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Aimo YIII. TORINO, 4 aprile 1909. N. 14. LA STAMPA Automobilismo - Ciclismo Alpinismo - Areostatiea nuoto - Canottaggio - Yt«hiiB| Ippica - Atletica - Scherma «innastisa - Cassia » Tiri - Podismo Giuochi Sportivi - Varietà "S^JTsS^Z SPORTIVA £sc ' J»""°"'Ct> in 20 pagine illustrate. {Csntc corrente M 4 p„ sU) DIRETTORE : OUSTAVO VERONA ' " I É^te a r„ ee . nt - i l ! Arrota Coot \ _ ABBONAMENTI ; ; DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE | INSERZIONI A n n o JL,. S% . E s t e r o $ ) ' : T * TORINO - Via Pavide pertolottì, 3 - TORINO 3K p< "' trattative rivolgersi presso rv^i THUHpofio li-se 1 'Amroinistrazione de! Giornale """•"*•' in imiiiuiiiiim iiiii ••• miuiiiiiiiiiimiiwSi L'eroe della corsa ciclistica dei sei giorni. J il ] 1 Ii'amerieano JWae parland ehe, insieme a JVloran, vinse reeentemente la eorsa eielistiea dei SEI GIOITI a Berlino, riconfermando la vittoria ottenuta a JNleui York.

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  • Aimo YIII. TORINO, 4 aprile 1909. N. 14.

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    L'eroe della corsa ciclistica dei sei giorni.

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    Ii'amerieano JWae parland ehe, insieme a JVloran, vinse reeentemente la eorsa eielistiea dei SEI GIOITI a Berlino, riconfermando la vittoria ottenuta a JNleui York.

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    sentando i prodotti della pifi importante fabbrica italiana di velocipedi.

    Abbiamo avuto in questi giorni occasione di visitare il grandioso stabilimento delle Officine Lux , ed abbiamo potuto con-vincerci che effettivamente le previsioni che si erano fatte sui modelli 1909 di questa Casa, vale a dire che le sue macelline sarebbero state ciò che di me-glio si può produrre nel ramo ciclistico, non erano esagerate.

    E' essenziale innovazione dei detti modell i l 'abbandono del-l ' impiego dei pezzi fusi di ghisa; tutte le congiunzioni quindi, compresa la scatola del movi-mento centrale, sono di acciaio stampato, di modo che oltre alla notevole diminuzione di peso, si è potuto ottenere una mas-sima robustezza.

    Fra le altre novità dei mo-delli L u x notiamo essenzial-mente i freni, che sono un vero capolavoro di meccanica, e che posseggono una potenza e sicu-rezza finora mai raggiunta.

    E ' inutile dire che i veloci-pedi L u x sono accuratamente lavorati essendo ormai troppo nota a tutti la fi-nitezza che tali macchine posseggono, cosa che li rende insuperabili, per cui ci limitiamo ad accen-

    glieri — Cremona Silvio — Grazzini Alfredo — Masprone Alberto — Lacchi Erminio, e gli organizzatori delle gare signori : Pre-sidente, is'icolato Paride — Segretario, Cristalli Carlo — Cassiere Domeneghini Gaetano — Salomoni Belisario — Salomoni Giuseppe, consigliere — Direttore tecnico, prof. Guido Vivi.

    Ecco l'esito delle gare: Salto misto : 1. Mazza Ezio, di Modena, con un salto di 1,20,

    per 4 ; 2. Vacca Arrigo, di Verona, con 1,20 per 3,30; 3. Tri-stani Carlo, di Verona, con 1,20 per 3,20.

    Salto con asta: 1. Mazza Ezio, ohe ha battuto il record italiano del salto con asta, con un salto di 3,50 ; 2. Cotti Domenico, della Tirtus, di Bologna, con 3,10; 3. Vagliasindi Paolo, di Padova, con 2,80.

    Corsa del chilometro : 1. Trivellini Eansto, di Brescia, in 3' 10"; 2. Caffetto Giovanni, di Verona, in 5' 10" 4/5 ; 3. Panizza Giu-seppe.

    CORRISPONDENZA

    Cagliari. — Paglietti. Facciamo cenno. Lucca. — Capecchi. Grazie. Perugia. — G. Madruzza. Ringraziamenti. Chieti. — « V i et M e n t o . Ricevuto, appena po-

    tremo. Lecco. — B. T. Nel prossimo numero. Firenze. — Fortini. Grazie. Troppo scure. Genova. — A. F. Appena potremo. Palermo. — Pisciotta. Nel prossimo numero. Colorno. — M. Federici. Leggeremo. Napoli. — Bayon. Esigenze di spazio obbligano

    spesso la riduzione. Vi raccomandiamo maggiore brevità. Per la Stampa già impegnati. Saluti. Grazie. V. G.

    Circa la squadra tedesca possiamo assicurare che la prescelta è fra le meglio quotate del Campionato Germanico di quest'anno. Il Tuss-ball Club Stuttgarter Sportfreunde di Stoccarda è del resto troppo noto fra chi segue le vicende del foot ball in Germania per occorrere di una vera presentazione. Il suo center-forward signor Kipp occupa il medesimo posto nella squadra nazionale tedesca, e parecchi altri suoi giuo-catori fecero già pure parte della squadra nazionale.

    Nel prossimo numero daremo la composizione di questo fortissimo team che recentemente, nelle semi-finali di Campionato, battè il Freiburger F. C., che l'anno scorso figurò tanto bene al nostro Torneo, con 3-1 nel retour-match a Stoccarda. Nel match precedente a Friburgo le due squadre in parola erano rimaste 11 .

    Dunque anche per la Germania avremo una squadra di primissimo ordine.

    * * *

    La magnifica Challenge di Sir Thomas Lipton ci verrà consegnata in settimana e sarà riprodotta nel numero prossimo. E' un magnifico trofeo d'argento, alto pressoché un metro, e del valore di oltre due mila lire,

    ***

    La Croce Verde, la benemerita istituzione sanitario-sportiva cittadina, ci ha assicurato il suo prezioso concorso durante le due giornate del Torneo.

    [I nostro 2° Torneo Internazionale di Foot-baIl.

    Le gare sportive di Verona indette dalla «Bentegodi » (28 marzo). A sinistra in costume (bianco-nero): Zanti Fortunato, di Milano (Società « Post Resurgo Libertas »), primo arr.

    nel Giro di Verona. — A destra (in costume bianco) : Mazza Ezio, della « Panaro » di Modena, primo nella gara salto misto, e primo nel salto cotl'asta. (Fot. G. De Bianchi - Aerona).

    nare solo ai diversi modelli costruiti per la sta-gione 1909.

    La bicicletta L u x N. 10 è il tipo da viaggio leggero, il quale può essere munito di due freni speciali ai cerchi, ruota libera, copri-catena e pa-

    rafanghi. Cosi pure il modello N. 11 di gran lusso.

    I modelli 12 e 14 sono per signora, ed in que-

    st'ultimo tipo, che ne è il modello di gran lusso; osserviamo una novità importante che consiste nel copri-catena completamente chiuso. (

    Il N. 15 è il tipo da corsa, e possiamo assicu-rare che, oltre ad essere un vero record come leg-

    gerezza, si tratta di una mac-china robustissima a tutta prova. Il suo peso è di kg. 8.700 con sella e pedali.

    Il tipo N. 16 da mezza corsa è anche riuscitissimo. Questo modello differenzia dal n. 15 per avere i pneumatici da strada ed il freno anteriore. Il suo peso è di kg. 9.500.

    Ci teniamo poi ancora a dire che i prezzi dei velocipedi Lux sono molto convenienti, e ciò va attribuito essenzialmente al sistema di vendita di questa ( grande Casa torinese, fatta di-rettamente ai clienti, per mezzo dei suoi splendidi negozi d i :

    Tor ino , Via Lagrange, n. 8.

    Milano, Via Dante, n. 8. Ai nostri lettori facciamo la

    raccomandazione disinteressata di voler, prima di procedere ad acquisti, visitare i suddescritti

    tipi di macchine, ed alle officine Lux, le quali ne sono ben degne, l 'augurio di una fortunata e colossale vendita.

    Quando s'iniziarono i lavori d'organizzazione per questo nostro II Torneo ed a priori si decise, per varie ragioni d'indole pratica, di restringere la composizione della squadra italiana alla scelta fra i giuocatori dei clubs torinesi, vi fu chi disse che noi venivamo a privare le squadre delle altre città d'Italia della possibilità di mi-surarsi con le celebri squadre estere che a Pasqua sareb-bero convenute a Torino.

    A parte il fatto che ogni città ed ogni club ci tiene a impegnarsi od a farsi impegnare con squadre di fuori nella ricorrenza delle feste pasquali, un po' per ragione sportiva, e molto per quella finanziaria, noi escludendo a priori i clubs non torinesi pensammo però subito, animati da un altruistico senso di vera sportività, di accontentare pure le squadre degli altri centri foot ballistici italiani, procurando loro di incontrarsi col più forte dei teams che avrebbero concorso al nostro Torneo, e cioè col team inglese.

    E difatti nelVaccettazione della squadra inglese noi ci preoccupammo sopratutto di trovare un club che avesse potuto permanere in Italia tutta la settimana successiva alle due giornate del nostro Torneo, vincolandola a giuo-care altri tre matches coi nostri amici foot-ballers di Vercelli, Milano e Genova.

    Vavvenimento della discesa per la prima volta in Italia d'un club britannico era troppo importante e troppo di valore, perchè noi non pensassimo a far condividere l'onore dei giuocatori torinesi, ai loro colleghi milanesi, genovesi e vercellesi.

    Onde abbiamo passile lunghe trattative ed in esse siamo appieno riusciti perchè la fortissima squadra del West Auckland possa incontrai si giovedì 15 aprile a Vercelli con la Pro Vercelli, sabato 17 a Genova col Genoa Cricket, e domenica 18 a Milano con l'Unione Sportiva Milanese.

    Di questo nostro tratto dì cameratismo sportivo siamo persuasi che ci saranno grate le società in parola.

    Meglio di qualsiasi altro pseudo- Torneo, dove sono scrit-turate delle squadre mediocri, e non troppo in regola coi deliberati della Federazione Internazionale, varrà la squadra inglese da noi assicurata a dimostrare luminosa-mente agli amici fuori di Torino che la Stampa Sportiva a tutto disinteressatamente pensa nel creare i suoi pochi, ma grandiosi avvenimenti, che fanno epoca negli annali dello sport internazionale.

    GUSTAVO VERONA.

    Nel numero prossimo illustreremo partitamente i singoli componenti la squadra italiana, pubblicando pure le fotografie delle squadre estere.

    Il Giro di Verona Dopo il premio Lazio, vinto da Pagliani (20 km. di corsa in

    ore 1,15' 37"), si è avuta una seconda importante gara a Milano con la corsa per la Coppa delle cinque giornate in cui trionfo il Blasi di Gallarate.

    Domenica scorsa 28 marzo la manifestazione podistica piti im-portante fu il Giro di Verona, che sortì l'esito seguente:

    1. Zanti Fortunato di Milano, in 54' 25" 2/5 — 2. Giovannoli Emilio, Agamennone, 54' 54" 4/5 — 3. Maddei Giacomo, Club Sportivo Brixia, 56' — 4. Berardo Filippo, F. S. V. Bentegoùi, 58' 25" 2/5 — 5. Balzaretti Olimpio, Post Resurgo Libertas, 58' 45" 1/5 — 6. Cò Giovanni, Club Sportivo Brixia, 59' 42" 3/5 — 7. Pietri Armando, La Patria, Carpi, 56' 57" 4/5 — 8. Buzzi Gio-vanni, Post Resurgo Libertas, 60' 25" 2/5 — 9. Baccaglioni Gio-vanni, Club Sportivo Brixia — 10. Libanti Ettore, F. S. V. Ben-tegodi, Sezione Podistica.

    Arrivarono in tempo massimo : Luise Luigi, Dando Amedeo, Camossa, Vagliasindi Paolo, Piovan Tevini Battista, Vascon Fausto, Richelli Angelo, Penna Edoardo, Cantoni Giuseppe.

    Contemporaneamente al Giro di Verona si svolsero nell'Arena alcune gare ginnastiche sotto la direzione della giurìa così com-posta :

    Presidente, Pinato cav. Teodorico— Capitano Battinelli Andrea del 10° Bersaglieii — Tenente Fracesco Giacalane del 10° Bersa-

  • Le corse ciclistiche alle Cascine di Firenze (28 marzo). - La partenza per il Match Internazionale professionisti. — 1. Otto Meyer. - 2. Gardellin. - 3. Jarqvelm.

    i H'nt. Al T \

    Oav. dott. Mario Ostorero, nuovo presidente dell'U. V. I.

    La settimana ciclistica Il sole è finalmente tornato a splendere nell' Alla Italia

    e le manifestazioni sportive ciclistiche trovano cosi un momento di successo.

    Il velodromo milanese si è potuto final-mente aprire con una gara internazionale che riunì quattro francesi e quattro ita-liani: Garrì gou, Trousselier, Decaup e Stoffel; Bruschera, Pavesi, Danesi e Ta-bacchi che si chiuse con la vittoria dei nostri connazionali.

    Così mentre si affretta l'organizzazione del Giro d Italia, al cui successo ha voluto di questi giorni dimostrare di unirsi il nostro Sovrano concedendo in premio una grande medaglia d'oro; mentre i 'Audax bresciano a-sicura allo sport ciclistico ita-liano un altro grande avvenimento con la corsa dei 2b0 km. sul percorso Brescia-Verona- Mantov a-Brescia Bezz'to-Brescin, i nostri migliori routiers continuano gli allenamenti per la Milano-Sanremo del 4 aprile, la vrima grande corsa su strada dell' 'annata, che metterà a fianco degli ita-liani Gerbi, Ouniolo, Chiodi, Galletti, Az-zini, Massironi, Magni, ecc., gli avversari più temibili della Francia come Garrigou, Trousselier, Passerieu, Brocco, Paulmier, Georget, Charpiot, Saillot, Beaugendre.

    Le manifestazioni dello sport ciclistico quindi anche in Italia vanno riprendendo l'importanza d'una volta, vanno cioè racco-gliendo una corrente di simpatia fra tutto il nostro pubblico; esse reclamano solo nel-l'ente direttivo una maggiore attività, un maggiore controllo.

    Ce lo dice il risultato del 36° Congresso (JfM'Unione Velocipedistica tenutosi do-menica 28 marzo a Bologna; ce lo conferma appunto l'assenteismo quasi generale dei

    L'abbonamento alla Stampa Sportiva

    = = = = = = = c o s t a X j . 5

    m. 1000, l .a batteria. Inscritti : Masini Giulio, Mar-zocchini Ugo, Rastrelli Gino, Serri Alberto, Belli Rivoletto, Landi Giuseppe. Corrono tutti. Arriva 1. Masini, 2. Marzoccbini, 4. Serri Alberto.

    Seconda corsa. — Seconda batteria. Inscritt i : Gardenghi Aldo, Graziani Manlio, Dani Gino, Fon-tana Ugo, Porri Giuseppe, Bianchi Bruno, Rocol Amedeo. Si ritirano Gardenghi, Dani e Bianchi. Giunge 1. Fontana, 2. Graziani, 3. Porri.

    Tersa corsa. — Match internazionale professio-nisti. Tre prove di ni. 1000. Classifica a punti ; 1. premio L. 500, 2. L. 300, 3. L. 200. Corrono : Gardelliu (italiano), Otto Meyer (tedesco), Jaequelin (francese). Appena i campioni entrano in pista il pubblico applaude. Dopo il secondo giro Gardellin con un poderoso scatto passa in testa e al suono del la campanella fugge velocissimoarrivandoprimo, 2. Jaequelin, 3. Meyer.

    Quarta corsa. — Decisiva del Gran Premio Apertura dilettanti. Primo premio: medaglia d'oro grande, 2. idem media, 3. idem piccola, 4. idem vermeil. Corrono i due primi arrivati della prima e seconda batteria, e c ioè : Masini, Marzoccbini, Fon-tana e Graziani; giunge 1. applaudito Marzoccbini, 2. Masini, 3. Fontana. 4. Graziani.

    Quinta corsa. — Match internazionale profes-sionisti, 2.a prova. Giunge 1. Otto Meyer, 2. Jae-quelin, 3. Gardellin.

    Sesta corsa. — Motociclette. Premi : medaglia

    delegati delle varie Società verificatosi in tale assemblea. Oc< orreva n ff. ontare una buona volta e con franchezza

    la questione unionistica più volte da noi portata in campo; necessitava che un gruppo si scuotesse veramente a fa-vore del progresso dello sport ciclistico italiano, e fu ap-punto quello torinese che agì in tale senso.

    Con la votazione dei 13 delegati presenti al 35" Con-gresso, e cioè dei signori: Carri, Velo Club Legnano - Minoli, Società Ciclistica Rbo - Banchi, Unione Sportiva Milano - Corradi. Riccio da Parma - Z'icci, Aurora di Noceto - Balloira, Audace. Tor ino - Ventura, Circolo Ricreativo Cinè - Pe la.P. S. Barriera Nizza, Torino - Farina, Sport, Milano - Malocchi, S. C. Mi-lano - Bertolino, La Torino - Picena, Ciclisti Club Torino - Manini, Club Sportivo Firenze, la sede dell'Unione Velocipedistica rientra al paese natio, cioè ritorna a Torino. ,

    Cambiano di conseguenza gli uomini che devono dirigerla ed un gruppo di entusiaste personalità sportive rileva l'eredità. ,

    Il C nsiglio Direttivo del'a nuova Unione risultò in-fatti così composto: Presidente dott. cav. Mario Ostorero, Vice Presidenti Dick Alfredo e avv. Botz, Segretario avv. Mario Nicola, Cassiere G. B. Balloira, Direttori Delaude Giovanni e Fava Annibale.

    La scelta non pot va riuscire migliore ; le persone chia-mate ci dànno tutto l'affidamento desiderato, e siamo certi che l'opera loro riuscirà efficace.

    Con l'augurio del migliore successo attendiamo le prime riforme del regolamento.

    Molto vi è ila fare e da variare; occorre dunque agire senza preoccupazione di persone e di cose.

    GUSTAVO VERONA.

    Corse ciclistiche a Firenze Con una splendida giornata si sono avute do-

    menica 28 marzo le corse internazionali ciclistiche. Prima corsa. — Gran premio apertura dilettanti,

    Alfredo Dick, «ice presidente dell U. V. I.

    Avv. Mario Nicola, segretario dell'U V, I.

    d'oro grande, media e piccola. Inscritti : Sardi Andrea, Gabanna Edoardo, Fenci Ugo, Galanti Giuseppe, N. N. Corrono tutti meno l 'anonimo e il Sardi. Prima di compiere il terzo giro il Ga-banna cade senza farsi alcun male ; rimonta in

    mac china, ma dopo altri quattro giri ricade ferendosi alla faccia. Abban-dona la corsa, che è facilmente vinta da Galanti, distanziato di molto da Fenci.

    Settima corsa. — Eliminazione di-lettanti. Ogni giro, l 'ultimo che taglia il traguardo deve ritirarsi. Premi: me-daglia d 'oro grande, piccola, media. Inscritti: 1. Masini. 2. Marzocchini, 3. Rastrelli, 4. Serri, 5. Belli, 6. Laudi. 7. Gardelli, 8. Graziani. 9. Dani, 10. Fontana, 11. Porri, 12. Bianchi, 13. Rocoli . Corrono il 1°, 2», 30 , 4», 5, 8» e 10». Si eliminano in quest 'ordine: Fontana, Graziani, Serri, Belli , Ra-strelli, Marzocchini; vince così Masini.

    Ottava corsa. — Terza prova. Match professionisti. In l ' 3 4 " Gardellin copre il percorso, vincendo, 2. è Otto Meyer, 3. Jaequelin.

    Durante lo svolgersi della le corsa arriva al Club Sportivo Nazzaro sul-l 'automobile della Fiat di Torino per prendere gli opportuni accordi col Club Sportivo per l 'arrivo dei cor-ridori del Giro d'Italia.

    Appena la folla lo vede lo applaude fragorosamente. Pregato, Nazzaro en-tra coll 'autumobile in pista e fa al-cuni giri, mentre il pubblico grida: Viva Nazzaro ! e gli applausi non ter-

    minano finché egli non si è ritirato. Firenze, 29 marzo.

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  • Questo colpo è facile e rapido. Si può inoltre, partendo egualmente d'in quarta, lasciar cadere bruscamente la punta in seconda, e toccare il ventre dell 'avversario abbassando molto la mano.

    Certi schermidori riescono a toccare con altret-tanta rapidità e certezza l 'avvetsai io passando la spada dietro la schiena, come si fa talvolta con la stecca giuocando il higliardo (fig. 2).

    Ma se l 'avveisario è altrettanto rapido e scaltro, nel momento in cui l'altro eseguisce il movimento sopra descritto, fa un salto indietro ed effettuando un vivace colpo in avanti lo colpisce certamente se sarà riuscito a non concedergli il tempo di ri-tirar completamente il braccio dietro alla sch ena e mettersi in guardia.

    Nei duelli, e negli assalti con bottone d'arresto, ovverosia quando si è certi che il ferro non sdrucciola, un colpo molto pratico consiste nel partire, per esempio, dalla terga, lasciar cadere la punta in linea bassa portando contemporanea-mente la mano molto alta in prima, e trattenendo la lama nemica. Si colpirà molto facilmente l 'av-versario alla coscia (fig. 3).

    Ma il colpo più sicuro riesce quasi sempre il seguente, che richiede pe iò molta pratica e ripe-tute p iove in allenamento. E' diffìcile, ma ha il vantaggio di fare evitare il così detto colpo doppio.

    E c c o l o : improvvisamente con un brusco mov i -mento costringere il ferro dell 'avversario ad ap-

    poggiarsi sul suo petto (fig. 4). Poi passare il piede sinistro in avanti ed allora — allora sola-mente — colpire ritirando il braccio e portando la mano in prima od in seconda, seguendo la po-sizione che prendeià l 'avversario (fig. 5).

    Sopratutto non abbandonare il ferro avversario prima d'avere completamente avanzato il piede, altrimenti l 'avversario i otrebbe lui pure colpire ritirando il braccio, ciò che costituisce appunto il co leo doppio.

    11 colpo succitato si può eseguire sia nel vero corpo a corpo, come — se si protende bene il braccio a tempo — prendendo il ferro a metà corpo a corpo.

    La stoccata che per tal modo si può infliggere è terribile.

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    Fig. 8.

    31 corpo a corpo nella scherma Una volta, quando i duellanti si trovavano

    pre-so a ooco a 50 centimetri J'nn dall'altro, il direttore di combattimento dava il comando del-Vhalt. Per qu i s i o fatto lo schermidore di brssa statura veniva a trovarsi in una condizione di forte inferiorità. Dopo aver arrischiato la vita per avvicinarsi all 'avversario, quando evitato il colpo d'arresto, egli si trovava ad una distanza per la quale la sua inferiorità di statura diventava un vantaggio, tosto egli doveva arrestarsi, e ripren-dere il distacco.

    Oggi invece non si dà più Vhalt che allorquando i due avversari non solo sono corpo a corpo, ma non possono più esplicar con la Bpada alcun coli o nè di parata nè di offensiva.

    Nella scherma quali sono adunque i colpi più pratici nei corpo a corpo?

    Benché la spada sia un'arma che div 'en troppo lunga ed imbarazzante in un combattimento in cui gli avversari si trovano vicinissimi, tuttavia è anco a possibile inferire con essa delle stoccate mortali.

    Uno dei colpi più noti consiste, partendo d'in quarta, nel fare una pressione sul ferro avver-sario, e tosto effettuare il colpo, ritirando il braccio con la mano girata in prima (fig. 1).

    Fig. 4. — Primolmovimento.

    Fig. t. — Qis'o p swggo dalla quarta in prima è colpo molto usuate nel corpo j a corpo.

  • « L a m i g l i o r M a r c a d e l M o n d o „ Agente per l'Italia :

    I V I A I R E O B R U Z Z O N E IVI I l _ A I N I O - 5 , V i a C a s t e l M o r e n e .

    Fig. 7 « Fig. 8. — Colpi proibiti.

    Spigolature settimanali del reporter.

    *** Lunedi della scorsa settimana Annita di Landa ha debuttato nel giornalismo sportivo. E l ha debut-tato felicemente, come Dorando Petri quando lo si fece passare come autore di nn trattate!lo di fisiologia e ginnastica.

    Vi stupisce la metamorfosi di una divette che scrive articoli di sport, e di un pasticciere podista che com-menta Ippocrate, Galeno, Cicerone?

    Il pubblico ama queste inversioni... della propria natnra, queste inversioni delle facoltà tipiche dell'in-dividuo.

    E la volontà del pubblico è sovrana,., per la cas-setta ! .

    Onde anch' io imiterò la rosea trovata. Cosi : se domani trovo qualche M-ssalina celebre, voglio chie-derle le sue impressioni sugli eportsmen.. fra le coltri dell'alcova od attraverso una copi a di champagne l E el ene farò fare nn articolo...

    Ma voglio che anche lei ci metta il suo Blach, perchè se no... non s a r e b b e in carattere.

    Diamine, una donnina allegra senza cagnolino! *** Una volta si facevano le Crociate, oggi si fanno

    le... Crociere! . Precisamente come insinua il famoso epitaffio che

    una volta s'appendevano alle croci i ladri, ed ora ai ladri si appendono le croci !

    Dunque un'altra Crociera, motonautica s'intende,

    della spada colpì in pieno lo sterno di nn duel-lante, e la lam i si spezzò senza — fortunatamente — prodarre una ferita molto grave.

    Del resto eccone la parata : nel momento che il vostro avversario avanzerà il piede, passatelo avanti voi pure, e vi troverete sempre corpo a corpo, ma in una posizione nella quale almeno potrete difendei vi (fig. 6).

    Tuttavia occorre notare che non tutti i colpi sono permessi: il regolamento della Federazione delle Società di scherma, specie in Francia, li specifiea chiaramente.

    Cosi ad esempio, non si possono eseguire delle prese di lotta al corpo avversario ed accompa-gnarle con dei colpi di spada (fig. 7).

    Ed è egualmente proibito, anche in duello, di picchiare con l'elsa della spada oppure prendere a bella posta e trattenere D scada dell 'avversario sotto il proprio braccio (fig. 8). E' pure interdetto di saltare sui piedi dell 'avversario od urtarne il corpo coi gomiti.

    Accenni questi ultimi che possono riuscire su-peiflni ai più, ma non a certi farabutti della seherma ehe non si fan seni polo di licorrere ad ogni genere di colpi vietati e di procedimenti vigliacchi.

    è alle viste ! Di più modeste proporzioni di quella dell'anno scorso Piacenza-Venezia, ma in ogni modo egualmente interessante: la Pavia Mantova.

    Il tratto è sufficiente a mettere a prova... di scoglio le fragili ha* che a motore che, se la gita si effettuerà, non mancheranno di accorrere numerose alla chia-mata. Tanto più che anche qm soprassederà il Tou-ring Club cui si è ricorso per i lumi superiori. E quando si mette di mezzo il Tounng in materia di sport, è come se ci bi mette la mass' neria in politica.

    La cosa non può che riuscire. Tanto più che ci sono i mezzi... ed anche gli interi !

    *** In un recente comunicato, nel quale i tre quarti sono occupati da una filza dei nomi di tante brave persone titolate delle quali la più mediocre è... per lo meno cavaliere, l 'Istituto Nazionale per l'incre-mento dell'educazione fisica annuncia all 'Urbe ed all'Orbe italica che si è già proceduto ad una prima

    N O N A / E V A ILVERO FANALE

    A Q U I L A * . CHE PORTA IMPRESSA ^ T ^ . QUESTA MARCA LEGA). ( IMflj) MENTE DEPOSITATA * E LA PAROLA AQUILAS* FABBRICA FS SANTINI-FERRARA

    F i g 6 La panda al doppio colpo.

  • m . V m S ° ° L i ) GRANOPR/X MASSIMA PERFEZIONE GENOVAUM BONZI r- MARCHI K S i

    La 45* disputa per la Palla Dapples, fra P. C. Torino e Milan Club. Il goal-keeper torinese si salva da un minacciosi attacco dei milanesi.

    (Fot. Ambrosio e C. - Torino).

    adunanza di tutte quelle brave persone, rappresen-tanti le varie categorie di sport, per vedere di met-tersi d'accordo sulle date e sul programma di nn ciclo di gare sportive, i cui introiti come concorso del pubblico saranno devoluti a beneficio delle Pro-vincie devastate dal terremoto.

    Siamo certi che, trattandosi dei sovraintendenti all'educazione fisica, le varie gare verranno fatte di-sputare nelle epoche più propizie ai varii sports. Precisamente come l'anno scorso in cui i matehes di foot ball vennero fatti giuocare a Poma.,, nel bel mese di giugno!

    *** Due delle massime Associazioni sportive italiane han mandato a spasso i loro venerandi presidenti.

    Credo che al fatto non sia estranea la neo prepon-deranza degli onorevoli sovvers vi alla 23a legisla-tura. Spira un vento di fronda, un po' di giacobi-nismo pare in quest'Italia bella; e dalla politica pare, per capillarità, voglia infiltrarsi nello sport.

    Comunque: il senatore Todaro se ne è andato dalla presidenza della Federazione Ginnastica Italiana, e si vocifera che prenderà il suo posto Don Scipione Borghese, principe... nonché deputato radicale.

    All'Unione Velocipedistica Italiana dei 124 rappre-sentanti le varie Società ciclistiche, s o l o una dozzinetta accorsero al-l ' assemblea annuale. Colpo di mano. Detro-nizzazione d e l b u o n C a v a n e n g b i con la

    fi u g g i o l a successiva ella nomina a... presi-

    dente onorario. A pre-sidente effettivo eletto il dott. cav. M. Osto-rero, già proposto e bocciato in una lista concordata a Torino, dove lo si voleva por-tare tempo fa a presi-dente della Federazione Podistica.

    All'Unione Velocipedi-ètica Italiana venne per-tanto prescelta come sede, Torino.

    E noi ne siamo lieti, perchè con 1' accordo che regna fra le nostre Sooietà ciclistiche cit-tadine, tutto andrà be-none!

    *** Una corsa vete-rani: M lano, Torino! Recrudescenza senile o rinascenza giovanile ? Il nostro giornale con-vocò nel suo salone la settimana scorsa tutte le vecchie glorie del ciclismo piemontese e si addivenne alla costi-tuzione di nn Comitato di onoranze nella nostra città ai partecipanti a l l a Milano - Torino , d'accordo con l'Unione Sportiva Milanese, idea-trice ed organizzatrice della corsa in parola.

    La cosa non mancherà di riuscire. E1 sempre lieta e suggestiva ana accolita di veterani... siano essi del ciclismo, come... delle patrie bottiglie!

    Giuoco del Calcio ! Campionati federali.

    Il girone finale d-1 Campionato I Categoria volge alla fine. Solo più il match ed il retour-match fra l'Unione Sportiva Milanese e la Pro Vercelli, e poi anche questi due Clubs saranno completamente liberi di iniziare le eliminatorie dei Campionati italiani.

    Pure nei riguardi del Campionato di l ì Categoria, al F. 0• Piemonte, dopo il match d'oggi a Genova contro il Cricket, non resteranno a disputare che due matehes, quelli retour col Milan Club ed il Genoa Club.

    E come in questo Campionato federale di II Cate-goria noi non vediamo quale combinazione possa tor gliere al F. C. Piemonte la vittoria finale, in quello di I Categoria invece — dopo gli ultimi due matehes sostenuti dalla Pro Vercelli contro il Genoa Club, matehes disputatissimi e nei quali la difficoltà della vittoria vercellese, più che alla forza intrinseca della squadra avversaria, crediamo doversi attribuire ad un declivio, per quanto momentaneo, di forma della Pro Vercelli — non sappiamo davvero se accordare le nostre preferenze ai bianchi e bleu milanesi od alle gloriose casacche bianche vercellesi.

    L'incontro d'oggi a Vercelli fra queste due squadre dirà la prima e, forse, l'ultima parola.

    Pertanto ecco il resoconto del nostro corrispondente genovese sull'ultimo match:

    Pro Vercelli-Genoa Club. La partita fu accanitissima, e le due squadre s'im-

    pegnarono a fondo onde difendere i propri colori, ed è doveroso constatare che il Genoa si trovava forte-mente handicappato per la mancanza del bravissimo Hng, capitano, feritosi domenica scorsa nell'incontro avvenuto a Vercelli.

    Alla presenza di nn pubblico imponente e con una giornata magnifica, la squadra genovese ha voluto meravigliare ed ha saputo dimostrare una certa su-periorità sugli avversari.

    Il grande assieme che ormai distingue la squadra vercellese è stato completamente sventato dalla difesa del Genoa, contro la quale ogni attacco s'infrangeva.

    La squadra vercellese non ha lasciato l'impressione di avere quella forma superba da giudicarla, così a priori, vincente sicura del Campionato federale.

    Oggi il Genoa Club ha minacciato costantemente la porta vercellese, e se la linea dei forwards non fosse stata sacrificata in Hermann, che dovette passare a back, ed avesse condotto più energicamente a fine gli attacchi, certamente le bianche camicie avrebbero do-vuto soccombere.

    Al fischio del referee, signor Meazza, dell'Untone Sportiva Milanese, i forwards del Genoa discendono velocemente nel campo avversario minacciandone se-riamente il goal, validamente difeso dall'Innocenti.

    Il giuoco vien portato quindi sul campo dei rosso e b'eu, la difesa dei quali, giuocando brillantemente, se ne libera, e rimari da la palla ai propri avanti, che

    J i nuovamente fanno pericolare la rete vercellese.

    Un free-kich viene concesso ai genovesi, che tirato da Hermann ed assecondato splendidamente da Hurni, con un colpo di testa manda la palla nella rete ver-cellese.

    Non sgomenti i vercellesi di questo primo successo dei rosso e bleu, corrono all'offensiva facendoci assi-stere a delle meravigliose parate del Brunoldi.

    La difesa genovese (Hermann mirabilmente sosti-tuisce Hug) obbliga però nuovamente il giuoco nel campo vercellese.

    Un penalty è accordato ai rosso e bleu, Hermann spara in goal, ma Innocenti ha modo di liberarsene.

    I vercellesi svolgono un giuoco irruento, quasi brutale, tentando di guadagnare il perduto, ma i genovesi rispondono del pari, e così si arriva aW'half-time con risultato-invariato.

    Alla ripresa il giuoco è assai movimentato, anzi accanito, data l'elettricità che regna tra gli spetta-tori, ed il Genoa minaccia ancora.

    Poi il giuoco è condotto dagli avanti vercellesi, che a loro volta muovono all'attacco, però con risultato negativo. E' solo circa dopo mezz'ora, su di un corner tirato da Ara, che Visconti riesce a pareggiare la partita con un colpo di testa.

    L'accanimento accresce, il giuoco è condotto abba-stanza violentò da una parte e dall'altra, ed è sul finire che per nn equivoco, del quale non sappiamo spiegarci la ragione, il pubblico invade il campo.

    II referee però fischia la continuazione, e poco dopo ha termine la partita con un goal pari per ciascuna squadra.

    Le squadre erano così formate: Genoa Club: Brunoldi, Hermann, Storace, Cevasco,

    Ferraris, Sassone, Ravano, Hurni, Herzog, Crocco, Marassi.

    Pro Vercelli: Innocenti, Binaschi, Berrà, Ara, Leone, Milano I, Milano II, Visconti , Fresia, Rampini, Corna.

    A MILANO. < F.-C. Piemonte » vince « Milan Club ».

    Il match, favorito da un tempo e terreno bellissimi, s'inizia alle 14,45. Il Milan Club, che gioca con vento

    e sole in favore attacca subito vivacemente, e dopo 20 minuti di gioco, con una di quelle scappate che gli sono caratteristiche, segna per merito di Solda-rini, demi-destro, un primo goal. Il Piemonte non si scoraggia ; con calmi e precisi passaggi si porta nel campo avversario e a sua volta segna un punto, non concesso però dal referee, signor Bossard dei!'Interna-zionale, per un hands di Gavinelli.

    Il gioco ricomincia vivacissimo: Maddler, ala de-stra, non marcato, scappa ; a 20 metri dal goal tori-nese passa la palla e Scessa, che si trova solo dinanzi alla porta torinese, segna indisturbato il 2° punto.

    I Piemontini protestano vivacemente per l'evidente off-side ; il referee resta alquanto indeciso, ma finisce per concedere il punto.

    Portata la palla al centrq i torinesi attaccano con grande foga e Berardo finalmente segna un goal... valido.

    Nella ripresa il gioco si svolge quasi totalmente nel campo milanese : i Piemontini mancano, nn po' per guigne, un po' per troppa precipitazione, una serie di goals. Tre cornerà ottimamente tirati dal Va-lobra restano infruttuosi, ma finalmente Zimpolli dell'ala destra, con un preciso e fortissimo shot, infila

    il 2- goal seguito da un terzo tirato da Maran-ghi da circa metà cam-po, proprio sul finire deila partita.

    Il match termina cosi con la vittoria del F. C. Piemonte con 3 qoals a 2. *

    A MILANO.

    Sulla pelouse di San Siro s'incontrarono pei Cam-pionati di 2.a categoria 1' 17. S. M. II e la Libertae, che rimase soccombente con 2 goals ad 1.

    Nel primo tempo gli Unionisti hanno il sole alle spalle e possono meglio guidare i propri attacchi condotti con maestria. Il goal dei rossi è però ben difeso da Pedraglio. Non ostante ciò VU. S. M. riesce dopo attacchi accaniti a penetrare la rete del Li-bertas. I giuocatori di questa non si sgomentano per questo primo scacco e cercano inutilmente contro-attaccare il goal Unionista, ma Ghezzi gioca splendi-damente e para numerosi e bellissimi shots dei rossi. E così il primo tempo termina senza che nè da una nè dall'altra parte si segni alcun altro goal.

    L inizio dei Campionati Italiani di I e II Cate-

    ìL: goria. A TORINO.

    L'incontro F. O. Ju-ventus-F. C. Torino pel Campionato Italiano di I Categoria non ebbe l u o g o pel dichiarato forfait del F. C. Torino.

    Ora noi chiediamo alla Federazione : è giusto che senza moti-vo plausibile una So-c i e t à rinunci ad nn match di Campionato per effettuarne un altro di gara libera sul pro-prio campo, defraudan-do in tal modo il Club avversario d e g l i in-troiti che il match fis-sato dal C a l e n d a r i o avrebbe potuto procu-rare ?

    E' o non è una can-zonatura questa di ri-nunciare ad un incontro di Campionato, per so-stenerne in sua vece nn altro nello stesso gior-no, sul proprio campo, per la Palla Dapples?

    In Inghilterra simili irregolarità verrebbero punite con forti am-mende, ed un forfait

    non giustificato comporterebbe la squalifica della squadra da tutte le altre gare di Campionato.

    Ci pensi la nostra Federazione a frenare in tempo queste licenze... poco poetiche, per la serietà e la correttezza dello sport italiano.

    * * *

    Sul campo del Juventus F. C. tenne il posto del primo match sfumato quello di 2.a categoria fra Ju-ventus II e F. C. Junior.

    Giuoco abbastanza disordinato e chiusosi con la vittoria della Juven'us 2-1.

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  • L I G U R I A .

    *** A Genova, dopo il match nullo di due domeniche or sono fra il Genoa Cricket III e la Spinola F. C., venne giuoeato il retour-match che venne vinto dal Genoa con 6-0.

    T O S C A N A .

    Js A Firenze, dopo la vittoria del Firenze F. C. sull'Itala con 3 2 conseguita due domeniche or sono, domenica scorsa il Firenze F. C. si incontrò con la Spes di Livorno, riportando una nuova vittoria poiché quando si era verso la fine della partita con un goal pari, i livornesi si ritirarono dal campo.

    Ecco i nomi dei componenti la squadra fiorentina, che con tutta probabilità vincerà al Campionato di Toscana: Conti, Silvini, Boncompagni, Coppedè, Da-nesi, Scalvinelli, Livio, Dal Bò, Capra, Simonti, Re-schigna.

    A N A P O L I .

    *** Domenica 21 il Naples F. O. vinse la Società Sportiva Napoli con 4-1. Domenica 28 lo Sport Club Audace eliminò il F. C. Juventus con 1-0.

    *** Arbitrato dal signor Hector Bayon del N. F. C. ebbe luogo giovedì 25 u. s. al campo di Bagnoli il 2° match di girone per il campionato regionale di 3» categoria fra il Club Sport Audace ed il Juventus F. C, Il loro giuoco disordinato e, diciamo pure, senza tat. tica fa si che dopo le due riprese il match rimanga insoluto, quantunque il giuoco si sia tutto svolto nel campo della Juventus e quantunque l'Audace abbia fatto parecchi tentativi di shot in goal rimasti infrut-tuosi. Protrattasi la partita per altri due half times di 15 minuti, la vittoria rimane all'Audace per un penalty loro concesso dal referee verso la fine dell'ul-tima ripresa. In tal maniera l'Audace entra in finale per il campionato di 3" categoria.

    N E L L A Z I O .

    *** A Tivoli il II Campionato Tiburtino venne di-sputato sulla pelouse San Giovanni fra la Società Po-distica Lazio, detentrice del primo, e lo Sporting Club Tivoli. Vinsero i romani con 4 goals a zero.

    La 45° della Palla Dapples a Torino. Le squadre: F. C. Torino (detentore della Palla

    Dapples): , Penano; Bollinger-Capra; Engler-Rodgers-Diment ;

    Caldelli-Zuffi j.-Zuffi s.-Morelli-Debernardi. Milan Cricket: Radice; Sala-Reich; Ermolli-Scarioni-

    Piazza; Trerè S.-Vivante-Furlano-Colombo-Lana. Arbitro: signor Valvassori. Inizio del match ore 15.

    1. aoal, ore 15,20 (Leich pel F. C. Torino). 2. goal, ore 15,41 (Zuffi s. pel F. C. Torino). 3. goal, ore 15,44 (Vivante pel Milan Club). •

    Durante il primo tempo assistiamo ad un giuoco vivacissimo, ma poco ordinato, dell'attacco torinese. Le discese partono e si concentrano specialmente sul Debernardi che giuocò stupendamente. I due goals furono infatti gran merito suo, essendo stati segnati sui suoi passaggi, il primo da Leich del Milan Club, a proprio svantaggio, in seguito ad una specie di mèlée, il secondo da Zuffi s. Verso la fine di questo primo tempo, i milanesi paiono avere il sopravvento, e con Trerè da una parte e Lana dall'altra sovente il pallone vien portato innanzi alla porta torinese, dove entra finalmente per merito di Vivante sn pas-saggio di Lana, con un shot raso terra.

    Vivante apparì sovente indeciso e pauroso, Forlano troppo instabile e fuori posto, altrimenti questi due forwards avrebbero potuto usufruire di maggior nu-mero dei palloni discretamente eentrati dalle pro-

    ^NeHa ripresa il giuoco continua piuttosto disordi-nato ed inconcludente. Una leggera superiorità dimo-strano dapprima i rossi e neri, poi le casacche rosse. Radice da una parte e Penano dall'altra debbono impegnarsi sovente.

    Il match termina però con esito invariato dal primo tempo. Quindi vittoria torinese con 2-1. Terreno leg-gero, ma ineguale.

    Pubblico discretamente numeroso ed imparziale. Notizie a fascio.

    Cagliari, che da qualche tempo a questa parte si è risve-gliata allo sport, ancora non aveva., come in continente, una società che si dedicasse esclusivamente al giuoco del calcio. Ed ecco ora che per iniziativa di un gruppo di volonterosi giovani, appassionati a questo genere di sport, ha fondato il suo Foot-ball Olub. „ , „

    Moltissime sono le domande d'iscrizione. Gli allenamenti nelle squadre incomincieranno fra non molto, e ci auguriamo di po-terli hene applaudire al loro debutto.

    Inoltre, a giorni avià luogo un match fra la squadra del-l'Istituto tecnico, vincitrice della « Coppa degli studenti », ed una squadra della Società Ginnastica Amsicora.

    *„ Il 22 marzo, sullo splendido campo del Palermo Foot-ball Olub, s'incontrarono il 1° team del Palermo ed uno della nave

    Il Palermo vinse stupendamente con 11 punti a 2. Il 1° team si mostrò perfetto, ordinato ed omogeneo, ed il giuoco proce-dette vivo ed elegante.

    Come al solito, hene Schimicci, Di Benedetto, Morra, Bo nanno e Sergio, ed una viva lode al hravo e simpatico capitano dott. Valentino Colombo.

    Pubblico numeroso, tempo e terreno ottimi. Il giovedì suc-cessivo una squadra rinforzata della stessa nave Aleppo si prese la rivincita con nn goal a zero sn di un altro Club palermitano : VAudax F. 0.

    * Il 27 marzo, sul campo del Palermo Foot-ball Olub, si svolse un altro match fra il 1° team del Palermo ed il team della nave Ctumberland della E. Marina Brittannica. La squadra inglese è una delle piti forti della marina, ed ha avuto l'onore di battere i migliori Clubs di tutte le nazioni, ed il Palermo, essendo la nave di passaggio, non ha voluto tralasciare l'occasione di mi-surarvisi. All'ingresso dei bravi marinai sul campo li aocoglie una, ovazione, mentre le loro maglie rosse mettono sul verde circostante una nota gaia ed allegra.

    Al fischio del referee la palla tocca al Cumberland, e la par-tita corninola vivacissima. Intanto si scatena un vento impetuoso che fa, deviare spesso la palla e rende il giuoco più difiicile. Gli inglesi manifestano subito una lieve superiorità, e dopo un faul del Palermo, sparano uno splendido shot in goal, che è con grande abilità parato dal goal-keeper Sergio. Poco dopo un altro goal viene scongiurato dal Travaglia con una presenza di spi-rito ammirabile.

    Il ginoc» procede intanto animatissimo, e vengono ammirati i passaggi studiati e ben fatti degli inglesi, e l'ordine perfetto che regna nella loro squadra, e la disciplina e lo splendido as-sieme. Anche il giuoco del Palermo è ammirato e lodato, quan-tunque gli estremi forwards non rispondano all'aspettativa. Così termina la prima ripresa, senza che le due squadre abbiano segnato alcun punto in loro favore.

    Durante la ripresa, benché si sia scatenato un temporale for-tissimo, il match viene fatto proseguire, e gli inglesi segnano due goals.

    Ecco i nomi dei componenti la squadra del Palermo : bergio, Amoroso, Colombo, Ealcone, Romano, Travaglia, Campanella, Bonanno, Schimicci, Morra, Maggiacono. (D. M.).

    Inaugurazione del campo dellW Open Air Sporting Olub » alle Terme di' Agnano. — Con un tempo veramente meraviglioso ebbe luogo, alle Terme di Agnano, l'inaugurazione del nuovo campo di foot-ball, il primo per Napoli, dell' Open Air Sporting Olub. Il campo, sebbene non ancora fornito dell'erba volntar, dato il troppo breve tempo lasciate per la crescita, si trova situato in una località, bellissima, sia dal lato estetico, sia dal lato tecnico-sportivo; risponde alle misure volute dalla Federazione e si trova in località facile a pervenirvici, data la vicina linea tramviaria.

    La Presidenza dell'elegante ed aristocratico Club aveva di-sposto lo cose con gran signorilità, tanto che nell'7iu!/-time furono offerti al numeroso pubblico aocorso, composto delle più eleganti e belle signore dell'aristocrazia napoletana, rinfreschi e dolci.

    Alle ore 15 precise un'elegante signorina, di cui spiacemi non ricordarne il nome., rompe la tradizionale bottiglia di champagne contro il palo di uno dei goals, dopodiché il referee, signor Clescovich, sempre elegante nella sua mise, dà il segnale di Inizio al match inaugurale fra le due seconde squadre dell' Open Air Sporting Club e Naples foot-ball Club.

    Il giuoco che si svolge non è certamente dei più eleganti e dei più perfetti, ma tuttavia è abbastanza ordinato. Vince il Naples con 3-1.

    * A Torino, sul campo del Savoia F. C., si incontrarono la 1" squadra juniores del F. 0. Torino e la 1» della Savoia. Giuoco splendido e corretto. Ammirato il goal-keeper Bruno del Savoia.. Esito nullo, avendo le squadre segnato un goal ciascuna.

    Il campionato federale di seconde squadre. Milan Club e Genoa Club o S»» Gottardo. Un

    Alla ripresa i rosm=cercano ancora di far fruttare i propri attacchi, ma pel loro giuoco poco classico, l'arbitro è costretto continuamente ad accordare agli Unionisti numerosi calci di punizione. Ed è in seguito ad un penalty-kick, tirato splendidamente da Verga, che l'U. S. M si aggiudica il secondo ed ultimo goal. Il match continua ancora interessante. Quando l'ar-bitro fischia la fine nessun altro ponto è segnato.

    Una parola di lode al Pedraglio della Libertas, ad Orsario e Verga dell' V. S. M. che giuocarono splen-didamente.

    Arbitrò imparzialmente l'elegante Gama, dell'In-ternazionale.

    A G E N O V A . Per il Campionato italiano di 2.a categoria s'incon-

    trarono la l.a squadra dello Spinola Foot-Ball- Club, e la 2.a del Genoa Club. Quest'ultima riuscì facil-mente vittoriosa con cinque goals a uno.

    I Campionati regionali di terza categoria.

    Riassumiamo brevemente i risultati di tutti gli ultimi match dei Campionati regionali d'Italia:

    P I E M O N T E .

    *** A Torino, al Campo Sportivo, giuocarono, dome-nica, 21 corr., l'eliminazione il F. C. Junior ed il F. C. Piemonte II.

    I diavoli rossi della Junior si dimostrarono più re-sistenti dei celesti, che soccombettero con 3 goal a 4. Buona complessivamente la squadra Junior, ma più elegante ed ordinata come giuoco d'attacco quella del Piemonte. .

    Nel primo tempo marcò 2 goals la Junior (uno dei quali fatto da un half-back del Piemonte) ed 1 il Pie-monte

    Nella ripresa : 2 goals per parte, per merito di Boggio e Margaritora della Junior, e Marzanaseo e Zampolli del Piemonte.

    *** A Biella furono di fronte il Club Sport Vetoces di Biella e la Società Ginnastica e Scherma di Novara. Vinsero i rossi velocs biellesi con 8-1.

    *** A Santhià, domenica scorsa, il Club Sport Ve-loces di Biella s'incontrò quindi con il F.-C. Santhià.

    II match fu nullo, 1-1. *** A Chieri pure domenica scorsa giuocarono le eli-

    minatorie torinesi il F.-C. Juventus III e la Pulvis et Sol, che rimase soccombente.

    L O M B A R D I A .

    *** A Milano l'Unione Sportiva Milanese IH vinse l'Ausonio F. C. II con 5-2 due domeniche or sono, e domenica scorsa la Libertas II, con 4-1.

    *** A Brescia la locale Forti e Liberi venne dichia-rata vincitrice del Treviglio F. C., che non si presentò sul campo.

    Balbi, l'ottimo portiere della 2a squadra del Genoa Club. (Fot. Bottino - Genova),

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    Sul eolle del Bouquetint.

    ha nome dal giglio » . Da Gaby mi faceva brillare il scintillante vino l'ostessa e tutti i canti del poeta salivano nella gran luce lieti inviti. Come sarei sceso volentieri a qnel sorriso con gli amici ! Invece? Io dovevo lasciarli questi giovani buoni ed affettuosi come fratelli ! Solitario avrei rifatto la via dal Col d'Olen e sarei rientrato per altra parte nel mondo con un dolce ricordo di più. Avrei voluto prolungare la cara convivenza an-cora !... Ed essi sentirono il mio desiderio, perchè sui monti si deve leggere negli animi come a traverso un l impido cristallo, e non ebbero a spender molte parole per farmi persuaso a scen-dere con loro a finire la giornata da Thedy in modo degno » .

    Con il signor Edoardo Garrone ci interniamo nella Yalpellina all'ascensione dei Dents des Bou-quetines, una delle più importanti imprese com-piute dal C. A. A. I. in gita sociale.

    Gli articoli che seguono si riferiscono alla Valle Stretta (dintorni di Bardonecchia), che il C. A. A. I. ha scelto come campo ufficiale delle sue esplorazioni e dei suoi studi, e sono :

    Il Rifugio di Valle Stretta, del signor Andrea Magnani ; La prima ascensione alla Punta del Cammello, del signor G. Dumontel ; I Serù, Punta Daniele, Punta Emilio Questa, le ultime conquiste alpinistiche, ascensioni di grandissimo valore, compiute e riferite dui dott. B. Oglietti.

    Infine c 'è una breve nota intorno alla lettura delle carte topografiche in montagna, del signor A. Magnani.

    Chiude l 'articolo l 'elenco delle ascensioni com-piute dai soci, lo statuto sociale e l 'e lenco dei soci.

    Raccomandiamo la piacevole lettura di questo volume a quanti si interessano allo sviluppo degli sports in Italia, e particolarmente a quelli che desiderano tener dietro all 'evoluzione che l 'alpi-nismo viene compiendo in questi anni fra di noi.

    Si trova in vendita presso i principali librai di Torino e presso il Club Alpino Italiano, via Monte di Pietà, 28. Prezzo L . 2,50.

    - Un M a c c o su l pet i t p r u (Conferenza di Gnido Rey) .

    Nessuno che sia stato a Chamonix ha po-tuto dimenticare quella guglia, che forse non ha eguali nelle Alpi per maestà, ardi-tezza, terribilità di asprezza nuda: il Petit Dru: apparizione fantastica a chi sale al Montavers. visione incombente a chi si aggira nel bacino della Mer de giace,. Guido Rey, che tante cime delle nostre Alpi ha soggio-gato e che le sue ascensioni ha descritto in pagine, che sono le più belle della nostra letteratura alpinistica, ambì, or sono tre anni, di aggiungerlo alla schiera delle sue con-quiste, e vi si avviò con un caro compagno,

    Il rifugio di Valle Stretta, vista davanti. (Fot. Santi). (Fot. Guglierminaj.

    Il Club Alpino Accademico Ricordi scortivi del 1908.

    Il Club Alpino Accademico Italiano è una ri-stretta riunione di appassionati della montagna, sorta in seno al Club Alpino Italiano, con lo scopo di fare fra la nostra gioventù propaganda e scuola di alpinismo, affinchè gli adolescenti, usciti fuori dal pelago degli studi alla i iva della vita, mentre si accingono ai primi passi, a quei primi passi che hanno sempre una cosi grande importanza nella esistenza, trovino modo di conoscere la montagna, di imparare ad amarla, a percorrerla, a vincerla.

    Nobile scopo questo, che mentre varrà ad at-

    Una difficile asceta.

    tirare, per ora forse pochi, col tempo speriamo molti giovani a quel campo ideale, elettissimo di cimenti e di soddisfazioni, sarà una valida ga-ranzia che a questi cimenti si andrà con una pre-parazione razionale, « fatta con metodo, valendosi « degli insegnamenti e dell 'esempio di chi è già « a r r i v a t o » ; inquantochè lo scopo di questo Club è di « preparare degli alpinisti validi e sicuri, « che abbiano avuto tempo e modo di formarsi la « esatta coscienza del proprio valore, e sappiano « regolare ad esso le imprese a cui si accingono, « e che dovunque e comunque vadano poi, con o

    « senza guide, riescano sempre 4. compagni apprezzati e gradi-« ti ».

    * * #

    Il Club Alpino Accademico Italiano ha pubblicato ora il suo primo Annuari" ; un bel volumetio di oltre 100 pagioe, stampato su cai ta fiuissima, con una artistica copertina, e con molte splendide i l l u t a z i o n i .

    In una breve « Introduzione» , il signor Ettore Cnizto, pre-sidente attuale de). C. A. A. I., spiega come si è formato l 'Ac-cademico, i suoi scopi, il modo di funzionare, i risultati finora ottenuti, e quelli che se ne possono attendere.

    L ' iug . Adol fo Hess riferisce sulle « Kletterschulen », o scuole di arrampica-mento, come sarebbe a dire le Palestre dove i giovani allievi si addestrano alle arrampicate per roccia. Vediamo la storia di queste scuole, storia non recente, e fio idissima e gloriosa in Svizzera e in Baviera, dove da un p< zzo funzionano queste scuole e dove si sono venuti formando dei buoni campioni. Troviamo un breve c> nno sulle principali «Kletterschulen » dei dintorni di Torino.

    Al Piantonetto è una sentita relazione del si-gnor Angelo Brofferio, di una gita al Becco della Tribolazione e al Colle di Toleccio nel Gruppo del Gran Paradiso.

    Il signor Ginsepoe Lampugnani ci guida sulla Cresta orientale del Lyskamm e ci descrive la gioia di quel a b llissitua ascensione:

    « Era uno squisito godimento : si saliva con ardore e con gioia e, chi era nuovo a quella via, trasognando: la luce possente del mitr ino avan-zato era luce d'empireo e sfolgoravano le corazzò ghiacciate e le rocce, dove al sole la neve si dis-sigillava, pareva ardere luminosamente. A mano a mano si svelava sempre più sconfinato l'i riz-zonte: volgendoci ai deserti ghiacciati del Rosa potevamo già guardar sopra la linea del.e vette di là verso il mistero della pianura: tutte le cime nevose dalla Punta Gnifetti alla Vincent e più giù sembravan seni ondanti plasmati dolcissima-mente da una carezza dei cieli. Viste dall'alto quelle vette perdono della loro arditezza, come perdono tutta l'asprezza le cose lasciate più basso. Questo è il gran dono della montagna.

    « Cosa facemmo sulla vetta? Si aprì qualche sacco, si sturò qualche borraccia, si accese qualche pipa, cosi, perchè almeno una minuscola nuvola salisse per l'aria tranquilla nel cielo purissimo. Cosa vedemmo dalla vetta? Chi sa dire cosa si vede di lassù? Più che vedere si sente: si è là dove si gode la voluttà di creder senza confine quel che vediamo, proprio come vorremmo che fos-sero le anime nostre. Tutti gli innamorati dell 'in-finito dovrebbero sempre aver Shelley nel sacco ! Sorridevan sullo smeraldo v ivo della valle del Lys gruppetti di case e vi immaginavo caii fan-tasmi che mi chiamassero giù presso l'acqua « che

  • CICLISTI I j e m i g l i o r i

    ^ L a c c h i n e d a t u r i s m o d i

    MARCA MONDIALE Società Anonima B. BIANCHI MILANO.

    B L W d l l Il rifuqio di Valle Stretta, visto di fianeo.

    (Fot. Santi). Il Lyslcamm. (Fot. Calpini).

    L'alta Valpellina.

    Ugo De Amicis, e con le fedeli guide di Valtour-nanche, Ange e Aimé Maquignaz. Nessuno di loro conosceva la montagua e la conquista non fu loro agevole. Colti dalla sera essi dovettero bivaccare sul monte. Questa ascensione qnpsto bivacco. Guido Rey ha descritto venerdì sera ai suoi colleghi dpi Club Alpino ed a molti invitati nel Saln-e delta Borsa, il-lustrandola con proiezioni di fotografie sue, poiché egli è maestro non solo nell'uso della piccozza e della penna, ma altresì della macchina fotografica.

    Riassumere la conferenza non è possibile: si può appena accennarne i passi principali. Fa dapprima la delicata de.-crizione dei primi passi nelle tenebre notturne con la volontà intorpidita dal sonuo inter-rotto, le membra pesanti, le orecchie cullate dal ra-spare dei chiodi sui sassi, la mente popolata di im-magini assurde e volubili ; poi con la luce dell'alba, l'attacco alle roccie, la gioia della vitalità fresca e audace, il benessere fisico, il fascino dell'altezza ; l'ultimo sorriso dei fiori e il primo splendore delle nevi ; le ore di fresche energie, di spensieratezza e di ansiosità intense, le più belle e più proficue: 1 brevi riposi a mezza salita, guardando in basso l'ombra smisurata del Petit Dru listare di ombre azzurre il ghiacciaio. Poi le prime difficoltà gravi, la lotta corpo a corpo coi lastroni crollanti, il lento cammino su per le fenditure, lungo le scarse riseghe del ba-stione formidabile, il pericolo delle pietre cadenti. « (Test mauvais, mmsieur Rey — gridava dall'alto Ange MRquignaz — e'est très mauvais ».

    E salivano sempre. Dopo cinque ore dal colle, trovarono una breve ter-

    razza e vi si fermarono irresoluti. Proseguire signifi-cava passare la notte sul monte. Ma uno osservò che dall'Albergo di Mon avers li si osservava. Si alzarono e ripartirono. E ricominciò l'acrobatismo su per scale aeree, per cornici incerte, fasce esigue II monte an-dava assottigliandosi e semplificandosi: sassi fischia-vano alle orecchie; le rupi portavano i segni delle folgori ; non un filo di acqua su per la piramide ster-minata: succhiavano i ghiaccinoli. Un bastione for-midabile li arrestò. Ange lo vinse: la vetta era a pochi passi: erano le quattro del pomeriggio. E ap-pena giunti lassù, la guida valorosa espresse il suo parere con qualche ironia : « Vous savez qa e'est des montagnes trop di/ficiles ; 5a vous plait à vous, monsieur *" » ,

    isognava cercare un rifugio per la notte. Ripre-sero la discesa, cercando quattro palmi di sasso piano ; un piccolo spiazzo a' ridosso della cresta li accolse: era largo tre passi e profondo due, chiuso fra un muro e un abisso. Sciolsero la corda che li legava da sedici ore.

    « Appena fermi fu come se in un attimo aves-simo dimenticato tutto ciò che era avvenuto, le gioie e le pene. Solo ci rimaneva nelle orec-chie un sordo ronzìo come di sassi cadenti, nelle narici il forte odore delle rupi: una vampa sul volto, e nel capo una grande confusione di pensieri. Ci accomodammo alla meglio; fu fatto un rotolo della corda, sul quale a turno due di noi si sarebbero seduti all'asciutto... Manca-vamo di tutto ; non coperte, non abiti di ri-cambio. Nel gruppo serrato qualcuno si muo-veva tratto tratto per liberarsi da un braccio o da una gamba amica che lo premeva, e il

    muoversi dell'uno metteva lo scompiglio negli altri, e ci vo-leva del tempo peichè il grup-po riprendesse l'immobilità... Quando mi destai dal primo breve sonno, velai attorno gli occhi smarriti. Non ricono-scevo più il luogo, né ricordavo il nome del monte. Donde ero venuto e dove ero? In quale misteriosa camera di ignoto albergo, dalle finestre aperte su un paese fa' tast co ai con-fini del mondo? Chi erano co-storo che mi stavano accanto con la fronte china sulle gi-nocchia, immoti come fatti di sasso? Per nn momento il pen-siero errò inqunto per rianno-dare il filo della memoria; poi mi resi ragione, ma mi parve che i miei compagni non ci fos-sero tutti; li contai: ne man-cava sempre uno... Mi avvidi che mi avevano legato per un

    piede... Mi dissero che nel sonno palavo e mi mo-vevo... Quale notte miraoile! Quante stelle! Passò una meteora, seguita da molte altre...

    Ora faceva freddo: un freddo sottile che penetrava fin sotto il farsetto ed in fondo alle tasche senza tregua e senza riparo. I piedi, entro gli sc»rponi duri come ferro, semb a vano fatti di vetro, e che ad un piccolo urto doves-ero infrangersi. L'immo-biliià forzata diviene un tormento: ci coglie una irrequietezza, una voglia di fuggire, un'esaltazione che prorompe talora in parole prive di senso, in risa, in singhiozzi, fino a che non avviene una ribel-lione generale: come per una intesa tutti si balza in piedi; si accende il moccolo della lanterna e si rimane attorno con gli occhi spalancati, in adrra-zione delle fiamme, battendo le mani e percuotendo le suole sul granito in ritmo di danza.

    « Sembrava un rito di selvaggi, ma quel po' di luce era per noi di un conforto infinito. Poi si ritorna rassegnati a sedere contro la rupe e succe le una parvenza di e Ima che cela un desiderio immenso: il sole! Ancora cinque ore prima del giorno! Scan-tonando al di là del murice.iuolo, avremmo potuto vedere le luci di Uhamonix. ma era pericoloso il muoversi. A quell'ora nella piccola capitale alpina finivano gli spettacoli, si chiudevano i cnfé chnntants ed i einematografi, la gente si ritirava negli alberghi. Laggiù incominciava solo ora la notte... Quando uno grillò: c La valanga! La valanga! » fui presto al pari degli altri a saltare in piedi ed a levare il mento... Ma cadeva lontana... I colpi fitti, ripereo-tendosi di gola in gola, ci giungevano distinti... Tratto tratto la voce si gonfiava più terribile e scoppiava in schianti di folgore... Non ho altri ri-cordi di quella notte. Quando mi destai, vidi la cameretta vestita già da una luce dolcissima e Ange, ritto contro il cielo bianco, che annodava la corda e sorrideva, dicendomi: — Partiamo ».

    E discesero, e quando trovarono una falda di neve vi si gettarono sopra avidamente: « Oh, la dolce sosta sul granito d'oro, nell'aria tepida, al piede dell'altissima torre s.lita e discesa, che, a guardarla, ora che ne eravamo sfuggiti, ci sembrava più solenne e più tragica, ora che ne conoscevamo gli inganni e le meraviglie!

    Di questi spunti, di queste pittoriche descrizioni dell'orrido montano, l'avv. Rey ne porge parecchie

    ancora all'attentissimo uditorio. E la narrazione ter-mina eoi ritorno all'albergo, dal quale s'era mosso il giorno innanzi.

    mondo commercialo sportivo *** Enrico Mazzioni (Milano, via Boccaccio. 1), La

    celebrata marca di automobili Ziist, l'eroina vera del Giro de) mondo in automobile è sempre stata la pre-ferita di Mazzioni, e lo saià anche per il 1909. Ma un altro pr-zioso incarico avrà pure l'attivo agente milanese, cioè la vendita delle vetture (tipo 18 HP) Br xia Zuit, g à tanto accreditate. Ziist e Brixia-Ziist affilate alle cure intelligenti di Mazzioni vuol dire anche pel 1909 una larga messe di affari. Gli è ciò che auguriamo vivamente anche all'amico signor ing. Roberto Zu-it.

    *** Continental Caoutchouc e Outtapercha Compagnie

    Le K'eUersihul. (Fot. Hess).

    (Milano, via Bersaglio, 36). L'abbiamo già scritto altre volte; qu sta marca unica in Europa, dopo es-sersi già resa celebre nella fabbricazione di qualunque tipo di pneumatico per automobili e camions, con-tinua la sua opera preziosissima a favore della co-struzione di tessuto setifioato per la navigazione aerea, provvedendo palloni, dirigibili e aeropiani. Lo Zep-pelin , la Républ que, il Farman. per nominare tre cele-brità nelle differenti categorie di navigazione, furono creati col suo materiale, dando prova continua della bontà dello stesso. La Cont nental ha pure l'inca-rico di servire la scienza, vale a dire procurare alla, stessa quei palloni-sonda tanto necessari per gli studi meteorologici. Ecco l'estratto di una lettera che

  • x r a d i n a i r i r z i ~ u i o l i l i t

    hanno un solo difetto e cioè

    costano di più ed è unicamente per ciò che alcuni fabbricanti, pur conoscendone la superiorità, non li mettono sulle loro biciclette.

    Occorre quindi che i Ciclisti, nel loro interesse,

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    Il cav. rag. Arturo Mercanti, segretario generale del Touriig, già organizzatore dei circuiti automobilistici bresciani ed ora maestro insuperabile nella prepara-zione del Oircuito aereo di Brescia

    l 'Osservatorio Reale del Belgio ha scritto alla Conti-nental l ' U marzo 1909:

    < Signori. In risposta alla vostra lettera, ho l 'onore di farvi sapere che, il 5 novembre 1908, il nostro pallone-sonda ha registrato un servizio più che mera-viglioso, di 29.040 metri. Questo pallone, come tutti quelli che ci hanno servito fino a oggi , dal mese di aprile 1906 in qua, ci è stato spedito da voi . Io vi spedisco per questo corriere un estratto del Cielo e Terra; voi vi troverete dei dettagli (a pag. 20) sul-l'ascensione di cui si tratta. Ricevete, vi prego si-gnori, l 'assicurazione della mia considerazione più alta.

    « Il Direttore Scientifico del Servizio Meteorologico « J . V I N C E N T » .

    £a preparazione del Circuito aereo «lì B r e s c i a

    Domenica, provenienti da Milano, sono giunti a Brescia, alle oie 9 circa, la Commissione aerea mista francese, diversi aviatori, i componenti della Società italiana di aviazione con alcuni membri del Comi-tato di organizzazione del circuito aereo di Brescia, tra cui il cav. Mercanti ed il cav. Minetti, per visi- | tare le località su cui sorgeranno gli hangars del cir cuito aereo di Brescia. Erano alla stazione a r i cever ! il sindaco comm. Orefice cogli assessori Matarelli e Benassaglio, il conte Oldofredi per il Comitato ordi-natore del Circuito, il conte Catini p°r la Deputazione provinciale, l ' ing. G. Conti per l 'Associazione dei commercianti ed industriali bresciani, il cav. Mai-netti, presidente della Camera di commercio e presi-dente del Comitato dell 'Esposizione internazionale di elettricità, col segretario dott. Carli, i rappresentanti della stampa cittadina, ecc. Assisteva pure molta, gente. Gli aviatori partirono sopra automobili , offerti da automobilisti bresciani, insieme agli organizzatori della gara aerea, alle Autorità ed ai rappresentanti della stampa, alla volta di Montichiari , arrivando a Castenedolo, imbandierato.

    Eu fatta una prima sosta presso Montichiari , dove principia la brughiera, che è una vastissima zona piana, sulla quale sorgeranno gli hangars. Quindi tutta la brughiera fu visitata in automobile lungo le strade che ne segnano i confini, ed a piedi nelle varie zone che il Municipio di Brescia ha affittato od intende affittare. Gli aviatori r iportarono la migliore impressione per la scelta fatta dagli organizzatori del circuito della località ove avverranno ie partenze e l 'arrivo degli aeroplani e confermarono il loro in-tervento ed il loro appoggio alla gara di aviazione, la quale va sempre raccogliendo adesioni. Il ritorno si effettuò poco prima di mezzodì.

    Subito dopo ali 'Albergo d'Italia ebbe luogo una co-lazione offerta agli ospiti dal Municipio di Brescia. I coperti erano un'ottantina. A l lo champagne il sin-daco di Brescia, comm. Orefice, a nome della città, brindò alla Commissione francese ed alla Società italiana di aviazione. Rispose Rousseau, del Temps, esprimendo la gratitudine dei suoi connazionali per la dimostrazione avuta da Brescia e constatando la bellezza della località prescelta per gli hangars, di-cendosi inoltre perfettamente sicuro del successo della grande prova di aviazione. Parlarono poi l ' ing. Ori -goni, della Società di aviazione, Archedeacon e Co-stamagna.

    Dopo la colazione gli ospiti hanno visitato ì luoghi ove sorgeranno i padiglioni dell 'Esposizione interna-zionale di elettricità. Nel pomeriggio ha luogo un convegno del Sindaco cogli aviatori francesi e col Comitato del circuito per discutere questioni perti-nenti all 'organizzazione del circuito.

    Le decisioni della Commissione degli aviatori. La Commissione aerea mista francese e degli orga-

    nizzatori del circuito aereo di Brescia, durante la visita di stamane alla Brughiera di Montichiari , ha stabilito che, oltre alla Sezione italiana di aviazione che avrà nn padiglione speciale ed agli hangars, si costruisca una pista di mezzo chilometro per con-durre gli aeroplani dall'hangar al centro di partenza, la quale sarà vicino alla cascina Pozzo, su di un vasto quadrato di metri 500 per 500. Gli aviatori francesi hanno trovato che il terreno è ottimo e che sara anche utile mantenere alcune difficoltà naturali, e quindi, poiché la Commissione aveva pensato di re-stringere l 'itinerario fin dove queste difficoltà non si presentavano, gli aviatori si mostrarono d opi-nione che vengano mantenute alcune file di alberi assai bassi e di non colmare alcuni fossati, come era intenzione degli organizzatori. Nella seduta pomeri-diana tenuta al Municipio ed alla quale partecipa-rono il Sindaco, gli organizzatori del circuito, ì de-legati della Società italiana di aviazione ed ì commissari degli aviatori francesi, fn determinato di comune accordo che dal 1° al 20 agosto si correrà la Gordon Bennett e le eliminatorie italiane, con il P r e mio di L. 10.000 del signor Modigliani, e che dal 1° al 20 set-tembre abbia luogo il circuito aereo che sarà for-mato da 10 giri di 10 chilometri, cioè 100 chilometri sulla base della velocità. Le 100.000 lire di premio saranno cosi divise: tre premi per la gara di velo-cità ed altri speciali per i concorsi di altezza e slancio. I commissari francesi hanno dato la certezza che gli aviatori francesi partecipanti a Reims si re-cheranno a Brescia. Vi saranno perciò una quindi-cina di concorrenti. Bleriot si è immediatamente iscritto assieme ai signori Gasnier, Le Blanc, Zans e Thouvenot per i fratelli Voisin. Infine fu stabilito

    Orville Wright. Farman.

    Automobilismo industriale co

    Bleriot.. Ernault Pelterie. Gli aviatori che parteciperanno certo al Circuito di Brescia.

    che gli hangars siano gratuiti per i concorrent i ; vi sia una tassa di ammissione di L. 1000 per rimbor-sare totalmente coloro che presentano apparecchi alla partenza e compiranno almeno un piccolo volo. Ecco i nomi dei francesi intervenuti al convegno di Brescia: Archedeacon, Luigi Bleriot, Gasnier, Ca-stillon de Saint Victor , Thouvenot e Rousseau.

    li prossim* proto dell' aeronave " 3talia „ del conte Da Schio.

    Da parecchi giorni, nell 'àanjar del conte Almerico Da Schio, a Schio, si sta lavorando per preparare nuovi importanti esperimenti dell 'aeronave Italia, ideata dal conte Da Schio, e della quale già vi inviai ampie notizie. Vi lavorano, insieme al conte Da Schio e al bravo meccanico Bottazzi, il tenente del Genio Cianetti, con alcuni soldati della Brigata specialisti, che costruì già l 'aeronave militare sul lago di Brac-ciano. Le modificazioni e i perfezionamenti apportati all 'aeronave sono veramente importanti, e affidano che questa volta gli esperimenti avranno esito fel i -cissimo.

    Innanzi tutto si è cambiato il motore Levasseur, con un motore da 35 cavalli, della fabbrica Spa, di Tor ino . .

    Esso pesa 2500 chilogrammi, è col locato nel centio della navicella, tra navicella e involucro, e dà una maggiore propulsione al dirigibile. Furono poi irro-bustite le eliche, i piani verticali, il t imone e la ca-rena elastica, e l ' involucro venne portato da 1200 a 1450 metri cubi di capacità. Le prove sono vivissi-mamente attese.

    Il marchese Ferrerò di Ventimiglia, l ' infaticabile organizzatore di tante e tante manifestazioni auto-mobilistiche torinesi, uno dei pochi che veramente ha contribuito allo sviluppo di questo moderno e non ancor ben compreso mezzo di locomozione, scrive nella prefazione di questo simpatico libro queste parole: La pubblicazione di un libro che trattasse da un punto di vista generale e comprensivo di automobilismo industriale mi pareva da molto tempo desiderabile, e da qualche mese più che opportuna, anzi necessaria.

    Ma, egregio marchese, non da qualche mese, ma da qualche anno era necessaria una tale pubblicazione, da quando cioè noi poveri autorelli del giornalismo sportivo avvertimmo organizzatori ed industriali che l 'automobile non doveva solo essere un oggetto di lusso (e che lusso !), ma anche un oggetto di uso per la vita. E quindi aggiungemmo ciò che ora ripete egregiamente l 'A . , che le corse erano una gran bella cosa, ma che c'era qualche cosa altro da non tras-curare, e che i fabbricanti erano un po ' tratti in in-ganno da un mercato fittizio dove ei commerciava in aria, mentre l 'automobil ismo doveva essere posto su solide basi, dandogli quella praticità che si meritava.

    Il libro del capitano stesso riconforta, con abbon-danti particolari (avrei voluto però qualche po ' di cifre che sono cosi dimostrative per certi uomini che le pa-role sole non sanno nè vogl iono intendere), quanto noi l icemmo ripetutamente ed è però che io lo consiglio un po' a tutti i colleghi in giornalismo (quelli soprat-tutto che vanno alle corse e tornano in redazione con

    ila testa piena di paroloni boanti), ad industriali (quelli 'che o vittoriosi o vinti nella recente crisi non sanno trovare la linea diritta sulla quale incamminarsi), ad organizzatori (quelli che ancora innamorati della propria persona... vogl iono fare tuttora qualche cosa in prò di questo povero, come sta diventando, auto-mobile), e lo raccomanderei a municipi , a provinole ed al patrio Governo, se questeultimeraccomandazioni io sperassi farle giungere fino a quei sordi che non vogl iono sentire.

    In esso libro tutta questa brava gente e questi enti costituiti troverebbero dei capitoli interessantissimi che trattano dell 'evoluzione dell 'automobile, dell 'au-tomobilismo industriale nei trattati e nelle pubblica-zioni (capitoli che avrei desiderato più ricchi e più estesi con accenno alle tante importanti pubblicazioni estere), dell' importanza dell' automobilismo indu-striale, del problema dei trasporti pubblici , delle ca-ratteristiche dell 'automobile industriale, delle strade, dei diversi tipi, utili ed inutili anzi dannose, chauffeurs, dell'industria automobilistica internazionale, dell 'au-tomobile nell 'esercito, ecc. ecc.

    Dopo una tale somma di capitoli, oltre quelli qui non enunciati per brevità, è facile vedere come tale pubblicazione meriti di essere non solo letta, ma stu-diata, ponderata.

    Purché tanto io che il capitano Hesse non abbiamo perduto il tempo e le parole, data la moda che oggi impone l 'areoplanismo, facendo dimenticare i tanti problemi ancora insoluti!

    Raffaele Perrone.

    (1) GIOVANNI HESSE, Capitano d'artiglieria — Automobilismo industriale (Lattes e C., Editori-librai, 1909 Torino).

    G

    ®

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    Il francese Paul Rousseau, segretario della Società di Aviazione di Parigi, che ha condotto a Brescia gli aviatori francesi, incaricato della propagania all'estero per il Circuito bresciano.

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  • Uà tecnica del Pneumatico. Non si pensa generalmente abbastanza agli sforzi considerevoli ai

    quali debbono resistere i Pneumatici, sforzi dovuti all'avviamento, ai colpi di freno, alla velocità ed alla forza centrifuga nelle svolte. Questi sforzi dannosi, già enormi da sè stessi, oltre a diventare ogni giorno più forti in ragione del peso e della velocità sempre maggiore delle vetture, costringono il fabbricante di Pneumatici a cercare non solo del materiale più resistente, ma sopra tutto una migliore appli-cazione di detto materiale.

    Come sappiamo, la fabbricazione attuale dei Pneumatici consiste nell' avvolgere delle tele tagliate di sbieco su di un calibro di ghisa che rappresenta la forma interna della copertura. Questo modo di procedere offre parecchi svantaggi che vanno a danno della solidità già precaria del Pneumatico. Di'/fatti, i fili sono nella parte superiore estremamente tesi, mentre sui lati sono rallentali e possono anche

    formare delle pieghe dannose. I-noltre, fra i diversi strati, risulta forzatamente che quella tela mag-giormente tesa nella fabbricazione è quella che, a detrimento della massa, viene a sopportare quasi sola tutti gli sforzi.

    La Casa TORRILHON di Cler-mont Ferrand è riuscita a fabbri-care un Pneumatico nel quale tutti gli elementi sono adoperali nella loro tensione normale: essa mette in opera non più delle tele, ma bensì dei fili che non sono nè in-

    trecciali, nè tessuti fra di loro. Gli strali di fili vengono messi alter-nativamente perpendicolari e paralleli alla sezione della ruota, e sono, per questo fallo, denominati « strati sezionali » e « strati c i r con fe -

    Pneumatìco a cordo TORRILHON nel quale si so o acoperti i diversi strati di corde per farne vedere la disposizione.

    renziali » . Si capisce facilmente che è possibile modellare uno strato sezionale, dando ad ogni filo la medesima sezione: ogni filo sarà leg-germente distanziato l'uno dall'altro nella parte superiore, mentre sui lati verranno compressi l'uno contro l'altro.

    Gli strati circonferenziali vengono fatti da un solo filo avvolto parallelamente e senza fine sull'anima del Pneuma-tico. Questo filo rap/>resenta una serie di anelli di diametro differente e progressivo, avente ognuno la lunghezza giusta per il posto che deve occupare, e con una tensione uguale.

    In questo modo, si sono ot-tenute coperture che hanno di-mostralo un'inestensibilità no-tevole, ed una resistenza stra- „ . , nrrìinnrin nlln irnnitin r / „ „ ; : L'aspetto di un Pneumatico a corde TOR RI LHO N 0,'.';'n!!"a "HO scoppio. 1 tagli n o n c a m l l i a , l a qualunque altro. - A sinistra: difficilmente SI producono, es- un Pneumatico TORRILHON dopo 4500 Km., scudo precisamente la coper- 'e eorde cominciano a farsi vedere. tura inestensibile per la dispo-sizione stessa dei fili a « filo (1 iritto » . Infine poi, e questo è notevole, questa copertura, oltremodo morbida, non si riscalda, neanche alle più forti velocità. Mentre nelle velocità medie un Pneumatico qua-lunque si riscalda immediatamente, il PNEU TORRILHON conserva una temperatura quasi uguale a quella del suolo. Ecco certamente un'asserzione che merita da parie di ogni automobilista una prova, cosa lauto più facile che questo Pneumatico non è per niente di un prezzo esagerato.

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    DIVAGAZIONI SPORTIVE

    Un capriccio di miliardarie... e un miliardo di capricci

    Confronti non odiosi.

    Io vorrei che qualcuna delle mie adorabili let-trici, che sonnecchiano sul mio articolo a chissà quanti chilometri all 'ora, in braccio ai cuscini di una Enne HP, si sottraesse per un momento al-l ' incanto del suo sogno e pensasse, puta caso, al-l 'incanto... di una ruota.

    Se una ruota s'incanta, che cosa può acca-dere ? — vorrei chiederle allora.

    Può succedere — mi sentirei rispondere — che il chavffeur si metta ad accomodarla.

    Questo è vero. Ma e se il vhuujfeur, ad esempio, fosse ubbriaco, o stanco, o addomi, ntato, o ferito, 0 intento ad invidiare col pensiero quel suo col-lega che ha rapito una marchesa ?

    Che cosa fareste voi , allora, nella solitudine di una campagna, dinanzi ad una ruota incantata, mia bella signora?

    Io davvero non so che fareste, e, per conto mio, vorrei essere nei panni di quel fortunato passante che potesse strappare la . ruoia dal suolo e un sorriso dalla vostra bocca.. Ma queflo che potreste fare, ve lo inseguerebbe volentieri qualcuna di queste miliardarie in abito virile, le quali invece di affannarsi a cercare un marito, sudano ad imparare i colpi di boxe per cacciar via i pretendenti, e pi ima di salne io automo-bile vogliono sporcarsi le manine, a manovrarne 1 congegni e annerirsi la punta del naso per met-terlo sotto al serbatoio di benzina... In un batter d'occhio, e nello spazio di quattro o cinque Oh ! yes, la miss v'insegnerebbe a rompere l 'incanto di una ruota, mentre voi, per compenso, potreste tutt'al più insegnarle a rompere l'incaulo... di una d chiarazione. Eotterreste quattro palmi di broncio, perchè alla miss piace invece che la dichiarazione, quand'è cominciata, continui, salvo a cambiar di nome ed a chiamarsi... flirt !

    Questione di gusti, non è v e r o ? E guardate, allora, cosi, per curiosità, come guai dereBte il di-segno d 'un abito, quali sono ì gusti sportivi delle vostre colleghe d'America, rivali in danaro, ma non in bellezza.

    Le nostre fotografie li riprod. cono alla perfe-zione.

    Le ragazze miliardarie lanciano la palla con una sicurezza e uni. precisione da far arrossile i membri dei nostri clubs bocciofili, piegano i loro corpicini flessuosi ed elastici nei contorcimenti del giuoco dell'hockey (da non confondersi con quello del-l'oca), e non temono di mostrare in pubblico le loro gambette del valore di parecchi milioni cia-scuna, pur di abbandonarsi ai piaceri... pedestri d 'una corsa podistica.

    O h ! Dorando Pietri, iu\ idiabile campione,

    A l nuovo ninnano delle figlie dei miliardari d, N ; w York. - La partenza per una g a n « Le sette ragazze allineate posseggono e ascuna 30 milioni di dollari di dote. Li ot. Brocherel Aosta).

    l i NUEVA VITTORIA è la contìnua affermazional -M» del suo assoluto primato nel Mondo. «M-

    quante vittime a v r a i fatte in America, quan-ti cuori — lassù — fo-derati di biglietti di banca avranno palpi-tato per te ! Ma tu forse preferisci — non è vero, nostro p i c c o l o gran-d 'uomo? — certi cuo-ricini italiani foderati dal busto col relativo contenuto.. .

    Che farci? In Ame-rica ci sono altri busti : vo levo dire altri gusti. Figuratevi ! le madri delle miliardarie, quan-do vedono le loro fi-gliuole copeite di su-dore e di polvere inse-guirsi nella pista come a l t r e t t a n t e puledre sfrenate, hanno brividi d 'orgoglio, proprio co-me le madri italiane quando vedono le loro pulzelle danzare il bo-ston appiccicate contro al gilet fantasia di una marsina t po ingh se.

    Nè basta : da noi, quando la futura suo-cera parla alla sua fu-tura vittima, il genero, della propiia creatura, o l t r e al magnificarne la bellezza suole ag-giungere: « E poi un cuoi d'oro ! » . Ecco, d i e il cuore d'una ragazza sia d 'oro è una gran bella cosa; ma un can-didato al matrimonio lo accetterebbe anche d'argento, p u r eli è ci fosse dell 'oro in tasca... In caso diverso il cuore non serve a nulla, nem-meno come pegno al Monte di Pietà, p e r quanto le s i g n o r i n e , nelle lettere alle ami-che di collegio, dicano sempre d'avere il cuore impegnato. In America di cuore non se ne dis. orre affatto. Quello è un muscolo atto, tutt'al più. a far morire un disgra-ziato di sincope, quando gli spunta la malaugu-rata idea di non battere più. Iu America, quando una madre dice di sua figba : « Una ragazza d'o. o ! » parla sui serio e significa che la dote varrà tan-t'oro quanto ne pesa la proprietaria.

    Quale differenza!

    L'hockey g o d a l e allieve del nuovo ginnasio femminile alle fig le dei m liardari. v

    Tritte le signorine esposte in queste fotografie valgono un bel gruzzolo dorato, persino le meno carine. Ma, in Italia, d 'oro sono soltanto i capelli di certe fanciulle bionde e i bottoni degli ufficiali d'artiglieria.

    E h ! lo so: certe mammine nostre, tanto per tener alto l 'onor della stirpe, oserebbero prote-stare soggiungendo: « V a bene ! Abbiano pure i miliardi le signorine americane; intanto le nostre hanno la bellezza e la