LEVOLUZIONE DELLE VISIONI E DELLE TEORIE DELLORGANIZZAZIONE Anno Accademico 2006-2007.

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L’EVOLUZIONE DELLE VISIONI L’EVOLUZIONE DELLE VISIONI E DELLE TEORIE E DELLE TEORIE DELL’ORGANIZZAZIONE DELL’ORGANIZZAZIONE Anno Accademico Anno Accademico 2006-2007 2006-2007

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L’EVOLUZIONE DELLE VISIONI L’EVOLUZIONE DELLE VISIONI E DELLE TEORIE E DELLE TEORIE

DELL’ORGANIZZAZIONEDELL’ORGANIZZAZIONE

Anno Accademico Anno Accademico 2006-20072006-2007

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Le teorie post classiche

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Teorie fenomenologiche e cognitiviste

Teorie delle transazioni Teorie evolutive Teorie istituzionaliste Teorie contingenti

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Le teorie fenomenologiche e cognitiviste

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Introduzione Studiano come gli individui si pongono nei

confronti di un’organizzazione. Considerano l’organizzazione come una realtà

umana e sociale e non come un costrutto oggettivo.

Struttura come insieme di ruoli assunti

Filone fenomenologico

Struttura come modalità di coordinamento e controllo

Filone cognitivista

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Alcuni concetti chiave

Attenzione rivolta all’attore individuale e non al sistema organizzativo

Individui Realtà

Attribuzione di significato

Schemi appresi

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L’approccio cognitivista La cognizione comprende l’acquisizione, lo

stoccaggio, il recupero e l’uso della conoscenza

La metafora organizzativa utilizzata è il cervello, sistema che processa le informazioni

La razionalità limitata è riferita alla capacità della mente umana rispetto alla dimensione dei problemi la cui soluzione è richiesta per un comportamento oggettivamente razionale

Importanza della gerarchia come meccanismo che tramite la divisione del lavoro riduce la complessità

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TEORIA DELLA RAZIONALITA’ LIMITATA

RAZIONALITA’ OGGETTIVA RAZIONALITA’ LIMITATA

Completa conoscenza alternative azione

Incompleta conoscenza alternative azione

Conoscenza completa conseguenze azione

Conoscenza frammentaria conseguenze azione

Massimizzare utilità agente

Ricerca soluzioni soddisfacenti

TEORIA ORGANIZZATIVA

Herbert SIMON

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SIMON: TEMI AFFRONTATI

• analizza i COMPORTAMENTI UMANI all’interno delle organizzazioni

• pone le DECISIONI come OGGETTO FONDAMENTALE della conoscenza organizzativa

• confuta il principio di razionalità assoluta affermando quello di RAZIONALITA’ LIMITATA

• individua nell’EQUILIBRIO tra INCENTIVI e CONTRIBUTI il principio generale di funzionamento dell’organizzazione

ORGANIZZAZIONE come SISTEMA che elabora INFORMAZIONI a supporto delle DECISIONI

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SIMON: FATTORI che LIMITANO la RAZIONALITA’

INCOMPLETEZZA della RELAZIONE (CATENA) MEZZI-FINI alla basedei processi decisionali

IMPOSSIBILITA’ di CONOSCERE TUTTE LE ALTERNATIVE (cioè tuttii mezzi per il raggiungimento di un fine/scopo) e tutte le conseguenzedi ciascuna di esse

INCOMPLETEZZA delle INFORMAZIONI possedute

DIFFICOLTA’ di effettuare PREVISIONI relativamente ad un numeroelevato di variabili (ambiente complesso)

DECISIONI espressione di GRUPPI, non di singoli individui, per cui siricorre a SOLUZIONI DI COMPROMESSO

decisioni / soluzioni SODDISFACENTI, non ottime

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SIMON: REGOLAZIONE dei COMPORTAMENTI

AUTORITA’ CONFORMITA’ agli ordini; sospensione delle proprie facoltà critiche

INFLUENZA CONVINZIONE dell’OPPORTUNITA’ degli ordini impartiti, perché:

• si ha stima di chi li dà• si è autonomamente convinti

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Realizzazionealternativa scelta

Realizzazionealternativa scelta

Scelta alternativasoddisfacente

Ponderazionedelle alternative

Individuazionedelle alternative

Ricerca delleinformazioni

Identificazionedel problema

FASI del PROCESSO DECISIONALE

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L’economia dei costi di transazione

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Le transazioni

L’economia dei costi di transazione sceglie come unità fondamentale di analisi la TRANSAZIONE

L’impresa viene considerata come un’insieme di “scambi atomistici regolati dal criterio competitivo dell’efficienza”

MERCATO

GOVERNO TRILATERALE

GOVERNO BILATERALE

GOVERNO UNIFICATO

INVESTIMENTO

FREQUENZA

Non specifico IdionsincraticoBassa

Alta

Governo efficiente delle transazioni

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Le ipotesi della teoria Razionalità limitata Opportunismo degli uomini Specificità delle risorse Cade l’ipotesi di concorrenza perfetta Contemporanea presenza di costi di

produzione e di costi di transazione, che possono essere estremamente rilevanti e non possono essere trascurati

TESI: LA VARIETÀ DELLE FORME ORGANIZZATIVE DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE HA ORIGINE DALL’ESIGENZA DI RIDURRE I COSTI DI TRANSAZIONE

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Diverse forme di governo

Ogni forma di governo è supportata da un diverso regime contrattuale.

MERCATO: regolato dal regime contrattuale classico, che “fa riferimento alla transazione ideale in cui l’identità delle parti è irrilevante;

MODELLI IBRIDI: regolato dal regime contrattuale neoclassico, che considera il contratto una “cornice che quasi mai indica in maniera precisa le reali relazioni di lavoro, ma che fornisce un’indicazione di massima entro cui si muovono quelle relazioni”;

GERARCHIA: in cui le parti devono risolvere le loro differenze internamente, mediante mutuo aggiustamento, e la gerarchia funge da tribunale di ultimo appello.

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L’Organizational failure framework

Identifica un’insieme di caratteristiche umane e ambientali in grado di spiegare l’efficienza delle diverse forme di governo delle transazioni.

Fattori umani

Fattori ambientaliRazionalità

limitata

Opportunismo

Incertezza/ Complessità

Piccoli numeri

Blocco Informativo

Williamson, 1975

ATMOSFERA

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Il Neoistituzionalismo

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Neoistituzionalismo

Il punto di partenza è che un’organizzazione in realtà non è libera di definire i propri assetti perché è influenzata dalla presenza di molte istituzioni che ne condizionano l’agire.

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Elementi fondamentali del neoistituzionalismo

Rilevanza dell’impatto dell’ambiente istituzionale sull’assetto organizzativo

Il contesto in cui operano le organizzazioni è composto da elementi culturali condivisi e sedimentati che funzionano come schema di riferimento per organizzare le attività

Processi di isomorfismo e convergenza Le pressioni del contesto istituzionale tendono a produrre

convergenza nei modelli organizzativi adottati

Resistenza al cambiamento Le organizzazioni sono caratterizzate da inerzia al

cambiamento

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Regole istituzionalizzate: insiemi di comportamenti rituali che godono di consenso e legittimazione (protocolli

sanitari, principi contabili, sistemi di selezione etc.)

Concetti Base

Stabilizzazione: le organizzazioni “incorporano” al loro interno le regole istituzionalizzate (miti) per garantirsi a loro volta consenso e legittimazione

Isomorfismo: dal momento che tutte le organizzazioni tendono ad incorporare le stesse regole, in un dato

ambiente tenderanno tutte ad assomigliarsi

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Precisazione sull’isomorfismo

ISOMORFISMOForze che portano ad una crescente

omogeneità delle organizzazioni

COERCITIVO

Pressioni esercitate da altre organizzazioni e da

aspettative culturali della società

MIMETICO

Tendenza ad imitare altre organizzazioni

NORMATIVO

Base formativa comune e associazionismo del

management

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Assiomi

Le istituzioni impediscono ai soggetti di agire per il perseguimento dei propri interessi

Le strutture formali (stato, associazioni professionali etc.) riflettono i miti dell’ambiente

Oggetto di analisi: non la singola organizzazione ma il campo organizzativo

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Corollario

CERIMONIALIComportamenti rituali

che inducono legittimazione e consenso sociale

INCORPORAZIONEIntrodurre al proprio

interno regole istituzionali

VALUTAZIONIESTERNE

Sono strumenti per accrescere il consenso rispetto alle proprie scelte

Campo organizzativo

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Le teorie evolutive

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Differenti teorie

Da un lato vi sono le teorie della selezione che considerano l’organizzazione incapace di modificarsi (metafora dell’evoluzione in ambito biologico).

Dall’altro le teorie dell’adattamento che collocano all’interno dell’organizzazione il motore del cambiamento, sottolineando la capacità di innovazione e di sviluppo dell’azione manageriale (metafora dell’evoluzione in ambito sociale).

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Teorie della selezione

La società è un organismo naturale che si differenzia in organi e funzioni specializzate.

Il cambiamento è dato dalla sopravvivenza: le organizzazioni sono affette da un’inerzia

strutturale, pertanto non possono modificarsi: sarà la selezione naturale che spiegherà l’emergere di diverse forme organizzative

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Teorie dell’adattamento

Identificano nei processi di evoluzione la capacità di sopravvivenza delle organizzazione

Evoluzione e rivoluzione (Greiner) adattamento per via interna

Teoria degli Stadi (Scott-Chandler), adattamento per via ambientale