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Anno X I I I . TORINO, 18 Ottobre 1914. N. 42

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Il Campionato Ciclistico Italiano su strada

Costante Girardengo (Maino-Dunlop), vincitore del Campionato Italiano professionisti su strada, nel quale giunsero 2° Luigi Lucotti e 3° Giuseppe Azzini.

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LAt STAMPA SPORTIVA 5

fl S. SIRO IN AUTUNNO C U Criterium ha veduto la conferma della forma

Eubblica e il trionfo delle femmine. I due dati sem-rerebbero contraddicentisi in rapporto alla bontà

della generazione 1912. Da un lato la regolarità dei risultati è generalmente ritenuto uno dei migliori sintomi per giudicare del valore di una produzione: per contro è quasi un postulato la convinzione che il successo delle femmine non parla a favore della qualità della produzione medesima.

In attesa che gli eventi futuri risolvano l'enigma ci piace constatare che Oriore ha vinto dabuonsog-fetto. Sopraggiunta prima delle tribune sui cavalli

i testa li passò senza indecisione, distendendosi in una bellissima azione, per battere nettamente Galli-flora, En qui ritenuta la migliore della sua annata e che dovrebbe attraversare un periodo di surmenage, Claudia Lorena, Aquilone e altri.

Figlia di Spartivento e Mrs. Botha, Oriore è uno di quei felici acquisti ai quali ci ha abituati da tempo Sir Eholand. Essa pro-viene dall'allevamento del colonnello Meschieri, che in questi successi troverà un platonico compenso delle scarse soddisfazioni che procurano agli alle-vatori i mercati del puro sangue italiano.

Non imponente come modello, Oriore ricorda, sotto parecchi aspetti, la configurazione svelta e nervosa del padre suo Spartivento. La vincitrice del Criterium deve inoltre possedere ottime doti di resistenza legatele dal-l'avo Le Sancg, doti che potrà fare maggiormente apprezzare sulle più lun-ghe distanze del Crite-rium Internazionale e del Premio Chiusura.

Poco a dire degli altri. Galliflora risente di uno sfruttamento non indiffe-rente, Claudia Lorenaiovnì una corsa onesta, ma deve essere di qualche chilo inferiore alle due fortunate coetanee, Aqui-lone ha disilluso parecchio i suoi sostenitori cedendo alla distanza e gli altri, per ora, non possono pre-tendere che alla parte di comparsa nelle grandi prove.

Altra interessantissima giornata fu quella cul-m i n a t a nel P r e m i o Trenno, un handicap ben dotato e sempre favorito da gran numero di con-correnti. Anche l'attuale riunì allo starter ben quindici cavalli che par-tirono discretamente alli-neati: e la vittoria sarebbe rimasta a un outsider, a un soggetto completa-mente abbandonato dal pubblico, se uno sciocco incidente avvenuto p e r cause non ancora b e n definite, non avesse tolto sul finire della corsa questo valido concorrente dalla lotta. Tartaruga, mentre trovavasi ben av-vantaggiata a cento metri dall'arrivo, urtò nello steccato cadendo e scompa-rendo dall'azione finale. La vittoria rimase, così, a Cecilio, altro outsider, che diede un dividendo di 423 lire per 10 : esso battè facilmente Trovador, Ten, Atena per le piazze facendo trionfare per la seconda volta i colori del principe Triombico in questa prova.

La lunga teoria che si snodava attraverso l'ippo-dromo per guadagnare l'uscita a corse ultimate ci ha fatto ricredere in parte sul concorso di spettatori che avevano presenziato al Premio del Sempione. Certa-mente l'assistenza del pubblico alla massima prova autunnale non fu pari all'importanza dell'avveni-mento nè ai concorsi degli altri anni : ma fu sempre superiore alla prima impressione ricevuta e plasmata sulla giornata grigia, fredda, tristemente autunnale.

Lo sport, quasi volesse vendicarsi dell'ostilità del tempo, fu per contro brillante, interessantissimo, raggiunse il diapason maggiore nella massima corsa, con uno di quegli arrivi che trascinano all'entu-siasmo anche lo spettatore indifferente, apata, pre-sente alle corse per dovere di mondanità.

E parliamo subito, allora, di questo riuscitissimo Premio del Sempione, che, ancora una volta, assurse alle vette più brillanti dell'emozione sportiva.

Tutti i dodici iscritti si presentarono regolarmente in pista formando uno di quei lotti imponenti che la selezione naturale mediante la molteplicità delle corse rende oggi difficili a riscontrarsi. Assente Sigma, che

non resse al lavoro preparatorio, il plotone compren-veva Prometeo, vincitore dell'Omium e del Saint-Léger, Peerless, la puledra americana vittoriosa del Premio Principe Amedeo, Nettuno, il ben noto performer del Parioli e del Derby 1913, Saturno, già vittorioso di questa stessa prova due anni or sono, il valoroso Quirido, dalla tempra adamantina malgrado l'accu-mularsi degli anni sulla sua groppa, Ryan, Tramonto, Brunelleschi, Airy, Domenìchina, Cecilio, Anfione che in più di un'occasione avevano dimostrato di saper ga-loppare e di lottare vantaggiosamente anche con av-versari di prima classe.

Favoritissimo era Prometeo. La corsa grande, for-nita tre settimane prima nel Saint-Léger si affac-ciava subito alla mente della maggioranza in cerca di un favorito. L'immensa superiorità di allora faceva quasi scomparire tutte le riserve che si potevano ele-vare. Così il grave sopracarico sembrava uu lieve còmpito, non tale da impedire al tre anni di razza

Airy, montato da Manchester, vincitore del Premio Sempione {1914). (Fot. Foli - Milano - lastre Cappelli).

Besnate di galoppare a suo agio : l'alternatività di buone con mediocri performances era dimenticata in presenza della bellissima condizione in cui Prometeo era presentato dal suo allenatore.

I fatalisti erano, poi, convinti che la serie delle vittorie della casacca rossa non potesse interrompersi e ohe Prometeo fosse il più indicato per aggiungersi a Brenio, Roche TuiUière, Alcimedonte, Saturno, Arianna che dal 1909 avevano vinto ininterrottamente il Pre-mio Sempione per la Eazza di Besnate.

La grande sicurezza doveva, invece, dar luogo a una maggiore delusione. Il favoritissimo non sola-mente non riuscì a piazzarsi, ma ben si può dire che non fu mai minaccioso, anzi non fu mai seriamente della partita. La causa ? E' un po' difficile a stabi-lirsi, tanto più che all'apparenza Prometeo godeva ottima salute. E anche lo svolgimento agevolissimo della corsa non offre elementi per scusare la cattiva ultima prova del figlio di Galeazzo e Prg. Piuttosto è da prendersi in considerazione un fatto che emerge dal-l'esame delle varie prove sostenute da questo cavallo. Prometeo ha vinto allorché l'andatura non fu molto sostenuta. Nel Commercio, ove Peerless ruinò la pro-pria chance con un passo indiavolato, nell'Ambro-siano, che Fausta si incaricò di rendere severissimo, e domenica scorsa nel Sempione, nel quale. Nettuno condusse sostenutamente assolvendo nel modo mi-gliore il còmpito affidatogli dal proprietario, Prometeo

in queste tre prove cedette in ultimo o rifiutò sem-plicemente d'impiegarsi. Questa può essere una sem-plice supposizione nostra ; ma è l'unica scusante che può essere invocata a suo favore.

La sconfitta del favorito non ha tolto nulla dell'in-teresse alla prova, chè all'arrivo si trovarono quattro cavalli vicinissimi lottanti disperatamente per le piazze e che brevissime distanze separavano. La vit-toria arrise a Airg di Sir Eholand, un puledro di-menticato dai più è ingiustamente. Infatti non si dovevano dimenticare le belle corse fornite in prima-vera nei grandi premi ; e non si doveva nemmeno mettere in non cale i discarichi di cui questo cavallo usufruiva. E ciò anche se qualche corsa recente avesse potuto parlare non favorevolmente per le pro-babilità di Airy. Il tre anni inglese importato da Sir Eholand, risparmiato saggiamente da Manchester durante quasi tutto il percorso, venne in curva a prendere contatto coi leaders, a superare ogni aver-sario all'entrata del rettilineo finale e a resistere negli ultimi metri a un fulmineo attacco di Quirido, Bella corsa e meritata vittoria.

Non scioglieremo la questione se Quirido avrebbe vinto qualora avesse potuto trovare lo spazio libero al momento opportuno : certo che il vecchio lottatore

dei signori Chimelli Da Zara si dimostrò pari alla sua fama più bella e ter-minò più veloce di tutti gli altri. Ognuno ebbe l'impressione che in due salti di galoppo Airy po-teva essere battuto : ma i fatti debbono essere con-siderati più fiduciosamen-te delle supposizioni ed

perciò che la vittoria della casacca bianca e violetto non deve dar luogo a riserve, ma alle più vive felicitazioni per il conte Scheibler. E anche Manchester merita una lode pel modo accorto col quale condusse la sua cavalcatura alla vittoria. Egli quest'anno ha ripor-tato i due 50.000 di Mi-lano, rivivendo la sua forma migliore: che questa continui a serreggerlo e a procurargli altre meri-tate soddisfazioni.

Se una testa divideva i due primi arrivati, Peerless era terza a tre quarti di lunghezza e Ryan quarto alla coda della puledra. I posti occupati da questi due cavalli se non sor-prendono, non erano cer-tamente attesi. Lo cavalla del barone Levi ha brillato in primavera per una con-dizione superba : ma le ul-time comparse autunnali furono ben mediocri per un saggetto che voleva disputare ai cracks il pri-mato della generazione. Col premio Sempione Pe-erless ha rioccupato la forma primaverile, forma ohe le permetterà di con-seguire altro successo in questo scorcio di stagione. L'alta classe di Ryan ha offerto il destro al grigio dei signori Cortella di for-nire una corsa ottima sopra una distanza forse ecce-dente i suoi mezzi : e la prova sarebbe stata mi-gliore se il suo fantino non avesse creduto di poter lasciare il cavallo in testa al gruppo quando

parecchia strada rimaneva da percorrere.

Degli altri poco a dire : furono delle comparse. Dott. G. Galloni.

ii I MARTIRI DELLO " S P O R T Continua il martirologio. I nostri uomini mi-

gliori, i nomi da noi gridati nell 'entusiasmo delle gare incruenti scompaiono nell ' immane di-sastro. E ' una vera e grande pietà assistere a questo macello, a questa rovina, a questa distru-zione di ogni nostra fatica, di ogni nostra vittoria, di ogni nostro ideale. Ecco altri morti. Legg iamo le cronache dolorose, continue, insistenti : Tele-grafano da Parigi in data 12 ottobre: « Anche oggi si ha notizia di parecchi campioni dello sport caduti sui campi di battaglia. V e ne sono di quelli tra i più noti nel mondo. Così si annunzia che sono morti per la patria Lapize, Trousselier e Vanhouwaert, gli eroi del Giro di Francia, dive-nuti semplicemente eroi di Francia, e il campione Poulain. Sono pure morti in battaglia il nuotatore Meister e i foot ballers Bergeyre, Lubin, Meys-sonnié e De Castelnau ».

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6 LA STAMPA SPORTIVA

del Savona, che domenica scorsa veniva battuta dal Genoa. (Fot. Gnarneri - lastre Gap; pelli).

giudizio cbè della Vigor, rinsan-guata coi molti elementi vercel-lesi, avevamo gran de fiducia. Quan-tunque riserve i nuovi difensori dei colori vigorini avevano dimo-strato l 'anno scorso una forma ot-tima : i risultati di St-Raphael e di Cannes dovevano essere ricor-dati. A d essi si erano aggiunti altri giuocatori provetti ed abili, cosicché la compagine apparve quest 'anno totalmente trasformata non solo di persone, ma anche per valentia. La partita se appalesò negli j u v e n t i n i qualità che lo smacco odierno non offusca, fece pure emergere l 'affiatamento e la omogeneità del team vincitore ; questo non deve certo alla fortuna il risultato di tre a due sortito dall ' incontro di domenica.

Il match non pregiudica la po-sizione della Juventus nel suo gruppo e per le probabilità nella entrata alle semifinali ; ma sarà bene che non si lasci cogliere al varco, come dicemmo nell 'ultimo numero indirizzandoci ad un'altra squadra, e si presenti sempre com-pleta non disdegnando alcun av-versario. Torino non ha voluto infierire contro il Valenza e si è accontentato di tre punti a zero mediante una partita accademica che fu creduta fiacca solamente pel fatto che le casacche granata

GIUOCO D E L CALCIO

La n i i n del [amino La forma e la carta cominciano a delucidare

una situazione che i risultati della prima giornata rendevano incerta e sospesa. A l secondo incontro le varie squadre hanno presa una posizione più sicura e maggiormente netta.

Quelle che vanno per la maggiore hanno di nuovo emerso definitivamente: a l t roché iniziano con quest 'anno un'esistenza brillante, sortendo dall 'oscura mediocrità, fornirono prove vittoriose od onorevoli preludianti futuri successi più con-sistenti: le rimanenti hanno iniziato la loro vita di cenerentola raccogliendo per la seconda volta larga messe di goals: una, infine, si è bruciata le ali al v ivo fuoco della prima categoria, abbat-tendosi pesantemente al suolo e sfasciando il de-bole suo organismo. Il Savoia di Milano, provata l 'amarezza del massimo campionato colla gita di Novara, si è sciolta. Come si dimostra che non

sempre è un incoraggiamento l 'assunzione alle maggiori sfere.

Nel primo gruppo VAndrea Dorìa ha battuto per tre a uno il Liguria: questa squadra, mal-grado gli ammaestramenti avuti nel campionato dell 'anno scorso, ha bisogno ancora di lavoro, di esperienza, di decisione, qualità queste ultime che si acquistano con un lungo stato di servizio. Un po ' grave sembrerebbe la sconfitta della F. G. Savona per opera del Genoa Club: sette goals sono un passivo non indifferente per un undici che aveva fatto sperare assai bene di sé al debutto. Ma il risultato parla ben favorevol-mente pel Genoa: il Savona non è un avversario trascurabile, e un simile successo indica tutta la. poderosità della squadra rosso-bleu che, italianiz-zata quasi completamente, può sperare di conse-guire quel trionfo sempre sfuggitogli negli anni testé decorsi. Anche VAlessandria volle sbizzar-rirsi in una larga marcatura a spese della neo eletta Acqui: nove a zero! Quanto sa di sale il pane calcistico!

Nel secondo gruppo si è verificata la grossa sorpresa : ma ciò, secondo alcuni, non a nostro

I

Il portiere del L i b e r t a s no i può fermare una palli

usufruirono dell 'occasione p?r affiatarsi e amal-gamare la prima linea ancora un po ' dal giuoco individuale in qualche suo elemento. Brillante è stato, invece, l ' incontro Piemonle-Veloces. 1 biel-lesi avevano un'ottima occasione per acciuffare quel successo ohe d veva convalidare il buon debutto della domenica precedente : ma l 'anzia-nità ha reclamato i suoi diritti ed ebbe ragione della foga giovanile, generosa ma indisciplinata e non continua dei Veloce». Così il Piemonte potè sottrarsi a un'insidia non indifferente, sfruttando una calma e una tecnica, propria alle squadre na-vigate, facendo appello a tutte le risorse che si acquistano solamente colla lunga pratica.

E come questo patrimonio sia prezioso si è confermato pure nell ' incontro Pro Vercelli-Nazio-nale Lombardia. Fu una vittoria dei vecchi ele-menti quella di domenica sul campo milanese di via Baggina, che i nuovi innesti vercellesi se dimostrarono di possedere la stoffa per affermarsi òttimi giuocatori furono troppo indecisi e a volte ( puerili nel giuoco svolto.

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nanfe sotto il goal mentre possiede un'invidiabile sicurezza di palleg-gio, se, ripetiamo, gli avanti e rossi e verdi riuscirono a segnare un solo goal: e al vecchio, sempre sportivamente parlando, Corna se la Pro Vercelli potè conquistare tre punti e la vittoria.

L 'altro match del terzo gruppo ha veduto una nuova vittoria delle novaresi maglie azzurre. Non fu una vittoria facile come quella ottenuta contro il Savoia; ma' meritata che la superiorità del Novara d e l i n e a t a s i nel primo tempo si manifestò grande alla ripresa. Fu il milanese Maggi, il

* nuovo acquisto del Novara, il giuo-catore che segnò i tre punti della vittoria; fu Malerba, il portiere virtuoso che impedì una maggiore contaminazione della rete liber-tiana. I rossi del'Jji&ertas debbono riserbarsi per migliori occasioni.

Sul loro terreno gli Audax di Modena riserbarpno una sgradita accoglienza ai giuocatori del Bo-logna; sgradita in linea calcistica chè nel loro preventivo i bolognesi avranno posto a partita «vittoria » la gita a Modena. Invece dovettero ritornarsene con ben quattro goals di passivo, avendone restituito so-lamente uno. Questa fu davvero una sorpresa, chè, dopo il debutto disastroso contro il Milan Club,

Como e 1' V. S. M. Nell 'azzurro comense gli unio-ni nisti vollero piazzare la loro minaccia, rammen-

tante ai vittoriosi di ieri che le delusioni non mancano mai nella vita sportiva. Si credeva, infatti, che il Como avrebbe infrenato le nuove reclute unionista : dopo il successo contro l 'Jn-ternaeionale la supposizione non era peregrina.

Invece gli scacchi bianco e neri non vollero prestarsi al giuoco e poterono chiudere i novanta minuti senza un vantaggio, ma senza, però, l 'amarezza della sconfitta. Si volle attribuire la sconfitta del Como a sfortuna e alla solita insuf-ficienza dell 'arbitro: le partite future ci diranno se ciò sia attendibile o se la vittoria iniziale sia da paragonarsi a quel fiore che non fa primavera. Intanto l 'Internazionale prendeva il Modena a suo capro espiatorio dello smacco subito altrove nella domenica antecedente, infliggendo all 'avversario ben otto goals. I nero azzurri presentarono per l 'occasione una squadra monstre con nuovi ele-menti e con ritorno fra le fila di qualche ritar-datario; auguriamo che la fortuna li assista ora

un po ' più validamente di quanto abbia fatto nella stagione ultima. Il terzo incontro di questo gruppo si è svolto fra, il Cremona e il Brescia. Si sono meravigliati i lettori quando hanno appreso che 1' U. S. Cremonese ebbe ragione della squadra bre-sciana? Dopo la bella resistenza opposta agli unio-nisti milanesi sul terreno di questi ultimi, il Cremona doveva essere ben quotato per l ' incontro col Brescia che, infatti, esso riportò con superio-rità preludiente altri lusinghieri successi.

Nel sesto gruppo le due solite vittorie àelVHeUas e del Vicenza abbreviano il compito 'del cronista. La prima si è sbarazzata con 5 a 2 del l 'A , 0. Pa-dova e i vicentini fecero altrettanto, in misura di 6 a 0, del Petrarca. Le due maggiori vittoriose del Veneto sono abitudinarie. Per contro il Venezia incontrò nell ' Udine una resistenza forse inso-spettata e fu ventura se potè ritornare a casa con un match nullo. Però questo risultato gli ha procurato un punto di svantaggio nella classifica in confronto ai leaders.

ArMter.

non si supponeva negli Audax tanta classe da battere un Bologna. Certamente i vantaggi del giuocatore in casa propria — vantaggi non indif-ferenti per i giovani — ha influito non poco in questo risultato. Come pure di questo coefficiente ba, usufruito il Juventus Italia per battere il Chiasso per due goals a uno. 11 Chiasso può anche invocare l'assenza di parecchi suoi giuo-catori immobilizzati in Svizzera dalla mobilita-zione : e forse questo fatto influì sulla sua scon-fitta, chè senza di esso probabilmente avrebbe conseguito un nuovo successo e dividerebbe ora col Milan gli onori del primo posto nella clas-sifica del quarto gruppo. I giuocatori, italiani per il giuoco del calcio, di questa squadra hanno sfoggiato un assieme e finezze non comuni, degne di una prima categoria, e spieganti certi trionfi precedenti reputati fin qui dai più opera di for-tuna. La consueta vittoria del Milan, questa per 5 a 0 e ottenuta contro VA. C. M., può chiudere la cronaca del quarto gruppo.

Nel gruppo successivo è da segnalarsi subito il match ad esito nullo — 2 a 2 — giuocato fra il La squadra del Novara che demenica scorsa ha battuto il Libeites.

(Fot. Gnarneri - lastre Cappelli). La fortissima squadra del Genoa Club.

in goal dai novaresi. (FoL Argus • Isstre Cappelli).

(Fot, Argue - lastre Cappelli). . 3 9

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LAt STAMPA SPORTIVA 8

Dosa si osserva seguendo una grande corsa ciclistica su strada. A sinistra :\V allenatore Alfonso Baugé, per distrarre i suoi corridori mentre si riposano, suona il violino. — A destra: Il buffet dei corridori in una tappa.

In alto : Come un concorrente ripara una ruota.

In basso : Al posto di rifornimento un concorrente si ristora bevendo dello spumante.

I pronti soccorsi ad un concorrente ferito.

ostacolo al valore di un regime ben stabi-lito. Sono poi le varia-zioni climateriche in-cessanti, che debbono sopportare i corridori e sotto le influenze delle quali essi deb-bono vivere. Si va da nord a sud, da est ad ovest, in mezzo a delle atmosfere sempre va-riabili che influiscono sensibilmente su certi soggetti in piena ten-sione nervosa e fisio-logicamente accessibili a bruschi cambiamenti di clima.

Non esiste dunque, a mio avviso, un re-gime possibile durante una corsa su strada, come il Giro di Fran-cia e come quello di Italia.

Ma prima, durante il periodo di prepara-zione, un corridore può

L'allenamento di un "routier essere libero di mangiare, di bere e di dormire alla ora che più gli piace? In quel momento nulla si oppone al corridore di fare ciò che meglio crede e ciò che il cuore gli detta. Ma colui che si lascia i trascinare da ciò commette un grande errore.

E, secondo il mio modo di vedere, eccone il perchè. Un regime, regolamentarmente seguito, ingenera delle abitudini, alle quali l 'organismo dell'individuo si sottomette, perchè egli ci si trova benissimo. La prova della durezza s'inizia un po' malamente e dura circa un mesetto, ma immediatamente queste abitu-dini subentrano nell 'individuo, perchè si è già accli-matato ; sonno, alimentazione, riposo, vanno a subire un choc brutale. Molti difetti e molte circostanze si abbandonano perchè forzati ad abbandonarle. E' una vita nuova regolata diversamente, o per meglio dire, sregolata che incomincia. Di dove un conflitto imme-diato fra il passato ed il presente. Non si ha quindi alcun interesse fisico ad allenarsi per acquistare un regime puro e perfetto, nè si ha la percezione di pre-vedere ciò che ne nascerà di buono. Ma viceversa, si hanno moltissime chances, perchè questo regime può aiutare il corridore, come d'altra parte può mandarlo ad abbandonare questo mestiere.

Dunque, nessun regime durante una corsa, perchè questo assolutamente non è possibile, nessun regime in avanti per non aver a cambiare bruscamente le proprie abitudini. Il meglio, durante il corso dell'al-lenamento, è di obbedire alla natura.

Non si ha che a dare allo stomaco tutto quello che esso domanda ed ognuno non ha che a guidarsi se-condo le esigenze del suo temperamento.

L'alimentazione durante la prova deve essere so-stanziale ed anche leggermente eccitante. Gli sforzi l'innovati e prolungati che bisogna fornire sono anche necessari, perchè in parecchie circostanze il regime dolce non potrebbe essere utile all ' individuo.

Ora il sistema preconizzato del latte e dell 'acqua minerale non mi dice, come molte altre cose, nulla che possa valere. Il caffè è un eccellente stimolante

In seguito a grave caduta il concorrente viene soccorso dalla Giurìa.

Il regime speciale del routier non esiste. Ed esso non si può ottenere nel senso stretto della parola, nè si può, d'altra parte, pretendere, che un routier segua una determinata regola, nè tanto meno che esso possa avvicinarsi ad un regime prefisso.

Per definizione, o, più esattamente per esigenza, un regime implica il principio di un'igiene alimen-tare rigorosamente determinata ed una grandissima regolarità nelle ore dei pasti.

Le altre cure dipendenti dal sistema d'alimenta-zione e variabili, come natura e come intensità, fanno, in qualche maniera, parte del regime generale, al quale si assoggetta l ' individuo.

A queste cure, del resto, bisogna provvedere con Una certa regolarità.

Vi sono dunque delle grandi prove su strada — il Giro di Francia ed il Giro d'Italia, per esempio — le quali per il modo stesso in cui vengono disputate, si oppongono assolutamente a quello cui il routier dovrebbe essere assoggettato. Come adunque si do-vrebbe fare nel caso attuale? Anche colla miglior volontà del mondo non si raggiungerà mai la prefissa regola.

La modalità della corsa non regola certamente in una maniera uniforme lo sforzo quotidiano che com-

f iono i corridori del Giro di Francia e del Giro di talia. Si svegliano ogni giorno per iniziare le varie tappe,

e la sveglia è suonata in ore diverse, come del resto diversa è pure l 'ora del desinare. A che ora si man-gierà oggi ? Forse si potrà sapere. Ma domani ? Lo si ignora. La questione dell'ora del pranzo resta adunque assai fluttuante ed assai indeterminata.

Certe incertezze durano forse di più che la corsa stessa, e questa è una circostanza colla quale bisogna assolutamente contare e che non rare volte serve di

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L'allenamento deve seguitare su tutti i percorsi, e sono, nello stesso tempo, necessari quelli che appaiono più difficili e più penosi, quelli sui quali l 'uomo è più severamente e più lungamente messo al lavoro. Questi percorsi bisogna poi farli ad una buona andatura. Sottomettendosi da esso medesimo alla difficoltà, l'individuo attraversa un'eccellente scuola di energia e solo allora potrà chiamarsi un vero routier.

ROUTIER.

Eugenio Bruni, già detentore del record italiano dell'ora dietro allenatori, con Km. 81 e 220 metri.

Galeazzo Bolzoni, detentore del record italiano dell'ora senza allenatori, con Km. 40,905.

Gli ultimi " r e c o r d s , , ciclistici italiani dell'ora C o n a l l e n a t o r i

| Carlo Bordoni è rientrato in possesso dell'ambito titolo di Campione italiano stayer, strappatogli da Eugenio Bruni. Il forte campione milanese, dopo un tenta-tivo che ha dovuto troncare, non certo per mancanza di allenamento, è sceso nuo-vamente sulla splendida pista del Velodromo Sempione, ed allenato dall 'inseparabile Belfanti, ha iniziato la prova sotto l'oculato cronometraggio del signor Leonardo Acquati.

Bordoni ha compiuto il primo giro in 30" 2/5, il sècondo in 20", il terzo in 18 8/5, ed ha sempre aumentato l'andatura compiendo gli altri giri in 16" 4/5, 16" 2/5, 161/5, mantenendo una velocità regolarissima. Il numeroso pubblico presente al tentativo ha applaudito freneticamente all'annunzio della distanza coperta nella mezz'ora : km. 40,950. Con una regolarità meravigliosa, il campione milanese ha coperto i 50 km. in 36'33". A l 48° minuto, dopo che aveva già coperto più di 65 km., Bordoni involontariamente si è staccato dalla macchina allenatrice, ma con uno strappo straordinario è ritornato nuovamente a collare. Con una pedalata souple, Bordoni segue fino al 55° minuto, quando Belfanti, accelerando forse troppo l'andatura, obbligava Bordoni a staccarsi di nuovo.

E' un attimo il milanese grida al motorista, che sale fin quasi allo steccato in alto della curva, dando modo al Bordoni di riattaccarsi nella discesa. Allo scoccare dell'ora, Acquati annuncia che Bordoni ha coperto km. 82 e 248 metri.

Per quanto la performance del forte campione sia più che ottima, noi siamo persuasi che Bordoni avrebbe potuto coprire anche una distanza maggiore.

Il recordman ha compiuto il giro più veloce in 14" 4/5.

I S e n z a a l l e n a t o r i Il 16 settembre 1914, sulla pista di Pavia, il corridore Galeazzo Bolzoni ha battuto

il record italiano dell'ora senza allenatori, percorrendo km. 40.904. Ha cosi battuto il record precedente di Pavesi con chilometri 40,856.

ed una goccia piccola di alcool non fa poi alcun male. Dell'alcool ! In fondo quasi tutto il mondo ne prende durante un tragitto, malgrado che poi tutti lo detestino.

La questione dell'allenamento resta tributaria a seconda degli sforzi ohe sono necessari durante una corsa.

Delle prove come il Giro di Francia e come il Giro d'Italia domandano una preparazione estremamente severa, un lavoro preparatorio formidabile.

E non è che assoggettandosi a questa condizione che si arriva, progressivamente, ad acquistare una resistenza necessaria.

Qualunque siano le qualità fisiche naturali è impossibile migliorare tutto d'un colpo la forma di un routier. Per conseguenza, molto tempo avanti la corsa, è necessario mettersi in marcia tutti i giorni e percorrere almeno 100 chilometri. A meno di intemperie nn po' troppo eccessive, il routier deve abituarsi a marciare in tutte le condizioni di tempo. Questo è necessario. Il corridore è chiamato, secondo i capricci della temperatura, a correre sotto un sole scottante, sotto una pioggia incessante, o contro un vento tempestoso. E' in questo modo che egli potrà acquistare la vera forza che è necessaria per tenere testa agli elementi più combattivi.

I

darlo Bordoni, detentore attuale del record italiano dell'ora dietro allenatori, avendo percorso Km. 82,248. (Fot, Strazza - lastre Cappelli).

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10 LA STAMPA SPORTIVA

l ALLA G i Nel furore delle battaglie la gioventù sportiva

di Francia e di Germania ha già visto cadere parecchi campioni famosi. Ieri era il ciclista Co-mès che veniva abbattuto dalla mitraglia ; era Schilles, era Carpentier che la Croce Eossa tra-sportavano all 'ospedale gravemente feriti : era Woge ley , il campione di Lombardia di nuoto, che cadeva ferito nella Prussia Orientale. Oggi il telegrafo ci annuncia la morte di Bouin il cam-pione podistico del mondo, il solo che avesse di eorsa superati i 19 chilometri all 'ora. II".mondo sa di lui, da tempo, le gesta sportive mirabili, poiché su ogni campo è volato il suo nome, e s 'è propagata l 'eco dei suoi trionfi. Non era gran che nella grande battaglia : un fantaccino, ma il cuore temprato alla lotta sportiva lo ha fatto eroe nella mischia. Ed ha gridato, cadendo, un hurrà alla Francia, come gridava, ne l suo grande entu-siasmo meridionale, per sè quando la folla lo jjortava in trionfo per le sue vittorie.

Bouin era nato a Marsiglia ed aveva poco più di 25 anni. Era popolarissimo in tutta la Francia e la sua fama culminò alle Olimpiadi di Stoc-colma. Senza la comparsa di Carpentier nella boxe, Bouin sarebbe stato ancora il primo idolo degli sportsmen francesi.

W o g e l e y è un'altra vittima della guerra. Il giovane nuotatore, che nel principio della stagione non aveva conosciuto avversari, lasciava l 'Italia per indossare la divisa di soldato tedesco. Veniva incorporato nel 10" corpo di armata e partecipava ai più importanti combattimenti della Prussia Orientale, finche nell 'ultimo rimaneva gravemente ferito alla gamba destra. Fortunatamente la sua forte fibra ha avuto ragione della grave ferita, cosicché si spera cìie tra qualche settimana W o g e -ley potrà lasciare l 'ospedale di Breslau dove at-tualmente è ricoverato.

Eutt, l ' imbatt ib i le corridore t edesco , avuta notizia dell 'entrata in conflitto della Germania, chiedeva subito all ' impresario del velodromo di Newark la rescissione del contratto con l ' inten-zione di imbarcarsi per l 'Europa e di accorrere in difesa della sua Patria. Malgrado il rifiuto, egli tentava, spacciandosi per saddito inglese, di attraversar l 'Atlantico ; ma l ' imbarco gli veniva impedito e Eutt si vedeva costretto all ' inazione, quando i suoi connazionali cadevano sui campi di battaglia. Finalmente con un piroscafo svedese Eutt poteva raggiungere Stoccolma e di qui con molti pericoli e attraverso mille peripezie arrivare ad Amburgo . Eutt è oggi tra le file dei combat-tenti, incorporato neìle compagnie ciclistiche ger-maniche.

Gli olandesi Scbilling e Stol non hanno fatto differentemente. Anch'essi non hanao voluto rima-nere lontani dalla Patria nell 'ora in cui questa avrebbe potuto avere bisogno del loro braccio. Son partiti da Parigi a piedi, perchè i treni erano requisiti dall'autorità militare, hanno attraversato il Belgio in guerra ed hanno raggiunto la meta.

Nella 35a lista germanica dei caduti, si contiene il nome di due conosciuti ciclisti. L'alsaziano Ritzenthaler, che nel giugno scorso f ece alcune apparizioni a Milano ql Velodromo del Sempione, è stato colpito alla testa da una scheggia di una granata. E' morto sul colpo. Il p iccolo Mauss, stayer di una certa notorietà nel periodo 1905-1910,

. è morto qui pure in uno dei numerosi e feroci combattimenti sull 'Oise.

Il notissimo campione mondiale di podismo Jean Bouin, caduto nella bcttogl'a c'ei'/'Aùfie.

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