NOVEMBRE 2015

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Unità pastorale 1 Parrocchia S. Maria Immacolata Parrocchia S. Barnaba V i t a la famiglia parrocchiale Rembrandt, Il Figliolo prodigo (Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo) Notiziario delle Comunità Parrocchiali di Santa Maria Immacolata – Pavoniana e di San Barnaba Novembre 2015 Anno XVII, n° 2

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VITA | La famiglia parrocchiale Anno XVII, n° 2

Transcript of NOVEMBRE 2015

Unità pastorale

1

Parrocchia S. Maria Immacolata Parrocchia S. Barnaba

Vita la famiglia parrocchiale

Rembrandt, Il Figliolo prodigo (Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo)

Notiziario delle Comunità Parrocchiali di Santa Maria Immacolata – Pavoniana e di San Barnaba Novembre 2015 Anno XVII, n° 2

Calendario parrocchiale

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Piccolo galateo liturgico La Chiesa è il luogo di culto per i figli di Dio: dobbiamo dunque osservare il massimo rispetto per la Sacralità del Tempio. 1. Spegnere il cellulare. 2. Entrati in chiesa, fare bene il segno della Croce con l’acqua benedetta, in ricordo del nostro

Battesimo. All’uscita non occorrere ripetere il gesto. 3. Salutare Gesù nel S.S. Sacramento, inginocchiandoci per adorarlo. 4. La genuflessione è riservata solo al Santissimo Sacramento. Per la mensa eucaristica e per le

statue è sufficiente un inchino profondo. 5. La puntualità alle celebrazioni è doverosa, meglio essere in anticipo che arrivare tardi. 6. L’abbigliamento sia decoroso. Si evitino le chiacchiere inutili.

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NOVEMBRE

Domenica 1 Solennità di tutti i Santi Lunedì 2 Commemorazione fedeli defunti

ore 18.15 concelebrazione per tutti i defunti dell'anno Domenica 8 Ritiro prima comunione e cresima Lunedì 9 Ore 16.30 Ora di guardia Domenica 15 Ore 9.30 Celebrazione della Prima Comunione e Cresima Domenica 22 Solennità di Cristo Re

ore 10.00 Consegna della Bibbia al gruppo del 4° anno di fede Domenica 29 Prima Domenica di Avvento - Inizio Novena Immacolata

DICEMBRE

Martedì 8 Solennità dell'Immacolata Concezione Ore 11.30 Solenne concelebrazione e rinnovo dei voti dei religiosi pavoniani Ore 16.00 Concerto in onore del Beato L. Pavoni Sabato 12 Ore 14.30 Confessioni per le medie Domenica 13 Terza Domenica di Avvento – Santa Lucia Lunedì 14 Ore 16.30 Ora di guardia Ore 21.00 a San Barnaba Confessioni per adolescenti e giovani Martedì 15 Ore 14.30 Confessioni 4° e 5° anno di fede Mercoledì 16 Inizio Novena di Natale

Sabato 19 Ore 14.30 Confessioni del 4° e 5° anno di fede

Ore 20.45 Concerto di Natale Domenica 20 Ritiro di Natale per genitori e bambini Giovedì 24 Ore 24.00 Santa Messa e scambio degli auguri

Venerdì 25 Santo Natale – Orario festivo Giovedì 31 Ore 18.15 Santa Messa – Te Deum di ringraziamento

Vita

La famiglia parrocchiale Notiziario della Comunità parrocchiale di S. Maria Immacolata (Pavoniana)

Composizione e Stampa: Com&Print srl - Anno XVII N. 2, mese di novembre 2015

Autorizzazione del Tribunale di Brescia n. 47 del 20-11-1998

Direttore Responsabile: Walter Mattevi.

Hanno collaborato a questo numero: Giuseppe Barone, Annetta Donato, Antonio Frison, Franca Gibellini Ghisleri,

Gianfranco Grasselli, Giorgio Houry, Ketty Levi, Walter Mattevi, Elena Re, Giacomo Sarti. Informativa ai sensi della Legge 31-12-96 n.675: In relazione alla legge 675/96 riguardante la “Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali”, la informiamo che i Suoi dati sono inseriti nella nostra “mailing list”. Garantiamo che i dati sono utilizzati esclusivamente per l’invio dei nostri inviti e dei nostri cataloghi di esposizione e sono trattati con la massima riservatezza. È sua facoltà richiedere la rettifica o la cancellazione degli stessi”.

Calendario parrocchiale

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GENNAIO

Venerdì 1 Maria SS Madre di Dio – Giornata mondiale della pace – Orario festivo Mercoledì 6 Epifania del Signore – Orario festivo –

Ore 10.00 Santa Messa e bacio di Gesù Bambino Domenica 10 Battesimo del Signore Ore 10.00 Ammissione ai sacramenti del 5° anno di fede Ore 11.30: sono invitati i genitori dei battezzati del 2015 Lunedì 11 Ore 16.30 Ora di guardia Lunedì 18 Inizio settimana di preghiera per l'Unità dei Cristiani Domenica 24 Giornata della missione pavoniana Martedì 26 Inizio del corso dei fidanzati

FEBBRAIO

Martedì 2 Presentazione del Signore. Giornata della Vita Consacrata Ore 18.15 Santa Messa e Benedizione candele -

Mercoledì 3 San Biagio – Benedizione della gola Domenica 7 Giornata della vita

Ore 11.30 Celebrazione degli anniversari di matrimonio Lunedì 8 Ore 16.30 Ora di guardia Martedì 9 Carnevale dei bambini e dei ragazzi Mercoledì 10 Ceneri – Giorno di digiuno e astinenza. Ad ogni S. Messa benedizione e imposizione

delle ceneri Giovedì 11 Madonna di Lourdes

Ore 16.00.30 Santa Messa per anziani e malati con unzione degli infermi Domenica 14 Prima Domenica di Quaresima Lunedì 15 Festa Patronale dei Santi Faustino e Giovita. Orario feriale

In Famiglia

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MISERICORDIA PER TUTTI E PER SEMPRE

P Celestino Galli che qui ha lasciato una cara memoria, scherzando,

ricordava un suo compagno di classe, evidentemente non ferrato nella lingua

latina che traduceva la frase “Misericordia dei plena est terra” in “La misericordia di

Dio è piena di terra!”

No, la misericordia di Dio è colma, sovrabbondante, caldamente piena di

ben altro che questa parola, (il mondo ebraico intendeva per misericordia con

il termine rahamim che indica le viscere materne che accolgono la vita che

nasce). Le viscere e la misericordia allora indicano lo spazio fatto dentro di sé alla vita dell’altro, è uno

spazio di profonda comunione, di sentire con l’altro, di patire con l’altro, di gioire con l’altro e

attraversa tutta la Bibbia diventando, di volta in volta, parola, volto, parabola, promessa, benedizione.

Anzi la Sacra Scrittura ci dice che questa parola è quella che meglio descrive, incarna, manifesta il

volto di Dio.

Perfino l’Islam, che noi a volte vediamo nella sua forma politica così lontano dal nostro modo di

pensare la vita, affibbia ad Allah 99 nomi, titoli: il primo è il misericordioso, il secondo il compassionevole e

l’ultimo il paziente.

Chi ha raccontato un volto di Dio diverso da questo, in tutte le religioni?

L’uomo, l’uomo che non si fida di Dio, l’Adamo che si nasconde, e anche secoli di cristianesimo

all’insegna della paura e del castigo di Dio, che sono sfociati in altrettante guerre e incapacità di

perdonare, di accogliere, di diventare autenticamente tolleranti, e se vogliamo proprio andare fino in

fondo, di amare il prossimo, anche il nemico, di dare la vita per amore come ha fatto Cristo volto

umano del Dio misericordioso.

E così l’umanità è come un uomo ferito, sanguinante, pieno di cicatrici (segno di una persistente

violenza nei suoi confronti) e pochi i “samaritani” che si chinano su questo “insieme di fragilità” e

versano l’olio della consolazione e della vera umanità, antidoto alla nostra disumanità, e il vino dello

Spirito che ci rende figli e ci dona la gioia.

Samaritani che portano questa umanità ferita in quell’albergo, che in greco si traduce con “la casa che

tutti accoglie”, figura anch’essa di Gesù che accolse tutti, di Paolo che a Roma nella sua casa-prigione

accoglieva tutti e, lo speriamo, nella Chiesa che dovrebbe accogliere ogni viandante, ogni pellegrino

dell’eternità.

Guardando la figura del Pavoni possiamo ben dire che tutta la sua vita è stato un vivere in concreto

con quei poveri ragazzi sfruttati del primo Ottocento, la misericordia: ai suoi religiosi chiedeva di essere

per quei ragazzi padre e madre, perché potessero così riassaporare il senso della famiglia

Io parroco di questa “porzione di Chiesa” che è in Brescia mi auguro che le nostre comunità

cristiane vivano intensamente questo anno della misericordia, come un dono ma anche come un

compito e come un impegno.

Come vedete, c’è un richiamo anche alla lettera iniziale di questo anno pastorale: Familiarizziamo?,

dove ognuno di noi è invitato a creare quel clima di famiglia là dove vive, e in modo particolare qui

nella Parrocchia dove spesso ci incontriamo.

Ci sarà anche la possibilità in questo anno di passare attraverso la Porta Santa, non solo a Roma, ma

anche in ogni cattedrale o duomo delle nostre diocesi.

Allora sì potremo anche noi cantare il salmo: “La terra è piena, sovrabbondante della misericordia di Dio”, e

come il re Davide danzare di gioia perché l’arca del Signore misericordioso, che noi leggiamo in modo

particolare nell’Eucarestia, è in mezzo a noi.

Vorrei chiudere con una frase del papa Giovanni Paolo II: “Al di fuori della misericordia di Dio non c’è

nessun’altra fonte di speranza per gli uomini.”

In Famiglia

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P.S. La tela di Rembrandt in copertina, rappresenta la parabola del Padre misericordioso, padre che

ha due mani diverse, una maschile e l’altra femminile, proprio per dire la tenerezza paterna e materna

con cui viene vissuta questa accoglienza del figlio perduto.

E in Avvento penso di portare qui in chiesa una “tavola” in cui “le mani”, da quelle di Dio alle nostre,

sono chiamate ad essere misericordiose, per restituire ai volti dell’uomo la loro dignità e la loro bellezza.

P. Walter

[email protected]

FAMILIARIZZIAMO?

Ci sono verbi che si prestano a varie letture e significati e abbracciano spesso realtà diverse della vita

dell’uomo. Uno di questi è FAMILIARIZZARE.

Nell’accezione più semplice è rendere una relazione qualsiasi, anche momentanea, occasionale un

qualcosa di bello, significativo, creativo, che possa anche poi far nascere qualcosa di più: un’amicizia, un

legame, un progetto.

Ma noi vorremmo dare a questo verbo un significato più pregnante, che prende spunto dal cammino

che la Chiesa sta facendo in quest’anno e che investe in modo particolare le nostre Parrocchie e se

vogliamo la nostra Unità pastorale.

Siamo nell’anno del Sinodo sulla famiglia e sabato 3 ottobre è stato proposto un grande incontro di

preghiera per il Sinodo vero e proprio, che nel prossimo anno porrà al centro tutte le problematiche,

ma anche le “meraviglie” che la famiglia, così come Dio la vuole, può far nascere e crescere nella nostra

comunità.

Siamo anche nell’anno, iniziato con la prima domenica di Avvento del 2014, dedicato alla Vita

consacrata (nelle nostra Parrocchia abbiamo celebrato con tutti i religiosi della città una Messa sabato

29 novembre), a quella vita cioè che ha come costitutivo il suo essere capace di vivere la vera

“comunione tra i fratelli o le sorelle” , per noi pavoniani “lo spirito di famiglia” e che avrà termine il 2

febbraio 2016, giornata dedicata alla vita consacrata.

Siamo tutti, qui nella nostra Parrocchia, “famiglia pavoniana” che s’interroga e guarda al futuro con

la fede di chi crede di aver ricevuto un carisma particolare nella persona e santità del Pavoni.

Ma” familiarizzare” vuol dire anche rendere autentici, belli, significativi tutti quei rapporti che la vita

ci regala: in famiglia, a scuola, sul lavoro, nei momenti diversi che ognuno di noi si crea per dare un

senso ai propri giorni e anche un impegno a trasformare quelle relazioni con ciò che è “altro da noi”,

diverso, a volte non del tutto conosciuto, in rapporti positivi, fecondi, portatori di quella dimensione di

fraternità e appunto familiarità che contraddistinguono una comunità cristiana.

E qui cari amici e fratelli nella fede dobbiamo crescere: una Parrocchia è un luogo (inteso in senso

lato) che “promette” e permette questa familiarità.

In Famiglia

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Tra noi innanzitutto, cominciando dal rapporto che riescono ad instaurare i sacerdoti e i religiosi

pavoniani, i collaboratori, ma poi allargandosi anche alla realtà che “disegna” la vita di una comunità

cristiana.

Il nuovo Consiglio Pastorale, con le sue commissioni, ci aiuterà a prendere coscienza di alcune realtà

che ci chiedono “partecipazione attiva”, condivisione autentica, “voglia di prossimità”, che non

escludono nessuna fascia di persone presenti nella comunità cristiana.

Dando uno sguardo a questi 4 anni passati si sono visti dei cambiamenti, c’è stato un cammino, un

sentirsi maggiormente “comunità” e vorremmo dire GRAZIE a tutti quelli che ci hanno creduto e

messo del “loro” perché in verità in tanti momenti si ha la sensazione di “familiarizzare davvero”, di

sentirsi “tessere di un mosaico” che stiamo costruendo, pellegrini che non camminano “in ordine

sparso”, ma che hanno un progetto e una meta comune.

Ma le domande e le istanze della città, della società in cui viviamo sono tante e spesso pressanti.

Abbiamo organizzato un Grest per tutto il mese di giugno e uno anche per le prime due settimane di

settembre par aiutare i nostri ragazzi e i loro educatori a sentirsi parte di questa nostra comunità.

Abbiamo tenuto aperto tutta l’estate l’Oratorio, come

possibilità di incontro e svago per tanti che non sono

nemmeno della nostra realtà parrocchiale e spesso “stranieri

diventati nostri”.

Ci sono una Charitas a san Barnaba e una San Vincenzo,

che si allargano sempre più verso bisogni reali di tanti, e

chiedono presenze, ascolto, a volte capacità di pronto

intervento nelle possibilità che abbiamo.

Ma se il mondo di domani è quello dei ragazzi, allora

l’Oratorio, con le sue molteplici prospettive può essere una

risposta qualificata e importante: per i “nostri ragazzi”

innanzitutto, diversificando le modalità della catechesi e di

qualche domenica “diversa”, ma anche dei molti stranieri che

abitano il nostro quartiere e che abbiamo il dovere di cercare

di inserire in questo nostro mondo, rendendoli anche loro

responsabili del loro futuro qui in mezzo a noi.

Ritorno a rimarcare la possibilità di un doposcuola

davvero molto più ampio e qualificato: e qui mi rivolgo ai

giovani! È questo il “grest” autentico che continua, dove

dedico non una giornata o settimane intere di presenza ma due/quattro ore in un pomeriggio di una

settimana.

Forse urge “spegnere il computer o la TV” di casa e come ci dice il Papa Francesco “uscire” per

incontrare gli altri, in quelle periferie che possono essere anche un Oratorio dove si accolgono bambini

che hanno bisogno di “inculturarsi” e diventare uomini di questa città che abitiamo.

Provate a pensare come hanno lavorato le prime comunità cristiane: a Filippi, a Corinto, ad Efeso …

Non sono partiti dall’elite della società ma dagli “ultimi” rendendoli “uguali” a tutti gli altri: “Qui non

c'è più Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro o Scita, schiavo o libero, ma Cristo è tutto in tutti” (Col.

3,11).

Sono la scuola, la formazione, la possibilità di aggregazione che rendono un ragazzo/a capace di non

sentirsi diverso e anzi di proporsi elemento “attivo” e cosciente delle proprie qualità e differenze che

possono integrarsi con un mondo che ora deve sentire come suo.

Grazie a tutti quelli che vorranno darci una mano, si mettano in contatto con p. Antonio e mons.

Giorgio.

In Famiglia

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Io credo che il Pavoni avrebbe fatto questo e forse molto di più: per ora noi cerchiamo di fare

qualcosa di più in questo senso e poi vedremo dove il cammino ci porta e quali scelte potremo mettere

in atto per renderci “contemporanei” di tutti gli esseri e di tutte le situazioni di vita.

SALUTO A P. RAFFAELE

Tutti noi nella vita “dobbiamo” obbedire, da bambini alla mamma e al papà, poi alla maestra e via di questo

passo … Da grandi obbediamo alle situazioni della vita, ai mariti o alle mogli, un po’ più avanti ai figli e solo

in Paradiso saremo “felicemente liberi” di

obbedire all’amore di Dio. Noi religiosi

abbiamo addirittura il “voto di obbedienza”

che, alla lunga, è il più difficile da mettere in

pratica e così, ogni tanto, con stupore di

collaboratori, ragazzi delle scuole,

parrocchiani, vediamo che qualcuno che fino

a ieri era “nostro”, non lo vediamo più, e ci

dicono che svolgerà le sue mansioni in un

altro posto, vicino o lontano, ma non più tra

noi.

Questo, di solito, ci rattrista un po’

soprattutto se la persona era simpatica,

gradevole, capace ecc.

E magari mandiamo qualche maledizione ai “superiori” che l’hanno combinata grossa!

E così quest’anno ci ritroviamo con p. RAFFAELE che “emigra” in quel di Monza come responsabile

della nostra bella Chiesa della SS. Trinità, adiacente all’Istituto, luogo che già lui conosce e pensiamo, proprio

per questo, possa esprimere al meglio quelle

qualità che qui noi abbiamo apprezzato per

qualche anno.

Il disegno che accompagna lo scritto, non

vuol dire che p. Raffaele dovrà andare in bici a

Monza, ma solo che, spesso lui al mattino,

alzandosi molto presto, è solito andare a farsi

un giretto in bici, quando il traffico non è

caotico ed è più fresco …

Così abbiamo pensato, DOMENICA 6

settembre, giorno in cui gli abbiamo detto il

nostro GRAZIE e dato il nostro saluto, di

regalargli una BICILETTA molto semplice,

che gli possa permettere di farsi qualche

giretto nella splendida città di Monza o magari

anche nei paraggi brianzoli attorno!

L’ultimo … pranzo con p. Raffaele

È un “segno” che la Parrocchia si è impegnata a fare: a chi ha partecipato con una personale offerta non

possiamo che dire, anche a nome suo, il nostro GRAZIE e la gioia della condivisione.

Con affetto vostro p. Walter e collaboratori

In Famiglia

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BENVENUTO A P. GIUSEPPE REGAZZONI

Domenica abbiamo salutato un uomo dalla barba bianca, p. Raffaele, oggi salutiamo e diamo il

benvenuto ad un uomo dai capelli bianchi che porta con sé quella saggezza ed esperienza di vita che la

tradizione affidava a chi aveva una lunga storia da raccontare: fossero i nipoti, la comunità, ma anche la

società civile o cristiana.

P. Giuseppe è certamente per la nostra comunità un acquisto importante, nel senso della sua

esperienza di uomo di fede e di consiglio (Superiore generale, Maestro dei novizi e altri incarichi lo

hanno posto nella situazione di saper discernere il presente e guardare al futuro con equilibrio e

lungimiranza).

Dalle sue omelie, al ministero della riconciliazione, ma anche dall’approccio informale se vogliamo

quotidiano (lo troverete qualche momento qui in chiesa a pregare) o almeno domenicale penso tutti

possiamo trovare quei “tesori

spirituali” di cui tutti, p. Walter

per primo, ne abbiamo bisogno.

Mentre lo accogliamo con

gioia e con fiducia gli

auguriamo di poter restare in

mezzo a noi tutto quel tempo

che il Signore vorrà per il bene

di questa comunità e in questo

senso per il bene della Chiesa.

I Superiori generali dei Pavoniani. Da sx: p.

Giuseppe Rossi, p. Lorenzo Agosti, p.

Ricardo Pinilla, p. Giuseppe

Ragazzoni

Personalmente io sono

molto felice della sua presenza: era il mio educatore quando facevo il liceo ed da allora siamo sempre

stati legati da amicizia e per me da riconoscenza e stima.

E questo, lo capite da soli, è importante tra gli uomini di chiesa, dove spesso si vivono altri

sentimenti che fanno soffrire anche le comunità in cui si presta il proprio servizio pastorale.

Nella comunità pavoniana sono avvenuti degli avvicendamenti: P. Gildo Bandolini è andato a

Milano e il nuovo superiore è p. Giuliano Fedre.

Fr. Paolo Bizzo da anni qui da noi, ora è vice superiore a Trento.

Progetto nuovo piazzale della chiesa

Abbiamo presentato un progetto per una nuova pavimentazione del piazzale della chiesa per prevenire

alcune cadute che ci sono state, soprattutto per le persone anziane. Quando la Curia e altri ci daranno il

placet, vi daremo informazioni più dettagliate e, con un GRAZIE già in anticipo, chiederemo la vostra

collaborazione.

In Famiglia

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CONCERTO DELL’IMMACOLATA Parrocchia di S. Maria Immacolata - Pavoniana

CONCERTO DELL’IMMACOLATA IN ONORE DEL BEATO LODOVICO PAVONI APERTURA DELL’ANNO SANTO DELLA MISERICORDIA

8 dicembre 2015, ore 16.00 MUSICHE DI TOMMASO ZILIANI

Per soli, coro, quintetto d’archi e voce recitante

TESTI: P. COSTA - G. GRASSELLI - L- SALVETTI - G. VENIERI

Coro “S. Giulia” di Paitone.

Ensemble strumentale “AltriArchi”

DIRETTORE M° E. LODA Soprano Laura Crescini Contraltista Marco Melzani Voce recitante Sara Venosta Violino I Daniele Richiedei Violino II Elena Telò Viola Monica Vatrini Cello Gabriele Miglioli Contrabbasso Nicola Ziliani

LE BEATITUDINI

BEATI I MITI, EREDITERANNO LA TERRA

Beati i miti? È una speranza, un augurio, una promessa? Non è forse, che l’occhio di Dio, molto più attento e lungimirante del nostro “riconosca” tra le creature

che abitano “questo atomo opaco del male” invece uomini giusti, che accettano e amano la povertà, che lottano per la verità. Che sono davvero “miti di cuore”?

I miti o i “mansueti” (la parola ci ricorda le mani) sono coloro che sentono e avvertono la mano di Dio sulla loro vita, quella del Pastore che li accarezza anche nei momenti difficili perché sanno che Dio li ama.

Poi sono miti perché a loro volta le loro mani curano quelle “ferite” di solitudine, abbandono … che guariscono solo quando sentono questa carezza di una mano che ti è amica, che ti sfiora con amore.

È questa la mitezza di un uomo come il Pavoni, che ha sentito su di sé la carezza di Dio, in un tempo tremendo, e l’ha restituita a quella povera gioventù abbandonata della Brescia del primo Ottocento.

I miti erediteranno la terra perché la sentono, come ci dice il papa Francesco nella lettera pastorale Laudato sii, come un “dono”, una promessa (come quella biblica per il popolo di Israele) e non un possesso, una “proprietà” da sfruttare, e allora apriranno le porte della loro vita a tutti, perché possano abitare una terra di pace e di condivisione.

Questo è stato il Pavoni nel suo cammino di “espropriazione “ di se stesso e delle sue sostanze per i ragazzi della Brescia di allora; questo possiamo e dobbiamo essere noi oggi se vogliamo interpretare ancora il suo carisma e la sua santità.

Il concerto intende offrire una meditazione musicale sul testo delle Beatitudini evangeliche, rivisitato dalla testimonianza di santi che le hanno eroicamente vissute.

p. Walter

Concerto viene offerto dalla Congregazione dei Figli di Maria Immacolata – Pavoniani in onore del loro

Fondatore. Ingresso libero.

In Famiglia

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SPIGOLATURE DALL’ENCICLICA DI PAPA FRANCESCO “LAUDATO SÌ’”

A cura della Redazione

I numeri fra parentesi rinviano ai paragrafi dell’enciclica.

Uno sguardo d’insieme

Che tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno

crescendo? (160).

Questo interrogativo è al cuore della Laudato si’, l’Enciclica sulla cura della casa comune di Papa

Francesco. Che prosegue:

Questa domanda non riguarda solo l’ambiente in modo isolato, perché non si può porre la questione in

maniera parziale (160).

E questo conduce a interrogarsi sul senso dell’esistenza e sui valori alla

base della vita sociale:

Per quale fine siamo venuti in questa vita? Per che scopo lavoriamo e lottiamo?

Perché questa terra ha bisogno di noi?: se non ci poniamo queste domande di

fondo – dice il Pontefice – non credo che le nostre preoccupazioni ecologiche

possano ottenere effetti importanti (160).

L’Enciclica prende il nome dall’invocazione di san Francesco, «Laudato

si’, mi’ Signore», che nel Cantico delle creature ricorda che la terra, la nostra

casa comune,

è anche come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza, e come una

madre bella che ci accoglie tra le sue braccia (1)

Se non ci poniamo queste domande di fondo – dice il Pontefice –

Non credo che le nostre preoccupazioni ecologiche possano ottenere effetti

importanti.

L’umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune (13).

Papa Francesco ricorda anche che

Altre Chiese e Comunità cristiane – come pure altre religioni – hanno sviluppato una profonda

preoccupazione e una preziosa riflessione» sul tema dell’ecologia Anzi, ne assume esplicitamente il

contributo, a partire da quello del “caro Patriarca Ecumenico Bartolomeo”(7).

1. Quello che sta accadendo alla nostra casa

Il clima è un bene comune, di tutti e per tutti (23).

Ogni anno scompaiono migliaia di specie vegetali e animali che non potremo più conoscere, che i nostri figli

non potranno vedere, perse per sempre (33.)

Esiste «un vero “debito ecologico”, soprattutto del Nord nei confronti del Sud del mondo(51)

Papa Francesco si mostra profondamente colpito dalla «debolezza delle reazioni» di fronte ai drammi di

tante persone e popolazioni.

In Famiglia

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2. Il Vangelo della creazione

L’esistenza umana si basa su tre relazioni fondamentali strettamente connesse: la relazione con Dio,

quella con il prossimo e quella con la terra. Secondo la Bibbia, queste tre relazioni vitali sono rotte, non

solo fuori, ma anche dentro di noi. Questa rottura è il peccato (66).

Il Dio che libera e salva è lo stesso che ha creato l’universo e in Lui affetto e forza si coniugano (73).

lo scopo finale delle altre creature non siamo noi. Invece tutte avanzano, insieme a noi e attraverso di

noi, verso la meta comune, che è Dio (83).

ma

Non può essere autentico un sentimento di intima unione con gli altri esseri della natura, se nello stesso

tempo nel cuore non c’è tenerezza, compassione e preoccupazione per gli esseri umani (91).

Ogni maltrattamento verso qualsiasi creatura “è contrario alla dignità umana” (92).

3. La radice umana della crisi

ecologica

La tecnologia tuttavia dà

a coloro che detengono la

conoscenza e soprattutto il

potere economico per sfruttarla

un dominio impressionante

sull’insieme del genere umano e

del mondo intero (104).

Il mercato da solo [...] non

garantisce lo sviluppo umano

integrale e l’inclusione sociale

(109).

È indispensabile integrare il

valore del lavoro, tanto

sapientemente sviluppato da

san Giovanni Paolo II nella sua

Enciclica Laborem exercens

(124).

così come

In Famiglia

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Rinunciare ad investire sulle persone per ottenere un maggior profitto

immediato è un pessimo affare per la società (128).

È quindi necessario

un dibattito scientifico e sociale che sia responsabile e ampio, in

grado di considerare tutta l’informazione disponibile e di chiamare le

cose con il loro nome a partire da linee di ricerca autonoma e

interdisciplinare che possano apportare nuova luce (135).

4. Un’ecologia integrale

non possiamo «considerare la natura come qualcosa separato da noi

o come una mera cornice della nostra vita (139).

Questo vale per quanto viviamo nei diversi campi: nell’economia ad esempio

ogni lesione della solidarietà e dell’amicizia civica provoca danni ambientali, dice papa Benedetto (142).

Fare scelte solidali sulla base di

una opzione preferenziale per i più poveri (158).

Benedetto XVI afferma:

oltre alla leale solidarietà intergenerazionale, occorre reiterare l’urgente necessità morale di una rinnovata

solidarietà intragenerazionale (162).

5. Alcune linee di orientamento e di azione

I Vertici mondiali sull’ambiente degli ultimi anni non hanno risposto alle aspettative perché, per mancanza di

decisione politica, non hanno raggiunto accordi ambientali globali realmente significativi ed efficaci (166)

Abbiamo bisogno di un accordo sui regimi di governance per tutta la gamma dei cosiddetti beni comuni globali

(174)

La corruzione che nasconde il vero impatto ambientale di un progetto in cambio di favori spesso porta ad accordi

ambigui che sfuggono al dovere di informare ed a un dibattito approfondito» (182).

La Chiesa non pretende di definire le questioni

scientifiche, né di sostituirsi alla politica, ma [io]

invito ad un dibattito onesto e trasparente,

perché le necessità particolari o le ideologie non

ledano il bene comune» (188).

Particolarmente incisivo è l’appello rivolto a

chi ricopre incarichi politici, affinché si

sottragga

alla logica efficientista e “immediatista”» oggi

dominante: se avrà il coraggio di farlo, potrà

nuovamente riconoscere la dignità che Dio gli ha

dato come persona e lascerà, dopo il suo passaggio in

questa storia, una testimonianza di generosa

responsabilità (181).

In Famiglia

13

6. Educazione e spiritualità ecologica

Ogni cambiamento ha bisogno di motivazioni e di un cammino educativo (15)

Puntare su un altro stile di vita (203-208),

Un’ecologia integrale è fatta anche di semplici gesti quotidiani nei quali spezziamo la

logica della violenza, dello sfruttamento, dell’egoismo (230).

La sobrietà, vissuta con libertà e consapevolezza, è liberante (223).

Maria, la Regina di tutto il creato, la madre che ebbe cura di Gesù, ora si prende cura

con affetto materno di questo mondo ferito (241).

Sì. Siamo viaggiando verso il sabato dell’eternità, verso la nuova Gerusalemme,

verso la casa comune del cielo (243).

Preghiera per la nostra terra di Papa Francesco

Dio Onnipotente, che sei presente in tutto l’universo e nella più piccola delle tue creature,

Tu che circondi con la tua tenerezza tutto quanto esiste, riversa in noi la forza del tuo amore affinché ci prendiamo cura della vita e della bellezza.

Inondaci di pace, perché viviamo come fratelli e sorelle senza nuocere a

nessuno.

O Dio dei poveri, aiutaci a riscattare gli abbandonati e i dimenticati di questa terra che tanto valgono ai tuoi occhi.

Risana la nostra vita, affinché proteggiamo il mondo e non lo deprediamo, affinché seminiamo bellezza e non inquinamento e distruzione.

Tocca i cuori di quanti cercano solo vantaggi a spese dei poveri e della terra.

Insegnaci a scoprire il valore di ogni cosa, a contemplare con stupore, a riconoscere che siamo profondamente uniti con tutte le creature nel nostro cammino verso la tua luce infinita.

Grazie perché sei con noi tutti i giorni. Sostienici, per favore, nella nostra lotta per la giustizia, l’amore e la pace.

I santi ci accompagnano in questo cammino: san Francesco, san Benedetto, santa

Teresa di Lisieux e il beato Charles de Foucauld.

Qui, san Barnaba

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MISERICORDIA E LITURGIA

Diamo inizio a questo anno pastorale 2015/2016, già chiamato da Papa

Francesco “Anno di Misericordia”, e vi invito ad una riflessione sulla partecipazione alla vita della

nostra parrocchia sempre nello spirito del Vangelo, cioè amore, misericordia e carità.

Il momento culmine della vita spirituale della comunità, come ben sappiamo, è la santa messa come

segno d’amore e di misericordia tra Dio e noi . Essa è il culmine e la fonte di tutta la vita della Chiesa e

merita di essere conosciuta, capita, e amata .

Nella lingua greca classica il termine liturgia è composto da laòs = popolo e èrgon = agire/operare. Il

termine laòs insieme a èrgon, perciò, significa operazione per il popolo. Nell’uso religioso indica il

servizio che una volta si doveva rendere agli dei pagani; ora è il servizio di culto che si deve a Dio.

Il Vaticano II dice che la liturgia è l’esercizio dell’opera sacerdotale di Cristo attraverso segni

significativi ed efficaci.

Il Papa Francesco nella Bolla “Misericordiae Vultus” afferma: “La celebrazione liturgica è un momento

privilegiato per poter scorgere e lasciarsi affascinare dal volto misericordioso del Padre”.

Infatti, nella liturgia si attua così l’azione sacerdotale di Cristo: dare gloria al Padre operando la

santificazione dell’uomo. La nostra partecipazione alla santa messa dovrebbe essere un momento di

incontro tra fratelli e sorelle, cioè la famiglia di Cristo con il loro Padre “Abbà”. Lodando e ringraziando

Dio, partecipiamo al sacrificio eucaristico con il Corpo e lo Spirito. Ecco perché la nostra

partecipazione deve essere attiva e animata con i canti, i segni e le preghiere.

Perciò l’anima e la coscienza del fedele devono essere purificati nell’amore e nella misericordia fra

Dio e il fedele, fra il fedele e il prossimo.

Come comunità/famiglia di San Barnaba negli ultimi due anni abbiamo avuto l’occasione di

conoscerci meglio tramite diverse attività, celebrazioni, feste che hanno rinforzato il senso famigliare

della nostra parrocchia. Quest’anno ci saranno nuove iniziative particolarmente nell’ambito della

famiglia e della misericordia: come ben sappiamo, ad ottobre si è concluso l’anno della famiglia e l’8

dicembre comincerà il Giubileo Straordinario della Misericordia. In questo spirito la parrocchia

promuoverà iniziative che ci aiuteranno a partecipare alle celebrazioni di adorazione del Santissimo e di

preghiere, ma anche conferenze e tavole rotonde sul profondo significato della Misericordia nella nostra

vita cristiana. Ci sarà anche la proposta, nel mese di aprile prossimo, di partecipare a un pellegrinaggio a

San Pietro, ricevere la benedizione papale e passare per la Porta Santa.

Ricordiamoci che per vivere al meglio l’anno della Misericordia sarà importante accostarsi al

sacramento della Riconciliazione, perdonare e perdonarci perché tutto viene da Dio che ci ha

riconciliati con sé mediante Cristo (2Cor. 5,18).

Vi auguro un anno pastorale di fede e un Giubileo della Misericordia di carità con la preghiera del

Papa Francesco: “Manda il tuo Spirito e consacraci tutti con la tua unzione perché il giubileo della

misericordia sia un anno di grazia del Signore e la tua chiesa con rinnovato entusiasmo possa portare ai

poveri il lieto messaggio ….”

Don Giorgio

[email protected]

Qui, san Barnaba

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I NOSTRI APPUNTAMENTI

CONFESSIONI PER GIOVANI DELLA UNITÀ PASTORALE 14.12.2015 san Barnaba 20.45

Novembre 2015

02.11. Commemorazione dei defunti:

8.00 e 18.30 S. Messa

06.11. Primo Venerdì:

16.30 Adorazione SS.

17.30 Santa Messa.

05.10. Dopo Scuola

15.00-17.00 Tutti i Lunedì e Mercoledì.

03.11. Gruppo Incontro 15.30 (Salone)

10.11. Gruppo Incontro 15.30 (Salone)

17.11. Gruppo Incontro 15.30 (Salone)

24.11. Gruppo Incontro 15.30 (Salone)

03.11. Gruppo Caritas 16.45

10.11. Gruppo Caritas 16.45

17.11. Gruppo Caritas 16.45

24.11. Gruppo Caritas 16.45

13.11. Catechesi X Adulti 16.30

20.11.Catechesi X Adulti 16.30

27.11. Catechesi X Adulti 16.30

26.11. Gruppo Liturgia 20.00

Dicembre2015 .

04.12. Primo Venerdì:

16.30 Adorazione SS.

17.30Santa Messa

02.12. Dopo Scuola

15.00-17.00 Tutti i Lunedì e Mercoledì

11.12. Catechesi X Adulti 16.30

18.12. Catechesi X Adulti 16.30

01.12. Gruppo Incontro 15.30 (Salone)

15.12. Gruppo Incontro 15.30 (Salone)

22.12. Gruppo Incontro 15.30 (in chiesa)

13.12. Esercizi Spirituali Caritas

01.12. Gruppo Caritas 16.45

15.12. Gruppo Caritas . 16.45

22.12. Gruppo Caritas 16.45

29.12. Gruppo Caritas 16.45

17.12. Gruppo Liturgia 20.00

Corso di iconografia

Qui, san Barnaba

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Apertura dell’anno pastorale

Doposcuola

Il gruppo del teatro

Volontari del bar

Vita oratoriana

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ORATORIO PAVONI VINTAGE?

Chi non ricorda i bei tempi passati, chi non fa memoria delle belle esperienze vissute nell’ oratorio

della Pavoniana?

Spesso questi momenti ricordano gli affetti e le relazioni di un tempo, le partite

di calcio di un tempo, le gastronomie, i recital e le compagnie teatrali di un tempo,

i gruppi formativi, i cori e i chierichetti e chi ne ha più ne metta di un tempo …

Gli strumenti e gli utensili di pastorale giovanile (ben fatti per la loro epoca), gli

orari e i giorni di catechismo … Tutto questo e ben altro hanno segnato la nostra

generazione di educatori, il nostro oratorio e sono ormai fondamento della nostra

tradizione.

Ma... c’è un ma; capita a volte di vedere che questi momenti passati creino

delle abitudini, del “si è sempre fatto così” che qualche volta oserei dire sono

manie o hobby sclerotizzati. È ormai storicizzato che gli anni Ottanta e Novanta

siano stati l’epoca d’oro degli oratori lombardi, per numeri di presenze, per attività, per sogni vissuti, ma

quando ci rendiamo conto che, nonostante le buone intenzioni, questi nostri strumenti sono invecchiati

e si sono svuotati di senso, dovremmo mettere da

parte il giovane animatore di ieri che vive

nell’educatore adulto di oggi e ricordarci che

l’oratorio è fatto non per noi ma per i ragazzi e le

ragazze del tempo presente ed in particolare per

gli ultimi, i poveri, gli immigrati, i più bisognosi.

L’oratorio Pavoni in questi anni è chiamato a

dar voce a questi ragazzi, restando giovane

insieme a loro, senza scimmiottare le mode e i

nuovi linguaggi (quelli virtuali) nel teatro, nella

liturgia, nel doposcuola, nei gruppi di formazione)

ma usandoli con intelligenza e buonsenso.

Questo richiede per me e per noi, vecchi

dell’oratorio, sacrificio, ascolto e attenzione e qualche volta anche un passo indietro per dare

l’opportunità al più giovane ma formato di essere protagonista nel nostro bell’oratorio pavoniano ….

P. Antonio

[email protected]

UNA BUSSOLA PER LA ROTTA DELLA VITA

L’anno scorso, se ti ricordi, ti abbiamo dato una conchiglia: il significato del segno era che tu dovevi

costruirti un spina dorsale, cioè una tua capacità di essere, di vivere, di scegliere, di decidere senza che

qualcosa di esteriore, la conchiglia, potesse limitare i tuoi movimenti o tu fossi come un “mollusco” che

ha bisogno appunto di una conchiglia esterna per stare in piedi …

Vita oratoriana

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Quest’anno ti regaliamo una bussola. A cosa serve una bussola?

Serve a trovare la DIREZIONE GIUSTA per chi deve orientarsi e

non sa, in un luogo che non conosce, che direzione prendere.

L’ago della bussola segna sempre il NORD, e allora con questo

strumento io so orientarmi e raggiungere la meta che voglio.

La bussola come strumento vale per i movimenti esteriori della

nostra vita (nave, aereo, macchina).

Ma per il mio mondo interiore, per ciò che sono io come

ragazzo/a che deve muoversi nel cammino della vita qual è la

bussola che può farmi raggiungere la meta di una crescita e

maturità di cui ho bisogno per essere domani un uomo o una

donna felice e realizzata?

Noi crediamo che sia GESU’, la sua vita, il suo VANGELO, la nostra bussola, il celebrare ogni

domenica l’EUCARESTIA, il vivere dentro la COMUNITA’ CRISTIANA che mi sostiene, la

CATECHESI che mi fa capire tutto questo.

Poi certo ci sono la mia FAMIGLIA, per alcuni versi la SCUOLA, magari un AMICO/A che mi

aiutano perché io non viva da disorientato, da perso a rincorrere “effetti speciali” che la società di oggi

mi offre a piene mani ma che mi portano sempre altrove.

Ma anche l’ORATORIO può essere quel luogo dove io maturo la mia capacità di stare con gli altri e

di vivere momenti di crescita nella mia umanità e nella mia fede!

Ecco allora questa bussola che posso portare a casa, e di tanto in tanto prenderla in mano e

domandarmi: ma dove sto andando? Sto solo girando senza avere e trovare una meta? Dove vogliono

condurmi Gesù, il suo Vangelo, le parole di chi mi vuole bene: sono loro la mia bussola!

Tra coloro che ti vogliono bene ci sono anche, padre Walter, padre Antonio, fratel Giacomo con i

loro collaboratori, che oggi insieme a te e alla tua famiglia iniziano questo anno pastorale: buona strada!

Consegna della bussola

Vita oratoriana

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Doposcuola: come?

Un argomento di confronto e di dibattito che riguarda il futuro della nostra società è chiarire se

vogliamo ispirare le nostre attività all'umanitarismo o all'umanesimo, cioè se affidiamo la vita dell'uomo

alla conoscenza e all'applicazione della scienza e della tecnica, allo sviluppo di una solidarietà globale o

se sentiamo ancora l'esigenza di una formazione integrale della persona, cogliendone e promuovendone

anche le aspirazioni spirituali.

Sembrano concetti troppo importanti riferiti a un doposcuola, ma, nei suoi limiti, anche questo ha

un suo clima, un suo indirizzo. Ad esempio, i compiti principali che noi educatori ci prefiggiamo sono

quelli di favorire l'integrazione sociale e di sostenere concretamente l'apprendimento scolastico nello

svolgimento dei compiti di casa.

Ma come? L'integrazione esige “ l'incontro” non sporadico, e radicato su argomenti concreti.

Nello spazio per il gioco c'è la possibilità di muoversi, di parlare, di imparare a conoscersi, di

imparare a rispettare le regole, non solo quelle del gioco, ma anche quelle delle relazioni interpersonali.

Nell'attività didattica ci si incontra

con i compagni e le loro abilità; si

interagisce con gli educatori per

l'apprendimento o il consolidamento

dei contenuti disciplinari. Questi

possono avere un senso e un valore

universali, come la matematica, o un

aspetto peculiare come la lingua: e

anche questo può essere visto come un

qualche cosa che già ci unisce ( i numeri

) e un qualche cosa che ci può unire

ancora di più (la lingua ).

Ma la trasmissione di conoscenza

culturale e la solidarietà umana che

applichiamo sono “ tutto”?

Noi siamo pavoniani e cerchiamo un

altro punto comune, più profondo.

I bambini che vengono alla Pavoniana sono di etnie e di religioni diverse, e a noi la prima realtà che

appare veramente come base integrante è che siamo tutti figli dello stesso Dio Padre, siamo tutti di Lui! Allora

proponiamo di rivolgerci in preghiera, tutti insieme, al Padre nostro, chiedendo una benedizione perché il

lavoro comune di piccoli e grandi inizi nella gioia, e continui nella bellezza, nella bontà, nella sapienza!

Franca Gibellini Ghisleri

Riprendono le attività

È ripartito un altro anno scolastico. E come di consuetudine riprendono le attività in oratorio. Per

alcuni, in verità, il servizio non è mai terminato visto che l'oratorio è rimasto aperto tutta estate.

Comunque il grosso è ripartito da poco e la festa dell'oratorio ha dato il via alle consuete attività:

catechismo, doposcuola, coro, gruppo Gemma..

Al rientro dalle vacanze padre Walter ci ha accolti con un invito: “familiarizzamo?”.

Vita oratoriana

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Ecco. Questa è davvero l'aria che si

respira in parrocchia. Alla festa

dell'oratorio del 10 e 11 ottobre la vita

ferveva, nonostante le condizioni

atmosferiche che all'inizio non

sembravano propizie. Il merito è di tutti

quelli che hanno collaborato. Gli addetti

alla cucina e alla gastronomia portano

sempre diversi partecipanti agli eventi

perché molti di noi si fanno prendere

per la gola. Volontarie amanti della

cucina hanno preparato marmellate e

succulente torte (ce n'erano più di

50!) che sono state vendute fuori dalla Chiesa. Gli animatori si sono dedicati a riempire il pomeriggio di

bambini e giovani adolescenti con giochi che divertono tanto più quanto più sono “pericolosi” e

“proibiti” (trampoli e pittura con le dita … hem … con le mani intere direi piuttosto).

Ma la familiarizzazione non finisce qui. Siamo un'Unità Pastorale fatta di tre parrocchie. Il nostro

oratorio accoglie quotidianamente gruppi di ragazzi stranieri. Le nostre famiglie vivono accanto ed in

stretta collaborazione con la famiglia dei pavoniani. Per dare unità e omogeneità a tutte queste tessere

serve una sola cosa: una meta comune, nulla di più. Guardare insieme nella stessa direzione e perseguire

scopi comuni è il fondamento di un gruppo che riesce a conseguire obiettivi condivisi.

Ma dove guardare? In che direzione? Come orientarsi?

Un nuovo segno a risposta di queste domande è arrivato domenica a Messa per tutti i bambini

presenti. Una bussola.

E con questo proposito bambini, adolescenti, adulti e anziani, partiamo insieme per questo nuovo

anno appena iniziato.

Buon cammino a tutti. Ci vediamo lungo il percorso.

Elena Re

Verifica dell’ICFR

Negli scorsi mesi si è conclusa la Verifica del percorso diocesano di ICFR (Iniziazione Cristiana dei

Fanciulli e dei Ragazzi) condotta dalla Diocesi di Brescia che aveva lo scopo di raggiungere nel modo

più capillare possibile i diversi attori (adulti) impegnati in tale attivitè:presbiteri e Consigli Pastorali,

catechisti e genitori. La maggior parte delle Parrocchie ha dato riscontro compilando gli appositi

questionari sull’argomento. Dalla lettura delle risposte sono emerse considerazioni che rispecchiano,

complessivamente, le realtà parrocchiali di tutta la diocesi.

Vita oratoriana

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Vi riportiamo la sintesi di alcuni temi dei questionari compilati da presbiteri, Consigli pastorali

parrocchiali e catechisti.

“Complessivamente, la valutazione che emerge dai questionari è positiva. …

Viene però quasi sempre fatta una distinzione netta tra genitori e ragazzi. Per i primi, si ritiene un notevole

passo avanti il loro coinvolgimento, come è efficacemente illustrato da questo commento: «Esperienza

bella e necessaria, da proseguire, per aiutare i genitori a prendere coscienza del loro ruolo come i primi a

trasmettere la fede ai loro figli … Si è avuto la possibilità di conoscere i genitori e instaurare con alcuni di

loro un rapporto di collaborazione che continua nelle attività dell'Oratorio. Ci ha permesso di scoprire e

formare nuovi adulti come catechisti.

Va però anche detto che un buon numero di questionari sollevano il problema della “obbligatorietà” come

di un ostacolo alla comprensione dello spirito dell’intera proposta.

Per i ragazzi, i giudizi sono più problematici, e segnalano che la continuità è simile a prima della

sperimentazione, se non addirittura minore perché non vi è più la Confermazione a trattenere i ragazzi fino

alla III media, come segnala lucidamente questo commento. «L'anticipazione del sacramento della

Confermazione in V elementare

rischia di far terminare la catechesi

anticipatamente, per cui i ragazzi

della scuola media disertano il

catechismo e si allontanano dalla

vita liturgica e catechetica della

parrocchia.

Permane infatti, e per alcuni è da

ritenersi accresciuta, la poca

partecipazione alle celebrazioni

comunitarie, ivi compresa la Messa

domenicale, a parte quelle legate

all’ICFR.

Mandato ai catechisti 2015/2016

Viene ampiamente segnalato il problema del reperimento e della formazione dei catechisti.

Una segnalazione interessante definisce il percorso ICFR come “pensato da singoli”, ed auspica una

maggiore collaborazione tra Ufficio catechistico e Ufficio famiglia, in modo da garantire maggiore

attenzione alle diverse situazioni familiari (separati, genitori con livelli di fede e di pratica religiosa molto

eterogenei, genitori che hanno avuto già altri figli all’ICFR, ecc.). In generale l’ICFR deve essere inserita in

una pastorale familiare “seria e viva”.

È stato sottolineato che “la cartina tornasole” di questa esperienza è la partecipazione alla Eucarestia

domenicale. Come in altre realtà, nella nostra parrocchia constatiamo che è purtroppo inferiore al 50%.

La S. Messa della domenica, nella vita del cristiano, non è un dovere ma un bisogno. Se la fede è adulta,

questo “bisogno” si avverte.

Invitiamo i genitori ad interrogarsi se l’accompagnare i propri figli nel cammino di iniziazione non

sia proprio un’occasione (non l’unica) che il Signore ci sta dando per incontrarlo e crescere nella fede.

Fede di cui dare testimonianza ai figli che guardano i genitori per capire cosa è importante nella vita.

Una catechista

Cronaca

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Primi calci in Pavo

Quest'anno, con la collaborazione

di alcuni genitori, è partita la scuola

calcio “primi calci”, che vuole

avvicinare i bambini delle classi

elementari allo sport, inteso come

momento di fraternità e di

divertimento insieme.

Hanno aderito 10 bambini,

compresi tra i 6 e i 9 anni, che si

ritroveranno ogni venerdì pomeriggio.

“ .... perché da noi l'importante

non è vincere, ma imparare a

divertirsi insieme !!!”

Andrea Barone

Pellegrinaggio a Padova

Nel mese di Maggio, tutti gli

anni, la nostra parrocchia

organizza un pellegrinaggio ad un

santuario mariano. L'iniziativa è un

invito a riscoprire il volto di Dio

riflesso nella bellezza della Madre

di Gesù, e un'occasione per

contemplare le opere di

Misericordia che Egli ha compiuto

per mezzo di Lei.

Quando è apparsa la locandina

del pellegrinaggio, noi parrocchiani

siamo rimasti stupiti: la meta

proposta era la basilica di S.

Antonio a Padova.

La solenne concelebrazione

Perché dunque un

pellegrinaggio a una chiesa

dedicata a un santo? Quale preciso

nesso c'è con la nostra giornata mariana? Padre Antonio, padovano, lo ha subito spiegato. All'interno

della basilica, nel deambulatorio di sinistra, si apre la cappella della Madonna Mora: durante la

costruzione della grande chiesa, iniziata nel 1232 e terminata nel 1300, vennero inglobati in quest'area i

resti dell'antichissima chiesa di S. Maria Mater Domini, lavori eseguiti nel 1264. Nella cappella vi è una

Cronaca

23

statua della Madonna, realizzata da un artista guascone nel 1396, che fin da subito divenne oggetto di

visite e preghiere, in particolare da parte dei fedeli padovani.

Seguendo padre Walter e padre Antonio, insieme a fratel Giacomo, abbiamo ripercorso le vie

devozionali dei numerosi viandanti che, prima di noi, si erano recati in questi luoghi così ricchi di storia

e di arte.

Centro della mattinata è stata la S. Messa solenne, concelebrata da quattro sacerdoti nel fastoso

presbiterio della basilica del Santo, fra luci, fiori e canti.. la liturgia si esprimeva nella sua fede gloriosa!

Poi abbiamo individualmente rivolto preghiere alla Madonna Mora, alla Madonna del Pilastro, a

sant'Antonio.

Giunto il tempo del ristoro, ci siamo riuniti tutti al pullman. Durante il viaggio verso il ristorante

abbiamo ammirato gli alti alberi, i giardini fioriti, i piccoli insediamenti urbani, le grandi fattorie e i

campanili svettanti nell'azzurro cielo tiepolesco della campagna veneta. In un ambiente festoso e

vacanziero abbiamo gustato ottimi cibi e bevande tipici della tradizione culinaria locale.

Dopo il caffè, nel pomeriggio abbiamo raggiunto l'Abbazia di S. Maria Assunta di Praglia (Pratalia in

lingua arcaica, a richiamo delle verdi distese erbose ai piedi dei Colli Euganei).

Che cosa ci ha emozionato? Tutto!

Fin dal primo istante siamo stati pervasi

dalla serenità e dal misticismo che

sempre inonda i monasteri benedettini.

Ci ha affascinato la travagliata storia di

questo

complesso religioso e culturale. Esso è

sopravvissuto anche nel IXX secolo a

due spoliazioni e chiusure: nel 1810 per

mano di Napoleone e nel 1867 per

l'applicazione delle leggi Siccardi.

Oggi l'abbazia è un polo d'attrazione

che richiama soprattutto i giovani,

proprio perché è vivo e attivo.

Il gruppo dei pellegrini in Piazza delle Erbe

Le coltivazioni agricole che abbiamo osservato da una balconata sono espressione felice della

bellezza della natura e della sapienza dell'“ora et labora”; e nell'erboristeria abbiamo ritrovato le erbe

medicinali trasformate in prodotti utili e benefici. E poi cosa dire dei tesori particolari come affreschi,

quadri, sculture e i chiostri e la biblioteca!

Questo pellegrinaggio è stato non solo una felice parentesi condivisa di vita quotidiana e di

preghiera, ma ha anche lasciato nel cuore di noi tutti un desiderio di pace e di bontà.

Franca Ghisleri Gibellini

Cronaca

24

Pellegrini davanti all’abbazia benedettina di Praglia

Cronaca

25

Convivialità e cultura in Val di Cembra

Il 3 ottobre u.s. si è svolta l'annuale “gita delle mele”, occasione di convivialità e cultura. Abbiamo

fatto sosta a Cembra (TN) per visitare la Chiesa di San Pietro, dove all'interno si conserva un ciclo di

affreschi raffiguranti la vita di Cristo e risalenti al XVI secolo. Da qui ci siamo diretti a Piazzo, paese di

Padre Walter, per assistere alla Santa Messa concelebrata dallo stesso e da Padre Antonio nella Chiesa

dell'Immacolata. In seguito ci è stata data l'opportunità di acquistare le mele locali. Penso sia doveroso

ringraziare il fratello e la famiglia di Padre Walter per la sempre squisita accoglienza. Dopo un ottimo

pranzo in allegria ci siamo diretti a Trento per una breve visita della città. Che dire .... arrivederci a

presto Val di Cembra!

Annetta Donato

Cultura

E convivialità

Photogallery

26

Gli … chef dell’0ratorioa (1)!

Gli … chef dell’0ratorioa (2)!

Photogallery

27

Buono lo spiedo … anche per i non

bresciani!

Pasticceria … indigena

Pavoniani in Pavoniana

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APPUNTAMENTI DELLA FAMIGLIA PAVONIANA

ANNO DI ATTIVITÀ 2005 – 2016

Incontri mensili da ottobre ad aprile, il 3° lunedì del

mese, con il seguente orario:

ore 18.15 S. Messa in parrocchia. Momento di

formazione e informazione

ore 19.30 cena in Pavoniana

CALENDARIO

19 ottobre 16 novembre 18 gennaio 2016 15 febbraio 18 aprile

Celebrazioni nel ricordo del Beato Pavoni

20 marzo Domenica delle Palme

ore 10.00 S. Messa a Saiano

21 maggio Sabato di Adorazione no stop

ore 7.00 Ora di adorazione in Pavoniana

28 maggio Festa del Beato L. Pavoni

MANIFESTAZIONI PARTICOLARI

4 ottobre S. Messa a Saiano a conclusione del periodo di apertura della stanza di p. Pavoni

8 novembre ore 10.00 S. Messa al cimitero Vantiniano

5 dicembre

ore 18.30 S. Messa in Pavoniana

ore 19.30 Cena ‘autogestita’

8 dicembre Solennità dell’Immacolata

ore 11.30: S. Messa in Parrocchia

12 giugno 2016

Festa annuale degli Ex allievi

Anagrafe parrocchiale

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Parrocchia S. Maria Immacolata (Pavoniana) 25128 Brescia Via L. Pavoni, 11/A Tel. e fax 030 300265

TORNATI ALLA CASA DEL PADRE DAL 10 FEBBRAIO AL 15 OTTOBRE

Febbraio

Gianni Mara ved. Orlandini,

a. 88

Marzo

Venturini Domenico, a. 80

Collalti Maurizio a.40

Chiarini Raffaella, a. 87

Pollonio Cornelia ved. Loda,

a. 87

Faglia Elena in Cuter, a. 93

Rovida Idelma, a. 86

Aquilini Pietro, a. 88

Aprile

Ferrari Elda in Canali, a. 83

Bornatici Elsa ved. Bonazzi,

a. 91

Rovetta Maria

Palazzoli, a. 97

Macchi Rita ved. Panichi, a.

90

Fornaro Ciro A . 89

Bonazzoli Rosina ved.

Barbieri, a. 86

Soldati Bruna Maria ved.

Sarasini, a. 84

Del Bon Marisa ved. Idra, a.

76

Bellini Ugo,, a. 68

Maggio

Botter Aldo A . 80

Giugno

Massari Anna Maria ved.

Taggiani, a. 84

Legati Nicola, a. 91

Zambonardi Prospera (Rina)

ved. Perotti, a. 83

Mazzocchi Pietro , a. 93

Ammendola Domenica

(Mimma) ved. Zingone, a.

80

Quibellino Vito, a. 68

Albini Lidia ved. Oldi, a. 96

Zambruni Mario, a. 83

Boventi Gianni, a. 71

Luglio

Zambruni Mario

Giacomassi Battista, a. 95

Pedrini Angelo, a. 87

Colla Alessandro a. 87

Ranzetti Angela Beatrice ved.

Peloia a.103

Barbierato Francesco, a. 70

Agosto

Savoldi Luigina, a. 94

Mor Stefania, a. 46

Lorenzato Massimiliano,

a. 45

Saiani Elda ved. Persini a. 93

Settembre

Gilberti Lucia ved. Rancati,

a. 76

Ronchi Gabriella in Finicelli

A.75

Falleni Cecilia, a. 62

Grassi Adele ved. Sarioli,

a. 91

Brunetti Luigia ved. Rossi,

a. 94

Ottobre

Alberti Roberto, a. 65

Arrigoni Rosa

ved. Bianchini, a. 101

Uniti in Matrimonio dal 10 febbraio al 15 ottobre

Barbalace Rosario e Latella Maria Michela Cecchini Riccardo e Silvestri Dalila

Rinati nel Battesimo dal 10 febbraio dl 15 ottobre

Alovisi Francesco Piceni Giada Uduru Appu Waduge Tiara Minduli Zubani Giacomo

Vitale Davide Zubani Sabrinaanna Maria Mirella Sellappewrumage Deeny Nathaliya Fernando Bontempi Riccardo

Anagrafe parrocchiale

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Bertussi Alessandro Antonelli Luca Velazquez Figlieroa Luis Ernesto Perez Rivero Yaimi' Velazquez Peres Camilla Velazquez Perez Victoria Amiah Charles Magri Riccardo Paolo Maria Lepori Teresa

Balestra Elektra Zito Elisa Mearini Edoardo Rossi Giulia Zucco Ludovica Abaribbi Giulia Benedetti Celeste Lia Polito Daniele

FOTOGRAFIE DEFUNTI

Cornelia Pollonio

Elena Faglia

Pietro Aquilini

Raffaella Chiarini

Maria Rovetta ved. Palazzoli

Pietro Mazzocchi

Nicola Legati

Vito Quibellino

Mario Zambrini

Battista Giacomassi

Luigia Baiguera ved. Cividati

Angela Ranzetti ved. Peloia

Francesco Barbierato

Angelo Pedrini

Luigina Savoldi ved. Insom

Stefania Mor

Massimiliano Lorenzatto

Saiani Elda

Gabriella Ronchi in Finicelli

Adele Grassi

Rosa Arrigoni

Sfondo tutta pagina Gesù Buon Pastore

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Orario Sante Messe Feriali

Ora Parrocchie 08.00 Cristo Re 08.30 Immacolata

San Barnaba 17.30 Purità 18.15 Immacolata 18.30 Cristo Re

Orario Sante Messe Prefestive

Ora Parrocchie 17.30 Purità 18.15 Immacolata 18.30 San Barnaba

Cristo Re

Orario Sante Messe Festive

Ora Parrocchie 08.00 Cristo Re 08.30 San Barnaba

Immacolata 09.00 Purità 10.00 Immacolata

Cristo Re 10.30 San Barnaba 11.15 Cristo Re 11.30 Immacolata 18.15 Immacolata 18.30 S. Barnaba

Cristo Re