Ldb Oggi a pranzo...Cultura!_Guida 01

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+Audience development

Maria Francesca Guida 17-18 maggio 2013, Lecce

+Il nostro programma insieme

n Accesso, partecipazione e rappresentazione

n I metodi e gli strumenti per compiere

indagini su pubblici

n Casi di studio

+Progetti ECCOM

n  MIBAC- Bando per favorire l’accessibilità nei Musei

n  MIBAC- DGVal> La comunicazione interna dei Musei

n  MUSEUM MEDIATOR – Il ruolo della mediazione

n  Accesso ai Musei del contemporaneo

n  Indagini di gradimento per Festival dei fotografia ed Enzimi

n  VOCH- Volontari

http://www.youtube.com/watch?v=POJpUeKHj5o

Per  migliorare  la  proge,azione  delle  nostre  a2vità  

Per  migliorare  la  qualità  dell’esperienza  che  offriamo  

Per  migliorare  la  comunicazione  e  valutare  l’esposizione  ai  media  dei  diversi  target  

Per  “tarare”  meglio  le  a2vità  di  marke5ng  Per  verificare  l’impa,o  di  una  nuova  inizia=va  

Per  comprendere  i  processi  di  scelta,  i  comportamen5,  le  preferenze  del  nostro  pubblico  

Per  rendere  conto  del  nostro  operato  a  sponsor  e  stakeholder  

Perché  la  conoscenza  aiuta  le  relazioni  e  i  discorsi        

Cos’è la cultura?

Coltivare

+ Unesco

considera la cultura come "una serie di

caratteristiche specifiche di una società o

di un gruppo sociale in termini

spirituali, materiali, intellettuali o

emozionali”

+

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Comunicare

C-O-M-U-N-I-C-A-R-E

Comunicare

comunicare ….. :) *.* ;( \o/ _*_ (0.0)

COMUNICARE

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http://www.youtube.com/watch?v=xQvRpW_5bYY

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Comunicare la cultura?

+

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Comunicare Definire il messaggio significa:

n Identificare il suo contenuto COSA DIRE

n Identificare i destinatari A CHI SI RIVOLGE E CON QUALE FINALITA’

n Identificare CHI DEVE DIRLO n Definire la sua struttura COME ESPRIMERE IL

CONTENUTO n Definire il suo formato QUALE STRUTTURA

SIMBOLICA UTILIZZARE

+

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n SLOGAN: lo spirito del luogo, incisivo, riproducibile, sui media capace di farsi ricordare

n SIMBOLO VISIVO: riconoscibilità

n TEMATISMO: modalità di fruizione

n EVENTI: olimpiadi, il palio, etc..

Perché la cultura è difficile da comunicare?

+ I prodotti più difficili da comunicare

n Lirica

n Archeologico

n Contemporaneo

+

Campagna promossa da Bamakò Italia per la nuova stagione

lirica della Provincia di Lecce

+ Lirica- Lecce

Protagonisti della campagna i tre volti

di un uomo che ride,

di una ragazza punk

di una bimba con una settecentesca parrucca in testa rispettivamente accompagnati dalle head

«noiosa a chi?», «snob a chi?», «antica a chi?

+ Obiettivo

Creare una campagna che potesse attrarre l’attenzione anche dei ragazzi

al di sotto dei 30 anni dalle indagini di marketing,

vedono la lirica come qualcosa: di antico di snob

di noioso

+ Mibac

Comunicare per le istituzioni culturali

+ Mibac- 8 marzo

“Cosa sarebbe l’arte senza le donne?”

Chi ha inventato la Notte Bianca?

Nasce nel 2002 a Parigi

Capitali europee seguono il modello parigino

6 capitali europee

(Parigi, Roma, Riga, Bruxelles, Madrid, Bucarest)

decidono di far diventare la Notte Bianca

LA NOTTE BIANCA EUROPEA

privilegia la creazione contemporanea in tutte le sue forme: arti plastiche, proiezioni cinematografiche, musica, rappresentazioni teatrali, circensi e forensi.

Momento di riflessione sull’evoluzione delle notti metropolitane e di mettere in campo servizi e modelli organizzativi adeguati.  

è una manifestazione culturale aperta a tutti e gratuita, che si svolge ogni anno tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, per una intera notte.

mette in scena lo spazio pubblico in tutti i suoi aspetti 

è l’occasione di promuovere forme di mobilità “poco inquinanti”: bicicletta, tram e trasporti pubblici in genere, navette fluviali. favorisce l’interscambio tra il centro delle città e i quartieri periferici.

Le città partner di “Notti Bianche Europa” hanno deciso di organizzare ogni anno un progetto artistico comune allo scopo di promuovere un interscambio di esperienze a livello europeo.

… ancora Notti Bianche

LA NOTTE BIANCA A ROMA

•  VIa edizione!

•  28 ORE DI EVENTI E SPETTACOLI TOTALI !

•  400 APPUNTAMENTI !

•  1000 ARTISTI !

•  150 SPAZI!

L’intervento dei privati nella

spettacolarizzazione della città

•  Promuovere la propria immagine

•  Farsi ricordare nel tempo

•  Rivolgersi a larghe fasce di Pubblico

•  Un progetto di arte pubblica sulle forme dell’energia

•  Tre artisti internazionali, tre luoghi simbolici

•  Parlare alla città con nuovi linguaggi

Abbiamo scoperto una nuova energia

l’arte contemporanea

LA LUCE DELL’ARTE

Enel contemporanea

ACEA: la Luce dello Spettacolo

La città in festa

La piazza come luogo di incontro

Elementi: Fuoco, Luce, Acqua, Aria

La città è abitata da sogni

La mediazione culturale

http://vimeo.com/32370572

La leggerezza

MuseumMediators

Progetto finanziato da EACEA-Education, Audiovisual and Culture European Agency Programma di Apprendimento Permanente-Sottoprogramma  Leonardo da Vinci 

Portogallo - Mapa das Ideias (capofila) Spagna – Università di Barcellona Italia -  Eccom European Center for Cultural Organization and Management Finlandia – Museo Helinä Rautavaara Estonia – Museo Nazionale dell’Estonia

www.museummediators.eu

5 casi di studio

Fondazione Re Rebaudengo, Museo di Montebelluna, MAMBO, GAMEC DI BERGAMO, Museo civico di Zoologia

L'ARTE SPIEGATA AI TRUZZI

(nella loro lingua) http://lartespiegataaitruzzi.tumblr.com/post/41941135104/alexander-calder-lawnton-pennsylvania-1898

Alexander Calder (Lawnton, Pennsylvania, 1898 – New York, 1976) Le Grande Cirque, 1927 (estratti dal film di Jean Painlevé, 1955) A Carder je piaceva popo de giocà. Anfatti sto video te fa vede lui che sta a giocà co li pupazzetti. Sarebbe na Performanz, pe usà un linguaggio tecnico, cioè come ‘n teatrino, na cosa che se fa sotto l’occhi doo spettatore, e pure questa è arte, mica solo ‘n quadro o na scurtura che uno ‘o fa a casa sua e poi ‘o metteno ner museo pe fallo vedè. Invece ‘a performanz se fa na vorta sola, chi c’è c’è e chi nun c’è sti cazzi; anche se però poi se ce fai er video e ‘o metti su iutubbe chiaro che addiventa come na statua o ‘n disegno che ‘o poi rivedè dumila vorte. Però l’idea mejo de Carder è che nun solo aartista se deve divertì e giocà, ma pure ‘o spettatore. Anfatti lui faceva dee scurture mobbili, che appunto se chiameno Mobbili, tipo appese ar soffitto, fatte de fili de fero e pezzi de lamina colorata attaccati, tipo come quii giocarelli che se appendeno sopra ‘e culle pe fà divertì li regazzini, che come ce sta ‘n soffio de vento se moveno e magari fanno pure rumore, e al limite pure chi sta a guardà ‘i pò toccà e daje na bottarella o na schicchera così se moveno; come a dì che l’arte nun è statica ma cambia se ‘o spettatore ce ‘nteraggisce; ner senso, ‘nvece de sta fermo lì a guardà come n’ebbete, che l’arte te fa quasi paura perché pensi “ommamma ch’avrà voluto dì aartista?

LE CITTÀ DELLO SPETTACOLO

Montreal

Situata nella provincia del Quebec

3,8 milioni di abitanti

Nasce sulle rive del fiume San Lorenzo

Nel XVI ad opera di esploratori francesi

24 Municipalità ed un governo centrale

Si distingue per la presenza del 45% di immigrati di seconda e di prima generazione

Perché Montreal è un caso di studio interessante?

È una città che vede la cultura come una risorsa

A partire dagli anni ‘70 sono nate manifestazioni e eventi che attualmente la caratterizzano come

capitale mondiale dei festival.

Tra questi il Montreal Jazz Festival

+ Montreal jazz festival

ü  un avvenimento che si organizza ogni anno dalla fine di

giugno per dieci giorni

ü  oltre 400 manifestazioni

ü  impegna i più grandi artisti jazz e non solo

ü  performance gratuite e a pagamento

ü  si snoda nel raggio di 2 – 3 km (intorno a Place des

Artes)

+ Cirque du Soleil Nato nel 1984

Ha rivoluzionato l’idea che il mondo aveva delle arti circensi il progetto conta circa 3.200 dipendenti

di cui

n  900 artisti,

n  450 dei quali impiegati nella ricerca del casting, con spettacoli che girano in tutto il mondo, mentre altri restano stabili.

n  Provengono da 40 nazioni,

n  45 lingue parlate,

n  10 gli itinerari realizzati nei vari continenti

n  70 milioni di biglietti venduti

n  13 show tenuti in piedi contemporaneamente

Cosa ne ha determinato il successo?

La totale assenza di animali

Costruire lo spettacolo come un unicum

Magnifiche coreografie accompagnate da stravaganti costumi e da favolosi spettacoli di luci, musiche originali

Integrazione e multiculturalità

Approccio cooperativo!

Cirque du soleil

+Pagi

na 86

1. Come si produce e si distribuisce la cultura?

La risposta della scuola della produzione culturale,

che analizza il funzionamento delle organizzazioni.

2. Come avviene la ricezione dei prodotti culturali da parte del

pubblico?

Due interpretazioni opposte del legame pubblico-ricezione:

i teorici pessimisti della cultura di massa

e gli studiosi ottimisti della cultura popolare.

+Pagi

na 87 1. Come si produce e si

distribuisce la cultura? I sociologi dell’industria e dell’organizzazione propongono di studiare

il sistema dell’industria culturale, cioè l’insieme delle organizzazioni

che producono prodotti culturali di massa, popolari e di facile

Consumo.

Gli elementi del sistema dell’industria culturale (adattamento del modello

di Hirsch, 1972): n  sottosistema tecnico

n  sottosistema manageriale

n  sottosistema istituzionale (mediale)

n  consumatori

+Pagi

na 88

Il sottosistema tecnico

n  i creativi (artisti, talenti, etc.) che forniscono gli input al sistema,

n  gli agenti che operano per far sì che i prodotti dei creativi penetrino la sfera successiva.

Una caratteristica costante di questo sottosistema è

L’eccedenza degli input.

+Pagi

na 89

Il sottosistema manageriale:

n  le organizzazioni produttrici dei prodotti culturali (case editrici, redazioni, case discografiche, etc.)

n  i gestori di confine incaricati di raggiungere i mass media.

Caratteristiche costanti del lavoro di questo sottosistema:

n  sovrapproduzione di oggetti culturali

n  mantenimento di rapporti con entrambe le sfere contigue

n  tentativi continui di influenzare i gatekeeper mediali.

+Pagi

na 90

Il sottosistema istituzionale-mediale

n  i gatekeeper mediali che promuovono, recensiscono, criticano i prodotti culturali sui media

n  le figure professionali che fanno conoscere le opere culturali al pubblico (disc-jokey, presentatori di talk show, operatori culturali, curatori di mostre ed eventi, etc.)

Questo sottosistema funziona da filtro per i prodotti culturali nel loro

tragitto dai produttori verso il pubblico.

È un luogo dove si possono verificare tentativi ed episodi di corruzione.

+Pagi

na 91

I consumatori finali conoscono,

scelgono e utilizzano

i prodotti culturali.

Sono anche coloro che riempiono di significato le pratiche

culturali.

+Pagi

na 92

Modernizzazione, urbanizzazione, crisi sociali, rivoluzioni

economiche e movimenti del mercato sono processi e

fenomeni fondamentali per comprendere

le evoluzioni dell’industria culturale.