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KAUFFMAN, il campione ciclista svizzero di velocità, che di questi giorni è stato ac-clamato dai numerosi spettatori dei velodromi di Torino e Milano.

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Il crollo di una illusione e la fine di un regno

Georges Carpentier è stato detronizzato ! Non appiamo trovare la espressione capace di ren-

re lo stupore e il dolore del mondo sportivo francese. .

Del mondo sportivo e di tutta la Francia , che nell'imbattibile « toreador» —1 qualificazione cara dia stampa sportiva d'oltr 'alpe — vedeva ed esal-tva il pura campione della razza. Si parla di dramma, di tragedia... Parole grosse, espressioni che superano i limiti

della contesa che pose di fronte un esperto cani-ne -con un improvvisatore, ma che sono l'in-

dicfe di uno stato d'animo. \Ton è solo un « re » che è stato spodestato, ma

è un idolo, che è crollato, è una illusione, che è precipitata.

E l 'angoscia è tanto più grande perchè la de-posizione era inattesa. E perchè è derivata da un Wuello che parve un gioco.

Una farsa che si è mutata in dramma. Povero Georges ! Nei giornali della vigi l ia tutte

le fotografie ce lo mostravano sorridente e sicuro. Rideva! Anche il suo lupo, il cane fedele e favo-

li, pareva partecipare a l la risata, indice di vit-to,'a sicura. E invece... I l barbaro, il senegalese, Lo trionfato.

I Per comprendere quale senso di amara delu-I one è penetrata nel cuore d'ogni francese al la notizia della disfatta, bisogna rileggere i prono-| tri. Non un dubbio. Niente « ma » ! Niente i se » !... Non la fiducia, la speranza: la certezza,

vittoria assicurata. igni preoccupazione sommersa nella gioia di

r edere, dopo lunghi e lunghi anni di assenza, tu nar il favorito su di un ring parigino.

• R i l e g g e r e i giornali francesi della settimana che procedette lo scontro è una lezione di prudenza.

n ammaestramento. I A sentir quanto gridava ai quattro venti Fran-ci o Descamps, il « manager », si doveva ritenere eh. Carpentier avrebbe atterrato il senegalese Siisi in pochi minuti. Come una piuma. Pochi pu. ni ben assestati, e di buona scuola, dovevano es: re sufficenti al francese per mettere fuori di combattimento l 'avversario, avversario temuto sì, me non tale da competere con il campione del mondo dei pesi medi. « Mai, diceva Descamps, Ca rentier si e trovato nelle condizioni d'oggi, •uando butterà l 'accappatoio si griderà al la mera-

M'iia. Come i giudici della bellissima Fr ine . Car-rentier è oggi l 'atleta perfetto. E ' l ' invincibile, 'imbattibile. Non vi è che da avere un solo rim-

ato : che il campione francese non abbia oggi conte Dempsey. I l duello che ha fatto trepidar

1 inondo e che si chiuse con la sconfitta di Car-lentier — sconfitta gloriosa — avrebbe ben altra (finzione. Anche Dempsey di fronte al Carpentier roggi dovrebbe cedere ».

Questo diceva Descamps, nelle ore che dovevano

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essere di febbrile preparazione, e i giornali vi fa-cevano eco elevando il tono della esaltazione.

E del r ivale, del senegalese si mettevano in evi-denza i vizi e i difetti. E ' un improvvisatore; non ha metodo; non ha allenamento; il suo sistema non è razionale. Se anche riesce a tenersi in piedi

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A spiegare la detronizzazione di Carpentier si dicono oggi molte cose. Si rimprovera al campione francese di aver trascurato l 'allenamento, di non aver studiato l 'avversàrio, di aver troppo confidato in se stesso.

Si dice anche che se il metodo che segue Siki quando si prepara per un match, anche dell ' im-portanza di quello parigino, è buono, la boxe scien-tifica ha fatto fallimento.

Prendiamo per buono tutto quanto si scrive. Qualche verità sta sempre in fondo a tutte le coseQ Un fatto però è certo — verità lapalissiana — che Siki ha vinto Carpentier perchè è più forte, di lui. Se anche Carpentier si fosse meglio pre-parato e sceso sul ring con l 'animo che aveva quando affrontò Dempsey, avrebbe finito per ce-dere. Un migliore allenamento, una più attenta vigilanza, g l i avrebbero servito a cadere meno; male, a resistere di più, ad avere l'onore delle: armi, ma il risultato sarebbe stato identico. Io .

Le Riunioni di Ottobre

al Motovelodromo Torinese Il i° ottobre avremo la grande riunione podi-

stica con partenza ed arrivo della Maratona, la prova classica autunnale indetta dal confratello « il Paese Sportivo ». I l giorno 8 ottobre sarà de-dicato al motorismo, e cioè si avrà la seconda prova dei campionati motociclistici,- italiani.

Nessuno manchi all ' invito del « Paese Sportivo » e della Direzione del Motovelodromo.

Una interessante caricatura inglese di Car-pentier e del suo « manager » F. Dechamps.

(Da Englebert Magasine).

in quelli che saranno i, primi episodi del match, cederà presto dinanzi al gioco sicuro di Car-pentier.

Con pronostici del genere, che oggi sanno di amara ironia, come stupirsi se il mondo sportivo francese è accorso allo spettacolo colla certezza di avere la vittoria in tasca ?

Le troppo rosee previsioni indubbiamente sono state fatal i a Carpentier. Tutti lo hanno notato. I l francese è entrato nel ring con spavalderia e ha cominciato il match con movimenti scherzosi. Tanto si doveva ritenere sicuro della vittoria, tanto doveva essere convinto di poter dominare l 'avversario nel modo e nel momento che più gli sarebbe piaciuto, che si abbandonò al la improvvisa-zione. E Siki ebbe un momento di sgomento, forse perchè s'attendeva un attacco a fondo. Come poi si svolse il match è noto. Ogni ripresa fu per j l sene-galese un'affermazione di superiorità ! Carpentier, perso il controllo dei suoi atti, reagì qua e là, ma per istinto, più che per un determinato piano. Una difesa che non lo salvò dalla sconfitta, ma che prolungò soltanto il momento decisivo. Uno scrollo in pieno. Una caduta totale. Senza attenuanti e senza scusa. Una prova di inferiorità che in altri matches potrà anche essere annullata, ma che per oggi è decisiva.

I francesi che hanno assistito al la prova meri-tano una parola di lode. Imponendo, come hanno fatto, la vittoria di Siki , contro chi tentava infir-marla , hanno dato prova di avere una coscienza sportiva. E deve essere stato amaro per molti superare il desiderio di veder conservato a Car-pentier il titolo di campione mondiale.

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Velodromi e Corridori La stagione di corse su pista volge rapidamente

al suo termine. I principali Velodromi d 'Ital ia iono oramai alle loro ultime riunioni, allietate finalmente da un sole magnifico, ma purtroppo disertate dal pubblico sportivo.

Non basta più che il cartello rechi i grandi nomi, annunci i grandi spettacoli : il pubblico, con un assenteismo mspiegabile, diserta g l i splendidi campi, che passione sportiva, o forse anche pas-sione speculativa, hanno creato nei maggiori cen-tri d'Italia.

Perchè il pubblico diserta le riunioni ? Attraversiamo evidentemente un periodo econo-

micamente gravissimo. L a classe operaia, che per natura è portata adi entusiasmarsi agl i spettacoli di forza e di allenamento fisico, è f r a le più du-ramente colpite dalla presente crisi.

Se qualche anno addietro l'operaio, che, lavo-rando non eccessivamente, realizzava dei guadagni

diciamo pure — eccessivi, spendeva con ogni facilità le 4, le 5, le 6 lire per pagarsi una gior-nata di corse ciclo-motociclistiche, oggi deve fare i conti con la propria tasca, prima di dedicare una parte del non più lauto guadagno ad un di-vertimento sportivo.

Nelle grandi metropoli d 'Europa e d'America, dove la popolazione raggiunge qualche milione di

| anime, dove il movimento dei forestieri ci è indi-c: ;o dalle statistiche nella c i fra che supera il mi-

l lione al giorno, è facile trovare tre, quattromila persone appassionate, che dispongano ogni setti-mana di una mezza giornata di tempo e di una 'piccola somma per presenziare ad una riunione ciclo-motociclistica.

Ma nelle città d 'Ital ia , dove la popolazione non I raggiunge il milione di anime, dove i forestieri

vengono per ammirare le bellezze naturali o le l'antichità, e non per cercare divertimenti di ogni

genere'come i visitatori di Parigi , Londra, Ber-lino e New-York, occorre un momento economica-mente felice, perchè le piste possano resistere, di fronte alle spese enormi che esse debbono af-frontare. I Perchè da noi il pubblico che frequenta i Velo-dromi è sempre lo stesso : appassionati del ci-clismo, amici ed ammiratori di questo o di quel corridore; gente che desidera provar l'emozione che è data da una competizione sportiva, senza provare la fat ica e la noia di dover trasferirsi sul percorso di una. corsa su strada.

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La XX Settembre 1922. — In alto : Bianchedi e Di Biase firmano il foglio di partenza. —' In basso: Concorrenti pronti per la partenza (Fot. D. Biondi — Lastre Gevaert).

Piemontesi ha vinto il Gran Premio Gaia-Ber-gougnan e Tedeschi (Fot. S . A . Berry - Lastre Gevaert).

Ma quel pubblico, in un periodo di crisi quale è quello che attraversiamo, non può prendersi il lusso di presenziare al le riunioni ogni settimana : è così che noi assistiamo costantemente a delle riunioni su pista, che hanno un pubblico assai scarso.

Ma non basta : le esigenze del pubblico si vanno accentuando.

E ' noto oramai a tutti che i corridori di grido , pretendono le migliaia e migliaia di lire per par-tecipare ad una riunione.

Da quel corridore il pubblico ha pur diritto di pretendere e, di pretendere assai. E poiché non sempre pare agli spettatori che il corridore abbia datoi tutto quanto poteva e doveva, così nasce il disgusto delle corse su pista.

I Velodromi attraversano una crisi tale che fanno temere per la loro esistenza.

Oggi un programma anche modesto costa più di 10.000 lire, perchè le pretese dei corridori sono giunte ad un punto tale, che pochi uomini costano molti denari.

II pubblico diserta gl i spettacoli e le singole im-prese vanno realizzando delle perdite più o meno ingenti.

Una unione delle piste potrebbe forse ancora salvare la situazione, perchè si avrebbe allora la forza di imporre ai corridori un prezzo che equi-va lga al loro giusto valore.

Diciamo forse, perchè nel mondo industriale noi abbiamo assistito ad uno spettacolo quasi identico, che ha rovinato una industria, che pur era fioren-tissima, nonostante l 'unione delle maggiori Case : alludiamo alle fabbriche di, Fi lms Cinemato-grafiche.

Nel i g n - i g i 2 la industria delle F i lms Cinema-tografiche era redditizia per chi la esercitava. Al-lora gl i attori, anche di grfdo, si accontentavano

di un modesto stipendio, la produzione quindi non era eccessivamente costosa e le fabbriche pote-vano vivere dando modestamente da vivere anche agli attori.

Ma giunsero le lotte f ra le case, giunsero le (( gonfiature » degli artisti, e si cominciò la corsa dei prezzi, che raggiunsero delle altezze favolose.

A troncare tali gare tra le singole Case si è

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Le prove classiche su pista. — Spears vince il Gran Premio di Milano. — Dall'alto in basso : I* batteria (da sinistra a destra): Bergamini, Rutt, Moretti. — II» batteria (da sinistra a destra): De Graeve, Verri, Kauflman. — III» batteria (da sinistra a destra): Bailey, Mori, Spears.

(Fot. Strazza - Lastre Tensi),

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•MOMMI tentata la unione : ma si è chiusa la porta della stalla dopo che i buoi ne erano scappati...

Se era faci le non aumentare le paghe degli at-tori e delle attrici, quando essi nulla chiedevano, divenne cosa impossibile ridurne i grassi emolu-menti... E le case, adagio adagio, intisichirono; ad una ad una' cominciarono a chiudere i battenti.

Gli attori e le attrici non lo compresero in tempo ,d oggi, duramente provati essi pure dalla crisi, ,tanno girando disperatamente alla ricerca di una occupazione rimunerativa...

Nel campo delle corse su pista, si nota ora la identica parabola, percorsa dalla industria cine-matografica.

Nella speranza di attirare il pubblico, f ra i principali Velodromi d ' I ta l ia si è iniziata una gara a suon di biglietti da mille.

Il corridore di fama, che si accontentava di

qualche centinaia di lire nel 1918, oggi chiede parecchi biglietti da mil le per ogni riunione...

Perchè egli sa che basta porre in concorrenza i direttori dei maggiori Velodromi per trovare su-bito chi gl i dia quella somma che egli richiede.

Fare il corridore di biciclette in Italia vuol dire, •— per chi riesce — guadagnare centinaia e centi-naia di migliaia di lire ogni anno.

Ogni anno? Fino a quando, almeno, durerà la bazza... !

Abbiamo accennato alla crisi che attraversano i Velodromi.

In altri tempi il proprie.tario di una pista aveva immobilizzato un capitale di forse 200.000 lire : oggi due milioni non bastano per costrurre un buon campo sportivo.

Occorre adunque che lo sportivo entusiasta sia fiancheggiato da un finanziere : e se è possibile che chi f a dello sport per lo sport non conti i bi-

Spears, vincitore del Gran Premio di Milano," brinda col barone Carbonelli, Commissario regio di Milano e col signor Carapezzi, di-rettore del Velodromo (Fot. Strazza - Lastre Tensi).

glietti da mille, ciò non è concepibile per chi im-piega dei denari per ottenerne un lucro. . |

Per un anno, per due, per tre forse, il finanziere perde dei denari nella speranza di un prossimo ricupero.

Ma quando è tramontata la speranza di un av-viamento, che non può venire; ma quando è tra- . montata la speranza che i corridori comprendano finalmente che non può durare a lungo lo . spet-tacolo di uomini che si tolgono .di tasca dei .- bi-glietti da mille per impinguare chi dello sport ciclistico ha fatto un lucroso mestiere, al lora il finanziere si convincerà che è per lui con-veniente abbandonare l ' impresa, distruggere ma- ,1 gari il velodromo, liquidare i - terreni, realiz-zando una perdita che oggi sa ancora a quanto : ammonta, mentre domani potrebbe presentare per , lui una incognita.

Scriviamo duramente quanto pensiamo, nella ; speranza che chi deve ci intenda.

E ' nell'interesse dei corridori che le piste non si chiudano, come è nell'interesse della pista che ', i corridori possano vivere. Un'equa riduzione di prezzo consentita dai corridori può permettere;alle piste, non di realizzare un utile, ma di vivere attendendo dei tempi migliori.

Cessino le inutili gare f r a piste e piste : 4 con-vincano i singoli direttori sportivi che per quanto ottimo sia lo spettacolo nessuno mai — 0 ben pochi —J partiranno > da Milano per andare a Bo-logna, od a Padova per assistere, ad una riunione di corse ciclistiche, che nessuno o ben pochi par-tiranno da Torino per recarsi anche solo a Milano od a Pavia , onde veder una domenica prima gl i exploìts di questo o di quel corridore. . . ! , • . . ifl

Entrati in questo ordine di idee essi troveranno facilmente il modo di convincere i corridori a non mantenere pretese eccessive.

E così il pubblico sportivo, che ama anche le corse su pista, potrà godersi uno spettacolo che | oggi langue e che domani sarà morto. ?

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gioco, ha grandissima parte. E l 'intelligenza del giocatore è proprio quella che rende piacevole un match di football.

Si ammirano i backs quando con opportuni spo-stamenti mettono in off-side un giocatore, avver-sario; si ammirano i formards quando compiono una bella discesa in linea e scavalcano con precisi passaggi, con dribblìngs opportuni, gl i halves ed i backs. Si ammira insomma il gioco scientifico ! E questo si può avere perchè al gioco è stata im-posta una disciplina, perchè bisogna attenersi a quelle regole saggie che tutto il mondo ha fino ad ora adottato perchè pienamente rispondenti allo scopo. Se il football ha raggiunto l 'attuale splendore, lo si deve appunto alla perfezione rag-giunta nella disciplina del gioco stesso.

Consideriamo un momento quali modificazioni dal lato estetico porterebbe l'abolizione dell 'o^-side e quali ripercussioni avrebbe nella condotta di gioco di ciascun footballer.

Evidentemente il gioco si svolgerebbe in modo assai diverso da quello oggi praticato.

Il compito dei backs e degli haif-backs diver-rebbe quasi esclusivamente di difesa poiché ba-sterebbe la posizione di qualche avversario a trat-tenere in prudente arretramento gli uomini di di-fesa. Gli attacchi collegati, l ' intesa f r a linea e linea, che incominciamo ad ammirare sui campi di gioco in alcune squadre italiane, be.n difficil-mente, con l'abolizione dell 'off-side potrebbero ef-fettuarsi. Ai passaggi misurati, rasi a terra, al gioco finissimo di intesa f ra uomo ed uomo, su-

\Bologna-U. S. Torinese (i-o). — Una parata di danese (Fot. A. Mingozzi - Lastre Cappelli).

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Aboliamo V Off-side ? La parola ostrogota è compresa da tutti quelli

:hi con altra parola ostrogota sono chiamati tootballers. Sono quindi dispensato di darne la ;raduzionef ai lettori sportivi. L ' o f f - s i d e venne introdotto nelle regole di gioco il giorno in cui 1 football si affermò trionfalmente in Inghil-erra : e con l ' o f f - s i d e le altre regole che hanno :ontribuito a disciplinare il gioco ed a renderlo 'eramente perfetto. I Si discute molto e già da qualche tempo sull'op-)o riunita di abolire V off-side e di togliere conse-fucntemente agli arbitri la fatica di ri levarli e a noia di sentirseli gridare con accompagnamento li fischi, dal pubblico evoluto e cosciente, quando (ovante non sanno vederli.. .

10 non so se a fare la draconiana proposta siano itati gli arbitri... fischiati o i semplicisti di pro-fessione. Confesso ad ogni modo la mia meravi-glia nel vederla semplicemente discussa ! E se il lettore vorrà seguirmi un tantino nel ragiona-mento vedrà che la mia meraviglia è dovuta a ielle solide ragioni che il buon senso e la logica tanno dimostrato e dimostrano inattaccabili.

11 precipuo pregio del football è dovuto alle 'egole di gioco che impongono ai giocatori disci-plina, ordine e sopratutto abilità. Non basta es->ere potenti shotteurs per diventare dei buoni 'ootballers. Oggi si richiede, con lo sviluppo dei muscoli, l 'adattamento del cervello, il quale, nef

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In attesa dei campionati. — In alto: Bologna-U. S. Torinese (i-o). Sotto la rete torinese (Fot. A . Mingozzi - Lastre Cappelli). — Nel centro: Coppa Lombardia - Genoa batte U. S. Mila-nese (3-1). Santamaria segna il primo goal (Fot. Guarneri - Lastre Cappelli). — I n basso: Genoa-U. S. Milanese (3-1). Lo Squadrone Genoano in piena formazione (Fot. Guarneri - Lastre Cappelli).

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/ campionati mondiali di tiro a segno a Milano. — Da sinistra a destra: Cav. Fanza campione internazionale ai tiro ai iucne neua gara a o-nore. — Gattini campione alla pistola nella gara internazionale. — Del Gratta che si è classificato primo nel campionato internazionale di pistola. — Hanni (svizzero) campione del mondo di tiro alla pistola. — Zimmermann (svizzero) campione del mondo di tiro al fucile posizione in ginocchio (Fot. Strazza - Lastre Tensi).

ibrn Arerebbero lunghi r imandi , le g r a n d i stangate •rso il goal avversar io , davant i al quale si sa-bine instal lato, in poltronesca attesa, qualche

cannoniere il cui pregio esclusivo diventerebbe quello di ca lc iare con potenza in porta.

La forza cieca contro l ' as tuzia , contro l a scienza. E poiché è a presumere che il cannoniere sarà custodito d a l l a dife.sa a v v e r s a r i a , noi vedremo un duello di grossi ca l ibr i che t irano ad alto esplo-siv, i. E così anche la disposizione dei g iocatori

campo non sarebbe più la stessa. Vedremo dei raggruppament i di giocatori e ve-

dremo ancora dei giocatori completame.nte assenti dai gioco, in 'mussulmana attesa. . .

L 'equi l ibrio ne l la distribuzione del le forze , la •velocità del gioco, il brio e sopratutto l 'estet ica l o u si avrebbero più. B Q u a l s i a s i disposizione che tocchi anche parzial-mente le regole attuali per quanto r i g u a r d a l ' o f f -side sarebbe dannosa, forse meno dannoso sarebbe [abolirlo completamente che parzialmente.

Potrei p a r l a r e di una inf inità di a l tr i inconve-ni ntì che,'si ver i f icherebbero e mi sarebbe f a c i l e dimostrare come le mélées sotto góals sarebbero più frequenti e come il g ioco diverrebbe più pe-ricoloso ne l l a sua caoticità. | E ' certamente prefer ib i le conservare ì'off-side anche se qualche arbitro non lo vede o ne vede troppi... • L ' inconveniente , pe.r quanto g r a v e non intacca

essenza del gioco mentre l 'abol iz ione. àeWoff-side lo snaturerebbe completamente.

(Da Hurrà!). Gospodar.

GIUOCO DEL CALCIO

D a un pr imo esame e su l la scorta dei r isultati avut i in passato evidente appare il f a t to che il secondo gruppo con ogni probabi l i tà sarà quel lo in cui la lotta per i pr imi posti sarà più appassio-nante. V i t rov iamo in lizza appunto il Genoa , il Modena , il B o l o g n a , la J u v e n t u s , il L e g n a n o , tutte

Il Campionato 1 9 Z Z - Z 3 11 giorno 8 ottobre a-vrà inizio il Campionato

italiano di footba l l , che, e f fettuatas i l a paci f ica-tone, si svo lgerà per i l 1922-23 con l a parteci-pazione di 36 squadre scelte in parte da l l e Com-missioni paritetiche, in parte da l l ' a rb i t ro commen-datore Colombo, in parte per mezzo di g a r e di Qualificazione f r a le squadre che lo scorso anno disputarono i campionati con la Federaz ione e c°n la Confederazione.

Le 36 squadre furono d iv i se in tre g r u p p i di ri squadre cadauno.- Il- pr imo gruppo è così for-mato : P ro-Verce l l i , Tor ino , M a n t o v a , U . S. T o -rinese, : Internazionale , C a s a l e , V i r tus , Sampier -darenese, Speranza , H e l l a s , P i s a e Pet rarca , j II secondo r a g g r u p p a : Genoa , Modena , B o -jogna, J u v e n t u s , L e g n a n o , Derthona, C r e m o n a , Rivarolo, Spezia , Mi lan , E s p e r i a , Udine . 1 II terzo comorénde : N o v a r a , A l e s s a n d r i a , U . S. Milanese, S . P . A . L . , U . S . Novese , U . S. Luc-vNse, S a v o n a , U . S. L i v o r n o , D o r i a , P a d o v a , «esc ia e Pastore .

Stok (americano) che si è c lass i f icato cam-pione del mondo col f u c i l e (Fot . Strazza -L a s t r e Tensi) .

squadre che si presentano temibi l i , per non con-tare le a l t re che se pure appaiono di un g r a d o in fer ior i , costituiscono sempre compagin i che da-ranno molto l avoro a l le pr ime e renderanno le loro vittorie a lquanto difficil i . N è ci sembra perciò az-zardato a r g u i r e che f a c i l m e n t e l a v incente di que-sto gruppo sarà anche la v incente del campionato.

I l Genoa h a già forni to buone prove , il B o l o g n a pure e così dicas i de l la J u v e n t u s . I l Modena af f i la le armi , m a forse di tutte queste è la squadra meno temibile.

P e r ordine, sempre s u l l a scorta dei r isultat i passat i , per v a l o r i in l izza, v iene il terzo gruppo , quel lo del N o v a r a . I v i lotteranno ass ieme l ' A l e s -

sandr ia , il N o v a r a anzidetto, l ' U . S . Novese , il S a v o n a , la Dor ia , l 'U . . S . Mi lanese ed il P a -dova , tutte, squadre che si presentano abbastanza fort i . Per ve.ro dire nè g l i azzurri di N o v a r a , nè i g r ig i di A l e s s a n d r i a hanno fino ad ora dato prova di essere le for t i squadre di un tempo, però ben sappiamo come esse in breve vo lgere di part ite sanno portarsi ad ottimo punto di f o r m a .

Qui le anziane confederate si t roveranno contro a lcune delle squadre federate dello scorso anno che vanno per la maggiore . A parte l ' U . S. No-vese che v a n t a titolo di campione federale. 192 1 -1922, ma che si a f f a c c i a al nuovo campionato in condizioni meno formidabi l i del lo scorso anno, avendo perduto a lcuni giocatori , f r a i qual i i Cevenin i , costituiranno serio ostacolo a l l a m a r c i a di quel l i che ogg i r i teniamo i leaders, anzitutto l ' U . S. Lucchese , e poi la Spa i ed il Pastore stesso, l a g iovane e strenua squadra ste l lata torinese che molto deve a l l ' entus iasmo dei suoi uomini più che a l l a s ingola abi l i tà di essi.

Stabi l i re qui , anzi prevedere , quale del le squa-dre del terzo gruppo prenderà la testa, mi sembra più diff ici le, tuttavia fino ad ora è logico pensare che se pure con fa t i ca , i pr imi posti dovrebbero disputarsi f r a il N o v a r a , l ' A J e s s a n d r i a , l ' U . S. Mi lanese e la Dor ia .

I l primo gruppo , ed è quel lo de l la Pro-Verce l l i , s u l l a carta a lmeno, appare il meno pesante. L o g i -camente i b ianchi campioni confedera l i dovreb-bero tenere la testa, m a in fa t te r i teniamo che quest 'anno avranno serii competitori nei g r a n a t a torinesi e nel P i sa , per non dire de l l ' Internaz io-na le , se r iuscirà questa squadra a r insa ldare un po' più la d i fesa . D a l l e prove fa t te i l T o r i n o sembra assai mig l iorato , anche se non h a cam-biato uomini. D e l l a Pro-Verce l l i nu l l a poss iamo dire in quanto non abbiamo termini di paragone f r a le squadre spagnuole con le qua l i si è recen-temente battuta e quel le i tal iane. L ' U . S. T o r i -nese si presenta nel la formazione vecchia , que l l a di due anni or sono, sa lvo l iev i modif icazioni . H a r iavuto Bogl ie t t i I e Bogl iet t i I I , e ha inne-stato a l l a seconda l inea A g g r a d i , una r i serva del Tor ino F . C. che promette bene. I l Casa(e si presenta in condizioni più omogenee dello scorso anno. D e l l e a l t re squadre non abbiamo ancora elementi per dare un giudizio sia pure approssi-mativo.

In l inea genera le , dappoiché ben 12 squadre , del le 36 che giocheranno, l ' anno prossimo do-vranno passare in seconda divis ione, indipenden-temente d a l l a lotta per i l titolo di campione, avremo forse una ancor più interessante competi-zione ne l l a lotta per la conquista del sesto, set-timo ed ottavo posto di ogni gruppo. Per questo f a t t o ci a u g u r i a m o che sia g l i arbitr i e sia le auto-rità f e d e r a l i inaugur ino un sistema di g ran r igore per l a d i sc ip l ina sui campi , r igore che soltanto potrà dar modo di condurre a termine questo cam-pionato che assume una importanza eccezionale.

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tura Takacs veniva con Parthenia ad attaccare il destro della pista galoppavano Fiff i , di Frank leader colla massima confidenza, ma Scopas resi-steva validamente alla sei anni del sig. G. R. Cella anche quando, a cento metri dal traguardo, l 'at-tacco s'era fatto minaccioso. Parthenia finiva a tre quarti di lunghezza dal vincitore, precedendo Rag a Muffin di 6 lunghezze. Non piazzati Fan-fu l la , Pompea e Namvul.

Nel Premio Vergiate (L. 10.000, m. 1400) i con-correnti si sono divisi in due gruppi. Sul lato

Favoli vince la X I V classica X X Settembre podistica, vince il Giro di Sturla e la corsa Coppa Ausonia (Fot. Guarnerì - Lastre Cappelli).

Nel Mondo Ippico

[Cima da Conegliano,, di F. Tesio v i n c e il C r i t e r i u m

on era difficile prevedere una viva animazione a S, Siro per la giornata del « C r i t e r i u m » a cui assisteva- S. A. R. 'il Conte di Termo, • i l tempo, dapprima coperto e un po' nebbioso, lanciò mano a mano migliorando fino a diventare completamente sereno al l 'ora della quarta corsa. Tutte le prove che facevano corona al « Crite-rium » — il più importante premio riservato ai cavalli di due anni nati in Italia — sono state seguite dal numeroso pubblico con crescente inte-ressamento.

La Scuderia Tesio alla quale sfuggirono que-st'anno i premi più ricchi, ad eccezione del Derby Reale, sta ora prendendosi una "brillante, meritata rivincita con alcuni giovani all ievi già impostisi alla generale ammirazione e per i quali ogni corsa da essi disputata fin qui ha voluto dire un faci le successo. Pertanto il « Criterium » pareva inte-ressare unicamente per la contesa del terzo e quarto posto, poiché nessuno poteva dubitare del completo successo dei colori del sig. Tesio che aveva in corsa due rappresentanti : Cima da Co-negliano — al quale era affidato il compito prin-cipale — e Giovanna Dupré. Per l'esattezza della cronaca bisogna dire che di tale parere sono ri-masti i più, anche dopo l'esposizione dell 'ordine d'arrivo che relegava l'ottima puledra di Tesio al quarto posto; ordine d'arrivo stabilito sul la scorta di una fotografia dalla quale Giovanna Dupré, Per la sua posizione al la corda di sinistra, dietro al vincitore, rimaneva completamente esclusa.

Marcus — il vincitore de l l ' " Omnium » •—, dopo le infelici esibizioni milanesi della scorsa prima-vera e la fa l sa misura della sua forma attuale data nel Premio XX Settembre, dove esso scartava a cento metri dall 'arrivo perdendo ogni chance, ha potuto fornire oggi la esatta misura del suo valore, sui 2000 metri del Premio Boschetti, bat-tendo Messana in uno stile eccellente.

Nella prima corsa — Premio Lambrate (corsa a vendere, L . 5000, m. 1000) — Fleurette, Edolio e Furetto si slanciavano allo steccato interno, mentre Ombert capitanava, su quello opposto, il secondo gruppo notevolmente in ritardo. Fleu-rette, del l 'avv. Mario Costanti, vinceva per una lunghezza e mezza su G a g g i a ; terzo Ombert ad una lunghezza. Non piazzati Furetto, Edolio, Desto, Fe l ix , Palerme ed Avellanno.

Scopas, del sig. Tesio, che-nel St. Léger aveva latto, un'ottima impressione, ha preso la testa nel «emio Premeno (L. 6000, m. 1500) seguito da Rag a Muffin, Parthenia e Pompea; ultimi, a Qualche lunghezza, Namyul e F a n f u l l a . In dirit-

II grande sprinter Franco Giongo che negli ultimi campionati nazionali ha dimostrato di non essere lungi dalla bella forma d'un tempo (Fot. A . Mingozzi - Lastre Cappelli).

Turner, Sikandra, Laudon e Laurus Nobilis che passavano davanti alle Tribune con un buon van-taggio sul lotto di sinistra. Dopo mille metri Fiff i si distaccava ma non tanto da poter raggiungere il traguardo senz'essere impegnata al la frusta. Tuttavia, anche malgrado un marcatissimo scarto, essa poteva vincere per mezza lunghezza su Lau-don; terzo Cratis ad uguale distacco. Non piazzati Sikandra, Wad, Althos, Laurus Nobilis, Bianco-spino e Byron.

La quarta corsa :— Premio Boschetti (L. 10.000, m. 2000) — è stata condotta a buona andatura da My First coni Stag e Fraschetta vicini. In curva Mv First aumentava il suo vantaggio, ma al l 'a l-tezza del parco delle vetture Messana lo raggiun-geva sorpassandolo facilmente. Tosto, però, su di essa sopraggiungeva Marcus impetuosamente à grandi folate, e contro il suo attacco ogni resi-stenza della puledra svaniva. Messana finiva a due lunghezze dal primo ; terza Touvoie a cinque lunghezze. Non piazzati My First, Fraschetta, Va-nello e Stag.

Cima da Conegliano, nel Criterium (L. 50.000, m. 1000), ha galoppato in testa al gruppo più nu-meroso, sulla sinistra, mentre a destra correvano Liana, Gardenia, Macra e Dominio. Cima da Co-negliano vinceva facilmente per tre lunghezze; se-condo Dominio, terza Gardenia ad una testa e quarta Giovanna Dupré. Non piazzati Lal l io, Liana, Heronicas, Clùncath, Macra e Folaga.

Ad un ottimo e sollecito segnale i quattordici concorrenti del Premio Arena (handicap ascen-dente, L. 6000, m. 2000) si sono slanciati con L a Colere e Millefoglio in testa seguiti presto da Jolanda e Cagliostro. In curva i quattro cavalli si riunivano ben distaccati dagli altri e Millefoglio, allo steccato, entrava nel rettilineo d'arrivo come un probabile vincitore. Negl i ultimi duecento metri, dalla retroguardia, avanzavano Niso e Zagreo f ra i quali, nell 'ordine, si decideva la corsa ad un distacco di due lunghezze; terzo Mille-foglio ad uguale distanza. Non piazzati Antonia, E l ia , Cagliostro, Pavone, Pertcsa, Sargent, De-cimus, Tul l ius , .La Colóre, Are en Ciel e Jolanda.

Atenea, beneficiarne della monta di Varga, col quale se la intende perfettamente, ha riportato un nuovo successo nel Premio Strana (handicap di-scendente — L. 8000, m. 1200) battendo Forra di tre lunghezze ; terzo Lamio a una lunghezza e mezzo. Non, piazzati Valseuse, Nerone, Malvagna, Rodin, Regolo e Teodora.

Milano, 24 settembre 1922. Luigi Mauri.

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Coppa Ausonia - I concorrenti. — Arrivano: i ° Davoli, 2° Ottolia, 3» Garaventa. (Fot. Guarneri - Lastre Cappelli).

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E^ords e p e r f o r m a n c e s dei nuovi campioni d ' I t a l i a

( J. I I Sezione del 13° Campionato della F . I . S . A . li è svolta sul nuovo campo della « Forza e co-•ag io » di Milano, mentre la I Sezione ha avuto ùò.-o sul campo sportivo di Busto Arsizio. ; La Società ginnastica milanese « Forza e Co-aggio » ha voluto inaugurare il suo magnifico Lupo di via Taranto con la disputa de.i campio-ni atletici italiani in continuazione alle giornale ;ià disputate a Busto Arsizio. Nonostante la glor-iata feriale molto pubblico ha voluto con la sua )re.,enza incoraggiare gli arditi ideatori di questa mova arena che sta sorgendo a Milano e che, piando sarà completata, sarà il miglior campo ìportivo di tutta Italia. Tutti gl i sports atletici roderanno ospitalità perfetta nel vasto terreno :he comprende una pista già dimostratasi molto feloce, un campo regolarissimo di football, una palestra con tennis coperto, due altri campi di tennis, una pista per pattinaggio, un moderno Siuoco di bocce ed una piscina.

Ieri si sono registrate delle prove notevoli. Am-iro-ini, sempre in perfetta forma, ha potuto bat-tere il record italiano nella corsa dei 1200 metri ad ostacoli trovando nel solo Bruni un pericoloso avversario.

Bel le nelle eliminatorie della staffetta le gare del Fascio Grion di Pola, che ha saputo eguagliare il record nazionale.

L 'ult ima giornata dei campionati ha visto l'ab-bassamento di altri quattro records italiani : due in gara e due in tentativi isolati. Porro, Lambiasi, Cominotto e Francini, ecco coloro che incisero i loro nomi nell 'albo d'onore dei records nazionali. L a più grande impressione ha destato il veneto Cominotto negli 800 metri da lui percorsi con an-datura elastica e facile.

Dopo una strenua lotta col gallaratese Bonini, l ' italo-marsigliese Braccini vincendo i 400 metri con ostacoli in 5q"2/'5 si è dimostrato un elemento di grande avvenire.

Arturo Porro, abbassando il record di Ferrario sul miglio inglese, è apparso in grande forma, e così pure il sardo Lambiasi il quale ha ottenuto m. 3,505 nel salto con l 'asta.

Tutte le a 'tre gare in genere riuscirono molto interessanti, specialmente la staffetta, per la pal-pitante battaglia per la conquista del secondo posto f ra la Virtus di Bologna ed il Fascio Grion di Pola : battaglia decisasi sul traguardo in fa-vore dei polesi.

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Come uerrò disputato nel 19Z3 il Gran Premio di Indianopolis

Pure Ghiringhelli nel salto in alto con rincorsa ha potuto battere il record nazionale già da lui detenuto.

I l successo di Brega nella corsa dei 10 chilo-metri è stato netto e sorprendente, Probabilmente il romano non ha potuto battere il record data la

1. Arturo Porro (S. C. Italia) batte il record nazionale del miglio inglese (m. 1609,32) de-tenuto da Ferrario Dìsma con 4' 3 5 " 2/5 co-prendo la distanza in 4' 30". Ecco i tempi parziali : m. 67,12, 1 0 " 3/5 ; m. 452,77, 10 " 4/5 ; m. 838,22, 2' 1 5 " 2/5; m. 1223,77, 3 '24," 2/5.

(Fot. Strazza - Lastre Tensi).

mancanza, di lotta dopo la seconda metà della corsa. E ' arrivato in mirabili condizioni di fre-schezza sfoggiando un velocissimo spunto finale. Ciò dimostra che il tempo impiegato avrebbe po-tuto essere molto migliore. Martinenghi dopo un buon inizio ha ceduto al più veloce avversario, mentre Speroni si è ritirato.

Le vettura di cilindrata molto inferiore a quelle massime, ad es., delle automobili da 1500 cmc., potranno prendere la partenza senza essere obbli-gate a completare il loro peso con zavorra inuti-lizzata.

I concorrenti potranno partire senza aver a bordo il meccanico, perchè al Gran Premio del 1923 sono ammesse anche le macchine ad un solo posto, come già si è fatto in occasione del Circuito di Milano.

Al la massima prova oltreoceanica saranno.am-messi anche i costruttori e i piloti tedeschi e au-striaci, ai quali ormai soltanto i francesi chiudono la via per cimentarsi nell 'agone sportivo inter-nazionale.

Telegrafano da New York che la massima gara automobilistica americana, il classico premio di Indianopolis, verrà corsa per tre anni a partire dal 1923 con la formula che ha retto il Gran Premio d 'Ital ia e di Francia (due litri di cilindrata, mas-simo 650 giri). I l regolamento della gara dell 'anno venturo è notevole inoltre per due innovazioni in-teressanti.

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