VoiceOver Magazine N.1

32
giugno 2011 anno 1- numero 1 eco magazine VoiceOver Magazine: di Associazione Culturale VoiceOver, via Vilnius snc - Ladispoli (Rm) - COPIA OMAGGIO MUSICA Luca FORNARI racconta il suo Primo Maggio CINEMA Vinicio MARCHIONI il nuovo volto del cinema italiano Aureliano AMADEI racconta le sue “20 sigaree” TEATRO Fabrizio GIANNINI L’arte della controtendenza RADIO VoiceOver Il nuovo palinsesto GUIDA SPETTACOLI All'interno tu gli even di Giugno Un POP di CULTURA SIMONE CRISTICCHI si mee a nudo tra arte e memoria CARTA RICICLATA 100% Revive Pure - White Offset www.voiceovernetwork.it MEDIA PARTNER Novità

description

VoiceOver Magazine Giugno 2011

Transcript of VoiceOver Magazine N.1

Page 1: VoiceOver Magazine N.1

giugno 2011anno 1- numero 1

ecomagazine

Vo

iceO

ver

Mag

azin

e: d

i A

sso

ciaz

ion

e Cu

ltu

rale

Vo

iceO

ver,

via

Vil

niu

s sn

c -

Lad

isp

oli

(R

m)

- CO

PIA

OM

AG

GIO

MUSICALuca FORNARI

racconta ilsuo Primo Maggio

CINEMAVinicio MARCHIONI

il nuovo voltodel cinema italiano

Aureliano AMADEIracconta le sue

“20 sigarette”

TEATROFabrizio GIANNINI

L’arte dellacontrotendenza

RADIOVoiceOver

Il nuovo palinsesto

GUIDA SPETTACOLIAll'interno tutti

gli eventi di Giugno

Un POP di CULTURASIMONE CRISTICCHI si mette a nudo tra arte e memoria

CARTA RICICLATA 100%Revive Pure - White Offset

www.voiceovernetwork.it

MEDIA PARTNER

Novità

Page 2: VoiceOver Magazine N.1

2

Venerdì 3 GiugnoJOHN B. BLUES Unplugged JOHN B. BLUES chitarra, voce, armonicaFABIO PARISELLA pianoGIULIO COVIELLO percussionigenere: Blues/Country/Folk

Sabato 4 GiugnoZAMBRA DIXI BANDPIETRO CRESCIMBENI trombaNICOLA FUMAROLA tromboneAUGUSTO TRAVAGLIATI clarinettoALESSANDRO CICCHIRILLO basso tubaANDREA ANNIBALI percussioniARMANDO MORTET banjoGenere: Jazz

Venerdì 10 GiugnoMARA TOMASELLI 4etMARA TOMASELLI voceQUINTINO PROTOPAPA pianoforteSAURO GIOVANNETTI batteriaFABRIZIO MONTEMARANO contrabbassoGenere: Mina in jazz

CAFFETTERIA Yogurt – Frappé – Gelati – Granite – Thè e tisane – Cioccolate CaldeBRUNCH Il tuo pranzo veloce con una vasta scelta di piatti o di insalateHAPPY HOUR TIMEApericlass: tanti sfiziosi stuzzichiniApericena: Gustose ricette proposte in un buffet tutto da assaporareAperidegò: Degustazione di salumi e formaggiAperifish: Degustazione di pesce crudo con tante bollicineRISTORANTE Vieni a gustare il nostro curioso menu nell’incantevole cornice di Piazza Risorgimento WINE-BARSelezione dei migliori vini locali e nazionali e delle più buone birre artigianali.

CAFFETTERIA – RISTORANTE – WINE BARPiazza Risorgimento, 16

00052 – Cerveteri06.90209750

LIVE MUSIC:VENERDI dalle ore 22 alle 24 concerti in acusticoDOMENICA dalle 19 alle 22 piano bar

www.rendezvousbistrot.itseguici anche su Facebook

Rendez-Vous Bistrot

Sabato 11 GiugnoEGLEEGLE MAUCERI voceSTEFANO MESCOLOTTO chitarraPIERLUIGI CIOCCI chitarraGenere: Rock acustico

Venerdì 17 GiugnoSET THE CONTROLSGIOVANNI BARONE tastiereRODOLFO SIRI basso e voceENRICO RICCIONI batteriaDONATELLO CARTOCCI chitarraGenere: Pink Floyd Cover Band

Sabato 18 GiugnoBALANGANDANPRISCILLA BEI voceLUCA COSTANTINI chitarraGIUSEPPE CEVILETTI contrabbassoREINALDO SANTIAGO batteriaGenere: Brasilian Jazz

Domenica 19 GiugnoARY & FRANKARIANNA FERRANTE voceFRANCESCO PASTORE pianoGenere: Piano bar Venerdì 24 GiugnoGPS ORGAN TRIO & CHIARA IZZIGIANLUCA FIGLIOLA chitarraPAOLO MIGNOSI batteriaSANDRO MAMBELLA organoCHIARA IZZA voceGenere: Jazz

Sabato 25 GiugnoDAVIA JAZZ TRIOFRANCESCO DAVIA sax tenoreLUCA COSTANTINI chitarraDANIELE BASIRICO bassoGenere: Jazz Acustico

Domenica26 GiugnoARY & FRANKARIANNA FERRANTE voceFRANCESCO PASTORE pianoGenere: Piano bar

da questo mese tutti fuori nel nostro comodo e suggestivo dehors!

Pr

og

ra

mm

a

Gi

ug

no

Page 3: VoiceOver Magazine N.1

21212323

1111

editoriale di Alessio Caprodossi

Web RadioVoiceOverPeople People People

1414

CinemaVinicio MARCHIONI

Il nuovo volto del Cinema Italiano88

MEMORIEd'America

Ernest Hemingway

CinemaAureliano AMADEIA tu per tu con...

TVLuca VENDRUSCOLO

Autore della serie Boris 1212Libri

Il tarlo della CARTAe la scelta di

un Buon Libro

77

MusicaLuca FORNARIOrganizzatore storicodel Primo Maggio66

MusicaSimone CRISTICCHIUn PoP di CULTURA44

1010

TeatroFabrizio GIANNINIL’arte dellaControtendenza

Il saporeDELLA MUSICA Gioventù RIBELLE

...Accade OGGI

2626RubricaMEDICO SCIENTIFICAI Disturbi dell’APPRENDIMENTO

2828Per una vitaMENOAMARA

2929AFRICA blog...PARIGI infinita

2727REFERENDUM

12/13 GIUGNO

2525LA DIAPOSITIVA

...Manuale di SOPRAVVIVENZA NUCLEARE

/1815/1815 eventiITINERANTI GIUGNOStacca l'inserto eportalo con te

SoMSoM aRioaRiomm

3,2,1… ci siamo.VoiceOverMagazine è realtà.

Dalle chiacchiere sotto l’ombrellone fino all’ultima riunione che ha preceduto di poche ore le righe che vi accingete a leggere, il viaggio è stato lungo e tor-tuoso. Ricco di spine, per questo godibilissimo. An-diamo in controtendenza e lo sappiamo, tanto che il sentircelo dire continuamente ci ha caricato ulterior-mente. Un mensile dedicato alla cultura, che si so-stenga con la pubblicità (senza però esserne invasi), distribuito in ventimila copie. Siamo questo, ma non solo. Perché VoiceOver Magazine nasce secondo un credo da cui si diramano molteplici intenti: vogliamo che si torni a parlare di cultura. Nel paese conside-rato da sempre la culla della civiltà e del patrimonio culturale - non a caso meta più ambita del “Grand Tour” che dal XVII al XIX secolo ha innalzato il genio italiano in cima al mondo - cultura è diventato un ter-mine caduto in disuso. E quando la si usa il contesto è perlopiù negativo o dispregiativo.Di recente un noto ministro ha dichiarato che “con la cultura non si mangia” e un istrione come Paolo Rossi ha dissentito sostenendo che “se è vero che con la cultura non si mangia, allo stesso tempo con la cultura l’uomo impara a difendere i suoi diritti. E se impari a difendere i diritti, poi, in qualche modo, a fine mese qualcosa mangi”. Noi siamo in sintonia con questo messaggio e crediamo fermamente che l’Italia abbia bisogno di una “rivoluzione culturale”. Che sia in grado di ricordare quanto l’arte, intesa nel-le sue varie estensioni, possa arricchirci come esseri umani. Musica, cinema, teatro, letteratura, fotogra-fia, satira, storia sono le nostre travi portanti, senza perdere mai di vista la stringente realtà, che vede un paese in regresso e un pianeta maltrattato e sevizia-to. Noi ci schieriamo a difesa dell’ambiente, tanto che la rivista è stampata su carta 100% riciclata, una scel-ta che ci ha fatto risparmiare, solo per questo nume-ro 102 alberi. Un piccolo passo, si dirà. Vero, perché noi crediamo nella politica dei piccoli passi. E con lo stesso meccanismo è nato VoiceOver ecomagazine. Ora che è realtà bisogna fare un altro piccolo passo: curarlo per farlo crescere al meglio.

VOICEOVER ECOMAGAZINEAnno 1 – Numero 1

Direttore responsabile: Alessio Caprodossi

Responsabile editoriale: Emiliano Giacinti

Responsabile commerciale: Lorenzo Croci

Hanno collaborato:Gianfranco Marcucci, Michela Andreini,Simone Giacinti, Igor Artibani, Simone Bracci,Mattia Mascher, Marco Filacchioni, Alessia Fiorani,Paolo Trucchi, Marzia Maier, Italo Gionangeli,Serena Costantini, Fabio Palumbo, Francesca Pompili,Stefano Frischigneto, Nancy Gasbarra,Maddalena Giovannini, Gianfranco Marino,Sandro Martini, Gina Imperato, Camilla Colibazzi.

Progetto grafico: Radici CreativeVia La Spezia, 7400055 - Ladispoli (Rm)[email protected]

Art director: Jessica Sergi

Editore: Associazione Culturale VoiceOverPresidente: Matteo ForteVia Vilnius snc00055 Ladispoli (Rm)06 99 22 01 [email protected]

Stampa: Tipografia Agnesotti Viterbo (Vt)Chiuso in redazione martedi 31 maggio 2011Magazine in attesa di registrazione al Tribunale di Civitavecchia

S…Sulla buona strada!VoiceOver Magazine nasce dall’esperienza entusiasman-te di Radio VoiceOver, web radio nata da più di un anno sul nostro territorio. È dall’energia sprigionata dai giovani e meno giovani che hanno fatto parte del progetto che si è deciso di fornire un ulteriore strumento comunicati-vo per esprimersi. Il giornale sarà un luogo d’incontro di quella che a noi piace definire la “meglio gioventù” del territorio. Favoriremo il dialogo e la creatività, la promo-zione di progetti, la diffusione di eventi che riguardano il mondo giovanile, ma non solo. VoiceOver Magazine sarà questo. Un contenitore cartaceo di idee d’avanguardia e retroguardia. Sguardo locale in un territorio globale.

Parleremo di musica, cinema, letteratura e teatro. Sa-remo interattivi e multimediali perché la nostra voce sarà veicolata su tre canali: WEB RADIO - PORTALE WEB - MAGAZINE. E questa sarà anche la nostra forza a livello pubblicitario: i nostri inserzionisti potranno promuoversi sfruttando le potenzialità di tutti i nostri mezzi. Saremo di parte. Saremo dalla parte delle “belle menti”; di colo-ro che vogliono ancora pensare, condividere, includere, impegnarsi e partecipare. Il mondo spesso ci sembra troppo grigio. VoiceOver net-work è colore. Sprigioniamolo!

Gruppo editoriale VoiceOverwww.voiceovernetwork.it

312

2222

3030Un magazine CHE FARÀ ECO...

OROSCOPO

Han

no p

erm

esso

l'us

cita

di q

uest

o nu

mer

o: l'

asse

nza

di o

rari,

gli

occh

iali

da s

ole,

la c

rest

a di

G.,

i com

piti

a ca

sa, i

l mal

trat

tam

ento

del

sec

chie

tto

grig

io, l

e se

rie a

mer

ican

e in

ling

ua o

rigin

ale,

un

mez

zo d

ente

, Raf

fael

la C

arrà

, Ren

ato

e la

ricre

azio

ne, i

l mal

di s

chie

na, l

a ne

rditu

dine

, qua

drat

i e rad

ici i

mpr

ovvi

sate

, acc

use

di a

bom

inio

, all'uo

po, l

a zia.

Page 4: VoiceOver Magazine N.1

CRIST

ICCHI

4

Cantante, autore, musicista, scrittore, attore. Da cosa nasce quest’interesse e come si è evoluta nel tempo la volontà di provare sempre qualcosa di nuovo?«Quando ero adolescente, le storie me le raccontavo da solo, disegnando fumetti. Poi ho cominciato a raccontarle agli altri attraverso la musica, come una forma di terapia per superare la timidezza. Tut-to ciò che ho fatto in questi cinque anni di attività artistica nasce da una grande

AAllergico alle etichette, poliedrico sul palcoscenico e non solo,spiazzante e sorprendente, in due parole Simone Cristicchi.Creativo ma duttile, vicino agli emarginati e critico con i “potenti”,l’artista romano per cui il “successo non è sinonimo di felicità”si mette a nudo tra memoria e cultura.di Simone Giacinti

curiosità innata, dalla voglia di sperimen-tare sempre nuovi linguaggi di comunica-zione. Però, se non avessi avuto la fortuna di vincere il festival di Sanremo nel 2007, e non avessi goduto della popolarità che questo evento mi ha dato, avrei faticato non poco per percorrere le stesse strade. Diciamo che la popolarità mi ha aiutato a diventare un “ricerc’autore”, perché die-tro ogni cosa che realizzo mi piace fare una ricerca, fatta di incontri, interviste,

documentazioni, letture».Quindi Sanremo è stata una tappa fon-damentale per la tua carriera, fungendo da trampolino di lancio per la futura af-fermazione. Una funzione che il Festival sembra aver perso negli ultimi anni.«Sanremo può essere una grande occa-sione per mettere in piedi una carriera. Ma non basta! Molti lo sfruttano soltanto per andare in tournée l’estate successiva. Ho vinto il festival con una canzone che

Page 5: VoiceOver Magazine N.1

CRIST

ICCHI doveva servirmi da colonna sonora per

un documentario (“Dall’altra parte del cancello”). In quel periodo stavo pensan-do ad altro, non avevo nemmeno un al-bum da presentare. Eppure, quell’evento mi ha aperto nuovi percorsi, attraverso i quali ho fatto nuove “scoperte”. Oggi pos-so dire di aver costruito una vita artistica ricca, stimolante e divertente, che passa dal teatro, attraverso i libri, per finire alla musica popolare. Devo però tutto questo, al pubblico che mi segue, che ha imparato nel tempo a conoscermi e a non fare l’er-rore di catalogarmi».Hai sempre detto che la tua carriera è stata influenzata da tanti artisti. Tra tutti però, quali sono i principali riferimenti, quelli a cui non puoi assolutamente ri-nunciare?«Sono sempre stato attratto dalle vite di uomini straordinari. Non so quante bio-grafie ho letto. Vite di artisti, da pittori come Caravaggio e Burri, dal triste uomo Totò all’enigmatico Lucio Battisti. Il primo amore però non si scorda mai: Pirandel-lo! Ho imparato da lui ad attingere dalla vita, dal passato ed anche dai dolori pri-vati. Inoltre il tema della follia, per me im-portantissimo, ricorre in moltissimi suoi scritti, da “Enrico IV” a “Uno, nessuno e centomila”.In generale subisco l’influenza di qualsiasi artista che fa del suo mestiere un qualco-sa di unico e irripetibile; sono affascinato

soprattutto dai “solisti”, ed è per questo che recentemente ho accettato la sfida di un monologo teatrale. In questo, cre-do che Giorgio Gaber sia un mio nume tutelare, anche se sono cresciuto con gli spettacoli di Marco Paolini e Gigi Proietti. Per quanto riguarda la musica, mi piace ascoltare qualcosa lontano dal mio stile: Caetano Veloso, Chet Baker, i primi Pink Floyd di Syd Barrett, ma anche Beck. Se in-vece parliamo di attitudini, mi sento mol-to vicino a Vinicio Capossela, che per me è un esempio artistico di grande coerenza. Ammiro la sua grande libertà espressiva e comprendo bene il significato di quella

che lui chiama “dissenteria creativa”». Dai tuoi testi si nota che sei molto attratto dai folli e dai pazzi, tanto che sembri idealmente molto vicino ai più deboli e a chi non ha voce.

«Da piccolo, nel mio quartiere, ero uno dei pochissimi che si soffermava a parlare per la strada con il “matto”. Forse perché mi sentivo sulla stessa lunghezza d’onda, o

forse perché volevo semplicemente cer-care un contatto con lui. Credo che ogni artista, oltre a intrattenere il pubblico, debba cercare di fare qualcosa per chi non ha voce, prestando la propria. Sono sempre stato vicino alle realtà di emar-ginazione, alle storie occultate, ai tabù della società. Nel momento in cui ho avuto un pubblico cui riferirmi, questi personaggi ho potuto raccontarli, dar-gli spazio e voce. E continuo a farlo. Nel momento in cui si racconta, e si da vita a una vita “a perdere”, sono convinto che un po’ la si salva».Pensando a molti artisti come te, Ca-

parezza, Capossela, Fabri Fibra, Danie-le Silvestri, si scrivono testi impegnati e un ritorno alle prese di posizione verso la “res publica”, un po’ come fa-cevano alcuni grandi cantanti del pas-sato. In tal senso, cosa potete fare, in concreto, voi musicisti?«Sicuramente possiamo farci testimoni e narratori di questo tempo, cercando di stimolare le coscienze e mettere in moto i neuroni. Io per esempio ho in-nescato molti dibattiti su internet, con alcune mie “provo-canzoni”. Mi piace rendermi utile per delle cause che repu-to giuste: l’anno scorso la partecipazio-ne all’ “Etruria Eco Festival”, quest’anno invece ho aderito a “Esperanto” e attra-verso un concerto di beneficenza a Lec-ce, abbiamo raccolto dei fondi per com-prare strumenti musicali che verranno donati ai ragazzi del conservatorio di Betlemme, in Palestina. Ecco, in questo caso, la musica è utile a creare nuova musica, nuova vita e, in quelle condi-zioni, anche una forma di evasione da una situazione così drammatica. Sono piccole cose, che però fanno parte di un mestiere da privilegiati come il mio».

Che cosa significa per te “fare cultura”?«Mi piace associare la cultura alla parola memoria. Nei miei lavori il filo conduttore fondamentale è quasi sempre la memo-ria: il manicomio, il lavoro in miniera, la seconda guerra mondiale, ma anche il G8 di Genova. Penso che se i giovani di oggi, oltre a studiare la chimica o il greco, im-parassero a raccontare la storia dei loro nonni, ci sarebbe una piccola rivoluzione culturale: conoscere cosa è stata la guer-ra, la Resistenza, la fame, gli anni Sessan-ta, può essere davvero utile a guardarsi intorno nel mondo attuale. Purtroppo oggi si assiste alla volontà di alcuni di de-molire la memoria, cancellarla anche dai libri di scuola: l’ennesima e più dannosa manipolazione delle coscienze, dopo trenta anni di televisione spazzatura. È una cosa davvero vergognosa! Per me ricordare, è anche dare una voce a tutte le persone inghiottite dal vortice della storia, ridare dignità e attenzione alle piccole storie, che rappresentano le fon-damenta e la chiave di lettura dei grandi eventi. Inoltre penso che la cultura possa trasmettere quello che cerco di far passa-re nei miei spettacoli, ovvero la voglia di esporre la propria versione dei fatti, quin-di lottare per la libertà di espressione. An-che se questo a volte crea purtroppo dei problemi».Certamente, allo stato attuale, non deve essere semplice poter fare il tuo mestie-re, a maggior ragione in un paese come il nostro dove ogni anno diminuiscono i fondi destinati alla cultura e dove di vol-ta in volta rischiano di aprirsi falle peri-colose per la sua diffusione e persino per la sua sopravvivenza.«Sono stato in Russia, e lì, per assurdo, la cultura è vissuta veramente come ar-ricchimento personale, come risorsa: ho visto la gente fare la fila davanti ai teatri, compreso quello dove mi sono esibito io! E lo fanno perché reputano la cultura una ricchezza da cui trarre giovamento per lo spirito, qualcosa che li aiuta nella loro quotidianità. Non si tratta solo di “evasio-ne” dal grigiore di una vita squallida. Per non parlare poi della Francia. Ho parlato con un artista francese, bravissimo, che con la sua voce fenomenale fa scat - im-provvisazione jazz imitando gli strumenti musicali - e mi diceva che nel suo paese, dopo aver dimostrato di essere un artista di talento, lo Stato ti tutela. Ricordo bene

MusicaSIMONECRISTICCHI

Partiamo da un curiosità personale. Il nome del gruppo da dove viene?«Uncle Frank prende vita da una mia idea, nel gennaio 2010. Il nome è dedicato all’esempio musicale a cui mi sono ispirato innumerevoli volte, Frank Zappa che, anche se non rievochiamo con il nostro genere Hard-Rock-Funk, rimane comunque fonte di grande ispirazione».Quali sono i temi principali dei vostri testi?«I testi sono molto pregni di significato e interessano argo-menti comuni a tutte le persone che vivono la quotidianità della vita e molto spesso soffrono delle loro stesse scelte,

ma che sono incapaci di reagire, senza considerare che il tempo passato non tornerà più e la vita scorre inesorabile fino alla fine. Meglio una vita breve senza rimpianti che una vita lunga piena di rimpianti». In questo panorama musicale devastato dalla commercia-lizzazione dell’artista, come si inseriscono gli Uncle Frank?«Il nostro panorama musicale è pietoso. Il sistema che ha preso piede ci spinge sempre di più verso qualcosa che non esiste, verso false illusioni e spesso uccide anziché valoriz-zare i veri talenti. I talent show televisivi, poi, danno sola-mente visibilità ai cantanti, mentre l’Italia è, invece, piena

di grandi interpreti più specificatamente musicali».Partecipare al prossimo “Heineken Jam-min’ Festival”, oltre ad essere un gran tra-guardo, che significato assume? «Personalmente mi è capitato di suonare davanti a 500.000 persone sul palco del 1° Maggio nel 2006. L’emozione di ve-dere persone a perdita d’occhio è eccezionale. Purtroppo in quella occasione non avevo davanti a me un microfono, mentre stavolta sarà diverso. Non vedo l’ora di travolgere tutta quella gente con il nostro ritmo».

5

UNCLE FRANK Sonorità Hard-Rock-Funk nel cuore di RomaQuesto mese incontriamo Emiliano Esposti degli Uncle Frank.Undici brani in uscita a settembre e l’Heineken Jammin’ Festival…scopriamo gli Uncle Frank.

alla ricerca diGruppi Emergenti

...ho fatto i lavori più assurdi e malpagati:operatore di call center, sguattero in un’impresa di pulizie, addetto al volantinaggio, gelataio nei cinema...

«»

VoiceOver SCOUTING

Page 6: VoiceOver Magazine N.1

6

il nostro discorso, specie quando mi disse che il biglietto aereo per arrivare in Russia e fare il suo concerto glielo aveva paga-to lo Stato francese, una cosa incredibile per noi. In Italia, invece, sono costretti a chiudere anche i piccoli teatri di provincia, che falliscono tristemente poiché non ri-escono a mettere in piedi un cartellone. Questo perché da noi la cultura è vissuta sempre più come un lusso per pochi, ma è un problema di coscienza e di civiltà. È anche vero, ma non è un buon pretesto, che il mondo della cultura spreca da anni milioni di euro, che non servono a nessu-no se non a chi se li mangia e in tal senso credo che serva una grande riforma per cambiare le cose».Che consiglio daresti ai giovani disorien-tati dall’idea del successo facile diffuso in molti programmi televisivi?

«Molti artisti si ritrovano a inseguire un fantasma per tutta la loro carriera, resta-no ingabbiati nel meccanismo dei numeri, delle classifiche, dei passaggi televisivi e radiofonici, smarrendo il vero motivo per cui si scrive. I talent show, poi, se per al-cuni hanno rappresentato un trampolino di lancio, sono altresì diventati pericolosi per le centinaia di ragazzi, che dopo i po-chi mesi di visibilità, sono tornati letteral-mente a casa con un pugno di mosche: creano frustrazione, depressione, diso-rientamento! E quello che inizialmente poteva sembrare un “gioco”, può trasfor-marsi in un incubo nel momento in cui sei costretto a tornare alla tua normalità, all’oblio da cui eri venuto. Ammetto che anch’io, per un periodo più o meno lun-go, mi snervavo, mi arrovellavo il cervello

pur di scrivere una canzone “di successo”. Poi, in un periodo di grande sfinimento e delusione, uscì fuori ‘Vorrei cantare come Biagio’: per me era una canzone come tante altre, che a sentirla sembrava al-legra, divertente, anche se nascondeva il dramma di tanti giovani artisti che non riescono a emergere. A questi ragazzi di-rei che il “successo” non è assolutamente sinonimo di “felicità”».E a quelli che si riuniscono in cantina per suonare con gli amici, e che fanno le col-lette per autofinanziarsi la registrazione di un cd?«Se oggi dovessi dare consigli a un gio-vane che vuole intraprendere questa carriera, gli direi di trovarsi prima un la-voro e solo dopo dedicarsi con più libertà artistica e onestà intellettuale alla propria passione. Solo proteggendo quella libertà è possibile studiare meglio se stessi, la-vorare con cura sulle proprie peculiarità, trovare uno stile che ti contraddistingua dagli altri. Per prima cosa, consiglierei di lavorare sodo sulla ricerca di una propria identità artistica. Trovare la propria “uni-cità”, cercare di essere irripetibili. Lo so, non è una cosa facile da raggiungere, anzi richiede una grande pazienza e un’auten-tica passione. Ma da lì si deve partire». Un po’ come hai fatto tu?«Contemporaneamente alla musica ho fatto i lavori più assurdi e malpagati: ope-ratore di call center, sguattero in un’im-presa di pulizie, addetto al volantinaggio, gelataio nei cinema. Questo però mi per-metteva di avere quelle cinquantamila lire in tasca per stare più rilassato, per vivere la musica come una gioia, evitando di diventare un “fabbricante di canzoni”». Dopo tre album, tre libri, corti televisivi e l’esordio a teatro (con relativa sfilza di premi), quale sarà il tuo prossimo passo?«È appena uscito per Rizzoli il cofanetto dvd+libro “Santa Fiora Social Club”, che racconta la mia esperienza - artistica e umana - con il Coro dei Minatori di Santa Fiora; un progetto che mi ha dato enormi soddisfazioni, con cui abbiamo fatto più di ottanta concerti in poco tempo, colla-borando con grandi artisti come Andrea Camilleri, Erri De Luca, Laura Morante, Ginevra di Marco. Ora sto lavorando alla mia prima colonna sonora, per un film italiano che uscirà a ottobre.Da giugno, inoltre, partirà una trasmissio-ne radiofonica su Radio Due che mi vedrà in qualità di co-conduttore insieme al mio amico Nino Frassica: s’intitola “Meno male che c’è Radio Due” e ci sarà davve-ro da divertirsi! Per l’estate, invece, girerò con i miei tre spettacoli: in concerto con la band, lo spettacolo col Coro dei Minatori di Santa Fiora e il monologo in dialetto “Li romani in Russia”, dove racconto l’epopea dei soldati spediti nella campagna di Rus-sia del 1941-1943, uno spettacolo che, se tutto va bene, presenterò anche al pros-simo Etruria Eco Festival di Cerveteri la prossima estate».Tre anni fa sei diventato padre. Cosa spe-ri di lasciare ai tuoi figli?«Spero di infondergli il rispetto per se stessi e gli altri, oltre al dono della curio-sità, forse l’unica cosa che - nel bene o nel male - mi ha permesso di diventare quello che sono».

1°maggioIl CONCERTO

Luca Fornari (1964)nel 1988 è socio fondatore e Presidente Nazionale dell’Associazione Culturale

Anagrumba, che si occupa di artisti musicali emergenti con un lavorocapillare di scouting e di interscambio tra le diverse espressioni regionali

giovanili oltre che di ideazione e realizzazione eventi.LQuali sono le difficoltà principali e gli ostacoli, anche burocratici, da supe-rare, nell’organizzazione di un evento come quello del Primo Maggio?«La vera difficoltà è la parte economi-ca. La ricerca di risorse è veramente l’ostacolo più grande. L’evento vive dei soldi della Rai e degli sponsor privati, quindi non è semplice soprattutto in questo momento di crisi economica e politica che sta attraversando l’Italia».Il fatto che venga catalogato ancora come concerto Cgil, Cisl e Uil, influen-za sulla ricerca degli sponsor?«Si è proprio così. Il concerto ancora non viene visto strettamente come evento con una cassa di risonanza grande ed unica in Italia, ma viene ancora etichettato come concerto del sindacato».Quando ha inizio l'ideazione e l’orga-nizzazione dell’evento?«Tendenzialmente è una cosa che va da un anno all’altro. Il primo lavoro è quel-lo di trovare il tema, il filo conduttore su cui costruire tutto l’evento, poi c’è la ricerca del conduttore e degli artisti».L’Italia, con i 150 dell’Unità, vi ha aiu-tato molto sotto questo punto di vi-sta?«Si da una parte è stato facile, dall’altra siamo stati bravi a mettere insieme un qualcosa di non scontato per celebrare questa ricorrenza, soprattutto con la presenza della Grande Orchestra».Per il cast invece?«Qui subentrano la disponibilità econo-miche dell’organizzazione, la disponibi-lità dell’artista, e soprattutto la scelta del percorso che deve essere sentito dall’artista stesso che deve sposarlo in pieno. Mettendo insieme tutte que-ste situazioni si arriva a definire un cast per un evento simile. Sicura-mente una figura molto importante da scegliere è il conduttore, un perso-naggio che deve tenere il palco per otto ore di diretta».Un’artista che ti ha sor-preso?«Positivamente mi ha stupito molto Caparezza, che per noi, conoscen-dolo, non è stato affatto una sorpresa».La paura che i cast siano sempre migliori, ma che

l’evento perda di importanza c’è? Inol-tre è vero che si cerca sempre più di farlo passare in secondo piano?«No in realtà non è molto così. Rai Tre ci è stata molto vicina soprattutto con la figura del suo direttore. Anche le radio hanno fatto un buon lavoro di sponsorizzazione e promozione. Quindi no da questo punto di vista eravamo abbastanza tranquilli».Quello del Primo Maggio è da sempre un evento pregno di significati cultu-rali prim’ancora che politici.Quanto è complesso “fare cultura” oggi in Italia?«È veramente, veramente, complicato. Purtroppo a differenza di altri paesi come la Francia e la Germania (due esempi di paesi con governi politica-mente vicini al nostro) si investe so-prattutto in cultura per superare la cri-si. I continui tagli che vengono fatti in Italia sono un chiaro progetto mirato a lobotomizzare la gente, non rendendo-si conto che con la cultura si crea anche tanto lavoro».Cosa ne pensi della nuova frontiera degli eventi eco-sostenibili?«L’eco sostenibilità è uno degli ele-menti determinanti per la nazione, e guarda caso il nostro governo ha appena fatto un attacco frontale alle energie rinnovabili. È fondamentale investire in queste energie altrimenti il paese pian piano viene prosciugato. È ancor più fondamentale costruire una cultura dove tutti siano consapevoli di cosa stia succedendo, sfruttando fonti rinnovabili, partendo dai piccoli gesti quotidiani per far si che la nostra terra smetta di essere deturpata e maltrat-tata».

Luca Fornari organizzatore storico del concertonedel Primo Maggio in Piazza San Giovanni.di Sandro Martini

L’ultimo album|GrandHotelCristicchi|

Il brano Genova Brucia ispirato ai fatti del G8 di Genova ha vinto il premio Amnesty 2011

della sezione italianadi Amnesty International.

GrandHotelCristicchiTOUR 2011

Scoprile altre date del tourwww.simonecristicchi.it

Page 7: VoiceOver Magazine N.1

Ernest HemingwayMary Welsh siede nel portico della sua casa di Ketchum, Idaho. Indossa uno scialle di lana, fatto a mano, grandi rombi bianchi intrecciati per proteggersi dal freddo. C’è il sole di tardo pomeriggio, ma i venti d’au-tunno sono arrivati a farsi sentire: soffiano tra i rami delle betulle, trasportando le fo-glie, piccoli rombi verdi strappati dal legno. I corti capelli ricci, di un biondo chiaro ten-dente al bianco, fiero segno del tempo che avanza e consuma, e che lascia strascichi di storie. E ricordi…“Ci sposammo nel quarantasei, io ed Er-nest. Lui era al quarto matrimonio, io al terzo. All’inizio la nostra fu una relazione clandestina. Ci incontrammo nel quaranta-quattro. Tutt’e due divorziammo e appena due anni dopo eravamo marito e moglie. Come non essere fiera di lui? Vinse il Pulit-zer, con “Il vecchio e il mare”, poi il Nobel. Anche se non gli importava molto dei pre-mi. Passò con me gli anni più vigorosi della sua vita…ma furono anche i più difficili. E i più tragici. Viaggiammo tanto, soprattutto in Africa. Ma le crisi nervose si acuivano. Gli diagnosticarono una malattia agli occhi che lo avrebbe portato alla cecità. Una volta lo trovai davanti alla rastrelliera con il fucile e le cartucce, pronto a farla finita. Aveva già fatto testamento. Riuscii a calmarlo. Diceva sempre che il non scri-vere equivaleva al non aver una ragione di vita. La depressione. Probabilmente se la

portava dietro fin dalla prima guerra mon-diale. Fu ferito e divenne un piccolo eroe. Ma la condizione di reduce e di una vita normale e oppressiva con la sua famiglia non gli dava pace. Fu così che lasciò Chica-go e iniziò i suoi viaggi attorno al mondo, alla ricerca di sé e di quel senso di libertà e delle forti sensazioni che riusciva a cavar fuori da ogni più inutile situazione.Morì il due luglio del 1961, quella volta ce la fece. A nulla valsero il mio affetto e quel-lo di qualche amico caro. Tutti noi preferia-mo pensare che stesse solo pulendo il fucile e che il colpo che partì fosse accidentale”.

Sorseggia una limonata, poi si sposta all’in-terno davanti a una biblioteca di ciliegio che occupa un’intera stanza.“Ecco. Qui ci sono le sue letture. E qui tutti i suoi libri. Questi sono i miei preferiti.Chiaramente “Il vecchio e il mare”. E “Per chi suona la campana”.Sullo sfondo della Guerra Civile Spagnola, Robert Jordan vive la sua vita nei poco meno dei quattro giorni che gli sono neces-sari per la distruzione del ponte.“[…] questo è tutta la tua vita, adesso. Non c’è nient’altro che ora. Non c’è né ieri, cer-to, né un domani. […] Esiste solo ora, e se ‘ora’ dura solo due giorni, allora due giorni sono la mia vita e tutto ciò che vi è conte-nuto sarà proporzionato”.Ad aiutarlo ci sarà la banda dell’ambiguo Pablo: la mujer Pilar, il vecchio Anselmo, lo zingaro, Agustin, Fernando, Primitivo, sfaccettature dell’ideologia repubblicana che concorrono alla realizzazione dell’obiet-tivo del protagonista nonché pedine fonda-mentali nel processo che Jordan intrapren-

de alla ricerca di sé. L’ingles, così chiamato da Pilar, professore universitario nel Montana, intra-prende una guerra non sua nella quale si dimostra abile esecutore di ordini. Ma la dedizione vacilla nel momento in cui compaiono, per la prima volta, i sentimenti: la bella Maria. E allora imbracciare una pistola, come il nonno, eroe della Guerra Civile Americana, o il papà, che la userà esclusi-vamente per spararsi, diviene il mezzo di scavo nell’inconscio, alla ricerca dei fantasmi della mente. Ma anche un gesto che preclude l’amore “[…] La miglior cosa che tu possa fare per lei è di fare pre-sto e bene il tuo lavoro e uscirne fuori, e il pensare a lei non può che ostacolarti in quello che farai. Perciò non pensare mai a lei.”, oppure il fine ultimo di un’esistenza “[…] Robert Jordan giaceva dietro l‘albero respirando molto leggermente per mante-ner ferme le mani. Aspettava chel‘ufficiale giungesse nel tratto soleggiato dove i pini della foresta finivano e comin-ciava la verde china del prato. Sentiva il cuore battergli contro il terreno coperto d‘aghi della pineta”.Mary Welsh richiude il libro, lisciandone la copertina marrone, percorrendo con un dito le incanalature del nome del marito impresse su: “Il suo Robert Jordan non ha avuto il coraggio di spararsi. Sapeva bene come pulire i fucili”, nella voce una nota di sofferta ironia.“Ma come lui, Ernest sopravvive. Sopravvi-ve in me, noi che siamo tutt’uno. Soprav-

vive nelle pagine dei suoi libri, nei pensieri dei suoi lettori. Lui conosceva la realtà e aveva capito che era troppo imponente per contenerlo. O forse lui era troppo grande per essa. La sofferenza del mondo quotidia-no era la sua; la sua era quella di apparte-nerne”.Mary Welsh si asciuga una lacrima che si è fatta strada sul suo volto. Nessun uomo è un’Isola, intero in se stesso. Ogni uomo è un pezzo del Continente, una parte della Terra. Se una Zolla viene portata dall’onda del Mare, l’Europa ne è diminuita, come se un Promontorio fosse stato al suo posto, o una Magione amica, o la tua stessa Casa. Ogni morte d’uomo mi diminuisce, perché io partecipo all’umanità. E così non manda-re mai a chiedere per chi suona la campa-na: Essa suona per te.

John Donne (1573-1651)

7

Memorie

D’AMERICAby Il Vagabondo del Dharma

Page 8: VoiceOver Magazine N.1

CINEM

ACon "Romanzo Criminale" hai ottenuto la popolari-tà, con "20 Sigarette" hai conquistato i critici. Lavo-ro, disciplina, tenacia, fortuna: qual è il segreto del tuo successo?«Non so dare una risposta, però successo è una parola vuota se non accompagnata dal percorso che un attore fa per raggiungerlo. Poi biso-gna vedere quanto dura, tra dieci anni ti saprò dire meglio; certo è che senza lavoro, intelligenza, umil-tà, sacrifici, studio e tenacia non vai da nessuna parte».Prima della fama c’è una lunga ga-vetta sul campo, specie teatrale. Quanto è importante per un attore crescere passo dopo passo e quali sono le tappe determinanti?«Ogni carriera ha una storia a sé, io senza la scuola di teatro, gli anni di tournée e l’incontro con Luca Ron-coni non sarei stato in grado di reggere due anni di set di Romanzo Criminale e i film che ho fatto. Nel privato, invece, contano le persone che tengono a me e che mi prendono a schiaffi se faccio minchiate».Per quanto sia diversa a seconda del progetto, come ti prepari, interiormente e dal punto di vista pratico, prima di salire sul palcoscenico o di andare sul set?

«Non credo in un metodo buono per tutto, perché ogni spettacolo o film è un viaggio diverso. Leggo tanto, ascolto un certo tipo di musica, vedo quadri, parlo con delle persone, mi vesto in un determinato

modo. In tal modo, cerco ogni volta una chiave diver-sa per entrare in una stanza dove non so esattamen-te cosa troverò». Negli ultimi anni sono stati molti i film o le fiction sul mondo criminale, che hanno riscosso successo producendo anche qualche segno preoccupante, specie tra i giovanissimi, sempre più affascinati dal-le figure criminali. Come la vedi al riguardo?

«Questa deriva mi inquieta un po’, perché spero da sempre in uno stato sociale che sostenga lo spirito critico dei giovani, la loro indipendenza e il loro svi-luppo. Quanto all’effetto scaturito dai film, noi cer-chiamo di fare il nostro lavoro al meglio, poi la com-mercializzazione dei prodotti non dipende da noi».Dopo Romanzo Criminale sarai stato travolto da proposte e copioni. Cosa occorre affinché un testo ti affascini?«In una sceneggiatura cerco una storia semplice che contenga temi universali. Nei ruoli devo essere sicu-ro che quel che mi si propone abbia proprio bisogno di me, perché se lo può fare chiunque c’è meno gu-sto. E poi cerco di differenziare il più possibile».Con Aureliano Amadei state girando l’Italia pro-iettando "20 Sigarette". Quali sono gli obiettivi di questo viaggio?«Sta girando soprattutto Aureliano, del resto è il suo film e la sua storia. Quanto al progetto in sé, coinvol-gere i giovani e vedere il loro interesse è stata la cosa più bella delle numerose tappe fatte finora».In diverse occasioni hai dichiarato di esser cambia-to molto negli ultimi anni, di aver vinto la timidezza e abbandonata l’introversione. Un cammino lungo e complesso, che inizia da…?«Nonostante le abbia molto smussate, la timidezza e l’introversione mi accompagnano ancora ogni tanto. In fondo è meglio essere timido che arrogante e in-troverso anziché dare troppa importanza al mondo

CConsiderato tra i più bravi ed eclettici volti nuovi del cinema italiano,Vinicio Marchioni non è soltanto un “bravo attore”.Con alle spalle un’eterogenea formazione e una vasta esperienzasui palcoscenici teatrali - dove torna subito appena i numerosi impegni sul grande schermo glielo consentono - il “Freddo” della serie Romanzo Criminale conserva in sé un’insaziabile sete curiosa, tipica del ricercatoredi emozioni che non conosce soste. Perfezionista e autocritico, nonostante i molteplici apprezzamenti dai fane le superbe recensioni degli addetti ai lavori,Vinicio resta con i piedi ben ancorati a terra, dimostrando di avere le idee chiare anche fuori dal grande circo mediatico.di Alessio Caprodossi

8

VINICIO MARCHIONI Story

Attore romano di origini calabresi.Debutta in teatro nel 1995, dove

conta un curriculum notevole.Diventa popolare per l’interpretazione

de “Il Freddo” nella serie televisivaRomanzo Criminale. Nel 2008 ha

un’esperienza come conduttoretelevisivo su LA7 dove ha presentato la

docu-fiction Citta criminali.Ultimamente protagonista di

20 sigarette, film tratto dal libro“Venti sigarette a Nassiriya”scritto da Aureliano Amadei

e Francesco Trento.Film con cui riceve la candidatura ai

David di Donatello comemiglior attore protagonista.

CinemaVinicio Marchioni

Vinicio Marchioniil "Freddo" della serie Romanzo Criminale"

Sul set di "20 Sigarette" con Alberto Basaluzzo (nel film Massimo Ficuciello)

Page 9: VoiceOver Magazine N.1

CINEM

A

che mi circonda. Tanto il percorso di ogni persona non finisce mai».Cinema, televisione (come attore e conduttore), clip musicali, corti e tanto teatro. Come concili e ti dipa-ni tra le varie arti?«Cerco di scegliere le cose che in quel momento mi possono far crescere. Gli incontri con persone interes-santi sono fondamentali, inoltre credo nella bellezza di mischiare le cose, con gusto se possibile».Sempre più spesso si sente parlare di tagli alla cul-tura, del cinema come settore in forte crisi, di teatri che chiudono, di compagnie che smantellano. È tut-to così grigio il panorama artistico nostrano?«È grigio l’appiattimento in generale. Ci sono compa-gnie valide che fanno una fatica mostruosa, altre che continuano a vivere solo grazie ai sovvenzionamenti, con un sistema da pensione di lusso. Tutto deriva da

un sistema avariato, in cui chi è più furbo va avanti. Per il cinema credo nella necessità di investimento dei privati, perché se un regista non è capace non dovreb-be fare film assistiti dallo Stato; la logica dei punteggi al Ministero, poi, è tutta da rivedere, come le persone che occupano poltrone senza avere la minima idea di come si faccia un film. Detto questo, però, va aggiun-to che ci sono attori, registi e produttori che stanno cambiando mentalità. Si tratta di un processo lento, ma in quest’ottica sono ottimista».Cosa vuol dire per te “fare cultura”? E quali sono i mezzi da percorrere per diffonderla presso anche coloro che non possono permettersi di frequentare teatri e sale cinematografiche?«La parola magica è: scuola pubblica. Un ragazzo di quartiere con i genitori che guadagnano 1000 euro al mese deve poter visitare musei, vedere spettacoli e

film, leggere poesie per rendersi conto che al mondo esiste anche la bellezza da inseguire e costruire, che poi sceglierà lui se e come inseguire. Ma questo per-corso va fatto nel corso degli anni scolastici, che sono fondamentali per la formazione di ognuno di noi».Ti dichiari molto attratto dalla macchina da presa. Immaginandoti dietro di essa cosa vorresti trasmet-tere allo spettatore?«Una pellicola dovrebbe o emozionare o intrattene-re piacevolmente. Un film è un viaggio in una storia che non è dello spettatore ma in cui comunque ci si può riconoscere. È difficile fare un bel film, ma piano piano…».Quale traccia ti piacerebbe lasciare su questa Terra. Come uomo e come artista?«Vorrei che dicessero che sono un buon uomo e poi un bravo attore».

9

...cerco ogni volta una chiave diversa per entrare in una stanzadove non so esattamente cosa troverò...

«»

...cosa mi piace di questo mestiere? La possibilità di raccontare delle storie che forse non vivrei mai. E questo è bellissimo...

«»

Page 10: VoiceOver Magazine N.1

U

10

Un ragazzo innamorato della vita e pieno di sogni, come tanti altri giovani alla soglia dei trenta anni.Poi la chiamata improvvisa di Stefano Rolla per girare un documentario come aiuto regista in Iraq, con l’intento di rac-contare ciò che accade veramente in quelle terre martoriate da una guerra che non sembra voglia mai finire. Un ap-prodo molto rischioso, però difficile da rifiutare per chi sogna di finire un giorno dietro la macchina da presa. Così tra tanti dubbi e nessuna certezza, Aureliano par-te ma dopo neppure un giorno rimane vittima dell’attentato contro l’Unità spe-cializzata dei Carabinieri italiani di base a Nassiriya, che il 12 novembre del 2003 provoca 28 morti (19 italiani, 9 iracheni). Nel dramma Aureliano resta gravemente ferito, ma dopo un lento percorso torna a vivere, portando con sé le indelebili

immagini che ne hanno segnato la bre-ve e indimenticabile esperienza in terra irachena. Da tutto questo nasce “20 si-garette”, prima il libro e poi il film. Una pellicola cruda, diretta, senza filtri, che dopo aver trionfato al Festival di Venezia (vincitore del Premio Controcampo Ita-liano, con menzione speciale per Vinicio Marchioni, che nel film interpreta Aure-liano Amadei), sta girando il paese per far conoscere una storia che deve essere necessariamente conosciuta fino in fon-do. Nel suo giro d’Italia Amadei è giunto a Ladispoli e noi l’abbiamo incontrato.

Non amando la contraddizione, quanto è stato complicato raccontare una storia così dura e scomoda?«È stato difficile, all’inizio, perché ho ri-cevuto grandi batoste, grandi umiliazio-ni. È stato difficile perché si è cercato di insabbiare la mia storia per due motivi: il primo perché era appunto scomoda, il secondo perché l’argomento Nassiriya era un po’ spigoloso da trattare essen-do usato in maniera demagogica dalla destra e accantonato dalla sinistra. Poi è subentrata la contraddizione, perché quando il film è stato preso in mano da chi aveva potere e voglia di produrlo, tut-ti sono saliti sul carro».Nasci come un ragazzo dei centri socia-li e vieni etichettato in questo modo. Il tuo punto di vista verso la figura del militare, dopo questa esperienza è cam-biato?«No, la mia visione non è cambiata. Io non potrei mai fare il militare e sono sempre contrario alle missioni militari

all’estero. È cambiata la visione verso qualunque ruolo, è avanzato quello che io ritengo il mio anarchismo. Se l’indivi-duo è individuo non può essere giudicato dalla lingua, dalla cultura, dallo status economico, non sono questi i parame-tri per giudicare una persona. Quindi è cambiato questo in me. Il militare è un individuo, perciò ci sono militari buoni, cattivi, esasperati, esattamente come in qualsiasi altro mestiere».Questo tuo “anarchismo” si riflette an-che nella religione. Ti consideri un mira-colato?«Per una persona religiosa potrei essere un miraco-lato, per me sono sempl icemente uno che ha avuto tanta fortuna (ha usato un termine più colloquiale e dialettico, ndr). Ero e sono rimasto agnostico».Scrivi romanzi, opere teatrali, monologhi e sei anche un regista. C’è però chi dice che “La cultura non fa mangiare”.«Questa è un’affermazione becera, come è becera la corrente di pensiero oggi do-minante, che tra tanti difetti ha anche quello di essere poco lungimirante. Ma-gari ci sono cose che nel breve periodo ci fanno mangiare più in fretta, ma non sono cose su cui costruire il futuro. La cul-

tura è qualcosa che ci farà mangiare nei prossimi anni così come sta facendo oggi la cultura prodotta nel passato».E cosa proporresti ad un giovane che cerca di penetrare in questo complesso meccanismo?«Non gli auguro la mia storia (sorride, ndr), ma il mio consiglio è quello di fare. Fare sempre, andare oltre le porte in fac-cia e gli insulti. Avere la necessità di fare e portare in atto la voglia e la passione per il mestiere».Progetti per il futuro?«Sono molto in giro con il film, quindi sto

Cinema A tu per tu con...AURELIANO AMADEI di Simone Giacinti e Matteo Forte

Aureliano Amadei (a destra)sul set di “20 sigarette”

insieme al protagonista, chelo impersonifica, Vinicio Marchioni

preparando un documentario e un opera teatrale. Due cose che richiedono un bloc-co di concentrazione meno intenso rispet-to alla regia di un film».

Page 11: VoiceOver Magazine N.1

LLuca Vendruscolo (Udine, 1966) è un regista e sceneggiatore italiano. Dopo aver lavorato nei primi anni di carriera in teatro, si trasferisce a Roma andando a studiare cinema e nel 1991 si diploma al Centro Sperimentale di Cinematogra-fia. Gli chiediamo lumi su questo suo “exploit” oramai dichiarato che ha con-vinto l’intera critica nazionale, e ancora di più il pubblico.

Com’è il passaggio da “Piovono muc-che” a “Boris - Il film”?«Si tratta di un passaggio molto "allegro" dal punto di vista della distribuzione. Sia-mo usciti in trecento copie mentre il mio primo film uscì in cinque copie, a Roma in una sola sala, con tre spettacoli su quat-tro: è un enorme passo in avanti. Credo però che ci sia anche una continuità nel raccontare una storia vissuta con le sue emozioni, qualcosa che è diventato un patrimonio di noi tre (si riferisce ai com-pagni d’avventura Giacomo Ciarrapico e Mattia Torre, quest’ultimo anche co-sce-neggiatore di “Piovono mucche”, ndr). Ed è nato lì un rispetto speciale per le dimen-sioni dei sentimenti reali, le sfumature, le complessità che invece normalmente vengono tagliate fuori nella commedia di oggi, di solito un po’ manichea nel ri-durre al massimo le caratteristiche dei personaggi. La società viene tagliata con categorie assolutamente rozze e si cerca di fare della commedia con questi ele-menti».Qual è il vostro modello d’ispirazione ri-

guardo il modo di fare cultura oggi? «Non ne abbiamo uno preciso. Sia perché siamo in tre ed è difficile far riferimento a delle ascendenze precise, sia perché credo

che sia un momento di rifondazione della commedia, spero, noi almeno lo cerchia-mo. Si cerca di prendere il meglio da tut-to, da tutti i film che piacciono, partendo

dall’idea che se ci piace una determinata pellicola, vuol dire che lì c’è qualcosa che hanno colto e che deve essere scoperto. Può essere, per esempio, l’approccio dei fratelli Coen, la nuova commedia inglese, la commedia italiana più ‘nobile’, ma an-che serie televisive: noi andiamo ad ana-lizzare e approfondire tutto quello che ci sembra più vivo e vero e poi ogni tanto viene una buona idea originale anche a noi!».Per quanto riguarda il "meta-cinema", vi siete rivisti qualche film sull’argomento? «L’abbiamo rivisto e l’abbiamo molto ri-pensato. Ci chiedevamo quali strategie narrative comportava il meta-cinema e ci siamo resi conti che spesso porta con sé una grande nostalgia, che noi però vo-levamo evitare, altrimenti diventava tut-to troppo zuccheroso. Inizialmente erano previste anche scene in cui René Ferretti (il protagonista della serie interpretato da Francesco Pannofino, ndr) guardava i vecchi classici della commedia all’italia-na, ma poi le abbiamo tolte. Ci sembrava veramente un omaggio di cui non si sen-tiva il bisogno. Sarebbe diventata un’inu-tile accettazione, un’enfasi a rischio reto-rica. Il cinema è sempre minimamente auto celebrativo, questo l’abbiamo dato per scontato.”Boris” è stata una celebra-zione del cinema, ma anche una pellicola molto pessimista che guarda all’attualità con vera preoccupazione». Avete già pensato a un potenziale se-quel? «Non abbiamo assolutamente previsto di sfruttare tutte le potenzialità fino alla sua ultima goccia. Vedremo più in là».

Francesco Pannofino, che interpreta René Ferretti, protagonista di Boris

TV ParlaLUCA VENDRUSCOLO uno degli Autori della serie cult BORIS di Simone Bracci

Carolina Crescentini in azione nei panni di Corinna Negri

Page 12: VoiceOver Magazine N.1

Il Tarlo della carta e la scelta di un BUON LIBRO di Mattia Mascher

12

e-bookUUn amico indiano mi ha chiesto qualche mese fa quale fosse il libro italiano piùvenduto del momento.

Era da qualche mese nel Bel Paese per frequentare un Master e voleva capire a fondo i “tempi moderni” di questa nostra fantastica nazione. Casualmente avevo giusto fatto una ricerca qualche giorno prima per lavoro e avevo dati freschi freschi da proporgli. Ma mi vergognavo. Ebbene si, perché sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo in quanto i dati sulle vendite di libri in Italia sono fra le cose più oscure e inattendibili) che il libro più venduto del 2010 sia stato “Cotto e Mangiato” di Benedetta Parodi. Mentre, tanto per fare un paragone con gli “odiati” cugi-ni francesi, da loro uno dei libri più venduti al momento è “Indignatevi”, opera di un 93enne partigiano francese, Stéphane Hessel, che da dicembre ha già venduto 650 mila copie. A onor di cronaca anche noi abbiamo avu-to il nostro caso editoriale di letteratura impegnata con “Gomorra”, che finora ha venduto qualcosa come due milioni e duecentomila copie, facendo capire agli editori che c’è una buona fetta di pubblico che ha bisogno di aria nuova. Oggi anche nel mercato del libro soffria-mo di una sovrapproduzione pazzesca e indiscriminata che rende difficile, sennonché impossibile, orientarsi nella miriade di volumi disponibili nelle librerie. Quale prendere fra le migliaia di nuove uscite? C’è da fidarsi dell’industria dei premi letterari (Strega, Campiello, ecc)? Innanzitutto, alzi la mano chi davanti alla fascetta di un libro che dichiara “Ventesima ristampa, un milione di copie vendute in Italia” non si è mai chiesto: “Ma sarà vero?”. In Italia siamo sessanta milioni, un milione di co-pie vendute vorrebbe dire che una persona su sessanta ce l’ha in casa. Anzi, calcolando i nuclei familiari - faccia-mo di tre persone (perché se va bene in una casa di libri ce n’è uno solo) - vuol dire che una persona su venti ne ha una copia in casa. Secondo gli ultimi dati Istat il 43 % degli italiani ha solo la licenza media come titolo di stu-dio e il 75 % legge al massimo un paio di libri all’anno. Il problema è che di queste fascette ce ne sono a bizzeffe e allora i conti non sempre tornano. Di solito i libri più ven-duti non sono sinonimo assoluto di qualità (“Mangiate merda! Miliardi di mosche al mondo non possono avere torto!” affermava un vecchio adagio), poiché il loro suc-cesso dipende spesso da una serie di fattori di marketing da guerrilla: pubblicità, commenti positivi su riviste del-lo stesso gruppo della casa editrice (non so perché mi viene in mente il gruppo Mondadori…), presentazioni in televisione o sui blog più seguiti della Rete, o anco-ra una mirata disposizione nelle vetrine delle librerie (le case editrici più facoltose pagano fior fior di quattrini per avere le migliori posizioni espositive nei più noti punti

vendita). Se per orientare le vendi-te dovessimo guardare la lista dei best sellers tutti leggeremmo libri gialli o ricettari di cucina (Camilleri, Faletti, Carofiglio e Clerici-Parodi per l’appunto). Da questo punto di vista le librerie sono infarcite di libri mediocri che un gruppo di editor ha ritenuto “giusti” per milioni di italiani medi. Tuttavia ci sono anche le eccezioni e Gomorra è senza dub-bio una di queste, insieme ai libri, molto venduti, dei giornalisti Marco Travaglio e Peter Gomez. Certo cer-

care dei buoni testi è un lavoro che richiede tempo, ma purtroppo questa è una variabile che scarseggia sempre più drammaticamente in questa affannata vita del XXI secolo. A tal fine stanno proliferando sul web forum di lettori che “testano” le opere per poi fornire un’ac-curata recensione. Uno dei più famosi è “aNobii”, una sorta di Trip Advisor per gli amanti dei viaggi pindarici su carta, un vero e proprio social network dedicato ai libri. Il nome deriva dal nome dell’Anobium punctatum, il “tarlo della carta”. Nei paesi anglosassoni con questo epiteto viene metaforicamente indicato chi passa mol-to tempo sui libri. Gli utenti iscritti possono mettere in linea la propria libreria personale attraverso i codici ISBN o tramite un motore di ricerca interno, condividen-do recensioni, commenti, votazioni, dati sull’acquisto e sulla lettura, lista dei desideri e suggerimenti incrociati con altri utenti, singolarmente o attraverso gruppi. Tale rete permette anche lo scambio e la vendita di libri tra utenti. Creato nell’agosto 2005 a Hong Kong, aNobii è considerato un esempio magistrale dell’ultima frontie-ra virtuale, ed è attualmente diffuso in quindici lingue diverse (tra cui l’italiano), classificando oltre 25 milioni di libri. Nella versione nostrana, per esempio, digitando “La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano, libro d’esordio vincitore dei premi Strega e Campiello 2008, si trovano circa tremila commenti (perlopiù, per onore di cronaca, non molto positivi ma nondimeno alquanto professionali sbugiardando ben due nutritissime giurie d’elite, ma questa è un’altra storia…). Il web ci permette insomma di avere un prezioso strumento per districarsi nella scelta. Personalmente i libri che leggo li scelgo affi-dandomi ai consigli di alcuni fidatissimi amici lettori, che ho accuratamente selezionato nel corso degli anni con fatica e dedizione. Purtroppo ho ancora una certa pre-dilezione per l’umano face to face. Inoltre mi sono im-posto che più della metà dei libri letti in un anno devono essere stati scritti dai grandi della letteratura mondiale di tutti i tempi. Tutti rigorosamente già consegnati ad altra vita. Eh si perché la morte mi da un’idea di rigore e professionalità. Di solito non se ne trovano facilmente di persone che difendono gli interessi di un morto (se non gli eredi), così rimane solo il valore intrinseco dell’opera. Almeno così ho un certo metro di paragone.P.S. Ovviamente anche qui si presentano numerose ec-cezioni. Ve ne vengono in mente alcune?

AAl solo parlare di e-book gli amanti della carta stampata, delfeticismo libresco e delle rimpiantesensazioni visivo-tattilo-olfattive,rabbrividiscono di compunto ribrezzo.

Dall’altro lato come so-stengono alcuni storici dei mezzi di comuni-cazione anche gli ama-nuensi, quando presen-tarono loro il primo libro stampato da Gutenberg, commentarono schifati che la scrittura non sa-rebbe più stata quella di una volta e che si sa-

rebbe perso il gusto estetico e l’apprezzamento per la “bella grafia” umana. Nell’era di un altro signor “…berg”, nel nostro caso Zuckerberg, inventore di Face-book, le nuove tecnologie sconquassano la vita di noi poveri mortali nel giro di pochi mesi e non spetta certo a questo spazio editoriale fare sommari bilanci pro o contro l’innovazione portata dai libri elettronici. Noi siamo umili servi della realtà che cercheranno di de-scrivervi le nuove tendenze, così come si presentano all’occhio nudo lasciando a voi, caro pubblico, il compi-to di trarre le vostre conclusioni.Questo mese vi parleremo di un caso di cui si sta molto parlando negli Stati Uniti, patria dell’iPad, di Kindle e dei nuovi cyber scrittori: Amanda Hocking (nella foto), ventisei anni. Pur essendo così giovane ha già pubbli-cato nove libri e vende oltre 100mila copie al mese. Come tanti giovani scrittori, non è mai stata pubblicata tradizionalmente su un bel libro rilegato e tangibile. Così ha deciso di diventare lei stessa il proprio edito-re - senza alcun tipo di intermediari - inserendo i suoi scritti sul Kindle Store, dove si possono scaricare alla modica somma di circa tre dollari. Se siete un pò abili nel fare i conti capirete subito che questa ragazza ha trovato un vero e proprio filone aurifero degno dei tempi del Klondike. E se calcolate che in Europa uno scrittore tradizionale prende circa il 4-5% sul prezzo di copertina, ai novelli autori a ben vedere conviene pub-blicare nei nuovi formati elettronici ed emigrare nello spazio virtuale. Non dovremo perciò sorprenderci se nel futuro prossimo si verificherà un esodo biblico dal-la cellulosa...

Page 13: VoiceOver Magazine N.1

Dopo l’estate 2010 piena di novità e di successo, non ci si poteva cullare sugli allori ci dice Alessandro. Allora altre novità per il Papeete Fruit.

Il clima è sempre lo stesso. Familiare, un locale di amici, dove regna la tranquillità e dove si può stare veramente bene. L’unico locale che offre tre tipologie di serate differenti, per accontentare ogni tipo di clientela, o magari conoscere un mondo che non conosceva prima.

Serate di piano bar per sorseggiare i cocktail in tranquillità, ideale per la famiglia che cerca riparo al mare dall’afa estiva.

Eventi di cabaret per creare qualcosa di nuovo e farsi due risate in riva al mare. Musica live con cover band e artisti emergenti per dare la possibilità a tutti di far

sentire la proprio voce ed allietare le serate dei clienti.

Poi come al solito tanta frutta fresca di stagione servita dentro cestini di frutta accompagnata da gelato o panna. Per i cocktail garantisce l’esperienza del barman Davide “Dado”, che propone un mojito fantastico, preparato direttamente con la ricetta cubana, dove la menta viene massaggiata e non pestata.

Dopo giovedì e venerdì tranquilli e confortevoli, il sabato al Papeete si balla. Il resident dj LukaB (direttamente da Radio2) accompagnerà gli ospiti in una dance sulla spiaggia da favola.

Gli anni 70/80 la faranno da padrone per creare quelle serate di qualche anno fa dove ci si divertiva senza eccessi, dove la musica si ballava per divertimento e la nottata finiva

a guardare le stelle sdraiati su un lettino (offerto dal Papeete insieme al cielo stellato).

Il sabato inoltre sarà gestito stile night-disco, si potranno prenotare privé o super-privé, che includeranno bottiglie, bollicine e frutta fresca, per bere e mangiare comodi sui divanetti e poter ballare avendo comunque un posto dove mettersi seduti per prendere fiato.

Se per sbaglio ti sei perso il week-end Papeete sei ancora in tempo. La domenica il reggae riecheggia nell’aria. Il sound di Lolloganjia e Filtreman vi rapirà nell’aperitivo reggae. Vieni a muovere il tuo corpo con scioltezza accompagnato dalla Smoka Smoka Sound.

Perché il Papeete Fruit cerca di accontentare tutti, e non si ferma mai.

18 GI

UGNO

OPEN

ING

PART

Yda

lle 21

.00 LI

VE M

USIC

dalle

22.30

DJ SE

T REV

IVAL

70/8

0 LUC

AB

Papeete FruitLungomare Regina Elena, 23Ladispoli

Per i

nfo,

pre

nota

zion

i e ta

voli:

335

.709

0419

Per info, prenotazionie tavoli: 335.7090419339.2286674

www.papeetebeachbar.it

Page 14: VoiceOver Magazine N.1

14

Quando si costruisce un gruppo la cosa che conta è:

Costruire un gruppo affiatato, capace di reg-gersi sulle proprie gambe, è complesso, ed è per questo che le persone che ne fanno par-te sono così importanti. Il gruppo (e la natura ce ne dà in continuazione esempi strabilianti) permette agli individui di fare cose che singo-larmente non sarebbero mai in grado di fare, e questo meccanismo vale tanto per l’approv-vigionamento di cibo degli animali selvatici (quelli veri) quanto per gli esseri umani (quelli veri) che desiderano raggiungere traguardi che altrimenti sarebbero sempre troppo lon-tani. È per questo che abbiamo deciso di far nascere VoiceOver, per raggiungere un tra-guardo, e spostarlo sempre un po’ più in là. Per prenderci uno spazio che singolarmente non avremmo trovato da nessuna parte, per dar voce agli artisti emergenti che faticano a trovare canali per promuovere la propria arte, per mettere in luce problemi che non sareb-

bero trattati e tematiche che resterebbero ignorate. E per divertirci. Avete letto bene: per divertirci, per giocare. Che non vuol dire fare le cose in maniera superficiale, anzi. Vuol dire dedicarsi anima e corpo a qualcosa per il puro gusto di farlo, non per costrizione né per bisogno, ma perché è una cosa che mentre la fai te la senti addosso, come un vestito che appena provato già senti tuo. Mai provata questa sensazione? E poi parliamoci chiaro: avete mai visto qualcuno più serio di un bam-bino che gioca? Non possiamo farci nulla, ci piace andare controcorrente, in un’epoca e in un paese dove la frammentazione e gli egoi-smi la fanno da padrona abbiamo deciso di unirci e di perseguire uno scopo, insieme. Ci sono stati momenti in cui abbiamo pensato che non ce l’avremmo fatta, che avremmo dovuto arrenderci, momenti in cui la quoti-dianità voleva prendere il sopravvento, ma facendoci forza ognuno sulle spalle degli altri abbiamo retto e siamo andati avanti, arrivan-do fin qui. E, se voi lo vorrete e sarete con noi vedrete: sarà solo l’inizio. Come dice un mio amico, “quando due persone si incontrano c’è sempre un motivo”. Condivido questa visione fatalista e voglio sperare che sia così, come voglio sperare che voi pensiate lo stesso. In fondo se state leggendo è come se ci fossimo incontrati, un motivo ci sarà.

peoplepeople

people

WebRadioradiovoiceover.it

HERE’S THE CRAZY ONES«

«

Ecco i pazzi.I disadattati.I ribelli.I contestatori.

Quelli sempre al posto sbagliato.Quelli che vedono le cose

in modo diverso.Non amano le regole.

E non rispettano lo status quo.Puoi lodarli,disapprovarli,citarli,

Puoi non credere loro,puoi glorificarli o denigrarli.

Ma ciò che non potrai fare è ignorarli.Perchè loro sono quelliche cambiano le cose.

Inventano.Immaginano.Curano.Esplorano.Creano.Ispirano.Mandano avanti l’umanità.

Forse devono essereper forza essere pazzi.

Altrimenti come potresti guardareuna tela vuota

e vederci un’opera d’arte?O sedere in silenzio e sentire

una musica che non èmai stata composta?

O guardare un pianeta rosso eimmaginare un laboratorio su ruote?

Noi realizziamo strumentiper questo tipo di persone.

E se alcuni vedono la pazzia,noi vediamo il genio.

Perchè le persone così pazzeda pensare di poter cambiare il mondo

sono quelle che lo cambiano.“Tbwa per Apple, 1997”

di Matteo Forte

15:00/17:00Coffe Break

20:00/21:00Black Style

21:00/22:00BoysOver

22:00/23:00Amore Al Cubo

/Lun16:00/17:00

Intervista con la città

20:00/21:00Foxy Ladies

21:00/22:00Info Lad

22:00/23:00Noi Siamo Fuori 2.0

23:00/24:00VoiceOver Rhum

/Mar15:00/16:00Etruria Eco Music

16:00/17:00Noi Siamo Fuori Informazione

20:00/21:00Vietato l’Ascolto

21:00/22:00Allacciate le Cinture

22:00/23:00Scalo a Grado

23:00/24:00Missione Compiuta

/Mer21:00/22:00A noi piace così

22:00/23:00Maga Magò

23:00/24:00Colpa d’Alfredo

/Gio20:00/21:00A tutta Dance

21:00/22:00Life4music

23:00/24:00The Rock Side

/Ven21:00/22:00

Bloody Indie

22:00/23:00Mascelle strette

/Dom

PALINSESTO radioVoiceOver.ite negli orari non coperti dai programmi...VoiceOver ti fa compagnia con musica h24

Page 15: VoiceOver Magazine N.1

EVENTIGIUGNOGli

EVENTIda non perdere

15

pub birreriaaperto tutti i giorni

PUB - BIRRERIA - RISTORANTE

CERVETERI (Rm)via Francesco Rosati, 23

Tel. 338.8581181

CERVETERI (Rm)via Francesco Rosati, 23

Tel. 338.8581181

MARTEDÌ 7

MUSICAOvO+Zeus!+Fuzz Orchestra+Hiroshima Rocks AroundRoma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 ore 21:00

MUSICAMaledetto Jazz!Roma - Le Mura - Via di Porta Labicana, 24 - ore 21:00Jam session jazz del martedì

CULTURALetterature -Festival Internazio-nale di RomaRoma - Basilica di Massenzio - P.zza Santa F. Romana - ore 21:00Incontro con Giancar-lo De Cataldo, Carlo Lucarelli (foto sotto),Jo Nesbø, Vinicio Marchioni, Francesco Montanari

TEATRODon ChisciotteRoma - Teatro India - Lungo Tevere Re Pa-pareschi, Via Pieran-toni, 6 - ore 21:00Antonio Latella porta in scena il classico di Cervantes Saavedra

CULTURAEugene Richards – “War Is Personal” (fino al 15 luglio)Roma-10B Photogra-

phy - Via S. Lorenzo da Brindisi, 10b - ore 10:00/13:30In mostra 44 foto-grafie sui drammatici effetti della guerra in Iraq sulle famiglie dei reduci statunitensi e dei soldati deceduti

CULTURAWilfredo PrietoRoma - Comples-so monumentale di S. Spirito in Sassia - Borgo S. Spirito, 1,2,3L'artista cubano realizzerà un’installa-zione site specific dal titolo "Constructivist and deconstructivist meadow as viewed from a home sofa with your feet on the table"

MERCOLEDÌ 8

MUSICASpank RockRoma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 ore 21:00 Naeem Juwan arriva come un fulmine a ciel sereno, una delle ballate più cariche della stagione fra mo-vimenti di bacino ille-gali, schiene sudate e invasione di palco su “Rick Rubin”.

CULTURAWould You Be My MiracleRoma - Dorothy Cir-cus Gallery - Via dei Pettinari , 76 - ore 11:00/20:00Mostra collettiva tra lowbrow e pop surrealism con opere di Ray Cesar, Natalie Shau e Paolo Guido

CULTURARoma3Film Teatro Festival

Roma - Spettacoli, concerti e proiezio-ni sotto l'egida del Dams di Roma Tre

TEATROFestival dei MondiRoma - Rassegna in-ternazionale di teatro in lingua inglese

CULTURAWonder Art (fino al 30 giugno)Roma - Forte Fan-fulla, mlac, Teatro Preneste - ore 18:30Venti giovani artisti saranno impegnati in interventi installa-tivi e in una mostra collettiva

CULTURAWonder Art(fino al 30 giugno)Roma-mlac-museolaboratorio di artecontemporaneaPiazzaleAldo Moro, 5ore 15:00/18:00

GIOVEDÌ 9

MUSICAVilla Aperta (fino all'11 giugno)Roma - Accademia di Francia a Roma - Villa Medici - Viale Trinità dei Monti, 1 - ore 21:00Seconda edizione di “Villa Aperta”, line up ritmata e melodica, accompagneranno uno degli eventi prin-cipali della cosidetta "cutlura alternativa"

CULTURAFantafestival(fino al 19 giugno)Roma - Auditorium Conciliazione, Casa del cinema, Nuovo cinema aquila.Programmazione di horror, fantasy e sci-fi

MUSICAThe A-Bones+Adel’sRoma - Traffic - Via Prenestina, 738 - ore 22:00Una band nata a Brooklyn in piena epoca hip-hop, ma totalmente devota al verbo del garage rock’n’roll

CULTURAChiarelettereRoma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 ore 21:00Presentazione del libro "Attentato al Papa" alla presenza degli autori

CULTURALetterature – Festi-val Internazionale di RomaRoma - Basilica di Massenzio - P.zza Santa F. Romana - ore 21:00Incontro con Gary Shteyngart, Pavel Sanaev, Ksenija Rap-poport, Paolo Zampini Ensemble

CULTURAJan Bauer (fino al 28 giugno) Roma - Stu-dio d'arte contempo-ranea Pino Casagran-de- Via Degli Ausoni, 7 - ore 19:00

VENERDÌ 10

CULTURACannes a Roma (fino al 16 giugno)Roma - Cinema Vari

MUSICAWonder WheelRoma - Crossover - Via degli Equi, 22 - ore 22:30Blues e rock

MUSICAGinko+Shanty Band+Julia KeeOstia (Rm) - Lungo-mare Lutazio Catulo, 6Reggae dal vivo. A seguire dj set a cura di Partners in Crime

CULTURABluemotion (fino all'11 giugno)Roma - Angelo Mai - Via delle Terme di Caracalla, 55/A - ore 21:00In scena lo spettacolo "Sola"

CULTURAThe Producers (fino al 28 giugno)Roma - Via Antonio Gramsci 61 - ore 16:30/19:30 - Inau-gurazione ore 18.30.Mostra collettiva con artisti inglesi cana-desi e autraliani e un intervento dell'ar-chitetto Katherine Lapierre

e portala con te!

GUIDA COMPLETA agli spettacoli ed eventi della Capitale...

STACCALA GUIDA

Page 16: VoiceOver Magazine N.1

EVENTI16

GliEVENTIda non perdere

SABATO 11

MUSICAFine Before You CameRoma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 21:00Vestitevi male perché tornerete a casa zuppi.A seguire: Screama-delica - ore 23:30 - Serata rock, alter-native, new wave, punk-funk, 80's in collaborazione con Radio Città Futura

MUSICAGianmarco DottoriRoma - Crossover - Via degli Equi, 22 - ore 22:30Musica Pop

MUSICARock ArenaRoma - Blackout - Via Casilina, 713 - ore 23:00Rock, indie e punk con Diego Nodisco, Yakuza, Greedo, Krypta e Luna

TEATROConcerto Moretti (fino al 12 giugno)Roma - Auditorium Parco della Musica - ore 21:00Il Nanni nazionale in-terpreterà alcuni dei suoi monologhi più famosi accompagna-to da un orchestra diretta da Piovani e Piersanti

MUSICAYakety Yaks+Wild Strings-The Good TasteRoma - Muzak - Via di Monte Testaccio, 38 - ore 23:00

Rock'n'roll, a seguire dj set

CULTURAPommeriggio al ci-nema - Generazio-ne P Rendez vousRoma - Via A. da Giussano, 59 - ore 17:00/21:00Pomeriggi estivi all'ex Cinema Preneste. DJ set e un concerto unplugged a sorpresa ad ogni appuntamen-to. A cura di A cura di Misterstereo8 e Loupe'n

DOMENICA 12

CULTURAVintage MarketRomaCircolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 17:00Nuovo, usato,artigiani eacconciatori

TEATROFestival dei Mondi (fino al 16 giugno)Roma - Teatro Patolo-gico - Via Cassia, 472 - ore 20:30In scena lo spettacolo "A Quarreling Pair: A Triptych of Small Puppet Plays" degli australiani Aphids. Domenica spettacolo alle 17.30

MUSICAToti Poeta+Nicolò Farnesi+Sunset SessionRoma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 21:00Musica cantautorale

CULTURARoma Creative ContestRoma - Teatro Vit-toria - P.zza S.M. Liberatrice, 8 - ore 21:00Proiezione di corto-metraggi di giovani autori, mini concerto dei Mamavegas

LUNEDÌ 13

MUSICADrink Pink - Female CutRoma - Via S. Maria dell'Anima, 52 - ore 19:00Aperitivo con selezio-ni musiciali della crew rosa di Roma

MARTEDÌ 14

MUSICAI Blame Coco Glamnight Live! Roma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42

MUSICAMaledetto Jazz!Roma - Le Mura - Via di Porta Labicana, 24 - ore 21:00Jam session jazz del martedì

CULTURALetterature – Festi-val Internazionale di RomaRoma - Basilica di Massenzio - P.zza Santa Francesca Ro-mana - ore 21:00Incontro con Michela Murgia, Clara Sán-chez, Xinran

MERCOLEDÌ 15

TEATROLavori in corso (fino al 19 giugno)Roma - Teatro India - Lungo Tevere Re Pa-pareschi, Via Pieran-toni, 6 - ore 21:00Spettacolo di Claudio Fava per la regia di Ninni Bruschetta

MUSICAWogiagiaRoma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 22:00Raggae dal vivo

CULTURARiccardo Scibetta - officine fotografi-che (fino al 6 luglio)Roma - Via Libetta 1 - ore 15:00/19:00Personale dal titolo "Underground" - Inaugurazione ore 19:00

GIOVEDÌ 16

MUSICAMystery JetsRoma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 A segui-re: Ash+Mystery Jets - Band from Mars

CULTURALetterature – Festi-val Internazionale di RomaRoma - Basilica di Massenzio - P.zza Santa F. Romana- ore 21:00Incontro con Antonio Skarmeta

MUSICAEugene Chadbou-rne with Truth in the Abstract BluesRoma - Forte Fan-fulla, mlac, Teatro Preneste - ore 21:00Country, rock e blues d'autore

MUSICADerrick Morgan in concertoRoma - Villagio Glo-bale - Lungotevere Testaccio, 1 - ore 22:30 Il padre dello ska sui palchi di Roma alla veneranda età di 70 anni

MUSICAThe Low CostRoma - Traffic - Via Prenestina, 738 - ore

22:00Serata post-rock

MUSICAThe Entrance BandRoma - Sinister Noise - Via dei Magazzini Generali, 4/b - ore 22:00 70's hard e psyche-delic blues. Nella formazione Paz Len-chantin, ex A Perfect Circle e Zwan

VENERDÌ 17

MUSICAWonder ArtRoma - Centrale Preneste - Via A. da Giussano, 58 - ore 21:00Serata performativa tra musica e nuove tecnologie con perfor-mativa con Annalisa Macagnino, Quiet Ensemble, Toba Toba

CULTURAGinga - Forum au-striaco di culturaRoma - Via B. Buoz-zi,113 - ore 20:00Concerto di chiusura della stagione del Forum

SABATO 18

MUSICA30 Seconds to MarsRoma - Ippodromo delle Capannelle - dalle ore 19:00

CULTURAFesta per la CulturaRoma - Rione Garba-tella - ore 17:00L'arte della capitale scende in strada,per informare e condivi-dere con i cittadini

MUSICARadio Città Aperta NightRoma - Big Bang - Via di Monte Testac-cio,22 - ore 22:00Serata di sostegno alla radio con i con-certi di Malasuerte Fi-Sud, I.D.P., Area 51 e dj set a seguire

MUSICAScreamadelicaRoma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 23:30Serata rock, alter-native, new wave, punk-funk, 80's in collaborazione con Radio Città Futura

MUSICARock ArenaRoma - Blackout - Via Casilina, 713 - ore 23:00Rock, indie e punk con Diego Nodisco, Yakuza, Greedo, Krypta e Luna

CULTURAPommeriggioal cinema,generazionep Rendez vousRoma - Via A. da Giussano, 59ore 17:00/21:00Pomeriggi estivi all'ex Cinema Preneste. DJ set e un concerto unplugged asorpresa ad ogniappuntamento

CULTURAPremio Arte (fino al 19 giugno)Roma - Cinema VariSesta edizione della rassegna che metterà in mostra quaranta artisti tra le strade di Borgo Pio

DOMENICA 19

MUSICAGreg & The Blues Willis(San Lorenzo estate) - Roma-Piazzale del Verano - ore 22:00 Live in collaborazio-ne con il Micca Club: blues e goliardia derivata

GIUGNO

Page 17: VoiceOver Magazine N.1

EVENTI17

GliEVENTIda non perdere

CULTURAAnimazioni CrackRoma - Forte Prene-stino - via Federico Delpino - ore 19:00Cortometraggi italiani contemporanei di Michele Bernardi, Blu, Ericailcane, Magda Guidi, Niba&Matteo e altriMUSICAVinile EspressoRoma - Necci dal 1924 - Via Fanfulla da Lodi, 68 - ore 19:00Mini fiera del disco in vinile

MUSICARoberto Vecchioni (Luglio suona bene)Roma - Auditorium Parco della Musica - ore 21:00

MUSICAGiovanni LindoFerretti (Romaincontra il mondo)Roma - Villa Ada - ore 22:00- L'ex CCCP presenta il progetto "A cuor contento"

LUNEDÌ 20

CULTURAFestival Arcipelago (fino al 24 giugno)Roma - Cinema Intrastevere - Vico-lo Moroni, 3/A - ore 18:00Diciannovesima edizione del festival internazionale dedi-cato a cortometraggi

e nuove immagini

MUSICAWu-Tang ClanRoma - Atlantico Live - Viale dell'Oceano Atlantico, 271Dopo il botto dello scorso anno, trona il Clan per il suo "Re-birth Tour"

MARTEDÌ 21

MUSICAAvenged SevenfoldRoma - Ippodromo delle Capannelleore 21:45

MUSICAMaledetto Jazz!Roma - Le Mura - Via di Porta Labicana, 24 - ore 21:00Jam session jazz del martedì

CULTURALetterature – Festi-val Internazionale di RomaRoma - Basilica Mas-senzio - P.zza Santa F. Romana-21:00Incontro con Michele Mari, Wilbur Smith, Michela Cescon

MUSICAVinicio Capossela (Festival Internazio-nale di Villa Adriana)Tivoli - Via di Villa Adriana 204 - ore 20:30Storie di Marinai, Profeti e Balene

MUSICADredgRoma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 21:00 TEATROAtto senza parole e altri testi(fino al 26 giugno)Roma - Teatro India - Lungo Tevere Re Pa-pareschi, Via Pieran-toni, 6 - ore 21:000Spettacolo di Samuel Beckett per la regia di Pierpaolo Sepe

MUSICARaina (Roma Incon-tra il Mondo)Roma - Villa Ada - ore 22:00 Raegge dalla Villa Ada Posse. Sul palco anche Lion D, Ras Tewelde, Miss Linda, Adriano Bono e Ba-racca Sound

MERCOLEDÌ 22

CULTURAFestival dei Mondi (fino al 26 giugno)Roma- Teatro Patolo-gico - Via Cassia, 472 - ore 21:00In scena lo spettacolo "Nella foresta" degli

italiani Associazione J33tre

TEATRO La rivoluzione sia-mo noiRoma - Teatro India - Lungo Tevere Re Pa-pareschi, Via Pieran-toni, 6 - ore 21:00Lettura-concerto ispi-rata a Joseph Beuy. Progetto e regia di Antonio Pizzicato

MUSICALa Fame di CamillaRoma - Piazzale del Verano - ore 22:00Slow-indie nostrano

GIOVEDÌ 23

MUSICAAlessandroMannarinoRoma - Ippodromo delle Capannelleore 21:30

CULTURALetterature – Festi-val Internazionale di RomaRoma - Basilica Mas-senzio - P.zza Santa F. Romana - ore 21:00Incontro con Laura Morante, Carlo Cecchi

MUSICAOrchestra di Piazza Vittorio(Luglio Suona Bene)Roma - Auditorium Parco della Musica - ore 21:00 Etnofusion Esquilino

MUSICANadia Costantini, Salvatore LunettoRoma - Parco Arche-ologico del Teatro di Marcello, Via del Teatro di Marcello - ore 20:30Canzoni popolari

italiane anonime e d'autore

CULTURA48 Hour Film ProjectRoma - Cinema Reale - Piazza S. Sonnino, 7Proiezione delle pellicole realizzate in 48 ore

VENERDÌ 24

MUSICA24 GranaOstia (Rm) - Open Bar Ostia - L.re Luta-zio Catulo - ore 21:30

CULTURACafè-philoRoma - Sala Santa Rita - Via Montanara, 8 - ore 18:00 "Vita e filosofia", incontro con Vitone Vito Antonio

SPETTACOLORed Bull X-Fighters World Tour 2011Roma -Stadio OlimpicoAcrobazie e salti mor-tali sulle due ruoteMUSICAStewart CopelandRoma - La casa del Jazz - Viale di Porta Ardeatina, 55 - ore 21:00Il batterista dei Police porta a Roma il "Strange Things Happen Tour" accom-pagnato da Niccolò Fabi, Vittorio Cosma, Gianni Maroccolo e altri ancora

MUSICAMedfreeorkestra (Roma incontra il mondo)Roma - Villa Ada - ore 22:00

Un "all star" tra musica e spettacolo presenterà il progetto "Il paese che vorrei. Costruzione di un im-maginario antimafia"

SABATO 25

CULTURAMacro: le mo-stre per l’estate 2011(fino al 30 ottobre)Roma - Macro, museo d'arte contemporanea - ore 11:00/22:00-Da Tomas Saraceno a Esther Stocker, passando per Adrian Tranquilli, Flavio Favelli e il nuovo epi-sodio di Roomates

MUSICAScreamadelicaRoma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 23:30Serata rock, alter-native, new wave, punk-funk, 80's in collaborazione con Radio Città Futura

MUSICARock ArenaRoma - Blackout - Via Casilina, 713 - ore 23:00Rock, indie e punk con Diego Nodisco, Yakuza, Greedo, Krypta e Luna

CULTURAPommeriggio al ci-nema, generazione p Rendez vousRoma - Via A. da Giussano, 59 - ore 17:00/21:00Pomeriggi estivi all'ex Cinema Preneste

MUSICAGiuliano Palma & The BluebeatersRoma - Parco de-gli Acquedotti - ore 22:30 - Ska da clas-sifica

GIUGNO

Page 18: VoiceOver Magazine N.1

EVEN

TI

18

GliEVENTIda non perdere

MUSICATeresa De Sio (Roma Incontra il Mondo)Roma - Villa Ada - ore 22:00Italian roots-folk

LUNEDÌ 27

MUSICAJohn MayallRoma - Auditorium Parco della Musica - ore 21:00 Blues d'autore dall'Inghilterra

MUSICALes ClaypoolRoma - Atlantico Live - Viale dell'Oceano Atlantico, 271 - ore

21:00 - Il basso di Les Claypool è di nuovo tra noi

MUSICASean Kuti & Egypt 80 (Roma incontra il mondo)Roma - Villa Ada - ore 22:00Afrobeat nel segno di Fela

MARTEDÌ 28

MUSICAMaledetto Jazz!Roma - Le Mura - Via di Porta Labicana, 24 - ore 21:00Jam session jazz del martedì

MUSICAIl Genio+Lombroso (San Lorenzo Estate)Roma - Piazzale del Verano - ore 22:00 - Indie-vintage italiano

MUSICAThe Manhattan Transfer (Luglio suona bene)Roma - Auditorium Parco della Musica - ore 21:00Doo-wop, lo swing e il jazz, con una de-dica speciale a Chick Corea

TEATROAccademia degli Artefatti (fino al 2 luglio)Roma - Teatro India - Lungo Tevere Re Pa-pareschi, Via Pieran-toni, 6 - ore 21:00 - Spettacolo di Bertolt Brecht per la regia di Fabrizio Arcuri

MUSICABandabardò(Roma Incontra il Mondo) Roma - Villa Ada - ore 22:00

MERCOLEDÌ 29

MUSICAKorn RomaIppodromo delle Ca-pannelle - ore 20:30Cross-metal con treccine

MUSICALa Notte della Ta-ranta (Luglio suona bene)Roma - Auditorium Parco della Musica - ore 21:00 - Suoni dal Salento con Ludovico Einaudi maestro con-certatore

GIOVEDÌ 30

MUSICASubsonicaRoma - Ippodromo delle Capannelle - ore 21:45

CULTURAContemporanea-MenteRoma - Via G. Reni, 2/f - ore 20:15 - La contemporaneità secondo Gianna Nan-nini, intervistato da Pigi Battista e Piero Dorfles

MUSICAOpen SessionFranciaRoma - Accademia filarmonica roma-na - Via Flaminia, 118 - ore 20:00 - Doppio live con 1Tour2Chants e DAG

MUSICAYuckRoma - Circolo degli Artisti - Via Casilina Vecchia, 42 - ore 21:30-Indie-college-rock dagli States

MUSICALinea 77Roma - Piazzale del Verano - ore 22:00 - Nu-metal dal Pie-monte

MUSICACorrosion ofConformityRoma - Init - Via del-la stazione Tuscolana, 133 - ore 22:00punk-metal

MUSICAAfrocubism (Roma incontra il Mondo)Roma - Villa Ada - ore 22:00Per la prima volta a Roma il supergruppo di musicisti prove-nienti da Mali e Cuba, con la benedezione del Buena Vista

Scopri gli eventidi LUGLIOnella prossima uscita di VoiceOverecomagazine

o sul portale webvoiceovernetwork.it

GIUGNO

Page 19: VoiceOver Magazine N.1

Trasmissioni Voiceover

Coffe Break

Presentato magistralmente dalla voce soave e calda del nostro wj Savoy Truffle. L’ora del caffè non è mai stata così cervellotica. Un caffettino, un argomento del gior-no, due chiacchiere e una ricerca musicale da leccarsi i baffi... un caffè non si nega a nessuno.

Missione Compiuta

Promuove la musica indipendente ed emergente. Con la conduzione di Mar-co che sa per esperienza personale che oggi per un’artista è sempre più diffici-le proporre la propria musica, sia nelle radio, sia nel mercato discografico, ma anche nei locali. Mandate i vostri pez-zi... VoiceOver ci tiene a voi!

A tutta Dance

Dedicato a più di 20 anni di musica dance. Wj Stolav farà rivivere le emozioni che solo questo genere mu-sicale vi ha dato, raccontandone l’evoluzione, le bio-grafie dei protagonisti che hanno fatto la storia della dance.

Life4 Music

Dopo secoli e secoli di totale silenzio. oscurità, e do-mande irrisolte, TU Homo Sapiens Sapiens vuoi com-prendere gli arcani misteri che si celano dietro un animale da palcoscenico? Vuoi nutrire la tua sete di conoscenza sulla storia della musica mondiale? Bhè, se cerchi tutto questo, Life4Music te lo spara nelle casse.

The Rock Side

Tutti i venerdì dalle 22 in poi, Wj-Fancy vi accompagne-ra’ nel mondo della musica rock vintage, dagli anni 60 agli anni 80. Per ogni appuntamento, un argomento che fara’ da filo conduttore. Ospiti ed eventi in diretta! Non perdetevi il rock di Radio VoiceOver!

Vietato l’ascolto

Partendo da fatti d’attualità bizzari e trash, riguardanti soprattutto personaggi pubblici o presunti tali, Giorgia “No Brain” sviluppa in maniera satirica l’avvenimento confrontandosi con gli ascoltatori. La rubrica “NON gui-da tv” vi aiuterà ad evitare il trash televisivo.

Black Style

Il programma più “urban” di VoiceOver. La migliore musica hip hop e r&b da tutto il globo. News, hit, clas-sifiche e beat a cinque stelle. In studio il Bandito, Rick e la bellissima Zeff. Alza il volume, c’è il BlackStyle!

Amore al cubo

Si parla del tema più trattato di sempre gente... l’AMORE, ma accompagnato dalla pazza ed esube-rante compagnia di Gabriele e Giorgia! Parole d’ordi-ne...IRONIA e DIVERTIMENTO. State con noi perchè..AmoreAlCubo..è la Potenza dell’Amore.

Ccg Intervista con la città

Questa rubrica ha per oggetto interviste poste alla città e ai cittadini. Domande, quesiti, enigmi, pro-getti, idee, manifestazioni, eventi. Il vicepresidente del Consiglio comunale dei giovani intervisterà ospiti d’eccezione.

Condotto da wj-Fred, da solo ma in compagnia delle sue personalità multiple, crea un filo conduttore con l’ascoltatore attraverso le tante rubriche. La new-entry di radio VoiceOver è tutta da scoprire e vi aspetta per farlo insieme.

Colpa d’Alfredo

Foxy Ladies

In fuga dal XXI secolo, le FoxyLadies si lasciano andare in uno sconvolgente viaggio onirico oltre ogni limite razionale, alla riscoperta della musica più ap-passionante e significativa. La dolce voce di Mèla curerà la sezione cinema.

InfoLad

Con Ann e Roxy suona tutta un’altra musica...Lascia-tevi trasportare in un viaggio musicale senza parago-ni, accompagnato da molte informazioni sugli eventi locali che non potete perdervi. Per un mix d’utilità, divertimento e rilassatezza...

Boys OverNasce dalla voglia di tre ragazzi “falliti” di mettersi alla prova e cocercare nuovi stimoli. I wj Yoghinoise, Caspermat e Granny Bravo allietano le nostre ore all’insegna del cazzeggio, con tante rubriche e con il famoso gioco finale ricco di premi e cottillons.

Noi Siamo Fuori 2.0

La trasmissione gode della partecipazione e dell’in-trattenimento di alcuni personaggi di spicco della cultura mondiale quali Federico “Stesse Facce” e il Fante di Coppe. Personaggi del mondo della musica cantautorale quali Alessio “Pascù” Pascucci e Simone Romagnoli “L’architetto”. Noi Siamo Fuori, voi?

A noipiace così

Nato dall’amicizia dei due Wj che lo conducono e dalla voglia di trasmettere un modo di fare radio goliardico e irriverente. Basato fondamentalmente sull’intratte-nimento, alternato a momenti di riflessione sui fatti quotidiani e sui grandi perchè della vita. D’altronde… A noi piace così.

Mascelle Strette

In compagnia del Wj Matteo Orlando, tutte le dome-niche dalle 22 alle 23, un viaggio tra le attitudini, le azioni, le idee che hanno scritto e che continuano a scrivere la storia del mondo. Un mondo abitato da ri-belli, pirati e punk. Fanne parte anche tu, non temere!

Bloody Indie

Pensavate di sfuggire a questa tortura acustica? VI SBAGLIAVATE! “Amon Amartha” e “Slò” sono felici di presentarvi Bloody Indie, l’unico programma al mon-do capace di mettere insieme il metal e l’indie per un’ora di ordinaria follia. Siamo tutti un po’ Bloody..e un po’ Indie

La musica al servizio dell’ambiente che si intreccia con arte ed ecosostenibilità. Alessio Pascucci, con appunti scritti su carta riciclata 100% e un bel bicchiere in ma-ter B colmo d’acqua del rubinetto, farà partire la rivolu-zione, quella ambientale!

Etruria EcoMusic

Maga Magò

L’irriverente Ma Ma Ma ...…. Maga Magò, in com-pagnia del suo più acerrimo e sapientone ne...ehm AMICO Anacleto...vi terranno compagnia, con mille rubriche. Muovendosi magicamente tra semiserietà e satira. Il tutto contornato da variegatissima musica!

VoiceOver Rhum

Due wj, un po’ di ghiaccio e uno shaker gigante, me-scolare energicamente e servire. Mettete un micro-fono e tanta musica come decorazione ed avrete un perfetto VoiceOverRhum, da gustare in compagnia di Scotti Too Hotty e Il Conte.

Allacciate le CinturePartorito ed ideato dalle menti malsane di Matteo Forte e Simone Giacinti, condotto dagli stessi malati ideatori, i belli e prorompen-ti, Messiè e Giacio, con l’aggiunta di quello che una volta era l’invia-to spagnolo “el chico” Chapeaux. La complicità che lega gli speaker è il piatto Forte... Allacciate le cinture, si parte!

Scalo aGrado

Contenitore settimanale d’informazione e attuali-tà cinematografica, musicale e letteraria. La parola d’ordine della trasmissione è “Con-fusione” ovvero mescolanza di persone/cose senza distinzione e ge-rarchia. Il protagonista della sfida è “Frizer” Marcuc-ci nell’insolita veste di wj, accompagnato dagli amici etiopi Emiliano e Marzia.

19

WebRadioradiovoiceover.it

lun15:00/17:00

lun22:00/23:00

gio22:00/23:00

dom21:00/22:00

gio21:00/22:00

ven23:00/24:00

mer22:00/23:00

lun21:00/22:00

ven20:00/21:00

mer20:00/21:00

mer21:00/22:00 mer

23:00/24:00

lun20:00/21:00

mar23:00/24:00

mar16:00/17:00

mar21:00/22:00

mer15:00/16:00

dom22:00/23:00

mar22:00/23:00mer16:00/17:00

ven21:00/22:00

gio23:00/24:00

mar20:00/21:00

Page 20: VoiceOver Magazine N.1

La nostra attività è ricevere e ristorare persone in un ambiente naturale molto

caldo ed elegante come quello di Villa Ceri.

L’arte della Ricezione e Ristorazione la interpretiamo con passione e cerchiamo

di trasmetterla ai nostri dipendenti e collaboratori, tutti cuochi e camerieri di

livello internazionale.

La ricerca della qualità gastronomica, dello stile, dell’eleganza nell’accogliere il cliente

sono il nostro principale obiettivo.

I rinfreschi, elaborati secondo le circostanze e le specifiche esigenze dei

clienti, vengono preparati sul posto da una organizzazione che vanta un’esperienza

trentennale nel settore.

Via di Ceri 1600052 Ceri (Roma)Tel 06.9908143 - 06.7008113Cell [email protected]

Page 21: VoiceOver Magazine N.1

21

La nostra attività è ricevere e ristorare persone in un ambiente naturale molto

caldo ed elegante come quello di Villa Ceri.

L’arte della Ricezione e Ristorazione la interpretiamo con passione e cerchiamo

di trasmetterla ai nostri dipendenti e collaboratori, tutti cuochi e camerieri di

livello internazionale.

La ricerca della qualità gastronomica, dello stile, dell’eleganza nell’accogliere il cliente

sono il nostro principale obiettivo.

I rinfreschi, elaborati secondo le circostanze e le specifiche esigenze dei

clienti, vengono preparati sul posto da una organizzazione che vanta un’esperienza

trentennale nel settore.

Via di Ceri 1600052 Ceri (Roma)Tel 06.9908143 - 06.7008113Cell [email protected]

IlSAPORE DELLA MUSICA

I

Si sente spesso parlare a cuor leggero e, talvolta, con una certa superficiali-tà di “gastronomia”, nonostante dei cibi e delle bevande che consumiamo quotidianamente si tende a trascurare l’importanza culturale che ricoprono. A maggior ragione in un paese dalla grande tradizione enogastronomica come il nostro, dove in questo periodo di globalizzazione e di appiattimento dei valori e dei gusti, le tradizionali ri-cette regionali e i prodotti tipici di ogni paese hanno il merito di appassionare ed arrivare in maniera diretta ed effi-cace a tutti. Considerata la facilità con cui fioriscono i critici del settore, pur senza possedere magari conoscenze ed esperienze sul campo, dopo gli anni di studi, ricette, prove ed esperimenti, mi auto eleggo ufficialmente "critico gastronomico di VoiceOver". Ovvia-mente a modo mio, però; mettendoci dentro, cioè, un’altra mia passione: la musica.A volte mi è capitato di ascoltare una determinata canzone e avere voglia di mangiare qualcosa, oppure di voler sorseggiare un vino specifico o quel

"In senso lato con gastronomia si intendelo studio della relazione tra cultura e ciboed è quindi una scienza interdisciplinareche coinvolge la biologia, l’agronomia,l’antropologia, la storia, la filosofia,la psicologia e la sociologia".di Marco Filacchioni

tipo di liquore oppure, viceversa, mi ri-trovo a tavola e sento che manca qual-cosa di "non commestibile" per rende-re perfetto quel momento e pensare a un ritornello d’abbinare per pasteggia-re. Per questo primo binomio andiamo col Made in Italy partendo da uno dei gruppi di maggior successo degli ulti-mi anni, i Negramaro. Salentini come il vitigno da cui traggono il loro nome, la loro musica è un mix tra il rock dei più grandi cantautori italiani e una co-stante ricerca di innovazioni a livello di sonorità e testi, il tutto fortemente legato alla propria terra: un incontro tra tradizione e fantasia come la ricet-ta abbinata di seguito alla loro musica e al loro vino. Oltre alle celeberrime orecchiette alle cime di rapa, la Puglia, in particolare il Salento, trova nel pe-sce buona parte della sua cucina tra-dizionale, quindi il piatto perfetto per questo gruppo sarà un “pesce all’ac-qua pazza veloce di cozze e vongole e pachino”.

Tutti gli ingredienti ci sono, la cucina e la musica pure; schiacciate Play e ac-

cendete i fornelli!Per questo piatto i tipi di pesce indicati sono il rombo, il baccalà e la spigola, possibilmente fresco, anche se, per esempio, il baccalà si può trovare già sfilettato e congelato. Iniziate pulen-do il pesce, sfilettatelo e tagliatelo in due parti, poi passate a pulire le coz-ze, battete le vongole per controllare o togliere l’eventuale presenza della sabbia. Passaggi che devono essere ri-gorosamente accompagnati dalle note di Mentre tutto scorre… la canzone sfuma, il pesce è pulito, mettiamo sul fuoco una casseruola con dell’olio ex-travergine d’oliva e un pizzico di pepe-roncino (a gradimento), ad olio caldo due spicchi d’aglio, lasciateli dorare ma toglieteli prima di bruciarli, buttate in padella cozze e vongole, chiudete con un coperchio, rimescolando di tanto in tanto finché i frutti non si saranno aperti tutti completamente. La miscela inebriante tra ingredienti e profumi vi farà inevitabilmente pensare all’Esta-te, non solo la stagione ma anche la canzone; nel frattempo tagliate i po-modori pachino, ma non dimenticate

la pentola sul fuoco e per memorizzare il tempo di cottura passate ad un altro brano firmato dai Negramaro, Solo 3min. e a questo punto sfumate con un goccio di bianco e mettete i pomodori. Dopo il sottofondo soft serve un po’ di sapore ma intanto si mette il sale sui filetti da buttare in pentola a cuocere a fuoco lento con il coperchio, mentre noi ci ascoltiamo di seguito Nuvole e lenzuola, Parlami d’amore e L’immen-so, per i dieci minuti di cottura che occorrono. Nel frattempo stapperemo il nostro Negro amaro che per l’abbi-namento sarà un rosé (ma si può az-zardare provando il più classico rosso). Finite queste tre canzoni via dal fuoco, via il coperchio e Via le mani dagli oc-chi, riempite i piatti, versate il vino e godetevi il pasto con in sottofondo Un passo indietro.

Se volete saperla tutta, se per caso il sughetto fatto da cozze, vongole e po-modoro fosse abbondante mettete su due spaghetti e insaporiteli con il sauté in più, per poter gustare un pasto Me-raviglioso…

PLAY LISTMentre tutto scorreEstateSolo 3 min.Nuvole e lenzuola,Parlami d’amoreL’immensoVia le mani dagli occhiUn passo indietroMeraviglioso

INGREDIENTI4 PERSONE1 kg Rombo 250g cozze

250g vongole450g pachino

½ bicchiere di vino biancoPrezzemolo

oliosale e pepe

Page 22: VoiceOver Magazine N.1

TEATRO

Il profiloFABRIZIO GIANNINI L’ARTE DELLA CONTROTENDENZA

22

“L’arte come scelta di vita, perché è lei che sceglie te, non viceversa”.

La calma con cui Fabrizio Giannini sostiene il suo credo impressiona come il suo percorso artistico, un saliscendi multicolore ricco di gioie misto a qualche duro colpo, che ha formato l’uomo prim’ancora che l’attore. Perché in fondo pure l’andare in controten-denza è un arte. Caratteristica che hai dentro o che difficilmente scoprirai per il resto dell’esistenza.

Testardaggine e talento, altre due doti che non si acquistano se non per gentile concessione dell’On-nipotente, sono gli estremi attorno al quale Giannini costruisce il suo essere attore (e non solo in teatro). Lontano dalle ribalte mondane e abituato a partire dal basso, come quando, appena ventenne, lasciò im-provvisamente l’amata Roma per compiere il primo passo verso quello che sarebbe diventato poi il suo mondo: l’arte e lo spettacolo. Un pianeta complesso, talvolta spietato, talaltra meraviglioso, che nel caso specifico si è trasformato in ragione di vita: «Lo spet-tacolo, in particolare il teatro, mi ha salvato la vita facendomi scoprire lati personali che altrimenti non avrei mai potuto conoscere». Pur nelle difficoltà in cui vivono il teatro italiano e i suoi interpreti, Giannini è oggi un uomo felice e se-reno, perché «riuscire a vivere grazie alla mia passio-ne rappresenta ogni giorno una piccola vittoria”. Che qualche volta può mutare in rivincita, specialmente pensando a chi, quindici anni prima, ti ha “consigliato di cambiare mestiere». Nell’era degli agenti, dei procuratori, dei manager, Giannini fa tutto da solo. Se gli chiedi "che lavoro fai?", la risposta è «imprenditore e attore, perché oggi non è più come dieci o quindici anni fa, oggi il lavoro devi trovartelo da solo, per questo io sono l’agente di

me stesso». Copione che si ripete anche quando c’è da preparare uno spettacolo: «Venuta l’ispirazione e deciso il tema, c’è la fase di scrittura, poi la dura lotta per trovare i fondi e portarlo in cartellone e infine tut-ta la costruzione scenica dello show». Una faticaccia, verrebbe da dire, se non fosse per i risultati, che mol-to spesso vanno al di là del responso del botteghino. «Lavorare in teatro significa tante cose, perché noi abbiamo tanti compiti: dobbiamo conquistare il pub-blico, farlo divertire o piangere e, soprattutto, farlo pensare». Trasmettere sensazioni e inviare input per colpire l’immaginario del singolo. Perché a chi sale

su un palco «spetta anche un altro compito delicato: mantenere in vita la memoria storica, una funzione vitale in un paese abituato a dimenticare tutto in fret-ta». Proprio alla memoria è dedicato lo spettacolo più bello e intenso della sua carriera: (siamo oltre le cento repliche) “Gli occhi di Piero”. La storia del di-ciassettenne Piero Bruno, ucciso dai carabinieri il 22 novembre del 1975 mentre manifestava in un corteo a sostegno della Repubblica Popolare dell’Angola, da poco liberatasi dal dominio portoghese e appena invasa dall’ex Zaire (l’attuale Repubblica Democrati-ca del Congo). Uno spettacolo duro, intimo, forte e commovente, che vede il solo Giannini sul palco a ri-evocare uno spaccato sociale dell’epoca in una Roma profondamente distante dal torpore attuale. «La sto-ria di Piero è l’esempio pratico dell’ispirazione che ti colpisce quando meno te lo aspetti. Era raccontata in un libro regalatomi alla fine di una esibizione, l’ho letto di getto per poi chiamare alle 3,30 di notte Mas-similiano Coccia, che me l’aveva donato, per proporgli di farci uno spettacolo». Memoria e pensiero, ma non solo guardando al pas-sato, perché l’occhio di Giannini è allenato e non perde mai di vista l’attualità. Che ci ingloba e vincola, rendendoci a volte schiavi di un qualcosa che spesso

neppure individuiamo. «Il prossimo spettacolo che porterò in scena è in-centrato sul cibo, la droga moderna. La gente non sa quello che mangia e si fida senza porsi domande di ciò che trova nelle grandi catene di distribuzione. Facendo la spesa osservo scene surreali e dinami-che poco sensate, senza considerare che parlando quotidianamente con persone e addetti ai lavori si scopre ignoranza e superficialità, due elementi peri-colosi quando si tratta di cibo». Una tema complesso e una scelta forse un po’ azzardata, che prosegue in quell’arte della controtendenza votata alla riflessione di cui Fabrizio Giannini è ormai un maestro.

Ldi Alessio Caprodossi

web radio ascoltamagazine leggi portale web naviga [email protected]

PER LA TUA PUBBLICITA’ SUMAGAZINE WEB RADIO PORTALE WEB

CHIAMA IL 347.8473080

magazine

aprile 2011

anno 1 numero 00

PUNK

MUSICAJOVANOTTI

Dopo il dolore

il nuovo album “Ora”

MANNARINO

Dipo Il Bar della Rabbia

uscita Super Santos

WEB RADIO

MARVIN

Intervista al wj di Radio

VoiceOver

Palinsesto e tant’altro

CINEMAAVATAR

La video grafica

al servizo del

grande cinema

VISTO PER VOI

MOSTRA L’ARTE

Scuderie del Quirinale

Punk londinese

SPECIALE

EVENTI

Aprile ti potrà stupire!

GUSTO

Page 23: VoiceOver Magazine N.1

2 giugno 1946 Nasce la Repubblica italiana.

2 giugno 1981 Alle prime ore dell’alba si spegne Rino Gaetano. Il cantautore crotonese si schianta con la sua Volvo 343 contro un camion suVia Nomentana, a Roma, e non trovò un ospedale pronto a soccorrerlo.

3 giugno 1968 Valerie Solanas, femminista incallita, spara ad Andy Warhol (che morirà 20 anni dopo). Lo stesso Warhol affermerà che “ognuno ha diritto al suo quarto d’ora di celebrità”.

10 giugno 1940 l’Italia entra inguerra, e Francesco De Gregori nel 1973 incide un pezzo chiamato proprio 1940.

16 Giugno 2008 esce in Italia il cd dei Coldplay Viva la Vida.La canzone contenuta nell'omonimo cd ha fatto molto parlare di se per i tanti riferimenti alla religione.

18 giugno 1943 nasce Raffaellà Carrà. Nemmeno lei avrebbe mai pensato 68 anni dopo di duettare con Bob Sinclar e presentare una versione dance di “A far l’amore comincia tu”.

20 giugno 1960 nasce Tony Hadley, voce storica dei Spandau Ballet ora compagno di Caparezza in Goodbye Malinconia.

25 giugno 1943 nasce Roberto Vecchioni. Il Professore all’età di 68 anni incanta la platea dell’Ariston di San Remo con la canzone-poesia “Chiamami ancora amore”.

25 giugno 2009 muore il re del Pop Micheael Jackson.

27 Giugno 1980 in 100.000 al San Siro di Milano per ammirare Bob Marley dal vivo. Occasione che non si ripeterà mai più in Italia. (foto in alto)TEATRO

G

Seduta in una delle ultime file, osserva-vo: folla poco chiassosa, variegata per età e atteggiamenti. Bene, ho pensato senza nessun entusiasmo, si comincia, sto aspettando. Il mio ghigno antipatico aveva allontanato gli spettatori incerti che volevano sedermi vicino.Consumata dal mestiere, mentalmente scrivevo già il pezzo per il giornale. Poi il buio mi ha lasciato sola. E sono iniziate le parole di lei, lente, accorate. Il dolore di una madre, così semplice. E una com-prensione profonda delle angosce e de-gli slanci dei figli, quattro su cinque morti per un sogno.“Per la propria terra, per i propri pensie-ri, per la propria vita: per questo si com-batte e, molto spesso, si muore”, aveva appena detto la madre dei Cairoli. Ho pensato che io non conoscevo i pensieri dei miei, di figli. I giovani, per me, erano diventati qualcosa di confuso, un magma indefinibile in attesa di una collocazione, o di nessuna; gente fatta di pensieri me-sti, cupi, di slanci chiusi in un recinto, am-

mazzati dalla rabbia. Ragazzi con genitori che non li capivano e si preoccupavano di nutrirli solo con materiale abbondan-temente diffuso. Forse io ero fra loro. La donna stava ricordando i figli, uno dopo l’altro, mettendosi da parte per rispetta-re le loro passioni e i loro ideali. Era ben consapevole che di sogni si può morire, come si muore di rabbia e di dolore. E d’inazione. La voce di una madre fiera stava chiarendo poche, semplici cose, a me e a quanti ascoltavano. Quella don-na aveva nutrito i figli degli ideali in cui credeva, poi li aveva lasciati andare con rispetto e fiducia per la loro strada. Per-ché la giovinezza è slancio, generosità, energia.L’attrice aveva terminato. La gente attorno a me era rimasta silenzio-sa e partecipe, e io ripensavo a quanto di sé avevano cercato di comunicarmi i miei figli adolescenti, fra la rabbia e il timore di essere ignorati e fraintesi. Poi è scoppiato l’applauso: sincero, grato per l’autenticità del messaggio. È valsa la pena assistere.

“Gioventù Ribelle” intende svolgere un percorso narrativo, capace di catturare l’attenzione dei giovani italiani di oggi, e non solo, utilizzando la musica regionale come collante di un'unica identità, ma diffusa e ricca di sfumature differenti. L’obiettivo generale è quello di promuo-vere la conoscenza del Risorgimento e della generazione che lo incarnò. Sei sono le città coinvolte. Lo spettacolo è principalmente rivolto agli studenti del-la scuola secondaria. In ogni città viene allestito un palcoscenico in un teatro centrale. Nel foyer troveranno spazio otto stazioni espositive. All’interno del teatro lo spettacolo sarà composto da otto interventi “live” del team di attori. Ci sarà inoltre un intervento, tenuto da un attore locale. Una parte musicale, integrata nello spettacolo, sarà veicolo d’interazione, scambio e arricchimento; in quanto espressione artistica di un ter-ritorio, sarà elemento comunicativo vol-to alla valorizzazione della lingua e delle culture locali, parti integranti ed origine della nazione italiana.

23

un programma del: promosso da:

organizzazione: format di comunicazione culturale: direzione artistica musicale:

Parlavano dialetti diversi, avevano un sogno in comuneNel 150° Anniversario dell’Unità d’Italia il tour teatrale GIOVENTU’ RIBELLE attraversa tutta la penisola per descrivere le gesta dei giovani protagonisti del Risorgimento, la loro solidarietà, insieme alla bellezza delle città da cui provenivano. Un lungo viaggio accompagnato dalla musica regionale per raccontare l’Italia attraverso le patrie diffuse che la compongono e la arricchiscono.

GIOVENTU’ RIBELLEun programma del Ministero della Gioventùpromosso dall’Istituto per la storia del Risorgimento italianoorganizzazione di RSI Groupdirezione artistica musicale di CONSEL Divisione Eventiformat di comunicazione culturale di CiCERO

GLI ATTORIMonica BelardinelliMassimo CimagliaAndrea MurchioAlessandro Waldergan

Francesco Pompilio (attore video)

I MUSICISTIPaolo Bonfanti (Genova)BEDDI Project (Marsala)Nidi d’Arac (Lecce)Carovana Folk (Cagliari)Luigi Maieron (Udine)Vincanto (Ancona)

Genova • Marsala • Lecce • Cagliari • Udine • Ancona

realizzazione video: Embrionetassistente alla regia: Veronica Pinna

progetto luci: Tiziana Sensirealizzazione suoni: Sabrina Quartullo

tecnico luci: Daniele Serenitecnico audio: Marco Orlandi

grafica: DueGi Grafica & Comunicazione Visivaorganizzazione gruppi musicali:

Gianni Ruggiero per la Groove Companyteam manager gruppi musicali: Manuela Limonta

team manager teatrale: Olga Casseriproduzione esecutiva: Marco Sornaga per CiCERO

Regia: Tiziana Sensi

info e contatti su www.gioventuribelle-tour.it

layout.indd 1 12/05/2011 15:31:33

GIOVENTÙ RIBELLEUn tour teatrale e una mostra in giro per l’Italia per raccontarele gesta dei giovani protagonisti del Risorgimento.

Lo spettacolo visto per VoiceOverGIOVANI ITALIANI. COME VOI

di Alessia Fiorani

Centro recuperi industriali Demolizioni auto

Acquisto rottami metallici e ferrosi

Autodemolizioni autorizzata

Consegna documenti P.R.A.

Sostituzione marmitte

Soccorso stradale Ricambi 06.9912110 - Demolizioni e Acquisto Rottami 06.99272064via Procoio di Ceri 430 - Ladispoli (Rm) - e mail: [email protected]

AccaddeOGGI

Page 24: VoiceOver Magazine N.1

Cerveteri (RM)

LIBROMANIALibreria - Cartoleria

Articoli da regalo / Libreria varia

Corsi ricostruzioneunghie e micropitturaSmalto semipermanenteProdotti solariTrucchi / BigiotteriaOlio d’argan

06.9940793 - 349.4593326P.zza Le Roselle, 12/14

06.9940793 - 349.4593326P.zza Le Roselle, 12/14

06.9940793 - 349.4593326P.zza Le Roselle, 12/14

Locanda sole lunaRistorante Pizzeria

Ampio spazio esterno con giardinoQualità e convenienza

Pizzeria - Carne - Pesce

06.9940793 - 349.4593326P.zza Le Roselle, 12/14

06.9940793 - 349.4593326Piazza Le Roselle 12/14

06.9941722 - [email protected] Rio dei Combattenti, 4

06.9951643Piazza Le Roselle 25/26/27

ParticolariPelletteria - Valigeria Calzature - Accessori

Guess / The Bridge / Vic Matié / Piero GuidiArticoli di qualità

06.9940793 - 349.4593326P.zza Le Roselle, 12/14

06.9941591 - [email protected] Le Roselle 4/5

345.1851626 / Largo Villa Olio [email protected]

Le RoselleTintolavanderia

Specializzata in renne - Pellicce - Divani Tappeti - Tendaggi - Abiti da sposa

Coperte da cavallo e selle

06.9940793 - 349.4593326P.zza Le Roselle, 12/14

06.9941628Piazza Le Roselle, 17

Liste di nozzeIdee regalo

Tutto quello che cerchi... in una piazza!

Page 25: VoiceOver Magazine N.1

OOgni equilibrio ha un punto di rottura. Quel che ne consegue determina una stasi del tutto diversa dall’originale, traslata così in profondità che si fatica a ricordarne il precedente stato. Quel che era si dimentica e si vive la realtà in completa autonomia dal passato. Nuovi eventi concorrono a formare nuove situazioni, le cause che hanno portato al cambiamento si perdono nell’oblio, le origini sfumano nella leg-genda.

Questo èquel che accade.Ma non sempre.A volte è impossibile lasciar-si tutto alle spalle, altre volte è necessario non farlo. Perché ciò che siamo deriva da quello che eravamo, e non saper-lo sarebbe un grosso sbaglio.Si può vivere una vita nuo-va all’insegna dell’ignoranza, del mistero, della scoperta, tutto quel-lo che è già esistito

potrà essere ricreato. Ma perché ri-partire da zero?Con le conoscenze, almeno; quelle sono imprescindibili, aiutano a soprav-vivere.Il resto dovrà cambiare, senza ombra di dubbio. Per non ricadere negli stessi errori. È passato del tempo, sono ac-caduti un’infinità di eventi, ma ogni giorno che passa è un rimestare tor-bido e lento nel passato, senza alcuna speranza.Potrei andare con ordine, o vomitare i ricordi alla rinfusa, non cambiereb-be nulla. Voglio solo tener presente com’è che accadde. Perché tra molto tempo, se ce ne sarà abbastanza a di-

sposizione, potrei cominciare a confondere le cose. Nossi-

gnore, io voglio essere un lucido testimone,

sventolare in aria queste pagine e urlare: “Così! È andata così!” Po-trei averne biso-gno.Non parlerò del-la mia infanzia

e di tutto quanto il resto, non sono

affari interessanti. Ci ho pensato parec-chi giorni e credo di aver trovato un otti-

mo punto d’inizio.Mettetevi comodi, voi pubblico invisi-bile, voi che leggerete queste memo-rie, perché se non siete stati testimoni di quel che accadde… beh, credo pro-prio che ne vedrete delle belle.Mi chiamo… no, non avrebbe senso, non credo di essere più quell’uomo, no, di sicuro.Non importa chi io sia stato, importa chi sono adesso, il nome è solo un ap-pellativo dato per farsi riconoscere.Quindi non è più necessario.

Questa storia ha inizio il primo giorno di No-vembre dell’anno 2012, meno di due mesi fa.Questa è la verità: cre-do di essere l’ultimo sopravvissuto del ge-nere umano… l’unico scampato alla distru-zione nucleare!

continua nel prossimo numero...

“Il problema è avere gli occhie non saper vedere,non guardare le cose che accadono.Occhi chiusi. Occhi che non vedono più.Che non sono più curiosi.Che non si aspettano che accada più niente. Forse perchènon credono che la bellezza esista.Ma sul deserto delle nostre stradeLei passa,rompendo il finito limitee riempendo i nostri occhi di infinito desiderio.”Pierpaolo Pasolini

Cerveteri (RM)

LIBROMANIALibreria - Cartoleria

Articoli da regalo / Libreria varia

Corsi ricostruzioneunghie e micropitturaSmalto semipermanenteProdotti solariTrucchi / BigiotteriaOlio d’argan

06.9940793 - 349.4593326P.zza Le Roselle, 12/14

06.9940793 - 349.4593326P.zza Le Roselle, 12/14

06.9940793 - 349.4593326P.zza Le Roselle, 12/14

Locanda sole lunaRistorante Pizzeria

Ampio spazio esterno con giardinoQualità e convenienza

Pizzeria - Carne - Pesce

06.9940793 - 349.4593326P.zza Le Roselle, 12/14

06.9940793 - 349.4593326Piazza Le Roselle 12/14

06.9941722 - [email protected] Rio dei Combattenti, 4

06.9951643Piazza Le Roselle 25/26/27

ParticolariPelletteria - Valigeria Calzature - Accessori

Guess / The Bridge / Vic Matié / Piero GuidiArticoli di qualità

06.9940793 - 349.4593326P.zza Le Roselle, 12/14

06.9941591 - [email protected] Le Roselle 4/5

345.1851626 / Largo Villa Olio [email protected]

Le RoselleTintolavanderia

Specializzata in renne - Pellicce - Divani Tappeti - Tendaggi - Abiti da sposa

Coperte da cavallo e selle

06.9940793 - 349.4593326P.zza Le Roselle, 12/14

06.9941628Piazza Le Roselle, 17

Liste di nozzeIdee regalo

Tutto quello che cerchi... in una piazza!

PUNKPensieri

AAnche i muri parlano, basta saperli ascoltare!

La diapositiva

25

di Igor Artibani

Manuale di sopravvivenza nucleare

di Gianfranco Marcucci

Firenze, via della Mattonaia, Maggio 2011

“IL MONDO NON FINIRÀ MAI PER MANCANZA DI MERAVIGLIE,PIUTTOSTO PER MANCANZA DI MERAVIGLIA” (Baden Powell)

di Paolo [email protected]

Page 26: VoiceOver Magazine N.1

LLe competenze della lettura e della scrittura sono difficili e molto sofisticate. Esse richiedono l’integra-zione simultanea di numerose acquisizioni (dal lin-guaggio alle prassie - cioè la sequenza di movimenti finalizzati ad uno scopo - dalla discriminazione visiva e uditiva alla capacità di apprendere e ripetere una storia), e spesso non facciamo sufficiente attenzio-ne a quello che le istituzioni scolastiche chiedono ai bambini di 6 anni. Gli chiediamo cioè di acquisire subito e con velocità una serie di competenze senza esserci sincerati se siano immagazzinate le capacità che sono sottintese.I bambini che non hanno ancora padronanza di que-sti che sono chiamati prerequisiti della lettura e della scrittura sono, allora, indotti a mettere in opera stra-tegie di compenso che talvolta riescono a essere posi-tive ma talaltra falliscono. Si mettono in questo modo i presupposti per un disturbo dell’apprendimento, che se non corretto tempestivamente,si può strutturare e divenire stabile e compromettere tutta la carriera scolastica.I disturbi dell’apprendimento riguardano nel loro complesso il 4% dei ragazzi e vengono diagnosticati di solito durante il secondo anno della scuola primaria, quando maestre e genitori si accorgono che il bam-bino non è riuscito ad apprendere lo strumento con sufficiente fluidità e precisione. C’e ancora tempo sufficiente per iniziare proficua-mente una riabilitazione ma molti dei meccanismi di compenso di cui parlavamo prima sono ormai attivi.È per tale motivo che l’associazione “IN VIAGGIO”,

costituita da specialisti di grande esperienza (neurop-sichiatra infantile, psicologi, logopedisti, terapisti del-la riabilitazione), che opera nel territorio con finalità sociali ormai da oltre due anni, ha cercato di svilup-pare una metodologia che consentisse di cogliere i primi segni di difficoltà, per avere così la possibilità di intervenire prima che il disturbo si possa strutturare e prima che il bambino abbia cominciato i tentativi di correzione autonoma.Abbiamo selezionato tra le numerosissime alternative quei tests che ci davano garanzie di affidabilità e rife-rimenti bibliografici, e abbiamo costruito un modello di intervento che, in collaborazione con i comuni di Cerveteri e Ladispoli e con tutte le scuole del distret-to, abbiamo proposto all’attenzione della Fondazione Cariciv che l’ha entusiasticamente finanziato.Il progetto, che come abbiamo detto riguarda tutti i bambini in procinto di frequentare la prima classe ele-mentare, si snoda in tre fasi.La prima fase consiste nella compilazione di un que-stionario strutturato da parte delle insegnanti con lo scopo di individuare, attraverso un metodo osservativo, quei bam-bini che presentano difficoltà, anche mini-

mali, nelle varie aree esplorate.La seconda fase si avvale della sommi-nistrazione, da parte delle operatrici dell’associazione presso le scuole, di sei tests atti a enucleare difficoltà più spe-cifiche, che saranno, laddove ritenuto necessario, approfondite attraverso la terza e ultima fase, che consta di una valutazione completa, con l’obiettivo di formulare una diagnosi il più accurata possibile, da realizzare presso il centro dell’Associazione “IN VIAGGIO”, che ci permetterà di proporre alle famiglie dei bambini che risulteranno a rischio, un ciclo di terapia riabilitativa in una fase molto precoce (ben due anni pri-ma della media della diagnosi), come garanzia di maggiore efficacia e rapidi-tà di recupero.I risultati dello studio saranno resi pub-blici il prossimo mese di ottobre. Noi per il momento iniziamo il nostro lavo-ro sicuri della bontà del progetto.

26

« I disturbi dell’apprendimento riguardano nel loro complesso il 4% dei ragazzi

«

La situazione: SC

REEN

ING

presso le scuole materne del distretto di Ladispoli e C

erveteri

I Disturbi DELL’APPRENDIMENTO

26

a cura del Dott. Italo Gionangeli Neuropsichiatria Infantile - Analista C.I.P.A.

RubricaMEDICO SCIENTIFICA

Page 27: VoiceOver Magazine N.1

27

Politicamente

SCORRETTO

Le bugie di chi sostiene il

NUCLEARELE RAGIONI PER VOTARE SÌ

C

FFarò il tifo per questo referendum. Ma non per l’acqua pubblica, né per il nucleare. E neanche per il legittimo impedimento. Farò il tifo per una più semplice motiva-zione sociale. Sono stanco degli amici di Maria De Filippi e ancor di più di quelli di Bruno Vespa. Non tollero più i cosiddetti telegiornali. Non sopporto le fiction di infima

qualità con attori mediocri. E, più di ogni altra cosa, non accetto, in anni di tagli a tutto e a tutti, ma sempre e soprattutto alla cultura, alla ricerca e all’istruzione, non accetto più che i miei soldi siano dati alle fiamme per stipendiare questo esercito di nani e di ballerine. Oggi quello che non passa in TV non esiste. Ed è seguendo

questa logica che, verso i referendum, stiamo assisten-do al più grande caso di oscurantismo nella storia delle televisione italiana. Beh, ecco, il 12 e il 13 giugno il quo-rum sarà raggiunto e questa sarà la più grande rivalsa contro la televisione. Per questo faccio il tifo per i refe-rendum. Soprattutto per questo.

Le centrali di ultima generazione sonototalmente sicure. Assolutamente NO!Non ci sono certezze dal punto di vista della sicurezza. Non è solo una questione che riguarda reattori come quelli di Fukushima: nemmeno i nuovi reattori sono stati progettati con criteri di sicurezza intrinseca e in caso d’incidente non sono in grado di autoregolarsi. Tre agenzie europee per la sicurezza nucleare, la bri-tannica HSE’sND, la finlandese STUK e la stessa agenzia francese ASN hanno clamorosamente bocciato con un comunicato congiunto (novembre 2009) l’EPR di Are-va. La questione delle scorie nucleari è risolta. MAGARI! La questione delle scorie radioattive più pericolose e del loro enorme tempo di dimezzamento (il tempo che occorre per dimezzare la radioattività di un elemento va dalle migliaia ai milioni di anni) costituisce ancora un problema di ricerca fondamentale. La “vetrificazione”, spesso contrabbandata come soluzione del problema, è soltanto una fase di condizionamento di queste sco-rie e resta aperto il problema del loro confinamento in siti geologici adeguati.Il nucleare ha un ruolo fondamentale e viene rilancia-to in tutto il mondo. NON È VERO.Non è così, né in termini relativi, né in termini assoluti. In termini relativi il peso del nucleare nella produzio-ne globale di elettricità è sceso dal 17,2% del 1999 al 13,5% del 2008 (International Energy Agency, 2010). I drammatici incidenti di Fukushima, inoltre, stanno ridi-mensionando o mettendo in discussione i programmi nucleari di molti paesi europei.L’energia elettrica è in Italia più cara perché non ab-biamo fatto il nucleare? BALLE!Se in Italia l’energia elettrica per le utenze domestiche costa più che negli altri paesi non è certo per l’assenza d’impianti nucleari ma piuttosto per aspetti ed extra-costi caratteristici del sistema elettrico italiano. Sulla tariffa che paghiamo in bolletta, il costo di produzione è circa un terzo, il resto è rappresentato da altre com-ponenti legate al ricarico dei produttori, ai costi di di-stribuzione, alle tasse, allo smaltimento delle vecchie centrali.

Comitato Referendario “VOTA SI per fermare il nucleare”

Cosa dicono i due quesiti referen-dari riguardanti la gestione del ser-vizio idrico su cui siamo chiamati ad esprimerci il 12 e il 13 Giungo 2011?«Il primo quesito referendario pro-pone l’abrogazione dell’articolo 23bis del Decreto Fitto-Ronchi che stabilisce come modalità ordinarie di gestione del servizio idrico l’affida-mento, tramite gara, a società pri-vate in cui il privato detenga almeno il 40% del capitale. In tutti quei casi in cui il servizio idrico è gestito da società con capitale 100% pubblico (ovvero gestione “in house”) , esse cesseranno di esistere entro Dicem-bre 2011 a meno che non cedano al-meno il 40% delle azioni ad un socio privato. La gestione in house, che ricordiamo essere attualmente la forma più diffusa in Italia, può conti-nuare ad esistere solo in casi definiti dalla legge “eccezionali».

ABROGARE QUESTA NORMA SI-GNIFICA BLOCCARE IL PROCESSO DI PRIVATIZZAZIONE CHE INSE-RISCE LA GESTIONE DELL’ACQUA ALL’INTERNO DI LOGICHE DI MER-CATO.«Il secondo quesito, invece, propone l’abrogazione parziale dell’articolo 154 del Codice dell’Ambiente del 2006, nella parte di testo che rife-rendosi alla determinazione della tariffa per il servizio idrico (bolletta) afferma che essa debba compren-dere anche un 7% come remunera-zione del capitale investito, garan-tendo quindi al gestore un profitto sulla gestione dell’acqua che pre-

scinde da logiche di reinvestimento per il miglioramento della qualità del servizio».ABROGARE QUESTA LEGGE SI-GNIFICA DIRE CHE L’ACQUA NON È UNA MERCE E PERTANTO SU DI ESSA NON SI PUÒ FARE PROFITTO.Perché la gestione del servizio idri-co non può essere privatizzato?«Le esperienze di privatizzazione del servizio idrico in Italia si sono mo-strate fallimentari per almeno tre motivi: in primis si è registrato un aumento delle bollette pari al 60%; una diminuzione degli investimenti pari al 66% e dunque un peggiora-mento complessivo dell’efficienza del servizio; una diminuzione e pre-carizzazione del lavoro nel settore del servizio idrico. La ragione di fon-do di questo fallimento è insita nelle logiche di privatizzazione ovvero una società privata che persegue, per legge, il profitto non può gestire

un servizio che, in quanto diritto fondamentale, deve essere ga-rantito a tutti secondo criteri di equità e solidarietà». La distanza tra le finalità di una gestione privata e pubblica emergono ad esempio se par-liamo di incentivo a politiche di risparmio idrico come testimo-nia quanto accaduto a Firenze?«Quando in seguito ad una

campagna che sollecitava i cittadini ad un uso più consapevole dell’ac-qua, ad una reale diminuzione dei consumi, il gestore Publiacqua Spa ha deciso di aumentare la tariffa, per rientrare del mancato guada-gno».Che cosa chiediamo noi?«I due quesiti referendari del 12 e 13 Giugno rappresentano un ulte-riore tappa di un cammino che ha visto negli anni crescere il “popolo dell’acqua”, ovvero realtà del mon-do del’associazionismo e dell’attivi-smo, raccolte intorno al Forum na-zionale dei movimenti per l’acqua. Il punto cui tende questo processo è

diffondere una nuova cultura e una nuova politica dell’acqua che porti a considerare questa risorsa come un bene comune, la cui gestione richiede un superamento della tradizionale contrapposizione tra pubblico e privato. Si tratta cioè di disegnare una nuova gestione per il servizio idrico che sia democratica e partecipativa attraverso enti di di-ritto pubblico e che coinvolga la co-munità nei meccanismi decisionali».Che cosa succederà dopo se il refe-rendum vincerà?«Occorre ricordare che per rendere valido il referendum, è necessario che il 50 % + 1 degli elettori si re-chi alle urne, consentendo così il raggiungimento del quorum. Se la maggioranza voterà SÌ allora sa-ranno abrogate le due norme che in misura diversa hanno determinato un’accelerazione del processo di privatizzazione del servizio idrico. In caso di vittoria del sì quindi si apri-rebbe la strada alla ripubblicizzazio-ne e, auspichiamo, alla discussione della proposta di legge di iniziativa popolare che nel 2007, il Forum na-zionale dei movimenti per l’acqua ha consegnato in Parlamento, dopo aver raccolto 400.000 firme in tutta Italia, proposta che da allora non è mai stata portata in discussione da nessuna forza politica. Al di là del tema specifico del servizio idrico, se consideriamo il fallimento delle ultime consultazioni referendarie, in termini di partecipazione, una vitto-ria del referendum rappresentereb-be una tappa fondamentale nella storia della democrazia degli ultimi anni, anche considerando l’ostru-zionismo politico e mediatico alla campagna referendaria. Inoltre per quanto riguarda i due quesiti refe-rendari sul servizio idrico, una vitto-ria rappresenterebbe un’esperienza unica in Europa perché si tratta di un’iniziativa che nasce per volontà e attraverso l’azione della società civile».

Comitato Referendario di Ladispoli “2 sì per l’acqua bene comune”Contatti: [email protected]

Per info: www. referendumacqua.it - www.acquabenecomune.org

2 Sì per dire che l’acqua non si vende!REFERENDUM 12 e 13 Giugno 2011

Roma - Terrazza del Pincio - 25 maggio 2011.Azione di Greenpeace contro il nucleare

Page 28: VoiceOver Magazine N.1

S

28

Sono a Parigi in Avenue Daumesnil nel Cafè LeTemeraire e qui sto aspettan-do Alejandro Jodorowsky. Per i meno informati, il signor Jodorowsky, inizial-mente regista e drammaturgo cileno, si ritiene oggi uno “psicomago”. Ave-te capito bene, Magic Jodo sostiene di poter “esorcizzare” i demoni della nostra mente applicando la lettura dei tarocchi marsigliesi a qualche predica di psicologia da salotto. Ogni merco-ledì, in questo bar, egli offre la sua consulenza a ventidue sfigati estratti a sorte tra la folla di speranzosi che si accalca in attesa dell’esorcismo. Ca-pirete da soli che una consulenza di questa caratura non può essere gratu-ita, ed è per questo che il caro vecchio Jodo, che a quanto pare abita in un su-per attico juste à côté de La Temeraire, chiede ai suoi seguaci la modica cifra di 10 euro.Ore 15.30. Entro e chiedo infor-mazioni al barista che servendomi un discutibilissimo “caffè espresso” mi spiega che Jo-dorowsky arriverà intorno alle 17.00. Devo scrivere il mio nome su un bigliet-tino, devo piegarlo in due e renderlo al cameriere per l’estrazione. La folla è in delirio, il guari-tore salverà solo ventidue anime, e ognuno di noi spe-ra di risolvere la propria vita in questo mercoledì in Avenue Daumesnil. Ore 16.00. L’uomo grasso, scarso nel fare i caffè, comincia ad estrarre i bigliettini, e dopo i vari Jean - Philip-pe, Antoine, Alfred e le varie Julie e Catherine, al numero 21 ecco il mio nome deturpato da un eccesso di ac-centi non necessari: Mademoiselle Sèrènà Costàntìnì. Con una smorfia del viso accetto passiva il primo sor-so di quell’orribile caffè, mentre un esagitato quarantenne toccandomi la spalla esclama: “Ahhh il numero ven-tuno, il ventuno è un numero magico mia cara, tre volte sette è ventuno”. “Sì, lo diceva anche Jeff Buckley, ma con molto più ritmo” penso io. Quello che vedo seduto in giacca e cravatta, dietro il tavolo accanto al cesso è un bambinone con i capelli di un bianco accecante e la dentiera perlata. Jodo-rowsky ha l’aria serena, distesa e tra-smette un benessere quasi fastidioso per una fobica perennemente insoddi-sfatta come il sottoscritto numero 21. Alle 19:15 Alejandro Jodorowsky mi invita a sedermi, esortandomi a sor-ridere con un gesto della mano sulle sue labbra. Non sorrido agli scono-sciuti con la tipica espressione di chi ti può aiutare. “Cosa vogliamo chiede-re?”, la prima domanda di Magic Jodo mi lascia un pò interdetta. Ci sono GLI ALLIEVI che mi fissano, I SEGUACI

che mi sorridono come in un grande circolo di alcolisti anonimi, perfino il barista grasso sembra osservarmi dal bancone mentre io compulsivamente arrotolo la ciocca più lunga dei miei capelli. Jodorowsky mi spiega che ci sono cinque sfere nella vita: emozio-nale, sessuale, spirituale, sociale ed intellettuale e mi esorta ad orientare la mia domanda su una di queste sfe-re. “Lei è giovane e sexy, le suggeri-sco di fare domande sull’amore”, mi dice lo psicomago. A quel punto pen-so realmente di essere sull’orlo di una figura di merda. Se provassi a spiega-re le vicende amorose gentilmente concessemi dal fato negli ultimi anni, Jodorowsky si farebbe il segno della croce, i suoi allievi esploderebbero in una sonora risata, e i francesi nel bar inizierebbero a guardarmi come

una bambina cam-bogiana che suona il violino la notte di natale davanti ad un ristorante di lusso.TRE CARTE: L’ERE-MITA, LA LUNA, L’APPESO. Non co-nosco i tarocchi marsigliesi ma così a primo impatto non credo di avere un gran culo. “Tu dov’eri quando avevi quattordici anni?”. Inizia così la sottilissima psi-coanalisi Jodorow-skyana. “A casa

con mia madre, i miei sono separati da sempre”, rispondo mentre il ba-rista mi passa il violino e la ciotolina per l’elemosina. “Ecco, ora capisco. Tu cerchi un non-uomo”, declama, “come tutte le figlie di genitori se-parati, vuoi inconsciamente ripetere gli stessi errori di tua madre”. Con un coinvolgimento esasperato quell’otti-mo teatrante sbuffa e si dimena die-tro il tavolino. Il tipo belloccio che si appropinqua alla mia sinistra deve essere il numero ventidue, probabil-mente i conoscitori di Jodo capiscono quando la seduta è finita, e infatti con un ultimo sguardo mistico ecco il ver-detto “Paga un uomo di colore, ma che sia un nero del ghetto, un uomo massiccio dall’aria cattiva. Porta l’uo-mo nero a casa e presentalo a tua madre come il tuo fidanzato, lo shock di lei come uno specchio ti libererà. È tutto. Vingt-deux!”Resto seduta per un attimo cercando consensi negli sguardi intorno a me, aspettando che almeno quel saggio barista grasso estragga la motosega da dietro al bancone e finisca questo pomeriggio nella maniera più decoro-sa. La mia seduta di psicoanalisi misti-ca finisce così, Jodorowsky mi regala uno dei soldini di cioccolata che ha sul tavolo, non so cosa significhi questo gesto ma non oso chiederlo. Ormai temo quest’uomo.

Per una vitaMENOAMARA di Serena Costantini

Page 29: VoiceOver Magazine N.1

AFRICAblog

Parigi per tutti i gusti...PARIGI INFINITA

2929

CCiao Italia,sì lo so tu non piaci a me ed evidente-mente io non piaccio a te, però ti saluto, almeno.Io me ne vado, Italia, proprio come tan-ti altri, e qualche domanda dovrai pure cominciare a fartela, perché mica sono il primo e credo non sarò l’ultimo, Italia.Onore, grande onore a chi rimane, a chi ancora crede in te, chi ancora crede che ti puoi salvare Italia, dal tuo pressapochi-smo, dal tuo straordinario senso dell’il-legalità, dalla tua indifferenza, Italia, perché è soprattutto la tua indifferenza a renderti così insopportabile. Indifferenza nei confronti dei tuoi figli che non hanno vie d’uscita, non hanno futuro e che lasci andare a cuor leggero. Indifferenza nei confronti dei tuoi fratelli che chiedono aiuto e assistenza, e che invece getti via come rifiuti. Indifferenza nei confronti del tuo ambiente, Italia, dell’aria avvele-nata dalle tue centrali a carbone, dai tuoi termovalorizzatori.Ti stupirò, Italia, perché anche io penso che puoi cambiare, ma penso pure che tu non voglia cambiare, poiché finché avrai la pancia piena e l’Isola dei Famosi in tv non te ne fregherà niente del tuo futuro, dei tuoi figli, di te stessa.Ciao Italia, io me ne vado, come tanti

altri, ma me ne vado a sud, come pochi altri, vado lì a vedere se si può almeno provare a porci in maniera differente nei confronti dei nostri fratelli africani, se possiamo cominciare a trattare alla pari, scambiarci le nostre conoscenze, le no-stre esperienze, se possiamo cominciare a superare gli stereotipi del bianco che va ad “aiutare”, a “portare” e del nero “povero”, “bisognoso”, “affamato”. E la sai una cosa, Italia? Io vado a rappre-sentarti, perché là non c’è nessun altro a rappresentarti, e loro poi si ricorderanno di un bianco (difficilmente di me) che ve-niva dall’Italia e per loro io sarò lo spec-chio del paese da dove provengo.Per questo forse è giunto il momento che faccia qualcosa per te anche da fuo-ri, poi magari torno, cara Italia, e magari potremo fare pace un giorno, trovarci in Umbria, in Puglia, in Piemonte in qual-siasi posto per mangiare insieme, sarà un bel banchetto ovunque ci incontrere-mo, Italia. Nel frattempo cerca di sentire i miei amici che rimangono qua, cerca di ascoltare cosa hanno da dirti, perché magari qualche suggerimento buono per te ce l’hanno. Ascoltali o li perderai tutti.Ci vediamo fra un pò, io torno e spero che ci piaceremo un pò di più.Ciao Italia.

Fabio Palombo, dal blog qualcunoerainafrica

di Maddalena Giovannini

PPersonaggi, curiosità, aneddoti, atmosfere. Un viaggio a Parigi... Musica!

Ogni occasione è giusta per visitare Parigi. Vedere il Louvre, la Tour Eif-fel, Notre Dame e passeggiare per gli Champs Elysée è sempre un piacere. Se poi la città ti offre anche numerose occasioni per conciliare arte e cultura al divertimento il gioco è fatto. Si sa l’oc-casione fa l’uomo ladro, quindi perché non approfittare dell’amico calendario che quest’anno festeggia la Festa della Repubblica di giovedì. Per tutti coloro che avranno la possibilità di prendere un giorno di ferie potrà profilarsi un magnifico “week end lungo”, magari da trascorrere nella città degli innamorati. A Parigi però non c’è spazio solo per i fidanzati che vogliono vivere momenti indimenticabili all’ombra della Tour Eif-fel. Il ponte del 2 giugno offre, infatti, agli amanti della musica una serie di appuntamenti da non lasciarsi sfuggire.Appena giunti nella capitale francese ci si potrà dirigere immediatamente ver-so L’Atelier Charonne, dove alle 21:00 del 2 giugno è in programma un con-certo di musica tzigana e jazz manou-che (gratuito). Per chi, invece, non vuo-

le badare a spese è possibile ascoltare la musica jazz di Evan Christopher al Duc des Lombards. Il giorno successivo il menù è ancora più ricco e variegato, tale da soddisfare tutti i gusti: dal blues di Candye Kane al Jazz Club Étoile, dal gospel a Saint-Germain-des-près al concerto (gratuito) “All Stars Swin-gers” in programma a Le Defender.

L’esprit ‘GUINGUETTE’!La Guinguette é un luogo di scoperta di sapori nuovi e antichi. Conoscere la Guinguette vuol dire comprendere che la cucina deve avere un buon pro-fumo, essere fresca o piccante e avere della sostanza, perché l’arte culinaria é un’arte popolare che va condivisa! La Guinguette é anche un luogo aperto sul mondo che accoglie artisti, musi-cisti, scultori le altre forme di diversa cultura. Degna di un quadro di Renoir, la Guinguette si fa riconoscere grazie al suo charme di luogo festivo d’altri tempi...un quadro bucolico “en plain air” immersi tra musiche e danze per vivere un momento indimenticabile e scoprire il volto della Parigi popolare. Situate sui bordi della Senna et de la Marne, le Guinguettes hanno tutte un punto in comune: la gioia di vivere e l’aria di vacanza!

c o n s o r z i o

PellicanoImpianto Raccolta Di�erenziata

Gestione servizi di Raccolta e Trasporto RifiutiDifferenziati

Impianto di selezione e riduzione volumetricarifiuti provenienti da Raccolta Differenziata

Progettazione e ottimizzazione sistemi R.D.

Noleggio container scarrabili di varie capacità perraccolta e trasporto rifiuti

Noleggio compattatori per la raccolta di cartae cartone

Noleggio presse per carta e cartone per utenzecommerciali

Isole ecologiche modulari

Servizio di Raccolta Rifiuti plastici provenientidall’agricoltura

Concessionaria attrezzature per raccoltadifferenziata

Impianto raccolta differenziata e compostaggio - Sede e Impianto: Località Olivastro s.n.c. - 01016 Tarquinia (VT) Tel. 0766/84.12.70 - Fax 0766/84.16.35

www.consorziopellicano.it - [email protected] - [email protected]

in collaborazione con

Direzione: Via Verdi, 2 Chiomonte (TO)Tel 0122.744299 Fax 0122.54498

[email protected]

c o n s o r z i oc o n s o r z i o

Visitatecisu Facebook

Page 30: VoiceOver Magazine N.1

OROSCOPO

30

GiugnoOROSCOPO

Un magazineCHE FARÀ ECO

«In questi giorni potresti trovare le risposte che cerchi. Datti una spintarella per superare le incer-tezze che ti hanno incatenato, devi proporti ed agire! Se il clima si fa “incandescente”, esce fuori la tua vera natura da seduttore, non perdere l’oc-casione...cenetta in casa, cibi genuini e una botti-glia di vino rosso corposo ti aiuteranno…una bella vacanza in Toscana puo rigenerarti...»

Toro«È il tuo mese. Successi a portata di mano e obiet-tivi raggiunti! Occhio però, mantieni l’equilibrio, coltiva la creatività e ogni tanto medita... È arriva-ta l’estate e iniziano gli sguardi suadenti e le dolci promesse...ma non fare il primo passo, potresti lasciarci le penne o la criniera… È il momento di prenotare in un bel centro fitness anche vicino casa...attento, la pancetta si vede.»

Leone

Finalmente ti sei tolto un peso dalla mente e dall’anima…la trasformazione che sta avvenendo in te è al tempo stesso dolorosa ma potente..te ne accorgerai vedendo la luce nei tuoi occhi. Cer-ca un bel localino chic per una cenetta romantica, soft, tovaglia di lino, argenteria ricercata…ma at-tento a non superare il limite di un raffinatissimo gioco a due... Parigi nel weekend.

BilanciaGioia e voglia di fare per l’inizio dell’estate...guar-da lontano seguendo chi ti è accanto, le difficoltà sembrano terminate...il passato vola alle tue spalle. Scherza con l’amore...non è sempre tutto così serio…lasciati prendere da una seratina in un ristorante vegetariano ne gioverà lo spirito e la salute. Anche se un po' impegnativo il consiglio di viaggio è: Tibet.

Capricorno

«È un mese ambivalente: socievole ma introspet-tivo. Muoviti con la consapevolezza di utilizzare entrambe le qualità…via paura e preoccupazione, così andrai lontano.Cerca un sorriso in una notte di luna…e esci allo scoperto..fa caldo e l’estate è appena iniziata... Se vuoi partire la gondola è pronta, Venezia ti aspetta.»

Cancro«Ti si prospetta una pausa di riflessione ma non di inattività. La ricchezza che hai nelle mani usala per condividere idee e aspirazioni. Allegria! Non disdegnare una buona mangiata in trattoria e, davanti ad un bicchiere di vino rosso, non perde-re l’occasione di fare l’occhiolino a chi ti trovi di fronte...non si sa mai…Se proprio vuoi partire…un bel viaggio in Giappone!»

Ariete

«È ora di realizzarsi…nel lavoro e nelle relazioni..il profondo cambiamento interiore ti ha indicato una nuova direzione..sole in viso e niente paura..Non mancare alle feste estive di qualche amico...te ne potresti pentire e non fare tardi nella ricerca di cibi complicati o cene luculliane, va bene anche un fast food..basta che ti sbrighi..inizia a pensare ad un viaggio a New York.»

Gemelli«“Un po' di leggerezza e di stupidità…” canta-va Battiato, ma questa freschezza ti farà partire progetti nel cassetto. Attento a chi incontri, non lasciarlo andare via senza aver preso qualcosa, anche solo di spirituale. Se l’incontro avviene in un ristorante macrobiotico sei a cavallo. Il risve-glio del mattino sarà col sole in faccia. L'India ti farà recuperare l’armonia interiore.»

Vergine

«Mese di relazioni particolari e pericolose…ma se metti da parte la timidezza riuscirai ad espri-mere idee e sentimenti con fantasia. Il flirt è la tua passione…e questa estate sarà all’insegna dell’incontro intenso, infuocato ma soprattut-to...breve!! Attento, ti potrai trovare in un night club, luci soffuse, tavolo appartato e compagnia interessante…l’estate parte col piede giusto. Vola a Marrakesh!»

Scorpione«La tranquillità e la piacevolezza dell’estate. Si-tuazioni che si definiscono e confermano che non sei solo! Occhio alle scelte, un cambio di residen-za, un lavoro all’estero potrebbero dare un segno diverso alla tua vita. Proprio il lavoro! Potresti incontrare qualcuno che spezza la routine con un disinvolto gioco d’amore un po frivolo…che po-trebbe continuare in sala mensa!!!...La tua mente viaggia: destinazione Arizona!»

Acquario

«Potresti pagare lo scotto del mese precedente vissuto a mille all’ora. È difficile per te che sei uno spirito libero, autentico e selvaggio, ma questo mese prendilo di pausa, pensa a progetti e pro-positi che potranno prendere forma. Per questo in vacanza, niente di impegnativo, qualche flirt leggero magari in lingua straniera…a proposito di viaggio il Messico ti aspetta!»

Sagittario«Un’estate di contatti, conoscenze e incontri originali capitati per caso...ma che diventeranno fondamentali per il tuo cammino. Il tuo essere ro-mantico ti fa perdere l’occasione di qualche flirt, ma vuoi mettere una spiaggia al chiaro di luna, due cuori e...un lettino. Aperitivo e cena di pe-sce...insomma il mare nel cuore. Suggerimento di viaggio: una barchetta in mezzo al mar!»

Pesci

NNon ce ne accorgiamo, ma di continuo, in ogni istante della nostra giornata, dan-neggiamo il pianeta su cui viviamo. E, spesso, lo facciamo compiendo azioni del tutto gratuite. Come quando prendiamo la macchina per raggiungere il negozio vicino casa, o quando lasciamo acceso il led del televisore. Non soltanto, con pic-cole accortezze, potremmo risparmiare ed essere più cool (oggi l’ecologia fa an-che tendenza!), ma potremmo evitare comportamenti eco-imprudenti che sono dannosi proprio per noi stessi. Ogni singo-la azione ha una sua impronta ecologia, è vero. Ma possiamo cercare di ridurla al minimo indispensabile. Questo è il motivo per il quale questo magazine è stampato completamente su carta riciclata 100%. Non possiamo parlare di musica, di arte, di cultura (e di ambiente), se non siamo i primi a scegliere, a pensare (e agire) verde. Ma diamo qualche numero.Per stampare una tonnellata di carta ser-vono 15 alberi, 440.000 litri di acqua e 7.600 kWh di energia (dati APAT - Agen-zia per la Protezione dell’Ambiente e per i servizi Tecnici). La stessa tonnellata in carta riciclata richiede invece 0 alberi, 1.800 litri di acqua e 2.700 kWh di energia. Spesso però pensiamo che la cosa riguardi solo le grandi multinazionali e non ci tocchi direttamente. Analizziamo, ad esempio, l’impronta ambientale del nostro giornale. Il primo numero di VoiceOver ecomagazi-ne, che state leggendo, è stampato su 32 pagine di dimensione 24x34 cm, con una tiratura di 20.000 copie.La grammatura della carta è 130 gr/m2 quindi: 0,24 x 0,34 x 32 x 130 x 20.000 =6.789.120 gr = 6.789,76 Kg = 6,79 t

Questo numero ha richiesto quasi 7 ton-nellate di carta. Ora richiamiamo i dati presentati prima. Se avessimo effettuato la stampa tradizionale, avremmo avuto bi-sogno di 102 alberi (che, considerando una realistica distanza media di 4 metri l’uno dall’altro, occuperebbero una superficie pari circa a un campo da calcio), 2.987.600 litri di acqua (un quantitativo superiore a quella contenuta in una piscina olimpica

50x25 metri) e 51.604 kWh di energia (pari a quella media consumata da venti abita-zioni italiane in un anno solare).In realtà, usando la carta riciclata abbiamo avuto bisogno di zero alberi (lo so, sem-bra incredibile, ma servono zero alberi!), 12.222 litri di acqua (pari circa all’acqua contenuta in una piscina circolare gonfia-bile per bambini avente un diametro di quattro metri), 18.333 kWh di energia. Il risparmio è impressionante. Senza conta-re il risparmio di acqua (di cui parleremo nei prossimi numeri), e basterebbe pen-sare a quanti alberi vengono salvati. Non ce ne accorgiamo, ma il nostro polmone verde sta scomparendo irreversibilmen-te. Ma quanto ci serve un albero? Diamo un dato semplice: un albero, durante il suo ciclo di vita, distrugge circa 700 kg di anidri-de carbonica, pari a quella prodotta da una vettura che percorre 15.666 km (circa la distanza che separa Roma da Melbourne, in Australia). Quindi, che ne dite, vale la pena risparmiarlo? Eppure, al giorno d’og-gi, considerando i costi e la disponibilità, sarebbe veramente semplice stampare, tutto e sempre, su carta riciclata. Tenia-molo a mente. E pensiamoci ogni volta che buttiamo un foglio scritto o quando, maga-ri, dopo averlo letto, gettiamo via VoiceO-ver ecomagazine! Continuate il lavoro e riciclatelo, lasciandolo magari da qualche parte affinché possa continuare a essere letto e, quando proprio sarà consumato dal tempo e dai lettori e avrà inequivo-cabilmente terminato la sua missione, mettetelo in un contenitore per la raccol-ta differenziata della carta. Questa singola copia può potenzialmente salvare una pic-cola parte di una foresta. E farlo non costa niente. Perché non approfittarne?

Page 31: VoiceOver Magazine N.1

OROSCOPO

Page 32: VoiceOver Magazine N.1

AFGANISTAN, Lashkar-gah Il Centro chirurgico per vittime di guerra di Lashkar-gah offre cure gratuite e di elevata qualità alla popolazione della regione di Helmand, epicentro della guerra afgana.

Foto

grafi

a di

Elis

abet

h Co

sim

i

Dona il tuo 5x1000 a EMERGENCY: potrai sostenere i nostri ospedali, i medici e gli infermieri che da 17 anni offrono cure alle vittime della guerra, delle mine antiuomo e della povertà.

Dal 1994 EMERGENCY ha impiegato nei suoi programmi umanitari almeno il 90% dei fondi raccolti, curando oltre 4 milioni di persone in 15 paesi.

EMERGENCY è un’organizzazione indipendente. Se esistiamo dipende anche da te.

Il tuo 5x1000 per EMERGENCYc o d i c e f i s c a l e971 471 101 55 EMERGENCY

w w w . e m e r g e n c y . i t