SOLEMI02: QUOTIDIANA-Z SOLE24ORE-06 16/10/10 · cambio dello yuan. Intanto, in...

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Gli effetti di un rialzo dell’euro sui prezzi pagati dalle imprese per l’energia e le materie prime non sono determinabili a priori. Sulla carta, il fatto che i valori delle commodity sono denominate in dollari lascerebbe pensare che queste siano più a buon mercato per aziende e consumatori europei. Nella realtà, i valori delle materie prime tendono a muoversi in senso contrario rispetto al dollaro: quando la valuta scende, i prezzi di petrolio, rame e simili salgono. L’effetto combinato è quindi dubbio. Negli ultimi anni la sensibilità delle imprese europee nei confronti dei rialzi dell’euro sul dollaro è diminuita. Merito della ricerca di nuovi sbocchi di mercato. Soprattutto in Asia e nei paesi emergenti, i cui cambi non si muovono necessariamente all’unisono con il biglietto verde. Grazie alla crescente delocalizzazione dei mercati la Germania, che pure realizza il 28% del Pil al di fuori dell’Eurozona, risulta meno colpita dai movimenti delle valute rispetto agli altri partner europei. L’apprezzamento dell’euro nei confronti delle altre valute riduce la competitività delle imprese dell’Eurozona e avvantaggia i concorrenti asiatici e statunitensi. Quando la moneta unica è forte, il prezzo pagato per i prodotti europei è infatti relativamente più alto di quello delle merci prodotte in altri paesi. Per conservare le proprie quote sui mercati internazionali, le imprese esportatrici potrebbero quindi essere indotte ad abbassare ridurre i prezzi, con conseguenze sui profitti. NEL CASO IN CUI IL BIGLIETTO VERDE SALGA ANCORA AFP Si salva chi è sui nuovi mercati = Materie prime contrastate Esportazioni a rischio G A AP AP/LAPRESSE

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Page 1: SOLEMI02: QUOTIDIANA-Z SOLE24ORE-06 16/10/10 · cambio dello yuan. Intanto, in quelladrôledeguerrecheappare ilbracciodiferrosullevalute,si registra l’ennesimo episodio di attendismo.Èstatainfattirinvia-ta

Maximilian Cellino

AMalpensa il cielo stamat-tina è piuttosto imbron-ciato, in tono con la sta-

gione autunnale. Oggi è giovedì25novembre2010eilsignorRos-sinonsicurapropriodellapiog-gerellina che bagna la pistadell’aeroporto: sta tranquilla-menteattendendol’imbarcodelvolo Az 604 che in otto ore loporteràdall’altrapartedell’Oce-ano,destinazioneNewYork.

I cittadini della Grande Melastanno festeggiando il Thank-sgiving, la festa più tradizionaleper gli Stati Uniti, che di solitodà anche il via alla stagione del-loshoppingnatalizio: inegozisiaddobbanoafestaeabbassanoiprezziperinvogliareiconsuma-tori. Le vetrine espongono car-tellida-30,-40,-50percento.Danoi lo fanno dopo il Natale, làmoltoprimae irisultati sivedo-no, perché nel periodo che pre-cedeil25dicembreivenditorialdettaglio Usa realizzano il 40%del fatturatodell’interoanno.

Il signor Rossi pregusta giàuna bella passeggiata sullaQuinta Strada, magari soltantoper guardare la vetrina di Tif-fany e di altri negozi di lusso. Oforseancheperacquistarequal-cheregalo da riportare in Italia.Visti gli sconti, non si sa mai. Epoi c’è anche l’euro a invoglia-re:proprioieriharaggiunto1,50dollari come non accadevadall’estate di due anni fa e pergliespertipotrebbesalireanco-ra. Fare affari a New York è un

gioco da ragazzi, proprio comeapprofittare di un’offerta 3x2 alsupermercato.

Basta allontanarsi di qualchechilometro dall’aeroporto pertrovare un’atmosfera ben diffe-rente. Al primo piano della pa-lazzina che sta accanto alla fab-brica di famiglia, il commenda-tor Bianchi legge sul giornalequell’1,50enonèproprioconten-to.Lasuaaziendaproducemac-chinari per imballaggio, cheesporta in tutto il mondo: in Eu-ropa, Germania soprattutto, ma

anche negli Stati Uniti. Nei pri-mi nove mesi del 2010 il fattura-toècresciuto,ancheperchéèau-mentato del 15% l’export. Maquelli erano mesi più facili, siparlava di ripresa e tutti eranotornati a spendere. E poi c’eral’euro in picchiata a rendere piùcompetitive le merci da vende-refuoridalVecchioContinente.

Adessolasituazionesiècom-pletamenteribaltata:aWashin-gton la Federal Reserve sta dinuovo pompando liquidità nelsistema per cercare di rianima-re lacrescitaUsaedevitareunanuovarecessione.Difficile,con

questichiardiluna,cheleazien-de a stelle e strisce decidano diinvestire in nuovi macchinari.Esepoidovesserofarlo,c’èsem-pre questo euro senza freni arendere i suoi prodotti più cari.Il commendator Bianchi calco-laaspanne:dasettembrelamo-neta europea si è apprezzata diquasi il 20% nei confronti deldollaro. Se dovesse continuarecosì le esportazioni potrebberodiminuireanchedel5-6percen-to. Magari non immediatamen-te, ma di sicuro lo faranno neiprossimitrimestri. Icontiesattiandranno fatti nel 2011 e forsepurtroppoanche nel 2012.

Il commendator Bianchi sirincuora però quando pensanon tantoche materie prime edenergia, il cui costo è espressoin dollari, potrebbero anche ri-sultare meno care per chi pro-duceinEuropa,machelaquali-tàdei suoimacchinari èricono-sciuta in tutto il mondo. In findei conti le aziende degli StatiUniti potrebbero preferirliugualmente,anchesepiùcari,aquelli assemblati in una fabbri-ca delNorth Carolinao addirit-tura in Asia. Bianchi benedicequel denaro speso negli annipassati, intempidivacchegras-se,per investirenellaricerca.

Come lui hanno fatto molteimprese, soprattutto del settoredella meccanica di precisione:chicostruiscemacchineperlala-vorazione dei metalli, per ilpackaging o per l’imbottiglia-mento. Fosse arrivato qualche

anno fa, questo supereuro,avrebberosoffertomolto dipiù,mentreadessolaqualitàdelpro-dottolerendemenosensibili al-lebizzedeicambi.Nonaltrettan-to può dire chi produce beni diconsumo dove il valore aggiun-to è inferiore e la concorrenzamolto più agguerrita. Per tessileo abbigliamento, per esempio,potranno esserci tempi duri, ameno che non si tratti di marchibenconosciutiintuttoilmondo.

Ma la maggior consolazioneBianchi la ha quando guarda ilmappamondo alle sue spalleperchéiclienti, indicatida tantispilli colorati, non sono soltan-to negli Stati Uniti: sono sparsiovunque, dall’estremo orienteal Brasile. E rispetto allo yen, alwon coreano, al dollaro di Sin-gapore, a quello di Taiwan e alrealbrasilianol’eurononsièap-prezzatopoicosì tanto.Anzi, inalcunicasisièperfinodeprezza-toelacompetitivitàèquindisal-va. Si chiama delocalizzazione(deimercatiperò,nondellapro-duzione)edèlaricettamiglioreper limitare l’effetto cambio. Itedeschi, in questo campo, so-no i maestri. Non per niente,pur essendo il secondo paeseesportatore al mondo superatadalla sola Cina, la Germania èmeno sensibile rispetto ai part-ner europei al mini-dollaro.Unariprova,semaisenesentis-se il bisogno, che di euro fortenonsimuore.

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Gli effetti. Allarme Wto: ripresa in pericolose si alzano nuove barriere tariffarie

I più vulnerabili

L’ultima puntata. Inchiesta negli Usasui sussidi cinesi all’industria eolica e solare

Glieffettidiunrialzodell’eurosuiprezzipagatidalleimpreseperl’energiaelematerieprimenonsonodeterminabiliapriori.Sullacarta,il fattocheivaloridellecommoditysonodenominateindollarilascerebbepensarechequestesianopiùabuonmercatoperaziendeeconsumatorieuropei.Nellarealtà,ivaloridellematerieprimetendonoamuoversiinsensocontrariorispettoaldollaro:quandolavalutascende,iprezzidipetrolio,rameesimilisalgono.L’effettocombinatoèquindidubbio.

Partita a tre sugli scambi

Negliultimiannilasensibilitàdelleimpreseeuropeeneiconfrontideirialzidell’eurosuldollaroèdiminuita.Meritodellaricercadinuovisbocchidimercato.SoprattuttoinAsiaeneipaesiemergenti,icuicambinonsimuovononecessariamenteall’unisonoconilbigliettoverde.Grazieallacrescentedelocalizzazionedeimercati laGermania,chepurerealizzail28%delPilaldifuoridell’Eurozona,risultamenocolpitadaimovimentidellevaluterispettoaglialtripartnereuropei.

Le tensioni sui mercatiL’IMPATTOSULL’ECONOMIA

L’apprezzamentodell’euroneiconfrontidellealtrevaluteriducelacompetitivitàdelleimpresedell’Eurozonaeavvantaggiaiconcorrentiasiaticiestatunitensi.Quandolamonetaunicaèforte,ilprezzopagatoperiprodottieuropeièinfattirelativamentepiùaltodiquellodellemerciprodotteinaltripaesi.Perconservarelepropriequotesuimercatiinternazionali, leimpreseesportatricipotrebberoquindiessereindotteadabbassareridurreiprezzi,conconseguenzesuiprofitti.

Fantascenari ma non troppo

Alfredo SessaUnaguerraabassopotenzia-

le, che forse non deflagrerà inconflitto aperto, ma che vivrà diimboscate e dispetti, e farà sicu-ramente una vittima illustre: latantoattesa,e inveceancora lon-tana, stabile ripresa economica.L’ultimo episodio giunto a semi-nare zizzania sullo scacchieremondiale, e a innescare una pro-babilespiraledirappresagliepro-tezionistiche, è di ieri. Gli StatiUniti hanno deciso di avviareun’inchiesta sulle accuse mossedallo United Steelworkers, ilmaggiore sindacato americanodel settore industriale, secondocui Pechino avrebbe concessoaiuti illeciti alle aziende cinesinelsettoredelleenergierinnova-bili, in particolare dell’eolico edel solare, violando gli obblighiimpostidallaWorldTradeOrga-nization. Sullo sfondo, come or-mai da molti mesi, il drammadell’occupazione americana:«Per gli Stati Uniti il settore del-le energie rinnovabili è di vitale

importanza – ha detto il segreta-rio Usa al Commercio estero,RonKirk–letecnologiepulitesa-ranno un motore per la crescitadell’occupazione».

La lite sugli aiuti all’industriaambientale rischia di peggiorarei rapporti tra Usa e Cina, già tesiper la politica valutaria di Pechi-

no che rimane sorda agli appellisulla necessità di riequilibrare ilcambio dello yuan. Intanto, inquelladrôle de guerreche appareil braccio di ferro sulle valute, siregistra l’ennesimo episodio diattendismo.Èstata infattirinvia-ta a novembre, dopo il summitdelG-20inprogrammaanovem-

breinCoreadelSud, lapubblica-zione del rapporto del Tesoroamericanosullepolitichevaluta-rie dei principali partner com-mercialidell’America,Cinacom-presa (si veda articolo accanto).Prima del rinvio, Pechino avevamesso le mani in avanti: gli StatiUniti non devono fare delloyuan«ilcaproespiatorio»dello-ro problemi economici, ha di-chiarato il portavoce del mini-stro cinese del Commercio este-ro,YaoJian.

Ma il braccio di ferro sulle va-lute è una storia di respiro mon-diale, che non vive solo del con-fronto Usa-Cina. Sullo sfondo cisono le più importanti nazioniemergenti,allestretteperchéter-ra di sbarco di un forte flusso dicapitali internazionali incercadiremunerazioni più interessantidiquelleassicuratedaitassivici-ni allo zero dell’ex mondo avan-zato. Questo flusso stapilotandolelorovaluteversol’alto,estami-nacciando il loro export, la lorocrescita economica e, alla lunga,

la loro tenutasociale.Sispiegacosìlastangatafisca-

le in Thailandia sugliutili che gliinvestitoriesteriottengonotrat-tando obbligazioni locali. Primaera stato il Brasile araddoppiareal 4% la tassazione sugli investi-menti esteri in bond e altri stru-mentifinanziari.AnchelaReser-ve Bank of India, tradizional-mente riluttante a interveniresul mercato dei cambi, ha dovu-to mettere a freno la rupia, e po-trebbereplicarelamanovrainvi-stadellapiùgrandeIpoinprepa-razione sul mercato indiano,quella di Coal India, che rischiadifarearrivarenelSubcontinen-te investimenti stranieri per mi-liardidi dollari.

Secondoilministrosudcorea-no delle Finanze, Yoon Jeung-hyun, ilpadrone dicasa del sum-mitchevedràlasettimanaprossi-ma protagonisti i ministri finan-ziari del G20, e l’11-12 novembre ileader, le tensionitrapaesiavan-zatie paesiemergenti sulle valu-testannocrescendo,epotrebbe-

ro sfociare in barriere commer-ciali. Il rischio è quello di unaescalation del protezionismo, diunarafficadiaccordibilaterali,ediunacrisidelgiàfragileconsen-sosuiprocessiesuipossibilivan-taggidella globalizzazione.

A otto anni dal lancio, il Doharound,chesieraposto la finedel2010 come traguardo per trova-reunaggiornatoassettomultila-teralealle regole del commerciointernazionale, è in pieno stallo.La possibile ondata di neoprote-zionismochepuòesseresolleva-ta dalle baruffe valutarie può ri-velarsi ora un ostacolo insor-montabile. La World Trade Or-ganization suona l’allarme perevitare il cortocircuito tra crisieconomica,guerravalutaria,mi-sureprotezionisticheepeggiora-mentodella recessione.«Quelloche dobbiamo assolutamenteevitareèuneffettodominodellemisure protezionistiche» ha di-chiarato ieri a Londra il diretto-re generale della Wto, il france-sePascal Lamy.

Il fallimento delle trattativemultilateraliha impressoveloci-tà agli accordi bilaterali e regio-nali. Ora le liti valutarie rischia-no di sancire nuove alleanzecommercialitraduepaesiogrup-pi di paesi, rafforzando una ten-denza già in atto da anni. Secon-do il Global Trade Alert, la ricer-cadel Centre forEconomicPoli-cy di Londra sullo stato degliostacoli al commercio interna-zionale, le misure protezionisti-che imposte dalle maggiori po-tenze commerciali aumentanononostante la promessa fatta daileader del G20 di mantenere imercati aperti e trasparenti. Se-condoil rapporto, le misurepro-tezionisticheintrodottedaquan-do, nel novembre 2008, si tenneilprimosummitdelG20legatoal-la crisi economica internaziona-le, quando i leader promisero dievitaredirisolvereiproblemiin-terniattraversoil ricorsoamisu-re tariffarie e non tariffarie, sonostatealmeno650.

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NELCASO IN CUI IL BIGLIETTOVERDE SALGA ANCORA

AFP

Si salva chi è sui nuovi mercati

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Alessandro MerliGli Stati Uniti scelgono an-

coraunavoltadirinviareloscon-trofrontaleconlaCinanellaco-siddetta guerra delle valute. IlTesoroamericanohaannuncia-toieriilrinvio,findopoilverticedeicapidiStatoediGovernodelG-20 a Seul l’11 e il 12 novembre,di un rapporto al Congresso incui avrebbe dovuto indicare sePechino sta «manipolando» ilcambio dello yuan. Un giudizioaffermativo aprirebbe la stradaaritorsionicommercialidapar-tedegliUsa,dovelepressionipo-litiche sono forti per iniziativecontrolaCina,soprattuttodopol’annuncio,giovedì, dell’ennesi-moaumentodell’importdipro-dotticinesi.

Uncomunicatodiffusoierise-ra dal Tesoro sostiene che, dalgiugno scorso, quando il gover-nocinesehaannunciatodivolerlasciare rivalutare più rapida-mente il cambio, questo si è ap-prezzato del 3% circa e che, dainiziosettembre,ilritmodelrial-zo è accelerato a più dell’1% almese.Sequestocontinuasseneltempo,osservailTesoro,contri-buirebbe a correggere quellocheilFondomonetariohadefini-to un cambio significativamen-tesottovalutato.

La nota indica esplicitamen-te che Washington perseguiràla strada della diplomazia eco-nomica in una serie di incontriin programma in Asia da qui alsummit coreano. Anche se alcentrodelvertice diSeul dove-va esserci anzi tutto la riformadelleregoleperlafinanzagloba-le, in particolare l’approvazio-ne dei nuovi requisiti patrimo-niali delle banche (Basilea 3), èchiaro che le valute hanno as-sunto il centro della scena. Ilconfronto più importante saràil meeting di ministri finanziariegovernatoridelleBanchecen-tralidelG-20,cheriuniscegran-di paesi industriali e potenzeemergenti,ilprossimofinesetti-manainCorea.

L’obiettivo di una crescitamondiale "bilanciata", fissatodal summit del G-20 a Pittsbur-ghpocopiùdiunannofa,apparetuttavialontano.L’urgenzaaco-operare, che era evidente nellafasepiùacutadellacrisi,èvenu-ta meno e gli interessi nazionaliappaiono divergenti. La Cinanon ha intenzione di accettare

supinamente le prediche deisuoi partner. A Washington lasettimanascorsa,ilgovernatoredellaBancacentrale,ZhouXiao-chuan, ha sottolineato che l’al-lentamentomonetariopromes-sodallaFederalReservecontri-buirà a peggiorare gli squilibriglobali indirizzando ancor piùcapitali verso i paesi emergenti.Ilfrontedeglialtriapparetutt’al-tro che unito. Il Giappone, chenelleultimesettimaneèinterve-nuto sui mercati per frenare ilrialzodelloyen,neigiorniscorsiha stigmatizzato la politica delcambiodiCinaeCorea.Glieuro-peisononelladifficileposizionein cui la rivalutazione dell’euro,conpossibilieffettidifrenosullacrescita, è la principale conse-guenza non solo delle scelte ci-nesi,maanchedellaFed.Glialtriemergenti,Brasileintesta,vedo-nocondisagiounintrecciodipo-

litichealtruichehacomeconse-guenza l’ingresso massiccio dicapitaliche,facendoapprezzareilcambio,nespiazzal’export.

Per ora, il miglior risultatopossibile in termini di coopera-zioneaSeulèchevenganoasse-gnatiall’Fmicompitipiùincisivinellasorveglianzasuicambi,co-meildirettoredelFondo,Domi-niqueStrauss-Kahn,hasollecita-toaWashington. Lunedì, intan-to,lostessoStruss-Kahnpresie-deràaShanghai insiemeaZhouunaconferenzadibanchiericen-trali (Bancad’Italia sarà rappre-sentatadalvicedirettoregenera-le,IgnazioVisco)sulruolodellepolitiche macroprudenziali nelfavorirelastabilitàfinanziaria.Èpossibilecheamarginedegliin-contririemergailtemadeicam-bi, ma data l’assenza di rappre-sentantidiBceeBancad’Inghil-terra non sono attesi risultaticoncreti. Sempre sulle regole, ilgovernatore Mario Draghi pre-siederàmercoledìaSeulunariu-nionedelFinancialStabilityBo-ardinvistadelsummit.

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Materie prime contrastate

È scontro su cambi e commercioProtezionismo nuovo fronte delle liti valutarie tra Europa, Cina e Stati Uniti

BRASILE E THAILANDIAGliemergenti finora si sonodifesi con l’imposizionedi tasse sui capitali finanziariMa potrebbe iniziareun’escalation didazi

L’APPUNTAMENTOLunedì riunione dibanchiericentrali a Shanghaicon il governatorecinesee il direttoredell’FmiStrauss-Kahn

Se fra un mese l’euro arriverà a 1,5 dollari...

L’autotutela della CinaPechinopubblicapiù

di10milarequisitistandardperprodottiall’anno,alcuniconcepiticonl’evidenteintenzionedimantenereglistranierilontanidalmercato.LaCinaadottaancheunapoliticacheportaafavorireleaziendedomestichenellegrandicommessepubblichedelvaloredimiliardididollari

Le sfide europee a PechinoL’Unioneeuropeahalanciatoinchiesteo

presentatoricorsicontroisussidistatalicinesiecontroproceduredidumpingsuun’ampiagammadiprodotti,dalleruoteinalluminioallacartalucida,dallafibradivetroaitubiinacciaioinossidabile.

Le accuse americaneGliStatiUnitihanno

impostodazisuprodotticinesioavviatoricorsiallaWto.Iprodottialcentrodelledisputesonoglipneumatici,l’acciaio,ilpollame.NelmirinodegliUsaancheidazicinesisull’exportdimaterieprime,eglistandardcinesiutilizzatiperleproduzionialimentarieperigiocattoli

Esportazioni a rischioG

A

AP

AP/LAPRESSE

PROE CONTROChe cosa cambierebbeper il signor Rossiche fa shopping all’esteroeper il piccolo imprenditorecommendator Bianchi

L’America rinviale accuse allo yuanper salvare il G-20