Red cacciainportogallo merkelerws 2014

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EVENTI A caccia in Portogallo con Kahles, Merkel e RWS Una partnership “alternativa” All’inizio di dicembre ha avuto luogo in terra portoghese, e precisamente nella finca Mancha Major, gestita da uno straordinario Paulo Farinha Pereira, una monteria organizzata da tre brand di alto valore, importati in Italia da due aziende differenti, la R.A. Sport per quanto concerne Kahles, e Bignami per Merkel e RWS; sono stati giorni molto intensi, con ritmi serrati e con molto tempo passato al poligono a vivere degli interessantissimi stage tenuti da Andreas Bach, titolate dell’omonima scuola di tiro; le novità presentate dalle varie aziende le vedremo “cammin facendo”… testo e foto di M.C. di Danilo Liboi & C.

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A caccia in Portogallocon Kahles, Merkel e RWSUna partnership “alternativa”All’inizio di dicembre ha avuto luogo in terra portoghese, e precisamente nella finca Mancha Major, gestita da uno straordinario Paulo Farinha Pereira, una monteria organizzata da tre brand di alto valore, importati in Italia da due aziende differenti, la R.A. Sport per quanto concerne Kahles, e Bignami per Merkel e RWS; sono stati giorni molto intensi, con ritmi serrati e con molto tempo passato al poligono a vivere degli interessantissimi stage tenuti da Andreas Bach, titolate dell’omonima scuola di tiro; le novità presentate dalle varie aziende le vedremo “cammin facendo”…

testo e foto di M.C. di Danilo Liboi & C.

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U na precisazione che credo sia importante: le due volte cui ho partecipato a monte-

rias in Spagna, le finca erano così pic-cole da poter vedere tutto il territorio cintato alto (due o più metri) da un unico punto rialzato, così come gli animali nel loro pietoso carosello. Non sparai allora, così come mi ero ripromesso che non avrei sparato a questa… Ma la visita preventiva del territorio effettuata con Paulo ([email protected]) mi ha fatto cambia-re idea: a parte la squisita gentilezza del padrone di casa, ottimo cacciato-re, girare ore con il fuoristrada nei 2.800 ettari della finca e rendersi conto primo che gli ettari sono reali e non sono solo sulla carta, e secon-do, che le reti perimetrali sono alte 1,5 metri (come in Namibia), quindi che cervi (sopra) e cinghiali (sotto) possono entrare e uscire quando vogliono, tutte queste sose insieme mi hanno fatto capire che ci sono vai tipi di monteria e che partecipare a questa rappresentava un grande pri-vilegio (del quale devo ringraziare gli organizzatori). Ma torniamo a bom-ba a questa “tre giorni” dal ritmo in-calzante… La sera del primo giorno, così come del secondo, dopo l’arrivo del buio e quindi dell’impossibilità di continuare a sparare, sono state caratterizzate dalle presentazioni dei vari prodotti (che vedremo all’IWA 2014) eseguita dai respon-sabili dei vari brand (per Kahles, Peter Aichberger, direttore vendite e marketing e Robert Artwohl, di-rettore generale, per RWS Matthias Vogel, vice presidente marketing e maneger per l’export, e Thierry Da-guenet, vicepresidente di Ammotec Sales Company e infine, per Merkel, dal giovane, ma preparatissimo, Jean Freyeisen del marketing e da Lutz Morgenroth, direttore tecnico).

Stage teorico-pratico di tiro con la carabinaCome ho accennato all’inizio di que-sto pezzo, molto interessanti sono stati gli stage teorico-pratici tenuti da Andreas Bach, professional SOF sol-dier, senior sniper instructor, PH dal

1999. I consigli sia teorici sia pratici sul tiro su bersaglio in movimento (in questo caso lo stage era rivolto al tipo di caccia che saremmo andati ad effettuare), che si sono poi allargati a 360° su tutte le posizioni di tiro e sulla ricerca della massima stabilità, sfruttando tutto quello che avevamo a disposizione, con centinaia di car-tucce tirate in poligono dai 21 giorna-listi invitati all’evento. Davvero enco-miabile il lavoro e l’onere sostenuto da Merkel, Kahles e RWS: i primi due brand hanno fornito a ogni giorna-lista l’accoppiata arma-ottica: i nuovi Merkel Helix Alpinist, montati con i nuovi Kahles Helia 5, sia nella versio-ne 1-5x24i sia 2,4-12x56i, infine RWS ha reso possibile un volume di fuoco (sia in poligono sia a caccia) davvero importante, mettendo a disposizione un vagone di UNI Professional, la nuova cartuccia molto adatta per le cacce in braccata. Per vedere le altre due novità della Merkel, la sontuosa Helix Noblesse e la Sportster, con calcio thumb hole, aspetteremo l’an-no entrante. Anche Kahles intende (giustamente) mettere un terzo can-nocchiale, un classico all rounder, fra i due già in produzione. Tutte le volte che ho partecipato a presentazioni cui faceva seguito una cacciata (senza la propria arma) ho sempre dovuto

constatare che le carabine erano state tarate alla meno peggio. In questo caso invece, il lavoro svolto in parti-colar modo da Jean Freysen, insieme al “maestro” Andreas è stato assolu-tamente impeccabile: a parte quei piccoli aggiustamenti che dipendono dalla differente impostazione di tiro, le armi erano tutte perfettamente ta-rate e pronte a esprimere rosate ben sotto il MOA a 100 metri.

A cacciaIl territorio è decisamente ondulato, con una ricca vegetazione composta da eucalipti, sughere e querce. Nien-te coltivi, solo zone pascolive dove si cibano i torelli che seguiranno anch’essi (credo contro voglia…) un’altra delle grandi delle passioni iberiche, la tauromachia. Faremo due monterias; la prima, la più importante sotto l’aspetto sia del territorio coinvolto, sia dal prestigio degli animali che potranno essere abbattuti (tre cervi a testa fra i quali un maschio da trofeo e un numero illimitato di cinghiali); la seconda

Molto interessanti sono stati gli stage teorico-pratici tenuti da Andreas Bach, professional SOF soldier, senior sniper instructor, PH dal 1999

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quindi, considerato il fatto che Paulo mi ha detto che la caccia inizia dal momento che si viene lasciati alla posta (posta sorteggiata alla fine del-la cena del giorno precedente, con un sorteggio molto sentito dai par-tecipanti), la prima cosa che faccio è estrarre il caricatore maggiorato e inserirvi 5 pillole calibro 30/06, camerare una cartuccia a abbassare la slitta di armamento; in un attimo sarò pronto a tirare. Realizzo che la miglior posizione che posso assumere

è seduto, con la schiena appoggiata a un enorme pino; scavo un po’ nel terreno soffice con i talloni degli scarponi, per aumentarne la stabilità. Di fronte e alla mia destra bosco, dai 30 ai 150 metri; poi una lunga fascia pulita prorio di fronte a me, che arriva a circa 200 metri. Considerato che tirare a quella distanza con il solo appoggio gomiti-ginocchia sia un po’ azzardato e approfittando della posi-zione rialzata, riempio bene lo zaino e lo poso alla mia destra, all’altezza giusta per sparare nella lunga fascia pulita. Ok, sono pronto. Oltretutto le fronde del pino mi fanno ombra (fattore determinante per non veni-re immediatamente localizzati), pur consentendomi, da seduto, un’otti-ma vista. Le tre ore che sono seguite sono state splendide dal punto di vista venatorio, consentendomi l’ab-battimento di due femmine di cervo e di un ottimo esemplare maschio, davvero bello per essere un Cervus elaphus hispanicus. Per due ore abbondanti non ho sentito né gri-da, né l’abbaiare dei cani, che sono partiti davvero lontanissimi. Effetue-rò poi due doppietti distanziati da una manciata di secondi, su quattro cinghialotti sui 50 chili (uno deci-samente di meno: un rosso tipicissi-mo), constatando sia la reale possibi-lità di riarmare la Helix da spallato, sia l’ottimo campo offerto dall’Helia 5 tenuto a 2,4x (un cinghiale l’ho tirato credo a cinque metri).

l’indomani, quando ci sposteremo in un’altra “sacca” (i confini della fin-ca sembrano un po’ quelli di un’ame-ba) per cercare soprattutto cinghiali. (Dopo i 7 animali tirati il primo gior-no ho scelto di non sparare durante la seconda monteria, per rispetto de-gli organizzatori, ma più che altro de-gli animali). Ormai, dopo due giorni di tiri al poligono nelle posizioni più svariate, ho acquisito una certa con-fidenza con la mia Alpinist (calcio in fibra e poggia-guancia regolabile),

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Considerazioni sull’attrezzatura utilizzataLa Merkel Helix Alpinist è una ca-rabina all weather, con la possibilità, come tutte le “sorelle”, di montare canne diverse in calibri diversi. È del peso giusto (3 chili), ma lo scatto, pur essendo pulitissimo, è un po’ pesante per le mia abitudini (fattore avvertito al poligono, non certo a caccia), sfiorando il chilo. Le pochis-sime operazioni necessarie a renderla pericolosa (per gli animali) e in seguito inoffensiva per chiunque, sono estremamente semplici e intu-

itive (slitta di caricamento dorsale). Potremmo definirla una carabina universale, in quanto si trova a suo agio a 2.500 metri appoggiata su una roccia in attesa di tirare a un camo-scio, così come, appunto, in mano a un postaiolo. Sulle ottiche Kahles c’è ben poco da dire. A maggior ragione la nuova serie provata, la Helia 5, che comprende per ora un cannocchiale da battuta e un notturno, ha una pulizia delle lenti, un dettaglio e una fedeltà cromatica davvero ecceziona-li. Come ho già detto, io ho scelto di montare il 2,4-12x56i con reticolo

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Davvero encomiabile il lavoro e l’onere sostenuto da Merkel, Kahles e RWS: i primi due brand hanno fornito a ogni giornalista l’accoppiata arma-ottica: i nuovi Merkel Helix Alpinist montati con i nuovi Kahles Helia 5, sia nella versione 1-5x24i sia 2,4-12x56i, infine RWS, che ha reso possibile un volume di fuoco (sia in poligono sia a caccia) davvero importante, mettendo a disposizione un vagone di UNI Professional, la nuova cartuccia molto adatta per le cacce in braccata2.

La cartina della finca Mancha Major: 2.800 ettari di terreno le cui reti perimetrali sono alte 1.50 metri (un po’ come in Namibia); gli animali vanno e vengono come vogliono3.

Il territorio è decisamente ondulato, con una ricca vegetazione composta da eucalipti, sughere e querce. Niente coltivi, solo zone pascolive dove si cibano i torelli che seguiranno anch’essi (credo contro voglia…) una delle passioni iberiche, la tauromachia4.

Oltre alla Alpinist, che abbiamo avuto modo di provare intensamente, le altre dua novità della Helix sono la Noblesse e la Sportster, con il classico calcio thumb hole5.

Le nuove UNI Professional hanno un profilo decisamente spitzer, con un’ottima aerodinamicità; la classica torpedo tail, è stata sostituita con una lunga boat tail, con una marcata base a coppa, definita V-Tail

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G4B (in pratica un TDS); il siste-ma di illuminazione, deputato alla ghiera posta a sinistra è a reostato. La noce centrale è quasi invisibile, regalando a quest’ottica una linea filante, a maggior ragiona se montata con la rotaia anziché con gli anelli. Per quanto riguarda le nuove UNI Professional, nulla è come prima…

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Il nuovo “notturno” Kahles Helia 5 2,4-12x56i, un vero mostro di luminosità; in secondo piano si intravede l’1-5x24i tipico da battuta7.

Un buon trofeo di Cervus elaphus hispanicus tirato dall’autore durante la prima monteria8.

Il risultato di due doppietti a pochi secondi l’uno dall’altro

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Nel senso che sono stati cambiati i materiali costruttivi sia della camicia sia delle due porzioni della palla stes-sa, ottenendo un profilo spitzer con un’ottima aerodinamicità; la classica Torpedo tail è stata sostituita con una lunga boat tail, con una marcata base a coppa, definita V-Tail. Sia al poligo-no sia sul campo si sono comportate ottimamente, uscendo dopo il per-corso intra corpore nel 90% dei casi, con uno stopping power deciso e costante. Che dire altro? Se c’è la vo-lontà di lanciare una carabina, un’ot-tica e una serie di munizioni, quale miglior soluzione di questa partner-ship “alternativa” (per noi italiani), calcolando anche le ottime location scelte per la nostra permanenza, che certamente male non fanno dopo una giornata di caccia?Per informazioni: www.bignami.itwww.ra-sport.it

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