Red zeissmediaevent2013 cap 2014

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44 CACCIARE A PALLA EVENTI C he Zeiss faccia parte della del mondo della caccia è fuori di- scussione: non è certo l’unica azienda di qualità del settore, ma si- curamente fa parte di quel pugno di aziende al top, uno di quei primi tre o quattro nomi che balzano in mente quando si pensa a strumenti ottici di qualità ineccepibile. Se mi chiedes- sero due aggettivi per descrivere i prodotti Zeiss, personalmente rispon- derei: qualità (come già accennato), e tradizione. Tradizione perché il primo cannocchiale da puntamento risale al 1892, o perché, nonostante le varie evoluzioni e aggiornamenti, il binocolo 8x56 Dialyt è in produzione dal 1968. Ma da quest’anno, sarebbe giusto accostare a questi termini an- che un terzo: innovazione. In realtà non è corretto rendersene conto solo adesso (e lo si può arguire dalle inno- vazioni apportate da questa azienda elencate nel box specifico), e confes- so la mia pecca ma, e mi prendo tutte le responsabilità di quello che sto scrivendo, un po’ di colpa è della stes- sa Zeiss: non è infatti un’azienda che si perde molto in “microinnovazioni”, cioè semplici aggiornamenti dei loro precedenti prodotti; per carità ne fanno, ma non molti, forse perché già al lancio sono molto evoluti. Ma bisogna riconoscere che quando de- cidono di lanciare una nuova linea, forti anche della potenza del gruppo e degli impegnativi investimenti nel settore ricerca e sviluppo, le novità sono decisamente importanti. Ebbe- ne, devo dire che i prodotti che ho avuto la fortuna di veder presentati a questo Evento (con la E maiuscola), portano con sé innovazioni che non faccio fatica a definire epocali. Binocoli Le novità di quest’anno coinvolgono solo (si fa per dire) il settore ottico in senso stretto: quindi binocoli e cannocchiali da puntamento; nulla Nelle prossime pagine la cronaca dell’evento organizzato dalla nota Casa di Wetzlar per promuovere il lancio dei nuovi prodotti in distribuzione nel 2014; come leggerete le novità sono tante, e molto importanti testo e foto di Vittorio Taveggia di nuovo per quel che riguarda il settore optoelettronico, Spektive e quello che riguarda la telemetria. Cominciamo però a vedere le inte- ressantissimi novità che riguardano i binocoli. Conquest HD Partiamo con la serie Conquest HD, un prodotto di fascia relativamente economica, ma dalle prestazioni veramente eccellenti. Si parla di bi- nocoli che garantiscono una trasmis- sione di luce pari al 93%, che hanno il trattamento Multicoat T* e l’ec- cellente (ed utilissimo) LotuTec che aiuta l’acqua e lo sporco a defluire dalle lenti; quindi nel complesso un prodotto di qualità elevatissima, ma che mantiene un costo al pubblico nei dintorni dei 1.500 euro. Non tro- vo difficile prevedere un buon suc- cesso commerciale per questo pro- dotto perfetto per la caccia in altana e dal costo accessibile. La gamma in- trodotta consta di tre binocoli, iden- tici tra loro se non per il numero di ingrandimenti (e di conseguenza, per la differenza di prezzo): si parte dal più classico (e da me preferito) 8x56 mm, che tra l’altro vanta un notevole campo visivo di ben 125 m a 100 m di distanza per arrivare all’estremo 15x56 mm, passando per l’intermedio 10x56 mm. Anno 2014: la svolta Zeiss Media Event 2013

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EVENTI

Che Zeiss faccia parte della del mondo della caccia è fuori di-scussione: non è certo l’unica

azienda di qualità del settore, ma si-curamente fa parte di quel pugno di aziende al top, uno di quei primi tre o quattro nomi che balzano in mente quando si pensa a strumenti ottici di qualità ineccepibile. Se mi chiedes-sero due aggettivi per descrivere i prodotti Zeiss, personalmente rispon-derei: qualità (come già accennato), e tradizione. Tradizione perché il primo cannocchiale da puntamento risale al 1892, o perché, nonostante le varie evoluzioni e aggiornamenti, il binocolo 8x56 Dialyt è in produzione dal 1968. Ma da quest’anno, sarebbe giusto accostare a questi termini an-che un terzo: innovazione. In realtà non è corretto rendersene conto solo adesso (e lo si può arguire dalle inno-vazioni apportate da questa azienda elencate nel box specifico), e confes-so la mia pecca ma, e mi prendo tutte le responsabilità di quello che sto scrivendo, un po’ di colpa è della stes-sa Zeiss: non è infatti un’azienda che si perde molto in “microinnovazioni”, cioè semplici aggiornamenti dei loro precedenti prodotti; per carità ne fanno, ma non molti, forse perché già al lancio sono molto evoluti. Ma bisogna riconoscere che quando de-cidono di lanciare una nuova linea, forti anche della potenza del gruppo e degli impegnativi investimenti nel settore ricerca e sviluppo, le novità sono decisamente importanti. Ebbe-ne, devo dire che i prodotti che ho avuto la fortuna di veder presentati a questo Evento (con la E maiuscola), portano con sé innovazioni che non faccio fatica a definire epocali.

BinocoliLe novità di quest’anno coinvolgono solo (si fa per dire) il settore ottico in senso stretto: quindi binocoli e cannocchiali da puntamento; nulla

Nelle prossime pagine la cronaca dell’evento organizzato dalla nota Casa di Wetzlar per promuovere il lancio dei nuovi prodotti in distribuzione

nel 2014; come leggerete le novità sono tante, e molto importanti

testo e foto di Vittorio Taveggia

di nuovo per quel che riguarda il settore optoelettronico, Spektive e quello che riguarda la telemetria. Cominciamo però a vedere le inte-ressantissimi novità che riguardano i binocoli.

Conquest HDPartiamo con la serie Conquest HD, un prodotto di fascia relativamente economica, ma dalle prestazioni veramente eccellenti. Si parla di bi-nocoli che garantiscono una trasmis-sione di luce pari al 93%, che hanno il trattamento Multicoat T* e l’ec-cellente (ed utilissimo) LotuTec che aiuta l’acqua e lo sporco a defluire dalle lenti; quindi nel complesso un prodotto di qualità elevatissima, ma che mantiene un costo al pubblico nei dintorni dei 1.500 euro. Non tro-vo difficile prevedere un buon suc-cesso commerciale per questo pro-dotto perfetto per la caccia in altana e dal costo accessibile. La gamma in-trodotta consta di tre binocoli, iden-tici tra loro se non per il numero di ingrandimenti (e di conseguenza, per la differenza di prezzo): si parte dal più classico (e da me preferito) 8x56 mm, che tra l’altro vanta un notevole campo visivo di ben 125 m a 100 m di distanza per arrivare all’estremo 15x56 mm, passando per l’intermedio 10x56 mm.

Anno 2014: la svolta di ZeissZeiss Media Event 2013

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lare, anche se in linea con le offerte della concorrenza: parliamo di stru-menti che costeranno tra i 2.300 e i 2.500 euro.

Ottiche da puntamentoAdesso veniamo alle novità nel setto-re ottiche da puntamento, partico-larmente importanti e decisamente notevoli.

Conquest DLNasce questa nuova serie come so-stituzione della precedente Duralyt, con qualche piccola rivoluzione. Rimane la stessa gamma di ingran-dimenti della Duralyt, ovvero: 1,2-5x36 mm, destinato alla battuta, 2-8x42 mm per la cerca, e il 3-12x50 mm per caccia da altana; le desti-nazioni d’uso sono solo indicative, visto che comunque la flessibilità è decisamente maggiore viste le qualità degli strumenti (non mi sen-tirei certo a disagio in battuta con il 2-8x42 mm o fare una Pirsch con il 3-12x50 mm messo al minimo degli ingrandimenti). Altre piccole evo-luzioni (non mi sento di chiamarle rivoluzioni) sono il tubo nero in luo-go del grigio che caratterizzava i Du-ralyt, anche per entrare in maggior sintonia con la serie di binocoli che porta lo stesso nome e a cui vogliono fare evidente riferimento, mentre è notevolmente migliorata l’ergo-nomia, obiettivo molto importante in Zeiss, soprattutto per quello che riguarda il sistema di illuminazione e l’accessibilità della ghiera degli ingrandimenti. La novità di maggior spessore è quella che riguarda la possibilità di combinare ogni ottica della serie Conquest DL con il siste-ma di compensazione di traiettoria ASV. La rivoluzione è quella di avere finalmente questo sistema sicura-mente comodo e proficuamente utilizzabile, accoppiato a un’ottica competitiva nel prezzo (pur essendo interamente “Made in Germany”). Non dimentichiamoci infatti che stiamo parlando di strumenti pur ec-cellenti che partono da un minimo di circa 800 euro, per arrivare a un massimo di circa 1.300 euro.

Victory HTPassiamo ora alle novità della serie regina: la Victory HT, top di gamma indiscusso dalla qualità stellare, che introduce un binocolo radicalmen-te nuovo. Ha in comune con i suoi predecessori l’eccezionale studio ergonomico, l’impiego di materiali molto avanzati per contenere il peso senza compromessi sulla robustezza (come il magnesio per esempio); non sono diversi nemmeno il tratta-mento T* e il già citato LotuTec ma, potendo contare sulle lenti HT della

Schott (per inciso di proprietà di Zeiss dagli anni ’30) che garantisco-no una trasmissione della luce del 95%, in Zeiss hanno optato per un

innovativo e rivoluzionario diametro dell’obiettivo da 54 mm, risparmian-do così il 20% del peso rispetto a quelli dotati di obiettivi da 56 mm. Nascono così i Victory HT 8x54 mm, per chi ama il classico, ed il 10x54 mm, per chi desidera qualche in-grandimento in più. Tirando le som-me, i suoi fortunati possessori avran-no tra le mani un binocolo che pesa ed ingombra come uno con obietti-vo da 50 mm, ma con una luminosi-tà pari (o superiore) a quella di uno con obiettivo da 56 mm. E non mi sembra poco. Il tutto, ovviamente, a un prezzo non propriamente popo-

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La più importante delle novità: viene alla luce la Victory V8Non stiamo parlando di una semplice evoluzione, o di un nuovo prodotto di gamma. Stiamo parlando proprio di una nuova gamma, e che gam-ma! Mi sembra infatti di fronte agli occhi di tutti che la concorrenza, sia europea sia americana, sia ormai orientata da qualche anno a fattori di moltiplicazione dell’ingrandimento molto elevati (tra cinque e sei volte il minimo). Questo è fatto con lo specifico e chiaro intento di aumen-tare la flessibilità dell’ottica: se parto con un minimo di 3 ingrandimenti, che sono perfetti per una caccia alla cerca e possono andare bene anche per la battuta, e li moltiplico per sei volte, otterrò al massimo fattore 18 ingrandimenti, che sono più che sufficienti per un tiro in montagna a una distanza che compete più con l’etica e la nostra preparazione che con i limiti dell’ottica. Sembrava stra-no che l’azienda di Wetzlar rimanesse indifferente a questa esigenza di mer-cato, visto che già nel lontano 1922 lanciarono un’ottica con fattore mol-tiplicativo 6x, ma evidentemente solo perché stava preparando il prodotto della riscossa, che oggi è arrivato: diamo il ben venuto alla Victory V8,

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Quando si parla di Carl Zeiss, senza dubbio a qualsiasi sia il nostro interlocutore viene in mente un qualcosa che ha a che fare con le ottiche: binocoli e cannocchiali per noi cacciatori e tiratori, lenti da vista per ottici o anche solo per i portatori di occhiali, microscopi per chi ha dato una sbirciata dentro un laboratorio, sistemi per la metrologia industriale per chi lo ha fatto dentro un’officina meccanica di precisione; in pochi sanno, e lo ignorava anche il sottoscritto, che operano ad altissimo livello anche in settori molto tecnologici come quello dei semicondut-tori. Quello che è impressionante è che tutte queste attività, vengono riassunte nella Carl Zeiss Foundation, istituita nel 1889 per conglobarle tutte; la fondazione fattura, tanto per dare l’idea della potenza, 4,2 miliardi di euro, e si permettere di investire nel settore ricerca e sviluppo (R&D per gli amanti delle sigle anglofone) il 9% del fatturato, che corrispondono a 390 milioni di euro all’anno. Mentre scrivo queste note mi sono reso conto di un dettaglio, sciocco, ma che rende perfetta-mente l’idea: sto scrivendo queste note su un computer nuovo di pacca, con un dizionario completamente “vergine”, eppure il termine “Zeiss” è già inserito nel vocabolario base della macchina, e non viene segnalato come termine errato o da memorizzare. Questa più di tutte le altre, dà l’idea dell’onnipresenza del nome Zeiss dentro le nostre vite.

Zeiss in cifre

1.

La famiglia al completo di binocoli Conquest HDx56: 8x, 10x e 15x56 mm

2.

I nuovi cannocchiali da puntamento Conquest DL, disponibili un 1,2-5x36 mm,

destinato alla battuta, un 2-8x42 mm per la cerca, e il 3-12x50 mm (in foto)

per caccia da altana3.

Victory HT V8 2,8-20x56 mm: nonostante la carabina sia una compatta M03 con canna

da 550 mm, si può apprezzare l’incredibile compattezza dell’ottica

4.

La foto non è un gran che ma rende bene l’idea: il bersaglio raffigura una volpe

a dimensione reale, l’ottica è a 20x e l’illuminatore è acceso. Nonostante

il bersaglio sia a 200 metri, l’area coperta è ridicola

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Multicoat T*, lenti HD e concezione FL), a una meccanica ineccepibile e dall’escursione elevatissima (oltre 100 MOA per il modello a minori ingrandimenti e oltre 70 per quello a ingrandimenti maggiori). Il tutto an-che grazie al tubo da 36 mm: nessun problema per gli attacchi, in arrivo da tutte le maggiori case produttrici. Di serie, fornita con il 2,8-20x56 mm, la torretta ASV+, opzionale invece sull’ 1,8-14x50 mm; opzionale per entrambe le ottiche averla anche sulla torretta di deriva per la compen-sazione del vento (un po’ eccessiva per i miei gusti, ma comunque una novità). Altra cosa incredibile è l’es-sere riusciti a combinare il tutto con un peso veramente trasportabile (710 g per il fratello minore e 830 per quello maggiore), delle dimensioni tutto sommato compatte (345 mm e 350 mm, rispettivamente), come si può evincere anche delle foto. Naturalmente per aumentare la fles-sibilità di queste ottiche, sono fornite di serie con sistema di illuminazione montato sull’oculare per una facile accessibilità, ma anche qua abbia-

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dotata di fattore moltiplicativo 8x! Sono stati quindi orgogliosamente presentati il modello 1,8-14x50 mm e 2,8-20x56 mm, che saranno in distri-buzione a giugno; sempre per quella data dovrebbe essere pronto anche

un modello da battuta. Ma non solo 8x, perché sarebbe riduttivo: il tutto è accoppiato a un campo visivo am-pissimo (vero dilemma della moltipli-cazione spinta), a una trasmissione di luce impressionante (95%, grazie

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mo delle grosse novità, anche se paradossalmente la novità sta nel fatto che l’area illuminata sia piccolissima: grazie all’impiego di nanotecnologie il dot illuminato copre circa 5,5 mm a 100 m con gli ingrandimenti posti a 12x. Questo permette di avere la possi-bilità di effettuare collimazioni molto accurate anche con l’illuminatore accesso senza essere disturbati, di non essere abbagliati dallo stesso quando le condizioni di luce sono molto cri-tiche, e regalano alla batteria anche una vita doppia. Inoltre, veramente intelligentissimo l’interruttore, vera-mente confortevole ma con un tasto completamente riparato in modo da evitare finalmente accensioni acciden-tali, e dotato anche di un efficiente congegno di autospegnimento basato sull’inclinazione della carabina su entrambi gli assi. Per chi non amasse l’eccessiva impertinenza ed insinuazio-

te non è cheap, o per quanto tecnologicamente avanzato, non è fuori di testa: dipen-de come volte vederla. Per-sonalmente direi: non rega-lato, ma ne vale la pena.

Ed ora la prova al fuocoRaccontare che si fanno dei prodotti spettacolari è un conto, dirti: “provali!” è un altro. Per saggiare le ca-ratteristiche dei loro nuovi prodotti, abbiamo trascorso un intero pomeriggio al poligono di Wetzlar con i suoi meravigliosi bersagli elettronici per testare i primi prototipi: ottiche in abbondanza montate su ca-

rabine Mauser M03 e muni-zioni RWS come se piovessero.

Per me un vero spasso! Prima però un divertentissimo “percorso” stile test oculistico per poter verificare la straordinaria resa dei nuovi binocoli. Inutile dire che le ottiche si sono comportate in maniera veramente ineccepibile, tra i dettagli che mi hanno stupito riporto: la straordinaria fedeltà della meccanica dei Conquest DL (ottima premessa per la possibilità di montare la torretta ASV) e, riferiti ai già stupefacenti V8, la loro straordi-naria proporzione estetica al di là delle

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ne della tecnologia in queste cose (per inciso come il sottoscritto) nessun problema, il dispositivo di autospe-gnimento è anche disinseribile. Nota dolente di questi capolavori, il prezzo: nulla di non paragonabile alle offerte della concorrenza (anche se in realtà il prodotto ha caratteristiche non facilmente paragonabili), comunque si parla di 2.500 euro circa per il 14x e 2.800 euro per il 20x. Quindi, per quanto appunto allineato, sicuramen-

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5.

Il nuovo, compatto Victory HT con lente frontale da 54 mm

6.

Il battesimo del fuoco dell’autore in questa meravigliosa riserva

7.

E la neve scende: Dio benedica i calci sintetici ed il LotuTec…

8.

Conquest HD, ora disponibile anche in 8, 10 e 15x56

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(tanti battitori e cani a gamba cortis-sima per muovere la selvaggina) e la possibilità di tirare a calvi di capriolo, cervo e muflone (possibile tirare an-che capi di selezione di queste ultimi due specie) ed ovviamente cinghiali e volpi. Per l’occasione l’organizzazione mi ha prestato una carabina Sauer 202

XT calibro 30/06, dotata di una eccellente Zeiss Victory HT 2,5-10x50 mm: direi una combinazione perfetta, che infatti, grazie anche alla mia fortuna, si è dimostrata anche estremamente pro-ficua. La prima giornata è stata coronata da una bella fucilata su una sottile di capriolo, tirata dopo aver rinunciato ad una botta su mufloni che rischiava di essere troppo problematica per distanza, per copertura vegetale troppo fitta, ed an-che perché il branco non ha avuto la minima intenzione di fermarsi neanche per un secondo (credo in tutta sin-cerità che stiano correndo ancora adesso). Chiusa quin-di la prima giornata, che per me è già stata una grande soddisfazione, si passa alla se-conda. Siamo accolti subito da un cambio di tempo assai repentino: sta infatti comin-

caratteristiche meccaniche notevoli e le dimensioni veramente esigue del dot il-luminato. Dopo aver partecipato a una presentazione così epocale, abbiamo avuto anche il piacere di solennizzare l’evento con un paio di giornate di cac-cia nella splendida riserva di Laubach: due giorni interi di battuta all’europea

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ciando a nevicare abbastanza copiosa-mente alla faccia di qualsiasi previsione meteo; benvenuti comunque i calci sin-tetici ed il LotuTec di Zeiss. Quel che è certo, è che il paesaggio di per sé sug-gestivo è ormai fiabesco. Appena arrivo in altana, prima ancora dell’inizio della battuta un branchetto di cinghiali ha la pessima idea di passare ad una trentina di metri dalla volata del mio Sauer, ed uno rimane sul terreno. Dopo una quarantina di minuti, un altro esem-plare corre di gran carriera dall’alto scendendo verso mia direzione; ho il tempo di vederlo avvicinarsi e quando è a una cinquantina di metri riesco a tirare un colpo secondo me molto preciso, che però apparentemente non sortisce effetto, riesco a ricaricare, ad inquadrarlo nuovamente e a mollarne un secondo che possa minimizzare i problemi di un eventuale ferimento. Aspettare la fine della battuta per con-trollare l’esito delle fucilate (norma ferrea su cui non si transige per ovvi motivi di sicurezza) è una vera tortura, ma l’attesa è ricompensata dalla soddi-sfazione di ritrovare il capo poco più in là (un centinaio di metri, non di più) percorsi solo per l’alto tasso di adrena-lina, visto che entrambe le palle hanno attraversato l’area toracica, e una ha attinto direttamente il cuore. Oltre alle soddisfazioni per la caccia, è stato vera-mente straordinario apprezzare anche tutta la cerimonia della presentazione del tableau di caccia nella meravigliosa cornice del castello di Laubach, con fronde di quercia, falò e suonatori di corno, e cerimonia della consegna dei Bruch, che precedono le abbondanti libagioni nelle splendide sale del ca-stello, per cementare nella memoria questi splendidi momenti e fraternizza-re con altri cacciatori che sono nell’oc-casione diventati amici. Esperienza a cui darei come voto un bel 10+, se non fosse che in testa continua a girarmi un 8x… come V8… chissà perché

Da quando Zeiss è entrata nel mondo delle ottiche sportive, e stiamo parlando del lontano 1892, le novità sono state tante e tangibili, e soprattutto vere innovazioni, visto stiamo parlando tra i primi in assoluto ad avere introdotto:

• Sistema di illuminazione del reticolo (1921)• Ottica variabile ad alto fat-tore di ingrandimento, con il Zeiss Zielmultar Super Zoom variabile da 1 a 6 ingrandi-menti (1922)• Trattamento superficia-le delle lenti per migliorare la trasmissione della luce (1935), evolutosi infine nel multicoating T* del 1979 (trattamento multistrato).

Le innovazioni di Zeiss nella storia

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I prezzi dei nuovi prodottiTrattandosi di novità, periodi di distribuzione e prezzi sono, seppure realistici, solo indicativi.

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