Nuoto - Canottaggi - Yachtino g SPORTIVA40593/datastream/... · 2017. 11. 5. · nieri da scegliers...

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Anno 1\ lUlUflW) «I I cnraoiv LA STA/A PA Automobilismo - Cialismo Alpinismo - Arsostotles Nuoto - Canottaggio - Yachting zTrnr^ * o ± Ippica - Atletico - Schermo Olnnastla» - Cseais - Tiri - Podismo Gtuoetii Sportivi - Varietà SPORTIVA (Canio corrente colla Posta). ogni domenica in 20 pagine illustrare. _ _ __ DIRETTORE : GUiSTAVO VBKONA ABBONAMENTI | DIREZIONE E flHIMHISTRAZIONE f INSERZIONI v ~ - ° r 0 r r ° 1 - v/a bmh ' 3 - torino i pe " ^zszszzzv* Un Numero ] Estero " 15 I CtnL 1 5 * thubpono u - s e j e ^ % il i il n •••• mi i il Min II.. » u ©orse e Concorsi Ippici in Italia Il Concorso Ippico di Roma. 1. Il Sindaco di Roma, Nathan. e l'ambasciatore di Francia, Barrère. (Fot. Abeniacar - Roma). - 2. Barone Morgurgo. (Fot. p. Sbisà - Roma). 3. Tenente Fenoglio. (Fot. P. Sbisà - Roma). - 4. L'ambasciatore Barrère si congratula col vincitore tenente iivisi. (Fot. Veccia - Roma).

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  • Anno 1 \ lUlUf lW) « I I c n r a o i v

    LA S T A / A P A A u t o m o b i l i s m o - Cialismo

    Alpinismo - Arsostotles N u o t o - C a n o t t a g g i o - Y a c h t i n g

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    ©orse e Concorsi Ippici in Italia

    Il Concorso Ippico di Roma. 1. Il S i n d a c o d i R o m a , N a t h a n . e l ' a m b a s c i a t o r e di F r a n c i a , B a r r è r e . (Fot. Abeniacar - Roma). - 2 . B a r o n e M o r g u r g o . (Fot. p . Sbisà - Roma).

    3. T e n e n t e F e n o g l i o . (Fot. P. Sbisà - Roma). - 4. L ' a m b a s c i a t o r e B a r r è r e s i c o n g r a t u l a c o l v i n c i t o r e t e n e n t e i i v i s i . (Fot. Veccia - Roma).

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    LE FOTOGRAFIE Le fotografie del pubblico non devono venire

    corredate da alcun articolo spiegativo, ma solo da una breve dicitura. Se riguardano qualche grande avvenimento domenicale di attualità, devono per-venirci entro il lunedì successivo — tempo utile per la pubblicazione.

    Se il soggetto è generico, qualunque giorno della settimana è buono per Vinvio al nostro giornale. Le fotografie pubblicate verranno compensate in L. 3 ciascuna; quelle poi che, esorbitando per la loro importanza d'attualità, dalla rubrica, saranno passibili di ingrandimento e riproducibili nella nostra prima pagina, verranno compensate in L. 5.

    Alla fine d'ogni trimestre pubblicheremo poi i ritratti dei due collaboratori che ci furono più assidui durante i tre precedenti mesi.

    U formato delle fotografie è lasciato libero nella scelta ; le positive dovranno venir stampate possi-bilmente su carta celloidina lucida (mai in tono seppia, rossastro), oppure su carta al bromuro, lucida o matta).

    L'importo delle fotografie pubblicate verrà liqui-dato ogni fine mese a ciascun concorrente in base alle fotografie che vennero ritenute degne di pub-blicazione.

    Cassa premi Ravà Sforni per gli stradini Mancato il concorso di quasi tutti i Comuni

    forensi di Mantova il comm. Ravà-Sforni istituì «per proprio conto », questa benefica Cassa Premi, elio sarà certo di grande utilità per il migliora-mento delle strade e di incoraggiamento ad una operosa classe di lavoratori, che dedicano tutte le proprie energie a favore della viabilità che è benessere, civiltà e progresso.

    La Commissione, composta dei signori ing. cav. Adami, ingegnere capo del Genio civile ; ing. cav. Bonfiglio, ingegnere capo della Deputazione provinciale; sig. Antonio Trentin, capo console del Touring e comm. Ravà-Sforni, compilò lo Statuto e conferì i seguenti premi :

    Due da L. 50 con diploma ai due capi canto-nieri: sigg. Moretti Anselmo e Roveri Ermanno.

    Dieci da L. 25 ciascuno ai signori: Righi Luigi, Buttarci]i Giuseppe, Carnevali Luigi, Comminotti Angelo, Tonomi Giuseppe, Pedrazzi Teodosi, Me-notti Francesco, Ferrari Isidoro, Cacchi Iginio, Percudini Eugenio, scelti fra i 66 cantonieri della Provincia. ^ 'Furono inoltre riservati due premi da L. 25 da conferirsi, entro il corrente anno, a due canto-nieri da scegliersi fra i 12 addetti alle strade na-zionali. Si poterono distribuire oltre ai 12 premi da L . 25, due da 50 mercè il generoso contributo di L. 100 della locale onorevole Camera di com-mercio.

    Dono una lunqa aspettativa, l'obiettivo riesce a ritrarre il momento più emozionante della pesca. r (Fot. T. Bozza - Napoli)

    DEL PUBBLICO

    Franco Franco, di anni 11, al salto di un ostacolo, (Fot. Valli - Mantova).

    mondo commerciale sportivo Un ottimo acquisto. — E' quello che ha fatto la nota

    casa di biciclette Vittorio Rossi e C. (Milano, via Ponte Seveso, 35) coll'assuinere a suo direttore tecnico il sig. Giuseppe Vigorelli, ai tempi di sua gioventù velentissimo corridore della pista.

    E' adunque una competenza vera che è passata al servizio della famosa casa milanese, uno della vecchia guardia ciclistica, la cui esperienza in fatto di bici-clette ha potuto suggerire tante migliorie alle mac-chine a lui affidate.

    Salutiamo il meritato ingresso di Vigorelli in casa Rossi, e a lui come alla sua ditta auguriamo conti-nuata fortuna.

    CORRISPONDENZA

    Mantova. Valli — Grazie infinite. Pisa. Bertuzzi. — Ricevuto ; ne approfitteremo. Cagliari. Paglietti. — Ricevuto. Troppo scure e

    poi non è avvenimento sportivo quello cui si riferi-scono.

    Firenze. I. C. — Causa_ lo spazio fummo costretti a ridurre.

    Id. G. D. — Ci giunsero troppo tardi. Grazie ugualmente.

    Parma. R. G. — Grazie, ma già provvisti. Riparalo Ligure. G. Noci. — Prossimo numero. Gallavate. R. La Croix. — Quanto prima favori-

    remo Lei ed aitri nella stessa richiesta. Taranto. P. C. V. — Grazie. Già provvisti.

  • LA StTAMFA a F U ri T1 VA.

    Note d'Ippica Trotto.

    Elixir Kuser, 2.15, campione europeo dei 4 anni, è stato fnocato qualche giorno fa a Bologna dal valente dottor Secondo Monti.

    Giuseppe Lamma, assai probabilmente, adibirà alla pubblica monta anche quest'anno il suo Kirkvood, 2.10, sperando poi di ricomparire in pista a stagione inoltrata.

    Il glorioso figlio di Silwherthorne, dotato di un coraggio da leone, di una potenza di mezzi ecce-zionale, di una costruzione armonica e distinta, ed anche di una classe elevata essendo un Wilkes della più bell'acqua, arrecherà, senza dubbio, no-tevoli benefici agli allevatori del cavallo trotta-tore, massimamente poi se Kirkvood sarà inviato, come ebbe a dirmi Lamma, a Legnago ove si trovano fattrici di classe, che hanno già dato al turf soggetti di vaglia.

    A Bologna egli adibirà invece alla monta pub-blica le due recenti importazioni: Ward, 2.10 '/ t , e Tramp Senator 4 anni (trial a 3 anni 2.20).

    Ward 2.10 1/4 unisce ad una splendida, ar-monica e distinta costruzione una genealogia delle più estese e considerate per le correnti di sangue che raccoglie, correnti fra le più reputate in America stessa. Ward è figlio di Richford Baron, che viene da Baron Wilkes, 2.18, padre di 141 trotterà, fra cui Bumps 2.031/4, Rubin-

    ( Stein 2.05, Rachel 2.08 1/4, Dulce , Cor 2.08 1/2,

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    P A M A T - T e d . a r t i c o ] 1 d J . l a m p i s t e r i a p e r F e r r o v i e pFin,i p M m i « t a t a 1« Esposizioni — Dipi*»* 4'Onose i l l t H o s t » aqtoaoblUit lot j f l a n o 1908.

    Baron Bell 2.07, Centrific 2.07, Oakland Baron 2.07 1/4, Nydia Wilkes 2.07 2/4, Baron Rogers 2.07 3/4, ecc. Madre di Ward è Brown Rate, che risale per branca materna ad Almont 33, padre apprezzatissimo di 25 trotters sotto 2.30. Ward 2.10 1/4 risale quindi per tre volte ad Hamble-tonian 10, il famoso capostipite della razza ame-ricana.

    A queste qualità eminentissime, lo stallone di Lamma aggiunge una gloriosa carriera di corse in America, breve ma assai concludente, giacché a più riprese, nel suo paese d'origine, il cavallo ha trottato in 2.10 1/2, 2'.11", facilmente, prece-dendo e a Readville e a Peoria e a Lexington, soggetti di valore e di classe.

    In America Ward era un pensionarlo del fa-moso trayner-dryver L. Me. Macdonald, il fortu-nato rivale di Geers, il cav. Rossi d'Italia. Dopo la stagione di monta Ward sarà certamente pre-sentato in pista, ove non potrà faticare molto per mietere allori e successi. Anzi, a titolo di cronaca, vi dirò che lo stallone, lasciato libero nella sua potente e ammirevole azione, ha coperto più volte senza essere comandato e senza serio lavoro il quarto di miglio in 34".

    Se dell'altro stallone, Tramp Senator, non posso dire le performances, per la semplice ragione che di pubbliche non ne ha, non essendo mai stato presentato in corsa perchè non ancora completa-mente formato, dirò invece che Giuseppe Lamma in questo acquisto ci ha dato, come sempre, la prova della sua intelligenza, per la genealogia

    Glisson, dopo avere vìnto a Napoli il Premio del Golfo, battendo al palo Andromaca, Miss Nut ed altri puro 3 sangue velocissimi. (Fot. T. Bozza - Napoli). _ -j

    TI conte Riccardo Basto gi'sta dando al fantino Spencer J le disposizioni per la corsa.

    i ltinghi percorsi. Fra i battuti nel « Premio Città di Napoli », Eotti e Manio potranno fare parlare di sé, in avvenire.

    Nella stessa giornata Kleber II ripeteva il suc-cesso degli anni precedenti, ma in siepi; Drumroe, montato da Caracciolo, vinceva il « Premio Capo-dimonte », precedendo Horshal, che il giovedì successivo lo doveva invece battere nel «, Premio Galleria Wittoria »; Sallustia riportava una vit-toria su Dasodi, top wheigt con 58 kg. Dasodi, non ancora nella sua forma, manteneva pure il secondo posto nel « Premio del Ministero », il giovedì, ove con 58 kg., ben sostenuto da Yarga, veniva a minacciare, in ultimo, assai forte la vincitrice Wistaria.

    Il conte Scheibler ha presentato quest'anno AyaTc assai progredita ed in gran condizione; la figlia di Hira riportava il primo giorno il « Premio Esperia » , m. 1600, L. 2500, montata da Yarga, quest'anno primo fantino della Sir Rholand e il secondo giorno il « Premio Vesuvio » , L. 3000, metri 1200, precedendo Milano ise, Ticpolonga, Iris-Oak, ecc.

    Champlatreux, montato dal marchese Caracciolo, e Clisson da Woodland riportavano pure la loro corsa; mentre infine Daber (Varga), sempre il poderoso e resistente figlio di Orbend, passato in corse piane, dopo il debutto, onorevolissimo invero, a Pisa in siepe, ha vinto in grande stile il grosso premio « Principe d'Ottajano », m. 2800, L. 4000, nella qual corsa, passato rapidamente in testa ed energicamente sostenuto, precedeva di una incollatura la Sallustia, montata da A. Wood-land, Dreadnought di Chantre, e Bado di Scuderia Pinciana.

    Febbraio 1910. L Walnscott.

    Milanaise, di Riccardo Bastogi, vincitrice a Napoli nel Premio d'Apertura. (Fot. Bayon - Napoli).

    Galoppo.

    Il mail-coch del conte De Mom'.g(Fot. Bozza - Napoli), j f j

    La stagione di corse si è aperta quest'anno a Napoli con sport interessante, pubblico discreto la prima giornata, numerosissimo e distinto la seconda. .

    Il premio più importante, per tre anni, « Utta di Napoli » (L. 6000, in. 1800), è stato disputato da cinque soggetti : Wistaria, Manio, Eotti, Vi-comte, Madumak, ed è rimasto, dopo viva ed emo-zionante lotta, alla prima, una figlia di Galeazzo e Foscarina, che già aveva dimostrato la sua qua-lità adue anni riportando il « Premio Quaran-toli », m. 1000, il « Premio del Dado » , m. 1600 e l'handicap « Premio San Rossore » , m. 1500, ove portava ben 57 kg.

    Il modello di Wistaria è fra i più piacenti, completato mirabilmente nel passaggio dai due ai tre anni; tutto fa sperare in una carriera lu-minosa e proficua. La conferma poi della classe di Wistaria, che ha un ottimo coadiutore nel suo fantino A. Woodland e un fine trayner nella per-sona di Dante Serani, si è avuta nella vittoria, riportata nella seconda giornata nel « Premio del Ministero » , m. 1000, precedendo Dasodi, Manto, West End, ove confermava precipuamente la sua

    j speciale dote di gran fondo, e la preferenza per

    regale di questo puledro che risale due volte au Hambletonian 10 per parte di George, Wilkes e Sentinel dal lato paterno; ed ancora due volte dal lato materno (Lottie Coke) per parte di Guy Wilkes e Aberdeen 27. The Tramp 33343 padre di Tramp Senator è fratello per parte di suo padre, Jay Bird, della nota trottatrice Princess Nenia, ora in Italia, e padre di Zalem 2.27 1/2, l'impor-tazione dei fratelli Giorgi dell'anno scorso.

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  • 6 LA STAMPA SPORTIVA 4

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    Esposizione Internazionale Milano 1906 - FUORI CONCORSO - MEMBRO DELLA GIURIA.

    La baronessa de la Roclit, la coraggiosa aviatrice, cui ultimamente toccò un accidente fortunatamente lieve.

    SCOLASTICA AVIATORIA . Al c a m p o di Chàlons .

    (Nostra corrispondenza particolare da Mourmelon-le-Grand).

    L ' u b e r t o s o pianoro di Champagne..., dello cham-pagne, per intenderci meglio, ha posto a disposi-zione dell'umanità, oltre che una fertile e speciale terra che dà il frizzante alla più ambrosiaca be-vanda bacchica, anche un terreno così indicato, così uniforme, così ideale per le esplicazioni delle pratiche aviatorie, da divenire in breve il rendez-vous preferito, e quasi unico, della falange degli aviatori di mezza Europa.

    La regione di Louvercy, Bossy, Sept, Saulx, Mourmelon-le-Grand, Chàlons-sur-Marne, ecco i ritrovi abituali dei capi-scuola francesi dell'avia-zione.

    E come ogni località divenuta di moda va ra-pidamente conformandosi alle esigenze degli ha-bitués, così le località sopra indicate sono andate in breve popolandosi di nuovi hótels, di spaziosi hangars, di quel quid insomma necessario a con-fermare le simpatie del nuovo pubblico ai nuovi luoghi prescelti per le pratiche aviatorie.

    Mourmelon specialmente è divenuta la stazione aviatoria di gran moda. Ne disse già qualcosa il vostro Ponzelli quando qui si recò per apprendere il pilotaggio del Voisin, col quale di questi giorni

    L'ing. Ohàteau, istruttore dei Voisin, insegna le prime manovre al noto mecenate delVareonautica: Archdeacon.

    a Buenos-Aires ha iniziato i suoi primi progettati

    E qualcos'altro vi aggiungerò io oggi, pubbli-cando le fotografie dei neo-aviatori ospiti, sino a pochi giorni or sono, del campo di Chalons.

    A Mourmelon non abitano solo in permanenza gli operai addetti agli apparecchi od alla conti-nuativa costruzione degli hangars; ma pure tutti

    Rigai, un altro campione che ha lasciato le vie della terra per quelle del cielo.

    coloro — ed ogni giorno ve ne son di nuovi — che aspirano a diventar aviatori: allievi delle due differenti scuole, dei biplani e dei monoplani. Ognuna delle tre scuole attuali forma un piccolo centro a sè. Oli Antoinettes sono all'Hòtel Maril-lier, i Farmans ed i Voisins all'Hotel de l'Europe.

    Ma ciascun gruppo ha la sua speciale sala da pranzo, e pur restando sempre in buona colle-ganza, ogni scuola si tiene a sè. Guai al profano, allo sciagurato intruso, che appare alla porta ai una di queste sacrate sale ! Le interiezioni, e la freddezza poi, lo fanno ben tosto consapevole del-l'indelicatezza usata !

    Sul terreno, sul campo delle esperienze, ci si esamina a vicenda, anche ci si critica qualche po , ma si applaudono tutte le performances, a qua-lunque scuola spetti il successo, eutusiastica-mente, cordialmente, perchè quando si tratta di sport tutti sono solidali, tutti sono amici.

    Presso Farman è Henry Farman stesso che dà lezione; da Voisin sono gli ingegneri Chateau e Legagneux che si dividono gli allievi.

    Presso Antoinette, infine, tutti usufruiscono delle istruzioni dell'incomparabile dominatore dell'aria: Latham.

    Presso tutti gli istruttori, il sistema di scuola è l'uguale: uscire dapprima in compagnia del-l'allievo, manovrando i volanti e le leve al suo fianco ; poi affidare all'allievo le manovre; quindi lasciargli il comando rettificando, al bisogno, le sue imperfezioni. Infine lasciarlo andar solo.

    L'allievo in questo modo, usando di molta pru

    Come si apprende a volare. - L'allievo tiene la mano sul volante che viene ma- Vallievo prende poi a suy olta il cornando, ma l'istruttore è sempre pronto novrato dall'istruttore. a rettificarne i movimenti.

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    L ' a e r e o Club d'Italia.

    Il biplano Faccioli, il primo velivolo completamente italiano, che ha volato ripetutamente sulla piazza d'armi della Vinaria (Torino). A bordo l'aviatore Mario Faccioli, figlio dell'inventore. (Fot. Ditta Debernardi - Tonilo).

    gnere Franz Miller, proprietario dell'officina costru-zioni areonautiche di Torino.

    Conferenze sull'argomento verranno tenute da spe-cialisti.

    Il corso venne inaugurato il 14 febbraio 1910 e disse la prolusione il prof. ing. Magrini cav. Effrem.

    Le lezioni teoriche avranno luogo trisettimanal-mente nelle ore diurne, dalle 17 alle 18, nei locali della Scuola chauffeurs, via Balbis, 1, Sezione areo : nautica, dove si possono ottenere gli schiarimenti volati.

    Agli allievi che supereranno l'esame verrà rila-sciato un certificato di studio.

    .,.** La Società italiana di aviazione ha preso in considerazione e accordato il suo patronato all'ini-ziativa di fondare a Milano una Scuola tecnico-pra-tica di aviazione. Promotore della stessa è un giovane tecnico che, dopo essersi occupato d'automobilismo, ora a dedicato all'aviazione tutto se stesso : l'inge-gegnere Rambaldo Jacchia.

    *** Il barone Leonino Da Zara, essendo il suo areo-dromo molto danneggiato dall'acqua e volendo con; tinuare i suoi esperimenti di aviazione negli imminenti ed importanti concorsi, ha ottenuto dal Comando militare di Padova la concessione della piazza d'Armi, ove trasporterà il suo Blériot tipo «traversata della Manica» con motore Anzani, che sarà custodito in un hangar smontabile.

    Il barone formerà dei piloti e continuerà appena possibile, nel suo areodromo, le prove con areoplano Voisin, motore Rebus.

    Sportsmens ! Leggete tutti i giorni il giornale ILA- S T A M P A

    di Torino, che ha la piò completa rubrica tele-grafica di tutti i principali avvenimenti sportivi d'Italia e dell'estero.

    cento mila franchi. Allora M. A. Hébrard, diret-tore del Temps, costituì un comitato per ripartire i fondi, comitato che M. Cailletet, membro illustre dell 'Istituto di Francia, presiedette.

    Era assai difficile l 'acqui-stare con la somma riu-nita un dirigibile del valore dell 'incrociatore aereo Ré-publique, costando tale ap-parecchio quasi un mil ione. Ora, grazie ai contratti fatti dal Comitato e alla buona volontà che hanno dimo-strato i costruttori fx-ancesi, non è un solo dirigibile, ma bensì tutta una flotta aerea che il Temps offre alla difesa nazionale.

    La società Astra, presie-duta da M. Deutsch de la Meurthe, ha consentito di cedere al Comitato un di-rigibile a due motori di ottomila metri cubi.

    La società Zodiac, dove sono pars magna, Henri de la Vaulx, André Scliel-cher e Mallet lia ceduto un dirigibile di 1400 metri cubi del tipo « V e d e t t a » simile a quello col quale Henry de la Vaulx ha fatto p iò di cinquanta ascensioni.

    La società Ariel, conces-sionaria in Francia dei

    A Padova, dove, per iniziativa del grande sportsman barone Leonino Da Zara, si è da poco inaugurato il più bel campo d'aviazione che finora possegga io sport italiano, si è volato anche isti-tuire una grande Società prò aviazione, che, rac-cogliendo l 'adesione di tutti i clubs già esistenti, prende il nome di Aereo Club d'Italia.

    S. A. R. il Duca degli Abruzzi ne è il presi-dente onorario, e lo stesso club ha il patronato di S. A. R. il Principe di Genova-Savoia Prin-cipe di Udine.

    Gli aderenti alla fondazione deil'Mereo Club si sono riuniti in seduta ufficiale, ed hanno proceduto alla formazione del Consiglio diret-tivo, distribuendo le cariche nel seguente m o d o : Presidente onorario : S. A. R. il Duca degli Abruzzi; presidente effettivo: comm. Guido Ravà Sforni; vice-presidente: barone Leonino Da Zara; segretario: dott. comm. G. De Benedetti, asses-sore del Comune di Padova, sindaco di Nanto; consiglieri : ing. comm. Miari De Cuxnani, depu-tato al Parlamento : cav. Antonio Fiorazzo, pre-sidente dell 'Esposizione di Ponte Vigodarzere; comm. Giuseppe Da Zara, presidente della Società Veneta e della Bancaria Italiana.

    Alla presidenza effettiva è stato chiamato una vera personalità sportiva. Il comm. Ravà Sforni di Mantova da luDgo tempo si dedica al trionfo

    WWi

    L'inventore Ina. A. Faccioli esamina il motore del suo apparecchio prima del volo, wvcow « a (jTot. Pitta Debernardi - Torino)

    denza e di molta calma, riesce quasi sempre, in breve tempo, a pilotar da solo l 'apparecchio.

    Ma non gli è permesso d'uscire che quando l'aria è in massima calma, ciò che non è certo di tutti i giorni. Conosco certi neo-aviatori che po-terono far nove sole sortite in sei settimane !

    E ciò nei riguardi dei piloti di biplani,chè per i monoplani il tempo necessario alla completa istruzione è di quasi il doppio.

    Essenzialmente poi, per divenire aviatori, ci vuol molta esperienza e molta audacia. Premetto però che la qualità pregiudiziale è la pazienza.

    Aggiungerò ancora che mi consta che il vostro gran campione dell 'automobilismo, Felice Naz-zaro, è in trattative con Farman per l 'acquisto d'un apparecchio del suo tipo. ^ ^

    Le scuole di aviazione in Italia. Il 14 febbraio 1910 venne dato principio in Torino

    ad un Corso diurno teorico-piratico di areonautica. Il corso avrà una durata di circa due mesi : le lezioni teoriche saranno illustrate da numerose proiezioni luminose e completate con nozioni pratiche di ele-menti costruttivi.

    L'insegnamento teorico-pratico, consistente in una serie di lezioni regolari, verrà impartito dall'inge-

    Per il dominio dell'aria La flottiglia aerea

    f r a n c e s e . Al domani della cata-

    strofe del dirigibile Répu-blique, in uno slancio di patriottismo che non si saprebbe troppo lodare, due dirigibili furono of -ferti a) ministro della guerra dai signori Pierre e Paul Lebaudy e dal signor Spiess, inventore del dirigibile molto prima del conte Zeppelin.

    Nello stesso tempo il Temps apriva una sotto-scrizione con lo scopo di raccogliere le somme necessarie per acquistare altri apparecchi per la difesa aerea. Questa sot-toscrizione produsse tre-

    V areoplano del sig. Omero Bacchiega di Mestre, in provamillepraterie delTon-e, presso Udine.

    brevetti Wright , ha ceduto un biplano Wright . M. Louis Blériot e i fratelli Farman hanno con-cesso un monoplano e due biplani.

    Per qual prezzo, direte vo i ? Per trecento mila franchi, vaie a dire appena al prezzo di fabbrica degli apparecchi.

    L'altro giorno M. Cailletet ha offerto al Ministro della Guerra questa flottiglia di difesa aerea. Le due unità maggiori porteranno i nomi di Capi-tarne Ohauré e di Lieutenant Vincenot.

  • 8 LA STAMPA SrUUTlVA

    dello sport italiano, incoraggiando tutte le grandi iniziative. Ultimamente, mancato il concorso di quasi tutti i Comuni forensi di Mantova per la formazione di una cassa premi per gli stradini, il comm. Eavà Sforni, che è anche un pioniere dell'automobilismo, istituì per proprio conto questa benefica cassa premi, che sarà certo di grande utilità per il miglioramento delle strade e di in-coraggiamento ad una operosa classe di lavo-ratori che dedicano tutte le proprie energie a favore della viabilità, che è benessere, civiltà e progresso.

    Oggi egli milita alla testa di questo gruppo di entusiasti della navigazione aerea, che a Pa-dova, per merito del barone Leonino Da Zara, organizzatore di gare ed aviatore provetto, si è costituito in pochi giorni.

    Pertanto, ecco come funzionerà il nuovo Aereo Club d'Italia. In ogni città verrà nominato un rappresentante delegato che dirigerà ogni sezione a parte. Per concorrere ai premi stabiliti basterà

    che un aviatore telegrafi tre giorni prima della prova all'Aereo Club, e questo manderà, senza alcun compenso, due commissari nella città dove la prova si effettuerà. Il controllo così è sicuro e continuo. Superata la prova, l'aviatore diven-terà subito proprietario del premio, e la presi-denza dell'Aereo Club penserà al rinnovamento o alla sostituzione del premio stesso.

    Venne poi anche istituita una categoria di soci speciali: gli aviatori, nominati dalla Direzione, per non aumentare la inutile schiera dei pseudo aviatori; a questi aviatori, cosidetti riconosciuti, è riservato il massimo aiuto e la massima pro-tezione.

    IL campo prescelto sia per gli areoplani, sia per il dirigibile, è quello di Leonino Da Zara a Padova, che ha l'alto patronato di S. A. R. il principe Ferdinando di Savoia-Genova, principe di Udine.

    Ecco pertanto i premi stabiliti dall'Aereo Club d'Italia il giorno stesso della sua costituzione:

    L. 1000 (mille) a quell'aviatore che su areoplano ideato in Italia, che quindi non sia una copia di tipi già esistenti, costruito in Italia e mosso da motore italiano, farà 500 metri di volo.

    L. 1500 (millecinquecento) a quell'aviatore ita-liano che, su areoplano italiano, ecc., ecc., farà un chilometro di volo.

    L. 1000 (mille) a quell'aviatore italiano che, su areoplano italiano, ecc., ecc., farà un volo di al-meno 5 km. in circuito.

    L. 1500 (millecinquecento) all'aviatore italiano che, su qualunque apparecchio, farà un viaggio aereo, fuori d'un campo (li esperienze, di almeno 10 km.

    Congratulandoci coi ferventi apostoli dell'avia-zione e amici nostri : comm. Ravà Sforni e barone Leonino da Zara, per il compimento dell'iniziativa da loro lungamente ed entusiasticamente matu-rata, porgiamo alla nuova associazione aviatoria italiana i nostri auguri più vivi e più cordiali di prosperità e brillante esistenza. reporter.

    Perchè il nostro 3° Torneo Internazionale di Foot-ball non avrà più luogo L ' a n t e f a t t o .

    Intendiamo anzitutto esporre brevemente l'ante-fatto che ci portò ad organizzare anche quest'anno il pasquale nostro Torneo di foot-ball.

    Quando l'anno scorso bandimmo il 2° Torneo Internazionale sottoponemmo alla Federazione Ita-liana del Giuoco del calcio, ed implicitamente alla Federazione Internazionale, un regolamento che poneva in palio una Coppa Challenge-Lipton, per entrare in possesso della quale sarebbe occorso vin-cerla per due anni, anche non consecutivi, in un Torneo da svolgersi a Torino, sotto il patrocinio del nostro giornale, nella domenica e lunedì di Pasqua.

    La Federazione Italiana, approvando questo re-golamento, ci fu larga di lodi per la nostra ben pensata propaganda del foot-bali in Italia.

    Nel primo numero della Stampa Sportiva di quest'anno, annunziavamo, fra le altre nostre ini-ziative, anche la doverosa ripetizione, in omaggio alla Challenge-Lipton, del Tomeo Internazionale di foot-ball, che tanto successo aveva raccolto negli anni precedenti.

    Quando ci disponevamo, in seguito a questa prima e a successive pubblicazioni, ad intavolare trattative per la formazione della squadra rap-presentativa italiana con i locali Foot-Ball Club Juventus e Torino, dalle direzioni di queste stesse Società, e firmata dai presidenti, ci perveniva let-tera dichiarativa che esse non intendevano questo anno concorrere al Torneo della Stampa Sportiva: considerato che un Torneo di foot-ball sul sistema degli anni scorsi poteva essere causa di liti e di-scordie fra le varie Società di Torino, turbandone l'attuale proficua concordia.

    Dinanzi a questo patto d'alleanza di coloro che, malgrado i nostri vani buoni uffici l'anno scorso frapposti perchè addivenissero alla cessazione di ostilità da anni perpetuantesi, noi non credemmo far cosa migliore, per non turbare l'improvvisa e cordialissima entente, che rivolgerci ad una Società di fuori. E ci fu facile fra le proposte pervenuteci combinare con la Pro Vercelli, come con la squa-dra italiana che meglio d'ogni altra avrebbe ono-revolmente potuto difendere i colori nazionali nel-l'imminente Torneo.

    La Federazione intanto^— forse non sapendo

    che la nostra scelta sarebbe caduta sulla Pro Ver-celli — ci sollecitava, a semplice titolo di formalità burocratica, una nuova copia del regolamento, che era poi quello approvato l'anno scorso, pregandoci di accompagnarla con una dichiarazione di con-sentaneità di una Società federata. Cosa che fa-cemmo subito, accompagnando l'invio del regola-mento con una lettera del F.-C. Piemonte, nonché relativo importo della tassa nella misura stabili-taci dalla Federazione stessa l'anno precedente.

    Subito dopo demmo mano a completare la già abbozzata organizzazione scegliendo le migliori squadre fra quelle estere che avevano fatto richiesta di partecipazione al nostro Torneo, diramando le lettere alle illustri persone che ci avevano fatto sapere essere ben liete di far parte del nostro Co-mitato d'onore, prendendo insomma tutte quelle disposizioni atte a far riuscire egregiamente l'av-venimento da noi con tanto entusiasmo bandito.

    Il divieto f e d e r a l e .

    Quand'ecco — come un fulmine a del sereno — pervenirci, a mezzo il Comitato Regionale piemon-tese, una lettera della Federazione Italiana, con la quale si dichiara di non poter concedere l'ap-provazione delle date 27 e 28 marzo per l'effettua-zione del nostro Torneo, inquantoehè per quelle stesse giornate la Federazione aveva già appro-vato per Torino due incontri italo-svizzeri, organiz-zati sui propri campi da due Società torinesi. La lettera della Federazione aggiungeva che in omaggio al regolamento interno non si poteva concedere che nella stessa città e contemporaneamente si effet-tuassero opposti matches internazionali.

    Se facilmente ci trovammo d'accordo con la Fe-derazione nei riguardi della seconda parte della sua lettera, non riuscimmo invece a spiegarci il come e il perchè era stata negata la priorità al nostro giornale, che ben prima delle due Società torinesi aveva bandita la sua organizzazione, es-senzialmente perchè vincolata dal regolamento di una Coppa Challenge, che esigeva di venir dispu-tata nella stessa occasione, e cioè negli unici d,ue giorni consecutivi festivi della stagione primaverile.

    Telegrafammo tosto direttamente alla presidenza federale a Milano, non nascondendo la stupefa-cente nostra impressione per tale deliberato. La

    Federazione non credette che confermarlo... amo-revolmente suggerendoci di scegliere altre date o di metterci d'accordo colle Società torinesi organiz-zatrici dei due matches italo svizzeri. Non ere- » demmo opportuno di addivenire a questa specie di transazione, a giusto titolo vantando dei diritti di precedenza e di assicurazione formale per parte della Federazione che il nostro Torneo anche quest'anno avrebbe avuto luogo nella domenica e lunedì di Pasqua, come non v'era stata ragione di dubitarne, premesse le pubblicazioni da noi fatte e le trattative verbali e scritte passate fra il ra-gioniere Bosisio ed il sottoscritto.

    A questo punto di cose lasciamo i nostri lettori giudicare sull'operato della F. I. G. C. e sulla nostra decisione. Lasciamo giudicare cioè se per rappresaglia, o comunque per effetto di interessate inframettenze sia stata mossa la Federazione nel negarci il suo visto, e se in simili condizioni di gestione federale sia ancor possibile che un gior-nale esplichi la sua disinteressata attività a prò >) della propaganda del giuoco del calcio in Italia.

    Il nostro giornale pertanto provvederà legal-mente a tutelare i suoi diritti lesi in modo così evidente.

    GUSTAVO VERONA.

    Giuoco del Calcio 1 Campionati Nazionali

    Prima Categoria. In seguito al forfait dichiarato dell'AttSoma

    F. 0. di Milano, che doveva incontrarsi nella nostra città col F. O. Torino, questo viene ad * acquistare due nuovi punti nella classifica ge-IlCl'lflt? v

    A Genova, il match U. 8. M.-Genoa Club, ini-ziatosi con una pioggia dirotta, venne sospeso dopo sei minuti di giuoco, stante l'impossibilità dei giuocatori di correre nel campo, in certi punti convertitosi in un lago.

    A Milano l'incontro Internazionale F. C.-An

  • neri-bleu, che trionfarono sugli avversari con 5 qoals a zero. „ , .

    Infine, a Vercelli il Milan Club rimase soccom-bente, non avendo segnato punto alcuno contro i 4 marcati dai vercellesi.

    Pel campionato di seconda categoria, la 1 ro Vercelli II sconfisse la Libertas di Milano con 4-2. Il nuovo'e grandioso campo dei 'giuoclii di Vercelli

    progettato dall 'ing. Del Pozzo.

    L ' i n e Del Pozzo, entusiasta vice-presidente della Pro Vercelli, ed illuminata mente tecnica, ci comunica gentilmente questi interessantissimi particolari sul nuovo campo di giuochi che tra breve vanterà la città di Vercel l i :

    « Il campo dei giuochi all'aria aperta verrà c o -strutto su area municipale, a fianco dei Bagni popolari, e misura una superficie di oltre 20.000 metri quadrati. Tale terreno, che è circondato quasi completamente da canali, si presta a mera-viglia per il nostro scopo, e la sua posizione pros-sima alla città assicura al pubblico un accesso facile e molto comodo. _ . .

    « L'intiera superficie sarà divisa in vane sezioni, e cosi si avrà la pelouse pel calcio, un recinto per tennys, un altro pel giuoco delle boccie, ed uno spazio libero per esercitazioni e per la palla vi-b r f ll" campo del foot-ball, che ha formato oggetto di studi speciali, misurerà una lunghezza di m.95, e la sua larghezza sarà di m. 58. Sarà lasciato uno spazio libero di m. 3 tutto attorno alla linea del fosso, e le porte risulteranno completamente

    i s o l a t e . ^ ^ d e i p a r e a occupata dal contorno che cosi risulta incomincieranno le scalinate, che sono pei primi e secondi posti in numero di tre, larghe ciascuna un metro. Per i posti distinti vi ha una tribuna scoperta, con sei scalinate di larghezza m 1 20 ciascuna. Tale tribuna può contenere co-modamente sedute oltre 500 persone, e la capienza di tutto il campo è di oltre 3000 spettatori.

    « Abbiamo progettata la tribuna scoperta, perchè si è constatato che qualsiasi copertura porta danno al campo, proiettando un'ombra perniciosa, che favorisce il gelo.

    « Ad una estremità della pelouse trovasi una Casina per i giuocatori, collocata in modo che questi possono scendere in gara Benza avere di-retto contatto col pubblico, e ciò per evitare pa-recchi inconvenienti che la pratica lia additati.

    « Le scalinate saranno sostenute da apposite alzate in getto di cemento, e la prima fila verso il campo sarà chiusa tutto attorno da una leggera barriera in legno.

    « Il terreno poi molto probabilmente verrà aa assumere una forma speciale, cioè si abbandonerà l'idea di avere un piano erboso, che nei nostri paesi si riduce sempre in vere pozzanghere, e si stabilirà il piano superiore in modo che si mam tenga asciutto e soffice, facendo uso di materiali minuti e di facile acquisto.

    « Notisi come in tale località si abbia il grande vantaggio di avere accesso diretto ai Bagni mu-nicipali, senza obbligare i giuocatori ad un lungo percorso, nè ad attraversare la folla degli spet-tatori. . .

    « Gli accessi al campo sono comodi e numerosi, e si prestano mirabilmente per qualsiasi evenienza.

    « Il costo approssimativo dell 'opera e valutato in L. 10.000, ed è già assicurato il concorso di tutta la cittadinanza » .

    Progetto di un nuovo campo dei giuochi.

    Livorno. (Fot. A. Alemanni). Coppa Benizzi. f gara vinta dall'Itala. I. Benizzi, donatore. 2. March. Per uzzi.

    Seconda Categoria. Campionati Italiani Meridionali.

    Domenica, 20 u. s., sul campo dei Bagnoli a Napoli, si è avuto il primo incontro di campio-nato italiano di seconda categoria fra le due uniche inscritte della quarta sezione, e precisa-mente le due prime squadre del Naples Foot ball Club e Bari Foot-ball Club.

    Alle 15,15, il referee signor Clescovich dà U

    Li gara < Coppi Benizzi ». Squadra di

    fischio di primo invio, la palla è al Naples, che giuoca col sole™ in faccia. I cinque foorwards azzurro-celesti si portano velocemente sotto il qoal avversario. . . . . ' P D o p o 26 minuti dall'inizio, Tiberini, del rossi, marca il primo goal colla p iò g r a n meraviglia di tutti e più grande ancora del goallceeper Con-forti, che lentamente se la lascia rotolare nella

    r 6 ts ' i riprende tosto il giuoco, e dopo 17 minuti il Naples marca il suo primo punto per merito di Potts, a cui tosto ne segue un altro dopo altri 12 minuti per merito dello Scarfoglio, e si chiude dopo poco, in tal maniera, il primo time. . ., ,

    Alla ripresa il Naples, che non giuoca più col sole in faccia, dimostra maggior foga ed energia, e subito nel primo minuto Fallert segna per gli azzurro-celesti il terzo goal.

    Randi però dopo 4 minuti segna il secondo punto per la Bari, ma Fallert, che effettiva-mente è l'eroe della giornata per il modo stu-pendo in cui giuoca, segna dopo 19 minuti un quarto qoal per il Naples, accompagnandolo con un quinto dopo altri 12 minuti, a cui Potts ne fa seguire un sesto dopo appena un minuto.

    Come critica di giuoco, Bari non mi è apparsa all'altezza dell 'anno passato, ha giuocato del suo meglio, ma si è demoralizzata verso la fine ; dei suoi eleven quello che emerge è il center-halj Roth, che si è fatto in quattro per l 'onor della propria squadra; buono pure il Randi, ma deboli i due baeles.

    Componevano le due squadre: NaplesF.O.: Conforti ; Garozzo-Goss; Gianmni-

    Kingdon-Haaga; Scarfoglio-Riolo-Potts (capitano)-Fallert-Catterina.

    Bari F. C.: Ludwig ; Boccianti-Caroli; Atonea-Rotli-Gallo; Cimmarossa-Kuhn-Randi (capitano)-Bufalini-Tiberini.

    Domenica, 27, vi sarà a Bari il retour-match.

    Precedette questo incontro la finale per la Tarqa Casacchia, che, causa il match, nullo della domenica precedente, si dovette rigiuocare. Si trovarono di fronte la Società Sportiva Napoli e la Bobur Foot-ball Club.

    I bianchi di Caserta, quantunque riuscissero a portare il primo Urne con un esito nullo, demo-ralizzati per un primo goal marcato dalla Spor-tiva nei primi minuti della seconda ripresa, non han giuocato più con entusiasmo, e si sono la-sciati battere con 3 goals a zero.

    In tal modo la Società Sportiva Napoli ha vinto la Targa Casacchia.

    11 match Firenze F. C. - Itala F. C. per la Coppa Challenge BenÌE=L

    Componevano le squadre: Firenze F.O.: Guardigli ; B i r c k h a u s e i - R e ^ i i i :

    Gatti-Scalvinelli-Magrini ; Cartei-Vanm-Scheidler-Zingler-Reschigna.

    Itala: Bensa; Incarnati-Masserano 1»; Bifloli-Leland - Fanfani; Giorgi - Baldassini - Trabucco -Monteith-Ciullini.

    Al fischio dell 'arbitro Orlando Spagnuoli, della S P T S. di Livorno, gli avanti dell 'Itala inva-dono' velocemente il campo avversario e vi riman-eono per qualche tempo, ben coadiuvati dalla difesa, ma il Firenze, rianimatosi, s'impadronisce della palla e la tiene costantemente per quasi tutto il 1° tempo nel campo dell 'Itala, G. Cartel al 32° minuto, su un passaggio di Zingler, tira in porta. Benso, che non è in uno dei suoi giorni migliori, non para. Un punto per il Firenze. Poco dopo Zingler sembra deciso a dare ancora un passaggio alla sua squadra, ma per la precipita-zione spinge la palla con le mani, ed il punto non è accordato. „ „

    La difesa dell ' Itala fa prodigi per tener libera la sua porta. Masserano, Incarnati, Leland, Man-fani e anche Biffoli di 2* squadra si fanno in nuattro per ricacciare la palla ai loro avanti. Trabucco, Monteitli fanno delle velocissime scor-rerie nel campo avversario, poi Giorgi, Baldas-sini Ciullini, ma non approdano a nulla. La, difesa del Firenze li sbaraglia ed i suoi avanti, con precisione ed assieme, sembrano padroni della situazione. Cosi termina il primo tempo.

    Alla ripresa l'Itala sembra svegliarsi e con buoni passaggi i suoi avanti si tengono nel campo del Firenze, ma trovano un ostacolo insormon-tabile in Birckhàuser, Restelli, Scalvinelli che non li lasciano padroni della palla un momento. In una scorreria del Firenze nel campo dell 'Itala viene accordato un calcio d'angolo.

    Reschigna tira, Vanni prende la palla a volo e con un colpo di testa l'infila nella rete. Ma ecco Monteith clie s 'impadronisce rabbiosamente dèi pallone, fila diritto verso la porta avver-saria e segna un punto per l'Itala !

    Da questo momento le sorti sono cambiate per l'Itala e sembra che ad ogni istante riesca a j pareggiare. Monteith, Trabucco, Giorgi fanno il | possibile, ma non riescono, il Firenze ha un'ottima t difesa e l 'arbitro fischia la fine, e che segna la vittoria del Firenze con 2 a 1. .

    V'Itala lia risfidato subito per domenica u Firenze, e noi crediamo che se nella settimana la sua prima linea lavora, la challenge Benizzi tornerà alla Società madre.

    1. w. t .

  • 10 LA STAMPA SPORTIVA 4

    S A R. il Duca degli Abruiti e il marchese NegroUo di Cambiato. (Fot. Alemanni - Firenze).

    L'infaticabile Principe Non d'un'umile penna, capace forse ,sqltantoidi

    segnare sulla carta peritura gli sconforti e gli entu siasmi di mille cuori che si ritemprano e ringio-vaniscono negli aspri cimenti delle novissime torme eroiche ma d'una ben sonora cetra omerica vorrei f o s s e armata la mia mano per cantare, degnamente la gloria e l'audacia del Principe nostro, reduce o r a t i l a sua ultima e mirabile fatica asiatica^ non certo - poeta cesàreo - vorrei cantare le laudi del nobile e antichissimo sangue, non certo ™ che le strofe s'umiliassero ai minori gradini d d Wtlio, al fulgore dello scettro, ma l'uomo vorrei celebrare ohe rinunziando a una'facile vita di meschini trionfi e di ineffabili ipocrisie e di ridicoli orpelli cui la na-scita insigne lo avrebbe costretto, preferì - magnifico nella rinunzia di ciò che ai più sorride come il sogno migliore chesiposiasognare-ayventurarsi per lunghi meli con pochi e rudi compagni, in terre sconosciute, ™su mari ^li ghiaccio, attratto dal mistero non scru-taMe della sfinge polare, e in l a u d i . « t o t e di:morte e di solitudine, a tentare, infaticabile, novi epici ardimenti. Non forse è simile questo Duca esplora-tore dalle imprese venturose e dalla indomita volontà a Quelle scultoree figure di erranti principi ellenici Eseguenti sulle curie navi ben velate un loro sogno di grandezza fra i mille agguati delle mutevoli.inde agli eroi che imparammo a conoscere e ad amare attraverso gli imaginosi endecasillibi del massimo poeta greco?

    Lo so. Taluno crederà bene di scorgere fra le righe della mia prosa entusiasta una inopportuna quanto inutile glorificazione della nobile Casa che dalle umili balze savoiarde il destino e gli nomini vollero uri breve volgere d'un secolo esaltare ad uno dei p u giovami e glofiosi troni d'Europa. Ma no. L'alto li-gnaggio e il sangue regale spesso non sono che un insormontabile ostacolo all'esplicazione pratica d'una preponente, irresistibile energia. Ben lo sa il WcoTìdo Guglielmo di Germania, cui i gazzettieri tedeschi e non tedeschi nessuno risparmiano dei l o r o i v i d i strali satirici ogni qualvolta, con uno di quegli ìm-provvist scatti della'sua natura esuberante, m uno di quegli ingenui slanci del suo forse eccessivo mo-dernismo, tenta di scuotere il vaci laute armamen-tario delle ammuffite tradizioni cortigiane, J ^ m e t -tersi a capo, puta caso, d'un'azienda di maioliche imperiali, n aturai mente ben quotata in.borsa. Tutti ta sanno ormai che i sovrani moderni, per loro e Mostra fortuna, lasciano chele rugginose armature de. loro magnanimi antenati, cuor, di leoni e torneatori celebrati ed esimii scannatari di nemici in guerre fratricide dormano quietamente l'eterno sonno negli aviti manieri, e preferiscono impugnare con lo stesso gleto d'imperio con cui gli avi lontani brandivano fe formidabili durlindanl per calar e terribilmente sul cranio ferrato degli avversar,, il ligneo volante d'un automobile velocissimo. O, deposto '1 tempo-raneo scettro, come Teodoro Roosevelt, andare nel-l'Africa^tenebrosa ad accoppare bufali e rinoceronti,

    r » regia, l'ultimo dei Borbone salire in muta americknesca compagnia di uno dei Wrigth a bavere l'immensità di fra le palpitanti, candide al, del grande novissimo aligero dal cuore d, metallo E i misoneisti, attaccati al formalismo e al vecchiume come os°riche al 1 o scoglio levai,

    morii al cielo e vau gridando senz'altro al fallimento delle istituzioni... Co'sì non pochi Preferirebbero che il Princine Luigi rinunziasse alle sue idealità ai gloria scSntfficag cui va consacrando la valida giova nezza e il solido ingegno per mfo l lam nel m,°nd° ambiguo dei tanti che vivono una loro piccola vita vuota di lavoro e di soddisfazioni, unicamente intesa Illa sapiente demolizione di un più o meno pingue

    patrimonio, illustrato dall'agonia d, un più o meno autentico blasone decorativo. Ma, non curandosi del facile plauso nè della innocua; critica . egli segue unicamente la sua volontà ch'è di ferro e la sua stella ch'è delle più splendide. E alle piccole critiche, ispirate da malintesi preconcetti sociali, ri-sponde con nuove audaci spedizioni, con n u o v i silen-ziosi ritorni. Silenziosi perchè Egli, cometutti ì grandi, non ama i trionfi clamorosi.

    * * *

    In un teatro di Torino, della gentile Torino cui lo legano tenaci vincoli d 'amor filiale, giorni sono narrò modestamente la sua impresa. .

    Disse la vita terribile nelle grandi solitudini mon-tagnose dell'Asia, le eterne fatiche cui era giocoforza sobbarcarsi per vincere le ostili forze della natura e la meraviglia dei suoi occhi educati e cresciuti alle tenui, evanescenti bellezze dei nostri paesi latini, di fronte alle tragiche asperità dei paesaggi barbari, fra le nevi e i ghiacci del Karakorum.

    « Il fischio dei violentissimi venti che sbucavano dalle forre e scendevano dai canaloni e il rimbombo delle valanghe che precipitavano sul Baltoro forma-vano le serenate d'obbligo. Eppure anche a quello snaventoso concerto notturno si abituarono ì nostri orecchi, disse. Tutto è colà smisuratamente grande. Tra quel laberinto di passi e di canali, tra quell o-rizzonte di vette immani, tra quelle abbaglianti im-mane di ghiaccio, sotto quei cieli immensi, la caro-vana assomigliava un piccolo formicaio che desse la scalata al Colosseo >. . . „

    PreciBamente, un piccolo formicaio. Una carova-netta di piccole formiche che un colpo di vento può spazzar via, ohe un turbine può rapire nelle sue spire, che una bufera può trascinare rabbiosamente nel! a-bisso. Ma quei pochi uomini, tagliati nel migliore macigno delle alpi nostre, seppero vincere il colosso asiatico cui mai piede umano aveva calcato la im-macolata cervice. A ottomila metri d altezza la loro volontà si spezzò entro le immense, lisce, nude pa-reti di ghiaccio : non poterono procedere oltre. Ma eredo che ciò abbia loro importato poco. Erano giunti dove mai alcuno era giunto: e questa è cosa che può sodisfare qualsiasi orgoglio. ,

    CICLISTI!

    Ed ora? Quale visione di future lotte e di future vittorie ride alla mente dell'instancabile nostro esplo-ratore? Non sappiamo. Ma sappiamo che Egli ripo-serà poco. Che vinca sempre come finora ha vinto .

    Talentino Lardi.

    Letteratura sport iva

    Come Gabriele conosce lo sport.

    La letteratura sportiva, molto fiorente in Francia ed in altre nazioni, pare in questi ultimi tempi nascere, con un nobile risveglio, anche in Italia. E' opportuno dare al lettore, che si occupa di sport, anche un cenno, se bene fugace ed imperfetto, di quello che intorno alla cosa sportiva si va scri-vendo dalle migliori penne, italiane.

    Iniziamo così questa rubrica, nella speranza che insieme al proselitismo pratico sportivo si accom-pagni il proselitismo per una più larga coltura sportiva prettamente italiana. ^ ^

    I.

    Non si tratta precisamente dell 'Arcangelo Ga-briele, ben che l'aviazione non gli riserbi secreti, data l'ampiezza delle sue ali. .

    Quando in Italia si nomina un Gabriele non si ha nè pure la briga di aggiungervi un d 'Annunzio: Gabriele è di famiglia come i cani di terracotta sul frontale del camino della cucina. . . ..

    I suoi romanzi sono letti anche nei passi più difficili dalla cameriera che li trova al mattino sul comodino della intellettuale padrona : letti e gustati tanto nell ' incesto quanto nell ' infanticidio, cosi nell'amore come nell 'odio.

    La settimana skiatoria ai Urenti. —

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    d i due gemelli, che tutti gridarono di ammira, r i o n e De? coprire inavvertitamente il clangore occulto di una tromba che non era quella de a valle di Josaphat, ma semplicemente quella delia rèo lami 1 critici dei maggiori quotidiani d'Italia p i s e l o a decantare o a denigrare . yolurne sa-crificando la cronaca cittadina m tre o quattro colonne di stampa ed eccellendo n e l d p p o s t e gin-dizio che dell'opera essi davano con quella.sft nèrficialità e con quella fretta che deve distin-guere o - n i buon giornalista; così che ogni citta ohbe il suo dato migliaio di copie ed un critico che dettò la legge indiretta che r e g o l a i H loro smercio secondo ne disse tutto 1 bene o tutu U male possibile. Perchè in fatto la critica ha il Hii^effetto di smercio, sia che ne dica chiodi o nor t faUe stelle il vo urne : il cittadino non am-C t t e nella critiea mezze tinte per comprare il libro? Se là critica non è uè acqua « è v ino c u c rimette è il libraio c di conseguenza editore

    T'autore in questo rarissimo caso, nulla perde . è da tre e' più "mesi che ha riscosso in precedenza la somma di compera dall 'editore.

    Il i X o di Gabriele D'Annunzio a l l a maggior dei er tici non è piaciuto: se togliamo l 'o-

    L n n a c b e T e canta Giuseppe Piazza in una cri-k a sulla Nazione di Firenze, c h e n o n e c n »

    ^^hiramf?protagonista della tragedia?male e^erìm della vita, cosa turbolenta e contagiosa imp gha-trice di tutte le libertà, viene, a d e t o f l e l c n t i c o

    Hehe son d'accordo nell 'ammettere che la para-f a d'annunziana con questo romanzo non è sa-

    H t a C o r G d t C g e L : nei;'aadS°to...pa, trova degne t o s i u . a . do i, , sottile analisi 5 tette™' svofgimento del romanzo, solamente ! cune pagine che potrebbero staccarsi comple-t a n e pagine ci p h e y jyere separate

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    donimo di Leporello, in non so « a l q * o J a n o della nenisola, si rammarica in ultima analisi ci Il lVAnnunzio sia ritornato a' suoi legger, lavori di btd?no? al 'a descrizione d i femni ne composte di membra p r e s e l a imprestilo a tu ti i M ® Tt-oiìeì e che ove palpita la foia del mascuio, S S ^ t o b ì S A W le pagine, p i ù W l ^ L ^ Here magnifico ha costrutto in oro il suo sci igm e sopra v ? ha deposto, per bizzarro c o n t r a s t o c o l puro stile rinascimento, un are snlle ali- ma la delusione completa la si prova nelPaprire lo scrigno: è vuote « . n o n contiene che un nastro profumato di r m a n d o

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    Vigano, il vincitore del Gran Premio di Montecarlo. (Fot. Enrietti - Nizza).

    nuovo, che non la semplice superelevazione mo-rale al di sopra delle anime umane. Innalzarsi materialmente, o conquistare il Polo pel D 'An-nunzio e pel suo romanzo erano la stessa cosa : purché la novità di impresa fosse tale da velare in certa guisa l 'atteggiamento già noto fino alla sazietà che i personaggi assumevano nel corso del romanzo.

    Atteggiamento già noto : perchè Paolo Tarsia e la figura secondaria di Giulio Cambiaso rassem-brano in modo allarmante a Corrado Brando; e Vana Lunati a Maria Vesta ; e Isabella Inghirami a Ippolita Sanzio ed a Fedra. E c 'è la scenevo-lezza sensuale del Piacere; gli atteggiamenti lu-brici del Trionfo della morte ; l 'eroismo retorico del Più che l'amore ; l 'incesto di Fedra ; la fiamma sensuale di Basiliola: in somma tutte le viete figurazioni dell 'arte dannunziana abborracciate alla rinfusa in cinquecento pagine di nitida stampa.

    Che rimane del povero elemento sportivo tanto decantato in questo romanzo ? Parmi il rottame disperso galleggiante alla ventura in questo mare di passione e di corruzione ; la cenerentola della favola in questo smagliante succedersi di episodi e di descrizioni paesistiche ed ambientali della più. alta potenzialità artistica. Io non nego che le pagine dedicate al volo ed alle gare di Monti-chiari giungano a quella potenza di espressione, a quella lucidità esatta di esposizione e a quella atmosfera di alta poesia lirica pervasa da un soffio tragico alla quale nessun letterato italiano può, nell'ora presente, aspirare anche lontana-mente. Ma frughiamo bene a dentro, togliamo quella vernice prettamente d'annnnziana, e poi interroghiamo la nostra coscienza. Gabriele D 'An-nunzio ha celebrato lo sport alla sua maniera, cioè, ha voluto congiungere al sano elemento sportivo la retorica figurazione degli antichi miti ellenici partendo dal concetto che anche Icaro era un aviatore alla sua posta. Ne risulta così quell'insieme, quel connubio grottesco che ci fa stupiti richiedere se D'Annunzio abbia veramente voluto, con l 'abbagliante suo fraseggiare, darci un'idea esatta di quel che sia lo sport.

    (Continua). Giovanni Croce.

    di terre ed esploratore e cacciatore di belve, sta col suo areoplano nella pianura di Montichiari presso Brescia per tentare il suo grande volo, quello che dovrà incoronarlo di gloria. Ha già cono-sciuta, dopo una corsa folle in automobile, Isabella Inghirami, ed ha già trovato il tempo d'innamo-rarsene perdutamente, senza curarsi dell 'amore che Vana, sorella di Isabella, nutre in segreto per lui, nè del secreto odio di Aldo, fratello ad entrambe le donne, slabella Inghirami era della famiglia doi Lunati ed è rimasta vedova del no-bile Inghirami e di tutta la sua sostanza col patto testamentario di non più rimaritarsi, pena la per-dita del patrimonio; vive a Volterra, città del vento e del macigno, ed ha con sè a proprie spese il fratello, Vana e Lunella, bambina di pochi anDi.

    Paolo Tarsis compie il suo ultimo volo da uomo libero. Perchè in seguito, attratto dall ' insana passione per Isabella, abbandonerà ogni cosa ed ogni speranza di gloria e diventerà preda volut-tuosa della donna bellissima e crudele. Intanto gli orfani, mentre gli amanti glorificano il loro amore in ogni luogo e con la realizzazione delle più raffinate sensualità, vivono in esilio a Vol-terra e imprecano e gemono contro la sorella e l 'amante.

    Giunge alfine la voce del fidanzamento ufficiale di Isabella Inghirami con Paolo Tarsis ; gli orfani resterebbero cosi privi d'ogni fortuna e andreb-bero raminghi pel mondo. Bisogna rivelare a Paolo l'orribile verità. Qual'è questa orribile ve-rità1? Naturalmente un incesto. E Vana Lunati in un tragico giorno svela a Paolo che Isabella ha nn amante in casa impersonato nel fratello Aldo. Allora Paolo Tarsis scaglia contro la donna amata la parola vituperosa delle femmine da conio, la percuote, la possiede ancora una volta e poi l 'abbandona al suo destino. Vana intanto s'è uccisa con un pugnale sur un mazzo di rose gialle, simili a quelle ch'ella aveva donato prima del volo fatale a Giulio Cambiaso, amico e fra-tello nelle lotte a Paolo Tarsis.

    Il costruttore d'ali incatenato alla terra, dopo aver vagato come un folle per varie città, ritorna a Volterra ed apprende che Isabella, diventata pazza, è stata preda di due uomini che rappre-sentano la feccia umana per le vie delle citta moderne. Allora egli, disperato, ritorna al suo velivolo ed in un mattino sereno egli si alza sopra il mare deciso a finire i suoi giorni. Ma il zelivolo lo trasporta verso la Sardegna sulle _ onde del Tirreno: egli sente rinascere in sè l 'antico spirito eroico di conquista.

    Egli è libero, è salvo dall ' incubo. Ricomincierà da capo la sua vita di lotta : così pensa, mentre,

    Il barone belga De Woot, 2* nel Gran Premio di Montecarlo.

    L'italiano Menegotti, 3" nel Gran Premio di Montecarlo.

    (Fot. Enrietti - Nizza).

    Il francese De Champs, 4" nel Gran Premio di Montecarlo.

    approdato all'isola, tiene il piede immerso nel mare per reprimere il dolore di una bruciatura prodottasi mentre volava.

    • * •

    Questa, per sommi capi, la trama del Forse che sì, forse che no. .

    Il titolo del romanzo è un accessorio che forma contrasto stridente col contenuto del romanzo stesso: trae la sua origine da un fregio del pa-lazzo d'Isabella d'Este di Mantova e da quel pe-riodo di attesa febbrile nel quale la bella Inghi-rami fa violentemente sospirare Paolo Tarsis, r ispondendo sempre alla richiesta di compire il suo desiderio carnale : forse, forse, forse...

    Come il titolo sta al restò del volume ; cosi l 'elemento sportivo sta al resto della favola. Vive una vita strettamente congiunta solo perchè il legatore ha unite le dispense che trattano d a-more e le dispense che trattano di meccanismo e di sport. Nel suo schema, il romanzo si compone di due episodi di volo, spezzati da una lunga pausa di passione e di amore : in realtà, non e l 'elemento sportivo che domina l 'elemento passio-nale, ma questo subordina quello.

    In Più che l'amore avevamo un Corrado Brando che era inceppato dall'amore verso una donna nel suo sogno di esploratore ; in Forse che sì forse che no abbiamo un Paolo Tarsis che si vede troncate le ali, e fermato il motore nel suo palpito più possente dal palpito di un cuore femineo.

    Ma nel dramma scenico una parte era propor-zionale all 'altra; una era compenetrata nell'altra in modo che l'equilibrio e la misura tecnica erano saggiamente rispettati. Qui invece una spropor-zione assoluta ed ingombrante fra le due parti.

    Quando, verso la fine del volume, l'autore ci riparla dell 'Ardea, dell'aviatore, noi, con uno sforzo non indifferente, ci ricordiamo che Paolo Tarsis, oltre ad essere nn perfetto amadore, è pure un velivolista di gran valore e che prima, assai prima, troppo prima di abbandonarsi alla lascivia, reg-geva e poteva reggere il volante di un'automobile S d'un velivolo... Ma questo è un ricordo lontano e noi lo rievochiamo penosamente anche per la estrema e leggiera facilità col quale il poeta e romanziere ce lo richiama alla mente con un brusco balzo indietro.

    In verità il D'Annunzio, oltre a sfruttare l ' im-mancabile teoria di Federico Nietzche, ha sfrut-tato l 'argomento di attualità sportiva e mondana-Quando egli andò sul campo di Montichiari e volò con Calderara per poche centinaia di metri, egli aveva già in mente, se non per iscritto, la ma-teria passionale del suo romanzo: occorreva che il protagonista compisse qualcosa di originale, di

  • 14 LA STAMPA SPORTIVA 4

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  • 15 LA STAMPA SPORTIVA 4

    L'imminente stagione ciclistica Il giro del Piemonte

    Organizzato dall'« Unione Sportiva Torinese » col patrocinio della «Stampa Sportiva» — IO aprile.

    '.L'Unione Sportiva Torinese è una Società poli-sportiva cittadina che se non ha un lungo, ha certo un travagliato passato.

    Succedutisi a tenerne le redini nomi noti nello sport torinese, questa falange di giovani, stretti... in unione sportiva, hanno sempre avuto delle iniziative geniali e delle idee grandi.

    % E' così che non si sono peritati di bandire... niente di meno che un Giro del Piemonte, sulle orme del fratello maggiore... quello di Lombardia.

    E riusciranno indubbiamente, perchè tanto è • l'entusiasmo e così completa la tecnica sportiva

    degli attuali suoi dirigenti, da farne bene pre-conizzare.

    Pertanto pubblichiamo in riassunto le norme che reggeranno l'importante corsa, cui sono già assicurate le iscrizioni dei più bei nomi di row-tiers italiani e francesi.

    Ecco il regolamento nei suoi punti più inte-ressanti:

    « L'Unione Sportiva Torinese, organizza per il 10 aprile 1910 una grande corsa ciclistica inter-nazionale denominata Giro del Piemonte, libera a tutti i corridori professionisti e dilettanti mu-niti di licenza dell' U. V. 1. o di altra federazione purché affigliata all' Unione Ciclistica Internazio-nale.

    « La corsa si effettuerà con qualunque tempo sul percorso seguente : Torino - Castellamonte -Ivrea - Biella-Cavaglià - San Germano -Vercelli - Ca-sale-Alessandria-Asti-Poirino-Torino. Kilom. 280. 11 tempo massimo è fissato in ore 11.

    « La corsa è libera ai corridori con macchine punzonate. Il punzonamento delle macchine sarà

    Sono pure proibiti gli allenatori. Tutte le in-frazioni alle suesposte norme implicheranno l'im-mediata messa fuori gara del concorrente e si de-nuncieranno sia i corridori che le Case all' U. V. I. per le dovute penalità».

    Il concorrente che non avesse firmato anche ad un solo foglio di controllo sarà squalificato.

    I reclami che si riferiscono alle iscrizioni do-vranno essere fatti prima delia partenza,e quelli riguardo l'andamento della corsa entro il 10 aprile alla sede dell' U. S. T.

    « Tutti quanti i reclami dovranno essere fatti per iscritto ed accompagnati da L. 2, restituibili qualora il reclamo risulti fondato.

    « Le iscrizioni si ricevono alla Sede della Unione Sportiva Torinese (via Plana, 7, piano ter-reno), e dovranno essere accompagnate dalle se-guenti indicazioni :

    a) Nome, cognome ed indirizzo ; b) Società a cui appartiene ; e) Se dilettante o professionista e il numero

    della licenza; d) Marca della macchina e gomme.

    Tassa di iscrizione L. 5. Per i soci dell' Unione Sportiva Torinese l'iscrizione è gratuita.

    Le iscrizioni si chiuderanno alle ore 23 del giovedì 7 aprile. Il numero d'iscrizione sarà quello di partenza ».

    Varie. .„% Il 20° Congresso dell' Unione Ciclistica In-

    ternazionale ha votato che quest'anno non avrà luogo alcun campionato su strada, e si è Domi-nata una Commissione composta dei delegati della Francia, del Belgio e dell'Italia per la com-pilazione del regolamento che sarà inviato al se-gretario della U. O. I. per il primo maggio, e sarà discusso al prossimo Congresso a Bruxelles il 16 luglio 1910.

    Venne quindi deciso di rinviare al 1911 il Cam-pionato mondiale dei routiers. E ad unanimità il

    Congresso deliberò che i campionati mondiali tanto su strada che su pista vengano disputati nel 1911 in Italia.

    A Parigi, alla presenza di nn pubblico nu-merosissimo è stato inaugurato ufficialmente il Palazzo degli Sport, costruito sul boulevard di Grenelle e che sarà il nuovo Velodromo d'inverno.

    Il nuovo Velodromo ha le tribune coperte e venne costruito con ottime e moderne disposi-zioni. La pista internamente misura esatti 250 m.

    Le gare disputatesi nelle due passate dome-niche sono state tutte eseguite col più vivo in-teresse, segnatamente le semifinali e finale del Gran Premio Apertura, le quali diedero occasione al lionese Ponchois di rinnovare il suo exploit stupefacente compiato nel Gran Premio di Parigi nel 1908.

    PouchoiB, attualmente, in una forma completa, riusciva nella sna semifinale a trionfare di De-voissoux, ed Ellegaard, il quale, imbarazzato dalla sua critica posizione all'ultimo giro ed impossibilitato d'impegnarsi a fondo sopra una pista non adatta ai suoi mezzi, abbandonava agli ultimi 200 metri.

    Nella finale il crak di Lione trionfò nettamente del campione del mondo Dupré e Comes, dimo-strando con ciò che la sua vittoria precedente non era stata certo casuale.

    Per quanto però la vittoria di Poncliois sia stata regolare ed impressionante, la fama del Dupré ed Ellegaard non rimane per questo fatto diminuita, trattandosi di una prova effettuata sopra una pista insufficiente per lo svolgimento regolare di una gara veloce e con campioni quasi impreparati.

    Nel Premio di Consolazione e dei Vecchi l'o-landese Schilling registrò due belle vittorie al suo attivo, mentre Devoissoux e Dupuy si aggiu-dicarono alternativamente il secondo e terzo posto.

    Infine nel Premio « Elkes », che metteva alle

    In automobile : Guignard, presidente del Sindacato dei corridori.

    rese Nat Butler, Sères e Huy-rechts su 20 e 30 chilometri

    dietro piccoli motori, il vecchio campione americano riconfermò splendidamente la sna grande vittoria della prima giornata

    vincendo entrambe le prove in uno stile impressionante,

    j **» Il Veloce Club Ligure che, come già abbiamo dato notizia, organizza col Secolo XIX la Genova-Nizza, ha avuto la soddisfazione, ancor prima di aver divul-

    1 gato il preciso regolamento, di veder affluire le iscrizioni dei principali corridori italiani. Ecco infatti, in ordine di iscrizione, i primissimi nomi: Gaietti, Ernesto Azzini, Fiaschi, Brambilla, Cuniolo, Ganna, Lampaggi, Borgarello, Luigi Az-zini, Cittera, Albini, Sala, Pesce, Marchese, Lignon, Zan-zottera, Pogliani, Beni, Chiodi, Salvioni, Petiva, Sivocci, Bruschera, Pavesi.

    Il nuovo velodromo d'inverno di Parigi.

    solo fatto il giorno 9 aprile dalle ore 13 alle 21, alla sede dell' Unione Sportiva Torinese, via Plana, n. 7, e dopo tale ora per nessun motivo verranno punzonate delle macchine. Nelle suin-dicate ore saranno pure di-stribuiti i numeri che i cor-ridori dovranno portare in modo ben visibile sul dorso.

    « Sono severamente esclusi i servizi prestabiliti, i rifor-nimenti di gomme, cibarie, accessori, ecc. lungo il per-corso che non siano nei se-guenti 6 posti stabiliti pel rifornimento : Ivrea, Biella, Vercelli, Casale, Alessandria, Asti.

  • 16 LA STAMPA SPORTIVA 4

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    Zurigo, 20 Febbraio 1909.

    Stim. Sig. Prof. Wehrheim, Cannes.

    Sono già trascorsi 5 mesi dacché mi sono deciso di seguire il suo metodo. Grazie alla puntualità colla quale ho seguito le sue prescrizioni, i risultati che ella promette si sono verificati. Ri-guardo alla salute mi sento molto for-tificato. Dacché mi esercito secondo il suo sistema ho un sonno tranquillo, pro-fondo e ricostituente; cosa che prima mi mancava. Questo è una prova, che un razionale esercizio fisico influisce sanamente su tutto il sistema nervoso.

    Riguardo la mia muscolatura, anche questa ha progredito di molto, però osservo che anche prima possedevo già dei muscoli discreti essendo stato un appassionato ginnasta. Ma chi pratica puntualmente il suo metodo sarà con-vinto che nessun sport e nemmeno la ginnastica è capace di procurare dei muscoli cosi potenti e armoniosi su tutto il corpo come gli esercizi trovati da Lei.

    La prova più chiara sono le sue fo-tografie.

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    Cross- Country cielo-podistico di Firenze. — IZ podista Romano Falconi che lungo la corsa La difficile scalata ad un muro. si ferma ad aiutare un ciclista. (Fot. Alemanni - Firenze).

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    Cross-Country ciclo-podistico di Firenze. — La partenza dei podisti. La Giuria: 1. Marchese Peruzzi De Medici - 3."Luigi Fiaschi - 3. Berretti, presidente (Fot. Alemanni - Firenze). del Pedale Fiorentino.

    Il Cross-Country ciclo-podistico di Firenze o r g a n i z z a t o dal « Pedale Fiorentino » .

    Domenica scorsa si svolse questa grande gara, che è la prima manifestazione sportiva organizzata dalla società II Pedale Fiorentino che, dobbiamo dirlo fran-camente, ha avuto nei signori Berretti Enzo, Moggi e Torsellini e nei suoi soci dei lavoratori che hanno messo tutto il loro impegno perchè l'organizzazione riuscisse perfetta.

    Tutta Firenze sportiva s'era riversata sul percorso di questa prima corsa dalla città a Settignano, sulla collina verde di olivi e fra i campi.

    Il nostro Alemanni ed altri fotografi non mancano di fare numerosissime fotografie, mentre il noto cam-pione Luigi Fiaschi, il marchese Perussi, il Berretti si dànno da fare per richiamare l'attenzione dei ci-clisti che devono partire. Italo Capanni fa la chiama ; su 52 iscritti 49 rispondono all'appello e sono alli-neati per la partenza. Mancano : Corti Livio del Pedale Malese tti Gino e Hindi Esquilio. Alle 15,20 precise il Fiaschi dà il via.

    Dopo poco è la volta dei podisti. Su 31 istritti sono presenti 28. Gandola, che è fra i primi ciclisti, prende subito la testa infilando la banchina con un buon vantaggio sugli altri, ma poco dopo vien raggiunto da Maggi, Pratesi, Venturi, Gigliotti, Lombardi, Corti ed altri, e nell'ordine passano -al primo con-trollo.

    AI guado del Mensola, Gandola e Moggi sono soli e procedono con un notevole vantaggio inseguiti dagli altri, cui forse sembra troppo presto darsi ad un in-seguimento che può costar loro caro per l'ultimo sforzo, dal momento che il percorso deve essere km. 9,500. Intanto, traversato il bosco di Vinciliata, ci si avvicina al traguardo, quando Gandola, sfidu-ciato, si ritira, lasciando la vittoria al Moggi, suo consocio.

    Dei podisti prendono subito la testa Becattini e Falconi, seguiti da Tornelli, Paolueci, Sarti, Landi, Corsetti, Manzoli ed altri, ma ben presto Paolucci, che ben conosce il terreno, seguito da Cagnacci, prende

    Cross-Country ciclo-podistico di Firenze, lf Moggi, primo arrivato dei ciclisti - 3. Paolucci, prim

    arrivato dei podisti. (Fot. Alemanni).

    un bel vantaggio, nè è più minacciato sino al tra-guardo. Becattini e Tornelli, còlti da malore, si fer mano e poi seguitano al passo. Bella corsa fanno Falconi, Sarti, iLandi, Manzoli, Corsetti, il piccolo campione della U. S. V. di Pietrasanta, che non cono-scevano il percorso in precedenza. Ecco l 'ordine d'arrivo dei concorrenti che è stato stabilito dalla Giuria.

    Ciclisti: 1. Moggi Gino, Pedale Fiorentino, in 17' 24" alle 15,37'24" — 2. Pratesi ottavio, Victorius di Li-vorno, in 18' — 3. Venturi Armando, Itala, in I8'20" — 4. Valli Vasco, Pedale Fiorentino, in 18'26" — 5. Landi Giuseppe, idem, in 18'45" — 6. Falcioni Ce-sare, Virtus, di Settignano, in 19'2" — 7. Lombardi Angelo, della U. S. V., di Pietrasanta, in 19'5" — 8. Gigliotti Carlo, idem idem, vicino — 9. Sodi An-tonio, Pedate — 10. Costantini, Victorius, di Livorno.

    Podisti: 1. Paolucci Angusto, Virtus, di Settignano — 2. Cagnacci Mario, id. id. — 3. Falconi Augusto, Alba, di Roma — 4. Sarti Alberto, Itala — 5. Gio-vannini Ugo, Virtus — 6. Landi Egidio, Gruppo Po-distico Giornalai — 7. Manzoli Nazzareno, di Poggio a Caiano — 8. Corsetti Pilade, U. S. Versiliese, di Pietrasanta — 9. Giachetti, Club Ardire. — 10. Freschi Giulio, Gruppo Podistico Giornalai.

    Squadre ciclistiche: I. Pedale Fiorentino (1. Moggi, 4. Valli, 12. Lumini).

    II. Victorius (2. Pratesi, 10. Costantini, 40. Corsi). III. Itala (34. Guardiani, 18. Bnssotti, 8. Venturi). IV. U. S. V. ,(7- Lombardi, 8. Gialiotti, 44. Meini). V. Club Ardire (Anastasi, Orlandi, Lazzerini).

    Squadre Podistiche: I. Virtus, di Settignano (1. Pao-lucci, 11. Conti, punti 25).

    II. Pure della Virtus (2. Cagnacci, 5. Giovannini, 24. Tetnelli, punti 31.)

    Menegatti, 9. Giacchetti, 15.

    16. Sciali Ili, 23. Becattini,

    III. Club Ardire (14. Cheli, punti 38).

    IV. Itala (3. Sarti, punti 43.

    Causa gravi inconvenienti constatati ed in seguito ad un reclamo dei campioni Falconi, Scialilli, Be-cattini e del rappresentante il Club Ardire, signor

    che Fontanesi, pare che la gara verrà annullata.

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