Fuorionda N°.6 - 2011

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L'INTERVISTA Il nostro rettore Francesco Peroni Assemblea cittadina in Piazza Unità ATTUALITÀ Redatto il nuovo statuto L'Università ha completato la redazione, ora si aspetta la conferma dal Ministero In attesa del via libera del Ministero, Fuorionda ha deciso di darvi un'anteprima di come, probabilmente, sarà il nostro nuovo statuto. I cambiamenti che verranno saranno in parte poco incisivi per la vita degli studenti ed in parte influiranno molto sui futuri corsi. La scomparsa delle facoltà e la riduzione del numero dei dipartimenti peserà sulla strutturazione dei futuri corsi di laurea del nostro ateneo. Il processo ampiamente democratico che ha portato alla bozza dello statuto è stato preso a modello dalle altre Università e questo non può che essere un vanto. L'unica pecca resta la "misteriosa" fusione di alcuni dipartimenti e la mancata unione di altri molto più compatibili. Inside Università ................ 2 Lavoro ..................... 5 Natura ..................... 8 VIAGGIO UNI NEL MONDO Ultima pagina Dolce semplice e veloce da preparare: il ciambellone Che segno zodiacale saresti, se fossi nato in Cina? Chiusura Erdisu, Rettore e Cds dicono no L'INCHIESTA Continua a pag. 7 Continua a pag. 6 Continua a pag. 10 e 11 Continua a pag. 2 Continua a pag. 3 Continua a pag. 8 Continua a pag. 3 REGIONE

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Il giornale studentesco dell'Università degli studi di Trieste.

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Indignati aTrieste enel mondo

I L G I O R N A L I N O D E L L ' U N I V E R S I T À

www.fuorionda.tk N°6 - 2011

Rettore:"Non ero ilclassicosecchione"

L'INTERVISTA

Il nostro rettore Francesco Peroni Assemblea cittadina in Piazza Unità

ATTUALITÀ

Redatto il nuovo statutoL'Università ha completato la redazione, ora si aspetta la conferma dal Ministero

TRIESTE ­ In attesa del via libera del Ministero,Fuorionda ha deciso di darvi un'anteprima di come,probabilmente, sarà il nostro nuovo statuto. Icambiamenti che verranno saranno in parte pocoincisivi per la vita degli studenti ed in parteinfluiranno molto sui futuri corsi. La scomparsa dellefacoltà e la riduzione del numero dei dipartimentipeserà sulla strutturazione dei futuri corsi di laurea

del nostro ateneo. Il processo ampiamentedemocratico che ha portato alla bozza dello statuto èstato preso a modello dalle altre Università e questonon può che essere un vanto. L'unica pecca resta la"misteriosa" fusione di alcuni dipartimenti e lamancata unione di altri molto più compatibili.

Inside

Nuovo Presidentee Vice in CdsUniversità ................ 2Virtual fair,quarta edizioneLavoro ..................... 5La StradaNapoleonicaNatura ..................... 8

VIAGGIO

Fuorionda, questa volta, vi havoluto far conoscere una delleprincipali capitali mondiali. Seoggi l'antica Roma esistesse sichiamerebbe di sicuro NewYork. Con più di 8 milioni diabitanti e una densità di quasi 7mila abitanti per km2, laGrandeMela si piazza tra le città piùgrandi e popolate al mondo. Lalibertà che illumina il mondo,conosciuta più comunementecon il nome di Statua dellaLibertà (immagine qui a finaco),è un monumento simbolo diNew York e degli interi StatiUniti d'America.

AllascopertadellaGrandeMela

UNI NEL MONDO

Due studenti,due università:Oxford e Hanoi

Ultima paginaDolce semplice e veloce dapreparare: il ciambelloneChe segno zodiacale saresti,se fossi nato in Cina?

L'accessibilitànel nostroateneo

ChiusuraErdisu, Rettoree Cds dicono no

L'INCHIESTA

Continua a pag. 7 Continua a pag. 6

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REGIONE

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UNIVERSITÀ6° numero 20112 FUORIONDA

L’ambiente universitario rappresentauno spaccato sociale, un piccolomondo in cui si riproduce tutto ciò cheavviene nella società, e perciò, cosìcome avviene in altri ambienti, anchein Università, si può notare come lepersone diversamente abili incontrinopiccole e grandi difficoltà e sianooggetto di “discriminazione”.Tutti i giorni, ogni personadiversamente abile deve affrontareall’Università, come altrove, siaimpedimenti fisici, quali possonoessere le barriere architettoniche cheostacolano nel concreto il loroquotidiano, sia barriere psicologiche,che portano al risultatodiscriminatorio.Una nota positiva però c’è: è quella

del servizio Sportello Disabili dellanostra Università che offre possibilitàdi accompagnamento, supporto allostudio e altre forme di aiuto, pergarantire a questi studenti(attualmente sono 14 ad usufruirne) lepossibilità formative date dal nostroateneo, grazie alla collaborazione dialtri studenti che tramite bando diconcorso, oppure tramite le 150 oreoperano come tutor nei confronti deiloro colleghi meno fortunati.Tuttavia lo sportello si ritrova adover segnalare agli organi di ateneoproblematiche di tipo strutturale(barriere, scale, mancanza di serviziigienici per i disabili in certe zonedell’ateneo, ecc.) che non possonoessere risolte in tempi brevi, ma sefossero gestite dagli stessi in manierapiù umana, troverebbero in brevetempo almeno una soluzione

tampone. A volte maggioridisponibilità di orario da parte deidocenti, delle facoltà allo scambio diaule e delle istituzioni a lavorare per larisoluzione celere di un problema,eliminerebbero tali disagi.Se da una parte l’ateneo s’impegna atutelare e ad aiutare i portatori dihandicap più o meno gravi, nonsempre la popolazione universitaria èattenta alle loro esigenze. Numerosisono gli episodi, più o menomanifesti, di maleducazione neiconfronti dei diversamente abili cheostacolano il loro diritto allo studio incondizioni di parità con gli altristudenti e quindi una vita il piùpossibile normale.Tra i casi più evidenti presenti nelnostro ateneo vi sono l’odiosaabitudine tutta italiana del parcheggioselvaggio da parte di veicoli sprovvisti

dell’apposito cartellino sui posteggidisabili, ma anche l’improvvisa“cecità” che colpisce la popolazioneuniversitaria quando si trova a doverincrociare uno studente diversamenteabile. Troppo spesso i tutor che liseguono raccontano di come hannodovuto fare (e far fare) le “capriole”per evitare lo scontro frontale conalcuni soggetti alquanto maleducatimettendo a rischio l’incolumitàpropria e quella dello studenteaccompagnato.Di fatto, basterebbe un po’ di buonsenso e attenzione in più per facilitarela vita a chi è meno fortunato ma,purtroppo, solo quando si vivedirettamente o da vicino unasituazione del genere, la “cecità” cheera presente in certe personed’incanto svanisce.

In occasione della settimana europeaper la sicurezza e la salute sul lavoro,l’Università di Trieste ha organizzatouna serie di eventi di informazione esensibilizzazione. Particolarmenteinteressante tra gli incontri realizzati,la conferenza del 25 ottobre, intitolata“SicurezzAccessibile”, dedicata allacomunicazione, specialmente nei casid'emergenza, con persone afflitte dasordità, la cui realizzazione è statapermessa dall’ingegnere GiorgioSclip, in qualità di responsabiledell’Università di Trieste del ServizioPrevenzione, Protezione e Disabilità.La mattinata, ricca di interventi, hainformato la platea, comprendentepersone con sordità e non, sul temadella sicurezza, perché, come haricordato Sclip nel suo interventointroduttivo, sono proprio le personecon disabilità che rimangono piùspesso coinvolte negli incidenti, ingran parte domestici.Ad iniziare la conferenza,l’inevitabile riferimento alle barrierearchitettoniche, che aumentano ledifficoltà nella vita, anche per leattività più banali, delle personedisabili, spiegate dalla professoressadella Facoltà di Architettura IlariaGarofolo, che in merito ha indicato

come sfida per gli anni a venire unamaggiore attenzione nelle fasi diprogettazione. A seguire, la docentedel corso di Lingua Italiana dei Segnipresso la Scuola Superiore di LingueModerne per Interpreti e Traduttori,Serena Corazza, ha reso piùcomprensibile la diversità che affliggele persone sorde, attraverso il diversomodo in cui è predisposta lacomunicazione, coinvolgendo conspiegazioni ed esempi anche i menoesperti della comunicazione visivo-gestuale. Il tema delle difficoltàquotidiane che incontrano le personeafflitte da sordità è stato poi ripresonell’intervento della presidentedell’Ente Nazionale Sordi di Trieste,Francesca Lisjak, che ha ancheindicato, per ogni situazione altrettantipossibili rimedi, molte volte davverobanali, che renderebbero la loro vitapiù facile.Più nello specifico dellacomunicazione con persone sorde insituazioni di emergenza, sono inveceintervenuti i Vigili del Fuoco diPordenone, Padova, Venezia e Trieste,che hanno portato le loro varieesperienze.Per i presenti è stata un'occasione diconoscenza e sensibilizzazione su unodegli aspetti meno evidenti delladisabilità, ma che non per questomerita unaminore visibilità.

di LauraVillata, Marco Lunghi

di LauraVillata

Dopo le dimissioni dell’expresidente Giampaolo Di Prisco (Lds)e della vice Elena Guercia(Autonomamente), si sono svolte leelezioni nel consiglio degli studenti(organo di coordinamento dei varirappresentanti) dei loro sostituti.I candidati scelti dalle varie liste perentrambe le cariche erano MattiaFadel (Autonomamente) e RiccardoSpina (Lds). Dopo il primo turno lasituazione pendeva, anche se di poco,a favore del primo candidato e ilrisultato del secondo turno haconfermato tale situazione.Il consiglio degli studenti ha sempre,o quasi, scelto a larga maggioranza ilproprio presidente ma, a differenza di

altri casi in cui lo scontro tra candidatiera incentrato solo sull’appartenenzaad una lista, in questa votazionel’elemento di divisione è stata laqualità dei candidati.L’applauso scrosciante che haaccompagnato entrambe ledeliberazioni ha fugato ogni dubbiosul fatto che entrambi i candidatifossero ritenuti validi perrappresentare al meglio gli studenti.Fuorionda coglie l’occasione peraugurare buon lavoro ad entrambisperando che il loro impegno possaportare i maggiori benefici possibiliagli studenti.

Disabili: le strutture ci sono, l'educazione noL'ateneo offre supporto e strutture ma i disagi sono spesso causati dalla maleducazione

SicurezzaaccessibileConferenza sulla comunicazione d'emergenza

da sinistra il nuovo presidente Mattia Fadel e il suo vice Riccardo Spina

Nuovo Presidente in CdsMattia Fadel (Autonomamente) il nuovo eletto

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I fondi per coprire il fabbisognofinanziario delle borse di studioarrivano in primo luogo daglistudenti (27%) tramite la tassaregionale che si paga ogni annoaccademico all’università (110€).In secondo luogo essi arrivanodall’intervento dello Stato, esuccessivamente, nel caso in cuiquesti non fossero sufficienti,vengono integrati dalla regioneFriuli Venezia Giulia (una dellepoche che si impegna in talsenso).Gli stanziamenti statali inmateria di diritto allo studio sonopassati dai 250 milioni di euro perl’a.a. 2009/2010 ai 100 milioniper l’a.a. 2010/2011, pertanto laregione si è trovata a dover copriresomme sempre sempre piùelevate con conseguentiripercussioni sul proprio bilancio esui tempi di trasferimento.La situazione tende a peggiorareancora in quanto per il prossimoanno accademico (2011/12) sonoprevisti in finanziaria statalesolamente 25 milioni di euro.studenti beneficiari”. Nonostanteciò in questi giorni è arrivatal'ultima trance di pagamenti delleborse di studio 2010/11. Tutti gli

studenti che ne necessitavanohanno dovuto ovviare in qualchemodo a tale

ritardo. Questo ritardonell'erogazione proviene dal fattoche la Regione ha ridardato fino asettembre l'erogazione dei fondiall'Erdisu. L'esempio pratico di cosapossa avvenire se venissero chiusi gliErdisu è proprio questo. L'agendapolitica non ha come priorità il dirittoallo studio e quindi le decisioni sevenissero concentrate in Regionearriverebbero con costante ritardo.

Il consiglio degli studenti ha già piùvolte espresso, con le dovutemotiva-

zioni, parere contrario alla chiusuradi tali enti definendoli virtuosi efunzionali per i servizi resi.In tale ottica, il 16 novembre, ilconsiglio degli studenti ha deliberatoun documento in cui si esprime lapreoccupazione per l'annuncio fattodal presidente della Regione Tondo -cioè la volontà di sopprimere gli enti- e dove si rammenta che fino ad oranon si è mai valutato l'operatoeffettivo degli enti come previsto per

legge. Si lamenta il fatto che leuniche ipotesi di modifica all'attualesituazione prevedeno l'esclusionedella rappresentanza studentescadalle decisioni e che, ad oggi, non viè nessun coinvolgimento delConsiglio degli Studenti nel processodi determinzaione della nuovapolitica per il diritto allo studio. Sonostate poi proposte all'unanimità unaserie di interventi tra i quali quelli daattuare conmaggior urgenza sono:il pagamento della borsa di studio atutti gli studenti idonei in tempirapidi; la sospensione del pagamentodelle mensilità per il posto alloggio atutti gli studenti idonei finoall'erogazione della borsa; che vengaridotto l’importo dell’affitto per ilposto alloggio (aumentato nel 2011da 100 a 140); il ritorno ad unaprogressività della tariffazionedell'affitto delle case dello studente inbase all'ISEE; l'utilizzo di unmaggior numero di studentiprovenienti dalla graduatoria 150 orein Erdisu; l'aumento dellarappresentanza studentesca nel CdAErdisu.Le recenti esternazioni delPresidente della Regione FriuliVenezia Giulia Tondo, hannoribadito la volontà di sopprimere talienti nonostante che, interrogati sullaquestione, abbiano espresso parerecontrario Rettori, sindaci e presidentidi privincia.

di Marco PippiaJelena Radovanovice Marco Lunghi

UNIVERSITÀ6° numero 2011 3FUORIONDA

L’Università di Trieste avrà presto unnuovo Statuto. Così come richiestodalla legge 240/2010, da tutticonosciuta come “riforma Gelmini”,anche la nostra università ha istituitoun’apposita commissione cheprovvedesse alla redazione del nuovoStatuto. In linea con le richiestepervenute dal Ministero, la “Cartafondamentale” del nostro Ateneoandrà a modificare soprattutto lecaratteristiche degli organi di governo.Come annunciato nel sitodell’Università, la bozza del nuovoStatuto è stata approvata all’unanimitàprima dal Senato Accademico e poidal Consiglio di Amministrazione ametà settembre. È stato inviato poi alMinistero dell’Istruzione,dell’Università e della Ricerca, ilquale, entro fine gennaio, dovràverificarne la congruenza con il testonormativo ed eventualmente proporrealcuni emendamenti. Dopol’approvazione ufficiale, lo Statutoseguirà la normale procedura previstaper l’entrata in vigore di un nuovo attonormativo, attraverso la pubblicazionein Gazzetta Ufficiale. Una voltaentrato in vigore, gli organiuniversitari saranno sciolti e siprocederà a nuove elezioni perricostituirli.La Commissione Statuto, ovverol’organo incaricato della suaredazione, è stata creata lo scorsofebbraio e, in pochi mesi, ha stilato laCarta fondamentale del nostro

Ateneo. I 15 commissari redigenticomprendevano il Rettore, 10 docenti,2 rappresentanti del personale tecnico-amministrativo e 2 rappresentantidegli studenti Jacopo Lillini eRiccardo Spina.Vediamo meglio quali sono le novitàche appariranno con il nuovo Statuto.Una parte resterà dedicata ai principigenerali e un’altra sarà destinata alledisposizioni transitorie per ilpassaggio dal vecchio statuto a quellonuovo. I maggiori cambiamenti sono

però previsti nel settore dellariorganizzazione degli organi digovernance universitari. Come haricordato il Rettore, lo scopo è quellodi semplificare l’intero assettoistituzionale, con una diminuzionedegli organi e dei loro componenti,salvaguardandone comunquel'efficienza.Le novità riguardano soprattutto ilSenato Accademico e il Consiglio diAmministrazione, formati non piùrispettivamente da 27 e 22 unità, bensì

da 20 (4 studenti) e 11 rappresentanti(di cui tre esterni scelti dal Senato trapersonalità con comprovate capacitàdirigenziali e 2 studenti). Anche lefunzioni si modificano, conl’attribuzione di maggiori poteri alCdA, che oltre a gestire le risorsefinanziarie, ha il compito di stabilire lelinee di indirizzo sulla didattica. IlSenato viene invece ridimensionato afunzioni di carattere propositivo econsultivo.Un ulteriore cambiamento èrappresentato dalla scomparsa delleFacoltà come strutture, le cui funzionisaranno assorbite dai Dipartimenti (iquali saranno 11 e non più 17). D’orain poi i loro compiti saranno non soloquelli di stabilire gli obiettivi per laricerca, ma anche di redigere l’offertaformativa.Non ci saranno comunqueripercussioni sugli studenti, cambieràsoltanto la struttura che gestisce leFacoltà e i corsi di laurea.La legge prevede poi l’introduzionedi un Codice Etico, nel qualedovranno essere specificati i valorifondamentali e le regole di condottadella comunità universitaria. Sulleeventuali violazioni al codice eticodovrebbe intervenire il Senato, suproposta del rettore, anche se nonsono, almeno per ora, previsteeventuali concrete sanzioni.Non resta dunque che attendere ladecisione del Ministero e la concretamessa in opera delle novità previsteper valutare le conseguenze dellariforma.

di LauraVillata

Edificio centrale dell'università

Nuovo statuto, ecco cosa cambia nell'ateneoIn arrivo modifiche al Senato e al CdA, la scomparsa delle facoltà ed il codice etico

Erdisu: Tondo insiste, CdS e Rettore si oppongonoLa volontà è di sopprimerli, ma tutte le parti sociali segnalano i problemi che ne deriverebbero

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LIBRI6° numero 20114 FUORIONDA

Luisa Cusina è docente diEconomia delle Aziende Pubblichealla Facoltà di Scienze Politiche; hamaturato una lunga esperienzanell’amministrazione universitaria,partecipando alle commissioni delMIUR per la valutazione delladidattica e della ricerca; è statacomponente del Nucleo diValutazione diAteneo; ha collaboratoal Coordinamento del CEI UniversityNetwork; è consulente per la gestionedei progetti comunitari; comevolontaria, svolge attività contabile eamministrativa in Onlus eFondazioni benefiche; è iscrittaall’albo dei giornalisti pubblicisti.

Come nasce l’idea diJobétiquette? Con quale finalità?Voi studenti usate modalitàcomunicative molto informali e nelmondo universitario questaspontaneità non rappresenta unproblema; al massimo provocaqualche indulgente sorriso e nulla più.Diverso è se vi rivolgete a qualchepersona esterna all’accademia, magaria un potenziale datore di lavoro; in talcaso è meglio attenersi alle regole delgioco.Però, direte voi, che importanza hala forma se uno è bravo? Il fatto è chela forma è anche sostanza, che lo siaccetti o meno. Se mandate unmessaggio ad un docente da unaccount del tipo: winniepooh@ … emagari dimenticate di firmarvi,infarcite il messaggio di errori diortografia e salutate con un bel “SalveProf.!”, come pensate che il Prof viconsideri persona matura per un titoloaccademico o per il lavoro?Credo che gli anni passatiall’università e, in modo particolare, ilperiodo dedicato all’elaborazionedella tesi possano proficuamenteessere utilizzati come prova generaledell’ingresso nel mondo del lavoro e,pertanto, ho percepito la necessità didare qualche indicazione“comportamentale” e stilistica perevitarvi un “Avanti un altro!” aqualche selezione.Inoltre erano numerose le richiestesu come preparare una tesi, redigereuna lettera, formulare un curriculumvincente. Dapprima la Facoltà diScienze Politiche ha organizzato un

seminario, poi un altro; ci siamodivertiti insieme e alla fine ho raccoltoil materiale in Jobétiquette, regole dibon ton e … buon sensodall’Università in poi.

Come si articola Jobétiquette?Ho suddiviso il manuale in quattrocapitoli. Nella prima parte "La sceltadella Facoltà" presenta il conduttorelogico degli studi, un filo logico percaratterizzare gli studi universitari."Finalmente la laurea!" trattal’argomento tesi, spiegando come siorganizza il lavoro, come si impostal’elaborato e come si affronta il giornodella laurea, dando indicazioni su

abbigliamento da preferire, modalitàdi presentazione, rituali efesteggiamenti (consiglio, per capirsi,di evitare di spogliarsi nudi, indossarepinne e maschera e lanciare uovamarce!). "Il colloquio di lavoro"spiega come si redige una lettera diassunzione, compilano i curricula(ebbene il plurale di curriculum ècurriculA, non curriculUMS) e comesi affronta una selezione di lavoro. Cisono molti esempi di comportamentiinadeguati, rivisti indicandoimpostazioni appropriate. L’ultimaparte è riservata a … "il peggio deveancora venire: siete stati assunti!"

Quali suggerimenti dà aglistudenti per finalizzare al meglio glistudi?Siete proprio sicuri che per trovarelavoro bisogna chiudere nel cassettole proprie passioni? Cominciate già damatricole a individuare un conduttorelogico dei vostri studi. In Jobétiquetteconsiglio di fermarvi ad analizzare leproprie attitudini e capacità, magarifacendovi aiutare da un familiare oanche da qualche docente per cercaredi dare al vostro curriculum unaconnotazione specifica e coerente coni vostri obiettivi di vita, in modo daconiugare interessi personali eopportunità occupazionali.L’università offre enormi possibilitàquanto ad approfondimentispecialistici, applicazioni del sapere,contatti con il mondo del lavoro,rapporti con istituzioni professionali eaccademiche nazionali ed estere.Basta chiedere e darsi da fare.

Come ci si relaziona con undocente?Anche la posta elettronica segue lesue regole. Esordite con unChiarissimo Professore; per brutto chesia, questo appellativo è quelloconvenzionale e va preferito, anche seEgregio Professore e GentileProfessoressa sono adeguati.Rileggete bene il messaggio econcludete con un “Ringrazio e porgodistinti saluti”. Firmatevi con nome ecognome (mai invertendo i termini) esiete già a buon punto.

Per vivere all’università vestitevi inmodo disinvolto, ma sempre curato:jeans, polo e maglioncino classicisono comodi e presentabili.Createvi un indirizzo di postaelettronica lineare del tipo:nomecognome@ (riservate:lunaciccia@.., winx89@., gaga90@..)Contattate qualche docente perindividuare il conduttore logico deivostri studi.Se mandate una email, rileggetebene il messaggio prima del click diinvio, mettendovi nei panni di chi loriceve. Se avete possibilità di inviaresms sul cellulare di un docente, evitatele faccine e le espressionitriconsonantiche (tipo tvb o slt, perintendersi). Se telefonate, evitare ore“non canoniche”, presentatevi con un“Buongiorno, sono Nome eCognome”, proseguite sinteticamentecon “avrei bisogno diun’informazione su …”, concludeterapidamente con “Grazie, arrivederci”.Cominciate a redigere due CVgenerici, uno in italiano e uno in

inglese (anche se avete pocheinformazioni da inserire, nonpreoccupatevi, li arricchirete inseguito).Stampatevi dei biglietti da visitalineari da portare sempre con voi (aqualche conferenza, seminario,incontro accademico potreste averel’occasione di incontrare qualchepersona professionalmenteinteressante alla quale consegnarlo).Fatevi regalare un “vestito dalavoro”: tailleur per le donne ecompleto con giacca e cravatta per imaschietti (può esservi utile inqualsiasi momento)ENGLISH please!! Altrimentiscordatevi la carriera a livellointernazionale.Date il buon esempio ai più anzianie rottamate il ridicolo e inflazionatotitolo di Dottore, ameno che non siateMDMedical Doctor o conseguiate unPhD Philosophiae Doctor!Infine, non prendetevi troppo sulserio, tanto poi ciò che conta di piùnella vita è la fortuna!

Prezzo: 10 €Pagine: 128

di Sara Paccagni e Enrico Nonnis

"La forma è anche sostanza"Intervista all'autrice del libro Luisa Cusina, docente della facoltà di Scienze Politiche

Arriva Jobétiquette: il bon ton dello studenteRedatta la guida per lo studente che contatta un docente o si affaccia nel mondo del lavoro

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LAVORO6° numero 2011 5FUORIONDA

Lo studio è il lavoro dello studente,spesso però a questo si affiancaqualche lavoro vero e proprio.Camerieri, pizzaioli o baristi. Lamaggior parte degli studentilavoratori sceglie un impiegosaltuario, non vincolante, che noninfluenzi, quindi, il proseguimentodegli studi. Uno dei lavori occasionalipiù praticati è appunto il cameriere, ilpiù delle volte svolto durante il finesettimana - durante la settimana,infatti, ci sono le lezioni da seguire - ilche comporta un sacrificio del tempolibero. Questo sacrificio comunqueviene ricompensato dallasoddisfazione per aver contribuito apagare i propri studi o dallasensazione di indipendenzaeconomica, anche se non completa.La paga in genere permette ad unostudente di essere indipendente perquanto riguarda uscite e acquisti.Opinione comune è che la ricerca diun lavoretto sia legata al fatto che glistudenti si sentono troppo dipendentidai genitori e crescendo, questorapporto porta a un senso disoffocamento; non è solo unaquestione di indipendenza personale,quanto un sentirsi un peso per loro.Chi è più fortunato trova un lavoropart-time attinente al proprio percorsodi studi, questo spesso rallenta ilprogramma universitario, ma nel

frattempo permette allo studente diacquisire esperienza per poi facilitareil vero e proprio inserimento nelmondo del lavoro una volta terminatigli studi. Diversa situazione siverifica per alcuni in prossimità dellalaurea, i quali trovano un impiego atempo pieno, ovviamente attinente alproprio percorso di studi, checontinueranno a svolgere anche unavolta laureati, ciò rallenta molto ilconseguimento del titolo, ma lamaggior parte delle volte si fa quandosi è prossimi alla fine e mancanosolamente pochi esami al traguardofinale. I veri e propri studentilavoratori invece godono oggi diimportanti agevolazioni, contenutesia in leggi, tra cui lo Statuto deilavoratori, sia nei contratti nazionalidi lavoro. In questo caso però si trattadi lavori di notevole rilievo chevanno ad affiancare se non asopraffare gli studi.In conclusione la scelta di affiancareil lavoro allo studio è una sceltapersonale che dipende da moltifattori. Uno dei dubbi più grossi chefrena i ragazzi nel trovarsi un lavoro èla difficoltà che questi potrebberoincontrare nella sottrazione di tempoche il lavoro porta, per cui diconseguenza si potrebbe rimanereindietro con gli esami. Non di scarsarilevanza il fatto di rinunciare acompleanni, feste o uscite, che peruno studente sono fondamentalicome valvola di sfogo. Tuttosommato quindi bisogna inchinarsidinnanzi a questi ragazzi!

Mancano pochi esami e la tesi, madevo ancora fare il tirocinio. Cosafare? Le soluzioni possibili sono tre:1. Non lo faccio e copro quelnumero di crediti formativi facendoulteriori esami.2. Lo faccio, cercando di perdere ilmeno tempo possibile, con il soloscopo di ottenere i crediti necessari perpotermi laureare.3. Lo faccio con un occhio rivolto alfuturo.

Se l'intenzione è quella di fare lostage, la scelta più lungimirante èsenza dubbio l'ultima. Il passosuccessivo, fondamentale perché iltirocinio risulti veramente“formativo”, è scegliere conoculatezza dove svolgerlo. Anche inquesto caso le soluzioni sonomolteplici: la scelta può ricadere suun'azienda/un ente vicino casa – perpoter stare con la famiglia – o suun'azienda/un ente nella città dove sistudia – per poter conciliare lo stagecon lo studio e sostenere gli ultimiesami. Tuttavia i parametri di sceltapossono essere anche altri: si può

decidere di seguire un progettoproposto da un'azienda/un ente,interessante, poiché strettamentecollegato al proprio percorso di studi eche può servire da base per la stesuradella tesi; oppure si puòsemplicemente cogliere l'occasioneper confrontarsi con il mondo dellavoro, per capire se le prospettivelavorative del settore sono rosee e sela scelta professionale potrebbe esserequella auspicata sia per le mansioni dasvolgere, sia a livello remunerativo.Per concretizzare quanto detto sopra,riporto la mia esperienza personale.La mia scelta è ricaduta su un’aziendavicina all’ambiente universitario, perpoter così conciliare lo studio con leore di stage. La tipologia di aziendainvece è stata scelta sulla base delsettore nel quale mi piacerebbelavorare in futuro: quello dellatraduzione.Nonostante non abbia seguito unprogetto nello specifico, ho avuto unprimo e importante approccio conquello che è il mondo delle traduzioni:i servizi offerti da un’agenzia ditraduzioni e le professioni nate inquesto settore, con l’evolversi dellatecnologia e delle risorse,l’importanza del lavoro di squadra, ivalidi e indispensabili strumenti per la

traduzione assistita, e così via.Lo spirito con il quale ho svolto lostage è stato di piena aperturamentale,per poter assorbire come una spugnatutto quello che mi veniva insegnato epoterne fare tesoro per il futuro. E poiil detto parla chiaro: impara l’arte emettila da parte!Lo stage offre l'opportunità, inprimis agli studenti universitari, manon solo, di introdursi nel mondo dellavoro, di mettere alla prova leconoscenze acquisite negli anni di

studio e di vederle concretizzate in unprogetto e, per ultimo, ma non perquesto meno importante, di acquisireun’esperienza pratica e certificata, chearricchisce il proprio curriculum.Il tirocinio è dunque un ponte cheunisce il mondo universitario a quellolavorativo. Un ponte che, se costruitocon accuratezza e sagacia, puògarantire buone possibilità diinserimento nel mondo del lavoro.

di Rossella Sartore

di Sara Paccagni,Shady Kalbouneh

La Virtual Fair è l’evento dellaBorsa del Placement dedicato alaureandi e neolaureati: un vero eproprio career day realizzato suinternet che offre alle aziende e aicandidati partecipanti importantirisultati nell’ambito recruiting.La quarta edizione si svolgerà alportalehttp://www.borsadelplacement.it il 1-2 dicembre dalle ore 10.00 alle ore17.00. Come in una manifestazionefisica, anche nella Virtual Fair gliespositori possono allestire il propriostand con le informazioni generalivisibili a tutti: presentazioniistituzionali e descrizione delleattività, statistiche, job position,contatti, sito internet e brochure.Il sistema si caratterizza per il

matching che consente aiselezionatori di interagire unicamentecon i candidati che risultanocorrispondenti ai profili ricercatiabbattendo in prima istanza ledistanze geografiche.Inoltre, alcuni giorni prima dellaFiera sarà possibile fare scouting,assegnare un rating e invitare icandidati allo stand.La terza edizione della Virtual Fairsi è svolta il 17 e 18 novembre conottimi risultati: 15.700 visitatorisingoli, 52 Aziende, 47 Università edEnti di Alta Formazione, 19.502colloqui effettuati in videochat,1.363.020 pagine viste.Un'ottima opportunità quindi per chiancora si deve laureare o chi haappena concluso i suoi studi.

di Besart Shyti

Tirocinio: conviene? Come e dove farlo?Racconto di un'esperienza diretta nel mondo dello stage, con qualche utile consiglio da seguire

Glistudenti lavoratoriQuali motivi spingono a lavorare durante glistudi? Cosa comporta in termini di sacrifici?

InarrivoVirtualFairLa quarta edizione del careerday per i neolaureati e laureandi

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6° numero 20116 FUORIONDAATTUALITÀ

Il movimento degli Indignadosoccupa anche la piazza di Trieste.Tommaso Gandini, 17 anni,rappresentante del Liceo ClassicoDante Alighieri, mi spiega il perchédella protesta che da venerdì 28ottobre occupa Piazza Unità d’Italia aTrieste con tende, assemblee emusica.La protesta fa parte del movimentomondiale degli Indignados, che dallaSpagna ha contagiato tutto il mondocon proteste non-violente e conl’occupazione delle piazze di tantecittà del mondo occidentale. Le tendein piazza sono una quarantina,disposte a semicerchio, cosicché alcentro si possa discutere, ma anchepreparare la cena, fumare e ballare. Iragazzi, la sera, sono un centinaio e laprotesta continua senza intoppi conuna buona organizzazione. Gandini,che ne è un po’ l’organizzatore, miracconta che è la prima protesta inItalia; spera, inoltre, che presto anchealtre piazze seguano il loro esempio.“Vorremmo che il movimento dastudentesco si allargasse a tutta lacittadinanza, che diventasse cittadino”dice, spiegando che il problema piùurgente riguarda l’edilizia scolastica,

visto che molti degli edifici fatiscentiin cui gli studenti seguono le lezioninon sono sicuramente a norma perquanto riguarda la sicurezza.L’obiettivo è quindi riuscire averificare l’inagibilità degli edificitramite una perizia tecnica, ed èproprio questo che chiederanno glistudenti al prefetto Giacchetti il 2novembre. “Dichiarare l’inagibilitànon significa la chiusura delle scuole -che avverrebbe solo con una denuncia- ma accertare la situazione esistenteinmodo formale”.I poliziotti in piazza, dentro le lorovolanti, sono numerosi; altrettantonumerosi sono gli argomenti dadiscutere e i reclami scritti suglistriscioni posati sulla pietra, forse unpo’ troppo eterogenei, ma precisi, chefan sorridere i passanti più diffidentinei confronti della protesta. “Tanterivendicazioni creano una base diconsenso ampia anche se eterogeneae non esauriscono il movimento alprimo obiettivo raggiunto, anche perquesto il movimento è in continuoaumento!”L’organizzazione dell’evento - alritmo di tanta musica spagnola -funziona, la protesta è ordinata epulita, anche se il comune, purtrattandosi di un’occupazioneclandestina di suolo pubblico avrebbe

potuto impegnarsi e mettere almenounWc chimico, invece di costringerei ragazzi ad andare nei bar nellevicinanze della piazza o del MoloAudace per concludere i loro affari.Un’altra richiesta del movimento èun’autorizzazione alla formazione diun centro sociale autogestito aTrieste,nel quale i cittadini triestini possanotrovare una base di dialogo permigliorare la loro città, per trovareuno spazio in cui condividere le loroidee.Alla protesta in piazza si è aggiuntapoi molta gente: universitari,lavoratori precari, disoccupati; moltigesti di solidarietà hanno scaldato ilcuore dei ragazzi accampati. Verduradel mercato, coperte dalle nonne,dolci e biscotti dal Commercio Equoe Solidale. “Fin dall’inizio siamo statitutti d’accordo su una cosa: questodeve essere un movimento anti-fascista, che non vuol dire partitico,ma semplicemente rispettoso dellaCostituzione, che dichiara reatol’apologia di fascismo”; considerandoquindi questo non un problema dipolitica - il movimento vuolerimanere apartitico - ma di rispettodella legge.

Una volta si chiamavano illuministied erano francesi, volevanouguaglianza, fratellanza e libertà,affermavano che l’umanità sarebbemigliorata con l’uso della ragione e delsuo sapere unito nell’opera unicadell’Enciclopedia.Poi furono futuristi e cantavano ilprimato della scienza e della tecnicache attraverso l’arte, il dinamismo, lavelocità, avrebbero creato un mondomigliore, nel quale l’uomo avrebbepotuto spostarsi senza difficoltà e dovele nuove invenzioni avrebbero sconfittotutti i mali.Dopo due guerre, si lasciarono andareal movimento hippie americano, unmovimento di avvicinamento alla terra,alla riscoperta della spiritualità e deisensi, l’emancipazone completa delladonna e dell’uomo con il naturismo el’amore libero, un ritorno alle origini ealla natura.Oggi si chiamano indignados e sonospagnoli, ma non solo, e l’unica cosache li unisce è l’esasperazione e unfuturo incerto.Gli illuministi uccisero il Re,introdussero nuovi concetti primasconosciuti come la libertà o lademocrazia, i futuristi fecero moltomeno, forse riuscirono ad agevolare loscoppio delle due guerre, gli hippie nonconclusero proprio niente, gliindignados hanno appena iniziato...Gli illuministi sono diventati assasini,i futuristi son morti in guerra, gli hippiedi droga e gli indignados? Cosa gliaspetta?L’inizio - In Spagna l’organizzazionecittadina ¡Democracia Real YA! iniza,con l’aiuto di internet e dei socialmedia. Piccole proteste in tutta laSpagna a partire dal 15 maggio 2011,da cui nascerà appunto il Movimiento15-M.Da piazza Puerta del Sol a Madrid ilcontagio è veloce e mondiale, in modocapillare e in contemporanea a quelle diMadrid, si costituiscono riunionispontanee nelle piazze cittadine, anchedi Trieste.Il movimento è in continuo aumentoe ha raggiunto la solidarietà di moltipolitici e dirigenti finanziari, compresoil nuovo presidente della BancaCentrale Europea, Mario Draghi.A Wall Street e in Piazza Zuccotti,un’assemblea gemella a quellamadrilena ha riscosso enorme visibilitàper l’importanza strategica del luogodella protesta, nel cuore del capitalismoe della finanza globale.Oggi - Nel frattempo le proteste sisono susseguite senza sosta in granparte del mondo al suon di #occupy,l’hash-tag di Twitter. I ragazzi di Triestehanno ottenuto solidarietà dal Sindaco,una moratoria per evitare che l’Acegasstacchi la fornitura energetica allefamiglie in difficoltà nel periodoinvernale ed ha occupato un ufficio inVia del Sale 2 creando uno sportello disolidarietà.I manifestanti di Zuccoti’s Park aNew York sono stati sgomberaticoattamente a suon di spray alpeperoncino: cosa ci dobbiamoaspettare da questo inverno?Le proteste si raffredderanno oscalderanno i nostri freddi cuori?

Riflessioni sulleproteste globalidiAris Milani

Foto di Piazza Unità durante il movimento #occupy trieste. Nella prima immagine l'intervento di Cosolini.

diAris Milani

All'inizio di ottobre dello scorsoanno si pensava che i social mediacontribuivano sì a rendere piùsemplice l’esprimersi per gli attivisti,ma che questa non era assoultamenteefficace.

Un anno dopo, con le rivolte checambiano la politica del nord Africa,“OccupyWallStreet” comincia adattirare l'attenzione, il movimento“globaldemocracy” acquista slanciovia Twitter e Facebook. Ora leproteste sono presenti in quattrocontinenti, sintomo che forse bisognaripensare alle parole dello scorso

anno. Il principio di occupare WallStreet si è diffuso viralmenteattraverso gli Stati Uniti, e poi conuna serie di eventi anche nel RegnoUnito, che portano le prime protestein Inghilterra e nel resto d'Europadelle scorse settimane.“Occupy London Stock Exchange”è apparso su Facebook scrivendo "E'ora di dire basta" - raggiungendo i13.000 “Mi piace”, in pochi istanti.La principale richiesta è diun'uguaglianza davanti alla crisi, cheporta ad arrichire i più ricchi e aimpoverire i più deboli. Lemanifestazioni hanno raggiunto tutti icontinenti, superando le 300 città intutto il mondo.A contorno di tutto questo c’è unacrisi che, almeno in Italia sfiora unadisocupazione giovanile del 30% (lastessa presente in Tunisia al momentodella rivolta). Lo slogan “Siamo il99% e non abbiamo nulla mentrel’altro 1% ha tutto”.

di Besart Shyti

Trieste: gli studenti si indignanoL'edilizia scolastica la loro prima rivendicazione, rischi e cedimenti in vari istituti

Il movimento degli indignati nel mondo

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Da bambino a studente. Dastudente laureato a pieni voti pressol’università di Pavia ad avvocato. Daavvocato a ricercatore, professore,direttore del Dipartimento di ScienzeGiuridiche, preside della Facoltà diGiurisprudenza, Rettore e consiglieresuperiore della Banca d’Italia.Questo è il curriculum invidiabile diuno studente modello, che riuscivaperò a dedicarsi anche ad altreattività e agli affetti personali. Unapersona un po’ gelosa della propriaindividualità negli anni di studio, chesi dedica alla collettività universitariain seguito. Il Rettore più giovaned’Italia al momento della sua

elezione del 2006.Ci accoglie nel suo ufficio. Ilpavimento luccica, l’arredamento èelegante ma sobrio. Anche il Rettoreè elegante, ma non ci fa pesare ilruolo autorevole che ricopre. Mostracordialità e disponibilità. Ciaccomodiamo alla scrivania ecominciamo l’intervista conl’intenzione di avvicinare di più lasua figura a noi studenti. Si parte conle domande facili che richiedonoperò qualche sforzo per ripescare iricordi dal passato; i ricordidell’infanzia e le scelte compiuteall’università. Si percorre una vitaintera fino ad arrivare al ruoloistituzionale e al punto di vista sullevicende attuali di Francesco Peroni,il nostro Rettore.

di Olga Kocylowska,Sara Paccagni

6° numero 2011 7FUORIONDAINTERVISTA

Quando era piccolo cosa dicevaavrebbe voluto fare da grande?Non ho il ricordo di particolaripassioni da bambino. Durante il liceo,ho avuto il dubbio tra la scelta di unpercorso strettamente umanistico, chemi avrebbe portato a iscrivermi alettere e la scelta di una carriera inambito giuridico, del quale all’epocaconoscevo pochissimo ed entro ilquale l’avvocato mi appariva unprofilo affascinante. La secondaipotesi prevalse, forse anche perché vivedevo una maggiore possibilità disbocco lavorativo, conclusi gli studi.

Che tipo di studente era?Sono sempre stato molto attento amantenere il passo nel percorso deimiei studi. Ho avuto un approcciofacile allo studio e non ho maiincontrato particolari difficoltà.Tuttavia, non credo di essere mai statoil classico “secchione”. Studiare era,per me, un’attività relativamentesemplice, che mi dava soddisfazione.Avevo una buona organizzazione delmio lavoro di studente; una buonagestione dei tempi di studio, maitotalmente assorbenti, e uno spazioadeguato per i rapporti affettivi, inmodo che ci fosse un equilibrio. Ingenerale, badavo a mantenere unaparte del tempo per me stesso e per imiei interessi. Non sono mai statoperò tra coloro che si impegnavanonella vita universitaria e ciò mi haprivato dell’opportunità di avere, dastudente, un’esperienza dell’universitàpiù ricca e stimolante. Anni dopo, misono trovato a riconoscere airappresentanti degli studentiuniversitari impegnati nella vitaistituzionale una dote, una qualità:quella dell’impegno nell’interessecollettivo. Se ho un rammarico da exstudente universitario, è quello di aversempre agito in un’ottica un po’troppo “gelosa” della miaindividualità.

Ricorda un episodioparticolare nella sua vita dauniversitario?Sì, una lezione universitaria delgiudice Giovanni Falcone, tenutasi aPavia nel maggio ’92, pochi giorniprima dell’attentato di Capaci. Tenneuna lezione di grande profilo morale ecivile alla quale ebbi la fortuna diassistere “in diretta”: una lezione chemi ha dato, nel tempo, frutti“all’ennesima potenza”. Dinanzi allospettacolo di devastante violenza dicui fummo tutti testimoni il 23maggio del ’92, le parole di Falconeacquisirono per me, a posteriori, unapregnanza ancora più forte e profetica.

Quante lingue parla?Solamente inglese. L’ho studiatomolto da ragazzo, ma nel tempo ne houn po’ perso la pratica, anche a causadel mio specifico percorso di studi, nelquale mi sono trovato a doverloutilizzare poco e, per lo più, a livellodi lettura.

Come vede il ruolo di Rettore dalei svolto? Che cosa significa perlei?È una responsabilità di granderilievo, dal punto di vistadell’organizzazione di una comunitàmolto vasta e complessa, composta da25.000 persone, tra studenti epersonale. Quotidianamente, vi è uncarico di lavoro notevole: da unaparte, l’amministrazione ordinaria,dall’altra, l’amministrazionestraordinaria, divenuta purtroppotutt’altro che eccezionale, dati i tempiche stiamo attraversando.

Come vede l’Università diTrieste rispetto agli anniaddietro? E rispetto ad altreuniversità italiane?Direi che l’Università di Trieste si

presenta ormai come una comunitàinnovata fortemente e che ancorpiù s’innoverà con il nuovo statuto,approvato nel settembre scorso eora al vaglio del Ministerodell’Università. È un processo –quello del cambiamento in atto –che ha subito un’indubbiaaccelerazione per effetto dellerecenti riforme attuate dal governoe dal parlamento e che, con tuttaprobabilità, non si attenuerà neiprossimi anni. Tale impulso alcambiamento ha avutooggettivamente un effetto positivo:ha imposto una revisionecomplessiva al nostro interno,dandoci l’opportunità diriconsiderare assetti e abitudinicristallizzati nel tempo. Quanto alleriforme in questione, è noto cheesse hanno destato aspre criticheda parte del mondo universitario, enon senza ragioni. Per parte mia,mi sento di dire che, a Trieste,siamo riusciti a elaborare ilpercorso di questo cambiamentocon metodo originale e condiviso.Siamo cioè riusciti – ed è meritodell’intera comunità di studenti,docenti e personale tecnico-amministrativo – a non “subire” icambiamenti solo come una sceltacalata dall’alto, ma a tradurli inun’opportunità di innovazione“partecipata” della nostra realtà diAteneo. Culturalmente, significache c’è stata una grandematurazione collettiva sui temidella riforma, alimentata da unlargo dibattito interno, il quale hagarantito la coesione a livello diAteneo. In questa dinamicademocratica, va riconosciutol’apporto di collaborazione e dicontenuto ideativo venuto dallerappresentanze studentesche. ATrieste, e non a caso dunque,siamo riusciti, tutti insieme, ascongiurare quegli scenari di mera

contrapposizione e di conflittualitàche si sono registrati in molteuniversità italiane.

Che cosa pensa di quello che staaccadendo nel mondo in relazioneagli indignados? Pensa siano giustee che avranno un qualche successole loro proteste?La protesta e la critica sono il saledella democrazia. Non ci deve esserediffidenza, né preoccupazione,quando vi è una protesta manifestatain forma democratica (e quindi nonviolenta). Sono stato testimone, aitempi del liceo, della protesta chedegenera in scontro violento. Diquegli anni – comunemente noticome “anni di piombo” – ricordobene lo scenario di forte antagonismoche attraversava la società italiana. Enon ho mai dimenticato qual è ilprezzo – umano, anzitutto – delconfronto politico portato alle estremeconseguenze della violenza: proprioperché ne sono stato testimone, ne hoprofonda avversione. Lamobilitazione cui stiamo assistendo,in Italia e nel mondo, tocca contenutiautentici, perché chiama in causaanzitutto il destino dei giovani. Laloro legittima aspirazione a un futurodi libera autodeterminazione non èassicurata, a causa dei ritardi dellapolitica: ritardi dovuti alla riluttanza acompiere scelte coraggiose, nelladirezione di una maggiore giustiziasociale e di una più equa distribuzionedelle risorse. La protesta collettiva cheva diffondendosi in questa fasestorica, con forme nuove diaggregazione, tocca dunque questionicentrali, alle quali le istituzionidebbono dare risposta, se si vuolemantenere salda la fiducia collettivanei valori di convivenza e didemocrazia e se si vuole, allo stessotempo, prevenire il rischio didegenerazioni della protesta sociale.

Un ricordo dell'università: ildiscorso di Giovanni Falcone

FrancescoPeroniIntervista al nostro Magnifico Rettore

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VIAGGIO6° numero 20118 FUORIONDA

La Strada Napoleonica [o StradaVicentina] è sicuramente uno deipercorsi più suggestivi di Trieste esicuramente il più panoramico.Facilmente raggiungibile colcaratteristico Tram de Opicina, essainizia dall'obelisco di borgo San

Nazario per poi costeggiare lo spigoloche tuffa il suolo carsico nel golfo diTrieste per circa 3,7 km.Attraversando un bosco di carpinineri, pini marittimi, querce, aceri, congli artificiali pini neri e i ciliegi canini– piantati dagli austriaci perrimboschire la zona e per produrrelegname, ma che purtroppo si stannoestinguendo non trovandosi nel loro

ambiente naturale – si arriva nellazona più ripida della strada, nellaquale, fra bonsai naturali, si scorgonole vie di arrampicata grazie, ai segnidella magnesia lasciati dalle mani deirocciatori. Per completare in bellezzal'escursione si può arrivare fino aProsecco e ritornare con la linea 44 o42 della TT. Trieste al tramonto, ilCastello di Miramare, Barcola, il

golfo, Duino, un pezzetto di Istria e inlontananza i cantieri di Monfalcone,osservati da questo punto privilegiato,non si sottrarranno ai vostri occhiavidi di larghi spazi.Avoi scoprire l'origine dei due nomidella Strada!

Central Park, Empire State Building,Statua della Libertà, Broadway... Sì, citroviamo proprio a New York.Abbiamo un mese a disposizione peresplorare questa fantastica città, viverenumerose esperienze ed esplorare lavita di questametropoli. Un va e vienicontinuo, gente sempre in movimentoe migliaia di luci intorno. È per questoche NewYork è chiamata la città chenon dorme mai. La prima cosa checolpisce sono gli enormi grattacieli,costruiti in quartieri perfettamenteorganizzati. Credeteci, non ci si puòperdere neanche volendolo. Per nonparlare della gente sorprendentementeaccogliente. Poliziotti, soldati,passanti, sono tutti a tua disposizionee ti fanno sentire parte di questa cittàcaotica. NewYork è una di quelle cittàdove ogni passo diventaun’esperienza da raccontare.Provate solo a immaginare quantagente vi viene incontro mentrecamminate.Vi viene voglia di scattareun milione di foto, solo per catturaremomenti come quelli. È sorprendentevedere tante persone di fretta, cheaccelerano in continuazione. E alloraprovi a fermarti! Che ci crediate o no,nelle guide turistiche si trovaquest’avvertimento: non fermatevi perstrada tra la folla. Divertente, vero?Quando alzi lo sguardo, non riesci piùa smettere di ammirare, guardartiintorno e fare foto. Sei circondato damoltissime pubblicità, damegaschermi che attirano la tuaattenzione, da negozi chepraticamente ti chiamano. Alloracominci a capire che ti trovi inqualcosa di davvero grande.New York, con la sua famosa FifthAvenue, è una delle più grandi capitalidella moda. Perché, dunque, andarealle sfilate di moda, visto che puoifermarti in questa strada e ammirare lagente di tutto il mondo sfilare per te?Letteralmente chilometri e chilometridi moda.Da qui, per raggiungere un’altrazona diManhattan, è sufficiente alzare

la mano. Tutti conosciamo leautomobili gialle che invadono lestrade, i famosi taxi. Mezzo ditrasporto più conveniente dopo lametropolitana, che comunque doveteprendere, in quanto parte delleesperienze newyorkesi. Non possonon parlare dell'incredibile CentralPark. Per rilassarsi un po’ e prendererespiro dalla folla, non dovete far altroche entrare in questo parco, che sitrasforma in un vero e propriomondo. Novelli sposi, ragazzi chestudiano, musicisti, pittori, sculture.Che idea fantastica è stata quella dicreare uno spazio verde, così grande,in mezzo a tutto questo cemento. Quici sono laghi, parchi giochi e zoo.Fantastico!Di NewYork si potrebbe parlare pergiorni e giorni, riempire fogli e fogli,ma nulla a che vedere conl'esperienza di vivere la città in primapersona, che è unica. Se io fossi unaguida di New York, vi darei solopochi e semplici suggerimenti: nonpianificate nulla, lasciatevi trascinaredalla folla, esplorate e camminate. E'il modo migliore per conoscere lacittà. Ah già, dimenticavo, tuttoquesto con in mano i fantastici hotdog!!!

diValentina Babić

NY ­ Citigroup center, Chrysler Building, Empire State Building, Two WorldTrade Center (le torri distrutte negli attacchi del 2001) sono solo alcuni degliedifici imponenti che formano la cosiddetta Skyline la cui nascita è legata almagazine Harper's Weekly nel 1894 che propose ai suoi lettori un'illustrazionedel profilo della City vista dalla parte a nord del fiume Hudson (North River).

Central Park ­ è il più grande parco 3,4 km² (4 km × 800 m) nel distretto diManhattan, a New York. Si trova nella Uptown, al centro tra i due quartieriresidenziali, l'Upper West Side e l'Upper East Side. Central Park è un'oasi per gliabitanti di Manhattan che abitano nei grattacieli circostanti, ed è uno dei parchicittadini più conosciuti del mondo, è chiamato il polmone verde di New York.

Sigarette ­ Forse qualcuno di voi losapeva già, ma a New York fumarenon è così semplice come in Italia.Infatti l'amministrazione ha decisoche non si può più fumare nei parchi,nei locali chiusi, e non si piò fumare ameno di 150 metri dall'entrata di unnegozio. Inoltre per disincentivare ilfumo le sigarette costano molto, 12dollari, in media, cioè quasi 9 euro apacchetto. È proprio per questo che ènato il mercato nero di contrabando.In questo modo un pacchetto arriva a8 dollari.Maratona ­ La maratona di NY èuna delle più famose al mondo eanche la più numerosa con i suoi43.545 atleti arrivati al traguardo nel2009. Nata nel 1970 è lunga 42.195metri, 4 volte è stata vinta da italiani.

diAris Milani

Curiosità:

Alla scoperta della Grande Mela, New YorkLa nostra inviata ci racconta ciò che offre la città che non dorme mai e le sue curiosità

Strada Napoleonica: un respiro nella naturaBreve descrizione di una delle bellezze che il territorio della provincia offre ai suoi ospiti

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Trieste è conosciuta innanzitutto perla sua ricchezzamulticulturale, dovutasoprattutto alla favorevole posizionegeografica che ha portato a unintreccio tra Oriente e Occidente,diventando così il simbolo dell’unionetra culture, religioni e lingue diverse.Non a caso è stata anche il luogo dinascita di numerose produzioniletterarie (in tre lingue: italiana,slovena e tedesca) e una delle città piùvisitate da scrittori importanti, tra iquali James Joyce e Rainer MariaRilke, ma anche da Ivo Andrić, il piùgrande scrittore jugoslavo delNovecento e autore de “Il ponte sullaDrina”, per il quale nel 1961 vinse ilPremio Nobel per la letteratura. Oltrea essere un grande narratore, Andrićera anche un diplomatico e la suacarriera lo portò in diverse cittàeuropee, tra le quali anche Trieste;dove però non era soddisfatto e nonriusciva ad abituarsi al clima. In unalettera all’amico Cvijanović scrisse:«Qui nonmi sento bene. In particolarenon riesco a rassegnarmi al clima. Giàprovato, sono partito da Bucarest, equi che vento, che umidità. Tutto

insopportabilmente caro ecc. Non sofino a quando riuscirò a resistere…».Alla fine riuscì a ottenere iltrasferimento a Graz con l’incarico diviceconsole. In un’altra lettera del 22gennaio 1923 scrisse allo stessoamico: «Da tempo volevo e da tempodovevo scriverle. Purtroppo anche

l’inchiostro si è congelato per la bora eil malumore. Ho sofferto abbastanzanei due mesi passati. Il medico mi haconsigliato di lasciareimmediatamente Trieste. Per fortunami hanno trasferito a Graz. Partointorno al 1° febbraio, ma non so seper il Consolato o per qualche

sanatorio. Per il momentodiligentemente tossisco… ».A febbraio di quest’anno, mezzosecolo dall’assegnazione del premioNobel per la letteratura a Ivo Andrić,il regista serbo Emir Kusturica hapresentato il progetto di costruzione diKamengrad (la città di pietra) dove sigirerà un film tratto dal famosoromanzo “Il ponte sulla Drina” inonore dello scrittore. Kamengrad saràcostruita vicino a Višegrad (inBosnia), una città dove Andrićtrascorse l’infanzia, e vicino allaconfluenza dei fiumi Rzav e Drina,dove si trova il famosissimo ponteMehmed paša Sokolović (sulla Listadel patrimonio dell’umanitàdell’UNESCO). Il regista esviluppatore di questo progetto haspiegato che la città avrà unasuperficie di 1,75 ettari e consisterà in50 case rivestite di pietre, piccolechiese, piazze, strade, ma anche unteatro, un cinema, un hotel, negozi,mercati, ecc. Oltre a tutto ciò forse lacostruzione più significativa e giàesistente sarà il famoso ponte sulfiume Drina che, insieme a Ka-mengrad, rappresenterà la scenografiaper il nuovo filmdi Kusturica.

Nella foto il famoso ponte Mehmed Paša Sokolović, meglio conosciutocome "Il ponte sulla Drina". In primo piano Ivo Andrić.

CULTURA6° numero 2011 9FUORIONDA

IvoAndrić: «Qui aTrieste non sto bene»Dopo cinquant’anni dal conferimento del Nobel a Ivo Andrić, è in costruzione una nuova città.di Gorana Stanić

Dopo la maturità e le meritatevacanze, arriva il momento didecidere in che direzione proseguire ipropri studi, e così ci si trova davanti aun bivio: scegliere una facoltà vicinaalla città in cui si vive o allontanarsi dacasa per inseguire i propri sogni?Tutto dipende naturalmente dalleaspirazioni di ognuno e dal tipo distudi che si vuole intraprendere. Lascelta degli studenti, che cercano diinformarsi al meglio tramite i servizidi orientamento e sul Web, ricadespesso su un Corso di Laurea tenutoin una Facoltà lontana chilometri echilometri da casa.La distanza sembra essere il primoostacolo, ma grazie agliincoraggiamenti della famiglia e degliamici, viene accolta come una sfida. Ecosì, con grande entusiasmo, moltineodiplomati si preparano all’inizio diuna nuova vita in una città fino adallora sconosciuta.Cosa ha spinto quest’anno moltistudenti ad abbandonare il nidofamiliare alla volta di Trieste? Qualisono le loro sensazioni dopo il primomese di lezioni?Martina, della provincia di Como,ha scelto l’ateneo triestino per unaragione fondamentale: “La SSLMITdi Trieste è la migliore d’Italia”, haaffermato con un entusiasmocontagioso. Si ritiene moltosoddisfatta della sua scelta e,nonostante la nostalgia dei primigiorni, si è ambientata benissimo,

grazie soprattutto alla calorosaaccoglienza dei ragazzi del collegiouniversitario Rifugio Cuor di Gesù.Anche Alessandro ha scelto laSSLMIT di Trieste, preferendola aForlì e a Roma. Per tornare a casa aBisceglie (Bari), dovrà affrontare 12ore di treno ma, a parte la lontananza ela bora, definisce Trieste “una bellacittà a misura d’uomo”. Sente lamancanza dei sapori di casa, ma hagià conosciuto tanti studenti pugliesi.Alberto si è trasferito a Trieste dallaprovincia di Catania per studiareOdontoiatria, per cui Trieste è moltorinomata. Non ha affatto nostalgia dicasa, ama la tranquillità di questa cittàe cercherà di viverla appieno per tuttol’anno. Ancora un po’ nostalgica èinvece Maria, iscritta al primo annodella Facoltà di Scienze Politiche. Havoluto lasciare il suo paesino inprovincia di Foggia per evadere dallapiccola realtà provinciale e imparare avivere da sola, ma non è affatto facile.Considera la sua una scelta meditata,poiché pensa che il suo Corso diLaurea possa offrire diversi sbocchiprofessionali. È rimasta affascinatadalla vivacità culturale degli studenti eama guardare i tramonti dal piazzaledell’Università. Matteo, dellaprovincia di Varese, è arrivato aTrieste 5 anni fa per studiareingegneria navale. Ci ha detto,convinto, che se dovesse tornareindietro, non sceglierebbe affattoun’altra città o un altro ateneo.Trieste si classifica così come unodei migliori atenei d’Italia ed è questoche ha spinto anche quest’annomoltissimi studenti a trasferirsi acentinaia o addirittura a migliaia dichilometri da casa. Sono partiti con

una valigia piena di sogni e di tantavoglia di crescere, e ora, che un nuovocapitolo così importante della loro vitaè cominciato, promettono di mettersi

alla prova ogni giorno per dare ilmassimo di sé. Vivete al meglio ilvostro primo anno da matricole, inbocca al lupo!

di Marina Napolitano

Studenti anche a mille chilometri da casaSemplici descrizioni di come studiare lontano dalla propria terra abbia i suoi pro e contro

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UNI NELMONDO6° numero 201110 FUORIONDA

Nome:LaurenEtà: 21Professione:StudentessaDove studia: presso l’Oriel Collegedell’Università di Oxford (RegnoUnito)Iniziamo con le domande facili:che cosa studi? Il mio corso è il B.A.(Hons)1, in Francese e Tedesco.In che periodo dell’anno sisvolgono le lezioni?Dall’inizio di ottobre a giugno.E’ facile riuscire ad essereammessi? Ci sono testd’ammissione o degli specificirequisiti da soddisfare?Il processo di ammissione a Oxfordè piuttosto rigoroso e varia molto dacorso a corso. Tutti gli studenti chefanno domanda, però, vengonovalutati prima di tutto sulla base deiloro risultati, raggiunti o previsti, diA-level2 o International Baccalaurate3,di una lettera di referenza da partedella scuola di provenienza e di unmodulo dello UCAS4, checomprende uno scritto personale. Iprofessori dell’università, chericevono le domande, decidono quindiquali studenti chiamare per uncolloquio. Per alcuni corsi, più del90% dei candidati sono già inseriti inuna ristretta rosa di nomi, mentre inaltri corsi a più larga richiesta icandidati già inseriti nelle liste di nomisono meno, in proporzione. Se siviene chiamati per un colloquio nelCollege scelto al momento delladomanda, si potrebbe dover rimanerea Oxford per alcuni giorni, dato che icandidati possono essere chiamati acolloquio diverse volte e da diversiCollege. Per alcuni corsi, sonorichiesti anche dei test di ammissione:per esempio, agli studenti che hannofatto domanda per Lingue Moderne,nel momento in cui vengono chiamatiper il colloquio, verrà richiesto disvolgere un test, mentre altri studenti,come i candidati per il corso di Storia,dovranno invece svolgere un testattitudinale prima di essere chiamati a

Oxford per un colloquio. Nel caso incui il candidato risulti idoneo duranteil colloquio, gli verrà offerto un postoad Oxford a patto che ottenga ilmassimo negli esami finali dell’annoscolastico.Ci sono molti studenti che nonvengono dalla Gran Bretagna? Aquali programmi di scambioaderisce la tua università?La comunità universitaria di Oxfordè assolutamente internazionale! Glistudenti vengono da 138 Paesi diversie costituiscono circa un terzo delcorpo studentesco. L’università vantacirca 44.000 ex-studenti provenientida 188 diversi Paesi al di fuori delRegno Unito.Oxford partecipa al ProgettoErasmus, allo IARU Global SummerProgramme5 e ha inoltre forti contatticon l’università di Princeton negliUSA.A proposito di internazionalità:Oxford è riconosciuta come unadelle maggiori università al mondo.Come si sentono i suoi studenti eprofessori al riguardo?Naturalmente, siamo moltoorgogliosi di far parte di un’istituzionecosì illustre, ma Oxford non si adagiasugli allori e sa che deve fare deglisforzi per competere con le altreprincipali università del mondo. Dauna reputazione così grande derivamolto prestigio, ma anche,inevitabilmente, un bel po’ dipressione psicologica. Molte personepresumono che Oxford siaun’università piena di secchioni, ma inrealtà siamo solo una collettività dipersone molto motivate, appassionateda ciò che abbiamo scelto di fare, macon una grande varietà di interessi.Come vi sentite a Oxford neiconfronti dell’Università diCambridge? Cosa potresti dirci suirapporti e le differenze tra le dueprincipali università del RegnoUnito?Direi che il rapporto tra le dueuniversità è di sana competizione!

Abbiamo molte tradizioni comuni divecchia data, come l’operare in unsistema di College, indossare la togaalle cerimonie, frequentare saleaustere e, ovviamente, scendere lungoil fiume con i barchini!Le differenze principali riguardanola struttura dei percorsi per arrivare aldiploma e degli stessi corsi chevengono offerti. A Cambridge glistudenti possono fare domanda per ilcorso di “Scienze naturali”, invece icandidati di Oxford devono scegliereuno specifico percorso di studi, comeBiologia o Fisica. Architettura eScienze Veterinarie sono disponibilicome corsi di Laurea a Cambridge,mentre non ci sono equivalenti similia Oxford. D’altro canto, Cambridgenon propone il famigerato corso PPE(Politics, Philosophy and Economics)[corso di Politica, Filosofia edEconomia, N.d.T.] che ha portato cosìtanti studenti di Oxford a un’affermatacarriera politica, come nel caso di EdMiliband, l’attuale leader del PartitoLabourista inGranBretagna.La nostra principale rivalità derivadalle annuali competizioni sportiveVarsity, in cui gli studenti di Oxford eCambridge combattono per il titolo divincitrici: l’esempio di maggiorerilevanza è naturalmente la Regata,che si tiene ogni anno sul Tamigi.A Oxford infatti ci sono diversiclub sportivi e culturali: cosa fannodi solito gli studenti nel tempolibero?Con un corpo studentesco di circa21.000 persone e più di 400 club egruppi gestiti dagli studenti, si puòdire senza riserve che partecipiamo adun’ampia gamma di attività diverse.Gli studenti a Oxford lavorano almassimo, ma ci piace anche giocare almassimo!La Federazione SportivaUniversitaria aiuta a gestire più di 80club e può soddisfare le esigenze ditutti, dai curiosi principianti fino agliatleti di livello internazionale. Oxfordè anche famosa per il teatro, con

diversi spazi teatrali e circa 30produzioni studentesche organizzateogni semestre. Anche giornalisti espeaker radio-televisivi in erba hannoa disposizione molte opportunità, trale quali la radio studentesca “Oxide”, igiornali studenteschi “The Cherwell”e l’“Oxford Student”, nonché la piùdatata pubblicazione studentescabritannica, “Isis”, per citarne soloalcuni. Ma se siete alla ricerca diqualcosa di più leggero o esoterico,potete sempre aggiungervi allaCocktail Society o alla Doctor-WhoSociety!Avete anche voi una mensa? Cosamangiate lì di solito?L’università comprende oltre 40edifici tra College e Halls che sigovernano in modo autonomo, lamaggior parte dei quali ha dei proprirefettori e mense per gli studenti. Ilrisultato è che il cibo “in Hall”, comelo chiamiamo qui a Oxford, puòessere qualsiasi cosa, da un panino alvolo a pranzo fino a un pastocompleto a cena, a seconda dei casi.Non dev’essere difficile trovare unlavoro una volta usciti da Oxford,giusto?Oxford ha un record incredibile perl’occupazione dei laureati e rimanesempre una delle migliori del Paese.Secondo le statistiche ufficiali circa il90% dei laureati trova lavoro operlomeno viene chiamato per dellecollaborazioni entro sei mesi daldiploma, mentre gli altri o non eranodisponibili o semplicementedisoccupati.Infine, ultimo ma non menoimportante: qualche progetto per iltuo futuro?Una domanda difficile! Il mioobiettivo finale sarebbe quello diriuscire a entrare nella DirezioneArtistica per la pubblicità, ma chissàcosa riserva il futuro!

La nostra redazione ha avutol’occasione di contattare unastudentessa di Lingue dell’Universitàdi Oxford, una delle maggioriuniversità del mondo insieme a – butof course! ­ Cambridge, Harvard, ilMIT e Yale, secondo le ultimestatistiche del QS World UniversityRankings, pubblicate annualmenteanche sul web. L’università di Oxfordha sede nell’omonima città inglese,che da il nome anche alla contea delloOxfordshire e si trova nel centro­suddell’Inghilterra, a nord­ovest diLondra. L’università fu la prima perfondazione nel mondo anglofono ecostituisce un’istituzione indipendentee auto­regolamentata, presiedutanominalmente dalla figura del

Chancellor [Cancelliere, N.d.T.],eletto a vita. Ci sono moltissimi corsitra cui scegliere, un’enorme varietà diattività sportive e culturali, diversecose da fare e da sapere come studenti­ o futuri studenti ­ di Oxford… malasciamo che ce lo dica Lauren inpersona!Eccovi il suo identikit e l’intervistache ci ha gentilmente rilasciato.(N.d.T.: I termini del sistemascolastico britannico sono statilasciati in originale per non alterarneil significato, dato che non esistonodirette equivalenze con quelloitaliano; troverete in fondo all’articoloun glossario, numerato secondol’ordine di comparsa dei terminiinglesi nell’intervista, con unaspiegazione del termine stesso.)

1Barchelor ofArts with Honours, generalmente considerato l’equivalente di un corso di Laurea di primo livello nell’ordinamento italiano attuale.2Advanced Level, circa l’equivalente dell’Esame di Stato di “Maturità” in Italia.3International Baccalaureate, un importante programma di educazione a livello internazionale frequentabile fino ai 19 anni.4Universities and CollegesApplication System, il sistema informatico/postale nazionale britannico

di Giulia Querini

L'università di Oxford in prima personaIntervista a una studentessa sulla vita, l'accesso e le opportunità del prestigioso college inglese

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UNI NELMONDO6° numero 2011 11FUORIONDA

Cosa studi e dove?Studio lingua e cultura italiana, unadelle discipline si chiama traduzione einterpretazione, presso l’università diHanoi inVietnam.Che programma di scambio staivivendo?Il mio programma si basa sulloscambio tra studenti: uno studenteitaliano, che ha quasi concluso il suostudio nella Facoltà per Interpreti etraduttori, e uno vietnamita ( io! ). Lostudente italiano ora si trova inVietnam a dare lezioni di linguaitaliana e io, vietnamita, sono in Italia,dove frequento le lezioni e cerco direcuperare i crediti per la borsa distudio. Resterò a Trieste per un anno.InVietnam c'è un dipartimento che hastrette relazioni con l’Italia, in questomodo gli studenti possono avere lapossibilità di andare a studiare in Italiaper un certo periodo. Ci sonoprogrammi di questo genere per tuttele lingue.Che differenze noti tral’università italiana e quellavietnamita?In Vietnam è importante avere unalaurea, pochi scelgono la strada dellavoro subito dopo le superiori. Nella

mia Facoltà ci sono 4 anni di pre-laurea, materie sociali. Io mi laurerò inVietnam, perché non tutte le materieche studio sono presenti nella Facoltàdi Trieste, una parte di cultura italianae quelle nella mia lingua. Dovròquindi recuperarle una volta tornata acasa. Da noi è importante avere buonivoti per ottenere la borsa di studio, inostri voti vanno da 1 fino a 10.Quando iniziano le lezioni inVietnam?Iniziano intorno al 15 agosto efiniscono a luglio dell’anno seguente.Non ci sono vacanze natalizie, soloperCapodanno 2 settimane.Ci sono test d'ingresso o è facileentrare all'università?È difficile, dipende poi dalla facoltà.Tutte le facoltà comunque hanno iltest di matematica che èimportantissimo. Io ho dovutoaffrontare 3 materie: matematica(obbligatoria), lingua francese eletteratura (a scelta).Costa troppo studiare inVietnam? Se lo possono permetteretutti?No, rispetto alla vita qui in Italia. 1euro corrisponde a circa 30 000 dongche è il costo di un pasto e questo è il

costo massimo. Ci sono persone chenon possono frequentare l’università epochi studenti si possono permetteredi studiare all’estero. La distanza traricchi e poveri è molto grande. O sideve studiare molto per avere la borsadi studio o devi esserefinanziariamente stabile.Come è stato arrivare in Italia?Ho viaggiato in l'aereo circa 11 orefino a Roma, e a Trieste sono arrivatain treno dopo altre 3-4 ore di viaggio.Dovevo fare il visto per motivi distudio, il permesso di soggiorno emolte altre cose che servono pervivere in Italia da straniero.Ti piace vivere aTrieste?C'è troppo vento, non mi piace labora, però non è così male! Ero giàstata a Trieste due anni fa per duesettimane. Sono abituata a starelontano da casa, perché ho vissuto aSiena per 6-8 mesi.Ci puoi descrivere l’esperienza aSiena?A Siena stavo in una stanza doppiacon un’altra studentessa straniera. Hofrequentato l’Università per stranieri ecosì ho conosciuto tanti studentistranieri da tutto il mondo. Ero l’unicavietnamita. Ho dovuto per forza

comunicare in italiano e così hoimparato bene la lingua. Ho vissuto inuna residenza dove facevamo tantefeste, ogni festa era dedicata aspecialità di diversi paesi. Eradivertente! A Siena facevo solo lelezioni di pratica, grammatica, orale,parlavamo più della parte culturaleitaliana, invece a Trieste facciospecialmente traduzione e quindi èpiù difficile.Insieme a te ci sono altre personeaTrieste che vengono dalVietnam?Si, siamo in sei. Una ragazza èvenuta con me. Tre erano già qui daun paio di mesi e un ragazzo è venutoa studiare e vivere normalmente aTrieste, non fa nessun programma.Come ha vissuto la tua famiglia ilfatto che hai scelto di andare cosìlontano da casa?Quando studiavo a casa, volevanoche andassi ad approfondire bene lamia formazione, permigliorare lamialingua italiana, però adesso gli mancotanto! Pian piano si abitueranno! Imiei genitori vivono da soli, ho unasorella, ma si e' sposata e ora vive inFinlandia.

Tanti stranieri vengono a studiare inItalia, ma da così lontano come dalVietnam pochissimi!Sapevate che in Vietnam le lezionicominciano già a metà agosto efiniscono a luglio come da noi?Mentre gli italiani godono di

numerose vacanze, i vietnamiti sonograndi studiosi, hanno solo le vacanzedi fine anno! Lan, studentessa dilingua e cultura italiana pressol’università di Hanoi in Vietnam,racconta a Furionda le sueesperienze in Italia e la vita nellaterra a forma di grande S, il Vietnam.

di Irina Knežević

L'universitàVietnamitaIntervista ad una studentessa del Vietnam che ciracconta la loro vita da "stakanovisti" della cultura

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Stampato daTipografia Adriatica

DRAGO: si distingue per la sua vitalità e le suenumerose capacità. È coraggioso ma spessoimpulsivo nell’agire. Testardo e irritabile, nonsopporta le critiche né i compromessi. Nella vita ditutti i giorni è spesso orgoglioso e perde facilmentel’autocontrollo.

CAVALLO: si caratterizza per la suaindipendenza. È un esploratore attivo, ammiratodalle persone che lo circondano per i suoi ottimiriflessi e l’ironia. Ottiene numerosi successi nellavoro proprio perché è in grado di organizzarlo almeglio.

SCIMMIA: in Cina la scimmia simboleggial’intelligenza e l’umanità. Ha continuamentebisogno di nuovi stimoli intellettuali, dellacompagnia di persone interessanti e di nuovesfide. Ha un carattere fortemente individualista esfrutta la propria intelligenza per raggiungere gliobiettivi.

MAIALE: questo segno passa la sua vita con ilsorriso. A volte è troppo ingenuo nel rapporto congli altri, soffrendo così delle frequenti delusioni cuiva incontro. Per stare bene ha bisogno dell’attivitàfisica, dell’aria fresca e di ampi spazi. Per questospesso scappa dalla città per rifugiarsi nella natura.

CANE: simbolo dell’onestà e della fedeltà, ilcane è un ottimo amico e compagno. Nonsopporta le ingiustizie sociali ed è in grado dibattersi per difendere i propri diritti. Non mostravolentieri i sentimenti, sempre che non siastrettamente necessario.

TIGRE: nato sotto una campana di vetro, portagioia a chi gli sta vicino. È un incorreggibileottimista e un idealista che considera la vita comeun’eterna avventura. Ama i viaggi, lo sport e ildivertimento. Il suo nemico principale è lamonotonia e la noia.

CONIGLIO: è un dominatore che si trova benetra le quattro pareti di casa sua, arredataraffinatamente. Gli piace organizzare ricevimenti espesso fa parte di associazioni. Ama circondarsi diamici appartenenti a diverse professioni e didiversi caratteri. Sono empatici e capaci diascoltare.

GALLO: questo segno deve analizzare e valutare tuttele situazioni. A volte però complica anche le cose piùsemplici, pensando di non riuscire a superare gli ostacoli.Ama sognare e costruire nuove immagini per migliorarela realtà che lo circonda.

CAPRA: è uno spirito artistico e aristocratico peril quale il mondo circostante prova ammirazione.Nonostante la fantasia sia un elemento importante,è capace di tenere i piedi per terra e prenderedecisioni ben ponderate.

BUFALO: responsabilità e impegno sono le suecaratteristiche principali. È un segno modesto chedetesta farsi pubblicità, anche se, con il tempo,riesce a diventare un’autorità per gli altri. Tuttavia èpoco apprezzato dagli altri, che non locomprendono a fondo.

SERPENTE: è il segno più enigmaticodell’oroscopo cinese. Simbolo dell’intelligenza,della conoscenza e della vera natura dell’uomo. Lasua pazienza non ha limiti e non cerca nulla con laforza, ma aspetta che bussi alla sua porta. Sonoromantici e affascinanti.

TOPO: il topo ama tutto ciò che è caro edesclusivo. Usa le sue amicizie per raggiungere ipropri obiettivi. È molto gentile con le persone chelo circondano, ma sotto la mascheradell’autocontrollo.

OroscopoCineseIn questo numero i consigli astrologici vengono dall'oriente.a cura di Olga Kocylowska

FuoriondaDirettore:OlgaKocylowskaVicedirettore:Sara PaccagniGrafica:Besart ShytiRevisori:MartinaBirritta, LauraGualeniRedazione: JenniferMori,Aris Milani, Gorana StanicJelenaRadovanovic, Marco Lunghi, IrinaKneževićMarinaNapoletano, ViolaDella Pietà, Loris Fedrigo,LauraVillalta, Marco Pippia, GiuliaQuerini,Enrico Nonnis

AssociazionePresidente:OlgaKocylowskaVicepresidente:Sara PaccagniSegretario:ValentinaBabićTesoriere:ShadyKalbouneh

Preparazione:Preriscaldate il forno.Sbattete 4 uova in una ciotolaabbastanza grande, dopo aggiungetevi lozucchero. Cominciate a mescolare benecon un cucchiaio. Successivamenteunite prima la farina e poi il lievito emescolate il tutto con un sbattitoreelettrico. Sciogliete in un pentolino ilburro e versatelo nell’impasto. Nonsmettete mai di lavorare con lo sbattitoree pian piano, facendo attenzione aglischizzi, versate l’olio d’oliva.Aggiungete la buccia grattugiata del

limone e per ultimo il latte. Versatel’impasto in una tortiera per ciambelle einfornate. Fate cuocere il ciambellonepermezz’ora circa.Quando è pronto, lasciatelo riposare per10 minuti.Se preferite, potete spostare il vostrodolce su un vassoio da portata ecospargerne la superficie di zucchero avelo.Accompagnato da un tè caldo, è l’idealeper una sanamerenda!a cura di Marina Napolitano

Ecco a voi un dolce fatto con ingredienti semplici e genuini. Puòessere degustato in ogni momento della giornata, in compagnia diamici e coinquilini. È facile e veloce da preparare e per misurare legiuste quantità, potrete utilizzare un bicchiere di plastica da 125 ml.Buon lavoro! Ingredienti:

- 4 uova- 2 bicchieri di zucchero- 4 bicchieri di farina- 1 bustina di lievito

- 125 gr di burro- ½ bicchiere di olio extravergine d’oliva- 1 bicchiere di latte- 1 buccia grattugiata di limone

Cottura: a 180° in forno elettrico ventilatoTempo di preparazione: 30 min circaTempo di cottura: 30 min circa

Laricettadiquestonumeroè: ilciambellone!

Topo Bufalo Tigre Conisglio Drago Serpente Cavallo Capra Scimmia Gallo Cane Maiale19481960197219841996

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19561968198019922004

19571969198119932005

19581970198219942006

19591971198319952007

Per il vostro segno consultate la tabella, con il vostro anno di nascità

Speciali ringraziamenti al nostro Magnifico rettore per l'intervistà concessaci.