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Anno II n12 (55) - 26 marzo 2011 Direttore responsabile: Giovanni Magistà Settimanale Editore: Converprint s.r.l. [email protected] AEREI PER GHEDDAFI VIVA IL TRICOLORE LA PUGLIA TRA NUCLEARE E RINNOVABILI R innovabili e nucleare sono temi molto cari ai politici italiani, so- prattutto nelle ultime settimane, quan- do il dibattito si è fatto rovente prima per il decreto Romani che ha tagliato gli incentivi alle rinnovabili e poi con il terremoto in Giappone che ha fatto risollevare i dubbi verso il nucleare, la strada che il governo Berlusconi vorrebbe percorrere. E la Puglia è decisamente la regio- ne d’Italia che più di tutte ha interesse nel seguire queste vicende con par- ticolare attenzione. Il tacco d’Italia, grazie alle numerose centrali fotovol- taiche ed eoliche, produce molto più del fabbisogno energetico regionale e può dunque permettersi di alimentare quello nazionale. Le fonti rinnovabili, poi, creano molti posti di lavoro ed in un momento di crisi, questo è l’unico settore in cui si sta verificando una crescita. Vien da sè che, con il decreto Romani che prevede tagli agli incen- tivi per le energie pulite, la Puglia ha tantissimo da perdere. La Regione, inoltre, è sempre stata in prima fila contro il nucleare. Qual- che tempo fa il Consiglio regionale stabilì all’unanimità, con legge, il divieto alla localizzazione di centrali e siti di scorie radioattive in Puglia. Legge regionale che poi è stata di- chiarata illegittima, non molto tempo fa, dalla Consulta. Ma la Regione re- siste, non vuole arretrare, come spie- ga Onofrio Introna, presidente del Consiglio regionale. Così come verrà opposta resisten- za alle trivellazioni marine per prele- vare petrolio, di fronte alle spiagge pugliesi. Introna difende a spada trat- ta le bellezze naturali della propria regione, l’ambiente ed i cittadini. E fa benissimo, ci mancherebbe altro. Però dimentica anche ciò che sta avvenendo soprattutto in provincia di Foggia a causa delle gigantesche pale eoliche che rovinano il panora- ma dauno e garganico. In quel caso, chiediamo ad Introna, non c’è impatto ambientale? La sensazione è che, come spesso accade in Italia, anche le buone in- tenzioni - come è l’utilizzo di energie pulite - hanno in realtà il secondo fine di un profitto economico personale e quindi si arriva allo sfruttamento esa- gerato di risorse umane ed ambientali. Dunque, un incredibile paradosso. Il risultato che ne consegue è la creazio- ne di una legge-rattoppo, che però in molti casi si rivela peggio del proble- ma stesso che si vorrebbe risolvere. La Puglia, in definitiva, fa benis- simo a puntare sulle energie rinnova- bili, ma allo stesso tempo dovrebbe anche garantire il rispetto del proprio territorio. Facendo ciò, però, è inevi- tabile che ci si scontrerà spesso con- tro le potenti lobby del petrolio e del nucleare, che governano il mondo. Tenendo duro, comunque, si farà un bel favore al nostro caro pianeta. EDITORIALE di Gianvito Magistà CALCIO Il Bari deve cominciare a pensare al proprio futuro > P.8 MARE In Puglia si celebra la stagione dei ricci > P.3 IL SUD È ARRIVATO AL CAPOLINEA S e c’è una cosa di cui il sud si è sempre lamentato è la carenza di fondi da destinare al suo sviluppo. Nemmeno la Cassa per il Mezzo- giorno, creata apposta per avviare e finanziare iniziative imprenditoriali e infrastrutture riuscì a risolvere il problema. Tanto che venne chiusa. Le leggi successive hanno poi dimo- strato l’inutilità degli interventi stra- ordinari, tanto da decretarne la fine. Ma l’immagine di un sud abbando- nato a se stesso e senza risorse pub- bliche non è più sostenibile. Ricerche approfondite e constatazioni reali ci dicono, ormai, il contrario. E cioè che i soldi a disposizione del sud per la sua crescita ci sono, ma non vengono spesi. Basti un dato su tutti, certifica- to dalla Ragioneria dello Stato. Fino al 31 dicembre 2010, le Regioni del sud avevano speso appena il 7,8 per cento dei fondi comunitari inseriti nel programma 2007/‘13. A più del- la metà del percorso, e quando ormai per alcune regioni come la Puglia si profila l’uscita dall’obiettivo 1 che da titolo ai finanziamenti, solo una piccolissima parte dei fondi stanziati dall’Europa sono stati investiti. Più del 90% giace nei forzieri di Bruxel- les e rischia di restare lì per sempre. Non che l’Italia in generale abbia fat- to meglio, ma lo Stato finora è riu- scito almeno a spendere il doppio, il 15 per cento dei fondi a disposizione. Ciò che difetta al sud, quindi, non sono i soldi, ma la capacità di saperli investire. E cioè, manca una buro- crazia tecnicamente preparata ed una politica con le idee chiare. Si pensa solo al proprio orticello, quando an- drebbero salvate le sorti dell’intero comparto agricolo. Di questo passo, inutile farsi illusioni. Il treno, ormai, è passato e non ci sarà una prossima fermata. Se non al capolinea. di Enzo Magistà TOGHE LUCANE, UNA BOLLA DI SAPONE > P.6 GIUSTIZIA/Catanzaro CANADESI ATTRATTI DAL SOLE DI PUGLIA > P.3 PUGLIA/Turismo TEDESCO RINUNCIA ALL’IMMUNITÀ DEL SENATO > P.2 PUGLIA/Sanità > P.2

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Il corriere canadese del Sud Italia

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Anno II n12 (55) - 26 marzo 2011 Direttore responsabile: Giovanni Magistà Settimanale Editore: Converprint s.r.l. [email protected]

aerei per gheddafi

viva il tricolorela pugliatra nuclearee rinnovabili

Rinnovabili e nucleare sono temi molto cari ai politici italiani, so-

prattutto nelle ultime settimane, quan-do il dibattito si è fatto rovente prima per il decreto Romani che ha tagliato gli incentivi alle rinnovabili e poi con il terremoto in Giappone che ha fatto risollevare i dubbi verso il nucleare, la strada che il governo Berlusconi vorrebbe percorrere.

E la Puglia è decisamente la regio-ne d’Italia che più di tutte ha interesse nel seguire queste vicende con par-ticolare attenzione. Il tacco d’Italia, grazie alle numerose centrali fotovol-taiche ed eoliche, produce molto più del fabbisogno energetico regionale e può dunque permettersi di alimentare quello nazionale. Le fonti rinnovabili, poi, creano molti posti di lavoro ed in un momento di crisi, questo è l’unico settore in cui si sta verificando una crescita. Vien da sè che, con il decreto Romani che prevede tagli agli incen-tivi per le energie pulite, la Puglia ha tantissimo da perdere.

La Regione, inoltre, è sempre stata in prima fila contro il nucleare. Qual-che tempo fa il Consiglio regionale stabilì all’unanimità, con legge, il divieto alla localizzazione di centrali e siti di scorie radioattive in Puglia. Legge regionale che poi è stata di-chiarata illegittima, non molto tempo fa, dalla Consulta. Ma la Regione re-siste, non vuole arretrare, come spie-ga Onofrio Introna, presidente del Consiglio regionale.

Così come verrà opposta resisten-za alle trivellazioni marine per prele-vare petrolio, di fronte alle spiagge pugliesi. Introna difende a spada trat-ta le bellezze naturali della propria regione, l’ambiente ed i cittadini. E fa benissimo, ci mancherebbe altro.

Però dimentica anche ciò che sta avvenendo soprattutto in provincia di Foggia a causa delle gigantesche pale eoliche che rovinano il panora-ma dauno e garganico. In quel caso, chiediamo ad Introna, non c’è impatto ambientale?

La sensazione è che, come spesso accade in Italia, anche le buone in-tenzioni - come è l’utilizzo di energie pulite - hanno in realtà il secondo fine di un profitto economico personale e quindi si arriva allo sfruttamento esa-gerato di risorse umane ed ambientali. Dunque, un incredibile paradosso. Il risultato che ne consegue è la creazio-ne di una legge-rattoppo, che però in molti casi si rivela peggio del proble-ma stesso che si vorrebbe risolvere.

La Puglia, in definitiva, fa benis-simo a puntare sulle energie rinnova-bili, ma allo stesso tempo dovrebbe anche garantire il rispetto del proprio territorio. Facendo ciò, però, è inevi-tabile che ci si scontrerà spesso con-tro le potenti lobby del petrolio e del nucleare, che governano il mondo. Tenendo duro, comunque, si farà un bel favore al nostro caro pianeta.

editorialedi Gianvito Magistà

calcioIl Bari devecominciarea pensareal proprio futuro

> p.8

mareIn Pugliasi celebrala stagionedei ricci

> p.3

il sudè arrivatoal capolinea

Se c’è una cosa di cui il sud si è sempre lamentato è la carenza di

fondi da destinare al suo sviluppo. Nemmeno la Cassa per il Mezzo-giorno, creata apposta per avviare e finanziare iniziative imprenditoriali e infrastrutture riuscì a risolvere il problema. Tanto che venne chiusa. Le leggi successive hanno poi dimo-strato l’inutilità degli interventi stra-ordinari, tanto da decretarne la fine. Ma l’immagine di un sud abbando-nato a se stesso e senza risorse pub-bliche non è più sostenibile. Ricerche approfondite e constatazioni reali ci dicono, ormai, il contrario. E cioè che i soldi a disposizione del sud per la sua crescita ci sono, ma non vengono spesi. Basti un dato su tutti, certifica-to dalla Ragioneria dello Stato. Fino al 31 dicembre 2010, le Regioni del sud avevano speso appena il 7,8 per cento dei fondi comunitari inseriti nel programma 2007/‘13. A più del-la metà del percorso, e quando ormai per alcune regioni come la Puglia si profila l’uscita dall’obiettivo 1 che da titolo ai finanziamenti, solo una piccolissima parte dei fondi stanziati dall’Europa sono stati investiti. Più del 90% giace nei forzieri di Bruxel-les e rischia di restare lì per sempre. Non che l’Italia in generale abbia fat-to meglio, ma lo Stato finora è riu-scito almeno a spendere il doppio, il 15 per cento dei fondi a disposizione. Ciò che difetta al sud, quindi, non sono i soldi, ma la capacità di saperli investire. E cioè, manca una buro-crazia tecnicamente preparata ed una politica con le idee chiare. Si pensa solo al proprio orticello, quando an-drebbero salvate le sorti dell’intero comparto agricolo. Di questo passo, inutile farsi illusioni. Il treno, ormai, è passato e non ci sarà una prossima fermata. Se non al capolinea.

di Enzo Magistà

toghelucane, una bolladisapone

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gIustIzIa/Catanzaro

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PuglIa/turismo

tedescorinunciaall’immunitàdel senato

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anno II - n.12 (55) - 26 marzo 2011Iscrizione al Registro

Stampa del Tribunale di Barin. 14 del 3 marzo 2010Direttore responsabile

Giovanni magistàProprietario ed Editore

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notizie in brevemolise, alunni premiati Cerimonia di premiazione dome-

nica a San Giuliano di Puglia (Cb), per gli alunni che si sono aggiudicati il premio “I colori della vita”, con-corso dedicato a lavori per onorare la memoria dei 27 alunni e della loro maestra morti sotto le macerie della scuola crollata durante il terremoto del 2002. Gli elaborati sono giunti da tutta Italia, sul tema della sicurezza nelle scuole.

foggia, rubano figurine panini Per impossessarsi delle figurine dei

calciatori non hanno esitato a scassi-nare un’edicola. E’ accaduto a Ceri-gnola (Fg). Protagonisti due ragazzi, di 17 e di 20 anni. Avevano deciso di forzare l’edicola di notte: carabinieri e polizia sono intervenuti, chiamati da alcune telefonate. Addosso gli sono state trovate 187 bustine di calciatori Panini. Entrambi sono stati arrestati.

nardò, l’oliva diventa dolce Nuove opportunità per l’olivicol-

tura salentina arrivano da una nuova formula brevettata nel Salento e che vede protagonista la cellina di Nardò, grazie alla geniale invenzione di uno chef ed un maitre salentini: l’oliva che diventa dolce e utilizzabile per esempio come ripieno di cornetti o per mousse, marmellata o crema. Il lancio sul mercato avverrà ad Ugento questo weekend.

isernia,dove sonoi tricolori? E’ finita in Consiglio comunale a

Isernia la vicenda delle bandiere tri-colore acquistate dal Comune, spen-dendo qualche migliaio di Euro, per celebrare il 150° dell’Unità d’Italia ma mai esposte per le strade cittadine. Secondo il sindaco le cause sarebbero il ritardo nella consegna ed il maltem-po. Il sindaco ha però assicurato che le bandiere saranno impiegate per le prossime ricorrenze.

foggia, festa dell’icona vetere Una celebrazione profondamente

radicata nel cuore dei foggiani. La festa patronale per la Madonna dei Sette Veli quest’anno è stata cele-brata nella Chiesa di Gesù e Maria. Al centro delle celebrazioni, l’effigie dell’Iconavètere il cui ritrovamento, nel 1062, diede vita all’insediamento del primo nucleo abitativo dell’attua-le città di Foggia. L’Iconavètere è la più antica mai ritrovata in Puglia.

grandine molise, regione risarcisce La Regione Molise ha deciso di

fare da sola nel recupero dei dan-ni provocati dalla grandinata del 24 luglio scorso. La Giunta, infatti, ha deciso lo stanziamento di 4 milioni e mezzo di euro per i danni subiti sia dai Comuni colpiti che dai privati che denunciarono i danni confermati dai sopralluoghi della protezione civile.

bari, chiudeil kursaal Ancora una puntata della storia in-

finita del teatro Kursaal Santa Lucia di Bari. Lunedì, dopo il nuovo sopral-luogo, la commissione di vigilanza ha deciso per la revoca dell’agibilità. La notizia è trapelata anche se per ora non è stata formalizzata nessuna de-cisione alla proprietà.

Il senatore Tedesco

“La giunta per le autorizzazioni conceda pure il mio arresto.

Non posso accettare che la magistratu-ra chieda di arrestarmi e che il Senato mi salvi”.

E’ l’annuncio shock del senatore Al-berto Tedesco che affida al settimanale Panorama l’intervista più clamorosa e sorprendente all’indomani della sua richiesta di arresto. L’ex assessore alla sanità è apparso molto irritato ma deci-so a quanti lo hanno sentito nelle ultime ore. Pronto a tutto pur di far valere le sue convinzioni politiche e processua-li. Anticipando all’Ansa le risposte al settimanale spiega infatti “quando il mio provvedimento giungerà in aula inviterò l’assemblea ad autorizzare il carcere”. Tra i suoi obiettivi spicca il risentimento verso il governatore Ven-dola. “Un uomo privo di sentimenti”, dichiara sempre Tedesco a Panorama. “Con lui, sino a quando gli sono sta-to utile elettoralmente, ho avuto ottimi rapporti. Anche quando ero indagato. Dal giorno dopo le elezioni del 2010 mi ha accuratamente ignorato”. Il senatore Pd ironizza sull’interesse di Vendola per le nomine dei vertici della sanità regionale.

“Nelle sue famose ‘narrazioni’ c’è un posto anche per i direttori generali”. E non risparmia neppure il sindaco di Bari, Michele Emiliano: “si interessava delle nomine perché era preoccupato di mantenere gli equilibri all’interno del partito”; “ha sempre cercato di influen-zare le politiche regionali e questo ha creato in quegli anni attrito anche con Vendola”. Il senatore punta il dito an-che contro i compagni di partito Rosy Bindi e Francesco Boccia: “senza aver letto una carta si sono scagliati con inaudita violenza contro di me”. In pre-cedenza, invece, il 22 marzo il gip del

puGlIA/Il Senatore del pd ha rinunciato all’immunità nello scandalo sanità

tedesco, arrestatemiTribubale di Bari, De Benedictis, aveva respinto la revoca della misura cautela-re chiesta da Tedesco nell’interrogato-rio tenuto qualche giorno prima sempre davanti al gip al fianco dell’avvocato difensore Rosita Petrelli. Secondo il gip, l’interrogatorio di Alberto Tedesco non avrebbe modificato il quadro indi-ziario sia dal punto di vista delle accu-

se, sia per quanto riguarda il pericolo di reiterazione dei reati, da parte sua ma più ancora da persone a lui vicine. La Giunta delle immunità del Senato de-ciderà sull’arresto del senatore del Pd autosospesosi dal partito martedì della prossima settimana o al massimo tra due martedì, quindi entro il 5 aprile.

Francesco Iato

lucani insudamerica

EMIGrAtI/Visita

Di lucani sparsi in tutto il mondo ce ne sono tantissimi. E la Basi-

licata non solo non li dimentica, ma non li lascia mai soli.

Anzi, si può affermare che fra le regioni italiane, la Basilicata sia quel-la più attenta e organizzata nelle po-litiche a sostegno degli emigrati, per i quali non lesina iniziative di ogni genere.

La Regione Basilicata ha un’appo-sita commissione dedicata alle politi-che per i lucani all’estero, con un de-legato che funge quasi da assessore, il consigliere Antonio Di Sanza.

Fra le iniziative promosse dalla Commissione ci sono anche visite periodiche alle comunità di lucani in tutto il mondo.

E proprio in questi giorni, Di San-za, accompagnato dal presidente del consiglio regionale Folino, è in Sud America per un impegnativo giro fra i lucani trasferitisi in quel continente.

L’occasione è data dalla ricorren-za del 150° anniversario dell’unità d’Italia che gli amministratori lucani hanno deciso di festeggiare coi no-stri connazionali in Argentina, Cile ed Uruguay. Fino a ieri, incontri era-no stati programmati a Montevideo, Buenos Aires, Santiago del Cile e Rosario.

“Sono molto grato alle associa-zioni di lucani all’estero - ha detto il presidente Folino - soprattutto perché con queste manifestazioni i lucani all’estero mostrano di sentire pro-fondamente l’anniversario dell’unità d’Italia. E con la nostra partecipazione - ha aggiunto - intendiamo esprimere il rispetto e la considerazione che le istituzioni lucane e i cittadini residen-ti in Basilicata hanno nei confronti delle diverse generazioni di emigranti e di loro discendenti che nei diversi continenti hanno onorato il nome del-la Basilicata e dell’Italia”.

Enzo magistà

anche la Puglia partecipa attiva-mente alla missione anti-Ghed-

dafi. Le basi militari dell’Aeronautica e della Marina sono in allerta ormai da due settimane ed alcune di esse sono anche operative. Dall’aeroporto di Gioia del Colle (Ba), ad esempio, sede del 36° Stormo, sulla Murgia barese, partono i Tornado italiani e inglesi che controllano i cieli del Me-diterraneo e gli Harrier britannici che

puGlIA/Quattro basi militari coinvolte nella missione per la No Fly Zone

puglia, l’operazione libia

L’aeroporto militare di Gioia del Colle (Ba)

Gli aerei pronti a partire da Gioia del Colle (Ba)

bombardano le postazioni radar negli aeroporti libici per rendere ciechi i sistemi di controllo del traffico aereo libico e realizzare la No Fly Zone de-cisa dall’Onu.

Dalla base portuale di Taranto sono partite alcune navi, fra cui la portaerei Garibaldi che staziona nel Mediterra-neo e serve da base d’appoggio per gli aerei della missione internazionale e da sala di controllo radar di tutto il

traffico aereo della zona.In allerta è anche l’aereopor-

to militare di Amendola, a Foggia, dove si trovano i cosiddetti “droni”, i Predator, gli aerei-fantasma che vo-lano senza pilota, telecomandati da terra e hanno il compito di spiare gli avversari e quel che accade sul loro territorio. Ma finora i Predator non sono stati impegnati, avendo, gli Usa, messo a disposizione della missione i suoi aerei Awacs dotati di potentissi-mi radar.

E’ entrata in attività anche la base aerea di Brindisi, ormai quasi to-talmente gestita dall’Onu, da cui è partito un volo umanitario diretto in Egitto da dove far arrivare in Libia il necessario per allestire campi-profu-ghi nella zona orientale del paese di Gheddafi.

E da Brindisi, sede del Battaglio-ne San Marco, è partita anche la nave San Marco, ma per una missione solo indirettamente collegata alla crisi li-bica. La San Marco, infatti, ha raccol-to migliaia di clandestini arrivati dal nord Africa a Lampedusa, per trasfe-rirli in vari centri di accoglienza su tutto il territorio italiano. Ma da Brin-disi, se necessario, potrebbero partire alla volta del Mediterraneo gli elicot-teri del Sar, specializzati nei soccorsi in mare.

Nonostante il considerevole im-pegno delle sue strutture militari, la Puglia sta vivendo questo momento con grande serenità, certa di contri-buire ad un’azione militare di pace come quella che l’hanno già vista protagonista in particolare in occa-sione della guerra contro la Serbia per l’indipendenza del Kosovo. I puglie-si si augurano, però, che la missione libica abbia tempi molto più brevi di quella del Kosovo, nella quale sono ancora impegnati centinaia di soldati pugliesi.

Enzo magistà

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notizie in brevetaranto sbarca negli usa? Nuove opportunità sui mercati

esteri per le imprese della provincia jonica vengono offerte dalla Camera di Commercio di Taranto che ha in-trapreso un percorso di confronto e dialogo con le Camere di Commercio italiane di Houston e Chicago. Gli Stati Uniti si rivelano mercato più dinamico per l’export italiano. Le esportazioni sono pari al 65%.

molise, aperto anno accademico Tradizionale cerimonia di apertura

dell’anno accademico all’Università Cattolica di Campobasso. Nel centro di alta specializzazione le massime autorità hanno salutato uno dei centri divenuti nel tempo tra i più importan-ti del Mezzogiorno. Oggi promuove 7 corsi di laurea, porta avanti 69 proget-ti di ricerca e per il 47% cura pazienti che arrivano da fuori regione.

bari vuol diventare “smart” Il Comune di Bari ha firmato un

protocollo d’intesa sul piano istituzio-nale, amministrativo e tecnico opera-tivo con l’Enel. Obiettivo, candidare Bari a “Smart city”, l’iniziativa della Commissione Europea che sosterrà le città che intendono adottare strategie per incrementare l’efficienza energe-tica e ridurre del 40%, entro il 2020, le proprie emissioni di gas serra.

molise, olio star a trieste Molise protagonista di un doppio

appuntamento al salone internaziona-le “Olio Capitale” a Trieste: il conve-gno “Molise, piccoli ma grandi” e la presentazione dei suoi 30 oli selezio-nati dal Premio “Goccia d’Oro” sono stati occasione per un incontro fra la Regione e la Camera di Commercio di Trieste, due regioni accomunate da una produzione olearia limitata, ma qualitativamente eccellente.

alluvione, riapre basentana Poterebbe riaprire questo we-

ekend la carreggiata nord del viadot-to crollato della statale Basentana, a causa di un’alluvione. La strada sarà riaperta, seppur a doppio senso di circolazione. Per quanto riguarda la carreggiata sud, direzione Potenza, secondo i tecnici dell’azienda stra-dale, i lavori di ripristino potrebbe-ro cominciare prima della prossima estate.

“invalidopoli”a lecce Arriva dal Sud Salento l’ultimo

capitolo di invalidopoli. Decine e decine di falsi ciechi, invalidi fasulli che grazie all’interessamento di un gruppo di professionisti riuscivano ad ottenere l’invalidità e il relativo as-segno di accompagnamento. Questo quanto scoperto dalla Guardia di Fi-nanza in una lunga e certosina attività investigativa.

pizzaiolo dell’annoa vinchiaturo Tutto pronto per l’edizione 2011

del concorso internazionale “Pizzaio-lo dell’anno”, a Vinchiaturo (Cb), lu-nedì e martedì. Dalla pizza artistica a quella fritta passando per quella dol-ce i maestri si cimenteranno in quella più buona di tutte. Immancabili, però, le gare di abilità, con le categorie free style, pizza veloce e pizza larga.

Castel del Monte

Prosegue il processo di internalizza-zione del made in Puglia soprattutto

sul fronte turistico. Tra le mete obiettivo c’è sicuramente il Canada che promet-te bene in termini di rapporti interna-zionali. Tant’è che nel 2010 sono stati registrati ben seimila arrivi, equivalente ad un 15% in più rispetto all’anno pre-cedente. Per consolidare i legami tra la Puglia e la nazione nordamericana già avviati a novembre dell’anno scorso du-rante l’educational tour «Italy Sympo-sium Puglia», il 5 aprile la Regione parteciperà alla ventiduesima edizione dell’Italian workshop di Toronto, pro-mosso dall’Enit. Uno spazio espositivo e di interscambio in cui gli operatori turistici del posto e di altre zone chiave dell’America visioneranno i pacchetti e l’offerta pugliese mettendo a confronto le tipicità territoriali e le attrattive eno-gastronomiche. Ma il piano prosegue passando da Berlino a Mosca e finen-do anche a Parigi. Dopo l’International Tourism Board, dalla capitale tedesca il piano fiere dell’Assessorato al Mediter-raneo, Cultura e Turismo è proseguito con la partecipazione alla 18esima edi-zione della Mitt (Moscow International Travel & Tourism Exhibition) a Mosca dal 16 a sabato 19 marzo 2011. Un me-eting durante il quale sono state rinsal-date le intese turistico/culturali avviate con la Russia, sempre più attenta alla varietà dell’offerta pugliese in grado di coniugare natura, arte, spiritualità e cultura. Di fatto, nell’arco di un anno gli arrivi russi sono passati dagli 8mila del 2009 ai 10mila e seicento del 2010 (con un incremento superiore al 31%). L’attività promozionale della Regione Puglia ha permesso di intercettare nuo-vi flussi internazionali. “Dal confronto con gli interlocutori stranieri misuria-mo l’efficacia delle azioni sistemiche attuate negli ultimi anni - spiega Silvia Godelli, Assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo. Proseguiamo con il processo di internazionalizzazione del turismo pugliese attraverso l’attività di promozione dell’offerta turistica duran-te le principali fiere di settore, che oggi si affianca alle nuove azioni di comuni-cazione integrata e marketing esperien-ziale. Esportiamo l’immagine di una Puglia creativa, giovane e dinamica, ben strutturata ed accogliente, piacevo-le da visitare e da vivere”. Quest’anno

turISMo/Significativo incremento di presenze nella passata stagione. Si tenta di ripetere l’exploit

ai canadesi piace la puglia

l’Assessorato al Mediterraneo, Cultu-ra e Turismo, nell’ambito del progetto “Golf & More”, ha aderito anche per la prima volta assieme ad altre sei regioni italiane (Friuli Venezia Giulia, Lombar-dia, Liguria, Sicilia, Piemonte ed Emilia Romagna) al rinomato Salon du Golf di Parigi, dal 19 al 21 marzo. Un appunta-mento, giunto alla quinta edizione, che accoglie annualmente più di 35mila vi-sitatori. La presenza della Puglia duran-te l’avvenimento dedicato agli appassio-nati del golf ha puntato in particolare a favorire con maggior incisività la pro-mozione di un prodotto turistico ormai maturo, formato dai numerosi campi da golf che punteggiano il territorio.

Francesco Iato

I trulli di Alberobello (Ba)

Forse non tutti sanno che i preli-batissimi ricci di mare, oltre che

sulle nostre tavole, vengono anche utilizzati tantissimo in laboratorio in quanto, grazie alla grande quantità di uova che producono e alla facilità con cui è possibile fecondarle, anche in laboratorio, sono i migliori anima-li per lo studio delle modalità di fe-condazione e della embriologia spe-rimentale. Un antico modo di dire, o meglio, un’antica credenza portava a sostenere che i mesi nei quali era pos-sibile degustare i ricci di mare erano quelli che avevano la erre all’interno. Una leggenda che, poi, con il passare del tempo è stata sfatata dai fatti e so-prattutto dalle innumerevoli bancarel-le che a partire dall’arrivo della mite stagione primaverile fino ad autunno inoltrato propongono ricci di tutte le misure dall’inconfondibile profumo di mare.

Sono le gonadi di questi animali la parte molto apprezzata dai buongustai di tutto il mondo, mangiate sia così come si trovano dopo averli aperti con un pezzo di pane o focaccia cal-da, oppure usate per condire gli spa-ghetti ricavando una profumatissima e delicatissima salsa marina. Entram-bi i piatti sono entrati a far parte del novero d’elite delle pietanze tipiche della cucina italiana.

Per molti cultori del riccio di mare il periodo migliore dell’anno nel qua-le gustarli è proprio l’inverno e nello specifico il periodo che va a cavallo tra il mese di gennaio e quello di feb-braio, arco di tempo nel quale i ricci hanno il massimo di sapidità. Ma con

puGlIA/E’ la regione in cui se ne consumano di più

stagione dei ricci

Ricci di marel’arrivo della primavera lungo tutto il litorale delle coste pugliesi, così come avviene per le margherite in campa-gna, spuntano e proliferano migliaia di bancarelle che propongono i ricci in due versioni. Quella più spartana che li vuole venduti chiusi a pezzo e quella più moderna che li propone agli acquirenti in versione già pronti per essere degustati. In entrambi i modi, i ricci sono sempre i ricci e insieme alle verdure, ai legumi, all’olio d’oliva, al pane di grano duro, alla focaccia, loro trovano posto nell’olimpo culinario della dieta mediterranea da poco rico-nosciuta come patrimonio immateria-le dell’Unesco.

Nicola mangialardi

Non ci fu alcun atteggiamento per-secutorio da parte di Papa Giovan-

ni XXIII nei confronti di Padre Pio da Pietrelcina. Anzi, rispetto alle calun-niose e pesanti accuse nei confronti del Cappuccino stigmatizzato giunte al Sant’Uffizio e riferite al Pontefice, i provvedimenti presi rivelano una be-nevola predisposizione nei confronti del Frate e la fiducia nelle testimonian-ze a sua difesa, prime fra tutte quel-le dell’arcivescovo di Manfredonia, mons. Andrea Cesarano.

E’ quanto emerge dal libro “Obo-edientia et pax. La vera storia di una falsa persecuzione”, che è stato pre-sentato martedì scorso presso la sala “Marconi” della Radio Vaticana, dal cardinal Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, e dal prof. Gian Maria Vian, direttore de L’Osservatore Romano. Sono interve-nuti i direttori delle due case editrici: don Giuseppe Costa della libreria Edi-trice Vaticana e frate Mariano Di Vito

pADrE pIo/un nuovo libro sul Santo di pietrelcina

falsa persecuzionedelle Edizioni Padre Pio da Pietrelcina. Oltre all’autore, ovviamente: Stefano Campanella, direttore di Tele Radio Padre Pio. Ha fatto da moderatore il dott. Luigi Accattoli, giornalista del Corriere della Sera.

Il volume ricostruisce, sulla base di testimonianze dirette e di documenti, in gran parte inediti, un periodo della vita di Padre Pio mai trattato finora nelle biografie ufficiali, demolendo le artifi-ciose interpretazioni di alcune pubbli-cazioni precedenti. Ad esempio, dalla narrazione emerge che la Santa Sede, dopo la visita apostolica di mons. Mac-cari, diede incarico a un domenicano di recarsi a San Giovanni Rotondo per “contestare a Padre Pio le accuse che gravano su di lui presso il Sant’Offi-cio”.

Il testo è scritto in un linguaggio semplice, che favorisce la lettura anche ai non esperti. E’ già in vendita presso le librerie dei Frati Cappuccini ed in quelle tradizionali in tutta Italia.

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Quando nell’agosto del 2008 il pm Luigi De Magistris la aprì, sembrò

a tutti che l’inchiesta denominata “To-ghe pulite” dovesse essere, per Potenza e la Basilicata, un secondo terremoto, un sisma ancor più grave di quello che nell’80 distrusse comuni interi e fece migliaia di vittime.

Un terremoto giudiziario, questa volta, destinato a modificare profonda-mente molti assetti istituzionali e poli-tici. Nell’inchiesta, infatti, figuravano personaggi di primissimo piano della vita politico-istituzionale della Basili-cata. C’erano sei magistrati, altrettanti politici, carabinieri, poliziotti, impren-ditori, dirigenti vari, tutti accusati di aver formato un cartello, una specie di cupola che indirizzava e gestiva gli af-

GIuStIZIA/Il Gip di Catanzaro annulla l’inchiesta aperta da De Magistris

toghe lucane, un bluff

fari pubblici, aggiustava le indagini e i processi, eleggeva chi voleva.

Uno scenario, quello descritto da De Magistris, di tipico stampo mafioso, supportato da testimonianze e inter-cettazioni. Un quadro preoccupante, ma artefatto. Così ha deciso il Gup di Catanzaro Maria Rosaria di Girolamo due anni e mezzo dopo, archiviando l’inchiesta e prosciogliendo tutti gli imputati. Ma quando, ormai, il danno è stato compiuto. E infatti, molti di essi, anche per il clamore suscitato dall’in-chiesta, hanno dovuto dimettersi, cam-biare sede e qualcuno anche cambiar lavoro. Felicia Genovese, ad esempio, era procuratore della direzione antima-fia a Potenza e venne trasferita a Roma. Suo marito, Michele Cannizzaro, era

Il pm De Magistris

direttore generale dell’ospedale san Carlo di Potenza e dovette lasciare l’in-carico. Giuseppe Chieco, procuratore a Matera, venne trasferito e la stessa sorte toccò ad ufficiali dei Carabinieri e persino a Vincenzo Mauro, questore di Potenza. A Policoro vennero fermati i lavori di un grande villaggio turistico, Marinagri, nel quale gli imprenditori Vincenzo e Marco Vitale avevano in-vestito milioni di euro. Molte ville era-no state già vendute, ma si bloccò tutto per quasi due anni e migliaia di operai rimasero senza lavoro.

Gli effetti dell’inchiesta di De Ma-gistris furono devastanti, ma d’altra parte anche le accuse erano pesantissi-me, anche se non dimostrate. E infatti il Gup di Catanzaro, concludendo la motivazione con la quale proscioglie tutti e archivia l’inchiesta, scrive che “tutti gli elementi consentono di rite-nere l’impianto accusatorio lacunoso e di affermare l’insussistenza della fatti-specie penale ipotizzata”.

Non c’è, insomma, alcun riscontro utile a dimostrare che la Basilicata, se-condo quanto riteneva De Magistris, fosse amministrata e gestita da una cupola di trenta persone, fra cui an-che l’attuale presidente della Regione De Filippo e politici come Bubbico, sottosegretario e Buccico, sindaco di Matera.

I trenta, sostiene il Gup, è innegabile che si conoscessero tra loro e fra alcuni c’era anche frequentazione. Ma da qui a sostenere che avessero messo su una fattispecie associativa come quella ipo-tizzata da De Magistris, ce ne passa. La verità, fa capire il Gup, risiede altrove ed in particolare nelle guerre intestine che dilaniavano all’epoca la giustizia lucana. Quella inchiesta nacque da vendette trasversali alle quali il pm De Magistris, oggi parlamentare dell’Idv, credette con troppa facilità.

Enzo magistà

Nei giorni in cui l’Italia ha festeg-giato i 150 anni dell’unità nazio-

nale, la città di Lucera ha fatto un salto indietro nel tempo di un secolo e mez-zo.

Nel comune federiciano – uno dei più ricchi di testimonianze storiche e artistiche in tutta la Puglia – questo sen-timento di sconforto ha riempito il cuo-re dei residenti per quattro giorni, dalle prime luci del mattino di mercoledì 16 fino alla tarda serata di sabato 19 mar-zo, a causa dello stop all’erogazione di acqua. Un disagio enorme, provocato dalla rottura di una condotta interrata dell’Acquedotto Pugliese in Contrada Ripatetta, a pochi chilometri dalla città, alle spalle di una ditta di concimi.

L’area è sotto sequestro, perché sa-rebbe stata utilizzata come discarica abusiva proprio dalla stessa azienda. Non è escluso che proprio il peso del materiale lì deposto, con la pressio-ne esercitata, possa essere stato fra le cause dell’incidente. Per mettersi al la-voro, uomini e mezzi dell’Acquedotto Pugliese hanno dovuto attendere che la Procura della Repubblica di Lucera li autorizzasse a entrare nell’area a cui erano stati apposti i sigilli.

Per quattro giorni, i rifornimenti idrici in città sono stati garantiti con le autobotti da diecimila litri. L’acqua potabile, invece, è stata garantita grazie alle sacche da cinque litri. Solo nel-le tarda serata di domenica 20 marzo l’acqua è tornata in tutte le abitazioni di Lucera; le prime zone che hanno visto nuovamente sgorgare l’acqua dai rubinetti sono state quelle più in basso: Lucera Due, Lucera Tre, Rione Cappuccini e zona 167. Ma gli abitanti del comune federiciano hanno dovuto attendere martedì sera, dunque ben una settimana, per poter tornare a bere l’ac-qua, dopo le attente analisi dell’Asl e dei tecnici dell’AQP.

Anche le attività didattiche sono state penalizzate: il sindaco Pasquale Dotoli è stato costretto a disporre la

puGlIA/Cinque giorni difficili per i cittadini

lucera senz’acqua

Piazza Duomo a Lucera

chiusura di tutte le scuole di ogni ordi-ne e grado per due giorni, venerdì 18 e sabato 19.

Alla fine, le analisi dell’Asl e dell’Acquedotto Pugliese hanno con-fermato l’assenza di batteri e un buon livello di limpidezza dell’acqua.

Per i commercianti è stato un incu-bo, soprattutto per chi – ad esempio fornai e titolari di caseifici – necessita di acqua corrente in continuazione per poter lavorare.

La rottura della condotta idrica po-trebbe essere stata causata dal peso del-la montagna di terriccio scaricata dalla ditta che produce concimi.

La Procura di Lucera vuole vederci chiaro e ha aperto un’inchiesta.

Se si arrivasse a un processo, la Re-gione Puglia si costituirà parte civile: lo ha annunciato l’assessore regionale alle Opere Pubbliche, Fabiano Amati.

Stessa cosa farà il comune di Luce-ra: secondo il primo cittadino Dotoli, è necessario capire se sia stato impedito all’Acquedotto Pugliese di intervenire con celerità per riparare la condotta.

(p.l.)

Definirlo un evento speciale è poco, a guardare l’emozione sui volti

dei giovanissimi musicisti dell’orche-stra sinfonica giovanile di Ottawa.

Arrivati dalla capitale canadese di-rettamente in Italia grazie all’impegno della Federazione delle Associazioni molisane, con il Presidente Paul Farra-ce che ha contattato l’Associazione pro-fessionisti e uomini di affari di Ottawa, i musicisti stanno vivendo un’esperien-za che hanno definito emozionante.

Un tour nell’Italia dei giorni del 150esimo anniversario della sua unità; Terni, Firenze, il Parco della musica di Roma insieme con l’orchestra Juni del Santa Cecilia.

L’inizio, però, è stato in quella Cam-pobasso che li ha fortemente voluti.

Nell’ensemble creato dal maestro

MuSICA/Il tour italiano dell’orchestra sinfonica giovanile della Capitale

da ottawa a campobasso

Un momento del concerto a Campobasso

John Gomez c’è anche Riccardo Naza-rio del Castello, primo trombone.

Lui, il Molise, l’ha sentito dai suoi genitori, che gli hanno raccontato delle loro origini di Trivento.

Un’orchestra di ragazzi dai 14 ai 20 anni che ha già un lungo e importante curriculum alle spalle.

Nel 1997, con altri elementi, è stata invitata a partecipare ai concerti tenu-ti in Inghilterra per le celebrazioni dei cinquecento anni dallo sbarco di Gio-vanni Caboto in Canada, e per la sco-perta dell’isola di Terranova.

Ma poi Galles, Irlanda, Austria, Un-gheria. Un repertorio musicale vasto portato dal Canada direttamente nei luoghi di quell’Europa indiscutibil-mente patria dei più grandi musicisti della storia.

Verdi, Rossini, sono due delle figu-re musicali che l’orchestra di Ottawa suona con grande frequenza.

Nel concerto di Campobasso, al tea-tro Savoia, sono stati portati le ouvertu-re del Nabucco e di Semiramide.

Con loro, nel repertorio L’anatra del grande nord, di Rival, Nel Sud, di Elgar, A prayer for Elizabeth, di Coulthard, e il conosciutissimo Capriccio spagnolo di Rimsky Korsakov. Con loro, nume-rosi pezzi classici canadesi che hanno permesso di apprezzare sul palco l’effi-cacia del messaggio musicale.

Il tour è stato materialmente orga-nizzato dal Centro formativo giovanile Italo Canadese, che ha consegnato an-che una somma di quattromila dollari a favore dei giovani orchestrali.

Stefano Ricci

Nessuna giustizia per i 17 operai e i loro familiari. Dopo quasi 35

anni, la più grande tragedia umana e ambientale della storia di Manfredo-nia non ha colpevoli. La corte d’ap-pello di Bari ha confermato il verdet-to emesso in primo grado dal giudice monocratico del tribunale del comu-ne sipontino nel 2007: assoluzione perché il fatto non sussiste per i 12 imputati per le morti sospette degli operai dell’Enichem Agricoltura.

L’assoluzione con formula piena è giunta per dieci tra dirigenti e funzio-nari del colosso del settore chimico e per due esperti di medicina del lavo-ro, accusati, a vario titolo, di omicidio colposo plurimo, disastro ambientale e inosservanza delle leggi in materia di sicurezza.

L’inchiesta si riferisce allo scop-pio della torretta dello stabilimento sipontino, avvenuto il 26 settembre del 1976, che provocò la fuoriuscita di almeno 10 tonnellate di polveri di arsenico.

Secondo l’accusa, negli anni suc-cessivi all’incidente gli operai furo-no colpiti dai tumori perché parte-ciparono alle operazioni di bonifica

MANFrEDoNIA/Dopo lo scoppio all’Enichem

arsenico assolto

Le torrette dell’ex Enichem

dell’area e continuarono a lavorare nell’impianto senza essere messi al corrente dei pericoli per la loro salu-te.

L’inchiesta partì solo grazie alla denuncia di un operaio, Nicola Lo-vecchio, capoturno nel reparto “In-sacco fertilizzanti”, che dopo aver scoperto di essere malato iniziò una scrupolosa indagine, che sfociò in un dettagliato esposto alla Procura della Repubblica di Foggia. Una battaglia coraggiosa quella di Nicola Lovec-chio, portata avanti fino alla morte, avvenuta il 10 aprile del 1997 a cau-sa di una neoplasia polmonare; una battaglia proseguita dai suoi fami-liari, che hanno partecipato a tutte le udienze dei processi, fino all’impie-toso verdetto di assoluzione.

Una sentenza che segna anche la fine di un’epoca, quella dell’indu-strializzazione selvaggia, a caval-lo tra gli anni Sessanta e Settanta, che nel golfo di Manfredonia aveva cancellato uliveti e antichi muretti a secco per costruire un impianto per la produzione di fertilizzanti pratica-mente sul mare.

Pietro Loffredo

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La Basilicata vanta da sempre una forte vocazione per le questioni

sociali ed umanitarie. Il concetto di pace è diventato una sfida per la Re-gione che ha trovato nel premio Nobel Betty Williams un’attenta sostenitrice della cultura della pace e della tolleran-za tra le nuove generazioni ed a favore dei profughi di guerra e dei sofferenti.

Il sodalizio con la Williams è nato in occasione delle manifestazioni an-tinucleari di Scanzano Jonico ed è di-ventato col tempo più consolidato e concreto.

E’ nata così la Fondazione Città del-la Pace per i bambini, forte esempio di coesione ed impegno civile.

Laddove si pensava di depositare scorie radioattive oggi diventa realtà un’area diametralmente opposta basata sull’idea di solidarietà e di accoglienza di uomini provati da sofferenze e mi-serie.

La Fondazione è costituita dalla Re-gione Basilicata, dai World Centers of Compassion for Children e dai Comuni di Scanzano Jonico (interessato dalla grande mobilitazione contro il nuclea-re) e Sant’Arcangelo, dove sarà utiliz-zato il monastero della Chiesa di Santa

lA FoNDAZIoNE/Nasce a sostegno dell’accoglienza e dell’impegno civile

lucania, terra di paceMaria d’Orsoleo.

Il progetto è nato dall’intento di dare forma alla Dichiarazione universale dei diritti dei bambini e dalla consa-pevolezza che una civiltà di pace e di tolleranza si costruisce prima di tutto insegnando alle nuove generazioni la cultura della solidarietà e del rispetto dei diritti umani.

La Fondazione, rientrando nello spirito di generosità ed ospitalità innate in terra lucana, si propone di garantire l’assistenza, l’istruzione e l’educazione ai minori che vivono in condizioni di disagio sociale o pericolo a causa di disastri ambientali o conflitti armati, favorendo al tempo stesso l’integra-zione sociale dei minori e delle loro famiglie.

La Fondazione, grazie anche ai con-tributi dei privati, ha realizzato ed ha in cantiere la realizzazione di strutture atte ad accogliere, ospitare e anche ri-animare i centri storici dei paesi lucani coinvolti.

La Regione Basilicata ha sostenu-to e continua a sostenere con convin-zione il progetto. Sono stati stanziati 4,4milioni di euro, risorse rivenienti dai fondi Fas.

Nell’ambito della programmazione legata alla Città della Pace rientrano anche numerose iniziative di carattere educativo, tese a coinvolgere il mag-gior numero di persone possibile.

Al fine infatti di offrire un reale sostegno alle popolazioni provenien-ti dai paesi in conflitto si è pensato di agire in maniera sinergica anche con altre Fondazioni. Gli obiettivi di que-sta integrazione si realizzano intorno ad un asse principale, quello dell’acco-glienza e promozione dell’integrazione socio-economica attraverso azioni che vanno dalla formazione alla pace alla promozione di un’informazione etica, alla diffusione del linguaggio musicale come linguaggio universale.

In aggiunta alla partnership con le Associazioni umanitarie sono stati or-ganizzati anche dei corsi proprio per comunicare i diritti umani. I temi di riferimento sono stati i conflitti, ma anche l’intervento umanitario, i diritti umani, l’infanzia, i giovani e le grandi emergenze ambientali e sociali. Il tut-to per rendere più reale e concreta la missione di solidarietà che si propone la Regione Basilicata insieme a tutta la sua gente.

L’approvazione del Piano strate-gico legato alla Città della Pace

per i bambini segna oggi un punto di svolta tra la fase del progetto e quella dell’operatività. Senza lasciare nulla al caso o all’improvvisazione l’ini-ziativa nel 2011 diventerà realtà e prenderà forma.

Infatti a breve numerosi bambini con le loro famiglie provenienti da zone di guerra saranno ospitati dal-la Fondazione Città della Pace.

La formula scelta ed approvata

INIZIAtIVA/per i bambini delle zone di guerra

una casa nuova

nell’ambito del Piano strategico è quella di un’ospitalità pienamente integrata nei contesti urbani, ot-tenuta attraverso l’acquisizione e ristrutturazione di alcuni alloggi situati in posizione centrale, dove sarà possibile ospitare i bambini ed il rispettivo nucleo familiare (dan-do particolare attenzione ai bambini con un solo genitore).

Alcuni di questi alloggi sono già stati ultimati per cui si potrà proce-dere presto a dare il via al program-ma di ospitalità per il quale è già stato avviato un confronto con il Si-stema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati di Anci e Ministero dell’Interno.

Il modello di accoglienza si basa su due pilastri: l’integrazione dei beneficiari con la realtà sociale ed economica dei luoghi di accoglien-za; l’acquisizione dell’autonomia da parte dei beneficiari nell’ambito di impegni reciproci con la Fonda-zione, nel rispetto delle regole di accoglienza e delle normative na-zionali.

Pertanto il modello insediativo prevede l’attivazione di due nuclei presso Sant’Arcangelo e presso Scanzano Jonico per promuovere un’accoglienza integrata volta a favorire l’acquisizione di strumenti per raggiungere l’autonomia.

In particolare si prevede di im-plementare un modello basato sull’accoglienza in appartamenti la cui gestione, sotto il controllo e la supervisione dell’equipe di acco-glienza, sarà completamente affida-ta agli ospiti del progetto in modo da favorire una rapida integrazione con il tessuto sociale locale e l’ac-quisizione di una capacità di gestire le proprie risorse in modo autono-mo, pur se assistito, nel nuovo con-testo in cui sono inseriti da parte dei beneficiari.

Dopo un colloquio di ingresso sarà dunque sottoscritto un contrat-to di accoglienza nel quale saranno esplicitate sia i servizi che la Fonda-zione si impegna ad erogare, sia gli impegni che devono essere rispetta-ti dal beneficiano tra i quali, l’im-pegno al rispetto del regolamento

della Città della Pace, ad apprende-re la lingua italiana, a realizzare il proprio progetto di inserimento, a rispettare i termini e le modalità di accoglienza, saranno attivate le ne-cessarie pratiche burocratiche.

Ai beneficiari sarà corrisposto periodicamente un importo minimo per il sostentamento e per le spese primarie.

Gli operatori della Fondazione seguiranno gli ospiti durante tutta la loro permanenza garantendo ai

beneficiari di poter usufruire dei seguenti servizi: assistenza sanita-ria, assistenza sociale, attività mul-ticulturali, inserimento scolastico dei minori, mediazione linguistica ed interculturale, orientamento e informazione legale, servizi per l’alloggio, servizi per l’inserimento lavorativo e servizi per la formazio-ne.

Per quel che riguarda la presen-za nei due centri che compongono la Città della Pace nel nucleo di Sant’Arcangelo saranno messe a di-sposizione degli ospiti una serie di appartamenti ristrutturati nell’am-bito del centro storico del paese e diffusi nei vari quartieri in modo da favorire l’integrazione degli ospiti.

Le abitazioni ristrutturate sono in prossimità inoltre sia alle struttu-re sociali esistenti, sia delle struttu-re per l’istruzione (scuole, asili), sia dei piccoli esercizi commerciali che possono essere di riferimento per le necessità materiali degli ospiti.

Nel nucleo di Scanzano Jonico, in prossimità del mare, sarà realiz-zata una struttura di accoglienza prevalentemente dedicata alle atti-vità complementari all’accoglienza da realizzarsi nei mesi primaverili ed estivi avendo a disposizione spa-zi comuni quali una sala conferen-ze, una biblioteca, delle aule per la formazione e un’ampia foresteria che consentirà la permanenza de-gli ospiti e degli operatori in questa struttura per specifici periodi di for-mazione, per stage e per iniziative pubbliche volte all’integrazione ed alla diffusione del modello di acco-glienza della Città per la Pace.

L’ospitalità di bambini prove-nienti da aree in guerra è solo uno dei quattro moduli di azione della Città della Pace.

Gli altri quattro sono un cam-pus di educazione alla pace e allo sviluppo sostenibile, un centro per l’organizzazione delle missio-ni umanitarie, un polo direzionale di gestione e coordinamento e un centro di eccellenza per la ricerca e lo sviluppo scientifico per la sal-vaguardia ambientale e le energie alternative.

Il monastero di S. Maria d’Orsoleo a Sant’Arcangelo (Pz)

Il premio Nobel Betty Williams

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campobasso,ancora una vittoria

RISuLtatI 23a GIoRNata (C)Avellino-Melfi 2-1Aversa Normanna-Catanzaro 3-0Brindisi-Pomezia 1-1Campobasso-Vibonese 1-0Latina-Fondi 2-0Milazzo-Matera 2-1Neapolis Mugnano-Isola Liri 0-1Vigor Lamezia-Trapani 1-1

CLaSSIFICa1 Latina 482 Trapani (-1 punto penalizzaz.) 453 Milazzo 414 Avellino 395 Aversa Normanna 386 Neapolis Mugnano 387 Pomezia 348 Matera 329 Vigor Lamezia 2710 Fondi 2611 Melfi (-4) 2512 Brindisi (-2) 2513 Isola Liri 2514 Campobasso 2315 Vibonese (-1) 1616 Catanzaro (-5) 1

PRoSSImo tuRNoCatanzaro-Avellino; Fondi-Ne-

apolis Mugnano; Isola Liri-Latina; Matera-Campobasso; Melfi-Aversa Normanna; Pomezia-Vigor Lamezia; Trapani-Brindisi; Vibonese-Milazzo.

playoff,il foggiaci crede

RISuLtatI 27a GIoRNata (B)Barletta-Taranto 0-0Benevento-Pisa 1-0Foggia-Atletico Roma 3-1Foligno-Cosenza 0-0Juve Stabia-Andria Bat 3-1Lucchese-Cavese 1-0Nocerina-Ternana 1-0Viareggio-Gela 1-1Virtus Lanciano-Siracusa 1-0

CLaSSIFICa1 Nocerina 622 Benevento 493 Juve Stabia 454 Atletico Roma 435 Taranto 426 Foggia (-2 punti penalizzaz.) 417 Virtus Lanciano 398 Siracusa 389 Lucchese 3710 Pisa 2911 Gela 2912 Cosenza (-3) 2813 Andria Bat 2814 Ternana (-2) 2815 Foligno (-2) 2716 Barletta 2717 Viareggio 2718 Cavese (-6) 20

PRoSSImo tuRNoBarletta-Virtus Lanciano; Bene-

vento-Foligno; Cavese-Andria Bat; Cosenza-Atletico Roma; Lucchese-Juve Stabia; Nocerina-Gela; Pisa-Viareggio; Taranto-Foggia; Terna-na-Siracusa.

Pro2/Vibonese battutaPro1/tre gol all’atletico

SErIE D/Vince il derby a Grottaglie ed è terzo

nardò corsaroRISuLtatI 32a GIoRNata (F)

Atletico Trivento-Forlì 3-0Bojano-Sambenedettese 1-3Jesina-Civitanovese 2-0Miglianico-Rimini 1-1Olympia Agnonese-Teramo 1-1Real Rimini-Atessa Val Sangro 0-1Recanatese-Venafro 0-1R.Curi Angolana-Fossombrone 4-3Santarcangelo-Cesenatico 3-0Santegidiese-Luco Canistro 1-3

CLaSSIFICaRimini, Santarcangelo 62 pun-

ti; Teramo 60; Jesina 54; Forlì 52; R.C.Angolana 50; Real Rimini 48; Santegidiese, Atl.Trivento 46; Civi-tanovese 44; Sambenedettese 43; Re-canatese, Luco Canistro 42; Atessa Val di Sangro, Venafro 38; Olympia Agnonese 36; Miglianico 31; Cesena-tico 25; Fossombrone 22; Bojano 8.

PRoSSImo tuRNoAtessa Val di Sangro-Recanate-

se; B.Fossombrone-Santegidiese; Cesenatico-Jesina; Civitanovese-Miglianico; Forlì-R.Curi Angolana; Luco Canistro-Bojano; Real Rimini-Santarcangelo; Sambenedettese-Olympia Agnonese; Teramo-Rimini; Venafro-Atletico Trivento.

RISuLtatI 28a GIoRNata (H)Arzanese-Angri 2-2Capriatese-Fortis Trani 1-0Fortis Murgia-Boville Ernica 0-0Francavilla Sinni-Francavilla F. 2-1Gaeta-Pomigliano 3-0Grottaglie-Nardò 1-3Ostuni-Pisticci 0-0Sant’Antonio Abate-Ischia 0-0Virtus Casarano-Battipagliese 2-0

CLaSSIFICaArzanese 59 punti; Gaeta 57;

Nardò 52; Pomigliano 51; Virtus Casarano 49; Fortis Murgia 42; Boville Ernica 40; Ischia 39; Ca-priatese 37; Fortis Trani 36; Fran-cavilla in Sinni 35; Sant’Antonio Abate 34; Grottaglie 33; Pisticci, Battipagliese 30; Angri 28; Fran-cavilla Fontana 22; Ostuni 13.

PRoSSImo tuRNoAngri-Sant’Antonio Abate;

Battipagliese-Fortis Murgia; Boville Ernica-Gaeta; Fortis Trani-Virtus Casarano; Fran-cavilla Fontana-Capriatese; Ischia-Francavilla in Sinni; Nardò-Arzanese; Pisticci-Grot-taglie; Pomigliano-Ostuni.

puglieseRISuLtatI 32a GIoRNataTricase-Manduria 2-0; Vieste-

Manfredonia 2-1; Fasano-Locoro-tondo 2-0; Monopoli-Copertino 3-0; Lucera-Castellana n.d.; Maruggio-Cerignola 1-0; San Paolo Bari-Bi-sceglie 0-0; Sogliano-Martina 2-0; Terlizzi-Racale 6-2.

CLaSSIFICaMartina 63; Cerignola 61; Bisceglie

57; Monopoli, Terlizzi 51; Locorot. 50; Vieste 49; Fasano 46; San Paolo 45; Tri-case 41; Racale, Copertino 39; Sogliano 37; Manfred. 36; Castellana 33; Lucera 30; Maruggio 26; Manduria 19.

PRoSSImo tuRNoCerignola-Monopoli; Bisceglie-

Sogliano; Castellana-Tricase; Coper-tino-Vieste; Manduria-Locorotondo; Manfredonia-Terlizzi; Martina-Luce-ra; Maruggio-San Paolo Bari; Racale-Fasano.

lucanaRISuLtatI 28a GIoRNataCristofaro-Real Tolve 5-2; Atella

V.-Valdiano 3-0; Picerno-Tanagro 0-2; Ferrandina-Moliterno 1-1; Murese 2000-Policoro 1-1; Pietragalla-B.Pleiade 5-0; Potenza-Avigliano (rinv.); Viggiano-Vultur 2-0. Riposo: Miglionico.

CLaSSIFICaCristofaro 56; Atella V. 51; Tanagro

47; Valdiano 45; Viggiano, Pietragalla 40; Murese 2000 37; Real Tolve 34; Pi-cerno 33; Policoro, Avigliano 32; Poten-za 30; Moliterno 29; B.Pleiade 27; Fer-randina 23; Vultur 21; Miglionico 18.

PRoSSImo tuRNoAvigliano-Miglionico; B.Pleiade-

Cristofaro; Tanagro-Atella V.; Moliter-no-Picerno; Policoro-Viggiano; Tolve-Ferrandina; Valdiano-Murese 2000; Vultur-Potenza. Riposo: Pietragalla.

eccellenza

puglieseRISuLtatI 28a GIoRNata (a)Corato-Santeramo 3-0; Mola-Noicatta-

ro 3-2; Canosa-S.Severo 1-1; Torremagg.-Barletta n.d.; Bitonto-Casamassima 2-1; Minervino Murge-Polimnia 0-0; Andria-Ascoli Satr. 0-2; Rutiglianese-Valenzano 0-1; Molfetta-Altamura 0-3 (a tavolino).

CLaSSIFICaCorato 62; Canosa 56; Bitonto 54; Al-

tamura 53; San Severo 51; Torremagg. 47; Noicattaro 46; Rutiglianese 45; Casamassi-ma 42; Mola 38; N.Andria 35; Ascoli Satr. 33; Polimnia 32; R.Barletta, Minervino 25; Valenzano 19; Santeramo 18; Molfetta 2.

PRoSSImo tuRNoA.Satriano-Bitonto; Casamassi-

ma-Corato; Noicattaro-Minervino; Polimnia-Molfetta; Altamura-Andria; Barletta-Rutiglianese; S.Severo-Mola; San-teramo-Torremagg.; Valenzano-Canosa.

RISuLtatI 28a GIoRNata (B)Alberobellonoci-Botrugno 1-1; Crispia-

no-San Cesario 3-2; Fragagnano-Carosino 1-2; L.Mariano-Massafra 3-2; Leporano-Gallipoli 1-2; Martano-Toma Maglie 0-1; Mesagne-Galatina 0-1; Mottola-Novoli 2-0; Real Squinzano-B.Brindisi 0-3 (tav.)

CLaSSIFICaT.Maglie 66; Galatina 64; Gallipoli,

Mottola 54; Botrugno 53; Crispiano 43; Carosino 42; Leporano 39; Mesagne, Novoli 34; Alberobellon. 32; L.Mariano 31; B.Brindisi, Massafra 30; Martano 29; S.Cesario 28; Fragagnano 22; Squinzano 4.

PRoSSImo tuRNoT.Maglie-R.Squinzano; Botrugno-Le-

porano; B.Brindisi-Fragagnano; Gallipo-li-Martano; Massafra-Crispiano; Novoli-Alberobellonoci; Galatina-L.Mariano; Carosino-Mesagne; S.Cesario-Mottola.

lucanaRISuLtatI 26a GIoRNata

Scanzano-Bella C. 7-0; Balvano-Bernal-da 3-1; Montescaglioso-A.Potenza 1-1; Real Irsina-Cancellara 1-2; Rotondella-Tursi 1-1; Lagonegro-Pignola 4-3; San-tarcangiolese-Pescopagano 1-1; Varisius-Grottole 1-2.

CLaSSIFICaScanzano 72; A.Potenza 56; Pignola

46; Cancellara 42; Pescopagano 41; Ber-nalda 40; Real Irsina, Santarcangiolese 34; Grottole 31; Balvano 30; Rotondella, La-gonegro 28; Tursi 25; Varisius 24; Monte-scaglioso 22; Bella C. 20.

PRoSSImo tuRNoTursi-Lagonegro; A.Potenza-Roton-

della; Bella C.-Balvano; Bernalda-Santar-cangiolese; Cancellara-Montescaglioso; Grottole-Real Irsina; Pescopagano 1926-Varisius; Pignola-Scanzano.

promozione

andria, via il tecnico

CAlCIo/Dopo 4 sconfitte

Da lunedì sera Aldo Papagni non è più l’allenatore dell’Andria Bat.

All’indomani della quarta sconfit-ta consecutiva, il presidente Riccardo Fusiello ha deciso di sospendere il tecnico biscegliese, il suo vice Vin-cenzo Marino e il direttore sportivo Riccardo Di Bari.

La decisione, a quanto si è sapu-to, è stata presa per dare una scossa all’ambiente nonostante le rassicura-zioni di appena una settimana fa da parte degli stessi vertici degli azzurri.

La società ha fatto sapere di aver maturato questa decisione dopo aver constatato che non sussistono i pre-supposti per cui le persone suddette possano proseguire con serenità nel proprio lavoro.

La squadra intanto è stata affidata al preparatore dei portieri Gianfranco Degli Schiavi che già martedì ha di-retto il primo allenamento.

L’Andria Bat, tra l’altro, domani è attesa dal difficile e delicatissimo derby salvezza in casa del Barletta, a sua volta in una situazione di classifi-ca molto critica. Entrambe le squadre non possono, dunque, sbagliare.

tantissima delusione serpeggia tra i tifosi del Brindisi Calcio per quan-

to sta avvenendo quest’anno, con la so-cietà ormai nelle mani di nessuno dopo la terribile pagina scritta da Vittorio Galigani ed Antonio Pupino.

Due personaggi che si sono presen-tati di loro spontanea volontà sulla sce-na calcistica brindisina per poi venirne fuori dopo aver distrutto il lavoro svol-to per anni dai fratelli Barretta.

Adesso le sorti di questo sport a Brindisi sono legate alla colletta che sindaco, amministratori comunali e tifosi stanno effettuando quantomeno per portare a termine il campionato in corso.

Proprio i tifosi hanno effettuato un altro disperato tentativo di coinvolgere l’imprenditoria locale, organizzando un incontro presso la Camera di Commer-cio, ma all’appello non si è presentato nessuno ed a questo punto le speranze di conservare un posto nel calcio pro-fessionistico sono davvero ridotte al lumicino.

E pensare che ad inizio stagione, l’allora presidente Galigani, parlava addirittura di promozione.

brindisi abbandonato

CAlCIo/tifosi e Comune da soli

Per il Bari, ormai, non c’è più nulla da fare.

Le ultime speranze di rendere in qualche modo competitivo il finale di campionato, si sono infrante su-gli errori, anzi gli orrori difensivi offerti al Chievo.

Vincendo quella partita il Bari non si sarebbe certo salvato, ma avrebbe conferito un po’ di pathos alle ultime otto sfide cui la squadra è attesa sino a metà maggio.

Mettiamoci l’anima in pace, an-che se c’è da verificare la reazione della tifoseria più estrema che già nel dopo partita ha manifestato ir-ritazione e spirito di rivalsa.

C’è, dunque, solo da pensare al futuro che al momento appare ricco di incognite.

A cominciare dalle sorti della società che da 34 anni è nelle mani della famiglia Matarrese.

Non ci sono dichiarazioni uffi-ciali. Le ultime sono quelle rese da Vincenzo Matarrese in occasione della presentazione di Mutti e non facevano presagire nulla di buono in caso di retrocessione in serie B.

A dire il vero il presidente spes-so parla sull’onda delle emozioni e fa prevalere le ragioni del cuore.

Per questo motivo spesso in pas-sato si è verificato l’esatto contra-rio di quanto esternato.

Ma è fuor di dubbio che la fa-miglia Matarrese sia alla ricerca di energie economiche in grado di

bArI/è importante pensare già al prossimo anno

obiettivo futuroaffiancarla in un momento molto delicato.

Qualche imprenditore è usci-to allo scoperto, senza comunque garantire nulla di concreto, anche perchè è difficilmente immagina-bile che qualcuno investa dei soldi nel calcio senza avere alcun potere decisionale.

Esperienze simili, maturate al-trove, sono naufragate sul nascere.

Fatta questa premessa è necessa-rio che la società valuti da subito il da farsi e faccia conoscere le sue decisioni. Le società di calcio sono aziende private a tutti gli effetti, ma in un certo senso sono azien-de particolari perchè coinvolgono la società che le circonda in modo trasversale.

Rappresentano (come nel caso del Bari) una città intera e fonda-no le loro radici nella storia della squadra e se volete nella bandiera in cui le squadre stesse si avvolgo-no.

Ci auguriamo, quindi, che la fa-miglia Matarrese faccia conoscere presto le sue determinazioni e ma-gari i programmi che devono poi trovare esecuzione nel lavoro degli organi tecnici.

Paradossalmente la retrocessio-ne quasi annunciata conferisce un piccolo vantaggio, quello di poter costruire con anticipo il futuro. E non è poco.

michele Salomone

campioni a barletta

tENNIS/Il ‘Città della Disfida’

a partire da oggi il circolo tennis di Barletta ospiterà la quindicesima

edizione dell’Open ‘Città della Disfi-da’, con montepremi di 42.500 euro che si svolgerà su campi in terra bat-tuta. Quattro gli atleti “top 100” che hanno confermato la partecipazione: lo spagnolo Riba (72 del mondo), l’ita-liano Volandri (79), lo sloveno Kavcic (81) e il ceco Hajek (98). All’ultimo momento, però, la lista degli iscritti potrebbe arricchirsi ulteriormente con gli azzurri di Coppa Davis, lo spa-gnolo Ferrero ed il 43enne Muster, ex numero 1 al mondo. Ci saranno anche atleti pugliesi al via delle qualificazio-ni: il più quotato è Thomas Fabbiano, numero 307 della classifica mondiale, oltre al fresco campione regionale, il leccese Daniele Micolani.

Vittorio Emanuele II, Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi sfi-

lano uno accanto all’altro su un campo da calcio. E se l’Unità d’Italia fosse stata decisa con una partita di pallone?

La goliardia può andar bene anche in occasione delle celebrazioni per i 150 anni della nazione.

E allora, ecco sfidarsi sul terreno di gioco Garibaldini e Monarchici.

Il confronto calcistico si è svolto a Candela (Fg), paesino dei Monti Dau-ni, nell’ambito delle iniziative del Co-mune per celebrare l’evento.

Per la cronaca, hanno vinto i Gari-baldini per 5 a 1.

Da sottolineare la maglia rossa d’or-dinanza per i Garibaldini; tra loro, an-che il sindaco di Candela, Savino San-tarella.

garibaldinigoleador

CAlCIo/Iniziativa a Candela