PASTORALE GIOVANILE - vocazionipadrepio.org · Ed è proprio attraverso alcune lettere estrapolate...

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editoriale www.vocazionipadrepio.org SENTIERO GIOVANE PASTORALE GIOVANILE - VOCAZIONALE - FRATI MINORI CAPPUCCINI - PROVINCIA “SANT’ANGELO E P. PIO”- FOGGIA Idoni della Pasqua editoriale Carissimi Amici, anche questa Quaresima volge al termine, abbiamo ricevuto tanti inviti alla conversione, al cambiamento, ma, probabilmente, anche quest’anno ci ritroviamo a fare i conti con i buoni propositi fatti, con l’impegno profuso e con i risultati non all’altezza delle aspettative. Ancora una volta scopriamo, perciò, l’intima gioia di celebrare la Pasqua come festa della Misericordia, come festa dell’Amore che vince la morte. Come i discepoli, anche noi andiamo incontro al Risorto carichi dei nostri tradimenti e delle nostre fughe ma il volto che ci attende è un volto di luce che dà nuovo vigore ai nostri cuori e ci invia ad annunciare a tutti la vittoria dell’Amore Misericordioso. Accanto al nostro cammino personale anche come Chiesa abbiamo vissuto un cambiamento storico: Benedetto XVI ha compiuto un gesto forte che ha smosso tutti i nostri cuori, nel suo congedarsi come papa dalla comunità cristiana egli ha detto di aver visto la Chiesa viva e di aver sperimentato l’abbraccio della comunione, il suo gesto di umiltà, oggi lo comprendiamo, ha dato l’intonazione di quello che tutti desideravamo e che nessuno forse si aspettava veramente, una nuova pagina nella vita della Chiesa, una pagina che si apre con una persona ed un nome che dicono tanto: papa Francesco. C’è un’aria nuova, che non viene dal nostro impegno e dai nostri calcoli e pronostici ma che la Pasqua ci regala, è la gioia di ripartire che il Risorto, rivolgendoci il suo sguardo di pace, che è la certezza della sua presenza, ci dona. Con questa forza proseguiamo il nostro cammino. Auguri di Santa Pasqua! PASTORALE GIOVANILE VOCAZIONALE FRATI MINORI CAPPUCCINI PROVINCIA SANT’ANGELO E PADRE PIO - FOGGIA Web: www.vocazionipadrepio.org E-mail: [email protected] fr. Maurizio Placentino ANNO XV Gennaio - Marzo 2013 1

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SENTIERO GIOVANE

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PASTORALE GIOVANILE - VOCAZIONALE - FRATI MINORI CAPPUCCINI - PROVINCIA “SANT’ANGELO E P. PIO”- FOGGIA

I doni della Pasqua

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Carissimi Amici,anche questa Quaresima volge al termine, abbiamo ricevuto tanti inviti alla conversione, al cambiamento, ma, probabilmente, anche quest’anno ci

ritroviamo a fare i conti con i buoni propositi fatti, con l’impegno profuso e con

i risultati non all’altezza delle aspettative. Ancora una volta scopriamo, perciò, l’intima

gioia di celebrare la Pasqua come festa della Misericordia, come festa dell’Amore che vince la morte.

Come i discepoli, anche noi andiamo incontro al Risorto carichi dei nostri tradimenti e delle nostre fughe ma il volto che ci attende

è un volto di luce che dà nuovo vigore ai nostri cuori e ci invia ad annunciare a tutti la vittoria dell’Amore Misericordioso.

Accanto al nostro cammino personale anche come Chiesa abbiamo vissuto un cambiamento storico: Benedetto XVI ha compiuto un gesto forte che ha smosso

tutti i nostri cuori, nel suo congedarsi come papa dalla comunità cristiana egli ha detto di aver visto la Chiesa viva e di aver sperimentato l’abbraccio della comunione,

il suo gesto di umiltà, oggi lo comprendiamo, ha dato l’intonazione di quello che tutti desideravamo e che nessuno forse si aspettava veramente, una nuova pagina nella vita della Chiesa, una pagina che si apre con una persona ed un nome che dicono tanto: papa Francesco.C’è un’aria nuova, che non viene dal nostro impegno e dai nostri calcoli e pronostici

ma che la Pasqua ci regala, è la gioia di ripartire che il Risorto, rivolgendoci il suo sguardo di pace, che è la certezza della sua presenza, ci dona. Con questa forza proseguiamo il nostro cammino.

Auguri di Santa Pasqua!

PASTORALE GIOVANILE VOCAZIONALE FRATI MINORI CAPPUCCINI PROVINCIA SANT’ANGELO E PADRE PIO - FOGGIA

web: www.vocazionipadrepio.org E-mail: [email protected]

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SENTIERO GIOVANE

Antonio Florio

Nei giorni 19-20 Gennaio abbiamo vissuto a casa Maria Pyle il terzo incontro vocazionale. Il tema di questo week-end è stato il sacramento dell’Eucari-

stia. Come già sapete, stiamo rileggendo i sacramenti in chiave vocazionale per riscoprire questi luoghi privilegiati dell’incontro con Dio e soprattutto per comprendere cosa essi possono significare per la nostra vita di giovani. Era-vamo tredici ragazzi ad occupare le stanze di casa Maria Pyle, tredici giovani che erano lì non soltanto perché invi-tati dai frati, ma perché tutti e spinti dall’unica e vera fiam-ma della vita che è Cristo. Molti di noi non si conoscevano e al gruppo si è aggiunta anche una ragazza; tutti diversi ma con un solo desiderio: incontrare Gesù e poter rispon-dere con il nostro Sì! Nella catechesi ci ha accompagnato l’episodio dei discepoli di Emmaus (Lc 24, 13-35), in modo particolare ci siamo sentiti coinvolti nel loro invito fatto al risorto: “Signore resta con noi perché si fa sera!”. Il cuore dell’uomo è in cerca di Dio e Dio cerca l’uomo tanto che viene a stare con lui. Dio non cerca case, palazzi, oro o argento, ma si offre nella carità di quel pane bianco che

è spezzato per noi, pane di

“SiGNOre reStA cON NOi Perché Si fA SerA!”

Week-endGiovani

Week-endSan Severo

Nei giorni 16-17 marzo, nel nostro convento di Ter-moli si è svolto il secondo weekend con i “giovanis-simi” provenienti dalle nostre varie fraternità (Fog-

gia, Isernia, Pietrelcina e San Giovanni Rotondo). Questa volta erano ben 15 ragazzi, accompagnati da fr. Maurizio, fr. Giuseppe, fr. Simone e Daniele Dileo. Con loro si sono aggiunti anche gli animatori Enrico, Francesco, Pierluigi e Gaetano. Nella giornata di sabato, dopo la divisione in squadre, i ragazzi hanno riflettuto insieme a fr. Simone sul Vangelo della “Donna adultera”. Da qui è partita la prima attività: ai ragazzi sono stati consegnati dei fogli su cui era scritto il brano in questione ma, con alcune parole mancan-

ti. I nostri piccoli ricercatori quindi, dopo attente ricerche, hanno trovato le parole mancanti. Ma non finisce qui! Con le parole mancati trovate, dovevano comporre una storia e disegnarla nell’attività serale. Hanno avuto da fare i nostri piccoli ricercatori, e anche questa volta c’é l’hanno fatta! Domenica, di buon mattino, i ragazzi vengono svegliati per il consueto risveglio muscolare. Dopo un’abbondante cola-zione, via alle pulizie! Ispezione e la tanto ricercata partita di calcio! Infine, non potevamo concludere questo secon-do appuntamento in modo migliore: prima attraverso la partecipazione alla mensa eucaristica e poi con un ottimo pranzo. Tutto questo come una grande famiglia.

Nei giorni 16-17 febbraio, siamo stati ospiti nella fraternità del convento di San Severo, per poter continuare a riflettere sull’importanza dei sacramenti nella nostra vita di fede. Il sacramento sviluppato in questo quarto weekend è stato quello della ricon-

ciliazione. La catechesi a cui abbiamo partecipato nel pomeriggio di sabato è stata tenuta da Padre Luciano Lotti, grande esperto di S. Pio da Pietrelcina. Ed è proprio attraverso alcune lettere estrapolate dall’epistolario del santo di Pietrelcina (lettera di Padre Pio a Raffaelina Cerase del 16 novembre 1914, lettera di Padre Pio ad Antonietta Vona del 15 novembre 1917), che P. Luciano ha sottolineato in chiave vocazionale l’importanza di questo sacramento nella vita di ogni cristiano. Nei giorni nostri, spesso la confessione è vissuta nella paura del castigo per i propri peccati commessi. Quando, poi, si riesce a superare questa paura, subentra subito lo scoraggiamento per la loro continua ripetitività. Così, dimentichiamo la nostra vera vocazione: quella di essere partecipi alla bellezza della vita in Dio. Infatti, scrive san Pio: “il cristiano nel battesimo risorge in Gesù, viene sollevato ad una vita soprannaturale, acquista la bella speranza di sedere glorioso spora il trono celeste”. Aspirare a tale bellezza, significa “cercare le cose del cielo, nulla curandosi delle cose di questa terra”, perché “ la vocazione di ogni cristiano richiede di non apporre il cuore nelle cose di questo basso mondo, […] bensì egli si deve formare tale giudizio delle cose di qua giù, da stimare ed apprezzare solo quelle che al conseguimento degli eterni beni l’aiutino, ed avere poi a vile tutte quelle che a tal fine non l’aiutano”.Pertanto, solo grazie a questo sguardo alle cose del cielo, l’uomo può realmente riconoscere la bellezza di potersi abban-donare nelle braccia misericordiose del Padre celeste, senza aver paura d’incontrare un volto severo e giustiziere Consapevoli di tutto ciò, siamo chiamati a non aver timore di Dio quando si commette qualche peccato, perché Lui è sempre pronto ad abbracciarci e a perdonarci con un amore smisurato che solo un Padre può dare.

Gianluca Iervolino

cON lO SGuArdO riVOltO VerSO le cOSe del cielO

AllA ricercA dellA PArOlA! fr. Simone Dicorato

vita, pane che dà nutrimento e sostegno. L’uomo, biso-gnoso, riconosce che si fa sera e che senza Dio non può fare nulla. Dall’incontro con Lui nasce il nostro stare insie-me e mangiare di quel pane che è frutto del lavoro dell’uo-mo, ma è in modo specialissimo presenza di Dio tra gli uo-mini. L’Eucaristia è quella scala che Giacobbe vide in sogno dalla quale salivano e scendevano angeli, scala che collega l’uomo a Dio e Dio all’uomo. Nell’adorazione eucaristica, che si è tenuta la sera del sabato, fra Giuseppe ha spezzato il pane e ha invitato ognuno di noi a farlo e a donarlo al fratello per ricordarci che anche noi, come Cristo, dobbia-mo e possiamo farci pane per i fratelli. Quello che abbiamo vissuto è stato meraviglioso, è stato un momento in cui Gesù Risorto si è posto accanto a noi, come ha fatto con i discepoli di Emmaus, ed è quindi punto di partenza per portare a tutto il mondo l’annuncio della presenza di Gesù, fonte di gioia, che può cancellare le tristezze che, per tanti motivi, possono oscurare il nostro volto. Auguro a tutti i miei amici, che hanno vissuto con me questo week-end, di saper sempre incontrare Gesù nell’Eucaristia, e di saper trasformare la nostra vita in cibo per l’umanità così che tutti noi come il salmista possiamo cantare: “ Gioia piena alla sua presenza e dolcezza senza fine alla sua destra”.

Week-endPreadolescenti

Leonardo Fania

È ancora davanti ai nostri occhi la figura silenziosa e pensierosa di papa Francesco nel momento in cui

si presentava per la prima volta Urbi et Orbi. Milioni di occhi rivolti verso quel balcone in attesa di una parola, di un gesto, di un sussurro. E finalmente quel “buonasera!”, con voce quasi imbarazzata e tremolante.Sono bastati pochi attimi per riscoprire, grazie a papa Francesco, la bellezza dell’essere seguaci di Cristo – una sensazione recentemente sbiadita a causa del troppo chiasso causato dal “ritiro sul monte” di Benedetto XVI –, di appartenere alla grande famiglia di Dio, la Chiesa, in-serita nel grande progetto che è la storia. Nessun atto di rottura con il precedente pontificato. Anzi, grande conti-nuità. È lo Spirito che unifica, che soffia sulle rovine, che fa confessare “Abbà! Siamo figli nel Figlio”. Per questo non sono i gesti esteriori che tratteggiano le continuità tra il fecondissimo pontificato di Benedetto XVI e quello di papa Francesco, ma l’unica e grande confessione di fe-de nel Padre che ci ha creati, nel Figlio che ci ha redenti e nello Spirito che ci santifica. Deve, pertanto, salire unani-me il coro di ringraziamento di tutta la Chiesa per il do-no di questo papa. Pastore mite e umile egli saprà certa-

mente, sulla scia di quanto detto e fatto dal suo predeces-sore, confermare nella fede i tanti fratelli che per un mo-tivo o per un altro hanno lasciato il gregge di Dio attirati dal canto delle sirene ammaliatrici.Ecco così delineato il grande compito che attende il Papa: annunciare Cristo crocifisso e risorto non solo ai poveri di beni materiali ma anche ai poveri di spirito, a coloro che, secondo quanto detto da Paolo VI, hanno bisogno non di maestri ma di testimoni – e noi giovani entriamo a pie-no in questa categoria – . Il nostro essere cristiani, quin-di, non deve basarsi su voli pindarici alla ricerca di chissà quale spiegazione razionale. Tutti noi, con un sincero atto di umiltà, dobbiamo chinarci di fronte alla maestà divina e con l’aiuto dello Spirito annunciare e testimoniare con la nostra stessa vita la Buona Notizia a tutti coloro i quali ci “domandano ragione della speranza che è in noi”. Se-guendo le orme del Poverello d’Assisi dobbiamo baciare il lebbroso, farci messaggeri della pace evangelica, diven-tando così portatori di Cristo e segno di contraddizione tra i fratelli. E Papa Francesco in questi primissimi giorni di pontificato ci sta offrendo un luminoso esempio. A colui che Dio ha scelto per guidare la sua Chiesa rinno-viamo la nostra obbedienza e offriamo la nostra umile preghiera affinchè possa sperimentare il soffio dello Spi-rito Santo che è più forte di ogni vento contrario e spinge la barca della Chiesa ed ognuno di noi.

francesco, il papa della

povertà

Gianluca Iervolino

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Antonio Florio

La linea d'ombra la nebbia che io vedo a me davanti per la prima volta nella vita mia mi trovo a saper quello che lascio e a non saper immaginar quello che trovo mi offrono un incarico di responsabilità portare questa nave verso una rotta che nessuno sa è la mia età a mezz'aria in questa condizione di stabilità precaria ipnotizzato dalle pale di un ventilatore sul soffitto mi giro e mi rigiro sul mio letto mi muovo col passo pesante in questa stanza umida di un porto che non ricordo il nome il fondo del caffè confonde il dove e il come e per la prima volta so cos'è la nostalgia la commozione nel mio bagaglio panni sporchi di navigazione per ogni strappo un porto per ogni porto in testa una canzone è dolce stare in mare quando son gli altri a far la direzione senza preoccupazione soltanto fare ciò che c'è da fare e cullati dall'onda notturna sognare la mamma... il mare. Mi offrono un incarico di responsabilità mi hanno detto che una nave c'ha bisogno di un comandante mi hanno detto che la paga è interessante e che il carico è segreto ed importante il pensiero della responsabilità si è fatto grosso è come dover saltare al di là di un fosso che mi divide dai tempi spensierati di un passato che è passato saltare verso il tempo indefinito dell'essere adulto di fronte a me la nebbia mi nasconde la risposta alla mia paura cosa sarò dove mi condurrà la mia natura? La faccia di mio padre prende forma sullo specchio lui giovane io vecchio le sue parole che rimbombano dentro al mio orecchio "la vita non è facile ci vuole sacrificio un giorno te ne accorgerai e mi dirai se ho ragione" arriva il giorno in cui bisogna prendere una decisione e adesso è questo giorno di monsone col vento che non ha una direzione guardando il cielo un senso di oppressione ma è la mia età dove si sa come si era e non si sa dove si va, cosa si sarà che responsabilità si hanno nei confronti degli esseri umani che ti vivono accanto e attraverso questo vetro vedo il mondo come una scacchiera dove ogni mossa che io faccio può cambiare la partita intera ed ho paura di essere mangiato ed ho paura pure di mangiare mi perdo nelle letture, i libri dello zen ed il vangelo l'astrologia che mi racconta il cielo galleggio alla ricerca di un me stesso con il quale poter dialogare ma questa linea d'ombra non me la fa incontrare. Mi offrono un incarico di responsabilità non so cos'è il coraggio se prendere e mollare tutto se scegliere la fuga od affrontare questa realtà difficile da interpretare ma bella da esplorare provare a immaginare cosa sarò quando avrò attraversato il mare portato questo carico importante a destinazione dove sarò al riparo dal prossimo monsone mi offrono un incarico di responsabilità domani andrò giù al porto e gli dirò che sono pronto a partire getterò i bagagli in mare studierò le carte e aspetterò di sapere per dove si parte quando si parte e quando passerà il monsone dirò levate l'ancora diritta avanti tutta questa è la rotta questa è la direzione questa è la decisione.

Nella mia vita ho fatto tante esperienze e ho visto tante cose: quanti sogni, quanti desideri, quante aspettative, spesso ho combattuto battaglie dall’esito quasi sconvol-

gente ed in un momento mi sono ritrovato con me stesso a riflet-tere sulla mia esistenza. Quando ero bambino non pensavo cosa la vita mi stesse preparando, oggi credo che la vita ha ancora tan-te sorprese per me ed io come giovane non devo mai perderla di vista perché in un attimo hai tutto e poi ti ritrovi con nulla. Quan-do si è nell’età nostra, un’età “a mezz’aria”, si è soliti pensare a tante cose; spesso rifletto volentieri su come sia stata la mia vita a scuola, credo che siano stati gli anni più belli perché era il primo

approccio con un mondo fatto di persone, di sensazioni, di emozioni, di innamoramenti e si sa come sia bello poter in-contrare persone come noi che vivono gli stessi nostri stati d’animo e le nostre stesse difficoltà, oppure il ricordo dei professori, che vedevamo come una minaccia alla nostra libertà e tutto il nostro impegno era volto a scongiurare un’interrogazione. Com’erano belli quei momenti, ma in

un attimo ti ritrovi a pensare, a fare una scelta, a prendere una decisione. Fino a quel momento non avevi fatto altro che

pensare a tutto fuorché al necessario: dare un significato alla vita che vivi! Divertimenti, gioie, ubriachezze e tanto altro abbiamo conosciuto, ma, come un funambolo sospeso nel vuoto, ti ritrovi “a mezz’aria”, sospeso tra ciò che sei e ciò che vorresti essere, tra i tuoi sogni e la realtà. Ebbene divenire coscienti di se nel proprio eterno valore è il momento più importante della nostra esistenza umana perché senza di questo non c’è né gioia, né entusiasmo, né vita, in una parola: disperazione! Disperazione perché non rie-sci a trovare le risposte al tuo essere ed il mondo, come una cassa di risonanza, non sente anzi respinge i tuoi flebili gemiti di vita e fa di tutto per toglierti il meglio di te. Quando ti viene tolto tutto, quando la parte migliore di te soccombe a causa degli attacchi del tempo, non ti resta nulla e vi è un vuoto incolmabile dentro di te, ma ti sorprenderà sapere che tutto ciò che desideravi e aspettavi da tanto è già lì davanti ai tuoi occhi, se ti guardi allo specchio sei tu il meglio e sei tu ciò che aspettavi da una vita. Bisogna essere capaci di ammirazioni impetuose e di volare tanto in alto che nessuno possa arrivare a comprenderti, bisogna esse-re capaci di scelte impossibili perché ciò che le rendono fattibili sono proprio i tuoi sogni e i tuoi desideri. Se tu sogni e desideri con tutto il cuore un mondo più giusto e vero, allora ecco che il mondo ti appartiene perché esso è di chi lo ama, di chi è pronto a sacrificare se stesso e gettarsi nel vuoto senza indugio anche dinanzi all’impossibile. Sei tu che fai la differenza perché sei tu che fai una scelta! Vedete non c’è nulla di più impegnativo che vivere non perché la vita è crudele con noi, ma perché essa ci riserva una serie infinita di possibilità, di dubbi, di perché, nella costante ricerca di se e del senso ultimo di noi stessi, nel pro-prio eterno valore. Essere capaci di cogliere questa sottile “linea d’ombra” è molto più che scegliere cosa indossare oggi o cosa portare domani a scuola. La vita è sacrificio e, spesso, può essere poco allettante, ma è proprio questo che la rende unica! Non basterebbe una vita intera per raccontare tutto ciò che abbiamo da dire, bisognerebbe essere eterni come i ricordi che non scom-paiono mai, allora ricorda e sarai eterno, ricorda e lì ti avvolgerà il più bello e dolce dei tuoi sogni in tutto il suo candore: è la vita che canta a te il suo poema più bello!

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POeMA Più bellO!Commento alla canzone “La linea d’ombra” di Jovanotti

15-16 Giugno 2013

8-12 Luglio 2013ADOLeSCenti 15-18 ANNI

PReADOLeSCenti 11-14 ANNI

ocazionali eek-endVV ocazionali eek-endVVVanno20122013

Periodico di informazione a cura del Servizio di Pastorale Giovanile - Vocazionale › Frati Minori Cappuccini, Provincia “Sant’Angelo e Padre Pio” - Foggia › Convento Frati Minori Cappuccini, 71013 San Giovanni Rotondo (Fg). Aut. Tribunale di Foggia n. 12/99. Direttore responsabile, direttore editoriale e responsabile del trattamento dei dati personali: Fr. Maurizio Placentino.

Hanno collaborato a questo numero: Antonio Florio, Gianluca Iervolino, fr. Simone Dicorato, Leonardo Fania. Stampa: Grafiche GRILLI SRL - FoGGIa

27-28 Aprile 2013 18-19 Maggio 2013GiOVAni 19-30 ANNI