Voltana On Line n.14-2012

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14 2012 Voltana On Line www.voltanaonline.it un punto induce “per caduta” il successivo spostamento in altri punti. Questo è lo sciame sismico. Mentre è facile affermare che in zone attraversate da faglie - come l'Italia - i terremoti sono eventi non insoliti anzi piuttosto comuni, op- pure è facile prevedere terremoti cosiddetti “di assestamento” a se- guito di episodi particolarmente rilevanti, difficile per non dire im- possibile è prevedere dove, quan- do, con che intensità e a che pro- fondità avverrà un terremoto. La scossa di magnitudo 5.4 Ri- chter avvenuta in gennaio in pro- vincia di Modena è stato un episo- dio piuttosto intenso. Ricordiamo che uno di 6.1 Richter ha distrutto L'Aquila nel 2009. Inoltre la scala Richter è logarit- mica, non lineare: ciò significa che una magnitudo 6 Richter non rila- scia il doppio di energia di uno di magnitudo 3, bensì mille volte maggiore (10 6-3=3 = 1000). Il luogo di rilascio dell'energia è stato particolarmente profondo (60 Km). Ciò è stato il motivo per cui si è avvertito anche a grande distan- za, e gli effetti in superficie anche in prossimità dell'epicentro conte- nuti. Certo i danni dipendono anche dal tipo di suolo (sabbia meglio di roccia) e del tipo di costruzioni. Un terremoto di magnitudo 9 in un de- serto di dune non provocherebbe danni di rilievo. Peccato che poche faglie attraversino i deserti di dune ! Vista l'impossibilità di prevedere eventi sismici importanti, e quindi di procedere a piani di sicurezza o evacuazione, l'unica nostra vera di- fesa rimane il costruire rispettando con cura le normative antisismiche. Come ben sanno in Giappone che è abituato a sismi di ben altra intensi- tà. Quello che ha distrutto il Paese circa un anno fa ( 9° grado della scala Richter, profondità circa 30 Km) è stato uno dei dieci sismi più intensi mai registrati, e i danni cata- strofici non sono stati direttamente provocati dal terremoto, ma dallo tzunami che esso ha generato.” Dal post sui terremoti, scritto il 24 maggio, e pubblicato nel Blog di Serena Fagnocchi: “Dopo il sisma del 20 maggio che ha colpito la Pianura padana tra Mo- dena e Ferrara, siamo stati inondati da articoli, interviste, pseudo- esperti o esperti della domenica che sostengono che il sisma era preve- dibile, e che - anzi - era stato previ- sto. Sventolando modelli infallibili, mappe sismiche considerate sba- gliate e perciò da riscrivere (e la colpa sarebbe degli scienziati che non starebbero facendo il loro lavo- ro), addirittura arrivando a tirar fuo- ri Nostradamus e la profezia Maya - un memorabile Red Ronnie sul TG1 ! Vorrei provare a sgomberare il campo da false credenze che si pro- pagano sull'onda dell'enorme emo- zione suscitata dal sisma di domeni- ca, poco dopo le 4 di notte. Un sisma di grado 6 ( Segue a pag. 2 ) Dal post sui terremoti, scritto a gennaio, e pubblicato nel Blog di Serena Fagnocchi: “Come ben noto dalla tettonica a zolle, le placche si muovono le une rispetto alle altre originando la de- riva dei Continenti. Le congiunzioni tra placche contigue sono dette fa- glie. Questo movimento è costante, ma impercettibile per l'uomo. Col tempo, nei punti di contatto, per sfregamento o compressione, ener- gie enormi si accumulano, finché avviene uno scivolamento reciproco che libera l'energia accumulata alla ricerca di un nuovo assetto più sta- bile. Fino allo scivolamento succes- sivo. Questo spostamento repentino delle placche è quello che noi av- vertiamo come terremoto. I terremoti che avvertiamo in su- perficie sono dovuti alle onde “sismiche” che si propagano a se- guito di questa liberazione di ener- gia dovuta a tensioni a lungo accu- mulate lungo i contatti tra faglie. A volte si assiste ad un singolo rilascio che permette di trovare su- bito una nuova situazione di equili- brio complessiva, altre volte si assi- ste ad una sorta di effetto domino in cui lo spostamento delle placche in Quando la terra trema. Predire i terremoti si può ? Predire i terremoti: tanti modelli, ma tutti inaffidabili !

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2012 Voltana On Line www.voltanaonline.it

un punto induce “per caduta” il

successivo spostamento in altri

punti. Questo è lo sciame sismico.

Mentre è facile affermare che in

zone attraversate da faglie - come

l'Italia - i terremoti sono eventi non

insoliti anzi piuttosto comuni, op-

pure è facile prevedere terremoti

cosiddetti “di assestamento” a se-

guito di episodi particolarmente

rilevanti, difficile per non dire im-

possibile è prevedere dove, quan-

do, con che intensità e a che pro-

fondità avverrà un terremoto.

La scossa di magnitudo 5.4 Ri-

chter avvenuta in gennaio in pro-

vincia di Modena è stato un episo-

dio piuttosto intenso. Ricordiamo

che uno di 6.1 Richter ha distrutto

L'Aquila nel 2009.

Inoltre la scala Richter è logarit-

mica, non lineare: ciò significa che

una magnitudo 6 Richter non rila-

scia il doppio di energia di uno di

magnitudo 3, bensì mille volte

maggiore (106-3=3= 1000).

Il luogo di rilascio dell'energia è

stato particolarmente profondo (60

Km). Ciò è stato il motivo per cui si

è avvertito anche a grande distan-

za, e gli effetti in superficie anche

in prossimità dell'epicentro conte-

nuti. Certo i danni dipendono anche

dal tipo di suolo (sabbia meglio di

roccia) e del tipo di costruzioni. Un

terremoto di magnitudo 9 in un de-

serto di dune non provocherebbe

danni di rilievo. Peccato che poche

faglie attraversino i deserti di dune !

Vista l'impossibilità di prevedere

eventi sismici importanti, e quindi

di procedere a piani di sicurezza o

evacuazione, l'unica nostra vera di-

fesa rimane il costruire rispettando

con cura le normative antisismiche.

Come ben sanno in Giappone che è

abituato a sismi di ben altra intensi-

tà. Quello che ha distrutto il Paese

circa un anno fa ( 9° grado della

scala Richter, profondità circa 30

Km) è stato uno dei dieci sismi più

intensi mai registrati, e i danni cata-

strofici non sono stati direttamente

provocati dal terremoto, ma dallo

tzunami che esso ha generato.”

Dal post sui terremoti, scritto il 24

maggio, e pubblicato nel Blog di

Serena Fagnocchi:

“Dopo il sisma del 20 maggio che

ha colpito la Pianura padana tra Mo-

dena e Ferrara, siamo stati inondati

da articoli, interviste, pseudo-

esperti o esperti della domenica che

sostengono che il sisma era preve-

dibile, e che - anzi - era stato previ-

sto. Sventolando modelli infallibili,

mappe sismiche considerate sba-

gliate e perciò da riscrivere (e la

colpa sarebbe degli scienziati che

non starebbero facendo il loro lavo-ro), addirittura arrivando a tirar fuo-

ri Nostradamus e la profezia Maya -

un memorabile Red Ronnie sul TG1 !

Vorrei provare a sgomberare il

campo da false credenze che si pro-

pagano sull'onda dell'enorme emo-zione suscitata dal sisma di domeni-

ca, poco dopo le 4 di notte.

Un sisma di grado 6 ( Segue a pag. 2 )

Dal post sui terremoti, scritto a

gennaio, e pubblicato nel Blog di

Serena Fagnocchi:

“Come ben noto dalla tettonica a

zolle, le placche si muovono le une

rispetto alle altre originando la de-

riva dei Continenti. Le congiunzioni

tra placche contigue sono dette fa-

glie. Questo movimento è costante, ma impercettibile per l'uomo. Col

tempo, nei punti di contatto, per

sfregamento o compressione, ener-

gie enormi si accumulano, finché

avviene uno scivolamento reciproco

che libera l'energia accumulata alla

ricerca di un nuovo assetto più sta-

bile. Fino allo scivolamento succes-

sivo. Questo spostamento repentino

delle placche è quello che noi av-

vertiamo come terremoto.

I terremoti che avvertiamo in su-

perficie sono dovuti alle onde

“sismiche” che si propagano a se-

guito di questa liberazione di ener-

gia dovuta a tensioni a lungo accu-

mulate lungo i contatti tra faglie.

A volte si assiste ad un singolo

rilascio che permette di trovare su-

bito una nuova situazione di equili-

brio complessiva, altre volte si assi-

ste ad una sorta di effetto domino in

cui lo spostamento delle placche in

Quando la terra trema. Predire i terremoti si può ?

Predire i terremoti:

tanti modelli, ma

tutti inaffidabili !

Page 2: Voltana On Line n.14-2012

sulla scala Richter

avvenuto a meno di 10 Km dalla su-

perficie. Un sisma di media intensità

in termini assoluti, piuttosto intenso

per il nostro Paese e molto superfi-

ciale, cosa che, come ho scritto a gennaio, ne aumenta gli effetti in

superficie in prossimità dell'epicen-

tro.

Intanto non è vero che un sisma simile fosse impossibile in una zona

a basso rischio sismico come la Pia-

nura Padana.

E non è vero neppure che la Pia-nura Padana sia da considerarsi zo-

na a “basso rischio sismico”, nep-

pure se nelle mappe risulta colorato

in giallo e non in rosso, il grado

massimo di sismicità.

Intanto dobbiamo intenderci su

cosa si intende per “basso rischio

sismico”.

L'Italia - a parte la Sardegna - è

considerata tutta zona ad alto ri-

schio sismico.

Partendo da questo, esistono diffe-

renze: la probabilità che un sisma di

una certa intensità avvenga e con

quale frequenza varia da zona a zo-

na. Ad esempio i sismi più forti (oltre 6.5 Richter) sono più probabi-

li lungo la catena appenninica e in

Friuli.

Ma ciò non significa che 6.5 sia il

massimo grado possibile in Italia:

basti pensare al sisma del 1905 che

sfiorò l'ottavo grado in Calabria. O

quello del 1908 che distrusse Messi-

na del 7.2 (*) .

Ma non significa neppure che le

altre zone siano escluse dall'even-

tualità.

Si tratta appunto di probabilità,

che viene calcolata in base al dato

storico e in base a dati misurabili,

quali la posizione relativa delle fa-

glie, i movimenti tra esse, … ma

che non ci dice mai dove e quan-

do un certo evento accadrà con la

necessaria precisione.

Un sisma di grado 6 Richter è con-

siderato un evento assolutamente

possibile nella zona in cui è avvenu-

to (mentre 9 Richter invece assolu-

tamente improbabile, cioè con pro-

babilità prossima allo zero), ma con

una frequenza molto bassa: ogni varie centinaia di anni. L'ultimo del-

la stessa intensità sembra essere

avvenuto in quelle zone circa 400

anni fa. Mentre, per esempio, il gra-

casa vedremo i costi aumentare sen-

sibilmente per gli interventi neces-

sari per ottemperare alla normativa

antisismica.

Un sisma di grado 6 Richter in Pia-

nura Padana è un evento possibile.

Ma i morti sotto capannoni di re-

cente costruzione, nel 2012 e in Pia-

nura Padana, se vogliamo conside-

rarci un Paese civile, no ! Queste

cose non dovrebbero accadere.

(*) Da ricordare: la scala Richter è loga-

ritmica, quindi un grado in più significa

un sisma oltre 10 volte più intenso.

Dal Blog - Eppur si muove

di Serena Fagnocchi

Scienza, l’altra faccia della cultura

Leggi il resto nel sito

www.ravennaedintorni.it/blog/72/eppur-

si-muove/

Pagina 2 www.voltanaonline.it n. 14 - 2012

do 6 Richter in Giappone è consi-

derato molto probabile e assai fre-

quente (molte volte all'anno).

Detto questo, esistono decine,

centinaia di studi che cercano di

prevedere sismi.

Per uno che ci becca, 999 fallisco-

no.

E prevedere che al Nord

(piuttosto grandino, eh ?!) avverrà

un sisma medio (sopra 5.5 Richter)

nei prossimi 6 mesi, 2 anni, ecc.

significa non predire nulla.

Posso farla anche io una previsio-

ne così: nei prossimi 10 anni in Ita-

lia arriveranno altri 2 sismi almeno

di magnitudo maggiore dell'attua-

le. Che fare?

Sarò stucchevole, ma - ad oggi -

l'unica possibilità è la prevenzione.

[…]

In California stanno aspettando

The Big One da decenni, e doveva

arrivare, inderogabilmente, entro

la fine del secolo scorso. Stanno

ancora aspettando ...

Che dovrebbero fare? Evacuare

la California?

O mettere in sicurezza gli edifici,

non costruire in alcune zone, e se-

guire normative antisismiche strin-

genti ? Con eventuali furbetti colpi-

ti … con la prigione ! (gli americani

a volte hanno poco senso dell'umo-

rismo).

Nel frattempo sono state devasta-

te Indonesia, Giappone e Haiti …

ma questi erano sismi diversi, mi-

gliaia di volte più intensi di quello

che ha colpito la nostra Pianura Pa-

dana. Una delle zone più evolute,

moderne e ricche del mondo.

Pensare che nel 2012 ancora si

muoia sotto un capannone costruito

meno di 10 anni fa, in Emilia Roma-

gna, a me sembra incredibile.

E non vale disperarsi urlando: "È

stato il destino! Fatalità ! Doveva an-

dare al mare ! Non si può nulla con-

tro le forze della natura !"

È vero; gli studi non sono infalli-

bili e i modelli predittivi sono piut-

tosto inattendibili per ora.

Le mappe sono invece molto ac-

curate e vengono aggiornate conti-

nuamente, gli strumenti legislativi

e le regole di costruzione molto

stringenti.

Pensiamoci quando ristrutturando

( Segue da pag. 1 )

Predire i terremoti: tanti modelli, ma tutti inaffidabili !

La sabbia “eruttata” dal sottosuolo,

nelle immagini proposte dal sito

www.facebook.com/photo.php?fbid=10150867608373897&set=a.10150861190498897.

418037.144233198896&type=1&theater

Page 3: Voltana On Line n.14-2012

Pagina 3 www.voltanaonline.it n. 14 - 2012

In Italia sappiamo esattamente quali sono le aree a rischio per-

ché già colpite in passato e, quindi, fatalmente destinate a esserlo

ancora.

I sismologi del gruppo di Emanuela Guidoboni hanno contato

negli ultimi cinque secoli, in Italia, 88 disastri sismici dagli effetti

superiori al 9˚ grado della scala Mercalli, cioè più gravi di quello

abruzzese. Fate i conti: uno ogni cinque anni e mezzo. Catastrofi

che hanno causato complessivamente, solo dall’Unità a oggi, oltre

200 mila morti e danni pesantissimi. Siamo un Paese ad alto ri-

schio. Forse più di tutti per la densità abitativa e il patrimonio sto-

rico, monumentale e artistico di cui siamo (forse immeritatamente

…) custodi. Altri fisserebbero norme edilizie rigidissime e fareb-

bero regolari corsi d’addestramento per i cittadini e lezioni in

classe per i bambini fin dalla materna. Noi no. Anzi, chi ha abusi-

vamente costruito in zone pericolose invoca il condono e meno

lacci e laccioli antisismici.

Un lavoro recentissimo della Guidoboni si intitola «Terremoti a

Ferrara e nel suo territorio: un rischio sottovalutato». Vi si spiega

anche come sotto la pianura più piatta possano esserci delle faglie

capaci di dare scossoni tremendi e che l’area colpita nell’ultimo

millennio aveva contato già 22 «botte» più o meno gravi «eppure quanti sono i cittadini di Ferrara e della sua pro-

vincia ad avere percezione della pericolosità sismica dell’area in cui abitano?». Occorrono idee ed un progetto

per affrontare il problema. E non solo per il territorio ferrarese.

In Italia i rischi sismici sono noti. E sono ignorati !

I danni alle strutture e alle attività produttive, nelle immagini proposte dal sito

www.facebook.com/photo.php?fbid=10150867608373897&set=a.10150861190498897.418037.144233198896&type=1&theater

Page 4: Voltana On Line n.14-2012

(Luca Cordero di) Montezemolo

sul Il Corriere della Sera prima in-

voca il ricambio generazionale,

poi ci rifila la stessa politica di

questi anni: tagli alla spesa pubbli-

ca; Stato Sociale al minimo; privatiz-

zazioni; risposte individuale ai pro-

blemi della mobilità sociale ... Evi-

dentemente c’è in giro tanta gente

che utilizza la questione generazio-

nale come leva per non mettere in

discussione lo status quo sociale !

“La vita non è … aspettare che passi la

tempesta, ma è … imparare a ballare

sotto la pioggia ! ”

Che cosa fare in caso di terremoto ...

Pagina 4 www.voltanaonline.it n. 14 - 2012

L’Italia è un Paese interamente

sismico, ma il suo territorio è classi-

ficato in zone a diversa pericolosità.

Chi costruisce o modifica la struttu-

ra di un’abitazione è tenuto a ri-

spettare le norme sismiche della

propria zona, per proteggere la

vita di chi ci abita. Per conoscere la

zona sismica in cui vivi e quali sono

le norme da rispettare, rivolgiti agli

Uffici competenti della tua Regione

o del tuo Comune.

LA SICUREZZA DELLA TUA CASA.

È importante sapere quando e

come è stata costruita la tua casa, su

quale tipo di terreno, con quali ma-

teriali. E - soprattutto - se è stata

successivamente modificata rispet-

tando le norme sismiche.

Se hai qualche dubbio o se vuoi

saperne di più, puoi rivolgerti

all’Ufficio tecnico del tuo Comune

oppure a un tecnico di fiducia.

COSA DEVI FARE PER LA TUA

SICUREZZA ?

Con il consiglio di un tecnico; a

volte basta rinforzare i muri portan-

ti o migliorare i collegamenti fra

pareti e solai: per fare la scelta giu-

sta, fatti consigliare da un tecnico di

fiducia.

Da solo, fin da subito:

- Allontana mobili pesanti da letti o

divani.

- Fissa alle pareti scaffali, librerie e

altri mobili alti; appendi quadri e

specchi con ganci chiusi, che impe

discano loro di staccarsi dalla pare-

te.

- Metti gli oggetti pesanti sui ripiani

bassi delle scaffalature; su quelli

alti, puoi fissare gli oggetti con del

nastro biadesivo.

- In cucina, utilizza un fermo per

l’apertura degli sportelli dei mobili

dove sono contenuti piatti e bic-

chieri, in modo che non si aprano

durante la scossa. Impara dove so-

no e come si chiudono i rubinetti di

gas, acqua e l’interruttore generale

della luce. Individua i punti sicuri

dell’abitazione, dove ripararti

- in caso di terremoto: i vani delle

porte, gli angoli del le pareti, sotto

il tavolo o il letto. Tieni in casa una

cassetta di pronto soccorso, una

torcia elettrica, una radio a pile, e

assicurati che ognuno sappia dove

sono.

- Informati se esiste e cosa prevede

il Piano di protezione civile del tuo

Comune: se non c’è, pretendi che

sia predisposto, così da sapere co-

me comportarti in caso di emer-

genza.

- Elimina infine tutte le situazioni

che, in caso di terremoto, possono

rappresentare un pericolo per te o i

tuoi familiari.

COSA FARE SE ARRIVA IL TERRE-

MOTO. DURANTE …

• Se sei in un luogo chiuso, cerca

riparo nel vano di una porta di un

muro portante o sotto una trave, o

comunque allontanati dal centro

della stanza per proteggerti dalla

caduta di vetri, intonaco o altri og-

getti.

• Fai attenzione all’uso delle scale:

spesso sono poco resistenti e pos-

sono danneggiarsi.

• Meglio evitare l’ascensore: si

può bloccare.

• Se sei all’aperto, allontanati da

edifici, alberi, lampioni, linee elet-

triche: potresti essere colpito da

vasi, tegole e altri materiali che

cadono.

• Fai attenzione alle altre possibili

Il medico e ricercatore italiano

Massimo Zeviani, 56 anni, non è mai riuscito a vincere una cattedra in

una Università italiana. Ora prende-

rà il posto del premio Nobel John Walker (oggi 71 enne) al Medical

Research Council di Cambridge !

In certe Università italiane le catte-

dre sono assegnate a mogli, mariti,

figli, cognati, amici e amici degli

amici ... E così può accadere che

tutti in famiglia sono degli illustri

cattedrattici !

conseguenze del terremoto: crollo

di ponti, frane, perdite di gas ecc.

COSA FARE SE ARRIVA IL TERRE-

MOTO. SUBITO DOPO ...

• Assicurati dello stato di salute

delle persone attorno a te e, se ne-

cessario, presta i primi soccorsi.

• Esci con prudenza indossando le

scarpe: in strada potresti ferirti con

vetri rotti.

• Se sei in una zona a rischio onde

anomale, allontanati dalla spiaggia

e raggiungi un posto elevato.

• Raggiungi le aree di attesa previ-

ste dal Piano di protezione civile del

tuo Comune.

• Limita, per quanto possibile,

l’uso del telefono.

• Limita l’uso dell’auto per evitare

di intralciare il passaggio dei mezzi

di soccorso.

dal sito www.italia-news.it/

Page 5: Voltana On Line n.14-2012

Pagina 5 www.voltanaonline.it n. 14 - 2012

I cattivi pensieri

sono capaci di rimanere nascosti per anni e anni,

poi un bel giorno, quando non possono più aspettare,

di colpo saltano fuori e ti rimescolano la vita.

Ti soffiano tra i denti

e un po’alla volta ti confondono

e ti portano via anche la ragione.

Quando succede allora

devi chiudere gli occhi

e sperare di essere in un brutto sogno.

QUANDO SUCCEDE

di Paolo Gagliardi

I pinsir catìv

i è boun d’sté nascost dj èn cun dj èn,

pu un bël dè, quand ch’i n’pö piò tni d’asté,

d’ böta i sélta fura e i t’armescla la vita.

I t’sopia tra i deint

e un pó a la vólta i t’cunfond

e i t’pórta veia nench e’ capì.

Quand ch’e’ suzéd alóra

u t’toca d’sré j oc

e d’speré d’ësar int un brot sogn.

QUAND CH'E' SUZED

Forse, in Occidente, il culto degli

animali è iniziato con alcuni suoi

film a cartoni animati, quali: La Cari-

ca dei 101 oppure Cenerentola. No-

te le trame: tanti simpatici animalet-

ti, tutti (o quasi) pieni di buoni senti-

menti, si ingegnavano a fianco di

umani certamente buoni, ma anche

bisognosi (gli umani) dell’aiuto,

della forza o della saggezza di cani,

gatti, topi, cavalli e uccellini.

In passato gli animali hanno avuto

il rispetto degli uomini e, presso

alcuni popoli, erano (e talvolta sono

ancora ) considerati perfino sacri.

Ora, gli animali, stanno diventan-

do - dovunque - intoccabili.

Naturalmente non mi riferisco al

piccolo teppista che trapana il cara-

pace ad una tartaruga: E neppure al

celebro leso che lega barattoli alla

coda di un malcapitato cane. Od al

frustrato, munito di patente auto,

che se vede un gatto attraversare la

strada non ha il minimo dubbio.

Mi riferisco ad alcuni atti contro

allevatori di animali destinati alla

produzione o alla sperimentazione.

Il proprietario di un gregge ha il

diritto a non vedersi privato dei

suoi ovini e caprini.

Il proprietario di un animale

d’affezione ha il diritto a non veder-

si derubato del suo cane, gatto o

coniglio.

Inoltre (e al contrario) pochi fanno

obiezioni sulle conseguenze della

manipolazione genetica. Vengono

prodotti, nell’indifferenza dei più,

pulcini con petti o cosce enormi;

pronti, in pochi mesi, a trasformarsi

in alimento per gli esseri umani.

Sono animali che, allevati in gab-

bie, all’interno di capannoni stipati

all’inverosimile, non hanno mai vi-

sto il sole e neppure toccato il terre-

no...

Abbiamo, dunque, due estremi:

svaporati che “liberano” (o espro-

priano) gli animali prodotti per la

sperimentazione e consumatori as-

solutamente disinformati sui prodot-

ti acquistati. Un elemento però ac-

comuna entrambi: la superficialità !

Chi si oppone alla ricerca scienti-

fica in Italia, devastando e danneg-

giando allevamenti, riesce sola-

mente ad impoverire tutto il Paese.

Infatti, la ricerca verrà fatta, ad e-

sempio, nella vicina Svizzera. In

concreto provocheranno una migra-

zione di ricercatori, un danno agli

allevatori e un maggiore esborso

per le royalties corrisposte per

l’acquisto di farmaci brevettati e

prodotti all’estero. Per ora sui mass-

media domina il buonismo e

l’emozione. Prima o poi arriverà

anche l’informazione e il raziocinio!

Walt Disney non poteva immaginare le conseguenze ! di Mario Paganini

http://www.youtube.com/watch?v=v2NTz_oKtLQ&feature=youtu.be

Due immagini tratte dal filmato realizzato da

Mirco e Alessio Villa in occasione della

Motosalsicciata Voltana 2012

Page 6: Voltana On Line n.14-2012

Orario ambulatorio medico

c/o Centro Anziani - Voltana

Pagina 6 www.voltanaonline.it n. 14 - 2012

La formula per uscire dalla crisi

è: “Rigore, austerità, giustizia socia-

le”. Ma non può funzionare se indi-

ca la sequenza temporale degli

interventi. O tutti e tre simultanea-

mente oppure occorre iniziare

subito dall’equità sociale !

All’estero la Pubblica Ammini-

strazione è al servizio del cittadino

In Italia, invece, è il cittadino che

deve essere al servizio della Pub-

blica Amministrazione !

Page 7: Voltana On Line n.14-2012

Pagina 7 www.voltanaonline.it n. 14 - 2012

Internet e un caso di democrazia diretta di Mario Paganini Tra gli appassionati di informatica

l’argomento dei diritti d’autore

(copyright) è molto discusso.

Provate a pronunciare il nome di

Richard Stallmann o di Linus Tor-

valds e vi capiterà di vedrete molti volti diventare raggianti.

Ma nessun programma è il risulta-

to della fatica e della mente di un

singolo uomo. I computer sono con-

gegni “stupidi”. È il software

(programma) che rende queste macchine dei preziosi sussidi.

Riflettiamo. Non è possibile scri-

vere un libro, quando qualcuno

vantasse dei diritti sull’alfabeto uti-

lizzato o sulle parole usate. Non

solo, ma - dopo pochi anni - nessu-

no saprebbe neppure più leggere !

Similmente diventa difficile usare

uno strumento quando il linguaggio

utilizzato dalla macchina, ossia le

istruzioni o il modo di dare i co-

mandi per l’esecuzione delle fun-

zioni richieste, fossero coperti da

diritti o, peggio, fossero sconosciuti

(cioè: segreti e ben protetti).

Ecco perché sull’argomento dei

diritti d’autore in generale (ma so-

prattutto in campo informatico) esi-

stono moltissimi gruppi di discus-

sione; in Italia così come all’estero.

Da tempo all’estero l’oggetto, la

voglia di ampliare la fascia dei di-

ritti si è estesa. E i gruppi hanno

cercato di fare alleanze per avere

un peso politico maggiore.

Le Leggi sono fatte dai Parlamenti

nazionali. Il diritto d’autore, invece,

è soggetto a Leggi e regole, sia

nazionali che internazionali.

All’interno del mio gruppo il di-

battito si accende. Internet è l’ ago-

rà perfetta. È la piazza che può ac-

cogliere tutto il popolo. È il luogo

virtuale per un’assemblea plenaria

I bookmaker di Londra non ac-

cettano più scommesse sull’uscita

della Grecia dall’euro.

Viene data pressoché per certa!

In Italia, i comici riescono ad es-

sere credibili come leader politici

… invece i politici, con i loro teatri-

ni, stanno facendo ridere ! La vignetta è di Ellekappa. Pubblicata sul quotidiano la Repubblica del 22/05/2012.

Le vignette sono di ALFIO KRANCIC e pubblicate nel sito www.krancic.it

e permanente.

Ogni giorno, nella mia casella e-

mail, ci sono alcune decine di con-

tributi. Qualcuno propone di passa-

re dalla teoria alla pratica; dall’ a-

strazione alla concretezza; dalla

contestazione alla proposta. Occor-

re, quindi, strumentalmente, orga-

nizzarsi per avere numeri importan-

ti. La democrazia è il governo della

maggioranza. Così nella casella del-

le e-mail i contributi al dibattito cre-scono a dismisura. Sembra “spam”

(pubblicità). E la sfera dei “diritti” e

delle “libertà” invocate e rivendica-

te si allarga. Come all’estero, ora si

parla di “libertà” in senso lato. Dal

diritto ad un certo tipo di sessualità

al diritto al consumo di droghe leg-

gere. Nella casella le e-mail rag-

giungono la soglia dei cento mes-

saggi quotidiani …

La discussione si avvita su se stes-

sa. Non esistono i Partiti. Non esiste

la delega. Tutti possono dire la loro

e in pochi si privano di questo dirit-

to... È un crescendo allucinante.

Non resta che una soluzione:

“chiudere” (uscire dal gruppo). La

democrazia diretta è una utopia !?

Page 8: Voltana On Line n.14-2012

Pagina 8 www.voltanaonline.it n. 14 - 2012

"Perché la mafia teme la Scuola più della Giustizia,

la mafia prospera sull'ignoranza della gente, sulla

quale può svolgere opera di intimidazione e di sog-

gezione psicologica: solo così la mafia può prospera-

re". (Antonino Caponnetto, magistrato antimafia, "Una le-

zione sulla legalità", 1994 )

Melissa Bassi, la ragazza uccisa a Brindisi, nell'at-

tentato vigliacco di sabato 19/05/2012, mentre en-

trava a scuola, aveva solamente 16 anni.

La sua amica Veronica Capodieci è rimasta grave-

mente ferita.

Poteva essere una strage.

L'immagine qui proposta è quella realizzata dagli

stessi alunni della scuola "Morvillo-Falcone", la

scuola frequentata da Melissa, e vincitrice del pre-

mio sulla legalità.

info: [email protected]

Un calendario, aggiornato, degli

eventi pubblici a Voltana ? Lo trovi nel sito facendo click in

AGENDA !

Caffè letterario di Lugo

Hotel Ala d’Oro - Corso Matteotti, 56

Info: 0545 - 22388 e su Facebook

Il Centro Sociale Ca’ Vecchia di Volta-

na si è sempre distinto per la capacità

di essere punto di incontro, di condivi-

sione e di promozione nel territorio e

per il territorio. Al Centro Sociale la

solidarietà è vissuta quotidianamente.

Chi frequenta Ca’ Vecchia testimonia,

coerentemente e costantemente, uno

stile di vita che dà contenuti alle paro-

le: accoglienza, rispetto per l’altro,

pluralismo, libero e civile confronto.

Numerosi “servizi” alla persona sono

coordinati dai volontari che frequenta-

no il Centro. Inoltre Ca’ Vecchia è an-

che momenti di festa, di gioco. È il pia-

cere di stare insieme. Da tempo hanno

luogo iniziative che promuovono la let-

tura tra i giovanissimi ed i meno giovani

oppure finalizzate alla riscoperta e valo-

rizzazione del dialetto.

Ora, accanto ai periodici, nella piccola

emeroteca è possibile trovare anche un

giornale. Un anonimo donatore ha, infat-

ti, offerto l’abbonamento al quotidiano

Il Manifesto. È possibile dire che, tra gli elementi caratterizzanti questa pub-

blicazione, sono molti quelli individua-

bili e condivisi dai frequentatori di Ca’

Vecchia. Grazie all’anonimo donatore e ... altri ne seguano l’esempio !

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plicato l'art. 5 della legge 8 Febbraio

1948 n. 47, poiché l'aggiornamento del-

le notizie in esso contenute non ha peri-

odicità regolare (art. 1 comma 3, legge

7 Marzo 2001 n. 62).

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hanno lo scopo di stimolare la discussio-

ne e l’approfondimento politico, la criti-

ca e la libertà di espressione del pen-

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