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Prof. Paola Giordano

Responsabile Clinico Ematologia Policlinico di Bari - U.O. “F. Vecchio”

Tel: 0805592934 email: paola.giordano@uniba.it

Durante le lezioni del corso di Laurea in Medicina e durante la Scuola di Specializzazione in Pediatria siamo soliti ripetere agli studenti il vecchio adagio:

BACKGROUND

“IL BAMBINO NON E’ UN PICCOLO ADULTO”

… SICURAMENTE VALIDO, ANCHE, PER LA FISIOLOGIA DELLA COAGULAZIONE …

“IL BAMBINO NON E’ UN PICCOLO ADULTO”

BACKGROUND

Andrew M. et al, Maturation of the hemostatic system during childhood Blood, 1992

Nel decennio 1980-1990 gli studi condotti da Maureen Andrew e colleghi presso la McMaster University in Canada hanno evidenziato che:

• Il Sistema della Coagulazione inizia a svilupparsi in

utero e prosegue la sua maturazione nell’infanzia

• Vi sono ranges di normalità differenti per età

Andrew M. et al, Development of the human coagulation system in the full-term infant Blood, 1987

Andrew M. et al, Maturation of the hemostatic system during childhood Blood, 1992

L’emofilia e gli altri rari disordini emorragici

congeniti sono passati ad essere, nell’ultimo

decennio, da patologie fortemente

disabilitanti a condizioni cliniche curabili e

con una buona qualità della vita.

BACKGROUND

Giordano P et al, Issues in Pediatric Haemophilia Care Italian Journal of Pediatrics, 2013

L’avvio precoce alla PROFILASSI

(regolare e continuata terapia

sostitutiva) garantisce ai bambini emofilici del terzo millennio di avere articolazioni sane e di poter svolgere attività motoria in sicurezza.

BACKGROUND

Manco-Johnson M. et al, Prophylaxis versus Episodic Treatment to prevent joint disease in boys with severe hemophilia

New England Journal of Medicine, 2007;357:535-44

Le manifestazioni emorragiche in pediatria possono, per il clinico, diventare un vero e proprio grattacapo vista l’ampia gamma d’ipotesi eziologiche. E’ fondamentale, però, giungere ad una giusta e specifica diagnosi per mettere in atto appropriate terapie

APPROCCIO AL BAMBINO CHE SANGUINA

Le Malattie Emorragiche possono essere congenite o acquisite. Le Malattie Emorragiche comprendono: -Deficit dei Fattori della Coagulazione -Anomalie quali/quantitative delle piastrine -Alterazioni Vascolari

APPROCCIO AL BAMBINO CHE SANGUINA

Revel-Vilk S, Clinical and laboratory assessment of the bleeding pediatric patient Semin Thromb Haemost, 2011

L’algoritmo diagnostico prevede:

-Anamnesi Personale

-Storia Emorragica

-Anamnesi Familiare

-Esame Obiettivo

-Test di Laboratorio

APPROCCIO AL BAMBINO CHE SANGUINA

Revel-Vilk S, Clinical and laboratory assessment of the bleeding pediatric patient Semin Thromb Haemost, 2011

L’anamnesi personale deve essere il più

possibile completa e deve focalizzarsi su:

-Età

-Sesso

-Precedente storia clinica

APPROCCIO AL BAMBINO CHE SANGUINA

Età

Le Malattie Emorragiche Congenite gravi vengono diagnosticate prevalentemente in epoca neonatale o nella prima infanzia perché hanno esordio precoce e sanguinamenti eclatanti (emorragia intracranica, sanguinamento dal cordone ombellicale, emorragia post circoncisione)

APPROCCIO AL BAMBINO CHE SANGUINA

Età

Le Malattie Emorragiche Congenite

lievi/moderate vengono diagnosticate

prevalentemente in età scolare o

nell’adolescenza (es. menarca nelle ragazze)

APPROCCIO AL BAMBINO CHE SANGUINA

Età

Le Malattie Emorragiche Acquisite possono

presentarsi ad ogni età (es. la Piastrinopenia

Immune è tipica dei bambini tra 2-10 anni

ma può esordire anche in epoca neonatale o

nell’età adulta)

APPROCCIO AL BAMBINO CHE SANGUINA

Sesso

Alcuni difetti ereditari presentano una

trasmissione legata al cromosoma X e quindi i

maschi sono malati e le femmine portatrici

(es. Emofilia A/B, Sindrome di Wiskott-

Aldrich…)

APPROCCIO AL BAMBINO CHE SANGUINA

Sesso

Tutti gli altri difetti ereditari e quelli acquisiti

sono presenti con uguale frequenza in

entrambi i sessi; sebbene alcune diagnosi

(Malattia di Von Willebrand, Piatrinopatie,

Deficit FXI) siano più frequenti nelle ragazze

per la comparsa di menorragia.

APPROCCIO AL BAMBINO CHE SANGUINA

APPROCCIO AL BAMBINO CHE SANGUINA

Storia Clinica

Blanchette VS et Al, Sickkids handbook of pediatric thrombosis and haemostasis. Kager 2013

Storia Clinica Per i disordini acquisiti: -febbre, dimagramento, astenia suggerisce un patologia neoplastica -malassorbimento, colestasi, uso di antibiotici suggerisce un deficit di vitamina K -deficit multiplo dei fattori della coagulazione e piastrinopenia è evidente nelle sepsi -l’uremia si associa ad alterata funzione piastrinica

APPROCCIO AL BAMBINO CHE SANGUINA

La storia emorragica deve essere scrupolosamente registrata perché, ad esempio:

-Sanguinamenti mucosi sono prevalenti nella

Malattia di Von Willebrand

-L’emartro è l’emorragia tipica dell’emofilico

-Le petecchie sono spesso riscontro di

piastrinopenia

APPROCCIO AL BAMBINO CHE SANGUINA

Anamnesi personale emorragica Score

Symptom

-1

0

1

2

3

4

Epistaxis - No or trivial (≤5 per

year)

>5 per year OR >10

minutes duration

Consultation only Packing, cauterization or

antifibrinolytics

Blood transfusion, replacement

therapy or desmopressin

Cutaneous - No or trivial (≤1cm)

>1cm AND no trauma Consultation only - -

Minor wounds - No or trivial (≤5 per

year)

>5 per year OR >5

minutes duration

Consultation only or Steri-

strips

Surgical hemostasis or

antifibrinolytics

Blood transfusion, replacement

therapy or desmopressin

Oral cavity - No

Reported at least once Consultation only Surgical hemostasis or antifibrinolytics

Blood transfusion, replacement therapy or desmopressin

Gastrointestinal

tract

- No Identified cause Consultation or spontaneous Surgical hemostasis,

antifibrinolytics, blood

transfusion, replacement therapy

or desmopressin

-

Tooth extraction No bleeding in at least

2 extractions

None done or no

bleeding in 1 extraction

Reported, no

consultation

Consultation only Resuturing, repacking or

antifibrinolytics

Blood transfusion, replacement

therapy or desmopressin

Surgery No bleeding in at least

2 surgeries

None done or no

bleeding in 1

Reported, no

consultation

Consultation only Surgical hemostasis or

antifibrinolytics

Blood transfusion, replacement

therapy or desmopressin

Menorrhagia - No Reported or consultation only

Antifibrinolytics or contraceptive pill use

D&C or iron therapy Blood transfusion, replacement therapy, desmopressin or

hysterectomy

Post-partum No bleeding in at least 2 deliveries

No deliveries or no bleeding in 1 delivery

Reported or consultation only

D&C, iron therapy or antifibrinolytics

Blood transfusion, replacement therapy or desmopressin

-

Muscle hematoma - Never Post-trauma, no therapy

Spontaneous, no therapy Spontaneous or traumatic,

requiring replacement therapy or desmopressin

Spontaneous or traumatic,

requiring surgical intervention or blood transfusion

Hemarthrosis - Never Post-trauma, no therapy Spontaneous, no therapy Spontaneous or traumatic,

requiring replacement therapy or

desmopressin

Spontaneous or traumatic,

requiring surgical intervention

or blood transfusion

Central nervous

system

- Never - - Subdural, any intervention Intracerebral, any intervention

Other * - No Reported Consultation only Surgical hemostasis,

antifibrinolytics or iron therapy

Blood transfusion, replacement

therapy or desmopressin

PEDIATRIC BLEEDING SCORE

Biss TT et al,

Quantitation of bleeding symptoms in children with Von Willebrand disease: use of standardized pediatric bleeding questionnaire.

J Thromb Haemost 2010

Other

Post-circumcision

Umbilical stump

Cephalohematoma

Macroscopic hematuria

Post-venepuncture

Conjunctival hemorrage

PEDIATRIC BLEEDING SCORE

Biss TT et al,

Quantitation of bleeding symptoms in children with Von Willebrand disease: use of standardized pediatric bleeding questionnaire.

J Thromb Haemost 2010

PEDIATRIC BLEEDING SCORE

Biss TT et al,

Quantitation of bleeding symptoms in children with Von Willebrand disease: use of standardized pediatric bleeding questionnaire.

J Thromb Haemost 2010

Il punteggio medio nei soggetti sani è di 0,5

Un punteggio ≥ 2 indirizza

all’approfondimento diagnostico

L’anamnesi familiare fornisce notevoli informazioni:

-Ereditarietà (X-linked-Emofilia A/B; Autosomico Dominante-MVW1)

-Consanguineità (aumenta il rischio di patologie Autosomiche Recessive)

-Etnia (es, Deficit FXI prevalente negli Ebrei Ashkenazi)

APPROCCIO AL BAMBINO CHE SANGUINA

Gli esami di laboratorio devono essere selezionati:

APPROCCIO AL BAMBINO CHE SANGUINA

EMOCOROMO, PT, aPTT, FIBRINOGENO

MIXING TEST

EMOGRUPPO, FVIII, VWF Ag, VWF Ricof

DOSAGGIO ALTRI FATTORI DELLA COAGULAZIONE

PFA-100, TEMPO DI EMORRAGIA

TESTS DI FUNZIONALITA’ PIASTRINICA

ANALISI DEL DNA

Malattie dell’emostasi da difetto vascolare

• Vasculiti

– Porpora di Shönlein-Henoch

• E’ la più comune porpora di origine vascolare dell’età infantile

– Malattia di Kawasaki

• Colpisce bambini al di sotto dei 5 anni di età.

• Febbre, congiuntivite, orofaringite, linfoadenopatia, esantema, edema delle estremità, desquamazione.

• Porpora fulminante

(Trombosi delle piccole arterie probabilmente dovuta ad autoanticorpi diretti contro la proteina C e la proteina S)

• Disordini del tessuto connettivo (da spiccata fragilità capillare)

– Sindrome di Ehlers-Danlos

– Sindrome di Marfan

– Osteogenesi imperfetta

• Teleangiectasia emorragica ereditaria o malattia di Rendu-Osler

– Autosomica dominante, è caratterizzata da teleangiectasie diffuse della cute, delle mucose, dei visceri.

– Associata ad epistassi, sanguinamenti gastrointestinali o cutanei responsabili di anemia ferrocarenziale.

S.me DI RENDU-OSLER-WEBER Teleangectasia emorragica ereditaria

Alterazioni genetiche HHT

TIPO GENE LOCUS HHT-1 ENG 9q 33-34

HHT-2 ALK 1 12q 13

Geni associati alla famiglia dei TGF-b necessari

al corretto sviluppo dei vasi sanguigni.

2 nuovi geni:

• Smad 4 In associazione con la poliposi giovanile - Crom. 18

(HHT-JP)

• Gene ? - Crom. 5 (HHT3)

CRITERI DIAGNOSTICI PER HHT

Definitiva Se sono soddisfatti 3 criteri

Possibile o Sospetta Se sono soddisfatti 2 criteri

Improbabile Se sono soddisfatti meno di 2 criteri

Spontanea e ricorrente Epistassi

Teleangiectasie

Lesioni viscerali

Storia familiare

Multiple, in precise aree:

Mano Naso

come:

Teleangiectasia gastrointestinale (con o senza emorragie) AVM polmonari AVM epatiche AVM cerebrali AVM spinali

Parente di primo grado con HHT secondo questi criteri

ITER DIAGNOSTICO PRESSO IL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DELL’UNIVERSITA’ DI BARI

ANAMNESI Familiarità, caratteristiche

dell’epistassi, età di comparsa delle teleangectasie,

sintomatologia soggettiva

ESAME OBIETTIVO Distribuzione delle teleangectasie Colorito della cute

DIAGNOSI MOLECOLARE Se positiva……

Ecocardiografia Ecografia epatica ed ecocolordoppler portale TAC multislice torace RMN e angioRMN cerebrale

Paola Giordano, Dipartimento di Scienze Biomediche ed Oncologia Umana – Sez. Pediatria “F. Vecchio” E-mail: paola.giordano@uniba.it Ufficio: 0805592834/0805478906 Mobile:3383559475

Nasal teleangiectases were found in 68%, mucocutaneous

telangiectases (fingers, lips and oral cavity) in 79%, PAVMs in 53%,

HAVMs in 47% and cerebral anteriovenous malformations and/or

cerebral ischemic changes secondary to PAVMs in 12%.

CONCLUSIONS: We evidenced a high incidence of HHT children with

occult visceral lesions suggesting that a diagnostic screening may be

indicated to appropriately treat brain and lung malformations.

2006

Paola Giordano, Dipartimento di Scienze Biomediche ed Oncologia Umana – Sez. Pediatria “F. Vecchio” E-mail: paola.giordano@uniba.it Ufficio: 0805592834/0805478906 Mobile:3383559475

Paola Giordano, Dipartimento di Scienze Biomediche ed Oncologia Umana – Sez. Pediatria “F. Vecchio” E-mail: paola.giordano@uniba.it Ufficio: 0805592834/0805478906 Mobile:3383559475

Cause di Piastrinopenia in Età Pediatrica

• Da diminuita produzione

Congenita

Acquisita

• Da aumentata distruzione

Immune

Non immune

• Da sequestro

Piastrinopenie

• Da ridotta produzione a livello midollare

– Porpora amegacariocitica congenita

– Anemia di Fanconi

– Sindrome di TAR (trombocitopenia con assenza del radio)

– Sindrome di Wiskott-Aldrich (piastrinopenia, eczema cutaneo,

deficit immunitario)

– Anomalia di May-Hegglin

– Malattie metaboliche (acidemia metilmalonica, glicinemia

chetotica, acidemia isovalerica)

– Disordini acquisiti:

• Anemia aplastica grave acquisita

• Malattie infiltranti il midollo (leucemie acute, linfomi, tumori solidi)

• Farmaci, radiazioni ionizzanti

ANEMIA DI FANCONI

Ipoplasia metacarpale con malposizione del pollice

Sindrome TAR

Sindrome di Wiskott-Aldrich

ANKRD26-related thrombocytopenia and myeloid malignancies. Noris P, Favier R, Alessi MC, Geddis AE, Kunishima S, Heller PG, Giordano P, Niederhoffer KY, Bussel JB, Podda GM, Vianelli N, Kersseboom R, Pecci A, Gnan C, Marconi C, Auvrignon A, Cohen W, Yu JC, Iguchi A, Miller Imahiyerobo A, Boehlen F, Ghalloussi D, De Rocco D, Magini P, Civaschi E, Biino G, Seri M, Savoia A, Balduini CL. Blood. 2013 Sep 12;122(11):1987-9.

Platelet size for distinguishing between inherited thrombocytopenias and

immune thrombocytopenia: a multicentric, real life study.

Noris P, Klersy C, Gresele P, Giona F, Giordano P, Minuz P, Loffredo G,

Pecci A, Melazzini F, Civaschi E, Mezzasoma A, Piedimonte M, Semeraro

F, Veneri D, Menna F, Ciardelli L, Balduini CL; Italian Gruppo di Studio delle

Piastrine.

Br J Haematol. 2013 Jul;162(1):112-9.

Piastrinopenie

• Da aumentata distruzione immunologica – Porpora trombocitopenica immune

• È la causa più frequente di piastrinopenia in età pediatrica, con massima incidenza fra i 2 ed i 4 anni.

• Aumentata distruzione piastrinica determinata da anticorpi anti-piastrine.

• Da aumentata distruzione non immunologica – Sindrome uremico-emolitica

• Anemia emolitica microangiopatica, piastrinopenia, insufficienza renale acuta.

– Compare 5-7 giorni dopo un episodio infettivo gastrointestinale

– Verocitotossina, prodotta da alcuni ceppi di Escherichia coli e Shigella dysenteriae, che una volta entrata in circolo è in grado di legarsi ad un recettore del glomerulo renale.

– Porpora trombotica trombocitopenica

• Microangiopatia trombotica

• Interessamento del sistema nervoso centrale (90% dei casi)

– Disturbi sensitivi e motori, parestesie, disartria, afasia, disturbi visivi, vertigini, cefalea, confusione, coma.

terapia

Provan et al. Blood 2010;115:168-186

terapia

Provan et al. Blood 2010;115:168-186

CL Balduini et al, Haematologica 2003

CL Balduini et al, Haematologica 2003

DISORDINI EREDITARI DELLE PIASTRINE • Difetti d’Adesione:

• Sindrome di Bernard-Soulier

• Deficit del recettore per il collagene

• Malattia Pseudo-von Willebrand

• Difetti di Secrezione:

• Storage-pool diseases

• Difetti dell’Attivazione:

• Disordini della reazione di rilascio

• Difetti della trasduzione del segnale

• Difetti d’Aggregazione:

• Tromboastenia di Glanzmann

Tromboastenia di Glanzmann

Tipo I Assenza in superficie del complesso GPIIb-IIIa

Tipo II Presenza, ma marcata riduzione, GPIIb-IIIa

dal 10 al 20% dei livelli normali

Variante GPIIb-IIIa è ridotto, c’è disfunzione piastrinica,

quando attivate non si aggregano e non si legano

al fibrinogeno

L’EMOFILIA

Srivastava A. et al, Guidelines for the management of hemophilia, Haemophilia, 2012

L’EMOFILIA

- INTERVENTO PRECOCE IN CORSO DI SANGUINAMENTO (spontaneo/traumatico)

- PROFILASSI PRIMARIA/SECONDARIA

- IMMUNOTOLLERANZA IN CASO DI COMPARSA DI INIBITORE

- FISIOTERAPIA E CULTURA DEL MOVIMENTO

- CHIRURGIA ORTOPEDICA (protesi/debridment artroscopico)

Fondamenti di Management

ON DEMAND

Emorragie Emartro in fase precoce, emorragie intramuscolari o orali.

20-40 Ripetere l’infusione ogni 12-24 ore (8-24 ore per pazienti di età inferiore a 6 anni) per almeno 1 giorno fino a che, a cessazione del dolore, l’episodio emorragico sia risolto o si sia giunti a guarigione.

Emartri più estesi, emorragie intramuscolari o ematomi.

30-60 Ripetere l’infusione ogni 12-24 ore (8-24 ore per pazienti di età inferiore a 6 anni) per 3-4 giorni o più, fino alla scomparsa del dolore e dell’invalidità acuta.

Emorragie a rischio per la vita. 60-100 Ripetere l’infusione ogni 8-24 ore (6-12 ore per pazienti di età inferiore a 6 anni) fino alla risoluzione dell’evento.

Interventi chirurgici Minori Incluse le avulsioni dentarie. 30-60 Ogni 24 ore (12-24 ore per pazienti di età inferiore a 6

anni), per almeno 1 giorno, fino al raggiungimento della guarigione.

Maggiori 80-100 (pre- e post-intervento) Ripetere l’infusione ogni 8-24 ore (6-24 ore per pazienti di età inferiore a 6 anni) fino al raggiungimento di una adeguata cicatrizzazione; successivamente continuare la terapia per almeno altri 7 giorni per mantenere l’attività del Fattore VIII a valori compresi tra il 30-60% (UI/dl).

Unità (UI) richieste = peso corporeo (kg) x aumento di Fattore VIII desiderato (%) x 0,5.

LIVELLO DI FVIII RICHIESTO (%)

ON DEMAND

Emorragie Emartro in fase precoce, emorragie intramuscolari o orali.

20-40 Ripetere l’infusione ogni 12-24 ore (8-24 ore per pazienti di età inferiore a 6 anni) per almeno 1 giorno fino a che, a cessazione del dolore, l’episodio emorragico sia risolto o si sia giunti a guarigione.

Emartri più estesi, emorragie intramuscolari o ematomi.

30-60 Ripetere l’infusione ogni 12-24 ore (8-24 ore per pazienti di età inferiore a 6 anni) per 3-4 giorni o più, fino alla scomparsa del dolore e dell’invalidità acuta.

Emorragie a rischio per la vita. 60-100 Ripetere l’infusione ogni 8-24 ore (6-12 ore per pazienti di età inferiore a 6 anni) fino alla risoluzione dell’evento.

Interventi chirurgici Minori Incluse le avulsioni dentarie. 30-60 Ogni 24 ore (12-24 ore per pazienti di età inferiore a 6

anni), per almeno 1 giorno, fino al raggiungimento della guarigione.

Maggiori 80-100 (pre- e post-intervento) Ripetere l’infusione ogni 8-24 ore (6-24 ore per pazienti di età inferiore a 6 anni) fino al raggiungimento di una adeguata cicatrizzazione; successivamente continuare la terapia per almeno altri 7 giorni per mantenere l’attività del Fattore VIII a valori compresi tra il 30-60% (UI/dl).

Unità (UI) richieste = peso corporeo (kg) x aumento di Fattore VIII desiderato (%) x 0,5.

LIVELLO DI FVIII RICHIESTO (%)

PROFILASSI

L’OBIETTIVO DELLA PROFILASSI E’ QUELLO DI SOMMINISTRARE PERIODICAMENTE IL FATTORE MANCANTE AL FINE DI GARANTIRE UN LIVELLO EMATICO DI FATTORE > 1%

cioè

FAR SI CHE L’EMOFILICO GRAVE DIVENTI UN EMOFILICO MODERATO

LA PROFILASSI Break-through bleeding in relation to predicted factor VIII levels in patients receiving prophylactic treatment for severe haemophilia A

Collins et al. Journal of Thrombosis and Haemostasis, 2008;7:413-420

PROFILASSI

Srivastava A. et al, Guidelines for the management of hemophilia Haemophilia, 2012

L’INIBITORE

IN UN’EPOCA IN CUI LA PROFILASSI GARANTISCE PER LUNGO TEMPO UN OTTIMO OUTCOME ORTOPEDICO NONCHE’ UN’ADEGUATA QUALITA’ DI VITA

ed

I CONCENTRATI VENGONO SOTTOPOSTI AD APPROPRIATE TECNICHE DI INATTIVAZIONE VIRALE

L’INIBITORE RAPPRESENTA LA PIU’ GRAVE COMPLICANZA LEGATA ALLA SOMMINISTRAZIONE DELLA TERAPIA SOSTITUTIVA

L’INIBITORE

ALLOANTICORPI IgG che NEUTRALIZZANO L’ATTIVITA’ DEL FATTORE

ESOGENO SOMMINISTRATO L’INCIDENZA DI SVILUPPARE L’INIBITORE E’ DI CIRCA: •20-30 % NELL’EMOFILIA A (Astermark J et Al. European Haemophilia Therapy Standardisation Board. Non genetic risk factors and the development of inhibitors in haemophilia: a comprehensive review and consensus report. Haemophilia 2010;16:747-66)

•5 % NELL’EMOFILIA B (Bolton-Maggs PH et Al. Haemophilias A and B. Lancet 2003;24:361)

LA COMPARSA D’INIBITORE E’ PIU’ FREQUENTE NEI SOGGETTI CON EMOFILIA GRAVE RISPETTO A QUELLI CON EMOFILIA MODERATA O LIEVE

ANCHE SE… NELL’EMOFILIA GRAVE LA COMPARSA D’INIBITORE NON MODIFICA TARGET, FREQUENZA E SEVERITA ’ DELL ’ EMORRAGIE MENTRE NELL’EMOFILIA MODERATA/LIEVE NEUTRALIZZANDO IL FVIII ENDOGENO SI PUO’ AVERE UN PEGGIORAMENTO DEL FENOTIPO EMORRAGICO

PERCHE’ L’INIBITORE IL SISTEMA IMMUNITARIO RICONOSCE COME NON SELF IL FATTORE VIII ESOGENO QUANDO L’INIBITORE

COMPARSA DOVUTA A DIVERSI FATTORI: FATTORI GENETICI -MUTAZIONE GENICA -STORIA FAMILIARE D’INIBITORE -ETNIA

FATTORI AMBIENTALI -ETA’ ALLA PRIMA SOMMINISTRAZIONE DEL FATTORE -TRATTAMENTI INTENSIVI -CHIRURGIA -PROFILASSI MUTAZIONI

ALTO RISCHIO: GRANDI DELEZIONI, INVERSIONI, MUTAZIONI NON SENSE

BASSO RISCHIO: MUTAZIONI MISSENSE, PICCOLE DELEZIONI/INSERZIONI

TRATTAMENTO INTENSIVO: > 3 GIORNI DI ESPOSIZIONE AL FATTORE AD UN DOSAGGIO DI ALMENO 50 UI/Kg

Issues in pediatric haemophilia care.

Giordano P, Franchini M, Lassandro G, Faienza MF, Valente R, Molinari AC.

Ital J Pediatr. 2013

IL PEDIATRA NELLA GESTIONE DEL BAMBINO EMOFILICO

Pediatrician for the management of haemophiliac children

Paola Giordano, Paola Carmela Corallo, Massimiliano Praitano, Federica Valente, Anna Amoruso, Michele Valente, Giuseppe Lassandro

Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, U.O. Ematologia Pediatrica “F. Vecchio”

CURRENT MANAGEMENT OF THE HAEMOPHILIC CHILD: A DEMANDING INTERLOCUTOR. QUALITY OF LIFE AND ADEQUATE COST-EFFICACY ANALYSIS Giordano et al., Pediatric Haematology and Oncology 2014 (in press)

La Malattia di Von Willebrand è la patologia emorragica ereditaria più comune…

1% della popolazione mondiale affetta

1/1000 dei malati

sono sintomatici

Nel 1926 al Dr. Erik von Willebrand venne chiesto di visitare HjÖrdis, una bambina di 5 anni che presentava una grave forma di epistassi

C’ERA UNA VOLTA…

Il processo diagnostico si basa su:

- Anamnesi personale emorragica

- Storia familiare

- Esami di laboratorio

OGGI

Esami di laboratorio

Thrombosis Research 124 Suppl. 1 (2009) S2–S6

La storia dell’ematologia pediatrica non oncologica è stata una storia costellata di successi. Per continuare su questa rotta, ED OFFRIRE LE MIGLIORI CURE AI NOSTRI PAZIENTI, bisogna formare le giovani leve. Solo se gli allievi vedranno i loro insegnanti “entusiasti” faranno una scelta radicale.

RITORNO AL FUTURO

Mannuci PM et al, Uncertain times for research on haemophilia and allied disorders J Thromb Haemost, 2005

GRAZIE