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SENATO DELLA REPUBBLICA VIII LEGISLATURA 488a SEDTJTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO .... CIOVEDI 2 SETTEMBRE 1982 Presidenza del presidente FANFANI, indi del vice presidente VALORI e del vice presidente MORLINO INDICE COMMISSIONE PARLAMENTARE PER L'INDIRIZZO GENERALE E LA VIGI. LANZA DEI SERVIZI RADIOTELEVISIVI Trasmissione di relazioni ..... Pago 25353 COMUNICAZIONI DEL GOVERNO Discussione: BRUGGER (Misto-SVP) DONAT-CATTIN (DC) . · MARCHIO (MSI-DN) . PASTI (Misto-Ind.sin) Pozzo (MSI-DN) SPADACCIA(Misto-PR) . 25369 . 25378 . 25372 . 25385 . . 25389 . 35355 CONGEDI . .... . 25353 CORTE COSTITUZIONALE Ordinanze emesse da autorità giurisdi. zionali per il giudizio di legittimità. . . 25355 CORTE DEI CONTI Trasmissione di relazioni sulla gestione finanziaria di enti. . . . . . . . . . 25354 DISEGNI DI LEGGE Assegnazione ... Presentazione di relazioni . . 25395 . 25353 DOMANDE DI AUTORIZZAZIONE A PRO- CEDERE IN GIUDIZIO Trasmissione .......... Pago 25354 GIUNTA PER GLI AFFARI DELLE COMU. NITA' EUROPEE Trasmissionedi documenti.. . . . . . 25354 GOVERNO Eccezione del segreto di Stato. . . . . 25353 Richieste di parere per nomine in enti pubblici . . . ..... ... 25397 Trasmissione di documenti ... 25354, 25396 INTERROGAZIONI Annunzio ... i ...... 25397 ORDINE DEL GIORNO PER LE SEDUTE DI VENERDI' 3 SETTEMBRE 1982. . . 25400 SENATO Composizione ............ 25395 N. B. ~ L'asterisco indica che il testo del di- scorso non è stato restituito corretto dall'autore. TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200) ~ 4

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SENATO DELLA REPUBBLICAVIII LEGISLATURA

488a SEDTJTA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO....

CIOVEDI 2 SETTEMBRE 1982

Presidenza del presidente FANFANI,indi del vice presidente VALORIe del vice presidente MORLINO

INDICE

COMMISSIONE PARLAMENTARE PERL'INDIRIZZO GENERALE E LA VIGI.LANZA DEI SERVIZI RADIOTELEVISIVI

Trasmissione di relazioni . . . . . Pago25353

COMUNICAZIONI DEL GOVERNO

Discussione:

BRUGGER(Misto-SVP)DONAT-CATTIN (DC) .

· MARCHIO (MSI-DN) .PASTI (Misto-Ind.sin)Pozzo (MSI-DN)SPADACCIA(Misto-PR)

. 25369

. 25378

. 25372

. 25385. . 25389

.35355

CONGEDI . . . . . . 25353

CORTE COSTITUZIONALE

Ordinanze emesse da autorità giurisdi.zionali per il giudizio di legittimità. . . 25355

CORTE DEI CONTI

Trasmissione di relazioni sulla gestionefinanziariadi enti. . . . . . . . . . 25354

DISEGNI DI LEGGE

Assegnazione . . .Presentazione di relazioni .

. 25395

. 25353

DOMANDE DI AUTORIZZAZIONE A PRO-CEDERE IN GIUDIZIO

Trasmissione . . . . . . . . . . Pago25354

GIUNTA PER GLI AFFARI DELLE COMU.NITA' EUROPEE

Trasmissionedi documenti. . . . . . . 25354

GOVERNO

Eccezione del segreto di Stato. . . . . 25353Richieste di parere per nomine in entipubblici . . . . . . . . . . . 25397

Trasmissione di documenti . . . 25354, 25396

INTERROGAZIONI

Annunzio . . . i . . . . . . 25397

ORDINE DEL GIORNO PER LE SEDUTEDI VENERDI' 3 SETTEMBRE 1982. . . 25400

SENATO

Composizione . . . . . . . . . . . . 25395

N. B. ~ L'asterisco indica che il testo del di-scorso non è stato restituito corretto dall'autore.

TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200) ~ 4

Senato della Repubblica ~ 25353 ~

488a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

V I I I Legislatura

2 SETTEMBRE 1982

Presidenza del Presidente F A N F A N I

P RES I D E N T E. La seduta è aperta.(ore 17).

Si dia lettura del processo verbale.

C O L O M B O V I T T O R I N O (V.),segretario, dà lettura del processo verbaledella seduta del 30 agosto.

P RES I D E N T E. Non essendoviosservazioni, il processo verbale è appro~vato.

Congedi

P RES I D E N T E. Hanno chiestocongedo i senatori: Coco, Gozzini, Mazza,Pastorino e Rosa per giorni 3.

Disegni di legge, presentazione di relazioni

P RES I D E N T E. A nome della 8"Commissione permanente (Lavori pubblici,comunicazioni), in data 7 agosto 1982, il se-natore Del Ponte ha presentato la relazionesul disegno di legge:

« Copertura degli oneri residui del primogruppo di opere della linea "A" della metro-politana di Roma» (1903).

Governo, eccezione del segreto di Stato

P RES 1 D E N T E. Il Presidentedel Consiglio dei ministri, onorevole Gio~

vanni Spadolini, ha inviato la seguente let-tera:

«Roma, 19 agosto 1982

All'Onorevole Presidente delSenato della Repubblica

All'Onorevole Presidente dellaCamera dei deputatiROMA

A norma dell'articolo 17 della legge 24ottobre 1977, n. 801, comunico di aver con~fermato, ai sensi degli articoli 342 e 352 delcodice di procedura penale, l'opposizione delsegreto di Stato, eccepita dal SISMI, in or~dine a parti obliterate in un documento tra~smesso dal predetto Servizio alla Corte diAssise di Bologna e da quest'ultima richiestoin copia integrale nel procedimento penalecontro Tuti ed altri, imputati della stragedel treno "Italicus".

Tale conferma è motivata dal fatto che ladiffusione delle notizie per le quali è statoopposto il segreto di Stato è idonea a recardanno alle relazioni del nostro Paese conaltri Stati.

Analoga comunicazione viene fatta al Co-mitato parlamentare per i servizi di infor~mazione e sicurezza e per il segreto di Sta~to, ai sensi dell'articolo 16 della citata legge24 ottobre 1977, n. 801.

f.to Giovanni SPADOLINI»

Commissione parlamentare per l'indirizzogenerale e la vigilanza dei servizi radio-televisivi, trasmissione di relazioni

P RES 1 D E N T E. Il Presidente del~la Commissione parlamentare per l'indiriz-

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488a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

VIII Legislatura

2 SETTEMBRE 1982

zo generale e la vigilanza dei servizi radio-televisivi, con lettera in data 25 agosto 1982,ha presentato ~ ai sensi dell'articolo 4 del-la legge 14 aprile 1975, n. 103 ~ la relazioneannuale al Parlamento sulle attività e suiprogrammi della Commissione da lui presie-duta, redatta dal deputato Dutto e dal sena-tore Bausi ed approvata dalla Commissionenella seduta del 5 agosto 1982, nonchè lerelazioni di minoranza rispettivamente pre-sentate dal deputato Bernardi Antonio, dalsenatore Valenza e da altri parlamentari;dal deputato Milani; dal deputato Baghino edal senatore Pozzo; dal deputato Aglietta(Doc. XLVIII, n. 2).

Detto documento sarà stampato e distri-buito.

Giunta per gli affari delle Comunità europee,

trasmissione di documenti

P RES I D E N T E. A nome dellaGiunta per gli affari delle Comunità euro-pee, in data 23 luglio 1982, il senatore Boni-ver ha presentato una relazione unica con-cernente la Relazione sull'attività delle Co-munità europee per l'anno 1981 (Doc. XIX,n. 4), e la Relazione annuale sulla situa-zione economica delle Comunità (1981) eorientamenti della politica economica perl'anno 1982 (Doc. XIX, n. 4-bis).

Domande di autorizzazione a procedere

in giudizio, b'asmissione

P RES I D E N T E. Il Ministro digrazia e giustizia ha trasmesso le seguentidomande di autorizzazione a procedere ingiudizio:

contro il senatore Tambroni Armaroli,per i reati di cui agli articoli 81, capoverso,112, n. 1, e 318 del codice penale (corruzioneper atto d'ufficio, continuata ed aggravata),81, capoverso, 112, n. 1, e 319 del codicepenale (corruzione per un atto contrarioai doveri d'ufflcio, continuata, ed aggravata),nonchè per i reati di cui all'articolo 1 deldecreto-legge 4 marzo 1976, n. 31, converti-

to con modificazioni nella legge 30 aprile1976, n. 159, e all'articolo 2 della legge 23dicembre 1976, n. 863 (violazioni di normein materia di infrazioni valutarie) (Doc. IV,n.82);

contro il senatore Borzi, per il reatodi cui agli articoli 81 e 324 del codice penale(interesse privato in atti di ufficio, conti-nuato), nonchè per il reato di cui all'articolo328 del codice penale (omissione di atti diufficio) (Doc. IV, n. 83).

Governo, trasmissione di documenti

P RES I D E N T E. Il Ministro del-!'industria, del commercio e dell'artigiana-to, con lettera in data 5 agosto 1982, ha tra-smesso, ai sensi dell'articolo 2 della legge15 giugno 1981, n. 309, la relazione del pre-sidente dell'Ene! sull'attività dell'ente, conparticolare riferimento allo stato di attua-zione dei programmi di nuovi impianti algiugno 1982.

La relazione anzi detta sarà inviata allalOa Commissione permanente.

Nello scorso mese di agosto i Ministricompetenti hanno dato comunicazione, aisensi dell'articolo 7 della legge 27 luglio1962, n. 1114, delle autorizzazioni revocate oconcesse a dipendenti dello Stato per assu-mere impieghi o esercitare funzioni pressoenti od organismi internazionali o Statiesteri.

Detti elenchi sono depositati in Segrete-ria a disposizione degli onorevoli senatori.

Corte dei conti, trasmissione di relazionisulla gestione finanziaria di enti

P RES I D E N T E. Il Presidente dellaCorte dei conti, in adempimento al dispostodell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958,n. 259, ha trasmesso le relazioni concernentila gestione finanziaria:

dell'Ente nazionale idrocarburi (ENI),per l'esercizio 1980 (Doc. XV, n. 22);

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VIII Legislatura

2 SETTEMBRE 1982

del Fondo di assistenza del personale dipubblica sicurezza, per gli esercizi 1978, 1979e 1980 (Doc. XV, n. 100);

del Consorzio interuniversitario lombar-do per la elaborazione automatica (CILEA),per gli esercizi 1979 e 1980 (Doc. XV, n. 101);

del Provveditorato al porto di Venezia,per gli esercizi 1978, 1979 e 1980 (Doc. XV,n. 102).

Tali documenti saranno inviati alle Com-missioni competenti.

Corte costituzionale, ordinanze emesse daautorità giurisdizionali per il giudizio dilegittimità

P RES I D E N T E. Nello scorso mesedi agosto sono pervenute ordinanze emesseda autorità giurisdizionali per la trasmis-sione alla Corte costituzionale di atti relativia giudizi di legittimità costituzionale.

Tali ordinanze sono depositate negli ufficidel Senato a disposizione degli onorevoli se-natori.

Discussionesulle comunicazioni del Governo

P RES I D E N T E. L'ordine del gior-no reca: «Discussione sulle comunicazionidel Governo ». Dichiaro aperta la discus-sione.

È iscritto a parlare il senatore Spadaccia.Ne ha facoltà.

S P A D A C C I A Signor Presidente,signor Presidente del Consiglio, colleghi, ilfatto che il Parlamento sia stato mandatoin vacanza proprio mentre esplodeva la cri-si di governo ~ e noi tutti, senatori e de-putati, abbiamo appreso gli sviluppi di que-sta crisi dai giornali ~ non può esimereidal valutare la dinamica che l'ha creata eaccompagnata e le responsabilità che l'han-no determinata.

Vorrei fare un discorso franco innanzi-tutto ai compagni socialisti, ma anche a lei,signor Presidente del Consiglio. È vero che

noi siamo in una Repubblica in cui dominauna informazione a senso unico, in cui pra-ticamente solo alcuni possono avere vocementre sistematicamente le voci degli altri,degli oppositori, sono ignorate e censurate.Ma la tesi che è passata nei giorni dellacrisi e che è stato, se non impossibile, cer-tamente faticoso contrastare, era che quelvoto dei franchi tiratori avvenuto alla Ca-mera dei deputati era un voto a protezionedei petrolieri. La tesi esplicita era che esi-stevano in settori della maggioranza (ma ilpartito accusato era la Democrazia cristia-na) gruppi di deputati che difendevano, con-tro l'interesse della collettività e dello Sta-to, interessi particolari di quella categoria,cioè dei petrolieri.

La tesi implicita era che i comunisti, iradicali, il Partito di unità proletaria, l'op-posizione tutta, votando non nel segreto del-l'urna, come franchi tiratori, ma a volto sco-perto, contro ciò che con quel voto si do-veva decidere e deliberare, erano anch' essidei protettori degli interessi dei petrolieri.

L'episodio, nelle polemiche di questa set-timana, è stato addirittura dimenticato, so-praffatto, travolto da altri elementi di po-lemica, ma consentitemi di dire da questoaltro ramo del Parlamento che quel discor-so era falso, peggio, era scandaloso; dovreb-be essere considerato inammissibile in unaRepubblica in cui fra Governo ed opposi-zione, e nell'onestà dell'informazione davantiall'opinione pubhlica, corressero comporta-menti diversi, più 'corretti e limpidi.

Quel voto era un voto sui presupposti co-stituzionali di necessità e di urgenza di undecreto-legge: nulla di più e nulla di meno.Si trattava di stabilire se quel decreto-leg-ge corrispondesse ai requisiti di necessitàe di urgenza previsti dalla norma costitu-zionale, anzi richiesti dalla norma costitu-zionale.

Non si votava nel merito su quel decreto.Il suo Governo poteva tranquillamente ri-presentare lo stesso giorno il merito di quelprovvedimento alla Camera dei deputati oal Senato della Repubblica, richiedere lecorsie preferenziali, che lei tanto spesso in-voca, che sono previste nei nostri Regola-menti e non sono mai usate dal Governo e

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dalla maggioranza, e nel giro di sessantagiorni ~ ma anche in molto meno tempo ~

quel provvedimento poteva essere appro~vato.

Avremmo allora visto, colleghi socialisti,chi era protettore dei petrolieri esaminandoil merito di quel provvedimento, esaminan~do ~ se ne avessivo avuto la possibilità ~

gli emendamenti correttivi di quel provve-dimento che certamente avremmo presen-tato non a favore dei petrolieri, ma a favo-re della collettività, del fisco, degli interes-si del paese e dello Stato.

Oggi si fa un gran parlare di riforma isti-tuzionale. Qualcuno alla Camera ha parlatodi interferenza del Governo, dell'Esecutivonegli interna corporis del Parlamento. Maciò che voglio ricordare è che quel voto nonsi sarebbe mai avuto se qualche mese fainopinatamente, prima alla Camera e poi alSenato, la maggioranza non avesse richie-sto e proposto, con l'appoggio anche di al-tri gruppi di opposizione, non del mio, unariforma regolamentare che prevedeva quelvoto pregiudiziale sui presupposti di neces-sità e di urgenza.

Oggi si chiedono nuove riforme del Rego-lamento. Non parlerei di questo, signor Pre-sidente, se anche noi senatori, sull'onda diquel cattivo esempio che ci è venuto dallaCamera, non ci fossimo affrettati, sciagura-tamente debbo dire, a introdurre la stessariforma regolamentare. Non richiamo quel-lo che ho detto in questa Camera controqueJla riforma, ma quella riforma, volutadana maggioranza, con il concorso di alcuneopposizioni, con il voto contrario dei radi-cali (in particolare mio, in questo ramo delParlamento), una volta che è stata appro-vata è diventata regola, vostra e mia, regoladi tutto ii Parlamento.

Che credibilità possono avere le vostrenuove richieste di riforma regolamentarese, a seconda degli interessi e dell'utilità cheesse manifestano per la maggioranza e peril Governo, vengono rinnegate poche setti~mane dopo la loro approvazione?

Infatti è stata la maggioranza alla Cameradei Deputati (non qui al Senato) a chiederee a pretendere l'automaticità dello scrutiniosegreto in quella votazione, e quindi anche

questa polemica sul voto segreto è prete-stuosa. E. stata la stessa maggioranza, aescludere tassativamente, proprio per il suocarattere di vaglio pregiudiziale di costitu-zionalità, che si potesse porre la questionedi fiducia da parte del Governo su quelvoto.

Allora è davvero assurdo parlare di que~sta crisi come di una crisi contro il Parla-mento?

È davvero assurdo parlare di una crisi ri-volta contro l'esercizio legittimo da partedel Parlamento di una sua norma regola-mentare?

È davvero assurdo parlare di una crisi cheè stata voluta per mettere in riga il Parla-mento, anche quando si tratta di questionidi costituzionalità che non riguardano sol-tanto la maggioranza ma devono riguardaremaggioranza e opposizione in quell'idemsentire de constitutione cui lei ha fatto ri~ferimento ma che mi sembra si renda sem-pre più difficile, perchè riuseite ad annul-lare perfino la possibilità stessa di inten-derei nell'uso strumentale ~ e a volte scan.dalosamente strumentale da parte della mag-gioranza ~ delle norme che dovrebbero re-golare la nostra convivenza?

Vorrei anche dire con estrema franchezzaalcune cose sulla conduzione della crisi diGoverno. Non soltanto da parte del Presi-dente Pertini e del Quirinale, ma anche daparte sua, signor Presidente del Consiglio,si è affermato ad ogni pie' sospinto che nonvi sarebbero state più crisi extraparlamen-tari in questo Parlamento. Non soltanto Per-tini, non soltanto il Quirinale, ma anche leipersonalmente, signor Presidente del Consi-glio, ha ripetutamente af.fermato che lacrisi non sarebbe stata sottratta alla valu-tazione del Parlamento; il suo Governo sa-rebbe caduto soltanto davanti al Parla-mento!

All'improvviso ciò che è stato vero per i12 mesi di durata del suo Governo, ciò cheera stato vero due o tre settimane prima,quando Pertini l'aveva mandata in Senatoper risolvere nella sede parlamentare, da-vanti al Senato della Repubblica, una situa-zione di crisi che si era determinata nel suoGoverno fino al punto che esso non era riu-

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488a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

VIII Legislatura

2 SETIEMBRE 1982

scito a deJiberare su un argomento così im~portante come l'atteggiamento da assumeresulla disdetta dell'accordo sulla scala mo-bHe da parte dell'lntersind...

S P A D O L I N I, presidente del Con~siglio dei ministri. Non l'aveva deliberataperchè l'aveva fatta revocare.

S P A D A C C I A. Vorrei ricordare chein quell'occasione, non a voce sommessama a voce chiara, il presidente del Gruppodemocristiano le chiese, signor Presidentedel Consiglio, a che titolo veniva qui. Rileg~ga gli atti di quel dibattito e leggerà che ilpresidente del Gruppo democristiano delSenato della Repubblica, senatore De Giu~seppe, le disse, neanche tanto velatamente,che la procedura seguita del rinvio di unGoverno per riferire su una questione sucui il Gabinetto non aveva deliberato, sol~levava molte perplessità di carattere costi-tuzionale, e vi erano autorevoli costituzio~nalistl del partito di maggioranza relativache confortavano il parere del senatore DeGiuseppe.

S P A D O L I N I, presidente del Con~siglio dei ministri. Questo non c'entra nullacon la disdetta.

S P A D A C C I A. C'entra, perchè erachiamato in causa direttamente l'argomen~to su cui il Governo non aveva deliberato.(Commenti dall'estrema sinistra. Interru-zioni del senatore Marchio). In quella occa-sione difesi il Presidente della Repubblica,difesi il Presidente del Consiglio dicendoche l'alternativa non è mai stata fra crisiextraistituzionali e crisi istituzionali. È cer~to che una crisi non può mai essere deltutto extraistituzionale. Lo può essere sol~tanto in caso di colpo di Stato. Quanto me~no dal Presidente della Repubblica il Go-verno deve andare a dimettersi. Quindi lavera alternativa non è fra crisi extraistitu~zionale o istituzionale; il vero problema èse la crisi è parlamentare o extraparlamen-tare.

Quello che è stato vero, tre settimane pri-ma, quando da oppositore, mi sono sentito

di difendere lei e il comportamento del Pre~sidente della Repubblica, tre settimane do-po non era più vero. Quello che era statopossibile e gIusto di fronte ai Ministri de~mocristiani che avevano rifiutato di richia~mare all'ordine l'Intersind, chissà perchènon era più possibile e giusto di fronte alledimissioni del MinIstri socialisti. In questaoccasione il Presidente del Consiglio non hasentito il bisogno di venire a riferire alI Par-lamento. Devo dire che c'è stata scarsa re~sponsabilità anche delle forze politiche nel-l'altro ramo del Parlamento, ma qui voglioricordare che il senatore Perna ed il Grup-po comunista avevano disposto, con una in-terpellanza, l'idoneo strumento per chiedereal Governo di venire a riferire; il Presiden~te del Senato ha chiesto al Governo se vole-va presentarsi in quest'Aula a riferire su ciòche si era verificato all'interno del Gabinet~to, dopo l'annuncio delle dimissioni dei Mi-nistri socialisti. Vi siete dimenticati, sia alQuirinale, sia a Palazzo Chigi, le solenni as-sicurazioni fatte nel corso di un anno. Ave-te contraddetto l'unico segno positivo ~ inmateria di politica costituzionale ~ che ave~vate dato: quello di abbandonare questaprassi di ingovernabilità per cui i Ministried il Governo non rispondevano più al Par~lamento quale loro interlocutore naturale,da cui avevano ricevuto la fiducia, ma ri~spandevano solo alle segreterie dei loro par-ti ti.

Questi non sono fatti passati, fatti su cui,discutendo del suo programma, possiamopassare sopra, dimenticandoli. Non sonofatti formali, ~ono fatti importanti, signorPresidente del Consiglio! Che senso ha or-mai che lei venga in quest'Aula del Parla~mento ad enfatizzare la mozione motivatadi fiducia? Essa non ha mai avuto un valo~re giuridico vincolante, ma ora anche peril suo valore politico, Signor Presidente delConsiglio, è diventata un pezzo di carta; puòandar bene per la sua coscienza ma, inten-diamoci bene, è un modo di tacitare la suacoscienza. Istituzionalmente il suo compor-tamento nel momento delle dimissioni deiMinistri socialisti, il comportamento delQuirinale toglie ogni valore a questa mozio-ne motivata di fiducia cui avevate dato il

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2 SETTEMBRE1982488a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

senso di un ritorno sia pure graduale allaCostituzione, di un ritorno verso la Costi~tuzione. Che senso ha parlare, come si è fat~to durante questo gran vociare di agosto sul~le riforme costituzionali, di sfiducia costrut~tiva cui si dovrebbe guardare, traendola dalmodello tedesco? La sfiducia costruttiva si~gnifica che non si può proporre nella Re~pubblica federale tedesca la caduta di unGoverno se non c'è contestualmente la pro-posizione di un altro cancelliere, di un'al~tra maggioranza e di un altro programma.Se per avventura i liberali volessero dimet~tersi dal Governo tedesco dovrebbero con~testualmente presentare una mozione disfiducia al cancelliere Schmidt e presentarela candidatura di un altro cancelliere e laproposta di un'altra maggioranza di cui es~si dovrebbero far parte.

Che senso ha parlare di riforme istituzio~nali e di sfiducia costruttiva quando il se~gno che avete dato in questa crisi di Go~verno, a cominciare dal Quirinale e dal Pre~sidente della Repubblica, è stato un segnoche va in direzione contraria e che cancellaanche quello che nel corso di un anno dipositivo avevate tentato di fare, quello chele aveva consentito poche settimane primadi sanare una difficile situazione del suoGoverno, qui in questo Senato della Repub-blica? Parliamoci, infatti, francamente: nes~suno vuole cancellare i partiti; qui il pro~blema è uno solo, compagni socialisti. Cosachiedevamo, cosa chiedeva l'opinione pub~blica, signor Presidente del Consiglio, se nonche l'assunzione della responsabilità dellacrisi e la sua spiegazione, venisse data inParlamento e che in Parlamento venisseromisurati i motivi di dissenso anzichè affi~darli alle interviste, alle conferenze stampa,o alle dichiarazioni ai giornali?

Questa crisi allora è stata un pretesto per-chè non è vero che sia nata per denunciaregli interessi occulti di alcune lobbies. Que-sta crisi è nata da un voto di costituziona~lità legittimo da parte della Camera dei de~putati; voto legittimo sulla base di una ri~forma del Regolamento che, voi maggioran~za, avevate voluto; nei confronti di un de~creto~legge che costituiva, tra le tante figu~re variegate di decreti~legge con cui si è

stravolto l'articolo 77 della Costituzione, unnuovo tipo di decreto~legge ad efficacia dif~ferita per cui l'entrata in vigore di quellenorme, signor Presidente, era prevista 90giorni dopo l'emenazione del decreto-legge,cioè addirittura 30 giorni dopo la scadenzacostituzionale dei 60 giorni previsti per ap~provare il disegno di legge di conversione.Questo per dire quanto pretestuoso fosse ildiscorso sul favore che si sarebbe reso aipetrolieri. Non sono cose di poco conto: checredibilità hanno i dibattiti successivi, le ri-forme delle istituzioni, le riforme del Rego~lamento che ci venite a chiedere se le stesseriforme che voi avete approvato sono statecancellate, travolte, rinnegate alla primaprova dei fatti, nella quale non vi tornava-no utili, o nella quale il Parlamento avevadimostrato di valerIe esercitare?

Lei ha avuto ragione in una sola cosa, si~gnor Presidente del Consiglio; quell'episo-dio in sè niente affatto grave, assolutamen~te e correttamente riparabile attraverso lapresentazione immediata di un disegno dilegge ordinario e attraverso il ricorso aqueI.la corsia preferenziale che esiste e cheè la procedura d'urgenza dei nostriRegolamenti, è stato soltanto l'ultimodi una serie di episodi che segnalavano or~mai drammaticamente, dopo l'esito del Con~[Sresso democristiano, lo scollamento sem~pre più evidente ed accentuato della mag~gioranza, tra Democrazia cristiana e Parti-to socialista in particolare. Non vi è alcundubbio; se ne era avuto il segno le due volteprecedenti in cui lei era stato chiamato adibattere qui in Senato. Prima per risponde-re ad una serie di interpellanze sulla im~provvisa scoperta dello sfondamento deltetto, poi mandato da Pertini a risolvere unagrave situazione che si era determinata nelsuo Governo. Era di ciò che discutevamo,tanto è vero che quel dibattito si concluseaddirittura con una mozione di fiducia checerto non è stata sufficiente se alla primadifficoltà o, come lo chiamate voi, al primoincidente di percorso, il Governo è caduto.

Ma ora cosa è cambiato? Ho prima ascol-tato attraverso Radio radi'cale e poi rilettosul « Popolo» e « L'Avanti» i discorsi deisegretari dei due maggiori partiti della mag~

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488a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

VIII Legislatura

2 SETTEMBRE 1982

gioranza, De Mita e Craxi, e non mi sembrache lei possa sedere su quella sedia ed eser-citare il suo mandato, esercitare le sue re-sponsabilità ritenendo onestamente, facendoritenere al paese, tanto meno facendolo rite-nere ai parlamentari, non dico democristia-ni o socialisti, ma anche comunisti, radica-li, di ogni parte politica (in quanto non sia-mo del tutto stupidi) che quello scollamen-to è superato, che quei dissensi sono sana-ti, perchè non è vero. C'è stato un discor-so di De Mita rivolto a tutto il Parlamen-to ma pOllemicamente diretto soprattuttonei ,confronti del Partito socialista; un di-scorso di De Mita che si conclude con unvelato avvertimento, se non addirittura conuna minaccia: questa vdlta le elezioni anti-cipate le avete chieste voi ma non le aveteavute, non è detto che la prossima voltanon possiamo pretenderle noi, imporle noi.

Abbiamo avuto il segretario del Partitosocialista che ha accusato la Demo-crazia cristiana di complotto, che l'ha ac-cusata di essere un partito senza programmie senza princìpi, perchè anche se non veni-va fatto il nome della Democrazia cristia-na, l'accusa di avere orientamenti trasfor-n:istici, di essere pronta a cambiare maggio-ranza, di essere senza programmi e senzaprincìpi era rivolta certamente al PCI, maanche all'altro presunto complice del com-plotto, il partito di maggioranza relativa,il maggior partner del Partito socialista inquesta maggioranza pentapartitica.

E allora davvero voi potete ritenere, leipuò ritenere, può far credere al paese cheusciamo da una situazione di crisi per en-trare in una situazione di ritrovata solida-rietà nella maggioranza? Credo che non siabbia il diritto di truffare il paese; siamoin una confermata situazione di conflittua-lità permanente tra i due maggiori partitidella maggioranza, confermata nel dibattitosulla fiducia alla Camera dai loro due mag-giori leaders.

Ho detto qui che volevo parlare innanzitutto con franchezza ai compagni socialisti,purtroppo, se non sbaglio, quasi completa-mente assenti: c'è il compagno Maravalleche ringrazio. Non dimentico infatti di es-sere stato il segretario del Partito radicale

che nel 1975 al partito allora di De Marti-no ~ quindi non ancora rinnovato da Craxie dalla nuova generazione socialista ~ pro-

pose, certo sulla base di scelte di valore edi contenuti comuni ideali e programmatici,l'ipotesi di un patto federativo tra i nostridue partiti. Sono sempre stato, nella miaesperienza di militante radicale e socialista,una persona che anche all'interno del suopartito ha sempre avversato ogni forma disettarismo e che anche nei momenti più du-ri dello scontro a sinistra, con qualsiasi par-tito della sinistra, ha sempre tenuto fermala bussola dell'alternativa, dell'unità e delrinnovamento della sinistra: dell'unità nel-la diversità e nel rinnovamento della sini-stra italiana.

Vedete, compagni socialisti, compagnoMaravalle, compagno Petronio, questa crisiè nata da un pretesto, ma anche un pretestoin politica può essere giustificato e difeso.Certo, in una democrazia, il presuppostodovrebbe essere comunque l'esistenza di unsistema di informazione in cui fosse possibilea tutti dire come stanno le cose, e non soload alcuni, i'il cui sila possibile alle opposi-zioni dire che votando contro quel decretonon si erano schierate a favore dei petrolie-ri, ma della Costituzione; e non consenten-dolo, perchè anche voi non lo consentite, poinon dovete dolervi delle reazioni polemiche,non potete dolervi se, a proposito di difen-sori dei petrolieri, qualcuno vi ricorda, cheun petroliere sporco se li andò a cercare indue avvocati socialisti che, per coincidenza,erano entrambi sottosegretari di stato; oche il dirigente delle dogane era un funzio-nario che godeva fama di essere socialista

°di area socialista.Cogliere un pretesto, dunque, può essere

anche legittimo nel percorso della propriapolitica. Ciò che francamente è inspiegabileè allora questa disfatta di agosto, questaimprovvisa ritirata di mezzo agosto. Non èspiegabile e se me la devo spiegare devoessere estremamente preoccupato per diver-se ragioni. Che cosa è accaduto? Davveropossiamo ritenere che intorno ad alcunechiacchiere fatte intorno a qualche impro-babile caminetto si sia ordito un complotto?

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488a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

VIII Legislatura

2 SETTEMBRE 1982

Conosco Bettino Craxi da venti o venti-cinque anni. Non è certo nè un pauroso nèun cretino, ma se fosse stato vero questocomplotto, se davvero egli avesse il respirodi una politica sicura di sè, capace di pro~porsi per la sua forza anche agli altri, per-chè temerlo? Perchè non affrontarlo a visoaperto? Perchè non andare a vedere fino infondo se la Democrazia Cristiana avessedavvero la capacità di fare un Governo conl'appoggio comunista o con l'astensione co-munista e se il Partito comunista, uscitodalla solidarietà nazionale, dopo aver por~tato avanti, sia pure in maniera lenta, con-traddittoria, la politica dell'alternativa de-mocratica, fosse davvero disposto ad assu-mersi la responsabilità di un tale appoggio,che avrebbe comportato anche necessaria-mente la responsabilità di misure impopo-lari e di una situazione politica precariaquale si sarebbe determinata in questa im-probabile evenienza?

Davvero è questo il motivo? Io francamen-te non lo credo. E comunque stento a com-prenderlo. Devo dire che ho avuto un mo-mento di speranza, quando ho sentito direa Bettino Craxi in quel « bollettino di guer-ra » non tanto cifrato rivolto alla Democra-zia cristiana, che era il suo discorso nel di-battito sulla fiducia al Governo Spadolini,che il PSI e il paese hanno davanti a sè duestrade, due sbocchi: una è quella di un rin-novato centro-sinistra, l'altra è quella di unavera alternativa. Io credevo ~ mi perdoni,Signor Presidente del Consiglio ~ che il suoGoverno fosse un Governo di centro-sinistrae adesso non ho capito bene se il centro-sinistra viene contrapposto al pentapartito,se del famoso polo laico e socialista si re-gistra già la morte e c'è bisogno di un Go-verno DC-PCI o DC-PRI-PSI. Non sto par-lando di lei, signor P,residente del Consiglio,non si allarmi.

S P A D O L I N I, presidente del Con-siglio dei ministri. Anzi la sto seguendo coninteresse.

S P A D A C C I A. Sto cercando di in-terpretare le affermazioni di un leader cheho seguito e che stimo, di cui sono amico,

di Bettino Craxi che aspira a diventare ilprotagonista della scena politica italiana,quando ha detto che le strade possono es-sere quella di un rinnovato centro-sinistrache non ripeta gli errori del passato o diun'alternativa che non ripeta le sue carat~teristiche frontiste. Questa alternativa, ri-scoperta da De Martino all'indomani del re-ferendum sul divorzio, riproposta dal vostrocongres'so di Torino, sia pure in manieraambigua, e poi subito abbandonata sugli al-tari del pentapartito, del ritorno al Gover-no, tornava ad essere un argomento di di-battito su cui Craxi accettava di confron-tarsi. Ma l'argomento è stato evocato perliquidarlo subito dopo, bruscamente, con lagiustificazione che il Partito comunista nonvuole una vera alternativa tanto è vero che,come dice Sciascia, è dietro la porta adaspettare i segnali della DC; oppure ordi-sce i complotti con Galloni e con De Mitacontro il Partito socialista!

Ma a questo punto il problema che vi dob-biamo porre, la richiesta che vi dobbiamorivolgere, se volete essere una forza di dire-zione di Governo, non è di dirci se quelladel Partito comunista è una vera o falsa al-ternativa: ma quali sono le condizioni chevoi ponete, cosa intendete fare, con qualiprospettive, con quale politica, con qualicontenuti, per costruire l'alternativa. Il miogiudizio sul Partito comunista è che dal Par-tito comunista molte cose continuano a di-viderci, ci dividono cinquant'anni di storia:sono due filoni della sinistra ~ quello ra~

dicale e quello comunista ~ che hanno cor-so parallelamente, che si sono influenzati,che hanno avuto momenti di incontro e discontro anche violenti, perfino nel vivo del-la stessa Resistenza. :Eouna grossa realtà,lenta e contraddittoria, come lenta, farra-ginosa e vischiosa è tutta la realtà politicaitaliana. Ma quando nel Partito comunistasi comincia a parlare di alternativa, sia pu-re con i lenti passi dell'elefante, c'è da spe-rare che qualcosa nella coscienza collettivadi una parte importante del paese cominciirreversibilmente a prendere piede. Quandosui fatti polacchi avviene qualcosa comequello che è avvenuto nel Partito comuni-sta, io credo che nonostante le mie pole-

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2 SETTEMBRE 1982

miche sulla politica diplomatica del Partitocomunista, e sulla sua lentezza, nonostantele mie preoccupazioni che la lentezza del rin~novamento e della trasformazione comuni-sta non proceda al passo con ,la velocità del-le trasformazioni e delle esigenze del pae-se, nonostante tutto questo, vi sono cose dicui devo prendere atto. Ed allora, cosa chie~do al Partito socialista? E cosa chiedo a mestesso, al mio Partito come radicale? Non diaspettare le mosse e la politica del Partitocomunista e neppure di dirgli ~ perchè sa-rebbe sciocco e velleitario ~ «siete statinel passato egemoni (ma se sono stati ege-moni c'è anche la colpa e la responsabilitàdi chi li ha resi egemoni, di chi ne ha subì-to l'egemonia nel passato, ed è stato il par~tito socialista, quello di Pietro Nenni, nondi Bettino Craxi), oggi ci dovete seguire ».

Ma seguire dove? Dietro quale politica?Che respiro ha una politica che si può svi~luppare soltanto all'interno del perimetrodel potere e del sottopotere, all'interno del-la collegialità di un governo non importa sepentapartitico o di centro~sinistra e che, difronte all'ipotesi improbabile di un com~pIatto, quanto improbabili erano nel ferra-gosto le chiacchiere intorno ad un caminet~to, fa una precipitosa marcia indietro, ab~bandana la sua strategia e la sua linea pertornare precipitosamente, facendo ricorso aun altro pretesto, il pretesto di riforme isti-tuzionali, (delle quali tutti sentiamo il bi~sogno, ma nelle quali nessuno crede, vistala situazione in cui ce le presentate oggiin questi due rami del Parlamento), alle pol~trone di governo?

Vi si deve seguire dietro alla cosidetta«politica della governabilità»? Ma a cosasi è ridotta la politica della governabilità?Non è più il problema della costituzione dimaggioranze omogenee, non contradditto-rie, non laceranti, non solo in questo Par-lamento, ma nella base sociale del paese.Non è più il problema della governabilitàdelle istituzioni con i loro scollamenti, laloro usura, i loro corpi separati, le loro po-lizie segrete, le loro compromissioni, il lorofeudalesimo corporativo; un discorso enor~me, su cui il Partito soci~lista nel passatoaveva giocato un ruolo, anche all'interno di

quei governi di. centro-sinistra ricordati erivalutati da Bettino Craxi, spesso positivo,aprendo contraddizioni laceranti, ma giuste,positive.

Tutto il vostro discorso sulla governabi-lità sembra oggi ridursi ad un problema digovernabilità del Parlamento, a un discorsodi voto segreto o di voto palese!

Parliamoci francamente: appartengo adun partito che non ha mai avuto bisogno divoti segreti e per il quale sono inconcepi-bili i franchi tiratori. In qualsiasi democra~zia seria il discorso sul voto palese è undiscorso scontato; diventa uno scandalo larichiesta del voto palese in questo paese,con questi partiti! Non potete ignorare que-ste cose in un sistema partitocratico, con ilfinanziamento pubblico dei partiti, con i vo-stri probiviri, con l'occupazione di tutto eil controllo di tutto da parte degli apparatidei partiti. Questa è la realtà che abbiamodi fronte e questo vale per tutti i partitiin qualche misura, perchè poi nessuno difronte a queste situazioni si salva; tutti nesono in qualche misura contaminati o, quan-tomeno, condizionati.

Tutto si riduce davvero a un problema digovernabilità del Parlamento? Il Parlamen-to è davvero !'istituzione che funziona peg~gio di tutte? È il Parlamento che non fun-ziona o sono le maggioranze che non fun-zionano? Non io, ma due senatori democri-stiani ieri in Commissione ~ stavamo esa-minando i vostri decreti, signor Presidentedel Consiglio, è agli atti, quindi posso farei nomi: sono i senatori Santalco e Triglia,uno dei quali è presidente dell'Associazionenazionale dei comuni d'Italia ~ hanno fat-to il bilancio delle leggi di riforma, badi,di riforma, che abbiamo approvato in que-sto ramo del Parlamento e che nell'altro ra-mo del Parlamento si sono fer-mate. Parlava-mo soltanto del settore che è di competenzadella nostra Commissione. Lei, Signor Presi-dente del Consiglio, è venuto qui tre voltenel giro di tre mesi a sollecitare la ristruttu-razione .dell'amministrazione finanziaria. IlSenato l'ha approvata nel novembre scorso.Alla Camera è ferma. Nel frattempo si ètrovato il tempo alla Camera dei deputati eal Senato della Repubblica, su sollecitazione

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del Governo, certo con il vostro accordo deipartiti, trattandosi di qualche cosa comequindicimila assunzioni, per il provvedimen-to di assunzione di tredicimila precari delMinistero delle finanze, e per il provvedi-mento di sistemazione nell'amministrazionedel personale del lotto (altre 3 mila perso-ne). La maggioranza blocca le leggi di ri-forma, il Governo accetta che siano bloc-cate, trova giusto che siano bloccate, ma poici riversa addosso decreti legge, che senzaalcuna omogeneità di materia contengonomisure e norme che contraddicono alle leg-gi di riforma. È accaduto con il decreto sul-la benzina e con quello sull'IV A a propositodell'amministrazione finanziaria. Mi ero ad-dirittura chiesto se non fossero stati i radi-cali, non avendo capito di che cosa si trat-ta, a fare opposizione e ostruzionismo nel-l'altro ramo del Parlamento. Mi sono rivol-to già due mesi fa ai miei compagni dellaCamera i quali mi hanno detto che, al con-trario, avevano sollecitato il Governo, il Pre-sidente della Commissione e le altre forzepolitiche di maggioranza ad approvare lariforma dell'amministrazione finanziaria.Non si è trovato il tempo per approvarequella riforma mentre si trova il tempo perle decine di decreti di proroga, per le leg-gine corporative, per la sistemazione dei pre-cari, per le leggine stralcio che poi finisco-no per contraddirsi fra loro perchè ogni mi-nistro tira l'acqua al suo mulino.

E ho !'impressione che questo si sia ve-rificato anche nei decreti-legge che lei hapresentato. Lei parla di riforma della Pre-sidenza del Consiglio, di collegialità del Con-siglio dei ministri, mi perdoni, ho sentitocon attenzione la sua replica questa matti-na, quando ha tentato di difendere la con-temporanea presentazione del decreto-leggesulla fiscalizzazione degli oneri sociali e del-l'altro decreto-legge, che stabilisce a firmadegli stessi ministri, oneri impropri contri-butivi a carico degli imprenditori. Lei hadetto che rispondono a due diverse finali-tà: l'uno alla finalità di sostenere !'industria,l'altro a quella di coprire il deficit delloStato. E tuttavia da una parte si dà ciò chedall'altra si toglie. Si ha la sensazione chela mano sinistra non sappia quello che fa

la mano destra. Ancora: da una parte fateil provvedimento sul fiscal-drag, ponendo lacondizione che non si superi il 16 per centodi inflazione; dall'altra fate il provvedimen-to sulla fiscalizzazione degli oneri sociali, enon ponete la stessa condizione. Perchè?Era, nelle vostre intenzioni, una ingiustifi-cata diversità di trattamento fra lavoratoried imprenditori? O è il riconoscimento cheil secondo provvedimento è annullato dal-l'altro che aumenta gli oneri contributivi?Ancora: il governo vara fiscal-drag e fisca-lizzazione, cioè fa delle concessioni ai lavo-ratori dipendenti e agli imprenditori. Ma ilGoverno ha una linea sul costo del lavoro?Ha una proposta complessiva in cui questidue provvedimenti si iscrivono?

Siccome sono gli strumenti attraverso iquali il Governo, nel rapporto fra le partisociali, fa o dovrebbe fare la sua parte diGoverno, non risulta da nessuna parte, danessun documento, come ha giocato questiprovvedimenti nel rapporto con le parti so-ciali; non risulta da nessuna parte in qualelinea politica, in quale logica si iscrivono.

Allora quando sento parlare di corsie pre-ferenziali sono d'accordo con Mauro Melli-ni: vorrei che vi preoccupaste meno di cor-sie preferenziali e di più del traffico che fa-te passare nelle corsie perchè quello che cimandate è pessimo traffico, davvero sca-dente, ma soprattutto è un traffico destina-to ad intasare ancora di più le nostre isti-tuzioni. Certo c'è bisogno di molte riformema non di quelle che sembrate evocare solocome pretesti.

L'anno scorso, fra tanto parlare anche al-lora di grande riforma insieme istituzionalee costituzionale, senza entrare nel meritodelle questioni, il Presidente del Senato pro-spettò una proposta procedurale. Avversarioda sempre delle Commissioni bicamocali, illsenatore Fanfani osservò che, se si dovevaaprire una fase costituente, bisognava indi-viduare la sede in cui istruire questa fase co-stituente, e la sede non poteva non coinvol-gere tutti e due i rami del Parlamento. Pro-pose dunque una commissione bicamerale,cui fosse affidato questo compito e, che sen-za sostituirsi alle procedure di revisione co-stituzionale le preparasse, assolvendo in

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VIII Legislatura

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qualche misura al compito che, nella Assem-blea dei padri fondatori della Repubblica,era stato affidato alla famosa commissionedei 75.

Non ho capito se la proposta fatta ora dalPresidente del Consiglio ricalca la propostadi allora del Presidente del Senato, perchènel discorso del senatore Spadolini si fa ri-ferimento al Capo dello Stato ma non si faalcun esplicito riferimento a quella propo-sta che allora ci era sembrata ineccepibilee chiara, nel senso che dava almeno chia-rezza procedurale a un discorso confuso eassolutamente imprecisato. Che cos'è ora lacommissione del senatore Spadolini: è unaemanazione delle due Camere? È una com-missione istruttoria con poteri di propostae di iniziativa? È una commissione di stu-dio? È una commissione consultiva? È, co-me teme Mellini, qualcosa di promiscuo frarappresentanza dei due rami del Parlamen-to e funzione consultiva del Governo? Ab-biamo appreso da indiscrezioni che si sareb-be già designato all'interno della maggio-ranza il nome del presidente di questa com-missione. Ma come, non dovrebbe esserela commissione ad eleggerlo, o i presidentidelle due Camere a designarlo? Abbiamo ap-preso che la Presidenza del Consiglio assi-curerebbe alcune strutture di lavoro talecommissione. Ma allora i timori del depu-tato Mellini e i miei sono giustificati?

Questo è l'aspetto procedurale. Ma per icontenuti? Si continua a parlare tanto diriforme istituzionali e perfino costituziona-li. Benissimo, non ci sono tabù, neppure difronte alla Costituzione. Siamo qui, pronti adiscutere. Ma di cosa? Qualcuno di graziavorrebbe spiegarci quali riforme si propon-gono?

Lei ha parlato di riforma della Presiden-za del Consiglio e del Consiglio dei mini-stri. Ne ha parlato in questo dibattito, enel dibattito sulla fiducia al suo precedentegoverno. Per la verità avevamo commessol'errore di sperare che Lei facesse qualcosavisto che ci aveva fornito alcune anticipa-zioni amministrative. Ma per questo bastaun disegno di legge. Palesemente non è ma-teria di commissione istruttoria bicamera-le. Nè lo sono le cosiddette riforme regola-

mentari che riguardano ciascuna delle dueCamere.

Stringi stringi, alla fine l'unica cosa dicui ogni tanto si sente parlare è la riformadel bicameralismo. Significa proprio che lafantasia è assai scarsa. Ma anche su questonessun tabù. Io sono un difensore accanitodel bicameralismo. Ma davvero si vuoI farcredere al paese che il Senato della Repub-blica è il problema fondamentale delle isti-tuzioni italiane, dimenticando che le due Ca-mere lavorano insieme, che le leggi entranocontemporaneamente in entrambe le Came-re e mentre una Camera esamina una leggel'altra ne esamina un'altra? Quindi non esi-ste neppure questo inconveniente della du-plicazione del lavoro! E tuttavia anche diquesto siamo pronti a discutere.

Ma vorrei che qualcuno mi dicesse comevogliono questo Senato: lo vogliono comeseconda Camera legislativa? Lo voglionoabolire? Vogliono invece che sia, come in al-tre strutture parlamentari, destinato alleleggi di bilancio e finanziarie, lasciando icompiti legislativi all'altra Camera? Lo vo-gliono elettivo di primo grado o di secondogrado?

Vorrei semplicemente (poi dirò le mieopinioni) che qualcuno mi facesse confron-tare con qualche proposta che invece nonvedo e non sento. Gli unici che ho sentitoparlare di monocameralismo ~ e li ho at-taccati per questo ~ sono stati i comuni-sti e per altro non univoci.

M A R C H I O. È il principio della no-vità nella continuità: rimarrà tutto uguale.

S P A D A C C I A. Il compagno Modi-ca, che è un franco parlatore, in questo Se-nato della Repubblica, in dissenso anche conautorevolissime voci istituzionali del suopartito, ha difeso il principio del bicamera-lismo.

Ma io vorrei che qualcuno mi dicesse inche senso si vuole modificare. L'unico cheha scritto qualcosa non è un parlamentare,ma un autorevole membro del Partito so-cialista, Gino Giugni, purtroppo convertito-si, negli ultimi tempi sempre più drastica-mente, a teorie corporative. Egli ci consi-

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2 SETTEMBRE 1982

glia di trasformare il Senato della Repub~bIica in una sorta di CNEL, ma, vista la fi~ne che ha fatto il CNEL, speriamo propriodi no, perchè di tutto abbiamo bisognotranne che di false Camere di quel genere.

P RES I D E N T E. Per avere mag~giare tranquillità, lei ripensi al voto segreto.

S P A D A C C I A. Anche sul voto se~greto il problema mi pare che, nelle ultimeaffermazioni di Craxi, si sia ridotto al fattoche per chiederlo non basta il Presidentedi un Gruppo parlamentare. Dico alla Came-ra perchè qui il problema è diverso: già ab-biamo un quorum per la richiesta del votosegreto e quindi siamo in linea con le pro-poste di Craxi.

In sostanza il problema si riduce al fattoche non può chiederlo un Presidente diGruppo parlamentare, ma deve chiederlo ilPresidente di un Gruppo parlamentare piùun congruo numero di deputati. Mi pare chetutto quanto si riduca al problema che nonlo deve chiedere il solo Gruppo radicale oil solo Gruppo missino, ma questi Gruppiinsieme o un numero ancora maggiore diparlamentari: ma almeno ci si dica quanti.Cento? I sessanta del Partito socialista?

E un discorso pericoloso, perchè ritornadalla finestra quel discorso dell'arco costi-tuzionale che sembra abbandonato perfinodai comunisti, che sembra abbandonato, nelsuo recente discorso, perfino dal Presidentedel Consiglio Spadolini, il quale fa appello,quando parla dell'idem sentire de Constitu~tione, anche alle altre forze, oltre quelle chehanno contribuito alla Costituzione dellaRepubblica. Noi vantiamo dei richiami idea-li con alcune delle forze che hanno contri-buito alla Resistenza e alla Costituzione del~la Repubblica, ma certamente storicamente!'identità del Partito radicale non era pre-sente alla Costituente. Anche quello, dun~que, è un discorso pericoloso.

Passando ad altro argomento vorrei espri~mere un giudizio politico molto preciso; lei,signor Presidente del Consiglio, ha detto chemai il Governo è stato ottimista sullo svi~luppo della situazione economica. L'onore-vole Craxi ha parlato di memoria corta e

lei è uno di quelli che hanno memoria corta.Se avrò tempo le darò il contributo di rac~cogliere le sue dichiarazioni ampie, ripetu-te, quasi giornaliere alla televisione italia~na per documentare se lei è stato ottimistasull'evoluzione della situazione economica esulla politica economica del suo Governooppure no. Tuttavia voglio ricordarle ~ per~

chè questa è memoria di tutti ~ ciò che ac-cadde qualche mese fa e l'ho ricordato ieriin Commissione quando abbiamo esaminatoil deçreto sulla benzina. Ad un certo puntoapprendemmo dai giornali che la benzinaera diminuita non ricordo se di 35 o di50 lire. Il giorno dopo su tutti i giornalidella Repubblica si potevano leggere titolied articoli di esaltazione del suo governo edella sua politica: il suo era il primo Go-verno dal 1973 che diminuiva il prezzo dellabenzina, segno di ottimismo, segno che lasituazione andava bene.

Questo ottimismo è durato ancora un me-se e mezzo, tant'è vero che, per effetto dellabuona situazione dei prezzi internazionalidel petrolio, si parlò di un'altra riduzionedel prezzo della benzina. A quel punto in-tervenne il ministro dell'Industria Marcora,che disse: «Trasformiamo questa riduzionein un'imposta a favore deH'ENEL » e, ipotiz-zando un'improbabile diminuzione del prez-zo della benzina per i prossimi dieci anni,impose per decreto una spesa decennale: ilsuo Governo ha fatto questo su una dimi-nuzione del prezzo della benzina che è du~rata lo spazio, non dico di un mattino, madi una mezza estate perchè a fine luglioabbiamo avuto il nuovo aumento del prez~zo della benzina.

Allora, chi ha alimentato l'ottimismo, si-gnor Presidente del Consiglio? Ci siamo in~vece svegliati bruscamente sui 70-80-90 milamiliardi di sfondamento del famoso tetto dei50.000 miliardi e vi abbiamo visto straccia-re le vesti, lanciare alti lai, drammatizzarela situazione; dico 70-80-90 mila miliardiperchè ancora non 10 sappiamo.

Anche qui, signor Presidente del Consiglio,mi consenta di essere estremamente franco.Lei ha scaricato sul Parlamento ~ l'ho giàrimproverata di questo diverse volte ~ laresponsabilità del lungo iter della legge fi~

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VIII Legislatura

2 SETTEMBRE 1982

nanziaria dello scorso anno; inutilmente pe-rò, perchè lei ha la memoria corta, fingedi non ascoltare salvo poi ascoltare conestrema attenzione quando le fa comodo edebbo darle atto che, qualche volta, racco-glie ciò che le si dice.

Ho cercato di documentare come è anda-ta lo scorso anno la storia della legge finan~ziaria quando a1 Senato prima, alla Ca-mera .dopo, la maggioranza e H suo Go-verno facevano slittare i tempi della discus-sione per portarla piÙ vicino ai tempi discadenza; volutamente, per poi poter dram-matizzare la situazione e scaricare tutte leresponsabilità sulle opposizioni. Non vorreiche lei oggi si stesse ripetendo, precostituen-dosi in anticipo degli alibi; non vorrei checi venisse a dire tra qualche mese: « ho an-ticipato la presentazione della legge finan-ziaria al 31 luglio. Non è scritto nella leg-ge ma, mea sponte, io, il mio Governo e imiei collaboratori finanziari ~ non quellidel governo Spadolini-uno che erano moltorissosi, mi pare che si chiamassero Formica,La Malfa e Andreatta ma quelli del Gover-no Spadolini-bis, che vanno d'amore e d'ac-cordo, che sono compatti e omogenei ~ ab-

biamo anticipato al 31 luglio la legge finan-ziaria, che dovevamo presentare a fine set-tembre ».

Vorrei ricordarle che ho inutilmente chie-sto almeno la bozza della legge finanziariaper sapere cosa vi era scritto e per averequalche idea della relazione che l'accompa-gnava, sulle linee di politica del Governo,per valutare almeno i decreti che sono sot-toposti all'esame del Senato della Repubbli-ca, per sapere qual è l'entità della mano-vra finanziaria e dove si vuole andare aparare.

Le ricordo queste cose, non per polemi-ca, signor Presidente del Consiglio, ma per-chè credo che nella correttezza parlamenta-re queste cose pesino, come le ha ricordatoalla Camera il deputato Calderisi.

Scoppia la crisi di Governo e lo stessogiorno lei si presenta alla Camera dei de-putati a depositare la legge finanziaria e ilbilancio dello Stato. Io non so come sianoandate le cose, se me lo dirà sarò contento;però siamo al 2 settembre, è passato più di

un mese, sembra che sia circolata una boz-za, poi è stato detto che non era la bozzagiusta, ma in definitiva non conosciamo ilcontenuto della legge finanziaria. Alcuni di-cono che sia colpa dello sciopero delle ti-pografie, ma ciò non è possibile. Allo statoattuale, non abbiamo le tabelle del bilan-cio; non le abbiamo lette, ma sappiamo chesono state presentate alla Camera dei depu-tali solo 5 giorni fa.

A me interessano per valutare i provve-dimenti del suo Governo, interessano pervalutare la coerenza delle altre leggi che voipresentate con i documenti economici fon-damentali; ad esempio io qui ho contestatola legge sulle autostrade e potrei in futurocontestare altre leggi. Ieri circolava la voceche nella legge finanziaria fosse previsto ilblocco delle assunzioni nella pubblica am-ministrazione, mentre contemporaneamenteuno dei decreti che stiamo approvando pre-vede l'assunzione di 700 dattilografi al Mi-nistero delle finanze. Può essere questa unaeccezione? E quante altre eccezioni segui-ranno?

A questo punto, sorge persino il dubbioche il Presidente del Consiglio non sappiaciò che contengono i provvedimenti del suoGoverno e che i suoi uffici non siano in gra-do di tirare le fila e di reggere le redinidi un Governo che dà troppo spesso la sen-sazione di procedere disordinatamente, inordine sparso, ogni Ministro per suo conto,in contraddizione con gli altri ministeri, conle esigenze fondamentali della Costituzioneed anche con alcune linee fondamentali dipolitica economica del Governo.

Quando abbiamo discusso della situazio-ne economica ci siamo tutti resi conto che,al di là delle cifre 70, 80, 90.000 miliardi,quella situazione di bancarotta che abbiamovisto delinearsi nel corso degli anni, senzareagire, negli enti periferici dello Stato, neigrandi enti pubblici, negli enti delle parte-cipazioni statali si è ormai trasferita nel cuo-re stesso dello Stato. Siamo ai limiti dellabancarotta; l'entità dell'esposizione finanzia-ria non è data dallo sfondamento del tetto,ma dal crescente ricorso al mercato finan-ziario da parte dello Stato che si sviluppain misura geometrica e, nonostante l'abbas-

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2 SETTEMBRE1982488a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

samento molto limitato di alcuni tassi, inmaniera sempre più allarmante e preoccu~pante.

Quando allora si arriva a queste propor-zioni occorre un Parlamento ed un Governoche abbiano, dietro di sè la volontà poli-tica e l'omogenità necessaria per proporreprovvedimenti seri e gravi al paese e davan-ti a sè il tempo sufficiente per realizzarli.Il tempo ci sarebbe: quasi due anni per as-sorbire le necessità di provvedimenti gravie coerenti, potrebbero essere ampiamentesufficienti perchè questo, nonostante tutto,è un paese vivo che ha strutture fondamen-talmente sane. Ma c'è questa volontà poli~tica? No, secondo me, essa non esiste. Laprova è nel fatto che siete costretti a pro-porci dei provvedimenti tampone, delle pe-cette ad una situazione che non regge e cheè destinata a non reggere. Così, il Governodella lotta all'inflazione diventa l'autore del~la più colossale spinta inflazionistica che sipotesse prevedere, con l'aumento pratica-mente indiscrinato delle tariffe, delle im-poste indirette e del'l'Iva. Oggi ci si meravi-glia dell'aumento dei prezzi e della nuovaspinta inflazionistica. Come ci si può mera-vigliare? Per tre anni in questa legislatura,noi in questo ramo del Parlamento, e i mieicompagni nell'altro, siamo stati oppositoriconvinti e decisi di ogni ipotesi di elezionianticipate. Alla vigilia della crisi, io le feci,signor Presidente del Consiglio, questo di-scorso: c'è questa volontà politica? Ci sonole condizioni per affrontare la drammaticitàdella situazione? Allora affrontatela! Ma og-gi dico che ho la sensazione che, per nonfare le elezioni a ottobre, avete creato unGoverno pre-elettorale e aperto una fase pre~elettorale destinata a durare quasi un anno.n paese non se lo può permettere, la situa-zione economica del paese non se lo puòpermettere e le condizioni di milioni e mi-lioni di lavoratori, di giovani emarginati dal-l'occupazione, di vecchi e di pensionati, dideboli e non difesi non lo possono consen-tire. A questo punto da oppositore che sonostato delle elezioni anticipate, divento unloro fautore. Vi dico francamente che nonavendo fiducia in questo Governo, ritengoche i provvedimenti tampone che ci propor~

rete sono soltanto un altro episodio di quel-lo stillicidio ,di misure-tampone che tra seimesi ci tornerete di nuovo a proporre, distangata in stangata, sempre nella stessalogica che è quella di non affrontare i pro-blemi reali che abbiamo di fronte, poichèmanca semplicemente la volontà politica diaffrontarli. L'omogeneità delle maggioran-ze: questa è poi la realtà con cui deve farei conti anche Bettino Craxi, con cui deve fa-re i conti anche il Partito socialista italiano.Certo, la situazione è grave. Credo che allemasse pupolari e a coloro che pagano ilprezzo dell'inflazione noi non dobbiamo fa-re un discorso moralistico e paternalistico;nessuno di noi deve avere la tentazione dipoter risolvere il problema demagogicamen-te attraverso la soddisfazione delle richiestecorporative o anche di sacrosanti diritti chenon possono essere soddisfatti. Tale discor-so va fatto al paese anche da sinistra, ancheda Bettino Craxi, non basta parlare di me-riti o di bisogni, di realtà emergenti perpoi rivolgersi con equivoci segnali al mon-do del made in Italy e delle multinazionali.Anche da parte del Partito comunista, e an-che da parte nostra, abbiamo il dovere diporre il problema del reperimento delle ri-sorse e di indicare con chiarezza per checosa bisogna reperire le risorse, rispetto aquali obiettivi e con quali mezzi.

Si è rimproverato alla legge dei sindaci,alla legge che noi abbiamo appoggiato mache è stata firmata e sottoscritta da migliaiadi sindaci italiani, di chiedere alcune mi~gliaia di miliardi finalizzandoli all' obiettivodi salvare alcuni milioni di vite, indicandoalcuni mezzi straordinari ,di interventi e fis-sando un termine. Era una legge, quella deisindaci italiani, di chiarezza e semplicitàasburgica.

Vorrei che adottassimo quell'esempio, si-gnor Presidente del Consiglio, che dalla mag-gioranza è stato respinto, anche ad altricampi della nostra vita pubblica, per i qualisi stanziano fondi per obiettivi confusi, nel-la confusione delle competenze, e senza li-miti di tempo. La legge dei sindaci era tantosemplice e chiara che Bettino Craxi ha sen-tito il bisogno di accusarla di improvvisa-zione e di demagogia: e la maggioranza vi

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ha contrapposto ~ naturalmente in nomedella serietà e dell'efficienza ~ un'altra Jeg-ge farraginosa, velleitaria e confusa. Nonper questo abbiamo adottato i vostri siste-mi, non per questo abbiamo boicottato lalegge della maggioranza. Anzi vi abbiamosfidato ad approvarla ed attuarla. Quale fos-se la vostra volontà, la vostra serietà e lavostra efficienza, lo abbiamo visto quandoavete rifiutato ogni stanziamento per la vo-stra legge! Una legge confusa, impasticciata,farraginosa, inconcludente, ,per nessuno stan-ziamento! Si trattava della lotta contro losterminio per fame, signor Presidente delConsiglio, ma io vorrei che l'esempio deisindaci fosse adottato negli investimenti con-tro la disoccupazione: quante centinaia dimiliardi per quanti posti di lavoro, chi ècompetente a spenderli e ad investirli, inquanto tempo; per gli investimenti per por-tare l'acqua in tante zone del Mezzogiorno:tanti miliardi, a chi, per quanti chilometri diacquedotti, per quanti paesi, in quanto tem-po. E potrei continuare a lungo. Forse lafiniremmo con gli sprechi, con la sovrappo-sizione delle competenze, con le spese chedurano decenni, senza mai arrivare a compi-mento. Forse in questa maniera porremmoun termine anche a questa azione continuadi sfasciamento dello Stato e porremmo ma-no, gradualmente, settore per settore, aHasua ricostituzione!

Termino con la questione morale. Viviamoin una Repubblica in cui abbiamo potutoapprendere dai giornali e da alcuni giudicisvizzeri che, prima di uccidersi o di essereucciso, il presidente di una banca italiana,difeso nel passato in Parlamento da leadersdi grandi partiti quando fu sottoposto a giu-dizio da alcuni magistrati milanesi, ha po-tuto esportare all'estero 700 milioni di dol-lari, cioè mille miliardi di lire. È vero o nonè vero? E se è vero, come può venirci aparlare di rigore dello Stato, di rigore deicontrolli governativi e della Banca d'Italia?

Viviamo in una Repubblica in cui abbia-mo potuto apprendere che lo spregiudicatofaccendiere che nell'ultimo anno ha traf-ficato per conto di Calvi, promuoveva in-torno ai caminetti di qualche salotto in-contri con grandi maestri della massoneria,

grandi editori di regime e segretari in pecto-re del partito di maggioranza relativa. Quelgrande maestro della Massoneria ~ lei ne

sa qualcosa, signor Presidente del Consiglio~ doveva essere il moralizzatore della mas-soneria italiana!

Viviamo in una Repubblica in cui le paro-le evangeliche e rinnovatrici di papa Woytilasono contraddette da una finanza vaticanache, uscita indenne dallo scandalo Sindona,sembra uscire indenne, nonostante le lette-re di patronage dello lOR a Calvi, anchedallo scandalo Calvi.

Questione morale, signor Presidente delConsiglio, riforme istituzionali! Viviamo inuna Repubblica in cui un Ministro del te-soro, di cui nessuno dubita che sia stato av-versario di Calvi e dei suoi maneggi, haavuto nel suo ufficio, nel suo gabinetto uncollaboratore che, secondo le informazioniche sono state fornite e di cui certamenteattendiamo la verifica, si incontrava con trefunzionari di banche svizzere, con lo stessoCalvi e con Carboni, per fornire la sua con-sulenza per l'esportazione dei mille miliardidi lire sottratte al Banco Ambrosiano, agliazionisti, ai risparmiatori del Banco Ambro-siano, allo Stato italiano, alle tasche dei cit-tadini e dei contribuenti.

Il mio dubbio è che la rapida conclusionedi questa crisi possa trovare la sua spiega-zione nell'esistenza di molti cadaveri in mol-ti armadi, di cadaveri che magari non si sabene a chi appartengano perchè accade chequalcuno scopra il giorno dopo, quando sonousciti, di avere avuto scheletri negli armadi.Ma, intendiamoci, queste scoperte capitanosoltanto a chi ha cattive abitudini. Temo chela rapida conclusione di questa crisi possaspiegarsi con la paura per ciò che gli ar-chivi possono rivelare e per i documenti chegli archivi possono contenere.

Si parla però di riforme istituzionali, diquestione morale, signor Presidente del Con-siglio! Le riforme istituzionali sarebbero beI!-venute, sarebbe benvenuto tI discorso chenoi, per nostro conto, abbiamo sempre fatto,e che lei ci ha fatto ora nel suo discorso:l'appello dell'idem sentire de Constitutione,o la giusta considerazione che senza Gover-

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ni forti non ci sono neppure parlamentiforti. Ma parlarne in questa situazione, par-lare dell'articolo 92 della Costituzione inquesta situazione ~ attenderemo le nomi-ne degli enti pubblici, signor Presidente delConsiglio ~ ci trasmette soltanto un suonoridicolo.

Concludo dicendo che mi sembra stranoche sia bastato un De Mita per mettere incrisi la grinta di Bettino Craxi. Ho apprez-zato molto il discorso di De Mita, ma è undiscorso che bisogna avere il coraggio dicontrastare culturalmente e politicamente;non è legittimo (ma questo lo dovrebbe fa-re innanzi tutto Craxi), che il segretario del-la Democrazia cristiana possa inpunementesostenere che quanto di assisteziale e diclientelare si è accumulato negli ultimi ven-ti anni in Italia, è dovuto a quel tanto disocialismo che gli equilibri del paese hannoimposto alla Democrazia cristiana. Non èvero! E. dovuto all'arte del coinvolgimentodella Democrazia cristiana; l'arte morotea,e dorotea, del coinvolgimento di tutti, so-cialisti, sinistre nel loro complesso, sinda-cati, nel proprio sistema di potere per me-glio poterlo mantenere e rafforzare. Questoabbiamo il dovere di dire, il resto non è so-cialismo; certo ci sono responsabilità daparte di tutti, da parte Sinistra e da partedei sindacati per aver accettato e partecipa-to a questo coinvolgimento.

Ma se De Mita crede di poter rinnovarela DC ignorando le radici corporative, assi-stenzialistiche che sono proprie dell'ideo-logia della Democrazia cristiana, e la suaprassi politica quasi quarantennale, foroSepo-trà sperare di allontanare alcune responsa-bilità ma non faciliterà nè il rinnovamentodel partito di maggioranza relativa, nè ilrinnovamento delle istituzioni, del Parlamen-to e del paese. Questo rinnovamento, il vo-stro come il nostro, di tutti, del paese edelle istituzioni, ha bisogno di parole di ve-rità. Questo tentativo del rimbalzo delle re-sponsabilità operato da De Mita non è pa-rola di verità: è parola di ipocrisia e dimenzogna. Ma non ho sentito questa con-trapposizione, politica, ideale, culturale, al-le velleità culturali di proporre una culturapolitica (cioè un dato di civiltà nuovo) che

sono venute dalla Democrazia cristiana. Al-lora, la mia preoccupazione, lo dico confranchezza compagni socialisti, è che vi ac-cingiate ad un percorso politico senza avereil respiro sufficiente. Avete confuso la poli-tica con la tattica quotidiana; avete pensatodi poter sostituire le proposte da fare alpaese per il suo rinnovamento, con la grintache qualche volta poi diventa rancore, ed irancori non fanno politica. Avete confuso idiscorsi sul riformismo con la capacità ri-formatrice e così questa mancanza di re-spiro rischia di diventare un fatto negativoper tutti; su cosa pretendete di costruirele vostre fortune elettorali? Io vi voglio ri-cordare che nel 1975, dopo il referendum suldivorzio, beneficiario di grandi fortune elet-torali fu il Partito comunista, e fu un'occa-sione mancata per la democrazia italiana.

Se anche venisse per il polo socialista oper il Partito socialista una ventata favore-vole, momentanea, senza respiro, senza pro-poste riformatrici, senza capacità di parlareal paese intero e di promuovere il suo rin-novamento, sarebbe una seconda occasionemancata, dei laici e dei socialisti. Vi parlosenza settarismi, ma con franchezza, per-che vi rendiate conto che iJ vostro Isplendido,grintoso isolamento può essere una perico-losa illusione per tutti e lo dico con lafranchezza con cui in altri momenti l'hodetto ai compagni comunisti. Usciamo tuttida questa situazione, la situazione del paeseè grave; non dico che possiamo metterciintorno ad un tavolo ma apriamo con sere-nità una stagione di confronti senza pregiu-diziali a sinistra: per discutere le propostedi ciascuno, le vostre, quelle dei comunisti,le nostre, senza distruggerle pregiudizialmen-te come avete fatto con le nostre propostecontro lo sterminio quando abbiamo propo-sto a voi e a tutti una iniziativa di granderespiro internazionale, una grande iniziati-va di umanità e di pace. Confrontiamo pro-poste anche diverse, ma confrontiamo le nel-lo spirito di poter far crescere insieme lenostre diversità senza la pretesa di schiac-ciame nessuna, perchè altrimenti si rischiadi essere schiacciati tutti e con noi il paesee le istituzioni.

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V111 Legislatura

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P RES I D E N T E. ~ iscritto a par-lare il senatore Brugger. Ne ha facoltà.

B RUG G E R. Signor Presidente, si-gnor Presidente del Consiglio, onorevoli col~leghi, dopo l'ampia ed esauriente discussionesulle dichiarazioni programmatiche del nuo-vo e contemporaneamente vecchio GovernoSpadolini-due svolta si nell'altro ramo delParlamento, non avrò molte nuove propo-ste da sottoporre al Governo e non mi di-lungherò quindi nella valutazione di ogniparte del programma presentatoci. Non misoffermerò neanche sul giudizio dei motiviche hanno portato in crisi il precedente go-verno, crisi che correva serio pericolo disfociare nello scioglimento delle Camere ein elezioni anticipate con le quali non si

sarebbe modificata notevolmente la com-posizione del Parlamento, si sarebbe bensìacuita la situazione di emergenza nel Paese.

Siamo quindi grati a tutti coloro i qualihanno contribuito a scongiurare il pericolodella crisi ed a ripristinare la coalizione delpentapartito che, come abbiamo appreso dal-le dichiarazioni programmatiche, ha assun~to l'impegno in primo luogo di riformare,sia dal lato funzionale che sostanziale, sem-pre nell'ambito della Costituzione, le più im~portanti istituzioni a monte della nostra co-munità e in secondo luogo di continuarenell'attuazione del programma di risanamen-to economico e sociale e nella lotta alla cri~minalità, come avviata dal precedente go-verno.

Presidenza del vice presidente V A L O R I

(Segue B RUG G E R). Seguendo ladialettica in atto tra i partiti di governo,dobbiamo pur constatare che non sembranodel tutto eliminati gli attriti preesistenti eche perciò si frapporranno probabili osta-coli alla pur parziale realizzazione delle ri-forme istituzionali preannunciate, da noi ri~tenute premesse assai utili per giustificarei sacrifici richiesti a ogni singolo cittadinodal programma di risanamento economico esociale. La spaccatura tra paese legale e pae-se reale continua a distruggere gli ultimiprincipi morali, il senso del dovere, dellaresponsabilità civica del singolo verso la col-lettività. La moralità non può essere sosti-tuita da sole norme giuridiche, bensì favo-rita da istituzioni pubbliche funzionanti.

Noi rappresentanti della Sildtiroler Volks~partei siamo quindi d'accordo con tutte quel-le riforme delle istituzioni pubbliche che lerendano più funzionali e trasparenti che ren-dano di nuovo governabile il paese, che ga-rantiscano certezza del diritto. Nelle riformepreviste dal programma di Governo vediamoi primi esperimenti e le prime iniziative per

ridurre la breccia tra paese legale e paesereale. Altre misure viceversa, saranno neces~sarie per avvicinare il paese reale al paeselegale dopo aver ripristinato la certezza deldiritto e il funzionamento delle principaliistituzioni dello Stato.

Oltre le particolarità proprie delle prin-cipali istituzioni dell'Italia indicate nelle di-chiarazioni programmatiche del PresidenteSpadolini se ne aggiunge un'altra: Il Presi~dente del Consiglio dei ministri appartienead uno dei partiti minori della coalizionegovernativa. Nel Consiglio dei ministri sitrova in posizione di minoranza, se non èdotato di poteri autonomi di indirizzo e dicoordinamento nei confronti dei singoli mi~nistri. La posizione di primus inter paresnon gli attribuisce l'autorità decisionale ne~cessaria. Infatti, nel precedente Governo, lapoco definita materia dei poteri autonomidel Presidente del Consiglio ha portato acontinue trattative e a diatribe logoranti cone tra rappresentanti di partiti maggiori nelConsiglio dei ministri, con troppa perditadi tempo per il necessario lavoro attivo del

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VIII Legislatura

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Governo, ostacolando in parte tempestivedecisioni.

Concordiamo quindi sulla definizione chia-ra dei poteri anche autonomi del Presidentedel Consiglio in sede di riforma della Presi-denza, affinchè l'attività del Governo e deisuoi singoli membri possa essere più coordi-nata, più tempestiva, più decisiva, senza per-dite di tempo in continui compromessi.

Con molta soddisfazione apprendiamo dal~le dichiarazioni programmatiche !'impegnodel nuovo Governo di potenziare e rendereefficienti e funzionali le amministrazioni lo~cali e le regioni sia a statuto ordinario chea statuto speciale. Su questa materia noirajppresentanti deHa SOdtiroler Volkspartei,di un partito autonomista di minoranze etni~che, siamo particolarmente sensibili e inte-ressati. Ci siamo sempre impegnati e ci im~pegneremo anche in avvenire con le nostrepur modeste forze in tutte le iniziative emisure di potenziamento e di salvaguardiadei diritti e rivendicazioni delle regioni, inparticolare della provincia autonoma di Bol-zano, le popolazioni della quale ci hannoconferito il mandato politico della loro rap-presentanza in questo ramo del Parlamento.

Dobbiamo notare con rammarico che, acausa dell'aumentata frequenza, non riuscia-mo sempre a rilevare in tempo utile la le-sione di competenze regionali e delle pro-vince autonome di Trento e Bolzano nei varidisegni di legge, particolarmente in quelligovernativi, mentre vengono trattati nelleCommissioni legislative.

Ci permettiamo di raccomandare al pre-sidente Spadolini e a tutti i singoli compo~nenti del Governo di provvedere innanzitut-to a che i diversi uffici 'legislativi e altri daloro dipedenti non ledano, nella predispo-sizione di leggi, le competenze e i diritti delleregioni e delle province autonome anche pernon costringere le regioni a promuovere im-pugnazioni avanti alla Corte costituzionaleper la salvaguardia delle loro competenze edei loro diritti.

La Corte costituzionale è ormai troppooberata di lavoro, cosicchè il ricorrente peravere una decisione deve ormai attendereper quasi sei anni. Dobbiamo quindi con-statare che anche questa suprema istituzio-

ne giurisdizionale ha perso una notevole par~te della sua funzionalità e ciò soprattutto asvantaggio delle regioni e non dello Stato,il quale, in questa situazione, può diventaresempre di più rigido nell'esame delle leggiregionali per il prescritto nulla osta indi-spensabile per la loro promulgazione. Perevitare le impugnazioni davanti alla Cortecostituzionale con il 'lungo tempo di incer-tezza giuridica e di stallo, si può ricorreread altri espedienti dimostrati si efficienti inbase a qualche iniziativa già adottata. Misia permesso addurre qualche esempio.

La legge dell'll luglio 1980, n. 312, sulnuovo assetto retributivo e funzionale delpersonale civile e militare dello Stato, hachiaramente leso una norma di attuazionedello Statuto speciale per la regione Tren-tino-Alto Adige, relativa alla composizioneproporzionale del personale dello Stato inprovincia di Bolzano secondo la consistenzadei gruppi linguistici colà residenti.

Dovettero passare due anni senza poterbandire concorsi per nuove assunzioni, fin-chè ella, signor Presidente Spadolini, riusCÌ,con il suo personale impegno, a far appro-vare una nuova norma di attuazione conla quale fu corretta l'attuazione della leggein discussione e data via libera ai concorsicon salvaguardia deHa proporzionale pri-ma accennata.

Se avessimo dovuto attendere il giudiziodella Corte costituzionale, i concorsi perassunzioni urgenti sarebbero ancora bloc-ca ti.

Un altro esempio è dato dal disegno dilegge del Governo rigual'dante norme sulcontenimento dei consumi energetici diven-tato legge n. 308 del 29 maggio 1982. Questalegge ha leso competenze primarie in ma~teria spettanti alle province autonome diTrento e Bolzano. La lesione delle compe-tenze autonome fu rilevata all'ultimo mo-mento in seduta plenaria de] Senato. Perragioni di urgenza dell'approvazione defi-nitiva della legge non poterono essere ap~provati gli emendamenti correttivi; il Sena-to si impegnò tuttavia ad approvare un'ap-posita legge correttiva che doveva salva-guardare le competenze lese delle due pro-vince autonome. Tale impegno fu mantenu-

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2 SETTEMBRE1982488a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

to dal Senato con estrema correttezza; in-fatti il relativo disegno di legge, presentatoin data 10 giugno 1982 dai senatori delledue province, fu approvato dal Senato en~tro non più di sei settimane dalla sua pre-sentazione e trasmesso alla Camera per laapprovazione definitiva.

Questi dunque sarebbero esempi di come,con buon senso, siano correggibili errori ri-conosciuti, senza dover ricorrere alla Cortecosti tuzionale.

Incoraggiati da questi esempi di atteggia-menti favorevoli verso la salvaguardia dellecompetenze delle regioni e delle provinceautonome, dobbiamo d'altronde constataremeno favore da parte della burocrazia cen-trale, non soltanto nella predisposizione didisegni di legge governativi, ma soprattuttoin sede di esame governativo delle leggi re-gionali, prima della loro promulgazione.

Se, in caso di disaccordo tra le regioni egli organi governativi, potesse subentrare inquesta fase la Commissione parlamentaresulle questioni regionali con motivati pare-ri sulle contestazioni governative, molti at-triti tra regioni e Governo potrebbero esse~re eliminati o per lo meno affievoliti.

Auspichiamo la sollecita realizzazione diuna riforma delle istituzioni amministrativee finanziarie centrali dello Stato, compresoil funzionamento della Corte dei conti. Lalentezza e complicatezza dei meccanismi bu~rocratici centrali comportano danni econo-mici di non indifferente portata e appesan-tiscono, paralizzando quasi, l'amministrazio-ne e il funzionamento delle regioni e deglialtri enti pubblici in un modo non più giu-stificabile.

Un esempio che ho seguito da vicino e acui ho già accennato in altra occasione inquest'Aula ne può dar prova: alla provinciaautonoma di Bolzano spettano circa 600 mi-liardi di lire all'anno di entrate, esclusa laquota del fondo sanitario, di cui circa 150miliardi in quota fissa e circa 460 miliardi inquota variabile. Queste entrate dovrebberoessere disponibili all'inizio dell'anno finan-ziario per poter regolarmente coprire le spe-se approvate nel bilancio con la stessa som-ma. Mentre gli importi della modesta quo-ta fissa vengono assegnati regolarmente, la

più sostanziosa quota variabile viene asse-gnata con dei ritardi incomprensibili e in-giustificabili.

A tutt'oggi lo Stato è in debito verso laprovincia autonoma di Bolzano di 60 miliar-di risalenti all'anno 1980, di 400 miliardi ri-salenti all'anno 1981 e di 460 miliardi perl'anno in corso, e siamo in settembre. Poi-chè tardano le assegnazioni da parte delloStato la provincia deve ricorrere ad antici.-pazioni di cassa al tasso del 24 e, da qual.che giorno, del 23 per cento per coprire lespese più urgenti. Attualmente le anticipa~zioni di cassa ammontano a 100 miliardi dilire; dal marzo del 1981 all'agosto di que.st'anno la provincia autonoma di Bolzanoha pagato ben 20 miliardi di interessi allebanche per anticipazioni di cassa.

Con i ritardi delle assegnazioni è quindidanneggiato l'ente pubblico e sono favoritele banche; ma non è questo il solo danno.Oltre agli interessi passivi, con il ritardo del-le assegnazioni la somma spettante ha per-duto di valore a causa del tasso di infla-zione; il valore dei 60 miliardi spettanti allaprovincia dal 1980 ad oggi è diminuito al~meno della metà.

Ma un'altra considerazione di fondo devofar presente a nome dei miei colleghi dellaSOdtiroler Volkspartei, e mi dispiace moltoche non sia presente il signor Presidente delConsiglio.

Nelle sue dichiarazioni programmatiche ilpresidente Spadolini accenna ad esigenze dimodificazioni costituzionali per sopravvenu~te nuove situazioni nella vita politica, socia-le ed economica del paese. Su questa esigen-za possiamo essere d'accordo; tuttavia pri~ma di mettere mano a nuove norme e modi-fiche costituzionali, dovrebbero pure essereattuate quelle esistenti.

Non voglio dilungarmi sulla necessità diattuare l'articolo 40 della Costituzione rela-tivo alla regolamentazione con legge del-l'esercizio del diritto di sciopero, perchè neho sollevato l'esigenza ormai nella preceden-te legislatura in quest'Aula. Non credo piùche l'articolo 40 della Costituzione possa es-sere in futuro attuato.

Anche lo statuto ,di autonomia della re-gione Trentino-Alto Adige e delle province

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2 SETTEMBRE1982488a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

autonome di Trento e Balzano è una leggecostituzionale in parte ancora non attuata.Sarebbe perciò veramente ora di attuarlain pieno. Ella, signor Presidente del Consi~glio, vi ha fatto riferimento dandoci provadel suo impegno in questo senso e colgoquindi l'occasione di riconoscerlo con gra~titudine.

Con l'attuazione delle norme istitutive deltribunale regionale di giustizia amministra~tiva e la disciplina dell'uso della lingua nelprocesso, espressamente menzionate neUesue dichiarazioni pro grammatiche, alcuninodi arriveranno al pettine. Poichè mi ren-do conto, signor Presidente, della comples~sità e della delicatezza di questi due pro~blemi, la prego ~ in questa vorrei dire qua-si solenne occasione ~ di trovare una so~luzione alla quale anche i rappresentantidelle minoranze linguistiche possano accon-sentire e mi compiaccio che ella, ormai nellasua replica all'altro ramo del Parlamento,abbia dato assicurazioni in questo senso.

Da quanto in precedenza esposto, devopur rilevare l'urgenza e !'importanza dellaemanazione delle norme di attuazione in ma-teria finanziaria ed accennare, per comple-tezza, alla esigenza di norme di attuazionein altre cinque materie a lei note, signorPresidente, pur importanti, ma torse menoimpegnative.

Poichè il programma di risanamento eco~nomico e sociale, la lotta alle quattro emer-genze è la continuazione dell'attuazione delprogramma del precedente Governo Spado~lini-uno, non entrerò in merito perchè do-vrei ripetere argomenti da me esposti in oc-casione delle dichiarazioni e delle discussio~ni del precedente Governo avvenute tredicimesi or sono.

Concludo quindi, non volendo far perde-re altro tempo al lavoro del nuovo Governo.(Applausi dal centro).

P RES I D E N T E. E. iscritto a par-lare il senatore Marchio. Ne ha facoltà.

* M A R C H I O. Signor Presidente, si-gnor Presidente del Consiglio, onorevoli col-leghi, in merito alla crisi che si è aperta nelnostro paese, con la caduta del Governo

Spadolini-uno e la discussione sulla fiduciache ha avuto toni abbastanza elevati all'in-terno dell'altro ramo del Parlamento per gliinterventi di tutti i segretari di partito, lei,signor Presidente del Consiglio, ha dimenti-cato nella sua enunciazione, malgrado lecritiche che le sono state rivolte, di spie~garci, o di farci leggere, data la nuova pro-cedura instauratasi, cosa è stato alla basedella crisi stessa.

Ne abbiamo infatti lette tante, ne abbia-mo sentite tante, però dalla sua viva voce,signor Presidente del Consiglio, quando si èrecato dal signor Presidente della Repubbli~ca, abbiamo appreso ben poco. Ci siamo pre~cipitati ad accendere il televisore per cono~scere le novità del suo Governo e abbiamoinvece visto apparire lei che occupava comeal solito tutto il video e con aria trionfali-stica, quasi come se stesse dichiarando laguerra all'Argentina e stesse per mandare

'lì nelle Falldand le truppe italiane, ha di-chiarato: mi sono avvalso dell'articolo 92della Costituzione. Ed allora tutti in attesa,non solo io, ma anche ~ ero al mare, si-gnor Presidente del Consiglio ~ i bagnantiche erano accorsi davanti al televisore difortuna per sentire le novità di Spadolini ahediceva: "mi sono avvalso dell'articolo 92"e che ha calcato la mano per riconfermaretutti i ministri. Lo dico non goliardicamente,signor Presidente del Consiglio, perchè ilgoliardo era lei in quel momento con quel-la sua battuta con la quale riconfermavatutti i ministri che hanno contribuito allacreazione della crisi; cioè lei dava una pa-tente di sufficienza, anzi di approvazione acoloro che le avevano creato la crisi all'inter-no del Governo se è vero, come è vero, chebuona parte del suo tempo l'ha sprecata oconsumata, che dir si voglia, per mettered'accordo Formica con Andreatta, Andreat-ta con La Malfa e tutti e tre con lei e perottenere, come ottenne, il voto di fiduciaper cui venne qui in Parlamento, anzi inquesto ramo del Parlamento, scappando dal-l'altro ramo del Parlamento, a raccogliere, araccattare il voto di fiducia che potesse con~sentirle di tenere ancora in piedi il suo de~caduto e decadente Spadolini numero 1.

Sellato della Repubblica ~ 25373 ~

488a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

V II I Legislatura

2 SEfTEMBRE 1982

Signor Presidente del Consiglio, sarò mol~to franco con lei, userò un linguaggio ma~gari anche un po' duro non arrivando peròai toni dei suoi alleati di maggioranza; adesempio non userò nei suoi confronti e neiconfronti della maggioranza gli aggettiviadoperati dall'onorevole Forlani che mi sem~bra sia un autorevole esponente del Partitodi magioranza relativa nell'altro ramo delParlamento. Non le dirò che lei è poco in~telligente o che la maggioranza è poco in~teJligente, che siete privi di buon senso, chesiete sprovveduti, furbeschi, maliziosi, auto~ri di veti incrociati; non le dirò tutto questoanche perchè, non mi metterò a fare la con-correnza all'onorevole Forlani che gliela hadetto e poi le ha dato la fiducia con la coe~renza che contraddistingue gli esponenti del-la Democrazia cristiana quando insultanoper poter poi ottenere nella base il consen-so dicendo: hai visto che bel discorso du~l'O o, magari sui giornali che si prestanoalla bisogna, hai visto che bel discorso du-ro, feroce ha fatto Forlani? E poi Forlanialza il ditino come l'alzeranno anche tutticoloro che fuori di quest'Aula dicono di leicose di eterna memoria per non parlare poidel suo Governo, signor Presidente del Con~siglio.

Le dirò cose a mio avviso più sensate, si-gnor Presidente del Consiglio, la chiameròdirettamente in causa, non si arrabbi, nondiventi rosso come fa quando si arrabbia,anche perchè lei arrossisce solo quando di~ce le bugie, e siccome arrossisce spesso quin-di di bugie ne dice tante, cerchi di star cal~ma e di ascoltare anche e soprattutto quelloche abbiamo da dire a lei e al suo ;partitoa nome del Gruppo del Movimento socialeitaliano~Destra nazionale, per quanto riguar~da la cosiddetta emergenza morale che lei po~se a base, signor Pres1dente del Consiglio (ese ne vantò tanto), della costituzione del suoprimo governo. Una emergenza morale che,se non è ridicola come lei la ha pilotatafinora, è veramente penosa, signor Presiden~te del Consiglio. :£ un'emergenza morale chesi è aggravata con i tredici mesi della suapresidenza del Consiglio, soprattutto su unfatto molto grave che ha colpito l'emergen~za morale: quella politica terroristica e eco~

nomica del nostro paese che porta un no-me, Banco Ambrosiano.

Signor Presidente del Consiglio, lei haparlato ~ ho riletto il suo discorso ~ perdiverso tempo e in diverse cartelle si è sof~fermato sulla riforma istituzionale. Ha poiridotto la faccenda del Banco Ambrosiano asolo otto righe (le ho lette) credendo che ilParlamento fosse tutto Craxi. No, Craxi èuna parte del Parlamento! Lei ha acconten-tato subito Craxi che voleva la riforma isti~tuzionale. Craxi era anche disposto ~ lo ab-biamo letto sui giornali ~ a subire Fanfa~ni come Presidente del Consiglio e lei allo~ra ha detto che la riforma istituzionale laavrebbe fatta lei. Questo appartiene ad undato deJl'intelligenza che tutti le riconoscia~mo, signor Presidente del Consiglio (ci man~cherebbe altro!), tranne Forlani e Fanfaniforse.

Noi le riconosciamo quel dato di intelli~genza. :t il suo mestiere di giornalista percui ha capito subito che Craxi cercava diuscire ~ non usiamo parole grosse ~ dalridicolo nel quale si era posto con la ma~scella dura chiedendo le elezioni. Ma quan~te mascelle abusive in questo paese, signorPresidente del Consiglio! Anche lei è diven~tato un'altra mascella dura. Le mascelle du-re però hanno bisogno di fatti concreti enon di baggianate come quelle che lei haletto all'altro ramo del Parlamento e ci hafatto leggere qui. Quando Craxi ha dovutobuttare la ciambella di salvataggio e ha fat~to il nome di Fanfani, lei in una notte hafatto il decalogo. L'ha fatto bene per Craxi,ma ritiene che il Parlamento sia tutto Craxi?No! Noi vogliamo conoscere come stanno ifatti a proposito del Banco Ambrosiano, diCalvi, di Carboni, di Corona, a proposito ditutto ciò che di sporco c'è sotto qell'affaree di cui lei ha evitato di parlare, perchè leemergenze morali del terrorismo vengono daquesti fatti che da 35 anni stanno ammor-bando la vita del nostro paese.

Signor Presidente del Consiglio (ritorne-rò dopo sulla questione del Banco Ambro-siano), per quanto riguarda la prima partedel suo discorso per il contentino a Craxi,pe l'evitare la brutta figura a Craxi, ritengoche le abbia risposto da par suo, con intel~

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ligenza, il segretario del nostro partito nel~l'altro ramo del Parlamento. Non ripeto quiciò che egli ha detto analizzando la crisi del~le istituzioni perchè sarebbe, a mio avviso,guastare quel discorso limpido, sereno, in-telligente che è stato fatto. Non desideroguastarlo perchè la posizione del nostro par~tito è quella e quella rimane.

Certo, è parso strano anche a noi, colle-ghi socialisti, scoprire nel mese di agosto,con la calura che esiste nel nostro paese, unsegretario politico polivalente qual è l'ono-revole Longo che quando si rivolge all'elet~torato « face a faccia feroce », come diconoa Napoli, dell'anticomunista. Poi, quando sitratta di 1asciare qualcuno nei posti dicomando, di governo o di sottogoverno, onon essere attaccato più dal Partito co-munista, diventa filocomunista se è veroche l'onorevole Longo ha detto che sareb~be un errore non dialogare con i comunisti,sarebbe un errore non avere possibilità dicontatto, di confronto delle idee. OnorevoleLongo, ma lei diceva cose ben diverse quan~do Fortebraccio rSi divertiva a stuzzicarlasull'« Unità» ed erano corsivi meravigliosiperchè ~ almeno a mio avviso ~ classifica-

vano l'onorevole Longo per quello che è.Forse che assieme ai corsivi di Fortebrac-cia lei cerca di allontanare dalla sua perso-na quella tessera trovata nell'elenco di Li~cia GeHi? Perchè i comunisti assolvono an-che da questi peccati i socia1democratid.

Oppure cerca di nascondere qualche altrabobina o qualche altra carta che è stata tro-vata o che può essere trovata, chi lo sa?Sappiamo di avere scoperto in agosto, conla calura, con il sudore, con le vacanze an-date a male a tutti, dato che dovevano di-vertirsi a far finta di cambiare il Governo,che c'è un segretario polivalente fuori si pre-senta in una maniera e dentro in un'altra.Noi ne prendiamo atto perchè per un se-gretario come l'onorevole Longo c'è di peg-gio da dire, e lo diremo certamente.

Signor Presidente del Consiglio, lei nac-que come Presidente dell' emergenza morale,perchè si disse allora, e lo scrissero i gior~nali importanti (tra virgolette, si fa per di-re), che dopo tanti malgoverni presiedutidai democristiani, dopo aver trovato nel cas~

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setto della scrivania dell'onorevole Forlanil'elenco della P2 dimenticato per tanto tem~po, c'era bisogno di un Presidente laico chetenesse aperti i cassetti per consentire a tut~ti di leggervi dentro. Allora, signor Presi-dente del Consiglio, siccome lei è nato dopoForlani, in contrapposizione a Forlani, ciha raccontato nel suo discorso programma~tieo ~ che ho riletto ~ che il suo Governo

Spadolini numero 1 ha proceduto allo scio~glimento della Loggia P2, ritenendo in que-sta maniera di essersi lavato le mani perquando riguarda la responsabilità della Log-gia P2 all'interno del nostro paese.

Ma cosa è seguito dopo lo scioglimentodella Loggia P2? Cosa è successo di nuovoall'interno del nostro paese, all'interno del-le istituzioni, signor Presidente del Consi~glio? Se è vero, come è vero, che a Gelli ead Ortolani si sono sostituiti Corona e Car-boni, le cose, signor Presidente del Consi-glio, sono tornate come prima, anzi peggiodi prima. Non venga a dirci anche qui quel-lo che ha detto nell'altro ramo del Parla-mento, ossia che lei non ha avuto incontricon Carboni e con Corona; interrompendol'onorevole Almirante, ha detto: « Io nonli conosco » o per lo meno quella circostan-za l'aveva smentita con una dichiarazionedel Presidente del Consiglio perchè a quelpunto, signor Presidente del Consiglio e se-gretario del Partito repubblicano ~ misembra che lei sia entrambe le cose ~ co-

me segretario di un partito lei fa una bruttafigura. Come non conosce, non ha incontri,non è in buoni rapporti con il capo del suopartito, l'uomo più rappresentativo del suopartito in Sardegna? Mi sembra che sia sta-to anche alle nozze della figliola, dove pen~so che abbia incontrato anche lì Carboni cheera un invitato di lusso, non so se Carbonile abbia parlato, ma sicuramente lo ha in-contrato. Ma c'è di più, signor Presidentedel Consiglio e segretario del Partito repub-blicano. Lei si è ricordato di avere nel suopartito un 'uomo corrotto, corruttore, spor~caccione, condannato dalla magistratura delnostro paese solo quando questo è diventa-to deputato. Parlo dell'attuale deputato, suc-ceduto al compianto onorevole Compagna,tale signor Arpaia. Fino a quando era con~

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sigliere comunale e assessore a Napoli, con-dannato e incarcerato, poteva essere sì iscrit~to al Partito repubblicano? È dovuto di-ventare deputato per essere accusato dal no~stro partito di essere quello che era perchènessun giornale ne aveva parlato, nessuno.Silenzio stampa su chi succedeva a Compa~gna, per scoprire che era un uomo corrotto,corruttore e sporcaccione, condannaI'lo equindi espellerlo dal partito.

Lei è in buona compagnia, signor Presi~dente del Consiglio e segretario del Partitorepubblicano a proposito di un'altra emer~genza morale della quale dobbiamo parla~re e al riguardo della quale desideriamo ave~re risposta. Si tratta dell'affare Cirillo, si~gnor Presidente, deve rispondere anche aquesto. Lei è in buona compagnia perchèl'onorevole Piccoli, allora segretario dellaDemocrazia cristiana, fotografato accanto aquesto tale Granata o Granato, sindaco diGiugliano, ebbe a dire: ma vuole che ill segre-tario di un partito importante come quellodella Democrazia cristiana conosca tutti isindaci? Per l'amor di Dio! Ma, signor Pre~sidente del Consiglio ~ e qui non mi rivol-go più a lei come segretario del Partito re-pubblicano, ma come Presidente del Consi-glio ~ le chiedo: il dottor Granata è anco-ra sindaco di Giugliano e il signor Ministrodell'interno, non dico lei che è in altre fac~cende affaccendato, sa che esiste la possi-bilità di un decreto con la firma del Capodello Stato per lo scioglimento di quel con-siglio comunale e per mandare fuori dallescatole il dottore Granata, amico e interme~diario dei camorristi, di don Fefè Cutolo edelle brigate rosse per l'affare CiriJlo? Civuole rispondere, signor Presidente del Con-siglio? Ma come? C'è un intermediario deiterroristi e dei brigatisti che continua a fareil sindaco, che è ufficiale di stato civile alsuo paese? Deve diventare anche questo de~putato per accorgersi di che tipo è e per po-terlo cacciare dalla Democrazia cristiana?

Signor Presidente del Consiglio, Piccoli hapotuto fare quella dichiarazione perchè su~bito dopo è subentrato l'onorevole De Mitaalla segreteria del Partito. Egli per caso èstato fotografato accanto a un certo Carbo~ni, un latitante, niente di male. Ognuno può

farsi fotografare con chi gli pare, ma sottoal braccio però è un atteggiamento un po'intimo.

Doveva rinnovare e ha rinnovato: al po~sto di Granata ha messo Carboni. Ma la co~sa più odiosa se mi consente (mi dispiacedi doverlo fare in questo ramo del Parlamen~to mentre l'onorevole De Mita siede nell'al-tro) è che per giustificare quella fotografiae quell'abbraccio con Carboni il segretariodel rinnovamento morale della Democraziacristiana si è recato nel transatlantico diMontecitorio e ha dichiarato che non ave-va conosciuto per caso Carboni ma che an-che il suo concorrente alla segreteria delPartito era amico o si era fatto fotografarecon Carboni, suscitando, ritengo giustamen-te, da parte dell'onorevole Forlani, che nonlo conosceva, una dichiarazione di smentitamorale ~ altra emergenza signor Presiden~te del Consiglio ~ con l'affermazione di nonaver mai conosciuto Carboni e dispiacendo-si di dover smentire De Mita.

Questi sarebbero i personaggi del rinnova-mento nel nostro paese; allora, signor Pre-sidente del Consiglio, come la mettiamo que-sta emergenza morale? Come la mettiamol'emergenza sul terrorismo se ancora Gra~nata è sindaco a Giugliano e il signor Mi~nistro dell'interno si dimentica di fare ilproprio dovere? Come la mettiamo, signorPresidente del Consiglio, con l'emergenzamorale, politica economica del Banco Am-brosiano?

Signor Presidente del Consiglio le avevodetto che sarei ritornato alla questione delBanco Ambrosiano; non è un bubbone sol~tanto, il Banco Ambrosiano è un banco cheteneva in cassaforte gli scheletri di ognunodei partiti che hanno contribuito a tenerein vita lei, come Presidente del Consiglioe il nostro paese con la sua ingombrantepresenza come Presidente del Consiglio e co~me uomo politico. Infatti, signor Presidentedel Consiglio, dopo che tutti i partiti del~l'arco costituzionale erano stati coinvoltinell'amicizia con Calvi, da vivo, ve ne sietedimenticati tutti da morto: neppure una pre~ce, per amor di Dio, nascondete tutto dopoche l'avete trovato impiccato, o fatto impic~care, sotto il ponte dei Frati neri a Londra,

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nessuno conosce Calvi, chi è Calvi ? Ve nesiete dimenticati tutti e vi siete dimentica~ti, signor Presidente del Consiglio, che al~!'indomani della scarcerazione del poveroCalvi dal carcere (dico povero perchè, pove-raccio, è l'unico che ha pagato) è stato ri~cevuto ~ non mi smentisca anche adessosignor Presidente del Consiglio perchè do-vrebbe smentire i giornali che l'hanno pub-blicato ~ a Roma da ministri (non so seanche da ,lei signor Presidente del Consiglioma sicuramente da alcuni ministri) e sicu~ramente da alcuni segretari di partito.

La Banca d'Italia ci ha messo un anno peraccorgersi che il condannato Calvi non po-teva essere più presidente del Banco Am-brosiano; che cosa avete contrattato e con-tattato con Calvi (a proposito sempre del-l'emergenza morale) per lasciarlo sulla sediadi presidente del Banco Ambrosiano? Checosa è stato contrattato, e contattato, qualisono stati i benefici che sono pervenuti alleforze politiche, oltre alla restituzione deimiliardi che ogni partito deve al Banco Am-brosiano e per cui il nuovo Banco Ambro-siano ~ altra domanda che le rivolgiamosignor Presidente del Consiglio ~ dove ave-te lottizzato tutto, anche gli uscieri e non so~lo il consiglio di amministrazione, chiede larestituzione al « Corriere dena Sera» dei 30miliardi ~ e questo è un argomento a par-te che tratteremo ~ mentre, guarda caso,si dimentica di chiedere la restituzione nonso di quanti miliardi per ammissione delPartito socialista avuti in prestito, per ca-rità, con effetti firmati regolarmente non sose dall' onorevole Craxi o dal segretario am-ministrativo di quel partito?

Non so quanti miliardi al Partito comu~nista; senatore Perna, il « Paese Sera» hapreso i soldi dell'Ambrosiano e voi li aveterestituiti una volta pagati i debiti. Calvi viha toccati uno per uno, siete stati bravi allascadenza: avete onorato la vostra cambiale,ma non è che non abbiate preso i soldi.

Adesso mi spiego perchè parlate appenadi Calvi; pensate se non ci fossero stati queitransferts sul « Pase Sera» cosa avreste fat~to? Per Crociani avete invaso J'Italia di ma-nifesti con le sue ville, per Calvi e per Car~

bani neppure una fotografia di una delleloro Rolfs Royce.

State tutti in buona compagnia, ecco per~chè si tace dell'emergenza morale dell'Am-brosiano, ecco perchè si tace su Carboni, ec~co perchè si cerca di coprire tutto in no-me della riforma istituzionale.

Craxi chiede la riforma istituzionale eSpadolini abbonda in riforme istituzionali egli dice di non preoccuparsi. Cosa cerca ilPartito socialista? Cerca che si voti tutticon il braccio alzato? Questa è l'aspirazionesocialista: tutti con il braccio alzato. Stateattenti, perchè il Partito socialista vuole chetutti quanti alzino la mano così: non cre-devo che quel braccIo avesse fatto tanti pro-seliti. (Ilarità).

Comunque se è questa l'aspirazione del-l'onorevole Craxi, possiamo anche aderire;ce lo consentirà il Parlamento, ce lo con-sentiranno le forze antifasciste, visto chevogliono il ritorno a questo saluto.

Oppure Craxi vuole qualche altra cosa? Ovuole garantirsi una presidenza laica? Allo-ra il discorso più corretto da farsi è un di-scorso di confronto sulle posizioni, di avan-zare insieme ciò che va e ciò che non vadella Carta costituzionale. Noi il nostro do~vere, signor Presidente del Consiglio, lo ab-biamo fatto prima di voi. Lo abbiamo fattocon uno schema di nuova Carta costituzio-nale, sul quale abbiamo invitato alla discus-sione tutti coloro che desiderano confron-tarsi sul serio e non sottobanco e che desi-derano confrontarsi anche sulle riforme co-stituzionali.

Abbiamo subito dichiarato, con quelloschema di riforme, che il nostro è appuntoun discorso aperto al confronto con le altreforze politiche, anche se partiamo da puntidi vista diversi, perchè voi avete scopertotrent'anni dopo che nel sistema quakosanon va; noi invece abbiamo scoperto tren-t'anni fa che questo sistema, così comel'avete preso pre-fasdsta e riportato qui,non va. Si tratta di una cosa diversa e dove~vate pensarci allora che tutto andava avanticon i tempi. Dovevate pensarci trent'anni faai franchi tiratori, alle riforme della Came-ra e del Senato, alle riforme dei consigli co-munali, alle interminabili sedute per elegge~

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re un sindaco, alle coalizioni che si trovanoe non si trovano comprando quel consiglierecomunale di quel partito o quel cane scioltodell'altro partito per raggiungere una certamaggioranza. In 30 anni questo avete dettoe avete fatto al popolo italiano ed ora vimeravigliate che quest'ultimo non crede piùai partiti come tali, alle istituzioni come tali.Per anni avete fatto i mercanti del voto po~litico, avete creato all'interno del Parlamen~to, fino alle scissioni nei partiti, questo mer~cato di voti. E adesso vi accorgete tuttod'un colpo che le cose non vanno, che le isti-tuzioni sono allo sbaraglio, che nessuno puòrimettcrle su soltanto per volere di questoo quel partito e che bisogna concorrere tut-ti quanti a discutere e a trovare le soluzio~ni concrete e idonee in base a come si mo-stra oggi la vita del nostro paese.

E allora, signor Presidente del Consiglio,voi che avete tentato di nobilitare una cri~si di Governo con il fatto che il partito so~cialista voleva colpire l'evasione fiscale deipetrolieri, adesso vi trovate a dover daregiustificazioni, e ve le chiediamo, se non po-trà darle nella replica ~ non ohiediamotanto ~ quanto meno in sede di rispostaalle interrogazioni.

Che fine fa il « Corriere della Sera» signorPresidente del Consiglio? Quali interessi eco~nomici e politici coprono le sette banche chehanno rubato il Banco Ambrosiano? Qualisono le responsabilità dell'IOR circa i pa~gamenti e i debiti dell'Ambrosiano in Italiae all'estero? A che punto sono le indaginisul caso Cirillo e sui collegamenti politica~mafia~camorra-brigatisti rossi? A quale grup-po economico appartenevano i soldi del ri~scatto del figlio dell'onorevole De Martinovisto che il padre diceva di essere proprie~tario solo dei suoi libri (e io ci credo, ma ilibri, anche di uno studioso come De Mar-tino non valgono miliardi e vi è stato il pa~gamento di 1 miliardo)? Fuori nomi e co-gnomi!

Ci dica, signor Presidente del Consiglio,quanto ha guadagnato De Benedetti amicodel Presidente del suo partito, senatore Vi~sel1tini, in quel gioco alla roulette del Ban-co Ambrosiano (acquisto di azioni e dopo30 giorni 30 miliardi nelle tasche del signor

De Benedetti). L'ingresso di De Benedettinell'Ambrosiano voleva rappresentare l'in-contro del grande banchiere laico con i ban-chieri cattolici; era, invece, una volgare truf-fa ai danni, non dell'IOR, ma ai danni delpiccolo azionista, di coloro che avevano de-positato i soldi in banca presso il BancoAmbrosiano.

Sapete dove la « Repubblica », altro gior-nale che, per carità, dice sempre la veritàc scopre tutti gli altarini, ha relegato l'af-fare ,di Carboni? In ottava pagina, due co-lonne senza fotografie. Per carità, perchè lìvi è Caracciolo e tutto quello che segue,Scalfari il santone, il petulante, il cialtronesu « Repubblica» relega così l'affare Carbo-ni in ottava pagina e tutti la mattina stia-mo a sentire cosa dice Scalfari. Ma cosa di~ce Scalfari, se non che dovrebbe vergognar~si come giornalista prima di tutto. Se si fos-se trattato invece di qualche altro perso~naggio, allora ci sarebbero state pagine epagine con il richiamo e la fotografia. Cosanasconde allora tutto ciò?

Dopo quindi che avrà dato risposte serie,giuste, concrete ed oneste all'emergenza mo~rale, così come l'abbiamo intesa quando leila pronunciò in quest' Aula in occasione del~la prima edizione del suo Governo, dopo checi avrà detto cosa ha nascosto con le isti~tuzioni, oltre alla voglia giustissima di ri-tornare a fare il Presidente del Consiglio,dopo che ci avrà raccontato tutte queste co~se ~ che se non ce le racconterà nella ri-sposta dovrà raccontarcele in occasione deI~le risposte che dovrà dare alle nostre in-terrogazioni in materia ~ dopo aver rispo-sto quindi all'emergenza morale, all'emer-genza sul terrorismo, a quella economica aI~lora forse avrà trovato anche il perchè delguasto nel sistema, come dice lei, signorPresidente del Consiglio, e non del sistema,come dico io. Nel sistema infatti i guasti so.no avvenuti quando la gente ha visto il tas~so elevato di corruzione, l'aumentare diemergenze non solo morali, ma anche po-litiche, economiche, terroristi legati ad uo-mini politici e lei, signor Presidente del Con-siglio, viene a parlarci di emergenza sul ter-rorismo e il sindaco di Giugliano rimane alsuo posto! Non so quanti altri scheletri ci

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sono negli armadi; è questa forse una delleragioni per le quali si è chiusa immediata-mente la crisi di Governo.

Allora, noi, signor Presidente del Consi-glio, dicendole ancora una volta il nostrono al suo Governo, al suo falso moralismo,al suo falso atteggiamento di censore deicostumi del nostro paese, vogliamo rivendi-care al nostro Partito, ma soprattutto agliitaliani, non solo quelli che ci hanno datoil loro consenso, ma anche coloro che sonoin attesa di conoscere la verità, la sensa~zione che questo non è un Parlamento dovetutto si riduce alla richiesta craxiana dellariforma delle istituzioni. Questo è un Par-lamento dove c'è sicuramente una parte po-litica che chiede verità per gli italiani, giu-stizia per i lavoratori, ma soprattutto lim~pidezza di rapporti tra Governo ed opposi~zione. (Applausi dall' estrema destra. Congra-tulazioni) .

P RES I D E N T E. È iscritto a par~lare il senatore Donat~Cattin. Ne ha facoltà.

D O N A T ~ C A T T I N. Signor Presi~dente, signor Presidente del Consiglio, ono-revoli coHeghi, la soluzione deHa crisi diGoverno sarà un dato positivo se l'applica-zione delle forze politiche di maggioranzaall'attuazione del programma e al raggiun-gimento degli obiettivi concordati sarà lea~le, seria e continua. Il risultato raggiunto,di aver evitato un nuovo scioglimento anti-cipato del Parlamento con elezioni ad otto-bre, sarebbe altrimenti vanificato ed anzidiventerebbe nocivo, non offrendo al paeseper mesi e mesi una guida, ma imponendo~gli il peso parassitario di istituzioni politi-che non funzionanti e non funzionali rispet~to ai suoi gravi problemi.

L'applicazione leale, continua e seria sulprogramma è possibile soprattutto se il pro~gramma è chiaro, non contraddittorio ecoerente, in sè e con le necessità della so~cietà italiana; e se esiste una convergentevolontà politica.

Tale volontà politica non acquista capa-cità di efficienza invocando puramente l'in~teresse generale al di sopra delle parti poi-

chè questa è un'indicazione di sentimento,scarsamente razionale. Le parti politiche,per il compito che viene loro riconosciutodalla Costituzione, hanno esse funzione diindirizzo dello Stato e occorre una loro con-vergenza su un terreno di impegno omoge-neo e sistematico, cioè una valida e lealealleanza, perchè la volontà politica sia ingrado di realizzare gli obiettivi proposti.

Soltanto il tempo potrà dire se la solu-zione della crisi è nel segno del manteni~mento o dell'indebolimento dei vincoli idea~li di alleanza.

Noi siamo convinti del valore ideale del~l'alleanza tra la Democrazia cristiana, ilPartito sbcialista e le forze politiche di de-mocrazia laica e socialista. Quell' alleanza laabbiamo promossa e sostenuta, e riteniamoche essa possa avere davanti a sè un lungosvolgimento. Nulla è però irreversibile equasi nulla, specie in politica, è predetermi~nato. È chiaro, oggi soprattutto, che un'at~tuazione conflittuale dell'alleanza può esau-rirla rapidamente, sia quando la conflittua~lità si esaspera all'interno del Governo, sen-za nemmeno mantenere la riservatezza de~gli interna corporis, sia quando è alimenta-ta giorno per giorno fra i partiti e nel paese.

Un'alleanza ha efficienza se non è di ne-cessità, se non viene considerata dai con-traenti ~ anche quando lo fosse ~ l'unicapraticabile o, forse, di una praticabilità inesaurimento; se non diventa la cosidettapratica di due o più forni. Pur se sappiamodi essere nell'occhio della crisi del sistemademocratico avviato nel 1945, rimane tutta~via ferma in noi la ragionata verità che fuo~ri dalla libera formazione e dalla competi-zione tra libere forze politiche, quali sonoi partiti, c'è l'arretramento, l'imbarbarimen-to politico, un grave nocumento per la li-bertà dell'uomo.

Per l'efficienza dell'azione di Governo èdunque indispensabile oggi non stare aimargini dell'alleanza, ma dentro l'alleanza,che è sempre precaria e provvisoria se nonsi salda, con spessore morale, culturale epolitico, in un patto di medio termine. Nellaprovvisorietà, invece, dopo !'ipotesi di scio-glimento di ottobre potremmo avere quelladi gennaio o quella della primavera.

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Non spetta a me, per una ripartizione dicompiti che abbiamo stabilito all'internodel gruppo della Democrazia cristiana, va-lutare la piattaforma del Governo nellaesposizione del Presidente del Consiglio perquanto concerne gli aspetti costituzionali edistituzionali. Mi siano però consentite unaosservazione e tre valutazioni.

Osservo, prima di tutto, il fervore istitu-zionalista del senatore Spadolini.

Un riordinamento delle regole di Gover-no, come dice il segretario del mio partito,è senza dubbio esigenza crescente e presso-chè imperiosa col passare del tempo; sullaquale dobbiamo però sapere con precisionese il Governo si sente impegnato per l'attua-zione in Parlamento secondo la norma prin~cipe delle democrazie parlamentari rappre-sentative, che è sempre la norma maggiori~taria, oppure se siamo soltanto di fronte aduna piattaforma di riflessione che prescin-de dalla maggioranza (tutte le leggi non so-no affari della maggioranza, del Parlamentoe del paese); e se, per altri aspetti che toc-cano i regolamenti parlamentari per le par-ti inscindibili dalle riforme legislative penala loro neutralizzazione, sussiste davveronella sostanza, come sembra sia detto nelledichiarazioni di Governo, un « patto di coa-lizione» tra le forze politiche maggioritarieoltre il programma di governo e in qualchemodo integrato in quel programma.

Il senatore Spadolini, prima di riceverenel 1981 il mandato che tuttora svolge, haintrodotto e commentato una raccolta dellepagine più significative di critica e di pole-mica costituzionale di Ugo La Malfa. Citotestualmente: « Di formazione economica,La Malfa era allergico alle sottili variazionidegli esegeti del diritto. Su alcuni punti erainflessibile. Determinante su tutti la convin-zione che i marchingegni elaborati dallamodellistica e dall'mgegneria istituzionalenon assolvono le forze politiche dinanzi al-le responsabilità del non governo ». O, sevolete: « Dominante su tutte, la voce di LaMalfa contro la scorciatoia istituzionale allasoluzione dei drammatici problemi del pae-se: problemi di sviluppo civile e di crescitaeconomica, di attenuazione di storici squi-libri tra le due Italie e saldatura tra noi e

l'Europa. Determinante la convinzione chetocca ai partiti misurarsi sui problemi con-creti, non scaricando le loro insufficienze econtraddizioni sulle strutture costituziona~li. La stabilità del Governo ~ incalzava LaMalfa ~ è una condizione rimessa integral-mente alle forze politiche e alla loro capa-cità di costruire formule di governo con con-tenuti programmatici certi, con sostegni par-lamentari leali ».

Noi siamo d'accordo con Ugo La Malfa (ecol senatore Spadolini). Non perchè si ripu-dino i cambiamenti istituzionali programma-ti, anzi: perchè si abbia la coscienza dei li-miti di efficacia di tali cambiamenti.

Vengo alle tre indicazioni.Per quel che mi riguarda e per quel che

riguarda molti miei amici, ritengo necessa-ria l'abolizione del voto segreto in Parlamen-to, fuorchè per votazioni di elezione. Moltevolte a noi è stata rivolta la domanda unpo' retorica: « Che sanzioni proponete con-tro i franchi tiratori? ». Credo che questa siala sanzione più esatta.

Si porta come argomento a contrariis lasudditanza all'arbitrarietà delle segreteriedei partiti. Essa, col voto palese sarà sem-pre controllabile dall'opinione e dagli eletto-ri. Col voto segreto nulla è controllabile diinteressi occulti.

Il nostro dissidio con i franchi tiratori èpiuttosto antico: risale al 1958. Alla fineFanfani abbandonò il Governo e la segrete-ria del partito. Tornò il dissidio, con vi:rulen-za, il 27 settembre 1980, quando un'opera-zione ebbe la conseguenza della premiazionedel gruppo politico da cui i franchi tiratoripresumibilmente venivano espressi, secondoun fondato giudizio politico.

Non credo poi alle obiezioni per le qualicon il voto palese, quando si abbia la co-scienza di rappresentare valori e interessifondamentali, sia impossibile esprimere libe-ramente il proprio voto anche in dissensocon il proprio partito. Noi l'abbiamo fattosulla questione dei patti agrari, quando laquestione era assai più viva di quello chenon sia stato poco fa, e non siamo stati can-cellati dalla vita politica. Noi abbiamo agi-to in maniera analoga nei confronti del Go~verno Tambroni, quando votammo contro in

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V I II Legislatura

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gruppo, di sì in aula, ma, verificata !'influen-za del MSI, con le dimissioni di Giulio Pa-store subito dopo il voto, seguito poi, a di-stanza, da Giorgio Bo e da Sullo. Dico que-ste cose per rlspondere a contestazioni chehanno dell'atavico, in Vittorio Gorresio.

La seconda osservazione è quella che at-tiene il tema della responsabilità del giudi-ce, il punto quinto della tabella (corrispon-dente al decalogo) alla fine proposta da Spa-dolini ai segretari dei partiti e ai Gruppiparlamentari.

Presidenza . del vice presidente M O R L I N O

(Segue D O N A T - C A T T I N ). Se!'indagine tende ad ovviare aHa esorbitanzae agli sconfinamenti del potere giudiziario,alla conflittualità con il potere politicoeccetera, essa, ancorchè giusta, è del tuttopleonastica, attesi i princìpi costituzionali,nella stessa richiamati, della tutela giuri-sdizionale del diritto soggettivo leso e dellarelativa reSiPonsabilità, anche personale ediretta, di chi esercita pubbliche funzioni.

Le cause delle deviazioni nell'esercizio del-le funzioni giurisdizionali sono assai com-plesse e richiedono rimedi ben più artico-lati che non quelli proposti. Bisogna tenerconto che il disegno di legge governativo at-tualmente all'esame del Parlamento non haper oggetto la responsabilità civile del giu-dice, ma, com'è stato precisato non soltan-to nella relazione, ma anche dal ministroDarlda al recente congresso dei magistrati aMondovì, si limita a regolare la responsabi-lità disciplinare del magistrato riconducen-do a fatti specie disciplinari ipotesi che nor-malmente e per qualsiasi altro cittadino efunzionario pubblico sono responsabilitàcivili.

Si realizza così una codificazione di pri-vilegi mai attuata finora, che autorizza lainterpretazione dell'esclusione di ogni re-sponsabilità civile del magistrato. Interpre-tazione rimovibile solo attraverso una pro-nuncia della Corte costituzionale.

Se la proposta vuole avere un senso develimitarsi a stabilire che il magistrato nonpuò che essere soggetto a110 stesso tipo diresponsabilità civile di ogni altro pubblicodipendente, secondo il dettato costituziona-le, lasciando la disciplina delle ipotesi di re-sponsabilità disciplinare alla riforma del-J'ordinamento giudiziario, che è la vera sededi una riforma della magistratura.

La proposta istituzionale del senatore Spa-dolini che porta il numero cinque andreb-be riformulata, secondo me, anche nel sensodi richiamare come prioritaria l'esigenza diun nuovo ordinamento giudiziario; e di af-frontare, invece, come più attinente al temadei rapporti tra potere giudiziario e politi-co, il problema dell'istituzione delle Com-missioni parlamentari di inchiesta, le qualirealizzano una grave distorsione della fun-zione di controllo parlamentare e della stes-sa funzione giurisdizionale.

Esprimo la terza osservazione, che nascedal preambolo, mi si perdoni il termine, del-le proposte avanzate dal senatore Spadolini.Il preambolo alle proposte individua nel si-stema proporzionale vigente una delle ragio-ni di debolezza dell'istituzione-governo. Suquesta valutazione esprimo, esprimiamo tut-te le nostre riserve (e faccio presente al se-natore Spadolini, che, probabilmente, nonsiederebbe nei banchi del Parlamento se fos~se applicato, con i partiti e le forze politi-che che sono in campo, un sistema diversoda quello proporzionale).

C'è qualche difficoltà a parlare del pro-gramma economico perchè un dibattito con-cluso col voto di fiducia si è svolto in talemateria in quest'Aula meno di due mesi fa.

La manovra proposta per il rientro dal-!'inflazione è l'atto di maggior rilievo delprimo Governo Spadolini. Quell'atto viene ri.proposto in blocco; avrà valore soprattuttose sarà attuata e completata la manovra ten-dente al cambiamento strutturale, che resti~tuisca autonomia di entrata ai centri auto-nomi -di spesa: le regioni e gli enti locali,il sistema -deHa previ<denza, H .servizio sani-tario, le aziende pubbliche produttrici diservizi, e se ricondurrà sul piano dell'eco-

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nomicità il sistema delle partecipazioni sta.tali.

È questa, intanto, la via centrale per lariduzione della spesa corrente.

Quando si parla di tetti, di controlli, divincoli, non credo, e l'abbiamo già visto nelpassato, all'efficacia del sistema. Credo inve~ce alla responsabilità dell'entrata ricondot-ta nello stesso centro della spesa.

Non è necessario, quando si ristabilisca-no queste autonomie, l'abbassamento deglistandards o la riduzione delle prestazionidello « Stato sociale» a quelle che copronoi rischi più rilevanti, che garantiscono sol-tanto per i casi più gravi. Bisogna ricorda-re, per esempio, che il sistema mutualisti-co, con tutte le sue debolezze, incertezze edifficoltà, dava ai lavoratori dipendenti unacopertura più larga, più stabile, più forte,meglio strutturata di quella che non assicu-ri attualmente il sistema sanitario naziona-le. Occorre compiere uno sforzo di volon-tà e di fantasia non per ritornare a sistemimutualistici o assicurativi (anche se il ser-vizio sanitario nazionale continua ad esserebasato sul gettito dei contributi) ma per ga-rantire gli equilibri adeguando le prestazio~ni alla struttura plurima della società ita-Hana, dove non tutti i ceti, non tutte le clas-si hanno bisogno delle stesse cose, e alle esi-genze reali di autonomia.

Troveremo equilibri più sani e rapidi nel~la misura in cui chi fa la spesa è anche chiha l'onere di incassare; forse sulla base diuna più netta ripartizione dei « Fondi », chegià esistono nel campo della previdenza so~ciale e con una diversa strutturazione delservizio sanitario. Occorre in sostanza tro~vare un rapporto funzionale dell'economiadi mercato con lo {( Stato sociale ».

Non mi addentro nelle questioni delle re-gioni e degli enti locali, ma è di tutta eviden~za il fatto che non possiamo continuare adaccettare il sistema per cui la dilatazionedella spesa corrisponde alla proiezione deicosti storici, anche perchè esso è profonda-mente ingiusto. Ma deve essere affermatosoprattutto che le comunità locali devonoerogarli, anzi sottoponendosi esse all' oneredi imporre i tributi. Occorre creare questaresponsabilità e libertà in una misura assaisuperiore a quella che non è finora indicata

nella manovra di governo e che è stata rea~lizzata soltanto in misura minima con la leg-ge finanziaria per il 1982.

In secondo luogo, se l'accento è posto sul-la manovra monetaria, si avrà un decadi-mento oltre la recessione del sistema econo-mico, cioè la caduta.

Noi abbiamo come primo dovere la lottacontro la disoccupazione. Quando si dice,magari con molta noncuranza, che si vuoleattuare una manovra che passa per 400-500mila disoccupati in più come è avvenuto nelmese di aprile sulle colonne della «Dome-nica del Corriere», si viene meno al dise-gno dell'intero dettato costituzionale.

Alla conversione dal keynesiano alle po-litiche recessive del Ministro del tesoro pos-so dedicare un momento di curiosità, comel'ho dedicato a quella del senatore Spadoli-ni alla centralltà dellé modifiche istituziona-li contro la lezione lamalfiana. Qui ho il do-vere di richiamare l'attenzione del Governo,non la biografia delle persone. La politicadei due tempi non ci può trovare d'accor-do. Sebbene talvolta ne sia stata annunzia-ta l'attuazione, essa non è stata mai attuata.Basta leggere la storia della Francia di Bar-re per rendersi conto di quale sia semprela promessa vana del secondo tempo. Noicrediamo alla possibilità di una politica chepersegua, pur usando il freno antinflattivo,l'obiettivo della ripresa dello sviluppo basa~ta nell'immediato sul rilancio degli investi-menti pubblici e privati.

Ricordo la mozione, nota anche al Presi-dente del Consiglio, presentata con cinquan-ta colleghi del Gruppo democristiano, e vo-glio richiamare il discorso qui pronunciatodal senatore Napoleoni, il 9 luglio scorso,positivamente sottolineato dal senatore Mar-tinazzoli.

Il professore Napoleoni, che nega valoredi alternativa e di consistenza alle propostedell'opposizione comunista, indica la viadella riduzione delle spese, che è la via mae-stra per avere maggiori disponibilità finan-ziarie e dunque una riduzione del costo deldenaro. Indica alla parte sindacale la neces-sità di adeguamento alla politica economicadi sviluppo (questa è la via per confrontarsicon il sindacato) con una non totale liber-tà contrattuale e ad altro la necessità che

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lo stesso adeguamento abbiano i redditi au~tonomi. Su questo tema deve porre mentesoprattutto la Democrazia Cristiana.

Aver sottolineato positivamente questo in-tervento, secondo me, è cosa valida, ma nonsufficiente. Credo che la maggioranza diGoverno abbia, rispetto ad una obiezione diNapoleoni, basi sociali e politiche in gradodi rispondere a quella politica, mentre è dilimitate forze quella base sociale che sostie~ne i due tempi, cioè una restrizione chedeve essere subìta dalle classi più deboli sen-za altra contropartita che la lontana e maiattesa speranza.

In una moderna democrazia si distinguo-no su questo terreno gli schieramenti di con-servazione o di cambiamento.

D3!1governo dite 'la verità. Dite tutta ,laverità: la democrazia è verità, la finzione èdei demagoghi e dei dittatori.

Nessun precedente governo si è trovatodi fronte ad una sconfessione così clamoro-sa delle sua politica di bilancio, come è ac-caduto con la famosa linea del Piave dei 50mila miliardi.

Dire la verità significa ammettere che lapolitica energetica è inadeguata; lo sarà fin-chè non si cambieranno le norme, portandoin sede nazionale la definizione dei siti, edoperando in tal modo contro quella insul-saggine demagogica secondo la quale si de-ve bloccare in nome dell'autonomia la lo-calizzazione di impianti di massimo interes-se nazionale. Del pari, si continua a dichia-rare che la soluzione carbone è una solu~zione positiva: negativa sul piano della sa-lute, non cambia la prospettiva della bilan-cia dei pagamenti poichè non ha le previ-sioni di sviluppo che sono proprie dell' ener~gia atomica, del tutto insufficiente rispettoai concorrenti industriali.

Dire la verità significa ammettere che nonsi sa dove si va a finire se si continua conl'indebitamento pubblico ai tassi attuali deiB.o.T. e dei C.c.T.

Leggo sul giornale della Confindustria al-cune osservazioni su questa materia chepartono da quelle che allora erano anticipa-zioni del rapporto Mediobanca sull'esercizio1981 di 1176 società italiane. Scrive FrancoMorganti: «Man mano infatti che il decen~tramento produttivo proseguiva la sua mar-

cia inesorabile, in proporzione diretta allevarie rigidità, il valore aggiunto delle impre-se maggiori diminuiva. Non voglio dire chequesta sia, o sia ancora, l'unica causa del~l'ultimo declino del campione Mediobanca(dal 24 per cento al 22,3 per cento tra il1980 e il 1981), ma sarebbe essenziale ac-certare, prima di tirare delle conclusioni alivello macroeconomico, se la quota perdu-ta è finita all'estero o in qualche azienda didimensione minore. Gli economisti spessonon sanno infatti che, nei bilanci delle im-prese, gli acquisti di materie prime e di se~milavorati stanno nello stesso conto conta-bile; così come spesso non sanno che le fat~ture degli amministratori per le loro compe~tenze (che in taluni casi sarebbero assimila-bili ai costi di lavoro, in altri ai profitti, inentrambi i casi trattandosi di valore aggiun-to) stanno invece in conti di servizi acqui~stati all'esterno ».

« Sarà dunque la propensione, di deriva~zione anglosassone, ai conti economici, sa~rà» altro eccetera, eccetera, «fatto sta cheproporrei qualche metro di interpretazionediverso. Vediamo ad esempio il roi (returnon investment) che è il rapporto tra il mar~gine operativo, utili più oneri finanziari, eil capitale investito, o attività nette: si trat~ta di un rapporto che, anche se da non mi-tizzare, dovrebbe esprimere l'interesse a in-vestire in un'impresa.

Ebbene nel 1981 il roi del campione Me~diobanca si è mosso verso il 10 per cento,soprattutto in conseguenza del fatto che gliutili, che sono poi perdite, sono scesi di1587 miliardi, mentre gli oneri finanziari so-no s3!liti di 2.586 miliardi. Ciò testimonia chele prestazioni gestionali e operative delleimprese sono migliorate, checchè se ne di~ca, anche se questo miglior risultato, oltreall'aggravamento delle perdite, è finito tut~to nelle tasche dei banchieri. I quali hannopreso questi soldi e hanno comprato Ro.T.ricavando, come dice l'ultima asta di fineluglio, il 17,61 per cento esente da imposteper impieghi a tre mesi.

Per ottenere questo risultato negli inve-stimenti industriali che, dopo il rincaro del.l'IRPEG e credendo, per carità di patria,alla transitorietà dell'aumento dell'ILOR, ètassato al 40 per cento... ».

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S P A D A C C I A. La prego di essereun po' più chiaro, visto anche il sistema dimicrofoni esistente.

D O N A T - C A T T I N ... ci vorreb-be un roi del 30 per cento ».

Forse dunque il campione della Medio-banca non dice tutta la verità sulle impre-se italiane. Potrebbero essere dunque noti-zie più confortanti quelle che vengono fuori,ma resta il fatto incontrovertibile che se lamontagna non va da Maometto sarà Mao-metto a dover andare alla montagna. Poichènon ritengo probabile nell'immediato che ilroi delle imprese italiane arrivi al 30 percento è forse venuto il momento di abbas-sare il rendimento dei B.o.T. o di tassarli.

Debbo dire che a queste considerazionic'è molta difficoltà a dare un sèguito; sistenta a far partecipare la rendita finanzia-ria, che ha preso le figure più disparate, aisacrifici per la ripresa economica. Almenouna necessità è lampante. Abbiamo creatouna giungla delle rendite, con i trattamentipiù differenziati: è necessario mettere ordinee poi pensare che, se la legge è uguale pertutti e i sacrifici si chiedono ai redditi dalavoro, bisogna anche chiederli in altre di-rezioni.

Dire la verità significa rendersi conto chefiniremo l'anno molto probabilmente soprail 17 e non sul 16 per cento di inflazione;che nell'inverno, poichè nessun provvedi-mento attivo è stato adottato, la disoccupa-zione rischia di aumentare di 200-300 milaunità.

Non c'è bisogno di rifugiarsi a parlare dioffensiva padronale. In Piemonte, con il go-verno locale di sinistra, il drenaggio occu-pazionale è il più pesante. Senza una rea-zione, altro che di tavole rotonde, conferen-ze e incontri.

Il drenaggio è in atto da un anno e mez-zo. Alla congiuntura si assomma un cam-biamento tecnologico accelerato.

È giusta l'impostazione di governo nelrapporto tra le misure istituzionali e le mi-sure economiche. Occorre ridurre i tempi trascelte politiche e lOTO operatività. Ho giàosservato in altra sede che le linee keyne-siane non sono in crisi tanto di per sè, quan-to perchè nel sovrapporsi di strutture am-

ministrative e burocratiche, le misure di so-stegno finiscono per non funzionare a causadella discrasia tra il momento della sceltae il momento dell'applicazione.

In ogni caso, non è possibile sperare cheil problema occupazionale sia solubile neitempi medi soltanto attraverso la ripresadello sviluppo sul terreno del mercato. Di-cevamo che le modificazioni tecnologiche so-no molto pesanti negli effetti di medio ter-mine.

Le previsioni che si fanno da parte deitecnici sull'area piemontese (sempre per ci-tare un esempio) sono abbastanza note. Ave-vamo, fino a quattro anni fa, occupazione in-dustriale di 960 mila unità; la previsione è,a dieci-tredici anni, di scendere a 500 milau.nità di occupati nel lavoro industriale. Losviluppo del terziario, compreso quello ilcui valore è inglobato nel prezzo finale deiprodotti (quindi terziario sano e produtti-va), quando andasse per il meglio e quandonon vi fosse un allontanamento o una fugadi centri direzionali produttivi fuori del no-stro paese per una diversa divisione inter-nazionale del lavoro, e perciò la dislocazio-ne di alcune parti di questo terziario, saràsempre uno sviluppo tale da lasciare larghimargini di disoccupazione rispetto all'occu-pazione attuale.

Per questi motivi ritengo che occorra sem-pre, e più che mai, un massiccio interventodi emergenza, perchè l'avallamento occupa-zionale sarà lungo e colpirà in particolarele zone disposte alla ripresa dello sviluppoe quindi ancora il Mezzogiorno d'Italia. Es-so, con qualche notevole titubanza, è accen-nato dal programma di Governo, poichè ~

lo posso capire ~ si teme il ripetersi degliinconvenienti della legge sulla occupazionegiovanile, che sono stati gravi. Occorre per-ciò applicare la volontà politica per trovareuna soluzione efficiente anche se rientra inun concetto che non è strettamente quellodell'economia di mercato.

Aggiungo che le indicazioni di politica in-dustriale, che compaiono nella relazione digoverno, mi lasciano qualche perplessità.Esse sono sparse a pioggia come accadequando si è convinti di poter poco opera-re. Allora si nomina tutto, non sapendo be-ne quali semi troveranno terreno su cui at-

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tecchire. Occorre concentrare: energia, elet~tronica di telecomunicazioni e informatica,trasporti e agricoltura; accentuare l'investi~mento nella ricerca; agire con risolutezza.Il passivo per gli investimenti efficienti èsempre sopportabile.

Lei, onorevole Presidente, quando parladel Fondo di investimenti propone cifre dicompetenza; non abbiamo trovato le cifredi cassa.

Bisogna sempre pensare che in tutto ilmondo si fanno salvataggi. Più di un espo~nente della borghesia italiana mi ha dettoancora ieri: «Che bravi questi socialdemo~cratici tedeschi, che non interverranno nellaAEG ». Ho sempre risposto che non sareb~bero intervenuti nell' AEG se questa avesserisolto da sè i suoi problemi. Non avendolirisolti, un governo democratico non potevache intervenire.

Non tutti i salvataggi sono figli del diavo-lo; non 10 sono quando si compiono sul pia~no dell'efficienza. Quando mancassero talu~ni salvataggi, sempre da costruire sul pianodell'efficienza, si penalizzerebbe tutta l'eco~nomia e non soltanto l'impresa interessata.

Ma riprendiamo il filo del discorso. Poli-tiva industriale: concentrare per settori, agi~re con risolutezza. Il passivo per gli inve-stimenti efficienti è sempre sopportabile per-chè recuperabile.

E il Mezzogiorno deve stare al centro del-la ripresa di una politica di sviluppo.

Senza questo taglio positivo diventa dif-ficile il dialogo con il sindacato, che deveessere condotto, onorevole Presidente delConsiglio, da sùbito, per non ritrovarsi poicon le lunghe code che sono venute avantidall'ottobre-novembre del 1981 fino all'esta-te del 1982. Sul costo del lavoro e sui con-tratti il dialogo deve essere condotto a ta-voli separati, ma con la celerità e simulta-neità che la situazione richiede, senza vio-lare mai la libertà di contrattazione e dopoaver unificato la politica salariale del Go-verno: che appare dissociata, tra contributiche aumentano e fiscalizzazioni che conti-nuano; con sedi l'una diversa dall'altra peri contratti dei dipendenti statali.

Devo far notare che la riduzione dei tassidell'l per cento non appare come un datoeconomico, se non molto limitato; sembra

piuttosto un dato politico, un contentino,una soddisfazione concessa a qualcuno: te-nendo conto che va contronda rispetto al-l'intensificarsi dell'aumento del passivo conl'estero; tenendo conto che determina bene-fici estremamente limitati; tenendo contoche è accompagnato da una disponibilità diliquidità sempre uguale.

Della condizione di scarsità di denaro ap-profittano le banche taglieggiando i clienti.È positivo l'impegno del governo a ridurrei costi di intermediazione; ma come si rea-lizzerà l'impegno? Senza conoscere l' opera-tività dell'indicazione, essa rischia di appa-rire retorica quanto la «linea del Piave»d'un anno fa.

Noi siamo per una politica di program-mazione che integri l'economia di mercato;è un esercizio difficile di per sè, anche quan-do sia possibile tentare di compierlo in unoStato integrato in condizioni di stabilità eco-nomica internazionale. Tutto è da provarequando le condizioni internazionali sono dicrisi e, per molti aspetti, di scontro com-merciale e quando sopraggiunge simultanea-mente una spinta di accelerata e profondamodificazione nelle tecnologie produttive.

È dunque un compito difficile il suo, ono-revole Presidente, anche perchè l'obbligo dinon cambiare non toglie logoramenti e ran-cori dalla macchina del Governo. Ma è uncompito nel quale il gruppo democristianodel Senato la vorrà sostenere con realismo,ma sempre con lealtà.

Non posso concludere senza ricordarel'unico cambiamento nell'assetto di Governoed esprimere un pensiero di nostalgia e dirimpianto, di dolore e di riconoscenza perquanto Francesco Compagna ha fatto pernoi: con una indimenticabile fraterna ami-cizia, con alto magistero di cultura, congrande amore per l'Italia, 1'« umile Italia»dimenticata daH'unità, con passione civile.

Ella ha espresso, signor Presidente, ap-prezzamento e, poi, inquietudine, oggi allaCamera, sulle vicende polacche. Ho lettoquello che scrive Salvatore Sechi sul « Gior-no ». Al festival dell'« Unità» vedremo unostand per il Partito operaio unificato polac-co e nulla per Solidarnosc. Un popolo cosìvicino a noi nelle tradizioni e nella storia,

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che ha versato il suo sangue per la nostraindipendenza e per la nostra libertà nonmerita soltanto apprezzamenti positivi, in-quietudini e giudizi negativi sui suoi oppres-sori; occorrono azioni politiche, che noi chie-diamo alla sua attenta intelligenza e alla suaazione. (Vivi applausi dal centro, dal centro-sinistra e dalla sinistra. Congratulazioni).

P RES I D E N T E. :E.iscritto a par-lare il senatore Pasti. Ne ha facoltà.

P A S T I. Onorevole Presi.dente del Se-nato, onorevole Presidente del Consiglio,onorevoli colleghi, la prima considerazioneche mi pare sia doveroso trarre da questacrisi di Governo, assolutamente insolita perle sue assurde giustificazioni, è la profondariconoscenza verso il Presidente della Re-pubblica che, ancora una volta, ha dimostra-to di saper operare con il cuore e con l'in-telligenza nell'interesse di tutto il popoloitaliano. Non ho nessun dubbio che la cata-strofe di un'anticipata interruzione della le-gislatura sia stata evitata per l'interventocostruttivo ed efficace del Capo dello Statoche giustamente gode di un ampio, ben me-ritato, affettuoso apprezzamento da parte ditutto il popolo italiano.

A nome del movimento « Lotta per la Pa.ce », al quale partecipa un numero semprecrescente di italiani e di italiane, e a nomemio personale, desidero esprimere la piùcordiale riconoscenza al Presidente dellaRepubblica.

La seconda considerazione relativa allacrisi riguarda l'esame deJle cause che l'han-no prodotta: i franchi tiratori. Un fatto mipare quanto meno strano e cioè che nessunoha tentato di individuare quanti e quali fos-sero questi franchi tiratori. Insolitamente,nè segreterie dei partiti, nè mass media sisono dedicati questa volta a quelle alchimieche ci hanno tanto deliziato in analoghi ca-si passati. Voglio augurarmi che la causadella mancata consultazione delle varie sfe-re di cristallo sia stata un segno di pruden-za per non esasperare una situazione cheè stata resa volutamente molto difficile.

Non credo, comunque, che al solito buon

senso del popolo italiano possa sfuggire ilreale significato della crisi, vista la mancan-za di ogni connessione logica tra franchi ti-ratori, crisi di Governo e perentoria richie-sta di elezioni anticipate. :E.comunque cerotame:1.te importante approfondire la ricer-ca delle cause che determinano il fenomenodei franchi tiratori. Tutti si scagliana con-tro quei parlamentari che non hanno il co-raggio di manifestare apertamente le loroopinioni; si dice che l'elettorato ha il dirit-to di sapere cosa pensa il parlamentare cheha eletto con il proprio voto. Tutte consirle-razioni queste che sembrerebbero giuste seci si chiedesse contemporaneamente qualisono le vere possibilità per un parlamen-tare di esprimere apertamente un voto con-trario a quello imposto dalla segreteria delproprio partito. Ebbene, queste possibilitàsono praticamente inesistenti; il parlamer--tare che si azzardasse a votare contro lasegreteria del suo partito commetterebbeun suicidio politico perchè non verrebbe piùripresentato alle prossime elezioni e quindinon sarebbe mai più rieletto.

La nostra organizzazione parlamentarenon è democratica, ma è una oligarchia di se-greterie dei partiti che guidano il paese sen-za appello, mediante leggi, decreti e deci-sioni che non sono il frutto di esigenze rea-li, ma che spesso rappresentano soltantogli interessi delle segreterie e della maggio-ranza.

Credo inutile precisare che tra gli inte-ressi personali delle segreterie dei partiti cquelli reali del paese corre spesso un ampiodivario. I franchi tiratori costituiscono cosìla rivolta dei peones che non hanno oggi al.tra possibilità di far sentire la loro pre-senza.

Naturalmente, non voglio dire che nellasostanza l'azione dei franchi tiratori possanon essere negativa, come nel caso in esa-me. Penso che sia mio diritto, o meglio miodovere, chiarire il fenomeno dei franchi ti-ratori proprio perchè nessuno può sicura-mente accusarmi di avere timore ad espri-mere chiaramente ed apertamente le mie opi-nioni. Anche recentemente, infatti, mi sonodissociato pubblicamente da un Gruppo par-lamentare, forse non peggiore degli altri, al

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quale tuttavia le verità circa il reale bilan-cio delle forze armate non piacciono, comenon piacciono agli altri Gruppi, ai quali inparticolare sembrava disdicevole che io nonnascondessi la mia riconoscenza per il po-polo sovietico che ha pagato con oltre 20milioni di morti e distruzioni terribili lavittoria sui nazi-fascisti. La mia riconoscen-za per il popolo sovietico è della stessa na-tura della riconoscenza per i partigiani trai quali mi onoro di avere ottimi amici. Seil numero dei morti venisse preso come mi-sura della riconoscenza per la liberazionedalla tirannia nazi-fascista, la riconoscenzaper il popolo sovietico dovrebbe essere 60volte maggiore di quella verso il popolo ame-ricano perchè questo è il rapporto tra leperdite dei due popoli. Tra l'altro la guerraè stata per l'Unione Sovietica un'enorme ca-tastrofe, mentre per gli Stati Uniti è stata unbusiness colossale e questo spiega il diversoorientamento psicologico dei due paesi ver-so la possibilità di un futuro conflitto.

Non ho dubbi che la riforma istituzionaledebba rimuovere le cause che determinanoi franchi tiratori, ma non con una normaliberticida che impedisca o restringa il votosegreto che costituisce oggi l'unica possi-bilità concessa al parlamentare per mani-festare il proprio dissenso dalla propria se-greteria (possibilità certamente utHe comesegnale importante per l'opinione pubblicache la democrazia parlamentare non fun-ziona), ma invece restituendo a ciascun par-lamentare quella dignità e libertà che gliconsentano di svolgere liberamente il pro-prio mandato nell'interesse reale dei citta-dini che lo hanno eletto. Occorre cioè ridur-re lo strapotere delle segreterie dei partitiche funzionano come diaframma tra il par-lamentare e il popolo italiano. Occorre accre-scere la responsabilità personale e direttadegli eletti promuovendo e realizzando ilcontatto tra eletti ed elettori. Soltanto cosìil parlamentare può veramente rappresen-tare la volontà popolare, volontà che nonpuò essere delegata in seconda istanza anessuna segreteria di partito. È necessarioche il parlamentare venga affrancato dal-!'imperio della propria segreteria, che siacioè libero di presentarsi e ripresentarsi agli

elettori senza preclusioni e esclusioni sia di-rette che indirette.

Noi viviamo in un regime capitalista fal-samente democratico nel quale è vero che latitolarità del diritto è uguale per tutti i cit-tadini, ma nel quale tuttavia l'esercizio deldiritto costa ed è quindi subordinato allepossibilità economiche del cittadino. La li-bertà del parlamentare quindi non può pre-scindere dalle possibilità economiche di eser-citarla. Non fa certamente meraviglia chenell'attuale oligarchia delle segreterie deipartiti il finanziamento pubblico sia prati-camente a loro disposizione, privando co-sì il singolo parlamentare di povera estra-zione di quei mezzi finanziari che gli sa-rebbero necessari 'Per portare avanti ediffondere nel paese quei progetti e quel-le iniziative che potrebbero farlo meglioconoscere all'elettorato mettendo quindil'elettorato stesso in condizione di vota-re con conoscenza. Oggi l'organizzazionedel Senato è giunta a questo proposito adecisioni che mi sembrano perfino contra-rie alla legge in quanto continua a versareal Gruppo della Sinistra indipendente la miaquota di finanziamento, che dovrebbe essereversata a termine di legge al Gruppo mistoal quale ora io appartengo, per consentirmidi finanziare il movimento «Lotta per lapace ».

Mi rendo naturalmente conto che questaè una delle punizioni per la mia cattiva abi-tudine di dire sempre e apertamente quelloche penso, di non essere cioè un franco ti-ratore.

Onorevole Presidente del Consiglio, misembra che la caccia ai franchi tiratori de-lineata nel suo programma non abbia loscopo di consentire ai parlamentari di direapertamente quello che pensano, ma ben alcontrario voglia costringerli a non manife-stare, con il voto segreto che lei sembra vo-glia eliminare o restringere, dissensi nei con-fronti delle segreterie dei loro partiti. Larichiesta di «solide maggioranze precosti-tuite» sembra decisamente orientata a nonconcedere più nessuna possibilità di espres-sione di dissenso dai partiti, in un Parla-mento {{sterilizzato», che verrebbe così me-

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no al suo compito principale di promuovereampi, approfonditi pubblici dibattiti.

Se poi, malgrado la sterilizzazione gene-rale parlamentare, qualcuno più coraggiosoosasse infrangere la regola, la sua voce ver~rebbe isolata e non troverebbe nessuna riso-nanza nè dentro nè fuori del Parlamento: èil mio caso. Poichè non è possibile impedir-mi di presentare documentazioni, interro-gazioni e interpellanze, poichè non è possi-bile smentire documenti ufficiali americanie NATO, la reazione del Parlamento e deimass media è sempre stata quella di igno~rare i miei interventi. Così il Ministro dellaguerra accetta .supinamente le duemila epiù armi nucleari americane sul nostro ter-ritorio, raddoppia il bilancio della guerrae schiera i missili americani a Comiso, mal-grado il milione e più di firme siciliane con-trarie, smentendo così beffardamente la so-vranità popolare, per adoperare una suaespressione, onorevole Presidente del Con~siglio, in questo caso veramente appropriata.

Tutto questo avviene non per prepararela difesa della Patria, secondo l'articolo 52della Costituzione, ma per concorrere allapreparazione della guerra nucleare prolun-gata e illimitata voluta dagli americani,guerra ripudiata esplicitamente dall'articolo11 della Costituzione. Per contro il Ministrodella guerra non risponde alle mie numeroseinterrogazioni, in barba all'articolo 67 dellaCostituzione che precisa che ogni membrodel Parlamento rappresenta la nazione, unanazione inascoltata nei suoi problemi più se-ri e impegnativi. Per inciso, onorevole Presi-dente del Consiglio, non le pare che primadi proporre una revisione della Costituzio~ne sarebbe necessario applicare la Costitu-zione stessa nelle sue numerose norme oggidisattese?

Per ritornare alla non risposta del Mini~stro della guerra alle mie documentate in-terrogazioni, la questione è semplice, perchèl'unica 'risposta sarebbe quella di confes-sare la falsità della propaganda bellicisti-ca americana e NATO. Neppure i massimiesponenti militari rispondono per la stessaragione alla documentazione che ho loro in-viato e i mass media italiani, molti dei qualinaturalmente solidali con la peggiore espres-

sione del capitalismo rappresentata dall'at-tuale amministrazione americana, si guarda-no bene dal dare spazio alle documentazioniche presento, nella speranza che esse non sidiffondano tra il popolo italiano. Per con-tro vengono sempre più reclamizzate e dif-fuse informazioni totalmente false ed allar-mistiche, citando giudizi di istituti ritenutiinformati ed imparziali quale l'Istituto in~ternazionale di studi strategici di Londra,che invece è il più sfacciato sostenitore del-le peggiori bugie del Pentagono, da me sbu-giardato pubblicamente nel marzo dello scor-so anno in occasione della conferenza al Se-nato del suo direttore.

Onorevole Presidente del Senato, onore-vole Presidente del Consiglio, onorevoli col~leghi, non posso credere che nella vostracoscienza non sia mai sorto il dubbio circale valutazioni che riguardano problemi fon-damentali della pace e della guerra nuclea-re limitata e prolungata, della distruzionedell'umanità e della sopravvivenza. Avete ac-cettato senza discutere la più grossolana-mente falsa valutazione delle forze in cam~po prodotta direttamente o indirettamentedal Pentagono, che deve giustificare con unainesistente minaccia militare sovietica l'as-segnazione per il 1983 di ben 89 miliardi didollari per la sola produzione di armamentie difendere così l'enorme guadagno dei fab-bricanti di armi.

Queste false valutazioni sono diffuse vo-lenterosamente dai vertici politico~militariitaliani e dai mass media, anche quelli diStato i quali sono finanziari con i soldi deicontribuenti che finiscono così per pagare lepericolose bugie che gli vengono sommini-strate in maniera continua ed ossessiva. Lamalafede dei vertici politici e militari italia-ni è dimostrata palesemente dall'ostinato ri-fiuto di ogni dibattito .serio ed approfonditosulla scorta di inoppugnabili documenti uf~ficiali americani e NATO.

Anche voi, onorevoli colleghi, avete accet-tato senza la minima discussione le imposi-zioni delle segreterie dei vostri partiti e visiete resi corresponsabili dei seri pericoliche 1'1talia, l'Europa e tutta l'umanità og-gi corrono. Eppure, onorevoli colleghi, ba-sterebbe il più semplice buon senso per

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mettere in dubbio valutazioni effettuate ediffuse con grande dovizia di mezzi da par~te di quelle organizzazioni militari ed in~dustriali che hanno un enorme interessediretto a farle accettare.

Scrive l'economista americano Galbraith:« Due burocrazie, una pubblica ed una pri-vata, sono più forti di una. La burocraziapubblica nell'avanzare la necessità di nuovearmi può essere vista come espressione di-sirrteressata della difesa nazionale; il suocontrollo dell'informazione gli permette, co-me è necessario, di sfruttare le paure delpubblico e del Congresso circa ciò che isovietici stanno facendo o potrebbero fare.La procedura normale richiede che ogniproposta per nuove armi sia preceduta daun'enorme flusso di notizie su ciò che isovietici stanno covando; la burocrazia pri-vata ha una libertà di risorse finanziarie nondisponibili nella burocrazia pubblica e ingrado di dare contributi politici nei puntistrategici, di mobilitare il supporto dei sin-dacati, di influenzare il legislatore, di farepropaganda per mezzo delle relazioni pub-bliche e private ».

Questo è quello che succede non soltantoin America ma anche in Italia dove il Mi-nistro della guerra, i capi militari e i grup-pi industriali ripetono e diffondono le bugiedel Pentagono di una pericolosa superioritàe aggressività sovietica ~ rincarandone per~sino la dose ~ mentre la verità è esatta-mente il contrario. L'Italia si trova così pa-lesemente nella posizione del più supinoasservimento agli Stati Uniti anche nei con-fronti di altre nazioni NATO.

Il caso del gasdotto siberiano è tropponoto per richiedere commenti: siamo rima-sti isolati nei confronti delle ferme posi-zioni dell'Inghilterra, della Francia e dellaGermania. Ma anche in campo militare siverificano le stesse situazioni: abbiamo rad-doppiato il bilancio della guerra negli ultimidue anni mentre gli altri paesi NATO edeuropei non aumentano i loro bilanci nep-pure del 3 per cento di vecchia imposizioneamericana. L'Inghilterra addirittura riduceil proprio bilancio. Norvegia e Danimarcanon hanno armi nucleari o forze alleate sulloro territorio. Olanda e Belgio rifiutano gli

euromissi1i. In Grecia vi è un crescente mo-vimento ufficiale contro le armi nucleari.Finalmente nella Germania federale il can-celliere Schmidt in una intervista al setti-manale americano «Newsweek », il 18 giu-gno di quest'anno, ha affermato: « Io dubitoche questo sia il punto di vista dell'ammini-strazione U.S.; io non temo che l'Occidentesia inferiore militarmente ai sovietici, nonvedo nessuna ragione per nutrire un com-plesso di inferiorità in questo campo ». Que-sta è l'ultima, a mia conoscenza, di unalunga serie di analoghe valutazioni del can-ceJliere tedesco sulla non superiorità mili-tare sovietica.

I problemi della guerra e della pace, del-la corsa agli armamenti e del disarmo, del-la guerra fredda e della cooperazione nonsono certamente problemi di poco momen-to, perchè sono determinanti in politica este-ra ed hanno una profonda influenza in po-Jitica interna. Non volerli discutere con se-rietà apertamente, in maniera approfondita,significa che in I taIia la democrazia è unavuota espressione priva di significato. Fran-chi tiratori, guerra nucleare limitata e pro-lungata, disarmo, fame nel mondo, governa-bilità sono tutti aspetti diversi di un unicotema centrale: la democrazia intesa nel suosignificato più pieno e reale di aperto eapprofondito confronto in Parlamento ditutte le tesi, comprese quelle più dissen-zienti, in modo che l'opinione pubblica pos-sa rendersi conto di quello che è giusto edi quello che giusto non è, di quello chesi deve fare e di quello che non si puòfare. Soltanto così si può ottenere una realegovernabilità del paese accettata e non im-posta. Tutte le altre alchimie di vertici, isti-tuzionali o costituzionali, non farebbero al-tro che aumentare l'ingovernabilità perchèil popolo italiano è sempre meno dispostoad essere trattato come un branco di pe-core guidato da incerti pastori, perchè nonaccetta di essere sterilizzato.

Onorevoli colleghi, o noi saremo tutti ingrado di instaurare in Parlamento una realeed operante democrazia oppure inevitabil-mente dissiperemo anche l'ultimo marginedi fiducia del popolo nel Parlamento e neipartiti e sempre più numerosi sorgeran-

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no compartimentazioni c011porative ingover-nabili.

Se l'attuale processo di degrado della de-mocrazia continuerà a peggiorare, il Gover-no forte, cioè la dittatura, sarà inevitabile,con l'aiuto più o meno esplicito degli StatiUniti e della NATO, come i casi della Gre-cia e della Turchia dimostrano.

Onorevole Presidente del Consiglio, conl'aiuto e l'appoggio del Presidente della Re-pubblica lei potrebbe far percorrere all'Ita-lia un buon tratto di strada nella giustadirezione perchè, in definitiva, l'aspetto po-sitivo della recente crisi è che essa ha di-mostrato, proprio per l'assurdità della suasupposta giustificazione, quali siano le cau-se reali dell'ingovernabilità. Occorrono tut-tavia volontà e coraggio per portare la de-mocrazia in Parlamento e restituire l'Italiaagli italiani. Sfortunatamente la soluzioneattuata non incoraggia l'ottimismo per ilfuturo del nostro paese.

P RES I D E N T E. È'. iscritto a par-lare il senatore Pozzo. Ne ha facoltà.

p O Z Z O. Signor Presidente, signorPresidente del Consiglio, colleghi del Sena-to, si è molto discusso, anche e soprattuttoall'estero, su quanto è successo nel mesedi agosto. Non starò qui ad elencare cita-zioni di articoli, che tutti abbiamo potutoleggere, riprese dalla grande stampa nazio-nale.

Siamo fortemente ~ questo è un dato difatto ~ e ulteriormente calati nel giudiziodegli ambienti internazionali e siamo sca-duti a livello di caso patologico. A Londra,a Bonn, a Parigi, a Washington, dopo l'ulti-ma trovata della crisi aperta e subito richiu-sa, alla stregua di una laparatomia infaustacommentata con la solita pietosa bugia «ilGoverno è migliorato nettamente; nello spi-rito non è cambiato per niente, però è di-verso », si guarda a Roma con stupore, conpreoccupazione. Tutti convengono sulla te-rapia d'urto d~le elezioni anticipate. Il casoI talia è in fase di liquefazione agli occhidell'opinione internazionale. Siamo dunquealla crisi del sistema. Noi non proviamo

nessun compiacimento nel constatare diquanta diffidenza, di quanta ironia anchesprezzante la riedizione fotostatica del go-verno Spadolini sia circondata all'estero.Tuttavia ci resta quella misura necessariadi dignità nazionale, di amar proprio, sevolete di amar patrio, per non gettare infaccia al Governo che viene a chiedere lafiducia del Senato i giudizi che ha guada-gnato nell'opinione pubblica internazionale,giudizi, badte bene, di fronte ai quali ciòche scrivono politologi, esploratori della fo-resta nera dei nostrani mass media non sonoaltro che delicate esercitazioni semantiche.Giorgio Bocca, ad esempio, si chiede comelo sognano il cretino italiano immaginariocui con piena fiducia si rivolgono presidentidel Consiglio, ministri e notabili, quandosi rivolgono sullo schermo televisivo e, do-po alcune circonlocuzioni, conclude moltopatriotticamente: «Ma no, gli italiani nonsono così cretini! ». D'accordo, non sarannocretini quanto vorrebbero i padroni del po-tere, però sono disinformati, il che è anchepeggio. Il maggiore quotidiano economicoinglese, nei giorni scorsi, ha centrato il pro-blema di fondo dei tanti mali oscuri cheavvelenano 1'1talia: la disinformazione. In-fatti accade, e può accedere solo da noi,negli anni della più grande rivoluzione te-cnologica mondiale, in piena società infor-matizzata, mentre gli orizzonti della menteumana si rivolgono ai grandi spazi dell'in-gegneria biologica e genetica, che si spen-dano fiumi di inchiostro, chilometri di vi-deo-registrazioni per raccontare agJi italia-ni e al mondo la favola della grande rifor-ma, i compitini intorno all'articolo 92, laforza terapeutica dell'erboristeria contenutanel famoso decalogo.

Date, signori del Governo, agli italianiun'informazione libera, una radio e unastampa libere. Date a questi milioni di ita-liani, che non sono cretini, che sono ma-turi, che sono intelligenti, la possibilità diesprimersi in piena libertà e allora vi ap-parirà in tutte le sue dimensioni il baratroohe si apre tra il paese legale, cioè fra ilteatro Kabuki dell'ultimo repertorio craxia-no, demitiano, spadoliniano, ridondante diurla, di grida, di inni, e il paese reale, do-

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lente, preoccupato, schifato, che tace nonperchè non abbia più niente da dire o perrassegnazione o per disaffezione verso lapolitica ~ come si sostiene molto comoda~mente ~ ma perchè è tagliato fuori da ogniforma possibile di utilizzazione dei grandimezzi di comunicazione.

Signor Presidente del Consiglio, lei puòrilasciare tutte le interviste che vuole, puòdeclamare il suo decalogo di fronte, di pro-filo, di tre quarti dinanzi alle telecameredella prima, della seconda e della terza re~te, come e quanto vuole, ripeto, perchè Jopuò fare ma non è detto che questa siaesattamente una sua prerogativa; può darsiil cambio con i tre o quattro oligarchi cheimperversano nella televisione di Stato, quel~la sorta di piccola corte dei miracoli for~mata da sindacalisti di regime, pseudo-eco-nomisti di regime, consulenti, cacciaballe diregime, ma le vostre immagini declamato~rie, arroganti, propinate senza limiti di ri-spetto per !'intelligenza media dell'italiano,nella presunzione spocchiosa della sua pie-na cretinità, non avranno mai la potenza disuggestione, la capacità infinita di persua-sione, la portata morale, storica, civile, idea~le dell'immagine di un solo secondo, dellafrazione di pochi istanti di quei lavoratori,di quei ragazzi della Polonia ripresi in attodi rivolta contro la dittatura, la repressione,la miseria del sistema comunista. Perchè di~co questo? Perchè vi dovete chiedere anchevoi perchè l'immagine di quei giovani eroi~ci, irridenti, scatenati è così forte, così ca~rica di valori, così limpida, così facile a ca-pirsi in tutte le lingue del mondo, perchèè un'immagine di vita, di libertà, che haelevato la rivolta di Solidarnosc con tuttala sua carica di evidente disprezzo per ipericoli che comportava, per la repressioneprevista e per la morte che poteva abbat-tersi su quei giovani combattenti della li~bertà; ha significato di messaggio di rivol-ta morale, di monito non solo nei confrontidel sistema comunista che opprime la Polo~nia, ma nei confronti di tutti i sistemi, iregimi, le grandi mafie di potere, laddoveogni giorno si tenti di uccidere e si ucci-da nell'uomo la dignità della sua intelligen-za, le sue concezioni più alte di vita, la sua

cultura nazionale, la sua gioia di essere, divivere protagonista di progresso nell'affer-mazione di un primato eterno dello spiritosulla materia.

Ebbene, anche questo paese sgovernato,divenuto terra di conquista per le scorreriedelle bande del potere occulto del terrore,della malavita dei grandi trafficanti di armie di droga, paese dominato dalla paura,dalla corruzione, dai ricatti e dagli scan-dali, anche questo paese ha un sistema fi-nito. Anche contro questo sistema si eleval'immagine di condanna, di ammonimentodei lavoratori in lotta della Polonia, unapolonia cattolica, lo si ricordi, europea nel-le sue radici storiche e nazionali, o se voletenazionalistiche.

Ecco perchè, signor Presidente, la nostrasolidarietà è qualcosa che oltrepassa i li-miti angusti e scontati delle petizioni diprincipio, delle affermazioni retoriche, deiritualismi di maniera. Da questo Parlamen-to noi eleviamo solennemente, con fermez~za, con una consapevolezza piena della vita-lità, della attualità dei nostri ideali, un at-to di protesta civile contro il regime cheopprime i lavoratori polacchi.

Ma ecco anche perchè, prima ancora dichiedere al Governo italiano di dimostraredi aver capito il significativo del monito cheviene dalla Polonia, noi chiediamo perento-riamente di dimostrare coi fatti da che partesta il Governo italiano e che cosa intendefare in concreto per contribuire alla causa,alla salvezza, alla libertà dei lavoratori diSolidarnosc.

Il sindacalista Benvenuto proclama di boi-cottare il gas dotto siberiano, come se ilproblema, così impostato, stesse tutto nelvendere o nel non vendere tubi sottocosto aMosca, nel momento in cui corre il sanguedei giovani polacchi. Tutta qui la rispostaitaliana alla tragedia polacca.

C'è una crisi profonda alla quale i fattidella Polonia ci devono duramente richia-mare. Essi sono, a nostro giudizio, la con~troprova che le risposte ai grandi temi del-l'uomo di oggi e dei prossimi decenni nonvengono dalla violenza e dalle utopie delmaterialismo e nemmeno possono veniredal razionalismo vuoto di carica umana del-

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lo stesso progresso informativo e dalla spin-ta della rivoluzione tecnologica del duemila,così spesso richiamata, così spesso decla-mata.

Non siamo un paese in via di sviluppoin attesa della miracolistica del micropro-cessore. Noi italiani, non così cretini comevorrebbero i padrini, i padroni del potere,guardiamo le cose secondo l'ottica di unacultura umanistica ed europea che ci fasentire vicini ai combattenti di Solidarnoscche dimostrano come proprio al centro del-l'impero sovietico l'intero apparato di pro-duzione industriale entra in crisi per l'esplo-sione della domanda di condizioni elemen-tari per la facoltà umana. Quando voi cheavete gestito per trentacinque anni il po-tere, vi ponete il problema di riconsegnareai giovani dei valori in cui credere, sen-tite che non basta evocare di continuo ilpericolo di destabilizzazione delle istituzio-ni per esorcizzare il demonio del terrori-smo!

Voi dovete cominciare a restituire ciò dicui in tanti anni avete espropriato la so-cietà italiana e la cultura italiana, a co-minciare dalle regole e dai valori essenzialidi partecipazione civile, di impegno morale,di rispetto umano nelle scuole, nelle uni-versità, nelle fabbriche, nelle caserme, maanche e soprattutto nelle strutture a tuttii livelli della vita pubblica degli enti pub-blici, della grande e della piccola societàimprenditoriale. A questo punto mi si con-senta un breve accenno a ciò che investeil più grande problema delle nostre forzearmate, nel quadro della difesa della pacee della sicurezza ai nostri confini e nel Me-diterraneo.

Tratto l'argomento a malincuore, ma lo de-vo fare a proposito del nostro piccolo con-tingente militare spedito in Medio oriente,delle disavventaure del primo giorno, degliepisodi gravissimi di terrorismo nelle ca-serme contro piccoli reparti militari.

Noi rileviamo con fastidio, con amarezza,rifiutandoci anche qui di farvi eco, ma sen-za perdere il contatto realistico con la ve-rità, per amara che sia, la ridondanza deicommenti della stampa nazionale e inter-nazionale, i facili sarcasmi, l'esplicita de-

nunzia di una condizione di minorità e diinefficienza inaccettabile delle nostre forzearmate.

A proposito della nostra partecipazionealla forza di pace nel Libano ~ tornerò aparlare di questo qmmdo tratterò il pro-blema politico del Medio oriente ~ 'si è sca-tenato il cattivo gusto dei gazzettieri stra-nieri e nostrani, un'orgia di aneddoti, dimaldicenze che andavano respinte, onorevolePresidente del Consiglio, con dignità e se~rietà fin dal primo momento da chi ne avevail dovere, come lei, come il Ministro delladifesa, come il Governo nella sua collegia-lità, all'insegna dell'articolo 92. Nessuno loha fatto.

Questi ragazzi, come dicono alcuni nostrigazzettieri ~ e a ragione ~, sono stati man-dati allo sbaraglio ma lo sono stati soprat-tutto sul piano morale; non sono stati di-fesi, non sono stati sostenuti da chi neaveva l'autorità e il dovere contro questaorgia di cattivo gusto che si è abbattutasu di loro al pari delle disavventure chehanno gravato sulla loro pacifica impresa.

Certo il test della preparazione, della pro-fessionalità e della efficienza dei nostri ber-saglieri, autentici o aggregati che fossero,dal momento del loro imbarco alle primemissioni di scorta ai combattenti palesti-nesi, nel confronto, soprattutto psicologico,con le truppe specializzate del corpo deimarines, dei para, della legione straniera econ gli stessi reparti libanesi, siriani, israe-liani, palestinesi, è stato a dir poco preoc-cupante.

In questo momento auguriamo dal pro-fondo del cuore a quei nostri ragazzi ognifortuna, ogni successo, un pronto e felicerientro in patria, ma che bisogno c'era dipitturarli di bianco come delle crocerossi-ne, di acquartierarli in un ex collegio fem-minile, di coprirli di spirito piagnone, mam-mista in dosi eccessive?

Tutto questo fa parte di una mentalità darimontare. Quanto agli infortuni di percor-so, essi non sono casuali ma sono conse-guenze di un degrado che investe in altoe in basso le strutture militari che noncorrispondono all'esigenza di un esercito pro-fessionale come ci viene imposto dalla real-

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ta degli anni '80. La realtà degli anni '80avrebbe dovuto imporre già da tempo unchiarimento di fondo delle linee di politicaestera del Governo italiano, proprio in rela~zione alla fase dialettica dei rapporti che sisono andati instaurando all'interno della Co-munità europea e fra l'Europa e gli StatiUniti, introdotti da nuovi, inediti motivi diriflessione e di riassetto.

Quando il Presidente del Consiglio ripro-pone la tesi di una riaffermazione della no~stra tradizionale fedeltà atlantica, non dicenulla che, allo stato attuale delle cose, nonsostengano anche i comunisti, per i qualil'alleanza tra i paesi occidentali è intaccatachiaramente dal diffondersi di umori neu~tralisti e pacifisti che ricusano la volontàparlamentare di mantenere ben salde le no-stre difese, mentre l'esperienza dei decenniprecedenti aveva mostrato chiaramente cheil mantenimento della pace era affidato alpersistere di condizioni di sicurezza in unrigoroso equilibrio delle forze mondiali, co-me è riconosciuto da osservatori internazio-nali ad alto livello, secondo uno studio, cheabbiamo letto con attenzione, di Arrigo Le-vi. Sono persuaso che le forze che minanol'Alleanza atlantica e ne hanno intaccatole fondamenta non danno e non darannosegno di perdere l'iniziativa. Queste forzenon hanno bisogno di assumere il potere, aloro basta raggiungere una certa massa cri-tica per generare destabilizzazione e divi-sione interna che sembrano far vacillare lealleanze tradizionali. Questa è la spiegazio~ne della disponibilità dichiarata del Partitocomunista ad accettare la NATO come undato di fatto, non più denunciato clamo-rosamente quale minaccia per la pace, se-condo i moduli di propaganda usati neidecenni precedenti. Quando nell'ambito del~la difesa occidentale qualcosa ultimamentesi è mosso per ristabilire l'equilibrio degliarmamenti Est-Ovest, il Partito comunistaha scatenato le sue campagne antimilitari-stiche, neutraliste, antiatlantiche perchè nel-Ja sostanza all'insegna del pacifismo, del~neutralismo, esso sostiene la causa dell'im-perialismo sovietico a discapito della sicu~rezza in Europa, nel Mediterraneo ed inMedio oriente. Quale è stato il ruolo della

nostra parte politica in questo quadro disintesi della situazione internazionale? Il suoruolo è stato quello di promuovere e distimolare l'iniziativa italiana nell'ambito del~la difesa occidentale, nel rafforzamento del-le strutture militari, politiche ed economichedell'Europa occidentale; è stato un ruoloaperto, responsabile e determinato in alcunimomenti di massimo impegno in questa le-gislatura. Ve lo ricordiamo e lo ricordiamoa noi stessi: le responsabilità assunte a pro~posito di una risposta italiana all'invasio-ne sovietica dell'Afghanistan; la parte avu-ta nel grande dibattito sull'assetto dellestrutture missilistiche in ragione della pro-liferazione dei minacciosi SS-20; il contribu~to positivo per l'ingresso della Spagna nellaComunità europea e nella NATO; la posizio-ne di testa sul problema della Polonia; daquando il problema è nato la denuncia deicrimini di Gheddafi; la tutela dei dirittidel popolo libanese e, più recentemente,l'azione per una diversificazione della posi-zione italiana da quella di altri paesi occi~dentali in occasione del conflitto scatenatodalla Gran Bretagna nelle isole Falkland,quando abbiamo chiesto ed ottenuto che ilGoverno rivedesse le sue posizioni, privile-giando l'Argentina con il rifiuto di sanzionieconomiche ed assumendo una posizione dicompleta solidarietà a livello internazionale.

In tutte queste occasioni e in tutte lealtre che si sono presentate per riaffermaree difendere gli interessi nazionali, abbiamoagito con estremo senso di responsabilità,sostenendo le ragioni di una posizione uni-taria in politica estera, che riequilibrasse,almeno in parte, la caduta di credibilità delGoverno italiano a livello internazionale eche riequilibrasse, o tentasse di riequilibra-re, il terribile isolamento ufficiale nel con-certo delle nazioni occidentali; un isolamen-to che, al di là delle foto di gruppo al~:l'interno e alil'esterno delle grandi sedi diincontro internazionale, si è materializzatopurtroppo in episodi clamorosi. È di ieri,infatti, la notizia che l'Italia verrà esclusadal vertice dei 5 grandi della moneta chesi terrà alla vigilia dell'assemblea annualedel Fondo monetario internazionale. Allorasi pongono alcuni preoccupanti interrogati-

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vi: quali conseguenze tecniche, finanziarie epolitiche potrebbero emergere da questaesclusione? È un dato di fatto che c'è incampo occidentale un'esplicita, crescente ri-serva verso l'Italia, fino ad attuare una pa-lese escJusione del Governo di Roma daconsultazioni di un certo impegno sul pianoeconomico, politico e strategico.

Debbo ricordare al Presidente del Consi-glio che siamo stati esclusi a suo tempo dalcosiddetto direttorio della NATO quando perla prima volta gli istituti paragovernativiper le relazioni internazionali di Stati Uni-ti, Gran Bretagna, Francia e Germania fe-derale si sono riuniti per elaborare un pro-getto comune sulla materia: sicurezza occi-dentale, nuove dimensioni, nuovi compiti.Siamo stati successivamente esclusi dagli in-contri di vertice dei Governi occidentali suimaggiori problemi economici; siamo in ef-fetti stati esclusi dal vertice dei ministri de-gli esteri a Londra per l'Afghanistan; ma que-sto isolamento, pur da noi tempestivamen-te denunziato, è la conseguenza inevitabiledelle ambiguità, delle contorsioni della no-stra politica estera ufficiale. Qual è stata la«novità nella continuità» che il Governoda lei presieduto, senatore Spadolini, il pri-mo e prevedibilmente anche il secondo inedizione fotostatica, ha introdotto nella po-litica estera italiana fatta di tutte quelle in-finite occasioni di intrigo, di affarismo, diavventure estremamente pericolose che ab-biamo tante volte denunziato qui in Senato?La novità è stata nell'accentuare le movenzeondivaghe del Governo promuovendo inizia-tive controverse, contraddittorie e per ciòstesso pericolose, legate ad una oscura retedi traffici internazionali.

Il collega Tremaglia alla Camera le ha giàricordato come non si possa essere contem-poraneamente a favore dello sviluppo deibuoni rapporti con il Marocco e con l'Egit-to e d'altra parte favorire la politica di Ghed-dafi e quella strategia militare del terroreche per anni è stata attuata dall'OLP, condiramazioni in Europa e in Italia e con ilcoinvolgimento del nostro paese nell'intrica-to conflitto medio-orientale. Non si può es-sere nemmeno dalla parte del sanguinarioGoverno di Addis Abeba con aiuti economici

e prestiti per centinaia di milioni di dollariaccordati dal Ministro degli esteri e recente-mente confermati dal sottosegretario Palle-schi al colonnello Menghistù nello stessomomento in cui i nostri maggiori alleati ame-ricani hanno riveduto nel complesso le loroposizioni in Africa per dare una risposta allapenetrazione sovietica in Angola, Sud-Afri-ca, Mozambico, Guinea ed Etiopia, aiutandocioè militarmente ed economicamente la So-malia proprio per sottrarla all'aggressioneetiopica. E non basta; la nostra politica nelCorno d'Africa ~ e io mi riferisco a questapolitica perchè ella, onorevole Presidentedel Consiglio, vi ha fatto riferimento nelsuo programma di presentazione del secon-do Governo da lei presieduto ~ si è snoda-ta, anche recentemente, in avventure anchepiù sconcertanti di quelle che io ho riferi-to. Il ministro Colombo si è recato recente-mente in Angola andando a promettere aiu-ti alla Repubblica popolàre dell'Angola nel-lo stesso momento in cui il regime comu-nista angolano sta agonizzando per effettodella opposizione delle organizzazioni anti-sovietiche e anticomuniste che controllanoormai tre quarti del paese e più della metàdella popolazione. Potremmo approfondireil discorso con dati di riferimento molto al-larmanti, ma ci basta su questo punto unadomanda che, mi consenta di dire, è pe-rentoria perchè non consente risposte equi-voche: da che parte stiamo nel Corno d'A-frica, senàtore Spadolini?

E torniamo al Medio Oriente e alle con-troverse iniziative italiane per esempio inmateria di riconoscimento giuridico e poli-tico dell'OLP. La nostra parte politka hasempre tenuto ad affermare una posizionedi amicizia sia verso lo stato di Israele, siaverso il popolo palestinese; 'siamo favorevo-li ad un reciproco riconoscimento in dirittointernazionale che garantisca la sovranità dientrambi ed il diritto alla vita e aIJa pace inun assetto giuridico bilateralmente accet-tato.

Detto questo, abbiamo sempre sostenutoe intendiamo riaffermare, anche in questaoccasione, che un rkonoscimento 'Ùell'OLPnon può che passare attraverso la smobili-tazione, la smilitarizzazione dell'apparato

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terroristico controllato dall'OLP. Non va di-menticato a questo proposito che nel corsodell'avanzata israeliana in Libano sono statescoperte diverse grotte blindate in territoriocontrollato dai siriani e dai combattenti pa-lestinesi, attrezzate per ospitare elicotteri,mezzi corazzati, missili di media portata, iltutto come parte di un gigantesco arsenalemilitare in cui erano state ammassate armidi provenienza sovietica affidate al controlloe alla gestione militare dell'OLP. Nel quadrodei clamorosi rinvenimenti di centrali stra-tegiche dell'OLP non va dimenticato che so-no stati trovati carteggi, piani operativi edelenchi di nominativi di personalità italia-ne da assassinare, di obiettivi da attaccare,di programmi da attuare in collaborazionecon le brigate rosse.

Eoco, su questo punto noi altrettanto pe-rentoriamente come abbiamo posto le altredomande, chiediamo semplicemente: qualegaranzia politica di ripristino di condizionidi convivenza civile, pacifica, possiamo ot-tenere dall'OLP come contropartita al suoriconoscimento, nel momento stesso in cuiArafat riafferma la distruzione di Israele,dei suoi alleati, dei suoi partners occidenta-li come condizione essenziale di rivincita,dopo la sconfitta in Libano e l'esodo forza-to in otto paesi arabi dai quali riprenderà ~

egli ha detto ~ in forma diversa l'attaccoper la riconquista di Gerusalemme? Vorrem-ma sapere le ragioni che ci fanno privile-giare posizioni così scoperte di favoreggia-mento della causa dell'OLP e se esiste uninteresse nazionale nel fatto che il Governoabbia consentito o addirittura ordinato alnostro ambasciatore a Beirut Franco Lucio-li Ottieri di spencolarsi in attenzioni parti-colari per Arafat nel momento della sua par-tenza dal Libano, al punto di impegnarsipubblicamente come scorta personale d'ono-re fino all'imbarco.

Noi crediamo che la causa dei combatten-ti palestinesi meriti rispetto e per molti ver-si gli stessi combattenti arabi meritino am-mirazione, ma tutto questo non giustifica laesasperazione di atteggiamenti che possonoalla lunga provocare ritorsioni e risentimen-ti, disistima, isolamento, un ulteriore pro-cesso di isolamento proprio dell'Italia dal-

l'evoluzione della situazione in Medio Orien-te e soprattutto la diffidenza anche qui delpopolo libanese, dei suoi governanti, dellostesso popolo di Israele. Ci sembrano altret-tanto ingiustificati ~ consentiteci di dir-lo ~ non sufficientemente meditati certi at-teggiamenti e comportamenti di taluni no-stri reparti inviati in Libano i quali si sonolasciati andare a esibizioni di fraternizza-zione che comprendevano l'affiancamentodella bandiera palestinese e quella italianasui candidi automezzi della nostra forza dipace, sui quali venivano ospitati i coman-Idanti dell'OLP in trasferta e in cosiddettoesodo fuori dal territorio libanese.

Avviandomi a concludere sottolineo chenon è possibile in un intervento contenutoin termini ragionevoli di tempo, a quest'ora,ringraziando peraltro il Presidente e il Pre-siJdente del Consiglio di avermi ascoltatosino alla fine, neppure affrontare di strisciotutti gli argomenti, i temi che pure sono distretta attualità sulla scena politica interna-zionale. Mi sia consentito quindi di tocca-re con estrema sintesi il problema, ancheesso delicato, controverso e dibattuto, delgas dotto siberiano.

Premesso che fino a questo momento al-meno in linea ufficiale il Governo itaiLiano èimpegnato dinanzi al Parlamento in unapausa di riflessione, 'Ci chiediamo, richia-mandoci alle nostre già dichiarate riservecirca questo che viene definito il più colos-sale affare economico con l'Unione Sovieti-oa, se questo sia il momento politico idoneoe opportuno alla ripresa dell'alllestimento delgas dotto.

Vi sono serie e realistiche considerazionidi ordine economico che si rendono dovero-se. Noi occidentali, noi italiani in particola-re, dovremmo sostenere con aperture di cre-dito a lunghissima scadenza uno sforzo gi-gantesco dell'Unione Sovietica per fronteg-giare il pericolo di collasso dell'intero siste-ma che si delinea all'Est, contribuendo as-sieme agli altri paesi occidentali ad una ero-gazione di decine di miliardi di dollari al-

l'anno in conto forniture di gas, finalizzatial rafforzamento del sistema comunista nelmondo.

Senato della Repubblica ~ 25395 ~ VIII Legislatura

2 SETTEMBRE1982488a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

A noi sembra che gli avvenimenti polacchie i focolai di crisi internazionale non con-sentano di ritenere superata la pausa di ri-flessione. Tuttavia notizie di stampa dannoper avviate le operazioni di imbarco nel por-to di Livorno delle turbine italiane destina-te all'Unione Sovietica. Siamo tutti a cono-scenza dell'intenzione espressa dal Nuovo Pi-gnone di onorare la commessa per 600 mi-liardi ricevuta dal governo sovietico, comin-ciando subito con la spedizione di due tur-bine delle 57 previste per costruire le 19 sia-zioni di pompaggio.

Su problemi di immane portata nei rap-porti economico-commerciali ~ con il mondosovietico, basta riferirsi alle posizioni mol-to moderate e prudenziali che il senatoreamericano Polignani, leader del partito de-mocratico e quindi antagonista del presiden-te Reagan raccomanda agli occidentali: nes-sun credito all'Est, nessuna concesioneall' affarismo dei singoli paesi dell' AlleanzaAtlantica se prima Mosca non cambia lineae non desiste dalla politica di repressionenei confronti dei popoli soggetti alla sua ege-monia. Questa è una posizione alla quale sidovrebbe rifare la grande Sinistra italiana,così prodiga di atteggiamenti subalterni neiconfronti della sinistra americana. Ma la si-nistra americana dà al mondo occidentalequesti consigli di prudenza, di moderazionee di riflessione.

Per concludere mi sia consentito di ri-chiamarmi alla voce di un premio Nobel, vi-sto che per altri argomenti e su altri temiinternazionali in genere l'opinione dei premiNobel è stata ampiamente recepita, favoritae rilanciata anche in questa sede istituziona-le, in Italia. In una lettera giunta in Occi-dente, il fisico dissidente Andrej Sacharovha ricordato proprio nei giorni scorsi dal suoesilio a Gorkj, il pericolo creato dallo squi-librio strategico determinato a favore deisovietici in Europa. Sacharov lancia, proprioin coincidenza con la repressione comunistain Polonia, un monito all'Occidente e un ap-pello testuale a prendere misure per arre-stare l'espansione della sfera di influenzasovietica che minaccia l'equilibrio della pa-ce nel mondo intero e ricorda al mondo oc-cidentale che i problemi della pace e deIJa

sicurezza internazionale devono avere lapriorità assoluta.

Percepiamo la voce di Sacharov chiara eforte nella nostra coscienza di uomini libe-ri, quella voce, signor Presidente del Consi-glio, che dà un motivo di più, se ce ne fossebisogno, per negare a questo Governo là no-stra fiducia. (Applausi dall' estrema destra.Congratulazioni).

P RES I D E N T E. Rinvio il seguitodella discussione alla prossima seduta.

Senato, composizione

P RES I D E N T E. Informo che laGiunta delle elezioni e delle immunità parla-mentari ha comunicato che, occorrendo prov-vedere, ai sensi dell'articolo 21 della leggeelettorale per il Senato, all'attribuzione delseggio resosi vacante nella Regione del Ve-neto in seguito alla morte del senatoreGuido Gonella ha riscontrato, nella sedutaodierna, che il primo dei candidati non elettidel Gruppo, cui il predetto senatore apparte-neva, è la signora Luigia Barin.

Do atto alla Giunta di questa sua comu-nicazione e proclamo senatore il candidatoLuigia Barin per la Regione del Veneto.

Avverto che da oggi decorre, nei confrontidel nuovo proclamato, il termine di ventigiorni per la presentazione di eventuali re-clami.

Disegni di legge, assegnazione

P RES I D E N T E. Il seguente dise-gno di legge è stato deferito

~ ill sede referente

alla 6a Commissione permanente (Finan-ze e tesoro):

« Elevazione della m1sura delle detrazionidall'imposta sul reddito delle persone fisi-che e riduzione della imposta per i redditi

Senato della Repubblica ~ 25396 ~

488a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

VIII Legislatura

2 SETTEMBRE 1982

posseduti nell'anno 1982}) (2003), previo pa-rere ddla sa Commissione.

Governo, trasmissione di documenti

P RES I D E N T E. Il Ministro delleposte e delle telecomunicazioni ha trasmes-so, ai sensi dell'articolo 4 della legge 10 feb-hraio 1982, n. 39, il programma di utilizzodelle somme stanziate dalla predetta legge.

Ai sensi della mddetta disposizione e del-l'articolo 139-bis del Regolamento, il pro-gramma stesso è stato deferito alla 8a Com-missione permanente (Lavori pubblici, co-municazioni) , che dovrà esprimere il pro-prio parere entro il 31 ottobre 1982.

Il Ministro del tesoro ha inviato, ai sensidell'articolo 9 della legge 24 gennaio 1978,n. 14, le comunicazioni concernenti:

la nomina del dottor Roberto Inverardia membro del Consiglio di amministrazionedell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato;

la nomina dell'ambasciatore MaurizioBucci a membro effettivo del Comitato digestione della Sezione speciale per l'assicu-razione del credito alle esportazioni (SACE).

Tali comunicazioni sono state trasmesse,per competenza, alla 6a Commissione per-manente (Finanze e tesoro).

Il Ministro della marina mercantile ha in-viato, ai sensi dell'articolo 9 della legge 24gennaio 1975, n. 14, le comunicazioni con-cernenti:

la nomina del capitano di vascello Ga-spare Turilli, del capitano di fregata LeliaCau, del dottor Girolamo D'Angelo, dell'in-gegner Antonio Petrillo, del dottor AusilioCarlesi, dell'avvocato Franco Borachia, delsignor Gino Cappi, del signor Valerio Cre-ma lini, del signor Mario Parmeggiani, delsignor Vito Emanuele Bellacosa, del signorVincenzo Sica, del geometra Alberto Castel-lanotti, del ragionier Luigi Agostinelli, delsignor Gennaio Gioan, del signor Franco Pa-ganini e del signor Gualtiero Bernacca amembri del Comitato direttiva dell'Azienda

dei mezzi meccanici e dei magazzini del por-to di La Spezia;

la nomina del comandante BenedettoMinnone a membro del Consiglio di ammi-nistrazione dell'Ente autonomo del porto diPalermo;

la nomina del dotto l' Guglielmo Mercurie del douor Domenica Mazzurco a membridel Cpnsiglio di amministrazione dell'Enteautonomo del porto di Trieste.

Tali comunicazioni sono state trasmesse,per competenza, alla sa Commissione perma-nente (Lavori pubblici, comunicazioni).

Il Ministro dell'agricoltura e delle foresteha inviato, ai sensi dell'articolo 9 della legge24 gennaio 1978, n. 14, la comunicazioneconcernente la nomina del dottor Eros Aiel-lo, del dottor Mario Petrillo, del dottor Ro-lando Gnocchini, del dottor Gaetano Avena,del dottor Gaetano Soldano, del professorRemigio Baldoni e del dottor Filippo Gattia membri del Consiglio di amministrazionedell'Istituto sperimentale per lo studio e ladifesa del suolo di Firenze.

Tale comunicazione è stata trasmessa, percompetenza, alla 9a Commissione permanen-te (Agricoltura).

Il Ministro deH'industria, del commercioe dell"artigianato ha inviato, ai sensi del-l'articolo 9 della legge 24 gennaio 1978, n. 14,la comun1cazione concernente la nomina del-la dottoressa Paola Maiorano, del dottorCesare Maria Garzia, del dottor Aldo Ma-strand-rea, del signor Paolo Rosolen, delsignor Giuseppe Camini, del signor Ber-nardino Ceccare1.li, del signor Alessa...'1droPasta, del professor Vittorio Marangone,del signor Gino Delonga, del dottor Ren-zo Sabbadini, del cavalier Giovanni Tre-visan, del dottor Fabio Foschi, del dottorSergio Bertossi, del dottor Carlo Appiottie del professor Diego Di Natale a membridel Consiglio generale dell'Ente autonomo« Udine-Esposizioni ».

Tale comunicazione è stata trasmessa, percompetenza, al,la loa Commissione perma-nente (Industria, commercio, tucismo).

Senato della Repubblica ~ 25397 ~

488a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

VIII Legislatura

2 SETTEMBRE 1982

Il Ministro del lavoro e della previdenzasociale ha inviato, ai sensi dell'articolo 9della legge 24 gennaio 1978, n. 14, la comu-nicazione concernente la nomina del dottorDoro Francisconi a membro del Consigliodi amministrazione dell'Istituto nazionaleper l'assicurazione contro gli infortuni sullavoro.

Tale comunicazione è stata trasmessa, percompetenza, alla Il a Commissione perma-nente (Lavoro, emigrazione, previdenza so-ciale) .

Governo, richieste di parere per nominein enti pubblici

P RES I D E N T E. Il Ministro deltesoro ha inviato, ai sensi dell'articolo 1della legge 24 gennaio 1978, n. 14, le richie-ste di parere parlamentare concernenti:

la proposta di nomina del signor NereoStopper a Presidente del Fondo di rotazioneper iniziative economiche nel territorio diTrieste e nella provincia di Gorizia;

la proposta di nomina dell'avvocato Ca-millo Ferrari e del dottor Carlo Polli a VicePresidenti della Cassa di risparmio delleprovince lombarde e dell'avvocato EmanueleEmmanuele a Vice Presidente della Cassa dirisparmio di Roma.

Tali richieste, ai sensi dell'articolo 139-bisdel Regolamento, sono state deferite alla 6aCommissione permanente.

Il Ministro dell'agricoltura e delle foresteha inviato, ai sensi dell'articolo 1 della legge24 gennaio 1978, n. 14, la richiesta di parereparlamentare sulla proposta di nomina delprofessor Giuseppe Barbero a Presidentedell'Istituto nazionale di economia agraria.

Tale richiesta, ai sensi dell'articolo 139-bisdel Regolamento, è stata deferita alla 9aCommissione permanente.

Interrogazioni, annunzio

P RES I D E N T E. Invito il senatoresegreatrio a dare annunzio delle interroga-zioni pervenute alla Presidenza.

C O L O M B O VI T T O R I N O (V.),segretario:

RIGGIO. ~ Al Ministro dei trasporti. ~

Per conoscere come intende intervenire pereliminare il notevole disservizio che giornal-mente, specie in questo periodo, si verificaallo scalo dell'aeroporto di Palermo-PuntaRaisi, ufficio accettazione, per non parlaredel centralino telefonico delle prenotazioniche resta per ore ed ore a squillare senzache nessuno ;risponda.

È da rilevare, inoltre, l'atteggiamento nonsempre civile del personale addetto versoi passeggeri che pagano e non meritano« maltrattamenti».

(3 -02120)

SEGA, BONAZZI. ~ Al Ministro dellefinanze. ~ Per sapere come il Sottosegre-tario di Stato per le finanze, onorevole Co-lucci, abbia potuto firmare, in data 12 lu-glio 1982, il decreto con il quale il Ministeroha indetto un «concorso per esami a 311posti di aiuto-ricevitore nel ruolo del perso-nale del Lotto» pubblicato sulla GazzettaUfficiale del2 agosto 1982, n. 210, nelle moredella emanazione della nuova legge di « ordi-namento del gioco del Lotto e misure per ilpersonale del Lotto », votata dal Senato nel-la seduta del 16 giugno 1982 ed approvatain via definitiva dalla Camera dei deputatiil 14 luglio.

Tale provvedimento, pubblicato sul nu-mero 222 della Gazzetta Ufficiale del13 ago-sto 1982 (legge n. 528), ha sancito l'affida-mento del gioco del Lotto all' Amministra-zione autonoma dei monopoli di Stato, laquale lo gestisce avvalendosi di concessio-nari-raccoglitori e, di conseguenza, è statosoppresso il ruolo del personale del Lottoalle dipendenze del Ministero, per cui entro12 mesi dalla entrata in vigore della leggedi cui sopra il personale in servizio dovràessere inquadrato anche in soprannumeronei ruoli organici del Ministero stesso.

Per sapere, inoltre, se il Ministro non ri-tenga necessario revocare urgentemente ilconcorso di cui al decreto 12 luglio, in quan-to assurdo ed incompatibile con il nuovoordinamento del Lotto, concorso che rischie-

Senato della Repubblica ~ 25398 ~

488a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

VIII Legislatura

2 SETTEMBRE 1982

rebbe o di essere espletato inutilmente odi porre a carico del Ministero l'onere di311 aiuto-ricevitori del Lotto non più uti~lizzabili.

Per sapere, infine, se non ritenga dove-roso disporre il rimborso delle spese soste.nute dai concorrenti che nel frattempo aves-sero presentato la prescritta domanda diammissione.

(3 ~02121)

I nt erro gazioni

con richiesta di risposta scritta

BONAZZI. ~ Al Ministro dell'interno.In relazione alla risposta del 6 agosto 1982(reI. parI. n. 777/321/L/5) all'interrogazionen. 4 ~02791, l'interrogante chiede di sapere:

quali siano le fonti delle notizie fornitecon la risposta sopra richiamata, quandola vicenda a cui si riferiscono è oggetto diprocedimento penale ancora in istruttoria;

se risulti che H maresciallo Rolando Ba-lugani abbia informato gli organi inquiren~ti «della sospettata presenza del latitantePaolo Bellini, alias Roberto da Silva, in unalbergo nelle vicinanze della stazione cen-trale di Bologna il giorno del noto atten~tato dinamitardo », presenza che il Ministroasserisce possa avere appresa o nel corsodelle indagini relative ad un'imputazione diomicidio premeditato o di quelle effettuateessendo stato inviato il 3 agosto 1980 «inmissione alla Questura di Bologna ove sitrattenne alcuni giorni per collaborare alleindagini sulla strage»;

se il Ministro non ritenga che, in ognicaso, la notizia fosse coperta dal segretoistruttorio perchè attinente al procedimentopenale contro i responsabili, non ancora in-dividuati, della strage della stazione di Bo-logna;

in quali altri casi, in applicazione dei com-mi terzo e quarto dell'articolo 9 del decretodel Presidente della Repubblica 25 ottobre1981, n. 737, sia stata disposta la riammis~sione in servizio di un agente di pubblicasicurezza sospeso cautelativamente a segui-to di emissione di mandato di cattura;

se sia vero che nei confronti del Baluganisono pendenti altri tre procedimenti pe-nali;

se non ritenga che, nel caso specifico, sa-rebbe stato opportuno attendere, per deci-dere l'eventuale riammissione in servizio, laconclusione dell'istruttoria nel procedimen-to penale in corso avanti il Tribunale diReggio Emilia contro il maresciallo Rolan-do Balugani per violazione del segreto diufficio;

se, infine, risulti al Ministro che «!'inte-ressato afferma senza mezzi termi.11Ì che .lasua riammissione è frutto di forti racco-mandazioni », come si legge in una letteraalla stampa del maresciallo Mario Lubello,in servizio presso la Questura di ReggiaEmilia.

(4 ~ 03145)

BARSACCHI. ~ Al Ministro dei traspor-ti. ~ Premesso che la stazione ferroviaria diBarga~Gallicano (sulla linea ferroviaria Luc-ca-Aulla), in seguito ad un grave incidenteoccorso il 20 luglio 1981, è stata distruttaper il deragliamento di un carro-gru e duepianali e che a tutt'oggi non è stata ancoraricostruita, nonostante le numerose pro-messe;

rilevato che il personale di servizio è co-stretto a lavorare in un box e che i viaggia-tori, addirittura, per sbrigare le necessarieincombenze sono obbligati a sostare in unbox senza porta, con temperature glacialid'inverno, per mancanza di riscaldamento, ed'estate con temperature elevate oscillantitra i 36 e i 40 gradi;

considerata l'assurdità di tale situazione,a cui non si rimedia ~ dicono ~ per man-canza di finanziamento;

atteso che un simile disagio, per i lavo~ratori in servizio e per gli altri lavoratoriche si recano al posto di lavoro, è assolu-tamente inammissibile,

!'interrogante chiede di sapere se il Mi-nistro non intende, prima che inizi la sta~gione invernale, disporre l'esecuzione deilavori di ripristino della stazione ferrovia~ria di Barga-Gallicano, comprendendovi an-che:

Senato della Repubblica ~ 25399 ~ VIIl Legislatura

2 SETTEMBRE1982488a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

la costruzione della pensilina;l'installazione dell'impianto di termosifo-

ne a gasolio;l'apprestamento del servizio telefonico

SIP;l'apposizione di un impianto di segnala-

mento di protezione per il ricevimento deitreni con segnali di prima categoria.

(4 -03146)

SALERNO. ~ Al Presidente del Consigliodei ministri ed al Ministro dei lavori pub~blici. ~ Per chiedere quale seguito abbiaottenuto l'impegno solennemente assuntodal Governo in Senato, all'atto dell'appro-vazione della legge che finanzia il piano au-tostradale, per quel che concerne la realiz-zazione, a valere su fondi da reperirsi a so~stegno dell'articolo 9 della menzionata leg~ge, del tratto autostradale Taranto-Meta-ponto~Sibari.

L'interrogante richiama l'attenzione delGoverno sul gravissimo tributo di sangueche la congestione della strada statale {( Jo-nica» (n. 106) esige e sui tragici eventi chesi susseguono ad un ritmo tale che l'inter~vento dell'autorità statale diviene indispen-sabile e urgente (anche qui in attuazionedel programma imputato all'ANAS sugli 800miliardi di lire di cui alla citata legge), penal'affermarsi di una sorta di complice disat~tenzione della quale non è possibile nonconsiderare responsabili il Governo el'ANAS.

L'interrogante chiede, quindi, di conosce-re, riguardo alle due questioni richiamate:

1) quali atti il Governo abbia dispostoin termini di riattivazione delle responsabi~Iità IRI circa la definizione del tracciato del-la Taranto-Sibari, in sintonia con le convin-zioni espresse dai comuni dell'area costieralucana, quale iniziativa legislativa sia allostudio per dare corpo alle previsioni cuirichiama l'articolo 9 della legge più voltemenzionata, articolo che dovrà, così comeaffermato e consacrato al Senato, occupar-si della Livorno-Civitavecchia e della Ta-ranto-Metaponto~Sibari, e, soprattutto, qua-li tempi richiederanno siffatti adempimen~

ti, considerando l'insostenibile situazionedella viabilità lungo l'arco jonico;

2) quali atti e quali affidamenti concre-ti il Governo abbia trasmesso e l'ANAS ab-bia assunto in relazione al previsto ammo-dernamento della strada statale n. 106,«Jomca », tenendo conto dell'urgenza chei lavori esigono per gli scenari tragici aiquali purtroppo richiama la cronaca quoti-diana.

(4 - 03147)

DELLA BRIOTTA. ~ Al Ministro del la-voro e della previdenza sociale. ~ Pre-messo:

che da anni ormai l'Ufficio provincia-le del lavoro e della massima occupazionedella provincia di Sondrio non è in gradodi adempiere ai propri compiti a causa del-la mancanza di personale e di carenza difondi in dotazione;

che tale situazione, unita alle ambigui-tà e alle carenze delle norme legislative inmateria di collocamento e di funzionamen-to degli uffici provinciali, si traduce in dis-servizi, disagi per gli utenti e limitazionialle già di per sè limitate possibilità ope-rative;

che le organizzazioni sindacali hannofatto il punto su tale situazione con unacomunicazione inviata a tutte le autoritàcentlali e locali,

!'interrogante chiede:

1) che si provveda alla copertura degliorganici;

2) che si dia all'Ufficio provinciale undirettore stabile;

3) che si aumentino i fondi di dota-zione dell'Ufficio provinciale, necessari albuon funzionamento dello stesso e degli uf-fici periferici per trasferte e missioni.

(4 -03148)

VENTURI. ~ Al Ministro del tesoro. ~

Per conoscere se non ritenga di far indagaresul comportamento dei competenti uffici

Senato della Repubblica ~ 25400 ~

488a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

VIll Legislatura

2 SETTEMBRE 1982

della Banca d'Italia, che hanno autorizzatoil trasferimento dello sportello bancario delCredito romagnolo, unico esistente in loco,dal capoluogo del comune di San Leo (Pe-sara) alla città di Pesaro, avallando unapres~nta fatiscenza e abbandono del cen-tro abitato di San Leo (mentre si tratta diun famoso centro di eccezionale interessemonumentale e paesaggistico, con vivacis-simo movimento turistico e con presenzadi diverse piccole imprese industriali e ar-tigiane) e non tenendo conto (conforme-mente alla direttiva impartita dalle autori-tà centrali della stessa Banca d'Italia, fa-vorevoli al trasferimento purchè la piazzanon restasse senza servizi) dell'intesa inter-venuta anche fra gli istituti interessati inbase alla quale il trasferimento sarebbe av-venuto quando sarebbe stato aperto in SanLeo uno sportello della Banca popolare delMontefeltro e del Metauro.

Per conoscere, comunque, se non ritengadi intervenire perchè venga al più prestoautorizzata l'apertura in San Leo di detto

sportello della Banca popolare del Monte-feltro e del Metauro in modo che !'impor-tante centro non rimanga privo di qualsiasiservizio bancario.

(4 -03149)

Ordine del giornoper le sedute di venerdì 3 settembre 1982

P RES I D E N T E. Il Senato torneràa riunirsi domani, venerdì 3 settembre, indue sedute pubbliche, la prima alle ore 9,30e la seconda alle ore 16,30, con il seguenteordine del giorno:

Seguito della discussione sulle comunica-zioni del Governo.

La seduta è tolta alle ore 21.

Dott. FRANCESCO CASABlANCA

Consigliere preposto alla direzione delServizio del resoconti parlamentari