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LA STAMPA Automobilismo - Ciclismo Alpinismo - Aerostatica Nuoto — Canottaggio — Yachting Ippica - Atletica - Scherma Ginnastica - Caccia • Tiri - Podismo Giuochi Sportivi - Varietà -Tir Esce ogni domenica in 16 o 20 pagine illustrate SPORTIVA (Conto corrente colla Posta) ABBONAMENTI Anno Ssmestra ITALIA L-. IS ESTERO L.. 3 O » i e Direttore: GUSTAVO VERONA PREZZO DELLE INSERZIONI Amministrazione: Via Davide Bertolotti, 3 - TORINO Un« patina Mezza pagina . I. 350 L. 190 Un quarto di pagina Un ottavo di pagina L. 100 L. 60 Il drait Premio Vetturette a Monza. - Una nuova promessa per lo sport automobilistico italiano: LAMPIANO EVASIO 3° classificato su "Fiat-Pirelli,,. (Fot. cav. Ottolenghi Lastre Gevaert). (Clichés eseguiti dalla Ditta Alberto Berrà — Corso Valdocco, 15 • Torino)

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LA STAMPA Automobilismo - Ciclismo Alpinismo - Aerostatica

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Il XIII Giro del Piemonte L'epilogo del XIII Giro del Piemonte è stato

assai diverso da quello facilmente prevedibile. L'i-nattesa vittoria di Gremo ha frustrate tutte le pre-visioni, ha sorpreso la folla — non molto nume-rosa — che per ore ed ore ha atteso pazientemente nel recinto del Velodromo l'arrivo dei corridori ; ha stupito sul momento tutti i competenti.

Perchè èra ancora ignoto l'incidente successo ad Aymo nella discesa di Pino, non era ancora cono-sciuto l'incidente successo a Girardengo quasi allo stesso punto.

La vittoria di Gremo, e l'incidente toccato ad Avmo, dimostrano ancora una volta come l'arrivo di una corsa di campionato non possa nè debba es-sere falsato, facendo percorrere gli ultimi chilo-metri in una discesa quale è quella di Pino.

Le corse — quelle di campionato sopratutto -— sono fatte per accertar praticamente chi sia il mi-gliore dei concorrenti ; quali lo seguano, ed in quale graduatoria, immediatamente.

Giù di una discesa tutti sanno camminare, pur che abbiano occhio e fegato buono : è in salita ed è in piano che si può comprendere la forza, la resistenza e la velocità di un corridore.

Nessun dubbio che al X I I I Giro del Piemonte hanno partecipato uomini di classe superiore a quella di Gremo ; uomini che avevano diritto di aspirare alla vittoria.

Aymo, che si era risparmiato durante tutta la corsa, deciso di dare, come diede, battaglia a Gi-rardengo nella breve salita di Pino, si è mostrato lottatore tenace, volitivo e forte, e dopo df aver staccato il meno forte Gremo, e l'ottimo Enrici, riusciva a raggiungere il culmine della salita di Pino con 100 metri di vantaggio sul campionissimo.

Se il traguardo non fosse stato preceduto dai nove chilometri di discesa ripida e pericolosa, Avmo avrebbe potuto aspirare alla vittoria : per lo meno corridori di classe inferiore non avreb-bero potuto disturbarlo.

Girardengo a sua volta, resistendo all'ultimo attacco di Aymo, avrebbe avuto da lottare con lui solo, senza preoccuparsi del gruppo inseguitore.

Ed il pubblico sportivo avrebbe potuto assistere ad un'ultima emozionante fase di questo XI I I Giro del Piemonte, combattutosi su un duro per-corso, sotto raffiche di pioggia e di vento.

Invece i due migliori sono caduti... Caratteristica della corsa si fu la svogliatezza

dei concorrenti. Pareva quasi che ognuno sapesse — all'infuori dei leaiers — già in precedenza di non poter vincere : per conseguenza riteneva inu-tile sforzarsi, mentre voleva riservarsi nella ipo-tesi avverata di un incidente che avesse tolto di mezzo i più forti.

Brunero è assolutamente giù di forma. Occorrerebbero, al forte Ciriecese, parecchi mesi

di assoluto riposo, onde dar tempo agli organi troppo esercitati di ricostituirsi nel primitivo vigore.

La corsa che egli ha dato ha nettamente dimo-strato che il Brunero di oggi non può paragonarsi a quel forte che ha vinto con tanta energia la prima tappa del Giro d'Italia.

Enrici invece è stato una vera rivelazione per l'energia dimostrata durante tutta la corsa, e spe-cialmente dopo Casale, dovè cominciò a dimo-strare un intelligente spirito combattivo nelle più aspre difficoltà.

Il XIII Giro del Piemonte e terminato con la vittoria di Gremo, vittoria non convincente, per quanto il forte torinese abbia dimostrato di pos-sedere ancora doti non disprezzabili di energia, di tattica, di coraggio e di forza.

Due competizioni ancora faranno incontrare — nella gara di campionato — Aymo e Girardengo.

E' difficile far pronostici : certo, se Aymo si e dimostrato in ottima forma, Girardengo ha lasciato vedere chiaramente come egli sia sem-pre, fino ad oggi, il più forte.

Forse non più forte, ma più abile come tattica di corsa : e noi sappiamo per lunga esperienza come la tattica possa spesse volte far vincere o far perdere una corsa.

Elle.

Le due classifiche: Ecco l'ordine di arrivo : i. GREMO A N G E L O , alle ore i8,S7'55" 1/5, co-

lendo i 314 chilometri del percorso in 13 ore, f55" 1/5, alla media oraria di Km. 24.200.

2: Aymo Bartolomeo, alle 18,58' 15" 2/5; 3. Gi-'ardengo Costante, alle i8-58'3o" 1/5; 4. Enrici, 'Heiig,oo'8" ; 5. Azzini, alle i g , i ' i 4 " ; 6. Brunero,

In alto: Gremo Angelo vincitore. — In basso: Aymo Bartolomeo 20 classificato.

alle i g , i 'S3" ; 7- Gay, alle ig,3'34" ; 8. Linari, alle ore ig,io'57' ? ; Q. Sivocci, alle ig,10'57" .4/5 ; 10. Belloni-, alle 19,20; 11. Sestetti, • alle 19,23 ; 12. Petiva, alle 19,27; 13. Gilardi,. alle Igjàb ; 14. Schierano, alle 19,33; 15. Arduino, alle 19,55 ; 16. Cerutti, alle 20,6; 17. Teccbio, alle 20,7; 18. Allasia, alle 20,21; 19. Musso, alle 20,50: G

Dopo il Giro del Piemonte la classifica del Cam-pionato professionistico su strada è la . seguente : 1. Girardengo, con punti 29,- 2. Aymo, "24 ; 3. Si-vocci, 19; 4. Brunero, 17 ; 5, Agostoni, 11 ; 6/ En-rici, g ; 7. Molon e Gremo, 8 ; 9. Zanaga, Bell,tini e Azzini, 7 ; 12. Linari, 6 ; 13. Petiva e Tecchio, '5 ; 15. Arduino, 4 ; 16. Bestetti, Di Pietro e Ga'vi 3 : 19, Cordini e Balestrieri, 2 ; 21. Ferrari P., 1.

A 175 Km. all'ora Il collega prof. comm. Luigi Ambrosini della

Stampa ha di questi giorni avuto il piacere Idi provare le emozioni della velocità a bordo ; di una rossa Fìat da corsa, guidata dal principe del volante, cav. Felice Nazzaro.

Dalla interessante descrizione fatta dal collega Ambrosini, ci piace qui riportare il brano riguar-dante la volata. N. d. Di

« Imbocchiamo lo stradale di Stupinigi. qu&si deserto. Si sente la macchina, in libertà, che- si lancia. Si sente che beve la velocità e ne vive, e se ne inebria, e ne gode. La sua potenza enorme, che finalmente dà fuori, ci respira dentro. Non-; si vedono più che i lunghi tratti del rettilineo, <al termine di ognuno dei quali si arriva poco meno che nello spazio di tempo necessario a misurarli con l'occhio. Il senso della lontananza è dilegua-to, ho l'impressione che siamo arrivati dinanzi*al Castello, nel tempo che avrei messo ad, attraver-sare pel lungo, con una carrozza, piazza Vittorio Veneto. La constatazione è che non ci sono strade, per questi ordigni insaziati, voraci.

Rifacciamo quattro o cinque volte il percorso. Al dazio le guardie che, alla prima fermata, hanno riconosciuto il campione popolare, sono lì a guar-dare e ci fanno cenno con le braccia di procedere oltre, senza arrestare. Essi vogliono 1 godere, lo spettacolo, la macchina è lanciata ad una velocità da pista, superba e incantevole. Sporgo un istante la mano e il vento della corsa mi fa piegare GÌ braccio. Raggiungiamo il massimo della velocijà raggiungibile in questo tratto tròppo" breve. N.SÈz-zaro, che ogni tanto mi passa qualche" parola ìfa-cendosi scudo alla bocca col palmo dellaAsinistra, mi annunzia che siamo in volata', a circa. 175 Chi-lometri l'ora..

Non mi sono mai sentito così tranquillo e si-curo. La vita non è più che nella corsa. Non si f a la più lieve idea nè il sospetto di un pericoli), d'un rischio.. L'ho avuto con dei guidatori calli andando a velocità di venti chilometri l'ora. An-dando vertiginosamente con Nazzaro pensavo dhe gli avrei affidato mia madre, un bambino caro «di due anni, un convalescente. E ' un guidatore ohe vi dà il senso dell'arte. La mia impressione di questa corsa è stata armoniosa, melodiosa, corfie una musica. La sua macchina mi è parsa Uno strumento musicale...

Correre a questo modo, con questa misura, eÓn questa intelligenza e sensibilità è quasi una cura per il corpo è per lo spirito. La macchina è per se stessa violenta e brutale, ma lo spiritò del gui-datore la domina con tale una sicurezza e mae-stria, con tale un impero umano, che si .gode i-di tanta forza diventata misura, di tanta violenza diventata armonia. Non c'è più niente di brutale. Ma è l 'uomo che mi sta al fianco che ha fatto-il miracolo. Si capisce che le folle si inchinino di-nanzi a lui. E ' un artista. Con l'acceleratore» e coi freni disegna, ricama, solfeggia e lavora àp -pena più a grande orchestra. Nazzaro è un forte, un valido, ma è anche un delicato, un fine. Ha, i muscoli ed i nervi di questa creatura d'ecceziòSle e di privilegio che è una macchina da corsa. Ho capito l'ambizione di essere suo meccanico, che deve accendere tanti operai della fabbrica, quando lo vedono uscire dagli stands, quando lo vedono passare per i sobborghi della città, quando, lo sanno trionfatore sulle piste.

In quest'uomo c'è una delicata poesia. Egli non la può ridire. Io non la so scrivere. Ma il popo,lo la sente, e applaude. Lo applaude perchè lo rin-grazia ».

Luigi Ambrosini.

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(( A corse regolari risultati regolari

Esclusa la M I L A N O - S A N R E M O che Girardengo non potè Vincere per il noto investimento avvenuto a 200 metri dal traguardo

le più importanti gare del 1922 alle quali hanno partecipato ufficial-mente i corridori della

Bianchi-Saiga v e n n e r o d a q u e s t i v i n t e !

6 GIORNI DI PARIGI . . . 1° Sérès-Aertz GIRO DI ROMAGNA . 1 ° Girardengo - 2° Belloni

i 1a Tappa: 1° Belloni - 2° Gordini - 3° Trentarossi ì 2a Tappa: 1° Girardengo

GIRO D MALIA . . . < 3a T a p p a . r Belloni - 2° Girardengo - 3° Gay ' 4a Tappa: (équipe ritirata)

CAMPIONATO di FRANCIA STAYERS 1° Sérès GIRO LAGO DI GINEVRA 1° Girardengo - 2° Belloni GRAND PRIX DI PARIGI . . . 1° Spears MILANO BELLINZONA . . . 1° Gordini GIRO DELL'EMILIA . . . . 1° Girardengo CAMPIONATO ITALIANO VELOCITÀ 1° Moretti GRAN PREMIO COPENAGHEN . 1° Spears

E d a n c h e i l r e c e n t e

Giro del Piemonte disputatosi Domenica scorsa vide trionfare G R E M O

s u

D b

BIANCHI-SALGA

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A sinistra: Lampiano 3° classificato nel Gran Premio Vetturette. — A destra: Lampiano appena finita la corsa (Fot. Strazza - Lastre Tenri).

A sinistra : Bordino nella tribuna delle autorità dopo la vittoria. — A desti a: Bordino durante il rifornimento (Fot. Strazza - Lastre Tensi).

Il successo tecnico e sportivo del Gran Premio Vetturette

Potevamo sperare di più ? Prima defla gara no certamente. Quantunque le medie sul giro conse-guite durante le prove da entrambe le Case tori-nesi, senza eccessivamente forzare, siano state di parecchi chilometri superiori alla media generale ottenuta oggi da Pietro Bordino, pure non osa-vamo sperare tanto. Le migliori previsioni non su-peravano i 130 km. orari, qualora le condizioni atmosferiche fossero state buone. Sotto una piog-gia continua e con un breve tratto del circuito stradale addirittura inondato, Bordino ha condotto la sua Fiat a 134 di media sull'intero percorso di 600 km., e ad oltre 145 sul giro.

Quando il portavoce alla fine del 170 giro ha annunziato i 4' 8" 1/5 per il magnifico asso del volante, un lungo mormorio di stupore si è levato dalla folla, che rapidamente aveva dedotto dalle tabelle di velocità i km. 145,161 corrispondenti.

Le vetturette di Giaccone, Lampiano e Sala-mano hanno marciato ad oltre 134 di media, e avrebbero potuto fare di più se gli ordini di scu-deria non fossero stati severi. Si volevano al tra-guardo di arrivo tutte le macchine, quella del ca-pitano in testa. La corsa quindi si è trasformata, dopo pochi giri, dopo il primo incidente di Scales, in una marcia pressoché regolare — linea di fila ordine diretto, direbbe un buon marinaio — dai 130 ai 139 di media sul giro per le 4 Fiat.

Un rifornimento parziale di combustibile e di lubrificante, questo hanno compiuto subito dopo il 40° giro, più che altro per concedere un breve riposo ai piloti ed ai motori.

Il ronzio perfetto di questi, non è stato mai turbato da anomalie di carburazione o di accen-sione. Perfezione completa, quindi, nei carbura-tori, nei magneti e nelle candele, ad onta dell'ac-qua che penetrava un po' dappertutto.

Che dire poi dei pistoni, delle valvole, degli alberi, delle trasmissioni, ecc. ?

Quante cure, quanto studio, per raggiungere so-lidità meravigliose e leggerezza, nel trattamento dei materiali che compongono questi organi sì violentemente cimentati per parecchie ore !

1486 cmc. di cilindrata dicono le caratteristiche, circa 640 kg. di peso. Appena pochissimi anni fa, sembrava impossibile ottenere da motori così pic-coli una potenza così elevata, nè si pensava a conseguire velocità simili per le gravi preoccupa-zioni che destavano il materiale e il regolare svol-gimento delle fasi.

L'aumento di peso dello chàssis — preoccupa-

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SOCIETÀ AN. AUTOMOBILI In attesa del Gran Premio delle grosse vetture. — Mostrati su Diatto si allena avendo a bordo Via Frejus, 21 - TORINO = = = = = = il giornalista Fraccaroli (Fot. Strazza - Lastre Tensi).

A sinistra: Giaccone 2" classificato (Fiat-Pirelli) col meccanico Carignano. — A destra: Lampiano e Giaccone al rifornimento (Fot. Teiuzzi -Lastre Cappelli).

zione grave per i profani — non ha infirmato sen-sibilmente le doti di velocità della vetturetta, men-tre telaio, assali, connessioni hanno migliorato in modo sensibile — Strasburgo è un ricordo recente — la loro doti di resistenza.

Dove le Fiat ci sono sembrate anche nettamente superiori, specie nei riguardi delle Chiribiri, è nel telaio e nella carrozzeria; più raccolte le prime — minor passo e minor carreggiata — af-frontavano con maggior sicurezza le curve, gua-dagnando sempre.

Le Chiribiri hanno dimostrato possedere magni-fiche doti di velocità e resistenza, poiché bisogna pensare che i ritiri di Scales e di « Deo » sono do-vuti ad incidenti di natura secondaria, causati più che altro dalla preparazione forzatamente af-frettata.

Ricordiamo che Scales, prima di ritirarsi, dopo una emozionante lotta aveva sorpassato Salamano, marciando con magnifica regolarità; ed anche Ramassotto, sfortunato, ha fatto una bella corsa. Siamo sicuri che la giovane Casa di Torino sarà lo spauracchio di tutte le gare future.

Le Austro-Daimler si sono accontentate di una marcia regolare. — noi diciamo regolarissima — e qualora si ponga mente alla loro piccola cilin-drata — poco più di quèlla massima di una mo-tocicletta •— ed al loro peso — circa 600 kg. — Vexploit risulta degno di nota. Se il circuito fosse prettamente stradale e non perfetto come quello di

Milano, i risultati relativi forse non farebbero sorridere come gli odierni.

.Gli uomini, magnifici tutti di abilità e di au-dacia. Sopra tutti, naturalmente, ha eccelso Bor-dino, e ben degni di lui sono stati i compagni di équipe.

Anche le gomme hanno sostenuto la battaglia in modo meraviglioso. Altro trionfo della nostra in-dustria, perchè Fiat ed Austro-Daimler montavano

pneumatici Pirelli. Nessuna è stata cambiata in tutto il percorso.

Chiudiamo queste brevi note additando a l l 'am-l inirazione di tutti gli sportivi lo stupendo lavoro : compiuto in così breve tempo dai progettisti, dai costruttori e dagli organizzatori del Circuito di !

Milano, frutto dell'intelligenza e del puntiglio caratteristico di nostra gente.

Milano, 3 settembre 1922. Silvio Mari.

LA CLASSIFICA DEL GRAN PREMIO VETTURETTE 1. B O R D I N O P I E T R O SU « F i a t - P i r e l l i » che ha compiuto i km. 600 del percorso in ore.

4,28' 38" 3(5 alla velocità media di k m . 134,006 (meccanico Bruno).

2. G iaccone Enrico SU « F i a t - P i r e l l i » in ore 4,34' 1 2 " (meccanico Car ignano) .

3. L a m p i a n o E v a s i o su « F i a t - P i r e l l i » in ore 4,34' I 2 " 2 I5 (meccanico Morgant i ) .

4. S a l a m a n o Carlo su « F i a t - P i r e l l i » in ore 4 , 3 5 ' 4 8 " 2(5 (meccanico Ferrett i) .

5 . R a m a s s o t t o su « C h i r i b i n - E n g l e b e r t » in ore 5,30' 3 8 " (meccanico A g h e m o ) .

6. Haiden su « A u s t r o D a i m l e r » in ore 6 , 1 2 ' 3 0 " (meccanico Graffinger).

7. Pòcher su « A u s t r o D a i m l e r » in ore 6 , 4 2 ' 5 2 " (meccanico Stefanich).

Rit irat i : S c a l e s su « Chiribiri » e D e o su « Chiribiri ».

G i r o più v e l o c e : Bordino che ha compiuto il 1 7 0 in 4' 8" 1(5 (?) alla [velocità media

di k m . 1 4 5 , 1 6 1 all 'ora.

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A sinistra: Deo (Chiribiri) fa rifornimento. - A destra: Ramassotto (Chiribiri) 5° classificato (Fot. Strazza - Lastre Tensi).

I N U N D I S S A N A V O L U P T A S

I g i n n a s t i e d il n u o t o Il nuoto ! E' il primo epico cimento, a cui si

accinsero gli uomini. I poeti ne hanno magnificato le difficoltà e le seduzioni ricamandovi attorno tutta la poesia, che emana dalle canzoni dell 'ac-qua frangentesi sulla riva, dai riflessi di cose e di colori nel mare e nei laghi, su cui si dondola il falco o si inquieta lo zefiro ; i tecnici lo hanno de-, signato tra i migliori esercizi fisici e gli umanitari ne esaltano i fini di vera previdenza e provvidenza sociale per cui tutti hanno il civico dovere di curarlo e di impararlo.

E' vero che una apposita Federazione disciplina in Italia questo importante e semplice ramo spor-tivo e che specialmente alla F . I .R.N. compete la propaganda e la disciplina dello sport delle acque, ma è anche opportuno che 'la nostra Federazione e per essa i Consigli sezionali e le Società indu-cano i ginnasti a praticarlo, poiché l'atleta com-pleto oltre la ginnastica classica dovrebbe saper superare nuotando con stile e velocità, sia pur di-screta, il percorso di 100 metri.

Nel recente Torneo internazionale di Lubiana era resa obbligatoria la prova del nuoto. Se l 'Ita-lia avesse prescelto la squadra dei suoi migliori ginnasti quanti di essi sarebbero stati in grado di scendere in acqua non per classificarsi ma al-meno per evitare uno zero nella graduatoria dei punti ?

Nel 1921 la Stamura di Ancona organizzò i cam- , pionati nazionali p e r i tesserati della F.G.N.I . e.fl svolse una riunione di per sé stessa interessante, | però non tutti i partecipanti erano ginnasti veri e * propri, ma nuotatori. Anche a Milano con saggio ; intendimento vennero recentemente organizzate , gare col patrocinio del Consiglio sezionale lom- , bardo e l'iniziativa della Costanza.

E' bene che le Società ginnastiche, le quali 1 hanno il modo di usufruire di uno specchio d'ac- ; qua, promuovano riunioni di nuoto, esercizi di sal-vataggio e di tuffi, le prove per il rilascio del ; brevetto di abile nuotatore istituito con Decreto ministeriale fin dal 1917 e trascurato anche dalle Società spécialiste per quanto il brevetto consenta rilevanti agevolazioni nel servizio militare sia nell'Esercito che nella Marina. Ma occorre chia-

a tsa ^zatt&stt^rjtttitt&s-!! ffswwsre corsa parla coll 'on. Fimi (Fot. Strazza - Lastre Tensi).

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2° FIATI30 FIAT140 FIAT IN ORE 4, 34'12' IN ORE 4, 34'12" 2'5 IN ORE 4, 35'48'

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BORDINO il vincitore del Gran Premio d'Italia Vetturette

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V E T T U R E F I A T S E R V I Z I D I G R A N L U S S O Riunione Podistica a Rivarolo - Gran Premio Reale — Gara Signorine - La squadra vincente •

Barberi, Cappello, Degregori, Favini (Fot. Guarneri - Lastre Cappelli).

rire l'estensione da assegnarsi al nuoto dalla no-stra Federazione.

Sono i ginnasti che devono essere chiamati al-l'esercizio, all'allenamento e alle gare come ai campionati con l'esplicita condizione della gara riservata ai ginnasti effettivi. Tutti gli altri cul-tori del nuoto hanno largo campo di esplicare la loro abilità nelle gare approvate dalla F.I .R.N. Qualora il concetto sovra esposto non sia viziato da una visione fallace ritengo che l'anno prossimo molte federate potrebbero con soddisfazione svol-gere riunioni, che hanno il pregio di essere facili

col beneficio di accordare una maggiore compe-tenza nel ginnasta con le risultanze indiscutibili di igiene e di salute note a chiunque voglia osser-vare la magnifica folla dei giovani dai corpi adu-sti, che nell'acqua e nel sole trae fonte di ga-gliardia e di gioia. Le attività e le idealità poliginniche alitano con la loro fiamma di giovi-nezza e di ardore in tutte le nostre Società. Non resta che operare ed insistere con pertinacia per-chè le idee siano materiate di risultati, ciò che è nei voti.

Enrico Corsetto.

L'inizio di uno gronde impreso sportivo Nove macchine, tre marche, due colorì, due na-

zioni —.ecco i protagonisti della gara inaugurale dì quello che vuole essere oggi il più perfetto auto-dromo del mondo.

Siamo nel parco dì Monza, uno dei migliori della Lombardia, a pochi chilometri da Milano, la città oggi considerata la più sportiva d'Italia Gli organizzatori di questa metropoli dello sport possono andare alteri di quanto hanno saputo ideare e costruire. L'ippica a San Siro e l'auto-mobilismo a Monza hanno oggi campi sportivi che non trovano altri esempi non solo in tutto il Paese, ma anche all'estero. Quello che è sorto in poco più di due mesi nel parco di Monza per volontà di poche persone è solamente grandioso e meravi-glioso. L'economia non è entrala nel programma di costruzione. Si trettta di oltre dieci milioni rac-colti in poche decine di giorni e spesi forse anche in minor tempo, realizzando un programma stu-diato da tecnici specialisti.

Il problemi delle corse di automobili che subito dopo la guerra si ripresentava come una necessità per lo sviluppo dell' industria e che già a Brescia l'anno scorso aveva avuto una prima buona solu-zione è stato, con l'inaugurazione dell' autodromo di Monza, definitivamente soluto.

Il battesimo di questa colossale impresa sportiva è ottima promessa per Vavvenire. Il tempo pessimo che, non hai permesso al sole di illuminare il pitto-resco ambiente non ha trattenuto la folla numerosa che è scesa nella pianura lombarda con ogni mezzo di locomozione, provenendo a Monza dal Veneto, dalla Romagna e dal Piemonte. E vi erano pure i colleghi d'olir'Alpe, i francesi, venuti questa volta anche più numerosi del solito per constatare le bellezze del nostro nuovo grandioso autodromo, le prodezze dei nostri guidatori, le risorse straordi-narie delle nostre macchine che nel nome FIAT rappresentano oggi come prima della guerra la più grande industria dql mondo, la più perfezionata costruzione meccanica.

Alla corsa inaugurale, riservata alle vetturette, le case francesi soyio mancate. La Talbot Darracq e la Bugatti che avevano iscritte rispettivamente quattro e tre vetture, si sono ritirate dal cimento e la gara\ ha assunto carattere internazionale solo

per V intervento di due vetture Austro-Daimler. E i colleghi francesi, nolere p volere, essi che hanno troppo presto voluto dimenticare sui loro giornali la strepitosa vittoria d'Italia.a Strasburgo, hanno dovuto constatare ed ammettere che l'industria ita-liana e gli uomini d'Italia sono temìbili per il mondo intero.

Sulla pista di Monza le vetturette FIAT hanno battuto tutti i migliori tempi ottenuti dalle grosse vetture a Strasburgo, raggiungendo la media oraria dì Km. 134.

Una sola marca italiana ha risposto all'impegno della propria iscrizione gareggiando dì fianco alla FIAT, e questa Casa giovane e già molto apprez-zata che si chiama Chiribiri ha col suo risultato dimostrato di avere progredito immensamente nella tecnica della costruzione. Il cav. Chiribiri, il quale, a causa degli scioperi, dovette vedere ritardata la costruzione delle tre vetture da lui con tanta cura preparate per il cimento, pure essendo mancato il tempo richiesto per un serio allenamento, non volle che il suo ritiro all'ultimo momento potesse pro-vocare l'annullamento del Grdnd Prix vetturette.

Onore ai vincitori, dxmque, onore al vinto com-battente, biasimo agli assenti. Così facendo qtiesli hanno confessata la loro inferiorità e speriamo che dì ciò saranno convinti anche i giornalisti francesi.

Quello che hanno ideato gli organizzatori mila-nesi vuole essere opera duratura; è frutto di un gesto sportivo in grande stile, ma il successo di questa impresa non può essere compromessa per la fdeilìtà con cui alcuni iscritti ai grandi premi di Monza sì sono ritirati dalla lotta.

Necessita che la Federazione internazionale de. gli Automobìli Clv.bs intervenga nella questione e

stabilisca pene gravissime per i corridori che si iscrivono a queste gare e multe fortissime per le case costruttrici le quali, col sistema odierno di iscrizione e di rinunzia, terminano col farsi fare gratuitamente della buona reclame durante tutto il periodo preparatorio di un grande cimento spor- ' tivo dell' iniportd-nza di quello di Monza.

Abbiamo detto che l'autodromo di Monza vuole • essere opera duratura. Esso deve divenire, in base ad alcuni ritocchi della pista, il migliore del • Mondo. Rialzando le curve saranno evitati gli at-tuali rallentamenti ed in conseguenza anche i corti 1

rettilinei basteranno a fare raggiungere, sia alle ; piccole che alle grandi macchine, velocità fanta- j stiche. Così facendo, lo sport dei piccoli e grossi j motori avrà la pista ideale ed i risultati sportivi \ delle singole prove migliorati continuamente di- \ mostreranno il progresso continuo della tecnica \ costruttiva.

Migliorati i servizi di segnalazione, completate tutte quelle opere destinate ad accogliervi il pub- I blico e circostanti élla pista, l'Italia automobili-stìca e sportiva potrà essere superba di possedere \ il primo autodromo del mondo.

La stampa polìtica e quella sportiva non hanno quindi esagerato nel decantare preventivamente il : gesto degli organizzatori milanesi. Ad essi ammi-razione e plauso invia la famiglia sportiva del Piemonte.

Gustavo Verona.

L E G R A N D I R I U N I O N I

ai MOTOVELODROMO T O R I N E S E

I battenti del nostro grande Motovelodromo di Corso Casale si riapriranno a giorni per una serie j di corse d.ella massima importanza. In programma avremo gare di fondo e di velocità alle quali pren- : deranno parte i migliori campioni non solo d'Ita-lia ma dell'estero.

La Direzione del Motovelodromo ha fissato le seguenti giornate di corse per il mese di settembre, e c ioè : Domenica 17 settembre, mercoledì 20 set-tembre e domenica 24 settembre.

Nella giornata del 20 settembre verrà disputato ri il Gran premio sprinters per il quale è assicurata la partecipazione dei 4 finalisti del Campionato del mondo.

II pubblico torinese che vivamente si appassiona agli^spettacoli della pista ciclistica, questa volta potrà assistere ad un avvenimento di primo ordine.

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P R E P A R A T O S P E C I A L E

C O N T R O L ' A P P A N N A M E N T O DEI VETRI

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ERNESTO REINACH • MÌLANO

tì — V

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A sinistra: Il vescovo Rossi di Milano celebra la messa dinanzi alla tribuna reale. — A destra S. E. il presidente dei ministri on. Facta assiste al Gran Premio Vetturette assieme all 'on. Mauro (Fot. Strazza - Lastre Tensi).

A tende levate La Sucai ha ripiegato le tende : scomparsi i viot-

toli improvvisa^ abbassati gli stendardetti e le insegne spioventi tra pino e pino, nelle radure del bosco di Fischlein, fra il verde pesto del prato, le annerite pietre dei focolari rimangono sole ad attestare il passaggio della più bella giovinezza italica.

Di tutti gli accampamenti Sucaini, quello di quest'anno è stato forse il più indovinato. L'alta valle di Fischlein alla quale si arriva con una comoda via d'accesso è un vero gioiello, una mi-niatura : vista dall'alto, col verde, cupo della bo-scaglia, le chiazze chiare, il gréto ampio e quei minuscoli laghetti alpini del Dolomitenhof, sem-bra una di quelle pietre rare che i mercanti d'oriente ritenevano fatate.

Il campo non racchiuso entro limiti, ma libero, ha dilagato da un lato all'altro della valle. Gli amanti della solitudine hanno trovato iY loro. optimum ed i gruppi non si sono trovati men bene.

Vantaggio enorme quello della libertà indivi-duale, che non lega l'individuo a vicinanze non desiderate : vantaggio che solo una tenda parti-colare può permettere.

Non solo, ma la tenda per uno, favorisce lo svolgimento dell'accampamento senza il più pic-colo inconveniente per la miglior conoscenza dei sucaini fra di loro.

I grandi Atenei, come i pìccoli Consigli si sono (aggruppati attorno al loro Delegato, ma non per imposizione, ma naturalmente ; e la cosa è assai simpatica. Il fatto poi di avere a disposizione tutto un fondo valle, ha permesso di sbizzarrirsi nella scelta del terreno. Così mentre il Consolato di Genova brillava colle sue tende coniche ed ampie fra due enormi massi erratici ed una limpida sor-gente, e il Milanino* fatato bruciava le sue polente (1 limitare del bosco, i Sucaini di Roma godevano 1 favori d'un verde prato e di pini abbondanti. In Più tre grandi tende del tipo in uso presso l 'Ar-mata, hanno ottimamente servito allo scopo affi-dato : infatti il funzionamento dei viveri, l 'ospi-falità per le comitive di passaggio, ed un luogo comune di riunione non sono mai mancati.

Come zona di operazione i gruppi delle Drei Schuster, delle Tre Cime di Lavaredo, delle Cime 'no, Dodici e Undici hanno dato mot>"b ad una

natività alpinistica veramente notevole. Ancor una volta sotto questo punto di vista è stato lumino-samente dimostrato che Tendopoli porta un rile-vante contributo della miglior conoscenza della montagna. Ma due nuove attività della Direzione Generale hanno richiamato in modo specialissimo

l'attenzione. Bisogna, per ben comprendere l'uti-lità loro, riflettere alle mutate condizioni dell 'al-pinismo nelle, zone battute dalla guerra.

Dei molti e ben costruiti rifugi neppur uno oggi, esiste : non il vento e la tormenta, ma il cannone e l'incendio hanno ridotto a macerie il lavoro umano. Neppur uno che si possa chiamare rifugio e che possa rispondere al fine. Il Zigmondy addossato ai contrafforti sud di Cima Uno è ridotto alla più elementare visione : un avanzo di muric-ciolo al quale si addossano tre leggeri muri a secco, forma un covile per tre : di solito quando piove, dal tetto formato di assi sconnesse e di car-tone catramato, l'acqua dilaga. C'è un rottame in ferro che anni fa dovette servire da cucina eco-nomica. Al passo delle Tre Cime di Lavaredo, la situazione non cambia sebbene un po' migliorata :

!

qui, addossate alle pareti rocciose due baracchini ed una galleria funzionano da rifugio al posto di quelli di cui si indovina la costruzione nelle quattro mura che si ergono diroccate. Si dice che il nuovo rifugio sarà pronto per la prossima sta-gione.

Qui poi i.l conduttore non capisce che il tedesco e* non so con quale e: per quale disposizione la ge-stione di questa specie di rifugio sia affidata, a quanto mi assicurava il custode, ad una società tedesco-bavarese. Verso il Gruppo di Cima Undici e Creda Rossa, al passo della Sentinella, una gal-leria può offrire'l'illusione di essere al riparo. Per forza di cose bisognò escogitare un rimedio.

Si iniziò quindi un piccolo campo (Campo n. 2) alle Tre Cime di Lavaredo e così si evitò che i Sucaini dovessero passare la notte battendo i denti

I due concorrenti stranieri al Gran Premio Vetturette. — A sinistra; Haiden - a destra: Pocher 6° e 70 classificati con vetturette Austro-Daimler (Fot. Strazza - Lastre Tensi).

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: : L e riunioni podistiche de l 3 S e t t e m b r e : :

In alto a sinistra: Gran Premio Reale a Rivarolo - Gara mezzofondo m. 1500 - r<> Ottolia il quale vince anche la traversata notturna di Ales-sandria sabato_ 2 corrente (Fot. Guarneri - Lastre Cappelli). — Nel centro: Davoli vince la podistica notturna della Croce Bianca (Fot. Guar-

i i <- „„ » - Guarneri -De Luca

(Fot. Mingozzi - Bologna). die stelle : cosa che nei primi giorni si era veri- difficoltà, hanno assunto sotto le mine e le granate vito solo, mettendo a contatto i suoi Sucaini cogli

se non di frequente, spesso. Venne rab- altro aspetto. Il sistema quindi delle Dispense alpigiani, a far conoscere fra di loro italiani che wciato il Rifugio Sygmondy ed al passo della non sarà mai semplice esposizione di dati, stralciati ancor non si conoscevano. Sentinella si provvide come meglio si potè. Ma ad quà e là, ma conterrà notizie ' °gni modo la prova di far vivere intorno ad un a®pio campo base come Tendopoli, due, tre pic-

campi, è ottimamente riuscita e certo nel futuro darà buoni frutti.

La seconda novità sono state le Dispense della regione. In poche pagine pubblicate come le Dì-slense Universitarie furono raccolti gli itinerari, E(l i tracciati di ogni singolo gruppo. Quando si Pensa alla difficoltà di trovare una buona guida, Steve, chiara e ben stampata di molti gruppi, ri-[ulta subito quale mirabile avvenire sia riservato " questa nuova forma di pubblicazione. . Senza contare che specialmente dove si è svolta a lotta, le vecchie vie d'accesso sono state modi-s t e o tagliate dalle esigenze della tattica e dalle

del defilamento. Su cime ritenute come ascensioni di primo or-

lnR, conducono ora mulattiere ed itinerari senza

importanti e ag-giornate.

E sovratutto quel che ha fatto di Tendopoli 1922 una Tendopoli modello è stata la scelta della Yal di Sesto. Questa vallata poco conosciuta è stata per un mese mèta preferita. Gli abitanti la-boriosi lavoratori, maestri nell'arte forestale hanno veduto la gioventù d'Italia, salire i monti ed amarli come loro : hanno visto i loro alberghi ri-prendere vita e la Sucai può essere veramente soddisfatta dell'ospitalità ricevuta.

I Sucaini non fanno e non hanno fatto parole, non inutili discorsi e riunioni.

Hanno fatto comprendere che l'Italia è una ed uguale tanto in Val di Sesto quanto nell'ultimo paese delle Isole.

Far della propaganda nazionale in casa nostra sarebbe veramente stato strano. Tendopoli ha ser- ©

Dottor Mario Gandini.

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IL GR9N PREMIO VETTURETTE sul Circuito di Milano (Km. 600)

segna un nuovo trionfo per le vetture

FIAT e d i

che conquistano la seguente gloriosa classifica:

1. B O R D I N O Pie t ro in 4 ore 28' 38" - media oraria Km. 134.006

2 . G I A C C O N E E n r i c o in 4 ore 34 '12" -med ia oraria Km. 131.291

3 . L A M P I A N O E v a s i o in 4 ore 34'12"1|5media oraria Km.131.201

4 . S A L A M A N O C a r l o in 4 ore 35' 46" - media oraria Km. 130.545

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V(MM OiOTi.m, gerente responsabile. La Stampa Sportiva Tiene stampata dalla Tipografia Silveetrelli e Cappelletto. (Carta della Cartiera Sertoric1

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