Bergamo Magazine N°1

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SETTEMBRE/OTTOBRE 2012 NUMERO 1 Tiziano Ferro a Bergamo (p.104). X factor e non solo per i nuovi talenti bergamaschi(p.98). Diversamente musica con Enrico Ruggeri (p.110). Tra novità, incendi e proteste, le Ferrovie di Bergamo sono sulle prime pagine dei quotidiani; il Questore ci aiuta a fare il punto (p. 88). Le tendenze di quest’au- tunno (p.124). Eleggi la tua Miss (p.121). I comuni della berga- masca alle prese con l’energy saving (p.37) e gardening attack (p.52). Anche da noi si può con- sumare responsabile (p.54 civiltà contadina). TRENI:RIVOLTA NELLA BERGAMASCA MUSICA MODA SVILUPPO SOSTENIBILE I fatti di BMAG: originali, non trasgressivi “Le idee fuori dalla scatola” (p.112) La rubrica con il patrocinio della

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Bergamo Magazine N°1 La nuova rivista di Bergamo e provincia

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SETTEMBRE/OTTOBRE 2012

NUMERO 1

Tiziano Ferro a Bergamo (p.104). X factor e non solo per i nuovi talenti b e r g a m a s c h i ( p . 9 8 ). Diversamente musica con Enrico Ruggeri (p.110).

Tra novità, incendi e proteste, le Ferrovie di Bergamo sono sulle prime pagine dei quotidiani; il Questore ci aiuta a fare il punto (p. 88).

Le tendenze di quest’au-tunno (p.124). Eleggi la tua Miss (p.121).

I comuni della berga-masca alle prese con l’energy saving (p.37) e gardening attack (p.52). Anche da noi si può con-sumare responsabile (p.54 civiltà contadina).

TRENI:RIVOLTA NELLA BERGAMASCA

MUSICA MODA SVILUPPOSOSTENIBILE

I fatti di BMAG:originali, non trasgressivi

“Le idee fuori dalla scatola” (p.112)La rubrica con il patrocinio della

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BERGAMO MAG 207x257 HUG DX.indd 1 03/09/12 10.20

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3Per riscoprire insieme la città di San Pellegrino, alzate lo

sguardo, e se riconoscete questa figura antropomorfa, mandate via mail ([email protected]) la vostra risposta.

Il primo che indovinerà dove si trova, vincerà questo innovativo zaino solare per non perdere mai la carica, gentilmente offerto da: www.blacksunitaly.it (vedi regolamento su bergamomagazine.it )

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GIOCOdi Maryline JM-W

Dove si trova questa figura antropomorfa?

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S O M M A R I O

Miss bmag (p.121)

3 GIOCO Riscopri la città

8 EDITORIALE Piove e tira vento

12 FESTA BMAG È nato Bmag

10 BMAG STAFF

In copertina - Photo: Claudia Preda

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30 AFFARI LEGALI Crediti e debiti

16 PAROLE SENZA PERMESSO DI SOGGIORNO Tasse o non tasse?

32 FINANZA Programmi finanziari, fantasia o realtà

18 FUMETTO Mondo incognita

20 CONTI IN TASCA Alleggerire l’esbosso finanziario, si può

22 GUARDIA DI FINANZA Evasione fiscale

26 BUROCRAZIA Costi e lungaggini

Il 30 settembre prossimo dalle ore 17L’Oratorio San Giovanni Bosco di Seriate (via Mons. Carozzi 19) avrà per protagonista

Nonno Giuseppe e i suoi 36 giochi intuitivi; alcuni specifici per ragazzi delle scuole medie inferiori e tanti, molto divertenti, per tutte le età. Questi giochi si basano, per lo più, sull’utilizzo di mattoncini di legno tutti di uguale forma e dimensio-ne. Le possibilità per usarli sono tante… cominciamo a scoprirne una insieme:

P.S.: se non trovate la soluzione, non esitate a chiederla a Nonno Giuseppe il 30 [email protected]

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Usando 4 mattoncini costruire una paletta come a fianco disegnata

Al suo interno mettiamo un oggetto qualsiasi

Muovendo solo 2 mattoncini, dobbiamo ricostruire la stessa forma della paletta, ma senza

l'oggetto interno.

L'oggetto interno non si può toccare.

Risultato finale

Buon divertimento

PALETTA

70 GEMMOLOGIA Nuova miniera in Sri Lanka

72 IDIOMATIC EXPRESS “It’s raining cats and dogs”

68 POSTED FROM

CRISI

42 IMPRESA E SOCIETÀ Etica d’impresa

46 SPAZIO AMBIENTE Eccellenze del lavoro 2012

50 PAROLA ALLE ISTITUZIONI I° Pedrengo Aziende in piazza 2° edizione

34 SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE Myrte, l’insostenibilità della leggerezza

37 ENERGY SAVING Gesti illuminati per i nostri portafogli

52 GARDENING ATTACK Attacchi di giardinaggio

54 CIVILTÀ CONTADINE Frutta e verdura locali

58 L’ARTE DEL CUCINARE Schiacciata all’uva

40 TECNOLOGIA L’energia del caffè

SVILUPPO SOSTENIBILE

60 BAMBINI Suona la campanella!

64 LINGUAGGIO Bilinguismo

66 PICCOLI GENI Olimpiadi d’informatica

62 IL MIO PRIMO QUOTIDIANO Perché pagare le tasse?

PICCOLI

INTERNATIONAL

TERRITORIO

80 ZANI VIAGGI Il piacere di viaggiare insieme

82 I TRADIZIÙ D’ÖNA ÓLTA L’antica lavorazione del ferro

85 PASTICCERIA MORLACCHI A Zanica il dolce è di casa

73 LA BELLEZZA SALVERÀ IL MONDO Restauri

74 CITTÀ E DINTORNI I Re di S. Pellegrino

78 PAROLA ALLE ISTITUZIONI II° S. Pellegrino sempre più termale

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Il capitalismo umanistico fa il botto a Piazza Affari.Visto che l’attesa del debutto in borsa di Brunello

Cucinelli s.p.a (Maglieria d’alta moda in cashmere di Solomeo) si protraeva per eccesso di rialzo, è stato

consentito al titolo di entrare in negoziazione ben al di sopra dell’oscillazione massima del 10% prevista dal regolamento di Piazza Affari. Brunello Cucinelli, Presidente, AD e maggior azionista della società, spiega: “Ho scelto di entrare in Borsa per realizzare il sogno della mia vita: rendere il lavoro più umano e proiettare l’azienda nel futuro. Infatti, ho detto ai grandi investitori: credo in un profitto sostenibile, garbato, che rispetti la dignità del lavoro e l’artigianalità e non cerchi guadagni facili ai danni dell’umanità.” Risultato: +35%, record di questo difficile 2012! A dimostrazione che l’Italia ha valori che riesce ad esportare all’estero.(Fonte: Fashion – il settimanale internazionale della moda n° 1831)

Bello, ben fatto e, ora, sostenibile: i parametri di valutazione relativi al made in Italy da 2 sono

ormai diventati 3. “L’aggettivo “sostenibile” infatti non è più da intendersi come optional bensì come priorità e,

soprattutto, come sinonimo di un impegno a 360 gradi sul prodotto, sui processi industriali, logistici e gestionali, sulla comunicazione, sul legame con il territorio, sulla difesa dell’ambiente e il controllo dei meccanismi di filiera” lo ha ribadito Mario Boselli, il presidente della Camera Nazionale della Moda, in occasione di un convegno sulla “Sustainable Fashion: an industry R-evolution”, dove - tra le varie case history - non è mancata quella di Gucci, da tempo in prima linea in quest’ambito. La griffe della doppia G sembra però più l’eccezione che la regola.

(Fonte: Fashion – il settimanale internazionale della moda n° 1831

ATTUALITÀ

MUSIC & 5ÈME ART

SPORT, TEMPO LIBERO E TECNOLOGIA

88 TRENI Rivolta nella Bergamasca

98 ZOOM X factor

92 VIABILITÀ BreBeMi, un pogetto ecosostenibile

103 SEI LA TV Novità 2013

95 TRUFFA O NEGLIGENZA Carburanti annacquati

104 DI PASSAGGIO IN CITTÀ Tiziano Ferro107 PAGINE SANTE Quando i bravi ragazzi fanno rap110 DONIZETTI Ruggeri e Tiraboschi 112 LE IDEE FUORI DALLA SCATOLA Cosa succede a Cinecittà?

114 PUNTO SPORTIVO 116 INCONTRO SPORTIVO Davide Milesi121 ELEGGI LA NOSTRA MISS Elena Morali124 MODA Pizzi e merletti128 INTERNET Forvo 130 VIDEOLUDOLOGIA Il videogioco va a scuola132 FOTOGRAFIA Digital Toy Camera134 SALUTE Ecellenze a Treviglio138 PSICOLOGIA Psicologia della crisi economica140 AMICI ANIMALI Vacinazioni143 SVAGO

144 OROSCOPO

145 PUNTI FREE PRESS

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Direttore editoriale

Armando [email protected]

EditoreFondazione Vitae NazareniBergamo - Via Ronzoni, 9

Amministratore unico:Gina Antonie Ion

è anche un canale TV in streaming su

Seguici su:

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Direttore responsabile

Maryline [email protected]

338 5961927

Redattori Stefania BarcellaMarco LocatelliGreta NicolettiJoseph Procino

Fotografi & illustratoriMarco Dazzi Sara EspositoRach. FinazziNiccolò GrittiLeslie Paloschi

Alessandra PiacentiniClaudia PredaWeena Visini

Grafico Marco Dazzi

[email protected]

comunicazione & eventiDanielle Marinoni

[email protected] 6096511

Si ringrazia per la collaborazioneGuido Bosticco, Michele Bove, Emanuele Cavassa, Dèsirèe Cividini,

Avv. Francesco Colucci, Désirée Della Volta, Manila Foresti,Luca Leidi, Pierangela Maccarini, Ettore Maffi, Chiara Maffi,

Dario Marchesi, Lorenzo Nava, Avv. Agostino Nuzzolo, Avv. LucaSantinoli, Gabrielle Scanlan, Selenia Scinaldi, Roberto Spagnolo,

Fabio Spagnolo, Mario Tintori, Annamaria Tirozzi, AnnalisaVeneziani, Matteo Zanga.

TipografiaPresservice 80 - Seriate

© Copyright Bergamo Magazine: testi ed immagini della presente pubblicazione non possono essere riprodotti con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali senza autorizzazione f irmata

dall ’editore. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge.

Periodico mensile d ’informazione locale per la valorizzazione culturale ed economica del territorio.

Registrato presso il tribunale di Bergamo n° 14/2012

Bergamo – Via Ronzoni, 9 www.bergamomagazine.it

035 264483

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EDITORIALE

Piove e tira vento - Viveka Assembergs

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E D I T O R I A L E

DIRETTORE RESPONSABILEMaryline JM-W

dare spazio al recente successo di Italcementi nell’ambito della 10a edizione del Sodalitas Social Award (Vedi p.42).

Se vogliamo, tuttavia, che i giorni della Merla segnino la fine di quest’ondata di gelo che ha paralizzato l’economia mondiale, dobbiamo anche far capire alla nostra classe po-litica che siamo pronti a svecchiarla alle prossime elezioni. Destra e sinistra, figlie degli anni 90, hanno fatto la piog-gia e il bel tempo per più di due decenni con i risultati che sappiamo. Quindi, senza lasciarci annebbiare da potenzia-li candidati provocatori, perché il sole torni a splendere sul Bel Paese, forse è giunto il momento di lasciare che una bella bufera elettorale porti via parlamentari e uomini di governo che hanno ostacolato misure drastiche necessarie per rilanciare il Paese e tagliare i costi della politica e della pubblica amministrazione, lasciando che siano le famiglie e le imprese a pagare il tributo di anni di sprechi.

N.B.: per coloro che non avesse-ro ancora visitato bergamoma-gazine.it, segnalo la presenza di tanti appuntamenti e di altre rubriche relative alla musica e al cinema.

La pausa estiva è finita e negli animi degli Italiani piove e tira vento. Lo scirocco avendo spazzato via - sia a livello nazionale, che internazionale - il

fondamentale dibattito sulle cause della crisi (speculazione finanziaria e corruzione politica), ha portato su tutto il sistema mondiale una scarsa visibilità che rende difficile fare previsioni anche solo a breve termine. Infatti, le domande poste questa primavera sono ancora irrisolte (Vedi la rubrica “Parole senza permesso di soggiorno”, o ancora l’intervista al Colonnello Giovanni De Roma, coman-dante Provinciale delle Fiamme Gialle); la recessione è ormai tangibile, con conseguenze drammatiche non solo dal pun-to di vista economico (Si conta ormai 1 suicidio al giorno, e fra loro sempre più imprenditori che si sentono in trappola; vedi p. 138); e perfino la speranza di trovare la pentola d’oro alla fine dell’arcobaleno, è volata via quando, dopo i primi tem-porali d’agosto, il Presidente della Repubblica Francese, François Hollande, ha rinunciato a una delle sue promesse elettorali: dividere le banche d’investimento dalle banche di deposito, per dare un giro di vite agli speculatori.

La persistenza di governi incapaci di prendere decisioni che rilancino l’economia avvolge di nebbia il percorso da seguire. Eppure per uscire dalla crisi, la via è una sola: bloccare la speculazione finanziaria e ridare dignità all’e-conomia reale. Convinti che non ci sarà sviluppo sosteni-bile senza meritocrazia ed etica imprenditoriale, abbiamo deciso di sostenere la denuncia della nostra lettrice contro un distributore di carburante del centro città (vedi p.95) e di

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S T A F F

Armando MartinoDirettore Editoriale

Maryline JM-WDirettrice Responsabile

Stefania Barcella Redattrice & commerciale

SARA ESPOSITOFotografa

Marianna ROTASegretaria

Marco DazziGrafico

Selenia Scinaldi Redattrice

Rach. FinazziFumettista

Alessandra PiacentiniIllustratrice

Danielle MarinoniEventi & comunicazione

Lorenzo NavaRubrica: Idee fuori dalla scatola

Leslie P.Fotografa & critica musicale web

Ettore MaffiRedattore

Emanuele CavassaEsperto in tecnologia

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11Michele Bove Corrispondente da Londra

Dèsirèe Cividini Rubrica Moda

Luca LeidiCommercialista

Weena Visini Fotografa & illustratrice

Davide Comotti Critico cinematografico web

Silvia BelloniFotografa

ClAUDIA PREADAFotografa

Guido BosticcoFilosofo

Joseph ProcinoAstrologo & redattore

Mario TintoriPsicologo

Luca Santinoli Avvocato

Marco LocatelliRedattore

Greta NicolettiRedattrice

Roberto Spagnolo Gemmologo

Fabio Spagnolo Gemmologo

Niccolò GrittiFotografo

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All’occasione del Festival dell’ambiente è stato lanciato il nuovo mensile di Bergamo e Provincia.Una rivista dal cuore verde, che pulsa grazie ai diversi rubricisti e collaboratori. Un magazine adulto, ma con lo spirito sempre fresco e giovane. Piacevole, interessante e curioso.

di Stefania Barcella

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È nato BMAG!

INAUGURAZIONE BMAG

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Bergamo Magazine, bmag per gli amici, è stato quindi presen-tato lo scorso 21 giugno all’Holiday Inn Express di Mozzo. A seguito della conferenza stampa, gli ospiti sono stati accolti da un ricco e generoso buffet tra le suggestive opere del progetto Inn Arte, con l’esibizione live del Rosalba jazz quintet.

Ringraziamenti speciali vanno al direttore dell’Holiday Inn Ex-press, Roberto Falcioni, per l’ospitalità, al ristorante Basilico per il generoso buffet, alla cantina Lurani Cernuschi per tutti i vini offerti e alla pasticceria della famiglia Morlacchi per la favolosa torta. Grazie al direttore della Self di Curno, Antonio Grotto-la, per l’allestimento in occasione del festival dell’ambiente e ad Alex per il Limousine Service low cost. Un particolare riconosci-mento, infine, ai nostri partner Paolo Cernuschi e Silvio Marini di seilatv.tv.

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CO P E R T U R E F OTO V O LTA I C H E

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La IRIDE s.r.l., si distingue per la realizzazione di coperture fotovoltaiche integrate attraverso l’applicazione di moduli che rispettano appieno tutte le condizioni poste dalle normative ministeriali vigenti affi nchè il cliente possa accedere al fondo incentivante. Le tipologie di superfi ci fotovoltaiche applicate con professionalità dalla nostra azienda, sono destinate sia ad uso civile che industriale e vengono considerate tecnologie innovative in quanto oltre ad essere sede della produzione energetica, si integrano o sostituiscono elementi architettonici dell’edifi cio creando un connubio armonioso nel rispetto della morfologia della struttura di partenza e mantenendo intatta la sua reale forma.

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LE TARIFFE INCENTIVANTI DEL QUINTO CONTO ENERGIA

Il GSE (Gestore Servizi Energetici) ovvero la società italiana che promuove la produzione di elettricità, ha stilato l’elenco delle condizioni che gli impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative devono possedere al fi ne del riconoscimento del premio incentivante:

• utilizzo di moduli fotovoltaici verifi cati da Organismi appartenenti all’EA (organismo Europeo di certifi cazione accreditato e certifi cati in accordo con la norma CEI EN 61215 se realizzati con silicio cristallino, con la norma CEI EN 61646, se realizzati con fi lm sottili;

• integrazione totale del modulo fotovoltaico con la struttura architettonica; • realizzazione di una superfi cie fotovoltaica destinata alla copertura di edifi ci architettonici;• realizzazione di una superfi cie fotovoltaica impermeabilizzata che garantisca una tenuta meccanica pari a quella

dell’elemento architettonico sostituito;• connessione dell’impianto fotovoltaico alla rete elettrica o a piccole reti isolate; • ciascun impianto deve avere un unico punto di connessione non condiviso con altri.

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IMPIANTOINTEGRATI 5° CE omnicom-

prensiva 1° semestreINTEGRATI 5° CE autoconsu-

mo 1° semestre5° CE Edifi ci omnicompren-

siva 1° semestre5° CE Edifi ci Autoconsumo

1° semestredifferenze % omnicompren-

siva 1° semestredifferenze % autoconsumo

1° semestre

da 1 a 3 kWp 0,288 €/kWh 0,186 €/kWh 0,208 €/kWh 0,126 €/kWh 28 32da 3 a 20 kWp 0,288 €/kWh 0,186 €/kWh 0,196 €/kWh 0,114 €/kWh 32 39

da 20 a 200 kWp 0,276 €/kWh 0,174 €/kWh 0,175 €/kWh 0,093 €/kWh 37 47da 200 a 1000 kWp 0,255 €/kWh 0,153 €/kWh 0,142 €/kWh 0,060 €/kWh 44 61

da 1000 a 5000 kWp 0,255 €/kWh 0,153 €/kWh 0,126 €/kWh 0,044 €/kWh 51 71Superiore a 5000 Kwp 0,255 €/kWh 0,153 €/kWh 0,119 €/kWh 0,037 €/kWh 53 76

Il 27 agosto entrerà in vigore il Quinto conto energia che disciplinerà le nuove modalità di incentivazione energetica; la decisione è stata decretata in seguito alla comunicazione del GSE all’AEEG (Autorità per l’energia elettrica ed il gas) del raggiungimento del limite di spesa cumulativo annuo fi ssato dal Quarto conto energia pari a 6 miliardi di euro.Per gli impianti integrati ad innovazione tecnologica, il GSE provvederà ad erogare una tariffa omnicomprensiva determinata sulla base della potenza e della tipologia di impianto realizzato in riferimento alla quota di produzione immessa in rete, mentre rispetto alla quota netta destinata all’autoconsumo verrà attribuita una tariffa premio. Sono previsti ulteriori incentivi per gli impianti che si attiveranno entro il 31 dicembre 2013. La tariffa incentivante sarà garantita per un periodo di 20 anni a decorrere dalla data di entrata in esercizio dell’impianto stesso.

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Tasse o non tasse?

La domanda sorge spontanea, dopo che Luigi Martinelli, ex-imprenditore, per un debito non superiore ai duemila euro (e non quarantaquattro mila come da lui dichiarato), si è chiuso nella sede dell’Agenzia delle Entrate a Romano di Lombardia, con ostaggi e fucili. Così abbiamo chiesto un parere al nostro filosofo, Guido Bosticco. Parere che ha ispirato Rach Finazzi, il nostro fumettista, autore di “Mondo Incognita”.

PAROLE SENZA PERMESSO DI SOGGIORNO

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Troppe. Troppo poche. Mai abbastanza. Esose. Inevitabili. Giuste. Ingiuste. Ma rispetto a che cosa?

Le tasse non sono un concetto assoluto, non sono scollegate da ciò per cui si pagano. In realtà dovrebbero essere il pagamento di un servizio, che viene reso a noi o a qualcun altro della nostra comunità. Tutti paghiamo le tasse anche se non tutti usufruiamo di quel servizio che la tassa permette di avere. Oggi magari non lo usiamo noi, domani chissà.Troppe tasse. Certo, ma rispetto a che cosa? Rispetto ai servizi che si ottengono in cambio? Rispetto al nostro stipendio? Rispetto ad un altro Paese? Rispetto alla mia personale idea di “troppo”?Ingiuste. Sì, ma secondo quale parametro? Perché la loro distribuzione non è equa? Perché qualcuno paga ed altri no? Perché “secondo me” non è giusto pagarla, proprio quella tassa lì, che mi sta antipatica?Se qualcuno di voi ha risposto “sì” ad almeno una di queste domande, allora appartiene alla stragrande maggioranza degli italiani: quelli incazzati con Monti oggi e con qualcun altro ieri, perché ci hanno imposto tasse, tasse e ancora tasse. E per di più ora che il lavoro manca, i prezzi non calano, l’economia non corre, dove li trovi i soldi per pagare le tasse? E, di contro: facile risanare il Paese chiedendo a noi tutti di tappare i buchi mettendoci soldi nostri.Insomma, un classico. Nessuno ha voglia di pagare le tasse, anche se è una cosa bellissima, come ci hanno spiegato. E magari è pure vero, ma con quest’aria di tutti contro tutti, è difficile mettere a fuoco la questione con lucidità.Certo se vogliamo città in cui camminare e girare in bici, una tassa sull’accesso al centro storico ci vuole.Se vogliamo un esame medico specialistico a 40 euro o se vogliamo essere curati in un pronto soccorso dopo un incidente, tocca pagare le tasse sulla salute. Soprattutto se vogliamo che al pronto soccorso possa andarci anche chi non ha un euro in tasca, ma sta male. Che è il minimo.Appunto, le tasse sono l’unica cosa che può garantire dei beni o dei servizi a tutti: alcune tasse ci risultano odiose perché noi non usufruiamo di quel servizio, ma altri sì. Ma si può verificare anche l’opposto. Infine ci sono beni per i quali non si pagano tasse, ma sono altrettanto preziosi e da tutelare, come libertà, cultura, solidarietà, accoglienza... Per questi non c’è una tassa, bastano intelligenza e senso civico.

Guido BosticcoFilosofo di formazione, giornalista per necessità. Insegna scrittura e professioni dell’editoria all’Università di Pavia, è docente alla Scuola del viaggio. Ha fondato Epoché, agenzia giornalistica culturale. Scrive, suona e viaggia come e quando può.È autore di diversi articoli filosofici e di Riempire i vuoti: un manuale (soggettivo) di scrittura e comunicazione (2007); La tromba a cilindri. La musica, io e Pasolini (2008), con il jazzista Guido Mazzon.

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“Un fumetto fatto con personaggi che vivono in un guscio al di fuori del nostro mondo e che lo vedono guardando attraverso un buco.”

[email protected]

MONDO INCOGNITA a cura di Rach. Finazzi

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Alleggerire l’esborso finanziario,

si puòAvete ricevuto una cartella esattoriale, ossia quel documento con cui Equitalia - società in mano all’Agenzia delle Entrate e all’Inps - chiede il versamento di tributi, contributi e sanzioni?! Non fatevi prendere dal panico. Per prima cosa controllate che non ci siano errori, quindi valutate la rateazione.

Luca LeidiDott. commercialista e revisore legale in BergamoTomasi & Associati Bergamo – Via Foro Boario, 3 [email protected]

CONTI IN TASCA

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La rateazioneInnanzitutto, dal 1° marzo scorso, è possibile ottenere la rateazione automaticamente, senza cioè alcuna

giustificazione, quando il debito non supera 20 mila euro (invece dei 5 mila di prima). Per importi fino a 20 mila euro il numero massimo di rate mensili è 48, fermo restando che l’importo di ciascuna rata dovrà essere pari almeno a 100 euro. Nel caso, invece, di richiesta di più rate (fino a un massimo di 72 mensili), oppure quando gli importi superano 20 mila euro, occorre presentare la documentazione comprovante la situazione di difficoltà economica (per le persone fisiche il certificato ISEE rilasciato solitamente da CAF e patronati). Inoltre, adesso è più difficile perdere il beneficio della rateazione. Si può chiedere, infatti, anche se non si sono pagate le rate degli avvisi bonari o se si omette il versamento di due rate (purché non siano consecutive).

Le misure cautelari

Se non si paga la cartella, per legge Equitalia ha la possibilità di attuare diversi tipi di misure volte a tutelare il proprio credito.La misura più “forte” è la possibilità di iscrivere ipoteca sugli immobili di proprietà e, nel caso in cui il contribuente continui a non pagare il debito, procedere al pignoramento immobiliare. Ipoteca e pignoramento immobiliare sono possibili solo se l’importo complessivo del debito supera 20 mila euro.

Equitalia può anche trascrivere al PRA il fermo del bene mobile registrato, per esempio un’automobile, con conseguente divieto di circolazione. Se, dopo il fermo, il debito continua a non essere pagato, può sottoporre a pignoramento il bene fermato e venderlo all’asta.

Sono oltre 1,5 milioni le rateazioni complessivamente concesse, per un valore di 19,4 miliardi

L’aumento rispetto all’anno precedente è pari al 25%

Inoltre, può pignorare beni mobili di proprietà, disponibili presso l’abitazione o nei locali dove il debitore svolge l’attività professionale, commerciale o artigianale. I beni mobili, in caso di mancato pagamento, sono in seguito messi all’asta. Infine, Equitalia può richiedere al terzo di pagare le somme di cui il contribuente è creditore entro i limiti dell’importo dovuto. Il caso più comune è il pignoramento di una parte dello stipendio; ma è anche possibile l’ordine alla banca di destinare i fondi liquidi presenti sul conto corrente al soddisfacimento del proprio credito. Con riferimento al pignoramento dello stipendio e delle altre indennità connesse al rapporto di lavoro, recentemente la legge ha abbassato le quote pignorabili: per importi fino a 2.500 euro la quota pignorabile è un decimo, per somme comprese tra 2.500 e 5.000 euro è un settimo, se si superano i 5.000 mila euro si applica la quota di un quinto, che costituisce il limite massimo pignorabile.

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Evasionefiscale A distanza di alcuni mesi dal “decreto salva-Italia”, che ha generato un aumento della pressione fiscale -, si osserva un cambiamento di mentalità negli Italiani. Lo conferma il Colonnello Giovanni De Roma, Comandante provinciale della Guardia di Finanza.

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di Maryline JM-W

Il Colonnello t. ST della Guardia di Finanza, Giovanni De Roma, da oltre un anno Comandante Provinciale a Bergamo - classe 66 -, è plurilaureato (Giurisprudenza, Scienze della sicurezza economico-finanziaria, e scienze politiche), nonché Cavaliere dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”. Ha da sempre optato per una carriera operativa, e le lettere di apprezzamento che gli giungono anche dalla gente comune fanno ben pensare sul suo operato, che lui vuole trasparente e aperto.

GUARDIA DI FINANZA

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Colonnello, gli episodi che hanno preceduto l’estate attestano un crescente antifiscalismo, eppure dai vostri dati traspare anche una maggior collaborazione del cittadino con le Fiamme Gialle. È un paradosso secondo lei?

Non direi. Queste due reazioni attestano piuttosto che la sensibilità della gente comune è cambiata. Le persone sono maggiormente consapevoli dell’esigenza che tutti paghino le tasse; d’altronde è un dato di fatto: se tutti pagassero quanto dovuto, ognuno di noi pagherebbe di meno. Comunque, oltre alle segnalazioni al 117, è aumentato anche il numero di lettere che ci pervengono e delle persone che vengono presso i nostri uffici.

Questa presa di coscienza è importante per il vostro lavoro?

Sicuramente. Consideri che le chiamate al 117 - che è un numero di pubblica utilità e non di emergenza, quindi parliamo di numeri piccoli - da 10, nei primi 5 mesi del 2011, sono diventate 147 quest’anno, per lo stesso periodo. Di queste 50 erano anonime, e non le abbiamo prese in considerazione, mentre 97 erano di persone che si sono generalizzate e che - come previsto dalla procedura che ho introdotto - si sono presentate nei nostri uffici e ci hanno permesso di riscontrare non solo violazioni che riguardano l’aspetto fiscale nel senso stretto, ma anche fenomeni come quello della contraffazione e del lavoro in nero. Ma non è cambiata solo la sensibilità della gente, anche quella dei media, che ora ci concedono più spazio per cose che abbiamo sempre fatto, ma che oggi vengono percepite diversamente, grazie anche ad un nostro diverso approccio: abbiamo capito soprattutto negli ultimi 5 anni che era importante che la gente sapesse quello che facciamo.

A quanto ammonta l’evasione al fisco sul territorio bergamasco?

Per evasione fiscale noi intendiamo l’imponibile sottratto a tassazione. Nel 2011, l’evasione ammontava a 1 miliardo 262 milioni di euro, ai quali bisogna aggiungere 619 milioni di evasione dell’IVA; rispetto ad un totale di 39 miliardi a livello nazionale. Mentre i dati parziali per il 2012, per i primi 8 mesi, sono di 562 milioni + 61 milioni per l’IVA. Inoltre nel 2011, sono stati riscontrati 105 evasori nella Bergamasca e 88 nei primi 8 mesi del 2012.

Esiste un profilo dell’evasore medio?

Purtroppo no, altrimenti è chiaro che il nostro lavoro ne sarebbe facilitato. I controlli vanno operati su tutte le categorie economiche, siano esse piccole, medie, grandi, con o senza operazioni internazionali. Ovviamente le metodologie di approccio sono diverse se controlliamo un piccolo artigiano, piuttosto che una grossa azienda internazionalizzata.

Nei primi 5 mesi del 2012, il numero delle chiamate fatte al 117 – per

segnalare casi di evasione al fisco - è cresciuto del 1.470% rispetto allo

stesso periodo dello scorso anno.

“Durante i primi 8 mesi del 2012, abbiamo operato 3.047 controlli degli scontrini, riscontrando 952 irregolarità (31,24%) che hanno portato alla chiusura di 34 attività

(ogni 4 violazioni per mancata emissione di scontrini nel quinquennio,

possiamo richiedere una chiusura da 3 a 30 giorni). Mentre sui

156 controlli delle prestazioni agevolate, abbiamo riscontrato 60

irregolarità (ossia un 38%). Inoltre abbiamo denunciato 48 soggetti per

contraffazione.”

“In Provincia sono attive circa 98.000 partite IVA, abbiamo operato tra

controlli e verifiche circa 1.300 interventi spalmati su tutte le categorie

professionali.”

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Cos’è “l’aggressione al patrimonio” e quanto favorisce il recupero delle somme dovute?

Quando ci troviamo di fronte a violazioni tributarie - affinché possa essere garantito lo Stato sull’importo che dovrà incassare - possiamo sia chiedere una misura cautelare amministrativa (istituita nel 1997), sia procedere per via penale chiedendo un sequestro per equivalente (istituita nel 2008). Quest’ultima è spesso più veloce, permette di sequestrare subito il bene, e quindi di avere maggiori possibilità di recupero degli importi evasi ; ecco perché si sente maggiormente parlare oggi di aggressione al patrimonio.

Perché in Italia l’evasione al fisco è maggiore che nel Nord Europa? Esistono misure preventive?

L’evasione al fisco è un fenomeno molto complesso, anche se la cultura gioca sicuramente un ruolo importante. In Svezia o in Norvegia evadere il fisco è percepito come un’illegalità grave. Ragion per cui investiamo molto sulle nuove generazioni, andando nelle scuole medie, elementari e superiori per spiegare perché si devono pagare le tasse. Il “progetto legalità” ci ha permesso di coinvolgere più di 5.000 ragazzi l’anno scorso grazie anche al nostro fumetto “Le avventure di Finzy” e ad un videogioco che si può scaricare dal sito: www.gdf.gov.it .Ma non solo, la lotta all’evasione passa anche attraverso campagne di sensibilizzazione e controllo economico del territorio come nel caso degli scontrini/ricevute, più che punire, hanno una funzione anche di deterrenza per prevenire le violazioni ricordando alla gente le regole con la nostra presenza. Ovviamente i controlli fatti per aumentare l’effetto deterrenza non si limitano agli scontrini, controlliamo tutto, anche le prestazioni sociali agevolate: gli aiuti alle mamme, le rette scolastiche e prestazioni sanitarie.

I soggetti sottoposti a controlli parlano spesso di accanimento; i vostri controlli sono casuali?

No, assolutamente! La nostra è un’azione programmata, infatti proprio in questi giorni di settembre sto predisponendo l’elenco dei soggetti (persone e società) che controlleremo nel 2013. Rispondo personalmente della trasparenza e della fondatezza delle nostre iniziative e le garantisco che le nostre azioni si basano su un’attenta attività di analisi data dall’incrocio d’informazioni che ci provengono dalle nostre circa trenta banche dati, dal controllo economico del territorio e dalla nostra attività informativa.

“Essendo una polizia a carattere generale, quando ci troviamo di fronte a fenomeni evasivi, reati contro la pubblica amministrazione, o altro, li affrontiamo a 360°. Per esempio, se ci imbattiamo in un traffico di droga (dall’inizio dell’anno ne abbiamo sequestrato quasi 800 kg) oltre al sequestro ed all’arresto dei responsabili ci occupiamo anche dei flussi di denaro per individuare eventuali fenomeni di riciclaggio”

Di sicuro i controlli sono più mirati. Nel senso che, oggi più che mai, dobbiamo puntare alla qualità, più che alla quantità dei nostri interventi; tanto più che siamo sotto organico: dovremmo essere in 450, invece siamo circa 400. Per esempio l’anno scorso, a giugno, abbiamo chiuso una verifica che attestava 47 milioni di evaso e, grazie al nostro verbale, a ottobre, senza nessun’altra procedura, l’erario ha incassato 13 milioni. Questo deve essere il nostro obiettivo: puntare sui risultati; far sì che nel giro di 3 mesi l’erario possa incamerare il dovuto. Come, mi chiederà lei. Concentrandoci su quelle situazioni che presentano un alto rischio di evasione ma che hanno anche una disponibilità di patrimoni, al fine di garantire lo Stato nel momento in cui la sanzione viene definita.

Somme effettivamente incassate dall’erario a livello nazionale per illeciti fiscali nel 2011: 12,7 miliardi, ossia un aumento del 15,5% rispetto al 2010.

Inquadra questo QR per accedere al primo episodio delle avventure di Finzy, il protagonista del cartone animato della Guardia di Finanza.

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La conciliazione non rende l’evasione al fisco comunque conveniente per i grandi evasori (calciatori, artisti, grandi imprenditori)? Non conviene evadere 100 e poi, alla peggio, patteggiare per 50?

Innanzitutto tengo a precisare che l’ordinamento tributario applica leggi emanate dal Parlamento. In seguito, è importante ricordare che anche negli altri ordinamenti, penale e civilistico, esistono forme deflative del contenzioso. Forme di “conciliazione” nate per evitare lunghe procedure che non convengono mai; vedasi anche il patteggiamento o ancora la conciliazione civilistica davanti al giudice. La realtà è che evadere non conviene per un fatto di legalità generale.

Seguiteci anche sul profilo Bergamo Magazine di Facebook, non mancheremo di tenervi informati sull’operato del Comando della Guardia di Finanza.

“Secondo i dati ISTAT, il sommerso oscilla tra il 16,3% e il 17,5 % del PIL. PIL che nel

2011 era pari a 1.580 miliardi di euro, quindi si stima l’evasione

al fisco a livello nazionale tra i 254 e 272 miliardi. Ora, non

posso quantificare a quanto ammonta l’evasione nella

mia circoscrizione, tuttavia se applichiamo queste percentuali,

il PIL della nostra Provincia essendo pari a 35 miliardi,

potremmo stimare il sommerso locale a 5,5/6 miliardi. Ma sono solo dei dati e come tali vanno

interpretati e valutati.”

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Burocrazia:costi & lungaggini

Si parla tanto di rilanciare la crescita, ma intanto imprenditori e cittadini non hanno la vita facile, e la colpa non è solo della crisi, come lo attesta questa foto scattata sulle porte di un locale del centro città. Il titolare ci ha esposto i fatti, ma ha preferito rimanere anonimo. Così abbiamo chiesto a Carlo Saffioti di fare il punto sulla procedura di semplificazione e sfoltimento normativo per limitare sprechi e lungaggini dell’amministrazione italiana.

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di Maryline JM-WBUROCRAZIA

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Che la lentezza della nostra burocrazia fosse un handicap per il nostro paese non è una novità, come non lo è l’esigenza di semplificazione; lo stesso sito del Governo

italiano riconosce che: “La semplificazione e la qualità della regolazione rappresentano un fattore chiave per la competitività e lo sviluppo del paese, e una condizione essenziale per agevolare l’esercizio dei fondamentali diritti di cittadinanza.” Precisando, inoltre, che: “In Italia, le analisi condotte dalle principali organizzazioni internazionali individuano nella complicazione burocratica una delle prime cause dello svantaggio competitivo nel contesto europeo e nell’intera area Ocse: la Commissione europea ha stimato per l’Italia una incidenza dei costi amministrativi derivanti dai diversi livelli di governo pari al 4,6 % del PIL, che equivale ad un costo complessivo di circa 70 miliardi l’anno.”

Così, dal 2007, su input della comunità europea, tagliare i costi della burocrazia per le imprese e disboscare la giungla delle procedure sono diventati un impegno prioritario dell’azione di Governo, che con il taglia-oneri (spending rewiew) ha assunto l’obiettivo di ridurre di almeno il 25% i costi della burocrazia entro il 2012.

Neuro-psichiatra, Carlo Saffioti è stato Responsabile del servizio di psichiatria territoriale c/o l’Azienda Ospedaliera Treviglio, mentre oggi ricopre la carica di Vice Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, oltre ad essere membro della Commissione II (Affari istituzionali). Eletto circoscrizione Bergamo.

Da questa pagina estratta, parrebbe proprio che l’obiettivo del 25% sia raggiunto, eppure - sentendo il polso degli imprenditori bergamaschi-i tentativi di semplificazioni da parte del Governo sembrano ancora ben lontani dal portare frutti tangibili. Così abbiamo interpellato Carlo Saffioti, Vice Presidente del Consiglio regionale della Lombardia.

Per accedere direttamente

al sito del Governo

italiano, e vedere gli

impegni presi in tal senso,

inquadra questo QR:

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Vice Presidente, a livello regionale, ci può quantificare il taglia-oneri?

Regione Lombardia fa scuola, tanto da essere considerata, a livello europeo, uno dei punti di riferimento delle politiche di semplificazione: nel 2011 sono stati 47 i procedimenti di semplificazione attuati, con risultati eccellenti. La Pubblica Amministrazione ha risparmiato 11 milioni di euro, i cittadini hanno salvato 845.306 ore di tempo altrimenti perso in pratiche burocratiche. Ne hanno beneficiato anche i professionisti per un totale di 612.116 ore liberate. Grazie a questi interventi oltre 1 milione di Lombardi ha ottenuto vantaggi procedurali e maggiori facilità nel rapportarsi con la pubblica amministrazione. Merito della scelta di aver dato dignità politica al tema con l’istituzione di un Assessorato alla Semplificazione e Digitalizzazione, guidato da Carlo Maccari.

Quali misure sono state prese?

Anzitutto è stato scelto un metodo vincente: il progetto“Lombardia Semplice” ha infatti vincolato una quota dello stipendio dei dirigenti al raggiungimento di obiettivi legati all’alleggerimento delle procedure e al miglioramento dei servizi. Da questo meccanismo è derivata una serie di interventi che hanno reso la vita più semplice ai lombardi. Per fare qualche esempio, 930.000 persone affette da patologie croniche o invalidanti non dovranno più sostenere la visita periodica per il rinnovo dell’esenzione dal pagamento del ticket, e 20.000

pensionati e invalidi possono ora ottenere più facilmente il rilascio delle agevolazioni tariffarie per usare i trasporti pubblici. Per quanto riguarda l’agricoltura: oggi 5.800 produttori vitivinicoli intraprendono una sola e snella procedura per la dichiarazione di uve e vigneti, contro le tre precedenti. Inoltre, è stato velocizzato l’iter per il riconoscimento dell’iscrizione all’Albo dei produttori biologici, che in Lombardia conta a oggi 1.250 operatori. Va da sé che così si aiuta l’economia a crescere.

Quali sono in corso?

Dopo essere intervenuti su quanto di competenza diretta della Regione, nel 2012 abbiamo iniziato anche a lavorare sugli Enti locali (comuni in primis) promuovendo il bando “Lombardia più semplice”, che mette a disposizione 2,1 milioni di euro per mettere in rete le molte eccellenze in tema di semplificazione e digitalizzazione già presenti sul nostro territorio. L’idea è di

innalzare ovunque gli standard di efficienza offerti, premiando esperienze già in atto, e finanziando i progetti più innovativi. La scadenza era a luglio, a breve sapremo chi saranno i beneficiari.

E quali rimangono da fare?

Dopo il bilancio dei risultati ottenuti nel 2011, nello scorso marzo sono stati individuati i nuovi 50 obiettivi da realizzare entro il 2012. Tra gli interventi previsti c’è la realizzazione di un’innovativa modalità di pagamento della tassa auto tramite smartphone, che faciliterà la vita a molti dei 7,6 milioni di

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automobilisti lombardi. Nel campo delle politiche abitative, sono previste semplificazioni nel procedimento di accesso alle agevolazioni per l’acquisto della prima casa. Verrà avviata una sperimentazione per l’utilizzo della Crs (Carta regionale dei servizi) per acquistare biglietti e abbonamenti del treno. Nel campo dell’istruzione si sta lavorando per arrivare alla completa digitalizzazione del processo di erogazione della Dote Scuola, che registra più di 240.000 domande all’anno con 38 milioni di euro di contributi erogati.

Il titolare dell’attività commerciale che ha affisso quel cartellino ha sottolineato più volte il fatto che le lungaggini fossero dovute anche all’obbligo di registrazione per via telematica che rende impossibile il confronto con una persona che possa guidare l’utente. Obbligo che ha causato non solo un mancato guadagno per il ritardo nell’apertura (la nuova gestione sperava di non chiudere il locale per non perdere la clientela acquisita dal gestore precedente, invece ha dovuto rassegnarsi a tirar giù la clèr per alcuni giorni), bensì anche un danno “esistenziale”; il proprietario si lamentava infatti dello stress, del sangue amaro generato da tutte queste complicazioni che mettono a volte in difficoltà perfino gli addetti al lavoro.

Esiste un ufficio che accoglie le lamentele degli utenti?

Regione Lombardia non ha una struttura apposita per raccogliere le lamentele, anche se gli uffici sono a disposizione per qualsiasi segnalazione. Certo, è buona norma, soprattutto nelle fasi di passaggio da un sistema obsoleto a uno nuovo, prevedere dei meccanismi “passerella”, che consentano a chi è meno ferrato nell’uso delle nuove tecnologie di trovare una “stampella” per l’espletamento delle pratiche. Incuriosito dal cartello, tuttavia, ho provato a mettermi nei panni del negoziante, andando sul sito del Comune di Bergamo. Beh, ho scoperto che in realtà continua ad esistere anche “ufficio fisico”, fatto di persone cui si può chiedere aiuto.

Le lungaggini dell’iter burocratico rischiano di essere terreno fertile su cui nasce la corruzione; si sta facendo qualcosa in tal senso?

Non basta semplificare le procedure, bisogna ripensare il rapporto

istituzioni-cittadini a partire dall’elaborazione della normativa. Tanto più le leggi sono poche e semplici quanto più è difficile che lungo l’iter burocratico si creino occasioni di malversazione. Per questo Regione Lombardia non si sta impegnando solo sul fronte delle pratiche, ma anche nella riduzione delle leggi: a partire dalla VI Legislatura (1995-2000) abbiamo compiuto un lavoro di semplificazione che ha consentito di realizzare dieci Testi Unici, abrogando 1600 leggi e riducendo il corpus normativo attuale a 429. Ma, se non consideriamo le 100 esclusivamente finanziarie e quelle di modifica alle norme vigenti, possiamo ridurre a 60 le leggi sostanziali. Un risultato che non ha eguali in Italia.

Quali conseguenze avrà l’accorpamento delle piccole province per i cittadini?

La nostra provincia sembra aver passato l’esame del Governo; i problemi a questo punto riguardano la sua natura e le sue funzioni. Se essa diverrà un ente di secondo livello (con l’elezione di Presidente e Consiglio da parte dei comuni invece che dei cittadini) diminuirà il potere di controllo dei bergamaschi sull’operato dell’Ente. Se poi certe funzioni passeranno ai Comuni il rischio è lo stallo totale su alcuni settori. È indispensabile procedere alla riduzione degli sprechi, ma il criterio che deve guidare le scelte deve essere pragmatico, mettendo al bando i pregiudizi: bisogna orientarsi sempre sulle soluzioni che garantiscano al minor costo possibile il miglior servizio ai cittadini. Ma può essere che anch’io, nel momento in cui difendo l’istituzione Provincia, manifesti solo una sorta di timore del cambiamento.

La somma delle leggi di Gran Bretagna, Germania, e Francia è inferiore al numero di leggi in vigore in Italia, infatti si stima che oggi siano in vigore circa 18mila leggi in Italia, contro le circa 3.000 della Gran Bretagna, le 6.000 della Germania e le 7.000 della Francia.

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Impresa:

Crediti e debitiL’attuale crisi sta mettendo in grave difficoltà le attività economiche, ma una corretta gestione delle pendenze con i creditori può aiutare a guadagnare tempo prezioso. Nel 2011 metà delle PMI ha avuto problemi di accesso al credito e, rispetto a 3 anni fa, i fallimenti sono aumentati del 50%.

Avvocato Luca Carlo SantinoliBergamo - Via Masone, [email protected]. 035 221222

[...]Sono titolare di un’attività avviata alcuni anni prima della crisi, all’inizio andava bene ma ora i clienti diminuiscono e tardano a pagare. Ho ormai esaurito i risparmi e le banche non mi fanno credito, neanche offrendo in garanzia la quota dell’immobile intestato all’impresa. Posso contare solo sulle mie forze ma ci vorrà tempo. Alcuni fornitori minacciano già le vie legali: quanti mesi ho prima che la mia attività venga bloccata definitivamente?[...]

Mario F.

AFFARI LEGALI

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Proposta stragiudizialePer evitare l’aggravio delle spese legali, se vi è la possibilità, è opportuno inviare tempestivamente una lettera ai creditori con l’indicazione dei motivi delle difficoltà unitamente a una seria proposta di definizione: versamento immediato a saldo e stralcio di un 80-90% del capitale oppure rateizzazione in 6/12 mesi di quanto dovuto (capitale + interessi moratori) garantita dal rila-scio di cambiali oppure permuta del credito con beni e servizi scontati forniti dall’impresa debitrice. Per cercare di ottenere di-lazioni oltre l’anno è necessario fornire ulteriori garanzie, come l’avallo sulle cambiali o la fideiussione rilasciate da soggetti sol-vibili diversi dal debitore oppure tramite la concessione di una ipoteca volontaria su beni immobili. In difetto sarà inevitabile subire azioni legali, ferma restando la facoltà di proporre l’opposizione del caso.

Condanna giudizialeIl creditore deve innanzitutto ottenere un provvedimento defini-tivo del giudice, generalmente un’ingiunzione di pagamento. Il decreto ingiuntivo, emesso sulla base della mera documentazio-ne contabile dopo circa 1 mese dalla presentazione del relativo ricorso, diventa definitivo se non opposto entro 40 giorni dalla notifica al debitore: al contrario, in caso di opposizione, il debi-tore potrà indicare la prima udienza di comparizione nei succes-sivi 6 mesi, ma se la contestazione è infondata il decreto verrà comunque dichiarato definitivo in tale udienza. Va poi chiesta l’apposizione della formula (ordine all’ufficiale giudiziario di realizzare materialmente la condanna) in calce al decreto, che è rilasciata ante registrazione dopo circa 2/8 mesi.Assegni e cambiali dichiarati protestati, resi dalla banca dopo circa 2 mesi, equivalgono già a una condanna di pagamento de-finitiva. Si procede quindi a notificare l’atto di precetto, ultimo avvertimento precedente l’esecuzione forzata, con l’indicazione della somma complessiva dovuta.

Esecuzione mobiliareTrascorsi circa 2 mesi, l’ufficiale giudiziario si reca presso la sede o l’unità locale (o anche la residenza, se l’impresa è perso-nale) della debitrice e sottopone a pignoramento i beni mobili ivi rinvenuti, rendendoli così indisponibili. Possono essere pignorati altresì automezzi: in tal caso il vincolo va reso pubblico tramite trascrizione al PRA (Pubblico Registro Automobilistico). Viene quindi chiesta la vendita dei beni pignorati tramite l’Isti-tuto Vendite Giudiziarie (www.ivgbergamo.com), con fissazione della prima asta dopo circa 6 mesi. Si può procedere, inoltre, al pignoramento di somme di dena-ro presso terzi, banche o creditori dell’impresa debitrice: in tal caso l’udienza di comparizione potrà essere fissata direttamente dall’istante dopo 2 mesi e, se l’esito è positivo, occorrono circa altri 2 mesi per registrare il provvedimento di assegnazione delle somme.

Esecuzione immobiliarePer quanto lunga e costosa, se gli immobili sono di proprietà esclusiva, senza gravami e commerciabili, è la procedura prefe-rita per la certezza e rilevanza del ricavato: spesso è preceduta, trascorso 1 mese dalla condanna giudiziale, dall’iscrizione ipote-caria sui beni per assicurarsi assoluta stabilità e priorità. Dopo il precetto, viene notificato un atto di pignoramento immo-biliare, che rende indisponibili i beni, e poi depositata l’istanza di vendita, da completare con certificazioni e perizia: la prima asta è quindi fissata dopo circa 2/3 anni. La delega dell’esecuzione a notai e la pubblicità su internet (www.tribunale.bergamo.it – www.esecuzionigiudiziarie.it) ha reso più efficace la procedura.

Ciò premesso, si consiglia di tentare la definizione stragiudiziale delle pendenze: qualora non fosse possibile, andrà valutata caso per caso la tempistica necessaria per

arrivare all’atto di esecuzione concreto (da qualche mese a qualche anno) nonché l’opportunità di opporsi alle iniziative

giudiziali dei creditori (ad es. per vizi del provvedimento o della notifica, eccezioni di incompetenza, contestazioni

quantitative o qualitative della merce nonché della proprietà dei beni pignorati oppure dell’insolvenza, ecc.).

Procedure concorsualiIn caso di esito negativo o insufficiente delle suddette esecuzio-ni (attestanti l’insolvenza dell’imprenditore) e qualora sussistano alcuni parametri (per l’istante credito oltre € 30.000 e, per l’im-presa debitrice, negli ultimi tre esercizi, attivo patrimoniale oltre € 300.000, oppure ricavi lordi oltre € 200.000, oppure debiti oltre € 500.000) è ammissibile la dichiarazione di fallimento, che vie-ne emessa, previa convocazione della parti, entro 1/3 mesi dalla notifica al debitore del relativo ricorso. L’imprenditore è quindi automaticamente spossessato dei beni, che passano in gestione al Curatore per la liquidazione.Per evitare il fallimento, tuttavia, l’imprenditore in stato di crisi (non insolvente) può proporre la domanda di concordato pre-ventivo, che blocca immediatamente le procedure esecutive dei singoli creditori, allegando al ricorso un piano finalizzato al ri-sanamento o al trasferimento o alla liquidazione dell’impresa. I creditori possono essere soddisfatti in vario modo: denaro o beni, dilazione o percentuale, titoli di debito o partecipazioni all’im-presa. Se la domanda è ammessa dal Tribunale e approvata dalla maggioranza dei creditori (valendo così anche per la minoranza), viene nominato un Commissario che vigila sull’amministrazione conservata dall’imprenditore: in caso di mancata approvazione, l’istante è dichiarato fallito. In alternativa, l’imprenditore in crisi può proporre un accordo di ristrutturazione dei debiti, che deve essere approvato almeno dal 60% dei creditori: la minoranza estranea all’accordo, tuttavia, non rimane vincolata.

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Programmi finanziari:

fantasia o realtà?

Avvocato Francesco Coluccipresidente della società di consulenza finanziaria internazionale INTERNA-TIONAL BUSINESS STUDIES & CONSULTANCY LTD - www.infc.eu

FINANZA

Da decenni l’Italia attraversa un periodo economico difficile, dovuto principalmente all’ingente debito pubblico accumulato. Naturalmente, la crisi economica mondiale ha aggravato la situazione, spingen-do ignari imprenditori alla disperata ricerca di consulenti che risolvano i problemi che asfissiano le loro aziende.

Page 33: Bergamo Magazine N°1

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Precarietà, disoccupazione, licenziamenti, famiglie in difficoltà sono ormai un’esperienza quotidiana per milioni d’italiani ma soprattutto per migliaia di Imprese.

Come sempre accade - in questa giungla finanziaria, fatta di pro-motori, professionisti e di altri fantasiosi personaggi del mon-do della Finanza - con l’aggravarsi di situazioni simili, saltano fuori operazioni fantastiche di Linee di Credito, di Bond, o di Programmi finanziari. Io stesso, nello specifico, mi sono spesso imbattuto e ho smascherato personaggi che, in cambio di acconti e piccoli rimborsi spese, promettevano di risollevare le sorti del cliente con imponenti operazioni bancarie.

La mia società di consulenza finanziaria è da anni specializza-ta nella ricerca dei problemi e possibili soluzioni per aziende in difficoltà. Potendo contare su ottimi rapporti anche bancari all’e-stero, spesso riesco ad essere di aiuto e di sostegno a chi in prima battuta si era affidato a professionisti che invece di fargli avere i soldi, li chiedevano.

Molto di moda negli ultimi anni è la proposta di entrare in Private Placement Program, meglio conosciuti come PPP. Se ne parla spesso anche dal giornalaio sotto casa, eppure non è raro che importanti funzionari di banca non ne conoscono neanche l’esistenza; perché?

Semplicemente perché questi programmi di collocamento privato non sono di dominio pubblico. Infatti, solo un piccolo gruppo d’investitori con capitali propri o strumenti bancari di proprietà può averne accesso, e solo ed esclusivamente su invito. Ma queste forme d’investimento non sono nuove; sono sul mercato da più di cinquantacinque anni.

I PPP in realtà non sono altro che degli investimenti ad alto rendimento realizzati da grosse Banche autorizzate, che producono degli elevati risultati tecnici, facendo una semplice operazione di Buy/Sell (Compravendita) su titoli derivati, in

particolare su Medium Term Note (MTN). Gli MTN sono emessi da primarie banche e hanno solitamente una scadenza di medio/lungo periodo. Acquistando MTN si crea liquidità per la banca emittente e questo permette agli investitori di realizzare degli interessi/rendimenti fuori dal normale e da ogni logica immaginazione.

Quando anni fa fui selezionato a Londra in HSBC Bank per un seminario sui PPP, capii che questo mercato aveva un potenziale enorme, capace di stravolgere gli equilibri e gli effetti dell’economia di Paesi interi, da qui la consapevolezza che i Programmi di collocamento privato sono riservati a classi

ristrette di imprenditori, politici e finanzieri, mentre per molti, forse per troppi, continueranno ad essere e rimanere delle semplici chimere. Ecco perché è importante che gli imprenditori non perdano di vista quella che è la normale gestione aziendale, sperando che a risollevare le sorti della loro azienda possa essere la più ghiotta e affascinante chimera finanziaria: i Programmi di collocamento privato (Private Placement Program o PPP).

La partecipazione ad un programma ad alti profitti è un privilegio elitario, concesso ad un investitore titolare di capitali-sostanze consistenti (solitamente almeno 100 milioni di Euro o Dollari ma c’è la possibilità di accesso anche per cifre minori, solitamente partendo dai 10 milioni )

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a cura di Armando MartinoSOSTENIBILITÀ AMBIENTALE

MYRTE:L’insostenibilitàdella “leggerezza”

Tagliare il burro con il Black&Decker si può, ma...... forse non è il modo più econo-mico per farlo.

Cella a Combustione (Fonte: NASA Fuel-Cell)

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Sole e idrogeno uniti per l’energia h24Questo il titolo avveniristico di un articolo di Andrea Ballocchi, apparso in Rete il 20 giugno 2012 che illustrava la ‘nuova’ piat-taforma della TEKNECO realizzata ad Ajaccio in Corsica e denominata MYRTE.

21 milioni sono gli EURO spesi per il MYRTE, propagandato come sistema “rivoluzionario”, che riesce a ‘sopperire’ alla carenza di energia prodotta da impianti fotovoltaici, quando gli stessi operano a ‘basso’ regime, (notte, inverno, giorni di pioggia), “stoccandola” in serbatoi ad alta pressione, dopo averla trasformata in idrogeno ed ossigeno.Detto così, è fantastico: la chimera che inseguono da sempre i produttori del fotovoltaico, è realtà! Certo; ma a che costo?

Che le cose stanno in modo diverso lo spiega Ballocchi nel proseguio del suo articolo.“... Lo scopo della piattaforma (MYRTE n.d.r.) è di immagazzinare energia (elettrica n.d.r.) attraverso un elettrolizzatore (o cella elettro-litica), che converte energia elettrica in idrogeno e ossigeno... Questa energia viene poi restituita attraverso una cella a combustibi-le, che converte l’idrogeno e l’ossigeno in energia elettrica”...

Dunque due CELLE, di conversione e di riconversione che per “fun-zionare” hanno bisogno di ENERGIA; due CELLE che hanno come principio la trasformazione dell’energia elettrica in energia chimica e viceversa, in ambiente speciale; due CELLE che hanno dei costi am-mortizzabili e dei costi di esercizio che non giustificano l’investimen-to. Se si considera che l’idrogeno stesso è, con appositi accorgimenti, una fonte di energia, si intuisce come l’operazione “innovativa” (che tanto innovativa non è visto che la cella elettrolitica è del 1839 ad

opera di M. Faraday mentre la pila a combustione o cella è stata perfezionata nel 1932 da Francis T. Bacon) è un’operazione “speculativa”.

Il costo dei serbatoi speciali, l’idrogeno occorrente per i processi: energia==>idrogeno==>energia. Il costo per l’energia occorrente al funzionamento delle celle. Il costo dell’energia per lo stoccaggio dell’idrogeno. Il costo per la manutenzione periodica dell’impianto... Sono tutte spese non una tantum (come è per i pannelli fotovoltaici o per le pale eoliche) ma periodiche e fisse che vanno ad incidere sulla reale economia della “conservazione” dell’energia prodotta da fotovoltaico o/e eolico.Ma il paradosso più evidente proviene dal fatto che, ventuno milioni di euro per il “non risparmio”, sono stati stanziati su un’ISOLA; in una parte cioè di territorio, particolarmente VOCATO allo sfruttamento del MOTO ONDOSO e questo basterebbe per scandalizzarsi; ma, l’impianto MYRTE, non su una qualsiasi isola, è sulla CORSICA che, per la conformazione geomorfologica delle sue coste, sarebbe il luogo ideale per la realizzazione di un impianto per lo sfruttamento del moto ondoso e con tecnologia O.W.C. (principio della colonna d’acqua oscillante: Oscilating Water Column) che è quello meno impattante dal punto di vista ambientale.

Parte del sito occupato dal MYRTE (Fonte: TEKNEKO.it)

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Lo sfruttamento del moto ondoso ha costi di impianto decisamente inferiori al fotovoltaico e all’eolico; non ha bisogno di ‘stoccare nulla’ perchè funziona 24 ore su 24; manutenzione vicina allo zero (un addetto al controllo e alla manutenzione ogni due km di impianto) e poi...... udite, udite: la produzione di energia per metro quadrato di superficie è DOPPIA rispetto al fotovoltaico e/o eolico (dato confron-tato senza tenere conto dei costi di installazione, manutenzione e di esercizio dell’impianto di stoccaggio).

Infatti, la produzione di energia elettrica con sistema O.W.C. h24 è di 35 kW per ogni metro quadrato contro i 10 kW per metro quadrato del fotovoltaico e... l’asino corso non sarebbe stato co-stretto all’esilio per mancan-za di pascolo.

“Stoccare” l’energia elettrica con metodi 10 volte più costosi di quelli che servono per produrla in ambiente dove è possibile l’installazione di im-pianti alternativi a basso costo e maggior rendimento, È come azionare il flessibile per fare a tocchetti il burro.

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Low energy:Gesti “illuminati” per i nostri portafogli

di Selenia Scinaldi

Avete cura della vostra casa e del vostro corpo? Allora perché non avere cura anche del vostro Pianeta, della vostra città?! Tanto più che i vostri portafogli ve ne saranno grati.In questo mutamento sistemico, che ha travolto gli equilibri economici mondiali e che ci costringe ad imparare a vivere spendendo meno risorse, forse una mano può darla anche l’Energy Saving…

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ENERGY SAVING

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Accorgimenti già attuati in gran parte d’Europa possono infatti permettere ai nostri Comuni di risparmiare milioni di euro e, tutto questo, in maniera “eco”.

Incredibile, ma vero!Ma ripartiamo dall’inizio, la spesa energetica per la sola illuminazione pubblica ammonta a un miliardo di euro. Cifra alla quale si devono aggiungere spese di manutenzione ordinarie e straordinarie, quali nuovi impianti. Tutto questo, oltre a generare un enorme salasso, danneggia l’ambiente. Se avete ancora dubbi sull’inquinamento luminoso, fate capolino fuori dalle vostre case e provate a vedere le stelle... difficile, per non dire impossibile, in centro città.

L’Italia, dopo la Spagna, figura tra i paesi più spreconi della comunità europea.

Il costo dell’illuminazione pubblica si aggira fra il 15 ed il 25% della spesa energetica

di un Comune e può raggiungere il 50% di quella elettrica.

La spesa per l’illuminazione è ripartita in: 90% lampioni e 10% semafori

In Italia la lampadina più venduta è quella da 150W, mentre il restodell’ Europa opta per quelle da 70W!

Ecco dunque che sorge spontanea la domanda:

Ci serve veramente tutta questa luce?L’illuminazione pubblica nasce con lo sviluppo delle grandi metropoli; siamo nel 1825, quando Parigi, per i suoi viali illuminati, viene ribattezzata Ville Lumière.Tutte queste luci che facevano luccicare la capitale francese sono nate da un’esigenza concreta: lottare contro l’oscurità complice dell’insicurezza, della criminalità. Quindi, l’illuminazione delle strade è un fattore di sicurezza che non va assolutamente trascurato, tuttavia possiamo chiederci se non esiste un modo più consono per farlo e soprattutto, se tutti i grattacieli del mondo che abbelliscono le cartoline di meravigliosi skyline notturni illuminati da mille e una luce, lo siano altrettanto. New York, per esempio, viene chiamata la città che non dorme mai... Ma siamo sicuri di non voler riposare? Tanto più che, nessuno mette in dubbio che la luce valorizzi monumenti e edifici. Il punto è: non possiamo farlo in modo più funzionale grazie ad un giusto dimensionamento?

Come e quanto illuminare?

Gli studi d’illuminotecnica sono (se mi concedete la battuta) illuminanti in materia. Ci insegnano per esempio che i pali della luce - per compiere il loro dovere di sicurezza senza spreco - devono essere rivolti verso la strada; sembra lapalissiano eppure la maggior parte degli apparecchi illumina il cielo, oltre che le case dei primi piani che ne farebbero spesso volentieri a meno. Bisogna inoltre evitare che la luce sia abbagliante per via di una sovrailluminazione, altrimenti, paradossalmente, diminuisce la visibilità e nasce l’inquinamento luminoso oltre che lo spreco economico e quindi energetico.Sulla base di queste ricerche sono nate normative europee, che piano piano anche le nostre regioni stanno vagliando.

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La Lombardia sulla scia dell’Europa:Seguendo l’esempio della Comunità Europea – che già da tempo ha emanato delle direttive per poter diminuire il livello di inquinamento luminoso - la Lombardia, con la legge 17/2000, si è prefissata l’obiettivo di ridurre i consumi energetici e combattere l’inquinamento luminoso delle aree urbane.La legge, durante gli anni, ha subito modifiche ed integrazioni,

ma resta il punto di riferimento per questa tematica.Il principio è molto semplice: bisogna illuminare dove serve, e quindi regolare, ridurre e razionalizzare la luce a seconda della necessità. Tanti Comuni si sono già adeguati alla normativa o lo stanno facendo, attraverso la sostituzione dei sistemi non a norma. Un esempio fra tanti: l’illuminazione semaforica incide per il 10% sulla spesa totale della pubblica illuminazione, ragion per cui molte città hanno iniziato la sostituzione dei vecchi semafori con quelli a led. Il risparmio complessivo, fra energia e funzionamento, è del 90%!

Il progresso illumina il mercato:

Esistono oggi in commercio apparecchi che sono in grado di modulare il flusso luminoso in modo da essere più deciso in presenza del traffico veicolare e dei passanti, e soffice e diffuso quando strade e piazze sono deserte. Senza dimenticare i pali di nuova generazione che sono in grado di immagazzinare l’energia rinnovabile accumulata durante il giorno, per poi rilasciarla di sera.

Per quanto riguarda le lampadine, quelle SAP (con vapori di sodio ad alta pressione) rappresentano oggi la tecnologia più diffusa e consolidata per l’illuminazione stradale, ma possono

Bergamo è la prima città d’Italia ad avere progettato la sostituzione delle lampade

di tutti i semafori, per un investimento complessivo pari a 890 mila euro.

trovare impiego anche in edifici industriali, parcheggi, piazze o giardini. Le CFL (fluorescenti compatte) si riconoscono dalla forma a spirale o serpentine di piccoli tubi. Durano più a lungo, ma sono condizionate dal numero di accensioni e spegnimenti. Sebbene la loro luce, inizialmente, possa apparire debole e un po’ fredda, la massima prestazione si ottiene solo dopo un paio di secondi. Piccolo difetto: lo smaltimento. Infatti, contenendo mercurio,

non possono essere gettate nel “vetro” e vanno trattate come “rifiuti pericolosi” depositandole in appositi contenitori.I Led, ad oggi, non sono adatti ad illuminare grandi ambienti, ma possono diventare il futuro. Pur avendo ancora un costo elevato e un livello prestazionale limitato, le case produttrici stanno infatti investendo molte risorse per sviluppare prodotti sulla base di questa tecnologia.

Insomma, la strada da percorrere è ancora lunga prima che le nostre città possano tornare a toccare il cielo con gli occhi, ma almeno è stata imboccata!

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L’energia

del

caffè

Siamo abituati a pensare al caffè come a una spinta d’energia per la persona, per il suo fisico e il suo spirito. Ma se invece potesse essere usato per alimentare batterie elettriche o come Biodiesel?

a cura di Emanuele CavassaTECNOLOGIA

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Bevo in media 8 caffè al giorno. Per una tazza ci vogliono 7 grammi di macinato. Quindi sono all’anno (8x365x7) 20.440 gr di scarto di materia organica. Moltiplicato per

il numero di bevitori di caffè, arriviamo a milioni di tonnellate di rifiuti, giacché siamo abituati a sbarazzarci, appena usati, sia del macinato usato, che della capsula. Niente di più sbagliato. Ci sono, infatti, almeno 3 applicazioni possibili di questi scarti, per produrre energia.

Il progetto austriaco Nespresso-battery: grazie al quale, sfruttando le capsule esauste di Nespresso

combinate con un elemento di rame e dell’acqua salata, si possono avere delle batterie che riescono ad alimentare orologi o radio da tavolo. Nespresso-battery è uno splendido concept,

anche se nella sua forma attuale e poco sfruttabile perché, come si può vedere dall’immagine, l’installazione delle batterie formate dagli scarti è un poco ingombrante.

Più interessante, un progetto americano per estrarre Biodiesel dagli scarti inerti. Un Biodiesel più stabile di quello ottenuto con altri procedimenti, grazie alla presenza di antiossidanti naturali nel caffè.

In questo modo la “dipendenza” dalla caffeina potrebbe aiutare a liberarci da una dipendenza molto peggiore, ovvero dal petrolio ed altri combustibili fossili.

L’efficienza di produzione di questo Biodiesel sarebbe intorno al 10-15% della massa totale di rifiuto: se può sembrare poco, si pensi che è stimata in 1300 milioni di litri all’anno nel mondo.

Oltre ai carburanti alternativi ed ecologici, una ricerca dell’Università di Roma “La Sapienza” mostra come gli scarti siano ricchi di polifenoli facilmente estraibili in modo naturale ottenendo altro materiale adatto ad essere bruciato come combustibile. I polifenoli così ottenuti, invece, sono usatissimi nell’industria farmaceutica e di bellezza.

Insomma, 3 buoni motivi per guardare in modo diverso gli scarti del prossimo caffè!

Il consumo annuo di caffè è stimato a 6 milioni di tonnellate di caffè.

3 miliardi di capsule consumate nel 2004. 1 miliardo solo in Italia.

7 grammi per un caffè perfetto, 30 ml d’acqua.

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ETICA D’IMPRESAUno degli strumenti per lo sviluppo sostenibile è l’etica d’impresa.Il paradigma è: se sono corretto nella conduzione degli affari e scelgo solo partner che condividono i miei principi, questo, oltre a evitare il rischio di incappare in qualche spiacevole vicenda giudiziaria, aiuterà il mercato a essere migliore e più sostenibile, nell’accezione ampia che si da oramai a questo termine. Ed è proprio in questa premessa che risiede il fondamento dell’iniziativa di Italcementi e il suo recente successo nell’ambito della 10a edizione del Sodalitas Social Award.

Avvocato Agostino Nuzzolo Direttore affari legali e fiscali del Gruppo Italcementi

IMPRESA & SOCIETÀ

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Italcementi Group è stata premiata per le “Iniziative nell’ambito del Mercato”, in relazione al suo progetto di prevenzione dei rischi criminali e al sistema di qualifica dei clienti e fornitori. Immagino a questo punto una domanda che potrebbe sorgere nei lettori: che c’entra la prevenzione dei rischi criminali con la solidarietà e lo sviluppo sostenibile? Del resto, sono le stesse domande che ci siamo posti nell’affrontare una competizione in cui gli altri progetti riguardavano ambiti più conosciuti e praticati dalle imprese, inclusa la nostra: dall’aiuto alle persone meno fortunate ad iniziative a favore dell’ambiente, tutti progetti importanti e lodevoli. E noi, invece? La qualifica dei fornitori… Un tema di certo non così noto al grande pubblico.

Il SODALITAS SOCIAL AWARD è il Premio che ogni anno dal 2002 viene assegnato dalla FON-DAZIONE SODALITAS a imprese, associazioni imprenditoriali, distretti industriali ed organiz-zazioni che si siano concretamente impegnate in progetti di Sostenibilità d’Impresa www.soda-litas.it/sostenibilita/sodalitas_social_award.aspx

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Qualche numero per darvi un’idea: stiamo parlando di più di 3.000 soggetti qualificati, di cui un 10% circa non ha superato i criteri fissati e non è stato qualificato, mentre un ulteriore 15% è stato tra virgolette “messo in quarantena” (qualificato con riserva o giudizio sospeso).

Per chi avesse deciso di non fermarsi a questo punto, provo a spiegare cosa abbiamo fatto e qual è il valore associato. Siamo partiti da una domanda semplice: vogliamo avere tra i nostri clienti e fornitori delle imprese criminali? E dando per scontato che la risposta sia “no”, come facciamo a evitarle? Immagino che ognuno di voi si faccia la stessa domanda e giunga alle stesse conclusioni nella vita quotidiana, quando sceglie le persone da frequentare o da far frequentare ai propri figli e quando sceglie i luoghi dove fare i propri acquisti o le iniziative a cui dare donazioni. Ebbene, il nostro progetto non ha fatto altro che puntare a una conoscenza più completa dei nostri clienti e fornitori, che non si limitasse alla verifica delle loro capacità tecniche o disponibilità finanziarie, domande che si pone ogni operatore commerciale, ma che approfondisse altresì la storia di etica e di legalità dei nostri partner, attraverso la raccolta di documenti e informazioni aziendali e di notizie disponibili su internet e su banche dati accessibili alle imprese (quali la Camera di Commercio, ad esempio). Immagino che possa sembrare banale, ma lo è meno se pensiamo alla quantità d’informazioni che si è dovuto raccogliere, ma soprattutto analizzare e interpretare. E lo è ancora meno se si pensa alla scelta impegnativa di allontanarne qualcuno, soprattutto se quel qualcuno è un cliente, magari anche rilevante per quantità acquistate.

Ma non ci siamo fermati qui: consapevoli che da soli non sarem-mo mai riusciti ad avere una visione completa dei “buoni” e dei “cattivi”, abbiamo chiesto alle Prefetture di aiutarci e di scam-biare, nei limiti di legge, le informazioni di cui reciprocamente disponevamo. È iniziato così un percorso di avvicinamento tra l’impresa e la pubblica amministrazione che riteniamo abbia ar-ricchito entrambi e possa continuare a farlo.

Ed è proprio su questo fronte che vediamo con grande favore la recente iniziativa del rating di legalità inserita nel decreto Sviluppo, approvato negli scorsi mesi dal Parlamento. Si tratta a nostro giudizio, infatti, di un obiettivo importante, affidato ad un’Autorità estremamente competente e imparziale – l’Authority per la concorrenza e il mercato – che dovrà redigere le linee guida per attribuire un rating di legalità alle imprese che ne faranno ri-chiesta, cui corrisponderà, al di là del vantaggio di aver ottenuto una ”certificazione pubblica” della propria etica d’impresa, anche la possibilità di un accesso agevolato ai finanziamenti pubblici e al credito bancario.

Sono tutte iniziative importanti in quanto vogliono puntare a un superamento della logica, a mio avviso oramai emergenziale, del-la repressione dei reati, cercando invece di attuare un’effettiva prevenzione: dire al mercato chi è “pulito” aiuterà sicuramente a marginalizzare (e speriamo escludere) chi non lo è e a stimolare chi vuole investire in Italia, sapendo di poterlo fare serenamente e di poter scegliere un partner “qualificato” o se preferite con un “bollino” di qualità.

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Eccellenze del lavoro 2012

L’iniziativa, “Aziende in Piazza. Riconoscimento del lavoro” vuole essere un’importante occasione di congiunzione tra le aziende ed i cittadini che vivono il territorio.

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SPAZIO AMBIENTE

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Nella giornata di domenica 23 settembre 2012 (in caso di pioggia la manifestazione verrà rinviata a domenica 30 settembre 2012) si terrà a Pedrengo la seconda edizione di:

AZIENDE IN PIAZZA. RICONOSCIMENTO DEL LAVORO. Giornata della promozione delle eccellenze - Comune di Pedrengo 2012.

Quest’iniziativa, fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale e realizzata in collaborazione con Teamitalia, Agenzia di comunicazione di Bergamo, ha avuto il via lo scorso anno con l’obiettivo primario di offrire un’occasione unica di visibilità e di contatto diretto tra le realtà produttive del Comune di Pedrengo e la cittadinanza. La giornata è infatti interamente dedicata alla presentazione alla popolazione delle piccole e grandi realtà che, con il proprio lavoro, contribuiscono a creare occupazione, indotto e visibilità per il Comune di Pedrengo.

Nella cornice di Piazza Europa Unita verrà allestito un Villaggio Expo per presentare le eccellenze che contraddistinguono il tessuto produttivo di Pedrengo e proporre così un’occasione unica di aggregazione e di informazione per l’intera comunità. Le Aziende del territorio avranno modo di far conoscere il proprio lavoro sfruttando questa significativa opportunità di visibilità, scegliendo di allestire uno stand espositivo per la distribuzione di materiale informativo relativo alla propria attività, per l’esposizione e/o la vendita di manufatti e prodotti.

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Quest’anno, per la prima volta, all’interno del Villaggio Expo verrà delimitata un’area riservata alle aziende attive nel settore della green economy. Il Comune di Pedrengo, aderente al Patto dei Sindaci, il principale movimento europeo che vede coinvolte le autorità locali e regionali impegnate ad aumentare l’efficien-za energetica e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori, è da anni particolarmente sensibile a tali tematiche. La difesa dell’ambiente costituisce oggi una responsabilità a cui tutti siamo chiamati nel quotidiano; questa novità 2012 nasce con il preciso intento di presentare strategie e prodotti ‘green’ sviluppa-ti da aziende di Pedrengo, illustrando le soluzioni che il mercato e la tecnologia sono oggi in grado di offrire. L’Amministrazione Comunale, in occasione di Aziende in Piazza 2012, desidera inoltre tributare uno speciale riconoscimento ad alcune realtà produttive, sia nuove che consolidate che, con il loro impegno ed il loro lavoro, costituiscono un punto di riferimen-to importante nel Comune di Pedrengo. Durante la giornata, nel corso della Cerimonia del Riconoscimento del Lavoro verranno consegnati i seguenti premi: - Riconoscimento all’insediamento industriale più recente (in-dustria); - Riconoscimento al negozio di vicinato più vecchio (commercio); - Riconoscimento alla partita IVA più giovane (artigianato).

- Villaggio Expo Pedrengo – Piazza Europa: 23 settembre 2012 (in caso di

pioggia la manifestazione sarà rinviata a domenica 30 settembre)

- Orari: 10.00-13.00/15.00-19.00- Ore 18.00: Cerimonia per il

Riconoscimento del Lavoro

Per qualsiasi necessità in merito ad allestimenti e servizi extra Teamitalia

resta a disposizione per la formulazione di preventivi personalizzati.

In un momento sociale ed economico particolarmente difficile e impegnativo l’Amministrazione Comunale vuole essere presente, parte-cipe e propositiva in un’ottica di reciproca collaborazione. Chiediamo dunque a tutti Voi di garantire la Vostra presenza al fine di realiz-zare un importante evento di carattere informativo, utile a promuovere le eccellenze del Nostro Comune. Tutte le realtà, piccole e grandi, saranno seguite e consigliate al meglio per garantire la buona riuscita dell’evento; non fate mancare il Vostro fondamentale apporto a questa iniziativa destinata a crescere e a consolidarsi anche nei prossimi anni.

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La manifestazione si terrà dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 19,00 con la Cerimonia per il Riconoscimento del Lavoro alle ore 18.00. È prevista un’area dedicata ad attività ludiche e di intrattenimento dedicate a bambini e ragazzi, sempre sul tema ambientale. Sarà presente infatti la Cooperativa Sociale Alchimia con l’Ecobus, un laboratorio itinerante che diffonde saperi e conoscenze sull’energia e sulle fonti energetiche rinnovabili, in particolar modo l’energia eolica e l’energia solare. L’Ecobus propone a bambini e ragazzi una forma di apprendimento attiva e partecipata modulata attraverso diverse opportunità teorico-pratiche.Interagire con l’Ecobus consente di ripercorrere la storia del rapporto tra l’uomo e l’energia. Plastici, meccanismi ludici, esperienze concrete consentono ai bambini di avvicinarsi ed individuare concetti fisici e meccanici legati alla produzione e trasformazione dell’energia. I partecipanti sono aiutati a creare connessioni tra la propria esperienza quotidiana ed il funzionamento dell’energia: dalle proposte ludiche si impara in quali modi diversi si usa la propria energia corporea, da semplici esperimenti si comprende come la fisica e la chimica abbiano applicazioni concrete nei contesti lavorativi, domestici, di svago e di prima utilità.I ragazzi ed i bambini vivono in prima persona le potenzialità delle energie rinnovabili perché possono contribuire all’installazione di una torre eolica e di un parco solare che sono in grado di far funzionare realmente alcune utenze elettriche a basso voltaggio. Le esperienze vissute consentono a tutti di rapportarsi, in modo consono all’età, ai temi del risparmio energetico, della valorizzazione delle fonti energetiche alternative e della sostenibilità ambientale.

Con il Patrocinio di:- Assessorato al Turismo ed Attività

Produttive delle Provincia di Bergamo- Camera di Commercio, Industria e

Artigianato di Bergamo- Turismo Bergamo

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PEDRENGOAZIENDE IN PIAZZA II° edizione

Domenica 23 settembre si terrà, in Piazza Europa Unita di Pedrengo, la seconda edizione dell’iniziativa: “Aziende in Piazza”. Una giornata di promozione delle aziende di Pedrengo ai cittadini. Intervistiamo il Sindaco, Gabriele Gabbiadini e l’Assessore alle Attività Produttive, Luigi Beretta.

PAROLA ALLE ISTITUZIONIP

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a cura di Joseph Procino

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1) Sindaco, in che cosa consiste l’evento: “Aziende in Piazza”?

È una giornata interamente dedicata alla presentazione alla popolazione delle piccole e grandi realtà aziendali che, con il proprio lavoro, contribuiscono a creare occupazione, indotto e visibilità per il Comune di Pedrengo. Questa iniziativa è organizzata dall’Assessorato alle Attività Produttive in collaborazione con l’agenzia di comunicazione di Bergamo, “Teamitalia”.

2) Qual è la finalità dell’evento?

La finalità è di contribuire alla creazione di una reale e virtuosa collaborazione tra il mondo del lavoro sul territorio e il comune di Pedrengo, che non deve essere visto solo come entità burocratica.

3) Assessore, come organizzerete “Piazza Europa Unita”, sede dell’evento?

Allestiremo un vero e proprio “Villaggio Expo” per presentare le eccellenze che contraddistinguono il tessuto produttivo del nostro paese. È un’occasione unica di aggregazione e di informazione per l’intera comunità. Ci saranno stand espositivi che distribuiranno materiale informativo e vi sarà la possibilità di vendere i propri prodotti. Daremo spazio a tutte le tipologie d’impresa.

4) E per la green economy?

Quest’anno verrà delimitata un’area riservata alle aziende attive nel settore. Una novità che nasce con l’intento di presentare strategie e prodotti green sviluppati da aziende di Pedrengo, illustrando le soluzioni che il mercato e la tecnologia sono in grado di offrire. Vogliamo sensibilizzare i giovani a temi

ambientali e di eco-sostenibilità, coerentemente con gli impegni presi con l’Europa Unita aderendo al Patto dei Sindaci per l’energia sostenibile.

5) Sindaco, la peculiarità di questa seconda edizione è la promozione alla “tutela made in Italy”. In che modo informerete la collettività?

Faremo conoscere il marchio “Made in Italy” attraverso lo stand del Comune, e l’intervento di autorità competenti in materia. Da tempo, la Giunta Comunale ha maturato il desiderio di divulgare informazioni a tutela della qualità dei prodotti italiani che spesso vengono slealmente messi alla pari dei prodotti esteri spacciati per italiani. 6) Assessore, in che cosa consiste “la cerimonia del riconoscimento del lavoro”?

È una cerimonia di premiazione di quelle aziende nuove o consolidate che rappresentano per il Comune un punto di riferimento importante. Sono assegnati tre riconoscimenti: all’insediamento industriale più recente; al negozio di vicinato più datato; alla partita IVA più giovane. Tre premi che valorizzeranno in modo equo tre dei settori presenti sul territorio: industria, commercio, artigianato.

7) Sindaco, la sua agenda è ricca d’impegni a favore del cittadino.

Sì, sono vicino insieme a tutta l’Amministrazione alla comunità e alle necessità dei cittadini. Entro la fine del 2012, sempre su iniziativa dell’Assessorato Attività Produttive, nascerà la Carta Famiglia: una carta sconti rilasciata alle famiglie di Pedrengo utilizzabile nei negozi del territorio che aderiranno all’iniziativa. Un piccolo aiuto alle famiglie ed ai negozi in questo momento di crisi economica. Inoltre, l’Amministrazione Comunale incentiverà l’occupazione, erogando un contributo alle aziende locali che assumeranno persone residenti nel Comune di Pedrengo.

Il comune protegge i bambini attraverso il Progetto Pinocchio

Il progetto Pinocchio

nato nel 2011 coinvolge la rete

dei commercianti di Pedrengo per far in

modo che il negozio diventi un punto rifugio

per bimbi che nel tragitto scuola-casa

necessitano di aiuto. E’ un progetto di sicurezza per tutelare i più giovani.

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“Attacchi” di giardinaggio

Comuni bergamaschi in guerrilla! A sferrare l’attacco è stata l’iniziativa Gardening Attack che ha coinvolto l’Ambito Territoriale di Dalmine e numerosi altri comuni. Una guerra pacifica e di pubblica utilità destinata ad abbellire e a ricondizionare aiule e spazi verdi.

GARDENING ATTACK di Greta Nicoletti

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Caldissima l’estate per i comuni di Azzano S.Paolo, Boltiere, Ciserano, Comun Nuovo, Curno, Dalmine, Lallio, Levate, Mozzo, Osio Sopra, Osio Sotto,

Stezzano, Treviolo, Urgnano, Verdellino, Verdello e Zanica che hanno aderito a una vera e propria “Guerrilla Gardening”. Con la differenza che il Gardening Attack è un’azione “legale” promossa in collaborazione con le amministrazioni comunali che hanno segnalato le aiuole da destinare a questa iniziativa e a cui è stato chiesto di creare le condizioni affinché qualche realtà del territorio (Centro Terza Età, Centro Diurno Disabili, eccetera) se

ne possa prendere cura nei mesi successivi. L’attenzione verso le cosiddette azioni di pubblica utilità è cre-sciuta molto negli ultimi anni. Secondo gli organizzatori dell’ini-ziativa, “nei due anni di lavoro del progetto Segni Educativi nella Città e della sua articolazione “E Sta a Te” (incentrata sulla pro-mozione della partecipazione alla cittadinanza e al protagonismo giovanile) abbiamo verificato una notevole e, per certi versi, ina-spettata consistenza di queste azioni promosse all’interno delle comunità locali da parte di giovani singoli o aggregati in gruppi informali o associazioni”. Nella logica della valorizzazione del territorio, il Progetto “E Sta A Te” ha dedicato un’attenzione specifica alle azioni di taglio ambientale. Quindi, si è preso spunto da una serie di pratiche

ormai diffuse a livello internazionale conosciute come “guerrilla gardening” che non sono altro che azioni di cura del territorio in cui si vive

Il concorso e i vincitoriIl concorso si è svolto nel corso dei mesi di luglio e agosto, or-ganizzato a squadre di “attacchi” di giardinaggio e cura dell’am-biente, tutto in collaborazione con la sezione provinciale di Le-gambiente.La proposta è consistita nel far intervenire squadre di appassio-nati di giardinaggio (composte per due terzi da giovani sotto i 27 anni) in azioni di cura del territorio, nel periodo fra metà giugno e inizio agosto, impegnandosi a documentare in formato video l’intervento e a presentare tale video a una giuria che ha valutato le azioni giardinaggio premiando le migliori in occasione dell’e-vento finale di “E Sta A Te: More Than A Party” che si è tenuto a Stezzano dal 24 al 26 agosto.

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Frutta e verdura locali per una sana alimentazione.

Comprare il cibo locale, quello prodotto dalle aziende agrarie sparse sul nostro territorio è molto importante perché permette di sostenere un’agricoltura a misura d’uomo e la biodiversità da un punto di vista agrario, come l’utilizzo di antiche razze e varietà di prodotti fuori dagli standard del supermercato.

CIVILTÀ CONTADINE di Marco Locatelli

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Comprare cibo locale è meglio per tutti, soprattutto per la salute.

Secondo Civiltà Contadina - un’associazione il cui obiettivo è quello di salvaguardare le attività agricole sparse sul territorio italiano (esiste anche un gruppo di Bergamo) attraverso un progetto di divulgazione e promozione dell’agricoltura su scala nazionale - esistono dieci buoni motivi per acquistare cibo locale:

1.Il cibo locale ha un gusto superiore poiché è stato raccolto due o tre giorni prima della completa maturazione e viene consumato poco dopo. Secondo alcuni studi, mediamente in Europa e negli USA la distanza percorsa dei cibi dalla fattoria al piatto del consumatore sono circa 1.500 Km, il che fa perdere loro freschezza e vitalità, che invece mantengono i prodotti locali che percorrono pochi chilometri essendo vicini alla tavola dove saranno consumati.

2.È vero che i prodotti freschi perdono subito le loro proprietà nutritive, ma è altrettanto vero che il cibo surgelato, pur mantenendo più giorni i suoi valori nutrizionali, restano in celle frigorifere e sui trasporti per diverse settimane.

3.A causa delle rigide richieste del mercato moderno, solo poche varietà di frutta e verdura vengono scelte per le loro proprietà di maturazione e di conservazione o semplicemente perché dotate di una buccia più dura o maggior quantità di cellulosa nella fibra. Le fattorie che fanno vendita diretta, invece, hanno bisogno di affidarsi a varietà storiche perché hanno una lunga stagione produttiva, una buccia più sottile e un sapore migliore. Queste vecchie varietà contengono una genetica ereditata nel tempo, dopo la selezione effettuata da parte di diverse generazioni di contadini perché considerata buona, produttiva e resistente.

4.Le multinazionali dell’agrochimica stanno cercando di imporre l’utilizzo di sementi di cereali e ortaggi geneticamente modificate, richiesta accolta solamente da grandi fattorie latifondiste votate alla monocoltura. L’acquisto in fattoria dà la possibilità di avere il totale controllo sulle sementi utilizzate, che nella maggior parte dei casi non sono geneticamente modificate.

5.Il prezzo dei cibi è costituito attualmente solo dal 10% di proventi che vanno all’agricoltore che li ha prodotti. Il resto va agli intermediari e il 15% ai trasporti. Una parte rilevante del reddito dell’agricoltore deriva dai sussidi europei che, però, sono sottoposti a tagli graduali per mancanza di fondi, soprattutto in questo periodo di crisi economica. Se l’agricoltore ha la possibilità di vendere i suoi prodotti direttamente in fattoria, e ottenere un prezzo pieno, non deve più dipendere economicamente dai sussidi europei e rischiare di essere strangolato dalla morsa del mercato.

6.La grande forza del cibo locale è anche quella di riuscire a riallacciare l’acquirente alla realtà delle cose e alle persone. Ciò ha dato vita a forme di collaborazione come l’agricoltura

comunitariamente supportata, i gruppi di acquisto solidali (GAS), i mercatini e piccole fiere di piazza.

7.Conseguentemente all’incremento della vendita diretta dei prodotti, le terre coltivate si sviluppano e saranno difese dall’erosione e dall’inselvatichimento. Infatti, dove l’agricoltura è in abbandono ci sono frane, le coltivazioni sono rare e la vita dei piccoli paesi si spegne. Acquistare frutta e verdura in fattoria, soprattutto nelle aree montane, aiuta a conservare il paesaggio rurale.

8.Le fattorie sono gravate da una pressione fiscale altissima, tanto è vero che le aziende agricole versano più tasse di quanta ne richiedano allo stato in servizi. Nelle aree urbane, quando lo stato incassa un euro di tassa ne spende 1,17 sotto forma di servizi, mentre nelle aree rurali per ogni euro di tassa incassato ne spende solamente 0,34 in servizi.

9.Secondo alcune stime, circa il 13% delle emissioni di carbonio da parte delle industrie può essere assorbito dalla biomassa delle colture da sovescio (un mezzo per concimare il terreno tramite l’interramento di apposite colture), inoltre, l’abbandono della monocoltura per fa spazio alla policoltura comprendente fieno, frutti, ortaggi, bosco e siepi creano un ecosistema ecologico nel quale trova habitat la fauna selvatica.

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10.Sostenendo gli agricoltori che fanno vendita diretta, è possibile dare un futuro a coloro che saranno gli agricoltori del domani e consegneremo ai nostri figli un futuro con cibo nutriente e abbondante.

L’importanza della frutta di stagione

Prima di acquistare frutta e verdura è molto importante essere sicuri che questa sia di stagione. Perché? Perché la frutta e la verdura non di stagione viene coltivata all’interno di serre, con concimature forzate per ottenere risultati soddisfacenti o, addirittura, per alcune varietà, coltivata senza terreno e alimentata con soluzioni di sostanze nutritive. Il risultato? Prodotti bellissimi, colorati, ma gonfi d’acqua, con concentrazioni minerali inferiori e sicuramente meno saporiti. La frutta di stagione, invece, soprattutto se acquistata a chilometri zero, mantiene inalterate le sue proprietà nutritive e, cosa non meno importante, è più economica.

SETTEMBRE

Verdura: Barbabietole, Bietole, Broccoli, Carota, Cavolini di Bruxelles, Cetriolo, Cime di Rapa, Finocchio, Melanzana, Patata, Peperone, Pomodoro, Porri, Rape, Zucca, Zucchine,

Frutta: Fico, Fico d’India, Mela, Melograno, Pera, Pesca, Pesca noce, Prugna, Ribes, Uva, Uvaspina

OTTOBRE

Verdura: Aglio, barbabietole, broccoli, cavolfiori, cavoli, cavolini di Bruxelles, verza, cicoria, finocchi, funghi selvatici, lattuga riccia e a cappuccio, cipolle e cipollotti, patate, porri, scalogni, sedano e sedano rapa, spinaci, zucche, radicchio.

Frutta: cachi, kiwi, mandorle, melagrane, mele, nocciole, noci, pere, le prime castagne, uva

Frutta e verdura“A Chilometri Zero”

Con l’acquisto di frutta e ver-dura a chilometri zero s’intende quella possibilità data al consumatore di procurarsi il cibo direttamente alla fonte, dal produttore, evitando dunque i rincari applicati da grossisti e i co-sti di trasporto. Questo fenomeno, che ormai si sta diffondendo in maniera capillare sul nostro territo-rio, permette dunque ai clienti di risparmiare qualche euro e, al contempo, agli agricoltori locali di incre-mentare il proprio business sempre più affossato dai centri commerciali.

Inoltre, esistono alcuni siti web (geomercato.it / man-giartipico.it ) che danno la possibilità di acquistare frutta e verdura di stagione prodotta in zona e farsela consegnare.

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Arch. Cortesi AlessandroPassive House Designer

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progettiamo l’effi cienza energetica

CHI SIAMOLo studio “Cortesi e Cortesi Architetti Associati” è spe-cializzato nella progettazione di edifi ci ad altissima effi cienza energetica secondo lo standard del PassivHaus Institute di Darmstadt. Svolgiamo direttamente l’attività di consulenza per la realizzazione di edifi ci a basso consumo energetico con i parametri dell’agenzia Casa Clima di Bolzano oltre all’attività di certifi ca-zione energetica secondo le procedure della regione Lom-bardia; le competenze in materia di effi cienza energetica sono in-tegrate con il servizio di termografi a all’infrarosso applicata alle costruzioni oltre che al servizio di verifi ca della tenuta all’aria degli edifi ci mediante BlowerDoor test; l’attività di consulenza è affi ancata alla progettazione architettonico/esecutiva di edifi ci energeticamente effi cienti tramite verifi ca delle soluzioni e dei sistemi costruttivi adottati mediante software di valutazione e simulazione.

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Institut di Darmstad;• progettazione, consulenza e direzione lavori fi nalizzata alla certifi cazione energetica di edifi ci secondo la proce-

dura dell’agenzia Casaclima di Bolzano;• progettazione e direzione lavori per la realizzazione di nuovi edifi ci ad alta/altissima effi cienza energetica;• diagnosi energetica fi nalizzata alla riqualifi cazione energetica di edifi ci esistenti;• certifi cazione energetica secondo la procedura Cened della Regione Lombardia;• Auditor Termografi co di 2° livello – settore costruzioni: termografi a all’infrarosso applicata al settore

delle costruzioni;• valutazione delle prestazioni di tenuta all’aria degli edifi ci tramite Blowerdoor test in sintonia con la

norma UNI 13829;• calcolo dei ponti termici secondo la norma ISO 10211;• misura dei parametri termo igrometrici indoor;• progettazione grafi ca 3D e servizio rendering

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Manila ForestiMaestra di cucina AICISito: www.artedelcucinare.it

Schiacciata con L’UVA• g. 500 di pasta di pane,• 2 cucchiai di olio di oliva extravergine,• g. 800 di uva nera di vigna,• 4 cucchiai di zucchero.

:1. Appoggiate la pasta sulla spianatoia, aggiungete

olio e lavoratela per qualche minuto.2. Copritela con un canovaccio e lasciatela riposare

in luogo tiepido per circa 1 ora.3. Lavate l’uva, staccate gli acini e fate asciugare su

carta da cucina.4. Stendete la metà della pasta con il matterello e

sistematela in una teglia unta di olio.5. Distribuite gli acini d’uva, tranne una manciata

per decorare, lasciando libero un cm. di bordo e cospargete con 2 cucchiai di zucchero.

6. Ricavate un altro disco della metà della pasta ri-masta e coprite la base della schiacciata pizzican-do bene i bordi per chiuderla.

7. Bucherellate la superficie con i rebbi della for-chetta, pennellate con poco olio, spolverate con il restante zucchero e distribuite gli acini d’uva ri-masti.

8. Cocete in forno già caldo a 180°C. per 45 minuti circa.

9. Si gusta rigorosamente ben fredda, per dare modo allo zucchero di fondersi con quello dell’u-va e fare assumere alla schiacciata il suo incon-fondibile sapore.

PAN COLL’UVA

Il Pan coll’uva è un dolce tipico della Toscana, in particolare delle province di Firenze e Prato dove è denominata schiacciata con l’uva.Il pan coll’uva è un dolce, se così lo possiamo chiamare, di origine povera che un tempo veniva mangiato durante la vendemmia.

L’ARTE DEL CUCINAREIn

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Segreti & tradizioni.

Pane, polenta e pasta si accompagnano a qualsia-si altro elemento e tutto può essere companatico.Il pane, arrichito nel suo impasto con verdure, frutta

fresca o secca, con carni o con pesce è tradizionalmente presente in tutta l’area mediterranea.La dolcificazione della pasta del pane si otteneva, fin dal secolo scorso, con il miele o, più raramente con lo zucchero; nella cucina borghese con il mosto cotto o la frutta fresca, nella cucina contadina con frutta secca.Dolci con frutta e/o miele sono documentati sul territorio italico da almeno due mila anni, (Apicio III-IVsec) dai pani speziati ai pan pepati medioevali.

RICORDI

Il pane con l’uva mi ricorda mia mamma e mia suocera e gli aneddoti della loro vita legati a questo semplice cibo, pane e frutta. Mia mamma, la nonna Sandra, quando era piccola scappava da casa con il pane in tasca per andare nella vigna o sull’albero dei fichi per mangiarlo con la frutta appena colta. Devo dire che, ancora oggi che ha 93 anni, se il pane è morbido e l’uva è dolce e matura, è “un pasto da Re”, come suol dire!

I ricordi di mia suocera, la nonna Maria, risalgono ai primi del 900, Viveva ad Astino, in una realtà contadina come quella raccontata poeticamente e duramente dal film “L’albero degli zoccoli”.Il cibo scarseggiava e quello che la campagna ti dava lo si vendeva.Polenta e uva era il suo più bel ricordo. I grandi mangiavano polenta e “pica so” , descritta dal Valota in un suo libro, cioè la fetta di polenta premuta per qualche istante sull’aringa appesa al soffitto per trarre quell’infinitesimo tocco di sapore che a molti pareva straordinario. I bambini facevano la stessa cosa ma con la raspa di uva isabellaIn autunno con l’uva isabella appena colta e d’inverno con l’uva passa (uva fatta appassire sulle tavole dei bachi da seta).

OGGI

Oggi le proposte di pane con la frutta sono infinite e, quando vedo dal fornaio il pane con l’uvetta lo compero sempre e lo tengo come un dolce prezioso, sarà perché mi piace, sarà perché mi sollecitano ricordi di famiglia, mah!

Ecco che vi propongo questa ricetta antica ma nello stesso tempo moderna che allieta sempre tutti.Possiamo proporla così come dice la ricetta.Vi assicuro che verrà “spazzolata” in un battibaleno.

Manila

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Suona la campanella!

Settembre, tempo di rientro a scuola. E si fa sempre un gran parlare: consigli sull’organizzazione, sugli acquisti, sui libri, sul corredo... ma i bambini, che sono i diretti interessati, che la scuola se la vivono sulle spalle, cosa ne pensano?

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a cura di Greta NicolettiBAMBINI

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Il momento del rientro o dell’approccio alla scuola, da sempre e per tutti i bambini, presenta due colori diversi e contrapposti. Il bianco e il nero. Da un lato c’è la voglia di scoprire un

mondo nuovo fatto di relazioni e sfide emozionanti, dall’altro ci sono le responsabilità e le paure che contraddistinguono quelle stesse gradite emozioni.E così i bambini, a casa, si esprimono. Ne parlano con i genitori, con i fratelli, con i nonni ma difficilmente poi giunge l’eco delle loro idee, delle aspettative, dei desideri e delle paure.

Ecco perché abbiamo deciso di dare voce a una bambina che si appresta a frequentare la classe terza di scuola Primaria. E che in questa sede chiameremo Anna.

Ciao Anna, secondo te i bambini sono contenti di rientrare a scuola?Sì. È bello ritrovare gli amici dopo le vacanze. Ma... forse hanno anche un po’ paura.

Tu hai paura? ... ho un po’ paura della maestra nuova che non conosco. La mamma mi ha detto che è bravissima; si chiama Laura.

Come dovrebbero essere i primi giorni di scuola?Vorrei fare qualcosa di facile, giocare.

Come pensi che debba essere la scuola per piacere ai bambini?Mi piacerebbe imparare giocando. Quando la maestra parla difficile, mi annoio...

Dieci consigli (per i genitori) contro lo stress da rientro a scuola

1. Abituare i bimbi ai nuovi orari: per ritrovare un nuovo ritmo, a letto prima delle 21.2. Prepararli psicologicamente: attraverso un discorso adatto al carattere e all’età del bimbo.3. Rassicurarli: parlare con loro per comprendere soprattutto le paure.4. Prepararli a essere autonomi: soprattutto per i piccoli, la mancanza di autonomia può essere fonte di stress. È importante insegnare a svestirsi e a rivestirsi da soli.5. Eseguire tutte le visite mediche abituali: vista, udito, denti, vaccinazioni.6. Mostrare la scuola: questo lo aiuterà a crearsi dei punti di riferimento.7. Comprare dei libri sulla scuola e in particolare sul primo giorno: i bambini adorano identificarsi con gli eroi dei romanzi! Ad esempio, “I Colori dell’amicizia” edito da Mondadori8. Preparare il corredo personale: portare a scuola parte del suo ambiente abituale aiuta a rassicurarsi.9. Il giorno X, sveglia presto: bandite la fretta e gli imprevisti 10. Accompagnare i bimbi a scuola: è importante (se si può)! Se non si può, organizzarsi in modo che vadano con uno o più compagni

1 italiano su 10, secondo dati Istat, non riesce a riabituarsi ai ritmi cittadini. E se i genitori sono alle prese con il rientro al lavoro, anche per i bambini non è facile riappropriarsi della routine.

Le parole chiave per riprendere il ritmo sono: gradualità, movimento e gioco, soprattutto per i più piccoli.

Alcune indicazioni per stimolare l’attività scolastica dei bambini:

Tra le ore di scuola, lo studio pomeridiano, la tv, i videogiochi e il computer, per i bambini e i ragazzi la ripresa della scuola indica troppo spesso anche il ritorno a una vita eccessivamente sedentaria. Settembre è il mese ideale per organizzarsi e iniziare il nuovo anno con il piede giusto, sia incoraggiando, ogni volta che è possibile, al gioco spontaneo e al moto, sia rimettendo ordine nell’alimentazione quotidiana. Un dieta varia, fatta principalmente di carboidrati, proteine e pochi grassi, fibre, vitamine e sali minerali aiuta a raggiungere questi obiettivi.

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Perché pagare le tasse?

“Perché la mia mamma deve pagare di più se chiede la ricevuta al dentista, che se ne fa poi di quella ricevuta? Non ci si mangia con le ricevute…” “Sì, penso che potrebbe capitare anche a me di dichiarare al fisco meno di quantoguadagno.”Sono queste alcune delle risposte che molti ragazzi come voi, ragazzi delle medie, hanno dato a due ricercatori dell’università Cattolica di Milano, Emanuela Rinaldi e Andrea Bonanomi che chiedevano loro: “È un reato grave non pagare le tasse?”.

I risultati sono stati piuttosto sconfortanti! Il 36% dei ragazzi non esclude che potrebbe capitare anche a loro.Per 4 ragazzi su 10 non pagare le tasse non è un reato grave, mentre quasi tutti non giustificano chi ruba neanche se in stato di

necessità. “Rubare” e “rubare allo Stato” non stanno sullo stesso piano. Gli esperti mettono in guardia i ragazzi perché se una cosa come questa è “ammissibile” a 12 anni o giù di lì, crescendo non potrà che andare a peggiorare.

Perché devo pagare le tasse?

L’articolo 53 della nostra Costituzione recita “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva . Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.”. Pagare le tasse è quindi un dovere e un obbligo di tutti i cittadini. E Quindi quando diciamo che qualcosa appartiene allo Stato in realtà appartiene a tutta la comunità, cioè a tutti noi; ecco perché dobbiamo averne cura e rispetto. La scuola che frequenti è stata costruita con le tasse che ciascuno di noi ha pagato allo Stato. Se non pagassimo le tasse, lo stato non avrebbe soldi per fare scuole o ospedali e noi dove andremmo ad istruirci? Dove andremmo a farci curare? Lo potrebbero fare solo le persone molto ricche!Lo Stato invece, il cui compito è assicurare una vita dignitosa al più grande numero di persone possibile, interviene creando un gran numero di pubblici servizi.

di ilmioprimoquotidiano.itIL MIO PRIMO QUOTIDIANO

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Ma che significa “Il sistema tributario è informato ai criteri di progressività”?Sappi che un sistema tributario, cioè di prelievo fiscale, può essere improntato a criteri di:

1 - Proporzionalità: in tal caso il prelievo fiscale si effettua applicando la stessa aliquota in termini percentuali a tutti i redditi grandi o piccoli. Questo significa che tu guadagni 1.000 € al mese o 10.000 €/mese, pagherai la stessa percentuale di tasse. Ma questo non significa che pagherai gli stessi soldi, perché il 10% di mille non darà lo stesso risultato del 10% di 10 mila (prova a fare il conto!)

2 - Progressività: in questo caso il prelievo fiscale si effettua applicando aliquote (percentuali) via via maggiori all’aumentare dei redditi (cioè dei guadagni). Questo significa che ai redditi più alti vengono applicate percentuali di tasse da pagare più alte.

La Nostra Costituzione ha scelto il secondo sistema (adottato peraltro in tutti i moderni ordinamenti) perche risponde ad un criteri di maggiore giustizia sociale.

Evadere le tasse, cioè non pagarle è quindi un grave reato e con questo noi rechiamo

un grave danno all’intera comunità di cui anche noi siamo

parte. E quindi anche a noi stessi.

Se volete saperne di più, leggete “Le belle tasse” (ed.Einaudi), un bel libro scritto dal noto tributarista Franco Fichera che si è inventato un gioco (e nel libro lo racconta) per spiegare come funziona il mondo delle tasse, che cosa significa evadere, e dove vanno a finire i soldi che versiamo allo Stato. Lui i suoi “esperimenti” li ha fatti in alcune classi da Torino a Roma e per il suo gioco utilizza delle squisite monete di cioccolato… In classe viene scelto un Governoche deve gestire le tasse, poi distribuisce le monete ai ragazzi: a qualcuno ne toccano di più ad altri di meno. “Come nella vita”, dice lui. Poi ognuno deve pagare una quota decisa dal Governo: di solito il 40 % di quello che uno ha. Chi ha solo 5 monete non paga, perché sono troppo cose. Poi il Governo decide come vanno utilizzate quelle monete. Se le decisioni al resto dei ragazzi non piacciono? Potete cambiare il Governo, spiega Fichera. Ecco che così a poco a poco si capisce che legame c’è tra le tasse e l’interesse collettivo.

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BILINGUISMO

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di Désirée Della VoltaLINGUAGGIO

Il bilinguismo, cioè l’apprendimento, la conoscenza e l’uso di due lingue diverse, è una realtà molto comune a causa del moltiplicarsi degli scambi politici, culturali, scientifici ed economici. E naturalmente per l’intensificarsi del fenomeno dell’immigrazione. Molti bambini oramai nascono addirittura fuori dal Paese e dalla cultura di origine dei genitori e si trovano a dover imparare due lingue.

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Problemi e vantaggi

Mamme e papà si domandano se sia dannoso per l’equilibrio psichico del bambino essere allevato in una famiglia bilingue o se si debba usare di preferenza

la lingua materna o paterna. Secondo la celebre pediatra e psicanalista Françoise Dolto i genitori dovrebbero parlare tra loro entrambe le lingue alternativamente, ma sostiene di far frequentare al bambino tutta la scuola elementare nella stessa lingua per imparare a leggerla e scriverla bene. Esorta inoltre le madri a continuare ad usare con il bambino la propria lingua: “ È impossibile che una madre sia materna senza usare la propria lingua; se deve contraffare il suo parlare naturale, annacquandolo con una lingua non sua, non avrà più i sentimenti diretti ed intuitivi che una madre ha naturalmente per il proprio bambino”.

Gli alunni stranieri che frequentano le scuole italiane sono 711.000 (l’8% del totale).

263.600 sono nati in Italia (il 40% ) e 260.000 frequentano la scuola elementare ( il 35% del

totale). La maggior parte risiedono in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna e sono Romeni (126.462), Albanesi (99.205) e marocchini

(92.542). Sono in crescita cinesi, moldavi e indiani.

Le province che accolgono il maggior numero di alunni stranieri sono nell’ordine Milano, Roma,

Torino , Brescia e Bergamo. Nella Provincia di Bergamo gli alunni stranieri sono 20.961.

(Fonte: Ministero dell’Istruzione e della Fondazione ISMU – 2010/11)

Bilinguismo e scuolaContrariamente all’opinione secondo cui i bambini bilingue soffrirebbero di un ritardo scolare, sembra confermato da recenti studi che essi in molti casi presentano addirittura un’evoluzione mentale superiore a quella dei bambini non bilingue, beneficiando di maggiore agilità mentale e creatività . In effetti, è vero che talvolta possono fare confusione tra le due lingue e ottengono cattivi risultati in ortografia. Ma questo si può evitare. Come? Secondo Rachel Cohen della Scuola Internazionale di

Parigi occorre non insegnare due lingue simultaneamente; una lingua deve restare orale fino a che la lettura e l’insegnamento scritto dell’altra lingua non sono acquisiti. Il problema si pone

se il bambino è molto piccolo ed è già impegnato ad imparare bene la propria lingua: i genitori dovranno aiutarlo perché ad un certo punto potrà smettere di parlarla per integrarsi nel nuovo ambiente. Dovranno continuare ad usarla con lui, pur cercando di introdurlo a quella nuova. All’esterno della famiglia, con gli amici, imparerà anche l’altra .

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Una Bergamascaalle Olimpiadi internazionali d’informatica

PICCOLI GENI

Spente le luci dei riflettori sulle Olimpiadi estive di Londra, si accendono, a Sirmione e Montichiari, quelle delle Olimpiadi Internazioni di Informatica (IOI), che l’Italia ospiterà per la prima volta dal 23 al 30 settembre.

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Per la prima volta la squadra olimpica italiana si tinge anche di rosa, grazie alla partecipazione di Alice Cortinovis, studentessa di 18 anni del Liceo scientifico

Mascheroni.

Com’è nata la tua passione per l’informatica?

Abbastanza per caso: sono stata contattata, insieme ad altri ragazzi provenienti dalle Olimpiadi di matematica, dagli organizzatori delle Olimpiadi di informatica a dicembre 2011, perché quest’anno le IOI saranno in Italia.A scuola avevo imparato un pochino il Pascal; ho anche partecipato alla fase scolastica e provinciale delle Olimpiadi dell’informatica. Ma partecipare agli stage d’informatica voleva dire cominciare una nuova avventura.L’informatica ha incominciato a piacermi quasi subito, perché mi piace l’idea di trovare algoritmi per risolvere problemi proposti. Implementarli è un altro discorso, per me solitamente più faticoso, ma riuscire a finire un problema di quel tipo mi dà sempre una grande soddisfazione.

Qual è, secondo te, la migliore invenzione nel campo dell’informatica negli ultimi 5 anni?

Secondo me, la cosa più bella dell’informatica oggi è il fatto che consente di avere dei cellulari e dei computer sempre più versatili, che non servono solo da calcolatori ma anche da strumenti di comunicazione.Non è proprio un’invenzione degli ultimi 5 anni, però grazie all’informatica le tecnologie negli ultimi tempi continuano a migliorare offrendo servizi di cui, fino a poco tempo fa, non era immaginabile una così larga diffusione.

Quali sono i tuoi interessi oltre all’informatica?

Mi piace tantissimo anche la matematica, tanto più che proprio grazie a questa mi sono avvicinata all’informatica. Ogni anno partecipo a gare di matematica individuali come le Olimpiadi, la Kangourou, i giochi della Bocconi, e mi piacciono anche le gare a squadre (faccio parte della squadra del mio liceo).L’altro mio grande interesse è il pianoforte: suono il pianoforte da 10 anni e da 5 anni studio all’Istituto superiore di studi musicali Donizetti a Bergamo. Preferisco la musica classica (in particolare adoro Beethoven e Chopin).Adoro la montagna e il mio sport preferito è lo sci da discesa. Mi piace anche nuotare, fare sci di fondo e fare lunghi giri in bicicletta.

Come ti preparerai all’evento?

Le IOI sono dedicate agli studenti delle scuole secondarie superiori di tutto il mondo, e dal 1989, anno in cui si tenne la prima edizione in Bulgaria, su impulso e con l’organizzazione dell’UNESCO,

sono andate via via crescendo, per importanza e partecipazione. Quest’anno saranno circa

90 le squadre internazionali di studenti che si contenderanno le medaglie. Ogni squadra sarà

composta da 4 studenti, più gli allenatori.

Alice Cortinovis18 anni di Sorisole (BG)

facebook: alice.cortinovis.7Medaglie: Bronzo (2010), Argento (2011) e Oro

(2012) alle Olimpiadi nazionali della matematica.Argento (2011) alle EGMO (European Girls’

Mathematical Olympiads) e 1° classificata al Gran Premio di Matematica Applicata nazionale (2011).

Bergamo, inoltre, sarà protagonista anche su un altro fronte. E’ stata selezionata, infatti, l’agenzia

BFIX di Palosco per la cura della comunicazione dell’evento internazionale.

Penso che il miglior modo di prepararsi sia risolvere gli esercizi degli anni passati.

Cosa ti aspetti dalle IOI 2012?

Sono la prima riserva, quindi se non ci saranno problemi, non parteciperò alla gara, però spero che le squadre italiane ottengano un ottimo risultato! E spero soprattutto che sia una buona occasione per incontrare altri ragazzi provenienti da tutto il mondo che condividano le mie stesse passioni.

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POSTED FROM

La fedeltà si può imporre?

By Erny From Giacarta

Indonesia, un paradiso terrestre per tutti, salvo forse per i mariti.Nella provincia di Gorontolo (a nord delle Célèbes) la busta paga del 90% dei 3.200 funzionari uomini – che hanno dato il loro consenso, dopo essere sta-ti sollecitati dalle autorità - è direttamente versata sul conto corrente della moglie. Motivo: laggiù gli uomini avrebbero tendenza a dedicare il loro stipendio a relazioni extraconiu-gali, trascurando le mogli. Ammesso che la fedeltà dei mariti sia salva, ora chi garantirà la fedeltà delle mogli?

Isola vietata alle donne!

By Herald Sun From Canberra

Pumpkin Island, a sud della Grande Barriera cora-lina australiana, è appena stata affittata per 3 anni ad un marchio di birra del Queensland: XXXX Gold Questo piccolo paradiso di 6 ettari, rinominato XXXX Island, è ormai esclusivamente riservato agli uomini che desiderano ritrovarsi tra amici, senza le loro moglie/compagne, ma con tutte le birre che pos-sano desiderare. Un’iniziativa decisa in seguito a sta-tistiche secondo le quali gli australiani non si godono abbastanza gli amici!

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Donne e poliziaL’insoddisfazione aleggiatra i ranghi dellaMetropolitan Police

By Michele Bove From London

Il corpo di Polizia inglese sta attraversando un momento senza precedenti. L’Independent Police Commission ha mostrato attraverso un sondaggio una crisi di morale pro-fondamente radicata nel servizio. Il sondaggio, con campione 3410 poliziotte, ha mostrato che il 42% di esse ha pensato di lasciare il servizio, causa la scarsa mobilità lavorativa.Il 76% delle poliziotte è insoddisfatto, di cui il 18% è se-riamente preoccupato riguarda pensioni e privatizzazio-ne.Jennifer Brown, professore di criminologia alla London School of Economics, ha dichiarato che il sondaggio mostra chiari segni di inquietudine per l’esclusione delle donne dalla conversazione sulla nuova direzione di servi-zio che verrà imposta.

Prostitute e clienti in rivolta

By PaulineFrom Paris

L’estate è stata calda nella capitale francese per via di una manifestazione contro la penalizzazione del cliente volu-ta dalla neo-ministra dei diritti delle donne. La Svezia è stata il primo paese europeo a punire l’acquisto di servi-zi sessuali, con risultati eloquenti visto che dal 1999 al 2008, il numero dei clienti è calato del 45%. Per qualcuno in realtà la prostituzione si è solo spostata sulla rete con un conseguente peggioramento della condizione delle donne visto che, “meno visibili”, sono meno protette. Affaire à suivre...

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NUOVA MINIERA DI ZAFFIRI IN SRI LANKA

La vita nel villaggio di Tammannawa era relativamente serena, prima che, durante la costruzione di una strada tra Lunugamwehera e Kataragama, fossero accidentalmente scoperte alcune gemme di zaffiri veramente magnifiche: vivide, trasparenti, di un blu intenso e di forma cristallografica perfetta.

a cura di Robi e Fabio Spagnolo - GemmologiGEMMOLOGIA

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Notizie attendibili dicono che alcuni autisti di camion in-sieme ad altri operai stessero scavando sul bordo della strada in corrispondenza di una collina quando uno di

questi operai, piazzando dei pioli di livellamento, trovò dei cri-stalli di zaffiri blu che erano stati lavati dalla pioggia della notte precedente.Questo sveglio ragazzo raccolse velocemente tutti gli zaffiri vi-sibili e non disse nulla agli altri operai che lavorarono di turno dopo di lui.Presi i cristalli contattò un broker di Ratnapura che lo portò da un commerciante di gemme.Purtroppo questo ragazzo fu raggirato dai 2 furbi commercianti

ed ebbe solo una misera ricompensa mentre il broker che lo portò dal commerciante ricevette una commissione molto più alta della sua.Alcuni giorni dopo un’altra partita di cristalli, bagnati dalle piogge, venne in superficie.Questa volta gli zaffiri emersero giusto di fronte al casolare di un abitante del villaggio.La folle corsa agli zaffiri ebbe inizio! Arrivarono cercatori, tra cui politici, minatori e disperati, che scavarono ogni pollice di terra che fosse anche solo remotamente sospettata di essere ve-nuta in contatto con la ghiaia della famosa collina ospitante gli zaffiri.In Sri Lanka tutti i diritti di scavo, sia su terra privata che statale, sono di diritto dello Stato. Presto la febbre dello zaffiro diventò incontrollabile e le autorità intervennero ed invitarono la polizia a ripulire l’area degli speranzosi cercatori.Ma la polizia non riuscì più a controllare tutta questa gente per-ciò l’incarico fu affidato all’esercito.La NGJA, un ente governativo, regolò tutte le attività estratti-ve, prese il controllo della situazione e creò tante piccole aree di estrazione.Più di 20 minatori importanti dello Sri Lanka ottennero la con-cessione degli scavi di questi zaffiri.Così gli abitanti del villaggio, che erano virtualmente seduti su di un tesoro, furono incapaci di competere e fare la propria of-ferta per ottenere questi diritti. Comunque, con un gesto molto magnanimo, la società NGJA diede agli abitanti del villaggio 3

piccole aree dove potervi scavare e uno speciale progetto di co-operativa degli scavi la NGJA ha anche assegnato una parte dei ricavi dall’estrazione ad un fondo destinato al bene sociale degli abitanti del villaggio.Le autorità permisero anche di completare la strada preceden-temente iniziata anche perché ormai il terreno era butterato di crateri alcuni profondi un metro e mezzo.Una cosa è certa, gli zaffiri estratti normalmente sono di un ec-cellente blu intenso e trasparente con alta brillantezza e il loro abito cristallino è bipiramidale quasi perfetto.Ci si è imbattuti in grezzi grandi fino a 5 cm che possono essere facilmente tagliati ricavando pietre importanti che arrivano an-che a 15 carati! Ma spesso i cristalli presentano molte inclusioni visibili che richiedono grandi competenze di taglio per ottenere gemme abbastanza pure ma decisamente più piccole.La miniera di Kataragama è una miniera di origine primaria, ciò implica che i cristalli si sono creati nello stesso luogo in cui sono stati trovati.E questa è una fortuna! Se questa miniera fosse di origine allu-vionale i cristalli sarebbero stati trasportati dall’acqua per kilo-metri rovinandosi e perdendo completamente la loro perfezione. Come è tipico in questa attività estrattiva il terreno scavato viene portato con i camion al fiume più vicino per essere lavato nella ricerca degli zaffiri. La ricerca continua per riuscire a trovare un eventuale altro filone di cristalli!

Uno degli zaffiri più conosciuti al mondo è il famoso Star of India. Gemma di 563 carati

scoperta in Sri Lanka circa 300 anni fa e oggi esposta al museo di storia naturale di New York.”

L’origine del nome zaffiro non è ancora certa: secondo alcuni sarebbe da attribuire alla parola greca sappherios ossia “azzurro”, c’è invece chi

sostiene che derivi da sappir una parola ebraica che significa “la cosa più bella”.

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“It’s raining cats and dogs” equivale al nostro “Piove a dirotto”.L’origine di questa espressione non è certa, l’ipotesi più accreditata è in realtà piuttosto macabra e ci viene da una poesia di Jonathan Swift, pubblicata nel 1710, che descrive le condizioni di estrema sporcizia della Londra del diciottesimo secolo, dove le inondazioni e le piogge abbondanti trasportavano spesso rifiuti e carcasse di cani e gatti per le strade della città. Sebbene i poveri animali non cadessero certo dal cielo, pare che l’associazione con gli acquazzoni sia “permeata”, perdonate il gioco di parole, nell’uso comune.

IDIOMATIC EXPRESS

Alessandra PiacentiniArt director e team leader presso bitMaster, azienda di web consulting; è l’alter ego de IlMostro, vignettista nerd e supereroe.

Chi per lavoro, chi per studio, siamo in pochi a non dover almeno masticare la lingua di Shakespeare. Questa

rubrica è dedicata a tutti coloro che, qualunque sia il loro livello d’inglese, sono curiosi di scoprire quei modi di dire che fanno la quotidianità.

IDIOMATIC EXPRESS

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Recuperare e salvaguardare

le opere d’arte

di Marco Locatelli

“La bellezza salverà il mondo”. Indubbiamente una delle frasi più celebri e controverse della letteratura mondiale, fatta pronunciare da Dostoevskij al protagonista del suo romanzo L’idiota. Un’espressione che racchiude in sé milioni di significati ed allusioni, ma che, spesso e volentieri, viene accostata al fortissimo ed indissolubile rapporto che da secoli lega uomo e arte.

L’Associazione Restauro Marcuccio Marziali di Bergamo, a differenza dello scrittore russo le cui dissertazioni filosofiche non sono assolutamente messe in discussione, capovolge i ruoli e, giorno dopo giorno, cerca di salvare la bellezza - intesa come arte - che ha sempre più bisogno d’aiuto. L’obiettivo della fondazione è quello di riuscire a conservare le opere d’arte per le generazioni presenti e future, con un particolare occhio di riguardo per quel che concerne la loro realtà estetica e storica. Questo perché ogni singolo membro dell’Associazione crede fortemente nei Beni Culturali come uno dei principali elementi di coesione e identità della comunità, motivo per cui è di assoluta priorità che questi vengano tutelati e valorizzati. Le figure professionali che fanno parte della squadra Marziali sono specializzate in vari settori del restauro, il che permette

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di lavorare su opere di diversa tipologia, come dipinti su tela e su tavola, scultura lignea policroma, manufatti, arredi lignei e affreschi. Un impegno a trecentosessanta gradi, perseguito attraverso una grande cura sia per quanto riguarda la manodopera che lo studio delle opere attraverso un’ approfondita analisi diagnostica, focalizzata anche sulla documentazione delle tecniche esecutive.

L’Associazione Restauro Marcuccio Marziali dà molta importanza all’innovazione delle tecniche di restauro con l’obiettivo di evitare interventi potenzialmente aggressivi e cercare metodi alternativi sempre meno invasivi. Per diffondere il loro modo di concepire il restauro, l’associazione collabora attivamente con istituzioni didattiche e organizza corsi di aggiornamento presso la propria sede. L’Associazione, in quanto tale, non è a scopo di lucro e la sua attività comprende il restauro, la conservazione, la ricerca e la documentazione di beni sotto vincolo di proprietà ecclesiastica, di enti statali o locali. Oltre a lavorare intensamente nel territorio bergamasco, l’Associazione Restauro Marcuccio Marziali ha contribuito anche al restauro di diverse opere vittime del terremoto che ha colpito l’Aquila nell’aprile del 2009.

LA BELLEZZA SALVERÀ IL MONDO

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I Re di San Pellegrino

Apprezzate anche da Leonardo da Vinci, le virtù terapeutiche dell’acqua termale di San Pellegrino erano conosciute sin dal 1200. Ma è durante la Belle époque che la cittadina s’impone all’attenzione internazionale, trasformandosi in una piccola capitale Liberty che accoglierà Re, Regine e non solo.

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a cura di Ettore MaffiCITTÀ & DINTORNI

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Dai primi decenni dell’800 si sviluppa a San Pellegrino un’attività termale in senso moderno: decisivo è statao l’adeguamento della strada Priula che avrebbe facilitato

l’afflusso dei villeggianti, anche se le virtù terapeutiche dell’acqua erano conosciute sin dal 1200 e, tra l’altro, apprezzate anche da Leonardo da Vinci. Ma è durante la Belle époque che San Pellegrino s’impone all’attenzione internazionale, trasformandosi in una piccola capitale del Liberty che accoglierà Re e Regine e non solo. Dopo la grande depressione, verso la fine dell’800, il progresso tecnologico portò molte comodità, come la luce elettrica, l’automobile, il cinema: questo periodo, chiamato Belle époque, diede vita anche a un movimento artistico, il cosiddetto stile floreale, il Liberty, a sottolineare il clima di ottimismo e di spensieratezza che imperversava nelle capitali europee e che terminerà con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale.

La regina Margherita a San Pellegrino

Sotto la sapiente regia degli architetti Squadrelli e Mazzocchi, San Pellegrino divenne ben presto una stazione termale di richiamo europeo. Nel 1905 la regina Margherita di Savoia fu ospite illustre della cittadina brembana, seguita nel 1926 dalla regina Elena con i figli Umberto e Maria, per quanto riguarda i reali d’Italia. Ma altre teste coronate vi soggiornarono, quali i familiari del re Faruk d’Egitto, dello zar di Russia e il Granduca Pietro di Russia, tanto per citarne qualcuno. Inoltre, San Pellegrino ospitò anche altri “re”, pensiamo al futuro Beato Giovanni XXIII, ai Premi Nobel Montale e Quasimodo e ancora letterati e attori.

Giuseppe Mentasti, “il re delle acque minerali”

Giuseppe Mentasti, tre lauree e un passato da giornalista, sposa Mara Granelli, figlia di Ezio l’inventore della Magnesia San Pellegrino, e nel 1933 si mette al timone della San Pellegrino. Grande imprenditore, schivo e riservato, diede grande impulso all’azienda e l’acqua di San Pellegrino venne ben presto apprezzata e conosciuta in tutto il mondo come un simbolo del Made in Italy. Creò nuovi prodotti come la famosa aranciata, il Sanbitter o ancora la One-o-One per la quale intentò una causa, vincendola, alla Coca-Cola per concorrenza sleale. Dimostrò grande capacità manageriale anche in altri settori come il

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farmaceutico, l’alberghiero, il turismo, la tivù. Appassionato di caccia subacquea, nel 1958 acquistò in Sardegna Poltu Mannu, il grande porto, che diverrà, dopo la vendita all’Aga Khan, Porto Cervo.

Luigi Bigio Milesi, “il re del biscotto”

Pasticcere e burattinaio, classe 1905, apprese l’arte del burattino dal cugino Irmo. Durante la stagione allestiva la baracca fuori dalla sua pasticceria per allietare gli ospiti della località termale con i suoi spettacoli. Non solo, il suo impegno per la diffusione di questa antica arte gli valse il titolo di “burattinaio ducale” da parte del Ducato di Piazza Pontida e per ben quattordici anni impersonò la maschera ufficiale durante le manifestazioni del sodalizio, creato nel 1923 da un gruppetto di buontemponi.Ma Bigio Milesi ha anche il merito di aver creato il biscotto del Bigio o di San Pellegrino, di pasta frolla e dalla inconfondibile forma a mezzaluna, che ebbe subito grande successo in tutta la provincia che lo rese, appunto, “il re del biscotto”.

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San Pellegrino sempre più termale

Questo mese intervistiamo Vittorio Milesi, Consigliere provinciale e Sindaco del Comune di San Pellegrino Terme, su uno dei temi che ha mosso l’opinione pubblica bergamasca in questo periodo di crisi: il rilancio del polo turistico della Valle Brembana attraverso un nuovo centro termale e un hotel.

a cura di Joseph ProcinoPAROLA ALLE ISTITUZIONI

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Qual è il suo primo obiettivo verso la comunità di San Pellegrino Terme?Il mio primo obiettivo riguarda lo sviluppo del settore turistico-termale. Non voglio che il termalismo rimanga una mera aspirazione, ma che diventi una realtà concreta.

Perché un nuovo centro termale a San Pellegrino?

Le nostre terme sono chiuse da qualche anno. Così, abbiamo deciso di avviare un’operazione di rilancio, aprendo un nuovo centro termale entro la fine del 2013: un’operazione possibile grazie alla sinergia tra enti pubblici, Regione Lombardia, Provincia, Comune e il gruppo Percassi.

Oltre al rilancio termale, avete altri obiettivi in programma?

Siamo fortemente motivati nel recuperare il Grand Hotel: immobile storico del nostro polo. Inoltre, per dare maggiori possibilità di pernottamento a turisti desiderosi di visitare San Pellegrino e la Valle Brembana, realizzeremo l’albergo delle terme. Avete riscontrato delle difficoltà nella realizzazione delle operazioni?

Diciamo che, con un budget di circa 20 milioni di euro, siamo stati in grado di realizzare solamente una parte degli interventi previsti. In più, la crisi economica ha avuto ripercussioni pesanti sulla nostra operazione, rallentandone i lavori. Finora, siamo fieri di aver recuperato il casinò.

Come cerca di fronteggiare il problema della disoccupazione?

Cercheremo, attraverso la realizzazione del centro termale, di offrire opportunità lavorative a chi ne ha bisogno. La nostra prospettiva è lo sviluppo industriale e la salvaguardia delle aziende già presenti nella nostra Valle (ndr. per evitare quanto già accaduto con la Brembo, trasferitasi da San Giovanni Bianco a Stezzano, Curno, Mapello). Vogliamo offrire posti di lavoro sicuri, attraverso il turismo e il termalismo.

In che cosa consiste la campagna: “Un futuro all’ospedale di San Giovanni Bianco”?

È un’iniziativa che abbiamo promosso per afferire l’ospedale di San Giovanni Bianco, all’azienda ospedaliera di Bergamo, attraverso una raccolta di 8000-9000 firme. Attualmente, il nostro ospedale è afferito a quello di Treviglio e ci sono oggettive difficoltà legate alla distanza tra la nostra Valle e la Bassa bergamasca. Mi riferisco ai cittadini della mia comunità, e a quelli residenti in alta Valle Brembana che, a causa di problemi di salute, vivono un disagio oggettivo nello spostarsi. Inoltre, l’ospedale di San Giovanni Bianco è sorto afferendosi a quello di Bergamo e vorremmo che ritornasse a esserlo.

L’I.P.S.S.A.R scuola alberghiera celebrerà il 50° anniversario. Come festeggerete?

La scuola sta vagliando delle proposte per organizzare una grande festa. Certamente, la presenza a San Pellegrino di un istituto alberghiero così rinomato, evidenza ancora di più l’attenzione del nostro paese al settore turistico.

Quali eventi sono in programma nei prossimi mesi?

Tra settembre e ottobre la comunità di San Pellegrino vivrà dei momenti di aggregazione attraverso la Festa della Comunità (1, 2 settembre), la Festa di S. Nicola (10 settembre), la Festa di Frasnadello (14,15 settembre), la Festa della trippa (22 settembre) e la Festa di S.Michele in Sussia (30 settembre). Per gli amanti dell’antiquariato e degli oggetti d’epoca l’appuntamento è ai mercatini dell’antiquariato il 2, 16, 30 settembre e il 7 ottobre. Inoltre, iniziative innovative sono quelle del Ballo in costume d’epoca, prevista il 9 settembre presso la Hall del Casinò e la sfilata “FIAT 500- concorso d’eleganza” prevista il 16 settembre.

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Zani Viaggi Il piacere di viaggiare insieme

Oggi intervistiamo Marcello Astori -Responsabile Marketing dell’azienda di turismo più importante di Bergamo e Milano: Zani Viaggi. Tra curiosità, interessanti notizie e un excursus storico ci ha svelato i segreti di un’azienda di successo.

VIAGGIARE di Joseph Procino

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Come nasce Zani Viaggi?L’azienda nacque nel 1951 grazie a Giovan Battista Zani di Dossena che a restituzione di un prestito di denaro, ricevette una quota societaria dell’azienda di trasporto “Autolinea Valle Brembana”. Nel 1961 la società venne ribattezzata con l’attuale denominazione: “Autoservizi Zani & f.lli s.n.c“.

Quando divenne anche agenzia di viaggi?Nel 1978 per soddisfare le richieste di Business Travel ed il crescente desiderio di vacanze degli italiani venne intrapresa l’attività di agenzia viaggi. La prima sede fu aperta a Milano in prossimità del Castello Sforzesco.

E a Bergamo?Nel 1980 si aprì un’agenzia viaggi a San Pellegrino Terme. Nel 1991 un’altra agenzia fu aperta a Bergamo, e la principale attività riguardava l’organizzazione di viaggi di gruppo in bus e con altri mezzi. Nel 2000 l’azienda s’ingrandì ulteriormente e si aprì una nuova filiale ad Almenno S. Salvatore, oggi trasferitasi ad Almè.

In che cosa consiste il pacchetto “Gite Fuoriporta”?Sono piacevoli giornate che offriamo ai nostri clienti, per visitare città o luoghi particolarmente suggestivi. Questo mese abbiamo in programma gite a Torino, alla Reggia di Venaria, a Venezia, a Mantova e alla Fiera di Bra. È un pacchetto che offriamo al bergamasco o al milanese che vuole trascorrere un piacevole fine settimana alla scoperta di arte, cultura e tradizioni del nostro Paese.

In che cosa consiste, invece, il pacchetto “City Sightseeing”?Il pacchetto City Sightseeing consiste in un viaggio visita alle più belle città italiane, su bus panoramici a due piani, di color rosso. Un’idea che nasce in Inghilterra: siamo orgogliosi d’essere la prima azienda italiana per questo servizio! 6-La vostra è un’azienda che ha trovato spazio anche in una città cosmopolita come Milano?Si, la nostra azienda offre il pacchetto Live Milano: un ventaglio di straordinarie offerte per vivere la città di Milano e scoprire le sue meraviglie. Dal Gran tour, un’offerta indirizzata agli appassionati d’arte che comprende visite al Duomo, alla Scala, in Galleria Vittorio Emanuele II, e l’ingresso garantito per la famosissima “Ultima Cena” di Leonardo da Vinci, al pacchetto Milano By Night per giovani che vogliono ammirare la città illuminata di sera e condividere il rituale milanese dell’happy hour.

Avete anche offerte per gli amanti dello shopping?Si, una delle nostre offerte di punta è quella relativa allo Shopping tour.

Abbiamo organizzato pullman di trasporto verso mete di culto per gli amanti dello shopping -Serravalle Outlet, Vicolungo Outlet e Foxtown (con partenza ogni giorno da Bergamo), al prezzo di 20 euro.

E per chi volesse trascorrere una giornata lontano dalla città?Zani Viaggi ha pensato anche a questo offrendo escursioni giornaliere presso località culturali e distensive: Lago di Como, Bellagio, Venezia, Alpi Svizzere, Trenino del Bernina, Cinque Terre, Lago Maggiore, Verona, Genova, Parma e tante altre mete. Per maggiori informazioni potete consultare il nostro sito internet, all’indirizzo: www.zaniviaggi.it

Alcune buone ragioni per prenotare con Zani Viaggi

Perché dal 1951 viaggiamo per il mondo

Perché siamo un gruppo completo ed offriamo prodotti competitivi

Perché nel nostro staff ci sono solo professionisti del turismo

Perché il nostro parco bus e vetture è costantemente rinnovato

Perché i nostri tour sono l’esatto mix di esperienza e rapporto qualità prezzo

Perché ci avvaliamo di fornitori qualificati

Il Gruppo Zani è un gruppo di più aziende operanti nel settore turistico:

• Zani Viaggi: agenzia viaggi e tour operator

• Autoservizi Zani: noleggio autobus e vetture

• Milano City Sightseeing e Lombardia City Sightseeing: sightseeing tour di Milano ed

altre città del nord Italia.

• Zani 1951: servizio parcheggio per l’aeroporto di Milano Orio al Serio

Marcello Astori

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L’antica arte diaffinazione del ferro

Ecco come i mastri fabbri raffinavano il ferro nelle ant iche fucine delle Valli Bergamasche.

a cura di Marco LocatelliI tradiziù d’öna óltaStoria, cultura e tradizioni delle Valli Bergamasche

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La sfrenata evoluzione tecnologica e il grande sviluppo dei processi produttivi all’interno dell’industria manifatturiera hanno completamente rivoluzionato

il modo di concepire certe professioni, portandole alla loro completa estinzione, soprattutto quando queste erano legate in maniera indissolubile alla tradizione, ai luoghi e alla cultura del territorio nel quale hanno affondato le radici della loro storia. Tra i primi lavoratori a subire questo triste e infausto de-stino sotto i colpi della modernizzazione sono stati sen-za ombra di dubbio quelli che prestavano le proprie abili-tà da artigiano del ferro nelle antiche fucine di affinazione. A causa delle sfavorevoli politiche economiche perpetrate dai governi che nel corso degli anni si sono trovati a gestire i terri-tori delle Valli Bergamasche, infatti, le antiche fucine smisero di lavorare il ferro già intorno al 1930/1940, soffocate da imposte troppo elevate e da una concorrenza straniera a dir poco spietata.

Vi erano due tipologie di fucine: quella “grossa”, in cui si ricuoceva la ghisa e

quella “sottiladrica”, nelle quale la ghisa veniva trasformata in verghe di varia forma e natura, a seconda di ciò che

veniva richiesto dal committente.

Va anche considerato che i valligiani di quel tempo (so-prattutto nelle valli più piccole) erano ancora molto attac-cati alla tradizione agro-pastorale e ad un tipo di artigia-nato locale poco aperto alle innovazioni, il che li portò a rifiutare le trasformazioni che stavano modificando in maniera piuttosto marcata la fisionomia dell’attività produttiva siderur-gica all’estero o nelle zone più urbanizzate della Lombardia.

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Le imprese che lavoravano il ferro all’interno del territorio valligiano

bergamasco (soprattutto Imagna e Brembana) erano molto piccole, in alcuni

casi a conduzione familiare.

Oggi la lavorazione del ferro è quasi completamente affidata alle grandissime industrie siderurgiche,

che hanno ben poco in comune con la crepuscolare e antica tradizione dei maestri di maglio e delle loro fucine.

La lavorazione del ferro, come la si faceva una volta nelle nostre valli, si divide in due fasi principali: in primis, il fabbro face-va ricuocere il quantitativo di materiale (ghisa) necessario per la commissione; successivamente estraeva un po’ di materia fusa e la batteva al maglio riscaldandola per rendere più lungo e stretto il pane di ferro, che veniva poi suddiviso in più parti e ancora riscaldato per essere battuto con il maglio piccolo. Il maglio si

muoveva grazie all’energia generata da un paio di ruote idrauli-che di grandi dimensioni, collegate ad un albero principale sul quale erano inseriti dei cavicchi di legno che nella rotazione si appoggiavano alla coda del braccio del maglio, sollevandolo. La velocità di battitura dipendeva dunque sia dalla quantità di ac-qua che scorreva sotto le pale delle ruote che, ovviamente, dalla pesantezza del maglio stesso. Il martello era di ferro purifica-to fuso, e l’incudine che si trovava sotto di esso era realizza-to in ferro raffinato, mentre la punta poteva essere in acciaio.

Per quanto riguarda la lavorazione, mentre il maglio batteva alzandosi e abbassandosi automaticamente e ad intervalli rego-lari, il fabbro doveva riuscire a girare il pezzo di materiale fra una botta e l’altra in modo che nessun colpo battesse lo stes-so punto per più di una volta. Tale operazione doveva svolger-si in un lasso di tempo molto ristretto poiché, se fosse servito più del necessario, si sarebbe dovuto riscaldare il ferro più volte con il conseguente spreco sia di carbone che, appunto, di tempo. All’interno di ogni fucina lavoravano quattro figure professionali ben definite: un maestro di maglio col suo aiutante e un maestro piegatore con il suo collaboratore. Il primo aveva il compito di lavorare il ferro sotto il maglio dando alla luce i prodotti fina-li richiesti dal committente, come chiavi, catene o attrezzi per i lavori nei campi come falci, roncole o dentature di rastrelli. L’a-iutante doveva sostanzialmente fondere la ghisa per permettere al suo maestro di lavorarla, e anche curare il fuoco della fucina.

Il maestro piegatore aveva invece il compito di formare i circo-li sulle liste di ferro precedentemente preparate dal maestro del maglio. Il collaboratore assisteva il maestro in questa operazione, soprattutto durante le fasi di lavoro più delicate e faticose. Molto importante era anche il ruolo del “braschino”, un quinto lavorato-re non specializzato come gli altri, ma che rappresentava una sor-ta di factotum della fucina, le cui mansioni andavano dal portare il carbone in piccoli cesti al regolare il flusso d’acqua del mulino.

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A Zanica il dolce…

è di casa

di Greta Nicoletti

Da più di trent’anni la Pasticceria Morlacchi è una garanzia di qualità e unicità. Da tre anni ha inaugurato il suo “tempio del dolce” di ultima generazione dove dolce e salato danzano senza sosta in una serie di proposte da leccarsi i baffi.

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Un nome, una garanzia. Di qualità, passione, unicità e gusto. Sono queste alcune delle caratteristiche che descrivono la Pasticceria Morlacchi di Zanica (Bg), da più di trent’anni sulla cresta dell’onda nell’arte dolciaria locale, nazionale e internazionale. A consolidare questo successo è stata la passione della famiglia Soldo e Morlacchi che vede in Gianni il capostipite di questa “dinastia” di abili pasticceri. Da una piccola latteria in centro Zanica si è passati al negozio di pasticceria con annesso laboratorio e si è giunti, ora, a un locale davvero particolare in cui convivono il laboratorio a vista, lo spazio gelateria, caffetteria e bar dove è possibile gustare le specialità di pasticceria dolce e salata insieme a prodotti e bevande di nicchia che i titolari si premurano di selezionare attentamente. L’ambiente è chic ma informale, l’atmosfera è rilassante e nitida, l’arredo è a marchio Costa Group.Oggi, i volti della Pasticceria Morlacchi sono Gianni, Dario e Sergio coadiuvati magistralmente da Miriam, moglie di Gianni, Cesira di Dario e Moira di Sergio. Uniti nella scelta di realizzare un locale in cui il comune denominatore è la qualità. Nella realizzazione delle “opere” di pasticceria, nella preparazione dei piatti del giorno che si possono degustare a pranzo per la pausa lavoro oppure da portare a casa e, in ultima istanza, anche nella proposta di una selezione di bevande e prodotti biologici e di prima scelta che provengono dalle migliori aziende italiane.

Il mitico torrone fa il giro del mondoDire Morlacchi è anche, e soprattutto, dire torrone. Il nome della pasticceria, infatti, è noto ai più per la produzione di un ottimo torrone d’altri tempi. Una vera specialità,

apprezzata ed esportata in tutta Italia ma, di recente, anche all’estero in particolare

ad Hong Kong e a Singapore. Ad è proprio nel ristorante 8 ½ di Umberto Bombana ad Hong Kong (tristellato Michelin) che si serve il torrone Morlacchi… una vera

soddisfazione!Realizzato con miele d’acacia italiano,

mandorle di Sicilia, pistacchio di Bronte certificato, zucchero, vaniglia e albume d’uovo, senza l’aggiunta di glucosio, il

torrone Morlacchi è un prodotto d’autore, delizioso e mai stucchevole

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Pasticceria MorlacchiZanica (BG) - via Serio angolo via

Padergnone Tel 035 670074

www.pasticceriamorlacchi.it

Citiamo ad esempio la scelta di realizzare il gelato alla mandorlacon solo mandorle di Noto (in Sicilia), il gelato al pistacchio di Bronte oppure di preparare quello alla nocciola con la sola piccola nocciola del Piemonte come ci spiega bene Gianni.E ancora la scelta voluta e apprezzatissima dalla clientela di preparare il caffè con una storica macchina da caffè a marchio Faema, che dona all’espresso un gusto unico e irresistibile, anche grazie all’ottimo caffè Haiti extra. È la giovane Moira a raccontarci poi come, nel suo locale, si servano principalmente prodotti biologici, dai succhi di frutta all’orzo, dal cioccolato di produzione propria, ai prodotti per condire i primi e i secondi piatti del giorno realizzati con prodotti freschi e di stagione. Sul menu troviamo pasta fatta in casa e al momento, come le tagliatelle fresche al ragù o gli gnocchi di patate con gamberi e zucchine. E ancora un’ottima pappa al pomodoro con carpaccio di tonno e gamberi rossi o il crudo di Parma con caprese di Bufala.

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Treni: rivolta in bergamasca

Un’estate di fuoco, quella bergamasca, tra atti vandalici e malfunzionamenti del sistema ferroviario. In rivolta i pendolari della zona Treviglio, che esigono più qualità dei servizi, mentre maggior sicurezza è richiesta nell’area della stazione di Bergamo

TRENI di Stefania Barcella

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Il Comitato Pendolari della Bassa Bergamasca (Cpbb) ha elaborato proposte che riguardano lo sviluppo e l’ottimizzazione del progetto del Trasporto Pubblico Locale.

Le varie idee sono confluite in quella che è stata denominata “Proposta di Marzo 2012”, interessante il Nodo di Treviglio e le linee di adduzione: formalizzata all’assessore Giuliano Capetti in data 13 aprile 2012, è ora in corso di approvazione.

Viene richiesta l’attivazione della fermata a Treviglio Ovest per una quota parte di treni “diretti” Milano – Bergamo, che presentano una capacità di trasporto residua e una puntualità a destino da ritenersi compatibile con la gestione della fermata stessa e al confort di viaggio da garantire all’utenza del Bacino di Bergamo e Verdello. L’obiettivo è quello di realizzare, per ogni senso di marcia, una sequenza di treni con fermata a Treviglio Ovest, distanziati tra loro da un massimo di 60 minuti.

C’è accordo sulla sicurezza a bordo dei mezzi pubblici

La Regione Lombardia ha stabilito delle convenzioni con le forze dell’ordine, in cui è previsto che queste, previa segnalazione

al capotreno, possano viaggiare gratuitamente sui mezzi di trasporto

regionale per dare ausilio agli operatori ferroviari in caso di necessità. Ci sono poi dei servizi specifici con personale in divisa

su treni a lunga percorrenza.

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Continuano i lavori per la riqualificazione dell’area stazione.

Sono iniziati a maggio i lavori di riqualificazione dell’area della stazione ferroviaria. L’intervento dovrebbe essere completato in 360 giorni. Sono previsti: la sistemazione di piazzale Marconi, la creazione della nuova isola pedonale, la costruzione di un parcheggio multipiano da circa 200 posti e la realizzazione del nuovo punto distribuzione pasti di don Fausto Resmini.

A Bergamo, in area stazione, invece, soprattutto dopo il rogo di metà giugno, da più parti arrivano richieste di maggior attenzione alla sicurezza. Approfondiamo con il questore Fortunato Finolli.

Come era la situazione prima e come è stata modificata nel corso dell’estate?Prima dell’estate erano in atto controlli da parte di una cooperativa che faceva uso di dogo argentini. Una tale sorveglianza non era stata permessa: dal punto di vista normativo c’è infatti

la possibilità di effettuare sorveglianze o difese per la propria proprietà solo con istituti di vigilanza autorizzati. Nel momento in cui ce ne siamo accorti, è stata richiesta la sospensione immediata e le persone responsabili sono state denunciate. Attualmente alla stazione di Bergamo c’è un presidio di polizia ferroviaria con un sistema di videosorveglianza funzionante.

Enucleando il rogo, per il quale grazie alle indagini è stato consegnato alla giustizia il possibile autore, tutto questo pericolo alla stazione in che cosa consiste?

C’è una sensazione di pericolo, più che un fatto oggettivo. Uno dei problemi più urgenti riguarda la qualificazione della struttura, che è la porta d’ingresso della città per 8 milioni di passeggeri all’anno: laddove c’è anche il degrado materiale, c’è la sensazione di entrare in un posto non sicuro. L’obiettivo primario, oggi, è quindi quello di risanare la zona stazione: all’interno di tutto ciò si collocano i controlli di polizia, che si muovono in base alla normativa vigente.

Per informazioni tel. 0363.49730 - M arcello Donghiterzaimmagine@ gmail.com

9 Novembre 2012 TER M INE PR ESENTAZIONEOPER E

16 Novembre 2012 R IUNIONE GIUR IA

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8 Dicembre 2012 PROIEZIONE OPER E SELEZIONATEPR EM IAZIONE VINCITOR I E APERTUR A M OSTR A

16 Dicembre 2012 CHIUSUR A M OSTR A

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- ANDR EA DONGHI gruppo fotografico “ Terza Immagine”

GIUR IA

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Lombardia Express: buone notizie per i pendolariDal 17 settembre inziano le prime corse di “Lombardia Express”, il nuovo servizio TRENORD creato con

l’intento di collegare in maniera veloce ed esclusiva i capoluoghi di provincia lombardi a Milano. Bergamo-Milano Lambrate in 30 minuti (contro i 39 minuti attuali); Bergamo-Milano Centrale in 38 minuti

(contro i 48 minuti attuali). Il costo del biglietto è di 12€ a corsa. Diversi i servizi esclusivi: la possibilità di prenotare e acquistare il proprio posto on-line o tramite mobile; un quotidiano omaggio al mattino; la disponibilità di un servizio di ristorazione (a pagamento); un parcheggio in stazione (a pagamento, con

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GIUR IA

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BreBeMi:un progetto ecosostenibile

Al di là delle polemiche che hanno interessato negli ultimi mesi l’imponente infrastruttura che collegherà le città di Brescia, Bergamo e Milano a partire dal dicembre 2013, è tanta la realtà da scoprire. Ci lasciamo guidare in questo viaggio da Francesco Bettoni, presidente di Brebemi.

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VIABILITÀ di Stefania Barcella

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Presidente, qual è l’impatto sul territorio da parte dell’opera dal punto di vista ambientale?

Mi fa molto piacere rispondere a questa domanda. È stato fatto un investimento di 120 milioni di euro in “mitigazione ambientale”. Dentro questa iniziativa ci sono le barriere antirumore, l’asfalto realizzato con materiale ecosostenibile, i cunicoli che permettono i passaggi della fauna da una parte all’altra dell’infrastruttura realizzati a debita distanza, nonché il sistema di raccolta dell’acqua depurata prima di essere immessa in canali di scolo e di irrigazione.

La critica che è stata mossa nei mesi scorsi a partire da alcune denunce è stata superata. Infatti, il materiale che in parte del percorso avrebbe dovuto essere nocivo e tossico, alla prova degli esami, si è verificato non essere tale.

Quali sono le proiezioni di incremento economico nell’area interessata?

Brebemi è l’autostrada destinata a valorizzare e far crescere economicamente territori fondamentali per la competitività del sistema lombardo.Attualmente la società dà lavoro a più di 1500 persone, che

diventeranno quasi 1800 fra alcune settimane quando partiranno gli ultimi grandi lavori legati alla realizzazione della tangenziale di Brescia e la mitigazione ambientale con le barriere antirumore.Ma c’è di più. L’Università Cattolica ha stimato ricadute positive di Brebemi sul territorio, tali da far aumentare il PIL di Brescia, Bergamo e Milano dell’1,7-1,8% all’anno.

Inoltre, sotto il profilo industriale, c’è grande interesse di molte aziende che si vogliono insediare lungo il nuovo asse autostradale per la rete logistica e trasportistica. Grazie a Brebemi si realizza un’alta capacità che migliorerà notevolmente il livello di competitività delle province interessate.

Cosa cambierà nelle province attraversate da Brebemi?

È stato recentemente presentato uno studio dall’Università Cattolica che ha sottolineato gli aspetti particolarmente positivi che riguarderanno tutte le province interessate. Il turismo toccherà le realtà lacustri del territorio (come Garda e Iseo), ma anche le montagne di Bergamo e Brescia che costituiscono un’importante realtà da valorizzare.

Spiccherà il turismo congressuale legato all’arte, alla cultura e

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all’enogastronomia: aspetti di straordinaria qualità in quanto le province interessate sono fra le principali produttrici italiane di viticoltura, formaggi, salumi, ortaggi, olio. Abbiamo, inoltre, una rete di ristorazione e alberghiera da fare invidia a tutto il mondo. Il turismo culturale riguarderà non solo Milano, ma anche città come Bergamo, Brescia, Lodi, Cremona e Mantova, che nell’immaginario collettivo sono considerate “minori” solo perché attualmente meno note, ma non per questo meno importanti ed attraenti.

Da non dimenticare, infine, il turismo salutistico per le terme e l’artigianato d’arte manifatturiero che rappresenta un’eccellenza del made in Italy in questo asse pedemontano.

Un’infrastruttura attesa da parecchi anni. Quali sono stati gli ostacoli da superare?

Ci sono voluti 11 anni esatti per mettere insieme le carte di burocrazia e in 3 anni realizziamo l’opera totalmente autofinanziata: né lo Stato e nemmeno l’Unione Europea hanno messo un solo centesimo di euro. Le difficoltà sono state enormi, dovute principalmente al fatto che Brebemi è il primo grande progetto infrastrutturale con operazione di Project Finance totale. Un percorso lungo e tortuoso perché nuovo ed unico in Italia.

Il plus: verranno realizzate opere che riguardano settore agricolo della Green Economy, per produrre energia verde e pulita a disposizione del sistema agroalimentare delle aree interessate.

Coldiretti: ancora questioni da risolvere

Alberto Brivio, presidente di Coldiretti si fa portavoce degli agricoltori dell’area bergamasca attraversata da Brebemi: «Rimangono alcuni problemi di carattere finanziario. Nella maggior parte delle situazioni la liquidazione è avvenuta all’80%, come pattuito, ma vi sono ancora dei casi che non sono ancora stati liquidati e ciò procrastina i tempi per l’esproprio definitivo: tutto questo incide sui versamenti in tasse da parte degli agricoltori che, di fatto, sono proprietari dei loro terreni solo dal punto di vista burocratico. Dalle ultime dichiarazioni, pare sia possibile concludere il tutto entro la fine dell’anno. Un’ultima segnalazione che ci è stata fatta riguarda invece la viabilità rurale per collegare le diverse aziende agricole al territorio: dobbiamo controllare la bontà di ciò che è già stato fatto e valutare altre possibili soluzioni.»

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Truffa o negligenza?

Il 14 giugno scorso mi è giunta una mail da parte di una nostra lettrice che denunciava un danno alla macchina occasionato dalla presenza di acqua nel gasolio fornito a una pompa cittadina. Dopo i dovuti accertamenti, abbiamo accompagnato la nostra lettrice nelle varie tappe della denuncia.

di Maryline JM-W DENUNCIA

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In casi simili il primo passo da compiere è determinare i fatti e raccogliere le prove. La nostra lettrice, essendo una professionista, ad ogni

rifornimento fa’ timbrare dal distributore la sua scheda carburante da allegare alla dichiarazione dei redditi, pertanto - siccome si rifornisce sempre dallo stesso benzinaio - l’identificazione del punto vendita è stata presto fatta. Inoltre, il suo meccanico di fiducia ha gentilmente stilato una relazione nella quale attesta che il danno è dovuto all’anomala presenza di acqua nel serbatoio; ben 7 litri, ossia circa il 16 % della capienza.

Secondo passo: comunicare i fatti e informare le autorità.La prassi vuole che si mandi una lettera raccomandata - allegando copia delle prove - al distributore che deve rispondere dei danni qualora sia dimostrato che i fatti gli sono imputabili. Così, quando la nostra lettrice si è rivolta ai Carabinieri le hanno consigliato di recarsi presso un’associazione dei consumatori, chiedendole comunque di essere tenuti informati.L’associazione dei consumatori l’ha aiutata a redigere la lettera qui a fianco, nella quale troverete tutti i dettagli dell’accaduto e, infine, trattandosi di una potenziale truffa, abbiamo consigliato alla nostra lettrice di avvisare anche la Guardia di Finanza. Bisogna sapere che le denunce giungono loro solo se vanno in fase processuale, mentre - poiché i distributori sono di norma assicurati - la situazione della nostra lettrice dovrebbe risolversi con un risarcimento danni. Nessuna denuncia essendo mai giunta fino a loro, le hanno chiesto, anche loro, di essere comunque tenuti informati sull’avanzamento dei fatti.

Invitiamo tutte le vittime di danni di questo genere a denunciare l’accaduto

a un’associazione dei consumatori e alle forze dell’ordine per poter

giustificare indagini, semmai questi fatti non si rivelassero isolati.

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Il problema dei Benzinai che manomettono le pompe e “allungano” il carburante è reale e diffuso, come lo attestano i blitz estivi della Guardia di finanza. Sui 2.400 distributori di carburante controllati a livello nazionale, il 15% è risultato in situazione irregolare.

Ovviamente, carburante “annacquato”, vuol dire riserve occulte di carburante venduto separatamente in nero. Tra i casi più eclatanti scoperti negli ultimi mesi c’è quello di Sondrio. Qui le fiamme gialle hanno scoperto 56 aziende lombarde e piemontesi che contrabbandavano da Livigno quasi un milione di litri di gasolio installando serbatoi supplementari nei propri camion.

Fonte: Guardia di Finanza

Presunzione d’innocenza.Qualcuno si chiederà perché non comunichiamo i dati del distributore. Sarebbe utile per evitare che altri automobilisti incorrano in simili danni. Il fatto è che la deontologia ci chiede, oltre il rispetto della procedura in corso, di tener presente che il distributore potrebbe essere stato vittima di un fornitore disonesto. Quindi, finché non verrà stabilita la responsabilità, sarebbe sbagliato, oltre che illecito, puntare il dito contro qualcuno. Inutile precisare che seguiremo la nostra lettrice anche nelle varie fasi a venire e sarà nostra premura tenervi informati.

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Musica: le vie del successopassano per il fattore X

Visto che l’autunno ci porterà la 6° edizione di X Factor e che l’Italia è il paese del Bel Canto, siamo andati a curiosare nelle quinte di questo talent show che quest’anno ha richiamato ben 35.000 mila aspiranti cantanti che, nelle città di Bari, Milano e Roma, hanno sfidato la sorte di fronte ai giudici del programma, presentandosi alle audizioni carichi di speranze e di tanta pazienza.

a cura di Joseph ProcinoZOOM

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Quando i candidati si contano a migliaia, per prima cosa la selezione deve essere rigorosa, come ce lo confer-ma Sharon Plebani, classe 1991, residente a Romano di

Lombardia che ha partecipato al casting tenutosi a Milano:

(photo: Valentina Paredi)

Come si svolgo-no le selezioni?Le selezioni sono strutturate in diverse fasi: prima c’è lo svol-gersi dei pre-casting, dove la produzione provina i partecipan-ti che devono cantare rigorosamente “a cap-pella”. Se ritenuti me-ritevoli, si esibiscono nella seconda fase di fronte ai 4 giudici del programma con base d’accompagnamento; Nello step successi-vo, detto bootcamp, i giudici selezionano un numero limitato di

candidati da alcune esibizioni di gruppo, sempre a cappella; tut-to ciò sino ad arrivare all’ultima fase, detta Home Visit, in cui i giudici scelgono i 12 artisti che parteciperanno al programma.

Raccontaci della tua esperienza alle selezioni di quest’anno?Sono arrivata a Milano alle otto del mattino e in colonna prima di me c’erano già più di 500 persone arrivate da tutto il Nord. Le selezioni sono cominciate alle nove in punto e ho atteso ben 4 ore prima di cantare di fronte alla produzione! Poi, mi hanno chiesto di fermarmi ancora per registrare un video e fare delle foto. E dopo un mese, mi hanno richiamata.

Che cosa ti hanno detto i giudici del program-ma?Ai casting mi hanno detto che ero esplosiva! (ndr ride). Ero ve-stita di rosso e avevo un cappello cowboy! Non passavo certo inosservata! Sono molto piaciuta a Simona, Morgan ed Elio: mi hanno concesso di continuare l’avventura e di arrivare sino ai Bootcamp. Li, sono stata eliminata, ma al contempo gratificata perché hanno riconosciuto un timbro particolare nella mia voce!

Un giudizio su quest’esperienza?Bellissima! Ho conosciuto tanti ragazzi che amano la musica e hanno la mia stessa passione! Certo, l’attesa prima di cantare è stata interminabile, e siamo stati accompagnati da molto caldo!

Senza dubbio, l’attesa è il leitmotiv della vita dell’artista più mo-tivato. E questo, lo sa molto bene Silvio Barbieri, in arte Silver, che ha partecipato all’edizione 2009 di X Factor arrivando quasi sino alla fine. Silver, nato a Treviglio nel dicembre dell’85, inizia da piccolissimo a cantare e - dotato di gran talento e di una voce comunicativa - approda a Rai2 sul palco di X Factor.

(photo: Marilena Mura)

Com’è cambiata la tua vita grazie a X Factor? Con X Factor sono riuscito a crescere artisticamente e ho avuto la possibilità di acquisire esperienza nell’ambito della produzione discografica e in studio. Ora, riesco a vivere di musica e faccio la vita che sognavo da bambino!

Com’era il tuo rapporto con i giudici?Mi sono trovato molto bene con tutti! Anche con Claudia Mori, ini-zialmente fredda e riservata, sono riuscito a instaurare un rapporto d’affetto. Morgan è il giudice con cui ho legato di più: quando è venuto a Bergamo per il suo concerto al Creberg abbiamo duettato insieme e mi ha prestato dei vestiti molto particolari per un mio servizio fotografico!

Consigli per le giovani leve?Molti ragazzi mi domandano se è bene partecipare a programmi come Amici o X Factor. Il mio umile consiglio è di tentare la par-tecipazione esclusivamente se si hanno dei brani da proporre al mercato al termine dell’esperienza tv.

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Cogliendo l’occasione del suo passaggio a Bergamo per un concerto molto emozio-nante grazie a questa sua voce chiara e trasparente che arriva dritta al cuore del-la gente, siamo andati a curiosare anche nelle quinte di coloro che stanno dall’altra parte, intervistando Rosalba Pippa, in arte Arisa, giudice del programma, o come le piace definirsi: “una consigliera”.

Come ci si sente a dover giudicare un ar-tista? Non mi sento un giudice nel verso senso del termine: sono esigente, ma non intran-sigente! Mi sento più “una consigliera”: infatti, aiuto i ragazzi sulla strada musica-le più giusta da intraprendere e li preparo a percorrere un cammino professionale.

Quali sono le basi per garantire una car-riera?In un artista ricerco credibilità, studio tec-nico, emozione e personalità che deve es-sere ben definita: è importante che un can-tante non “scimmiotti”, non imiti nessuno.

Che consigli ti senti di dare a giovani leve che vogliono cantare?Di lavorare sui contenuti e non per denaro o notorietà. Io organizzo concerti a bud-get contenuto, perché sono gratificata dal contatto con la gente. La soddisfazione più grande è data dall’affetto e dalla fiducia che il pubblico mi dimostra.

Chi ti è piaciuto di più nelle varie edizio-ni?Certamente Noemi. È cresciuta vocalmen-te ed ha fatto un percorso efficace.

Dopo il suo esordio con “sincerità” nel 2009 a Sanremo, la giovane artista dal look inconfondibile ha fatto un bel percorso con il suo singolo “La notte” e ora con il suo nuovo album di inediti “Amami”.

X FACTOR è la versione italiana del talent show The X Factor. Originario del Regno Unito e ideato dal produttore discografico Simon Cowell, questo show è nato a seguito del successo statunitense del programma American Idol.Il fattore “X” del titolo si riferisce ad un “qualcosa” di indefinito che serve per diventare una star.Le prime quattro edizioni, condotte da Francesco Facchinetti, sono andate in onda su Rai2 (ad eccezione della finale della seconda edizione andata in onda su Rai1).Dal 2011, per mancanza di fondi della Rai, il programma va in onda su Sky Uno, che ha ottenuto l’esclusiva per due stagioni TV. I provini della 6° edizione si sono tenuti proprio l’estate scorsa. (Fonte: Wikipedia)

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X Factor è sicuramente un bel trampolino, ma non è l’unica via verso il successo per aspiranti cantanti talentuosi, come lo atte-sta l’esperienza di Roberta Cometti, classe 2003 di Romano di Lombardia, che malgrado la sua giovanissima età ha già raggiun-to traguardi importanti.Roberta ha una gran voce, un carisma speciale e una maturità artistica unica per la sua tenera età tanto da permetterle di pre-sentare alle competizioni canore brani impegnativi come “Hal-lelujah” di Cohen. L’abbiamo intervistata insieme alla mamma Pierangela e al papà Roberto.

Quando hai iniziato a cantare?

Canto da sempre! La prima volta che mi sono esibita in pubblico è stata per un concorso canoro e avevo appena compiuto 7 anni.

Ad agosto hai vinto una competizione canora nazionale, puoi raccontarci l’esperienza?

Il Concorso si chiama “Canto Così” ed è stato promosso in Abruzzo dal Dott. Luigi Sarno. È la prima volta che partecipo ed è il mio primo concorso canoro realmente importante! Eravamo in 100 e sono arrivata in finale con altri 11 bimbi: ho passato quattro selezioni e il 4 agosto allo “Stadio del Mare” di Pescara mi sono classificata al primo posto nella categoria Junior con il brano “Bound to you” di Christina Aguilera.

Ti piacerebbe partecipare a dei talent show come Amici o X Factor?

Sarei molto felice di partecipare ad Amici di Maria de Filippi, in particolare nella squadra blu perché blu è il mio colore preferito!

Inquadrando questo QR,potrete gustarvi l’Hallelujainterpretato da Roberta

Tra concorsi, musica e talento, i nostri giovani cantanti prometto-no bene! Non ci resta che attendere l’inizio del format televisivo previsto in Ottobre su Sky-Cielo e augurarci che un bergamasco entri nella rosa dei 12 concorrenti.

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Bergamo è in presa diretta sul web con Seilatv.tv

Novità da non perdere!

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Da ottobre, oltre a seguire in diretta gli eventi più importanti di Bergamo e provincia, produrremo:

Una nuova trasmissione condotta da Gianni Decimo e Aristide Malneti che s’intitola “LA FISICA DEL MIAO”. Sarà presente in studio un’Astrofisica e scrittrice che tratterà in modo alternativo, simpatico e curioso fenomeni fisici e scientifici.

E il concorso canoro “WEBinCANTO” dove i cantanti si esibiranno in diretta in studio con la possibilità del pubblico da casa di interagire e votare in diretta. Ci sarà una giuria tecnica sempre presente e ci sarà la possibilità di potere rivedere e votare i cantanti anche durante la settimana successiva alla loro esibizione.

Seguiteci perché non ci fermeremo qui!

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Dieci anni di grandi successi accompagnano Tiziano Ferro: un artista che ha fatto della qualità un marchio tutto suo che ha il gran merito di aver portato “aria fresca” nella musica italiana. Tra canzoni, parole e una voce che lascia il segno, lo accogliamo a Bergamo per l’apertura del suo tour: “L’amore è una cosa semplice”.

a cura di Joseph Procino

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Tiziano Ferro

DI PASSAGGIO IN CITTÀ

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È un’arena estiva la Fiera colma sino all’ultima seggiola quella che ha accolto il primo concerto di Tiziano Ferro a Bergamo in occasione dell’apertura del Summer Sound

Festival 2012. Un artista dalla grande vocalità che è riuscito in pochi anni a miscelare con successo sonorità pop leggere a uno stile black americano più ballato. Un cantante di grandi hit che resta con

i piedi per terra: un look sobrio (ndr jeans e maglietta nera) e un maxi-video posto al centro del palco in cui è trasmesso un videomessaggio di solidarietà per sostenere l’Unicef. Settemila fans accorsi da tutta Italia per ascoltare un concerto da pelle d’oca. Sono le ventuno e quindici minuti, quando Tiziano fa il suo ingresso in scena calandosi dall’alto all’interno di un grande cubo bianco trasparente e iniziando a cantare una delle canzoni di punta del suo ultimo LP “L’amore è una cosa semplice”, da cui prende il titolo l’intero tour invernale (23 tappe, tutte sold out) e da cui è ripartito il tour estivo.

Ed è la disarmante semplicità con cui Ferro passa da una ballade come “La differenza tra me e te” a un pezzo soul “Hai delle isole negli occhi” a farlo amare dalla gente, senza differenze d’età e cultura. Questi brani, come afferma egli stesso, rappresentano la sua evoluzione personale: dall’accettazione dell’omosessualità, al ritrovato rapporto col padre, sino all’incontro con un importante amore. Una crescita umana avvertita e trasmessa per puro riflesso nella musica: i testi più immediati, rispetto ai precedenti, e le musiche accattivanti con l’assenza di quelle plastiche sofisticatezze presenti in produzioni passate, rendono questo tour un successo e fanno di Tiziano un artista carismatico e comunicativo.

Sembra che la musica di Tiziano ti entri nel cuore e ti trasporti in un mondo surreale, dove

l’energia ti avvolge completamente e ti consente di sognare per sentirti un tutt’uno con lui e la

sua anima.

“Sono omosessuale e ho la libertà di poterlo dire” ha confessato la

popstar nel suo libro-diario

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“Imbranato”, “Sere Nere”, “Stop! Dimentica”, “Xverso”, “Raffaella è mia”, “Il regalo più grande”, “Alla mia età”, “Il sole esiste per tutti”, “Ero contentissimo”, “Ti voglio bene”, “Perdono”, “Rosso relativo” e “Non me lo so spiegare”: sono solo alcune delle canzoni che si sono susseguite in due ore live. Un concerto coinvolgente e ricco di contenuti; il tutto accompagnato da coreografici giochi di luce, con sei schermi adibiti a formare il sipario, due schermi in movimento lungo i lati e una band di straordinari professionisti: Reggie Hamilton (basso), Gareth Brown (batteria) e quattro italiani, Davide Tagliapietra (chitarra), Giorgio Secco (seconda chitarra), Luca Scarpa (tastiere) e Christian Rigano (tastiere).

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Quando i bravi ragazzifanno rap!

di Leslie P.

Marco Cabrelli e Roberto Cattaneo, due ragazzi poco più che diciottenni per i quali Borgo Santa Caterina non è solo una via animata di Bergamo ma un vero e proprio quartier genera-le, è il punto d’inizio, la fonte di ispirazione, il covo di socialità da cui tutto ha inizio.

PAGINE SANTE

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Fin da giovanissimi coltivano entrambi una forte passione per la musica, Marco ascolta rock, Roberto è già assorto nel rap. Con il passare degli anni cresce nei due l’esigenza

di concretizzare questa passione e, ça va sans dire, di cominciare a fare musica propria. Inizialmente si mettono all’opera con altri amici, come collettivo, ma l’affinità artistica tra Marco e Roberto è evidente, nascono così “Pagine Sante”, il cui nome è un omaggio proprio a Borgo Santa Caterina e all’oratorio della zona che i due frequentano regolarmente.

Li abbiamo incontrati ed è stato sorprendete scoprire come il rap, per i due giovani, non rappresenti solo una forma di protesta so-ciale, di contestazione bensì e, soprattutto, una forma d’arte, uno strumento di libera espressione in cui la rabbia cede il passo al pensiero positivo, alla voglia di essere semplicemente se stessi, senza finzioni.

Com’è nata “La fine del mondo”?

Marco: Roberto è sempre stato appassionato di rap, sapendo del-la mia passione per la musica e per la scrittura, mi ha chiesto di dargli una mano a scrivere qualcosa per le sue canzoni e da lì è

cominciato tutto. Abbiamo raccolto materiale e registrato in casa il nostro primo mixtape “La fine del mondo”.I contenuti dei vostri pezzi spaziano molto negli argomenti, come vi avvicinate ai testi?Marco: A volte si pensa che esista un solo tipo di rap, in realtà ci sono molti sotto-generi: quello politicizzato, quello di strada, ecc. Noi cerchiamo di miscelare contenuti e divertimento, met-tendoci impegno.

Chi sono i vostri artisti di riferimento?

Roberto: Cerco di non ascoltare solo rap, soprattutto quando devo scrivere, mi piacciono i Linkin Park e Marylin Manson per esem-pio. Tra i rapper quelli che ci ispirano e ci piacciono sono Dargen D’amico, tra i più sperimentali, ma anche altri come Marracash e Mondo Marcio.

Marco: Il nostro guru è Alan Sorrenti! No, seriamente, ascolto di tutto, passo dai cantautori come Guccini e De Andrè, alla drum and bass e alla techno.

L’elettronica è sicuramente il genere più seguito oggi, soprattutto tra i giovani, cosa ne pensate?

Marco: L’elettronica è la musica classica dei giorni nostri, noi stessi ne ascoltiamo e la utilizziamo cercando di sperimentare perché non è concettuale, è immediata. Roberto: A volte, quando vado a suonare, io stesso metto elet-tronica!

Quindi da parte vostra c’è un atteggiamento di tolleranza verso un po’ tutti i generi musicali?

Marco: Sì, perché speriamo che gli altri siano tolleranti con noi!

Esiste una scena rap a Bergamo?

Marco: Nel nostro mixtape “La fine del mondo” abbiamo colla-borato con un altro rapper della zona, ma nella scena locale trovo ci sia poca originalità, il rap è qualcosa che possono fare tutti, ma non tutti hanno qualcosa da dire.

E lo stile che è diventato una vera e propria moda? Marco: Non vogliamo farci schiacciare dai clichés per cui non è che facciamo rap allora dobbiamo per forza andare in giro con i

Il 4 giugno scorso è uscito il loro primo mixtape “La fine del mondo”, distribuito

gratuitamente online (http://www.mediafire.com/?cuthq4koklg4lk8) P

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bragonzi anzi, abbiamo scritto una canzone che parla proprio di questo, s’intitola “La maniera giusta”. Roberto: La tendenza del rap è di attaccare ma noi con questo brano vogliamo esprimere libertà totale, può non piacermi qual-cosa ma va bene così!

A Bergamo c’è spazio per esibizioni dal vivo nel vostro genere?

Marco: Sì, c’è il Polaresco che spesso organizza eventi, e quest’e-state abbiamo suonato al Lazzaretto, dove a parte qualche proble-ma tecnico iniziale è andata bene.

Cosa fate per divertirvi?

Marco: Tornando al discorso dei clichés, si dice sempre che a Bergamo non ci sia mai niente da fare, non è vero, è la gente che non ha voglia di divertirsi! Roberto: Per me può essere semplicemente uscire e stare tutta sera all’oratorio di Borgo Santa Caterina con la gente che co-nosco da sempre, non è che devo per forza fare chissà cosa per divertirmi.

Voi frequentate l’oratorio?!

Marco: Sì sì! Siamo bravi ragazzi!È bello sentire questo da due ragazzi così giovani! Marco: Siamo vecchi dentro! (ndr: ovviamente, scherza!)Voglio farvi uscire un po’ di cattiveria, ci sarà qualcosa che pro-prio non tollerate! Marco: I finti alternativi, che vogliono a tutti i costi distinguersi ma sono i più conformisti.Tornando al vostro album, qual è il pezzo a cui siete più legati? (All’unisono): Facciamo fatica a scegliere, siamo legati a tutti in modo diverso.

Dovendo scegliere un singolo?

Marco: Cercando una distanza oggettiva dico “2012” perché ha un pezzo cantato molto bello, il testo è importante, la base anche. Roberto: Io direi “L’inferno è quaggiù”, in genere ci impiego pa-recchio a scrivere i testi, ma questo è uscito di getto una notte che non riuscivo a dormire, ed è stata una grande soddisfazione.

A quando un video?

Marco: Abbiamo un amico molto in gamba che ci aiuterebbe a realizzarlo, il pezzo ideale sarebbe “Saturday Night Fever”, in di-scoteca, ma è ancora in fase di maturazione!

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Matteo Tiraboschi in duetto con Enrico Ruggerial teatro Donizetti

di Stefania BarcellaDONIZETTI

Matteo Tiraboschi, noto personaggio del jet set bergamasco - cantante cieco sin dalla nascita - ha emozionato l’intero tea-tro Donizetti. Come annunciato nel nostro numero 0, la serata è stata all’insegna della buona musica, grazie anche alla New Pop Orchestra del Maestro Alfredo Conti. Nell’incalzante suc-cedersi dei brani del protagonista della serata, si sono affac-ciati al palco anche gli amici e colleghi artisti: Massimo Gui-di e Daniel Palazzi. Ospite “vip” d’eccezione Enrico Ruggeri, che ha coronato il concerto di Matteo Tiraboschi con il duetto “Ti avrò”. Alla fine dello spettacolo gli artisti si sono poi spo-stati con la Limousine al ristorante “Pavarotti” di Vailate.

La serata è stata organizzata a favore dell’associazione “Di-versamente Bergamo - Onlus” di cui Matteo Tiraboschi è ide-atore, membro e promotore. «Vorremmo promuovere la mo-bilità e l’integrazione sociale del “diversamente abile” – dice Tiraboschi – attraverso una serie di attività, principalmente ludico-culturali, che favoriscono il massimo raggiungimen-to di un regolare stile di vita. E soprattutto fare rete con tan-te onlus per aiutare i disabili senza distinzioni e pregiudizi».

L’Associazione “Diversamente Bergamo – Onlus” ope-ra nel settore del volontariato sociale, nell’ambi-to territoriale della provincia di Bergamo e della regio-ne Lombardia. Nasce da un’idea di tre amici (Roberta, Matteo e Davide), che da sempre si sono dedicati al volontariato. Mettere a disposizione il proprio tempo per gli altri e, in par-ticolare, per i disabili è la finalità principale dell’Associazio-

ne. “Diversamente Bergamo – Onlus” si rivolge a tutti i disabili, ma anche alle altre associazioni del settore, per promuovere l’unione e la mobilità, attraverso attività forma-tive, ludiche, culturali e gruppi di ascolto e di condivisione.

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Un viaggio, quello di Matteo, che inizia nel 1982 con 5 anni di studio del pianoforte e undici di coro. Innumerevoli le gare provinciali e regionali a cui partecipa: oltre ai diversi podi nella bergamasca, M. Tiraboschi è semifinalista al Festival di Castrocaro Terme nel 1995, al Festival di Napoli e di Grosseto nel 2001 e nel 2002, secondo e terzo posto nel concorso La Mela d’Oro in Toscana negli anni 2007 e 2008.

La sua passione e la voglia di vivere la musica lo portano ad essere notato sul piano nazionale, consentendogli l’onore di cantare con grandi personaggi del mondo musicale: Amy Stuart a Lourdes, i Pooh nel 1999 in Tenaris, Fiorello e Gianni Morandi a Loreto, lo splen-dido duetto con il soprano internazionale Ong May nel Giubileo dei disabili del 2000, fino ad arrivare alla prestigiosa partecipazione canora con l’Orchestra dei 120 orchestrali RAI diretta dal Maestro Leonardo De Amicis. Degna di nota la sua presenza di fronte a Sua Santità Giovanni Paolo II, così come la sua presenza vocale alle Para Olimpiadi di Torino 2006 ed inoltre il Centenario dell’Unitalsi Nazionale. Ancora, nel 2009, ha prestato la sua voce per il raduno dei giovani di tutta Italia in Sala Nervi con il brano “La forza della vita”, presentato da Eleonora Daniele insieme al cast di Amici.

Dal 2010 collabora con i produttori Ezio Paloschi e Stefano De Donatis dell’OutRecordingStudio, che in collaborazione con Radio Alta e la trasmissione Super Pass, lo stanno facendo conoscere al grande pubblico e stanno realizzando il suo sogno di diventare un cantante professionista. ,

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Cosa succede a Cinecittà?

Enzo De Camillis, romano di nascita, di professione scenografo e regista per passione verso la cinematografia. Le propongo di fare un viaggio a ritroso, per capire da dove sia nato l’impegno per il cinema e perché dedicare tutta una vita a questo tipo di espressione culturale.

LE IDEE FUORI DALLA SCATOLA a cura di Lorenzo Nava

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Si parla di produzione cinematografica italiana in crisi, che per alcuni addetti è irreversibile, ep-pure abbiamo nostri connazionali che negli ul-timi anni hanno lavorato bene negli Stati Uniti. Cosa ne pensa, dobbiamo considerarle come delle eccezioni? E Cinecittà è adatta solo a prodotti televisivi come “Il Grande Fratello”?

Il Cinema, per essere una fucina di idee, di competenze acquisite e di professionalità, deve produrre. Il cinema si deve fare, se non si fa non c’è passaggio generazionale. Noi siamo a questo croce-via. Quando ho iniziato si giravano 400 film l’anno, nel 2011 ne abbiamo girati 60 circa. Anche le fiction televisive sono sempre meno lavori italiani e si hanno registi come Muccino, o Sorrenti-no, che per realizzare un loro progetto vanno in America. A Cine-città ormai ci sono solo 22 teatri vuoti. Studi adatti per il Grande Fratello? Sono riusciti a mandar via pure quello.

E arriviamo dunque al progetto dell’associazione Art.9 di cui è il presidente.. di cosa si tratta esat-tamente?

Ho progettato un’idea di rilancio con sei punti importanti, dove hanno aderito con la loro firma attori, artisti, registi, tecnici del settore e politici di diverso colore. Potete leggere e vedere il progetto sul nostro sito www.artnove.org. Spero che l’interesse raggiunga quelle persone e quei politici che difendono la nostra cultura per riuscire a proporre le nostre idee a questa gestione che ha dimostrato di non amare il cinema e di essere interessata solo allo sviluppo del cemento. La speranza è che si ritrovino con la loro coscienza e si rendano conto che stanno uccidendo la cultura nel nostro paese e l’industria “del saper raccontare”. Il mio impe-gno in questo tipo di attività ha anche lo scopo di ricordare a tutti quegli uomini, artisti, registi e politici che rimangono in silenzio di fronte a tutto questo, che se non reagiscono, saranno complici della fine del cinema in Italia.

Credo che in ognuno di noi ci sia un’evoluzione sia culturale che artistica, e quest’evoluzione ci accompagna durante la nostra vita, sempre. Da ragazzo il mio sogno era

disegnare e dipingere. Da adolescente amai e seguii le orme di pittori come Modigliani, Toulouse Lautrec, Vincent Van Gogh, Giovanni Boldini e altri. Invece la voglia di capire e lavorare nel cinema nacque verso i 20 anni, quando mi avvicinai per proseguire gli studi verso l’Accademia di Belle Arti di Roma, e lì scoprii la professione, o il mestiere, dello Scenografo. A quel punto mi interessò capirne le competenze e le mansioni. Mi intrigò l’idea di saper disegnare o dipingere un bozzetto per rappresentare una scena, progettandola architettonicamente per farla vivere con gli attori. Capii che il cinema mi dava l’opportunità di costruire qualsiasi cosa.

Ha iniziato a lavorare negli studi di Cinecittà a partire dal 1977. Cosa ci può raccontare di quel periodo?

Ho iniziato come assistente di Dante Ferretti in un film di Luigi Zampa dal titolo “IL MOSTRO”, sotto la produzione di Claudio Mancini, un uomo che durante la sua attività ha realizzato la maggior parte dei film di Sergio Leone. Ogni volta che penso di aver lavorato con Mancini, mi sento onorato, sempre. Di quegli anni le dico che accadde ciò che disse P.P. Pasolini in un’inter-vista a Enzo Biagi negli anni settanta in cui anticipò il dramma della televisione. Al suo inizio si producevano programmi cul-turali tipo quello del maestro Alberto Manzi “Non è mai troppo tardi”, ma negli anni ’80 si passò a una televisione commerciale, soprattutto dopo l’avvento di Silvio Berlusconi.

Da allora ci sono state altre occasioni per dimo-strare quale fosse la reale capacità produttiva di Cinecittà?

Certo, il cinema è Cinecittà. Andando oltre però dico che ci sono tre date molto importanti che chiusero il suo ciclo: 1992, Tangen-topoli; 1993 anno in cui morì l’ultimo vero produttore italiano Mario Cecchi Gori e in cui le case di produzione cinematografica iniziarono a lavorare per la televisione. Da quel momento ucci-sero il pensiero e il modo storico di produrre cinema che carat-terizzò la belle epoque italiana. La terza è il 1997, quando nasce la “Società” Cinecittà Studios, presieduta dal Dott. Luigi Abete che gestirà tutto il comparto degli studi. In quell’anno emerge la volontà di schiacciare l’industria cinematografica.

Lei ha subito una crisi professionale?

Vivendo apertamente la volontà aziendale di disinteressarsi al ci-nema, con il conseguente abbassamento qualitativo del prodotto, ho avuto la mia crisi. Ho dovuto cambiare e ogni cambiamento richiede un sacrificio. La forza di adeguarmi l’ho trovata, come fanno tutti, e modificando in età adulta la professione, ho rico-minciato da capo cercando di fare un cinema di riflessione sui problemi che ci circondano. Il Cinema serve anche a questo.

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PUNTO SPORTIVO a cura di Joseph Procino

2, 3, 4 settembre: Track Raduno – Spirano (BG)Kermesse motoristica organizzata dal Club CB Alfa Bravo 90. L’iniziativa prevede la partecipazione di oltre 60 camion dalle carrozzerie appariscenti che si esibiranno, girando per il paese. La manifestazione è un’occasione per permettere alla Polizia Locale di tenere un convegno sulla sicurezza stradale. Aperto al pubblico. Ingresso gratuito.

30 settembre: Shuttle Box Rally –Val Gandino (BG) Gara di macchine in legno (senza motore). La competizione si terrà nella piazza del paese alle 20.30 e si disputerà in due manche. La manifestazione si terrà anche in caso di pioggia. Aperto al pubblico. Ingresso gratuito.

14 ottobre: Quater Pas in Valverde -BergamoCamminata non competitiva patrocinata dal Comune di Bergamo, Assessorato all’Istruzione -Politiche Giovanili, Sport e Tempo libero- Iscrizione previste il giorno stesso dalle 7.00 alle 8.45 c/o il Campo Sportivo Oratorio di Valverde (punto di partenza), in via Maironi da Ponte, 19. Costo: 4 €.

News dalla Polisportiva Handicappati Bergamaschi:

La PHB parteciperà al Track Raduno di Spirano (Bg), previsto per il 2,3,4 settembre, aiutando l’organizzazione nella riuscita della manifestazione.

News dalla Foppapedretti Pallavolo BergamoLa Foppapedretti è lieta di annunciare il ritorno nella squadra di Marina Zambelli, partita dopo la conquista dello scudetto 2011 e pronta per la nuova stagione sportiva a Bergamo. In bocca al lupo per il nuovo campionato! La squadra annuncia così il nome del nuovo capitano: Enrica Merlo.

Escursioni in montagna:

23 settembre: Escursione Rusio- Rifugio Olmo. Partenza ore 7.00 c/o sede sezione Alpina, via Dei Celestini. Pranzo al sacco; Utilizzo mezzi di trasporto propri. Iscrizioni c/o sede.

7 ottobre: Escursione Rancio (Lc)- Monte S. Martino. Partenza ore 7.00 c/o sede sezione Alpina, via Dei Celestini. Pranzo al sacco o in rifugio; Utilizzo mezzi di trasporto propri. Iscrizioni c/o sede.

14 ottobre: Terzo Memorial “Tranquillo Marchesi”. Gara di marcia a coppie sui Colli di Bergamo. Partenza c/o Oratorio di S. Colombano in zona Valtesse. Costo: 15 € a coppia. Iscrizioni entro le ore 21 di giovedì 11 ottobre c/o sede sezione Alpina, via Dei Celestini.

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14 ottobre: Escursione Fortezza di Fenestrelle Partenza ore 6.00 c/o U.O.E.I di Bergamo centro, via Largo Porta Nuova. Prevista scalinata di 4000 gradini e visita guidata di 5 ore. Iscrizioni c/o sede. Attenzione: è importante munirsi di torcia elettrica.

21 ottobre: Castagnata Forcella di Pradalunga c/o Baita Pratolina. Camminata e castagnata con partenza con mezzi propri alle ore 8.00 c/o sede sezione Alpina via Dei Celestini. Pranzo con specialità tipiche bergamasche e intrattenimento. Costo soci 20 €. non soci 24 €. Iscrizioni c/o sede.

News dall’associazione Alpina Excelsior: Le iscrizioni alle gite si ritengono impegnative e soggette a quota di partecipazione anche in caso di assenza; Le iscrizioni devono essere effettuate in sede entro il giovedì precedente la gita stessa (salvo differenti indicazioni specifiche), con il versamento della relativa quota e saranno ricevibili sino ad esaurimento posti. Per le gite di 2 o più giorni è obbligatorio essere iscritti all’Associazione.

News dall’Atalanta Calcio: In occasione dell’apertura dell’Atalanta Store a Rovetta, Luca e Stefano Percassi hanno presentato la terza maglia gara ufficiale della stagione 2012-2013. Alla tradizionale nerazzurra e a quella bianca si affianca la maglia di color “totally light silver”. Il colletto è in tessuto nero con profilo bianco, bordo bianco per lo scollo a “V” e i polsini sono in tessuto azzurro.

L’autunno in Valbondione:

7 ottobre: Apertura delle Cascate del Serio. Evento previsto dalla ore 11.00 alle 11.30, in località Valbondione (Bg). Aperto al pubblico e gratuito. Costo del parcheggio custodito 3€ al giorno.

7 ottobre: “II edizione Sagra del Formaggio e dei Sapori Seriani”. Un’intera giornata per valorizzare i sapori nostrani, attraverso un percorso di stand enogastronomici, denominato “Il tagliere del gusto”. Evento organizzato c/o Palazzetto dello Sport di Valbondione. In serata, premiazione del concorso fotografico: “La cascata del Serio tra natura e folklore”.Vela e natura: yacht club Bergamo

dal 6 al 9 settembre: Crociera WWF “Burano e Giglio”.Lo scopo dell’evento è di imparare a rispettare la natura attraverso la vela. Partenza dall’Argentario sino alle oasi di Burano e del Giglio. Iscrizioni c/o sede Yacht club Bergamo, Piazzale Goisis, 6. Quota soci 240 €.

News dallo Yacht club Bergamo: Il 4 settembre continuano i corsi di Scuola Vela YCBG 2012: introduzione alla navigazione a vela con esercitazioni pratiche di manovra. La formazione velica di YCBG è strutturata in modo da formare un percorso articolato su due livelli, due introduttivi e uno avanzato nei quali l’allievo potrà crescere gradualmente seguito da istruttori per raggiungere autonomia e sicurezza.

News dalla Blu Basket Treviglio: La squadra è lieta di annunciare il ritorno di Davide Reati. Il Presidente della Blu Basket Gianfranco Testa non trattiene l’entusiasmo: “Il ritorno di Davide Reati nella nostra squadra è il colpo di mercato dell’estate; ritroviamo un grande talento che sarà sicuramente un fattore determinante. Con questo innesto saremo molto competitivi e in linea con gli obiettivi che ci siamo prefissati nella conferenza stampa di fine luglio”. Inoltre, la società è lieta di annunciare l’inserimento nella squadra di Giacomo Maspero per la stagione sportiva 2012/2013.

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Un brembano di successo:Davide Milesi

Davide Milesi è un supercampione: 5 titoli Italiani nello sci alpinismo., nove titoli di campione del mondo e molte prime posizioni in Europa. Un fuoriclasse eclettico: master in gare di sci alpino, corse in strada, in montagna e duathlon. Il suo segreto? Ha fatto del cronometro una personale filosofia di vita.

a cura di Joseph ProcinoINCONTRO SPORTIVO

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1.Come è nata la tua passione sportiva?Il mio amore per lo sport è nato a 5 anni: uscivo di casa, mettevo gli sci ai piedi e mi allenavo per ore. Era una vera tragedia rientrare a casa!

2.Qual è il tuo miglior pregio e peggior difetto in agonismo e nella vita?Certamente, l’assoluta determinazione nel raggiungere i miei obiettivi. A volte, un grande pregio, ma anche un enorme difetto.

3.Quante ore ti alleni alla settimana?La mia preparazione spazia in base alle stagioni. Mi alterno tra allenamenti di corsa, bici, ski-roll, sci

di fondo, alpinismo e corsa con le ciaspole sulla neve. I miei allentamenti variano dalle 2 alle 5 ore.

4.Cosa fai per aumentare la concentrazione prima di una competi-zione?

Cerco di pensare alla strategia di gara da adottare per ottenere il massimo.

5.Quali sono i tuoi sogni ancora da realizzare? Il mio sogno più grande è quello di riuscire a correre ancora per molti anni

a questo livello.

6.E qualche tuo rimpianto?Onestamente, non ho alcun rimpianto: so di aver commesso degli errori, ma è proprio dagli sbagli che ho appreso molto e ho ritrova-

to la carica giusta per vincere.

7.Cosa ti spaventa di più nella vita?L’assoluta impotenza di fronte a certi eventi o situazioni che a volte capitano.

8.L’amore, aiuta o frena lo spirito compe-titivo?L’amore aiuta lo spirito competitivo. Nello sport, amare significa impegnarsi al massimo per otte-nere con forza e grinta la realizzazione dei propri

obiettivi.

9.La vita per te è…Un dono prezioso nel quale gioie e sofferenze s’intrecciano!

10.Il tuo peccato di gola…Sono molto goloso e non mi lascio mancare

niente. Al massimo corro qualche minuto in più per smaltire!

11.Qual è il tuo libro/canzone/film preferito?

Di recente, mi sono appassionato a libri sulla montagna. Mi piace molto ascoltare musica, ma non ho una canzone in

particolare. I film di Robin Williams sono i miei preferiti!

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Vittorie nello sci alpinismo: 5 titoli italiani, 7 vittorie al Parravicini, 4 al giro del Monviso, 8 alla Tre Rifugi, 8 al Canin, 2 al Transcavallo e tante altre tra le competizioni alpinistiche più classiche dell’arco alpino.

Vittorie nella corsa in montagna:12 volte Azzurro, di cui 9 volte campione del mondo a squadre (nel 1988 e nel 1997 vice campione individuale); 3 volte campione europeo a squadre (nel 1995, 3° individuale); 7 titoli italiani a staffetta; 2 titoli italiani assoluti; 1 titolo italiano assoluto di gran fondo; 1 titolo italiano assoluto di combinata (cross, montagna, strada, 10.000 mt. in pista).

Riconoscimenti internazionali: Primo posto ai Giochi del Mediterraneo di Narbonne (Francia) nel 1993 (ancora oggi miglior prestazione dei giochi); Terzo posto in Coppa del Mondo ad Atene nel 1995; Quarto posto alle Olimpiadi di Vancouver con la fierezza di aver dimostrato al mondo il fascino della corsa su ciaspole. Olimpionico di Maratona alle Olimpiadi di Atlanta nel 96.

Nel 2012Primo posto per Ciaspolissima a Valbruna (UD); Primo posto per Ciaspovezzana a Lavarone-Malga Millegrobbe (TN); Doppio primo posto per la Coppa Lombardia con le ciaspole a Pisogne Val Palot, (BS) e a Livigno, (SO).

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IDENTIKIT:

Classe: 1964

Segno zodiacale: Capricorno Residente a: Piazza Brembana (BG) Attività professionale: Assistente Capo nel Corpo Forestale dello Stato e collaboro solamente nel negozio di art. sportivi con mia moglie.

Excursus bio: Nel ‘83 inizia l’attività di sci di fondo con il centro “Fiamme Oro” e nel ‘88 entra a far parte del centro della Forestale ad Auronzo (BL). Oggi è l’atleta di punta della G.S. OROBIE. P.B.: maratona 2h11’57” - 2h09’55” Maratona di Catania 31.12.1998 (non omologato) - mezza maratona 1h02’07”, 10.000 mt. 29’26”18

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ELEGGI LA NOSTRA MISS a cura di Sara Esposito

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Velluti e sete, stampe retrò e dettagli in oro scalderanno la stagione fredda, richiamando gli antichi fasti del

passato. Almeno in fatto di moda. Le tendenze per l’autunno-inverno 2012 hanno portato infatti in passerella una donna d’altri tempi, un po’ romantica e un po’ gotica, attenta a scegliere i capi per ricreare un giusto mix tra rigore apparente e spirito bohemien. Pizzi, merletti, ma anche lana, feltro, velluto e jacquard si arricchiscono di dettagli preziosi, che trasformano anche i pezzi più easy in capi raffinati e sensuali che ricreano una nuova femminilità. Per una donna che trae sì ispirazione dal passato, ma sa guardare dritta versa il futuro.

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a cura di Dèsirèe Cividini

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a cura di Maryline JM-W

Dubbi di pronuncia?

Non sapete come pronunciare il nome di un calciatore o di un politico straniero? Don’t worry, ci pensa forvo.com, il più vasto dizionario di pronuncia delle parole al mondo. Un sito gratuito che pronuncia più di un milione di parole in ben 291 lingue!!

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Il videogiocova

a Scuola

L’attività ludica viene sfruttata dai pedagoghi di tutto il mondo per stimolare e catalizzare il processo d’insegnamento e apprendimento. È possibile fare lo stesso con i videogiochi?

a cura di Marco LocatelliVIDEOLUDOLOGIA

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Sono diversi anni che un nutrito gruppo di sociologi e ludologi studia in maniera articolata e approfondita il legame che intercorre fra videogioco e apprendimento,

puntando la lente d’ingrandimento sulle valenze pedagogiche e didattiche intrinseche all’attività ludica. Molti istituti di scuola primaria e media inferiore si affidano già al gioco tradizionale come alternativo mezzo catalizzatore dell’insegnamento, e ulteriore elemento di stimolo per la curiosità e lo studio dello scolaro.

Come ognuno di noi avrà già esperito sulla propria pelle, le divagazioni ludiche sono indubbiamente molto utili ed efficaci come input e spinta motivazionale all’esercizio mentale, non solo all’interno dell’ambito scolastico. Con la capillare diffusione del videogioco come mezzo d’intrattenimento e forma d’espressione e culturale, molti studiosi e professori hanno iniziato a chiedersi se fosse possibile sfruttare questo giovane quanto versatile medium per un qualche utilizzo a livello didattico.

Osservando la nostra personale esperienza, pur senza avere particolari competenze pedagogiche, potremmo facilmente asserire che ciò è virtualmente possibile. È molto probabile, infatti, che molti giovani (ma anche meno giovani) videogiocatori abbiamo assorbito centinaia di informazioni attraverso la fruizione di titoli a tema storico come la serie Imperium Civitas o Total War, riconosciuta all’unanimità da esperti del settore per la sua fedeltà nella ricostruzione e completezza degli eventi proposti, a tal punto che al loro interno si trovano delle piccole enciclopedie interattive, consultabili in qualsiasi momento. Ma il videogioco non si limita alla storia, poiché con il fatto che, soprattutto negli anni passati, molti prodotti non venivano localizzati in lingua italiana, ma arrivavano da noi solo in inglese (anche i sottotitoli), i videogiocatori di quell’epoca cominciarono

a muovere i primi passi nella conoscenza delle lingua inglese proprio videogiocando. Persino un titolo apparentemente lontanissimo dalla scuola come Wii Fit viene utilizzato in molti istituti scolastici inglesi e americani per aiutare gli studenti più svogliati a svolgere attività fisica durante le ore di educazione motoria; in barba a chi pensa che sia il videogioco la principale causa dell’obesità infantile. Attualmente è ancora molto difficile stabilire in che maniera e con quale efficacia le informazioni vengano realmente immagazzinate dall’utente. Sappiamo però che il videogioco è in grado di bombardare letteralmente il giocatore di migliaia di dati che, se gestiti, incollati e adattati ad un contesto pedagogico nella maniera corretta, possono diventare un’interessante nuova arma per tutti gli insegnanti.

Nel 2007, Imperium Civitas II, titolo strategico a tema storico che narra le vicende dell’antica Roma, è stato portato al Parlamento Europeo per

dimostrare le potenzialità pedagogiche del videogioco in ambito didattico.

Il videogioco non è da considerarsi un sostituto dei testi scolatici, anzi, è

l’elemento che può completarsi con essi portando l’insegnamento a nuovi livelli.

Il gioco, sotto forma di regoli, rebus o parole crociate supporta l’insegnamento della scuola

primaria già da moltissimi anni.

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Digital Toy CameraIn principio era la pellicola

Qualcuno di voi si ricorderà la vecchia pellicola, la paura che prendesse luce, l’incognita dello sviluppo, la lente sporca, le infiltrazioni di luce e mille altri fattori che a quell’epoca avrebbero potuto rovinare la foto. Oggi è tutto diverso: aloni, infiltrazioni di luce, macchie, sfocature, ogni tipo di difetto è cosa buona!

a cura di Marco DazziFOTOGRAFIA

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Tutto iniziò con le ormai famose LOMO, macchine in plastica di fabbricazione russa con praticamente nessun automatismo, diversi difetti e sempre la paura di buttare

dai 5€ ai 10€ tra pellicola e sviluppo, per poi magari ritrovarsi con una sola foto utilizabile in tutto il rullino. Ma questi difetti e il rischio, come tutto ciò che è mistero ed incognita affascinano molti. E le Toy camera e il loro stile “Grunge” spopolano tra i più giovani e gli amanti di fotografia.

Ma per chi non vuole spendere? (Toy Camera dai 40€ al 80€ e pellicola e sviluppo 10€). Facile! Come molti dei dilemmi quotidiani si può risolvere semplicemente con uno smart phone dotato di fotocamera e un software apposito.Esistono ormai moltissime “App” gratuite e non, sia per piattaforma MAC che per Android, che permettono a tutti di sperimentare nel mondo della fotografia Vintage. La maggior parte dei difetti e le caratteristiche delle macchine analogiche possono essere controllati e replicati con estrema facilità, alcune App danno la possibilità di scegliere diverse simulazioni di pellicole, obbiettivi e flash molto simili agli originali. Una volta scattata la foto ed elaborata, non dovrete più chiamare gli amici a casa per vedere le foto ma basterà pubblicarle on line sui vari social network per renderle fruibili a milioni di persone!

Qui vi consiglieremo alcune delle più famose e pratiche App per poter sia realizzare che condividere le vostre foto con un’anima vintage. Potete trovare e scaricare direttamente le App sugli store Apple e Android gia installati sui vostri apparecchi.

INSTAGRAM

Forse la più famosa App usata, permette di scattare, modificare ed istantaneamente pubblicare le foto su un social network appositamen-te creato oltre che su Facebook, Twitter, ecc.. Personalmente un pò povera di opzioni ma certamente facile da usare

HIPSTAMATIC

Questa App riproduce anche nell’aspetto una vecchia macchina analogia, come tale ha la possibilità di scegliere tra vari tipi di pellico-la, obbiettivo e flash. Ha inoltre la funzione HD per poter scaricare e stampare su carta le foto. Unico difetto solo per periferiche MAC.

Pixlr-o-matic

Da non perdere una delle applica-zioni fotografiche, con oltre 2 milio-ni di combinazioni! Disponibile per entrambi i sistemi, integrata come tutte con i vari social network.Per me la migliore provata, prodot-ta da Autodesk Inc.

Instagram raggiunge i 27 milioni di utenti I risultati ottenuti da questo social network

fotografico sono davvero importanti, diventando così una delle migliori applicazioni presenti su App Store per seguito di persone.

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Forse avrete già sentito parlare del dono del cordone ombelicale. Il principio è lo stesso del dono degli organi, salvo che questa volta è legato ad un lieto evento. Infatti, sono le neomamme che godono di ottima salute a poter salvare delle vite con questo semplice gesto di generosità.

Ospedale di Treviglio: da vita nasce vita

a cura di Maryline JM-WSALUTE

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Da sinistra: Dott.ssa Milena Carne, Dott.ssa Patrizia Ghilardi, Dott. Mariangelo Cossolini che ha tenuto a precisare che “si tratta di un bell’impegno da parte di tutta l’azienda ospedaliera di Treviglio perché la raccolta richiede un vero lavoro corale che coinvolge tutti: dagli autisti ai responsabili, passando ovviamente per le ostetriche”.

Agli Ospedali Riuniti di Bergamo il 97% delle partorienti aderisce all’iniziativa, da quest’autunno - grazie ad un bellissimo esempio di sinergie tra Aziende ospedaliere -

sarà possibile farlo anche all’Ospedale di Treviglio. Interpellata, l’Azienda Ospedaliera di Treviglio ha già anticipato che gli altri 2 suoi presidi che hanno un reparto maternità (San G. Bianco e Calcinate) seguiranno entro il 2013. Infatti, dalla fine di settembre, le neomamme che decideranno di partorire all’Ospedale di Treviglio potranno aderire al programma “Un dono dalla vita che nasce”. Aderire è facile, basta parlarne con l’ostetrica per compilare il questionario anamnestico e sottoporsi, gratuitamente, a un prelievo del sangue sei mesi dopo il parto. Questo successivo prelievo è giustificato dal tempo d’incubazione delle malattie infettive; è importante precisare che questi doni sono estremamente regolati per garantire un dono sicuro, ossia che non creerà problemi al ricevente. Infatti, tutto il personale dell’Ospedale di Treviglio ha seguito una formazione di carattere

Negli anni ‘70 è stato scoperto che il sangue cordonale è ricco di cellule staminali ematopoietiche (simili a quelle presenti nel midollo osseo) che hanno la capacità di auto rinnovarsi e di proliferare a un ritmo molto intenso, generando globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.

Il dono del cordone ombelicale permette di cura-re gravi malattie del sangue e del sistema immu-nitario, come leucemie e linfomi.

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gue raccolto, oppure da elementi di esclusione severi e selettivi, quali ipertiroidismo o concentrazione di cellule staminali ema-topoietiche inferiore a 1500 cellule/mm cubo di sangue.A questo proposito la dott.ssa Patrizia Ghilardi (Resp. Dipar-timento Materno infantile dei Riuniti) tiene a rassicurare le

donatrici: “Le sacche “escluse” non vanificano il dono delle mamme, perché - se le partorienti lo decidono - le sacche non idonee possono essere conservate per la ricerca. Ricerca che alcuni mesi fa per esempio ha permesso alla clinica di Mila-no di produrre un gel piastrinico fondamentale per la ripa-razione di ferite difficili da rimarginare per i diabetici.”

Dalla fine degli anni ‘80, dopo aver accertato l’assenza di riceventi compatibili a livello

nazionale, grazie a Eurotrasplant, si verifica se il dono di organo può salvare la vita di

un cittadino europeo. E viceversa l’Italia può ricevere organi da altri Stati membri.

In caso di parto naturale si può donare il sangue placentare (contenuto nel cordone ombelicale e nella placenta al termine del parto) mentre, in caso di parto cesareo, oltre al sangue placentare, si

può donare anche la membrana amniotica.

Ci sono 19 banche di raccolta del sangue in tutta Italia; 2 in Lombardia: una a Pavia e una a Milano. La Milano Cord Blood Bank, alla quale si appoggiano gli Ospedali Riuniti e ora anche l’Azienda ospedaliera di Treviglio, è diretta dal Prof. Paolo Rebulla.

generale, completata per le ostetriche da un corso pratico - per imparare la tecnica di raccolta - organizzato dagli Ospedali Riuniti di Bergamo, ormai da anni accreditati per la formazione dalla Milano Cord Blood Bank: Banca del sangue placentare, attiva dal 1993 al Policlinico di Milano, che raccoglie e conserva le unità di sangue ombelicale provenienti dai principali ospedali lombardi.

I dati attestano della serietà delle donazioni: le ostetriche dei Ri-uniti, coordinate da Bruna Pasini, nel 2011 hanno raccolto 929 sacche di sangue cordonale, ma per i rigidi controlli di qualità da parte della Banca solo 194 sono state conservate, per via della qualità delle sacche spesso minata dalla scarsa quantità di san-

Riguardo alla donazione di organi invece, in Europa, l’Italia si pone in 3° posizione con 25 donatori/milione di abitanti, mentre la Spagna arriva in testa, prima della Francia, con 40 donatori/milione di abitanti, ossia il doppio. Per una volta quando si tratta di senso civico, i paesi nordici non sono in testa alla classifica perché - vista la poca densità di popolazione – hanno meno esi-genza di trapianti. Invece questi interventi, essendo delicatissi-mi, richiedono moltissima esperienza; tanto è vero che la Regio-ne Lombardia ha fissato un limite inferiore che non può essere superato, pena la cancellazione dall’elenco dei centri di trapianto. Così, per esempio, la Danimarca ha scelto di appoggiarsi agli Ospedali Riuniti di Bergamo per il trapianto di fegato di 2 loro bambini.

“A tutti potrebbe capitare di essere donatori, se lo sceglia-mo. Ma un domani invece, anche senza averlo scelto, a tut-ti potrebbe capitare di essere un ricevente. Il dono d’orga-ni salva la vita, e magari anche la propria!” ricorda il Dott. M. Cossolini - Resp. Provinciale del Coordinamento prelievo e trapianto d’organi e tessuti degli Ospedali Riuniti -, la raccolta del cordone ombelicale di mamme di etnie diverse dalla nostra è molto importante per gli aspetti genetici. Infatti, gli immigrati hanno spesso problemi di compatibilità con i donatori caucasici, europei, quindi il dono del cordone ombelicale diventa un valore aggiunto per i loro connazionali.

A questo proposito, la Dott.ssa Milena Carne - capo-ostetrica dell’Ospedale di Treviglio - ha espresso qualche timore legato alla difficoltà linguistica che dovranno affrontare considerando il fatto che il 40% delle loro partorienti sono straniere. Rassicu-rante, il Dott. Mariangelo Cossolini conferma che il problema è reale, ma che la risposta del loro 17,5% di partorienti straniere è sempre più positiva grazie anche alla traduzione della docu-mentazione in lingue straniere curata dai Lions San Alessandro e dall’AVIS Provinciale Bergamo che, grazie al suo presidente Oscar Bianchi, si è generosamente fatto carico anche della parte divulgativa di quest’iniziativa. Sul sito degli Ospedali Riuniti e dell’Azienda Ospedaliera di Treviglio, potete difatti accedere a una vasta documentazione in merito. Comunque, come avviene agli Ospedali Riuniti di Bergamo, anche l’Azienda ospedaliera di Treviglio fisserà un calendario annuale (consultabile sul loro sito) degli incontri formativi per le future mamme.

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Inquadrando questo qr, potrete accedere

direttamente alla pagina dedicata al dono

del cordone ombelicale degli Ospedali

Riuniti di Bergamo

21 settembre – ore 20c/o Agenzia per l’IntegrazioneVia Pignolo, 42/c – Bergamo Tavola rotonda per la promozione del dono e della donazione tra gli immigrati residenti in Provincia.

Il dono del cordone ombelicale nella Bergamasca:

2002: Avvio del programma di formazione delle ostetriche degli Ospedali Riuniti.

Ottobre 2004: Gli Ospedali Riuniti di Bergamo, per primo in Provincia, implementato un sistema organizzato per permettere la

donazione da parte delle neomamme.

2007: I Riuniti ricevono il primo riconoscimento come miglior centro lombardo. Premio che è stato assegnato loro per cinque anni consecutivi.

2009: Diventa possibile donare il proprio cordone 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno.

2011: Record assoluto in Regione Lombardia, gli Ospedali Riuniti hanno raccolto 929 sacche in un anno (in 2° posizione: la clinica Mangiagalli (MI)

ne ha raccolto 197).

Aprile 2011: I presidi dell’Ospedale “Bolognini” di Piario, Alzano Lombardo e Seriate seguono il buon esempio, rendendo possibile il dono

del cordone ombelicale 3 giorni alla settimana.

Autunno 2012: l’Azienda Ospedaliera di Treviglio inizia la raccolta presso l’Ospedale di Treviglio

2013: I presidi di San G. Bianco e Calcinate seguiranno l’esempio.

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Psicologia della crisi economica

La cronaca in questi tempi di crisi economica è colma di fatti e di racconti dolorosi, talvolta drammatici: imprenditori che scelgono tragicamente di chiudere con la vita, e altri che si sentono sopraffare dall’angoscia.

PSICOLOGIA

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Si tratta generalmente di piccoli e medi imprenditori, persone che vivono l’azienda in modo totalizzante, catalizzando su di essa le proprie energie, fisiche, psichiche ed emotive.

“Io sono la mia azienda”, potrebbero dire. L’identità professiona-le coincide e assorbe totalmente la rappresentazione che il sog-getto ha di sé. Proprio in ragione di ciò essi vivono la chiusura dell’azienda come una perdita insanabile, un fallimento perso-nale di essi stessi come uomini e non solo come imprenditori. Fallimento, perdita, solitudine, vergogna, angoscia, dispera-zione. È questa la nera rosa dei sentimenti che l’imprenditore sperimenta quando, sopraffatto dalle difficoltà, non sa dove “sbattere la testa” per ritrovare fiducia e speranza nel futuro.Così, diventa insostenibile lo sguardo dell’altro. Lo sguardo della moglie, soprattutto, e dei figli. Quello dei propri dipendenti. Lo sguardo sociale, della città, del paese, della categoria professionale.

I vissuti possono essere di due tipi. I primi, persecutori, nel sentirsi vittima d’ingiusti-zie e di responsabilità esterne, verso le quali reagire, protestare anche in modo veemente, fino a giungere, a situazioni estreme come nel noto fatto di Ro-mano di Lombardia.I secondi, severamente autocritici, laceranti dall’interno l’individuo, il quale giunge ad at-tribuire a se stesso il risultato negativo, convin-cendosi di esserne, per proprie incapacità, i l responsabile. Il soggetto vive una con-dizione di solitudine e di disperazione, sulla quale facilmente s’installa la depressione.Cosa fare ? Uscire dall’angolo - fatto di silenzio, di dolore e di angoscia - nel quale ci si è rinchiusi, parlare del proprio disagio ed una cosa terribile per chi ha fatto sempre tutto da sé: chiedere aiuto. Alla moglie, alla rete professionale e alle associazioni di catego-ria, allo psicologo. Non aver paura di abbandonare l’immagine di uomo di successo, forte, sicuro di sé. Ci sono momenti nella vita nei quali ci si trova confrontati alla parte più autentica di sé, senza schermi immaginari.La crisi economica che porta alla disperazione un imprenditore può essere esemplificativa di queste situazioni. L’esperienza mi ha insegnato che queste sofferenze diventano occasione per una ripartenza più consapevole e sicura, e sono spesso anche l’occa-sione per un rimescolamento delle priorità e dei valori sui quali è orientata la propria esistenza.È solo accettando la debolezza, la castrazione in senso simbo-lico, partendo dalla quale ciascuno di noi, uomo e donna, si è potuto costruire che si ritroverà se stessi, le propria capacità, riattivando in questo modo le energie, la volontà e il desiderio.Possibilità ancor più vera per chi, come un imprenditore, ha fatto del coraggio, della fiducia in sé, dell’iniziativa, i cardini sui quali costruire la propria realtà. Ed è bene sapere che le qualità di cui uomo dispone non vanno perdute.

Mario TintoriPsicologo [email protected] llu

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70 gli imprenditori che si sono tolti la vita nei primi quattro mesi del

2002 per motivi economici

1 suicidio al giorno in Italia, e il degrado della propria situazione

economica diventa una delle cause maggiori. Fonte: EURES

Rischio suicidio più alto a Nord. Ma al Sud è crescita record

Si riscontrano 5,8 suicidi ogni 100 mila abitanti a Nord, a

fronte dei 4,8 nel Centro e dei 4 nel Sud. Fonte: EURES

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ANTIPARASSITARI:SEMBRA FACILE!!!

I parassiti esterni che più frequentemente possono infestare i nostri cani ed i nostri gatti sono pulci e zecche. Ormai tutti sanno che il sistema più sicuro per non ospitare in casa questi sgraditi ospiti è quello di tenere regolarmente trattati i nostri amici a 4 zampe con prodotti antiparassitari ma la domanda è: con quale antiparassitario?

Annalisa Veneziani Medico VeterinarioAmbulatorio Veterinario [email protected]

AMICI ANIMALI

Leggere attentamente il foglio illustrativo.Tenere fuori dalla portata dei bambini e usare particolareattenzione fi nché il sito di applicazione non sia asciutto.

L’uso scorretto può essere nocivo.È un medicinale veterinario: chiedi consiglio al tuo veterinario.

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e sul tuo gatto per almeno quattro settimane • Protegge la tua casa dall’infestazione di uova e larve di pulci

dopo l’applicazione sull’animale• Per adulti e per cuccioli e gattini dalle 8 settimane • Un’applicazione mensile per tutto l’anno offre un’elevata protezione

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O gni antiparassitario ha le sue peculiarità e il vostro veterinario di fiducia è la persona giusta per scegliere insieme a voi il prodotto più adatto alle caratteristiche

del vostro amico a 4 zampe. In genere tutti i prodotti, siano essi spray, spot-on (fialette), collari o compresse, vanno applicati o somministrati in base ai kg di peso dell’animale (fate molta attenzione agli spray, spesso si va “a occhio” e si eseguono trattamenti assolutamente inefficaci).In linea generale i prodotti spot-on vanno applicati in uno o più punti lungo la linea del dorso dell’animale mentre gli spray vanno distribuiti su tutto il corpo; in entrambi i casi il prodotto va applicato sulla cute e non sul pelo che va quindi “aperto” per poter effettuare correttamente il trattamento.Un trattamento mensile di solito è sufficiente per tenere a bada i parassiti ma anche la frequenza di applicazione va “adattata” alle abitudini del vostro animale: se il cane sta effettuando una shampoo terapia aumentate la frequenza di applicazione o passate ad un trattamento per via orale. Anche i soggetti con ipersensibilità al morso della pulce vanno trattati con una frequenza maggiore.

ARRIVA L’INVERNO… SOSPENDO?No!!! I nostri animali ormai vivono quasi tutti in casa con noi o comunque in posti riparati dove stare al calduccio… e far stare al calduccio le pulci che vivono su di loro; per questo motivo l’applicazione dell’antiparassitario non va sospesa durante la

stagione fredda (eventualmente si puo’ ridurre la frequenza, ma mai nei soggetti allergici al morso della pulce).

MA IL MIO GATTO NON ESCE MAI DI CASA, QUINDI E’ INUTILE TRATTARLO…

Niente di più sbagliato… La pulce adulta vive sull’animale ma le uova che depone cadono nell’ambiente e così noi stessi, camminando nel giardinetto sotto casa frequentato da cani e gatti, possiamo essere i veicoli tramite i quali queste piccole infestatrici arrivano nella nostra casa e di conseguenza sui nostri animali. Chiaramente le possibilità di infestazione sono minori rispetto a quelle di un animale che ha accesso all’esterno ma è comunque consigliato il trattamento.

OGGI TRATTAMENTO COMPLETO: BAGNETTO E ANTIPARASSITARIO

Questo è un altro errore che spesso viene commesso: il cane viene portato dal toelettatore che applica anche l’antiparassitario. Fate attenzione, quasi tutti i prodotti spray e spot-on hanno un’azione prolungata grazie al legame del principio attivo con il “grasso” cutaneo; un cane appena lavato e quindi “sgrassato” non potrà godere dell’efficacia totale del trattamento. L’antiparassitario non va quindi applicato nei giorni immediatamente precedenti o successivi al bagno, né tantomeno il giorno stesso.

Leggere attentamente il foglio illustrativo.Tenere fuori dalla portata dei bambini e usare particolareattenzione fi nché il sito di applicazione non sia asciutto.

L’uso scorretto può essere nocivo.È un medicinale veterinario: chiedi consiglio al tuo veterinario.

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Amore: La rinascita vi attende. Dopo mesi instabili, Marte vi regala la grinta necessaria per sanare situazioni di cuore irrisolte. I single, beneficeranno di una brillante Venere per vivere la mondanità con leggerezza. Lavoro: Buona la situazione professionale. Una svolta inat-tesa dal 22: una comunicazione importante.

Amore: Saturno entra nel segno e si manifesta attraverso un desiderio di solitudine. Vi sentirete incompresi e indecisi, an-che a causa di Mercurio che appesantirà di molto le vostre con-versazioni. Il vostro codice interiore sta assumendo un nuovo spessore e la coppia sarà la prima a risentirne. Lavoro: Ottime possibilità per iniziare una collaborazione pro-fessionale valida, che vi condurrà in poco tempo ad assumere ruoli di prestigio. Valutate con incisività i pro e i contro.

Amore: Si apre un nuovo scenario nei rapporti a due. Sa-turno appoggerà le vostre incontrovertibili decisioni. E là, dove il rapporto di coppia non funziona, non sarete più disposti a pazienza e tolleranza. Le stelle segnalano molti allontanamenti dalla fine del mese. Lavoro: Aria di tensione e nervosismo. Sappiate valutare con chiarezza nuovi progetti che vi verranno proposti dalla metà del mese.

Amore: Un mese sereno. Buona l’intesa con il partner sino al 26. Per le coppie, sono garantiti week-end di relax e momenti di intensa intimità. I single, beneficeranno di una Venere in vergine e non si lasceranno scappare i molti incontri previsti dal 12. Lavoro: Non lasciatevi abbattere da colleghi non sempre dalla vostra parte. La fine del mese, vi regala una nuova chance per farvi notare e lodare dal vostro datore di lavoro.

Amore: Ottimo mese per vivere la coppia in armonia. Molti i momenti romantici e passionali. I single beneficeranno di uno scoppiettante Marte per vivere agli estremi la monda-nità. Parola chiave: divertimento.Lavoro: Tanta volontà ed energia per essere i numeri uno. Mercurio vi dona entrate inattese e quella telefonata giusta per cambiare le carte in tavola. Godetevi gli ultimi influssi di Giove per veder realizzato un vostro progetto.

Amore: Il sole brilla nel vostro cielo. Saturno esce dalla vostra costellazione: un nuovo inizio è atteso. Per la coppia, ottobre regala il raggiungimento di obiettivi: dal mutuo bancario per una compravendita immobiliare, a un viag-gio, coronamento di un sogno d’amore.Lavoro: Giove, Saturno e Venere vi baceranno garantendo un colpo di fortu-na. Notizie serene per chi è in cerca di un posto di lavoro.

Amore: Un cielo del mese “sofisticato” con Mercurio in Scorpione che quadra il vostro Sole e porta preoccupazione per la famiglia. Forse un parente, un amico avrà bisogno delle vostre attenzioni. Dal canto suo, Marte vi rende forti e propositivi: desiderosi di vivere con il partner un nuovo inizio. Lavoro: Aria di tensione. Le condizioni di un contratto, un progetto non vi soddisferanno appieno. Attendete la fine del mese per una grossa firma, e l’ottenimento di quella somma di denaro attesa.

Amore: Attendetevi un giro di boa, veloce e rivoluzionario. Ottobre vi regala un nuovo inizio e l’appagamento dei sensi attraverso incontri mondani mozzafiato. La coppia, vivrà un periodo di stress e insoddisfazione. Non è certo un buon mo-mento per organizzare viaggi di coppia. Lavoro: Farete piazza pulita di contatti, collaboratori che non hanno agevolato la vostra riuscita.

Amore: Un mese importante sul piano affettivo. Giove è garanzia di trasparenza e liceità. Marte, dal canto suo, vi porrà di fronte ad una scelta. È previsto un avvenimento importante, che condurrà la coppia a un nuovo equilibrio; Possibili allontanamenti e chiusure. Lavoro: Venere invita alla prudenza, ma spinge, con Marte dissonante, alle incomprensioni. Siate accorti nel giudicare colleghi, amici, datori di lavoro. Evitate polemiche sterili, almeno sino al 26.

Amore: Marte nel segno energizza e vi conduce a esplorare nuovi sentieri di vita. Ottimo mese per trasferimenti, viaggi. Riscoprirete la gioia di vivere e rinascerà in voi il desiderio di avventura. Per i single, è previsto un incontro importante. Per le coppie, sono in arrivo scelte che cambieranno in meglio la vita. Lavoro: Chiamate e contratti a progetto vi regaleranno quella leggera agiatezza economica in più, per far fronte alle spese ordinarie.

Amore: Venere nel segno vi dona fascino ed eleganza. Tutta-via, il vostro umore risulterà altalenante per colpa di un dispo-tico Marte che mal si sposa con il vostro segno di terra. Per i single, è un ottimo mese per vivere all’insegna del divertimen-to e dell’erotismo. Lavoro: Una telefonata, una comunicazione creerà del malcon-tento. Buoni gli affari dalla metà di ottobre; Ottimi i rapporti con i colleghi sino al 26.

Amore: Inizia una fase raggiante. Saturno illumina il vostro cuore e vi aiuta a trovare un amore speciale. Abbattete le bar-riere della diffidenza e gettatevi a capofitto. La coppia è pronta per una nuova svolta: forse una compravendita, un bambino, un prestito.Lavoro: Riconoscimenti, premi, aumenti di salari. Un cambia-mento professionale assolutamente nuovo e positivo è all’oriz-zonte e vi condurrà velocemente a raggiungere nuovi ruoli più consoni alle vostre aspettative.

Joseph Procino: astrologo, spe-cializzato nella lettura dei tran-siti (tecnica per la previsione di accadimenti futuri attraverso il moto dei pianeti). Per info ed eventi: [email protected]

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