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RIVISTA DELLA PROFUMERIA FONDATA NEL 1975 DA FENAPRO MENSILE - ANNO 41 - N.11 - NOVEMBRE 2015 - € 4,5 INTERVISTA A GABRIELE PIOVESAN SPECIALE ROSSETTI INCHIESTA SULLE BIO-PROFUMERIE

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RIVISTA DELLA PROFUMERIA FONDATA NEL 1975 DA FENAPRO MENSILE - ANNO 41 - N.11 - NOVEMBRE 2015 - € 4,5

INTERVISTA A GABRIELE PIOVESAN SPECIALE ROSSETTI INCHIESTA SULLE BIO-PROFUMERIE

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Leggere l’inchiesta di questo numero di Imagine è confortante. Sempre con più consapevolezza il concetto del Benessere è collegato a quello di Bellezza. È pur vero che al primo posto resta una sana educazione alimentare.I prodotti biologici sono sicuramente preferibili a quelli provenienti da coltivazioni e allevamenti intensivi. Con un limite non indifferente: il costo. Volersi bene diventava ancora una volta un lusso. Oggi, anche se il divario resta importante, il bio è più democratico e un numero sempre maggiore di acquirenti

preferisce alla quantità, la qualità. Stesso discorso vale per la bellezza, così dimenticate alcune erboristerie forse vissute come un po’ tristi e polverose, nascono corner dedicati esclusivamente a prodotti cosmetici biologici, luoghi d’incontro e di curiosità per un pubblico femminile (ma non solo) che, complici anche le intolleranze sempre più frequenti, cercano alternative anche glamour e chic, ma soprattutto con un contenuto il più possibile sicuro. Il businnes funziona ed è in continua espansione.

Il passo successivo è quello di informare con chiarezza e senza preconcetti i clienti. Non si tratta di scegliere tra prodotti buoni e prodotti cattivi. La profumeria cosiddetta di nicchia non è nemica di quella convenzionale che fa della ricerca scientifi ca il suo fi ore all’occhiello. Si tratta di scegliere la propria strada (con doverose contaminazioni!). In un panorama sempre più ricco di proposte c’è posto per tutti. L’importante è che, serietà, professionalità e buon rapporto qualità prezzo siano i parametri comuni e imprescindibili.

L’ONDA GREEN entra in

profumeria. Non sorella

povera, ma preziosa alleata

di una BELLEZZA consapevole.

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CELLULAR PERFORMANCE

EXTRA INTENSIVE MASK

Una sola notte per una pelle più giovane

Regala alla tua pelle la preziosa idratazione della Seta

Il trattamento anti-età per ritrovare al risveglio una pelle incredibilmente setosa.

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SUCCEDERÀ DOMANI

PROFUMO DA STAR

IL BELLO DEL CIBO

BEAUTY NEWS

GAIA RINGRAZIA

PRIMO PIANO Gabriele Piovesan, Gottardo Spa

SE NE PARLAIl futuro tra ibridazione e ‘persuasori occulti’

INCHIESTAFiocco verde nella bellezza: è nata la bio-profumeria

RETAILCoop, il futuro è quasi presente tra tecnologie e spazi condivisi

MONITORFocus sulla terza età. Anziani oggi

SPECIALE ROSSETTIL’indispensabile idratazione per labbra dalle nuance intense

7 DOMANDE A...Dino Pace, Perfume Holding

STRATEGIELa ‘porta rossa’ sotto il segno di una nuova stella

STRATEGIEUniti nel rispetto delle peculiarità di ciascuno

PAGINE GIALLEGli aggiornamenti di Fenapro

IN STORELo spazio dedicato a chi ogni giorno lavora in profumeria

FRONTIERESogno? No, realtà. Tessuto cutaneo stampato in 3D

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LA PROTAGONISTA Discrezione ma anche empatia: ecco le qualità di una vendeuse

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VENDITA PRATICADall’oro alle api, il siero che illumina lo sguardo

FORMAZIONEMake-up experience: liberi di sperimentare

RELAZIONI DI VENDITACon i pregiudizi la profezia si autoavvera e non vendi più

LETTI PER VOI

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L’ESPERTO RISPONDECavalli e chakra per superare le crisi interiori

INTERCETTAZIONI

FOCUSUn incarnato perfetto con o senza fondotinta

NEW ENTRYGianfranco Ferrè

NEW ENTRYDeborah Milano

NEW ENTRYChanel/Valentino

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NEW ENTRYPupa

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NEW ENTRYHugo Boss/Själ

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lontana dallo stereotipo che vuole gli adolescenti concentrati soltanto sull’individuazione di un’immagine che risulti omologata ai canoni imperanti della bellezza finta e di plastica”, hanno commentato i coordinatori della ricerca.

LA COSA CHE PIÙ CONTA è l’autostima. Sembrano lontani i tempi

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Meglio decidere da soli Oggetto dell’indagine sono stati quasi 2000 ragazzi in età compresa tra i 14 e i 18 anni, per la stragrande maggioranza, l’87,66%, contrari a ogni tipo di ritocco. Tra gli interventi più gettonati, la rino-plastica con l’11%, il ritocco al seno con il 7,8%. L’11% modificherebbe il naso, il 7,8% il seno. Ma ben il 61% non cambierebbe nulla di sé con il bistu-ri. Davanti allo specchio il 70% si piace e non ha problemi con l’immagine del proprio corpo. Il 64% non è interessato ad alcuna cura estetica e il 36% dei ragazzi ritiene se stesso l’unico più importante giudice del proprio aspetto, mentre solo il 25% si fa condizionare dal pensiero altrui.

Alla faccia di chi pensa che i giovanissimi d’oggi siano molto sensibili alla propria immagine, arriva, a sorpresa, la fotografia scattata dall’indagine.‘Etica ed estetica in età giovanile’ dell’Osservatorio nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza (Paidòss), presentata durante il congresso nazionale dello scorso settembre e che mette a fuoco una generazione ‘acqua e sapone’. Che si piace, ha chiaro che l’immagine non è tutto ed è contraria al bisturi dei chirurghi plastici.

ANCHE IL PESO, stando a quanto emerso dall’indagine, non è un cruccio come, invece, lo è stato per gli adolescenti degli anni passati. Il 76,49% ritiene di avere un peso nella media, rispetto a un 16,96% che si sente in sovrappeso e un 6,56% troppo magro. La gran parte degli intervistati (70%) considera inoltre bulimia, anoressia e obesità come malattie da prevenire con un’attenta opera di sensibilizzazione nelle scuole, specie medie e medie superiori. Una prevenzione che, a detta degli intervistati, deve essere perseguita non solo per questioni estetiche. Con riferimento ai legami con la moda, poi, solo il 5% farebbe qualsiasi cosa pur di poter vestire all’ultima moda. L’indagine “rimanda un’istantanea dei ragazzi d’oggi ben

Una generazione di teen acqua e sapone. Che rifiuta il chirurgo estetico e reputa se stesso il miglior giudice del proprio aspetto estetico. Sono i giovanissimi italiani.

Bisturi? No grazie

in cui come regalo di maturità molte ragazze (e qualche ragazzo) chiedevano il ritocchino dal chirurgo plastico di grido. Ora, una buona autostima e il desiderio di fuggire da ogni forma di omologazione, sembrano essere i tratti caratterizzanti le nuove generazioni.

LE ADOLESCENTI SI TRUCCANO e cominciano a farlo piuttosto precocemente, già a partire dai 12 anni. Per l’esattezza, quasi il 30% ha cominciato a usare ombretti e rossetti tra i 12 e i 13 anni, il 16,27% tra i 14 e i 16 anni. Fortunatamente, sono un’esigua minoranza le ragazzine che hanno scoperto il trucco prima dei 10 anni, a smentire la fama di precoci lolite.

Nella scelta dei prodotti da utilizzare, poi, dimostrano una certa maturità e un buon senso di responsabilità una su due, ad esempio, compra prodotti dermatologicamente testati e in canali regolamentati, tanto che solo il 12% dichiara di avere avuto reazioni allergiche o altri problemi a seguito dell’uso di prodotti non sicuri.

Vai su imaginebeautynews.it/11novembre2015 per contenuti aggiuntivi

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JENNIFER ANISTON Icona di stile e bellezza senza tempo, l’attrice hollywoodiana Jennifer Aniston ha collaborato con Elizabeth Arden per creare la sua nuova fragranza J by Jennifer Aniston. Il risultato? Un jus fresco e sensuale che si apre con un accordo marino per poi evolvere in un bouquet fi orito di magnolia, fresia e gelsomino. Sul fondo, una dolce scia di vaniglia e musk.

CRISTIANO RONALDO

Calciatore sì, ma anche imprenditore. Dopo scarpe, vestiti e una linea di

intimo, il tre volte Pallone d’Oro stella del Real Madrid ha deciso di lanciare il suo primo profumo. Si chiama Cristiano Ronaldo Legacy ed esordisce con una

combinazione di bergamotto e lavanda per poi scaldarsi

con patchouli, ambra grigia e vetiver.

ZLATAN IBRAHIMOVIC Sono tanti i successi del calciatore svedese Zlatan Ibrahimovic miglior

marcatore della storia del Paris Saint-Germain con 110 goal complessivi e un’autobiografi a dal titolo ‘Io, Ibra’ che solo in Italia ha venduto più di 200mila copie. Mancava solo

un profumo. Zlatan Ibrahimovic Pour Homme con note aromatiche

e legnose, fi rmato Olivier Pescheux.

ARIANA GRANDE Attrice e cantante di fama internazionale, Ariana Grande ha già conquistato il cuore di numerosi teenager (e non solo) con il suo ultimo album ‘My Everything’. E ora arriva il suo primo profumo-gioiello. Si chiama Ari by Ariana Grande e sprigiona gustose note di pera, pompelmo, lampone e marshmellow.

Nonostante le carriere già consolidate, sempre più celebrity decidono di lanciarsi in nuove avventure. Quali? Ovviamente i profumi!

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Frutto tipicamente invernale, il melograno ha diverse proprietà benefi che. Tra queste, l’apporto di idratazione e un’azione antiossidante grazie al carico di vitamina C e di polifenoli.

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Quali le proprietà del melograno?Costituito per l’ 80% da acqua e ricco di potassio, il melograno ha buone proprietà diuretiche. Inoltre, contenendo elevati quantitativi di vitamina C, è un alimento a forte potere antiossidante e, cosa molto importante, ricco di polifenoli, come i tannini e le antocianine. Presenti nella bucce e nei semi, i polifenoli, a differenza della vitamina C, non combattono direttamente i radicali liberi, ma sono in grado di aumentare le difese antiossidanti endogene, migliorare la fl ora batterica intestinale e il sistema immunitario e prevenire le malattie cardiovascolari. Quali i suoi effetti sulla bellezza?Il melograno può essere considerato un vero alleato per la bellezza della pelle. Infatti, sia la vitamina C che i polifenoli contenuti nel melograno agiscono, sebbene in maniera diversa, contro i radicali liberi, la cui azione è particolarmente visibile sulla pelle con la comparsa di rughe e la perdita di tono, elasticità e lucentezza.Come è preferibile consumarlo? Può essere utilizzato per la preparazione di ottimi centrifugati, che ricordiamo però di diluire con acqua, altrimenti risultano troppo ricchi di zuccheri, e, grazie al sapore gradevole, di acque aromatizzate. Però, entrambe le preparazioni devono essere consumate fresche per non perdere il potere antiossidante della vitamina C, che si denatura facilmente a contatto con l’ossigeno. Per aggiungere acqua ai nostri piatti, il melograno può essere anche utilizzato per preparazioni salate, come il risotto. Considerando che una breve cottura del melograno aumenta la biodisponibilità dei polifenoli, poiché facilita il loro

RISPONDE LA NUTRIZIONISTA CHIARA MANZI, AUTRICE

DI ‘ANTIAGING CON GUSTO’. DIRETTORE SCIENTIFICO DELL’ART

JOINS NUTRITION ACADEMY, DOCENTE DI NUTRIZIONE PRESSO IL MASTER IN MEDICINA ESTETICA UNIVERSITÀ

DI ROMA TOR VERGATA È IDEATRICE DI CUCINA EVOLUTION,

LA NUOVA CULTURA CULINARIA DI GUSTO&BENESSERE ANTIAGING.

CRÈME GOURMANDE PRECIEUX DI GREEN ENERGY

assorbimento intestinale, può essere anche consumato in un risotto. Inoltre, se vogliamo fare scorta di antiossidanti, ricordiamo che possiamo abbinare al melograno 2-3 mandorle, ricche di vitamina E. E i succhi di melograno che troviamo in commercio? Meglio consumare un melograno fresco che un succo al melograno. Infatti, dal momento della preparazione a quello del consumo, il succo entra in contatto con l’ossigeno, perdendo buona parte della sua vitamina C. Inoltre, un succo di melograno ha un contenuto di zuccheri molto più alto di un frutto intero. Questo non solo contribuisce a un aumento dell’introito calorico giornaliero, ma anche a una produzione di radicali liberi, riducendo gli effetti positivi del frutto. Infi ne, gli integratori a base di melograno sono consigliabili?No, poiché gli integratori hanno un’effi cacia molto inferiore rispetto a quella degli alimenti. Il motivo è che la biodisponibilità delle sostanze contenute nel melograno è potenziata da altri componenti del frutto che non ritroviamo nell’integratore.

Risotto zucca e melogranoTritare e appassire lo scalogno col vino.

Tostare in un’altra padella il riso. Dopodichè, aggiungere acqua bollente a

copertura e salare. Passati 10 minuti, aggiungere zucca, curcuma e lo scalogno frullato. Servire con prezzemolo tritato e

chicchi di melograno.

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PER COMBATTERE I SEGNI DEL TEMPO

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Nars collabora con il fotografo di moda Steven Klein per il lancio di una collezione make up che mira a rompere gli

schemi e riscrivere le regole del maquillage. Tra le referenze: i Killer Shine Lipstick dalla texture cremosa e

sfavillante, un kit per gli occhi con mascara a effetto drammatico e due matite super-pigmentate e l’imperdibile

One Shocking Moment Cheek Studio Palette per un contouring davvero professionale. In edizione limitata da

Sephora fino a Gennaio 2016.

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Buon compleanno La Mer!Lo scorso 13 Ottobre Estée Lauder Companies ha celebrato 50 anni di successi del marchio La Mer con un evento speciale a Los Angeles in California. Per l’occasione, il Siren

Studio è stato trasformato in un fondale marino ispirato al ‘miracolo’ La Mer. Tra gli ospiti e fan del brand, non potevano mancare le attrici Gwyneth Paltrow e Kate Hudson, la showgirl Nicole Richie e la modella Chrissy Teigen.

L’Oréal s’impegna per l’approvvigionamen-to sostenibile della quinoa per uso cosmetico in Bolivia. Tra gli obiettivi di questo nuovo pro-gramma: la formazione degli agricoltori locali e il trasferimento del sapere scientifico L’Oréal ai partner sul territorio. A tal fine, la società potrà contare sul supporto dell’azienda boli-viana Andean Valley, della fondazione Proin-pa e dell’azienda importatrice EcoTerra.

Revlon annun-cia la sua nuova global

brand ambassador. Si tratta di Alejandra Espinoza, ospite del po-

polare reality show The Band svilup-pato da Unvision Communications Inc. Nata in Messico e cresciuta nel sud del-la California, la stella latina sarà prota-gonista di una forte campagna su più piattaforme, dalla tv ai social, come

testimonial del nuovo profumo, ma anche del make up e dei

prodotti per capelli.

La Maison Sisley Paris dice addio al suo fondatore. Lo scorso 25 Settembre Monsieur Hubert d’Ornano è deceduto all’età di 89 anni lasciando dietro di sé un’importante eredità per il mondo della cosmesi. La sua vita è stata, infatti, scandita da una lunga serie di successi in bellezza: nel 1953 fondò la casa cosmetica Orlane e successivamente, insieme alla moglie Isabelle, la maison Sisley nel 1976.

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A favore del car sharing L’Italia è il Paese con la maggior percentuale di automobili rispetto al numero di abitanti: 61 ogni 100, mentre sono 52 in Austria, 51 in Germania, 48 in Francia e Spagna e 45 in Gran Bretagna. Dati del Comune di Milano indicano che i veicoli privati sono utilizzati per circa il 3% del tempo, rappresentando per il re-stante 97% un oggetto che occupa suolo pubblico e riduce la possibilità di creare spazi fruibili per i cittadini. Un’auto rimane parcheggiata per circa il 90% della sua vita mentre un’automobile in condivisione ne sostituisce da 5 a 13 dalla strada. (fonte: ‘Muoversi in città’ Edizioni Ambiente)

Il Paese è in ripresa e finalmente in tanti tirano il fiato. Tutto bene se però a farne le spese non sarà l’ambiente, sottoposto a un trend in risalita degli inquinanti e, conseguentemente, il Pianeta e la nostra salute. “Nel solo 2012, le emissioni legate al settore dei trasporti, incluso il trasporto aereo, si sono ridotte del 3,3%... Per quanto riguarda, in particolare, la situazione italiana, i dati presentati dall’ISPRA... evidenziano la drastica riduzione delle emissioni di gas climalteranti intervenuta negli ultimi anni, e in particolare a partire dal 2007, anno nel quale l’indicatore ha raggiunto il livello massimo”: così leggiamo in ‘Muoversi in città’ di Anna Donati e Francesco Petracchini (Edizioni

La ripresa annunciata non deve far perdere i pochi benefici per l’ambiente conseguenti alla crisi. Tra le nuove buone pratiche, la consegna delle merci nell’ultimo miglio con mezzi a pedali e l’utilizzo della bici nei tragitti casa-lavoro.

trasporti leggeri

Ambiente). Anche questi sono dati importanti, soprattutto se pensiamo che sono più dovuti al difficile contesto economico (“nel 2014 si è spostato il 75% della popolazione mentre nel 2001 era l’82%”) che a politiche per la diminuzione dell’impatto degli spostamenti come avrebbero dovuto essere.SE LE CRISI POSSONO portare cambiamenti positivi, ecco che uno di questi lo abbiamo già individuato nella limitazione, per esempio, del ricorso (sia per minore necessità che per nuove abitudini) alle macchine, soprattutto, per spostamenti in città. È utile sapere, infatti, che “la mobilità urbana conta per il 25% delle emissioni complessive per i gas

climalteranti” e che in città però circa il 45% di chi si sposta non fa più di 5 chilometri, un percorso fattibilissimo con altri mezzi, dalla bicicletta alla rete tramviaria e metropolitana. Al riguardo ricordiamo che a Milano è partito un progetto per promuovere presso le aziende l’utilizzo della biciclette nei tragitti casa-lavoro (cicliaziendali.it).UN VALIDO AIUTO alla limitazione dell’uso dell’automobile lo stanno rappresentando le zone a traffico limitato, che tante polemiche proprio da parte dei negozianti hanno suscitato. Oltre a contribuire alla riduzione sia dell’inquinamento che degli incidenti, hanno trasformato le vie dei centri cittadini, che alcune ricerche indicano sempre essere le preferite per lo shopping dai consumatori, in realtà più vivibili e attraenti con meno traffico.Infine in tema di mobilità delle merci (il trasporto grava tra l’altro per il 10-15% sul prezzo finale di un prodotto), vale la pena segnalare l’affermazione anche in Italia di servizi di consegna nei centri cittadini di piccoli quantitativi di merci con mezzi a pedali. Ormai sono 14 le città che accolgono questo servizio, dapprima limitato ad alcune giovani imprese (tra queste ricordiamo ponyzero.com e triclo.it) ed ora previsto anche da grandi operatori dei trasporti.

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Con una presenza capillare sul territorio di oltre 520 punti vendita, più di 2.700 addetti, 2 insegne (Tigotà e Prodet) e più di un milione di presenze settimanali, la Gottardo spa è leader in Italia nella vendita di prodotti per la cura della casa, della persona e di articoli di profumeria e di make-up. Una realtà solida e dinamica, che cresce con ritmi di circa 50 aperture di nuovi punti vendita

all’anno, e promuove costantemente la formazione dei dipendenti, focalizzandosi su cortesia e servizio al cliente e mettendo al centro della strategia aziendale qualità, varietà dei prodotti e uno sguardo sempre attento alla convenienza. Utilizzando una chiave d’accesso che non viene mai persa di vista: l’ausilio di strumenti di comunicazione immediati

e accessibili, che supportino le persone nelle loro scelte d’acquisto e risultino chiari ma anche piacevoli e distintivi. Senza dimenticare il radicamento della presenza sul territorio attraverso il sostegno a eventi e iniziative umanitarie, culturali, sociali e sportive. Un occhio di riguardo va anche all’organizzazione logistica. Contando su magazzini di 60 mila mq la società riesce a mantenere elevati gli standard di effi cienza per quanto riguarda la movimentazione della merce (più di 20 mila referenze attive), la gestione delle consegne (con 140 mila colli in entrata e uscita al giorno) e la riduzione dei tempi di attesa. L’obiettivo? Consentire il collegamento in tempo reale tra la sede e i punti vendita, con software gestionali all’avanguardia per la razionalizzazione dei processi aziendali. È nel 2009 che la fi sionomia della società cambia in modo importante. Nasce la nuova insegna Tigotà e comincia il processo di razionalizzazione delle precedenti. In tale progetto di razionalizzazione, le insegne legate all’azienda diventano così: Acqua&Sapone, Tigotà e Prodet. In linea con il motto ‘Belli, puliti e profumati’, Tigotà proietta

NEL 2009 LA FISIONOMIA DELLA SOCIETÀ CAMBIA, CON LA NASCITA DELLA NUOVA INSEGNA TIGOTÀ E LA RAZIONALIZZAZIONE DELLE ALTRE INSEGNE.

IOVESANIn un Paese ancora in affanno, ci sono realtà in crescita. Come la Gottardo spa, leader nel segmento casa-persona. Qualità, servizio, convenienza e profondo radicamento sul territorio hanno fatto lievitare il business.

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GABRIELE PIOVESAN, RESPONSABILE COMMERCIALE DI GOTTARDO SPA

che si è ormai estesa a quasi tutte le regioni italiane - aprendo, nel solo 2015, tre punti vendita a Roma - Tigotà, insieme con Prodet, si affermano come i due pilastri su cui poggiare per la crescita del fatturato. Per approfondire meglio dinamiche di sviluppo e credo di un universo in così grande evoluzione, abbiamo intervistato il suo responsabile commerciale Gabriele Piovesan.

nel futuro la fi losofi a di qualità, specializzazione e risparmio che da sempre ha caratterizzato il percorso della Gottardo spa. I negozi propongono un approccio giovane e colorato senza rinunciare alla professionalità e alle numerose promozioni. Dal 2013 a oggi, sono stati aperti più di 50 punti vendita all’anno, iniziando al tempo stesso l’espansione verso il centro e sud d’Italia con Tigotà. Il resto, è storia di questi giorni: con una presenza

Quali sono secondo lei i fattori di successo di Tigotà e del settore casa-persona rispetto ai supermercati generalisti o ai canali specializzati?Credo che i dati medi positivi, nascondano, come sempre, realtà che soffrono e altre che vanno molto bene e spostano la ‘media’ in territorio positivo. In ogni caso la specializzazione, in tutti i settori, premia ed è stata gradita dal consumatore sempre più esigente, tutto questo a danno delle proposte generaliste.

Quali sono le differenze in termini di location o layout, ampiezza e profondità di assortimento, livelli di prezzo e servizio...? Chi fa il nostro mestiere si propone con metrature molto disomogenee, dai 100 ai 3 mila mq. Anche Tigotà può contare su più format, compresi tra i 200 e i 1.200 mq.

Come riuscite a far convivere tipologie di prodotto contigue, ma non così affi ni come detergenza casa e profumeria?Non è che il detersivo sia più contiguo e affi ne al latte e al pane, o i farmaci agli zoccoli da sanitaria. È, piuttosto, la nostra abitudine che rende ‘omogenea’ la diversità di prodotti sotto la stessa insegna. Inglesi e tedeschi sulle drogherie la sanno lunga e sono stati i pionieri di questo approccio. Negli Stati Uniti lo stesso, ma si sono poi trasformati quasi tutti in simil supermercati, farmacie comprese. In Italia, i precursori sono stati Giovanni Caron e Angelo Gentile (con Prodet e Casa del Detersivo) negli anni ‘70-’80. Noi abbiamo solo copiato e fatto evolvere un concetto esistente.

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Come intervenite sul layout per stimolare chi accede ai vostri negozi a entrare in relazione con entrambi i mondi? Le carte fedeltà sono efficaci? Vi aiutano a pianificare promozioni personalizzate e targetizzate per il vostro pubblico?Per quanto riguarda la prima domanda, direi che è un bel tema, dove si dovrebbe lavorare a braccetto con l’industria. C’è da fare, c’è tanto da fare per far evolvere ancora il concetto. Con riferimento alle carte fedeltà, invece, li riteniamo strumenti costosi e già obsoleti che generano informazioni difficili da sfruttare per chi predilige l’efficienza.

Molti dei vostri negozi sono stati acquisiti da insegne che, nel tempo, hanno fallito

i loro obiettivi, prima su tutte la tedesca Schlecker. Che cosa, a suo avviso, non ha funzionato nella strategia di penetrazione di questo retailer in Italia? Tedeschi e austriaci hanno fallito nella gestione e forse hanno peccato di presunzione, ma per noi è stata un’altra grande e fortunata opportunità.

La profumeria nell’accezione e nel format ‘classico’ è in difficoltà. Perché secondo lei? Anche se è già difficile guardare in casa propria, penso che forse abbiano subito un cambiamento forte battezzato come ‘crisi’ e non abbiano adeguato la proposta soddisfacendo le nuove preferenze.

Quali scenari distributivi vede da qui ai prossimi 10 anni?

Vedo concentrazione e ancora tanto cambiamento in arrivo, a partire dalla domanda. Sarà ovviamente meno in pericolo chi saprà rispondere in tempo con un’offerta adeguata. Dati i margini che, a mio avviso, precipiteranno, anche l’efficienza diventerà un must.

Secondo lei, la profumeria così come tradizionalmente concepita avrà ancora una sua ragion d’essere? Se sì, che caratteristiche dovrà avere? Anche la profumeria dovrà adeguarsi per far valere la sua specializzazione in bellezza, pena una lunga decadenza che potrebbe sfociare in triste agonia. Fra i drugstore e le farmacie c’è uno spazio, ma va centrato con la massima precisione e distintività.

L’INSEGNA TIGOTÀ PROIETTA NEL FUTURO LA FILOSOFIA DI QUALITÀ, SPECIALIZZAZIONE E RISPARMIO CHE DA SEMPRE CARATTERIZZA LA GOTTARDO SPA. I SUOI NEGOZI SI DISTINGUONO PER L’APPROCCIO GIOVANE, COLORATO E ACCATTIVANTE.

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“Non ci sarà alcun ritorno al passato: né per quanto concerne le abitudini, né per quanto attiene i percorsi di spesa consolidati. Questo, a prescindere dalla speranza di retailer e fornitori internazionali, che sembrano soltanto aspettare di poter reimpostare l’organizzazione dei segmenti chiave dello shopping secondo canoni noti”. Che piaccia o no, le cose, per il commercio mondiale, stanno così. A sentenziarlo senza troppi giri di parole, e non senza un pizzico di provocazione, è, tra le altre, una recente indagine fi rmata da Pwc (PricewaterhouseCoopers), in cui risulta evidente che lo tsunami che ha spazzato via ‘ciò che è stato’, in fatto di comportamenti d’acquisto, lascia spazio a un fl uido e imprevedibile ‘ciò che sarà’ che il commercio fatica a cogliere.

LA RESA DEI BABY-BOOMERS e il cambio generazionaleNiente, insomma, sarà più come prima? Più o meno. Se per gli operatori del retail - di qualunque tipo di retail si tratti – la sfi da è sempre la stessa: rendere disponibili i prodotti che il cliente/consumatore desidera, nel momento e nel luogo in cui li desidera, sembra sempre più complicato vincere tale sfi da. Specie di questi tempi, dove risulta evidente che solo chi ha scatti da primatista, intuito da vendere e propensione al rischio, riesce a prevedere

umori e cambiamenti del mercato, aggiustando via via il tiro per imbrigliare una clientela che non è più così chiaro a nessuno dove voglia andare. Una navigazione a vista che implica un addio al passato. Non potrebbe essere altrimenti, d’altro canto. Le indagini condotte da accreditati studi di ricerca confermano che è la base stessa della spesa consumista, lo zoccolo duro, quella destinata a cambiare. I responsabili d’acquisto nella fascia d’età fra i 46-64 anni (defi nita dei baby-boomers) non saranno, anzi non sono, nelle condizioni di condurre l’economia fuori dal pantano. Il loro focus ondeggia, infatti, fra l’approccio alla pensione e la difesa del risparmio accumulato. Così il gruppo demografi co, per la prima volta nella storia recente, mancherà al suo compito di guida della ripresa. Perché si sta facendo metaforicamente da parte, lasciando in prima fi la la generazione X (gli ultra 30 enni) e, in seconda linea, la generazione Y (gli under 30 enni). Il che signifi ca che diventa necessario riconvertire l’intera proposta affi nché sia in grado di conquistare il gradimento dei primi ed entrare in sintonia con i secondi. Rispetto a questi ultimi molte insegne, probabilmente, si ritroveranno all’esordio assoluto. Ma su quali fattori e su quali argomenti persuasivi stanno cercando di fare leva i retailer per vincere le sfi de del mercato? Gdo, drugstore, negozi monomarca, farmacia e profumeria

Il futuro tra ibridazione e ‘persuasori occulti’

Se da un lato sembrano assottigliarsi i confi ni tra i vari retailer, dall’altro gdo, monomarca, drugstore, farmacie e profumerie lavorano ai valori peculiari per conquistarsi il consumatore. Con alterne fortune.di

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SOPRA DA SINISTRA: GENERAZIONE X VS. GENERAZIONE Y. E POI, COLORI E STATI D’ANIMO LEGATI AI DIVERSI MARCHI. SOTTO: LE PAROLE CHIAVE DELLA GENERAZIONE Y, FORMATA DAI GIOVANI SOTTO I 30 ANNI E DESTINATA A CONDIZIONARE IL FUTURO.

si atteggiano diversamente. Scontato ma neanche tanto, assottigliandosi progressivamente i confi ni tra un canale e l’altro

LA GDO MANTIENE IL PASSO, ma la promozione non bastaGuardiamo alla gdo. La guerra, su questo versante, ha nella promozione una delle sue leve principali. Però, dati e ricerche alla mano, la promozione risulta essere più interessante per i senior, gli over 55, mentre gli ultra 30 enni, indicati come i futuri driver del mercato, prediligono l’every-day-a personal-low-price, il miglior prezzo tutti i giorni, costruito sulla propria capacità di leggere quotidianamente lo scenario commerciale e di inserirsi in tali percorsi secondo razionalità e consapevolezza. È in questa direzione che si gioca la grande differenza: il consumatore che verrà

diventerà sempre più parte attiva e decisionale nell’atto di acquisto. Ma andiamo oltre. Nonostante la fl essione degli ultimi anni, lo scorso incluso, la gdo si conferma il primo canale italiano per la vendita di prodotti di igiene e bellezza. Come gli altri canali che prenderemo via via in considerazione in queste pagine, è attraversato da rivolgimenti e trasformazioni che ne stanno modifi cando profondamente la struttura e la composizione della clientela. Se una certa parte della gdo, specie iper e super, soffre, un’altra, quella dei drugstore, dal 2011 non ha smesso di crescere, assicurandosi nel 2014 una quota del 23% del totale beauty venduto dalla gdo, con un aumento del 4,7% rispetto all’anno precedente. E crescono, soprattutto, i negozi monomarca, con picchi che negli ultimi anni hanno toccato

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il 30%. Per rivitalizzare il rapporto con i consumatori, iper e super, fanno leva, come già sottolineato, sulle promozioni. Tale leva rimane importante ma non può essere fine a se stessa e va utilizzata allo scopo di portare il consumatore ad avvicinarsi al prodotto e a testarne l’efficacia, anche quando si parla di cosmetici. La qualità al giusto prezzo può far avvicinare il consumatore. Tramontata l’epoca degli sfizi che soddisfacevano solo bisogni emotivi, ora si punta a prodotti che garantiscano anche un risultato visibile e concreto. Gli addetti ai lavori lamentano però la mancanza, in super e iper, di un progetto category che segmenti con coerenza lo spazio dedicato ai cosmetici. L’offerta appare quasi indifferenziata e la differenza, a oggi, la fanno solo, o per lo più, gli investimenti in comunicazione pubblicitaria. La mancanza di un category ben strutturato penalizza il comparto, facendo sì che il consumatore non colga molte opportunità d’acquisto e finisca per rivolgersi al canale specializzato. In sostanza, la promozione, se utilizzata solo per aumentare i volumi senza portare valore aggiunto - che passa attraverso operazioni concertate tra distribuzione e produttore per far conoscere il prodotto i suoi plus - serve a ben poco. Più si lavora alla creazione di iniziative da sviluppare in sinergia tra marchi e distributori, più si va incontro al consumatore. Bastano servizi light, che non incidono più di tanto sul conto economico, come la formazione degli addetti di reparto, l’organizzazione

di piccoli eventi, un miglioramento della presentazione dei prodotti a scaffale, creando corner che siano più somiglianti a un’area profumeria.

MONOMARCA E DRUGSTOREstaccano gli altri competitorsL’incremento a due cifre dei monomarca è un fatto su cui confrontarsi. Il suo successo poggia su due asset importanti: la politica di pricing molto conveniente e la capacità di creare e soddisfare le esigenze di shopping experience. The Body Shop all’epoca - era il 1976 - fece scuola. E continua a farne, per la capacità di dare una forte identità al marchio, di cavalcare da subito, e in tempi non sospetti, temi etici, animalisti ed ecologisti. Un’idea che si rivelò da subito forte, al punto da rendere molto accreditata l’ipotesi che il termine greenwashing sia nato proprio in quest’occasione. Analogamente, i vari Bottega Verde, Yves Rocher e Lush hanno centrato le loro strategie su quei temi del naturale e dell’ecosostenibile che sarebbero poi diventati i grandi trend di questi ultimi anni. Sono stati precursori del genere e il pubblico li ha premiati. Altro canale che fa faville è il drugstore. La sua affermazione nel nostro Paese è tra i fenomeni più interessanti degli ultimi anni per il settore cosmetico. La sua avanzata è così dirompente che si stima che in futuro ben due terzi della cosmetica mass market passerà da qua. Queste superfici specializzate casa-persona, si pongono come negozi di vicinato che permettono al cliente di trovare, in particolare nella seconda area, una profondità di offerta importante, che dà spazio anche alle novità prodotto. Se si guarda alla crescita e all’attuale diffusione, si nota come abbia iniziato a radicarsi in aree, come il nord est e la dorsale Adriatica, dove ci sono poche grandi superfici, mentre dominano piccoli e medi esercizi. La crisi degli ipermercati e il ritorno alla prossimità stanno creando un po’ ovunque opportunità per affiancare a un vicinato ormai definitivamente centrato sull’alimentazione, un vicinato centrato sulla cura della casa e della persona. Offerta ampia e profonda e layout semplice e lineare sono le caratteristiche di questo format che fa della convenienza e della profondità di gamma i suoi assi nella manica. Tra le insegne più note, Acqua & Sapone, che copre quasi il 50% del mercato, e Tigotà, un emergente che nell’ultimo anno ha aperto oltre 100 punti vendita. Altre, come Proshop, Ipersoap, Cad e Risparmio Casa sono piuttosto simili alle prime, ma decisamente più sbilanciate verso la cura della casa.

NATA NEL 1976, THE BODY SHOP HA FATTO SCUOLA, FACENDO RUOTARE LE SUE STRATEGIE INTORNO AL NATURALE E ALL’ECOSOSTENIBILE.

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I drugstore funzionano e stanno erodendo quote di mercato agli altri competitor per varie ragioni. Alle due già citate, va aggiunta la prossimità, cioè la collocazione strategica di quartiere, quindi l’assortimento, che neppure un iper riesce a garantire, unito a un prezzo interessante. La media trattata si aggira attorno alle 5.400 referenze, con superfici di vendita di 300 mq circa. Con riferimento alla politica di prezzo, il drugstore risulta più conveniente per le categorie su cui è in diretta competizione con il supermercato, mentre per altre, come quella cosmetica, su cui c’è una maggiore esclusività, può permettersi un posizionamento su livelli di prezzo più alti e quindi strappare margini migliori rispetto alla gdo. Vero è che una politica di sconto più

della super-specializzazione puntando sull’upgrading, focalizzandosi sul lusso ed eliminando i marchi medi e medio-bassi.

L’IBRIDAZIONE TRA I CANALI è sempre più evidenteSi diceva che i confini tra i canali sono sempre più sfumati e che gli spazi si fanno sempre più ibridi. Gli stessi drugstore, che hanno un posizionamento mass, tengono in assortimento anche i profumi prestige, mentre le farmacie si attrezzano con cabine estetiche, sedute trucco e trattamenti. In alcune tra loro, poi, il corner dedicato alla bellezza sembra quasi, a livello di layout e di visual merchandising, una profumeria all’interno della farmacia. E questo spinge le aziende, anche cosmetiche, a muoversi in

LE INSEGNE BOTTEGA VERDE, LUSH E YVES ROCHER (IN FOTO DA SINISTRA) HANNO SEGUITO L’ONDA INIZIATA DA THE BODY SHOP, FACENDOSI PRECURSORI DI UN TREND CHE IL PUBBLICO HA SEMPRE VOLUTO PREMIARE.

aggressiva à un contributo sostanziale alle vendite, lo stesso si dica dell’efficacia promozionale. Altro fondamentale elemento che fa la differenza con il supermercato è la shopping experience, per categorie come quella cosmetica in cui è importante l’elemento emozionale dell’acquisto. L’accostamento delle due categorie, cura casa e cura persona, anche se risponde a due diversi bisogni, ha comunque un filo conduttore nella capacità di entrambe di creare un coinvolgimento emozionale, molto elevato nel secondo caso, decisamente più contenuto nel primo. Lo sviluppo così aggressivo dei drugstore ha scosso il mercato, spingendo i canali tradizionali come la profumeria ad affilare le armi. Per contrastare queste nuove realtà, molti profumieri tendono a giocare la carta

un’ottica di multicanalità, pur senza perdere la propria specializzazione rispetto al canale d’elezione. Non solo. Se sarà approvata la liberalizzazione della proprietà delle farmacie (ora riservata solo a persone fisiche, a società di persone e a cooperative a responsabilità limitata), sarà possibile anche per le società di capitali acquisire la titolarità delle stesse. Il che vuol dire che un gruppo della gdo potrà aprire una farmacia al proprio interno, altro esempio di ibridazione tra canali.

IL RAPPORTO DI FIDUCIA fonda il successo della farmaciaL’altra spina nel fianco della profumeria è da sempre, e in misura crescente, la farmacia. Che ha un indice di gradimento altissimo tra la popolazione, tanto che il 90% ritiene che offra un servizio utilissimo, del quale non

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si potrebbe fare a meno. Certo, è un sentimento che riguarda soprattutto i farmaci. Ma che genera un circolo virtuoso che fa bene alle altre referenze, il cosmetico incluso. È fatto noto che la vendita dei farmaci, e il rapporto di fi ducia che essa crea con il cliente, può rappresentare un traino effi cace per lo sviluppo del cross-selling e la realizzazione di vendite incrementali in settori contigui come, appunto, la bellezza e l’alimentazione. Tratto caratterizzante del canale è l’accessibilità, la vicinanza intesa sia concretamente, come presenza capillare sul territorio e ampiezza degli orari dì apertura, che emotivamente, come capacità di relazione e di ascolto con il cliente. Esame del sangue, consulto del nutrizionista, esame della pelle, incontro con uno psicologo, test per le intolleranze alimentari, elettrocardiogramma: sono solo alcuni dei servizi attualmente disponibili in molte farmacie. Secondo stime recenti, il 10% di queste ultime ha all’interno del proprio team di lavoro, un cosmetologo o un estetista, mentre oltre 300 negozi dispongono di una cabina estetica per trattare i problemi dermatologici. Negli ultimi anni, il business del canale, dunque, si è fatto sempre meno etico-centrico, con uno spostamento dell’assortimento verso aree come la nutrizione, l’igiene e bellezza, i prodotti per la prima infanzia, e un ridimensionamento del farmaco, attestabile quantitativamente attorno al 60%. Sono poi progressivamente aumentate le giornate dedicate a servizi extra, come l’incontro con il nutrizionista, l’analisi della pelle e del capello. Anche la gestione del category

si è fatta più raffi nata, con una maggiore attenzione alla ripartizione dei prodotti e dei brand. In tutto ciò, la dermocosmesi è stata determinante. Dal 2007 a oggi, il volume di vendita dei cosmetici in farmacia è triplicato. Numerosi i vantaggi: aumenta il traffi co, offre marginalità e trend di crescita superiori alla maggior parte delle altre categorie, attribuisce al punto vendita una connotazione di benessere e piacevolezza. È anche vero che stiamo vivendo in un contesto in cui il concetto di bellezza diventa rifl esso del benessere interiore e psichico, per cui la cura del proprio aspetto parte da quella della propria salute: un orientamento che ha fatto la fortuna della farmacia ma anche dell’erboristeria. Tasto dolente del canale è però la shopping experience, meno gratifi cante rispetto a quella della profumeria, per l’approccio poco aspirazionale, ludico e glam.

LA PROFUMERIA INTESA come spazio polifunzionaleLa profumeria tende a costruire il proprio valore aggiunto attorno alla qualità della shopping experience, su più piani: emotivo, comunicativo, sensoriale. Il confronto è con una cientela il cui impulso a comprare è solleticato da eleganza, seduzione, femminilità ed esclusività. I richiami simbolici sono legati a lusso e glamour, per cui il canale diventa una sorta di specchio nel quale la consumatrice può intravedere una propria idealizzazione, attraverso brand aspirazionali il cui possesso signifi ca appartenenza a uno status sociale elevato. È attorno a queste rappresentazioni mentali che vengono ‘costruiti’ tutti i simboli che caratterizzano il selettivo, i negozi, i marchi, la comunicazione. Ed è attraverso il servizio dedicato, l’attenzione e la consulenza, che si dovrebbe creare un ponte tra il pubblico, i valori e la fi losofi a dei marchi trattati. Mail condizionale è d’obbligo. A pesare come macigni su scelte imprenditoriali rivelatesi sbagliate sono stati la formula del ‘libero servizio’, dimostratasi nociva per il suo effetto boomerang, e quella della scontistica selvaggia, che ha svalorizzato l’immagine del canale. La dimensione su cui ripensarsi deve continuare a essere quella della consulenza dedicata e ‘manageriale’. La profumeria deve diventare uno spazio polifunzionale, con servizi integrati in grado di offrire eccellenza e specializzazione. Inoltre, in un momento in cui sentirsi belle ha il signifi cato più profondo di ‘stare bene’, il prendersi cura solo dell’esteriorità e non del benessere completo è un altro limite su cui lavorare per ripartire.

OGNI CONSUMATORE DEVE TROVARE IN PROFUMERIA UNA RISPOSTA ADEGUATA ALLE PROPRIE ESIGENZE DI BELLEZZA E BENESSERE.

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FIOCCO VERDE NELLA BELLEZZA:È NATA LA BIOPROFUMERIA

Sono oltre 100 in Italia quelle che amano defi nirsi così. E il loro numero è in costante ascesa. Cavalcano un’onda green e forniscono risposte a consumatori con esigenze specifi che e a coloro che già si avvalgono dell’alimentazione bio.

parte, la domanda del mercato di cosmetici bio non è null’altro che l’evoluzione di una richiesta di un consumatore sempre più esigente, colto e informato, oltre che la risposta - bisogna pur sottolineare anche questo aspetto - a una moda green che sta invadendo tutti i settori.La richiesta di una cosmesi biologica e naturale, anche se quest’ultima defi nizione suscita parecchie perplessità tra gli addetti ai lavori, è tale che negli ultimi tempi ha giustifi cato la nascita di un nuovo canale, quello delle ‘bioprofumerie’, la cui portata innovativa è tale da non rientrare ancora nelle classifi cazioni uffi ciali. Eppure, quelle che si defi niscono tali in Italia sono ormai più di un centinaio con una crescita del 114% rispetto allo scorso anno, grazie soprattutto al censimento avviato da Bio Bank. A sottolineare la rilevanza del fenomeno, anche la nascita di un paio di catene.

Non arresta la sua ascesa il trend del biologico, che in ambito alimentare, come si legge sull’ultimo rapporto Coop, in 10 anni ha visto raddoppiare il fatturato, e, secondo i recenti dati presentati da Nielsen all’assemblea di Assobio (l’Associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici), nel 2014 è cresciuto del 12,5% e del 16,7% nei primi quattro mesi del 2015. Partito da un’esigenza nutrizionale che punta su qualità e benessere, lentamente si è esteso ad altri contesti, tra cui la cosmesi, relativamente alla quale esistono solo le stime di Assobio, che parlano di vendite per circa 69 milioni di euro nel 2014 nel canale del dettaglio specializzato (negozi di alimenti biologici, escluse erboristerie, farmacie, parafamarmacie e vendite on-line), all’interno delle quali la cosmesi vale circa l’11% del totale seguendo più o meno lo sviluppo del comparto alimentare. D’altra

Il comparto della cosmesi indicata come ‘biologica’ è in netta cresci-ta, ma non possiamo nasconderci due problemi di base. Uno, il caos dettato dall’assenza di uniformità delle certifi cazioni. Due, la man-canza di rilevazioni precise, conseguente al primo punto. Ce l’ha confermato AssoBio, attraverso il suo segretario Roberto Pinton. Nell’attesa di un quadro normativo che “riduca lo spazio a prodotti che si limitano a evocare e millantare ‘naturalità”, abbiamo deciso di non comprendere nelle nostre rilevazioni relative alla cosmesi, pro-dotti per la cura della persona e l’igiene della casa, così come il tes-sile e ci concentriamo sull’alimentare, che è ben defi nito e senza possibilità d’interpretazioni”. ASSENZA DI NORMATIVA “Purtroppo - ha precisato Roberto Pinton - mentre per l’alimentare (sia a uso umano che zootecnico) è vigen-

te un quadro regolamentare ben preciso (reg. Eu 834/2007 e 889/2008), per quanto riguarda cosmesi, prodotti per la cura della persona e per l’igiene della casa manca una defi nizione legale di ‘prodotto biologico’”. La normativa, come precisa AssoBio, riguar-da: a) prodotti agricoli vivi o non trasformati; b) prodotti agricoli trasformati destinati a essere utilizzati come alimenti; c) mangimi; d) materiale di propagazione vegetativa e sementi per la coltivazio-ne. Sono quindi possibili la produzione biologica e la certifi cazione, oltre che degli alimenti, anche del cotone e del lino (prodotti agrico-li non trasformati) o della lana (anch’esso prodotto agricolo non trasformato), ma non quella di biancheria per la casa o di abbiglia-mento in lino e cotone, così come di capi fi niti o anche di semplici matasse di lana. Così la normativa detta precisi requisiti per la pro-

Cosmetico biologico: contiene una percentuale variabile, dichiarata in etichetta, di ingredienti di origine vegetale e/o animale certifi cati in base al Reg. Ce n.834/07 secondo una lista e i quantitativi minimi indicati dal disciplinare scelto.

Il bio tra certifi cazioni e rilevazioni: i chiarimenti di AssoBio

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spinte da un problema di allergie. È un pubblico molto preparato ed esigente con il quale, rispetto alla profumeria tradizionale, sviluppiamo un rapporto più stretto perchè interessato alla soluzione di un problema” - racconta Daniela Annunziata, che ha aperto a Napoli il punto vendita Bellezza Naturale seguendo le indicazioni delle fi glie universitarie, “perfette esponenti del target principale di questa tipologia di negozio”.

IL SERVIZIOdev’essere molto accuratoLa clientela di una bioprofumeria si rivela particolarmente esigente e chiede un servizio di assistenza piuttosto sviluppato. “Mediamente i nostri clienti si fermano di più nel punto vendita rispetto a quelli di una profumeria tradizionale perchè chiedono e vogliono ricevere informazioni

VASTO ASSORTIMENTOcon make-up in prima fi laProdotti di trattamento per viso e corpo, solari, prodotti per bambini, per capelli, per l’igiene e la detergenza, linee profumate e anche make-up: la gamma offerta dalle bioprofumerie è ormai davvero ampia e articolata. La specializzazione dei punti vendita nell’ambito della bellezza è tale che c’è anche chi ha creato angoli completamente dedicati al make-up, che, come hanno dichiarato dalla catena Thymiama (una ventina di punti vendita in franchising in tutta Italia), si rivela un vero punto di forza, oltre che la categoria di prodotto più venduta. La maggior parte delle bioprofumerie ha in assortimento sia prodotti biologici (vedi box) che quelli defi niti naturali, una percentuale minore limita la propria offerta assortimentale rigorosamente a prodotti bio certifi cati,

il cui panorama è andato in questi anni ampliandosi tanto che, secondo il rapporto Bio Bank 2015, le sole aziende di cosmesi bio certifi cate sono arrivate a 250 contro le 215 del 2013.

IL TARGET È SOPRATTUTTO femminile e giovaneLe bioprofumerie si rivolgono principalmente a un pubblico femminile e giovane. Sono clienti che già conoscono e acquistano prodotti biologici. Ma non tutte. “Molte entrano spinte solo dalla curiosità - ci dice Elisabetta Sofi a, titolare di un punto vendita, Elly Biocosmesi, aperto da neppure un anno a L’Aquila -. Tra i prodotti più richiesti le creme per il viso, cosmetici ampiamente utilizzati e che quindi consentono di effettuare confronti immediati con la versione biologica dello stesso”. “Molte donne si avvicinano al nostro negozio

duzione agricola, ma non per la fi latura, la tessitura e la colorazione dei prodotti trasformati che da queste materie prime derivano. Lo stesso accade per cosmesi, prodotti per la cura della persona e per l’igiene della casa: se possono essere certifi cate in conformità al regolamento europeo le piante di cui si utilizzano i derivati, non possono esserlo i prodotti fi niti, mancando un quadro normativo che defi nisca le caratteristiche di eccipienti e altri ingredienti.NATRUE E COSMOS “Nel tempo - continua Roberto Pinton - si sono sviluppati due distinti standard internazionali: NaTrue (prevalente in Germania) e Cosmos (soprattutto negli altri Paesi europei), che pre-vedono diverse qualifi cazioni in funzione della percentuale di ingre-dienti biologici e una lista positiva di quelli di origine minerale am-messi, dettano criteri per gli imballaggi e per la gestione ambientale

dei laboratori di produzione... La fi losofi a alla base è analoga, ma criteri tecnici e ‘tabelle’ differiscono. A complicare le cose, è presen-te sul mercato una certa quota di articoli i cui produttori attendono la defi nizione di un quadro univoco di certifi cazione, preferibilmente pubblico, e altri in cui ‘verde’ e ‘naturalità’ sono doti ben evidenziate in accattivanti etichette, dietro alle quali può celarsi un prodotto so-stanzialmente analogo ad altri che di queste caratteristiche non fan-no la loro bandiera. Alcuni punti vendita privilegiano per il loro assor-timento prodotti con una o con l’altra certifi cazione, la quasi totalità inserisce ambedue, qualcuno sceglie prodotti assolutamente in li-nea, ma privi di certifi cazione. Infatti molti operatori preferiscono at-tendere l’introduzione dell’obbligo della certifi cazione europea, evi-tando il rischio di dover modifi care ricette e confezioni, vanifi cando W

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particolarmente accurate e complete” - spiega Elisabetta Sofi a. “Il mio assortimento, composto esclusivamente da prodotti biologici e prevalentemente italiani, necessita di un supporto esplicativo rivolgendosi a una clientela (dai 15 ai 55 anni) che non sempre ha un’ottima conoscenza del settore bio” - chiarisce Chiara D’Ambola, titolare de Le Ninfe Biocosmesi, la prima bioprofumeria di Ferrara.

L’AMBIENTAZIONEspesso lascia a desiderareUno dei limiti di questa tipologia di punti vendita può essere individuato nell’ambientazione, che talvolta risulta non curata come in una profumeria tradizionale. Altrettanto si può dire per i prodotti in vendita in questi negozi. Ma la catena Bello Bio - divenuta Bella Bio Ecochic dopo l’acquisizione a maggio da parte di una società di importazione e distribuzione di linee bio presenti attualmente in circa 250 punti vendita - ha come obiettivo proprio quello di proporre sul mercato delle bioprofumerie di alto livello con un impatto estetico curato. Ovvero “punti vendita accoglienti e con personale qualifi cato” e solo prodotti biologici certifi cati. Infatti, il settore delle biocosmesi comprende prodotti con caratteristiche molto differenti: dai trattamenti di basso profi lo a quelli di alto livello con un range di prezzo molto differente, anche oltre il doppio e non di rado quasi il triplo.

CERTIFICAZIONI ESSENZIALIper chi opera nel settore “Il primo problema del settore è la grande confusione che regna tra naturale e bio e all’interno dello stesso settore biologico - commenta Francesco Maida, Ceo di Hps,

che detiene i diritti del marchio Bella Bio Ecochic e di HpsMilano, responsabile della parte commerciale -. In particolare, nei nostri punti vendita, che si rivolgono a un target composto da donne tra i 30 e i 50 anni (le più giovani hanno spesso una limitata capacità economica e le over 50 tendono a essere tradizionaliste) commercializziamo solo prodotti (Couleur Caramel, Altearah...) contraddistinti da certifi cazioni autorevoli, tra cui Ecocert,

investimenti in ricerca e sviluppo o in etichette e astucci)”.VERDI NON SOLO IN ETICHETTA “Non vorrei aver dato l’impressione che la situazione sia opaca, non è quel che penso: un po’ complicata sì, ma non poco trasparente - conclude il segretario di AssoBio -. Di certo i marchi delle certifi cazioni NaTrue e Cosmos garantiscono il rispetto di standard ben precisi (e facilmente accessibili on line per il consumatore interessato ad approfondire) e prevedono un sistema di controllo con ispezioni ai laboratori, analisi dei prodotti e quant’al-tro necessario per fornire la massima garanzia. A queste imprese si aggiunge un certo numero di ‘battitori liberi’ (spesso piccole aziende la cui produzione in campo è certifi cata biologica), che preferiscono non scegliere una delle due certifi cazioni private volontarie nell’atte-

sa della determinazione di un quadro unico legislativo di riferimento. È vero che c’è anche disponibilità di prodotti in cui a esser ‘verdi’ son solo le etichette, ma dato che per la cosmesi è obbligatorio l’elenco degli ingredienti, il consumatore può verifi care con una certa facilità se sia davvero green il prodotto e l’anima dell’azienda o solo l’imma-gine della confezione. In ogni caso, la situazione non è responsabilità dei produttori: questi possono sollecitare le leggi, ma non sono loro a farle. È in discussione a Bruxelles un nuovo regolamento sulla pro-duzione biologica (che sostituirà l’attuale del 2007, così come questo aveva preso il posoto di quello del 1991), che prevede la possibilità di disciplinare anche cosmesi & co. da parte della Ce. Ma nella migliore delle ipotesi se ne parlerà tra 2-3 anni, più probabilmente 3 o 4”.

NaTrue, Bdih e Icea”. Esistono protocolli molto diversi per le singole certifi cazioni e scegliere prodotti certifi cati da enti e organizzazioni affi dabili appare come la strategia fondamentale per chi vuole operare nel settore. Ma Bella Bio Ecochic dichiara anche di andare oltre e di rispettare criteri etici richiedendo alle aziende fornitrici un controllo su tutta la fi liera. Inoltre la società ama stabilire, come tiene a sottolineare Francesco Maida, “un rapporto corretto con i propri dipendenti, sempre assunti regolarmente”. Il risultato è una crescita di fatturato di oltre il 50% nel 2015 rispetto al 2014.“Non tutti sono così interessati al prodotto bio certifi cato - replica Selene Cucuzza, fondatrice, con Massimo Savoia, della catena di franchising Thymiama, con un assortimento ripartito in maniera eguale tra prodotti ‘naturali’ e biologici -. La clientela è sempre più preparata: da un lato, preferisce leggere l’Inci, dall’altro, si fi da della nostra selezione, che prevede test per ogni prodotto in assortimento”.

IL CANALE PREDILETTOresta internetNel settore un canale d’elezione si conferma internet dove, oltre alla trentina di negozi virtuali aperti direttamente dalle aziende di produzione e distribuzione e alla cinquantina di shop solo virtuali, ve non sono altri circa 30 di proprietà dei punti vendita. In totale i siti di e-commerce di prodotti di cosmesi bio sono passati dai 70 del 2013 ai 104 del 2014. Contando il target giovane al quale si rivolgono, spesso le bioprofumerie, oltre ad aprire spazi di e-commerce, ricorrono alla comunicazione digitale attraverso il web e, in particolare, i social network.

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COOP, IL FUTURO È QUASI PRESENTETRA TECNOLOGIE E SPAZI CONDIVISI

Un luogo d’acquisto più sociale e senza barriere verticali. Dove la robotica e le nuove tecnologie sovvertono le regole espositive e reinventano lo spazio. È il concept futuribile di Coop.

Robot, banchi interattivi, schermi touch, etichette parlanti, che sembra quasi più di entrare in un negozio della Apple che in un supermercato. Sono le coordinate attraverso cui si snoda il percorso espositivo del punto vendita ‘immaginato’ che Coop ha realizzato all’interno di Expo Milano. Un punto vendita che non c’è ma che potrebbe arrivare a esserci in un futuro neanche troppo lontano. Il Future Food District, questo il suo nome, era una delle Aree Tematiche di Expo Milano 2015. Uno spazio interattivo e sperimentale di 2.500 metri quadri in cui, attraversando i vari ambienti, si ha la sensazione di essere in un mercato rionale affacciato al futuro, in cui gli elementi avvolgenti, pittoreschi e caldi di uno spazio concepito come luogo di incontro, alla stessa stregua di un mercato, si intrecciano con tecnologie sofisticate e la fruibilità di una superficie vendita ultra-moderno. L’eliminazione delle barriere verticali crea un concept fluido che favorisce la

IL PUNTO VENDITA ‘IMMAGINATO’ DI COOP FAVORISCE LA RELAZIONE TRA LE PERSONE E IL CONTATTO ‘CONSAPEVOLE’ CON LA MERCE.

relazione tra le persone e il contatto con la merce, dove i produttori, anche e soprattutto quelli locali, possono utilizzare il supermercato come un’area di libero scambio, una piazza virtuale in cui esporre la loro merce, raccontando ciò che dietro quella merce si nasconde.

VIA LE BARRIERE grazie alle etichette ‘dilatate’Proprio come in un mercato tradizionale, si ha infatti la sensazione che lo spazio d’acquisto torni a essere un luogo in cui incontrarsi, camminare comodamente tra le corsie e tra gli scaffali, un luogo in cui le tecnologie rimandano da una dimensione sociale alla catena di vendita mettendo a disposizione delle persone gli strumenti per ampliare la consapevolezza delle proprie scelte. Al di là e sopra di tutto c’è l’intenzione manifesta di rendere più trasparente e consapevole l’esperienza di shopping attraverso le nuove tecnologie, tracciando origine e provenienza degli alimenti in modo chiaro e intellegibile senza impazzire per scoprire informazioni scritte a caratteri microscopici troppo spesso lasciate a etichette cartacee grandi come un francobollo. Basta indicare un alimento, prendere in mano una mela oppure toccare la confezione di uno dei prodotti esposti, perché sullo schermo posto accanto ai banconi vengano indicate tutte le sue caratteristiche principali, se ne scopra il suo valore nutrizionale, il prezzo e molto altro. Come l’eventuale presenza di sostanze allergizzanti, o l’impatto ambientale o, ancora, i valori nutrizionali per porzione. Persino la sua storia. Etichette ‘dilatate’, magari reperibili in rete ma non sul bancone di vendita, attraverso

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DIVISO IN 5 VIE INTITOLATE AD ALTRETTANTE FILIERE, LO SPAZIO ORGANIZZATO A EXPO MILANO È NATO DA UN CONTEST SULL’INNOVAZIONE, REALIZZATO NELL’AMBITO DELLA SCUOLA DI FORMAZIONE DEL MOVIMENTO COOP. PAROLE D’ORDINE: TRASPARENZA E CONSAPEVOLEZZA.

gli easy consumer, i buongustai-foodie, i vegani-vegetariani e i green&ethic. La loro raffigurazione è possibile grazie al ‘vertical plotter’ più grande del mondo che permette di realizzare graffiti robotizzati di tutte le forme e dimensioni. Questo dispositivo si muove lungo le pareti verticali e, utilizzando spray di cinque diversi colori e testine a spruzzo, è in grado di riprodurre i soggetti a partire da una fotografia: un’applicazione estrae i tratti principali del volto e li converte in coordinate per il plotter. A ricordare che, alle origini del successo di un’insegna come la Coop, così radicata nel territorio in cui opera, ci sono impegno costante, coerenza e, soprattutto, voglia di creare un rapporto esclusivo e trasparente con il proprio pubblico.

cui il prodotto può raccontare se stesso e il percorso e le persone che lo hanno portato fin lì. Uomini oltre le cose, e una modalità più umanizzata di svelare ciò che, attraverso la dedizione e la pazienza di altri, finisce sulle nostre tavole facendo dei cibi e delle materie prime made in Italy un fiore all’occhiello in tutto il mondo.

ALL’ESTERNO, il ‘vertical plotter’A rendere più avveniristico il punto vendita, anche gli YuMi, dei robot a forma di braccia adatti a spostare le confezioni o a imbustare frutta e verdura. Un’esemplificazione di come l’automazione e la meccanica possano fornire un valido contributo a svolgere le attività più pesanti o alienanti al posto

dell’uomo. Inoltre, lo spazio è diviso in 5 vie intitolate ad altrettante filiere ed è nato da un contest sull’innovazione realizzato nell’ambito della Scuola di formazione del movimento Coop. Un’idea scaturita da un’esperienza vissuta da parte di giovani dipendenti under 35 dove, si legge nel comunicato, “la trasparenza e la consapevolezza, valori cari a Coop, trovano anche in un futuro prossimo una loro applicazione concreta”. All’esterno dello spazio del futuro, ci sono i volti stilizzati dei sei consumatori tipo che l’insegna ha individuato grazie a una ricerca ad hoc, sei mondi limitrofi ma diversi, ognuno con uno stile alimentare proprio e una modalità diversa di approcciarsi alla spesa. Ci sono gli italian food lovers, i wellness consumer,

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FOCUS SULLA TERZA ETÀANZIANI OGGI

Un consumatore su quattro è over 65 nel nostro Paese e prossimamente lo sarà uno su cinque. Disponibili a spendere, perferiscono lo shopping tradizionale a quello on line e chiedono prodotti altamente specifi ci e con ingredienti naturali.

Gli over 60 rappresentano il 12,6% della popolazione mondiale e si prevede che nel 2030 la percentuale salirà al 18%. In Italia, secondo i dati Istat, gli over 65 sono già ora il 20% e nei prossimi anni arriveranno al 26%. Ciò vuol dire che il mondo della cosmetica avrà come interlocutore circa un consumatore su quattro oltre i 65 anni.Oltre a essere numerosi, gli over 65 si rivelano una fetta di popolazione per abitudine più legata allo shopping tradizionale rispetto alle nuove generazioni. Quindi, pur essendo vero che gli anziani che utilizzano il pc e navigano in rete anche attraverso smartphone e tablet sono in costante aumento in Italia con un +50% rispetto al 2010 (secondo l’istituto di ricerca Ermeneia il 70,1% lo utilizza per ricevere e inviare e-mail, il 47,7% per consultare articoli di giornali e di riviste e il 40,1% per le operazioni bancarie on line), è vero che spesso preferiscono effettuare i

propri acquisti presso negozi, supermercati e centri commerciali.

PRODOTTI anti-etàSecondo una recente indagine di Euromonitor, nonostante i messaggi pubblicitari di prodotti cosmetici (per capelli, viso, ecc.) con la specifi ca indicazione ‘anti-invecchiamento’, solo il 35% degli intervistati a livello globale ha dichiarato di aver fatto uso, nei tre mesi precedenti l’indagine, di questa categoria di prodotti. Crescono piuttosto i consumi dei prodotti idratanti viso e corpo senza indicazioni specifi che, fenomeno che ci dà la dimensione di quale ampio spazio di crescita vi sia per i prodotti anti-età.

DISPONIBILITÀ di spesaNon solo sono tanti e costituiscono quindi un target decisamente interessante a livello numerico, ma i consumatori maturi sono anche tra le fasce di consumatori più disposti a spendere e, per quanto riguarda la cosmetica in particolare, appaiono disposti a spendere per quei prodotti che forniscono precise risposte alle loro esigenze, cioè che tengano effettivamente conto delle loro problematiche. Infatti, nonostante le attenzioni al prezzo per i prodotti di trattamento siano sempre notevoli a tutte le età a livello globale, gli over 60

SONO TANTI I FATTORI CHE DOVREBBERO INDURRE LE AZIENDE A DARE PIÙ ATTENZIONE ALLA CLIENTELA DEGLI OVER 60, DALLA LORO DISPONIBILITÀ DI SPESA ALLA LORO FEDELTÀ.

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1: A causa delle variazioni ormonali, nella terza età il sudore ha un odore meno intenso e quindi non sono necessari dedoranti dalle profumazioni forti.

2: Una cute assottigliata e più sensibile agli agenti esterni richiede prodotti per la pulizia e la detersione particolarmente delicati, latti detergenti per pelli aride e devitalizzate e tonici lenitivi.

3: Il make up deve essere leggero per non accentuare rughe e tratti poco defi niti e caratterizzato da colori chiari e naturali per dare freschezza al viso.

4: Per gli occhi, mascara volumizzante per rimpolpare ciglia più rade e ombretti opachi e satinati per non accentuare le rughe.

5: Abolite tutte le polveri, dalla cipria alla terra, il fondotinta deve essere rigorosamente liquido.

6: Per il corpo, oltre a prodotti anallergici vengono privilegiati prodotti di origine naturale e molto nutrienti, in grado di prevenire la desquamazione.

7: Fortemente richiesti i prodotti dedicati ai piedi, dai semplici idratanti ai prodotti anti-callosità.

8: Per le mani, creme nutrienti e schiarenti, in grado di combattere l’iperpigmentazione e di prevenire la formazione delle macchie.

9: Per le labbra, colori luminosi ma non troppo accesi o scuri, che mal si adattano a contorni poco defi niti.

10: Per i capelli, sono necessari prodotti contro il diradamento e la fragilità, ma anche balsami altamente idratanti e restitutivi.

11: Per l’esposizione al sole, la pelle meno resistente e più sottile richiede prodotti con fattori protettivi elevati.

12: Per i profumi, gli over 65 rivelano una scarsa propensione alle novità e per contro una notevole fedeltà al prodotto e alla marca.

13: Per la detersione intima, necessari detergenti particolarmente delicati e dalle proprietà idratanti.

Non solo anti-age

sembrano esserne i meno preoccupati. Secondo diverse fonti, in Italia sono gli unici la cui ricchezza non solo non si è assottigliata nell’ultimo decennio, ma è addirittura cresciuta. In particolare, da un’indagine realizzata dal Censis con Fondazione Generali emerge che gli over 70 detengono oggi il 34,2 per cento della ricchezza familiare totale in Italia. Nel 2002 la percentuale era del 28,4%, nel 1991 appena del 19,3%. La loro forza non risiede tanto nelle pensioni quanto nel patrimonio accumulato negli anni così come nel reddito derivante da attività lavorative. Sia che si tratti di dipendenti o liberi professionisti, 2,7 milioni di 65enni e ultra 65enni hanno un altro lavoro. Saltuario, per un milione e mezzo di persone, continuativo per oltre 900mila. Si rivelano quindi una fetta di popolazione anche decisamente attiva e vitale e, di conseguenza, attenta al proprio aspetto fi sico: sono quasi 4 milioni coloro che frequentano le palestre o le piscine e numerosi sono coloro che fanno viaggi.

PRODOTTI altamente specifi ciI prodotti multifunzione (viso, corpo, capelli) rappresentano un vantaggio solo per il 30% degli over 60 per quanto riguarda il trattamento della pelle e per il 27% per quanto riguarda i capelli. Le caratteristiche considerate prioritarie dal 37% degli over 60 sono l’idratazione

e la protezione dal sole se parliamo di prodotti destinati alla pelle e il volume e la fragilità per quanto riguarda i capelli. Importante anche la presenza di ingredienti naturali. Scarsissimo invece l’interesse (meno del 3% degli intervistati) per le edizioni limitate e le produzioni artigianali e decisamente poco attrattive appaiono le campagne pubblicitarie che fanno leva su testimonial importanti.

Infi ne, è notevole la fedeltà alla marca riscontrata in questa fetta di consumatori (57%), soprattutto per quanto riguarda i prodotti destinati al lavaggio dei capelli e per il trattamento viso. Al contrario si mostrano relativamente infedeli nell’acquisto dei prodotti per il corpo, settore nel quale comunque un 47% dei consumatori maturi appare 'afi cionado' alla stessa marca.

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RIMMELPer creare un look elegante e ricercato,

Rimmel punta tutto sul nude effect con la Nude Collection by Kate Moss: 5 nuove shades ideate proprio dalla

modella icona planetaria di stile. Il Rossetto Lasting Finish By Kate

si presenta quindi in rosa tenue, pesca, caramello, malva e un nude più caldo,

quasi un toffee.

CATRICEIl colore intenso e la tenuta di un rossetto uniti all’ultra brillantezza di un gloss, è il cocktail vincente di Shine Appeal Rossetto Labbra

Fluido. Arricchito con vitamina E, il lipstick ha un fi nish levigato, un’articolata gamma cromatica

di 8 nuances dai toni più delicati del nude fi no

a quelli più audaci del rosso.

L’INDISPENSABILE IDRATAZIONE PER LABBRA DALLE NUANCE INTENSE

Per labbra belle e radiose il colore non basta: occorre che la loro texture sia perfetta, quindi che siano costantemente idratate. Ecco perché tutti i nuovi rossetti puntano ad assicurare un’idratazione profonda e continua.

NYCMat, mat, mat, questo è il dictat per labbra

di tendenza. E NYC ne è interprete con una proposta labbra che regala un look

sofi sticato e iper glamour. Expert Last Matte Lip Color è un rossetto ricco e cremoso, garantisce idratazione e comfort, ha una texture vellutata, ed è creato in 4 colori mat che restano intensi

come appena applicati, fi no a 6 ore.

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DOLCE&GABBANANon è solo un rossetto. È Shine Lipstick

in Sophia Loren No 1, il suo colore, la sua fi rma. Un rossetto ispirato alla diva italiana e da lei fi rmato. Sophia

Loren No 1 ha la pasta dei rossetti di Dolce&Gabbana, cremosa e profumata,

mentre il suo colore è davvero unico: un rosso ciliegia luminoso creato dalla Loren in persona insieme a Domenico

Dolce e Stefano Gabbana.

L’ORÉAL PARISInterpretata da star internazionali,

la campagna per la nuova Collection Exclusive La Vie en Rose conta su contributi

d’eccezione del fotografo Norman J. Roy e del musicista John Legend. La gamma

si compone di 4 rossetti Color Riche (abbinati ad altrettanti smalti), ognuno

incarnato da un’attrice e incentrato sul tema del rosa, il colore simbolo di femminilità.

ESSENCELa formula super delicata del Rossetto

Labbra Effetto Brillante assicura un gesto confortevole, mentre rilascia un velo

di colore dall’effetto shine. Le tonalità sono 12, dal nude al marrone. Nuovo anche il

Rossetto Labbra Liquido 2 in 1 che associa la coprenza del rossetto alla brillantezza

del lucidalabbra, proposto in 6 colori trendy dal rosa-albicocca al marrone.

GUCCICon la collezione Gucci

Cosmetics, Frida Giannini ha dato alla donna Gucci

un accessorio clou, la linea make-up che rappresenta la riuscita sinergia tra patrimonio storico

della maison e tecnologia sofi sticata. Il rossetto ne è

un tassello cruciale, con due proposte, Audacious Color-Intense

Lipstick e Luxurious Moisture-Rich Lipstick, in 25 tonalità ciascuno.

DEBBYPer chi ama un look punk-rock

ma anche chic, nasce il prodotto ideale: KissMyLips Dark Lipstick, un rossetto confortevole, leggero

e levigante con un effetto mat vellutato. Labbra idratate, colore intenso dark e totalmente mat

a massima tenuta, in tre nuances dark red, dark blue e dark violet,

e texture delicatamente profumata.

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CHRISTIAN LOUBOUTIN

Dopo il lancio degli smalti, il lussuoso marchio del fashion designer famoso

per le scarpe dall’iconica suola rossa, lancia la sua linea di rouges à lèvres. La palette

si suddivide in tre differenti texture: Silky Satin, 20 colori, Velvet Matte, 9, e Sheer Voile, 9, includendo, per tutti,

il colore emblema della collezione, il Rouge Louboutin natural mente.

WET n WILDNovità per il brand di Los Angeles sono Mega Last

Lipstick e Silk Finish Lipstick. Il primo è un rossetto a lunga durata e fi nish semi-matte.

Contiene microsfere di acido ialuronico, coenzima Q10 e

vitamine A ed E. In Silk Finish Lipstick, rossetto setoso

e vellutato, oltre alle vitamine A ed E e all’aloe vera, si trova l’olio

di noce di macadamia, ricco di antiossidanti dal potere idratante.

YSLAccessorio must have dell’autunno, è Rouge Pur Couture Kiss & Love Edition, il rossetto iconico della maison in una veste ‘baciata’,

audace e ultra-femminile. Il leggendario rossetto si presenta in 4 it-shades:

Le Rouge, Le Orange, Le Fuchsia e Le Nu. Nella formula, la ‘Colour Reveal Technology’

offre un risultato colore intenso, dal fi nish ultra-pigmentato.

BURBERRYSemplice da modulare, creata per

consentire diversi look con una sola passata: è la formula colore

di Burberry Kisses. La texture è setosa e leggera di facile

applicazione. La ricca miscela di pigmenti satinati e polimeri brillanti dona estrema lucentezza alle labbra.

Confort e idratazione garantiti da un mix di estratti di tè,

lavanda e rosa canina.

MARC JACOBS Enamored è un must have labbra

originale: colore ultra brillante, effetto bagnato, 10 tonalità trendy, quel tocco malizioso tipico del fashion designer.

Ricca di pigmenti ultra concentrati che donano intensità, defi nizione e luce alle labbra, la formula versatile si usa da sola o sovrapposta al rossetto. Albicocca e passion fruit offrono volume, idratazione e protezione.

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GIORGIO ARMANILucentezza, idratazione e tenuta

estrema, è la triplice anima di Ecstasy Lacquer, che coniuga il meglio della sua tecnologia al know-how di Linda Cantello, international make-up artist

Giorgio Armani. Il ‘color lacquer’ dona un tocco vibrante, nutre e idrata

intensamente le labbra. La palette è di 18 toni con due fi nish, intenso

e laccato o metallico e perlato.

ESTÉE LAUDERUn colore fl uido e satinato per labbra che si declina su misura: è Pure Color Envy Liquid Lip Potion. L’esclusiva Tecnologia

Advanced True Vision™ contiene pigmenti strutturali di ‘Liquido Concentrato’ che

creano ricchezza cromatica, defi nizione e volume. In più, la formula stimola la capacità labiale di assorbire e trattenere una continua

idratazione. 16 tinte in tutto.

CLARINSIdratarle, illuminarle e disegnarle:

questo occorre fare per labbra al top secondo Clarins che, con il rossetto Joli Rouge, offre una palette di 25 nuances per tutti i gusti. Il colore

intenso resta fedele a lungo, la formula idratante e rimpolpante

è arricchita con salicornia bio e olio di mango e ha un sentore ai frutti rossi, il fi nish è vellutato.

ARVALL’expertise Arval nello skincare

si traduce in un rossetto che, oltre al colore luminoso, sa dare

benessere alle labbra. È il Rossetto Balsamo Labbra, ricco e cremoso,

ultra fondente, scorrevole e confortevole. Aderisce con un

fi lm avvolgente di colore puro sulle labbra, nutrendole grazie

alla presenza di agenti emollienti e antiossidanti. In 8 tonalità.

CLINIQUE Rossetto più primer levigante 2-in-1

è Clinique PopTM Lip Colour + Primer, un gesto completo che regala colore intenso a lunga tenuta dal tocco vellutato e, al tempo stesso, assicura un’azione levigante, defi nisce

e rende morbide le labbra. Burro di karité e burro di murumuru, associati a un mix di

polimeri fl essibili, garantiscono un’idratazione intensa delle labbra. 16 le tonalità.

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ASTRAIl rossetto Lip Stylo 8h ha una lunga

durata e un risultato mat, un colore pieno e ricco e al tempo stesso dalla finitura ricercata, satinata. La formula contiene

principi attivi emollienti e idratanti, mentre la texture è scorrevole e leggera. Il colore

resiste senza sbavature fino a 8 ore. Distribuito da Giufra.

MAYBELLINE NY L’innovazione del brand newyorkese

si chiama Color Sensational, rossetto ultra idratante e super pigmentato, che dona alle

labbra colore brillante e morbidezza. La formula contiene nettare di miele dal potere nutriente e il risultato è reso più

sensoriale dalla fragranza floreale e fruttata con note di vaniglia e more. 15 le shades,

divise in rossi, rosa, prugna e nudes.

DIORLa maison reinventa il suo prodotto labbra iconico, Dior Addict Lipstick, rossetto a effetto top coat idratante.

Nel suo cuore morbido cela un inedito ‘gel-coat’ fondente, composto da

tre oli pregiati - nutritivo, schermante e sensoriale -, in grado di idratare le labbra e donare loro una brillantezza estrema. I colori sono 35 suddivisi in 3 effetti luce: glow, flash e glitter.

LANCÔMEDue criteri influiscono di più

sull’armonia del viso: il colore e la texture delle labbra. Shine Lover

li soddisfa entrambe. Il rossetto protettore e sublimatore è creato in 15 tonalità ricche e splendenti dal

rosa al beige, al rosso, fucsia e viola, colori che sono stati lavorati

con polveri di madre perla e una base trasparente, per far risaltare

l’intensità del rosa e del rosso.

MAX FACTORMusa ispiratrice del Lipfinity Long Lasting Lipstick è Marilyn Monroe, icona dal fascino intramontabile. Il nuovo rossetto a lunga durata

assicura labbra idratate e dal colore intenso e brillante per 8 ore e senza rischio di secchezza e screpolature.

La formula è idratante a base di olio, burro di karité e squalane,

e ha un’alta concentrazione di pigmenti, in 9 tonalità.

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Nel primo semestre 2015, Perfume Holding ha registrato un decisivo incremento di marginalità e ricavi: Ebitda pari a 2,7 milioni di euro, con una crescita in aumento del 146% rispetto all’anno precedente e ricavi che si attestano a 35,8 milioni di euro (+12,8% sul 2014). E il 2016 non si prospetta da meno con tante innovazioni, nuovi progetti sui marchi Atkinsons e I Coloniali e il lancio della prima fragranza

Bikkembergs. A parlarcene è stato Dino Pace, Ceo di Perfume Holding.

Lo scorso marzo avete annunciato la chiusura della sede di Milano. La vostra comunicazione è stata poi spesso male interpretata dagli operatori del settore. Vuole fare chiarezza su tale decisione?Le sedi di Parma e Parigi sono da sempre i nostri headquarter. A Milano ci occupavamo solo del mercato italiano. Per una questio-ne di razionalizzazione abbiamo deciso di riportare anche l’attività commerciale sull’Italia nella sede di Parma. Sicuramente abbiamo avuto delle dismissioni di organico. Ma poi abbiamo assunto e stiamo assumendo nuove figure commerciali. Il 78% del nostro fatturato è realizzato all’estero e abbiamo bisogno di persone che siano

sempre più a contatto con i mercati locali. Stiamo investendo in qualità e nuove figure professionali.

Com’è articolato attualmente il vostro portfolio?Abbiamo deciso di non rinnovare la licenza di Ducati perché non la ritenevamo più strategica per il nostro portfolio. In futuro, valuteremo se rinnovare o meno altre licenze. Mentre i nostri sforzi principali in questo momento si focalizzano sui marchi Liu∙Jo, Ferrari e Atkinsons. Poi, nel marzo del 2016, lanceremo il primo profumo di Dirk Bikkemgergs.

Quali sono i progetti in cantiere per Atkinsons?Atkinsons, in Italia, è conosciuto per il suo posizionamento masstige. All’estero, invece, abbiamo un prodotto di nicchia, sempre a marchio Atkinsons, che

Il Ceo di Perfume Holding ci svela i numerosi progetti che vedranno impegnata l’azienda da questo semestre e per tutto il 2016. Obiettivo: innovare il settore in Italia e incassare ulteriori successi all’estero.

QUI ACCANTO, LA CELEBRE COLONIA 24 OLD BOND STREET DI ATKINSONS. FA PARTE DI UNA LINEA DISTRIBUITA IN OLTRE 200 PORTE NEL MONDO.

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vorremmo portare anche in Italia nel corso del 2016. Ciò comporterà un’operazione di rebranding sull’attuale proposta che diventerà English Garden by Atkinsons e l’ingresso della linea di nicchia nelle 30/50 porte più esclusive tra profumerie artistiche e department store. Questa linea, attualmente distribuita in oltre 200 porte nel mondo, comprende la famosa colonia 24 Old Bond Street di Atkinsons, una serie di eau de toilette, eau de parfum e una grooming collection. La amplieremo con candele, saponi solidi e limited edition sempre nuove.

Avete novità anche per I Coloniali?Stiamo lavorando sul marchio con obiettivi molto chiari:un posizionamento a livello internazionale che mixi il senso estetico del bello tipicamente italiano con gli ingredientidella cosmesi orientale, la realizzazione di una linea premium certificata come organica e un ampliamento della gamma dal toiletries allo skincare.

BRAND DI ECCELLENZA PER PERFUME HOLDING, FERRARI È COMMERCIALIZZATO IN PIÙ DI 100 PAESI NEL MONDO CON UN POSIZIONAMENTO PREMIUM.

SCENT OF LIU∙JO RAPPRESENTA ATTUALMENTE UNO DEI MARCHI STRATEGICI PER L’AZIENDA, REDUCE DA UN PRIMO SEMESTRE DI CRESCITA.

E i progetti relativi al marchio Ferrari…Ferrari è il nostro marchio di eccellenza distribuito in più di 100 Paesi con un posizionamento premium. In Italia, le fragranze della linea Scuderia sono presenti in tutte le migliori profumerie. Quelle della linea Cavallino sono, invece, in esclusiva negli store Limoni e La Gardenia dove è attualmente in lancio il nuovo jus Ferrari Man in Red con note ambrate e fruttate, custodito all’interno di un flacone dalle curve accattivanti che, formando una rientranza nel vetro, danno forma al muso dell’iconico cavallino.

Ci saranno altre novità?Abbiamo importanti novità per il 2016: vogliamo portare in profumeria un prodotto completamente inedito grazie a due nostri nuovi brevetti. Stiamo, infatti, realizzando

un accessorio ‘profumato’ legato al mondo degli smartphone. Per ora non posso anticipare altro.

Lavorate molto bene con l’estero. Cosa pensa, invece, del canale selettivo italiano?La distribuzione, nonostante la crisi, non è ancora in grado di fare scelte coraggiose. Credo che la mentalità di tutti gli operatori del settore debba cambiare. Noi abbiamo creatività, ingegno e voglia di lanciare nuove innovazioni ma all’estero troviamo un’accoglienza diversa perché i nostri partner non acquistano un prodotto solo per metterlo a scaffale ma perché decidono di credere in un progetto. Siamo disposti a offrire marginalità e investimenti sul punto vendita, ma in cambio chiediamo di dare ai nostri prodotti la visibilità e l’attenzione che meritano per costruire insieme progetti vincenti sul lungo periodo.

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La notizia è arrivata lo scorso ottobre: in seguito alla chiusura della filiale italiana di Elizabeth Arden, la distribuzione dell’intero portfolio marchi dell’azienda è passata a Beauty & Luxury. Con questo accordo, la società rafforza la sua presenza sul mercato selettivo entrando nel segmento strategico dello skincare con un marchio molto conosciuto che sarà riposizionato sempre di più verso l’alto. Queste, infatti, le intenzioni del Ceo e partner di Beauty and Luxury, Peter Gladel, che ci ha svelato i suoi futuri progetti sulla nuova acquisizione.

Quali sono i vostri obiettivi principali per il marchio Elizabeth Arden?Puntiamo all’elevamento della marca. Vorremmo che il brand parlasse direttamente al consumatore italiano innanzitutto con le sue referenze di trattamento. Il nostro focus principale, almeno all’inizio, sarà lo skincare per il quale vogliamo rivedere la distribuzione che a oggi risulta ancora frammentata. Miriamo a raggiungere circa 1000 punti vendita concessionari con un portfolio skincare completo ma snello. Una gamma di prodotti facile da vendere per il profumiere e da reperire per il consumatore.

Una proposta unica sul mercato e molto accattivante, cinque linee differenti per target e prezzo.

Cosa accadrà con gli altri assi?Per quanto riguarda le fragranze del brand Elizabeth Arden vorremmo puntare sui prodotti cult come Green Tea, Sunflowers, Red Door e Fifth Avenue.

Le linee Green Tea e Sunflowers sono sempre state promozionali e continueremo a mantenerle tali, perché negli anni il consumatore le ha associate a un marchio con una propria identità distinto da Elizabeth Arden. Fifth Avenue e Red Door sono, al contrario, profumi emblematici che esprimono tutta la filosofia della maison. La nostra idea è di proporle come un completamento dell’esperienza make-up e skincare targata Arden.

E per quanto riguarda il make-up?Nonostante il focus sullo skincare, vogliamo assolutamente mantenere il make-up e ampliarne la distribuzione che finora è stata molto limitata. Ritengo, però, che il truccodi Elizabeth Arden vada proposto anche con la presenza di make-up artist in store. Ci stiamo lavorando e sicuramente il focus iniziale sarà il fondotinta piuttosto che le tendenze colore, dato il suo forte legame con la categoria skincare. A proposito del make-up, ma non solo, tengo a sottolineare che non mi interessa avere espositori inutili sparsi qua e là per l’Italia. Laddove decideremo di entrare, investiremo sul punto vendita per assicurare il successo della marca.

PETER GLADEL, CEO E PARTNER DI BEAUTY & LUXURY

Riposizionare Elizabeh Arden verso l’alto con importanti investimenti in marketing, advertising e trade marketing. Questo il progetto di Peter Gladel per il brand americano, ora distribuito da Beauty & Luxury.

La ‘porta rossa’ sotto il segno di una nuova stella

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Elizabeth Arden realizza fragranze anche per i marchi moda Juicy Couture e John Varvatos e numerose celebrities, da Britney Spears e Justin Bieber. Quali sono le vostre intenzioni in merito?Le licenze nel portafoglio del gruppo sono molte. Per questo, sulla base dei lanci, valuteremo di volta in volta cosa portare in Italia e cosa no. Siamo molto interessati ai designer brand John Varvatos e Juicy Couture perché riteniamo che abbiano in sé un elevato potenziale come già dimostrato in passato. Quanto alle fragranze delle celebrities, saranno fatte le opportune valutazioni, ma non rappresenteranno di certo una priorità. Vogliamo proporre al mercato italiano solo progetti vincenti.

Il selettivo risente ancora della crisi e l’offerta è sempre più affollata. Quali saranno le vostre strategie in tema di promozioni?La promozione è sicuramente un veloce mezzo di sell-in, ma non ci interessa puntare su questo tipo di approccio per non banalizzare l’immagine della marca. Ovviamente non vogliamo privare completamente il consumatore di questa opportunità. Ma ogni promozione dev’essere guidata,

LO SKINCARE DI ELIZABETH ARDEN SARÀ CERTAMENTE IL PUNTO DI PARTENZA PER IL RILANCIO DELLA MARCA IN ITALIA.

ALWAYS RED È L’ULTIMO PROFUMO LANCIATO.

limitata a un determinato periodo di tempo e, in linea di massima - salvo eventuali esclusive -, deve essere anche disponibile su tutto il territorio. Non vogliamo arrivare a un abbassamento del prezzo, vogliamo rilanciare la marca e su questo punto abbiamo già l’appoggio della distribuzione.

Quali gli investimenti previsti?Ne prevediamo di ingenti innanzitutto sul punto vendita con un’importante presenza di beauty expert e campioni. Vogliamo trasferire l’esperienza spa della Red Door anche nelle cabine e al banco delle profumerie. Poi, raggiunto un numero consolidato di punti vendita che rappresenti un’adeguata soglia per la visibilità del brand agli occhi del consumatore finale, investiremo in advertising sui principali mass

media. Oggi più che mai, la casa madre ha rinnovato la comunicazione del marchio rendendo assolutamente chiara quale sia la sua mission e chi sia la donna Arden. Ci teniamo, in questo senso, a garantire continuità.

Beauty and Luxury è una realtà giovane che cresce di mese in mese con nuove e importanti acquisizioni. Come vi proponete ai retailer?Siamo la realtà più dinamica del settore e abbiamo già mostrato quanto valiamo. Non ci interessa che il singolo retailer sposi l’intero nostro portfolio. Preferiamo una distribuzione razionale e strategica vincente sia per noi che per il concessionario. Sarebbe inutile affollare nello stesso modo tutti i punti vendita. A ciascuno il suo, sulla base delle proprie peculiarità.

Un portfolio all’insegna del lusso

Presente tra i top 10 player del mercato italiano delle fragranze, Be-auty and Luxury vanta un importante portfolio che comprende mar-chi internazionali e di lusso come Balmain, Boucheron, Burberry, Desigual, Elizabeth Arden, Lanvin, La Perla, Montblanc e Van Cleef & Arpels. La sua divisione B&L Alta Profumeria distribuisce, invece, i brand di profumeria artistica Min New York, Thirdman, Ulrich Lang New York, Deborah Lippmann, Colbert MD e Sqoom.

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Il 2016 di Beauté Prestige International sarà ricco di novità. E non solo sul fronte dei nuovi lanci che vedranno il debutto, tra gli altri, di un ancora misterioso progetto firmato Zadig & Voltaire. La società, infatti, cambierà sede avvicinandosi, come mai prima d’ora, al gruppo Shiseido di cui fa parte. Un’operazione

che, al contrario di quanto si possa pensare, mira a valorizzare ulteriormente il know-how delle due realtà Shiseido e BPI. L’expertise nel trattamento e nel make-up da una parte e il valore emozionale delle fragranze dall’altra. A parlarcene è stato Riccardo Ferrari, direttore generale della filiale italiana di BPI.

Nel 2016 assisteremo a un importante avvicinamento tra BPI e il gruppo Shiseido di cui fa parte. Ci spiega meglio quest’operazione?Si tratta di una ‘co-location’ pensata per una condivisione degli spazi ai fini di una contaminazione delle persone, una condivisione di best practice alla maniera giapponese. I giapponesi hanno un profondo rispetto per la storia e l’eredità dell’intero gruppo Shiseido che oggi, oltre a BPI, contempla diversi marchi, alcuni ancora sconosciuti in Italia. Lo scopo è, quindi, di preservare le caratteristiche di ogni singola realtà, ma uniti e più forti: ognuno manterrà le proprie peculiarità. L’unione permette di trovare economie di scala per investire sia sugli attuali brand in portfolio

sia sull’acquisto di nuovi marchi. È un’operazione che non riguarda solo la filiale italiana ma ha carattere internazionale.

Cambierà qualcosa per i profumieri?Assolutamente no. Le loro persone di riferimento rimarranno le stesse e le due realtà Shiseido e BPI daranno continuità alle proprie strategie individuali. Trattamento, make-up e profumi sono business differenti e continueranno a essere trattati separatamente anche se venduti nello stesso canale.

Ci parla del vostro attuale portfolio?La perdita del marchio Jean Paul Gaultier, che sarà effettiva dal 31 dicembre, ha risvegliato dei meccanismi importanti. BPI sta impegnando tutte le sue energie nella ricerca e nello sviluppo di nuovi marchi come Alaïa e Zadig & Voltaire. L’arrivo di Alaïa, in particolare, ha posto di nuovo l’accento sulla selettività nel senso più stretto del termine. Se Issey Miyake, Narciso Rodriguez ed Elie Saab hanno una distribuzione di circa 1.500 porte tra le più selettive del mercato,

RICCARDO FERRARI, DIRETTORE GENERALE DELLA FILIALE ITALIANA DI BPI

Una ‘co-location’ alla maniera giapponese, per condividere gli spazi e allo stesso tempo rafforzare il know-how di due importanti realtà. È quella che vede protagoniste BPI e Shiseido.

Uniti nel rispetto delle peculiarità di ciascuno

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Alaïa è esclusivo entrando in circa 700 profumerie. È una cifra abbastanza anomala che ci permette di mantenere, da un lato, le caratteristiche della nicchia - dettaglio, ricerca, esposizione, localizzazione geografica - e dall’altro, volumi che la profumeria artistica non riuscirebbe a raggiungere. In arrivo anche la grande novità di Zadig & Voltaire, con distribuzione prevista in circa 1.500 punti vendita.

BPI maison de parfum. Perché è importante sottolineare questo aspetto?Oggi BPI è una delle poche aziende che, quando collabora con un marchio fashion, non cerca di mutuarne dalla moda tutte le peculiarità stilistiche. Vuole piuttosto di trasformare in profumo i valori dello stilista. I nostri creatori sono tutti viventi e partecipano in maniera attiva al processo creativo. È difficile che BPI realizzi, per esempio, un profumo ispirato a un capo d’abbigliamento iconico. Puntiamo ad andare oltre la moda.

Chi è il vostro concessionario ideale?I nostri concessionari sono i migliori sul mercato. Ci siamo

LE FRAGRANZE FIRMATE DA ISSEY MIYAKE SONO DA SEMPRE STRATEGICHE PER L’AZIENDA.

DA SINISTRA, TRE MARCHI DISTRIBUITI DA BPI: ELIE SAAB, ALAÏA E NARCISO RODRIGUEZ. IL SECONDO È IL PIÙ SELETTIVO, PROPOSTO SOLO IN 700 PROFUMERIE.

scelti a vicenda. Ciò che fa la differenza è il rispetto dell’immagine del prodotto e dei valori del suo creatore. Le nostre richieste sulla qualità espositiva non sono mai fini a se stesse, ma studiate per l’affermazione del prodotto. Uno dei fattori che hanno determinato il successo di Narciso Rodriguez, per esempio, consiste nel fatto che la consumatrice ritrova gli stessi valori espressi in tutte le 1.500 profumerie concessionarie.

Come vi muovete sul fronte della formazione?Il nostro concetto di training si basa molto sulla vendita emozionale. Un tempo ci concentravamo sulla storia dello stilista, sulle note e sul flacone della fragranza. Oggi questa parte della formazione è diventata più ludica e inserita all’interno di un discorso che si focalizza sulle tecniche di vendita emozionale. L’obiettivo è, dunque, quello di stupire e coinvolgere la consumatrice perché il profumo è emozione e risveglia dei ricordi. La vendita può anche non chiudersi all’inizio, ma lasciare un ricordo permette di far tornare la consumatrice sul punto vendita e creare un legame con la marca.

Questo modello di formazione è risultato vincente ed è apprezzato a tal punto che oggi molti clienti ci chiedono di formare le loro commesse. Si tratta di una rivoluzione molto importante e concreta, orientata all’incremento delle vendite.

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I dati Npd, di cui disponiamo al momento, indicano

una sostanziale stagnazione rispetto ai valori dell’anno

scorso. In sostanza, con riferimento a settembre 2015,

il quadro economico delle imprese di profumeria,

non è peggiorato se confrontato con settembre 2014,

ma si partiva già da numeri decisamente sconfortanti.

Anche se i dati congiunturali sembrano lanciare

segnali positivi, suona davvero diffi cile pensare che

questa leggera boccata d’ossigeno per il Paese possa

giovare signifi cativamente ai consumi del selettivo.

La strada verso la ripresa è ancora molto lunga

e accidentata. I costi fi ssi non accennano a diminuire,

anzi aumentano progressivamente. Inoltre, stando

al beauty Report 2015 di Cosmetica Italia, nel 2014

ci sono stati 3.400 lanci (varianti colore incluse, fonte

Mintel), di cui il 70% nuovi prodotti, mentre il 21%

è rappresentato da estensioni di linea. Così

le nuove formulazioni rappresentano poco

meno del 2%. Dati che si commentano da soli.

Per far sentire la vostra voce scrivete a:

FENAPRO Corso Venezia, 49 20121 Milano www.fenapro.it

Filo diretto

SE AMBULANTI E INTERNET TRAINANO

LE VENDITE...GdF Palermo sequestra 21 mila articoli pericolosi

In due distinte operazioni la Guardia di Finanza di Palermo ha sequestrato circa 21 mila articoli pericolosi per la salute dei consumatori, tra prodotti per la cura della persona, che non rispettavano i canoni di sicurezza. La multinazionale del ‘falso’ fattura 200 miliardi l’anno in tutto il mondo, ma la cifra è destinata a crescere del 74,5% in dieci anni, in linea con la dinamica del commercio internazionale. La contraffazione è un ‘affare’ di dimensioni globali che in Italia ‘vale’ 6.924 milioni, pari allo 0,45% del Pil. Il nostro Paese è il primo in Europa per quantità di merce sequestrata.

L’e-commerce piace agli italiani

Il valore degli acquisti online nel nostro Paese ha raggiunto nel 2015 i 16,6 miliardi di euro con un incremento in valore del 16% rispetto al 2014, pari a oltre 2,2 miliardi di euro. È quanto emerge dai dati presentati dall’Osservatorio eCommerce B2c promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm al convegno intitolato “Social? Mobile? Multicanalità? Sì, ma sono servizio e convenienza la linfa dell’eCommerce in Italia” svoltosi a Milano (fonte Fashion Mag).

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Istat: sale la fi ducia in ottobreContinua a crescere a ottobre l’indice del clima di fi ducia dei consumatori e delle imprese. Il dato, rende noto l’Istat, è passato rispettivamente da 113,0 a 116,9 punti e da 106,1 a 107,5 punti. Due valori record: quello dei consumatori è il più alto da 13 anni (febbraio 2002), mentre quello delle imprese è al top dall’ottobre del 2007. Nel commercio al dettaglio migliorano sia i giudizi sulle vendite correnti (a 24 da 16), sia le attese sulle vendite future (a 41 da 29) e in diminuzione sono giudicate le giacenze di magazzino (a 7 da 10) (fonte AdnKronos).

LE IMPRESE ITALIANE

NON CREDONO NELL’ONLINE

Confcommercio, la più grande rappresentanza d’impresa in Italia, ed eBay, uno dei marketplace più dinamici al mondo, hanno annunciato, in una conferenza stampa a Roma lo scorso ottobre, una partnership per dare sostegno alle pmi che vogliono sbarcare sul mercato del commercio elettronico. Un’opportunità che molte aziende italiane non hanno ancora colto, a causa di alcune barriere, realio percepite, che devono necessariamente essere superate per recuperare o accrescere la propria competitività in un mercato sempre più globale e dinamico. Una ricerca Tns sulle pmi che non vendono online mostra infatti come le piccole e medie imprese italiane siano state fi nora bloccate nella ricerca di nuovi canali di commercio da retaggio culturale, diffi denza e paura. Addirittura il 92% ha dichiarato di non aver mai preso in considerazione di utilizzare l’e-commerce nonostante più della metà (52%) dichiari di avere un sito internet. Questa chiusura, però, rischia di tenerle lontane da una domanda che invece è in forte aumento: le stime di mercato relative all’acquisto online di prodotti in Italia rivelano una crescita pari al 24% in termini di volumi e al 15% per quanto riguarda i valori per il 2015. 

UN TRENO DA NON PERDEREAncora più evidente è la diffi denza e

mancanza di lungimiranza di quelle pmi, l’88% delle intervistate, che ritengono l’e-commerce poco o per nulla utile o di quelle, il 69%, che sono convinte non porti a un aumento di fatturato. Mentre invece solo su eBay.it nell’ultimo anno è stato registrato un aumento del 20% dei venditori italiani che ha realizzato un fatturato pari o superiore a 1 milione di dollari. Dalla ricerca emerge infi ne un’ingiustifi cata paura delle pmi di non essere adeguate alla vendita online: ecco quindi che il 72% pensa che l’e-commerce sia un canale complesso, il 56% ritiene che necessiti di investimenti considerevoli e il 43% è convinto che l’e-commerce sia adatto solo alle grandi aziende. “Uno dei compiti fondamentali di una moderna organizzazione di rappresentanza di impresa come la nostra - ha dichiarato, da parte sua, Alessandro Micheli, presidente dei Giovani Imprenditori e consigliere di Confcommercio incaricato per l’innovazione e nuove forme di impresa -, oltre a promuovere e diffondere cultura e cultura dell’innovazione, è quello di aiutare le imprese a essere sempre più competitive e a conseguire successo nella loro attività di business. Questo obiettivo, indicato peraltro anche nel programma di Confcommercio per il 2015-2020, indica una strada precisa per la nostra organizzazione e cioè dare più

Confcommercio ha presentato a Roma un accordo per favorire lo sviluppo delle vendite in rete. Una ricerca Tns

mostra che nel nostro Paese le pmi sono ancora bloccate da diffi denza e paura.

servizi e innovazione alle imprese di commercio, turismo, servizi e trasporti, perché il mondo cambia sempre più rapidamente e nessuno può permettersi di restare indietro. E grazie a progetti come ‘le Bussole’ e tante altre iniziative sviluppate anche con importanti leader mondiali, la nostra Confederazione prosegue questo percorso. Nel caso specifi co dell’e-commerce, attraverso strumenti che permettano alle imprese di avvicinarsi a una modalità di vendita sempre più importante, consentendo di raggiungere un bacino di clienti più ampio e geografi camente più lontano e, contemporaneamente, offrire un ulteriore canale di contatto alla clientela locale, normalmente servita dal negozio fi sico”. In aggiunta alla pubblicazione della guida, eBay e Confcommercio nei prossimi mesi sarà organizzato un roadshow per incontrare le imprese, raccontare i vantaggi dell’eCommerce e aiutarle a intraprendere un nuovo percorso di crescita (fonte Confcommercio).

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Certificazione di qualità, Banca Dati Fenapro/Mip ed efficienza d’impresa. Perché il superamento delle odierne sfide imprenditoriali passa sempre più dalla tecnologia e da una spinta al cambiamento? Ne abbiamo parlato con il presidente Nicola Ostuni.

L’IMMOBILITÀ

NON GIOVA A NESSUNO

Si parla di leggera ripresa del Paese in generale, ma i dati inerenti il selettivo sembrano essere ancora poco incoraggianti…Gli ultimi dati Npd di cui disponiamo, relativi a settembre, indicano una sostanziale stasi rispetto ai valori dell’anno scorso. In sostanza, non c’è stato un ulteriore peggioramento del quadro economico delle imprese di profumeria, ma si partiva già da presupposti decisamente complessi. Che il canale si sia trovato nell’occhio del ciclone e che molti, per certi

versi, siano stati colti impreparati nella gestione del profondo cambiamento, è un dato di fatto. Vero è che questo cambiamento non può gravare solo sulle spalle della profumeria. Se non si lavora gomito a gomito con l’industria perché certe dinamiche obsolete, su cui non torno perché sono già state ampiamente trattate nella nostra sezione, il salto di qualità non può essere possibile. E l’imprenditore - specie il piccolo imprenditore indipendente - si ritrova a non avere più risorse da investire

nella propria attività, che è già tanto se riesce a far sopravvivere.

Di strumenti per rendere più competitiva l’azienda di profumeria la Fenapro ne ha messi in campo, anche negli ultimi anni. Penso alla banca dati Mip e al progetto di Certificazione. Come stanno andando?Sono facce diverse di un unico obiettivo: incrementare il valore del punto vendita. La banca dati è nata anni fa con il preciso intento

Software Eolo, ecco alcune delle principali funzioni

Eolo è uno strumento duttile e dalle mille potenzialità. Ricordiamo, tra le altre, le seguenti tipologie di gestione: delle vendite con utilizzo della penna ottica; di vendite e controllo magazzino con palmare wireless (questa è una novità); degli ordini a fornitore e impegnato su negozio con evasioni anche parziali tramite penna ottica e stampe di controllo; dei clienti con codice tessera, calcolo punti sullo scontrino non fiscale e definizione dei premi su più livelli; degli acquisti in funzione del target concordato con il fornitore. E ancora: la gestione dei marchi con aggiornamento dati e sconti vendita di gruppo; quella anagrafica articoli

con selezione per referenza, barcode, descrizione, tre possibili fornitori per ciascun prodotto e relativo costo di acquisto; le stampe statistiche, i movimenti storici venduto e acquistato per ciascun prodotto, le giacenze, sotto scorta con possibilità di vari formati; l’aggiornamento automatico del programma e delle anagrafiche ordinate per linea attraverso internet collegato al server di Mip 10) e la gestione profumerie organizzate in multiporta. Tutte le condizioni sono consultabili all’indirizzo http://www.fenapro.it/listino_mip_condizioni.asp info point 02.7601.5476 & 02.7601.5488Dove siamo: Corso Venezia, 49 - 20121 Milano

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di far risparmiare tempo e denaro al profumiere. Il programma Mip è nato per dare un concreto contributo a tutte quelle profumerie, ancora moltissime, che non hanno una gestione informatica del punto vendita (carico e scarico merce, controllo magazzino, controllo vendite, statistiche gestione ordini telematici), ma che desiderano accedere a un canale di informazioni privilegiato. Consente di risparmiare tempo e denaro - è stato calcolato che ogni 100 referenze aggiornate, siano necessarie non meno di 20 ore lavoro - in tutti quei casi in cui si è nell’impossibilità di reperire informazioni certe e attendibili sui prezzi e si sente, dunque, il bisogno di informatizzare il negozio di profumeria. Siamo di fronte a uno strumento competitivo di grande valore per vincere le sfide del mercato. Uno strumento che, a fronte di uno ‘sforzo’ finanziario davvero contenuto, può dare una svolta importante alla gestione della profumeria. Molti colleghi hanno compreso il valore del progetto e si sono affidati alla Mip nel corso degli anni. A oggi, sono 1.600 i punti vendita aderenti, con una raccolta settimanale dei dati e di report statistici sull’andamento del mercato.

Il software di gestione Eolo viene proposto in licenza d’uso e trova adattabilità sia per la profumeria monoporta che per la catena, esatto?Sì è così. Ed è la ‘password’ a una banca dati che include oltre 630 marchi e 64 mila referenze in aggiornamento costante grazie alla preziosa collaborazione dell’Industria che fornisce a Mip i prezzi al costo netto. I listini sono usufruibili in due modalità, tramite la visualizzazione sul sito fenapro.it o il download da internet per profumerie informatizzate. La Mip ha studiato vari pacchetti e offerte promozionali particolari proprio per venire incontro alle esigenze dei singoli profumieri.

Il progetto di Certificazione della Qualità, invece, è in una fase di stallo. Quali sono le ragioni per cui fatica a decollare?Sostanzialmente economiche. Anche se può suonare strano, considerato che il contributo richiesto dalla Federazione è congruo e contenuto, strano non è. Stiamo parlando di un ‘momento storico’ in cui far quadrare il conto economico a fine mese sta diventando sempre più problematico. I costi fissi aumentano e le entrate diminuiscono. Ciò che chiediamo, ciò su cui abbiamo cercato di sensibilizzare i colleghi incontrati durante le riunioni itineranti programmate mesi fa in tutta Italia, è che si discostino un attimo dall’impegno economico per guardare all’interesse futuro della loro azienda. Dobbiamo dare valore al nostro mestiere. La concorrenza del canale farmaceutico e dell’erboristeria, così come quella delle insegne monomarca, con la loro politica promozionale aggressiva dall’altro, sono lì a ricordare che non si può più aspettare.

Il bisogno di ‘far uscire dal coro’ chi intende il mestiere di profumiere come una vocazione e il mercato selettivo come un valore da preservare, è all’origine del vostro impegno dunque?Sì, certamente. Il punto non è convincere della bontà dell’iniziativa, in cui tutti credono, ma superare legittime divergenze su come condurla. E superare l’ostacolo economico. Ma bisogna fare in fretta, il mercato e il consumatore stanno trasformandosi a grande velocità, se rimaniamo sempre uguali a noi stessi non andiamo da nessuna parte. È il consumatore stesso a pretenderlo dal nostro canale: i conti economici in rosso sono lì a indicare a tutti noi che questa è l’unica via da percorrere.

Il modello Wallmart si trova in crisi?

Venti miliardi di dollari in 20 minuti e le azioni che sono crollate più del 9% in una delle quattro giornate peggiori degli ultimi 40 anni per WalMart. Quella del 14 ottobre è stata una giornata da cancellare per il colosso della vendita al dettaglio americano, leader mondiale della grande distribuzione organizzata (gdo), che potrebbe trascinare verso il basso l’intero mercato azionario. La fine di un modello? O semplicemente un momento di difficoltà in un periodo di profondo cambiamento e di ristrutturazione? Dall’inizio dell’anno le azioni del gruppo sono scese del 30% in quello che gli analisti hanno definito il peggior anno dal 1973 (fonte Fashionmag).

Leading Luxury Group (Llg) cresce

A due anni dall’ingresso di Orlando Italy nel capitale di Limoni e La Gardenia, la catena di profumerie gestita da Llg Leading Luxury Group si è trasformata: cresce, produce cassa e margini positivi. Le due aziende con le rispettive catene, sotto la guida di Llg Leading Luxury Group, mantengono la propria identità beneficiando però di strategie comuni, che hanno permesso nel 2014 di raggiungere complessivamente un ebitda positivo per 15 milioni (di cui 8,5 La Gardenia e 6,5 Limoni), contro i 4 milioni del 2013. Da poco sono stati inaugurati i primi Limoni Lounge a Milano e Roma.

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La profumeria è il luogo in cui il desiderio di bellezza prende forma, perché è qui che

avviene l’incontro determinante tra chi vende e chi vuole acquistare. Proprio per questo noi

di Imagine abbiamo da sempre dedicato ampio spazio alla formazione del personale e

VENDITA PRATICA Patrizia Negroni racconta i segreti di Abeille Royale

di Guerlain.

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LA PROTAGONISTA Roberta Gallo della Profumeria Amoretti

di Carmagnola.

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FRONTIERELa biostampante che

produce pelle sintetica identica a

quella umana.

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FORMAZIONEUn corso di make-up

esperenziale per Yves Saint Laurent.

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a tutto ciò che serve per accogliere, coccolare e consigliare al meglio la/il cliente.

Oggi questo spazio si amplia per dare un contributo decisivo al ‘cuore pulsante’

del settore. Chi ogni giorno lavora in profumeria.

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SOGNO? NO, REALTÀ TESSUTO CUTANEO STAMPATO IN 3D

Il cuore pulsante della cosmetica non passa solo dai nuovi attivi, ma da strumentazioni avveniristiche. Una su tutte, la biostampante che produce pelle sintetica identica a quella umana.

La ricerca cosmetica fa venire le vertigini. L’ultima e, per certi versi, più sensazionale, riguarda la fi liale statunitense del gruppo L’Oréal e l’accordo raggiunto con Organovo, specialista americano delle tecnologie di bio-stampa che permettono di stampare dei tessuti viventi in 3D. L’Oréal, prima d’allora, produceva tessuti umani ricostruiti a partire da frammenti di pelle recuperati da interventi di chirurgia plastica nel suo centro lionese Episkin. Un metodo, però, lungo e lento. L’accordo spalanca una porta su scenari inediti, accelerando la produzione di tessuti umani per testare nuovi prodotti. E i primi risultati già ci sono. Del resto, sono passati 12 anni da quando Thomas Boland, papà delle biostampanti, modifi cò una normale stampante a inchiostro per permetterle di ‘spruzzare’ cellule. Anche il King’s college di Londra, in collaborazione con il San Francisco Veteran Affairs Medical Center, sta lavorando da tempo all’individuazione di un metodo per produrre tessuti umani. Il team di scienziati anglo-americano è già riuscito, circa un anno fa, ad assemblare epidermide, cioè lo strato più esterno della pelle, per studiare le cause di malattie come le dermatiti atopiche e la ittiosi.

LA COSMETICA VANTA strumentazioni hi-tech Nei laboratori cosmetici, la tecnologia è già da anni di casa. E corre. Da un lato, si individuano nuove molecole contro l’invecchiamento cutaneo, dall’altra si

UN TEAM DI RICERCATORI ANGLO-AMERICANI È GIÀ RIUSCITO AD ASSEMBLARE EPIDERMIDE PER STUDIARE LE CAUSE DI MALATTIE, COME DERMATITI ATOPICHE E ITTIOSI.

La prima ha quasi 10 anni

Facendo dei passi a ritroso, la prima biostampante 3D è datata 2006 e l’inventore è Makoto Nakamura, oggi professore d’Inge-gneria biologica presso l’Università di Toyama, in Giappone. La sua invenzione fu ispirata da goccioline d’inchiostro depositate da una stampante a getto che ricollegò per dimensioni alle cel-lule biologiche. Passando attraverso diversi tipi di cellule (come cellule vascolari, endoteliali e muscolari) si è approdati alla stampa di una cute più spessa adattabile al settore cosmetico.

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idratanti applicati sulla superfi cie della pelle, permettendone il monitoraggio della penetrazione a diverse profondità dello strato corneo in funzione del tempo. Poi, il Texture Analyzer, lo strumento di misurazione che simula l’azione del dito umano, impiegato con successo per verifi care e misurare le proprietà reologiche e di texture - come durezza, consistenza, coesione, indice di viscosità, collosità e resilienza - di una serie di materie prime cosmetiche. Dotato di una sonda specifi ca, è formato da un cilindro in materiale acrilico e da una sfera di acciaio inossidabile che penetra nel campione di prodotto registrando i parametri forza, distanza e tempo. Lo strumento simula l’azione di un dito umano che tocca la superfi cie e che saggia le proprietà della sostanza. Confermando il primato dello ‘human touch’.

mettono a punto strumentazioni che, come la biostampante in 3D, consentono una valutazione oggettiva, riproducibile e quantifi cabile degli effetti di queste molecole. In particolare, i sistemi di analisi computerizzata consentono di acquisire dati scientifi ci idonei alla valutazione della sicurezza e dell’effi cacia del cosmetico. Lo screening analitico, per esempio, è una metodologia ottimale per effettuare controlli di qualità sia delle materie prime sia dei prodotti fi niti nel settore della cosmetica. Per scegliere un metodo analitico ottimale è necessario studiare struttura, peso, polarità e volatilità del composto in analisi. Nel caso di composti volatili, la migliore tecnica di analisi è la gas-cromatografi a. Nel caso, invece, di prodotti non volatili, meglio puntare sulla cromatografi a liquida, scegliendo fra fase inversa, fase normale, scambio ionico, esclusione, a seconda del composto in analisi. Se tecniche come la dermatoscopia (consente l’analisi della superfi cie cutanea), la profi lometria (analizza i micro e macrorilievi), e la colorimetria (analizza il colore della pelle stanti le sue proprietà di rifl essione, diffusione e assorbimento della luce) rappresentano ormai una consuetudine tra i ricercatori, più recenti sono l’analisi attraverso ultrasuoni ad alta frequenza o l’analisi del microcircolo cutaneo con laser-doppler. Ma la valutazione dello stato di salute cutaneo passa anche attraverso la risonanza magnetica nucleare e la tomografi a a coerenza ottica, o le varie

tecniche di digital imaging. La tomografi a, in particolare, è una tecnica non invasiva che fornisce immagini bi o tridimensionali digitali per misurare e seguire nel tempo anche microscopiche variazioni dello spessore dello strato corneo. Poi, lo scanner che consente di eseguire una scansione cutanea dell’area da valutare che tenga conto della morfometria della superfi cie, prima e dopo l’utilizzo della molecola da testare.

L’INDISCUSSO PRIMATO dello ‘human touch’Più recente è la spettroscopia raman confocale in vivo, per studiare l’assorbimento percutaneo e la biodisponibilità delle varie sostanze funzionali, che in campo cosmetico è utilizzata per lo studio degli efffetti di agenti

LA COLLABORAZIONE TRA L’ORÉAL E ORGANOVO OFFRE AVANZATI METODI IN VITRO PER VALUTARE SICUREZZA E PERFORMANCE DEI PRODOTTI.

Come funziona la biostampante

La biostampante ha due aghi. Il primo, spruzza uno strato di gel. Il secondo, cellule. Gli aghi si alternano: prima uno strato di gel, poi uno di cellule e ancora gel e ancora cellule. E così via. Fino a ottenere una specie di materiale gelatinoso. Utilizzando mi-crocapillari distinti per i cheratinociti e i fi broblasti, la stampante è capace di deposi-tare ciascun tipo cellulare separatamente in modo da mimare la naturale disposizione e funzione di epidermide e derma in natura. In poche settimane, le cellule comince-ranno a unirsi e, man mano che il gel viene rimosso, si scoprirà un frammento di tes-suto creato in laboratorio ma del tutto identico a quello contenuto in un corpo umano. La collaborazione tra L’Oréal e Organovo non fornisce solamente degli avanzati me-todi in vitro per valutare la sicurezza e la performance di un prodotto, perché il poten-ziale di questi settori della tecnologia e della ricerca è senza limiti.

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Prima cliente e oggi commessa della Profumeria Amoretti di Carmagnola, nei pressi di Torino, Roberta Gallo, ex-educatrice, con i clienti più difficili a volte diventa anche un po’ psicologa.

DISCREZIONE MA ANCHE EMPATIA:ECCO LE QUALITÁ DI UNA VENDEUSE

Dove e quando ha iniziato a lavorare in profumeria?Lavoro nella stessa profumeria in cui ho iniziato, cioè da Amoretti a Carmagnola, in provincia di Torino, dove abito. Era il 2005. Allora lavoravo come educatrice ed ero una cliente di questa profumeria. Poi, si è presentata l’occasione di fare una sostituzione di maternità e non me la sono lasciata scappare. Successivamente, il contratto si è tramutato a tempo indeterminato e da allora sono ancora qui.

Un bel salto dall’educazione alla bellezza...A dire il vero, questo settore mi ha sempre affascinato. Credo che la profumeria sia un mondo speciale, un mondo di sogno in cui tutti vorrebbero vivere.

Da addetta del settore, cosa le piace di più di questo lavoro?Il contatto con il cliente, sempre interessante e piacevole, ma trovo entusiasmante anche il fatto che sia stimolato da novità. Insomma, non c’è certo la possibilità di annoiarsi qui.

Cosa le piace meno?Mi dispiace ammetterlo, ma proprio il contatto con il cliente a volte diventa particolarmente faticoso.

Quali sono i clienti più difficili?Quelli che pensano di risolvere un problema personale con un prodotto, magari hanno un malessere interiore e sperano che un crema risolva tutto. In questi casi, bisogna comportarsi un po’ da psicologi, cercando di immedesimarsi nell’interlocutore.

Make-up, trattamento e profumo: quale l’area che preferisce?Il profumo, un settore in cui c’è molto da raccontare, a partire dalla storia, ma anche a proposito degli ingredienti.

Quali caratteristiche deve avere secondo lei una perfetta vendeuse?La simpatia, ma soprattutto la discrezione e, nel contempo, l’empatia.

Un consiglio da professionista a professionista...È importante mettersi completamente a disposizione della clientela e non bisogna assumere un atteggiamento presuntuoso, di chi sa tutto e di più. È un modo per stabilire subito un buon contatto con la cliente.

In questi anni difficili, cosa chiede la clientela in profumeria?Adesso le clienti ci chiedono sempre sconti. Il prezzo è sicuramente un aspetto attentamente valutato. Ma cercano anche prodotti di qualità, in profumeria vogliono trovare soprattutto specialità efficaci.

Ha qualche aneddoto da raccontarci?Abbiamo un cliente che tutti gli anni viene in profumeria ad acquistare i regali per il Natale e ogni volta acquista un profumo anche per la commessa. Trovo che sia un gesto molto elegante e gentile.

Ha un sogno nel cassetto che ci vuole rivelare?Mi piacerebbe solo che il nostro team proseguisse così, che fosse possibile anche in futuro lavorare con la stessa armonia con cui lavoriamo adesso.

ROBERTA GALLO SI DEDICA A QUESTA PROFESSIONE DA 10 ANNI,

CON LO STESSO ENTUSIASMO E L’IMPEGNO DI SODDISFARE

LA SUA CLIENTELA.

età: 41 ANNI

segno zodiacale: VERGINE

stato civile: NUBILE

studi: EDUCATRICE

PROFESSIONALE

colore: VERDE

vacanza: CORSICA

cantante: PINK FLOYD

cibo: PASTA

profumo: NARCISO

hobby: CORSA E LETTURA

motto: SORRIDI E LA VITA

TI SORRIDERÀ

oggetto di bellezza: ORECCHINI

prodotto di make-up: MASCARA

abito: PANTALONE NERO

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Beautybag.com è la prima community in Italia dedicata alle recensioni di cosmetici e make up scritte dagli utenti. Tra le sezioni caratteristiche, punto di forza del sito, ‘Mettilo alla Prova’, iniziativa che consente agli utenti di candidarsi per ricevere a casa uno o più prodotti da testare. Ogni tipologia di prodotti gode di una sezione dedicata (make up e cosmetici), ai quali si aggiungono i servizi di hair stylist e i centri estetici. Per ogni prodotto, le recensioni prevedono votazioni per il profumo, l’efficacia, la texture e il rapporto qualità/prezzo. Inoltre, ogni utente che effettua la recensione può dare motivazioni e fornire una breve critica sul prodotto. Non mancano anche giudizi negativi e le motivazioni relative.

Tra le aziende che hanno già deciso di aderire all’iniziativa, Collistar, L’Oréal e Pupa. Per quanto riguarda i centri estetici, le votazioni riguardano la cortesia, l’efficacia dei trattamenti, la qualità dei prodotti e dei macchinari utilizzati e il rapporto qualità prezzo. Stesso criterio per gli hair stylist. Per facilitare la consultazione, sia i centri estetici che gli hair stylist sono suddivisi per provincia.Infine, beautybag.com propone BB Talk, uno spazio di discussione e socializzazione tra i membri, e BB Magazine, dove ogni settimana 4 redattrici si occupano anche di INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients), oggetto di un ‘termometro’ per ogni prodotto elaborato in funzione degli ingredienti presenti.

Una tradizione di oltre 10 anni per il sito francese beaute-test.com, anche in questo caso realizzato con il contributo degli utenti. Ricchissimo, questo sito, riservato a chi conosce il francese, è suddiviso in diverse sezioni articolate e con recensioni dettagliate. Per quanto riguarda i prodotti viso, per esempio, vengono date votazioni relativamente alla presentazione, alla texture, all’assorbimento, all’efficacia sia a breve che a lungo termine, alla profumazione e al rapporto qualità/prezzo. Oltre alle votazioni, vengono date indicazioni sul tipo di texture e relativamente alle indicazioni, all’utilizzo e alla confezione. Oltre alla categoria del make up, sono previste quella dei prodotti anti-cellulite e riducenti, per l’giene, i capelli, la gravidanza, i bambini, l’uomo, i profumi,

i prodotti biologici, gli integratori, i solari, le profumazioni per ambienti, gli accessori e le BB creme. Tantissime le marche che aderiscono, di cui potrete trovare elenco in una sezione specifica. C’è anche una classifica dei prodotti più visti della settimana. Nella sezione dedicata ai profumi, è disponibile una veloce spiegazione sull’evoluzione e le tipologie di profumo e consigli sulla conservazione del profumo, le famiglie olfattive e un utilissimo lessico specifico del settore, in grado anche di aiutare i professionisti che vogliono leggere indicazioni in francese. Infine, in evidenza troverete tutti i test in corso. Beaute-test.com è disponibile anche come app per cellulari e iscrivendosi alla newsletter consente di ricevere aggiornamenti costanti settimanali.

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Recensioni su cosmetici e make up, ma anche su centri estetici e hair stylist. Le votazioni

riguardano, oltre che le caratteristiche tecniche, il rapporto qualità/prezzo del prodotto.

beautybag.com beaute-test.com

Riservato a chi conosce il francese, questo sito comprende anche recensioni di accessori,

integratori, prodotti biologici e per donne in gravidanaza.

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DALL’ORO DELLE API, IL SIERO CHE ILLUMINA LO SGUARDO

Gold Eyetech Sérum Sculpteur Regard è un siero hi-tech per il contorno occhi che riunisce tre azioni complementari. Il prodotto appartiene alla gamma Abeille Royale che, sin dalla sua creazione, nel 2010, utilizza i prodotti delle api, la pappa reale Guerlain made in France e il miele puro delle Api Nere dell’isola di Ouessant, per incentivare i processi di cicatrizzazione della pelle, alla base di un’ottimale riparazione cellulare. La sua azione permette di ridare luminosità allo sguardo, contrastando borse, occhiaie e rughe del contorno occhi.

Quali segni visibili deve riscontrare la

Miele e pappa reale per regalare luce agli occhi. PATRIZIA NEGRONI, training & beauty services manager di Guerlain Italia, racconta i segreti del nuovo trattamento di Abeille Royale.

vendeuse per motivarla a consigliare questo siero?In primis serve capire le aspettative della consumatrice da un prodotto contorno occhi, verifi cando al contempo visivamente la presenza di rughe, rughette, cedimento palpebrale, borse e occhiaie.

Se dovessi usare una metafora per raccontare alla cliente l’effetto del trattamento, quale useresti?Come una ‘bacchetta magica’, leviga, rassoda, illumina e riduce le rughe. Attenua borse e occhiaie per uno sguardo scolpito che rende il viso più giovane. Il tutto anche grazie al suo ‘applicatore-dito’ brevettato e rivestito d’oro 22 carati.  Una texture fresca e leggera che si addice anche al make-up... Esatto, si tratta di un siero che si assorbe velocemente levigando e illuminando lo sguardo immediatamente.

Come si utilizza? Si può applicare mattina e sera prima del trattamento abituale, oppure Gold Eyetech la mattina e Soin Lifteur Yeux la sera, o ancora, se ci troviamo di fronte a una consumatrice particolarmente attenta ed esigente, si può consigliare mattino e sera Gold Eyetech come primo prodotto e, a seguire, Soin Lifteur Yeux.

Come motivare il massaggio di applicazione che unisce stretching e dinamica muscolare?La gestuelle d’applicazione s’ispira al metodo BeautyLift messo a punto dall’Institut Guerlain. Nasce per levigare, donare energia e tonifi care la pelle, in quanto si applica anche sull’arco sopracciliare fi no all’attaccatura dei capelli, per massimizzare l’effetto distensivo.

Come cross-selling cosa suggerisci?L’Or Pure Radiance Gold Primer per levigare, Precious Light correttore illuminante, Parure Gold come fondotinta. E alla fi ne una fragranza, per esempio La Petite Robe Noire.

Gold Eyetech SérumSculpteur Regard (fl acone con applicatore15 ml - 104,80 euro)

Un concentrato di prodotti dell’ape per riparare in profondità le micro-lesioni dei tessuti che causano i segni dell’età, levigando e illuminando in superfi cie la pelle.

BENEFICI & ATTIVIMiele di Ouessant: un prezioso prodotto di un arcipelago bretone selezionato da Guerlain come ingrediente star della la gamma anti-age Abeille Royale. La sua ricchezza in amminoacidi, il tenore di oligoelementi e l’elevato tasso di fruttosio contribuiscono alla riparazione dei tessuti. Pappa reale esclusiva Guerlain: il frutto più prezioso dell’alveare, conosciuto per le sue spiccate proprietà nutritive, incentiva la riparazione cutanea, contrastando la perdita di splendore dell’incarnato.

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MAKE-UP EXPERIENCE: LIBERI DI SPERIMENTARE

Guardo e riproduco il look, mettendoci del mio. È in sintesi ciò che si sperimenta nella Make-Up Experience di Ysl. Si apprende divertendosi. E si torna al lavoro con un bagaglio di consigli preziosi.

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“Oggi, non ci sono più regole, ma libertà assoluta nell’appropriarsi dei colori”. Parola di Lloyd Simmonds, direttore artistico del make-up Yves Saint Laurent Beauté. E per supportare le vendeuses nella consulenza personalizzata, la formazione diventa esperienziale. Come accade con Make-Up Experience: una giornata alla scoperta libera e giocosa di prodotti, colori e tecniche di applicazione, guidata da Valter Gazzano, national make-up artist e trainer. “La nostra offerta di corsi permette di andare incontro alle esigenze dei clienti nuovi, ma anche di chi desidera riscoprire il brand, attraverso il corso base di due giorni, Be Ysl Welcome Course, per scoprire in toto il mondo Ysl in fatto di make-up, parfum, soin”, spiega Annabella Piazzolla, responsabile formazione. “Indubbiamente l’ottimo riscontro in termini di partecipazione di Make-Up Experience ci spinge a promuovere questo format arricchendolo di contenuti innovativi. Nell’edizione di settembre abbiamo svelato un’anticipazione: l’utilizzo

A GUIDARE IL CORSO DI FORMAZIONE DI YVES SAINT LAURENT È STATO VALTER GAZZANO, NATIONAL MAKE-UP ARTIST E TRAINER (A SINISTRA IN FOTO).

di Ipad in dotazione ai partecipanti per scoprire i segreti make-up Ysl firmati da Lloyd Simmonds. Ma le novità per il 2016 non finiscono qui”.

SCOPRIRE LE TENDENZE, Ipad alla manoSono dieci gli invitati il 14 settembre a Milano, in sede l’Oréal, per scoprire i nuovi look Ysl. La giornata inizia con le quattro tendenze più cool dettate dai make-up artist, ma anche dalle donne stesse, il cui protagonismo è oggi fonte d’ispirazione per gli esperti, raccontate dalla rilevante expertise di Valter Gazzano. Primo il make-up nudo e le best practice per realizzarlo, incluso un veloce contouring. Secondo lo smoky eyes, anche in versione classica, molto sfumato e con labbra colorate, e nella variante tuxedo, colorato e metallizzato. Nel full color il colore è pieno e con contrasti decisi, come viola sulle palpebre e rosso sulle labbra. Infine il rock: un make-up grafico, con linee evidenti e colori scuri persino brillanti. Ipad alla mano, i partecipanti si calano nella realizzazione dei look, attraverso i video di Lloyd Simmonds, che fungeranno da linee guida per le prove pratiche del pomeriggio. D’altronde il trucco è esperienza e per venderlo servirebbe truccare. “Ogni giorno le vendeuses si trovano di fronte a tantissimi incarichi da svolgere e non sempre possono offrire una prova trucco a chi chiede una consulenza personalizzata. Per consigliare un rituale make-up è sì importante saper

Guarda il VIDEO per contenuti aggiuntivi su imaginebeautynews.it/14ottobre2015

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I PARTECIPANTI ALLA GIORNATA HANNO POTUTO CALARSI PIENAMENTE NELLA REALIZZAZIONE DEI LOOK GRAZIE ALL’UTILIZZO DI IPAD E AI VIDEO DI LLOYD SIMMONDS, DIRETTORE ARTISTICO DEL MAKE-UP YVES SAINT LAURENT BEAUTÉ. NEL POMERIGGIO, LE PROVE PRATICHE.

Centrato quindi l’obiettivo degli organizzatori che hanno reinventato la formazione. “Le nozioni si devono apprendere con spontaneità, con la voglia di scoprire attraverso l’interazione. Così sarà più facile al lavoro ricordarsi di come far vivere Ysl ogni giorno”, afferma Luigi Vanazzi, training specialist. In che modo il web mantiene il legame con la marca? “Dopo ogni corso invitiamo i partecipanti a seguire la pagina ufficiale facebook, Ysl Beauty. E il profilo facebook di Valter Gazzano è costantemente aggiornato con le novità presentate in ogni sessione formativa. Poi c’è WhatsApp, che consente d’interagire anche con i national make-up artist a livello globale, scambiando feedback utilissimi per arricchire i nostri contenuti e renderli sempre più accattivanti e attuali”.

truccare, ma anche raccontare come si realizza. Per farlo suggerisco di tracciare la forma dell’occhio o della bocca sul dorso della mano e appoggiare su palpebra o labbra immaginarie i colori, così come un artista fa sulla tela”. In che modo si fa storytelling nel trucco? “Mentre si realizza il make-up immaginario oppure il servizio vero e proprio, è importantissimo rivelare non solo le tecniche di applicazione ma il perché di certe scelte, legate alle singole personalità. Raccontare con passione e professionalità significa conquistare l’attenzione della cliente, attraverso un racconto costruito su misura. Così comprenderà che l’idea di bellezza suggerita le appartiene. Perchè la bellezza è passione e siamo qui per esprimerla e raccontarla”.

LA LIBERTÀ DI OFFRIRE il proprio contributoNel pomeriggio cominciano le prove trucco. L’emozione si fa palpabile. Dieci modelle e altrettante postazioni make-up per sperimentare i look reinventandoli in chiave personale. Dopo aver scelto una coppia di rossetti, tra rosso, arancio, fucsia e beige, i partecipanti hanno 50 minuti per realizzare ognuno dei due make-up. “Mi è piaciuta la libertà di metterci del nostro, la manualità e la creatività personali. Di trucco correttivo se ne parla spesso, ma Ysl risveglia la passione per il colore. Sicuramente proverò la rivisitazione del make-up anni ‘80”, dice Letizia Sacco,

delle profumerie Beauty And Fashion (Ancona). Aggiunge Leonardo Polvani, delle profumerie Jolie (Arezzo). “Mi ha convinto la proposta di una vera e propria esperienza con cui metterci alla prova. E i consigli pratici di Valter con cui raffrontarci con la cliente sono davvero preziosi. Oggi è cambiato il mio approccio: ora sono consapevole che posso osare”. Specifica Daniela Nicita, delle profumerie Aurora (Pordenone): “I suggerimenti di Walter sono magnifici per una consulenza doc, perché calibrati sulle reali esigenze della vendita. Mi porto a casa un surplus di sicurezza: le tecniche esposte servono ad avvalorare le nostre intuizioni, redendoci più sicure. In negozio abbiamo una sorta di club di clienti Rouge Pur Couture Vernis à Lèvres. Sicuramente domani saprò approcciarle al meglio”.

Le ‘chicche’ di Valter

t�Meglio un trucco d’effetto che uno perfetto, che alla cliente risulterà difficile da riprodurre. t�Come far sì che la cliente resti ferma durante l’applicazione del mascara?

Basta chiederle di tenere in mano uno specchio con la bocca leggermente aperta e guardarsi mentre le applichiamo il prodotto.t�Per eliminare il make-up dall’occhio senza struccarlo, si usa un cotton

fioc con un po’ di fondotinta chiaro. t�Come garantirsi che il rossetto non si depositi sui denti? Dire alla cliente

di mettere il mignolo in bocca al centro delle labbra, socchiuderle e sfilare delicatamente il dito.

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CON I PREGIUDIZI LA PROFEZIA SI AUTOAVVERA E NON VENDI PIÙ

“L’intelligenza senza pregiudizi è solo quella consapevole dei propri” (Nicolás Gómez Dávila). Scorciatoie mentali spesso inconsapevoli su cui, anche sul lavoro, vale la pena riflettere.

Il pregiudizio vede ciò che gli pare, non ciò che è evidente. Ne abbiamo parlato nella scorsa rubrica, anche perché oggi è un tema caldo: lo straniero è spesso vittima di stereotipizzazioni culturali e stereotipi ingiustificati. A ben vedere, ce n’è per tutti: contro poveri o ricchi, intelligenti o sciocchi, obesi o magri. Perché se sei vecchio, sei rimbambito. Se sei giovane, sei sfaticato. Tutti ne siamo vittime e artefici: svilupparli è naturale, non comprenderli è dannoso.

DARE SPAZIO AI CLIENTIe non alle proprie convinzioniQuante volte abbiamo sentito colleghe definire una cliente appena entrata in negozio: “È una poveraccia, non comprerà”. Veterane della vendita che per dimostrare la loro abilità, prima di accogliere una cliente sussurrano “Vedrai se non ho ragione: questa compra!”. Con buona probabilità la profezia si realizzerà, perché inconsciamente hanno contribuito ad avverare la previsione. Se si tratta il cliente con garbo e attenzione, perché convinti che comprerà, questosarà invogliato a farlo, mentre nessuno acquisterebbe da chi lo considera un poveraccio. Le rappresentazioni sociali

hanno una doppia funzione: rendere percettibile l’invisibile e familiare lo strano, perché ciò che è sconosciuto (come l’avventore di un negozio) comporta possibili minacce, in quanto non si possiede categorie entro cui farlo rientrare. La realtà non viene registrata nella nostra mente per quella che è, ma rielaborata attraverso schemi mentali influenzati da una combinazione di fattori, affettivi e cognitivi come la categorizzazione. Per esempio, categorizzando una persona come francese, rispecchierà lo stereotipo dei francesi: sarà presuntuosa, amerà la buona cucina e non andrà d’accordo con gli inglesi. L’applicazione delle categorie è automatica e inconsapevole. Molti esperimenti nella letteratura confermano che è molto più facile confermare uno stereotipo piuttosto che smentirlo. Si ottiene così un circolo vizioso che funziona come una profezia che si autoavvera: categorizzazione e formazione di preconcetti, conseguente attuazione di comportamenti e, alla fine, conferma delle aspettative iniziali. Dare spazio ai clienti e non ai propri pregiudizi è una competenza che si può sviluppare. Ma prima serve riconoscerne le dinamiche, tema della prossima rubrica.

Più bravi perché... convinti di esserlo

Un’opinione, pur essendo falsa, per il solo fatto di essere creduta vera, porta la persona a com-portarsi in un modo da da far avverare l’aspettativa. Robert Rosenthal mette in luce ‘l’effetto

Pigmalione’ con un esperimento in una scuola elementare. Fin-gendo di aver somministrato un test alla classe, informa le mae-stre che i bimbi del gruppo X sono risultati più intelligenti e

studiosi di quelli del gruppo Y. Alla fine dell’anno i primi otten-gono valutazioni più elevate da-gli insegnanti e, di fronte a prove oggettive, mostrano prestazioni migliori. Cosa è successo? Gli

insegnanti hanno supportato i bambini ritenuti più dotati, i qua-li, ritenendo veritiere le informa-zioni delle maestre, avrebbero reagito con comportamenti tali da confermare le loro credenze.

DI RAIMONDA BORIANI,FORMATORE E COUNSELOR

A ORIENTAMENTO GESTALTICO RELAZIONALE.

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Jean-Gabriel CausseIL POTERE STUPEFACENTE DEI COLORI

Ponte alle Grazie

Tra foto e suggerimenti pratici, profili alimentari e indicazioni motivazionali, ecco una guida per

affrontare un corretto stile alimentare.

Psicologia, apprendimento, arredamento, produttività, marketing. Sono alcuni ambiti in cui l’autore guida alla scoperta del potere del colore.

Sapevi che la frequenza dei rapporti sessuali è maggiore dentro una stanza a dominante rossa invece che grigia? E che più un ketchup è scuro, più sembrerà speziato? Sono alcune curiosità, suffragate da studi scientifici e inediti esperimenti, del testo di Jean-Gabriel Causse, color designer specializzato negli effetti del colore su percezioni e comportamento. Il colore della persuasione? I colori attirano l’attenzione e incitano all’azione. Una fotografia a colori trattiene in media lo sguardo per poco più di due secondi, mentre una in bianco e nero solo due terzi di secondo. Uno studio con questionari colorati attesta che il blu è il colore dell’indifferenza, il rosso quello delle risposte estreme, mentre il verde è il più persuasivo. Per quanto riguarda colori e olfatto, la scelta di una tinta e saturazione incidono sulla percezione dell’odore di un

prodotto: tanto più è colorato, quanto più viene percepito odoroso. A livello inconscio associamo gli odori forti ai colori scuri, così come i toni chiari agli odori lievi. Nel retail invece, studi ed esami sul campo di Auchan e Carrefour dimostrano che vetrine ed esterni dei negozi con colori caldi (arancione, rosso, giallo-verde) e molto saturi inducono a entrare. All’interno, tonalità fredde aiutano il consumatore a sentirsi a proprio agio, a soffermarsi e riflettere, accrescendo la spesa media. L’influenza dei colori è tanto più importante quanto meno sono impegnativi i prodotti, come nel caso degli acquisti d’impulso. I colori caldi sono indicati per la zona cassa, per incentivare l’impulso di un ultimo acquisto di poco prezzo, così come nell’area accoglienza: il personale apparirà meno freddo, quindi più amichevole. R.B.

Francesca Noli e Manuela DonghiDIETA MINDFUL

Red

‘Guida per stabilire un buon rapporto con il cibo e con sé stessi’ è l’intrigante sottotitolo dell’edizione aggiornata e arricchita di ‘Dieta mindful’ di Francesca Noli e Manuela Donghi (ed. Red). Prima di parlare di regole dietetiche, secondo le due esperte di alimentazione è opportuno valutare le proprio abitudini con tanto di motivazioni. Solo dopo un’attenta analisi sarà possibile mettere a punto un corretto programma alimentare. Si parte dal proprio profilo. Nel libro vengono individuati cinque ‘stili alimentari’: il turnista, la pasticciona, l’indaffarata, la sregolata e la routinaria. Per ogni profilo viene presentato un diario con tanto di commenti motivazionali, luogo e orario in cui il pasto viene consumato in maniera da facilitare il riconoscimento del proprio stile alimentare. Dopo una generale informativa sulle modalità di distribuzione degli

alimenti nei tre pasti principali e della particolare attenzione che deve essere data alla colazione, ecco preziosi suggerimenti per migliorare i comportamenti alimentari con tutte le strategie utili per mangiare più lentamente, per un controllo maggiore delle porzioni, per gestire le occasioni sociali, per combattere la fame emotiva e aumentare l’attività fisica. Qualche esempio? Appoggiare la forchetta tra un boccone e l’altro, evitare di saltare i pasti, curare la presentazione del cibo e utilizzare piatti più piccoli. Seguono anche consigli per gestire la propria giornata alimentare senza neppure pesare gli alimenti.Ed ecco alla fine i diari alimentari ‘rivisitati’. Il tutto corredato da una valanga di foto e di esempi che non lasciano scampo al fraintendimento e alle scuse, anche se per quelle c’è sempre spazio, a dire il vero. G.V.

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I seminari sul Lago di Garda

Raidho Healing Horses è un progetto pionieristico: prevede sette incontri di due giorni l’uno per sbloc-care i nodi fondamentali, attraverso il risveglio dei

centri energetici in cui risie-dono paure, desideri e ta-lenti. Per chi desidera af-frontare un percorso di ricerca più soft, ci sono workshop individuali e di

coppia, mentre per cavalie-ri e amazzoni amatori o professionisti di qualsiasi disciplina equestre, lezioni individuali con esercizi del metodo Raidho.

ALEXANDRA RIEGER, COACH, HA IDEATO RAIDHO HEALING

HORSES, UN PERCORSO DI SELF-EMPOWERMENT ATTRAVERSO I CAVALLI

(RAIDHOHEALINGHORSES.COM).

Un percorso rivolto principalmente alle donne per affrontare il cambiamento. Mentore il cavallo, identificato da una coach come alleato per riscoprire se stessi, liberarsi da ciò che non si è, ritrovando la forza.

CAVALLI E CHAKRA PER SUPERARE LE CRISI INTERIORI

Dopo anni di attività nella disciplina equestre del dressage, hai ideato Raidho Healing Horses, un metodo di crescita personale attraverso il cavallo. Perché questo animale? Grazie alla sua sensibilità e al suo forte campo energetico è un valido compagno in grado di mettere la persona di fronte a se stessa, soprattutto ai propri limiti, alle proprie incongruenze e irrisolutezze che non le permettono di essere, o diventare, ciò che è realmente. Il lavoro, unicamente da terra, con il cavallo è una perfetta metafora di ciò che accade nella vita della persona che sta lavorando in campo.  Il percorso si articola in sette livelli per sincronizzare i chakra…Sette sono i principali centri energetici del nostro corpo, partendo dal coccige dove si trova il primo, fino alla sommità del capo. Il cavallo offre il modo di sentirli, attivarli e vedere, concretamente, cosa succede se l’energia è libera o bloccata. Il primo chakra rappresenta la nostra capacità di essere radicati. Lavorare su questo chakra con il cavallo significa riuscire a essere un punto di riferimento per lui e imparare a fare

rispettare dagli altri il nostro spazio fisico, dentro al quale ci sentiamo sicuri e non invasi. Il secondo chakra, che si trova nella metà inferiore del ventre, ed è sede di emozioni e desideri. Lavorare con il cavallo su questo centro energetico significa trovare una posizione neutra a livello emozionale: prendiamo coscienza delle nostre emozioni durante gli esercizi in campo con il cavallo e, soprattutto quando emergono quelle negative, aggressività, rabbia o frustrazione, impariamo a non reprimerle ma a comprenderne il significato. Il terzo chakra si trova nella metà superiore del ventre. In questo caso si lavora sulla ‘power position’: una posizione fisica, ma prima ancora interiore ed energetica, che ci permette di essere nel pieno del nostro potere, trasmettendo energicamente al cavallo e alle persone che ‘io sono qui’ e vedendo come ciò implichi reazioni che non possono non tenere più conto della nostra presenza. Lavorare sul quarto chakra, all’altezza del petto, significa sperimentare come ci si sente lascandosi guidare o meno dal cuore e dall’amore. Tra gli esercizi con il cavallo, quello ‘della cavalla mamma’, che simula il comportamento che ha una madre con il suo puledro. Il quinto chakra, a livello della gola, governa la capacità di comunicare con gli altri. Lavorare con il cavallo sul sesto centro energetico, posizionato tra le sopracciglia, in cui risiede la capacità di mettere in pratica le proprie idee, permette di esercitare la propria intuizione e seguirla. Nel settimo chakra si sperimenta cosa significa vivere nel qui e ora, tempo in cui vive il cavallo.

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Matematica della bellezza

BENESSERE DALLA BIRRA

Cibo sulla pelle

Meno rughe per ispanici e caucasiciGenere ed etnia incidono sulla formazione delle rughe. I caucasici sono maggiormente soggetti alla formazione di rughe rispetto agli ispanici o agli asiatici. Differenze ci sono anche tra uomini e donne: i primi, che hanno muscoli mimici molto più potenti, presentano rughe più profonde intorno agli occhi e alla fronte. Intorno alla bocca e alle guance, invece,

grazie alla presenza dei follicoli della barba che conferiscono al derma maggiore robustezza, le rughe dei maschi sono al contrario molto meno profonde di quelle femminili. Ad esempio, il famigerato codice a barre è una prerogativa solo della donna. Curiosità, anche il fototipo della pelle incide: chi ha i capelli rossi presenta meno rughe rispetto a chi li ha scuri.

Skin & Food è il progetto fotografico di Cristiano Maggi, fotografo pubblicitario milanese, in cui l’autore esalta i prodotti della tradizione mediterranea accolti dalla bellezza e dalla grazia di un corpo femminile. La donna, lontana dall’essere trattata come oggetto pubblicitario, diviene una sorta di Dea del Cibo che ci accompagna alla scoperta di ogni immagine a cui corrisponde un titolo che rende omaggio, in un gioco di allusioni, al cinema d’autore.

AMICO GRASSO

Proporzioni, equilibrio, ma soprattutto armonia: la bellezza non ha bisogno di eccessi. Labbra troppo gonfie, occhi inespressivi o zigomi eccessivamente marcati sono indice di un trattamento non eseguito correttamente perché “anche quando si parla di medicina estetica, esistono delle regole fondamentali da rispettare”, ha dichiarato Massimo Signorini, presidente di Aiteb, Associazione Italiana Terapia Estetica Botulino. La medicina estetica è sempre più rivolta verso risultati naturali. “Tanto che per non alterare gli equilibri di un viso - ha aggiunto Giuseppe Sito, vicepresidente di Aiteb - sono stati sviluppati approcci quasi matematici”.

La birra e il luppolo sono i protagonisti di un nuovo percorso di trattamenti corpo e viso del Des Iles Centro Benessere Stresa, la Luxury Spa del Grand Hotel des Iles Borromées sul Lago Maggiore. “Dopo una giornata di duro lavoro non c’è niente di meglio che godersi una buona birra, ma anche il nostro corpo può trarre beneficio dalla bevanda spumeggiante - ha dichiarato Elvira

Ackermann, presidente dell’Associazione Le Donne della Birra. - L’alta concentrazione di luppolo rivitalizza e rilassa i pori. Il lievito di birra, grazie alla vitamina B, rigenera la pelle. Il bagno di birra stimola il metabolismo, favorendo l’eliminazione delle sostanze nocive, della tensione e dello stress, producendo un effetto rilassante istantaneo per corpo e mente”.

Da tessuto più odiato a tessuto più amato: è un bel salto di qualità quello che ha per protagonista la cellula adiposa. “Gran parte della responsabilità dell’invecchiamento di un volto dipende dalla perdita di massa grassa - afferma Mario Pelle Ceravolo (nella foto), presidente

dell’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe) -. Il tessuto adiposo va diminuendo nel tempo, il volto si svuota e appaiono depressioni e rughe; gli occhi si incavano e diventano tristi e vecchi. Fino ad alcuni anni fa rimuovevamo pelle e grasso dalle palpebre per

ringiovanirle, ora facciamo spesso il contrario e cioè togliamo solo la poca pelle in eccesso e spesso iniettiamo del grasso per rendere gli occhi più pieni e più giovani”. Gli interventi di trapianto di grasso autologo (cioè della stessa persona) sono sempre più apprezzati dai pazienti.

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UN INCARNATO PERFETTO

CON O SENZA FONDOTINTA

1 ESSENCE Si può utilizzare anche come primer per il correttore, la Base per Ombretto I Love Stage di Essence con la sua texture cremosa dall’effi cacia long lasting.

2 BENEFIT Air Patrol di Benefi t si presenta come una crema colorata con Spf 20. Da usare come primer o BB cream per levigare la palpebra e fi ssare l’ombretto.

3 PUPA Con la sua pigmentazione leggera, la Base Occhi Pre Trucco di Pupa neutralizza il tono violaceo della palpebra enfatizzando la nuance dell’ombretto.

4 MAKE UP FACTORY Sensitive Eye Shadow Base di Make Up Factory è adatta anche alle pelli e agli occhi più delicati perché priva di profumo, parabeni e siliconi.

5 DEBBY L’Eye Primer di Debby prepara la palpebra all’applicazione dell’ombretto, dell’eyeliner e della matita con un fi lm invisibile che ne esalta il risultato.

Dai primer ai blur, tutte le nuove texture vellutate a effetto photoshop che agiscono sul colorito e sulla grana cutanea...E come per magia le imperfezioni svaniscono!

Rughe profonde, pori dilatati e macchie scure non si cancellano facilmente. Neanche con il fondotinta. Spesso è necessario uno step in più. La base perfetta si realizza con l’aiuto di un primer. Quelli di ultima generazione contengono pigmenti ottici in grado di neutralizzare rossori e discromie. Mentre le particelle siliconiche e soft-focus aiutano a minimizzare i segni d’espressione e affaticamento creando un fi lm liscio e omogeneo che fa da tela al make up. Vale per il viso quanto per gli occhi. I nuovi eye-primer facilitano la stesura degli ombretti - soprattutto di quelli

glitterati - enfatizzandone fi nitura e pigmentazione.

ADDIO MAKE UP con la tecnologia blurDa non confondere con i primer, i blur rappresentano la nuova frontiera dell’effetto ‘no make up’. Si applicano sulla pelle pulita, dopo l’abituale trattamento, e non necessitano del fondotinta. Questo perché agiscono direttamente sulle imperfezioni della grana cutanea e del colorito con un mix di ingredienti a ‘effetto photoshop’ che giocano con la luce per regalare l’illusione di una pelle perfetta, giovane e levigata.

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16 MAYBELLINE NEW YORK Baby Skin Minimizza Pori Istantaneo di Maybelline NY ha una formula in gel con estratti di ciliegia che rendono la pelle immediatamente più liscia.

17 REVLON PhotoReady Primer + Anti Shine Balm di Revlon è un balsamo multi-uso pensato per perfezionare la pelle con o senza trucco. Per un aspetto più levigato.

18 L’ORÉAL PARIS Il segreto di Nude Magique Blur Cream di L’Oréal Paris? La tecnologia soft-focus basata sulla capacità di ingredienti a effetto fi ller di diffondere e rifl ettere la luce.

19 YVES SAINT LAURENT Da Yves Saint Laurent, una texture ibrida che interagisce con la luce per regalare un incarnato uniforme e levigato. È Top Secret Instant Moisture Glow.

20 KIEHL’S Uniforma la pelle con particelle soft-focus illuminanti ed estratti di lenticchia dalle virtù anti-age: è il Micro-Blur Skin Perfector di Kiehl’s.

6 DIEGO DALLA PALMA Appartiene alla linea Makeupstudio, il Primer Perfezionatore Effetto Lifting che, grazie alla vitamina B3, idrata e stimola la produzione di elastina.

7 BURBERRY Illumina l’incarnato e restituisce elasticità alla pelle, il primer Fresh Glow di Burberry con la sua formula a base di estratto di rosa canina.

8 DOLCE&GABBANA Sheer Radiance Make Up Base di Dolce&Gabbana perfeziona, illumina e protegge la pelle con l’estratto d’olio d’oliva italiano e un fi ltro solare Spf 30.

9 INNOXA Dalla Linea Autentica di Innoxa: il Primer Anti Age con un complesso di amminoacidi che si legano allo strato corneo regalando freschezza all’incarnato.

10 MAX FACTOR Facefi nity All Day Primer Spf 20 di Max Factor incorpora un mix di micro-correttori che assorbono sudore e sebo per massimizzare la durata del make up.

11 MARC JACOBS Ricavata da cinque diversi tipi di noce di cocco, la formula del primer Under(cover) di Marc Jacobs è ricca di vitamine e attivi dalle virtù leviganti.

12 GUERLAIN Nuovo scrigno sfaccettato per l’conica formula di Essence d’Éclat à L’Or Pur di Guerlain: un gel idratante con oro puro 24 carati dall’effetto illuminante.

13 RIMMEL Primer Fix & Protect Spf 25 di Rimmel London: la sua texture leggera protegge dall’inquinamento e illumina la pelle che rimane opaca per sette ore.

14 SMASHBOX Photo Finish Primer Water di Smashbox si può vaporizzare sulla pelle pulita per prepararla al maquillage oppure sopra il trucco per fi ssarlo.

15 TOM FORD Illumina il sottotono cutaneo, cancella i segni della stanchezza, neutralizza discromie e pori: è il potente Complexion Enhancing Primer di Tom Ford.

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Un omaggio al capo iconico - la camicia bianca - del grande stilista Gianfranco Ferrè. Come lui amava dire, un must per la donna contemporanea. Le sue camicie sfoggiavano forme architettoniche e tessuti differenti: voluminose in organza, eteree in garza, impalpabili in taffetà, sensuali in mussola trasparente, fresche e delicate in cambrì e setose in raso. Fino al modello realizzato nel 1982 in taffetà, garza di seta e raso di seta, e ispirato alla corolla della calla. Ferrè lo chiamò Camicia 113. Lo stesso nome del nuovo profumo a essa ispirato, un’eau de parfum leggera, vivace e femminile, creata dalla profumiera Nathalie Lorson di Firmenich. Il bouquet si apre con note

spumeggianti di bergamotto, per lasciare spazio ad accordi di magnolia bianca e peonia. Poi, con la sensazione di infilarsi con piacere una morbida camicia bianca appena stirata, si è avvolti dalla semplicità del gelsomino, punteggiato da tocchi di iris e violetta. Sul fondo, un intrigante mix di benzoino del Siam, patchouli e musk. A custodire la fragranza un flacone trasparente dal design accattivante, che culmina nel tappo gioiello in resina metacrilica opaca con bordi lucidi, a richiamo delle sinuose linee a zig zag della Camicia 113. Ultimo dettaglio: un anello in rilievo con una fascia in seta, rifinito da due scintillanti strisce dorate.

Si ispira a una celebre creazione di Gianfranco Ferrè, la nuova

fragranza della griffe, Camicia 113. Un bouquet leggiadro, ma avvolgente in un flacone che riproduce le ardite

linee a zig zag del modello.

Edp 30 ml € 39, 50 ml € 51, 100 ml € 69

Famiglia olfattiva FIORITA-ORIENTALE-FRESCA

Distributore ITF

GIANFRANCO FERRÈ

CAMICIA 113

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Sempre più informate, oggi le consumatrici prestano particolare attenzione alle formule dei prodotti cosmetici. Li desiderano, per esempio, senza parabeni e siliconi, ma ricchi di attivi benefici di origine naturale. Ecco perché i Laboratori Deborah Group hanno pensato a una linea make up eco-friendly composta da prodotti privi di petrolati, oli minerali, alcol, fragranze, siliconi e parabeni, ma comunque altamente performanti. È la collezione PURO 0% che debutta con l’arrivo in store del nuovo fondotinta Perfect&Natural dotato di pack riciclabile perché realizzato con miscele di PE. La sua texture

fluida, dalla coprenza media, è completata con oli vegetali e attivi idratanti di derivazione naturale che minimizzano le imperfezioni e opacizzano le zone oleose. Arricchito con un Spf 15, incorpora inoltre un polisaccaride di origine zuccherina che protegge la pelle dagli agenti esterni. Presto in profumeria anche altre tre referenze dedicate agli occhi: il Mascara Puro Volume Estremo a base di gomma naturale di acacia, l’Eyeliner Puro pensato per gli occhi sensibili e la Matita Pura che, grazie a una speciale miscela di oli, può essere sfumata alla perfezione. Queste tre referenze saranno inizialmente disponibili in nero.

Perfect&Natural (6 nuance) € 11,99 ; Mascara Puro € 13;

Eyeliner Puro € 12; Matita Pura € 7,50;

Distributore DEBORAH GROUP

DEBORAH MILANO

PURO 0%

Le consumatrici chiamano e Deborah Milano risponde!

Per assecondare le esigenze di chi cerca prodotti ‘senza’, il marchio

lancia una linea make up eco-friendly altamente performante.

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Valentino Donna edp 50 ml € 84, 100 ml € 119

Famiglia olfattiva CHYPRE - FIORITO

Distributore PUIG ITALIA

VALENTINODONNA

Un profumo classico e cangiante al tempo stesso. Valentino Donna è misterioso, soave e senza tempo, come un oggetto couture. Luminoso e sensuale, il bouquet - realizzato dai maestri profumieri Sonia Constant e Antoine Maisondieu - ruota intorno a un contrasto di ingredienti nobili e delicati. L’essenza di rosa, riccamente punteggiata da sentori di bergamotto e iris pallida, illumina la composizione con bagliori raffinati e una texture impalpabile. Toni intensi e caldi di cuoio, intrecciati al patchouli e alla vaniglia

regalano alla fragranza una scia morbida e ineludibile. A racchiuderla, un’iconica bottiglia modernista di vetro tagliato in prismi. Per una donna elegante, candida e irriverente, femminile e indipendente, che ha le sembianze di Àstrid Bergès-Frisbey, giovane attrice dalla bellezza delicata e consapevole, mix di grazia e fierezza. Cosmopolita e con un vissuto multiforme, è ritratta nella comunicazione da Steven Meisel e diretta da Louis Garrel, sullo sfondo di una Roma suggestiva, ma non monumentale, complessa e sorprendente.

Nuova declinazione, più soft, della formula originale: Le Weekend de Chanel Édition Douce esfolia dolcemente la pelle, elimina cellule morte e impurità e uniforma il colorito. Risultato: una carnagione morbida, luminosa e idratata. La composizione acqua-in-olio, specificatamente studiata per rispondere alle esigenze delle pelli sensibili, deve la sua efficacia a un complesso formato da acido glicolico, ad alta tollerabilità, progressivamente liberato a contatto con la pelle, e arginina, un aminoacido

che svolge un ruolo ‘tampone’. A favorire il delicato rinnovamento dell’epidermide, contribuisce l’acqua di rosa dalle proprietà lenitive e rilassanti, mentre polveri effetto soft-focus attenuano le piccole rughe e i segni del tempo. Il prodotto va applicato - come suggerisce il nome - ogni weekend, mattina e sera,su viso e collo, evitando il contorno occhi, in sostituzione dei trattamenti idratanti (siero e crema). Può essere utilizzato due giorni consecutivi, per intensificarne l’azione.

CHANELLE WEEKEND DE CHANEL

ÉDITION DOUCE

Le Weekend de Chanel Édition Douce 50 ml € 91

Distributore CHANEL

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Il rituale beauty inizia - com’è noto - con un’accurata detersione, essenziale per mantenere la pelle in buone condizioni e rallentarne l’invecchiamento. Proprio per venire incontro a ogni esigenza specifica, Pupa ha creato una nuova linea di detersione formata da 5 prodotti, tutti ipoallergenici, oftalmologicamente e dermatologicamente testati, oltre che privi di parabeni. Dal Latte Detergente Idratante Viso e Occhi: leggero e confortevole, rimuove rapidamente ogni traccia di trucco e di impurità, grazie a un mix di attivi idratanti e olio di mandorla. Al Tonico Idratante, in grado di perfezionare l’azione struccante. Arricchito con sostanze idratanti

ed estratto di aloe, lascia la pelle morbida e fresca. Per chi, invece, ama utilizzare prodotti con risciacquo, c’è l’Olio Gel Struccante Ultra-Rapido, formula innovativa che, a contatto con l’acqua, si trasforma in un’emulsione lattea. Contiene attivi idratanti e acqua di rose. Per viso, occhi e labbra, ideale lo Struccante Occhi Bifasico, un prodotto pratico all-in-one, che elimina efficacemente il trucco waterproof a lunga durata per una pulizia rapida e soft. Per chi desidera, infine, uno struccante ad hoc per l’area occhi, lo Struccante Occhi Delicato. A base di attivi idratanti e vitamina B5, si addice anche a chi è ipersensibile ed è portatore di lenti a contatto.

Cinque prodotti specifici per un’accurata pulizia del viso. Questa la proposta di Pupa per iniziare la

beauty routine nel migliore dei modi. Tutte formule ipoallergeniche, testate

clinicamente e senza parabeni.

Latte Detergente Idratante 200 ml € 11,90; Tonico Idratante 200 ml € 11,90;

Olio Gel Struccante Ultra-Rapido 200 ml € 11,90; Struccante Occhi Delicato

150 ml € 11,90; Struccante Bifasico 200 ml € 11,90

Distributore MICYS COMPANY

PUPALINEA DETERSIONE VISO E OCCHI

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Perdita di tono, cuscinetti, cellulite, pelle segnata e secca... Per combattere con successo questi inestetismi, Innoxa ha creato Speciale Universo Corpo, una nuova linea formata da 6 trattamenti specifici, che agiscono in maniera sinergica, permettendo di ottenere risultati visibili e duraturi nel tempo. Da Gentle Scrub Solution, un trattamento esfoliante delicato, a base di sale rosa dell’Himalaya e oli di rosa mosqueta e di argan. A Filler Solution Breast, che deve la sua triplice azione rimpolpante, nutriente e liftante all’estratto di un fungo e a un derivato da alghe marine che stimolano la produzione di collagene. Da Firming Solution

Extreme, dalle spiccate performance rassodanti e snellenti, dovute a un estratto di alghe associato a una frazione di polisaccaridi, vitamine e amminoacidi. A Performance Solution Dry Skin. Ideale per pelli secche, contiene il Patch 2 0, una microrete, che rilascia progressivamente attivi idratanti. Fino a Solution Cell, in grado di prevenire e ridurre gli inestetismi della cellulite, puntando su estratto di alghe rosse, sali, elettroliti, peptidi e zuccheri, tutti di origine marina, che agiscono da osmoregolatori. Senza dimenticare Collastine Body, che combatte il rilassamento cutaneo, rafforzando la struttura di sostegno della pelle.

Gentle Scrub Solution 200 ml € 24; Performance Solution Dry Skin

200 ml € 26; Firming Solution Extreme € 200 ml € 26; Filler Solution Breast

200 ml € 29; Solution Cell 200 ml € 34; Collastine Body 200 ml € 36

Distributore PRIMAVERA COSMETICI

INNOXASPECIALE UNIVERSO CORPO

Una soluzione per qualunque inestetismo cutaneo: disidratazione, perdita di tono, cellulite e cuscinetti.

Innoxa propone una linea corpo, formata da sei prodotti

con formule all’avanguardia.

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Flacone 30 ml € 250

Distributore Aigen - Europeanetwork

SJÄLBIO-REGENERATIF SERUM

Själ è un marchio che nasce dall’idea della biologa Karen Petrovich e di sua figlia Kristin di creare una linea di trattamento snella e in grado di risolvere i principali problemi della pelle senza disorientare la consumatrice. Per questo ogni sua formula integra componenti della medicina cinese, tibetana, omeopatica e vibrazionale con le ultime scoperte in campo biotecnologico. Oggi la linea si arricchisce di un nuovo siero energizzante e illuminante a effetto lifting. Si chiama Bio-Regeneratif Serum e il segreto della sua efficacia risiede in un ben

calibrato mix di estratti minerali e complessi di peptidi. Tra questi ci sono il Platinum Complex e il Peptide Complex che, brevettati da Själ, stimolano la produzione di collagene e rendono l’epidermide più elastica e idratata. A completare la formula, una speciale combinazione di pietre preziose - ametista, rubino, zaffiro, diamante, malachite e quarzo - che ottimizzano il metabolismo cellulare con benefici sul microcircolo e sulla purezza dell’epidermide. Senza parabeni, siliconi e coloranti.

Nell’epoca dei social, quando anche la passione è diventata istantanea, Hugo Boss ridefinisce la seduzione maschile come un’arte, una tensione lenta e costante che trova il perfetto equilibrio tra sicurezza e nonchalance. L’uomo ideale seduce in modo unico perché sa quanto un sussurro possa essere più efficace di un grido. E per costui, la maison ha creato una nuova fragranza, emozionale più che intellettuale. Ha un nome semplice, cioè Boss The Scent, ma il suo jus è difficile da dimenticare perché incorpora un ingrediente

esclusivo proveniente dall’Africa: il frutto afrodisiaco della Maninka. Questa nota, a metà tra il frutto della passione e il rum, è anticipata dalla vivacità del ginger piccante e seguita, nelle note di fondo, da un cuoio lucido e molto persistente. Il tutto racchiuso all’interno di un flacone dai profili argentati ed enfatizzato da una campagna stampa, firmata Mert & Marcus, che è un inno alla pelle e alla seduzione. Protagonista della comunicazione, il carismatico attore hollywoodiano Theo James. Mentre lo spot è stato diretto dal celebre Darren Aronofsky.

HUGO BOSSBOSS THE SCENT

Edt 50 ml € 65, edt 100 ml € 89, edt 200 ml € 119

Famiglia olfattiva Legnosa

Distributore P&G Prestige

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SCORPIONE 23 ottobre - 22 novembre

Le stelle non si sono dimenticate dei vostri compleanni, e ve lo dimostreranno con piccoli e grandi doni. Mercurio, ad esempio, non vi farà mancare le fortune pratiche, di tipo economico e professionale. Per non parlare di Nettuno che, da metà mese, riporterà logica e chiarezza nelle cose che più vi piacciono, che vi appassionano. Decisioni e iniziative rigorosamente accompagnate dalla Luna Nuova del giorno 11.

ARIETE 21.04 - 20.05L’opposizione di Marte e di Venere, in onda per quasi tutto il mese, potrebbe essere un’energia che vi sfi derà a vivere meglio - più convintamente e intensamente - ogni forma di rapporto, di relazione o sentimento. L’importante sarà non esagerare mai con l’energia, per non sprecare le forze minacciate dai tanti impegni del presente. Attenzione ai primi giorni del mese, un momento importante per l’amore e i suoi accessori.

TORO 21.04 - 20.05Se, nella prima parte del mese, Mercurio vi imporrà di migliorare la gestione delle cose pratiche e di essere più brillanti nel decidere se e quanto divertirvi, dal giorno 18 le idee del segno si faranno molto più chiare, logiche e fortunate. Insomma basterà saper aspettare il momento opportuno per ogni cosa. Ma le stelle vi danno altri consigli: state alla larga da dubbi e sospetti il giorno 21, dalle novità il 23. GEMELLI 21.05 - 21.06 La nuova amicizia di Marte e di Venere porterà, sicuramente, un po’ di freschezza e di colore tra le vostre stelle ora appesantite da Saturno. Insomma un’energia nuova e assolutamente decisa a divertirsi, a fare le cose che piacciono e che divertono. Solo non esagerate con le iniziative dal giorno 20, perché Mercurio potrebbe non aiutarvi. Sul posto di lavoro qualcosa cambierà – in meglio – dal giorno 18 grazie a Nettuno. CANCRO 22.06 - 22.07Provate a sfi dare le complicazioni stagionali che Marte e Venere manderanno in onda. Risolvete, grazie alle idee e all’intelligenza che Mercurio saprà concedervi, ogni questione o problema di tipo pratico, lavorativo e

personale. Amore probabilmente intenso e appassionato il 13 e il 24. Più facile capire che cosa volete, per davvero, dal vostro presente dal giorno 18, quando le passioni sapranno parlare al cuore.

LEONE 23.07 - 23.08La sfi da mensile del Leone consisterà nel provare ad incanalare tutte le grandi energie (che Marte e Venere ora vi regalano) per migliorare il presente, magari accettando un passaggio dal novilunio del giorno 11, un momento che vi aiuterà a fare le scelte migliori, a prendere le decisioni che riguardino anche e soprattutto la vostra vita privata e sentimentale. Idee e entusiasmi in azione nelle giornate centrali del mese.

VERGINE 24.08 - 22.09 Sarà un mese da dedicare e da usare soprattutto a livello pratico, migliorando la qualità delle relazioni, provando a

riportare logica e equilibrio tra il vostro e l’altrui impegno, nel modo di fare e di dare. Tanto che, con il plenilunio del giorno 25, potrete già fare i primi importanti bilanci e stabilire, così, se siete soddisfatti di quanto avete compiuto, vissuto, se i cambiamenti avviati vi soddisfano oppure no.

BILANCIA 23.09 - 22.10Marte e Venere si aggirano tra le vostre stelle rendendo molto attuali (e anche fortunate) le vicende legate al cuore. Così non mancheranno le occasioni per mettervi alla prova, per concedervi un’intensità e una intimità davvero speciali (soprattutto nei giorni 3, 8 e 12). Se, invece, dovete decidere qualcosa che riguardi il lavoro o la vita pratica allora provate a farlo il giorno 11, quando la Luna vi darà una mano. SAGITTARIO 23.11 - 21.12 Un cielo che si fa amico del vostro segno. Succederà perché alcuni pianeti vi consentiranno di diminuire l’impegno e la fatica di tipo pratico, accadrà perché Nettuno saprà fi nalmente restituire chiarezza alle cose più intime, ai rapporti di famiglia e a tutto ciò che appartiene solo al vostro vivere interiore. L’amore si farà sentire soprattutto dal giorno 20, quando Mercurio si innamorerà di voi. Preparatevi a novità e cambiamenti dal giorno 25. CAPRICORNO 22.12 - 20.01Non siete certo persone che amano stare con le stelle in mano, fi guriamoci quando i pianeti vi spronano a fare e a impegnarvi. Perché, nelle prossime settimane, sarete spesso sollecitati da energie cosmiche importanti, tanto che il confi ne tra vita pubblica e privata diverrà quasi un’idea, un concetto astratto, rischiando così di vivere un certo stress. L’amore farà la voce grossa il 13, la passione il giorno 24.

ACQUARIO 21.01 - 19.02Nelle prossime settimane, leggerezza farà spesso rima con la bellezza, con l’impegno e con la passione. Insomma un novembre che le stelle (Venere e Marte, in particolare) vi aiuteranno a vivere al meglio e che vi piacerà. Prendete una decisione di lavoro il giorno 11, perché poi Saturno vi aiuterà a mantenere ogni impegno, ogni parola data. Piacere e distrazione più facili dal 20. PESCI 20.02 - 20.03Novembre sarà un mese che punta soprattutto sulla privacy, sull’importanza di curare, sempre e comunque, il vostro vivere intimo, personale. Perché Nettuno smetterà di fare confusione dentro di voi – rendendo più chiari gli obiettivi che state perseguendo. Perché la Luna Piena del giorno 25 vi aiuterà a fare luce sugli aspetti che vi toccano per davvero, che vi riguardano da vicino. Amore leggero e fortunato sino al giorno 20.

ORGANO UFFICIALE FENAPRORivista specializzata fondata nel 1975

DIRETTORE EDITORIALE

Nicola Ostuni

DIRETTORE RESPONSABILE

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CAPOREDATTORE CENTRALE

Rosy [email protected]

REDAZIONE

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PROGETTO GRAFICO E ART CONSULTANT

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REALIZZAZIONE GRAFICA E IMPAGINAZIONE

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SEGRETERIA DI REDAZIONE

Libera Venditti [email protected]

HANNO COLLABORATO Jessica Albarracin, Raimonda Boriani, Monica Caiti, Giovanna Maffi na, Ivan Pestillo, Luca Rousseau, Giuliana Valcavi, Stefano Vighi

STAMPA

Errestampa S.r.l. Orio al Serio (BG)

Registrazione del Tribunale di Milano N°139 in data 24/3/1986 Iscritta al Registro Nazionale della Stampa il 10/4/85 al n.1529

In fase di certifi cazione secondo il Regolamento CSST (senza marchio)

RCS MediaGroup S.p.A.via Angelo Rizzoli 8, 20132 Milano

REDAZIONE

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