Notiziario Cimop settembre 2006

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Anno IV numero 3/4 - bimestrale - Poste Italiane Spa - Sped. in abb. post. art. 2, comma 20/c - L. 662/96 - Roma settembre 2006 www.cimop.it

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Notiziario Cimop settembre 2006

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Anno IV numero 3/4 - bimestrale - Poste Italiane Spa - Sped. in abb. post. art. 2, comma 20/c - L. 662/96 - Roma settembre 2006

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L’ESECUTIVO NAZIONALE CIMOP

PRESIDENTE NAZIONALEDott. BIANCO SPERANZAVia S. Maria Assunta, 28-C24022 Alzano Lombardo (BG)E-mail: [email protected]

SEGRETARIO NAZIONALEDott. FAUSTO CAMPANOZZIVia Cardinale Mimmì, 15-A70124 BARIE-mail: [email protected]

VICE SEGRETARIO ITALIA DEL NORDDott. GABRIELE MONACOCorso Francia, 30010146 TORINOE-mail: [email protected]

VICE SEGRETARIO ITALIA CENTRALEDott. STEFANO NERIVia Roma Libera, 1000153 ROMAE-mail: [email protected]

VICE SEGRETARIO ITALIA MERIDIONALEDott. SERGIO PASCALEVia Amoretta, 683100 AVELLINOE-mail: [email protected]

SEGRETARIO AMMINISTRATIVODott. LUCA PUTIGNANOVia Principe Amedeo, 770121 BARIE-mail: [email protected]

SEZIONE LAZIOSegretario Regionale: dott. STEFANO NERIVia Roma Libera, 10 – 00153 ROMATel. 338/2634975 – E-mail: [email protected]

SEZIONE ABRUZZOSegretario Regionale: dott. ALBERTO CERASOLIV.le Nettuno, 200 – 66023 FRANCAVILLAAL MARE (CH)Tel. 085.815420 – E-mail: [email protected]

SEZIONE CAMPANIASegretario Regionale: dott. NICOLA CACCAVELLAVia S. Domenico, 31 – 80127 NAPOLITel. 081.7173739 – E-mail: [email protected]

SEZIONE PUGLIASegretario Regionale: dott. MICHELE VENTUROVia Pavoncelli, 139 – 70125 BARITel. 080.5024199 – E-mail: [email protected]

SEZIONE CALABRIASegretario Regionale: dott. FRANCESCO MARINOVia Vetticello, 334 – 87020 BELVEDERE MARITTIMO(CS)Tel. 0985. 82861 – E-mail: [email protected]

SEZIONE SICILIASegretario Regionale: dott. CARMELO MAIOVia Palermo, 435 – 98121 MESSINATel. 090.40971 – E-mail: [email protected]

SEZIONE SARDEGNASegretario Regionale: dott. VITTORIO PINNAVia Enrico De Nicola, 27 – 09170 ORISTANOTel. 0783.303003 – E-mail: [email protected]

L’ORGANIZZAZIONE REGIONALE DELLA CIMOP Si riportano di seguito i nominativi, gli indirizzi ed i numeri telefonici deiSegretari regionali della CIMOP, ai quali i medici interessati possonofare riferimento:

SEZIONE PIEMONTESegretario Regionale: dott. RICCARDO IULIANIc/o ospedale Cottolengo, 9 – 10126 TORINOTel. 336 549652 – E-mail: [email protected] LIGURIASegretario Regionale: dott. LORENZO PAITAc/o Fondazione Don Gnocchi, v. Cisa, 9 – 19038 SARZANA(SP) - Tel. 335 7745985 – E-mail: [email protected]

SEZIONE LOMBARDIASegretario Regionale: dott. UMBERTO PIGNATIELLOVia Martiri di Cefalonia, 4 – 24121 BERGAMOTel. 035.235010 – E-mail: [email protected]

SEZIONE VENETOSegretario Regionale: dott. ANTONIO MAESTRIVia Olivi, 2 – 30173 MESTRETel. 0439.304540 – E-mail: [email protected]

SEZIONE FRIULI VENEZIA GIULIASegretario Regionale: dott. PETROS PAPANIKOLAUVia delle Ginestre, 12 – 33077 SACILE (PN)Tel. 06.5004063 – E-mail: [email protected]

SEZIONE EMILIA ROMAGNASegretario Regionale: dott. GIORDANO AMBIVERIC/o Casa di Cura S. Giacomo – Via San Bono, 5629028 PONTE DELL’OLIO (PC)Tel. 0523.875117 – E-mail: [email protected] TOSCANASegretario Regionale: dott. GIUSEPPE BONGIOVANNIVia Uguccione della Faggiola, 6 – 50126 FIRENZETel. 055.6811900 – E-mail: [email protected]

CIMOP – SEDE NAZIONALE: VIA CESARE PAVESE, 360 – 00144 ROMA – TEL. 06.500.40.63; FAX 06.502.21.90

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L’EDITORIALE

Cari colleghi,gli interventi del ministro della Salute Livia Turco, che ogni giorno apprezzia-mo attraverso i mezzi di informazione, rivelano la ferma volontà di potenziarela sanità pubblica e preannunciano importanti novità.

Il ministro, almeno per il momento,idealisticamente e sul piano del princi-pio, ci propone la sua visione dellaSanità che poggia su due pilastri: lamedicina del territorio che va rivalu-tata e necessita di un profondo e radi-cale processo di riorganizzazione chela porti ad integrarsi con l’ospedaledel futuro che sicuramente va ripen-sato e “deve essere a misura d’uomo,né troppo grande, né troppo piccolo,ma con dimensioni medie per render-lo più umano e per poterlo controllaremeglio dal punto di vista degli spre-chi”.Il ministro ritiene che sia necessario“avviare un processo di ammoderna-mento degli ospedali, anche dal puntodi vista alberghiero”, che sia necessa-rio “diffondere maggiormente le fun-zioni di emergenza e urgenza sul ter-ritorio in modo da rendere questi ser-vizi più vicini e accessibili ai cittadini”,inoltre “bisogna costruire l’alta specia-lità e fare in modo che sia in rete”.Inoltre il ministro richiama le respon-sabilità della politica al sistema salute:“c’è bisogno di una politica pulita e diuna buona politica, di una sanità tra-sparente, efficiente non lottizzata, incui non ci sia l’ingerenza della politicanella gestione, in cui siano valorizzati

il merito, le competenze, le professionalità, i risultati raggiunti ed in cui sia datapiena fiducia ai medici ed agli altri operatori. Bisogna finanziare adeguatamen-te i livelli di assistenza essenziali sanitari e sociali....”Come non si può dare ragione al ministro quando fa queste affermazioni, cherappresentano i sacrosanti principi che tutti vorremmo vedere realizzati edapplicati in Sanità.

L’Ospedaledel Futuro

di Fausto Campanozzisegretario nazionale della Cimop

Organo ufficiale d’informazionedella Confederazione Italiana Medici

Ospedalità PrivataPeriodico bimestrale

Direttore: Fausto Campanozzi

Direttore responsabile:Raffaele Antonio Bernardini

Vice direttore:Pietro Picerni

Redattore capo:Luca Putignano

Editore:Confederazione Italiana Medici Ospedalità

Privata (C.I.M.O.P.) via C. Pavese, 360 - Roma

Redazione:via C. Pavese, 360 - Roma

Progetto grafico, videoimpaginazione etitolazione:

Società Editrice Nicholausvia Dante 277/a 70122 Bari

tel-fax 080 5275879 [email protected]

Tipografia:Mediatipo srl - Via delle Margherite 26 - Z.I.

70026 Modugno - BariRegistrazione Trib. di Roman. 531/2001 del 4/12/2001

In tipografia: 13 settembre 2006

Il ministro Livia Turcopropone alcuneimportanti innovazionisul sistema ospedaliero:dall’ammodernamentoalberghiero alpotenziamento dei servizidi emergenza.Non si può non essered’accordo. Tuttavia ènecessario porsi alcunedomande.

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Il mandato conferitomi a Napoli nel maggio del 2003 staper giungere al termine e si concluderà con il 16°Congresso Nazionale del sindacato che si terrà a

Brescia dal 29 settembre al 1° ottobre prossimo, manife-stazione che per una pura coincidenza cade nel trenten-nale della fondazione della Cimop. E’ tempo di bilanci ed il Congresso Nazionale da sempre,

per noi rappresentala sede naturaledelle verifiche,

delle valutazionipolitiche, del

confronto trale varie com-

ponenti ideologiche dell’associazione, com’e giusto cheavvenga in un consesso che fonda la propria ragione diessere sul rispetto delle regole, ma soprattutto sul rispet-to delle persone e delle loro idee.Senza ombra di dubbio anche questo triennio si è rivelatoun’avventura esaltante, vissuta con un gruppo di colleghi,armati di grande entusiasmo, che hanno avuto la volontàe la capacità di fare squadra e di portare a compimentoalcuni obbiettivi che avevamo ritenuto prioritari, soprattut-to perché realizzati in un contesto socio-politico di assolu-ta difficoltà, quale è quello attuale.Sono stati tre anni di impegno e di lotta, condotta su tutti ifronti possibili, da quello giuridico a quello istituzionale, ali-mentati da speranze, illusioni, ma , come spesso accade,anche da profonde delusioni, che però mai hanno minima-mente intaccato la volontà e la determinazione dell’attua-le gruppo dirigente.In questa sede, guardandomi indietro, voi ripercorrere convoi i momenti più significativi di questa cavalcata, e vorreisoffermarmi, più che sui risultati, sulle sensazioni e sulleemozioni che da essi sono scaturiti.Buona parte delle nostre energie è stataassorbita da una lunga ed estenuante tratta-tiva per il rinnovo del CCNL, che ci ha vistipiù volte sul punto di interrompere il dialo-go e di passare alla contrapposizione ealle azioni di protesta dei medici.

battagliesperanze

ambizioni

Tre anni di

Senza dubbio anche questo trienniosi è rivelato un’esperienza esaltante.

di Fausto Campanozzisegretario nazionale della Cimop

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IL CONGRESSO DI BRESCIA

Abbiamo comunque sempre creduto in una sola strategia,in una sola strada percorribile, quella della diplomazia, delconfronto, del dialogo ad oltranza. Non si è trattato di unpercorso facile, perché nelle innumerevoli riunioni intornoal tavolo della trattativa, quando sembrava che si era giun-ti alla definizione di un accordo c’era sempre qualcosa cherimetteva in gioco tutto, vanificando il lavoro di tessitura finlì svolto. Quindi, come Penelope, bisognava ricominciaredaccapo con molta pazienza, evitando di cadere nellatrappola delle provocazioni, provenienti dalle controparti,che avevano solo l’obbiettivo di allontanare quanto piùpossibile il momento della firma del contratto. La strategia

dell’Aiop, dell’Aris edella Fondazionedon Gnocchi era

chiara: prenderetempo sul rinno-

vo contrattualein attesa che

la politica ed il governo facessero chiarezza sui finanzia-menti nel settore dell’ospedalità privata.A gennaio del 2005 abbiamo finalmente siglato il rinnovodel CCNL ed abbiamo preteso, a differenza del passato,che avesse una valenza contrattuale quadriennale nonsolo per la parte normativa, ma anche per la parte econo-mica, portando in busta paga, da subito, l’intero ammon-tare dell’incremento salariale. E questa mossa è risultatavincente, poiché ci ha evitato di rincorrere le associazionidatoriali per l’applicazione del secondo biennio economi-co, cosa che sta accadendo per il contratto del personalenon medico di settore, che vede i sindacati confederaliimpegnati in una dura battaglia che peròfinora si è rivelata infruttuosa, nonostante gliscioperi, le manifestazioni ed il coinvolgi-mento delle istituzioni nazionali e regiona-li.L’ultimo rinnovo contrattuale a mio avvi-so, a prescindere dall’aspetto econo-

Nell’ambito della tre giorni dell’assise congressuale(29 settembre-1° ottobre), la Cimop ha organizzatoun importante convegno dal tema “Dalla casa dicura all’ospedale privato: i medici, le risorse, ilsistema”. Vasta e prestigiosa la platea dei relatori:tra cui il senatore Antonio Gaglione, sottosegreta-rio al ministero della Salute,l’avvocato Enzo Paolini, presi-dente dell’Aiop (l’AssociazioneItaliana Ospedalità Privata), fra-tel Mario Bonora, presidentedell’Aris (Associazione religiosaIstituti Socio-Sanitari), dott.Silvio Riboldazzi, direttore generale della Fondazione

Don Gnocchi, dott. Carlo Saffioti, presidente commissioneAttività Produttive della Regione Lombardia, dott.Raffaello Mancini, presidente Ordine Medici di Brescia,dott. Fausto Campanozzi, segretario nazionale Cimop e

dott. Bianco Speranza, presidente nazionale Cimop. L’appuntamento è per le 9,30 di sabato 30 settembre, nella Fondazione

Poliambulanza di Brescia. Da non mancare.

Dalla casa di cura all’ospedale privatoLA TAVOLA ROTONDA

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Cari colleghi, cari amici,Permettetemi di rivolgervi il mio saluto di commiato, al termine del-l’incarico di Presidente nazionale della CIMOP, che ho assunto conil Congresso del 2003.Il mio impegno, che vorrei definire una bella avventura, termineràcon il prossimo Congresso nazionale di Brescia, che vedrà il rinno-vo di tutte le cariche dell’esecutivo.Non nascondo che interrompo con rimpianto la mia collaborazione,dopo tanti anni di impegno sindacale, di proficuo lavoro e di intensacollaborazione nell’interesse di tutti i nostri colleghi, che operano avario titolo nelle strutture sanitarie accreditate.La mia è stata una esperienza significativa, che mi ha arricchito dallato umano e professionale.Ricorderò sempre le tante soddisfazioni, ma anche le amarezzeprovate di fronte all’esito non ancora positivo di alcune battaglie.Non sempre la realtà, con la quale abbiamo dovuto confrontarci, ci èstata favorevole, ma ciò deve indurci a perseguire con tenacia inostri obiettivi.Tanti aspetti problematici sono stati migliorati o risoltida quando, tanti anni fa, sono entrato nella CIMOP.Ne voglio ricordare alcuni: l’incremento delle sezioni regionali, con ilconseguente aumento degli iscritti; i miglioramenti economici deiCCNL; la modifica del nostro statuto, che ha trasformato la struttu-ra organizzativa di tipo federale in sindacato unitario; i dialoghi avvia-ti con la associazioni impegnate nella sanità pubblica, in particolarecon la CIMO e la CISL; l’avvio dei corsi di ECM; il progetto formati-vo per dirigente sindacale e la nuova veste editoriale del nostro bollettino, che ritengo indispensabile per la nostravisibilità e per diffondere presso i colleghi il nostro impegno nell’affrontare i nodi critici che ci riguardano.Tutto ciò è stato possibile grazie alla fattiva collaborazione del consiglio nazionale, dell’esecutivo e delle segrete-rie regionali. La nostra sanità è in continua evoluzione e trasformazione e il nuovo corso politico non fa presagi-re nulla di buono per il comparto privato.Per concludere, voglio esprimere il mio auspicio affinché nel prossimo congresso nazionale, che si svolgerà aBrescia entro la fine di settembre prevalga una linea politica condivisa, responsabile ed unitaria. Un grazie a tutti per la fiducia , la stima e l’amicizia che mi avete dimostrato in questi anni.Permettetemi, in fine, di esprimere il mio sincero ringraziamento a Fausto Campanozzi per l’egregio lavoro cheha svolto durante il mio mandato, per la sua competenza sindacale non comune, per la sua professionalità e perla dedizione alla CIMOP.Tanti auguri di buon lavoro a chi presto raccoglierà il testimone.

Il Presidente Nazionale Dr. Bianco Speranza

Speranza: “Il mio impegno Cimop? Una bellaavventura. Soddisfazioni e qualche rimpianto”

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IL CONGRESSO DI BRESCIA

mico, ha rappresentato un grosso passo avanti poiché haintrodotto alcuni istituti normativi, di cui si è ampiamenteparlato in passato attraverso queste pagine, che rafforzanoil contratto oltre che sotto l’aspetto della regolamentazionedell’attività lavorativa, soprattutto come strumento di tuteladei medici e di valorizzazione della professione. A noi spetta il compito di pretendere il rispetto delle regoledettate dal contratto.Mi sono soffermato sulla vicenda contrattuale che, benchéappena conclusa, ritorna prepotentemente di attualità inquanto la scadenza naturale è il 31 dicembre 2005, motivoper cui abbiamo già inoltrato alle controparti la richiesta diincontro per l’apertura della trattativa, ma atutt’oggi non è pervenuta alcuna risposta, laqual cosa, nello scenario attuale, ci fa preve-dere che la prossima sarà una battagliaancora più dura.In questi tre anni molta attenzione èstata posta al dialo-

L’Ospedale del FuturoE’ pero d’obbligo porsi alcunedomande, chiedersi come questoprogetto si colloca nel complicato enon ancora concluso processo dell’accreditamento delle strutture sani-tarie pubbliche e private?Quali sono le risorse finanziare cheil Governo ritiene di poter investiree, dettagliatamente, come sarannoutilizzate.?In particolare, come intende il mini-stro valorizzare il merito, le compe-tenze e la professionalità dei medi-ci dell’Ospedalità Privata in assen-za di un adeguato riconoscimentogiuridico?Queste, insieme a tante altre, sonole domande che rivolgeremo alministro della Salute Livia Turco,quando avremo l’opportunità diincontrarla.Nel contempo offriremo tutto ilnostro sostegno ad un progetto dirinnovamento della Sanità che,come affermato, ponga al centrodel sistema i bisogni della gente ela dignità professionale degli opera-tori. Nutriamo la speranza che il neoministro, in controtendenza con lepolitiche espresse dai governi pre-cedenti, dia voce anche alle orga-nizzazioni dei lavoratori, medicicompresi, e non soltanto a quelledei proprietari delle case di cura.

Fausto Campanozzi

editoriale da pag. 3

Il costo per la sanità privata in Italiaammonta a 9 miliardi di euro

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go con la base sindacale attraverso,l’invio costante e periodico del nostroNotiziario, attraverso l’aggiornamentodel sito internet che ci siamo sforzatidi migliorare e di rendere sempre piùattuale ed interessante, attraverso lapartecipazione alle assemblee regio-nali. Tutti questi strumenti hannodeterminato un contato diretto, anco-ra più umano con i nostri medici edhanno favorito, oltre all’ulteriore cre-scita del numero degli iscritti, anche lariorganizzazione di alcune Sezioni,vedi il Veneto e l’Abruzzo, e la costitu-zione ex novo di altre come il Molisee recentemente la Liguria. E’ altrettanto vero che le cose nonsono andate per il meglio dappertutto,se è vero che in Sardegna, a fronte

della mancata rideter-

minazione delle tariffe da parte dellaRegione, i proprietari delle case dicura si sono rifiutati di applicare ilnuovo contratto, determinando le giu-ste proteste del sindacato e dei medi-ci. Comunque la segreteria nazionaleè pronta, da tempo, ad attuare quegliinterventi che i dirigenti regionali ed imedici riterranno opportuni.Con un certo orgoglio ricordo ilCongresso di Taormina di maggio2005, quando siamo riusciti a mettereintorno ad un tavolo gli esponenti piùrappresentativi dell’OspedalitàPrivata: le associazioni degli impren-ditori, l’istituzione regionale che ciospitava, l’Ordine Nazionale deiMedici, il sindacato dei medici ospe-dalieri pubblici. Tutti insieme per discutere un tema

attuale ma complesso: l’accredita-mento delle Strutture pubbliche eprivate nel Servizio SanitarioNazionale alla luce della riforma

del titolo V° della Costituzione.Il Convegno, fortemente

parteci-

pato, è risultato di elevato spessoretecnico e politico, ed ha avuto il meri-to di sollevare una questione di estre-ma importanza per la Sanità delnostro paese: i possibili effetti dellaintroduzione della riforma del titolo V°della Costituzione sul SistemaSanitario Nazionale.L’attività sindacale della Cimop dasempre è stata fondata sulla passio-ne, sulla predisposizione individuale,sull’impegno ed il sacrificio dei propridirigenti. In questo triennio abbiamovoluto aggiungere una nota di profes-sionalità a questa attività motivo percui, grazie alla collaborazione inizialecon l’Università Luiss di Roma, abbia-mo avviato dei corsi itineranti di for-mazione sindacale, che sono statiaccolti con grande entusiasmo edhanno lafinalità dipre-

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IL CONGRESSO DI BRESCIA

d’incontro, corredata da documenta-zione d’accompagnamento, ancheall’attuale Ministro della Salute on.Livia Turco, che a tutt’oggi non ci haancora convocati.Nutro qualche speranza nella sensibi-lità dell’attuale sottosegretario Sen.Antonio Gaglione, che durante la pre-cedente legislatura è stato latore diun Disegno di Legge sull’equiparazio-ne dei medici dell’Ospedalità Privata,purtroppo mai portato all’ordine delgiorno per la discussione inParlamento.Questa breve cronaca dieventi, dalla quale inevi-tabilmente traspaionosensazioni, emozioni,esaltazioni e delusio-ni non rappresentache la punta dell’i-

parare tecnicamente i nostri rappre-sentanti alle trattative, soprattutto insede aziendale, fornendo loro gli stru-menti e le conoscenze di base. I corsifinora organizzati nelle regioni delnord, del centro e del sud Italia hannoregistrato una buona presenza di par-tecipanti, motivati ed entusiasti per l’i-niziativa, la qualcosa lascia ben spe-rare per il futuro della Cimop, anchein nell’ottica del naturale ricambiogenerazionale della dirigenza sinda-cale.In perfetta aderenza con la linea poli-tica delineata dal Congresso diNapoli, di tre anni fa, abbiamo apertoil dialogo con le altre associazioni sin-dacali mediche, confrontandoci conesse alla pari, senza alcun tipo disudditanza, ricercando e trovando, inacuni casi, delle vere e proprie intese,come attestato dalle relazioni interve-nute con la CIMO ed altri sindacatipubblici.Abbiamo sempre difeso l’autonomia ela rappresen-

tatività della Cimop, dagli attacchi dialtri sindacati, storicamente e cultural-mente ostili al privato, come è acca-duto nella vertenza con laFederazione Medici aderente allaUIL, che ha visto respingere dalGiudice del Lavoro il ricorso da essaproposto, ed accogliere invece le tesiavanzate dalla Cimop. Infine, il riconoscimento del ruolomedico resta sempre un obbiettivoprioritario ed irrinunciabile dellanostra linea sindacale, ma non puòprescindere dall’intervento legislativoin materia, ed è proprio su questofronte che abbiamo registrato ancorauna volta il disinteresse dei politici, aldi là dello schieramento di apparte-nenza. Nel corso degli anni abbiamoinondato il Ministero della Salute difiumi di documenti, sostenendo argo-mentazioni talvolta anche sul pianosquisitamente giuridico, ma nessunodei ministri che si sono avvicendati (esono stati talmente tanti che non liricordo tutti), al di là della formalitàdell’incontro e delle dichiarazioni dicircostanza, ha avuto la sensibilità diprendere a cuore realmente le nostrerichieste.

Ma noi non ci siamo ancora arresied abbiamo inviato la richiesta

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Ill.mo Sig. Ministro,A nome del Consiglio DirettivoNazionale e dell’interaConfederazione, da me rappre-sentata, Le esprimo le più vivecongratulazioni per l’alto incaricoal quale è stata chiamata e per laconnotazione che ha voluto impri-mere al Suo Dicastero, sin dall’in-sediamento, focalizzando la Suaattenzione sugli operatori dellaSanità.Nel contempo, nel manifestarLe lanostra disponibilità a collaborarecon il Suo Dicastero, Le chiedo unincontro finalizzato all’approfondi-mento di alcune problematicheche sono peculiari del compartodell’ Ospedalità Privata accredita-ta, in primo luogo la precarietàlavorativa legata all’eccessivoricorso a contratti atipici per i

medici delle case di cura.Tale esigenza è dettata dall’accreditamentodefinitivo, in corso, delle Istituzioni Sanitarie,che per quanto attiene le Case di Cura in par-ticolare, a nostro avviso non può prescindereda una chiara definizione normativa dellepiante organiche e dello stato giuridico deimedici che in esse esercitano la propria pro-fessione.Pur comprendendo l’enorme impegno che ilMinistero comporta, confido nella Sua atten-zione e sensibilità, e pertanto resto in attesadi una Sua cortese convocazione.Distinti saluti

Il Segretario Nazionaledott. Fausto Campanozzi

ceberg del percorso da tempo intra-preso da un gruppo di persone che hacreduto inizialmente nella realizzazio-ne di un sogno, diventato poi nell’arcodi un trentennio un progetto condivisoda tutto il popolo dei medici ospeda-lieri privati, che non sono mai stati figlidi un Dio minore, ed ora ne sono con-sapevoli, ed a ragione rivendicanogiustizia.Ed ora non ci resta che muoverci allavolta di Brescia.

La lettera di congratulazioni al ministro Turco: “Ma è necessario un incontro”

Il ministro della SaluteLivia Turco e (a sinistra)

due momenti delCongresso Cimop di

Taormina.

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L’INTERVISTA

E’dichiarata volontà delMinistero della Salutedell’attuale Governo di

potenziare la Sanità pubblica. Apagare il prezzo più alto saràquella privata?Il Governo ha il compito di miglio-rare la Sanità pubblica ma non perquesto non è nelle intenzioni delGoverno di migliorare anche laSanità privata. Vogliamo migliorarela Sanità, sia quella pubblica chequella privata. Non c’è nessunprezzo che quella privata debbapagare anzi, noi vogliamo sempli-cemente che funzioni meglio.Questo è nell’intento del Governo.Il suo disegno di legge sull’equi-parazione dei medici dell’ospe-dalità privata con quelli del pub-

blico è rimasto nel cassetto oalla luce del suo incarico a sot-tosegretario ha acquisito valen-za di progetto governativo?Il mio disegno di legge prevede diequiparare i medici dipendentidelle strutture private accreditate aquelli del settore pubblico, perlo-meno sotto il profilo dei titoli. Mispiego: se un medico si presentaad un concorso ospedaliero diqualsiasi tipo l’anzianità di questomedico deve avere la stessavalenza sia essa derivante da atti-vità in struttura pubblica che accre-ditata. Ora il Governo vuole far sìche anche per le assunzioni nellestrutture accreditate si seguano glistessi criteri delle strutture pubbli-che, cioè che le assunzioni debba-

“Pubblico & privatoPer me pari son”Intervista a tutto campo al sottosegretario alministero della Salute, Antonio Gaglione.Il futuro della sanità privata nelle intenzionidel governo e soprattutto di chi opera intrincea. Eccellenza, emergenza-urgenza erispetto delle regole, le priorità.

“In Italia troppiricoveri impropri”Tra il 25 e al 30% dei ricoveri inospedale, si rivela improprio ecostano al Servizio SanitarioNazionale 11 miliardi di euro. Lo hadetto il sottosegretario alla Salute,Antonio Gaglione, alla terzaSettimana Europea delloScompenso Cardiaco, organizzatadal gruppo di studio Shape edall'ANMCO, l'associazione nazio-nale dei medici ospedalieri.'Lo scompenso cardiaco rappre-senta una grande sfida perche' siriscontra una bassa percezione deisuoi rischi e una scarsa attenzionealla prevenzione. Molti dei fattori dirischio sono legati a stili di vita pocoadeguati' ha aggiunto il sottosegre-tario.Nel commentare i dati sulla ristrettapercentuale di italiani che sannodefinire lo scompenso (solo il 2%),Gaglione ha sottolineato l'inade-guatezza della prevenzione e lanecessita' di una maggiore informa-zione ai cittadini.'Barnard diceva che se si fossededicato alla prevenzione invece disalvare 150 persone, ne avrebbesalvate milioni', ha osservatoGaglione, sottolineando l'urgenzadi incentivare soprattutto la conti-nuita' assistenziale e la medicinadel territorio.

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L’INTERVISTA

no avvenire attraverso meccanismiconcorsuali. E’ intenzione, in prati-ca, mettere in atto tutti gli strumentiin modo da equiparare le strutturepubbliche a quelle private, per titolie per modalità d’assunzione. Cosa si intende per finan-ziamento virtuoso inSanità e quale sarà lapiattaforma delPatto sulla salutecon le regioniche dovrebbescongiurare ildisavanzodellaspesasanita-ria?E’ bel-lissimoquestoconcet-to difinanziamento vir-tuoso. Per finanziamento virtuososi intende un finanziamento chemigliori la Sanità, in contrapposizio-ne ad un finanziamento che vada arimpinguare le stive degli sprechi.Per quanto concerne il patto con leRegioni noi dobbiamo fare in modoche i soldi non vadano dissipati eanzi vengano utilizzati per migliora-re i servizi, la loro qualità, facendoin modo che ci sia minor assistenzaospedaliera e più assistenza territo-riale per servire meglio il cittadinoad un costo inferiore.Per quanto riguarda quelle regioniche hanno sforato nel patto di sta-

Antonio Gaglione è nato a Latiano (Brindisi) il 12 agosto 1953. Dopo la lau-rea in Medicina e Chirurgia si è specializzato in Cardiologia e Chirurgiadello Sport. Vive tra Latiano, Bari e Roma. Ha completato la sua preparazio-ne professionale in numerosi centri nazionali e, successivamente, ha rea-lizzato a Bari il primo servizio di cardiologia interventistica in Puglia, che èattualmente uno dei primi centri in Italia. E' professore associato di cardio-logia nella facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Foggia e diCardiologia dello sport nella facoltà di Scienze Motorie. Al suo attivo, 178pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali.Molto intensa la sua attività politica: nel 2001 fu eletto senatore nel collegio12 Francavilla-Mesagne-Manduria, come indipendente nelle liste dell'Ulivo.Nel 2006 ha confermato il suo seggio al Senato nello stesso collegio. Dal17 maggio è sottosegretario alla Salute nel governo Prodi.

Chirurgo cardiologo con la passione della politica

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L’INTERVISTA

bilità non credo che si debba parla-re di sperpero, di cattiva gestione.La cattiva economia in Sanità dialcune regioni è dettata da ragionistoriche. L’assistenza ospedalieraha una percentuale elevata in quasitutte le regioni d’Italia. E’ pur veroche alcune regioni sono riuscite arazionalizzare la spesa, ma è unprocesso che ha interessato solo lepiù brave. Ora dobbiamo fare inmodo che questa proporzione diuna maggiore assistenza territorialee di una minore assistenza ospeda-liera sia perseguita in tutte le regio-ni italiane. Solo così facendo ridur-remo la spesa e miglioreremo l’as-sistenza.La Cimop chiede il rispetto delleregole in Sanità. Questo governoè al lavoro per garantire diritti edoveri nel rapporto aziendaospedaliera-medico?Sicuramente il governo chiederàall’ospedalità privata il rispetto delleregole sia per quanto concernel’assunzione dei medici sia perquanto concerne il trattamento eco-nomico. Ci sono altre cose che noichiediamo, e dobbiamo dire che la

Sanità privata ha dimostrato grandecapacità di adattamento, e sono leprestazioni d’eccellenza, l’alta spe-cialità e doversi farsi carico anchedell’emergenza-urgenza.Se è vero, come lei sostiene, chel’ospedalità privata abbia intra-preso il cammino virtuoso dellaprestazione d’eccellenza, cosaintende fare il governo per incen-tivare questo processo e nellostesso tempo garantire i mediciche hanno scelto di operare nelprivato e che spesso sono sotto-pagati e sfruttati?Come le dicevo è nostro intendi-mento che la Sanità privata si fac-cia carico dell’alta specialità e del-l’emergenza-urgenza. Questo vuolecomplementare alle prestazioni for-nite dal servizio pubblico. Territorioper territorio ci può essere benissi-mo un equilibrio fra le diverse strut-ture facendo un programma delleprestazioni necessarie per i cittadi-ni. Noi vogliamo che non sia piùcome una volta quando la sanitàprivata era sinonimo di geriatria mala Sanità privata deve fornire anchequelle prestazioni costose che ser-

vono ai cittadini, compresa l’emer-genza-urgenza. Se così sarà èchiaro che i medici dipendenti dellestrutture private debbano essereequiparati a quelli del pubblico, eli-minando il precariato che non forni-sce garanzia alcuna per il profes-sionista.Anche nella sanità privata cisono figli e figliocci. Alcune spe-cializzazioni brillano per ricono-scimenti ed emolumenti, altresoffrono il disagio di non esseregiustamente considerate. Ha inmente qualche progetto perporre fine a questo difetto diperequazione?Non direi che ci siano figli e figlioc-ci. C’è una buona sanità privata ec’è una cattiva sanità privata, non èun segreto ma è un male combatti-bile. Dobbiamo riconoscere cheaccanto alla Sanità privata chepensa solo al business c’è anche laSanità privata che pensa a presta-zioni d’eccellenza e ce ne sonodiversi esempi in tutta Italia. Noiauspichiamo che tutta la Sanità pri-vata si adegui a quella “buona”.

Roberto Violante

Scuole di specializzazioneUn’errata corrigeRingraziamo il dottor Giovanni Poles per la segna-zione dell’errore riportato nel notiziario di giugno2006: il testo corretto del secondo capoverso dipagina 20 è: “...riconosceva il diritto di ammissionein soprannumero alle scuole di specializzazione aisoli medici dipendenti di strutture pubbliche e nonai medici dipendenti di strutture private accreditate(facenti quindi parte del S.S.N.)...”

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LA POSTA

Gentile Segretario Nazionale,chi Le scrive è un medico che fra glialtri incarichi ricopre il ruolo diGuardia Medica interna in alcunecase di cura private accreditate, aregime libero-professionale.Vorrei farLe arrivare il sentimento disdegno, umiliazione professionale erabbia per il trattamento economicoche ci viene riservato: ci troviamo adessere remunerati nella stragrandemaggioranza dei casi meno di unaColf o di un giardiniere, ed oltretuttosiamo noi a coprire i turni festivi,comprese le grandi festività come il25 dicembre, il Capodanno, Pasquaed il 15 agosto.E’ vergognosa la remunerazione perle nostre prestazioni professionali, eLe parlo a nome di una moltitudine dicolleghi che si trovano nella stessasituazione all’interno di una moltitudi-ne di case di cura.L’accordo collettivo nazionale per laregolamentazione del rapporto dilavoro libero professionale dei medicinelle istituzioni sanitarie private con-venzionate e/o accreditate ancoraattualmente in vigore è datato 16maggio 1997! In questi nove anniintercorsi i nostri compensi non sonostati certo adeguati al crescentecosto della vita, tanto meno alle con-seguenze derivanti dal passaggiovalutario dalla lira all’euro! Insomma,un infermiere professionale a regimelibero-professionale ha un guadagno

orario spesso doppio del nostro, ecomunque sempre maggiore.Manchiamo di una tutela che difendala nostra dignità professionale, per-ché di questo si tratta.Invochiamo quindi un pronto interes-samento da parte vostra, perché unrinnovo dell’accordo nazionale sanci-sca un tariffario minimo adeguato edignitoso.Sperando in una vs. celere ed indi-spensabile attivazione, porgo cordialisaluti

Lettera firmataAlessandria, 5 luglio 2006

Cara collega,la Tua lettera rappresenta l’ennesimadenuncia sulla condizione dei medicicosiddetti a rapporto libero professio-nale, e francamente non mi sembrameritevole di alcun ulteriore com-mento, oltre quelli da te già espressi.Mi corre l’obbligo di fare alcune pre-cisazioni. L’accordo collettivo nazio-nale del 1997, cui fai riferimento, nonè stato sottoscritto dalla cimop, chein quel preciso momento storicososteneva che l’unico rapporto dilavoro possibile in casa di cura fossequello di dipendenza. A seguito di questa posizione AIOPed ARIS sottoscrissero con l’ANAAO,sindacato pubblico, non rappresenta-tivo dei medici delle case di cura,l’accordo cui fai riferimento, e che anostro avviso è servito solo a tutela-

L’ennesima denuncia sulla condizione dei medici a rapportolibero-professionale: “Copriamo i festivi e siamo pagati meno di una colf...”

re i proprietari delle stesse, comeprevisto dalle norme sull’accredita-mento, certamente non a tutelare imedici, che da quell’accordo sonousciti mortificati e umiliati, come date stessa sottolineato.L’intervento delle successive leggi inmateria di lavoro (legge Biagi, ecc.)ci ha indotti a riconsiderare il proble-ma, comunque sempre nella convin-zione che il ricorso al rapporto liberoprofessionale per i medici dovesserappresentare uno strumento di fles-sibilità nell’organizzazione del lavoro,certamente non un escamotage perrisparmiare sulle remunerazioni esugli oneri previdenziali, a discapitodel professionista.Siamo fortemente convinti che laflessibilità sia uno strumento indi-spensabile oggi nel mondo del lavo-ro, non ci sta bene quando essaviene confusa con la precarietà ocon lo sfruttamento.E’ da parecchi mesi che abbiamochiesto alle parti datoriali di essereascoltati per avviare un confronto suquesto argomento, che come haiben intuito ci sta molto a cuore, maevidentemente le tesi da noi soste-nute sull’argomento, anche dallepagine di questo giornale, non lihanno finora incoraggiati a convocar-ci.Nel frattempo i medici a rapportolibero-professionale continuano adaderire alla Cimop.

Fausto Campanozzi

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CORSI DI FORMAZIONE SINDACALE

La recente esperienza che abbiamo matu-rato con i corsi di formazione sindacaleorganizzati dalla CIMOP per i nostri

Rappresentanti Sindacali sul tema dei sistemiincentivanti, ci spinge oggi a pensare che laformazione dei propri Dirigenti eRappresentanti Sindacali sia davvero l’ele-mento qualificante che la nostraOrganizzazione Sindacale può mettere in campo.Molte volte infatti, attraverso i contatti che riusciamo adavere con le periferie, grazie alla partecipazione alleassemblee regionali e provinciali alle quali siamo invitati apartecipare in qualità di Dirigenti Nazionali, ci rendiamoconto che esistono discrete lacune nella conoscenza degliargomenti fondamentali nello svolgimento dell’attività sin-dacale. E’ chiaro che non si vuole colpevolizzare nessuno, anzibisogna sempre dire grazie a chi si offre per svolgere ildelicatissimo compito di rappresentanza della categoria.Oggi però ci rendiamo conto che dobbiamo dare fondo atutte le risorse di cui disponiamo per mettere a disposizio-ne di quei temerari che accettano tale onere di rappresen-tanza gli strumenti idonei per poter contrastare con ade-

guata preparazione le parti datoriali. Nessuno di noi infat-ti ha mai pensato di fare dell’attività sindacale la propriaprofessione. Siamo medici e tali vogliamo rimanere. Ma quando cisediamo ad un tavolo, in rappresentanza di altri colleghi,avendo di fronte chi non dorme la notte pensando a comepoter trarre il massimo vantaggio dal nostro lavoro, è evi-dente che dobbiamo essere preparati!Ed allora, proseguendo il cammino intrapreso con l’orga-nizzazione dei corsi sui sistemi incentivanti, a mio parereè necessario affrontare tutta una serie di argomenti chesono indispensabili per poter svolgere appieno le funzionidi Rappresentante Sindacale. Sarà quindi necessarioorganizzare corsi di base sui diritti sindacali, sulla norma-tiva in tema di lavoro, sulla conoscenza del nostro CCNL,

Quando il gioco si fa duro...Luca PutignanoSegretario amministrativonazionale Cimop

...i duri cominciano a giocare(e soprattutto a formarsi)

Sarà necessario organizzarecorsi di base sui dirittisindacali, sulla normativa intema di lavoro, sullaconoscenza del nostro CCNL,in tema di igiene e sicurezza dellavoro, affrontandoil non risolto argomento deisistemi incentivanti

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CORSI DI FORMAZIONE SINDACALE

sulla normativa in tema di igiene e sicurezza del lavoro,continuando anche ad affrontare il non risolto argomentodei sistemi incentivanti. Tutto questo solo per iniziare perché io ritengo che cisiano ancora molti altri argomenti da poter mettere incampo, nei quali la nostra Organizzazione Sindacale devepoter dire la sua, attraverso proprio una adeguata prepa-razione dei suoi dirigenti e rappresentanti sindacali.Mi riferisco ad argomenti quali la comunicazione sui luo-ghi di lavoro, la leadership, il mobbing, il governo clinico eil corretto utilizzo delle risorse.Non vorrei però allargarmi troppo e quindi ritorno con ipiedi per terra per affrontare il banale argomento dellerisorse che abbiamo a disposizione. E’ chiaro che nonsolo non sono illimitate, ma che addirittura, oserei dire,

sono scarsine. Dobbiamo quindi pensare di realizzare nonsolo una buona organizzazione degli eventi formativi, masoprattutto una ottimizzazione della partecipazione deinostri rappresentanti, attraverso anche una sorta di “pre-cettazione” degli stessi, al fine di non dover più volte ripe-tere gli stessi argomenti, con notevole dispendio di ener-gie. E’ allo studio anche la possibilità di ottenere creditiECM per la partecipazione ai nostri corsi. Tutte le forme disponsorizzazione lecite e possibili saranno attentamenteprese in considerazione nell’organizzazione degli eventiformativi. Sarà infine meglio curata l’informazione sullosvolgimento di tali eventi.Solo così saremo in grado di realizzare questo nostro pro-gramma di formazione permanente dei rappresentantisindacali.

Già con primo provvedimento(DGR 1843/05) la regioneCampania, nel tentativo di porre inessere manovre correttive per ilcontenimento della spesa sanitariaaveva imposto al settoredell'Ospedalità privata accreditatail taglio più elevato di tutto il com-parto, pari a circa il 27% in treanni, con gravi ripercussioni per laproduttività , la qualità del servizioe, non ultima, l'occupazione delsettore con poco risparmio per ilsistema sanitario regionale.A ciò aggiungansi gli ingenti creditiche le struttura sanitarie campanevantano nei confronti dellaRegione ( in alcuni casi fino a 18mensilità arretrate ) che più voltehanno fatto temere per la tenuta

dell'intero settore. Da sottolineareche la Sanità Privata accreditata inCampania copre da sola circa il30% di tutte le prestazioni concosti nettamente competitivi rispet-to al Servizio Pubblico.Tutto ciò haportato a creare da parte delleAssociazioni Datoriali la costituzio-ne di una cosiddetta Unità di crisiper gestire il “drammatico momen-to che sta attraversando la SanitàCampana”. Il tutto, però, si è tra-dotto in un'emanazione di “ preav-viso di stato di crisi e conseguenterisoluzione di rapporti di lavoro”che molte strutture hanno giàinviato ai propri dipendenti (medicie paramedici). La risposta dellaDirigenza Cimop si è concretitizza-ta in questi giorni con l'avvio di

tavoli di lavoro congiunti con i sin-dacati paramedici, nonché richie-sta urgente di incontri nelle sediistituzionali opportune. Nel frattem-po…i medici sono in pre-licenzia-mento.!!!

I tagli di Bassolino, risparmi zeroe i medici in pre-licenziamento

Il presidente della Regione Campania,Antonio Bassolino. Nella pagina di sinistra,

una manifestazione studentesca nel ‘68a sostegno del movimento dei lavoratori.

DALLA SEGRETERIA CIMOP CAMPANIA

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IL CONGRESSO SICOOP A BARI

Appuntamento di rilievo per la Società Italiana di ChirurgiaOrtopedica dell’Ospedalità Privata. I suoi associati, a finesettembre, s’incontrano a Bari nel corso del proprio VII

Congresso nazionale, per dibattere le tematiche più controversedella propria disciplina. Come è noto la Sicoop è un’associazio-ne abbastanza giovane ispirata dal prof. Pasquale Lasagna,vero luminare della medicina italiana e cuore pulsante dellaSocietà Ortopedica. Dopo Roma, Latina e Milano il congressoSicoop, diventato itinerante, è approdato a Bari, a testimonian-za dell’impegno profuso dal dott. Michele Capozzi,Responsabile Ortopedia dell’Osp. Privato Accreditato SantaMaria Bari, Consigliere Nazionale Sicoop e delegato regiona-le della Società Italiana Ortoscopia (SIA) che presto dovrebbeassurgere all’incarico di presidente della Sicoop, dopo essernestato uno dei soci fondatori.Dott. Capozzi, i congressi Sicoop hanno una particolaritànota ai suoi associati ma che val la pena far conoscerea tutti i colleghi.La singolarità dei congressi itineranti Sicoop è nel fattoche, pur affrontando tematiche giàdiffusamente trattate, si potreb-be dire “comuni”, e quindi facen-do il punto sullo stato dell’artedella chirurgia ortopedica, ven-gono celebrati dando ampiorespiro al confronto, al dibattito,piuttosto che all’autocelebrazione di chirelaziona. Si tratta di una sorta di revisio-ne. Il tema di quest’anno.“Controversie nella chirurgia protesica dell’an-ca, del ginocchio e della spalla” – il tema dellatre gioni barese – è la singolare proposta congres-

“Dibattiti? No, graziepreferiamo gli scontri...”

CHIRURGIA ORTOPEDICA

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colleghi del pubbli-co, diversa è se laquestione vieneaffrontata sotto ilprofilo sindacale. Sindacalmente parlando, un chirurgoortopedico che opera nell’ospedalità privata non può chesentirsi penalizzato perché a fronte di tanta sanità che rie-sce a dare alla popolazione non corrisponde un equocompenso, non c’è congruità. Spesso per poter incideresulla quantità, o quando siamo costretti a operare perdovere, o anche sull’onda dell’entusiasmo, superiamo digran lunga le ore di servizio, e questo sacrificio non civiene riconosciuto.L’apertura del congresso è dedicata alla comunicazio-ne, come mai?Paradossalmente la quantità di successo che oggi un chi-rurgo può capitalizzare è direttamente proporzionale allaquantità di comunicazione che riesce a stabilire con lapopolazione, con i pazienti. Tanto per quantità di informa-zioni quanto per approccio con il paziente. Gli psichiatriScardicchio e Antonucci nell’ambito del congresso di Barigestiranno la prima tavola rotonda su questa tematica. Siparlerà del modo di creare un nuovo approccio con ilpaziente, dove il dialogo diventa fondamentale e significa-tivo per il conseguimento del successo e come l’interven-to, quando non fosse coronato da successo, come puòaccadere, debba essere confortato dal rapporto tra medi-co e paziente, dal dialogo, e non da un’insanabile fratturache spesso e volentieri, proprio nel nostro settore, sfocianel contenzioso legale della richiesta di risarcimentodanni, e questo solo per un difetto di comunicazione.

suale di Bari. Non ci saranno le solite relazioni seguite daldibattito o dal question time. I lavori sono suddivisi in ses-sioni tra tavole rotonde e confronti, condotti con cinque osei “discussori” italiani che affrontano temi controversi,alcuni chiariti altri in evoluzione, e nel corso di questieventi è possibile mettere in luce e dibattere, le tesi delricercatore di Udine con quelle del chirurgo di Palermo ecosì via.Che genere di controversie verranno trattate?La chirurgia protesica attraversa una fase di grande revi-sione sospinta dalla navigazione, dall’utilizzo del compu-ter in sala operatoria, e dall’avvento della chirurgia“miniinvasiva”, PSS, la chirurgia del risparmio, la chirurgiaprotesica dove si cerca di evitare grandi incisioni, grandisacrifici di osso, sofferenze vascolari, neurologiche, com-plicanze. Su questo ed altro ancora si incentreranno idibattiti congressuali.Una sessione del congresso è dedicata agli espertistranieri, prevalentemente di origine europea…Oggi, in a tal proposito, possiamo dire di disporre, soprat-tutto nella chirurgia dell’anca, della spalla, e del ginocchioin Europa, di eminenti individualità. Sarà un bel dialogare.Pubblico e privato anche in questo settore tanta riva-lità.La chirurgia protesica nell’ospedalità privata è un passoavanti rispetto a quella pubblica. Lo è innanzitutto pernumeri, ed è noto che la chirurgia d’eccellenza è fatta sìdi qualità ma soprattutto di quantità. Lì dove il chirurgo rie-sce a mettere più volte in pratica la propria tecnica lì è chesi attua la miglior medicina, la miglior pratica. Un conto èapplicare una tecnica su dieci casi, un conto è poterlo faresu cento casi in una settimana. Tutto questo comporta,ovviamente, una certa celerità d’intervento, richiede unacerta progressione, va fatto con perizia ed intelligenza equesto oggi avviene meglio nell’ospedalità privata ed èquesto il motivo per cui si vedono confluire nel privatomolte note figure professionali universitarie che primaoperavano esclusivamente nelle strutture pubbliche. Conloro sta confluendo nell’ospedalità privata anche tutto quelbagaglio culturale e scientifico che prima era di retaggioesclusivo del mondo universitario e che oggi, in virtù dellepolitiche dell’ospedalità privata, unitamente all’irrefrenabi-le processo di globalizzazione del sapere e quindi dellamedicina. Tutto questo, ovviamente, va a vantaggio delcittadino, del suo diritto alla salute, e in senso avverso aiviaggi della speranza, vicini o d’oltralpe, alle chilometricheliste d’attesa.Essere un chirurgo ortopedico di una struttura priva-ta comporta limitazioni?Nessuna sostanziale differenza professionale rispetto ai

IL CONGRESSO SICOOP A BARI

Michele Capozzi(a sinistra)ResponsabileOrtopedia dell’Osp. PrivatoAccreditato Santa Maria BariConsigliereNazionale SicoopDelegato regiona-le Società ItalianaOrtoscopia (SIA)www.nazionalesi-coop2006.com

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E’tempo di “oroscopo” per lasanità italiana nella imminen-za della legge finanziaria per

il 2007.E senza dubbio vi sarà in que-sta legge, come accade ogni anno,qualche provvedimento sulla sanità,una materia sempre al centro di atten-zioni e discussioni, spesso anchestrumentali.Nell’ attesa della Finanziaria abbiamodi fronte il “quadro” della sanità nelleregioni italiane, alcune delle qualihanno “ sforato” il tetto del loro bilan-cio sanitario e sono di fronte all’opzione di dover aumentare le impo-ste regionali, come previsto dalla

legge finanziaria del 2006, ovvero diristrutturare e rivedere profondamen-te la loro organizzazione sanitaria conil “placet” del governo.In quest’ ultimocaso è facile prevedere la possibilitàdi tagli e limitazioni ai servizi sanitari.Proprio al “centro” delle problemati-che in parola, è sempre “in primopiano” la ristrutturazione o riorganiz-zazione dell’ assistenza ospedaliera edelle relative strutture, che alla fin finesignifica sostanzialmente riduzione diposti-letto. Problema serio sul quale si visualizzala percentuale di posti-letto per acuti eper la riabilitazione, percentuale che

non è dato sapere con certezza inquali e quante regioni sia stata rag-giunta.Sta di fatto che quando si parla di“risparmi” sulla spesa sanitaria si va afinire su possibili riduzioni di posti-letto ospedalieri e su controlli piùaccurati sulle prescrizioni di farmaci.Sono queste, del resto, le componen-ti essenziali e primarie dell’ assisten-za sanitaria e che condizionano note-volmente i bilanci sanitari.Comunque non bisogna dimenticareche gli “occhi” del governo, soprattut-to quelli dei ministri economici, sonosempre puntati sulla sanità, la quale,

L’oroscopodellasanità

L’APPROFONDIMENTO

Nell’ attesa della Finanziariaabbiamo di fronte il “quadro”della sanità nelle regioniitaliane, alcune delle qualihanno “ sforato” il tetto del lorobilancio destinato alla salute

Raffaele Bernardinidirettore responsabiledel Notiziario Cimop

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in un sistema come quello italiano,hauna spesa indubbiamente elevata,ma che va riferita alla complessitàdell’ organizzazione sanitaria, a certieccessi di tipo burocratico, alla quan-tià e qualità dei servizi disponibili edelle prestazioni che vengono eroga-te a tutti i cittadini italiani, ai quali sisono aggiunti tutti gli extracomunitaripresenti nel nostro Paese a vario tito-lo con relativo diritto all’ assistenzasanitaria.Peraltro in un moderno ed efficientesistema sanitario, quale vuole essereil nostro, che è ben considerato alivello internazionale e dalla stessaOrganizzazione mondiale dellasanità, occorre tener presente l’ evo-luzione dei tempi, della medicina,degli aggiornamente ed innovazionetecnologici che, se portano migliora-menti anche “eccellenti” all’ assisten-za sanitaria, si ripercuotono sullaentità della spesa.Se vogliamo avereun rapporto ottimale costo-beneficio,bisogna convincersi sulla “ineluttabi-lità” di un progressivo e fisiologico

aumento della spesa sanitaria.E’ evidente che eventuali ristruttura-zioni o riorganizzazioni di servizi sani-tari sono sempre auspicabili, se razio-nalmente elaborate e decise, a condi-zione che non siano rivolte soltantoalla riduzione della spesa, bensìanche alla “ottimizzazione” dei servizie delle prestazioni per renderli sem-pre più adeguati alle crescenti esei-genze di salute dei cittadini.Indubbiamente è rilevante il problemadell’ assistenza ospedaliera e deicosti che comporta ed è un problemache riguarda, ovviamente,strutturepubbliche e private. Vi sono quindicoinvolte anche le Case di cura, chesono una componente rilevante delnostro sistema ospedaliero e chehanno acquisito, sempre di più e

meglio, intrinseche caratteristiche diun vero e proprio “servizio pubblico”.Ed è proprio per questo che occorrerespingere e contestare con fermezzaidee o proposte di riduzione di posti-letto che riguardino soltanto, sic etsimpliciter, le Case di cura accredita-te. Non è giusto, non è logico e non ècorretto, vorremmo dire “ politicallycorrect”.

La valutazione di eventuali ristruttura-zioni deve quindi riguardare tutto l’assetto organizzativo dell’ assistenzaospedaliera, tenendo conto anche del“diritto” del cittadino alla libertà discelta della struttura nella quale vuolecurarsi.Nella situazione delineata vi è ancheil sempre attualissimo “discorso” dellaqualità dell’ assistenza sanitaria e diquella ospedaliera in particolare, pro-blema apertissimo e che riguardatutte le strutture di ricovero e cura. L’efficienza delle strutture, la tutela otti-male della salute passa attraverso laqualità dei servizi e delle prestazioni ela professionalità degli operatori sani-tari che in tali strutture lavorano.Ed è questo un tema delicato, cheriguarda anche ed ovviamente leCase di cura, sul quale la CIMOP sibatte da lungo tempo con costanza esensibilità, ma che non ha trovato tut-tora validi riscontri presso le organiz-zazioni datoriali AIOP ed ARIS, il cuiinteresse è tutto rivolto ,in sostanza, avalutazioni meramente economiche,seppure pienamente legittime.Occorre tener presenti le esigenze disalute dei cittadini, molti dei quali sirivolgono proprio alle Case di cura,ma anche quelle professionali di tuttigli operatori che in esse lavorano.Esigenze che rispondono, last but notleast, agli stessi interessi delle Case

L’APPROFONDIMENTO

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Come d’autunnoMassimiani, medico e artista

Si è recentemente conclusa l’esposizione fotografica“Come d’Autunno” del medico-artista di AvezzanoAntonio Massimiani, da oltre vent’anni artista e ricercato-re iconografico di pregevole ispirazione.Quasi pronte le immagini dell’allestimentoeffettuato all’interno della mostra, e fruttodell’elaborazione di un progetto durato dueanni, dal 2004 al 2006, allestimento che haraccolto positivi riscontri critici confortati dauna notevole affluenza di pubblico. Dal1995 al 1998 ad Avezzano, si dedica aduna ricerca iconografica su tematiche silo-niane: la vita, la terra, i contadini. Il lavoroculmina con la mostra presso il CentroStudi Siloniani di Pescina dal titolo “Questoil ricordo”. Nel 1998 l’AmministrazioneProvinciale di L’Aquila pubblica il libro dal

titolo: “Questo il ricordo, questo il ricordo o questo forse ilsogno”.Ricca la biografia recente di questo medico-artista. Nel

2002 porta a termine uno studio sull’artereligiosa nel territorio del Comune diOrtona dei Marsi. Nel 2003 ad Avezzano,partecipa alla “Ricognizione dell’ArteVisiva nell’area Marsa”, rassegna dellefigure e delle tendenze artistiche operantinel territorio organizzata dal Comune. Nel2004 viene pubblicato il libro dal titolo “Lechiese nel territorio di Ortona dei Marsi” acura dell’Amministrazione Comunale diOrtona dei Marsi. Dal 2004 al 2006 lavoraalla realizzazione del progetto “Come d’au-tunno”, esponendolo nella Galleria ex ProLoco ad Avezzano..

LA RECENSIONE

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di cura stesse se vogliono “tenere ilpasso” con le citate esigenze dellaloro qualità.E’ indispensabile che le organizzazio-ni datoriali tengano ben presenti leesigenze delineate e che determininonei tempi consentiti, ma che sono“indifferibili”, decisioni che apportinoinnovazioni organizzative e tecnologi-che non disgiunte da una attenta con-siderazione di valorizzare ed incre-mentare le “risorse umane” presentinelle strutture, a partire dal personalemedico che, con abnegazione e pro-fessionalità, contribuisce al migliora-mento qualitativo delle prestazioni econtrasta pragmaticamente talunepersistenti “avversioni ideologiche” alcosiddetto “privato”, pur se sostan-zialmente è un “privato” che si dedicacompiutamente e responsabilmentead un “servizio pubblico”, del quale

sente di esserne una importante com-ponente.Siamo dunque di fronte ad un “oro-scopo” sulla sanità per il prossimoanno con l’ auspicio che si tragganoda esso previsioni ed indicazioni posi-tive per la salute della sanità italianae per gli interessi dei cittadini.In taleprevisioni è sperabile che vi sianoprecise indicazioni per le organizza-zioni datoriali citate perché investanodi più non soltanto sotto l’ aspetto tec-nologico, ma anche nel considerare l’aspetto essenziale delle “risorseumane” determinante per raggiunge-re un’ assistenza sanitaria ottimale edanche ampiamente “umanizzata”.In caso contrario, la situazionepotrebbe complicarsi ed offrire un’al-tra arma a coloro che in ogni modovogliono contrastare il “privato”,anche quello non-profit, limitando il

diritto di libera scelta del cittadino eviolando, di fatto, il “rapporto parita-rio” tra strutture pubbliche e private,

introdotto e confer-mato da leggi tutto-

ra vigenti e pienamente valide,ma che “qualcuno” cerca didimenticare e contrastare.

L’oroscopo della sanità

Riflessioni sulla precarietà dellacondizione umanaovvero (con) vivere con la morteGalleria ex Pro-Locovia Corradini, Avezzanoluglio 2006

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C.I.M.O.P.FEDERAZIONE REGIONALE......................................................................................

SCHEDA DI ADESIONE E DELEGA

Il Dott. .............................................................................................................................................

nato a................................................................................................il ............................................

Indirizzo: Località (c.a.p.)..................................................................................................................

Via ................................................................................................................n. ..............................

operante presso la Casa di Cura ......................................................................................................

sita in .......................................................................con qualifica.....................................................

Specializzazione in............................................................................................................................

in regime di lavoro dipendente

in regime di lavoro libero professionale coordinato e continuativo

ADERISCE ALLA CIMOP E AUTORIZZA

l’amministrazione ad effettuare sulla propria retribuzione una trattenuta mensile in favore della CIMOPstessa e nella misura che annualmente sarà comunicata. Il sottoscritto/a dichiara che la presente delega:

1) ha efficacia dal mese di firma in calce2) ha validità annuale3) si intende tacitamente rinnovata anno per anno4) potrà essere dallo stesso revocata entro il 31 ottobre, affinchè cessi agli effetti a partire dal 1 gen-naio dell’anno successivo, con comunicazione scritta inviata all’amministrazione della casa di cura edalla CIMOP.

IN FEDE

..........................................................(firma leggibile)

Data...........................................

Si prega di scrivere a macchina o in stampatello.

tempo pieno

tempo definito

part time a....................................ore

PER ADERIRE ALLA CIMOP

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