
contemporanea i due aumenti di
capitale del mese di giugno:
quello del Banco Popolare e
quello di Veneto Banca, entram-
bi con un importo di un miliardo di
euro. Ieri infatti è stato l’ultimo
giorno utile per l’esercizio dei
diritti di Verona, mentre per
Montebelluna si è chiusa l’offerta
ai soci in attesa che domani
(venerdì 24) si concluda anche
quella istituzionale. Cos’è acca-
duto, lo spiega MF. Verona è
andata verso il tutto esaurito
dopo un’operazione che ha
risentito limitatamente della vola-
tilità dei mercati. Ottimismo con-
diviso anche dai vertici delle due
banche che in autunno convole-
ranno a nozze. L’ad di Bpm
Giuseppe Castagna ha confer-mato che i lavori per la fusione
procedono “senza nessun ritar-
do”. Secondo il banchiere la
domanda per la nuova licenza
bancaria, chiesta dalla Bce, non
farà slittare i tempi previsti per il
via libera delle autorità all’opera-
zione, atteso alla fine di agosto.
Peraltro il Banco ha annunciato
una seconda cessione di crediti
deteriorati dopo quella comuni-
cata lunedì. Il portafoglio vendu-
to, con sottostanti ipoteche
immobiliari, ammonta a 33,9
milioni di euro, di cui 29,4 secu-
red e 4,5 unsecured, e comporta
un addebito a conto economico
di poco più di 3 milioni di euro.Per
Montebelluna, dove i soci hanno
fatto dietrofront, scontato l’inter-
vento di Atlante.Resta da capire
quali saranno le strategie di
Alessandro Penati (numerouno di Quaestio) e della sua
squadra. L’opzione più probabile
sembrerebbe una fusione di
Veneto Banca con la vicina Bpvi,
anch’essa finita sotto l’ombrello
protettivo di Atlante. A favore di
una soluzione di questo genere
giocherebbero le rilevanti siner-
gie di costo previste anche se, si
fa notare, la vicinanza tra le due
banche potrebbe rivelarsi un
deterrente. Al di là delle filiali, il
vero problema sarebbe rappre-
sentato dalla sovrapposizione
degli affidamenti che imporrebbe
una revisione selettiva del porta-
foglio crediti.
Alessandro Penati
DUE DESTINI DIFFERENTITAGLIANO IL TRAGUARDO GLI AUMENTI DI CAPITALE:VERONA HA FATTO IL TUTTO ESAURITO, INVECE A
MONTEBELLUNA I SOCI HANNO FATTO DIETROFRONT
RESTA DA CAPIRE COSA FARÀ IL FONDO ATLANTE
Renzo RossoSALE Martin WinterkornL’ex ad del gruppo VW è sotto indagineper un reato ipotizzato legato al ritardocon cui informò gli azionisti sullo scanda-lo Dieselgate, scoppiato negli Stati Uniti.
SCENDELapo Elkann e il patron di Diesel hannopresentato la Fiat 500 555RR, un mod-ello esclusivo con vernice nera lucidacon glitter argento che dona brillantezza.
AAA . . . CERCASINUOVE SPIE
Gli attentati in Europa e nonsolo hanno stimolato la ricercadi nuovi agenti segreti. Grazie abombe e morti si apre la possi-bilità di una nuova professioneper altro super pagata: la spia. Ilmondo dell’intelligence guardacosì all’università ed ai giovanipiù competenti. I servizi segretiitaliani, in questi mesi, stannofacendo il picco delle assunzio-ni. I nuovi arrivati devono esse-re però esperti di cyber securitye terrorismo internazionale.Scri viamo due numeri per farcapire l’affaire. “Lavora connoi” è la sezione più cliccata delportale online degli 007 dellaPenisola, registra visualizzazio-ni complessive di oltre 4 milionidi cui 1,5 milioni soltanto nel-l’ultimo an no. La famosa legge124 legata alla riforma del 2007ha, “si fa per dire”, aperto portee finestre nella comunicazionedei servizi segreti. Pensare difare la spia piace a molti giova-ni ma secondo un rapportoEurispes del 2015 la scelta nondispiace neppure ai loro genito-ri. Se condo l’indagine quasi il40 per cento degli intervistatiapproverebbe la scelta del figliodi diventare una spia. Però ilDIS, Diparti mento per leInformazioni sulla Sicurezza, hamesso le sue radici partendonelle scuole primarie grazie aduna collaborazione con il Miur.L’anno scorso, proprio il DIS, hapremiato 3 scuole elementarinell’ambito del concorso“Disegna l’Intelligence”.
Achille Ottaviani
Industria e Finanza.com2 • 23 giugno 2016
BANCA POPOLARE DI VICENZA
Prestiti diretti e indiretti, titoli in
garanzia, passaggi attraverso
società lussemburghesi.Il dito
nella piaga è stato messo dalla
relazione ispettiva della Banca
centrale europea. E sulle tracce
di quel documento, scrive
Repubblica Economia, si stan-
no ora muovendo la procura e
la Guardia di finanza. Sono stati
passati in rassegna i clienti più
facoltosi, i paperoni della banca
che per compiere le operazioni
di routine non si recano allo
sportello, ma vengono assistiti
dai private banker. Si tratta di
una ventina di soci, segnalati
da un audit interno (datato set-
tembre 2014 e ignorato dall'al-
lora direttore generale
Samuele Sorato) titolari di oltre4,25 milioni di azioni per un
controvalore di
265 milioni di euro.
A loro sono state
concesse linee di
credito per 274
milioni per gestire
le esigenze di
cassa. Operazioni
di finanziamento e
acquisto "baciate"
quasi al centesi-
mo. "Si tratta - spe-
cifica l'audit - di
clientela dotata,
singolarmente o a livello di
gruppo, di una struttura patri-
moniale apparentemente ade-
guata".La Bpvi ha finanziato
sistematicamente - sentenzia la
Bce - i clienti per sottoscrivere i
titoli dei suoi aumenti di capita-
le tra il 2013 e il 2014". Le veri-
fiche ulteriori hanno portato a
quasi un miliardo di euro di cre-
dito concesso per sostenere in
maniera irregolare i propri
requisiti patrimoniali. Di fatto
dare prestiti per sottoscrivere i
propri titoli annulla il beneficio
della ricapitalizzazione.
Sono stati passati in rassegna i clienti più facoltosi. Si trattadi una ventina di soci titolari di un controvalore di 265 milioni
BCE, IL DITO NELLA PIAGA
Francesco GaetanoCaltagirone arrotonda anco-ra la partecipazione in
Generali, salendo al 3,19%
del capitale e diventando
secondo azionista alle spalle
di Mediobanca (13,21%) e
davanti alla Delfin (3,16%) di
Leonardo Del Vecchio.Caltagirone, che e' anche
vice-presidente della compa-
gnia assicurativa, ha acqui-
stato nei giorni scorsi in due
distinte operazioni un totale di
900mila azioni del Leone per
un controvalore complessivo
di 10,43 milioni di euro. Come
emerge dalle comunicazioni
sull'Internal Dealing di Borsa,
il 15 giugno gli acquisti sono
avvenuti a 11,65 euro per
azione, su 662.239 titoli, men-
tre il 16 giugno il prezzo unita-
rio e' stato di 11,45 euro su un
pacchetto di 237.761 azioni. Il
16 giugno Caltagirone ha
anche proceduto alla vendita
di due pacchetti - da 500 mila
l'uno - di opzioni Generali 'put
American style', con scaden-
za 19 settembre, per un con-
trovalore di poco meno di un
milione di euro, aventi come
sottostante un milione di azio-
ni della societa'. Caltagirone a
fine maggio deteneva il
3,13% di Generali, raggiunto
dopo una corposa campagna
acquisti iniziata a febbraio.
Francesco Gaetano Caltagirone
GENERALI , CALTAGIRONEÈ IL SECONDO AZIONISTA
ASSICURAZIONI
FINANZIAMENTI
CONFAGRICOLTURA,ACCORDO CON MPS
Banca Monte dei Paschi di Sienae Confagricoltura hanno siglatoun accordo nazionale di collabo-razione con l’obiettivo di suppor-tare le esigenze creditizie e finan-ziarie delle imprese agricole. Neldettaglio, la Banca ha previstoun’offerta ampia e strutturata perrispondere ai bisogni di finanzia-menti a breve termine, in vista diprogrammi di investimento con-nessi al ciclo produttivo, con par-ticolare attenzione alle anticipa-zioni PAC del 2016, ma anche alungo termine soprattutto perl’accompagnamento delledomande delle imprese sui pianidi sviluppo rurale. “L’agricoltura- ha sottolineato il presidente diConfagricoltura Mario Guidi -certamente vive condizionata damolteplici fattori limitanti legatial territorio, ma anche da limiti ditipo strutturale, che hanno spes-so portato molte imprese agrico-le in una situazione di quasi mar-ginalità e di scarsa capacità diautosviluppo. In un tale contestoil credito in generale ed il suosistema di intermediari creditizi,che operano sul territorio, hannouna funzione importante soprat-tutto nell’ambito di un settorecaratterizzato da limitate possi-bilità di finanziamento”.“L’intesa recentemente raggiun-ta con Confagricoltura – ha com-mentato Maurizio Pecora,responsabile Servizio Pricing eConvenzioni di Banca Monte deiPaschi di Siena - rappresenta unimportante strumento per lo svi-luppo ed il sostegno alle aziendeagricole; soprattutto in questomomento di difficoltà economi-ca”.
Mario Guidi
Samuele Sorato
Industria e Finanza.com3 • 23 giugno 2016
Industria e Finanza.com4 • 23 giugno 2016
ABBIGLIAMENTO (EX) MADE IN ITALY
Un altro pezzo di made
in Italy finisce all'este-
ro. Infatti il fondo arabo
Investcorp ha acquisito
la partecipazione di
maggioranza di
C o r n e l i a n i .
L'enterprise value del
brand è di circa 100
milioni di dollari, dun-
que l'investimento del
fondo è di almeno 50
milioni di dollari. Lascia l'am-
ministratore delegato e fon-
datore, CarlalbertoCorneliani, insieme ai duefigli (Sergio e Maurizio),mentre restano in sella a
fianco del fondo i nipoti
(Corrado e Cristiano, entraStefano).“Dopo oltre 60 anniimpegnati nella crescita di
Corneliani, penso che per me
sia arrivato il momento di affi-
dare la società ad un custode
fidato che possa sviluppare
la visione e continuare il viag-
gio che ho iniziato con mio
fratello (Claudio) nel 1958.
Sono certo che Investcorp -
ha detto Carlalberto
Corneliani - sia il
miglior partner possibi-
le e non ho dubbi che
sarà in grado di svilup-
pare questo business
per far diventare la
società uno dei leader
di mercato, come è
accaduto con le storie
di successo che sono
stati in grado di realiz-
zare con Gucci, Tiffany
& Co e Dainese" .Corneliani -
uno dei marchi sartoriali di
riferimento per uomo - impie-
ga circa 1.100 persone e può
contare su una presenza
commerciale in 68 paesi
attraverso 10 negozi di pro-
prietà.Nel 2015, la società ha
registrato ricavi superiori ai
110 milioni.
Il fondo Investcorp ha acquistato la partecipazione dimaggioranza investendo almeno 50 milioni di dollari
Carlalberto Corneliani
CORNELIANI DIVENTA ARABO
MERIDIANA, PER GLI ESUBERIC’È LO STOP ALLA TRATTATIVA
TRASPORTI
Stop alle trattavite sugli esube-
ri Meridiana: "L'atteggiamento
dei sindacati è troppo chiuso"
avrebbero detto i vertici di
Qatar Airways ritirandosi dal
tavolo di negoziazione sul vet-
tore sardo. Della vicenda è
stato investito il ministro dei
Trasporti, Graziano Delrio,che sta cercando di riportare la
compagnia del Golfo a miti
consigli, anche perché il tempo
per un'intesa stringe: il prossi-
mo 27 giugno scadono gli
ammortizzatori sociali e in ballo
ci sono ancora 955 esuberi su
1.600 dipendenti.In caso di
accordo con Qatar Airways i
tagli potrebbero scendere a
527 (nessun pilota, 422 assi-
stenti di volo, 48 del personale
di terra e 57 della manutenzio-
ne), mentre già 220 non si
oppongono alla messa in
mobilità. L'abbandono del
tavolo di negoziato del vettore
mediorientale, però, complica
la definizione di un'intesa in
tempo utile per la scadenza
della procedura di mobilità
aperta il 9 aprile scorso. Per
questo Delrio e, sul fronte del
Ministero dello Sviluppo
Economico, il viceministro
Teresa Bellanova, da ore ten-tano di ricucire la
trattativa.Dopo il 30 giugno
sono destinati a ridursi i tratta-
menti di sostegno del reddito al
personale di mobilità.
Graziano Delrio
ILVA DI TARANTO
ARVEDI: RISANARLAE QUOTARLA IN BORSARisanare l'Ilva e poi quotarla inBorsa "per creare una grandesocietà" che gestisca insieme aisiti Ilva di Taranto, Corneliano eNovi, i siti Arvedi di Cremona eTrieste. Lo ha detto GiovanniArvedi, presidente dell'omonimogruppo durate un'audizione alSenato spiegando che suo proget-to prevede la creazione di "unasocietà davvero competitiva chepotrebbe anche essere quotata inBorsa. Questa società sarà apertaad altri soggetti siderurgici italianie potrebbe diventare la spina dor-sale strategica per l'Italia per laproduzione dei prodotti piani".L'obiettivo sarebbe quello di darevita a un gruppo siderurgico"capace di produrre 12 milioni ditonnellate di acciaio con un fattu-rato fra 7-8 miliardi l'anno". Unpiano che passa per la verticalitàdei prodotti Ilva: "Strutturalmente -spiega Arvedi - ha degli impiantiimportanti che si completano conCorneliano e Novi insieme allenostre acciaierie di Trieste eCremona si consoliderebbe que-sta ottimizzazione deiprodotti".L'imprenditore ha poiparlato dell'accordo di governancee del memorandum siglato con ilgruppo turco Erdemir in vista dellagara per l'acquisizioni dell'Ilva:"Noi andiamo avanti anche senzadi loro". Parlando poi di una possi-bile cordata italiana Arvedi hadetto: "Non c'è più spazio perguerre fra poveri ma c'è spazio peraccordi intelligenti per un futuromigliore" aprendo verso il gruppoMarcegaglia, "ho grande stima perquesta famiglia che come la nostralavora ed è sul mercato da 30 anni.E' anche nostro cliente".
Giovanni Arvedi
Industria e Finanza.com5 • 23 giugno 2016
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