SCUOLA DELL’INFANZIA PARROCCHIALE PARITARIA esse sono direttamente responsa ili...

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1 P.O.F Piano dell’Offerta Formativa In riferimento al D.P.R. 275/1999 (art.3) Regolamento dell’autonomia delle istituzioni scolastiche A.S. 2015/2016

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P.O.F

Piano dell’Offerta

Formativa

In riferimento al D.P.R. 275/1999 (art.3) Regolamento dell’autonomia delle istituzioni scolastiche

A.S. 2015/2016

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INDICE

INDICE ........................................................................................................................................ 2 PREMESSA ................................................................................................................................. 3 PARTE PRIMA LA NOSTRA IDENTITA’: chi siamo, cosa facciamo e perché La storia della scuola .................................................................................................................. 4 Realtà socio-culturale in cui sorge la scuola ............................................................................... 6 Principi ispiratori ........................................................................................................................ 7 PARTE SECONDA DENTRO E FUORI DALLA SCUOLA: persone che si muovono insieme Le persone che operano nella scuola ......................................................................................... 8 Collaborazione e interazione scuola-famiglia ........................................................................... 10 PARTE TERZA FINALITA’, ORGANIZZAZIONE E METODOLOGIE: la scuola giorno per giorno Il tempo della scuola ................................................................................................................ 12 Lo spazio della scuola ……………………………………………………………………………..…………………………… 14 Le scelte educative e le finalità generali ................................................................................... 15 Metodologie e strategie di lavoro ............................................................................................ 18 La documentazione e la valutazione ........................................................................................ 20 PARTE QUARTA PROGETTO ANNUALE SCUOLA DELL'INFANZIA 2015/2016: ESPRESSIVITA' ............................ 22 Progetto Accoglienza.................................................................................................................24 Il tempo del riposo ...…………………………………………………………….………………………………………………27 Closlieu …………………………………………………………………………………………………………………………………28 Progetto integrato IRC………………………………………………………………………………………………………….30 Laboratorio di psicomotoria (coop.Ludica) …………………………………………………………………………..31 Laboratorio Linguistico Sperimentale: Gioco Parlo Cresco ……………………………………………………35 Laboratorio d'intersezione ……………………………………………………………………………………………………36 Laboratorio naturale: Piedi nel fango - Mani nella terra…..……………………………………… 37

Laboratorio musicale: Musicando………………………………………………………………………………………….38 Laboratorio di tedesco: Spiel Mit Mir…………………………………………………………………………………….39 Laboratorio di creta: Esploro, trasformo, creo………………………….……………………………………………41 Laboratorio C'era una volta un gioco…………………………………………….……………………………………….42 Laboratorio artistico musicale: MusicArte …………………………………………………………………………….43

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PREMESSA

Il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) è un documento nato nell’ottica dell’autonomia

scolastica ed è occasione, per ogni istituzione scolastica, di dotarsi di percorsi formativi

individualizzati e caratterizzanti che pur aderendo agli obiettivi generali ed educativi definiti a

livello nazionale, raccolgono e rispondono alle esigenze del contesto culturale, sociale ed

economico in cui le scuole operano. Esso definisce i percorsi di flessibilità didattica e

organizzativa, accresce la responsabilità di chi vive e opera nella scuola ed assicura la coerenza

e l’integrazione di tutte le scelte e le iniziative.

Il presente P.O.F. è pertanto un documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale

e progettuale della nostra istituzione scolastica ed esplicita la progettazione curricolare,

extracurricolare, educativa ed organizzativa che la nostra scuola adotta nell’ambito della sua

autonomia. Il P.O.F. è coerente con gli obiettivi generali ed educativi e riflette le esigenze del

contesto culturale, sociale ed economico della nostra realtà locale.

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PARTE PRIMA

LA NOSTRA IDENTITA’ chi siamo, cosa facciamo e perché

La storia della scuola

L’asilo infantile di Boltiere è stato fondato nel 1905 per iniziativa del parroco don Giovanni

Locatelli, nativo di Carvico e Parroco di Boltiere dal 1899 al 1919; si è certi che nel 1915 la sede

dell’asilo era di proprietà Arnoldi. Infatti il sacerdote don Luigi Arnoldi, con testamento del 10

gennaio 1915, disponeva: “Lascio la mia casa con l’orto e il cortiletto annesso alla

congregazione di carità di Boltiere ma con la condizione assoluta che sia adibita al già

installato asilo infantile e che di questo asilo sia sempre presidente il parroco pro tempore di

Boltiere e sotto la direzione delle suore…”.

La relazione della visita parrocchiale del Vescovo del 1936 precisa che l’asilo è gestito

privatamente dal parroco a mezzo delle suore Orsoline di Gandino, le quali ne hanno la

direzione. Negli anni 1952/1953 l’asilo infantile di Boltiere “cambia faccia”.

Con atto 22 febbraio 1953 del notaio Azzoni dott. Alessandro di Bergamo, Monsignor

Gustavo Testa, nativo di Boltiere, dona alla sua parrocchia un appezzamento di terreno.

Il Presidente della Repubblica, con un decreto dell’agosto 1952, autorizza l’accettazione

della donazione e precisa che il terreno è da destinarsi alla costruzione di un asilo catechistico

parrocchiale.

Su tale terreno, ancora a spesa del donatore Monsignor Gustavo Testa, venne costruito

l’edificio ad uso di scuola materna parrocchiale, che verrà aperto nel 1953, venendo intestata

ai genitori di Monsignor Testa “Aneglo e Agnese Testa”.

Nel 1971 viene costituita la “Scuola Materna Angelo Agnese Testa”, con lo scopo di educare

tutti i bambini della zona e quello di favorirne la crescita fisica, intellettuale, sociale, morale e

religiosa, facendo salvi i principi di una retta educazione umana e spirituale.

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Dall’anno 2000, per effetto della riforma ella scuola, la denominazione “Scuola Materna”

muta in “Scuola dell’Infanzia”. Mutato il nome, l’obiettivo rimane sempre lo stesso: fornire ai

bambini una varietà di competenze e abilità attraverso le quali possono esprimere i loro

sentimenti e dare una forma più rappresentabile alle loro segrete conquiste cognitive.

Dopo lunghi e necessari lavori di ampliamento

Nel gennaio 1999 sono iniziati i lavori di costruzione di una nuova scuola adiacente entrata

in funzione il 3 settembre 2001 e inaugurata alla presenza del Vescovo di Bergamo, Mons.

Roberto Amadei, domenica 27 ottobre 2002.

In pochi anni è cresciuto a dismisura il numero degli iscritti tanto da raggiungere e superare

il massimo storico che la scuola teneva nei suoi primi anni di vita con oltre 150 bambini.

Questo ha richiesto notevoli modifiche e sforzi di tipo economico per adeguare ogni spazio

interno ed esterno al numero degli iscritti in funzione delle vigenti norme.

La nostra scuola dell’Infanzia è stata riconosciuta SCUOLA PARITARIA ai sensi della legge n°

62/2000, nell’anno 2001 con decreto legge 62/2000. Come tale fa parte del sistema nazionale

di istruzione assolvendo al pari della scuola statale ad un servizio pubblico.

In quanto scuola parrocchiale paritaria l’attuale Presidente è il Parroco don Giancarlo

Scarpellini. Nel 2009 le Suore Orsoline ne hanno lasciato la direzione a causa di una

riorganizzazione interna al proprio istituto ed essa è oggi affidata ad una coordinatrice laica.

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Realtà socio-culturale in cui sorge la scuola

La scuola va inserita in un quadro di natura “ecologica”, vale a dire va concepita quale nodo

di una rete in interazione con le famiglie, la società, l’ambiente – territorio.

Benché risulti impossibile delineare tutti gli elementi che contribuiscono alla descrizione di

una società complessa come la nostra, alcuni aspetti vanno sottolineati per la “ricaduta” che

hanno sulla scuola. Tra i vari aspetti che si potrebbero prendere in considerazione, si ritiene

opportuno, per la natura stessa del presente documento, sottolineare:

la presenza, nella nostra società, di persone provenienti da culture nazionali o religioni

diverse;

la presenza di persone diversamente abili;

la permanenza di dislivelli culturali, economici, sociali, nonostante il maggior benessere

materiale.

All’interno di tale complessità la scuola si configura come sistema aperto, ponendosi in

interazione con gli altri sistemi della società e divenendo luogo di rielaborazione, scambio e

integrazione di stimoli, di valori e di risorse. Essa è, in questo contesto, il luogo in cui il

bambino può scoprire l’altro nelle somiglianze e nelle differenze rispetto a sé, attraverso la

relazione.

Per poter svolgere questo compito la scuola parte da una propria identità ben definita

(principi, obiettivi, strumenti di intervento), condivisa a livello collegiale da tutti coloro che vi

operano al proprio interno, e lavora costantemente per il raggiungimento di un buon livello di

qualità, valorizzando le risorse e specifiche competenze di tutti coloro che, a vario titolo,

vivono quotidianamente la scuola.

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Principi ispiratori

In quanto scuola accogliamo tutti i bambini e le bambine con le loro diversità e ci

impegniamo ad essere una scuola di qualità, tesa a sviluppare integralmente la personalità di

ogni bambino nella prospettiva della formazione di soggetti liberi, responsabili e attivamente

partecipi alla vita della comunità.

Come scuola, si vogliono aiutare tutti i bambini a sviluppare il senso di appartenenza, a

rafforzare le loro competenze, e potenziare la loro autonomia, ispirandoci ai principi dettati

dalla Costituzione italiana quali l’uguaglianza, l’integrazione, l’accoglienza, la trasparenza, la

partecipazione e la diversificazione.

In quanto scuola di ispirazione cristiana proponiamo un progetto educativo che fa

riferimento ai valori del Vangelo di Gesù ed alla tradizione Cristiana. Ci impegniamo perciò a:

Trasmettere ai bambini il senso dell’amore esclusivo di un Dio che ci è padre, per il quale

ognuno di noi è importante, dal quale siamo profondamente amati e chiamati a realizzare

la nostra originalità personale.

Testimoniare l’amore vicendevole, la pace, la fratellanza, l’amicizia, la condivisione, la

solidarietà, quali obiettivi nella relazione tra gli uomini.

Avere un’attenzione speciale per tutti i bambini e quindi per le loro famiglie.

Essere espressione e parte integrante della comunità ecclesiale (a livello locale e generale)

trovando le modalità più idonee di partecipazione, di comunicazione e di crescita comune.

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PARTE SECONDA

DENTRO E FUORI DALLA SCUOLA persone che si muovono insieme

Le persone che operano nella scuola

La nostra principale e grande risorsa è il bambino, in tutto il suo essere, attorno al quale interagiscono più persone:

La famiglia: ambiente naturale all’interno del quale si realizza la prima educazione, viene

qui chiamata a condividere e sorreggere le scelte riguardanti la collaborazione con la

scuola.

La coordinatrice: è responsabile del funzionamento della Scuola dell’Infanzia per quanto

riguarda l’ordinamento interno e il buon andamento generale, si adopera per adeguare

sempre più l’opera educativa della Scuola alle effettive esigenze degli alunni. Cura i

rapporti con il personale docente e non docente, cura le riunioni del Collegio Docenti, cura

i rapporti con enti ed istituzioni esterne, quali il comune e la parrocchia, e cura i rapporti

con le famiglie per motivi di ordine burocratico, organizzativo ed economico.

Il collegio docenti: alle insegnanti è affidata dalle famiglie parte dell’educazione dei loro

figli; esse sono direttamente responsabili dell’organizzazione, della progettazione

metodologica e didattica della scuola.

La dott.ssa psicopedagogista Crespiatico Sara: collabora, sostiene e si confronta con il

gruppo delle insegnanti, con le quali affronta diverse tematiche dell’infanzia, dando

suggerimenti e possibili strategie operative. E’ a disposizione anche dei genitori per

incontri individuali (in sede privata) di consulenza e supporto. Offre sostegno ai genitori

con incontri formativi.

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Il personale ausiliario: collabora con i docenti ed instaura rapporti positivi con i bambini.

I volontari: collaborano con mansioni amministrative, di manutenzione e di assistenza ai

bambini durante il riposo.

Il Consiglio d’Amministrazione: è responsabile dell’ambito amministrativo.

Appuntamenti

Tra insegnanti per:

- progettare e riprogettare - verificare - valutare - documentare

Con i genitori: - S. messa di apertura dell’anno scolastico e degli angioletti (Settembre/Ottobre) - assemblea generale (Settembre/Ottobre) - colloqui individuali con l’insegnante (ore 8.30-9.30): Ottobre e Maggio per i nuovi iscritti;

Aprile per i mezzani; Giugno per i grandi - assemblee di sezione (restituzione al termine dei progetti, con l’eventuale presenza dei

bambini) - comitato scuola-famiglia (Ottobre-Aprile) - Feste di Natale (Dicembre) - assemblea generale per gli aventi diritto all’iscrizione (Gennaio) - open day con visita agli spazi della scuola (Gennaio/Febbraio) - iscrizioni (Gennaio) - “scuola aperta”, pomeriggio in cui i genitori sono invitati a scuola per un laboratorio

creativo con il proprio figlio (Febbraio/Marzo) - festa di fine anno (Giugno) - “festa dei diplomati”, serata al termine dell’anno scolastico in cui vengono distribuiti i

diplomi ai grandi (Giugno) Con la Scuola Primaria:

- “progetto continuità”: momenti di interazione fra insegnanti della Scuola dell’Infanzia e insegnanti della Scuola Primaria finalizzati alla comunicazione di informazioni utili sui bambini e sui percorsi didattici effettuati (Giugno) e momenti di interazione per l’organizzazione di attività comuni (Aprile - Maggio)

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COLLABORAZIONE E INTERAZIONE SCUOLA-FAMIGLIA

Patto di corresponsabilità: Le famiglie: rappresentano il contesto più influente per lo sviluppo dei bambini e, pur nella loro

diversità, sono sempre portatrici di risorse che devono essere valorizzate, e condivise nella scuola.

Il patto educativo tra scuola e famiglia: E’ l’elemento importante della nuova modalità di fare scuola. Scuola e famiglia devono condividere il progetto educativo e tracciare un percorso

comune per la crescita dei bambini. Scuola e famiglia devono condividere obiettivi e regole e costruire un rapporto di

dialogo e fiducia. Alla scuola viene chiesto di: Offrire un ambiente sereno e accogliente favorevole alla crescita integrale della persona

e garantire un servizio didattico di qualità. Offrire alle famiglie un’informazione chiara e completa sul funzionamento della scuola

esplicitando obbiettivi, regole e percorsi formativi. Rispettare l’identità culturale – etnica della famiglia e di ogni bambino. Garantire ai bambini portatori di diversità, disabilità e svantaggio percorsi e attenzioni

specifiche. Promuovere occasioni di incontro e colloqui individuali.

Alla famiglia viene chiesto di : Recepire le informazioni della scuola con un atteggiamento di partecipazione e

collaborazione. Avere consapevolezza della responsabilità educativa che li contraddistingue. Rispettare le regole della comunità scolastica Seguire con impegno il percorso educativo della scuola, accettando indicazioni e

suggerimenti per contribuire corresponsabilmente alla crescita cognitiva e culturale del proprio figlio.

Partecipare alle iniziative scolastiche ed accogliere le opportunità di incontro e di dialogo.

Avere nei confronti della scuola e degli insegnanti un atteggiamento collaborativo di reciproca stima, fiducia.

Avere nei confronti delle altre famiglie e di tutti bambini presenti nella scuola un atteggiamento di rispetto reciproco.

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Rapporti scuola – territorio

Il rapporto con le istituzioni presenti sul territorio sono definiti in un clima di collaborazione e nel rispetto delle competenze specifiche. Comune: per la convenzione economica, il Diritto allo studio e i Servizi Sociali Parrocchia SODEXO: per la preparazione dei pasti della Scuola (il pranzo per tutti gli alunni e la

merenda per i bambini che usufruiscono del servizio di post-scuola) A.S.L.: per l’igiene scolastica Centro di Neuropsichiatria Infantile Istituto Comprensivo: per la continuità con la Scuola Primaria Biblioteca: per un primo accostamento del bambino al libro La rete delle scuola (Adasm e coordinamento)

L’ADASM-FISM E IL COORDINAMENTO PEDAGOGICO DIDATTICO

La nostra Scuola dell’Infanzia è associata all’ADASM-FISM di Bergamo e alla FISM Nazionale

ADASM: Associazione degli Asili e delle Scuole Materne

FISM: Federazione Italiana Scuole Materne

L’Associazione ADASM-FISM svolge un preziosissimo lavoro di coordinamento e consulenza

alle scuole materne paritarie di tutta la provincia di Bergamo.

Uno strumento privilegiato è rappresentato dal Coordinamento Pedagogico Didattico di

Zona che raggruppando scuole vicine territorialmente, offre una opportunità di lavoro in rete

per scambio di esperienze, formazione mirata, realizzazioni di progetti, ecc…

La nostra scuola aderisce al Coordinamento di zona Dalmine.

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PARTE TERZA FINALITA’, ORGANIZZAZIONE E METODOLOGIE

la scuola giorno per giorno

Il tempo della scuola La giornata dei bambini della Scuola dell’Infanzia

ORARI TEMPI ATTIVITA’ OBIETTIVI

8.30 – 9.15 accoglienza • ingresso socializzazione

9.15 – 10.00 routine • presenze, preghiera • calendario e incarichi • circle time

socializzazione

10.00 – 11.20 didattico

• attività in sezione o laboratori

apprendimento ed esplorazione

11.20 – 11.30 routine

• preparazione al pranzo autonomia

11.30 – 12.30 routine

• pranzo Autonomia Socializzazione

12.30 – 13.45 gioco

• attività ludica Piacere, movimento e socializzazione

12.45 saluto • uscita intermedia

13.00 – 15.15 routine

• riposo per i piccoli rilassamento

14.00 – 15.30 didattico

• attività in sezione esplorazione e ricerca

15.30 – 15.45 routine

• riordina • merenda • circle time • saluto

socializzazione

15.45 – 16.00 saluto • uscita

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La nostra scuola è aperta dal lunedì al venerdì e si struttura con il seguente orario giornaliero: dalle 8.30 alle 16.00; oltre alla possibilità, previo accordo con la coordinatrice, di usufruire del servizio di pre-scuola dalle 7.30 alle 8.30 e di post-scuola dalle 16.00 alle 18.00. Particolarmente importanti all’interno della scuola dell’infanzia sono le routine: pranzo,

sonno, il momento dell’accoglienza al mattino e del saluto al pomeriggio.

Le routines rappresentano un evento fondamentale per i bambini, in quanto consentono

loro, attraverso la ripetizione rituale, di riuscire a prevedere quello che accadrà e quindi di

acquistare sicurezza. Sono momenti strutturati che scandiscono la giornata, si ripetono

quotidianamente rafforzando così nel bambino il senso di sicurezza e la padronanza

dell’ambiente, contribuendo a creare una solida base di partenza per intraprendere poi nuove

esperienze. Sono anche situazioni di alta valenza affettiva, perché costituiscono momenti

privilegiati di contatto con l’educatrice con la quale si stabilisce una relazione significativa in

cui anche i gesti di cura rivestono particolare importanza.

Il pranzo

Il pranzo è un momento in cui si cerca di creare un rapporto calmo e intimo tra i bambini e

l’educatrice e tra bambino e bambino.

Si cerca di aiutare il bambino ad essere autonomo ma se c’è la necessità si aiuta anche

imboccando e invogliando ad assaggiare, mai obbligando il bambino a mangiare.

La relazione con il cibo coinvolge aspetti affettivi, sociali, cognitivi, per cui, la modalità

utilizzata incide sulla qualità della relazione.

Il sonno

Il passaggio dalla veglia al sonno segna il distacco dai giochi e dagli affetti.

A volte anche se i bambini sono stanchi resistono al sonno perché hanno paura di perdere

ciò che hanno intorno.

L’educatrice aiuta il bambino a rilassarsi accarezzandolo, coccolandolo.

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Lo spazio della scuola

Lo spazio interno ed esterno che la scuola offre è predisposto per rispondere ai bisogni di

accoglienza e di serenità, di movimento, di stimolo alla curiosità ed all’apprendimento del

bambino.

● Spazio interno: l’ingresso, il salone, 7 aule di sezione, i bagni, il dormitorio per i bambini

della scuola dell’infanzia, la mensa, la palestra, il Closlieu, i servizi igienici, la direzione, l’aula

delle insegnanti e la segreteria.

● Spazio esterno: il cortile con giochi sul tappeto morbido (scivoli, arrampicate, sabbio naia,

cubi e castello), piante e giardino con prato erboso.

Tali spazi garantiscono una gestione ed un’organizzazione delle attività didattiche piuttosto

flessibile.

Il salone e/o le sezioni opportunamente attrezzati vengono utilizzati anche per accogliere i

genitori in occasione delle riunioni o di feste scolastiche.

Per gli spettacoli teatrali dei bambini il Comune mette a disposizione della scuola il Centro

Civico Aldo Moro.

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Le scelte educative e le finalità generali

Le “Indicazioni Nazionali per il curricolo” emanati dal Ministro della P.I. il 03/09/2007,

ponendosi in continuità con gli Orientamenti del ‘91, prospettano una Scuola dell’Infanzia che

miri alla formazione integrale della persona.

“Per ogni bambino o bambina, la scuola dell’infanzia si pone la finalità di promuovere lo

sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza, della cittadinanza.”

Promuovere lo sviluppo alla MATURAZIONE DELL’IDENTITA’ PERSONALE, significa

imparare a stare bene e a sentirsi sicuri nell’affrontare nuove esperienze in un ambiente sociale allargato. La scuola dell’infanzia si attiva affinché i bambini possano acquisire atteggiamenti di sicurezza, stima di sé, di fiducia nelle proprie capacità, di motivazione al passaggio dalla curiosità alla ricerca; vivano in modo positivo i propri stati affettivi, esprimendo e controllando emozioni e sentimenti e rendendosi sensibili a quelli degli altri; riconoscano ed apprezzino l’identità personale ed altrui nelle connessioni con le differenze di sesso, di cultura e di valori esistenti nelle rispettive famiglie, comunità e tradizioni di appartenenza.

Promuovere la CONQUISTA DELL’AUTONOMIA. La Scuola dell’Infanzia sì adopera

affinché i bambini, pur riconoscendo le dipendenze esistenti ed operanti nella concretezza del loro ambiente naturale e sociale di vita, siano capaci, in tale contesto, di orientarsi in maniera personale e di compiere scelte anche innovative. Quindi, si impegna affinché, come singoli e in gruppo, realizzino le proprie attività senza scoraggiarsi, acquistando fiducia in sé e negli altri, così da rendersi disponibili all’interazione costruttiva con il diverso e aperti alla scoperta, all’interiorizzazione e al rispetto pratico dei valori della libertà, della cura di sé, degli altri e dell’ambiente, della solidarietà, della giustizia, dell’impegno ad agire per il bene comune.

Promuovere lo SVILUPPO DELLE COMPETENZE: significa imparare a riflettere

sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e l’esercizio al confronto. La Scuola dell’Infanzia, consolidando le capacità sensoriali, percettive, motorie, sociali, linguistiche ed intellettive, impegna il bambino nelle prime forme di lettura delle esperienze personali, di esplorazione e scoperta intenzionale ed organizzata della realtà di vita (senso sociale, geografico e naturalistico, artistico e urbano) nonché la storia delle tradizioni locali per tradurre il tutto in tracce personali e condivise; in questo modo il bambino narra e rappresenta fatti significativi, sviluppando l'attitudine a fare domande, a riflettere e a interiorizzare i contenuti.

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Promuovere il SENSO DELLA CITTADINANZA: scoprire gli altri, i loro bisogni e le loro

necessità di gestire i contrasti attraverso regole condivise, che definiscono mediante le relazioni, il dialogo, l’espressione del proprio pensiero, l’attenzione al punto di vista dell’altro, cioè al fine di insegnare il primo riconoscimento dei diritti e dei doveri.

Tali Indicazioni, pur non costituendo un obbligo per la scuola, sono descrizioni di attività che il docente, attraverso la valorizzazione della propria autonomia professionale è chiamato a “modulare” nella sua azione didattica ed educativa, in relazione ai bisogni, alle capacità, al grado di autonomia e di apprendimento di ciascun bambino e in coerenza con la personalizzazione del processo formativo.

Ogni scelta didattica si rifà ai campi di esperienza, ai traguardi di sviluppo delle competenze stabilite dalle “Indicazioni per il Curricolo”.D.M. 3/08/2007n° 68.

I CAMPI DI ESPERIENZA (dalle indicazioni per il curricolo) OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

IL SE’ E L’ALTRO: io sono, io posso, io so. (Le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme)

In essa sono proposti, quali obiettivi specifici: - il rafforzamento dell’identità e dell’autonomia, - il rispetto e l’aiuto reciproci, - la promozione delle differenze di genere, - la capacità di lavorare in gruppo, - la conoscenza della propria realtà territoriale, - gli aspetti dell’affettività - il confronto sul senso della vita e dell’esistenza di Dio.

CORPO, MOVIMENTO E SALUTE: immagine positiva di sé. (Identità, autonomia, salute)

Essa risulta articolata in obiettivi specifici quali: - la rappresentazione dello schema corporeo, - la coordinazione motoria, - la cura personale autonoma, - il controllo dell’affettività e delle emozioni.

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LINGUAGGI, CREATIVITA’, ESPRESSIONE: io esploro, io conosco, progetto. (Gestualità, arte, musica, multimedialità) I nuovi obiettivi specifici riguardano: la lingua orale, la narrazione, le storie, i racconti, le prime forme scritte, l’espressione grafica, pittorica, artistica, plastica, contare ,ordinare, raggruppare.

I DISCORSI E LE PAROLE: parlo, racconto, mi presento. (Comunicazione,lingua,cultura) Gli obiettivi specifici sono: parlare, descrivere, raccontare, dialogare, utilizzare il corpo e la voce per imitare, riprodurre, inventare suoni. LA CONOSCENZA DEL MONDO: io osservo, penso, mi confronto, imparo. (Ordine, misura, spazio, tempo, natura) Gli obiettivi specifici sono così articolati:

- compiere misurazioni mediante semplici strumenti, - collocare correttamente nello spazio se stesso, oggetti, persone - raggruppare e ordinare secondo criteri diversi - confrontare e valutare quantità - riferire eventi del passato recente con la consapevolezza della loro collocazione temporale.

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Metodologie e strategie di lavoro

La Scuola dell’Infanzia "concorre all’educazione armonica ed integrale dei bambini e delle

bambine"

In tale quadro di riferimento essa, nel pieno rispetto del principio dell’uguaglianza delle

opportunità, esplicita la propria azione educativa attraverso le seguenti indicazioni

metodologiche:

La valorizzazione del gioco, in tutte le sue forme ed espressioni (gioco di finzione, di

immaginazione, di identificazione …), in quanto l’attività ludica consente ai bambini di

compiere significative esperienze di apprendimento (fare, esplorare e conoscere) in

tutte le dimensioni della loro personalità.

La valorizzazione del fare produttivo e dell’esperienza diretta di contatto con la natura,

le cose, i materiali, l’ambiente,… per stimolare ed orientare la curiosità innata dei

bambini in itinerari sempre più organizzati di esplorazione e di ricerca attraverso il

metodo della ricerca-azione.

La valorizzazione della relazione, tra i pari e con gli adulti, per creare un clima positivo,

caratterizzato da simpatia e affettività costruttiva, che favorisce gli scambi e rende

possibile un’interazione che facilita lo svolgimento delle attività.

L’osservazione, finalizzata all’acquisizione di nuove conoscenze su ciascun bambino,

per determinare le esigenze, progettare gli itinerari, adeguare e personalizzare le

proposte (piani personalizzati), per valutare e conoscere, migliorare e valorizzare gli esiti

formativi

La personalizzazione del percorso educativo, per modificare e integrare le proposte in

relazione a particolari bisogni o potenzialità rilevati negli alunni, per dare valore al

bambino, ponendolo al centro del processo formativo con le proprie specifiche e

differenti necessità e/o risorse.

L’insegnante è impegnata soprattutto nella creazione di un clima rassicurante di attenzione

alla relazione e in un’attenta azione di regia.

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In sezione viene lasciato molto spazio all’espressione dei bambini, in modo che gli scambi

verbali e non verbali tra coetanei, con la guida, quando necessaria, dell’insegnante, siano utili

alla condivisione di esperienze e alla costruzione di significati.

L’insegnante inoltre adatta lo stile comunicativo ad ogni situazione dimostrandosi, in

generale, sensibile al contesto e flessibile per poter cogliere gli stimoli provenienti dai

bambini.

Considerata la presenza in sezione di alunni stranieri, l’insegnante avrà cura di comunicare

con i bambini accompagnando sempre il linguaggio verbale a quello iconico e/o gestuale.

La progettazione annuale è caratterizzata dalla costruzione di percorsi, ognuno dei quali

comprende:

- Situazione stimolo (input); - Conoscenze e abilità implicate; - Traguardi per lo sviluppo della competenza; - Obiettivi formativi; - Fase di articolazione delle attività; - Tempi; - Destinatari; - Materiali e strumenti; - Organizzazione dei materiali; - Docenti responsabili ed eventuale organizzazione dei compiti; - Documentazione e valutazione.

La documentazione e la valutazione

L’importanza della documentazione e della valutazione è sottolineata anche nelle

Indicazioni per il Curricolo in cui si legge: “agli insegnanti spetta la responsabilità della

valutazione e della cura della documentazione didattica, nonché la scelta dei relativi strumenti

nel quadro dei criteri deliberati dai competenti organi collegiali”.

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Documentazione

È prevista la documentazione come parte integrante di ogni percorso progettato.

I bambini stessi provvederanno a costruire parte della documentazione del percorso

attraverso i materiali da loro prodotti; l’insegnante si occuperà invece della realizzazione di

materiale, in formato cartaceo e/o digitale, riguardante le esperienze svolte come restituzione

dei percorsi.

L’insegnante inoltre si servirà di un quaderno di lavoro formato da protocolli osservativi sui

quali, in determinati momenti del percorso, annoterà episodi rilevanti o comportamenti

significativi, ipotesi progettuali, domande e curiosità… Tali osservazioni, occasionali e

sistematiche, saranno necessarie per valutare le modalità relazionali dei bambini e il loro

grado di partecipazione collaborativa alle attività.

L’intera documentazione sarà utile non solo per registrare come le situazioni evolvono nel

tempo ma anche per facilitare una riflessione in itinere da parte dell’insegnante e servirà, in

linea con quanto esplicitato nelle Indicazioni per il Curricolo, per orientare il percorso

compiendo le opportune modifiche che le concrete situazioni richiederanno di volta in volta,

attraverso una ridefinizione continua delle modalità e dei tempi d’attuazione.

E’ previsto l’ausilio di materiale tecnologico al fine di facilitare l’osservazione.

La documentazione sarà utile anche ai bambini che avranno così modo di rivivere il

percorso, di ricostruirlo e di rifletterci.

Valutazione e autovalutazione

La valutazione è parte integrante del progetto educativo infatti, tramite le osservazioni

occasionali e sistematiche, le insegnanti raccoglieranno i dati relativi ai traguardi raggiunti

negli ambiti dell’identità, dell’autonomia, delle competenze e della convivenza civile, avendo

cura di metterli in relazione al contesto, alle competenze delineate negli obiettivi del percorso

e alle competenze possedute dal bambino prima dell’inizio del percorso.

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Il processo di valutazione mirerà a :

Valorizzare le risorse del bambino indicando le modalità per sviluppare le sue

potenzialità e aiutandolo a motivarsi, a costruirsi un concetto positivo e realistico di

sé.

Individuare e comprendere i processi mentali che il bambino ha sviluppato, le

difficoltà incontrate, gli schemi utilizzati, per migliorare la sua competenza e la sua

identità.

Leggere i bisogni dei bambini per interpretare la complessità della loro evoluzione,

valutando per progressi ( dinamiche evolutive, sviluppo della personalità rispetto ai

punti di partenza ) e non per standard ( livelli di competenza predefinite).

Costruire un profilo dinamico e formativo.

Inoltre l’uso del “Quaderno di lavoro” come documentazione del percorso tenuto

dall’insegnante sarà utile per cogliere le dinamiche instaurate all’interno del gruppo classe,

per facilitare la riflessione metacognitiva e giungere quindi all’autovalutazione del progetto e

delle competenze messe in atto dall’insegnante. In particolare l’insegnante potrà così rilevare

il grado di flessibilità con il quale ha risposto ai bisogni e agli interessi dei bambini emersi in

itinere e il grado di recettività dimostrato nei confronti delle loro proposte.

Le risposte dei bambini saranno un rimando privilegiato per verificare l’efficacia dell’intero

progetto.

Con gli strumenti sopra descritti si valuterà quanto il percorso proposto sia stato costruito

lasciando effettivamente spazio all’espressione dei bambini e quanto si sia dimostrato

flessibile ed in grado di raccogliere in itinere stimoli provenienti dai bambini e dal contesto. Si

valuterà inoltre se gli stimoli forniti e le modalità di conduzione delle attività saranno state

funzionali al raggiungimento degli obiettivi prefissati.

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PARTE QUARTA

Progetto annuale scuola dell’infanzia 2015/2016

Espressività “L’arte orienta questa propensione,

educa al senso estetico e al piacere del bello”

Il progetto per l’anno scolastico 2015/16 intende indagare e sostenere l’ambito

espressivo. All’interno del nostro metodo che si rifà alla progettazione e quindi ad

un’osservazione degli interessi e delle conoscenze dei bambini, si intende esplorare l’aspetto

espressivo, i mezzi e le strategie mediante le quali ognuno conosce se stesso, ciò che lo

circonda ed elabora delle strategie per entrare in relazione.

Ci sono dei momenti, e la scuola dell’infanzia ci sembra debba essere considerato uno di

questi, nei quali l’approccio all’arte, ai suoni, ai colori, al movimento e la possibilità di

esprimersi attraverso i loro peculiari linguaggi, sono riconosciuti come essenziali per una

formazione ricca e completa del bambino e della persona. Per questi motivi il focus

d’attenzione e quindi di osservazione mirerà ad esplorare queste competenze espressive al

fine di creare percorsi e condizioni in cui il bambino possa innanzitutto esplorare le proprie

capacità espressive per poi poter provare piacere nella fruizione dell’ arte, nelle sue diverse

manifestazioni.

Operativamente si tratta innanzitutto di mettersi in ascolto ed in osservazione,

imparando a leggere sempre più e sempre meglio parole, gesti e relazioni. Saranno create

delle occasioni in cui i bambini potranno incontrare l’arte nelle sue diverse forme mediante

l’esplorazione con i sensi, le varie tecniche sperimentate, confrontate e discusse,

l’osservazione di quadri, sculture o architetture, l’ascolto e la produzione sonora, l’esperienza

teatrale, allo scopo di sostenere la conoscenza di sé, degli altri e della realtà.

Inoltre in bambini potranno approcciarsi al materiale di riciclo e riuso, presente in

grande quantità nel nostra scuola; scelta motivata dalla convinzione che essi favoriscano e

sviluppino l’immaginazione e la creatività dei più piccoli.

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Fedeli al metodo progettuale, ogni sezione affronterà tematiche ed approfondimenti

diversi proprio perché ogni percorso prenderà forma e direzione partendo dagli interessi dei

bambini e dalle loro domande.

Documentazione

Al fine di rendere partecipi le famiglie del lavoro svolto in classe e degli obiettivi raggiunti, a

termine di ogni percorso di sezione ogni insegnante convocherà un’assemblea (per soli

genitori o alla presenza dei bambini sulla base della forma che prenderà la restituzione) in cui

condividerà la documentazione del percorso in forme diverse:

- Presentazione in power point del percorso svolto e della sua evoluzione;

-Possibile documentazione fatta con e per i bambini (mostra, video conclusivo…).

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Progetto Accoglienza

Il termine “accoglienza” può assumere diversi significati: è una fase temporale che

rappresenta una sorta di imprinting sulla quale modellare le reciproche rappresentazioni e che

segna in modo profondo lo svolgersi dei successivi processi di relazione e di inserimento; deve

essere intesa come attitudine ed atteggiamento da sviluppare nei confronti degli alunni senza

differenza, quindi significa prestare attenzione ai loro bisogni, sviluppare atteggiamenti di

apertura, ascolto, reciprocità nei loro confronti; è l’insieme delle circostanze e delle risorse

che devono essere previste e realizzate all’inizio dell’anno scolastico dalla scuola nei confronti

di chi arriva.

FINALITA’

Superare il distacco dalla famiglia, favorendo l’approccio con il nuovo ambiente in un clima

rassicurante ed accogliente.

DESTINATARI

Bambini e bambine di tre anni e nuovi iscritti più grandi.

OBIETTIVI

o Superare ansie e paure dovute al distacco dai genitori

o Conoscere l’ambiente scolastico muovendosi nello spazio con sufficiente autonomia

o Sviluppare la socializzazione ed il rispetto dell’altro

o Riconoscersi come appartenenti ad un gruppo

o Interiorizzare le principali regole della vita scolastica

TEMPI E RISORSE

L’accoglienza dei nuovi iscritti prevede un tempo lungo, che non si limita al mese di

settembre, ma deve necessariamente essere un atteggiamento da assumere sempre, nonché

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un percorso graduale e flessibile, che offra la possibilità di rispettare i tempi personali di ogni

bambino.

FASI DEL PERCORSO

Il percorso si articola in tre fasi principali: l’accoglienza delle famiglie, il preinserimento,

l’accoglienza dei bambini di tre anni.

1. Accoglienza delle famiglie

Una prima accoglienza a livello formale viene fatta in occasione della prima assemblea e

dell’iscrizione con la presenza del Presidente della scuola, del Segretario, della coordinatrice e

del corpo docente, momento in cui vengono offerte ai genitori molte informazioni rispetto

alla vita a scuola e degli aspetti burocratici; le insegnanti forniscono ai genitori le principali

informazioni riguardo al materiale necessario che dovrà essere acquistato, al rispetto di alcune

regole fondamentali per il buon funzionamento della scuola, allo svolgimento della giornata.

Il primo incontro con l’insegnante è previsto a Settembre, in occasione di una assemblea di

sezione dedicata ai soli genitori dei piccoli ed organizzata allo scopo di ricevere ulteriori

informazioni più tecniche e pratiche.

2. Pre-inserimento

Nel mese di Giugno dell’anno scolastico precedente all’inserimento vero e proprio, sono

previsti tre giorni in cui i bambini nuovi frequenteranno la scuola per un’ora e con la presenza

di un genitore.

3. Accoglienza dei bambini di tre anni

La scuola, per accogliere i nuovi iscritti, deve necessariamente organizzarsi affinché, sin dai

primi giorni i bambini vivano un ambiente stimolante, ricco e vario, in cui siano presenti

situazioni che li possano incuriosire, interessare, divertire e che creino una sorta di memoria

episodica di grande valore emotivo che permetta loro di pensare con piacere al ritorno in quel

luogo.

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Le attività che vengono proposte possono essere scelte anche in ordine diverso, in base alle

necessità della sezione di giorno in giorno, se troppi bambini piangono si opta per un attività

non troppo strutturata che non implichi necessariamente la presenza costante

dell’insegnante, se il clima è più sereno si possono fare attività o giochi un po’ più complessi;

inoltre è molto importante tener presenti la curiosità e l’interesse per le novità che emergono

dai bambini e possono costituire una grande risorsa da sfruttare al meglio nella decisione delle

attività da propinare.

Non va dimenticato che in questo periodo il tempo per il gioco deve essere incrementato ed

organizzato anche autonomamente dai bambini, permettendo all’insegnante di osservare le

dinamiche relazionali che si instaurano e di correggere e indirizzare il comportamento dei

compagni verso il sostegno e la comprensione dei bambini in difficoltà.

Le prime mattinate di frequenza vengono dedicate alla conoscenza tra insegnante e

bambini che devono iniziare ad instaurare un rapporto di fiducia reciproca e tra bambini stessi

attraverso giochi di socializzazione.

Nel contempo viene lasciata la possibilità di esplorare, liberamente e attraverso attività

strutturate, la sezione ed il materiale didattico a disposizione, diviso nei vari angoli.

L’insegnante ha un ruolo di punto di riferimento affettivo e di mediatore tra i soggetti ed il

contesto, interviene per coccolare i bambini in crisi, nel caso vi siano piccoli litigi, per animare

il gioco e per cominciare a concordare le regole di utilizzo dei materiali e degli spazi.

In seguito vengono proposte attività finalizzate all’esplorazione ed alla conoscenza degli

spazi della scuola e gradualmente le attività di routine che offrono grande supporto a livello

organizzativo, ma costituiscono anche un’importante esperienza di apprendimento a livello

psicologico e cognitivo, infatti la ripetizione quotidiana di sequenze di azioni rassicura, fornisce

punti di riferimento, consente l’anticipazione degli eventi che accadranno, permettendo di

orientarsi con maggior fiducia lungo la giornata.

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Il tempo del riposo

Progetto per i bambini e le bambine di tre anni

Il riposo pomeridiano è un momento che richiede particolare cura: oltre ad essere

un’esigenza fisica sono presenti fattori che toccano la sfera emotiva – relazionale – simbolica

ed immaginativa.

Si tiene conto che il sonno pomeridiano va personalizzato in base ai ritmi ed ai tempi di ogni

bambino/a: si ricorda ad ogni bambino/a che nella sala di riposo ci si rilassa, si può riposare

con gli occhi aperti, si può fare un pisolino.

Il genitore gioca un ruolo decisivo nel preparare il bambino/a a questa esperienza nuova,

con le parole, ma anche con gli oggetti che gli/le consente di portare a scuola (d’accordo con

le insegnanti): la sua coperta, il suo cuscino.

Vengono predisposte condizioni favorevoli al riposo e al rilassamento creando penombra

nella sala, collocando i lettini vicini a quelli degli amici, cantando delle ninne-nanne,

preparando musiche d’ascolto.

Ambiente: dormitorio Orario: dalle ore 13.00 (raduno dei/le bambini/e di tre anni) alle ore 15.15 (risveglio) OBIETTIVI:

- Capacità di padroneggiare la situazione organizzativa – emotiva legata al momento del

rilassamento prima e del sonno poi;

- Capacità di superare l’ansia dell’assenza delle persone affettivamente importanti per il

momento del riposo (figure familiari);

- Capacità di avere un distacco graduale dagli oggetti transizionali;

- Capacità di superare le paure legate all’ambiente semi-buio e silenzioso;

- Capacità di conquistare l’autonomia in merito all’uso del lettino, di compiere operazioni

igieniche (lavarsi le mani, fare la pipì, riordinarsi);

- Capacità di interiorizzare i ritmi della giornata scolastica;

- Capacità di autocontrollo.

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Closlieu

Un atelier di pittura insolito

Tempi: da ottobre a maggio

Referente: ogni insegnante di sezione

Destinatari: Tutti i bambini della scuola

Ogni incontro ha la durata di un’ora/un’ora e un quarto

Il closlieu, è un ambiente ideato da Arno Stern che da 60 anni lo utilizza per fornire a persone

di ogni età, in varie parti del globo, un’esperienza non paragonabile ad altri spazi creativi.

Arno Stern cominciò ad operare con il colore negli anni seguenti la seconda guerra mondiale

con bambini orfani e non scolarizzati. I materiali erano pochi e poveri ma il clima nell’atelier

era costruttivo e ri-costruttivo. Stern osservò quanto i bambini, se liberi di tracciare senza imposizioni, utilizzino segni tipici ( figura raggiata,la lisca, la scala, l’arco eccetera). Ne ebbe

conferma in numerosi viaggi che gli permisero di incontrare bambini di vari paesi del mondo

non sottoposti a processi di insegnamento artistico.

Queste tracce sono fondamentali perché rappresentano “la formulazione”, ossia il

disvelamento, l’affioramento di un patrimonio biologico comune che deve essere recuperato

perché permette un incontro con sé, imperdibile.

Spesso la formulazione è schiacciata sotto al peso del dover fare in modo standardizzato,

convenzionale e codificato. Ma il tracciare, il giocare con il colore è così naturale e primordiale, ha un valore non tanto terapeutico, quanto ristrutturante, se liberato da

condizionamenti e da richieste di performance.

L'ambiente del closlieu deve avere alcuni requisiti specifici per permettere la formulazione,

che noi abbiamo perfettamente ricostruito, dalle pareti alla tavolozza centrale. I fogli vengono

posti alle pareti, al centro della stanza c'è la tavolozza con 18 colori: ogni partecipante lavora

sul proprio foglio ma deve costantemente rivolgersi al centro per rifornirsi di acqua e colore.

Nel gioco del dipingere, ogni partecipante viene accolto e lasciato libero di fare. Le regole

riguardano l'uso del pennello e dei colori nel rispetto del proprio lavoro e di quello altrui. Il lavoro di ogni partecipante non viene commentato né giudicato né interpretato: ogni lavoro

ha pari dignità e pari interesse. Perciò i lavori non vengono mai mostrati ad altri né consegnati

da portare a casa.

Mai si sentirà in un closlieu frasi come: “E' bello”, “puoi fare di più”, “che cos'è questo?”,

“questo disegno rappresenta...”, “non è un disegno adeguato ad una persona della tua età”,

“questo lavoro esprime rabbia...”....... Ma piuttosto: “impugna bene il pennello”, “prendi ancora colore”, “sali sullo sgabello così sarai più comodo”.......

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La magia del closlieu è un'esperienza che vale la pena, anzi vale la gioia di vivere. La sua

diffusione nel mondo è in aumento e la partecipazione in chi incontra l'atelier è sempre

costante e allegra. Il gioco di dipingere è un'esperienza che, se glielo si permette, pervade gli altri spazi della vita e propone un modo diverso di vedere i bambini, gli adulti, noi stessi.

(liberamente tratto da un testo di Chiara Achini)

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PROGETTO INTEGRATO IRC (Insegnamento Religione Cattolica): “ Cristo” Progetto per i bambini e le bambine di tre, quattro e cinque anni Tempi: Da ottobre a maggio, un’ora a settimana, in gruppi eterogenei in sezione.

Insegnante responsabile : ogni insegnante di sezione.

Il senso dell’IRC

“La Scuola dell’Infanzia concorre all’educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale, religioso e religioso delle bambine e dei bambini” (v. Indicazioni Nazionali) dunque deve tener presente e curare anche la dimensione religiosa dello sviluppo del bambino. Ciò vale, in particolare, per le scuola di ispirazione cristiana, nelle quali il Progetto educativo si ispira al Vangelo di Gesù e quindi ha una precisa visione della vita e della persona. Le attività proposte nell’ambito dell’Insegnamento della religione cattolica concorrono quindi all’educazione dei bambini e delle bambine della Scuola dell’Infanzia, con una specifica attenzione alla maturazione della loro identità religiosa. Attraverso relazioni significative, i bambini sono aiutati ad aprirsi alla meraviglia ed allo stupore nei confronti dell’esperienza religiosa, che incontrano nell’ambiente di vita, nel le persone, nel mondo circostante, attraverso tanti segni.

(da “Strumenti per la formazione degli insegnanti di IRC della Scuola dell’Infanzia”)

Per la Scuola dell’Infanzia sono stati definiti tre nuclei tematici:

1. Dio nell’Antico Testamento

2. Cristo

3. Chiesa e Santi

In quest’ottica, quest’anno proseguiamo il percorso ciclico di sviluppo della conoscenza religiosa trattando il secondo nucleo: Cristo. L’obiettivo specifico d’apprendimento (OSA) relativo al secondo nucleo tematico è: Scoprire la persona di Gesù di Nazaret come viene presentata dai Vangeli e come viene celebrata nelle feste cristiane – Gesù di Nazaret, l’Emmanuele “Dio con noi”. In riferimento a questo OSA, i nostri traguardi di sviluppo saranno: Scoprire nei racconti del Vangelo la persona e l’insegnamento di Gesù descrivendo

l’ambiente di vita di Gesù nei suoi aspetti quotidiani, familiari, sociali e religiosi.

Riconoscere alcuni linguaggi simbolici e figurativi caratteristici delle tradizioni e della

vita dei cristiani (segni, feste, preghiere, canti, gestualità, spazi, arte), per poter

esprimere con creatività il proprio vissuto religioso.

Imparare alcuni termini del linguaggio cristiano, ascoltando semplici racconti biblici, ne

sa narrare i contenuti riutilizzando i linguaggi appresi, per sviluppare una comunicazione

significativa anche in ambito religioso.

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Laboratorio di psicomotricità (Coop. Ludica) Progetto per i bambini e le bambine di tre, quattro e cinque anni

Tempi: da ottobre a gennaio: metà gruppo dei bruchi (3 anni) e gruppo delle farfalle (5 anni)

Da febbraio a giugno: metà gruppo dei bruchi (3 anni) e gruppo deli delfini (4 anni))

Referente: Associazione Ludica

Destinatari: Tutti i bambini della scuola, suddivisi in gruppi omogenei.

Ogni incontro ha la durata di 45 minuti ed ha una cadenza settimanale (il venerdì)

Gli incontri

L’educazione psicomotoria non è una semplice ginnastica o una qualunque attività fisica

che punta al conseguimento di migliori prestazioni:è un’esperienza che coinvolge la

personalità del bambino in toto, a partire dalla componente motoria, per arrivare a quella

emotiva e del pensiero, che si attivano e si integrano attraverso proposte di attività specifiche,

motivanti e divertenti, che stimolino nel bambino desideri strettamente collegati al gioco, al

piacere di fare, alla fantasia.

L’educazione psicomotoria si realizza in gruppo ma si rivolge al bambino nella sua unicità,

affinché lo aiuti nel raggiungimento di uno sviluppo armonioso della propria personalità .La

psicomotricità educativa avviene utilizzando il gioco che é una dimensione dove tutto può

essere sperimentato senza conseguenze e senza sensi di colpa, utilizza il corpo come luogo

fondante di tutte le comunicazioni, ed infine utilizza degli oggetti speciali la palla, il cerchio, la

corda, il bastone, la forma informe (carta e stoffe). Il bambino, utilizzando questi oggetti nel

gioco, ha la possibilità di scaricare le tensioni quotidiane, di rivivere le emozioni, anche

conflittuali, legate alle esperienze della crescita, e di elaborare nuove strategie per affrontarle

serenamente. Il bambino in questo modo ha un'occasione per scoprire le proprie capacità

creative, sperimentarle e svilupparle in un ambiente favorevole. Questo è possibile perché gli

oggetti utilizzati negli incontri psicomotori hanno la peculiarità, date le loro caratteristiche

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specifiche, di permettere al bambino di affrontare gli aspetti della sua crescita: il rapporto con

le figure genitoriali, con i coetanei, con le richieste del mondo esterno. E’ uno strumento per

le scuole che la promuovono poiché si affianca al lavoro degli insegnanti nel dare ulteriori

strumenti di lettura sul benessere dei bambini.

L’impegno che ci siamo assunti non è solo quello di proporre un percorso psicomotorio

educativo per i bambini che presentano disagi già conclamati e non , ma anche un percorso

preventivo per tutti i bambini, al fine di aiutarli a conquistare una positiva e autonoma

immagine di sé, stimolando le loro capacità motorie con una particolare attenzione

all’espressione della sfera affettiva.

Gli obiettivi

Obiettivi Formativi Principali per i bambini di 3 anni SCHEMA CORPOREO E MOTORIO

Attraverso il gioco si ripercorrono le tappe fondamentali dello sviluppo psicomotorio del

bambino partendo dal rotolone passando dallo striscio e dalla quadrupedia sino ad arrivare al

cammino alla corsa e al salto .

Si stimola così la conoscenza del proprio corpo nella sua segmentarietà e nella sua unità ,

nella sua staticità e nella sua motricità permettendone la presa di coscienza in uno spazio

personale e di relazione .

RILASSAMENTO

Favorire attraverso il gioco , in forma graduale e divertente il rilassamento segmentario (arti

superiori e inferiori, viso, collo, nuca, tronco) ed il rilassamento globale .

STRUTTURAZIONE SPAZIALE

Partendo dalla presa di coscienza dello spazio e dell’orientamento del proprio corpo nello

spazio si stimola la sperimentazione e l’interiorizzazione dell nozioni spaziali di dentro/fuori,

aperto/chiuso, grande/piccolo , vicino/lontano .

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Obiettivi Formativi Principali per i bambini di 4 anni SCHEMA CORPOREO E MOTORIO

Attraverso il gioco si ripercorrono le tappe fondamentali dello sviluppo psicomotorio,

tenendo conto delle capacità specifiche dei bambini mezzani e partendo da ciò che il gruppo

porta in seduta si procede nello stimolo della presa di coscienza del corpo in diverse situazioni

motorie.

Tutto ciò permette il miglioramento degli automatismi (cammino, corsa, salto) e del

controllo posturale e segmentarlo strettamente legati all’equilibrio statico e dinamico ed ai

vari tipi di coordinazione (generale, oculo-manuale).

RILASSAMENTO

Favorire attraverso il gioco, in forma graduale e divertente il rilassamento segmentario (arti

superiori e inferiori, viso, collo, nuca, tronco) ed il rilassamento globale.

STRUTTURAZIONE SPAZIALE

Partendo dalla presa di coscienza dello spazio e dell’orientamento del proprio corpo nello

spazio si stimola la sperimentazione e l’interiorizzazione delle nozioni spaziali di: dentro/fuori,

aperto/chiuso, grande/piccolo, alto/basso, lungo/corto, davanti/dietro, approccio al concetto

di simmetria.

STRUTTURAZIONE TEMPORALE

Si stimola la presa di coscienza del ritmo (regolare e irregolare) e la capacità del bambino di

adattarvisi sganciandosi dal proprio ritmo interno per acquisire una maggiore autonomia

espressiva.

Sperimentazione ed interiorizzazione della nozione temporale di veloce/lento, forte/debole

e prima/dopo.

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Obiettivi Formativi Principali per i bambini di 5 anni SCHEMA CORPOREO E MOTORIO

Attraverso il gioco si ripercorrono le tappe fondamentali dello sviluppo psicomotorio,

tenendo conto delle capacità specifiche dei bambini mezzani e partendo da ciò che il gruppo

porta in seduta si procede nello stimolo della presa di coscienza del corpo in diverse situazioni

motorie.

Tutto ciò permette il miglioramento degli automatismi (cammino, corsa, salto) e del

controllo posturale e segmentarlo strettamente legati all’equilibrio statico e dinamico ed ai

vari tipi di coordinazione (generale, oculo - manuale).

RILASSAMENTO

Favorire attraverso il gioco, in forma graduale e divertente il rilassamento segmentario (arti

superiori e inferiori, viso, collo, nuca, tronco) ed il rilassamento globale.

STRUTTURAZIONE SPAZIALE

Partendo dalla presa di coscienza dello spazio e dell’orientamento del proprio corpo nello

spazio si stimola la sperimentazione e l’interiorizzazione delle nozioni spaziali di: dentro/fuori,

aperto/chiuso, davanti/dietro, destra/sinistra, simmetria.

Per il gruppo dei grandi si affronta la lateralità, pur sapendo che definitiva scelta ed

interiorizzazione avverrà più avanti, è comunque requisito fondamentale, unita ad una buona

interiorizzazione dei concetti topologici ed organizzazione spazio temporale, per

l’apprendimento della scrittura e della lettura.

STRUTTURAZIONE TEMPORALE

Si stimola la presa di coscienza del ritmo (regolare e irregolare) e la capacità del bambino di

adattarvisi sganciandosi dal proprio ritmo interno per acquisire una maggiore autonomia

espressiva.

Sperimentazione ed interiorizzazione della nozione temporale di veloce/lento e simultaneo,

forte/debole, adesso, prima/dopo e successivo.

.

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Laboratorio linguistico sperimentale: “GIOCO, PARLO, CRESCO” Progetto per i bambini e le bambine di tre anni

Tempi: Da ottobre a maggio, due mattine a settimana.

Insegnanti responsabili : Krissel Rota Biasetti, Rossella Carissimi

Gli incontri

L’intero gruppo piccoli viene diviso in due sottogruppi che avranno, per l’intero anno scolastico, la stessa insegnante referente. Una mattina a settimana sarà dedicata ad attività mirate e pensate per i soli piccoli: si proporranno attività di sperimentazione, manipolazione e sviluppo linguistico. Le proposte vedranno i bambini impegnati in attività manipolative con l’ausilio di materiali naturali e duttili quali il didò, di sperimentazione intesa avente diverse declinazioni (sperimentazione corporea, tattile, con l’ausilio di materiale destrutturato) e incentrate sullo sviluppo linguistico (giochi mimati, filastrocche, voglia di esprimersi mediante diversi canali). L’idea di fondo fa riferimento ad un’immagine complessiva di bambino per cui è necessario far proposte mirate ma non frammentarie.

Obiettivi Formativi Principali

- È in grado di istaurare i primi rapporti di amicizia. - Partecipa a giochi corporei collettivi guidati assumendo i ruoli assegnati. - Gioca con suoni e rumori. - Ripete brevi filastrocche. - Nomina in modo comprensibile. - Ascolta e comprende messaggi semplici. - Sperimenta - Si pone domande

Traguardi Per Lo Sviluppo Delle Competenze

- Dialoga, gioca e lavora in modo costruttivo e creativo con gli altri bambini; - Esercita le potenzialità sensoriali, conoscitive, relazionali, ritmiche ed espressive del

corpo; - Comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio

del corpo consente; - Esplora i materiali che ha a disposizione e li utilizza con creatività; - Sviluppa la padronanza d’uso della lingua italiana e arricchisce e precisa il proprio

lessico.

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Laboratorio d’intersezione

Progetto per i bambini e le bambine di 4 e 5 anni

Tempi: un incontro a settimana da ottobre a maggio, in gruppi omogenei per età Insegnanti responsabili: tutte le insegnanti di sezione Gli incontri: Le attività grafiche o i giochi tradizionali proposti saranno finalizzate all’acquisizione e/o al consolidamento di alcuni requisiti di competenza relativi alla propria fascia d’età. In particolare, serviranno a raggiungere determinati “Traguardi di sviluppo della competenza” propri dei vari ambiti presenti nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo delle scuola dell’infanzia. Traguardi Per Lo Sviluppo Delle Competenze IL SÉ E L’ALTRO Il bambino sa di avere una storia personale e familiare. Il bambino condivide oggetti, interessi e situazioni con gli altri compagni rispettandone le regole comuni.

IL CORPO E IL MOVIMENTO Il bambino riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti, e lo rappresenta. I DISCORSI E LE PAROLE Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico. Il bambino ascolta e comprende narrazioni,…chiede e offre spiegazioni. IMMAGINI SUONI E COLORI Il bambino esplora i materiali che ha a disposizione e li usa con creatività. Il bambino riesce ad esprimere storie attraverso il corpo. LA CONOSCENZA DEL MONDO Il bambino raggruppa e ordina oggetti secondo criteri diversi, confronta e valuta quantità ed utilizza strumenti per registrale. Il bambino sa collocare le azioni nel tempo in sequenza ritmica. Il bambino ha familiarità con le strategie del contare e dell’operare con i numeri per eseguire le prime misurazioni di grandezza, lunghezza e altre quantità; individua le posizioni di oggetti nello spazio e segue un percorso grafico per raggiungere un’indicazione.

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Laboratorio Naturale

PIEDI NEL FANGO-MANI NELLA TERRA - Alla scoperta di un mondo segreto

Progetto per i bambini e le bambine di quattro anni

“In tutte le cose della natura esiste qualcosa di meraviglioso” Aristotele

Tempi: 1/2 incontri a settimana per ogni gruppo di laboratorio

Insegnante responsabile : Elena Zanotti Gli incontri: Il laboratorio intende condurre i bambini a sperimentare gli elementi ed i materiali offerti dalla natura nelle sue varie manifestazioni. Si cercherà di avvicinarli quanto più al mondo reale (sempre più spesso confuso con quello virtuale) con un atteggiamento creativo e di ricerca. Si conoscerà in modo più consapevole un ambiente a loro già noto: il giardino, che diventerà luogo da esplorare, manipolare, rispettare e amare. Sarà dunque chiesto al bambino di scoprire e manipolare le cose per capirle meglio. La metodologia privilegiata sarà la sperimentazione e si i utilizzerà principalmente un approccio libero alla scoperta del giardino e a ciò che ci offre: correre, saltare, sporcarsi di fango, toccare la terra, bagnarsi di pioggia. Tramite le azioni concrete che i bambini possono sperimentare a contatto con la natura è infatti possibile educare la loro capacità di pensiero e di elaborare ipotesi. Dopo la prima fase di sperimentazione ci creeranno proposte di discussione, confronto e creazione con gli elementi naturali che i bambini raccoglieranno e conserveranno durante gli incontri. Nella parte conclusiva del laboratorio verrà data ai bambini la possibilità di conoscere insetti innocui, osservandone il loro ciclo vitale. Gli allievi, in modo interattivo, scopriranno le procedure necessarie per allevare alcuni tipi di insetti innocui per l’uomo.

Obiettivi Formativi Principali Il bambino:

- fa esperienza diretta dei cambiamenti che avvengono nella natura;

- opera le prime ipotesi scientifiche sui processi naturali; - viene accompagnato alla scoperta con stupore e meraviglia dell’essenza delle cose che lo circondano e che sono fonte di vita - prende coscienza dello spazio esterno come luogo di esplorazione, di movimento, di vita e di trasformazione naturale; - coglie particolari fenomeni e ne ricerca le cause, sperimentando concretamente il contatto con l’ambiente e/o ponendo spontaneamente domande.

Traguardi Per Lo Sviluppo Delle Competenze Il bambino: - osserva i fenomeni naturali e gli organismi viventi sulla base di criteri o ipotesi, con attenzione e sistematicità; - è curioso, esplorativo, pone domande, discute, confronta ipotesi, spiegazioni, soluzioni e azioni; - esplora i materiali (naturali) che ha a disposizione e li utilizza con creatività; - osserva con attenzione se stesso, gli organismi viventi (in particolare gli insetti) e i loro ambienti, i fenomeni naturali.

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Laboratorio musicale: : “MUSICANDO” (esperienze ritmico-musicali con la voce e gli strumenti.)

Progetto per i bambini e le bambine di quattro anni Tempi: 16 incontri due incontri a scadenza settimanale Insegnanti responsabili : Debora Taramelli Gli incontri Il laboratorio vuole condurre i bambini a sperimentare alcuni elementi di educazione musicale quali il suono, il silenzio, il ritmo, il forte, il piano attraverso la scoperta del corpo, della voce e di strumenti musicali. Durante gli incontri questi elementi stimoleranno l’apprendimento e lo sviluppo integrale del bambino dandogli la possibilità di avvicinarsi alla musica, di sviluppare l’ascolto, di stimolare l’attenzione, di migliorare la concentrazione e la memoria, di lasciar libertà all’espressione corporea. Tutti gli incontri seguiranno una struttura fissa: un momento introduttivo d’accoglienza, l’attività musicale e un momento conclusivo di rielaborazione; questo aiuterà il bambino a vivere serenamente le diverse esperienze proposte. I “giochi musicali” presentati accompagneranno il bambino nella scoperta sensoriale dei suoni e dei rumori (ascoltare e riprodurre suoni attraverso diverse modalità), nella conoscenza delle possibilità espressive e comunicative del corpo e nell’analisi, riproduzione e coordinamenti di schemi ritmici. Il laboratorio inoltre vuole stimolare anche la creatività e favorire la manualità e la collaborazione. Obiettivi formativi principali:

Sviluppare attraverso il gioco la capacità di ascoltare e di riprodurre suoni e rumori.

Giocare spontaneamente e non con il corpo per sviluppare il senso e il coordinamento ritmico.

Sviluppare capacità di ascolto, attenzione, concentrazione e memoria.

Favorire la socializzazione e l’interazione all’interno del gruppo.

Scoprire, manipolare e costruire semplici strumenti musicali.

Traguardi per lo sviluppo delle competenze: IL SE’ E L’ALTRO Il bambino condivide oggetti, interessi e situazioni con gli altri compagni rispettandone le regole comuni. Il bambino accetta attività nuove e le porta a termine.

IMMAGINI, SUONI, COLORI Il bambino sviluppa interesse per l’ascolto della musica. Il bambino scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo, oggetti. Il bambino sa ripetere un ritmo di due-tre scansioni.

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Laboratorio di tedesco: “Spiel mit mir!” Progetto per i bambini e le bambine di 4 anni.

Tempi: Da ottobre a maggio 2 incontri settimanali al mattino. Insegnanti responsabili: Cristina Satta Gli incontri: L'attività sarà soprattutto in forma ludica, attraverso l'utilizzo di canti, canti mimati con gesti e giochi. L'obiettivo e le attività sono mirate all'acquisizione di semplici vocaboli in tedesco, inoltre si punterà alla possibilità di fare piccole frasi-dialoghi, come per esempio chiedere il nome al compagno e saper rispondere, riconoscere la propria identità sessuale e saper utilizzare la terminologia tedesca, dare dei semplici comandi come saltare, strisciare, correre ….., chiedere il colore e saper rispondere e infine saper riconoscere e nominare gli animali della fattoria e domestici. Obiettivi Formativi Principali:

Sviluppare la capacità di ascolto e di conseguenza saper comprendere e riprodurre verbalmente nuove forme linguistiche .

Traguardi per lo sviluppo delle competenze:

Il bambino riflette sulla lingua, confronta lingue diverse, riconosce, apprezza e sperimenta la pluralità linguistica.

Il bambino è consapevole della propria lingua madre e sa operare confronti con un nuovo repertorio linguistico.

Il bambino associa ad un termine in tedesco l’oggetto, il nome, il colore, la persona corrispondente.

Tematiche:

SALUTI /PRESENTAZIONE/IDENTITA’ SESSUALE

COLORI

NUMERI

CORPO /MOVIMENTO/AZIONI

ANIMALI

40

Laboratorio di tedesco: “Spiel mit mir!”

Progetto per i bambini e le bambine di 5 anni.

Tempi: Da ottobre a maggio un incontro settimanale al pomeriggio. Insegnanti responsabili: Cristina Satta Gli incontri: L'attività sarà soprattutto in forma ludica, attraverso l'utilizzo di canti, canti mimati con gesti e giochi. L'obiettivo e le attività sono mirate all'acquisizione di semplici vocaboli in tedesco, inoltre si punterà alla possibilità di fare piccole frasi-dialoghi, come per esempio chiedere il nome al compagno e saper rispondere, riconoscere la propria identità sessuale e saper utilizzare la terminologia tedesca, dare dei semplici comandi come saltare, strisciare, correre ….., chiedere il colore e saper rispondere e infine saper nominare e presentare i membri della propria famiglia. Obiettivi Formativi Principali:

Sviluppare la capacità di ascolto e di conseguenza saper comprendere e riprodurre verbalmente nuove forme linguistiche .

Traguardi per lo sviluppo delle competenze:

Il bambino riflette sulla lingua, confronta lingue diverse, riconosce, apprezza e sperimenta la pluralità linguistica.

Il bambino è consapevole della propria lingua madre e sa operare confronti con un nuovo repertorio linguistico.

Il bambino associa ad un termine in tedesco l’oggetto, il nome, il colore, la persona corrispondente.

Tematiche:

SALUTI /PRESENTAZIONE/IDENTITA’ SESSUALE

COLORI

NUMERI

CORPO /MOVIMENTO/AZIONI

FAMIGLIA

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Laboratorio “creta” : “ESPLORO,TRASFORMO,CREO” Progetto per i bambini e le bambine di cinque anni Tempi: 8 incontri a scadenza settimanale Insegnante responsabile: Elena Scotti Gli incontri Il laboratorio vuole condurre ad un utilizzo delle mani, come organo primario del tatto, per permettere ai bambini di fissare, attraverso vissuti corporei importanti, creativi e significativi, apprendimenti a tutto tondo. Gli incontri seguiranno una struttura fissa che aiuterà i bambini a prendere coscienza dell'organizzazione dell'incontro stesso. Ogni incontro vedrà impegnati circa 15 bambini alla volta per un tempo di circa 60 minuti. Le varie proposte si fondano su alcuni presupposti teorici fondamentali quali il lavoro progettuale, la motivazione, l'esplorazione (dalla spontaneità all'intenzionalità), le relazioni tra i soggetti, l'importanza e il valore dell'errore ed il confronto tra l'aspettativa e la realtà. Determinante sarà l'osservazione che sarà uno strumento fondamentale per l'insegnante che calibrerà le proposte dell'incontro successivo. Nello specifico si prevedono le seguenti attività che seguiranno un ordine variabile sulla base delle risposte dei bambini: - prima fase di sperimentazione della creta (uso dell'acqua, colombino, barbottina, impronta di sè); - il panetto (tagliare, scavare, impronta di oggetti, la pizza, le tracce, le texture). Obiettivi Formativi Principali - Acquisire il senso di fiducia in se stessi e nei confronti dei vari ambienti socio educativi manifestando ed esprimendo a livello emotivo relazionale e sociale modalità di comportamento adeguate al contesto

- Sviluppare le capacità collaborative nel rispetto dell’altro.

42

Laboratorio “C’era una volta un gioco…” Progetto per i bambini e le bambine di cinque anni Tempi: 8 incontri per ogni gruppo di laboratorio Insegnante responsabile : Elena Vitali Gli incontri Il laboratorio intende condurre i bambini a riscoprire i giochi singoli o di gruppo ormai dimenticati e insegnare loro che ci si può divertire anche con nulla. Giocando si entra in relazione con l’altro e si “impara a crescere”. La metodologia utilizzata si strutturerà in tre grandi fasi:

- giochi di conoscenza: i bambini avranno la possibilità di conoscersi e riconoscersi attraverso giochi di gruppo;

- costruzione di giochi: i bambini impareranno a creare giochi che potranno poi svolgere autonomamente con i loro compagni;

- giochi di squadra: i bambini avranno la possibilità di rapportarsi con gli altri, sperimentando una sana competizione, che consente una prima verifica reale dei propri punti di forza e dei propri limiti. Il bambino viene aiutato a puntare sulle sue risorse, ad accentuarle, equilibrando i suoi punti deboli.

Obiettivi Formativi Principali

- Condividere momenti di gioia con i coetanei e gli insegnanti; - Eseguire giochi individuali e di gruppo che richiedono anche l’utilizzo di attrezzi e il

rispetto di regole; - Scoprire le proprie capacità e sperimentarle.

Traguardi Per Lo Sviluppo Delle Competenze

- Prova piacere nel movimento e in diverse forme di attività, quali correre, stare in

equilibrio, coordinarsi in altri giochi individuali e di gruppo che richiedono l’uso di

attrezzi e il rispetto di regole, all’interno della scuola e all’aperto.

- Esercita le potenzialità conoscitive e relazionali del corpo.

- Esplora i materiali che ha a disposizione eli utilizza con creatività.

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Laboratorio artistico-musicale: “MusicArte” Progetto per i bambini e le bambine di cinque anni Tempi: otto incontri a cadenza settimanale Insegnanti responsabili: Nicole Colombo Gli incontri Il laboratorio MusicArte si basa sull’unione di due dimensioni, quella della musica e quella dell’arte, dimostrando come possano essere vicine due forme d’espressione artistica apparentemente così lontane. Durante il laboratorio i bambini avranno l’occasione di ascoltare della musica non comune, di riflettere sulle emozioni e sulle sensazioni suscitate, di utilizzare il mezzo grafico-pittorico per esprimersi e di incontrare e provare le esperienze di alcuni pittori che dipingevano “a suon di musica”. Attraverso l’ascolto della musica e l’osservazione delle opere d’arte, il bambino affina le sue capacità percettive, ma allo stesso tempo ha l’occasione di produrre creativamente delle opere proprie. Inoltre durante l’ascolto della musica i bambini potranno seguirne il ritmo con il corpo e lasciandosi guidare dal suono potranno provare sensazioni e stimolare la formazione di immagini da condividere e riprodurre con i compagni. In questo modo durante gli incontri saranno coinvolte e intrecciate tra loro diverse dimensioni importanti per il bambino, tra cui l’ascolto, l’osservazione, l’espressione corporea, la sfera emotiva e quella narrativa. Traguardi Per Lo Sviluppo Delle Competenze: IL SÉ E L’ALTRO

- Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare,

confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini;

- il bambino percepisce i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato.

IL CORPO E IL MOVIMENTO - Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale

comunicativo ed espressivo;

- controlla l’esecuzione del gesto, interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella

danza, nella comunicazione espressiva.

IMMAGINI, SUONI, COLORI - Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il

linguaggio del corpo consente;

- il bambino sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione di opere d’arte.

I DISCORSI E LE PAROLE - Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il

linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative.