Sport People 20-2012

40
“Sport People”, Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Lecco, autorizzazione nº11/2003. Editore “Ragazzi di Stadio”, Via Adda 22, 23898, Imbersago (LC). Info: [email protected]. In questo numero troverete: Crescere, evolversi e poi?, Pag. 2 Lettere, fanzine, comunicati, Pag. 5 Recensione “Football rivalries”, Pag. 8 Modena-Reggina, Pag. 11 Pro Vercelli-Carpi playoff, Pag. 14 Prato-Piacenza playout, Pag. 18 Scafati-Pistoia basket playoff, Pag. 26 Vigor Lamezia-Paganese playoff, Pag. 29 Vibonese-Mantova playout, Pag. 32 Rimini-Giacomense, Pag. 34 Eagles Bologna-Sangiorgese, Pag. 37 Anno 10 Numero 20 16 Giugno 2012

description

Italia fanzine

Transcript of Sport People 20-2012

Page 1: Sport People 20-2012

“Sport People”, Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Lecco, autorizzazione nº11/2003.Editore “Ragazzi di Stadio”, Via Adda 22, 23898, Imbersago (LC). Info: [email protected].

In questo numero troverete:

•Crescere, evolversi e poi?, Pag. 2

•Lettere, fanzine, comunicati, Pag. 5

•Recensione “Football rivalries”, Pag. 8

•Modena-Reggina, Pag. 11

•Pro Vercelli-Carpi playoff, Pag. 14

•Prato-Piacenza playout, Pag. 18

•Scafati-Pistoia basket playoff, Pag. 26

•Vigor Lamezia-Paganese playoff, Pag. 29

•Vibonese-Mantova playout, Pag. 32

•Rimini-Giacomense, Pag. 34

•Eagles Bologna-Sangiorgese, Pag. 37

Anno 10 Numero 20 16 Giugno 2012

Page 2: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 2

Crescere, evolversi e poi? Morire?Una riflessione che avevamo posto sul nostro sito e che riproponiamo qui sulla rivista. Una riflessione che si badi bene dal far passare come una apologia della tesserata o dei tesserati, perché invece è qualcosa di più, è il tentativo di aprire un dibattito e riuscire ad andare oltre alle posizioni che rischiano di diventare delle pose senza sostanza, degli inutili slogan in rima senza nulla di ideologicamente concreto dietro.

CrescereE’finitaun’altrastagionecalcistica,manonè stata affatto una stagione come le altre, almeno per i Gruppi ultras. La maggior parte dei Gruppi, non avendo sottoscritto la Tessera del Tifoso / Fidelity Card, non ha fatto trasferte. Certo, c’è stata qualche eccezione, e qualcuno è riuscito ad entrare nonostante gli fosse proibito, sfruttando le falle di un sistema non ancora a regime e utilizzando dinamiche molto diverse da quelle tradizionali, ma sono state piccole e insignificanti eccezioni alla regola. Unaregola, il Protocollo d’Intesa del 21 giugno 2011,moltochiarafindasubito,mache ilmondo ultras non ha visto o non ha voluto vedere, per evitare di porsi domande a cui, probabilmente, non vuole rispondere. Anche senza trasferte la repressione ha colpito in grande stile, dando una particolare dimostrazione di forza in occasione di Genoa-Siena, dove una semplice contestazione (mica scontri, per carità) è finitaconpiùdicentodiffide;unpresidentepregiudicato (già condannato per frode sportiva e bancarotta fraudolenta, che ha evitato il carcere grazie all’indulto) in tv a chiedere lagalerapergliultras;e imedia(con la complicità di opinionisti, giocatori e dirigenti di oggi e di ieri) a costruirvi sopra una notizia, capace per giorni di far passare in secondo piano, addirittura, la terribile ed inesorabile agonia di questa penisola. Poi, il nuovo scandalo pallonaro tipico delle nostre estati. Ma questa volta non ha visto come attori principali i dirigenti, ma i giocatori, quelli che indossano la maglia, i beniamini dei tifosi, ultras e non. Niente combine per far arrivare la squadra in alto o per evitarle la retrocessione; nessuna

disonestàafini“sociali”:igiovanimiliardarihanno scommesso esclusivamente per sé, anche contro la propria squadra, alterando partite e perdendo derby. Probabilmente era già successo, ma adesso ne abbiamo la certezza. Anche per questo è una stagione diversa. Lacosapiùsorprendenteèl’apatiadelmondoultras. Dopo avergli già tolto praticamente tutto:glivietanoletrasferte,gliimpedisconodi avere rivali con cui confrontarsi, e gli vendono anche i derby. E loro che fanno? Niente. Tutto viene accettato, come se non ci fosse un limite per dire basta. Le uniche “proteste” sono scritte: articoli e striscioni.Niente altro. Nessuna azione.Dopo le mille iniziative nel periodo pre-Tessera, il mondo ultras sembra essersi paralizzato, incapace di reagire o anche solo di ragionare, in merito a ciò che lo circonda e che continua a mutare. Dopo una stagione del genere era logico attendersi almeno dibattiti e riflessioni, e non festedi vario tipo. Di certo gli ultras italiani non hanno niente da festeggiare. Nel corso di quaranta anni il mondo ultras italiano si è evoluto, e la cosa è normale. Basti pensare che agli inizi non c’erano adulti, mentre oggi sono la quasi totalità del movimento. Negli ultimi anni però, a partire soprattutto dal dopo-Raciti, è cambiato radicalmente il modo di “vivere ultras”. Oggi siamo a zero trasferte, zero striscioni, zero torce e fumogeni. Avere di fronte un gruppo ultras avversario è diventata una rarità, e talvolta si cantano cori offensivi non per stuzzicare l’opposizione, che non c’è, ma come amarcord. Come già detto ci sono state delle piccole eccezioni, ma molte di queste cose sono ormai la regola, specie per i Gruppi no-TdT. Le eccezioni poi, al di là dei rischi e dei sacrifici compiuti da chiè riuscito a metterle in atto, evidenziano ancordipiù la crisi di questomondo, conimmagini che sono di tifo, ma esprimono desolazione, e ricordano la vecchia serie tv “I sopravvissuti”. Effettivamente questo microcosmo ultras appare come un mondo al suo crepuscolo, il cui unico scopo è rimandare l’inevitabile. Di certo ha perso ogni attrattiva e di conseguenza i ricambi

Editoriale: Crescere, evolversi e poi? Morire? Editoriale: Crescere, evolversi e poi? Morire?

Page 3: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 2 Sport People n°20/2012 Pag. 3

generazionali (tra l’altro in una nazione senzafigli)sonoun’utopia. Tesserarsi o non tesserasi?Negli ultimi anni i Gruppi ultras hanno dovuto faredellescelte,anchemoltodifficili.Duedi queste hanno cambiato volto al mondo ultrasitaliano:dichiarareonondichiarareipropristriscioni;fareononfarelaTesseradel Tifoso. Quando entrarono in vigore le cosiddette “norme anti-tifo” dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, subito dopo la morte dell’ispettore Raciti, il 14 marzo 2007 con la determinazione n. 14, gli striscioni dei Gruppi iniziarono ad aver bisogno di un’autorizzazione per potere essere esposti allo stadio.MoltiGruppi rifiutaronoquestaprocedura, ma non tanto o non solo per motivi di principio, quantopermotivi pratici: l’iterburocratico era estremamente complesso (per certi aspetti quasi impraticabile); larichiesta doveva essere presentata partita perpartita(almenointrasferta);nonvierala certezza che la richiesta sarebbe stata sempre accolta; l’autorizzazione potevaessere anche ritirata, quando membri “ufficiali”delGruppofosserostaticolpitidaDaspo.Dinnanzi all’incertezza di questa strada, molti Gruppi ultras decisero di non richiedere autorizzazioni, e smisero di esporre il proprio striscione aderendo, chi più e chimeno convintamente, al principio secondo cui “Non si chiede permesso per entrare”.In quel periodo chi accedeva allo stadio, infatti, non era controllato preventivamente. Doveva fornire le proprie generalità, presentando un documento d’identità necessario alla stampa del biglietto nominale, ma i controlli non erano anteriori all’emissione ma solo (eventualmente) posteriori. La lotta degli ultras alla Tessera del Tifoso, poi introdotta da tutte le società nella stagione 2010-11, iniziò praticamente nel 2008 e raggiunse il suo apice nel periodo primavera-estate del 2010. Il “no” dei Gruppi, durante questa fase, si basava essenzialmente sul tener fede al principio a cui vari Gruppi ultras avevano aderito

nel 2007: “Non si chiede permesso perentrare”. La Tessera del Tifoso infatti, si sapeva che avrebbe differito dagli altri titoli di accesso di quel tempo, soprattutto per il fatto che per il suo rilascio sarebbero stati effettuati controlli preventivi sul richiedente. Una differenza sostanziale, che tra l’altroavrebbe permesso, se voluto, di applicare alla lettera l’art. 9 della Legge Amato, ovvero: la Tessera avrebbe potuto esserenegata a tutti i soggetti destinatari di Daspo, anche se già scontato. Un’ipotesiche, di fatto, avrebbe decimato tutti i Gruppi, azzerandone i vertici, e impedendo a migliaia di persone, comunque molto appassionate, di poter andare allo stadio. Per questo il “pericolo” venne inizialmente avvertito da tutti. Fino ad allora l’art. 9 non era stato operativo, giacché i controlli non erano preventivi. Proprio per questo l’art. 9 venne quasi ignorato dal mondo ultras al momento della sua introduzione, nel marzo del 2007, ma iniziò ad essere oggetto di analisi e critiche a partire dagli inizi del 2009 (due anni dopo), con l’introduzione delle prime tessere (in particolare “Cuore rossonero” del Milan). Oggi però siamo a metà 2012 ed è cambiato tutto. Continuare a far finta che non siasuccesso niente, e che non sia cambiato nulla, è fuori da ogni logica. Già dalla fine del 2010 (quasi due annifa!), nella maggior parte degli stadi italiani l’emissione dei biglietti nominali iniziò ad adottare (com’era previsto e risaputo da moltotempo)lestesseverifichepreventivedella Tessera del Tifoso. Per cui per ogni titolodiaccesso(TdTobiglietto)siverifica,in tempo reale, la presenza del richiedente in una cosiddetta “lista nera”, compilata dagli organi preposti. Da allora tutti coloro che entrano alla stadio, con la Tessera o con qualsiasialtro titolod’accesso:chiedono ilpermesso per entrare, che gli può essere concesso o negato. L’unica differenza con l’emissione delle prime Tessere del Tifoso è nella tempistica. Mentre per le prime Tessere icontrollirichiedevanopiùtempo,ormaiperTdT e biglietti avvengono in tempo reale giacché il sistema è stato completamente informatizzato.

Editoriale: Crescere, evolversi e poi? Morire?

Page 4: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 4

Per quanto riguarda l’art. 9 della Legge Amato non è stato, e non è applicato, nella stragrande maggioranza di casi, e gli ultras ex-diffidati possono generalmente fare ilbiglietto e/o ottenere la TdT/FC. Con la determinazione n. 26/2012 dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, emessa il 30 maggio 2012, l’autorizzazione per l’esposizione degli striscioni è stata nettamente semplificata, mentre perquanto riguarda le trasferte è tutto come la stagione scorsa, così come stabilito dal Protocollo d’Intesa del 21 giugno 2011, frutto dell’accordo tra Ministero dell’Interno, Coni, Figc, Lega Serie A, Lega Serie B e Lega Pro. Aquestopuntolestradesonodue:rimanerefedeli al principio “Non si chiede permesso per entrare”, per cui non si sarebbe dovuto fare la Tessera e non si sarebbe dovuto fare alcunbigliettodallafinedel2010;oandareavanti, adeguandosi alla nuova realtà.Chi ha scelto la prima strada ha già lasciato lo stadio. Chi continua ad andarci e vuole continuare ad andarci dovrebbe evitare inutili ipocrisie. La differenziazione tra Gruppi ultras tesserati o non-tesserati, tra chi autorizza o non autorizza lo/gli striscioni, non è sostanziale e comunque è, da anni, del tutto superata.E’ giusto continuare a lamentarsi dell’art. 9 della Legge Amato (Decreto-legge 8 febbraio 2007, n. 8) ma senza dimenticare che esso si applica a tutti (vedi comma 1) i “titoli di accesso” e non solo alla TdT/FC. Se non si vuole rientrare nel campo di applicazione dell’articolo 9 della Legge Amato,almenofinchéquestasaràinvigore,c’èsolounmodo:nonandareallostadio. Forse l’ultras si è preso un po’ troppo sul serio. Certo, agli inizi i Gruppi erano fatti di ragazzini, e adesso i ragazzini sono diventati adulti (e tra questi c’è anche gente di mezz’età), per cui è cambiata la visione delle cose, ma il mondo ultras è sempre il mondo ultras. Niente di meno, ma anche nientedipiù.Dopotuttoessereultrasè“tifo”nel senso di parteggiare per una squadra, ancorprimacheincitarla;èseguirelapropria

squadra;edèanchescontrarsiconlealtretifoserie. Tutto il resto, giusto o sbagliato, bello o brutto, ammirevole o deplorevole, coraggioso o vile, non ha a che vedere con l’appartenenza generale alla categoria. Dopodiché, come in ogni categoria, anche tra gli ultras vi sono eccellenze e negatività. Se ci si è stancati di questo mondo, della sua congenita infantilità, delle sue tante contraddizioni, delle ingiustizie che lo affliggono e degli scandali del calcioprofessionistico, lo si abbandoni, altrimenti si eviti di continuare battaglie senza senso.Se si vuole impegnarsi esclusivamente nel sociale o nel volontariato, o in altre cose, come ormai fanno molti Gruppi, si può continuare a farlo anche al di fuori del mondo ultras.L’età media di molti Gruppi si è innalzata così tanto che per motivi fisiologici moltistimoli sono venuti meno e le priorità sono cambiate, com’è giusto che sia. Le politiche miopi di “no” alla TdT, portate avanti ostinatamente da alcuni Gruppi, hanno allontanato vari ultras dalle trasferte, cambiando abitudini di vita che in molti casi nonverrannopiùriprese. Bisogna crescere. Crescere è anche cambiare, facendo delle scelte e assumendosene le responsabilità.Forse tutti i Gruppi ultras italiani dovrebbero sciogliersi, per poi rinascere in un’altra forma, con una nuova e diversa identità (nome, simbolo, ecc.).Potrebbero così nascere nuovi Gruppi (non necessariamente “ultras” in senso stretto o tradizionale), composti prevalentemente da giovani (se ci sono), riscoprendo la voglia di divertirsi delle origini, senza troppe ipocrisie su tessere, biglietti e striscioni. Oppure potrebbe non nascere nulla, il che significherebbesemplicementecheciòcheera vecchio è morto, secondo natura.Alcuni Gruppi (se ci sono, o parti d’essi), dove le persone nel corso degli anni hanno cementato rapporti che vanno molto al di là dello stadio, potrebbero anche scegliere di rimanere uniti, assumendo una nuova identità, connuove finalità.Se si èveramente “Gruppo” si può sopravvivere anche al mondo ultras.

Editoriale: Crescere, evolversi e poi? Morire?

Page 5: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 4 Sport People n°20/2012 Pag. 5

“IL MINUTO DI SILENZIO NON È UGUALE PER TUTTI: VICINI AI TIFOSI DORIANI!”. È possibile in una società cosiddetta civile multare e punire l’introduzione e l’esibizione di questo striscione di solidarietà verso una tifoseria colpita dalla tragica scomparsa di due ragazzi, a cui è stato perfino negato dalla Lega Calcio il minuto di silenzio? A PISA SÌ. Quattro ragazzi della Curva Nord Maurizio Alberti si sono visti recapitare nelle proprie case dalle volanti della polizia le convocazioni in Questura. Qui sono state notificate multe da 167 Euro a testa (668 totali) per punire il “reato”(!?) di aver introdotto ed esibito questo striscione in Pisa-Reggiana. Non ci sono più parole per descrivere quello che sta succedendo, la tolleranza zero che sta soffocando il tifo a Pisa non si ferma neanche davanti a uno striscione che ricorda due ragazzi tragicamente scomparsi. Altro che il “buonsenso” tanto sbandierato… Siamo alla follia. Come tutti sanno alle decine e decine di multe che abbiamo subito in questi anni, che già di per sé colpiscono economicamente in un momento già difficile per tutti, è quasi sempre seguita la diffida (da 1 a 3 anni). Ci auguriamo che ciò non avvenga anche in questo caso.

I Gruppi della Curva Nord “Maurizio Alberti”

Fanzine, lettere e comunicati: CurvaNordPisa,UltrasSavona

Comunicato  ufficiale:  nascono  i  Fedelissimi  1972  

Sono   ormai   passati   40   anni   da   quel   lontano  1972,   quando   un  manipolo   di   ragazzini   creò   i  gloriosi  Ultras  Savona  1972.  

D’allora  molte  cose  sono  cambiate,  ma  solo  una  non  ha  risentito  del  passare  del  tempo,  il  nostro  incondizionato  e  intramontabile  amore  per  il  Savona.  Ed  è  per  questo  che  il  nostro  gruppo  ha  deciso  di  riprendere  ufficialmente  l’attività  e  di  farlo  con  una  nuova  veste  e  una  nuova  postazione.  

Il   vecchio   glorioso   striscione   sarà   sostituito   da   uno   riportante   il   nuovo   nome   “Fedelissimi-­‐  vecchi  ultras  1972”   ,   il   settore  scelto  è  quello  della   tribuna  superiore,  ritenuto  oramai   il  più  idoneo  alle  nostre  caratteristiche  di  maturi  supertifosi  bianco  blu.  

Pronti  a  ripartire  con  rinnovato  entusiasmo  attendiamo  tutti  quelli  che  amano  i  nostri  colori  e  in  particolare  ai  vecchi  appartenenti  al  gruppo  di  unirsi  a  noi  per  trasformare  il  settore  della  tribuna  superiore  in  una  succursale  altrettanto  bollente  della  mitica  gradinata.    

Fedelissimi  Vecchi  Ultras  72.    

Page 6: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 6

Fanzine, lettere e comunicati: UltrasNocera

Page 7: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 6 Sport People n°20/2012 Pag. 7

I RED BLUE EAGLES L’AQUILA 1978 A

SOSTEGNO DEI BAMBINI COLPITI DAL

TERREMOTO IN EMILIA

Rendiamo noto che nel week end del 23-24 Giugno 2012 ci

recheremo nelle zone colpite dal terremoto, dove saremo ospiti

degli Ultras Carpi Guidati dal Lambrusco con i quali

consegneremo i giocattoli ai bambini emiliani, sperando di

regalare loro un sorriso!

La raccolta avrà termine Venerdi 22 Giugno, giorno in cui

ritireremo tutti i giochi dalle attività commerciali che hanno

aderito alla nostra iniziativa.

Ringraziamo tutti gli aquilani che hanno offerto il proprio

contributo e invitiamo chi ancora non lo avesse fatto ad

adoperarsi in tal senso.

L’Aquila Venerdi 15 Giugno 2011

Fanzine, lettere e comunicati: CurvaNordPisa,UltrasSavona

Page 8: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 8

maniaci del collezionismo, cominciando ad immergersi nella lettura si ha chiara la sensazione di non trovarsi al cospetto del solito “pennivendolo” con 1/3 di conoscenza calcistica, 2/3 di presunzione e tanta ignoranza pronta a venir fuori ogni qualvolta l’argomento calcio va a collidere con l’argomento ultras o tifo. Vincenzo Paliotto spicca invece per scrupolosità, il lavoro di ricerca che è alla base del suo libro è sicuramente notevole ed encomiabile, ancor piùapprezzabile quando si ritrova a parlare di tifo e lo fa esulando dai classici luoghi comuni del giornalista medio, ignorante in materia ma che si ostina a dispensare perle di qualunquismo. Paliotto dimostra una conoscenza dell’argomento tifo senza dubbio superiore alla media e non di certo superficiale, cosa che lo rendeattraente in lettura proprio perché capace di inquadrare le rivalità calcistiche a tutto tondo, senza trascurare gli aspetti ambientali e l’incidenza del pubblico sulle rivalità stesse. Non di rado Paliotto cita episodi collaterali ai derby che hanno

Recensioni di Football Rivalries

Titolo: Football rivalries, Derby e rivalità calcisticheinEuropa;Autore: VincenzoPaliotto;Prezzo:15€;Isbn:978-80-87514-78-88;Editore:UrbonePublishing;

Ambizioso il progetto di fondo di “Football rivalries” di Vincenzo Paliotto che, per chi non conosce l’inglese, si esplica meglio nel sottotitolo “Derby e rivalità calcistiche in Europa”.Questo viaggio letterario non poteva cominciare che dalla città di Derby, in Inghilterra, dove ci fu la prima sfidastracittadina della storia da cui deriva appunto la definizione. Da Derby laprospettiva si allarga a Manchester, Liverpool, alle tante sfide londinesi maanche a quei confronti tra corregionali o persino tra squadre territorialmente distanti, diventate acerrime rivali per questioni agonistiche, per essersi spesso contese la supremazia nelle varie competizioni nazionali.Dall’Inghilterra si passa poi al resto dell’Isola, Scozia e Galles, quindi Irlanda, poi il Nord Europa, il Centro Europa. Si segue insomma il filo logico dellacontiguità geografica fino a concluderequesto lungo percorso ai margini dell’Est europeo, in quella Russia per parecchi anni considerata aliena al calcio occidentale ma che, grazie ai magnati russi del petrolio e del gas, sta colmando le distanze con il cuore calcistico del vecchio continente.Dal primo contatto tattile e visivo, il libro nonsipresentabenissimo:lacopertinaela carta non sono certo pregiatissime, così come poco attraente è l’impaginazione e l’impostazione grafica; l’immaginedi copertina è composta da una serie di scudetti di squadre europee la cui risoluzione non è però ottimale e dà uno sgradevole effetto “sgranato”.A parte questi dettagli da feticisti o

Culture Club: Football Rivalries, derby e rivalità calcistiche in Europa Culture Club: Football Rivalries, derby e rivalità calcistiche in Europa

Page 9: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 8 Sport People n°20/2012 Pag. 9

avuto per protagonisti i tifosi, con il non indifferente pregio di non scadere mai nel moralismo o nel giudizio ma limitandosi alla mera cronaca, come ogni buon giornalista dovrebbe fare (e che in realtà in pochissimi fanno). Qualche stecca, però, l’autore la prende, come quando parla a pagina 136 della “forte amicizia” una volta esistente tra Foggia e Napoli e che invece fu solo un misero teatrino messo in piedi dal presidente Casillo alla prima assoluta dopo il ritorno in Serie A dei satanelli, senza tener minimamente in conto gli umori della gente. Una sortadi “gemellaggio istituzionale” di cui però ai tifosi fregava meno di niente, tanto che allafinedellastessapartitasiverificaronoscontri e furto di striscioni. Non basta certo un’ora e mezza di malcelata sopportazione per parlare di una “forte amicizia” che in realtà non è mai esistita.Qualche pagina indietro, alla 120, si parla di un patto di non belligeranza tra Genoa eSamp vigente dal 1989: è pur vero cheper un periodo fece presa questa sorta di pace armata tra le parti ma, al di là del recentissimo caso di cronaca degli accoltelatti di Molassana, le ostilità tra genoani e doriani sono ripresi in maniera piuttosto pesante già da parecchi anni,

clamoroso il faccia a faccia in Via Monticelli del 2007 che vide affrontarsi un numero impressionante di persone lungo tale via cittadina prima di un derby.Pure sotto il profilo prettamente calcisticoqualche svirgolata c’è, come per l’Athletic Bilbao e la sua “camiseta” senza sponsor presa come baluardo della vecchia concezione calcistica, peccato solo che la compagnia petrolifera “Petronor” ha espugnato anche questo ultimo fronte di resistenza al calcio moderno già dal 2008.Ci sono poi molti, forse anche troppi errori che denotano un poco efficace lavoro direvisione dei testi, dalla ICF (Inter City Firm) del West Ham che diventa IFC, “una bibliografia” che diventa “un bibliografia”,i “binacoverdi, le WSB del Cesena che diventano “SB”, i timori “riverinziali”, ecc., ecc. Errori di poco conto che non intaccano il contenuto e la validità del libro, però, se un certo numero di piccole sviste può essere tollerato, diventa invece fastidioso per chi legge quando questi piccoli errori si ripetono così spesso.Cronologicamente, il lavoro è molto aggiornato ed arriva fino alla fine dellapassata stagione agonistica (anche per questo certi errori nel versante tifo, datati 2007 o 2008 sono poco comprensibili).

Culture Club: Football Rivalries, derby e rivalità calcistiche in Europa

Page 10: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 10

Per tutte le varie sfide stracittadine,vengono riportati con minuzia i numeri di trofei vinti da ognuno, in campo nazionale ed internazionale, il computo delle sfidecon vittorie, pareggi e sconfitte, l’anno difondazione, lo stadio in cui giocano e tutti quei particolari di cui sinceramente, dopo qualche giorno dall’aver voltato l’ultima pagina,sidimenticanoinbloccoofinisconoper essere superati in attualità dal tempo chepassaedanuovesfidegiocate.Quelloche rende senza dubbio più avvincenteil libro è la raccolta di aneddoti e curiosità come l’estrazione operaia del West Ham, la rivalità con il Millwall dopo lo sciopero dei dockers del 1926, l’invasione del tifoso del Fenerbahce “Rambo” Okan, coltello alla mano, per piantare una bandiera della squadra a centrocampo dell’Ali Sami Yen e lavare così l’offesa dell’allora allenatore del Galatasaray, Graeme Souness, che piantò provocatoriamente una bandiera giallorossa al centro del campo avversario dopo averlo espugnato. I derby e le rivalità si tramandano di generazione in generazione soprattutto in queste note di “colore” ed anchesepersinolapiùbruciantesconfitta

può essere lavata con una vittoria nella stagione successiva, nulla può cancellare i retaggi socio-politici che scavano il solco tra le parti ed alimentano visceralmente la rivalità sportiva.Il libro mi è piaciuto molto in queste parti, mi ha invece - detto con molta sincerità - annoiato terribilmente quando snocciolava numeri in serie ed in maniera didascalica. Indefinitivaèunlibrocheoffreunavisioned’insieme molto vasta e completa, da leggere soprattutto per quanti mancano di una cultura del calcio e del tifo al di là dei confini nazionali. Per i collezionisti ditesti calcistici e i maniaci di questo sport, forse meglio aspettare una ristampa che corregga gli errori e magari ne valorizzi i contenuti con una copertina materialmente egraficamentepiùcurata.Lacarenzapiùpesante in assoluto, in un’opera dal valore storico-documentaristico, è l’assoluta assenza di materiale fotografico. Sonoquesti i piccoli nei che “da critico” non posso esimermi dal rilevare, per il resto la lettura la vale davvero tutta.

Testo di Matteo Falcone.

Culture Club: Football Rivalries, derby e rivalità calcistiche in Europa

Page 11: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 10 Sport People n°20/2012 Pag. 11

resto avviene ormai da diversi anni.Alla fine, nulla da segnalare, anchese all’interno del settore ospiti vi è una presenza ospite che mostra una certa attitudine ultras, presumibilmente riconducibile ai tanti fuorisede (studenti e lavoratori) che risiedono nel Nord Italia e chehannotrascorsidimilitanzatralefiladegli ultras amaranto.Intendiamoci, nulla di trascendentale il tifo dei reggini, penalizzati come sono

Vecchie ruggini

Pomeriggio all’insegna del freddo, allo stadio Braglia di Modena, per una partita checontasoloaifinidellaclassifica.Sul fronte ultras, invece, c’è il ricordo di vecchie ruggini tra le due tifoserie chesitrascinanofindaiprimianni‘90eche hanno avuto ulteriori strascichi con il ritorno del Modena in B, a partire dal 2001.Malgrado gli ultras reggini non abbiano aderito alla TdT e la loro presenza in trasferta nel campionato in corso ne risenta di conseguenza, così come avviene per la maggior parte dei gruppi ultras che hanno scelto di non piegarsi alle imposizioni dei “padroni del pallone”, i ragazzi di Modena tengono comunque gli occhi bene aperti e presidiano la zona intorno allo stadio già da diverse ore prima dell’inizio della partita, come del

Foto & News: Serie B, Modena-Reggina 3-3

Page 12: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 12

smuovereunpo’laclassifica.Negli altri settori del Braglia, questo pomeriggio, sono particolarmente attivi nel tifo sia i ragazzi della Tribuna Laterale Scoperta, sia quelli posizionati nella Gradinata Scoperta.Tra di loro, molti hanno alle spalle precedenti “movimentati” proprio contro i reggini, che risalgono agli anni passati.

Testo e foto di Giangiuseppe Gassi.

anche dal numero esiguo dei presenti, però si fanno sentire spesso e tutti i loro cori e battimani sono di chiara matrice ultras.Da parte mia, rispetto per chi, pur essendo così lontano da casa, non si lascia sfuggire la possibilità di aggirare i regolamenti balordi travestiti da leggi del nostro ”bel Paese”, per continuare a sostenere la propria squadra e i colori della propria terra di origine.Sul fronte casalingo, solita encomiabile prestazione dei ragazzi di CS# che quest’oggi si compattano nella parte alta della Curva Montagnani e cercano così di coinvolgere nel loro tifo anche coloro che di solito si posizionano in quella fetta di gradinata.Sventolio di bandieroni e battimani come da loro repertorio, per accompagnare il Modena F.C. alla conquista di un pareggio rocambolesco che, se non altro, serve a

Foto & News: Serie B, Modena-Reggina 3-3

Page 13: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 12 Sport People n°20/2012 Pag. 13

Foto & News: Serie B, Modena-Reggina 3-3

Page 14: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 14

da rispettare, in quanto in un periodo tragico, in cui la popolazione emiliana è alle prese con la ricostruzione del post-terremoto, i tifosi hanno trovato la voglia per passare una giornata diversa, al fianco della propria squadra.Anche senon ci sono sigle di tifoserie organizzate a Vercelli, la trentina di persone presenti ha dimostrato un attaccamento al territorio e alla squadra degno di veri Ultras e perquesto merita una citazione particolare.

All’assalto dei cadetti

La Pro Vercelli vuole tornare agli onori della cronaca calcistica ed essere ricordata non solo come la squadra di Silvio Piola e dei 7 scudetti ante guerra. L’occasione si presenta in questa doppia sfidacontroilCarpi.L’andata si gioca al Silvio Piola di Vercelli e la Pro vuole assicurarsi una vittoria per poi affrontare la trasferta in Emilia con piùsicurezza.Nella città piemontese, di solito quasi apatica, già nelle ore prima della partita si respira un’atmosfera elettrizzante, quasi che tutti avessero riscoperto l’adrenalina da partita importante. Ad un’ora dal fischio d’inizio la curva di casa, ilWest Side, è già colma ed inizia a cantare molto prima dell’entrata in campo dei giocatori. A questo quadro di frenetica attesa, fa da contraltare l’esigua presenza dei tifosi della squadra emiliana, 27 di numero,

Foto & News: Finale playoff Serie C1/A, Pro Vercelli-Carpi 0-0

Page 15: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 14 Sport People n°20/2012 Pag. 15

Prima del fischio d’inizio viene osservatoun minuto di raccoglimento per ricordare le vittime del terremoto. Durante questo lungo minuto, in cui si è sentito solo silenzio e niente applausi, vengono esposti uno striscione da parte dei tifosi emiliani (“L’Emilia trema ma non molla’’) e due striscioni da parte dei vercellesi:unoperlepopolazionicolpitedalterremoto, l’altro per un ragazzo che se n’è andato dopo una lunga malattia. Dopo questo momento di profonda e vera commozione, il West Side srotola la coreografiachehapreparatoperl’importanteoccasione. Lo spettacolo proposto dalla curva è costituito da un disegno centrale, raffigurante tutte le tappe (le squadre delgirone) affrontante per arrivare al traguardo della B, e di due striscioni, posti uno sopra (“Unastradaindicailtuocammino’’),eunosotto (“Avanti Pro… conquistarla è il tuo destino”). Alfischiod’inizioiragazzidelWest iniziano un incitamento costante alla squadra,

coinvolgendo anche il tifo presente sulle tribune. Da rilevare il colpo d’occhio offerto dallo stadio, con ogni persona presente che ha indosso qualcosa di bianconero.Spinti da un tifo caloroso, come poche volte si è visto a Vercelli, i ragazzi di Braghin attaccano sin dall’inizio alla ricerca della rete. Mentre in campo la gara è bloccata, la curva vercellese fa sentire il proprio sostegno. Partono all’indirizzo dei propri beniamini numerosi cori di incitamento, quali: “alèVercelli alè forza lotta vincerai non ti lasceremo mai”, “Siamo sempre qua che cantiam per te alè Vercelli alè”, “Pro Vercelli lotta e vinci insieme a noi”, “Sono sempre al tuo fianco io di te nonmi stanco sei lacosa più bella che c’è”, “Alè alè Vercelli,La Pro Vercelli è la squadra che amiamo di tutto il resto ce ne freghiamo’’. Il tutto è accompagnato da un ottimo sventolio di bandiere, quando il vento, che a tratti si fa impetuoso, lo concede.

Foto & News: Finale playoff Serie C1/A, Pro Vercelli-Carpi 0-0

Page 16: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 16

battimani proposto dal West Side. Oltre a quelli segnalati nel primo tempo, si alza un bel coro, in dialetto, condito da una sciarpata corale per augurarsi il ritorno in Serie B. Non mancano riferimenti ai nemici novaresi, con la speranza di incontrarli l’anno prossimo nella serie cadetta. Nella ripresa, il Carpi ha preso le redini del gioco, e ha costruito qualche occasione da gol. Tuttavia negli ultimi dieci minuti,

I cori si alzano più forti quando al 33°del primo tempo, la squadra piemontese rimane in dieci e continua ad attaccare. Prima della fine della prima frazione digioco non mancano i cori per le tifoserie gemellate: “Sesto San Giovanni alè” e“Sesto e Vercelli sempre fratelli” oltre che un omaggio ai beneventani, venuti con la pezza da trasferta, “un saluto a Benevento”. Alfischiofinaledelprimotemposifannosentire, per quello che possono, i tifosi emiliani: “Forza Carpi” e “Dai ragazzinon ci crediamo”. Vengono subito imitati dai tifosi vercellesi, che rincuorano la squadra con l’uomo in meno: “Nonmollare perché, questo è un canto d’amor che ci viene dal cuor’’.Il secondo tempo si apre sullo stesso spartito del primo, i bianconeri in avanti alla ricerca del gol sospinti dai cori incessanti dei propri sostenitori. Da evidenziare anche l’ottimo e continuo

Foto & News: Finale playoff Serie C1/A, Pro Vercelli-Carpi 0-0

Page 17: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 16 Sport People n°20/2012 Pag. 17

con l’uomo in meno, la Pro va alla ricerca del vantaggio accompagnata e spinta da uno stadio intero, gradinate, tribune, distintiunitiinunsolocoro:“ForzaPro”.Nonostante i ragazzi del West Side fossero concentrati sull’andamento della partita, non si sono dimenticati, in una fase concitata del gioco, di far partire un coro per i ragazzi che a causa di restrizioni eprovvedimentinoncipossonoessere:“Diffidaticonnoi”.Nonostante i ragazzi della Pro, sia in campo e sia in tribuna, ci abbiano creduto finoallafine,ilCarpiriesceastrappare,con merito, lo 0-0, che lo avvantaggia in vista del ritorno (con due pareggi vengonopromossigliemiliani,invirtùdiun migliore piazzamento stagionale in classifica). In fondo un giusto regalo aquei 27 tifosi, che in questi giorni hanno altro,dipiùimportanteacuipensare.

Testo e foto di Riccardo Casali.

Foto & News: Finale playoff Serie C1/A, Pro Vercelli-Carpi 0-0

Page 18: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 18

Siamo alla resa dei contiSe playout e playoff hanno dato un senso aifinalidicampionato,rendendoalleultimepartite un minimo d’interesse, hanno altresì reso necessaria un’appendice per decidere promozioni e retrocessioni. Così, dopo un’infinitàdipartite,eccoqueglispareggichefannosicuramentemale,ancorpiùquandosiparladiplayout:una retrocessione,conquesti chiari di luna, spesso equivale ad un fallimento societario. La Prima Divisione girone B vede di fronte Prato e Piacenza. All’andata la squadra emiliana allenata da Monaco si è imposta per una rete a zero ma il Prato, oltre al fattore campo, ha dalla sua la miglior posizione in classificainregular season che, in caso di parità, vale il superamente del turno. L’incontro è attesissimo dalle due tifoserie. Quella piacentina, dopo la crociata contro la tessera del tifoso, registra qualche tesserato dell’ultim’ora, irretito da questa partita che vale letteralmente una stagione.

La questione andrebbe analizzata finoin fondo: c’è chi si è tesserato, magaricontrovoglia, chi “duro e puro” è andato avanti per la sua strada, resta inconfutabile che l’incremento di tesserati è avvenuto proprio in tale concomitanza, segno che l’attesa e la voglia di esserci ha superato tutte le perplessità.L’alta posta in palio mobilita entrambe le tifoserie. I primi piacentini arrivano già in tarda mattinata e trovano la tifoseria locale intenta a pattugliare il territorio. Tra le due tifoserie non corre buon sangue e se la rivalità non può essere paragonata ad un Prato–Pistoiese o Piacenza–Cremonese, è pur vero che l’alta posta fa salire la tensione, creando quel pathos e quell’atmosfera che solo certe partite sanno offrire.Il prepartita non scorre proprio tranquillo e qualcheepisodiosopra lerighesiverifica,anche perché la maggior parte del pubblico ospite arriva con mezzi propri e le forze dell’ordine, pur presenti in buon numero, faticano a coordinarsi e ad evitarli.Il Lungobisenzio comincia ad animarsi con

Foto & News: Playout Serie C1/B, Prato-Piacenza 1-0 Foto & News: Playout Serie C1/B, Prato-Piacenza 1-0

Page 19: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 18 Sport People n°20/2012 Pag. 19

di bandiere di piccola-media taglia sventolate nella parte bassa.Numericamente gli ospiti sono circa 400, numero non disprezzabile visti i tempi. I pratesi occupano la parte bassa della curva e, come già ho potuto notare in passato, la quasi totalità dei presenti non resta certo passiva al proprio posto durante la partita. Di ben altra fattura i presenti negli altri settori, dove si segue diligentemente la partita ma non si partecipa minimamente al tifo, anche

un bell’anticipo, i piacentini fanno il loro ingresso compatti e facendo sentire la propria voce, soprattutto contro i padroni di casa: la miccia viene innescata,sull’altro versante le risposte sono a tono e già da questi primi istanti si capisce che l’acredine tra i due schieramenti non conoscerà cali. Man mano che passano i minuti sale ulteriormente l’adrenalina. Le squadre entrano per il riscaldamento tra gli applausi ed i primi cori di incitamento dei due schieramenti. In entrambi i settori sembra ci sia un ottimismo diffuso, la salvezzaèpiùchemaiincertaelapartitapuò essere decisa da semplici episodi.Si arriva ben presto alla discesa in campo delle due squadre, la Curva Ferrovia presenta una coreografia semplice macomunque d’impatto, con le bandiere bianco e blu agitate nella parte bassa e qualche coriandolo lanciato in aria per completare l’opera. I piacentini non offrono niente di che se escludiamo, anche in questo caso, una decina

Foto & News: Playout Serie C1/B, Prato-Piacenza 1-0

Page 20: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 20

quando dalla Ferrovia viene richiesta, la risposta non è certamente delle migliori.A livello estetico i pratesi non offrono sorprese, in balaustra fa bella mostra di sé lo storico “Wild Kaos” mentre ai lati c’è “Prato 1908” ed il sempre presente “Settore Alcolico”, che più che un gruppo è unasezione dei Wild Kaos stessi. La sorpresa, almeno per il sottoscritto, è tra le pezze degli ospiti: una, “OfficialSupporters”, era qualche stagione che non la si vedeva negli stadi italiani.Un ritornoal passato certamente gradito e totalmente inaspettato, indipendentemente dal giudizio che uno può avere sui piacentini, gli Official Supportershannolasciatolalorofirmaneltifo del Piace.Se nel prepartita i cori offensivi non sono mancati, con l’inizio delle ostilità sia i pratesi che i piacentini devono necessariamente sostenere la propria squadra. I piacentini non sono tutti ultras, perciò chi si sbatte continuamente a produrre cori su cori si ritrova dietro il grosso bandierone “Curva Nord”. La partecipazione non può

essere ai massimi livelli comunque, ad occhio, circametà settore partecipa più omeno attivamente al tifo, e se dal punto di vista del colore viene offerto poco o niente, l’incitamento risulta abbastanza continuo, con poche pause. I cori sono spesso accompagnati da battimani e tra un coro per la squadra ed un altro per la città, vengono spesso menzionati i rivali cremonesi mentre c’è da segnalare qualche versaccio verso l’estremo difensore pratese Layeni che, come si può intuire dal nome, non è proprio un esempio di italiano puro.Da parte pratese, dopo un ottimo inizio di partita, si segnala un leggero calo dal punto di vista del tifo: le pause non sonomai troppo prolungate ma non c’è quel coinvolgimento che occorrerebbe in queste partite, probabilmente l’alta posta in palio gioca un brutto scherzo anche a chi normalmente partecipa al tifo. A parziale giustificazionec’èdarimarcarecheilPratoha una tradizione piuttosto sfavorevole in questo tipo di partite, quando c’è da giocare un playout o uno spareggio la squadra

Foto & News: Playout Serie C1/B, Prato-Piacenza 1-0

Page 21: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 20 Sport People n°20/2012 Pag. 21

numerosissimo perciò, anche per evitare spiacevoli conseguenze, meglio far entrare anche i non tesserati che non lasciarli in giro per la città.Riprende la partita ed al primo affondo il Prato passa in vantaggio con un gol dell’attaccante Napoli. Il gol mette le ali alla Curva Ferrovia che in questo secondo tempo cambia radicalmente marcia e alza i decibel: tanti cori accompagnatida battimani, altri più prolungati maugualmente potenti, il tifo dei pratesi

laniera non ha mai impressionato, lasciando spesso e volentieri l’amaro in bocca ai propri sostenitori. Sul terreno di gioco questa tradizione sembra confermarsi, le due squadre appaiono quasi svogliate ed il Prato, che ha da segnare almeno un gol, non arriva quasi mai alla conclusione, mentre il Piacenza fa fatica ad inanellare 4-5 passaggi consecutivi in maniera corretta.Se la partita è davvero poca cosa, qualcosadipiùlaoffronoglispaltidovei cori offensivi si sprecano e dove le due tifoserie, pur senza eccellere, riescono a ravvivare un pomeriggio altrimenti veramente piatto.Le squadre rientrano negli spogliatoi ma le due tifoserie vivacizzano pure l’intervallo, continuando a provocarsi. L’aspettopiùimportantediquestafaseèperò l’ingresso nel settore di un gruppo di persone con al seguito la pezza “Piacentini non tesserati”. Evidentemente il buonsenso ha prevalso sulla rigida legge:questogruppononmièsembrato

Foto & News: Playout Serie C1/B, Prato-Piacenza 1-0

Page 22: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 22

Foto & News: Playout Serie C1/B, Prato-Piacenza 1-0

Page 23: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 22 Sport People n°20/2012 Pag. 23

sembra proprio avere pochi nei visto che anche dal punto di vista del colore le bandire continuano a fare tutto il loro dovere.Se la rete del vantaggio mette le ali alla tifoseria di casa, i piacentini non si abbattono ed in questo inizio ripresa si fanno sentire notevolmente con cori per la squadra e per la città, continuando la guerra a distanza con il portiere del Prato. L’incitamento dei biancorossi è continuo ma man mano che passano i minuti scema leggermente, del resto la squadra mette tanto impegno ed anche un pizzico d’orgoglio ma i limiti tecnici vengono a galla nonostante il Prato non sia una superserie, e le occasioni da gol si contano con il contagocce.Se la lancetta dell’orologio gioca a sfavore dei piacentini, lo stesso non possono dire i pratesi che man mano che si avvicina il novantesimo hanno la sensazione di poter conquistare la salvezza. Oltre i normali cori d’incitamento vengono ricordati i diffidati,viene contestato il presidente Toccafondi ed il gruppo “Prato 1908” ha da dire la propria sulla tessera del tifoso.

IlfinaledigaravedeilPiacenzaavantitutta,qualche occasione viene creata ma il Prato è abile a mantenere il gol di vantaggio che significa salvezza. Sugli spalti i piacentinicapiscono che minuto dopo minuto la sconfitta si fa sempre più vicina, mentreil pubblico di casa è veramente su di giri, ormai la curva è perennemente in festa e non c’è né un attimo di silenzio né un qualsiasi spettatore seduto. Iltriplicefischiodell’arbitroMerlinodecretalavittoriadellasquadradicasamanonlafinedelleostilitàcheinvecesifannopiùaccese:il portiere pratese Layeni, esasperato dalle continue offese del pubblico piacentino, si dirigeversoilsettoreconampigestidisfida,subito i giocatori biancorossi capiscono le intenzioni dell’avversario e lo spintonano lontano, si accende così una mini rissa sedata dagli stessi giocatori. Se sul campo le cose sembrano calmarsi, sugli spalti la tensione è a mille: i piacentini non cistannoproprioasubirelasconfitta,qualcheparola non proprio elegante evidentemente arriva dalla tribuna centrale, così c’è chi

Foto & News: Playout Serie C1/B, Prato-Piacenza 1-0

Page 24: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 24

scavalca i divisori e si dirige minaccioso verso la tribuna per farsi giustizia ma prima il timido intervento degli steward, poi quello della celere, fanno desistere anche i piùbattaglieri. La delusione e la rabbia dei biancorossi è palpabile, le grida e le offese verso il pubblico locale si sprecano, dalla Ferrovia si risponde per le rime ed il post partita diventa rovente.Probabilmente il deflusso degli ospiti nonviene effettuato con le giuste precauzioni, qualche macchinata esce dalla colonna principale e si dirige verso il centro città. L’episodio più importante avviene nellevicinanze dello stadio, nei pressi di un bar dove parte delle due tifoserie viene a contatto ed il risultato parla - nelle cronache del giorno dopo - di qualche ferito e degli immancabili danni provocati al locale. Sul banco degli imputati i tifosi pratesi, che sembra (sempre meglio usare il condizionale) abbiano aggredito i rivali. Indipendentemente da questo mi fa pensare il servizio d’ordine che, dopo gli incidenti del recente Prato–

Spezia, ha fallito anche in questa occasione. Eppure non si sta parlando di migliaia di spettatori da incolonnare e scortare ma qualche centinaio appena. Probabilmente qualcuna delle loro procedure andrebbe rivista, anziché sperare che sia un pezzo di plastica a risolvere i problemi di ordine pubblico.IndefinitivailPratorestainPrimaDivisionementre il Piacenza, dopo la sconfitta e laconseguente retrocessione, deve cercar di risolvere i guai societari per evitare danni piùseriancheperché,comeognistagioneda qualche anno a questa parte, d’estate si gioca il campionato nelle aule dei tribunali che può stravolgere verdetti e classifiche.Maledetto calcio moderno, maledette scommesse, maledetti ultras… loro ci combinano sempre!!!

Testo e foto di Valerio Poli.

Foto & News: Playout Serie C1/B, Prato-Piacenza 1-0 Foto & News: Playout Serie C1/B, Prato-Piacenza 1-0

Page 25: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 24 Sport People n°20/2012 Pag. 25

Foto & News: Playout Serie C1/B, Prato-Piacenza 1-0

Page 26: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 26

Si decide tutto in gara 5

Non sono bastate quattro partite per decidere chi accompagnerà il Brindisi nella finale che deciderà chi sarà laseconda promossa in Lega1 dopo la promozione diretta di Reggio Emilia.Scafati, infatti, si impone facendo dimenticare la brutta sconfitta di gara3 con una bella prestazione. Meno pubblico rispetto a gara 3, forse molti non ci credono, ma i presenti ci mettono tutto l’impegno possibile per farsi sentire ed aiutare i gialloblu a vincere.Per quanto concerne gli ospiti, presente lo stesso gruppetto di gara 3, che ogni tanto si fa sentire ma poi viene subito sovrastato dai fischi dei tifosi dicasa. Gran tifo per il gruppo principale scafatese, gli “Inafferrabili”, che non si ferma un secondo nel cantare e sbandierare. Belli i battimani e potenti

Foto & News: Playoff Legadue, Scafati-Pistoia 92-83

Page 27: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 26 Sport People n°20/2012 Pag. 27

Foto & News: Playoff Legadue, Scafati-Pistoia 92-83

Page 28: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 28

i cori, potenza incrementata anche dal fatto che il palazzetto è totalmente chiuso quindi l’effetto sonoro è sicuramente maggiore rispetto a quel che si è abituati a sentire negli stadi e all’aperto. Momenti di tensione quando un giocatore del Pistoia, dopo aver commesso 3 falli consecutivi (a dir poco cattivi), genera un accenno di rissa che infuoca anche il pubblico, e gli animi si calmano solo quando l’arbitro minaccia di sospendere la partita.Solito finaledi partita congli ultras chesi mettono dietro al canestro verso cui attaccano gli ospiti, con il chiaro scopo di infastidire gli avversari. Alfischiofinale, festeggiamenti tra tifosie giocatori, con il deluso pubblico ospite completamente ignorato dai propri atleti nonostante la chilometrica e non indifferente prova d’affetto sostenuta.

Testo e foto di Emilio Celotto.

Foto & News: Playoff Legadue, Scafati-Pistoia 92-83

Page 29: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 28 Sport People n°20/2012 Pag. 29

La Paganese in finaleSpettatori 3500 circa di cui 150 ospiti che espongono le loro pezze, tra cui una con scritto “No Tdt zone” da cui si evince la loro posizione in merito alla tessera. Sventolano bandierine per tutta la partita ma nel primo tempo si sentono poco. Sono infatti gli ultras locali quelli più inpalla: cantano costantemente a buonilivelli, sfoggiano numerosi battimani e belle sbandierate. Nel secondo tempo, però, i lametini calano parecchio e vengono fuori i campani che, carichi di euforia, saltano, cantano, sventolano e fanno anche una bella sciarpata. A fine partita da segnalare l’interventodell’ambulanza per soccorrere un tifoso nel settore ospite colpito da malore.In campo la gara è ad appannaggio degli azzurostellati: a contendersi la finalee l’accesso alla ex C1 sarà proprio la Paganese e il Chieti vincente.

Testo e foto di Marco Crapella.

Foto & News: Playoff Serie C2/B, Vigor Lamezia-Paganese 0-1

Page 30: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 30

Foto & News: Playoff Serie C2/B, Vigor Lamezia-Paganese 0-1

Page 31: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 30 Sport People n°20/2012 Pag. 31

Foto & News: Playoff Serie C2/B, Vigor Lamezia-Paganese 0-1

Page 32: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 32

Non osate sui sentimenti...Al “Luigi Razza” di Vibo Valentia si gioca l’andatadella finaleplayoutdiSecondaDivisione Lega Pro tra Vibonese e Mantova.Gli spettatori per l’occasione sono 1300 circa. In curva un centinaio i vibonesi che cantano per 90 minuti ma non fanno niente di speciale dal punto di vista coreografico.Nel settore ospiti una ventina di fedelissimi biancorossi giunti da Mantova che si limitano ad assistere alla partita. Palese l’assenza di ultrasDurante il secondo tempo gli ultras locali alzano uno striscione con scritto “Sui sentimenti non si scommette” chiaramente rivolto ai recenti fatti di cronaca che hanno stravolto il calcio nostrano.Afinepartitasalutieapplausitraleduetifoserie.

Testo e foto di Marco Crapella.

Foto & News: Finale playout Serie C2, Vibonese-Mantova 0-0 Foto & News: Finale playout Serie C2, Vibonese-Mantova 0-0

Page 33: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 32 Sport People n°20/2012 Pag. 33

Foto & News: Finale playout Serie C2, Vibonese-Mantova 0-0

Page 34: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 34

Il pubblico si attesta sul solito migliaio abbondante di presenze. In questa ultima uscita casalinga, è dalla gradinata “1982” che si registra una coreografiamolto particolare e suggestiva. Prima dell’inizio viene distribuito un ciclostilato in cui vengono spiegate le motivazioni di questo atto “celebrativo” in onore del gruppo ultras riminese più importantedi sempre, quel gruppo che, se nel 2007 non avesse deciso di sciogliersi, propio quest’anno avrebbe festeggiato il

30 anni di Falange,100 anni di Rimini

Siamo all’epilogo della stagione calcistica per l’anno 2011-12, il Rimini affronta la penultima di campionato (ed ultima interna) tra le mura amiche del “Romeo Neri” ospitando la compagine della Giacomense, rappresentativa di un piccolo paese in provincia di Ferrara.Anche quest’oggi, come era logico immaginarsi, il settore ospite è rimasto desolatamente vuoto come troppe volte si è verificato in questa stagione. Inquestocasononhainfluitosicuramenteil fattore “tessera del tifoso”, vista l’assoluta mancanza di qualsiasi forma di tifo al seguito della squadra di Masi San Giacomo.Il finale di campionato sotto tono delRimini, ha visto sfumare il sogno della promozione diretta, ed ora le ultime partite saranno determinanti solo per stabilire le posizioni nella griglia dei playoff.

Foto & News: Serie C2/A, Rimini-Giacomense 0-0

Page 35: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 34 Sport People n°20/2012 Pag. 35

Al fischio finale, il pareggio vienefesteggiato soprattutto dai giocatori ospiti, felici e contenti per la salvezza diretta conquistata con una giornata d’anticipo. Per il Rimini ultima trasferta a Chiavari contro la Virtus Entella, con il solo interesse ai risultati da cui dipenderanno gli accoppiamenti nei playoff.

Testo e foto di Gilberto Poggi.

trentennale. Tra le altre cose, così come vienespecificatonellostessociclostilato,pur avendo tale gruppo adottato la sigla “1982” non pretende esserne la continuazione storica, anche perché la FAB era un gruppo nato in Curva e solo quella può esserne la sua collocazione naturale.Dopoquestacoreografia,vienespiegato, anche la sigla“1982”noncompariràpiùallostadio:si è voluto chiudere così in bellezza la propria attività, e poco dopo, infatti, dalla vetrata verranno staccate le pezze, pur continuando nel sostegno vocale per la maglia a scacchi biancorossi. In Curva Est, invece, fanno bella mostra le nuove bandierine per celebrare un altro anniversario importante: i 100 anni delRimini Calcio. Seppur numericamente non tantissimi, i ragazzi della Est hanno comunque onorato l’impegno con un sostegno incondizionato alla squadra, al di là del risultato e di una prestazione davvero mediocre.

Foto & News: Serie C2/A, Rimini-Giacomense 0-0

Page 36: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 36

Foto & News: Serie C2/A, Rimini-Giacomense 0-0 Foto & News: Divisione Nazionale B, Eagles Bologna-Sangiorgese 100-52

Page 37: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 36 Sport People n°20/2012 Pag. 37

apre con uno striscione della Fossa che esprime tutta la propria solidarietà e il proprio affetto ad una ragazza che da diversi anni frequenta la curva e che ha subito da poco una gravissima e terribile perdita.Sempre a proposito di solidarietà, perchè l’essere uomini a queste latitudini va di pari passo con l’essere ultras, è bene segnalare anche lo striscione di incoraggiamento rivolto a Paolo Scaroni,

Quando la solidarietà non ha categorie

Premessa: tanto per cominciare,ritengo opportuno fare una doverosa precisazione relativamente ad un precedente articolo in cui avevo erroneamente, ma in buona fede, scritto circa l’attuale situazione societaria in cui versa la società Fortitudo, detentrice del codicediaffiliazioneF.I.P.n.103(ossiala Fortitudo che ha militato per decenni in serie A1 e A2) che, a conti fatti, non è assolutamente fallita ma, bensì, è sottoposta a procedura fallimentare dalla quale, per come stanno andando le cose, potrebbe uscirne integra e perciò riprenderel’attivitàcomeepiùdiprima.Il sabato sera del PalaAzzarita, dove è bene ricordare che sono presenti circa 1.000 spettatori per assistere ad un incontro di basket di serie B2 (la quarta serie della pallacanestro italiana!), si

Foto & News: Divisione Nazionale B, Eagles Bologna-Sangiorgese 100-52

Page 38: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 38

che sono davvero un valore aggiunto per questa categoria (ma non c’è dubbio che lo stesso varrebbe anche per le categorie superiori).L’uomo in più che la vera tifoseriafortitudina riesce a schierare in campo finisceper indispettiregliavversariche,trovatisiindifficoltà,tecnicaeagonistica,danno vita ad un atteggiamento provocatorio, soprattutto da parte della panchina ospite che, ad un certo punto,

lo sfortunato ultras bresciano che dopo avere a lungo lottato per la propria vita, sta oggi combattendo una dura battaglia giudiziaria rivolta ad ottenere giustizia per ciò che ha subito da parte di coloro che si definiscono“servitoridelloStato”echeinnome della loro autorità hanno rischiato di togliergli la vita. Assieme a Paolo e alla sua compagna, come sempre, è presente una delegazione dei Brescia 1911, ormai divenuti i suoi “angeli custodi”.Sugli spalti, gran tifo della Fossa che come sempre fa un certo effetto, visto il contrasto che salta subito all’occhio tra la curva “Schull”, piena per buona parte della sua capienza, e il resto del palasport, che presenta sporadiche presenze sparse qua e là sulle gradinate. Come sempre, il sostegno dei biancoblu è incessante dal primo all’ultimo secondo di gioco, indipendentemente dal risultato sul campo, e riesce a condizionare l’andamento della gara trasmettendo ai propri giocatori una carica e una grinta

Foto & News: Divisione Nazionale B, Eagles Bologna-Sangiorgese 100-52

Page 39: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 38 Sport People n°20/2012 Pag. 39

delle ostilità.Non c’è che dire, la categoria è quella che è; il livello di gioco, almeno sottoil profilo tecnico, non sarà di altissimospessore;certoèche,anchestavolta,lospettacolo sugli spalti non è mancato e di questi tempi, a mio modesto parere, vale da solo il prezzo del biglietto.

Testo e foto di Giangiuseppe Gassi.

comincia a “beccarsi” direttamente e ripetutamente con la curva, portando così gli animi a surriscaldarsi. La Fossa, tuttavia, non perde la testa e non si lascia andare ad atti che potrebbero danneggiare la propria squadra e, anzi, chi coordina il tifo pensa bene di trasformare la rabbia dei presenti in decibel, che si riversano sul parquet come un’onda d’urto che finisce pertravolgere e mettere a tacere giocatori e panchina avversari.Di conseguenza, la squadra lombarda finisce per tenere testa alla Fortitudosoltanto per il primo quarto di gioco, dopodichè i padroni di casa prendono il largo e sugli spalti si scatena la festa che, tra cori d’incitamento, cori goliardici e altri con cui si inneggia all’orgoglio fortitudino oltra, addirittura, a “pogate” in stile concerto heavy metal, l’incitamento della Fossa accompagna la propria squadra fino al traguardo dei 100 puntisegnatieallasirenachesanciscelafine

Foto & News: Divisione Nazionale B, Eagles Bologna-Sangiorgese 100-52

Page 40: Sport People 20-2012

Sport People n°20/2012 Pag. 40

Foto & News: Divisione Nazionale B, Eagles Bologna-Sangiorgese 100-52