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Anno V. TORINO, 14 Gennaio 1906. JN. a . - * ^^^ ^ ^ "TP" fl^JB Jdl Automobilismo « Ciclismo ^^^^k ^^^^k M ^^^^^ S K Alpinismo - Areostatiea I M M B B B B B fl nuoto - Canottaggio - Yaetat t s "t"" 3 ^ 3 Ippiea - Atletica « Scherma Ginnastica - Caeeia ~ Tipi - Podismo Giuoehi Sportivi - Varietà «Stce ogni domenica in 20 pagine illustrate. (Conte corrente colh pasta]. SPORTIVA DIRETTORE : GUSTAVO V E R O N A ABBOJifliVIErlTI | DIHEZIONE E fllVUHIfilSTRflZIONE I IflSERZIOHI V n n - o I*. S - I n s t e r ò Iv. IO | Topino - Via pavide Bertolotti, 3 - to * u * o | Per trattative rivolgersi presso un Numero j Estero " 15 \ Arretrato Cent ' 20 I ^ telefono 11-36 | l'Amministrazione del Giornale min ululili immilli 111 limimi 11111 luminili ninni 11 1 nini 1 muli FRA I PRINCIPI DELLA SCHERMA ITALIANA wm III CflVflliIE^E EUGENIO Pini rinuneia definitivamente alle aeeademie pubbliche per dediearsi all'insegnamento.

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Anno V. TORINO, 14 Gennaio 1906. JN. a .

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«Stce ogni domenica in 20 pagine illustrate. (Conte corrente colh pasta].

SPORTIVA DIRETTORE : G U S T A V O V E R O N A

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FRA I PRINCIPI DELLA SCHERMA ITALIANA

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III C f l V f l l i I E ^ E E U G E N I O P ini r inuneia de f in i t i vamente a l le aeeademie pubbl iche per ded iears i a l l ' insegnamento .

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LA STAMPA SPORTIVA lì

Balestrieri Arturo della « Virtù» » di Roma, primo ar-rivato nella gara dell'ora di marcia, coprendo Km. 1 / e metri 725. (Fot. A Collari - Roma).

Vili Cimento invernale nel Tevere. — 1 concorrenti salgono le scale dopo avere compiuta la prova. -(1) Giudice di arrivo cav. Achille Santoni.

(Fot. A. G. Collari - Roma).

tieri Tevere » ; Al affi e Giovannetti, « Canottieri»; Paolini, « Forza e Coraggio » ; Massari e Spodici, « Lazio » ; Barthlet, « Audax » ; Angeli, Arri-goni, Baffico, Baldoni, Ballerini, Bertarelli, Boa-selli, Rogani, Celli, Conforti, Delia Rocca, For-tuna, Frosi, Franzolini, Grifoni, Maggiorani, Ma-rocchini, Marzetti, Massari R., Mazzei, Tassi G., Semprebene, Tamburini, Torchio, non apparte-nenti a Società sportive.

Il luogo d'arrivo era allo scalo dei r. n., i quali avevano provveduto che nella loro Casina sociale potessero ristorarsi tutti i concorrenti.

Le varie fasi del cimento furono cinemato-grafate dal signor Alberini.

Gara Nazionale di Podismo. Mercoledì 27 dicembre ha avuto luogo, nella

pista di Villa Umberto I, la Gara Nazionale di Podismo indetta dallo « Sport Settimanale » .

Esito brillantissimo ha avuto questa riunione, che è stata l'ultima dell'annata, ed ha messo a confronto i migliori camminatori d'Italia.

Benché il tempo fosse incerto, pure ia vasta piazza di Siena presentava un bell'aspetto e nu-merosi erano gli sportsmen e dilettanti che assi-stettero alle gare. Erano presenti i delegati di tutte le Società sportive, il presidente della Fe-derazione nazionale, Senatore Todaro e molti altri.

Le eliminatorie dei concorrenti alla corsa di 400 metri per juniores, sono state vinte da Pandolfl della « Lazio » di Roma, Valiicella della « Roma »;

Alessandro Ghigliazza.

km. 202: Finalmarina-Savona-Acqui e ritorno, in sole ore 16,30; marcia resa difficile anche da una dirotta pioggia, che accompagnò i gitanti per una buona quarantina di chilometri.

Il socio della sezione di Finalmarina pnò van-tarsi di essere stato il più giovane degli audax e di aver compiuta la difficile prova a soli 15 anni e 6 giorni.

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le riunioni sportive di }{otna V i l i Cimento Invernale nel Tevere. Martedì, 26 decembre u. s., con un tempo ab-

bastanza freddo e senza sole, ebbe luogo, a cura della Sezione « Rari Nantes » di Roma, l 'V I I I Cimento invernale nel Tevere.

Trattavasi di constatare che anche con tem-perature bassissime è sempre possibile prestare aiuto a qualche pericolante: la distanza da per-corrersi era di 250 metri.

Il segnale della partenza fu dato a mezzogiorno preciso alla località nominata « Albero Bello » e, nonostante il tempo coperto, molta gente era riu-nita sulla sponda del Tevere per assistere al tuffo dei bravi giovani.

Gli iscritti alla prova erano 52 e tutti si sono presentati, compiendo il percorso regolarmente e senza che accadesse il benché minimo incidente. Giova notare che quest'anno i partecipanti sono stati in maggior numero degli anni precedenti e tutto fa sperare che la schiera dei baldi nuota-tori vada sempre aumentando. La temperatura dell'acqua era di 7" 4', quella dell'aria 5° 2'. I nuo-tatori orano seguiti lungo tutto il percorso dai canottieri delle Società Tevere, Remo e Anione, sulle loro eleganti imbarcazioni.

La Giurìa era composta Rei signori Sebastiani, Barberi e Ascani, ispettori di percorso i signori Campiotti e Bruti.

Ecco i nomi dei bravi giovani che hanno preso parte alla classica prova : Tomassini r. n. Milano, Altieri, Babini, Benton Siale, Campoitti, Cera-dini, Cianetti, Cozzo, Martini, Massa, Noci, Patti, Sannibale, Tassi, Sebastiani, Zancbi, Zarlatti. tutti r. n. di Roma ; Mancini Orlando r. n. Gen-

Orselli della « Cristoforo Colombo » di Genova; Onori della « Lazio » ; e Scotti della « Lazio ».

Corsa della mezz'ora per juniores. — Concor-renti 13. Riuscirono: 1" Andreoli della « Forti e liberi » ; 2" Bitetti della « Lazio » ; 3° Speranza della « Enotria » .

Marcia dell'ora per seniores. — Riuscirono : 1° Balestrieri della « Virtus » di Roma; 2° Sgher-lino dell'« Atalanta » di Torino ; 3" Sai vncci della « Giovane Roma » ; 4" Pretto di Milano ; 5" Bressy della « Partenopea ».

Questa corsa è stata la più emozionante ed interessante, la lotta restringendosi a Sai vacci, Balestrieri e Sgherlino, quest'ultimo campione d'Italia. Lo Sgherlino tenne testa per più di tre quarti d'ora agli attacchi ripetuti dei due con-tendenti e pareva sicura la sua vincita; ma al-l'ultimo con uno splendido slancio il Balestrieri passa ai 1" posto seguito da Sgberlino e Salvucci, arrivando al traguardo con parecchie lunghezze di vantaggio.

Corsa della mezz'ora per seniores. — 1» Pa-gliani della « Lazio » ; 2° Monarchi della « Virtus » di Roma; 3° Sgreggia; 4° Fannucci della « Gio-vane Roma ».

Corsa dei 400 metri per juniores. — 1° Pan-dolfl ; 2» Vallicella; 3» Orselli ; 4° Onori; 5° Scotti.

Marcia dell'ora per juniores. — 1° Coccia della « Giovane Roma » ; 2" Della Seta della « La z i o » ; 3° Manenti; 4" De Censi della « Lazio ». Parec-chi ritirati.

Corsa di 400 metri per seniores. — 1° Penna della « Cristoforo Colombo » di Genova; 2° Go-lini della « Giovane Roma » ; 3° Mesones della « Virtus » ; 4° Ancberani della « Lazio » ; 5° D'A-mico della « Lazio ».

A. G. Collari.

IL PIÙ GI6VANE DEGLI AUDAX Gentilmente favoritaci dalla Direzione Generale

dell 'Audax, pubblichiamo la fotografìa del più giovane d >gli audax ciclisti italiani.

Appartiene alla sezione di Finalmarina e si chiama Alessandro Ghigliazza.

E' quello che più si avvicina al giusto ed igie-nico termine fissato dal regolamento in anni 15. E' nato in Finalmarina il giorno 18 settembre 1890. Questi, il 24 settembre scorso, benché quin-dicenne da soli sei giorni, compì, sempre vivace e fresco e senza il minimo sforzo, il percorso di

zano; Cappi, De Paoli, « Società Romana di nuoto », Sansoni Armando ed Edoardo, « Canot-

Gara della mezz'ora di corsa. — Pagliani Ercole della « Giovane Roma » portato in trionfo.

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iéifiMI , sSMaSitr

almeno di un terzo. Ma a tutto si è provveduto, e bene. Con un po' di pazienza da parte degli espositori, ed una grande dose di buona volontà da parte dei signori marchese Ferrerò di Venti-miglia e dei segretari instancabili Montù, dottor Rossi e dottor Mens, tutto venne distribuito con criterio.

Lo spazio richiesto era quest'anno parecchio, ed il Comitato stesso ne fu sorpreso, poiché dopo avere creduto di poter rispondere ai nuovi bisogni con la costruzione di un nuovo salone attiguo a quello centrale, d' ll 'area di 1400 metri quadrati, fu costretto decidere la costruzione di un nuovo chalet in continuazione del Palazzo delle Belle Art i (lato uscita). E là i fratelli Aschieri vi im-pianteranno nn buffet modello, come sanno sempre fare, e là la folla elegante, quella dei rendez-vous del pomeriggio, dopo essersi soffermata a lungo ad ammirare e studiare le bellezze di un'inven-zione, si darà convegno per il tradizionale thè.

Un scelto concerto eseguirà della buona musica, per cui avremo al Valentino per una quindicina di giorni un ritrovo ideale per la nostra aristocrazia.

All'Esposizione di Automobili, tutta Torino, tutta l'Italia sportiva dovrà fare una capatina, e non solo il ricco intenzionato di fare acquisti, l'operaio che vi accorre per imparare, ma il bimbo passerà pure per gli eleganti saloni, e prima di entrarvi riceverà il ricordo che gli offrirà il Co-mitato Esecutivo.

Non sarà la macchina per il viaggio aereo, non sarà il palloncino... dirigibile Santos Dumont, ma la macchina mignon ideale per il viaggio ter-restre. A ciascun bambino verrà regalato un pic-colo automobile automatico.

All'Esposizione andranno le autorità e se, come abbiamo ragione di credere, il Sovrano potrà la-sciare per qualche ora la capitale, noi saluteremo, durante il terzo Salon, il primo automobilista di Italia, S. M. il re Vittorio Emanuele I I I .

Gli automobilisti, gli industriali tutti lo atten-dono, per salutarlo durante la più grande festa dell'industria nazionale, Lui pioniere dell'automo-bilismo italiano, Lui incoraggiatore, sostenitore della macchina nazionale. Di questi giorni si trova a Roma il senatore conte Roberto Biscaretti di Rnffia. Egli è andato alla capitale dove sarà ri-cevuto da S. M., al quale rivolgerà l'invito uffi-ciale a nome dell'intero Comitato.

Avremo congressi importanti, un concorso mo-tociclistico, un concorso per pneumatici, una serie di divertimenti, insomma, svariatissima, che ren-derà il soggiorno per il nostro forestiere ancora più gradito. V . Q .

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Come si prepara il III Salon flatomobilistieo di Torino Ci avviciniamo a grandi passi alla data della

festa dell'industria nazionale. I l 3 febbraio si inaugurerà la festa del lavoro,

la festa dell'industria meccanica più moderna che fa tanto onore all'Italia. Sarà la festa del lavoro, in cui troveranno il premio meritato provetti te-cnici, ed il materiale esposto ci richiamerà alla memoria l'arte nuova e fine di costruzione della moderna macchina da trasporto.

Verranno gli sportsmen, tornerà la folla, la folla elegante, alla quale si aggiungerà quella dei la-

ranno per loro conto a presentarci l'ultima no-vità, l'ultima foggia di carrozzeria da adattarsi agli chàssis delle nostre migliori fabbriche.

Circa 100 saranno gli stands in cui si suddi-viderà l'area che il Comitato ha disponibile per la Mostra.

Lunedì, 8 gennaio, il Comitato esecutivo del I I I Salon automobilistico ha proceduto all'asse-gnazione degli spazi. Era cosa tutt'altro che fa-cile accontentare tutti, quando lo spazio dispo-nibile in confronto di quello richiesto era inferiore

E quanti sono che, nemici o detrattori per pro-etto dell'automobilismo, hanno sorriso ironica. nente alle trasformazioni della moda, dicendo he la volubile dea non avrebbe mai potato ac-ordarsi col novissimo sport? Ebbene, ciò che un tempo pareva a costoro un

ontrosenso, è oggi la cosa più logica; la moda : è conciliata con l'automobilismo, e l'eleganza

alcuni chauffeurs ha dimostrato in modo'assai hiaro che il buon gusto e la fantasia delle nostre iguore seppero vincere tutte le difficoltà. Ma la moda ha originalità e stranezze. Fra

.ueste è degna di essere segnalata l'ultima rive-stasi al Salon di Parigi, dove fu esposto questo bizzarro modello di berretto da viaggio.

11 disegno che qui pubblichiamo è abbastanza lnaro per dispensarci da ogni minuta descri-ione. E' una rivelazione artistica i! nuovo berretto,

.asciamo il giudizio alle gentili e ferventi cul-•ìci dell'automobilismo, le quali conoscono fin oppo la difficoltà che c'è per rimanere non eie-

ante, ma soltanto like woman dopo un raid in "uff-teuff.

Il pattino automobile Giulio Verne, il fantastico romanziere, aveva

rofetizzato il pallone dirigibile ed il sottomarino, na non mai pensato ad uno stivaletto-automobile, mbene, questo, o, per essere più esatti, il pat-ino automobile, fu una delle curiosità dell'ultimo Salon parigino.

L'apparecchio si compone di quattro ruote fa-ciate in caoutchouc pieno, che sorreggono un attino ordinario sotto il quale è situato il mec-onismo. Misura 45 cent, di lunghezza su 24 d'altezza, e isa 7 chilogrammi. Il motore, funzionando in un cilindro di 8 cen-

imetn di lunghezza per 5 di diametro, ha una orza di circa un cavallo; compie da 1000 a 2500 in ai minuto e permette, a chi ne è calzato, di

S 'ora™ 6 U D a S t r a d a a 4 0 c h i l o m e t r i d i velocità

Le ruote posteriori sono poggiate sull'asse del ìotore ; le ruote davanti sono direttrici ed hanno asse indipendente. , Una piccola cassa, nella parte posteriore, con-i.ene la bobina e l'accumulatore, il quale sarà impiazzato prossimamente con una « magnéto » . a effetto esso potrà essere messo nella tasca di na speciale cintura a guisa di serbatoio, della opacità di due litri, sufficienti per una corsa di db chilometri.

La cintura, che è in comunicazione col con-egno del pattino mediante tubi di caoutchouc o cabh » elettrici, sarà munita d'una manovella r l'accensione. La velocità si regola appunto con più o meno accensione, oppure sollevando il tacco del pat-" '? . m o d o che le ruote girino senza azione repulsiva. Un paio di pattini possono costare 450 lire, tuttavia, se il chauffeur-pattinatore si sentisse e volte stanco, potrà caricarsi... i suoi due ca-

«bi sulle spalle e procedere qualche tratto di l a d a come un qualunque modesto pedone.

Le stranezze della Moda

I lavori di costruzione del nuovo salone (mg. 1400).

C'è forse ancora un disegnatore di riviste ai-egre che non si sia sbizzarrito a tentare di met-e re in ridicolo la toilette automobilistica femmi-ille con le piii paradossali e fantastiche caricature ?

voratori, i quali accorreranno alla Mostra per ap-prendervi le novità. Treni speciali infatti da Mi-lano, da Roma, da Firenze e Genova, porteranno nella capitale piemontese l'operaio, che è l'anima prima delle grandi fabbriche italiane.

Sarà importante il nostro terzo Salon automo-bilistico ?

Come pensare diversamente ! Riandiamo con la memoria un momento lo svi-

luppo industriale italiano da noi registrato in questi ultimi tre anni, e basterà per convincersi che fra poco la storia dell'automobilismo inter-nazionale segnerà una data memorabile.

Forse, come novità tecniche propriamente dette, non ne avremo molte; ma all'incontro ammire-remo un complesso di macelline d'ogni specie,

Il cartello ridarne.

d'ogni uso, dai dettagli studiati, dalle forme per-fezionate, dalle linee fini, in una ad un confort modernissimo.

Quello che maggiormente segnalerà la nostra terza Esposizione, sarà il gran numero di chàssis. Quest'anno quasi tutte le Case espositrici tengono a presentare le parti, diremo così, vitali della vettura. Non mancheranno gli automobili au compiei, e le diverse società di carrozzerie pense-

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6 LA STAMPA SPORTIVA lì

I circuiti automobilistici italiani nei 1906 La Coppa Florio * La Targa Florio - La Coppa d'oro

Quale ricchezza di programma, quale importanza di gare, quale grandiosità di organizzazione !

Parliamo questa volta dello sport nostro, del-l'automobilismo italiano, che' si impone a tutto il mondo con le multiformi sue manifestazioni.

uppo delta strada della Fauce tra Castiglione e Desenzano. (Fot. Mercanti - Brescia).

Non è forse così? L'Italia industriale, che ha se-gnato trionfi col recente Salon parigino e che sta per registrarne altri con l'Esposizione di To-rino, richiamerà quest'anno l'attenzione di tutto il mondo sportivo sulle sue grandi gare turistiche e di velocità. Dire anticipatamente del successo ch'esse sortiranno, sarebbe cosa possibilissima fare anche oggi, conoscendo gli uomini che a Torino, Milano, Brescia e Palermo lavorano alla preparazione di quel programma, studiato ed ap-provato di comune accordo. La « Coppa di To-rino », ideata dalla benemerita associazione « P i o Torino », fu messa allo studio troppo tardi per essere inclusa nel calendario sportivo approvato nel recente congresso di Parigi.

Abbiamo anzi ragione di credere che formerà oggetto di un Grand Prix dell'industria automo-bilistica italiana nel 1907.

Il circuito preferito e studiato da Lancia, Naz-zari, Cagno e Raggio, sarebbe il seguente: Gas-sino, Chivasso, Gallareto, Montiglio d'Asti, Ca-stelnuovo, La Ressa, Torino, km. 69, m. 600.

La « Coppa del Mediterraneo » , per canotti automobili, che doveva dare luogo ad una gara il cui piano d'azione avrebbe interessato special-mente gli italiani, svolgendosi lungo la costa del Mediterraneo, venne rimandata al 1907.

Restano a noi, dunque, oltre la riunione del Moncenisio e la riunione di San Remo, due coppe ed una targa da disputare.

Ci dite poco? In Sicilia la prova turistica di cui è anima

quel grande pioniere dell'automobilismo italiano che risponde al nome del cav. Vincenzo Florio; a Brescia vediamo il senatore Bottoni col conte Martinoni, il conte Oldofredi, il cav. Minetti e il rag. Mercanti nuovamente all'opera per prepa-rarci la classica prova di velocità; a Milano l'on. Silvio Crespi a capo di una schiera di in-telligenti ed entusiasti organizzatori, che ci pre-para la dimostrazione più convincente della pra ticità del moderno mezzo di locomozione, e nel suo i n v i t o agli sportsmen dice: «Entrate pel Sem-pione ed u s c i t e per la Sicilia. Vi-sitate il n o s t r o paese, ammiratene le sue b e l l e z z e , pa r t ec ipando al concorso turistico internazionale in-detto dall' Auto mobile-Club Lombardo » . — L'organizzazione di tale programma costerà circa mezzo milione.

La cifra onora lo sport italiano, il quale, oggi, per importanza, può stare a pari con quello delle nazioni a noi confinanti e con quelle del nord.

Fedeli al nostro programma, registreremo ogni lavoro di preparazione di queste grandi prove.

Nel numero odierno pubblichiamo la descri-zione sommaria dei diversi circuiti, arricchendo la prosa di interessanti fotografie del nuovo Cir-cuito bresciano, fatte appositamente per la Stampa Sportiva dagli amici cav. Minetti e ragioniere Mercanti. r „

Il nuovo Circuito Bresciano La Commissione sportiva dell'Automobil-Club

d'Italia e il Comitato esecutivo della Settimana automobilistica di Brescia, che si erano preoccu-pati vivamente della scelta di un ottimo circuito per la coppa Florio 1906, secondo gli ammaestra-menti delle corse delle Ardennes, dell'Alvernia e della Vanderbilt, pare abbiano raggiunto comple-tamente il loro scopo colla scelta del circuito Brescia-Castigl ione-Lonato- Brescia.

E' noto che dopo la Vanderbilt si è fatta una campagna, specie dalla stampa francese, per avere in Europa un circuito non molto lungo, in modo da permettere la possibilità di 7 a 10 giri per fornire un percorso totale di 500 a 600 chi-lometri, con andamento planimetrico vario ma facile, pianeggiante, con intersecazione di due o tre rampe, e sopratutto senza interruzione.

Il nuovo circuito di Brescia pel 1906 risponde perfettamente allo scopo. Esso è composto di strade tutte larghissime e ottime, con sviluppo planimetrico vario e facile, comprendente gli ampi rettilinei di Bettole, Castenedolo, Monti-chiari, Castiglione, e di Virle, Rezzato, Sant'Eu-

A Sani' Eufemia. La Commissione organizzatrice visita il percorso.

(Fot. A. Mercanti - Brescia).

femia, e le facili e rotonde sinuosità della Casti-glione, Desenzano, Lonato : è in generale pianeg-giante, interrotto dalle rampe di Castenedolo, e della « Strada della Fauce » e dal colle di Lonato: gli attraversamenti dei paesi sono tutti in dirit-tura: infine ha un solo passaggio a livello che sarà eliminato dalla passerella soprastante ; così che il circuito di 61 km. permetterà una corsa di km. 549 in nove giri, senza neutralizzazioni nè arresti.

Tale percorso, che oltre a tutti i vantaggi che possiede dal punto di vista della corsa, ha il me-rito di attrattive turistiche eccezionali, sarà og-getto di cure speciali da parte dell'amministra-zione provinciale di Brescia, che rettificheià le curve in sopraelevazione e sistemerà, ove sia ne-cessario, le strade, per renderle perfettamente adatte allo scopo : le strade stesse saranno, per tutta la loro ampiezza e lunghezza, trattate colla westrumito : tutti i punti del circuito saranno collegati da rete telefonica : le tribune saranno costruite sotto Brescia e ivi avrà luogo il peso, la partenza e l'arrivo, eliminando così il grave inconveniente, comune a tutte le corse di auto-mobili, dell'affollamento sulle strade delle caro-vane di automobili, biciclette, carri, vetture, trams, carriole e pedoni che si recano alla par-tenza o ne ritornano: infine il servizio di sicu-rezza e di guardia del circuito sarà reso estrema-mente più severo come lo esigerà la enormemente

aumentata frequenza delle macchine in corsa sa di esso.

In questi giorni ebbero luogo alcune riu-nioni del Comitato esecutivo della coppa Florio 1906 per sopraluoghi tecnici allo scopo di stabi-

l i viadotto di Desenzano. (Fot. D. Manzoni - Brescia).

lire la portata delle opere stradali occorrenti per rendere perfetta, sotto tali riguardi, l'organizza-zione del circuito. Essa si è recata anzitutto al passaggio a livello della ferrovia Milano-Venezia, che dovrebbe essere sorpassato con una passerella lunga circa 300 metri.

Prevalse il concetto di studiare nei suoi parti-colari il progetto Martinoni, di sottopassare in-vece la ferrovia mediante copertura del Canale Naviglio, scorrente a sinistra della strada, appro-fittando del ponte di luce sufficiente costruito dalla ferrovia, e che diventerebbe una breve gal-leria del circuito.

Il progetto si presenta attuabile mediante una spesa di circa 20 mila lire, e pare preferibile a quello comportante la costruzione di una passe-rella, in quanto il primo non turba l'andamento altimetrico della strada.

La Commissione si è occupata altresì del pro-blema tecnico e finanziario delle tribune, e di quello della costruzione di un tronco di strada nuova in dirittura per circa un chilometro nel territorio di San Francesco di Paola.

La Commissione sta ora completando la lista dei premi, che, oltre alle coppe Florio, d'Italia e di Salemi, comprenderà delle somme in danaro per oltre 100 mila lire.

Il Circuito siciliano E' ormai stabilito che Termini sarà il centro

più importante delle grandi feste sportive che avranno luogo a Palermo nella prossima prima-vera, per iniziativa dello sportsman Vincenzo Florio.

Qui si correrà la gara automobilistica della i Targa Florio, indetta per il 5 maggio, nel se-guente circuito, che riesce assai importante pel-le difficoltà che offrono le strade : partenza da Termini (stazione Cerda), Fontana Acque Comuni, Collesano, Isnello, Castelbuono, Geraci, Petralia,

r f; |

, " » •

M li nuovo e il vecchio circuito a Castiglione (il nuovo cir\

cuito tiene, al bivio, la sinistra). , (Fot. A. Mercanti - Brescia)

Soprana, che è il punto più alto del circuito (1400 metri sul livello del mare) ; indi comincia la discesa per Petralia Sottana, Castellana, Cai-tavuturo, Cerda e Termini (Stazione Cerda).

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La partenza si svolgerà sul tratto Stazione Cerda, Fontana Acque Comuni, che misura la lunghezza di 6 chilometri, sempre in linea retta; si avrà quindi in questo punto uno spettacolo interessantissimo.

Art. 11 — I Commissari avranno il diritto di fare smontare, prima della corsa, un cilindro per verificare se le dimensioni sono quelle registrate sui bollettino d'inscrizione. Nel caso contrario al conduttore sarà proibita la partenza.

sorgeranno le tribune. (Fot. D. Manzoni, Brescia).

Il nuovo circuito di Brescia misura 6t Km. e sarà percorso nove volte di seguito, ciò che dà un totale di 549 Km. 1 punti toccati sono: Brescia, S. Eufemia della Fonte, Rezzato, Ponte S. Marco, Lonato, Colline Desenzano, Ca-stiglione delle Stimere, Montichiari, C'astenedolo, Brescia. Non vi saranno neutralizzazioni ne fermate.

Art. 12 — Tutte le carrozze dovranno portare due baquets di corsa. Per dare alia corsa un ca-rattere assolutamente pratico, le carrozze vuote dovranno raggiungere un peso stabilito così:

1" 1300 chili per le vetture da 15 a 20.000 lire. 2" 1000 chili per le vetture che costano meno

di 15.000 lire. Art. 13 — L'ordine della partenza sarà dato

nel modo seguente : Tutti i nomi delle marche saranno inscritti sai

bollettini. Il primo nome estratto sarà quello della marca che parte la prima, il secondo quello della marca che parte la seconda, e così di se-guito sino allo spoglio dei bollettini. Lo stesso ordine si ripeterà in seguito sino all'ultima vet-tura.

I nomi dei conduttori di ogni marca saranno egualmente estratti a sorte.

Art. 14 — Tutti i reclami che riguardano la corsa dovranno essere accompagnati da cinquanta lire, che non saranno in nessun caso rimborsate.

Art. 15 — Il vincitore della corsa riceverà la Targa Florio, che sarà di sua esclusiva proprietà.

Art. 16 — Inoltre i premi, ii cui totale ascende a L. 50.000, saranno distribuiti così :

Primo premio : L. 25.000 al proprietario e lire 4000 al conduttore.

Secondo premio : L . 8000 al proprietario e L. 2000 al conduttore.

Terzo premio : L . 4000 al proprietario e L. 1000 al conduttore.

Quarto premio: L. 3000 al proprietario. Quinto premio: L. 2000 al proprietario.

La Coppa d'oro L'Automobile-Club di Milano indice, in occa-

sione dell'Esposizione, una grande manifestazione automobilistica di turismo.

L'A.-C. di Milano lia concretato il programma nelle sue grandi linee generali: da esso risulta che la manifestazione avrà il carattere di con-corso internazionale, e per le particolarità di per-corso, di organizzazione e di premio, avrà il titolo di Circuito italiano di resistenza per la Coppa d'oro.

Il percorso, infatti, seriamente considerevole di km. 4500 circa, si svolge su un itinerario che in-teressa, si può dire, tutta Italia.

L'itinerario è il seguente : Milano, Treviso, Bo-logna, Passo dei Mandrioli, Roma, Napoli, Mon-tecassino, Roma, Radicofani, Firenze, Passo del-l'Abetone, Piacenza, Passo della Scoderà, Genova, Passo di Cento Croci, Poggio Berceto, Parma, Alessandria, Torino, Lago Maggiore, Certosa di Pavia, Milano, Lago di Como, Valtellina, Passo dell'Aprica, Val Camonica, Brescia, Lago di Garda, Cadore, Udine, Bologna, Brescia, Milano.

Il Circuito sarà naturalmente diviso in una serie di giornate consecutive con un percorso di circa 400 km. ciascuna, giornate il cui svolgi-mento avrà luogo nel maggio, piuttosto verso la seconda quindicina.

« L'avvenimento turistico per la Coppa d'oro — scrive il Corriere della Sera — assume ogni giorno una maggiore importanza, anche pel valore materiale dei premi. Infatti i premi che verranno dati dal Club raggiungono la cifra di L. 91.000, ciò che lascia presumere, anche per assicurazioni verbali di qualcuno dei più noti industriali, che la cifra totale dei premi destinati al Circuito ita-liano sarà di L. 150.000, se pur non la supererà. L'on. Silvio Crespi offrirà poi una coppa come premio » .

Si è stabilito, intanto, di partecipare all'Espo-sizione di Torino con uno stand in unione alia <s Settimana di Brescia » e, facilmente, coll'c, Auto-mobile Club d'Italia », nonché si è preso atto della comunicazione del signor Fabbro circa una sottoscrizione fra industriali e commercianti da lui iniziata per offrire al Concorso un premio del-l'industria e del commercio, sottoscrizione che già raccolse circa 5000 franchi. Il conte Ludovico Taverna è stato poi incaricato di cominciare uno speciale lavoro di propaganda e di organizzazione, ad integrazione di quello generale fatto dalla Commissione, a Roma, a Napoli e regioni vicine, località che, cornerai sa,., fanno parte del grande

» Circuito. La Commissione sportiva in una riunione ple-

naria, ha approvato il regolamento della prova.

L/1CC

Questo circuito dovrà percorrersi dalle vetture concorrenti per tre volte.

La Targa Florio ha la dotazione di 50.000 lire di premi.

Alla vettura vincitrice del primo premio verrà conferita, oltre la Targa, una grande placca d'oro lavorata a cesello da uno dei migliori orefici di Parigi.

Oltre ai premi in contanti, i concorrenti avranno diritto a numerose Coppe, dono di varii signori siciliani. Fra esse vi sarà quella della città di Termini Imerese, ed una che regalerà il deputato del collegio, on. Agùglia.

Moltissime fabbriche di automobili si sono in-scritte alla gara, tra le quali : Fiat, Dolores, Radia, Sohneider, Mouarque, Florentia.

Vi prenderanno parte i più valorosi sportsmen, come Darracq, il vincitore della Coppa Vander-bilt, Lancia, De Diétricli, Théry, Héméry, Teste, Fournier, Caillois e molti altri campioni'dell'au-tomobilismo.

Il regolamento della Targa resta definitiva-mente fissato così :

Art. 1 — La Targa Florio sarà corsa nella se-conda quindicina d'aprile su un circuito da 500 a 600 chilometri in Sicilia.

Art. 2 — La corsa è per tutte le vetture di cui il prezzo del chassis del catalogo è inferiore a ventimila lire.

Art. 3 — Le iscrizioni sono stabilitejjn mille lire per vettura e si ricevono al comitato per l'incremento delle feste sportive a Palermo e al giornale l'Auto, Faubourg Montmartre. n. 10, a Parigi.

Art. 4 — Nessuna marca di fabbrica potrà in-scrivere più di sei vetture. Tre di queste vetture potranno essere iscritte dalla fabbrica, le altre tre sono riservate ai privati.

Art. 5 — Nel caso che una fabbrica non avesse iscritto alcuna vettura, si potrà permettere l'iscri-zione di sei vetture private delia stessa marca.

Art. 6 — Le iscrizioni saranno chiuse 20 giorni prima della data della corsa per le fabbriche e J5 giorni prima per i privati.

Art. 7 — Tutte le domande d'iscrizione accom-pagnate dal catalogo dovranno indicare:

1. Il prezzo del catalogo del chàssis. 2. La corsa e l'alésage del motore. Art. 8 — Le vetture inscritte devono essere

completamente simili al tipo del catalogo che esse rappresentano.

Nessuna inscrizione alla corsa potrà essere ac-cettata se la vettura di cui si tratta non sia stata costruita in una serie di dieci vetture al minimum.

Art. 9 — Se il giurì constatò che la vettura inscritta non è in tutto conforme al catalogo che accompagna la domanda d'inscrizione e al tipo delia serie, la vettura sarà squalificata prima della corsa-

Art. 10 — I tipi nuovi avranno sempre la pre-lerenza su quelli degli anni precedenti. Così gli chàssis corti saranno preferiti a quelli lunghi.

Il « passeggio > a Brescia dove

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8 LA STAMPA SPORTIVA lì

I GIUOCHI SPORTIVI IN ITALIA

Il Foot-ball a Milano Questo bel giuoco, che comincia a farsi cono-

scere assai favorevolmente in tutta Italia, ha tro-vato a Milano, più che in ogni altra città, un numero assai considerevole di appassionati cul-tori, e prova ne sia che esistono infatti in detta città quattro clubs: il « Milan-fott and Cricket Club » , 1' « Unione Sportiva Milanese » , 1' « Au-sonia », il « Club Monf'orte », ed altri ne sorge-ranno ancora a dare maggior impulso a questo bel ramo di educazione fisica, che pei suoi effetti veramente educativi è degno di assurgere all'im-portanza in cui è tenuto in Francia, Svizzera, Inghilterra, ecc.

Fra le suddette società milanesi, primeggiano il « Milan-Ciub » e l ' « U. S. M. » dotati, ciascuna di esse società, di parecchie squadre attive.

Il « Milan-Club » è una delle prime società che sorsero in Italia per merito di alcuni g i o -catori inglesi stabilitisi a Milano, e fra quelli che più di tutti bisogna ricordare, è l'ottimo Kilping, che, senza tema di esagerare, è forse il miglior giuocatore che si sia visto in Italia. Egli per il primo seppe far entrare nell'animo della gioventù milanese la passione per questo bel giuoco, e seppe tanto bene riuscirvi, che in poco tempo la società di cui lui era ed è parte così vitale, seppe subito imporsi alle altre società che nascevano in Italia, per la valentia dei propri giuocatori, e fra questi bisogna ricordare Neville, Hallison, Wagner, Spreafico e parecchi altri.

In seguito, sotto l'insegnamento dello stesso Kilping, alcuni ginnasti della « Mediolanum » cominciarono a dedicarsi con ardore a questo bel-l'esercizio, dando spettacolo al pubblico che nei giorni festivi transitava pel Castello Sforzesco e che si fermava numeroso ad osservare i primi passi dei primi giuocatori italiani di foot ball.

E seguendo l'esempio di quei baldi giovani, altri, a cui il nuovo giuoco suscitava un intimo entusiasmo, vi si dedicarono, e così la schiera dei fi ot-ballers milanesi andava semprepiù aumen-tando di numero. Intanto il « Milan Club » con-tinuava la sua marcia ascendente rivelandosi come una delle più forti società italiane.

Altri giuocatori stranieri vennero a rinforzarne le file e parecchi novelli giuocatori italiani, che mostravano di possedere tutte le qualità per di-ventare ottimi, entravano a far parte delle squadre di detta società. D'altra parte la squadra del « Mediolanum », lasciata libera a sè stessa, an-dava lentamente perfezionandosi per quanto fosse ancora molto lontana dal poter competere colle squadre avversarie.

Ad essa mancava un aiuto ; troppe ostilità in-contrava in seno alla società stessa per poter compiere lo studio del giuoco come era necessario, finalmente due anni fa questi giuocatori, stanchi di sottostar ad un regime contrario alle regole tecniche del foot-ball, si staccarono dalla « Me-diolanum » ed, entrarono a far parte dell'« U. S. M. » in seno alla quale fondarono il gruppo foot-ball, facendosi subito distinguere per le loro buone qualità di soci e di giuocatori, ed accaparran-dosi così la simpatia dei dirigenti il forte soda-lizio milanese. E questa simpatia fu invero me-ritata per la solidarietà dimostrata da questi foot-ballers, i quali seppero, malgrado tutto, sor-passare i non pochi ostacoli che si frapponevano al loro scopo, quello di voler creare una vera squadra italiana... puro sangue, che potesse tener fronte degnamente alle squadre italo-straniere che giuocavano e che giuocano in Italia.

E se questo loro scopo non è ancora comple-tamente raggiunto, non tarderà a giungere il giorno in cui il premio della loro costanza arri-verà ad essi apportatore di quella soddisfazione che tanto si meritano, e più di tutti, chi ne pro-verà l'intimo orgoglio saranno i signori Baraldi, Meazza, Recalcati, Cremonesi ed altri, che seppero mantenere sempre indissolubile quell'amicizia che regna fra i giuocatori dell' « U. S. M. » .

Epperò questo bel giuoco andava sempre più propagandosi fra la gioventù milanese, e sorse così il gruppo foot-ball della società ginnastica « Il Sempione ». Ma ora la società non esiste più e il gruppo quindi è stato sciolto ed i giuocatori

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sono entrati a far parte delle squadre dell'«U.S.M.» e del «, Milan-Club ». Dopo di questa si formarono le nuove società « Ausonia » e « Club Monforte », dotate entrambi di ottimi elementi.

Ogni giorno poi si vedono nuove reclute dedi-carsi a questo giuoco con vera passione. Sono giovanotti di ogni età che, noncuranti delle osti-lità che ancora oggi incontrano purtroppo a Mi-lano, come nelle altre città d'Italia, dànno a spe-rare di poter diventare futuri campioni.

Li si vede a giuocare perle strade un po' fuoriI mano, in barba ai divieti municipali, e la loro solai preoccupazione è quella di poter sfuggire a qualche I zelante vigile urbano che, forse inconscio del malel che reca al bel giuoco lìal foot-ball, non si peritai di acciuffare qualcuno di questi piccoli futuri I campioni del foot-ball, infliggendo anche qualche! multa un po' pepata, dando così troppa ragione | al detto che « ogni bel giuoco deve durar poco... ». |

Magni Carlo.

Il motociclismo in Ita 1 i « Parliamo sempre di automobili, di automobi-

lismo, ci interessiamo continuamente dei grossi motori trattando le molteplici questioni inerenti al nuovo mezzo di locomozione meccanica.

Non così facciamo per i piccoli motori. La motocicletta, in verità, fu l'anello di unione

fra il velocipede e la vettura a motore, ma non ebbe finora grandi sostenitori. Errore ! errore però momentaneo ! Poiché la motocicletta dovrà in tempo non lontano prendere il posto della bi-cicletta, cioè divenire la macchina di trasporto

ciclismo in Italia, deve assolutamente bandirsi, | come già fece il « T. C. » di Francia, a favore | del piccolo motore e della macchina leggera.

Le macchine grosse possono fare eccezione, se| studiate appositamente per una data prova spor-| ti va; mentre pel turismo, per la generalità del I motociclista, occorre una macchina che possa | agevolmente superare tutte le salite, senza svi-1 luppare esagerate velocità, pericolose pure sulle Z strade piane.

Un'altra considerazione che si deve fare ri-1 guarda il consumo della benzina.

Se noi domanderemo al motore un maggior f sforzo, daremo alla macchina un maggior peso e| indubbiamente avremo un maggior consumo di i* benzina. Cosa otterremo? Noi così facendo allon-E taneremo sempre più dallo sport motociclistico | quei turisti giudiziosi che vogliono divertirsi senza) troppo spendere.

Costruttori, riflettete e pensate al vostro inte- : resse. Dateci una macchina che risponda al do- : siderio della maggioranza.

Società sorgeranno ad aiutarvi con speciali con-1 corsi di praticità; la Stampa (Sportiva vi sosterrà! durante la nuova campagna industriale che in-j traprenderete, ma svegliatevi e studiate.

Dateci la motocicletta popolare, del peso di 501 chilogrammi, con motore di un terzo di litro e l telaio corto, ritornando così ai primi tipi indo-I vinati. Adattate alla macchina una moltiplica coi;| la quale si possa percorrere 40 chilometri all'orai :n piano e 15 in salita.

A voi, o F. N., Fafnir, Peugeot, Zédèl, Puch.| vfanderer, Marchand, ecc.

Quod est in votis. X . Torino.

preferita dal turista. Finora, in confronto dello sport automobilistico, il motociclismo è rimasto ai suoi primordi.

Quali le cause di questo tardivo progresso, di questo lento sviluppo? Yi contribuirono special-mente :

Il misoneismo della popolazione che si spaventa al passaggio della macchina resa antipatica a causa dei così detti chauffards, i quali la sottopon-gono a velocità esagerate mentre attraversano lo-calità abitate.

I fabbricanti poi, non studiarono mai abbastanza o non furono felici nel mettere in commercio quella macchina ideale reclamata dal turista.

Troppa complicata, essa è ancora troppo costosa. La motocicletta deve rappresentarci l'automobile popolare. Si deve pure pensare un po' a quelle borse, che non potendo sostenere la spesa della vettura automobile, vogliono godere delle emozioni dello sport del motore.

Per raggiungere tale scopo occorrerà che si elimini specialmente gli inconvenienti lamentati, e cioè: L'esagerata potenzialità del motore; l'esa-gerato peso della macchina.

L'anno 1905, si può dire, ha segnato la morte dei grossi motori 5 HP ed oltre, non corrispon-dendo affatto allo scopo richiesto.

Essi mai superarono ripide salite senza cagio-nare noie ai conduttori ; e riuscirono il più delle volte, per il loro peso complessivo, di grave im-barazzo.

I motori poli-cilindrici neppure corrisposero al loro scopo, riscaldandosi ancor più facilmente.

Con queste idee costruttive, si ebbe per con-seguenza una macchina complessa pesantissima.

Al succedere troppo spesso della temuta panne, non solo difficile, ma spesso impossibile riuscì la pedalazione, e parecchie volte il motociclista fu persino impossibilitato di condurre a mano la sua macchina.

La campagna che si deve fare a prò' del moto-

F r a i campioni del motociclismo A l d o A n e l l i

Fra i campioni della motocicletta non va di-I menticato il noto motociclista Anelli Aldo di Pavia,I che merita di essere ricordato ai nostri lettori.

Fervente cultore del ciclismo, partecipò dal 18991 al 1903 a molte corse su strada e su pista, pjaz-l zandosi sempre fra i primi e vincendo diverse! gare, finché, attratto dalla passione della motoci-l eletta, si dedicò con vero entusiasmo a questo! più moderno sport, debuttando il 6 scorso maggio! nella riunione del Cassinino, indetta dal « Club! Juventus », ove riportò due splendide vittorie! vincendo la gara sociale e quella libera a tutti,! rivelandosi un vero campione del motore. L ' un-l dici giugno vinse di nuovo a Pavia, in occasione! dei festeggiamenti per la fiera, la corsa Pavia-I Binasco e ritorno, coprendo il percorso di km. 28l nel meraviglioso tempo di 22' 17", distanziando! di molto i noti motociclisti Maffeis, Compagnoni ed altri. La domenica successiva vinse la gara Milano-Torino, confermando la sua superiorità su tutti gli altri più temibili motoristi, battendo colla sua Pougeot 31[2 HP macchine di forza molto superiore. Nella gran gara dei 340 km., in cui gli era sicura una strepitosa vittoria, giunse primo al traguardo di Torino, nuovamente primo ad Alessandria con un vantaggio di 26 minuti sul secondo, ma causa una caduta presso Spinettai Marengo dovette, suo malgrado, rinunciare aliai prova. In settembre, nella riunione su pista dil Bergamo, venne classificato nuovamente primo! nella corsa di 10 km., ed infine partecipò al cam-pionato turistico italiano, ove nella prova su strada, dopo d'essere arrivato primo al traguardo della Madonna del Pilone (km. 48 in 43'), causa un in-cidente nella salita del Pino, dovette rinunciare al primo posto, piazzandosi poi terzo nella prova su pista dopo una lotta impressionante coi cani-

i pioni Rigat e Riva, ove venne raggiunta la bella , velocità di 92 km. all'ora.

Giorni sono a Pavia, con motore Primus 31 [2 HP a magneto, coprì il chilometro in 41" 4(5.

Nella prossima stagione parteciperà a tutte le più importanti gare.

Al valente motorista i nostri augurii di altre numerose vittorie. R.

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Scivolando... - Il pattinaggio a Sondrio Anche le brume del verno hanno lo sport loro

prediletto. Quando la campagna si chiude nel suo sudario, foriero di nevi immacolate, e nelle chiuse sale vita riprende, e vigorosa, l'arte gentil delle armi, e graziose si intessono le danze, all'apertOj nella giocondità dell'aria brusca, ossigenata, si afferma, sul terso specchio, arte pur esso, il pat-tinaggio. Fantasmi rapidi, sul ghiaccio volano, pas-sano, ridono in tumultuosa, incomposta ridda di sane energie, talora gentili nella grazia muliebre, comunque palpitante espres-sione sempre, di giovinezza e vigore; poi si dileguano, nella caligine, densa e lontana, ratti nella fuga come il pensiero nei sogni.

... E Tersicore tien bordone ad Oendurdis, la dea del pat-tino; perchè qui pure soavi i duetti s'intessono, si svol-gono nel completo accordo di anime gemelle; e quartetti e sestetti anche... stonanti sul ghiaccio, dall' andantino mode-rato dell'avv. Domenico Pel-legrini, che già preludia al-Vallegretto nel pure neo f i t a signor Pasquale Torti, all'an-dante... sostenuto del provetto Aristide Paribelli, maestoso in Azzio Carini, attraverso tutta la gamma dei movimenti mu-sicali, con finale... disperato in Paribelli Lorenzo e Gian Franco Sertoli.

E vedo, nel rapido scivolar dei pattini, anche la elegante sempre sig.a Anna Questa-Bonfadini, la sig.a Paolina Buzzi Valerio, immancabile in ogni ritrovo sportivo, le signorine gentili Bice Polatti, nobili Adriana, Carla, Ida, Carlotta e Giu-seppina Sertoli, Ada Perini, Ginia Questa, An-giolina, Camilla e Anita Rota, nob. Linda e Maria Lavizzari, Alda Moro, Giulia e Nella Venturi, Maria Gianoli, Irene Rusconi : un vero bouquet in piena fioritura invernale; e negli uomini noto, i re del pattino dott. Giovanni Gianoli, Giacomo Toccalli, dott. Diego Sertoli, dott. Giovanni e

Una festa allo " Sporting-Club „ torinese Riuscitissima la festa di domenica a Lucento,

che riuniva settanta e più soci della fiorente As-sociazione ciclistica torinese. I soci dello «Sporting-Clnb » festeggiavano il loro nuovo presidente,

Sig. Guglielmo Dellavalle il nuovo Presidente dello « Sporting-Club ».

signor Guglielmo Dellavalle, riunendosi a ban-chetto presso l'Albergo del Centro.

Fra i commensali erano pure alcune signore, il presidente del « Moto-Club » d'Italia, signor Carlo Salengo, il dottor Rossi, segretario del-l ' « A. C. » d'Italia, il consoie del « Touring », nobile Cbiroli, fondatore dello « Sporting-Club », il sig. Dalmasso, rappresentante del « Routier » . Si notavano, col presidente Dellavalle, il vice-presidente Mattare]li, Cavenasso, segretario; Lu-podi, cassiere; Ribotti, Golgi, Riva, Deveccbi,

Giuseppe Pesenti, dott. Oreste Carini, Peppo e Giulio Lavizzari e poi capitano Perolo,dott. Adolfo Polatti, Giuseppe Baggioli, dott. C. Romedi, avvo-cato Carlo Venturi, F. Cantelli, avv. G. Questa, Battista Gianoli, Nino Paravicini de Lunghi, Piero Buzzi, Filippo Orsatti, Achille Hirzel... ed infine nel « mondo piccino »..., ma come si fa a sorpren-dere tutta questa miriade di demonietti 1 !... pro-miscuamente vedo Sertoli Antonio, Peppo Gianoli, Roscio Fabio, Aldo, Lisa e Aida, Severo Lavizzari,

Luciana, Lucia e Maria Buzzi, Anna, Pia e Bat-tista Cagnoletta... Qualche signorina che già tentò altrove in segreto i primi passi, lungi dalla im-barazzante curiosità del pubblico, affronta oggi con sicura baldanza l'infido elemento.

Qualcun altro però sempre in cerca di equilibrio ve n'ha tuttora; ma questi, o è debuttante, e de-buttante per davvero, od altrimenti appartiene alla categoria dei negativi, negativi sempre... fi-nanco all'obiettivo fotografico del sig. Giulio Pa-voni, al quale rubo l'artistico gruppo.

Feder.

Briatore, Borrione, Ferraris, consiglieri ; fra i soci erano i signori Bianco, Lovy, Ghio, Pozzi, Gu-glielmone, Bucciotti, Costa, E. Cagna, Silvani, Migliano, i fratelli Braja, Boschis, Ferrerò, Fer-raris A., Fassini, il trentino Arnoldi, Rovasio G.,ecc.

Il gruppo delle signore era composto delle se-guenti ; Pezzi Salvina, Riva Paolina, Golgi Maria, Briatore Francesca, Moisi Emilia ed Elisa e Mer-letti Paolina-

Si ebbero numerosi discorsi e furono iniziati dal signor Dellavalle, il nuovo presidente dello « Sporting-Club » . Egli salutò i commensali ed i soci tutti che vollero dare a lui il delicato còm-pito della presidenza; brindò all'avvenire della Società e alla stampa sportiva italiana.

A lui seguirono i signori Gustavo Verona per la Stampa Sportiva, Carlo Salengo a nome del « Moto-Club » , Dalmasso pel « Routier » e il no-bile Cbiroli, il quale fece la storia del Club ed augurò allo stesso il migliore dei successi.

Il nuovo Contiglio dello « Sporting-Club ».

L'Automobile-Glub di Milano La Direzione nuova - I nuovi progetti

Dire dell 'A. C. di Milano in riguardo al passato è cosa inutile. Ormai tutti quelli che seguono il movimento automobilistico italiano sanno quali siano state per il passato le benemerenze acqui-state da questo Club.

Diciamo piuttosto qualche cosa del presente ed un pochino del futuro.

Pochino per modo di dire. I primi passi della nuova Direzione, che dalla scaduta ha ereditata la laboriosità, la serenità nell'organizzazione e la grande e ferrea volontà di fare, sempre fare qualche cosa in prò' di questo benedetto auto-mobilismo, sono stati passi da gigante; figuria-moci quelli che seguiranno.

La nuova Direzione dell'A. C. di Milano, che successe a quella presieduta dall'egregio cav. Mas-soni nello scorso novembre, è composta, non per far torto ai cessati membri che lo erano del pari, di egregie notabilità del mondo sportivo milanese e di giovani energie che non potranno fare almeno di far sempre più rifioiire questo nostro Club, orgoglio della vita automobilistica italiana.

Il presidente è il comm. Silvio Crespi, deputato al Parlamento. Giovane, intelligentissimo e vero cavaliere. Le poche volte che ho avuto il piacere di parlargli son bastate a farmi comprendere quale uomo ha l 'A. C. di Milano alla testa. E' inu-tile io ricordi i dati della sua vita. Per me inte-ressa soltanto l'osservarlo in questo suo nuovo ufficio, ed egli ha già dimostrato di saperlo tenere con ferma mano, con ferrea volontà e con quella cura che tale ufficio aspetta dagli uomini che ad esso presiedono. Cortese con tutti, egli non potrà avere attorno a sè che simpatie, vere e sentite amicizie.

Vice-presidente è il marchese Camillo di So-ragna, un organizzatore dei più tenaci, e che non ha mai mancato di dare il suo valido appoggio in ogni manifestazione. Il marchese di Soragna è nell'A. C. uno dei soci più anziani e, come si di-rebbe, di casa. E' quello che ci vuole per poter fare.

Cassiere un altro ottimo ed appassionato auto-mobilista, il Negroni Achille.

Economo il Brigatti Luigi, quel simpatico Bri-gatti, che si può dire parte integrante dell'edificio dell'A. C. di Milano. Io direi che è più facile (ed è già quasi impossibile) trovare il Brigatti senza l'immancabile virginia in bocca, anziché l 'A. C. senza il Brigatti.

Troviamo tra gli altri membri il Fabbre Pietro, come segretario generale, il conte Carlo Sormani, un altro ferventissimo, appassionato chauffeur, il nobile Fazio Dal Pozzo, ispettore e tra i più sim-patici soci, il Curletti Giovanni, il Conti ing. Et-tore, e Fraschini Oreste; il giovanissimo ed intel-ligente Pirelli dott. Alberto, che nelle discussioni porta sempre la nota vibrante della passione forte e impetuosa degli anni che non si contano ancora, ed il marchese Ferdinando Stanga, di cui si può dire tutto il bene che si vuole senza che egli se ne abbia a male, perchè conosce i suoi meriti.

E credete pure che con queste brave persone alla testa i trionfi saranno continui. Infatti guar-diamo un po' i primi atti di questa nuova Dire-zione.

Son due e ambedue di importanza massima. I l concorso turistico di maggio, ossia la Coppa d'oro.

L'altra iniziativa presa dall'A. C. di Milano, e e che ogni altro A. C. di Italia dovrebbe imitare, è quella della costruzione di vetture di ambulanza per trasporto di malati e feriti dalla periferia, dai comuni attorno Milano, agli istituti ospitalieri della città. f j Questa iniziativa eminentemente umanitaria ha suscitato un vero entusiasmo, una vera ed una-nime nota di simpatia verso il benemerito Club di Milano.

E pochi giorni addietro furono appunto nomi-nate dalla Direzione del Club due Commissioni, una per il concorso turistico di maggio, e l'altra per 1' auto-ambulanza

Fanno parte della prima il marchese di Soragna, il nob. Dal Pozzo, Brigatti, Curletti, Weillschott dott. Aldo, Villa Franco, Guastalla dott. Gildo, Negri A., Minetti cav. E., Crespi dott. Daniele, Taverna conte Ludovico.

Della seconda, l'on. Silvio Crespi, il marchese di Soragna, il comm. Stefano Johnson, il dott. Pietro Favari, il comm. E. Grandi,direttore dell'Ospedale Maggiore, Baldini Domenico, il cav. Luigi Gius-sani, il dott. E. Villa, il rag. Emilio Levati.

Non aggiungo lodi. Ci sono delle opere che for-mano tutto un elogio.

Alla nuova Direzione faccio solo un voto : segua sempre il suo cammino intrapreso, esso conduce diritto allo scopo, quello dei veri e meritati trionfi !

Perrone Raffaele.

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dopo una scarica così fulmineamente terribile. Fu lanciato in seguito sulla pianura un reggi-mento di dragoni alla carica. Il conduttore ed i manovratori della mitragliati ice non erano stati avvertiti in precedenza. Dal canto suo il reggi-mento dei dragoni ignorava la presenza dell'auto-

mobile di guerra. Il c o n d u t t o r e della vettura s i accorse del pericolo quando già il reggimento si trovava a trecento metri. La mitraglia-trice esplose le sue cariche e allorché il manovratore com-p r e s e che tutti i dragon i sarebbero s ta t i sgominati e battuti,mise in moto la terribile macchina la quale s'allontanò con la rapidità di una pernice bollet-tata da un maldestro cacciatore.

Ancora: si inizia-rono dei tiri contro il blindaggio della vettura, incarican-done una compagnia di fanteria. Le plac-che che rivestono lo automobile diguerra sono d'un metallo leggero, abbastanza flessuoso, ma d'una re si s te nza che ha dell' i n ve r o s i m i 1 e. Esse non hanno più di sei millimetri di spessore ; ma soltan-to alcuni speciali proiettili hanno po-tuto attraversarle a 30 metri di distanza; 3 proiettili sparati a 50 metri si schiac-ciarono c o n t r o le placche : a 100 e 150 metri rimbalzarono producendo sul blin-daggio qualche leg-gera ammaccatura. Infine questo auto-mobile di guerra ha dimostrato in modo perentorio che i suoi pneumatici, di un modello tutto spe-ciale, forati da dieci proiettili potrebbero girare per venti mi-nuti ancora, vale a dire per il tempo necessario onde la vettura si porti fuori del pericolo e della possibilità d'essere raggiunta. L'auto-mobile può percor-rere 600 chilometri senza bisogno di ri-fornimento e la sua mitragliatrice d i s -pone di ben dieci mila colpi !

Ecco dunque cos'è la vettura di guerra,

anzi la vettura francese, i cui esperimenti, ripeto, furono tenuti segreti. Nello stabilimento che ha l'ordine della fabbricazione lavorano operai spe-ciali; nessuno vi può penetrare senza un permesso speciale del Ministero della guerra e per ragioni d'indole militare.

E' inutile insistere sulla parte terribile che potrà compiere il nuovo e satanico congegno, quest'arma nuova, questa artiglieria a grande velocità, irraggiungibile, rapida come la folgore che essa scatenerà improvvisa, invulnerabile agli srhapnells e capace, sotto la direzione d'un abile stratega, di portarsi da un punto all'altro del campo di battaglia per seminarvi la strage dando successivamente aiuto al centro ed alle ali del corpo d'esercito.

Si ignora tuttavia i mezzi tecnici che servirono a risolvere il problema ; se cioè, come nella vettura

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Coloro che hanno visitato il Salone automobi-listico di Parigi nel J903 si ricorderanno, forse, che in uno stand dell'arcata centrale era esposta una vettura blindata, munita nella parte poste-riore d'una torricella e d'un cannone a mitra-gliatrice.

E molti certo am-mirarono quel fanta-stico e o r i g i n a l e mezzo per attrarre l'attenzione del vi-sitatore su tutto ciò che era espos to accanto a quel guer-resco congegno di réclame.

Gli uomini hanno diconsueto lo spirito molto leggero, abi-tuati come sono a credere ad una bluff., e bene spesso non sanno valutare esat-ta mente l'audacia delle idee e la bril-lante iniziativa dei costruttori d'auto-mobili.

Ebbene fuappunto da quel famoso auto-mobile-m D r a g l i a -trice che un giorno nacque la vettura di guerra. Geo Léfevre. il quale si occupa spesso di sport au-tomobilistico in rap-porto alle cose mili-tari, ci assicurava poche s e t t i m a n e addietro in un suo gustoso articolo che uu grande stabili-mento francese ha ricevuto,dopo prove assai positive, l'ordi-nazione di venti au-tomobili di guerra. Gli esperimenti fu-rono fatti con tutta s e g r e t e z z a in un campo di manovre, in forma ufficialis-sima e alla presenza di delegati militari. Un colonnello di ar-tiglieria portò anzi il suo concorso come inventore dei can-noni speciali che agli antomobil i di guerra d o v r a n n o essere adattati.

Io non so dire con tutta esattezza quan-ta parte di vero ci sianelleaflermazioni del collega parigino; certo si è che il pro-blema da risolvere appariva assai com-plesso. Se i vantaggi che una artiglieria-automobile, rapida e leggera può pre-sentare in tempo di guerra, sono facili a com prenders i , la realizzazione pratica di un'idea così seducente ci appare invece in una condizione assai critica. La vettura di guerra non deve accontentarsi delle strade; ha bisogno di percorrere spesso campi arati, di superare anche fossati, di vincere insomma ogni difficoltà di ter-reno con la stessa gagliardìa e la stessa facilità delle attuali batterie d'artiglieria. E' duopo in-oltre che questa vettura non tema i proiettili della fanteria, che i suoi congegni siano protetti, che il suo conduttore si trovi al sicuro d'ogni peri-colo, che i cerchi delle ruote non debbano essere alla mercè d'una palla di fucile come un pneuma-tico qualunque, e che infine possa percorrere un lungo camini no senza bisogno di ab un rifornimento.

Negli esperimenti ufficiali fatti, tutte queste condizioni furono vinte? Sembra che sì. La vet-tura di guerra, della potenza di 30 cavalli, non offre per nulla l'aspetto troppo pesante e massiccio

della macchina rivestita d'acciaio esperimentata in Austria con qualche buon successo.

La vettura francese è tuttavia anch'essa com-pletamente blindata, ad eccezione delle ruote. Il conduttore ed il suo meccanico non sono visibili dall'esterno. I manovratori della mitragliatrice,

Vartiglieria automobile giapponese in Manciuria

(caricatura del tedesco Schnauferl),

situata nella parte posteriore dell'automobile, sopra una torricella che non lascia indovinare quando avviene lo sparo, sono ugualmente na-scosti. Tutti i particolari del congegno complica-tissimo sono tenuti segreti. Sono stati trattati non sul terreno della fantasia, ma affatto tecni-camente e militarmente.

La vettura di guerra, di recente provata, fece molte evoluzioni in aperta campagna, lungi dalle strade carrozzabili, e qualunque fosse il terreno, potè mantenere sempre una velocità di 30 chi-lometri all'ora. Essa ha superato alcuni fossati, larghi e profondi, in modo ammirevole. Fu sta-bilito in seguito di fare una manovra contro un battaglione di fanteria. La mitragliatrice, durante questo esperimento, tirò esattamente 1800 colpi in tre minuti primi. Secondo tutti i calcoli, non un uomo del battaglione sarebbe rimasto in piedi

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i piedi per terra, aprì il mantello e buttò sul ta-volo una grossa lepre e tre pernici.

Il gatto non fece che un sulto dal camino sulla tavola, ma si ebbe tale uno scapaccione dal gi-gante che andò a rincantucciarsi sotto la cre-denza.

— Buon giorno, signorie ! Manetta, caricami la pipa... e dammi un cicchetto. Ci vuole un bel coraggio a muoversi da Roma con questo tempo... Ne avremo per tutta la settimana; la posta non verrà per un pezzo e loro dovranno restar qui fino a st'aitr'anno !

— Poco male. Sentite: domani mattina andiamo a cacciare i lupi. Viene anche il sindaco e Michele...

— Ma domani è capo d'anno, si deve andare alla messa...

— Già la messa — ripeterono il sindaco e la guardia campestre.

— Che fa? Andiamo presto; il covo dei lupi non è lontano...

— No — fece l'oste — è al vallone del Diavolo, in mezzo alla faggeta... Lo so tanto bene che ci ho collocato due lacci di fil di rame, proprio mezz'ora fa...

— E allora? In un paio d'ore ci spicciamo, e se si perde la prima messa, andremo alla seconda.

Risolto questo caso di coscienza, tutto fu com-binato per la caccia, e la compagnia si sciolse per essere pronta l'indomani all'alba.

giormente temere le conflagrazioni fra le potenze, già formidabilmente armate. L'industria automo-bilistica, nella sua perenne evoluzione, porta ora la collaborazione dei suoi ingegneri ed operai all'artiglieria moderna. Il motore a petrolio, rac-chiudendo il massimo della forza nel minimo del

peso, pronto a funzionare immediatamente, viene ad imporsi come il cavallo di guerra ideale.

E' questo il secolo dell'automobile e del motore a esplosione : era dunque fatale che entrambi fos-sero chiamati a compiere una parte importante nelle armate moderne. Sergio Sergi.

r

l'acciaio austriaca, le ruote sono motrici, se vi è un differenziale in avanti, se la sospensione è jpeciale e se il chàssis è molto alto da tèrra.

Un vecchio adagio dice che preparando la guerra fi fortifica la pace. Auguriamo dunque che questo nuovo congegno automobilistico valga a far mag-

N<3TE CINEGETICHE l e a e e m d i e a p © d ' z i n n © I Per me, un capo d'anno senza neve non è un

I ;apo d'anno. È così bello starsene accanto ad una I jolla fiammata svolgentesi e crepitante sotto uno | li quei grandi camini ove può bruciare una fo-I resta, con dei bimbi dalle facce attonite che ascol-I ;ano le strane e paurose istorie che racconta il I vecchio di casa, mentre le fantesche girano intorno Ifra l'acciottolìo dei piatti e dei bicchieri, ed un I lento profumo di arrosto ricco di erbe aromatiche I riempie l'aria e solle-I fica le nari, il palato e I o stomaco ! I Dirò di più : il capo I l'anno ideale è quello I in montagna. I Riandando con la Inemoria n e g l i anni I she furono e frugando Iiella nebbia de i ri-I :ordi, un capo d'anno Ini appare in una I fianca visione di pic-I fili nevosi in un pae-I leilo bloccato, segre-I ;ato dal mondo, di-I nenticato da Dio e magli uomini, chè la lìiligenza era rimasta Isepolta tra la neve a Inezza strada, ed il I lostino si era salvato li stento da un assalto li lupi, cedendo loro 1 succo della corri-ipondenza e qualche pacco postale di tar-;ufi, di torrone e di panforte...

Poveri lupi ! Credo ae abbiano avuto per aarecchi giorni di co-ica; ma, in ogni modo, 'ecero anch'essi il loro :apo d'anno mangian-losi gli angurii ed i aaci che gli uomini e e donne si scambiano ler lettera in queste fircostanze, cosa che ;li animali non fanno.

R i cordo perfetta-nente. Eravamo due infici che per non pas-sare le feste a Roma ivevamo deciso, come ii f a c e va del resto utti gli anni, di pas-larie in montagna.

E presa la carta to-lografica ci mettem-

Ino in traccia di un paese altissimo, uno dei più Iti del gruppo montuoso e selvaggio dell'Appen-ino che spinge le sue vette selvose oltre le nubi el grandioso massiccio di Monte Vettore, ed in •reve lo trovammo: C... Detto fatto ; organizzammo ino zaino con lo stretto indispensabile, ci buttammo I fucile a tracolla, imbrandimmo l'alpcnstock e via Ha stazione. Arrivammo a C... sull'imbrunire on una fame da lupi ed un freddo... da cani. L'unico oste del paese, che doveva sfamarci ed

Ibernarci, era andato in giro per procurare un 'o' di selvaggina; trovammo la moglie, giovane e ubiconda che ci aspettava nella « sala da pranzo » ove erano radunate, preavvisate della nostra ve-uta, tutte le autorità costituite, rappresentate al sindaco che disimpegnava anche le funzioni i calzolaio (perciò il comune camminava bene !) laila guardia forestale e dal farmacista.

Toltici di dosso i mantelli, e bevuto un bic-hierino d'acquavite, ci sedemmo accanto al fuoco n attesa del pranzo. Chiedemmo subito informa-c i sulla caccia... — Molte starne, molte pernici, molte lepri e...

coltissimi lupi. — I lupi son venuti fino in paese; hanno forzato

a porta di un ovile e mi hanno portato via tre >ecore. Io e Michele abbiamo seguito le tracce sulla ieve e sappiamo dov'è il covo di quei briganti. Era il sindaco che aveva parlato.

Michele era la guardia forestale. Una eaccia al lupo solleticava enormemente il

nostro amor proprio di cacciatori. Che trionfo presso i nostri amici di Roma se avessimo potuto portare la pelle di un lupo dà noi ucciso !... Perciò avemmo entrambi la stessa idea e contempora-neamente la esternammo con le identiche parole:

— Perchè non andiamo ad ammazzarli 1 In quella la porta si aprì; una raffica d'aria ge-

lata fece vacillare la fiamma del camino e spense la lucerna; un enorme omaccione, tutto imba-cuccato entrò, si scrollò la neve di dosso, battè

Era ancora notte quando ci avviammo al val-lone dell'inferno. I l sindaco e la guardia cam-pestre procedevano innanzi guidati dal chiarore delle stelle che nel cielo nero avevano un fulgore così vivo, che dava ombra sul candore della cam-pagna. Abbandonata la via maestra salivamo l'erta della montagna cautamente, quando vedemmo le nostre guide fermarsi ed esaminare attente qualche cosa a terra. Ci avvicinammo.

— I lupi sono tornati al covo proprio adesso. Il vento non ha ancora ricoperto di nevischio le im-pronte delle loro zampe. Sono due, e grossi. Ora

non dobbiamo che se-guire le tracce, circon-dare il covo e scac-ciarli.

L'oste intanto pen-sava ai suoi lacci e ci manifestò la speranza che nnoalmenodeidue lupi fosse incappato.

E si convinse tanto più in questa ipotesi quando a v e n d o se-guito per un bel tratto le orme, si accorse che entravano in una fitta faggeta, quasi impene-trabile clie sovrastava la valle dell'inferno.

— Vedete - ci disse -i lupi d e v o n o aver p r eso per forza nn v i o t t o l o che io ho aperto con l'accetta e che porta all' uscita i miei due lacci . La caccia è bell'e fatta...

Intanto il sindaco e Michele erano spa-riti affrettandosi come segugi dietro le peste...

— Sta a vedere che mi guastano la frit-tata...

Ma in quella un grido acutissimofendè l'aria seguito da altri di mano in mano più angosciosi. Affrettam-mo il passo verso la macchia, quando ci vedemmo venire in-contro Michele, tutto sconvolto, tremante, che potè a malappena balbettare:

— Correte : il sin-daco è stato portato in aria da un grosso diavolo...

E si faceva croci su croci m o r m o r a n d o :

Gesù Giuseppe Maria... La messa ! il diavolo... L'oste, per nulla spaventato, gli gridò una pa-

rolaccia di sprezzo e compassione e s'avviò a gran passi nel viottolo facendoci cenno di se-guirlo... Dopo pochi passi, che vedemmo ? Cam-passi mille anni non me io dimenticherò mai.

A destra, sospeso ad un giovane faggio ed af-ferrato a mezza vita dal laccio sgambettava, e gnaolava pietosamente la prima autorità di C..., faccia a faccia con nn grosso lupo preso per il collo ed una zampa dai laccio di sinistra. I due corpi contorcentisi nel vuoto spiccavano sinistra-mente sul bianco della montagna e nei loro mo-vimenti si urtavano e si aggrappavano a vicenda con poca soddisfazione di entrambi, ma special-mente dell'uomo che aveva già ricevuto parecchi sgraffi sulla persona e perdeva gli abiti a bran-delli. Il fucile era caduto a terra per fortuna senza esplodere.

Una coltellata bene aggiustata mise fine alle torture dell'animale... intendo dire del lupo, mentre io e l'amico liberavamo il supremo ma-gistrato, e l'unico calzolaio di C.., dalle strette poderose del filo di rame.

Il giovane faggio, curvato fino a terra e tenuto fermo da un piuolo, era scattato quando il mal-capitato sindaco aveva posto il piede entro il laccio alzandolo come un fuscello.

E fu ventura che non era stato, preso per il

La vettura blindata esposta al Salon Automobilis'ico nel 1903.

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LA STAMPA SPORTIVA 13

collo, chè forse non saremmo giunti in tempo. Ma il Per finire della straordinaria avventura fu questo : il sindaco, irritato per l'eccessivo buo-numore dell'oste, andò in traccia della guardia campestre e rinvenutala che recitava giaculatorie e si batteva il petto, le impose di elevare ver-bale di contravvenzione contro il suo « impicca-tore, per caccia abasiva a mezzo di lacci » .

E fu con grande stento che io e l'amico per-suademmo l'eletto degli eletti di C... che la caccia agli animali feroci era sempre permessa, ed in qualunque modo

— Ma io non sono un animale feroce ! — Feroce no, ma animale s ì !

La pelle del lupo famoso sta ora appesa ad una parete del mio studio; e quando la guardo, mi prende una voglia matta di ridere, quasi che invece di essere la pelle di un lupo, fosse quella del sindaco di C..., paese che non posso nomi-nare perchè quel sindaco fa sempre il calzolaio, e quel calzolaio fa ancora il sindaco !

Giovanni Toltali.

Jl grido di guerra dei neo-ze landesi f oo t - ba l l e r s

I neo-zelandesi, i forti battitori del foot-ball, dopo la loro trionfale tournée in Inghilterra, hanno spiegata vittoriosamente la loro valentìa contro il team del « Racing-Club » , una squadra fra le più provette e agguerrite di Parigi e di Francia.

Essi hanno dato prova di una superiorità stra-ordinaria, e alla fine della partita riuscirono a conseguire 38 punti, 6 essais, 4 goals, contro 8 punti, 1 essai e 1 goal. La squadra dei neo-ze-landesi è composta di uomini di grosso taglio, robusti, che vestono completamente in nero, im-bottiti di lana alle spalle ed alle clavicole. E' diventato famoso il loro grido di guerra che lan-ciano prostrati sulla pelouse prima d'ingaggiar la partita: Au Aroha. Akarana Pango kia kaha ; che suona così in italiano : « Amo Dio. Neri, siate forti » . I neo-zelandesi ritorneranno presto in patria, e per le belle vittorie ottenute nel nostro continente, ha deciso il governo loro di pensare alle spese di questo lungo viaggio.

Ecco il loro bilancio : 33 matches giuocati in Europa, importanti la egregia somma di L.620 mila.

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LA DIREZIONE.

N O T E D ' T P P T C A II nuovo stallone " Wa ln Scott „.

Uno fra i giornalisti più competenti in materia d'Ippica, che cela il suo nome sotto il pseudonimo di Hector, scriveva giorni or sono sul Pesto elei Carlino :

« Sparsasi la notizia che Cappellari e Lamma sa-rebbero scesi in pista coi due nuovi stalloni molti ama-tori del trotto pre-sero martedì la via dell'ippodromo.

« Giuseppe Bor-gatti, entusiasta del suo nuovo acquisto, faceva, c o n t o r n a t o da tutto il personale a lui dipendente, gli onori di scu-deria.

<•. T r o v a m m o Wain Scott fuori del box in attesa che gli venissero posti i finimenti: intanto Cappellari dopo avergli le-gata la l i n g u a , dava gli ultimi tocchi alla toilette dell'americano.

« Bellissimo ca-vallo, questo figlio di nn Wilkes, che lascia a prima vista un'impressione profonda. Baio chiaro lucente, la testa vivace, occhio grande, spaila forte e ben sviluppata, su cui si attacca artisticamente un collo da puro sangue, reni ben distesi, migliori assai di quelli che una brutta

Il nuovo stallone

fotografia ci aveva lasciato vedere, e nn poste-riore abbastanza solido; piuttosto leggero nel-l'anteriore al disotto del ginocchio.

« Ammirabile silhouette, da cui emana una distin-zione raramente veduta, con un'armonia perfetta, intonata a delle linee svelte ed eccezionalmente aristocratiehe. Così m'è apparso Wain Scott, il cavallo di cui tante cose si sono dette e sul quale si sono fatti infiniti e disparati apprezzamenti: io posso affermare soltanto che nelle sue vene scorre

un sangue dei più eletti e che in America egli ha lasciato un record ufficiale di 2',10" 1/4; una cifra che parla chiaro e che s'impone; questa velocità, è pur vero, il cavallo, giunto dall 'Ame-rica in condizioni poco favorevol i , non l'ha ripetuta in Europa, dove non potè ancora affermarsi nelle esibizioni fatte a Vienna e Baden. Attualmente ap-pare in ottime condizioni di sa-lute, ed io m'au-guro, per l'amico Borgatti, che il cavallo possa cor-

m • 0 .. r i s p o n d e r e alle Wain Scott. r . • , , aspirazioni del suo p r o p r i e t a r i o , il

quale ha affidato nei suoi garetti parecchie mi-gliaia di corone austriache.

« Il valore del cavallo sarà pari alla sua bellezza ? « La primavera ventura, ormai non lontana, ce

lo dirà » . « Hector » .

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LA STAMPA SPORTIVA 15

Notiziario Sportivo i D T O l f t C H B l L I S A e

" ** La Commissione organizzatrice del loncorso turistico per la « Coppa d'Oro » a deciso che il circuito comprenda tutti veicoli automobili divisi in tre cate-orie. Per la categoria vetture pesanti il ercorso è stabilito in km. 4500, da farsi a 12 giorni. Per le vetture leggiere e etturette il percorso sarà ridotto a 2500.

Numerose iscrizioni si hanno per I i'meeting automobilistico della Florida. ,a Francia sarà rappresentata da 4 Dar-acq, 2 Rénault, 1 Rirhard-Brasier, 1 De hétrich, 1 Bayard: l'Italia da 4 Fiat, Itala, 1 Zust; la Germania da 3 Mer-

édès; l'Inghilterra da 1 Napier; il Belgio la un Pipe. La vettura europea più potente sarà

ma Darracq di 200 cavalli. A , Martedì sera, alle ore 21, nella pa-

estra ginnastica della scuola elementare lonviso, in via San Quintino, 7, ebbe uogo l'inaugurazione del nuovo corso di ezioni della scuola per meccanici e con-luttori di automobili. Non erano più 50 tè 100, ma parecchie centinaia gli allievi scritti al secondo anno, che ieri sera af-ollavano l'aula scolastica. Il successo riportato dal primo corso

ella scuola ci doveva fare registrare 'odierno resultato. Il presidente della cuoia cav. Goria-Gatti riassunse con un ungo discorso il primo anno della scuola, icordò i suoi patrocinatori e salutò i ecchi e nuovi allievi. Spiegò il pro-;ramma del nuovo corso, che sarà più rratico che teorico. Infatti le lezioni che 'erran no impartite agli allievi riguarde-•anno l'accensione, il montaggio, e smon-taggio delle gomme. Seguiranno delle ìonferenze sui divergi sistemi di mac-;hiue. All'avv. Goria segui l'ing. Carlo Frascari, il quale intrattenne l'uditorio sul tema: « I nuovi orizzonti dell'auto-mobilismo ».

Terminata la conferenza, che riscosse vivi applausi, l'ing. Marenco, il solerte segretario della scuola, annunciò agli allievi che le lezioni saranno riprese col giorno di martedì, 9 gennaio, e sussegui-ranno tutti i martedì, giovedì e sabato, alle ore 21,45.

Fra i nuovi allievi della scuola vi sono ufficiali, professionisti, soldati e operai.

»*.fcL'Automobile- Club di Milano ha man-dato una circolare ai soci per formare una carovana automobilistica da Milano a Pa-lermo in occasione della prova turistica per la Targa Florio, dietro invito del ca-valiere Florio.

*** E in costruzione uno dei più celeri automobili per l'imperatore Guglielmo e propriamente da una società italiana, che ha già fornito un automobile all'Impe-ratore di Germania. I l nuovo automobile avrebbe la forza di 70 cavalli percorrendo in un'ora 120 chilometri.

Correrà quindi più rapidamente del più celere treno tedesco — quello Berlino-Amburgo — che percorre 90 chilometri in un'ora.

Il nuovo automobile avrà dei riflettori che rischiareranno la via a 200 metri di distanza.

*** Théry, vincitore della Coppa Gor-don-Bennett, lascia lo stabilimento Ri-chard-Brasier per fondare una fabbrica di automobili in proprio nome. Conduce seco l'alto personale, il capo-disegnatore, il capo di studi, i contromastri e un gran numero di operai.

*** I giornali sportivi di Parigi si in-teressano del Gran Premio dell'Auto-mobile-Club francese.

Il circuito della Brie sembra dover es-sere scelto per la gran corsa dell'anno.

gieuswo *** Numeroso pubblico accorse dome-

nica al Velodromo d'Inverno. Eccovi i risultati :

Match a tre (biciclette, prof, velocità) — Prima prova: 1° Poulain; 2" Van der Born; 3" Friol.

Seconda prova : 1" Ponlain ; 2° Van der Born; 3° Friol.

Match O' Connor-Caron (dilettanti; 10 chilometri) — Il jockey è battuto per due giri da Caron.

Corsa di 50 chilometri (con allenatori) - 1» Ingold, in ore 1,2'; 2° Butler, in ore 1,2'20"; 3° Cornet, ad un giro; 4° Dupré, a quattro giri.

*** A Livorno si è svolta una gara di classifica della corsa di velocità dei cento metri col tempo massimo di 15 secondi, indetta dalla scuola di educazione fisica Flangar non Flectar.

Risultarono: 1* Bruno Miniati, pre-miato con medaglia d'argento di primo grado e diploma, in 12"; 2° Ottorino Bardi, in 13", con diploma di medaglia d'argento di secondo grado; 3° Raffaele Mei, in 13" 3 5, medaglia di bronzo; 4° Francesco Mirocotti in 14"; 5° Luigi Ri-medotti in 14" 3/5.

A T L E T I S A

.*** Il Campionato mondiale di forza è di questi giorni terminato a Parigi. Nella

classifica finale dei dilettanti figurano: 1® Scheweitzer, campione di peso minimo, con punti 940; 2° Péchaud, punti 870; 3" Legueville, punti 800.

Nella classifica dei professionisti figu-rano: 1° Bonnes, punti 2489 ; 2» Jean Francois le Brétnn, punti 2450 ; 3® Emile Deriaz, punti 2425; 4° Victorius. punti 2374 ; 5° Empain, punti 2335 ; 6° Maurice Deriaz, 2282 ; 7° Cardi, 2120; 8" Poiré; 9° Lamiral ; 10° Gaumont; 11° Léonardi ; 12® Lei eh; 13° Ronco; 14® Laurent; 15® Gargemel.

SPORT PEDESTRE *** Il giornale Gli Sporte di Milano

aveva assegnato due medaglie d'oro ai detentori del record podistico dell'ora di marcia e di corsa per il 1905.

I l record di corsa era detenuto dal po-dista Ferri con chilometri 17,459.

In piazza di Siena, a Roma, control-lato dal rag. Balestrieri, cronometrista dell'Unione podistica italiana, dal presi-dente del Club sportivo «V i r tus» , dal signor Tito Masini, della Società podi-stica «Laz io » , dal signor Avataneo, della Società ginnastica «Roma» , dal corri-spondente romano degli Sporta, sig. Lello Garinei, il forte podista romano, della Società podistica « Laz i o » , Pagliani, ha battuto il record di Ferri coprendo in un'ora chilometri 17,810,80. E' questo un tempo straordinario che difficilmente sarà superato. Alla prova assisteva molta folla che vivamente applaudi il Pagliani.

Domenica il signor Balestrieri, della « Virtus » ha compiuto la prova per la conquista del record dell'ora di marcia. Assisteva una granfie folla. La marcia è rimasta interessante, svolgendosi su pista ottima. Il forte marciatore è partito alle ore 10,30 precise. Egli nell'ora ha coperto chilometri 11,867, controllato da apposita Giurìa, essendo assai dubbio il record de-tenuto dal signor Sgherlino di Torino. Si attende una decisione dell'Unione Po-distica Italiana per sapere se a Balestrieri od a Sgherlino tocchi l'onore del record.

*** Domenica, sul percorso Parigi-Ver-sailles-Saint-Cyr e ritorno (km. 50), ebbe luogo il maeth fra Ramogé e Péguet.Vinse il Ramogé.

*** Promosse dalla locale Società Leo-nidas, ebbero luogo le corse podistiche sul percorso: piazza Chiodo, viale Sa-voia, Muro di cinta, viale dei Colli e via Chiodo (km. 9), a Spezia.

Partirono dal traguardo venti podisti appartenenti alle due Società Leonidas e Club-Spezia.

L'arrivo venne effettuato in un tempo massimo di minuti 25 1[2, abbassando il record di un minuto rispetto alle corse degli anni scorsi.

Giunsero primi i seguenti corridori: 1. Pietro Lamperti, della Leonidas —

2. Antonio Doro, idem — 3. Enrico Pa-scucci, idem — 4. Domenico Barelli, del Cl,ub-Spezia — 5. Vincenzo Cersi, della Leonidas — 6. Edoardo Bini, idem — 7. Gio. Battista Boccardo, idem — 8. En-rico Pasquali, idem — 9. Ernesto Espo-sito, idem.

*** Sulla pista del Valentino si è svolta una gara podistica per giovinetti allievi di società sportive, di m. 3000, organiz-zata dallo Sport pedestre Atalanta. Riuscì interessante. Giunse primo Gaidano, del-VAtalanta. in 12 minuti — secondo To-setti dpìl'Excelsior, a 50 metri — terzo Zanotti dell' Atalanta — quarto Pastore — quinto Bosco — sesto Armondini — settimo Tarditi. Cinque si ritirarono.

*** I l record dell'ora della corsa a piedi è stato battuto sulla pista del Velodromo di Lilla. I l campione podista Prevòt ha percorso 18 km. e 285 m. nell'ora, e nella mezz'ora 9 km. e 284 metri.

*** Il giovane Club Sport «Robur» ha preso sede in via Po, n. 26.

IPPICA *** Si sono chiuse le iscrizioni delle

cavalle gravide pel Derby 1909. Esse sono ben 88, cosi suddivise: Conte

Bastogi 1, E. F. Bocconi 6, fratelli Brena 5, A. Chantre 3, A . Dall'Acqua 4, Conte della Gherardesca 1, G. Della Torre 1, principe Doria Pamphili 6, B. L. Gua-stalla 1, H. Hartley 2, cav. Baschieri 4, Petit Ecnrie 2. Razza Carmignano 2, Razza Casilina 5, Razza Volta 7, Rodo-canacchi-Bastogi 2, A. Kook 2, H. Hook 2, T. Kook 4, Scuderia Torinese 1, Sir Eholand 12, R. Sineo 8, F. Tesio 4, prin-cipe Trivulzio 3.

ALPINISMO *** Due coraggiosi alpinisti, avv. Al-

legra Ettore e Lossetti Ernesto, seguiti da un portatore, certo Triboli Celestino, di questi giorni raggiunsero la vetta del monte Cistella, discendendo poi felice-mente a Mozzo per la Costetta.

Nelle ultime elezioni della Sezione di Genova del C. A. I. riuaeirono eletti: a presidente signor Lorenzo Bozano, a

vice-presidente Marchini Eugenio, quindi Beraldi, Galliano, Dellepiane, Rovereto e Bertucci.

*** Gli studenti soci della Sezione Uni-versitaria del Club Alpino Italiano di Milano, fecero un'ascensione alla Grigna per salutarvi l'anno nuovo. Il gruppo, capitanato dallo studente Scotti, era com-posto dagli studenti Wiget, Crosti, Ar-rigoni, Sangregorio, Mandelli, Rusconi, Tansini, Rossi, Tomè, Bianchi e dal re-dattore del giornale Gli Sports.

Il tempo fu bellissimo, la salita da Pasturo buona, ma il freddo di un'inten-sità tutta polare. Ciò nonostante gli stu-denti salutarono allegramente il novello anno.

La discesa ad Esino, piuttosto difficile, riuscì senza incidenti.

SCHERMA *** Ha fatto ritorno dall'America il

maestro di scherma Luciano Mérignac, il quale ha portato ottime notizie del Pini. E' questi suo compagno d'insegna-mento al Jockey-Club di Buenos Aires.

3,*:l! L'accademia schermistica al teatro Vittorio Emanuele a Messina, in onore del maestro Munago, riuscì brillante-mente.

I l maestro Alajmo fu festeggiato in un assalto col maestro Tagliaferri.

I due campioni svolsero un assalto di fioretto -energico e veloce e con fasi riur scitissime.

Vennero più volte applauditi.

NUOTO *** Nonostante il freddo intenso, a

mezzanotte del 31 dicembre nove nuota-tori delle Società sportive romane si sono gettati nel Tevere per salutare cosi il nuovo anno. L ' acqua segnava 8,1 e l'aria 1.7. Parecchi curiosi assistevano alla caratteristica prova.

CANOTTAGGIO I canottieri delia Sooietà Italia

invieranno anche quest'anno un'imbar-cazione a Nizza per prendere parte alle regate che colà si terranno prossima-mente.

LOTTA *** Paul Pons, vincitore della Cintura

d'oro e della Coppa di Francia, ha sfi-dato Padoubny, campione del mondo, per un match. Il sensazionale incontro avrà luogo a Parigi.

CINEGETICA *** Nei giorni passati nella riserva della

Società della caccia di Mesola (Ferrara) ebbero luogo alcune battute alle quali presero parte i soci : principe Potenziani, duca Massari, conti Olao e Giovanni Go-linelli, deputato Ravaschieri, senatore Rossi-Martini, nob. Giorgio Traxler, cav. Carlo Calderoni, cav. Francesco Mim-belli, marchese Carlo Ridolfi e cav. To-nietti sotto la direzione dell'ing. Luigi Costantini.

Furono uccisi: 36 fra cervi e daini, 174 lepri, 523 fagiani, 10 beccacce e 640 folaghe.

Tempo splendido, favorevolissimo a questi risultati veramente eccezionali.

*** Una brillantissima partita di caccia ebbe luogo nella riserva dell'Abbadia di Fiastra del principe Giustiniani Bandini a Macerata.

Presero parte alla cacciata il marchese Francesco Paolo Spinola, il march. Ghe-rardo Rangoni, il principe Giambattista Rospigliosi, l'avvocato Mario Marchini, don Carlo Giustiniani Bandini duca di Mondragone e don Sigismondo Giusti-niani Bandini.

Furono uccisi 53 fagiani, 27 lepri e 50 beccacce.

Foggia, 1. — Al rastello, che ebbe luogo sabato 30, sul lago di Lesina, par-teciparono nove cacciatori di Lucerà e due di Foggia del locale Circolo dei Cac-ciatori. Morirono duecentocinquanta fo-laghe. Non si fece di più per io scarso numero dei barchini. A. P.

TIRO *** La Gara popolare al Tiro di pi-

stola del 1905, della « Società del Tiro a segno e Tiro a volo » a Pistoia, si è chiusa il 31 dicembre passato, ed ecco l'elenco dei premiati nel 1905.

Alia distanza di 18 metri vinsero la medaglia d'argento smaltata i seguenti signori : Giraldi Luigi, Consolmi Fede-rico , Giani Luigi, jacquier Mario, Jacquier Giuseppe, Jacquier Vittorio, Puccinelli Sannini Luigi, Baggiani Ro-meo, Follini Azzolino, Meyer Carlo, Ro-manelli Renzo, Mazzoni Giuseppe, Melli Angiolo, Pini Enrico, Baccetti Alessan-dro, Faldi Leopoldo, Dottefani maggiore Mario, Vagnetti Italo, Naldoni Giuseppe, Lotti Alessandro, Linari Riccardo e Ricci Leonardo.

Per il maggior numero dì serie complete :

1. Lotti Alessandro (16) medaglia d'oro di 3° grado — 2. Baggiani Romeo (6) medaglia d'argento di 1» grado.

Per il maggior numero di sagome : 1. Lo t t i Alessandro (54) medaglia d'oro di 3° gr. — 2. Baggiani Romeo (25) medaglia di argento di 1® grado.

Distanza metri 25 — Vinsero la meda-glia d'argento smaltata iseguenti signori: Jacquier Vittorio, Daddi Walfredo, Giani Luigi,Montagni Giovanni, Melli Adolfo, Pini Enrico, Baccetti Alessandro, Bag-giani Romeo, Dottefani maggiore Mario, Faldi Leopoldo, Consolmi Federico e Lotti Alessandro.

Per il maggior numero di serie complete". 1. Jacquier Vittorio (25) medaglia d'oro di 3° grado — 2; Lotti Alessandro (9) Medaglia d'argento di 1° grado.

Per il maggior numero di sagome: 1. Jacquier Vittorio (50) Medaglia d'oro di 2° gqado — 2. Lotti Alessandro (29) Me-daglia d'oro di 3° grado.

*** Ecco i risultati delle gare di tiro svoltesi domenica nello stand di Precotto:

Tiro N. 4. — 1. e 2. premio divisi tra Stagni Federico e Bareggi rag. Carlo con piccioni 10 su 10.

Tiro N. 5. — 1. premio, Montecuecoli march. Camillo con piccioni 17 su 17; 2. e 3. divisi tra De Lazara Francesco e Nocca Gaetano, con 16 su 17 ; 4. Riva Giuseppe, con 13 su 14; 5. e 6. divisi tra Osculati avv. Rinaldo e Castoldi Remo, con 11 su 12.

Tiro N. 6. —- 1. e 2. premio divisi tra Melli Eugenio e Moro avv. Federico, con piccioni 5 su 5.

Tiro N. 7. — 1. e 2. premio divisi tra Nocca avv. Gaetano e Titella Rodolfo, con piccioni 10 su 10.

Tiro N. 8. — 1. premio sig. Lainati dott. Antonio, con piccioni 10 su 10; 2., 3. e 4. divisi tra Perego nob. Alessandro, Barbiano di Belgioioso d'Este principe Emilio e Belloni Enrico con 9 su 10 ; 5. Fano Umberto, con 8 su 9; 6. e 7. di-visi tra Nava Cesare, Manlio Ognibene, Pollastri Francesco, Moro Federico e Nava rag. Luigi con 7 su 8.

Tiro N. 9. — 1. e 2. premio divisi tra Grosselli nob. Ippolito e Vanin rag, Emi-lio, con piccioni 11 su 11.

*** Ecco l'esito del tiro al piccione di Varese :

Tiro di prova — 1. premio Guarnieri Cesare; 2. Colombi Antonio ; 3. Bonicchi Ferruccio.

Tiro generale — Il primo, secondo e terzo premio furono divisi fra Mozzoni Emil o, Tirotti Giulio e Schianini Luigi.

Tiro finale — Primo e secondo premio divisi fra l'avv. Tirotti e il ragioniere Luigi Refiaelli.

*** Ecco i risultati degli ultimi tiri di Montecarlo:

I l Premio Gajoli (handicap) ha riunito ventisei tiratori. I signori Spalfiing a 21 metri e Paccard a 24 metri, uccidendo 6 piccioni su 6, divisero il primo e se-condo premio. Mazonrine, a 27 metri e mezzo, uccidendo 5 piccioni su 6, vinse il terzo premio.

Le altre poules furono guadagnate da Davies, Mazonrine, Mackintosh e Ker.

Al Premio Curling hanno preso parte ventisei tiratori. Il tiro si è effettuato a 26 metri.

I primi due premi furono divisi fra Mackintosh e Paccard, uccidendo 10 pic-cioni su 10.

II conte Czernin, uccidendo 10 piccioni su 11, vinse il terzo premio.

Le altre poules furono vinte dal Conte di Robiano, Chase e Ker.

*** Sabato, alle ore 14,30, si ripresero le gare di tiro al piccione nello stand della Villa Marchesa, col seguente ri-sultato .

Tiro generale al piattello— 1. Moutaldo, 2. Auchentaller, 8. Demolite, 4. Boero.

Seguirono le poules libere optional al piccione, vinte da Gresy, Filippi e Pizzi.

Domenica continuarono le gare di tiro al piccione.

La poule d'apertura « Optional » al piccione (25 metri) venne divisa fra Gresy, Poggi e Flaché.

Nel tiro generale handicap al piccione (5 piccioni, da 22 a 26 metri) divisero il primo, secondo e terzo premio i signori Gresv, Chiantore, Auehentellar; 4. pre-mio L. M. Poggi ; 5. diviso fra Pezzi e Flaché. La poule al piattello venne di-visa fra Flaché e Demonte.

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lo LA STAMPA SPORTIVA lì

DAL TACCUINO DELLO SPCRTSMAN ATTRAVERSO IL BINOCCOLO

Al Regio s'alternano alle frasi pos-senti di Siegfried le melodie leggere di Madame Butterfly. Frattanto si sta alle-stendo la Dannazione di Faust di Berlioz. Il pubblico affolla ogni sera il rinnovato nostro massimo teatro.

*** Al Vit torio Emanuele continua le sue rappresentazioni, con un successo in-vidiabile, il Circo Equestre, diretto dal Manetti.

Al Carignano Ermete Zucconi non sa decidersi a cambiar di programma, visto che col Cardinale Lambertini la «cassetta» è ogni sera rigurgitante di fior di quat-trini.

*** All 'A l f ier i trionfa una volta ancora il carissimo Testoni, il quale ha risolto il problema del Quieto vivere, guada-gnando decimi su decimi.

Al Rossini il consueto programma e nessuna novità in vista. Ma Cuniberti ha i suoi habitués e gli bastano.

*** Al Gianduia i fratelli Lupi prepa-rano una gustosa e divertentissima biz-zarria ed hanno giurato di diventare mi-lionari. (i *** Al Romano spettacolo eccentrico, gran pubblico e molti applausi.

rigi, A. G. Lombardo ha preparato del-VAutomobile un numero speciale che per la ricchezza delle incisioni, e per il va-lore della materia, e per la sua eclettica distribuzione tipografica è riuscito degno del massimo favore del pubblico.

Col collega ci congratuliamo cordial-mente.

Redatto interamente in francese dal signor Costa, e dedicato esclusivamente &IVItalie automobile/iu Salon 1905, illustra ^ tutte le grandi marche italiane che figu- ' ravano alla grandiosa Esposizione pari-gina.

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tronato della sua famigli i Doria-Pam-phili, è stato celebrato il t atrimonio re-ligioso di Donna Orietta oria col noto sportsman conte Febo B rromeo.

Alla cerimonia assisteva tutta l'aristo-crazia di Roma o che vive in Roma. Erano presenti, fra le altre dame, la principes a di Rignano, la contessa Della

b Somagìia-Taverna, la princi-pessa Di Sonnino, la contessa Rasponi, la duchessa di Tea-no, la contessa Gianotti, mon-signor Stonor e mons. Du-chesne, il duca di Avella, il principe Colonna, il principe Odescalchi, il conte di San Martino, il marchese Capra-nica, il Gran Maestro dell'Or-dine di Malta, il comm. Apol-loni, il principe di Civitella-Cesi. Della società milanese, oltre alle sorelle dello sposo, erano presenti la principessa Trivulzio, la contessa Schei-bler, il principe Trivulzio, il conte Greppi, il duca Visconti di Modrone, il conte e la con-tessa Lomellini, ecc. — Alla illustre coppia la Stampa Spo, tiva porge i migliori augurii.

NEL MONDO COMMERCIALE SPORTI fO

*** Il crescente sviluppo dell'industria automobilistica italiana faceva sentire vivo il bisogno che qualche casa nostrana si dedicasse esclu-sivamente, e con serii inten-dimenti, al commercio degli accessori e pezzi staccati, a complemento di quelle mac-chine che con tanta cura, e con altrettanta fortuna, ven-gono fabbricate nelle nostre

officine. Di questo bisogno si è fatto in-terprete un giovine pieno di ardimento e di attività, il sig. Domenico Filogamo, il quale da parecchi mesi ha impiantato, sotto la ragion sociale di Filogamo e C., un grandioso magazzino, via dei Mille, 24, di vendita di tutte le migliori novità meccaniche create in servizio dell'auto-mobilismo.

Al sig. Filogamo auguriamo che la for-tuna continui a sorridergli.

Decisamente Torino è divenuto il primo centro dell'industria automobili-stica. Abbiamo dato pochi numeri ad-dietro l'interminabile lista di fabbriche costruttrici. Oggi dobbiamo presentarne un'altra, la Società Anonima Taurus, co-stituitasi con un capitale di mezzo mi-lione. Direttore attivo di questa società è sempre il sig. Carlo Quagliotti, il quale prima era il proprietario dell'importante autogarage portante il suo nome. E pare che la lista non sia finita ancora. Ma benissimo !

CONCORSI ED ESPOSIZIONI Esposizione di Milano — 1906. — Lo

stabilimento Stefano Johnson, di Milano, ha assunta la coniazione dell'artistica medaglia commemorativa dell' Esposi-zione, come pure quella delle medaglie di premiazione. Per quest'ultima il com-mendatore Federico Johnson, per darle grande importanza artistica, ha deter-minato di indire un concorso fra gli scultori italiani col premio cospicuo di L. 5000.

IL CAI- ,hRI0 SPORTIVO

15-18 uenii- i. — Bombay - Concorso tu-ristico nell'Im'.a occidentale.

16 Gennaio. — Torino - Assemblea ge nerale dell'Unione cacciatori del Pie-monte.

20 Gennaio. — Berlino - Riunione dei varii Automobil-Clubs d'Europa pel Cir-cuito Europeo. — Roma - Gran Concorso Ippico Nazionale « Pro Calabria ». — Parigi - Gran « Cross-Country» podistico coli'intervento dei campioni inglesi.

21 Gennaio. — Napoli - Accademia di scherma.

CORRISPONDENZA AI CORRISPONDENTI. — Avver ^

tiamo tutti i nostri corrispondenti che I nella giornata di lunedì venne loro I spedita in plico raccomandato la nuova j tessera pel 1906.

Genova. G. Capurro. Oi dispiace. Siamo I già provvisti. Grazie e saluti.

Menaggio. Pozzala. Grazie dell'abbona-mento. Inviamo tessera.

Palermo. Salvatore Tranchida. Già prov visti. Giazie.

Pisa. Assidui. Non mancheremo di ap-pagare il loro desiderio. Come vedono pubblichiamo in questo numero le nuove importazioni.

Varese. E. Malinverno. Grazie della fotografia.

Berlino. Schwarz. Ci dispiace. Siamo provvisti.

Foggia. Pedone. Spedita tessera. Ci invìi articoli di caccia. Saluti, Verona.

Savona. Unione Ginnastica « Sempre Avanti». Ricevuto, al prossimo numero.

Monaco Baviera. V. Ceriari. S- abboni al giornale e la favoriremo.

Venezia. Zanetti. Ma perch' yuelo spe-dire a casa mia la corrispon .onzar La diriga presso il giornale. V . G.

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LA STAMPA SPORTIVA 19

Il P N E U M A T I C O

dopo aver dimostrato nella Corsa per la

COPPA WANDERBILT di essere

il Pneumatico più resistente prova di essere anche

IL P I O T I C I ) PIÙ VELOCE battendo il 30 Dicembre ultimo scorso su Yettura DARRÀCQ, condotta da HÉMERY

il Record del J(i/omefro lanciato in e pari a

175 Km. alt ora H É M E R Y anche in questa prova montava P n e n i B P ^ L O P

di tipo uguale a quello che giornalmente Tiene conse-gnato alla clientela*

THE DUS^LOP FNEUÌ8AT1C TYRE C. (CONT.) L.TD V i a F a t e b e n e i r a t e l l i , n u m . 1 3 — M I L A N O — V i e » F a t e b e n e l r a t e U i , a U m . 1 3

Page 20: I M M B B B B B fl • • nuot - Canottaggi - Yaetao ot SPORTIVA35909/datastream/... · 2017. 11. 4. · - MILANO Piazza Macello 2U2, 3 Via Montevideo TORINO Via Mari Vittoriaa 22-2,

20 LA STAMPA SPORTIVA lì

P 1 i vero Successo i

I hanno ottenuto al

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i i I n i RAPID

novità, la più logica soluzione della trasmis- \ i

É sione a cardano.

iSocietà Torinese Au,sobilli 1 l i » .

È PONZO GIOVANNI, G e r e n t e r e s p o n s a b i l e .

il - O f f i c i n e B a r r i e r a d i f l i z z a

La Stampa Sportiva viene stampata nella Tipografia Roux e Viarengo.