Pagine da scuola dello sport 103

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SdS/Scuola dello Sport Anno XXXIII n.103 • 2014 3 Le linee generali e gli elementi principali del Sistema internazionale delle qualifiche dei tecnici sportivi (prima parte) Il Sistema internazionale delle qualifiche dei tecnici sportivi è il quadro di riferimento per la progettazione e la realizzazione di percorsi formativi rivolti agli allenatori. Esso è il prodotto di ricerche scientifiche e di buone pratiche degli organismi che si occupano di formazione in campo sportivo ed è stato definito nell’ambito delle attività dell’International Coaching Excellence (ICCE). Un importante accordo tra ICCE e l’Associazione delle Federazioni degli sport olimpici estivi (ASOIF) lo ha adottato come modello dei percorsi formativi per i tecnici delle diverse discipline olimpiche in tutto il mondo. Definito il ruolo del tecnico nello sport, indicate le principali funzioni che deve assolvere nei vari contesti operativi, e illustrati quali sono i diversi attori coinvolti nella formazione si offre una panoramica sullo status di allenatore nelle sue diverse modalità di occupazione e di inserimento sia nello sport di partecipazione sia nello sport di prestazione e se rilevano le competenze necessarie per svolgere i compiti e le responsabilità relative. Tra gli elementi caratterizzanti il Sistema è importante l’articolazione in quattro livelli di qualificazione: Aiuto allenatore, Allenatore, Allenatore capo e Tecnico di IV livello. Da essa deriva la necessità di definire funzioni e compiti di ciascun livello per ricavarne conoscenze e competenze oggetto della formazione. Il SISTEMA INTERNAZIONALE delle QUALIFICHE dei TECNICI SPORTIVI Claudio Mantovani Scuola dello Sport, Coni Servizi, Roma FORMAZIONE NELLO SPORT

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Le linee generali e gli elementi principali del Sistema internazionale delle qualifiche

dei tecnici sportivi (prima parte)

Il Sistema internazionale delle qualifiche dei tecnici sportivi è il quadro di riferimento per la progettazione e la realizzazione di percorsi formativi rivolti

agli allenatori. Esso è il prodotto di ricerche scientifiche e di buone pratichedegli organismi che si occupano di formazione in campo sportivo ed è stato definito

nell’ambito delle attività dell’International Coaching Excellence (ICCE). Un importante accordo tra ICCE e l’Associazione delle Federazioni degli sport olimpici estivi (ASOIF)

lo ha adottato come modello dei percorsi formativi per i tecnici delle diverse discipline olimpiche in tutto il mondo. Definito il ruolo del tecnico nello sport, indicate le principali funzioni che deve assolvere nei vari contesti operativi, e illustrati quali sono i diversi attori

coinvolti nella formazione si offre una panoramica sullo status di allenatore nelle sue diversemodalità di occupazione e di inserimento sia nello sport di partecipazione sia nello sport

di prestazione e se rilevano le competenze necessarie per svolgere i compiti e le responsabilitàrelative. Tra gli elementi caratterizzanti il Sistema è importante l’articolazione in quattro livelli

di qualificazione: Aiuto allenatore, Allenatore, Allenatore capo e Tecnico di IV livello. Da essa deriva la necessità di definire funzioni e compiti di ciascun livello per ricavarne conoscenze

e competenze oggetto della formazione.

Il SISTEMA INTERNAZIONALE delle QUALIFICHE

dei TECNICI SPORTIVI

Claudio MantovaniScuola dello Sport, Coni Servizi, Roma

FORMAZIONE NELLO SPORT

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13La GIOVANE ATLETA

Il ciclo mestruale, punto di riferimento per un sviluppo sano della giovane atleta

Nel processo di sviluppo delle giovaniatlete è necessario che siano integratiil monitoraggio continuo del menarca e il controllo del loro stato mestruale.Promuovere lo sviluppo di una giovaneatleta e supervisionarne l’allenamento è impegnativo e complesso. Se dispongono di una conoscenza maggiore della funzione mestruale le giovani atlete e le loro famigliehanno strumenti migliori per rispondere alle esigenze dell’allenamento e delle gare. Lo stato mestruale rappresenta un indicatore globale della salute e del benessere che fornisce informazioni che riguardano l’energia,il rischio di lesioni scheletriche emuscolari, l’apporto alimentare, il profilo metabolico e ormonale, il recupero e altri elementi, importantiper la prestazione. Inoltre, con l’usocrescente dei contraccettivi orali da parte delle giovani atlete che nonhanno raggiunto la loro maturità scheletrica, allenatori, allenatrici e genitori debbono essere informati dei risultati recenti che riguardano la salute delle ossa.

Vicki HarberFacoltà d’educazione fisica e tempo libero, Università dell’Alberta, Edmonton

SPORT FEMMINILE

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21Il PROBLEMA della FATICA

Thomas BossmannIstituto per lo sport e la scienza del movimento, Università di Stoccarda

Il problema della fatica: nuove tesi e conseguenze pratiche

L’origine della fatica prodotta da una attività sportiva intensa dipende dal tipo di sport e puòinteressare processi di natura nervosa centrale e di natura muscolare. Se costante o addiritturacronica rappresenta un rischio sia per quantoriguarda gli obiettivi sportivi sia per la salute fisicae psichica dell’atleta. Una migliore comprensionedelle sue cause e dei loro meccanismi d’azionepotrebbe servire alla verifica di adeguati parametri per il controllo dell’allenamento e per la loro utilizzazione durante l’allenamento stesso. In base a queste considerazioni si riassumono le tesiprincipali di un approccio innovativo al problemadella fatica che integrano e mettono in discussionele ipotesi attuali sui fattori che la causano.

SCIENZA DELL’ALLENAMENTO

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L’APPRENDIMENTO della TECNICA nel PATTINAGGIO ARTISTICO su GHIACCIO

Sviluppo della metodologia di apprendimento euristicanel pattinaggio artistico su ghiaccio

Silvia Chieruzzi Facoltà di scienze motorie e sportive, Università degli Studi di Roma Foro ItalicoCaterina Pesce Dipartimento di Scienze Motorie, umane e della salute, Laboratorio di Attività motorie e cognitive,

Facoltà di scienze motorie e sportive, Università degli Studi di Roma Foro ItalicoPatrizia Scibinetti Scienze della formazione per le attività motorie e per lo sport, Facoltà di scienze motorie e sportive,

Università degli Studi di Roma Foro Italico, RomaMario Bellucci Liceo Scientifico Farnesina, Roma

APPRENDIMENTO DELLA TECNICA

Diverse evidenze scientifiche dimostrano che lo sviluppo delle capacità coordinative in età evolutiva riveste una notevoleimportanza per la crescita motoria del bambino e che dall’inizio dell’età scolare sino al periodo puberale queste capacità

attraversano le “fasi sensibili” del loro incremento, ossia dei periodi favorevoli in cui esse rispondono al meglio alla sollecitazione funzionale. Fondamentale per lo sviluppo di queste capacità è il principio della ‘variabilità della pratica’attraverso la realizzazione di una didattica il più possibile ricca e diversificata. La metodologia di insegnamento euristica valorizza in modo peculiare la variabilità, aiutando l’allievo a trovare soluzioni sempre diverse a un dato compito motorio. Già nel 1994 ricerche condotte da Starosta, allenatore di pattinaggio e specialista di motricità in età evolutiva, avevano

identificato proprio il pattinaggio come la disciplina sportiva in grado di favorire al meglio la crescita coordinativa dei bambini.Introdurre la metodologia euristica nei programmi di insegnamento del pattinaggio su ghiaccio in età evolutiva consente

quindi di massimizzare il coinvolgimento delle capacità coordinative dell’allievo favorendo così il loro sviluppo. Ad oggi la metodica di insegnamento maggiormente utilizzata dagli istruttori è invece di tipo prescrittivo che, pur essendo

efficace componente dell’apprendimento tecnico, è limitante per l’esplorazione e la creatività motoria e deve essere considerata complementare ad un approccio euristico. L’articolo si pone perciò come obiettivo di giustificare teoricamente

e fornire suggerimenti operativi per l’integrazione dell’approccio euristico nella didattica del pattinaggio su ghiaccio.

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Una delle necessità che hanno gli allenatori che seguono gli atleti di vertice e che voglionomantenersi informati sui più recenti sviluppi internazionali della ricerca scientifica e tecnica inmateria di scienza dello sport, è quella di essere aiutati nell’orientarsi nella enorme quantitàdi lavori che vengono pubblicati nella letteratura internazionale su vari aspetti importanti per illoro lavoro e ottenere così conoscenze e informazioni che li aiutino nella loro attività di allena-mento degli atleti. A questa necessità cerca di rispondere Savoir-sport, un sito Webfranco/canadese – www.savoir-sport.org – che ha come partner l’Institut national du sportdu Quèbec di Montrèal (INS Quèbec), l’Institut national du sport, de l’expertise et da laperformance di Parigi (Insep), il Ministère de l’Èducation, du Loisir et du sport del Quèbec(MELS) e il Ministère des sports, de la jeunesse, de l’èducation populaire et de la vie associa-tive della Repubblica francese. Il sito è costituito da schede contenenti informazioni redatte erese accessibili a tutti da esperti e ricercatori di vari campi scientifici e tecnici di numerosisport, che espongono conoscenze scientifiche e tecniche di grande interesse che sono ingrado di contribuire al perfezionamento degli allenatori e attraverso esso al miglioramentodelle prestazioni sportive di atleti di alto livello. Gli obiettivi dichiarati del sito sono:

• arricchire la documentazione scientifica in lingua francese accessibile a tutti gli allenatoridei Paesi francofoni, contribuendo così al loro perfezionamento, al loro aggiornamento e almiglioramento della gestione dell’allenamento degli atleti;

• fare in modo che si sviluppi negli allenatori una cultura che punti sull’utilizzazione dellenuove tecnologie;

• rafforzare i legami tra i Paesi dell’area francofona; • offrire agli specialisti di scienza dello sport di lingua francese la possibilità di farsi conoscere

negli ambienti sportivi dei Paesi che hanno in comune l’uso della lingua francese.

Il sito dispone di un Comitato editoriale composto da ricercatori, esperti e professoridell’Università di Montrèal, dell’INS-Quebec, del Governo del Quebec per la Zona americana edell’Insep per la Zona europea. Attualmente giunto a superare le 894 schede, prevede tre tipidi schede: Schede scientifiche, Schede tecniche e Schede opinioni. Si tratta di schede redat-te in modo tale da sintetizzare e semplificare in esse le ricerche o i dati di studi pubblicatinella letteratura internazionale e le opinioni di esperti e ricercatori di varie aree scientifiche edi vari sport in modo tale da raggiungere la maggioranza degli allenatori. L’obiettivo è quello diaiutare gli allenatori di lingua francese a trovare una informazione di qualità che sia pertinenteper la loro attività pratica. Per un ulteriore approfondimento di quanto riportato nella scheda

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Fiches techniques Fiches opinions

SAVOIR-SPORTUN SITO PER GLI ALLENATORI

A cura di Mario Gulinelli

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Lo sport d’alto livello in Cina: il punto di vista di un allenatore (terza parte)

Klaus Bartonietz

SPORT NEL MONDO

In questa terza parte di un ampio rapporto sullo sport cinese, basato sull’esperienza personale dell’Autore, che ha allenato la nazionale cinesedi lancio del giavellotto femminile, su informazioni ricavate da fontidellastampa cinese e straniera, da pubblicazioni scientifiche cinesi e di altri Paesisi espongono i problemi creati allo sport cinese dalla politica di restrizionedelle nascite (la cosiddetta “politica del figlio unico”); si trattano alcuniaspetti che riguardano la ripartizione dei guadagni degli atleti cinesi professionisti e non professionisti di maggiore fama; si forniscono informazioni sugli stadi e impianti di allenamento di vari sport, sulle iniziative di sostegno e assistenza all’allenamento, sugli atleti, la loro alimentazione e su alcuni aspetti che riguardano le discussioni attualmente in atto in Cina sul ruolo dello sport.

shí shì qiú shì (cercare la verità nei fatti)

“CERCARE la VERITÀ nei FATTI”

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I 400 m, gli 800 m e i 1500 m sono le prove di corsa nelle quali, a parità di valore prestativo, è massima la concentrazione di lattato ematico dopo la competizione. Per ciascuna distanza sono indicati gli ambitidel contributo percentuale del meccanismo lattacido (ma anche di quello aerobico e di quello alattacido)

a seconda del tempo ottenuto. Sono indicate anche quali, fra le varie componenti del meccanismo energetico glicolitico, sono importanti in tali discipline e quali sono – secondo le ricerche scientifiche

effettuate – i criteri di allenamento più efficaci per ottenere un miglioramento di esse.

Enrico Arcelli, Mauro Franzetti

Introduzione

Da un punto di vista energetico le prove di corsa dell'atletica leg-gera in cui viene coinvolto maggiormente il sistema lattacido sonoi 400 m, gli 800 m e i 1500 m. In questo articolo, gli Autori voglio-no:

• approfondire il tema dell’intervento del meccanismo glicoliticonelle prove di corsa dei 400 m, degli 800 m e dei 1500 m;

• considerare le componenti importanti di tale meccanismo inqueste gare;

• indicare i criteri più corretti, secondo la letteratura scientifica,per allenare tali componenti.

Si cercherà, inoltre di indicare anche quali sono le convinzioni errateche ancora oggi molti tecnici sportivi hanno a proposito dell’acidolattico e del meccanismo energetico lattacido, a partire da quella – dicui, però, oggi la maggior parte dei tecnici si è liberata – secondo laquale l’acido lattico è soltanto un nemico dell’atleta, una sostanza cheprovoca inefficienza muscolare durante la competizione e dolori nelleore e nei giorni successivi – e non un indice del fatto che è stata pro-dotta e che è servita all’atleta per realizzare una prestazione migliore.È forse inutile precisare che la prestazione in queste prove, oltre chedall’efficienza delle caratteristiche lattacide, dipende da diversi fattori,quali quelli legati alle altre caratteristiche energetiche (aerobiche ealattacide), al costo energetico alla velocità della competizione, all’an-damento tattico di essa, ai fattori ambientali, a quelli psicologici, ecc.).

Le diverse caratteristiche lattacide nei 400, 800 e 1500 metridell’atletica leggera

METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO

METABOLISMO LATTACIDO e PROVE di CORSA dell’ATLETICA LEGGERA

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57RPE e PRESTAZIONE ISOMETRICA

L'effetto dell'allenamento svolto al 50% del massimale sull'andamento della RPE e sulla prestazione isometrica

È noto come la scala di Borg CR-10 sia uno strumento semplice, attendibile e valido per stimare l’intensità dell’esercizio ed è utilizzata per monitorare e quantificarel’intensità dell’esercizio fisico durante sedute di allenamentoaerobico o per valutare la percezione dell’esercizio durantegli allenamenti per calcolarne il training load. Alcuni studihanno evidenziato, negli ultimi anni, come la scala di BorgCR-10 sia un metodo efficace per misurare la percezionedello sforza fisico durante attività di resistance training,mentre altri Autori hanno utilizzato la scala di Borg

in giovani adolescenti impegnati negli esercizi di resistancetraining. L’idea della ricerca è stata quella di utilizzare la scala di Borg anche con soggetti in età puberale e pre-puberale all’interno di un normale progetto didatticosvolto durante le ore di Scienze motorie. Si ritiene utile infatti educare i ragazzi alle percezioni durante l’eserciziofisico e si ritiene importante quantificare la percezione dello sforzo anche durante le lezioni di Scienze motorie, per un approccio alla (auto) valutazione scientificamente evidenziato.

Michele Tornaghi Centro ricerche Mapei Sport, Olgiate OlonaPietro Luigi Invernizzi Dipartimento di Scienze biomediche per la salute, Università degli Studi di Milano

Antonio La Torre Dipartimento di Scienze biomediche per la salute, Università degli Studi di MilanoAndrea Bosio Centro ricerche Mapei Sport, Olgiate Olona

METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO

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Il METODO di SINTESI

Lo scopo di questo studio è stato quello di esaminare l'effetto di un nuovo protocollo di allenamentointervallato ad alta intensità (denominato metodo “Sintesi”) sul miglioramento della performance e sul relativo grado di adattamentodella regolazione cardiaca. Inoltre, nel presente studio è stato preso inconsiderazione, tra i diversi parametri,anche il calcolo della variabilità cardiaca a riposo (HRV). Allo studiohanno partecipato 21 giocatori di calcio di élite, la cui età, peso e statura erano rispettivamente24,3±4,7anni, 178,4+4,3 cm e81,9±9,0 kg. I partecipanti sono statirandomizzati in due gruppi: un gruppoha seguito l’High-intensity IntervalTraining 'Sintesi' (HIIT: n=11) e l'altro, Gruppo di controllo, ha seguito un modello di condizionamento classicobasato su partitelle ad alta intensitàsenza nessun tipo di “restrizione e controllo” particolare (CON: n=10). I due gruppi non differivano significativamente per età, peso e indice di massa corporea. Il gruppo sperimentale HIIT ha seguitoil metodo di allenamento ”Sintesi”bisettimanalmente, mentre il gruppoCON ha seguito un allenamento classico caratterizzato da partitelle a campi ridotti. Una settimana prima(Pre) e dopo (Post) il periodo di allenamento è stata effettuata una batteria di test specifica. La batteria di test Post (V

.O2max,

20 m sprint e resistenza alla velocità11x20 m sprint) ha mostrato un miglioramento significativo nelgruppo HIIT (62,7±1,7 ml · kg-1· min-1;2,69±0,1 s; 2,77±0,1 s) rispetto algruppo CON (58,4±1,1 ml · kg-1 · min-1;2,82±0,1 s; 2,93±0,1 s). La frequenzacardiaca a riposo (HR) ha dimostratouna tendenza statisticamente nonsignificativa verso una diminuzione dei suoi valori nell’HIIT (4,5±4,6)rispetto al CON (50,6±4,9). Questo dato farebbe pensare ad una tendenza allo spostamentodell’HRV (RMSS e SDNN) verso unamaggior attivazione parasimpatica. In conclusione, il presente studio hadimostrato che il metodo “Sintesi” può rappresentare una metodologia di lavoro efficace per il miglioramentodel profilo prestativo del calcio.

Riccardo Proietti PhD ASPETAR/Orthopedicand Sports Medicine Hospital, Exercise and Sport Science Department, DohaGiannicola Bisciotti ASPETAR/Orthopedic and Sports Medicine Hospital, Exercise and Sport Science Department, Doha

Un protocollo d’allenamento intervallato ad alta intensità per calciatori d’élite

CALCIO

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