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un punto induce “per caduta” il
successivo spostamento in altri
punti. Questo è lo sciame sismico.
Mentre è facile affermare che in
zone attraversate da faglie - come
l'Italia - i terremoti sono eventi non
insoliti anzi piuttosto comuni, op-
pure è facile prevedere terremoti
cosiddetti “di assestamento” a se-
guito di episodi particolarmente
rilevanti, difficile per non dire im-
possibile è prevedere dove, quan-
do, con che intensità e a che pro-
fondità avverrà un terremoto.
La scossa di magnitudo 5.4 Ri-
chter avvenuta in gennaio in pro-
vincia di Modena è stato un episo-
dio piuttosto intenso. Ricordiamo
che uno di 6.1 Richter ha distrutto
L'Aquila nel 2009.
Inoltre la scala Richter è logarit-
mica, non lineare: ciò significa che
una magnitudo 6 Richter non rila-
scia il doppio di energia di uno di
magnitudo 3, bensì mille volte
maggiore (106-3=3= 1000).
Il luogo di rilascio dell'energia è
stato particolarmente profondo (60
Km). Ciò è stato il motivo per cui si
è avvertito anche a grande distan-
za, e gli effetti in superficie anche
in prossimità dell'epicentro conte-
nuti. Certo i danni dipendono anche
dal tipo di suolo (sabbia meglio di
roccia) e del tipo di costruzioni. Un
terremoto di magnitudo 9 in un de-
serto di dune non provocherebbe
danni di rilievo. Peccato che poche
faglie attraversino i deserti di dune !
Vista l'impossibilità di prevedere
eventi sismici importanti, e quindi
di procedere a piani di sicurezza o
evacuazione, l'unica nostra vera di-
fesa rimane il costruire rispettando
con cura le normative antisismiche.
Come ben sanno in Giappone che è
abituato a sismi di ben altra intensi-
tà. Quello che ha distrutto il Paese
circa un anno fa ( 9° grado della
scala Richter, profondità circa 30
Km) è stato uno dei dieci sismi più
intensi mai registrati, e i danni cata-
strofici non sono stati direttamente
provocati dal terremoto, ma dallo
tzunami che esso ha generato.”
Dal post sui terremoti, scritto il 24
maggio, e pubblicato nel Blog di
Serena Fagnocchi:
“Dopo il sisma del 20 maggio che
ha colpito la Pianura padana tra Mo-
dena e Ferrara, siamo stati inondati
da articoli, interviste, pseudo-
esperti o esperti della domenica che
sostengono che il sisma era preve-
dibile, e che - anzi - era stato previ-
sto. Sventolando modelli infallibili,
mappe sismiche considerate sba-
gliate e perciò da riscrivere (e la
colpa sarebbe degli scienziati che
non starebbero facendo il loro lavo-ro), addirittura arrivando a tirar fuo-
ri Nostradamus e la profezia Maya -
un memorabile Red Ronnie sul TG1 !
Vorrei provare a sgomberare il
campo da false credenze che si pro-
pagano sull'onda dell'enorme emo-zione suscitata dal sisma di domeni-
ca, poco dopo le 4 di notte.
Un sisma di grado 6 ( Segue a pag. 2 )
Dal post sui terremoti, scritto a
gennaio, e pubblicato nel Blog di
Serena Fagnocchi:
“Come ben noto dalla tettonica a
zolle, le placche si muovono le une
rispetto alle altre originando la de-
riva dei Continenti. Le congiunzioni
tra placche contigue sono dette fa-
glie. Questo movimento è costante, ma impercettibile per l'uomo. Col
tempo, nei punti di contatto, per
sfregamento o compressione, ener-
gie enormi si accumulano, finché
avviene uno scivolamento reciproco
che libera l'energia accumulata alla
ricerca di un nuovo assetto più sta-
bile. Fino allo scivolamento succes-
sivo. Questo spostamento repentino
delle placche è quello che noi av-
vertiamo come terremoto.
I terremoti che avvertiamo in su-
perficie sono dovuti alle onde
“sismiche” che si propagano a se-
guito di questa liberazione di ener-
gia dovuta a tensioni a lungo accu-
mulate lungo i contatti tra faglie.
A volte si assiste ad un singolo
rilascio che permette di trovare su-
bito una nuova situazione di equili-
brio complessiva, altre volte si assi-
ste ad una sorta di effetto domino in
cui lo spostamento delle placche in
Quando la terra trema. Predire i terremoti si può ?
Predire i terremoti:
tanti modelli, ma
tutti inaffidabili !
sulla scala Richter
avvenuto a meno di 10 Km dalla su-
perficie. Un sisma di media intensità
in termini assoluti, piuttosto intenso
per il nostro Paese e molto superfi-
ciale, cosa che, come ho scritto a gennaio, ne aumenta gli effetti in
superficie in prossimità dell'epicen-
tro.
Intanto non è vero che un sisma simile fosse impossibile in una zona
a basso rischio sismico come la Pia-
nura Padana.
E non è vero neppure che la Pia-nura Padana sia da considerarsi zo-
na a “basso rischio sismico”, nep-
pure se nelle mappe risulta colorato
in giallo e non in rosso, il grado
massimo di sismicità.
Intanto dobbiamo intenderci su
cosa si intende per “basso rischio
sismico”.
L'Italia - a parte la Sardegna - è
considerata tutta zona ad alto ri-
schio sismico.
Partendo da questo, esistono diffe-
renze: la probabilità che un sisma di
una certa intensità avvenga e con
quale frequenza varia da zona a zo-
na. Ad esempio i sismi più forti (oltre 6.5 Richter) sono più probabi-
li lungo la catena appenninica e in
Friuli.
Ma ciò non significa che 6.5 sia il
massimo grado possibile in Italia:
basti pensare al sisma del 1905 che
sfiorò l'ottavo grado in Calabria. O
quello del 1908 che distrusse Messi-
na del 7.2 (*) .
Ma non significa neppure che le
altre zone siano escluse dall'even-
tualità.
Si tratta appunto di probabilità,
che viene calcolata in base al dato
storico e in base a dati misurabili,
quali la posizione relativa delle fa-
glie, i movimenti tra esse, … ma
che non ci dice mai dove e quan-
do un certo evento accadrà con la
necessaria precisione.
Un sisma di grado 6 Richter è con-
siderato un evento assolutamente
possibile nella zona in cui è avvenu-
to (mentre 9 Richter invece assolu-
tamente improbabile, cioè con pro-
babilità prossima allo zero), ma con
una frequenza molto bassa: ogni varie centinaia di anni. L'ultimo del-
la stessa intensità sembra essere
avvenuto in quelle zone circa 400
anni fa. Mentre, per esempio, il gra-
casa vedremo i costi aumentare sen-
sibilmente per gli interventi neces-
sari per ottemperare alla normativa
antisismica.
Un sisma di grado 6 Richter in Pia-
nura Padana è un evento possibile.
Ma i morti sotto capannoni di re-
cente costruzione, nel 2012 e in Pia-
nura Padana, se vogliamo conside-
rarci un Paese civile, no ! Queste
cose non dovrebbero accadere.
(*) Da ricordare: la scala Richter è loga-
ritmica, quindi un grado in più significa
un sisma oltre 10 volte più intenso.
Dal Blog - Eppur si muove
di Serena Fagnocchi
Scienza, l’altra faccia della cultura
Leggi il resto nel sito
www.ravennaedintorni.it/blog/72/eppur-
si-muove/
Pagina 2 www.voltanaonline.it n. 14 - 2012
do 6 Richter in Giappone è consi-
derato molto probabile e assai fre-
quente (molte volte all'anno).
Detto questo, esistono decine,
centinaia di studi che cercano di
prevedere sismi.
Per uno che ci becca, 999 fallisco-
no.
E prevedere che al Nord
(piuttosto grandino, eh ?!) avverrà
un sisma medio (sopra 5.5 Richter)
nei prossimi 6 mesi, 2 anni, ecc.
significa non predire nulla.
Posso farla anche io una previsio-
ne così: nei prossimi 10 anni in Ita-
lia arriveranno altri 2 sismi almeno
di magnitudo maggiore dell'attua-
le. Che fare?
Sarò stucchevole, ma - ad oggi -
l'unica possibilità è la prevenzione.
[…]
In California stanno aspettando
The Big One da decenni, e doveva
arrivare, inderogabilmente, entro
la fine del secolo scorso. Stanno
ancora aspettando ...
Che dovrebbero fare? Evacuare
la California?
O mettere in sicurezza gli edifici,
non costruire in alcune zone, e se-
guire normative antisismiche strin-
genti ? Con eventuali furbetti colpi-
ti … con la prigione ! (gli americani
a volte hanno poco senso dell'umo-
rismo).
Nel frattempo sono state devasta-
te Indonesia, Giappone e Haiti …
ma questi erano sismi diversi, mi-
gliaia di volte più intensi di quello
che ha colpito la nostra Pianura Pa-
dana. Una delle zone più evolute,
moderne e ricche del mondo.
Pensare che nel 2012 ancora si
muoia sotto un capannone costruito
meno di 10 anni fa, in Emilia Roma-
gna, a me sembra incredibile.
E non vale disperarsi urlando: "È
stato il destino! Fatalità ! Doveva an-
dare al mare ! Non si può nulla con-
tro le forze della natura !"
È vero; gli studi non sono infalli-
bili e i modelli predittivi sono piut-
tosto inattendibili per ora.
Le mappe sono invece molto ac-
curate e vengono aggiornate conti-
nuamente, gli strumenti legislativi
e le regole di costruzione molto
stringenti.
Pensiamoci quando ristrutturando
( Segue da pag. 1 )
Predire i terremoti: tanti modelli, ma tutti inaffidabili !
La sabbia “eruttata” dal sottosuolo,
nelle immagini proposte dal sito
www.facebook.com/photo.php?fbid=10150867608373897&set=a.10150861190498897.
418037.144233198896&type=1&theater
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In Italia sappiamo esattamente quali sono le aree a rischio per-
ché già colpite in passato e, quindi, fatalmente destinate a esserlo
ancora.
I sismologi del gruppo di Emanuela Guidoboni hanno contato
negli ultimi cinque secoli, in Italia, 88 disastri sismici dagli effetti
superiori al 9˚ grado della scala Mercalli, cioè più gravi di quello
abruzzese. Fate i conti: uno ogni cinque anni e mezzo. Catastrofi
che hanno causato complessivamente, solo dall’Unità a oggi, oltre
200 mila morti e danni pesantissimi. Siamo un Paese ad alto ri-
schio. Forse più di tutti per la densità abitativa e il patrimonio sto-
rico, monumentale e artistico di cui siamo (forse immeritatamente
…) custodi. Altri fisserebbero norme edilizie rigidissime e fareb-
bero regolari corsi d’addestramento per i cittadini e lezioni in
classe per i bambini fin dalla materna. Noi no. Anzi, chi ha abusi-
vamente costruito in zone pericolose invoca il condono e meno
lacci e laccioli antisismici.
Un lavoro recentissimo della Guidoboni si intitola «Terremoti a
Ferrara e nel suo territorio: un rischio sottovalutato». Vi si spiega
anche come sotto la pianura più piatta possano esserci delle faglie
capaci di dare scossoni tremendi e che l’area colpita nell’ultimo
millennio aveva contato già 22 «botte» più o meno gravi «eppure quanti sono i cittadini di Ferrara e della sua pro-
vincia ad avere percezione della pericolosità sismica dell’area in cui abitano?». Occorrono idee ed un progetto
per affrontare il problema. E non solo per il territorio ferrarese.
In Italia i rischi sismici sono noti. E sono ignorati !
I danni alle strutture e alle attività produttive, nelle immagini proposte dal sito
www.facebook.com/photo.php?fbid=10150867608373897&set=a.10150861190498897.418037.144233198896&type=1&theater
(Luca Cordero di) Montezemolo
sul Il Corriere della Sera prima in-
voca il ricambio generazionale,
poi ci rifila la stessa politica di
questi anni: tagli alla spesa pubbli-
ca; Stato Sociale al minimo; privatiz-
zazioni; risposte individuale ai pro-
blemi della mobilità sociale ... Evi-
dentemente c’è in giro tanta gente
che utilizza la questione generazio-
nale come leva per non mettere in
discussione lo status quo sociale !
“La vita non è … aspettare che passi la
tempesta, ma è … imparare a ballare
sotto la pioggia ! ”
Che cosa fare in caso di terremoto ...
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L’Italia è un Paese interamente
sismico, ma il suo territorio è classi-
ficato in zone a diversa pericolosità.
Chi costruisce o modifica la struttu-
ra di un’abitazione è tenuto a ri-
spettare le norme sismiche della
propria zona, per proteggere la
vita di chi ci abita. Per conoscere la
zona sismica in cui vivi e quali sono
le norme da rispettare, rivolgiti agli
Uffici competenti della tua Regione
o del tuo Comune.
LA SICUREZZA DELLA TUA CASA.
È importante sapere quando e
come è stata costruita la tua casa, su
quale tipo di terreno, con quali ma-
teriali. E - soprattutto - se è stata
successivamente modificata rispet-
tando le norme sismiche.
Se hai qualche dubbio o se vuoi
saperne di più, puoi rivolgerti
all’Ufficio tecnico del tuo Comune
oppure a un tecnico di fiducia.
COSA DEVI FARE PER LA TUA
SICUREZZA ?
Con il consiglio di un tecnico; a
volte basta rinforzare i muri portan-
ti o migliorare i collegamenti fra
pareti e solai: per fare la scelta giu-
sta, fatti consigliare da un tecnico di
fiducia.
Da solo, fin da subito:
- Allontana mobili pesanti da letti o
divani.
- Fissa alle pareti scaffali, librerie e
altri mobili alti; appendi quadri e
specchi con ganci chiusi, che impe
discano loro di staccarsi dalla pare-
te.
- Metti gli oggetti pesanti sui ripiani
bassi delle scaffalature; su quelli
alti, puoi fissare gli oggetti con del
nastro biadesivo.
- In cucina, utilizza un fermo per
l’apertura degli sportelli dei mobili
dove sono contenuti piatti e bic-
chieri, in modo che non si aprano
durante la scossa. Impara dove so-
no e come si chiudono i rubinetti di
gas, acqua e l’interruttore generale
della luce. Individua i punti sicuri
dell’abitazione, dove ripararti
- in caso di terremoto: i vani delle
porte, gli angoli del le pareti, sotto
il tavolo o il letto. Tieni in casa una
cassetta di pronto soccorso, una
torcia elettrica, una radio a pile, e
assicurati che ognuno sappia dove
sono.
- Informati se esiste e cosa prevede
il Piano di protezione civile del tuo
Comune: se non c’è, pretendi che
sia predisposto, così da sapere co-
me comportarti in caso di emer-
genza.
- Elimina infine tutte le situazioni
che, in caso di terremoto, possono
rappresentare un pericolo per te o i
tuoi familiari.
COSA FARE SE ARRIVA IL TERRE-
MOTO. DURANTE …
• Se sei in un luogo chiuso, cerca
riparo nel vano di una porta di un
muro portante o sotto una trave, o
comunque allontanati dal centro
della stanza per proteggerti dalla
caduta di vetri, intonaco o altri og-
getti.
• Fai attenzione all’uso delle scale:
spesso sono poco resistenti e pos-
sono danneggiarsi.
• Meglio evitare l’ascensore: si
può bloccare.
• Se sei all’aperto, allontanati da
edifici, alberi, lampioni, linee elet-
triche: potresti essere colpito da
vasi, tegole e altri materiali che
cadono.
• Fai attenzione alle altre possibili
Il medico e ricercatore italiano
Massimo Zeviani, 56 anni, non è mai riuscito a vincere una cattedra in
una Università italiana. Ora prende-
rà il posto del premio Nobel John Walker (oggi 71 enne) al Medical
Research Council di Cambridge !
In certe Università italiane le catte-
dre sono assegnate a mogli, mariti,
figli, cognati, amici e amici degli
amici ... E così può accadere che
tutti in famiglia sono degli illustri
cattedrattici !
conseguenze del terremoto: crollo
di ponti, frane, perdite di gas ecc.
COSA FARE SE ARRIVA IL TERRE-
MOTO. SUBITO DOPO ...
• Assicurati dello stato di salute
delle persone attorno a te e, se ne-
cessario, presta i primi soccorsi.
• Esci con prudenza indossando le
scarpe: in strada potresti ferirti con
vetri rotti.
• Se sei in una zona a rischio onde
anomale, allontanati dalla spiaggia
e raggiungi un posto elevato.
• Raggiungi le aree di attesa previ-
ste dal Piano di protezione civile del
tuo Comune.
• Limita, per quanto possibile,
l’uso del telefono.
• Limita l’uso dell’auto per evitare
di intralciare il passaggio dei mezzi
di soccorso.
dal sito www.italia-news.it/
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I cattivi pensieri
sono capaci di rimanere nascosti per anni e anni,
poi un bel giorno, quando non possono più aspettare,
di colpo saltano fuori e ti rimescolano la vita.
Ti soffiano tra i denti
e un po’alla volta ti confondono
e ti portano via anche la ragione.
Quando succede allora
devi chiudere gli occhi
e sperare di essere in un brutto sogno.
QUANDO SUCCEDE
di Paolo Gagliardi
I pinsir catìv
i è boun d’sté nascost dj èn cun dj èn,
pu un bël dè, quand ch’i n’pö piò tni d’asté,
d’ böta i sélta fura e i t’armescla la vita.
I t’sopia tra i deint
e un pó a la vólta i t’cunfond
e i t’pórta veia nench e’ capì.
Quand ch’e’ suzéd alóra
u t’toca d’sré j oc
e d’speré d’ësar int un brot sogn.
QUAND CH'E' SUZED
Forse, in Occidente, il culto degli
animali è iniziato con alcuni suoi
film a cartoni animati, quali: La Cari-
ca dei 101 oppure Cenerentola. No-
te le trame: tanti simpatici animalet-
ti, tutti (o quasi) pieni di buoni senti-
menti, si ingegnavano a fianco di
umani certamente buoni, ma anche
bisognosi (gli umani) dell’aiuto,
della forza o della saggezza di cani,
gatti, topi, cavalli e uccellini.
In passato gli animali hanno avuto
il rispetto degli uomini e, presso
alcuni popoli, erano (e talvolta sono
ancora ) considerati perfino sacri.
Ora, gli animali, stanno diventan-
do - dovunque - intoccabili.
Naturalmente non mi riferisco al
piccolo teppista che trapana il cara-
pace ad una tartaruga: E neppure al
celebro leso che lega barattoli alla
coda di un malcapitato cane. Od al
frustrato, munito di patente auto,
che se vede un gatto attraversare la
strada non ha il minimo dubbio.
Mi riferisco ad alcuni atti contro
allevatori di animali destinati alla
produzione o alla sperimentazione.
Il proprietario di un gregge ha il
diritto a non vedersi privato dei
suoi ovini e caprini.
Il proprietario di un animale
d’affezione ha il diritto a non veder-
si derubato del suo cane, gatto o
coniglio.
Inoltre (e al contrario) pochi fanno
obiezioni sulle conseguenze della
manipolazione genetica. Vengono
prodotti, nell’indifferenza dei più,
pulcini con petti o cosce enormi;
pronti, in pochi mesi, a trasformarsi
in alimento per gli esseri umani.
Sono animali che, allevati in gab-
bie, all’interno di capannoni stipati
all’inverosimile, non hanno mai vi-
sto il sole e neppure toccato il terre-
no...
Abbiamo, dunque, due estremi:
svaporati che “liberano” (o espro-
priano) gli animali prodotti per la
sperimentazione e consumatori as-
solutamente disinformati sui prodot-
ti acquistati. Un elemento però ac-
comuna entrambi: la superficialità !
Chi si oppone alla ricerca scienti-
fica in Italia, devastando e danneg-
giando allevamenti, riesce sola-
mente ad impoverire tutto il Paese.
Infatti, la ricerca verrà fatta, ad e-
sempio, nella vicina Svizzera. In
concreto provocheranno una migra-
zione di ricercatori, un danno agli
allevatori e un maggiore esborso
per le royalties corrisposte per
l’acquisto di farmaci brevettati e
prodotti all’estero. Per ora sui mass-
media domina il buonismo e
l’emozione. Prima o poi arriverà
anche l’informazione e il raziocinio!
Walt Disney non poteva immaginare le conseguenze ! di Mario Paganini
http://www.youtube.com/watch?v=v2NTz_oKtLQ&feature=youtu.be
Due immagini tratte dal filmato realizzato da
Mirco e Alessio Villa in occasione della
Motosalsicciata Voltana 2012
Orario ambulatorio medico
c/o Centro Anziani - Voltana
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La formula per uscire dalla crisi
è: “Rigore, austerità, giustizia socia-
le”. Ma non può funzionare se indi-
ca la sequenza temporale degli
interventi. O tutti e tre simultanea-
mente oppure occorre iniziare
subito dall’equità sociale !
All’estero la Pubblica Ammini-
strazione è al servizio del cittadino
In Italia, invece, è il cittadino che
deve essere al servizio della Pub-
blica Amministrazione !
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Internet e un caso di democrazia diretta di Mario Paganini Tra gli appassionati di informatica
l’argomento dei diritti d’autore
(copyright) è molto discusso.
Provate a pronunciare il nome di
Richard Stallmann o di Linus Tor-
valds e vi capiterà di vedrete molti volti diventare raggianti.
Ma nessun programma è il risulta-
to della fatica e della mente di un
singolo uomo. I computer sono con-
gegni “stupidi”. È il software
(programma) che rende queste macchine dei preziosi sussidi.
Riflettiamo. Non è possibile scri-
vere un libro, quando qualcuno
vantasse dei diritti sull’alfabeto uti-
lizzato o sulle parole usate. Non
solo, ma - dopo pochi anni - nessu-
no saprebbe neppure più leggere !
Similmente diventa difficile usare
uno strumento quando il linguaggio
utilizzato dalla macchina, ossia le
istruzioni o il modo di dare i co-
mandi per l’esecuzione delle fun-
zioni richieste, fossero coperti da
diritti o, peggio, fossero sconosciuti
(cioè: segreti e ben protetti).
Ecco perché sull’argomento dei
diritti d’autore in generale (ma so-
prattutto in campo informatico) esi-
stono moltissimi gruppi di discus-
sione; in Italia così come all’estero.
Da tempo all’estero l’oggetto, la
voglia di ampliare la fascia dei di-
ritti si è estesa. E i gruppi hanno
cercato di fare alleanze per avere
un peso politico maggiore.
Le Leggi sono fatte dai Parlamenti
nazionali. Il diritto d’autore, invece,
è soggetto a Leggi e regole, sia
nazionali che internazionali.
All’interno del mio gruppo il di-
battito si accende. Internet è l’ ago-
rà perfetta. È la piazza che può ac-
cogliere tutto il popolo. È il luogo
virtuale per un’assemblea plenaria
I bookmaker di Londra non ac-
cettano più scommesse sull’uscita
della Grecia dall’euro.
Viene data pressoché per certa!
In Italia, i comici riescono ad es-
sere credibili come leader politici
… invece i politici, con i loro teatri-
ni, stanno facendo ridere ! La vignetta è di Ellekappa. Pubblicata sul quotidiano la Repubblica del 22/05/2012.
Le vignette sono di ALFIO KRANCIC e pubblicate nel sito www.krancic.it
e permanente.
Ogni giorno, nella mia casella e-
mail, ci sono alcune decine di con-
tributi. Qualcuno propone di passa-
re dalla teoria alla pratica; dall’ a-
strazione alla concretezza; dalla
contestazione alla proposta. Occor-
re, quindi, strumentalmente, orga-
nizzarsi per avere numeri importan-
ti. La democrazia è il governo della
maggioranza. Così nella casella del-
le e-mail i contributi al dibattito cre-scono a dismisura. Sembra “spam”
(pubblicità). E la sfera dei “diritti” e
delle “libertà” invocate e rivendica-
te si allarga. Come all’estero, ora si
parla di “libertà” in senso lato. Dal
diritto ad un certo tipo di sessualità
al diritto al consumo di droghe leg-
gere. Nella casella le e-mail rag-
giungono la soglia dei cento mes-
saggi quotidiani …
La discussione si avvita su se stes-
sa. Non esistono i Partiti. Non esiste
la delega. Tutti possono dire la loro
e in pochi si privano di questo dirit-
to... È un crescendo allucinante.
Non resta che una soluzione:
“chiudere” (uscire dal gruppo). La
democrazia diretta è una utopia !?
Pagina 8 www.voltanaonline.it n. 14 - 2012
"Perché la mafia teme la Scuola più della Giustizia,
la mafia prospera sull'ignoranza della gente, sulla
quale può svolgere opera di intimidazione e di sog-
gezione psicologica: solo così la mafia può prospera-
re". (Antonino Caponnetto, magistrato antimafia, "Una le-
zione sulla legalità", 1994 )
Melissa Bassi, la ragazza uccisa a Brindisi, nell'at-
tentato vigliacco di sabato 19/05/2012, mentre en-
trava a scuola, aveva solamente 16 anni.
La sua amica Veronica Capodieci è rimasta grave-
mente ferita.
Poteva essere una strage.
L'immagine qui proposta è quella realizzata dagli
stessi alunni della scuola "Morvillo-Falcone", la
scuola frequentata da Melissa, e vincitrice del pre-
mio sulla legalità.
info: [email protected]
Un calendario, aggiornato, degli
eventi pubblici a Voltana ? Lo trovi nel sito facendo click in
AGENDA !
Caffè letterario di Lugo
Hotel Ala d’Oro - Corso Matteotti, 56
Info: 0545 - 22388 e su Facebook
Il Centro Sociale Ca’ Vecchia di Volta-
na si è sempre distinto per la capacità
di essere punto di incontro, di condivi-
sione e di promozione nel territorio e
per il territorio. Al Centro Sociale la
solidarietà è vissuta quotidianamente.
Chi frequenta Ca’ Vecchia testimonia,
coerentemente e costantemente, uno
stile di vita che dà contenuti alle paro-
le: accoglienza, rispetto per l’altro,
pluralismo, libero e civile confronto.
Numerosi “servizi” alla persona sono
coordinati dai volontari che frequenta-
no il Centro. Inoltre Ca’ Vecchia è an-
che momenti di festa, di gioco. È il pia-
cere di stare insieme. Da tempo hanno
luogo iniziative che promuovono la let-
tura tra i giovanissimi ed i meno giovani
oppure finalizzate alla riscoperta e valo-
rizzazione del dialetto.
Ora, accanto ai periodici, nella piccola
emeroteca è possibile trovare anche un
giornale. Un anonimo donatore ha, infat-
ti, offerto l’abbonamento al quotidiano
Il Manifesto. È possibile dire che, tra gli elementi caratterizzanti questa pub-
blicazione, sono molti quelli individua-
bili e condivisi dai frequentatori di Ca’
Vecchia. Grazie all’anonimo donatore e ... altri ne seguano l’esempio !
www.voltanaonline.it è un prodotto amatoriale al quale non può essere ap-
plicato l'art. 5 della legge 8 Febbraio
1948 n. 47, poiché l'aggiornamento del-
le notizie in esso contenute non ha peri-
odicità regolare (art. 1 comma 3, legge
7 Marzo 2001 n. 62).
www.voltanaonline.it non rappresenta una testata giornalistica e i post editi
hanno lo scopo di stimolare la discussio-
ne e l’approfondimento politico, la criti-
ca e la libertà di espressione del pen-
siero, nei modi e nei termini consentiti
dalla legislazione vigente.
www.voltanaonline.it non persegue alcuno scopo di lucro. Tutto il materiale
pubblicato su Internet è di dominio pub-
blico. Tuttavia, se qualcuno riconosces-
se proprio materiale e non voleva che
fosse pubblicato, non ha che da darne
avviso al gestore e sarà immediatamen-
te rimosso.
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inviato e riprodotto nel sito e nel PDF sia conforme alle licenze Creative Com-
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