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Lo Zaino Notiziario della sezione del CAI di Cittadella, fondata nel 1927 Ottobre 2006 L’appuntamento annuale dedicato alle libagioni ed al divertimento si svolgerà quest’anno nella Malga Val Vecia, sul Monte Grappa, facilmente raggiungibile in auto dalla località Pian dea Bala. Si consiglia di percorrere la strada di Campocroce fino all’incrocio con la strada di arroccamento, svoltando a destra fino a raggiungere Pian dea Bala (indicazioni in loco). Su prenotazione è possibile pernottare in malga la notte tra sabato e domenica (50 posti letto). Il sabato sera sarà dedicato all’osservazione astronomica dei pianeti con telescopio. La cena del sabato e la colazione di domenica saranno concordate al momento della prenota- zione. E’ indispensabile confermare la propria par- tecipazione entro mercoledì 25 ottobre. PROGRAMMA: ore 9.30 - ritrovo in malga ore 10.00 - escursione guidata alle trincee della Grande Guerra da poco restaurate ore 13.00 - pranzo sociale, premiazioni, giochi, canti e altro. Marroni caldi e frutta secca per tutti. Proponiamo alle gentili socie di preparare una torta a loro scelta. Festa in Malga Val Vecia Domenica 29 ottobre 2006, Festa sociale del CAI Cittadella Alta Via delle Alpi Vicentine Mercoledì 15 novembre alle ore 21,00 in sede, l’alpinista vicentino Tarcisio Bellò presenta il suo ultimo libro sulla storia delle montagne di confine, da Recoaro al Grappa. [email protected] - www.caicittadella.it Le nostre Uscite 2006 Mercoledì 20 dicembre in occasione dei consueti auguri natalizi, saranno proiet- tate le foto delle escursioni 2006. I soci che dispongono di immagini interessanti sono pre- gati di con- tattare Lorenzo Tognana in sede. Corso di Ginnastica e Preparazione Fisica Generale Organizzato dal CAI con il supporto tecnico organizzativo di IdeaSport A.S.D. presso la palestra dell’I.T.I.S. “Meucci” di Cittadella (zona stadio). Inizio corsi: Martedì 3 ottobre 2006. Lezioni nei giorni di Martedì e Venerdì. Orari: 19,00 - 19,50 - 20,40 Per informazioni ed iscrizioni: prof. Paolo De Rossi 340 6763074 Stampato in proprio

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Notiziario della sezione del CAI di Cittadella,fondata nel 1927

Ottobre 2006

L’appuntamento annuale dedicato alle libagionied al divertimento si svolgerà quest’anno nellaMalga Val Vecia, sul Monte Grappa, facilmenteraggiungibile in auto dalla località Pian dea Bala.Si consiglia di percorrere la strada di Campocrocefino all’incrocio con la strada di arroccamento,svoltando a destra fino a raggiungere Pian deaBala (indicazioni in loco).Su prenotazione è possibile pernottare in malgala notte tra sabato e domenica (50 posti letto).Il sabato sera sarà dedicato all’osservazioneastronomica dei pianeti con telescopio.La cena del sabato e la colazione di domenica

saranno concordate al momento della prenota-zione.E’ indispensabile confermare la propria par-tecipazione entro mercoledì 25 ottobre.

PROGRAMMA:ore 9.30 - ritrovo in malga ore 10.00 - escursione guidata alle trincee dellaGrande Guerra da poco restaurate ore 13.00 - pranzo sociale, premiazioni, giochi,canti e altro. Marroni caldi e frutta secca per tutti.Proponiamo alle gentili socie di preparare unatorta a loro scelta.

Festa in Malga Val Vecia Domenica 29 ottobre 2006, Festa sociale del CAI Cittadella

Alta Via delle Alpi VicentineMercoledì 15 novembre alle ore 21,00

in sede, l’alpinistavicentino TarcisioBellò presenta ilsuo ultimo librosulla storia dellemontagne di confine, daRecoaro alGrappa.

[email protected] - www.caicittadella.it

Le nostre Uscite 2006 Mercoledì 20 dicembre in occasione deiconsueti auguri natalizi, saranno proiet-tate le foto delle escursioni 2006. I sociche dispongono di immagini interessanti

sono pre-gati di con-tattareLorenzoTognana insede.

Corso di Ginnastica ePreparazione Fisica Generale Organizzato dal CAI con il supporto tecnico organizzativo di IdeaSport A.S.D. presso la palestra dell’I.T.I.S. “Meucci” di Cittadella (zona stadio). Inizio corsi: Martedì 3 ottobre 2006. Lezioni nei giorni di Martedì e Venerdì. Orari: 19,00 - 19,50 - 20,40Per informazioni ed iscrizioni: prof. Paolo De Rossi 340 6763074

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Sono le sei e trenta di venerdì 2 giugno. Siparte allegramente per la visita di tre giorniall’isola di Cres nella vicina Croazia. Il termo-metro segna solo 11 gradi, temperatura quasidi fine inverno ed in cielo vagano senza metaormai da diversi giorni nuvole plumbee. Noiper scaramanzia abbiamo già inserito neinostri zaini il costume da bagno avendo anco-ra in mente le splendide baie visitate l’annoscorso ed i lunghi bagni rinfrescanti.Verso le 15 arriviamo a Cres, ma la temperatu-ra, portatasi a soli 16 gradi, ed il sole non sidecidono ad imporsi seriamente. Un improv-visato spuntino e le bottiglie di buon vino aiu-tano a sopprimere le delusioni meteo. Versosera, costretti da un ritardo per la cena, andia-mo a visitare il villaggio di Lubenice, anticavedetta romana. Sebbene in auto, procedendo

to per proteggere una delle ultime colonieeuropee di grifoni, il più grande e raro avvol-toio europeo. Percorriamo per due ore uno deitanti sentieri che attraversa boschi di roverel-la, carpinella, castagno e acero minore.Scendiamo poi verso una delle baie sottostan-ti ed improvvisamente notiamo una coppia digrifoni che ha nidificato sulla scogliera.Incuriositi dalla scritta all’entrata del paese“Beli ha quello che il mondo non ha”, dedi-chiamo un’ora alla visita del paese e dall’altodel colle su cui è arroccato, riusciamo adammirare l’incantevole mare all’orizzonte sfu-mato dalle sovrastanti nuvole.Domenica mattina ci spostiamo a VeliLussino, da dove iniziamo subito la nostraescursione. In cielo finalmente splende un belsole. Il sentiero corre spesso all’interno di

per una strada delimitata da alti muretti asecco, già si sentono i profumi intensi dellepiante aromatiche: salvia, timo e liquirizia.Sono quasi le 20.30 quando arriviamo al vil-laggio arroccato in cima alla montagna. Ciinoltriamo per le strette viuzze dove il temposembra si sia fermato all’inizio del secoloscorso. Nonostante sia già sera e soffi unafredda bora i pochi abitanti, tredici per l’esat-tezza, che all’inizio del secolo erano più dimille, sentono l’arrivo dei turisti e porgono,con molta discrezione, quanto produconodurante l’anno: vino e miele di ottima qualità.Un po’ riscaldati da qualche generoso sorso divino torniamo al ristorante per la cena.La mattina successiva in perfetta tenutaescursionistica ci spostiamo al villaggio diBeli, dove visitiamo il parco omonimo istitui-

Escursioni a Cres

Ritorno all’isola profumata di Gianni Sgarbossa

13° Congresso Accompagnatoridi Escursionismo VFGSabato 18 novembre 2006 il CAI diCittadella ospiterà l’annuale appunta-mento istituzionale degli accompa-gnatori di escursionismo del Veneto eFriuli Venezia Giulia. Il programma prevede un corso di for-mazione sul tema della responsabilitànell’accompagnamento in montagna acura dell’avv. Vincenzo Torti.

Luci e Colori dal Mondo Viaggi in bicicletta di Giorgio Brotto.Mercoledì 1 novembre ore 21.00 in sede

Serata di proiezione diapositive deiseguenti viaggi: Paesi Baltici: Estonia, Lettonia, Lituania. Spagna: Il Cammino di Santiago di

Compostela. Egitto: tra oasi e deserto.

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muretti a secco, creati dagli abitanti per divi-dere le proprietà e bonificare il terreno circo-stante. Il profumo del timo e della salvia èinebriante. Lungo il sentiero incontriamo unpiccolo agnellino. Sembra abbandonato ed amalapena, si regge sulle gambe. Tenta in ognimodo di seguirci. Chissà se la madre l’avràritrovato?Giungiamo in breve alla baia sottostante ediniziamo il periplo della penisola di Lussino.Attraversiamo le prime baie immerse nellafolta pineta. Dopo circa tre ore di cammino cifermiamo in una piccola baia dove solo pochiaudaci fanno il bagno. L’acqua è fredda, quasiparalizza il corpo man mano che ci si immer-ge, poi diventa tonificante ed in breve tempo cifa scomparire la fatica. Il panorama circostan-te è bellissimo: di fronte abbiamo un arcipela-go di isole tutte con folta vegetazione: peccatonon poterle visitare! In lontananza si scorgo-no le prime isole dell’arcipelago delleIncoronate.Verso sera arriviamo a Veli lussino, stanchi marilassati con gli occhi pieni dell’azzurro delmare, del turchese delle baie, del verde dellapineta e del profumo intenso delle piante disalvia, timo e liquirizia. Sono queste ultimesensazioni assieme alla vivacità del gruppoche continuano a scorrere nella mia menteanche oggi.

15° Concorso FotograficoNazionale sulla MontagnaIl tema dell’appuntamento biennalecon la fotografia organizzato dal CAI è “La Montagna Tra Luci e Spazi”.

L’esposizione delleopere si terrà nellaChiesa delTorresino aCittadella dal 14 al23 Ottobre 2006.

Nuovo Direttivo 2006/2007 In occasione dell’Assemblea dei socidel 29 marzo 2006 è stato rinnovato ilConsiglio Direttivo del CAI Cittadellache ora è così composto: Paolo Frison: presidente Anacleto Balasso: vicepresidente e TAM Oscar Amadio: tesseramentoGraziano Doro: notiziario Lo ZainoMassimo Favaro: alpinismo giovanileGiuseppe Lavedini: programma sociale

Gianni Liviero: coord. scuola escurs.Daniele Sartore: responsabile sedeGianni Sgarbossa: responsabile corsiAngelo Stoppa: attività alpinisticheLorenzo Tognana: attività in locoEugenio Zanarella: materiali

Anna Canaglia: segretaria Franco Vazzoler: tesoriereGiulio Zen, Gelindo Cazzolaro, Mario Benetton: revisori dei conti

IL GRIFONE ... è uno dei più grandi valori naturalidell’isola di Cres. Tra la parte centra-le e settentrionale dell’isola ci sonotra 50 e 60 coppie nidificanti. Fanno inidi su rocce verticali a picco sulmare. Il grifone è uno dei più grandi uccelliche volano con apertura delle ali finoa 2,80 m e può pesare fino a 15 kg. E’

u n aspecieche hadi soli-to unav i t al u n g a ,a l c u n ih a n n o

vissuto fino a 60 anni. La femmina faun uovo all’anno su cui covano suc-cessivamente entrambi i genitori perun periodo di due mesi. Dopo esseresgusciato il piccolo cresce nel nidoper quattro mesi prima di andare acaccia da solo per il cibo. Quandodiventa indipendente il piccolo lasciala colonia e comincia a vagare: anord verso le Alpi e a sud fino

all’Africa Centrale. Quando maturasessualmente dopo cinque anni cercaun partner e poi ritorna a fare il nido,spesso esattamente nel luogo in cui ènato.Vola alla velocità di 120 km/h, anche sedi solito veleggia quando è in ricercadel cibo, senza agitare le ali, alla velo-cità di 40-60 km/h. I grifoni si nutronoesclusivamente di carogne e nonattaccano la predaviva. Le carogne sitrovano irregolar-mente e perciò igrifoni hanno unavita sociale svilup-pata: si annidanoin colonie e vannoalla ricerca delcibo in gruppo.Oggi se non cifosse più nell’isolaun allevamentotradizionale dipecore, non cisarebbero neppu-re i grifoni (lepecore infatti rima-nendo tutto l’annoall’aperto hannoun tasso di mortali-tà più alto). Così igrifoni dipendonoindirettamente dal-l’uomo-pecoraio equest’ultimo daloro, che, special-mente nel terrenocarsico, non puòseppellire le peco-re morte. Grazie aquesto legame,che dura da più dimille anni, i grifonisono uno degliornamenti più bellidel cielo dell’isoladi Cres.

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Giuliano Dal Mas, Camillo Berti DOLOMITI DELL’AGORDINO Collana Rifugi e sentieri alpini sulle Alpi Venete, 2^ edizione Ed. Panorama (2004)

Dopo la fortunata prima edizione, questaguida, riproposta aggiornata ed ampiamenteriveduta, descrive 380 itinerari di varia diffi-

Con questo numero de “Lo Zaino” si vuole inaugura-re una rubrica di approfondimento della meteorolo-gia, sia dal punto di vista scientifico che dal punto divista della pratica delle attività legate all’ambientemontano. Oggigiorno, i frequentatori della monta-gna sono generalmente consci dell’importanza dellaconoscenza della situazione meteorologica e dellasua evoluzione nel tempo, in quanto una correttavalutazione delle previsioni del tempo assicura untranquillo e piacevole svolgimento dell’escursione,dell’arrampicata, etc.La conoscenza della meteorologia si è inoltre diffusanegli ultimi anni grazie alle trasmissioni televisiveche forniscono le previsioni del tempo, in cui ilmeteorologo, non solo informa sulle condizioni deltempo nel giorno successivo ma tende anche a spie-gare come si arriva alla previsione. Così, terminicome fronte, promontorio, saccatura etc. risultanofamiliari ai più.In questa sede si intende, quindi, fornire alcunenozioni che consentano di conoscere più nel detta-glio la meteorologia: per alcuni potrebbe essere unvalido ripasso, per altri l’occasione di impararequalcosa di nuovo.Il primo argomento di cui si occupa questa rubrica èla struttura dell’atmosfera.L’atmosfera terrestre può essere convenientemente

tempo meteorologico. La temperatura nellaTroposfera, in genere, diminuisce con l’aumentaredell’altezza dal suolo (Fig. 1). Ciò non è sempre vero:localmente si possono verificare fenomeni di inver-sione termica, nei quali la temperatura, almeno incerto intervallo di quota, aumenta con l’altezza dalsuolo (Fig. 2).L’inversione termica è responsabile di fenomeniquali le nebbie. Infatti, si consideri una massa d’ariacalda al suolo (che non si mescola con l’aria che la

divisa in quattro zone che circondano la Terra comestrati di una cipolla; esse sono la Troposfera, laStratosfera, la Mesosfera e la Termosfera (Fig. 1)La troposfera va dal suolo fino alla tropopausa, acirca 11 km di altezza (tale quota varia con le stagio-ni e la latitudine) ed è caratterizzata da un continuomescolamento di aria e di vapore acqueo.In questo strato si formano le nubi e si verificano leprecipitazioni. In pratica nella troposfera si verifica-no tutti i fenomeni che sono compresi nel termine

La struttura dell’atmosfera di Lorenzo Tognana

Fig. 1 – La struttura dell’atmosfera Fig. 2 – Casi di inversione termica nella troposfera.

coltà in 416 pagine con 240 foto a colori e 6cartine schematiche. I gruppi interessati sonoquelli che gravitano sulla Valle del Cordevole:Sella, Pralongià - Settsass - Col di Lana,Nuvolau, Croda da Lago - Cernera, Pelmo,Civetta e Moiazza, San Sebastiano - Tàmer,Padòn, Marmolada e Catena dell’Auta,Catena di Cima Bocche settore orientale,Pale di San Martino Settentrionali edAltipiano delle Pale, Dorsale del Piz di Mezodì(Monti del Sole).

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Bassano perché gli afflussi dal bacino mon-tano si trasformano in deflussi nella pianu-ra. E’ in questa località che si misura il“Bilancio idrico”: purtroppo il fabbisognocomplessivo di acqua (compresi gli sprechi)supera la disponibilità offerta dal bacinomontano e dal suo clima (piogge e nevi). Le

precipitazioni oscillanotra i 1200 mm. di pioggiaannua per la fasciapedemontana, ai 1880delle zone interne, è unpeccato che il bilanciosia in passivo perchél’acqua del Brenta è unadelle migliori d’Europa(durezza 15 contro lenormali 23) e quindi dellaterra per la varietà dellerocce (e dei loro minera-li) presenti nelle monta-gne del bacino idrografi-co.

E’ attendibile ritenere che l’antico alveo delBrenta volgesse ad Ovest a lambire le pen-dici dei Colli Berici e solo in seguito abban-donò questo corso lasciandolo all’Astico eal Bacchiglione e allargandosi ad Est versola pianura trevigiana fino all’alveo attualedel Sile: confermano questa tesi le analisidelle sabbie e dei limi ricche di porfido, sili-cio e quarzo, caratteristiche peculiari delnostro fiume. (continua)

circonda e mantiene una propria identità), ovverouna massa di aria meno densa rispetto all’aria circo-stante. Come ben noto, un corpo meno denso risalein superficie se immerso in un fluido più denso.Analogamente, la massa di aria calda sale verso l’al-to; allo stesso tempo, però, essa aumenta di volumee, soprattutto, si raffredda. Se il raffreddamento èpiù veloce della diminuzione di temperatura dell’a-ria circostante con la quota, si arriverà, ad un certopunto, ad avere la massa d’aria alla stessa tempera-tura del resto dell’aria a quella quota, cioè con lastessa densità. Quindi la massa d’aria si fermerà aquesta quota. È molto facile che tale fenomeno acca-da in presenza di inversione termica; al contrario,questo può non accadere se l’inversione termicamanca. Visto che le nubi si formano perché ariacalda ed umida sale in quota, l’inversione termicaostacola o limita questo fenomeno e, quindi, riducela possibilità di precipitazioni.In Fig. 3 sono illustrati alcuni possibili casi (la tem-peratura dell’aria circostante è indicata con la lineablu e quella della massa d’aria con la linea rossa):Caso 1) La massa d’aria calda si raffredda più lenta-mente dell’aria circostante e, quindi, essendocostantemente più leggera continua a salire fino allastratosfera.Caso 2) La massa d’aria calda si raffredda più velo-cemente dell’aria circostante e, quindi, arriva ad unaquota in cui ha la stessa temperatura (e densità) del-l’aria circostante e non sale più (Punto A).Caso 3) La massa d’aria calda si raffredda più lenta-mente dell’aria circostante e, quindi dovrebbe salirecome nel caso 1, ma nell’atmosfera è presente un’in-versione termica e, ad una certa quota la massa d’a-ria che sale ha la stessa temperatura (e densità) del-

l’aria circostante e non sale ulteriormente (Punto B).Gli altri strati dell’atmosfera sono poco importantiper la meteorologia, sebbene nella stratosfera sitrovi lo strato di ozono che ci protegge dalle radia-zioni ultraviolette. Inoltre, la stratosfera è caratteriz-zata dal fatto che la temperatura dell’aria aumenta alcrescere della quota: si tratta di un’inversione termi-ca permanente che fa sì che non si possano formarenuvole oltre la tropopausa.

Il BRENTA, o la Brenta come veniva deno-minato il fiume fino alla Grande Guerra15/18, origine dai laghi trentini di Levico eCaldonazzo a circa 450 m s.l.m. è oralungo circa 174 Km, per lunghezza è ildecimo fiume italiano. Dapprima il fiumescorre in direzione Ovest-Est sul fondo

dell’ampia ValSugana e poi, con unagrande curva, si dirige verso Sud, incas-sato in uno stretto canyon che viene chia-mato Canale del Brenta, dopo circa 70 km.di percorso montano si affaccia alla pia-nura a Bassano del Grappa (VI). Per 30Km le sue acque scorrono in superficie suun alveo largo fino a 1500 m., in granparte disperdendosi sotto ghiaie e sabbiead alimentare le falde acquifere della pia-nura veneta, forma meandri e golene incontinuo spostamento, a Carturo ha inizioil tratto di bassa pianura veneta, scorre suun alveo di argille fortemente incavato epossenti argini, fino alla foce attuale diBrondolo a sud di Chioggia e fuori dallalaguna, per i suoi restanti 74 km circa. Laportata max è nelle piene (1966) misurataa Bassano di 2800 mc/sec, e la minimaestiva a Friola di 0 mc/sec.

IL BACINO IDROGRAFICO MONTANO, oimbrifero, del Brenta non è vasto comequelli contigui di Adige e Piave e ha pres-sappoco la forma di un triangolo con ver-tici il lago di Caldonazzo, Passo Rolle eBassano. Importante è la “chiusura” di

IL FIUME BRENTA: LA STORIA E L’AMBIENTE di Anacleto Balasso

Fig. 3 – Possibili profili di temperatura di una massa d’aria calda che sale nell’atmosfera

Yves Ballu NAUFRAGIO SUL MONTE BIANCO.LA TRAGEDIA DI VINCENDON ED HENRY I Licheni - Vivalda Editori 1999.

Natale 1956. Presi in trappola dalla tempestainsieme al celebre Walter Bonatti, FrançoisHenry, 23 anni, e Jean Vincendon, 24 anni, fini-scono per ritrovarsi soli, sperduti a 4000 m diquota sul Monte Bianco. Dopo 10 giorni di smarrimento e sofferenza,

dopo che una squadra di soccorso ha inutil-mente tentato di soccorrerli via terra, i due“naufraghi” vengono abbandonati nel relitto diun elicottero che si è schiantato vicino a lorotentando una manovra disperata. I soccorrito-ri hanno promesso di tornare…

La nostra biblioteca ... è di tutti, potete noleggiare libri,guide, cartine, video, ecc...

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Quando 6 anni fa la nostra Sezione ha comincia-to a proporre il corso di escursionismo avanza-to, pochi avrebbero scommesso su questa ini-ziativa. E invece con gli anni l’iniziativa hariscosso sempre maggior successo soprattuttograzie all’impegno degli organizzatori e degliistruttori.All’alto numero di allievi iscritti al 6° corso si èaffiancata anche una buona preparazione, cosache ha facilitato non poco l’impegno dellaScuola. Il gruppo ha dimostrato una partecipa-zione molto attiva e stimolante alle lezioni siateoriche che pratiche e l’af-fiatamento creatosi tra gliallievi ha fatto nascereanche buoni rapporti diamicizia: anche questo è unriscontro positivo del corsodi escursionismo.Le uscite proposte per il 2006sono state quasi tutte accom-pagnate da condizioni meteofavorevoli nonostante l’ecce-zionale innevamento.La prima escursione è stataorganizzata sul Massicciodel Grappa, lungo un per-corso molto affascinante edal contempo impegnativoche ha portato gli allievi allascoperta della zona diCismon del Grappa e dellaval Goccia.La domenica seguente èstata la volta del gruppo delLagorai, dove la neve hareso piuttosto impegnativa la gratificante salitaa Cima Paradisi.Molto istruttiva la lezione di topografia e orien-tamento tenutasi a Passo Rolle e a San Martinodi Castrozza insieme agli amici del CAI diMestre. Un’occasione veramente utile per impa-rare ad orientarsi in montagna in un percorsomolto vario predisposto per l’occasione dallaScuola Alpina della Guardia di Finanza.Il primo incontro con le vie ferrate si è svolto conrisultati molto soddisfacenti in valle SantaFelicita, prima palestra per mettere alla prova laprogressione a contatto con la roccia.

Il passo successivo è stato quello di affrontare laferrata della Favogna per raggiungere l’omoni-mo altopiano, dove ci aspettava un’indimentica-bile stinco al forno con patate. Diciamo pure cheè stata un’esperienza veramente “squisita”.Saltata l’idea di andare sulla ferrata delleMesules a causa della neve, la scelta dell’ultimaescursione è caduta su un giro un po’ più brevema tecnicamente molto impegnativo: il primotratto della ferrata Costantini sulla Moiazza (unadelle più difficili delle Dolomiti). Il soggiorno aCapanna Trieste ci ha regalato scorci notturni

impareggiabili e ha stimolato gli allievi a speri-mentare la vita in rifugio. Nonostante i bagordila ferrata è stata affrontata con pieno successoda tutti.A dimostrare ancora una volta che il gruppo eraed è molto affiatato, la cena di fine corso per laconsegna degli attestati è stata un’occasione didivertimento impareggiabile.Tutto quello che ho raccontato è riuscito bene,decisamente bene, grazie alla collaborazione edalla disponibilità degli istruttori ed aiuto-istrut-tori della Scuola di Escursionismo a cui va unsincero grazie.

Corso escursionismo EEA

ESCURSIONISMO, DIVERTIMENTO, AMICIZIA… e l’ago della bussola che non sta fermo! di Giuseppe Lavedini

UNA GRANDE AVVENTURA20 Aprile 2006. Ci ritroviamo fin da subito accolti caloro-samente dagli istruttori che, dopo le prime accoglienzeufficiali e formali, si sono sbizzarriti in battute e risatecontribuendo non poco ad introdurci in un clima di affia-tamento.Quello che ci colpisce fin da subito è, oltre all’allegria,anche la serietà e la preparazione con le quali gli istrut-tori ci trasmettono l’A B C … fino alla Z delle nozioni utiliper organizzare e godere una escursione o una ferratasenza rischiare di non tornare a casa.Quante cose abbiamo imparato e quante risate ci siamofatti! Durante la prima serata sui materiali, è stato stupe-facente scoprire quante cose si possono estrarre da unozaino di pochi litri ma una domanda ci assilla ancora:come si fa a rimettere tutto dentro? La prima escursioneci ha fatto capire l’importanza dell’allenamento fisico. Mala cosa più importante è che abbiamo iniziato a cono-scerci ed ad apprezzarci come singoli e come gruppo.L’escursione successiva ci ha portato sui Lagorai dove ilnostro corso di escursionismo, per una giornata, si è tra-sformato in un corso di equilibrismo sulla neve.Nella lezione di orientamento e meteorologia alcuni dinoi hanno preso in mano, per la prima volta, una bussolae scoperto che l’ago punta sempre a nord. Quella sera siparlava anche di tuoni, saette e meteorologia e così cihanno insegnato come leggere i bollettini metereologici,come riconoscere un tipo di nuvola da un altro e abbia-mo imparato pure che il miglior compagno di avventurae di viaggio in montagna, nonché ottimo parafulmine, èla mucca! Dopo questa lezione siamo stati portati sulle Pale di S.Martino per applicare quello che si è imparato. Con enor-me divertimento ci siamo sparpagliati tra i boschi allaricerca di lanterne.A superare le preoccupazioni del primo impatto con laroccia in valle di S. Felicita c’è voluto poco, grazie ai sug-gerimenti tecnici e alla sicurezza trasmessa dagli accom-pagnatori.In Val d’Adige, tra lo stupore degli istruttori ci siamoarrampicati sulle pareti della prima ferrata, attratti irresi-stibilmente dal premio finale che ci aspettava in una tipi-ca trattoria del luogo: lo stinco di maiale!! A questo punto, seduti a tavola, eravamo davvero un belgruppo: uniti nelle difficoltà e nella fatica ma soprattuttoappagati dalla bella compagnia e dall’amicizia nata econsolidatasi volta per volta.Come ultima lezione teorica gli organizzatori hanno benpensato di proporci un corso di alimentazione e di questoli ringraziamo: almeno nelle uscite precedenti abbiamopotuto abbuffarci senza rimorsi con panini e soppressa.La stessa sera ci sono state spiegate anche delle nozionidi primo soccorso. Le abbiamo seguite con molto interes-se… e con tutti gli opportuni scongiuri! Si arriva purtroppo all’ultima uscita. Durante la notte inrifugio alle pendici del Civetta lo spirito del gruppo si èfatto ben sentire, e qualcuno non è proprio riuscito achiudere occhio a causa del russare altrui. La mattina era-vamo comunque tutti pronti per l’ultima ferrata del corsoe per una magnifica escursione.E’ unanime il ringraziamento che rivolgiamo agli istrutto-ri e a tutto il CAI di Cittadella per l’entusiasmo trasmes-so e vissuto con noi. GRAZIE A TUTTI!Gli allievi del corso.