Raggiungere e mantenere il calo ponderale nell’obesità...

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www.medscape.org/spotlight/weight-loss Raggiungere e mantenere il calo ponderale nell’obesità - Nuovi approcci Questa attività formativa è supportata da un finanziamento indipendente a fini educativi concesso da Novo Nordisk Global.

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Raggiungere e mantenere il calo ponderale nell’obesità - Nuovi approcciQuesta attività formativa è supportata da un finanziamento indipendente a fini educativi concesso da Novo Nordisk Global.

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Raggiungere e mantenere il calo ponderale nell’obesità - Nuovi approcci

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Questa attività formativa è destinata ad un pubblico internazionale di professionisti della sanità di provenienza non statunitense, nello specifico endocrinologi, diabetologi, medici di base, cardiologi e altri operatori sanitari coinvolti nella cura dei pazienti in sovrappeso e obesi.

Lo scopo di questa attività è di esaminare la sfida globale dell’obesità, le ultime scoperte sulla fisiologia della regolazione del peso e le nuove opzioni di trattamento.

Una volta portata a termine questa attività, i partecipanti saranno in grado di:

• Identificare strategie di comunicazione, valutazione e trattamento adatte ai pazienti in sovrappeso e obesi• Spiegare il fondamento scientifico delle nuove terapie per perdere peso e le evidenze cliniche per un calo ponderale significa-

tivo e duraturo, nell’ottica di prevenire le comorbilità correlate all’obesità

Facoltà e dichiarazioni di conflitto d’interesseWebMD Global richiede che ogni individuo in posizione di controllare il contenuto di una delle sue attività formative riveli qualsia-si relazione finanziaria rilevante intercorsa negli ultimi 12 mesi che potrebbe creare un conflitto d’interessi.

Xavier Pi-Sunyer, MD, MPH Professore di Medicina, Dipartimento di Medicina; Direttore, New York Obesity Research Center, Columbia University College of Physicians and Surgeons, New York Presbyterian Hospital, New York, New York, Stati Uniti

Dichiarazione d’interessi: Xavier Pi-Sunyer, MD, MPH ha reso noti i seguenti rapporti finanziari rilevanti:

• Ha lavorato come consigliere o consulente per: Eli Lilly and Company; Novo Nordisk; Zafgen

Walmir F. Coutinho, MD Professore ordinario di Endocrinologia, Università Cattolica di Rio de Janeiro; Direttore Ricerca e Formazione, Istituto nazionale di Diabete ed Endocrinologia, Rio de Janeiro, Brasile

Dichiarazione d’interessi: Walmir F. Coutinho, MD ha reso noti i seguenti rapporti finanziari rilevanti:

• Ha lavorato come consigliere o consulente per: AstraZeneca Pharmaceuticals LP; Janssen Global Services LLC; Novo Nordisk• Ha svolto il ruolo di relatore o è stato membro di un ufficio di relatori per: AstraZeneca Pharmaceuticals LP; Janssen Global

Services LLC; Novo Nordisk• Ha ricevuto borse di studio per attività di ricerca clinica da: Novo Nordisk

Robert F. Kushner, MD

Professore di Medicina, Northwestern University Feinberg School of Medicine; Direttore, Center for Lifestyle Medicine, Northwe-stern Medicine, Chicago, Illinois, Stati Uniti

Dichiarazione d’interessi: Robert F. Kushner, MD ha reso noti i seguenti rapporti finanziari rilevanti:

• Ha lavorato come consigliere o consulente per: Novo Nordisk; Takeda Pharmaceuticals North America, Inc.; RetroFit Technolo-gies, Inc.; Weight Watchers International, Inc.; Zafgen

• Ha ricevuto borse di studio per attività di ricerca clinica da: Aspire Bariatrics

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RAGGIUNGERE  E  MANTENERE  IL  CALO  PONDERALE  NELL'OBESITÀ  -­‐  NUOVI  

APPROCCI  

Xavier  Pi-­‐Sunyer,  MD,  MPH  Professore  di  Medicina  Dipar0mento  di  Medicina;    Dire4ore,  New  York  Obesity  Research  Center    Columbia  University  College  of  Physicians  and  Surgeons    New  York  Presbyterian  Hospital    New  York,  Sta0  Uni0    

Moderatore  

F Xavier Pi-Sunyer, MD, MPH: Salve, sono Xavier Pi-Sunyer, MD. Sono Professore di Medicina presso il Dipartimento di Medicina del College of Physicians and Surgeons della Columbia University. Inoltre, lavoro presso il Presbyterian Hospital di New York. Ben-venuti a questo programma intitolato “Raggiungere e mantenere il calo ponderale nell’obesità - Nuovi approcci”.

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Robert  F.  Kushner,  MD  Professore  di  Medicina,  Northwestern  University  Feinberg  School  of  Medicine;    Dire4ore,  Center  for  Lifestyle  Medicine  Northwestern  Medicine    Chicago,  Sta0  Uni0  

Walmir  F.  CouMnho,  MD  Professore  ordinario  di  Endocrinologia,  Università  Ca4olica  di  Rio  de  Janeiro;    Dire4ore  Ricerca  e  Formazione,  Is0tuto  nazionale  di  Diabete  ed  Endocrinologia    Rio  de  Janeiro,  Brasile  

PartecipanM  

Sono con me due colleghi e amici di vecchia data. Vi presento il Dott. Robert Kushner, Professore di Medicina presso la Feinberg School of Medicine della Northwestern University e Direttore del Center for Lifestyle Medicine di Chicago, Northwestern Universi-ty, e Walmir Coutinho, Professore di Endocrinologia presso l’Università Cattolica di Rio de Janeiro in Brasile.

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Obesità  nel  mondo  in  adulM  di  età  uguale  o  superiore  a  18  anni:  2014    

h4p://www.who.int/en/  

≥30,0

Prevalenza, %

Non applicabile

<10,0

10-19,9

20,0-29,9

Nessun dato

Vorrei introdurre l’argomento parlando della prevalenza dell’obesità nell’Unione Europea e nel mondo. Comincerò dicendo che l’e-pidemia ha avuto inizio negli Stati Uniti. Attualmente, il 69% degli americani è in sovrappeso e obeso. Abbiamo il 35% di persone obese. In America, questo è un problema enorme che causa una perdita di produttività pari a 4 miliardi di dollari negli Stati Uniti. E la stessa cosa sta succedendo in tutto il mondo. Molti Paesi dell’Unione Europea si trovano quasi nella nostra stessa situazione. Inoltre, il problema sta crescendo in America Latina, da cui proviene Walmir, Cina, India e sud-est asiatico. Si tratta di un problema che interessa il mondo intero.

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Rischio  di  comorbilità  all'aumentare  dell'IMC  

Wille4  WC,  et  al.  N  Engl  J  Med.  1999;341(6):427-­‐434.  

0  

1  

2  

3  

4  

5  

6  

7  

≥21   22   23   24   25   26   27   28   29  

DMT2   Ipertensione   CHD  

Rischio  relaMv

o  

IMC  

Perché siamo preoccupati? Questo problema ci preoccupa perché esiste una correlazione tra obesità e condizioni di comorbilità. Bob, secondo te quanto è grave questo problema?

Robert F Kushner, MD: Si tratta di un problema enorme. Le malattie non comunicabili (NCD), ovvero malattia cardiovascolare, diabete, cancro e malattia delle vie aeree inferiori sono la prima causa di morte nel mondo. L’obesità è correlata a 3 delle malattie non comunicabili più significative. A queste si aggiungono anche steatosi epatica non alcolica, reflusso gastro-esofageo, artrite, qualità della vita, depressione e via dicendo. Il problema è, quindi, significativo e affrontando l’obesità possiamo contrastare anche queste malattie non comunicabili, croniche e costanti.

Dott. Pi-Sunyer: Grazie. Walmir, come può il calo ponderale essere d’aiuto in queste situazioni di comorbilità?

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Calo  ponderale,  vantaggi  metabolici  e  altri  benefici  per  la  salute    

≥5%  

≥15%  

≥10%  

Prevenzione  del  DMT2;  in  presenza  di  DMT2:  migliore  controllo  glicemico/riduzione  dei  farmaci;  miglioramento  di  incon0nenza  urinaria  da  sforzo,  mobilità,  dolore  ar0colare,  qualità  della  vita  peso-­‐correlata;  miglioramento  dei  fa4ori  di  rischio  per  MCV  (C-­‐HDL,  trigliceridi,  PA)  

Miglioramen0  indica0  sopra;  miglioramento  dell'apnea  del  sonno;  remissione  DMT2; riduzioni  degli  even0  di  MCV;  riduzioni  della  mortalità  per  tu4e  le  cause  

Miglioramen0  indica0  sopra;  ulteriori  riduzioni  degli  even0  di  MCV;  ulteriori  riduzioni  della  mortalità  per  tu4e  le  cause  e  riduzione  del  rischio  di  cancro  (con  calo  ponderale  chirurgico)  

Sierra-­‐Johnson  J,  et  al.  Eur  J  Cardiovasc  Prev  Rehabil.  2008  Jun;15(3):336-­‐340;  Blackburn  G.  Obes  Res.  1995;3(suppl  2):211s-­‐216s;  Foster  GD,  et  al.  Arch  Intern  Med.  2009;169:1619-­‐1626;  Greg  EW,  et  al.  JAMA.  2012;308:2489-­‐2496;  Sjostrom  L,  et  al.  J  Intern  Med.2013;273:219-­‐234;  Christou  NV, et  al.  Surg  Obes  Relat  Dis.  2008;4:691-­‐695;  Wing  RR,  et  al.  J  Urol.  2010;184:1005-­‐1010.  

Walmir F Coutinho, MD, PhD: Questa è la buona notizia, perché anche cali ponderali di piccola entità possono produrre un miglioramento significativo in gran parte delle complicanze metaboliche dell’obesità. Cali ponderali pari al 5% - 10% producono miglioramenti del profilo lipidico, miglior controllo glicemico in pazienti affetti da diabete di tipo 2, miglior controllo dell’iperten-sione e di molte altre caratteristiche metaboliche dell’obesità e delle comorbilità correlate.

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Meccanismi  coinvolM  nello  sviluppo  del  DMT2    

h4p://www.ndep.nih.gov/am-­‐i-­‐at-­‐risk/DiabetesRiskFactors.aspx  

DMT2  

AlM  livelli  di  grasso  e  

colesterolo  

Fumo   Sovrappeso  

SMle  di  vita  sedentario/non  

a]vo  

PA  alta  

Dott. Pi-Sunyer: Grazie, Walmir. Quali sono i meccanismi potenzialmente coinvolti nello sviluppo e nella progressione del diabe-te? Sappiamo che le presone mangiano troppo e conducono una vita molto sedentaria. Sappiamo, anche, che tutto questo inizia nell’infanzia, anzi addirittura durante la gravidanza. Dati affidabili suggeriscono che le donne obese in gravidanza o le donne obese e affette da diabete in gravidanza trasmettano tali condizioni al proprio figlio. Questo problema progredisce nel tempo. I figli di queste donne tendono ad aumentare di peso e sappiamo che in America, almeno negli Stati Uniti, si tende a ingrassare di circa 0,5/0,7 chilogrammi all’anno tra i 20 e i 60 anni di età. La stessa cosa succede in tutto il mondo. L’ambiente svolge un ruolo importante in questo senso, ma sono coinvolti anche numerosi fattori biologici. Bob, parlaci della connessione intestino-cervello e di come influisce sull’appetito e sulla fame.

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Connessione  tra  intesMno,  cervello,  tessuto  adiposo  e  peso  corporeo  

Ahima  RS,  et  al.  J  Clin  Invest.  2008;118(7):2380-­‐2383.  

Controllo  omeosta0co  dell'alimentazione,  consumo  energe0co  e  ormoni  

Grelina  

Nutrien0  

Tessuto  adiposo  

Fegato  

Lep0na  Insulina    

Pancreas  

Incre0ne    

IntesMno  

GLP-­‐1  PYY  OXY  

Muscolo  

CCK  

LepMna  GRP  NMB  

Ipotalamo  

Dott. Kushner: Sì, hai citato la biologia dell’obesità. Quest’area ha suscitato grande interesse, soprattutto nell’ultimo decennio, perché può aiutarci a rispondere a varie domande: quali sono le cause per cui abbiamo fame? Quali sono le cause per cui ci sentia-mo sazi?

Sappiamo che esiste una connessione tra ormoni gastrointestinali e cervello. Ad esempio, la grelina, prodotta al livello dello stomaco, è un ormone che causa il senso di fame. Quando i suoi valori sono alti, abbiamo fame. Ci sentiamo come quando non mangiamo da parecchio tempo, siamo molto affamati. Appena mangiamo, questa sensazione si placa. Questo succede, in parte, perché i livelli di grelina si riducono. Esistono anche ormoni che causano il senso di sazietà. Alcuni esempi sono PYY, GLP-1, ossin-tomodulina e altri ancora. Il meccanismo interno con cui questi ormoni agiscono sul centro dell’appetito gioca un ruolo impor-tante ed è un meccanismo omeostatico che ci fa capire quando dobbiamo mangiare e quando non dobbiamo farlo.

Il problema è che, mentre le persone perdono peso, si verifica un adattamento di questi ormoni che causa un appetito maggiore e direttamente proporzionale alla perdita di peso, e un minore senso di sazietà. Questo processo è dovuto, in parte, a questi ormoni gastrointestinali che mirano a farci riguadagnare il peso che abbiamo perso. Si tende a pensare, in maniera erronea, che le persone riprendano peso perché smettono di attenersi al regime alimentare. Questo è vero solo in parte, a causa della monotonia della dieta, ma altrettanto importante è la biologia dell’obesità basata su questa interazione tra ormoni intestinali e cervello.

Dott. Pi-Sunyer: Grazie, Bob. Walmir, considerate tutte queste cause ambientali e biologiche dell’obesità, qual è il trattamento convenzionale usato per ottenere il calo ponderale e mantenere il peso raggiunto in questi individui?

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IntervenM  per  o_enere  il  calo  ponderale  nei  sogge]  in  sovrappeso  e  obesi  

•  Nutrizione  –  Ridurre  l'apporto  energe0co  di  500-­‐1000  kcal/dì  

•  Akvità  fisica  –  Inizialmente  30  min  di  akvità  fisica  ad  intensità  moderata  3-­‐5  volte  a  sekmana;  

in  seguito,  aumentare  fino  a  60  min  nella  maggior  parte  dei  giorni  •  Interven0  comportamentali  •  Prevenzione  delle  comorbilità  •  Terapia  farmacologica:  

–  IMC  ≥30  kg/m2  o  IMC  ≥27  kg/m2  +  fa4ori  di  rischio  –  In  aggiunta  a  dieta  e  modifica  dello  s0le  di  vita  

•  Chirurgia  bariatrica  –  IMC  ≥40  kg/m2  o  IMC  ≥35  kg/m2  +  fa4ori  di  rischio  –  Da  considerare  se  altri  tenta0vi  di  perdere  peso  non  hanno  avuto  successo;  

richiede  monitoraggio  medico  a  vita    

Tsigos  C,  et  al.  Obes  Facts.  2008;1(2):106-­‐116.  

Linee guida di pratica clinica dell'Associazione europea per lo studio dell'obesità

Dott. Coutinho: È molto importante cambiare, in maniera significativa, le abitudini dei pazienti. È importante stimolare i pazienti a fare attività fisica o esercizio fisico ed è molto importante migliorare il modello alimentare di ciascun individuo, anche in presen-za di farmaci anti-obesità. Investire sulla modifica del peso e delle abitudini comporterà un maggiore calo ponderale per i pazienti.

Dott. Pi-Sunyer: Bob, quali difficoltà pratiche si incontrano in tal senso? Esistono modelli di trattamento tradizionali adottati da tutti i dottori e i dietologi, ma quali sono le difficoltà che ne derivano?

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Barriere  e  complicanze  nella    gesMone  dell'obesità  

Sharma  AM.  Obes  Rev.  2010;11(11):808-­‐809.  

Mentali  Disturbo  dell'umore  Disturbo  d'ansia  

Disturbo  da  deficit  di  a4enzione  

Disturbo  del  sonno  Disturbo  di  personalità  Disturbo  da  dipendenza  

Disturbo  psico0co  Disturbo  cogni0vo  

Meccaniche  Artrosi  Dolore  Reflusso  

Apnea  ostrukva  del  sonno  Incon0nenza  urinaria  

Intertrigine  Pseudotumor  cerebri  

Fascite  plantare  

Economiche  Istruzione  Lavoro  

Reddito  basso  Disabilità  

Assicurazione  sanitaria/sulla  vita  Programmi  per  la  perdita  di  peso  

Ausili/accessori  bariatrici  Abbigliamento  taglie  for0  

Metaboliche  DMT2  

Dislipidemia  Ipertensione  

NAFLD  Malaka  della  colecis0  

PCOS  Infer0lità  Cancro  

Obesità  

Dott. Kushner: Questa è, probabilmente, l’attività pratica più scoraggiante per i medici. In parte, molti medici non hanno ricevuto la formazione adeguata per trattare l’obesità. Questa interazione è fondamentale, si tratta di avere capacità di comunicazione, di cambiare le abitudini, comprendere l’asse intestino-cervello di cui ho già parlato, l’ambiente in cui viviamo e i fattori sociali. Tutti questi elementi giocano un ruolo importante e aiutano i pazienti nel controllo del peso.

Penso che i medici siano capaci di diagnosticare il problema e raccomandare un trattamento ed è tutt’altro che semplice. Le perso-ne che hanno problemi di peso tendono a sostenere che è la vita di tutti i giorni che rende tutto più difficile. Le persone capiscono che devono ridurre le calorie e avere una dieta bilanciata, ma esistono tanti altri fattori che interferiscono con questa scelta. La difficoltà maggiore per un medico è come affrontare tutto questo in uno studio medico sempre affollato di pazienti. Come fare per avere un team di supporto a cui far gestire alcune delle responsabilità perché non si ha il tempo né la formazione adeguata? Per esempio, lavorare con il dietologo, consultarsi con lo psicologo, collaborare con infermieri professionali/assistenti, in pratica avere un approccio di squadra per aiutare gli individui nel controllo del peso. Al momento, questa è la problematica più importante da affrontare.

Dott. Pi-Sunyer: Sì. Non è questo uno dei problemi da affrontare, Walmir, che molti dottori non hanno un team con cui collaborare?

Dott. Coutinho: Sì, è un limite notevole. Alcuni di questi strumenti comportamentali sono poco utilizzati perché i medici e i dieto-logi pensano di dover avere un team multidisciplinare per implementare alcuni strumenti di modifica delle abitudini quotidiane.

Dott. Pi-Sunyer: Potrebbero farlo da soli.

Dott. Coutinho: Potrebbero farlo da soli. È importante che tutti i professionisti del settore sanitario capiscano questo.

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Tra_amenM  approvaM  dall'EMA  per  il  controllo  del  peso  prima  del  2015  

Orlistat    60  e  120  mg  

Naltrexone  32  mg/  Bupropione  360  mg  

Rilascio  prolungato  

h4p://www.ema.europa.eu/ema/  

Approvato    22  dicembre  2014  

Approvato    23  o4obre  2008  

Dott. Pi-Sunyer: Parleremo ora dei trattamenti attualmente impiegati nell’Unione Europea, che comprendono l’uso di orlistat e di naltrexone/bupropione. Walmir, puoi farci un quadro dell’uso di orlistat e della sua efficacia?

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Orlistat  è  un  inibitore  reversibile  delle  lipasi  nel  tra_o  GI  

Guerciolini  R.  Int  J  Obes  Relat  Metab  Disord.  1997;21  Suppl  3:S12-­‐23.  

Lume  intesMnale  

Lipasi  

Orlistat  

Lipasi  

Lipasi  

MG  

FA  

Acidi  biliari  

Micelle  

TG  

Cellula  della  mucosa  

Dott. Coutinho: Sì, orlistat è disponibile nel mercato mondiale da almeno vent’anni. Ha un ottimo effetto metabolico anche con cali ponderali di piccola entità.

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Torgerson  JS  et  al.  Diabetes  Care.  2004;27(1):155–161.    

XENDOS:  Effe_o  del  tra_amento  a  lungo  termine  con  orlistat  sul  peso  corporeo  

-12

-10

-8

-6

-4

-2

0 52 104 156 208

Se]mane  

Orlistat  +  sMle  di  vita   Placebo  +  sMle  di  vita  

Varia

zion

e  de

l  peso  corporeo

 (kg)  

0  

Il calo ponderale prodotto da orlistat varia tra 3 e 5 chilogrammi, al netto dell’effetto placebo.

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Variazioni  medie  dei  fa_ori  di  rischio  per  la  cardiopaMa  coronarica  con  orlistat  

Studio  svedese  sulla  mulMmorbilità  

Lindgarde  F,  et  al.  J  Intern  Med.  2000;248(3):245-­‐254.  

CT  (mmol  L-­‐1)  

C-­‐LDL  (mmol  L-­‐1)    

C-­‐HDL  (mmol  L-­‐1)  

TG    (mmol  L-­‐1)  

FG  (mmol  L-­‐1)  

HbA1c    (%)  †  

PAS  (mmHg)  

PAD  (mmHg)  

Placebo   Sekmana  52  (%  variazione)   -­‐0,52±12,4   -­‐1,14±23,5   2,612±14,6   3,79±45,6   -­‐0,14±16,1   -­‐0,51±7,77   -­‐2,1±10,5   -­‐2,6±10,7  

Orlistat  120  mg  

Sekmana  52  (%  variazione)   -­‐3,34±13,4   -­‐6,99±26,5   1,55±17,6   3,36±50,9   -­‐5,05±16,3   -­‐2,72±9,79   -­‐2,7±11,7   -­‐2,3±10,4  

 Valore  P*   P<0,05   P<0,05   NS   NS   P<0,01   P<0,05   NS   NS  

*Differenza  tra  gruppi  in  termini  di  variazione  dalla  sekmana  -­‐2.  †Il  livello  di  Hb1Ac  non  è  stato  misurato  alla  sekmana  -­‐2,  quindi  la  variazione  di  HbA1c  si  riferisce  al  periodo  dalla  sekmana  0  alla  sekmana  52.  

Ma, nonostante il calo ponderale modesto, orlistat può produrre un miglioramento molto significativo in diversi aspetti metaboli-ci. Ad esempio, produce una riduzione del colesterolo LDL e un abbassamento della pressione arteriosa e, nei pazienti con diabete di tipo 2, si nota un miglioramento significativo del controllo glicemico, anche in assenza di calo ponderale.

Dott. Pi-Sunyer: Vuoi dirci qualcosa in merito ai problemi legati alla sicurezza?

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Effe]  avversi  riportaM  con  l'uso  di  orlistat  

h4p://www.ema.europa.eu/ema/  

Reazioni  o  evenM  avversi  Patologie  del  

sistema  nervoso  

Patologie  respiratorie,  toraciche  e  medias0niche   Patologie  gastrointes0nali   Patologie  renali  

e  urinarie  

Disturbi  del  metabolismo  e  della  nutrizione  

Infezioni  ed  infestazioni  

Patologie  sistemiche  e  condizioni  rela0ve  

alla  sede  di  somministrazione  

Patologie  dell'apparato  riprodukvo  e  della  mammella  

Disturbi  psichiatrici  

Molto  comune  

Molto  comune   Comune   Molto  comune   Comune   Comune   Molto  comune   Molto  comune   Comune   Comune   Comune  

Cefalea  

Infezione  delle  vie  aeree  

superiori  

Infezione  delle  vie  aeree  

inferiori  

Disagio/dolore  addominale,  perdite  oleose  dal  re4o,  flato  con  emissione  di  feci,  urgenza  fecale,  feci  grasse/oleose,  

flatulenza,  feci  liquide,  evacuazione  oleosa,  

defecazione  aumentata  

Disagio/dolore  re4ale,  feci  morbide,  

incon0nenza  fecale,  distensione  

addominale,  disturbi  dentali,  disturbi  

gengivali  

Infezione  delle  vie  urinarie   Ipoglicemia   Influenza   Affa0camento   Irregolarità  

mestruale   Ansia  

Dott. Coutinho: Sì, può causare diarrea e incontinenza fecale ma, istruendo adeguatamente i pazienti su questi rischi, è possibile evitare questi effetti indesiderati.

Dott. Pi-Sunyer: Grazie. Bob, cosa puoi dirci su naltrexone/bupropione?

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MOA  di  naltrexone  SR/bupropione  SR  per  iniziare  e  mantenere  il  calo  ponderale  •  Evidenze  precliniche/cliniche  della  sinergia  tra  farmaci  –  Incremento  sinergico  dell'akvità  della  POMC  indo4o  da  naltrexone/bupropione  

–  Il  bupropione  aumenta  i  livelli  di  dopamina  nell'ipotalamo  mediante  inibizione  della  ricaptazione  della  dopamina,  producendo  una  maggiore  akvità  della  POMC  

–  Riduzione  sinergica  del  consumo  di  cibo  e  del  peso  corporeo  

β-­‐endorfina  

Bupropione  

α-­‐MSH  

Naltrexone  

Calo  ponderale  

Greenway  FL,  et  al.  Obesity.  2009;17:30-­‐39.    

Dott. Kushner: Questi due farmaci sono già sul mercato. I medici dovrebbero già conoscerli. In questo caso, la particolarità è che questi farmaci sono stati combinati in una formulazione a rilascio prolungato e con dosaggi differenti. La loro associazione ha prodotto un farmaco efficace a ottenere il calo ponderale. Naltrexone è un antagonista degli oppiacei e agisce sul recettore mu. Si utilizza per la dipendenza da oppiacei. Bupropione è un farmaco antidepressivo usato anche per smettere di fumare e agisce principalmente sulle vie dopaminergiche. In terapia combinata, produce un calo ponderale agendo sulla pro-opiomelanocortina e sul centro dell’appetito.

Mi piace pensare all’efficacia come a una risposta categorica. Penso che i pazienti capiscano veramente. Mi chiedono frequente-mente quante possibilità hanno di perdere peso nel corso dell’anno.

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Raggiungere e mantenere il calo ponderale nell’obesità - Nuovi approcci

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Effe_o  di  naltrexone  SR/bupropione  SR  sul  peso  corporeo  in  diversi  studi  clinici  

Greenway  FL,  et  al.  Lancet.  2010;376(9741):595-­‐605;  Apovian  CM,  et  al.  Obesity  (Silver  Spring).  2013;21(5):935-­‐943;  Wadden  TA,  et  al.  Obesity  (Silver  Spring).  2011;19(1):110-­‐120;  Hollander  P,  et  al.  Diabetes  Care.  2013;36(12):4022-­‐4029.  

0  

10  

20  

30  

40  

50  

60  

70  

COR-­‐I   COR-­‐II   COR-­‐BMOD   COR-­‐T2DM  

Calo  ponderale  ≥5%  

Placebo   NB32  

0  

5  

10  

15  

20  

25  

30  

35  

40  

45  

COR-­‐I   COR-­‐II   COR-­‐BMOD   COR-­‐T2DM  

Calo  ponderale  ≥10%  

Placebo   NB32  

mITT-­‐LOCF;  *P<0,001  vs  placebo  

*  *  

*  

*  *  

*  

*  

*  Percen

to  

Gli studi clinici dimostrano che, prendendo questo farmaco, si hanno 5 possibilità su 10 di perdere circa il 5% del peso corporeo. Circa 3 possibilità su 10 di perdere il 10% del peso corporeo in 1 anno. Gli studi sono stati condotti solo per un anno e pertanto questi sono i dati più a lungo termine di cui disponiamo sull’efficacia. Verranno effettuati studi più lunghi sugli esiti cardiovascolari per ottenere un quadro più completo.

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Naltrexone  SR/bupropione  SR:  evenM  avversi  emergenM  dal  tra_amento  più  comuni  

COR-­‐I   COR-­‐II  

Placebo  N=569  

NB16  N=569  

NB32  N=573  

Placebo  N=492  

NB32  e  NB48  N=992  EvenM  avversi  

Nausea    5,3%    27,2%    29,8%   6,9%    29,2%  Cefalea    9,3%    16,0%    13,8%   8,7%    17,5%  Cos0pazione    5,6%    15,8%    15,7%   7,1%    19,1%  Capogiro   2,6%      7,7%      9,4%   3,7%      6,9%  Vomito   2,5%      6,3%      9,8%   2,0%      8,5%  Bocca  secca   1,9%      7,4%      7,5%   2,6%      9,1%  

PazienM  che  hanno  interro_o  il  tra_amento  a  causa  di  TEAE   9,8%   21,4%   19,5%   13,8%   24,3%  

Nausea   0,4%   4,6%   6,3%   0,2%   6,0%  Capogiro   0,5%   2,3%   1,2%   0,2%   1,0%  Cefalea   0,7%   1,6%   0,9%   0,8%   2,6%  Vomito   0,2%   0,7%   0,9%   0%   0,8%  

Insonnia   0,2%   0,7%   0,7%   1,0%   0,8%  Greenway  FL,  et  al.  Lancet.  2010;376(9741):595-­‐605;    Apovian  CM,  et  al.  Obesity  (Silver  Spring).  2013;21(5):935-­‐943.  

Il profilo degli effetti indesiderati del farmaco riguarda principalmente il tratto gastrointestinale, con nausea, vomito, costipazio-ne e così via. Il farmaco deve essere titolato lentamente e, in questo modo, sembra che gli effetti indesiderati si affievoliscano o si riducano. Gli effetti a lungo termine del farmaco si scopriranno col tempo, ma, come per tutti i farmaci, funzionano fin quando vengono assunti. Se il farmaco viene interrotto, è probabile che il paziente comincerà nuovamente ad avere fame. In tal senso, è molto importante modificare le abitudini e usare gli altri tipi di intervento per mantenere il calo ponderale.

Dott. Pi-Sunyer: Uno dei problemi sembra essere l’incapacità di mantenere il calo ponderale dopo aver preso un farmaco. Le persone perdono peso e generalmente raggiungono il calo maggiore dopo circa 6 mesi, quindi iniziano lentamente a riprendere peso. Alcuni riprendono peso più velocemente di altri. Chiaramente, come hai detto, se interrompono il farmaco ritornano rapida-mente ai livelli del placebo, ma esiste un’incapacità di mantenere i miglioramenti nel corso degli anni. Come ti comporti quando ciò si verifica con un paziente?

Dott. Kushner: Molti pazienti non vogliono prendere farmaci per il peso per tutta la vita. Quando un paziente mi chiede se dovrà assumere farmaci per il resto della vita, la mia riposta è: può darsi. Non rispondo né di sì né di no, dico: può darsi. Quello che dico loro è di usare il periodo di tempo in cui prendono le medicine per rinforzare il trattamento dietetico, l’attività fisica, gli stimoli comportamentali e il controllo dell’ambiente in modo tale che, se smetteranno di prendere i farmaci, per un motivo o per un altro, avremo ristabilito il più possibile le abitudini quotidiane corrette. Tuttavia, le difficoltà riguarderanno sempre la biologia dell’o-besità, poiché questi meccanismi o adattamenti interni lotteranno contro di loro per riprendere peso. Questo è il motivo per cui riteniamo i farmaci importanti per il controllo biologico a lungo termine.

Dott. Pi-Sunyer: Walmir, vuoi aggiungere qualcosa?

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Dott. Coutinho: Sì, credo che una caratteristica importante dei farmaci per perdere peso sia che possono produrre un calo ponderale e aiutare i pazienti a mantenere il peso raggiunto, ma non permettono di raggiungere la perdita di peso generalmente desiderata dal paziente. I pazienti si aspettano di perdere circa il 30% - 35% del loro peso, ma i farmaci per perdere peso non sono concepiti per indurre un calo ponderale di tale entità.

Dott. Kushner: Vorrei aggiungere qualcosa. Concordo con te e credo che sia molto importante spiegare al paziente quali siano i risultati medi o cosa hanno dimostrato gli studi clinici, ma sappiamo entrambi che gli esiti ottenuti sono molto diversi ed etero-genei. Abbiamo pazienti nei nostri studi medici che vanno oltre i risultati dello studio clinico, proprio perché non si tratta di uno studio clinico. I farmaci e gli interventi che mettiamo in atto sono specifici per ogni determinato paziente. Credo che sia importan-te che i pazienti abbiano aspettative ragionevoli, sapendo, però, che esiste una grande variabilità dei risultati ottenibili.

Dott. Pi-Sunyer: Di recente, molti sperimentatori si stanno occupando, negli studi scientifici, di una nuova classe di farmaci: gli agonisti del recettore del peptide 1 glucagone-simile che agiscono sul recettore del peptide glucagone-simile. Il peptide gluca-gone-simile si trova nell’intestino e il suo rilascio induce segnali che arrivano al cervello. Altri segnali, invece, arrivano allo stoma-co e sono coinvolti, in qualche modo, nella capacità di ridurre il peso di questa classe di farmaci. Bob, vuoi proseguire tu questo discorso?

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Approvazione  di  liragluMde  per  il  controllo  del  peso  •  Approvazione  dell'FDA:  23  dicembre  2014    

•  Approvazione  dell'EMA:  22  gennaio  2015    

•  Approvazione  dell'Health  Canada:  26  febbraio  2015  •  Approvazione  del  Messico:  o4obre  2015  

•  Indicato  in  aggiunta  alla  dieta  e  all'esercizio  fisico  come  coadiuvante  nel  controllo  del  peso  in  adul0  che  sono:  –  Obesi  (30  kg/m2  o  superiore)    –  In  sovrappeso  (hanno  un  IMC  tra  27  e  30  kg/m2)  e  presentano  

complicanze  correlate  al  peso  quali  diabete,  livelli  anormalmente  eleva0  di  grassi  nel  sangue,  ipertensione  o  apnea  ostrukva  del  sonno  

h4p://www.ema.europa.eu/ema/  

Dott. Kushner: Come per l’altro farmaco menzionato in precedenza, il naltrexone/bupropione, credo che i medici conoscano bene il liraglutide, uno degli analoghi del GLP-1. Si utilizza per il diabete e, ovviamente, ora ha molti altri meccanismi d’azione efficaci nell’ambito dell’obesità.

Dott. Pi-Sunyer: Vuoi aggiungere qualcosa? Hai utilizzato questo farmaco?

Dott. Coutinho: Sì, come hai detto tu Xavier, all’inizio si pensava che il calo ponderale fosse dovuto prevalentemente a un effetto periferico, ma ora è chiaro che il farmaco agisce sul sistema nervoso centrale. È stato evidenziato, nei roditori, che agisce effica-cemente sulle aree più rilevanti per il controllo dell’appetito nel sistema nervoso centrale quali l’eminenza mediana, il nucleo del tratto solitario e via dicendo.

Dott. Pi-Sunyer: Stiamo iniziando a ricevere buoni dati sull’efficacia e la sicurezza dell’agonista del recettore del GLP-1.

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SCALE  obesità  e  prediabete:  effe_o  di  liragluMde  sul  peso  a  56  se]mane  

Pi-­‐Sunyer  X,  et  al.  N  Engl  J  Med.  2015;373:11-­‐22.  

0  

10  

20  

30  

40  

50  

60  

70  

Variazione  del  peso  corporeo  (%)  

Perdita  ≥5%  del  peso  corporeo  

Perdita  >10%  del  peso  corporeo    

Liraglu0de  3  mg  (N=2437)  Placebo  (N=1225)  

P  <0,001  

P  <0,001  

P  <0,001  

Percen

to  

0  1  2  3  4  5  6  7  8  9  

10  

Variazione  del  peso  corporeo  (kg)  

kg  

63%  

33%  27%  

10%  

I risultati dello studio SCALE, uno studio di 56 settimane condotto in tutto il mondo su questo farmaco per perdere peso, hanno dimostrato una buona risposta al farmaco. I soggetti, che avevano un IMC di circa 38, hanno ottenuto un calo ponderale del 7,1% rispetto al peso al basale. Il farmaco ha prodotto una risposta efficace.

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LiragluMde:  TEAE  riportaM  in    studi  di  fase  3  

h4p://www.ema.europa.eu/ema/  

Classificazione  per  sistemi  e  organi  Medra  

Disturbi  del  sistema  

immunitario  

Disturbi  del  metabolismo  e  

della  nutrizione  

Disturbi  psichiatrici  

Patologie  del  

sistema  nervoso  

Patologie  cardiache  

Patologie  gastrointesMnali  

Patologie  epatobiliari  

Patologie  della  cute  e  del  tessuto  

so_ocutaneo  

Patologie  renali  e  urinarie  

Patologie  sistemiche  e  

condizioni  relaMve  alla  sede  di  

somministrazione  

Molto  comune   Nausea,  vomito,  diarrea,  cosMpazione  

Comune   Ipoglicemia   Insonnia   Capogiro,  disgeusia  

Bocca  secca,  dispepsia,  gastrite,  reflusso  gastroesofageo,  

dolore  addominale  alto,  flatulenza,  eru_azione,  distensione  dell'addome  

ColeliMasi  Reazioni  in  sede  di  iniezione,  astenia,  affaMcamento  

Non  comune   Disidratazione   Tachicardia   PancreaMte   ColecisMte   OrMcaria   Malessere  

Raro   Reazione  anafila]ca  

Insufficienza  renale  acuta,  danno  renale  

Oltre ai dati sull’efficacia sono disponibili dati significativi sulla sicurezza, perché chiaramente si è posto il problema della sicurezza quando gli agonisti del recettore del GLP-1 sono emersi come farmaci per il diabete di tipo 2. C’erano molti dubbi sulla sicurezza. Prima di tutto, il farmaco causava nausea e vomito. In secondo luogo, aumentava lievemente il rischio di malattia e infiammazione della colecisti. Inoltre, aumentava leggermente il rischio di pancreatite.

La domanda era, se si utilizza il liraglutide come farmaco per la perdita di peso invece che come farmaco anti-diabetico, aumen-tando la quantità, la dose, si avranno maggiori problemi di sicurezza? I risultati hanno dimostrato di no. Il profilo di sicurezza dello studio SCALE sul calo ponderale è risultato simile al profilo del calo ponderale di studi precedenti, gli studi LEADER sugli agonisti del recettore del GLP-1. Si è, comunque, verificato un leggero aumento del numero di pancreatiti che sono state risolte velocemente interrompendo l’assunzione del farmaco. Il farmaco ha provocato anche un leggero aumento della lipasi nel sangue. Inoltre, ha provocato nausea e vomito precoci che tendevano a scomparire nel tempo, continuando ad assumere il farmaco o aggiustando leggermente la dose. Il farmaco funziona molto bene.

Bob, come introduci queste terapie basate sulle incretine nel trattamento dei pazienti?

Dott. Kushner: Non seguiamo ancora uno schema. Per quanto riguarda il trattamento dell’obesità siamo ancora nelle fasi iniziali ed è difficile sapere quale farmaco usare; al contrario del diabete, per il quale abbiamo degli algoritmi. Se analizziamo la questio-ne, Xavier, è attualmente, almeno negli Stati Uniti, il quinto farmaco ad essere approvato per perdere peso e mantenere il peso raggiunto. Nell’UE e in altre parti del mondo è forse il 3o farmaco venduto online. Per quanto mi riguarda, quando tratto i pazienti che hanno problemi di peso e obesità, è uno dei farmaci disponibili.

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Riguardo ai farmaci basati sulle incretine, che hanno un effetto specifico sul controllo glicemico, se visito un paziente affetto da diabete e obesità, li considero un’opzione terapeutica molto interessante, perché agiscono sia sul diabete che sull’obesità, miglio-rando entrambi. Altri pazienti potrebbero avere una storia di malattia cardiovascolare o frequenza cardiaca aumentata che altri farmaci potrebbero peggiorare. Invece, questo farmaco potrebbe portare benefici ai pazienti con malattia cardiovascolare di base. È ancora da determinare, ma si tratta, realmente, di un altro farmaco da considerare e su cui discutere con il paziente durante il processo decisionale condiviso.

Dott. Pi-Sunyer: Walmir, hai mai usato questo farmaco? L’hai usato come farmaco nuovo?

Dott. Coutinho: Sì. Provengo dall’America Latina, dove le prescrizioni off-label sono molto diffuse e molti medici hanno esperien-za clinica nel trattamento di pazienti obesi senza diabete di tipo 2.

Gli studi hanno dimostrato che è molto efficace ed interessante. Come ha detto Bob, è un altro strumento importante a disposizio-ne per la cura di questi pazienti.

Dott. Kushner: Un’altra cosa da aggiungere, Xavier, che non abbiamo menzionato prima, è che si tratta però di un farmaco iniet-tabile da somministrare quotidianamente. Tra i farmaci disponibili, questo non si somministra per via orale, ma tramite iniezione giornaliera. Questa è una considerazione importante da discutere con i pazienti.

Dott. Pi-Sunyer: È vero. Fortunatamente, la penna di iniezione è facile da usare.

Dott. Kushner: Sì, è vero. Assolutamente sì.

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Dott. Pi-Sunyer: Un ago piuttosto piccolo, che si è rivelato di aiuto per i pazienti. Parliamo, ora, delle linee guida e della posizione ufficiale. Bob, io e te abbiamo fatto parte della commissione che ha lavorato a lungo per la stesura delle linee guida per gli Stati Uniti. Vuoi parlarci del processo e del risultato finale?

Dott. Kushner: Esistono molteplici linee guida nell’UE, in Australia, negli Stati Uniti e così via. Anche la Società di endocrinologia ha scrit-to delle linee guida. A tal proposito, vorrei dire che le linee guida dei vari paesi sono molto simili tra loro, non ci sono molte differenze.

Raccomandazioni  delle  linee  guida  per  la  gesMone  dei  pazienM  obesi  •  IdenMficare  i  pazienM  con  IMC  ≥25  kg/m2  (sovrappeso)    •  Impedire  l'ulteriore  aumento  di  peso  •  Modello  medico  

–  Ges0one  dello  s0le  di  vita    –  Dieta  –  Akvità  fisica  –  Modifiche  delle  abitudini  

•  Intensificare  la  terapia  farmacologica,  se  indicato  –  IMC  ≥30  kg/m2  o  ≥27  kg/m2  con  una  comorbilità  

•  Chirurgia  bariatrica,  se  indicato  –  IMC  ≥40  kg/m2  o  ≥35  kg/m2  con  una  comorbilità  

Tsigos  C,  et  al.  Obes  Facts.  2008;1(2):106-­‐116.  

Credo che il criterio generale per i medici sia innanzitutto identificare gli individui con IMC maggiore di 25 e cercare di impedire un ulteriore aumento di peso e, sicuramente, intervenire precocemente. Per IMC maggiori di 30, che indicano obesità, è necessario intervenire subito. Usare un modello medico basato su gestione dello stile di vita, dieta, attività fisica e modifica delle abitudini. Se indicato, intensificare la terapia farmacologica. Abbiamo parlato della terapia farmacologica, senza menzionare le indicazioni. Queste sono piuttosto universali, ovvero IMC maggiore di 30 oppure IMC pari a 27 o superiore con una comorbilità.

Infine, per IMC pari a 40 o superiore oppure IMC pari a 35 o superiore con una comorbilità, considerare la chirurgia bariatrica, se necessario. In conclusione, bisogna attenersi a un modello medico, a informazioni basate sull’evidenza ed essere proattivi.

Dott. Pi-Sunyer: Walmir, so che viaggi molto per il mondo. Cosa puoi dirci sulle linee guida dei vari paesi, specialmente quelle dell’America Latina che conosci bene?

Dott. Coutinho: Credo che le raccomandazioni siano le stesse, ma con sfumature locali. In Brasile, la sibutramina è ancora sul mercato, non è stata ritirata. Inoltre, si raccomandano altri farmaci che non sono accettati da altre linee guida. Per esempio, in base alle linee guida dell’America Latina, gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) possono essere raccomandati nei casi in cui l’obesità è associata a depressione o disturbo da alimentazione incontrollata.

Dott. Pi-Sunyer: Walmir, quanto peso raccomandi di perdere ai tuoi pazienti affinché possano ottenere dei benefici?

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Obie]vi  praMci  per  il  calo  ponderale  in  pazienM  obesi  

•  Fissare  gli  obiekvi  e  proporre  modifiche  dello  s0le  di  vita  realis0che,  personalizzate  e  sostenibili  a  lungo  termine  

•  Un  calo  ponderale  del  5%-­‐15%  (o  0,5-­‐1  kg  a  sekmana),  in  un  periodo  di  sei  mesi,  è  un  obiekvo  realis0co  e  di  comprovata  efficacia  per  la  salute    

•  È  possibile  prendere  in  considerazione  un  calo  ponderale  maggiore  (20%  o  superiore)  per  pazien0  con  un  livello  di  obesità  più  alto  (IMC  ≥35  kg/m2)  

•  Il  mantenimento  del  calo  ponderale  e  la  prevenzione  e  il  tra4amento  delle  comorbilità  sono  i  2  principali  criteri  per  una  terapia  di  successo  

Tsigos  C,  et  al.  Obes  Facts.  2008;1(2):106-­‐116.  

Dott. Coutinho: È difficile convincerli che un calo ponderale del 5% - 10% possa essere soddisfacente. Disponiamo di buone evidenze cliniche che dimostrano che un calo ponderale del 5% - 10% produce un effetto positivo in gran parte delle complicanze metaboliche dell’obesità.

Dott. Pi-Sunyer: Bob, cosa possono fare i pazienti per mantenere il peso raggiunto? Siamo molto bravi a ottenere una perdita di peso, ma abbiamo molte difficoltà a mantenere quel peso nel tempo. Cosa dici ai tuoi pazienti? Quando tornano a farsi visitare dopo un anno, apporti modifiche alla loro dieta? Consigli di fare più esercizio fisico? Prescrivi loro dei farmaci? Come ti comporti?

Dott. Kushner: Come abbiamo detto, è molto difficile. Fin dall’inizio, spieghiamo ai pazienti che questa è una condizione o malattia che dura per tutta la vita, anche a detta di molte organizzazioni. Sottolineo il fatto che, come per altri problemi medici, si possono avere alti e bassi, ricadute, il peso può salire o scendere ed è necessario concentrarsi sul lungo periodo e, come dicia-mo sempre, controllare il micro-ambiente, ovvero la propria casa. Pensare all’ambiente di lavoro, monitorare se stessi in modo proattivo. Sono disponibili informazioni molto buone basate sull’evidenza a sostegno dell’automonitoraggio: calorie, porzioni di cibo controllate, visite e contatti frequenti, annotare il proprio peso in modo da tornare alle basi se si verifica un certo aumento. Ci concentriamo molto sulle strategie, le tattiche e i metodi di controllo del peso. Non limitarsi a essere ostinati, avere motivazione e così via. Facciamo in modo che acquisiscano l’insieme di capacità necessarie per il controllo del peso a lungo termine.

Rimane, comunque, un compito molto difficile. Come ha detto Walmir, desiderano perdere più peso di quanto sia possibile, a meno che non si sottopongano a chirurgia bariatrica. Sono argomenti di cui discutiamo continuamente con i pazienti.

Dott. Pi-Sunyer: Walmir, hai mai utilizzato iPhone, smartphone, accelerometri o altri metodi per cercare di aumentare la com-pliance dei pazienti e la sostenibilità?

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Dott. Coutinho: Sì, queste nuove “armi” che hai menzionato sono preziose ed esistono alcuni piccoli studi che dimostrano che potrebbero davvero contribuire a gestire con successo il peso a lungo termine. Possiamo usare qualsiasi cosa. È molto difficile dire ad un paziente obeso che vedi per la prima volta, durante la prima visita, a cui prescrivi farmaci, dieta ed esercizio fisico, che dovrà prendere i farmaci anti-obesità per tutta la vita. È molto difficile, ma possiamo, almeno, cercare di evitare che i pazienti sospenda-no il farmaco dicendo loro che serve non soltanto a perdere peso, ma anche a mantenere il peso raggiunto.

Dott. Pi-Sunyer: Bob, cosa puoi dirci sui macronutrienti? Cosa ne pensi di questa battaglia mediatica continua sui cibi poveri di grassi e a basso contenuto di carboidrati? Cosa dici ai tuoi pazienti in tal senso?

Dott. Kushner: Abbiamo lavorato insieme alla stesura delle linee guida, come hai ricordato in precedenza, e questo è stato uno degli argomenti che abbiamo trattato dal punto di vista scientifico. Mi sembra che fosse anche una delle tue aree principali nelle linee guida. Abbiamo riscontrato che la composizione di macronutrienti non era così importante come il controllo delle calorie. Parlando con i pazienti, spiego loro che è molto importante tenere sotto controllo le calorie usando i dispositivi di monitoraggio di cui abbiamo parlato, smartphone, tablet e via dicendo, e cerco di sottolineare il ruolo chiave delle calorie. Prima è necessario tenere sotto controllo le calorie e poi possiamo passare alla composizione di macronutrienti, che io chiamo “miscela di carburan-ti”. Ma, ripeto, durante la stesura delle linee guida abbiamo riscontrato che la composizione è meno importante del controllo del consumo totale di calorie.

Dott. Pi-Sunyer: Walmir, cosa proponi a un paziente che ti dice di non avere i soldi necessari per seguire una dieta salutare?

Dott. Coutinho: Per seguire un’alimentazione corretta non servono necessariamente grandi disponibilità economiche. La dieta può essere modificata in vari modi, per far sì che il paziente si attenga a quanto prescritto.

Dott. Pi-Sunyer: Facciamo un riassunto di quanto è stato detto. Voglio ringraziare entrambi i miei colleghi che hanno partecipa-to a questa sessione con me. Abbiamo discusso brevemente dei farmaci disponibili nell’Unione Europea e della nuova classe di farmaci basati sulle incretine, gli agonisti del recettore del peptide glucagone-simile 1 (GLP-1). Si tratta di farmaci che agiscono promuovendo l’attività del GLP-1 (peptide glucagone-simile 1), che tende a inibire la fame e ad aumentare il senso di sazietà, agendo attraverso un meccanismo centrale. Vengono inviati segnali diretti al cervello, ai centri che regolano l’alimentazione, che contribuiscono a inibire il consumo di cibo in questi individui.

Speriamo che usando questi 3 farmaci disponibili in Europa e attuando la strategia efficace che abbiamo illustrato nella nostra discussione, basata sul trattamento e la gestione dei pazienti e su come cercare di mantenere il peso raggiunto, sarete in grado di migliorare le comorbilità. Grazie a voi e ai miei colleghi.

Dott. Kushner: Grazie.

Dott. Coutinho: Grazie.

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Raggiungere e mantenere il calo ponderale nell’obesità - Nuovi approcci

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Abbreviazioni

AE = evento avverso

C-HDL = colesterolo - lipoproteine ad alta densità

C-LDL = colesterolo - lipoproteine a bassa densità

CAD = coronaropatia

CCK = colecistochinina

CHD = cardiopatia coronarica

COR-BMOD = studio CONTRAVE Obesity Research - modifica delle abitudini

COR-I = studio CONTRAVE Obesity Research-I

COR-II = studio CONTRAVE Obesity Research-II

COR-T2DM = studio CONTRAVE Obesity Research - diabete mellito di tipo 2

CT = colesterolo totale

DMT2 = diabete mellito di tipo 2

EMA = Agenzie europea per i medicinali

FA = acido grasso

FDA = Agenzia del farmaco e degli alimenti degli Stati Uniti

FG = glicemia a digiuno

GI = gastrointestinale

GLP-1 = peptide glucagone-simile 1

GRP = peptide di rilascio della gastrina

HbA1c = emoglobina glicata

HTN = ipertensione

IMC = indice di massa corporea

LIRA = liraglutide

LOCF = ultima osservazione portata a termine

MC4R = recettore della melanocortina 4

MCV = malattia cardiovascolare

MG = monogliceride

mITT = intent to treat modificata

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Raggiungere e mantenere il calo ponderale nell’obesità - Nuovi approcci

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MOA = meccanismo d’azione

MSH = ormone melanocito-stimolante

NAFLD = steatosi epatica non alcolica

NMB = neuromedina B

OXY = ossintomodulina

PA = pressione arteriosa

PAD = pressione arteriosa diastolica

PAS = pressione arteriosa sistolica

PCOS = sindrome dell’ovaio policistico

POMC = pro-opiomelanocortina

PYY = peptide YY

SCALE = Satiety and Clinical Adiposity -- Liraglutide Evidence in Non-Diabetic and Diabetic People (Sazietà e adiposità clinica - evidenze del liraglutide in individui diabetici e non diabetici)

SR = rilascio prolungato

TEAE = eventi avversi emergenti dal trattamento

TG = trigliceride

XENDOS = XENical in the Prevention of Diabetes in Obese Subjects (XENical nella prevenzione del diabete in pazienti obesi)

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Questo documento ha solo fini formativi. Non saranno concessi crediti di Formazione medica continua (CME) per la lettura dei contenuti di questo documento. Per partecipare a questa attività, visitare www.medscape.org/spotlight/weight-loss

Per domande relative al contenuto di questa attività, contattare il fornitore di questa attività formativa a [email protected]

Per assistenza tecnica, contattare [email protected]

Le attività formative sopra presentate possono includere scenari basati su casi simulati. I pazienti rappresentati in tali scenari sono fittizi e non è intesa né può essere desunta alcuna associazione con pazienti reali.

Il materiale qui presentato non riflette necessariamente le opinioni di WebMD Global, LLC o di aziende che sostengono la pro-grammazione didattica in medscape.org. Questo materiale può discutere di prodotti non approvati dall’Agenzia europea per i medicinali nonché dell’impiego off-label di prodotti approvati. Prima di utilizzare qualsiasi prodotto terapeutico oggetto di discus-sione, è necessario consultare un professionista qualificato del settore sanitario. Il lettore è tenuto a verificare tutte le informazioni e i dati prima di trattare i pazienti o di utilizzare qualsiasi terapia descritta nella presente attività formativa.

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