Sportivissimo Siracusa

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DI PUNTO IN PUNTO CONTINUIAMO AD ABBEVERARCI ALLA FONTE SALVEZZA m ercoledì 27 ottobre 2010 - numero 31- anno 2 - reg. tribunale di siracusa n. 4 del 29 gennaio 2009 - Euro 0,50 COPIA OMAGGIO il settimanale dello sport siracusano www.sportivissimosr.it ESCLUSIVO: ECCO PERCHE’ GIOVANNI ABATE NON DECOLLA Pensieri pesanti come zavorre e in campo và l’ombra di sè

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Nuovo numero

Transcript of Sportivissimo Siracusa

DI PUNTO IN PUNTOCONTINUIAMO ADABBEVERARCI

ALLA FONTESALVEZZA

SPORTIVISSIMOmercoledì 27 ottobre 2010 - numero 31- anno 2 - reg. tribunale di siracusa n. 4 del 29 gennaio 2009 - Euro 0,50 COPIA OMAGGIO

il settimanale dello sport siracusano www.sportivissimosr.it

ESCLUSIVO:ECCO PERCHE’ GIOVANNI ABATE NON DECOLLAPensieri pesanti come zavorre e in campo và l’ombra di sè

SPORTIVISSIMO

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Ha dovuto accontentarsi del pareggio il Siracusa opposto ad un Lanciano che ha confer-mato sul campo quanto di buono si sapeva già sul conto della squadra rossonera: solida, ben messa in campo, ricca di elementi di esperienza, capace di fare gioco. Si è vista la differenza tra uno squadrone, il Lanciano, costruito senza dispendio di mezzi, ed una squadra, quella azzurra, che ha il solo obiettivo di mantenere la categoria.Fosse stata al completo, la squadra di Guido Ugolotti avrebbe certamente potuto fare molto di più, ma l’assenza di un elemento come Nicola Mancino si è fatta sentire pe-santemente. Contro una squadra che concedeva spazi in difesa, sarebbe stata necessaria la presenza di un elemento capace di inventare gioco, di trovare la prodezza, di suggerire per i compagni.Ma il confronto con il Lanciano ha anche dimostrato la solidità della difesa azzurra che è riuscita a resistere ad un attacco ricco di elementi di esperienza maturata nelle categorie superiori. E la ritrovata solidità della difesa è certamente un fatto da valutare in maniera positiva.Il punto ottenuto domenica serve a smuovere la classifica, anche se il Siracusa rimane ancorato al penultimo posto, davanti al solo Barletta. Davanti, ad un solo punto, ci sono Andria e Ternana, e a due la Cavese, per la quale è in arrivo la penalizzazione.Ora si volta pagina, e si pensa ad affrontare la trasferta di Foggia contro la più che mai “pazza” squadra di Zeman, che anche nell’ultima partita disputata, quella sul campo dell’Atletico Roma nell’anticipo di sabato scorso, ha confermato le sue caratteristiche di macchina da gol ma anche di squadra dalla difesa colabrodo.Ugolotti, che torna a Foggia, ha ammonito che non si può andare allo “Zaccheria” per cercare di giocare a viso aperto, ma che bisogna affrontare la squadra rossonera con una certa dose di prudenza. E gli azzurri debbono essere bravi a capire quali sono i punti de-boli (e ci sono) della squadra di Zeman ed approfittarne al momento opportuno.

Editoriale

Terzo risultato utile consecutivodi Giuseppe Di Silvestro

ph valentino cilmi

www.sportivissimosr.it - [email protected] di Siracusa n. 4 del 29.01.2009 - Iscrizione ROC 17994

Edito da EDITORIA ITALIANA s.r.l.REA 137197via Unione Sovietica, 4 - Siracusa

Direttore ResponsabileGIANNI CATANIA

StampaTIPOGRAFIA GENY snc via canale ,75 - Canicattini Bagni

Segretario di redazionePAOLO CATANIA

CollaboratoriGIUSEPPE DI SILVESTRO, ANTONIO MIDOLO, GIUSEPPE BASILE, SEBY GALIZIA

Foto VALENTINO CILMI/Archivio, SIMONA AMATO/Archivio

Impaginazione e graficaEDITORIA ITALIANA s.r.l.

Pubblicità EDITORIA ITALIANA s.r.l. [email protected]

IL SOMMARIO

PG 4 Risultati e Classifiche

PG 5 Primo Piano:Albatro

PG 6 Primo, non prenderle

PG 7 Tutti pazzi per Ugolotti

PG 8 Black Out Abate

PG 10 Marco De Angelis

PG 12 Prossimo Avversario

PG 14 Vintage Azzurro

PG 16 Berretti: Latino

PG 17 Basket Femminile Susy Bonfiglio c’è

PG 18 Calcio a 5 Augusta

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ATLETICO ROMA - FOGGIA 3-3 (2-3)RETI: 7’ Franchini (AR), 20’ Rigione (F), 34’ Agodirin (F), 36’ Agodirin (F), 42’ rig. Ciofani (AR), 80’ Baronio (AR)ATLETICO ROMA: Calderoni, Balzano, Angeletti, Romondini (61’ Baronio), Pelagias, Padella, Babù, Chiappara, Ciofani, Franceschini (46’ Barrionuevo), Franchini (70’ Caputo) - All. Giuseppe IncocciatiFOGGIA: Santarelli, Candrina, Regini, Burrai, Rigione, Iozzia, Ago-dirin, Kone, Cortese (41’ Torta), Laribi (72’ Tomi), Sau (63’ Salamon) - All. Zdenek ZemanARBITRO: Massimiliano Irrati (Pistoia)SPETTATORI: 4.270

ANDRIA BAT - JUVE STABIA 0-1 (0-0)RETE: 63’ Albadoro (JS)ANDRIA BAT: Spadavecchia, Fazio, Ceppitelli, Thackray (65’ Car-minati), Sibilano, Berretti, Arcidiacono, Paolucci, Lacarra (55’ Nu-licek), Chiaretti, Doumbia (87’ Carretta) - All. Aldo PapagniJUVE STABIA: Fumagalli, Scognamiglio, Pezzella, Cazzola, Fabbro, Molinari, Dicuonzo, Mbakogu (72’ Mezavilla), Corona (87’ Pavo-letti), Davì, Albadoro (78’ Raimondi) - All. Piero BragliaARBITRO: Federico La Penna (Roma 1)SPETTATORI: 2.388

CAVESE - LUCCHESE 1-0 (1-0)RETE: 20’ Zampa (C)CAVESE: Pane, M. Ciano, Cipriani, Pagano, Sirignano, Alfano, Zampa (69’ Citro), Bacchiocchi, C. Ciano, Bernardo (57’ Quadrini), Schetter (74’ Sifonetti) - All. Marco RossiLUCCHESE: Pennesi, Baldanzeddu (46’ Mariotti), Lollini, Bertoli,

Piccinni, Chadi (67’ Galli), Carloto, Pera, Grassi, Pondaco (78’ Pezzi), Marasco - All. Giancarlo FavarinARBITRO: Eugenio Abbattista (Molfetta)SPETTATORI: 1.800 circa

COSENZA - FOLIGNO 1-0 (1-0)RETE: 42’ Biancolino (C)COSENZA: Petrocco, Matteini, Di Bari, Raimondi, De Rose (81’ Ol-ivieri), Fanucci, Degano, Coletti, Biancolino (90’ Wagner), Mazzeo, Daud (63’ Roselli) - All. Mario SommaFOLIGNO: Rossini, Jacoponi, Severini (84’ Lamantia), Fondi, Merli Sala, Bassoli, Coresi, Sciaudone, Falcinelli, Cavagna, Giacomelli (60’ Papa) - All. Salvatore MatrecanoARBITRO: Stefano Bellutti (Trento)SPETTATORI: 3.000 circa

GELA - VIAREGGIO 0-0 (0-0)GELA: Nordi, Petrassi, Porcaro, Cardinale, Piva, Stamilla, Piano (72’ Giardina), D’Amico, Bigazzi, Docente (66’ D’Anna), Franciel (85’ Vegnaduzzo) - All. Nicola ProvenzaVIAREGGIO: Pinsoglio, Carnesalini, Fiale, Massoni, Bertolucci (82’ Brighenti),Cristiani (78’ Calamai), Pizza, Castiglia, Longobardi, Taormina, Marolda (85’ Kras) - All. Giuseppe ScienzaARBITRO: Valerio Marini (Roma 1)SPETTATORI: 1.591

PISA - BENEVENTO 1-1 (0-1)RETI: 43’ rig. Clemente (B), 52’ Miani (P)PISA: Lanni, Gimmelli, Calori, Bizzotto, Favasuli, Tabbiani (85’ Ilari),

Amoroso (46’ Ton), Passiglia, Obodo, Carparelli (87’ Saline), Miani - All. Stefano CuoghiBENEVENTO: Aldegani, Formiconi, Landaida, Siniscalchi, Palermo, Pintori (80’ La Camera), Grauso, Bianco (55’ Pacciardi), Zito, Germi-nale (63’ Joelson), Clemente - All. Agatino CuttoneARBITRO: Marco Viti (Campobasso)SPETTATORI: 5.000 circa

TARANTO - BARLETTA 2-2 (1-1)RETI: 2’ Innocenti (T), 36’ Bellomo (B), 58’ Simoncelli (B), 83’ Fer-raro (T)TARANTO: Goio, Cutrupi (76’ Di Deo), Migliaccio, Prosperi, Rizzi, Giorgino (76’ Ferraro), Branzani, Garufo, Innocenti, Rantier, Ciotola (66’ Russo) - All. Giuseppe BrucatoBARLETTA: Dossena, Galeoto, Lucioni, Anselmi, Frezza, Menicoz-zo, Guerri, Rajcic, Bellomo (62’ Carbonaro), Margiotta, Simoncelli (82’ Perico) - All. Arcangelo SciannimanicoARBITRO: Fabio Giuseppe Giallanza (Catania)SPETTATORI: 3.500 circa

TERNANA - NOCERINA 0-3 (0-1)RETI: 7’ Catania (N), 64’ Catania (N), 85’ Filosa (N)TERNANA: Visi, Bizzarri, Imburgia, Giubilato (46’ Ricca), Borghetti, Arrigoni, D’Antoni, Noviello (58’ Alessandro), Nolè (67’ Vailatti), Concas, Tozzi Borsoi - All. Fernando OrsiNOCERINA: Gori, Di Maio, De Franco (74’ Pomante), Filosa, Scalise, De Liguori, Bruno, Bolzan, Negro, Castaldo (80’ Nigro), Catania (68’ Galizia) - All. Gaetano AuteriARBITRO: Riccardo Ros (Pordenone)

tabelliniTABELLINItabelliniTABELLINItabelliniTABELLINItabelliniTABELLINI

RISULTATIrisultati PROSSIMO TURNOprossimoturno CLASSIFICAclassificaDecima GiornataAndria Bat - Juve Stabia 0-1Atletico Roma - Foggia 3-3Cavese - Lucchese 1-0Cosenza - Foligno 1-0Gela - Viareggio 0-0Pisa - Benevento 1-1Siracusa - Virtus Lanciano 0-0Taranto - Barletta 2-2Ternana - Nocerina 0-3

31 Ottobre 2010 Andria Bat - BarlettaBenevento - LuccheseFoggia - Siracusa Foligno - PisaGela - CosenzaJuve Stabia - Atletico RomaNocerina - TarantoViareggio - TernanaVirtus Lanciano - Cavese

Nocerina 21 Atletico Roma* 20Gela 19Taranto 18Benevento 18 Virtus Lanciano* 16Foggia 15 Juve Stabia 13 Cosenza 13 Foligno 12 Pisa 12Lucchese 11Cavese 10Viareggio 10Andria Bat 9Ternana 9Siracusa 8Barletta 6

SIRACUSA: Baiocco, Strigari, Lucenti, Spinelli (57’ Bon-giovanni), Moi, Ignoffo, Bufalino, Mancosu, De Angelis, Abate (85’ Giurdanella), Giordano - All. Guido UgolottiVIRTUS LANCIANO: Aridità, Vastola, Mammarella, D’Aversa (66’ Improta), Ferraro, Antonioli, Turchi, Volpe, Di Gennaro (52’ Colussi), Sacilotto, Zeytulaev - All. Andrea CamploneARBITRO: Giorgio Peretti (Verona)SPETTATORI: 1.875

COSI’ IL SIRACUSA...

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BAIOCCO

STRIGARI

MOI

IGNOFFO

LUCENTI

GIORDANO

SPINELLI(57’ Bongiovanni)

ABATE(85’ Giurdanella)

MANCOSU

BUFALINO

DE ANGELIS

4-1-4-1

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(r.s.) “Passare per quelli che non pagano il Comune è fastidioso”. Sente puzza di beffa Vito Laudani, il presidente dell’Albatro. Nei

giorni scorsi si è visto recapitare una nota dell’assessorato allo sport che invitava la società di pallamano a versare nelle casse comunali poco meno di seimila euro come oneri di utilizzo per la stagione pas-sata del Palalobello. Laudani cerca di tenere morbidi i toni e di evitare ogni polemica, ma si capisce che una cosa del genere non se l’aspettava. Nella scorsa stagione, difatti, l’Albatro ha di fatto gestito l’impianto in vacatio dell’ente pubblico. Una gestione che ha comportato costi per la custodia, la pulizia, l’antincendio, le necessarie assicurazioni. Una cifra - “documentabile”, spiega – vicina ai ven-timila euro. Avrebbero dovuto dividerla per quattro, insieme ad altre tre società cui era stato affidato l’impianto gratuita-mente in cambio dei servizi di manuten-zione e gestione ordinaria. Nei fatti, però, l’Albatro si è ritrovata da sola, specie dopo la scomparsa della Pra-tiverdi e considerando che le altre due società non avrebbero versato mai una quota. Laudani ha provato a spiegarlo ai tecnici comunali ed a breve ne parlerà an-che con l’assessore allo sport, Mangiafico. “Mi hanno detto che era un atto dovuto. Probabilmente, però, l’assessore non conosce a fondo tutto quanta la storia. Ne parleremo insieme e vedremo di chiarire. Vorrei, però, puntualizzare che noi rite-niamo giusto pagare per gli impianti pub-

blici. Tant’è che quest’anno verseremo al Comune altri ventimila euro tra affitto degli spazi per gli allenamenti, uffici e settore giovanile. E’ chiaro che per la sta-gione contesa ci sarebbe da fare un’altra valutazione”. E la valutazione è la seguente. In buona fede, e secondo accordi presi con il prede-cessore di Mangiafico, l’Albatro ha corret-tamente tenuto in vita la struttura sporti-va, mettendo mano al portafoglio e senza chiedere nulla al Comune. Si dovrebbe, allora, trovare una soluzione che rappresenti il giusto punto di equilibrio. Ora, l’Albatro, a differenza di altre società, non ha ricevuto alcun con-tributo per la propria attività sportiva, tra serie A1 e campionati minori. “Non ci hanno mai considerato in quei termini. Per questo, nell’incontro con l’assessore Mangiafico chiederò un piccolo contribu-to. In fondo siamo l’unica squadra di Sira-cusa impegnata in campo internazionale. A novembre giocheremo in Winners Cup”, ovvero la Coppa delle Coppe della palla-mano. E quel contributo, in forma perequativa, potrebbe rientrare subito dopo nelle casse comunali per comporre serenamente la vicenda. Una vicenda che non può con-cludersi con un ulteriore aggravio sulle spalle di chi ha dimostrato di possedere notevole senso civico, supplendo a delle manchevolezze altrui.

Nella foto di fianco, Vito Laudani. Da questa stagione è il presidente dell’Asd Alba-tro, in serie A1. Succede ad Eleonora Di Stefano. In precedenza, è stato il team manager della for-mazione siracusana.

LO STRANO CASO DELL’ALBATRO E DI QUEL DEBITO SULLA CARTA

CHE COZZA CON IL SENSO PRATICO

In Primo Piano SPORTIVISSIMO

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GUIDO UGOLOTTIPartite: 126 Partite: 5

Vittorie: 39 (30,9%) Vittorie: 2 (40%)

Pareggi: 49 (38,8%) Pareggi: 2 (40%)

Sconfitte: 38 (30,1%) Sconfitte: 1 (20%)

Gol segnati: 127 Gol segnati 6

Gol subiti: 136 Gol subiti 5

COSI’ IN CARRIERA IN C1 COSI’ AL SIRACUSA

(gct) D’accordo, vincere sarebbe stato di una importanza strategica. Il Siracusa si sarebbe così presentato a Foggia a mente sgombra, senza affanni. Con-dizione ideale per prendere in castagna una squadra di Zeman. Ma non si può certo storcere il naso di fronte al terzo risultato utile consecu-tivo. In fondo, chi vuole salvarsi deve pensare intanto a non perdere. Contro il Lanciano, il Siracusa non ne ha corso il rischio. Ai punti avrebbe forse meritato qualcosa in più. Il pari è comunque ben accetto. Si dice che muove la classifica. Una classifica pazza, dove sopra e sotto succede di tutto e di più ogni sette giorni. Chi sale e chi scende. Ha ragione Ugolotti quando dice che bisogna guardarla a maggio. Con costanza - ci assicura- rag-giungeremo il nostro obiettivo.Ma il dato realmente significativo che arriva dal post Lanciano è questo: il Si-racusa ha un discreto undici iniziale. Ma se si ci mettono di mezzo infortuni e squalifiche, si scoprono magagne. La panchina è corta. Il tencico azzurro ha do-vuto inventare sostituzioni improbabili (Bongiovanni per Spinelli e Giurdanella attaccante per Abate). Si dirà, si arrangia con quel che ha. Ed è pure bravo a farlo. Francamente, però, ha poco.Soprattutto se alcuni pezzi da novanta diventano abulici. Vedi Mancosu ed in particolare Abate. I fischi che lo hanno accompagnato fuori dal campo al mo-mento della sostituzione hanno segnato la fine della pazienza del pubblico. Nessuno ha più voglia di attendere il Godot azzurro. Ugolotti, più per necessità che per reale convinzione, gli aveva dato fiducia dal primo minuto. Lui ha fatto di tutto per non ripagarla. Riuscendoci. Applausi, invece, per Bufalino e Strigari. Li abbiamo presi giovani dilettanti, oggi sono una bella realtà pro. Soprattutto Bufalino sorprende per velocità di corsa e voglia. Accelerazioni micidiali. Di soldatino Strigari, in fondo, si sapeva.

PRIMO, NON PRENDERLEANCHE UN PUNTO AIUTA A COSTRUIRE LA SALVEZZA

ph simona amato

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E adesso chamatelo effetto Ugolotti. Lo scossone c’è stato, e nemmeno tanto lieve. Il Siracusa è morto e poi risorto. Qualcuno dirà che fare peggio dell’era Romano sarebbe stato quantomeno im-possibile. E’ vero. Ma Ugolotti ha sorpreso anche i più ottimisti. Siamo ancora agli inizi, intantoi primi dati parlano di un Sira-cusa da media importante. Oltre ai punti in classifica è decisamente migliorata la differenza tra gol fatti e subiti. La casella delle reti realizzate si è finalmente sbloc-cata. Si segna pure in trasferta. Con lui in panchina è iniziato il campionato del Sira-cusa. E i tifosi si sono subito innamorati. “E’ riuscito a trasmettere sicurezza e ordine alla squadra – afferma Andrea Giffrid - i giocatori, spaventati da questo disastroso inizio di campionato, hanno cercato di seguire le direttive del capo, senza di-vidersi in gruppetti pronti a scaricare le colpe tra loro e creandosi l’alibi di non avere un organico competitivo. Mi piace l’idea di insistere con alcuni giovani che da alcuni anni stanno crescendo col club, penso a Strigari e Bufalino. L’idea di fare gruppo cercando di coinvolgere il ‘materi-ale umano’ messo a disposizione dal club mi sembra una politica da apprezzare”. Andrea non nasconde un piccolo ram-marico. “Sarebbe stata la persona giusta se presa a luglio, quando ancora poteva interagire con il direttore sportivo nella costruzione di una squadra da vertice in Seconda divisione o da salvezza in Prima. Adesso, purtroppo, è coinvolto in una rin-corsa ad handicap, che lo vedrà ogni do-menica costretto a ribaltare il pronostico sfavorevole”. Con il suo arrivo la squadra

ha subito una trasformazione. “Adesso vedo più professionalità – esordisce Aldo Monteforte - la squadra è messa meglio in campo. A livello mentale il lavoro sarà più lungo, ma secondo me Ugolotti è sulla buona strada anche su questo fronte. Con-divisibile la scelta di Baiocco, gli sta dando ragione. Meno quella che vede l’utilizzo di Bongiovanni. Io punterei su Rosella o Bion-do. Ma il mister è la persona giusta. Abitu-ato com’è alle situazioni estreme. Magari l’anno prossimo potremmo ripartire pro-prio da lui”. Sulla stessa lunghezza d’onda Enzo Di Falco. “Sì, sono convinto che sia l’allenatore giusto per questa stagione e sono fermamente convinto che nel giro di qualche settimana, saremo fuori dalla zona calda dei play-out. Con l’avvento di Ugolotti è cambiato quello zero in classi-fica che ci ha accompagnato dalla prima alla quinta giornata. E’ un allenatore ed una persona dal grande carisma che si-curamente porterà al termine l’obiettivo assegnatogli, cioè salvare la categoria. Che sia riuscito a risollevare la psiche di un ambinete intero è sotto gl’occhi di tutti. Si entra in campo più determinati dal primo all’ultimo minuto.”. La scelta di affidarsi a un tecnico navigato con esperienza in categoria ha trovato tutti concordi. “Ho sempre ritenuto che nel cal-cio, soprattutto a livello professionistico, non si improvvisa nulla – afferma Paolo Di Mauro - ulteriore conferma a ciò la si è avuta con l’avvento in panchina di mis-ter Ugolotti. Fin dalla conferenza stampa di presentazione ho capito che avevamo di fronte una persona seria, con le idee chiare, competente di calcio e soprattutto

conoscitore della categoria. Insomma, la persona giusta per risollevare un Sira-cusa in caduta libera principalmente dal punto di vista psicologico, con il morale della squadra sotto i tacchi. Da questo punto di vista il lavoro fatto da Ugolotti per ricostruire l’autostima dei giocatori è incredibile. Per dare un’impronta di gioco chiara alla squadra invece ci vorrà più tempo, tanto lavoro e magari una striscia di risultati positivi che possa aiutare a dare un pò di serenità all’ambiente. Perchè con una classifica più tranquilla la squadra riuscirebbe ad esprimersi sicuramente meglio. Infine gli auguro di poter lavorare a Siracusa con tranquillità, diversamente da come accaduto per i suoi illustri prede-cessori, Auteri e Sonzogni. Allora vedrete che i risultati arriveranno, auspicando che arrivino anche quei rinforzi che tutti i tifosi aspettano per centrare l’obiettivo salvezza”. In chiusura, messaggi sparsi per il mister, dai tifosi direttamente ad Ugolotti. “Forza, chi ben comincia è a metà dell’opera! Basta mantenere questo trend e l’anno prossimo saremo ancora quì in questa tanto ambita categoria, magari a lottare per un posto al sole”. Questo l’auspicio di Enzo. Simpatico il messaggio lasciato da Andrea. “Mister, se aspettava un altro mese, mi sa che la chiamavano per sosti-tuire Ranieri alla Roma! Dato che è ormai qui a Siracusa, sappia che, qualora ci sal-veremo, la candideremo a sindaco della città”. Quello di Aldo è diretto e non ha bisogno di presentazioni. “Guido, guidaci alla salvezza”.

Antonio Midolo

TUTTI PAZZIPER GUIDO UGOLOTTI

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Giovanni Abate è il caso del mo-mento in casa azzurra. Giocatore di qualità e dal curriculum pe-sante, dopo una stagione a Man-tova, in Serie B,è tornato nella squadra in cui mosse i primi passi tra i dilettanti. Un acquisto di rilievo, un autentico colpo. in quei giorni d’estate Sino ad ora, però, di lui nessuna traccia. Tanto impegno, b uona volontà ma null’altro da segnalare. Niente gol, corsa a vuoto, prestazioni in chiar-oscuro. E tanta panchina, troppa per uno come lui. Uno con due campionati cadetti in carriera (Palermo, Mantova), otto stagioni di C1 (Avellino, Taranto, Gela, San Marino, Viterbese, Portogruaro) e tre di C2 (Isernia, Gela, Portogru-aro). In totale fanno 239 partite giocate tra i professionisti, ovvero 16.942 minuti trascorsi in campo per spingere palloni in rete: 42 in tutto. Proprio in Prima Divisione ha dato il meglio di sè: 139 presenze, 9.895 minuti giocati e 23 gol. Una media, quindi, di una rete ogni 430 minu-ti. La sua migliore stagione in C1 è quella vissuta a Gela nel 2005/06, con otto reti. La migliore in asso-luto, la 2007/08 a Portogruaro (C2) con otto reti in stagione regolare e due ai play-off. Ma a Siracusa di questi numeri è arrivata soltanto l’eco. Ha giocato sinora 669 minuti su 890 senza un guizzo, senza una nota. E’ partito sette volte titolare, sino a Cavese-Siracusa, quando è stato sosti-tuito per la terza volta. Da Siracu-sa-Barletta parte dalla panchina. Per necessità, rispolverato in veste da titolare nella sfida di domenica al Lanciano.Nonostante tutto, per

Ugolotti il caso non sussiste. E anche la condizione è ok, come assicura il preparatore Peppe Di Mauro. Ma Giovanni Abate resta un corpo estraneo in questo Siracusa. Da non crederci, proprio il più az-zurro degli acquisti estivi fermo al palo. Un caso enigmatico. Non resta che imboccare la via del blocco mentale. A vederlo la do-menica in campo o seduto in panca, oppure durante gli allena-menti della settimana dà, infatti, l’impressione di un uomo che si trascina dietro pensieri pesanti. Zavorre che ne limitano anche il carattere solitamente gioviale, la grinta da “uno di noi”, come è con-siderato dai tifosi Abate. Pertanto, l’interrogativo da porsi è: che cosa avvilisce l’attaccante azzurro? E’ diventato l’ombra di sé, quasi un fantasma. Persino durante i viaggi per le trasferte o nello spogliatoio. Ricordavamo un altro uomo, den-tro e fuori il rettangolo di gioco. Secondo alcune voci, sarebbe la situazione familiare la croce di Gio-vannino Abate. Stando ai rumors, la moglie sarebbe in pressing sull’attaccante perchè vorrebbe tornare vicino casa, nel centro-nord. Difficoltà nell’inserirsi a Sira-cusa. Forse poco gradimento per la città. Ecco perchè il bravo attac-cante si sarebbe spento di colpo. Continuando così, a gennaio sarà sulla lista dei partenti. Ma che delusione sarebbe andare via in questa maniera da una città che lo ha amato tanto, riamata e che si aspetta di rivedere in campo quel giovane generoso divenuto cal-ciatore pro. Forza Giovanni, torna a graffiaci il cuore.

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Bar Cavallino Rosso, piazzale MarconiCaffè Centrale, piazza ArchimedeBar Bonomo, C.so GeloneBar Midolo, C.so GeloneCaffè Adda, Piazza AddaBar Ulma, via TestaferrataPanificio Sapore di Pizza, via G. di NataleBar Dolci Momenti, Piazze EuripideBar Midolo, via PiaveRicevitoria e Tabacchi n° 1, via PiaveBar La Madonnina, viale CadornaBar Little Coffe, viale Teocrito Bar Broadway, via San BassianoCafè del Sol, viale S. PanagiaJolly Bar, viale TicaBar Tiffany, via TisiaBar Dom Perignon, viale ZecchinoBar Coffè Idol, via S. di Giovanni

Tennis Bar, via Grottasanta 223New Bar Mourice, via Monteforte Bar Fantasy, viale ZevcchinoCentro Commerciale CarrefourCentro Commerciale AuchanCentro Commerciale Il GiardinoRomano LegnomercatoMiceli Sport, viale TicaDem, via L. SpagnaRodante, via ColumbaToyota Autosport. c.da TargiaCarrozzeria Limpido, via Elorina Better Scommesse, viale TeocritoPanificio Mille Bontà del Vecchio Fornaio, via Re Ierone I° n.76Agenzia Assicurativa Axa, Largo GilippoHobby & Sport, via ArchiaDistributore Q8, viale P. OrsiCafè del Mar, via Lido SacramentoSavà forniture per l’edilizia

Revolution Bar, viale TeracatiBar La Dolce Sosta, viale S. PanagiaBar Renoir, viale S. PanagiaCaffetteria del Viale, viale Scala GrecaLinea Ufficio, piazza S. GiovanniCassia Materiali Edili, viale ErmocrateAll 4 Fitness, via SomaliaBar FusibileBar Riviera, via ArsenaleBar Fantasie D’Oro, via Carlentini 22Oddo Gomme, viale Paolo OrsiOttica Lombardo, viale Zecchino

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L’ATTACCANTE RITROVATO

MarcoDe Angelis

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Marco De Angelis, il dottor Jekyll e il mis-ter Hyde del Siracusa. In campo è il clas-sico centravanti che fa a sportellate con le difese, che lotta, che combatte con ogni mezzo lecito e non. Che di rabbia supera il diretto avversario, e d’ignoranza gonfia la rete. Il gol alla Nocerina lo fotografa al meglio. In quell’azione c’è tutto il De An-gelis che stiamo imparando a conoscere. Fuori dal rettangolo verde, Marco, è in-vece un ragazzo come gli altri. Ama la musica anni ottanta “e non solo”, puntu-alizza l’interessato. “Sono un fissato anche con l’elettronica. A casa ho console, dis-chi, cuffie. La musica è una passione che nutro sin da bambino. Nata prima del cal-cio. Sono un grande appassionato e amo collezionare dischi”. Quelli veri, quelli in vinile.Abita in Ortigia, ed è proprio nell’incantevole centro storico che passa le giornate. Oltre lo stadio, piazza Duomo e dintorni. “Mi piace andare al mercato, fare la spesa. O girare per i ristoranti. Poi ogni tanto con Spinelli andiamo a pren-derci un digestivo in un locale vicino casa. Passo i miei momenti liberi in questo stupendo scorcio di città”. Quest’anno sta bene, lo si nota subito. Del De An-gelis versione 2009/2010 nessuna trac-cia. Ci aiuta a capire com’è possibile un tale cambiamento in così poco tempo. “Per prima cosa è cambiato l’allenatore. Ma non solo, anche l’ambiente. Mi trovo molto bene nello spogliatoio. Compagni di squadra che ti fanno stare bene. Niente prime donne. Più giovani dediti al lavoro e meno alle chiacchiere”. Il riferimento ai ‘capetti’, e non solo, dello scorso anno non è neanche troppo velato. Marco è così, schietto e sincero. Diretto. In campo fa anche meglio. In diverse occasioni, per esempio, ha risposto ai mugugni iniziali del pubblico andando in gol. Con la Nocerina ma anche a Foligno. Ex di giornata, ne ha ricevuti di tutti i colori dai suoi vecchi fan. Li ha zittiti segnan-do. Allora è vero, più lo fanno incazzare e più segna. Che il se-greto resti tra noi. Sorride. “Evidentemente ho sempre qualcuno da smentire. Anche questo è il bello del calcio. Ogni settimana sei in discussione. Mi piace zittire le critiche. Spe-riamo di continuare in questo modo e di migliorare sempre più. A livello personale cerco

sempre di pensare che non è successo niente nella domenica precedente. An-che quando mi fanno i complimenti, me li prendo perché fanno piacere, è chiaro, però poi penso solo a lavorare, a miglio-rare in tantissime cose. Aspetto la fine per un giudizio complessivo, anche su di me”. A questo campionato ci tiene partico-larmente. “Parecchio. E’ una stagione im-portantissima”. Così importante che “non voglio dire assolutamente nulla prima del tempo”. Nessun’obiettivo personale pre-fissato. “Lavoro al meglio ogni giorno, per dare il massimo contributo alla squadra domenica dopo domenica”. Una squadra che sembra essersi messa alle spalle un periodo nero, anzi nerissimo. “Sì ma diciamo che ancora siamo in una po-sizione di classifica che non ci permette di rilassarci in alcun modo”. Fondamentale il cambio dell’allenatore. Mister Ugolotti ha rivitalizzato il gruppo. E’ cresciuta nei ragazzi vertiginosamente la fiducia nei propri mezzi. “Si vede una nuova organizzazione tecnico-tattica. Se voglia-mo migliore della precedente. Si vede la mano del mister, ci sta lasciando sempre più la sua impronta. E la carica che riesce a trasmetterci è notevole. D’altronde, nella situazione in cui ci si trovava, era neces-sario tutto ciò. Uno scossone obbligato-rio. Fa pensare – continua De Angelis - la posizione di alta classifica raggiunta dalla Nocerina, squadra da noi battuta con pieno merito. Questo aiuta ad avere mag-giore consapevolezza nei nostri mezzi. Sicuramente non abbiamo ancora fatto nulla, ma non siamo morti come poteva sembrare a inizio campionato”. Quello d’attacco è il reparto che ad inizio

stagione è stato maggiormente preso di mira. Ci si è messo un pò per riuscire a sbloccarsi. E poi c’è ancora il caso Gio-vanni Abate, uno da cui è lecito attendersi qualcosa in più. “Giovanni è un ragazzo che ha un’intelligenza tale da superare tutto. Sa benissimo che arriverà il suo momento. Conoscendolo sono sicuro che darà il suo contributo e risulterà importante per noi”. Liborio Bongiovanni, invece, è il più ber-sagliato dai tifosi. Una circostanza poco piacevole, che di certo non aiuta l’atleta. “Anche per lui, serve un gol o comunque un qualcosa che sblocchi la situazione. E’ solo questo. Niente di più. Spero per loro ma, allo stesso tempo, un po’ per tutti noi, che questo momento arrivi presto”. Intanto da più parti, specie tra i tifosi, s’invoca l’arrivo di una nuova punta. “As-pettiamo dicembre. Poi vedremo come saremo messi in classifica. A quel punto starà alla società valutare se e come bi-sognerà intervenire. Al momento siamo questi. E toccherà a noi tirarci fuori dalla bassa classifica”. Ma De Angelis quanto ci crede nella salvezza del Siracusa? “Cento per cento. Non ho dubbi. Spero si arrivi il prima possibile in una posizione di clas-sifica ottimale”. In radio è protagonista di uno spot che la dice lunga su quel che è stato e quel che è il binomio De Angelis-Siracusa. Noi, con la domanda sul possibile nuovo arrivo in avanti, abbiamo provato a farlo incazzare. Sicuri di una sua risposta in campo, siamo già pronti ad esultare per un suo nuovo gol. Bum Bum è tornato.

Antonio Midolo

Nella foto di Marco Ferretti, Marco De Angelis mostra il gomito ai suoi ex tifosi del Foligno dopo aver segnato il gol del vantaggio del Siracusa

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Prima trasferta del campionato in terra di Puglia per il Siracusa, che domenica sarà di scena al “Pino Zaccheria” di Foggia. Quella allenata da Zdenek Zeman è senza dubbio la squadra più “pazza” del girone: è infatti capace di segnare gol a grappoli (e detiene il primato delle reti messe a segno) ma anche di incassarne in eguale misura, tanto da risultare la peggior difesa del torneo. Il tutto nel quadro della filosofia del tecnico boemo, le cui squa-dre hanno avuto sempre queste caratteristiche.Rispetto alla squadra del campionato scorso, il Foggia ha cam-biato proprio tutto, tanto che dei componenti della vecchia rosa non ne è rimasto nemmeno uno. E sono arrivarti ben ventidue elementi nuovi per formare la squadra. Il Foggia ha attinto a pi-ene mani dalle giovanili di squadre di categoria superiore. Così, dall’Atalanta è arrivato il centrocampista Kone (90), dal Siena il portiere Ivanov (89), dalla Sampdoria il difensore Regini (90), dall’Inter un altro difensore, Rigioni (91), dal Milan il difen-sore Romagnoli (90), dal Brescia il centrocampista Salamon (91) e l’attaccante Varga (90), dal Cagliari il centrocampista Burrai (87) e l’attaccante Sau (87, nel campionato scorso al Lecco), dal Pal-ermo il centrocampista Laribi (91), dal Napoli l’attaccante Insigne (91). Infine, dalla Pro Patria il Foggia ha prelevato un altro giovane, il centro-campista Palermo (88). Per il resto, non sono mancati gli arrivi di elementi di espe-rienza: il difensore esterno Tomi (87) dal Marcianise, il difensore Caccetta (86) ex del-la Nissa, il difensore Candrina (82) dal Forza e Coraggio di Benevento, il difensore Iozzia (84) dal Celano, l’attaccante Agostinone (83) dalla Pro Vercelli, l’attaccante Agodirin (83) dal Como, l’attaccante

Cortese (84) dal Chiedo, ed infine il secondo portiere Santarelli (88) che era svincolato.Il Foggia si è comportato meglio nelle gare in trasferta che in quelle giocate in casa. Allo “Zaccheria”, infatti, i rossoneri hanno vinto una sola partita (2 a 1 all’Andria) pareggiandone due (4 a 4 con il Foligno e 2 a 2 con il Viareggio) e sono stati sconfitti dalla Lucchese per 3 a 2.La squadra pugliese si schiera con il 4-3-3 tipico di Zeman. Fra i pali gioca il giovane Ivanov (ma nelle ultime settimane gli è stato preferito Santarelli), i difensori sono Caccetta, Regini, Ri-gione e Iozzia, il centrocampo è composto da Kone, Laribi e Bur-rai, mentre il tridente offensivo vede schierati Sau, Agodirin e Insigne. Altri elementi che sono da considerare titolari a tutti gli effetti sono i difensori esterni Romagnoli e Tomi e il difensore Candrina. Tanti (ben dieci) sono gli uomini che finora sono andati a rete. Il cannoniere capo della squadra (ed anche del campionato) è Sau con 7 reti all’attivo, tre reti a testa vantano Laribi e Insigne, due recano la firma di Romagnoli, mentre una rete a testa han-

no messo a segno Varga, Kone, Tomi, Agodirin, Regini e Iozzia. In conclusione, si va ad affrontare una squadra contro la quale è pos-sibile qualsiasi risultato. Una sola cosa è certa: quando si gioca con il Foggia, ci sono sempre tanti gol, sia all’attivo che al passivo. Importante, dunque, tenere alta la concentrazione e non dare molti spazi ai veloci attaccanti rossoneri.

Giuseppe Di SIlvestro

IL PROSSIMO AVVERSARIO

TUTTI IN VISITA A ZEMANLANDIAIL SIRACUSA ALLA PROVA FOGGIA

ph. dal web

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VINTAGE AZZURRO

Poteva essere una bella favola da raccontare, gli ingredienti c’erano tutti. Purtroppo, però, è mancato proprio il lieto fine. Ercole Giudice, il per-sonaggio. Il calcio come soggetto. Con

una conclusione che non ti aspetti. De-cise di togliere il “disturbo” mettendo fine ai suoi giorni prematuramente. Grande ancora oggi è il rimpianto.La natura lo aveva dotato di talento cal-cistico. Il suo papà aveva intravisto nel piccolo Ercolino le giuste qualità, e le as-secondò portandolo alla scuola calcio del Siracusa. Seguiva tutte le fasi degli allena-menti, era sempre presente. Diciamo pure il suo primo tifoso. Dopo aver compiuto la trafila completa, dai pulcini alla Berretti, fu subito evidente che quel ragazzo primeg-giava tra i suoi coetanei. Era una spanna sopra gli altri. Si faceva notare a prima vis-ta, una mezzala che aveva tocco di palla, visione di gioco, intelligenza tattica.Con queste credenziali la prima squadra non poteva sfuggirgli. Così avvenne. Ed a 17 anni appena compiuti Giudice fa il suo esordio in serie C con il Siracusa. Tutti si stropicciano gli occhi. Si diceva in quei giorni che a Siracusa era nato un campi-one. Un giocatore che avrebbe avuto una

ribalta a livello nazionale. La serie A, la sua categoria erano convinti i tifosi.La società non aspettava altro, almeno come premio alla sua scuola. I talent scout si aggiravano attorno a questo ragazzino. Naturale la chiamata a livello nazionale. Nel 1975 è titolare azzurro nella squadra juniores.Durante uno degli allenamenti a Roma, ad un giornalista della capitale, Luciano Mog-gi - che già allora (1975) era uno di quelli che conoscevano il mercato - dichiarò che tra i ragazzi della juniores v’erano alcuni che avrebbero fatto carriera e citò diret-tamente Ercole Giudice.Ercolino, entrò a pieno titolo nella nazi-onale juniores. Un ragazzo esuberante, sempre pronto a fare scherzi, sia a quelli che conosceva che agli altri. Un giocherel-lone. Faceva parte del suo carattere ques-ta allegria. Ma da molti non fu certamente compresa. Quando il ragazzo si trovava con la rappresentativa in Francia, vennero fuori delle indiscrezioni poco lusinghiere sul suo conto, mai confermate. Forse più il frutto di pregiudizi che altro. Nonostante fosse un bravissimo calciatore, non venne più convocato.Poiché era già conosciuto, fece vari provi-ni. Uno di questi con il Napoli ma non se ne fece niente. Rientrò a Siracusa. Faceva parte della squadra titolare: a volte le sue giocate erano straordinarie altre era

completamente assente anzi abulico dal contesto.I dirigenti, sicuri di fare il bene del raga-zzo, pensarono che sarebbe stato più op-portuno fargli acquisire esperienza fuori dal sua città. Andò in presto alla Leonzio che giocava in serie D, poi passò al Terra-nova Gela in C2 e poi al Ligny di Trapani in serie D.Ha 24 anni. Ormai uomo anche calcistica-mente più disciplinato, spera di rientrare nel giro che gli sarebbe stato congeniale per le caratteristiche tecniche che pos-sedeva. Ma la sfortuna lo aveva eletto a suo bersaglio prediletto. Non trovò squadra. Avendo assunto responsabilità familiari, si diede da fare con una occupazione che gli consentiva di andare avanti.Le tante avversità lo avevano fiaccato a liv-ello interiore. Incontrandolo per le strade di Siracusa era sempre il solito buontem-pone, l’amico di tanti, sempre con la risata pronta. Ma nel 2001, certamente sopraf-fatto da un grande sconforto, mise fine ai suoi giorni. Non ne conosciamo le cause che determinarono quel tragico gesto.Quella che doveva essere una bella favola, divenne tragedia. Ercole Giudice rimane comunque un campione nel ricordo di tanti sportivi del Siracusa.

Paolo Catania

FAVOLA TRISTE DI UN GIOCATORE TANTO AMATOERCOLE GIUDE

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Inviate le vostre domande e curiosità a [email protected]

Dove e’ finito...?Matteo

PerelliERRATA CORRIGE

La schede dello scorso numero conteneva una serie di inesattezze che provvediamo a correggere: Matteo Perelli è arrivato a Siracusa nell’operazione di cessione di Bigatti. E’ cresciuto nelle giovanili del Genoa e non sponda Samp, come da noi erroneamente ripor-tato. Ha iniziato la stagione nella Sanremese in C2, dove ha messo a segno anche un gol. Ad oggi si ritrova, però, fuori rosa in seguito all’arrivo del nuovo tecnico che ha chiesto rinforzi. Ci scusiamo delel inesattezze con i lettori ed il diretto interessato.

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CAMPIONATO BERRETTILa grande chance del giovane Latino

(a.m.) Secondo ko consec-utivo per i ragazzi di mister Marco Pizzo. In Calabria, a Lamezia Terme, è andata male, complice anche un terreno di gioco non in perfette condizioni. Az-zurrini sfortunati. Tantis-sime le occasioni sprecate dinanzi al numero uno biancoverde. Proprio per non farsi mancare nulla, nei minuti finali, è stato il palo a negare la gioia del pareggio al giovane Russo. Sabato turno di riposo. Il Siracusa riprenderà a giocare il 6 novembre in casa della Salernitana. La settimana successiva, poi, terza trasferta consecu-tiva per gli aretusei, attesi a Vibo Valentia. Nei giorni scorsi abbiamo incontrato uno dei veterani della formazione, nonos-tante sia solo un classe 1993. Il portiere Mattia Latino. Conosciamolo meglio. Mat-tia, siracusano, comincia a giocare a pal-lone a soli 5 anni. Una passione, quella per il calcio, trasmessa dal padre. “Un grande intenditore di calcio – ci racconta - andavo sempre con lui a vedere le partite, e appe-na è stato possibile ho iniziato a giocare. Facevo l’attaccante, ammiravo Roberto Baggio. Ma non era quello il mio ruolo. Per gioco, un giorno, sono finito in porta. E da quella porta non sono più uscito”. Primi calci e Pulcini al Siracusa 1924. Poi gli Es-ordienti nell’Us Siracusa. Successivamente tutta la trafila nei Pantanelli. Tornato al Siracusa ha disputato il campionato Al-lievi. Da quest’anno difende la porta della squadra Berretti. Si allena, ormai in pianta stabile, con la prima squadra. “Un sogno. Ricordo ancora il primo giorno. Ero emoz-ionatissimo. Rimasi a fissare gente come Ignoffo, Iodice, mi veniva da pensare. Poi loro stessi mi hanno subito fatto trova-re a mio agio. Mi hanno immediatamente reso parte integrante del gruppo”. Per Viareggio-Siracusa giunge la convo-

cazione. In pochi mesi, dunque, dagli Al-lievi al campionato di Prima Divisione. Va in panchina, quel giorno è il vice del suo idolo. “Fornoni è un grande. Pensa che quando giocavo nei Pantanelli mi facevo chiamare Fornoni! Ho sempre seguito il Siracusa, sono un grande tifoso e Mas-simo è un ragazzo che ho sempre am-mirato, sia in campo che fuori”. Di quel giorno ricorderà una cosa in particolare. “Stare nello spogliatoio nel pre gara è sta-ta l’emozione più grande che ho provato. Tanta roba. In albergo stavo in stanza con Fornoni. Mi sono sentito davvero impor-tante”. Adesso Spiderman non sta attra-versando il miglior periodo da quando è a Siracusa. Però l’affetto della città e dei tifosi non è mai venuto meno. “Conoscen-dolo sono sicuro che non è il tipo che si abbatte. Durante la settimana, per esem-pio, continua a dare sempre il massimo”. Un altro amico-collega, Gianluca Scordi-no, è incappato in un periodo infelice. La settimana scorsa è stato operato. Per un po’, niente rettangolo di gioco. “Gianluca supererà questo momento difficile. Come lui in passato è stato vicino a me, lo stesso ho fatto io. Siamo molto affiatati e spero

di cuore recuperi il più presto possibile”. Su Latino, raccontano i ben’informati, pare si sia lasciato andare lo stesso Luca Aprile. “E’ tra i portieri più reattivi che ab-bia mai allenato”, avrebbe detto. Latino in-cassa con piacere e aggiunge “Luca è una persona speciale. Devo tanto a lui, come devo tanto a Gianni Spinaci ai tempi dei Pantanelli. Adesso Luca mi sta plasmando, mi sta completando in tutto. Mi segue as-siduamente negli allenamenti, mi rimpro-vera in maniera costruttiva e sono molto felice di averlo conosciuto”. Sul campionato Berretti ha la sua idea. “Non saremo il top ma saremo protago-nisti. Siamo un bel gruppo. La società è vicina, ci aiuta. E noi diamo il massimo. Per tutti non sarà facile giocare contro di noi”. Prende fiato e rilancia. Da numero uno. “Voglio esplodere in questo campi-onato”. Il sogno che insegue da calciatore? Non parla ne di Serie A ne di Champions League. Sarebbe troppo semplice. Ha le idee chiare. “Esordire in una squadra di alto livello. Magari proprio qui a Siracusa. A difendere i pali della squadra della mia città”. Buona fortuna, Mattia.

ph. alessia zeferino

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Susanna Bonfiglio dà l’idea di una che non ha davvero voglia di allontanarsi da quei parquet che l’hanno vista grandissi-ma protagonista in giro per l’Italia. Sino a qualche anno addietro, quando infortuni e una sfiga cosmica l’hanno relegata ad un ruolo da comprimaria, se non addirittura in un cantuccio dietro i cartelloni pub-blicitari. Maledetto sia quell’infortunio al ginocchio. Ma una così non la pieghi così facilmente. Eppure il 10 febbraio scorso, il capitano e simbolo dell’Erg Priolo annun-ciava sorprendentemente il suo ritiro. Im-possibile recuperare la forma e rialzarsi, tornando a livelli fisico-atletici ottimali. Un pò di speranza, a sorpresa, si è riacce-sa nei mesi scorsi quando la savonese di Priolo si sottoponeva ad un delicato in-tervento chirurgico presso l’azienda os-pedaliera “Micone” di Sestri Ponente, per mano del dottor Ferdinando Priano. Il suo intervento consisteva in un prelievo di sangue venoso dall’anca. Dal sangue im-

mediatamente centrifugato e dalla sepa-razione delle cellule staminali dal resto del sangue, si otteneva un derivato ematico da iniettare nella cavità articolare soffer-ente, alla pari di una comune infiltrazione. In venti giorni le cellule staminali attivate si sono poi trasformate in cellule della car-tilagine, capaci di riparare l’articolazione del ginocchio. Le stampelle e le tante preghiere hanno poi, fatto il resto, accom-pagnando l’intero periodo successivo. A distanza di tre giorni dall’Opening Day di Milano, Susanna Bonfiglio è felice e fiduciosa. Scende in campo, corre e dis-pensa consigli quasi come ai vecchi tem-pi. “Devo dire che sto bene – ci racconta poco prima di iniziare il suo pranzo – Mi alleno sette giorni su sette e questo non mi capitava da molto tempo. So come ge-stirmi, non gioco ancora due gare di fila perché ho una protesi. Se esagero forzan-do i carichi recupero lentamente, ma di certo non come succedeva fino a qualche

tempo fa. Il fastidio al ginocchio è ormai sop-portabile”. Non tornerà agli straordinari livelli di una volta (prima ces-tista italiana a giocare nella WNBA tra le file della Phoenix Mercury) ma vederla correre sul parquet è quanto di più giusto il basket gli potesse riconoscere. Parla da capitano, Susy, come ha smepre fat-to. “Siamo un ottimo gruppo. Stiamo attra-versando un periodo di assestamento. Ab-biamo cambiato molte giocatrici rinforzandoci sotto il punto di vista numerico. Le gare che abbiamo disputato finora, dalla Coppa Ita-lia con Parma e Venezia all’Opening Day contro

Schio, confermano il fatto che siamo un roster in divenire, anzi work in progress. Non abbiamo ancora quell’amalgama per quel che concerne tempi e movimenti di gioco, necessaria al funzionamento dei meccanismi di Santino Coppa. Ma ci lavo-riamo su”. A dicembre si sottoporrà nuovamente ad un’altra serie di infiltrazioni di cellule staminali al ginocchio; in seguito dovrà attendere altre due-tre settimane prima di rientrare effettivamente a lavoro. Ecco perché prima di quella data ci tiene co-munque a fare bene; perché nel girone di ritorno ci sarà da togliersi le solite belle soddisfazioni. “Giochiamo senza ansie, non abbiamo traguardi ambiziosi, non siamo costruite per vincere il campionato – ha continuato Bonfiglio – il nostro è un gruppo nuovo e piuttosto giovane. E Santino è chiamato a dare un’anima e un aspetto a questa squadra. Le più forti? Rimangono sempre Taranto e Schio che se si esprime secondo le potenzialità delle sue giocatrici è in grado di ammazzare il campionato. A loro livello forse, c’è anche Umbertide che si è rinforzata moltissimo durante la campagna acquisti estiva”. E Priolo dove sta? “Puntiamo ad occupare come al solito le posizioni immediata-mente a ridosso di quel gruppetto di tes-ta. Il girone di andata sarà tutta una prima fase iniziale di lavoro; il vero campionato comincerà forse nel girone di ritorno. E poi i play-off saranno una competizione a parte”. Dopo Beatrice Sciacca, intanto, un’altra grande amica ha lasciato Priolo, dopo sette lunghi anni, Meneghel. “A Venezia abbiamo rivisto Roberta, è stato traumatico. Certo, un un grande piacere ma credetemi ,non è stato per nulla facile, tantomeno per lei che ci ha visto sbucare lì. Il tempo non si cancella così in fretta”. Tra le nuove è Claudia Corbani quella che sinora si è inserita meglio nei meccanismi biancoverdi. Ma chissà che non sia Susan-na Bonfiglio il vero importante acquisto di Priolo. Altro che ritiro. Corri ancora Susy.

Giuseppe Basile

B A S K E T

A1F E M M I N I L E

Comincia il campionatoPriolo, buone notizie:SUSANNA BONFIGLIO C’E’

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(basile) Sensazioni, ambizioni e obiettivi ma non solo. Nella conversazione col tecnico Peppe Spadaro c’è l’emozione di chi torna a casa e da lì è pronto a costru-ire il proprio futuro. E’ partita già da due giornate la stagione 2010-2011 del campionato di serie A1 di calcio a 5. Per l’Augusta è la diciottesima consecutiva nella mas-sima categoria, un record italiano ed europeo della società megarese, che si è presentata con non poche novità ai nas-tri di partenza. In un calcio a 5 che conosce una fase di stallo, anomala, in cui nuove realtà sportive nascono e scompaiono presto e facilmente, l’Augusta si conferma eccez-ione. Il presidente Vella ha garantito an-che quest’anno il regolare svolgimento dell’attività e a ricevere il testimone da Gustavo Neri è proprio Peppe Spadaro, che torna al PalaJonio come allenatore dopo essere stato un ex giocatore ner-overde. Dopo l’addio al calcio a 5 giocato, la parentesi biennale nel Siracusa e sub-ito dopo la chiamata sulla panchina dell’Augusta. “Il passaggio da giocatore ad allenatore è stato piuttosto breve e indolore– racconta Spadaro – Il fatto di aver giocato tanti anni da queste parti mi aiuta molto nel rapporto che instauro con i miei ragazzi. È come se ragionassi ancora da calciatore anche io. È una cosa che mi agevola sia nei rapporti umani che professionali; conosco ogni sfuma-tura, ogni dettaglio, riesco a percepire la volontà che i ragazzi mettono in allena-mento, il loro atteggiamento. E questo mi è possibile soltanto perché ho vestito i loro stessi panni”. Insieme a Spadaro, altri elementi di novità di questa nuova stagione sono Rodrigo Carles, Texeira, Cleber e Vagner de Oliveira talentuoso giocatore brasiliano giunto ad Augusta dopo l’addio di Kakà. Due pareggi (4-4 a Bologna e 2-2 al PalaJonio col Bisceglie) nei primi due incontri di campionato e

sabato alle 18,00 arriva il Napoli. “Finora abbiamo raccolto meno di quanto avremmo meritato. Abbiamo dispu-tato due buone gare, ma siamo tornati a casa con un punto. Col Bisceglie in casa, soprattutto, avrem-mo dovuto ottenere di più, ma pazienza”. Per il futuro, Spadaro non sem-bre preoccupato. “Penso di avere a disposizione un ottimo organico e anche se fosse stato diversamente non avrebbe rappresentato un problema. Lavoro con i mezzi che mi sono messi a disposiz-ione. A cosa puntiamo? Ovviamente ad una qualificazione nei play-off e ad un posto nella griglia della Final Eight di Coppa Italia”. I talenti in squadra ci sono. Qualcuno acerbo, da far crescere accanto ai più es-perti in una politica che ad Agusuta ha sempre prodotto ottimi risultati. Intanto si iniziano a vedere anche i frutti delle prime mosse di Spadaro che è riuscito a dare nuovamente le ali a Sergio Augusta Rocha e Gelson Saiotti, completamente risuscitati. “Abbiamo rivalutato i due giocatori e adesso potranno godere di un minutag-gio elevato. Sono molto contento di questo, la loro permanenza qui era una mia volontà, volevo che rimanessero. Da loro mi aspetto veramente molto quest’anno. Gli altri li conosco già bene e conosco le loro potenzialità. Saiotti e Rocha sono stati sulla bocca di tutti e non sempre positivamente. La loro rina-scita adesso è fondamentale”. Il nuovo tecnico dell’Augusta si apre completamente nel corso dell’intervista, e racconta come il suo unico pensiero (fisso) oggi sia quello di fare bene alla guida dell’Augusta. Subito, alla prima chiamata nel giro dei ‘grandi’. Sono nato

e cresciuto in questo ambiente. L’aria del Palajonio è aria di casa. Certo, col passare degli anni la serie A è cambiata molto. Prima l’attenzione dei media, di giornali, tv non c’era. Nessuna notizia girava attorno al calcio a 5. Oggi invece è tutt’altra cosa. Certamente è molto gratificante e stimolante”. Ma anche stressante quando tutti sono pronti a giudicare il tuo lavoro.Sabato, intanto, si ritorna in ca,po dopo il doppio turno di sosta per consentire alla nazionale di partecipare al Gran Prix svoltosi in Brasile. Del team azzurro han-no fatto parte anche l’augustano Fortino e il presidente Fabio Vella, quest’ultimo nella veste di dirigente federale. Si riparte dagli obiettivi di sempre. Ha l’Augusta i mezzi necessari per raggiungerli? “Ci sono due squadre su-periori a tutte, Montesilvano e Marca Trevigiana, immediatamente dopo ci sono sette, forse ottoformazioni alla pari tra cui anche la nostra. Lotteremo in tanti per i play-off e prima ancora per un posto che assicuri la partecipazione alla Coppa Italia (deciderà la classifica del girone d’andata, ndr). Grande equi-librio per pochi posti. Questo significa che ogni turno andremo a dar battaglia sapendo che anche gli altri venderanno cara la pelle. Mi voglio sbilanciare: ab-biamo ottime chance di centrare i nostri obiettivi stagionali”. Spadaro dixit.

L’AUGUSTA SCOMMETTE SU SPADARO“Raggiungeremo i nostri obiettivi”

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