Ottobre 2012

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E’ Google Mania Il celebre motore di ricerca festeggia 14 anni pagina 7 Sei sempre al PC E’ questa la frase che la generazione del nuovo millennio è costretta a sentire molte volte al giorno. pagina 7 70% di Sconto pag. 10 Scopri subito i Coupon Sinergie Destra Sinistra o Anarchia? Da oggi un nuovo appuntamento gastronomicoblium opo tus, sena, non simis, Catium enit; habitiam tem inat, nor patura? pagina 12 ULTRAS DIGOS E PAY TV Campanilismo e violenza A PAGINA 5 ECOLOGIA La casa “Riciclata” A PAGINA 3 L’EDITORIALE L’importanza della comunicazione A PAGINA 4 LETTERA DI UN CONSUMATORE Il Commercio visto dai consumatori A PAGINA 9 TECNOLOGIA - NOVITA’ AUTUNNO 2012 iPhone 5 messo a nudo A PAGINA 12 Direttore Editoriale: Vincenzo Calce Direttore Responsabile: Eugenio Verdini Area Marketing: Carlo Galise, Giovanni Zequila, Vincenzo Serrapica, Vanessa Baselice, Luigi Montoro Collaboratori di Redazione: Tonia Galise, Mario Fiumefreddo, Filomena I. Gaudioso [email protected] - www.progettosinergie.it Redazione: Via A. Tortora Pagani (SA) - Tel: 081 3426772 - Lun-Ven 10.00-18.00 Sabato 10.00-12.30 VIRUS DI STATO Ora i governi comprano i virus dagli Hacker... pag.12 materiale riciclabile seaecoambiente materiale riciclabile Via Filettine 127 Pagani (SA) 081 915500 Mensile - Numero 5 - Ottobre 2012 € 1,00 Geco Editore srl - Registrato presso il tribunale di Nocera Inferiore aut. n° 145/2012 Ottobre 2012 - Numero 5 Via De Gasperi 8 Pagani (SA) Tel: 081 519 8932 [email protected] www.seaecoambiente.com

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Sinergie Magazine - numero 5 Ottobre 2012

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E’ Google Mania Il celebre motore di ricerca

festeggia 14 anni pagina 7

Sei sempre al PCE’ questa la frase che la generazione

del nuovo millennio è costretta a sentire molte volte al giorno.

pagina 7

70%di Sconto pag. 10 Scopri subito i Coupon Sinergie

Destra Sinistra o Anarchia? Da oggi un nuovo appuntamento gastronomicoblium opo tus, sena, non simis, Catium enit; habitiam tem inat, nor patura?

pagina 12

ULTRAS DIGOS E PAY TV Campanilismo e violenza A PAGINA 5

ECOLOGIA La casa “Riciclata” A PAGINA 3

L’EDITORIALE L’importanza della comunicazione A PAGINA 4

LETTERA DI UN CONSUMATORE Il Commercio visto dai consumatori A PAGINA 9

TECNOLOGIA - NOVITA’ AUTUNNO 2012 iPhone 5 messo a nudo A PAGINA 12

Direttore Editoriale: Vincenzo CalceDirettore Responsabile: Eugenio Verdini

Area Marketing: Carlo Galise, Giovanni Zequila, Vincenzo Serrapica, Vanessa Baselice, Luigi Montoro

Collaboratori di Redazione: Tonia Galise, Mario Fiumefreddo, Filomena I. Gaudioso [email protected] - www.progettosinergie.it

Redazione: Via A. Tortora Pagani (SA) - Tel: 081 3426772 - Lun-Ven 10.00-18.00 Sabato 10.00-12.30

VIRUS DI STATO

Ora i governi comprano i virus dagli Hacker... pag.12

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Via Filettine 127 Pagani (SA) 081 915500

Mensile - Numero 5 - Ottobre 2012 € 1,00

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Ottobre 2012 - Numero 5

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Il Riciclo CreativoLa Casa riciclata

Di Antonella Nitto

Avete mai pensato di viv-ere in una casa realizzata con materiali da rottam-

are? C’è chi ci ha pensato, e a quanto pare sono anche numerosi i progettisti e gli architetti che si immaginano abitazioni di ques-to tipo, che possano disporre di tutti gli apparecchi e dispositivi elettronici e tecnologici che una persona possa pensare solo utiliz-zando vecchie porte, pneumatici e vetri ormai ridotti al cassonetto. Ad un centinaio di chilometri a nord di Houston nel Texas, qual-che casa spicca fra le tante realiz-zate (letteralmente “struttura a pallone”; è una tecnica di costruz-ione utilizzata per la realizzazione di edifici in legno prevalentemente in Scandinavia, Canada e negli USA). Si possono notare qua e là case con tetti fatti di targhe e fine-stre di piatti di cristallo rotti. Sono tutte creazioni di Dan Phillips, 64 anni, che dopo aver lavorato come ufficiale dei servizi segreti dell’es-ercito, circa 12 anni fa in com-pagnia della moglie ha iniziato la sua carriera di costruttore di case realizzate con materiali riciclati. Nasce così Phoenix Commotion. E’ un’azienda di proprietà di Dan e la moglie Marsha Phillips che pun-ta a progettare e realizzare case a basso costo a partire proprio da materiali che nessuno avrebbe mai

pensato potessero avere una qual-che rilevanza nella scienza delle costruzioni. Le case della Phoenix Commotion sono apprezzate non solo per il loro costo ed original-ità ma anche per la loro efficienza energetica, per questo iniziano ad essere viste di buon occhio anche dalla classe media. Dan Philips, autodidatta falegname, elettricista e idraulico, spiega che l’80% dei materiali utilizzati nelle sue nuove 14 abitazioni, è stato recuperato da altre opere di costruzione, smi-stando ad esempio fra i mucchi di spazzatura del cantiere. “Non si può sfidare le leggi della fisica o le normative di costruzione”, contin-ua Dan, “ma oltre a questo, le pos-sibilità per costruire case da mate-riali riciclati sono infinite.” Anche nella contea di Taos, nel Nuovo Messico, un gruppo di appassionati del riciclo danno vita ad una serie di abitazioni “case fai da te” riuti-lizzando lattine, bottiglie e pneu-matici, legati assieme da paglia e fango che permettono di realizzare un involucro che si autoregola ter-micamente ed utilizzando pannelli fotovoltaici e particolari sistemi di raccolta delle acque, danno vita ad una casa autosufficiente dal punto di vista energetico. E’ la Earth-Ship, ovvero la casa ecosostenibile per eccellenza. La costruzione del-la casa è caratterizzata da camere da letto, cucina e bagni tutte con

pneumatici riempiti di terra come tamponature, tetti inclinati in modo da convogliare l’acqua in due enormi taniche sotterrate in-torno alla casa creando una sorta di involucro in grado di protegger-la dal freddo o dal caldo a secon-da delle stagioni. In più, il riciclo delle acque sporche, l’accumulo di energia solare e il ricorso a mate-riali riciclati, rendono questa una casa a bassissimo impatto ambi-entale. Anche gli arredi e il design interno di queste abitazioni sono prevalentemente caratterizzati da materiali riciclati. Ogni pezzo d’arredo disposto negli apparta-menti è infatti stato realizzato con i rifiuti riciclati (100 tipologie di-verse): dai letti ai divani, dai tavoli alle sedie, dai lampadari ai tappeti, dai giochi per i bambini all’albero di Natale (realizzato ed addobba-to con tappi e bottigliette in vet-ro) sono tutti oggetti assemblati in modo artigianale. Mentre nel Nord e Centro America sono numerosi i progetti di Earthship, in Europa sono pochissime le case ecososteni-bili basate sul modello americano, un esempio sono la Earthship di Brighton in Inghilterra e la Earth-ship di Ger in Francia. Anche l’Italia sembra essere interessata a questo nuovo esperimento tanto che a breve avremo la nostra prima Earthship che ospiterà un centro di Permacultira in Piemonte.

Sin-Energie, Pagani (Campania), è un’affermata realtà aziendale che opera in tutta Italia nel settore dell’im-piantistica civile ed insustraile, dove i Sig.ri Savastano Giuseppe e Carmine insieme al padre Francesco han-no dato vita alla divisione Energia nel Consorzio.

La loro attività non solo è un lavoro ma una vera e propria passione, di tradizione generazionale, che li porta ad impeg-

narsi quotidianamente per far si che la loro Azienda possa vivere di una continua evoluz-ione e di un continuo progresso in ascesa. Fin dall’inizio l’impegno di Sinergie Energia è stato quello di affrontare le problematiche del mondo dell’ impiantistica con la massima professionalità, qualificandoci come azienda che si pone costantemente all’avanguardia nel proprio settore, sia per la qualità dei materi-ali impiegati, utilizzando i marchi leader sul mercato, che per la validità dei progetti real-izzati. Molteplici sono le tipologie di interven-ti che siamo in grado di offrire al NS cliente fornendo un servizio altamente specializzato con la massima serietà e qualità, dalla sem-plice riparazione o manutenzione, alla pro-gettazione e costruzione di impianti. Impianti solari fotovoltaici, Impianti di si-curezza antintrusione via radio e via filo, Sistemi perimetrali esterni, Videosor-veglianza e tvcc, Sistemi di gestione vid-eo per grandi impianti, Impianti rile-vazione fumo, fuoco e antincendio, Rete dati, sistemi di trasmissione IP wireless, Sistemi di telegestione degli impianti, inte-grazione di sistemi per enti pubblici, aziende e privati, Impianti telefonici, Centralini telefonici e ausiliari, Impianti elettrici in-dustriali e civili, Impianti elettrici nel set-tore terziario, pubblico e privato; Sistemi domotici, Controllo accessi, Automazione cancelli e porte, Impianti idraulici e ter-mosanitari, Impianti solari termici e sanitari integrati con caldaia, Pannelli solari a circo-lazione naturale, Caldaie a gas pellet e legna, Irrigazioni giardini, Impianti antincendio, Impianti di condizionamento e climatizzazi-one residenziali ed industriali.

SinEnergie

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La cassa integrazione in derogae il ruolo dei fondi interprofessionali

Considerato il momento so-ciale-economico

molto difficile, siamo continuamente alle prese con parole come cassa integrazione, am-mortizzatori sociali, ecc. Tra queste particolare attenzione viene data alla cassa integrazione in deroga, anche cono-sciuta per brevità, CIG in deroga. La CIG in deroga è un intervento di integrazione salariale a sostegno di imprese o lavoratori non desti-natari della normativa sulla cassa integrazione guadagni, per questo detta in deroga. Spetta in particolare a tutti i lavoratori subordinati, compresi apprendisti, lavoratori con contrat-to di somministrazione e lavoranti a domicilio, dipendenti di aziende che operino in determi-nati settori produttivi o specifiche aree regiona-li, individuate in speci-fici accordi governativi che vivono in un mo-mento di difficoltà eco-nomica. A presentare la domanda di accesso alla CIG in deroga è il datore di lavoro, anche a mezzo dell’associazi-one datoriale di appart-enenza, che entro 20 giorni dalla sospensione dell’attività, corredata dal verbale di accordo sindacale e dall’elenco dei lavoratori interes-sati, deve inviarla alla Regione competente che è l’ente accreditato a concedere la cassa inte-grazione in deroga Suc-cessivamente segue la convocazione presso la Provincia competente o in caso di più unità pro-duttive in Province di-verse presso la Regione cui seguirà la conces-

sione o meno dei tale is-tituto. E’ bene precisare che, per poter accedere alla cassa integrazione in deroga, i lavora-tori devono possedere precisi requisiti come: avere un’anzianità lavorativa, presso la ditta richiedente il trat-tamento, di almeno 90 giorni alla data della richiesta. Nel computo sono comprese anche eventuali mensilità ac-creditate dalla medes-ima impresa presso la gestione separata a condizione che:non si tratti di redditi derivanti da arti e professioni; il lavoratore op-eri in regime di monocommit tenza ; il reddito conseguito sia superiore a Euro 5.000 (anche se relativo a più di un anno solare). aver reso,presso il Centro per l’impiego, dichiarazione di immediata disponi-bilità al lavoro o ad un percorso di riqualifica-zione professionale. In caso di rifiuto il lavora-tore perde il diritto alla prestazione. A poter beneficiare della cassa integrazione in dero-ga sono, pertanto, le imprese artigiane non rientranti nella nor-mativa sulla CIGS im-prese industriali fino a 15 dipendenti, imprese industriali con più di 15 dipendenti che non possono o non possono più (perché esaurite o perché superati i 36 mesi nel quinquennio) utilizzare le vigenti dis-posizioni in materia di ammortizzatori sociali, aziende che pur utiliz-zando la Cigo o la CIGS hanno la necessità di sospendere i lavoratori apprendisti. La cassa integrazione in deroga

spetta dopo aver esauri-to gli interventi ordinari (indennità di disoccu-pazione per lavoratori sospesi) previsti in caso di sospensione del rapporto di lavoro in presenza dell’interven-to integrativo degli enti bilaterali, per accesso diretto ai trattamenti in deroga, laddove non vi sia intervento degli Enti Bilaterali. Per l’ac-cesso alla CIG in deroga spetta un’indennità pari all’80% della retribuzi-one, com-prensiva di eventuali ratei di mensilità ag-giuntive, che il dipen-dente avrebbe percepito per le ore di lavoro non prestate tra le zero e il limite dell’orario contrattuale.Una im-portante precisazi-one riguarda l’attività formativa a svolgersi durante la concessione di tale istituto. In base alla vigente normati-va essa deve svolgersi durante le ore in CIG e deve riguardare una riqualificazione profes-sionale dei lavoratori posti in CIG in deroga, una formazione idonea a migliorare le compe-tenze dei lavoratori con conseguente rafforza-mento della competitiv-ità delle imprese Tale formazione, per altro obbligatoria per il man-tenimento dell’inden-nità, può avere carattere autofinanziato da parte delle aziende o cofinan-ziato da parte dei Fondi Interprofessionali per la formazione continua. I fondi interprofessionali sono organismi pariteti-ci costituiti da una o più organizzazioni datoriali e sindacali maggior-mente rappresentative sul piano nazionale, at-

traverso specifici ac-cordi interconfederali. Essi non hanno fine di lucro ed hanno lo scopo di finanziare la for-mazione continua delle imprese associate. Con l’istituzione dei primi Fondi Paritetici Inter-professionali, si realizza quanto previsto dalla legge 388 del 2000, che consente alle imprese di destinare la quota dello 0,30% dei con-tributi versati all’INPS (il cosiddetto “contrib-uto obbligatorio per la disoccupazione involon-taria”) alla formazione dei propri dipendenti. I datori di lavoro pot-ranno, infatti, chiedere all’INPS di trasferire il contributo ad uno dei Fondi Paritetici Inter-professionali, che prov-vederà a finanziare le attività formative per i lavoratori delle im-prese aderenti. I Fondi Paritetici Interprofes-sionali finanziano piani formativi aziendali, set-toriali e territoriali, che le imprese in forma sin-gola o associata decider-anno di realizzare per i propri dipendenti. Oltre a finanziare, in tutto o in parte, i piani formati-vi aziendali, settoriali e territoriali, con le modi-fiche introdotte dall’art. 48 della legge 289/02 e succ. mod ed int., i Fondi Interprofessionali potranno finanziare an-che piani formativi indi-viduali, nonché ulteriori attività propedeutiche o comunque connesse alle iniziative formative an-che, pertanto, in caso di formazione legata alla riqualificazione del per-sonale.

Dott. Gerardo Di

Trolio

Di Vincenzo Calce

La comunicazione è di fondamentale impor-tanza in tutti gli aspetti della vita quotid-iana. Alcuna eccezione nella vita lavorati-

va. Per chi infatti lavora in contesti organizzati, aziende o reti di aziende è indispensabile aggior-narsi in modo continuativo, riportando ciò che accade “fuori” all’interno e nello stesso istante trasferire la consocenza di tutte le dimaniche all’esterno delle proprie attività. Progetto Siner-gie nasce dall’esigenza di creare un valido stru-mento di comunicazione per tutte le aziende che hanno aderito all’iniziatva di crescita imprendi-toriale. Ogni azienda che si prefigge obiettivi di crescita deve adottare un efficace strategia del modo di comunicare, sia nei rapporti esterni con i clienti, attraverso opportuni ed efficienti piani di marketing e pubbliche relazioni, ma sopratut-to nei rapporti interni all’organico aziendale per raggiungere una proficua organizzazione e ges-tione del processo produttivo. Una efficiente ed efficacia comunicazione è destinata a migliorare i principi della qualità. Possono essere individu-ate due tipologie di comunicazione nel Progetto Sinergie sulle quali si tende a porre l’attenzione: comunicazione Top-Down e comunicazione But-ton-Up. Per quanto riguarda la realizzazione di un processo interno aziendale che sia sano e atto al continuo miglioramento, occorre avere come base una corretta comunicazione interna tra le aziende consorziate, con uno strumento editoriale che consente uno scambio finalizza-to a stabilire e migliorare i principi delle pro-prie attività.Dall’alto verso il basso (top-down): cioè comunicare informazioni dall’alto (organi dirigenziali) verso il basso (consorziate e part-eners). Per attuare questo tipo di comunicazione interna aziendale si può utilizzare diversi stru-menti pratici come l’uso di un magazine (Sinergie Magazine) o di un portale Web che rappresen-ti tutte le aziende e l’organizzazione periodica di riunioni o brief con le aziende per spiegare e condividere le stesse informazioni e obiettivi.Dal basso verso l’alto (button-up): cioè l’inver-sione del flusso di informazioni dal basso verso l’alto. Questo genere di comunicazione si realizza con questionari, attraverso procedure interne da seguire (es. compilando campi del programma gestionale interno o l’obbligo di redigere report periodici delle proprie attività o semplicemente inserendo i propri appuntamenti in un calendar-io condiviso), colloqui individuali. Per poter ot-tenere il meglio da questo tipo di comunicazione interna occorre però instaurare un rapporto di fiducia tra le aziende partecipanti, al quale sarà trasmesso adeguatamente l’importanza del con-cetto di divulgazione dell’informazione azien-dale. Inoltre è possibbile scambiarsi oltre alle in-formazioni, sfruttando le sinergie tra le aziende consorziate, anche servizi e prodotti ove occorre la necessità. Tutti devono poter recuperare le informazioni necessarie per proseguire nelle normali attività e potendo anche usufruire del supporto dei partner nei momenti di difficoltà. Non è concepibile al giorno d’oggi che all’interno di un contesto organizzato, si fermi quando una persona è a casa perchè in ferie o malata Come si dice: tutti sono utili, nessuno indispensabile.

L’importanzadella comunicazione

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Campanilismo e violenza

Di Roberto Tortora

IEssere attaccati alla propria cit-tà, al proprio paese: una qualità che tutti dovrebbero avere, ma nel

modo giusto. Il campanilismo, che dovrebbe essere interpretato in sen-so positivo, viene spesso trasformato in qu alcosa di assurdo, che nessuno dovrebbe essere disposto a tollerare. Non è sicuramente una cosa che sco-priamo oggi, il campanilismo; rival-ità tra città, tra paesi, e che notiamo soprattutto nelle partite di calcio, nei famosi “derby”, che ci fanno sentire sempre parte di una o dell’altra schi-era. Rivalità giustissime, sia chiaro, fin quando non arrivano a sfociare in violenza gratuita e soprattutto inutile tra persone, che prima di appartenere ad una determinata città o paese, ap-partengono, tutti, all’Italia. E’ questo, forse, che deve essere messo in chiaro. L’essere tutti italiani è una cosa che viene spesso data per scontata, ma che scontata non è. Dobbiamo prima essere fieri e orgogliosi cittadini ital-iani, e poi appartenenti ad una o altra città. Purtroppo – o per fortuna- è nel nostro DNA di Italiani, difendere a spada tratta e in qualunque situazi-one e occasione le nostre tradizioni e la nostra storia; basti pensare che

il campanilismo per eccellenza è la storica rivalità, nella Firenze del ‘300, tra guelfi e ghibellini! Cenno storico, questo, essenziale per arrivare a ca-pire fino in fondo quanto è radica-to nel nostro “sangue” lo spirito del Paese, il patriottismo puro. Eppure, su 60 milioni di abitanti -quasi- le frange di coloro che, stupidamente, interpre-tano in modo sbagliato questo spirito, ci sono sempre. E quale occasione mi-gliore per notare tutto questo, se non il calcio. Quello sport che accomuna tutti per la stessa passione, eppure ci separa, domenica dopo domenica, nel tifo per l’una o per l’altra squad-ra, e che purtroppo fa sì, che queste frange escano allo scoperto e fac-ciano danni che tutti dovremmo con-dannare. E noi, abitanti della Campa-nia, ci sentiamo, molto più degli altri, vittime – o attori- del campanilismo puro, non solo per l’assonanza tra le parole! Viviamo ogni giorno, da tem-pi remoti, rivalità tra centri vicini, che sfociano sempre e comunque in violenza inaudita contro chiunque. Centri vicini, le cui generazioni più giovani non conoscono nemmeno il motivo per cui sono in odio profon-do tra loro, ma che continuano im-perterriti in questa guerra senza fine

e senza scopo. Pagani-Nocera: non esiste esempio migliore per far capire quanto le rivalità arrivino all’eccesso! Due squadre, entrambe militanti nella prima divisione di Lega Pro quest’an-no, che non si incontravano da quasi 20 anni, prima dello scorso 5 Agosto. Una partita di calcio, dello sport più bello al mondo per molti, che è sta-ta capace, innanzitutto, di paraliz-zare due città, interamente, e poi di provocare danni e scontri che hanno dell’assurdo! Eccolo il campanilismo che sfocia in violenza, il campanilis-mo da condannare direttamente a morte. Partita a porte chiuse, e quin-di senza possibilità per quei pochi che forse volevano solo seguire un “der-by” che mancava da un ventennio. Scontri con la polizia, vere e proprie bombe lanciate senza pensare alle conseguenze. Città paralizzate per un giorno, e poi l’indomani, la vita continua come se nulla fosse successo, ovviamente senza conseguenze per nessuno, perché è così che funziona! Ed è proprio a questo che dobbiamo dire basta: il campanilismo puro sì, la difesa della nostra storia anche, ma la violenza no: la violenza lasciamola a chi vuole rovinare non solo il calcio, ma l’immagine di un intero Paese.

Di Filomena Gaudioso

L’epoca in cui viviamo è quella più altamente tecnologica, sopratutto

con l’avvento di Internet, sia-mo diventati sempre più media dipendenti. Ormai fanno parte della nostra vita e li utilizziamo per qualsiasi attività. Questo per-ché in rete possiamo fare davve-ro tante cose: comunicare, fare nuove conoscenze, lavorare, scar-icare musica, guardare film, fare shopping, etc. Siamo nell’era della “sensorialità terziaria”: grazie alle nuove tecnologie vengono coin-volti tutti i nostri sensi, perché i media e in special modo il com-puter, sono una estensione delle nostro corpo. Viviamo in quella che Marshall McLuhan ha chiam-ato “Villaggio globale”, in cui mi-gliaia di persone di culture differ-enti si incontrano, si confrontano e si conoscono a vicenda, ognuno con il proprio bagaglio culturale. Il web è la nostra finestra sul mon-do, dentro la quale noi ci affaccia-mo costantemente. Grazie a ques-to nuovo modo di interagire, gli utenti sul web attraverso i social network come Facebook, Twitter, costruiscono e condividono la propia identità, la propria vita. Un’altra caratteristica impor-tante che oggi contraddistingue il mondo di internet è che è Open, cioè aperto a tutti. Il web oggi lo costruiamo noi utenti grazie alla WIKINOMICS, cioè economia del nuovo mondo Wiki. Ciò consente di creare documenti ipertestua-li che possono essere aggiornati, modificati in qualsiasi momento da milioni di utenti che navigano in rete. Wikinomics è uno sguar-do verso il futuro, una nuova tappa della storia dell’economia e del lavoro della nostra società. Il vero “Wiki-individuo”è colui che si sente gratificato nel pot-er dare il proprio aiuto per mi-gliorare la società in cui vive.

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Retina 326 PPI326 Pixel per pollice sRGB da 4 pollici, non esiste al mondo un display simile

Il formato è 16:9 e aumentando l’altezza del display anziché la larghezza, l’iPhone 5 resta comodo da usare anche con una mano sola

Processore A6Necessario per supportare tutte le nuove funzioni.

Secondo Apple le prestazioni grafiche e della CPU sono fino a due volte più rapide rispetto all’A5 dei precedenti iPhone

iOS 6 E’ l’ultima versione del celeberrimo sistema operativo di Apple

Tantissime le novità, tra cui spiccano Siri in Italiano, e Facetime sotto rete 3G

Il motore di ricerca più utilizzato al mondo il 27 settembre 2012 ha compiuto 14 anni.

Attraverso questo motore è possibile reperire in rete qualsiasi tipo di documento, foto, musica, luoghi, persone,etc. La Google mania ormai

è sfociata anche nel linguaggio comune; infatti quan-do cerchiamo qualcosa in rete diciamo “ho googla-to”, questo significa che ormai è diventato davvero un fenomeno d’uso comune, perché ormai la tecnologia scandisce ogni momento della nostra vita quotidiana. Il passaggio dall’analogico al digitale ha contribuito ad accentuare questo fenomeno, ormai la nostra vita si svolge in rete. Una particolarità di Google è che per qualsiasi ricorrenza il logo cambia per celebrare l’av-venimento avvenuto in quel determinato giorno, che in questo caso viene chiamato “Doodle”. A volte può essere una immagine animata o interattiva realizza-ta con la tecnologia HTML5. Google possiede la più grande infrastruttura di rete e server,900.000 ne sono stati stimati nel 2010, di cui 6 distribuiti negli Stati Uniti, 2 in Europa e 2 in Asia. Se entri in Google Play si possono scaricare milioni di applicazioni Android per tablet o smartphone. Insomma non ci sono confini, tant’è vero che l’ultima funzionalità di Google, il pro-getto Google Business Photos, lanciato nel 2010 negli Stati Uniti e da un paio di mesi anche in Italia, per-mette addirittura agli utenti di entrare all’interno delle attività commerciali che hanno aderito a questa ini-ziativa. In questo modo le aziende ottengo subito una maggiore visibilità grazie ad un link “Guarda Dentro”, visualizzato su Google Maps e Google+. Nella guerra tra brevetti tra Apple e Samsung, l’amministratore del-egato di Google, Eric Schmidt si oppone perché questo provocherebbe solamente un blocco alle innovazioni e alle produzioni. A conti fatti Google ormai detiene il

E’ questa la frase che la generazione del nuovo millennio è costretta a sentire molte volte al giorno.

Ed è proprio questo, forse, il problema che attana-glia i giovani di oggi. Quella tecnologia, che va dal computer alla play station passando per i prodotti

Apple, che ormai è il pane quotidiano di cui, tutti, ci cib-iamo. Ragazzini, poco più che adolescenti, che non vivono più per strada, dando calci ad un pallone, ma che vivo-no sulla poltrona di casa, passeggiando allegramente per spostarsi dalla tv al computer. I social network, youtube: è questa, purtroppo o per fortuna, la realtà che stiamo vivendo e che non necessariamente deve essere condanna-ta. Ci vuole la giusta misura per tutto, anche per ques-to. Una ragazzina, appena sedicenne, si divertiva a fare le cover di canzoni famose, stando comodamente seduta nella sua stanzetta, pubblicando i suoi video su youtube e ricevendo più di cinquantamila visualizzazioni: beh, è diventata una concorrente della sesta edizione di xfactor. Questo, solo per far capire a coloro che sono ancora chi-usi nel loro tradizionalismo, che la nuova realtà, se presa nel modo giusto, può fare bene ai giovani che la usano così come deve essere usata: come un mezzo per arrivare anche a realizzare i propri sogni. La tecnologia, dunque, che si trasforma in strumento nelle mani di ragazzi, che può diventare un’arma, certo; ma che può anche diventare qualcosa di difficilmente distruggibile: materia da plas-mare per realizzare qualcosa! E’ questo l’errore più grande che la “vecchia” generazione può fare: avere pregiudizi su un qualcosa che non conosce del tutto, sui risultati che la tecnologia, usata dai giovani, può ottenere. Ed è questo il massimo augurio che si può fare alla “new generation”: tec-nologia sì, ma nel giusto modo. E, per concludere, il giusto modo può essere dato proprio dagli adulti, da coloro che con l’esperienza arrivano a capire prima dei giovani, dove si può arrivare: e allora ecco, che le due cose possono essere strettamente collegate, possono collaborare per arrivare ai risultati, alla realizzazione dei sogni che tutti possono, e devono avere.

Sei sempre al PC

Steve lo voleva così

Il nuovo melafonino è arrivato Dimensioni, materiali, caratteristiche tecniche, connettività, modelli e disponibilità: ecco tutte le informazioni sul nuovo cellulare di AppleSottilissimo, con uno schermo più grande, da 4 pollici, chiamate, foto e videoriprese migliori, processori più potenti, supporto per connettività cellulare e Wi-Fi di nuova generazione e la consueta attenzione di Apple per i dettagli.

Ecco le cose più importanti da sapere sull’iP-hone 5:

1 Il nuovo cellulare di Apple ha un display Retina (326 PPI) sRGB da 4 pollici con più pixel rispetto all’iPhone 4S, 1136 x 640 invece di 960 x 640. Il

formato è 16:9 e aumentando l’altezza del display an-ziché la larghezza, l’iPhone 5 resta comodo da usare anche con una mano sola, ma il suo schermo accoglie ancora più contenuti. Aumentata anche la saturazione, del 44%.

2iPhone 5 supporta gli standard per la connettività cellulare LTE e DC-HSDPA e offre supporto Wi-Fi 802.11n dual-band per collegamenti wireless

fino a un massimo (teorico) di 150 Mbps.

3Il processore è ora un A6, necessario per sup-portare tutte le nuove funzioni, tra cui il display maggiorato e nuove opzioni di connettività. Sec-

ondo Apple le prestazioni grafiche e della CPU sono fino a due volte più rapide rispetto all’A5 dei precedenti iPhone.

4 La durata della batteria resta sostanzialmente in-variata grazie alla maggiore efficienza energetica del processore. L’autonomia è “pari o superiore” a

quella del 4S, che era di circa otto ore.

5La fotocamera iSight è sempre da 8 megapixel, ma ha una protezione per lente in cristallo di zaf-firo, offre risultati migliori in condizioni di poca

luce, ha una velocità di scatto aumentata del 40% e

una funzione per catturare immagini panoramiche. Le videoriprese hanno ora una stabilizzazione migliorata, rilevamento volti nei video (fino a 10) e la possibilità di scattare foto mentre si registra e la nuova fotocam-era anteriore FaceTime è ora HD e consente anche di fare autoscatti e registrare video HD a 720p. Migliora-to anche l’audio con un nuovo microfono direzionale “beam-forming”, una nuova tecnologia di riduzione del rumore e supporto per l’audio wideband.

6 iPhone 5 ha una nuova struttura in alluminio an-odizzato con bordi smussati e diamantati e intarsi in vetro. È spesso 7,6 mm, e pesa 112 grammi più

sottile del 18% e più leggero del 20% rispetto all’iPhone 4S. Apple afferma che è “ lo smartphone più sottile al mondo”.

7 Arriva un nuovo connettore, chiamato Lightning: è più piccolo, più “intelligente” e resistente del precedente. Interamente digitale, ha un’interfac-

cia adattiva che usa unicamente i segnali richiesti da ciascun accessorio, ed è reversibile, ovvero inseribile in entrambe i sensi. Un adattatore da Lightning a 30 pin consentirà di collegare l’iPhone 5 agli accessori con il vecchio connettore.

8 Con l’iPhone 5 sono inclusi i nuovi auricolari Ap-ple EarPods che dovrebbero assicurare un comfort più naturale e una maggiore robustezza, nonché

la stessa qualità audio dei vecchi auricolari high-end.

9L’adozione di nuovi materiali va di pari passo con nuove colorazioni. Invece che in bianco e in nero, l’iPhone 5 sarà disponibile in bianco e argento op-

pure in nero e ardesia.

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Page 8: Ottobre 2012

Immigrati: In corso una nuova sanatoria

Di Avv. Davide Nitto e Avv. Gennaro Ferrante

Il provvedimento, atteso da oltre mezzo milione di immi-grati clandestini, pubblicato

in Gazzetta Ufficiale, è entrato in vigore il 9 Agosto del corrente anno ed è incluso nella norma transitoria approvata lo scorso 6 Luglio, a recepimento della diretti-va comunitaria n. 52 del 2009. Sa-ranno i datori di lavoro, sia italiani che stranieri, a dover dichiarare il rapporto di lavoro irregolare e ciò è consentito a far data dal 15 Settembre fino al 15 Ottobre del 2012. L’emersione costerà a questi ultimi una somma forfettaria pari a 1.000,00 euro; condizione nec-essaria è che, inoltre, i datori di lavoro dovranno percepire un red-dito minimo annuo di 30.000 euro (20.000 nel caso di lavoro domesti-co, che diventano 27.000 se si cu-mula il reddito con quello di altri componenti del nucleo familiare); quelli che regolarizzeranno un assistente alla persona (badante), dovranno presentare una dichi-arazione di non autosufficienza. Per beneficiare della sanatoria, il rapporto di lavoro instaurato deve essere a tempo pieno; tuttavia nel caso di lavoratori domestici è am-messo anche il part-time da al-meno 20 ore settimanali. In ogni caso il rapporto di lavoro deve es-sere esistente da almeno tre mesi. All’atto della stipula del contratto di lavoro, devono essere regolariz-zate le somme dovute dal datore di lavoro a titolo retributivo, contrib-utivo e fiscale pari ad almeno sei mesi. Altro requisito fondamentale per presentare la domanda di san-atoria è che il lavoratore extraco-munitario clandestino disponga di una adeguata documentazione atta a dimostrare la sua presenza ininterrotta sul territorio italiano almeno dal 31 Dicembre 2011; tale documentazione, come recita l’art 5, comma 1 del Decreto Legislati-vo 16 Luglio 2012, devono prove-

nire da organismi pubblici. Ad oggi si può ritenere valida tutta la documentazione, naturalmente con data anteriore al 31 Dicembre 2011, proveniente da una qualsia-si pubblica amministrazione (co-muni, ospedali, carabinieri,scuole pubbliche ecc), ogni azienda pub-blica che, avendo rilasciato un doc-umento riportante il nome dell’im-migrato, possa certificare la sua presenza in Italia. Aspetto molto controverso quest’ultimo, dato che a dimostrare la presenza irrego-lare sul territorio italiano del citta-dino extracomunitario deve essere proprio un documento rilasciato da un organismo pubblico, quegli organismi da cui ogni immigrato clandestino evita di avvicinarsi per la paura di essere sottoposto ad un provvedimento di espulsione. Rappresenta un documento valido anche un timbro di entrata sul pas-saporto, i documenti che attestano l’iscrizione di un figlio a scuola, oppure alla mensa scolastica, un decreto di espulsione, la richiesta di asilo. Non potranno invece es-sere considerati documenti validi gli scontrini di acquisto, la rice-vuta di invio denaro, o la ricevu-ta rilasciata da un albergo, da un affittacamere, da un agriturismo o da un campeggio, a meno che queste strutture non abbiano prov-veduto ad effettuare la comunica-zione giornaliera dell’arrivo delle persone alloggiate alla Questura competente e che quest’ultima sia disposta a certificare. La doman-da va presentata allo sportello unico per l’immigrazione; ques-ti accoglierà le domande per un mese, dunque entro il 15 Ottobre 2012, provviste delle rispettive dichiarazioni del lavoratore e del datore di lavoro. Lo sportello uni-co per l’immigrazione, ricevuta la dichiarazione di emersione, pro-cederà ad una serie di controlli: 1. verificherà l’ammis-sibilità del documento; 2. acquisirà il parere della Questu-

ra sulla eventuale presenza di mo-tivi che impediscano l’accesso alla procedura o che impediscano il rilascio del permesso di soggiorno; 3. acquisirà il parere della Di-rezione Territoriale del Lavoro sulla capacità economica del da-tore di lavoro e la congruità delle condizioni di lavoro applicate. Se le verifiche non riveleranno impedimenti, lo sportello unico per l’immigrazione convocherà le parti interessate per la stipula del contratto di soggiorno e per la presentazione della domanda di permesso di soggiorno, chiedendo l’esibizione della ricevuta di paga-mento della somma forfettaria di 1.000 euro e della regolarizzazione delle posizioni retributive, con-tributive e fiscali. Resta il fatto, comunque, che non tutti i datori di lavoro potranno partecipare alla nuova regolarizzazione. Sono esclusi, infatti, i datori di lavoro che sono stati condannati negli ultimi 5 anni per favoreggiamen-to dell’immigrazione clandestina, intermediazione illecita e sfrut-tamento del lavoro con sentenza, anche non definitiva. Sono inoltre esclusi i lavoratori stranieri che sono stati già colpiti da provvedi-menti di espulsione, condannati o segnalati, anche in base ad accor-di o convenzioni internazionali, ai fini della non ammissione nel terri-torio dello Stato, per quei soggetti, cioè, che sono ritenuti “socialmente pericolosi”. La denuncia del pro-prio datore di lavoro permetterà di ottenere un permesso di soggiorno per motivi umanitari della durata di sei mesi rinnovabile e converti-bile. Con questo tipo di permesso lo straniero potrà iscriversi all’ufficio di collocamento e successivamente c’è la possibilità di conversione in permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Le previsioni affermano che il provvedimento porterà nelle casse dello Stato tantissimi soldi utili a contribuire al risanamento della finanza pubblica.

Hent lortis dIviric musunu es, Catui publia quem iaeste, oc opte, nonsu intilne aperum querid intes

Se volessi considerare il prorompente ambito del Terzo Settore come un corpo, l’associazionismo solidale né costituirebbe senza ombra di dubbio il cuore.

Cuore inteso come luogo di residenza dei ––più nobili sentimenti umani. In una fase stor-ica particolarmente delicata, a conferma di

quanto scritto, l’asttespressioni più evidenti della carità umana. Ma non solo. Esso spesso funge da elemento di supporto di quelle terminazioni stata-li chiamate ad operare per la realizzazione del famigerato “welfare state”, rappresentando, quin-di, delle vere e proprie agenzie di sussidiarietà. In questo ambito si innesta la Federazione Progetto Famiglia Onlus. Nata nel 1990 da un gruppo di giovani dell’agro nocerino-sarnese, la Federazione Progetto Famiglia è un “ampio movimento di vo-lontariato e di solidarietà, composto da numerosi enti no profit (associazioni di volontariato, asso-ciazioni di promozione sociale, fondazioni) op-eranti nei diversi ambiti della tematica familiare e minorile”. Nella sua ventennale esperienza, la Federazione si è distinta particolarmente nell’ac-coglienza di minori presso case famiglia (tanto da essere riconosciuta dai più semplicemente come “casa famiglia” e non come associazione in quanto tale), nella diffusione della cultura del volontariato di dimensione familiare, nel sostegno alla mater-nità in difficoltà e nella realizzazione di progetti di cooperazione internazionale nei paesi in via di sviluppo. Sembra una fredda e narcisistica cata-logazione delle attività svolte, ma non è così. Esse sono gli esempi concreti di quanto sono stati ca-paci di fare dei cittadini del tanto bistrattato agro nocerino-sarnese. E’ una storia di donne e uomini non ripiegati su se stessi, ma proiettati verso gli altri. La nostra terra è capace anche di questo.

Un modello di Solidarietà

Benetton For Young La nota azienda Benetton si schiera dalla par-

te dei giovani disoccupati facendo sentire la propria voce di solidarietà con una cam-

pagna pubblicitaria in cui ci sono ragazzi come tanti altri in abiti formali e sguardo serio, ritratti con la scritta: “ disoccupato dell’anno”, diventan-do cosi simbolo di un problema che riguarda tutto il mondo, perché la crisi non ha risparmiato nes-suno e la disoccupazione,soprattutto giovanile è aumentata del 22% rispetto agli anni precedenti. Il gruppo Benetton, de sempre sensibile ai bisog-ni dei giovani, ha cosi deciso di dare loro spazio. Rivolgendosi agli oltre 100 milioni di 30enni disoccupati in tutto il mondo attraverso la fon-dazione Unhate, l’azienda premierà con 5000 mila euro ciascuno 100 proposte in stile Benet-ton concepite dai giovani disoccupati. Benetton vuole cosi richiamare nuovamente l’attenzione su questo annoso problema che contraddistingue l’intera popolazione mondiale. Il concorso è ap-erto fino al 31 ottobre 2012 Filomena Gaudioso.

Page 9: Ottobre 2012

La mera mancanzadei libri e delle scritture contabili

Studio Legale Associato Palladino - Zequila

Il reato di bancarotta fraudo-lenta di cui all’art. 216 Legge Fallimentare può essere riqual-

ificato giuridicamente in bancar-otta semplice di cui all’art. 217 Legge Fallimentare anche, previo accordo delle parti, con il rito alternativo del patteggiamento, quando già dagli atti d’indagine risulta come unico elemento che l’imputato non ha depositato le scritture contabili previste obblig-atoriamente per legge. Con questa significativa pronuncia, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Nocera Inferiore ac-coglieva la richiesta di patteggia-mento avanzata dall’imputato stat-uendo che la mera mancanza dei libri e delle scritture contabili deve

essere ricondotta all’ipotesi crimi-nosa della bancarotta semplice di cui all’art. 217 legge fallimentare quando risultavano assenti altri elementi in ordine allo scopo even-tualmente propostosi dall’agente in ordine alla finalità di non de-positare le scritture. Pertanto, quando la mera mancanza dei libri e delle scritture contabili non è sorretta dal dolo specifico di im-pedire la ricostruzione degli affari in modo da arrecare pregiudizio ai creditori, si deve riqualificare il fatto diversamente, nella ipot-esi più favorevole per l’imputato, in bancarotta semplice. In merito alla definizione giuridica diversa del fatto di cui agli artt. 521 e 522 c.p.p che il Giudice può dare senza che si verifichi una violazione del diritto di difesa, la Giurispruden-

za ha sempre ritenuto che il fatto storico addebitato debba rimanere identico in riferimento al triplice elemento della condotta, dell’even-to, dell’elemento psicologico. Nel caso in esame, le connotazioni del fatto restavano identiche in modo non solo da assicurare all’imputa-to il pieno esercizio del diritto di difesa, ma addirittura il giudice di merito di Nocera Inferiore con-cedeva all’imputato la possibilità di riqualificare il fatto in senso più favorevole solo sulla scorta degli atti di indagini, consenten-do l’accesso al rito alternativo con un’imputazione più lieve, evitando in tal modo all’imputato di essere sottoposto ad un giudizio di meri-to per avere giustizia.

Di Antonio Della Corte.

LL’evoluzione del commercio in Italia è sta-ta negli ultimi anni grazie anche alle leggi di liberalizzazione dal punto di vista dei

consumatori,indiscutibilmente utile è migliora-tiva di un scenario che fino ad un decennio fa favoriva rendite di posizione e zero concorrenza ,a discapito dei prezzi ,e dunque del consuma-tore stesso. Oggi lo sviluppo dei centri com-merciali(anche quelli naturali) e dei centri di grossa distribuzione al dettaglio indubbiamente ha favorito l’aumento delle assunzioni,l’abbassa-mento concorrenziale dei prezzi portando non pochi vantaggi alle famiglie,modificando radi-calmente il modo di fare shopping,e la tendenza è ben lungi dall’essere invertita. Oggi la compet-itività del prezzo e la possibilità di passeggio (anche climatizzato) senza l’ossessione del traf-fico e del parcheggio nevrotico(con i costi inu-tili che comporta) ,hanno letteralmente sposta-to la massa dei consumatori-passeggiatori(non sempre ci si va per spendere) in queste nuove realtà. Dunque tutto bene..? ovviamente la contropartita è stata il superamento dei luoghi tradizionali di “spesa automobilistica” ovvero le strade ed i centri in salsa anni 80 ,dove ci si mu-oveva con le auto per fare tutto .questi sono stati brutalmente abbandonati(perché di fatto ormai impraticabili secondo i gusti della gente),provo-cando rimedi da parte delle amministrazioni comunali di concerto con i commercianti,li dove c’era un minimo di visione di insieme ,che sono ricorse un pò dappertutto a ztl tali da garan-tire in termini di vivibilità e qualità della vita, la sopravvivenza ed la contemporanea conver-sione delle attività commerciali in questi luoghi alle esigenze piu’ consone del’ mutato scenario commerciale. Ovviamente tutto cio’ ha richiesto degli anni dove si è iniziato con intelligenza, e li richiederà dove la poca lungimiranza delle am-ministrazioni e delle associazioni commercial-i,ha fatto si che si mantenesse lo status quo ante. La ricetta dal punto di vista del consumatore è quella di avere tutte e due le forme commercia-li che non devono essere competitive ma com-plementari. Dunque per le città vicino a snodi autostradali o ubicate logisticamente in modo vantaggioso bene sarebbe utilizzare tutte e due le forme di commercio,mai in competizione ,ma alternative e complementari l’una a l’altra.Dove questo è accaduto il commercio nonostante la crisi è decuplicato in termini di fatturato ed oc-cupazione(indipendentemente dalle reali buste paga,ma non è che in quello tradizionale sia diverso),e nei centri”classici” convertiti si è ar-rivati a trasformare le città grazie a parcheggi ed infrastrutture in autentici salotti privi di in-quinamento acustico,e pregni di vita sociale con il commercio adeguatosi alle mutate esigenze. Le città ed gli attori(amministrazioni ed associazi-oni di categoria) che non sapranno, o peggio come vedo in alcune realtà, non vorranno or-ganizzarsi in tal modo,dunque complementarità del commercio del centro con quello del centro commerciale(giammai avversione),vedranno tra mille inutili lamentele soccombere il primo con l’invivibilità,la scadenza dell’offerta incapace di reggere i costi a fronte di una sempre più scarsa affluenza,fino allo spopolamento e serrande ab-bassate con l’unica presenza di automobili….per la felicità ottusa che questa faccia fatturato. Con la conseguente trasmigrazione dei commercian-ti piu’ intelligenti in queste nuove agorà com-merciali che stanno decretando il successo di molti, anche in tempi di crisi grazie all’enorme affluenza garantita. Poi il resto lo faranno le classiche regole del commercio …qualità -prezzo. Dunque il grave ritardo in cui versano alcune moribonde realtà commerciali dall’aspetto du-ale,dove alcuni navigano a gonfie vele, ed altri versano in metastasi,porrà questi interrogativi a costoro…piccolo mondo antico..o … cavalcare i mutati scenari…? Il consumatore ha già scelto da un bel po’……

Il commerciovisto dai consumatori

Il nuovo lavoro discografico del cantautore Luigi Boemio, in arte Gino Vezzosi, dal titolo “Vi Racconto...”

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Page 12: Ottobre 2012

Destra, Sinistra o ANARCHIA?

di Antonia Galise

Le elezioni che si terranno nel vicino 2013 destano già scal-pore. L’opinione pubblica è

divisa tra coloro che sostengono il governo Monti e coloro che lo hanno sempre criticato. La destra e la sinistra hanno già iniziato con i soliti, inutili screzi per acca-parrarsi la porzione di potere che spetta loro. Tra destra e sinistra, tuttavia, non esiste una reale divi-sione, i partiti politici sono tutti molti simili e sono accomunati da un unico scopo: controllare il popolo. Si vive in un paese in cui si professa la libertà di religione, ma ancora molti disprezzano le altre culture; in cui si professa la libertà di stampa, ma i giornali sono controllati dai partiti; in cui si professa la libertà di pensiero e parola, ma l’80% delle notizie non è trasmessa e si cerca in tutti i modi di monopolizzare la mente del cittadino. Dove dovrebbe es-sere ricercata la vera libertà, se la finta democrazia italiana non è in grado di fornirla e tutelarla?! La libertà è sinonimo d’anarchia. Lo stato, inteso in senso moder-no almeno, è una sorta d’oligar-

chia in cui il potere è detenuto da pochissime persone, il popolo non è altro che un gregge di pecore che segue sordamente e ciecamente il proprio padrone. Se queste sono le condizioni, se Stato e sinonimo di Dominio e Potenza sul prossi-mo, allora sarebbe meglio che non esistesse, che i cittadini fossero totalmente liberi: liberi di fare le proprie scelte, liberi dai limiti di leggi ingiuste, liberi di vivere in una comunità in cui ci si aiuta a vicenda, in cui c’è rispetto recip-roco, armonia e pace; non invid-ia, cupidigia e odio. Questa sorta d’utopia ha un nome: Anarchia. Questo termine è associato spesso al disordine, al caos, alla degen-erazione, ma come sempre sono stati i mass media e la politica a strumentalizzarlo. Un po’ di sto-ria potrebbe aiutare la causa dello “stato” giusto: nell’antica Grecia, il termine anarchia era utilizza-to per indicare la degenerazione della democrazia, quindi etimo-logicamente anarchia significa disordine. I greci, tuttavia, van-tavano una forma di governo che tutto il resto del mondo moderno deve soltanto rimpiangere: una

democrazia giusta, in cui il popo-lo si riuniva non solo per scegliere una guida, ma per decidere le leg-gi, per decidere ogni ordinamento politico, per decidere se entrare in guerra. Erano i cittadini a de-cidere. Nella politica odierna non esiste nulla del genere e si finge di vivere in libertà e democrazia. Quindi è stato coniato un nuovo significato per il termine anar-chia, che possa intendere autoges-tione ed autogoverno. Diffidare della politica odierna significa far cessare la strumentalizzazione, i soprusi, le violenze, le diffamazi-oni, la finta moralità e i valori distorti. Non si può vivere in uno stato in cui si cerca sempre e solo di dominare il prossimo. Un mon-do senza stato, con valori com-pletamente capovolti e finalmente giusti e senza violenza potrebbe sembrare idealistico ed utopico, sicuramente difficile da raggiun-gere, forse impossibile. Non esiste uno stato o una comunità perfet-ta, ma si può sempre tendere ad essa. I greci c’erano quasi riusciti, ciò testimonia che un mondo del genere potrebbe nascere ancora.

Con la serata Food Music adn Art presso il DDC di Pagani il 16 settembre 2012, in collaborazione con Giovani Eventi ed al-

cune attività commerciali, è iniziato un nuovo capitolo della storia della nostra cittadina: tutti i Paganesi e non sono stati chiamati a parte-cipare per dimostrare che a Pagani qualcosa ancora si può fare e come l’araba Fenice può risorgere dalle proprie ceneri. Progetto Comune si chiama cosi perché accomuna tante persone di status sociale differente ma che all’interno dell’associazione sono messi sullo stesso piano, non ci sono differenze. Basta con le parole, ora come ora i paganesi vogliono dimostrazioni concrete, che non migliorino le condizioni di vita solo ed esclusivamente di pochi benefi-ciari, ma che riguardino il benessere dell’intera comunità. Progetto Comune non si trova al “di sopra”, ma è tra la gente, perché è composta proprio da gente comune che ama il proprio paese e vuole riportare Pagani allo splendore di un tempo, rendendola dinuovo una cittad-ina vivibile. Tra musica, sfilata, arte, animazi-one il successo è stato assicurato: dai più pic-coli ai più grandi tutti sono stati protagonisti, tutti hanno voluto dare il proprio contributo affinchè questa serata riuscisse per il meglio, ed infatti è stato un grande successo! Progetto Comune è nata per cercare di dare una mano al proprio paese, soprattutto in favore dei più bi-sognosi. Entusiamo, coesione e partecipazione sono tre parole che accomunano già i tanti che hanno deciso di aderire alle iniziative sociali dell’associazione ed intraprendere questo nuo-vo percorso ricco di speranze.

Food, Music and Art

Page 13: Ottobre 2012

I MONELLIdi Dott.ssa Antonella Golia

Il 21 gennaio 2012, nasce nel cuore di Pagani, il Centro per l’ Infanzia “I MONELLI”. La

nostra struttura, accuratamente organizzata, non mira solo al di-vertimento, ma è proprio attraver-so quest’ ultimo e alle attività ludi-che scelte “a misura di bambino”, e adatte ad ogni età, fin dalla pri-missima infanzia, che si prefissa come principale obiettivo, quello di favorire un regolare sviluppo psico-fisico del bambino. Grazie al personale qualificato, che vede in prima linea, la direttrice Fiore

Giusy e le educatrici Celentano Mariella e Golia Antonella, lau-reate in Scienze della Formazione per l’ infanzia e preadolescenza (indirizzo nido, presso l’Universi-tà degli Studi di Salerno), abbiamo come obbiettivo formativo quello di migliorare i diversi aspetti del-lo sviluppo del bambino, attraver-so un programma didattico ben strutturato, ricco di attività ricre-ative, arti grafiche e pittoriche, arti manipolative, attività psicomoto-rie, e tanto altro… Qui, il bambino esprime al massimo la sua fantasia e la sua creatività, mette in atto

capacità percettive, sensoriali e cognitive, atte allo sviluppo delle attività intellettive, attraverso l’ esplorazione dell’ ambiente che lo circonda, la conoscenza delle car-atteristiche proprie degli oggetti, il gioco senso-motorio e il gioco simbolico, che contribuisce anch’ esso a lasciare l’ impronta nella sua vita sociale, affettiva e relazi-onale. Questa struttura inoltre, of-fre tanti altri servizi: doposcuola, corsi di lingua inglese e francese, animazione per feste di complean-no, campi estivi, ecc…

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Page 14: Ottobre 2012

FinFisher Il primo virus governativo

Cosa succede se un software studiato per scandagliare il web in cerca di criminali e

potenziali truffatori viene utiliz-zato anche per spiare i semplici utenti? E’ il caso di FinFIsher il primo “virus” venduto alle agen-zie governative. Prodotto dalla società britannica Gamma In-ternational Gmbh, FinFisher è in grado di controllare segretamente i computer dove si è installato, at-tivando la webcam e registrando tutto ciò che l’utente digita sulla tastiera, grazie alla particolare funzione conosciuta come “key-logger”. In questo modo può re-cuperare password, nomi utente, credenziali bancarie e tanti altri tipi di informazioni personali, potenzialmente distruttive. Il soft-ware/virus è anche in grado di by-passare gli antivirus più popolari, comunicare con server remoti e raccogliere dati direttamente dal disco rigido. In pratica è come se un nostro amico entrasse diretta-mente nel computer e ci fregasse quello che vuole. La questione non sarebbe nemmeno tanto strana se si trattasse di un’azione di hacker, cracker e compagnia bella; invece sembra che di mezzo ci siano gov-erni di tutti e cinque i continenti

che lo avrebbero utilizzato per spiare i semplici utenti di internet. La scoperta è dell’italiano Clau-dio Guarnieri di Rapid7, azienda statunitense che si occupa di si-curezza sul web. Il team ha tro-vato diversi server di FinFisher operanti in Australia, Repubblica Ceca, Emirati Arabi Uniti, Etio-pia, Estonia, Indonesia, Lettonia, Mongolia, Qatar e Stati Uniti, con un elenco che potrebbe crescere senza freni. Guarnieri ha pubbli-cato gli indirizzi IP e le “impronte digitali” dei server scovati così da poter controllare le intrusioni nei computer domestici. “Se è possi-bile identificare queste reti – ha sp-iegato il ricercatore – molto prob-abilmente vuol dire che già molte persone sono state spiate in qual-che modo”. Il quadro che emerge dal rapporto di Rapid7 è che le armi informatiche sono in dras-tico aumento in tutto il mondo. “Una volta che un malware viene lanciato anche su piccole zone, è solo questione di tempo perchè si propaghi senza limiti – afferma il rapporto – anche quelli utilizzati per scovare criminali informatici possono essere adoperati per tanti altri scopi sicuramente meno eti-ci”. In risposta agli interrogativi

posti da Guarnieri circa l’adozione di FinFIsher da parte degli organi governativi, la casa produttrice Gamma International ha risposto che “ i server principali di Fin-Fisher (chiamati FinSpy guarda un po’) sono protetti da firewall e quindi difficilmente recuperabili da terzi. Raggiunti da diversi siti web, i principali governi che ri-sultano nella lista dei server oper-anti di FinFIsher, hanno risposto all’unanimità di non conoscere il software e ilsuo utilizzo. Alcuni, come il Ministero delle Comu-nicazioni Indonesiano, afferma-no che l’adozione di un software del genere è da escludersi perché “vìolerebbe la privacy e i dirit-ti umani del paese”. Sta di fatto che l’utilizzo di FinFisher sembra ben propagato in tutto il mondo, e il fatto che si sia allargato così velocemente è indice di una cer-ta “spinta”. Si ricorda come virus letali come Stuxnet o gli ultimi su Mac, abbiano impiegato mesi se non anni per colpire utenti in diverse zone del pianeta. A tale scopo il team di ricerca ha indi-viduato su una mappa i server di FinFisher operanti nel mondo con la speranza che non si propaghino ulteriormente.

PrivateGSM è un software di cifratura che consente di effettuare chiamate sicure dal proprio telefono cellulare, all’interno di

una rete aziendale che utilizza la Enterprise VoIP Security Suite. PrivateGSM non inter-ferisce con il normale uso del telefonino: può essere infatti attivato e tenuto in background, oppure anche disattivato e avviato nel momento in cui serve. L’utente può continuare a usare il proprio celltulare per le telefonate tradizionali senza alcun tipo di cambiamento. L’uso stes-so di PrivateGSM per effettuare chiamate “si-cure”, è stato appositamente studiato per non cambiare l’esperienza d’uso abituale dell’utente, proprio nell’ottica di facilitare il più possibile l’accesso a una tecnologia tanto evoluta quan-to user-friendly nella sua interfaccia. La qualità dell’audio delle telefonate sicure è pari a quella delle normali chiamate. Dietro a un’interfaccia così semplice da utilizzare, si nasconde in realtà un principio di funzionamento altamente sofisti-cato, basato sulla cifratura simmetrica AES, impiegata anche a livello militare e che rende il software impenetrabile. E’ disponibile per Nokia, BlackBerry e iPhone. Ovviamente è tut-to legale, altrimenti l’applicazione non potreb-be essere venduta liberamente sull’Apple Store. Il prezzo è accessibilissimo. Per info contattare il call center Sinergie 081 3426772

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