RESOCONTO STENOGRAFICO SEDUTA DI VENERDÌ 11...

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Atti Parlamentari 7447 — Camera dei Deputat i VIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DELL ' 11 GENNAIO 198 0 RESOCONTO STENOGRAFIC O 95 . SEDUTA DI VENERDÌ 11 GENNAIO 198 0 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FORTUNA INDIC E PAG. PAG. Assegnazione di progetti di legge a Com - (Trasferimento dalla sede referente all a missioni in sede legislativa : sede legislativa) 745 2 PRESIDENTE 7450, 7452 (Trasmissione dal Senato) 7450 BIANCO GERARDO (DC) GALLI MARIA LUISA (PR) PAllAGLIA (MSI-DN) 7450 , Disegni di legge : 745 1 745 1 7452 Interpellanze e interrogazione sul ricon - giungimento dei periodi assicurativi ai fini previdenziali (Svolgimento) : PRESIDENTE 745 3 (Autorizzazione di relazione orale) 7470 Bozze (PLI) 7454, 745 6 (Trasmissioni dal Senato) 7450 . . . . . . Proposte di legge : CUOJATI (PSDI) PACINI, Sottosegretario di Stato per il 745 6 lavoro e la previdenza sociale 7454 (Annunzio) (Assegnazione a Commissioni in sede 7449 ZOP PETTI (PCI) 745 8 referente) 7449 Interrogazioni ed interpellanze (Annunzio) 7470

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Atti Parlamentari

— 7447 —

Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DELL '11 GENNAIO 1980

RESOCONTO STENOGRAFICO

95.

SEDUTA DI VENERDÌ 11 GENNAIO 198 0

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FORTUNA

INDIC E

PAG.

PAG.

Assegnazione di progetti di legge a Com - (Trasferimento dalla sede referente all amissioni in sede legislativa : sede legislativa) 745 2

PRESIDENTE 7450, 7452 (Trasmissione

dal

Senato) 7450BIANCO GERARDO (DC)

GALLI MARIA LUISA (PR)

PAllAGLIA (MSI-DN) 7450 ,

Disegni di legge :

745 1745 17452

Interpellanze e interrogazione sul ricon -giungimento dei periodi assicurativiai fini previdenziali (Svolgimento) :

PRESIDENTE 745 3(Autorizzazione di relazione orale) 7470 Bozze

(PLI) 7454, 745 6(Trasmissioni dal Senato) 7450.

.

.

.

.

.

Proposte di legge :

CUOJATI (PSDI)

PACINI, Sottosegretario di Stato per il

745 6

lavoro e la previdenza sociale 7454(Annunzio)

(Assegnazione a Commissioni in sede

7449 ZOP PETTI

(PCI) 745 8

referente) 7449 Interrogazioni ed interpellanze (Annunzio) 7470

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Camera dei Deputat i

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Interrogazioni

(Svolgimento) :

PAG .

PACINI, Sottosegretario di Stato per il

PAG.

lavoro e la previdenza sociale .

7463 ,. 746 5PRESIDENTE .7461, 7463, 7464 746 6

7466, 7467SERRI

(PCI) 746 8AMODEO (DC) .

.

.

. 7461.

VALENSISE (MSI-DN) 7465COSTA, Sottosegretario di Stato per la

746 1grazia

e

la

giustizia

.

.

. .

.

. .FACCIO

ADELE

(PR)

.

.

.

. .

.

.

. 7467Richiesta

ministeriale

di

parere

parla-mentare, ai sensi dell'articolo 1 del-

FONTANA

GIOVANNI

ANGELO,

Sottosegre- la legge n.

14 del

1978 7470tario di Stato per i lavori pubblici 746 8

GRIPPO (DC) .

.

.

. 7464 Ordine del giorno della prossima seduta 7470

SEDUTA PRECEDENTE : N. 94 — GIOVEDÌ 10 GENNAIO 1980

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Camera dei Deputati

VIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DELL ' 11 GENNAIO 1980

La seduta comincia alle 10,30 .

GIANNI, Segretario, legge il processoverbale della seduta di ieri .

(È approvato) .

Annunziodi proposte di legge .

PRESIDENTE. Comunico che, in dat a10 gennaio 1980, sono state presentate al-la Presidenza le seguenti proposte di leg-ge dai deputati :

SANTI : '. Estensione a favore di tutt ele categorie combattentistiche della legge24 maggio 1970, n . 336, concernente nor-me a favore dei dipendenti civili dell oStato ed enti pubblici ex combattenti e dassimilati, e successive modificazioni e in-tegrazioni » (1249) ;

GAITI ed altri: « Modifiche ed integra-zioni alla legge 2 dicembre 1975, n . 644 ,concernente la disciplina dei prelievi d iparti di cadavere a scopo di trapiant oterapeutico „ (1250) ;

CAPPELLI ed altri : « Integrazione delregio decreto 9 dicembre 1926, n . 2480 ,e successive modificazioni, concernente loalbo professionale degli insegnanti medi »(1251) ;

CAPPELLI ed altri: « Estensione ai pe-riti agrari delle competenze di cui all'ar-ticolo 2 della legge 5 novembre 1971 ,n. 1086, ed agli articoli 17 e 18 della leg-ge 2 febbraio 1974, n. 64, concernenti co-struzioni con particolari prescrizioni pe rle zone sismiche » (1252) ;

MANrREDI GIUSEPPE : « Norme in ma-teria di elezione alla carica di consiglier ecomunale per il personale e gli addett ial servizio sanitario nazionale » (1253) ;

QUIETI ed altri: « Obbligatorietà dell'in-segnamento del nuoto nelle scuole diistruzione elementare e nelle scuole se-condarie di primo grado » (1254) ;

DI CORATO ed altri : « Accredito dei con -tributi ai fini pensionistici per i lavora -tori iscritti negli elenchi "a validità pro -rogata al 31 dicembre 1977", nonché ac-credito delle prestazioni per l'anno 1979 aipensionati che non abbiano raggiunt ol'età pensionabile di vecchiaia ; norme perla diminuzione delle giornate lavorativenelle zone colpite da calamità atmosferi-che; inquadramento previdenziale dei la-voratori agricoli dipendenti dei consorzidi bonifica non addetti ai lavori di fore-stazione ; istituzione di un gettone di pre-senza per i membri delle commissioni delcollocamento agricolo » (1255) ;

Susl : « Norme per l'immissione neiruoli di ispettore centrale di seconda clas-se per l ' istruzione elementare del Mini-stero della pubblica istruzione degli idoneidei concorsi espletati dal 1° gennaio1962 » (1256) .

Saranno stampate e distribuite .

Assegnazione di proposte di leggea Commissioni in sede referente.

PRESIDENTE . A norma del primocomma dell 'articolo 72 del regolamento ,comunico che le seguenti proposte di leg-ge sono deferite alle sottoindicate Com-missioni permanenti in sede referente :

I Commissione (Affari costituzionali) :

FIANDROTTI ed altri : « Modifica dell'ar-ticolo 15 del testo unico 16 maggio 1960 ,n. 570, dell 'articolo 10 della legge 8 mar-zo 1951, n. 122, e dell'articolo 5 della leg-

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ge 17 febbraio 1968, n . 108, riguardant icasi di ineleggibilità a consigliere comuna-le, provinciale e regionale » (965) (con pa-rere della II Commissione) ;

IV Commissione (Giustizia) :

TANTALO : « Riconoscimento del servizioprestato dai magistrati presso altre am-ministrazioni dello Stato » (759) (con pa-rere della I e della V Commissione) ;

XI Commissione (Agricoltura) :

SALVATORE ed altri : « Norme per la ri-strutturazione dell 'AIMA (azienda di Sta-to per gli interventi nel mercato agrico-lo) e la costituzione di un ente per l epubbliche gestioni in agricoltura (ENPGA) »(940) (con parere della I, della III, dell aIV, della V, della VI, della XII e dell aXIII Commissione) .

Trasmissioni dal Senato .

PRESIDENTE. Il Presidente del Senatoha trasmesso alla Presidenza i seguent iprogetti di legge approvati da quel Con -sesso :

S. 221 . Senatori ANDERLINI ed altri :« Adeguamento del contributo annuo di-sposto con legge 23 aprile 1975, n . 143, infavore dell'ISSOCO, e modifica del nomedel beneficiario » (1257) ;

S. 232. Senatori BARTOLOMEI ed altri :« Adeguamento del contributo annuo di-sposto con la legge 16 gennaio 1967, n . 2 ,a favore dell'istituto Luigi Sturzo » (1258) ;

S. 274. « Ratifica ed esecuzione dell'ac-cordo tra la Repubblica italiana e la Re-pubblica islamica del Pakistan per evita-re la doppia imposizione sui redditi delleimprese di trasporto marittimo ed aereo ,firmato a Roma 1'8 giugno 1978 » (1259) ;

S. 275. « Ratifica ed esecuzione dell'ac-cordo tra il Governo della Repubblica ita-liana ed il Governo della Repubblica del-l ' Iraq per evitare la doppia imposizionesui redditi delle imprese italiane ed ira -

chene di trasporto aereo e marittimo, fir-mato a Bagdad 1'8 aprile 1978 » (1260) ;

S. 328 . « Ratifica ed esecuzione del-l'accordo tra la Repubblica italiana e l aRepubblica di Grecia sulla delimitazion edelle zone della piattaforma continentaleproprie a ciascuno dei due Stati, firmat oad Atene il 24 maggio 1977 » (1261) ;

S. 418. « Ratifica ed esecuzione del -l 'accordo di sede provvisoria fra l 'Italiaed il fondo internazionale per lo sviluppoagricolo, con nota interpretativa, firmati aRoma il 26 luglio 1978 » (1262) ;

S. 535. « Contributi all'istituto nazio-nale di fisica nucleare (INFN) per il quin-quenio 1979-1983 » (1263) .

Saranno stampati e distribuiti .

Assegnazione di progetti di leggea Commissioni in sede legislativa .

PRESIDENTE. Ricordo di aver propo-sto in 'altra seduta, a norma del primocomma dell'articolo 92 del regolamento ,che il seguente disegno di legge sia de-ferito alla sottoindicata Commissione per-manente in sede legislativa :

11 Commissione (Interni) :

« Incorporamento di unità di leva nelCorpo delle guardie di pubblica sicurez-za, quali guardie di pubblica sicurezza au-siliarie » (1224) (con parere della I, dellaIV, della V e della VII Commissione) .

PAllAGLIA. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

PAllAGLIA. Signor Presidente, questodisegno di legge ha per oggetto l'applica-zione nell'ambito dei militari di leva dinorme che già sono state adottate perquanto riguarda i carabinieri e gli agentidi custodia ausiliari . Ciò significa che i lmilitare che presta servizio di leva può ,d'ora gin poi, non soltanto adempiere al

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suo obbligo di leva come carabiniere oagente di custodia ausiliario, ma anche -se dovesse essere approvata questa legg e- come agente di pubblica sicurezza .

Il problema non è di poco conto (no nentro nei dettagli), ma è chiaro che s itratta di un tema non squisitamente tec-nico o ,di limitata importanza, poiché i ri-schi cui oggi sono esposti gli agenti dipubblica sicurezza (così come i carabinie-ri e le forze dell'ordine in generale) nonsono uguali a quelli cui sono sottopostii militari di leva .

Si tratta, quindi, di autorizzare - i ncondizioni che non mi sembrano moltochiare, ma questo è un aspetto del me -rito - un servizio che dovrebbe essereinvece svolto da militari di profession ecome sono gli agenti di pubblica sicu-rezza .

Credo che questa Assemblea farebbebene a preoccuparsi di un problema sif-fatto, e non lasciare che sia trattato nelristretto ambito della Commissione, tant oè vero che ben altre quattro Commission isono chiamate ad esprimere un parere ;evidentemente esso non riguarda soltantol 'ambito ristretto della Commissione in -terni .

Credo che potremmo arrivare con l amassima celerità ad una decisione al ri-guardo, ma anche con una conoscenza delproblema da parte dell'intera Assemblea .Non ritengo che verrebbe in tal modo mi-nimamente allungato l'iter dei provvedi-menti . Sembra a me, dunque, che ragion idi urgenza non possano giustificare l'asse-gnazione del progetto di legge di cui trat-tasi a Commissioni in sede legislativa .Prego i colleghi di meditare su questoaspetto . Aggiungo che un ragionamentosiffatto vale anche per gli ufficiali di pub-blica sicurezza; direi, anzi, che per quan-to li riguarda la situazione è ancor piùdelicata . Gli ufficiali di pubblica sicurez-za debbono avere un addestramento spe-ciale. Prevedere, come è previsto in unodei progetti di legge cui mi riferisco, cheil reclutamento di tale personale poss aavvenire con molta maggiore facilità diquanto accade oggi, può, ovviamente, sod-disfare la necessità di disporre di un più

grande numero di ufficiali, ma certamentetocca problemi molto delicati che non pos-sono essere lasciati alla decisione di un aCommissione .

PRESIDENTE. Ricordo che ai sens idel primo comma dell'articolo 92 del re-golamento, sull 'opposizione dell 'onorevolePazzaglia darò la parola, ove ne vengafatta richiesta, ad un oratore contro e aduno a favore .

BIANCO GERARDO. Chiedo di parlarecontro la richiesta dell 'onorevole Pazzaglia .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

BIANCO GERARDO . Proprio quanto hasostenuto l'onorevole Pazzaglia, che piùCommissioni, cioè, sono coinvolte, sta adimostrare che l'esame dei progetti dilegge sarà effettuato da un notevole nu-mero di deputati . In ogni caso, l'appro-fondimento di una materia come quellache sarà oggetto di discussione da part edelle Commissioni può esser meglio com-piuta in sede ristretta . D'altra parte, l 'ono-revole Pazzaglia ha già richiamato dei pre-cedenti . Vi sono militari di leva che pos-sono svolgere attività come carabinieri ecome agenti di custodia, nel caso in cuine facciano richiesta . Proprio questi pre-cedenti confortano la scelta che è stat aeffettuata, di utilizzare, non per servizi dipubblica sicurezza, ma per particolari in-terventi, i militari di leva in attività diservizio che non siano quelle di indaginee di pubblica sicurezza, onde poter desti-nare agenti di pubblica sicurezza a com-piti più propri del loro istituto .

Riteniamo, pertanto, che i progetti dilegge in questione possano essere assegna -ti, in sede legislativa, alle competent iCommissioni .

GALLI MARIA LUISA. Chiedo di par-lare a favore della richiesta formulata dal -l'onorevole Pazzaglia .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

BIANCO GERARDO . Ma a favore hagià parlato l 'onorevole Pazzaglia !

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PRESIDENTE . No, l 'onorevole Pazza-glia è il proponente. Ha fatto l'obiezio-ne e ne ha illustrato i motivi .

GALLI MARIA LUISA . Desidero sotto-lineare l'importanza della pubblicità dell adiscussione cui ci riferiamo, che non de-ve, a mio avviso, essere rinchiusa nell 'am-bito di una Commissione . Appunto trat-tandosi di un problema importante, no nvedo perché non si possa ottenere in au-la quel che si intende raggiungere i nCommissione, coinvolgendo tutte le forzepolitiche e facendo assumere una precis aresponsabilità ad ogni deputato .

PRESIDENTE. Pongo in votazione laproposta della Presidenza, cui ha fatt oopposizione l'onorevole Pazzaglia, di as-segnare alla II Commissione, in sede le-gislativa, il disegno di legge n . 1224 .

(E approvata) .

Ricordo di aver proposto in altra se-duta, a norma del primo comma dell'arti-colo 92 del regolamento, che il seguentedisegno di legge sia deferito alla sottoin-dicata Commissione permanente in sed elegislativa :

II Commissione (Interni) :

« Modifiche alle norme sul reclutamen-to degli ufficiali in servizio permanentedel Corpo delle guardie di pubblica sicu-rezza » (1225) (con parere della I e dellaV Commissione) .

PAllAGLIA. Mi oppongo a questa as-segnazione per gli stessi motivi che hoesposto a proposito del disegno di leg-ge n. 1224 .

PRESIDENTE. Nessuno chiedendo d iparlare su questa opposizione dell'onore-vole Pazzaglia, pongo in votazione la pro-posta ,della Presidenza di assegnare allaII Commissione, in sede legislativa, il di-segno di legge n . 1225 .

(È approvata) .

Ricordo di aver proposto in altra se-duta, a norma del primo comma dell'ar-ticolo 92 del regolamento, che i seguent iprogetti di legge siano deferiti alle sotto -indicate Commissioni in sede legislativa :

III Commissione (Esteri) :

SALVI ed altri : « Concessione di uncontributo annuo statale a favore dellaMaison de l'Italie della città universitariadi Parigi » (909) (con parere della V e del-la VIII Commissione) ;

se non vi sono obiezioni, rimane co-sì stabilito .

(Così rimane stabilito) .

VI Commissione (Finanze e tesoro) :

Partecipazione italiana alla seconda ri-costituzione delle risorse del Fondo asia-tico di sviluppo » (995) (con parere dell aIII e della V Commissione) ;

se non vi sono obiezioni, rimane cos ìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

Trasferimento di proposte di legg edalla sede referente alla sede legislativa .

PRESIDENTE. Ricordo di aver comu-nicato in altra seduta che, a norma de lsesto comma dell'articolo 92 del regola-mento la XIII Commissione permanent e(Lavoro) ha deliberato di chiedere il tra-sferimento in sede legislativa delle seguen-ti proposte di legge, ad essa attualmenteassegnate in sede referente :

FERRARI MARTE ed altri: « Soppressionedell'Ente nazionale di previdenza e assi-stenza delle ostetriche e nuova disciplin adei trattamenti assistenziali e previdenzial iper 'le ostetriche » (159) ; BOFFARDI INES edaltri: « Nuove norme in materia di tratta -mento previdenziale per le iscritte all'Entenazionale di previdenza e di assistenzaper le ostetriche (ENPAO) » (640) (la Com-missione ha proceduto all'esame abbinato) .

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Se non vi sono obiezioni, rimane cosìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

Per consentire alla stessa Commission edi procedere all'abbinamento richiesto dal -l'articolo 77 del regolamento, è quindi as-segnata in sede legislativa anche la pro-posta di legge : BERTANI FOGLI ELETTA edaltri: « Soppressione dell'Ente nazionale d iprevidenza ed assistenza delle ostetrich e(ENPAO) ed equiparazione dei trattamen-ti previdenziali ed assistenziali a quelli invigore nell'INPS » (618) (con parere dellaI, della V, della VI e della XIV Commis-sione) vertente su materia identica a quel -la contenuta nelle predette proposte dilegge nn. 159 e 640 .

Svolgimento di interpellanze e di una in-terrogazione sul ricongiungimento de iperiodi assicurativi ai fini previdenziali .

PRESIDENTE . L'ordine del giornoreca : Interpellanze e interrogazioni .

Cominciamo dalle seguenti interpel-lanze :

« I sottoscritti chiedono di interpellar eil Presidente del Consiglio dei ministri e dil ministro del lavoro e della previdenzasociale, per sapere - premesso che la cir-colare esplicativa della legge 7 febbrai o1979, n. 29, concernente la ricongiunzion edei diversi periodi assicurativi, emanatain questi giorni dal Ministero del lavoro ,ha escluso dalla possibilità di richieder ela ricongiunzione i lavoratori che già go-dono di un trattamento pensionistico ; chela predetta legge n . 29 del 1979 non esclu-de espressamente i lavoratori che hann ogià ottenuto la liquidazione di una pensio-ne - quali motivi abbiano indotto ad in-terpretare in maniera palesemente restrit-tiva e discriminatoria la legge n . 29 de l1979 .

In particolare gli interpellanti chiedo -no di sapere quali misure si intendon oadottare per sanare tale ingiustizia, be-ninteso utilizzando meccanismi che non

comportino gravami sul bilancio dello Sta-to e per le gestioni presso le quali operila ricongiunzione, superiori a quanto gi àprevisto dalla legge n. 29 del 1979 » .

(2-00127)

« ZANONE, BIONDI, Bozzi ,STERPA» ;

« I sottoscritti chiedono di interpellar eil Presidente del Consiglio dei ministri ei ministri del lavoro e previdenza social ee del tesoro, per sapere -

premesso che la legge 7 febbraio1979, n. 29, consente ai lavoratori dipen-denti di ottenere la valutazione unitariadei vari periodi lavorativi ai fini del con-seguimento del diritto e della misura diun'unica pensione;

premesso che nella legge succitatanon vi è alcuna norma di esclusione diquei lavoratori dipendenti che abbiano gi àottenuto la liquidazione di pensione pe run precedente rapporto di lavoro ;

premesso che l'istituto della ricon-giunzione per periodi che abbiano già da-to luogo a pensione è previsto nella le-gislazione vigente (vedasi il decreto de lPresidente della Repubblica 29 dicembr e1973, n. 1092, articoli dal 112 al 117 earticolo 131 ; la legge 25 novembre 1977 ,n. 1079, articolo 3; la legge 15 marzo1973, n . 44, articolo 5) ;

premesso che la circolare di appli-cazione della legge n . 29 del 1979 ema-nata dal ministro del lavoro e della pre-videnza sociale nega la possibilità di ri-chiedere la ricongiunzione a quei lavora-tori dipendenti che già godono di un trat-tamento di pensione ;

premesso che un numero considere-vole di tali lavoratori non riusciranno aconseguire il diritto ad una seconda pen-sione perché raggiungeranno i limiti d ietà prima del conseguimento di tale di -ritto, perdendo in tal modo la giusta va-lutazione di tutti i periodi lavorativi co-perti da contribuzione ;

premesso che, qualora esteso il di -ritto alla ricongiunzione anche ai lavora -tori pensionati, nei giusti modi e termini ,sulle gestioni su cui opererebbe la ricon-

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giunzione non ricadrebbero spese superio-ri a quelle previste dalla legge n . 29 del1979 –

quali motivi abbiano indotto ad inter-pretare in maniera palesemente restrittiv ala legge n . 29 del 1979, così da conferma -re le condizioni discriminatorie preesisten-ti alla legge stessa che è stata emanat aproprio per rimuoverle .

In particolare, gli interpellanti chiedo-no di sapere quali misure si intendon oadottare per sanare tale ingiustizia, ch epresenta evidenti aspetti di illegittimitàcostituzionale » .

(2-00219) « LONGO PIETRO, REGGIANI, COR-TI, CUOJATI, MADAUDO, RIzzI ,COSTI » ;

nonché dalla seguente interrogazione :

Zoppetti, Furia, Belardi Merlo Eria-se, Rosolen Angela Maria, Curcio e Fran-cese Angela, ai ministri del lavoro e del -la previdenza sociale e del tesoro, « per sa -pere – premesso che in data 20 ottobre 197 9è stata trasmessa, da parte del Minister odel lavoro, a tutti gli enti previdenziali l acircolare esplicativa della legge 7 febbrai o1979, n. 29, recante norme per la ricon-giunzione dei periodi assicurativi dei lavo-ratori ai fini previdenziali ;

considerato che nessuna pratica èstata finora istruita, nonostante siano di-verse migliaia quelle presentate ai variistituti previdenzial i

a) quali disposizioni hanno impartitole direzioni centrali degli enti previden-ziali alle sedi provinciali perché sia av-viata la fase istruttoria ;

b) quali iniziative e misure sono sta-te adottate perché gli istituti siano in gra-do di recuperare gli 8 mesi persi a caus adella mancata approvazione della circola-re da parte dei ministeri competenti .

Infine gli interroganti intendono cono-scere quali particolari provvedimenti am-ministrativi ritengono di dover adottareper superare le tensioni e il malcontentoe per andare incontro alle attese present iin modo particolare tra i lavoratori ch ehanno fatto domanda dopo l 'approvazionedella legge e sono andati in pensione, af -

finché gli istituti previdenziali siano postinella condizione di istruire rapidamente l epratiche ed inoltre perché siano messi i ngrado di rispettare i tempi di istruttori aprevisti dalla legge » (3-00994) .

Queste interpellanze e questa interroga-zione, che vertono sullo stesso argomento ,saranno svolte congiuntamente .

L'onorevole Bozzi ha facoltà di svolge -re l'interpellanza Zanone n . 2-00127, di cu iè cofirmatario .

BOZZI. Rinunzio allo svolgimento, si-gnor Presidente, e mi riservo di interve-nire in sede di replica.

PRESIDENTE. Poiché nessuno dei fir-matari dell'interpellanza Longo Pietron . 2-00219 è presente, s ' intende che abbia -no rinunziato allo svolgimento .

L'onorevole sottosegretario di Stato peril lavoro e la previdenza sociale ha facol-tà di rispondere alle interpellanze ed all ainterrogazione di cui ho testé dato lettura .

PACINI, Sottosegretario di Stato peril lavoro e la previdenza sociale . Devo di-chiarare, in via pregiudiziale, che è errat oattribuire al ministro del lavoro una in-terpretazione restrittiva delle norme sull aricongiunzione dei diversi periodi assicu-rativi, in quanto la decisione di escluderei pensionati dalla facoltà della ricongiun-zione fu assunta dal Parlamento così comerisulta dagli atti che mi permetto di ri-chiamare sia pure sinteticamente . Il pro-blema relativo alla possibilità di attribuireanche ai pensionati la facoltà di ricongiun-gere ulteriori periodi assicurativi a quell ida cui è scaturito il loro trattamento pen-sionistico è stato infatti a lungo dibattutoin Parlamento, in sede di esame dei di-segni di legge successivamente unificat inel testo varato nel febbraio 1979 . Ilprovvedimento esaminato inizialmente da lSenato conteneva espressamente talune di-sposizioni che prendevano e disciplinavanomodalità e condizioni per l'esercizio dellaricongiunzione da parte dei lavoratori ti-tolari di pensione . Tale testo fu bocciat odalla Commissione bilancio che si espresse

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ín senso sfavorevole facendo rilevare « pe rquanto riguarda specificamente lo Stato ,che l'onere delle pensioni non grava suun sistema di copertura di capitali, masul bilancio statale come spesa fissa ricor-rente. Pertanto lo Stato avrebbe dovut oanticipare, nei tempi indicati dagli inte-ressati, i capitali relativi alle riserve ma-tematiche corrispondenti ai ratei di pen-sione conseguibili in futuro, con conse-guente incremento degli oneri a carico de lbilancio » .

Nel successivo iter di approvazione delprovvedimento da parte della Camera de ideputati, il comitato ristretto reinserì un anorma che consentiva la ricongiunzione atutti i lavoratori titolari di pensione, co ndecorrenza anteriore all'entrata in vigoredella legge. Le Commissioni bilancio e la-voro espressero però parere contrario atale estensione ed in conseguenza, dop ogli interventi dei diversi gruppi, fu appro-vato un emendamento soppressivo dell anorma in questione .

Allo stato attuale della normativa e all aluce delle vicende parlamentari che h otesté richiamato, è pertanto da escluder eche i titolari di pensione possano rite-nersi destinatari della facoltà previstadalla legge n . 29 del 1979. La contribu-zione assicurativa che abbia già dato luo-go alla liquidazione di una pensione ri-sulta quindi di per sé inidonea a pro-durre effetti, quali quelli riconnessi al -l 'esercizio della ricongiunzione . Ne conse-gue che la circolare applicativa della nor-ma emanata dal Ministero del lavoro no naveva alcuna possibilità di discostarsi dal -la legge: ogni estensione nel senso auspi-cato dagli interpellanti sarebbe stata ille-gittima .

Il ministro del lavoro ritiene, come pi ùvolte sostenuto, che la questione abbi auna rilevanza sociale e civile, tale da nonpotersi eludere .

La soluzione va ricercata ovviamentesul piano legislativo, nella speranza chequesta volta il Parlamento voglia acco-gliere le proposte da più parti avanzate .

Devo ora trattare degli aspetti attuativ idella norma su cui si è soffermato, i rparticolare, l 'onorevole Zoppetti . Per quan-

to concerne l'INPS rendo noto che l'isti-tuto ha provveduto a fornire alle dipen-denze periferiche criteri semplificativi e d iagevole attuazione per consentire alle sed istesse di procedere alle segnalazioni a ivari enti presso i quali dovrà avvenire l aricongiunzione 'lei periodi assicurativi, deidati e delle notizie ed elementi necessariper la determinazione dell'onere da porr ea carico degli interessati .

Per quanto attiene alla ricongiunzionedei periodi assicurativi nell'assicurazionegenerale obbligatoria, risultano già definit ele norme amministrative predisposte dal -l'istituto ed è stato al riguardo realizzat oun modulario tipo per gli enti interessati ,per renderne univoco il comportamentonella comunicazione dei dati e porre i ngrado, quindi, le sedi dell'istituto di ope-rare più organicamente ai fini di unasollecita definizione delle singole pratiche .

Difficoltà non indifferenti si pongono ,per altro, per quanto riguarda l ' impiegodelle risorse da destinare per far front ead un fenomeno di così larga dimensionee che certamente è suscettibile di continuee consistenti variazioni . Comunque è notoche di recente l'organico dell'istituto èstato portato a 37.279 unità anche se v aconsiderato che al momento l'istituto stes-so può contare solo su 26 .500 persone .

Inoltre, non è da sottovalutare la cir-costanza che le operazioni di trasferimen-to e di costituzione delle posizioni assicu-rative sono per loro natura complesse erichiedono, quindi, una notevole specializ-zazione che va dalla trattazione e consul-tazione della documentazione assicurativ aalla perfetta conoscenza dei vari tipi dicontribuzione che vengono presi in con-siderazione. A tal fine, con recente deli-bera, l 'istituto ha costituito uno specialegruppo di lavoro composto di funzionaridi diversi servizi e con diverse competen-ze al fine di coordinare le iniziative e dìorganizzare il lavoro per accelerare i va-ri adempimenti .

Per quanto riguarda gli aspetti che in-teressano la competenza del Ministero de ltesoro, il numero complessivo delle do-mande finora pervenute ammonta secondouna prima approssimativa valutazione, a

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400 mila per tutti gli ordinamenti previ-denziali : Stato, istituti di previdenza ec-cetera .

L'urgenza di procedere alla immediat adefinizione del procedimento di ricongiun-zione si pone in concreto solo per il per-sonale che è cessato dal servizio succes-sivamente alla data di entrata in vigoredella legge e che abbia o intenda esserecollocato a riposo entro breve termine .Al restante personale interessato infatt inon deriverà alcun danno, atteso che i lcosto della ricongiunzione sarà sempredeterminato con riferimento alla data del-la domanda .

I termini previsti nella legge per l evarie fasi dell'operazione di ricongiunzio-ne si stanno rilevando assolutamente ina-deguati di fronte alla notevolissima quan-tità di domande pervenute e alla comples-sità della procedura che occorre attivar eper l'applicazione della legge .

Pur in presenza delle obiettive difficol-tà tecnico-operative che la nuova discipli-na comporta, attese le caratteristiche estre-mamente diversificate dei regimi previden-ziali che concorrono alla ricongiunzione ,sono state predisposte le opportune misu-re per una coordinata attuazione delle di-sposizioni contenute nella legge, misur eche terranno conto della esigenza di darela precedenza alla definizione delle do-mande del personale già cessato dal ser-vizio o prossimo al collocamento a riposo .

In conclusione, ai fini di un conteni-mento dei tempi necessari per l 'applicazio-ne della legge, i Ministeri del lavoro e de ltesoro ricercheranno ogni possibile inizia-tiva intesa allo snellimento delle proce-dure occorrenti e alla eventuale adozionedi provvedimenti integrativi che si ren-dessero necessari per una più pronta ap-plicazione della normativa che, per la suaportata di carattere generale, potrebb eaver bisogno di ulteriori precisazioni e deventuali integrazioni .

PRESIDENTE. L'onorevole Bozzi, ha fa-coltà di dichiarare se sia soddisfatto perl'interpellanza Zanone di cui è cofirma-tario .

BOZZI . Signor Presidente, onorevoli col -leghi, signor sottosegretario, non è miaintenzione aprire un discorso di caratter egiuridico e molto meno una polemica co nil sottosegretario circa il modo corrett odi interpretare le leggi . Qui ci troviamo d ifronte ad una norma che non consente di-stinzioni .

Il sottosegretario, per convalidare lacircolare del Governo che questa distin-zione restrittiva introduce, si è rifattoai lavori preparatori della legge . Quantihanno nozioni elementari di diritto cono-scono bene quanto scarso, fragile, sia i lvalore da attribuire ai lavori preparato-ri, dovendo la legge essere interpretataper quella che si presenta nella suaobiettività. Insistiamo, quindi, nel direche si è data una interpretazione restrit-tiva, e manifestiamo il nostro dissenso .

Tuttavia prendiamo atto con soddisfa-zione di quanto il sottosegretario ci h adetto in ordine alla rilevanza sociale e ci -vile del problema, che non può essere elu-sa . Noi anticipiamo una nostra propost adi legge interpretativa della legge n . 29,della quale parliamo, e ci auguriamo chein quel momento il Governo sarà coerent econ le dichiarazioni che oggi ha fatto i lsottosegretario .

PRESIDENTE. L'onorevole Cuojati, co-firmatario dell'interpellanza Longo Pietro ,ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto .

CUOJATI. Debbo dire che non ci rite-niamo soddisfatti di quanto il Governo h adichiarato in merito alla nostra interpel-lanza, e ritrniemo speciose le affermazio-ni addotte a sostegno di una presa d iposizione p initiva por i lavoratori, che of-fende il buonsenso comune .

Non ci sono state date risposte seriee convincenti ai numerosi quesiti e per-plessità sollevati - ed impliciti - nel no-stro intervento ; ci sono state invece det-te frasi prive di fondamento, che in real-tà nascondono male la volontà di confi-sca e di appiattimento che da troppo tem-po ormai aleggia e si fa sempre più sof-focante, nel panorama politico e parla-mentare. a tutti i livelli .

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Noi socialdemocratici intendiamo spez-zare questa linea di tendenza ; non siamodisponibili ad una politica che toglie i ldovuto, non siamo disponibili ad una po-litica che mortifichi un lavoratore rispet-to ad un altro; e su questo tema previ-denziale dimostreremo, fino alle estrem econseguenze, la nostra volontà di opporcialla demagogia punitiva incautamente ri-volta contro i lavoratori, anche in contrap-posizione a chi da sempre – e immerita-tamente, come dimostra l'assoluto silenzi oin merito – si atteggia a paladino dell adifesa della classe lavoratrice .

Etrando nel merito della insoddisfacen-te risposta governativa, notiamo come s ivorrebbe farci intendere che l'estensionedel diritto alla ricongiunzione anche ai la-voratori pensionati non poteva trovare ac-coglimento nella circolare ministeriale, per -ché la legge n . 29 del 1979 non contien ealcuna disposizione intesa a consentire ta-le inserimento .

In proposito la risposta più naturale èche nella legge non vi è alcuna norma di-spositiva di inammissibilità per questi la-voratori . La legge è rivolta alla più ampi ageneralità dei lavoratori, è rivolta a tutti ,nessuno escluso . Mentre, se volontà d iesclusione ci fosse stata per questo unicogruppo di lavoratori, sarebbe stato facil efarne esplicita menzione .

Per quanto attiene la presunta inten-zione del legislatore, intesa come elemen-to interpretativo della sua volontà, dob-biamo dire che la documentazione parla-mentare esistente dimostra l'esatto contra-rio di quanto si vuol far credere . 1l testodel disegno di legge esaminato dall'Assem-blea del Senato conteneva norme appro-vate in seduta congiunta dalle Commis-sioni lavoro e affari costituzionali . Tra es-se l'articolo 3 prevedeva e disciplinav amodalità e condizioni per l'esercizio dell aricongiunzione da parte dei lavoratori ti-tolari di pensioni. Del resto ammetterli atale facoltà non rappresentava un'assolu-ta innovazione legislativa, stante l'esisten-za di precedenti specifici già citali nellainterpellanza .

La volontà del legislatore era stataquindi palesemente affermata, senza om -

bra di dubbio, e lo dimostrano gli att iparlamenta si del Senato . Tuttavia l'arti-colo 3 in questione non è sopravvissutoalla legge n . 29 del 1979. A questo puntoè doveroso vedere per quale ragione nonè sopravvissuto alla legge; vedere, cioè, s esi è trattato effettivamente di « volontà de llegislatore » oppure di qualcosa d'altro ,seguendo l'iter percorso dal disegno d ilegge .

Dunque, una volta approvato dall eCommissioni di merito, il disegno è stat oinviato alla IV Commissione del Senat oper il prescritto parere, che è stato dat oil 12 aprile 1978 .

Esso recita testualmente : « La Commis-sione, facendo proprie le riserve espress edal rappresentante del Tesoro, pur con-dividendo le finalità della normativa, no npuò allo stato esprimersi in senso favo-revole facendo rilevare, per quanto riguar-da specificamente lo Stato, che l'oneredelle pensioni non grava su un sistema d icopertura di capitali, ma sul bilancio sta-tale come spesa fissa ricorrente . Pertantolo Stato dovrebbe anticipare, nei temp iindicati dagli interessati, i capitali relativ ialle riserve matematiche corrispondenti a iratei di pensioni conseguibili in futuro ,con conseguente incremento degli oneri acarico del bilancio . Inoltre nel corso del -l'esame si è altresì sottolineata l'opportu-nità di rendere espliciti i criteri in bas eai quali l'ente erogatore della pensionederivante dalla ricongiunzione può proce-dere al recupero dei ratei della preceden-te pensione già percepita dal lavoratore .Per altro la Commissione, rendendosi con-to dell'obiettiva complessità delle questio-ni di ordine finanziario sollevate dal testoproposto e in considerazione anche de itermini di tempo estremamente ristrett iavuti a disposizione per approfondire ladelicata materia, dà mandato all 'estensoredi trasformare il parere in senso favore-vole ove, nel corso della discussione inAssemblea, le questioni prima indicate ri-cevessero adeguata e convincente rispo-sta » .

Non vi è dubbio che, allora come oggi ,la situazione finanziaria del paese non con -sentisse una specifica assegnazione di fon-

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di al bilancio per far fronte alle uscite;il che comportava il trasferimento in unaunica soluzione dei valori capitali riferit ia ciascun pensionato statale interessato .Tuttavia, l 'invito a trovare « adeguata econvincente risposta » alla soluzione de lproblema non è stato raccolto .

E qui il problema si sposta : non èpiù questione di volontà del legislatore odi disponibilità di ordine finanziario ; sitratta di individuare chi ha mancato a dun suo preciso dovere d'ufficio e di lealtàverso il legislatore e verso i destinatar idella norma che era stata messa in di-scussione. Bisognava indicare il sistem aidoneo che risolvesse il problema sott ol 'aspetto tecnico e gli organi ministerial inon l'hanno fatto, sebbene fosse disponi-bile la soluzione, perché esistente nellenorme contenute nella legge 22 giugno1954, n . 523, che tratta la materia dell aricongiunzione. Recita, infatti, il quarto pa-ragrafo dell 'articolo 5 di questa legge :« le amministrazioni statali possono con-sentire che il recupero dei relativi valor icapitali sia effettuato, anziché in un'unicasoluzione, mediante pagamento di corri-spondenti rate annuali posticipate costan-ti, non superiori a 12, comprensive degl iinteressi al saggio del 4,25 per cento » .

Era questa la soluzione che il tecnic oministeriale doveva fornire al legislatoreper risolvere il problema sollevato nel pa-rere della Commissione bilancio . Non soloquesto non è stato fatto, ma anzi nem-meno la convenienza economica che neavrebbe tratto lo Stato è stata evidenziata :altro che volontà del legislatore !

La stessa linea di condotta omissiva ereticente è stata adottata alla Cameraquando, ancora una volta, recepito e com-preso nel disegno di legge della Commis-sione di merito il problema, al legislato-re è mancato il sostegno del tecnico mi-nisteriale che suggerisse modalità e ter-mini per portare a buon fine il varo del -la legge nei modi indicati dal legislator eanche alla luce di quanto avvenuto al Se-nato .

Quindi, problemi meramente tecnici ecerte omissioni sospette sono alla base d iquesta grossa ingiustizia che si vorrebbe

consumare ai danni dei lavoratori : nes-sun'altra ragione, né di costi, né di op-portunità politica né, tanto meno, di giu-stizia. Il Governo ha ancora la possibilit àdi rimediare . L'occasione è offerta dal di -segno di legge di riforma previdenziale ch esi appresta a presentare al Parlamento.

È già nota la nostra avversione a que-sto disegno di legge che sconvolge ogn icertezza previdenziale, ma sappia il Go-verno, e lo diciamo con franca lealtà, ch esu questo ed altri punti fondamentali l anostra battaglia sarà dura, durissima efino alle estreme conseguenze. Ci auguria-mo che il Governo prenda quindi l'inizia-tiva di inserire nel disegno di riforma l anorma risolutiva del problema, ponendol ain modo corretto e con chiare indicazion idi fattibilità economica per il lavoratore .

PRESIDENTE . L'onorevole Zoppetti h afacoltà di dichiarare se sia soddisfatto pe rla sua interrogazione .

ZOPPETTI . Non posso dichiararmi sod-disfatto della risposta che il Governo h adato alla interrogazione che ho presentat oinsieme ad altri parlamentari comunisti ;anzi devo dire con chiarezza ed onestà ,onorevole sottosegretario, che sono rima-sto profondamente insoddisfatto della suarisposta, in quanto volevamo conoscere d alei, a fronte dei forti ritardi che si son oaccumulati per responsabilità – diciamo –del Governo nella applicazione della leggen . 29 del 1979, recante norme per la ri-congiunzione dei periodi assicurativi de ilavoratori ai fini previdenziali, quali ini-ziative e misure sarebbero state adottat eper mettere in condizione gli istituti pre-videnziali di operare per superare le ten-sioni e il malcontento presenti tra le mi-gliaia di lavoratori interessati, in attesa d iconseguire i benefìci previsti dalla legg en. 29 del 1979 .

Lei ha disatteso il nostro desiderio, lenostre richieste, è stato elusivo nei con -fronti delle nostre domande, che poi son oquelle avanzate dalle migliaia di lavora -tori e di pensionati che hanno già inoltra-to domanda e si vedono costretti, per lainerzia e il disimpegno del Governo, ad

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attendere e a sopportare in molti casi no-tevoli sacrifici .

Il gruppo comunista (che è molto in-teressato all 'applicazione di questa legge ,al contrario di altri gruppi, che pongon oin essere tentativi di affossamento) ha chie-sto ai ministri competenti di verificare, in-sieme agli istituti previdenziali e ai sin-dacati, i problemi che inevitabilmente s ipresentano dal punto di vista organizza-tivo ed amministrativo, ad esempio, all aCPDEL e ad altri fondi previdenziali, a lfine di porli nel più breve tempo possi-bile nella condizione di rispettare, alme -no, i tempi di istruttoria di una pratica ,così come prevede la legge .

È avvenuta questa discussione ? Si so -no prese delle decisioni ? Lei ha elencato ,signor sottosegretario, alcune iniziative ,alcuni adempimenti, ma essi sono insi-gnificanti rispetto al valore e alla portatadei problemi contenuti nella legge . È av-venuto l'incontro richiesto dai sindacat icon i ministri del lavoro e del tesor oper predisporre tutti gli strumenti, gl iadempimenti ed anche per introdurre ,eventualmente, correzioni o rendere piùincisiva ed immediata l'applicazione dell alegge ? Ciò non è avvenuto e allora i oinsisto su questa richiesta, signor sotto -segretario, perché so che la richiesta de lsindacato per un incontro con i ministr idel lavoro e del tesoro è alla sua at-tenzione .

Credo poi, in relazione a quanto le iha enunciato, che il risultato di quest oincontro vada verificato direttamente conle parti interessate, in questo caso con gl iistituti e con le organizzazioni sindacali .Noi, comunque, diciamo che è grave ch equesto incontro non sia ancora avvenuto ,e ciò non fa altro che destare preoccu-pazioni e rendere del tutto fondato i lsospetto di una volontà punitiva da part edi alcuni ministri nei confronti della leg-ge n . 29 del 1979 .

Signor sottosegretario, si è lavorat onella passata legislatura per introdurrenelle leggi scadenze precise per la loroattuazione. Ciò aveva lo scopo non sol odi smuovere la burocrazia, ma anche quel -lo di rinnovarla e metterla in grado di

assicurare ai cittadini e al paese i risul-tati e i benefìci previsti dalle leggi . Pur-troppo, questa volontà è stata disattesae siamo costretti a dare giudizi piuttostoamari e gravi sul comportamento del Go-verno. Potremmo elencare le scadenze in-serite nelle varie leggi che sono state ap-provate nella scorsa legislatura e che nonsono state rispettate ; basti ricordare l ariforma sanitaria, che oggi è all'attenzion edel Parlamento e per la quale vengon orichiesti continui rinvii, ma anche la leggen. 29 del 1979 registra tentativi di sabo-taggio, di svuotamento, di dilazioni e d ipretestuosi prolungamenti in fase di ap-plicazione . Più volte il Parlamento ha do-vuto mediante interrogazioni esercitar epressioni sul Governo perché si decidess ead emanare, ad esempio, la circolare espli-cativa della legge n. 29; ci sono volut iinvece più di otto mesi per emanare unacircolare, diciamo, indicativa .

La nostra pressione è stata anche di-retta a permettere lo svolgimento di quel-le funzioni che spettano al Governo, unavolta che il Parlamento ha approvato unprovvedimento legislativo. Siamo ormaiconsapevoli degli obiettivi che il Govern oCossiga persegue, anche nei confronti de-gli adempimenti legislativi . Non abbiamodifficoltà a mettere in rilievo l'estremagravità e pericolosità di questo compor-tamento del Governo, che cerca di dimo-strare, mediante artifici o per calcoli po-litici precisi, che le leggi approvate nellapassata legislatura sono farraginose edinutili, troppo ligie, che contengono trop-pi lacci e laccioli, quando invece ess eperseguivano un disegno riformatore d icambiamento e, per certi aspetti, supera -vano gravi sperequazioni e forti anomalie ,così come nel caso della legge per la ri-congiunzione dei periodi assicurativi .

Il ministro Scotti - e con questo miavvio alla conclusione, signor President e- sapeva, già da quando è stata appro-vata la legge n . 29, quali e quanti proble-mi si sarebbero presentati all ' interno del -lo stesso Governo, oltre che degli istitut iprevidenziali . Era quindi necessario prov-vedere al potenziamento delle struttur edel personale, del tutto insufficiente e a

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volte professionalmente non preparato a desaminare ed evadere le migliaia e mi-gliaia di pratiche che sarebbero state pre-sentate . Insisto nel dire che sarebbe sta-to necessario predisporre anche program-mi amministrativi straordinari, anche pe rla CPDEL, per affrontare adeguatamentequesti problemi .

Noi non verremo sicuramente meno a lnostro dovere di stimolo e di pressionenei confronti di coloro cui compete la re-sponsabilità politica di gestire la legge i ndiscussione, il cui scopo è, pur con i suoilimiti, quello di spianare la strada all'uni-ficazione dei trattamenti pensionistici, se-condo i princìpi contenuti nella nostr aCostituzione .

Anche i problemi sollevati dagli altriinterroganti non sono nuovi : la propostadi riconoscere ai pensionati o ai lavora-tori pensionati ex dipendenti della pub-blica amministrazione il diritto di ricon-giungere più periodi assicurativi è statarespinta dal Governo . Basta leggere i lBollettino delle Giunte e delle Commis-sioni parlamentari della Camera del 21 di-cembre 1978 per vedere quali fossero l eproposte iniziali e quelle finali sostenutedai vari partiti, verificando inoltre la to-tale assenza del partito socialdemocraticoe di quello liberale dalla discussione . Noisiamo dell'avviso che fu un grave erroresopprimere l 'articolo 7 del testo redatt odal Comitato ristretto della Commissionelavoro della Camera . E, a nome del par-tito comunista, l'onorevole Noberasco eb-be a dichiarare che, nei casi in cui l apensione fosse erogata dallo Stato, questiavrebbe dovuto continuare a corrisponder -la, non più all'interessato, ma alla cass ao all'ente presso cui era avvenuta la ri-congiunzione. Tale decisione non compor-tava alcun aumento di onere per 10 Sta-to, tuttavia la Commissione bilancio dellaCamera non ritenne di poter accettarequella proposta e le altre contenute nel -l 'articolo 7 . Anche l'onorevole Pezzati eb-be a riconoscere la giustezza del proble-ma, sostenendo però che la materia avreb-be dovuto essere affrontata globalmente ,quando fossimo stati chiamati ad esami-

nare il riordino generale del sistema pen-sionistico .

Ci stupisce che due partiti della mag-gioranza non sappiano se il misterioso di -segno di legge sul riordino delle pensio-ni, approvato dal Consiglio dei ministri ,ripari o meno a questa ingiustizia . Ancorpiù grave è che i rappresentanti del par-tito socialdemocratico e del partito libe-rale, che fanno parte del Governo, nonleggano neppure le circolari esplicativedelle leggi, come nel caso della legge n . 29.Forse, se l'avessero letta prima che fosseemessa, avrebbero potuto evitare il giu-dizio di incostituzionalità di quella circo -lare .

Le interpellanze del gruppo socialde-mocratico e del gruppo liberale hann oquindi soltanto una motivazione demagogic ae strumentale . Non priva di significato èinvece l 'esigenza di accogliere le richiesteavanzate dai pensionati, estendendo i be-nefici della legge n. 29 e dando così alnostro paese un sistema previdenziale uni-tario, capace di superare le attuali spe-requazioni e ingiustizie . La legge n. 29 èun primo strumento per giungere alla uni-ficazione delle varie posizioni assicurativ eacquisite dal lavoratore e per costruireuna pensione unica .

Concludo, signor Presidente . Sono me-si, ormai, che si attende che il Governosi decida a presentare alle Camere il di -segno di legge per il riordino delle pen-sioni . Si sa che il Consiglio dei ministr iha approvato il testo, che però non è an-cora stato trasmesso alla Camera. Anzi, aquanto pare, il testo è ancora sotto lamannaia degli antiriformatori . Questo ri-tardo ha favorito il coagularsi di forz eantiriformatrici ed ha evitato il confront ocon le nostre proposte, già presentate i nParlamento insieme con quelle del partit osocialista e dei sindacati unitari in ma-teria previdenziale .

Esprimo piena insoddisfazione per l arisposta dell'onorevole sottosegretario aquesta interrogazione : con questo non èche noi comunisti (ed i lavoratori interes-sati) prendiamo le valigie per fuggire inSvizzera ; continueremo la nostra iniziati-

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va perché i ministri interessati e gli isti-tuti preposti all'applicazione della leggen. 29 facciano il loro dovere e diano giu-ste risposte alle tante e sacrosante attesedi migliaia di lavoratori e pensionati .

Svolgimento di interrogazioni .

PRESIDENTE . Passiamo all ' interroga-zione degli onorevoli Balzamo, Labriola ,Saladino, Seppia, Colucci, Amodeo, Bab-bini, Canepa, Cresco, Ferrari Marte, LaGanga, Lenoci e Nonne, al Presidente de lConsiglio dei ministri e al ministro d igrazia e giustizia, « per sapere quali inizia-tive il Governo intenda adottare in rap-porto alla grave azione giudiziaria in cor-so di svolgimento presso la X sezione pe-nale di Napoli, contro l'ex parlamentar esocialista Salvatore Frasca, accusato d iavere diffamato magistrati calabresi du-rante e nell'esercizio del mandato parla-mentare, considerato l'effetto oggettiva -mente persecutorio di tale procedura, econsiderate inoltre la natura e le finalitàdegli atti posti in essere dall'onorevol eFrasca, diretti a denunciare connivenzemafiose » (3-00572) .

L 'onorevole sottosegretario di Statoper la grazia e la giustizia ha facoltà d irispondere .

COSTA, Sottosegretario di Stato per l agrazia e la giustizia . Signor Presidente ,ringrazio innanzitutto gli onorevoli colle-ghi che mi hanno dato la precedenza pe rrispondere a questa interrogazione .

Contro il deputato Salvatore Frasca e daltre due persone, fu proposta querela daalcuni magistrati che esercitavano le lor ofunzioni in Calabria, e dalla vedova dell'e xavvocato generale di Catanzaro, dotto rFerlaino, assassinato pure in Calabria, pe ril delitto di diffamazione a mezzo stampa .I querelanti si dolevano che in un'inter-vista concessa dal deputato Frasca e pub-blicata sulla rivista Rotosette fosse stataattribuita agli stessi una connivenza co nla mafia locale .

Contro il direttore della rivista e l'in-tervistatore si procedette, come prescriv ela legge, col rito direttissimo e i due im-putati furono condannati dal tribunale esuccessivamente in appello ; nei confront idel deputato Frasca non si procedette ,avendo la Camera negato l'autorizzazione ,sebbene l'interessato ne avesse sollecitatola concessione. Sciolte le Camere, il Fra-sca non fu rieletto sicché, anche in se-guito a sollecitazione di uno dei quere-lanti, ne fu disposta la citazione per di -rettissima per l'udienza del 18 ottobre .Richiesti i termini a difesa, il tribunale ,concedendoli, rinviò la causa al 18 dicem-bre, in un primo tempo, e successiva-mente alla fine del corrente mese di gen-naio .

Dai fatti esposti non emerge, quindi ,come possa configurarsi un effetto ogget-tivamente persecutorio nel normale ed ob-bligatorio esercizio dell'azione penale, pe run reato punibile a querela di parte, peril quale la legge impone il rito direttis-simo .

Quanto poi alla natura ed alle finalit àdegli atti posti in essere dall'onorevoleFrasca (il quale, come deputato, avev asollecitato - va sottolineato - da part edella Camera l'autorizzazione a procedere) ,non può che essere rimessa all'autorit àgiudiziaria ogni valutazione sui fatti ad-debitatigli ; ed egualmente al tribunale, in -vestito dell'azione penale, spetta determi-nare se l'immunità concessa ai parlamen-tari possa estendersi (ed in quali limiti )anche agli atti compiuti fuori della Ca-mera o del Senato .

PRESIDENTE . L 'onorevole Amodeo, co-firmatario

dell'interrogazione

Balzamon . 3-00572, ha facoltà di dichiarare se si asoddisfatto .

AMODEO. L'interrogazione presentat adal direttivo del gruppo parlamentare so-cialista tendeva, tra l'altro, a denunziarel 'azione persecutoria intrapresa da temp onei confronti dell'onorevole Salvatore Fra-sca e ad ottenere una risposta chiara da lGoverno su un problema che trascende laposizione dell'ex deputato Frasca, ma in-

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veste la stessa funzione del parlamentar eed il significato del mandato che il po-polo affida ai propri rappresentanti . L'in-terrogazione socialista trae spunto dal -l'azione giudiziaria in corso presso la Xsezione penale del tribunale di Napoli ,contro l'ex parlamentare socialista Frasca ,accusato di aver diffamato magistrat icalabresi durante e nell'esercizio del su omandato parlamentare ; egli a nostro giudi-zio ha invece il merito di aver assolt oil proprio mandato con responsabilità, co-raggio, senza calcoli, impegnato – durantel 'intero periodo in cui ha fatto parte diquesta Camera – in un continuo lavoro in -cessante di denuncia di tanti misfatti ma-fiosi che purtroppo da anni investono l aregione calabra .

In questa stessa aula il nostro com-pagno Frasca ha sempre preso coraggiosa -mente posizione sugli innumerevoli episodidi violenza che, nel tempo, lungamentehanno seminato in Calabria morte e lutti .

Nella sua azione il nostro collega hasempre dato prova di senso di misura edi responsabilità, a fronte di una situa-zione – quella calabrese – che presentanon solo fenomeni di delinquenza, di arre-tratezza culturale e sociale, ma spesso an-che compiacenze e complicità in settor iche ben altre funzioni dovrebbero svol-gere .

La Calabria, con il reddito medio procapite più basso d 'Italia e il maggior nu-mero di disoccupati, è la regione della di-sperazione, quella che offre campi fertil ie abbondanza di manovalanza al fenome-no mafioso, che nasce, prospera e divamp aper le condizioni di abbandono, appunto ,nelle quali versa la regione del meridio-ne d'Italia .

Non c'è giorno che le cronache calabre-si non registrino lunghi elenchi di tragi-ci fatti, rapimenti, ricatti, intimidazioni ,attentati al patrimonio, omicidi di vari anatura ; tutti fatti che creano preoccupa-zione, allarme nella popolazione e fra icittadini onesti che, impotenti, assiston oall ' impotenza dei poteri dello Stato, che,a volte per inadeguatezza dei mezzi, a vol-te per negligenza facilmente dimostrabile ,non riescono a dare risposte positive alle

istanze, alle ansie di liberazione, al sens odi sgomento che attanaglia quelle popola-zioni .

Di questi sentimenti si è fatto caricoil compagno Frasca, denunciando, accu-sando, dimostrando le storture, le sopraf-fazioni, le angherie, i torti, gli sfregi, fatt ied operati nei confronti di una popola-zione che merita rispetto e reclama l arestituzione della pace e della dignità . Nel-la sua azione il deputato socialista ha de-nunziato compiacenze, che diventano obiet-tive nel momento in cui i problemi s iincancreniscono, complicità che diventanotali quando non si taglia la radice dell amalapianta della delinquenza e della mafia .

Questo l'onorevole Frasca ha fatto ne lParlamento, nelle piazze, nelle città dell asua regione, con scritti, con dibattiti econ convegni a viso aperto, spesso tro-vandosi solo in queste sue generose batta -glie a fronteggiare situazioni altament edrammatiche che avrebbero potuto sfo-ciare nel delitto, conoscendo i metodi ei sistemi della gente le cui malefatte an-dava denunziando. Infatti, non sono man-cati al nostro collega insulti, denunce, mi-nacce, ricatti aventi per posta la sua vitae quella dei suoi familiari . Ma l 'onorevoleFrasca ha continuato la sua azione di de-nuncia e di condanna, nonostante tutto ,perché convinto che il dovere di un de-putato non è quello di cedere ai ricatt ie alle minacce, ma piuttosto quello d ionorare il Parlamento manifestando l aconvinzione nelle proprie idee, denuncian-do tutti i fenomeni di aberrazione che co-stituiscono degrado e perdita, da part edel paese, di fiducia nei confronti dell agiustizia .

Ha svolto la sua azione durante ilmandato parlamentare, non perché coper-to dall'immunità, ma utilizzando la stess acome mezzo che lo Stato offre ai proprirappresentanti per poter essere liberi inpiù larga misura nell 'espletamento del pro-prio lavoro, interpretando cioè l ' immuni-tà non come un diritto, ma come un do -vere e un obbligo . La sua azione ha con-sentito che magistrati calabresi finisserosotto inchiesta da parte del Consiglio su-periore della magistratura e che alcuni

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di loro venissero perfino radiati, mentrealtri sono tuttora sotto processo .

I vari tentativi, fatti in precedenza permetterlo sotto inchiesta, sono stati sem-pre respinti dalla Giunta per le autorizza-zioni a procedere della Camera dei depu-tati, per il principio che le denunce dalui fatte sono state ritenute legittime epertinenti con il mandato parlamentare .

Si è aspettato che non venisse rielett oper convocarlo in tribunale, in dispregi odell'articolo 68 della Costituzione, che ga-rantisce i deputati, prescrivendo che gl istessi non possono essere chiamati a ri-spondere dell'operato svolto durante i lmandato parlamentare .

Noi denunciamo questo ulteriore attoche, signor sottosegretario, definiamo s ìpersecutorio e non potremo mai accetta-re una malaugurata condanna di un par-lamentare che ha avuto il torto di denun-ciare ladri, corruttori, mafiosi e sequestra -tori. È mai possibile - ci chiediamo -perseguire un parlamentare per atti poli-tici, voti, opinioni, sempre di natura po-litica, manifestati durante il mandato par -lamentare ? Se questo criterio venisse ac-cettato, noi limiteremmo la funzione de lparlamentare, mortificando e snaturandoallo stesso tempo il principio dell'immu-nità, che rende liberi i deputati nell'eser-cizio della professione parlamentare .

Il Governo e la stessa Presidenza dell aCamera devono ora farsi carico del pro-blema da noi sollevato . Questo problem anon può essere limitato e non può esserechiuso in questa sede . È questa una oc-casione che offriamo al Parlamento per -ché, su questo problema, si faccia la mas-sima chiarezza e si decida una volta pertutte. Non sono possibili - noi diciamoal Governo ed alla Camera - comporta -menti pirateschi, ma si chiedono interven-ti presso gli organismi competenti, perch éla tranquillità che oggi si chiede vengarestituita all 'onorevole Frasca, va ricon-fermata all ' intero Parlamento . Il grupposocialista manifesta in quest'aula la pro-pria solidarietà al coraggioso deputato ,affermando che una sua eventuale con -danna non mortificherebbe soltanto il no -bile combattente calabrese, ma piuttosto

l'istituto dell'immunità parlamentare, di -struggendo altresì uno dei princìpi più sal-di della vita democratica.

Resta il fatto - come ha scritto i lsegretario del partito socialista, compagnoCraxi, al compagno Frasca - che ciò chesta avvenendo appare profondamente in -quietante e scuote ogni coscienza demo-cratica. « Non è una questione che ri-guardi la tua persona » - ha scritto Craxi- « è una questione di interesse generale .Si tratta di sapere se i galantuomini pos-sono ancora lottare contro i fenomeni de -generativi e criminosi che inquinano l avita pubblica » .

Per questi motivi, siamo insoddisfatt idelle dichciarazioni fatte dal Governo inrisposta alla nostra interrogazione .

PRESIDENTE . Segue l ' interrogazionedell'onorevole Grippo, al ministro del lavo-ro e della previdenza sociale, « per sapere ,considerata la diversità di trattamento deilavoratori in regime di cassa integrazio-ne guadagni, che rappresenta una vera epropria discriminazione anticostituzionale ,quali iniziative, ed entro quanto tempo ,il Governo ritiene di dover assumere perla modifica della legge sulla concession edella cassa integrazione guadagni, equipa-rando il trattamento di integrazione sa-lariale degli impiegati a quello degli ope-rai, superando così palesi discriminazion idi trattamento, come ad esempio quell adegli impiegati della DECOPON che son ofermi a livelli retributivi molto al di sott odi quelli degli altri lavoratori » .

(3-00663)

L'onorevole sottosegretario di Stato pe ril lavoro e la previdenza sociale ha fa-coltà di rispondere.

PACINI, Sottosegretario di Stato peril lavoro e la previdenza sociale . SignorPresidente, onorevoli colleghi, è certamentenoto che il problema sollevato dall'ono-revole Grippo ha trovato soluzione co nil decreto n . 624 dell'I1 dicembre delloscorso anno, concernente modifiche all adisciplina vigente in materia sia di mobi-lità dei lavoratori sia di cassa integrazione .

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All 'articolo 13 del predetto decreto èprevisto un limite massimo mensile al-l'importo dell'integrazione salariale pe rtutti i beneficiari della prestazione (im-piegati ed operai) di lire 500 mila, limiteper altro aumentato annualmente in rap-porto alla dinamica dell'indennità di con-tingenza dei lavoratori dipendenti, verifi-catosi nell'anno precedente .

PRESIDENTE. L'onorevole Grippo hafacoltà di dichiarare se sia soddisfatto .

GRIPPO. Con la mia interrogazione i nrealtà volevo sollecitare il superamentodi una discriminazione ancora oggi esi-stente . Gli operai e gli equiparati in cas-sa integrazione, ai sensi della legge 2 0maggio 1975, n . 165, percepiscono 1'8 0per cento della retribuzione effettiva, com-posta da minimo, superminimo, scatti ,premio di produzione, mensa, maggiorazio-ni di turno; inoltre, come se fossero rego-larmente in servizio, la loro retribuzionevaria, percependo gli scatti biennali ch edovessero mutare e gli scatti di contin-genza che trimestralmente si registrano ,più la tredicesima e la quattordicesimamensilità .

Porto l 'esempio di un operaio : la pagaoraria è di lire 4 .655, 1'80 per cento diessa è pari a lire 3 .724 che, moltiplicatoper 160 ore (quattro settimane), dà untotale di lire 595 .840 mensili ; moltiplicato ,invece, per 200 ore, quando si tratti d icinque settimane, dà un totale di lire744.800 mensili. Gli impiegati, a partiredal 23 giugno 1973, per la citata legg ehanno avuto un aumento soltanto nel li -mite massimo da 200 mila a 300 mila lire .Pertanto, facendo il rapporto delle 3C 0mila lire, limite massimo di questa in-tegrazione, per le 173 lire di orario men-sile, si ha un equivalente di 1 .730 lireche, moltiplicato per 40 ori settimanali ,dà un risultato di lire 69 .200 alla setti-mana. Così emerge chiaramente la largasperequazione esistente, ed emerge anche ,a mio parere, come sia ampiamente vio-lato anche l'articolo 36 della Costituzione .

Pertanto, nel dichiarare la mia insod-disfazione per la risposta alla mia interro-gazione, sollecito il Governo a provvedereperché siano eliminate queste discrimina-zioni .

PRESIDENTE . Segue l 'interrogazionedegli onorevoli Valensise, Guarra, Sospir ie Abbatangelo al ministro del lavoro edella previdenza sociale, « per conoscer equali urgenti misure intenda adottare perrisolvere con chiarezza e tempestività ilproblema dell'impiego, nell ' industria edili -zia, delle attrezzature per il getto di cal-cestruzzo con tecnologia tunnel : ciò in re-lazione al fatto che la direzione generaledei rapporti di lavoro considera tali at-trezzature non inquadrabili nella categoriadei tradizionali ponteggi metallici fissi, re-golamentati dagli articoli 30 e seguent idel decreto del Presidente della Repubbli-ca n . 164 del 1956, ritenendo che quest eattrezzature possano essere regolamentat ein base all'articolo 80 del citato decretodel Presidente della Repubblica, che preve-de la facoltà di collaudi e visite periodich eda parte del Ministero, mentre l'ispettorat odel lavoro di Roma, ignorando l'orienta-mento della direzione generale, considerale stesse attrezzature come « ponteggi me-tallici fissi 1, richiedendo ai cantieri laautorizzazione all'impiego a norma dell'ar-ticolo 30 del decreto del Presidente dellaRepubblica n. 164 del 1956, e diffidando l eimprese dal fare uso delle dette attrez-zature, con la conseguenza di gravissimipregiudizi per l'attività edilizia, per la cer-tezza dei suoi costi e con pericoli di par igravità per l'occupazione nel settore, ne lquale, per altro, tali tecnologie sono ado-perate da anni in Italia, oltre che all'este-ro, e sono state utilizzate soprattutto pe rla costruzione di grandi complessi di edi-lizia popolare .

Per conoscere, infine, se ritenga compa-tibile con la drammatica crisi edilizia ilpermanere della denunziata situazione d icontrasti all'interno dello stesso Ministero ,che avrebbero potuto essere risolti d agran tempo sulla base delle caratteristichetecniche delle attrezzature, certamente no -te agli organi competenti » (3-00728) .

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L'onorevole sottosegretario di Stato peril lavoro e la previdenza sociale ha facol-tà di rispondere .

PACINI, Sottosegretario di Stato per i llavoro e la previdenza sociale . Signor Pre-sidente, onorevoli colleghi, allo scopo disanare sollecitamente, anche se in via tem-poranea, la delicata situazione determina-tasi nel settore edilizio, ed evidenziata dal -l'onorevole Valensise, il Ministero del la-voro ha impartito all'ispettorato del lavo-ro di Ronia le opportune disposizioni i nordine alle attrezzature citate nell'interro-gazione . In particolare, è stata ribadita, invia di principio, la non applicabilità del -l'articolo 30 del decreto del Presidentedella Repubblica n . 164 del 1956 alle at-trezzature in questione, precisando che ,per eventuali ponteggi ad elementi metal-lici fissi dipendenti da queste ultime m aaventi funzione provvisionale, deve inten-dersi applicabile quanto previsto dall'arti-colo 32 dello stesso decreto presidenziale .

Per strutture diverse da quelle consi-derate si è stabilito, sempre in via tem-poranea, un rinvio alle norme contenut enel più volte citato decreto n . 164 facen-do, per altro, riserva di impartire succes-sive istruzioni tecniche più dettagliate . Inrelazione a ciò informo che la question eè attualmente all'esame di un gruppo d ilavoro - composto da tecnici ed espert irappresentanti di amministrazioni pubbli-che e delle parti sociali interessate - aven-te il compito di predisporre una norma-tiva tecnica ad hoc da diramare, appenasarà messa a punto, agli organi incaricat idell'attività di vigilanza. Tale normativarisolverà, in modo certo ed univoco, i lproblema sollevato con carattere di ur-genza da parte delle categorie interessate .

PRESIDENTE . L 'onorevole Valensise hafacoltà di dichiarare se sia soddisfatto .

VALENSISE . Mentre ringrazio il sotto-segretario delle notizie che ci ha volut ofornire, non posso dichiararmi soddisfatt odela sua risposta, la quale non ci dà no-tizia, come invece noi speravamo, del su-

peramento del contrasto che è avvenuto, eche si protrae ancora, tra il Ministero -direzione generale dei rapporti di lavoro- e l'ispettorato del lavoro di Roma . Leattrezzature di cui si parla, cioè il centrodi calcestruzzo con tecnologia a tunnel,non sono nuove; queste tecnologie in al-tri paesi vengono usate da molto temp oed è veramente deplorevole che la nostraamministrazione, dopo tutti questi anni ,sia ancora incerta circa le misure provvi-sionali da applicare a tali tecnologie, so-prattutto in presenza di un chiaro orien-tamento, da parte della direzione general edei rapporti di lavoro, che avrebbe dovu-to essere recepito dall'ispettorato, perchénon vedo quali più incisive normative pos-sano essere elaborate dal gruppo di lavorodi cui si è fatto cenno . D'altra parte, setale gruppo di lavoro ha il compito d ielaborare nuove normative, avremmo de-siderato ascoltare che gli fosse assegnatoun termine, perché questa situazione diincertezza è assolutamente insostenibile .L'incertezza nel campo dell'edilizia, in quel -lo delle misure provvisionali nell'applica-zione delle misure di sicurezza, abitua allaelusione, al,a violazione della legge condanno per i lavoratori, abitua alla nonconsiderazione degli istituti dello Stato eproduce, in ogni caso, danni oggettivi chesi ripercuotono sull'industria edilizia e sul -la occupazione .

E evidente che, in attesa del varo del -le norme, sono incerti i costi di lavor onell'edilizia, ed in attesa dell'elaborazion edi tali costi diventano incerte le prospet-tive di questa industria che, per altro, èflagellata da tanti provvedimenti assurd ied infecondi, come tutti sappiamo .

Concludendo, sono grato al sottosegre-tario per le notizie che ci ha voluto for-nire, ma sono, ripeto, insoddisfatto dellarisposta, soprattutto perché non si è dett oche questa situazione di incertezza cesse-rà il più presto possibile, come è auspi-cabile nell'interesse dei lavoratori dell'edi-lizia, in modo da risolvere il problemadella casa, che è angoscioso per tutto i lpopolo italiano ed arriva fino ai limiti de ldramma .

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PRESIDENTE. Segue l'interrogazion edegli onorevoli Melega, Aglietta Maria Ade-laide, Ajello, Boato, Bonino Emma, Cri-vellini, De Cataldo, Faccio Adele, Gall iMaria Luisa, Macciocchi Maria Antoniet-ta, Pinto, Roccella, Teodori, Tessari ' Ales-sandro e Sciascia, ai ministri del lavoro edella previdenza sociale e dell'industriadel commercio e dell'artigianato, « per co-noscere quali provvedimenti intendono adot-tare per far fronte alla drammatica situa-zione di un centinaio di lavoratori dell aBastogi-IRBS che, in conseguenza di un aserie di operazioni di vendita di immobilieseguite dalla società, rischiano di trovar-si da un giorno all'altro senza lavoro .

Si sottolinea che la società aveva datoaffidamenti, in precedenti incontri press oil Ministero del lavoro, perché i livell ioccupazionali fossero salvaguardati e per-ché fosse esaminata ogni possibilità di so-luzione positiva per i lavoratori in que-stione.

La Bastogi-IRBS è stata recentement eal centro di operazioni di compravenditadi società e di immobili, che denotano si auna forte disponibilità di capitale da par -te della società stessa, sia la possibilitàconcreta di reperire, all'interno delle azien-de acquisite, posti di lavoro per queilavoratori che si vorrebbe licenziare .

Poiché il rappresentante del Ministerodel lavoro, presente agli incontri citati, èstato diretto testimone degli impegni pre-si dai rappresentanti della società, si chie-de di conoscere quali passi il ministrointenda compiere perché quegli impegn ivengano rispettati nella loro sostanza »(3-00788) .

Il sottosegretario di Stato per il la-voro e la previdenza sociale ha facoltà d irispondere .

PACINI, Sottosegretario di Stato per i llavoro e la previdenza sociale . È noto chela società Bastogi ha alienato una consi-stente aliquota del patrimonio immobilia-re, rilevato a suo tempo dall'Istituto ro-mano dei beni stabili e che le organizza-zioni sindacali dei lavoratori hanno tem-pestivamente manifestato preoccupazioni e

perplessità in ordine alle possibili conse-guenze sulla situazione occupazionale de iportieri degli edifici posti in vendita e ,pertanto, hanno chiesto alla contropartedi mantenere comunque in servizio dett ilavoratori .

L 'istanza è stata esaminata in una riu-nione delle componenti interessate, svol-tasi il 12 novembre dello scorso annopresso l'ufficio provinciale del lavoro d iRoma, il quale ha tentato ogni possibil emediazione ai fini di risolvere la vertenza .

Tuttavia la società Bastogi, nel farpresente l'impossibilità di addivenire all erichieste delle organizzazioni sindacali, haosservato che, come stabilito dall'articol o34 del contratto collettivo nazionale de ilavoratori di categoria, il trasferiment odella proprietà dell'immobile « non costi-tuisce per i portieri causa di risoluzion edel rapporto di lavoro », il quale conti-nua a tutti gli effetti con il nuovo acqui-rente .

Poiché le organizzazioni sindacali han -no ritenuto di insistere nella loro propo-sta, la riunione si è conclusa con un ver-bale di mancato accordo .

Ribadendo che la citata norma di estra-zione contrattuale garantisce la continuit àoccupazionale nel momento del passaggiodella proprietà, è vero, per altro, che inun momento immediatamente successivo ,i nuovi proprietari potrebbero non ritene-re conveniente, specie nel caso di piccol icondomini, la presenza del portiere e po-trebbero, quindi, considerarne il licenzia -mento, che del resto non è escluso dal vi -gente contratto di lavoro di categoria néda altri similari .

A tale ultima evenienza non è comun-que opponibile alcun tipo di intervento daparte del Ministero del lavoro ; ma risultaopportuno sottolineare che un simile ri-schio è comune a tutti i lavoratori diaziende con non più di quindici dipenden-ti ai quali non possono, ovviamente, ap-plicarsi le particolari garanzie previst edallo statuto dei lavoratori .

PRESIDENTE. L'onorevole Adele Fac-cio, cofirmataria dell'interrogazione Mele-

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ga, ha facoltà di dichiarare se sia soddi-sfatta .

FACCIO ADELE. Mi dichiaro profon-damente insoddisfatta, anche perché nonriesco a capire come si possa istituire un arelazione tra il centinaio dei lavoratori di -pendenti dalla Bastogi e la conclusionedel sottosegretario, secondo la quale l editte con meno di 15 lavoratori debbon oapplicare un certo tipo di legge.

Per la Bastogi si tratta almeno di uncentinaio di lavoratori, per cui siamo com-pletamente al di fuori di questa partico-lare legge che viene citata ; la cosa ci me-raviglia, soprattutto perché riteniamo nonsia corretto, da parte del Governo, con-tinuare a muovere appelli alla gente, so-prattutto a quelli che lavorano, affinch éaccetti di fare nuovi sacrifici o di subi-re tagli al loro sistema di vita, e obbli-garla anche alla consueta rinuncia di quel-le poche conquiste sociali ed economicheche per qualche decennio ci avevano fattoilludere di essere entrati in una dimen-sione storica e politica che avrebbe per -messo a tutti i lavoratori italiani di nondover più essere preoccupati per il futuro .

Non si capisce assolutamente come i lGoverno possa difendere questa grossa so-cietà finanziaria che, avendo alienato un aparte dei suoi beni in operazioni di com-pravendita ed essendo in condizioni diindubbia liquidità, non può assicurare aquel centinaio di lavoratori la continuitàdel contratto di lavoro .

Ci sembra assai grave che da parte delGoverno, in questo momento particolare ,non si provveda a porre la dovuta atten-zione a questi fatti ; riteniamo che non s ipossa continuare a chiedere a chi lavor adi pagare il peso di operazioni economi -che che risultano sempre a vantaggio del -le società, specialmente quando sonoastratte come questa Bastogi . Si fannosempre pagare i costi di queste opera-zioni assurde ai lavoratori, ai dipendent ied alle persone socialmente più debol iche, al contrario, avrebbero il diritto d iessere difese dal Governo .

PRESIDENTE . Seguono le interroga-zioni degli onorevoli Serri, Pellicani, Cac-

ciari, Palopoli, Sarri Trabujo Milena eButtazzoni 'Ionellato Paola, al Ministrodei lavori pubblici, « per conoscere qual iatti sono stati compiuti e quali si sia i natto di compiere per dare avvio alle ope-re necessarie all'abbattimento delle acqu ealte nei centri storici della laguna di Ve-nezia .

Gli interroganti sottolineano come i lfenomeno delle acque alte abbia creato ,anche nel corso di questo autunno, ser idisagi alla città e come esso rappresent iun pericolo sempre incombente di dann iirreparabili ove si determini quel concor-so di circostanze che portò alla gravealluvione del 1966 .

Gli interroganti ricordano che dopo ilgià lungo iter del concorso-appalto per leopere in questione, indetto nel 1975 econclusosi con la relazione della apposi-ta commissione giudicatrice nel marzo de l1978, si era convenuto da parte della am-ministrazione dei lavori pubblici, con loaccordo degli organi di governo locale eregionale, di acquisire i progetti presen-tati, di utilizzare le osservazioni e gli ap-profondimenti compiuti dalla commissio-ne giudicatrice, e di procedere quindi, co napposito comitato da costituire presso i lMinistero dei lavori pubblici, all'appronta-mento di un progetto definitivo e al ra-pido avvio della sua attuazione .

Gli interroganti chiedono di saper equali siano le ragioni del ritardo eviden-temente già accumulato e soprattutto d iconoscere quali siano le misure che s isono prese o si intendano prendere co nla dovuta urgenza per assicurare l'avviodi tutte le opere necessarie a salvaguar-dare l'equilibrio idrogeologico e l'ambien-te lagunare nel suo complesso e ad otte-nere un efficace controllo ed una ade-guata riduzione del fenomeno delle acquealte » (3-00923), e degli onorevoli De Mi-chelis e Sacconi, al ministro dei lavoripubblici, « per conoscere quali atti inten-da compiere ai fini della salvaguardia del -l 'equilibrio idrogeologico e dell 'ambientenel suo complesso nella laguna di Vene -zia, con particolare riferimento al con-trollo e alla riduzione del fenomeno delleacque alte nei centri storici » (3-01213) .

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Queste interrogazioni, che vertono sul-lo stesso argomento, saranno svolte con-giuntamente .

L'onorevole sottosegretario di Stato peri lavori pubblici ha facoltà di rispondere .

FONTANA GIOVANNI ANGELO, Sotto -segretario di Stato per i lavori pubblici .In primo luogo, vorrei dire che si condi-vidono le considerazioni espresse daglionorevoli interroganti circa i gravissim idisagi dalla popolazione di Venezia ed i lpericolo incombente di danni ben piùgravi sulla città, a causa del ripetersi de lfenomeno dell'acqua alta . Si riconosce ,altresì, l'urgenza di opere immediate d arealizzare utilizzando i progetti già esa-minati dall'apposita commissione giudica-trice, al fine di giungere ad una progetta-zione esecutiva entro tempi brevi .

Sulla scorta di tali considerazioni, ch erispondono od una giusta aspirazione de-rivante dall'obiettiva esigenza di render espendibili le somme già assegnate dallalegge n . 171, questo Ministero ha elabora-to, dopo aver sentito in una apposita riu-nione i rappresentanti politici a livello na-zionale e locale, interessati al problema ,un provvedimento legislativo che è stat oesaminato nella riunione del Consiglio de iministri del giorno 10 ultimo scorso .

Il decreto-legge approvato, che saràtrasmesso per la relativa conversione acodesta Assemblea, si ispira ai seguent icriteri : innanzitutto, acquisizione da par-te del Ministero dei lavori pubblici deiprogetti presentati dai concorrenti all'ap-palto-concorso internazionale per la con-servazione dell'equilibrio idrogeologico del -la laguna di Venezia e per l'abbattimentodel fenomeno delle acque alte ; in secondoluogo, conferimento a privati professioni-sti, anche riuniti in gruppi, o ad istitut iuniversitari e ditte specializzate, italiane ostraniere, dell'incarico della progettazioneesecutiva .

Non si può nascondere che il proble-ma è particolarmente delicato. Tuttavia ,con le iniziative intraprese, anche i ri-tardi riscontrati, che debbono, però, esse -re valutati alla luce delle notevoli diffi-coltà connesse ad una problematica così

complessa, vengono ad assumere un mi-nore rilievo . È però necessario che tuttele forze politiche e sociali si impegnino ,per la loro parte, a risolvere in temp ipossibilmente brevi una questione tant oimportante e di così rilevante interess enazionale ed internazionale .

PRESIDENTE . L'onorevole Serri ha fa-coltà di dichiarare se sia soddisfatto .

SERRI . Lei converrà, onorevole sotto-segretario, che è difficile dirsi soddisfatti ,non tanto per il merito della sua rispo-sta, quanto per la gravità del problem adella salvaguardia fisica di Venezia che ,non solo con l ' interrogazione, ma soprat-tutto con i recenti avvenimenti, è stat adrammaticamente riproposta .

Lei comprenderà che in noi e nei cit-tadini veneziani domina, oggi, la preoccu-pazione e l'allarme e c'è anche - non pos-siamo nasconderlo - qualche segno di sfi-ducia e di scetticismo che, tuttavia, nénoi né alcuna altra forza democratica -credo - vogliamo o dovremmo voler ali-mentare. Non possiamo che condividere ,cioè, la protesta contro il ritardo grav eche vi è stato nell'iter che avrebbe dovutoportare alle opere di abbattimento e d icontenimento delle acque alte . D'altra par -te, con senso di responsabilità e di vo-lontà costruttiva, prendiamo atto delle in-tenzioni espresse dal Governo e dal Mi-nistero dei lavori pubblici di accelerareoggi i tempi, anche mediante ricorso adecreto-legge . Riteniamo che la ecceziona-lità del problema di Venezia e la gravit àdella situazione determinata dal ripeters irecente delle acque alte - stante anche i lcarattere esecutivo che esso verrebbead assumere, per la materia che af-fronta: le opere, appunto, di regolazion edelle acque alte, in base alla legge n . 171- possano consentire il ricorso ad un de-creto-legge di cui valuteremo il merito ,al di là delle notizie che conosciamo daparte della stampa e di quelle oggi forni -te dall'onorevole sottosegretario .

Ma ancora più, stante il fatto che s iricorre a detto strumento, insistiamo per-ché la commissione abbia un preciso ca-

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rattere progettuale e non si limiti ad unostudio di massima che, davvero, alimen-terebbe sfiducia e pessimismo. Essa develavorare in tempi brevi e definire i pro -getti in modo che i lavori possano essereavviati entro l'anno in corso . Occorre, noicrediamo, un chiaro impegno ad operare i nmodo che la prossima stagione delle acquealte (l'autunno-inverno 1980-1981) sia l'ul-tima che Venezia affronta senza disporr eancora delle opere di controllo e di ab-battimento .

Ma, se si vuole che questo avvenga -e lo dobbiamo non solo a Venezia, maanche all'opinione pubblica interna ed in-ternazionale -, è necessario che i lavor icomincino entro il 1980. Ciò è possibile ,anche in considerazione dello stato cui ègiunta la valutazione di merito del pro-blema, certamente difficile e complesso ,come lei ha detto, onorevole sottosegre-tario, anche sul piano tecnico .

Non capisco però perché ancora oggiil senatore Visentini continui ad agitaresulla stampa le pretese faziosità dei par-titi, i contrasti artificiosi, le rivalità traMestre e Venezia, e via di questo passo .Non è vero: c'è un documento di qualch emese fa proprio sul problema delle acqu ealte, votato all'unanimità dal consiglio co-munale del capoluogo, cui abbiamo fatt oriferimento nella riunione con il ministrodei lavori pubblici . Debbo dire - lei, ono-revole sottosegretario, che era presente aquella riunione ne converrà - che va ap-prezzata la volontà unitaria e costruttiv ache ha animato, anche in quella fase, l'am-ministrazione comunale e tutti ì partitidemocratici. È possibile, sulla linea diquel documento, giungere a soluzioni con-crete, che siano graduali, flessibili e rever-sibili .

Questa è la via per cominciare ad ope-rare, per non farsi paralizzare anche dalegittime alternative soluzioni proposte daitecnici e dagli scienziati, ma nello stess otempo per tenere conto, nel cammino con-creto dell'opera delicata e complessa d iintervento, di tutte le opinioni, sulla bas eappunto dell'esperienza concreta . Bisognacioè garantire la salvaguardia fisica di Ve-nezia, senza compromettere l'ambiente la-

gunare e senza soffocare la vitalità eco-nomica e commerciale della città. Ciònon significa - mi rivolgo ancora ad u ninterlocutore esterno ! - porre delle con -dizioni alla salvaguardia fisica di Venezia ;significa invece scegliere, ai fini della sal-vaguardia fisica, quella via che appaia ido-nea a rispettare l'ambiente lagunare e l avitalità e le esigenze di rilancio dellacittà. Tale scelta non può che essere ve-rificata nella pratica, con quella duttilità,che del resto ci ha insegnato già l'anticastoria della Serenissima, nei suoi inter-venti in laguna .

Se si avvieranno le opere di regolazio-ne delle acque alte, il quadro degli inter-venti per la salvezza ed il rilancio di Ve-nezia diventerà più concreto . Anche il se-natore Visentini, del resto, pur così cri-tico (a volte anche immotivatamente), sot-tolinea che per il disinquinamento, perl'edilizia minore, per le fognature, son ostate assunte decisioni opportune e fatti -ve: sono sue parole . Si può aggiungere ,lo aggiungo io, che opportune e fattiv esono le decisioni sul risanamento dell'edi-lizia monumentale e sull'adozione di unpiano comprensoriale che ha visto unavasta convergenza di forze politiche e cul-turali, veneziane e nazionali, e che puòrappresentare finalmente una linea orga-nica ed equilibrata per il futuro della cit-tà, così da liquidare l'epoca degli insedia -menti e degli imbonimenti selvaggi in la-guna e da superare definitivamente l 'epo-ca delle parole.

In questo contesto, signor sottosegre-tario, dichiaro la nostra parziale soddisfa-zione per la sua risposta e rinnovo l'impe-gno ad incalzare e premere il suo dica-stero ed il Governo, perché si passi rapi-damente alle realizzazioni concrete . Riba-disco però anche l ' impegno - voglio sot.tolinearlo ulteriormente - del nostro par-tito, dei nostri amministratori comunali e ,credo, di tutte le forze democratiche ve-neziane per ottenere il massimo della col-laborazione costruttiva tra tutti i poteridello Stato e tutte le forze democratiche .Siamo infatti ben consapevoli, e dobbia-mo sempre ribadirlo, che il nostro dover ecomune deve essere, prima di tutto, quel-

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lo della salvezza e del rilancio della citt àdi Venezia e della sua funzione, in Italiae nel mondo .

PRESIDENTE. Poiché nessuno dei pre-sentatori dell'interrogazione De Michelisn. 3-01213 è presente, s ' intende che abbia-no rinunziato alla replica .

È così esaurito lo svolgimento dell einterpellanze e delle interrogazioni all'or -dine del giorno .

Autorizzazion edi relazione orale .

PRESIDENTE . La XII Commissionepermanente (Industria) ha deliberato d ichiedere l'autorizzazione a riferire oral-mente all'Assemblea sul seguente disegn odi legge :

« Nuovi apporti al capitale socialedella Società per le gestioni e partecipa-zioni industriali – GEPI, Società per azio-ni » (500) .

Se non vi sono obiezioni, rimane cos ìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

Richiesta ministeriale di parere parlamen-tare, ai sensi dell'articolo 1 della legg en. 14 del 1978 .

PRESIDENTE. Il ministro del tesoroha inviato a' termini dell'articolo 1 dell alegge 24 gennaio 1978, n . 14, la richiestadi parere parlamentare sulla proposta d inomina del dottor Antonino Occhiuto apresidente del Consorzio di credito per leopere pubbliche, del professor Paolo Sa-vona a presidente del consiglio di ammi-nistrazione del Credito industriale sardoe del professor Piero Schlesinger a pre-sidente dell 'Istituto mobiliare italiano .

Tale richiesta, a' termini del quart ocomma dell'articolo 143 del regolamento ,è deferita alla VI Commissione permanen-te (Finanze e tesoro) .

Annunzio di interrogazionie di interpellanze .

PRESIDENTE. Sono state presentatealla Presidenza interrogazioni e interpel-lanze . Sono pubblicate in allegato ai reso-conti della seduta odierna .

Ordine del giornodella prossima seduta .

PRESIDENTE. Comunico l 'ordine delgiorno della prossima seduta :

Lunedì 14 gennaio 1980, alle 17 .

1. — Interpellanze e interrogazioni .

2. — Seguito della discussione dellaproposta di legge :

ANIASI ed altri : Riforma dell'editoria(377) ;

— Relatore : Aniasi .

3. — Discussione del disegno di legge :

Delega al Governo per la ristruttura-zione dei servizi di assistenza al volo(807) ;

— Relatori : Tassone e Morazzoni .(Relazione orale)

La seduta termina alle 11,50 .

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIO DEI RESOCONTI

Avv. DARIO CASSANELLO

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBALE

Dott . MANLIO ROSSI

Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DELL '11 GENNAIO 1980

INTERROGAZIONI E INTERPELLANZEANNUNZIATE

INTERROGAZION EA RISPOSTA IN COMMISSION E

MACCIOTTA, GAMBOLATO, MARGHE -RI E PEGGIO. — Al Ministro delle parte-cipazioni statali. — Per sapere se ritengacompatibile con la qualifica di dirigent edi un ente di gestione del sistema dell epartecipazioni statali la pubblicazione, su lquotidiano ufficiale della Confindustria de l10 gennaio 1980, di un articolo contenent egiudizi superficiali circa la presenza pub-blica in settori strategici dell'economia na-zionale e circa l'esistenza stessa di u nente di gestione .

(5-00667)

INTERROGAZION EA RISPOSTA SCRITT A

AMODEO. — Al Ministro della marin amercantile. — Per sapere per quale moti-vo è stata concessa l 'autorizzazione prov-visoria alla navigazione con certificat oemesso dal RINA, la cui validità è d imesi 6, alla nave Brik 12° della societàGardella che nello Stretto di Messina ave -va riportato l'asportazione dell ' intera pro-ra compresa la parte viva e avarie variesituate nella medesima zona .

Per sapere altresì se risulta al Mini-stro il rifiuto dell 'equipaggio di proseguirela navigazione, ritenuta di grave pregiudi-zio per la sicurezza della nave e per l'in-columità dei marittimi imbarcati; e se ri-sulta che successivamente è stata accerta-ta, attraverso una visita ispettiva fatta sul -la nave, l'entità e la congruità delle ripa -razioni anche in relazione al carico dell anave .

(4-02199)

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VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DELL ' 11 GENNAIO 1980

INTERROGAZION I

A RISPOSTA ORAL E

FIORI PUBLIO. — Al Presidente delConsiglio dei ministri e al Ministro dell epartecipazioni statali . — Per sapere se ri-sponde al vero che in occasione delle for-niture di gas dall'URSS all 'ENI sia stat acorrisposta una « spesa per oneri acces-sori » e in caso affermativo chi l'abbiapercepita .

(3-01220 )

TEODORI . — Al Ministro della sanità.— Per sapere - premesso :

che il Ministero della sanità ha com-missionato ricerche e indagini relative all adiffusione del fenomeno delle tossicodipen-denze nel nostro paese ;

che l'interrogante ha presentato ana-loga interrogazione e interpellanza in dat a9 gennaio 1980 e 10 gennaio 1980 -

quando il Ministro intenda riferireal Parlamento sui risultati delle suddetteindagini e ricerche e, più in generale ,quali atti concreti intenda prendere .

(3-01221 )

CANEPA, COLUCCI E FORTE . — AiMinistri delle finanze e del commercio co nl'estero. — Per sapere se risponda al veroche, in occasione del recente contratto d ifornitura di gas dall'URSS all'ENI, siastata corrisposta una « spesa per oner iaccessori » del 5 per cento; se tali oneriaccessori abbiano dato luogo o meno a dun esborso valutario ; a chi siano andati

effettivamente i pagamenti in questione e ,in relazione a ciò, se si siano fatti o sia-no in corso accertamenti per appurare se ,dal punto di vista tributario, tali paga-menti non possano dare luogo a possibil ievasioni dall'IRPEG e dall'IRPEF nonché ,eventualmente, dall'IVA, in relazione adattività svolte in Italia, nella intermedia-zione o similari rapporti od adducend otali attività .

(3-01222)

CICCIOMESSERE, AGLIETTA MARI AADELAIDE, AJELLO, BOATO, BONIN OEMMA, CRIVELLINI, DE CATALDO, FAC-CIO ADELE, GALLI MARIA LUISA, MAC-CIOCCHI MARIA ANTONIETTA, MELE-GA, MELLINI, PINTO, PANNELLA, ROC-CELLA, SCIASCIA, TEODORI E TESSAR IALESSANDRO . — Ai Ministri della difesae di grazia e giustizia . — Per sapere -premesso che il 28 maggio 1979 il mari-naio Giuseppe Scamardella veniva ricove-rato presso l'ospedale militare del Celioper occlusione intestinale ; che veniva ope-rato il 28 pomeriggio; che il 30 avevaun peggioramento delle condizioni di sa-lute; che il chirurgo che lo aveva operatoera partito e quindi veniva trasferitod'urgenza all'ospedale San Giovanni dovei sanitari non potevano ormai più inter-venire; che Giuseppe Scamardella morivanel corso del trasporto a Napoli -

quali iniziative giudiziarie e discipli-nari siano state prese nei confronti de iresponsabili dei comportamenti citati chehanno provocato o concorso alla mort edi Scamardella e se il Ministro interes-sato intenda istituire una apposita com-missione d 'inchiesta su questo episodio .

(3-01223)

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VIII LEGISLA'T'URA - DISCUSSIONI - SEDUTA DELL '11 GENNAIO 198 0

INTERPELLANZ E

I sottoscritti chiedono di interpellareil Ministro per gli interventi straordinarinel Mezzogiorno e nelle zone depresse delcentro-nord ed il Ministro delle parteci-pazioni statali per conoscere - premesso :

che una precedente interrogazione su iproblemi di Gioia Tauro, presentata il 1 8settembre 1979, è rimasta senza risposta;

che il Ministro per gli intervent istraordinari nel Mezzogiorno, nel dibattit osvoltosi nella seduta del 4 ottobre 1979,in occasione della discussione della propo-sta di legge n . 415 per la proroga deitermini relativi agli espropri effettuati perl'esecuzione dei lavori del V centro si-derurgico riferì ampiamente sull'iniziativada un decennio annunziata per l'area diGioia Tauro e per la Calabria e mai rea-lizzata, annunciando nuovi propositi chesuscitarono riserve e critiche da parte deideputati che hanno preso la parola ;

che da quel giorno ad oggi la situa-zione non soltanto non è stata chiarita ,ma è rimasta ancora nella fase delle puree semplici enunciazioni, aggravata dall econtrastanti dichiarazioni di volta in voltarese dai rappresentanti del Governo ;

che di recente è stata resa pubblicala decisione del Governo relativa alla co-struzione di una centrale a carbone nel-l'area di Gioia Tauro, alla quale, già insede parlamentare, erano state mosse spe-cifiche critiche ;

che sulla annunciata iniziativa, la re-gione Calabria ha espresso decisamente i lsuo parere negativo ;

che la centrale a carbone, oltre asollevare delicati problemi di natura eco-logica specialmente in una terra come laCalabria, non garantirebbe comunque ilivelli occupazionali e sarebbe, quindi, sol-tanto un insediamento di servizi -

quali siano i reali intendimenti delGoverno per la Calabria, ricordando chesino ad oggi gli impegni assunti non sono

stati mantenuti, così determinando un asituazione drammatica per le popolazion icalabresi .

(2-00293) « CASALINUOVO, MANCINI _GIACO-

MO, PRINCIPE » .

I sottoscritti chiedono di interpellareil Presidente del Consiglio dei ministri ,per conoscere con quali parametri di giu-dizio valuta le dichiarazioni rese dal mi-nistro Giannini in ordine al costume del -la classe politica nel nostro paese e l econseguenti reazioni che hanno suscitato .

In particolare, gli interpellanti chiedon odi conoscere il giudizio del Governo inordine ai due aspetti dell'accaduto: laconsistenza di merito di quanto dichia-rato dal ministro Giannini ; la improprietàprotocollare e gli eccessi emotivi del suocomportamento .

(2-00294) « ROCCELLA, AGLIETTA MARIA ADE-

LAIDE, AJELLO, BOATO, BONIN OEMMA, CICCIOMESSERE, CRI-

VELLINI, DE CATALDO, FACCI OADELE, GALLI MARIA LUISA ,MACCIOCCHI MARIA ANTONIET-

TA, MELEGA, MELLINI, PANNEL-

LA, PINTO, SCIASCIA, TEODORI ,TESSARI ALESSANDRO » .

I sottoscritti chiedono di interpellare iMinistri dell'industria, commercio e arti-gianato e delle partecipazioni statali pe ravere notizie sulla grave crisi della societ àItalconsult, del gruppo Montedison ; perconoscere quali indirizzi il Governo abbiadato e intenda dare all 'azionista pubblicodel gruppo stesso (SOGAM) per impedireche nella ormai imminente assemblea de-gli azionisti venga decisa la dispersione diun patrimonio pubblico di conoscenze tec-nologiche e di capacità operative (partico-larmente importante nei campi decisiv idella ricerca di risorse energetiche e del -l'ecologia) e per scongiurare nel contem-po la formazione di una nuova sacca didisoccupazione (si tratterebbe tra l'altrodi un personale professionalmente moltoqualificato e specializzato) a Roma e nel

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Lazio, di fronte alla possibilità di racco-gliere commesse per trecento miliardi e d iun cospicuo lavoro già in corso di ese-cuzione .

L 'intervento del Governo appare neces-sario proprio tenendo conto che :

a) la Montedison prosegue in una po-litica non programmata e non controllat adi scorpori, svendite, liquidazioni che nonhanno neppure una precisa contropartit anello sviluppo dell 'iniziativa nel settorechimico, visto che la Montedison è pas-sata dal 19° al 27'° posto tra i grand igruppi chimici del mondo ;

b) la Montedison, rifiutandosi di ri-capitalizzare la Italconsult, metterebbe i ncrisi l'attività di ricerca e di program-mazione che ha avuto .e che potrebbeavere in futuro un ruolo non secondari onell 'economia italiana in quanto ha con-tribuito e potrebbe contribuire alle nuov eforme di cooperazione internazionale fon -date sullo scambio di tecnologie e di ca-pacità progettuali con materie prime esemilavorate .

(2-00295) « MARGHERI, BRINI, CANULLO ,

PROIETTI, CERRINA PERONI ,

GRASSUCCI ».

Stampa effettuata negli StabilimentiTipografici Carlo Colombo S. p. A .in Roma, Via Uffici del Vicario, 15