SOLEMI02: SETTIMANALE-Z LUNEDI-18 15/11/10 · lepratiche,mac’èstatoqualche ... Una volta deciso...

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Impianto con potenza di 20 kWp, superficie di circa 150 mq, installazione abbinata alla sostituzione di copertura in eternit. Investimento iniziale di 85mila euro, interamente finanziato con prestito bancario (durata 15 anni, tasso 4,5%). Scambio sul posto Le cose da sapere per scegliere un impianto su misura L’IMPIANTO DA 200 KW 4.720 20.715 54.442 La simulazione del rendimento di tre impianti fotovoltaici installati sul tetto di imprese industriali che entrano in esercizio nel primo quadrimestre del 2011 7 anni IL CAMBIO DELL’ETERNIT Impianto con con potenza di 100 kWp, superficie di circa 750 mq, integrato sul tetto dello stabilimento. Investimento iniziale di 350mila euro, interamente finanziato con prestito bancario (15 anni al 4,5%). Scambio sul posto Impianto con potenza di 200 kWp, superficie di circa 1.500 mq, integrato sul tetto dello stabilimento. Investimento iniziale di 700mila euro, interamente finanziato con prestito bancario (15 anni al 4,5%). Scambio sul posto 6 anni 6 anni UTILE DOPO UN ANNO (IN EURO) UTILE DOPO 20 ANNI (IN EURO) 1 LE SIMULAZIONI L’IMPIANTO DA 100 KW 143.392 604.293 1.494.343 TEMPO DI RECUPERO DELL’INVESTIMENTO Nota: calcoli effettuati secondo una producibilità di 1.170 kWh/kWp all’anno e ipotizzando un incremento del costo dell’energia pari all’inflazione. Il tempo di recupero è calcolato nell’ipotesi che il proprietario non ricorra a un finanziamento. L’utile è al netto della ritenuta del 4% praticata dal Gse, della rata a copertura del finanziamento e dei costi annui di manutenzione e assicurazione; è al lordo, invece, delle imposte. Fonte: T&G Sistemi

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18 Economia e imprese/Pmi Il Sole 24 OreLunedì15 Novembre 2010 - N. 314

Le storie

«Abbiamo installatol’impiantofotovoltai-co tre anni fa, quan-

do abbiamo costruito il nuovocapannone. Il risultato è che og-giperl’elettricitàspendiamome-no di prima, pur avendo nuovimacchinari che consumano ildoppio». Gianluca Ballario èuno dei soci della Balfor, azien-dadiManta(Cuneo)cheprodu-ce macchine per la lavorazionedella legna da ardere, con 30 di-pendenti e 4 milioni di fatturatoannuo. «E non è solo una que-stionedirisparmiosull’elettrici-tà – aggiunge Ballario – quandolasegretariamidicecheèarriva-to il bonifico dal Gse, è sempreunabellanotizia».

L’impianto ha una potenzadi 300 kWp e cede a prezzo fis-so al Gse l’energia non consu-mata. Il fotovoltaico era un pal-lino per i soci della Balfor giàda qualche anno. «Alla fine ab-biamo colto l’occasione dellanuovasede.Percollocarealme-glio l’impianto abbiamo anchemodificato il progetto origina-le, passando da un tetto piano aun tetto a falda: oggi i modulioccupano metà dei 5mila metriquadri di copertura».

L’impiantoèstatointeramen-te finanziato con il credito, an-chegrazieauncontributoregio-nalecheconsentivadiabbatteregli interessi. «Abbiamo faticatoun pochino a trovare la banca,anche se alla fine avevamo trepropostetracuiscegliere–spie-ga ancora Ballario –. D’altra par-te, quando siamo partiti era il

2007, e di impianti come il no-stroce n’eranopochi ingiro».

Moltopiùsemplicedellaban-ca,inrapporto,èstatoindividua-re l’azienda cui affidare i lavori.«Ci siamo orientati su impresedella nostra zona che avesserounabuonaesperienzadiimpian-tisticaeabbiamo puntatosu unachehasedea5chilometridanoi.Ci hanno dato fiducia e hanno

anche avuto ragione nel preve-dere i classici sei mesi di ritardonell’allacciamentoallarete».

Fiducia ed esperienza sonoglistessicriteriche–all’altroca-podellaPianuraPadana–hannoguidato i proprietari della Cmt,azienda di Colle Umberto (Tre-viso) con 15 dipendenti e circa 2milioni di fatturato l’anno, spe-cializzata nell’automazione in-dustriale. «Ci siamo affidati aun’azienda di termoidraulica

cheèunnostroclienteefornito-re da tempo, e abbiamo dialoga-tomoltosulprogetto», raccontaMassimo Tomasella, legale rap-presentantedellaCmt.

L’impianto è entrato in servi-zio il 30 settembre scorso e haunapotenzadi100kWp.Ècosta-to 390mila euro ed è stato inte-gralmentefinanziato.AncheTo-masella ha sperimentato qual-chedifficoltàconlebanche.«La-voriamo con due istituti locali eabbiamoallespalleunastoriapo-sitiva–spiega–maèstatodiffici-le far capire che questo investi-mentononèsoggettoairischidimercato. Una banca, in partico-lare, insisteva a trattarlo comeunqualsiasimacchinario.Allafi-ne abbiamo ottenuto il prestito,ma fornendo garanzie pari a unterzodellasomma».

L’installatore ha curato tuttele pratiche, ma c’è stato qualcheintoppo con l’allacciamento.«Ho dovuto fare io un sollecitoall’Enel», ricorda Tomasella. Inattesadiriceveregli incentivi, lacosadicui i titolaridellaCmtso-no più orgogliosi sono le coper-ture:«Hopretesochetuttelega-ranziesullastrumentazionefos-sero estese per i 20 anni del con-to energia. In più ho voluto chel’assicurazione coprisse anchelamancataproduzionedielettri-citàe ho fatto installare unsiste-ma di monitoraggio interfaccia-toconinostriserver,checiman-dasubitouna notifica se qualco-sanonva.Abbiamospesounpo’dipiù, masiamo piùtranquilli».

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04 | LA VENDITA DI ENERGIAGli impianti oltre i 200 kW dipotenza non hanno lo scambiosul posto e devono venderel’energia che cedono alla rete,scegliendo tra due opzioni: ilritiro da parte del Gse a prezzominimo garantito (la via piùpraticata) e la vendita sulmercato elettrico (riservata achi fa dell’energia il propriobusiness principale).

05 | FISCO E IMPOSTELa tariffa incentivante è esenteda Iva, ma fa reddito ai finidell’imposte dirette e dell’Irap(infatti il Gse la versa alleimprese applicando unaritenuta del 4%). Per le impreseche scelgono lo scambio sulposto, il contributo in contoscambio costituisce reddito edè soggetto Iva. Anche i proventidalla vendita di energia, oltre aessere soggetti alle impostedirette e all’Irap, sonosottoposti al prelievo Iva del 20per cento.

01 | L’INCENTIVOIl conto energia prevede cheper 20 anni tutta l’elettricitàprodotta dall’impiantofotovoltaico (autoconsumata oimmessa in rete, non fadifferenza) venga"ricompensata" con uncontributo pubblico, chiamatotariffa incentivante. Adesempio, un impianto su unedificio in Lombardia, con unapotenza di 200 kWp, entrato inservizio nei primi quattro mesidel 2011, il primo annoriceverà circa 85mila euro dicontributi, mentre al Sud Italial’importo sarebbe più alto.L’incentivo è versato dal Gsecon cadenza mensile obimestrale a seconda delregime di cessione.

02 | RAPPORTI CON LA RETEUn impianto fotovoltaico nonproduce energia con il buio ene produce meno in inverno oquando il cielo è più coperto.Quindi può capitare che il

titolare dell’impianto si trovi adover utilizzare elettricità chenon produce (prelevandoladalla rete elettrica) o aprodurre elettricità che nonutilizza (cedendola alla rete).

03 | LO SCAMBIO SUL POSTOL’energia prelevata dalla reteva sempre pagata al propriofornitore, ad esempio l’Enel.Poi, però, per gli impianti fino a200 kWp di potenza, si puòscegliere lo scambio sul posto,un meccanismo che consentedi "compensare" il valore diprelievi e cessioni. Ogni anno ilGse valorizzerà l’elettricitàceduta alla rete e verserà uncontributo in conto scambio,che tiene conto sia del valoredell’energia sia delle altrecomponenti della bollettaelettrica. Dopodiché, se allafine dell’anno ci sarà un"credito", il titolare potràscegliere se utilizzarlo neglianni seguenti o farseloliquidare dal Gse.

FINANZIAMENTI/2Cmt(Treviso):«È stato difficile far capirelanatura dell’investimento:abbiamo dato garanzieperun terzodella somma»

PAGINA A CURA DI

Cristiano Dell’Oste

Produrreelettricitàpulita,ri-sparmiaresullabollettaenergeti-ca e guadagnare con gli incenti-vi. Un impianto fotovoltaico sultetto del capannone può esserela quadratura del cerchio peruna piccola impresa: a condizio-ne, però, di non sbagliare le scel-techiave. Gli impiantiche entre-ranno in esercizio dal 1˚gennaio2011 subiranno un taglio del18-20% degli incentivi rispetto ailivellidiquest’anno:unariduzio-nechenoncompromettelasoste-nibilità dell’operazione – perchéil costo dei moduli fotovoltaici èdiminuito negli ultimi anni –, machecerto imponeattenzione.

Costi e benefici

Ivantaggieconomicidelfotovol-taicosono almenotre:e ogni chilowattora di energiaelettrica prodotta riceve per20 anni un contributo pubblico(tariffa incentivante) erogatodal Gse, il Gestore dei servizienergetici;r l’energia prodotta e immedia-tamente consumata riduce il pe-sodellabolletta elettrica;t l’energia ceduta alla rete, per-ché non utilizzata dall’impresa,viene comunque remunerata:con il meccanismo dello scam-

bio sul posto (per impianti fino a200 kW) o con la vendita (perimpianti più grandi, e in questocaso quasi tutte le imprese scel-gono il ritiro a prezzo fisso dapartedel Gse anziché lavenditasul mercato). Sul lato dei costi,invece, bisogna mettere in con-tol’investimento iniziale, lespe-seper lamanutenzioneperiodi-ca e il premio delle polizze con-tro furti e danni.

Il ritorno dell’investimento

Se il meccanismo è ben conge-gnato,senzaprestitibancari, l’in-vestimento si ripaga in 6-7 anni.Seinvecesiricorreaunfinanzia-mento–cosachefannoquasitut-ti gli imprenditori che installanoilfotovoltaico–itempisiallunga-no,esipuòarrivareanchea17an-ni,acausadellaspesapergli inte-ressi. Anche in questo caso, pe-rò, un impianto ben progettatogarantisce fin dal primo anno unsaldoattivo alsuo titolare, tra in-centivie risparmi inbolletta.

La difficoltà, se mai, potrebbeessere l’accesso al credito, so-prattuttoperleaziendemenoso-lide. «Anche se l’investimentoviene ripagato dagli incentivipubblici, le banche non lo vedo-no mai come un prestito autoli-quidante, ma piuttosto come unprestitochevaaridurreil"castel-

letto" dell’impresa», spiega Re-nato Cremonesi, presidente diCremonesiConsulenze.

Questo è tanto più vero consi-derandochenessunapiccolaim-presa apre una società separataper gestire il fotovoltaico, comespiega Paolo Vignando, partnerallostudiolegaleMacchidiCelle-re Gangemi: «La costituzione elagestionediunasocietàdedica-tafinirebbeperazzerareglieven-tuali vantaggi. Non dimentichia-mo che l’impianto fotovoltaico èun investimento che si ammor-tizzafiscalmente in 11anni, scon-tandoogniannoil9%dell’impor-to iniziale». Per chi non riesce aottenere un prestito, l’alternati-vaèrivolgersiaunadellesocietàche–semplificando–costruisco-no l’impianto a proprie spese sultetto del capannone, incassanogliincentivie"regalano"l’elettri-cità al proprietario dell’edificio.Ma è evidente che così l’impren-ditoreperdelapienadisponibili-tàdell’immobileper 20anni.

Il progetto

Per decidere come procedere, ilGifi,Gruppo imprese fotovoltai-che italiane di Anie, consigliaquattromossepreliminari:e verificare i consumi elettricidell’azienda;r valutare con un tecnico/pro-

gettista l’opportunità di un im-piantoperconsumototaleo par-zialedell’energiaprodotta;t valutare eventuali soluzio-ni architettoniche innovati-ve/integrate;u accertare l’iter autorizzativoperlarealizzazionedell’impian-toinfunzionedellepotenzeede-gli eventuali vincoli.

Nella fase preliminare, inol-tre, suggerisce Cremonesi, «bi-sognerebbe sempre partire dauna diagnosi energetica di tut-to l’edificio: gli immobili indu-striali e i cicli produttivi spessohanno margini enormi di ridu-zionedeiconsumi esipotrebbe-ro individuare soluzioni alter-native o abbinate al fotovoltai-co». Anche perché per chi mi-gliora l’indice di prestazioneenergetica dell’edificio, scattauna maggiorazione fino al 30%degli incentivi.

Una volta deciso per il foto-voltaico, conviene individuareoperatori che prendano in cari-cotuttigli aspetti tecnicieburo-cratici,evitandoilcollageeil fai-da-te. «Meglio se questo maincontractorèancheingradodiof-frire un contratto di manuten-zione decennale. In generale, inassenza di criteri universali,vanno privilegiati gli operatoricheabbianounalungaesperien-

za impiantistica e che siano co-nosciuti su piazza», osserva Ti-ziano Dones, di T&G Sistemi,società specializzata nel setto-re. Quanto alla taglia, prosegueDones, «noi consigliamo l’inve-stimento in misura necessaria acoprire il fabbisogno energeti-co: questa è la scelta che ha in sélamigliorredditività;poidipen-de dalla situazione del cliente».

Laspesa totale

Oggi per 1.800-1.900 euro alkW di potenza si possono ac-quistare sul mercato moduli dibuona qualità, ma si può scen-dere fino a 1.100-1.200 euro.«Trattandosi di un investimen-to, però, non conviene rispar-miare sulle componenti instal-late, per non assumersi rischieccessivi», aggiunge Dones.

Il costo dell’impianto "chiaviinmano", naturalmente, èpiù al-to di quello dei singoli compo-nenti,edipende dalla tagliadellastruttura e dalle difficoltà di in-stallazione. Un impianto da 20kWp potrebbe costare 4.200 eu-roal kWse laposa inoperanonècomplicata. Mentre un impiantoda100kWpsicolloca inunrangeinferiore, con un costo totale da350milaa400milaeuro.

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Impiantoconpotenzadi20kWp,superficiedicirca150mq,installazioneabbinataallasostituzionedicoperturaineternit.Investimentoinizialedi85milaeuro,interamentefinanziatoconprestitobancario(durata15anni,tasso4,5%).Scambiosulposto

Le cose da sapere per scegliere un impianto su misura

L’IMPIANTODA 200 KW

4.720 20.715 54.442

Lasimulazionedelrendimentoditreimpiantifotovoltaiciinstallatisultettodiimpreseindustrialicheentranoinesercizionelprimoquadrimestredel2011

7anni

IL CAMBIODELL’ETERNIT

Impiantoconconpotenzadi100kWp,superficiedicirca750mq,integratosultettodellostabilimento.Investimentoinizialedi350milaeuro,interamentefinanziatoconprestitobancario(15annial4,5%).Scambiosulposto

Impiantoconpotenzadi200kWp,superficiedicirca1.500mq,integratosultettodellostabilimento.Investimentoinizialedi700milaeuro,interamentefinanziatoconprestitobancario(15annial4,5%).Scambiosulposto

6anni 6anni

UTILE DOPO UN ANNO (IN EURO)

UTILE DOPO 20 ANNI (IN EURO)

Credito, tempi e tecnologia:così il progetto ha successo

2 LE REGOLE

1 LE SIMULAZIONI

L’IMPIANTODA 100 KW

143.392 604.293 1.494.343

TEMPO DI RECUPERO DELL’INVESTIMENTO

Conto energia. Il costo inferiore degli impianti compensa in parte la riduzione del 20% degli incentivi

Il fotovoltaico regge ai tagliTest di convenienza per le Pmi con le nuove regole in vigore dal 2011

Nota: calcoli effettuati secondo una producibilità di 1.170 kWh/kWp all’anno e ipotizzando un incremento del costodell’energia pari all’inflazione. Il tempo di recupero è calcolato nell’ipotesi che il proprietario non ricorra a unfinanziamento. L’utile è al netto della ritenuta del 4% praticata dal Gse, della rata a copertura del finanziamento e dei costiannui di manutenzione e assicurazione; è al lordo, invece, delle imposte. Fonte: T&G Sistemi

FINANZIAMENTI/1Balfor (Cuneo):«Qualche difficoltà inizialenel trovare la banca,ma alla fine avevamotre proposte»

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