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F. S. Area 4: Inclusione e Bisogni Educativi Speciali Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA CAMPANIA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “5° - K. WOJTYLA TRAVERSA TAVERNOLA N° 15 Castellammare di Stabia (NA) Tel e Fax 081/8018636 email: [email protected] - C. F.: 90078370633 C. M.: NAIC8DJ007 PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L’INCLUSIONE FINALITÀ Il presente documento contiene indicazioni riguardanti le procedure per un ottimale inserimento di alunni con bisogni educativi speciali, come indicato dalla normativa vigente, al fine di prevenire il disagio, promuovere il benessere, incrementare le potenzialità, permettendo al bambino di crescere e maturare nel rispetto di tempi e modalità differenti fino ai livelli massimi consentiti a ciascuno. Il protocollo di accoglienza • delinea prassi di carattere amministrativo burocratico (documentazione necessaria), comunicativo relazionale (prima conoscenza), educativo - didattico, sociale (rapporti e collaborazione della scuola con il territorio); • esplicita compiti e ruoli delle figure operanti all’interno dell’Istituzione scolastica, • traccia le diverse possibili fasi dell’accoglienza e delle attività di facilitazione per l’apprendimento. si propone • di definire pratiche condivise da tutto il personale della scuola; • facilitare l’ingresso a scuola e sostenere la socializzazione nel nuovo ambiente scolastico, favorendo un clima di accoglienza; promuovere qualsiasi iniziativa di comunicazione e collaborazione tra scuola ed enti territoriali coinvolti. “Tutte queste iniziative hanno lo scopo di offrire maggiori opportunità formative attraverso la flessibilità dei percorsi, non certo di abbassare i livelli di apprendimento” […] “il corrente anno scolastico dovrà essere utilizzato per sperimentare e monitorare procedure, metodologie e pratiche anche organizzative, con l’obiettivo comune di migliorare sempre più la qualità

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F. S. Area 4: Inclusione e Bisogni Educativi Speciali Dilllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll

Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA CAMPANIA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE

“5° - K. WOJTYLATRAVERSA TAVERNOLA N° 15 Castellammare di Stabia (NA)

Tel e Fax 081/8018636 email: [email protected] - C. F.: 90078370633 C. M.: NAIC8DJ007

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L’INCLUSIONE

FINALITÀ

Il presente documento contiene indicazioni riguardanti le procedure per un ottimale inserimento di alunni con bisogni educativi speciali, come indicato dalla normativa vigente, al fine di prevenire il disagio, promuovere il benessere, incrementare le potenzialità, permettendo al bambino di crescere e maturare nel rispetto di tempi e modalità differenti fino ai livelli massimi consentiti a ciascuno.

Il protocollo di accoglienza

• delinea prassi di carattere amministrativo burocratico (documentazione necessaria), comunicativo relazionale (prima conoscenza), educativo - didattico, sociale (rapporti e collaborazione della scuola con il territorio);

• esplicita compiti e ruoli delle figure operanti all’interno dell’Istituzione scolastica,

• traccia le diverse possibili fasi dell’accoglienza e delle attività di facilitazione per

l’apprendimento. si propone

• di definire pratiche condivise da tutto il personale della scuola;

• facilitare l’ingresso a scuola e sostenere la socializzazione nel nuovo ambiente scolastico, favorendo un clima di accoglienza;

• promuovere qualsiasi iniziativa di comunicazione e collaborazione tra scuola ed enti territoriali coinvolti. “Tutte queste iniziative hanno lo scopo di offrire maggiori opportunità formative attraverso la flessibilità dei percorsi, non certo di abbassare i livelli di apprendimento” […] “il corrente anno scolastico dovrà essere utilizzato per sperimentare e monitorare procedure, metodologie e pratiche anche organizzative, con l’obiettivo comune di migliorare sempre più la qualità dell’inclusione” (nota Miur del 22/11/2013

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PREMESSA

L’area dei Bisogni Educativi Speciali comprende:

DISABILITA’

Gli alunni con certificazione ai sensi della Legge 104/92 sono accompagnati nel loro iter scolastico da un docente di sostegno e/o da un assistente educatore; il PEI ( Piano Educativo Individualizzato) è il documento che individua gli obiettivi educativi e didattici, con relative modalità di verifica e valutazione. Il documento è elaborato e approvato dal Gruppo di Lavoro Operativo. A livello di singola istituzione scolastica, il GLHO è composto dal team docente contitolari o dal consiglio di classe, con la partecipazione dei genitori dell’alunno o di chi ne esercita la responsabilità genitoriale e di figure professionali specifiche interne o esterne alla scuola che interagiscono con la classe prevede, altresì, il supporto di unità di valutazione multidisciplinare e di un rappresentante dell’Ente Locale

DSA

Gli alunni con certificazione di Disturbi specifici di apprendimento ai sensi della L.170/2010 sono accompagnati nel loro iter scolastico dal Consiglio di Classe che si occupa specificamente delle loro necessità.

Codici ICD-10 secondo versione 2010

F80-F89) : - F81.0: disturbo specifico della lettura (fluidità, accuratezza) (*). Da segnalare difficoltà nella comprensione (**) -

F81.1: disturbo specifico dell’ortografia

F81.2: disturbo specifico delle abilità aritmetiche.

F81.3: disordine misto delle abilità scolastiche. Comorbilità di disturbo specifico delle abilità aritmetiche e di lettura e/o ortografia

F81.8 : disturbo dell’espressione scritta (disgrafia in assenza di F82.1)

F82 disturbi della grafia. .1 : disturbo evolutivo specifico della funzione motoria (inclusa la disprassia), per i disturbi della grafia

Per questi alunni, viene predisposto un PDP, un Piano Didattico Personalizzato che illustri gli strumenti utilizzati per agevolare gli apprendimenti. Tutti i docenti della Classe collaborano alla sua stesura e valutano le modalità da utilizzare per il raggiungimento degli obiettivi. (Linee guida per il diritto allo studio degli alunni con DSA.

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SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO, CULTURALE (altri BES)

Gli alunni che manifestano bisogni educativi speciali per determinati periodi sono accompagnati nel loro iter scolastico dal Consiglio di Classe, che decide se formulare o non formulare un PDP, avendo cura di verbalizzare le motivazioni della decisione. Le richieste dei genitori accompagnate da diagnosi che però non hanno dato diritto alla certificazione di disabilità o di DSA, cioè in presenza di difficoltà non meglio specificate, potranno indurre all’adozione di un piano personalizzato, con eventuali misure compensative e/o dispensative, e quindi alla compilazione di un PDP, soltanto quando i consigli di classe siano unanimemente concordi nel valutare l’efficacia di ulteriori strumenti. La validità del PDP rimane comunque circoscritta all’anno scolastico di riferimento. (Nota 2563 Miur del 22 novembre 2013).

ATTESTAZIONE CLINICA DA PARTE DI PRIVATO NON ACCREDITATO Il certificato che attesta la diagnosi redatto da uno specialista privato, e accompagnato da una relazione, deve essere comunque convalidata

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dall’UMEE che è tenuta a provvedere ad una valutazione clinica comprovante la situazione. (Accordo di programma provinciale)

ASPETTO AMMINISTRATIVO-BUROCRATICO

Personale coinvolto Tempi Attività

Dirigente Scolastico Inizio anno Scolastico Stabilisce i criteri per la scelta della classe facendo riferimento ai criteri normativi

Personale amministrativo per le iscrizioni

Inizio anno Scolastico Acquisisce la documentazione relativa alla precedente scolarità (se esistente);

verifica la completezza del fascicolo personale degli alunni;

comunica i dati al Dirigente scolastico ;

formula gli elenchi alunni in base alle iscrizioni;

fornisce indicazioni ai genitori nella fase dell’iscrizione: se alunni con certificazione DSA, richiede la firma per l’autorizzazione al PDP; in caso contrario, firma per la rinuncia e , in entrambi i casi , apre un fascicolo personale dell’alunno.L’assistente amministrativo, acquisita la diagnosi di D.S.A. al momento della normale iscrizione o in corso d’anno, ne darà comunicazione al Dirigente Scolastico, al coordinatore di classe e alla Funzione D.S.A. che avrà cura di controllare che essa rispettiquanto sancito dalla legge

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8/10/2010, art. 3 e dalle circolaridel MIUR (03/02/11, 04/04/11,26/05/11). In caso contrario contatterà la famiglia per chiarimenti e/o integrazioni.

acquisisce l’opzione se avvalersi o non avvalersi della Religione Cattolica;

Fornisce una sintesi del regolamento di Istituto;

informa la funzione preposta all’inclusione e disabilità sulle eventuali iscrizioni dialunni con BES

PERSONE DI RIFERIMENTO PER L’INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON BES - RUOLI E COMPITI

ASPETTO COMUNICATIVO-RELAZIONALE: ACCOGLIERE, SUPPORTARE, PROGETTARE.

Personale coinvolto Finalità Attività

Funzione StrumentaleArea 4: Inclusione e Bisogni Educativi Speciali.

Accogliere Effettua uno o più colloqui con la famiglia (per gli alunni NAI possono richiedere il supporto di un mediatore linguistico; per quelli con DSA certificato, possono richiedere incontro anche con la persona che svolge funzione di tutor nel lavoro extrascolastico )Tale colloquio ha lo scopo di raccogliere elementiconoscitivi per l’inserimento dell’alunno

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nella classe più adatta. Informano e orientano la famiglia

sulla procedura da adottare per richiedere ai Servizi territoriali documentazioni e certificazioni

Esaminano la documentazione fornita dalle segreteria e aggiornano i fascicoli personali degli alunni

Registrano le informazioni raccolte e le forniscono al Dirigente scolastico, come elementi conoscitivi per un’ adeguata iscrizione alla classe.

Esprimono un parere sull’assegnazione della classe, in supporto al D.S., sulla base della normativa vigente in materia di iscrizione degli alunni stranieri e della documentazione raccolta

Forniscono al team docente tutte le informazioni raccolte durante gli incontri con la famiglia e l’alunno e prendono con esso i necessari accordi per il suo ingresso in classe.

Informa i docenti sull’iter da osservare in relazione alla tipologia di BES

Funzione StrumentaleArea 4: Inclusione e Bisogni Educativi Speciali.

Supportare Formula proposte per le attività di formazionePromuove l’acquisto e la gestione di specifici sussidi didattici (testi per l’apprendimento, materiali multimediali)

Fornisce ai docenti esempi di percorsi didattici.

Fornisce ai docenti check list di osservazione per rilevare difficoltà del comportamento linguistico e relazionale.Fornisce aiuto nella stesura del

PDP Effettua la verifica del PDP surichiesta team docente e alla fine degli anni di passaggioPredispone la modulistica necessaria

Funzione StrumentaleArea 4: Inclusione e Bisogni Educativi Speciali.

Progettare Progetta azioni per l’individuazione precoce de DSA e per il successivo percorso di recupero degli alunni con difficoltà di apprendimento(suggerimenti e materiali per il percorso di recupero).

Formula proposte per l’attivazione di laboratori, da condursi in orario curriculare o extra.

Formula proposte per percorsi educativo-didattici indirizzati a tutte le classi e a tutti gli alunni.

Mantiene gli opportuni contatti con il CTS, al fine di acquisire le opportunità da questi offerte alla scuola sia per la formazione, sia per la diffusione delle buone pratiche didattichePartecipa al GLI di Istituto

Partecipa a progetti in rete con altri istituti scolastici.

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RUOLI E COMPITI DI ALTRE FIGURE DI RIFERIMENTO

Docente di sostegno

-partecipa alla programmazione educativa e didattica e alla valutazione.-cura gli aspetti metodologici e didattici funzionali a tutto il gruppo classe.-svolge il ruolo di mediatore dei contenuti programmatici, relazionali e didattici .-collabora con gli insegnanti affinché l’iter formativo dell’alunno possa continuare anche nelle ore in cui non è presente.-tiene rapporti con la famiglia.-compila le documentazioni previste.-partecipa alle riunioni del GLI, dove coopera per un miglioramento costante del servizio

Docente curricolare

-accoglie l’alunno nel gruppo classe favorendone l’integrazione-partecipa ( col team docente)alla programmazione e alla valutazione individualizzata (PDP)-collabora alla formulazione del PEI e successivamente predispone interventi personalizzati e consegne calibrate per l’alunno diversamente abile soprattutto quando non è presente il collega specializzato-si accorda con l’educatore professionale sui compiti da svolgere durante le sue ore di lezione per ilpotenziamento dell’autonomia, della comunicazione e della relazione.

Docente coordinatore di classe

- riferisce -segnala alla famiglia la persistenza delle difficoltà nonostante gli interventi di recupero posti in essere

Collaboratori scolastici

- Su richiesta aiutano l’alunno negli spostamenti interni e nei servizi

Personale educativo

Provvede all’assistenza per l’autonomia: - Accesso e uscita da scuola - Uso servizi igienici - Cura igiene personale - Fornisce supporto nell’assunzione di alimenti - Fornisce supporto all’utilizzo di strumenti didattici Provvede all’assistenza alla comunicazione: - Funge da mediatore nella relazione con i pari e nella comunicazione con gli adulti

Famiglia

-Provvede a far valutare l’alunno, di propria iniziativa o su segnalazione del pediatra o della scuola, secondo le modalità previste dalla normativa;-consegna alla scuola la diagnosi;-condivide la documentazione dei PEI o PDP;-verifica che l’alunno porti a scuola i materiali richiesti;-verifica regolarmente lo svolgimento dei compiti assegnati.

DOCUMENTAZIONE NECESSARIA

DOCUMENTAZIONE ALUNNI CERTIFICATI AI SENSI DELLA L.104/92.

IL PROFILO DI FUNZIONAMENTO

IL PF E’ PREDISPOSTO SECONDO I CRITERI DEL MODELLO BIO-PSICO- SOCIALE DELLA CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTO, DELLA DISABILTA’ E DELLA SALUTE (ICF) DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’

E’ il documento propedeutico e necessario alla predisposizione del Progetto Individuale e del PEI; ( Ricomprende la diagnosi funzionale ed il profilo dinamico funzionale)L’elaborazione è a cura di una unità di valutazione multidisciplinare nell’ambito del SSNPrevede la collaborazione dei genitori del soggetto interessato Partecipa, inoltre, il Dirigente Scolastico oppure un docente specializzato per le attività di sostegno didattico appartenente alla scuola in cui è iscritto/a l’allievo/a

a) è redatto da uno specialista in neuropsichiatria infantile o un medico specialista nella patologia che connota lo stato di salute del minore, e due delle seguenti figure

-Un esercente la professione sanitaria (area riabilitazione)-Uno psicologo dell’età evolutiva-Un terapista della riabilitazione-Un assistente sociale o un pedagogista o altro delegato in possesso di specifica qualificazione professionale( in rappresentanza dell’ente locale di competenza)b) definisce anche le competenze professionali e la tipologia delle misure di sostegno e delle risorse

strutturali necessarie per l'inclusione scolastica;c) è aggiornato al passaggio di ogni grado di istruzione, a partire dalla scuola dell'infanzia, nonché in

presenza di nuove e sopravvenute condizioni di funzionamento della persona.d) I genitori o coloro che esercitano la responsabilità genitoriale lo trasmettono alla scuola e all’ente

locale competente, rispettivamente ai fini della predisposizione del PEI( Scuola) e del Progetto individuale ( Ente locale), qualora venga richiesto.

Il PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

E’ elaborato e approvato dal Gruppo di Lavoro Operativo per l’inclusione e tiene conto dell’accertamento della condizione di disabilità in età evolutiva ai fini dell’inclusione scolastica e del Profilo di Funzionamento , con peculiare attenzione ai facilitatori e barriere indicati, secondo la prospettiva bio-psico-sociale caratterizzante la classificazione ICF dell’OMS; con apposito decreto sarà definito il modello PEI che le scuola dovranno adottare.Il documento, al fine di realizzare un ambiente di apprendimento curato nelle dimensioni della relazione, della socializzazione, della comunicazione, dell’interazione, dell’orientamento e delle autonomie individua obiettivi educativi e didattici, strumenti, strategie e modalità anche nell’ottica di interventi di corresponsabilità educativa intrapresi dall’intera comunità. In esso sono esplicitati

- le forme di sostegno didattico, compresa la proposta di numero di ore di sostegno alla classe- le modalità di verifica e i criteri di valutazione - gli interventi di inclusione svolti dal personale docente nell’ambito della classe e in progetti specifici- la valutazione in relazione alla programmazione individualizzata - gli interventi di assistenza igienica e di base svolti dal personale ausiliare nell’ambito del plesso scolastico - la proposta delle risorse professionali da destinare all’assistenza, all’autonomia e alla comunicazione.- IL PIANO definisce gli strumenti per l’effettivo svolgimento dei percorsi per le competenze trasversali e per

l’orientamento, garantendo la partecipazione dei soggetti coinvolti nel progetto di inclusione;- Indica, infine, le modalità di coordinamento degli interventi programmati- Redatto in via provvisoria entro giugno e in via definitiva, di norma, non oltre il mese di ottobre, è soggetto a

verifiche periodiche nel corso dell’anno scolastico al fine di accertare il raggiungimento degli obiettivi e apportare eventuali modifiche ed integrazioni migliorative-

MODALITÀ DI VERIFICA E VALUTAZIONE Le prove di verifica possono essere uguali o differenziate rispetto a quelle della classe, in relazione alla tipologia di PEI progettata. Dove è possibile si consiglia di non differenziare le prove scritte articolandole piuttosto in richieste graduate a difficoltà crescente. I colloqui orali e le prove in attività pratiche o espressive hanno valore complementare e/o compensativo e concorrono a definire le competenze raggiunte. La valutazione intermedia e finale dello studente deve essere congruente con quanto definito nel PEI. Nel diploma e nei relativi certificati non verrà fatta menzione delle prove differenziate affrontate in sede d’esame.

VERIFICA E VALUTAZIONE Il riscontro delle attività programmate nel PEI, con eventuali modifiche, viene redatto dagli insegnanti di sostegno e curricolari a fine quadrimestre e anno scolastico. La Valutazione è riferita ai progressi personali dell'alunno rispetto agli obiettivi fissati nel PEI (siano essi gli stessi della classe oppure obiettivi minimi o equipollenti), Ad ogni valutazione viene preso in considerazione sotto tutti gli aspetti un adeguamento del Piano Personalizzato per favorire la maturazione e la crescita del soggetto.RELAZIONE FINALE La relazione finale, contenente la metodologia di aiuto e i punti di forza e di debolezza dell’alunno, viene redatta dal docente di sostegno e condivisa nel C.d.C. e, insieme al PEI, costituisce la base di partenza per il successivo anno scolastico.

ESAME CONCLUSIVO NEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE Nella scuola secondaria di primo grado gli studenti con disabilità certificata in sede d’esame possono svolgere prove differenziate in linea con gli interventi

educativi/didattici e programmati nel PEI. Nel diploma non è fatta menzione delle prove differenziate sostenute dagli studenti. Il CdC delibera se ammettere o meno agli esami di licenza media gli studenti certificati. Ove si accerti il mancato raggiungimento degli obiettivi del PEI, il consiglio di classe può decidere che l’alunno ripeta la classe o che sia comunque ammesso agli esami di licenza al solo fine dell’attestato di frequenza. L’attestato di frequenza documenta il percorso scolastico e formativo dello studente e permette l’iscrizione e la frequenza alla scuola secondaria di secondo grado o alla formazione professionale.

RINUNCIA AL SOSTEGNO In qualsiasi momento, la famiglia può notificare alla scuola la decisione di rinunciare al sostegno scolastico attraverso una comunicazione scritta, di norma condivisa con l’UMEE, che individua i motivi che la giustificano.

AGGRAVAMENTO La scuola deve avanzare al competente ufficio scolastico la richiesta di un incremento di ore di sostegno allegando la necessaria documentazione di supporto rilasciata dall’UMEE.

NECESSITA’ DI ASSISTENZA In caso di necessità di assistenza, la scuola trasmette anche all’ente locale la documentazione rilasciata dall’UMEE qualora l‘UMEE non l’invii direttamente .

DOCUMENTAZIONE ALUNNI CON DSA

L’istituzione scolastica provvede a segnalare alle famiglie le eventuali evidenze di un possibile disturbo specifico di apprendimento persistenti nonostante l’applicazione di adeguate attività di recupero didattico mirato, al fine di favorire il rilascio di una certificazione diagnostica dettagliata e tempestiva da parte delle strutture preposte. All’atto della prima segnalazione, lo specialista rilascia una relazione clinica in cui vengono indicate la diagnosi (che non può essere usata come indicatore di disabilità), una valutazione neuropsicologica delle potenzialità cognitive, caratteristiche del disturbo, aspetti affettivo-relazionali e proposte per l’intervento. Sulla base delle abilità strumentali specifiche, il CdC o team docenti definisce gli

strumenti compensativi e, in casi estremi, le misure dispensative da adottare. Alla famiglia spetta il compito di consegnare tutta la documentazione, che viene aggiornata in caso di passaggio dello studente da un grado di scuola ad un altro, ovvero quando lo specialista o lo psicologo lo ritenga necessario, anche tenendo conto delle indicazioni del consiglio di classe o della famiglia.

Il PDP elaborato dall’Istituto per alunni con Disturbo Specifico di Apprendimento contiene i dati dell’alunno, la diagnosi, la tipologia del disturbo, gli interventi extrascolastici, le informazioni utili sulle abilità strumentali, le caratteristiche del processo di apprendimento, il patto di corresponsabilità educativa (misure dispensative, strumenti compensativi, aiuti nei compiti a casa). Periodicamente , in modo condiviso con la famiglia, vanno rivalutate la necessità e l’efficacia delle strategie e delle misure introdotte, adattandole ai bisogni e all’evoluzione dello studente. Questa condivisione è utile dal momento che le strategie e gli strumenti compensativi dovrebbero essere utilizzati sia a scuola che a casa.

MODALITÀ DI VERIFICA E VALUTAZIONE La valutazione degli studenti è effettuata sulla base del PDP in relazione sia alle misure dispensative che agli strumenti compensativi adottati, anche in via temporanea. La strutturazione delle verifiche dovrà consentire allo studente il grado di prestazione migliore possibile. È opportuno che ciascun docente, per la propria disciplina, definisca le modalità più facilitanti con le quali le prove, anche scritte, vengano formulate (organizzazione percettiva delle informazioni nello spazio pagina, ripasso poco prima della verifica, formulazione della stessa domanda in differenti modalità…). Le verifiche vanno programmate informando lo studente. Le prove scritte in lingua straniera vanno progettate e valutate secondo modalità compatibili con le difficoltà che presenta lo studente. La prestazione orale va privilegiata buona prassi applicare, anche nelle verifiche, le misure che possono favorire le condizioni ottimali per una miglior prestazione possibile.

RELAZIONE FINALE Riscontro delle attività programmate nel PDP con eventuali modifiche.

ESAMI CONCLUSIVI NEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE. In sede di esame le prove non possono essere differenziate. Ciò significa che lo studente dovrà in ogni caso sostenere tutte le prove scritte, ma potrà avvalersi delle misure dispensative e degli strumenti compensativi utilizzati in corso d’anno. La valutazione delle prove dovrà tenere conto della situazione particolare dello studente e in nessun modo egli dovrà essere penalizzato per l’uso delle misure dispensative o dei tempi supplementari.

DOCUMENTAZIONE ALUNNI IN SITUAZIONI DI SVANTAGGIO

È compito degli operatori dei servizi sociali segnalare situazioni di svantaggio socio-economico; è compito della scuola rilevare lo svantaggio derivante dall’origine straniera di recente immigrazione, da disturbi evolutivi non compresi dalla L.104/92 né dalla L.170/2010 o con orientamenti diagnostici di specialisti non accreditati o con iter attivato per intervento dell’UMEE al fine dell’individuazione di una disabilità o della certificazione di DSA o per valutazione per altri disturbi di sviluppo. Il Consiglio di Classe ha un ruolo pedagogico e didattico importante nella rilevazione dei bisogni relativi all’apprendimento e nell’attivazione di progettualità personalizzate. L’assunzione del parere di uno specialista favorisce la comprensione più approfondita e completa della situazione personale e socio/ambientale dello studente.

Il PDP viene adottato ogni qualvolta il CdC o team docenti rileva una situazione di svantaggio tale da compromettere in modo significativo la frequenza e il positivo svolgimento del percorso di istruzione e formazione. Il PDP per alunni NAI predisposto dall’Istituzione utilizza un modello più agile rispetto agli altri con specifici dati da raccogliere riguardanti il pregresso vissuto dell’alunno e adotta griglie osservative differenziate.

RUOLO DELLA FAMIGLIA Per quanto riguarda il coinvolgimento della famiglia, si sottolinea non solo la necessità che essa sia informata dei bisogni rilevati dagli insegnanti, ma anche sul proprio ruolo di corresponsabilità e sulla necessità di una collaborazione. La modalità di contatto e di presentazione della situazione alla famiglia è determinante ai fini di una collaborazione condivisa. Pertanto la comunicazione con la famiglia deve essere puntuale, in modo particolare riguardo ad una lettura condivisa delle difficoltà e della progettazione educativo/didattica per favorire il successo formativo.

MODALITÀ DI VERIFICA E VALUTAZIONE. Al momento della valutazione è necessario tenere conto, da un lato dei risultati raggiunti dal singolo studente in relazione al suo punto di partenza, dall’altro è fondamentale verificare quanto gli obiettivi sono riconducibili ai livelli essenziali degli apprendimenti previsti dal grado di scuola frequentato. A tal fine è importante:

- concordare le attività svolte in modo differenziato rispetto alla classe e le modalità di raccordo con le discipline in termini di contenuti e competenze;

- individuare modalità di verifica che prevedano anche prove assimilabili al percorso comune;

- stabilire livelli essenziali di competenza che consentano di valutare la contiguità con il percorso comune e il possibile passaggio alla classe successiva

INIZIATIVE PER L’INCLUSIONE L’osservazione pedagogica compete a tutti i docenti della Classe e agli operatori che affiancano lo studente; ha la finalità di raccogliere informazioni sugli aspetti cognitivi, emotivi, comportamentale e relazionali dello studente. La normativa richiama con forza la competenza del Consiglio di Classe per l’analisi della situazione e la definizione dei bisogni dello studente. (vedi griglie osservazione e check list per alunni con BES )

L’osservazione pedagogica è funzionale alla stesura della documentazione richiesta e, nel corso dell’anno, al monitoraggio degli esiti dell’azione educativa e alla verifica dell’efficacia e dell’adeguatezza del percorso progettato ed effettuato dallo studente.

Nel caso vengano rilevate difficoltà tali da rendere necessario suggerire una valutazione clinica è necessario che: i docenti si confrontino sul tipo di difficoltà rilevate in relazione alle scelte didattiche ed alle strategie adottate; previa condivisione con il Dirigente scolastico, si contatti la famiglia a cui spetta la la famiglia consegna allo specialista, nella quale si descrivono le difficoltà di apprendimento, relazionali e/o comportamentali rilevate e le azioni educative e didattiche messe in atto fino a quel momento.

Quadro di sintesi

iscrizione Su richiesta L’Istituto organizza, prima dell’iscrizione, incontri previsti dalla funzione Orientamento e continuità per uno scambio di informazioni.

In presenza di certificazione alunni con DSA o altri BES, i genitori devono firmare la richiesta o la rinuncia al PDP ( assumendosi , in tal caso, anche le responsabilità di una mancata sinergia d’intenti con l’azione educativa della scuola e, quindi , delle difficoltà del percorso formativo dell’alunno)

La F.S. Area 4: Inclusione e Bisogni Educativi Speciali e il docente di sostegno prendono contatti con la famiglia e eventualmente con i docenti del segmento precedente per la necessaria conoscenza della problematica individuale

Dirigente

F.S. Area 4: Inclusione e Bisogni Educativi Speciali

F.S. Continuità e Orientamento

Genitori

Personale amministrativo

Accoglienza A settembre e in tutti i momenti in cui arriva un nuovo alunno

Prima dell’inizio della scuola il Dirigente riceve la famiglia che ne fa espressa richiesta, coadiuvato dallaF.S. Area 4: Inclusione e Bisogni Educativi Speciali

Le Funzioni preposte esaminano le certificazioni presentate e le comunicano già all’inizio dell’anno ai docenti del consiglio di classe

A seguito di questo incontro, finalizzato ad uno scambio di informazioni riguardo ai bisogni, abitudini, interessi del bambino lo si presenta ai docenti del team, in modo da programmare adeguate attività di accoglienza. La F.S. Area 4: Inclusione e Bisogni Educativi Speciali e il docente di sostegno si coordinano con il docente prevalente/coordinatore della classe per le necessarie informazioni specifiche e pianificare azioni di coordinamento

Tali attività sono finalizzate ad un positivo inserimento dell’alunno.

Vengono, eventualmente, contattati i responsabili esterni di eventuali terapie fisiche, psicologiche o mediche seguite presso enti convenzionati, per coordinare da tutti i punti di vista gli interventi in corso.

Dirigente

F.S. Area 4: Inclusione e Bisogni Educativi Speciali

Docenti curricolari e di sostegno, equipe medica, genitori

Osservazione pedagogica

OTTOBRE ocomunque, nei primi due mesi, in

L’osservazione pedagogica èfunzionale alla stesura della documentazione richiesta e, nel

Docenti del team

seguito all’inserimento dell’alunno

corso dell’anno, al monitoraggio degli esiti dell’azione educativa e alla verifica dell’efficacia e adeguatezza del percorso progettato ed effettuato dallo studente. Il docente coordinatore , in occasione del primo c.d.c. , presenta il caso, raccoglie osservazioni di tutti i componenti Docenti del team che compileranno la griglia di osservazione e redigeranno la relazione . Entrambi i documenti saranno consegnati alla F.S Area 4: Inclusione e Bisogni Educativi Speciali che aggiornerà il fascicolo dello studente.

La finalità è quella di raccogliere informazioni sugli aspetti cognitivi, emotivi, comportamentali e relazionali dello studente al fine di stilare il PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (P.D.P.)L’osservazione riguarda anche alunni con svantaggio e altri BES.

Fine ottobre/maggio

Test identificazione precoce difficoltà di apprendimento ambito linguistico e di calcolo

Docenti ambito interessato.

Alunni classi seconde primaria

Fine gennaio/maggio

Test identificazione precoce difficoltà di apprendimento ambito linguistico e di calcolo

Docenti ambito interessato.

Alunni classi prime primaria

Programmazione Novembre In sede del c.d.c., di team e di sezione verrà approvato il P.D.P. che sarà firmato anche dal dirigente e costituirà un allegato riservato della programmazione e del fascicolo personale . Ogni singolo docente progetta la sezione delP.D.P. relativa alla propria disciplina,

Docenti

F.S. Area 4: Inclusione e Bisogni Educativi Speciali

Genitori

nella quale avrà cura di specificare eventuali approfondimenti e/o integrazioni in merito a obiettivi, misure dispensative e strumenti compensativi ma soprattutto le modalità di verifica ed i criteri di valutazione . Nel Piano Educativo Individualizzato o nel Piano Educativo Personalizzato, sono specificate le linee di principio da seguire nel corso dell’anno e nei successivi, con dettagliata elencazione degli obiettivi cognitivi, formativi e delle abilità socio- relazionali da conseguire, delle modalità di verifica e delle scadenze temporali durante le quali si valuteranno gli eventuali progressi. Al Consiglio di Classe e a ciascun docente è richiesto di dichiarare gli obiettivi minimi della propria disciplina, che nel caso di un piano personalizzato con programmazione equipollente a quella dei compagni,dovranno essere tenuti presentinella organizzazione dell’attività didattica e nel momento della verifica e valutazione. Il PEI va consegnato entro il 31 ottobre, il PDP entro il 15 novembre.

Invio per Durante l’anno

Nel caso vengano rilevate difficoltà tali da rendere necessario suggerire una valutazione clinica ( visti anche I risultati dei test e retest delle prove di individuazione precoce difficoltà di apprendimento) è previsto che:

i docenti si confrontino con la F.S Area 4: Inclusione e Bisogni Educativi Speciali

sul tipo di difficoltà rilevate, in

Docenti del teamvalutazioneclinica di alunni

scolasticoF.S. Area 4: Inclusione e Bisogni Educativi Speciali

ritenuti indifficoltà diapprendimento odi relazione talida suggerire

l’utilità di una valutazione clinica

relazione alle scelte didattiche ed alle strategie adottate, ai percorsi di recupero effettuati

previa condivisione con il Dirigente Scolastico, si contatta la famiglia, a cui spetta la richiesta di valutazione e dell’eventuale successiva certificazione da parte dei Servizi territoriali sanitari.

La scuola predispone una relazione e/o compila il modello di segnalazione per sospetto DSA, con schema strutturato dall’USR, che la famiglia consegna allo specialista, nella quale si descrivono le difficoltà di apprendimento, relazionali e/o comportamentali rilevate e le azioni educative e didattiche messe in atto fino a quel momento.

VERIFICA e VALUTAZIONE

Gennaio (intermedia)

Maggio (finale)

Alla fine di ogni quadrimestre, i docenti aggiornano la griglia di osservazione e allegano al verbale di scrutinio anche la scheda di verifica PDP

Nel caso di classi di passaggio, i docenti compilano anche la SCHEDA PROFILO ANALITICO che aiuterà gli alunni nel passaggio al successivo segmento educativo

Docenti team

Genitori

F.S. Area 4: Inclusione e Bisogni Educativi Speciali