UltrAzzurro Novembre 2012

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Per ricevere a casa UltrAzzurro basta pagare le spese di spedizioneinviando un vaglia postale di € 40,00 intestato a: GENNARO MONTUORIVia Cesare Pavese, III Trav. n° 2/A - 80018 Mugnano (NA).Riceverai il mensile periodicamente a casa tua per un anno(con probabile esclusione di Luglio ed Agosto).

Direttore Editoriale

Gennaro Montuori

Hanno collaborato:

M. Carratelli

M. Fruscio

C. Montuori

M. Pesce

A. Pompameo

N. Spina

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In redazione:

Cinzia Montuori

I servizi fotografici sono di:

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Gennaro Uccello

Impaginazione e

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Gennaro [email protected]

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del corriere espresso:

4 EDITORIALE

6 LE TANTE SFIDEDI NAPOLI-MILAN

8 COME NAPOLIL’ITALIA

12 HUGO MARADONA:IO PIU’ FORTE DI DIEGO?

16 LO STADIO,ETERNO DILEMMA

20 LA FOTO DEL MESE

22 IO SOFFRO LO STRESS...

24 IL GIOCATORE DEL MESEGORAN PANDEV

28 JUVENTUS - NAPOLI

32 DNIPRO - NAPOLI

34 NAPOLI - CHIEVO

42 NAPOLI - TORINO

38 ATALANTA - NAPOLI

46 NAPOLI - DNIPRO

50 GENOA - NAPOLI

52 “IN UN’ALTRA VITACREDO DI ESSERESTATO NAPOLETANO”

54 I NUOVI ARBITRIDI SERIE A

56 LO SPAZIODEI TIFOSI

Per la pubblicitàsu questo mensilerivolgersi alla redazione di:

Tifosi NapoletaniMUGNANO (NA)Via Cesare Pavese, III trav. 2/Atel/fax 081 745 14 33

Gli articolisti forniscono la propriaprestazione a titolo spontaneo,gratuito e assumendosla responsabilità.

Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 4267/92 del 28/3/92.

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Carissimi lettori, c’eravamo lasciati alla vigilia di Ju-ventus Napoli con tutto l’entusiasmo che una gara diquesto calibro comporta, ma da qui a un mese di di-

stanza le cose sono un po’ cambiate. Il Napoli era a ridosso dellaJuventus, adesso invece, ben cinque punti ci separano dalla ca-polista e l’Inter ci ha scavalcati in classifica approfittando diqualche nostro passo falso, anche se tutto sommato la distanzaè di un solo punto. Al di là della gara vinta con il Chievo, gli az-zurri hanno perso molti punti in classifica, ma fortunatamentea risollevarci il morale sono arrivate le vittorie in Coppa UEFAcon il Dnipro e quella prorompente con il Genoa. Siamo riuscitiad acciuffare una vittoria in Europa guidati da un entusia-smante Cavani, autore di un poker spettacolare e con il Genoagrazie alle reti siglate dal solito Matador, da Mesto, Hamsik edInsigne. A quest’ultimo vengono continuamente mosse critichea mio avviso ingenerose, soprattutto se rapportate al potenzialetecnico di cui dispone, talento puro che lo porta a distribuireassist spettacolari, compreso il recente colpo di tacco che con-tribuì a mandare a rete Cavani. Il Napoli non deve mollare edeve cercare di restare ancorato alle posizioni alte. Il presidentea gennaio dovrà necessariamente intervenire sul mercato edacquistare possibilmente tre grandi giocatori che andranno acompletare l’organico azzurro e a renderlo più competitivo.Mazzarri ha a disposizione una coperta troppo corta e gli un-dici che scendono in campo stanno facendo dei veri e propri mi-racoli, questo perché i Top Player di cui disponiamo non possonocontare sul supporto di grandi calciatori e il più delle volte sonochiamati a fare più del dovuto. Le persone che condividono latesi del presidente fanno del male al Napoli, ai tifosi e allo stessopresidente. Detto questo il mio elogio va ai tredici/quattordicigiocatori che in campo sopperiscono ai problemi che una rosacorta inevitabilmente comporta. La partita con il Genoa ci hatenuti fino alla fine con il fiato sospeso, anche se tutto sommatolo stato di sofferenza è stato ben ripagato con la vittoria. Conil Dnipro, stessa sorte, altra vittoria agguantata nei minuti fi-nali e troppi battiti al cuore si sa, fanno male alle coronarie siaa Mazzarri che a noi tifosi. A Napoli c’è un detto che tradottoin italiano dovrebbe suonar così: «Per un po’ di pepe si perde la

minestra» e l’allusione cade a pen-nello con il mio discorso sulla rosacorta e sulla necessità di interve-nire sul mercato. Per la copertinaabbiamo scelto Hamsik e Cavanipoiché a mio avviso rappresentanodue grandi trascinatori. In questonumero troverete l’articolo di cul-tura dell’avvocato Enrico Tuccillo, Nastasia Spina argomenteràl’involuzione offensiva di Goran Pandev giocatore in ombraquesto mese. Sottoposto ad una intervista, lo juventino Idrisci parlerà della questione del razzismo sul popolo napoletanosoprattutto alla luce degli ultimi avvenimenti. Hugo Maradonaci farà rivivere un po’ di passato, quando con la maglia del-l’Ascoli affrontò da avversario il Napoli del fratello Diego. An-gelo Pompameo ci parlerà dello stadio, Mario Pesce invece dellafigura dell’arbitro, mentre Marika Fruscio ci parlerà di Maz-zarri. Il grande Mimmo Carratelli analizzerà per noi i grandiduelli del passato tra Napoli e Milan. Vi rinnovo il consueto appuntamento televisivo con ‘’Tifosi Na-poletani’’ tutti i giovedì, a partire dalle 20:45, in onda daglistudi di Tv Luna Napoli, canale 14 del digitale terrestre e ca-nale 888 di Sky. La trasmissione più seguita dal tifo parteno-peo, con un parterre ricco di illustri ospiti e con lapartecipazione canora del ‘’Giardino dei Semplici’’, sarà visibilesu tutti i canali del bouquet Tv Luna (LunaSport, LunaMovie,LunaSat etc…). La trasmissione sarà visibile anche in strea-ming live sul sito www.lunaset.it. Durante la diretta potreteanche interagire con noi scrivendoci all’indirizzo di posta elet-tronica [email protected] . Inoltre non dimenticate di vi-sitare il nostro sito www.tifosinapoletani.it per poter godere diuna sezione riservata alla News sempre aggiornata e per di piùimpreziosita da una nuova veste grafica. Un abbraccio a tuttivoi e come sempre, dal profondo del cuore, Forza Napoli!

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LE TANTE SFIDE DI Un Napoli caricato a mille (4 gol al Dnipro, 4 gol a Ma-

rassi contro il Genoa) scaccia stanchezza e una crisi d’iden-tità incipiente, imprigiona il terzo posto difendendolodalla Fiorentina, si avvicina all’Inter (-1) e vola con i tretenori Cavani, Hamsik e Insigne (Pandev retrocede). Tornala zona-Mazzarri con le vittorie all’ultimo respiro.Col Milan non sarà la partitissima degli anni Ottanta. IlMilan non è più il Milan. Ha ceduto i migliori e la ricostru-zione è difficile, lenta e difficile. Lontano, lontanissimo ilMilan di Ibrahimovic, degli olandesi (Rijkaard, Gullit, VanBasten), degli svedesi (Gren, Liedholm e Nordahl). Il tempopassa. Il Napoli è risalito dal fallimento. Sta costruendo unpiù splendido futuro. Intanto, si assesta tra le prime dellaclassifica. Il Milan è a centro-classifica, 12 punti meno delNapoli. Col successone di Marassi è tornato l’entusiasmodelle notti in Champions. Il Milan ha steccato in casa con-tro la sorprendente Fiorentina di Montella. Sono già sei lesconfitte dei rossoneri, quattro in casa, e fuori il rendi-mento è mediocre, una sola vittoria (3-1 alla seconda gior-nata contro il Bologna), due pareggi, due sconfitte.

MEGLIO AL SAN PAOLO – Il Napoli va di corsaverso un’altra stagione di meraviglie. Questo Napoli, ilnuovo Napoli, il Napoli tornato in serie A da cinque anni,ha incontrato il Milan dieci volte soffrendo la squadra ros-sonera: due vittorie azzurre, quattro pareggi, quattrosconfitte (però in vantaggio al San Paolo: due vittorie, duepareggi, una sconfitta). L’ultimo match è stato il trionfodi Cavani, tripletta del Matador nel 3-1 dell’anno scorso.Il Milan ha vinto l’ultima volta a Fuorigrotta due anni fa:c’era ancora Ibrahimovic, segnò anche Robinho, Lavezzifece una inutile prodezza per l’1-2.

IL NAPOLI DI GARBUTT – Nelle sfide degli anniTrenta, il Napoli di Garbutt e Sallustro passò sul Milan piùvolte: otto vittorie, due pareggi, quattro sconfitte. Sallu-

stro colpiva a ripeti-zione. Già al primomatch, 2-1 per gliazzurri (in gol Bu-scaglia e Sallustro).All’Ascarelli, tre vit-torie consecutive.Lo squadrone deglianni Trenta andavaa vincere anche aMilano (tre volte).

IL GOL DIROCCO – A ca-vallo della secondaguerra mondiale,appena tre le vitto-

rie del Napoli. Il successo del 5 febbraio 1939 (1-0) lofirmò Nereo Rocco che giocò due campionati nel Napoli.

GLI SVEDESI – Negli anni Cinquanta, spopolò ilMilan del trio svedese (Gren, Nordahl, Liedholm), quattroscudetti e partite memorabili al Vomero. Dilagante il Milan“svedese” nel campionato 1950-51 che stravinse nello sta-dio sulla collina (5-3). Gunnar Nordahl pesava un quintalee aveva la vocetta di un bambino. Vultaggio si aggrappavainutilmente alla sua maglia per fermarlo. In Svezia, Nor-dahl aveva fatto il pompiere. Ma nel campionato 1952-53,il Napoli di Jeppson, Amadei e Pesaola assestò una memo-rabile “mazzata” ai rossoneri: 4-2 al Vomero con una “dop-pietta” di Jeppson, un gol di Amadei e l’autorete di Zagatti.Negli anni Cinquanta, nove successi del Milan in 18 par-tite. Però a Napoli lo squadrone rossonero trovava semprepane per i suoi denti. Battuto una volta da una “doppietta”di Vinicio (2-0), una volta da un gol di Pesaola (1-0).

CLAMOROSO A MILANO – Indimenticabile il 5-3 degli azzurri a Milano nel campionato 1956-57. NelMilan , tramontati gli svedesi, dettava legge il sublimeSchiaffino. Il Napoli chiuse il primo tempo 5-0, in gol duevolte Vinicio, due volte Pesaola, una volta Posio.

PERIODO NERO – Negli anni Sessanta, sbocciò Ri-vera e dal 1958 nel Milan era arrivato Altafini. La guida diPesaola esaltò il Napoli degli anni del boom. Il Milan vinseappena due volte a Fuorigrotta, ma una volta (campionato1962-63) lasciò un segno micidiale: 5-1 con la “doppietta”di Rivera e i gol di Mora, Barison e Altafini. Il minuscoloJuan Carlos Tacchi “salvò l’onore”. Il Napoli era appena ri-salito dalla serie B. Durissimi i 16 confronti degli anni Ses-santa, il Napoli vittorioso solo tre volte, il Milan otto(cinque i pareggi). Fuori casa, disco rosso per gli azzurriche vinsero a Milano una sola volta, 1-0, gol di Corelli nelcampionato 1962-63.

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NAPOLI-MILANMimmo Carratelli

RISCOSSA - Positivo il bilancio del Napoli negli anniSettanta: sei vittorie contro le cinque del Milan (nove pa-reggi). Il Napoli battè il Milan tre volte al San Paolo e trevolte a san Siro. Alla fine degli anni Settanta, il Napolivinse tre volte di seguito a Milano: con un rigore di Savoldi(1-0 nel campionato 1977-78), con un gol di Majo (1-0 nel1978-79), con i gol di Filippi e Raimondo Marino (2-1 neltorneo 1979-80). Era il Milan di diversi assi: Combin,Chiarugi, Prati.

DIEGO – L’epoca di Maradona (1984-1991) contro ilMilan di Rijkaard, Gullit e Van Basten registrò un bilanciopari fra le due squadre (5 vittorie azzurre, 5 rossonere, 4pareggi). Al San Paolo, Maradona con 5 gol eguagliò le 5reti di Vinicio al Milan nelle partite casalinghe.Bruciante la sconfitta interna del Napoli nel campionato1987-88 (2-3 con i gol di Virdis, Maradona, Virdis, Van Ba-sten, Careca) che consegnò lo scudetto al Milan e lo lanciòsulla scena europea. In quegli anni Ottanta fu l’unico suc-cesso di quel Milan sul campo del Napoli.GLI ANNI BUI – Un disastro il dopo-Maradona. Nelle se-dici partite dal 1991 al 2001, due sole vittorie del Napoli,sette sconfitte, sette pareggi. Nessuna vittoria del Napolisul campo del Milan. I due successi al San Paolo: 1-0 colfantastico gol di Di Canio nel campionato 1993-94 e 1-0con Agostini nel torneo 1994-95.

VANTAGGIO ROSSONERO – Complessiva-mente sono 128 i confronti fra Napoli e Milan in campio-nato: 34 vittorie azzurre, 53 rossonere, 41 pareggi. In casail Napoli è in leggero vantaggio (23 vittorie, 19 pareggi,22 sconfitte). Fuori casa predominio del Milan (31 vitto-rie, 22 pareggi, 11 sconfitte).

GOLEADOR – I più prolifici cannonieri azzurri controil Milan sono Vojak e Vinicio con 7 gol; Maradona con 6;Careca con 5; Sallustro e Savoldi con 4; Cavani, Carnevale,Amadei, Pesaola e Busani con 3.Vojak ha segnato soprattutto fuori casa (5 gol), Maradonain casa (5 reti) comeVinicio. 

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COME NAPOLtamani riflettevo sulla corrispondenza tra il giu-

dizio degli altri italiani nei confronti di noi napoletanie il giudizio che in giro per il mondo viene continua-mente espresso nei confronti di noi italiani! E mi chie-devo ma vuoi vedere che noi napoletani esprimiamo laparte più profonda e vera della società italiana?

Certo è fuori di dubbio che le nostre radici  sono leradici dell’Italia. La storia mediterranea è sicuramentela parte fondamentale  della storia  italiana; e dunquenon c’è da meravigliarsi che Napoli, bellissima e fondatain quel mare dalla natura, sia stata ed è tutt’ora passag-gio ineludibile della Civiltà! D’altronde tutta la storia enon solo quella dell’Africa, del Mediterraneo, del mediooriente, è passata attraverso la nostra città ma anchequella delle popolazioni barbare che dal nord sono arri-

vate a Napoli intrecciandosi con quelle e creando unacultura che va sotto il nome di umanesimo! Roma che apoco alla volta dominò il mondo era alleata di Napoliche si era schierata sempre al suo fianco nelle guerreprima con gli etruschi e poi con tanti altri popoli. E igrandi romani avevano le loro ville più belle nel golfo diNapoli. L’imperatore Tiberio costituì il centro del suoimpero a Capri.

Virgilio, il famoso scrittore dell’Eneide volle esseresepolto a Mergellina. E così tanti altri uomini scelseroNapoli come loro patria adottiva.

Noi napoletani dunque siamo diventati nel tempocome gli americani di oggi multiraziali, multietnici e lanostra psicologia sociale, piena di virtù è anche sovrab-bondante dei difetti di tutti i popoli.

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I L'ITALIAEnrico Tuccillo

Intanto pensate insieme con tutto ciò la filosofia, leleggi, le arti, le scienze che hanno impreziosito Napolinei secoli.

S. Paolo e San Pietro sbarcarono a Pozzuoli, dove di-morarono prima di raggiungere Roma.

S. Tommaso d’Aquino ha scritto molto del suo altis-simo pensiero a Napoli. E tanti altri teologi si forma-rono a Napoli. La casa di Gian Battista Vico è visibilenella strada dei presepi.

Salvo d’Acquisto è napoletano. Altrettanto  Bartolo-meo Longo e la storia è piena di uomini illustri che ilgolfo di Napoli ha accolto, ha visto vivere e morire.Spesso piangendo per i tradimenti e le offese perpetraticontro il Suo meraviglioso popolo ha continuato adamare e a sperare!

Ora una grande crisi si è abbattuta sul mondo, manoi napoletani vogliamo superarla insieme a tutti gliitaliani, insieme a tutti gli europei, insieme a tutti i po-poli del mondo nella pace, nell’amore, nel rispetto deidiritti dell’uomo ovunque egli si trovi ed a qualunqueetnia appartenga.

Napoli rimarrà sempre nel mondo Città del Sole,della bellezza, dell’accoglienza, dell’umanesimo, dellascienza. Ed i suoi Figli saranno sempre riconosciuti e ri-conoscibili per l’impegno nel lavoro, per il rispetto el’amore dei figli e della famiglia, per la generosità senzalimiti per la fede in Dio.

Per questo il suo colore è l’azzurro per richiamare labellezza dei suoi sentimenti, la profondità della sua vita,la speranza che ripone nell’alto dei cieli.

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a storia di Napoli, oltre ad affondare le radici nel mitodi Partenope trova fondamento e consistenza anche nelmito del più grande calciatore di tutti i tempi. I bambinidella nostre città si fanno ancora raccontare dai propri padrie dai nonni la leggenda di Diego, la mano de Dios, lo scu-detto e la Coppa Italia dell’87, la Coppa UEFA dell’88/89, loscudetto e la Super Coppa italiana del 90 e chissà quantamalinconia scorre negli occhi di chi racconta, soprattuttoperché sa bene che nonconserva un ricordocome tutti gli altri ma il“ricordo’’ in assoluto.Napoli era la reginad’Italia e Diego Mara-dona il suo re. Chiunqueavrebbe voluto sfiorarloanche solo per un at-timo, abbracciarlo e dir-gli grazie, ma chiunqueavrebbe altresì voluto vi-verlo nella quotidianità,come solo un familiare oun amico intimo pos-sono farlo. Trovarsi di-fronte Hugo Maradona,fratello del Pibe de Oro èdavvero un esperienzaentusiasmante. La so-miglianza è a dir pocoimpressionante, la vocesegue la stessa melodia enei gesti si riconoscono le stesse movenze. Hugo è nato il 9maggio del 1969 a Lanùs, in Argentina, da una famigliaumile ed è cresciuto nelle giovanili dell’Argentinos Juniors,soprannominati i Bichos Colorados, uno dei principali tram-polini di lancio da cui sono emersi calciatori di fama mon-diale come Riquelme, Redondo ed anche il fratello Diego.Nel 1985 disputò un buon mondiale nell’ Under 16 con lamaglia della sua Argentina rendendosi tra l’altro protago-nista di una doppietta spettacolare, tant’è che Diego nonesitò a tessergli le lodi: “Diventerà più forte di me’’. Ipse dixit.Nel 1987 Hugo fu acquistato dal Napoli e girato all’Ascoli,squadra di Costantino Rozzi allenata da Ilario Castagner.Portarsi alle spalle il peso di un cognome del genere deveaver notevolmente caricato le aspettative su Hugo, cosicchéil suo debutto non fu dei più felici e a fine stagione l’Ascoli

decise di venderlo. Correva l’anno 87 e l’Ascoli Piceno mili-tava in serie A e due delle partite di quell’anno furono gio-cate proprio contro il Napoli del fratello Diego.Napoli-Ascoli al San Paolo finì 2-1 con goal di Bagni su assistdi Diego Maradona, ma anche sul secondo gol c’è lo zam-pino del fratello, mentre nella gara di ritorno ad Ascoli, gliazzurri si imposero per 3-1 con goal di Diego su rigore. C’èun aneddoto particolare e molto divertente che probabil-

mente molti tifosi azzurri ricorderanno, quello in cui Diegostrappò il pallone dalle braccia di Hugo, gesto simpatico ememorabile. Hugo di quella gara vissuta al San Paolo con lamaglia dell’Ascoli ricorda: «È stato bello. Avrei voluto giocarlaintegralmente quella partita, però fui inserito nel secondotempo. Diego fece l’assist a Bagni prima che io entrassi. Ricordolo stadio gremito di gente, era tutto cosi strano per me. Sicura-mente la cosa più bella per me fu proprio quella di giocare contromio fratello. Quando entrai in campo il San Paolo mi accolse conrispetto». Hugo racconta quei momenti accompagnando leparole con un cenno di sorriso e trova anche del tempo perparlare del suo ex allenatore: «Castagner è stato molto bravocon me, mi ha dato tanto». L’umiltà di Huguito è di quelle chedifficilmente si trovano in giro e quando ti trovi a collo-quiarci insieme ad ogni sua parola è come fare un tuffo nei

HUGO MARADONA: IO PISono stato il primo ad abbracciare miofratello Diego dopo Napoli - Fiorentina

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ricordi, uno stormo di emozioni ti attraversa le viscere e inun attimo Diego sembra più vicino. Hugo da poco ha ini-ziato una nuova esperienza calcistica in Italia diventando iltecnico della Mariano Keller, un esperienza quasi a sfondopedagogico come è facilmente intuibile nelle sue parole:«Vorrei insegnare ai bambini che il calcio è uno sport bellissimo,ma che prima di tutto viene la scuola. La mia iniziativa nasceproprio dal desiderio di sottrarre i bambini dalla strada, dai ri-schi del contesto». Quando Hugo intraprese questa iniziativasi vociferava che il suo vero intento fosse quello di allenareil Napoli, di approdare quindi nel “tempio’’ del San Paolo emagari continuare a scriverne la storia, iniziata tempoprima dal fratello Diego, magari nelle vesti di allenatore. MaHugo precisa: «Non ho mai detto di aver iniziato questa espe-rienza per poter raggiungere l’obbiettivo Napoli. Le mie parolefurono ben altre, ma probabilmente furono travisate . Dissi sem-plicemente che a chiunque farebbe piacerebbe allenare il Napoli».L’ultima questione di cui abbiano discusso nella nostrabreve chiacchierata è stata quella dello scudetto del Napolidella stagione 86/87. I tifosi conoscono i festeggiamenti uf-ficiali, poiché quelle immagini hanno fatto il giro delmondo, ma per quanto concerne la dimensione familiare sisa ben poco. Hugo, da buon fratello, ci dice a mio avviso,una delle frasi più belle asserite nell’intervista e spero chearrivino con la stessa forza d’impatto con cui sono arrivatea me: «Sono stato il primo ad abbracciare mio fratello Diegodopo Napoli-Fiorentina, ricordo che era molto felice. Quel mo-mento fu davvero bellissimo».

Nastasia Spina

U’ FORTE DI DIEGO?

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STORIA DEL LOCALE:

La Pizzeria Friggitoria Oliva da Concettinaai 3 Santi è nata nel 1951 nella splendida città di

Napoli. La Pizzeria deve il nome proprio alla conosciutissima pizzaiola Cettina famosa in tuttoil quartiere Sanità per le sue ottime pizze. Successivamente la pizzeria è passata nelle mani diMario e Ciro Oliva anche loro ottimi pizzaioli che con le loro pizze hanno saputo incantare i palatidi tutte le persone del quartiere e non. La tradizione continua ancora oggi attraverso Antonio,Salvatore e Luigi Oliva che cercano di tramandare la loro abilità di pizzaioli ed imprenditori aCiro Oliva, figlio di Antonio. Lunga tradizione continuerà quindi a tramandarsi di padre in figliocostituendo il vero punto di forza del locale.

Via Arena alla Sanità 7/bisTel. 081.290037 - cell. 392.49.44.300

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LO STADIO, ETERNR istrutturare il San Paolo o co-

struire un nuovo stadio? Il dibattito èaperto, ma la risposta definitiva an-cora non c’è. Il 27 novembre prossimoscade la “manifestazione d’interesse”voluta fortemente dal Comune di Na-poli per “sondare e capire” le idee dellaclasse imprenditoriale italiana circa lapossibilità di dotare la città di Napolidi uno stadio che sia all’altezza della si-tuazione. I beni informati parlano didue manifestazioni di interesse accom-pagnati da relativi progetti, pronti peressere presentati nell’ultimo giornoutile agli uffici tecnici del Comune diNapoli. Due idee diverse che ci ripor-tano al quesito iniziale. L’idea di co-struire un nuovo stadio è del gruppoche fa capo ai Faraone Mennella; ilcosto dell’operazione è molto elevato,si parla di quasi seicento milioni dieuro da spendere non solo perlo stadio, ma anche

per riqualificare l’intero quartiere diPonticelli. Strade, svincoli autostradali,parcheggi, tutto da realizzare. L’idea èanche quella di ristrutturare alla me-glio l’esistente San Paolo, che divente-rebbe il secondo stadio cittadino, sullostile di come è oggi lo stadio Collanaper intenderci. Intorno allo stadio do-vrebbero sorgere oltre cinquecentoabitazioni per uso civile. Un progettoparticolarmente ambizioso che, sepreso in considerazione dalComune,dovrà essere supportato daun iter burocratico pazzesco, da infi-nite autorizzazioni, oltre che da pro-cessi di variazione dell’attuale pianoregolatore. Ostacoli insormontabili,come per dire che mai si farà. Oltre-tutto la cifra stanziata per l’operazioneè enorme, forse

finanche sproporzionata all’operazionestessa, insomma tutta da verificarecon i dubbi di vera fattibilità che nonmancano di certo.L’altra “manifestazione di interesse”arriva da un importante gruppo ita-liano, che al contrario della propostaprecedente manifesta grande interesseper la riqualificazione dello stadio SanPaolo. L’idea sarebbe quella di far di-ventare il quartiere di fuorigrottaquello dello sport e del tempo libero.Tutto ruoterebbe intorno allo stadio,tutto sarebbe proiettato unicamenteintorno ad esso ed al calcio. Nel pro-getto anche la costruzione del MarioArgento, oltre alla riqualificazione eall’utilizzo dello

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O DILEMMAAngelo Pompameo

spazio che va dall’Edenlandia alla Mo-stra d’Oltremare, Zoo compreso. L’ini-ziativa imprenditoriale comprendeanche la realizzazione di civili abita-zioni con annesso un’ampia foresteriada realizzare nella zona universitariadi Monte Sant’Angelo. L’investimentonon supererebbe i  100 milioni di euro,soldi privati pronti ad essere immessinell’operazione da questo grandegruppo Italiano, impresa leader nelsettore delle costruzioni. Progettopronto e realizzabile in due anni,  masoprattutto, cosa particolarmente im-

portante, a costo zero per il Comune diNapoli. Altro fattore   fondamentaledell’operazione e’ l’accordo da raggiun-gere con il Calcio Napoli. Il PresidenteDe Laurentis ha più volte detto che lacasa naturale del Calcio Napoli è il SanPaolo. Sorgono dunque dubbi sulprimo progetto, quello del nuovo sta-dio a Ponticelli. Realizzarlo per non ve-derci mai giocare il Napoli sarebbe unsuicidio, per tutti. Logico dunque pen-sare che il parere dei vertici del club az-zurro diventa fondamentale per lascelta della strada da perseguire, anchee soprattutto per il Comune di Napoli.Ecco perché la ristrutturazione delloStadio San Paolo, con il Napoli che du-

rante i lavori continuerebbe a gio-carci senza problemi, con il comune

che si sgrave-

rebbe una volta e per tutte degli alticosti di manutenzione ordinaria e stra-ordinaria, può essere cosa fattibile,realizzabile. Non tralasciando il fattoche il Presidente De Laurentis sarebbeattore principale nel rifacimento dellostadio, e nella sua successiva gestione,dando precise indicazioni e suggeri-menti al progetto, senza sborsare perquesto neanche un euro. Insommaun’occasione più unica che rara oltreche per l’amministrazione anche per itifosi azzurri che meritano oltre cheuna grande squadra anche un grandestadio. Se ne riparlerà dunque ad ini-zio dicembre, con un Consiglio Comu-nale monotematico già fissato datempo; dopo la “manifestazione di in-teresse” si potrà finalmente sceglierela strada migliore da percorre, senzase è senza ma.

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LA FOTO DEL MESE

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IO SOFFRO LO Non è un bel periodo per Walter Mazzarri, sotto

tutti i punti di vista. Alle continue delusioni   sulcampo si associano non pochi problemi di salute le-gati al troppo stress, tensione e fumo. Proprio per talimotivi ora il mister necessita di assoluto riposo. Legiornate nere di Mazzarri sono incominciate diretta-mente dalla panchina: andirivieni nervosi, urla abordo campo, scatti di ira, giacca sù e giacca giù,freddo... Il Napoli continua a perdere punti, allonta-nandosi dalla vetta. Sconfitte e pareggi amari hanno

portato Mazzarri sul banco degli imputati; giornali-sti, opinionisti e gli stessi tifosi esigono una risposta,un perché di questi continui insuccessi. In molti at-tribuiscono gran parte della colpa allo stesso Maz-zarri, condannandolo per le sue scelte. Il tecnicotoscano, infatti, è di questi tempi particolarmentepressato da uno scontento generale dovuto alle sue“manovre tattache” non proprio gradite; bruciarecambi con giocatori mediocri come Mesto e Vargas hafatto imbufalire gli addetti ai lavori e la tifoseria.

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STRESS... Marika Fruscio

Anche il mancato inserimento al momentogiusto di Insigne ha alzato un polverone che hafatto discutere non poco.

Partite che erano facilmente confezionabili son di-ventate, per scelte azzardate, dei derby ad alta ten-sione. Non si capisce ancora bene il perché il mistercontinui   a perpetuare, partita dopo partita, con glistessi errori. Ci si chiede come mai continui a tenere incampo un Pandev in questo momento poco brillante ed incisivo,non optando ad esempio per Fernandez, che sarebbe stato proba-bilmente utile nella trequarti avversaria ed un ottima soluzione peril gioco aereo. Grandi polemiche sono emerse specialmente sulla par-tita Juve-Napoli dove le scelte di Mazzarri sono state particolar-mente gravose ai fini del risultato: imporre ad un giocatore comeHamsik di stare attaccato a Pirlo, con conseguente annullamentodel suo ruolo, ha influenzato senza dubbio l’andamento della par-tita. Stesso discorso vale per Maggio: ossessionato da Asamoah, ilre della fascia destra, si è limitato, non creando manovre utili e vin-centi ripartenze. Pandev, attaccato come una zecca a Chiellini, nonha aiutato la squadra a salire e di conseguenza ad alzare il baricentro.In quell’occasione nessun giocatore azzurro ha giocato bene nel pro-prio ruolo e  si è visto solo un vano tentativo di tamponare le iniziativebianco-nere.

A questo punto si cerca il colpevole, perché ad ogni sconfitta c’è sem-pre qualcuno che ha sbagliato. Se contro il Torino il colpevole è stato Aro-nica, c’è da chiedersi se nelle altre partite perse il caso è stato chiuso.

Probabilmente no. Mazzarri è continuamente sotto inchiesta e sicura-mente dovrà dare precise risposte. Il dietro-front partenopeo non sta pia-cendo a coloro che ci credono ed a coloro che vivono per la maglia.

Non basta dire “siamo stati bravi aldilà del risultato”, “la squadra c’è maè stata sfortunata...” È il collettivo che non sta convincendo, che ha perso dicredibilità. Il campo vuole delle risposte, il S. Paolo vuole vincere.

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IL GIOCATORE

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DEL MESENastasia Spina

uattro Coppe Italia, due Supercoppe italiane, unoscudetto, una Champions League e un Coppa del mondoper club, non è la scansione dei possibili traguardi rag-giungibili in una competizione calcistica, ma il bottinoeffettivo di Goran Pandev, il curriculum del calciatoredesignato per la voce ‘’Giocatore del mese’’. Eppure l’in-voluzione offensiva da lui manifestata costituisce undato allarmante, ma parlare di tramonto sembra inge-neroso se si considera la sua incidenza realizzativa nelleamichevoli di questa estate: goal al Bayern Monaco, alBayer Leverkusen, al Bordeaux e doppietta allo SportingBraga. Ad agosto Pandev realizzò nelle amichevoli diprestigio disputate dal Napoli ben 5 goal ed in città nonsi parlava d’altro che di lui, come bomber ritrovato. Cha-peau alla Società per averlo acquistato a titolo defini-tivo. Il macedone inoltre dimostrò tutto il suo amorealla città con ‘’l’ ammirevole’’ gesto di dimezzarsi lo sti-pendio per restare a Napoli. Se si rapporta la scelta alledifficoltà di sopravvivenza che purtroppo invadono ilcontesto italiano e mondiale, il gesto di Pandev non su-scita scalpore, ma il mondo del calcio si sa vive in un uni-verso parallelo, quasi un Iperuranio platonico copiaperfetta di un mondo imperfetto sul quale invece sisvolge la normale vita di un essere umano. Ma rilegandola mente a quel contesto possiamo sicuramente asserireche un gesto del genere nel calcio è degno di nota. Maz-zarri lo ha spesso schierato da prima punta, un ruoloche non gli si addice, poiché per potersi esprimere al me-glio ha bisogno di avere campo e farsi affiancare daun’attaccante. Quando c’è Cavani la questione non sipone, ma con la sua assenza, Pandev ha dovuto occupareuna posizione non consona alle sue caratteristiche so-prattutto se completa il binomio con Vargas o Insigne.I giornali parlavano di ‘’equivoco tattico’’ come ragioneeffettiva del suo calo. La visione di gioco è sempre statauna sua peculiarità e a questo Napoli manca davverotanto. Il Pandev di questo inizio di campionato nonbrilla, fatica nella fase realizzativa e spesso sbaglia pas-

saggi elementari. Archiviata la questione dell’equivocotattico, sembra però, che il macedone continui nella suaperformance non brillante. Il ‘’Turboman ‘’non corre piùe il suo motore si è inceppato. Sembra paradossale checerte critiche possano riguardare proprio lui, eppure lastatistica parla chiaro: nelle prime dodici giornate dicampionato la sua fase realizzativa è quasi affievolita,appena 2 gol segnati. Dopo Pechino Goran è un altro,eppure di quella contestatissima gara è stato il protago-nista in assoluto, nel bene e nel male. Per avere un’in-versione di rotta dovremmo probabilmente attendereancora, ma al di là di tutto si spera che una volta ritro-vata la condizione ottimale non ricada ancora una voltain fase di stasi. Il calo di rendimento sembra quasi unvizietto ricorrente e quando lo si vede in campo in certecondizioni , nella mente si attivano dei feed-back che ri-portano al Pandev degli ultimi periodi all’Inter. C’è chiaddita l’età, anche se tutto sommato 30 anni non ancoracompiuti non sono poi tantissimi per un attaccante.Pandev non regge i novanta minuti e può invece farmale nella mezz’ora finale. L’anno scorso approfittandodell’assenza di Lavezzi(ricordo ormai obsoleto) con lesue bellissime prestazioni è riuscito anche a mettere inimbarazzo Mazzarri sulla scelta del reparto attaccanti.Ricordo un Napoli Genoa finito 6 a 1 per gli azzurri, ri-sultato impressionante ed inusuale nel nostro campio-nato di serie A ed in campo c’era lui a surrogare l’assenzadel Pocho, per non parlare delle reti rifilate sempre nellascorsa stagione alla Juventus, sua vittima preferita daquando è a Napoli. Al di là del singolo è a livello coraleche la squadra non sembra essere più quella di sempre,fatica in trasferta e ultimamente anche in casa e non fapiù della velocità la sua arma vincente. Il talento mace-done è un calciatore importante per gli schemi tattici diMazzarri e si spera, per il bene suo e del Napoli, che ri-torni quello di sempre. Il Pandev delle amichevoli sem-bra quasi un ricordo lontano anni luce troppo per unpassato alquanto recente.

Q

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Damato di Barletta

De SanctisCampagnaro

CannavaroGamberini

(dall’83’ Insigne)Maggio

InlerBehrami

(dall’87’ Dzemaili)HamsikZunigaPandevCavani

A disp.: Rosati, Colombo, Grava,Fernandez, Aronica, Uvini, Mesto,

Dossena, Donadel,Vargas.

All.; Mazzarri

NOTE: 41.000 spettatori circa.Angoli: 7 a 4 per la Juventus.

Recuperi: 2’ pt, 5’ st.

StorariBarzagliBonucciChielliniLichsteinerVidal(dal 75’ Pogba)PirloMarchisioAsamoah(dal 77’ Caceres)GiovincoQuagliarella(dal 60’ Matri) A disp.: Branescu, Rubinho, Lucio, Isla,Marrone, Giaccherini, Padoin, Bendtner.All.: Alessio

2 0

8a Giornata - 20 ottobre 2012

80’

81’

29

di Carmine Montuori

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Gocek (Turchia)

RosatiGamberini

(dal 78’ Inler)Fernandez

AronicaMesto

ZunigaDonadel

DzemailiDossena

(dal 51’ Cavani)InsigneVargas

(dal 51’ Pandev)A disp.: De Sanctis, Uvini,Cannavaro, El Kaddouri.

All.: Mazzarri

NOTE: 30.000 spettatori circa.Angoli: 7 a 6 per il Dnipro.

Recuperi: 3’ pt, 4’ st.

LastuvkaMandziukFedetskyi(dall’80’ Denisov)MazuchStrinicMatheusRotanGiulianoZozulya(dal 36’ Kankava)CheberyachkoSeleznyov(dal 57’ Kalinic) A disp.: Shelikhov, Odibe,Aliyev, Konoplyanka.All.: Ramos

3 1

3a Giornata - 25 ottobre 2012

2’

65’

42’

75’ rig.

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di C.M.

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Celi di Bari

SorrentinoFrey

DainelliAndreolli

DramèM. Rigoni

(dal 76’ Moscardelli)L. RigoniHetemaj

(dal 60’ Pellissier)Luciano

(dal 55’ Papp)Thereau

VacekA disp.: Puggioni, Viotti, Guana, Cruzado, Samassa, Jokic, Cofie,

Di Michele, Stoian.All.: Corini

NOTE: 32.000 spettatori circa.Angoli: 6 a 4 per il Chievo.

Recuperi: 1’ pt, 4’ st.

De SanctisCampagnaroCannavaroGamberiniMaggioInlerBehramiZuniga(dal 71’ Dossena)HamsikInsigne(dall’84’ Dzemaili)Pandev(dal 75’ Vargas) A disp.: Rosati, Colombo, Grava, Fernandez, Aronica, Mesto, Donadel,El Kaddouri.All.: Mazzarri

1 0

.9a Giornata - 28 ottobre 2012

35

di C. M.

58’

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MILLENNIUM GOLD HOTEL ****

Viale U. Maddalena, 192 - NapoliTel. 081.5955406 - Fax 081.7519199

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Orsato di Schio

De SanctisCampagnaro

CannavaroGamberini

(dal 69’ Mesto)Maggio

Behrami(dal 53’ Dzemail)

InlerHamsik

Dossena(dal 75’ Vargas)

PandevInsigne

A disp.: Rosati, Colombo, Grava,Britos, Fernandez, Aronica, Donadel,

El Kaddouri.All.: Mazzarri

NOTE: 15.000 spettatori circa.Angoli: 9 a 2 per il Napoli.

Recuperi: 0’ pt, 3’ st.

ConsigliBelliniStendardoManfrediniBrivioSchelotto(dall’85 Raimondi)CarmonaCazzolaBonaventuraMoralez(dall’80 De Luca)DenisA disp.: Frezzolini, Polito,Lucchini, Matheu, Troisi, Scozzarella, Marilungo, Parra, Palma.All.: Colantuono

1 0

10a Giornata - 31 ottobre 2012

19’

39

di C. M.

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di Accetto Vincenzo & Francesco

Progettazione Installazione Realizzazione

Via Nazionale delle Puglie, 70S. Vitaliano (Na)

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Valeri di Roma

GilletDarmian

GlikRodriguez

D'AmbrosioVives

(dal 74’ Santana)Gazzi

(dal 46’ Brighi)BashaCerci

BianchiSgrigna

(dal 70’ Sansone)A disp.: L. Gomis, Di Cesare, Agostini,

Caceres, Meggiorini, Verdi, Diop, Birsa.

All.: Ventura NOTE: 30.000 spettatori circa.

Angoli: 11 a 5 per il Torino.Recuperi: 0’ pt, 4’ st.

De SanctisCampagnaroCannavaroGamberiniMaggioDzemail(dal 77’ Inler)BehramiDossena(dall’86’ Aronica)HamsikPandev(dal 61’ Insigne)CavaniA disp.: Rosati, Britos, Fernandez,Grava, Uvini, Mesto, Donadel,El Kaddouri, Vargas.All.: Mazzarri

1 1

11a Giornata - 4 novembre 2012

7’ 91’

di C. M.

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Alon Yefet (Israele)

LastuvkaMazuch

MandziukDenisov

OdibeFedetskiy

(dall’86’ Matheus)Kankava

Konoplyanka(dall’81’ Cheberyachko)

RotanAliyev

(dal 56’ Giuliano)Zozulya

A disp.: Shelikov,Kravchenko, Oliynyk,

Seleznyov.All.: Ramos

NOTE: 30.000 spettatori circa.Angoli: 7 a 6 per il Dnipro.

Recuperi: 1’ pt, 3’ st.

RosatiFernandezAronica(dal 72’ Pandev)BritosMestoDonadel(dal 56’ Hamsik)InlerDzemailiDossenaVargas(dal 56’ Insigne)CavaniA disp.: De Sanctis,Campagnaro, Maggio,Behrami.All.: Mazzarri

4 2

4a Giornata - 8 novembre 2012

7’ 77’ 88’ 92’

33’

52’

di C. M.

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Rizzoli di Mirandola

De SanctisCampagnaro

(dal 51' Mesto)CannavaroGamberini

MaggioBehrami

(dal 73' Inler)DzemailiDossenaHamsikPandev

(dal 38' Insigne)Cavani

A disp.: Rosati, Colombo, Grava, Fernandez, Aronica, Britos

Donadel, Vargas. All.: Mazzarri

NOTE: 20.000 spettatori circa.Angoli: 3 a 2 per il Napoli .

Recuperi: 2’ pt, 4’ st.

FreySampirisiGranqvistCaniniMorettiJankovicToszer(dal 61' Seymour)KuckaAntonelli(dall'83' Piscitella)Bertolacci(dal 70 Merkel)ImmobileA disp.: Tzorvas, Donnarumma, Krajnc, Melazzi, Borriello, Said, Hallenius.All.: Delneri

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12a Giornata - 11 novembre 2012

23’

54’

90’

94’

79’

56’

di C. M.

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“IN UN’ALTRA VITA CREDO DI ES S

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‘’Stiamo andando bene, abbiamo un parterre molto bello composto da Hugo Maradona,Marika Fruscio, Natasha Spina, Massimo Filardi, Antonio Capone, Guido Postiglione, EnricoTuccillo, Sandro Abbondanza, Angelo Pompameo, Giovanni Francini, Beppe Savoldi e GennaroMontuori. Stiamo dando un contributo intellettuale e intellettivo alla Società Napoli e pensoche con un minimo di autocritica e un po’ di umiltà, guardando la trasmissione, possano rice-vere da noi un contributo tecnico ed umano. L’avvocato Tuccillo ama talmente il suo popolo,Napoli e la sua gente che non può che essere un di più per il Napoli Calcio. L’orgoglio di Napoliè Gennaro Montuori e tutto il suo parterre, che non a caso si chiama ‘’Tifosi Napoletani’’ e chivuole intendere intenda”.

Ciao da uno che viene dalla savana.Fratello Idris

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Nastasia Spina

SERE STATO NAPOLETANO”

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ell’ultimo numero della rivista mensile di Ti-fosi Napoletani, lei ha espresso una sua considerazioneproprio alla vigilia di Juventus Napoli, riassumibilenell’allocuzione “Scudetto al Napoli e Champions allaJuventus’’. Da qui a un mese di distanza le cose sono unpo’ cambiate: la Juventus fatica ad imporsi nel propriogirone, mentre il Napoli in campionato è in caduta li-bera. Il suo auspicio è cambiato alla luce degli ultimi av-venimenti?

“Il campionato è ancora lungo ed entrambe le squadre de-vono affrontare delle partite abbastanza difficili. L’Inter èarrivata a ridosso della Juventus e quindi ritengo che il cam-pionato sia letteralmente aperto. Il Napoli ha un giocatoredevastante che è Cavani, che costituisce il 50% della squa-dra. La Juventus ha gli impegni di Champions League e que-sto potrebbe diventare un handicap a nostro sfavore. IlNapoli deve intervenire sul mercato, perché ha una rosamolto corta e per essere competitivi sia in Europa Leagueche in campionato deve comparare dei giocatori, come dicesempre il nostro editore. Ma un’operazione del genere hasenso solo se fatta in collaborazione con l’allenatore. Il Na-poli deve avere un organizzazione societaria tale che presi-dente e allenatore siano in collaborazione quando si trattadi fare degli acquisti. Al Napoli manca la collaborazione trapresidente, allenatore, direttore sportivo e tutta la strutturadel Calcio Napoli. Il presidente deve acquistare in funzionedella squadra sotto esplicita richiesta dell’allenatore. È il con-senso che deve essere alla base di una scelta di mercato.Anche la Juventus deve intervenire sul mercato a gennaio,perché anche li ci sono delle lacune. Manca infatti un calcia-tore modello Cavani, con le stesse caratteristiche, un calcia-tore che segna a raffica. Quindi sulla base di questeconsiderazioni ritengo che il campionato sia ancora aperto”.

Juventus Napoli è stata una gara pulita dal puntodi vista della direzione arbitrale, ma macchiata dal raz-zismo, di quello più blando. Non si è trattato del clas-sico sfottò da stadio, ma gli insulti scendevano nelladimensione puramente civile. Il popolo napoletano èun po’ tribolato da questo tipo d’insulti e di stereotipi.Lei che un grande simpatizzante del Napoli e dei na-poletani e costituisce un elemento di attrazione per ilpopolo Juventino, può lanciare un messaggio in me-rito alla questione?

“Gli Agnelli hanno sposato due donne napoletane. Il pro-blema del razzismo è un problema arcaico, antico. Questa

atavica rivalità è riconducibile alla guerra di casate tra Sa-voia e Borboni. È una questione di campanilismo, di lotta dipotere, di lotta di classe. Io penso che ne Andrea Agnelli, neDe Laurentis e ne chi lo ha preceduto, abbiano interesse acreare queste situazioni. Il calcio è bello perché c’è questalotta di potere, di sfottò ritagliati nella mera dimensione cal-cistica. Sono i tifosi che non devono arrivare a certe ‘disgra-zie verbali’. Il calcio è bello perché è un gioco e va apprezzatofin quando rimane rilegato a questa sfera, però se si toccanoi morti e si augurano disgrazie ad un popolo, li non centrapiù il tifo. Il tifo, lo dice stesso la parola, è una malattia, peròarrivare agli estremi di questa patologia mi sembra vera-mente eccessivo. Io condanno e sono sicuro che anche la so-cietà della Juventus condanni. Il tifoso deve tifare ‘per’ e non‘contro’. In tutte le discipline sportive si insegna il rispettoper l’altro, nel calcio, invece, si attiva un meccanismo strano,dove tutte le frustrazioni accumulate a causa degli squilibridi natura sociale vengono riversate nel tifo”.

Non deve essere facile per un tifoso Juventino inter-venire in una diretta che tratta del Napoli, eppure allapostazione internet arrivano tanti attestati di stima, siadai tifosi napoletani che da quelli Juventini. Come maiIdris piace ai napoletani?

“Io sono simpatizzante del Napoli dai tempi di Mara-dona e dico sempre scherzando che mia madre è napole-tana. In una vita precedente credo di essere statonapoletano. Avete questo senso di amicizia, di socialità dicomprensione verso il povero, verso il ricco. La mia terra inSenegal si chiama Teranga che significa ospitalità, felicitànell’ospitare lo straniero. Napoli e il sud hanno il senso diospitalità verso lo straniero. I miei fratelli senegalesi chevivono nei pressi della stazione sono voluti bene. Anche ilpianista del Giardino dei Semplici intrattiene rapporti diamicizia con senegalesi. Per me è una cosa commuovente.Quando vengo a Napoli mi scrollo da dosso tutto lo stressaccumulato al nord”.

Il Napoli questo mese affronterà avversari di nobilereputazione come Milan ed l’Inter. Sicuramente sarannogare che turberanno le gerarchie del nostro campionatoper quanto riguarda la classifica. Lei cosa pronostica?

“Io dico sempre a Gennaro che l’unica sconfitta che sareiin grado di sopportare è quella rimediata contro il Napoli.Se accade contro l’Inter o contro il Milan, è una disgrazia,passatemi il termine. Sono antagonisti per antonomasia,anche se Moratti è un mio amico”.

«NIntervista al mitico Idris

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I NUOVI ARBITR

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a squadra degli arbitri di serie A è realmente una formazione speciale. Conosco bene le qualità di questo gruppodal momento che negli anni 90 ne ho fatto parte in quanto ex-guardalinee, anni in cui debuttava un certo

Pierluigi Collina promosso poi alla CAN/A e B. Il tutto sotto la direzione dell’ allenatore-commissario degli arbitriPaolo Casarin. Spesso bistrattati e contestati fino all’inverosimile, gli arbitri di serie A hanno una gran voglia difare; il loro impegno professionale non ha nulla da invidiare alle squadre di calcio del campionato che dirigono.Molto spesso, attraverso duri attacchi, gli vengono addossati dai mass-media delle responsabilità che non gli ap-partengono, il più delle volte con vere e proprie crociate giornalistiche piuttosto ingiuste,mettendo gli arbitri in cattiva luce agli occhi dei tifosi e degli addetti ai lavori.Uno dei recenti episodi è quelloche ha interessato la squa-dra del  Napoli per l’ope-rato dell’arbitroMazzoleni della se-zione di Bergamo,n e l l ’ i m p o r t a n t ematch di Supercoppatra Juve e Napoli da luidiretto. Un cocente sconfittaper gli azzurri che ancora oggi ètema di discussione nella nostracittà, vista come un ko ingiusto solo percolpa dell’arbitro. In realtà non si riescea distinguere con lucidità quelli chesono stati, da un lato, gli errori com-messi dalla sestina arbitrale e, dall’al-tro, gli errori commessi da tecnico ecalciatori. A tal proposito vorrei infor-mare i lettori sportivi napoletani sulle caratteri-stiche tipiche del cosiddetto “arbitro perfetto” secondo icanoni imposti dal regolamento:  “L’arbitro perfetto è colui checontrolla il corretto svolgimento di una partita di calcio nel rispetto delleregole FIFA, IFAB e FIGC. Tale controllo viene svolto anche attraverso la col-laborazione degli assistenti arbitrali e da quest’anno, solo per il campionato diserie A, e in esclusivo in Italia, anche con la collaborazione degli arbitri di porta,oltre al tradizionale quarto uomo. Nell’ambito dell’evento sportivo l’arbitro haanche una funzione educativa per il mondo del calcio. Tale posizione è determi-nata non dalla persona che è l’arbitro, ma dal ruolo che svolge sul terreno di giuoco:è il cosiddetto “educatore funzionale”.

CORSO ARBITRI - In conclusione vorrei ricordare a tutti gli appassionati che sono apertele iscrizioni al Corso Nazionale per Arbitro di calcio della FIGC. Possono partecipare gratuitamente tuttii candidati di ambo i sessi che siano cittadini della Comunità Europea, con documento di identità valido,ed i cittadini extra comunitari, dotati anche di regolare permesso di soggiorno, che abbiano compiuto alladata dell’esame il 15° anno di età e non abbiano compiuto il 35° anno. Al termine del Corso il candidatodovrà sostenere una prova di ammissione all’esame, prova che prevede dei test scritti ed orali sul Regola-mento del Giuoco del Calcio ed un test di idoneità atletica. Dal momento del superamento dell’esame, si èufficialmente un Arbitro dell’Associazione Italiana Arbitri FIGC e, pertanto, dalle domeniche successive siinizierà ad arbitrare nella prima categoria dell’arbitraggio, i ”Giovanissimi”. Durante le prime gare gli Arbitrisaranno accompagnati da un “Tutor” che insegnerà loro il disbrigo delle pratiche burocratiche nonché laparte referendaria del dopo gara. Per ulteriori informazioni selezionare la sezione arbitri a te più vicina escrivi le tue domande oppure inoltrare direttamente la domanda di iscrizione

L

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I DI SERIE A

Con l’avvio di tutti i campionati organizzati dalla FIGC ad ogni livello, a partire dal settore giovanileper finire alla serie A ed alla nomina degli arbitri ed assistenti  internazionali, abilitati alla direzionedi gare dei campionati Europei ed Mondiali, l’Associazione Italiana Arbitri ha ufficializzato la squa-dra dei direttori di gara di vertice del campionato di serie A che viene allenata, gestita e designatadalla Commissione Arbitri Nazionale Serie A (CAN/A) composta da Stefano Brasc hi (responsabiledesignatore), Livio Bazzoli ed Alessandro Stagnoli.

L’Organico è formato da : Arbitri   21; Assistenti arbitrali  41; Osservatori 18 (sono arbitri dismessiche visionano le gare del campionato di serie A danno un giudizio ed un voto agli stessi arbitri inogni gara arbitrata).

GLI ARBITRI sono: Luca  Banti (sezione di Li-vorno); Mauro Bergonzi (Genova); Gianpaolo Cal-varese (Teramo); Domenico Celi (Bari); AntonioDamato (Barletta); Andrea De Marco (Chiavari); Da-niele Doveri (Roma 1); Andrea Gervasoni (Man-tova); Piero Giacomelli (Trieste); Antonio DaniloGiannoccaro (Lecce); Marco Guida (Torre Annun-ziata); Davide Massa (Imperia); Paolo Silvio Maz-zoleni (Bergamo); Daniele Orsato, SebastianoPeruzzo (Schio); Nicola Rizzoli (Bologna); GianlucaRocchi (Firenze); Andrea Romeo (Verona); CarmineRusso (Nola); Paolo Tagliavento (Terni); Paolo Valeri(Roma 2).

GLI ASSISTENTI: Francesco Altomare (se-zione di Molfetta); Marco Barbirati (Ferrara); Ric-cardo Bianchi (Lucca); Gianluca Cariolato(Legnano); Alessandro Costanzo (Orvieto); AndreaCrispo, Maurizio Liberti (Genova); Francesco DeLuca (Pescara); Giuseppe De Pinto (Bari); RiccardoDi Fiore (Aosta); Giovanni Di Liberatore (Teramo);Giulio Dobosz, Alessandro Giallatini (Roma 2); Re-nato Faverani, Fabio Pietro Galloni (Lodi); SimoneGhiandai (Arezzo); Walter Giachero (Pinerolo); Mi-chele Giordano (Caltanissetta); Massimiliano Grilli,

Matteo Passeri, Massimiliano Rosi (Gubbio); Ro-berto Iannello (Novi Ligure); Claudio La Rocca (Er-colano); Luca Maggiani (La Spezia); LorenzoManganelli (San Giovanni Valdarno); Alfonso Mar-razzo (Tivoli); Andrea Marzaloni (Rimini); FilippoMeli (Parma); Espedito Marco Musolino (Taranto);Giorgio Niccolai (Livorno); Nicola Andrea Nicoletti(Macerata); Andrea Padovan (Conegliano); GiacomoPaganessi (Bergamo); Alessandro Petrella (Termoli);Fabrizio Posado (Bari); Fabiano Preti (Mantova);Giancarlo Rubino (Salerno); Andrea Edoardo Ste-fani, Mauro Tonolini (Milano); Maurizio Viazzi (Im-peria); Gianluca Vuoto (Livorno).

GLI OSSERVATORI: Riccardo AnthnoyBoggi (Salerno); Cosimo Bolognino, Carlo Moretti(Milano); Danilo Campaner, Vito Simone (San Donàdi Piave); Giuseppe Canzone (Palermo); Vittorio Cec-carini (Pesaro); Pietro Feliciani (Teramo); VincenzoFiorenza (Siena); Marco Landucci (Pisa); Roberto Mas-saroni (Frattamaggiore); Maurizio Padovan (Gorizia);Angelo Pizzi (Viareggio); Diego Preschern (Mestre);Saverio Scaravaglione (Roma 1); Giuseppe Siciliano(Brindisi); Ignazio Ziino Colanino (Legnano); MorenoZucchini (Bologna).

Mario Pesce

ELENCO ARBITRI SERIE A

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56Antonio&Daniele gli eredi del mitico CaimitoCacace Antonio e Fabio De Marino con P oppella alla sanita ̀

LO SPAZIO DEI

Riccardo Piccolo  e Alessandro Colloridi

Gaia e Mariano tifosissimi del Napoli!!

Il piccolo Cristian Coscione

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57Il tifoso di “Curva B” Celentano Francesco Giammarco Garofalo e Simone Pezzuto

TIFOSI

Per la gioia della mamma Valentina e peril dispiacere di papà Giovanni (juventino)i piccoli Giovannino e Alessiatifosissimi del Napoli

Il piccolo Lamberti Gaetano

Il piccolo Luigi Bello tifosissimo del Napoli

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GGeennnnaarroo MMoonnttuuoorrii presenta

in diretta Giovedì alle ore 20,45su

DIGITALE 14SKY 888

repliche Venerdì alle ore 23,00 e Sabato alle ore 11,00

Il Giardino dei Semplici

Foto in studio: Raffaele Esposito • Parrucchiere: Pasquale Apreda • Assistente di studio: Antonio Cicia

lealtà • passionecompetenza • esperienzarispetto • trasparenza

amicizia

Aspettando Tifosi NapoletaniLunedì alle ore 22,30

su

Martedì alle ore 17 e 0,30

su

Mercoledì alle ore 12,30

su

AAnnnnaa DDii CChhiiaarraa presenta

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Costruzione AIRONECostruzione AIRONEsponsor ufficiale

l’artefice delle

vittoriedalla

PrimaCategoria

all’Eccellenza

Il Presidente Giovanni Delle Cave

foto di Christian Cerbone

il mist

er