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Anno II n.6 (49) - 12 febbraio 2011 Direttore responsabile: Giovanni Magistà Settimanale Editore: Converprint s.r.l. [email protected] TATARELLA MEMORY BUON CARNEVALE BARI, IL GIOCATTOLO SI È ROTTO E il giocattolo Bari si è ufficial- mente rotto. Non che servisse una conferma, visti i risultati fino ad oggi e la classifica che parla da sola, ma l’addio consensuale raggiunto con il tecnico Giampiero Ventura mette definitivamente la parola fine a que- sto ciclo. Ma soprattutto lascia i tifosi con tantissimi interrogativi, alcuni dei quali già esistenti prima di quest’ulti- mo triennio. Matarrese resta o se ne va? E dei giocatori chi rimane? L’anno prossi- mo in B si potrà puntare ad un veloce ritorno in massima serie? Ed il nuovo allenatore? Almeno a quest’ultima domanda la dirigenza barese ha risposto subito assoldando Bortolo Mutti, allenatore di sicura esperienza, ma di certo non uno che potrà portare la squadra in alto. D’altronde questo gruppo sem- bra davvero aver mollato e nell’aria si respira una sensazione di tutti contro tutti. Mutti sarà la vittima sacrificale, il traghettatore di questa squadra in un mesto ritorno in serie B. Ma poi cosa accadrà? Resterà lui al timone o si punterà su qualcun altro? Molto dipende dal futuro della fa- miglia Matarrese. Come al solito. Quest’anno il Bari non ha fatto una campagna acquisti estiva di spessore, nonostante tra i partenti ci fossero le colonne della difesa, Bonucci e Ra- nocchia. Forse il buon Vincenzo ave- va già in mente di vendere la società durante la stagione? Oppure credeva davvero così tanto nel gruppo ed in Ventura? In effetti, dai 50 punti ed il 10° posto dell’anno scorso, nessuno si sarebbe immaginato un tracollo così repentino e dunque nemmeno Matar- rese. Un pò tutta la città di Bari si era illusa di avere tra le mani una squadra di grande livello, che faceva del grup- po e delle tattiche di Ventura il suo punto di forza. Ed infatti è proprio il gioco che quest’anno è mancato al Bari. Infortuni a parte, sembra che sia scattato qualcosa nello spogliatoio biancorosso e Ventura non è più riu- scito a raddrizzare le cose. Quando a fine stagione scorsa il ds Perinetti lasciò Bari per raggiun- gere l’ex tecnico biancorosso Conte a Siena, affermando che non c’era chiarezza nei programmi, ci anticipò praticamente come sarebbero andate le cose. All’epoca in pochi piansero la partenza del ds senese, ma i più attenti vi videro in tutto ciò un segnale nega- tivo importante, un allarme. Ed infatti il tempo ha dato le sue risposte. Certo, il campionato non è anco- ra finito, ma Mutti è chiamato ad un vero e proprio miracolo per far restare una squadra non sua in serie A. Una squadra che ha perso l’anima e l’en- tusiasmo di giocare. Buona fortuna al Bari, ma non dimentichiamo le altre squadre del Sud che stanno lottando per importanti obiettivi. EDITORIALE di Gianvito Magistà CALCIO A Bari si cambia. Via Ventura, arriva Mutti > P.8 SAGRE A Faeto il maiale più nero del mondo > P.7 SUD, SOLDI E POLEMICHE A desso il piano per il sud ha an- che le date. Entro il 30 aprile, ha deciso il consiglio dei ministri, saranno definiti i singoli interventi e i relativi finanziamenti. Dal primo maggio, insomma, il cantiere Mez- zogiorno aprirà. In questi due mesi e mezzo, il ministro Fitto ultimerà la ricognizione delle risorse disponibi- li ed otterrà il via libera, prima dalla Corte dei Conti e poi dal Cipe. Quel- la che ancora oggi dal presidente della Regione Puglia, Vendola, vie- ne definita una scatola vuota, sta per riempirsi di contenuti ed iniziative. Ma questo non basta ad acquietare le polemiche. Il piano per il sud sarà finanziato coi soldi europei che le re- gioni meridionali non hanno speso. Un furto, secondo Vendola, un recu- pero in extremis di risorse altrimenti perse, secondo Fitto. Una diatriba squisitamente politica, che ai citta- dini poco interessa. Ai meridionali, infatti, interessa che ovunque siano stati presi, quei soldi si trasformino in infrastrutture nel più breve tempo possibile. Ed è questo che sia Fitto che Vendola devono garantire, al di sopra delle parti e delle divisioni politiche. Il sud, finora, non ha sa- puto impiegare correttamente l’enor- me flusso di denaro proveniente dall’Europa. Lo dicono le statistiche e i rilievi fatti dall’Unione Europea. Se il Governo nazionale riuscirà ad imprimere una velocità ed una con- cretezza diversa a questi finanzia- menti attraverso il piano per il sud, per il sud non potrà che essere un momento di rinascita, piaccia o no a chi si vede soffiare i soldi da sotto il naso. Di questi tempi, le risorse non si possono tenere in cassaforte, ma devono essere investite. Speriamo che sia la volta buona. di Vincenzo Magistà AD ORIA SI VA ALLA VELOCITÀ DEL SUONO > P.5 PUGLIA/Record UNA DIGA CANCELLATA A PIANO DEI LIMITI > P.5 MOLISE/Acqua PASSA IL PIANO, MA FIORE SI ARRABBIA > P.2 PUGLIA/Sanità > P.7 > P.2

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Il giornale canadese del sud italia.

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Anno II n.6 (49) - 12 febbraio 2011 Direttore responsabile: Giovanni Magistà Settimanale Editore: Converprint s.r.l. [email protected]

tatarella memory

buon carnevalebarI,Il GIocattolo SI è rotto

E il giocattolo Bari si è ufficial-mente rotto. Non che servisse

una conferma, visti i risultati fino ad oggi e la classifica che parla da sola, ma l’addio consensuale raggiunto con il tecnico Giampiero Ventura mette definitivamente la parola fine a que-sto ciclo. Ma soprattutto lascia i tifosi con tantissimi interrogativi, alcuni dei quali già esistenti prima di quest’ulti-mo triennio.

Matarrese resta o se ne va? E dei giocatori chi rimane? L’anno prossi-mo in B si potrà puntare ad un veloce ritorno in massima serie? Ed il nuovo allenatore?

Almeno a quest’ultima domanda la dirigenza barese ha risposto subito assoldando Bortolo Mutti, allenatore di sicura esperienza, ma di certo non uno che potrà portare la squadra in alto. D’altronde questo gruppo sem-bra davvero aver mollato e nell’aria si respira una sensazione di tutti contro tutti. Mutti sarà la vittima sacrificale, il traghettatore di questa squadra in un mesto ritorno in serie B. Ma poi cosa accadrà? Resterà lui al timone o si punterà su qualcun altro?

Molto dipende dal futuro della fa-miglia Matarrese. Come al solito.

Quest’anno il Bari non ha fatto una campagna acquisti estiva di spessore, nonostante tra i partenti ci fossero le colonne della difesa, Bonucci e Ra-nocchia. Forse il buon Vincenzo ave-va già in mente di vendere la società durante la stagione? Oppure credeva davvero così tanto nel gruppo ed in Ventura?

In effetti, dai 50 punti ed il 10° posto dell’anno scorso, nessuno si sarebbe immaginato un tracollo così repentino e dunque nemmeno Matar-rese. Un pò tutta la città di Bari si era illusa di avere tra le mani una squadra di grande livello, che faceva del grup-po e delle tattiche di Ventura il suo punto di forza. Ed infatti è proprio il gioco che quest’anno è mancato al Bari. Infortuni a parte, sembra che sia scattato qualcosa nello spogliatoio biancorosso e Ventura non è più riu-scito a raddrizzare le cose.

Quando a fine stagione scorsa il ds Perinetti lasciò Bari per raggiun-gere l’ex tecnico biancorosso Conte a Siena, affermando che non c’era chiarezza nei programmi, ci anticipò praticamente come sarebbero andate le cose. All’epoca in pochi piansero la partenza del ds senese, ma i più attenti vi videro in tutto ciò un segnale nega-tivo importante, un allarme. Ed infatti il tempo ha dato le sue risposte.

Certo, il campionato non è anco-ra finito, ma Mutti è chiamato ad un vero e proprio miracolo per far restare una squadra non sua in serie A. Una squadra che ha perso l’anima e l’en-tusiasmo di giocare. Buona fortuna al Bari, ma non dimentichiamo le altre squadre del Sud che stanno lottando per importanti obiettivi.

edItorIaledi Gianvito Magistà

calcIoA Barisi cambia.Via Ventura, arriva Mutti

> P.8

SaGreA Faetoil maialepiù nerodel mondo

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Sud,SoldIePolemIche

Adesso il piano per il sud ha an-che le date. Entro il 30 aprile,

ha deciso il consiglio dei ministri, saranno definiti i singoli interventi e i relativi finanziamenti. Dal primo maggio, insomma, il cantiere Mez-zogiorno aprirà. In questi due mesi e mezzo, il ministro Fitto ultimerà la ricognizione delle risorse disponibi-li ed otterrà il via libera, prima dalla Corte dei Conti e poi dal Cipe. Quel-la che ancora oggi dal presidente della Regione Puglia, Vendola, vie-ne definita una scatola vuota, sta per riempirsi di contenuti ed iniziative. Ma questo non basta ad acquietare le polemiche. Il piano per il sud sarà finanziato coi soldi europei che le re-gioni meridionali non hanno speso. Un furto, secondo Vendola, un recu-pero in extremis di risorse altrimenti perse, secondo Fitto. Una diatriba squisitamente politica, che ai citta-dini poco interessa. Ai meridionali, infatti, interessa che ovunque siano stati presi, quei soldi si trasformino in infrastrutture nel più breve tempo possibile. Ed è questo che sia Fitto che Vendola devono garantire, al di sopra delle parti e delle divisioni politiche. Il sud, finora, non ha sa-puto impiegare correttamente l’enor-me flusso di denaro proveniente dall’Europa. Lo dicono le statistiche e i rilievi fatti dall’Unione Europea. Se il Governo nazionale riuscirà ad imprimere una velocità ed una con-cretezza diversa a questi finanzia-menti attraverso il piano per il sud, per il sud non potrà che essere un momento di rinascita, piaccia o no a chi si vede soffiare i soldi da sotto il naso. Di questi tempi, le risorse non si possono tenere in cassaforte, ma devono essere investite. Speriamo che sia la volta buona.

di Vincenzo Magistà

ad orIaSI va alla velocItàdel Suono

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pugliA/Record

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PaSSa Il PIano, ma fIoreSIarrabbIa

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pugliA/sanità

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Anno ii - n.6 (49) - 12 febbraio 2011Iscrizione al Registro

Stampa del Tribunale di Barin. 14 del 3 marzo 2010Direttore responsabile

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L’assessore Tommaso Fiore

Ci ha pensato l’assessore alla salute Tommaso Fiore a dare la scossa

all’approvazione alla camomilla in via Capruzzi al Piano di rientro del deficit della sanità. L’annuncio delle dimis-sioni (al termine del completamento di altri negoziati col governo centrale) ha colto di sorpresa tutti i componenti del-la giunta e il presidente Nichi Vendola, che però s’è mostrato subito sicuro: “Io penso che l’assessore alla Sanità Tom-maso Fiore continuerà a restare al suo posto”. Il consiglio regionale ha comun-que approvato il 3 febbraio scorso a lar-ga maggioranza con 40 voti favorevoli, 21 contrari e un’astensione, il disegno di legge sul piano di rientro e riqualifi-cazione del sistema sanitario regionale 2010-2012 concordato nell’accordo sottoscritto il 29 novembre 2010 tra i ministri della salute e dell’economia ed il presidente della giunta regionale. Un esito, quello del voto assicurato dall’in-tera maggioranza e sostenuto anche dall’Udc, abbastanza scontato. Il piano prevede la cancellazione di 2200 posti letto in Puglia nel triennio, la chiusura di 18 ospedali, il blocco del turn over, la sostituzione dei dipendenti in pensio-ne, e l’introduzione di un euro per ogni ricetta rossa sui medicinali. Si tratta di misure di contenimento che serviranno a correggere il bilancio di 450 milioni di euro. Una stretta imposta dal gover-no centrale perché la regione Puglia ha sforato il patto di stabilità sui conti nel 2009 e anni precedenti. Opposta la valutazione del piano da parte dei due schieramenti. Il centrosinistra l’ha eti-chettato come un diktat persecutorio del governo Berlusconi che continua a tagliare fondi agli enti locali, soprat-tutto al Sud. L’opposizione di centro-destra la punizione ai mancati adegua-menti della Puglia ai patti della salute del 2005 e del 2009 in cui il governo chiedeva di rimodulare e ridurre i posti letto. Ma la vera miccia al dibattito l’ha data proprio l’assessore Fiore, il tecnico gentiluomo, il traghettatore illuminato del dopo Tedesco e Tarantini. Fiore è sbottato in aula dopo la relazione del presidente della commissione sanità, Dino Marino, del Partito Democrati-co, che aveva sollevato diverse critiche all’operato dell’assessorato. Modello inadeguato di governante del processo, scarsa concertazione coi territori, man-cato raccordo con le Asl, senza contare le punzecchiature sull’introduzione dei ticket sui medicinali. La replica è stata puntigliosa e sorprendente. Richieden-do nell’immediato futuro un confronto politico sui temi sollevati l’assessore ha considerato così conclusa la sua azione politica con l’approvazione del piano di rientro ed ha assicurato ai con-siglieri regionali che non lo avrebbero rivisto più in quell’aula. Parole sibil-line il cui significato l’assessore Fiore

PUGLIA/Polemiche alla Regione prima dell’approvazione del piano di rientro

Sanità, fiore si dimetteha spiegato a margine dei lavori consi-liari, confermando, a conclusione delle procedure previste dal piano di rientro e già avviate, l’intenzione di rimettere nelle mani del presidente Vendola il mandato di assessore alla salute. Nei giorni successivi l’intera maggioranza, la Cgil e i precari delle internalizzazio-ni sanitarie hanno espresso solidarietà e sostegno pieno all’operato del profes-sore. Lo stesso centrodestra ha accusato il presidente Vendola di averlo lasciato

da solo. Fiore, del resto come promes-so, ha proseguito negli ultimi giorni il negoziato col governo sulla questione del riparto dei fondi statali alle regio-ni del sud e sulla spinosa vicenda delle internalizzazioni sanitarie dove s’è re-gistrata una schiarita. La stessa che po-trebbe verificarsi sull’intento di gettare la spugna che oggi appare più lontano rispetto all’approvazione del piano di rientro.

francesco iato

Ha incassato il consenso del Con-siglio Regionale della Basilicata

il nuovo piano di dimensionamento scolastico. Risultato di un’intensa concertazione tra le due Province lucane, l’Anci, l’ufficio scolastico re-gionale e i sindacati, il piano è stato approvato lo scorso 5 di febbraio.

Le principali novità che riguar-deranno presto il sistema scolastico lucano saranno quelle relative all’ag-gregazione degli istituti in alcuni co-muni, la concessione di alcune dero-ghe e l’istituzione del liceo musicale.

Nello specifico: nella provincia di Potenza saranno accorpati i plessi del comune di Castelluccio Inferiore con quello di Castelluccio Superiore, Trecchina con Nemoli, Balvano con Ruoti-Baragiano e Savoia con Vietri.

Nel Comune di Melfi saranno in-vece aggregate la scuola elementare e quella per l’infanzia “Cappuccini” e la scuola per l’infanzia “Marottoli”; all’istituto comprensivo “Berardi” sarà accorpata la scuola per l’infanzia “Castello Cattedrale” e, ancora, quel-la primaria “Foggiano”.

In ultimo all’Istituto comprensivo “M. Ferrara” saranno unite la scuola elementare “Leonessa” e la scuola per l’infanzia “Valleverde”.

Diverse le aggregazioni previste per gli istituti superiori.

Deroghe nella provincia di Poten-za sono state concesse a Filiano, Op-pido, Rivello, Rotonda e Genzano di Lucania.

Nella provincia di Matera le de-roghe sono state invece concesse a

bASILICAtA/La Regione approva il piano

Scuole lucane, okRotondella ed è stato inoltre costitu-ito un centro d’istruzione per adulti (Cpa) abbinato all’Istituto “Loperfi-do” di Matera.

Buone notizie per la scuola media di Pietragalla, frazione S. Giorgio che è stata ripristinata.

Tanti i nuovi indirizzi di studio istituiti: il Liceo linguistico e il Liceo Classico presso il Liceo scientifico di Melfi; il Liceo scientifico presso l’“Orazio Flacco” di Venosa e l’indi-rizzo socio-sanitario presso l’istituto “Giorgi” di Potenza e poi ancora il liceo musicale coreutica presso l’isti-tuto superiore “Stigliani” di Matera; l’indirizzo turismo presso l’istituto “Loperfido” di Matera; l’indirizzo elettronica ed elettrotecnica presso Policoro; l’indirizzo socio-sanitario presso l’Isis di Stigliano e, infine, l’indirizzo informatica e telecomuni-cazioni presso l’istituto “M. Capito-lo” di Tursi.

Non poche però le polemiche che il nuovo piano ha scatenato.

Su tutte quelle dei ragazzi e dei genitori della scuola media “Torra-ca” di Matera che attendono il tavolo tecnico previsto nella sede della Re-gione.

Nel presidio permanente davanti all’ingresso della sede di via Moro continua la raccolta di firme contro la decisione del Consiglio regionale, prevista nel Piano di dimensionamen-to scolastico, di accorpare la succur-sale della “Torraca” di piazza degli Olmi alla media “Nicola Festa”.

Alessandro boccia

Contrariamente alle prime notizie che erano filtrate da Roma, la

Cassazione ha detto “no” al referen-dum per creare la Regione Salento.

Una bocciatura che arriva come una doccia fredda sul comitato che l’aveva proposto e che già iniziava a festeggiare.

Da Roma, infatti, le notizie fil-trate parlavano di un provvedimento favorevole al comitato, non proprio un si, ma il rinvio alla Corte Costitu-zionale di un aspetto importante della questione: il parere positivo al refe-rendum anche da parte dei comuni che resterebbero fuori dall’istituenda regione.

Il Comitato per la Regione Sa-lento chiedeva appunto questo: il si in prima battuta al referendum o, in alternativa, il rinvio alla Corte Costi-tuzionale. Ma la Cassazione ha detto no ad entrambe le opzioni, bocciando la richiesta per un errore formale, ma non troppo.

Secondo la legge, per ottenere il referendum con la previsione di for-mare una nuova regione, bisogna presentare la richiesta sottoscritta da almeno un terzo dei consigli dei comuni ricadenti nel territorio inte-ressato. I Comuni devono, cioè, aver espresso il loro si al referendum. In realtà, invece, nella documentazione presentata a Roma da parte del comi-tato promotore della Regione Salento c’erano le deliberazioni di 56 consigli comunali, ma tutte favorevoli a chie-dere l’effettuazione del referendum. Ma un conto è chiedere di fare un referendum, altro è esprimersi già a favore della scissione. La differenza non è di poco conto e, infatti, la gran parte dei 56 comuni che pure aveva-no aderito alla richiesta del comitato scissionista, appena appresa la notizia della bocciatura, ha preso le distanze.

Alla richiesta di far votare i citta-dini sulla proposta di una Regione Sa-lento - hanno dichiarato molti sindaci

PUGLIA/No al Referendum per l’altra Regione

Salento bocciato

Lecce- non potevamo sottrarci e per questo abbiamo detto si. Ma questo non vuol dire che noi eravamo favorevoli o che lo siamo adesso, alla creazione di un’altra regione.

Anzi, la maggior parte di quei 56 sindaci, la Regione Salento non la vuole affatto.

Così stando le cose, il progetto ri-schia di naufragare, anche se dal co-mitato fanno buon viso a cattivo gio-co e aspettano fiduciosi che la Corte Costituzionale, chiamata in causa per un altro parere, si esprima, riaprendo i giochi.

Tuttavia sarà difficile riprendersi i 56 voti favorevoli dei consigli co-munali e delle tre province, anche perché, sia la Regione Puglia che il governo centrale, hanno fiutato il pe-ricolo e adesso stanno predisponendo interventi finalizzati al superamento di ritardi infrastrutturali nelle provin-ce di Brindisi, Lecce e Taranto, col-mando quelle aspettative che avevano alimentato lo spirito politico della scissione.

Enzo Magistà

A dodici anni dalla sua prematura scomparsa è stata ricordata al por-

to di Bari la figura di Pinuccio Tatarella che si guadagnò l’appellativo di “mini-stro dell’armonia” nel primo governo Berlusconi del quale fu vice premier.

A stringersi intorno alla vedova, Angiola Filipponio Tatarella e a quanti lo conobbero e militarono con lui nel corso della sua lunghissima ed intensa esperienza politica, oltre ai dirigenti pugliesi del Popolo delle Libertà anche due suoi amici di sempre: il ministro della difesa Ignazio La Russa e il pre-sidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri.

“Una figura attualissima, quella di Pinuccio”, è stato detto dal ministro, nel corso di un convegno dedicato all’ideato di “oltre il polo”, al terminal crociere. Un convegno al quale faceva da cornice una mostra fotografica dedi-cata al leader politico scomparso, “una personalità che manca e della quale se ne avverte il vuoto in un momento poli-tico come quello che il Paese sta viven-do”, ha aggiunto il numero uno a palaz-zo Madama del Popolo delle Libertà. Di una cosa non ha dubbi, la moglie del Pinuccio nazionale, che non si aspetta-va tanto affetto intorno alla figura del marito a tanti anni dalla scomparsa, ed è che “se fosse stato ancora in vita Tatarella, oggi, non ci sarebbe stato il divorzio politico tra Fini e Belusconi”.

Opinione, quella della vedova Tata-rella, condivisa da numerosi esponenti del Pdl, primo fra tutti il senatore Lu-igi D’Ambrosio Lettieri che ha tuona-to: “con Pinuccio Tatarella le sorti del centrodestra italiano sarebbero state diverse”.

Sulla stessa lunghezza d’onda, an-che, il vice presidente dei senatori ber-lusconiani, Gaetano Quagliariello che del politico ricorda il suo impegno in favore del sud. “Lui si è sempre speso, battuto ed impegnato”, ricorda Qua-gliariello, “per la crescita della Puglia, del Mezzogiorno e dell’Italia intera nel contesto sopranazionale dell’Unione Europea”. Poi, dopo l’incontro pro-mosso dal Pdl, è toccato ai giovani di generazione futuro, il movimento gio-vanile di Futuro e Libertà ricordare la figura di Tatarella organizzando un dibattito al quale ha partecipato il sin-daco di Bari Michele Emiliano, figlio di un grande amico di Tatarella e l’ono-

PUGLIA/Dodici anni dopo la morte di tatarella

Pinuccio il grande

La commemorazione di Tatarellarevole Italo Bocchino, braccio destro di Gianfranco Fini. “Occorre mettere tutte le forze politiche intorno ad un tavolo e riprendere a dialogare”, con que-ste parole ha iniziato il suo intervento commemorativo a Villa Romanazzi Carducci l’on. Bocchino, che poi ha aggiunto: “estremizzazioni, assenza di regole politiche e di rispetto per l’av-versario non portano da nessuna parte. Questo avrebbe fatto, oggi, Pinuccio Tatarella, prendendo le distanze da un centrodestra estremista come quello at-tualmente al governo, per costruire un centrodestra moderato”.

Nicola Mangialardi

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notIzIe In brevetaranto, rItrovatovaSo rubato Un vaso greco risalente al IV se-

colo a.C., rubato nel 2008 da un deposito del Museo Archeologico di Taranto, è stato recuperato dalla Po-lizia nel capoluogo jonico. Il vaso era nascosto nel bagno di un casolare ab-bandonato. E’ rotto in un punto, ma potrà facilmente essere restaurato. Il pezzo ha un valore inestimabile ed era destinato al mercato clandestino dei collezionisti d’arte.

PollIno, GattuSo e lo SPot che non c’è Il parco nazionale del Pollino re-

alizzò uno spot con il giocatore del Milan Gattuso, mai andato in onda. Costo dell’operazione 240 mila euro. Per la corte dei conti di Potenza, che ha avviato un’inchiesta, ci sarebbe stato un danno erariale e per di più un totale disprezzo delle regole. A breve i giudici emetteranno sentenza defi-nitiva.

matera, Strada Per tatarella A distanza di 12 anni dalla morte

di Giuseppe Tatarella, il Comune di Matera dedicherà all’onorevole pu-gliese una strada. La proposta, avan-zata dai consiglieri comunali Augusto Toto, Giovanni Angelino, Tommaso Perniola e Doriano Manuello di Fu-turo e Libertà, è stata accolta dal sin-daco Salvatore Adduce, alla guida di una coalizione di centrosinistra.

molISe,vuole SoldI107 annI doPoIl bisnonno sottoscrisse nel lonta-

no 1904 titoli per un valore di 40 lire. Dopo 107 anni gli eredi si vogliono riscuotere la somma che, fra interes-si e rivalutazioni, ammonta a circa 800mila euro. Una richiesta assurda, dicono gli esperti della Banca d’Italia. Ma assolutamente normale per i lega-li della signora di Campobasso che promette battaglia. Quei crediti sono ancora esigibili, dichiara.

matera, naScelIceo muSIcale Dal prossimo anno scolastico sarà

attivato a Matera, presso l’istituto magistrale statale “Stigliani”, il Li-ceo musicale. Saranno 25 gli studenti ed il corso di studi prevede un biennio simile agli altri licei e un triennio di materie teoriche ed esercitazioni pra-tiche. Al termine gli studenti conse-guiranno un diploma che consentirà loro di accedere agli studi universi-tari di specializzazione al Conserva-torio.

brIndISI, InquInamento da camIno? L’Agenzia regionale per l’Am-

biente ha stabilito che a causare a Torchiarolo (Br) il superamento dei limiti delle polveri sottili, non è la vi-cina centrale Enel di Cerano, bensì la legna che arde nei focolari domestici e nei forni dei panettieri del posto. Una tesi che non convince i cittadini, i quali sono convinti che non può un migliaio di caminetti causare così tan-to inquinamento atmosferico.

trenI, raGazzo uccISo a mola Un 16enne è stato travolto merco-

ledì dall’Eurostar Milano-Lecce alla stazione di Mola di Bari. Il giovane stava attraversando i binari per pren-dere il treno per Bari, ma è soprag-giunto l’Eurostar che lo ha investito.

Un momento della conferenza

C’è un’altra Italia che vive all’este-ro, oltre 80 milioni di connazio-

nali considerando gli oriundi e i figli delle seconde e terze generazioni. E’ uno dei dati più affascinanti del rap-porto italiani nel mondo al centro di un convegno tematico organizzato dalla Regione Puglia a cui sono intervenuti, tra gli altri, il presidente del consiglio regionale Onofrio Introna e l’assesso-re regionale al welfare Elena Gentile. Secondo le ultime statistiche in Puglia il fenomeno migratorio attuale è pro-fondamente diverso da quello di inizio secolo. Oggi la popolazione degli emi-grati è sostanzialmente giovane. Nella metà dei casi si tratta di laureati che lasciano la nostra terra per trovare oc-casioni di studio ulteriore e soprattut-to di lavoro. Attualmente sono più di quattro milioni gli italiani all’estero, di cui oltre 313.000 i pugliesi, secon-do i dati ufficiali dell’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) del Mi-nistero dell’Interno. Il Rapporto del-la Fondazione Migrantes, giunto alla sua quinta edizione, dedica un’intera sezione al fenomeno migratorio della Regione Puglia. Lo scopo dell’iniziati-va è stato quello di far emergere l’at-tualità del tema dell’emigrazione e di sensibilizzare le istituzioni a definire nuove politiche e programmi a soste-gno dell’emigrante del terzo millennio. In particolare mettendo in evidenza i flussi più importanti dei nostri emigrati all’estero. Che si concentrato, come il resto della colonia italiana, nell’Ameri-ca latina. Una buona fetta di corregio-nali ha scelto l’America e soprattutto il Canada dov’è nota e ormai affermata una massiccia presenza di pugliesi pe-raltro ben integrati in settori chiave del-la vita economica e sociale. “Adesso l’emigrazione è dei giovani acculturati, laureati, i giovani di una Europa senza confine”, ha detto il presidente Introna. Dunque incrociando l’esperienza degli emigranti storici e della nuova genera-zione di espatriati, sono necessarie azioni mirate in un ottica di crescita sia politica che culturale, è emerso dal dibattito. “Ri-costruire il senso di appartenenza, di tut-to ciò che fa grande la pugliesità e conta-minare le II e III generazioni di emigrati attraverso percorsi creativi” questo il punto di partenza per l’assessore Gentile che, attraverso l’impegno a portare a ter-mine la realizzazione della Fondazione Casa Puglia, individua nell’emigrazione uno straordinario alleato per promuovere la pugliesità nel mondo. Oggi più che mai il governo regionale, attraverso la legge regionale n.23/2000, si impegna a soste-nere i pugliesi presenti nei cinque conti-nenti ed a mantenere vivo quel legame imprescindibile con la loro terra d’origi-

bARI/Presentato il rapporto annuale in un incontro alla Regione Puglia

l’altra Italia nel mondone. “È importante creare sinergie e colla-borazioni con l’Assessorato al Turismo, all’Agricoltura, alle Politiche giovanili e tutti gli attori sociali”, ha spiegato la dottoressa Genchi, dirigente del settore emigrati, illuminati e sensibili al tema dell’emigrazione per leggere il presente guardando al futuro”. In particolare que-sto è tanto più importante alla luce della

riduzione dei fondi al settore degli emi-grati (da 1,5 milioni a 200 mila euro) che renderanno più difficoltose le numerose iniziative. Ma l’assessorato ai servizi so-ciali si sta già attivando e l’introduzione della fondazione potrà attirare investitori privati e fondi aggiuntivi magari anche attraverso le fondazioni bancarie.

francesco iato

una terradi lucani

PoLICoRo/Emigrazione

Una conferenza planetaria la tre giorni di Policoro: i lucani sono

arrivati dal Sud e dal Nord America, dall’Oceania e dall’Europa insieme alla gran parte dei presidenti delle 15 Federazioni lucane e ai componenti dell’esecutivo dei Forum dei giovani provenienti dai cinque continenti. La finalità dell’evento è stata quella di illu-strare le linee guida della programma-zione annuale e triennale delle attività che la Commissione Regionale Lucani all’Estero ed il Consiglio regionale di Basilicata, svolgeranno in favore dei lucani sparsi nel mondo. A coordinare i lavori, Vincenzo Folino, Presidente del consiglio regionale di Basilicata, Antonio Di Sanza, Presidente della Commissione Regionale, i consiglieri Luigi Scaglione e Francesco Mollica, ambedue Vice presidenti della Com-missione. La presenza dei dirigenti di Confindustria Basilicata, dell’APT, dell’ANCI, di Sviluppo Italia e dei rap-presentanti istituzionali della provincia di Matera, ha rafforzato gli obiettivi che l’organismo regionale intende po-tenziare rafforzando il rapporto tra le comunità dei lucani nel mondo e le comunità di origine predisponendo un aggiornamento della mappa anagrafica dei corregionali residenti all’estero in vista dell’ipotesi di riscrittura dello Sta-tuto al fine di rendere possibile il voto dall’estero. Si è voluto testimoniare le nuove esperienze e sollecitare i giova-ni verso una maggiore comunicazione attraverso gli strumenti di nuova gene-razione: Skype e social network, il tutto per incrociare con celerità domande ed offerta ma anche per una continua atti-vità di ricerca e documentazione e per lo sviluppo degli scambi culturali e lin-guistici. Obiettivo della Commissione è quello di compiere un salto di qualità nelle politiche dell’emigrazione attra-verso una sinergia vera tra la Basilicata confinata in Italia e le altre “Basilicate”, un collegamento oltre che emozionale e identitario che deve portare ad im-plementare i vari settori della cultura, dell’economia e del commercio oltre i confini regionali ma anche dalle varie realtà geografiche rappresentate dai corregionali partiti da emigrati ed oggi espressioni intellettuali, imprenditoriali ed istituzionali di alto profilo, nel mon-do. La Basilicata quest’anno ha aperto ai lucani all’estero il Metapontino, area ricca di realtà imprenditoriali agricole e turistiche, una bellezza paesaggistica che insieme a Maratea offre una diver-sificata offerta turistica insieme alla ge-nuinità dei comuni montani. A detta dei partecipanti, la “full immersion” ha rin-vigorito i presupposti ed i rapporti con le istituzioni ma naturalmente si resta in attesa dei risultati. Alessandro boccia

All’interno della city mondiale dell’agricoltura alla Fruit Logi-

stica di Berlino, irrompe prepotente-mente il premio “grappolo d’argen-to”, assegnato ogni anno dal comune di Rutigliano. “Quest’anno abbiamo voluto assegnare il nostro prestigioso premio”, ha commentato il primo cit-tadino, Roberto Romagno, “alla tra-smissione televisiva “Linea Verde”. “Un scelta ricaduta”, continua il sin-daco di Rutigliano, “in virtù del fatto che la nostra cittadina sta investendo su potenzialità comunicative che pos-sano attrarre nella nostra zona risorse economiche legate sia all’agricoltura che all’artigianato”. Una prospetti-va certamente ambiziosa questa del piccolo centro del sud est barese che però parte avvantaggiato dal fresco riconoscimento di città turistica nel panorama regionale. Insomma, la cit-tà di Rutigliano, con i suoi ammini-stratori e il suo tessuto economico ha deciso di aggredire il mercato, propo-nendo ad esso una interessante com-bine di eccellenze agro alimentari e di curiosissime occasioni artigianali. “Non è casuale la scelta di utilizzare la vetrina della più importante fiera

AGRICoLtURA/Il comune di Rutigliano assegna il grappolo d’argento all’estero

l’uva è la regina di berlino

Il grappolo d’argento

del settore agroalimentare al mondo per assegnare il nostro premio che non è altro che una pretestuosa occa-sione per promuovere la grande labo-riosità dei rutiglianesi che sempre più viene apprezzata nel mondo”. Non risparmia i complimenti e non si ri-sparmia nel mettersi in gioco, Rober-to Romagno, che insieme al suo team amministrativo ha deciso di puntare sulla promozione di quelle che sono

le peculiarità del suo territorio. “Ab-biamo voluto coniugare l’aspetto agricolo e quello artigianale, che con-nota nel mondo la nostra Rutigliano”, aggiunge il vice sindaco Pasquale Redavid, “per far sì che Rutigliano possa recitare un ruolo di prim’ordi-ne nell’azione di proposizione turi-stica dell’intero territorio regionale. Affollata l´area all´interno del “Punto Italia” dell´Ice, nella capitale tedesca, da operatori commerciali e giornalisti di tutto il mondo. Hanno partecipa-to alla consegna del premio, tra gli altri, il direttore dell´Ice di Puglia e Basilicata Giuseppe Lamacchia, gli assessori all´Agricoltura della Regio-ne, Dario Stefano, delle Province di Bari, Francesco Caputo, e della Bat, Domenico Campana, il direttore tec-nico del GalSeb Arcangelo Cirione. A fare gli onori di casa la delegazione del Comune di Rutigliano formata dal Sindaco Romagno, dagli assesso-ri Redavid, Martire e Defilippis e dei consiglieri comunali Gaio, Troiani, Antonelli e Masotti. Il premio è sta-to ritirato dal produttore esecutivo di “Linea Verde”, Rosaria Rumbo.

Nicola Mangialardi

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Il Centro di Geodesia Spaziale di Matera

La crisi economica, che da qualche anno ha messo a dura prova lo sce-

nario economico italiano ed internazio-nale, ha colpito duramente soprattutto il Mezzogiorno, dove irrisolte questio-ni storiche rendono ancora oggi parti-colarmente fragile e difficile la crescita e lo sviluppo.

La Basilicata riflette il disagio ge-nerale, ma al tempo stesso ha messo in pratica azioni mirate a cambiare rotta e quindi a dare respiro ad un territorio ricco di risorse e potenzialità.

Ha cercato di dare una svolta seria e forte alla crisi incombente prima ancora che questa diventasse fattore di declino irreparabile e l’ha fatto attraverso una politica volta all’impiego delle capaci-tà non solo strutturali e materiali che il territorio lucano può offrire, ma anche partendo dal potenziale culturale, dai giovani e da tutte le professionalità in esso presenti.

Innovazione tecnologica, interna-zionalizzazione, sviluppo del capitale umano sono infatti alla base della rete di salvataggio che la Regione Basilica-ta ha realizzato per contenere gli effetti della crisi e rilanciare la capacità com-petitiva della regione, partendo dalle imprese locali, messe a dura prova dal-la recessione internazionale.

Il concetto di competitività sul mer-cato globale è diventato pertanto una sfida, un cavallo di battaglia per la Regione che ha inteso disegnare un ap-proccio inedito ed innovativo alle po-litiche di sostegno all’imprenditorialità locale, privilegiando però i fattori criti-ci, come la ricerca e l’innovazione.

Innovazione è anche sinonimo di occupazione, in primis per le giovani menti.

Fronteggiare la crisi in Basilicata vuol dire non solo frenare il declino economico, ma creare al tempo stesso nuovi incentivi e nuovi posti di lavoro. La valenza dunque per l’Amministra-zione regionale è divenuta duplice.

E’ stato fatto proprio il concetto che un territorio può dirsi in salute se anche i giovani possono scegliere di rimanere, ma per rimanere bisogna creare le basi, offrendo e ricevendo opportunità.

La rete diffusa di piccole e medie imprese rappresenta storicamente la spina dorsale del sistema produttivo lucano. Una rete che ha saputo costru-ire sulla flessibilità e sulla rapidità di risposta la sua capacità di adattamento a mercati in continua evoluzione.

Consapevole delle opportunità che le Pmi rappresentano per la realtà lu-cana la Regione Basilicata ha messo in opera varie agevolazioni prevedendo un investimento fino ad 1 milione di euro in innovazione tecnologica, orga-

bASILICAtA/La Regione punta su giovani ed innovazione per rialzarsi

ricerca contro la crisinizzativa e commerciale; sostenibilità ambientale, certificazioni e sicurezza sui luoghi di lavoro; utilizzo delle tec-nologie dell’informazione e della co-municazione.

Tutto questo partendo dalla consa-pevolezza che lo sviluppo di un terri-torio non può prescindere da un sano sistema imprenditoriale che trova la sua forza motrice proprio nella flessi-bilità e nelle capacità delle Pmi.

Un sistema produttivo per essere funzionale ha bisogno sì d’innovazio-ne, ma applicata alla ricerca.

Per questo motivo la Regione Basi-licata ha cercato di misurarsi anche con questo ulteriore settore. Ricerca vuol dire Innovazione e crescita.

In tale ottica il 70 per cento delle risorse finanziarie disponibili che am-montano complessivamente a quasi 160 milioni di euro è stato concentrato, per il periodo 2007-2013, proprio nei quattro settori ritenuti prioritari per lo sviluppo del territorio: osservazio-ne della terra, energia, mobilità, agro-biotecnologie.

La restante parte delle risorse invece è stata rivolta allo sviluppo di progetti

riguardanti il tessile e la sanità.La Regione Basilicata infatti ha

inserito nella sua politica, conside-randolo fondamentale, gli incentivi di rete fra le istituzioni della ricerca ed il sostegno ad aggregazioni forti fra il mondo delle imprese ed i produttori di conoscenza.

In questa direzione vanno numerosi progetti, come il Polo tecnologico per le aziende agricole, il Campus di Melfi nel settore automotive e Basilicata In-novazione: joint-venture tecnologica tra Regione Basilicata e Area Science Park di Trieste, un’importante porta d’accesso riservata alle imprese che vogliono entrare in contatto con i pro-duttori della conoscenza e della ricerca applicata.

Dunque il territorio lucano oltre ad essere competitivo sul piano delle of-ferte turistiche, ambientali, artistiche e culturali, suscita molto interesse anche per quanto riguarda le opportunità in ambito più prettamente tecnologico ed innovativo attraverso delle politiche, come evidenziato, volte a tutelare ed incentivare il mercato del lavoro e del-lo sviluppo economico.

Una “road map” tra i centri di eccellenza di ricerca pubblica

e privata. Le politiche della Regione Basilicata per le imprese puntano, in primo luogo, a creare una “rete della conoscenza”. Ricerca e inno-vazione, dunque, non intese come episodi sporadici e casuali ma come “sistema collaudato e condiviso” che arricchisca il know how del mondo imprenditoriale lucano.

Gioca le sue carte sul binomio innovazione-competitività, offrendo al contempo una concreta opportuni-tà di occupazione e carriera ai gio-vani laureati lucani, il “Campus per l’Innovazione del Manufacturing”, che sta nascendo nell’ambito di una Convenzione-Quadro tra il Gruppo Fiat e la Regione Basilicata, con un investimento complessivo di 18,5 milioni di euro.

La formula del “Campus” è stata scelta per rafforzare la collaborazio-ne con altri centri di ricerca pubblici e privati, creare un luogo al servizio anche di altre aziende presenti sul territorio e favorire l’interazione e la sinergia tra differenti filiere produt-tive, con l’obiettivo di supportare lo

L’Università degli Studi di Potenza

bASILICAtA/Università, alta tecnologia e spazio

l’eccellenza

stabilimento, i suoi fornitori e le al-tre imprese locali, accelerando così il trasferimento dei risultati dai labo-ratori alla produzione e di elevare il livello competitivo e tecnologico del tessuto imprenditoriale lucano.

Un’altra importante intesa ha già dato i suoi frutti: quella con Area Science Park di Trieste, il primo par-

co scientifico e tecnologico italiano. A Tito Scalo, zona industriale nei

pressi del capoluogo di regione, Po-tenza, è operativa Basilicata Innova-zione, joint venture tecnologica che è una porta di accesso riservata alle imprese verso la conoscenza e la ri-cerca applicata.

Basilicata Innovazione sta funzio-nando, sul modello già sperimentato con successo dal Parco Scientifico Area in Friuli Venezia Giulia, come una sorta di sportello regionale spe-rimentale che accompagna le impre-se nei loro percorsi di innovazione e sperimentazione tecnologica.

Si stanno così stringendo le ma-glie di una rete completa di servizi per favorire la creazione di nuovi prodotti, rendere i processi aziendali più efficienti e rispettosi dell’am-biente, migliorare l’organizzazione interna e far nascere nuove imprese, valorizzando i risultati della ricerca locale.

E, per restare in tema di eccel-lenze, un occhio lucano scruta at-tentamente il pianeta Terra pronto a carpirne qualsiasi movimento e a segnalarlo: è il Centro di Geode-

sia Spaziale di Matera. Oltre 100 le persone che lavorano nella struttura nata nel lontano 1983 e cresciuta grazie agli investimenti realizzati dalla Regione e dall’Asi (l’Agenzia spaziale italiana).

Dedito all’osservazione della Ter-ra per mezzo di tecnologie spaziali avanzate e di metodi d’osservazione ad alta tecnologia, il centro materano si afferma come una delle più impor-tanti stazioni di geodesia spaziale.

Dalla deformazione della crosta terrestre agli studi sulla relatività, queste solo alcune delle attività della struttura materana, senza tralasciare la partecipazione al Goce, uno dei più grandi esperimenti italiani per lo studio della gravità della Terra, e al progetto Cosmo-Skymed con il lan-cio a breve del 4° satellite.

Il circuito virtuale di conoscen-ze, inoltre, unisce i centri di ricerca pubblica regionale: la Trisaia di Ro-tondella, dove ha sede uno dei centri italiani dell’Enea, l’Agrobios di Me-taponto, che mette la ricerca a dispo-sizione del sistema agricolo, e Uni-versità, quest’ultima, relativamente recente sorta dopo il terribile terre-moto del 1980 per dare una risposta alla popolazione lucana in termini di sviluppo e di crescita e sostenuta da un’azione accorta e lungimirante della Regione Basilicata.

A questi si aggiunge ancora il Cnr (Centro nazionale di ricerca) di Tito, un altro polo lucano d’eccellenza.

La Basilicata non vuole essere solo il “luogo dell’innovazione”, ma un “luogo innovativo” dove speri-mentare le tecnologie più all’avan-guardia.

E far crescere così l’industria, l’ambiente e l’agricoltura in un otti-ca di sviluppo sostenibili e compe-titivo.Il Centro Ricerche ENEA Trisaia

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La zona interessata al confine tra Molise e Puglia

Un progetto vecchio trentadue anni, che non ha fatto in tempo a vedere

la luce.La Capitanata è destinata a soffrire

la sete ancora chissà per quanto tem-po.

Il progetto che è tornato nei cassetti del Ministero delle Infrastrutture, in-fatti, è quello della diga che doveva essere realizzata in località Piano dei Limiti, al confine con il Molise.

Un invaso grande poco meno di quello di Occhito, che a quel lago arti-ficiale che non ce la fa più a dare acqua a un territorio sterminato come le pia-nure e le colline aspre della Capitanata doveva collegarsi.

Era il 1992 quando il Consorzio di

MoLISE/L’impianto di Piano dei Limiti cancellato dai finanziamenti

e la diga non c’è piùbonifica della Capitanata decise che a quei problemi di approvvigionamento idrico poteva mettersi fine realizzando un altro lago artificiale.

Una nuova diga che avrebbe blocca-to più a monte il Fortore, il fiume che lo alimenta, per collegarsi a Occhito semplicemente per cascata.

Vasi comunicanti, che avrebbero raddoppiato la capacità di immettere acqua per la Provincia di Foggia.

E invece, trent’anni dopo, la pietra tombale porta la firma del ministro del-le Infrastrutture Altero Matteoli.

Con una lettera arrivata al Gover-natore della Puglia Vendola ha messo nero su bianco il no definitivo a un progetto che quando venne aggiornato

valeva duecentocinquanta milioni di euro.

Era il 2008, e sulla scorta della pro-testa degli agricoltori dauni per le ripe-tute siccità, si decise di rimettere mano al progetto.

La Regione Puglia se ne fece inter-prete, e avviò i contatti con i Comuni pugliesi e molisani che andavano ri-compensati per via delle terre che sa-rebbero state invase dall’acqua.

Contatti assai blandi, per la veri-tà, che per altro si sono scontrati con richieste spesso esagerate di sindaci, come quelli dell’immediato entroter-ra pugliese, che speravano di ottenere tanti soldi.

Lo stesso è successo con i due Co-muni del Molise, Colletorto e San Giu-liano di Puglia.

Entrambi terremotati, erano interes-sati all’invasione dell’acqua per oltre settecento ettari.

Ora è tutto un rimpallo di respon-sabilità, anche se l’unica verità è che il progetto, finanziato per centodiciotto milioni che sarebbero dovuti servire per avviare l’opera, nel tempo ha visto erodersi il finanziamento dedicato tra le grandi opere idriche dello schema nazionale.

Sessantacinque, cinquantasei, e in-fine venti milioni; troppo pochi per av-viare l’opera, e allora addio progetto.

Qualcuno maligna, e dice che in re-altà la Puglia è più interessata a portare avanti progetti per l’irrigazione in Sa-lento.

A pensar male si fa peccato...Stefano ricci

Avete mai viaggiato in auto alla velocità del suono? Ad Oria, pic-

colo comune della provincia di Brin-disi noto per il suo castello federicia-no ed il torneo dei rioni che si svolge a Ferragosto, si può.

Almeno secondo l’Autovelox che la polizia municipale utilizza per san-zionare gli automobilisti indiscipli-nati. Uno strumento da fantascienza, che è diventato da qualche giorno lo zimbello dei cittadini. Da quando ha fatto diventare Oria la città più veloce del mondo.

L’apparecchio è stato in grado di accertare che un furgone Doblò, adi-bito al trasporto merci, ha attraversato una via del centro cittadino alla velo-cità supersonica di 1.230 km/orari, cioè ben 37 km/orari al di là della so-glia della velocità del suono, fissata,

PUGLIA/Una multa per aver superato il limite di velocità: 1230 km/orari

oria alla velocità del suono

come si sa, a 1.193,4 km/h.Un furgoncino da trasporto avreb-

be surclassato in velocità persino gli aerei supersonici. Ma il fatto più sin-golare è un altro. I vigili hanno fatto pervenire a casa del titolare del Doblò un’ingiunzione di pagamento per la sanzione corrispondente, nella quale è testualmente scritto che egli, alla guida del suo furgoncino, avrebbe superato di ben 152 km/orari il limite di velocità imposto in quella strada, fissato in 1.078 km/orari.

L’uomo è trasecolato. Mai si sa-rebbe aspettato di ricevere a casa una multa così singolare. Nientemeno, ha raccontato, ho percorso una strada il cui limite di velocità era di 1.078 km/orari, superando la velocità del suono, e non me ne sono nemmeno accorto. Sarò diventato Batman. Eppure - ha continuato - avevo deciso di vendere il mio Doblò perché ormai vecchio e nemmeno più in grado di raggiungere

i 100 km/orari! L’uomo si è rivolto ad un’associazione per la tutela dei consumatori che ha immediatamente fatto rilevare alla polizia municipale di Oria il madornale e macroscopico errore e, i vigili, hanno a loro vol-ta provveduto a mettere in deposito l’inaffidabile Autovelox, scusandosi con l’automobilista. Al tempo stesso hanno verificato i verbali delle multe sanzionate grazie alle rilevazioni fatte

L’arrivo di nuove compagnie ae-ree europee (in particolare gli

accordi sottoscritti e i contributi ver-sati a Ryanair e Airberlin) stanno con-sentendo ai due principali aeroporti pugliesi, Bari e Brindisi, di continua-re a crescere con significativi incre-menti di traffico. Dopo gli anni neri della crisi del traffico aereo seguita all’attentato delle Torri Gemelle, da qualche anno i due aeroporti pugliesi stanno ottenendo performance quasi da capogiro, incrementando comples-sivamente le presenze del 20-25 per cento annuo. E i dati diffusi dalla so-cietà Aeroporti di Puglia che gestisce i due scali, relativi al primo mese del 2011, ne sono un’ulteriore conferma. A gennaio 2011, l’aeroporto di Brin-disi, chiamato aeroporto del Salento, ha ottenuto un incremento passegge-ri del 58% rispetto allo stesso mese dell’anno prima. L’incremento per Bari-Woityla è stato del 22,4 per cen-to. A gennaio, dal Woityla, sono tran-sitate, fra partenze e arrivi, 241.316 persone, mentre a Brindisi 119.163, con un trend che se confermato farà superare a fine anno ai due scali al-tri importanti traguardi: a quello di Bari permetterà di superare la soglia dei 2milioni di passeggeri facendolo diventare uno dei 10 più importanti aeroporti d’Italia e quello di Brindisi supererà l’attesissimo traguardo del milione di persone. A determinare le positive performance è stato il traf-fico internazionale. Sia a Bari che a Brindisi, le partenze e gli arrivi per destinazioni europee ed internazionali sono incrementate del 127% a Brindi-si e del 113% a Bari, praticamente più che raddoppiandosi rispetto all’anno prima. Appena un decennio fa, total-mente in mano ad Alitalia, i due aero-porti vivevano ai margini del traffico aereo italiano. (e.m.)

AERoPoRtI/Dati record a Gennaio 2011

In Puglia si vola

L’aeroporto di Bari

Un tracciato di 150 Km su cui do-vrebbe scorrere tutta la speranza

del Molise di poter conservare la pro-pria autonomia e superare un gap con altri territori che si è fatto preoccupan-te. E’ la nuova autostrada Termoli San Vittore, che ormai da cinque anni è il leit motiv di ogni campagna elettorale, sia di chi la celebra, sia di chi la critica. Per realizzare un’opera che, ai prezzi di oggi, dovrebbe costare tre miliardi e mezzo di euro, è stato realizzato un progetto di project financing. Una so-cietà ad hoc, partecipata da Regione ed Anas per la parte pubblica, da un con-sorzio di grandi imprese (dietro cui si nascondono subappaltatori molisani) per la parte privata.

L’autostrada dovrà collegare l’Adria-tico al Tirreno, se venisse realizzata in tempo permetterebbe improvvisamente di far diventare il Molise strategico in termini di Corridoio adriatico. Roma, infatti, non nasconde le proprie vel-leità di essere futuro crocevia di flussi ovest-est, e la nuova autostrada costi-tuirebbe un elemento strategico. Una scelta contrastata, quella di realizzare un’opera di tipo autostradale. In molti, infatti, propendevano per un semplice raddoppio della statale Bifernina, che già collega Campobasso a Termoli, e da lì della statale 17 fino a Venafro.

Ma un’opera di questo genere sareb-be costata quasi lo stesso, e soprattutto, non avrebbe attratto capitali privati. Per questo si è deciso di procedere a un progetto che prevede dei caselli, e anche tanti. Una trentina, che nell’ot-tica molisana dovranno aiutare i tanti

tRASPoRtI/Finanziati i 150 km della termoli-San Vittore attesa da anni

Si all’autostrada molisana

La Bifernina

piccoli paesi della Regione a frenare l’inarrestabile spopolamento. La Ter-moli–San Vittore è anche l’esempio della “politica del fare” secondo al-cuni, “dell’inciucio” secondo altri, tra Antonio Di Pietro e Michele Iorio. E’ sotto il Ministero delle Infrastrutture di Di Pietro, infatti, che l’opera ha avuto una notevole accelerazione, fino alla firma per la costituzione della nuova società, avvenuta a Campobasso tra i due politici antagonisti e il Presidente Anas Ciucci. Più volte si è mormorato dell’intesa tra i due politici, di centro-destra l’uno, di centrosinistra l’altro, che avevano trovato un favoloso accor-

do sulla necessità di realizzare l’ambi-zioso progetto. Poi il governo Berlu-sconi, deputato “eletto” in Molise, ha postergato il progetto, che è uscito tra le priorità nelle delibere Cipe. Ma ora sembra destinato a tornarvi; la società “Termoli–San Vittore” ha infatti ap-provato il progetto preliminare aggior-nato, che è stato trasferito al Cipe.

Tra Regioni e Governo, intanto, si discute del piano del rilancio del sud, e il Molise è intenzionato a chiedere come opera da finanziare per iniziare il primo lotto proprio la nuova autostra-da.

Stefano ricci

con l’apparecchio in questione, per prevenire altri clamorosi errori.

Purtroppo non è la prima volta che in Puglia si verificano episodi del genere, ma mai un Autovelox aveva osato tanto, finendo per ridicolizza-re il corpo dei vigili che lo ha finora utilizzato e il Comune, che grazie alle sue multe ha incassato parecchi soldi dai cittadini.

Enzo Magistà

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notIzIe In brevedIvanI, GIovanI lucanI a mIlano Due progetti realizzati da giovani

designer si contenderanno a marzo la vittoria finale del concorso “Nicoletti Home Award”, che prevede come pre-mio la possibilità di esporre una pro-posta di salotto innovativo al Salone del Mobile 2011 di Milano. I finalisti hanno proposto modelli innovativi di recliner e incentrati sul caldo abbrac-cio del divano che aiuta a sconfiggere lo stress.

lIcenzIata, SI ProStItuISce Avrebbe deciso di prostituirsi per-

ché rimasta senza lavoro. E’ quello che a Isernia avrebbe deciso di fare una ragazza sui 30 anni dopo esser-si vista rifiutare il posto sia come cameriera che donna delle pulizie. La ragazza, dopo diverse esperienze vissute lontano dal Molise, sarebbe scoppiata in lacrime di disperazione con alcuni amici. Sarebbero stati loro ad aiutarla economicamente.

baSIlIcata, Pronto habItat ruPeStre Il Distretto culturale dell’habitat

rupestre della Basilicata sarà opera-tivo entro il 2011: lo ha annunciato il presidente della Fondazione Zetema, che ha reso noto lo stato di attuazio-ne dei siti localizzati in provincia di Potenza, prossimi ad aggiungersi a quelli numerosi del comprensorio diMatera, come le chiese rupestri di Santa Margherita e di Santa Lucia di Melfi (Pz).

molISe,Il rIcordo dI Padre tedeSchI La vita di padre Giuseppe Tede-

schi, salesiano di Jelsi (Cb), è stata illustrata ad un gruppo di argentini figli di molisani. Emigrato a 16 anni in Argentina, divenne salesiano e de-dicò la sua vita ai poveri, costruendo un centro di primo soccorso e portan-do acqua e luce nelle baracche. Offrì al regime la propria vita in cambio di quella di una donna incinta, rimanen-do torturato ed ucciso.

InvalIdo non PaGa, PIcchIa Invalido civile fa il pieno di benzi-

na e sferza un pugno per non pagare. Per lui è scattato l’arresto. Si tratta di un 40enne di Martano (Le). Anziché pagare dopo il rifornimento, ha colpi-to il benzinaio con un pugno all’ad-dome scappando via. Rintracciato grazie alle immagini dell’impianto di videosorveglianza, è stato arrestato dai carabinieri.

taranto, ammaraGGIo elIcottero Tragedia sfiorata lunedì per l’equi-

paggio di un elicottero della Guardia di Finanza ammarato nell’invaso Pappadai, tra Fragagnano e Monte-parano (Ta). L’elicottero era partito da Grottaglie per un volo d’addestra-mento, quando si sarebbe verificata un’avaria al motore. I soccorritori hanno recuperato i due militari, illesi, aggrappati all’elicottero capovolto.

I neGramaro rInvIano Il tour Giuliano Sangiorgi, cantante lea-

der della band salentina Negramaro, dovrà sottoporsi ad un intervento alle corde vocali e dovrà restare fermo per un pò. Ha voluto avvisare di persona i propri fan, via internet, con un mes-saggio. Il tour riprende a novembre.

Il carro vincitore nel 2010

Poteva essere una delle tante confe-renze, di quelle convocate periodi-

camente dagli ambientalisti per fare il punto sulla situazione dell’inquinamen-to del mare e dell’aria a Taranto. Una situazione sempre grave, al limite del tollerabile, con la quale però si è ormai abituati a convivere. E invece, questa volta, la conferenza ha avuto l’effetto di una potente esplosione. Complice anche la voglia di “scoop” di un gior-nalista, venuto da fuori regione, inviato dalla tv di Stato, che ha voluto calcare la mano su un allarme che già di per sé era esagerato. “Le cozze di Taranto sono avvelenate dalla diossina e velenose per l’uomo”. Questo il messaggio che è passato, provocando una reazione in-controllabile, un allarme che si è diffuso a macchia d’olio, anche e soprattutto at-traverso i social network. Poche ore, ed il mercato dei mitili - una delle ultime risorse produttive di Taranto - è crollato in maniera repentina e verticale.

I dettagli. La conferenza in questione viene anticipata di qualche ora da un co-municato: da analisi effettuate presso un laboratorio scientifico di Venezia - su mitili prelevati dal fondo del Mar Picco-lo di Taranto - risultano valori di dios-sina decine di volte superiori al limite consentito. Nel particolare del tipo di prelievo - “cozze giacenti sul fondo del mare”- sta la differenza. Non si tratta, cioè, di quelle sospese in acqua con funi e galleggianti, quelle che vengono colti-vate per il mercato alimentare. Il giorna-lista della tv di Stato si affretta a dare la notizia, prima della conferenza stampa, tagliando l’intervista realizzata con uno degli ambientalisti, in maniera che que-

tARANto/Gli allevatori smentiscono i detrattori

cozze, che buonesta importante differenza non venga evi-denziata. Alla conferenza, qualche ora dopo, non ci sono soltanto i giornalisti, ma decine di mitilicoltori inferociti. La notizia si è già diffusa - in maniera non proprio esatta - e sono arrivate le prime disdette di ordini da tutta Italia.

La presenza degli addetti ai lavori alla conferenza stampa, rende la questione ancora più dirompente. Si sfiora la rissa, in alcuni momenti, tra gli ambientalisti che denunciano ed i mitilicoltori che vedono venir meno lavoro e sacrifici di anni. Il danno è fatto. A lanciare un allar-me ci vogliono pochi secondi, a tornare indietro non bastano anni. Hai voglia di specificare che le cozze campione, quelle prelevate dal fondo del mare, non sono le stesse di quelle che si vendono sui mercati, che provengono, invece, da allevamenti controllati e sicuri, realizza-ti in sospensione, dove la diossina non c’è e non ci può essere. Per il mercato, ormai, cozze di Taranto vuol dire coz-ze avvelenate e velenose. Recuperare il mercato non è impresa di poco conto. Nel merito stanno intervenendo anche le pubbliche amministrazioni locali che, al fianco dei produttori, cercheranno di recuperare l’immagine ed il valore com-merciale del prodotto tipico di Taranto. Le cozze del Mar Piccolo sono buone e non sono contaminate dalla diossina. Lo confermano le analisi dell’ARPA e dell’ASL. Quelle fatte esaminare dagli ambientalisti - prelevate (perché poi?) sul fondo, tra sabbia, vernici e detri-ti - non sono mai state destinate ad uso alimentare, anzi, ne è vietata anche la raccolta.

francesco Persiani

E’ la cartapesta la protagonista in-discussa della festa del carnevale

che ormai da 617 edizioni si rinnova a Putignano, una vivace cittadina di 27mi-la abitanti a sud di Bari. Il carnevale di Putignano è noto per essere il più antico ma anche il più lungo d’Europa: la festa folkloristica inizia infatti in pieno perio-do natalizio, il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, con le “Propaggini”: un festival satirico in vernacolo putignane-se che vede sfidarsi gruppi di teatranti e musicisti in stile agreste. Si ripete così un antico rito che vedeva il 26 dicembre come la giornata dedicata al popolo che dalle campagne “armato” di ‘ceppon (viti) risaliva in paese e metteva in piaz-za il buono e il cattivo dell’anno appena trascorso colpendo in primis politici e amministratori. E siccome “a carne-vale ogni scherzo vale” per un giorno nella cittadina pugliese sono i cittadini a “suonarle” ai potenti, e ai politici non resta che ascoltare, fare ammenda e pro-vare a ridere di sé stessi.

Le sfilate in maschera del 2011 sono nelle domeniche 20 e 27 febbraio e 6 marzo e martedì 8 marzo con l’ultima parata in notturna. Chiudono il carne-vale il tradizionale rito del “funerale” e la “campana dei maccheroni”. Nei capannoni che ospitano i sette gruppi di cartapestai ormai da mesi si lavora per presentare al pubblico locale e ai tanti turisti opere d’arte in piena rego-la. Per l’edizione 617 i maestri carta-pestai si sono ispirati come sempre ai temi dell’attualità, quindi non potevano mancare richiami agli scandali della po-litica nazionale con tanto di escort al se-

PUGLIA/A Putignano si prepara la festa dell’anno

carnevale prontoguito, e al 150° anniversario dell’Unità d’Italia con le antiche ma sempre vive contrapposizioni nord-sud.

A differenza di altri carnevali in giro per l’Italia, a Putignano i maestosi car-ri vengono realizzati esclusivamente in cartapesta. La realizzazione è lunga e laboriosa e segue alcune tappe ben de-finite: si realizzano i calchi in gesso, poi si lavora l’argilla ed infine grazie ad un sapiente e meticoloso lavoro di colla, acqua e carta nascono i pupi; il colore è l’ultimo tassello. I maestosi pupi sono impreziositi da effetti luce e movimenti meccanici ogni anno più complessi. Il carnevale di Putignano non è però solo maschere e sfilate: gli organizzatori negli anni hanno sviluppato una rete di iniziative collaterali folkloristiche e gastronomiche. Fra le tante è il caso di ricordare i giovedì di carnevale con le feste e le sagre nel caratteristico cen-tro storico. Ogni giovedì del periodo carnascialesco è dedicato ad un tema e quello “dei cornuti” è diventato negli ultimi anni quello di maggiore richia-mo: è nata addirittura un’Accademia delle Corna. In calendario ci sono anche eventi dedicati al giovedì “dei pazzi” riservato ai giovani e al giovedì “delle donne maritate” durante il quale sono i bambini a scendere in piazza per balli e divertimento.

Con successo la Fondazione Carne-vale di Putignano è riuscita a portare il carnevale anche in estate: dal primo al 3 luglio 2011 l’appuntamento da non perdere è con “Le notti dei giganti di carta”.

rossana Paolillo

Luci, ombre e quindi di nuovo luci. Potrebbe sintetizzarsi così

l’altalenante stagione invernale della montagna molisana. Ad ogni inizio dell’inverno tutto sembra apparen-temente pronto sul pianoro di San Massimo. La montagna di Campitello Matese sembra attendere solo che una nevicata, la più abbondante possibile, metta in movimento la macchina del turismo in alta quota. Campitello vie-ne da un passaggio delicato, quello di una società di gestione, la Campitello Matese, messa in liquidazione dalla Regione che ancora sta pagando lacri-me e sangue. La “Funivie del Molise”, nata da quelle ceneri, porta avanti una politica di gestione che più volte si è scontrata con gli operatori turistici lo-cali. Nemmeno un mese fa la pietra che scivolava a valle della montagna sembrava tombale: sequestro dell’im-

tURISMo/Impianti aperti e super frequentati

molise tutta nevepianto di innevamento artificiale. A disporlo i creditori, la società che lo ha realizzato nel 2006 e ancora aspet-ta i soldi. Per fortuna solo quarant’otto ore prima sessanta centimetri di neve e subito dopo un sole tiepido avevano restituito un ottimismo che dura an-cora. Una stagione iniziata male, con il weekend dell’Immacolata rimasto deserto, altro che neve. Tutto ancora chiuso, e speranze rimandate a Nata-le, quando per lo meno gli impianti bassi di risalita hanno potuto met-tersi in funzione. I venti giorni delle feste di Natale hanno fatto registrare una percentuale media di booking dell’80% in tutte le strutture. A gen-naio la situazione sembrava avviarsi stancamente verso una fine anticipa-ta, e il pessimismo stava prevalendo. Poi l’ultima nevicata, che fa svettare la cima di monte Miletto imbiancata

e visibile da mezza regione, che ha riportato sorriso e clienti. A allora e per quattro weekend la formula mordi e fuggi su cui ha puntato Campitello sembra funzionare. Discorso diverso per Capracotta. Gli impianti di risalita di monte Capraro sono rimasti fermi per tutta la stagione; colpa di collaudi rimandati fino a non servire più per questa stagione. Il centro alto moli-sano è rinomato per le piste da sci di fondo di Prato Gentile, alle falde di monte Campo. Una neve incerta fino a gennaio, però, ha fatto sfumare anche la possibilità di puntare su un ripiego di lusso. In alto Molise le polemiche ci sono state, con il sindaco Antonio Monaco che ha minacciato di prote-stare davanti al Consiglio regionale. Poi, però, non l’ha fatto; chissà, forse sarà per l’anno prossimo, come ormai si dice ogni volta da trent’anni. (s.r.)

il fuoco delle grandi braci quest’an-no è servito solo a cuocere le carni,

non a riscaldare il numeroso pubblico presente.

L’edizione numero 30 della sagra del maiale di Faeto, infatti, è stata ba-ciata dal sole: un clima mite, un’aria quasi primaverile per la festa più attesa dell’anno nel piccolo comune dei Mon-ti Dauni, il più alto della Puglia, a quasi 900 metri di altitudine.

Cibi genuini, aria pura e tantissimi visitatori: un’edizione decisamente for-tunata quella di quest’anno, grazie an-che al mercatino dei prodotti tipici.

L’inizio della manifestazione lo ha dato, come sempre, la depilazione in piazza del maiale nero.

Poi, via libera alla maratona gastro-nomica.

Anno dopo anno, la sagra del maiale richiama un numero sempre crescente di turisti: certo, i visitatori provengono soprattutto dalle province di Foggia e Bari e dalla vicina Campania; quest’an-no, però, a Faeto sono giunti turisti ad-dirittura dalla Sardegna, a dimostrazio-ne di quanto sia sempre più conosciuta la sagra del paesino dei Monti Dauni.

Il protagonista della tavola è stato il

PUGLIA/Anche quest’anno grande successo per la tradizionale sagra

faeto, la capitale del maiale

Un momento della festa

soffritto, che richiede almeno due ore di preparazione.

Gli ingredienti fondamentali del piatto tipico della cucina fatena non sono propriamente leggeri: fegato, pancetta, cuore, polmoni, peperoni e patate; cibi e sapori robusti per stomaci forti.

Ma la sagra del maiale è stata ca-ratterizzata da tante altre prelibatezze della cucina della Daunia: salsiccia alla

brace, fagioli con le cotiche, cicoli, ca-ciocavallo e salumi di tutti i tipi.

La lavorazione della carne suina a Faeto ha l’ambizione di uscire dallo stretto recinto in cui è rimasta in decen-ni di storia.

Da oltre un anno è stata creata l’as-sociazione per la valorizzazione del prosciutto, con l’obiettivo di ottenere dall’Unione Europea il marchio IGP.

Il prosciutto di Faeto ha, indubbia-mente, delle qualità che lo rendono un prodotto unico, che va tutelato e garan-tito contro le contraffazioni. E’ la sta-gionatura a fare la differenza, tra i 14 e i 16 mesi, in ambienti asciutti e poco umidi, in grado di esaltare il sapore delle carni. I consumatori da tantissimo tempo apprezzano la genuinità delle carni del maiale nero di Faeto; non si può dire la stessa cosa delle associazio-ni che avrebbero dovuto meglio tute-lare questo prodotto che, nonostante i tentativi di allargarlo su scala industria-le, resta di nicchia.

Il riconoscimento comunitario po-trebbe finalmente assegnare il giusto si-gillo di qualità a un prodotto che merita la giusta consacrazione sul mercato.

Pietro Loffredo

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8 12 fEbbrAio 2011

barI - Genoa25ª GIoRNAtA

(13/2, Stadio “San Nicola” di Bari, ore 15)TV: -

ULTiMo TUrNoBrescia-Bari 2-0

ProSSiMo TUrNoLazio-Bari (20/2/‘11)

CLASSifiCAbAri

14 punti (20° posto)

GENoA28 punti (13° posto)

ProbAbiLi forMAZioNiBari (4-3-1-2): Gillet; A.Masiello, Glik, Belmonte, Parisi; Dona-ti, Almiron, Gazzi; Bentivoglio; Rudolf, Okaka.All.: Mutti

Genoa (4-4-2): Eduardo; Mesto, Kaladze, Dainelli, Criscito; Konko, Milanetto, Kucka, Rossi; Floro Flores, Palacio.All.: Ballardini

catanIa - lecce25ª GIoRNAtA

(13/2, Stadio “Massimino” di Catania, ore 15)TV: -

ULTiMo TUrNoLecce-Palermo 2-4

ProSSiMo TUrNoLecce-Juventus (20/2/‘11)

CLASSifiCACATANiA

23 punti (17° posto)

LECCE24 punti (16° posto)

ProbAbiLi forMAZioNiCatania (4-3-2-1): Andujar; Potenza, Silvestre, Spolli, Marche-se; Schelotto, Ledesma, Lodi; Gomez, Ricchiuti; Maxi Lopez.All.: Simeone

Lecce (4-3-2-1): Rosati; Donati, Gustavo, Ferrario, Brivio; Mu-nari, Vives, Giacomazzi; Olivera, Mesbah; Corvia.All.: De Canio

taranto e andria, pari inutile

riSULTATi 22a GiorNATA (b)Andria Bat-Taranto 0-0Atletico Roma-Foligno 1-2Cosenza-Lucchese 2-4Foggia-Barletta 0-2Gela-Virtus Lanciano 1-1Juve Stabia-Pisa 1-0Siracusa-Benevento 1-0Ternana-Cavese 1-1Viareggio-Nocerina 0-1

CLASSifiCA1 Nocerina 512 Atletico Roma 403 Benevento 394 Juve Stabia 355 Taranto 316 Siracusa 317 Virtus Lanciano 298 Lucchese 289 Foggia 2810 Cosenza 2711 Andria Bat 2512 Foligno 2513 Viareggio 2514 Gela 2515 Ternana 2316 Pisa 2217 Barletta 2218 Cavese 18

ProSSiMo TUrNoBarletta-Ternana; Benevento-

Viareggio; Cavese-Taranto; Foggia-Juve Stabia; Foligno-Andria Bat; Lucchese-Gela; Nocerina-Siracusa; Pisa-Cosenza; Virtus Lanciano-Atle-tico Roma.

pRo1/Derby a reti inviolate

SERIE D/Quattro reti a Cesenatico per respirare

venafro dirompenteriSULTATi 26a GiorNATA (f)

Atessa V.Sangro-Civitanovese 1-1Atl.Trivento-B.Fossombrone 3-0Bojano-Miglianico 2-3Cesenatico-Venafro 1-4Jesina-Olympia Agnonese 3-0Luco Canistro-Sambenedettese 1-0Real Rimini-Forlì 1-1Recanatese-R.Curi Angolana 1-1Santarcangelo-Rimini 4-0Santegidiese-Teramo 1-2

CLASSifiCATeramo 55 punti; Rimini 50; San-

tarcangelo 48; Forlì, Jesina 42; Ci-vitanovese, R.C. Angolana 39; Real Rimini, Santegidiese 38; Sambene-dettese 36; Recanatese 35; Atl.Tri-vento 34; Luco Canistro 32; Olympia Agnonese 31; Venafro 29; Atessa Val di Sangro 28; Miglianico 23; Cesena-tico 21; Fossombrone 20; Bojano 8.

ProSSiMo TUrNoB.Fossombrone-Luco Canistro;

Cesenatico-Atessa Val di Sangro; Civitanovese-Santarcangelo; Forlì-Recanatese; Miglianico-O.Agnone-se; R.Curi Angolana-Atl.Trivento; Rimini-Jesina; Sambenedettese-San-tegidiese; Teramo-Bojano; Venafro-Real Rimini.

riSULTATi 23a GiorNATA (H)Angri-Francavilla Fontana 2-1Boville Ernica-Capriatese 2-3Gaeta-Francavilla in Sinni 0-0Grottaglie-Arzanese 0-1Ischia-Fortis Murgia 0-0Nardò-Fortis Trani 2-1Ostuni-Sant’Antonio Abate 1-5Pisticci-Battipagliese 1-1Pomigliano-Virtus Casarano 1-0

CLASSifiCAArzanese 51 punti; Nardò 43;

Gaeta 42; Pomigliano 41; Virtus Casarano 39; Ischia 34; Boville Ernica 33; Fortis Trani, Fortis Murgia 32; Grottaglie 30; Ca-priatese 29; Francavilla in Sinni, S.Antonio Abate 28; Pisticci 27; Angri 24; Battipagliese 21; Fran-cavilla Fontana 18; Ostuni 12.

ProSSiMo TUrNoArzanese-Boville Ernica; Bat-

tipagliese-Ischia; Capriatese-Nardò; Fortis Murgia-Ostuni; Fortis Trani-Francavilla Fonta-na; Francavilla in Sinni-Pistic-ci; Grottaglie-Gaeta; Sant’An-tonio Abate-Pomigliano; Virtus Casarano-Angri.

PuGlIeSeriSULTATi 26a GiorNATACerignola-Castellana 4-1; Vieste-

Fasano 0-0; Bisceglie-Manfredonia 0-1; Copertino-Martina 1-2; Mono-poli-Manduria 0-0; Lucera-Tricase 0-1; Maruggio-Terlizzi 1-2; San Pa-olo Bari-Racale 4-1; Sogliano-V.Lo-corotondo 0-0.

CLASSifiCACerignola 56; Martina 52; Bisceglie

48; Monopoli, Locorotondo 41; Coper-tino, Fasano, Vieste 38; Terlizzi 37; San Paolo Bari 34; Racale, Tricase 32; So-gliano 30; Castellana 27; Manfred. 25; Maruggio 22; Lucera 21; Manduria 18.

ProSSiMo TUrNoTricase-Vieste; Castellana-Bisce-

glie; Fasano-Sogliano; Manduria-San Paolo Bari; Manfredonia-Copertino; Martina-Maruggio; Racale-Cerignola; Terlizzi-Lucera; V.Locorotondo-Mo-nopoli.

lucanariSULTATi 22a GiorNATACristofaro-Valdiano 7-0; Atella V.-

Potenza 2-0; Picerno-Vultur 2-1; Tana-gro-Avigliano 4-0; Ferrandina-Policoro 2-2; Miglionico-Viggiano 1-1; Pietra-galla-Murese 2000 1-0; Real Tolve-B.Pleiade 4-1. Riposo: Moliterno.

CLASSifiCACristofaro 46; Viggiano, Tanagro 37;

Atella V. 35; Real Tolve 32; Pietragalla 31; Murese 2000, Valdiano 29; Picerno, B.Pleiade 26; Avigliano, Potenza 24; Policoro 23; Moliterno 22; Ferrandina 19; Miglionico 16; Vultur 13.

ProSSiMo TUrNoAvigliano-Moliterno; B.Pleiade-

Atella V.; Murese-Cristofaro; Policoro-Picerno; Potenza-Miglionico; Valdia-no-Ferrandina; Viggiano-Pietragalla; Vultur-Tanagro. Riposo: Real Tolve.

eccellenza

PuGlIeSeriSULTATi 22a GiorNATA (A)A.Corato-Minervino 2-0; Mola-N.An-

dria 0-2; Canosa-Altamura 2-2; Torremag-giore-Noicattaro 2-3; Bitonto-Molfetta 3-1; R.Barletta-Santeramo 2-0; Rutiglianese-Polimnia 0-0; San Severo-Ascoli Satriano 0-0; Valenzano-Casamassima 0-1.

CLASSifiCACorato 49; Canosa 44; Bitonto 43; Al-

tamura 42; San Severo 41; Rutiglianese 38; Torremagg., Noicattaro 36; Casamassima 35; N.Andria 30; Ascoli Satr. 29; Mola 28; Polimnia 26; R.Barletta 22; Minervino 17; Santeramo 16; Valenzano 10; Molfetta 3.

ProSSiMo TUrNoAscoli Satr.-Valenzano; Casamassi-

ma-R.Barletta; Minervino-Torremagg.; N.Andria-Bitonto; Noicattaro-Rutigliane-se; Polimnia-Canosa; Altamura-San Se-vero; Santeramo-Mola; Molfetta-Corato.

riSULTATi 22a GiorNATA (b)T.Maglie-Novoli 1-0; Alberobellonoci-

Mesagne 1-1; B.Brindisi-San Cesario 2-0; Fragagnano-Crispiano 1-2; Gallipoli-Botrugno 4-2; Leporano-Carosino 1-1; Martano-Galatina 1-2; Mottola-L.Mariano 6-1; Real Squinzano-Massafra N.D.

CLASSifiCAToma Maglie 54; Galatina 46; Mottola

42; Botrugno 41; Gallipoli 40; Leporano 35; Crispiano 34; Mesagne, Carosino, Mas-safra 27; Martano 25; Novoli, Alberobell., L.Mariano 24; B.Brindisi 22; S.Cesario 20; Fragagnano 18; R.Squinzano 8.

ProSSiMo TUrNoBotrugno-Fragagnano; Crispiano-

Mottola; L.Mariano-Alberobellonoci; Massafra-B.Brindisi; Mesagne-Leporano; Novoli-Gallipoli; Galatina-R.Squinzano; Carosino-Martano; S.Cesario-T.Maglie.

lucanariSULTATi 20a GiorNATA

Tursi-Grottole 0-2; A.Potenza-Cancellara 1-1; A.Scanzano-Varisius 1-1; Montesca-glioso-Balvano 1-0; Real Irsina-Santar-cangiolese 1-1; Rotondella-Bella C. 2-0; Lagonegro-Bernalda 4-0; Pignola-Pesco-pagano 1926 2-0.

CLASSifiCAA.Scanzano 56; A.Potenza 48; Pignola

36; Bernalda 35; Cancellara 31; R.Irsina 29; Santarcangiolese 26; Pescopagano 25; Rotondella, Tursi 23; Lagonegro, Grottole 21; Balvano 20; Montescaglioso 18; Vari-sius 16; Bella C. 13.

ProSSiMo TUrNoBalvano-Rotondella; Bella C.-Lago-

negro; Bernalda-Pignola; Cancellara-A.Scanzano; Grottole-A.Potenza ; Pescopa-gano 1926-Tursi; Santarcangiolese-Mon-tescaglioso; Varisius-Real Irsina.

PromozIone

Giovedì il Bari ha sciolto in serata il rapporto contrattuale con il tecnico

Giampiero Ventura e contestualmente ha ingaggiato, per concludere la stagione, Bortolo Mutti. Questo è il risultato di una giornata convulsa nella quale ci sono vo-luti due incontri per decretare la fumata bianca e considerare conclusa l’esperien-za pugliese del tecnico ligure. Nel pome-riggio di giovedì, dopo aver regolarmente guidato la seduta e assistito alla partitella con i dilettanti del Cerignola, Ventura si è incontrato infruttuosamente con il ds del Bari, Angelozzi, e solo in serata, dopo un colloquio con il presidente Matarrese, è stata trovata la soluzione. E ieri, in matti-nata, conferenza stampa di commiato del tecnico, visibilmente commosso.

“Sono troppo legato al Bari e a Bari, è giusto che la squadra ci provi fino all’ul-timo secondo. Ci voleva un qualcosa che portasse un po’ di adrenalina, ecco per-chè ho insistito sulla mia decisione, altri-menti Mataresse mi avrebbe confermato fino in fondo”. Il tecnico genovese spie-ga di aver preferito fare un passo indietro per il bene della squadra, “sperando che il mio allontanamento porti quel pizzico di serenità di cui c’è bisogno. Lascio a Mutti sperando che raccolga quello che non sono riuscito a raccogliere io. Se ri-uscisse nell’impresa di salvare il Bari ca-pirebbe cosa significa allenare in questa città che ormai è entrata nel mio Dna”. Ventura si sente legatissimo alla città pu-gliese, “a Bari mi sono sentito a casa mia, uno di famiglia, importante. Ieri sera, al ristorante (quando ormai era già ufficiale la sua seperazione dal Bari, ndr) si sono alzati in piedi per applaudirmi. Porto via un bagaglio di sensazioni ed emozioni relative al San Nicola pieno, pulsante, che si divertiva. Qualcosa che nessuno potrà mai cancellare dal mio cuore”.

“A Bari - ha concluso Ventura - ho vissuto emozioni che non avevo provato nemmeno nelle città in cui ho vinto un campionato”.

bARI/La decisione presa giovedì sera. Arriva Mutti

l’addio di ventura miccoli polemico

CALCIo/Lecce-Palermo

“La sostituzione non l’ho chiesta io. Ero dispiaciuto, mi sono

isolato un po’ dal resto della squadra, il mister l’ha visto e ha deciso di so-stituirmi”. Queste le dichiarazioni di Fabrizio Miccoli dopo le polemiche nate dalla sua sostituzione nell’inter-vallo di Lecce-Palermo. Ha segnato a malincuore, lo ammette. Non ha mai smesso di tifare per i salentini e vor-rebbe chiudere lì la carriera. Ma per ora si concentra solo sul Palermo. “Mi ero promesso di non parlare per un po’, ma ne sono state dette tante e allora ho voluto dire la mia - ha sotto-lineato -. L’attaccamento al Salento, al Lecce, è una cosa personale e forse dovevo tenerla per me. Un altro ra-gazzo, di cui non faccio il nome, ha lo stesso amore per la sua terra, eppure non ne parla mai e quando va a gioca-re a casa viene osannato”.

“Sono 15 anni che dico che mi pia-cerebbe giocare nel Lecce, ma non è una promessa - continua -. Ogni ses-sione di mercato viene fuori il mio nome, ma alla fine non è mai acca-duto niente. Allora c’è qualcosa che non va”.

Infine Miccoli racconta un aned-doto recente: “Il 31 gennaio De Canio mi ha chiamato chiedendomi se vole-vo andare a Lecce, ma che si sarebbe trattato di un prestito a sei mesi. Sa-rei dovuto andare dal mio presidente, Zamparini, a dire di mandarmi in pre-stito a Lecce: è assurdo dire una cosa del genere a una persona, l’unica, che ha creduto in me dopo il Benfica”.

Pronti ad affrontare un’esperienza straordinaria nelle acque neozelan-

desi i quattro velisti di Trani, tutti licea-li, non nascondono l’emozione. Si tratta di Francesco Mastrogiacomo, France-sco Mauro Manzi, Marco Di Domizio e Valerio Galati. L’equipaggio, che fa parte delle nuove promesse della Lega navale di Trani, sarà impegnato ad Auc-kland, in due delle più importanti gare veliche di match race, in programma già da ieri e fino al 20 febbraio. A seguirli direttamente sul campo di regata sarà l’istruttore Michele Ricci, uno dei pro-tagonisti della crescita di questi giovani talenti in campo regionale e nazionale. Il team tranese si è già imposto nel cam-pionato nazionale di match race under 19 nel 2010, mentre il 17enne timoniere Valerio Galati, atleta di punta del grup-po, è il primo europeo under 18 che si è classificato al sesto posto della classi-fica dei timonieri italiani, 78° in quella mondiale di match race insieme ai nomi più altisonanti impegnati nell’Ameri-ca’s Cup. L’imbarcazione che parteci-perà alle gare porterà la denominazione “Città di Trani”. Il team invitato in Nuo-va Zelanda sarà l’unico equipaggio ita-liano presente. Le regate si svolgeranno ad Auckland e Wellington. Soddisfazio-ne è stata espressa dal presidente della Lega navale, Giuseppe Di Ciommo. A scendere in campo, anche il Comune che ha contribuito alle spese di questa lunghissima trasferta. Un modo per fare marketing e promuovere il territorio, portando alto il nome della città di Trani in un altro continente.

una ventata di giovani

VELA/In Nuova Zelanda

Giampiero Ventura