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SPECIFICITA’ TERRITORIALI DEGLI AMBITI ELEMENTI IDENTITARI DEL SISTEMA PAESISTICO AMBIENTALE ELEMENTI IDENTITARI DEL SISTEMA RURALE - A3 ELEMENTI IDENTITARI DEL SISTEMA INSEDIATIVO E INFRASTRUTTURALE SPECIFICITA’ TERRITORIALI DEGLI AMBITI POLARITA’ PTCP E SISTEMA DI RELAZIONI - A8 SUOLO URBANIZZATO E CONSUMO DI SUOLO CARATTERI QUALITATIVI DEI SUOLI STRATEGIE E SISTEMI DELLA RIGENERAZIONE - D4 SUPERFICIE URBANIZZATA E SUPERFICIE URBANIZZABILE C1 INCIDENZA DELLA RIGENERAZIONE SU SUOLO URBANIZZATO C3 MORFOLOGIA ED ELEMENTI COSTITUTIVI DELLASTRUTTURA FISICA A1 ELEMENTI ORIGINARI DELLA STRUTTURA TERRITORIALE A4 DENSITA’ E CARATTERI INSEDIATIVI - A6 SISTEMA INFRASTRUTTURALE ESISTENTE E DI PROGETTO A7 QUALITA’ DEI SUOLI AGRICOLI - B STOCK DI ABITAZIONI AI CENSIMENTI 2001-2011 COMPOSIZIONE PERCENTUALE SRUTTURA PRODUTTIVA Gli Ambiti di Trasformazione dei PGT vengono classificati in base alla funzione prevalente. Quando la superficie dell’Ambito di Trasformazione ricade per più del 50% nelle aree urbanizzabili, allora l’intero Ambito di Trasformazione viene classificato come Ambito su suolo libero. CARATTERI SOCIO-ECONOMICI ELEMENTI DI VALORE PAES.-AMB.EMERGENTI - A2 EVOLUZIONE DEI PROCESSI INSEDIATIVI - A5 2001 2011 2013 Business Services Editoria, comunicazione Turismo Trasporti Commercio dettaglio Commercio ingrosso Public utilities Costruzioni Manifattura Estrazioni Agricoltura Istruzione, salute, servizi alla persona Altri servizi CARATTERIZZAZIONE DEGLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE C2 Soglia provinciale di riduzione del consumo di suolo Milano e cintura metropolitana: Sistema fisico della bassa pianura. Elementi del soprassuolo: fiumi principali (Olona, Seveso, Lambro); canali e navigli (Naviglio Grande, Naviglio Pavese, Naviglio della Martesana, Conca dei Navigli); fontanili, sistema irriguo e manufatti idrici; vegetazione ripariale dei corsi d’acqua minori. Nord Milanese: Sistema fisico dell’alta e della bassa pianura. Elementi del soprassuolo: fiumi principali (Olona, Seveso, Lambro, torrente Lura); canali (Canale Villoresi); porzione di fascia dei fontanili tra Olona e Ticino; sistema irriguo e manufatti idrici; vegetazione ripariale dei corsi d’acqua minori, Boschi delle Groane, Bosco di Vanzago, Pineta di Cesate e altri residui boschivi. Sempione e Ovest Milanese: Sistema fisico dell’alta e bassa pianura e dei grandi fiumi. Elementi del soprassuolo: fiumi principali (Ticino e Olona); canali e navigli (Naviglio Grande, Naviglio Vecchio, Canale Industriale, Canale Regresso, Canale Tre Salti, Canale Turbighetto); porzione della fascia occidentale dei fontanili del Milanese; sistema irriguo e manufatti idrici; boschi e brughiere dell’alta pianura, boschi planiziali della valle del Ticino, vegetazione ripariale dei corsi d’acqua minori. Sud Milanese: Sistema fisico della bassa pianura. Elementi del soprassuolo: fiumi principali (Ticino e Lambro meridionale) e rii minori (colatore Ticinello); navigli (Naviglio Grande, Naviglio Pavese, Naviglio di Bereguardo); porzione della fascia occidentale dei fontanili del Milanese; sistema irriguo e manufatti idrici; boschi planiziali della valle del Ticino e dei pianalti della pianura, vegetazione ripariale dei corsi d’acqua minori. Est Milanese: Sistema fisico dell’alta e bassa pianura. Elementi del soprassuolo: fiumi principali (Adda, Lambro) e rii minori (torrente Molgora, Rio Vallone); navigli (Naviglio della Martesana, Canale Muzza); fascia dei fontanili tra Lambro e Adda; residui boschivi isolati e vegetazione ripariale dei corsi d’acqua minori. Lodigiano e colline di San Colombano: Sistema fisico della collina (Collina Banina di San Colombano al Lambro). Elementi del soprassuolo: fiumi principali: Lambro. Elementi boschivi della Collina Banina Milano e cintura metropolitana: Parchi regionali: Parco Agricolo Sud Milano, Parco Nord Milano PLIS: Parco della Balossa, Parco della Media valle del Lambro, Parco del Grugnotorto-Villoresi, Parco Est delle Cave Nord Milanese: Parchi regionali: Parco Agricolo Sud Milano, Parco delle Groane, Parco Nord Milano SIC: Boschi delle Groane, Bosco di Vanzago, Pineta Di Cesate ZPS: Bosco di Vanzago PLIS: Parco Valle del Lura, Parco del Basso Olona, Parco del Grugnotorto-Villoresi Sempione e Ovest Milanese: Parchi regionali: Parco Lombardo della Valle del Ticino SIC: Turbigaccio, Boschi di Castelletto e Lanca di Bernate, Boschi della Fagiana, Fontanile Nuovo ZPS: Boschi del Ticino, Riserva Regionale Fontanile Nuovo. PLIS: Parco del Bosco comunale di Legnano, Parco Alto Milanese, Bosco del Rugareto, Parco dei Mulini, Parco delle Roggie, Parco del Roccolo, Parco del Gelso. Geositi: Fontanile Nuovo. Sud Milanese: Parchi regionali: Parco Agricolo Sud Milano, Parco lombardo della Valle del Ticino SIC: Basso Corso e Sponde Del Ticino, Bosco di Cusago, Oasi Di Lacchiarella. ZPS: Boschi del Ticino. Est Milanese: Parchi regionali: Parco Agricolo Sud Milano, Parco dell’Adda Nord SIC: Oasi Le Foppe di Trezzo sull’Adda, Sorgenti della Muzzetta Geositi: Sorgenti della Muzzetta PLIS: Parco Est delle Cave, Parco alto Martesana, Parco del Rio Vallone, Parco del Molgora Lodigiano e colline di San Colombano: PLIS: Parco della collina di San Colombano Milano e cintura metropolitana: Paesaggio agrario della bassa pianura, continuo e strutturato nelle porzioni residue, a sud di Milano ove mantiene il carattere ordinatore. Presenza diffusa o prevalente dell’agricoltura periurbana, con assunzione di valore delle aree libere residuali. Elementi: marcite e prati irrigui, risaie, fontanili, rete irrigua del Naviglio Grande, del Naviglio Pavese e delle bonifiche monastiche; argini e lembi vegetati dei corsi d’acqua; siepi, filari e cespuglieti ripariali. Nord Milanese: Paesaggio agrario dell’alta pianura e bassa pianura, discontinuo e destrutturato, con perdita del carattere ordinatore lungo le direttrici di forte conurbazione. Presenza prevalente dell’agricoltura periurbana, con assunzione di valore delle aree libere residuali. Elementi: prati stabili alternati a coltivazioni cerealicole; vegetazione ripariale lungo i corsi d’acqua minori; Canale Villoresi e sistema irriguo connesso. Sempione e Ovest Milanese: Tipologia: paesaggio agrario dei ripiani diluviali dell’alta pianura asciutta, discontinuo e destrutturato lungo le principali direttrici di conurbazione. Presenza diffusa o prevalente dell’agricoltura periurbana, con assunzione di valore delle aree libere residuali. Permanenza di porzioni del sistema territoriale agrario dell’agricoltura professionale (Magentino). Buona strutturazione residua nella porzione occidentale (ovest milanese). Paesaggio delle Valli fluviali, continuo e strutturato, con carattere ordinatore. Paesaggio della bassa pianura irrigua, frammentato ma strutturato. Elementi: prati stabili alternati a coltivi e colture florovivaistiche; prati umidi e marcitori della Valle del Ticino; argini e lembi vegetati dei corsi d’acqua; siepi, filari e cespuglieti ripariali. Sud Milanese: Tipologia: Paesaggio agrario della bassa pianura, continuo e strutturato all’esterno delle direttrici di conurbazione, ove mantiene il carattere ordinatore. Sistema territoriale agrario dell’agricoltura professionale. Elementi: marcite e prati irrigui, del sud Milano e della Valle del Ticino, risaie, fontanili, rete irrigua del Naviglio Grande, del Naviglio Pavese e delle bonifiche monastiche; argini e lembi vegetati dei corsi d’acqua; siepi, filari e cespuglieti ripariali. Est Milanese: Tipologia: Paesaggio agrario della bassa pianura e delle fasce fluviali, discontinuo ma strutturato, con carattere ordinatore. Presenza diffusa o prevalente dell’agricoltura periurbana, con assunzione di valore delle aree libere residuali. Presenza di porzioni del sistema territoriale agrario dell’agricoltura professionale. Elementi: marcite e prati irrigui, risaie, fontanili, rete irrigua del Naviglio della Martesana e della Muzza; argini e lembi vegetati dei corsi d’acqua; siepi, filari e cespuglieti ripariali. Lodigiano e colline di San Colombano: Tipologia: Paesaggio agrario della collina vitivinicola. Sistema territoriale agrario delle zone svantaggiate. Elementi: viticoltura; argini e lembi vegetati dei corsi d’acqua; presenze boschive della Collina Banina. Milano e cintura metropolitana: Elementi: nuclei di antica formazione e loro apparecchiature civiche; quartieri urbani di interesse storico e paesaggistico; edifici religiosi di interesse paesaggistico, abbazie, santuari, chiese, campanili e oratori; edifici minori della religiosità locale; archeologie industriali; chiostri, strutture civiche di interesse storico-paesaggistico; Naviglio Grande; Naviglio Pavese; Naviglio della Martesana; Conca dei navigli; stazioni ferroviarie e loro attrezzature di interesse storico; archeologia industriale; impianti sportivi di interesse storico; castelli e sistemi difensivi; siti archeologici; monumenti, palazzi e ville nobiliari, parchi e giardini; archeologia rurale ed edifici rurali; dimore rurali monoaziendali della pianura irrigua, mulini. Nord Milanese: Elementi: nuclei di antica formazione e loro apparecchiature civiche; edifici religiosi di interesse paesaggistico, santuari, chiese e oratori; edifici minori della religiosità locale; archeologie industriali; Canale Villoresi; palazzi e ville nobiliari, parchi e giardini; case a corte e a ringhiera; dimore rurali pluriaziendali a portico e loggiato. Sempione e Ovest Milanese: Elementi: nuclei di antica formazione e loro apparecchiature civiche; quartieri urbani di interesse storico e paesaggistico; edifici religiosi di interesse paesaggistico, conventi, santuari, chiese, campanili e oratori; edifici minori della religiosità locale; palazzi e ville nobiliari, parchi e giardini; archeologie industriali; strutture civiche di interesse storico- paesaggistico; Canale Villoresi, Canale Industriale; Canale Regresso; Canale Turbighetto; Canale Tre Salti; Naviglio Vecchio; Naviglio Grande; centrali idroelettriche di interesse storico; mulini; siti archeologici; archeologia rurale ed edifici rurali; dimore rurali a porticato. Sud Milanese: Elementi: nuclei di antica formazione; edifici religiosi di interesse paesaggistico, chiese, campanili e oratori; edifici minori della religiosità locale; palazzi e ville nobiliari, parchi e giardini; case a corte e di ringhiera; caselli doganali; castelli e altre architetture fortificate; cascine; Naviglio Grande; Naviglio Pavese; Naviglio di Bereguardo; centrali idroelettriche di interesse storico; stazioni ferroviarie e loro attrezzature di interesse storico; archeologia industriale; archeologia rurale ed edifici rurali; dimore rurali monoaziendali della pianura irrigua, mulini. Est milanese: Elementi: nuclei di antica formazione; edifici religiosi di interesse paesaggistico, chiese, campanili e oratori; edifici minori della religiosità locale; palazzi e ville nobiliari, parchi e giardini; case a corte e di ringhiera; cascine; Naviglio della Martesana, Canale Muzza; centrali idroelettriche di interesse storico; archeologia industriale; archeologia rurale ed edifici rurali; dimore rurali monoaziendali della pianura irrigua . Lodigiano e colline di San Colombano: Elementi: nuclei di antica formazione, architettura rurale. Milano e cintura metropolitana: soglia 1954: nucleo urbano di Milano con fenomeni conurbativi verso le direttrici storiche del nord Milano (Viale Zara-Sesto San Giovanni, Sempione, Varesina, Comasina, Valassina). Insediamenti sparsi (anche di carattere rurale) nella porzione meridional e. Periodo 1954 1980: conurbazione completa della prima cintura, anche della corona meridionale attestata sul sistema delle tangenziali milanesi. Periodo 1980 2000: consolidamento della densificazione territoriale, aumento del livello di conurbazione e dei caratteri residuali del territorio libero. Particolare intensità delle dinamiche insediative nella corona meridionale attestata sul sistema delle tangenziali. Periodo 2000 2012: completamenti e espansioni polverizzate di ulteriore densificazione degli insediamenti esistenti. Nord Milanese: soglia 1954: nuclei urbani di seconda cintura milanese, attestati sulle radiali storiche di Milano (Sempione, Varesina, Comasina, Valassina) in parte conurbati e in parte ancora con caratteri isolati. Periodo 1954 1980: conurbazione completa delle radiali storiche su Milano, ulteriore frammentazione e occlusione territoriale. Periodo 1980 2000: espansioni con densificazione dei sistemi conurbati. Periodo 2000 2012: ulteriori addizioni di margine urbano. Sempione e Ovest Milanese: soglia 1954: sistema insediativo, ancora per nuclei distinti, del Legnanese, sulla direttrice storica del Sempione. Nuclei urbani distinti della SS 11 Padana Superiore (tratto Arluno-Magenta). Insediamenti per nuclei distinti dell’Ovest Milanese. Periodo 1954 1980: forte conurbazione del sistema attestato sulla direttrice del Sempione. Forte espansione urbana con addensamento della direttrice del Magentino e prime tendenze conurbative. Espansione degli altri nuclei, con consumo di suolo, ma senza frammentazione territoriale. Periodo 1980 2000: espansioni con densificazione di tutto l’ambito. Sia delle direttrici conurbate, sia dei nuclei distinti. Tendenze conurba tive periferiche (Castano-Robecchetto con Induno-Turbigo e Magenta-Robecco-Abbiategrasso). Periodo 2000 2012: ulteriori addizioni di margine urbano con densificazione delle conurbazioni e ulteriore frammentazione territoriale nelle porzioni esterne. Sud Milanese: soglia 1954:, nuclei distinti in tessuto agrario (Abbiategrasso e comuni minori). Periodo 1954 1980: aumento, per addizione, dei nuclei isolati, senza saldature di rilievo. Periodo 1980 2000: grande espansione dei nuclei distinti, anche con insorgenza di nuove tendenze conurbative (direttrice Magenta, Robecco, Abbiategrasso). Periodo 2000 2012: ulteriori addizioni urbane di margine, con ulteriore consumo di suolo e frammentazione territoriale. Est Milanese: soglia 1954: nuclei urbani distinti lungo la direttrice della SS 11 Padana Superiore (Gorgonzola). Nuclei rurali distinti e isolati nelle altre porzioni territoriali. Periodo 1954 1980: forte espansione urbana della porzione settentrionale, con formazione della conurbazione della SS 11 Padana Superiore. Forti episodi di espansione anche lungo la direttrice sud verso Lodi. Espansioni per addizione di tutti i centri urbani distinti. Periodo 1980 2000: ulteriore processo di densificazione e conurbazione di tutta la porzione nord e consolidamento della conurbazione verso Lodi e Paullo. Frammentazione territoriale e fenomeni di occlusione. Periodo 2000 2012: ulteriori intense espansioni di densificazione dell’areale nord della Martesana e di tutte le direttrici verso est e sud/est. Lodigiano e colline di San Colombano: soglia 1954: nucleo urbano originario di San Colombano al Lambro. Periodo 1954 1980: forte espansione urbana della cintura. Periodo 1980 2000: espansione urbana diffusiva lungo le direttrici viarie e sparsa nel tessuto agricolo. Periodo 2000 2012: ulteriori espansioni, di densificazione del sistema insediativo. Milano e cintura metropolitana: Tipologie insediative: conurbazione centrale dell’area metropolitana di Milano, sviluppata su core e direttrici delle radiali storiche. Conurbazioni lineari di cintura lungo le direttrici tangenziali ovest, sud-ovest e sud-est e le radiali intersecanti. Caratteri dei sistemi insediativi: Densità massime per il core di Milano, la prima cintura Nord (Sesto San Giovanni, Cologno Monzese, Bresso, Cusano Milanino, Cormano) e le conurbazioni lineari della cintura sud occidentale e sud orientale. Grande pr esenza di servizi di scala metropolitana. Forte presenza di insediamenti produttivi nella corona del core e lungo le direttrici tangenziali ovest, sud ovest e sud-est. Nord Milanese: Tipologie insediative: seconda cintura della conurbazione metropolitana di Milano, direttrici delle radiali di Milano conurbate, con alta frammentazione territoriale. Caratteri dei sistemi insediativi: densità massime lungo la direttrice della radiale storica della Valassina. Densità alte e medie per gli altri nuclei urbani, con diffusa tendenza alla frammentazione e alla occlusione territoriale lungo le radiali milanesi (Sempione, Varesina, Comasina). Presenza diffusa di sistemi produttivi di rilevante dimensione. Sempione e Ovest Milanese: Tipologie insediative: conurbazione metropolitana del Sempione (direttrice Rho- Legnano - Busto Arsizio - Gallarate), direttrici conurbate (SS 11 Padana Superiore, Arluno- Magenta) o con tendenza conurbativa (Magenta, Robecco, Abbiategrasso). Insediamenti urbani ad alta occlusione territoriale o alta frammentazione (porzione centrale). Insediamenti anche per nuclei distinti e insediamenti rurali sparsi (ovest milanese e Valle del Ticino). Caratteri dei sistemi insediativi: densità alte nell’area del Legnanese e del Magentino. Medio alte e medie lungo il resto dell’asta del Sempione e della SS Padana Superiore. Densità medie o medio basse per gli insediamenti a nuclei distinti dell’Ovest Milanese. Presenza diffusa di insediamenti produttivi sia nel la porzione conurbata sia nei nuclei esterni. Sud Milanese: Tipologie insediative: insediamenti urbani distinti e nucleiformi. Presenza di insediamenti rurali sparsi. Caratteri dei sistemi insediativi:densità alte in nuclei isolati (Abbiategrasso, Locate Triulzi). Densità medie o medio basse prevalenti. Presenza di nuclei produttivi di rilevante dimensione. Est milanese: Tipologie insediative: direttrici lineari conurbate (SS 11 Padana Superiore, Gorgonzola) o con tendenza conurbativa (direttrice per Lodi e Paullo), insediamenti urbani per nuclei distinti ad alta frammentazione territoriale (Martesana). Presenza di insediamenti rurali sparsi. Caratteri dei sistemi insediativi:densità elevate nei nuclei a settentrione, medie o basse nei nuclei insediativi a sud. Forte presenza di nuclei produttivi di rilevante dimensione. Lodigiano e colline di San Colombano: Tipologie insediative: nucleo urbano distinto di San Colombano al Lambro. Caratteri dei sistemi insediativi: densità alte o medio alte per il nucleo di San Colombano. Sistema diffuso e rado, a densità molto bassa, della collina Banina. Milano e cintura metropolitana: Sistema viario metropolitano, radiale di Milano ( SS 35-Comasina dir nord, SS 36- Valassina, SS 11 Padana Superiore dir ovest, SP 14 di Novegro, SS 415 Paullese, SS9 Emilia, SS 35 dei Giovi dir sud, SS 494 Vigevanese, SS 11 Padana Superiore dir est, SS 33 del Sempione, SS 233 Varesina). Sistema autostradale e tangenziale (A4, A1, A8, A7, tangenziali est, ovest e nord). Sistema ferroviario regionale e interregionale. AV/AC Milano Torino e Milano Roma. Aeroporto di Linate. Sistema delle metropolitane milanesi. Interporti: Centro intermodale OTN. Vie d’acqua dei navigli milanesi. Elementi di progetto strategico: quarta corsia A4. Terza corsia Milano Meda. Potenziamento collegamento superstradale sud-ovest Milanese. Viabilità speciale per Segrate. Riqualificazione Rho-Monza. Potenziamento Rivoltana. Quarta corsia A1, tratto Milano Lodi. Metrotramvia Milano Seregno. Potenziamento metrotramvia Milano Limbiate. Nord Milanese: Sistema viario metropolitano radiale di Milano ( SS 35-Comasina dir nord, SS 233 Varesina). Sistema autostradale e tangenziale (A4, tangenziale nord). Sistema ferroviario regionale e interregionale. AV/AC Milano Torino. Sistema delle metropolitane milanesi. Elementi di progetto strategico: quarta corsia A4. Terza corsia Milano Meda. Riqualificazione Rho-Monza. Variante est SS 33 del Sempione. Metrotramvia Milano Seregno. Potenziamento metrotramvia Milano Limbiate. Potenziamento della linea Rho-Gallarate. Riattivazione linea ferroviaria Garbagnate-Arese-Lainate. Sempione e Ovest Milanese: Sistema viario principale passante (SS 33 del Sempione, SS 341 Gallaratese, SS 11 Padana Superiore dir ovest). Autostrada A8, autostrada A4, superstrada SS336 dir Malpensa- Marcallo/Mesero. Sistema ferroviario di livello regionale e interregionale. Presenza diffusa di stazioni del SFR. AV/AC Milano Torino. Elementi di progetto strategico: quarta corsia A4, variante est SS 33 del Sempione. Potenziamento della linea Rho-Gallarate. Nuova tratta Novara Turbigo. Sud Milanese: Sistema viario metropolitano radiale di Milano (, SS 494 Vigevanese). Sistema viario passante, SS dell’Est/Ticino. Sistema autostradale e tangenziale (A1, A7). Elementi di progetto strategico: potenziamento collegamento superstradale sud-ovest Milanese;quarta corsia A1 nel tratto Milano Lodi; completamento raddoppio linea Milano Mortara. Est Milanese: Sistema viario metropolitano radiale di Milano (SS 11 Padana Superiore dir est, SP 14 di Novegro, SS 415 Paullese, SS9 Emilia, SS 35 dei Giovi dir sud). Sistema autostradale e delle tangenziali (A4, A7, Tangenziale est, Tangenziale est-esterna, Brebemi). Interporti: Centro Intermodale di Segrate, Centro Intermodale di Melzo. Sistema ferroviario regionale e interregionale. AV/AC Milano Roma. Elementi di progetto strategico: Potenziamento SS Paullese. Lodigiano e colline di San Colombano: Sistema viario di livello provinciale e comunale. Sistema ferroviario con presenza di stazioni al limite sud di San Colombano. Milano e cintura metropolitana: Sistema polarizzato su Milano, polo di gravitazione principale della Regione. All’interno dell’ambito si rilevano altre polarità di rango inferiore a quella principale del capoluogo ma di rilievo assoluto (Sesto San Giovanni, Cologno Monzese, Cormano, Assago, Cesano Boscone, ecc...). Nord Milanese: Sistema gravitante su Milano, polo di gravitazione principale della Regione. Su base locale il polo di maggior rilievo evidenziato dalla matrice OD 2014 è Rho, per tutte le componenti di spostamento (lavoro, studio, occasionale). Sempione e Ovest Milanese: Sistema altamente policentrico, parte della direttrice storica regionale del Sempione, comprendente anche la porzione settentrionale ricadente nella Provincia di Varese. Legnano centro di polarizzazione principale della porzione milanese. Nella porzione ovest dell’ambito (ovest milanese) si rilevano Magenta e Castano Primo (di livello locale), riferimenti di gravitazione per tutte le componenti della matrice OD 2014 (lavoro, studio, occasionale). Sud Milanese: Sistema gravitante su Milano, polo di gravitazione principale della Regione. Su base locale si rilevano elementi di polarizzazione su Abbiategrasso, Binasco, Melegnano e Paullo, centri di gravitazione locali, rilevabili per tutte le componenti di spostamento (lavoro, studio, occasionale). Est milanese: Sistema gravitante su Milano, polo di gravitazione principale della Regione. Si rilevano variegati elementi di polarizzazione locale dell’area “Martesana”, quali Trezzo sull’Adda, Gorgonzola, Melzo, Cassano d’Adda, rilevabili per tutte le componenti di spostamento (lavoro, studio, occasionale). Lodigiano e colline di San Colombano: Sistema comunale (San Colombano al Lambro) gravitante su Lodi, Casalpusterlengo e Sant’Angelo Lodigiano. Milano e cintura metropolitana: Qualità dei suoli liberi omogenea. Prevalenza della classe “alta”. Partecipano all’attribuzione del valore di classe “alta” le coltivazioni umide del milanese (marcite, e risaie). Nord Milanese: Qualità dei suoli liberi i omogenea. Prevalenza della classe “alta”. Classe “media” nelle fasce fluviali. Sempione e ovest Milanese: Qualità dei suoli liberi distribuita in modo disomogeneo. Prevalenza della classe “media”. Enclave di classe “alta”. Porzioni di classe “bassa” al confine settentrionale. Sud Milanese: Qualità dei suoli liberi distribuita in modo disomogeneo. Prevalenza della classe “alta”. Enclave di classe “media”. Partecipano all’attribuzione del valore di classe “alta” le coltivazioni umide del sud milanese (marcite, e risaie). Est Milanese: Qualità dei suoli liberi omogenea. Prevalenza della classe “alta”. Collina di San Colombano: Qualità dei suoli liberi omogenea. Prevalenza della classe “alta”. Partecipano all’attribuzione del valore di classe “alta” le coltivazioni della vite di San Colombano al Lambro. MILANO E CINTURA METROPOLITANA L’indice di urbanizzazione territoriale dell’ambito (71,2%) è il più alto della Regione, largamente superiore anche al valore dell’indice della Città Metropolitana (39,5%). Gli indici di urbanizzazione comunale e del suolo utile netto (tavola 05.D1) registrano, entrambi, una condizione prevalente di elevata criticità del consumo di suolo. A Milano e nella corona nord/est entrambi gli indici assumono livelli di criticità elevata e le aree libere (in gran pare oggetto di tutela) assumono un carattere prettamente residuale. Il valore agricolo del suolo (tavola 05.D3), variabile da alto a medio, assume uno specifico significato in rapporto alla rarità delle aree libere e al ruolo che svolgono nella regolazione dei sistemi urbani o per la connessione dei residui elementi del sistema ambientale. Tuttavia, nei Comuni della cintura orientale o in quelli posti sulla direttrice esterna della SS233 Varesina, sono ancora presenti consistenti previsioni di consumo di suolo (tavole 04.C1 e 04.C2), che occludono alcuni dei varchi di connessione ambientale ancora presenti.bIn questa porzione, considerando anche le notevoli potenzialità di rigenerazione presenti (tavola 04.C3), la diminuzione del consumo di suolo deve essere effettiva e di portata significativa, finalizzata alla salvaguardia dei sistemi rurali periurbani e dei residui elementi di connettività ambientale, anche se posti su aree di scarso valore agronomico. Le aree libere periurbane, infatti, devono strutturare la rete di connessione degli elementi di valore ambientale presenti (Parco Regionale Nord Milano, Parco Regionale Agricolo Sud Milano, PLIS e parchi urbani), assumendoli come parte strutturante del sistema insediativo (tavola 05.D2). A sud est e a sud ovest, i Comuni attestati sul sistema tangenziale, ricompresi nel Parco Regionale Agricolo Sud Milano (PASM), hanno indici di urbanizzazione comunale e di suolo utile netto tendenzialmente meno critici. Il valore agricolo del suolo utile netto (tavola 05.D3) è variabile, da alto a medio. Qui le aree agricole sono quasi totalmente ricomprese nel PASM, e assumono un elevato valore paesistico, ambientale, storico e rurale, anche in funzione dei servizi ecosistemici resi all’area metropolitana. Anche per l’azione di presidio delle aree agricole svolta dal PASM, le previsioni di consumo di suolo sono meno intense che nel resto dell’Ato (tavole 04.C1 e 04.C2). Questo territorio appartiene, comunque, alla porzione più densa dell’area metropolitana lombarda e, quindi, anche qui la diminuzione di consumo di suolo deve essere incisiva. Le potenzialità di rigenerazione presenti, tuttavia, sono meno significative che nella porzione nord (tavola 04.C3) e potrebbe essere necessario soddisfare quote di fabbisogni sulle residue aree libere esterne al PASM. Soprattutto nella corona nord e lungo la cintura ferroviaria di Milano, le potenzialità di rigenerazione urbana sono le più alte di tutta la Regione (tavola 04.C3), e per il recupero di alcune aree sono già stati stipulati protocolli o accordi istituzionali. Il recupero urbano e la rigenerazione costituiscono, qui, un obiettivo strategico di scala regionale (areale n° 1 tavola 05.D4), perseguibile anche con l’ausilio degli strumenti delineati dal PTR, attivabili anche con processi di co-pianificazione (Regione-Città Metropolitana-Comuni). Qui, più che altrove, è opportuno che la rigenerazione urbana partecipi anche alla strutturazione di una rete verde urbana, possibilmente connessa al sistema ambientale esterno. La riduzione del consumo di suolo, il recupero e la rigenerazione urbana devono essere declinati rispetto alle gerarchie territoriali dell’ambito, al ruolo strategico di Milano nell’assetto territoriale ed economico della Regione, nonché a quello dei Comuni di cintura (Sesto San Giovanni, Cologno Monzese, Cesano Boscone, Assago, Rozzano, San Donato Milanese, Segrate, ecc.), all’alto grado di infrastrutturazione del trasporto pubblico metropolitano. Rispetto a questi ruoli e all’elevato grado di infrastrutturazione presente, potranno trovare applicazione i criteri generali dettati dal PTR per gli obiettivi di progetto territoriale (presenza o necessità di insediamento di servizi e attività strategiche di rilevanza regionale o sovralocale, ruolo assunto dai Comuni all’interno del sistema economico e produttivo, gradi di accessibilità e di interscambio modale; ecc.). Partecipano, alla definizione della soglia di riduzione del consumo di suolo dei PGT, anche i contenuti del PTRA dei Navigli. L’ Ato è ricompreso nella zona critica di qualità dell’aria di cui alla DGR IX / 2605 del 30/11/2011, corrispondente all’agglomerato di Milano e ai relativi Comuni di cintura appartenenti alla zona A. Qui la regolamentazione comunale in materia dovrà prevedere che i nuovi edifici da realizzare (anche in ambiti di rigenerazione) rispondano a livelli elevati di prestazione energetica. Inoltre, l’eventuale Consumo di suolo previsto e/o riconfermato dovrà privilegiare i suoli direttamente connessi a reti infrastrutturali di trasporto pubblico o ai nodi di interscambio e definire meccanismi compensativi e/o di mitigazione che concorrano ad elevare il valore ecologico del tessuto urbano e delle reti ecologiche locali. Gli interventi di rigenerazione o riqualificazione del tessuto urbano dovranno partecipare in modo più incisivo che altrove alla strutturazione di reti ecologiche urbane, anche attraverso la restituzione di aree libere significative al sistema ecologico locale. NORD MILANESE L’indice di urbanizzazione territoriale dell’ambito (57,8%) è il secondo più alto della Regione (superiore anche all’indice della Città Metropolitana, del 39,5%) e descrive la condizione di intensa urbanizzazione, simile a quella del core metropolitano. Anche qui, pertanto, la diminuzione del consumo di suolo deve essere effettiva e di portata significativa, finalizzata alla salvaguardia dei sistemi rurali periurbani e dei residui elementi di connettività ambientale, anche se posti su aree di scarso valore agronomico. L’indice di urbanizzazione comunale (tavola 05.D1) è tendenzialmente molto elevato, con livelli più critici a Paderno Dugnano e verso l’asta del Sempione (iU > 75%). Ad ovest (Vanzago) e nelle porzioni interessate dalle tutele ambientali (porzioni di Parco Agricolo Sud Milano, di Parco Nord Milano e di Parco delle Groane, con presenza di SIC e PLIS di limitata dimensione) il consumo di suolo, invece, è inferiore. Il valore agricolo del suolo (tavola 05.D3) è prevalentemente medio, con valori più alti nelle porzioni ricomprese nel Parco delle Groane, del Parco Nord e del PASM. Il sistema rurale è relegato a funzioni prettamente periurbane e il valore del suolo assume uno specifico significato in rapporto alla rarità delle aree libere e al ruolo che svolgono nella regolazione dei sistemi urbani o per la connessione dei residui elementi del sistema ambientale. Pur in presenza di una scarsità generale di suoli liberi sono presenti diverse previsioni di consumo di suolo, di natura residenziale e produttiva (tavole 04.C1 e 04.C2), che tendono ad occludere alcuni dei residui varchi ambientali. Soprattutto in queste situazioni la diminuzione del consumo di suolo deve essere effettiva e di portata significativa e le aree libere periurbane devono partecipare alla strutturazione della rete di connessione ambientale, attenuando i conflitti esistenti o insorgenti tra valori ambientali e sistema insediativo (tavola 05.D2). Le potenzialità di rigenerazione sono elevate soprattutto ad ovest, lungo direttrice del Sempione e della A8, (tavola 04.C3) e per il recupero di alcune aree sono già stati stipulati protocolli o accordi istituzionali. Le previsioni di trasformazione, invece, devono prioritariamente orientarsi alla rigenerazione e, solo a fronte di un impossibilità di intervento, optare per consumi di suolo necessari solo al soddisfacimento di fabbisogni, rendendo la diminuzione di consumo di suolo effettiva e di portata significativa, soprattutto nei casi di sovradimensionamento degli ambiti di trasformazione. In particolare, sembra necessario, qui più che altrove, che in sede di revisione dei PGT sia approfondita l’entità dell’effettiva domanda espressa dai fabbisogni abitativi e dalle attività economiche. Il recupero urbano e la rigenerazione costituiscono, qui, un obiettivo strategico di scala regionale (areale n° 1 tavola 05.D4), perseguibile anche con l’ausilio degli strumenti delineati dal PTR, attivabili anche con processi di co-pianificazione (Regione-Città Metropolitana-Comuni). Qui, come a Milano e nella cintura metropolitana, è opportuno che la rigenerazione urbana partecipi alla strutturazione di una rete verde urbana, connessa al sistema delle aree protette presenti. Nelle porzioni centrale e orientale le potenzialità di rigenerazione urbana sono minori (tavola 04.C3) e potrebbe essere necessario, più che altrove, soddisfare quote di fabbisogni su porzioni di aree libere. La riduzione del consumo di suolo, il recupero e la rigenerazione urbana devono, comunque, essere declinati rispetto alle gerarchie territoriali presenti, al ruolo dei Comuni che esprimono vocazioni territoriali o gradi di polarizzazione (Rho, Paderno Dugnano, ecc.), al grado di infrastrutturazione del trasporto pubblico metropolitano, con applicazione dei criteri generali dettati dal PTR per gli obiettivi di progetto territoriale (presenza o necessità di insediamento di servizi e attività strategiche di rilevanza regionale o sovralocale, ruolo assunto dai Comuni all’interno del sistema economico e produttivo, gradi di accessibilità e di interscambio modale; ecc.). L’Ato è sostanzialmente ricompreso nella zona critica di qualità dell’aria di cui alla DGR IX / 2605 del 30/11/2011, corrispondente all’agglomerato di Milano e ai relativi Comuni di cintura appartenenti alla zona A. Nell’Ato la regolamentazione comunale in materia dovrà prevedere che i nuovi edifici da realizzare (anche in ambiti di rigenerazione) rispondano a livelli elevati di prestazione energetica. Inoltre, l’eventuale Consumo di suolo previsto e/o riconfermato dovrà privilegiare i suoli direttamente connessi a reti infrastrutturali di trasporto pubblico o ai nodi di interscambio e definire meccanismi compensativi e/o di mitigazione che concorrano ad elevare il valore ecologico del tessuto urbano e delle reti ecologiche locali. Gli interventi di rigenerazione o riqualificazione del tessuto urbano dovranno partecipare in modo più incisivo che altrove alla strutturazione di reti ecologiche urbane, anche attraverso la restituzione di aree libere significative al sistema ecologico locale. SEMPIONE E OVEST MILANESE L’ambito interessa porzioni anche della Provincia di Varese. Per la parte ricadente nella Città Metropolitana di Milano, l’indice di urbanizzazione (36,4%) è leggermente inferiore all’indice della Città Metropolitana (39,5%). La distribuzione dell’indice di urbanizzazione comunale (tavola 05.D1) non è però omogenea. La conurbazione del Sempione (SS33 - e A8), da Legnano sino al Nord Milanese, è connotata da livelli di consumo di suolo più elevati di quelli presenti ad ovest, ove gli insediamenti sono ancora distinti e il sistema rurale e ambientale mantengono sufficienti livelli di strutturazione. Nella porzione attestata sul Sempione, il suolo libero è più raro (con casi di iU > 75% o iU 50% < iU 75% - tavola 05.D1) e spesso frammentato. Il sistema rurale assume, di frequente, i caratteri periurbani e il valore del suolo (generalmente di valore medio tavola 05.D3) assume uno specifico significato in rapporto alla rarità delle aree libere compatte, al ruolo delle aree periurbane nella regolazione dei sistemi insediativi e per la connessione dei residui elementi del sistema ambientale (qui connotato anche dalla residua presenza di boschi). Le previsioni di consumo di suolo della conurbazione (tavola 04.C1 e 04.C2), di natura sia residenziale sia produttiva, sono poste sui margini urbani. Tendenzialmente non occludono e non interferiscono con le residue direttrici di connessione ambientale presenti. Le potenzialità di rigenerazione e recupero sono diffuse in tutto l’Ato (tavola 04.C3). La direttrice del Sempione, di antica industrializzazione, assume però una rilevanza strategica di scala regionale, per popolazione, capacità produttiva e grado di infrastrutturazione. Il recupero urbano e la rigenerazione costituiscono un obiettivo strategico (areale n° 2 tavola 05.D4), perseguibile anche con l’ausilio degli strumenti delineati dal PTR e attivabili attraverso processi di co-pianificazione (Regione- Città Metropolitana-Comuni). Le previsioni di trasformazione, pertanto, devono prioritariamente essere orientate alla rigenerazione e, solo a fronte di un impossibilità di intervento, optare per consumi di suolo necessari al soddisfacimento di fabbisogni, rendendo la diminuzione di consumo di suolo effettiva e di portata significativa. Nella porzione Ovest, il consumo di suolo, pur con caratteri di varietà, è di livello inferiore rispetto alla conurbazione della SS33 (tavola 05.D1). I caratteri del sistema rurale mutano passando da nord a sud (della pianura asciutta alla pianura irrigua) e i valori del suolo sono distribuiti in modo disomogeneo(tavola 05.D3), pur con prevalenza della classe di valore medio. Qui il suolo assume valore, oltre che per i caratteri di produttività, anche rispetto ai servizi ecosistemici di prossimità resi alla conurbazione storica. Le previsioni di consumo di suolo residenziali e produttive sono generalmente poste in continuità con il tessuto urbano consolidato (tavole 04.C1 e 04.C2) ma assumono, in alcuni casi, dimensioni notevoli (Castano Primo, Vanzaghello e Magnago a nord, Magenta, Vittuone, Corbetta e Santo Stefano Ticino a sud). Ciò delinea, anche, nuove tendenze conurbative, soprattutto lungo la direttrice della SS Padana Superiore. Nel settore ovest e sud , però, sono presenti buone potenzialità di rigenerazione (tavola 04.C3). Le previsioni di trasformazione, pertanto, devono prioritariamente orientarsi alla rigenerazione e, solo a fronte di un impossibilità di intervento, optare per consumi di suolo necessari solo al soddisfacimento di fabbisogni, rendendo la diminuzione di consumo di suolo effettiva e di portata significativa, soprattutto nei casi di sovradimensionamento degli ambiti di trasformazione. In particolare, sembra necessario, qui più che altrove, che in sede di revisione dei PGT sia approfondita l’entità dell’effettiva domanda espressa dalle attività economiche, al fine di procedere ad un equilibrato dimensionamento degli ambiti di trasformazione produttivi. La riduzione del consumo di suolo consentire, inoltre, il consolidamento e la tutela dei varchi di connessione ambientale oggi presenti tra i diversi tessuti urbani. Legnano e gli altri poli del Sempione posti in Provincia di Varese (Busto Arsizio, Gallarate, sistema aeroportuale di Malpensa) costituiscono il principale centro di gravitazione dell’Ato. A ovest e a sud della conurbazione emergono anche i ruoli di Magenta e, in misura minore, di Castano Primo. La riduzione del consumo di suolo e la rigenerazione devono essere declinate anche rispetto a queste gerarchie territoriali e alla funzione svolta dai centri di gravitazione locale (Legnano e Comuni dell’asse del Sempione, Magenta, Castano Primo), con applicazione dei criteri generali dettati dal PTR per gli obiettivi di progetto territoriale degli Ato (presenza o necessità di insediamento di servizi e attività strategiche di rilevanza sovralocale, ruolo assunto dai Comuni all’interno del sistema economico e produttivo, ecc.). Partecipano, alla definizione della soglia di riduzione del consumo di suolo dei PGT, anche i contenuti del PTRA dei Navigli. La porzione di Ato attestata sulla direttrice del Sempione è ricompresa nella zona critica di qualità dell’aria di cui alla DGR IX / 2605 del 30/11/2011, corrispondente all’agglomerato di Milano e ai relativi Comuni di cintura appartenenti alla zona A. In tale porzione la regolamentazione comunale in materia dovrà prevedere che i nuovi edifici da realizzare (anche in ambiti di rigenerazione) rispondano a livelli elevati di prestazione energetica. Inoltre, l’eventuale Consumo di suolo previsto e/o riconfermato dovrà privilegiare i suoli direttamente connessi a reti infrastrutturali di trasporto pubblico o ai nodi di interscambio e definire meccanismi compensativi e/o di mitigazione che concorrano ad elevare il valore ecologico del tessuto urbano e delle reti ecologiche locali. Gli interventi di rigenerazione o riqualificazione del tessuto urbano dovranno partecipare in modo più incisivo che altrove alla strutturazione di reti ecologiche urbane, anche attraverso la restituzione di aree libere significative al sistema ecologico locale. Anche nel resto dell’Ato, ricompreso nella zona A (pianura ad elevata urbanizzazione) di qualità dell’aria, la regolamentazione comunale in materia dovrà prevedere che i nuovi edifici da realizzare (anche in ambiti di rigenerazione) rispondano a livelli elevati di prestazione energetica. Laddove imprescindibile, il nuovo consumo di suolo dovrà privilegiare localizzazioni limitrofe al sistema locale dei servizi, alle reti di mobilità (preferibilmente di trasporto pubblico) e ai nodi di interscambio, prevedendo meccanismi compensativi e/o di mitigazione del sistema ambientale. SUD MILANESE L’indice di urbanizzazione territoriale dell’ambito (16,3%) è notevolmente inferiore all’indice della Città Metropolitana (39,5%). La distribuzione dell’indice di urbanizzazione comunale è abbastanza omogenea con valori inseriti prevalentemente nella classe di minor criticità (20% ≤ iU - tavola 05.D1), con l’eccezione di Binasco che si pone nella classe immediatamente superiore. L’indice del suolo utile netto registra valori leggermente più critici per effetto dei vincoli afferenti alle fasce fluviali (fasce A e B del PAI, aree allagabili P2 e P3) o alle zone protette (SIC , ZPS e ZSC). Il sud Milanese costituisce il principale sistema agricolo del Milanese e la presenza del PASM ha preservato i caratteri ambientali, paesistici e rurali di questo settore della Città Metropolitana (tavola 05.D2). La qualità dei suoli è elevata distribuita in modo omogeneo (tavola 05.D3). Nei principali centri dell’Ato (Abbiategrasso, Binasco e Melegnano) sono presenti le maggiori previsioni di consumo di suolo (tavole 04.C1 e 04.C2). Le potenzialità di rigenerazione e recupero urbano sono tendenzialmente basse (tavola 04.C3) e potrebbe essere necessario soddisfare fabbisogni e obiettivi di sviluppo su porzioni di aree libere. La ripartizione della soglia provinciale di riduzione del consumo di suolo, da parte del PTCP, deve considerare il rango e il ruolo svolto dai Comuni nell’erogazione di servizi pubblici e privati e nel sistema produttivo ed economico locale. L’eventuale consumo di suolo dovrebbe limitarsi ad azioni di compattazione della forma urbana, evitando consumi che incidano sulla continuità del sistema rurale, sulla frammentazione e l’erosione dei suoli di maggiore qualità o sul depauperamento degli elementi infrastrutturali (rete irrigua, fontanili e risorgive, elementi vegetazionali lineari). Partecipano, alla definizione della soglia di riduzione del consumo di suolo anche i contenuti del PTRA dei Navigli. Le porzioni di Ato poste ai confini settentrionali sono ricomprese nella zona nella zona A (pianura ad elevata urbanizzazione) di qualità dell’aria di cui alla DGR IX / 2605 del 30/11/2011. In tali porzioni la regolamentazione comunale in materia dovrà prevedere che i nuovi edifici da realizzare (anche in ambiti di rigenerazione) rispondano a livelli elevati di prestazione energetica. Laddove imprescindibile, il nuovo consumo di suolo dovrà privilegiare localizzazioni limitrofe al sistema locale dei servizi, alle reti di mobilità (preferibilmente di trasporto pubblico) e ai nodi di interscambio, prevedendo meccanismi compensativi e/o di mitigazione del sistema ambientale. Il resto dell’Ato è ricompreso nella zona B (pianura) di qualità dell’aria di cui alla DGR IX / 2605 del 30/11/2011. In queste porzioni la regolamentazione comunale in materia dovrebbe prevedere incentivi per la realizzazione di edifici che rispondano ad elevati livelli di prestazione energetica, al fine di contenerne le emissioni conseguenti. EST MILANESE L’indice di urbanizzazione territoriale dell’ambito (32,3%) è leggermente superiore all’indice della Città Metropolitana (39,5%). L’indice di urbanizzazione (tavola 05.D1) è distribuito in modo disomogeneo. Nei Comuni posti in prossimità della cintura Milanese i livelli di urbanizzazione sono marcatamente più elevati (35% < iU 60% - tavola 05.D1). A un livello inferiore si pongono i Comuni attestati sulle radiali milanesi della SS Padana Superiore e sulla SS Cassanese e quelli più periferici, verso il Lodigiano e il Cremasco. Il valore agricolo del suolo (tavola 05.D3) è elevato. Nelle porzioni più intensamente urbanizzate, in prossimità alla cintura milanese, le aree agricole assumono i caratteri periurbani propri di contesti metropolitani. Qui, dove la disponibilità di suoli liberi è più bassa e le potenzialità di rigenerazione sono significative, le previsioni di consumo di suolo (tavole 04.C1 e 04.C2) sono effettivamente sporadiche e di dimensione molto limitata, costituite da interventi di cucitura e densificazione urbana, senza occlusione di direttrici di connessione ambientale (tavola 05.D2). Lungo le radiali più esterne e verso est, dove la disponibilità di suolo è ancora elevata, le previsioni di consumo di suolo (residenziali e produttive) assumono, invece, un rilievo dimensionale maggiore. Qui sono meno marcate le potenzialità di rigenerazione rilevabili alla scala regionale, comunque presenti a livello di singolo comune, con Cassano d’Adda comunque ricompreso nell’areale di rigenerazione preminente individuato sull’asse Cassano-Treviglio-Caravaggio (areale n° 22 - tavola 05.D4). A fronte delle previsioni esistenti, la riduzione del consumo di suolo può essere qui più incisiva che nelle porzioni di cintura, contribuendo al consolidamento della continuità rurale e ambientale locale. La ripartizione della soglia provinciale di riduzione del consumo di suolo, da parte del PTCP, dovrebbe considerare il diverso ruolo assunto dai poli (nella cintura milanese, a Melzo e Gorgonzola ad ovest, a Trezzo d’Adda, Vaprio d’Adda e Cassano d’Adda ad est), rispetto all'erogazione dei servizi o al ruolo economico produttivo svolto nell’area. L’eventuale consumo di suolo necessario per il soddisfacimento dei fabbisogni dovrebbe limitarsi ad azioni di compattazione della forma urbana, considerando il valore delle residue aree libere in rapporto alla loro funzione connettiva con gli elementi ambientali di pregio (sistema dei parchi regionali fluviali, SIC, ZPS e ZSC) e ai valori dell’agricoltura periurbana presenti. Partecipano, alla definizione della soglia di riduzione del consumo di suolo da parte degli strumenti di governo del territorio (PTCP e PGT), anche i contenuti del PTRA dei Navigli. La porzione occidentale dell’Ato, verso Milano, è ricompresa nella zona critica di qualità dell’aria di cui alla DGR IX / 2605 del 30/11/2011, corrispondente all’agglomerato di Milano e ai relativi Comuni di cintura appartenenti alla zona A. In tale porzione la regolamentazione comunale in materia dovrà prevedere che i nuovi edifici da realizzare (anche in ambiti di rigenerazione) rispondano a livelli elevati di prestazione energetica. Inoltre, l’eventuale Consumo di suolo previsto e/o riconfermato dovrà privilegiare i suoli direttamente connessi a reti infrastrutturali di trasporto pubblico o ai nodi di interscambio e definire meccanismi compensativi e/o di mitigazione che concorrano ad elevare il valore ecologico del tessuto urbano e delle reti ecologiche locali. Gli interventi di rigenerazione o riqualificazione del tessuto urbano dovranno partecipare in modo più incisivo che altrove alla strutturazione di reti ecologiche urbane, anche attraverso la restituzione di aree libere significative al sistema ecologico locale. Anche nel resto dell’Ato, ricompreso nella zona A (pianura ad elevata urbanizzazione) di qualità dell’aria, la regolamentazione comunale in materia dovrà prevedere che i nuovi edifici da realizzare (anche in ambiti di rigenerazione) rispondano a livelli elevati di prestazione energetica. Laddove imprescindibile, il nuovo consumo di suolo dovrà privilegiare localizzazioni limitrofe al sistema locale dei servizi, alle reti di mobilità (preferibilmente di trasporto pubblico) e ai nodi di interscambio, prevedendo meccanismi compensativi e/o di mitigazione del sistema ambientale. LODIGIANO E COLLINE DI SAN COLOMBANO L’indice di urbanizzazione territoriale, della porzione d’ambito di competenza della Città Metropolitana di Milano, è del 18,9%, non rapportabile all’indice della Città Metropolitana. La porzione territoriale coincide con l’enclave ricadente sotto la giurisdizione amministrativa della Città Metropolitana, collocata nell’ambito del Lodigiano, e connotato da precipui caratteri insediativi, rurali e ambientali. Il sistema insediativo coincide con quello del nucleo urbano di San Colombano al Lambro e delle infrastrutture rurali diffuse sulle pendici collinari. La riduzione del consumo di suolo dovrebbe tendere a contenere l’espansione urbana, anche con l’obiettivo prioritario di salvaguardare le pratiche colturali di pregio (viti). Qui è opportuno che gli eventuali consumi di suolo ammessi, a valle dell’applicazione della soglia di riduzione, si pongano in continuità con gli insediamenti esistenti, senza alterare, al contempo, il rapporto insistente tra sistema urbano, insediamenti rurali, strutture agrarie e sistemazione del suolo. La porzione di Ato interprovinciale di competenza della Città Metropolitana di Milano è ricompreso nella zona B (pianura) di qualità dell’aria di cui alla DGR IX / 2605 del 30/11/2011. La regolamentazione comunale in materia dovrebbe prevedere incentivi per la realizzazione di edifici che rispondano ad elevati livelli di prestazione energetica, al fine di contenerne le emissioni conseguenti. Il PIL pro capite della Città Metropolitana, pari a 36.302 euro, è superiore sia al valore medio lombardo (32.980 euro) sia a quello nazionale (25.727 euro). La sua economia produce il 10% circa dell’intero valore aggiunto nazionale. Il settore industriale rappresenta ancora oltre il 24% del valore aggiunto totale d’area, ma il settore trainante è quello dei servizi con il 75,6% del valore aggiunto totale della Città Metropolitana. Le Unità Locali attive al 2014 rappresentano il 33% del tessuto produttivo lombardo. Rispetto al 2009 la Città presenta variazioni negative, ma decisamente molto contenute rispetto a quanto si rileva in Lombardia. L’insieme dei business services vede la perdita di quasi 1.570 UL, ma un incremento di ben 13.470 addetti, risultato anche di fenomeni di concentrazione e riorganizzazione del segmento verso unità di maggiore dimensione. Note: Elaborazioni FLA su dati SMAIL - UNIONCAMERE Lombardia 2014 UNITA’ LOCALI ADDETTI ANDAMENTO DEMOGRAFICO E PREVISIONI 2001 2011 2015 2020 2025 2030 2050 popolazione previsioni ISTAT previsioni Eupolis previsioni PRERP 2.950.000 3.250.000 3.100.000 3.550.000 3.400.000 abitazioni occupate 1.537.110 nuove abitazioni 27.089 abitazioni non occupate 103.360 totale 1.640.470 abitazioni occupate 1.351.354 abitazioni non occupate 89.297 totale 1.440.651 Sud-est milanese Milano e cintura metropolitana Sud-ovest milanese Nord milanese Sempione e ovest milanese Note: con “abitazioni occupate” si intendono le abitazioni occupate da persone che hanno dimora abituale nelle stesse, anche se assenti alla data del censimento con “abitazioni non occupate” si intendono le abitazioni occupate esclusivamente da persone non residenti, quelle non occupate da residenti e quelle non occupate,quelle utilizzate ad uso diverso e la quota relativa alla parte dello stock lasciata libera per la vendita o l’affitto le “nuove abitazioni” sono il risultato di una stima ottenuta in base ai permessi di costruire presentati nel 2011, 2012 e 2013 e considerando invariata la dimensione media delle abitazioni al Censimento 2011 Note: Le previsioni ISTAT sono regionali: per tutti gli anni considerati i dati provinciali sono stimati ipotizzando che le province mantengano invariato, rispetto al 2011, il loro peso demografico sul totale regionale. Questo rappresenta naturalmente una forzatura, soprattutto nel lungo periodo, oltre a trascurare effetti che, anche alla luce dei fenomeni più recenti, potrebbero mutare radicalmente gli andamenti demografici o l’afflusso di popolazione straniera Fonti: (1)ISTAT http://demo.istat.it/ (2)Eupolislombardia, Portale SIS.EL http://dwh.servizirl.it/SASPortal/main.do (3) PRERP 2014-2016, Tabella 1.31 La tavola restituisce il sistema dei valori ambientali della Regione in relazione al suolo utile netto (tavola 05.D1), consentendo di leggere i possibili conflitti, esistenti o insorgenti, tra i processi di consumo di suolo e la struttura ambientale della Regione. A tal fine la tavola restituisce la struttura delle principali tutele paesaggistico-ambientali (tavola 02.A2 - Parchi nazionali e regionali, Parchi naturali, grandi areali di tutela paesaggistica del PPR) all’interno del progetto di Rete Natura 2000 e del progetto di Rete Ecologica Regionale. Il riconoscimento del sistema dei valori e delle tutele ambientali confluisce nei criteri per il contenimento del consumo di suolo definiti per gli Ambiti territoriali omogenei. La tavola restituisce il sistema dei valori agronomici della Regione in relazione al suolo utile netto (tavola 05.D1), consentendo in tal modo di leggere i possibili conflitti, esistenti o insorgenti, tra pressione insediativa, sistema rurale e qualità agronomica dei terreni, così come indicata nella tavola 03.B. Nella tavola il valore del suolo utile netto viene assegnato in rapporto al suo valore agricolo (definito con il metodo Metland), alla presenza di produzioni agricole di qualità o di elementi identitari del sistema rurale, cos come indicati nella tavola 02.A3. Il valore dei suoli indirizza i criteri per il contenimento del consumo di suolo definiti per gli Ambiti territoriali omogenei. La tavola costituisce il riferimento della strategia del progetto di integrazione del PTR ai sensi della l.r. 31/2014 per la rigenerazione territoriale di scala regionale o d’area vasta. La tavola individua gli Areali di programmazione della rigenerazione territoriale, comprendenti territori che emergono per rilevanza delle relazioni intercomunali (tavola 02.A8), livelli di criticità del suolo utile netto (tavola 05.D1) e rilevanza delle aree da recuperare. Negli Areali di programmazione della rigenerazione territoriale le azioni di rigenerazione possono attivarsi grazie a processi di co-pianificazione tra gli enti, attraverso strumenti di programmazione negoziata di cui alla l.r. 2/03 e l.r.12/05, oppure i piani territoriali d’area di cui alla l.r. 12/05, per programmare strategie di area vasta, in raccordo con gli altri strumenti di programmazione generale o settoriale regionali. La tavola evidenzia i comuni con indice di urbanizzazione significativo (tavola 05.D1), classificati per incidenza delle aree da recuperare in rapporto alla superficie urbanizzata (tavola 04.C3), i capoluoghi e i Comuni classificati come polarità di livello provinciale (con popolazione superiore ai 10.000 abitanti), quali territori dove la rigenerazione territoriale può assumere più frequentemente un carattere strategico. I comuni la cui superficie urbanizzata non è campita con una delle colorazioni in legenda, risultano essere privi di aree da recuperare, ovvero di aree dismesse e aree contaminate da bonificare, come risultano dalle banche dati regionali considerate. Soglia provinciale di riduzione del consumo di suolo tra il 25 e il 30% per le funzioni residenziali e pari al 20% per le altre funzioni urbane (art. 3, comma 1 lett.o, l.r. 31/14). VALORI PAESISTICO-AMBIENTALI - D2 QUALITA’ AGRICOLA DEL SUOLO UTILE NETTO - D3 VALORI DEL SUOLO - CRITERI E INDIRIZZI DI PIANO SUOLO UTILE NETTO - D1 CRITERI E INDIRIZZI DI PIANO La tavola rappresenta i livelli di criticità a cui è sottoposto il “suolo utile netto”, ossia il suolo non urbanizzato che non è interessato da significativi vincoli (fisici o normativi) di trasformabilità e che è quindi più esposto alle possibili pressioni insediative. In quanto tale, il suolo utile netto è l’ambito privilegiato di attuazione della politica di riduzione del consumo di suolo. Il suolo utile netto è ottenuto sottraendo dal suolo libero: a) le aree a pendenza molto elevata (acclività >50%); b) le zone umide e occupate da corpi idrici, fiumi e laghi; c) le aree appartenenti alla Rete Na tura 2000 (SIC, ZPS e ZSC), i monumenti naturali, le riserve naturali, i parchi naturali; d) le aree non edificabili inserite nel PAI e nel Piano di Gestione rischio alluvioni; e) le aree con fattibilità geologica con gravi limitazioni (Classe IV). L ’interpretazione dei livelli di criticità del suolo utile netto è restituita attraverso: - l’indice di urbanizzazione comunale letto rispetto all’estensione del suolo utile netto. I livelli di criticità sono maggiori laddove ad elevati indici di urbanizzazione corrisponde una minore estensione del suolo utile netto, come nei territori a più intensa urbanizzazione regionale; - l’indice di suolo utile netto, ottenuto dal rapporto percentuale tra il suolo utile netto e la superficie territoriale. I livelli di criticità sono maggiori laddove è presente una bassa incidenza % del suolo utile netto rispetto alla superficie urbanizzata, come nei territori caratterizzati da un particolare andamento orografico. I livelli di criticità attribuiti ai due indici, oltre ad orientare i criteri per il contenimento del consumo di suolo negli Ato e alla scala comunale, costituiscono elemento fondante del progetto di integrazione del PTR ai sensi della l.r. 31/14, rapportandosi con la qualità paesistico-ambientale (tavola 05.D2), con il valore agronomico dei suoli (tavola 05.D3) e con il tema della rigenerazione (tavola 05.D4). Superficie territoriale con dati PGT disponibili Totale superficie urbanizzata (SU) Totale superficie urbanizzabile (Surb) Consumo di suolo rispetto alla superficie territoriale con dati PGT disponibili Indice di urbanizzazione ha ha ha % % EST MILANESE 24.260 7.833 735 35,3 32,3 LODIGIANO E COLLINE DI SAN COLOMBANO 1.657 313 27 20,5 18,9 MILANO E CINTURA METROPOLITANA 36.819 26.199 1.481 75,2 71,2 NORD MILANESE 12.559 7.256 472 61,5 57,8 SEMPIONE E OVEST MILANESE 35.276 12.844 1.474 40,6 36,4 SUD MILANESE 46.954 7.618 851 18,0 16,2 TOTALE PROVINCIA 157.525 62.063 5.040 42,6 39,4 AMBITO TERRITORIALE Boschi, vegetazione ripariale e altra vegetazione spontanea (rif. DUSAF 2012) Sistema idrico superficiale: fiumi e laghi principali (rif. Reticolo Idrico Principale) Reticolo idrico principale Fontanili Rete irrigua Aree argini maestri del fiume Po (rif. art. 20 PPR) Rilievi alpini, prealpini e appenninici *per approfondimenti vedi tav. 02.A1 Ghiacciai Rete Natura 2000 - Zone di protezione speciale (ZPS) Parchi regionali naturali Zone umide - Convenzione RAMSAR Parchi regionali Monumenti naturali Parchi locali di interesse sovracomunale (PLIS) Ambito di salvaguardia dello scenario lacuale (rif. art. 19 PPR) Ambito di specifica tutela dei laghi insubrici (rif. art. 19 PPR) Area argini maestri fiume Po (rif. art. 22 PPR) Oltrepo Pavese (rif. art. 22 PPR) Geositi (rif. art. 22 PPR) Siti UNESCO (rif. art. 23 PPR) *per approfondimenti vedi tav. 02.A2 ELEMENTI DI VALORE DELLA BIODIVERSITARete Natura 2000-Siti di importanza comunitaria (SIC) Parco nazionale dello Stelvio ELEMENTI DI VALORE DEL PAESAGGIO Riserve naturali Ambiti di specifico valore storico ambientale Barco della Certosa (rif. PPR art. 18) Beni culturali vincolati (rif. SIBA) Naviglio Grande e Naviglio di Pavia (rif. art. 21 PPR) Canali di rilevanza storico-paesaggistica (rif. art. 21 PPR) Superficie urbanizzata Terreni urbanizzati o in via di urbanizzazione calcolati sommando le parti del territorio su cui è già avvenuta la trasformazione edilizia, urbanistica o territoriale per funzioni antropiche (rif. art. 2 l.r. 31/14 - tavola 04.C1) Sistema idrico superficiale: laghi e fiumi principali (rif. Reticolo Idrico Principale) Rete ferroviaria *per approfondimenti vedi tav. 02.A4 Nuclei di antica formazione (rif. art.10 c.2 l.r. 12/2005) Marcite Risaie Vigneti Oliveti Castagneti da frutto Frutteti e frutti minori Colture floro-vivaistiche Colture orticole in campo aperto Seminativi semplici Seminativi arborati Agricoltura periurbana, presenza diffusa o prevalente Colture agricole (rif. DUSAF 2012) Elementi lineari (rif. DUSAF 2012) Pascoli d’alta quota, prati e prati stabili Filari e siepi *per approfondimenti vedi tav. 02.A3 Polarità del PTR - capoluoghi provinciali Altre polarità individuate dai PTCP Intervallo 125 - 1.000 Intervallo > 1.000 - 2.500 Intervallo > 2.500 - 5.000 Intervallo > 5.000 - 10.000 Intervallo > 10.000 Intervallo 125 - 335 Intervallo > 335 - 690 Intervallo > 690 - 1.340 Intervallo > 1.340 - 2.550 Intervallo > 2.550 *per approfondimenti vedi tav. 02.A8 POLARITÀ FLUSSI TOTALI GIORNALIERI PER ORIGINE/DESTINAZIONE (rif. Matrice OD 2014) Flussi totali città di Milano Flussi totali (esclusa Milano) HUB intercontenintale Milano Malpensa Aeroporti internazionali Rete RFI-FN Rete metropolitana e metrotranviaria Nuovi interventi - linee AV/AC (rif. PRMT) Nuovi interventi sulla rete ferroviaria (rif. PRMT) Stazioni ferroviarie Strade principali Altre strade Nuove autostrade Nuove strade principali Canale navigabile Mantova - Adriatico RETE FERROVIARIA (rif. PRMT) RETE VIABILISTICA (rif. PRMT) PORTI FLUVIALI E CANALI NAVIGABILI INTERPORTI SISTEMA AREOPORTUALE Autostrade Interventi su autostrade esistenti Interventi su strade principali esistenti Rete ferroviaria AV/AC Porti fluviali Terminal intermodali Potenziamenti sul sistema della logistica e intermodalità (rif. PRMT) *per approfondimenti vedi tav. 02.A7 Aree urbanizzate al 1954 Aree urbanizzate al 1980 Aree urbanizzate al 1999-2000 Aree urbanizzate al 2012 Rete ferroviaria Autostrade Strade statali Strade provinciali Viabilità di progetto (rif. PRMT) Rete ferroviaria di progetto (rif. PRMT) *per approfondimenti vedi tav. 02.A5 EVOLUZIONE DEGLI INSEDIAMENTI (1954 2012) SISTEMA INFRASTRUTTURALE Elementi della Rete natura 2000 e parchi naturali Parco nazionale dello Stelvio Corridoi primari della RER Varchi della RER Ambiti di Alta Naturalità della montagna (rif. art. 17 PPR) Ambito di tutela dell’Oltrepò Pavese (rif. art. 22 PPR) Ambito di tutela del grande fiume Po (rif. art. 20 PPR) Ambiti di specifico valore storico ambientale Barco della Certosa (rif. art. 18 PPR) Sistema idrico superficiale: fiumi e laghi principali (rif. Reticolo Idrico Principale) Sistema idrico superficiale: navigli storici e canali navigabili Fontanili Superficie urbanizzata Rete infrastrutturale esistente Rete infrastrutturale inprogetto (rif. PRMT) Rete ferroviaria *per approfondimenti vedi tav. 05.D2 PRINCIPALI VALORI E TUTELE AMBIENTALI Tutela e valorizzazione della biodiversità PRINCIPALI VALORI E TUTELE PAESAGGISTICHE Elementi della tutela paesistica diffusa Elementi fisici e della struttura paesaggistica SISTEMA INSEDIATIVO E INFRASTRUTTURALE Parchi regionali Areali degli elementi di primo e secondo livello della RER Riserve naturali Monumenti naturali Progetto di connessione degli elementi di valore ambientale (rif. RER) Ambito di salvaguardia dello scenario lacuale (rif. art. 19 PPR) Aree del sistema rurale Rete ferroviaria (rif. PRMT) Qualità alta Qualità media Qualità bassa Superficie urbanizzata *per approfondimenti vedi tav. 05.D3 Valori di qualità agricola dei suoli in base al Metland e agli elementi identitari del sistema rurale (rif. tavola 02.A3) Sistema idrico principale Suolo non agricolo (rocce , ghiacciaci, aree sterili ecc...) Aree compromesse a causa della contaminazione dei suoli (siti contaminati e siti potenzialmente contaminati) (rif. banca dati AGISCO) Superficie esterna al suolo utile netto 1.000 - 5.000 5.000 - 10.000 10.000 - 15.000 > 15.000 Servizi pubblici o privati e aree infrastrutturali (rif. DUSAF 2012) Insediamenti industriali, artig ianali e commerciali (rif. DUSAF 2012) *per approfondimenti vedi tav. 02.A6 SISTEMA INSEDIATIVO Residenza (densità abitativa - ab./km 2 ) Servizi e infrastrutture Attività economiche Rete ferroviaria Autostrade Strade statali Strade provinciali Viabilità di progetto (rif. PRMT) Rete ferroviaria di progetto (rif. PRMT) SISTEMA INFRASTRUTTURALE 1.000 - 5.000 Superficie urbanizzata Superficie urbanizzabilie Parti delle previsioni dei PGT escluse dal calcolo della superficie urbanizzabile Comuni con PGT non disponibile *per approfondimenti vedi tav. 04.C1 Colture biologiche *per approfondimenti vedi tav. 03.B Qualità media Qualità bassa Sistema idrico principale Aree urbanizzate Suolo non agricolo (rocce, ghiacciai, aree sterili ecc) PRODUZIONI DI QUALITÀ VALORI DI QUALITÀ DEI SUOLI “UTILI” IN BASE AGLI ELEMENTI IDENTITARI DEL SISTEMA RURALE Qualità alta Marchi di qualità (IGP, IGT, DOCG, DOP) Aree da recuperare 2,01 - 5% incidenza bassa 5,01 - 12% incidenza alta 12,01% - 42% incidenza critica *per approfondimenti vedi tav. 04.C3 Aree da recuperare ricomprese in ambiti di trasformazione Rete ferroviaria Autostrade Strade principali Rete ferroviaria di progetto SISTEMA INFRASTRUTTURALE Viabilità di progetto(rif.PRMT) INCIDENZA DELLE AREE DA RECUPERARE SULLA SUPERFICIE URBANIZZATA - tavola 04.C1 Aree da recuperare comprese in strumenti di programmazione negoziata Siti potenziamente contaminati 0,01 2% Incidenza trascurabile AREE DA RECUPERARE Ambiti di trasformazione prevalentemente per altre funzioni del Documento di Piano dei PGT (rif. previsioni al 31/08/2016) Ambiti di trasformazione su superficie urbanizzata Ambiti di trasformazione su superf. non urbanizzata Ambiti di trasformazione su suolo non urbanizzato Superficie urbanizzata Comuni con dati non disponibili *per approfondimenti vedi tav. 04.C2 Ambiti di trasformazione prevalentemente residenziali del Documento di Piano dei PGT (rif. previsioni al 31/08/2016) Ambiti di trasformazione su suolo urbanizzato 2,01% - 5% - Incidenza bassa 5,01% - 12% - Incidenza alta 12,01% - 42% - Incidenza critica > 20 35% - Livello molto critico 35% - 50% - Livello mediamente critico > 50% - Livello critico o molto critico 1 - 21 (numero progressivo) Capoluoghi provinciali città di riferimento della pianificazione Polarità da PTCP (abitanti > 10.000) centri minori di riferimento d ella pianificazione 0,01 2% Incidenza trascurabile INDICE DI URBANIZZAZIONE SU SUOLO UTILE NETTO AREALI DI PROGRAMMAZIONE DELLA RIGENERAZIONE TERRITORIALE INCIDENZA DELLE AREE DA RECUPERARE SU SUPERFICIE URBANIZZATA (rif. tavola 04.C1) *per approfondimenti vedi tav. 04.D4 Rete ferroviaria Autostrade Strade principali Rete ferroviaria di progetto SISTEMA INFRASTRUTTURALE Viabilità di progetto(rif.PRMT) Superfice urbanizzata INDICE DI URBANIZZAZIONE Livello molto critico: > 65% Livello critico: 50% - 65% Livello mediamente critico: 35% - 50% Livello poco critico: 20% - 35% Livello non critico: < 20% INDICE DI SUOLO UTILE NETTO Livello critico: 25% - 50% Livello poco critico: 50% - 75% Livello non critico: > 75% Livello molto critico < 25% Confine Regione Lombardia Confini della Città Metropolitana e delle province Ambiti Territoriali Omogenei PTR l.r. 31/14 Tutela del paesaggio dei laghi di Mantova (rif. art. 19 PPR) Ambiti di elevata naturalità della montagna (rif. art. 17 PPR) Progetto di integrazione del PTR ai sensi della l.r. 31/14 Città Metropolitana di Milano Caratteri e criteri per la riduzione del consumo di suolo e la rigenerazione 06 riproduzioni fuori scala Regione Lombardia Direzione Generale Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Città Metropolitana Roberto Laffi (Direttore Generale) Maurizio Federici (Responsabile di progetto) Filippo Dadone Marco Cassin (fino a giugno 2016) Sara Pace Antonella Zucca Walter Callini Sandra Zappella Ufficio di piano Direzione Generale Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Città Metropolitana Michela Cavallazzi, Antonella Sacco, Carolina Semeraro, Chiara Penco Fondazione Lombardia per l'Ambiente Fabrizio Piccarolo (Direttore), Riccardo Falco (Responsabile dell’Area di Ricerca Territoriale) Manuela Panzini (Coordinatore gruppo di lavoro FLA) Fabrizio Ottolini Gianmarco Paris Ekaterina Solomatin Giovanna Michielin Grafica Tania Feltrin Fino a luglio 2016 hanno collaborato: Angela Airoldi, Ugo Targetti, Lorenzo Spallino, Sergio Cogliati Si ringraziano tutti i componenti del Gruppo di lavoro interdirezionale regionale, nonché i Gruppi di lavoro e co-progettazione "Province e Città Metropolitana di Milano" e “Comuni della sperimentazione”, e i Tavoli di confronto "UPL-ANCI", "Ordini professionali", "Associazioni di categoria". La tavola rappresenta la distribuzione territoriale delle aree da recuperare e la classificazione dei comuni per intervallo di incidenza delle aree da recuperare sull’urbanizzato. Le aree da recuperare comprendono le aree dismesse, come risultano nel SIT della Regione e le aree contaminate da bonificare, come risultano dalla banca dati AGISCO; i due archivi forniscono i dati dimensionali. I valori di incidenza delle aree da recuperare sull’urbanizzato che variano da 0,01% ad un massimo registrato del 42% sono stati distribuiti in quattro intervalli. I comuni la cui superficie urbanizzata non è campita con una delle colorazioni in legenda, risultano essere privi di aree da recuperare, ovvero di aree dismesse e aree contaminate da bonificare, come risultano dalle banche dati regionali considerate. APPROVATO DAL CONSIGLIO REGIONALE CON DELIBERAZIONE N. XI/411 DEL 19/12/2018

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SPECIFICITA’ TERRITORIALI DEGLI AMBITI

ELEMENTI IDENTITARI DEL SISTEMA PAESISTICO AMBIENTALE ELEMENTI IDENTITARI DEL SISTEMA RURALE - A3

ELEMENTI IDENTITARI DEL SISTEMA INSEDIATIVO E INFRASTRUTTURALE

SPECIFICITA’ TERRITORIALI DEGLI AMBITI

POLARITA’ PTCP E SISTEMA DI RELAZIONI - A8

SUOLO URBANIZZATO E CONSUMO DI SUOLO CARATTERI QUALITATIVI DEI SUOLI

STRATEGIE E SISTEMI DELLA RIGENERAZIONE - D4

SUPERFICIE URBANIZZATA E SUPERFICIE URBANIZZABILE – C1 INCIDENZA DELLA RIGENERAZIONE SU SUOLO URBANIZZATO – C3

MORFOLOGIA ED ELEMENTI COSTITUTIVI DELLA STRUTTURA FISICA – A1 ELEMENTI ORIGINARI DELLA STRUTTURA TERRITORIALE – A4

DENSITA’ E CARATTERI INSEDIATIVI - A6 SISTEMA INFRASTRUTTURALE ESISTENTE E DI PROGETTO – A7

QUALITA’ DEI SUOLI AGRICOLI - B

STOCK DI ABITAZIONI AI CENSIMENTI 2001-2011 COMPOSIZIONE PERCENTUALE SRUTTURA PRODUTTIVA

Gli Ambiti di Trasformazione dei PGT vengono classificati in base alla funzione prevalente.

Quando la superficie dell’Ambito di Trasformazione ricade per più del 50% nelle aree urbanizzabili, allora l’intero Ambito di Trasformazione viene classificato come Ambito su

suolo libero.

CARATTERI SOCIO-ECONOMICI

ELEMENTI DI VALORE PAES.-AMB.EMERGENTI - A2

EVOLUZIONE DEI PROCESSI INSEDIATIVI - A5

2001

2011

2013

Business

Services

Editoria,

comunicazione

Turismo

Trasporti

Commercio dettaglio

Commercio ingrosso

Public

utilities

Costruzioni

Manifattura

Estrazioni

Agricoltura

Istruzione, salute,

servizi alla

persona

Altri servizi

CARATTERIZZAZIONE DEGLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE –C2

Soglia provinciale di riduzione del consumo di suolo

Milano e cintura metropolitana:

Sistema fisico della bassa pianura. Elementi del soprassuolo: fiumi principali (Olona, Seveso, Lambro); canali e navigli (Naviglio Grande, Naviglio Pavese, Naviglio della

Martesana, Conca dei Navigli); fontanili, sistema irriguo e manufatti idrici; vegetazione ripariale dei corsi d’acqua minori.

Nord Milanese:

Sistema fisico dell’alta e della bassa pianura. Elementi del soprassuolo: fiumi principali (Olona, Seveso, Lambro, torrente Lura); canali (Canale Villoresi); porzione di fascia dei

fontanili tra Olona e Ticino; sistema irriguo e manufatti idrici; vegetazione ripariale dei corsi d’acqua minori, Boschi delle Groane, Bosco di Vanzago, Pineta di Cesate e altri residui

boschivi.

Sempione e Ovest Milanese:

Sistema fisico dell’alta e bassa pianura e dei grandi fiumi. Elementi del soprassuolo: fiumi principali (Ticino e Olona); canali e navigli (Naviglio Grande, Naviglio Vecchio,

Canale Industriale, Canale Regresso, Canale Tre Salti, Canale Turbighetto); porzione della fascia occidentale dei fontanili del Milanese; sistema irriguo e manufatti idrici;

boschi e brughiere dell’alta pianura, boschi planiziali della valle del Ticino, vegetazione ripariale dei corsi d’acqua minori.

Sud Milanese:

Sistema fisico della bassa pianura. Elementi del soprassuolo: fiumi principali (Ticino e Lambro meridionale) e rii minori (colatore Ticinello); navigli (Naviglio Grande, Naviglio

Pavese, Naviglio di Bereguardo); porzione della fascia occidentale dei fontanili del Milanese; sistema irriguo e manufatti idrici; boschi planiziali della valle del Ticino e dei pianalti

della pianura, vegetazione ripariale dei corsi d’acqua minori.

Est Milanese:

Sistema fisico dell’alta e bassa pianura. Elementi del soprassuolo: fiumi principali (Adda, Lambro) e rii minori (torrente Molgora, Rio Vallone); navigli (Naviglio della Martesana,

Canale Muzza); fascia dei fontanili tra Lambro e Adda; residui boschivi isolati e vegetazione ripariale dei corsi d’acqua minori.

Lodigiano e colline di San Colombano:

Sistema fisico della collina (Collina Banina di San Colombano al Lambro). Elementi del soprassuolo: fiumi principali: Lambro. Elementi boschivi della Collina Banina

Milano e cintura metropolitana:

Parchi regionali: Parco Agricolo Sud Milano, Parco Nord Milano

PLIS: Parco della Balossa, Parco della Media valle del Lambro, Parco del Grugnotorto-Villoresi, Parco Est delle Cave

Nord Milanese:

Parchi regionali: Parco Agricolo Sud Milano, Parco delle Groane, Parco Nord Milano

SIC: Boschi delle Groane, Bosco di Vanzago, Pineta Di Cesate

ZPS: Bosco di Vanzago

PLIS: Parco Valle del Lura, Parco del Basso Olona, Parco del Grugnotorto-Villoresi

Sempione e Ovest Milanese:

Parchi regionali: Parco Lombardo della Valle del Ticino

SIC: Turbigaccio, Boschi di Castelletto e Lanca di Bernate, Boschi della Fagiana, Fontanile Nuovo

ZPS: Boschi del Ticino, Riserva Regionale Fontanile Nuovo.

PLIS: Parco del Bosco comunale di Legnano, Parco Alto Milanese, Bosco del Rugareto, Parco dei Mulini, Parco delle Roggie, Parco del Roccolo, Parco del Gelso.

Geositi: Fontanile Nuovo.

Sud Milanese:

Parchi regionali: Parco Agricolo Sud Milano, Parco lombardo della Valle del Ticino

SIC: Basso Corso e Sponde Del Ticino, Bosco di Cusago, Oasi Di Lacchiarella.

ZPS: Boschi del Ticino.

Est Milanese:

Parchi regionali: Parco Agricolo Sud Milano, Parco dell’Adda Nord

SIC: Oasi Le Foppe di Trezzo sull’Adda, Sorgenti della Muzzetta

Geositi: Sorgenti della Muzzetta

PLIS: Parco Est delle Cave, Parco alto Martesana, Parco del Rio Vallone, Parco del Molgora

Lodigiano e colline di San Colombano:

PLIS: Parco della collina di San Colombano

Milano e cintura metropolitana:

Paesaggio agrario della bassa pianura, continuo e strutturato nelle porzioni residue, a sud di Milano ove mantiene il carattere ordinatore. Presenza diffusa o prevalente

dell’agricoltura periurbana, con assunzione di valore delle aree libere residuali. Elementi: marcite e prati irrigui, risaie, fontanili, rete irrigua del Naviglio Grande, del Naviglio Pavese

e delle bonifiche monastiche; argini e lembi vegetati dei corsi d’acqua; siepi, filari e cespuglieti ripariali.

Nord Milanese:

Paesaggio agrario dell’alta pianura e bassa pianura, discontinuo e destrutturato, con perdita del carattere ordinatore lungo le direttrici di forte conurbazione. Presenza prevalente

dell’agricoltura periurbana, con assunzione di valore delle aree libere residuali. Elementi: prati stabili alternati a coltivazioni cerealicole; vegetazione ripariale lungo i corsi d’acqua

minori; Canale Villoresi e sistema irriguo connesso.

Sempione e Ovest Milanese:

Tipologia: paesaggio agrario dei ripiani diluviali dell’alta pianura asciutta, discontinuo e destrutturato lungo le principali direttrici di conurbazione. Presenza diffusa o

prevalente dell’agricoltura periurbana, con assunzione di valore delle aree libere residuali. Permanenza di porzioni del sistema territoriale agrario dell’agricoltura

professionale (Magentino). Buona strutturazione residua nella porzione occidentale (ovest milanese). Paesaggio delle Valli fluviali, continuo e strutturato, con carattere ordinatore.

Paesaggio della bassa pianura irrigua, frammentato ma strutturato. Elementi: prati stabili alternati a coltivi e colture florovivaistiche; prati umidi e marcitori della Valle del Ticino;

argini e lembi vegetati dei corsi d’acqua; siepi, filari e cespuglieti ripariali.

Sud Milanese:

Tipologia: Paesaggio agrario della bassa pianura, continuo e strutturato all’esterno delle direttrici di conurbazione, ove mantiene il carattere ordinatore. Sistema territoriale agrario

dell’agricoltura professionale. Elementi: marcite e prati irrigui, del sud Milano e della Valle del Ticino, risaie, fontanili, rete irrigua del Naviglio Grande, del Naviglio Pavese e delle

bonifiche monastiche; argini e lembi vegetati dei corsi d’acqua; siepi, filari e cespuglieti ripariali.

Est Milanese:

Tipologia: Paesaggio agrario della bassa pianura e delle fasce fluviali, discontinuo ma strutturato, con carattere ordinatore. Presenza diffusa o prevalente dell’agricoltura

periurbana, con assunzione di valore delle aree libere residuali. Presenza di porzioni del sistema territoriale agrario dell’agricoltura professionale. Elementi: marcite e prati

irrigui, risaie, fontanili, rete irrigua del Naviglio della Martesana e della Muzza; argini e lembi vegetati dei corsi d’acqua; siepi, filari e cespuglieti ripariali.

Lodigiano e colline di San Colombano:

Tipologia: Paesaggio agrario della collina vitivinicola. Sistema territoriale agrario delle zone svantaggiate. Elementi: viticoltura; argini e lembi vegetati dei corsi d’acqua; presenze

boschive della Collina Banina.

Milano e cintura metropolitana:

Elementi: nuclei di antica formazione e loro apparecchiature civiche; quartieri urbani di interesse storico e paesaggistico; edifici religiosi di interesse paesaggistico, abbazie,

santuari, chiese, campanili e oratori; edifici minori della religiosità locale; archeologie industriali; chiostri, strutture civiche di interesse storico-paesaggistico; Naviglio Grande;

Naviglio Pavese; Naviglio della Martesana; Conca dei navigli; stazioni ferroviarie e loro attrezzature di interesse storico; archeologia industriale; impianti sportivi di interesse

storico; castelli e sistemi difensivi; siti archeologici; monumenti, palazzi e ville nobiliari, parchi e giardini; archeologia rurale ed edifici rurali; dimore rurali monoaziendali della

pianura irrigua, mulini.

Nord Milanese:

Elementi: nuclei di antica formazione e loro apparecchiature civiche; edifici religiosi di interesse paesaggistico, santuari, chiese e oratori; edifici minori della religiosità locale;

archeologie industriali; Canale Villoresi; palazzi e ville nobiliari, parchi e giardini; case a corte e a ringhiera; dimore rurali pluriaziendali a portico e loggiato.

Sempione e Ovest Milanese:

Elementi: nuclei di antica formazione e loro apparecchiature civiche; quartieri urbani di interesse storico e paesaggistico; edifici religiosi di interesse paesaggistico, conventi,

santuari, chiese, campanili e oratori; edifici minori della religiosità locale; palazzi e ville nobiliari, parchi e giardini; archeologie industriali; strutture civiche di interesse storico-

paesaggistico; Canale Villoresi, Canale Industriale; Canale Regresso; Canale Turbighetto; Canale Tre Salti; Naviglio Vecchio; Naviglio Grande; centrali idroelettriche di interesse

storico; mulini; siti archeologici; archeologia rurale ed edifici rurali; dimore rurali a porticato.

Sud Milanese:

Elementi: nuclei di antica formazione; edifici religiosi di interesse paesaggistico, chiese, campanili e oratori; edifici minori della religiosità locale; palazzi e ville nobiliari, parchi e

giardini; case a corte e di ringhiera; caselli doganali; castelli e altre architetture fortificate; cascine; Naviglio Grande; Naviglio Pavese; Naviglio di Bereguardo; centrali

idroelettriche di interesse storico; stazioni ferroviarie e loro attrezzature di interesse storico; archeologia industriale; archeologia rurale ed edifici rurali; dimore rurali

monoaziendali della pianura irrigua, mulini.

Est milanese:

Elementi: nuclei di antica formazione; edifici religiosi di interesse paesaggistico, chiese, campanili e oratori; edifici minori della religiosità locale; palazzi e ville nobiliari,

parchi e giardini; case a corte e di ringhiera; cascine; Naviglio della Martesana, Canale Muzza; centrali idroelettriche di interesse storico; archeologia industriale;

archeologia rurale ed edifici rurali; dimore rurali monoaziendali della pianura irrigua .

Lodigiano e colline di San Colombano:

Elementi: nuclei di antica formazione, architettura rurale.

Milano e cintura metropolitana: soglia 1954: nucleo urbano di Milano con fenomeni conurbativi verso le direttrici storiche del nord Milano (Viale Zara -Sesto San

Giovanni, Sempione, Varesina, Comasina, Valassina). Insediamenti sparsi (anche di carattere rurale) nella porzione meridional e.

Periodo 1954 – 1980: conurbazione completa della prima cintura, anche della corona meridionale attestata sul sistema delle tangenziali milanesi. Periodo 1980 – 2000:

consolidamento della densificazione territoriale, aumento del livello di conurbazione e dei caratteri residuali del territor io libero. Particolare intensità delle dinamiche

insediative nella corona meridionale attestata sul sistema delle tangenziali. Periodo 2000 – 2012: completamenti e espansioni polverizzate di ulteriore densificazione

degli insediamenti esistenti.

Nord Milanese: soglia 1954: nuclei urbani di seconda cintura milanese, attestati sulle radiali storiche di Milano (Sempione, Varesina, Comasina, Valass ina) in parte

conurbati e in parte ancora con caratteri isolati. Periodo 1954 – 1980: conurbazione completa delle radiali storiche su Milano, ulteriore frammentazione e occlusione

territoriale. Periodo 1980 – 2000: espansioni con densificazione dei sistemi conurbati. Periodo 2000 – 2012: ulteriori addizioni di margine urbano.

Sempione e Ovest Milanese: soglia 1954: sistema insediativo, ancora per nuclei distinti, del Legnanese, sulla direttrice storica del Sempione. Nuclei urbani distin ti della SS 11

Padana Superiore (tratto Arluno-Magenta). Insediamenti per nuclei distinti dell’Ovest Milanese. Periodo 1954 – 1980: forte conurbazione del sistema attestato sulla direttrice del

Sempione. Forte espansione urbana con addensamento della direttrice del Magentino e prime tendenze conurbative. Espansione de gli altri nuclei, con consumo di suolo, ma

senza frammentazione territoriale. Periodo 1980 – 2000: espansioni con densificazione di tutto l’ambito. Sia delle direttrici conurbate, sia dei nuclei distinti. Tendenze conurba tive

periferiche (Castano-Robecchetto con Induno-Turbigo e Magenta-Robecco-Abbiategrasso). Periodo 2000 – 2012: ulteriori addizioni di margine urbano con densificazione delle

conurbazioni e ulteriore frammentazione territoriale nelle porzioni esterne.

Sud Milanese: soglia 1954:, nuclei distinti in tessuto agrario (Abbiategrasso e comuni minori). Periodo 1954 – 1980: aumento, per addizione, dei nuclei isolati, senza saldature di

rilievo. Periodo 1980 – 2000: grande espansione dei nuclei distinti, anche con insorgenza di nuove tendenze conurbative (direttrice Magenta, Robecco, Ab biategrasso). Periodo

2000 – 2012: ulteriori addizioni urbane di margine, con ulteriore consumo di suolo e frammentazione territoriale.

Est Milanese: soglia 1954: nuclei urbani distinti lungo la direttrice della SS 11 Padana Superiore (Gorgonzola). Nuclei rurali distinti e isolati nelle altre porzioni territoriali. Periodo

1954 – 1980: forte espansione urbana della porzione settentrionale, con formazione della conurbazione della SS 11 Padana Superiore. Forti episodi di espansione anche lungo la

direttrice sud verso Lodi. Espansioni per addizione di tutti i centri urbani distinti. Periodo 1980 – 2000: ulteriore processo di densificazione e conurbazione di tutta la porzione nord

e consolidamento della conurbazione verso Lodi e Paullo. Frammentazione territoriale e fenomeni di occlusione. Periodo 2000 – 2012: ulteriori intense espansioni di

densificazione dell’areale nord della Martesana e di tutte le direttrici verso est e sud/est.

Lodigiano e colline di San Colombano: soglia 1954: nucleo urbano originario di San Colombano al Lambro. Periodo 1954 – 1980: forte espansione urbana della cintura. Periodo

1980 – 2000: espansione urbana diffusiva lungo le direttrici viarie e sparsa nel tessuto agricolo. Periodo 2000 – 2012: ulteriori espansioni, di densificazione del sistema insediativo.

Milano e cintura metropolitana:

Tipologie insediative: conurbazione centrale dell’area metropolitana di Milano, sviluppata su core e direttrici delle radiali storiche.

Conurbazioni lineari di cintura lungo le direttrici tangenziali ovest, sud-ovest e sud-est e le radiali intersecanti.

Caratteri dei sistemi insediativi: Densità massime per il core di Milano, la prima cintura Nord (Sesto San Giovanni,

Cologno Monzese, Bresso, Cusano Milanino, Cormano) e le conurbazioni lineari della cintura sud occidentale e sud orientale. Grande pr esenza di servizi di scala metropolitana.

Forte presenza di insediamenti produttivi nella corona del core e lungo le direttrici tangenziali ovest, sud ovest e sud -est.

Nord Milanese:

Tipologie insediative: seconda cintura della conurbazione metropolitana di Milano, direttrici delle radiali di Milano conurba te, con alta frammentazione territoriale. Caratteri dei

sistemi insediativi: densità massime lungo la direttrice della radiale storica della Valassina. Densità alte e medie per gli altri nuclei urbani, con diff usa tendenza alla

frammentazione e alla occlusione territoriale lungo le radiali milanesi (Sempione, Varesina, Comasina). Presenza diffusa di s istemi produttivi di rilevante dimensione.

Sempione e Ovest Milanese:

Tipologie insediative: conurbazione metropolitana del Sempione (direttrice Rho- Legnano - Busto Arsizio - Gallarate), direttrici conurbate (SS 11 Padana Superiore, Arluno-

Magenta) o con tendenza conurbativa (Magenta, Robecco, Abbiategrasso). Insediamenti urbani ad alta occlusione territoriale o alta frammentazione (porzione centrale).

Insediamenti anche per nuclei distinti e insediamenti rurali sparsi (ovest milanese e Valle del Ticino).

Caratteri dei sistemi insediativi: densità alte nell’area del Legnanese e del Magentino. Medio alte e medie lungo il resto dell’asta del Sempione e della SS Padana Superiore.

Densità medie o medio basse per gli insediamenti a nuclei distinti dell’Ovest Milanese. Presenza diffusa di insediamenti produttivi sia nel la porzione conurbata sia nei nuclei

esterni.

Sud Milanese:

Tipologie insediative: insediamenti urbani distinti e nucleiformi. Presenza di insediamenti rurali sparsi. Caratteri dei sist emi insediativi:densità alte in nuclei isolati

(Abbiategrasso, Locate Triulzi). Densità medie o medio basse prevalenti. Presenza di nuclei produttivi di rilevante dimension e.

Est milanese:

Tipologie insediative: direttrici lineari conurbate (SS 11 Padana Superiore, Gorgonzola) o con tendenza conurbativa (direttrice per Lodi e Paullo), insediamenti urbani per nuclei

distinti ad alta frammentazione territoriale (Martesana). Presenza di insediamenti rurali sparsi. Caratteri dei sistemi insed iativi:densità elevate nei nuclei a settentrione, medie o

basse nei nuclei insediativi a sud. Forte presenza di nuclei produttivi di rilevante dimensione.

Lodigiano e colline di San Colombano:

Tipologie insediative: nucleo urbano distinto di San Colombano al Lambro. Caratteri dei sistemi insediativi: densità alte o medio alte per il nucleo di San Colombano.

Sistema diffuso e rado, a densità molto bassa, della collina Banina.

Milano e cintura metropolitana:

Sistema viario metropolitano, radiale di Milano ( SS 35-Comasina dir nord, SS 36- Valassina, SS 11 Padana Superiore

dir ovest, SP 14 di Novegro, SS 415 Paullese, SS9 Emilia, SS 35 dei Giovi dir sud, SS 494 Vigevanese, SS 11 Padana Superiore

dir est, SS 33 del Sempione, SS 233 Varesina). Sistema autostradale e tangenziale (A4, A1, A8, A7, tangenziali est, ovest e nord).

Sistema ferroviario regionale e interregionale. AV/AC Milano Torino e Milano Roma. Aeroporto di Linate.

Sistema delle metropolitane milanesi. Interporti: Centro intermodale OTN. Vie d’acqua dei navigli milanesi.

Elementi di progetto strategico: quarta corsia A4. Terza corsia Milano Meda. Potenziamento collegamento

superstradale sud-ovest Milanese. Viabilità speciale per Segrate. Riqualificazione Rho-Monza. Potenziamento Rivoltana.

Quarta corsia A1, tratto Milano Lodi. Metrotramvia Milano Seregno. Potenziamento metrotramvia Milano Limbiate.

Nord Milanese:

Sistema viario metropolitano radiale di Milano ( SS 35-Comasina dir nord, SS 233 Varesina). Sistema autostradale e tangenziale (A4, tangenziale nord). Sistema ferroviario

regionale e interregionale. AV/AC Milano Torino. Sistema delle metropolitane milanesi. Elementi di progetto strategico: quarta corsia A4. Terza corsia Milano Meda. Riqualificazione

Rho-Monza. Variante est SS 33 del Sempione. Metrotramvia Milano Seregno. Potenziamento metrotramvia Milano Limbiate. Potenziamento della linea Rho -Gallarate. Riattivazione

linea ferroviaria Garbagnate-Arese-Lainate.

Sempione e Ovest Milanese:

Sistema viario principale passante (SS 33 del Sempione, SS 341 Gallaratese, SS 11 Padana Superiore dir ovest). Autostrada A8, autostrada A4, superstrada SS336 dir Malpensa-

Marcallo/Mesero. Sistema ferroviario di livello regionale e interregionale. Presenza diffusa di stazioni del SFR. AV/AC Milano Torino. Elementi di progetto strategico: quarta corsia

A4, variante est SS 33 del Sempione. Potenziamento della linea Rho-Gallarate. Nuova tratta Novara Turbigo.

Sud Milanese:

Sistema viario metropolitano radiale di Milano (, SS 494 Vigevanese). Sistema viario passante, SS dell’Est/Ticino. Sistema autostradale e tangenziale (A1, A7). Elementi di

progetto strategico: potenziamento collegamento superstradale sud-ovest Milanese;quarta corsia A1 nel tratto Milano Lodi; completamento raddoppio linea Milano Mortara.

Est Milanese:

Sistema viario metropolitano radiale di Milano (SS 11 Padana Superiore dir est, SP 14 di Novegro, SS 415 Paullese, SS9 Emilia, SS 35 dei Giovi dir sud). Sistema autostradale e

delle tangenziali (A4, A7, Tangenziale est, Tangenziale est-esterna, Brebemi). Interporti: Centro Intermodale di Segrate, Centro Intermodale di Melzo. Sistema ferroviario

regionale e interregionale. AV/AC Milano Roma. Elementi di progetto strategico: Potenziamento SS Paullese.

Lodigiano e colline di San Colombano:

Sistema viario di livello provinciale e comunale. Sistema ferroviario con presenza di stazioni al limite sud di San Colombano.

Milano e cintura metropolitana:

Sistema polarizzato su Milano, polo di gravitazione principale della Regione.

All’interno dell’ambito si rilevano altre polarità di rango inferiore a quella principale del capoluogo ma di rilievo assoluto (Sesto San Giovanni, Cologno Monzese, Cormano,

Assago, Cesano Boscone, ecc...).

Nord Milanese:

Sistema gravitante su Milano, polo di gravitazione principale della Regione. Su base locale il polo di maggior rilievo evidenziato dalla matrice OD 2014 è Rho, per tutte le

componenti di spostamento (lavoro, studio, occasionale).

Sempione e Ovest Milanese:

Sistema altamente policentrico, parte della direttrice storica regionale del Sempione, comprendente anche la porzione settentrionale ricadente nella Provincia di Varese.

Legnano centro di polarizzazione principale della porzione milanese. Nella porzione ovest dell’ambito (ovest milanese) si rilevano Magenta e Castano Primo (di livello locale),

riferimenti di gravitazione per tutte le componenti della matrice OD 2014 (lavoro, studio, occasionale).

Sud Milanese:

Sistema gravitante su Milano, polo di gravitazione principale della Regione. Su base locale si rilevano elementi di polarizzazione su Abbiategrasso, Binasco,

Melegnano e Paullo, centri di gravitazione locali, rilevabili per tutte le componenti di spostamento (lavoro, studio, occasionale).

Est milanese:

Sistema gravitante su Milano, polo di gravitazione principale della Regione. Si rilevano variegati elementi di polarizzazione locale dell’area “Martesana”, quali Trezzo sull’Adda,

Gorgonzola, Melzo, Cassano d’Adda, rilevabili per tutte le componenti di spostamento (lavoro, studio, occasionale).

Lodigiano e colline di San Colombano:

Sistema comunale (San Colombano al Lambro) gravitante su Lodi, Casalpusterlengo e Sant’Angelo Lodigiano.

Milano e cintura metropolitana:

Qualità dei suoli liberi omogenea.

Prevalenza della classe “alta”. Partecipano all’attribuzione del valore di classe “alta” le coltivazioni umide del milanese (marcite, e risaie).

Nord Milanese:

Qualità dei suoli liberi i omogenea.

Prevalenza della classe “alta”. Classe “media” nelle fasce fluviali.

Sempione e ovest Milanese:

Qualità dei suoli liberi distribuita in modo disomogeneo. Prevalenza

della classe “media”. Enclave di classe “alta”.

Porzioni di classe “bassa” al confine settentrionale.

Sud Milanese:

Qualità dei suoli liberi distribuita in modo disomogeneo. Prevalenza

della classe “alta”.

Enclave di classe “media”.

Partecipano all’attribuzione del valore di classe “alta” le coltivazioni umide del sud milanese (marcite, e risaie).

Est Milanese:

Qualità dei suoli liberi omogenea. Prevalenza della classe “alta”.

Collina di San Colombano:

Qualità dei suoli liberi omogenea.

Prevalenza della classe “alta”.

Partecipano all’attribuzione del valore di classe “alta” le coltivazioni della vite di San Colombano al Lambro.

MILANO E CINTURA METROPOLITANA

L’indice di urbanizzazione territoriale dell’ambito (71,2%) è il più alto della Regione, largamente superiore anche al valore dell’indice della Città Metropolitana (39,5%).

Gli indici di urbanizzazione comunale e del suolo utile netto (tavola 05.D1) registrano, entrambi, una condizione prevalente di elevata criticità del consumo di suolo.

A Milano e nella corona nord/est entrambi gli indici assumono livelli di criticità elevata e le aree libere (in gran pare oggetto di tutela) assumono un carattere prettamente

residuale. Il valore agricolo del suolo (tavola 05.D3), variabile da alto a medio, assume uno specifico significato in rapporto alla rarità delle aree libere e al ruolo che

svolgono nella regolazione dei sistemi urbani o per la connessione dei residui elementi del sistema ambientale. Tuttavia, nei Comuni della cintura orientale o in quelli

posti sulla direttrice esterna della SS233 Varesina, sono ancora presenti consistenti previsioni di consumo di suolo (tavole 04.C1 e 04.C2), che occludono alcuni dei

varchi di connessione ambientale ancora presenti.bIn questa porzione, considerando anche le notevoli potenzialità di rigenerazione presenti (tavola 04.C3), la

diminuzione del consumo di suolo deve essere effettiva e di portata significativa, finalizzata alla salvaguardia dei sistemi rurali periurbani e dei residui elementi di

connettività ambientale, anche se posti su aree di scarso valore agronomico. Le aree libere periurbane, infatti, devono strutturare la rete di connessione degli elementi di

valore ambientale presenti (Parco Regionale Nord Milano, Parco Regionale Agricolo Sud Milano, PLIS e parchi urbani), assumendoli come parte strutturante del sistema

insediativo (tavola 05.D2).

A sud est e a sud ovest, i Comuni attestati sul sistema tangenziale, ricompresi nel Parco Regionale Agricolo Sud Milano (PASM), hanno indici di urbanizzazione

comunale e di suolo utile netto tendenzialmente meno critici.

Il valore agricolo del suolo utile netto (tavola 05.D3) è variabile, da alto a medio. Qui le aree agricole sono quasi totalmente ricomprese nel PASM, e assumono un

elevato valore paesistico, ambientale, storico e rurale, anche in funzione dei servizi ecosistemici resi all’area metropolitana.

Anche per l’azione di presidio delle aree agricole svolta dal PASM, le previsioni di consumo di suolo sono meno intense che nel resto dell’Ato (tavole 04.C1 e 04.C2).

Questo territorio appartiene, comunque, alla porzione più densa dell’area metropolitana lombarda e, quindi, anche qui la diminuzione di consumo di suolo deve essere

incisiva. Le potenzialità di rigenerazione presenti, tuttavia, sono meno significative che nella porzione nord (tavola 04.C3) e potrebbe essere necessario soddisfare quote

di fabbisogni sulle residue aree libere esterne al PASM.

Soprattutto nella corona nord e lungo la cintura ferroviaria di Milano, le potenzialità di rigenerazione urbana sono le più alte di tutta la Regione (tavola 04.C3), e per il

recupero di alcune aree sono già stati stipulati protocolli o accordi istituzionali. Il recupero urbano e la rigenerazione costituiscono, qui, un obiettivo strategico di scala

regionale (areale n° 1 – tavola 05.D4), perseguibile anche con l’ausilio degli strumenti delineati dal PTR, attivabili anche con processi di co-pianificazione (Regione-Città

Metropolitana-Comuni). Qui, più che altrove, è opportuno che la rigenerazione urbana partecipi anche alla strutturazione di una rete verde urbana, possibilmente

connessa al sistema ambientale esterno.

La riduzione del consumo di suolo, il recupero e la rigenerazione urbana devono essere declinati rispetto alle gerarchie territoriali dell’ambito, al ruolo strategico di

Milano nell’assetto territoriale ed economico della Regione, nonché a quello dei Comuni di cintura (Sesto San Giovanni, Cologno Monzese, Cesano Boscone, Assago,

Rozzano, San Donato Milanese, Segrate, ecc.), all’alto grado di infrastrutturazione del trasporto pubblico metropolitano. Rispetto a questi ruoli e all’elevato grado di

infrastrutturazione presente, potranno trovare applicazione i criteri generali dettati dal PTR per gli obiettivi di progetto territoriale (presenza o necessità di insediamento

di servizi e attività strategiche di rilevanza regionale o sovralocale, ruolo assunto dai Comuni all’interno del sistema economico e produttivo, gradi di accessibilità e di

interscambio modale; ecc.).

Partecipano, alla definizione della soglia di riduzione del consumo di suolo dei PGT, anche i contenuti del PTRA dei Navigli.

L’ Ato è ricompreso nella zona critica di qualità dell’aria di cui alla DGR IX / 2605 del 30/11/2011, corrispondente all’agglomerato di Milano e ai relativi Comuni di cintura

appartenenti alla zona A. Qui la regolamentazione comunale in materia dovrà prevedere che i nuovi edifici da realizzare (anche in ambiti di rigenerazione) rispondano a

livelli elevati di prestazione energetica. Inoltre, l’eventuale Consumo di suolo previsto e/o riconfermato dovrà privilegiare i suoli direttamente connessi a reti infrastrutturali

di trasporto pubblico o ai nodi di interscambio e definire meccanismi compensativi e/o di mitigazione che concorrano ad elevare il valore ecologico del tessuto urbano e

delle reti ecologiche locali. Gli interventi di rigenerazione o riqualificazione del tessuto urbano dovranno partecipare in modo più incisivo che altrove alla strutturazione di

reti ecologiche urbane, anche attraverso la restituzione di aree libere significative al sistema ecologico locale.

NORD MILANESE

L’indice di urbanizzazione territoriale dell’ambito (57,8%) è il secondo più alto della Regione (superiore anche all’indice della Città Metropolitana, del 39,5%) e descrive la

condizione di intensa urbanizzazione, simile a quella del core metropolitano.

Anche qui, pertanto, la diminuzione del consumo di suolo deve essere effettiva e di portata significativa, finalizzata alla salvaguardia dei sistemi rurali periurbani e dei

residui elementi di connettività ambientale, anche se posti su aree di scarso valore agronomico.

L’indice di urbanizzazione comunale (tavola 05.D1) è tendenzialmente molto elevato, con livelli più critici a Paderno Dugnano e verso l’asta del Sempione (iU > 75%).

Ad ovest (Vanzago) e nelle porzioni interessate dalle tutele ambientali (porzioni di Parco Agricolo Sud Milano, di Parco Nord Milano e di Parco delle Groane, con

presenza di SIC e PLIS di limitata dimensione) il consumo di suolo, invece, è inferiore. Il valore agricolo del suolo (tavola 05.D3) è prevalentemente medio, con valori più

alti nelle porzioni ricomprese nel Parco delle Groane, del Parco Nord e del PASM. Il sistema rurale è relegato a funzioni prettamente periurbane e il valore del suolo

assume uno specifico significato in rapporto alla rarità delle aree libere e al ruolo che svolgono nella regolazione dei sistemi urbani o per la connessione dei residui

elementi del sistema ambientale. Pur in presenza di una scarsità generale di suoli liberi sono presenti diverse previsioni di consumo di suolo, di natura residenziale e

produttiva (tavole 04.C1 e 04.C2), che tendono ad occludere alcuni dei residui varchi ambientali. Soprattutto in queste situazioni la diminuzione del consumo di suolo

deve essere effettiva e di portata significativa e le aree libere periurbane devono partecipare alla strutturazione della rete di connessione ambientale, attenuando i

conflitti esistenti o insorgenti tra valori ambientali e sistema insediativo (tavola 05.D2). Le potenzialità di rigenerazione sono elevate soprattutto ad ovest, lungo direttrice

del Sempione e della A8, (tavola 04.C3) e per il recupero di alcune aree sono già stati stipulati protocolli o accordi istituzionali.

Le previsioni di trasformazione, invece, devono prioritariamente orientarsi alla rigenerazione e, solo a fronte di un impossibilità di intervento, optare per consumi di suolo

necessari solo al soddisfacimento di fabbisogni, rendendo la diminuzione di consumo di suolo effettiva e di portata significativa, soprattutto nei casi di

sovradimensionamento degli ambiti di trasformazione. In particolare, sembra necessario, qui più che altrove, che in sede di revisione dei PGT sia approfondita l’entità

dell’effettiva domanda espressa dai fabbisogni abitativi e dalle attività economiche.

Il recupero urbano e la rigenerazione costituiscono, qui, un obiettivo strategico di scala regionale (areale n° 1 – tavola 05.D4), perseguibile anche con l’ausilio degli

strumenti delineati dal PTR, attivabili anche con processi di co-pianificazione (Regione-Città Metropolitana-Comuni). Qui, come a Milano e nella cintura metropolitana, è

opportuno che la rigenerazione urbana partecipi alla strutturazione di una rete verde urbana, connessa al sistema delle aree protette presenti.

Nelle porzioni centrale e orientale le potenzialità di rigenerazione urbana sono minori (tavola 04.C3) e potrebbe essere necessario, più che altrove, soddisfare quote di

fabbisogni su porzioni di aree libere.

La riduzione del consumo di suolo, il recupero e la rigenerazione urbana devono, comunque, essere declinati rispetto alle gerarchie territoriali presenti, al ruolo dei

Comuni che esprimono vocazioni territoriali o gradi di polarizzazione (Rho, Paderno Dugnano, ecc.), al grado di infrastrutturazione del trasporto pubblico metropolitano,

con applicazione dei criteri generali dettati dal PTR per gli obiettivi di progetto territoriale (presenza o necessità di insediamento di servizi e attività strategiche di

rilevanza regionale o sovralocale, ruolo assunto dai Comuni all’interno del sistema economico e produttivo, gradi di accessibilità e di interscambio modale; ecc.).

L’Ato è sostanzialmente ricompreso nella zona critica di qualità dell’aria di cui alla DGR IX / 2605 del 30/11/2011, corrispondente all’agglomerato di Milano e ai relativi

Comuni di cintura appartenenti alla zona A. Nell’Ato la regolamentazione comunale in materia dovrà prevedere che i nuovi edifici da realizzare (anche in ambiti di

rigenerazione) rispondano a livelli elevati di prestazione energetica. Inoltre, l’eventuale Consumo di suolo previsto e/o riconfermato dovrà privilegiare i suoli direttamente

connessi a reti infrastrutturali di trasporto pubblico o ai nodi di interscambio e definire meccanismi compensativi e/o di mitigazione che concorrano ad elevare il valore

ecologico del tessuto urbano e delle reti ecologiche locali. Gli interventi di rigenerazione o riqualificazione del tessuto urbano dovranno partecipare in modo più incisivo

che altrove alla strutturazione di reti ecologiche urbane, anche attraverso la restituzione di aree libere significative al sistema ecologico locale.

SEMPIONE E OVEST MILANESE

L’ambito interessa porzioni anche della Provincia di Varese.

Per la parte ricadente nella Città Metropolitana di Milano, l’indice di urbanizzazione (36,4%) è leggermente inferiore all’indice della Città Metropolitana (39,5%).

La distribuzione dell’indice di urbanizzazione comunale (tavola 05.D1) non è però omogenea.

La conurbazione del Sempione (SS33 - e A8), da Legnano sino al Nord Milanese, è connotata da livelli di consumo di suolo più elevati di quelli presenti ad ovest, ove gli

insediamenti sono ancora distinti e il sistema rurale e ambientale mantengono sufficienti livelli di strutturazione.

Nella porzione attestata sul Sempione, il suolo libero è più raro (con casi di iU > 75% o iU 50% < iU ≤ 75% - tavola 05.D1) e spesso frammentato. Il sistema rurale

assume, di frequente, i caratteri periurbani e il valore del suolo (generalmente di valore medio – tavola 05.D3) assume uno specifico significato in rapporto alla rarità

delle aree libere compatte, al ruolo delle aree periurbane nella regolazione dei sistemi insediativi e per la connessione dei residui elementi del sistema ambientale (qui

connotato anche dalla residua presenza di boschi). Le previsioni di consumo di suolo della conurbazione (tavola 04.C1 e 04.C2), di natura sia residenziale sia

produttiva, sono poste sui margini urbani. Tendenzialmente non occludono e non interferiscono con le residue direttrici di connessione ambientale presenti. Le

potenzialità di rigenerazione e recupero sono diffuse in tutto l’Ato (tavola 04.C3). La direttrice del Sempione, di antica industrializzazione, assume però una rilevanza

strategica di scala regionale, per popolazione, capacità produttiva e grado di infrastrutturazione. Il recupero urbano e la rigenerazione costituiscono un obiettivo

strategico (areale n° 2 – tavola 05.D4), perseguibile anche con l’ausilio degli strumenti delineati dal PTR e attivabili attraverso processi di co-pianificazione (Regione-

Città Metropolitana-Comuni). Le previsioni di trasformazione, pertanto, devono prioritariamente essere orientate alla rigenerazione e, solo a fronte di un impossibilità di

intervento, optare per consumi di suolo necessari al soddisfacimento di fabbisogni, rendendo la diminuzione di consumo di suolo effettiva e di portata significativa.

Nella porzione Ovest, il consumo di suolo, pur con caratteri di varietà, è di livello inferiore rispetto alla conurbazione della SS33 (tavola 05.D1).

I caratteri del sistema rurale mutano passando da nord a sud (della pianura asciutta alla pianura irrigua) e i valori del suolo sono distribuiti in modo disomogeneo(tavola

05.D3), pur con prevalenza della classe di valore medio. Qui il suolo assume valore, oltre che per i caratteri di produttività, anche rispetto ai servizi ecosistemici di

prossimità resi alla conurbazione storica. Le previsioni di consumo di suolo residenziali e produttive sono generalmente poste in continuità con il tessuto urbano

consolidato (tavole 04.C1 e 04.C2) ma assumono, in alcuni casi, dimensioni notevoli (Castano Primo, Vanzaghello e Magnago a nord, Magenta, Vittuone, Corbetta e

Santo Stefano Ticino a sud). Ciò delinea, anche, nuove tendenze conurbative, soprattutto lungo la direttrice della SS Padana Superiore.

Nel settore ovest e sud , però, sono presenti buone potenzialità di rigenerazione (tavola 04.C3).

Le previsioni di trasformazione, pertanto, devono prioritariamente orientarsi alla rigenerazione e, solo a fronte di un impossibilità di intervento, optare per consumi di

suolo necessari solo al soddisfacimento di fabbisogni, rendendo la diminuzione di consumo di suolo effettiva e di portata significativa, soprattutto nei casi di

sovradimensionamento degli ambiti di trasformazione.

In particolare, sembra necessario, qui più che altrove, che in sede di revisione dei PGT sia approfondita l’entità dell’effettiva domanda espressa dalle attività

economiche, al fine di procedere ad un equilibrato dimensionamento degli ambiti di trasformazione produttivi.

La riduzione del consumo di suolo consentire, inoltre, il consolidamento e la tutela dei varchi di connessione ambientale oggi presenti tra i diversi tessuti urbani.

Legnano e gli altri poli del Sempione posti in Provincia di Varese (Busto Arsizio, Gallarate, sistema aeroportuale di Malpensa) costituiscono il principale centro di

gravitazione dell’Ato.

A ovest e a sud della conurbazione emergono anche i ruoli di Magenta e, in misura minore, di Castano Primo.

La riduzione del consumo di suolo e la rigenerazione devono essere declinate anche rispetto a queste gerarchie territoriali e alla funzione svolta dai centri di gravitazione

locale (Legnano e Comuni dell’asse del Sempione, Magenta, Castano Primo), con applicazione dei criteri generali dettati dal PTR per gli obiettivi di progetto territoriale

degli Ato (presenza o necessità di insediamento di servizi e attività strategiche di rilevanza sovralocale, ruolo assunto dai Comuni all’interno del sistema economico e

produttivo, ecc.).

Partecipano, alla definizione della soglia di riduzione del consumo di suolo dei PGT, anche i contenuti del PTRA dei Navigli.

La porzione di Ato attestata sulla direttrice del Sempione è ricompresa nella zona critica di qualità dell’aria di cui alla DGR IX / 2605 del 30/11/2011, corrispondente

all’agglomerato di Milano e ai relativi Comuni di cintura appartenenti alla zona A. In tale porzione la regolamentazione comunale in materia dovrà prevedere che i nuovi

edifici da realizzare (anche in ambiti di rigenerazione) rispondano a livelli elevati di prestazione energetica. Inoltre, l’eventuale Consumo di suolo previsto e/o

riconfermato dovrà privilegiare i suoli direttamente connessi a reti infrastrutturali di trasporto pubblico o ai nodi di interscambio e definire meccanismi compensativi e/o di

mitigazione che concorrano ad elevare il valore ecologico del tessuto urbano e delle reti ecologiche locali. Gli interventi di rigenerazione o riqualificazione del tessuto

urbano dovranno partecipare in modo più incisivo che altrove alla strutturazione di reti ecologiche urbane, anche attraverso la restituzione di aree libere significative al

sistema ecologico locale. Anche nel resto dell’Ato, ricompreso nella zona A (pianura ad elevata urbanizzazione) di qualità dell’aria, la regolamentazione comunale in

materia dovrà prevedere che i nuovi edifici da realizzare (anche in ambiti di rigenerazione) rispondano a livelli elevati di prestazione energetica. Laddove imprescindibile,

il nuovo consumo di suolo dovrà privilegiare localizzazioni limitrofe al sistema locale dei servizi, alle reti di mobilità (preferibilmente di trasporto pubblico) e ai nodi di

interscambio, prevedendo meccanismi compensativi e/o di mitigazione del sistema ambientale.

SUD MILANESE

L’indice di urbanizzazione territoriale dell’ambito (16,3%) è notevolmente inferiore all’indice della Città Metropolitana (39,5%).

La distribuzione dell’indice di urbanizzazione comunale è abbastanza omogenea con valori inseriti prevalentemente nella classe di minor criticità (20% ≤ iU - tavola

05.D1), con l’eccezione di Binasco che si pone nella classe immediatamente superiore. L’indice del suolo utile netto registra valori leggermente più critici per effetto dei

vincoli afferenti alle fasce fluviali (fasce A e B del PAI, aree allagabili P2 e P3) o alle zone protette (SIC , ZPS e ZSC). Il sud Milanese costituisce il principale sistema

agricolo del Milanese e la presenza del PASM ha preservato i caratteri ambientali, paesistici e rurali di questo settore della Città Metropolitana (tavola 05.D2). La qualità

dei suoli è elevata distribuita in modo omogeneo (tavola 05.D3). Nei principali centri dell’Ato (Abbiategrasso, Binasco e Melegnano) sono presenti le maggiori previsioni

di consumo di suolo (tavole 04.C1 e 04.C2). Le potenzialità di rigenerazione e recupero urbano sono tendenzialmente basse (tavola 04.C3) e potrebbe essere

necessario soddisfare fabbisogni e obiettivi di sviluppo su porzioni di aree libere.

La ripartizione della soglia provinciale di riduzione del consumo di suolo, da parte del PTCP, deve considerare il rango e il ruolo svolto dai Comuni nell’erogazione di

servizi pubblici e privati e nel sistema produttivo ed economico locale.

L’eventuale consumo di suolo dovrebbe limitarsi ad azioni di compattazione della forma urbana, evitando consumi che incidano sulla continuità del sistema rurale, sulla

frammentazione e l’erosione dei suoli di maggiore qualità o sul depauperamento degli elementi infrastrutturali (rete irrigua, fontanili e risorgive, elementi vegetazionali

lineari).

Partecipano, alla definizione della soglia di riduzione del consumo di suolo anche i contenuti del PTRA dei Navigli.

Le porzioni di Ato poste ai confini settentrionali sono ricomprese nella zona nella zona A (pianura ad elevata urbanizzazione) di qualità dell’aria di cui alla DGR IX / 2605

del 30/11/2011. In tali porzioni la regolamentazione comunale in materia dovrà prevedere che i nuovi edifici da realizzare (anche in ambiti di rigenerazione) rispondano a

livelli elevati di prestazione energetica. Laddove imprescindibile, il nuovo consumo di suolo dovrà privilegiare localizzazioni limitrofe al sistema locale dei servizi, alle reti

di mobilità (preferibilmente di trasporto pubblico) e ai nodi di interscambio, prevedendo meccanismi compensativi e/o di mitigazione del sistema ambientale.

Il resto dell’Ato è ricompreso nella zona B (pianura) di qualità dell’aria di cui alla DGR IX / 2605 del 30/11/2011. In queste porzioni la regolamentazione comunale in

materia dovrebbe prevedere incentivi per la realizzazione di edifici che rispondano ad elevati livelli di prestazione energetica, al fine di contenerne le emissioni

conseguenti.

EST MILANESE

L’indice di urbanizzazione territoriale dell’ambito (32,3%) è leggermente superiore all’indice della Città Metropolitana (39,5%).

L’indice di urbanizzazione (tavola 05.D1) è distribuito in modo disomogeneo.

Nei Comuni posti in prossimità della cintura Milanese i livelli di urbanizzazione sono marcatamente più elevati (35% < iU ≤ 60% - tavola 05.D1). A un livello inferiore si

pongono i Comuni attestati sulle radiali milanesi della SS Padana Superiore e sulla SS Cassanese e quelli più periferici, verso il Lodigiano e il Cremasco.

Il valore agricolo del suolo (tavola 05.D3) è elevato. Nelle porzioni più intensamente urbanizzate, in prossimità alla cintura milanese, le aree agricole assumono i caratteri

periurbani propri di contesti metropolitani.

Qui, dove la disponibilità di suoli liberi è più bassa e le potenzialità di rigenerazione sono significative, le previsioni di consumo di suolo (tavole 04.C1 e 04.C2) sono

effettivamente sporadiche e di dimensione molto limitata, costituite da interventi di cucitura e densificazione urbana, senza occlusione di direttrici di connessione

ambientale (tavola 05.D2).

Lungo le radiali più esterne e verso est, dove la disponibilità di suolo è ancora elevata, le previsioni di consumo di suolo (residenziali e produttive) assumono, invece, un

rilievo dimensionale maggiore.

Qui sono meno marcate le potenzialità di rigenerazione rilevabili alla scala regionale, comunque presenti a livello di singolo comune, con Cassano d’Adda comunque

ricompreso nell’areale di rigenerazione preminente individuato sull’asse Cassano-Treviglio-Caravaggio (areale n° 22 - tavola 05.D4).

A fronte delle previsioni esistenti, la riduzione del consumo di suolo può essere qui più incisiva che nelle porzioni di cintura, contribuendo al consolidamento della

continuità rurale e ambientale locale.

La ripartizione della soglia provinciale di riduzione del consumo di suolo, da parte del PTCP, dovrebbe considerare il diverso ruolo assunto dai poli (nella cintura

milanese, a Melzo e Gorgonzola ad ovest, a Trezzo d’Adda, Vaprio d’Adda e Cassano d’Adda ad est), rispetto all'erogazione dei servizi o al ruolo economico produttivo

svolto nell’area.

L’eventuale consumo di suolo necessario per il soddisfacimento dei fabbisogni dovrebbe limitarsi ad azioni di compattazione della forma urbana, considerando il valore

delle residue aree libere in rapporto alla loro funzione connettiva con gli elementi ambientali di pregio (sistema dei parchi regionali fluviali, SIC, ZPS e ZSC) e ai valori

dell’agricoltura periurbana presenti.

Partecipano, alla definizione della soglia di riduzione del consumo di suolo da parte degli strumenti di governo del territorio (PTCP e PGT), anche i contenuti del PTRA

dei Navigli.

La porzione occidentale dell’Ato, verso Milano, è ricompresa nella zona critica di qualità dell’aria di cui alla DGR IX / 2605 del 30/11/2011, corrispondente

all’agglomerato di Milano e ai relativi Comuni di cintura appartenenti alla zona A. In tale porzione la regolamentazione comunale in materia dovrà prevedere che i nuovi

edifici da realizzare (anche in ambiti di rigenerazione) rispondano a livelli elevati di prestazione energetica. Inoltre, l’eventuale Consumo di suolo previsto e/o

riconfermato dovrà privilegiare i suoli direttamente connessi a reti infrastrutturali di trasporto pubblico o ai nodi di interscambio e definire meccanismi compensativi e/o di

mitigazione che concorrano ad elevare il valore ecologico del tessuto urbano e delle reti ecologiche locali. Gli interventi di rigenerazione o riqualificazione del tessuto

urbano dovranno partecipare in modo più incisivo che altrove alla strutturazione di reti ecologiche urbane, anche attraverso la restituzione di aree libere significative al

sistema ecologico locale. Anche nel resto dell’Ato, ricompreso nella zona A (pianura ad elevata urbanizzazione) di qualità dell’aria, la regolamentazione comunale in

materia dovrà prevedere che i nuovi edifici da realizzare (anche in ambiti di rigenerazione) rispondano a livelli elevati di prestazione energetica. Laddove imprescindibile,

il nuovo consumo di suolo dovrà privilegiare localizzazioni limitrofe al sistema locale dei servizi, alle reti di mobilità (preferibilmente di trasporto pubblico) e ai nodi di

interscambio, prevedendo meccanismi compensativi e/o di mitigazione del sistema ambientale.

LODIGIANO E COLLINE DI SAN COLOMBANO

L’indice di urbanizzazione territoriale, della porzione d’ambito di competenza della Città Metropolitana di Milano, è del 18,9%, non rapportabile all’indice della Città

Metropolitana.

La porzione territoriale coincide con l’enclave ricadente sotto la giurisdizione amministrativa della Città Metropolitana, collocata nell’ambito del Lodigiano, e connotato da

precipui caratteri insediativi, rurali e ambientali.

Il sistema insediativo coincide con quello del nucleo urbano di San Colombano al Lambro e delle infrastrutture rurali diffuse sulle pendici collinari.

La riduzione del consumo di suolo dovrebbe tendere a contenere l’espansione urbana, anche con l’obiettivo prioritario di salvaguardare le pratiche colturali di pregio

(viti).

Qui è opportuno che gli eventuali consumi di suolo ammessi, a valle dell’applicazione della soglia di riduzione, si pongano in continuità con gli insediamenti esistenti,

senza alterare, al contempo, il rapporto insistente tra sistema urbano, insediamenti rurali, strutture agrarie e sistemazione del suolo.

La porzione di Ato interprovinciale di competenza della Città Metropolitana di Milano è ricompreso nella zona B (pianura) di qualità dell’aria di cui alla DGR IX / 2605 del

30/11/2011. La regolamentazione comunale in materia dovrebbe prevedere incentivi per la realizzazione di edifici che rispondano ad elevati livelli di prestazione

energetica, al fine di contenerne le emissioni conseguenti.

Il PIL pro capite della Città Metropolitana, pari a 36.302 euro, è superiore sia al valore medio lombardo

(32.980 euro) sia a quello nazionale (25.727 euro). La sua economia produce il 10% circa dell’intero valore

aggiunto nazionale. Il settore industriale rappresenta ancora oltre il 24% del valore aggiunto totale d’area, ma il

settore trainante è quello dei servizi con il 75,6% del valore aggiunto totale della Città Metropolitana. Le Unità

Locali attive al 2014 rappresentano il 33% del tessuto produttivo lombardo. Rispetto al 2009 la Città presenta

variazioni negative, ma decisamente molto contenute rispetto a quanto si rileva in Lombardia. L’insieme dei

business services vede la perdita di quasi 1.570 UL, ma un incremento di ben 13.470 addetti, risultato anche di

fenomeni di concentrazione e riorganizzazione del segmento verso unità di maggiore dimensione.

Note:

Elaborazioni FLA su dati SMAIL - UNIONCAMERE Lombardia 2014

UNITA’

LOCALI

ADDETTI

ANDAMENTO DEMOGRAFICO E PREVISIONI

2001 2011 2015 2020 2025 2030 2050

popolazione previsioni

ISTAT

previsioni

Eupolis

previsioni

PRERP

2.950.000

3.250.000

3.100.000

3.550.000

3.400.000

abitazioni

occupate

1.537.110

nuove

abitazioni

27.089

abitazioni non occupate

103.360

totale

1.640.470

abitazioni

occupate

1.351.354

abitazioni non occupate

89.297

totale

1.440.651

Sud-est

milanese

Milano e cintura

metropolitana

Sud-ovest

milanese

Nord

milanese Sempione e

ovest

milanese

Note:

• con “abitazioni occupate” si intendono le abitazioni occupate da persone che hanno dimora abituale nelle stesse, anche se assenti alla data del censimento

• con “abitazioni non occupate” si intendono le abitazioni occupate esclusivamente da persone non residenti, quelle non occupate da residenti e quelle non occupate,quelle

utilizzate ad uso diverso e la quota relativa alla parte dello stock lasciata libera per la vendita o l’affitto

• le “nuove abitazioni” sono il risultato di una stima ottenuta in base ai permessi di costruire presentati nel 2011, 2012 e 2013 e considerando invariata la dimensione media

delle abitazioni al Censimento 2011

Note:

Le previsioni ISTAT sono regionali: per tutti gli anni considerati i dati provinciali sono stimati ipotizzando che le province mantengano invariato, rispetto al 2011, il loro peso

demografico sul totale regionale. Questo rappresenta naturalmente una forzatura, soprattutto nel lungo periodo, oltre a trascurare effetti che, anche alla luce dei fenomeni più

recenti, potrebbero mutare radicalmente gli andamenti demografici o l’afflusso di popolazione straniera

Fonti:

(1)ISTAT http://demo.istat.it/

(2)Eupolislombardia, Portale SIS.EL http://dwh.servizirl.it/SASPortal/main.do (3)

PRERP 2014-2016, Tabella 1.31

La tavola restituisce il sistema dei valori ambientali della Regione in relazione al suolo utile netto (tavola 05.D1),

consentendo di leggere i possibili conflitti, esistenti o insorgenti, tra i processi di consumo di suolo e la struttura

ambientale della Regione.

A tal fine la tavola restituisce la struttura delle principali tutele paesaggistico-ambientali (tavola 02.A2 - Parchi

nazionali e regionali, Parchi naturali, grandi areali di tutela paesaggistica del PPR) all’interno del progetto di Rete

Natura 2000 e del progetto di Rete Ecologica Regionale. Il riconoscimento del sistema dei valori e delle tutele

ambientali confluisce nei criteri per il contenimento del consumo di suolo definiti per gli Ambiti territoriali

omogenei.

La tavola restituisce il sistema dei valori agronomici della Regione in relazione al suolo utile netto (tavola 05.D1),

consentendo in tal modo di leggere i possibili conflitti, esistenti o insorgenti, tra pressione insediativa, sistema

rurale e qualità agronomica dei terreni, così come indicata nella tavola 03.B.

Nella tavola il valore del suolo utile netto viene assegnato in rapporto al suo valore agricolo (definito con il metodo

Metland), alla presenza di produzioni agricole di qualità o di elementi identitari del sistema rurale , cosi come

indicati nella tavola 02.A3.

Il valore dei suoli indirizza i criteri per il contenimento del consumo di suolo definiti per gli Ambiti territoriali

omogenei.

La tavola costituisce il riferimento della strategia del progetto di integrazione del PTR ai sensi della l.r. 31/2014 per la

rigenerazione territoriale di scala regionale o d’area vasta. La tavola individua gli Areali di programmazione della

rigenerazione territoriale, comprendenti territori che emergono per rilevanza delle relazioni intercomunali (tavola

02.A8), livelli di criticità del suolo utile netto (tavola 05.D1) e rilevanza delle aree da recuperare.

Negli Areali di programmazione della rigenerazione territoriale le azioni di rigenerazione possono attivarsi grazie a

processi di co-pianificazione tra gli enti, attraverso strumenti di programmazione negoziata di cui alla l.r. 2/03 e

l.r.12/05, oppure i piani territoriali d’area di cui alla l.r.12/05, per programmare strategie di area vasta, in raccordo con

gli altri strumenti di programmazione generale o settoriale regionali.

La tavola evidenzia i comuni con indice di urbanizzazione significativo (tavola 05.D1), classificati per incidenza delle

aree da recuperare in rapporto alla superficie urbanizzata (tavola 04.C3), i capoluoghi e i Comuni classificati come

polarità di livello provinciale (con popolazione superiore ai 10.000 abitanti), quali territori dove la rigenerazione

territoriale può assumere più frequentemente un carattere strategico.

I comuni la cui superficie urbanizzata non è campita con una delle colorazioni in legenda, risultano essere privi di

aree da recuperare, ovvero di aree dismesse e aree contaminate da bonificare, come risultano dalle banche dati

regionali considerate.

Soglia provinciale di riduzione del consumo di suolo tra il 25 e il 30% per le funzioni residenziali

e pari al 20% per le altre funzioni urbane (art. 3, comma 1 lett.o, l.r. 31/14).

VALORI PAESISTICO-AMBIENTALI - D2

QUALITA’ AGRICOLA DEL SUOLO UTILE NETTO - D3

VALORI DEL SUOLO - CRITERI E INDIRIZZI DI PIANO

SUOLO UTILE NETTO - D1 CRITERI E INDIRIZZI DI PIANO

La tavola rappresenta i livelli di criticità a cui è sottoposto il

“suolo utile netto”, ossia il suolo non urbanizzato che non è

interessato da significativi vincoli (fisici o normativi) di

trasformabilità e che è quindi più esposto alle possibili

pressioni insediative. In quanto tale, il suolo utile netto è

l’ambito privilegiato di attuazione della politica di riduzione

del consumo di suolo. Il suolo utile netto è ottenuto

sottraendo dal suolo libero: a) le aree a pendenza molto

elevata (acclività >50%); b) le zone umide e occupate da

corpi idrici, fiumi e laghi; c) le aree appartenenti alla Rete Na

tura 2000 (SIC, ZPS e ZSC), i monumenti naturali, le riserve

naturali, i parchi naturali; d) le aree non edificabili inserite nel

PAI e nel Piano di Gestione rischio alluvioni; e) le aree con

fattibilità geologica con gravi limitazioni (Classe IV).

L ’interpretazione dei livelli di criticità del suolo utile netto è

restituita attraverso:

- l’indice di urbanizzazione comunale letto rispetto

all’estensione del suolo utile netto. I livelli di criticità sono

maggiori laddove ad elevati indici di urbanizzazione

corrisponde una minore estensione del suolo utile netto,

come nei territori a più intensa urbanizzazione regionale;

- l’indice di suolo utile netto, ottenuto dal rapporto

percentuale tra il suolo utile netto e la superficie territoriale. I

livelli di criticità sono maggiori laddove è presente una bassa

incidenza % del suolo utile netto rispetto alla superficie

urbanizzata, come nei territori caratterizzati da un particolare

andamento orografico.

I livelli di criticità attribuiti ai due indici, oltre ad orientare i

criteri per il contenimento del consumo di suolo negli Ato e

alla scala comunale, costituiscono elemento fondante del

progetto di integrazione del PTR ai sensi della l.r. 31/14,

rapportandosi con la qualità paesistico-ambientale (tavola

05.D2), con il valore agronomico dei suoli (tavola 05.D3) e

con il tema della rigenerazione (tavola 05.D4).

Superficie

territoriale

con dati PGT

disponibili

Totale

superficie

urbanizzata

(SU)

Totale

superficie

urbanizzabile

(Surb)

Consumo di suolo

rispetto alla

superficie

territoriale con dati

PGT

disponibili

Indice di

urbanizzazione

ha ha ha % %

EST MILANESE 24.260 7.833 735 35,3 32,3

LODIGIANO E COLLINE DI SAN COLOMBANO 1.657 313 27 20,5 18,9

MILANO E CINTURA METROPOLITANA 36.819 26.199 1.481 75,2 71,2

NORD MILANESE 12.559 7.256 472 61,5 57,8

SEMPIONE E OVEST MILANESE 35.276 12.844 1.474 40,6 36,4

SUD MILANESE 46.954 7.618 851 18,0 16,2

TOTALE PROVINCIA 157.525 62.063 5.040 42,6 39,4

AMBITO TERRITORIALE

Boschi, vegetazione ripariale e altra vegetazione

spontanea (rif. DUSAF 2012)

Sistema idrico superficiale: f iumi e laghi principali

(ri f. Reticolo Idrico Principale)

Reticolo idrico principale

Fontanili

Rete irrigua

Aree argini maestri del f iume Po

(ri f. art. 20 PPR)

Rilievi alpini, prealpini e appenninici

*per approfondimenti vedi tav. 02.A1

Ghiacciai

Rete Natura 2000 - Zone di protezione speciale (ZPS)

Parchi regionali naturali

Zone umide - Convenzione RAMSAR

Parchi regionali

Monumenti naturali

Parchi locali di interesse sovracomunale (PLIS)

Ambito di salvaguardia dello scenario lacuale (r if . art. 19 PPR)

Ambito di specifica tutela dei laghi insubrici (rif . art. 19 PPR)

Area argini maestri f iume Po (r if . art. 22 PPR)

Oltrepo Pavese (r if . art. 22 PPR)

Geositi (r if . art. 22 PPR)

Siti UNESCO (r if . art. 23 PPR)

*per approfondimenti vedi tav. 02.A2

ELEMENTI DI VALORE DELLA BIODIVERSITA’

Rete Natura 2000-Siti di importanza comunitaria (SIC)

Parco nazionale dello Stelvio

ELEMENTI DI VALORE DEL PAESAGGIO

Riserve naturali

Ambiti di specifico valore storico ambientale

Barco della Certosa (rif. PPR art. 18)

Beni culturali v incolati (rif. SIBA)

Naviglio Grande e Naviglio di Pavia

(rif. art. 21 PPR)

Canali di rilevanza storico-paesaggistica

(rif. art. 21 PPR)

Superficie urbanizzata

Terreni urbanizzati o in via di urbanizzazione calcolati

sommando le parti del territorio su cui è già avvenuta la

trasformazione edilizia, urbanistica o territoriale per

funzioni antropiche (rif. art. 2 l.r. 31/14 - tavola 04.C1)

Sistema idrico superficiale: laghi e f iumi principali

(ri f. Reticolo Idrico Principale)

Rete ferroviaria

*per approfondimenti vedi tav. 02.A4

Nuclei di antica formazione

(rif. art.10 c.2 l.r. 12/2005)

Marcite

Risaie

Vigneti

Oliveti

Castagneti da frutto

Frutteti e frutti minori

Colture floro-vivaistiche

Colture orticole in campo aperto

Seminativi semplici

Seminativi arborati

Agricoltura periurbana, presenza diffusa o prevalente

Colture agricole (rif. DUSAF 2012)

Elementi lineari (rif. DUSAF 2012)

Pascoli d’alta quota, prati e prati stabili

Filari e siepi

*per approfondimenti vedi tav. 02.A3

Polarità del PTR - capoluoghi provinciali

Altre polarità individuate dai PTCP

Intervallo 125 - 1.000

Intervallo > 1.000 - 2.500

Intervallo > 2.500 - 5.000

Intervallo > 5.000 - 10.000

Intervallo > 10.000

Intervallo 125 - 335

Intervallo > 335 - 690

Intervallo > 690 - 1.340

Intervallo > 1.340 - 2.550

Intervallo > 2.550

*per approfondimenti vedi tav. 02.A8

POLARITÀ

FLUSSI TOTALI GIORNALIERI PER

ORIGINE/DESTINAZIONE (rif. Matrice OD 2014)

Flussi totali città di Milano

Flussi totali (esclusa Milano)

HUB intercontenintale Milano Malpensa

Aeroporti internazionali

Rete RFI-FN

Rete metropolitana e metrotranviaria

Nuov i interventi - l inee AV/AC (ri f. PRMT)

Nuov i interventi sul la rete

ferroviaria (rif. PRMT)

Stazioni ferroviarie

Strade principali

Altre strade

Nuove autostrade

Nuove strade principali

Canale navigabile Mantova - Adriatico

RETE FERROVIARIA (rif. PRMT)

RETE VIABILISTICA (rif. PRMT)

PORTI FLUVIALI E CANALI NAVIGABILI

INTERPORTI

SISTEMA AREOPORTUALE

Autostrade

Interventi su autostrade esistenti

Interventi su strade principali esistenti

Rete ferroviaria AV/AC

Porti f luviali

Terminal intermodali

Potenziamenti sul sistema della

logistica e intermodalità (rif. PRMT)

*per approfondimenti vedi tav. 02.A7

Aree urbanizzate al 1954

Aree urbanizzate al 1980

Aree urbanizzate al 1999-2000

Aree urbanizzate al 2012

Rete ferroviaria

Autostrade

Strade statali

Strade provinciali

Viabilità di progetto (rif. PRMT)

Rete ferroviaria di progetto (ri f. PRMT)

*per approfondimenti vedi tav. 02.A5

EVOLUZIONE DEGLI INSEDIAMENTI (1954 – 2012)

SISTEMA INFRASTRUTTURALE

Elementi della Rete natura 2000 e parchi naturali

Parco nazionale dello Stelvio

Corridoi primari della RER

Varchi della RER

Ambiti di Alta Naturalità della montagna

(ri f. art. 17 PPR)

Ambito di tutela dell’Oltrepò Pavese

(ri f. art. 22 PPR)

Ambito di tutela del grande fiume Po

(ri f. art. 20 PPR)

Ambiti di specifico valore storico ambientale

Barco della Certosa (ri f. art. 18 PPR)

Sistema idrico superficiale: fiumi e laghi principali

(rif. Reticolo Idrico Principale)

Sistema idrico superficiale:

navigli storici e canali navigabili

Fontanili

Superficie urbanizzata

Rete infrastrutturale esistente

Rete infrastrutturale inprogetto (rif. PRMT)

Rete ferroviaria

*per approfondimenti vedi tav. 05.D2

PRINCIPALI VALORI E TUTELE AMBIENTALI

Tutela e valorizzazione della biodiversità

PRINCIPALI VALORI E TUTELE PAESAGGISTICHE

Elementi della tutela paesistica diffusa

Elementi fisici e della struttura paesaggistica

SISTEMA INSEDIATIVO E INFRASTRUTTURALE

Parchi regionali

Areali degli elementi di primo e

secondo l ivello della RER

Riserve naturali

Monumenti naturali

Progetto di connessione degli elementi di valore

ambientale (rif. RER)

Ambito di salvaguardia dello scenario lacuale

(ri f. art. 19 PPR)

Aree del sistema rurale

Rete ferroviaria (rif. PRMT)

Qualità alta

Qualità media

Qualità bassa

Superficie urbanizzata

*per approfondimenti vedi tav. 05.D3

Valori di qualità agricola dei suoli in base al Metland e

agli elementi identitari del sistema rurale (rif. tavola 02.A3)

Sistema idrico principale

Suolo non agricolo

(rocce , ghiacciaci, aree sterili ecc...)

Aree compromesse a causa della contaminazione

dei suoli (siti contaminati e siti potenzialmente

contaminati) (rif. banca dati AGISCO)

Superficie esterna al suolo utile netto

1.000 - 5.000

5.000 - 10.000

10.000 - 15.000

> 15.000

Servizi pubblici o privati e aree infrastrutturali

(rif. DUSAF 2012)

Insediamenti industriali, artig ianali e commerciali

(rif. DUSAF 2012)

*per approfondimenti vedi tav. 02.A6

SISTEMA INSEDIATIVO

Residenza (densità abitativa - ab./km2)

Servizi e infrastrutture

Attività economiche

Rete ferroviaria

Autostrade

Strade statali

Strade provinciali

Viabilità di progetto (rif. PRMT)

Rete ferroviaria di progetto (ri f. PRMT)

SISTEMA INFRASTRUTTURALE

1.000 - 5.000

Superficie urbanizzata

Superficie urbanizzabilie

Parti delle previsioni dei PGT escluse dal calcolo

della superficie urbanizzabile

Comuni con PGT non disponibile

*per approfondimenti vedi tav. 04.C1

Colture biologiche

*per approfondimenti vedi tav. 03.B

Qualità media

Qualità bassa

Sistema idrico principale

Aree urbanizzate

Suolo non agricolo (rocce, ghiacciai, aree sterili ecc)

PRODUZIONI DI QUALITÀ

VALORI DI QUALITÀ DEI SUOLI “UTILI” IN BASE AGLI

ELEMENTI IDENTITARI DEL SISTEMA RURALE

Qualità alta

Marchi di qualità (IGP, IGT, DOCG, DOP)

Aree da recuperare

2,01 - 5% incidenza bassa

5,01 - 12% incidenza alta

12,01% - 42% incidenza critica

*per approfondimenti vedi tav. 04.C3

Aree da recuperare ricomprese in ambiti di

trasformazione

Rete ferroviaria

Autostrade

Strade principali

Rete ferroviaria di progetto

SISTEMA INFRASTRUTTURALE

Viabilità di progetto(rif.PRMT)

INCIDENZA DELLE AREE DA RECUPERARE

SULLA SUPERFICIE URBANIZZATA - tavola 04.C1

Aree da recuperare comprese in strumenti di

programmazione negoziata

Siti potenziamente contaminati

0,01 – 2% Incidenza trascurabile

AREE DA RECUPERARE

Ambiti di trasformazione prevalentemente

per altre funzioni del Documento di Piano dei PGT

(rif. previsioni al 31/08/2016)

Ambiti di trasformazione

su superficie urbanizzata

Ambiti di trasformazione

su superf. non urbanizzata

Ambiti di trasformazione

su suolo non urbanizzato

Superficie urbanizzata

Comuni con dati non disponibili

*per approfondimenti vedi tav. 04.C2

Ambiti di trasformazione prevalentemente

residenziali del Documento di Piano dei PGT

(rif. previsioni al 31/08/2016)

Ambiti di trasformazione

su suolo urbanizzato

2,01% - 5% - Incidenza bassa

5,01% - 12% - Incidenza alta

12,01% - 42% - Incidenza critica

> 20 – 35% - Livello molto critico

35% - 50% - Livello mediamente critico

> 50% - Livello critico o molto critico

1 - 21 (numero progressivo)

Capoluoghi provinciali –

città di riferimento della pianificazione

Polarità da PTCP (abitanti > 10.000) centri

minori di riferimento d ella pianificazione

0,01 – 2% Incidenza trascurabile

INDICE DI URBANIZZAZIONE SU

SUOLO UTILE NETTO

AREALI DI PROGRAMMAZIONE DELLA

RIGENERAZIONE TERRITORIALE

INCIDENZA DELLE AREE DA RECUPERARE SU

SUPERFICIE URBANIZZATA (rif. tavola 04.C1)

*per approfondimenti vedi tav. 04.D4

Rete ferroviaria

Autostrade

Strade principali

Rete ferroviaria di progetto

SISTEMA INFRASTRUTTURALE

Viabilità di progetto(rif.PRMT)

Superfice urbanizzata

INDICE DI URBANIZZAZIONE

Livello molto crit ico: > 65%

Livello cri t ico: 50% - 65%

Livello mediamente crit ico: 35% - 50%

Livello poco crit ico: 20% - 35%

Livello non crit ico: < 20%

INDICE DI SUOLO UTILE NETTO

Livello critico: 25% - 50%

Livello poco critico: 50% - 75%

Livello non critico: > 75%

Livello molto critico < 25%

Confine Regione Lombardia

Confini della Città Metropolitana e delle province

Ambiti Territoriali Omogenei PTR – l.r. 31/14

Tutela del paesaggio dei laghi di Mantova (r if . art. 19 PPR)

Ambiti di elevata naturalità della montagna (r if . art. 17 PPR)

Progetto di integrazione del PTR ai sensi della l.r. 31/14

Città Metropolitana di Milano

Caratteri e criteri per la riduzione del consumodi suolo e la rigenerazione

06riproduzioni fuori scala

maggio 2017

Regione LombardiaDirezione Generale Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Città Metropolitana

Roberto Laffi (Direttore Generale)Maurizio Federici (Responsabile di progetto)Filippo DadoneMarco Cassin (fino a giugno 2016)Sara Pace Antonella ZuccaWalter CalliniSandra Zappella

Ufficio di piano

Direzione Generale Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Città MetropolitanaMichela Cavallazzi, Antonella Sacco, Carolina Semeraro, Chiara Penco

Fondazione Lombardia per l'AmbienteFabrizio Piccarolo (Direttore), Riccardo Falco (Responsabile dell’Area di Ricerca Territoriale)

Manuela Panzini (Coordinatore gruppo di lavoro FLA)Fabrizio OttoliniGianmarco ParisEkaterina SolomatinGiovanna Michielin

Grafica

Tania Feltrin

Fino a luglio 2016 hanno collaborato: Angela Airoldi, Ugo Targetti, Lorenzo Spallino, Sergio Cogliati

Si ringraziano tutti i componenti del Gruppo di lavoro interdirezionale regionale, nonché i Gruppi di lavoroe co-progettazione "Province e Città Metropolitana di Milano" e “Comuni della sperimentazione”, e i Tavolidi confronto "UPL-ANCI", "Ordini professionali", "Associazioni di categoria".

La tavola rappresenta la distribuzione territoriale delle aree da recuperare e la classificazione dei comuni per intervallo di incidenza delle aree da recuperare

sull’urbanizzato.

Le aree da recuperare comprendono le aree dismesse, come risultano nel SIT della Regione e le aree contaminate da bonificare, come risultano dalla banca dati AGISCO; i

due archivi forniscono i dati dimensionali.

I valori di incidenza delle aree da recuperare sull’urbanizzato che variano da 0 ,01% ad un massimo registrato del 42% sono stati distribuiti in quattro intervalli.

I comuni la cui superficie urbanizzata non è campita con una delle colorazioni in legenda, risultano essere privi di aree da recuperare, ovvero di aree dismesse e aree

contaminate da bonificare, come risultano dalle banche dati regionali considerate.

APPROVATO DAL CONSIGLIO REGIONALE CON DELIBERAZIONE N. XI/411 DEL 19/12/2018