Rivista SassoferratoMia_web 2014.pdf

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Sassoferrato • Hand made in Sentinum • MAM’S Mondo Arte Marche Salvi • Rete sentieristica “Gruppo Le Siere” • Morire di maggio A vent’anni • Quelle tracce di storia medievale • Giovan Battista Salvi a Perugia Un territorio a caccia di futuro A cura dell’Associazione “Sassoferratesi nel mondo” n°8 - luglio 2014 mia

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  • Sassoferrato

    Hand made inSentinum

    MAMS Mondo ArteMarche Salvi

    Rete sentieristicaGruppo Le Siere

    Morire di maggioA ventanni

    Quelle tracce distoria medievale

    Giovan Battista Salvia Perugia

    Un territorioa caccia di futuro

    A cura dellAssociazione Sassoferratesi nel mondo n8 - luglio 2014 mia

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  • Consiglio direttivo dellAssociazioneTroiani Stefano Presidente onorarioSilvestrini Mara PresidenteMassoli-Novelli Raniero Vice PresidenteRuzziconi Renzo Vice PresidenteToni Vittorio SegretarioPesciarelli Giovanni Consigliere economoComodi Ballanti Umberto ConsigliereBoldrini Maria Grazia ConsigliereFerri Rita ConsigliereGubbiotti Tiziana ConsigliereParis Claudio ConsigliereToni Mario Consigliere

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    Si invitano i soci a far pervenire allAssociazione ilproprio indirizzo e-mail (anche di un familiare),importante per tutte le comunicazioni che a volte sirendono necessarie. Lindirizzo telematico puessere spedito a: [email protected], oppureallindirizzo di Via Don Minzoni,40 - 60041 SASSO-FERRATO (AN).

    In copertina:Francesco GarofoliPaese verso sera, acquaforte acquerellata, 1984

    COMUNE DISASSOFERRATO

    Aiuti a Suor Maria Paola RotatiLa nostra Associazione rivolge un caloroso appello a tutti i nostri soci e non soloaffinch siano sensibili ad aiuti concreti a favore della nostra missionaria,Premio Monte Strega 2009.

    C/C n. 58644972 intestato a:ASSOCIAZIONE DI ASSISTENZA SOCIALEE SOCIO SANITARIA ANNA MORONI ONLUS

    Causale:

    ADOZIONE PER-SUORE BAMBIN GES OFFERTA PER ADOZIONE BRASILE-SUORE BAMBIN GES OFFERTA BRASILE

    Aiuti a Padre Armando Pierucci

    Segnaliamo la possibilit di inviare aiuti in favore di P. A. Pierucci titolare del pro-getto Pro Magnificat per il completameto del Conservatorio di musica che vederiuniti giovani di diverse religioni (cristiani, ebrei e musulmani).IBAN: IT61Y0530821264000000010830intestato a PRO MAGNIFICAT

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  • LEDITO

    RIALE

    Parlare di Sassoferrato, parlare aisassoferratesi. Un doppio impegnoche ne riassume in realt moltissimi.Almeno quanti sono i fili invisibiliche legano le persone ad un luogoed i luoghi alla memoria e al pre-sente delle comunit. Un lavoro cheSassoferrato mia, costola editorialedellassociazione Sassoferratesi nelmondo, ha svolto con impegno epassione nei primi otto anni dellasua vita e che oggi, sulla soglia del-let adulta, conferma e rilanciaforte di una squadra in cui cam-biano i ruoli ma non la voglia di faremeta. A Raniero Massoli Novelli,che lascia il timone ma non la salamacchine, va un grazie sincero perquanto fatto e per il lavoro che an-cora lo attende. A chi ci sfoglia o ciclicca in ogni angolo del mondo lapromessa di fare un giornale cu-rioso, vivo e attuale.Parlare di Sassoferrato vuol dire par-lare del presente di molti e delle ra-dici di tantissimi. Della citt di chioggi la vive, con il suo carico di fie-rezze passate e di chiaroscuri quoti-diani; oppure del posto in cui, nelbianco e nero dei ricordi, affondanole radici familiari o le basi della pro-pria formazione. Parlare ai sassofer-ratesi significa tenere costantementepresente che sono il suolo e il sanguei cardini su cui poggiano le ragioni

    dellidentit. Non si di nessunposto finch non si ha unmorto sottoterra, per rubare le parole di Ga-briel GarcaMrquez.Mameglio an-cora ci spiega la nostalgia epistolaredi dAnnunzio in partenza per lesi-lio francese: Verso sera mi sentivocos stanco che ho chiesto di rima-nere nella mia stanza.Mi sono sedutosul vecchio inginocchiatoio delle pre-ghiere infantili. Ho appoggiato ilcapo alla sponda del letto; e nei ru-

    mori della casa, nei rumori dellastrada ho udito cose che non potrmai raccontare. A tutti coloro chericonoscono il medesimo, profondorespiro del tempo nelle case dei padrioggi silenziose custodi delle memo-rie di generazioni, Sassoferrato miaavr una storia da raccontare.A quelli che legano la propria curio-sit al qui e ora, alle generazioni chedanno vita alloggi di una comunitcostantemente protagonista degli ul-timi cinque decenni di storia regio-nale, dal boom del modelloadriatico alla nuova frontiera adria-tico-ionica, Sassoferrato mia indi-cher punti di forza e criticit deltempo presente. Lorgoglio di rap-

    presentare, al tempo stesso, il me-glio dellItalia di mezzo e la nuovadreamland dei pensionati Usa; maanche la necessit di porre unagrande tradizione civile al servizio diun nuovo modello di sviluppo di cuila Marca interna, sotto la spintadella crisi, ha urgente bisogno.Senza mai dimenticare la leggerezza,ingrediente prezioso di ogni piace-vole lettura.Memoria e presente sono i due

    punti cardinali, come raccontano lepagine che seguono grazie al contri-buto generoso di tutti. Gente delmestiere, che Sassoferrato mia rin-grazia in modo particolare, e croni-sti per un giorno; cultori di storiapatria e custodi, a qualsiasi titolo, dipreziosi frammenti di passato.Scrivo quello che vedo e, tutti in-sieme, questi pezzetti formano unmosaico: a seguire la lezione di ungrande come Sidney Schambergquesto mestiere , in fondo, sempli-cissimo. Con nuovi compagni diviaggio e lentusiasmo di sempre lascapigliata comitiva che vi ha fattocompagnia dal 2006 a oggi vuoleprovarci ancora.

    Parlare di Sassoferrato...Paolo Mastri

    Raccontareuna comunit

    vuol dire misurarsicon il presente di molti

    e con le radicidi tantissimi

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  • 21 Parlare di Sassoferrato...

    3 Un territorio a caccia di futuro

    5 Hand made in Sentinum

    7 Sei di Sassoferrato se...

    8 Lasfalto nella roccia

    9 MAMSMondo Arte Marche Salvi

    15 In ricordo di...

    16 Premio Monte Strega-Bartolo daSassoferrato

    20 I premiati 2014

    22 I Templari Cattolici dItalia afianco di Papa Francesco

    23 Rodolfo Rossi, storia di un Prof.

    24 Lesodo dalle campagne neglianni 60

    27 Profili, Giulia Stella Sebastiani

    31 Dolce terra di Marca

    34 Internati in Germania di Monte-lago e Sassoferrato

    37 Quando leggere era un lusso

    44 Teatro, che passione!

    51 Giovan Battista Salvi a Perugia

    56 Recensioni

    59 Ci giunto...

    Rete sentieristicaGruppo Le Siere

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    INDICE

    Morire di maggio.A ventanni

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    Santa Maria, lachiesa pi bella

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    Quelle tracce distoria medievale

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    La gravissima crisi economica del distretto fabrianesedella meccanica ha colpito una delle pi importanti areeproduttive del nostro paese. Ed ha confermato un datostorico: landamento ciclico delleconomia e dellim-presa per il quale lascesa, lo sviluppo e il declino di unastagione industriale si consuma in un arco di tempo diquattro-cinque decenni. Cos stato per il nostro terri-torio che resta, nonostante tutto, un territorio segnatodallindustria tradizionale ma che ha perduto negli ul-timi anni migliaia di posti di lavoro, finendo col deter-minare cos una situazione sociale estremamente grave,affrontata fino ad oggi con lo strumento dei cosiddettiammortizzatori collettivi in deroga, destinati per adesaurirsi. Per cercare nuove prospettive ed un modelloeconomico meno unilaterale e maggiormente integrato,sarebbe stato necessario muoversi a suo tempo, quandoprevisioni e dati, locali e generali, gi facevano presagirequanto sarebbe accaduto. Questo non stato fatto edora, nel bel mezzo della rottura produttiva, tutto si fatto pi difficile.La Fondazione Carifac ha dato vita alcuni mesi fa ad unaricerca sul tema: Osservatorio per lanalisi socio-econo-mica del territorio fabrianese, condotta dal prof. GianLuca Gregori, economista dellUniversit Politecnicadelle Marche. Obiettivo della ricerca era quello di indi-viduare elementi di conoscenza del contesto sociale, eco-nomico e produttivo territoriale, che comprende undici

    entit municipali, e proporre possibili linee di interventoper superare la drammatica crisi occupazionale.I primi risultati dellindagine evidenziano la presenza dialcuni dati fortemente negativi:A) Il diffuso processo di invecchiamento della popola-zione;B) La fuga dei giovani verso altre aree regionali e na-zionali;C) La gravissima crisi occupazionale.Ad un tempo non sono mancate alcune prime risposte,con indicazione di azioni di rilancio possibili:1. Sostegno allinternazionalizzazione delle attivit in-dustriali ancora presenti sul territorio;2. Maggiori opportunit per linserimento dei giovaninella realt del lavoro;3. Maggiore e pi agevole accesso al credito. stato ricordato lAccordo di programma, uno strumentoda utilizzare pienamente, che prevede condizioni favorevolialla creazione di nuove attivit imprenditoriali per il rias-sorbimento dei lavoratori espulsi dal mondo del lavoro.Mi capitato di leggere il programma di un convegnoche si tenuto qualche tempo fa a Roma, presso il Cnel,al quale era stato dato un titolo provocatorio: Ma chisi rimbocca le maniche per dare priorit al lavoro?. IlConvegno chiamava a discuterne, in vista di azioni con-crete, economisti, imprenditori, politici e sindacalisti. Sitratta di un problema e un interrogativo che andrebbero

    Un territorio a caccia di futuroCosa c dietro la crisi del distretto industriale fabrianeseGalliano Crinella - Universit degli Studi di Urbino Carlo Bo

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    posti con forza anche nel nostro comprensorio, dal mo-mento che senza lavoro non vi possibilit di ripresa edi sviluppo. Serve un piano di resistenza al declino, diforte impegno, che metta insieme tutti i soggetti che adiverso titolo possono fornire un contributo utile allacausa comune. Raccogliendo e facendo interagire posi-tivamente sensibilit e risorse gi manifestatesi: la Chiesalocale, con la preoccupata e forte presenza di Mons. Ve-cerrica, la Regione Marche, con lattivissimo e concretoimpegno del Governatore Spacca, che ha giocato unruolo decisivo nella definizione dellAccordo di pro-gramma, i parlamentari e i Sindaci, i mondi imprendi-toriali e professionali, gli imprenditori e i soggetti attividella societ civile.La crisi del distretto industriale fabrianese profonda -qualcuno dice drammatica - anche perch viene a som-marsi alla pi generale crisi nazionale ed internazionale.Nel 1999, in un tempo certamente pi favorevole, aiprimi sintomi della crisi, la ricerca del Censis (Ripensarelo sviluppo locale nellarea di Fabriano e Cupramontana),commissionata dalla Carifac, poneva lesigenza di aprirsial cambiamento e perseguire obiettivi, azioni e inter-venti ritenuti realizzabili. La proposta incontr fortiostilit e venne abbandonata. Ora tutto si fatto estre-mamente problematico. Ma non dovrebbe venir menoil tentativo di resistere alla crisi, sempre che si indivi-duino alcune strade praticabili, ma che dovrebbero es-sere supportate da un organico piano di nuovaformazione, da sviluppare in concorso con gli Ateneidelle Marche.Il Presidente Carlo Azeglio Ciampi, in un colloquio conlambasciatore Antonio Puri Purini, ha lanciato qualchemese fa sul Sole 24 Ore un messaggio di speranza, conalcune considerazioni a partire dal comportamento dellenuove generazioni: I nostri giovani viaggiano, cono-scono altri Paesi, stringono amicizie, utilizzano in modointenso i nuovi strumenti di comunicazione che permet-tono loro di essere informati, di comunicare, di parteci-pare. La conoscenza apre le menti, predispone a coglierele occasioni che offre il nuovo. Lauspicio, data la sag-gezza e concretezza delluomo, pu essere accolto ancheda noi con qualche speranza?Concludendo questa breve riflessione, mi piace ricor-dare le parole con cui Albert Einstein, dopo la dramma-tica crisi economica del 1929, interpretava la crisi comeuna sfida, lapertura di opportunit ed una leva di pro-gresso. Eravamo in un contesto mondiale assai differenteda quello odierno e lOccidente costituiva comunque ilcentro del mondo. Ma lo spirito e lo stimolo che emer-gono dallappello di Einstein paiono ancora apprezza-bili. Il vero dramma, per il grande scienziato, sarebbestato il rimanere prigionieri della propria inattivit. Nel

    suo volume Il mondo come io lo vedo, pubblicato nel1931, Einstein affermava: Non possiamo pretendereche le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.La crisi la pi grande benedizione per le persone e lenazioni, perch la crisi porta progressi. La creativitnasce dallangoscia come il giorno nasce dalla notteoscura. nella crisi che sorgono linventiva, le scopertee le grandi strategie. La vera crisi la crisi dellincompe-tenza. Linconveniente delle persone e delle nazioni lapigrizia nel cercare soluzioni e vie duscita. Senza crisinon ci sono sfide, senza sfide la vita una routine, unalenta agonia. nella crisi che emerge il meglio diognuno, perch senza crisi tutti i venti sono solo lievibrezze. Lavoriamo duro. Finiamola una volta per tuttecon lunica crisi pericolosa, che la tragedia di non volerlottare per superarla.Gli faceva eco settantacinque anni dopo Steve Jobs, inun tempo pi vicino a noi e nel bel mezzo di unaltraprofonda crisi economica mondiale. Parlando nel 2005agli studenti dellUniversit di Stanford, Steve Jobs con-cludeva la sua lectio magistralis con un invito ai giovaniche ricorderemo a lungo: Stay hungry. Stay foolish.Siate affamati. Siate folli. Sarebbe bello se limpera-tivo utopico di questo straordinario ingegnere deisogni e la sua eccezionale avventura professionale eumana nel tempo della post-modernit non rimanesseroun puro flatus vocisma riuscissero a muovere limpegnoe il protagonismo di giovani e meno giovani nella dire-zione gi profeticamente indicata da Einstein.

    Via Molino di Castagna, 8CABERNARDI (AN)Tel./Fax 0732 [email protected]

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    Fino a pochi anni fa raccontare leMarche era fin troppo facile. Sulpiano ambientale si sottolineava il suodolce declinare tra monti e mare e,partendo dal fatto di rappresentarelunica regione al plurale, si approfit-tava per sottolineare quanto fosse unconcentrato della cultura e della sto-ria del Bel Paese. Poi, si parlava dellasua gente. Operosa, seria, tenace ecos piena di iniziative da contare unapiccola impresa ogni 9-10 abitanti.Insomma buona parte della spinadorsale del sistema Italia. Adessoper raccontare le Marche non semplice. La crisi staintaccando lordito e la trama del suo tessuto industrialee manifatturiero. Interi comparti come la moda, quelliconnessi alledilizia, quello dei beni per la casa, soprat-tutto elettrodomestici e mobili, la meccanica, il calzatu-riero, la cantieristica navale sono sotto attacco. Compartiche hanno contribuito ad aggregare e diffondere im-prenditorialit fino a dare luogo a processi di specializ-zazione territoriale. Ossia 180.000 aziende divise in 27distretti che hanno fatto nascere il cosiddetto modellomarchigiano di sviluppo. Modello noto nel mondo per lasua capacit di coniugare sviluppo, qualit della vita ecoesione sociale e che non riesce a produrre gli anticorpigiusti per reagire. Ovviamente legata a doppio filo conpiccoli e grandi marchi del fabrianese, la comunit sen-tinate vive il trend negativo anzi recessivo della cittdel Gentile. Eppure alcune realt locali, proprio a Sas-soferrato, stanno reagendo in modo autonomo impo-nendosi con le loro idee, la qualit della produzione,linnovazione e la ricerca facendo delMade in Sentinumuna bandiera tutta da sventolare.

    Il racconto della Sasso non a caso parte dallofficinadi Aldo Toni, oggi nellarea artigianale delle Fornaci, eieri a ridosso della cinta muraria del paese.Gi il suo trisavolo Giovanni costruiva e riparava at-trezzi agricoli. Aldo la quinta generazione a lavorare lameccanica. Il suo mercato di riferimento quello del-lautomazione. La nostra azienda spiega vanta espe-rienze che abbracciano il settore delle linee dilavorazione della lamiera, linee di assemblaggio compo-nenti e delle attrezzature di movimentazione e trasporto.Abbiamo una struttura organizzativa che copre tutto ilciclo di vita di un prodotto, dalla progettazione alla rea-

    lizzazione fino al collaudo e che si consolidata negli anni grazie ad unacostante evoluzione sia nel campotecnologico della progettazione sianellattrezzatura. Il nostro compito trovare soluzioni pratiche ed innova-tive per aiutare a produrre con razio-nalit e qualit. A fianco di grandigruppi fabrianesi, la Aldo Toni Mec-canica ha contribuito a rendere ope-rative fabbriche in Vietnam, inMessico, in Russia, in Polonia, in In-ghilterra ed in Egitto offrendo solu-zioni tecniche per la produzione di

    frigoriferi, cappe, piani di cottura, lavatrici, pentole eper i settori della chimica, dellindustria agro-alimen-tare, quella cartaria e quella minerario-estrattiva. Lacrisi per ci ha costretto a ripensare la nostra strategia di

    penetrazione di un mercato in piena trasformazione.Puntiamo a crescere rinnovandoci. E pur stando afianco dei nostri tradizionali clienti, ci stiamo propo-nendo direttamente ad altre realt compensando la no-stra piccola dimensione, punto debole della miastruttura, alleandoci con altre importanti realt per af-frontare e conquistare commesse pi importanti.

    Unaltra azienda che si pone come solution provider laEmis perch, come afferma il suo titolare Lino Lattanzi,everything is possibile. Frase concretizzata nella suasede operativa di Catobagli dove ad accogliere il visita-tore ci sono quattro giganteschi pannelli fotovoltaicimobili di 200 mq che producono ognuno 25 Kwh.La Emis - spiega - specializzata nei settori dellener-gia rinnovabile, idroelettrico e fotovoltaico, solleva-mento e movimentazione. Cerchiamo sempre di dare larisposta tecnica e commerciale perfetta. Finora abbiamo

    In tempi di generalecrisi, a Sassoferratoalcuni imprenditoriconiugano tradizione

    e innovazioneallinsegna del fatto

    in casa

    Hand made in SentinumVronique Angeletti

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    installato oltre 3000 impianti nei pi svariati settori.Nella fase di progettazione siamo a fianco dei nostriclienti che sono coinvolti in tutte le fasi. I disegni ven-gono sviluppati tramite le pi recenti tecniche di pro-gettazione, in particolare con lutilizzo della piattaformaSolid Works, un programma di modellazione solida checonsente la realizzazione di disegni di assieme complessi,riduce gli errori di progettazione e permette di fornire alcliente una visione completa dellimpianto. Il risultato una Emis che ha installato impianti nel mondo intero,dal Medio Oriente al Brasile, dal Portogallo fino ai con-fini russi.

    Osare per rispondere a tutti i mercati, a tutti i gusti, atutti i lussi. Coniugare il mobile classico fatto rigorosa-mente a mano con tutte le esigenze.Con la nostra ditta, la C&P Style - commenta Gian-carlo Fiori nato e residente da una vita a Scorzano - iclienti possono non solo scegliere il proprio mobile conmisure particolari ma personalizzarlo modificando co-lori, aggiungendo o togliendo le applicazioni in fogliaoro e argento, scegliendo o suggerendo decori che i no-stri artisti realizzano per loro. Il Made in Italy vera-mente il nostro marchio di fabbrica. Anche le vernicisono prodotte in Italia. Mobili preziosi patinati con untocco barocco e rococ, che per non sono altro se nonla proposta di collezioni di mobili funzionali di legnopieno, messi in vendita a prezzi onesti tali e quali a quelliche nelle nostre terre abbiamo labitudine di traman-darci di generazione in generazione.

    Ed proprio nella sua capacit di innovare la tradizionee soprattutto in quella di comprendere i fenomeni dellamoda che la Marester simpone nel mondo. Fondata

    negli anni 70 da Nazzareno Cesauri, sassoferratese doc,veste in pelle, tessuti bordati, shearling e pellicce donnee uomini nel mondo intero. I nostri mercati di riferi-mento sono tutta lEuropa, lAsia ed in particolare ilGiappone e la Korea del Sud - precisa Mara Cesauri, ti-tolare con Ester della societ. - Importiamo i pellami eli selezioniamo direttamente sul luogo di produzione;spesso vengono personalizzati con rifiniture uniche edesclusive. Ogni anno proponiamo al mercato un centi-naio di modelli nuovi con la possibilit di personaliz-zare i prodotti fino alla realizzazione dei nostri modellidi capi su misura. Siamo conosciuti per il fatto che dasempre puntiamo solo ed esclusivamente su un prodottodi alta qualit. Marester, dunque, una griffe sinonimodi raffinatezza, di eleganza e pregevolezza perch haproduzioni di qualit, di innovazione ma soprattuttoperch si basa su un hand made che fa la vera differenza.Il personale della Marester - una trentina di dipendentitra modellisti, stilisti e sarte - ha un alto profilo profes-sionale sartoriale e realizza i capi ricorrendo al minimoindispensabile di tecnologia e di processi automatizzati.

    Produrre in serienon piace nem-meno allorafoBruno Cristallini.Nel suo laboratorioin piazza Bartolorealizza pezzi unici.Lorafo Bruno Cri-stallini disegna, for-gia, cesella, incastona.I suoi lavori, origi-nali e mai banali,sono legati ad unavisione del mondo

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    diversa e coinvolgente. Perch Bruno non solo unmaestro darte ma un artista che ha studiato allIstitutodArte di Cagli, poi allAccademia di Belle Arti di Ur-bino ed ha interrotto una carriera fulminea e promet-tente per dedicarsi alloreficeria. Un artista che hafrequentato il gotha dellarte contemporanea e vantamaestri come lincisore Renato Bruscaglia, il critico Al-berto Boatto, il pittore Rodolfo Aric. Lavoro su pre-cisa richiesta - commenta - ma mi capita spesso dicreare per piacere e confesso che ogni volta che qual-cuno acquista una delle mie produzioni provo di-spiacere a separarmene.

    Aldo Toni, Lino Lattanzi, Giancarlo Fiori, Ester e MaraCesauri, Bruno Cristallini sono solo alcune delle aziendedel nostro territorio sentinate tra tutte quelle altrettantointeressanti da raccontare. Storie di gente che affronta lesfide come delle opportunit e tra tradizioni ed innova-zione tecnica propongono progetti, prodotti e creazioniche si distinguono per la qualit della realizzazione, lacura dei dettagli, la fantasia del disegno e leleganzadelle forme e dei modelli. Uno stile che fa la differenzasicuramente da collegare alla mano delluomo, alla suacultura del fare bene ma anche alla cultura tout courtche rendono cos speciali le nostre terre.

    - se sai cos la sfettucciata- se sai cosa sono le nfantiole- se sai che significa Se te grullica (o grulla) n dente, fattelo carp!- se sei mai andato al bar de la Cognacca- se qualche volta te sei sentito di sto zangolotto- se ogni tanto andavi con le amiche o gli amici a fare le scopertelle...- se avete mai pranzato con la... guluppa- se hai mangiato la padellaccia quando hanno ammazzato il maiale- se qualcuno se ricorda ancora del biroccetto, lantenato dello skate- se hai mai comperato i fulminanti- se almeno na volta te sei magnato i grugni e la pizza coi cigoli- se sai cosa sono le becciche- se hai avuto i piccarelli- se te stai a gingilla co le brance- se invece de strilla..... aucchi- se alle feste di Pasqua fai la gara de scoccetta- se te metti la parnanza- se ti ricordi la signorina Dora della farmacia Vianelli- se sai chi era lo Zaffo- se ti ricordi la Sagra degli spaghetti... e fateci sapere il resto...

    Lodovica Giambartolomei conDora Vianelli, Carnevale anni Settanta

    La Sagra degli spaghetti Alessandro Boldrini detto lo Zaffo

    Sei di Sassoferrato se...

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    piena di curve, ma affascinante. Insidiosa, ma sugge-stiva. Pericolosa, ma strategica. La strada comunale diFrasassi, che da San Vittore alle Chiuse, nel Gengarino,conduce al Sassoferratese e allArceviese, una di quellearterie viarie che fanno la storia. Nel bene e nel male.Nel bene, perch attraversa uno scenario mozzafiato,quello della Gola di Frasassi, dove la natura ha costruitoil suo regno. Ma anche perch si tratta di una strada diassoluta rilevanza riguardo ai collegamenti, se si consi-dera che costituisce per il vasto comprensorio sentinate(e non solo) il principale trait dunion con la statale 76,la strada pi veloce per raggiungere Ancona. Nel male,perch nel corso degli anni stata molto spesso chiusa altransito veicolare a causa sia della caduta di sassi, pietree massi (in alcune circostanze perfino di dimensioni im-ponenti) sia, come avvenuto nei mesi scorsi, dellerosionedi una fetta consistente del terreno sottostante allastrada, provocata dai violenti acquazzoni di novembre.Un inconveniente non da poco questultimo, al quale tut-tavia stato posto rimedio nel giro di un paio di mesi,rendendo larteria nuovamente percorribile (le strade al-ternative presentavano disagi riguardo alla tipologia delpercorso, basti pensare a quello assolutamente impervioche passa per Cerqueto e Pierosara, o alla sua lunghezza,come ad esempio quello per Fabriano) per imboccareregolarmente la statale 76, sebbene riducendo la carreg-giata nel brevissimo tratto interessato e imponendo ilsenso unico alternato. Se consideriamo le difficoltenormi causate dalle forti piogge e il successivo periodonatalizio aveva sottolineato il sindaco di Genga Giu-seppe Medardoni possiamo dire che le operazioni peril ripristino della viabilit sono state assai veloci. Natu-ralmente, per ottenere di nuovo il doppio senso di cir-colazione servir un intervento molto pi consistente,per il quale si stanno cercando fondi appositi. E sehanno tirato un sospiro di sollievo tutti coloro che dalterritorio comunale di Sassoferrato si recano quotidia-namente al lavoro in direzione Ancona, hanno gioitopure i turisti e gli amanti della natura, perch attraversarela Gola di Frasassi significa davvero entrare in una sortadi paradiso naturale. Lo testimoniano al meglio le paroledello storico fabrianese Dalmazio Pilati, che nel suo vo-lumeGuida turistica della Comunit montana dellEsinoFrasassi (Storia - Arte - Cultura - Ambiente), pubblicatonel 1999, osservava che la Gola di Frasassi ha una basetortuosa, estremamente irregolare, su cui scorre lantico

    Sentino. Ha inizio allaltezza di Pianello di Genga, si svi-luppa e si snoda incuneandosi tra selvagge pareti a stra-piombo, fino a che il paesaggio incontaminato si aprediradando nellampiezza dellorizzonte. E ancora, conappropriati riferimenti alla fauna e alla flora: La sua ti-picit carsica [] rappresenta un habitat ideale per ani-mali rapaci (aquila reale, astore) e falconiformi in genere(quali il gheppio, il lanario, il pellegrino, il lodolaio), maanche per altre specie di fauna dal particolare valore na-turalistico, quali il lupo, il gatto selvatico, listrice, i chi-rotteri. Non meno caratteristica anche labbondanteflora (ed anche rara, se si pensa alla moeringia vescico-losa, alla cinque foglia penzola, alla campanula di Tan-fani ed alla sassifraga) che si distribuisce sul territorio aseconda delle condizioni ambientali di vita (dal laurus,leccio, corbezzolo, asparago, carpino nero, ornello, aceroecc ai ciclamini e viole). Se a tutto ci aggiungiamoche a met percorso si erge il Santuario dellaMadonna diFrasassi (lo scenario incantevole della rappresentazionedel presepio vivente di Genga, che da oltre trentanni, du-rante le festivit natalizie, richiama diverse migliaia di vi-sitatori) e che ben visibile una Madonna con il Bimboin braccio, sistemata nella zona dal fabrianese AchilleBerna Berionni (1900-1979), affinch vigilasse e proteg-gesse i pescatori, gli speleologi e i passanti, ecco che lareaacquista quel quid in pi (un misto fra tradizione, storiae mistero) che contribuisce a rendere la strada comunaleche attraversa la Gola di Frasassi fortemente attrattiva,quasi una secondameraviglia della natura, dopo leGrottedi Frasassi. Proprio lipogeo di San Vittore alle Chiuserappresenta uno dei luoghi pi visitati dai turisti nella no-stra regione, nonch nel centro Italia. Ogni anno entranoin grotta circa 230-235.000 persone, a testimonianza diun flusso di portata straordinaria, frutto anche dellatti-vit del Consorzio Frasassi, lente che gestisce la GrottaGrande del Vento. Il lavoro di pubblicizzazione del no-stro tesoro affermaMarco Filipponi, direttore del Con-sorzio Frasassi continuo; una macchina che nonconosce soste. Partecipiamo alle fiere, ai workshop tec-nici con agenzie di viaggio in tutta Italia, a volte pure al-lestero, anche insieme alla RegioneMarche, che moltoattenta al turismo. Non un caso che unelevata percen-tuale dei turisti che arrivano alle Grotte di Frasassi siacostituita da stranieri: innanzitutto tedeschi, ai quali se-guono nellordine gli olandesi, i francesi, gli inglesi e irussi, questi ultimi in forte crescita, come in altre zonedella penisola. Ci soddisfa molto pure il turismo speleo-logico, che si mantiene costante e che, essendo un feno-meno di nicchia, d inevitabilmente un certo prestigio.

    Lasfalto nella rocciaAminto Camilli

    La strada della gola di Frasassi,croce e delizia di residenti e turisti

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    FrancescoGarofoli, FrancescoGubbiotti, Giannetto Lu-nardi, Raul Lunardi, Aldo Pesciarelli, Tullio Pesciarelli,Alberto Sensini, Stelvio Stella, Italo Toni, Mario Toni.Questi i nomi dei cittadini sassoferratesi che, il 26 luglio1951, in occasione della festa del patrono, il beato Ugo,istituirono il I premio di Pittura G.B. Salvi detto il Sas-soferrato. Nasceva cos la celebre rassegna, che continuaancora oggi e che questanno giunger alledizione nu-mero 64. Levento fu da subito intitolato a Giovan Batti-sta Salvi, il pittore che, scegliendo lo pseudonimo di

    Sassoferrato, ha reso celebre nel mondo il nome dellasua citt natale. Nato come un evento artistico di livellolocale, in breve tempo ha assunto fama nazionale ed in-ternazionale. La rassegna stata arricchita da tanti nomidella storia dellarte contemporanea: Mimmo Palladino,Mario Schifano, Sante Monachesi, Francesco Carnevali,Orfeo Tamburi, Pericle Fazzini, Luigi Bartolini, WalterValentini, Carlo Canestrari La crescita e la continuitdella Rassegna Internazionale dArte/Premio G.B. Salvisono state possibili in primo luogo grazie al grande impe-gno e alla profonda sensibilit di padre Stefano Trojani,che, dal 1955, la vera anima dellevento e costituisce unimportante punto di riferimento culturale per artisti ed in-tellettuali. Nelle 63 edizioni della Rassegna il Comune diSassoferrato ha raccolto una collezione di opere darte, at-traverso premi-acquisto e donazioni, di quasi 4000 pezzi,una collezione dunque straordinaria e rara. La Galleria

    Civica dArte Contemporanea, che nasce per esporre que-sto ricchissimo patrimonio, ospitata allinterno del sei-centesco Palazzo degli Scalzi. Il nuovo museo statoinaugurato domenica 6 aprile 2014 alla presenza di unfolto pubblico, non solo locale, che ha mostrato grandeentusiasmo ed interesse per levento. Sono intervenuti ilSindaco Ugo Pesciarelli, lassessore alla cultura MassimoBardelli, la giunta comunale, lassessore regionale PaolaGiorgi, lonorevole Emanuele Lodolini e altre autorit po-litiche del comprensorio. Allinterno della meravigliosa

    chiesa di Santa Teresa dAvila (meglio nota comechiesa degli Scalzi) il critico Vittorio Sgarbi, con lasua straordinaria arte oratoria, ha catturato latten-zione delle centinaia di persone presenti con unampio excursus sullarte italiana degli ultimi sessan-tanni e ha lodato liniziativa e il progetto di allesti-mento del MAMS. Progetto di allestimentoassolutamente innovativo, come hanno sottolineatola professoressa Silvia Cuppini e larchitetto RobertoBua, che hanno ideato e curato il tutto con la colla-borazione di Joan Martos, Arianna Bardelli e Massi-miliano Roani. Le pareti delle sale sono organizzateper temi ed ogni opera contribuisce a spiegare laltra;inoltre, ad arricchire e completare lesposizione, sonogli aforismi dei pi grandi artisti del Novecento. Altroaspetto significativo il fatto che buona parte del de-

    posito del museo stato reso fruibile al pubblico, perchle pareti espositive sono apribili e permettono di ammi-rare, sul retro, le opere che momentaneamente non sonoin primo piano. Momentaneamente, perch, in futuro, lepareti potranno essere cambiate, in parte o completa-mente, con nuovi pezzi e nuovi temi. Una galleria al-lavanguardia dal punto di vista tecnologico: in ogni salauna cornice digitale permette di vedere le foto delle nu-merose opere grafiche che, per motivi di conservazione,non possono essere esposte; sono inoltre presenti dei com-puter per consultare i pdf dei cataloghi delle edizioni dellaRassegna. Ogni sala, infine, pu essere adibita a luogo distudio e a laboratorio didattico e non mancano spazi permostre temporanee ed eventi culturali in genere. IlMAMS rappresenta quindi un luogo di incontro, puntodi riferimento per il nostro territorio, ma anche una spintaper la valorizzazione delle eccellenze locali e di tutto ilcomprensorio, un centro per la produzione di idee ed unluogo di attrazione e di aggregazione. Una nuova tappadella lunga, eterna storia della Rassegna Salvi.

    MAMS - Mondo Arte Marche SalviCos nata la Galleria civica dArte contemporaneaArianna Bardelli

    Una sala del MAMS(per gentile concessione di Foto&Arte di Ballanti)

    ABBIGLIAMENTO UOMO - DONNAViale dei Colli Portuensi, 422/424 - Roma

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    La proposta di realizzare una rete sentieristica nel territoriodi Coldellanoce fu presentata dallesperto della Sezione CAIdi Fabriano, Mauro Chiorri, nellincontro organizzato nelmese di dicembre 2008 a Coldellanoce su iniziativa del di-rettore dalla Sezione Sassoferratese dei Gruppi Archeolo-gici dItalia (GAAUM), Vincenzo Moroni; incontro al qualeparteciparono il Sindaco di Sassoferrato, on. Luigi Rinaldi,il Presidente della Sezione WWF di Fabriano ed esperti dialtre organizzazioni ambientalistiche, con unampia rappre-sentanza della popolazione diColdellanoce.La rete sentieristica - cheprende il nome dalla cima pialta, il Monte Le Siere (m.823) - interessa tutta lareamontana disposta ad anfitea-tro rispetto a Coldellanoce, inuna bella sequenza di altipianiprativi contornati da boschi eincise valli. Tale rete, com-presa tra i villaggi e punti difondovalle di Gaville, Pantana, Badia S. Emiliano, Perticano,Casalvento, Rucce, Coccore, Mandole ed Aspro, va ad inse-rirsi nel progetto Itinerari delle Pievi, Abbazie e Monasteritra le Marche e lUmbria, rappresentando nello stesso tempounideale cerniera di collegamento con lampia rete di sen-tieri gi realizzata dal CAI con lAnello del Giano, il Parcodel Monte Cucco, il Gruppo del Monte Strega ed il Parcodella Gola Rossa-Frasassi. Per quanto riguarda, in partico-lare, Coldellanoce, questa iniziativa rappresenta la naturaleimplementazione del progetto di riqualificazione del terri-torio realizzato con il Parco Pandolfo Collenuccio su iniziativadellIstituto Internazionale di Studi Piceni nelloccasione delV Centenario della morte del grande umanista (1444-1504).Esso ora collegato con Sentinum dal sentiero che partendodalla Chiesa di Coldellanoce tocca la borgata Bosco e pro-segue lungo la strada comunale fino allarea archeologica.Il progetto, presentato con allegata la Relazione tecnica delCAI, ottenne lapprovazione della nuova AmministrazioneComunale guidata dalling. Ugo Pesciarelli. Con lUfficioTecnico comunale fu elaborata la cartografia necessaria peril lavoro preparatorio a tavolino che permise di procederealla selezione e segnatura preliminare dei sentieri da inserirenella rete; operazione quanto mai importante, che ha com-portato lesclusione - con molto rimpianto, a volte - di al-cuni antichi sentieri, destinati in passato al transito dipersone e di animali nei boschi, ma diventati con il tempoassolutamente impraticabili, ed anche per contenerne il nu-mero nei limiti assegnati dal CAI.

    Hiking trails network Gruppo Le SiereTrad. Rita Sacco Comodi Ballanti

    The proposal to create a network of hiking trails in the ter-ritory of Coldellanoce was presented by Mauro Chiorri, theexpert of the Fabriano CAI Section (Italian Alpine Club), inthe meeting promoted in December 2008 at Coldellanoceby Vincenzo Moroni, director of the Sassoferrato Section ofGAAUM (Archeological Groups of Italy), which was at-tended by Luigi Rinaldi, Mayor of Sassoferrato, by the Pres-ident of the Fabriano Section ofWWF, other environmental

    organizations and by a large repre-sentation of the people of Coldel-lanoce. The hiking trails network named after the highest pick,Monte Le Siere (823 m)- covers thewhole mountain area shaped likean amphitheater looking at Coldel-lanoce, in a beautiful succession ofgrassy plateaus surrounded bywoods and incised valleys. Thisnetwork streaching to the villagesand valleys of Gaville, Pantana,

    Badia S. Emiliano, Perticano, Casalvento, Rucce, Coccore,Mandole and Aspro, is part of a project Itineraries of moun-tain Parishes, Abbeys and Monasteries between Marcheand Umbria, and represents at the same time an ideal hingeconnection to the broad network of hiking trails already re-alized by CAI in the Ring of Giano, Park of Monte Cucco,Monte Strega Group, Park of La Gola della Rossa-Frasassi.As to Coldellanoce in particular, this initiative representsthe natural implementation of the environmental restora-tion project of the area realized with the Park of PandolfoCollenuccio sponsored by the Istituto Internazionale di StudiUmanistici on the occasion of the 5th centennial from thedeath of the humanist Pandolfo Collenuccio (1444-1504). Itis now connected to the Sentinum area by a path that start-ing from the St. Laurence Church of Coldellanoce skirts thehamlet of Bosco and continues along the public road till thearchaeological site.The project implemented by the technical report of CAI wasapproved by the new City Administration, headed by UgoPesciarelli. The Technical Department helped to draw upthe mapping, necessary for the preparatory work enablingthe preliminary selection and marking of the trails to be in-cluded in the network; this operation was very important,although it led to the exclusion sometimes to our regret of some ancient paths serving in the past to the transitof people and cattle in the woods, but now completely im-passable and also to contain the number of trails withinthe limits assigned by CAI.

    Un progetto ambiziosoe impegnativo riscopre

    antichi sentieri emeravigliosi paesaggi

    Rete sentieristica Gruppo Le SiereUmberto Comodi Ballanti

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    Cos come ora definita, la rete identifica il tracciato degli an-tichi sentieri montani, in alcuni casi vere e proprie vie di co-municazione tra le popolazioni dei due versantiumbro-marchigiani: ad esempio, il Sentiero dei Marri, il sen-tiero che da Pantana incontra alla Badia S. Emiliano lanticavia di collegamento del territorio sentinate con la Flaminia.Facendo una piccola digressione, proprio a proposito delSentiero dei Marri mi capitato un episodio divertente: sa-pevo che il sentiero era da tempo in uno stato di abbandonoe che avrebbe richiesto un radicale lavoro di pulitura; fuiquindi molto stupito di trovarlo incredibilmente pulito. An-cora maggiore e piacevole fu la mia sorpresa nello scoprireche la pulitura era stata effettuata di propria iniziativa da unasimpatica coppia di stranieri perfettamente integrati nellapiccola comunit dellAspro, dove trascorrono lunghi periodidellanno (e dove, a quanto sembra, hanno adeguatamenteappreso luso del maraccio).

    Un altro momento, particolarmente curioso, fu laver po-tuto identificare il luogo in cui avvenne nella seconda metdel 400 il reato (un taglio abusivo di bosco) di cui si parlain un documento che mi era capitato tra le mani: reato com-messo ai danni di un abitante di Collis Nucis un certo Am-brogio di Baldo che cita a giudizio presso il tribunaleecclesiastico i colpevoli di Casalvento, chiamando a testi-moniare un certo Francesco di messer Pietro da Colmicoso.Il documento riporta, infatti, la dettagliata descrizione delluogo, proprio allincrocio di due sentieri in fondo alla valle

    This network, as now defined, identifies the layout of theancient mountain trails, which were often the only com-munication roads between the populations of the twomountain sides of Marche and Umbria such as for in-stance the trail named I Marri, and the one which goesdown from Pantana crossing the Abbey of SantEmiliano,on the ancient connection way between the Sentinum ter-ritory and the Flaminia consular road. Making a digres-sion about the trails I Marri, I had a funny case: I knewthat this path had been abandoned for a long time andthat it badly needed a radical clearing work; I was there-fore very surprised to find it incredibly clean. But to mygreater surprise I found out that the clearing work hadbeen done by a nice couple of foreigners, perfectly inte-grated in the small community of Aspro, where they spendseveral months each year and where apparently they havelearned how to use the maraccio i.e. the local hatchet.

    Vacche al pascolo alle pendici del Miesola

    Another curiosity was when I was able to identify theplace where an offense was committed in the secondhalf of the XV Century (an illegal cutting of wood) asmentioned in a document I came across: the offensewas committed against a villager of Collis Nucis (nowColdellanoce) a fellow named Ambrogio di Baldo who sued the offenders of Casalvento in the Ecclesias-tic Court calling to witness a man named Francesco dimesser Pietro of Colmicoso. The document reports thedetailed description of the spot indeed, just at the cross-

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    Vaiellame.Tornando alla nostra rete, su indicazione del CAI fu preso inconsiderazione un sistema di segnaletica di tipo prevalente-mente orizzontale - cio mediante segni bianco-rossi applicaticon vernice su alberi, arbusti, pietre o manufatti, nei punti op-portuni - con esclusione quindi di pali o tabelle che richiedonouna continua manutenzione (e sono soggetti purtroppo a van-dalismo). Tuttavia, si visto che per il completamento dellasegnaletica nei tratti prativi privi di altro riferimento si rendenecessario, in alcuni punti, limpiego di paletti verticali (senzatabella), ora in via di sistemazione. Quasi quattro anni per rea-lizzare un progetto partito nel 2009 e portato praticamente atermine, almeno per quanto riguarda il lavoro di base, nel 2013pu sembrare un periodo di tempomolto lungo. Devo dire cheallinizio non avevo unidea precisa sullentit dei lavori da ese-guire e sullimpegno che ci avrebbe comportato: non potevoimmaginare quante volte sarebbe stato necessario percorrerecon il necessario equipaggiamento, passo dopo passo, i circa50 chilometri, non sempre agevoli, di sviluppo della rete peruna prima pulitura o la riapertura dei sentieri, ove necessario;per lapplicazione della segnaletica e della numerazione asse-gnata dal CAI e per la tenuta di tutta la documentaristica di la-voro; infine - e fu la parte pi gratificante del lavoro - per lamappatura della rete con sistema GPS.

    ing of the two trails at the bottom of the Vaiellame valley.Going back to our network, upon indication of CAI wetook into consideration a horizontal marking system -that is to say by means of white-red signs painted ontrees, shrubs, stones or artifacts, in suitable spots withthe exclusion therefore of piles and boards that requirea continuous maintenance and unfortunately are subjectto vandalism . However we have seen that to completethe marking in the grassland stretches lacking otherlandmarks it is necessary to use, on some spots, smallvertical stakes (without board) that are going to beplaced. Almost four years to realize a project started in2009 and practically completed in 2013, at least as far asthe basic work is concerned, may seem like a long periodof time. I must say that at the beginning I didnt have theexact idea of the entity of the work to be done and ofthe engagement involved: I could not imagine how oftenit would be necessary to cover the almost 50 km networkof trails, sometimes difficult, step by step, with the nec-essary equipment for a first clearing or even the re-open-ing of the trails out of use since long; to make themarking and numbering fixed by CAI and to up-to datethe working documentation; last but not least (and thatwas the most gratifying part of our work) for the GPS

    Noi non ereditiamo la terra dai nostri antenati,la prendiamo in prestito dai nostri figli

    Dalla cima del monte Le Siere, sullo sfondo lEremo di Monte Cucco

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    Un lavoro enorme, reso possibile grazie alla partecipazioneed al continuo supporto degli esperti del CAI di Fabriano,alla loro pazienza e professionalit nelladdestramento allacorretta esecuzione della segnaletica e al rispetto della nor-mativa nazionale sulla sentieristica. Tuttavia, non sarebbestato possibile effettuarlo senza la disponibilit e lentusiasmodegli amici di Coldellanoce che hanno preso parte al nostromagnifico gruppo di lavoro. Vorrei citarne almeno alcuni:Massimo, Giancarlo, Marcello, Franco, Florindo, Dino, e rin-graziare qui tutti coloro che impossibilitati a partecipare nonhanno fatto mancare il loro sostegno morale alliniziativa. vero che c ancora molto lavoro di rifinitura da fare, pernon parlare del lavoro di manutenzione che si render neces-sario in futuro (purtroppo, sono scomparse da tempo nei no-stri paesi le pecore che tenevano aperti i sentieri), ma gi oggii risultati conseguiti sono di straordinaria importanza; supe-riori, forse, alle aspettative iniziali. La rete del Gruppo LeSiere - la nostra rete - ora registrata nel Catasto Regionale deisentieri (conformemente alla Legge Regionale di gennaio2010) come parte integrante della rete sentieristica nazionale,ed riportata in bella evidenza nella stupenda Carta KOM-PASS, in scala 1:50.000, di recente pubblicazione, che rap-presenta il documento fondamentale, al quale sar necessariofare riferimento per ogni futuro sviluppo della documentari-

    mapping of the network. This huge work made possiblethanks to the participation and to the constant supportof the experts of the Fabriano CAI, to their patience andprofessionalism in training our group to apply the cor-rect marking and to comply with the national rules onthe trail system. However all this could not be achievedwithout the availability and the enthusiasm of ourfriends of Coldellanoce who took part in the wonderfulworking group. I would like to name at least some ofthem: Massimo, Giancarlo, Marcello, Franco, Florindo,Dino, and I wish to thank all those who supported us inmany ways. It is true that there is still much finishingwork to do, not to mention the maintenance that will benecessary in the future (unfortunately, there are nolonger the sheep flocks which used to keep the trailscleared), but the results obtained till now are extremelyimportant, even beyond the initial expectations. The trailnetwork Gruppo Le Siere our network is nowrecorded in the Regional Land Office of the paths andtrails (complying with the Regional Law of January2010) as an integrant part of the national network andit is well displayed in the wonderful KOMPASS Map inscale 1:50.000 recently published, which represents thebasic reference for any future implementation of the

    Sorgente Grugnaleta

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    stica, anche con carte parziali in scala 1:25.000. Il CAI di Fa-briano (che ha ideato e realizzato tutta la rete sentieristica delterritorio e la relativa cartografia) inserir nel proprio sito([email protected]) un capitolo intitolato: Camminare perConoscere con tutti i tracciati in GPS dei sentieri, alcuni iti-nerari consigliati, i percorsi a lunga percorrenza (in pi tappe)e notizie di vario genere.Pi che di singoli sentieri bisognerebbe parlare dei vari per-corsi possibili - a fondovalle, in altura o misti - ciascuno con leproprie attrattive e le infinite sorprese che essi riservano al visi-tatore con il mutare delle stagioni. Lincomparabile bellezza delpaesaggio che si apre a 360 dalla cima del Miesola e de Le Siere,nella stupenda chiostra dei monti: il monte Strega, il Catria ilgibbo cantato da Dante nellaDivina Commedia - il Cucco dalprofilo che sembra plasmato dalla mano di un artista; il San Vi-cino; i Monti Sibillini, la Gola di Frasassi; Sassoferrato, e lon-tano, allorizzonte, come un presentimento di mare nella foschiacilestrina. Una natura incontaminata, la straordinaria variet

    documentation (brochures etc.), also for future partialmaps in scale 1:25.000. The Fabriano CAI (which has pro-jected and realized the whole trails network of the terri-tory and the relative mapping) will include in theirwebsite ([email protected]) a chapter entitled: Walkand learn with all the GPS trail tracks, recommendeditineraries, long distance trails (with several stages) andvarious information. Instead of single trails we shouldspeak of various possible routes in the valley bottom,on height or mixed each one with its own beauty andcharm that amaze the visitors with the change of the sea-sons. The incomparable beauty of the landscape thatopens at 360 degrees on the lofty heights of Miesolaand Le Siere, mount Catria the rocky pilesung byDante in the Divine Comedy - Mount Strega, the Cuccowhich profile seems to be shaped by an artist, San Vi-cino, the Sibillini Mountains, the Frasassi Gorge, thetown of Sassoferrato and far away on the horizon, a dim

    We do not inherit the earth from our ancestors;we borrow it from our children.

    della flora dei nostri boschi e dei prati, cos bene e dottamentedescritta da Mariantonia Baldoni nei suoiQuaderni del Parco. Itanti luoghi reconditi, scoperti magari facendo una leggera de-viazione dal percorso: un piccolo segreto da condividere con ipropri amici. Lo stupore alla vista delle vacche di Casalvento ePantana al pascolo. Per i pi coraggiosi, Colmicoso, abbando-nato da tanti anni, ormai invaso dal bosco e praticamente inac-cessibile, ma che presenta ancora nelle sue rovine squarci sullavita passata e visibili tracce di un antico benessere. La fonte Gru-gnaleta con la sua sontuosa spalliera di muschio e capel di Veneree la serie delle sue cascatelle che digradano verso il fondo valle;se si fortunati, limprovvisa apparizione del Giglio rosso, unocchio di fuoco nel folto del bosco. Il senso di smarrimento chesembra stringere il cuore nel tardo autunno, quando nel boscotace ormai il canto degli uccelli e si ode solo il ticchettio delleprime foglie che cadonoParlando della mia esperienza strettamente personale, la cosache pi mi ha colpito, e commosso, in questa stupenda av-ventura lumanit delle persone del luogo con le quali sonovenuto a contatto; persone che meriterebbero un monumentoper la tenacia con la quale continuano a garantire tra difficoltdi ogni genere la vita dei nostri borghi montani ed il controllodel territorio, e con ci stesso, la conservazione del nostro pae-saggio incontaminato e dei nostri boschi, per coloro che ver-ranno dopo di noi, secondo lantica saggezza degli IndianidAmerica:Noi non ereditiamo la terra dai nostri antenati,la prendiamo in prestito dai nostri figli.

    hint of the sea in the light blue mist. Unspoiled nature,extraordinary flora variety of our woods and meadows, solearnedly described by Mariantonia Baldoni in herQuaderni del Parco. Hidden spots, found by chance, tobe shared with friends. The amazement at the sight offree grazing cows over Casalvento and Pantana. For thebravest, Colmicoso, a hamlet abandoned since long, over-grown by the woods and practically inaccessible, al-though still showing among its ruins glimpses of dailylife and traces of past wellness. The Grugnaleta springwith its gorgeous espalier of moss and maidenhair andthe row of mini waterfalls sloping down into the valley;if you are lucky, a sudden view of the Red Lily, a fire eyein the thick of the wood. A sense of loss seems to wringthe heart in late fall when the woods are silent and onlythe breaking off of the first falling leaves is to be heard.Speaking of my personal experience, the thing that hasimpressed and moved me most, in this wonderful adven-ture was the humanity of the people with whom I cameinto contact; they would deserve a monument for thetenacity with which they continue to guarantee, amongplenty of difficulties the life of our mountain villages andhamlets and the control of the territory, and thereby thepreservation of our unspoiled landscape and woods forthe benefit of future generations, according to the ancientwisdom of the Indians of America:We do not inherit the earth from our ancestors;we borrow it from our children.

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    INRICO

    RDODI...

    Mario SeveriniNel gennaio scorso deceduto a Senigallia il Dott. Mario Severini, uomo di pro-fonda cultura e di grande sensibilit umana. Ha terminato la sua battaglia con-tro un male che raramente perdona e che aveva combattuto con forza edeterminazione. La sua attivit lavorativa si svolta presso lIstituto AutonomoCase Popolari di Ancona nel ruolo di direttore generale. Dopo il pensionamento stato difensore civico presso il Comune di Senigallia con unanime apprezza-mento per la sua competenza giuridica. Dal 1997 ha ricoperto lincarico di Se-gretario generale della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano. Nellagosto del2012 ha ricevuto con grande commozione il Premio Monte Strega-Bartolo daSassoferrato da parte dellAssociazione Sassoferratesi nel mondo. Ha lasciato intutti coloro che lo hanno conosciuto un ricordo indimenticabile.

    Donata IppolitiDonata cara,Te ne sei andata in punta di piedi, tu che eri lallegra simpatia, la risata aperta econtagiosa, la battuta arguta e divertente, il gesto scanzonato, lamicizia sponta-nea e coinvolgente ma, al tempo stesso, anche la riservatezza discreta, la condi-visione sollecita, la tenace dedizione verso i tuoi cari, lenergia combattiva, laperfezione dei modi e leleganza del portamento. Te ne sei andata in silenzio,senza lasciarci il tempo per un ultimo sorriso, un abbraccio affettuoso, una pa-rola ancora. Non ci resta che questo addio, struggente e desolato, per dirti checi mancherai, che gi ci manchi, ma che resterai per sempre nei nostri cuoriLe amiche

    Fabrizio MancinelliLETTERA AD UN AMICO

    Caro Fabrizio,stiamo tornando a casa, Ugo ed io, dopo averti salutato per lultima volta, e finite lelacrime e ladrenalina ci abbandoniamo alla serenit consolatrice dei ricordi...Guarda questa cicatrice che ho nel polso dice Ugo me la feci quando quel di-sgraziato (tu) scivol gi per una parete rocciosa alle grotte di Frasassi mentre gli fa-cevo da sicura...E quella volta in Svizzera, in gita con don Renato, quando per essere stati trattaticon sufficienza perch Italiani, ci eravamo vendicati portando via un bel numero diposate di legno intarsiate... Dopo un po la polizia elvetica ci ferm e perquis il pul-lman e le valigie, tutte, meno quella di don Renato, per rispetto... ed ovviamente eral che TU avevi nascosto la refurtiva... DonRenato non la prese troppo bene, quandose ne accorse... E poi quante serate passate a chiacchierare, ridere, parlare, cantare,progettare... Poi la vita ci ha allontanati, e in tutti questi anni ci siamo visti raramente,ma ogni volta con affetto immutato... Ormai la simpatica canaglia arruffona e casi-nista di quando eravamo ragazzi si era trasformata in una persona seria, affidabile,competente... di sicuro per qualche volta anche tu avrai ripensato con affetto e no-stalgia ai bei tempi... e di sicuro non hai mai dimenticato le parole della canzoneche immancabilmente cantavamo tutti a squarciagola: Azzurro, il pomeriggio troppo azzurro e lungo perme... l che ti pensiamo ora, in un pomeriggio azzurroe sereno, ed l che ci ritroveremo!Sei nei nostri cuori, Mariella e Ugo.

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    Lottavo appuntamentocon la kermesse si te-nuto la sera del 10 ago-sto in Piazza San Pietroin uno scenario affasci-nante e suggestivo, difronte alla Rocca e con loskyline del Monte Stregasullo sfondo.

    Il clima stato propizio e leffettodinsieme risultato graditissimo alnumeroso pubblico presente. Labella Chiesa di San Pietro rimastaaperta e in molti lhanno visitata edammirata.Linizio della cerimonia stato ac-compagnato dalla proiezione di al-cune immagini significative di variscorci e panorami di Sassoferrato.Dopo un breve messaggio di benve-nuto al pubblico ed i doverosi rin-graziamenti agli sponsordellAssociazione Sassoferratesi nelMondo, Cinzia Vitaletti ha dato ini-zio alla cerimonia vera e propria sa-

    lutando il pubblico ed invitando a sa-lire sul palco la dottoressa Mara Sil-vestrini, presidente dellAssociazioneSassoferratesi nelMondo, la quale haringraziato il pubblico intervenutonumeroso a riprova dellinteressecrescente della citt per questoevento che ha assunto nel corso degli

    anni sempre maggiore consistenza.La dott.ssa Silvestrini ha spiegato chela decisione di cambiare la sede del-levento era motivata dalla volont didare maggiore risalto ai tanti luoghisignificativi e particolarmente sugge-stivi di Sassoferrato. Anche il sin-daco, ing. Ugo Pesciarelli, ha portatoil saluto della citt e lapprezzamentoper limpegno e per i risultati rag-giunti dallAssociazione. Cinzia Vita-letti ha brevemente introdottolartista Alberto Severini, apprezzatojazzista e figlio del dottor MarioLuigi Severini di Senigallia, premiato

    nel corso delledizione 2012. AlbertoSeverini ha eseguito un assolo allabatteria su basi musicali di sua com-posizione, che il pubblico ha applau-dito calorosamente. A questo punto iniziata la consegna dei premi. Cin-zia Vitaletti ha presentato e chiamatosul palco Paula Silvestri Fillari, nata

    nella frazione di Liceto ed emigratabambina negli Stati Uniti con la pro-pria famiglia. Sullo schermo sonostate proiettate foto della famiglia diPaula Fillari e di alcune fasi dei suoiinterventi umanitari in vari paesi delmondo. Dopo aver ricevuto il premio(opera dellartista Graziani) conse-gnatole dal sindaco Pesciarelli, Paula,che non ha dimenticato la linguanatia, ha ringraziato esprimendosi initaliano, commossa per lonore che leveniva tributato da parte dellAsso-ciazione dedicandolo alla memoriadei genitori che sempre le avevano

    Premio Monte Strega-Bartolo da SassoferratoProtagonisti, ricordi e immagini delledizione 2013Rita Sacco Comodi Ballanti

    FRABONI E MENGHINI SRLVia Sciadonna 15 - 00044 Frascati (Roma) - Tel [email protected]

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    trasmesso lamore per la terra dorigine. Paula venuta inItalia accompagnata dalla sorella Lina e dalla cugina Bar-bara Owens originaria di Valdolmo.Cinzia Vitaletti ha poi ripreso la parola ricordando agliintervenuti la pubblicazione dellultima edizione della ri-vista Sassoferrato mia, curata dal socio Raniero MassoliNovelli, che compendia le varie attivit dellAssociazionee riporta articoli di vario interesse sia locale che generale.Sono stati poi invitati sul palco i figli di Raul Lunardi, No-retta ed Alberto, per ricevere il premio alla memoria con-segnato da Mara Silvestrini. Un breve video ha illustratoi momenti salienti della vita e dellattivit artistica del let-terato, conosciuto da tutti i sassoferratesi e noto ancheoltre i confini della nostra regione. Nel ringraziare lAs-sociazione, Noretta ed Alberto hanno aggiunto alcunebrevi note personali a quanto illustrato nella biografia enel filmato. Prima di passare alla consegna dellultimopremio, Cinzia Vitaletti ha invitato il dottor Mario LuigiSeverini a salire sul palco, ricordando che lanno prece-dente il riconoscimento a lui assegnato era stato ritiratodal figlio Alberto poich il dottor Severini era seriamentemalato.In seguito stato chiamato sul palco il campione di cicli-smo Giancarlo Polidori per ricevere il premio consegna-togli da Gianni Pesciarelli. stato proiettato un filmatodepoca in bianco e nero particolarmente suggestivo, cheha rievocato anni felici e densi di trionfi ottenuti in unastagione lontana grazie alla generosa e semplice praticadello sport. Nel ringraziare, Polidori ha illustrato alcunimomenti speciali della sua carriera, incalzato anche daunimprovvisata intervista di Gianni Pesciarelli, suoamico e antico compagno di studi.Prima di chiudere Cinzia ha chiamato ancora sul palcoAlberto Severini per suonare un secondo brano eseguitosempre con grandemaestria e molto applaudito dal pub-blico. Cinzia ha ricordato e raccomandato al folto pub-blico la visita della mostra dedicata allartistasassoferratese Carlo Canestrari allestita nella piccolachiesa di SanGiuseppe in Castello, dove sono state espo-ste alcune sue belle sculture in pietra e bronzo. Alla fine

    della serata il pubblico ha potuto gustare il buffet gene-rosamente e tradizionalmente offerto da Lea Luzi, delladitta Il Farro di Monterosso. Levento PremioMonteStrega 2013 si concluso in bellezza domenica sera 11agosto sempre sul sagrato della Chiesa di S. Pietro conun concerto lirico. Si sono esibiti il sopranoMara Paci, ilsoprano Rosita Tassi, il baritono Giampiero Ruggeri, ac-compagnati al pianoforte da Giulia Marini e da RositaTassi, che hanno proposto arie tratte da opere verdiane,in omaggio a Giuseppe Verdi nel bicentenario dalla na-scita del Cigno di Busseto. Il pubblico numeroso ha ap-plaudito calorosamente la bravura degli esecutori.In concomitanza con levento del Premio MontestregalAssociazione Sassoferratesi nel Mondo ha allestito unabella mostra omaggio a Carlo Canestrari, scultore sas-soferratese, nel 25 anniversario della sua morte. La mo-stra si tenuta dal 3 al 18 agosto 2013 nella Chiesa di S.Giuseppe, corredata dal ricco catalogo stampato dallacasa editrice E.R.S.I. di Roma nel 1978.

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    Come operiamo?Come un semplice studio di comunicazionecon una grande differenza, quella di avereuna propria collezione di prodotti fatti infiliera con altri creativi e soprattutto tutti gliartigiani delle Arti del fare locali.Operiamo nel mercato degli oggetti derivaticulturali o il cosiddetto mercato di souvenirs.Tutelando le immagini del comprensorio edei paesi, garantendo che siano usate condecoro ed eleganza.

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    Cinzia Vitaletti presentatrice della serata Veduta della Rocca da piazza San Pietro Il sindaco Pesciarelli saluta gli intervenuti

    Intervista a Paula Fillari Silvestri La Fillari con il sindaco Pesciarelli Paula Fillari riceve il premio

    La presidente consegna il premio a Nora e Alberto La presidente Mara Silvestrini con Nora e Alberto I Lunardi assistono al video sul padre Raul

    Giancarlo Polidori riceve il Premio Monte Strega Giancarlo con il suo amico Gianni Pesciarelli Foto ricordo con Giancarlo Polidori

    Alberto Severini alla batteria Menzione speciale a Mario Severini Mara con il marito Nevio Lavagnoli

    Foto:FrancoBrescini.Riprese:MassimoPossanza.Montaggiovideo:DomenicoBaldoni.

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    Cinzia Vitaletti presenta il concerto lirico Giulia Marini, Rosita Tassi e Carlo Morganti Vittorio e Mara con don Angelo Gargiuli

    Il numeroso pubblico Giulia Marini e Rosita TassiUn momento della mostra su Carlo Canestrari

    Rosita Tassi Giampiero Ruggeri e Rosita Tassi in duetto

    Gallo morente

    Mara Paci, soprano Mara Silvestrini ringrazia le artisteBusto in bronzo di Bartolo da Sassoferrato

    Giampiero Ruggeri nel ruolo di Rigoletto Gli applausi agli artistiDon Gargiuli con Franco Pagliarini

    Omaggio aCarlo Canestrari

    Concerto lirico

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    Francesco Garofoli

    nato e vive a Sassoferrato. Ha fre-quentato lIstituto di Belle Arti di Ur-bino specializzandosi in litografia. Peranni ha insegnato Disegno e StoriadellArte in scuole superiori. Svolgela sua attivit di pittore e grafico incampo nazionale ed internazionale.1953. Premio alla mostra Incontridella Giovent ad Ancona e al IIIPremio Salvi a Sassoferrato.1957. Segnalazione alla Biennale diSardegna a Nuoro e a S. Benedettodel Tronto. premiato a Jesi in unconcorso interregionale.1958. Partecipa ad una rassegna aRoma a cura delMinistero della Pub-blica Istruzione.1959. Espone alla VIIIQuadriennaledi Roma, e alla XX Triennale di Mi-lano. Seguono importanti rassegne intante citt italiane: Ancona,Macerata,Jesi, Livorno, Frosinone, Spoleto, LaSpezia, Padova, Avezzano, Urbino,Roma, Milano, Firenze e Palermo.1962. Premio alla XII RassegnaG.B. Salvi.1983. Vince il secondo premio allaMostra Nazionale Citt di Le-gnago; il primo premio alla MostraNazionale di Falconara; il quarto

    premio alla Mostra Nazionale Riz-zoli a Campodarsego (Padova); ilterzo premio alla Mostra Nazionaledi Perugia; il secondo premio allaMostra Internazionale Milano 83;il terzo premio allaMostra Nazionaledi Colleferro (Roma); il terzo premioalla Mostra Nazionale di Vigonza(Padova); targa dargento al PremioNazionale Richetti di Piacenza.Espone 7 opere di grafica al Salondes Nations a Parigi.1984. Vince il primo premio allaMo-stra Internazionale Citt di Cervia;il primo premio alla Mostra Interna-zionale di Arezzo; un premio specialealla Biennale Nazionale di Torreglia(Padova); il primo premio alla Mo-stra di pittura e grafica ModenarteaModena; il primo premio alla XVIIMostra Internazionale Premio Asla84 a Palermo.1985. Partecipa alla Fiera Internazio-nale dArte Contemporanea allExpodi Bari, e allarte Fiera di Bologna. Al-lestisce una mostra alla Galleria delQuartiolo a Bologna e vince il primopremio alla XIII Mostra Interna-zionale del Pomero a Rho (Milano).Nel mese di giugno partecipa al-lesposizione Maestri Italiani del di-segno e della grafica contemporaneaalla Tsukuba Expo 85 a Tokio.1986. Allestisce una mostra perso-nale alla Galleria dArte Puccini diAncona. premiato alla Mostra Na-zionale di Deruta e partecipa al-lExpo di Bari. Al Premio Italiabandito dalla rivista darte Ecodarte moderna vince una mostrapersonale presso la Galleria del Can-delaio a Firenze. Partecipa al salonedella grafica italiana contemporaneaalla Exhibition Gallery di HongKong e alla mostra I protagonisti aCitt del Messico ottenendo il Granpremio Citt di Guadalajara perlincisione. Alla XXVI Mostra Na-zionale di pittura e grafica G.B.

    Cromerad Agna (Padova) vince ilsecondo premio per la grafica.1988. Espone alla VIII Biennale Eu-ropea, a Palazzo Polverosi di Roma,vincendo il primo premio per il pae-saggio nella grafica. Nel mese di giu-gno, allVIII concorso di pittura egrafica Pro Parma, vince il secondopremio. Nello stesso mese gli vieneconferita, per meriti artistici, lonorifi-cenza di Cavaliere della RepubblicaItaliana. In agosto, alla rassegna Larete aPortoRecanati, ottiene il primopremio per la grafica.1989. invitato al PremioMarche.1992. Allestisce una mostra personalenel Palazzo dei Convegni a Jesi.1995. invitato ad unamostra di arti-sti marchigiani a Cracovia in Poloniaed espone in collettiva.2002. Espone al museo De BellasArtes di Zaragoza (Spagna).2006. Allestisce, a Sassoferrato, unamostra per i suoi 60 anni di attivit.

    Giuseppe Toni

    La sua storia indelebilmente scrittasulle mani annerite, deformate daicalli, segnate da piccole e grandi cica-trici. Per realizzare porte, oggettidarte, serrature ci sono materiali pidocili come il ferro, lottone, il rame,

    Premio Monte Strega-Bartolo da Sassoferrato

    I premiati del 2014

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    lalluminio. Giuseppe no, fin dal 1950ha scelto di domare, piegare, model-lare con le solemani lacciaio inossida-bile, in assoluto il pi difficile deimetalli. La storia dei potenti scrittasui libri di storia, quella della famigliaToni si tramanda di padre in figlio. Leprime tracce scritte risalgono al bi-snonnoGiuseppe, classe 1834, che la-sci in eredit ai figli quella che menodi un secolo dopo sarebbe diventataunofficina bellica. Finita la primaguerramondiale la genialit dei fabbriToni saliva alle cronache dellepocaper la realizzazione di una turbina cheproduceva energia elettrica su scala in-dustriale, la costruzione di seminatricimeccaniche per grano e orzo, torchiper vinacce, trebbiatrici e perfino laprima segatrice per tronchi azionata daturbine.Questuomo, in unofficina dimeno di 40 metri quadrati ubicati nelperiferico quartiere Castelverde diRoma, ha una pila di carte che atte-stano i suoi contatti con importantienti spaziali, grosse case automobilisti-che, autorit ecclesiastiche, istituti diricerca, artisti. un autodidatta. Haperso lamadre a nove anni e il padre a19. Non si potuto iscrivere allUni-versit.Di giorno lavorava, la sera pas-sava ore sui tomi di ingegneria, fisica,chimica,meccanica, elettronica,mine-ralogia. Era ed dellavviso che oc-corra avere basi teoriche e tecniche perquesto tipo di lavoro se si ha lambi-zione di realizzare grandi opere. Nelsuo cassetto non conserva sognimaunbel po di invenzioni. Ama lingegneriaGiuseppe Toni. In verit, anche lartenon ha fatto a meno delle sue mani.Gli hanno commissionato le opere pivarie come scale artistiche, arredi sacri,leggii, orologi per campanili, stemmi,cucine a scomparsa, perfino una seg-giola per il celebrante dove il primo asedersi stato il Papa. Ha realizzatonella sua lunga vita tante opere che sa-rebbe noioso elencarle. Ma lopera dicui pi fiero svetta nella citt di Na-poli dove ha realizzato sei cupole per iltempio della Regina dei Gigli, la pigrande delle quali ha un diametro di46 metri. Sono fatte con lastre dac-

    ciaio sagomate sfilabili dotate di un si-stema che impedisce le infiltrazionidacqua ed adattabile alle variazionidi temperatura. Ama la musica e nonpotendola studiare si messo a co-struire rullanti di batterie, canne dor-gano, casse per chitarra. Collabora conmolti architetti e scultori della capitale.In passato ha lavorato a fianco di arti-sti come PaoloMonti, Tonino Scucci-marra, Pericle Fazzini ed altri. arrivato a Roma nel 50 con mille lirein tasca. Si fatto da solo. Ha com-piuto 84 anni ed ancora sempre lnella sua amata bottega, dove ognitanto laRAI gli fa visita intervistandolosugli ultimi lavori. Spera che suo ni-pote Alessio (studente di ingegneria,sua grande passione) possa continuarela sua opera, seppure inmaniera ormaipi tecnologica.

    Vitaliana Vitaletti Bianchini

    Vitaliana Vitaletti Bianchini si lau-reata in Giurisprudenza con lode inDiritto Civile con il prof. Pietro Resci-gno, ha conseguito un Master in Di-ritto Sindacale, del Lavoro e dellaPrevidenza, ha vinto una borsa di stu-dio per il miglior laureato nelle Uni-versit di Macerata e Camerino eunaltra per la partecipazione a uncorso in Diritto Americano pressolUniversit degli Studi di Pavia con ilprof. BrunoLeoni. stata vincitrice didiversi concorsi nella PubblicaAmmi-nistrazione, optandoper lINPS.Eser-

    cita la professione di avvocato giusla-vorista e previdenzialista, docenteuniversitario allUniversit di Mace-rata, condirettore della rivistaDiritto eLavoro nelleMarche, revisore dei contidella Sezione INARCH Marche, stata docente a contratto diDiritto delLavoro eDiritto Civile alla Scuola Su-periore di Servizio Sociale in Ancona, stata dirigente generale in INPS conrilevanti incarichi anche allestero, econsigliere comunale al Comune diMacerata dal 2000 al 2005. Ha rice-vuto la nomina di Consigliere di Am-ministrazione dellAssociazioneArenaSferisterio di Macerata, PresidentedellAssociazione Culturale SummaCavea ed Cavaliere al merito dellaRepubblica. Ha rinunciato alla caricadi Direttore Generale ASLN 9 dallaRegioneMarche e alla nomina diGiu-dice di Pace dal Ministero di Grazia eGiustizia. membro di importanti as-sociazioni quali The International So-ciety for Labour Law and SocialSecurity, lAssociazione Italiana di Di-ritto del Lavoro e della Sicurezza So-ciale, lAssociazione Italiana StudiRelazioni Industriali, la Societ ItalianaEconomia Demografia e Statistica,lAssociazione Giuristi Cattolici, lAs-sociazione exAllieviUniversit diMa-cerata e il Rotary Club di Venezia.Conosce e usa correntemente la linguafrancese e inglese. Si occupa di:Dirittodel Lavoro, Diritto della Previdenza edellAssistenza,DirittoRegionale eDi-ritto Commerciale. autrice di unconsiderevole numero di pubblica-zioni e saggi su riviste giuridiche spe-cializzate fra cui il saggio Il lavorodella donna tra tutela e parit in Di-ritto e Lavoro nelle Marche, ed statarelatore amoltimeeting, fra cui il con-vegno nazionale di studi su Dirittodel Lavoro tra Norme, Mercato, Oc-cupazione e Lavoro sommerso, laGiornata di Studio promossa dal-lUniversit di Macerata intitolata Ilsistema diWelfare dopo la riforma delTitolo V della Costituzione: Problemie Prospettive e il convegno Profililaburistici e previdenziali della pato-logia oncologica.

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  • EVENTI

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    Cari Sassoferratesi, Salute, Pace e Armonia a tutti Voi!Lo Spirito Santo ha inviato alla Chiesa e a tutti noi ungrande Pastore come Papa Francesco, in grado di risol-levare le sorti non solo del Cristianesimo ma di tutto ilmondo con la sua evangelica semplicit e determinazione.Certamente non a caso noi Templari Cattolici dItalia,dopo oltre 25 anni di passione, sacrifici e schieramentosiamo stati accolti ufficialmente in Piazza San Pietro,entro le mura Vaticane, dopo 700 anni dalla ingiustamorte sul rogo parigino dellultimoMagister Templi, Jac-ques deMolay assieme al suo braccio destro Geoffrey de

    Charnay. Grande emozione ha portato il partecipare conle nostre gloriose insegne al pi importante atto liturgicofino ad ora compiuto da Papa Francesco: la Consacra-zione del mondo al Cuore Immacolato della Vergine diFatima. In questa occasione il Pontificio Consiglio per laNuova Evangelizzazione ha consentito con documentoscritto a 125 Templari Cattolici dItalia, in mantello ecotta, non solo di accedere in prima fila alla due giorni diritualit, ma anche ed addirittura di tenere la gloriosabandiera dei Templari, il beauceant, a pochi metri dalPapa e dalla venerata statua originale della Madonna diFatima. Tutto il mondo cos ha potuto vedere per diversiminuti un quadro televisivo a dir poco inusuale: il Papa,adorante la statua della Vergine con al centro il sacro ves-sillo dei Templari. E cosa dire dellaffettuosa curiosit e

    vicinanza dellimmensa folla di fedeli presenti in San Pie-tro, che in ogni modo ci dimostrano il loro gradimento estima per la nostra testimonianza. Tutto questo, avvenutoil 12 e 13 ottobre 2013, ha provocato una nuova atten-zione da parte della Segreteria di Stato Vaticana e di tan-tissime Diocesi italiane che ancora non conoscevano leopere dei Templari Cattolici, dando inizio ad una impor-tante serie di riconoscimenti ufficiali in diversi luoghidella penisola. Da parte nostra continuiamo umilmentela nostra opera disinteressata di affiancamento e sostegnodei consacrati, dei deboli e degli indifesi, operando con learmi della fede, dellazione di sacrificio e della cultura cri-stiane, presidiando soprattutto le chiese antiche abban-donate o profanate ed il SS. Corpo di Cristo nelleAdorazioni Eucaristiche.Calunniatori purtroppo ce ne sono molti nel mondo,gente che per invidia, insipienza o schieramento con-trario cercano di adombrare la nostra opera di TemplariCattolici dItalia, nascondendosi dietro domande e pan-dette strumentalmente usati per vanificare o mettere indiscussione le nostre gratuite incredibili e faticose opere,volte al recupero ed alla valorizzazione delle pievi e deiluoghi presidiati dagli antichi Cavalieri, impedendo latentata damnatio memoriae. Gente che magari ha com-petenze storico-culturali completamente diverse, incen-trate spesso su studi risorgimentali, manifesto bigliettoda visita per individuare seguaci delle varie massonerie,o pi semplicemente personaggi in cerca di un mo-mento di notoriet su giornali e riviste, allunico scoporidicolo e fatuo di apparire. Non ti curar di lor, maguarda e passa disse il Sommo Poeta e FedeledAmore, Templare nellanimo, Dante Alighieri.Cari amici Sassoferratesi, sapete che il mio cuore batteallunisono con Voi quando ho il privilegio di tornarenelle terre dei miei avi, i nobili Ferretti, che giaccionocon il loro blasone nel Tempio pi arcano ed importantedi tutta larea, S. Croce di Sassoferrato. Ricordandovisempre nelle mie preghiere ed invocando su tutti voi lemolteplici benedizioni dellAmen, di Nostro SignoreGes Cristo e di Nostra Signora la Vergine Maria, sem-piterna protettrice dei veri Templari. Vi abbraccio tuttiidealmente e vi saluto con il motto del Tempio: Nonnobis, Domine, non nobis, sed Nomini Tuo da gloriam!Vive Dieu, Saint Amour!

    I Templari Cattolici dItaliaa fianco di Papa FrancescoFra Mauro Giorgio Ferretti, Magister Templi, Catholicus Ordo Equester Templi

    Larrivo dei Templari Cattolici dItalia in piazza San Pietro

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  • COSE

    DIIERI

    Rodolfo Rossi nacque a Gubbio nel 1885 e l frequent lescuole elementari ed il ginnasio. Nel 1901 segu i corsi del-lAccademia Albertina e nel 1904 quelli dellIstituto delleBelle Arti di Firenze. Nel 1913-14 viaggi in Francia e co-nobbe i movimenti culturali ed artistici che operavano inquegli anni. Nel 1915 si trasfer a Sassoferrato, chiamatoper linsegnamento del disegno presso le Scuole serali, in-

    segnamento che dopo breve tempo fu interrotto dal ri-chiamo alle armi per partecipare come ufficiale diartiglieria al primo conflitto mondiale. Riprese linsegna-mento a Sassoferrato nel 1919 e nel 1924 fond la ScuoladArte e Mestieri che si trasform successivamente nelleScuole di Avviamento Professionale. Il prof. Rossi, che eraallora il Direttore e linsegnante di disegno, offr ai nume-rosi allievi gli esempi pi concreti, le scelte pi valide perla realizzazione di arti, mestieri e professioni.

    Nel 1943 si ritir dalla scuola e dalla vita politica e ripresecon rinnovato interesse e passione la pittura e le arti uma-nistiche. Uomo ricco di energia, a volte impulsivo, co-sciente del giusto e dellonesto, seppe indicare ai suoicollaboratori ed allievi i valori della vita e della tradizione,scoperti con assiduo approfondimento della storia e dellacultura del passato, valori ai quali rimase fortemente an-corato per tutta la sua vita. Lo si scopre soprattutto nellasua produzione artistica rimasta costantemente fedele allagrande tradizione della nostra pittura. Ad uno dei suoi figliscriveva tu sai come non si conf al mio temperamentoquella pittura diciamo cos di attualit, che col pregiudizioo con la scusa della nuova sensibilit dei tempi, vuol faredel nuovo a tutti i costi Si pu esseremoderni senza ab-bandonare la linea del naturale e del semplice e soprat-tutto senza oltrepassare quella del comprensibile.Nella sua vita dedic molto tempo alla conoscenza e allarappresentazione pittorica della vita di San FrancescodAssisi, lasciando tavole di notevole valore artistico per lafresca ispirazione e lesatta traduzione poetica in terminiespressivi. Molte opere di pittura stanno a testimoniare ilsuo interessante tratto artistico presso diverse chiese diSassoferrato (Collegiata di S. Pietro, S.Maria del Piano, S.Facondino), nel Museo civico e in collezioni private. Conla pittura Rodolfo Rossi ha descritto il nostro paese e hafermato nel tempo eventi accaduti nel paese, ma ha rac-contato la sua amata Sassoferrato anche con la poesia, unanarrazione che si pu leggere nei suoi sonetti. Dai suoi in-segnamenti presso la Scuola di Arte e mestieri sono natibravi artigiani e artisti come Pacino Amori, Carlo Cane-strari, Remo Franceschini, Francesco Garofoli, i fratelliGubbiotti, Ugo Paris, Giuseppe Toni, Mario Toni e moltialtri. Tutta la sua vita fu spesa per la famiglia, la scuola,larte e la cultura. Mor a Sassoferrato il 1 febbraio 1967.

    Rodolfo Rossi, storia di un ProfSi pu essere moderni senza ab-bandonare la linea del naturalee del semplice e soprattuttosenza oltrepassare quella delcomprensibile.

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    A sinistra: il prof. Rossi nella sua aula; sotto: particolare dellavolta affrescata della Chiesa di San Pietro a Sassoferrato.

    LAssociazione Sassoferratesi nel mondo rivolge unsentito ringraziamento al prof. Claudio Amori perlattenta ricerca volta a ricostruire il presente profilo.

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  • COSE

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    La mia era una famiglia di mezzadri che lavoravano la terra perconto di proprietari che si facevano vivi al momento del rac-colto (grano, granturco, sementi per il foraggio, uva, lana, ma-iale, agnelli e altro bestiame) o per controllare che nessunprodotto venisse sottratto alla spartizione. Ricordo vivida-mente - era il 1953 e non andavo ancora a scuola - larrivo delpadrone un giorno in cui ero da sola mentre i miei lavoravanoi campi. Mi sono messa sullentrata della camera da letto deimiei genitori e gli ho chiesto: Dove vai? Perch vuoi entrarequi?. Era stato un impulso del momento, le cui conseguenzemi sfuggivano. Cos vennero se-questrate sotto il letto delle pataterubate, di cui peraltro non ero a co-noscenza. Mio padre si infuri conme e io in un lampo appresi cheeravamo poveri e anche ladri pernecessit. Raccontare questo epi-sodio serve a restituire oggi latmo-sfera in cui allora si viveva. Lannodopo la famiglia si trasfer qualchechilometro pi a valle, in un po-dere sotto la giurisdizione della diocesi di Nocera e GualdoTadino e la sorveglianza della collegiata di S. Pietro. La casa eraisolata, in mezzo alla campagna. Larciprete veniva in occasionedella trebbiatura assistendo alle operazioni di riempitura deisacchi. Al momento della questua da parte dei frati del con-vento della Pace, attingeva generosamente al mucchio di granocomune, arrogandosi il diritto di far lelemosina anche perconto dei mezzadri. Per il resto aspettava le primizie che miopadre gli portava direttamente a casa. La mezzadria, con allespalle una storia lunga 800 anni, stava agonizzando e nel do-poguerra ci furono lotte contadine molto aspre per strappareil 53% nella divisione del raccolto. del 1964 la legge che vie-tava di stipulare nuovi contratti di mezzadria segnando cos lacrisi irreversibile dellantico contratto. Ricordo ancora la serieinterminabile di sere in cui per cena cera soltanto, cotta ocruda, la cicoria dei campi. Delle uova si faceva un consumomolto oculato: venivano usate per far la pasta, essendo scono-sciuta quella industriale ed erano considerate un ottimo rico-stituente per la crescita dei bambini. Le uova avanzate siscambiavano al negozio alimentare pi vicino con altri generidi prima necessit, ad esempio lo zucchero. Di assaggiare ilprosciutto non se ne parlava ed anche la ricotta la si scambiavaspesso con prodotti che in casa non si potevano produrre.Dalla scuola ho appreso che questo era il baratto. Per lascuola lo confinava nel medioevo. E io non capivo in qualetempo vivessimo. La carne era quasi sconosciuta come ali-

    EExxoodduuss ffrroomm tthhee ccoouunnttrryyssiiddee iinn tthhee ssiixxttiieess

    My parents were sharecroppers, working the land on be-half of the landlord who showed up at harvest time (wheat,corn, fodder seeds, grape, wool, pig lambs and assortedlivestock) or to make sure that no product to be sharedwould be purloined. I vividly remember it was in 1953and I did not go to school yet when the landlord came toour house one day. My parents were out working in thefields and I was alone at home. I stood at the entrance ofmy parentss bedroom and asked Where are you going?

    Why do you want to come in here?.I spoke on the spur of the moment,unaware of the consequences. Andso stolen potatoes concealed underthe bed, of which I knew nothing,were confiscated. My father gotangry at me and I realized in a flashthat we were poor and thieves byneed. To narrate this episode servesto depict to-day the atmosphere inwhich people lived in those times.The following year my family moved a

    few miles down to the plain, in a farm under the jurisdic-tion of the Diocese of Nocera and Gualdo Tadino under thesupervision of the Collegiate Church of Saint Peter. Thehouse was isolated in the countryside. The priest used tocome at threshing to witness the filling of the sacks. Whenthe begging friars of the Convento La Pace came to ourfarm, the priest drew generously at the heap of the com-mon wheat claiming the right to give alms also on behalfof his sharecroppers. For the rest he expected the earlyfruits that my father was to bring directly to his house.Sharecropping dated back 800 years, it was now dying andin the post-war period there was a fierce peasant warfareto wrest a 53% in the division of the crop. In 1964 a lawwas enacted that forbade to enter into new agreementsof sharecropping, putting thus an end to this ancientagreement form. I still remember the endless row ofevenings when we had only raw or boiled wild chicory forsupper. We ate eggs sparingly: they were mainly used tomake pasta, since the industrial pasta was still unknownand they were considered an excellent tonic for the growthof children. The remaining eggs were exchanged at thenearest grocery store with other commodities, such assugar for instance. To taste ham was out of question andalso the ricotta was often exchanged with foodstuff thatcould not be produced at home. I learned in school thatthis was barter. But they taught us that this practice wasin use in the Middles Ages, so I was confused. Meat wasalmost a rarity. They butchered a chicken or a rabbit if

    La dura esistenzadei mezzadri

    nel ricordo di unanostra amica

    Lesodo dalle campagne negli anni 60Annamaria Pambianchi

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    mento. Si uccideva un pollo o un coniglio se qualcuno in casanon stava tanto bene o se lanimale era prossimo alla morte. Re-stava il pecorino, buonissimo, fatto in casa, diviso con il pro-prietario e scambiato se necessario. Restavano le parti poveredel maiale consumate soprattutto a ridosso della macellazione:il sanguinaccio, le ossa per il brodo, la coppa fatta con le carti-lagini, il cotechino, il lardo e lo strutto. I salami e le salsicceerano appesi in cantina a stagionare in attesa delle grandi opereprimaverili ed estive. Non ho memoria alcuna delle monete edella cartamoneta. Sapevo della loro esistenza ma, non circo-lando in casa mia, non saprei descrivere laspetto delle cinque,le dieci, le cento lire. Solo nelle grandi occasioni della mietiturae della trebbiatura, quando cerano le opere - eseguite per lo pifra vicini di casa, con cui si s