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Anno II n.32 (75) - 13 agosto 2011 Direttore responsabile: Giovanni Magistà Settimanale Editore: Converprint s.r.l. [email protected] FERRAGOSTO, TRA STORIA E TRADIZIONE L unedì qui in Canada sarà un nor- malissimo giorno di lavoro, che passerà inosservato sul calendario di tutti noi. Ma non vi sorprendete se si accavalleranno telefonate dei vostri parenti italiani, perché invece dall’al- tra parte dell’oceano Atlantico sarà festa, una di quelle tanto attese, ancor più in un periodo in cui si sfiorano i 40°C. Lunedì in Italia, 15 agosto, si festeggia Ferragosto. Una giornata che da tradizione è dedicata alle gite fuori porta, ai pranzi in riva al mare e all’abbronzatura in spiaggia. Per l’italiano Ferragosto è una fe- sta irrinunciabile e saranno in milioni a mettersi in marcia verso le località balneari e non solo. Quest’anno, poi, la giornata festiva cade di lunedì, per- tanto sarà paragonabile ad un long weekend canadese. Le autostrade saranno invase dalle auto, tanto da far segnare questo we- ekend con il fatidico “bollino nero”, nemmeno rosso. D’altronde, dopo mesi di duro la- voro, nessuno vuole perdere l’occa- sione di staccare per qualche giorno la spina e rilassarsi il più possibile. Il Ferragosto non è una festa mo- derna come qualcuno potrebbe imma- ginare. Anzi. Dovrebbe infatti risalire ad una festività istituita dall’impera- tore Ottaviano Augusto addirittura nel 18 a.C. Ma la particolarità più interessan- te, se vogliamo, è che nei secoli e mil- lenni ha mantenuto il proprio obietti- vo iniziale: il riposo. Infatti la parola Ferragosto deriva dal latino feriae Augusti, che significa “il riposo di Augusto”. Questa festività si andava ad ag- giungere ai Consualia, che celebra- vano i raccolti e la fine dei principali lavori agricoli. Per tale motivo, in questo periodo, la gente poteva dedi- carsi al riposo e a festeggiamenti con cavalli e animali da tiro. L’imperatore Ottaviano Augusto avrà di certo utilizzato le sue feriae per trarne benefici e rafforzarsi a li- vello politico, ma il popolo gradiva ed oggi gli italiani, dopo così tanto tem- po, ringraziano ancora. Lunedì, quindi, la tradizione si ri- peterà per l’ennesima volta: costume da bagno, occhiali da sole, crema pro- tettiva e tutti in macchina ad affollare strade e spiagge. Nelle nostre zone c’è anche l’abitudine del pranzo sotto l’ombrellone. C’è chi si porta con sè solo un po’ di focaccia o chi prefe- risce non negarsi una saporita teglia di pasta al forno. Infine, almeno per i più giovani, musica e balli in spiaggia fino a notte fonda, magari il tutto con- dito con qualche stella cadente. E se lunedì avrete un momento di crisi in ufficio pensando agli italiani, fate come la volpe con l’uva: meglio ore in auto a 40°C nel traffico oppu- re restare seduti tranquillamente con l’aria condizionata in ufficio? EDITORIALE di Gianvito Magistà TENNIS Impresa della Vinci a Toronto: batte la numero 1 al mondo > P.8 TARANTO Mitilicoltori in allarme: c’è diossina nelle cozze > P.3 FERRAGOSTO, UNA FESTA AMARA N onostante tutto sarà ancora festa. Nonostante tutto, lunedì, in Italia, sarà di nuovo Ferragosto. Ma come sono lontani i tempi in cui Ferragosto era davvero un giorno gioioso per tutti. Lunedì staremo con le orecchie e gli occhi puntati su Wall Street, dove Fer- ragosto non esiste ma fa caldo lo stes- so, anzi è un inferno. Staremo in ansia, perché se alla Borsa non sarà passato il coccolone rischiamo di chiudere bottega, in America come in Grecia. Senza perdere di vista la situazione ita- liana dove, grazie a Dio, insieme alle preoccupazioni globali della finanza impazzita, scontiamo quelle croniche dell’incapacità o dell’impossibilità di governare la macchina dello Stato, di- sastrosamente indirizzata, ormai, verso un profondo burrone. Non abbiamo grandi prospettive di rilancio, davanti a noi. Anche l’ultimo confronto governo- parti sociali è stato una delusione. Or- mai sappiamo dire solo di no. Tutti, a tutto. Ma è Ferragosto, e dobbiamo far festa. Alla festa si dice sempre sì, an- che se si preannuncia amara. Tre giorni dopo, infatti, a palazzo Chigi si prende- ranno decisioni dolorose, che potranno riguardare anche le nostre pensioni. Lo temiamo, e lo riteniamo ingiusto, perché sarebbe più logico tassare i pa- trimoni, da quelli immobiliari a quelli finanziari. E temiamo, anche, che l’ul- teriore giro di vite che il governo vare- rà, servirà a poco. Il problema, ormai, è globale e politico. Non possono più sorridere nemmeno Usa e Francia. Noi ci aggiungiamo del nostro, a comincia- re dall’insipienza di una classe politica che è terrorizzata dai tagli e non capi- sce che bisogna rinnovare tutto, anche gli assetti istituzionali. Ma con intelli- genza, non tagliando orizzontalmente. Ferragosto non cancellerà questi pro- blemi liquidi, ma li solidificherà come ghiaccio e ce li scaricherà addosso, martedì, come grandine. di Enzo Magistà ECCO TUTTI I PROGETTI DEL PIANO PER IL SUD > P.2 FONDI/Mezzogiorno LE NOZZE D’ORO DEL PROSCIUTTO DAUNO > P.7 SAGRA/A Faeto NOTTE DA CAPITANO VENT’ANNI DOPO INVIATECI LE VOSTRE RICETTE E RACCONTI > P.7 SPECIALE/Gastronomia > P.2 > P.8

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editoriale L unedì qui in Canada sarà un nor- N onostante tutto sarà ancora festa. fondI/Mezzogiorno sagra/a faeto Mitilicoltori in allarme: c’è diossina nelle cozze specIale/gastronomia > P.7 > P.2 > P.8 > P.2 > P.7 Direttore responsabile: Giovanni Magistà Settimanale Editore: Converprint s.r.l. [email protected] di Enzo Magistà di Gianvito Magistà > P.8 > P.3 Anno II n.32 (75) - 13 agosto 2011

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Anno II n.32 (75) - 13 agosto 2011 Direttore responsabile: Giovanni Magistà Settimanale Editore: Converprint s.r.l. [email protected]

ferragosto, tra storiae tradizione

Lunedì qui in Canada sarà un nor-malissimo giorno di lavoro, che

passerà inosservato sul calendario di tutti noi. Ma non vi sorprendete se si accavalleranno telefonate dei vostri parenti italiani, perché invece dall’al-tra parte dell’oceano Atlantico sarà festa, una di quelle tanto attese, ancor più in un periodo in cui si sfiorano i 40°C. Lunedì in Italia, 15 agosto, si festeggia Ferragosto. Una giornata che da tradizione è dedicata alle gite fuori porta, ai pranzi in riva al mare e all’abbronzatura in spiaggia.

Per l’italiano Ferragosto è una fe-sta irrinunciabile e saranno in milioni a mettersi in marcia verso le località balneari e non solo. Quest’anno, poi, la giornata festiva cade di lunedì, per-tanto sarà paragonabile ad un long weekend canadese.

Le autostrade saranno invase dalle auto, tanto da far segnare questo we-ekend con il fatidico “bollino nero”, nemmeno rosso.

D’altronde, dopo mesi di duro la-voro, nessuno vuole perdere l’occa-sione di staccare per qualche giorno la spina e rilassarsi il più possibile.

Il Ferragosto non è una festa mo-derna come qualcuno potrebbe imma-ginare. Anzi. Dovrebbe infatti risalire ad una festività istituita dall’impera-tore Ottaviano Augusto addirittura nel 18 a.C.

Ma la particolarità più interessan-te, se vogliamo, è che nei secoli e mil-lenni ha mantenuto il proprio obietti-vo iniziale: il riposo.

Infatti la parola Ferragosto deriva dal latino feriae Augusti, che significa “il riposo di Augusto”.

Questa festività si andava ad ag-giungere ai Consualia, che celebra-vano i raccolti e la fine dei principali lavori agricoli. Per tale motivo, in questo periodo, la gente poteva dedi-carsi al riposo e a festeggiamenti con cavalli e animali da tiro.

L’imperatore Ottaviano Augusto avrà di certo utilizzato le sue feriae per trarne benefici e rafforzarsi a li-vello politico, ma il popolo gradiva ed oggi gli italiani, dopo così tanto tem-po, ringraziano ancora.

Lunedì, quindi, la tradizione si ri-peterà per l’ennesima volta: costume da bagno, occhiali da sole, crema pro-tettiva e tutti in macchina ad affollare strade e spiagge. Nelle nostre zone c’è anche l’abitudine del pranzo sotto l’ombrellone. C’è chi si porta con sè solo un po’ di focaccia o chi prefe-risce non negarsi una saporita teglia di pasta al forno. Infine, almeno per i più giovani, musica e balli in spiaggia fino a notte fonda, magari il tutto con-dito con qualche stella cadente.

E se lunedì avrete un momento di crisi in ufficio pensando agli italiani, fate come la volpe con l’uva: meglio ore in auto a 40°C nel traffico oppu-re restare seduti tranquillamente con l’aria condizionata in ufficio?

editorialedi Gianvito Magistà

tennisImpresa della Vinci a Toronto: batte la numero 1al mondo

> P.8

tarantoMitilicoltoriin allarme:c’è diossinanelle cozze

> P.3

ferragosto, una festaamara

Nonostante tutto sarà ancora festa. Nonostante tutto, lunedì, in Italia,

sarà di nuovo Ferragosto. Ma come sono lontani i tempi in cui Ferragosto era davvero un giorno gioioso per tutti. Lunedì staremo con le orecchie e gli occhi puntati su Wall Street, dove Fer-ragosto non esiste ma fa caldo lo stes-so, anzi è un inferno. Staremo in ansia, perché se alla Borsa non sarà passato il coccolone rischiamo di chiudere bottega, in America come in Grecia. Senza perdere di vista la situazione ita-liana dove, grazie a Dio, insieme alle preoccupazioni globali della finanza impazzita, scontiamo quelle croniche dell’incapacità o dell’impossibilità di governare la macchina dello Stato, di-sastrosamente indirizzata, ormai, verso un profondo burrone. Non abbiamo grandi prospettive di rilancio, davanti a noi. Anche l’ultimo confronto governo-parti sociali è stato una delusione. Or-mai sappiamo dire solo di no. Tutti, a tutto. Ma è Ferragosto, e dobbiamo far festa. Alla festa si dice sempre sì, an-che se si preannuncia amara. Tre giorni dopo, infatti, a palazzo Chigi si prende-ranno decisioni dolorose, che potranno riguardare anche le nostre pensioni. Lo temiamo, e lo riteniamo ingiusto, perché sarebbe più logico tassare i pa-trimoni, da quelli immobiliari a quelli finanziari. E temiamo, anche, che l’ul-teriore giro di vite che il governo vare-rà, servirà a poco. Il problema, ormai, è globale e politico. Non possono più sorridere nemmeno Usa e Francia. Noi ci aggiungiamo del nostro, a comincia-re dall’insipienza di una classe politica che è terrorizzata dai tagli e non capi-sce che bisogna rinnovare tutto, anche gli assetti istituzionali. Ma con intelli-genza, non tagliando orizzontalmente. Ferragosto non cancellerà questi pro-blemi liquidi, ma li solidificherà come ghiaccio e ce li scaricherà addosso, martedì, come grandine.

di Enzo Magistà

eccotuttii Progetti del Piano Per il sud

> P.2

fondI/Mezzogiorno

le nozzed’orodelProsciuttodauno

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sagra/a faeto

notte da caPitano

vent’anni doPo

inviateci le vostre ricettee racconti

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specIale/gastronomia

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2 13 agosto 2011

anno II - n.32 (75) - 13 agosto 2011Iscrizione al Registro

Stampa del Tribunale di Barin. 14 del 3 marzo 2010Direttore responsabile

giovanni MagistàProprietario ed Editore

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Via libera dal Cipe al Piano per il Sud e al progetto preliminare della

Tav Torino-Lione.Grandi opere per complessivi 9

miliardi di euro circa, di cui oltre 7 miliardi a valere sui fondi Fas che fi-nanziano il Piano. Le risorse sbloccate, grazie anche ad un accordo bipartisan tra regioni e governo, sono destinante alla realizzazione di 6 opere strategiche fondamentali per lo sviluppo del ter-ritorio. Spicca il completamento della Salerno-Reggio Calabria, l’Alta veloci-tà Napoli-Bari, la direttrice ferroviaria Salerno-Reggio Calabria e alcuni assi stradali della Sardegna.

In dettaglio è un’ottima iniezione di risorse quelle che il ministro Fitto ha contribuito a far sbloccare per Puglia, Basilicata e Molise.

Le infrastrutture riguardano acque-dotti, strade, ferrovie, ma anche inter-porti, porti, insediamenti produttivi e banda larga. Le opere minori sono 128.

Per quanto riguarda il settore idri-co, i finanziamenti andranno per lo più alla Puglia. Il più significativo, di 180 milioni, riguarda il raddoppio dello schema potabile del Sinni. 30 milio-ni andranno al ripristino della galleria Pavoncelli dell’acquedotto del Sele. Al sistema della depurazione sono desti-nati 97,4 milioni.

Per quanto riguarda le ferrovie, sem-pre in Puglia arriveranno 46 milioni per il potenziamento della Bari-Matera e la metropolitana Toritto-Bari, 40 milioni per la creazione dello shuttle aeroporto di Brindisi-stazione e 18 milioni per il completamento del parco Bari nord.

Tantissimi i finanziamenti per le strade. 51 milioni andranno all’amplia-mento della statale 172 dei trulli, e 105 per la statale 7ter da Taranto a Lecce, 52 milioni complessivi per il potenzia-mento della viabilità nell’area di An-dria, per la tangenziale di Andria e la Andria-Canosa, 20 milioni per la tan-genziale di San Severo ed altrettanti per il miglioramento delle strade di accesso ed industriali di Foggia, altri 74 milioni complessivi per il miglioramento di al-cune arterie salentine di collegamento fra l’entroterra e il mare.

All’ammodernamento degli aero-porti pugliesi andranno complessiva-mente 81 milioni. Fra i progetti finan-ziati ci sono l’allungamento della pista del Gino Lisa a Foggia, il rifacimento del piazzale di sosta a Brindisi e il pro-lungamento della pista di Bari Palese. 126,5 milioni ai sistemi di trasporto e logistica: 30 al poligonale di Bari, 35 al Distripark di Taranto, 13 per la sta-zione di Lecce, 18 per l’eliminazione del passaggio a livello di via Oberdan

pIAno pEr Il SuD/Ecco come verranno utilizzati i fondi per il Mezzogiorno

i progetti in cantierea Bari.

Sempre in Puglia, 42 milioni saran-no destinati alla soluzione di problemi geomorfologici come la messa in sicu-rezza delle falesie. Ed infine, 17 milioni serviranno per la rete di banda larga.

In Basilicata, 206 milioni andranno al potenziamento della viabilità, 30 dei quali alla Potenza-Melfi e 40 per i lavo-

ri alla Basentana. Altri 210 milioni an-dranno alle ferrovie, ed in particolare al potenziamento della Potenza-Foggia.

I 586 milioni destinati al Molise sa-ranno impegnati per oltre la metà per il completamento delle opere del post-terremoto, 200 per la Termoli-San Vit-tore e 40 per i danni alluvionali.

Francesco Iato

siamo a quota 55 nella lista dei “furbetti del rimborsino”, gli ex

e attuali consiglieri regionali che, forti di una sentenza della Consulta, pretendono la restituzione di tutte le differenze tagliate dalle indennità dal 2006 in poi.

La “black list” è saltata fuori, no-nostante le barricate dell’ufficio di presidenza. E non manca di svelare sorprese.

Mentre fuori i palazzi infuria la buriana sui costi della politica, qui in Puglia - dove pure siede uno dei con-sigli regionali meno costosi d’Italia - non ne vogliono proprio sapere di rinunciare - a destra e a sinistra - a quei 63mila euro ciascuno (la cifra è inferiore, ovviamente, per i consi-glieri eletti alle ultime regionali del 2010) che la Corte Costituzionale gli ha riconosciuto come un diritto.

Una stangata di 5 milioni di euro (se la lista dovesse fermarsi a quota 70, ma non è affatto detto) potreb-be, dunque, spiovere sulle tasche dei pugliesi (e sulle magre casse del Bilancio della Regione), il tutto no-nostante il parere contrario dell’Av-vocatura regionale e l’appello del governatore Nichi Vendola a mol-lare la presa, in tempi di crisi e di famiglie col portafogli vuoto.

A nulla, dunque, potrebbe valere la mossa del taglio da 70 a 60 dei con-siglieri (e da 14 a 12 degli assessori) nel lontano 2015, così come prevede la legge appena approvata nell’Aula di via Capruzzi e in seconda lettura a settembre, se nel frattempo cresce il numero dei “rimborsini” da erogare.

E a destare più scalpore sono i consiglieri di centrosinistra, non fosse altro per l’impeto col quale il presidente della Regione aveva bac-chettato tutti, invitando alla rinun-cia. Zitti zitti quatti quatti, dalla sua

puGlIA/Gli assessori che chiedono le indennità

i 55 del rimborsinomaggioranza infilavano la richiesta di restituzione nella “buca” dell’uf-ficio di presidenza del consiglio, a cominciare dal capogruppo del suo partito, Sel, Michele Losappio, l’unico di marca strettamente ven-doliana a mandare la richiesta.

Altri “scudieri dell’austerità” - che dalle fila della maggioranza avevano annunciato di non voler chiedere il rimborso - nella lista, invece, ci sono rimasti eccome. In barba alle indicazioni del capogrup-po Pd Decaro, che aveva annuncia-to la rinuncia di tutto il gruppo dei suoi consiglieri, Gerardo Degenna-ro, Giovanni Epifani (anche se egli stesso denuncia di aver inviato una rinuncia), Filippo Caracciolo (tutti dell’area “malpancista” che fa capo a Emiliano e che spesso se ne impipa di Vendola), insieme a Dino Marino, Pino Romano, Donato Pentassuglia e l’ex assessore Mario Loizzo (che costano di più, perché già eletti nella precedente legislatura), pretendono il “maltolto”. Con loro una schiera di ex consiglieri Pd non più rielet-ti, da Pina Marmo a Sergio Povia all’oggi sindaco di Manfredonia An-gelo Riccardi, ma c’è anche Luciano Mineo, che pure - da vicepresidente del Consiglio - aveva caldeggiato nel 2006 quel taglio alle indennità e appoggiato la scelta dell’allora pre-sidente dell’Aula Pietro Pepe.

Per non parlare degli onorevoli, Alberto Tedesco, Angelo Cera e Mi-chele Saccomanno.

Infine anche un ex assessore tec-nico della prima giunta Vendola, quel professor Marco Barbieri che nella lista del risarcimento vi ha in-serito anche la differenza non perce-pita (il 30% in meno) dell’indennità degli assessori interni, eletti diretta-mente. (f.i.)

Il caso Tedesco si riapre. Il 21 lu-glio il Senato respinse la richiesta

di arresto avanzata dal Gip di Bari su istanza della Procura, per concussione ed altri reati, nei confronti del senatore barese, ma tre settimane dopo, a palaz-zo Madama è arrivata un’altra richie-sta di autorizzazione all’arresto.

L’ha inviata il Tribunale del Riesa-me di Bari al quale la Procura si era rivolta perché il Gip, nel condividere l’impianto accusatorio, aveva stralcia-to l’associazione a delinquere, ritenen-dola inconsistente.

La Procura, però, sostiene che Te-desco, da assessore regionale pugliese alla sanità, aveva costituito una vera e propria “cupola” che controllava e ge-stiva la sanità in ogni sua emanazione, dalle nomine agli appalti e, della cu-pola, Tedesco era il vertice. Di qui la richiesta di contestare all’ex assessore anche il reato di associazione a delin-quere.

Il Tribunale del Riesame ha accolto l’istanza della Procura, decidendo di emettere un nuovo ordine di arresto per Tedesco ed inviando la richiesta di autorizzazione al Senato. Il caso del senatore barese, quindi, si riapre.

Se Tedesco non farà ricorso in Cas-sazione entro i 10 giorni di legge, la Giunta per le autorizzazioni si troverà il problema nuovamente davanti alla ripresa dell’attività parlamentare, a metà settembre. Dopo di che toccherà all’aula dire l’ultima parola.

A luglio, come si ricorderà, la Giun-ta si spaccò a seguito della posizione assunta dalla Lega che si dissociò dal-

tEDESCo/nuova richiesta d’arresto per il senatore

le nuove accuse

la maggioranza e il problema arrivò in Aula senza parere.

L’auIa di Palazzo Madama votò contro l’arresto, dando il via ad una polemica che non si è ancora conclu-sa. Tedesco, infatti, nel suo intervento, chiese al Senato di rispondere positiva-mente alla richiesta del suo arresto, ma di fronte al voto contrario, non ritenne di dimettersi come, invece, gli chiede-vano a gran voce dal suo stesso gruppo parlamentare. Si ipotizzò la presenza di franchi tiratori nelle fila del Pd e non mancarono parole di fuoco tra la Bindi e lo stesso Tedesco. Adesso, la que-stione rischia di riaprirsi, ma stavolta potrebbe fare qualche vittima.

Enzo Magistà

sul nuovo ospedale di Taranto, il San Raffaele, che la Regione Pu-

glia vuol costruire con un impegno economico di circa 200 milioni di euro, la polemica non si placa, anzi si raffor-za. E questa volta a soffiare sul fuoco è addirittura un partito di maggioranza, l’Italia dei Valori. Il commissario man-dato da Di Pietro in Puglia, l’onorevole abruzzese Di Stanislao, ha scritto una pepata lettera al governatore Vendola, prendendo le distanze dall’iniziativa. Noi - ha scritto Di Stanislao a Vendola - non la condividiamo, così come non condividiamo il metodo di gestione individuale praticato dal governatore e dalla giunta. I partiti che ci stanno a fare? Chiede polemicamente Di Stani-slao a Vendola. Come mai, aggiunge, la costruzione del nuovo ospedale non è stata decisa politicamente? Ed è a questo punto che l’Idv affonda il col-tello. Adesso, scrive il commissario, bisogna rimangiarsi la decisione. C’è bisogno, sostiene l’Idv, di ridiscutere politicamente la scelta, ripercorrendo-ne le tappe e verificando se davvero la costruzione del San Raffaele a Taranto sia un’ opportunità per la Puglia. Se-condo l’Idv no. Il nuovo ospedale, in una città che di ospedali ne ha già tre, finirà per diventare un costo sempre più insopportabile per la sanità puglie-se e la comunità tarantina. E non alle-vierà la piaga dei viaggi della speranza,

SAn rAffAElE/Maggioranza spaccata sull’ospedale

l’idv non ci sta

Il San Raffaele di Milano

perché secondo l’Idv, i pugliesi conti-nueranno a curarsi fuori regione per alcune patologie. La lettera dell’Idv, tanto per far capire a Vendola la gravi-tà della presa di posizione, si conclude con la richiesta ufficiale dell’apertura di una verifica di maggioranza. Ma, per tutta risposta, Vendola ha fatto finta di non aver ricevuto alcuna lettera e se n’è andato in ferie. A settembre, a Dio piacendo, se ne riparlerà, ammesso che l’Idv faccia ancora parte della maggio-ranza. (e.m.)

Il senatore Tedesco

Il ministro Raffaele Fitto

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313 agosto 2011

Venti migratori, alla ricerca di un mondo migliore, spinsero vent’an-

ni fa, ventimila albanesi che arrivarono a Bari ammassati come non mai a bor-do della nave “Vlora”.

Fu quello il primo grande evento di immigrazione per una terra, la Puglia, la cui storia era stata caratterizzata da flussi migratori di gente partita per va-rie parti del mondo alla ricerca di for-tuna, di un lavoro, di una vita migliore per se’ e per la propria famiglia.

Era l’8 agosto del 1991 quando en-trò nel porto di Bari la nave proveniente da Durazzo con a bordo quei ventimila cittadini del Paese delle Aquile.

Era una tranquillissima giornata d’estate quando fece capolino all’oriz-zonte, scortato da motovedette di Capi-taneria, Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza, con elicotteri che sorvola-vano in cielo, quel piccolo mercantile sovraccarico fino all’inverosimile di albanesi che, lasciatisi definitivamente alle spalle gli anni della dittatura co-munista, di stampo maoista, di Enver Hoxa, scappavano da un paese oramai nel caos per partire alla conquista di un sogno: “il sogno italiano”, il sogno di libertà, emancipazione e progres-so. Sulle banchine del porto un’orda impazzita di autorità, presidi sanitari, delle forze dell’ordine e di giornalisti. Tantissimi di loro si buttarono in mare ancora prima che la nave attraccasse, gli altri si riversarono sulle banchine, come formiche appena uscite da un for-micaio, invadendo, in pochi minuti, il porto e le strade della città nella zona portuale.

Un fenomeno quello dell’immi-grazione, proveniente dall’altra parte dell’Adriatico, che la Puglia aveva iniziato a conoscere, sia pure in forma più diluita e sicuramente non così mas-siccia, già nei mesi precedenti quando si cominciarono a registrare i primi sporadici sbarchi di decine e decine di profughi per volta che scappavano dal comunismo e dalla tragica crisi economica che aveva colpito il paese cercando lidi migliori ad occidente. Ma lo sbarco di quell’8 agosto di vent’anni fa fu un’altra cosa. Fu quello per l’Al-bania una sorta di esodo biblico e per Bari e la Puglia una sorta di “invasio-ne”, anche se pacifica, per una terra che si trovò ad affrontare giorni difficili tra

bArI/l’8 agosto 1991 sbarcavano nel porto del capoluogo pugliese 20.000 immigrati albanesi

vlora, vent’anni dallo sbarcooffese istituzionali e spirito umanitario che consentirono a quei ventimila di essere accolti, dapprima nello stadio della Vittoria e poi, integrati nel tessuto sociale dell’intero Paese. In occasione del ventennale di quello sbarco è arri-vato a Bari, per ringraziare la città e i baresi per quanto fatto per i suoi con-nazionali in quei giorni, il presidente

La Vlora che arriva a Bari

taranto è in allarme. Il secondo pro-dotto per il quale è conosciuta in

tutto il mondo, dopo l’acciaio dell’Ilva, le cozze, rischia di metterla in ginoc-chio.

L’economia sviluppata dagli inse-diamenti di mitili in mar Piccolo è in pericolo e già 400 produttori di cozze sono sul piede di guerra.

Questo da quando, qualche mese fa, un’associazione ambientalista denunciò che sui fondali del golfo di Taranto si era depositata diossina proveniente da-gli scarichi marini ed aerei delle nume-rose fabbriche inquinanti che sono ospi-tate nell’area industriale del capoluogo ionico. Alla denuncia seguì una solleva-zione popolare, al grido di “non toccate le nostre cozze”, sia da parte dei mitili cultori, che dei cittadini. Ma il caso rese necessario un approfondimento.

La Regione Puglia, attraverso l’Ar-pa, ordinò che si verificassero le con-dizioni dei fondali del mar Piccolo e si analizzassero anche le cozze ivi prodot-te. Il risultato delle analisi è stato, pur-troppo, positivo. Non solo sui fondali, ma anche nelle cozze allevate nel primo seno del mar Piccolo la diossina è pre-sente in dosi massicce, tali da vietarne la vendita. Un colpo mortale.

Già al primo annuncio generico le vendite di cozze avevano subito un si-gnificativo ridimensionamento. Con la conferma del loro inquinamento, il mercato è completamente crollato. La forza pubblica vigila attentamente su-gli impianti di coltivazione per evitare che dai campi di mitili sospetti vengano

lE AnAlISI/Arriva la conferma: presenza massiccia di diossina nei mitili

cozze, taranto in ginocchioprelevate cozze e la Guardia di Finanza nei giorni scorsi ha battuto a tappeto le pescherie cittadine e i depositi di pro-dotti ittici per sequestrare tutto il pro-dotto senza certificato di origine, che si presume provenga dagli allevamenti inquinati.

Lo si fa, ovviamente, per tutelare la salute pubblica, ma al tempo stesso, però, si mette in ginocchio un’intera

economia sulla quale si sviluppa alme-no un quarto del guadagno e del lavoro dei tarantini. Di qui l’insorgere delle proteste da parte dei mitili cultori che si son visti da un giorno all’altro sottrarre il loro lavoro e i loro guadagni. Se non si troveranno soluzioni nell’immediato, la situazione rischia anche di precipita-re.

Enzo Magistà

della Repubblica albanese Bamir Topi che ha consegnato al Comune di Bari, nelle mani del sindaco Emiliano, la medaglia della Gratitudine per l’acco-glienza che il capoluogo pugliese ri-servò alle migliaia di migranti giunti a bordo di quella nave della speranza. Un ventennale che la città di Bari ha voluto ricordare con una intensa settimana di

appuntamenti: d’arte, cultura, spettaco-lo e sport in nome dell’integrazione tra i due popoli transfrontalieri dell’Adria-tico che ha consentito ad entrambi di fa crescere il proprio spirito di solidarie-tà oltre ad essere stata una importante occasione di arricchimento sul piano socio-culturale.

Nicola Mangialardi

era tutto pianificato

CArA/rivolta nordafricani

Per la Procura di Bari, l’insurrezio-ne dello scorso primo agosto, di

oltre un centinaio di immigrati ospiti del C.A.R.A, il centro accoglienza e richiedenti asilo politico di Palese, non è stata solo la conseguenza dell’esaspe-razione di un gruppo di extracomunita-ri stanchi di aspettare il riconoscimento dei propri diritti, ma è stata una rivolta pianificata da tempo e organizzata nei minimi particolari da veri e propri capi rivoltosi. Quella che appariva inizial-mente solo un’ipotesi accusatoria ha trovato, in giorni di intense indagini condotte dalla Digos della Questura di Bari, una prima conferma e nume-rosi riscontri nelle dichiarazioni rese dai 28 arrestati in flagranza di reato a seguito degli scontri con la Polizia. Riscontri che sono arrivati anche dal-le dichiarazioni dei testimoni ascoltati dagli investigatori. E proprio in seguito alle indagini sono finiti in manette ed identificati due delle tre menti che han-no organizzato quelle interminabili ed indescrivibili sette lunghissime ore di guerriglia. Si tratta del trentenne Moha-med Osman, proveniente dal Mali e del trentacinquenne Idris Mohamed e per questo soprannominato “Gheddafi”. I due sono arrivati a Bari il cinque aprile scorso, dal centro di prima accoglien-za di Lampedusa. Il terzo fomentatore, attivamente ricercato dalla polizia è un trentenne, anch’esso del Mali. I due ex-tracomunitari arrestati ed il terzo ricer-cato sono accusati e dovranno risponde-re del reato di istigazione a delinquere finalizzata alla rivolta e minacce perpe-trate nei confronti dei restanti ospiti del C.A.R.A. Nel corso delle perquisizioni delle forze dell’ordine che hanno porta-to all’arresto dei primi due organizza-tori della rivolta sono stati trovati, ben nascosti sotto alcuni mobili in disuso, all’interno del centro, un borsone pie-no di pietre e bastoni e tubi di ferro. Un ritrovamento che fa pensare agli inqui-renti che c’era la volontà e che si stava organizzando un’altra insurrezione alla quale i tre capi stavano lavorando fo-mentando gli ospiti. Adesso la procura dovrà dore se i tre promotori della ri-volta barese hanno agito in autonomia o se fanno parte di un’unica organizza-zione che ha i suoi adepti sparsi nei vari centri per extracomunitari con lo scopo di fomentare insurrezioni sull’intero territorio nazionale. (n.m.)

E’ di nuovo allarme sul possibi-le inquinamento da idrocarburi

dell’invaso del Pertusillo. La denuncia è, ancora una volta, dell’Ehpa, l’As-sociazione per la tutela della salute e dell’ambiente di Basilicata che, in col-laborazione con le guardie ecozoofile di Potenza, ha effettuato nuovi rilievi. Sono stati prelevati campioni lo scor-so 2 luglio con appositi contenitori all’interfaccia acqua-sedimento nello sbarramento della diga, e sono stati conservati secondo norma. Poi sono stati analizzati in un laboratorio fuori regione. I risultati sono preoccupanti. “Le analisi dei sedimenti del Pertusillo - secondo l’associazione - hanno docu-mentato condizioni critiche del fondo

bASIlICAtA/Ancora allarme nell’invaso del pertusillo

acqua pericolosa?

L’invaso del Pertusillo

del lago, come era prevedibile. Sono dunque evidenti le gravi problematiche ambientali, dovute a periodiche fiori-ture di alghe rosse, a moria di pesci, a forte inquinamento microbiologico, a elevate concentrazioni di alcuni metalli e soprattutto di idrocarburi”. L’acqua del Pertusillo finisce nei campi oppure sulle tavole di Puglia e Basilicata. Per il consumo umano vengono potabilizzate, rimuovendo le sostanze contaminanti dall’acqua grezza per ottenere un’ac-qua che sia pura abbastanza per il nor-male consumo domestico ma, mentre la potabilizzazione riduce o addirittura azzera l’inquinamento microbiologico, “resta preoccupante - secondo la pro-fessoressa Albina Colella, presidente dell’associazione Ehpa - la situazione dei metalli e degli idrocarburi presenti, perché non sono facilmente eliminabili con i trattamenti ordinariamente possi-bili con gli impianti di potabilizzazione in uso”. Qualche mese fa venne lan-ciato lo stesso allarme, ridimensionato dalle analisi che la Regione Basilicata affidò all’Arpab. Anche questa volta, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente preferisce replicare con cautela. Nel prendere atto della denun-cia, l’ente invita l’associazione a fare le analisi insieme ai propri tecnici. E’ stato programmato, infatti, un monitoraggio che prevede una ventina di campiona-menti al mese nell’invaso. Verrà fatto, precisa l’Arpab, in modo scientifico e seguendo con precisione ciò che preve-de la legge. alessandro Boccia

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4 13 agosto 2011

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notizie in brevesalentocoast to coast 16 giovani originari di Noci (Ba)

hanno scelto un modo particolare per trascorrere l’estate. Percorrere a piedi il tratto di costa da Pescoluse, sullo Jonio, a Castro, sull’Adriatico. 50Km percorsi in 6 giorni a scoprire il tacco d’Italia armati di zaini, tende, tappetini, vettovaglie, scarpe comode ed un carrello da supermercato per gli attrezzi più ingombranti.

matera,edicolanei sassi Dopo 50 anni torna un’edicola nei

Sassi di Matera. A riportare il servi-zio, Aldo Montemurro, che si è spinto in un’impresa non facile sfidando la grande distribuzione che evitava il ri-one. Ogni mattina Montemurro va a prenderli di persona da un amico gior-nalaio e li rivende senza guadagnarci nulla, anzi rimettendoci la benzina.

bari,mini crociere gratuite Sino alla fine di agosto sarà pos-

sibile fare una mini crociera per am-mirare Bari dal mare. La partenza è fissata dal molo borbonico del porto per fare un giro in barca che va da sud a nord nell’arco di due ore. A bor-do possono salire fino a 80 persone. C’è una guida ed un rinfresco. L’ini-ziativa è organizzata dall’Azienda di Promozione Turistica pugliese ed il Comune.

molise,insetto raro sul matese E’ uno degli insetti più rari in Eu-

ropa, ed è stato individuato tra i faggi della foresta del Mutria, alle pendici del Matese. Si tratta della Rosalia Al-pina, considerata specie rara e vulne-rabile. Lungo non più di cinque centi-metri, con antenne e una colorazione azzurra tipica. Il coleottero conferma il grande valore naturalistico dell’area protetta del Molise centrale.

materacontrole guide abusive Tolleranza zero contro le guide

abusive di Matera: controlli ancora più serrati e si inaspriscono le san-zioni. E’ quanto prevede un’ordinan-za del sindaco che vieta qualsiasi at-tività che possa disturbare la quiete e la libertà del forestiero. Chi non os-serverà l’ordinanza sarà punito con una sanzione amministrativa pari a 500 euro.

bari,aggreditocon le forbici Ha rischiato di finire in tragedia

una lite condominiale nel rione San Girolamo di Bari per colpa di acqua che gocciolava da alcuni panni stesi. Uno dei due litiganti si è presentato al faccia a faccia con un paio di forbici e ha tentato di colpire l’altro alla gola. L’uomo è riuscito a schivare il colpo ma è rimasto ferito alla spalla. Arre-stato il condomino violento.

Puglia,stabilito Prezzodel latte Siglato alla Regione Puglia l’ac-

cordo per la commercializzazione e la promozione del latte per la campagna 2011. L’intesa, valida fino al 31 di-cembre, prevede un prezzo minimo di 41,2 centesimi di euro al litro di latte crudo reso alla stalla.

La statua di San Basso in processione

Il fragore delle sirene di decine di pescherecci stretti intorno a una co-

rona lanciata alla memoria delle gente di mare, alla quale si chiede l’interces-sione del Santo Patrono simbolo di una città. Basta girare per Termoli e accor-gersi come nel tessuto popolare Basso sia un nome tra i più diffusi.

Strano a sentirsi, per chi non arriva dal borgo marinaro molisano, ma in città è un simbolo anche come secondo

MolISE/A termoli una delle feste patronali più sentite di tutta la regione

in centinaia per s.basso

C’è una strada statale in Puglia, la numero 172, che da Bari sale

sulla Murgia e attraversando la valle d’Itria arriva a Taranto. Attraversa uno dei comprensori più belli dal pun-to di vista paesaggistico e per questo viene chiamata la statale dei trulli, i famosissimi insediamenti medievali che contraddistinguono Alberobello.

E’ una strada costruita molti de-cenni fa ed oggi non più in grado di sopportare il traffico che vi si riversa e per questo diventata molto pericolo-sa. Non a caso, infatti, viene definita la statale della morte per i numerosi incidenti che si verificano e le perso-ne che vi perdono la vita. Da Bari a Casamassima, per i primi 30 km, e da Martina a Taranto, per gli ultimi 20, la strada è a quattro corsie e in grado

trASportI/la SS172 “dei trulli” al centro di polemiche tra regione e governo

Puglia, la statale a metà

La statale 172 “dei trulli”

di sostenere il volume di auto che la percorre, ma nel tratto centrale, quel-lo che da Casamassima va a Martina, sfiorando Turi e attraversando Puti-gnano, Alberobello, Locorotondo e la stessa Martina, la strada è stretta e angusta.

I sindaci dei comuni interessati, ed appositi comitati, ne chiedono da decenni il raddoppio. Ma ora che, fi-nalmente, i soldi sembrano esserci, è scoppiata una polemica che potreb-be ritardare i lavori. Nel piano per il sud, infatti, è stato finanziato solo il tratto di statale che riguarda Martina e il territorio ricadente nella provincia di Taranto (51 milioni), mentre è ri-masto all’asciutto il tratto che va da Casamassima a Martina. E questo ha scatenato una polemica che mette di

fronte due ministri, Fitto e Matteoli, Regione Puglia e Governo e molti po-litici comunali, provinciali e regiona-li. Perché la strada è stata finanziata a metà? Perché i progetti erano due e quello del primo tratto non era pron-to.

Questa la giustificazione del Mini-stero per le Regioni. Falso, rispondono dal Ministero per i Trasporti, era tutto pronto e finanziabile. Chi ha ragione? Chi dice la verità? Il braccio di ferro non produce risposte esaustive. Ma il ministro Matteoli ha rassicurato tutti. Calma - ha detto - siccome l’opera si deve fare, se la prende in carico il Mi-nistero dei Trasporti e non appena ci saranno i soldi, il raddoppio del primo tratto della 172 si farà. Ma, a questo punto, chissà quando. (e.m.)

odisseain traghetto

puGlIA/navi vecchie

In estate, i porti di Bari e Brindisi di-ventano gli avamposti marittimi dei

collegamenti fra l’Europa e l’est. Dai due porti pugliesi, infatti, partono tra-ghetti per la Croazia, il Montenegro, l’Albania, la Grecia e la Turchia. Si tratta di un flusso che raggiunge vette elevatissime nel mese di agosto. Negli ultimi anni questo tipo di traffico si è talmente sviluppato che le compagnie di navigazione fanno fatica a garanti-re tutti i collegamenti e per riuscirci spesso ricorrono all’impiego di navi datate e con gravi carenze. E’così per la Sveti Stefan, la nave che storica-mente unisce Bari al Montenegro con un collegamento giornaliero. La nave parte la sera da Bari e arriva in Mon-tenegro all’alba del giorno dopo, per ripartire quasi immediatamente per la Puglia. L’altro giorno, con 38-40 gra-di, i passeggeri sono saliti a bordo nel primo pomeriggio e sono partiti in-torno all’1 di notte, ma hanno dovuto affrontare il viaggio sui ponti, perché all’interno del traghetto e nelle cabi-ne era impossibile rimanere per più di qualche secondo a causa del caldo che c’era. Niente aria condizionata e caldo soffocante. I passeggeri han-no protestato a lungo, ma poi hanno dovuto cedere al prendere o lasciare e chi aveva già prenotato le vacanze oltre Adriatico ha dovuto accettare di farsi il viaggio notturno all’aperto, morendo di freddo e umido. Stessa sorte è toccata ai mille passeggeri di un traghetto-super veloce in servizio tra Brindisi e la Grecia, l’Aleos Ken-teris. Durante la traversata, la nave ha subito alcuni blackout e poi è saltata l’aria condizionata. A seguito delle proteste dei passeggeri, il comandan-te ha deciso di rientrare a Brindisi, ma all’imboccatura del porto il guasto è stato riparato e il traghetto ha fatto di nuovo retromarcia dirigendosi verso la Grecia, dove passeggeri sono sbar-cati con 7 ore di ritardo. (e.m.)

Quest’anno, tra l’altro, si è rischiato seriamente l’incidente. L’armatore del Luigi Padre, peschereccio che dove-va portare il Santo, ha voluto strafare, chiamando a salire sulla propria nave tutte le autorità. Centinaia di persone sul ponte e peschereccio che si è incli-nato pericolosamente su un fianco, con centinaia di persone col fiato sospe-so per diversi secondi e don Gabriele Mascilongo, parroco designato per la

processione, che per una volta avrebbe volentieri inveito.

Poi la partenza, e la suggestione di arrivare a largo osservando la città.

Il punto scelto lo si capisce subito, le navi iniziano tutte insieme un lungo suono delle sirene che stordisce, con migliaia di mani che applaudono quel Santo venerato al quale si chiede prote-zione perenne.

stefano Ricci

nome, se si pensa ad esempio al Sinda-co Antonio Basso Di Brino.

San Basso è Termoli, la Termoli dei pescatori, la città che guarda al mare con la seconda flotta di pescherecci dell’Adriatico a testimoniare un lega-me indissolubile.

Discepolo di Pietro, fondò una dio-cesi antichissima come quella di Luce-ra.

Vescovo a Nizza, martire, le sue reliquie arrivarono a Termoli con una spedizione militare.

Da allora la città lo venera, e in suo onore ha organizzato l’appuntamento religioso e popolare più importante. La regata a mare, infatti, ogni anno ri-chiama al porto migliaia di fedeli e di turisti, visto che si celebra il 3 agosto. Prima di allora, a giugno, a una funzio-ne religiosa segue il sorteggio del pe-schereccio che avrà l’onore di portare la statua e le reliquie del Santo.

Ogni anno gli armatori presenziano a questo momento con grande trepida-zione; inutile dire che essere sorteggia-ti costituisce ancora la suggestione di buoni auspici per i mesi a venire.

Quindi, il giorno della festa, tutti i pescherecci sono schierati in porto in-torno a quello privilegiato dal sorteggio effettuato dal vescovo in persona. Un grande baldacchino aspetta di ospita-re a poppa il santo. Su un’altra nave, ormeggiata accanto a quella del Santo, salgono tutte le autorità. Anche questa viene sorteggiata, e all’armatore tocca offrire ogni comfort agli illustri ospiti.

Processione in mare

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Chi si aspettava ancora di veder-lo alla guida del suo Landini per

trebbiare il grano di fronte alla mas-seria che fu del nonno, in contrada Lu Pisciariell, è rimasto deluso.

Quest’anno a Montenero di Bisaccia c’era solo il nome della storica festa di casa Di Pietro, la trebbiatura.

In realtà stavolta si è trattato di una cena informale, sul prato della masse-ria, con duemila militanti invitati da tutt’Italia per recitare anche quest’anno l’adagio coniato nella prima edizione dell’Italia dei Sapori. Caciocavallo, vino di casa, capocollo, ma soprat-tutto la ventricina, il prodotto tipico dell’Adriatico tra Molise e Abruzzo.

La moglie, signora Susanna, in abito lungo da sera, le luci soffuse intorno al prato, un’orchestra locale a intonare le note della tradizione popolare.

È partita da Montenero di Bisaccia la raccolta firme contro la legge Por-cellum, il tentativo di cambiare la legge elettorale che rappresenta i partiti più che il popolo.

“Mille firme in una notte”, esul-ta Cristiano Di Pietro, glissando sulle sempre più pressanti domande circa la sua candidatura alle regionali di otto-bre. Il gesto epico della trebbiatura lui, Antonio, l’aveva fatto stavolta qualche giorno prima a Palata, un paese a pochi chilometri che ha celebrato questo rito atavico.

Paglietta in testa, aveva simulato persino la pennichella del contadino, con le braccia incrociate sulla pala e la testa appoggiata ai gomiti. Insieme con

MontEnEro/La classica serata nella masseria di Di Pietro, che cerca firme per la legge elettorale

molise, la festa della trebbiaturalui, amico per lo meno di paglietta, il governatore molisano Iorio.

E così a Montenero si è consumato un appuntamento più formale, con gli argomenti più attuali finiti all’ordine del giorno della tavolata di casa Di Pie-tro.

“Marchionne chiagn ‘e fotte”, “Nit-to Palma in Polinesia”, e via con il repertorio colorito dell’ex pm, che ov-

se non fosse per la natura pessimi-stica dell’idillio leopardiano, po-

tremmo dire che fu sicuramente una festa agreste, come quella della sagra della frittella di contrada Ciporrelli a Monopoli, ad ispirare almeno il titolo dell’opera scritta, nel lontano 1820, dal conte Giacomo Taldegardo Francesco di Sales Saverio Pietro Leopardi “la sera del dì di festa”.

Davvero una festa d’altri tempi, lontana dai canoni del consumismo e dall’emancipazione della globalizza-zione dei mercati, quella organizzata, per il terzo anno consecutivo, in quella contrada monopolitana che confina con Castellana ed Alberobello.

Una piacevole serata estiva, coper-ta da un romantico cielo stellato che è stata una sorta di immersione nelle tra-dizioni gastronomiche e musicali del passato di una terra la cui economia era basata essenzialmente sui frutti della terra.

Gli stessi frutti della terra: zucchi-ne cotte alla poverella, melanzane, pomodori, mozzarella e ricotta forte, che hanno arricchito, anzi, farcito le tradizionalissime frittelle della sagra. Tremila cento cinquanta frittelle, impa-state, fritte e farcite dalle donne della contrada, tutte mobilitate ed al servizio dell’iniziativa, organizzata dall’asso-ciazione “amici di Ciporrelli” che ha attirato l’attenzione di diverse migliaia di visitatori che hanno potuto gustare la bontà del prodotto tipico d’un tempo e partecipare ad una sorta di apologia delle antiche tradizioni gastronomiche ed antropologiche della terra di Puglia con tanto di saltimbanco, tammurriate, ballate salentine per strada ed esposi-zioni di prodotti artigianali a farne da cornice. Una festa che ha coinvolto e divertito tutti: grandi e piccinni, i due-mila abitanti della frazione di Monopo-li che non hanno perso l’occasione di vivere un momento di socialità convi-viale innaffiata da dell’ottimo e fresco buon vino, ovviamente, casereccio. A fare da controaltare alla tradizione agreste della frittella rustica anche la moderna versione dolce con la farcitura di nutella per la gioia dei palati, soprat-tutto dei più giovani e di qualche golo-sone incurante dell’avanzare dell’età e di qualche etto di troppo.

Nicola Mangialardi

MonopolI/la festa agreste nella famosa località balneare del barese

frittelle, vino e convivialitàPeperone superstar

SEnISE/“u zafaran”

sono tra gli ortaggi più osannati nelle sagre di agosto di Puglia e

Lucania. Stiamo parlando dei pepero-ni che a Giovinazzo ad esempio sono golosamente festeggiati nel corso del-la sagra del panino della nonna. Nel Salento, a Galatina e a Melendugno, invece, vengono ogni anno proposti in tutte le salse. A Senise, nel cuore della Val del Sinni, vengono celebrati in occasione della festa più intrigante “U Strittul ru zafaran” ovvero il vico-lo del peperone. Si tratta di peperoni speciali quelli lucani, emblema di una cucina povera: di forma allungata e dal colore rosso fuoco, appesi a mo’ di ghirlande al sole ed essiccati, sono un’apoteosi di sapori in minestre, mi-nestroni, con il baccalà o, sbriciolati, sulle uova al tegamino. Macinati dan-no una polvere apprezzata non solo in Basilicata ma ormai in tutta Italia e persino in America dove è esportata sin dagli anni Venti. Una tradizione quella di ridurli in polvere che risa-lirebbe al ‘500-‘600 quando ci fu una così grande produzione dell’ortaggio da consigliarne la macinazione. Si chiama in dialetto “zafaran” perché la polvere ricorda quella ben più costosa dello zafferano. E così merito forse delle sue virtù anche quest’anno il peperone ha attirato in paese miglia-ia di visitatori che, lo scorso 10 e 11 agosto, hanno potuto gustarlo, in tut-ti i modi, persino in forma di gelato. Scenario straordinario dell’iniziativa, le viuzze del paese, arricchite per l’occasione dalle classiche “serte”, ossia le collane di peperoni appese ai balconi, e le piazzette addobbate con tutti i prodotti tipici della zona, così da far rivivere al centro storico, per alcuni giorni, le usanze di un tempo ormai lontano. Partito da una rifles-sione spontanea di un gruppo di amici che cercavano un modo per valoriz-zare le specificità del loro paese, U Strittul è diventato un vero e proprio evento itinerante all’interno del borgo antico, uno spazio che, grazie al lavo-ro dell’Associazione per lo Sviluppo Storico e Ambientale, per due sere diventa contenitore di sapori, suoni e colori dell’area sud e della Basilicata in generale. Colonna sonora della sa-gra la musica dei Taranteana.

alessandro Boccia

i 50 annidel prosciutto

fAEto/la sagra

Faeto ha celebrato le nozze d’oro con il simbolo della propria ga-

stronomia: la sagra del prosciutto ha festeggiato i primi 50 anni di storia, mezzo secolo di vita per un appunta-mento che vuole onorare la prelibatez-za più apprezzata della buona cucina del piccolo comune dei Monti Dauni. Che sia intero, a pezzi, o a fette cam-bia poco: ce n’è per tutti i gusti. Al prosciutto, il paesino di origine fran-co-provenzale deve una parte signifi-cativa della propria fama. Una grande festa nel bosco, dove si canta, ci si ri-lassa e si mangia: un picnic collettivo in cui c’è sempre qualcuno che accen-de un fuoco. A Faeto si stanno dando da fare per ottenere l’Indicazione geo-grafica protetta. Ci prova un’associa-zione, nata due anni fa dall’accordo fra i due salumifici locali, che sta pre-parando un disciplinare da sottoporre all’Unione Europea. Secondo le rego-le del disciplinare, il vero prosciutto di Faeto può anche nascere altrove, pur-ché in Italia: e infatti, la maggior parte dei prosciutti faetani non proviene da allevamenti locali, che non sarebbero sufficienti. Ciò che conta è la stagio-natura, che deve essere fatta all’aria fresca del Subappennino. Poi il pro-sciutto va salato, lavato con aceto e rimesso a stagionare per non meno di dodici mesi; deve essere piuttosto lar-go e pesare almeno sette chili: il peso ottimale va dagli otto agli undici chili. Ma non si vive di solo prosciutto: e perciò, i gitanti portano con sé provvi-ste di altro genere, tra cui l’intramon-tabile teglia di pasta al forno. La sagra del prosciutto rappresenta l’appunta-mento estivo, che fa il paio con la sa-gra del maiale, che si celebra la prima domenica di febbraio e che quest’an-no ha celebrato la trentesima edizio-ne. E il freddo intenso dell’inverno faetano suggerisce anche cibi ben più pesanti e saporiti. Anno dopo anno, la sagra del maiale richiama un numero sempre crescente di turisti: quest’anno a Faeto sono giunti turisti addirittura dalla Sardegna, a dimostrazione di quanto sia sempre più conosciuta la sagra del paesino dei Monti Dauni. Il protagonista della tavola invernale è il soffritto, che richiede almeno due ore di preparazione. Gli ingredienti fonda-mentali del piatto tipico della cucina faetana non sono propriamente legge-ri: fegato, pancetta, cuore, polmoni, peperoni e patate; cibi e sapori robusti per stomaci forti. Ma la sagra del ma-iale è stata caratterizzata da tante altre prelibatezze della cucina della Dau-nia: salsiccia alla brace, fagioli con le cotiche, cicoli, caciocavallo e salumi di tutti i tipi.

Pietro Loffredo

Dopo il successo dello scorso anno del numero speciale di Sud Italia

News dedicato all’enogastronomia di Puglia, Molise e Basilicata, siamo lieti di annunciare ai nostri lettori che nel 2011 faremo il bis. Però questa volta vorremmo che i protagonisti foste Voi. Vorremmo raccontare le ricette tipiche dei Vostri paesi d’origi-ne, quelle classiche della tradizione, che magari avete portato con Voi fino in Canada. Inviateci la Vostra ricetta preferita, quella che sapete fare me-glio, quella che i Vostri figli e nipotini preferiscono. O semplicemente quella che Vi riporta indietro alla mente i ri-cordi d’infanzia. Mandateci anche le Vostre storie collegate alla gastrono-mia: ad esempio qual è stato l’impatto con gli ingredienti canadesi? Vi siete subito adeguati? Avete trovato delle difficoltà a riproporre dei piatti che eravate abituati a cucinare in Italia? O magari avete inventato delle ricette italocanadesi? Inviateci una lettera a 101 Wingold ave, M6B 1P8, toron-to, oN oppure una e-mail all’indiriz-zo [email protected]. Per informazioni potete contattare il 416-785-4311 ext. 239.

SpECIAlE/nei prossimi mesi tornerà il numero dedicato alla gastronomia

inviateci le vostre ricette

viamente non poteva non condire con battute e aneddoti su Berlusconi la sua serata da mattatore. Salito sul palco, lo ha definito in tutti i modi possibili già dopo i primi cinque minuti, per ri-cordare che non si dimetterà mai e che disarcionarlo è un dovere civile. Una festa, insomma, per accendere i riflet-tori della politica estiva, antipasto di settembre, quando solo qualche chilo-

metro più in là, a Vasto, sarà celebrata la festa dell’Italia dei Valori, al castello d’Avalois. Sarà la prima delle tre occa-sioni in cui Di Pietro, Bersani e Vendo-la hanno deciso di comparire insieme, per dare un segno di unità politica che però già in Molise, a giudicare dai di-stinguo, sembra cosa piuttosto difficile nei fatti.

stefano Ricci

Montenero di Bisaccia

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8 13 agosto 2011

calcio d’estatebari lecce

settimana positiva per il Bari.Il ds Angelozzi è riuscito a chiudere, in

un solo colpo, tre importanti tratta-tive con la Roma, portando al San Nicola tre nazionali under 21 di in-dubbie qualità.

Si tratta di Alessandro Crescen-zi, difensore classe ‘91 (arriva con la formula del prestito con diritto di riscatto della metà e controriscatto per la Roma); Simone Sini, difenso-re classe ‘92 (in prestito con diritto di riscatto della metà) e Adrian Sto-ian, trequartista dell’under 21 della Romania (in prestito con diritto di riscatto della metà).

Adesso occhi puntati sull’attaccante del Sie-na Mastronunzio, un vero e proprio goleador per la Serie B. Le due squadre avrebbero trova-

to l’accordo, che vedrà partire per la Toscana il centrocampista Gazzi.

Ma il Bari sta già facendo vedere cose interessanti in campo.

Martedì, ad esempio, è arriva-ta una prestigiosa vittoria per 1-0 contro la Real Sociedad, squadra che milita nel massimo campionato spagnolo.

I biancorossi sono andati in van-taggio al 67’ con Marotta (tra l’altro mercoledì diventato papà) e hanno sfiorato più volte il raddoppio.

Il tecnico Torrente, soddisfat-to, ammette che oggi il Bari è una

squadra solida, ma bisogna attendere il termine del mercato per poter stabilire degli obiettivi ben precisi. Intanto, però, l’importante è che ci sia ottimismo nello spogliaotio. (g.m.)

Facce nuove in casa Lecce, che a questo punto è vicinissimo a completare la rosa

che proverà a centrare la seconda salvezza consecutiva.

Come vi avevamo già anticipato, sono ufficiali gli arrivi di due gio-vani talenti.

Direttamente dal mondiale under 20, in cui sta meravigliando tutti con la Colombia, arriverà in Salento dopo Ferragosto il gioiellino Luis Muriel, il cui cartellino è dell’Udi-nese.

Altro innesto importante, al cen-trocampo, invece, sarà il giovane Bertolacci, che torna a Lecce dal vivaio della Roma. Anche lui raggiungerà la squadra direttamente al termine del ritiro in Emilia Romagna.

Il ds Osti, però, non si ferma qui. Infatti è alla ricerca di un centrale difensivo per rinfor-

zare il reparto.Si parla di uno scambio Diamou-

tene-Mareco con il Brescia.Mareco, difensore 27enne para-

guaiano, a giugno sarà a scadenza di contratto con le rondinelle. Ecco perché la società lombarda starebbe pensando di metterlo sul mercato, nel tentativo di non perderlo l’anno prossimo a costo zero.

Sul fronte amichevoli, sono arri-vate altre goleade contro i dilettanti del Castelfranco (7-1) e del Città di

Marino (6-1).In bella mostra Di Michele, Corvia, Jeda

(dato però in partenza) e soprattutto un rinato Ofere. (g.m.)

aCQUIstI: Dos Santos (d, svincolato); Masi (d, Fiorentina); Lamanna (p) e Fo-restieri (a, Genoa); Scavone (c, svincolato); Zlamal (p, Udinese); Borghese (d, Gubbio); Defendi (c, Atalanta); Rivaldo (c, svincolato); Kopunek (c, Spartak Trnava); Crescenzi (d), Sini (d) e Stoian (c, Roma)

CEssIoNI: Gillet (p, Bologna); A. Masiello (d, Atalanta)

tRattatIVE: Coppola (c) e Ze Eduardo (c, Parma); Babacar (a, Fiorentina); Ma-stronunzio (a, Siena)

FoRMaZIoNE (4-3-3): LAMANNA; MASI, BORGHESE, DOS SANTOS, S.Masiello; RIVALDO, DEFENDI, Donati; Grandolfo, Huseklepp, FORESTIERI.All.: TORRENTE

IL RItIRoDove: a Borno (Brescia) dal 18 al 29 luglio; a Boario Terme (Brescia) dal 30 luglio al 4 agosto

LE aMICHEVoLI20/7 BaRI - Bienno 14-023/7 BaRI - Rapp. Valcamonica 6-027/7 BaRI - Selezione AIC 3-0 30/7 BaRI - Feralpi Salò 2-12/8 BaRI - Darfo Boario 6-09/8 BaRI - Real Sociedad 1-0

IL RItIRoDove: a Tarvisio (Udine) dal 15 al 30 luglio; a Fanano (Mo-dena) dal 2 al 13 agosto

LE aMICHEVoLI20/7 LECCE - NK Brda 5-123/7 LECCE - Azzanese 6-027/7 LECCE - NK Radomlje 4-129/7 LECCE - Sacilese 2-1 4/8 LECCE - Esperia Viareggio 1-0 7/8 LECCE - Castelfranco 7-110/8 LECCE - ASD Città di Marino 6-112/8 LECCE - Reggiana (ore 17.30, Fanano)

aCQUIstI: A.Esposito (d, Bologna); Cacia (a, Piacenza); Carrozzieri (d, Palermo); Strasser (c, Milan); Obodo (c), Cuadrado (c) e Muriel (a, Udinese); Julio Sergio (p) e Ber-tolacci (c, Roma)CEssIoNI: Munari (c, Palermo); Rosati (p, Napoli); Rispoli (d, Samp); Fabiano (d, Shandong); Vives (c, Torino)

tRattatIVE: Greco (c) e Loria (d, Roma); Gessa (c, Pescara); Giandonato (c, Juven-tus); Mareco (d, Brescia)

FoRMaZIoNE (4-3-2-1): JULIO SERGIO; Tomovic, ESPOSITO, CAR-ROZZIERI, Brivio; Giacomazzi, STRASSER, OBODO; CUADRADO, Di Michele; Cor-via. All.: DI FRANCESCO

Mastronunzio Bertolacci

Antonio Cassano con la fascia da capitano della Nazionale

“Non ci voleva Einstein a capi-re che la fascia di capitano

avrebbe reso felice Antonio: lui deve ancora capire quanto è importante per il nostro progetto”. Gigi Buffon spie-ga così il bel gesto di cedere il ruolo di capitano a Cassano, nella sua prima notte azzurra al San Nicola di Bari, di fronte al suo pubblico. E che notte. Zero gol, ma una piccola grande rivin-cita. “Mi danno sempre per morto, ma io non muoio mai: ne so una più del diavolo”, dice Fantantonio, e chissà se è un lapsus sui giorni difficili anche in rossonero.

Ringrazia Buffon, Riva, Prandelli, la sua Bari. Ma soprattutto si gode gli elogi senza illudersi. “Detrattori? Ec-come se ne ho: li ricordo tutti, quando

nAzIonAlE/Serata indimenticabile per Cassano davanti alla sua gente

emozioni da capitanofaccio una bella partita dicono che sono il numero 1, poi appena sbaglio...”, dice senza peli sulla lingua. “Mi sono trovato molto bene, ma prima di tut-to voglio ringraziare Gigi Buffon, i compagni, Prandelli ed i dirigenti per quel gesto che mi ha fatto emoziona-re. L’ho saputo nel riscaldamento e ho chiesto se si fossero sbagliati, mi han-no fatto un regalo immenso. Quella di stasera era la mia gente che non potrò mai dimenticare”.

Antonio Cassano appare felice e ha belle parole anche per il portiero-ne della Juventus: “Gigi è un grande capitano ed un grande uomo - dice an-cora Cassano -, con lui ho un rapporto speciale, in nazionale sono sempre al suo fianco e immaginate che massa-

cro, lui mi sopporta...Questa è stata la mia miglior prestazione con Prandelli. Ho fatto una gran bella gara, e ringra-ziate Gigi Riva che mi ha fatto una testa così, io mi confido con lui come con un consigliere, per me lui è il vero punto di riferimento. A Prandelli dico mille volte grazie, mi ripropone sem-pre e mi ha sempre dato fiducia: lui con me non avrà mai problemi”.

“Se il tecnico dice che ho fatto una bella gara io sono d’accordo - aggiun-ge Cassano -, anche se avevo ancora due-tre chili sopra”.

Casillas ha detto che questa Italia è molto diversa da quella dell’ultimo mondiale. “E’ normale che questa Ita-lia non è quella dell’ultimo Mondiale, qui ci sono io - commenta Cassano -. Scherzi a parte, quella giocava in un modo diverso, e poi adesso c’è gen-te di alta qualità, come Thiago Mot-ta e Ranocchia, che ci sta aiutando a crescere. La coppia Cassano-Rossi? Con la prima del mondo oggi abbia-mo fatto bella figura sia io che Beppe. L’allenatore sta intraprendendo questa strada e sa bene quello che deve fare. Io lo ringrazierò sempre”.

Cesare Prandelli, ct della Nazionale

si è aperta ufficialmente domeni-ca scorsa la stagione calcistica

2011/’12 con la Coppa Italia.In campo tre squadre pugliesi

di Lega Pro 1a Divisione, in attesa dell’entrata in gioco di Bari e Lecce.

Foggia e Taranto sono riuscite a passare il turno, invece il Barletta, dopo aver dominato la propria partita, si è arreso nei minuti finali.

I “satanelli” rossoneri del Foggia, ormai orfani di Zdenek Zeman, non hanno perso il vizio delle goleade e così allo Zaccheria battono in sciol-tezza, per 3-0, il Trapani, neopromos-so in 1a Divisione. Il Foggia ha pres-socché dominato l’incontro andando in vantaggio già al 16’ grazie a Tiboni. Prima della chiusura di tempo, al 45’, i rossoneri trovano anche il raddoppio con Lanzoni. Nella ripresa i pugliesi

CoppA ItAlIA/In campo anche foggia e taranto

bari, si fa sul seriocolpiscono un palo e poi mettono la ciliegina sulla torta al 92’ con il 3-0 su rigore trasformato da Venitucci.

Soffre il Taranto in trasferta contro il Feralpi Salò. Gli jonici, che vanno in vantaggio al 40’, si fanno male da soli con un’autorete al 73’, prima di risolvere tutto in extremis, all’89’ con Girardi.

Perde a 5’ dal termine, infine, il Barletta contro i toscani della Carra-rese.

Domani è previsto l’esordio del Bari contro lo Spezia per il secondo turno. Foggia impegnato in casa della Nocerina e il Taranto ad Ascoli.

Il Lecce entrerà in gioco solo nel terzo turno, domenica 21 agosto, con-tro la vincente di Crotone-Sorrento. La gara sarà disputata allo stadio Via del Mare. (g.m.)

rogers cuP

Il momento felice di Roberta Vinci continua anche a Toronto. La ta-

rantina, dopo aver trionfato già in tre tornei negli ultimi mesi e aver superato in classifica Wta (22° posto) l’altra pu-gliese Flavia Pennetta, si sta mettendo in mostra alla Rogers Cup.

In due giorni sono arrivate altrettan-te prestigiose vittorie, contro la numero 1 al mondo Wozniacki (6-4, 7-5) e con-tro Ana Ivanovic (7-6, 6-2), ex miglio-re al mondo.

Mentre andiamo in stampa la Vinci è impegnata nei quarti di finale contro l’australiana Stosur. (g.m.)