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In Italia noi contiamo nn vero esercito di foot-ballers ed ogni giorno constatiamo la creazione di nuove società di nuovi appassionati che con un impari entusiasmo giovanile s'iniziano a questo sport dell'aria aperta ed affilano le prime armi col pallone rotondo.

Per lungo e per largo, dappertutto, insomma, in quasi tutti i maggiori centri italiani, abbiamo delle squadre di foot-ball-, ne contiamo moltissime già in Sicilia; nell'Italia centrale e meridionale èsse abbondano ed ogni giorno si moltiplicano ; ma dove esistono le più importanti società, dove maggiormente questo giuoco si esplica e dove la massa dei giuocatori supera quasi l'inverosimile è nell'Italia settentrionale. .

Nel Veneto, nell'Emilia, in Lombardia, in Pie ; monte e nella Liguria; nei grandi e piccoli centri di queste regioni, contiamo vere falangi di gio-vani che si dilettano al giuoco del calcio; ed in questi centri sportivi il pubblico anch'esso accorre sempre più numeroso ad ammirare queste gio-vani energie e ad applaudire le loro virtuosità.

Ma dove l'elemento giuocàtori primeggia per numero è certamente nella regione lombarda ed

affermare che nel Piemonte esistono le maggiori e le più forti d'Italia. Sembrerà un fatto strano, ma da notizie raccolte e dai dati che 1 noBtri lettori appassionati già conoscono rileviamo che nella nostra regione esistono squadre in ogni città primaria e secondaria. Ma ciò che più è impor-tante a registrarsi si è la classe di queste squadre piemontesi, superiore a quella delle altre regioni: il Piemonte, infatti, conta due squadre che nel-l'attuale Campionato si sono imposte per giuoco di forza, di vivacità e di resistenza.

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in quella piemontese. Avete solamente da leggere i varii giornali sportivi per valutare il forte nu-mero delle partite che domenicalmente vengono disputate tanto a Torino quanto a Milano, senza enumerare tante altre piccole squadre sconosciute.

E queste grandi e piccole battaglie sportive vengono disputate con un accanimento incredibile; sono dei vecchi campioni che dimostrano e con-fermano al pubblico la loro classe e dei giovani sconosciuti che si avanzano numerosi portando col brio e colla vivacità tutta l'anima alla loro squadra ed alla loro società; ed in mezzo a queste piccole e giovani energie scorgiamo già la chance dei futuri campioni. La lotta senza quartiere di queste giovani squadre continua impavida ed in-cessante, travolgendo gli appassionati in un'ondata di entusiasmo incredibile.

Il foot-ball è ano sport al quale senza dubbio è riserbato un grande avvenire ! Vogliamo quindi sperare in un'integra direttiva degli uomini dele-gati a reggere le sorti di questo giuoco, e spe-rare da essi maggiore impulso ad un ramo spor-tivo che già è diventato così popolare in Italia.

Analizzando, però, minutamente le singole squa-dre italiane, possiamo [quasi con certezza oggi

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Gli ultimi 41 match» „ di Campionato I giuocatori piemontesi si affermano.

Come si presenta la nuova squadra nazionale.

L II Campionato italiano volge ormai al suo ter-mine, e le due domeniche che ancora restano, non possono in alcun modo variare le generali previ-sioni. Indubbiamente spetterà ai bianchi giuoca-tori di Vercelli di conservare l'ambito titolo di Campioni del foot-ball italiano, e noi siamo lieti della costante affermazione di questa squadra piemontese, la quale nello svolgersi] dell'attuale Campionato non conta ancora alcuna sconfitta. w. Il grande numero di giuocatori che oggi inonda irnostri campi di giuoco e le nostre piazze d'armi è indice paleserei crescendo continuo di questo bellissimo sport, che con nnalpassione invadente e straordinaria[conquista gli animi delle folle, che coll'entusiasmog seguono le diverse vicende [di queste^lotte.

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(Fot. cav. Zoppis - Torino). Due fasi importanti del match fra il Torino F. G. e Genève F. O.

qnista dell 'ambito titolo, mentre i nero-stellati del Casale si fanno largo fra i concorrenti e per-severando con un giuoco impressionante e persi-stente cercano di contendere ad altri un discreto posto d'onore nel massimo Campionato.

Domenica scorsa il valoroso Club casalese svi-luppando con insistenza un'azione continua e de-cisa si prendeva una brillantissima rivincita sul Milan Club.

Mentre stiamo in attesa quindi che il fischio ultimo dell 'arbitro suggelli questo girone finale, che oramai ha perso tutto quell'interesse e quel-l'importanza che anche gli stessi sostenitori cre-devano, attendiamo con impazienza il grande incontro internazionale di giovedì p. v. 1° maggio che si svolgerà qui a Torino.

Il nostro undici azzurro avrà di fronte la squadra belga: sarà una partita interessantissima e molto importante dopo il nuovo rimpasto della squadra rappresentativa italiana. Essa è formata di nove giuocatori piemontesi e di due lombardi :

Milano II , Berardo, Rampini, Corna, Ara, Mi-lano I, Leone, Valle, della Pro Vercelli; Fresia (piemontese) dell 'Andrea Doria, De vecchi e Cam-pelli dell 'Internazionale di Milano.

Da un rapido sguardo a questi uomini noi ri-scontriamo fra essi due nuovi giocatori. Vogl iamo alludere a Valle e Fresia: il primo sostituisce il compagno Binaschi in lieve declino di forma ed il secondo terrà il posto di centro-forward.

Se il Valle sarà in buona giornata noi preve-diamo che egli formerà una difesa ferrea col De-veceL', come accettiamo volentieri il Fresia nella posizione assegnatagli. Egli è un giocatore per-fetto e di grandi risorse, e noi siamo certi che egli figurerà degnamente nella nuova squadra nazionale.

Gli altri uomini sono troppo noti al pubblico per ricordare le loro doti.

Attendiamo pertanto da loro un miglior risul-tato di quello ottenuto negli ultimi match.es e facciamo i nostri voti affinchè essi sappiano de-gnamente difendere il nostro tricolore.

Giuseppe Varetto.

La classifica generale.

Matches Qoals G. V. N. P. A . P. Punii

Pro Vercelli Genoa Club . Milan Club . Casale Club . Hellas . Ass. Vicentina

Il Campionato piemontese di III Categoria.

Juventus III b. U. S. la Piemonte . . 2-0 Minerva I b. Vigor II . . . . 3-0 Junior I b . Torino I I I . . . . 3-2

Coppa Doria.

Unione Sport. Milanese b. Juventus. . 1-0 Andrea Doria b. Novara . . . . 2-1

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(Fot. Ubertalli e Morsolin - Torino).

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Chiesero la mano, ma siccome la mano è una ed i giovanotti eran tre, la dolce e vezzosa ra-gazza non potendo compiere una trigamia, stabilì che essa se ne sarebbe tornata.. . in treno a New York, ed avrebbe sposato quello tra i tre che primo sugli altri la avrebbe raggiunta, percorrendo le 800 miglia che div idono le due città... a piedi...

Un bel raid!

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La squadra delVHellas. Lj-st Una iella difesa*del portiere veronese. (Fot. Poli - Vercelli).

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Le ultime coree ciclistiche su strada in Francia. —

L A P A R I Q I T l E N l N i L a v i t t o r i a d i M i o l i e l e t t o

La brillante prova del nostro Micheletto è una rivincita presa nel più breve termine possibile della mancata vittoria nella Parigi-Tours. Poi che nessun Charron è intervenuto con una provvi-denziale caduta a impedire al giovane campione di esplicare il suo velocissimo spunto finale, egli ha dominato nettamente Monseur e Deman che appartengono alla schiera numerosa dei più veloci.

Micheletto ha fatto una corsa regolarissima, imponendo sopra tutti gli incidenti la sua indi-scutibile « classe » e consolidando così nei suoi sostenitori la convinzione che dalla sua brillante « forma » attuale si possano attendere ancora lusinghieri risaltati.

La costante presenza nel gruppo di testa in cui vi ha giocato da padrone con una fiducia serena dei propri mezzi : la calma del suo inse-guimento a pochi chilometri dal traguardo dietro uomini temibili per le loro foghe velocissime; la

La partenza della Parigi-lours.

Vitaliano Micheletto vincitore della corsa Parigi- Menin.

L'ordine di arrivo.

1. M I C H E L E T T O Giovanni [di Sacile, in ore 9 56'26" 4/5, compiendo il percorso di km. 302 a una velocità media di 30,379 km. all'ora - 2. Mon-

Il plotone di testa.

senr, ad una ruota. - 3. Deman, ad una ruota. -4. Vandaele, in ore 10,7'. - 5. Vandenberg, ad una ruota. — 6. Versehore, ad una ruota. —

stessa regolarità dello spunto finale dopo il lungo insegui-mento, non ammettono discus-sioni intorno al valore del mera- 1

viglioso atleta di Sacile. Vincere una corsa in Francia,

battendo quei campioni che da qualche anno fanno facili prede dei primi premi italiani, sem-brava quasi un mito e l'affer-mazione di Azzini nel 1910, nell'ultima tappa del Giro di Francia, ci strappò, nel nostro entusiasmo, un grido di sor-presa; le due tappe vinte poi da Borgarello l 'anno scorso, se attutirono la sorpresa non esclu-sero del tutto la meraviglia per le prodezze del torinese. Oggi Micheletto stabilisce in modo sicuro che i ciclisti italiani pos-sono vincere come i belgi e i francesi ed io aggiungo che i nostri routieurs cominciano a correre meglio all'estero che in Italia.

Registriamo intanto fra le pa-gine più belle del ciclismo ita-liano la vittoria di Micheletto, ricordando come noi abbiamo sempre avuta una grande fi-ducia nei mezzi dei nostri atleti.

Della Parigi-Menin ben poco vi è da dire che possa interes-sare il pubblico italiano, quando avrò notata la bella prova for-nita dai « giovani » e la persi-stente guigne che assilla il bra-vo Lapize. La quale dovrà pur abbandonarlo perchè il forte ciclista di Parigi provi nuova-mente il piacere del successo dopo tante ottime, ma sfortu-nate prove fornite finora.

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(Fot. Pavia-Nay - Torino).

guardie municipali. Quando appare il gruppo dei concorrenti in lotta, fin dall 'ultimo chilometro è un grido di ammirazione che si solleva. Eccol i in blocco serrato sulla linea del traguardo; passano: I . Bosco, di Torino, per una macchina, seguito da Casetta; 3. Petiva; 4. Lucott i ; 5. Gippone; 6. Ver-eellino; 7. Allasia; 8. Bonalanza, 9. Bianco; 10. Sac-cone ; 11. Marchese ; 12. Bualdi.

• • •

La corsa Milano-Busalla, patrocinata dalla Stampa Sportiva, ha riunito 111 concorrenti.

Ecco l 'ordine di arrivo: 1. Ottonello Mario Gigi, della Unione Sportiva

Ovadese, alle 11,35'30 ', impiegando a coprire i 126 km. del percorso ore 4,30" (media oraria chi-lometri 31,434 all'ora).

2. a 1/2 macchina Silvestri Dante, S. C. Milano 3. Chiosano Giuseppe, S. C. V . Milano 4. Galli Giovanni, Club Astraré, Torino 5. Cerri Angelo , Sport Club, Milano 6. Garavaglia Gaudenzio, Sportiva P. , Gorla 7. Abellonio Giovanni, Giovane Torino 8 Magri Luigi , Sportiva Pro Gorla 9. Barbieri Ernesto, Sport Club Milano

10. Gajoni Francesco, Sport Club Milano I I . Baj Enzo, U. S. Milanese, tutti in gruppo ; 12. Zambelli Mario, Milano S. V . alle 11,36'10" ; 13. Tigoni Stefano, S. C. Milano; 14. Meregalli Felice, S. C. Carate ; 15. Prada Giuseppe, S. C. Milano, quindi nell 'ordine: 16. Besana Luigi , Platè Luigi, Clerico Amedeo, Bonfanti Giuseppe, Va-lentini Giuseppe, Costa Costantino, Molino Oreste, Bosoni Antonio, Cecchini Illio, Pagani Enrico, Belloni G., Palea R., Lietti P. , Locatelli , Rovati P., Pisch A., Berti M., Malchiodi G., Ricotti G., Zilioli S., Siboni A., Cavai lè D., Terrario A., Preti C., Sangiorgio E., Martinelli G., Finardi A., Vincler E., Campi C. M., Pampur iA . , Marchesi I., Saltarelli G., Montagna G., Pagani F . , Besana F., Garzoli F., Nodari A., Pomari R., Paraocchi M., Spellini A., Ferrari P., Nava Z., Locatelli P., Pi-ralla, Premoli L., Barenghi A., Confaloiiieri D . , Chieppi C., Bosoni F., Rinoldi G., Gezz iU. , Gar-bagnati C.

Ecco i premi di rappresentanza come vengono assegnati, secondo l 'ordine di arrivo di cui sopra: all 'Unione Sportiva Ovadese spetta l'artistica Coppa messa in pallio dallo S. C. Genova ; e allo S. C. Milano tutti gli altri premi.

reporter.

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Il pubblico all'arrivo della corsa eliminatoria Ligure-Piemontese per la Coppa Pirelli. — (Fot. Pavia-Nay - Torino).

7. Niedergang, ad una ruota. — 8. Hanlet, ad una ruota. — 9. Gauchi, ad una ruota. — 10. Masselis, in ore 10,8'48". — 11. Beaugendre, in ore 10.1016". — 12. Stieffen, in ore 10,13'40". — 13. Scieur, in ore 10,15'40". — 14. Borgarello, in ore 10,2212". — 15. Duboc, in ore 10,28'. — 16. E. Hensghem, ad una ruota. — 17. Everaerts, in ore 10,32'. — 18. Mechant, in ore 10,32'15". — 19. Benoit, in ore 10,42 30". — 20. Samyn.

Le due corse italiane di domenica scorsa

Alla movimentata corsa succede un momento di sosta ; Berve ai distanziati per raggiungere i quattro di testa. E si trovano in sei alle porte di Chivasso.

Dopo Chivasso e Brandizzo entriamo in Settimo Torinese, ed è proprio qui che ai primi sei ven-gono ad aggiungersi altri tre inseguitori e cioè : Saccone, Vercellino e Gippone. Sono adunque nove in tutto. Lasciamo i corridori alle ultime dispute, e procediamo all'arrivo.

Troviamo tutto disposto a dovere sotto la di-rezione dei signori Debenedetti , Candelo, Costa e Grazio. Un pubblico imponente si assiepa lungo i fianchi dello stradale tenuto in buon ordine da

La eliminatoria ligure-piemontese per la Coppa Pirelli. — La corsa Milano-Busalla patroci-nata dalla "S tampa Sportiva,,.

Come nelle altre regioni, si è disputata anche in Piemonte la eliminatoria del « Giro d'Italia » per la Coppa Pirelli.

Al le ore 8 di domenica è stata data la partenza al ponte del Pilonetto. Si presentarono : Petiva, Bonalanza, Gippone, Casetta, Saccone, Mirancelli, Lucotti , Garibaldi, Allasia, Bianco, Bosco, V e r -cellino, Bualdi, Marchese e Robotti . I quindici ciclisti, avuto il via, partono subito velocissimi. Noi abbiamo seguito la corsa sull 'automobile Aquila, velocissima, pilotata dal noto sportsman signor Trincherò. Erano con noi gli incaricati della Casa Pirelli signori Petitti e Alessandrini, il presidente del l 'Astrapé signor Giuseppe Da-miani, il commissario dell 'U. V . I. signor Miglio.

A d Asti passano in gruppo serrato Marchese, Casetta, Lucotti , Bonalanza, Bosco, Robotti, Al-lasia, Petiva, Saccone, Gippone.

D o p o Asti Saccone e Petiva cadono e sono di-staccati.

Da Casale a Vercelli niente di speciale ; i quattro in testa sforzano per non lasciarsi raggiungere ; i distaccati invece fanno l'oppoBto. Passiamo a Vercelli a mezzogiorno, ma appena fuori del i aese, Bosco tenta una fuga, ma non riesce perchè tutti pronti gli sono alle calcagna e Casetta per il primo.

L'automobile Aquila che ha seguito la corsa Ligure-Piemontese, eliminatoria per la Coppa Pirelli portando a bordo la Giuria ed i giornalisti. (Fot. Pavia-Nay - 1 orino).

Lajcorsa ciclistica Milano-Busalla patrocinata dalla Stampa Sportiva. L'arrivo di Ottonello a Busalla. (Fot. Gnarnieri - Genova). I concorrenti alla partenza da Milano. (Fot. Argus - Milano).

I primi 2 arrivati nella corsa Milano-Busalla. 1° ìOltonello, 2° Silvestri. (Fot. Gnarnieri - Genova).

crudo è tutto un poema ; ogni aggiunta, ogni descri-zione, ogni frase lo sminuisce, toglie ad esso valore.

Scrivono i giornali inglesi ed americani: l'acrobata americano Rodmand Law, che è anche un temerario aviatore, annunzia modestamente che volerà in In-ghilterra dall 'America in aeroplano nel prossimo lu-glio. Egli spera che i premi offerti per la traversata ila vari giornali di Inghilterra e di America gli per-metteranno di vivere di rendita per tutta la vita.

Il Law si propone di volare da Terranova alla costa occidentale dell'Irlanda. La distanza totale è di 1700 miglia, ed arrestandosi una volta a mezzo Oceano per rifornire la macchina di combustibile, il Law eonta di impiegare al massimo 36 ore.

L'aeroplano sarà munito di un motore di 50 eavalli e avrà un serbatoio di 240 litri di gazolina, suffi-cienti per un volo continuo di 18 ore; porterà inoltre due chilogrammi e mezzo di cibi condensati, due bi-noccoli, una bussola e qualche razzo. La macchina, così carica, senza contare il Law e un altro aviatore che l'accompagnerà nel pericoloso viaggio, peserà 750 chilogrammi. I due aviatori si alterneranno al vo lante di cinque ore in cinque ore. Durante le ore di riposo dormiranno, legati con grosse cinghie al loro seggiolino.

I primi 240 litri di gazolina, dice il Law, ci tra-

sporteranno verso l'Europa per circa ottocento mi-glia, in circa 16 ore di volo ininterrotto. Esaurito il combustibile, un piroscafo ci aspetterà a mezzo oceano e ci fornirà altri 240 litri di gazolina, che basteranno a trasportarci fino all'Irlanda, di dove, dopo un breve riposo, continueremo il volo fino a Londra.

Siccome il Law con le sue audacissime imprese si è guadagnata in America una notorietà senza pari, l'annunzio del suo prossimo volo attraverso l'Atlan-tico non trova nessun incredulo fra quanti ricordano le sue gesta. Egli è quello stesso che un mese addietro osò rinchiùdersi in un proiettile di acciaio, che, lan-ciato a cento metri di altezza, esplose per lo scoppio di una carica di polvere pirica; allora egli, aggrap-pato a un paracadute, discese tranquillamente al suolo, solo leggermente scottato dalla combustione della polvere pirica.

E se tutto ciò non è coraggio personale, non è spirito forte, chiamatelo come volete, voi, anche pen-sando che il Law non sia altro che un acrobata. Se in ogni animo nostro avesse preso stanza la centesima parte della forza che è in uomini come questi, come meglio ci sorriderebbe la vita, che potremmo guardare coraggiosamente, senza paure, senza vani lamenti! Ed a far sì che l'uomo sia tale in tutta la vera espressione dell'essere suo deve badare al bambino.

£o sport nella cronaca quotidiana Mentre in Italia, malgrado gli sforzi dei pochi buoni

o volenterosi, ci accapigliamo su per i giornali per le stroncature geografico-ciclistiche, e per altre piccole cose, nelle due nazioni veramente sportive, informate a quelle idee di grandezza e di modernità, si svol-geranno due avvenimenti (uno dei quali ha già avuto il suo inizio mentre scrivo), che denotano da una parte a che sublimità di sacrificio della propria per-sona possa giungere un uomo (ed è questo un espo-nente della nostra civiltà moderna che ormai più non conta i suoi eroi, degni di maggior ricordo perchè combattenti la causa più giusta, più bella, quella del progresso umano), e dall'altra parte indicano ai popoli tutti che cosa si debba compiere per la felicità e la grandezza dell'uomo. Ma lasciamo che ogni let-tore commenti da sè gli avvenimenti, che qui vo gliamo ricordare, ed atteniamoci alla pura cronaca di essi. Nello sport, come in tutte le gesta che vera-mente hanno dell'eroico, dell'epico, il fatto nudo e

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La Riunione di Bologna, — Da sinistra a destra: Corlaita, Armoni, Ganna, Gaietti, Calzolari e Cremo.

Ed eccoci al secondo, ed ancor più significativo, fatto di cronaca, quello che ci viene da New-York, dove si è inaugurata una esposizione di bimbi ro-busti. Lasciamo anche questa volta la parola all'or-gano inglese, il Daily Telegraph, che ce ne parla: Questa esposizione (il giornale ne annunzia l'aper-tura, ed è quindi un programma di ciò che essa sarà), ha una importanza speciale perchè i premiati non saranno i bimbi più belli, ma quelli che godono di maggiore salute.

Secondo un membro del Comitato, la gente di so-lito è in grado di parlare con maggiore competenza delle condizioni di salute di un cavallo da corsa, di un cane, o di un gatto piuttosto che di un bambino. L'esposizione dei bambini dunque deve servire a sti-molare i parenti, a considerare i bambini almeno con lo stesso interesse con cui si considerano i cani di Pomerania e i puro-sangue inglesi.

Le guance rosate, i grandi occhi azzurri e i mi-nuscoli piedini con le graziose fossette sono certa-mente piacevoli da ammirare, ma la Lega per il benessere dei bambini, sotto i cui auspici i bambini saranno esposti, ritiene assai più importante tener conto della circonferenza del petto, della forza della spina dorsale, delle condizioni dei muscoli. Ciascun bimbo sarà esaminato in base a questo questionario: altezza, peso, forma del capo, forma della fronte, forma del mento, adenoidi, tonsille, intelligenza, co-lore e qualità della pelle, qualità dei muscoli, qualità delle ossa, forza delia spina dorsale, abilità nei cam-minare e nell'arrampicarsi, forza muscolare.

Alla esposizione parteciperanno i bambini da sei mesi a un anno e mezzo : ma i giudici non saranno, come di solito in simili esposizioni, delle madri, bensì dei medici specialisti dell'ospedale di New York. I vincitori del premio saranno ritratti col ci-nematografo, ma il Comitato distribuirà inoltre spe-ciali premi per le migliori nutrici.

Ed ecco una esposizione che vale tutto un pro-gramma per l'avvenire, perchè se pensate un po ' alla generalizzazione di tali mostre, ne potrete arguire che per la preparazione ad esse occorra la prepara-zione dell'elemento, preparazione che è tutta nello svolgimento graduale di una educazione fisica del bambino, bene intesa, bene applicata, bene adoperata.

Da cosa nasce cosa, e se abbiamo avuto (come argu-tamente nota il foglio inglese) il miglioramento delle razze equine, canine... ed altri simili individui (e nessuno toglie che essi sieno necessarii, anzi indispen-sabli) attraverso mostre, esposizioni, concorsi e sele-zioni, operando ugualmente per quel povero individuo, che è pur esso abbastanza necessario ed indispensa-bile, e che si chiama uomo, è probabile che con l'an-dare degli anni anche esso abbia da migliorare, da perfezionarsi e da diventare il tipo forte, robusto, ani-moso e contento di vivere, tantq più che i Consigli di leva (i migliori e più atti a giudicare perchè scel-gono la miglior parte) si lamentano sempre più non solo del numero, ed anche nel numero entra il fatto della debolezza organica degli individui procreanti, quanto e più della qualità della merce.

Facciamo in modo che il mercato migliori... e che i titoli sieno ben quotati nella borsa della umanità!

Napoli, Aprile 1913. R i (fai le l 'errone.

Pei l ' È i a » tisi» lei giovane italiano Il senatore prof. Pio Foà trattando sulla Stampa la

grande questione dell'educazione fisica della nostra gioventù, così conclude:

« A Parigi il Congresso per l'educazione fisica si chiuse emettendo i voti che in ogni scuola sia obbliga-toria l'educazione fisica; che vi siano istituti per la creazione degli appositi docenti; e che sia mantenuto il contatto fra medici ed educatori fisici. Tutte cose, che, prese alla lettera, l'Italia già possiede. Obbliga-toria è da noi l'educazione fìsica nelle scuole elemen-tari e inedie; abbiamo tre Istituti di Magistero per la formazione dei docenti; e quasi tutti questi sono vigilati da cultori di scienze mediche, come vi sono anche docenti di educazione fisica laureati in medi-cina. Dovremmo essere soddisfatti di questo, se non vedessimo la distanza ancora assai grande che corre fra la legge e l'attuazione, fra le biione disposizioui

(Fot. Scarabelli - Bologna).

culturali e le possibilità pratiche, fra l'altezza del compito assegnato agli educatori e l'inadeguato trat-tamento personale che viene loro fatto, e che rappre-senta ima delle ragioni precipue, se non la precipua fra tutte, per cui i maestri disertano gli Istituti di Magistero, preferendo carriere meno maltrattate.

E ' noto che si sta formando una Commissione Reale per lo studio delle questioni attinenti alla educazione fisica. L'intenzione del Governo è buona: solo è le-cito essere un po ' scettici sulla efficacia pratica di un simile provvedimento. Nella ipotesi ottimista che la Commissione predetta lavori e concluda con solleci-tudine, e nell'altra anche più rischiosa che le «conclu-sioni siano accettate dal Governo nei loro effetti pra-tici, noi dovremmo augurarci che lo stato non lieto in cui si trova ora l'educazione fisica nelle nostre scuole, vada presto migliorando come è nei voti di tutti coloro che aspirano al progresso civile della Nazione. E frattanto noi ci auguriamo che i capi e gli inse-gnanti degli Istituti medi vogliano considerare con simpatia l'opera dei loro colleglli docenti di educa-zione fisica, ritenendoli quali forze ausiliarie capaci di abituare alla disciplina i loro allievi, e di curare la diffusione di pratiche conformi ai precetti di igiene individuale di cui non è troppo consapevole la nostra scolaresca.

Che sarebbe avvenuto della scuola elementare se in chi ne ha ideata la riforma fosse prevalso il con-cetto dello Scarso valore di molti insegnanti che ne avrebbero profittato? Così se si ha riguardo a una data percentuale di elemento vecchio fra i docenti di educazione fisica, potrebbe taluno non sentire l'ur-genza del loro miglioramento economico, il quale è realmente destinato ad elevare tutta la classe e a purgarla di quanto può ancora serbare d 'insufficiente. E ' la gioventù bene educata fisicamente nelle scuole quella che comporrà i « Battaglioni volontari » da molti giustamente vagheggiati quali nuovi istrumenti a vantaggio della difesa nazionale».

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La Riunione di Bologna. —M Corlaita injotta con Zini sul traguardo. (Fot. P. Scarabelli - Bologna).

Oarros in volo.

LO SPORT IN GIRO Si dice che le aquile, incontrando degli areo-

plani, si sieno precipitate furiosamente contro gli invasori del loro regno; pare invece che le balene abbiano fatto buon viso ai sottomarini. Il coman-dante di un sottomarino americano ha fatto delle osservazioni curiose in proposito. Durante una immersione, mentre simulava un attacco della squadra, ancorata a Block-Island, nell 'Atlantico, costatò un movimento insolito intorno al peri-scopio ; salito alla superficie vide che una diecina di balene scortava il sottomarino. Si immerse di nuovo e le balene lo seguirono, tenendosi però a un centinaio di yards e non tagliandogli mai la strada. L o stesso ufficiale ha pure fatto delle os-servazioni curiose sulla profondità in cui discen-dono quei giganti dell 'acqua: egli asserisce che non discendono a più di quaranta metri. Ogni volta che egli ha raggiunto il massimo di immer-sione, ossia trenta o trentacinque metri, ha sempre visto le balene a pochi metri. Alcuni hanno pre-teso che le balene discendano fino a trecento metri ma ciò non e provato.

Un fatto paradossale è stato constatato dal Cohnheim in ricerche fatte recentemente nell'Os-servatorio della Capanna Margherita sul Monte Rosa. L'acqua salata estingue la sete meglio del-l'acqua pura. Se durante o dopo nna lunga pas-seggiata o Una lunga fatica si beve solo dell 'acqua pura, questa viene eliminata dai reni così preste che poco dopo la sete si ripresenta. Invece se viene bevuta la stessa quantità, cui sia stata ag-giunta una certa quantità di sale, l 'eliminazione pei r e n i a c c a d e nel tempo normale e . quindi la

sete non ricompare. Gli è che il sale, avido d'acqua, obbliga questa a sog-giornare nei tessuti pel tempo suf-ficiente a rimettere in ordine gli scambi fisiologici. L'azione dissetante dell'acqua salata non è stata scoperta fin qui perchè nella vita comune l 'uomo quando è affaticato non si accontenta di estinguere la sete ma estingue anche la fame e in questo modo introduce nel suo corpo cogli alimenti una sufficiente quantità di Baie. D'altra parte gli escursionisti non provetti durante le lunghe corse bevono assai più d'acqua, che non gli escursionisti provetti, poiché non sono abituati a vincere lo stimolo della sete, e questa in loro ricompare immediatamente se bevono dell'acqua pura, anche se la bevono in quantità enorme.

* * *

Fatterelli automobilistici. Unbravo guardacaccia diMontargis

stava facendo una ronda notturna nella foresta affidata alla sua custodia, quando scorse un individuo che, al suo appressarsi, se la diede a gambe. Il guardacaccia si mise a rincorrerlo, ma dietro a un cespuglio lo perdette di vista; ciò non lo scoraggiò e continuò le sue ricerche finché giunse sulla strada maestra. In quel momento arriva un automobile che, a Un cenno delia guardia, si ferma.

— Non avete visto un cacciatore di contrab-bando? , chiede la guardia allo chauffeur. No, gli vien risposto, però se volete salir con noi potremo forse incontrarlo. Il guardacaccia sale sulla vet-tura. Si fila.rDopo un po' di tempo il guardacaccia

Ricordi del meeting di Monaco.)

esclama: ma signori miei, andiamo troppo presto e troppo lontano... Una risata generale risponde 1 alle sue parole e solo, allora lo sciagurato s'ac-i corge che uno dei suoi compagni di viaggio era' il bracconiere da lui inseguito. Sul far del giorno l 'automobile arriva a Parigi: sulla piazza della Concordia, deserta, la guardia è fatta scendere e la vettura scompare. Il povero guardacaccia è costretto ad andare a mettere il suo fucile al

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La gara di canotti riservata alle donne fu vinta dal canotto inglese Cookie Shele.

hanno invasa l'isola facendola rimbombare di fucilate e si calcola che abbiano già sterminate molte decine di migliaia di uccelli. D'ora innanzi, grazie alla generosa iniziativa della signora Bussel Sage, Marsh Island tornerà ad essere un asilo inviolabile per gli uccelli, che saranno protetti da un piccolo esercito di guardiani, al servizio del Governo federale e dello Stato di Luisiana. •

* *

Il piacere dei viaggi. E' uno di quelli che aumenta sempre più. Nel 1870 si contavano 130 milioni di viaggia-

tori; nel 1880, 270 milioni; nel 1890,323 mil ioni ; nel 1900, 636 milioni e nel 1910, 942 milioni.

L 'aumento in quaranta anni è stato adunque del 700 per cento. Questa statistica, è bene che ve lo dica, appartiene però al Consiglio Munici-pale di Parigi, e tratta quindi della Francia, non del mondo intero. Il resto dei calcoli, se lo credete, fatevelo voi .

* • *

In Austria vuoisi che l 'origine della polka sia dovuta ad una cuoca che, annoiandosi in cucina, si mise a ballare, cantando un'arietta del suo paese. I suoi padroni, avendola sorpresa, la chia-marono e la fecero ballare davanti ad un musi-cista, tal Neruda, che notò la musica ed il passo. Dopo poco tempo, nel 1830, la nnova danza fù battezzata in un ballo di società.

Nel 1835 la soprannominata danza comparve a Praga, dove essa ricevette il nome di polka per il mezzo-passo, perchè questa parola in czeco vuol dire metà.

Dopo altri quattro anni la polka fu definitiva-mente lanciata a Vienna con un enorme successo e nel 1840 l'ungherese Raale esegui per la prima volta una polka a Parigi, al teatro dell 'Odeon,

tei 1 [Pierre.

Gilbert con l'idroplano vola sopra i canotti.

Monte di Pietà per poter prendere il treno per Montargis.

Certe stramberie succedono^ anche in America ! * » *

Patroni dell 'alpinismo. I giornali bavaresi hanno avuto fra di loro una

brillante polemica per stabilire se fra i due per-sonaggi biblici, Mosè e Noè, spetti più all'uno che

all'altro il titolo di patrono dell'alpi-nismo, perchè il più anziano tra i camminatori della montagna.

Mosè infatti è noto per la sua ascensione, senza guide, corde, ba-stone e scarpe ferrate, al monte Sinai, e Noè, il gran patriarca, montò sulle cime del monte Ararat, in Armenia, con la sua barca...

Alla scelta!. . . * *

L'Amministrazione francese bapub-blicato le cifre di rendimento della tassa sui velocipedi per l'anno 1912. Eccole per gli appassionati delle sta-tistiche e per gli ammiratori della bicicletta.

2.980.985 velocipedi con un'entrata in bilancio di 9.286.647 franchi, cioè a dire, in cifra rotonda, tre milioni di ciclisti che pagano più di 9 milioni di franchi. E detta cifra sarà sicura-mente sorpassata nel 1913.

Quando fu imposta la tassa sui velocipedi nel 1893 si ebbero 150.000 ciclisti paganti sei franchi ognuno, mentre ora se ne pagano tre.

Il paradiso degli uccelli. La signora Russel Sage vedova del famoso finan-

ziere, ha acquistata per 750.000 franchi l'isola di Marsh nella Luisiana, per farne un'immensa uc-celliera. A Marsh Island si dànno convegno, ad ogni inverno, milioni di uccelli migratori, attratti dalla dolcezza del clima e quivi fanno i loro nidi. Le innumerevoli colonie di anitre e di oche sel-vatiche dell'isola sono famose in tutta l 'America ; ma in questi ultimi anni i ^mercanti di piume

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Jn previsione delle prossime gare de! 1913, che le più importanti Corse JYlo lo ciclistiche dell'anno 1912, sono state vinte dalla jYtotocicletìa

la macchina prettamente italiana, che si è impesta dovunque e su tutte le marche italiane ed estere più conosciute. — Ecco alcune di queste brillanti vittorie: 12 Maggio 1912 - Campionato Moto Club di Torino - 1° Valenzano su DELLA FERRERA. 26 Maggio 1912 - Grande Corsa Biella-Oropa - 1° F. Della Ferrera - 2° Valenzano entrambi su DELLA

FERRERA. 16 Giugno 1912 - Gran Premio Motociclistico Torino - 1° F. Della Ferrera - 2° Valenzano entrambi su

DELLA FERRERA. 11 Agosto 1912 - Corsa Susa-Moncenisio - 1° F. Della Ferrera su DELLA FERRERA. 20 Settembre 1912 - Corsa Sassi-Superga - 1° F. Della Ferrera su DELLA FERRERA.

Jnutile aggiungere che nessun'altra marca può registrare tali successi !

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Il Criterium Primaverile disputatosi domenica a Milano. — A sinistra: Vitali, vincitore della marcia. — A dtstra: 1 concorrenti alla marcia. (Fot. Argus - Milano).

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II Criterium Primaverile disputatosi domenica a Milano. — A sinistra: 1 concorrenti alla corsa. — A destra: Martinenghi Carlo, vincitore. (Fot. Argus - Milano).

Il " Criterium Primaverile „ dello l C. Virtus di Milano

La riuscitissima manifestazione dello 8. C. Virtus è stata favorita da una splendida giornata di sole, che ha richiamato al ritrovo di partenza, a Gorla, sul-l 'ampio vialone di Monza, una folla numerosa di sportsmen e appassionati.

Ben si addiceva del resto tanta curiosità del pub-blico sportivo pel nuovo « Criterium primaverile » che ci ha approntato con impeccabile organizzazione lo Sport Club Virtus; e sopratutto non è mancato alla prova il favore dei nostri podisti che con la loro pre-senza hanno reso assai interessante la riunione. Assi-stiamo da qualche tempo ad un largo consenso dei nostri campioni per siffatto genere di manifestazioni podistiche, abbinate cioè pei premi di rappresentanza sui risultati della gara corsa, e gara marcia, la prima di 7 Km. e la seconda di Km. 15 circa (sembra ohe tutti i sodalizi prediligano tali percorsi), che davvero non può sfuggire nemmeno al profano tanto risveglio sportivo, preludio di sempre maggiori successi.

Peraltro, se è lecito anche a noi poter dare un consiglio, noi opiniamo che almeno per la stagione 1913 il genere citato di gare è stato g sufficienza sfruttato dai concorrenti e dalle società; e noi vor-remmo che le società cui deve essere unico intendi-mento l 'amore e la cultura dello sport e non di un campione, nè di un dato tipo di gara, non trascuras-sero le prove di velocità pura e mezzofondo. Ciò che del resto abbiamo ripetuto in occasione del « Penta-tlon » della U. S. M.

Venendo alla cronaea della giornata, il mancato

intervento di Speroni e Lussana ha privato la riu-nione di un interessante confronto f ra i due, confronto che si sarebbe svolto con un epico duello, con la fase risolutiva solo sulla linea del traguardo. Martinenghi, approfittando dell'assenza dei due, non ha avuto diffi-coltà ad assicurarsi la gara, vincendo con palese fa-cilità su tutto il lotto.

Nella gara di marcia Vitali ha riconfermato ancora una volta tutta la classe del trionfatore della « 100 Km. » , vincendo con stile elegantissimo e convincente ad un tempo.

Pure Pavesi si è dimostrato all 'altezza della fama che lo ha preceduto sin qui, dando l 'impressione di trovarsi in continuo migliorìo di forma. Non così invece del Galli, dal quale dopo i successi del « Meeting di Pasqua» , era d 'uopo attendere di più.

In complesso, però, una interessante manifestazione, per la quale rivolgiamo elogi incondizionati alla so-cietà organizzatrice, lo Sport Club Virtus di Milano.

Ecco i risultati :

C O R S A :

1. Martinenghi Carlo, della Pro Mormone, in 25' . — 2. Ambrosini Ernesto, del Veloce Club Monzese, in 2 5 ' 3 0 " . — 3. Nicolello Pierino, dell'Untone Sportiva Vercellese, in 26 '. — 4. Simonazzi Adige, dello Sport Club Italia. — 5. Malvicini Angelo, della P. S. L.

M A R C I A :

1. Vitali Mario, dello Sport Club Italia, in 1 ora 6 ' , — 2. Pavesi Donato, della Post Mesurgo Libertas, in 1 ora 6 ' 4 0 " . — 3. Galli Giovanni, dello Sport Club Virtus, in 1 ora 9 ' . — 4. Erramonti Mario, id. — 5. Andreoni Gaetano, id. — 6. Messa Giuseppe.

Il prendo di rappresentanza per la vittoria collet-

La traversata di Firenze. — 1. Orlando, 1° arrivato. — 2. Speroni, 3° arrivato. (Fot. Morandi - Firenze).

tiva fu assegnato alia giovane Società Naviglio Grande di Milano- il reporter da Milane.

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I bimbi d'Italia e la bicicletta. — Una gara allo Stadium di Torino. (Fot. cav. Zoppis - Torino).

C I C L I S n O i l N F / I N T I L E Quando noi, che oggi portiamo il viso accura-

tamente rasato o ci tagliamo i baffi alla americana cullandoci uella illusione che il rimpicciolimeuto dei baffi o l'assenza del pelo, mascherino gli anni, eravamo giovani, il maggior lusso ciclistico che ci si concedeva era l 'uso del triciclo in legno, macchina pesante ed ingombrante che a mala pena le nostre esili gambe riuscivano a far pro-cedere a un chilometro all'ora, record questo de -tenuto dai migliori campioni. I b imbi d 'oggi sono più fortunati di noi : non solo hanno tricicli per-fezionati con tanto di pneumatici e di moltiplica ma hanno delle biciclette che per la forma e l'accuratezza di finimento possono rivaleggiare colle macchine dei Ganna, dei Micheletto, dei Bor-garello che battono vittoriose le strade estere ed

. italiane. Beati loro ! La disparità di trattamento, determinata dal

progredire meraviglioso della meccanica e dalla persuasione penetrata nella massa che la gioventù, se deve crescere forte, deve vivere in libertà e cercare la salute nel movimento, non vieta però a noi la possibilità di parlare della felicità dei giovani ciclisti d'oggi, perchè per dire della loro gioia nel pedalare non abbiamo che da pensare alla nostra gioia, quando, sia pur su meccanismi primitivi, ci siamo esaltati per il piacere di essere al comando di una macchina capace di moltipli-care le nostre energie.

La maggior gioia dei piccoli sta nel poter imi-tare, emulare, superare i grandi. Il bambino ri-pone tutto il suo stadio nel copiare le abitudini di papà, e quando riesce ad avvicinarvisi prova il piacere di una vittoria, la gioia di una con-

f quista. Ciclisti in erba ricordiamo che la massima

nostra soddisfazione derivava da considerazioni semplicissime: « andare più svelti di papà; non lasciarsi avvicinare dalla mamma ».

Raggiunto questo era raggiunto tutto. Tutto o quasi, poiché vi era anche un altro fatto che ci procurava piaceri infiniti : costringere la mamma, approffittando delle necessità di un ampio spazio per i nostri esercizi, a portarci in giardino, nei viali, in campagna aperta.

E quale gioia grande nel sentirsi soli, lontani dagli altri, a capo degli altri...

Poter dir con orgog l io : son io che batto le strade, faccio io da guida. Ho un... cavallo !

Le biciclette minuscole odierne of frono ai bam-bini soddisfazioni maggiori. Con un po ' di remis-

( sività da parte dei grandi essi possono, moltipli-cando le loro energie, accompagnarli pedalando nelle lunghe passeggiate, arrischiare anche qualche volata, tentare qualche prova.

Tentarla e riuscire vittoriosi, parte per la con-discenza dei grandi che trovano la loro maggior gioia nel veder colorite dal riso due pupille pic-cine, parte perchè effettivamente vi sono gambe minuscole, esili che hanno nervi di agilità sba-lorditiva.

E vi è chi ne ha dato prove in qualche corsa regolare.

Ciclisti minuscoli , con quanta soddisfazione, con quanto orgoglio pensiamo a voi. Siete le re-clute di domani nelle nostre Società sportive ; siete i campioni dell 'avvenire nel regno del pe-dale, regno che registra nomi che la fama ha

consacrato, nomi di uomini i quali, dopo aver dato sa strada e su pista saggio della loro tenacità e della volontà nella conquista degli allori sportivi, hanno portato — ed è questo che più ci piace registrare — nella vita, nei commerci , nell'industria, uguale capacità di dominare e di vincere a beneficio proprio e a beneficio del patrimonio nazionale.

Vittoriosi nello sport e vittoriosi nella vita ! Il tema ci porta lon-tano ! La regola soffre delle eccezioni ed è regola appunto perchè le eccezioni sopporta, ma è raro che chi nel campo dello sport riesce a primeggiare si perda nella lotta per la vita, nella conquista di una

posizione, nella formazione del suo avvenire. Chi sa vincere una corsa, e per vincere occorre non soltanto energia fisica, ma forza morale, sa aprirsi la via per un avvenire florido. Colla agilità fisica si acquista l 'ener-

I bimbi d'Italia e la bicicletta. A destra in basso: Baviola Giuseppe di Asti.

— In alto a sinistra : Campione Giacomino, di Palermo. — Nel centro: Un piccolo torinese concorrente alle gare dello Stadium.

I X L KJ JL XX. JJJL X XX. XJ JL. JL» X X r XX.

GIR© DEL POLESINE (Km. 200):

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della Gazzetta dello Sport e dell 'Unione Sportiva Milanese, che si svolgerà nei giorni 26-27 aprile in due tappe e c ioè : la prima sul percorso Milano-Torino-Tortona-Paima-Bologna, e la seconda sul percorso Bologna-Ferrara-Rovigo-Vicenza-Yerona-Brt scia-Sondrio-Milano.

Ecco il nome delle Case concorrenti : 1. Rudge Whitw. (Vailati E.) — 2. Rudge Whitw.

(Meschia P.) - 3. Rudge Whi tw. (Fossati F.) — 4. Rudge Whitw. (C. S. Scott) — 5. Rudge Whitw. (G. A. Neumann) — 6. Rudge Whitw. (S. A. Row-landson).

7. Abingdon (Corizza L.) — 8. Abingdon (Pippo) — 9. Abingdon (Cervino).

10. Senior (Fonti G.) — 11. Senior (Maffeis M.) 12. Senior (Passeri E.).

13. Frera (Merlo C.) — 14. Frera (Spadoni) — 15. Frera (Acerboni M.).

16. Borgo I (Longo P. ) — 17. Borgo I I (Alberto P . ) — 18. Borgo III (Borgo C.).

19. Moto Rève (Mascheroni C.) — 20. Moto Réve (Cremaschi M.) — 21. Moto Rève (Verducei Mario).

22. Triumph I (Ravelli G.) — 23. Tr iumph II (Bona G. ) — 24. Triumph III (Zan A . ) — 25. Triumph I V (Pusterla C.) — 26. Triumph V (Marinoni F.) — 27. Triumph V I (Marcoli A).

28. Ntw Hudson (Rechis P.) — 29. Ntw Hudson (Conti E.) — 30. Ni w Hudson (Gambini D ) .

31. Ariel (Bassi V.) — 32. Ariel (Bellorini E.) — 33. Ariel (Maffeis Carle).

34. Singer (Coh kei ) — 35. Singer (A. J. Dixon) — 36. Singer (Jourasoff).

37. Borgo IV (Borgo Michele) — 38. Borgo V (Forti Arturo) — 39. Borgo V I (Meldi Giuseppe).

40. Douglas (N. N.) — 41. Douglas (N. N.) — 42. Douglas (N. N).

43. N. S. U. I (Ghirlanda) 44. N. S. U. II (Cas-sert C.) — 45. N. S. U. I l i (Carughi C.) — 46. N. S. U. I V (Baj Badino F.) — 47. N. S. U. V (Lat-tuada A.) — 48. N. S. U. V I (« Jorio »).

49. Grignani (Grignani V.) — 50. Grignani (Gri-gnani E.) — 51. Grignani (N. N.).

52. Humber (Feliciani P.) — 53. Humber (Pac-chetti A.) — 54. Humber (Garanzini 0.).

55. Zenith (Galli R.) — 56. Zenith (Valeri P.) — 57. Zenith (Sassi M.).

La Giurìa dei 1000 chilometri si compone dei signori conte Orazio Oldofredi, Maggioni cav. En-rico e Morosi ing. Giuseppe.

Per la verifica delle cilindrate delle macchine sono stati scelti i signori Volterra Guido e San-toni Antonio.

La punzonatura delle macchine sarà fatta dal Bignor Polloni Alessandro.

lermo, chilometri 1050. Le iscrizioni si ricevono fino al giorno 1" maggio al giornale L'Ora, con una tassa di L. 100 per vettura. Ecco l 'elenco degli iscritti finora:

1. Ceirano (Seat) — 2. Snipe (Seat) — 3. Garetto (Seal) — 4. De Prosperis (Sigma) — 5. X (Sigma) — 6. De Moraes (Fiat) — 7. Lo Paso (Fiat) — 8. Giordano (Fiat) - 9. Trombetta (Fiat) — 10. Olsen (Lancia) — 11 , ' X (Lancia) — 12. Diana (Isotta Fraschini) — 13." Conti (Isotta Fraschini) — 14. Minola (Storero) — 15. X (Storero) — 16. Marsaglia (Aquila) — 17. Caruso (Aquila) — 18. X (Aquila) — 19. Fracassi ( F o i d ) - 20. Sofia (Ford) — 21. Tamagni (Overland) — 22. X (De Vecchi) — 23. (De Vecchi) — 24. X (De Vecchi) .

ÌMcien Desvaux, vincitore della Parigi-Havre, 1° clas-sificato, in 37" (coi. 350 n i . ) nella prova del chilometro lanciato.

sono poche rose tolte dal grande mazzo del ciclismo in miniatura.

Ciclismo infantile ! ! Veramente questa nota avrebbe dovuto essere intitolata : « I bambini d'Italia nel ciclismo » , ma se ne è limitata l 'am-piezza significativa perchè avrebbe dovuto essere corredata anche da altre fotografie : da quelle dei piccoli arabi della Libia. Proprio così ! Gli ara-betti libici, italiani dell 'oltre mare, non si sono ancora convinti che bisogna lavarsi per lo meno la faccia, che non si deve tollerare che le mosche restino indisturbate sul volto, ma dell'utilità delle biciclette si sono subito persuasi. E per il pic-colo cavallo d'acciaio hanno abbandonato di colpo gli asinelli veloci, i cavalli superbi. E ciò mentre i b imbi dell'Italia europea che attualmente si trovano in Libia, presi dalla novità, si sono dati alla cavalcata cogli asinelli.

Gigi Michelotti .

già morale e, quel che più importa, si impara come si vincano, si superino le difficoltà senza smarrirsi, senza perdersi, senza abbattersi.

Lo sport è, sopratatto, disciplina — disciplina fisica e morale — ed è per questo che noi guar-diamo con orgoglio a voi, piccoli ciclisti, e che, non come regola, ma come eccezione, non ci di-spiace vedere tra voi disputata anche qualche piccola gara. Nel desiderio di v ince ie imparate a dare prova di volere, ed è il « volere » il mec-canismo meraviglioso che dà la vittoria nella vita.

I ritratti dei minuscoli ciclisti che presentiamo non sono dei campioni del pedale. Tra essi ve n 'è qualcuno che si è già misurato in qualche prova, ma non vi è il trionfatore. Sono giovani ciclisti sorpresi in corsa e in posa dall 'obbiettivo foto-grafico, ma senza uno scopo determinato. Rap-presentano la grande schiera dei ciclisti in erba che la Stampa Sportiva accoglie tra i suoi lettori;

L'interesse per la corsa del giro di Sicilia-Targa Florio, da disputarsi nei giorni 11 e 12 maggio aumenta cgnor più.

La preparazione dei concorrenti procede atti-vamente e il fervore delle Case e dei privati si riscalda cosi da farci presagire il più meraviglioso successo della corsa stessa.

Del grande avvenimento sportivo siciliano, do-vuto alla inestinguibile passione del cav. Vincenzo Florio, si parla già dappertutto.

Il percorso della classica Targa Florio è fissato come segue: Palermo-Messina (controllo a firma), Catania-Siracusa (control lo a firma), Girgenti (tappa), Castelvetra,no-Marsala (controllo a firma), Trapani (controllo a firma), Alcamc-Capaci-Pa-

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