SENATODELLA REPUBBLICA · agevolare l'esportazione deivini datavola verso Paesi terzi» (1505)con...

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SENATO DELLA REPUBBLICA VII LEGISLATURA 368a SF~DT.]rr A RESOCONTO PUBBLICA STENOGRAFICO "- LUNEDI 22 GENNAIO 1979 Presidenza del VIce presidente VALORI INDICE CALENDARIO DEI LAVORI DELL'ASSEM. BLEA (17-24 gennaio 1979) Variazione Pago 16360 CONGEDI . . . . 16343 CORTE DEI CONTI Trasmissione di relazione sulla gestione fi- nanziaria di ente 16343 . DISEGNI DI LEGGE Annunzio di presentazione Presentazione di relazioni . 16343 . 16343 Approvazione: « Conversione in legge del decreto-legge 13 dicembre 1978, n. 794, recante misure per agevolare l'esportazione dei vini da tavola verso Paesi terzi» (1505) con il seguente titolo: « Conversione in legge, con modifi- cazioni, del decreto-legge 13 dicembre 1978, n. 794, recante misure per agevolare l'espor. tazione dei vini da tavola verso Paesi terzi »: MIRAGLlA (PCI), relatore .......16347 ZURLO, sottosegretario di Stato per l'agri- coltura e le foreste .. ..... 16347 Discussione: « Conversione in legge del decreto-legge 23 dicembre 1978, n. 849, concernente proroga del termine di scadenza del vincolo alber- ghiero» (1528). Approvazione con il seguente titolo: « Con. versione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 dicembre 1978, n. 849, con- cernente proroga del termine di scadenza del vincolo alberghiero »: FERRUCCI (PCI) .... FRACASSI (DC), relatore . >110 PASTORINO, ministro del turismo spettacolo ......... Pago 16345 . . . 16344 e dello ... 16345 « Conversione in legge del decreto-legge 23 dicembre 1978, n. 846, concernente !'istitu- zione dei Comitati regionali dei prezzi» (1525). Approvazione con il seguente titolo: «Con- versione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 dicembre 1978, n. 846, con- cernente !'istituzione dei Comitati regio- nali dei prezzi »: ALIVERTI, sottosegretario di Stato per l'in- dustria, il commercio e l'artigianato. .16349 COLOMBOVittorino (V.) (DC), relatore .16349 LABOR (PSI) ..... . 16350 TIPOGRAFIA DEL SENAT.) (1200ì .~ 4

Transcript of SENATODELLA REPUBBLICA · agevolare l'esportazione deivini datavola verso Paesi terzi» (1505)con...

SENATO DELLA REPUBBLICAVII LEGISLATURA

368a SF~DT.]rr A

RESOCONTO

PUBBLICA

STENOGRAFICO

"-LUNEDI 22 GENNAIO 1979

Presidenza del VIce presidente VALORI

INDICE

CALENDARIO DEI LAVORI DELL'ASSEM.BLEA (17-24 gennaio 1979)

Variazione Pago 16360

CONGEDI . . . . 16343

CORTE DEI CONTI

Trasmissione di relazione sulla gestione fi-nanziaria di ente 16343

.

DISEGNI DI LEGGE

Annunzio di presentazione

Presentazione di relazioni

. 16343

. 16343

Approvazione:

« Conversione in legge del decreto-legge 13dicembre 1978, n. 794, recante misure peragevolare l'esportazione dei vini da tavolaverso Paesi terzi» (1505) con il seguentetitolo: « Conversione in legge, con modifi-cazioni, del decreto-legge 13 dicembre 1978,n. 794, recante misure per agevolare l'espor.tazione dei vini da tavola verso Paesiterzi »:

MIRAGLlA (PCI), relatore . . . . . . .16347ZURLO,sottosegretario di Stato per l'agri-coltura e le foreste .. . . . . . 16347

Discussione:

« Conversione in legge del decreto-legge 23dicembre 1978, n. 849, concernente prorogadel termine di scadenza del vincolo alber-ghiero» (1528).

Approvazione con il seguente titolo: « Con.versione in legge, con modificazioni, deldecreto-legge 23 dicembre 1978, n. 849, con-cernente proroga del termine di scadenzadel vincolo alberghiero »:

FERRUCCI (PCI) . . . .FRACASSI (DC), relatore .

>110 PASTORINO,ministro del turismo

spettacolo . . . . . . . . .

Pago 16345

. . .16344e dello

. . . 16345

« Conversione in legge del decreto-legge 23dicembre 1978, n. 846, concernente !'istitu-zione dei Comitati regionali dei prezzi»(1525).

Approvazione con il seguente titolo: «Con-versione in legge, con modificazioni, deldecreto-legge 23 dicembre 1978, n. 846, con-cernente !'istituzione dei Comitati regio-nali dei prezzi »:

ALIVERTI,sottosegretario di Stato per l'in-dustria, il commercio e l'artigianato. .16349COLOMBOVittorino (V.) (DC), relatore .16349LABOR (PSI) . . . .. . 16350

TIPOGRAFIA DEL SENAT.) (1200ì .~ 4

VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 16342 ~

22 GENNAIO 1979368a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

« Conversione in legge del decreto-Iegge 23dicembre 1978, n. 848, recante proroga deltermine per l'esercizio del potere di orga-nizzazione degli enti operanti nel settoredell'edilizia residenziale pubblica, da partedelle Regioni» (1527).Approvazione, con modificazioni, con il se-guente titolo: «Conversione in legge, conmodificazioni, del decreto-legge 23 dicembre 1978, n. 848, recante proroga del termine per l'esercizio del potere di organiz-zàzione degli enti operanti nel settore del-l'edilizia residenziale pubblica, da partedelle Regioni »:

DEGOLA (DC) ....MODICA (PCI) . . . . .OTTAVIANI(PCl), relatore

- RUFINO (PSI) . . . . .STAMMATI,ministro dei lavori pubblici .

Pago 16356. 16351, 16357. 16355, 16358

. 16359

.1635516358

Rinvio in Commissione:« Conversione in legge del decreto-legge 23dicembre 1978, n. 847, concernente prorogadei termini di cui all'articolo 25, quintocomma, del decreto del Presidente delldRepubblica 24 luglio 1977, n. 616, e all'arti-

colo 3 del decreto-legge 18 agosto 1978,n. 481, convertito, con modificazioni, nellalegge 21 ottobre 1978, n. 641, per la tuteladel patrimonio delle istituzioni pubblichedi assistenza e beneficenza e della disciol-ta Amministrazione per le attività assisten-ziali italiane e internazionali» (1526):

PRESIDENTE . . Pago 16344

MURMuRA (DC) . . . . . 16344

ENTI PUBBLICI

Annunzio di comunicazioni concernenti no-mine . . . . . . . . . . . . . . . 16344Annunzio di richieste di parere parlamen-tare su proposte di nomina . . . . . .16343

INTERROGAZIONI

Annunzio . . . . 16360

ORDINE DEL GIORNO PER LE SEDUTEDI MARTEDI' 23 GENNAIO 1979 . . . . 16361

N. B. ~ L'asterisco indica che il testo del di-scorso non è stato j"estituito corretto dall'oratore.

Senato della Repubblica VII Legislatura~ 16343 ~

22 GENNAIO 1979

~

368a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del vice presidente V A L O R I

P RES I D E N T E. La "eduta è aperta(ore 17).

Si dia lettura del processo verbale.

P I T T E L L A, segretario, dà lettura delprocesso verbale della seduta pomeridianadel 18 gennaio.

P RES I D E N T E . Non essendovi osseI'.vazioni, il processo verbale è approvato.

Congedi

P RES I D E N T E. Ha chiesto congedoper giorni 3 il senatore Toros.

Annunzio di presentazionedi disegno di legge

P RES I D E N T E. In data 19 gennaio1979, è stato presentato il seguente disegnodi legge d'iniziativa dei senatori:

GIUST e DE GIUSEPPE. ~ « Uso degli scuo-labus da parte dei comuni e loro consorzi»(1545) .

Annunzio di presentazione di relazioni

P RES I D E N T E. In data 19 gennaio1979, a nome della 8a Commissione perma~nente (Lavori pubblici, comunicazioni), il se-natore Ottaviani ha presentato la relazionesul seguente disegno di legge:

«Conversione in legge del decreto~legge23 dicembre 1978, n. 848, recante prorogadel termine per l'esercizio del potere di or-ganizzazione degli enti operanti nel settoredell'edilizia residenziale pubblica, da partedelle Regioni» (1527).

In data 19 gennaio 1979, a nome della 9aCommissione permanente (Agricoltura), ilsenatore Miraglia ha presentato la relazionesul seguente disegno di legge:

«Conversione in legge del decreto-legge13 dicembre 1978, n. 794, recante misure peragevolare la esportazione dei vini da tavolaverso Paesi terzi» (1505).

Annunzio di relazione della Corte dei contisulla gestione finanziaria di ente

P RES I D E N T E. Il Presidente dellaCorte dei conti, in adempimento al dispostodell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958, nu-mero 259, ha trasmesso la relazione concer-nente la gestione finanziaria dell'Istituto na-zionale di economia agraria, per gli esercizi1975, 1976 e 1977 (Doc. XV, n. 1).

Tale documento sarà inviato alla Commis-sione competente.

Annunzio di richieste di parere parlamenta.re su proposte di nomine in ente pubblico

P RES I D E N T E. Il Ministro della di-fesa ha inviato, ai sensi dell'artdcolo 1 dellalegge 24 genn:a:io 1978, n. 14, le richieste diparere parlamentare sulLleseguenti propostedi nomina:

dell'Ammiraglio di Squadra (Ausiliaria)Filippo Ferrari Aggradi, a presidente dellaLega Navale Italiana;

dell'Ammi,raglio di Divisione (Ausiliaria)Emanuele Giartosio, a vice presidente dellaLega Navale lltaHana.

Tali richieste, ai sensi dell'articolo 139.bisdel Regolamento, sono state deferite alla 4aCommissione 'Permanente (Difesa).

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368a SEDUTA

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22 GENNAIO 1979

VII Legislatura~~~,~~~~~ _~_,~~~_~'~~~,~~~_ ~~,~__

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Annunzio eli comunicazioniconcernenti nomine in ente pubblico

P RES I D E N T E. Il Ministro della~varo e della previdenza sociale ha inviato, aisensi dell'articolo 9 della legge 24 gennaio1978, n. 14, le comunicazioni concernentila nomina del dottor Renato Dealessi e delsignor Sergio Serra a membri del consigliodi amministrazione del Fondo nazionale diprevidenza per gli impiegati delle imprese dispedizione e delle agenzie marittime.

Tali comunicazioni sono state trasmesse,per competenza, alla Il a Commissione per~manente (Lavoro, emigrazione, previdenzasociale) .

Rinvio in Commissionedel disegno di legge n. 1526

M U R M U R A. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facohà.

M U R M U R A. A nome della la Com-missione permanente chiedo, ai sensi del~l'articolo 93 del Regolamento, la sospensivaper il rinvio in Commissione del disegno dilegge n. 1526 recante: ({ Conversione in leg~ge del decreto~legge 23 dicembre 1978, nu-mero 847, concernente proroga dei terminidi CUIalJ'articolo 25, quinto comma, del de-creto del Presidente della Repubblica 24 lu~glio 1977, n. 616, e all'articolo J del decreto-legge 18 agosto 1978, n. 481, convertito, conmodificazioni, nella legge 21 ottobre 1978,n. 641, per la tutela del patrimonio delleistituzioni pubbliche di assistenza e benefi-cenza e della disciolta Amministrazione perle attività assistenziali itali3ne e internazio-nali », del quale la Commissione ste~sa nonha avuto modo di terminare l'esame.

P RES I D E N T E. Non facendosi os~servazioni, la richiesta è accolta. La Confe~renza dei Presidenti dei Gruppi parlamenta-ri, nella riunione di domani, delibererà inmeriio al reinserimento del disegno di legge

nel calendario dei lavori dell'Assemblea, percons~ntirne l'esame entro i termini costitu~zionali.

Discussione del disegno di legge:({ Conversione in legge del decreto-legge 23

dicembre }978, n. 849, concernente pro-roga del termine di scadenza del vincoloalherghiero)} (1528)

Approvazione con il seguente titolo: ({ Con-versione in legge, con modificazioni, deldecreto..legge 23 dicembre 1978, n. 849,conc~rTIente proroga del termine di sca~denza del vincolo alberghiero})

P RES I D E N T E. L'ordine del giornoreca la discussione del disegno di legge:<{ Conversione in legge del decreto~legge 23dicembre 1978, n. 849, concernente prorogadel termine di scadenza del vincolo alber-ghiero ».

Non essendovi iscritti a parlare nella di~scussione generale, do la parola al relatore.

FRA C ASS I, relatore. Signor Presi~dente, signor Ministro, onorevoli colleghi,per quanto riguarda i motivi che hanno in~dotto il Governo a presentare il disegno dilegge relativo alla conversione in legge deldecreto-legge 23 dicembre 1978, n. 849, con~cernente proroga del termine di scadenza delvincolo alberghiero, mi rimetto a quello cheho avuto l'onore di esporre ed illustrare nel~la relazione che accompagna il presente di~segno di legge.

Desidero soltanto informare 1'Assembleache nel corso dell'esame effettuato dallaCommissione permanente di meJ1ito (iJndu~stria, commercio e tUrÌlsmo) si è ravvisata laopportunità di modificare il decreto-leggeproposto dal Governo nel 'senso di ridurre ilim:iJtidi scaden:m del vincolo: anzichè al 31dicembre 1979 'alI 31 ottobre 1979. Natural~mente è stato anche precisato che la norma-tiva avrà efficaoila sOlloper queUe regioni ohenon abbiano ancora provveduto in via auto-noma a cLisoiJplinare la materia e dò Ìin rela-zione -al parere espresso dalla 1a Commissio-ne permanente (affari costituzionali).

_:~iWlO delTa Repubbltu} VII Legislatura~ 16345 ~

22 GENNAIO 1979""~

ASSEMBLEA. REsocO'NTO' STE1'\O;.E \1',:.:;;368a SEDUTA

P RES I D E N T E. Ha facoltà di parlareil Ministro del turismo e dello spettacolo.

* P A S T O R I N O, ministrO' del' turismO'e della spettacala. Onarevole Presidente, ono~revoli colleghi, a me non resta che esprimereil mio più vivo apprezzamento al relatare eai componenti della Commissione che hanno,con così cartese sollecitudine, esaminato iltesto del disegno di legge. Desidero anche ri~badire qui, più per il verbale che per altroper la verità, che la ratiO'di questo nostro de~creto-legge va ricercata in una vacatia verifi-catasi in quanto alcune regiani non avevanoprovveduto a ristabilire il vincolo alberghie-ro che per il passato era sempre stato com~preso in un provvedimento del Ministero digrazia e giustizia. Con l'entrata in vigare del~la legge sull' equo canane il vincala non erastato previsto dal Governo, in ossequiO' aNacompetenza regionale. Poichè si è verificatauna certa disparità di orientamentO' fra le re~gioni che avevano provveduto e quelle chenon avevano provveduto, ed essendo stataavanzata richiesta specifrca da parte di altreregioni al Governo perchè intervenrsse conlegge namonale, si è provveduto in limine conil decreto~legge.

In accoglimentO' delle indicazioni dellaCommissione, il Governo ha senz' altro accet-tato che il deoreto-legge venisse modificato,sia per quanto attiene alla limitaziane alleregiani che non abbiano ancora disciplinatola materia con prapria legge sia per quantoriguarda l'anticipo della scadenza al 31 atto-bre 1979. Questa data è apparsa sufficiente..mente apprapriata per consentire in questolassù di tempo, alle regioni che ancora nonavessero provveduto, di disciplinare la mate-ria, evitando che una vacatia passa, inparticolare, consentire speculazioni di carat-tere immobiliare su quei settori che non fos-sero stati regolamentati.

P RES I D E N T E. Passiamo all'esamedell'articalo unico del disegno di legge neltesta proposto dalla Commissiane. Se ne dialettura.

P I T T E L L A, segretaria:

Articala unica.

È convertito in legge il decreto~legge 23dicembre 1978, n. 849, recante proroga deltermine di scadenza del vincolo alberghiero,con la seguente modificazione:

Al primo comma dell'articolo unico le pa-role: ({ 31 dicembre 1979» sono sostituitecon le altre: «31 ottobre 1979 nel territoriodelle Regioni che non abbi:mo ancora disci~plinato la materia con propria legge ».

P RES I D E N T E. Passiamo alla vota-zione.

FER R U C C I. Domando di parlare perdichiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

FER R U C C I. Signor Presidente, si~gnor Ministro, anorevali colleghi, il decreto-legge 23 dicembre 1978, n. 849, da convertirein legge si propone di colmare una lacuna diuna certa impartanza. Can la fine dello scor~so anno veniva a scadere la proroga del vin~cOllodi deSltina~rone alberghiera che vige dadecenni e che è indispensabile per evitare chesiano venduti o dati in locazione per usidiversi da quello alberghiero gli edifici chesono stati destinati ad uso di albergo, pen~sione o locanda. L'esigenza di salvaguardareil patrimonio alberghiero in un paese comel'Italia ~ che deve malta al turismo e che siattende moho da esso ~ era e resta un'esi-gen;;:a reale. L'importanza del tUI'ismo è no~tevale ed è a tutti nota. È appena il caso diricordare che esso assicura un fatturato dimigliaia di miliardi l'anno, che esso rappre-senta la maggiore risorsa attiva del nostrointerscambio, che raggruppa strutture edaZiiende che garantiscono il lavoro a 200.000fra imprenditori e caadiutari ed ha circa unmiliane e mezzo tra dipendenti fissi e sta-gianali in alberghi, servizi e settori affini.

Una eventuale crisi del turismo finirebbeper ampliare le attuali difficoltà e renderebbe

Senato della Repubblica ~ 16346 ~ VII Legislatura

22 GENNAIO 1979368a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

più ardue le stesse prospettive di ripresa edi sviluppo dell' economia nazionale.

Il patrimonio alberghiero è un patrimo-nio da salvaguardare con la massima ffiten-zione. Tendenze speculative al mutamento didestinazione del patrimonio alberghiero nonmancano e dobbiamo evitare che esse preval-gano. Se lasciassimo libero campo a questenegative tendenze potremmo pregiudicareprogrammi e speranze di valorizzazione del-l'offerta turistica nazionale.

Pertanto noi del Gruppo comunista nonabbiamo nessuna titubanza ad affermare chela sostanza che affronta il decreto-legge nonè da scartare e non è neanche secondaria; pe-rò si verifica il caso che il compito di prov-vedere alla proroga del vincolo di destinazio-ne alberghiera spetta alle regioni. Ciò non èun mistero per nessuno e non è negato dalGoverno; anzi lo si riconosce apertamentesia nel1a presentazione del disegno di leggedi conversione, sia nel testo stesso del decre-to-legge. Si dice, difatti, nella presentazionedel disegno di legge n. 1528 che « talune re-gioni, ritenendosi investite di potestà norma-tiva (articolo 1 del decreto del Presidentedella Repubblica del 14 gennaio 1972, n. 6)hanno adottato leggi di proroga del vincolo ».Tutto questo lo hanno fatto a pieno titolo inbase ad un diritto che non può essere misco-nosciuto.

Nella premessa del decreto-legge 23 dicem-bre 1978, n. 849, si legge che« non tutte le re-gioni hanno provveduto con propri'a legge adisciplinare il vincolo alberghiero ». Anchequi si riconosce che tale compito spetta alleregioni.

Si giustifica, però, subito dopo il decretocon il fatto che alcune regioni si sono astenu-te darIl'assumere iniziative in materia. Ebbe-ne, le regioni che non lo hanno f.atto, hannosbagliato. A questo punto (ma solo a questopunto) è giusto che si provveda con una leggenazionale e, per 'restare nei termini, che laquestione sia affrontata già da un decreto-legge, anche se la prassi dei decreti-legge, inlinea generale, è da condannare.

Il discorso fila, ma il Governo avrebbe fat-to bene a ricordare a tempo debito alle re-gioni che anche tale questione rientra nellecompetenze delle 'regioni stesse e a nOinaspet-

tare invece che alcune regioni sbagliasseroconsiderando il regime vincolistico questioneche « trova il suo fondamento nella legisla-zione nazionale ».

Se ciò il Governo avesse fatto, avremmoevitato due cose, in linea di principio, ugual-mente sbagliate: primo, che il potere centra-le continuasse ad occuparsi di questioni di'stretta competenza delle regioni; secondo,che si continuasse con l'abuso del'la praticadei decreti-legge.

Ma tant'è. A questo punto occorre rimedÌia-re, ma occorre rimediare ~ sia ben chiaro ~

solo per quelle regioni che non hanno fattoil loro dovere. Il decreto-legge, così come erastato formulato, riguardava invece !'interoterritorio nazionale e quindi anche i territo-ri di quelle regioni dove gli enti regionaliavevano in proposito ,già legifemto. Questoerrore è stato rilevato darlla Sottocommissio-ne pareri della Commissione affari costituzio-nali e dai Gruppi comunista e socialista nella10" Commissione. L'emendamento presentatoin tal senso dalle sinistre è stato accolto dalGoverno e dagli altri commissari. Le regioniove gli enti regionali si erano ritenuti inve.stiti giustamente di potestà legislative e cheavevano adottato leggi di proroga del vincolo,non 'avevano e non hanno alcun bisogno deldecreta-Iegge.

AbbÌiamo ritenuto giusto, in aggiunta, chela misura legislativa nazionale non dovesseavere il valore di un anno e ne abbiamo anti-cipato la scadenza in Commissione al31 otto-bre 1979. È così che possiamo restituire pie-namente ed anche in data non lontana talemateria aHa competenza delle regioni. Anchequesto secondo emendamento è stato fattoproprio dalla Commissione.

Dopo ta;li modifiche riteniamo di poter da-re il nostro voto favorevole al disegno di leg-ge n. 1528 di conversione del decreto-legge 23dicembre 1978, n. 849, concernente la prorogadel termine di soadenza del vincolo alberghie-ro. Il nostro voto positivo naturalmente nonannulla le riserve prima esposte sul compor-tamento del Governo, dal quale ci attendia-mo per l'avvenire una maggiore sensibilitàverso le prerogative degli enti regionali edun uso più limitato dello strumento del de-creta-legge.

~Ci1ato della Repubblica VII Legislatura,~

~ 16347 ~

22 GENNAIO 1979ASSE~d:BLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO368" SEDUTA

P RES I D E N T E. Metto ai voti il di-segno di Ilegge nel suo artioolo unilCocon l'av-vertenza che il titolo,/nel resto proposto dallaCommissione, è ill seguente: «ConveI1sione inlegge, con modificazioni, del doorelto-legge 23dicembre 1978, n. 849, cOlllCernente prorogadel termine di scadenza del vincoLo alberghie-ro ». Chi l'approva è prega/to di -alzare lamano.

È approvato.

Approvazione del disegno di legge:

« Conversione in legge del decreto"legge 13dicembre 1978, n. 794, recante misureper agevolare l'esportazione ,dei vini datavola verso Paesi terzi» (1505) con il se-guente titolo: « Conversione in legge, conmodificazioni, del decreto-legge 13 dicem-bre 1978, n. 794, recante misure per agevo-lare l'esportazione dei vini da tavola versoPaesi terzi »

P RES I D E N T E. L'ordine del giornoreca la discussione del drsegno di legge:«Conversione in legge del decreto-legge 13novembre 1978, n. 794, recante misure peragevolare l'esportazione dei vini da tavolaverso Paesi terzi».

Non essendovi iscritti a padare nella di-scussione generale, do la parola al relatore.

M I RAG L I A, relatore. Mi rimetto allarelazione scritta.

P RES I D E N T E. Ha facoltà di parlareil rappresentante del Governo.

Z U R L O, sottosegretario di Stato perl'agricoltura e le foreste. Signor Presidente,nel settembre 1977, al fine di sostenere il set-tore vinicolo, il cui mercato era notevolmenteappesantito, fu adottato il decreto-legge nu-mero 681 con il quale si previde tra l'altrola concessione di una integrazione alla resti-tuzione comunitaria per l'esportazione di unquantitativo di 400.000 ettolitri verso paesiterzi, per i quali opera tale restituzione. A ta-le decreto fece seguito un altro nel gennaio1978, con il quale furono apportate modificheal precedente per facilitare detta esporta-zione.

La provvidenza recata da tali provvedimen-ti non fu però utilizzata appieno per la scar-sa remuneratività delle operazioni relative;infatti dell'intero quantitativo previsto fuesportato soltanto un quarto.

Le cause principali dell' efficacia solo par-ziale di tali provvedimenti vanno ricercatenel fatto che i paesi interessati all'acquistodei nostri vini non hanno fatto offerte diprezzo a livello tale da far percepire ai nostriproduttori un provento globale che, compren-sivo della restituzione comunitaria e dell'in-tegrazione nazionale, potesse essere consi-derato soddisfacente, e si sono quindi rivoltiad altri paesi produttori extracomunitari iquali hanno potuto praticare prezzi più bassi.

Poichè il mercato interno nella correntecampagna, pu:r m3lIlifestando evidenti segnidi miglioramento rispetto alla precedente,non si è attestato su livelli tali da consentireuna soddisfacente e generalizzata remunera-zione al prodotto, il Governo ha fi,tenuto diadottare un nuovo provvedimento con il qua-le si concede una integrazione alla restitu-zione comunitaria per l'esportazione di 150mila ettolitri verso i suddetti paesi terzi, au-mentando la misura di tale integrazione inmodo da rendere realizzabili le operazioni.

La necessità che ha spinto l'Esecutivo adadottare il decreto-legge appare evidente. Ol-tre, infatti, all'esigenza di agevolare l'assesta-mento del mercato con il sottrarre da esso unapprezzabile quantitativo, con il provvedi-mento in esame si è ritenuto di dover far sìche i nostri produttori potessero fronteggia-re con tempestività la concorrenza di altripaesi vinicoli ponendoli in grado di avanzareofferte concrete a paesi terzi interessati al-l'acquisto del nostro vino.

A nessuno sfugge, invero, e in questa sedeva 'ribadita, !'importanza che riveste per lanostra economia vitivinicola l'allargamentodella sfera dei mercati esteri, in alcuni deiquali esistono notevoli possibilità di collocareforti quantitativi di vini nazionali, a condizio-ne però che vengano offerti a prezzi competi-tivi. A questo riguardo occorre ricordare chela sola restituzione comunitaria, il cui livel-lo è rimasto fermo alle 0,65 unità di contoper grado-ettolitro, sin dal 1975 risulta asso-lutamente insufficiente a garantire un redditoal produttore, considerato anche che, attra-

Senato "iella Repubblicc: ~ 16348 ~ VII Legls!atUf(,.

22 GENNAIO 1979368a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

verso il combinato gioco degli importi com-pensativi monetari, tale livello si riduce a cir-ca la metà (in termini di lire si attesta nelle526 grado-ettolitro), e non può quindi rappre-sentare un concreto incentivo per favorirele auspkate esportazioni.

Giova rammentare in proposito che nelpacchetto delle decisioni prese dal Consiglioagricolo della CEE nel dicembre 1978 l'au-mento delle restituzioni alle esportazioni ~

anche se non risulta ancora in modo esplici-to ~ rientra tra gli impegni presi nell'ambi-to delle misure a sost~gno del mercato e cheil Governo italiano sta facendo delle fortipressioni perchè al più presto possibile taleimpegno si concretizzi attraverso un regola-mento della Commissione che aumenti in mi-sura adeguata il livello della restituzione al-l'esportazione verso i paesi terzi.

Di conseguenza, si ritiene di sottolineareche vi SODObuone probabilità che la disposi-zione di cui al 'terzo comma dell'articollo 1 deldecreto-legge in esame, in cui viene previstala possibilità di ridurre !'integrazione in re-lazione ad eventuali variazioni dell'ammon-tare della restituzione comunitaria concessaalla data di entrata in vigore del decreto stes-so, possa trovare concreta applicazione; ilche naturalmente comporterebbe una dimi-nuzione dell'onere complessivo della spesarecata dal provvedimento. Si ritiene oppor-tuno far notare infine che il decreto ministe-riale previsto dal decreto..legge in parola perla fissazione delle modalità per la sua appli-cazione è stato già emanato in data 8 gennaioe pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'l'lldello stesso mese.

Si conclude ponendo nuovamente in risal-to l'urgenza cleIrintervento adottato a favoredel nostro mercato vinicolo, diretto alla suatonificazione attraverso il collocamento delprodotto su nuovi mercati, alcuni dei qualimanifestano not.evoli possibilità di assorbi-mento, consentendo in tal modo l'afferma-zione su di essi della nostra produzione, conbenefici effetti per la nostra economia.

Si au'Spica che siano valutate positivamen-te le motivazioni addotte a sostegno del prov-vedimento e si inv.ita quindi l'Assemblea aconfortarlo, approvandone la conversione inlegge, con gli emendamenti apportati ad essoin sede di Commissione.

P RES I D E N T E. Passdamo all'esamedeH'articolo unko del disegno di legge neltesto proposto dalla Commissione. Se ne dialettura.

P I T T E L L A ,segretario:

Articolo unico.

È convertito in legge il decreto-legge 13dicembre 1978, n. 794, recante misure peragevolare 1'esportazione dei vini da tavolaverso Paesi terzi, con le seguenti modifica-zioni:

All' articolo 1, primo comma, le parole:« 20 dicembre 1978 » S0110 sostituite dalle se.

guenti: «1° febbraio 1979 ».

All'articolo 2 le parole: « con le disponibilità esistenti in bilancio sugli stanziamentirecati.» SOliO sostimitc dalle seguenti: {( avalere sull'autorizzazione di spesa recata ».

P RES I D E N T E. Metto ai voti il dise~gno d:i legge nel suo articolo unico con l'av-ver.tenza che il titolo, nel teSlto prqposto dal-la Commissione, è il seguente: «ConveI'sionein legge, con modificazioni, del decreto-legge13 dioembre 1978, n. 794, recante misure peragevolare l'esportazione dei vini da tavolavenso Paesi terzi ». Chi il'lapprova è prega,todi alzaire la mano.

È approvato.

Discussione del disegno di legge:

{( Conversione in legge del decreto-legge 23dicembre 1978, n. 846, concernente l'isti-tuzione dei Comitati regionali dei prezzi»(1525)

Approvazione con il seguente titolo: ({ Con-versione in legge, con modificazioni, de]decreto-legge 23 dicembre 1978, n. 846,concernente !'istituzione dei Comitati re-gionali dei prezzi»

P RES I D E N T E . L'ordine del giornoreca la discussione del disegno di legge:«Conversione in legge del decreto-legge 23

Senato della Repubblica ~ 16349 ~ VII Legislatura

368a SEDUTA ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

dìcembre 1978, n. 846, concernente l'istituzio-ne dei Comitati regionali dei prezzi ».

Non essendovi iscritti a parlare nella di-scussione generale, do la parola al relatore.

C O L O M B O V I T T O R I N O (V.),relatore. Mi rimetto alla relazione scdtta.

P RES I D E N T E. Ha facoltà di parla-jre il rappresentante del Governo.

A L I V E R T I, sottosegretario di Statoper l'industria, il commercio e l'artigianato.Signor Presidente, onorevoli senatori, il de-creto-legge in discussione, senza voler prefi-gurare nè predeterminare il nuova ordina-mento del sistema di controllo dei prezzi cheil Governo con il disegno di legge n. 1080 hapresentato fin dal12 gennaio 1978 in questomffiO del ,Parlamento, si prefiggeva umica-mente lo scopo, che costituiva pure una pre-occupazione del legislatore, di non lasciarealcun vuoto nelle normative in atto per leconseguenze scaturite a seguito dell'entratain vigore del decreto del Presidente della Re-pubblica n. 616 del 1977.

La cessazione dell'attività dei comitati pro-vinciali dei prezzi con decorrenza dallo gen-naio 1979 e 'la non assunzione in caricoda parte delle regioni delle competenze rela-tive ha suggerito l'opportunità di una propo-sta che non consentisse soluzioni di continui-tà in carenza delle norme transitorie. Perquesta ragione si è proposta !'istituzione deioomitati regionaLi prezzi che regolassero sututto il territorio naziona:le in maniera uni-forme l'attività dei comitati provincialti.

È inutile ricordare al riguardo che la va-Jenza del decreto del Presidente della Repub-blica n.616 per le regioni a statuto ordinarionon coinvolge i comitati provinciali prezzideJle regioni a statuto speciale, che conser-v:ano le loro funzioni e le loro attribu:zJÌoni.

È fuoni dubbio poi che già nelle sedi pro-vinciali si era fortemente sentita l'esigenzadi un coordinamento a livello superiore e chedi fatto, nell'eserciziO' della vigilanza sui prez-zi e con il precipuo scopo di non creareturbative nelle popolazioni nella determina-zione di prezzi di generi di largo consumo, siavvertiva l'esigenza di un momento di raccor-

22 GENNAIO 1979

do e di verifica che nel provvedimento si èpensato di istituzionalizzare nei comitati re-gionali.

Il Governo però, avendo ascoltato tutte leperplessità emerse nel corso del dibattito ins~de referente e con il preciso 'intento di nonesercitare pressioni sulla volontà del legisla-tare, che peraltro in molti Gruppi parlamen-tari si è espressa in senso dedsamente Iconctra-rio, si rimette alla decisione dell'Assemblea.Non può certo a questo punto che ravvisarsil'opportUl1ità di una esortazione affinchè sipossa arrivare in un lasso di tempo adeguatoad affrontare !'importante e non differibHelegge di riforma del sistema di controllo deiprezzi al fine di consentire al paese di dispor-re di un quadro di certezze per gli operatorje consenta ai consumatori di conoscere pre-ventivamente entro quali ambiti si devonomuovere e adottare le proprie scelte.

Ringrazio i relatoiTi, senatori Vittol'ino Co-lombo e Carboni, per la pre:zJiosa collaborazio-ne sottolineando che la modifica apportataall'articolo 3 nel senso di non dover ulterior-mente prorogare di un anno la conferma de-gli ispettori dei costi, ma di ritenerli cop.1er-mati fino all'entrata in vigore del nuovo or-dinamento del sistema dei prezzi, trova il pie-no consenso del Governo.

P RES I D E N T E. Passiamo all'esamedell'articolo unico del disegno di lreggenel te-sto proposto dalle Commissioni riunite. Sene dia lettura.

P I T T E L L A, segretario:

Articolo unico.

È convertito in legge il decreto-legge 23dicembre 1978, n. 846, concernente istitu-zione dei Comitati regionali dei prezzi conle seguenti !TIodificazioni:

L'articolo 1 è soppresso.

L'articolo 2 è soppresso.

All'articolo 3, primo comma, le parole:« per un ulteriore anno », sono sostituite

Senato della Repubblica ~ 16350 ~

22 GENNAIO 1979

VII Legislatura

368a SEDUTA ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

dalle seguenti: ({ fino all'entrata in vigoredel nuovo ordinamento del sistema di con-trollo dei prezzi ».

P RES I D E N T E. Passiamo alla vo-tazione.

L A B OR. Domando di parlare per di-chiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

L A B OR. Signor Presidente, onorevoleSottosegretario, onorevoli colleghi, questabreve dichiarazione di voto riteniamo siaopportuna perchè questo decreto ha una sto-ria che ci sembra emblematica. Approveremoil decreto nella sua attuale stesura, ma rite-niamo opportuno che l'Assemblea sia infor-mata del fatto che nella stesura precedentedel decreto governativo si cercava di recupe-rare delle funzioni che di fatto erano già tra-sferite alle regioni. con una visione centrali-stica della struttura stessa dei comitati re-gionali dei prezzi che certamente non pote~vano approvare. Del resto con ammirevolecandore 10 stesso sottosegretalrio A1iiVertihadichiarato alle Commissioni che il Governoaveva ceroato di rispondere agli appelli for-mulati soprattutto dai prefetti per ottenerediscipline omogenee in province limitrofe.È proprio questo il punto: come diceva delresto la relazione governativa sul decreto,({ bisogna evitare il pericolo di interventi di-sorganici da parte delle regioni ». Il decretovoleva insomma stabilHre un tipo uniforme distruttura e riproduceva quasi integralmentequanto prevede l'articolo 4 :del disegno di leg-ge governativo n. 1080 sul riordinamento delslÌstema di controllo dei prem, che è in di-scussione al Senato.

Ringrazio il sottosegretario Aliverti che havoluto dare alle forze politiche il tempo ne-cessario, data la presenza di ben quattro di-segni di legge, per discutere nel merito. Delresto lo stesso relatore, senatore VittorinoColombo, aveva osservato che nel decreto-legge governativo si istituivano dei comitatiregionali per i prezzi a latere dei comitatiprovinciali e si attribuivano ai comitati re-gionali per i pre~i di nuova istituzione le

funzioni amministrative che il decreto delPresidente della Repubblica 24 luglio 1977,n. 616, delegava alle regioni in modo espli-cito, stabilendo che ,si alffiidava alle regio-ni l'esercizio delle funzioni amministrati-ve relative all'attività dei comitati provincia-H per i prezzi sulla base delle norme di ri-forma del sistema dei prezzi controllati.

Abbiamo dunque una motivazione giu-ridica che ci ha portato alla modifica deldecreto, ma vi è anche una motivazionedi politica economica. Riteniamo che ilcontrollo dei prezzi costituisca un grossoproblema che 'interessa la politica antiinfla~zionistica e la difesa del consumatore, e quin-di che le strutture che porranno in essere leregioni debbano essere funzionaH alla poli-tica generale impostata dal Governo e dalleforze politiche, ma debbano altresì essere ef-ficienti e realizzare davvero il controNo deiprezzi.

Ecco perchè riteniamo che non si doveva~no irrigidire le scehe che il Parlamento dove~va ancora compiere. Riteniamo addiritturache, regione per 'regione, la composizionestessa delle commissioni di controllo potrà,secondo esigenze economiche ben diverse fraNord e Sud, fra regioni svHuppate e regionimeno sviluppate, differenziaTsi. Questa è l'ef-ficacia che dovremo ricercare nella nuovalegge di riforma. Nel disegno di legge socia-liJsta proponiamo che siano ~e regioni, ai sen-si dell'articolo 117, ultimo comma, della Co-stituzione, ad emanare le norme per la disci-plina dell' esercizio delle funzioni di controllodei pre~i ad esse demandare. La legge re-gionale individuerà nell'ambito della giuntaregionale, ferme restando le responsabilitàdel presidente della giunta, gli uffioi regionaHcompetenti per l'esercizio delle funzioni dicontrollo dei prezzi.

Volevo accennare alla storia di questo de-creto, e spiegare perchè 'COllIveniamosull'qp-portunità di sopprimere gli articoli 1 e 2,e di approvare l'articdlo 3 del decreto go-

vernativo, per una proroga temporanea afavore degli ispettori dei COSlti.Si tmtta dipeI1sonale ,preparato, partirolamenJte espertoneU'.anaUsi dei costi, aa cUliperdita potrebbeaTrecare danno al funzionamento del servizio(qualora gli rspettori stessi si fossero davve-ro impegnati!).

Senato della RepubblicCl VII Legislatura~ 16351 ~

22 GENNAIO 1979ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO368a SEDUTA

P RES I D E N T E . Metto ai voti il di-segno di legge nel suo art1colo unico, conl'avvertenza che il titolo, nel testo propos~odalla Commi:9sione, è il seguente: « Con'Ver-sione in legge, con modimcaziOlIJ:i,del decreto-legge 23 dicembre 1978, n. 846, conoornentel'iSltituzione dei Comitati lI'egionali deiprezzi ». Chi l'approva è pregarto di alzare JIamano.

È approvato.

Sospendo brevemente la seduta in attesadel ministro S1Jammati.

(La seduta, sospesa alle ore 17,35, è ripresaalle ore 17,45).

Disf;ussÌone del disegno di legge:

«Conversione in legge del decreto-legge 23dicembre 1978, n. 848, recante proroga deltermine per l'esercizio del potere di or-ganizzazione degli enti operanti nel set-tore dell'edilizia residenziale pubblica, daparte deUe Regioni» (1527)

ApprovazioliZ, con modificazioni, con il se-guente titolo: « Conversione in legge, conmodificazioni, del decreto-legge 23 dicem-bre 1978, n. 848, recante proroga del ter-mIne per l'esercizio del potere di orga-nizzazione degli euti operanti neJ settoredell'edilizia residenziale pubblica, da partedelle Regioni})

P RES I D E N T E. L'ordine dell'giornoreca la discussione del disegno di legge:« Conversione in Ilegge del deareto-legge 23dicembre 1978, n. 848, recante proroga deltermine per l'esercizio del potere di organiz-zazione degli enti operanti nel settore del-l'ed11izia residenziale pubblica, da -parte delleRegioni }}.

DkMaro aperta La discussione generale.È ilscritto a parll:are H Isenatore Modica. Ne

ha facoltà.

M .o D I C A. Onmevole ,Plresidenrt:e,ono-revoli ooLleghi, onorevole Ministro, questodecreto-legge Itende a prorogare un ,terJ:ninestabilito nel noto decreto di attuaZi.Ìone dellia

legge 382 del 1975 per il trasferimento dalloStato alle regiloni deHe competenze inerentiai poteri costituzionali delle regioni stesse.Esso è ispirartlo dalla preoccupazione, resamal1!ifesta dalla re1aziOll1eche accompagna ildisegno di ~egge di conversione, che il pas-saggio ame ,regilOnidel potere legisJ.ativo lororiconosciuto con il decreto di attuazione dellalegge 382 possa provocare gravi inconvenien-ti .in mattJX::;aiI.1zadi una legisLazione statale chesi dia carico di un geneI'alle riordinamento d.iqueSito importante settore della pubbJica am-min.istrazione.

I,ndubbiamente queSlta preolOCupazione nonpuò essere considerata infondata. In modoparticoLare C'lonrdiVlildia:moprooccupaziOinIÌespresse 'anche in sedi regionali relative a[[agm'Ve situa2Jione non soltanto orgaalizzatÌ'vama an~he finranzia:r~a degli is.tlituti autonomiper le case popolari, situazione che rischiadi rendere es,tTemamente arduo lo svolgi-mento del compito affidato alle regioni ovenon intervengano misure risanatrid, e chesarebbe as'solutamente ingiusto o[tre cheinopportuno ,pensare di poter soar1care sullespalle delle regioni, che fino a questo mo-mento non hwnno avuto responsabi:Htà nellagestione di questi i'stituti e che si trovanoad ereditalre una gestione che presenta nonpochi e non 1ievi proble;mi.

Poichè la proroga iPrevilsta nel decreto-legge per l'entrata in vigore dei poteI1i regio-nali è assai breve, di appena tre mesi, potreb-be sembrare che non ci dovrebbe essere que-stione su rosa di ,oosÌ 'scaDSiaentità, anchese mi pare che sia stato 'annunciato un emen-damento che tenderebbe a dDlcarare la dose,che considererebbe cioè troppo breve questamoratoria posta 'ai pateri regionaili e chiede-rebbe un allungarrnento del termine. Condivi-diamo .l'es.igeI12Jache intervenga una normati-va stata/le, ma questa nor.rnativa deve essereispirata a criteIii, ben diversi da quelli ai qualisi è richiamato il Governo nell'emanazionedel decreto-legge. E molto opportunamente anostro avviso la Commissione affari costitu-zionali di questa Oamera, nel valutare il de-creto-llegge, ha es.presso un ipalI'ere .che diceesattamente secondo noi ~ ;ma anche secon-

do .llaOomm:issione ~ quali do:vrebbero es,se-re la natura e gli scopi del1a 'legge di riordi~

368a SEDUTA

£1!!HO )zE,r Repubblica ~ 16352 ~ VII Legislatura."70.".~~~~~~"~O=~~"~~""~

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22 GENNAIO 1979ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

namento che il Governo si accinge a presen-tare alle Camere e che ci è staito ass.ÌCua:-atoda parte del Sottosegretario essere ormai inuno 'stato avanzato di elaborazione.

Infatti lo spirito che anima il decreto-leg-ge non è soltanto quello di adottare una breveproroga temporale, ma soprattutto quello dicontestare un principio basilare posto dal le-gislatore ~ ed era un legislatore delegato,era quindi lo stesso Governo ~ quando esso

diede attuazione al1a ,legge 382 e stabHì chela competenza per la riorganilzzazione, tri-strutturazione e addirittura la possibile sop-pressione e sostituzione, con strumenti deltutto diversi, degli istituti autonomi per lecase popolari, fosse da considerare una mate-ria trasferita alla competenza regionale.« Trasferita» significa rientrante in quel-l'elenco di materie che l'articolo 117 della Co-stituzione considera attribuzioni proprie del-la regione, nelle quali quindi la legislazionestatale non può ulteriormente incidere se nonper dettare princìpi generali a cui debba rife-rirsi la legislazione regionale, ma non certoper sostituirsi alla legislazione regionale connormative di carattere dettagliato.

Se il legislatore nel 1977, aJttuando la legge382, ha ritenuto che fosse opportuno conside-rare questo campo come un campo di compe-tenza propI1ia delle regioni, lo ha fatto a ra-gion veduta perchè ha ritenuto ohe, essendoprofondamente diversificata la struttura eco-nomico-sociale ed anche .la struttura ammi-nistrativa nel corpo della nazione, non fosseposs.ibile adottare per quesito importantecomp'ito un modello unico istituito ed orga-nizzato rigidamente su tutto ill telITitoo:io na-zionale, ma fosse invece indispensabile adot-tare forme articolate, :f'alida poter cordspon-dere alle diverse caratteristiche e condizionidi ogni parte del nostro paese. Per questo siè ritenuto che fosse opportuno affidare allleregioni il compito di riorganizzare nel pro-prio ambito queSlte strutture amministrativenelle forme che le regioni ritengano più cor-rispondenti alle particol:aJri cO'l1'diziOlIli]n cuisi deve 'Operare.

Invece neUa relazione a:l decreto-legge edanche nella paI1te narrativa del decreto steslso~ come rileva opportunamente illparere del-la Commissione affari. costituzionali ~ Isi af-

ferma un'es~genza opposta; si afferma cioèl'esigenza di attendere una legi:slazione stata-ae non ~ si badi ~ iSlPirata alla indiJcazionedi princìpi generali per orientare e coordi-nare il lavoro legisllativo delle regioni ~ cosache sarebbe Than soltanto possibi,le e legitti-ma ma opportuna e diciamo anche necessaria~ ma si tpeillISa3Illa legislaziOIlJe nazionale co-me ad Ulna legislazione che deve inJtirooorreuniformità ed 'Omogeneità nella sf1ruttura am-min1SitT'ativa di questi istituti. Questo è esat-tamente l'opposto di quanto si è deciso neldecreto del 1977 che, prevedendo il potere le-gislativo regiona:le, presuppone'V'a proprio ladiv,co:s.ità, la disomogeneità del~e 'Soluzioniadottate, ferma restando naturalmente Lane-cessità di alcuni princìpi generali validi intutto il territorio nazionale.

Questa affermazione, che svela apertamen-te il significato deJl'iniziativa governativadel ricorso a questo decreto-legge, ha in-dotto una parte di noi ad a'ssumere un at-teggiamento di non consensù a questa deci-sione del Governo che va 811di là anche dell'Ostretlto signilficatù di merito del decretù adot-tato; va al di là del problema di questa brevesospensiva dei poteri legisla:mvi regionali in-trodotta dal decreto..legge ed investe questio-ni che hanno natura di pri.ncipio e che SUipe-rano la stessa (pOrtata, per qUianrtorillevanlte,della materia ,specifica che è 'Oggetto di que-st'O decreto e cioè del problema della organiz-zazione degli istituti autonomi case popo-lari.

In questi gi'Omi si è accesa una disc'lls'Sio-ne ai più alti livelli dello Stato sul ricorso dapallte del Governo, nei giorni delle feste naita-lizie, ad una nuova ondata di decreW1egge.In questa disoussione sono intervenute le piùalte cariche deLLoStato; sappiamo che il Pre-sidente del Consiglio ha ritenuto su tale que-stione di intervenilre nei comronti dei mem-bri del Gabinetto per ricordare laideSisialcuniprincìpi ai quali atttenersi nel ricorso allostrumento del decreto-legge. Tuttavia sinora!in queste discussioni non è stato rilevato unpunto che, a nostro parere, deve essere ri~e-vato in quest'AUll1a.Questa è /1aragione prin-cipale del mio intervento, al di là del valorepUlr grande del problema specifico degli isti-,tuti autonomi case popolari. L'aspetto ,ohe

Senato della Repubblica VII Legislatura~ 16353 ~

22 GENNAIO 1979

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ASSEMBLEA ~ REsocaNTa STENOGRAFICO'368a SEDUTA

non è stato rilevata riguarda il fatto ohe alcu-ni di' questi decreti-legge hanno una partico-lare natura perchè investono, con un indiriz-zo evidentemente omogeneo, pur nelle mate.-rie assai disparate che tratltano, 11prrobi1emadeJl passaggio di determinate funzioni startalialle regioni, attuato con il decreto del 1977,come nel caso del decreto di cUlioi occupia-

mO' in questo momento. È S)tato fatto presen-te in questa discussione sul ricorso ai decreti-legge che quando vi sono scadenze obbligato-rie sarebbe opportuno che i min1stri interes-sati, anzichè doorrere all'ultimo momento al-la richiesta del decreto, se ne preoccupasserotempestivamente e adottassero gli strumenti~legiSllativinormali ;per lrisdl~ere questi pro-blemi e per fronteggiare queste scadenze.Tuttavia non si è fatto cenno al fatto cbenel caso dei decreti di cui si sta occuparndooggi la nostra A:ssemblea ~ di quelli di cuisi è accUlpata fino a quesrvo momento e diquest'ultimo ~ il problema delle sc:a:denzeposte agli abblighi governativi eI1aconfigura-to con una ni1Jturvaparticolare, diversa da~lenorma.I.i ciI1castanze che possono giustificarela strumento ,dell decreto o che possono ri-ohiedere, in'Vece d~l deareto, La tempestivapredisposizione di normativeatte ad evitareche ,si debba all'ultimo mO'mento ricorrere aldecreto-legge. Infatti in tutti questi casi, dalvilllcolo alberghiero ai comitati prezzi, a~leistituziO'ni di assistenza e beneficenza, finoagli istituti case popolapi, cioè per tutta lamateria di cui si è occupata Lanostra Assem-blea questo pomeriggio, iJ mancato adempi-mento di 'a~oune scadenze di ordine naziomuleriguardanti i,! Governo e anche il Parlamen-to (perchè alcune erano Iscadenze relative al-l'approvazione di leggi) a'Vrebbe portato co-me conseguenza ~ con una formula certa-mente inedita ed anche, pOSlsiamo dire, ab-barstanza ardita ~ non ad una oaxenza deJ-l'azione deIIIo Stato in questi campi bensì adun passaggio della tito.tari:tà, delLa 'respoll1sa-bjjlità di quest'azione dagli organi centraHagli organi regionali. Quella singolare crea~tura che è il decreto n. 616 del 1977, frutto,non dimentichiamOlcel'O, di un tJI1avag)I~atoarc-corda polWoo tra le forze della maggioran~Zia e con il Governo, prevede una serie dicasi in cui l'.:iJnerziadei poteri oentrali, sia Go-

verno che Parlamento, non possa provocarecome conseguenza Ui1l ritardo nel riconosci-mento dell',attribuzione al potere regionaledella disciplina di queste ma\1Jene. Infatti, inparecchie norme viene stabilito che comun-que ~ e la parola « comunque» ricorre spes-so nelle scadenze d~l decreto n. 616 ~ lamancanza di determinate leggi di rioI'dina~mento, di determinati atti governativi, a'Vreb-be comportato neces'sariamente, passata unacerta data (per i casi di cui ci occupiamooggi era appunto il 31 dicembre 1978), l'en-trata in vigore dei poteri regionali. Quindi,non vi sarebbe stato un vuoto legislativoe amministrativo, ma un trasferimento dititolarità.

Certo, se le regioni aveSlsero potuto riceve-re queste attribuzioni nell'ambito di una ,le.-gislazione stata,le di iPrindpi che avesse riar-dinato i rispettivi campi d'intervento, que-sto sarebbe sltato sicuramente Ui1l vantaggioller l'azione delle regioni stesse. Questo nonè avvenuto, non per responsabilità delle re-gioni, ma il decreto n. 616 aveva già previstola soluzione: la soluzione era quella ohe apri-va la via !Ìn ogni caso ai poteri regionali.

Questa caratteris,tica dei decreti-legge nonè Sltataancora rilevata, eppoce è una caratrte-ristiÌioa abbastanza grave. Vi è per esempionel decreto n. 616 una scadenza che riguardala classificazione dei litorali considerati di ri-Jevante interesse statale sattratti alla compe-tenza lTegionralesul demarnio marittimo. È unimpegno squisitamente ammini,stratiÌvo, per-chè dove'Va essere il Governo ad e;manare unatto per stabiHre quali erano le parti del li-torarle da sottrarrre, per iff loro interesse na-zionale, alla oompetenza delle regioni; inveceil Governo di questa scadenza non si è prooc-cupato. Questa scadenza ha un Isegno oppostoalle arJ1re di cui ci occupiamo questa se:ra,perchè mentre negli aLtri casi J'i,nerzia delGovel1llOe del Parlamenta avrrebbe attirvato ilpotere regionale, nel caso del demanio ma-rittimo ,la mancata defini2'Jione di queste zonedella costa da considerarsi di interesse nazio.naIe ha come conseguenza che non può ope-rare il potere deIJe regioni, cioè esattamentel'oppOlsto. Ebbene, l'impegno Iprevisto dal le-fY.ish:tore del 1977 di avere questa decisioneentro un det~rminato termine da parte del

Senato della Repubblica ~ 16354 ~ VII Legislatura

368a SEDUTA ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO 22 GENNAIO 1979

Governo non è stato attuato, sicchè giusta-mente le regioni protestanoperchè non pos-sono esercÌitlare i poteri loro riconosciuti,

PdeO fa ,abbiamo votata in quest' Aula aJl~u-ni decreti-legge e il IIDstro Gruppo ha datovata favorevole a testi legis1ativi che sono.stati modificati dal Senato. Il vincolo alber-ghiero che il Governo intoodevla Ili:pr,istina~esulll'intero territorio nazionaille, preiScindeindodal fatto che alcune regioni potevano averlodiscipJinato in OOJseai poteri ,aidesse ~à 1I'Ì1CO-nosciut:i, è stato co:[1I~ettonel senso che la pro-roga.di questo vincolo ~ che si riconoSlCe es-sere un pri!l1lCipiolegislativo statale ~ vieneCOI1lOOssama ,soltanto in quelle regioni chenon abbiano autonomamente provveduto.Siamo qui nel caso di un lintervento legisla-tivo statale che, sia pure anomalo, perchè es-so è preso :con dooreto...liegge, tuttavia operoin un campo che non si può nOiIl~iconosceredi competenza dello Stato, cioè l'indicazionedi un principio necessario :per tutto IiI te:rri-ItOriO I1iaZÌonale. Qua:ndo le ,regioni avrannodiscipHnato il vincolo alberghiero, ciascuna asuo modo, questa necessità verrà a cadere,ma fintanJtOlChè 'alcune regioiIl!inon aJVrannoprovveduto, il vincolo alberghiero, che si ,m-tiene necessario, deve essere conservato conlegge statale. Per quesito ahbiamo vo:tJato afavore di quel decreto"legge.

,Per i comitatJÌ prezzi ci siamo tIrolVati difronte a quallcosa di anallogo, perchè anchequi, sia pure ,in una materia non trasferita,ma semplitcemente delegata aiUe regioni, sisostituiva alla volontà delle regioni una nor-mativa statale dettagliata che organizzava inun certo modo i comitati regionali prezzi alposto dei vecchi oomitati prov:inci~di sui qua-li la competenza è delegata alle regioni. Ab-biamo convenuto nelle Commissioni e poiin Aula che queste norme del decreto-leggedovessero cadere perohè erano in contraddi-zione con quanto deciso nel decreto n. 616.Pertanto questo decreto è stato ridotto sol-tanto a quell'articolo 3 che prevede un casodi assoluta necessità e di competenza sta-tale, cioè la proroga delle funzioni degli ~spet-tori dei .costi.

Nel caso delle IPAB, di oui fortunatamen~te non ci ocoupiamo qUelsta sera e di cui nonso se ci occuperemo in queSlta Aula, la cosa.

si fa più grn.ve, perohè ,l'aproroga dell'entratain vigore dei poter:i regiona:li cOÌlIlV'Olgeanchei comuni, che potrebbero benissimo operareanche in assenza di leggi di principio emana-<tedahlo Stato, e coinvolge anche le regioni,perchè l'artÌIColo 25 del decreto n. 616 prevedeche la legge regionale disdplini le modalitàdi palssaggio di queste i,stituzioni ai C'OIIIluruia ~a:rt1re dal1 o gennaio 1979, SlCaden~aquestaprorogata dal decreto al 31 marzo.

Infine c'è ill caso a mio parere più ~ave ditutti: quello di cui ci ocoupliamo in questomomento, ovvero gli istÌituti autonomi delle;case popdLari. Perchè è un oaso più grave de-gLi altri? Perohè in questo caso si intervieneIlIOiIl nell'indilCaZ!iOlO..e di UIIl principio, comeper illvincolo alberghiero, non in una materiadi competenza :comunale come nel caso de\lleIPAiB~ e non possiamo dimenticare che nel~la materia di competenza oomunallle il poterelegilsJ:ativo statale ;:incide in modo 'diveI'iSOri-spetto alIle competenze delle regioni ~ maqui si incide direttamente sulLa competenzalegisLativa deille region:i, sosrpeil1!dendoquestacompetenz!a pé'ftre mesi con un atto di impe-rio, qual è appunto UIIl decreto~legge, nel1'il[lU~sione ~ perchè credo che così la si possa de-finire ~ !Chenei tre mesi poslSa essere ri'sohotutto quel groSlSOproblema al qUialleho accen-nato aIll'inizio del mio intervento, reLat:ivo al-la difficile situazione neLla qoole veI1sano gliistituti per le case popolari, e che possanoessere ,slt'abiLirtiquei princìpi Ilegilslativi di or-dine nazionale per i quali ci auguriamo cheil Governo Itragga ilSpiI1aJZ:i:one.dalle afferma-zioni che si leggono ne/1lo stampato che di-scutiamo questa sera e cioè nel parere, cheporta la firma del collega Mancino, della laCommÌissione permaneiIl!te del Senato. Se aquesti princìpi Sii ispirerà il futuro disegnodi legge del GOiVemo in materia, certamenteesso sarà da noi tutti considerarto cosa utilee lo discuteremo con il massimo impegno.Nel frattempo si vuole sospendere eon decre-to-legge l'eseocizio del potere legislllativo delleregioni in questa materia, in nome di una ,af-fermazione che precede, all'inizio del pream-boIa, tutto il discorso contenuto nel decreto-legge del Governo, un' affermazione che èesattamente l'opposto di quanto è stato rico--nosciuto nel 1977, cioè :i!n nome di un'esigetl~

Senato della Repubblica ~ 16355 ~ VII Legislatura

22 GENNAIO1979368a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

za di uniformità e di omogeneizzazione, lad-dove il decreto del 1977, a1JtI1ibuendo questacompetenza alle regioni, affermava l'esigenzaopposta, cioè quella di una difformità e diuna ader~a ,al/Lediverse situazioni del paeJse.

Per questi motivi non possi:amo dare ,Lanos1Jra approvazione alla oonveI1sione an deg-ge di questo d6creto, nè possiamo approviaJrepI1oposte che eventualmente venissero presen-tate per estendere quel termine, in quantogià consideriamc molto grave la proroga a,131marzo, e quindi ci asterremo dJaHavotaziOlIledella legge di cOII1:versione.

P RES I D E N T E. Dichiaro chiusa ladiscussione generale.

Ha facoltà dQparlare il relatore.

o T T A V I A N I, relatore. Non ho nul-,la da aggiungere alla relazJione scritta.

P RES I D E N T E. Ha faIColtà di parla-re il Ministro dei Javori pubbliJCi.

S T A M M A T I , ministro dei lavori pub-blici. Signor Piresidente, onorevoLi senatori,il provvedimento che è stato presentato dalGoverno si iS(pira ad una lÌ!11earesemplicità.Infatti l'art:iJColo 93 del decreto dell Presiden-te della RepubbHca n. 616, che è sroto piùvohe ricordato, afferma che sono trasferiteaJlle regioni le funzioni amministrative e sta-tali concwnenti Laprogrammazione lI"egiona-le, la localizzazione, l'attività di costruzione,la gestione degli interventi di edillizia resi-denziale abitativa pubblica. E al secondocomma in modo particoLare afferma che sonoaltresÌ tralsferite le funzioni ,stataJli relativeagli istituti autonomi per ,le case popolari,fermo restando il potere delle regioni, di auia:11'aI1ticolo13, di stabitHre soluzioni organiz-zative diverse da esercitarsi ~ dice il te-sto del decreto del Presidente della Repub-blica ~ in conformità ai prindpi stabilitidalla legge di riforma d€llle autonomie locali.In mancanza ,di questa legge le /regioni po-tran11iOesercitare i suddetti poteri dail1° gen-naio 1979.

,Oome è detto nella ,relazione al decreto-legge e oome è detto nella relazione deil sena-tore Ottaviani" è stato presentato a cura del

Governo da molto tempo il disegno di leggesulle autonomie locali, H quale però si trovaancora all'esame della Commi'ssione affaricostituzionali del Senato. Quindi le regioni,sulla base delle ,diSlposizioni che abbiamO' ci~rato, hanno già la passibilità di procedere al-1'adomone di nuavi e diversi nLodelli orgam<iz..zativi in un campo !CasÌimportal11te senza ave-re neSlsun prinJcirp'io di 'Carattere generale alqUaJleriferirsi.

Mi permetto di far presente che nD!11è lI.1elJeintenzioni del Governo, come dell resta è sO't-tolineato anche nel] pairere autorevole delIra1a Commissione permanente, ohe condivi-diamo in pieno, voler interferire nel poteredelle regioni di dettare norme nel campa cIel-l'edilizia ecanamica, ma seIIlQJI:iJCementeema-nare de~le norme di prinoipio che sembranonecessarie perchè bisogna avere presente Ladiversa capacità delle varie regioni di orga-nizzare questi istituti autonomi per le casepO'polari. Parlando da economista, occorrepoi tenere presente l'importanza degli isti-tuti autonomi per Ie case popolari, che sonol'asse portante dell'edilizia sovvenzionata,specialmente dopo che è entrato in vigoreil piano decennale dell' edilizia, con la leggen. 457 del 1978.

AMora <abbiamo approvato ~ e pensiamO' dipresentarlo nei prossimi giami al Senato ~

un disegno di legge, che terrà conto del pareredata da~~a1a Commissione del SeJ:1'aitoe anchedelle osservazioni fatte dall'onorevole calle-ga che è intervenuta 'su questo prowooi-menta. Nel fraJttempo però mi sembra oppoc-tuna evitare che vi si,ano modelli olI"ganizzato-ri diversi in una materia casÌ importante, pro-prio agli effetti pratici det1J1ac'Ostruzi'One del-le abitazi'Oni, tenendO' conta che come Mini-stem dei lavori pubblici e come oomitata pelI"1'ediJlizia residenziale abbiamo già provvedu-to, nella prima seduta del co:mJÌ'1Jatoper ~'edi-liZJiaresidenziale, a distribuire i nO'tevoli fon-di previsti dalla legge n. 457 per il biennioJ978-79. Il termine per il quale è stata chie-sta la proroga della scadenza prevista dal se-condo comma dell'articolo 93 è strettamentelimitato ai tempi tecnici necessari per poterpresentare quel provvedimento di ,legge, chedel resto verrà portato qui in Commissionee in Aula all'esame degli onorevoli senatori.

Senato della Repubblica ~ 16356 ~ VII Legislatura

368a SEDUTA ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO 22 GENNAIO 1979

Mi permetto quindi di pregare l'Assembleadi voler dare il proprio cOIIJIsensoaJLl'ulteriorecorso del disegno di legge in esame.

P RES I D E N T E. Passiamo all'esamedell'articolo unico del disegno di legge. Sene dia lettura.

P I T T E L L A, segretario:

Artioolo unico.

:E.convertito in legge ill decreta-legge 23 di~cembire 1978, n. 848, conceMente proroga deltermine per l'esercizio del potere di organiz~zazi'One degli enti operam,ti nel settore del~l'edilizia residenziale pubblioa, da parte del~le Regioni.

P RES I D E N T E. È stato presentatoun emendamento tendente ad aggiungere unartircoJo dopo ['articolo 1 de:! deareto..Qcgge.Se ne dia letture..

P I T T E L L A, segretario:

Dopo l'articolo 1, inserire il seguente:

Art. ...

({ Il termine previsto dal primo comma del-l'articolo 1 della legge 8 agosto 1977, n. 513,è prorogato al 31 dicembre 1979.

Il termine stabilito al secondo comma del-l'articolo 54 della legge 5 agosto 1978, n. 457,è prorogato al 30 giugno 1979 ».

1. 0.1 DEGOLA, BAUSI, Gusso, ROSI, Co-

LELLA, VENANZETTI, LAPENTA,

ASSIRELLI

D E G O L A. Domanda di parlare.

P RES I D E N T E . Ne ha furoltà.

D E G O L A. Signor Presidente, 'Onorevo-le Minis.tro, molta brevemente vorrei dire chela scopo dell'emendamento (al quale mi pareabbia fatto riferimento il caLlega Mod:i:ca nel

suo intervento) non è mini:rnamente quelilodi spostare iJltermine del 31 ffiatrZOfissata neldecrel~o-legge, perchè l'emendamento stessoriguarda altri termini. Dico subito che il 'I1O~

s.tro Gruppo è favorevole all'accOlglimento deldecreta-legge, per n quale vOlterà senz'ailtroa favore, perchè riteniamo che le ragioni diprincipio che possono eventualmente essereaccampate sono, nel caso di specie, del tuttosocOiJ.1dalrlerispetto alle vallUltazioni di 'Oppor-tunità che hanno formato oggetto d'esamenella 8a Commissione e che SO!IlOemerse mol~to chiammente durante i lavori: in sede diCommissione steSiSa. Che le Iiag,ioni di prin~cipio siano tl1ascurabili lo dimostra, in fondo,anche il fatto che il decretO-ilegge ha di pelI"sè una vailidità di 60 giorni: qmndi (l'allunga-mento di qUelStavalidità di 30 giorni non puòessere considerato un futto così essooziale,così importante da tras'curare invece iIt~valu~tazioni di opportunità che sono ben chiaree che sono appunto quelle di cOl]])Sentireal Go-verno di dettare proprio quei princìpi gene-raH che sono di competenza dello Stato, queiquadri di rifelTimento per la legislazione re-gionaJe, allo scopo di evÌtiaJre il ripelterslÌ dig~asti determinati già da altre leggi, quandouna eccessiva difformità di appJicazione daregione a regione (come nel caso della leggen. 10 del 1977) ha avuto l'effetto di tradursiin una vera e propria disparità di trattamen-to tra i cittadini.

Questa è Ìmpolrtante in un mO'menta parti-colarmente delicato dell'edilizia residenziale,perchè siamo nella fase di prima attuazionedel piano decennale. E quindi proprio leSltrutture che 'sono chiamate ad oper:aJre nelloampo dell'edilizia residenziaile in sede localesono ora impegnate nella fase di concreta at-tuazione del piano decennale, nella fase ditrasfarmazione degli stanziamel11ti in matto~ni, in calcestruzzo, in abitaziorni. Quindi impe-dire che passano essere dettate queste diret-thre di ordine generale, alle quali le regionidebbono poi attenersi per la loro legislazione,significa, in mOllte parti del ,paese, correre ilris:chio di determinare dei ritardi nell'attua-ziane di questa pr:ima rase così importantedi attuazione del piano decennale.

Ma, dicevo, nonostante questo non abbia-mo alcuna intenzione di proporre al1tmga-

3enaw dzlla Repubblica VII Legislatura~ 16357 ~

22 GENNAIO 1979ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO368a SEDUTA

menti del termine previsto dal decreto-leggeadottato dal Consiglio dei miniJstri e quindiil senatore Modioa può tranquiJLlizZJarsi. Loscopo dell'emendamento è ben altro: è quellodi prendere in consiJderazione la necessità diinserire in questo provvedimento la prorogadei termini ddl'articolo 1 della legge n. 513,il che è tutt'altra cosa. Questa necessità èemersa durante i lavori de11a Commi,ssioneed è stata molto diligentemente indicata emotivata dallo stesso relatore; si tratta cioèdi fare in modo che i fondi sta.nziati dalleleggi precedenti al 1972 e che l'articolo 1deHa legge n. 513 stabiliva che rimanesserotra i residui passivi sino al 31 dicembre1978 possano continuare ad essere utiliz-zati per il settore per il quale erano statistanziati. In effetti questi fondi non sonostati utilizzati per un complesso di motivi,il principale dei quali è dato daHa indispo-nibilità di aree. È certo che la legge n. 513 hamesso in moto le procedure che interessanomoltis,sdme cooperative, anche imprese di co-struzione, per l'utilizzazione di questi fondi.E quindi, poichè pare si tratti di un' entitànon trascurabile (si tratta di circa 140 miliar-di, la m.agglor parte o la qnasi totalità deiquali interessa cooperative del Mezzogiorno),ci sembra che, in un momento nel qualesi cerca di mobilitare tutte le rÌ'sorse per l'edi-lizia, specie del settore pubhlico, impedireche possano essere utilizzati stanziamen1Ji diquesto tipo sarebbe un atto che non po-trebbe passare nel paese o nell'opinionepubblica sotto silenzio. Quindi l'opportu-nità di spostare questo termine del 31 di-cembre 1978 è evidente. Ciò anche per unaltro motÌivo e oioè che al secondo commadeH'articolo 1 della legge n. 513 si stabilisceun tel"mlne diverso (lI 30 aprile del 1978) per!'impegno effettivo di questi fondi e per l'ini-zio dei lavori; ora questo termine del 30 apri-le 1978 è stato spostato con la legge n. 457sul plano decennale al 31 dicembre 1978, fa-cendolo coincidere con lo stesso termine ol-tre il quale questi stanziamenti non pos,sonorimanere tra i residui passivi.

Questo significa che se d due termini coin.-cidono non è possibile ottemperare alla fina-lità prevista dal secondo comma dell'aITtlico-lo 1 deJ.la legge n. 513, cioè alla finalità che

le somme non impegnate, o per le quali nonsiano iniziati i lavori, vengano destinate allaconcessione di contributi integrativi permaggiori oneri dei programmi in corso diesecuzione finanziati dalle stesse leggi allequali si fa riferimento all'articolo 1, perchèevidentemente, se i due termini coincidono,H risultato può essere soltanto la cancella-zione delle somme dai residui passivi e quin-di non si può avere ,la possibilità di utiliz-zarli per quest'altro fine. Ecco la ragione del-l'emendamento, ,che in definitiva consentÌireb-be un ulteriore passo avanti nello sforzo inatto di rivitalizzare questo settore dell'edi-lizia residenziale abitativa.

M O D I C A. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

M O D I C A. Vorrei dire, sull' emenda-mento, che, coerentemente alla posizionegenerale che noi assumiamo sull'intera leg-ge di conversione, che è una posizione diastensione, analogamente ci comporteremoper quanto riguarda l'emendamento stesso.

Vorrei soltanto puntualizzare due cose.La prima è questa: che il mio interventoprecedente, a proposito di un'eventuale pro-roga non di questi termini, ma dei terminiindicati nel decreto, non era una battagliacontro i mulini a vento, perchè questa even-tualità era stata prospettata nelil'8a Com-missione (lavori pubblici) e H mppresentan-te del Governo aveva dichiarato in quellasede che, qualora l'emendamento per unaulteriore proroga dopo il 31 marzo fossestato formalizzato, il Governo sarebbe statoad esso favorevole. Volevo appunto pre-ventivamente dissipare questo pericolo;sono lieto di prendere atto che i.l pericolo

"non c e.Per quanto riguarda invece il contenuto

dell'emendamento, voglio soltanto avanza-re ~ ma non ho la certezza di quello chedico ~ il dubbio che forse, incidendo essosu materia che riguarda il bilancio, si rendanecessaria l'acquisizione del parere dellaCommissione bilancio. Del resto, molto auto-revolmente il presidente della Commissionelavori pubblici Tanga ha fatto lo stesso ri-

~e!1ato della Repubblica ~ 16358 ~

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VII Legislatura

22 GENNAIO1979368a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

lievo in Commissione, cioè ha detto chel'emendamento avrebbe potuto rendere ne-cessaria l'acquisizione del parere di altreCommissioni.

Non sono in grado di dire se questa ne-cessità vi sia o no. Lo stesso presidente Tangaha detto: « potrebbe »; non ha espresso quin-di una certezza. Però almeno il dubbio vasollevato in questa sede.

P RES I D E N T E. Invito il relatoread esprimere il parere sull'emendamento inesame.

O T T A V I A N I, relatore. Il relatoresi rimette alla decisione dell' As'semblea, an-notando due questioni.

Indubbiamente il problema soHevato dal-l'emendamento Degola esiste e in qualchemodo deve essere fronteggiato ed awiato asoluzione. Se l'Assemblea dtiene ohe questasia la procedura più efficace e risolutiva, siaben fatto. Una qualche perplessità esiste per-chè l'emendamento, trattando una materiadel tutto diversa dall'oggetto del decreto-legge, il quale peraltro può avere un iter piut-tosto incerto, ci fa rimanere dubbiosi; ma inogni caso, se questo emendamento non do-vesse trovare accogli mento in questa sede,sappiamo che già c'è !'impegno da parte delGoverno di procedere attraverso un appositodisegno di legge.

Signor Presidente, vorrei far considerareche, qualora l'Aissemblea decidesse di acco-gliere 'l'emendamento Degola, probabilmentesi porrebbe il problema di apportare una mo-difica anche all'intitolazione del testo. Si do-vrebbe aggiungere, oltre a quanto ora detto(<< Conversione in legge del decreto-legge 23dicembre 1978, n. 848, recante proroga deltermine per 1'esercizio del potere di organiz-zazione degli enti operanti nel settore dellaedilizia residenziale pubblica, da parte delleRegioni »): «e dei termini di cui all' artico-lo 1 della legge 8 agosto 1977, n. 513 ».

Ripeto comunque che il relatore per loemendamento si rimette aH'Assemblea.

P RES I D E N T E. Senatore Ottavia-ni, le faccio osservare che, ove l'emendamen-to fosse accolto, il titolo del disegno di legge

recherebbe: «Conversione in legge, con mo-dificazioni, del decreto-legge... », per cuinon sarebbero necessarie ulteriori specifica-zioni.

Invito il Governo ad esprimere il parere.

S T A M M A T I, ministro dei lavori pub-blici. Onorevole Presidente, onorevoli cO'lle-ghi, il senatore Degola ha già spiegato conmalta precisione e con molta cura dei det-tagli qual è il motivo e la sostanza dell'emen-damento che egli propone. Io mi permettodi aggiungere questo: il Governo aveva giàdichiarato in Commissione che, ove fossestato presentato questo emendamento in Au-la, sarebbe stato favorevole.

Nel confermare il parere favorevole delGoveI1no, vorrei precisare che, come è statodetto, il primo comma dell'articOIlo 1 della,legge n. 513 del 1977 aveva previsto la peren-zione di fondi stanziati in base a diverse leg-gi, che sono ricordate appunto in quel primocomma, per il 31 dicembre 1978. La ragioneper la quale si chiede la proroga del terminesta nel fatto che nonostante gli sforzi chesono stati compiuti dagli istituti autonomidelle case popolari e dalle cooperative, spe-cialmente in quest'ultimo periodo, non è statopossibile provvedere all'impegno di spesa perla mancata o per la taI1diva messa a dispo-sizione delle aree e quindi delle relative pro-gettazioni e concessioni edilizie.

Prima di riportare brevemente in detta-glio le disponibilità che verrebbero elimina-te per effetto dellla perenzione di cui sopm,vorrei rilevare due cose: queste somme am-montano nel loro complesso a circa 14 mi-liardi di limiti di impegno i quali \Sono ingrado di attivare oltre 160 miliardi di inve-stimenti, per la quasi totalità collocati nelMezzogiorno del nostro paese. Quindi cal-meremmo una lacuna che si avrebbe in que-sto periodo in cui si mette in moto il pianodecennale previsto dalla legge n. 457 e favori-remmo il Mezzogiorno nell' ottica del pianotriennale.

La proroga del t,ermine stabilito dall'arti-colo 1 consentirebbe inoltre l'apertura di di-versi cantieri e quindi verrebbe anche incon-tro ad un problema di ocoupazione proprio

VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 16359 ~

22 GENNAIO 1979.368a SEDUTA ASSEJVIBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

in attesa della fase attuativa del primo bien~nio del piano decennaJle.

I capitoli di spesa sono: capitolo 8226(edilizia agevolata di cui alle leggi nn. 1179del 1965, 291 del 1971 e 12 de11972 per 4 mi~liardi e 300 milioni di limiti di impegno, tut~ti assegnati ai provveditorati alle opere pub~bliche entro il novembre scorso); capitoli8236 e 8237 (edilizia sovvenzionata e con~venzionata di cui agli articoli 68 e 72 della,legge n. 865 del 1971 per 8 miliardi e 385 mi~lioni di Hmiti di impegno); capitolo 8240 (edi~lizia sovvenzionata a cura degli IACP e altrienti pubblici per 300 mÌ'lioni); capitolo 8241(edilizia sovvenzionata a cura delle coope-rative edilizie per 375 milioni di limiti di im~pegno); capitoli 8244 e 9441 per 918 mi~lioni di .limiti di impegno negli esercizi finan~ziari 1967 e successivi; per un totale quindi,come ho detto prima, di oltre 14 miliardi. Te~nuto conto degli effetti 'sulla occupazione esoprattutto degli effetti sulle costruzioni,proprio in un momento in cui vogliamo in-crementare l'attività ediHzia, riterrei di do-ver confermare il parere favorevole già pre~annunciato dal Governo in sede di Commis-sione.

P RES I D E N T E Metto ai votil'emendamento 1. 0.1, presentato dal sena-tore Degola e da altri senatori, accettato dalGoverno e per il quale il relatore si è rimessoall'Assemblea. Chi l'approva è pregato dialzare la mano.

~ approvato.

Passiamo alla votazione del disegno di leg~ge nel suo articolo unico.

R U F I N O. Domando di parlare perdichiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Na ha facoltà.

* R U F I N O. Signor Presidente, signorMinistro, onorevoli colleghi, il disegno di leg-ge n. 1527 che converte in legge il decretodel Governo del 23 dicembre 1978, n. 848, ri-ferito alla proroga del termine per l'eserciziodel potere di organizzazione degli enti ope-ranti nel settore deH'edilizia residenziale pub~

blica, è da noi approvato anche se da partenostra 'Sussistono, nel merito del provvedi-menti, seri motivi di perplessità, alcuni deiqUélJlisono stati illustrati dal senatore Mo~dica.

In effetti si tratta di una breve prorogaohe tuttavia poteva evitarsi emanando, intempo opportuno, le direttive di riforma peril settore e per gli enti che operano nell'edi-lizia pubblica, i quali dovrebbero esse~re affidati aMe regioni. Del resto, condividia-mo i rilievi addotti dalla 1a Commissione (af-fari costituzionali), laddove si sostiene cheanche in materia di edilizia le competenzedelle regioni non vanno messe in discussionenè allontanate nel tempo attraverso il me-todo delle proroghe.

Comprendiamo peraltro alcuni motivi in~siti nell'iniziativa del Governo, cioè quelli chesi riferiscono alle difficoltà in cui operano gliIACP, con i loro pesanti debiti, ed élJHaneces-sità di venire loro incontro in un modo o nel~l'altro per portare avanti l'attività tesa adincrementare l'edilizia economica e popola-re. Sappiamo anche che le recenti norme dilegge, contenute nella legge n. 513 del 1977,hanno sì gettato le premesse per un aumen-to delle entrate degli IACP attraver,so la fis-sazione del canone sociale, ma che tuttaviagli effetti di miglioramento delle gestioni fi-nanzia1rie di questi enti tardano ancora a ve-nire.

Si comprendono quindi solo da questopunto di vista alcune dserve espresse daparte delle regioni, riferite appunto all'im~possibilità di fronteggiare i debiti preg.ressi,accumulatisi negli anni da parte degli IACP.

Siamo pert'anto del parere che meglio sa-rebbe stato se avessimo discusso e appro-vato la legge di riforma concernente l'ordi~namento delle autonomie locali in modo cheogni regione, in base a propri orientamenti,sarebbe stata in grado di fronteggiare la si~tuazione degli IACP e dstabHire in questosettore un giusto equilibrio anche in rap-porto alle rispettive competenze dello Statoe delle regioni.

A tale proposito ci auguriamo che i co-skLdetti tempi tecnici invocati dal Governosiano sufficienti per approvare entro il mesedi marzo la normativa-quadro per delineare

Senato della Repubblica VII Legislatur4~ 16360 ~

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ASSEM~LEA -RESOCONTO STENO(;R1\~T~:r.368a SEDUTA

quella necessaria struttura omagenea deglienti che aperano a livello periferico nel set-tore dell' edilizia residenzi'ale. Detta riformaè indispensabile ed urgente; è un problemadi cantinuità ma anche di rifondaziane e ri-strutturazione degli IACP, senza le qualisona difficili a garantirsi le normali attivitàdell'edilizia pubblica ancora oggi caratteriz-zate da situazioni abbastanza caotiche.

Con queste nostre considerazioni, incoerenza con questi orientamenti, riteniamovalide le ragioni che hanno spinto il se:nato-re Degola a presentare un emendamento, icui due commi si riferiscono uno alla pro-roga di alcuni adempi menti fissati dalla leg-ge 8 agosto 1977, n. 513, e specificati all'ar-ticolo 1, e l'altro al,la proroga del termine dicui al secondo comma dell'articolo 54 dellalegge 5 agosto 1978, n. 457. Ci sembra giu-sto che per evitare un fermo, soprattuttO'delle attività del settore della cooperazioneabitativa, si offra con qeesta proroga la pos-sibiHtà di utilizzm'e, per lo piÙ a favore delleregioni meridionali, somme che comportano,come sostiene il senatore Degala, investi-menti per circa 140 miliardi e che altrimentifinirebbero nel già lungo capitolo dei residuipassivi.

P RES I D E N T E Metto ai voti ildisegno di legge nel suo articolo unico, conil seguente titolo: « Conversione in legge, conmodificazioni, del decreto-legge 23 dicem-bre 1.978, n. 848, recante proroga del termi-ne per 1'esercizio del potere di organizzazio-ne degli enti operanti nel settore dell'ediliziaresidenziale pubblica, da parte delle Regio-ni ». Chi l'approva è pregato di alzare lamano.

~ approvato.

Variazione al calendario dei lavori

P RES I D E N T E. Il oalendario deilavori dell'Assemblea prevede, nelle sedutedel1a corrente settimana, la trattazione di ra-tifiche di accordi internazionali.

Per economia di atti, potrebbe essere in-serito nello stesso calendario anche il dise.-gno di legge: «Partecipazione dell'Italia al-la quinta ricostituzione delle risarse della

Associazione internazionale per lo sviluppo(International Development Association-IDA) » (1365), di cui la Cammissione affariesteri ha già concLusa l'esame, depositandola relazione.

Se non ci sona osservazioni, così rimanestabilito.

Annunzio di interrogazioni

P RES l D E N T E. Invito il senatoresegretario a dare annunzio delle interroga-ziO'ni, con richiesta di risposta scritta, per-venute alla Presidenza.

P I T T E L L A, segretario:

MURMURA. ~ Al Ministro della pubblicaistruzione. ~ Per ronoscere quali provvedi-menti intenda adottare nei confronti dei d0-centi della scuola media secondaria, immessiin ,ruolo sin da,] 1974 ai 5'ensi deH'artJilCola 17della legge n. 417, i quali, alla data odierna,non hanno ancora ottenuto l'assegnazionedella sede definitiva. Il discriminatorio tratta-mento priva, per il secondo anno cO'nsecutivo,questi docenti della possdbilità di avanzarerichiesta di trasferimento in altra sede; iltutto anche in vista deIJa immissione in ruo-lo dei precari, per i quali è prevista l'assegna-zione definitiva della sede sulla r~per1bilitàdei singoli Provveditorati. La presente richie-sta nasce da quanto avvenuto nel Provvedi-torato di Catanzaro, ove 35 insegnanti dieducazione tecnica, ancora senza sede defini-tiva pur essendo abilitatli con il concorso1969, sono stati scavalcati dagli abilitati coni corsi speciali, quando, nella stessa provin-cia e nella medesima disciplina, oltre 50 tra-sferimenti da fuori provincia hanno avutoluogo in modo strano, se vige il principiode1!a valenza pravincia:le nazianale de[le re-lative graduatorie.

(4 -02440)

DE MATTEIS. ~ Al Ministro del tesoro.~ Per conoscere:

i crIteri di massima ~ e l'epoca in cui

gli stessi furono determinati ~ adottati dalconsiglio di amministrazione della Ragione-ria generale dello Stato, il giorno 20 dicem.

~~-?naio della Repubblica ~ 16361 ~

22 GENNAIO 1979368a SEDUTA

VII Legislatura

. ASSP,1BLEA ~ R..ES<)OJ:~TO STENOGRAFICO

bre 1978, nel deliberare, mediante scrutinioper merito comparativo, l'elenco dei fun~zionari da designare per la promozione allaqualifica di primo dirigente, ai sensi deUalegge n. 583 del 30 settembre 1978;

se risponde a verità che il consigliostesso ha incluso nel menzionato elenco ta~luni nominativi che nel precedente scruti~nio ~ effettuato sempre per merito com~parativo ~ per la promozione a direttore ag~giunto di divisione (con. decorrenza 1° lu~glio 1975) avevano presumibile demerito inquanto retrocessi di circa dieci, quindici edaddirittura trenta posizioni;

quali particolari meriti i menzionati fun~

zionari (ed altri che da un più attento esa-

me potrebbero venir fuori) hanno acquisito,nel periodo successivo allo luglio 1975, sì dapermettere agli stessi di recuperare le po~sizioni precedentemente perdute e di supe-rare, nel merito ed in titoli, coloro che non

avevano in tutto il lasso di tempo preso abase della valutazione dello scrutinio stes~so alcun demerito.

(4 ~ 02441)

Ordine del giornoper k seilv1 e di martedì 23 gennaio 1979

P RES J D E N T E. Essendo statiesauriti. tutti gli argomenti iscritti all' ordi~ne del giorno, la seduta notturna non avràpiù luogo.

Il Senato tornerà a riunirsi domani, mar-tedì 23 gennaio, in due sedute pubbliche,la prima alle ore 10,30, anzichè alle ore 10come previsto dal calendario dei lavori del-l'Assemblea, e la seconda alle ore 17, con ilseguente ordine del giorno:

Seguito della discussione dei disegni dilegge:

NENCIONI. ~ Riforma universitaria:

modifiche al testo unico sull'istruzionesuperiore approvato con regio decreto31 agosto 1933, n. 1592 (18).

SIGNORI. ~ Istituzione, in via speri~mentale, presso la facoltà di medicina e

chirurgia, di corsi di laurea in odontoia-tria (114).

CARRARO. ~ Valutazione dei servIzIprestati come assistente non di ruolo re~tribuito e come contratti sta universitarioai fini deHa anzianità di carriera (313).

BERNARDINI ed altri. ~ Misure perla riforma dell'Università (486).

TANGA ed altri. ~ Istituzione di corsidi diploma per la formazione e la quali~ficazione di educatori animatori di comu-nità (490).

ANDÒ ed altri. ~ Estensione agli assi-stenti di ruolo dell'articolo 3, comma 10,del decreto-legge 10 ottobre 1973, n. 580,convertito nella legge 30 novembre 1973,n. 766, in materia di nomine (648).

CIPELLINI ed altri. ~ Riforma del-l'ordinamento universitario (649).

BARBARO ed altri. ~ Nuova disciplinadelle strutture del personale universita-rio (653).

Riforma dell'Università e dell'istruzioneartistica (663).

ARIOSTO ed altri. ~ Riforma dell'ordi-namento universitario (686).

BARBI ed altri. ~ Ordinamento dellescuole di servizio sociale. Riconoscimentolegale delle scuole non statali e del titolodi assistente sociale (735).

CROLLALANZA ed altri. ~ R,iordina~mento delle strutture universitarie (810).

BALBO e BETTIZA. ~ Riordinamento

dell'Università e della ricerca scientificae tecnologica (1043).

BASADONNA e NENCIONI. ~ lstitu~zione presso le facoltà di ingegneria dicorsi di laurea in ingegneria economica(1111).

La seduta è tolta (ore 18,35).

Dott. PAOLO NALDINI

Consigliere vIcario del Servizio dei resoconti parlamentari