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Aimo XII. TORINO, 2 Marzo 1913. N. 9. LA STAMPA * MI/ Automobilismo - Ciclismo Alpinismo - Areostatiea Xtioto » Canottaggio •• Yachting & ~ _ _ _ _ _ _ _ _ ^ a » Ippiea - Atletica Scherma Ginnastlea - Caeela - Tiri - Podismo Gióoehl Sportivi - Varietà SPORTIVA Esce ogni Domenica in 2ù pagine illustrate. (Conio correnti colla posta} DIRETTORE: C I T S T A V O V E R O N A ^ ABBONAMENTI | DIREZIONE E RIWNlSTRflZIONE I A n n o i a 5 = B s t e r o L . 9 ? ,, , , , , ± ( Italia Cent io i T TO R T NO - Via T)avide gertolotti, 3 - Torino t. Un Numero , ' J i Arretrato Cent. 15 1' . . ' \f> ( listerò .. 15 l '3k t h u h f o n o n - 3 6 jp INSERZIONI Per trattative rivolgersi press» l'Amministrazione d«l Giornale """"•""""""' umilili minili Illllll Hill un ni Il UH : muti II HI HI UHI Militi II HI II II II II lui limi MIMMI nulli II III HI UH IIHIIIIIIIIIIIIIIIII1 UHI IMIMIIIIIIMMIHIIIIIMIIII MIMI 11 l!IHIIIIIIIIH!l!IHII!HIIIO«MS£ I CONTINUI TRIONFI PI KRAMER IN EUROPA Il campione del mondo Kramer, che da due settimane ha iniziato la nuova tournée in Europa, ha già battuto il campione francese Haurlier ed il campione danese Ellegaard. La nostra fotografia rappresenta Kramer (a sinistra) ed Hourlier (a destra) pochi momenti prima del loro "• match „.

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Aimo XII. TORINO, 2 Marzo 1913. N. 9.

LA STAMPA *

MI/

A u t o m o b i l i s m o - C i c l i s m o A l p i n i s m o - A r e o s t a t i e a

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I CONTINUI TRIONFI PI KRAMER IN EUROPA

Il campione del mondo K r a m e r , che da due s e t t i m a n e ha iniziato la nuova t ou rnée in Europa , ha g ià ba t tu to il campione f r a n c e s e Haur l ie r ed il campione danese E l l egaa rd . La nos t ra f o t o g r a f i a r a p p r e s e n t a Kramer (a s i n i s t r a ) ed Hourl ier ( a d e s t r a ) pochi momenti pr ima del loro "• match „ .

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Nel mondo dei Calciatori CACAO T A L n o r i E

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Sempre gli stranieri . . . Quando dalla Stampa Sportiva intrattenni il

pubblico intorno alla questione dei giuocatori stranieri in Italia, esponendo le mie idee senza reticenze, sulla spinosa questione, io concludevo esprimendo il sicuro presentimento che la mia voce non avrebbe parlato nel deserto.

Se il mondo ciarlone e vivace dei nostri cal-ciatori non si fosse preoccupato della questione che ormai urge risolvere, io avrei continuato lo stesso la mia predica, poiché ho il grave difetto di affezionarmi alle idee che mi sembrano buone e di diffonderle, come posso, caldeggiarle, spin-gerle avanti, e difenderle allorché le ritrovo sole nel contrasto del contradittorio : finché il buon senso non le assimili per tutti, o me le affoghi l'impossibilità che entrino nella pratica quoti-diana per cause inesorabili.

Non cosi questa volta. Innanzi tutto non sono restato solo : difatti un

giornale autorevole e spassionato ha parlato ancora più forte ed ha suggeriti provvedimenti anche più radicali, poi la mia parola ha trovato il ter-reno fecondo, diremo così , pronto al germoglio e_mi sono accorto che i miei convincimenti e quelli del collega Linesmen erano già nella mente dei nostri calciatori: dai quali è attesa con impa-zienza l'assemblea generale per agitare la que-

dall'orizzonte juventino, poiché il vecchio club, a meno che nuovi rivolgimenti non sopravven-gano, l'anno prossimo dovrà lottare con le Società minori per riconquistare il suo posto. Il Campio-nato inglese ha assuefatto il pubblico all'astro-nomia : anche noi non ci sorprenderemo dei tra-monti e delle... meteore.

A Milano e a Genova i clubs rivali si combat-tono e stabiliscono annualmente la loro supre-mazia con importazioni straniere.

Il Milan, che pare non trascura di mettere ogni tanto in evidenzi qualche giovane riserva, ha in media quattro giuocatori stranieri. L ' in-ternagioitale ne ha cinque, mentre l'Unione è com-posta da undici italiani, ma... era l'ultima prima che lo fosse il Libertas, il quale ha di straniero soltanto i nomi di due giuocatori... milanesi.

A Genova il contrasto si acuisce in modo cu-rioso. Se la Boria rappresentasse come la Pro Vercelli l'esponente più esatto del nostro giuoco del calcio, assisteremmo in terra italiana a dei grandi incontri internazionali senza bisogno che la Fedei azione ce li preparasse. Goetzloff ci pensa lui. Così quest'anno ha messo insieme una squadra formata da un golkeepper svizzero, due terzini italiani (la difesa è istintiva...), un peruviano e due inglesi nella linea di sostegno, cinque for-wards inglesi, totale : due italiani e nove stra-nieri. — E' la squadra che ha giuocato contro il Milan Club domenica scorsa.

Nel prossimo anno due terzini inglesi si riusci-ranno a scovare (od anche spagnnoli 1) e lo squa-drone non temerà sorpresa di sorta.

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stione gravissima della presenza — addirittura strabocchevole in qualche squadra — dei giuo-catori stranieri, più o meno professionisti — ma del professionismo non intendiamo occuparci oggi : la quale presenza preclude il passo ai gio-vani, crea dalle sproporzioni, e avvilisce gli sforzi di quei circoli che tendono a perf.z onarsi eoi propri mezzi, cercando di utilizzire gli insegna-menti che gli stranieri ci diedero quando il foot-ball era ai suoi primi passi e ne aveva grande bisogno.

Guardiamo un po' come stanno le cose. Il Piemonte è la r> gione nella quale il giucco

dei calcio ha una fis onomia più pura: difatti la Pro Vercelli, il Casale, il Piemonte e il giovane Novara, sono assolutamente composte da italiani : mentre il Torino ha due stranieri che da anni ginocano nelle sue file, e l'Juventus ne ha tre : occorre aggiungere, petò, che qu< st'ultima'Società aveva cominciato il campionato anche con ele-menti italiani e ricorse agli innesti stranieri quando vide la sua esistenza in I Categoria, per una guigne persistente, minacciata dal rafforzarsi del Novara. Esempio tipico che dovrebbe preoc-cupare i dirigenti della Federazione G. C.: seb-bene in effetti non abbia sventato la minaccia

Così stanno le cose. Così continueranno 1 Amiamo credere che la Federazione intervenga

con succiali provvedimenti sia pure al solo scopo di evitare... certi sperperi finanziari che fanno arrossire le neglette e poco agiate società che non possono viaggiare in treno speciale.

C'è chi invoca la radiazione assolata dei nomi stranieri dalle squadre partecipanti al Campio-nato di I ; altri c'è che vnol limitarne il numero, e accanto a queste due correnti di opinione, una terza più autorevole — alla quale pare acceda la stessa Federaz one — si è venuta formando, che vorrebbe fosse escogitato il seguente provvedi-mento puro e semplice: Al Campionato italiano 1914 possono partecipare quei giuocatori stranieri che abbiano già partecipato al precedente Campio-nato.

Evidentemente l'nltimo suggerimento ha nn valore legislativo più saggio degli altri due, ed evita in modo assoluto le importazioni nuove alla vigilia dei campionati.

Esempio pratico. Se i! Piemonte l'anno venturo volesse rafforzare la sua compagine con un g i o -catore straniero il quale capitasse a Torino, non lo potrebbe per la disposizione federale, la quale vieterebbe a quel giuocatore di partecipare al

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Il match a Milano fra V Internazionale e Andrea Boria. — Durante il match. (Fot. Argos Milano).

Il match Juventus-Pro-Vercelli.

Campionato, non avendo giuocato nel Campio-nato 1913. E poiché i ginocatori assolutamente reclutati difficilmente prolungano la loro perma-nenza, specie se essa non fa estremamente be-nefica per il Circolo che li accolse, con il prov-vedimento da noi enunciato si verrebbe a col-pire direttamente il professionismo evidente, e in certo modo a disciplinare quello più pulito^ che si opera dando occupazioni ai ginocatori, i quali finiscono per diventare dei buoni impiegati e dei soci fedeli.

La Federazione, pare, secondo mi è stato rife-rito da un autorevole informatore, sia compene-trata della necessità di escogitare provvedimenti atti a favorire l'avvenire dei giuocatori italiani, ad evitare il carnevaletto dei giuocatori stranieri, e vigilare il più possibile sui casi — ormai dila-ganti — di professionismo : ma è dalle Società che deve venire la forza alla Federazione per provvedere energicamente.

La riforma Valvassori-Faroppa ostacolata dalle Società maggiori che vedevano la probabilità, col limitato numero di incontri interessanti sui loro campi di scarsi introiti, fa voluta felinamente dalle Società giovani. Invece lo svolgimento dei gironi regionali se ha amareggiato qualche Società ha vivamente interessato, per l'incertezza dei ri-sultati, fino alla vigilia della chiusura. Contro le Società più forti, che da anni basano ia pro-pria forza sui quattro o cinque giuocatori stra-nieri che giuocano sotto i loro colori, dovranno ancora lottare i circoli minori e le Società già pratecipanti al Campionato di prima categoria che vogliono progredire ed emergere senza ricorrere ai piedi... scientifici dei vari inglesi, svizzeri, belgi, per vincere la battaglia che va preparandosi e tccnperà e preoccupeià l'Assemblea annuale delle Società di foot-ball. Dal mondo calcistico

italiano se non vengono fuori delle buone squadre nazionali da nn anno in qua germogliano ed en-trano in pratica buoni concetti; quelli che ban fretta già domandano con ironia dove siano i beneficii del regolamento rinnovato, e noi conten-tandoci di approvarlo ancora una volta atten-diamo pazientemente di mostrarli, sebbene pos-siamo subito far notare che mali non ne sono venuti, considerando che le squadre rimaste eli-minate, col vecchio girone lo sarebbero state ugualmente.

Se il provvedimento per i ginocatori stranieri trionferà degli interessi coalizzati che lo combat-teranno, nn altro passo ben calcolato si sarà fatto e n<>n tarderemo a sentirne ì beneficii.

Ma che tat t i si convincano una buona volta che certe questioni bisogna esaminarle mettendosi di sopra gli inteiessi della Società alla quale si appartenga, guardando direttamente allo scopo puro, agognato fortemente d i coloro i quali vo-gliono che gli sforzi di tante belle energie ab-biano una buona volta un coronamento e gli ita-liani trovino quel posto che possono meritare fra i popoli che praticano il giuoco del calcio.

Renato Casàlbore.

Giuoco del Ca cio Il Campionato Italiano.

I risultati del 23 Febbraio. Sezione Piimontese.

Tcrino batte Piem >nte 11-1 Cabale e Novara 0-0 Pro Vercelli batte Juventus 3-0

Sezione Lombardo-Ligure. Genoa batte Milan 4-1 Internazionale batte Doria 5 1 Unione batte Libertas 3-0

Sezione Veneto-Emiliana. Hellas batte Volontari 3-2 Venezia batte Bologna 8-0 Vicenza batte Modena 4-0

Il probabile calendario del Girone finale. 9 marzo: Casale-Hellas Pro Vercelli-MOan; Ge-

noa-V,cenza — 16 marzo: Milan-Casale ; Vicenza-Pro Vercelli; Hellae-Genoa — 30 marzo; Casale-Genoa ; Pro VereelL-Hdlas ; M'ian-Victìnza — 6 aprii'-; Genoa Pio Vercelli; Vicenza-Casale; Hellas-Milan — 13 apri e : Heilas-Casrie; Milan-Pro Vercelli; Vicenza-Genoa — 20 aprile : Casale-Mìlan; Pro Vercelli - Vicenza ; Genoa-Hellas — 27 aprile: Genoa-Casale; Helias-P o Vercelli; Vi-cenza-Milan — 4 maggio: Pro Vercelli-Genoa; Casale-Vicenza; Milan-Hellas.

L'inizio del girone finale avrà luogo con la classifica seguente : Pro Vercelli . . . 1 1 0 1 0 3

1 0 1 5 4 2 . . . 2 1 0 1 4 5 2

1 0 1 4 2 2 1 0 1 2 4 2 0 1 1 0 1 1

La Coppa d'Inghilterra.

Dopo il terzo girone semplice per eliminazione sono rimaste 14 squadre a disputarsi la tanto ambita Coppa d'Inghilterra.

(Fot. Poli - Vercelli).

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Lo spoft nell'esercito E' unanime la constatazione nei nostri clubs

sport ivi del dis interessamento del ceto militare per una branca d'istruzione, che dovrebbe pur essere parte vitale nell 'esercito: lo sport .

Epperò l 'apatia è per riflesso riconosciuta negli organi dirigenti della gran mole. Non accenne-remo agli ostacoli, ormai noti, che sempre e ovunque hanno r i tardata nell 'esercito l'evoluzione di una vera scuola naz onale di sportsmen.

Eri glissarti, r icordiamo che la bicicletta, la « parva favilla » di tu t t i gli al tr i mezzi di sports, ebbe accoglienze tn t t ' a l t ro che benevoli nei reg-gimenti , talché, per parecchio tempo, ne fu per-fino proibito l 'uso ! 1

Da qualche anno però, per iniziativa special-mente di qualche comandante di corpo d 'a rmata , si comincia a notare, con piacere, un risveglio, per ora sporadico, nel campo militare, di cni fu antesignano l 'a t tuale ministro della guerra, S. E. Spingardi, con l 'istituzione dei famosi battaglioni ciclisti.

Questa sconfortante apatia è difficile diagno-

Torquato Nencìni del Club Sport Audace di Torino. Venne classificato Campione Piemontese assolato pel 1913, è

un giovine d'indole mite e simpatica: questi, dopo un razionale | e sistematico esercizio progressivo al , nnching-ball riesci in pochi mesi, sotto l ' insegnamento dell 'omento maestro Capellaro Ben-venuto, ad acquistare quella forza e quella scienza, che lo fece eccellere nel campionato Torinese di boxe, ed ora in quello Pie-montese, in cui si dimostrò pronto ed agile all'attacco, calmo e sicuro nella Gifesa.

impiegare il tempo dagli ufficiali adibito alle conferenze morali ; giacché è ormai assioma che la pratica metodica degli esercizi fisici non sol-tanto è necessaria all 'organismo umano, ma giova ancor più all 'educazione dello spirito.

E ' con soddisfazione che abbiamo visto intro-durre da poco nei reggimenti la cosi det ta gin-nastica musicata; un esercizio evidentemente di grande utili tà, fat to da interi repart i , e che con-siste in movimenti sincroni e svariati di braccia, alcuni difficili, fat t i col facile e accompagnati da motivi musicali.

D Nel caso che non si volesse o potesse assolu-

tamente per motivi che a noi sfuggono, associare i mili tari nei diversi clubs ci t tadini , si presente-rebbe un ' a l t r a via di soluzione.

Come esiste nella capitale Ja scuola magistrale di scherma, dalla quale escono i maestri d'arme degli ufficiali stessi, cosi pare a noi necessario e sufficiente per l 'esercito, un Is t i tu to nazionale dal quale, dopo breve tirocinio, dovrebbero uscire tu t t i gli ufficiali, quali preziosi educatori delie masse.

Non ci si parli della Scuola d'applicazione d i Pa rma per gli ufficiali, essendo anziché una pa-lestra di esercizi ginnici, una vera accademia di studi a similitudine di quella di Modena,_ senza quindi occupazioni né troppe preoccupazioni spor-tive, se si toglie (a Modena e per i soli_ ufficiali di cavalleria) qualche rara paper-hunt, isolata e occasionale !

E' proprio un fa t to a deplorarsi che la nostra balda ufficialità poco conosca e faccia di sport, nel mentre potrebbero fornire ot t imi campioni e d iventare anche i migliori maestr i .

Dobbiamo fare eccezione per gli alpini che of-frono ogni anno spettacolo insigne di campionato ad ogni gara di ski, e per i bersaglieri che hanno sempre avuto, in ogni tempo, gambe d'acciaio e che dopo morte (così profetizzano essi stessi) fanno 3 salti mortal i !...

sticare, a meno che non la si consideri cronica, dato il breve tempo della ferma sotto le armi e l 'enorme lavoro che richiede l 'istruzione tecnica e morale della t ruppa. Potrebbe però questa spie-gazione apparire giustificativa a chi presiede le sorti di un esercito il quale deve, prima di mo-bilizzarsi, essere forte nelle sue fibre 1

Opiniamo di no ! Per cui tentiamo discutere alcune vìe d'uscita dal cronicismo deleterio d'oggi.

Considerato il reggimento qnrie unità organica per eccellenza, la migliore snlnzione snrebbe quella di fare amalgamare i suoi migliori ele-menti con quelli borghesi di ciascun club citta-dino esistente nella guarnigione !

E' ovvio che i colori di parte e la politica di-vengono funzioni secondarie innanzi a quelle più proficue e meno aleatorie di un pugilato a boxe o savate, di una deliziosa parti ta di football, di una corsa di canotti o di una gara di nuoto, ecc.

Non esistendo qnindi cause perturbatr ici in alcnna gu.sa, i va taggi pei militari comp nse-rebbeio di gran lunga la perdita di qualche ora d'istruzione tecnica, quand'anche non si volesse

Il boxeur francese Adrien Kogan.

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Nell'esercito evidentemente non si fa molta di-stinzione fra sport-militare (se possono chiamarsi sportivi i quotidiani esercizi della trnppa) e sport di scuola! . , . . .

Per il che nessuna importanza si dà a questo ramo d'istruzione tanto più necessario quanto più ad esso corrispondono eccellenti effetti salutari, fisiologicamente par andò.

E' facile infatti constatare nel proprio organi-smo le diverse fuzioni esercitate dai diversi sports.

Il ciclismo è vantaggioso per lo sviluppo ma-scolare degli arti e, quando non è troppo spinto, per l'elasticità dei polmoni.

L 'automobilismo, pur non raggiungendo i van-taggi di cui so ara, è utile per quella sensazione che dà al cervello tenendolo sempre occupato e

preoccupato, preservandolo meglio di qualunque altro mezzo da choc nervosi nella v i t a !

Il canottaggio utile per le braccia e per il to-race, la scherma, direi quasi lo sport più completo interessando l'elasticità di quasi tut t i i muscoli; il nuoto, che oltre recare gli stessi benefici effetti della scherma, come movimento di tut t i gli arti e di tut t i gli organi, ha alti intendimenti uma-nitari quale mezzo di salvataggio, epperò il più igienico e salutare fra gli sports, considerandolo sotto tut t i i punti di vista !

E così potremmo continuare... Confidiamo per-tanto che l'esercito abbia a progredire anche in questo campo e che possa con assai più larga cooperazione aspirare a meritate vittorie spor-tive e rendersi altresì pioniere di grandi trionfi nazionali.

E' innanzi tutto fuor di dubbio che l'istituzione

dello sport (già tanto in auge ai tempi dell 'antica Roma e dell 'antica Grecia) deve essere a priori benevisa nelle alte sfere militari, acciocché col-l 'arrnolamento annuale delle nuove reclute, fra le cui file vestono ogni anno l'onorata divisa del soldato italiano alcuni dei migliori nostri atleti e campioni dei vari sports, non venga meno la emulazione e l'esempio per i proseliti, l 'addestra-mento e l'esercizio per gli altri .

Il coscritto.

L'abbonamento alla

Stampa Spartiva '. , - i = c o s t a I j . 6

H H

Il match disputatosi la settimana scorsa a Parigi fra il francese Adrien Kogan e Vamericano Willie Lewis. La nostra fotografia riproduce il momento in cui lo speaker presenta agli spettatori i due boxeurs.

Dwante l'incontro. — Oli avversari sì osservano.

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( \ . W O L D E R è la più grande marca di pneumatici per bicicletta! — Essa ha vinto nel 1912 tutte le più importanti Corse su strada, e tutti i grandi astri del ciclismo la pre-feriscono sempre.

L'ultima sua clamorosa Vittoria fu registrata nella Corsa Sei Giorni di Parigi, dove vinse-il 1° ed il 3° posto di Classifica Generale.

Non occorre adunque raccomandarla, Rappresentante Generale per l'Italia: R I C C A R D O C H R N T H B N S = M i l a n o = Via Tasso, 9.

La granila riunione sftialoria ad O l i a l i L'impressione generale che la escursione ad

Ovindoli ha lasciato in tut t i i partecipanti, scrive il Messaggero, è un senso di legittimo orgoglio per il risultato della splendida g ta, che ha saputo, con le sue attratt ive, far compiere nn vero atto eroico ad una comitiva di oltre quattrocento per-sone, fra le quali numerosissime signore e signo-rine, che non ostante l 'imperversare della tor-menta ha saputo raggiungere Ovindoli, per la costa brulla, coperta di neve, e ferocemente sfer-zata dal vento, senza che una defezione si veri-ficasse.

Che più di quattrocento persone affrontando tut t i i disagi d 'una gita invernale, lascino Roma, per recarsi fra i monti e, fra le nevi, per godere la bellezza dei pianori bianchi, dei picchi ergen-tisi come immense guglie di statuario, è già un fatto talmente straordinario, da costituire una vera rivelazione ed una lusinghiera constatazione di come — mercè la propaganda del Olub Alpino e del Touring, e di parecchi giornali cittadini — si vada ormai sviluppando anche nella città nostra la passione per la montagna; ma quello che ve-ramente è sorprendente è proprio il fatto che queste quattrocento persone, non ostante il vento gelido, la temperatura bassissima, abbian potuto e saputo giunger tutte, con ammirevole tenacia, alla mèra loro contrastata dalla avversità degli elementi.

E ' però bene notare che un notevole aiuto pel raggiungimento dello scopo che si erano prefisso, i gitanti hanno avuto dal comitato, composto dei signori: duca Francesco Caffarelli, on. A. BiUnialti,

prof. Emidio Agostinoni, cav. uff. Michele Oro, comm. Italo Bo-nardi, cav. avv. Ludovico Silenzi, cav. Augusto Toccafondi, signor Francesco Cangini, ing. Vincenzo Sebastiani, dott . Roberto Villetti, cav. Gesualdo Bonanni, signor Serafino D'Angelo, coadiuvati da numerosi soci della Sezione di Roma, del Club Alpino Italiano e della S. U. ('. A. I., che, non ostante le difficoltà di organiz-zazione, certamente non lievi, tut to avevano saputo predisporre in modo ammirevole.

Le gare di ski. Lo splendore dell'immenso an-

fiteatro che circonda il campo delle gare fa dimenticare il tepore dei saloni abbandonati, e non ostante il fri ddo intenso, tutti di corsa si lanciano fra la neve alta, per procuras i un buon posto onde con miglior agio assistere alle ga-re di ski.

La corsa di quella folla di escur-sionisti dà luogo a volte a scene di una eccezionale comicità!

Chi barcolla e tentenna come un bimbo ai primi passi; chi cade, trascinando con sè tutto Un grosso, che, credendo di camminar su neve cade, va a finire in un fosso di sfarinatura ed affonda, gridando, fino alla vita.

In ogni parte echeggiano risa, e grida di gioia;

La riunione skiatoria di Ovindoli. — La corsa in slitta (Fot. Collari - Roma).

La riunione skiatoria di Ovindoli. — In alto : Le* L L. EE Alpino si recano a presenziare le gare. - In basso: Il Ten. De

Spingarde, Credaro, Tedesco e la presidenza del Club Giorgie, 1" arrivato colla sua pattuglia. (Fot. Collari).

eppure il vento gelido non cessa ed il freddo è intenso !

Intanto, fra l'attenzione generale, si iniziano le gare; ma la tormenta non permette al pubblico di seguire le diverse fasi, chè tu t to l'orizzonte è velato da un pulviscolo denso.

Alle ore 13,30 il capitano Mantino, l'ing. Sipari, il cav. Ovo e gli altri membri della giurìa dànno la partenza alla gara di fondo per truppe da montagna.

Alla gara partecipano tre squadre di quattro soldati ciascuna, rispettivamente comandate dai tenenti Maccares, De Giorgis e Barbieri.

Appena a poche centinaia di metri dal tra-guardo di partenza, sotto la Serra dei Curti, le pattuglie vengono avvolte dal turbine, che laggiù è veramente tremendo.

I soldati più volte sono costretti a gettarsi a terra per sfuggire alle raffiche, e durante tutt i i 20 chilometri del percorso sono perseguitati dallo stesso infuriar del vento.

Alle 16, taglia primo il traguardo di arrivo la pattuglia comandata dal tenente De Giorgis; poco dopo sopraggiungono le altre due pattuglie al completo.

Alla corsa di 5 km. libera a tut t i hanno parte-cipato ben 19 concorrenti, tut t i soci del Gruppo romano skiatori. La Giuria ha creduto scindere la gara in due. La prima è stata vinta da Della Rocca; secondi, a pari merito, sono giunti Seba-stiani e Zebelmann.

La seconda ha avuto un arrivo in gruppo, sì che è difficile per ora stabilire nettamente la classifica. Il primo premio sarebbe disputato tra Rizzani e Canzini; il terzo spetterebbe a Sobotka.

La gara guardie di finanza si è svolta su di un percorso di 10 km. Vi hanno partecipato due pat-tog'ie composte ognuna di sei uomini e di un ufficiale.

Salvo ulteriore esame dei tempi, da parte della Giuria, sarebbe giunta prima la pattuglia coman-data dal tenente Pcdret t i ; seconda quella del tenente Frascaroli.

La gara velocità dilettanti è stata vinta da Sobotka del Gruppo romano skiatori.

Interessantissima poi è riuscita la gara di velocità dei piccoli ovindolesi; essa è stata vinta da Anchise Rosati; secondo è giunto Augusto Flaviani; terzo Romeo Angelosanti.

Tre ministri sul campo delle gare. Dnrante lo svolgimento delle gare sono giunti,

in automobile, ossequiati dal comitato e dalle autorità, l'on. Spingardi, l'on. Credaro e l 'on. Te-desco, il generale Mirabelli ed il colonnello Mon-tanari.

I ministri si sono trat tenuti a lungo sui campo delle gare ed hanno assistito alle gare di salto, riuscite interessantissime, del risultato delle quali però la Giuria non ha potato tener conto, perchè esse non si sono potate svolgere regolarmente a a causa del tempo pessimo.

Sono stati notati ed applauditi gli splendidi salti del caporal maggiore degli alpini Galliani.

Pure alla presenza dei ministri si è svolta la

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L e g a r e di ski alla Presolana.

I cusc inet t i Fichtel & Sachs e l'aviazione. Gli ottimi risultati dati dai cuscinetti F. e S.

nello sport automobilistico, furono causa dulia soeciale preferenza data loro anche nell'Avia-zione. Chi non si ricorda del famoso Circuito In-glese che fruttò al vincitore Beaumont l'enorme premio di diecimi.a sterline?

Il motore della sua macchina era montato su cuscinetti F . e S.

La prima traversata della Manica fu un av-venimento al quale presero parte anche i cusci-netti F. e S. Garros nel suo audace volo da Tu-nisi a Roma, attraverso il Mediterraneo, aveva i cuscinetti F. e S. nel motore.

Con tali cuscinetti B dar attraversò i Pirenei e Bielovucic sul suo aeroplano Hanriot, motore Gnome, elica Integrale, era munito di cuscinetti F. e S., e con ia traversata del Sempione in 25 minuti divenne un uomo di fama mondiale ! I cuscinetti F. e S. dappertutto dove vengono applicati dànno splendidi risultati; sono rappre-sentati in Italia dalla ditta Enea Rossi, via Bra-mante 29, Milano.

avremo nell'esplosione o lacerazione del copertone una forza di circa 3 atmosfere, in conseguenza minore dànno. Ci manca lo spazio per dilungarci ed illustrare meglio questa preziosa invenzione di Enrico Sassi (via del Gesù 58, Roma) partico-larmente dedicata ai pneumatici per bicicletta. Si tratta di uno splendido ritrovato, già brevettato dal nostro Governo; scrivere adunque al sig. Sassi per più precisi particolari, od anche per entrare con lui in rapporti finanziari per lo sfruttamento grandioso del progetto.

Records eccentrici!!! Un ciclista americano, certo Otto Killatt, è an-

dato da New-York a San Francisco in bicicletta in 81 giorni, 63 dei quali furono adoperati per il viaggio.

La distanza totale percorsa è di 3875 miglia, pari a 6236 chilometri. L itinerario fu il seguente : New-Yoik, Buffalo, Cleveland, Toledo, Chicago, Iowa, Omaha, Reno, San Francisco.

A tutto quanto precede dovete però aggiungere o premettere (che saià meglio perchè è ciò che costituisce il record) che l'Otto Killatt ha un solo braccio !

Tantissimi che ne hanno due non si avventu-rano in simili viaggi nemmeno nei treni-express !

Onore al moncherino.

Abbonatevi alla S T A M P A S P 6 R T I V A = = = = = I , . 6 a l l ' a n n o = = = .

Con un tempo magnifico e davanti a circa 2000 spettatori e spettatrici, fra cui molte skiatrici, si sono svolte le gare che, per iniziativa dello Sky Club di Bergamo, erano state indette alla canto-niera della Presolana. Ecco i risultati:

Gara di squadre: 1. Squadra di Lecco, che compie i 12 Km. del percorso in 57'5" 3/5; 2. Squa-dra di Bergamo; 3. Squadra di Milano. La clas-sifica individuale è la seguente: 1. Mora di Ber-gamo, in 52T0"; 2. Castelli d'i Lecco, in 52'17" ; 3. Migliorini di Bergamo in 52 20"; seguono altri. La Coppa della Presolana in palio che deve essere vinta due anni per essere definitivamente asse-gnata, toccò all'Unione di Lecco.

Gara Juniores: 1. Ferraris di Bergamo e Biffa di Como, che percorrono i 10 Km. in 52 45"; 3. Ravasio di Lecco in 57'50"; seguono altri.

Gara Valligiani: 1. Mo-a di Schilpario, che percorre i 10 Km. in 42'20"; 2. Palini in 48'25"; 3. Brera Augusto in 48'50'; seguono altri.

Gara di velocità sul chilometro: 1. Buffa di Como, in I'13"; 2. e 3. ing. B «nacorsa di Milano e O-sanigo di Milano, in l '18" ; 4. Bontedulli; 5. Sassi ; 6 Castelli.

Gara di salto: 1. Siraumann di Milano; 2. Bi-terly di Lecco; 3. Bontadini.

Nel mondo commerciale sportivo

La Gamera d'aria a sez ione Enrico Sass i .

La riunione skiatoria di Ovindoli, — La gara di salto con ski. Fot. Coilari - Roma).

gara di velocità delle truppe da montagna. Tatt i i concorrenti .sono giunti in tempo massimo, ma la giurili dovendo controllare i tempi non ha po-tuto procedere alla classifica.

L'invenzione consiste essenzial-mente nel porre una « snoia » di aria, fra le camere d'aria pro-priamente detta ed il copertone. La suola d'aria posta fra il coper-tone e l'attuale camera d'aria salva questa dalle conseguenze de-gli urti prodotti dalle accidentalità del terreno, dalle forature e da tutte le altre cause esteriori che producono lo scoppio pneumatico dopo lo scoppio della snoia d'aria, la vera e propria camera d'aria che tende a dilatarsi ed a rimpiaz-zare e occupare lo spazio lasciato libero dalla suola d'aria scop iata. Il pneumatico del sistema attuale mettendo le camere d'aria, ad esempio, a 6 atmosfere nello scop-pio avrà la forza di esplosione o di lacerazione sul copertone per la pressione di 6 atmosfere. Il pneumatico montato con la suola d'aria a 6 atmosfere, queste si suddividono in 4 atmosfere nella camera d'aria, a 2 atmosfere nella suola di aria. Nello scoppio le suddette atmosfere non funzionano simultaneamente nella sortita, ma solamente l'aria racchiusa nella suola d'aria, rimanendo nel pneu-

matico le 4 atmosfere della camera d'aria ; perciò

La riunione skiatoria di Ovindoli. — la alto : Il drappello della Guardia di finanza inizia il percorso. In basso : Il Tea. Maccares colla pattuglia alla fine del percorso (Km. 12). (Fot. Collari - Roma).

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Il grande Cross=Country podlstioo per il campionato di labi

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Coleottero aperto. C A T A L O G O A R I C H I E S T A Coleottero oMuoo.

una via pinttostochè un'altra, adat tare la sna scelta alla morfologia della sua costituzione; mo-strargli i vantaggi del l 'a l lenamento metodico, pro-gressivo e razionale; met ter lo in guardia contro i danni dello sport eccessivo e irriflessivo; inse-gnargli l 'igiene della vita che esige la pratica degli esercizi fisici; seguire il veterano dopo aver messo in ordine il debut tante , e s tudiare le tra-sformazioni anatomo-fisiologiche che si saranno prodotte in ini, parallelamente alla sua evolu-zione sportiva; dare all 'uno e all 'altro, all 'atleta che sorge ed all 'atleta che si è già formato dei consigli d ' igiene, quando essi sono in istato di sanità, e dei consigli terapeutici, quando essi sa-

ranno in istato patologico: tale sarà, mi sem-bra, il nostro dovere, il primo dei doveri ai quali dovremo rispondere noialtri nomini della scienza medica.

E non è det to che più in là la portata del nostro lavoro di medici non si debba esten-dere al di là dei servizi individuali ed im-mediati .

Aver seguito questi adolescenti, efebi e uo-mini, averli condotti dal loro debut to all'apogeo della loro forma, e dall 'apogeo alla fine della forma stessa; aver sempre confrontato il loro valore anatomico al loro valore funzionale; aver cercata e forse t rovata la causa della loro supremazia o della loro inferiori ià; aver so-vrapposto la loro resistenza o la la loro defi-cienza fisica al valore organico dei loro genitori e dei loro ascendenti , alle condizioni della loro vita sociale, alla loro al imentazione; aver se-guiti gli t ffetti dell 'al lenamento nelle diverse tappe delia gioventù; avere osservato i benefizi r icavatine o i danneggiamenti eventual i ; dopo aver fat to tu t to ciò quali insegnamenti po-tremo noi r i t rarne 1

Ed inoltre. A me sembra che lo sport debba tendere a for t ficare ed abbellire l ' individuo, e, con l ' individuo, la razza. Ora, non avete voi osservato che la pratica non moderata degli esercizi fisici o la loro pratica difettosa stan-cano l 'uomo e lo deformano 1 Lo sport, diciamo così, di catt ivo genere e di peggiore pratica non può migliorare la specie, perchè esso dan-neggia l 'unità. Chi adunque pnò essere il più sicuro regolatore della cultura fisica se non il medico che osservi e rifletta e gindichi caso per caso ?

Le al t i tudini sgraziate non possono essere nò forti, nò giuste, nò quindi sport ive; la brut-tezza delle posizioni e dei movimenti non è compatibile con la loro potenza. Perchè questa a tima, cioè la forza, è fat ta a sua volta di ar-monia e di rapidi tà .

Un progetto giornalìstico per l'educazione fisico-sportiva

L'Auto di Parigi che, come ognun s i , è l'or-gano-pa 'à dello sport, ha a t tua to un progetto che meri ta di essere ricordato perchè della mas-sima importanza, del massimo interesse comune.

Esso ha stabili to di organizzare un servizio medico preventivo, più che curativo, per i gio-vani ohe o vogliono dedicarsi allo sport, o ad esso si sono già dedicati.

Il dott . Sebilean, che ha accettato di assumere l'organizzazione tecnica e la direzione di questa specie di consultorio, ha risposto all ' invito rice-vuto con una let tera che è t a t to un programma dettagliato e convincente dell 'opera che si va compiendo. Riassumiamola per i nostri lettori e per quelli che ne volessero far tesoro... d'imita-zione.

La consaltazione che voi avete progettato di organizzare, dice il nominato dottore, io la credo utilissima a rendere dei grandi servizi ai giovani che si dànno agli sports, la credo utilissima alla causa della rinascenza fisici.

Incoraggiare o impedire il neofita, indicargli

Le corse a Parigi. — La partenza del Gran Premio Carlo Miller. (Fot. Rol - Parigi)

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Non c'è forza muscolare ammirevole in un uomo mal fatto e che si muova male. E mi è spesso accaduto di dover constatare come molti inse-gnanti di discipline sportive e di educazione fisica abbiano soventi negletto qaesto lato dell'armonia che costituisce l'insegnamento sportivo comple-tato fisiologicamente ed esteticamente. Non sarà adunque il medico che adoprerà a poco a poco la correzione degli errori passati e degli errori presenti? Gli animali sono belli nelle manife-stazioni delle loro forze fisiche; ogni loro sforzo è nello stesso tempo magnifico e potente. Esso non distrugge mai l'armonia delle forme che loro ha imposto la natura. Non si può, purtroppo, dire altrettanto dei nostri atleti e dei nostri cam iioni. Ed ecco perchè a me sembra che degli enormi progressi si debbano realizzare nella coltura fisica dei giovani ; a questi re-gressi il medico DOU può né deve restare estra-neo. Non è egli chiamato a ricordare agli edu-catoli sportivi ed ai maestri di allenamento le disposizioni fondamentalidell'organizzazione umana e le grandi leggi elementari del fun-zionamento degli organi? Non deformiamo l'uomo sforzando il suo sviluppo.

Io ho dunque, conchiude il medico francese, la convinzione assoluta che creando quello che voi giornalisti state per creare, voi fac ciato opera altamente bentfica non soltanto allo sport, ma all'umanità intera, se IVsempio troverà imitatori. Fin qui il sanitario francese. Ora noi consideriamo.

La questione di disciplinare lo sport in modo da otti nerne dei veri e profondi benefizi per chi lo pratichi non è nò recente, riè nuova. Nò, e questo lo scrissi in un altro numero di questa Rivista, è cosa alla quale i francesi per primi abbiano rivolto le loro cure. Io Bslgio i dottori, riuniti in assemblea, hanDo giudicato indispensabile il loro intervento in quanto riguarda lo sport, e da noi sono gli scienziati appunto che hanno meglio scritto e parlato sul bisogno d'una educazione fisica generalizzata, e sempre controllata dalla scienza.

L'iniziativa presa dal collega di Francia non è tale da soddisfare completamente alla bisogna, ma purtroppo noi poveri scrittorelli di cose sportive non serviamo ad altro che ad opera di propaganda. Noi siamo stimolo agli altri, a quelli che possono e devono, perchè facciano qualche' cosa. Cosi, ora, in questa occasione, opera il giornale di Francia. E-so indica la via da seguire, esso dice al potere costituito : quando vi sarete ben persuaso jr( dell'imprescindibile bisogno di una educazione „l0,i,

fisico-sportiva obbligatoria, generalizzata, tra le prime norme che la dovranno regolare, deve esserci questa : l'uomo di scienza, il medico, deve intervenire con il suo esame scrupoloso su cia-scuno dei soggetti che gli si presentano prima che un giovane si inizii nelle discipline fisico-sportive. Noi conosciamo pur troppo, e molto da vvicino, i risaltati negativi, quando non sono dannosissimi, che si ottengono quando la scienza non presieda all'esame del soggetto, alla scelta dello sport cui dedicarsi, al metodo di allenamento consigliabile. Se tutto questo esame fosse fatto, come ora inizia per opera di propaganda il con-

corse al Velodromo d'Inverno a Parigi. — La partenza 0 Buurillon.

v i n t o e i a K e y s e r . — La nostra fotografia riproduce il meraviglioso iniziojdella gara.

fratello francese, noi avremmo il principio di fina legalizzazione sportiva, che preludii alla vera educazione fisica statale, comune a tutti , obbliga-toria per tutti, perchè riconosciutane la neces-sità, l'indispensabilità

E questo rappresenterà un altro dei tanti trionfi dello sport, questo risv- glio «li vita che avrà dato al mondo il più grande beneficio, il vero grande beneficio, quello di tener cura continua dell'indi-viduo perchè la razza ne guadagni in forza e salute.

Tali beneficii, è vero per quanto doloroso, si-nora sono stati concessi maggiormente alle razze

del match Kramer-Ellegaard data dall'ex campione del (Fot. Rol - Par igi) .

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OFF. U . D E I & e . \ 7 I A R P A O L I 4

CICLI TO MILANO ( j i ^ j T vo i i a P N E U S P IRELLI P I A Z Z A A . DORIA

animali, t rascnrando noi stessi, come se non debba essere l 'amo il vero padrone di quanto la na tn ra offre. Sembrò forse poco poetico, poco ri-guardoso (ai nostri t a m i i in special modo) la cura della pianta uomo, ed è perciò che essa scese di livel o nelle prerogative di forza e di s a l a t e : ma ormai il risveglio è venato, la fisima della super-in te l le t taa l i tà è passata, e noi andiamo mano mano persuadendo e convincendo del bisogno, della necessità di p render cura del nostro orga-nismo per portarlo a quello stato di vigorìa, di sanità, di resistenza che lo renda at to alla fatica d iu tu rna , gli evit i i mali organici che ora lo affliggono per la debolezza dell 'organismo, e gli dia quella volut tà di vivere che gli renda l 'animo contento, lo spir i to pronto ed agile.

Perchè, e di ciò siamo tu t t i profondamente per-suasi, non o'è uomo debole che sia contento, nè che sia a t to a dare a nuovi elementi, da lui creat i , la resistenza e la forza necessarie al lavoro di vivere, lavoro in in te r ro t to e non lieve, e che richiede la perfet ta armonia degli organi nostr i .

Armonia che bisogna sia innata nell 'uomo, ere-d i t a t a dai genitori, e man tenu ta con l'esercizio cont inuo.

Napoli, Marzo 1913. Raffaele Perrone.

\ Il Cross-Country romano vinto da Della Santa. (Fot. A. Collari, Roma).

In alto a'sinistra il vincitore Della Santa. (Fot. Mario Saraceni).

e Dante Pazienti , de l l 'Alba ; Ladermann, del 0. B. A.; Polidoro, del Postelegrafico; Annec-chioni, de l l 'Alba; Volpicelli, de l l 'Audace ; Betori, del l 'Alba; Cantoni, della Juventus, di Imola; Ro-versi, dell'Audace; Goggi, del 0. B. A.; Z ìpito, Binotti ed Egidi, de l l 'Alba; P.fferi U., del Po.

Il Campionato Italiano dì " Cross-Country „. Giorni or sono abbiamo annunciato che lo S.

C. G., il fiorente e simpatico sodalizio genovese, stava preparando l'organizzazione d 'un grandioso Cross-Countiy, anzi dicevamo che molto proba-bilmente questo Cross sarebbe svolto come Cam-pionato Italiano. Tu t to ciò lo dicevamo a puro titolo di cronaca, ma non mancammo di riser-varci a parlarne con maggior sicurtà. Ora final-mente siamo in grado di fornire ai lettori mag-giori ragguagli in merito, annunciando intanto che la spett . Federazione italiana sports atletici ha concesso allo S. C. G. l 'autorizzazione di far svolgere per il 16 marzo prossimo il Campionato Italiano di Cross-Country. Mentre ci rallegriamo vivamente cogli amici della gloriosa società ge-novese, avvertiamo che fra qualche giorno verrà reso noto come si svolgerà questa ennesima af-fermazione del benemerito Sporting-Clnb Genova.

Cattaneo, vincitore della gara di marcia per la Coppa Malvezzi. (Fot. Argus - Milano),

Lfl COPPA MALVEZZI Cattaneo vinte la marcia e Speroni la corsa

A cura dell ' « Agamennone » si sono svolte domenica, nel pomeriggio, le gare di corsa e di marcia per la cop-pa Malvezzi, la quale viene aggiudi-cata a quella Società che ha il mag-gior numero di arrivati, f ra i primi t renta in entrambe le gare. La mani-festazione è r iusci t i assai bene, con numeroso intervento di concorrenti e di pubblico.

Il percorso della marcia era di 19 km. (Gorla-Monza-Gorla). In questa cab goria i partent i furono ben 40, f ra cui, senza distinzioni, tu t t i i mag-giori campioni.

L'ordine d'arrivo al traguardo di Gorla, dove era presente molta folla, è il seguente: 1. Cattaneo, in ore 1.44; 2. Galli; 3. Dell 'Era; 4. Chiesa (un bel tipo di marciatore); 5. Ferravio; 6. Erramonti; 7. Manganini; 8. Gior-dano Bruno ; 9. Sala; 10. Lozio. Ar-r ivat i 32. La vittoria del Cattaneo è stata meritata, poiché egli, oltre al

L'abbonamento alla Stampa Sportiva costa L. 5 al l 'anno.

marciar forte, dimostrò di avere della « tattica ».

La corsa si svolse su un percorso di appena sei chilometri (Gorla Sesto-Gorla). Par t i rono 74 concorrenti. La gara si spiega bi eveniente. Speroni, fin dal principio, provò di essere il padrone della situazione, e dominò, quasi continuamente, anche Lussana. Questi ebbe un b t l r i torno verso la fiue, ma non inquietò mai seriamente il leader. La classifica è stata la se-guente : 1. Speroni, in 24'; 2. Lussana, in 24'10"; 3. Gandolfi; 4. Bertini; 5. Austoni ; 6. Ambrosini; 7. Spreafico; 8. Re; 9. Esposti; 10. Bruni-Ili; 11. Mal-vicini; 12. Motta; 13, Bosè. Arrivati 64. Corsa rogolarissima. La « Coppa Malvezzi» è stata assegnata all 'A-gamennone, in possesso definitivo. La medaglia d'oro, invece, fu at t r ibui ta alla Post Besurgo Libertas.

La partenza è data poco oltre i Cessati Spiriti sulla via Appia, che i ciclisti seguono per circa 800 metr i Voltano poi a sinistra per una stra-diccinola che dopo un mezzo chilometro abban-donano.

Cominciano ora le aspre salite e le ripide di-scese at traverso i terreni brulli della campagna, che viene a t t raversata fino alla via Appia Antica,

Finalmente è in vista l 'Appia Nnova. I corri-dori la raggiungono all'altezza del .'Acqua Santa, e per la via si lanciano a passo veloce, compiendo gli ultimi 800 metri, siccome vuole il regolamento, in dir i t tura libera e piana.

Umberto delia Santa, dell 'Audace Club sportivo, % ha tagliato il t raguardo per primo in 251 SO''3/5, con quasi 100 metri di vantaggio sul secondo; 2. Taroni, del Club sportivo Po; 3. Capri della Società Sportiva Alba; 4. B anchedi. del Club Po-mario Audax; 5. M ggi, dell 'Audace Club Sportivo; 6. Gorga, del Club Postelegrafico ; 7. D'Amico, d> 1 Club Sportivo Po; 8 Bernonq del C. B. A.; 9. B aecioni, della S. Ludovici; 10. Trasciatti , del O. B. A.; l i . Giannini, del l 'Alba; 12. Castelli, d e l l ' A u d a c e ; 13. Ciotti, dell'Audace; 14. Belli R goletto, di Terni .

Appresso seguono: Bildaeci, del C. B. A . ; Feroci e Di Gennaro, del l 'Audace; Plini ,del l 'Alba; Pletropaoli, del O. B. A . ; Marchiori, de l l 'Alba; Benini, del O. S. Po; Saraceno, del l 'Alba; S cca-roni, del O. S. Po; Tappati , Pasquariello, De Rosa

Speroni, vincitore della gara di corsa per la Coppa Malvezzi. (Fot. Argns Milano).

Il " Cross Country „ romano. Il percorso, lungo circa 15 km, è

al l 'ul t imo momento segnato dai mem-br i della Giuria con bandierine.

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Le eorse dei eavalli a Napoli. — Dall 'a l to in basso : Brace, di Turner, vincitore del « Premio Città di Na-poli* (L. 8000). - Oakroot, di Sir Rholand. favorito pei brevi percorsi, che trionfò nel « Premio Apertura * (m. 1200). - Dedalo, di Razza Besnale, vincitore del « Premio Santa Lucia ». - Atala, della scuderia Orilia, vincitrice del « Premio Vesuvio*. (Fot. Bozza).

Le corse dei cavalli a Napoli. — In alto a destra: Magicia, di Dino Philipson, che ha vinto nelle due prime giornate due ricchi premi, è oggetto dell'ammirazione generale. (Fot . Tullio Bozza, Napoli;,

Apprezzamenti sui cavalli ambiatori e giudizi sul modo di distinguerli. • - r.

Chiunque pratichi appena appena gli ambienti ip-pici, e bazzichi per i nostri ippodromi, sente discor-rere e discorre (per quanto concerne il trotto) spesso di cavalli ambiatori . Sono qnesti f a t t i segno da noi a oontinne e giustificate scomuniche, perchè a buona ragione si giudica il loro modo d'incedere scorretto, f rodatore e contrario a quelle leggi natura l i di moto e a tu t te quelle prescrizioni che caratterizzano il vero t ro t to di questi quadrupedi.

Ora è chiaro che Cambiatore coi suoi metodi t ruf -faldini, diremo, non può che portare pregiudizio ad una corsa regolare, ove viene diret tamente a ferire molteplici interessi posti in giuoco. Oltre a questo, è evidente pure che, esulando dalla questione pratica dell 'interesse, ed entrando nel puro campo delle fi-nali tà ideali, ciò costituisce l ' infrazione più grave che viene a minare alle fondamenta l ' isti tuzione del-l 'allevamento ippico, i cui scopi mirano per selezioni, a t t raverso corse e riunioni, a plasmare quel t ro t t a -tore classico che alla perfezione dell 'incedere accoppi il maggior possibile di rendimento in velocità.

E quando fossimo pervenuti a questi r isul ta t i ecce-zionali costituenti il programma massimo impostosi dalle Società (per quanto anche questa sia cosa rela-tiva e non già assoluta), non resterebbe al t ro a fare e gli ippodromi potrebbero venir chiusi e i loro ter-reni r idat i al la coltivazione, per esempio, di buona biada.

Ma quanto cammino ci separa ancora p r ima di giungere a questo pun to? Oh, parecchio! Come la maggior par te degli ideali che sono posti al culmine di un certo nucleo di aspirazioni, anche questo è inarrivabile. Vedasi al r iguardo, per dirne una, le umanissime teorie sociali del povero Carlo Marx, ohe procurano tante amare quotidiane delusioni agli odierni segnaci.

Dunque se rimane assodato che è necessario com-piere molto cammino prima di avvicinare la mèta, dobbiamo credere che, per ben avvantaggiare, per lo meno sia indispensabile agire con severità di sele-zione. E questa opportuni tà ci viene posta per l 'ap-punto dalle pubbliche riunioni che qui in Milano, per esempio, t rovano largo stuolo di fedeli frequen-tatori , come lo hanno del resto in tan t i al tr i centri dell 'al ta I tal ia . Ed è giusto che chi va ad assistere a queste competizioni pronunci il suo giudizio sulla correttezza o meno dei soggetti che gli vengono pre-sentati , che mostri d ' interessarsi ai progressi dell'al-levamento indigeno, stabilisca confront i e, quando occorra, pronunci l 'ostracismo. E tu t to questo potrà fare con suo maggior agio prossimamente, non ap-pena si r iapr i ranno gli ippodromi per la nuova sta-gione, giacché si avranno le esibizioni dei nuovissimi soggetti che sono l ' indice sicuro dei passi fa t t i . PS Però io vorrei porre in guardia contemporanea-mente il pubblico perchè non si lasci qualche vol ta involontar iamente forzare la mano da qualche giu-dizio troppo affre t ta to e condannare, magari rumo-rosamente, senz'appello, qualche cavallo che in fondo meriterebbe un giudizio più benigno.

Si t r a t t a in sostanza di saper va lu tare nel suo giusto significato la parola « ambio », di cui ho detto esordendo, per poi poterla apnlicare conveniente-mente. Perchè, parlando con tu t to il r ispetto per

qualsivoglia, io credo di poter asserire che molti , che qualificano per ambiatore qualche soggetto, non sono in grado, in fondo, di ben definii ne il termine.

Vi sono certi t ro t ta tor i che per cat t iva conforma-zione per difetto negli appiombi, s t ru t tu ra degli ar t i , od a l t ro imparano un t ro t to ch'è alquanto scomposto, che stona, e può qualche volta appari re un t ro t to al l 'ambio senza esserlo realmente.

Orbene, l 'occhio che non sia dei più esperimentati in una corsa dove vi si muovino tante gambe ad anda tu ra celere è cosi facilmente t r a t t o in inganno; e non meravigli se qualche volta errino le stesse giurìe.

Sembrerà esagerato, ma cominciate voi coll'osser-vare un cavallo messo al passo, ch'è la più lenta forma di progressione dei quadrupedi, e vedete se vi riesce sempre di fissare com'egli muova i suoi quat t ro a r t i La vostra analisi sarà spesso paralizzata da quella frequenza di movimenti che hanno tempi t an to ri-s t re t t i e confusi di aspetto e di moto successivo per cui mal potreste poi raccontarne il processo. Ciò non meravigli , giacché il fenomeno ha costi tuito e costi-tuisce la preoccupazione costante degli ar t is t i mede-simi che vogliano scolpire nel marmo o fissare sulla tela una figura equestre.

Noi conosciamo infat t i , per non citar al t ro, la su-perba s ta tua equestre per il veneziano Bartolomeo Colleoni del Verrocchio. Il bronzeo cavallo sopporta infa t t i la fiera persona del suo cavaliere poggiando sul bipede laterale destro.

E ' supponibile ciò ? 0 non è più proprio pensare che simili esercizi equilibristici corrispondano alla vir tuosi tà di un poliedro da circo? Eppure la s ta tua del Verrocchio non cessa per questo di esser consi-derata la più bella del mondo.

Il classico scrittore d 'ar te vorrebbe in tan to che il movimento simultaneo delle membra di un lato sia nel cavallo assolutamente improprio ed impossibile. Mentre lo sport riconosce appunto che ne l l ' andatura dell 'ambio questo posa e leva ì piedi similari davant i e di dietro contemporaneamente ; in a l t r i termini che si muova a l ternando i bipedi laterali . Oibene, f ra t an t a disparità di opinioni e di vedute una più auto-revole dell 'al tra, cosa resta a noi di decidere?

Personalmente sono dell 'opinione che la s ta tua del Verrocchio costituisca il vero esempio statico del ca-vallo ambiatore che affret tando i tempi, una vol ta spinto al t rot to, t rova il sno punto di equilibrio o la sua ragion di frode, ma sopra tut to sono del parere che a buon coDto nel giudicare come dissi più sopra, bisogna andar cauti .

Ciò serva, se ne avessero bisogno, per quei miei pazienti lettori ohe, nell ' imminenza de'la nuova cam-pagna, si trovassero nella perplessità di dover dare un giudizio.

Milano, febbraio 1913. Brano Braga.

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Gli idro-areoplani Nell'imminenza del classico

meeting motonautico di Mo-naco, che quest'anno per la seoonda volta riunisce oltre ai motoscatì anche gli idro-areoplani, abbiano incaricato il nostro ing. Alfredo Dai-notti — la cui competenza in fatto di automobilismo ter-restre, nautico ed aereo è ben nota ai lettori — di farci un breve studio sui nuovi velivoli, nati dal felice con-nubio delle recenti co-tra-zioni di veloci autoscafi cogli ultimi progressi della scienza e dell 'aite del_volo.

N. d. D.

Bisogna a n z i t u t t o che io ' c h i a r i s c a il concetto di idro-areo-plano e che ponga in ev idenza 'n d i f fe renza essenzia le de l m o d o di f u n z i o n a r e di ques to in c o n f r o n t o d e h ' i d r o -plano.

Quest'ultimo, che è u n a gloria p r e t t a -mente italiana, poiché solo dopo gli studii e con g l i apparecchi ideati e costruiti dal-l'ing. Forlanini e dai capitani Crocco e Ri-caldoni si sono otte-nuti risultati v e r a -mente pratici, neppure lontanamente avvici-nati agli idroplani dei numerosissimi speri-mentatori esteri — si potrebbe grossolana-m e n t e definire un canotto automobile il cui scafo quando è in moto ad una certa velocità, esce comple-tamente dall'acqua ed è sostenuto in aria (a piccola altezza sulla superficie libera del-l'acqua stessa) da ap-pendici di forma ap-propriata (alette), le quali si muovono nel-l 'acqua, t r a s c i n a t e dallo scafo, trovando su di essa appoggio mediante la spinta di-namica dovuta alla pressione che l'acqua esercita contro esse palette, spinta la cui intensità dipende dalla forma, dalla dimen-s i o n e e dall 'angolo d'incidenza delle alet-te stesse.

Ed apro qui una parentesi per richia-mare nn'osse>vazione che già ho avuto campo di fate su queste stesse colonne e riguardante la confusioneche comu-nemente si fa tra idro-plano e scafo slittante, fra i quali vi è una distinzione ben netta e defluita i erchè nel primo caso (idroplano) Io scafo esce comple-tamente dall 'acqua e quindi offre minor re-s i s t e n z a all'avanza-mento, movendosi in nn mezzo (aria) meno compatto dell' acqua ; nel secondo caso in-vece lo scafo tende, è vero, ad emergere dal l i q u i d o , ma si muove pur s e m p r e nell'acqua sulla quale Bcivola.

Danque uno scafo slittante non è un idro-

plano ed un idroplano non è un idro-areoplano. L'idro-areoplano si potrebbe definire, grossola-

namente e per dare un'idea ben chiara: un areo-plano che prende lo slancio, per librarsi a volo, dall'acqua anziché dalla terra, e nel quale quindi

L'aviatrice Hétène Dutrìeux, decorata di questi giorni della croce di cavaliere della Legione d'Onore.

agli organi che permettono di correre sul terreno ciré le ruote ed il relativo carrello di atterra-mento, sono sostituiti organi (galleggianti) che possano sostenere l'apparecchio in riposo sul-l'acqua ed abbiano formatale da permettergli di,

scivolale su questa, una volta messo in moto il motore, con una v e l o c i t à suffi-ciente a che l'aria offra alle ali una resistenza sufficiente al solleva-m e n t o d e l l ' a p p a -recchio.

Poti emo quindi divi-dere glildro areoplani, come gli areoplani nelle categorie di mo-noplani, biplani e rnul-tiplani a seconda che i loro piani di sosten-tamento sono disposti su uno, due o più piani, facendo osservare che queet'ultima specie di velivoli non è molto in voga perchè sembra che alle esperienze la disposizione dei loro piani non abbia con-ferito ioro alcuna qua-lità speciale.

Venendo a parlare degli organi costitutivi d e g l i idro-areoplani considereremo :

1° le superfici di sostentamento (ah) che portano il peso dello apparecchio ;

2" il piano di de-riva o impennaggio ner assicurare la sta-bilità della traiettoria percorsa dal velivolo;

3» un organo di propulsione c^m « sto di motore ed elica ;

4° tre organi di direzione ed equilibrio:

a) un timone di profondità che serve per far salire e scen-dere l'apparecchio;

b) un timone di direzione, necessario per dirigere a destra oppure a sinistra l\dro-areopiano a seconda delia volontà dell'avia-tore, sia in volo che in corsa sull'acqua ;

c) il gauchissement (svergolamenio delle estremità deile ali) od alt i i mezzi at t i ad otti nere l 'equilibrio laterale permettendo di far pendere l'appa-recchio a destra op-pure a sinistra ;

5° la parte galleg-giante dell 'appaiec-ehio, la quale come abbiamo accennato più sopra ha il còmpito di sostenere l ' a p p a r e c -chio in riposo sulla acqua e di permettergli il sollevamento in mar-cia.

S o l o quest 'u l t ima categoria di organi in tei essa specialmente nello studio e nell'e-same dei diversi tipi di idro-areoplani fi-nora costi uiti, le altre parti dell'apparecchio non essendo per nulla differenti da quelle costituenti gli areo-plani soliti ed oramai già abbastanza cono-sciuti perchè sia il caso di soffermarci a descriverli dettagliata-mente. Q u a n t o ri-guaida i galleggianti

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degli idro-velivoli, è invece ancora poco noto al pubblico ed i costruttori stessi non hanno ancora definitivamente data la preferenza ad nn tipo speciale; per cui mi pare interessante intratte-nermi a trattare nn poco accuratamente di essi, esponendo prima le caratteristiché loro e le con-dizioni principali alle quali devono soddisfare, per venire poi a spiegare i diversi sistemi di costruzione finora provati ed a descrivere infine quelli applicati dai principali e meglio quotati costruttori.

Le caratteristiche dunque delle parti galleg-gianti degli idro-areoplani sono le seguenti:

1° leggerezza massima compatibile con la robu-stezza necessaria ;

2° spostamento d'acqna sufficiente per soste-nere il t eso de.l'apparecchio in riposo.

3° forma conveniente ad Un facile solleva-mento dall'acqua, che offra poca resistenza all'a-vanzamento nell'aria, non costituisca una nociva superficie di deriva longitudinale, e non tenda ad affondare a prua, quando l'apparecchio, finito il volo viene a posarsi snll'acqua ;

4» resistenza e tenuta d'acqua sufficienti per resistere agli urti dei corpi galleggianti (bottiglie, detriti legnosi) ed al contatto eventuale con nn basso-fondo.

Da questo riassunto salta subito all'occhio come la costruzione di un buon galleggiante per idro-areoplano sia per nn costruttore navale un pro-blema assai più difficile che quello dello stndio

Il monoplano Caproni collaudato dal pilota Borgotti a Vizzola Ticino il 19 febbraio. (Fot. Argns - Milano).

L'Areo Club d'Italia. Presenti i delegati di tutte le società federate

ed affiliate all'Aereo Club d'Italia, ebbero luogo sabato e domenica due importantissime riunioni del Consiglio direttivo. A complemento della co-stituzione fondamentale del potere sportivo cen-trale, fu riconosciuta la richiesta dell'Aereo Club di Roma per avere un terzo delegato : il duca di Gallese, quale terzo delegato, prese immediata-mente parte ai lavori dell'assemblea. Fu quindi approvato il verbale della precedente sedata, e, poscia, il ff. da presidente espose, in una lunga relazione, le condizioni patrimoniali, finanziarie e morali dell'Aereo Club d'Italia.

Essenzialmente, a mod ficazione dello statuto, fu deliberato che i Ministeri sussidianti l'Aereo Club d'Italia, nominano ciascuno un rappresen-tante nei Consiglio; che il Consiglio dell'Aereo Club può nominare membri ad vitam quelle per-sone che abbiano acquistate speciali benemerenze verso l'Aereo Club ; che a far parte del Consiglio sia chiamato nn socio residente in Roma con le funzioni di bibliotecario e di redattore degli atti sociali.

II primo presidente principe Potenzianifu quindi acclamato membro ad vitam, consigliere emerito dell'Aereo Club d'Itaiia e alle funzioni di biblio-tecario fu nominato il capitano Mina.

A titolo di esperimento per il 1913, fa adottato come organo ufficiale dell'Aereo Club d'Italia Za Navigazione Aerea, diretta dal capitano Mina, mentre fa deciso che al Touring Club Italiano

sia rimandata la pubblicazione dell'Annua-rio dell'aereonautica, in cui dovranno essere pubblicati distintivi, stendardi, medaglie e colori delle diverse Società affiliate.

Il Consiglio ha poi deliberato che l'Aereo Club d'Itaiia e le Società affiliate non ab-biano a rilasciare brevetti di pilota che_ a persone iscritte come soci ; ha stabilito tasse speciali di brevetto, per l'omologa-zione di record» e per riconoscimento di altre manifestazioni.

A somiglianza dell'estero e per ovvie ragioni ancbe di interesse pubblico, ha deciso che al principio di ogni anno i piloti brevettati dall'Aereo Club d'Italia debbono richiedere una speciale carta di licenza indispensabile per non incorrere in penalità e squalifiche sportive. Ha de-ciso poi alcune modificazioni al regola-mento della Commissione sportiva centrale, deliberando di demandare alla presi-denza la nomina di una Commissione tecnica-scientifica da formarsi con nomini competenti per dettare norme alle diverse società affiliate per l'esame' dei progetti e dei modelli e per la concessione delle licenze di uso degli apparecchi costruiti. Il Consiglio ha approvato quindi il bilan-cio consuntivo 1912 e preventivo 1913.

Per le predette cariche conferite al prin-cipe Potenziani e al capitano Mina, renden-dosi vacanti due posti nel Consiglio e di nomina dell'Aereo Club di Roma, fu deciso di rimandare la nomina del segretario

Vittorio Lazzari e Matteo Scarpis. Erano presenti, oltre innmerosi col-leghi, il comandante del campo, ca-pitano Porta, l 'istrnttore tenente Poggi e il commissario tenente Kerbaker.

I " records „ d'altezza con passeggeri .

di un canotto normaie sia pure desti-nato a grandi velocità e quindi a sforzo notevole, e spiega le ragioni per le quali i primi tentativi di Fabre siano abortiti.

Nel prossimo articolo farò una clas-sificazione dei galleggianti ora impie-gati, parlerò della loro costruzione a seconda dei sistemi diversi praticati, considerando come si è cercato di ottenere leggerezza, resistenza e tenuta d'acqna dagli specialisti che si sono dedicati alio stadio ed alla costru-zione dei nuovi strumenti di velocità, che già cominciano ad imporsi nel campo pratico pur essendo nati sol-tanto ieri.

Trieste, 12 febbraio 1913. Ing. A. DainottL

La Settimana Aviatoria

Il 10 febbraio, al campo Farman di Etampes, il pilota Gongnenheim, sa di un apparecchio H. Farman munito di motore Gnòme 80 HP, e avendo a bordo 4 passeggeri, montava all'altezza di 1120 metri, impiegando 68 minuti. Il 12 corrente, col mede-simo apparecchio, Cbévilliard pren-deva a bordo tre passeggeri e saliva a 1350 metri di alttzza, appropriandosi così il record del moudocon tre passeg-geri; egli ha raggiunto i 1000 metri in 30 minuti.

I rècords di altezza sono dunque: Pilota solo: Garros, 5.610 metri. Pilota e 1 passeggiero : Blaschke,

4.360 metri. I Pilota e k2 passeggieri: Prévost,

2.200 metri. 1

Pilota e 3 passeggieri: Chévilliard, 1.350„metri.

Pilota e 4 passeggieri: Gouguenheiru, 1.120 metri.

Il pilota Borgotti, terminata la prova,^ delta le sue impressioni ad un giornalista. (Fot. Argns j- Milano).

Il collaudo dell'areoplano Caproni donato all'esercito. -]llpilota Borgotti. (Fot. Argus - Milano),

Nuovi piloti militari. ^ Malgrado il vento fortissimo e la k m eratura rigida, al campo militare di aviazione di Pordenone hanno supe-rato le '"prove pel conseguimento del brevetto di pilota?)aviatore i tenenti

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generale, pregando il capitano Mina di continuare nelle funzioni, malgrado le irrevocabili dimissioni da Ini presentate.

Fa quindi eletto presidente generale dell 'Aereo Club d'Italia, in sostituzione del principe Poten-ziane per l 'anno 1913, l 'on. Carlo Montù, e su proposta del nuovo presidente fu confermato, in via provvisoria per il corrente anno, il personale di segreteria e la sede sociale presso l'Associa-zione Nazionale Movimento Forestieri .

Circa la nomina dei delt gati alla conferenza internazionale dell 'Aja che dovrà aver luogo il 31 luglio, 1° e 2 agosto, fu deciso che ciascuna -ocietà affiliata abbia ad indicare i soci disposti ad intervenire e quindi la presidenza centrale abbia a fare le sce te e le relative nomine.

Sa relazione dell ' ing. Premoli , fu accettato il disegno per la medaglia sociale da coniarsi dallo Stabilimento Johnson, in tre dimensioni diverse e così f a pure approvato lo stendardo dell 'Aereo CInb.

A coprire il posto di vice-presidente, lasciato vacante dall 'oD. Montù, venne chiamato, per le sue benemerenze, il cav. nff. Leonino Da Zara.

Circa la coppa « Regina Margherita » per il pas-saggio delle Alpi in pallone sferico, dopo lunga discussione, fu deciso che la coppa stessa debba essere consegnata alla Società Areonautica di Mi-lano, che ha il dir i t to di detenerla avendola re-golarmente vinta, epperò il Consiglio ha preso atto della dichiarazione del signor Usuelli, che la coppa stessa verrà messa a disposizione del-l'Aereo Club d'I talia per ulteriori gare da farsi.

Fa qaindi preso in esame il regolamento, e dopo esauriente e minuziosa discussione e tenuto conto di tutte le osservazioni che prevent ivamente erano state notificate alla presidenza dalle diverse So-ci» tà affiliate e federate fu approvato un com-plesso di modificazioni demandando alla presi-denza di fare il necessario lavoro di coordina-mento e quindi mandare ancora in esame alle Società predet te il regolamento stesso per la sua definitiva approvazione. Fu analogamente delibe-rato che la votazione del. segretario generale abbia a farsi per referendum a tempo opportuno.

Nel pomeriggio di domenica si è poi radunata la Commissione sportiva centrale con la rappre-sentanza delle diverse Società affl iate e federate.

In ossequenza ai deliberati del Consiglio del-l'Aereo Club d 'I talia, la Commissione è addivenuta alla costituzione delle t re Sezioni di competenza e quindi alla nomina dei t re delegati nelle per-sone del marchese Cavriani, per l'aviazione, del maggiore Fiassinet t i , per i dirigibili, e del signor Maiio BorsaJino, per gli areostati, i quali, col

V Onorevole Grande Ufficiale Carlo Montò., di Torino. Presidente dell'Aereo Club d'Italia.

presidente on. Montù, col vice-presidente Cele-stino Usuelli e col segretario avv. Roz, costitui-scono la presidenza.

Confermò pienamente le deliberazioni prese dal Consiglio per la coppa Regina Margherita, ripe-tendo la decisione di disinteressamento per la questione Gaubert . Dettò poi le norme per il conseguimento dei brevet t i e tasse relative, carte di licenza, permessi, ecc., e avendo approvato il regolamento per il raid che deve accompagnare il concorso militare per apparecchi nazionali, decise che la pratica organizzazione del raid stesso spet t i alla Società Aviazione Torino e alla Società Italiana di Aviaz one di Milano, incari-cando il vice-presidente Usuelli di radunare al più presto i commissari sportivi delle due oredette Società affiliate per precisare le disposizioni di applicazione del regolamento stesso.

La Commissione s iortiva centrale r imandò poi ad altra riunione l 'esame delle proposte per uno schema di legge per la navigazione aerea pren-

dendo all'uopo gli opportuni accordi col Touring Club italiano per la parte r iguardante ia circe-laz one. Fu deciso poi che le singole Società abbiano a far pervenire alla presidenza centrale le eventuali proposte di regolamento per la Gordon Bennett di aviazione.

Tanto il Consiglio, quanto la Commissione sportiva centrale, presero at to con vivo compia-cimento dell 'offerta fat ta dal cav. Stefano Bilia del proprio campo del Golf a B gliaco sul lago di Garda, come cam o di a t te r ramento per l 'aree-naut ea civile e militare, approvando il proposito della presidenza centrale che sia favorita e sol-lecitata ovunque la formazione di adeguati campi di a t te r ramento .

Per gent le invito dell'Aereo Club di Roma tu t t i i delegati del Consiglio e della Commissione spor-tiva centrale convennero poi ad nn vermouth d'onore alla sede delia Società di Roma, ove facevano gli onori di casa i membr i del Consiglio diret t ivo : duca di Gallese, cav. Bondi, professore Kauffmann, conte Della Torre, generale Ettorre, comm. Basevi, tenente Laureati , ecc. ecc.

Referendum Inglese In Inghil terra si è bandi to un referendum ri-

guardo alla preferenza che una donna userebbe in caso d'incendio f ra il salvataggio del proprio cane e quello del proprio marito. Una Lady Les-moin rispose senza esitanza: salverei prima il mio cane. Ma ris osero anche degli uomini rima-nendo t i tubant i circa ia loro sorte eventuale. Il commediografo Pinero scrisse: mia moglie ama tanto il suo cane che non ardisco rispondere al quesito. Sir Hiram M».xim: mia moglie prt ferisce il mari to al cane forse perchè sul marito non ci sono ancora tasse. La scrittrice Ellnorv Geyu trova questa soluzione: salvare il marito perchè' i mari t i diventano di una rar i tà incredibile, mentre un cane lo si può sempre comprare.

Una signora fa sfoggio di bontà esclamando: Salverei tanto il cane ohe il marito essendomi cari entrambi, ma subito nn maggiore Stewart Richardson sottolinea: cane e marito sono bestie entrambi. Come distinzione geografica si trova che le meridionali salverebbero il marito, le set-tentrionali il cane. Come stat is t ica: di dieci donne la metà t i tuberanno, quat t ro decideranno subito per il cane, ma ve ne sarà una che non ci penserà nemmeno a costui e salverà il mari to. Ma tu t to ciò è teoria,., vorrei vedere in pratica...

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battuto dal pilota Gouguenheim (m. 1200). Il pilota Chevilliard è salito a 1350 metri. Il pilota Gaillaux ha coperto 400 km. in 4 ore 4'4".

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