SIN n.11 2011

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Anno II n11 (54) - 19 marzo 2011 Direttore responsabile: Giovanni Magistà Settimanale Editore: Converprint s.r.l. [email protected] GIUSTIZIA VICINA? MILIONI DI DANNI BUON COMPLEANNO ITALIA E’ vero, l’Italia avrà anche una clas- se politica e dirigente tra le peg- giori al mondo, la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta e chi più ne ha più ne met- ta. Trovare lavoro è difficile e quando lo si trova, nella maggior parte dei casi, bisogna anche subire soprusi indicibili, perchè il capo ti sta facendo un “favo- re” a farti lavorare. Bisogna avere “san- ti in paradiso” ovunque, così si passa davanti agli altri: fare una fila ordinata e silenziosa aspettando il proprio turno non è il forte degli italiani. Guidare è una gara contro gli altri, dove il codice della strada viene rispettato solo dagli stupidi. E questo comportamento si ritrova un pò in tutti i campi della so- cietà: rispettare le regole (e le leggi)? E perchè mai? Bisogna trovare una scap- patoia a tutto e tutti. E dimostrare co- stantemente che io sono migliore di te o più ricco o più bravo. E questa cosa è mia, perciò non può essere tua. In effet- ti l’Italia, oggi, sembra un gigantesco asilo in cui i bambini sono stati lasciati senza maestri. Senza una guida. Ma l’Italia non è stata sempre così. E soprattutto ha molto più da offrire, anche agli italiani stessi. Una nazione che ci invidiano in molti nel mondo, sembra che proprio noi italiani non riu- sciamo ad apprezzarla del tutto o, peg- gio ancora, rispettarla ed amarla. Come una donna. E l’Italia, nonostante i 150 anni di età, è ancora una bella donna: simpatica, intrigante, misteriosa, in- telligente e con un cuore grande così. Però, troppo spesso, i suoi 60 milioni di “mariti-cittadini” se ne dimenticano o non ci fanno più caso. E allora approfittiamo del suo com- pleanno per ricordarci delle tante quali- tà che possiede. Il cibo e la cultura prima di tutto. In qualsiasi parte del mondo basta dire “pizza” o “Colosseo” perchè il pensie- ro vada automaticamente alla nostra penisola. E non c’è differenza tra nord e sud, perchè una polenta e formaggio gustata in un rifugio del Trentino è ugualmente eccezionale come un piat- to di orecchiette alle cime di rapa in un ristorante che si affaccia sul Lungoma- re di Bari. E visitare l’Arena di Vero- na, Venezia o la Mole Antonelliana di Torino è emozionante come guardare con i propri occhi Pompei, il barocco di Lecce o la Valle dei Templi ad Agri- gento. L’Italia è fantastica dalle Alpi a Lampedusa e sono tanti i nomi che la fanno grande nel mondo, a partire pro- prio dal simbolo dell’unità: Garibaldi. La nostra nazione ha dato i natali a grandissimi uomini, scienziati, poeti, navigatori. A grandi marche di automo- bili, abbigliamento e arredamento, tutti sinonimo di alta qualità. Ecco, questa è l’Italia che vorremmo ricordare, quella che piace, quella di successo e per la quale bisogna andare orgogliosi. Voi che all’estero mantenete alto lo spirito italiano, insegnate ai vostri figli e nipoti ad amare questa bella donna, nonostante gli anni che passano. EDITORIALE di Gianvito Magistà TURISMO Sempre più canadesi scelgono la Puglia > P.7 BARI Un neurochirurgo di Toronto al Policlinico per un gemellaggio > P.7 NUCLEARE, FERMARSI TUTTI L a tragedia giapponese fa vacillare i piani del governo italiano, che ha deciso di riprendere la strada del nucle- are, dopo il referendum che 25 anni fa ne decretò la fine. Non che Berlusconi abbia cambiato idea, ma se prima c’era un’ampia fronda di oppositori, adesso la fronda è diventata frattura e si è vi- stosamente allargata. Gli antinuclearisti hanno fatto della centrale di Fukushima la loro nuova bandiera, risollevando il problema della sicurezza e conferman- do con maggior decisione il loro no al ritorno al nucleare. Il governo, per tutta risposta, ha fatto partire in parlamento l’esame del decreto che fissa le regole per l’individuazione dei siti sui quali far costruire le sei-otto centrali previ- ste dal programma nucleare che, con un investimento iniziale di 40 miliardi di euro, dovrebbe partire all’inizio del 2013. Si rischia di arrivare allo scon- tro frontale, con le regioni del sud, e la Puglia in particolare, che ha già deciso, con legge, di opporsi con tutti i mezzi al nucleare. E infatti, sui dieci siti che sarebbero stati già individuati, sia pure non ufficialmente, fra Puglia, Basilica- ta e Molise, ben otto si troverebbero in Puglia, fra il Gargano e la fascia ionica. Che fare per evitare lo scontro? Anzi- tutto, fermarsi. La tragedia giapponese impone una riflessione anche a chi è convinto che il nucleare è necessario e sia il minore dei mali. Fukushima inse- gna che anche il nucleare ritenuto il più sicuro del mondo, ha i suoi rischi e che basta una valutazione politica sbagliata (quella centrale doveva esser chiusa già da qualche tempo) per determinare di- sastri per intere generazioni. Lo scena- rio è cambiato. Ma ne devono prendere atto anche gli antinuclearisti, che oggi sfruttano l’emozione per rilanciare la loro campagna ideologica. Fermarsi tutti, questo bisogna fare, per valutare la questione a freddo. Contenendo le reazioni a catena. di Enzo Magistà IL SENATORE TEDESCO PREPARA LA DIFESA > P.2 SANITÀ/Puglia UN MORTO A CARBONARA NELLA NUOVA GUERRA DELLA MALA > P.5 CRONACA/Bari ALLA FIERA DI VERONA L’OLIO PUGLIESE È IL MIGLIORE > P.7 PREMIO/Olio d’oliva > P.3 > P.5

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Il giornale canadese del Sud Italia

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Anno II n11 (54) - 19 marzo 2011 Direttore responsabile: Giovanni Magistà Settimanale Editore: Converprint s.r.l. [email protected]

giustizia vicina?

milioni di dannibuoncompleanno italia

E’ vero, l’Italia avrà anche una clas-se politica e dirigente tra le peg-

giori al mondo, la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta e chi più ne ha più ne met-ta. Trovare lavoro è difficile e quando lo si trova, nella maggior parte dei casi, bisogna anche subire soprusi indicibili, perchè il capo ti sta facendo un “favo-re” a farti lavorare. Bisogna avere “san-ti in paradiso” ovunque, così si passa davanti agli altri: fare una fila ordinata e silenziosa aspettando il proprio turno non è il forte degli italiani. Guidare è una gara contro gli altri, dove il codice della strada viene rispettato solo dagli stupidi. E questo comportamento si ritrova un pò in tutti i campi della so-cietà: rispettare le regole (e le leggi)? E perchè mai? Bisogna trovare una scap-patoia a tutto e tutti. E dimostrare co-stantemente che io sono migliore di te o più ricco o più bravo. E questa cosa è mia, perciò non può essere tua. In effet-ti l’Italia, oggi, sembra un gigantesco asilo in cui i bambini sono stati lasciati senza maestri. Senza una guida.

Ma l’Italia non è stata sempre così. E soprattutto ha molto più da offrire, anche agli italiani stessi. Una nazione che ci invidiano in molti nel mondo, sembra che proprio noi italiani non riu-sciamo ad apprezzarla del tutto o, peg-gio ancora, rispettarla ed amarla. Come una donna. E l’Italia, nonostante i 150 anni di età, è ancora una bella donna: simpatica, intrigante, misteriosa, in-telligente e con un cuore grande così. Però, troppo spesso, i suoi 60 milioni di “mariti-cittadini” se ne dimenticano o non ci fanno più caso.

E allora approfittiamo del suo com-pleanno per ricordarci delle tante quali-tà che possiede.

Il cibo e la cultura prima di tutto. In qualsiasi parte del mondo basta dire “pizza” o “Colosseo” perchè il pensie-ro vada automaticamente alla nostra penisola. E non c’è differenza tra nord e sud, perchè una polenta e formaggio gustata in un rifugio del Trentino è ugualmente eccezionale come un piat-to di orecchiette alle cime di rapa in un ristorante che si affaccia sul Lungoma-re di Bari. E visitare l’Arena di Vero-na, Venezia o la Mole Antonelliana di Torino è emozionante come guardare con i propri occhi Pompei, il barocco di Lecce o la Valle dei Templi ad Agri-gento. L’Italia è fantastica dalle Alpi a Lampedusa e sono tanti i nomi che la fanno grande nel mondo, a partire pro-prio dal simbolo dell’unità: Garibaldi.

La nostra nazione ha dato i natali a grandissimi uomini, scienziati, poeti, navigatori. A grandi marche di automo-bili, abbigliamento e arredamento, tutti sinonimo di alta qualità. Ecco, questa è l’Italia che vorremmo ricordare, quella che piace, quella di successo e per la quale bisogna andare orgogliosi.

Voi che all’estero mantenete alto lo spirito italiano, insegnate ai vostri figli e nipoti ad amare questa bella donna, nonostante gli anni che passano.

editorialedi Gianvito Magistà

turismoSempre piùcanadesiscelgonola Puglia

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bariUn neurochirurgo di Torontoal Policlinico perun gemellaggio

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nucleare,fermarsitutti

La tragedia giapponese fa vacillare i piani del governo italiano, che ha

deciso di riprendere la strada del nucle-are, dopo il referendum che 25 anni fa ne decretò la fine. Non che Berlusconi abbia cambiato idea, ma se prima c’era un’ampia fronda di oppositori, adesso la fronda è diventata frattura e si è vi-stosamente allargata. Gli antinuclearisti hanno fatto della centrale di Fukushima la loro nuova bandiera, risollevando il problema della sicurezza e conferman-do con maggior decisione il loro no al ritorno al nucleare. Il governo, per tutta risposta, ha fatto partire in parlamento l’esame del decreto che fissa le regole per l’individuazione dei siti sui quali far costruire le sei-otto centrali previ-ste dal programma nucleare che, con un investimento iniziale di 40 miliardi di euro, dovrebbe partire all’inizio del 2013. Si rischia di arrivare allo scon-tro frontale, con le regioni del sud, e la Puglia in particolare, che ha già deciso, con legge, di opporsi con tutti i mezzi al nucleare. E infatti, sui dieci siti che sarebbero stati già individuati, sia pure non ufficialmente, fra Puglia, Basilica-ta e Molise, ben otto si troverebbero in Puglia, fra il Gargano e la fascia ionica. Che fare per evitare lo scontro? Anzi-tutto, fermarsi. La tragedia giapponese impone una riflessione anche a chi è convinto che il nucleare è necessario e sia il minore dei mali. Fukushima inse-gna che anche il nucleare ritenuto il più sicuro del mondo, ha i suoi rischi e che basta una valutazione politica sbagliata (quella centrale doveva esser chiusa già da qualche tempo) per determinare di-sastri per intere generazioni. Lo scena-rio è cambiato. Ma ne devono prendere atto anche gli antinuclearisti, che oggi sfruttano l’emozione per rilanciare la loro campagna ideologica. Fermarsi tutti, questo bisogna fare, per valutare la questione a freddo. Contenendo le reazioni a catena.

di Enzo Magistà

il senatore tedescopreparala difesa

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SaniTà/Puglia

un morto a carbonara nella nuova guerra della mala

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cronaca/Bari

alla fiera di verona l’olio pugliese è il migliore

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Premio/olio d’oliva

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2 19 marzo 2011

anno II - n.11 (54) - 19 marzo 2011Iscrizione al Registro

Stampa del Tribunale di Barin. 14 del 3 marzo 2010Direttore responsabile

Giovanni magistàProprietario ed Editore

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Il senatore Tedesco

“Non sono un perseguitato, ma nei miei confronti c’è sicura-

mente prevenzione”. Ne è convinto il senatore Alberto Tedesco, ex assessore regionale pugliese alla sanità, nei cui confronti pende una richiesta di arresto da parte della giustizia barese.

La richiesta verrà sottoposta all’aula del Senato, che potrà bocciarla o ap-provarla sulla scorta del lavoro preli-minare che sta facendo la Giunta per le Autorizzazioni a procedere.

Proprio davanti alla Giunta, Tedesco si è difeso in questi giorni sostenendo la sua estraneità ai fatti contestatigli e mettendo a confronto il suo ruolo con quello dell’attuale governatore puglie-se Vendola.

“Io non volevo fare l’assessore alla sanità - ha detto Tedesco - volevo fare il presidente del Consiglio, ma Vendo-la me lo impose”.

Non solo. “Ho sempre lavorato d’in-tesa con lui, adeguandomi spesso alla sua linea - ha continuato Tedesco - e in ogni caso Vendola era al corrente di tutto quel che facevo”.

Proprio per questa ragione, Tedesco non si spiega come mai l’operato di

SAnItà/L’ex assessore regionale è sicuro di dimostrare la propria innocenza

tedesco si difendeVendola sia stato giudicato penalmen-te irrilevante e la sua posizione archi-viata, e per lui, invece, è stato chiesto l’arresto.

“Due pesi, due misure - ha detto Tedesco - come si può rilevare anche dalla lettura dei verbali di interrogato-rio. Vendola - secondo Tedesco - vie-ne trattato con rispetto dal Pm che lo interroga, io, invece, non sono stato nemmeno interrogato, pur avendolo chiesto”.

Il Senato dovrà valutare se c’è sta-to fumus persecutionis nei confronti di Tedesco, se è vero, cioè, che fra lui e Vendola ci sia stato un diverso tratta-mento.

Ma, forse, già prima che il Senato sia chiamato ad esprimersi, fra una de-

cina di giorni, la sua posizione si potrà chiarire in sede giudiziaria.

Infatti Tedesco è stato convocato dal Gip che ne ha chiesto l’arresto per un interrogatorio richiesto dai suoi av-vocati difensori.

In quella sede, ha dichiarato l’ex assessore, dimostrerà con nuovi docu-menti che tutto l’impianto accusatorio poggia sul niente.

“E’ la legge che impone alla giunta regionale di scegliersi i direttori di fi-ducia e questo io l’ho fatto insieme a Vendola. Per il resto, la mia condotta è stata irreprensibile e dimostrerò che le aziende dei miei figli non ci hanno gua-dagnato, ma ci hanno rimesso a causa del mio impegno politico”.

Enzo magistà

La Provincia di Potenza ha da qualche settimana un assessore

in meno.Lo ha deciso il presidente dell’en-

te, Piero Lacorazza (Pd), che ha re-vocato la deroga al bilancio a Vito Di Lascio, giovane politico d Lago-negro.

E’ venuto meno tra i due il rap-porto di fiducia.

In particolare tra i motivi del dis-sidio ci sarebbe anche la determina dirigenziale che affida, a seguito di una regolare gara, all’impresa della famiglia Di Lascio di Lagonegro la fornitura di carburante per le auto blu dell’area sud della provincia.

Già nei giorni scorsi era stato chiesto al giovane assessore di fare un passo indietro.

Come dire: non sarà il presidente a revocare il mandato a patto che sia lo stesso assessore a farsi da parte.

Mercoledì mattina, invece, la nota ufficiale dell’ente.

Lacorazza, che assumerà momen-taneamente le deleghe di Di Lascio, ha assicurato che l’azione ammini-strativa non subirà rallentamenti, rispetto al raggiungimento degli obiettivi posti ad inizio della consi-liatura.

Il ritiro della delega, ha comunque precisato il presidente della giunta provinciale, non può tuttavia offu-scare il contributo che l’assessore di Lascio ha offerto in questo inizio di consiliatura all’attività dell’Ente.

Duro il commento di Di Lascio secondo il quale “è stato utilizzato lo squallido metodo della demoli-zione della reputazione dell’avver-sario: inizialmente le illazioni sul concorso vinto, poi la vicenda del-le comunali di Lagonegro assurta a pietra dello scandalo, infine la for-nitura di 2.500 litri di gasolio per un anno (3mila euro il controvalore stimato) regolarmente aggiudicata in seguito ad una procedura ad evi-denza pubblica di cottimo fiduciario a cui sono state invitate 5 imprese, procedura di matrice dirigenziale e, quindi, non di competenza politica, con l’assurda conseguenza che il dirigente dell’ente è rimasto al suo posto ‘perché ancora gode della fi-ducia’ del Presidente che lo ha no-minato!”

alessandro Boccia

potEnzA/Allontanato l’assessore al bilancio

rottura in provincia

Lacorazza, presidente Provincia di Potenza

Un puzzle le cui tessere si vanno com-ponendo a poco a poco, quello delle

elezioni provinciali di Campobasso. Entro il 12 aprile occorrerà presentare le liste, e i partiti hanno già definito una serie di nomi e schieramenti a supporto dei candidati. Non era un mistero che da mesi il centrodestra lavorasse alla candidatura a Palazzo Magno di Rosario De Matteis. Consigliere regiona-le da vent’anni, De Matteis voleva una can-didatura che altri cercavano di evitare, visto che a novembre ci saranno le regionali. Sic-come la pattuglia di consiglieri di palazzo Moffa che arrivano da Bojano è piuttosto nutrita, non è stato difficile per De Matteis convincere Muccilli e Fusco Perrella a dar-gli disco verde. Più complicata la faccenda in basso Molise, dove in molti, a comincia-re dal presidente dello zuccherificio Mim-mo Porfido, speravano fosse arrivato il tur-no giusto. Mediazioni, richieste più o meno accettate proprio in vista del traguardo delle regionali, hanno consentito a De Matteis di contare sull’appoggio di dieci liste che stan-no elaborando il programma. E’ certamente lui il favorito per la vittoria finale, almeno per due motivi. Il primo sta nel vento di centrodestra che in Molise soffia più intenso che mai, mentre il secondo è nella stima dif-fusa di cui gode il candidato De Matteis. A lui ora il compito di chiudere possibilmente la partita già al primo turno convincendo Fli ad aderire da subito. Dall’altra parte il solito caos, con il centrosinistra che dopo aver sbandierato l’appello all’unità ancora una volta si è diviso rimpallandosi la colpa dell’ennesima sconfitta annunciata. Tavoli politici che nemmeno a notte fonda hanno portato alla cosiddetta sintesi, sfociati nel-la scelta autonoma di candidati. Di Pietro è arrivato personalmente per presentare il coordinatore regionale dell’Idv Pierpaolo Nagni quale candidato del partito. “In 1500 enti dove si vota abbiamo accettato il can-didato del Pd, solo a Napoli e in Molise le nostre proposte hanno ricevuto una porta in faccia”. E allora il Pd, rimasto con il cerino in mano, ha deciso di aderire alla candida-tura di area moderata del Sindaco di Riccia Micaela Fanelli, che furbamente Costruire democrazia e Alternativ@ hanno portato allo scoperto solo alla fine. Con lei in ap-poggio anche Sel e i Socialisti. Mancano all’appello i Comunisti, che hanno chiesto all’uscente D’Ascanio di ricandidarsi.

Stefano ricci

il puzzle del molise

ELEzIonI/La situazione

cadeil sindaco

bItEtto/Comune

Con le dimissioni di undici consi-glieri comunali su venti, è caduta

l’amministrazione comunale di Bitet-to (Ba) e con essa Giovanni Iacovel-li che dallo scorso 14 marzo non è più il sindaco della città. A mandare a casa il primo cittadino sono stati i sette consiglieri comunali di oppo-sizione: Armando Costa, Giacomo Lanzellotto, Angelo Turchiano, Gino Rutigliano, Occhiogrosso, Cramaros-sa e Nicola Rutigliano. A loro si sono aggiunti quattro dissidenti eletti, cin-que anni fa, con Iacovelli: Paladino, Poscia, Mitraglino e Sabrina Occhio-grosso.

Sarà quindi il vice prefetto aggiun-to di Bari, la dottoressa Paola Maria Bianca Schettini, a gestire il comune per i prossimi due mesi fino alle pros-sime elezioni amministrative fissate per il 15 maggio. Un inesorabile de-stino quello di Iacovelli che per la se-conda volta, come avvenne nel 1996, non riesce a portare a termine il suo mandato elettorale di sindaco. Allora incalzato dal dissenso consiliare si dimise; questa volta i consiglieri lo hanno mandato a casa.

Nicola mangialardi

Il ministro per la salute Fazio, ha inaugurato ufficialmente a Bari la

nuova sede dell’ospedale oncologico, realizzata in quello che una volta era l’ospedale pneumologico “Cotugno”.

fazio all’oncologico di bariL’oncologico di Bari è uno dei più mo-derni specializzati nella cura ai tumori di tutto il Mezzogiorno.

Da anni si attendeva il suo trasfe-rimento che consentirà anche di rilan-

ciarne l’attività di ricerca essendo un istituto specializzato riconosciuto dal Ministero.

Nella foto un momento della visita di Fazio.

319 marzo 2011

notizie in breveunità, mostrain puglia “Dal mare all’Unità d’Italia”: è

il titolo della mostra di pittura che sarà allestita al Castello Carlo V di Lecce da ottobre, su iniziativa della Lega Navale e della Marina, per ce-lebrare anche dal mare questo 150° anniversario. E’ stata scelta la Puglia come sede di questo evento, rispetto all’idea iniziale di realizzarlo al Vit-toriano di Roma.

unità,il risorgimentoin molise A Campobasso, nella sala consi-

liare del Comune, cerimonia con gli alunni delle quinte classi del IV circo-lo didattico che vestivano una coccar-da tricolore. Gli studenti hanno realiz-zato un lavoro che ripercorre i nomi e i fatti più importanti del Risorgimento in Molise. Una ricerca lunga e com-plessa che ha impegnato gli alunni nella ricerca di numerose fonti.

rotonda,fagioli dop I fagioli bianchi di Rotonda (Pz)

prendono il marchio DOP. E’ il terzo prodotto lucano e dell’area del Pol-lino dopo il pecorino di Filiano (Pz) e la melanzana rossa, sempre di Ro-tonda. I fagioli, in passato, venivano usati con frequenza, tanto da essere indicati come la “carne dei poveri” proprio perché apportano proteine vegetali a basso costo.

gravina, disoccupatima riccHi Due giovani 20enni di Gravina in

Puglia (Ba), hanno sfidato la dea ben-data, comprando un biglietto gratta e vinci “Mille e una notte”: costo 5 euro. La fortuna li ha baciati con una vincita di 500mila euro. Contento il titolare della ricevitoria perchè ad es-sere premiati sono stati due ragazzi disoccupati: “E’ una bella soddisfa-zione veder sorridere chi è alla ricerca disperata di un lavoro”.

matera, aula intitolata all’unità L’aula magna del Liceo classico

“Emanuele Duni” di Matera è stata intitolata al “17 marzo 1861-Italia Unita”: la decisione, deliberata dal collegio di istituto, “prelude alla piena fruizione dell’immobile per il quale è stata definita una perizia di intervento per circa 500mila euro, necessaria per gli arredi e altre fini-ture”.

il moliseed i prodottidi QualitàSotto la spinta del Presidente di

Unioncamere Molise è stato avviato un progetto di valorizzazione delle tipicità agroalimentari molisane. Per ciascuno dei prodotti regionali tipici sono stati redatti dei disciplinari, che potranno essere adottati dai produtto-ri. Per loro il vantaggio sarà di poter commercializzare prodotti a più ele-vato livello qualitativo, sotto il mar-chio di Unioncamere.

commemorato aldo moro Mercoledì a Roma, in via Fani,

sono state deposte le corone d’alloro per ricordare il 33esimo anniversario del rapimento ad opera delle Brigate Rosse dell’allora presidente della De-mocrazia Cristiana, il pugliese Aldo Moro, e dell’uccisione degli uomini della sua scorta.

Le campagne alluvionate di Ginosa (Ta)

Cento milioni di danni. Cinquanta alle abitazioni, strutture ricettive

turistiche e infrastrutture di competen-za del Comune. Altrettanti alle aziende agricole del territorio. Un disastro. Le cifre sono probabilmente destinate a crescere, ma per ora è questa la stima che viene sottoposta al Governo, per ottenere il riconoscimento dello stato di emergenza da calamità naturale ed il relativo risarcimento. Ginosa Mari-na è stata messa in ginocchio nell’arco di una nottata di pioggia. L’acqua, in alcuni punti dell’abitato della frazione marinara - che anche d’inverno conta circa 6000 abitanti - ha raggiunto i due metri di altezza. Alla pioggia caduta dal cielo si è aggiunta l’acqua straripata dal fiume Bradano, che segna il confine tra le province di Taranto e Matera. Anzi, sarebbe meglio dire il contrario: è stata la rottura degli argini fluviali la causa principale dell’inondazione del centro abitato e delle campagne intorno al cor-so d’acqua. Più di qualcuno è convinto che alla base dell’inondazione ci sia stato l’errore umano. Sul fiume Brada-no c’è una diga, quella del San Giulia-no. Un’ottantina - tra proprietari terrie-ri e di abitazioni - hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Taranto: qualcuno ha incautamente aperto troppo, e senza alcun preavviso, le paratie della diga, nel timore che si andasse oltre il “troppo pieno”. Sarà un’inchiesta a fare chiarezza. Intanto il danno è fatto. Il bilancio è pesante, non solo in termini economici. Ginosa Ma-rina ed il territorio limitrofo sono stati stravolti. Un territorio orograficamente definito “depresso”. Una conca, sotto il livello del mare e sotto il livello del fiu-me. Una volta inondato, l’acqua rista-gna, non scorre più, anche perchè ali-mentata da una falda sotterranea. Nella settimana immediatamente successiva all’evento, molte famiglie hanno dovu-to abbandonare le abitazioni. Duecento persone sono state costrette a rivolgersi a parenti e amici per avere ospitalità, o sono state sistemate in strutture alber-ghiere requisite dall’amministrazione comunale. Molti non potranno rientra-re più a casa loro, irrimediabilmente danneggiata nelle strutture portanti. Diverse aziende agricole sono rimaste isolate per alcuni giorni, circondate da acqua e fango. Tutt’intorno uno spetta-colo apocalittico: carcasse di animali, alberi, suppellettili e auto che galleg-giavano su un vero e proprio lago che si era formato, sommergendo intere piantagioni, soprattutto aranceti e ten-doni per uva da tavola. Le strade can-cellate. Persino l’importante arteria di collegamento costiero, la statale Ionica 106, è stata gravemente danneggiata dall’inondazione ed è rimasta chiusa

ALLuvIonI/Richiesto lo stato di calamità naturale: 100milioni di danni

ginosa in ginocchio

La Basilicata al centro di una collaborazione internazionale

nell’ambito del progetto Pre-Ear-thquakes, sui programmi di ricerca finalizzati a prevedere un terremoto, cofinanziato dall’Unione europea.

A Potenza si sono dati appunta-mento esperti italiani, russi, tedeschi e turchi.

Una tre giorni, articolata in ses-sioni pubbliche e lavori di gruppo per consentire lo scambio di cono-scenze, esperienze e testimonianze tra i ricercatori e soprattutto per la-vorare insieme all’integrazione siste-matica di misure di parametri chimi-ci e fisici differenti che consenta di migliorare le nostre attuali capacità di previsione, a breve termine, di un forte sisma.

A questo scopo le osservazioni fatte da ben 18 diversi sistemi satel-litari sono state utilizzate per studia-re quelle variazioni anomale di pa-rametri superficiali e atmosferici da tempo proposte come possibili pre-cursori di forti terremoti.

Tra le aree test scelte oltre alla penisola di Sakhalin nella Russia più orientale e la Turchia, c’è anche na-turalmente l’Italia ed in particolare la Basilicata, dove verrà intensifica-ta l’attività di monitoraggio al suolo da tempo avviata dall’Imaa-Cnr di Tito.

Il progetto, che si concluderà nel dicembre 2012, vede impegnati ac-canto all’Università degli studi della Basilicata, anche diversi istituti di ricerca nazionali ed europei.

“Pre-Earthquakes rappresenta il primo tentativo in Europa di mettere insieme un team di ricerca interna-zionale, in grado di integrare compe-tenze e tecniche osservative diverse al fine di restituire al metodo galile-iano della osservazione sperimentale un tema scientificamente stimolante come quello dello studio dei precur-sori dei terremoti le cui implicazioni sociali rimangono, purtroppo, tuttora evidenti”, ha dichiarato Valerio Tra-mutoli, docente dell’Unibas e coor-dinatore Scientifico del progetto che verrà presentato alla comunità scien-tifica il prossimo 7 Aprile a Vienna nell’ambito della European Geophy-sical Union Conference.

alessandro Boccia

prevedere i terremoti?

StuDIo/In basilicata

Il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato d’emergenza in Basilicata per

garantire adeguati interventi, mediante il ricorso a mezzi e poteri straordinari, dopo l’alluvione che lo scorso primo marzo ha colpito la regione, ed in par-ticolare la fascia ionica. Il decreto varrà fino al 31 marzo del 2012. La richiesta era stata avanzata già da subito dalla Regione Basilicata, dai parlamentari lucani e dai sindaci dei comuni lucani e pugliesi interessati dalla calamità. Ma a quindici giorni dall’esondazione dei fiumi, la situazione nel Metapon-tino è ancora critica. Strade distrutte, compresi tratti della statale 106 ionica, interi vigneti abbattuti, campi allagati, masserie e aziende agricole circon-date dall’acqua, operai e volontari al lavoro per liberare dal fango negozi e scantinati. Fra i 4.000 ettari di terreni a colture pregiate sommersi dalla eson-dazione dei fiumi, vi è anche la zona archeologica delle tavole Palatine di Metaponto. Danni enormi che secondo le prime stime della Regione Basilicata ammontano in totale a oltre 230 milio-ni di euro. In particolare sono circa 112 milioni di euro i danni alle infrastruttu-re lucane a cui si debbono aggiungere altri 97 per interventi di prevenzione. Il disagio maggiore rimane l’interruzio-ne della statale Basentana, interrotta all’altezza di Calciano, per il cedimen-to di un pilone del ponte. Chi sperava di rivedere la strada nuovamente tran-sitabile, almeno su una carreggiata, do-vrà pazientare ancora. E questo perché prima di avviare i lavori, bisognerà at-tendere che la Procura di Matera, dopo

ALLuvIonI/A quindici giorni dall’alluvione, la situazione è sempre critica

basilicata ancora bloccata

Il ponte pericolante sulla statale Basentana

aver aperto un’inchiesta, completi tutti gli accertamenti del caso. I magistrati, infatti, hanno disposto un’ordinanza di inalterabilità dello stato dei luoghi e il divieto di abbattimento parziale o totale del pilone. Tutto ciò per gli au-tomobilisti e gli autotrasportatori, co-stretti a compiere un percorso alterna-tivo poco agevole per via di numerosi avvallamenti delle strade, si traduce in un disagio non di poco conto. Nel comparto agricolo, invece, il maltempo

ha prodotto oltre 31 milioni di euro di danni alle aziende lucane, anche se si tratta di una stima provvisoria perchè gli accertamenti sono ancora in corso. Per quanto riguarda il settore industria-le, le rovine sono enormi ma non quan-tificabili, poichè si tratta di un enorme danno di immagine alle strutture ricet-tive del Metapontino a un passo dalla stagione estiva, mentre gli impianti industriali non hanno subito danni rile-vanti. (a.b.)

per alcuni giorni. Solo per un miracolo non ci sono state vittime. Il lavoro dei soccorritori è stato tempestivo e ben ordinato. Al lavoro Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Forze dell’Ordine, Sanitari del 118, volontari. Nella piaz-za di Ginosa Marina allestito il centro operativo con un’infermeria da campo della ASL. Solo qualche ricovero in ospedale, per anziani e cardiopatici. Il peggio è passato - nell’arco di una decina di giorni successivi all’evento - ma restano evidenti le ferite. Il terri-torio va letteralmente ripristinato, ed in fretta, prima che arrivi l’estate. Gino-sa Marina vive di turismo. A luglio ed agosto si registrano 100mila presenze. Bisogna fare in fretta.

Francesco Persiani

4 19 marzo 2011

La Basilicata dei 131 comuni e delle 131 feste in onore dei Santi patro-

ni. Il senso religioso dei lucani è molto forte, come assai intenso è il sentimento e l’attaccamento alle proprie tradizioni e alla propria cultura che custodiscono gelosamente. Un attaccamento senti-to non solo nelle comunità locali, ma anche tra gli altri circa seicentomila lucani che vivono fuori nel resto d’Ita-lia, in Europa e sparsi negli altri con-tinenti e che sono “l’altra Basilicata”, una Lucania fuori dai confini ma non per questo meno autentica e legata alla terra d’origine. D’estate, i piccoli pae-si si risvegliano per festeggiare i santi: la Vergine Maria, San Rocco, contro la peste falcidiante, e tutti gli altri che stendono la mano per proteggere i bor-ghi e le cittadine disseminate sui monti, le colline e le pianure. E allora che le strade si ravvivano, le case si ripopola-no in un tripudio di voci, suoni e colori. Se vogliamo, è proprio nelle feste che si ritrovano le radici dell’antichissima storia della Basilicata. Il Cristianesimo non ha espropriato i riti pagani, ma piut-tosto ha sovrapposto i santi ai remoti culti degli dei per propiziare i raccolti e la buona sorte. Un esempio per tutti, la celebrazione di un matrimonio. L’occa-sione può essere la festa di San Giuliano ad Accettura, in provincia di Matera, la Sagra dell’abete di Rotonda in onore di Sant’Antonio a Rotonda oppure la ricorrenza di San Francesco a Viggia-nello, in provincia di Potenza. Ciò che non cambia, però, è la location: i boschi.

fEStE pAtRonALI/per i lucani è forte l’attaccamento al folklore regionale

passione ancora vivaE i protagonisti: gli alberi. La sposa è la cima più rigogliosa di un faggio, lo sposo il tronco più possente, scelti accu-ratamente nelle due estremità del bosco. Nei giorni precedenti agli sponsali, una squadra di devoti provvede a tagliarli. Il giorno del “matrimonio” sono trainati da buoi, debitamente addobbati con fio-ri e santini, fino al luogo dell’incontro e poi dell’unione. Le feste arboree affon-dano le radici in un tempo lontanissimo quando, per sopravvivere ci si affidava non ai santi ma agli dei con rituali per propiziare i raccolti, l’abbondanza e la fertilità.

Un altro straordinario evento, che fonde il Cristianesimo con le origine pagane, è la festa del 2 luglio a Matera per festeggiare Maria Santissima della Bruna, chiamata così per l’icona che la ritrae con il volto nero o per la corazza che l’avvolgerebbe, più da vergine guer-riera che da madre di Gesù. La devozio-ne popolare nasce da una leggenda: una signora, cioè la Madonna, apparsa su un carro, avrebbe difeso la città dall’attac-co degli Infedeli. Da allora la città ha ricordato l’episodio, festeggiando la sua “protettrice”. Diversi sono gli elementi che caratterizzano un lunghissimo gior-no: la processione dei pastori all’alba con l’icona benedetta nei Sassi, la scorta degli oltre sessanta cavalieri, in un co-stume caratteristico, il carro trionfale in cartapesta, ogni anno sapientemente co-struito dalle mani degli artigiani locali che liberamente interpretano un versetto del Nuovo Testamento. E ogni anno, a

fine serata, dopo i tre canonici giri sul sa-grato della Cattedrale, dopo aver messo al sicuro la statua della Vergine Maria, assaltata e distrutta dai giovani locali. Niente deve rimanere della vecchia cor-nice, e i pezzi faticosamente conquistati (un pezzo di santo, un angioletto e così via) orneranno le botteghe, le case e i posti di lavoro in qualità di portafortuna. La festa si conclude nella notte con una gara di fuochi pirotecnici a cui assiste tutta la città. Altro santo guerriero e di-fensore è san Gerardo, patrono di Poten-za. Tra il 29 e il 30 maggio si ripete la Sfilata dei Turchi, anch’esso un episo-dio leggendario, ma legato alla storia. Si racconta che un gruppo di pirati sarace-ni, guidati dal Gran Turco, in una notte di maggio risalì il Basento e si avvicinò alle mura di Potenza; una schiera di an-geli, inviata da San Gerardo, illuminò il cielo, abbagliando e terrorizzando i pi-rati e permettendo alle milizie potentine di organizzare il contrattacco e salvare la città. Il suggestivo corteo serale parte dalla cattedrale e comprende numero-si quadri e figuranti, tra i quali il Gran Turco, in carrozza, e San Gerardo, si-stemato con un seguito di angioletti su una galea trascinata da schiavi saraceni. La sfilata è poi conclusa da un tempietto con l’immagine del santo.

Altrettanto suggestivi sono i riti del-la Settimana Santa nei paesi arbereshe, cioè di origine albanese nel Vulture, dove i figuranti rivivono con una for-tissima intensità la Passione di Gesù Cristo.

autenticità e originalità dei borghi lucani. Atmosfera di festa, canti,

balli, prodotti dell’artigianato e tanta allegria. E’ questa la gioiosa atmosfera che ancora oggi si respira nell’entroterra lucana in occasione delle sagre paesa-ne. Una tradizione rimasta molto viva e particolarmente sentita nei piccoli paesi. Si tratta di momenti imperdibili sia per la gente del posto sia per il visitatore. Quest’ultimo soprattutto ha la possibi-lità di immergersi in una dimensione storica, in un passato che riecheggia con piacevole frastuono per le strade lucane dove alla magnificenza dei territori si

SAGRE/una tradizione che non tramonta mai

allegria di paese

uniscono la fragranza ed i sapori genui-ni dei suoi prodotti tipici. Vasto il reper-torio delle sagre cittadine: il visitatore può scegliere quale piatto assaporare e da quale atmosfera lasciarsi trasportare per conoscere un mondo antico, quello lucano, ancora legato al suo folklore ed alla sua storia. Dalla varola al tartufo, tante le opportunità per chi vuole gusta-re i piatti tipici della Basilicata. La sagra della “varola” (castagna) è una manife-stazione popolare che ha antiche origini. Si svolge a Melfi negli ultimi giorni di ottobre. In questo periodo l’aria si inebria degli antichi sapori della cucina locale, ma anche di un alone festoso. Il “mar-roncino di Melfi”, candidato al ricono-scimento di prodotto Docg dall’Unione Europea, viene raccolto soprattutto dalle donne. La manifestazione si svolge nel-la centralissima “Piazza Duomo” e per tutte le vie della città e riunisce migliaia di turisti e curiosi, che invadono la città per gustare ed acquistare tutti i prodotti tipici a base di castagne e soprattutto le “caldarroste” preparate in piazza. Dalla varola alla polenta di Nemoli. Anche

questa una tradizione antichissima che si svolge il giorno di Carnevale e, secondo una ricetta vecchissima, la polenta viene condita con un sugo fatto con salsiccia, pancetta e pepe rosso macinato e viene rigorosamente servita con un ottimo vino lucano di tradizione prettamente locale o comunque lucana. Nelle vie sfilano maschere tradizionali, dette an-che “frazzuogn”, ed altre che si ispirano a personaggi moderni. Il tutto al suono dell’organetto e della “tamorra”. A Sar-coni invece, ormai da anni, si svolge la rinomata sagra del fagiolo, organizzata dal Circolo Acli, dalla locale Pro-Loco,

dal Consorzio di tutela del fagiolo e dall’Amministrazione comunale. Sono due i giorni interessati dalla manifesta-zione: 18 e 19 agosto. Durante la sagra alla degustazione dei fagioli cucinati in tutte le “salse” (tra le ricette più apprez-zate si hanno “Trofie e Fagioli”, “Pata-te impastate con i fagioli”, “Cavatelli e fagioli”, “Lagane e fagioli”, “Insalata di fagioli”, “Riso e fagioli”, “Fagioli e funghi porcini”, “Zuppa di fagioli”, “Ci-coria e fagioli”, “Cotechino e fagioli”) si alternano momenti di discussione e dibattito. Un altro momento di ristoro agroalimentare che vale la pena men-zionare è quello caratterizzato, tra l’altro in una terra di montagna, fra le alture, dal baccalà, merluzzo essiccato e salato, particolarmente servito e ben cucinato nel comune di Avigliano dove negli ul-timi giorni di agosto il paese festeggia la sagra del baccalà, manifestazione che vuole custodire e tramandare quello che è diventato un vero e proprio patrimonio culturale. La festa affianca alla presenza di numerosi stand gastronomici, dove è possibile assaggiare le diverse ricette di baccalà, anche spettacoli ed intratteni-menti per il pubblico accorso alla ma-nifestazione. Particolarmente nota sul territorio di Basilicata è poi la sagra dei peperoni cruschi di Senise che hanno ot-tenuto la Igp. Questa varietà di peperoni si distingue da altre perché è caratteriz-zata da un contenuto di sali maggiore, da vitamina C e da un basso contenuto di acqua. I peperoni vengono fatti es-siccare in modo naturale, all’aperto e all’ombra, in questo modo la polpa si assottiglia. I peperoni secchi sono quelli infilati in collane dette “serte” o macina-ti in polvere. La ricetta più caratteristica consiste nel soffriggere i peperoni per pochi secondi in modo da ottenere dei peperoni croccanti (cruschi). Possono così essere utilizzati come contorno sia per il baccalà, sia per arrosti di carne, sia per salsicce. I peperoni ridotti in pol-vere, invece, sono indicati per condire minestre, paste o legumi. Ma la Basili-cata è anche terra di tartufi straordinari. Da un po’ di tempo si è diffusa in molte zone del territorio lucano la pratica di organizzare manifestazioni e convegni per far conoscere il prodotto dal pro-fumo e dal sapore vibrante. Sta diven-tando sempre più un richiamo forte per i consumatori. Tra le iniziative volte ad esaltare il tartufo, meritano attenzione tra le altre, quelle organizzate nel mese di agosto a San Chirico Raparo e a Mar-sico Vetere. Si tratta di gustosissime “Sagre del tartufo”, dove accanto ad iniziative prettamente gastronomiche, si praticano convegni tesi alla promozione del settore tartuficolo.

La preparazione delle castagne alla sagra della varola a Melfi

La “Sfilata dei Turchi” a Potenza

519 marzo 2011

notizie in brevebrindisi, maestria 2 euro l’ora Assistono i bambini handicappati

nelle scuole di San Vito dei Normanni (Br) e per far questo percepiscono un compenso di due euro e venti centesi-mi l’ora. Sono 25 precari, alcuni dei quali laureati, che rischiano adesso anche di perdere il lavoro che, si dice, potrebbe finire in mano ad una coo-perativa. Per questo hanno deciso di manifestare con una protesta.

lecce, tentadi strangolare la madre Ha tentato di strangolare l’anziana

madre dopo l’ennesimo litigio. Per questo un 38enne di Sternatia (Le), è stato arrestato dai Carabinieri di Soleto allertati dai vicini di casa per sedare la violenta lite domestica. Il giovane risponde di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. L’an-ziana donna, accompagnata al Pronto Soccorso, è stata medicata e ne avrà solo per pochi giorni.

taranto, minori custodi di drogaDue ragazzini minorenni, un

17enne ed un 13enne, custodivano un chilo di eroina nella città vecchia di Taranto. Il 17enne è stato arrestato e affidato ad un istituto minorile penale di Bari. Il 13enne non è neanche im-putabile. Le indagini proseguono per scoprire chi c’è dietro i due minori, che altro non erano che insospettabili custodi di una partita di droga del va-lore di 80mila euro.

potenza contro il randagismo A Potenza “nei prossimi mesi sarà

avviata una capillare campagna di informazione per far sì che si giunga a un preciso monitoraggio dei cani padronali sarà previsto l’obbligo di iscrizione all’anagrafe canina, pro-cedura che prevede l’inserimento di microchip ai cani, affinchè possano essere riconosciuti in qualsiasi mo-mento”. Lo ha dichiarato il sindaco per combattere il randagismo.

molisani grandi giocatori Uno studio ha rilevato che il 57,5%

dei molisani ha giocato almeno una volta nella sua vita, la più alta media italiana. I molisani giocano più dei campani e siciliani e giocano quasi il doppio di quanto si fa in Val d’Aosta e Trentino. Lo studio ha rilevato, inol-tre, che almeno il 20% dei giocatori presenta profili di rischio, cioè si ac-canisce e finisce per sperperare interi patrimoni.

isernia, uccide la suocera Giovedì, al termine di una lite, una

donna ha colpito alla nuca con un ba-stone la suocera, causandone la mor-te. La vittima, Iolanda Palladino, 78 anni, era originaria di Carpinone (Is). In serata i carabinieri hanno arrestato la nuora, moglie del figlio della vit-tima, Giuseppe Turco, cancelliere del Tribunale di Isernia. La coppia pare si stesse separando. La presunta omici-da è invece infermiera.

potenza, operata 105enne Una donna di 105 anni è stata

operata al femore nell’Ospedale San Carlo di Potenza: i medici, è scritto in una nota, hanno ritenuto possibile l’intervento in relazione al buono sta-to di salute dell’ultracentenaria, poi trasferita in una residenza sanitaria per anziani.

Elisa Claps

Si aggiunge un altro importante tassello all’inchiesta sul delitto

di Elisa Claps.Un elemento che a 18 anni

dall’omicidio condurrebbe dritto alla verità: i carabinieri del Ris di Parma e Roma hanno scoperto il dna di Danilo Restivo su residui di tracce ematiche isolate sulla maglia che la ragazza indossava il giorno dell’omi-cidio, il 12 settembre del 1993, e che

CLApS/Dna di Restivo sulla maglia della ragazza

mamma Filomena aveva intessuto a mano per la figlia.

Se le indiscrezioni saranno con-fermate nella relazione che i periti depositeranno nei prossimi giorni, acquisterebbe rilievo la tesi dell’ac-cusa, secondo cui Restivo si sarebbe ferito o potrebbe essere stato ferito da Elisa mentre la ragazza si difen-deva durante l’accoltellamento.

La notizia giunge a quasi un anno dalla scoperta del corpo della stu-dentessa nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità, a Potenza, il 17 marzo del 2010.

La compatibilità tra le tracce di dna dell’uomo, unico indagato per l’omicidio di Elisa, e quelle rileva-te sulla maglia, emergerebbe sia da alcuni oggetti usati da Restivo, scar-tati nella prima perizia, sia dal profi-lo genetico conservato nel database degli investigatori inglesi.

Gli ufficiali dell’Arma stanno, inoltre, conducendo indagini gene-tiche anche su capelli e formazioni pilifere, alcuni recuperati nel sotto-tetto della Chiesa; altri recuperati

nelle mani della vittima dall’anato-mopatologa Cristiana Cattaneo, du-rante un accertamento peritale.

Si tratta di reperti già sottoposti ad accertamenti di natura genetico-forense dal prof. Vincenzo Pascali, il quale aveva escluso la presenza, tra il materiale esaminato, del dna di Restivo.

In particolare, Pascali aveva in-cluso la maglia tra i reperti dai qua-li non era stato possibile ricavare campioni da avviare alle successive analisi.

Le indiscrezioni di questi ultimi giorni, invece, farebbero pensare alla colpevolezza di Restivo, attualmen-te in carcere in Gran Bretagna per il delitto della sua vicina di casa.

Il legale del 39enne potentino, l’avvocato Mario Marinelli, invita alla prudenza, anche perché al mo-mento non vi è nulla di ufficiale.

Per Gildo Claps, fratello di Elisa “è una notizia, una conferma, attesa da 17 anni. Il fatto che si sia giunti a questo snodo decisivo è un segnale molto importante per le famiglie del-le persone scomparse. La caparbietà e la determinazione che noi abbiamo avuto per tanti anni nel credere che la verità fosse raggiungibile, dimo-strano che non bisogna perdere la speranza. Restano ancora tanti nodi da sciogliere e tanti aspetti in om-bra da portare alla luce, ma anche in questo caso non ci arrenderemo”.

A questo punto per Gildo rimane un solo obiettivo, vedere Danilo Re-stivo sul banco degli imputati, accu-sato di omicidio.

“Siamo consapevoli che Restivo è detenuto in Inghilterra, dove do-vrà rispondere di un altro terribile omicidio. Dovremo aspettare che la giustizia inglese faccia il suo corso: ma dopo aver atteso 17 anni per ave-re la conferma della sua presenza sul luogo del delitto - ha concluso - sia-mo decisi ad aspettare tutto il tem-po necessario a vederlo imputato in un’aula di giustizia anche in Italia”.

A questo punto dovrebbe essere non più lunga anche l’attesa per i fu-nerali di Elisa, considerati i termini per le perizie che stanno per scadere e quelli “tecnici” per avere il nulla osta alla sepoltura.

alessandro Boccia

Danilo Restivo

ogni due giorni una sparatoria. Car-bonara, popolosa frazione di Bari,

è diventata come il Far West.Si spara a tutte le ore e in tutte le

zone, soprattutto in centro.Finora (situazione aggiornata a ve-

nerdì) ci sono stati tre feriti e un morto. E’ l’esito della guerra fra clan che si è scatenata nel capoluogo e nelle frazio-ni per il controllo del territorio e per la successione alla guida delle cosche.

E’ questa l’analisi che fa il procura-tore capo di Bari, Laudati.

L’azione combinata magistratura-forze dell’ordine ha permesso di arre-stare tutti i boss delle varie fazioni cri-minali che controllano i traffici illeciti nel capoluogo. Ma ha anche scatenato altri appetiti.

All’interno dei clan sono emerse le aspirazioni delle giovani leve che han-no deciso di soppiantare i vecchi capi prendendone il posto. E così negli ulti-mi dieci giorni si è ripreso a sparare.

Lunedì, un proiettile ha ferito il ni-pote del boss Savinuccio Parisi, un gio-vane di 19 anni, mentre usciva da una palestra sulla Tangenziale.

Il giorno dopo, la risposta. Un ferito a Carbonara, sembra appartenente allo stesso gruppo criminale. Da allora, le sparatorie si sono concentrate nella fra-zione, fino ad interessare il parente di un altro boss, Antonio Di Cosola.

Suo cognato, Antonio Battista, uscito dal carcere appena un mese fa, è stato ferito davanti alla caserma dei carabinieri, in pieno centro e nella spa-ratoria è rimasta ferita di striscio anche una passante.

Ma il fatto più grave si è verificato mercoledì sera, sempre a Carbonara e sempre in pieno centro.

Un killer ha inseguito e ucciso con un colpo di pistola alla testa un uomo di 39 anni, senza precedenti penali, anzi, del tutto sconosciuto alle forze dell’or-dine, Giuseppe Mizzi, sposato, con due figli.

L’uomo stava passeggiando, il killer gli si è avvicinato e gli ha mostrato la pistola. Lui ha tentato di scappare, ma è stato raggiunto e freddato fra la gente. Un omicidio apparentemente inspiega-bile. Il killer potrebbe aver sbagliato obiettivo, ma resta la ferocia dell’omi-cidio, che documenta anche il salto di qualità che si vuol far fare alla guerra di successione in atto.

E la dice lunga su come questa guerra renda ormai impossibile la vita nell’area metropolitana di Bari e persi-no nel capoluogo dove, qualche giorno prima, era stato gambizzato un altro in-censurato, a cento metri dal luogo più frequentato della città.

In Prefettura si susseguono i vertici delle istituzioni, ma la paura cresce.

(e.m.)

CRIMInALItà/feriti ed un morto a Carbonara

far West a bari

Il centro di Bari Carbonara

“mi spingeva verso di lui, le mani sul seno, provava libi-

dine in quello che faceva”. La voce rotta dalle lacrime è quella di una donna che da quattro mesi aspetta una coppia di gemelli, ma che vuole rac-contare una giornata da incubo che se-condo la denuncia presentata insieme con il marito avrebbe vissuto in un po-sto che a pensarlo si rimane sgomen-ti. E’ successo nel maggio dell’anno scorso, e a quasi un anno di distanza, il prossimo 28 aprile, questa storia vivrà un momento particolare davanti al gip del tribunale di Campobasso.

ISERnIA/una donna racconta di aver subito violenza in caserma

carabinieri sotto accusa

La caserma dei Carabinieri di Isernia

Teresina Pepe, molestata sessualmen-te da due carabinieri in una caserma; questo la donna ha sottoscritto nella denuncia presentata contro i due rap-presentanti dell’Arma. Loro, quando hanno intercettato la coppia, credeva-no che fossero truffatori. A metterli sulle loro tracce una signora, che non riceveva ancora i prodotti della Tup-perware che aveva ordinato. Escono da quella casa dopo aver consegnato tutto, ricevendo 700 euro invece che 1000 per quella roba consegnata. All’uscita, secondo la loro testimo-nianza, inizia l’incubo. Uno dei mi-

litari si siede accanto all’uomo dopo aver “fatto accomodare” la signora sul sedile posteriore, insieme con la figlia di 13 anni. Pistola alla tempia, l’ordi-ne è di andare in caserma. Una volta lì dentro, il marito, 1.60m appena, le comincia a prendere di santa ragione. La moglie è appena fuori dalla porta, sente le urla ed entra. A quel punto la bambina viene strattonata, e secondo la denuncia definita “scimmia” dai due militari. Uno di loro, a quel pun-to, si avvinghia alla signora, che dopo qualche secondo di resistenza cade svenuta. Solo allora l’atteggiamento dei carabinieri sarebbe cambiato; più gentili, tranquilli, remissivi. Rossana Venditti, il pm che ha indagato sulla vicenda, ha scritto che in realtà la loro è solo una messinscena per nascon-dere le loro malefatte. Per questo, ha chiesto l’archiviazione per i due mi-litari indagando al contempo moglie e marito. Il gip, però, vista pure l’op-posizione dell’avvocato, ha detto che no, bisogna andare a fondo. Certo, senza testimoni quelle molestie sono impossibili da provare. Però l’in-giuria ricevuta dai due, operaio lui, casalinga lei, insieme con le lesioni personali riscontrate negli ospedali di Campobasso e Vasto, quelle no, quel-le vanno approfondite. Il 28 aprile si ritroveranno faccia a faccia nell’aula del gip. Difficile sapere quale sia stata la verità. Di sicuro ci sono le ennesi-me lacrime di umiliazione piante da una donna presunta vittima della vio-lenza più vigliacca.

Stefano ricci

danilo nei guai

6 19 marzo 2011

719 marzo 2011

Il Dottor Fred Gentili in visita al Policlinico di Bari

Gemellaggio Bari-Toronto in tema di neurochirurgia.

E’ stato ospite della Clinica neurochirurgica del Policlinico di Bari, dal 13 al 16 marzo, il professor Fred Gentili, “first di-rector of Skull Base Centre of the University of Toronto”, studioso di fama internazionale e grande espertto di chirurgia della base del cranio e della patologia va-scolare cerebrale.

La prestigiosa presenza a Bari del noto primario canadese di ori-gini italiane (è nato nelle Marche e si è trasferito in Canada con la sua famiglia quando aveva 4 anni) si inserisce nell’ambito di un pro-getto di collaborazione didattico-scientifica internazionale avvia-ta già qualche tempo fa, quando medici del più grande ospedale barese sono stati ospiti del centro universitario di Toronto.

Il professor Gentili ha tenuto seminari specialistici rivolti ai dirigenti medici ed agli specializ-zandi in neurochirurgia dell’Uni-versità di Bari.

Ad essi, Gentili ha illustrato interessanti lectures sul training neurochirurgico in Canada e sull’evoluzione delle tecniche di micro neurochirurgia nelle pato-logie del basso cranio.

In questo ambito - ha spiegato il professor Gentili - si è registra-ta negli ultimi anni una forte evo-luzione dei trattamenti e l’intro-duzione di nuove e più sofisticate tecniche ha permesso di ridurre di molto le complicazioni degli interventi, salvando e miglioran-do la qualità della vita di molti pazienti.

Gentili ha illustrato nel detta-glio le tecniche utilizzate dalla scuola canadese di neurochirurgia che viene considerata una delle migliori del mondo, sicuramente fra le prime cinque alle quali tutti i neurochirurghi del pianeta fan-no riferimento.

Proprio questo aspetto, e l’im-portanza della visita del professor Gentili a Bari è stata sottolineata dal primario della clinica, il pro-fessor Antonio De Tommasi, che si è augurato che la collaborazio-ne con l’Università di Toronto ed il professor Gentili possa conti-nuare anche nel futuro con altri seminari e forum da tenersi anche in Canada.

Enzo magistà

GEMELLAGGIo/un neurochirurgo dell’università di toronto al policlinico

bari, uniti nella ricerca

Un’avventura, come si diceva una volta parlando di tutti i rischi e delle

incognite che l’uomo fronteggiava quan-do affrontava i problemi della scoperta dello spazio. Oggi le cose sono sempre più diverse, prova ne sia che sono diver-se le Regioni, parti di territori più vasti, a voler partecipare alla vera sfida del do-mani, quella nel campo delle migliorie tecnologiche. Anche se poteva sembrare impensabile solo qualche anno fa, pure

pRoGEtto/L’annuncio da parte della Regione

molise ‘spaziale’il Molise, una regione piccola, ancora arretrata, senza grandi infrastrutture, può pensare di sviluppare tecnologia buona per lo spazio. Approfittando di un incon-tro organizzato presso l’incubatore di im-prese di Campochiaro, il Presidente della Regione Iorio ne ha approfittato per dare il grande annuncio: anche il Molise sarà protagonista di progetti spaziali, e dunque a spinto contenuto tecnologico e di inno-vazione. E’ dal 2006 che la Regione vi aveva fatto un pensiero, con il Presidente Iorio che si è dimostrato immediatamente affascinato all’idea che il Molise potesse sviluppare tecnologia spaziale. Per svi-luppare l’idea è stato costituito il consor-zio Geosat Molise, che oltre alla Regione registra la partecipazione dell’Agenzia spaziale italiana, dell’università del Mo-lise e di Telespazio. Quest’ultimo, in par-ticolare, rappresenta il partner privato del progetto, ed è stato selezionato attraverso una gara pubblica. Tre milioni di euro i fondi erogati dal Molise, cui si aggiungo-no gli otto messi a disposizione da Tele-spazio e i nove del Ministero di Universi-tà e ricerca, che ha approvato l’iniziativa. In pratica, in Molise sorgerà una struttura scientifico-tecnologica di alto livello che dal centro di Campochiaro intende pro-durre applicativi che saranno immessi sul mercato globale del settore. Progetti stra-tegici, ha sottolineato il presidente Iorio, che porteranno il Molise a raggiungere traguardi importanti, per il quale sarà conosciuto come importante centro di realizzazione. L’orgoglio, però, sta anche nell’aver creato posti di lavoro altamente qualificati. Una sessantina, in concreto, che vedranno ingegneri molisani insieme con altri che arriveranno da varie parti del Paese impegnati nei progetti di svi-luppo. Nelida Ancora, rappresentante per il Presidente della Regione nel consorzio Nereus, che raggruppa tutte le Regioni che hanno avviato iniziative nel campo della tecnologia geospaziale, ha espresso la sua soddisfazione che arriva anche da altre potenzialità della scelta molisana di occupasi di tecnologia spaziale. Gra-zie all’impegno di Sviluppo Italia Moli-se, infatti, è stato possibile aderire a un progetto europeo, di cui si sta occupan-do la main region, la Regione britannica dell’East Midlands per il controllo nel settore trasporto. Un progetto valuta-to positivamente dall’Unione europea nell’ambito del VII programma quadro.

Stefano ricci

l’angolo dei lettoriDoNNE E DIGNITà

Sig. Gianvito Magistà, scusami, non ho capito cosa vuol dire di-

gnità che le donne pretendono. Nes-sun padre o madre dice alle figlie di andare nude con il c... di fuori. Penso che anche lei vede queste signore o signorine. Basta guardare il program-ma di Mediaset Grande Fratello, Uo-mini e Donne, (...). Il suo parere, le donne sono ostacolate dai mariti, dai padri, ecc... mi devi spiegare il pros-simo numero del vostro giornale cosa le donne vogliono ancora di più. Io conosco delle donne, mogli e figlie, che non lavano un gabinetto alla loro casa e il povero marito o padre è co-stretto a pulire, lavare i piatti, passare l’aspirapolvere. Io sono vicino a Con-versano, il tuo paese. Come sono le ragazze tutte maleducate, le mamme tutte hanno l’amante, vanno a cena alla pizzeria tra amiche. Fumano più le donne che gli uomini. Questa foto davanti al Consolato (vedere Sud Ita-lia News del 19 febbraio 2011, ndr) è solo da ridere, da vergognarci. Stava-no 10 papere o galline. Vorrei sapere da quelle donne cosa vuol dire digni-tà. E se avevano lavato i piatti della sera prima.

Per fortuna che c’è Berlusconi. Per l’opposizione, gli dobbiamo mandare da Toronto [qualcuno] come Mar-chionne della Fiat.

Nessuno, da Bersani a Vendola alla Bindi ha le palle per battere Ber-lusconi. Io la prossima volta voterò la Lega: siamo 8 votanti a casa.

La prossima edizione dammi una risposta,

antonio

risponde Gianvito magistà:

Caro sig. Antonio (o Nicola da Bari, Margherita, Michele, vedo

che c’è ampia scelta), ci fa sempre piacere ricevere le Sue lettere. I Suoi argomenti sono esternati in manie-ra forte, ma chiara: in pratica non conosce il concetto di “rispetto per il prossimo”. Ma nessuno è perfet-to, me compreso. Una volta spara a zero su di me, qualche altra volta su Enzo Magistà, altre volte ancora con-tro i gay e posso andare oltre. Ora si scaglia contro le donne. Io, che sono un uomo (e no, non mi fanno male le orecchie, visto che un pò di tem-po fa si interessò della mia “salute”, grazie mille...), preferirei farmi da parte per questo argomento, ma in-vitare proprio le donne a darLe una risposta su cosa significa “dignità”. Quindi la terremo aggiornato, non si preoccupi. Io Le posso solo dire, da uomo, che nel 2011 saper bada-re a se stessi (quindi stirare, fare il bucato, lavare il gabinetto, passare l’aspirapolvere, ecc...ecc...) è segno di maturità e modernità. Non sarà mica che quelle “mogli e figlie” che Lei conosce e cita nella lettera, che non puliscono, fanno parte della Sua famiglia? Guardi, con tutto il cuore, se è così le capirei tantissimo...

Ultima nota: se Berlusconi è il Suo Messia sceso sulla Terra, come mai alle prossime elezioni lo vorrebbe tradire con la Lega? Mi dia Lei una risposta questa volta.

Grazie ancora per le Sue lettere.

Con cordialità,Gianvito magistà

CoNGraTULazIoNI...

all’Editoriale (Sud Italia News del 5/3/’11, ndr) e tutto il clan di Sud Ita-lia News. Augurando al settimanale l’auspicio, compiuto il primo anno di attività, di progredire, ampliandolo sempre di più per le regioni meridio-nali. Tanti tanti auguri.

Sul numero precedente leggo l’articolo sui Monti Dauni “Frana la montagna” a Rocchetta Sant’Antonio. In tutta la Daunia quasi ogni anno ac-cadono frane e maggiormente su stra-de di comunicazione importanti che collegano con Foggia. Noi dauni da anni stiamo cercando di risolvere un problema appartenente alla provin-cia, credo, peggiore d’Italia. Eppure la Daunia è ricca di risorse e prodotti di alta qualità. Dal lontano 1958 sono emigrato in Canada. Faccio spesso ri-torno al paese e a distanza di oltre 50 anni non ho notato nessun migliora-mento; anzi le cose peggiorano ogni volta che piove. Il mio paese è al con-fine con la Campania. Da Benevento (sono 60Km), prendendo la SS90 mi porta al bivio per Castelfranco in Mi-scano. Arrivato al confine, ecco la no-stra regione con la strada provinciale: un disastro. E tra fossi, pantani e fra-ne è meglio scendere dalla macchina e alleggerirla di peso. La nostra bella Italia considerata il giardino d’Euro-pa, ma è davvero così? Mi auguro che un giorno tutta la Daunia diventi un gioiello e potremo metterci il fiore all’occhiello.

Cordialmente,signor D.m.C.

--------------------------Grazie mille per gli auguri! (g.m.)

Qual è il miglior olio del mondo? Non c’è dubbio: quello italia-

no.Il clima, la tradizione, la prepa-

razione degli olivicoltori italiani nel trasformare il prodotto, fanno dell’olio extravergine d’oliva che si produce nelle regioni italiane il mi-gliore del mondo. Una conferma la si avrà all’inizio di aprile nel corso di Sol, la rassegna specializzata ri-servata agli olii d’oliva, organizzata dalla Fiera di Verona. La manifesta-zione prevede al suo interno anche un concorso internazionale al quale partecipano le aziende produttrici maggiormente impegnate nella dif-fusione e commercializzazione del prodotto in tutto il mondo. La giuria del premio si è già riunita ed ha reso noti i risultati.

Al concorso hanno partecipato aziende di sei nazioni. Oltre all’Ita-lia c’erano anche oleifici di Spagna, Portogallo, Cile, Slovenia e Croazia, in pratica quasi tutti i maggiori pro-duttori.

I premi, tre per ogni categoria (fruttato leggero, fruttato medio e fruttato intenso) sono andati tutti ad aziende italiane. In questo contesto, gli oleifici pugliesi hanno fatto la migliore figura, vincendo il primo premio della categoria fruttato leg-gero, andato alla Guadalupi di Brin-disi ed il terzo premio della catego-ria fruttato intenso, andato alla De Carlo di Bitritto (Ba).

(e.m.)

l’olio buonoè pugliese

pREMIo/A verona

canadesi in puglia

tuRISMo/La statistica

Nel 2010 c’è stata una leggera flessione del turismo in Italia. La

crisi si fa sentire.Solo la Puglia ha retto. Anzi, ha in-

crementato del 4 per cento le presenze di visitatori.

Un dato in controtendenza che la dice lun-ga sulla qualità dell’offerta e sulla crescita professionale del settore, di-ventato oggi strategico nei piani di svilup-po regionale.

Il turismo pugliese riesce da qual-che anno ad intercettare sempre più ospiti, in tutto il mondo.

Un incremento significativo delle presenze lo si è avuto anche rispetto ai visitatori provenienti dal Canada.

Nel 2010 ci sono stati ben 6mila canadesi in più fra gli arrivi turistici in Puglia, con un incremento del 15 per cento.

E’ un segnale indubbiamente posi-tivo, che va raccolto e valorizzato.

Anche per questo, la Regione Pu-glia ha deciso di partecipare all’Italian Workshop in programma il 5 aprile prossimo a Toronto.

E’ proprio dall’Ontario che si sono registrati gli arrivi maggiori ed è in Ontario che si registra forte attenzio-ne verso la Puglia turistica, un legame che fa ben sperare.

8 19 marzo 2011

bari - cHievo30ª GIoRnAtA

(20/3, Stadio “San Nicola” di Bari, ore 15)TV: -

ULTImo TUrNoMilan-Bari 1-1

ProSSImo TUrNoParma-Bari (3/4/‘11)

CLaSSIFICaBarI

17 punti (20° posto)

CHIEVo32 punti (13° posto)

ProBaBILI FormazIoNIBari (4-3-2-1): Gillet; A.Masiello, Glik, Belmonte, Rossi; Almi-ron, Gazzi, Bentivoglio; Alvarez, Ghezzal; Rudolf.All.: Mutti

Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Frey, Morero, Mandelli, Jokic; Fernandes, Rigoni, Marcolini; Bogliacino; Pellissier, Threau.All.: Pioli

inter - lecce30ª GIoRnAtA

(20/3, Stadio “Meazza” di Milano, ore 15)TV: TheScore ore 10am

ULTImo TUrNoLecce-Bologna 0-1

ProSSImo TUrNoLecce-Udinese (3/4/‘11)

CLaSSIFICaINTEr

57 punti (2° posto)

LECCE28 punti (18° posto)

ProBaBILI FormazIoNIInter (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Ranocchia, Chivu; Zanetti, Cambiasso, Stankovic; Sneijder; Pazzini, Eto’o.All.: Leonardo

Lecce (4-3-2-1): Rosati; Tomovic, Ferrario, Fabiano, Brivio; Giacomazzi, Vives, Bertolacci; Olivera, Mesbah; Corvia.All.: De Canio

campobasso unicosorriso

rISULTaTI 23a GIorNaTa (C)Avellino-Melfi 2-1Aversa Normanna-Catanzaro 3-0Brindisi-Pomezia 1-1Campobasso-Vibonese 1-0Latina-Fondi 2-0Milazzo-Matera 2-1Neapolis Mugnano-Isola Liri 0-1Vigor Lamezia-Trapani 1-1

CLaSSIFICa1 Latina 482 Trapani (-1 punto penalizzaz.) 453 Milazzo 414 Avellino 395 Aversa Normanna 386 Neapolis Mugnano 387 Pomezia 348 Matera 329 Vigor Lamezia 2710 Fondi 2611 Melfi (-4) 2512 Brindisi (-2) 2513 Isola Liri 2514 Campobasso 2315 Vibonese (-1) 1616 Catanzaro (-5) 1

ProSSImo TUrNoCatanzaro-Avellino; Fondi-Ne-

apolis Mugnano; Isola Liri-Latina; Matera-Campobasso; Melfi-Aversa Normanna; Pomezia-Vigor Lamezia; Trapani-Brindisi; Vibonese-Milazzo.

foggiae taranto,che carattere

rISULTaTI 26a GIorNaTa (B)Andria Bat-Foggia 0-1Atletico Roma-Viareggio 2-1Cavese-Barletta rinviataCosenza-Nocerina 1-1Gela-Juve Stabia 0-0Pisa-Lucchese 2-0Siracusa-Foligno 2-1Taranto-Benevento 3-1Ternana-Virtus Lanciano 0-0

CLaSSIFICa1 Nocerina 592 Benevento 463 Atletico Roma 434 Juve Stabia 425 Taranto 416 Foggia (-2 punti penalizzaz.) 387 Siracusa 388 Virtus Lanciano 369 Lucchese 3410 Pisa 2911 Andria Bat 2812 Gela 2813 Ternana (-2) 2814 Cosenza (-3) 2715 Foligno (-2) 2616 Barletta 2617 Viareggio 2618 Cavese (-6) 20

ProSSImo TUrNoBarletta-Taranto; Benevento-

Pisa; Foggia-Atletico Roma; Foli-gno-Cosenza; Juve Stabia-Andria Bat; Lucchese-Cavese; Nocerina-Ternana; Viareggio-Gela; Virtus Lanciano-Siracusa.

Pro2/Perdono le lucanePro1/continua la marcia

SERIE D/Il bojano, già condannato, resiste ma perde

derby al venafrorISULTaTI 31a GIorNaTa (F)

Atessa V.Sangro-Santegidiese 0-0B.Fossombrone-Real Rimini 0-2Cesenatico-Recanatese 0-1Civitanovese-Atl.Trivento 1-1Forlì-Olympia Agnonese 1-1Luco Canistro-Santarcangelo 1-1Rimini-R.Curi Angolana 1-1Sambenedettese-Jesina 0-2Teramo-Miglianico 1-1Venafro-Bojano 2-1

CLaSSIFICaSantarcangelo, Teramo 59 punti;

Rimini 58; Jesina 51; Forlì 49; Real Rimini 48; R.C.Angolana 47; Sante-gidiese 46; Civitanovese 44; Atl.Tri-vento 43; Recanatese 42; Sambene-dettese 40; Luco Canistro 39; Atessa Val Sangro, Venafro 35; O.Agnonese 32; Miglianico 30; Cesenatico, B.Fossombrone 22; Bojano 8.

ProSSImo TUrNoAtletico Trivento-Forlì; Bojano-

Sambenedettese; Jesina-Civitanove-se; Miglianico-Rimini; O.Agnonese-Teramo; Real Rimini-Atessa Val Sangro; Recanatese-Venafro; R.C.Angolana-B.Fossombrone; San-tarcangelo-Cesenatico; Santegidie-se-Luco Canistro.

rISULTaTI 27a GIorNaTa (H)Angri-Capriatese 2-1Boville Ernica-Grottaglie 1-0Fortis Trani-Fortis Murgia 1-2Francavilla Font.-Battipagliese 1-0Gaeta-Ostuni 1-0Ischia-Virtus Casarano 2-1Nardò-Francavilla in Sinni 2-1Pisticci-Sant’Antonio Abate 1-1Pomigliano-Arzanese 0-0

CLaSSIFICaArzanese 58 punti; Gaeta 54;

Pomigliano 51; Nardò 49; Vir-tus Casarano 46; Fortis Murgia 41; Boville Ernica 39; Ischia 38; Fortis Trani 36; Capriatese 34; Grottaglie, S.Antonio Abate 33; Francavilla Sinni 32; Battipa-gliese 30; Pisticci 29; Angri 27; Francavilla Font. 22; Ostuni 12.

ProSSImo TUrNoArzanese-Angri; Capriatese-

Fortis Trani; Fortis Murgia-Boville Ernica; Francavilla in Sinni-Francavilla Fontana; Gaeta-Pomigliano; Grottaglie-Nardò; Ostuni-Pisticci; Sant’An-tonio Abate-Ischia; Virtus Casa-rano-Battipagliese.

puglieserISULTaTI 31a GIorNaTaBisceglie-Maruggio 3-2; Castella-

na-Sogliano 1-0; Copertino-Cerignola 1-2; Fasano-Tricase 0-0; Manduria-Lucera 1-2; Manfredonia-Monopoli 1-0; Martina-San Paolo Bari 2-0; Racale-Vieste 1-0; Locorotondo-Ter-lizzi 0-0.

CLaSSIFICaMartina 63; Cerignola 61; Bisceglie

56; Locorotondo 50; Monopoli, Terlizzi 48; Vieste 46; San Paolo 44; Fasano 43; Racale, Copertino 39; Tricase 38; Man-fredonia 36; Sogliano 34; Castellana 33; Lucera 30; Maruggio 23; Manduria 19.

ProSSImo TUrNoTricase-Manduria; Vieste-Manfre-

donia; Fasano-Locorotondo; Mono-poli-Copertino; Lucera-Castellana; Maruggio-Cerignola; San Paolo Bari-Bisceglie; Sogliano-Martina; Terlizzi-Racale.

lucanarISULTaTI 27a GIorNaTaAvigliano-Cristofaro 1-0; B.Pleiade-

Picerno 0-1; Moliterno-Atella V. 2-3; Murese 2000-Viggiano 3-2; Policoro-Miglionico 3-0; Real Tolve-Tanagro 0-2; Valdiano-Potenza 1-0; Vultur-Pie-tragalla 2-2. Riposo: Ferrandina.

CLaSSIFICaCristofaro 53; Atella V. 48; Valdiano

45; Tanagro 44; Viggiano, Pietragalla 37; Murese 2000 36; Real Tolve, Poten-za 34; Picerno 33; Avigliano 32; Polico-ro 31; Moliterno 28; B.Pleiade 27; Fer-randina 22; Vultur 21; Miglionico 18.

ProSSImo TUrNoCristofaro-Real Tolve; Atella V.-Val-

diano ; Picerno-Tanagro; Ferrandina-Moliterno; Murese 2000-Policoro; Pie-tragalla-B.Pleiade; Potenza-Avigliano; Viggiano-Vultur. Riposo: Miglionico.

eccellenza

puglieserISULTaTI 27a GIorNaTa (a)Ascoli Satriano-Torremaggiore 0-1;

Casamassima-Rutiglianese 3-1; Minervino Murge-Molfetta 6-0; Noicattaro-N.Andria 1-0; Polimnia-Bitonto 0-1; R.Altamura-Corato 3-1; R.Barletta-S.Severo 0-0; San-teramo-Canosa 1-4; Valenzano-Mola 1-1.

CLaSSIFICaCorato 59; Canosa 55; Bitonto 51;

S.Severo, Altamura 50; Torremagg. 47; Noicattaro 46; Rutiglianese 45; Casamas-sima 42; Mola, N.Andria 35; Polimnia 31; Ascoli Satr. 30; Barletta 25; Minervino 24; Santeramo 18; Valenzano 16; Molfetta 3.

ProSSImo TUrNoCorato-Santeramo; Mola-Noicattaro;

Canosa-San Severo;Torremaggiore-Bar-letta; Bitonto-Casamassima; Minervino-Polimnia; N.Andria-A.Satriano; Rutiglia-nese-Valenzano; Molfetta-Real Altamura.

rISULTaTI 27a GIorNaTa (B)Toma Maglie-Fragagnano 5-0; Botrugno-

Real Squinzano n.d.; Gallipoli-B.Brindisi 3-0; Massafra-Alberobellonoci 1-2; Mesa-gne-L.Mariano 5-2; Novoli-Martano 2-0; Galatina-Mottola 2-0; Carosino-Crispiano 1-0; San Cesario-Leporano 3-0.

CLaSSIFICaT.Maglie 63; Galatina 61; Botrugno 52;

Mottola 51; Gallipoli 48; Crispiano 40; Le-porano, Carosino 39; Mesagne, Novoli 34; Alberobellonoci 31; Massafra 30; Martano 29; San Cesario, L.Mariano 28; B.Brindisi 27; Fragagnano 22; Real Squinzano 4.

ProSSImo TUrNoAlberobellonoci-Botrugno; Crispiano-

San Cesario; Fragagnano-Carosino; L.Mariano-Massafra; Leporano-Gallipo-li; Martano-Maglie; Mesagne-Galatina; Mottola-Novoli; R.Squinzano-B.Brindisi.

lucanarISULTaTI 25a GIorNaTa

Tursi-A.Scanzano 0-3; A.Potenza-Pigno-la 3-0; Balvano-Santarcangiolese 3-2; Bel-la C.-Varisius 1-3; Bernalda-Real Irsina 2-2; Cancellara-Lagonegro 3-0; Grottole-Rotondella 2-1; Pescopagano-Montesca-glioso 4-0.

CLaSSIFICaA.Scanzano 69; A.Potenza 55; Pignola

46; Pescopagano, Bernalda 40; Cancellara 39; Real Irsina 34; Santarcangiolese 33; Grottole 28; Rotondella, Balvano 27; La-gonegro 25; Tursi, Varisius 24; Montesca-glioso 21; Bella C. 20.

ProSSImo TUrNoA.Scanzano-Bella C.; Balvano-Ber-

nalda; Montescaglioso-A.Potenza; Real Irsina-Cancellara; Rotondella-Tursi; Lagonegro-Pignola; Santarcangiolese-Pescopagano 1926; Varisius-Grottole.

promozione

Parlare di calcio giocato, a Brindisi, è ormai sempre più difficile. Non

c’è pace, infatti, per il Football Brindisi 1912 che, oltre ad una crisi finanziaria che sembra senza via uscita, si vede ora piombare un’altra tegola sulla testa. Circola voce secondo cui il magistra-to Giuseppe De Nozza ha emesso un decreto di sequestro degli assegni, per un valore complessivo di 200mila euro, firmati da Maria Pia Lacatena, moglie del presidente Pupino, nonché proprie-taria dell’intero pacchetto societario dopo la cessione dell’ultimo 2% dell’ex presidente Galigani. Il provvedimento è stato firmato dopo che una ventina di giorni fa Pupino si era presentato negli uffici della Digos per segnalare la scom-parsa dei titoli destinati al pagamento dei fornitori e consegnati all’ammini-strazione del Football Brindisi. Pupino aveva chiesto il blocco degli assegni qualora fossero stati portati all’incasso ed utilizzati per scopi non attinenti la società di calcio. Da qui la decisione del magistrato di sequestrare i titoli. Una vicenda che non cambia nulla ri-spetto alla situazione finanziaria della squadra, sempre al centro delle pressio-ni dei tifosi sul sindaco Mennitti e su Pupino, affinché quest’ultimo - come

bRInDISI/Dopo la crisi, titoli di credito scomparsi

piove sul bagnatogià dichiarato - ceda il titolo sportivo al Comune, e affinché Mennitti trovi una soluzione per dare una nuova proprietà alla squadra, sebbene questo sia legato anche all’entità dei debiti della società nei confronti di calciatori, previdenza, fisco e fornitori. Una bella gatta da pe-lare, tanto più perché l’attaccamento dei giovanissimi che in questo scorcio di campionato stanno andando in cam-po accresce le richieste di salvataggio da parte dei tifosi della Curva Sud.

col bari anche in b

ALMIRon/L’argentino

“rimanere a Bari anche in B? Ho già dato la mia disponibi-

lità alla società. Anche ‘spalmando’ il mio ingaggio su più anni di contratto”: la ‘dichiarazione d’amore’ è firmata da Sergio Almiron, centrocampista pu-gliese tra i migliori in campo al Meaz-za contro il Milan. “Ho il rammarico, insieme con i miei compagni di squa-dra - spiega - di non aver potuto fare di più per il Bari in questo torneo. Ma non ci siamo arresi”. Sullo sfondo c’è il racconto dell’umore dello spogliatoio. “Abbiamo fatto i conti sulla lavagna - aggiunge Almiron - ci vorrebbero sette vittorie. Magari contro il Chievo ci sblocchiamo e chissà come va a fi-nire”. A San Siro ha avuto sui piedi la palla per il raddoppio, ma l’ha spreca-ta: “Ero molto stanco dopo 70 metri di corsa - rivela l’argentino - non sono al top. L’ultima mezz’ora soffro sul piano della condizione fisica. In questi mesi ho avuto tanti infortuni”. Infine il suda-mericano si è soffermato sugli schemi del nuovo tecnico Mutti, rivolgendo qualche critica alla precedente gestio-ne: “L’allenatore che è arrivato ha idee nuove, è cambiato il preparatore atleti-co e abbiamo intrapreso la strada giusta. Il modulo? Qualche compagno aveva chiesto in passato di cambiarlo, ma de-cideva Ventura. Gli avversari avevano preso le misure ai nostri movimenti, è stato difficile conquistare i risultati. Adesso il centrocampo è più folto e ci manca solo Barreto: Vitor è un attac-cante da 10-15 gol. Con il brasiliano in campo sarebbe stato tutto diverso”.

Dalla società non parla nessuno, men che meno i calciatori che

sono in silenzio stampa. E così, alme-no per il momento, rimane un mistero cosa sia accaduto prima della partita di domenica sul campo di Altamura, quando cioè il Corato, formazione che milita nel campionato di Promozione Pugliese, ha deciso di fare scendere in campo non la squadra titolare ma dieci juniores.

Per la cronaca la gara è finita 3-1 in favore dei padroni di casa, ma il perché della decisione di mandare in campo i ragazzini non è chiaro.

Le voci si rincorrono, una di queste parla di un’intossicazione alimentare che avrebbe colpito gli atleti prima di scendere in campo, un’altra che questi siano stati minacciati perché non gio-cassero. L’unica certezza è che la parti-ta è cominciata con 45 minuti di ritardo e il Corato, ancora capolista, ha perso tre punti importanti nella sua corsa ver-so la promozione in Eccellenza.

Negli ambienti della tifoseria alcune voci sostengono che la squadra sarebbe stata costretta a comportarsi in questa maniera per evitare guai peggiori, am-bienti vicini alla società fanno sapere che la presidenza potrebbe valutare anche l’ipotesi di ritirare la squadra dal campionato.

Intanto i vertici societari sarebbero già stati convocati presso la sede della Federcalcio regionale per spiegare al presidente Vito Tisci cosa sia davvero accaduto.

(g.d.b.)

mistero corato

CALCIo/Juniores in campo

Antonio Pupino, presidente del Brindisi