Voltana On Line n. 10-2011

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www.voltanaonline.it Voltana On Line 10 2011 Quali le ragioni di un eccesso di domanda di giustizia nel Paese In Italia il sistema giustizia tutela più chi viola la legge di chi la ri- spetta. Chi lede un diritto altrui ha garanzie maggiori rispetto a chi subisce la lesione di un pro- prio diritto. Sia nel civile sia nel penale c’è più tutela per gli impu- tati che per le vittime. In Gran Bretagna, in un anno, ci sono circa 300.000 processi pena- li e, in Gran Bretagna, ci sono 100 mila detenuti. In Italia, ogni anno, si fanno 3 milioni di processi pe- nali e, in Italia, ci sono 67 mila detenuti. Nel civile poi, ogni an- no, in Italia vengono iniziate più cause di quante ne vengano ini- ziate in Francia, Spagna e Gran Bretagna messe assieme. Nella città di Roma ci sono più avvocati che in tutta la Francia. In Italia ci sono 230 mila avvoca- ti. In Giappone, con il doppio del- la popolazione, ci sono 20 mila avvocati. Inoltre c’è un problema di effi- cacia delle decisioni. Si impiegano anni per avere un giudizio definitivo, ma - alla fine - non succede nulla. Nel civile non si riesce ad escutere il colpevole, per ottenere il pagamento del danno. Nel penale il condannato spesso non sconta la condanna. Oggi, il tasso di interesse, in bonis (ossia: convenuto tra le par- ti in caso di ritardato pagamento) in genere è pari al tasso di stipula maggiorato del 3%. Se non paghi e ti appelli al giudice, inizia a decorre il tasso legale (o il tasso BCE) che è sensibilmente inferiore a quello pra- ticato dal mercato o convenuto. Se non paghi con le buone, ti conviene! Occorrerebbe, allora, fissare un tas- so di interesse, per le cause giudi- ziarie, almeno diverso e maggiore dell’attuale. Così chi sa di avere tor- to, diversamente da ora, non inizie- rebbe una causa sapendo che, alla fine, dovrebbe pagare una cifra mol- to elevata, per capitale e per inte- ressi. Tutti i Paesi civili hanno tre gradi di giudizio. Quindi occorre lasciare i tre gradi di giudizio, ma ridurre le impugnazioni strumentali. Oggi, in Italia, tutti si appellano. Tutti fanno ricorso in Cassazione. La Corte Suprema degli Stati Uniti, con oltre 300 milioni d abitanti, fa 120 sentenze in un anno. La Corte Suprema di Cassazione italiana, con 60 milioni di abitanti, fa 100 mila sentenze in un anno. Statisticamente il maggior numero degli imputati è colpevole. Se così non fosse significherebbe che, stati- sticamente, le indagini sono svolte da forze dell’ordine e da magistrati deficienti. La maggior parte dei condannati in primo grado ha, dunque, tutto da guadagnarci dall’impugnare una sentenze; infatti, così facendo, può protrarre l’esecuzione della pena. Ma in tutto l’Occidente solo in Italia (ed in Grecia) è possibile maturare la prescrizione in corso di giudizio. Infatti, se i tempi processuali si al- lungano, aumentano le possibilità di elusione della pena attraverso la prescrizione. Immaginate cosa acca- drà con la prescrizione breve! Se la presunzione di innocenza è un cardine di civiltà, la prudenza è una virtù. Infatti chi Può un “sistema democratico” tra- sformarsi in un “regime democrati- co”? Cosa siano i “regimi” è noto a tutti, soprattutto per le valenze nega- tive e per le forme di repressione nei confronti di chi dissente. Potrem- mo allora dire, per semplificare, che tutto ciò che non è un “regime” è un “sistema”. Un “sistema” ha, dunque, in sé molti elementi positivi (es. ca- pacità di autocorrezione). Invece un “regime” è sempre un insieme di elementi negativi. Perché in Italia, la democrazia sta trasformandosi da un “sistema” in un “regime” ? Prima di cercare una risposta riflet- tiamo su una particolare caratteristi- ca: in quanti altri Paesi troviamo una classe politica così longeva ? È ovvio che ci si riferisce non all’età anagrafica, ma alla permanenza su- gli scranni del potere... Quanti sono gli uomini politici che, da decenni, siedono nelle varie As- semblee elettive ? In Italia sono tanti, forse: troppi ! Si diventa politici di mestiere. In Senato, alla Camera, ma anche in tanti Consigli. In quelli Regionali, Provinciali e Comunali troviamo che, da tempo, sono molte le solite facce. Quali sono stati i vantaggi dell’ a- vere avuto una classe politica di lun- go corso o di mestiere? “La nostra riforma della giu- stizia è un evento epocale!” Pienamente d’accordo. Solo in Italia poteva accade- re che il principale accusato per episodi di corruzione potesse legiferare contro la corruzione. È un fatto epocale, assurdo e di una gravità inaudita! (Segue a pag. 2) Sistema o regime ? (Segue a pag. 2)

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Voltana On Line 10

2011

Quali le ragioni di un eccesso di domanda di giustizia nel Paese In Italia il sistema giustizia tutela

più chi viola la legge di chi la ri-

spetta. Chi lede un diritto altrui

ha garanzie maggiori rispetto a

chi subisce la lesione di un pro-

prio diritto. Sia nel civile sia nel

penale c’è più tutela per gli impu-

tati che per le vittime.

In Gran Bretagna, in un anno, ci

sono circa 300.000 processi pena-

li e, in Gran Bretagna, ci sono 100

mila detenuti. In Italia, ogni anno,

si fanno 3 milioni di processi pe-

nali e, in Italia, ci sono 67 mila

detenuti. Nel civile poi, ogni an-

no, in Italia vengono iniziate più

cause di quante ne vengano ini-

ziate in Francia, Spagna e Gran

Bretagna messe assieme.

Nella città di Roma ci sono più

avvocati che in tutta la Francia.

In Italia ci sono 230 mila avvoca-

ti. In Giappone, con il doppio del-

la popolazione, ci sono 20 mila

avvocati.

Inoltre c’è un problema di effi-

cacia delle decisioni.

Si impiegano anni per avere un

giudizio definitivo, ma - alla fine -

non succede nulla. Nel civile non

si riesce ad escutere il colpevole,

per ottenere il pagamento del

danno. Nel penale il condannato

spesso non sconta la condanna.

Oggi, il tasso di interesse, in

bonis (ossia: convenuto tra le par-

ti in caso di ritardato pagamento)

in genere è pari al tasso di stipula

maggiorato del 3%. Se non paghi e

ti appelli al giudice, inizia a decorre

il tasso legale (o il tasso BCE) che è

sensibilmente inferiore a quello pra-

ticato dal mercato o convenuto. Se

non paghi con le buone, ti conviene!

Occorrerebbe, allora, fissare un tas-

so di interesse, per le cause giudi-

ziarie, almeno diverso e maggiore

dell’attuale. Così chi sa di avere tor-

to, diversamente da ora, non inizie-

rebbe una causa sapendo che, alla

fine, dovrebbe pagare una cifra mol-

to elevata, per capitale e per inte-

ressi.

Tutti i Paesi civili hanno tre gradi

di giudizio. Quindi occorre lasciare i

tre gradi di giudizio, ma ridurre le

impugnazioni strumentali.

Oggi, in Italia, tutti si appellano.

Tutti fanno ricorso in Cassazione.

La Corte Suprema degli Stati Uniti,

con oltre 300 milioni d abitanti, fa

120 sentenze in un anno.

La Corte Suprema di Cassazione

italiana, con 60 milioni di abitanti, fa

100 mila sentenze in un anno.

Statisticamente il maggior numero

degli imputati è colpevole. Se così

non fosse significherebbe che, stati-

sticamente, le indagini sono svolte

da forze dell’ordine e da magistrati

deficienti.

La maggior parte dei condannati in

primo grado ha, dunque, tutto da

guadagnarci dall’impugnare una

sentenze; infatti, così facendo, può

protrarre l’esecuzione della pena.

Ma in tutto l’Occidente solo in Italia

(ed in Grecia) è possibile maturare

la prescrizione in corso di giudizio.

Infatti, se i tempi processuali si al-

lungano, aumentano le possibilità di

elusione della pena attraverso la

prescrizione. Immaginate cosa acca-

drà con la prescrizione breve!

Se la presunzione di innocenza è

un cardine di civiltà, la prudenza è

una virtù. Infatti chi

Può un “sistema democratico” tra-

sformarsi in un “regime democrati-

co”? Cosa siano i “regimi” è noto a

tutti, soprattutto per le valenze nega-

tive e per le forme di repressione

nei confronti di chi dissente. Potrem-

mo allora dire, per semplificare, che

tutto ciò che non è un “regime” è un

“sistema”. Un “sistema” ha, dunque, in sé molti elementi positivi (es. ca-

pacità di autocorrezione). Invece un

“regime” è sempre un insieme di

elementi negativi.

Perché in Italia, la democrazia sta

trasformandosi da un “sistema” in un

“regime” ?

Prima di cercare una risposta riflet-

tiamo su una particolare caratteristi-

ca: in quanti altri Paesi troviamo

una classe politica così longeva ? È ovvio che ci si riferisce non all’età

anagrafica, ma alla permanenza su-

gli scranni del potere...

Quanti sono gli uomini politici che,

da decenni, siedono nelle varie As-semblee elettive ?

In Italia sono tanti, forse: troppi !

Si diventa politici di mestiere. In

Senato, alla Camera, ma anche in

tanti Consigli. In quelli Regionali,

Provinciali e Comunali troviamo che,

da tempo, sono molte le solite facce.

Quali sono stati i vantaggi dell’ a-

vere avuto una classe politica di lun-

go corso o di mestiere?

“La nostra riforma della giu-

stizia è un evento epocale!”

Pienamente d’accordo.

Solo in Italia poteva accade-

re che il principale accusato

per episodi di corruzione

potesse legiferare contro la

corruzione.

È un fatto epocale, assurdo

e di una gravità inaudita!

(Segue a pag. 2)

Sistema o regime ?

(Segue a pag. 2)

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Deficients’ Corner

Responsabilità civile dei giudici.

Carriere separate per i magistrati

chiamati a giudicare

o i gran signori

oppure l’orribile plebaglia.

(E quando uno della plebe fa

causa ad un gran signore

qual è il giudice competente?)

Responsabilità civile

degli arbitri

per le partite di calcio.

Devono pagare per le conseguenze

procurate alle società sportive,

alla classifica finale

e agli umori del Paese

Gli emolumenti

elargiti ai Parlamentari debbono

essere erogati in funzione

dei risultati conseguiti.

Indicatori? Le medie in Europa

per lo sviluppo e per l’occupazione.

Quando sono peggiori, a casa

subito e senza soldi!

Quali di queste … proposte

ti ha colpito di più?

info: [email protected]

Vedendo chi ci Governa

si può rispondere: nessuno!

Ed all’ombra dei “vecchi” scorgia-

mo crescere qualche virgulto che

faccia ben sperare? Oppure scor-

giamo tanti giovani all’anagrafe, ma

“mentalmente vecchi”?! Dove con

“mentalmente vecchio” è da inten-

dersi: persona di poco entusiasmo,

incapace di concepire e percorrere

strade nuove, sempre disponibile

all’accomodamento ed al compro-

messo, priva di progetti e di idee.

“L’esperienza ha un valore!”

Certamente. Ma è anche un dato

di fatto che, oggi, con un Parlamen-

to pieno di “gente di esperienza e

di valore”, ci troviamo ad avere,

quale Presidente del Consiglio, il

Sig. Silvio Berlusconi.

E con tutte quelle persone di espe-

rienza e di valore assistiamo, impo-

tenti, ad una continua perdita di di-

ritti e ad un progressivo smantella-

mento dello stato sociale!

Se ci fossero stati dei “dilettanti”

avrebbero saputo fare di peggio?

Ma che cos’altro sarebbe potuto

accadere?!

Forse la democrazia ha, in se stes-

sa, dei limiti. Ad esempio: la neces-

sità di raccogliere ampi consensi

porta al non avere mai il coraggio di

fare scelte impopolari. Ed ancora: il

bisogno di raccogliere ampi con-

sensi porta a cercare fonti di finan-

ziamento, con le quali … comperare

i consensi. Porta al clientelismo, alla corruzione, al “nepotismo”, alle leg-

gine “ad personam”, ai privilegi

per le varie corporazioni e caste.

Aldo Moro ammoniva che l’Italia

non si sarebbe salvata e la stagione

dei diritti si sarebbe rilevata breve

ed effimera se non avesse prevalso

il senso del dovere.

Quel grande statista aveva ragio-

ne. Però, anche un qualche ritocco

al sistema elettorale e un qualche

pensionamento potrebbero essere

di aiuto alla nostra democrazia.

Mario Paganini

Quali le ragioni di un eccesso di domanda di giustizia nel Paese Sistema o regime? affiderebbe la propria

figlia ad un individuo sotto processo

per pedofilia e in attesa di una sen-

tenza? L’assunto della presunzione

di innocenza non trova una giustifi-

cazione plausibile quando diventa

un comportamento imprudente.

Liberiamoci dunque dalle false

suggestioni ed affidiamoci al buon

senso!

Se le cure applicate in passato non

sono servite a nulla, occorre inter-

venire in altro modo e con un ampio

ventaglio di opzioni.

La patologia italiana è principal-

mente conseguente un eccesso di

domanda di giustizia.

C’è bisogno di giustizia perché in

Italia ci sono troppi “ladri” e troppi

“furbetti”.

Accanto a chi viola la legge c’è chi

tenta di eluderla o cerca di forzarne

l’interpretazione. Spesso si inizia

facendo i “furbi” per finire con il

commettere dei crimini. Si inizia con

azioni sfrontate e temerarie e si fini-

sce con il commettere dei reati.

Se l’Italia è la patria del dottor Az-

zecca-Garbugli e del motto “fatta la

legge, trovato l’inganno” una qual-

che ragione storica dovrà esserci!

E quando un ladro od un furbo

viene finalmente raggiunto e con-

dannato, c’è troppa comprensione.

Occorre un cambiamento delle

coscienze. E occorre anche una le-

gislazione più accorta.

I giudici applicano le leggi votate

dal Parlamento. È inutile inveire

contro i giudici.

Inoltre diventa molto rischioso affi-

dare la revisione degli ordinamenti

e delle leggi a persone che, ad es-

sere benevoli, hanno interessi in

conflitto. Per intervenire sugli ordi-

namenti giudiziari e sulle leggi oc-

corre essere al di sopra delle parti

(non perché autoproclamatisi tali,

ma perché oggettivamente estranei

e anche emotivamente non coinvol-

ti) oltre che competenti in materia.

Nessuno affiderebbe il compito di

riorganizzare la giustizia agli avvo-

cati di Salvatore Riina. Questi ultimi,

ancorché degnissime persone e

professionalmente competenti, su-

birebbero, di certo, pressioni fina-

lizzate ad … indirizzarne l’operato.

Allora, se chi non ha diritto e

non ha competenza alcuna

“scende in campo” per salvare i propri interessi, per sfuggire alle

proprie responsabilità, per non ri-

spondere dei reati commessi e per

sottrarsi a condanne certe, a mag-

gior ragione dovranno scendere

in campo tutti coloro che hanno

un interesse lecito o legittimo.

I cittadini, tutti quanti, avendo a

cuore le sorti del proprio Paese,

sono chiamati a difenderne le Istitu-

zioni, la Legge e l’autonomia del

potere giudiziario. Sono chiamati a

ripristinare la legalità. Sono chia-

mati a far tornale l’Italia un Paese

normale, inserito in un contesto

internazionale di Paesi normali.

Mario Paganini

(Segue da pag.1) (Segue da pag.1)

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Pagina 3 www.voltanaonline.it

di Paolo Gagliardi

Berlusconi, il 21 marzo 2010, si è

detto certo che - entro tre anni - il

cancro sarebbe stato sconfitto.

Pertanto il suo Governo hanno

pesantemente tagliato i fondi per la ricerca scientifica...

Il tempo passa, se ne riparlerà

(forse) il 20 marzo del 2013.

Nel frattempo gli italiani saranno

andati a votare un paio di volte ...

Il nuovo contratto degli insegnanti

prevede tagli per quasi tutti ed au-

menti per pochi. Oltre ai Dirigenti

verrà erogata una somma ad ogni

Istituto, legata ad una percentuale

predeterminata. Se in una scuola

tutti fanno il loro dovere, solo il 10%

riceverà qualche cosa. Se in una

scuola tutti fanno i lavativi, comun-

que un 10 % percepirà un compen-

so. Se ad un insegnate è assegnata

una classe scadente, sarà penalizza-

to. Se ad un insegnate è assegnata

una classe di élite, riceverà un com-

penso immeritato.

Questa non è una riforma scolasti-

ca! Questa è una lotteria!

Avanti signori, esibitevi, date i

numeri, ma almeno fateci ridere!

info: [email protected]

Hai sentito qualche cosa di interessante?

Hai visto un graffito particolarmente simpatico?

Hai letto qualche cosa di buffo?

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La riforma scolastica voluta dal

Governo Berlusconi in due parole?

Hanno aumentato il lavoro agli in-

segnati e hanno diminuito gli stipen-

di agli insegnanti!

Il brutto della riforma scolastica?

La reazione delle famiglie, degli

insegnanti e della società civile che,

nel complesso, è stata debole e con-

fusa.

STËL ALẑIRI

Agli è vulédi ẓo d’e’ zil

cal stël alẓiri

a s-ciaré una nebia

ch’l’ariva fèna a val.

D’drì d’e’ campsent,

grand com’un spud,

e’ pé ch’la seia ’riva

la prucesioun par la Madöna.

STELLE LEGGERE

Sono volate giù dal cielo

quelle stelle leggere

a rischiarare una nebbia

che arriva fino a valle.

Dietro il camposanto,

grande come uno sputo,

sembra che sia arrivata

la processione per la Madonna.

Dalla raccolta di poesie “ E’ viaz dl’anma ” (Faenza, Tempo al Libro, 2011)

Il tempo è l'unico vero capitale

che un essere umano ha,

e l'unico che non può permettersi

di perdere.

Io posso dire

con assoluta

certezza che

esiste una con-

giura interna-

zionale volta a

far risuscitare il

comunismo e a

far diventare

l’Italia il solo

Paese comunista del pianeta!

Al centro del complotto ci sono dei

magistrati, che sono tutti comunisti!

Tutti quelli che sono chiamati a

giudicare qualcuno sono comunisti!

Se non sei comunista, non ti lascia-

no diventare un giudice!

Anche la giustizia sportiva è fatta

da dei comunisti!

La prova? Hanno rubato due scu-

detti al Milan!

Il solo baluardo al comunismo so-

no Berlusconi e il Milan!

È per questo che Berlusconi ed il

Milan sono al centro della congiura!

Fedemilio De Lirio

Berlusconi 10 marzo 2011: Con la

riforma della giustizia che noi

proponiamo Mani Pulite non ci

sarebbe mai stata.

È la sacrosanta verità, purtroppo!

Invece, con la riforma che noi

vorremmo, i corrotti non entre-

rebbero mai in Parlamento!

A Roma, il 16 marzo 1978, dieci bri-

gatisti uccisero 2 carabinieri e 3 poli-

ziotti (di scorta ad Aldo Moro). I bri-

gatisti ancora in carcere sono tre...

Ma siamo proprio sicuri che, con

tutti i problemi che ha il nostro Pae-

se, la riforma della giustizia sia quel-

lo prioritario?

Page 4: Voltana On Line n. 10-2011

Per il leader dell'Idv, Antonio Di

Pietro, «Berlusconi e il suo governo vogliono una giustizia che non ac-

certi i reati ma che aiuti la criminali-

tà. Insomma, la riforma è «un prov-

vedimento criminogeno». Lo ha det-

to parlando a Bari con i giornalisti.

«Su una cosa - ha aggiunto Di Pietro

- Berlusconi ha ragione: Berlusconi

ha detto che con questa riforma non

ci sarebbe stato mani pulite. E allo-

ra riflettiamo: io ritengo che grazie

a Mani Pulite abbiamo scoperto

le ragioni per cui c'è stato

quell'indebitamento nella prima

Repubblica, le ragioni di tante

criminalità all'interno delle isti-

tuzioni. Berlusconi non avrebbe

voluto scoprire i reati che sono

stati commessi e coloro che

l'hanno commesso». (…)

Per ANTONIO DI PIETRO in Italia...

Pagina 4 www.voltanaonline.it

Nel documento finale delle Settimane sociali chiesti il cambio della legge elettorale e la

ineleggibilità di chi ha pendenze con la giustizia. Cattolici, la Costituzione non si tocca. 'La Costituzione italiana è frutto di

un'esperienza esemplare di alto

compromesso delle principali culture politiche del Paese. Eventuali modifi-

che non devono stravolgerne l'im-

pianto fondante, definito anzitutto nel-la prima parte''. Lo chiede il documen-

to finale delle Settimane Sociali dei

cattolici italiani, che si sono tenute a Reggio Calabria (…). Il testo pratica-

mente detta l’agenda politica per i prossimi mesi e piega che nella ''ricerca degli assetti sociali'' per il futu-ro dell'Italia, e in particolare

“nell'ambito politico”, servono ''poteri limitati, che si controllano reciproca-mente, alla cui guida ci sia alternanza, e sull'esercizio dei quali il giudizio è

rimesso ai cittadini''. Il documento

chiede una nuova legge elettorale, dove il potere di scelta sia riservato

agli elettori con il ripristino delle pre-

ferenze. Ma sarebbe sbagliato descri-vere la situazione odierna del nostro Paese come una ''emergenza

democratica'', tuttavia ''la nostra demo-crazia ha bisogno di essere rigenerata e rinsaldata''. Così ha detto risponden-do alle domande dei giornalisti, il se-

gretario delle Settimane Sociali dei

cattolici italiani, Edoardo Patriarca. Patriarca e il presidente del Settimane

Sociali, il vescovo di Ivrea mons. Arrigo

Miglio, hanno ripetutamente sottolinea-to che nel documento finale non biso-gna leggere commenti o proposte con-

crete da collegare al dibattito politico attuale. Rispondendo ad un'altra do-manda, Patriarca ha anche ribadito che lo sguardo sul Paese offerto dalle Setti-

mane Sociali, sin dalle sue fasi prepara-torie, è ''molto, molto preoccupato''. Il documento spiega che la ''revisione

della legge elettorale'' è necessaria ''a

tutti i livelli e per tutte le istanze'', e che ''occorre dare all'elettore un reale pote-re di scelta e di controllo''. Ma ''bisogna

anche affrontare la questione del nume-

ro dei mandati e dell'ineleggibilità di

quanti hanno pendenze con la

giustizia''.

dal sito www.famigliacristiana.it

«Noi non abbiamo bisogno di una

prescrizione breve o di una impuni-

tà, ma di quelle risorse necessarie

affinché nel più breve tempo possi-

bile si faccia il processo». Lo ha det-

to Antonio Di Pietro, parlando della

riforma della giustizia. Per Di Pietro,

«la riforma della giustizia ha già

raggiunto il suo fondo nel momento

in cui il governo propone una ri-

forma che non c'entra niente con i

problemi della giustizia» mentre

«oggi come oggi noi abbiamo bi-

sogno di una giustizia che al più

presto accerti la verità dei fatti. E

quindi abbiamo bisogno di più

mezzi, uomini e risorse» e di «una riscrittura sia del codice processua-le sia del codice penale sostanzia-

le». Invece - ha proseguito - «fatta

questa riforma che hanno proposto,

il giorno dopo i tempi processuali

saranno sempre quelli. Anzi, essen-

do così vendicativa nei confronti del

ruolo dei magistrati, questa propo-

sta produrrà un ulteriore danno: il

magistrato - ha concluso Di Pietro - diventerà sempre più un burocra-

te di Stato, attento ad arrivare a

fine mese senza danni. E avremo, in una allegoria, il magistrato come

un medico che in una sala operato-

ria non opera per non sbagliare»

con «il paziente giustizia che è già

morto».

dal sito www.quotidianodipuglia.it

dal sito www.iovotoil29maggio.it/

NON MORALISTI, MA MORALI... “La bellezza dell'agire politico: non

moralisti ma morali....”. Così l'Udc

chiama a raccolta esponenti dell'asso-

ciazionismo cattolico. «Un mondo fatto

di valori e di tensioni morali positive»,

spiega Paola Binetti, «che personal-

mente ritengo la principale ragione di

speranza per un cambiamento che vada

nella direzione del bene comune».

Onorevole Binetti, che cosa vi propo-

nete con questo seminario?

«A noi sembra che vada restituita una

dignità alla vita politica. Oggi la politi-

ca da un lato è macchiata da scandali e

da vicende personali dei suoi protago-

nisti che hanno francamente scandaliz-

zato l'opinione pubblica. Dall'altro lato

è incapace di rispondere ai bisogni

reali del Paese, soprattutto alla grande

precarietà dei giovani, i quali non rie-

scono più a investire nel loro futuro».

Ma secondo lei oggi questi giovani

come guardano alla politica?

«Credo la guardino con una profonda

delusione, accompagnata da una so-

stanziale disistima nei confronti della

classe politica, ai loro occhi non merite-

vole di fiducia. Questo li porta a girare

la testa dall'altra parte»

Quale sarà la vostra proposta alle

associazioni cattoliche?

«Noi prima di tutto vogliamo ascoltare e

sappiamo che ci presenteranno un am-

pio cahier de doléances. Ma insieme a

loro vorremmo anche costruire delle

proposte, ricominciando insieme a fare

politica con vero spirito di servizio nei

confronti del bene comune. (…)

Tutti sotto le insegne del “Terzo

polo”?

«Sì, questa è la nostra proposta. La sini-

stra, a parte i problemi di leadership,

ha perso la capacità di intercettare la

questione sociale. La destra, a parte gli

elementi di scandalo e di corruzione

che la toccano, si avvita intorno a pro-

messe non mantenute e a slogan mo-

dello Publitalia, senza offrire soluzioni

ai problemi reali. (...)

dal sito www.famigliacristiana.it

Page 5: Voltana On Line n. 10-2011

Come al solito, in Italia, le que-

stioni sociali sono un fenomeno

passeggero. Qualche cosa che as-

somiglia, spesso, alla moda od ai

fatti di costume e di cronaca. Non

sappiamo come la pensino i nostri

rappresentanti in Parlamento. Però

da qualcuno abbiamo ricevuto noti-

zie. Ad esempio, tra i politici locali,

ossia quelli eletti nei vari Consigli

Comunali della zona, Tiziano Bor-

doni ci ha inviato questo articolo.

(…) Alcuni gruppi consiliari han-

no chiesto di rinviarne la discussio-

ne al Consiglio successivo per po-

terne valutare la portata.

Nella convinzione che fosse op-

portuno dare alla questione il risal-

to che meritava, in ragione della

rottura che si è effettuata nella pras-

si contrattuale nel nostro Paese in

conseguenza a questo accordo, ab-

biamo accolto la richiesta.

La sera della discussione però (il

cui testo è disponibile sul sito del

Comune di Conselice) l’Ordine del

Giorno è stato respinto con il se-

guente esito:

- Contrario il Partito Democratico

(11 voti)

- A favore Rifondazione Comunista

e Italia dei Valori (1 Consigliere a

testa).

- Assenti il rappresentante dei Co-

munisti Italiani ed il Centro-destra

(3 Consiglieri).

Perché usciamo ora con questo

articolo a distanza di parecchi gior-

ni dalla discussione?

Perché pensiamo che bisogna

Pagina 5 www.voltanaonline.it

cambiare in questo Paese il modo

di “restare” sulle notizie, sui “fatti”,

di fare politica “spot”, senza solu-

zione di continuità.

Ci sono stati giorni di attenzione

mediatica spasmodica sulla que-

stione FIAT.

Sembrava che il destino dell’Italia

intera fosse sulle spalle di poco più

che 5.000 operai, già vessati in più

di un’occasione, da un lato indicati

come possibili affossatori di chissà

quale ripresa economica e

dall’altra stretta nell’immagine di

nobili eroi condannati dalla storia o

dalla “globalizzazione”.

Finito il dramma patetico di co-

stringere la gente a votare sotto la

minaccia della possibile perdita del

posto del lavoro, via pratica archi-

viata si passa ad altro!

Riteniamo che la questione non

sia chiusa che i riflettori debbano

restare accesi, che la vertenza FIAT

sia stato un caso pilota.

Lo si vede nella espansione degli

accordi separati ad altri settori si-

glati lasciando fuori FIOM, CGIL e

sindacati di base. Essi prefigurano

un cambio nella natura e del ruolo

del sindacato: non più soggetto di

contrattazione e strumento colletti-

vo di difesa degli interessi dei lavo-

ratori, ma soggetto di intermedia-

zione tra padronato e lavoratori a

cui l’azienda “delega” la gestione

della pace sociale.

Ecco perché diciamo al Partito

Democratico che non ci siano spazi

in questo momento per una politica

di “equivicinanza”.

Le affermazioni durante il dibattito

espresse dalla maggioranza che

“L’ordine del giorno è moralmente

condivisibile” “ma che ormai i lavo-

ratori hanno votato” e “che non si

può richiedere di riaprire la trattati-

va” (che chiedeva si badi bene di

verificare anche i piani di investi-

mento) perché non è realistico” as-

sociate al riconoscimento che

l’accordo oggetto di referendum

toccava diritti individuali “non in

disponibilità” di nessun sindacato

contengono in sé una contraddizio-

ne non risolvibile.

Ci sono momenti in cui bisogna

scegliere da che parte stare e citan-

do Guccini “bisogna scegliere in

tempo, non arrivarci per contrarietà”.

E per salvare questo paese occor-

re un nuovo protagonismo dei lavo-

ratori che in questo paese hanno un

lavoro mal pagato sia esso sempre a

tempo indeterminato o sempre più

spesso precario, che dal lavoro so-

no stati brutalmente espulsi o che

un lavoro non riescono a trovarlo.

Coloro che non hanno colpa della

crisi economica ma come sempre

pagano per tutti.

Un trasferimento di ricchezza dai

profitti ai salari, una mobilitazione

che passa anche da un forte sciope-

ro generale e noi saremo al fianco

della CGIL e dei sindacati che chie-

dono per questo paese un nuovo

inizio su diverse basi.

Tiziano Bordoni - Capogruppo

Rifondazione Comunista

Conselice

SCUSI, MA LEI DOV’ERA E DOV’È SULLA VICENDA FIAT ?

Segnaliamo ai … naviganti: www.istitutomajorana.it

Ecco una scuola che ha adottato il software libero. Come imparare l’informatica, senza i costi delle licenze !

Page 6: Voltana On Line n. 10-2011

La vignetta proposta in questa pagina è tratta dal sito

www.vauro.net . Dalla matita di VAURO SENESI grande satira, politica, cronaca, gossip, umorismo e attualità.

MANCIA COMPETENTE

Pagina 6 www.voltanaonline.it

Il Movimento Stop al Consumo di

Territorio aveva ritenuto indispensa-

bile, nel Novembre 2009, avviare la

campagna nazionale “Sì al fotovol-

taico, ma non su terreni liberi” evidenziando il manifestarsi di gravi squilibri nell’indirizzo di una politica

energetica nazionale che, se da un

lato promuoveva ed incentivava i

nuovi impianti di produzione di e-

nergia da fonti finalmente non fossili,

allo stesso tempo non teneva conto

dell’esigenza di dirigere gli investi-

menti e, macroscopicamente, favori-

va l’esproprio di immense distese di

terreni fertili (e di agricoltori …) per

far spazio a grandi investimenti a terra.

Avevamo sollecitato la Conferenza

Stato/Regioni a voler discutere ed

approvare, finalmente, apposite li-

nee guida di regolamentazione del

fenomeno, ferme dal 2003.

Avevamo sollecitato la necessità di

non incentivare economicamente i

nuovi impianti a terra e, all’opposto,

di stimolare la capillare realizzazio-

ne dei nuovi impianti sui tetti di

capannoni, abitazioni, strutture edi-lizie già esistenti, piazzali ed ogni

altra situazione già “compromessa”

da cemento ed asfalto. Convinti che

migliaia (milioni …) di piccoli in-

terventi fossero anche una garanzia

per un diffuso vantaggio della inte-

ra popolazione e non l’ennesimo

atout per esclusive grandi specula-

zioni.

Ci eravamo detti delusi per il po-

co coraggio con cui la Conferenza

Stato/Regioni ed il Governo aveva-

no deliberato l’agognata regola-

mentazione nell’estate dello scorso

anno, demandando alle singole

Regioni i criteri attuativi di queste

linee guida insufficienti nel tutelare

– con forza - terreni e paesaggi.

Oggi, con grande amarezza, an-

notiamo questo ennesimo spiace-

vole atto da parte di un Governo

che, in modo sempre più evidente,

mostra di voler azzerare qualunque

Era meglio proibire l'occupazione dei terreni liberi e puntare sui tetti. intelligente e pianificata strategia

per traghettare il Paese verso

l’energia alternativa alle fonti fossi-

li, per un ritorno al nucleare dome-

stico, evidentemente obiettivo pri-

mo degli intendimenti del Governo stesso (ma l’imminente voto refe-

rendario siamo certi saprà fermare

questo insano desiderio …) .

Non possiamo non leggere in

questo modo la nuova ravvicinata

scadenza del Conto energia in vi-gore, con due anni di anticipo e

ridefinendo in forma retroattiva le

sovvenzioni già promesse e prati-

camente assegnate; la decisione di

ridurre drasticamente gli incentivi

futuri; l’assenza di un’intesa con le

Regioni".

Il Movimento Stop al Consumo di

Territorio, nel ribadire il suo “Sì al

fotovoltaico, ma non su terreni libe-

ri”, il suo fermo invito a votare SI’ al

prossimo referendum contro il nu-

cleare.

dal sito www.aamterranuova.it

Ma esiste, nel panorama internazio-

nale, un altro Paese come l’Italia?

No, intendiamoci, non mi riferisco

alla sua bellezza geografica, alla sua

storia, cultura, arte o architettura. Mi

riferisco alla sua classe politica ed al

suo Presidente del Consiglio. Sì, so-

Sì al fotovoltaico, non sui terreni liberi. Napolitano però firma il decreto

prattutto vorrei sapere se esiste un

altro leader, alla guida di un Paese

civile, che sia così corrotto e potente.

Un leader che sia riuscito a raggiun-

gere il potere con mezzi discutibili,

corrompendo, facendosi fare leggi su

misura, eludendo il fisco, con fre-

quentazioni di mafiosi e che, quando

ha bisogno di distrarsi, usa puttane

minorenni. Se trovi un altro leader,

come il nostrano Mr. B., fammelo sa-

pere! Prova anche a cercare un altro

Paese in cui esista un così alto nume-

ro di cortigiani, ruffiani, pennivendo-

li. Non trovi nulla?! Ora sai perché,

negli altri Paesi, non esistono conflitti

tra potere esecutivo, amministrativo

e giudiziario. Mario Paganini

Page 7: Voltana On Line n. 10-2011

L’invito

è esteso a tutti i cittadini,

gli studenti, i genitori,

i lavoratori precari e non

del mondo della scuola

e a tutte le persone che

nella SCUOLA PUBBLICA

vogliono credere ancora!

TUTTI i PDF di

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sono consultabili anche

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Occorre sopportare un po’ di

pubblicità, ma il servizio è gra-

tuito e per tutti.

Pagina 7 www.voltanaonline.it

Con la

riforma del-

la giustizia

del governo

Berlusconi i

cittadini

non saranno

più uguali

di fronte alla legge. È l'allarme lan-

ciato dal procuratore aggiunto della

procura distrettuale antimafia di Pa-

lermo, Antonio Ingroia, dal palco del

Costituzione Day di Roma.

"La cosiddetta riforma della giusti-

zia non è una riforma è una controri-

forma. Non è soltanto, come si dice e come si è detto, anche giustamente

una ritorsione contro la magistra-

tura. Sì, è anche questo, ma la posta in gioco è molto più alta, più impor-

tante, vi riguarda da vicino e molto

più direttamente", ha spiegato il ma-

gistrato rivolgendosi ai manifestanti

che affollano piazza del Popolo che

lo hanno applaudito più volte e a lun-

go.

"Se dovesse passare questa contro-

riforma della giustizia, che è un con-

troriforma contro il senso di giu-

stizia dei cittadini, in Italia avrem-mo uno stato di diritto azzoppato,

sfigurato nei suoi principi fondamen-

tali così come i nostri padri costi-

tuenti li hanno disegnati. Non è in

gioco la separazione delle carriere,

la giustizia disciplinare dei magistra-

ti. Quello che è veramente in gioco

è l'eguaglianza di tutti i cittadini

di fronte alla legge".

Perché tutti questi puntelli: il prin-

cipio di obbligatorietà dell’azione

penale, l’affidare l’azione penale

ad un potere come quello giudizia-

rio che sia autonomo ed indipen-

dente dal potere politico, la subor-

dinazione funzionale della polizia

giudiziaria al pubblico ministero

non sono dei valori fini a se stessi,

ma sono tutti funzionali a quel

delicato equilibrio fra poteri che

assicura l’eguaglianza di tutti i

cittadini di fronte alla legge. L’uguaglianza dei cittadini di fronte

alla legge è la vera posta in gioco.

"Il nostro stato di diritto - ha sottoli-

neato Ingroia - si fonda su un equi-

librio molto delicato di separazione

di poteri che controllano altri pote-

ri. Nel momento in cui un potere,

come il potere giudiziario, viene

subordinato da un altro potere,

come il potere politico, quando il

ECCO CHE COSA HA DETTO IL P.M. ANTONIO INGROIA AL C-DAY potere politico esecutivo conqui-sta (come tenta di conquistare) il

controllo diretto dell'esercizio

dell'azione penale (mettendo il

pubblico ministero fuori

dell’ordine giudiziario e dalla ma-

gistratura e sottraendo qualsiasi

controllo da parte del pubblico mi-

nistero nei confronti della polizia

giudiziaria) il gioco è fatto e i citta-

dini non saranno più uguali di

fronte alla legge: E non lo saranno addirittura all'interno della Costitu-

zione. Può darsi che questa contro-

riforma non passerà (ce lo auguria-

mo, pare che non ci siano i tempi),

ma la posta in gioco è grave, ha a

che fare non tanto col nostro pre-

sente ma col vostro futuro di citta-

dini. Se ci sarà un futuro di cittadini

uguali o diseguali".

dal sito http://tv.repubblica.it/copertina

21 MARZO 2011

ore 16,30

SALA D’ATTORRE

Via Ponte Marino, 2 - Ravenna

LA SCUOLA

interroga

LA POLITICA

interverranno

FRANCESCA PUGLISI

Responsabile nazionale Scuola PD

SIMONETTA SALACONE

Responsabile Nazionale Scuola SEL

MAURO ALBORESI

Federazione della Sinistra

Hanno assicurato la loro presenza

Rappresentanti dell’IDV e dell’UDC

Conclude

RAFFAELLA MORSIA Segretario Generale Regionale

Federazione Lavoratori della

Conoscenza Emilia Romagna

Page 8: Voltana On Line n. 10-2011

Venerdì 15 aprile - ore 20,45 Centro Sociale Ca'

Vecchia. Presentazione libro di poesie

di PAOLO GAGLIARDI “E’ VIAZ DL'ANMA”

(Faenza, Tempo al Libro, 2011).

Introduce il Prof.MARIO GURIOLI e, in rappresen-

tanza del Comune, l'Assessore PATRIZIA RANDI.

La Federazione Lavoratori della

Conoscenza Cgil ha proclamato lo

sciopero nazionale per il 25 marzo.

La CGIL ha proclamato lo sciopero

generale per il 6 maggio.

Pagina 8 www.voltanaonline.it

Consulta

www.voltanaonline.it

AGENDA

GIOVEDI’ 17 MARZO ore 10,30 PIAZZA UNITA’ INIZIATIVA PUBBLICA PER I

150 ANNI DELL’UNITA’ D’ITALIA

ore 20.45 CA’ VECCHIA FILM “NELL’ANNO DEL SIGNORE”

DI LUIGI MAGNI

VENERDI’ 18 MARZO ore 20.45 CA’ VECCHIA RICORDANDO GIORGIO GABER

SABATO 19 MARZO ore 20.45 CASA DEL POPOLO COMMEDIA DIALETTALE G.A.D. DI LUGO

“UNA DONA DA SUNZEN”

DOMENICA 20 MARZO ore 10.00 SCUDERIE VILLA ORTOLANI PRESENTAZIONE ALMANACCO DI VOLTANA

VENERDI’ 25 MARZO ore 19.30 CA’ VECCHIA “FINALMENTE E’ PRIMAVERA”: CENA + FILM

SABATO 26 MARZO ore 14.00 PIAZZA UNITA’ MOTOSALSICCIATA

DOMENICA 27 MARZO ore 9.00 PIAZZA UNITA’ MOTOSALSICCIATA

SABATO 2 APRILE ore 12,30 CA’ VECCHIA PRANZO E ASSEMBLEA DEI SOCI

DOMENICA 3 APRILE ore 16.00 TEATRO PARROCCHIALE GIOVANI MUSICISTI IN CONCERTO

continua la SETTIMANA VOLTANESE 2011

Segui le tre R: Rispetto per te stesso; Rispetto per

gli altri; Responsabilità per tutte le tue azioni.

Detto tibetano