Voltana On Line n.6-2012

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www.voltanaonline.it Voltana On Line 6 2012 Giovedì 15 marzo - Circolo Parrocchiale di Chiesanuova Ore 19,00 - Serata conviviale con polenta e capriolo. Sabato 17 marzo - Centro Sociale “Ca’ Vecchia” Ore 18,00 - Inaugurazione mostra del pittore Giancarlo Argelli Ore 19,30 - A cena col Passatore Ore 21,00 - Proiezione docu-film “Al passo del Boncellino” di Maurizio Callegati e trebbo sul Passatore. Domenica 18 marzo - Scuderie Villa Ortolani Ore 10,00 - Presentazione “Almanacco di Voltana 2011- Ed. n.26” a cura della Consulta di Voltana. Ore 11,00 - Inaugurazione del “Museo di arte contadina della villa padronale Ortolani di Voltana”, di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio e Banca del Monte di Lugo. Domenica 18 marzo - Circolo Parrocchiale di Chiesanuova Ore 12,30 - Pranzo di beneficenza. Lunedì 19 marzo - Teatro “Casa del Bambino” Ore 20,45 - Commedia dialettale “E gêval in sacresteja” presentata dalla compagnia GAD di Lugo a cura della Consulta di Voltana. Venerdì 23 marzo - Centro Sociale “Ca’ Vecchia” Ore 19,30 - Cena con film, a cura dello Spi. Sabato 24 marzo (dalle ore 14,00) e Domenica 25 marzo (dalle ore 9,00 alle 22,00) 10° edizione Motosalsicciata in Piazza dell‟Unità a cura della Nuova Associazione Voltanese. Sabato 31 marzo - Palazzetto dello Sport Ore 14,00 - “Trofeo Agnese e Angelica Martini” gara principianti, fase provinciale, di ginnastica artistica. SETTIMANA VOLTANESE - 2012 Perché così tanto spazio alla TAV o all’acquisto di 131 cacciabombardieri F 35 ? Non si può dire che siano una questione o un problema locale !?” Questa obiezione è sbagliata. Sicuramente una pic- cola realtà locale non risulterà determinante nelle scelte nazionali e neppure potrà opporsi a possibili diktat sovranazionali; tuttavia questo non ci esime dal poter (e dover) fare qualche considerazioni. È ancora molto diffusa la convinzione che, in molte vicende, esiste un terzo, un estraneo che si chiama Stato. È fuori di dubbio che lo Stato esiste come entità. Tuttavia - con qualche semplificazione - lo Stato si con- cretizza nell‟insieme delle persone e nei beni che sono in un determinato territorio. Esiste, dunque, una ric- chezza derivante dalla somma dei patrimoni privati e collettivi. Questo rende possibile il ricorso al credito. La logica che governa le scelte tra due parti è la mede- sima che orienta i comportamenti tra gli Stati. Il signor Rossi ha buone capacità di reddito e una posizione ma- trimonialmente solida? Otterrà facilmente credito e non dovrà pagare tassi esorbitanti. Lo Stato Greco non rassicura i mercati? Incontrerà difficoltà nell‟ottenere nuovi crediti e, comunque, pagherà alti tassi di inte- resse, per vincere diffidenza ed i timori di insolvenza. Esiste un rapporto complesso tra democrazia e con- senso. Molti politici, per ottenere consensi, fanno scel- te demagogiche, deliberano spese eccessive, spreca- no risorse in investimenti inutili. Più la democrazia è delegata ad “esperti”, a “professionisti”, a “tecnici” e maggiori sono i rischi che essa corre. Ieri, ad esempio, nella Sanità erano frequenti di abu- si e gli sprechi. Oggi la rotta è stata invertita. Tuttavia permangono alcuni inspiegabili privilegi. Si parla poco delle spese militari. La sicurezza è un cardine, una tra le prime e principali ragion d‟essere di ogni Stato. L‟Italia deve avere un suo esercito, una sua forza di dissuasione. Ma, oggi, l‟Italia da chi deve difendersi? Perché deve acquistare 131 ( Segue a pag. 2 ) Luna Park dal 9 al 20 marzo in piazza dell’Unità Debito Pubblico italiano : 1.930.567.000.000,00 e pro-capite 31.545,21 ( Deb. Pubbl. diviso 61,2 mil di Italiani ) Debito Pubblico italiano : 1.948.567.000,000,00 dopo TAV e pro-capite 31.839,33 Debito Pubblico italiano : 1.963.567.000.000,00 dopo TAV ed acquisto di 131 caccia F 35 e pro-capite 32.084,43 Quindi, se la famiglia è di quattro componenti si troverà a dover convi- vere con un aumento del debito pubblico di 2 mila euro ! Da notare che - nel frattempo - le entrate di quella famiglia (per sti- pendi, pensioni, ecc.) saranno rimaste immutate, anzi è possibile che abbiano subito un calo del potere d’acquisto conseguente l’inflazione. È possibile “trovare la quadra”? Sì, e in vari modi. Infatti è sufficiente: o spostare ulteriormente l‟età per il collocamento a riposo (quindi: i lavoratori pagheranno i contribu- ti, ma per qualche tempo, non percepire la pensione), o alzare le impo- ste e le tasse, o continuare a togliere risorse economiche ai servizi pubblici (es. sanità, assistenza, istruzione, …). Il Debito Pubblico non è un evento casuale e ineluttabile. E comunque, alla fine, paghi tu ! Perché così tanto spazio alla TAV ?

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Voltana On Line 6

2012

Giovedì 15 marzo - Circolo Parrocchiale di Chiesanuova

Ore 19,00 - Serata conviviale con polenta e capriolo.

Sabato 17 marzo - Centro Sociale “Ca’ Vecchia”

Ore 18,00 - Inaugurazione mostra

del pittore Giancarlo Argelli

Ore 19,30 - A cena col Passatore

Ore 21,00 - Proiezione docu-film “Al passo del Boncellino”

di Maurizio Callegati e trebbo sul Passatore.

Domenica 18 marzo - Scuderie Villa Ortolani

Ore 10,00 - Presentazione “Almanacco di Voltana 2011-

Ed. n.26” a cura della Consulta di Voltana.

Ore 11,00 - Inaugurazione del “Museo di arte contadina

della villa padronale Ortolani di Voltana”, di proprietà

della Fondazione Cassa di Risparmio e Banca del Monte di

Lugo.

Domenica 18 marzo - Circolo Parrocchiale di Chiesanuova

Ore 12,30 - Pranzo di beneficenza.

Lunedì 19 marzo - Teatro “Casa del Bambino”

Ore 20,45 - Commedia dialettale “E gêval in sacresteja”

presentata dalla compagnia GAD di Lugo

a cura della Consulta di Voltana.

Venerdì 23 marzo - Centro Sociale “Ca’ Vecchia”

Ore 19,30 - Cena con film, a cura dello Spi.

Sabato 24 marzo (dalle ore 14,00) e

Domenica 25 marzo (dalle ore 9,00 alle 22,00)

10° edizione Motosalsicciata in Piazza dell‟Unità

a cura della Nuova Associazione Voltanese.

Sabato 31 marzo - Palazzetto dello Sport

Ore 14,00 - “Trofeo Agnese e Angelica Martini”

gara principianti, fase provinciale, di ginnastica artistica.

SETTIMANA VOLTANESE - 2012

“Perché così tanto spazio alla TAV o all’acquisto di 131

cacciabombardieri F 35 ? Non si può dire che siano una

questione o un problema locale !?”

Questa obiezione è sbagliata. Sicuramente una pic-

cola realtà locale non risulterà determinante nelle

scelte nazionali e neppure potrà opporsi a possibili diktat sovranazionali; tuttavia questo non ci esime dal

poter (e dover) fare qualche considerazioni.

È ancora molto diffusa la convinzione che, in molte

vicende, esiste un terzo, un estraneo che si chiama

Stato. È fuori di dubbio che lo Stato esiste come entità.

Tuttavia - con qualche semplificazione - lo Stato si con-cretizza nell‟insieme delle persone e nei beni che sono

in un determinato territorio. Esiste, dunque, una ric-

chezza derivante dalla somma dei patrimoni privati e

collettivi. Questo rende possibile il ricorso al credito.

La logica che governa le scelte tra due parti è la mede-

sima che orienta i comportamenti tra gli Stati. Il signor

Rossi ha buone capacità di reddito e una posizione ma-

trimonialmente solida? Otterrà facilmente credito e

non dovrà pagare tassi esorbitanti. Lo Stato Greco non

rassicura i mercati? Incontrerà difficoltà nell‟ottenere

nuovi crediti e, comunque, pagherà alti tassi di inte-resse, per vincere diffidenza ed i timori di insolvenza.

Esiste un rapporto complesso tra democrazia e con-

senso. Molti politici, per ottenere consensi, fanno scel-

te demagogiche, deliberano spese eccessive, spreca-

no risorse in investimenti inutili. Più la democrazia è

delegata ad “esperti”, a “professionisti”, a “tecnici” e

maggiori sono i rischi che essa corre.

Ieri, ad esempio, nella Sanità erano frequenti di abu-

si e gli sprechi. Oggi la rotta è stata invertita.

Tuttavia permangono alcuni inspiegabili privilegi.

Si parla poco delle spese militari. La sicurezza è un cardine, una tra le prime e principali ragion d‟essere

di ogni Stato. L‟Italia deve avere un suo esercito, una

sua forza di dissuasione. Ma, oggi, l‟Italia da chi deve

difendersi? Perché deve acquistare 131 ( Segue a pag. 2 ) Luna Park dal 9 al 20 marzo in piazza dell’Unità

Debito Pubblico italiano : 1.930.567.000.000,00

e pro-capite 31.545,21

( Deb. Pubbl. diviso 61,2 mil di Italiani )

Debito Pubblico italiano : 1.948.567.000,000,00

dopo TAV

e pro-capite 31.839,33

Debito Pubblico italiano : 1.963.567.000.000,00

dopo TAV ed acquisto di 131 caccia F 35

e pro-capite 32.084,43

Quindi, se la famiglia è di quattro componenti si troverà a dover convi-

vere con un aumento del debito pubblico di 2 mila euro !

Da notare che - nel frattempo - le entrate di quella famiglia (per sti-

pendi, pensioni, ecc.) saranno rimaste immutate, anzi è possibile che

abbiano subito un calo del potere d’acquisto conseguente l’inflazione.

È possibile “trovare la quadra”?

Sì, e in vari modi. Infatti è sufficiente: o spostare ulteriormente l‟età

per il collocamento a riposo (quindi: i lavoratori pagheranno i contribu-

ti, ma per qualche tempo, non percepire la pensione), o alzare le impo-ste e le tasse, o continuare a togliere risorse economiche ai servizi

pubblici (es. sanità, assistenza, istruzione, …).

Il Debito Pubblico non è un evento casuale e ineluttabile. E comunque, alla fine, paghi tu !

Perché così tanto spazio alla TAV ?

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fici, mi pare - oggi - inopportuno.

Quei fondi possono essere meglio

impiegati, nel brevissimo termine,

in progetti mirati e a livello locale.

A titolo di esempio (e senza en-

trare nel merito delle cifre) cablare

tutta l‟Italia con la fibra ottica, di-

stribuirebbe i benefici e rilance-

rebbe l‟economia in modo omoge-

neo su tutto il Paese. Infine, da pro-

fano, osservo che all‟Italia giove-

rebbe molto di più una pluralità di collegamenti (terrestri e marittimi)

secondo la direttrice Nord-Sud.

Con poco fair-play mi preme mag-

giormente che la frutta e gli ortaggi

del Mezzogiorno Italiano impiegas-

sero meno tempo a giungere a Ber-

lino, rispetto al tempo necessario

perché i pomodori e le arance rac-

colte a Barcellona giungessero a

Budapest, via Lione Torino!

Ripeto: trovo giusto dare spazio a

questo argomento e che su di esso

ci si confronti. Perchè, ancora una

volta: la democrazia vive di dialogo

responsabile e di scelte competen-

ti.

“Ma il tempo è denaro … E io che

cosa ci guadagno dal trastullarmi in

dotte dissertazioni sugli F35 o sulla

TAV ? ”

Risparmi circa cinquecento euro! Sì, non è uno scherzo! Altrove - sen-

za scomodare la matematica, ma

usando la semplice aritmetica delle

elementari - ho indicato i conteggi

ed ho riportato i risultati. Ho usato

fonti insospettabili, essendo “i nu-

meri” forniti dai pro acquisto di 131

cacciabombardieri F35 e dai pro

TAV. Poi una banale divisione per il numero degli Italiani. È la media del

pollo di Trilussa, ma rende molto

bene la situazione.

Non è un giudizio senza appello.

Semplicemente un portare la di-

scussione a livelli comprensibili e

un invito a riflettere attentamente se queste siano le scelte migliori che

possono essere fatte in un momento

critico come quello attuale.

Mario Paganini

della personalità

(centotrentuno) cac-

ciabombardieri? Gli Stati confinanti,

con i quali l‟Italia ha - in passato -

combattuto, fanno, ora, parte del

medesimo sistema economico.

L‟accesso alle materie prime e la possibilità di operare su tutti i mer-

cati sono garantiti. Non sono un e-

sperto di cose militari, ma il numero

“131” mi sembra particolarmente

elevato per essere una forza deter-

rente, di pura dissuasione. In un mo-

mento di grave crisi in cui tutti deb-

bono fare grandi sacrifici, questo

genere di spese mi pare uno spreco

eccessivo. Trovo, quindi, giusto, che sia dato spazio a questo argomento

e che su di esso ci si confronti. La

democrazia vive di dialogo respon-

sabile e di scelte competenti.

Similmente la TAV. Non compren-

do il tempo perso per vent’anni. Evidentemente fin dall‟inizio dove-vano esserci perplessità e dubbi

circa la bontà dell‟opera, altrimenti

si sarebbe proceduto con passo ben

più spedito e senza tante esitazioni o

tentennamenti.

Fare un investimento, che porti -

tra dieci anni - dei (possibili) bene-

( Segue da pag. 1 )

info: [email protected]

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Il Tav Torino-Lione nasce ventu-

no anni fa, quand’era appena cadu-to il Muro di Berlino, al governo

c‟erano Andreotti e Cirino Pomicino

e alle Ferrovie Lorenzo Necci. Poi,

guardacaso, Tangentopoli li ha

spazzati via tutti. Un‟altra era geolo-

gica, quando i politici erano in pre-

da a una supersonica “invidia del

pene” e come modello di sviluppo

inseguivano ancora la Muraglia Ci-

nese e la Piramide di Cheope. Poi

sappiamo che cosa ci han lasciato di

grosso, in eredità: il debito pubbli-

co . Il primo studio di fattibilità com-

missionato dalla Regione Piemonte

21 anni fa stimava che i passeggeri

fra Italia e Francia sarebbero au-

mentati da un milione e mezzo a 7

milioni e 700.000 in dieci anni. Inve-

ce adesso sono 700.000: un decimo

del previsto. Infatti il vecchio treno

diretto Torino-Lione è stato soppres-

so da un pezzo.

Allora si è detto: siccome la nuova

linea non serve per i passeggeri,

che non ci sono più, servirà per le

merci. E il progetto ha cambiato

nome: da “alta velocità” a “alta

capacità”. Adesso, a parte l’idea folle di fare una nuova ferrovia per

portare le rape e le fave mezz‟ora

prima da Torino a Lione, basta dare

un‟occhiata ai dati del traffico merci

fra l‟Italia e la Francia, che è salito

fino al 2000 e da allora è colato a

picco. L‟ufficio federale dei trasporti

svizzero calcola che nel 2000 viag-

giavano 8 milioni di tonnellate di

merci; oggi ne viaggiano due e

mezzo, anche perché ormai il gros-

so passa dal Gottardo e dal Brenne-

ro. Basta appostarsi lungo la ferro-

viaria Torino-

Modane e osser-

vare: l‟80-90%

dei treni merci

passa completa-

mente deserto.

Anche perché

abbiamo speso

un sacco di soldi

per potenziarla,

la Torino-

Modane, che

ora potrebbe

trasportare 20

milioni di tonnellate e invece ne tra-

sporta due o tre al massimo.

Cioè, nessuno usa la linea esisten-

te: e noi, furbi, ne facciamo una se-

conda. Con un cantiere che durerà

15 anni, scaverà per 57 chilometri

una montagna piena di amianto e

materiale radioattivo – perché noi

siamo molto furbi: come se non fos-

se bastata l‟Eternit, a insegnarci

qualcosa. E dove lo mettiamo il mi-

lione di tonnellate di detriti, per

giunta in parte tossici, che usciran-

no da quel buco? E quanti Tir ci vor-

ranno per portarli via? Con quanta

CO2 e quanto inquinamento? E che

fine farà il turismo, nel frattempo? E

le infiltrazioni della „ndrangheta in

quella regione? Qualcuno ci ha pen-

sato? E chi curerà le 10.000 persone

che si prevede possano ammalarsi

per le polveri e lo smog da cantiere,

visto che è previsto addirittura un

+10% di malattie cardiache e respi-

ratorie? Per questo, non è vero che

il Tav è inutile. Il Tav Torino-Lione è

dannoso per l‟ambiente e le falde

acquifere (chiediamo ai toscani

cos‟è successo con il Tav tra Firenze

e Bologna), è dannoso per la vita e

per la salute degli abitanti della val

Susa, ma soprattutto per le casse

dello Stato.

Dicono che l’Europa dovrebbe

pagare il 30-40% dell‟opera ma non

è vero niente, non c‟è niente di sicu-

ro: finora ha stanziato solo 600 milio-

ni per il tunnel esplorativo, il resto è

tutto da vedersi. E gli accordi con

la Francia prevedono che l’Italia

pagherà il 57% di un’opera che

passa solo per il 30% sul nostro

territorio: siamo sempre più fur-

bi. Alla fine il Tav dovrebbe costare nell‟ipotesi “maxi” 18-20 miliardi,

cioè quanto basterebbe per cabla-

re tutta l‟Italia a 100 megabyte, o –

nella versione “low cost” – 8 miliar-

di: tanti quanti la Gelmini ne ha ta-

gliati alla scuola, alla ricerca e all‟

università negli ultimi tre anni. O-

gni traversina del Tav è un banco di

scuola, una culla di asilo nido, un

posto letto di ospedale e di ospizio,

un insegnante in meno. E questi

sono solo i preventivi, che di solito,

all‟italiana, raddoppiano o triplica-

no. Basta vedere quello che abbia-

mo speso per gli altri Tav già fatti,

quelli utili, come per esempio la

Torino-Milano su cui nessuno si è

opposto: abbiamo speso 73 milioni

di euro a chilometro, mentre la

Francia ne spende 10 e la Spagna

9.

Dicono: ma in Francia stanno sca-

vando. Intanto non è vero: è tutto

fermo anche lì, manca ancora il

progetto definitivo fino a Lione.

Hanno fatto solo tre cunicoli esplo-

rativi e poi hanno tappato tutto, in

attesa di tempi migliori: infatti i

giornali francesi se ne strafottono di

quello che succede dall‟altra parte

della montagna, perché non inte-

ressa nessuno. E comunque in Fran-

cia, quando scavano, scavano solo

nella terra, mentre da noi scavano

soprattutto nelle nostre tasche. E di

solito il differenziale dei costi fra

Italia e Europa, lo spread del ma-

gna-magna, ha un nome soltanto:

tangenti. Basta aspettare. Il sospet-

to che, dietro, ci sia qualcosa di non

detto aumenta quando si sentono

parlare i difensori del Tav.

Prima c’erano i politici che ripete-

vano: «Il Tav si deve fare perché si

deve fare, punto». A “Report”, il

governatore piemontese Roberto

Cota, col suo sguardo penetrante

tipico della triglia lessa, ha risposto

alle cifre dei No-Tav dicendo la se-

guente “supercàzzola”: «La Tav a-

pre il Piemonte e tutto il sistema-

paese all‟Europa : prima di tutto, è

un‟apertura psicologica, di pro-

spettiva». Ecco, più che psicologica

sembrerebbe psichiatrica, visto

che il Piemonte è già

Alta velocità, alta capacità, alta voracità di Marco Travaglio

(Segue a pag. 4 )

Page 4: Voltana On Line n.6-2012

Pagina 4 www.voltanaonline.it

collegato all‟Europa

e alla Francia, dato che il traforo del

Fréjus l‟hanno inaugurato nel 1871 –

all‟insaputa di Cota, naturalmente. E

meno male che la Lega Nord difen-

de la volontà popolare, il radica-

mento nel territorio, il popolo sovra-

no, il “dio Po” che difende i popoli

da scelte imposte da “Roma ladro-

na”. Il popolo della val Susa

dev‟essere figlio di un Po minore,

perché non viene preso in conside-

razione.

Sempre a “Report”, l’ex sottose-

gretario alle infrastrutture del go-

verno Berlusconi, Giachino, disse

un‟altra “supercàzzola” memorabi-

le: «Il Tav consentirà di collegare le

merci da Torino a Lisbona, fino a

Kiev». Una super-mega-

transiberiana, senza spiegare quali

sarebbero queste merci che do-

vrebbero partire dal Portogallo e

arrivare addirittura – marce, natu-

ralmente – in Ucraina. E perché mai

dovrebbero fare una capatina a To-

rino? Forse per visitare la Sindone o

il Museo Egizio? I politici non dico-

no mai niente di esatto, di preciso:

dicono una “supercàzzola” dopo

l‟altra, però sono quasi tutti

d‟accordo: quelli attualmente pre-

senti in Parlamento sono tutti

d‟accordo sul Tav, centrodestra e

centrosinistra. Uno dei più scatenati

è il Pd: il sindaco Fassino ha detto

che i No-Tav sono anti-storici. […].

Chiamparino voleva addirittura e-

spellere dal centrosinistra tutti quel-

li che erano contro la Tav. Poi ha

scoperto la sua vera vocazione: ora

fa il banchiere.

Il Pd piemontese ha minacciato di

togliere la tessera agli iscritti che

manifestano contro il Tav, manco

fossero dei pregiudicati o degli in-

quisiti – anzi, no: se fossero degli

inquisiti la tessera non gliel‟ avreb-

bero tolta: Penati ce l‟ha ancora, è

soltanto sospeso. Bersani l‟ha ripe-

tuto anche stasera: in fondo, il Tav è

solo un treno. Non è solo un treno: è

una linea ferroviaria che scava 57

chilometri nella montagna.

[…] Ha scritto bene Adriano Sofri

ieri su “Repubblica”: «Il partito tra-

sversale pro-Tav è il Partito Preso,

Alta velocità, alta capacità, alta voracità di Marco Travaglio

cioè quello che dice “ormai non si

può più tornare indietro” e non

spiega mai perché. Il Partito

dell‟Ormai. Il Tav è una nuova reli-

gione rivelata, fondata su un miste-

ro sacro, calato dall‟alto, quindi in-

dimostrabile ma indiscutibile: il

dogma dell‟Immacolata Costruzio-

ne».

Infatti, nessuno si confronta mai

con i dati degli economisti de

“LaVoce.info”, del “Sole 24 Ore”

(che è un noto organo dei centri

sociali) o dei 360 professori univer-

sitari e professionisti che si sono

riuniti insieme a Luca Mercalli, Ivan

Cicconi e i professori Marco Ponti e

Sergio Ulgiati e hanno lanciato quel

famoso appello a Monti. Gli hanno

detto: caro Monti, hai avuto corag-

gio nel respingere l‟assalto olimpi-

co di “Roma 2020”, possibile che

non dimostri lo stesso coraggio ri-

pensando un‟opera così superata e

così costosa? Anche quelli sono tec-

nici, anche se non sono al governo:

per essere tecnici non è necessario

essere ministri. Anzi, ci sono tecnici

che non sono ministri, la pensano

diversamente dai ministri tecnici e

magari sono molto più tecnici dei

ministri tecnici.

I 360 esperti citano per esempio

uno studio di due ricercatori del

Politecnico di Milano, Beria e Gri-

maldi, sulla grave sofferenza in cui

versano tutte le linee di alta velocità

in Italia. Poi c‟è uno studio dell‟ uni-

versità di Oxford su 260 grandi in-

frastrutture trasportistiche in ben 20

nazioni. Si dimostra che tutte le pre-

visioni sui costi vengono regolar-

mente sottostimate, e tutte le pre-

visioni sui benefici vengono rego-

larmente sovrastimate. Tant’è che quell‟analisi si intitola: “La peggio-

re infrastruttura è sempre quella

che viene costruita”. Altri ricercato-

ri, svedesi e americani, hanno di-

mostrato che le grandi infrastrutture

ferroviarie non risparmiano energi-

a: la consumano. Quindi, inquinano

molto più dei Tir che si vorrebbero

togliere dalla strada.

Sono tutti professori, mica anarco-

insurrezionalisti: non insultano i po-

liziotti, non tirano pietre, non si ar-

rampicano sui tralicci, non sporca-

no e non urlano; chiedono solo un

tavolo, un tavolino, per discutere

pubblicamente come si fa tra tecni-

ci: cioè con i dati e con le cifre, e

nient‟altro. E‟ quello che chiedeva-

no i No-Tav quando non c‟era om-

bra di violenza, nel movimento. So-

lo che, quando non c‟era la violen-

za, non li ascoltavano perché non

erano violenti. E così qualcuno, sba-

gliando, ha pensato che per farsi

notare e ascoltare bisognasse di-

ventare violenti: e ha molto sbaglia-

to, a fare questo. Ora, i tecnici di

governo parlano come i politici. Il

ministro Passera ha detto: i lavori

devono proseguire, punto e basta.

Perché? Perché sì. Bell‟argomento:

un argomento tecnico. Si è iscritto

anche lui al Partito Preso.

In realtà, “proseguire” i lavori è

un verbo sbagliato, perché i lavori

non esistono: il cantiere è finto, i

lavori dovrebbero semmai

“cominciare”: pochissimi operai,

l‟abbiamo visto, e moltissimi poli-

ziotti. I poliziotti, anche loro, come i

valligiani, sono le vere vittime di

questa politica e di questi tecnici

che non ci mettono mai la faccia:

forse perché non ce l‟hanno più o

forse perché ormai sono al 4% di

fiducia, come diceva Ainis. Nessu-

no nega che tra i manifestanti ci

siano dei violenti, e nessuno nega che anche tra le forze dell‟ordine ci

siano dei violenti, anche se lì è più

difficile individuarli perché sono

nascosti sotto i caschi, ma la gran

parte fa il suo dovere. Come fa il

suo dovere il procuratore Caselli,

minacciato di morte e insultato con

slogan orrendi, paragonato addirit-

tura ai terroristi e ai mafiosi che ha

combattuto per tutta la vita, solo

perché ha fatto arrestare 25 attivisti

accusati di violenze – tra l‟altro,

quasi tutti venuti da fuori della val

di Susa.

Ma non è stato mica Caselli a de-

cidere di militarizzare la valle, lui si

è limitato a perseguire i reati. Gli

ordini li danno i politici, quelli del

4%, quelli che oggi si defilano e

lasciano la patata bollente ai tecni-

ci: forse perché temo- (Segue a pag. 5 )

(Segue da pag. 3 )

Page 5: Voltana On Line n.6-2012

Se un uomo non è disposto a lotta-

re per le sue idee, o le sue idee non

valgono niente, o non vale niente

lui.

Ezra Pound

Chi sogna di giorno conosce molte

cose che sfuggono a chi sogna sola-

mente di notte.

Edgar Allan Poe

Pagina 5 www.voltanaonline.it

no di non essere

credibili, o magari perché temono

che qualcuno gli ricordi che il movi-

mento operaio in Italia è nato pro-

prio con i blocchi stradali e con le

occupazioni delle terre. È credibile

forse un ex banchiere come Passera

che ora fa il ministro e che ha scelto

come vice-ministro delle infrastrut-

ture un altro ex banchiere amico

suo e socio suo in Banca Intesa, che

prima le infrastrutture le finanziava

e ora le dovrebbe controllare e de-

liberare? Sono credibili i ministri,

politici e tecnici, che hanno milita-

rizzato una valle per proteggere un

cantiere che non esisteva? Che ordi-

nano ai poliziotti di accogliere nelle

stazioni in assetto antisommossa i

manifestanti pacifici e di caricarne

qualcuno? O di inseguirli fino in ci-

ma agli alberi?

Ecco, che bisogno c’era di far

inseguire quel ragazzo sopra al

traliccio? Possibile che davvero in

Italia chiunque si arrampichi su un

traliccio venga regolarmente inse-

guito da un rocciatore dei carabi-

nieri oppure è un trattamento ad-

personam che riserva soltanto ai

No-Tav? Lo dico perché un mese fa

a Milano c‟è stata una manifestazio-

ne secessionista della Lega. Alcuni

milanesi hanno accolto i manife-

stanti srotolando la bandiera trico-

lore. La Digos gliel‟ha fatta ritirare

– il tricolore, non quella secessioni-

sta – per non provocare i leghisti.

E‟ il mondo alla rovescia, perché la

bandiera nazionale è legalità e la

secessione è illegalità. Però si può

capire, la scelta della polizia: vole-

va evitare inutili tensioni e inutili

scontri. Siamo sicuri che si stia cer-

cando di evitare inutili tensioni e

inutili scontri in valle di Susa? Per-

ché non si cerca di fare anche lì

quello che si è cercato di fare a Mi-

lano tra i leghisti e i tricolori? So-

prattutto: perché i tecnici non fanno

finalmente i tecnici e non rispondo-

no, su quel tavolino da tecnici, alle

obiezioni dei tecnici No-Tav con

degli argomenti tecnici pro-Tav, se

li hanno? Se non lo fanno non sono

dei tecnici: sono dei cialtroni, e an-

che un po‟ provocatori. E nessuno,

a quel punto, toglierà dalla testa a

molta gente che questa non sia

l’alta velocità, ma l’alta voracità.

(Marco Travaglio, dal video-editoriale della

puntata di “Servizio Pubblico” del 1° marzo

2012, pronunciato nello studio di Michele San-

toro).

dal sito www.libreidee.org

e dal sito www.comedonchisiotte.org

(Segue da pag. 4 )

Il Movimento No TAV, attivo alme-

no fin dai tempi della grande mani-

festazione a Sant‟Ambrogio di Tori-

no del 2 marzo 1995, ha più di una

buona ragione per contestare la re-

alizzazione della grande opera fer-

roviaria che dovrebbe attraversare

la Val di Susa collegando Torino a

Lione, all‟interno di un più esteso colegamento da Lisbona a Kiev.

Troppo lunghi e costosi sarebbero

ad esempio i lavori del cantiere, tali

da sottrarre al Paese risorse prezio-

se che certamente risulterebbero

meglio investite nell‟ ammoderna-

mento delle linee esistenti (a comin-

ciare dalla linea Torino–Lione che

attraversa il Traforo del Frejus e che

ad oggi viene utilizzata non oltre il 30% delle sue capacità: per il tra-

sporto merci, quindi, la TAV si pre-

senterebbe come un costoso ed inu-

tile doppione). Ingenti sarebbero

anche i danni all‟ambiente, con gra-

vi effetti sulle condizioni idrogeolo-

giche della valle come del resto è

già avvenuto con i lavori per l‟alta

velocità nel Mugello, dove interi

paesi sono rimasti senz‟acqua a cau-

sa del disseccamento delle falde.

Non mancherebbero poi preoccu-

pazioni su problemi di salute pub-

blica legati ad una serie di minerali

presenti nelle montagne circostanti

(principalmente amianto ed uranio)

le cui scorie e la cui radioattività, a

causa dei forti venti che caratteriz-

zano la Val di Susa, potrebbero raggiungere persino la periferia di

Torino. Infine una linea come la

TAV favorirebbe, nell’ottica del

mercato comunitario, l’ esporta-

zione di capitale produttivo verso

le aree più povere dell’Unione

Europea e l’importazione di mer-

ci a basso costo dalle medesime,

assecondando così la deindu-

strializzazione e la delocalizza-

zione di imprese del nostro Pae-

se verso l’Europa orientale e, di conseguenza, anche la compressio-

ne dei salari dei nostri lavoratori.

Ma queste ragioni, tutte condivisi-

bili e difficilmente obiettabili, sono

soltanto quelle più note ed ufficiali: ve ne è anche un‟altra, al cui pro-

posito l‟opinione pubblica viene

tenuta accortamente all‟oscuro e di

cui ci occuperemo in questo artico-

lo. La TAV, esattamente come la

ferrovia Berlino–Baghdad dell‟ ini-

zio del secolo scorso (la cui funzio-

ne era quella di favorire la penetra-

zione militare ed economica della

Germania guglielmina nei Balcani e

nel Medio Oriente di cui già all‟ e-

poca s‟era scoperto il potenziale

petrolifero), risponde a ben precise

logiche geopolitiche e geostrategi-

che. Attraversando Portogallo, Spa-gna, Francia, Italia, Slovenia, Un-

gheria ed Ucraina, favorirebbe il

collegamento e la saldatura fra Eu-

ropa occidentale ed orientale, con-

sentendo così la penetrazione della

NATO nello spazio post sovietico.

Non è certo un mistero che Kiev

rappresenti solo il terminale mo-

mentaneo di questa enorme infra-

struttura per la quale già si teorizza-

no ulteriori prolungamenti verso la

Crimea, il Caucaso e la Russia meri-

dionale. Guarda caso proprio le a-

ree su cui l‟azione di destabilizza-

zione e penetrazione militare e

d‟intelligence da parte degli Stati

Uniti, attraverso la leva costituita dall‟Alleanza Atlantica, è andata in-

tensificandosi a partire dall‟ultimo

decennio. Gli Stati Uniti ad oggi

mantengono più di 100.000 uomini

nel Vecchio Continente allo scopo

di assicurarvi il proprio controllo e

soprattutto per poterlo utilizzare

come piattaforma da cui partire alla

conquista degli spa-

TAV, il treno NATO-USA di Filippo Bovo

(Segue a pag. 6 )

Page 6: Voltana On Line n.6-2012

Pagina 6 www.voltanaonline.it

base nucleare collegata al Corrido-

io 5 attraverso un suo collegamento

apposito. Ecco che allora il Corrido-

io 5, la linea su cui andrebbe a cor-

rere la TAV, permetterebbe un ra-

pido movimento e trasporto di trup-pe e materiali militari da Lisbona a

Kiev e viceversa, verso mete ancora

più lontane.

In Italia, solitamente, la mobilita-

zione popolare basta a bloccare o

quantomeno interrompere la realiz-zazione di tutte quelle “Grandi Ope-

re” a torto o ragione giudicate co-

me discutibili, vuoi per ragioni eco-

nomiche o ambientali: è stato così

col Ponte di Messina, col MOSE e

persino col progetto berlusconiano

di ritorno al nucleare. Ma non è sta-

to così con l‟alta velocità, né in Mu-

gello (una linea ad alta velocità che

colleghi il Nord al Sud del Paese,

sempre militarmente parlando, ri-sulta oltremodo strategica ed indi-

spensabile alla NATO, che ottiene

così la possibilità di collegare Vi-

cenza, Aviano, Verona e la Germa-

nia alle basi militari come Livorno e

ai comandi NATO quali Napoli e

Taranto, dotati di “giurisdizione”

per l‟intero Mediterraneo) né in Val

di Susa, e meno che meno per la

costruzione della base di Vicenza “Dal Molin”. In questi casi, infatti,

non sono in gioco i nostri interessi

(l’interesse nazionale, al quale si

può anche rinunciare) ma quelli dei

nostri “padroni”. Padroni che inten-

dono portare a casa determinati

risultati, costi quel che costi: se noi

italiani vogliamo rinunciare al MO-

SE, sono affari nostri; vorrà dire che

per fronteggiare l‟acqua alta a Ve-nezia c‟inventeremo qualcos‟altro.

Ma che non ci venga in mente di

dire di no all‟alta velocità: quella

serve a Washington e Bruxelles, e

di farla saltare proprio non se ne

parla. Come italiani, siamo liberissi-

mi di far affondare Venezia, ma non

i piani d‟espansione coloniale dei

nostri padroni d‟oltre Oceano.

Filippo Bovo

Fonte: www.statopotenza.eu

Link:

http://www.statopotenza.eu/2640/tav-

treno-ad-alta-velocita-atlantica

1.03.2012

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cato l'art. 5 della legge 8 Febbraio 1948

n. 47, poiché l'aggiornamento delle noti-

zie in esso contenute non ha periodicità

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2001 n. 62).

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no lo scopo di stimolare la discussione e

l‟approfondimento politico, la critica e la

libertà di espressione del pensiero, nei

modi e nei termini consentiti dalla legi-

slazione vigente.

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pubblicato su Internet è di dominio pub-

blico. Tuttavia, se qualcuno riconoscesse

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gestore e sarà immediatamente rimosso.

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quanto possibile, che tutto il materiale

inviato e riprodotto nel sito e nel PDF sia

conforme alle licenze Creative Commons

o non coperto da copyright.

zi circostanti, in pri-

mo luogo l‟Africa ed il Medio Orien-

te (per i quali, non a caso, nel 2008 è

stato istituito il comando tattico-

operativo AFRICOM) e gli Stati

dell‟Europa orientale un tempo alle-ati dell‟URSS (Polonia, ex Cecoslo-

vacchia, Ungheria, Romania e Bul-

garia) o addirittura parte di essa

(Lituania, Estonia, Lettonia, Ucraina,

Georgia ed Azerbaigian). È un pro-

cesso d‟allargamento che si basa

sull‟inserimento di questi Stati nel

dispositivo politico e militare della

NATO, con relativa installazione nel

loro territorio di nuove basi militari americane. Per tale ragione il nume-

ro di militari americani in Europa

salirà, mentre parte di loro verranno

sempre più spostati ad Est e a Sud,

verso la nuova frontiera.

Com’è ben noto, una delle princi-

pali ossessioni dei vertici militari e degli strateghi statunitensi è costi-

tuita dalla logistica. Se guardiamo

alla storia militare degli Stati Uniti

d‟America, c‟accorgeremo che mol-

ti loro successi e del pari molti loro

rovesci hanno spesso avuto più di

una ragione in difficoltà nel gestire

la logistica o nelle debolezze intrin-

seche a quest‟ultima: pensiamo, per

esempio, alle guerre di Corea e del Vietnam. In questa loro corsa ad Est

e a Sud, quindi, per gli americani è

vitale dotarsi di una logistica carat-

terizzata dai massimi livelli d‟ effi-

cienza e di velocità: le basi militari

che rappresenteranno i centri della

colonizzazione delle nuove aree eu-

ropee ed extraeuropee, di conse-

guenza, dovranno essere collegate

tra loro da “linee ad alta velocità”.

A livello italiano la TAV colleghe-

rebbe tra loro l‟aeroporto nucleare

di Ghedi, il comando NATO del

Garda e di Verona (altro snodo cru-

ciale non soltanto fra Europa orien-

tale ed occidentale, ma soprattutto

tra Europa continentale e mediterra-nea, ovvero corridoio preferenziale

di collegamento tra il fronte meri-

dionale e la Germania, il paese do-

ve la NATO e le forze americane

sono presenti in modo più massic-

cio), Camp Ederle di Vicenza, pas-

sando oltretutto in prossimità delle

basi di Istriana e di Aviano, super-

TAV, il treno NATO-USA di Filippo Bovo I ladri di carciofi e di scarole

stanno spopolando. Gli orti e i

campi coltivati sono il nuovo ber-

saglio della criminalità delle pance

vuote. Il vecchio detto "Chi non

lavora non mangia" funziona solo se

c'è il lavoro altrimenti va sostituito

con "Chi non lavora muore di fa-

me". Per chi rischia di morire d'i-nedia rubare un cavolo o dei porri

è un atto di legittima difesa. A cau-

sa dei furti,i supermercati sono

oggi più presidiati dalle guardie

giurate delle banche. In Italia nel

2011 sono stati rubati generi ali-

mentari, dal prosciutto alle mozza-

relle, per tre miliardi di euro. Gli

affamati sono obbligati quindi a

spostarsi dal distributore al pro-duttore. Chi ha un orto ha un teso-

ro, dovrà armarsi di schioppo co-

me i contadini di una volta. Gli orti

sono il nuovo business. A quando

la tassa sugli orti?

dal sito www.beppegrillo.it

Chi ha un orto ha un tesoro

Regala un libro alla Biblioteca.

Regala un abbonamento, ad un

giornale o ad un periodico, al Cen-

tro Sociale “Ca’ Vecchia” di Voltana.

Beni strumentali per un punto di in-

contro di persone (e di idee) capaci

di dialogare e di lavorare insieme.

(Segue da pag. 5 )

Page 7: Voltana On Line n.6-2012

Pagina 7 www.voltanaonline.it

LIBIA Bengasi - Le tombe dei sol-dati italiani e britannici uccisi du-

rante la Seconda Guerra mondiale,

che si trovano nel cimitero di Ben-

gasi, in Libia, sono state profanate in

un apparente gesto diretto contro i

non-musulmani. Gli atti di vandali-

smo contro le tombe, semidistrutte a

colpi di martello, sono stati immor-

talati in un video postato su Facebo-

ok. "Questa è la tomba di un cristia-

no", grida uno dei vandali.

Il Giudice delle Indagini Prelimi-

nari di Belluno ha disposto la chiusu-

ra del sito web Vajont.info.

Il provvedimento fa seguito alla

denuncia degli onorevoli Maurizio

Paniz e Domenico Scilipoti.

Sono due “onorevoli” molto cono-

sciuti: il primo per la passione con

cui difende - sempre, ovunque e

comunque - Silvio Berlusconi; il se-

condo per aver cambiato partito;

eletto con i voti dell’Italia dei Valori

di Antonio Di Pietro è poi passato

con il centro destra di Silvio Berlu-

sconi.

Il GIP di Belluno, anziché disporre

la cancellazione delle frasi ritenute

diffamatorie, ha disposto il blocco di

tutto il sito, prima ancora che avesse

luogo il processo e fosse emessa la

sentenza.

È una decisione grave; perché li-

mita il diritto di espressione di

un’intera comunità e perché tocca

anche la memoria dei 1910 morti nel

disastro del Vajont (09/10/1963).

Nell’anniversario di “Mani Pulite”

la tutela del diritto all’immagine dei

due parlamentari non sembra tenga

in alcuna considerazione i diritti (di

espressione, di critica, ecc.) di tanti

altri, molti dei quali senza più voce.

Chiuso il sito

“Quest’anno la mia famiglia per

acqua, luce e gas ha speso quanto

per il cibo.

Anni fa questo non accadeva! ”

Ecco la e-mail che molti internau-

ti imprudenti stanno ricevendo da

un soggetto poco professionale...

dinate bancarie tramite bonifico SE-

PA o bonifico internazionale

europeo :

Beneficiario: Estesa Ltd.

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Causale: F171031

Per ulteriori chiarimenti le preghia-

mo di contattare il nostro servizio

clienti tramite e-mail o numero tele-

fonico.

Cordiali saluti,

Il Team di Italia-Programmi.net

http://www.italia-programmi.net

“È un ben strano sistema sociale il

nostro. Mancano i soldi per ospeda-

li, pensioni, ricerca, ecc. ma ci sono

per le spese militari !”

Altra vicenda, altro magistrato ...

Italia-Programmi.net

Gentile Signor X Y !

ci dispiace comunicarle che, ad

oggi, non abbiamo percepito il pa-

gamento della nostra fattura nr.

AZ123456 e non avendo preso in

considerazione le nostre comunica-

zione di solleciti tramite e-mails, let-

tere ed anche da parte del nostro

ufficio recupero crediti, siamo co-

stretti:

- a fissare una udienza presso il Giu-

dice tributario tramite il nostro avvo-

cato.

- spese a carico Vostro per le ingiun-

zioni tributarie.

Le comunichiamo che, se entro il

giorno 12/03/2012 non provvederà

ad effettuare il pagamento di 122,90

Euro per la Vostra iscrizione al nostro

sito, fatta senza dubbio da Lei, come

dimostrato nelle precedenti comuni-

cazione, Le faremo fissare dal nostro

avvocato la data di udienza presso il

Tribunale Regionale Giudiziario.

Al momento della registrazione,

avete fornito i seguenti dati:

Nome / Cognome: X Y

Via n. civico:

cap Citta'

Data di nascita:

Telefono:

E-Mail:

Per precauzione, al momento della

registrazione, vi è stato trasmesso e

salvato l' indirizzo IP. Questo appare

come: numero di internet-provider.it.

In caso di indagini penali è possibile

risalire dall'indirizzo IP per identifi-

care il computer, per vedere il tem-

po di applicazioni che è stato utilizza-

to, tramite le autorità competenti.

Poiché i dati di connessione devono

essere conservati almeno 6 mesi in

base al diritto attuale, l'indagine pe-

nale è promettente.

Per effettuare il pagamento Le pre-

ghiamo di utilizzare le seguenti coor-

sul Vajont e sito non ancora oscurato !

… e molti internauti neofiti proba-

bilmente cadranno vittima di pra-

tiche commerciali discutibili.

IMU: LA TASSA CHE

“COSTRINGE” AL SISTEMA

Qualcuno segnala una breve rifles-

sione di Nicola Porro sul Giornale,

riguardante l'IMU sulla prima ca-

sa. Se avete orrore a cliccare, ecco-ne l'estratto più significativo:

Si paga per il solo fatto di avere in

proprietà una casa. Un migliaio di

euro l'anno per un immobile che sul-

la carta vale meno di 300mila euro è

roba forte. È come se lo Stato ci di-

cesse: o continuate a produrre red-

dito per pagare le tasse sulla casa

oppure prima o poi la dovete ven-

dere.

così DEBORA BILLI

in crisis.blogosfere.it

Page 8: Voltana On Line n.6-2012

Maroni, il jazzista

con gli occhiali rossi e la pappagor-

gia, ha chiesto l’intervento dell’

esercito in Val di Susa. Paro Paro

come Assad in Siria per reprimere

le opposizioni.

Maroni un venditore di pentole

padane, quello del federalismo, del-

le autonomie locali, dell‟ autodeter-

minazione dei popoli.

È diventato famoso per aver azzan-

nato il polpaccio di un poliziotto e

per questo essere stato prima con-

dannato e poi premiato con il Mini-

stero degli Interni.

Lui e la Lega hanno contribuito al

Governo pi centralista dall‟Unità

d‟Italia e ora vogliono usare i militari contro i loro concittadini.

Si nasce federalisti e poi si diventa

Pinochet.

Beppe Grillo

Fonte www.beppegrillo.it/magazine

Pagina 8 www.voltanaonline.it

Se un ragazzo va con tante ragazze è

un figo. Se invece una ragazza va con

tanti ragazzi è una zoccola. Perché ?

Dopo l'annullamento della senten-

za della Corte d'Appello della con-

danna a sette anni di reclusione a

Marcello Dell'Utri vanno sfatati due

luoghi comuni. Il primo è che la

"Giustizia è uguale per tutti", frase

che andrebbe cambiata con la

"Giustizia è uguale per tutti quelli

che se la possono permettere". Il

secondo è quello ingiustamente ac-

cusatorio, quella vox populi che af-

ferma che la Giustizia usa due pesi e

due misure. Non è per nulla vero. La

Giustizia usa lo stesso peso e la stes-

sa misura sia quando prescrive Ber-

lusconi dal processo Mills che

quando incarcera per settimane,

senza alcun processo, una madre di

famiglia con tre figli incensurata che

si è opposta alla Tav. La Giustizia è

dalla parte della Ragion di Stato.

Qualcuno può affermare il contrario?

E gli interessi supremi della Nazione

si difendono senza tentennamenti sia

che si tratti dei responsabili della

"macelleria messicana" del G8

(qualcuno è finito in carcere?) o dei

massacratori di Aldrovandi (qualcuno

è stato almeno rimosso dall'incarico

dopo la condanna confermata in ap-

pello?).

Berlusconi ha fatto un grave torto ai

suoi amici condannati in via definitiva

e finiti in carcere come Previti, Cuffa-

ro e Mangano: non si è dimesso pri-

ma delle loro condanne. Io ho infatti

il ragionevole dubbio, e con me

qualche milione di itallani, non suf-

fragato da alcuna prova se non dalle

due sentenze ravvicinate Mills e

Dell'Utri, che lo psiconano abbia ne-

goziato un lasciapassare prima di

dimettersi. Come fece Eltsin, che

chiese precise garanzie al suo suc-

cessore Putin all'atto della sua uscita

di scena. Cuffaro dovrebbe chiedere

A pensar male si commette peccato, ma spesso si indovina! Da Beppe un altro cattivo pensiero ...

"I redditi dai 60.000 agli 80.000

sono 602.188, l‟1,5% del totale. Tra

gli 80.000 ed i 100.000 euro lordi

annui ci sono 284.602 contribuenti,

lo 0,7%. Infine oltre i 100.000 euro

c‟è lo 0,9% della popolazione."

“La T.A.V. fa risparmiare mezz’ora

a pochi. I tagli alla Sanità allungano

il tempo trascorso in fila, per farsi

visitare da un medico, a tanti !”

Alla fine anch’io ho realizzato !

“Ieri, in caso di maltempo, racco-

mandavano di usare il treno. Oggi,

in caso di maltempo, per evitare

brutte figure, le ferrovie sopprimo-

no i treni dei pendolari !”

La disinformazione è

l’oppio dei popoli !

Condividi le affermazione di Emma

Marcegaglia che ha dato dei ladri e

dei fannulloni a migliaia di operai,

accusando i sindacati di coprirli ?

No, con decine di imprenditori

colpevoli di truffe, raggiri, evasio-ne fiscale, l'attacco della Marcega-

glia a operai e sindacati è grave.

Sì, ha ragione. È vero che i sinda-

cati coprono i comportamenti cen-

surabili degli operai

Vai nel sito “Voltana On Line” e

la par condicio insieme a un vassoio

di cannoli siciliani, è lui il più dan-

neggiato. Beati gli assetati di Giusti-

zia, perché saranno giustiziati.

dal sito www.beppegrillo.it

Il paziente al dottore “Non ne posso

più ! Voglio andare in pensione !”

E lui: “Mi dispiace, ma non può per-

ché lei respira ancora ! ”

vota il sondagio:

CORSO DI LINGUA ITALIANA

gratuito per stranieri

con permesso di soggiorno

Avvio Martedì 13 Marzo 2012

Sede del corso

“Saletta scuderie” di Villa Ortolani

Piazza dell‟Unità - Voltana

Organizzato dal Centro Territoriale Perma-

nente “Carchidio - Strocchi” per l‟Istruzione

e la Formazione in età adulta, con la collabo-

razione della Provincia di Ravenna e della Regione Emilia Romagna.