nuovo grano numero 6/2011

8
ANNO XIX - N. 6 MENSILE - Poste Italiane SpA - Spedizione in abb. postale - D.I. 353/2003 (conv. in L. 7/02/04 n. 46) art 1, comma 2, dcb Milano - GIUGNO 2011 DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE VIA RIPAMONTI, 37/A 20136 MILANO - TELEFONO 02/5829871 Rinnovati anche il consiglio direttivo, il collegio sindacale e quello dei probiviri, spazio ai giovani ai vertici di Coldiretti “Crisi dura, ma ne usciremo” Carlo Franciosi rieletto Presidente della Federazione, bilancio di un anno in trincea Suini: piano di emergenza per le aziende, summit con la Regione SERVIZI A PAG. 4 Iniziativa realizzata con il contributo di Regione Lombardia Direzione Generale Agricoltura Oscar Green 2011: premiato Frigerio per la sua filiera del mais e del farro SERVIZIO A PAG. 6 Carlo Franciosi è stato confer- mato alla guida della Coldiretti di Milano e Lodi, la più importante associazione di imprese agricole presente nelle pro- vince di Milano, Lo- di e Monza Brianza. L’assemblea eletti- va si è tenuta lo scorso venerdì sera, 27 maggio 2011, presso la cooperati- va San Rocco di Pontevecchio di Magenta. Il presi- dente ha tracciato un quadro della si- tuazione del mon- do agricolo, sottoli- neando che la crisi ha compito duro ma che ci sono le possibilità per uscirne e tornare a crescere. È stato eletto anche il nuovo Consiglio Direttivo (in rappresen- tanza delle diverse zone), com- posto da: Nino Andena di Codo- gno, Giuseppe Baroni di Abbia- tegrasso, Renato Bellaviti di Mel- zo, Matteo Berneri di Melzo, For- tunato Borsani di Magenta, Cri- stian Capoferri di Cuggiono, Fer- dinando Cornalba di Milano, Tiziano Cozzaglio di Monza, Raf- faele Dondoni di Monza, Fausto Frigerio di Monza, Piernatale Invernizzi di Magenta, Um- berto Lovati di Me- legnano, Marco Lu- nati di Lodi, Luigi Madonini di Codo- gno e Claudia Ri- naldi di Lodi. Del collegio sindacale fanno parte: Ange- lo Fedeli di Milano (Presidente), Ro- dolfo Fusarpoli di Magenta e Gia- nenrico Grugni di Lodi, con i sup- plenti Stefano Ciserani di Codo- gno e Gateano Rozzi di Abbiate- grasso. I probiviri sono: Luigi Merlo (Presidente) di Cuggiono, Anto- nia Mantegazza di Monza, Leo- nardo Dornetti di Codogno, con i supplenti Pietro Baroni di Abbia- tegrasso e Donato Redondi di Magenta. SERVIZI ALLE PAG. 2 E 3 Orticoltori in campo contro la psicosi SERVIZIO A PAG. 5 Tutti a Roma il 7 luglio 2011 per la filiera agricola italiana

description

Periodico Coldiretti Milano e Lodi

Transcript of nuovo grano numero 6/2011

Page 1: nuovo grano numero 6/2011

ANNO XIX ­ N. 6 MENSILE ­ Poste Italiane SpA ­ Spedizione in abb. postale ­ D.I. 353/2003 (conv. in L. 7/02/04 n. 46) art 1, comma 2, dcb Milano ­ GIUGNO 2011DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE VIA RIPAMONTI, 37/A 20136 MILANO ­ TELEFONO 02/5829871

Rinnovati anche il consiglio direttivo, il collegio sindacale e quello dei probiviri, spazio ai giovani ai vertici di Coldiretti

“Crisi dura, ma ne usciremo”Carlo Franciosi rieletto Presidente della Federazione, bilancio di un anno in trincea

Suini:piano di

emergenzaper le

aziende,summitcon la

RegioneSERVIZI A PAG. 4

Iniziativa realizzata con il contributo diRegione Lombardia

Direzione Generale Agricoltura

Oscar Green2011:

premiatoFrigerio

per la suafiliera

del maise del farro

SERVIZIO A PAG. 6

Carlo Franciosi è stato confer-mato alla guida della Coldiretti diMilano e Lodi, la più importanteassociazione di imprese agricolepresente nelle pro-vince di Milano, Lo-di e Monza Brianza.L’assemblea eletti-va s i è tenuta loscorso venerdì sera,27 maggio 2011,presso la cooperati-va San Rocco diPontevecchio diMagenta. Il presi-dente ha tracciatoun quadro della si-tuazione del mon-do agricolo, sottoli-neando che la crisi ha compitoduro ma che ci sono le possibilitàper uscirne e tornare a crescere.È stato eletto anche il nuovoConsiglio Direttivo (in rappresen-tanza delle diverse zone), com-posto da: Nino Andena di Codo-gno, Giuseppe Baroni di Abbia-tegrasso, Renato Bellaviti di Mel-zo, Matteo Berneri di Melzo, For-tunato Borsani di Magenta, Cri-

stian Capoferri di Cuggiono, Fer-dinando Cornalba di Milano,Tiziano Cozzaglio di Monza, Raf-faele Dondoni di Monza, Fausto

Frigerio di Monza,Piernatale Invernizzidi Magenta, Um-berto Lovati di Me-legnano, Marco Lu-nati di Lodi, LuigiMadonini di Codo-gno e Claudia Ri-naldi di Lodi. Delcollegio sindacalefanno parte: Ange-lo Fedeli di Milano(Presidente), Ro-dolfo Fusarpoli diMagenta e Gia-

nenrico Grugni di Lodi, con i sup-plenti Stefano Ciserani di Codo-gno e Gateano Rozzi di Abbiate-grasso. I probiviri sono: Luigi Merlo(Presidente) di Cuggiono, Anto-nia Mantegazza di Monza, Leo-nardo Dornetti di Codogno, con isupplenti Pietro Baroni di Abbia-tegrasso e Donato Redondi diMagenta.

SERVIZI ALLE PAG. 2 E 3

Orticoltori in campo contro la psicosiSERVIZIO A PAG. 5

Tutti a Roma il 7 luglio 2011per la filiera agricola italiana

Page 2: nuovo grano numero 6/2011

2 - Il Nuovo Grano Giugno 2011Speciale Assemblea

Analisi della situazione: dal latte ai suini, dal florovivaismo all’orticoltura tutti i comparti produttivi sono in sofferenza

“Questa crisi ha colpito duro”La relazione del Presidente Carlo Franciosi durante l’ultima assemblea della Coldiretti

La ripresa non è ancora arrivatae anche l’agricoltura, come altrisettori produttivi, fatica a vedere lafine del tunnel. E’ vero che qualchetimido segnale positivo nel lattierocaseario e nel vitivinicolo esiste, maè altrettanto vero che gli altri settori,come la suinicoltura, i cereali, lacarne bovina o il florovivaismo el’ortofrutticolo, arrancano. Nel 2010la crisi ha colpito duro e nei primimesi di quest’anno non abbiamocerto notato una svolta. Ed è unatendenza che riguarda un po’ tutti icomparti produttivi, dall’industriaall’artigianato.Che cosa sta capitando, quindi?Purtroppo non siamo riusciti ancoraa metterci alle spalle, la peggiorecrisi degli ultimi anni e la cosa chefa ancora più rabbia è che si trattadi una crisi che non dipende da noi,ma dagli squali della finanza chenegli ultimi dieci anni hanno specu-lato su ogni settore, compreso quel-lo agricolo, mettendo le quotazionidei nostri prodotti sulle montagnerusse delle grandi borse mondiali escatenando una tsunami di prezzidal quale hanno tratto beneficio isignori della carta e dei computer,quelli che spostano grandi partitedi merci da un punto all’altro delglobo senza alzarsi dalle loro poltro-ne negli uffici di qualche grattacie-lo in America ed Europa.Insomma, in un mondo dove le crisivengono globalizzate, le perditesono a carico di chi lavora e produ-ce mentre i guadagni vanno aigrandi giocatori dei mercati inter-nazionali, quelli che raramente san-no che la “terra è bassa” e che co-noscono la fatica quotidiana di noiimprenditori agricoli.Per questo come Coldiretti, attra-verso la filiera agricola italiana, stia-mo costruendo un sistema in gradodi aumentare i guadagni delle no-stre aziende per intercettare nuovefasce di consumatori non solo a li-vello privato, ma anche pubblicocon la grande ristorazione in mododa garantire importanti flussi di red-dito alle imprese agricole e permet-tere loro di uscire daquesta lunga e cronica crisi. Ma ve-diamo come sta andando settoreper settore.Per quanto riguarda il latte, il 2010ha permesso di registrare quotazio-ni in salita dopo anni terribili duran-te i quali le nostre aziende hannolottato con le unghie e con i dentiper restare sul mercato, coprire icosti e sopravvivere. La ripresa del-le quotazioni è stata favorita dalboom del grana padano e del par-migiano, che però ha riguardato inparticolare quelle stalle che forni-scono il prodotto a caseifici che sioccupano di questi due popolariformaggi duri. Il trend al rialzo ha inparte trainato anche gli altri alleva-menti, ma non nella misura che sa-rebbe stata auspicabile.L’accordo che abbiamo firmatocon Italatte, l’ex Galbani, è stato unmodo per mettere un punto fermo,creare una base sulla quale costrui-re altre intese migliorative per tutti.Resta poi da valutare l’impatto cheavrà la riforma della Pac sulle quo-te latte e sulla produzione. Quellache è certa è invece la difesa dellalegalità, contro chi ha danneggia-to gli allevatori producendo fuoridalle regole e che adesso, a Milanosi trova sotto processo, accusato ditruffa per oltre 100 milioni di euro eche rischia pesanti conseguenze.Non ci piace che qualche allevato-re abbia guai giudiziari, ma è an-che vero che noi avevamo messoin guardia tutti dai venditori di sogniche possono poi trasformarsi in in-cubi. Per fortuna sono rimasti in po-chi a non aver regolarizzato le pro-prie posizioni, ma proprio per tutela-re la maggioranza di chi ha fattoogni sforzo per restare nelle regole,non possiamo permetterci passi in-

dietro sulla l ineadella legalità. Dob-biamo invece farepassi avanti sul fron-te delle facilitazioniper le nostre impre-se, sia dal punto divista burocratico,degli aiuti comuni-tari e delle innova-zioni per portarereddito alle azien-de.P e r q u e s t o l aColdiretti sta co-struendo la filieraagricola italiana:abbiamo comincia-to con gli spacci incascina, poi abbia-mo progress iva-mente aperto i mer-cat i che l ’annoscorso hanno rag-giunto la quota 40fra Milano, Lodi eMonza, poi ci sonoaggiunti i negozi egli agrimarket. A tut-to questo stiamoaggiungendo ac-cordi per la fornituradei nostri prodotti amense di scuole eospedali, parlandocon le istituzioni esensibilizzando lavolontà politica verso quello chearriva dalle nostre aziende.Qui non stiamo parlando solo diun’azione di facciata, ma di unprogetto che deve portare e porte-rà concreti risultati economici allenostre aziende e al tempo stesso cifarà alleati dei consumatori, sem-pre più attenti al cibo sano che arri-va dal territorio.Di sicuro non possiamo permettercipassi indietro, perché qualsiasi spa-zio libero verrebbe occupato da al-tri che toglierebbero opportunità erisorse alle imprese agricole.Quindi andiamo avanti senza pau-ra, nonostante le difficoltà quoti-diane con le quali ci scontriamoogni giorno sul fronte dei costi digestione delle nostre attività.Infatti l’aumento dei cereali, il maisad esempio è arrivato a 26 euro atonnellata, se da un lato sta dandoun po’ di respiro a chi fa monocol-tura, dall’altro sta facendo pagareun pesante dazio agli allevatori. Manon è solo quello. Tutti i cereali dal-l’anno scorso a oggi sono aumentati.

Ma c’è anche l’energia, dal carbu-rante per i mezzi agricoli e quelli dariscaldamento per le serre, che harappresentato una pesante spesaaggiuntiva per le aziende. Dobbia-mo chiedere al governo che ven-gano ristabilite quelle facilitazioniche, in particolare per le serre, ci so-no state tolte e che sono invece vi-tali per il lavoro delle nostre azien-de.E non dimentichiamoci del costodei terreni, fra i più alti in Italia. Losappiamo tutti: se un ettaro nellenostre zone oscilla fra i 60 mila e i 90mila ettari, è chiaro che diventasempre più difficile far nascere nuo-ve imprese, mentre quelle esistentidevono fare i salti mortali per farquadrare i bilanci.Il florovivaismo, ad esempio, strettofra concorrenza straniera, burocra-zia, costi in salita e difficoltà di mer-cato, sta pagando un pesante da-zio alla crisi. Nel 2010 non si sono vistimovimenti positivi, anzi, l’eliminazio-ne dell’accisa agevolata ha datoun duro colpo alle imprese, che pe-

rò continuano a mettere a disposi-zione dei consumatori non solo ilmeglio dei prodotti, ma anche del-la professionalità e della consulen-za. I supermercati questa consulen-za non la danno e le piante chemettono in vendita non possono es-sere paragonate a quelle che lagente può trovare nei nostri vivai.Per questo dobbiamo avviare unagrande opera di informazione e dirilancio per fare delle serre il centrodi un nuovo movimento dei consu-matori amanti del verde, lavoran-do a progetti comuni che aggre-ghino i consumatori al fianco deinostri floricoltori e generando cosìun benefico movimento economi-co.Un ciclo virtuoso che deve essereassolutamente essere riattivato an-che per il settore suinicolo, uno deipiù colpiti sia sul fronte dei costi chesu quello dei ricavi. Gli allevatori diquesto fronte della zootecnia sonoal limite.Anzi, qualche volta arrivano anchesotto il limite, chiudendo o ade-

guandosi a una soccida che rischiadi farne non imprenditori, ma sala-riati di qualche grossa società.Nella crisi della suinicoltura nel 2010e ancora oggi giocano diversi fat-tori: i costi di gestione e del forag-gio, il crollo delle quotazioni causa-to anche da forti importazioni dal-l’estero, un certo ristagno dei con-sumi e soprattutto una politica ri-bassista dei macelli che, a loro vol-ta, si scontrano con le richieste del-la grande distribuzione. Valori dellacarne poco sopra l’euro al chilonon sono sostenibili per le nostre im-prese, considerata poi la moltipli-cazione del prezzo che avviene peril consumatore al dettaglio.Per sbloccare questa situazione èstrategico che gli stessi consumato-ri sappiano cosa portano in tavolae abbiano possibilità di scegliere fracarne italiana e carne straniera.Inoltre stiamo sperimentando conalcuni nostri allevatori la produzio-ne di un suino leggero che costi dimeno in fase di crescita e che in-contri di più il gusto dei consumatorie quindi le esigenze dei macelli.La situazione è seria anche per lacarne bovina, con quotazioni fer-me da almeno cinque anni a frontedi costi in aumento, con una perdi-ta che varia da azienda ad azien-da, ma che a livellogenerale, solo nell’ultimo anno,tocca il 10 per cento. Ma non dob-biamo arrenderci.Noi agricoltori siamo gente abitua-ta a rimboccarci le maniche e a la-vorare. Però chiediamo al mondopolitico di snellire la burocrazia, diriconoscere il valore delle impreseagricole già riconosciute dai citta-dini consumatori, anche nell’in-staurazione di nuovi rapporti di filie-ra e darci gli strumenti per fare fron-te alla concorrenza straniera an-che sul fronte dei costi e della buro-crazia.Basta vedere quello che succedenel settore orticolo, dove ogni annoabbiamo sempre gli stessi problemiper i lavoratori stagionali, con flussidi ingresso e permessi che assomi-gliano sempre di più a una lotteriao a una gara al dito più velocequando c’è da prenotarsi per i vari“click day” sulle richieste di acces-so per gli stranieri.La politica deve capire che comeaziende non possiamo stare dietroogni volta ai capricci di qualcheburocrate, ma che bisogna sempli-ficare al massimo le procedure pergarantire da una parte la manodo-pera alle aziende, dall’altra l’op-portunità di lavoro a chi la cerca.Anche all’interno dei Parchi i con-trolli devono riguardare normativeattuali e non obsolete superate dal-la realtà, in funzione di quello chesono le aziende oggi.Mentre per quanto riguarda la dif-fusione dei prodotti, stiamo lavo-rando anche con realtà della gran-de ristorazione per accordi di filierache garantiscano frutta e verduradelle nostre aziende nei piatti dellemense di scuole e ospedali, garan-tendo così flussi di reddito impor-tanti sia dal punto di vista economi-co che delle prospettive di crescitadelle imprese.In conclusione, se da una parte du-rante il 2010 abbiamo dovuto farefronte a diversi focolai di crisi, dal-l’altra abbiamo messo le basi pernuove opportunità di crescita e dilavoro per le nostre aziende, chedobbiamo sviluppare e rafforzare.La Coldiretti, al contrario di altri,vuole offrire alle sue imprese socieoccasioni per crescere e svilup-parsi, vuole far capire alla politicache l’agricoltura è una base stra-tegica di partenza per lo sviluppoe il progetto per la difesa del Ma-de in Italy grazie alla Filiera agrico-la italiana.

Carlo FranciosiPresidente Coldiretti Milano e Lodi

Una parte dei soci intervenuti mentre ascolta con attenzione la relazione sullo stato dell’agricoltura

Il Direttore della Federazione Carlo Greco e il Presidente Carlo Franciosi durante l’assemblea

Page 3: nuovo grano numero 6/2011

Approvato il bilancio 2010 e il preventivo 2011, sostegno da parte di tutti al progetto della filiera agricola italiana

Franciosi rieletto PresidenteRinnovati gli organismi della Federazione di Milano, Lodi e Monza Brianza, spazio ai giovani

Speciale AssembleaGiugno 2011 Il Nuovo Grano ­ 3

Alcunimomenti

dell’assembleadurantei quali

si sono svoltele operazionidi voto perl’elezione

del Presidentedella

Coldirettidi Milano,

Lodie MonzaBrianza.

Numerosiinterventi di

rappresentantidelle

istituzioni edella politica

Carlo Franciosi è stato confermatoalla guida della Coldiretti di Milano eLodi, la più importante associazionedi imprese agricole presente nelleprovince di Milano, Lodi e MonzaBrianza. L’assemblea elettiva si è te-nuta lo scorso venerdì 27 maggio2011, presso la cooperativa San Roc-co di Pontevecchio di Magenta.Franciosi apre così il quarto mandatodella sua Presidenza. È stato elettoanche il nuovo Consiglio Direttivo (inrappresentanza delle diverse zone),composto da: Nino Andena di Codo-gno, Giuseppe Baroni di Abbiate-grasso, Renato Bellaviti di Melzo, Mat-teo Berneri di Melzo, Fortunato Borsa-ni di Magenta, Cristian Capoferri diCuggiono, Ferdinando Cornalba diMilano (Locate Triulzi), Tiziano Cozza-glio di Monza, Raffaele Dondoni diMonza, Fausto Frigerio di Monza, Pier-natale Invernizzi di Magenta, Umber-to Lovati di Melegnano, Marco Lunatidi Lodi, LuigiMadonini diCodogno eClaudia Rinal-di di Lodi.Del collegiosindacale fan-no parte: An-gelo Fedeli diMilano (Presi-dente), Rodol-fo Fusarpoli diM a g e n t a eGianenr icoGrugni di Lodi,con i supplentiStefano Cise-rani di Codo-gno e Gatea-no Rozzi di Ab-biategrasso. Iprobiviri sono:L u i g i M e r l o(Presidente) diCuggiono, An-tonia Mantegazza di Monza, Leonar-do Dornetti di Codogno, con i sup-plenti Pietro Baroni di Abbiategrassoe Donato Redondi di Magenta.Nel ringraziare della collaborazione iconsiglieri uscenti, Franciosi ha sottoli-neato la presenza di giovani all’inter-no della nuova squadra di governodella Federazione interprovinciale“perché grazie alla loro energia e alleloro motivazioni possiamo far cresce-re ancora di più la Coldiretti”.Prima del voto, il Direttore Carlo Gre-co ha preso la parola davanti a cen-to persone, fra Presidenti di Sezione,polit ici e vertici regionali dellaColdiretti (il Presidente Nino Andenae il Direttore Eugenio Torchio), il Diret-t o r e C a r l oGreco ha illu-strato i numeridella rappre-sentanza diCold i ret t i el’importanzadell’atti ivitàdell’associa-zione in un ter-r itorio comequello di Mila-no, Lodi e del-la Brianza. LaCold i ret t i èquindi la primaorganizzazio-ne del settoreagricolo a li-vello provin-ciale, comecertificato daorganismi terzi.I l PresidenteCarlo Franciosiha fatto la suarelazione sullostato dell’agri-coltura nelle tre province nelle qualiopera la Federazione sottolineandocome “le aziende non sono ancorauscite dal tunnel della crisi, esistonobarlumi di speranza per mais, riso elatte, ma il florovivaismo sta pagandoun prezzo alto al caro energia e alla

cancellazione delle agevolazioni sulgasolio, mentre gli allevamenti di suinisi trovano in una situazione che staportando molti ad andare in soccidaabbandonando l’attività imprendito-riale vera e propria. E questo non è unbene. Dobbiamo continuare a lavo-

rare sul fronte dell’identificazione deiprodotti e della filiera agricola italia-na per dare alle aziende italiane lapossibilità di crescere rafforzarsi. An-cora troppi prodotti arrivano dal-l’estero e vengono venduti come fos-sero italiani senza che i consumatori

possano esserne consapevoli”. Il Pre-sidente Carlo Franciosi è stato quindieletto dall’assemblea. Durante l’as-semblea sono intervenuti l’assessoreregionale Alessandro Colucci, il Presi-dente del Consorzio Agrario LuigiGruppi, il Presidente del Consorzio Vil-

loresi Sandro Folli, il Direttore generaledell’agricoltura della Provincia di Mi-lano Paolo Lassini e l’assessore al-l’agricoltura della provincia di LodiMatteo Boneschi. Tutti hanno espres-so sostegno all’attività di Coldiretti sulterritorio.

Page 4: nuovo grano numero 6/2011

4 - Il Nuovo Grano Giugno 2011Sindacale

Vertice con la regione Lombardia, chiesta la moratoria sulle rate dei mutui e il taglio dei tassi di interesse sui finanziamenti

Piano di emergenza per i suiniServe subito il decreto applicativo della legge sull’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta

Pacchetto latte Ue,le novità dopo l’estate

Sarà discusso in aula dopo la pau-sa estiva il «pacchetto latte», che lacommissione agricoltura del parla-mento europeo ha approvato il 27giugno scorso con una serie di modifi-che, sintetizzate in otto emendamentidi compromesso (il cui testo in ingleseè disponibile sul sito www.agrapress.it,sezione documenti recenti), a cui si èaggiunto un emendamento oraleche chiede alla commissione esecuti-va di intervenireanche nel settoredell’olio d’oliva.P e r i l l a t t e , g l iemendamenti ap-provati riguarda-no:INTERPROFESSIONE:è stata prevista lapossibilità di parte-cipazione della di-stribuzione;CONTRATTI: è stataprevista l’obbliga-torietà dei contrat-ti; è stata modifica-ta la percentualemassima di latte“controllato” dauna singola orga-nizzazione di pro-duttori all’interno diuno stato membro, che passa dal 33al 40 per cento; sono state previstederoghe all’obbligo di aderire adun’unica OP; è stato previsto che ilcontratto fissi il prezzo pagato ai pro-duttori per non meno di un anno, leregole per la rinegoziazione; dettaglisui tempi di pagamento e le proce-dure, le caratteristiche del prodotto ele regole applicabili in caso di forzamaggiore.ORGANIZZAZIONI DI PRODUTTORI: so-no state inserite nuove norme concer-nenti il riconoscimento delle organiz-zazioni di produttori e loro associazioni.PROGRAMMAZIONE PRODUTTIVA: èstato inserito un nuovo articolo che

prevede la possibilità per i formaggiDop e Igp di programmare la produ-zione.Intanto per il secondo anno consecu-tivo l’Italia non ha superato il Quanti-tativo Nazionale Garantito di quotalatte. A fronte di una possibile produ-zione di 10,88 milioni di tonnellate, ilquantitativo prodotto è stato di10.612.314 tonnellate quindi i produt-tori non saranno assoggettati a prelie-

vo. Rispetto alloscorso anno c’è la“novità” di AGEAche ad oggi hagià effettuato icalcoli di fine peri-odo e comunica-to ai primi acqui-renti di provvede-re alla restituzionedelle eventualitrattenute mensili.S o l i t a m e n t el’Agenzia si riser-vava di comuni-care agli acqui-renti calcoli e resti-tuzioni entro il 31 diagosto generan-do disagi econo-mici a quei pro-duttori che ave-

vano superato il proprio QRI senza ri-correre ad affitti in corso di campa-gna. Quest’anno invece, la certezzadel mancato superamento della so-glia nazionale e chiarito nel corso del-la scorsa campagna l’inapplicabilitàdi trattenute ai produttori in mancan-za di codesto superamento, AGEA haritenuto logico anticipare quanto piùpossibile la restituzione. Sono già noteanche le produzioni per singola regio-ne e la Lombardia si conferma la pri-ma regione per produzione: 4.379.856tonnellate pari al 41% del totale, se-guono l’Emi l ia Romagna con1.618.255 tonnellate, poi il Venetocon 1.099.469 tonnellate.

In Lombardia gli allevatori di bovini da carne ormai da moltissimi anni sisono organizzati ed operano consapevoli dell’importanza di garantire alconsumatore qualità, bontà, sapore tenerezza della carne, ma soprattuttola certezza di reperire un prodotto ineccepibile dal punto di vista igienico-sanitario. A livello territoriale operano Associazioni e Consorzi Carne diQualità le cui produzioni sono certificate e realizzate nel rispetto di precisi e

severi disciplinari. Alcune diqueste realtà nel dicembre2009 si sono anche riuniti nelConsorzio Regionale ProduttoriCarni Bovine della Lombardiaal quale aderisce, il ConsorzioQualità Carne Bovina di Milanoche associa 48 aziende agrico-le con un potenziale produttivodi 20.000 capi. Sono invececonvenzionati con il Consorzioalcuni impianti di macellazionee di lavorazione, nonché varipunti vendita ubicati nei centriurbani oppure, come spacciagricoli, nelle campagne. Ilconsorzio ha il riconoscimentoper l’etichettatura volontaria

della carne bovina ai sensi del reg. CE 1760/2000. Gli altri soci sono l’ Asso-ciazione Produttori Bovini Carne di Bergamo, il Consorzio Carni BovineScelte di Brescia, il Consorzio Carne Bovina Documentata di Mantova. Leattività dei Consorzi e degli allevamenti sono inoltre sottoposte costante-mente ai controlli pubblici esercitati dai Servizi veterinari delle competentiASL.Le razze di bovini da carne allevate in Lombardia appartengono alleprincipali razze da carne diffuse sul territorio europeo (Charolaise, Limousi-ne, Piemontese, Monte Beliarde, Simmental ma anche Meticcia, Croise,Blonde d’Acquitanie, Polacca, Garronese, Guascone).

Consorzio carni bovine:qualità, sicurezza e origine

Contributi per l’abbattimentodi almeno due punti percentualidei tassi di interesse sui finanzia-menti erogati dalle banche,una moratoria di almeno dueanni sulle rate dei mutui attual-mente in essere, un sistema diregole contro le speculazioniche tramite le bioenergie stan-no mandando alle stelle i prezzidei terreni e dei cereali e l’impe-gno della Regione a far sentire ilsuo peso affinchè il Ministerodell’Agricoltura vari prima possi-bile il decreto applicativo dellalegge sull’obbligo dell’origine inetichetta.Sono queste le richieste più ur-genti che il 30 giugno scorso,presso la nuova sede della Re-gione Lombardia a Milano, laColdiretti ha presentato all’as-sessore regionale Giulio De Ca-pitani durante un vertice che havisto la partecipazione di unaimportante delegazione di oltre30 allevatori di suini (arrivati datutte le province) guidata dalpresidente della Coldiretti Lom-bardia Nino Andena, che ha di-chiarato: “La situazione è al limi-te e rischiamo per davvero diperdere un settore che in diecianni ha visto raddoppiare i costidegli allevamenti e dimezzare lequotazioni della carne. Bisognaintervenire subito”.L’assessore Giulio De Capitani,insieme al direttore generaledell’agricoltura Paolo Baccolo,ha assicurato che saranno pre-se misure a sostegno degli alle-vamenti lombardi sia per quan-to riguarda le garanzie sui finan-ziamenti alle aziende che per laproroga le rate sui mutui. Men-tre per scoraggiare le specula-zioni generate dalle fonti rinno-vabili, la Regione non darà uncentesimo ai progetti dei privatiper gli impianti a biogas.Ma oltre agli interventi urgenti,la delegazione di Coldiretti hapresentato anche una serie dimisure a medio lungo termineche vanno da un’applicazionedella direttiva nitrati che nonpenalizzi ingiustamente le azien-de alla riduzione della burocra-zia, dall’apertura di nuove lineedi credito nell’ambito del pianodi sviluppo rurale a un contrattotipo con parametri per indiciz-zare il prezzo dei suini, fino amaggiori controll i sul ruolo el’attività dei Consorzi di tuteladelle Dop.

Prezzi bassi e costi alti,così le aziende chiudono

“Nel 2005 gli allevamenti di suini nel Lodigiano erano 240, mentre og-gi sono attivi solo 140. In pratica abbiamo perso oltre la metà delleaziende. Se contiamo anche Milano e la Brianza ne saranno rimastepoco meno di 250” commenta Marco Lunati, allevatore di Mairago(Lodi) e consigliere nazionale dell’associazione che raggruppa leaziende del settore.Il 30 giugno scorso a Milano Lunati ha partecipato al vertice con l’as-sessore all’agricoltura della Regione Giulio De Capitani durante ilquale è stato discusso il piano di emergenza proposto da ColdirettiLombardia per salvare il comparto. Con Lunati c’erano GiuseppeMascheroni di Corte Palasio e Paolo Ferrari di Codogno.“I costi sono alti e le quotazioni basse, si tratta di un mix micidiale cherischia di portare al tracollo molte aziende che così non possono piùandare avanti, servono misure urgenti sul piano finanziario, sia perquanto riguarda gli interessi sulle risorse che le banche potrebberomettere a disposizione sia per la proroga delle rate dei mutui già inessere” spiega il direttore Carlo Greco che ha guidato la delegazio-ne degli allevatori della Coldiretti di Milano e Lodi che ha affiancatoquelle delle altre province lombarde.“In Europa – commenta Lunati - hanno affrontato la crisi incentivandol’allevamento di scrofe nazionali e valorizzando il prodotto, mentrenoi importiamo troppi suinietti dall’estero. Bisogna puntare su unachiara indicazione d’origine e trovare nuove strade, come quella delsuino light che stiamo cercando di portare avanti, ma ci serve aiutoper questo progetto. Le istituzioni si debbono muovere al più presto,non c’è più tempo”.

Un momento del vertice fra gli allevatori e i rappresentanti della Coldiretti e l’assessore regionale all’agricoltura Giulio De Capitani

Il Presidente Marini blocca un carico di prosciutti stranieri al Brennero

Page 5: nuovo grano numero 6/2011

TerritorioGiugno 2011 Il Nuovo Grano ­ 5

Grazie al Patronato Epaca riemerge la “pensione perduta”:centomila euro, più mille al mese a un cinquantenne

Quando si dice un giorno fortu-nato. Grazie all’Epaca Coldiretti (ilpatronato per i servizi alla persona)a Milano un 50enne ha scoperto diavere diritto a un tesoro di quasicentomila euro lordi, 75mila al net-to delle tasse, più mille euro al meseper tutta la vita.Si tratta degli assegni Inps, mai ri-scossi, della pensione di reversibilitàdella moglie scomparsa dieci annifa. “Il marito si era rivolto a noi peraltri motivi – spiegano i funzionariEpaca - ma grazie ai controlli cheeffettuiamo su ogni situazione ab-biamo trovato questo tesoretto”.E per l’uomo è stata una vera sor-presa. “Era convinto – spieganodall’Epaca – che la moglie nonavesse lavorato abbastanza per ri-cevere la pensione”. Invece ladonna, deceduta nel 2001, per

quasi 20 anni aveva versato i contri-buti, frutto del lavoro da dipenden-te aziendale. Ora, il tesoretto andràal marito e ai due figli minorenni.Non è il primo caso di “pensioni di-menticate” ritrovate dall’EpacaColdiretti: in maggio a una 76ennedella provincia di Mantova sonostati restituiti 55mila euro di arretrati(frutto dei contributi versati quandolavorava come bracciante agrico-la) più un assegno di 460 euro almese.“Sono risultati positivi che testimo-niano l’efficienza dei servizi gratuitiche mettiamo a disposizione dellagente– commenta la Coldiretti diMilano e Lodi - Ogni anno nei nostriuffici passano oltre 40mila persone,non necessariamente legate almondo dell’agricoltura, a cui offria-mo assistenza e consulenza”.

Ricerca della Camera di commercio di Milano sulle tendenze degli acquisti e il rispetto per l’ambiente: tutti sono interessati all’origine

Le donne lombarde hanno scelto:prodotti Made in Italy e di stagione

Altro che sushi o kebab. La bor-sa della spesa delle donne lom-barde si riempie di prodotti stagio-nali e made in Italy. E’ quantoemerge dalla ricerca “Donne eambiente” della Camera di Com-mercio di Milano, alla quale hapartecipato anche Coldiretti Mila-no, che è stata presentata giovedì16 giugno nel capoluogo lombar-do.Secondo quest’analisi, infatti, oltreil 90% delle intervistate ritiene rile-vante, nella scelta degli alimenti,la provenienza italiana e la stagio-nalità. Circa la metà delle donne,inoltre, considera molto influentisulle scelte d’acquisto le qualitàdei prodotti Doc e Dop e la trac-ciabilità della merce.“Sono dati che dimostrano la bon-tà del cibo italiano - spiega Am-brogia Bardelli, responsabile diDonne Impresa Coldiretti di Milanoe Lodi -. In un momento comequesto, in cui si sta creando unapsicosi da batterio killer, bisogna

che le persone sappiano che i no-stri prodotti sono sicuri”.L’italianità è insidiata dal falso Ma-de in Italy che ogni anno, nel mon-do, vale circa 50 miliardi di euro.Vengono taroccati i nomi, oppurele confezioni e in alcuni casi ven-gono addirittura usate le denomi-nazioni originali.“Per sapere davvero quello che fi-nisce sulle nostre tavole – spiegaColdiretti - serve un’etichettaturachiara e precisa. In questo senso, ildecreto presentato recentemen-te dal ministro delle Politiche agri-cole, Saverio Romano, rappresen-ta un passo avanti perché imponedimensioni leggibili nell’etichetta eil giusto posizionamento sul pro-dotto”.Per garantire la trasparenza dell’ori-gine, la Coldiretti sta realizzando ilprogetto della filiera agricola italia-na, che sarà composta da oltreventimila punti di offerta al consu-matore tra spacci aziendali, farmer-s’ market, agriturismi e botteghe.

Psicosi batterio, orticoltori mobilitaticon maxi insalate e tabella antipanico

Due maxi insalata Made in Italy aMilano e Monza e una tabella anti-panico per le famiglie. Gli orticoltoridella Coldiretti di Milano e Lodiscendono in campo contro la psi-cosi del batterio killer. Prima il 7 giu-gno presso il capoluogo lombardoe poi il 9 giugn presso il farmers’market di viale Romagna gli agricol-tori di Campagna Amica hannopreparato grandi insalate miste concetrioli e pomodori da mangiare inpubblico e da offrire ai consumatori.A Monza anche una delegazione dirappresentanti politici provinciali ecomunali, guidati dal presidentedella Provincia di Monza e BrianzaDario Allevi ha partecipato all’inizia-tiva mangiando cetrioli e pomodoriper dimostrare che non c’è nulla datemere, soprattutto se si scelgonoprodotti italiani ese si seguono al-cune elementariregole di buon-senso.Per aiutare i con-s u m a t o r i l aColdiretti ha di-stribuito la “tabel-la anti panico”con suggerimentie notizie sul bat-terio e sulle prin-cipali norme dibuonsenso peruna tranqui l laigiene alimenta-re domestica.“Per combatterela paura servonola massima trasparenza sui prodottie un po’ di buonsenso – spiega Car-lo Franciosi , Presidente del laColdiretti di Milano e Lodi – per que-sto stiamo organizzando una serie diiniziative di sensibilizzazione sul terri-torio per spiegare alla gente checon i prodotti italiani, come ha con-fermato lo stesso ministro della Sani-tà, non c’è nulla da temere. La pre-senza dell’indicazione d’origine,che purtroppo non è stata ancoraestesa dall’Europa a tutto il settoreagroalimentare, rappresenta unabuona arma nelle mani dei consu-matori per fare scelte serene e con-sapevoli”. Secondo un’indagine

Coldiretti/SWG il 91% degli italiani sifida di più del cibo prodotto in Italiaperché è ritenuto più fresco (25%),garantito da maggiori controlli(25%) e più sicuro perché rispettaleggi più severe (19%). Da qui il suc-cesso dei farmers’ market (40 nellesole province di Milano, Lodi e Mon-za Brianza), degli spacci in cascina,dei farmers’ shop (Biassono, Legna-no e Parabiago) e dei bancomatdella salute (a San Donato Milane-se).“Di fronte alla preoccupazione del-la gente – dice Carlo Franciosi, Presi-dente di Coldiretti Milano e Lodi – ènecessario spiegare ancora meglio

l’origine deiprodotti e i lvalore, anchesul fronte del-la sicurezzaalimentare, diquelli coltivatinei campi enelle serre de-gli agricoltoriitaliani. Primadell’acquisto,per essere piùtranquilli, ba-sta controllareda dove arri-vano i prodot-ti e prenderequelli Made in

Italy”. In Lombardia, dove si produ-cono oltre un milione e 300 mila ton-nellate di frutta e ortaggi, il dannostimato per il settore a causa dellapsicosi da batterio killer – spiega laColdiretti – ha raggiunto i 5 milioni dieuro. “E’ una situazione pesante –spiega Mario Bossi, Presidente degliorticoltori milanesi – la gente ha pa-ura, la richiesta di cetrioli è crollata esta rallentando anche quella deglialtri ortaggi. Per uscire da questocortocircuito bisogna dare la massi-ma informazione e trasparenza pos-sibile sull’origine dei prodotti, sui pas-saggi dal campo alla tavola e sullemodalità di coltivazione”.

Il progetto “Filiera agricola tutta Italiana” prende sempre più forma.Il Consorzio Produttori Campagna Amica e Fondazione CampagnaAmica hanno predisposto il Kit – Botteghe e si va dunque in manieraspedita verso l’apertura di punti vendita esclusivamente riconducibilial prodotto agricolo ed agroalimentare tutto italiano. Il successo deiMercati attivati su tutto il territorio ha accelerato la realizzazione delprogetto. Le Botteghe accorceranno le distanze tra produttore e con-sumatore attraverso la vendita diretta dei prodotti provenienti dalla fi-liera agricola tutta italiana firmata dagli agricoltori e si avviano ad es-sere presenti in almeno la metà delle province italiane, ed anche conpiù presidi in un’unica provincia. Il CPCA (Consorzio Produttori diCampagna Amica), costituitosi il 24 marzo 2011, ha come obiettivo lapromozione e la gestione dei punti di vendita diretta attraverso l’inse-gna “Campagna Amica, La Bottega”, preoccupandosi sia dell’attivi-tà logistica dei soci, sia della realizzazione di servizi commerciali e diassistenza per l’intera rete. Dopo aver definito il format e lo studio del-la localizzazione dei punti vendita ha già attivo l’Ufficio Commercialeper i grandi contratti in tutte le filiere delle società di scopo e per tuttala rete di Campagna Amica(mercati, fattorie, agriturismi), per il cana-le HO.RE.CA.(Hotel, Ristorazione e Catering) oltre che per il canaleGDO (Grande distribuzione organizzata). Il Consorzio si è dotato diuna struttura molto snella, oltre che di un portale Web dove attraversoprocessi trasparenti si incontreranno l’offerta dei produttori e la do-manda della nascente rete di vendita, facendo diventare protagoni-sti il produttore ed il consumatore. Il primo perché deciderà il prezzodel proprio prodotto ed il secondo perché avrà certezza che dietroquel prodotto c’è un impresa agricola italiana.La vendita diretta at-traverso le Botteghe di Campagna Amica diventa così l’unico ed au-tentico strumento di esaltazione e valorizzazione del prodotto italiano.

Campagna Amica:arrivano le botteghe

Il benvenuto della Coldiretti al cardinale Scola:guida importante per tempi così complessi

La Coldiretti di Milano e Lodi dà il benvenutoal nuovo arcivescovo di Milano Angelo Scolacon una lettera inviata a firma del PresidenteCarlo Franciosi e del Direttore Carlo Greco.

“Eminenza Reverendissima,abbiamo accolto con gioia la Sua nomina al-la guida della comunità cattolica milanese.Nel nostro Statuto viene riportato che la nostraOrganizzazione si ispira alla dottrina socialedella Chiesa cattolica; lo dimostra la nostraazione sindacale che, da sempre, è rivolta al-la difesa dei diritti professionali dei coltivatori con viva attenzione alla tutela dei valori dellafamiglia, della vita e dell’ambiente.

Siamo a porgerLe i migliori auguri di buonlavoro e la nostra disponibilità per una fatti-va collaborazione con la Diocesi.Siamo sicuri che Ella saprà offrirci queglispunti di riflessione e di azione così neces-sari per interpretare tempi complessi comequelli che stiamo vivendo.Anche a nome di tutti i nostri agricoltori edoperatori che lavorano nella nostra Fede-razione formuliano gli auguri più sinceri perla Sua preziosa attività pastorale che segui-remo con umile obbedienza.In attesa della possibilità di poterLa incon-trare, inviamo il nostro più caloroso benve-nuto unitamente a deferenti saluti”.

Page 6: nuovo grano numero 6/2011

6 - Il Nuovo Grano Giugno 2011Territorio

Partecipanti da ogni angolo della Lombardia: c’è chi resiste in montagna e chi è riuscito a portare il proprio vino negli hotel extralusso di Dubai

Oscar Green, vince l’agricolturaPremio speciale a Fausto Frigerio di Vimercate per la sua filiera del mais e del farro

le radici di un rilancio generale delMade in Italy in molti campi: dal-l’export alla cultura, dall’alimenta-zione ai servizi alla persona, dal turi-smo alla difesa dell’ambiente”.Ed è nell’ambito di un rinnovatopatto di collaborazione fra città e

campagna che sempre questamattina, in occasione degli OscarGreen 2011 è stato firmato il pro-tocollo d’intesa fra i giovani im-prenditori della Coldiretti e l’asso-ciazione Movimento Giovanile1535 per la creazione di quattro

“food corner del km zero” a Mila-no in zona Duomo, parco Sempio-ne, giardini Montanelli e stazioneCentrale per la distribuzione disnack e frullati da passeggio con iprodotti delle aziende agricoledel territorio.

Portano il vino nel più famoso ho-tel extra lusso di Dubai, ma non di-menticano l’oratorio sotto casa.Vanno su Internet per la spesa on li-ne, ma curano anche gli ulivi del la-go d’Iseo. Resistono sui terreni dimontagna, mentre in pianura nonabbandonano la “cultura delmais”. Sono i giovani imprenditoridella Coldiretti premiati questamattina a Milano, a Palazzo Giure-consulti, con la consegna degliOscar Green 2011 dell’agricolturalombarda. Storie di idee e lavoro, ri-schio e risultati. Facce di agricoltori,ma anche di ragazzi che ci hannoprovato e ce l’hanno fatta.Premio speciale “Agricoltura Lom-bardia” a Fausto Frigerio di Vimer-cate che ha sempre coltivato ilmais, re dei cereali lombardi. Mapoi ha capito che bisognava an-che trasformarlo in farine non soloper la polenta, ma anche per le tor-te, i biscotti, il pane e a Natale perdei piccoli panettoni. Da qualchemese alle sue colture si è aggiunto ilfarro dalla quale si ottiene una fari-na che serve per spaghetti, pennee maccheroni. Nello spaccio azien-dale si trovano anche frutta e ver-dura di stagione, oltre a prodotti dialtre aziende agricole della zona.Erano 86 le aziende lombarde inconcorso, dieci quelle premiatenelle categorie Esportare il territo-rio, In-Generation, Oltre la filiera,Paese Amico, Stile e cultura d’im-presa, Sostieni lo sviluppo, Campa-gna Amica, più tre riconoscimentispeciali Montagna, Agricoltura eCreditAgri. Prevista la menzionespeciale “Dai Consumatori”.I vincitori sono: Fausto Garrò di Ba-gnolo San Vito (Mantova), FaustoFrigerio di Vimercate (Brianza), Pa-trizia Torti di Montecalvo Versiggia(Pavia), Mario Setola di LurateCaccivio (Como), Livio Cantalupodi Ponte San Pietro (Bergamo), Lui-gi Scarani di Cigognola (Pavia),Nadia Turelli di Sale Marasino (Bre-scia), Davide Trombetta di Ostiano(Cremona), Don Roberto Besozzidella Parrocchia di Monvalle (Va-rese) e Jan Zecca di Sondrio. Men-zione speciale ad Alessandra Albi-setti di Cernusco Lombardone(Lecco).“Ognuna di queste storie – spiegaCarlo Franciosi, Presidente dellaColdiretti di Milano e Lodi – ci rac-conta un pezzo di Lombardia, divoglia di fare e di mettersi in giocopartendo dall’agricoltura che si di-mostra sempre più in grado di offri-re spunti e opportunità anche perle nuove generazioni. Un settoreche non è affatto residuale comemolti pensano, ma che custodisce

I “giardini verticali”crescono sull’Arengario

I giardini verticali si fanno stradain città. Anche Monza ha speri-mentato questa nuova tendenza,ricoprendo i muri dell’Arengario,sede del Comune, con vere e pro-prie “pareti verdi” che – spiega laColdiretti Lombardia – piaccionosempre di più per il loro valore am-bientale ed estetico.Il giardino verticale si realizza fissan-do alla parete scelta una base dipanno assorbente nella quale sicreano le nicchie per le piante: pergli interni vanno bene essenze chenecessitano di un’annaffiatura re-golare e di una temperatura tra i15° e i 20°, mentre per l’esterno so-no più adatte le rampicanti e le er-bacee perenni, senza dimenticareorticole e aromatiche.Piante e f ior i – commenta la

Coldiretti Lombardia - non solo mi-gliorano l’aspetto estetico dei no-stri centri urbani, ma aiutano acontrastare lo smog, una buonamanutenzione del verde vuol direuna maggiore qualità di vita pertutti.La nuova veste dell’Arengario, co-stituita da aromatiche, insalate eoltre dieci varietà di tappezzanti, èstata creata in occasione del pri-mo Green Street Festival (dal 26 al29 maggio scorsi), un appunta-mento che mira a rilanciare il floro-vivaismo lombardo. Nella provinciadi Monza Brianza il florovivaismorappresenta il 50% del settore agri-colo. A livello regionale, invece, sicontano circa 2500 aziende che,nel 2009, hanno mosso un giro d’af-fari di circa 600 milioni di euro.

L’istituto Tecnico Agrario“Gregorio Mendel” di VillaCortese per l’a.s. 2012/2013intende richiedere alla Pro-vincia di Milano l’apertura diun Corso serale per operatoridel settore, lavoratori, disoc-cupati, cassaintegrati.Il corso serale che avrà unpercorso didattico flessibile(con parziale esonero dallelezioni in presenza di espe-rienze scolastiche pregressevalidabili), consente a tutti ipossessori di licenza media ea coloro che abbiano già fre-quentato Istituti superiori, gra-zie anche al riconoscimentodi crediti formativi, il recuperodi anni di studio al fine di con-seguire il diploma di Perito inAgraria, Agroalimentare eAgroindustria .Riprendere gli studi rientra trale opportunità che a livelloeuropeo fanno parte del-l’educazione permanente,dell’apprendere lungo tuttol’arco della vita.Il diploma che si consegue alcorso serale ha pieno valorelegale e consente l’inseri-mento nel mondo del lavoroin aziende o enti pubblici diindirizzo agrario forestale, incooperative di servizi ed inol-tre consente l’accesso alla li-bera professione.Il diploma permette l’iscrizio-ne a tutte le facoltà universi-tarie.Il diploma costituisce titolopreferenziale nelle graduato-rie per l’accesso ai finanzia-menti comunitari, nazionali eregionali in agricoltura. Ed èquindi un ottimo strumentoper chi vuole migliorare lapropria azienda agricola.Per l’iscrizione é necessarioavere uno di questi 3 requisiti:1) Possesso dell’ ammissionealla classe 3^ di un IstitutoTecnico Agrario.2) Ammissione alla classe 3^di qualunque Istituto Superio-re e superamento di esami diidoneità, , relativi alle materiedelle stesse classi dell’IstitutoTecnico Agrario.3) Diploma di terza media esuperamento di esami di ido-neità, da effettuarsi pressol’Istituto, relativi alle materiedel biennio dell’Istituto Tecni-co Agrario. Si prevede un’ or-ganizzazione flessibile an-nuale e settimanale delle le-zioni; il riconoscimento deicrediti formativi, grazie aiquali chiunque già possiedacompetenze acquisite in se-guito a studi compiuti prece-dentemente o ad esperienzematurate in ambito lavorati-vo, potrà chiedere il parzialeesonero dalla frequenza del-le lezioni.Il corso di studi ha la durata ditre anni, ma è possibile iscri-versi, se non si possiedono i 3requisiti sopra elencati, ad unmonoennio ( prima e secon-da in un anno) che consentel’ammissione alla classe terza.Le lezioni si svolgeranno dallunedì al venerdì; inizierannodi norma alle ore 18,00 e ter-mineranno alle 23,00.Il sabato pomeriggio si terran-no le esercitazioni pratiche.

Periti in agraria,corsi serali

a Villa Cortese

Page 7: nuovo grano numero 6/2011

FiscaleGiugno 2011 Il Nuovo Grano ­ 7

Una piccola mappa di sopravvivenza per non avere problemi con il fisco e gestire con tranquillità i beni delle aziende agricole

Attenti al reddito dei terreniEcco tutte le trappole che si possono nascondere nella contabilizzazione delle renditeCome è noto il reddito derivante

dall’attività agricola è normalmen-te dichiarato attraverso il RedditoAgrario, pertanto quando si parla direddito dei terreni si pensa alle ren-dite catastali ad essi riferite.Ma i terreni “producono” altri reddi-ti. Redditi di diverso tipo. Basti pen-sare alla vendita di un terreno e al-l’eventuale plusvalenza che ne puòderivare e all’assoggettamento al-l’IVA, oppure all’espropriazione del-lo stesso e alle diverse modalità ditassazione dell’indennità corrispon-dente, oppure ancora a terreni sitiall’estero o all’acquisto di un terre-no che ancora prima del possesso èindice di capacità economica di-ventando “spia” di redditi possedu-ti.In tempo di dichiarazione dei reddititutto questo diventa importante eva tenuto in debita considerazionequando si forniscono i dati e le noti-zie per la redazione della dichiara-zione stessa.Reddito agrarioIl titolare dell’impresa agricola indi-viduale, esercente le attività agrico-le indicate all’art. 2135 del Codicecivile, anche a seguito della modifi-cazione delle comunioni tacite fa-miliari di cui all’art. 230-bis, ultimocomma, del C.c. e delle societàsemplici, dichiara il reddito di tali at-tività mediante il reddito agrario.In presenza di costituzione di impre-sa familiare, avvenuta con le mo-dalità previste dall’art. 5, comma 4,del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917,il reddito agrario è dichiarato partedal titolare dell’impresa, nella misu-ra minima del 51%, e parte dai col-laboratori dell’impresa familiare,come risulta dall’atto costitutivo,complessivamente nella misuramassima del 49% delle spettanze, ecomunque confermate a consunti-vo in base alla qualità e quantità dilavoro effettivamente prestate inmodo continuativo e prevalentenell’impresa.In caso di impresa coniugale svol-gente attività agricola, naturalmen-te non gestita in forma societaria, ilreddito agrario è attribuito al 50%tra i coniugi.Anche ai soci delle società agrico-le, quando possibile, viene attribuitoil reddito catastale e pertanto, an-che ai soci di tali società (quando siverificano tali presupposti).Si deve però tenere conto che la di-chiarazione su base catastale non èpossibile per alcune attività agricoleconsiderate «connesse» per le qualiè previsto un particolare regime for-fetario oppure in caso di alleva-menti o coltivazioni in serra ecce-denti i limiti previsti dall’art. 32 delTUIR.Redditi non determinabilicatastalmenteEsistono anche redditi di natura fon-diaria non determinabili catastal-

mente (censi, decime, quartesi, li-velli, lastrici solari, aree urbane e altriredditi consistenti in prodotti del fon-do o commisurati ai prodotti stessi),compresi quelli dei terreni dati in af-fitto per usi non agricoli. Si tengaconto che questi redditi non benefi-ciano di alcuna deduzione di spese.Anche i terreni situati all’estero van-no dichiarati, riportando l’ammon-tare netto assoggettato ad impostasui redditi nello Stato estero. Se nelloStato estero l’immobile non è assog-gettabile ad imposizione, quest’ulti-mo non deve essere dichiarato acondizione che il contribuente nonabbia percepito alcun reddito. Senello Stato estero gli immobili sonotassabili mediante applicazione ditariffe d’estimo o in base a criteri si-milari, indicare l’ammontare risul-tante dalla valutazione effettuatanello Stato estero, ridotto delle spe-se eventualmenteivi riconosciute. Seil reddito derivan-te dalla locazionedell’immobile sitoall’estero non èsoggetto ad im-posta sui redditinel Paese estero,indicare l’ammon-tare del canone dilocazione perce-pito, ridotto del 15per cento a titolodi deduzione for-fetaria delle spe-se. Se tale redditoè soggetto all’im-posta nello Statoestero, indicarel’ammontare di-chiarato in dettoStato senza alcu-na deduzione dispese. In tal casospetta il creditod’imposta per leimposte pagateall’estero.Comunque gli in-vestimenti di beni patrimoniali collo-cati all’estero indipendentementedalla effettiva produzione in Italia diredditi di fonte estera imponibili nelperiodo d’imposta devono essereindicati anche nel quadro RW.Terreni edificabiliLe cessione a titolo oneroso di terre-ni suscettibili di utilizzazione edifica-toria secondo gli strumenti urbanisti-ci vigenti al momento della cessio-ne solitamente determinano unaplusvalenza da dichiarare. Al riguar-do si precisa che per terreni suscetti-bili di utilizzazione edificatoria si in-tendono quelli qualificati come edi-ficabili dal piano regolatore gene-rale o, in mancanza, dagli altri stru-menti urbanistici vigenti al momen-to della cessione e che la plusvalen-za si realizza anche se il terreno èstato acquisito per successione odonazione ovvero è stato acquista-to a titolo oneroso da più di cinqueanni.Terreni espropriatiAnche le plusvalenze e le altre som-me percepite a titolo di indennità diesproprio o ad altro titolo nel corsodel procedimento espropriativo so-no tassabili. Tuttavia si ricorda che ladichiarazione di tali redditi interessai soli contribuenti che hanno perce-pito somme assoggettate alla rite-nuta alla fonte a titolo d’imposta eche intendono optare per la tassa-zione di tali plusvalenze nei modi or-dinari (tassazione separata o, peropzione, tassazione ordinaria),scomputando conseguentementela predetta ritenuta che, in tal caso,si considera a titolo di acconto. Difatto la dichiarazione dei redditi sicompila per richiedere un rimborsopiù che per pagare una differenza.Con l’espressione “esproprio”si fa ri-ferimento a quanto percepito a ti-tolo di indennità di esproprio o adaltro titolo nel corso del procedi-

mento espropriativo e a seguito dioccupazione acquisitiva, compresigli interessi su tali somme e la rivalu-tazione.Per la nozione di occupazione ac-quisitiva deve farsi riferimento al-l’espropriazione di fatto che si verifi-ca quando la pubblica autorità,occupando illegittimamente unsuolo privato e destinandolo irrever-sibilmente a realizzazioni di interessepubblico, crea i presupposti per laemanazione di un provvedimentogiudiziario che riconosce al privatouna somma a titolo di risarcimentoper la privazione del suolo stesso.In forza delle citate disposizioni, le in-dennità e le altre somme devonoessere dichiarate a condizione chesiano state corrisposte relativamen-te ad aree destinate alla realizzazio-ne di opere pubbliche o di infrastrut-ture urbane all’interno di zone omo-

genee di tipo A, B, C e D di cui alD.M. 2 aprile 1968, definite daglistrumenti urbanistici, e di interventidi edilizia residenziale pubblica edeconomica e popolare di cui alla L.18 aprile 1962, n. 167, e successivemodificazioni.Non vanno assoggettate a ritenutae, pertanto, non vanno dichiaratele indennità percepite in relazioneall’esproprio di aree diverse daquelle indicate (quali quelle di tipoE ed F) indipendentemente dall’usocui sono destinate.Va precisato che le somme perce-pite a titolo di indennità di esproprioo ad altro titolo nell’ambito del pro-cedimento espropriativo, nonchéquelle comunque riscosse a titolo dirisarcimento del danno a seguito diacquisizione coattiva conseguentea occupazioni d’urgenza divenuteillegittime, come avanti individuate,compresa la rivalutazione, dannoluogo a plusvalenze .Invece le somme percepite a titolodi indennità di occupazione, diver-se da quelle prima considerate,nonché gli interessi comunque do-vuti sulle somme da cui derivano leanzidette plusvalenze, danno luogoa “redditi diversi” e vanno pertantodichiarati per il loro intero ammon-tare.Non danno luogo a plusvalenza lesomme corrisposte a titolo di inden-nità di servitù in quanto nei casi dispecie il contribuente conserva laproprietà del cespite. Non devono,altresì, essere assoggettate a tassa-zione quali indennità di esproprio lesomme relative ad indennità diesproprio di fabbricati ed annessepertinenze, né le indennità aggiunti-ve spettanti ai sensi dell’art. 17,comma 2,della L. n. 865 del 1971, ai coloni,mezzadri, fittavoli ed altri coltivatoridiretti del terreno espropriato.

Come si calcola la plusvalenzaAi fini del calcolo delle plusvalenzedei terreni suscettibili di utilizzazioneedificatoria e delle indennità diesproprio e simili, il costo di acquistodeve essere prima aumentato ditutti gli altri costi inerenti e poi rivalu-tato sulla base della variazione del-l’indice dei prezzi al consumo per lefamiglie di operai ed impiegati. Alcosto così determinato e rivalutatova poi sommata l’eventuale Invimpagata. Se si tratta di terreni acqui-stati per effetto di successione o do-nazione si assume come prezzo diacquisto il valore dichiarato nellerelative denunce ed atti registrati, oin seguito definito e liquidato, au-mentato di ogni altro costo ineren-te, dell’Invim e dell’imposta di suc-cessione pagate.Ai fini della determinazione dellaplusvalenza in luogo del costo d’ac-

quisto o del va-lore dei terreniedificabili, dal2002 è consenti-to assumere, ilvalore ad essiattribuito me-diante la periziagiurata di stimaredatta a suotempo, previopagamento diun’imposta so-stitutiva del 4%.L’amministrazio-ne finanziariapuò prenderevisione degli attidi stima giuratae dei dati identi-f i c a t i v i d e l -l’estensore ri-chiedendoli alcontribuente ilquale, pertan-to, è tenuto aconservarli.I costi sostenutiper la relazionegiurata di stima,

qualora siano stati effettivamentesostenuti e rimasti a carico del con-tribuente, possono essere portati inaumento del valore iniziale da assu-mere ai fini del calcolo della plusva-lenza in quanto costituiscono costoinerente del bene.Terreni agricoliLa cessione di terreni agricoli effet-tuata dopo un quinquennio dal-l’acquisto non produce plusvalen-za. Di contro se i terreni agricoli sonoceduti nel quinquennio determina-no un plusvalenza da dichiararsinella dichiarazione dei redditi oltrea determinare la decadenza delleagevolazioni fiscali eventualmenterichieste all’acquisto.Terreni soggetti a lottizzazioneIl calcolo delle plusvalenze derivantidalla cessione di terreni lottizzati sidiversifica da quello dei terreni su-scettibili di utilizzazione edificatoria.Si tenga conto che costituisce lot-tizzazione non il mero frazionamen-to dei terreni, ma qualsiasi utilizza-zione del suolo che, indipendente-mente dal frazionamento fondia-rio e dal numero dei proprietaripreveda la realizzazione contem-poranea o successiva di una plu-ralità di edifici a scopo residenzia-le, turistico o industriale e, conse-guentemente, comporti la predi-sposizione delle opere di urbaniz-zazione occorrenti per le necessitàprimarie e secondarie dell’insedia-mento.Si tenga quindi conto di ogni opera-zione obiettivamente consideratadi lottizzazione o di esecuzioned’opere per l’edificabilità di terreni,anche se realizzata al di fuori o incontrasto con i vincoli urbanistici.La norma definisce lottizzazionequalsiasi trasformazione urbanisti-ca o edilizia dei terreni anchequando tale trasformazione vengapredisposta attraverso il fraziona-

mento e la vendita, o atti equiva-lenti, del terreno in lotti che, per leloro caratteristiche quali la dimen-sione in relazione alla natura delterreno e alla sua destinazione se-condo gli strumenti urbanistici, ilnumero, l’ubicazione o la eventua-le previsione di opere di urbanizza-zione ed in rapporto ad elementi ri-feriti agli acquirenti, denuncino inmodo non equivoco la destinazio-ne a scopo edificatorio.Per quanto riguarda le spese ine-renti ai terreni lottizzati (vendita diterreni ed edifici a seguito di lottizza-zione o di opere finalizzate a rende-re i terreni stessi edificabili) si precisache esse sono costituite dal prezzodi acquisto o dal costo di costruzio-ne del bene ceduto, aumentato diogni altro costo inerente, ovverodal valore rideterminato con perizianei termini stabiliti. In particolare,per i terreni che costituiscono og-getto di lottizzazione o di opere inte-se a renderli edificabili, se gli stessisono stati acquistati oltre cinque an-ni prima dell’inizio delle citate ope-razioni, si assume come prezzo diacquisto il valore normale del terre-no al quinto anno anteriore. Per iterreni acquisiti a titolo gratuito eper i fabbricati costruiti su terreni ac-quisiti a titolo gratuito si tiene contodel valore normale del terreno alladata di inizio delle operazioni chedanno luogo a plusvalenza. Si preci-sa che per gli acquisiti per donazio-ne, si assume come prezzo o costodi costruzione quello sostenuto daldonante.Se la percezione dei corrispettivinon avviene interamente nello stes-so periodo d’imposta, le spese van-no calcolate proporzionalmente aicorrispettivi percepiti nel periodod’imposta, anche se già sostenute,con ulteriore loro scomputo propor-zionale in occasione della dichiara-zione degli altri importi nei periodid’imposta in cui ha luogo la relativapercezione.La rideterminazione del valoreI valori dei terreni edificabili, dei ter-reni agricoli e dei terreni oggetto dilottizzazione per i quali il valore diacquisto è stato rideterminato nel2010 devono essere distintamenteindicate con il relativo versamentodell’imposta sostitutiva del 4%, nelladichiarazione dei redditi sulla basedella perizia giurata di stima.Si ricorda che nel 2010 potevano es-sere oggetto di rivalutazione i terreniposseduti alla data del 1° gennaio2010 per i quali l’imposta sostitutivaè stata versata entro il 31 ottobre2010.Nel caso di comproprietà di un ter-reno o di un’area rivalutata sullabase della perizia giurata di stima,ciascun comproprietario deve di-chiarare il valore della propria quo-ta per la quale ha effettuato il ver-samento dell’imposta sostitutiva do-vuta.Nel caso di versamento cumulativodell’imposta per più terreni o areedeve essere distintamente indicatoil valore del singolo terreno o areacon la corrispondente quota del-l’imposta sostitutiva dovuta su cia-scuno di essi.Terreni e Impostasul valore aggiuntoSi ricorda infine che la cessione diun terreno suscettibili di utilizzazioneedificatoria, effettuate da impren-ditori agricoli, costituisce operazio-ne rilevante anche ai fini dell’IVA.Pertanto in caso di cessione di unterreno non agricolo, quando vi ècoincidenza tra l’imprenditore e ilproprietario del terreno stesso èd’obbligo assoggettare tale cessio-ne all’IVA e non all’imposta di regi-stro.In caso di comproprietà verrà fat-turata la quota di competenzadell’imprenditore assoggettando ilrimanente valore all’imposta di re-gistro.

Carlo Domenico GrecoDIRETTORE RESPONSABILE

DIREZIONE E AMMINISTRAZIONEVia Ripamonti 37/A

Milano ­ Tel. 02/5829871 (r.a.)

RedazioneFabio Bonaccorso

Registrazione Tribunale di Milanon. 83 dell’8/02/1992

Hanno collaborato a questo numero:Daniela Maggi, Adriano Cislaghi,

Luigi Simonazzi

Progetto grafico e impaginazionePMP Srl ­ Lodi

FotografieArchivio “il Cittadino”

StampaSigraf spa ­ Treviglio (BG)

AssociatoUnione StampaPeriodica Italiana

Page 8: nuovo grano numero 6/2011

8 - Il Nuovo Grano Giugno 2011Italia/Mondo

Con una corretta gestione delle rinnovabili nei prossimi dieci anni produzione pari a tre centrali atomiche

Dai campi energia anti nucleareL’agricoltura ha una potenzialità di15,8 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio

impianti fotovoltaici su suolo agrico-lo.Sul piano degli incentivi, inoltre, è vi-tale che i decreti attuativi della re-cente riforma del settore rinnovabili(Dlgs 3 marzo 2011, n.28) venganoemanati con sollecitudine, superan-do quelli che sino ad oggi sono statii fattori limitanti di uno sviluppo so-stenibile ed equilibrato delle rinno-vabili sul territorio nazionale (indiffe-

renziazione delle tariffe, mancanzadi premialità per l’efficienza ener-getica e per la maggiore sostenibili-tà economica e ambientale di im-pianti alimentati da biomasse di ori-gine locale o provenienti da filierecorte).Anche dal punto di vista tecnologi-co - ha continuato la Coldiretti - siapre una nuova sfida, che dovràpassare per l’adattamento delle

tecnologie degli impianti alle di-mensioni ed alle strutture delle real-tà produttive agricole e di alleva-mento nazionali, costituite essenzial-mente da imprese di dimensionimedie e piccole. Importante - haprecisato la Coldiretti - è anche so-stenere lo sviluppo di sistemi e ditecniche complementari (comequelle per l’abbattimento dei cari-chi azotati a valle della produzione

di biogas da reflui zootecnici) o in-novative quali la produzioni di bio-carburanti di nuova generazione,alla scala territoriale consona e sen-za impiegare ogm.“Ci sono diversi motivi che ci aveva-no già convinti che in Italia era me-glio tenersi lontani dalle centrali nu-cleari ed investire sulle energie rin-novabili” ha affermato nelle conclu-sioni il presidente della Coldiretti Ser-gio Marini. “Innanzitutto, - ha sottoli-neato Marini - c’è il tema della sicu-rezza che è drammaticamentetornato alla ribalta dopo il disastro inGiappone, che non si puo’ sempli-cemente liquidare come una que-stione “emotiva”. In secondo luogo,- ha continuato Marini - sarebbe sta-to assurdo per l’Italia avviare oggiun percorso che ci impegnerebbeper diversi anni proprio quando mol-ti Paesi, a cominciare dalla Germa-nia, hanno invece deciso in questigiorni di uscire dal nucleare. In ulti-mo, è bene tenere in mente ancheper il futuro che sulle applicazioniscientifiche che potenzialmentepossono arrecare danni planetari,irreversibili e irrisolvibili, come il nu-cleare e gli ogm - ha precisato Mari-ni - i cittadini hanno il diritto e il do-vere di potere decidere se e comeciò che la scienza propone debbaessere applicato. Da parte nostra -ha concluso Marini - siamo ben lietidi poter continuare a produrre ilbuon cibo libero dalle contamina-zioni del nucleare, libero dagli ogme ad emissioni zero. Cioè proprioquello che la gente ci chiede.

Dalle campagne italiane è possi-bile ottenere nei prossimi dieci annienergia rinnovabile in grado di sosti-tuire tre centrali nucleari con il diret-to coinvolgimento delle impreseagricole e senza causare danni alterritorio. E’ quanto è emerso nelcorso dell’incontro promosso dallaColdiretti a Venezia “Per una filieraagricola italiana e rinnovabile” sulfuturo energetico dell’Italia dopo irisultati del referendum che ha re-spinto la costruzione di centrali nu-cleari in Italia. In questo nuovo sce-nario - ha sottolineato la Coldiretti -l’agricoltura gioca un ruolo decisivopoiché si propone di contribuire albilancio energetico nazionale conuna produzione di energia verde ef-fettivamente sostenibile per l’am-biente ed integrata col territorio, pri-vilegiando l’efficienza energeticaanche grazie alla possibilità, tipicadegli impianti agricoli di piccole di-mensioni, di impiegare l’energia ter-mica prodotta evitando gli sprechie valorizzando i residui delle attivitàagricole, forestali e zootecniche.Secondo lo studio presentato daColdiretti, la produzione energeticapotenziale complessiva dell’agricol-tura al 2020 può raggiungere infatti15,80 Mtep (milioni di tonnellateequivalenti petrolio). Si tratta - haspiegato la Coldiretti - della somma4,3 Mtep prodotti attualmente dalsettore con i 11,50 Mtep che poten-zialmente potrebbero aggiungersinei prossimi dieci anni. Il risultato èun contributo pari all’8 per centodel bilancio energetico nazionale al2020 (2,2 per cento attuale più laquota di espansione potenziale del5,9 per cento). Sul piano ambienta-le sviluppando le rinnovabili con ilcoinvolgimento diretto del mondoagricolo e senza causare danni alterritorio, si potrebbero evitare emis-sioni paria a 26,37 milioni di tonnella-te all’anno di anidride carbonica(CO2), con un impatto occupazio-nale al 2020 di poco meno di100.000 unità.Tuttavia, per attivare questo pro-cesso è necessaria un politica mira-ta, poichè, se è vero che oggil’agroenergia rappresenta una op-portunita’ il rapporto tra la tutela delterritorio agricolo e lo sviluppo delleenergie rinnovabili richiede – ha so-stenuto la Coldiretti - la determina-zione di puntuali criteri di bilancia-mento. I principali strumenti, in que-sto senso, riguardano la definizionedelle procedure autorizzative e ladifferenziazione dei livelli di incenti-vazione. E’ importante, allora, chela semplificazione autorizzativa siaeffettivamente rivolta agli impiantidi piccola taglia e che invece - haprecisato la Coldiretti - si continui acontrastare la diffusione dei grandi

La consulta di settore del laColdiretti ha approvato le linee pro-grammatiche proposte per regola-mentare l’Organizzazione Comune diMercato del riso dopo il 2013. Il docu-mento legato al progetto di filieraagricola italiana, è stato sottoscritto econdiviso dal resto della filiera risicola.Nella definizione della Politica agrico-la europea (Pac), la Commissione Eu-ropea ha da sempre riconosciuto laspecificità del settore riso nel preser-vare l’integrità territoriale, tutelare labiodiversità e gestire efficientementeil sistema irriguo. Inoltre, l’impiantoeconomico-finanziario adottato nel-l’ambito dell’Organizzazione Comu-ne di Mercato del settore ha consen-tito di mantenere e sviluppare la colti-vazione anche in aree dal delicatoequilibrio idrico e ambientale, favo-rendo la conservazione di un patri-monio paesaggistico ricco di tradizio-

ni e culture plurisecolari, contribuen-do pure a consolidare la specificitàdel tessuto imprenditoriale agricoloterritoriale.In questo contesto, il settore proponeche nella Pac post 2013 siano confer-mate tutte le risorse che attualmenteregolano il comparto del riso; allostesso tempo, chiede il mantenimen-to dell’aiuto specifico erogato in fun-zione del ruolo ambientale che la ri-saia svolge e a tutela dei maggioricosti di produzione che il produttorerisicolo sopporta per rispettare l’eco-sistema e mantenere l’equilibrio idri-co del territorio.Nella futura Politica agricola comunevanno inoltre implementate tuttequelle misure che possono favorire ilcontenimento dei costi, miglioramen-to dell’efficienza e il consolidamentodel reddito attraverso: forme assicu-rative agevolate sia sul reddito che

contro le calamità naturali; sostegnoallo stoccaggio presso le strutture deirisicoltori per favorire una maggiorefluidità dell’offerta attraverso la gra-duale immissione del prodotto sulmercato (questo contribuirà alla sta-bilizzazione dei prezzi, evitando il con-centrarsi dell’offerta solo in determi-nati periodi della campagna); reti disalvaguardia nei casi di crisi di mer-cato; miglioramento dei rapporti in-terprofessionali e della contrattualisti-ca, utilizzando tutte le forme di ag-gregazione; interventi per la valoriz-zazione e la promozione con partico-lare attenzione allo sviluppo di filierecorte.In questo quadro emergono peròdelle preoccupazioni su come laCommissione Europea sta orientandoscelte di politica internazionale nellenegoziazioni Wto, dove occorre so-stenere l’attuale stabilità finanziaria

del settore garantita dalla Pac; alcunimeccanismi proposti per modificaresostanzialmente il quadro tariffarioche regola l’attuale sistema mercan-tile mondiale potrebbero alterare for-temente i mercati comunitari in termi-ni di concorrenza e di reddito agrico-lo.Per tutte queste ragioni Coldiretti ritie-ne che vadano ricercati i giusti equili-bri internazionali sui tavoli competen-ti, ma tenendo sempre presente chele politiche comunitarie introdotte nelcomparto risicolo e condivise dalla fi-liera vanno difese e consolidate. Il si-stema-Italia rappresenta infatti il mo-tore trainante per l’intera economiarisicola europea con circa 5.000 im-prese agricole specializzate, oltre10.000 famiglie impiegate nell’indot-to e 247.653 ettari coltivati nel 2010per un giro d’affari complessivo supe-riore a 1,3 miliardi di euro.

Lo sviluppo delle rinnovabilidopo l’addio del nucleare nondeve diventare un business per isoliti noti. E’ quanto ha affermatoil presidente della Coldiretti Ser-gio Marini, al Forum Internazio-nale sul futuro energetico del-l’Italia dopo i risultati del refe-rendum, nel denunciare il ri-schio di manovre speculativesulle rinnovabili con infiltrazionianche della criminalità. Le ener-gie rinnovabili di origine agrico-la – ha sottolineato Marini - pos-sono dare un contributo al pro-blema energetico del Paese ma

deve essere rispettato il primatodella produzione del cibo nellagerarchia delle priorità. L’Italia –ha precisato Marini - è un Paeseche ha conquistato nel mondo iprimati nella produzione ali-mentare e nella bellezza pae-saggistica che non possono es-sere messi in discussione da unosviluppo senza regole delleenergie rinnovabili che tolgonoterreno fertile all’agricoltura, fa-voriscono le speculazioni e de-turpano in modo indelebilel’ambiente. Gli stessi risultati delreferendum hanno dimostrato

che per gli italiani – ha sostenutoMarini - piu’ importante dell’au-tosufficienza energetica è laqualità della vita messa a ri-schio dalla paura di avere unacentrale nucleare vicina. Que-sto segnale va ascoltato dallapolitica soprattutto quando so-no in gioco interessi importanticome il nucleare o gli ogm. Nonnecessariamente quello che cioffre la scienza va bene ai citta-dini che devono essere per que-sto sempre coinvolti soprattuttonelle decisioni destinate a con-dizionare la vita per sempre.

Il business delle fonti pulite non sia per i soliti noti

Il Presidente nazionale Sergio Marini

Riso, Pac da mantenere anche dopo il 2013